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Dettaglio seduta n.30 del 29/07/10 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(Alle ore 14.30 il Presidente Cattaneo Comunica che la seduta avrà Inizio alle ore 15.00)



(La seduta ha inizio alle ore 15.05)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Burzi, Comba, Cota, Giordano, Leo e Toselli.


Argomento: Assestamento di bilancio

Proseguimento esame disegno di legge n. 12, inerente a "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2010"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 12, inerente a "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2010", di cui al punto 2) all'o.d.g. prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Avevamo interrotto la seduta antimeridiana dichiarando conclusa la fase di discussione generale sull'emendamento rubricato n. 172, che proponeva l'istituzione di un articolo aggiuntivo, con la relativa creazione di un fondo di rotazione per l'erogazione di prestiti a beneficio dei produttori di latte.
Era stata richiesta la presenza dell'Assessore all'agricoltura Sacchetto, che al momento è in aula. Peraltro, credo sia stato informato della questione, per cui se ritiene può intervenire.
Possiamo dunque riprendere i nostri lavori sull'emendamento rubricato n. 172, procedendo con le dichiarazioni di voto.
ARTICOLO 16 QUATER Emendamento rubricato n. 172) presentato dai Consiglieri Taricco, Ronzani Reschigna, Negro, Buquicchio, Motta Angela, Manica, Goffi, Stara, Muliere Ponso: Dopo l'articolo 16 del disegno di legge n. 12 inserire il seguente articolo: "Art. 16 quater (Creazione di un Fondo di rotazione per l'erogazione di prestiti a beneficio dei produttori di latte) 1. E' istituita una misura di aiuto regionale per la creazione di un Fondo di rotazione per l'erogazione di prestiti quinquennali a tasso zero destinati ai produttori agricoli che hanno acquistato quote latte prima dell'entrata in vigore della Legge 9 aprile 2009, n. 33 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, recante misure urgenti a sostegno dei settori industriali in crisi).
2. E' autorizzata la possibilità di trasformare l'intervento di cui al comma 1 in contributi da erogarsi in unica soluzione alle aziende agricole aventi titolo con analogo onere a carico della Regione Piemonte.
3. L'entità del prestito non può superare l'importo d'euro 500.000,00 per azienda agricola e deve essere commisurato all'entità degli affitti o acquisti di quote latte ed al netto d'eventuali vendite.
4. Le modalità d'attuazione del presente articolo sono stabilite con delibera della Giunta regionale, previo parere della commissione consiliare competente.
5. Per l'attuazione della misura di cui al presente articolo è autorizzata per il triennio 2010-2012 la spesa annua prevista in euro 1.000.000,00 iscritta nell'ambito dell'UPB DB11032 (Agricoltura Sviluppo Agro industriale e Distrettuale Titolo 2: spese in conto capitale) del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2010 e del bilancio pluriennale 2010 2012 cui si fa fronte con le risorse di pari importo dell'UPB DB09012".
Ha chiesto la parola il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Presidente, chiedo anticipatamente scusa all'Aula per la mia dichiarazione di voto un po' anomala.
Chiederei, se fosse possibile, di ritirare l'emendamento, di entrare nel merito fra di noi e l'Assessore (peraltro, ritengo che ci possa essere condivisione in tal senso) e presentare un ordine del giorno congiunto maggioranza e opposizione - in cui si richiede un impegno all'Assessore e alla Giunta di avviare questo fondo di rotazione.
Mi scuso, appunto, per la mia dichiarazione di voto un po' irregolare ma per quanto possiamo essere assolutamente d'accordo sulla questione - del resto, mi pare che lo stesso Assessore sia dello stesso parere, ma interverrà meglio di me in seguito - bisogna anche essere corretti e ammettere che in questo momento non ci sono possibilità, da parte della Giunta, di reperire i fondi che consentirebbero di accettare quest'emendamento.
Questa è la nostra richiesta. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Come diceva già l'amico Carossa, in linea di principio sarebbe un emendamento comprensibile e più che approvabile.
Tuttavia, poiché al momento non vi è l'individuazione precisa di risorse in tal senso, potremmo comunque trovare una soluzione positiva presentando un ordine del giorno che recepisca l'emendamento - sul quale peraltro, emerge una larga condivisione - con l'impegno di trovare le risorse adeguate nel bilancio 2011.
Penso che questa sia la soluzione più concreta e più realistica.
Potremmo predisporre un ordine del giorno, che potrà essere ovviamente sottoscritto sia dalla maggioranza sia dalla minoranza, discuterlo e approvarlo insieme agli altri ordini del giorno che presumo saranno presentati nel corso della seduta.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Apprezzo il fatto che da più parti, negli interventi che si sono succeduti, sia stata espressa condivisione sull'utilità e sulla necessità della misura. Da questo punto di vista, quindi, riconosco con piacere che c'è una visione comune.
Credo, però, che su questa partita, come ho già avuto occasione di rispondere singolarmente a parecchi Consiglieri, oltre che allo stesso Assessore, vi sia una "carenza di coraggio". Mi spiego meglio: quando abbiamo presentato l'emendamento, ero perfettamente consapevole che la cifra di cinque milioni che abbiamo inserito nella misura finanziaria era impossibile da reperire. Ma dovendo, comunque, inserire una cifra, abbiamo pensato che, poi, se ne sarebbe parlato.
Credo, peraltro, che sia una cosa molto diversa approvare la misura anche solo con poche risorse - poi sul concetto di "poche" se ne potrà discutere - rispetto all'approvazione di un ordine del giorno che impegni noi tutti e la Giunta ad integrare da un punto di vista finanziario la misura.
Approvare l'emendamento e impegnarsi, poi, a rifinanziarlo, significa predisporre già entro la fine dell'anno le delibere e tutti gli strumenti applicativi e aprire la gara per la presentazione delle domande, per poi andare a finanziare a scorrimento.
In termini temporali i segnali che diamo all'esterno, alle aziende che hanno la necessità di un sostegno finanziario, è completamento diverso.
Mi permetto, quindi, a nome del Gruppo, di chiedere uno sforzo maggiore in questa direzione, e cioè di approvare l'emendamento, prevedendo anche soltanto una quota minima di risorse finanziarie, al fine di far partire comunque lo strumento, e non limitarsi a dire "faremo poi lo strumento".
Sarebbero due messaggi e due percorsi completamente diversi nei confronti del mondo che sta aspettando questo segnale. Lo dico perché mi pare di cogliere la condivisione sullo strumento da parte di tutta l'Aula.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Sacchetto; ne ha facoltà.



SACCHETTO Claudio, Assessore all'agricoltura e foreste

Grazie, signor Presidente.
Logicamente condivido le parole espresse dai Capigruppo Carossa e Pedrale in merito alla questione. Ma condivido, altresì, lo spirito con cui l'emendamento è stato presentato: non è certo la prima volta che se ne parla in quest'aula e se la questione andrà a concludersi nella maniera che noi riteniamo giusta, è anche vero che dobbiamo dare delle risposte a coloro che in passato hanno comprato o affittato delle quote aderendo alla legge n. 119 del 2003, e che, in alcuni casi, hanno già pagato cinque o sei rate.
Lo spirito dell'emendamento, dunque, mi vede personalmente - oltre che come Gruppo della Lega Nord e come maggioranza tutta - consapevole del fatto che questa sia una misura giusta e necessaria.
Peraltro - non lo dico perché avete presentato quest'ordine del giorno per fare una fuga in avanti rispetto a quella che è stata la vostra presentazione dell'emendamento - si sta già ragionando da alcune settimane all'interno dell'Assessorato all'agricoltura su dove reperire le risorse e come andare a sviluppare la misura che dovrà costituire questo fondo di rotazione.
Consigliere Taricco, avendomi preceduto nella gestione dell'Assessorato, sa benissimo che esistono delle misure che derivano da finanziamenti europei che destinano una parte di questi fondi proprio al settore lattiero-caseario e si sta già ragionando, all'interno dell'Assessorato, per richiedere eventualmente all'Unione Europea di permetterci di utilizzare parte di quelle risorse per costituire un fondo di rotazione sulla falsariga di quello che è richiesto all'interno dell'emendamento stesso.
Tuttavia, così com'è stato ricordato dai colleghi Pedrale e Carossa, la problematica relativa a quest'assestamento di bilancio non ci consente nell'immediato di inserire risorse finanziarie per avviare questa misura.
Come ribadisco, ci si sta già lavorando e ci si lavorerà nelle prossime settimane; anzi, si lavorerà in maniera anche più incisiva proprio perch come è stato detto poc'anzi, tutta l'Aula e la Giunta stessa condividono l'impostazione e gli obiettivi che l'emendamento si pone per arrivare, nel momento in cui troveremo le risorse - e ci auguriamo di trovarle a breve nel giro di pochi mesi - ad andare a mettere in opera la misura stessa.
Ciò non toglie - e non condivido ciò che lei ha detto, se non in termini squisitamente formali - che, se anche oggi non si approva l'emendamento e quindi non si fa partire formalmente la partita, non si possa comunque lavorare per preparare il terreno alla piattaforma di lavoro su cui poi costruire la misura: questo si può fare tranquillamente. Non ritengo quindi che la mancata approvazione di quest'emendamento vada ad inficiare e a ritardare l'efficacia e soprattutto la celerità della misura stessa.
Per carità, adesso non voglio fare polemica da questo punto di vista perché negli interventi che si sono avuti - non so in quelli di stamattina ma in quelli che ci sono stati finora - si sono usati toni pacati di condivisione. Tuttavia non mi risulta, visto e considerato che fino a tre mesi fa lei era Assessore regionale, che sia stata messa in pratica una misura di questo genere.
Va bene dunque la diatriba politica, va bene che su questa partita si possa costruire delle battaglie politiche, così come dei castelli di carta ritengo però che lei sia una persona estremamente intelligente e che quindi comprenderà che bisogna pure capire le contingenze in cui ci si ritrova ad operare, riconoscendo agli avversari politici, anche, che non è un'eresia se il Gruppo consiliare della Lega Nord in Regione Piemonte ritiene che l'emendamento sia giusto, a differenza di quello che spesso e volentieri viene detto dai giornali da chi ha posizioni diverse da noi su questa partita.



SACCHETTO Claudio, Assessore all'agricoltura e foreste

RONZANI Wilmer (fuori microfono)



SACCHETTO Claudio, Assessore all'agricoltura e foreste

Assessore, parli a nome della Giunta, non del Gruppo della Lega Nord! SACCHETTO Claudio, Assessore all'agricoltura e foreste



SACCHETTO Claudio, Assessore all'agricoltura e foreste

Di conseguenza, come Giunta riteniamo di condividere la posizione espressa dal Capogruppo Carossa che richiede appunto di ritirare l'emendamento, in modo da dare vita ad un ordine del giorno condiviso dal Consiglio tutto che impegni la Giunta - e noi c'impegniamo, logicamente, e nello specifico m'impegno come Assessore all'agricoltura - ad attivare il prima possibile questo fondo di rotazione, dal punto di vista formale, per continuare a lavorare così come abbiamo fatto in queste settimane, al fine di creare tutte le basi per portare a termine questa misura.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Collega Vignale, ha chiesto la parola in dissenso dal Gruppo? Chiede di riaprire il dibattito perché le comunicazioni della Giunta sono andate oltre le precisazioni? Avevo detto che il dibattito era chiuso e che saremmo passati alle dichiarazioni di voto. In effetti, l'Assessore è andato al di là delle precisazioni e si può chiedere anche la riapertura del dibattito. Mi dica come vuole intervenire: per dichiarazione in dissenso o in riapertura del dibattito? Il Consigliere Vignale rinuncia.
Per la riapertura del dibattito, essendo la Giunta andata oltre la precisazione, bisogna riferirsi all'articolo 56, comma 2 del Regolamento: "Tre consiglieri o il Presidente di un Gruppo possono chiedere che sulle comunicazioni della Giunta si apra la discussione. In tal caso il Consiglio decide se e quando svolgere tale discussione, può altresì decidere che la discussione si svolga in Commissione". Vogliamo riaprire con buon senso visto che l'Assessore è arrivato oggi pomeriggio, limitando gli interventi? In questo caso mi sembra che ci sia un accordo di fare un discorso limitato.
Mi sembra di registrare che vi sia l'esigenza - e vi è già una richiesta in tal senso, anche a fronte di quanto ha detto l'Assessore - di fare un dibattito molto stretto, che potrebbe anche assorbire le dichiarazioni di voto, per poi procedere.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Devo dire che condivido la posizione presa dalla Giunta e anche ovviamente, dai colleghi Presidenti di Gruppo - lo dico al collega Taricco per un senso di responsabilità: lei sa bene quale aspettativa vi sia rispetto all'apertura di questo fondo. Credo che per responsabilità verso coloro i quali attenderebbero un beneficio economico, lo si debba aprire con una garanzia di risorse tale da metterlo nelle condizioni davvero di soddisfare un numero importante di aziende, per poi al limite - com'è accaduto in altre situazioni - implementarlo e andare a scorrimento.
Credo al contrario che mettere solo una cifra simbolica per istituire il fondo rischierebbe di essere per l'istituzione Regione - non dico per la Giunta, per il centrosinistra o per il centrodestra - un boomerang; nel senso che rischierebbe di avere così poche risorse che poi sarebbero più gli scontenti che i contenti. Lei sa che poi in questo caso arriva presso l'azienda la lettera di idoneità senza che sia possibile il finanziamento: non è il massimo.
Credo però anche nella veste di Presidente di Commissione che, così come annunciato anche dall'Assessore in seno alla Commissione, un approfondimento in tal senso, anche sganciato dalle dinamiche di assestamento di bilancio, si possa fare e in tempi anche rapidi. È evidente che bisogna reperire i soldi e poi il collega sa bene che per istituire un fondo è sufficiente l'intervento da parte della Giunta o, se si vuole fare a livello consiliare, si fa un proposta di legge di un articolo da licenziare in una Commissione. Se l'orientamento sull'ordine del giorno è bipartisan, come mi pare che sia, trovate le risorse e la via per istituirlo: è anche veloce e questo sarà un po' l'impegno che dovremo prendere come centrodestra nei prossimi mesi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Innanzitutto comincio con una battuta. L'avevo già pensata ma il mio collega Ronzani me l'ha pure suggerita.
Lei si ricorda, Consigliere Vignale, qual era il detto che nella passata legislatura circolava in mezzo all'aula? Un ordine del giorno non si nega mai a nessuno. La possibilità, poi, che un ordine del giorno determini una politica è qualcosa di diverso.
Faccio tre brevissime considerazioni perché non intendo assolutamente utilizzare questo tema - che dal nostro punto di vista è importante, e per questo abbiamo presentato l'emendamento con questo articolo aggiuntivo per fare dell'ostruzionismo: la nostra è una discussione di merito e per questo pongo tre questioni.
Primo: Assessore, lei quando parla come Consigliere appartenente al Gruppo della Lega Nord può parlare come Consigliere appartenente al Gruppo della Lega Nord; quando siede su quegli scranni parla come Assessore all'Agricoltura della Regione Piemonte. Ciascuno di noi, poi, ha la sua appartenenza politica. Lei per tre volte...



SACCHETTO Claudio, Assessore all'agricoltura e foreste (fuori microfono)

Non indosso neanche il fazzoletto verde!



RESCHIGNA Aldo

Anche senza fazzoletto. Lei per tre volte...



RESCHIGNA Aldo

CAROSSA Mario (fuori microfono)



RESCHIGNA Aldo

Mi verrebbe da dire, anche, che magari c'è qualcuno che non si vergogna della propria appartenenza.



RESCHIGNA Aldo

BOETI Antonino (fuori microfono)



RESCHIGNA Aldo

Beh, nemmeno noi!



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Reschigna. Continui.



RESCHIGNA Aldo

Io consiglierei, caro collega Capogruppo Carossa, di prendere atto del mio intervento, che è di correttezza istituzionale, e di finirla in cinque secondi; perché se la metti su quel piano lì, la vicenda non finisce in cinque secondi. Chiaro? Allora, ho solo chiesto - e non ho fustigato nessuno - che quando un Assessore di questa Giunta che ha le sue idee, le sue appartenenze, le sue convinzioni - tutte legittime - interviene in qualità di Assessore della Giunta regionale del Piemonte, parla come tale: non parla a nome di un partito. Questo era il primo punto. Se la chiudiamo così, per me l'incidente è chiuso; se il collega Carossa vuole andare avanti, sono disposto ad andare avanti all'infinito.
Seconda questione. Noi ci siamo mossi su tutte le tematiche relegate all'assestamento di bilancio con due orizzonti di fondo: la tutela del Piemonte che soffre e l'intervento a sostegno dell'economia piemontese.
Quest'emendamento è un pezzo dell'intervento all'economia piemontese. Devo e voglio anche aggiungere che si tratta di un pezzo dell'economia piemontese che si muove in una condizione di legittimità e di rispetto delle norme di legge.
Punto terzo. Avreste tutto l'interesse a votare l'istituzione di un fondo di garanzia di questo tipo: sarebbe un tardivo, ma opportuno gesto riparatore rispetto al fatto che quest'Aula, sul tema delle quote latte, ha votato invece un ordine del giorno che dice sostanzialmente che ha tutelato il "pezzo" dei produttori del latte che sono al di fuori delle norme di legge. Sotto quest'aspetto sarebbe un gesto tardivo, riparatore, ma rispettoso di quel pezzo dell'economia piemontese che vive e opera nella legalità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Taricco.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Due sono le considerazioni che non avrei svolto, ma visto che è stato fatto un riferimento, credo sia giusto farle.
Credo di non dire nulla di nuovo, perché tutti facciamo politica: mentre quest'Aula un mese e mezzo fa votava un ordine del giorno nel quale chiedeva al Governo di prorogare i termini in modo da permettere a coloro che non avevano rispettato le regole di rimanere dentro delle pseudoregole la Regione Lombardia votava all'unanimità (anzi, a stragrande maggioranza e in modo bipartisan, con i voti contrari di molti Consiglieri della Lega Nord) un ordine del giorno dove chiedeva al Governo di far rispettare la legalità.
Credo ci sia una differenza sostanziale in questo tra l'atteggiamento della maggioranza omologa a questa in Lombardia rispetto al Piemonte.
Perché non l'abbiamo fatto noi? Per un motivo molto semplice: perch nel periodo in cui noi avevamo il governo di questa Regione noi eravamo ancora tutti nell'illusione che il Parlamento italiano avrebbe fatto rispettare le regole. E che avrebbe fatto rispettare le regole sia relativamente al rispetto delle scadenze temporali previste nella legge sia relativamente ai 45 milioni di euro che dovevano istituire il fondo di garanzia nazionale.
Oggi, abbiamo perso una e l'altra di illusione, perché ci siamo resi conto che i 45 milioni non ci saranno, perché questo è quanto è stato deciso dal Parlamento, e anche perché se verrà approvata la finanziaria così com'è anche l'altro limite cadrà.
Noi abbiamo creduto, preso atto di questa situazione, che la Regione Piemonte potesse dare un segnale di un certo tipo a una serie di mondi che hanno sì rispettato le regole, ma che in questi mesi e anni hanno preso soltanto bastonate.
Prendiamo atto che c'è un orientamento a farlo, ma che non lo facciamo adesso. Prendo atto. Ovviamente, non possiamo essere felici della scelta che è stata fatta, quindi non chiedeteci di ritirare l'emendamento e di sostenere con entusiasmo e giubilo la scelta che viene fuori.
Ovviamente, in assenza dell'emendamento, se questo non verrà accolto sosterremo l'ordine del giorno, ci mancherebbe pure! Però, credo di poter dire - l'ho detto prima all'Assessore - che dal nostro punto di vista si è persa un'occasione di dare un segnale immediato e concreto.
Ovviamente, sosterremo un ordine del giorno che vada in quella direzione, perché continuiamo ad essere convinti che questa non sia soltanto una questione di principio, ma sia "una necessità effettiva" (tra virgolette) ed è importante che la nostra Regione si attrezzi per affrontare questo tipo di discorso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Carossa.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente.
Intervengo solamente perché prima ho invocato il buonsenso. Devo dire che sono stato zitto questa mattina, sono stato zitto anche adesso, fino ad ora, ma continuo solamente a sentir parlare di gente che non ha rispettato le regole, o di altri che invece hanno rispettato le regole, dimenticando che la gestione delle quote latte, lo sapete bene voi, è stata una grande...
Oserei pronunciare un termine che in questo consesso non si può usare ma penso che abbiate intuito tutti quanti. Una gran confusione e mi fermo qui, perché non è stata soltanto una questione di confusione, perché voi vi dimenticate delle quote latte nelle stalle in Piazza Navona, questo ve lo dimenticate...



(Commenti in aula)



CAROSSA Mario

Questo ve lo dimenticate! Ve lo dimenticate sempre! Vi dimenticate di un rapporto dei Carabinieri ben dettagliato che su questo è entrato appieno! E dice determinate cose, dice quindi che magari non è vero che qualcuno è stato scorretto. Dice queste cose.
I Carabinieri, non la Lega Nord, non la Lega Nord! Quindi, se vogliamo, per il bene di tutti - e su questo siamo d'accordo di tutte le persone che, come dicevo qualche giorno fa, si alzano alle cinque di mattina...



(Commenti in aula)



CAROSSA Mario

Vogliamo cercare di aiutarli? Va bene. Siamo i primi noi e penso che voi siate d'accordo e per noi va tutto bene. Però smettiamola di gettare sempre la croce sempre su qualcuno, magari questa croce non se la merita perché non è ancora stato provato assolutamente! Anzi! Ci sono magari delle prove che dicono il contrario. Perché questa è stata una gestione proprio all'"italiana", una gestione all'"italiana"! Nello stesso momento in cui continuano a non essere pagate le quote SCAU, giù in Meridione si continua però a parlare sempre di queste persone come di disonesti. Di quello non si parla, però! Di quello non si parla! E sono milioni e milioni di euro.
Allora vediamo di essere tutti corretti intellettualmente. Diciamo che legittimamente ognuno ha le proprie posizioni, e vorrei ben vedere. Per come dicevo prima, non carichiamo la croce sempre da una parte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Su tale questione non voglio ritornare, se non per ricordare che mi sembra di capire che a contestare quest'impostazione non sia il capo dell'opposizione del Parlamento della Repubblica Italiana, ma sia il Ministro dell'Agricoltura. Quindi, dico soltanto che vorrei che da parte dei settori del PdL vi fosse quantomeno una presa di posizione su questa questione. Francamente, non è accettabile che la vicenda venga ridotta a un contenzioso fra noi e la Lega e non si veda invece la questione ben più grave, perché noi siamo sotto infrazione e il Ministro Galan è imbarazzato a gestire in questo modo una vicenda che apre una contraddizione enorme in questo Paese, perché usiamo due pesi e due misure e noi colpiamo gli allevatori onesti! Non tocca a noi soltanto difendere la legalità, colleghi del PdL, credo ci sia un problema che riguarda questo Consiglio regionale e non soltanto noi. Noi lo facciamo perché ce l'abbiamo nel DNA, ma che voi adesso trascuriate questa vicenda mi sembra francamente un po' vergognoso.
Posso dirlo? Un po' vergognoso! Perché essere sotto scacco così tanto mi sembra eccessivo. Uno scatto di nervi ci vorrebbe ogni tanto e dire: "No, le cose non stanno così!" ogni tanto - "Le cose non stanno così!".
Per il resto, dico solamente questo. Voi, in un bilancio di 10 miliardi e 500 milioni di euro, non trovate le risorse, Assessore? La Giunta Cota non trova un milione di euro per dare un segnale a questo mondo che si è messo in regola? O non trovate il modo per dare un segnale affinché sia possibile, come diceva il collega Taricco, avviare quest'anno (se ho capito bene) la procedura affinché noi...
Scusate, siamo persone maggiorenni e vaccinate. Non possiamo dire a questa gente: "Vi diamo il contentino con l'ordine del giorno". Non funziona così! Stiamo discutendo l'assestamento di bilancio e dovete decidere se avete la volontà politica - se c'è le risorse si trovano, Assessore - per parlare anche a quel mondo lì. A quegli allevatori che hanno - sbagliando, secondo voi, ma io dico "fatto il loro mestiere" - pagato e stanno pagando le multe.
A questa gente diciamo che questa Regione dà un segnale e mette nell'assestamento di bilancio un milione di euro (non 100 milioni di euro!) con il quale fare le cose che lei dice di voler fare. Lei ha detto che è d'accordo. Se è d'accordo, trovi le risorse per farlo e, se è d'accordo non ci dica "approviamo un ordine del giorno", perché lei sa e se non lo sa glielo spiego io, che un ordine del giorno...
Sa che cos'è un ordine del giorno? Lo dico con molto rispetto: è un ordine del giorno. È chiaro? Lei è qui per fare le leggi e per dare risposte agli allevatori. Le risposte si danno con i fatti concreti e non con gli ordini del giorno!



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Motta Angela.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente.
Credo che la dichiarazione del collega Taricco sulla questione dell'emendamento, definendo la posizione del nostro Gruppo, sia stata molto chiara e sia una posizione di buonsenso e di apertura anche all'Assessore e alla maggioranza.
Mi sembra che però il dibattito stia prendendo un'altra piega e allora volevo leggere la dichiarazione del Ministro Galan a Bruxelles, che afferma "di essere lì per ridare credibilità all'Italia in attesa che una maggioranza di Governo tenga conto del monito europeo". E dice: "Con quale autorevolezza, altrimenti, un Ministro può affrontare una battaglia come quella della politica agricola comune se non chiedendo il rispetto delle regole in Italia. Con quale faccia si presenta un ministro in un consesso europeo, quando, in Italia, deliberatamente i parlamentari della maggioranza vanno contro le norme europee? Sono qui oggi" - ripete sempre Galan - "per dare una sensazione di serietà alla presenza italiana in Europa, mentre là, in Italia, viene difeso un piccolo manipolo di trasgressori. Si dimetta chi causa multe e sanzioni europee al nostro paese".
Credo che le lezioni non debbano essere date a nessuno; credo occorra ritornare sulla questione, che questa mattina è stata affrontata in modo molto corretto. C'è un problema relativamente ad oltre 2.000 allevatori onesti, che hanno osservato le regole, che da anni stanno pagando regolarmente le loro quote e anche le multe, quando sono stati multati.
Occorre un segnale importante nei confronti di questo settore, che, lo abbiamo già detto oggi, sta vivendo una crisi molto forte, proprio per l'assenza di un prezzo del latte che tuteli gli allevatori.
La mediazione da parte del Consigliere Taricco, cioè il mantenimento dell'emendamento anche con un fondo minore, che può essere utile per avviare la procedura, penso debba essere affrontata seriamente anche da tutta la maggioranza. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Mi fa piacere che tutta l'Aula sia compatta di fronte a questa necessità. Abbiamo la fortuna di avere qui a ricoprire la carica di Assessore del Governo della Regione Piemonte un agricoltore, che vive in questo campo. Da parte mia dico che dobbiamo dare una risposta a questi oltre 2.000 allevatori, che fanno parte di aziende oneste, che hanno lavorato bene in questo campo.
Caro Assessore, ancora una volta, come centrista, voglio fare da mediatore, in questo senso: dobbiamo tutti insieme, lei in primis, con il Governo della Regione, dare questo segnale, è impossibile che non si trovi un milione di euro, non è poi una cifra enorme.
A questo punto, certamente si darebbe un segno tangibile a questa gente che, in questo momento delicato, soffre. Dobbiamo impegnarci. Assessore s'impegni e riuscirà a trovare questa piccola cifra per la Regione Piemonte, la quale rappresenta un segnale veramente decisivo per il bene della nostra gente, che ci ha spinti ad essere qui e, giustamente, abbiamo il dovere di fare gli interessi per coloro che si sono comportati onestamente.
Per quanto riguarda gli altri, non voglio condannare assolutamente nessuno, però, se abbiamo aiutato gli altri, a maggior ragione, per quest'onestà, dobbiamo dare un segnale tangibile non domani, ma questa sera. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Negro.
Avendo terminato gli interventi, procediamo ora a porre in votazione l'emendamento rubricato n. 172.
Correttamente, faccio presente all'Aula - pertanto richiamo l'attenzione sia della Giunta, prima di esprimere il parere, sia dell'Aula che l'emendamento al comma 5 è stato modificato per iniziativa dei proponenti ed, esattamente, la cifra ha subito la seguente correzione: "Per l'attuazione della misura di cui al presente articolo è autorizzata per il triennio 2010-2012 la spesa annua prevista in euro 5.000.000,00" è diventata "euro 1.000.000,00".
Chiedo all'Assessore Sacchetto qual è il parere della Giunta, anche alla luce di questa modifica.



SACCHETTO Claudio, Assessore all'agricoltura e foreste

Esprimo parere negativo.



PRESIDENTE

Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 172), sul quale l'Assessore Sacchetto, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 176) presentato dai Consiglieri Reschigna Cerutti, Boeti, Dell'Utri, Manica, Taricco, Muliere, Cursio, Ronzani Lepri, Pentenero: Dopo l'articolo 16 del disegno di legge n. 12 inserire il seguente articolo: "Art. 16 quater (Autorizzazione alla prosecuzione della durata delle società costituite in base al D.Lgs. 502/92) 1. I programmi di sperimentazione gestionale autorizzati dalla Regione ai sensi dell'art. 9 bis D.Lgs. 502/1992 in corso alla data di entrata in vigore della presente legge potranno essere autorizzati dalla Giunta regionale alla prosecuzione per tutta la durata delle società all'uopo costituite, fermo restando il progressivo adeguamento degli stessi alle previsioni del Piano socio sanitario regionale".
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Signor Presidente, su questo tema era stato approvato un articolo nella legge finanziaria per l'anno 2010. Sostanzialmente, in Piemonte esistono due sperimentazioni gestionali, relativamente al Centro Ortopedico di Quadrante a Omegna e all'Hopital du Piemont a Settimo.
Il contenuto dell'articolo, che era stato inserito all'interno della legge finanziaria per l'anno 2010, consentiva la prosecuzione delle sperimentazioni gestionali. Il problema è che, successivamente a questa data, all'approvazione dell'articolo, le interpretazioni dell'Ufficio legislativo e dell'Assessorato alla sanità della Giunta regionale circa la possibile proroga fino a cinque anni delle sperimentazioni gestionali erano datate a partire dal 2007.
Credo che questo mantenga una condizione di incertezza sul futuro dalla quale, sostanzialmente, si può uscire solamente ponendo termine alla fase di sperimentazione gestionale e procedendo alla stabilizzazione di queste due esperienze.
Per quanto riguarda il senso di l'emendamento aggiuntivo che ho presentato, la Giunta regionale ha la facoltà di tramutare le sperimentazioni gestionali in una stabilizzazione - prospettiva alla quale prima o poi, la Giunta regionale dovrà pur arrivare, altrimenti si rischia di creare un vuoto all'interno della programmazione socio-sanitaria piemontese - o di procedere ad un prolungamento delle sperimentazioni gestionali fino alla durata delle società che sono state costituite, che vedono come prevalente la presenza di capitale pubblico (Regione o ASL) insieme alla partecipazione di capitale privato.
Così creiamo una condizione di certezza o perlomeno ci dotiamo di uno strumento rispetto al quale, come legislatori, non dobbiamo intervenire ogni anno unicamente con l'obiettivo di creare le condizioni di una proroga dei termini di validità di queste sperimentazioni gestionali. Ecco perch riteniamo importante l'emendamento.
Ritengo che entrambe le sperimentazioni, quella di Settimo Torinese e quella di Omegna, stiano dando risultati economici positivi. Ho più presente l'esperienza del Centro Ortopedico di Quadrante a Omegna, che, lo voglio ricordare, chiude sempre con bilanci in utile, consentendo anche all'Azienda Sanitaria Locale di avere degli introiti da investire nel miglioramento dei servizi. Da parte del legislatore regionale è utile un atteggiamento teso alla conferma, con la prospettiva della stabilizzazione di queste due esperienze.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Reschigna. Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio; ne ha facoltà



ARTESIO Eleonora

La preoccupazione espressa dal Consigliere Reschigna ha la sua motivazione all'interno di una legge nazionale indeterminata e di un disorientamento regionale e delle Regioni, altrettanto inquietante rispetto al consolidamento dei modi d'essere, degli stili organizzativi e delle attività sanitarie. Perché? Perché sulla scia della mai sopita vocazione pubblico-privato, con la legge 502 del '92 si sono definite ipotesi di sperimentazione gestionale che avrebbero dovuto produrre attraverso l'investimento dei soggetti privati, una riqualificazione della logistica e delle prestazioni in ambito sanitario; condizioni, queste, che avrebbero dovuto avere breve durata, salvo poi verificarne l'efficacia. Il dato significativo è che le Regioni hanno avviato sperimentazioni gestionali, o le hanno protratte nel tempo oltre il termine di legge, che però, non essendo modificato in una legge organica, non era più perentorio per cui non ne hanno misurato l'efficacia. Questo è anche il caso della Regione Piemonte, con responsabilità che si dipanano sulle due tornate amministrative che ci precedono. In un caso, in una sperimentazione gestionale attraverso disegni di legge specifici che questo Consiglio regionale votò in assestamento, si diede una svolta e un'indicazione nell'altro, si diede un'indicazione di prosecuzione.
Ora, pur tenendo fede al fatto che parliamo di un sistema imperfetto sul quale si sarebbero dovute adottare già in passato determinazioni specifiche, non si può adesso pretendere che con una scadenza anticipata si risolva ciò che non è stato strutturalmente definito. È interessante la richiesta del Consigliere Reschigna a proposito di una logica comportamentale, cioè lui dice: si dia corso alla prosecuzione, salvo poi verificare il contesto nel quale dovremmo dare un nuovo corpo a questo sistema.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Giustamente il Consigliere Reschigna ha sollevato un problema che, da un punto di vista burocratico, potrebbe essere affrontato in una maniera non positiva per due sperimentazioni che, come diceva la Consigliera Artesio, stanno continuando ad erogare servizi ai cittadini di questa regione.
Sono due sperimentazioni che nella passata legislatura abbiamo eredito come Governo di centrosinistra, in qualche caso modificandone la natura.
Ricordo soprattutto l'ospedale di Settimo, che aveva caratteristiche diverse, in particolare all'inizio, che poi si sono definite nel corso della legislatura. Se, però, dovessi giudicare solo da un punto di vista tecnico, considererei positiva quell'esperienza.
Oggi, in quel territorio ci sono 200 posti letti in più, che sono posti letto di deospedalizzazione, di deospedalizzazione protetta e nell'ultima fase sono stati attivati letti per le riabilitazioni, secondo quei principi che hanno ispirato il lavoro che ha caratterizzato la Giunta regionale precedente: non c'è solo l'ospedale, c'è anche il territorio. Nel caso dell'ospedale di Settimo c'è stata una sperimentazione che sta consentendo all'ospedale di Chivasso, che ha pochi posti letti e che era aggravato da un incredibile afflusso di persone al pronto soccorso, di lavorare meglio rispetto alle condizioni nelle quali lo abbiamo trovato cinque anni fa.
Oltretutto, quanto prima partiranno anche i lavori della nuova ala e avremo concluso un impegno con quel territorio che è stato un impegno di serietà gestionale, ma anche di rispetto degli accordi che il Governo regionale aveva preso.
Nelle dichiarazioni di voto riprenderò l'argomento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Come hanno già avuto modo di dire i colleghi che mi hanno preceduto, è una sperimentazione gestionale che, nella realtà piemontese, si riferisce a due ospedali: quello di Omegna e quello di Settimo. Sono due esperienze messe in essere, nel corso di due amministrazioni precedenti, che avevano la finalità di integrare due strutture di carattere pubblico, con un'esperienza gestionale anche con i privati e con la specializzazione di alcuni settori in particolare (ricordo che nell'ospedale di Omegna vi è un reparto di traumatologia particolarmente specializzato) che dovevano poi trovare una loro soluzione e una loro conferma, fino ad una stabilizzazione di queste due strutture, per farle diventare strutture che si adeguassero alle previsioni del Piano Socio Sanitario Regionale che, peraltro, mancante in tutte le legislature precedenti, nella scorsa legislatura è stato approvato.
Sono due realtà di grande importanza ma, qualora non vedessero un momento di proroga, che noi autorizzeremmo con l'introduzione dell'articolo 17 bis, si creerebbe una complessa situazione, per quanto riguarda le prestazioni di difficile soluzione che esse erogano. Ritengo che potrebbe essere senz'altro da voi accolto e valutato un emendamento come questo anche perché il lento funzionamento di queste due strutture, in particolare per alcuni reparti, lo conferma. Pertanto, chiediamo di confermare questa sperimentazione gestionale, fino alla stabilizzazione in un adeguamento alle previsioni del Piano Socio Sanitario Regionale.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la fase dell'illustrazione e apro il dibattito generale.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
Credo sia già emerso negli interventi di illustrazione dell'emendamento, ma mi preme sottolineare che, trattandosi di sperimentazioni già in corso, non comporta un aumento di spesa. Questo quindi, ci permetterebbe, all'interno degli attuali bilanci delle ASL, di fare quell'operazione di verifica sulle attività svolte in questi anni poiché, come evidenziava prima la Consigliera Artesio, nelle due precedenti legislatura non c'è stata necessaria verifica delle attività sperimentali autorizzate dalla Regione.
Partendo dal fatto che questo non comporta un aumento di spesa, ma permette di continuare su quelle attività di sperimentazione avviate nei nostri territori, in territori come Settimo e Chivasso hanno permesso di risolvere alcune situazioni, dando una valvola di respiro, in modo particolare all'ospedale di Chivasso.
Ritengo necessario che la Giunta rifletta in tal senso ed esprima un parere favorevole, con la condizione, l'impegno e la serietà - credo che la minoranza possa assolutamente farsi garante di quest'attenzione - che le necessarie verifiche, così come previsto dalla legge, vengano fatte in modo tale da permettere che queste sperimentazioni, se ne sarà verificata l'efficacia, così come oggi sembra, possano entrare a far parte dei regimi dei piani sanitari e delle attività delle nostre aziende sanitarie, per continuare a garantire quel servizio necessario ai territori, per i quali sono state avviate le sperimentazioni stesse.
Mi auguro, quindi, che la Giunta tenga in considerazione l'emendamento e proponga una soluzione, perché se queste sperimentazioni non saranno autorizzate nella loro prosecuzione, ci si pone l'interrogativo su quale sia il futuro di queste due attività.



MOLINARI RICCARDO



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Presidente Cattaneo, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Grazie, Presidente.
Intervengo brevemente come Consigliere su quest'emendamento e su questa questione, poiché la conosco abbastanza bene visto che c'ero anche quando era partita la sperimentazione. Mi riferisco in particolare alla sperimentazione di Omegna, in allora messa in campo come spesso vengono messe in campo le sperimentazioni anche per salvare alcune situazioni; in allora si volle salvare l'ospedale Madonna del Popolo di Omegna.
Penso che sicuramente la ratio di quest'emendamento sia condivisibile e pure ritengo - non a caso, ci ho lavorato un po' sopra - che sia fondamentale, come diceva la Consigliera Artesio, anche per rispettare una sorta di dettame nazionale (diciamo così, anche se è improprio), prendere in mano la partita sperimentazione, chiudere quelle che non funzionano e stabilizzare quelle che vanno molto bene. E Omegna è di questa seconda categoria. Perché? Perché è una società mista pubblico-privato, ha una redditività molto significativa (circa un milione e 300 mila euro all'anno), quest'utile non viene distribuito, l'azienda vuole fare l'investimento e, come tutti gli imprenditori, vuole avere davanti un periodo di durata del contratto certo per fare i loro investimenti. Mi sembra una cosa squisitamente normale.
Nella gara su chi ha maggiori responsabilità rispetto al fatto che il contratto è stato prorogato di anno in anno, Consigliera Artesio, è molto difficile vedere chi arriva prima al traguardo, perché ricordo le battaglie che sono state fatte per rinnovare la sperimentazione quando anche la Giunta Bresso ha un po' tentennato, ma poi è sempre stata rinnovata.
Abbiamo approvato un articolo della finanziaria con il quale abbiamo autorizzato la Giunta a farlo (la Giunta non l'ha ancora fatto, ma sono passate poche settimane).
Ritengo che quest'emendamento non possa che essere condivisibile; credo però - adesso non voglio fare il Presidente da questo scranno - che purtroppo, sia anche abbastanza difficile approvarlo perché, così com'è formulato, non può reggere; questo lo so poiché ne avevo fatto un altro ed ero già incappato in questa problematica, in quanto c'è comunque il dispositivo vigente della legge finanziaria che è analogo e che si sovrappone, conseguentemente diventa difficile l'approvazione.
Allora chiudo l'intervento con questa riflessione. Mi sembra che sulla partita di Omegna (ma non solo) vi sia un accordo complessivo, infatti, chi è che mette in discussione di stabilizzare in sanità quello che funziona quello che funziona bene e aggiungo, come aveva detto qualcuno prima di me addirittura che riporta dei quattrini all'interno dell'ASL, all'interno della Regione che possono essere investiti per altri servizi sanitari? Perché queste società vanno talmente bene che producono reddito.
Siccome la Regione, attraverso l'ASL, è socia, può anche avere un vantaggio da questa buona amministrazione. Credo che si possa fare un ordine del giorno - e mi farò carico anche di promuoverlo prima della fine della trattazione di questo disegno di legge - magari introducendo un elemento di novità: indicare una data.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Alla luce anche delle riflessioni che faceva il Presidente Cattaneo non sono tanto preoccupato né sul futuro del COC di Verbania né sul futuro dell'Ospedale di Settimo. Se non si può fare, se ci sono problemi tecnici nell'approvare l'emendamento, il Presidente stesso si farà carico di trovare il modo con il quale questo problema sarà affrontato e risolto.
Utilizzo però questo argomento per dire che quello che vale per Verbania e per Settimo, in generale, vale per la sanità. Noi abbiamo bisogno di sapere e gli ospedali, i medici, i tecnici, gli infermieri, gli operatori del settore hanno bisogno di sapere e di capire qual è l'orientamento in questo campo del governo regionale, perché non c'è mestiere più difficile di questo che ha bisogno di stabilità, all'interno del quale gli operatori devono sapere qual è il loro futuro, se i progetti che sono stati pensati in questi anni hanno la possibilità di essere concretizzati, che cosa il governo regionale intende fare.
Ho avuto modo di leggere - poi ci sarà occasione di discutere di questo i piani di rientro che i Direttori generali delle ASL hanno presentato. I piani di rientro stoppano numerose iniziative e progetti che sono stati definiti in questi anni, che avevano l'obiettivo di migliorare ulteriormente un sistema sanitario che già offriva ed offre servizi di qualità ai cittadini di questa Regione. Credo che questo sia un errore, che ci sia bisogno di investire in questo campo, che non si può bloccare tutto da un momento all'altro e che il patto che il nuovo governo regionale ha definito con lo Stato e che prevede altri 200 milioni di tali, alla luce anche delle riflessioni che stiamo facendo, sia stato e sia un errore.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Lepri.



LEPRI Stefano

Penso di non aggiungere molto a quello che hanno già detto i miei colleghi. Mi pare che questo importante accento che abbiamo voluto dare a questa vicenda sia utile. Può darsi che nel cambio di gestione vi siano state delle disattenzioni incomprensibili. Tuttavia l'esigenza di dare una prosecuzione a queste due sperimentazioni gestionali appare evidente. Mi riferisco soprattutto a quella di Settimo, che ho seguito in particolare, e sarebbe sciocco - avendo dato corso anche con sacrifici non indifferenti a questa opera, che peraltro è molto apprezzata dagli abitanti di Settimo e non solo, e che si colloca dentro alla ASL in un ruolo assolutamente complementare rispetto agli ospedali e anche all'ospedale nord di Torino e sarebbe anche autolesionista bloccare questa sperimentazione gestionale.
Tra l'altro, al di là dell'inevitabile e opportuna prosecuzione di queste sperimentazioni, colgo l'occasione, ma ci saranno sicuramente occasioni migliori, per ritenere che questo modello di sperimentazione gestionale potrebbe trovare anche altre occasioni di approfondimento e di pratica. Naturalmente siamo in una fase di riavvio di legislatura e il tema della costruzione di nuovi ospedale è un tema importante su cui cogliamo alcuni tentennamenti o ripensamenti. Credo che il tema della sperimentazione gestionale potrebbe tornare utile ad un rivisitazione più complessiva dei modelli perlomeno di costruzione, ma anche di gestione degli ospedali del nostro Piemonte.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Concordo con le osservazioni che hanno fatto i colleghi e ne approfitto unicamente per chiedere all'Assessore Quaglia se è in grado di darci poiché vi era stato l'impegno del Vicepresidente Cavallera a raccontare in che misura la Giunta intendeva finanziare con l'assestamento di bilancio il Protocollo d'intesa sottoscritto tra la Regione e il Comune di Torino - se può eventualmente, ad un certo punto della discussione, fornirci queste rassicurazioni. Grazie.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste di intervento, dichiaro chiusa la discussione generale.
La parola all'Assessore Quaglia.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

Non per non voler intervenire sull'emendamento, ma mi pareva che il suo intervento, nel quale aveva fatto riferimento alle comunicazioni dell'Assessore Ferrero, fosse preciso, puntuale e ci fosse anche una proposta per trasformare l'emendamento in un ordine del giorno.
Quindi, il parere della Giunta sull'emendamento è negativo. Se il primo firmatario vuole ritirarlo e si percorre la strada indicata dal Presidente Cattaneo, la Giunta è favorevole.



PRESIDENTE

La Giunta ha avanzato la proposta di ritirare l'emendamento n. 176 e quindi ci sarà probabilmente un ordine del giorno.
La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Credo che sia stato utile aver posto il problema, che, ripeto, ha una sua urgenza. Ritiro l'emendamento e certamente presenteremo un ordine del giorno che possiamo benissimo sottoscrivere e condividere su questa materia, perché comunque credo che il problema sia di creare degli strumenti che diano anche almeno una certezza temporale dello svolgimento delle attività.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 177) presentato dai Consiglieri Ronzani Reschigna, Boeti, Stara, Cerutti, Dell'Utri, Laus, Lepri, Manica, Taricco Motta Angela, Muliere, Artesio: Dopo l'articolo 16 del disegno di legge n. 12 inserire il seguente articolo: "Art. 16 quater (Sostegno al reddito) Per i contributi a titolo di sussidi a favore di lavoratrici e lavoratori in gravi difficoltà economiche per i quali saranno stabiliti i criteri di accesso, è autorizzata per il biennio 2011-2012 la spesa complessiva prevista in euro 10.000.000,00 iscritta nell'ambito dell'UPB DB15041 (Istruzione, formazione professionale e lavoro politiche per l'occupazione e per la promozione dello sviluppo sociale-titolo 1: spese correnti). La fonte è ricercata nella UPB DB0902 (Titolo 1: entrate derivanti da tributi propri della regione, dal gettito di tributi erariali o di quote di esso devolute alla regione o prov. Autonoma)".
Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Questa è una delle questioni che consideriamo tra le più importanti per decidere il nostro atteggiamento nel prosieguo della discussione sull'assestamento al bilancio; questione che abbiamo sollevato in tutte le sedi, compresa la discussione sul piano del lavoro.
La situazione è presto posta: esistono migliaia di lavoratori che oggi non sono in grado di poter contare su un sostegno al reddito. Il Governo naturalmente - non so perché non lo abbia fatto durante la discussione sulla manovra finanziaria che è stata approvata senza questa proroga dovrà immaginare una proroga biennale del ricorso alla cassa integrazione in deroga e dovrà trasferire alla Regione Piemonte le risorse adeguate per poterla corrispondere.
Tuttavia, sappiamo che quand'anche questa decisione venisse assunta peraltro, non è stata ancora assunta dal Governo nazionale - rimane comunque aperto il problema di come garantire un sostegno al reddito a quei lavoratori che un reddito non lo hanno più, e neppure hanno la possibilità di far ricorso ad un sistema di ammortizzatori sociali: mi riferisco ai tanti lavoratori in mobilità che hanno cessato di percepire l'indennità di disoccupazione o, ancora, ai lavoratori a cui scade un contratto a termine.
Sono soggetti a cui oggi non è data possibilità di accedere al sistema degli ammortizzatori sociali, perché in questo Paese non si è ancora attuata una riforma complessiva degli ammortizzatori sociali con cui garantire un sostegno al reddito a coloro che hanno perso il posto di lavoro.
Questa è una grave inadempienza del Governo in carica e noi pensiamo che in un periodo di crisi come questo il tema vero sia quello delle riforme. Questa è sicuramente una di quelle riforme che andavano realizzate per garantire un sistema adeguato e generalizzato di sostegno al reddito ai lavoratori che perdono il posto di lavoro.
In attesa della riforma da parte del Governo, che pure parla spesso di riforme, noi abbiamo il problema di garantire un sostegno al reddito a questi lavoratori.
La Giunta precedente aveva provveduto immaginando due bandi: il primo per assicurare un reddito ai lavoratori che erano in cassa integrazione; il secondo per assicurare un reddito ai lavoratori esclusi dagli ammortizzatori sociali.
Per questo motivo, noi immaginiamo una norma di legge che preveda, per il biennio 2011-2012, una spesa complessiva di 20 milioni di euro, con i quali garantire un sostegno al reddito ai lavoratori che non hanno un reddito e che non possono accedere agli ammortizzatori sociali.
Noi intanto garantiamo questa posta nel bilancio pluriennale; so che analoga richiesta è stata posta alla Giunta regionale da parte delle organizzazioni sindacali dei lavoratori. Rimane aperta naturalmente la discussione, volendo noi intervenire sul pluriennale, delle forme attraverso cui garantire un sostegno al reddito.
Dico subito che la politica di sostegno al reddito può essere naturalmente interconnessa con una politica attiva del lavoro, ma questo è altro tema. Noi oggi stiamo decidendo se prevedere oppure no nel pluriennale uno stanziamento che ci consenta di prevedere a bilancio le risorse necessarie con le quali consentire l'avvio di queste politiche con cui garantire un sostegno al reddito ai lavoratori. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
Noi teniamo molto a quest'emendamento, che, peraltro è anche il frutto di un confronto con la Giunta e con la maggioranza in questi giorni, una sorta di punto d'incontro che ci aspettiamo venga confermato in modo particolare dall'Assessore Porchietto, che so aver seguito attentamente la vicenda.
Noi siamo convinti che la misura che era stata utilizzata fino a quest'anno sia stata utile, perché le persone che perdono il lavoro e che subiscono una perdita di reddito, almeno parziale, oltre che di occupazione (pensiamo ai cassaintegrati) vedono un crollo, sia pure non totale, del proprio potere d'acquisto e quindi devono essere salvaguardate.
Questo vale, in modo particolare, per quanti perdono totalmente il lavoro e non hanno sistemi di tutela o assegni di disoccupazione.
In generale, il combinato disposto di una riduzione delle coperture da parte dei servizi sociali, a fronte dei tagli che sono stati previsti, e quindi la riduzione delle forme di assistenza economica a favore dei poveri e degli indigenti, sommata a questa riduzione, ci preoccupa molto. Ma confidiamo sul fatto che alcune risorse di cui probabilmente parlerà l'Assessore Porchietto possano, almeno per quest'anno, garantire ancora forme di protezione, sia pure minime.
Naturalmente l'anno prossimo il problema si porrà con tutta evidenza e non basterà - lo dico in modo molto diretto - quel voucher occupazionale a cui il suo predecessore aveva fatto riferimento utilizzando la metafora che il collega Boeti ricorda sempre, quella della canna da pesca che bisogna dare ai lavoratori. Purtroppo, come sostiene il collega Boeti, spesso il pesce non c'è più, o il pescatore non è in grado di tenere la canna in mano. Quindi non basta dare loro la canna per contare sul fatto che abbocchino i pesci.
In altri termini e fuor di metafora, ci sono soggetti che purtroppo non potranno più rientrare nel mercato del lavoro, che è molto selettivo: pensiamo, in modo particolare, agli ultracinquantenni con scarse competenze e capacità operativa o, in generale, a tutti i disoccupati di lungo periodo, per i quali occorre una qualche forma di protezione.
Noi siamo anche disponibili Assessore - anzi, forse sarebbe opportuno a rivedere il merito del sistema attraverso cui intervenire per il sostegno al reddito. Ma certo il principio di garantire forme di sostegno al reddito per i disoccupati di lungo periodo che non hanno sistemi di protezione per noi è un elemento irrinunciabile.
Per questi motivi, invitiamo la Giunta e la maggioranza a considerare questa proposta, che non tocca il bilancio di quest'anno, ma che ci consentirà di poter fare una programmazione in questi mesi per questa importante misura.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Il senso dell'emendamento che è stato illustrato è chiaro.
Tutti gli indicatori economici sostengono che anche a fronte di una ripresa della produzione e del prodotto interno lordo non si registrerà comunque, una ripresa occupazionale. Pertanto, quand'anche la crisi sarà superata - chissà quando, speriamo presto - non si riusciranno a recuperare tutti i posti di lavoro che abbiamo perso durante la crisi. Tutte le previsioni, quindi, indicano che nei prossimi mesi si avvertirà un ulteriore calo dell'occupazione. E con il calo dell'occupazione, si registrerà, naturalmente, un aumento del ricorso alla cassa integrazione.
Ecco perché credo che sia estremamente importante prevedere, anche nel piano pluriennale, una misura come questa. È giusto mettere in campo politiche attive per il lavoro, ma in una situazione di emergenza e di crisi è altrettanto doveroso - io dico - sostenere le persone in difficoltà. E siccome le persone in difficoltà anche nella nostra Regione sono molte - parliamo di lavoratori in cassa integrazione o di precari che perdono il posto di lavoro e non hanno alcuna tutela - cercare di sostenere e di frenare una forte situazione di disagio sociale, o quantomeno affrontarla, credo che sia estremamente importante.
Credo che la proposta di emendamento che presentiamo debba ricevere la massima attenzione da parte della Giunta - ne sono certo - e da parte di questa maggioranza. Su tale questione, credo davvero che si possa trovare un'intesa all'interno del Consiglio regionale per cercare di dare una risposta forte ai problemi presenti in una buona parte della popolazione piemontese. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
La Francia è un Paese forte della sua Amministrazione. Infatti, in Francia, per fare il Ministro bisogna aver fatto il Sindaco di un Comune. I francesi, cioè, ritengono che si debba partire dall'amministrazione locale da quegli amministratori che hanno un rapporto diretto con i cittadini, per poi accedere ad esperienze più grandi ed importanti.
Chi ha amministrato un Comune, grande o piccolo che sia, sa che cosa vuol dire l'espressione "sostegno al reddito": sa quanti cittadini ogni settimana si rivolgono al Sindaco, quante difficoltà anche nei Comuni che stanno meglio ci siano nelle famiglie, quanto i cittadini di quei Comuni si aspettino da quelle amministrazioni in termini di possibilità di andare avanti, di continuare a sostenere la propria famiglia, di permettere ai propri figli di andare a scuola e accedere all'università.
Per questa ragione quando, avendo già affrontato in quest'aula questo argomento, un Consigliere del centrodestra - nella fattispecie il Consigliere Vignale, che pure sa cos'è l'Amministrazione - ha usato il termine "elemosina istituzionale", sono rimasto un po' sorpreso e deluso nello stesso tempo. Tra l'"elemosina istituzionale" e la solidarietà, la disponibilità di una comunità, c'è una bella differenza; ed è una differenza sostanziale. Quando una famiglia non sa come arrivare a fine mese soltanto l'amministrazione locale è in grado di sostenerla: non ci sono altre persone alle quali rivolgersi e il Sindaco, se non sa cosa fare telefona al Direttore del consorzio socio-assistenziale e gli chiede se pu sostenere quella famiglia. Ma in una situazione nella quale questo Governo regionale taglia 48 milioni di euro ai servizi socio-assistenziali, decide di non sostenere in alcun modo il reddito delle famiglie, il futuro per questa popolazione sarà un futuro di preoccupazione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Boeti.
La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

I colleghi che sono intervenuti prima hanno avuto modo di inquadrare l'emendamento da noi presentato nel contesto socio-economico dentro al quale stiamo vivendo. Abbiamo più volte avuto modo di sentire come in questo Paese la crisi prima non ci fosse, poi fosse superata, poi fossimo al di là del guado. In realtà, non solo la crisi si è abbattuta pesantemente lo scorso anno, anche e soprattutto su Regioni di grande rilievo industriale come il Piemonte, ma quest'anno, nonostante alcuni timidi segnali di ripresa, noi non pensiamo che ci sia un'uguale ripresa sul piano dell'occupazione e che invece ci siano ulteriori e più gravi ripercussioni.
Abbiamo avuto più volte modo di vedere come si siano determinate, anche nelle nostre aree industrialmente avanzate, forme di nuova povertà, anche rispetto alle povertà tradizionali. Abbiamo visto più volte che queste forme di nuova povertà riguardano oggi nuclei familiari, magari con uno due, tre figli, in cui i genitori hanno perso il lavoro, oppure uno dei due lo ha perso e l'altro deve fare ricorso agli ammortizzatori sociali. È una situazione gravissima e le figure più a rischio sono gli ultracinquantenni con un certo livello di formazione professionale tendente al basso, che difficilmente riescono o riusciranno a rientrare, in un contesto socio economico di tipo recessivo quale è questo, all'interno del mercato del lavoro.
Detto questo, penso che avere dentro al bilancio regionale una misura di sostegno al reddito di queste lavoratrici e di questi lavoratori -qui tra l'altro pensiamo ad una spesa complessiva prevista in 20 milioni di euro, presi dai capitoli dell'istruzione, della formazione professionale del lavoro, delle politiche per l'occupazione e la promozione allo sviluppo sia una misura indispensabile. Ne avevamo individuate alcune nell'amministrazione precedente, anche con dei bandi. Io penso che questa sia una misura fondamentale, uno degli elementi qualificanti che abbiamo proposto all'interno del bilancio e che sia un segnale assolutamente significativo che, in un contesto quale questo, la Regione debba dare.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Questo emendamento si accompagna ad una serie di altri emendamenti a firma di altri colleghi Presidenti di Gruppo, che hanno egualmente posto il tema del sostegno al reddito come una di quelle categorie programmatiche sulle quali l'opposizione concentra le proprie intenzioni e la propria iniziativa in occasione del bilancio di assestamento. Immagino che i discorsi qui ribaditi, quindi, saranno riproposti in occasione degli altri emendamenti e alla Giunta è noto quanto questo venga giudicato uno degli elementi prioritari.
Dal nostro punto di vista, accanto a un tema generale, esiste una contingenza particolare. Il tema generale lo dovremmo avvertire tutti come responsabilità, al di là delle appartenenze di maggioranza e di minoranza e riguarda la necessità che questo nostro Paese, buon ultimo nella scala europea da questo punto di vista, si doti anch'esso di una legislazione facente riferimento esattamente al reddito sociale, o salario sociale, come preferite nominarlo. Gli altri paesi europei che hanno assunto, ahimè come il nostro, la bussola della flessibilità come una delle condizioni esistenziali e professionali delle generazioni nuove, si sono per diversamente da noi preoccupati di costruire degli ammortizzatori sociali all'interno del periodo di inattività o di disoccupazione. Ma questo è il futuro: mi auguro che questa Regione, tanto orgogliosa da svincolarsi con le vocazioni federaliste dall'attesa delle leggi nazionali, voglia anticipare anche da questo punto di vista.
Ma oggi abbiamo un'emergenza: sono le condizioni delle persone le emergenze che abbiamo di fronte. Esistevano delle prime risposte, erano i bandi di sostegno al reddito che la Giunta precedente aveva messo in atto.
Credo che dobbiamo avvertire tutti come un dovere quello di riconoscere la particolare condizione di difficoltà economica di queste persone e di questi nuclei familiari. Gli emendamenti tendono a questo, ma le minoranze hanno già fatto sapere che, proprio perché il tema è tale e merita il massimo delle convergenze e delle responsabilità, di essere disponibili a valutare con l'amministrazione regionale, con la Giunta e con la maggioranza, delle modalità praticabili con le risorse di bilancio che assecondino questo nostro tipo di preoccupazione, ma soprattutto forniscano una soddisfazione alle persone che sono in difficoltà.
Ci auguriamo che prima della conclusione del dibattito dell'aula si arrivi ad una posizione unanime.



MOLINARI RICCARDO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Taricco.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Come è già stato detto da parecchi dei colleghi che mi hanno preceduto la motivazione di quest'emendamento nasce dalla constatazione di un dato di fatto: sono sempre crescenti le difficoltà che i lavoratori e le lavoratrici stanno manifestando, stante la congiuntura che stiamo attraversando. Purtroppo siamo inseriti in un contesto nel quale il percorso avviato a suo tempo per dare maggiore flessibilità al mondo del lavoro, peraltro strumento per certi necessario per cogliere tutte le opportunità di sviluppo economico, avrebbe dovuto - ed era stato annunciato ampiamente - essere accompagnato dal rafforzamento di una serie di strumenti di sostegno e di intervento per ovviare a tutta una serie di problematiche connesse e legate alla scelta di affrontare il tema della flessibilità del sistema produttivo. Tuttavia, ciò che era stato annunciato come "necessario" non si è poi di fatto tradotto in strumenti concreti che mettessero i lavoratori nelle condizioni di poter affrontare con la necessaria serenità l'evolversi di una situazione oggettivamente difficile.
Con quest'emendamento andiamo a proporre sostanzialmente il rafforzamento su scala regionale di questi strumenti. Strumenti che peraltro hanno già dimostrato nei mesi passati di essere stati straordinariamente utili per permettere a questa regione così pesantemente colpita da una crisi molto pesante di reggere in termini di tenuta sociale in modo assolutamente considerevole. Credo che questo sia nella consapevolezza di tutti.
Se nell'ultimo anno e mezzo non si sono create fratture sociali insanabili è perché c'è stato un intervento importante nella direzione di sostenere, insieme alle loro famiglie, i lavoratori e le lavoratrici che hanno perso il lavoro e che hanno fortemente subito un ridimensionamento del loro lavoro.
Crediamo che questo sia un intervento necessario, perché fornisce gambe e strumenti a questa necessità che è ancora, purtroppo per noi, molto evidente nell'attuale momento economico e sociale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Laus.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Per illustrare quest'emendamento così come hanno già detto i colleghi credo non serva poi tanto tempo, bastano pochi secondi.
Intendo invitare la Giunta e in modo particolare l'Assessore Porchietto a non rigettare quest'emendamento, che è la forza e il pilastro principale della posizione che il PD con i colleghi dell'opposizione ha tenuto in questi giorni per questa manovra: il sostegno al reddito.
Faceva notare giustamente il Consigliere Muliere che un conto è l'eventuale ripresa, io dico "eventuale", caratterizzata dall'aumento seppure limitato, del prodotto interno lordo; diversa, invece, è la ripresa occupazionale.
Esperti continuano a dire e a segnalare che la ripresa occupazionale avrà dei tempi molto, ma molto più lunghi.
Quindi, credo che questa Giunta regionale, in un momento di grave difficoltà, abbia la responsabilità, al di là delle posizioni politiche che pure restano, di dare un segnale seppure limitato, anche se magari fa impressione la cifra che abbiamo scritto nell'emendamento, ma è niente rispetto al devastante problema che attanaglia molte famiglie: arrivare a fine mese.
Ho un amico operaio che mi ha detto che non è vero che è difficile arrivare a fine mese (concludo con una battuta, per sdrammatizzare), perch è semplicissimo: dal momento che lo stipendio si percepisce il 27, è facile in tre giorni arrivare a fine mese.
una battuta fatta da una persona veramente in difficoltà, che è riuscita a conservare anche il senso dell'umorismo. Con questa battuta ho voluto dire che ci deve essere il massimo - e so che ci sarà dell'attenzione da parte del Governo regionale per accogliere il nostro emendamento.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cerutti.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Mi unisco ai colleghi. Chiaramente ho sottoscritto quest'emendamento a prima firma del Consigliere Ronzani, proprio perché crediamo che il tema posto sia un tema centrale.
Così come è già stato detto, è chiaro che sappiamo che tutto ciò che possiamo proporre non risolutivo, ma va a colmare un gap che è anche un gap nazionale, perché sappiamo che non esiste, così come invece esiste in altri paesi europei, e non solo, quello che viene chiamato il "reddito minimo di cittadinanza" o, comunque, un supporto per sostenere le persone nel momento in cui non hanno una fonte di reddito, quindi non hanno un lavoro. Sappiamo quanto questo sia un problema ormai molto diffuso proprio perché sappiamo quale sia la causa: la precarietà.
Crediamo sia fondamentale affrontare a livello politico il tema della precarietà, ma finora non è stato affrontato nei giusti termini. Certo, non è questo l'oggetto dell'emendamento. Il tema è capire come far sì che l'occupazione sia appunto piena e buona per tutti.
Oggi vediamo che la Giunta regionale, il particolare il Presidente Cota, ha presentato un nuovo sportello che ha questo denominazione: "Hai perso il lavoro, non perdere te stesso". Questo sportello è stato avviato stamattina a Torino e sarà poi inaugurato anche a Novara; crediamo sia un'iniziativa pregevole che è stata avviata in collaborazione al Forum del volontariato, però se, accanto a queste iniziative in cui si dice che verrà fornita rete di assistenza personalizzata, supporto psicologico e aiuto alla compilazione del curriculum, purtroppo le persone non arrivano a fine mese, riprendendo appunto quella che era la sollecitazione del Consigliere Laus, non riusciamo a garantire un sostegno effettivo, tutto sarà vano.
Quindi, queste iniziative che la Giunta propone vanno bene, per crediamo che siano delle iniziative un po' di facciata, poiché le persone non hanno semplicemente bisogno di questo tipo di sportelli, ma di un sostegno effettivo al reddito.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Le ragioni di quest'emendamento sono state ampiamente illustrate da molti colleghi del Gruppo e da altri colleghi di opposizione.
Impiego soltanto un minuto per dire una cosa alla Giunta regionale. La votazione sull'emendamento che proponiamo è per noi elemento essenziale per capire come andiamo avanti sulla prosecuzione del disegno di legge sull'assestamento di bilancio.
Peraltro, l'emendamento nasce da una serie di incontri che si sono tenuti nei giorni scorsi, cui ha partecipato anche l'Assessore al bilancio.
Nel corso degli incontri, i Capigruppo dei Gruppi di opposizione avevamo detto che se c'era la garanzia, da parte della Giunta regionale, che sul bilancio 2010 sarebbero state individuate le risorse sufficienti per coprire la graduatoria relativamente al personale privo di qualunque tutela e ammortizzatori sociali, sarebbero disposti a non considerare emendamenti che incidevano sul bilancio dell'esercizio 2010. Tuttavia, attraverso la presentazione di un emendamento sul bilancio pluriennale - il senso dell'emendamento è questo - chiedevamo sostanzialmente un impegno a proseguire verso interventi di sostegno al reddito a partire dagli anni successivi.
Successivamente, si è aperta una discussione sul merito, sulle caratteristiche e sulle modalità di tali interventi. Su questo abbiamo detto che, se la Giunta regionale ritiene di essere nelle condizioni di presentare modalità di gestione di queste risorse differenti rispetto a quelle praticate da noi, ci confronteremo nel merito. Il tentativo è anche quello di dare continuità agli interventi della Regione relativamente al 2011 e consentire che, in questi mesi, possa svilupparsi un confronto nelle sedi competenti - che è la Commissione consiliare di riferimento - sul merito delle tipologie degli interventi. Dal nostro punto di vista, questo percorso può essere condiviso, non dico nel merito, ma come percorso procedurale.



(Il Presidente ricorda al Consigliere Reschigna che il tempo a sua disposizione è terminato)



RESCHIGNA Aldo

Chiedo scusa, termino subito.
La votazione su questo articolo aggiuntivo del disegno di legge è, per noi, non dico questione pregiudiziale, ma elemento pregiudiziale su come intendiamo proseguire nella discussione sul disegno di legge dell'assestamento al bilancio.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Reschigna.
Ha chiesto la parola il Consigliere Dell'Utri; ne ha facoltà.



DELL'UTRI Michele

Grazie, Presidente.
Anche i Moderati hanno sottoscritto l'emendamento perché, chiaramente si ritiene che le necessità primarie delle persone che non hanno reddito divengano veramente imprescindibili.
Se è vero che chi non ha lavoro non ha dignità, è ancora più vero che chi non ha lavoro e non ha alcuno strumento di sostentamento non solo non possiede dignità, ma acquisisce un grado di pericolosità, che è assolutamente ingestibile e inaccettabile per qualsiasi forma di gestione statale o locale. Da qui l'importanza di avere un sostegno al reddito per chi non ne ha: abbiamo avanzato la proposta di 20 milioni di euro in una situazione di crisi che sembra perdurare.
Quando la crisi è iniziata è stato detto che sarebbe durata poco, che nel 2009 si sarebbero visti dei segnali di ripresa. All'inizio del 2010 i segnali di ripresa non ci sono stati, non c'è prospettiva di ripresa per la seconda metà dell'anno, quindi diventa veramente difficile la possibilità di sopperire con lavoro autentico - che, per carità, sarebbe la forma in assoluto migliore di sostentamento per queste persone - ed evitare di dare loro un sostegno di altro tipo.
Tuttavia, in frangenti di questo genere, anche un sostegno base costituito da quella che, nel tempo, è stata definita "elemosina" può avere un senso.
Guardate, ho riflettuto parecchio sul termine "elemosina", perch anch'io sono stato decisamente colpito. Ho cercato di entrare nella logica di una tale affermazione e, forse, può avere un senso in una situazione non di crisi, perché, allora, se le vacche sono grasse, se tutto va bene, nel momento in cui ci sono molte possibilità lavorative, dare un qualcosa in più a persone che, forse, potrebbero trovare soluzioni alternative di lavoro può avere un parziale senso, al punto tale da bollarlo con il termine "elemosina".
In una situazione di crisi oggettiva come quella riscontrabile oggi credo che così non possa essere definita e la crisi la si verifica con chiunque abbia degli amici che svolgono la professione di commercialista o avvocato. Quest'anno il numero delle esecuzioni immobiliari è aumentato del 30% e il numero dei fallimenti delle aziende, che l'anno scorso hanno resistito a malapena, adesso sta decisamente aumentando. Quindi, i numeri sono dati di fatto e ritengo necessario il sostegno alle persone che non possono permettersi alcuna fonte di reddito.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Dell'Utri.
Ha chiesto la parola il Consigliere Stara; ne ha facoltà.



STARA Andrea

Intervengo per confermare anche per il mio Gruppo che, di fatto l'emendamento è un po' la cartina al tornasole della proposta vera di tutta l'opposizione, nel senso che siamo consapevoli che i problemi di un'economia non si risolvono attraverso il sostegno al reddito, ma non è la nostra volontà. Però, siamo anche consapevoli della situazione drammatica in cui viviamo contestualmente, in cui, alla fine, quella che è stata definita un'elemosina, di fatto, non produce alcun effetto disincentivante la ricerca del lavoro, ve lo posso assicurare.
L'estrema esiguità delle risorse messe a disposizione permette esclusivamente alle persone che le utilizzano di non precipitare nel baratro, cioè di non passare da una situazione di assoluta indigenza e difficoltà al precipizio, che vuol dire perdere la casa e coinvolgere i servizi socio-assistenziali. Si vive già con il sostegno al reddito in una situazione di difficoltà psicologica all'interno della famiglia. Conosco parecchie persone che questo problema se lo portano dietro e continuano disperatamente a cercare lavoro, perché non è con il sostegno al reddito che si attua la dignità della famiglia e della persona. Ovviamente, questo avviene con il lavoro; per cui non confondiamoci con il principio - credo caro al centrodestra - di incentivare la persona alla ricerca del lavoro quindi responsabilizzare l'individuo e fare in modo che si tiri su le maniche e sia destinatario del proprio destino.
Qui c'è un'altra situazione. Si tratta anche di considerare che queste risorse, probabilmente, salveranno le casse della Regione rispetto ad ulteriori richieste che arriveranno da altri settori, penso soprattutto a quelli sanitari e socio-assistenziali, se, oggi, non si dovesse lanciare quel salvagente; altrimenti, le domande di sostegno al reddito si trasformeranno in domande di altro tipo, ben più pesanti dal punto di vista economico per la nostra Regione. Grazie.



PRESIDENTE

Non avendo altri firmatari iscritti a parlare, dichiaro aperto il dibattito.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Rivendico l'aver definito "elemosina istituzionale" il sostegno al reddito, ma, soprattutto, è possibile individuare una modalità comunicativa, rispetto ad un assestamento, per determinare una propria politica, però dobbiamo dare i dati rispetto a ciò di cui stiamo parlando.
Nella nostra Regione, più del 10% delle famiglie sono sotto la soglia di povertà; quindi stiamo parlando di alcune decine di migliaia di nuclei familiari.
In questi anni, il sostegno al reddito ha interessato un numero complessivamente inferiore alle 15 mila persone - non famiglie - e l'anno che ha coinvolto un numero maggiore di famiglie è stato il 2009 con circa 9.000 famiglie interessate dai benefici del sostegno al reddito, che, lo ricordiamo, vanno dai 1.000 ai 3.000 euro, al massimo, un anno, forse, si è arrivati a 4.000 euro.
Quindi, si era partiti dicendo che non finanziare il sostegno al reddito avrebbe comportato un blocco ai consumi, ben sapendo che questo è un salvagente istituzionale rispetto ad una situazione di difficoltà. Da qui a delineare una politica di sostegno alle classi più deboli individuando questo come sostegno al reddito, sarebbe come raccontare una menzogna ai cittadini piemontesi e a noi stessi, che siamo intellettualmente onesti.
Cioè, il sostegno al reddito l'ho definito "elemosina istituzionale" perché adotta la stessa modalità dell'Ufficio Pio quando esamina una situazione emergenziale e decide di sostenere un cittadino con 500/1.000/2.000 euro. Attenzione, però, per fare questo abbiamo uno strumento che finanziamo e che sarà oggetto di successiva discussione, che sono i servizi sociali. I servizi sociali non devono badare soltanto...



(Commenti in aula)



VIGNALE Gian Luca

Attenzione, c'è l'uno e l'altro.
(Il Presidente ricorda al Consigliere Vignale che il tempo a sua disposizione è terminato)



VIGNALE Gian Luca

Concludo.
I servizi sociali hanno il compito anche di badare a tutte le problematiche, quali la perdita della casa o la situazione di difficoltà.
Ricordo anche come è nato il sostegno al reddito: non con una proposta di legge avanzata dalla Giunta, sostenuta e discussa in Commissione e approvata, ma attraverso l'approvazione di un emendamento presentato da Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani durante la discussione di una legge finanziaria. Cioè, nessuna grande strategia politica, ma una rivendicazione - legittima - di una forza politica.
Se tutto questo viene trasformato nella strategia politica del centrosinistra di sostegno alle classi più deboli è un po' poco.



(Il Presidente ricorda al Consigliere Vignale che il tempo a sua disposizione è terminato)



VIGNALE Gian Luca

Ho concluso.
Se poi vogliamo parlare di strategie da adottare rispetto al sostegno per le classi più deboli, di cui nessuno è portatore e rappresentante unico, noi siamo assolutamente disponibili nelle sedi competenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
Quanto appena affermato dal collega Vignale fa parte di un dato reale per il quale, è vero, i servizi sociali svolgono - o dovrebbero svolgere una funzione di raccordo rispetto alle complessità che oggi molte famiglie piemontesi si trovano a dover gestire. È anche vero che tutte le forme di sostegno al reddito messe in campo dall'amministrazione precedente avevano una loro differenziazione all'interno e non prevedevano forme di raccordo all'interno della rete territoriale, con i servizi sociali.
Probabilmente, in un ripensamento di quelle che sono le forme di sostegno al reddito e alle famiglie, nonché ai lavoratori che perdono il proprio posto di lavoro, si potrebbe veramente pensare, in una riforma anche strutturale delle modalità del sostegno alle famiglie e alle persone che hanno perso il proprio posto di lavoro, ad un'integrazione delle forme di sostegno e di intervento.
Il problema, da questo punto di vista, è molto semplice. È vero che 500 euro possono sembrare un'elemosina, ma è anche vero che, di fronte a famiglie che non hanno nemmeno 500 euro, 500 euro, uniti ad altri interventi che oggi i servizi sociali erogano, sono le uniche forme di sostentamento, perché molti nuclei familiari, in una condizione per la quale la soglia di povertà sta aumentando in modo vertiginoso e in modo assolutamente preoccupante, sono le uniche forme di reddito a loro disposizione.
Per questo motivo, se da un lato tagliamo le risorse per i servizi sociali, dall'altro, seppure in un'ottica di riforma per la quale mi trovate assolutamente d'accordo, riduciamo in modo drammatico le risorse che, in un momento di grossa difficoltà della nostra Regione, erano state messe a disposizione dei cittadini piemontesi.
Riducendo le risorse per il sostegno al reddito, che rientrano all'interno delle politiche passive del lavoro, non solo otteniamo il duplice danno dell'annullamento delle forme di sostegno per i nuclei familiari piemontesi, dal lato dei servizi sociali e dal lato di quelle politiche di sostegno al reddito che, attraverso quelle politiche passive erano state messe in atto.
La nostra particolare attenzione è proprio in questa direzione esattamente come diceva il Consigliere Vignale: ci troviamo di fronte a nuclei familiari che hanno un doppio danno, da questo punto di vista, per quanto riguarda le politiche sociali e per quanto riguarda le politiche passive di sostegno al mondo del lavoro.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Noi facciamo queste discussioni in presenza di un'anomalia nel nostro paese, anomalia rappresentata dal fatto che noi, pur in un periodo di crisi, non abbiamo avuto il coraggio di garantire, a tutte le persone senza lavoro, un sistema di protezione e di ammortizzatori sociali. Questo è il limite. Altri paesi questa scelta l'hanno compiuta: la Francia, governata da un Presidente e da una maggioranza di destra, ha inventato il reddito di solidarietà attiva, che è il tentativo di garantire, a tutti i lavoratori che hanno perso il posto di lavoro, un sostegno al reddito. Questo è il primo punto.
Nessuno ha fatto una riforma degli ammortizzatori sociali, neppure il centrosinistra quando ha governato. Personalmente lo considero un gravissimo errore, perché questo rimane un sistema, economico e sociale, di welfare vecchio, rispetto al fatto che in questi anni è profondamente cambiato il Paese e, quindi, le risorse vanno riallocate attraverso una politica che ci consenta di fare anche questa riforma.
Seconda questione: i servizi sono una risposta a questa situazione.
Voi, però, non potete ignorare che stiamo discutendo di un bilancio di assestamento che taglia risorse che noi diamo ai consorzi socio assistenziali, il che vuol dire che erogheranno meno servizi.
Vi dico, e non credo sia un elemento su cui si possa discutere, che di fronte al fatto che aumenta la disoccupazione, aumentano le persone che hanno tantissimi problemi, problemi anche depressivi, che si rivolgono ai servizi, i quali saranno sempre più in difficoltà a garantire un livello di assistenza adeguato.
Questo per quanto riguarda i servizi. Ripeto, noi parliamo di un assestamento che riduce le risorse sul fronte dei trasferimenti ai consorzi.
Per quanto riguarda, invece, il tema degli ammortizzatori sociali secondo me il Consigliere Vignale su un punto non può non convenire. Qual è il problema? Non avendo noi fatto una riforma complessiva del sistema degli ammortizzatori sociali, non tutti hanno una protezione, nonostante il Governo abbia asserito il contrario. Abbiamo tentato di dare una risposta a questa questione inventando la cassa integrazione in deroga. La cassa integrazione in deroga non risolve il problema di alcuni lavoratori; copre alcuni lavoratori, dà un sistema di tutela ai lavoratori delle piccole aziende, ma esclude altri lavoratori. In questo vuoto si crea il problema a cui noi cerchiamo di dare una risposta.
Lasciamo stare com'è nata l'idea di garantire un sostegno al reddito non è questo l'oggetto del contendere - perché il rimane il problema: ha senso o meno garantirlo? Personalmente penso di sì. Discutiamo criteri e modalità, ma mettiamoci in condizione, come Regione, di dare una soluzione di continuità ad un problema che esiste.
Diamo la risposta al problema, che significa garantire un sostegno al reddito nelle condizioni date, in attesa della riforma, a quei lavoratori privi di ammortizzatori sociali.
Questa è un'esigenza che noi abbiamo e che noi, Regione, abbiamo interesse a risolvere.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
La ragione per la quale nei Comuni i conflitti sociali oggi non assumono rilievi importanti dipende dal fatto che le famiglie dei lavoratori in difficoltà sono sostenute dai genitori; genitori anziani che entrambi hanno fatto gli operai in fabbrica; che nella loro vita hanno risparmiato; che hanno messo da parte qualche soldo per comprarsi "camera e tinello" e che stanno facendo di tutto per sostenere le loro famiglie.
Grazie a questa rete sociale, oggi, i conflitti sociali nei nostri Comuni mantengono livelli accettabili, solo qualche volta c'è qualche effervescenza davanti al municipio.
Questa è la ragione per la quale oggi si continua a vivere.
Credo che compito di una buona politica sia quello di porre le condizioni per cui quelli che ce la fanno possano sviluppare il più possibile le loro potenzialità e le loro capacità. Compito di una buona politica, però, è anche quello di sostenere coloro i quali non ce la fanno e le loro famiglie.
C'è una parola magica, Presidente, che personalmente utilizzo e della quale sono innamorato: comunità. Questo vuol dire che all'interno di una collettività ci sono spazi ed opportunità uguali per tutti, ma nel momento in cui il Governo nazionale taglia le risorse al socio-assistenziale e nella manovra finanziaria prevede quattro miliardi e mezzo di tagli ai Comuni, mi vuole spiegare, Consigliere Vignale, da che cosa possono essere sostenuti questi consorzi socio-assistenziali, nel momento in cui, come tutti sanno, i Comuni raddoppiano le risorse dei consorzi? Se un Comune ha tre milioni di euro che vengono dalla Regione, altri tre, con una quota capitaria, sono garantiti dai Comuni. In una situazione di questo tipo, decidere di rinunciare a questa disponibilità e solidarietà nei confronti dei cittadini, è un grave errore.
In dichiarazione di voto diremo altre cose.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Il senso di quest'emendamento aggiuntivo rientra nelle considerazioni fatte negli interventi che altri colleghi hanno già svolto.
In un periodo di grandissima difficoltà economica, in questa Regione si è mantenuta la coesione sociale grazie al fatto che hanno funzionato gli ammortizzatori sociali, in modo particolare la cassa integrazione in deroga, che ha ampliato lo spettro dei potenziali interventi.
Di fronte a noi, però, si delinea uno scenario che in Piemonte comincerà a rendersi manifesto concretamente verso la fine di quest'anno: una parte consistente di questi lavoratori che fino ad ora sono stati almeno parzialmente tutelati dagli ammortizzatori sociali, usciranno da questa tutela. Questa situazione richiede attenzione da parte del Governo regionale. Questa situazione, che si aggiunge alle difficoltà complessive è la grande critica che abbiamo avanzato sia in Commissione, sia nel dibattito generale di queste giornate di Consiglio regionale - di una legge di assestamento di bilancio che riduce gli interventi della Regione nell'ambito delle politiche sociali, rende urgente una conferma dell'impegno della Regione Piemonte su questo tema.
Poi - lo ripeto - possiamo discutere sulle modalità attraverso le quali questo intervento si potrà concretizzare, ma è un altro aspetto. Su questo tema c'è una potestà di iniziativa da parte della Giunta regionale ma vi è anche una potestà di iniziativa da parte dei Gruppi regionali. Noi cercheremo di costruire un confronto reale sulle modalità di utilizzo di queste risorse.
Ma il tema che oggi poniamo con forza, sul quale chiedo un momento di riflessione in capo alla Giunta regionale e alla maggioranza, perché, dal nostro punto di vista, è pregiudiziale rispetto allo sviluppo futuro dell'andamento della discussione, è la certezza di questo impegno.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Non ho molte considerazioni da aggiungere rispetto a quelle che ho esposto nell'intervento precedente.
L'importanza di quest'emendamento - del resto, penso sia del tutto evidente sia all'Assessore competente, sia ai rappresentanti della Giunta qui presenti - è legata ad una situazione più complessiva, legata alle caratteristiche che la crisi ha avuto e avrà in particolare quest'anno, con le ricadute sull'occupazione, la tenuta di imprese all'interno del nostro territorio e l'esaurimento degli ammortizzatori sociali.
La cassa integrazione in deroga - che è stata, da questo punto di vista, tra i più importanti ammortizzatori sociali, vista la carenza delle politiche di Governo - è una misura che è stata garantita integralmente, in questo periodo, con fondi e con finanziamenti regionali attinti dal Fondo Sociale Europeo in dotazione alle Regioni; fondi che erano destinati alla formazione professionale e che, in un confronto fra Regioni e Governo, il Governo (il Ministro Tremonti in particolare) chiese alle Regioni di utilizzare, mettendo in contraddizione gli ammortizzatori sociali di oggi con lo sviluppo del futuro, manovra che non fu certo apprezzata dalle Regioni, alla quale, tuttavia, non si sottrassero.
Alcune di quelle misure che sono risultate importantissime oggi per alcuni lavoratori verranno ad esaurimento. Le caratteristiche che la crisi assumerà quest'anno nella nostra Regione sono state ben esplicitate. È del tutto evidente, quindi, che si tratta di una misura importante, perché è inutile che domani, qualora finissimo la discussione sull'assestamento di bilancio entro la nottata di oggi e non si prosegua anche nella giornata di domani o nelle sedute successive, si discuta del piano del lavoro e dell'occupazione proposto dalla Giunta senza intervenire in un momento come questo: sarebbe una grossa contraddizione.
Vi è, tuttavia, un'altra contraddizione rispetto a quel piano: infatti a fronte di quei 390 milioni di euro che vengono stanziati, vi è un taglio di 700 nella manovra di assestamento; e dentro a quel taglio vi è una consistente riduzione della spesa sociale. Questo rende quella misura ancora più necessaria ed urgente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Mi rivolgo agli Assessori presenti, perché questa è una di quelle scelte che possono caratterizzare un'Amministrazione. Non è una delle "tante" scelte: è una scelta estremamente importante, che può qualificare in qualche modo, la vita di un'Amministrazione, in questo caso quella della nostra Regione.
Dopo tutti i ragionamenti che sono stati fatti in quest'aula, vorrei che i colleghi riflettessero su una situazione: già quando si lavora in due in una famiglia un evento straordinario può creare un problema nel bilancio familiare. Se poi a questa situazione si aggiunge il fatto che uno dei due viene messo in cassa integrazione, è evidente che la situazione diventa davvero difficile. Ecco perché nella scorsa legislatura abbiamo fatto questa scelta. È stata una scelta di campo: potevamo fare altre cose, ma da questo punto di vista abbiamo detto: "Interveniamo e sosteniamo le famiglie in difficoltà". Famiglie che possono entrare nella fascia di povertà dopo un semplice evento straordinario.
Credo che intervenire in questa direzione sia doveroso da parte nostra non saprei nemmeno di cosa dovremmo parlare in un momento come questo! Ci preoccupiamo della delocalizzazione della FIAT? Benissimo, ma poi diamo una risposta certa a quelle famiglie che sono in difficoltà.
Ebbene, l'emendamento va in quella direzione.
In questa disattenzione totale, dove si avverte maggior interesse per la sentenza del TAR rispetto alla situazione attuale, vorrei che ci fosse anche un minimo di attenzione sui problemi concreti che vivono le nostre famiglie.
Questa è una delle risposte che possiamo dare alle difficoltà che vivono le famiglie piemontesi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Potevo anche non intervenire dopo i chiari interventi dei colleghi (il mio in modo particolare!), ma sono stato chiamato in causa nel profondo della mia dignità dal collega Vignale, che dovrei bacchettare "bacchettare", con affetto, sta a significare contrappormi alla sua posizione - per illustrare che la posizione del Partito Democratico non è sicuramente riduttiva, né si limita alla presentazione di un emendamento ma quello è il minimo sindacale, è l'"abc" del buon vivere in un momento di crisi e di difficoltà. E vi parla chi, per capire che cosa significa arrivare a fine mese, non deve andare davanti ai cancelli della FIAT, ma ha vissuto personalmente con la propria famiglia tali difficoltà! Ho utilizzato, tra virgolette, l'intervento del collega Vignale per dare una dignità al mio intervento.
Stiamo parlando di una boccata d'ossigeno. Certamente non si pu ridurre la partita degli ammortizzatori sociali a un emendamento di una cifra che può sembrare significativa, ma è riduttiva: è niente, è una goccia in un grande oceano. Mi sono sentito particolarmente in difficoltà nella comparazione dei 500 euro o dei 1000 euro - e non voglio fare il moralista perché li ho percepiti - rispetto allo stipendio che io ho preso questo mese, pagato dalla Regione Piemonte (non quello che ho guadagnato per altre attività).
Allora, colleghi, cerchiamo di portare questo ragionamento sul sentiero della ragionevolezza. Rispetto al sostegno al reddito, in un momento in cui i trasferimenti delle risorse ai Comuni sono tagliati, non vi è solo una questione di responsabilità di questo Governo, come diceva e sottolineava il collega Ronzani: di questo Governo tanta, ma la classe politica è stata assente e non preparata nel costruire un'architettura, un vero e sano impianto di ammortizzatori sociali per un Paese civile.
Grazie, e mi scuso con il collega Vignale nei confronti del quale vanno comunque i miei più alti sensi di stima.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Non essendoci altre richieste d'intervento, dichiaro chiuso il dibattito generale. La parola all'Assessore Porchietto per la replica della Giunta regionale.



PORCHIETTO Claudia, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente. Io ho ascoltato attentamente gli interventi, sia dei presentatori sia quelli nel corso del dibattito che è avvenuto successivamente, e avrei piacere di fare soltanto qualche riflessione insieme prima di avanzare anche una proposta. Riprendo anche quanto detto precedentemente dal Consigliere Ronzani, che faceva riferimento alla necessità di rivedere, eventualmente, anche in funzione di ciò che hanno fatto altri Paesi, l'insieme degli ammortizzatori sociali che sappiamo benissimo necessiterebbero di alcuni interventi. Io ricordo tra l'altro quanto sia servito in questo momento anche lo strumento della cassa in deroga, che ha visto la Regione Piemonte fortemente impegnata con un 30% di risorse, rispetto al monte che avrebbe dovuto mettere il Governo centrale stanziato direttamente dalla Regione Piemonte. È chiaro che anche sulla partita sostegno al reddito io ritengo che ad oggi sia importante fare una valutazione fra famiglie che in questo momento non hanno alcun sostegno al reddito e chi fortunatamente, attraverso gli ammortizzatori sociali un'opportunità - fortunatamente, lo sottolineo - l'ha ricevuta. Poi è vero che dobbiamo fare una valutazione su un nuovo metodo di sostegno al reddito attraverso gli strumenti degli ammortizzatori sociali, però devo dire che comunque, ad oggi, la Regione è intervenuta sostenendo circa 5.500 domande di quelle che sono pervenute, per sostegno al reddito di chi non lo aveva in alcuna forma.
In questo momento io ritengo che la Giunta, per quanto riguarda le ulteriori domande che hanno questa caratteristica, vale a dire di coloro che non hanno assolutamente alcun sostegno al reddito, possa assumere un impegno e c'è la disponibilità a farlo. Io credo poi che sia invece importante - ed è per quello che auspico che i firmatari possano fare una valutazione sul ritiro di quest'emendamento, per trovare una convergenza di intenti su un ordine del giorno condiviso - aprire dal mese di settembre un ragionamento per trovare dei criteri che siano veramente qualificanti di un intervento per il sostegno al reddito, che non può essere soltanto quello di basarsi sul reddito ISEE che sappiamo - e l'abbiamo sempre detto tutti non esserlo.
Io credo che ci sia la disponibilità - e io la do sin d'ora - a fare un ragionamento di questo genere e a prendere un impegno da parte della Giunta, nel momento in cui c'è un'assegnazione all'Agenzia Piemonte Lavoro di una cifra esaustiva per esaurire le domande pervenute nel bando 2009 relativo alle persone prive di ammortizzatori sociali e che hanno un ISEE inferiore ai 13.000 euro; e si tratta di circa 900.000 euro che vengono immediatamente apposti per questo tipo di intervento. Dopodiché c'è una disponibilità per sedersi ad un tavolo e ragionare su un serio criterio per far sì che queste famiglie possano trovare, attraverso risorse che vengono messe a disposizione da parte della Regione Piemonte, la giusta condivisione di un problema a cui in questo momento sappiamo di dover far fronte tutti quanti, con le poche risorse - perché sappiamo anche questo che ci sono.
Io vorrei soltanto ricordare che, nel momento in cui noi stiamo parlando di sostegno al reddito, anche le politiche attive per incentivare il lavoro sono un sostegno al reddito. Perché noi continuiamo a fare un ragionamento senza tenere in conto che ad oggi c'è un impegno forte per non dare solo un sostegno al reddito, che sappiamo benissimo essere uno strumento precario: lo sono tanti lavori, ma lo è anche questo strumento perché non possiamo pensare di continuare sistematicamente a trovare soltanto delle soluzioni tampone o provvisorie per riuscire a definire queste politiche che, permettetemi, fanno parte comunque delle politiche passive del lavoro. Io penso che invece sia importante ragionare su una serie di tematiche - e abbiamo già iniziato con il piano per l'occupazione per riuscire a dare significativamente anche a quei lavoratori, che sono disoccupati da più tempo e che sono in difficoltà ancora più di altri un'opportunità di trovare una ricollocazione anche attraverso ulteriori politiche attive del lavoro.
Auspico quindi che si possa arrivare alla definizione di un ordine del giorno che ci porti su questa strada e che quindi anche ad un ritiro di quest'emendamento.



PRESIDENTE

Grazie. È iscritto a parlare per la dichiarazione di voto il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente. Quanto tempo ho?



PRESIDENTE

Tre minuti.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente. Vede, Assessore Porchietto, noi non ritiriamo l'emendamento per questa ragione: i comportamenti che non solo il Gruppo regionale del Partito Democratico, ma anche tutti gli altri Gruppi dell'opposizione, hanno tenuto su questo tema nella legge di assestamento di bilancio sono comportamenti che per alcuni aspetti già tengono conto di una differente situazione. Esiste una parte di famiglie piemontesi, di ex lavoratori piemontesi, privi di qualunque tutela sociale. Ci è stato detto nell'incontro che per completare la graduatoria in essere sarebbe richiesto uno stanziamento sul bilancio 2010 di circa 850.000 euro o giù di lì: l'ordine di grandezza, in ogni caso, è questo; e poi esiste un altro pezzo di graduatoria che però vede persone per le quali vi è l'intervento degli ammortizzatori sociali.
Noi abbiamo accettato su questo punto il tema urgente e prioritario che la Regione Piemonte copra le domande delle graduatorie presentate da persone sprovviste di qualunque tutela sociale. Poi abbiamo però detto un'altra cosa: questo chiude la graduatoria pregressa, e chiude anche la situazione attuale. Noi rinunciamo a presentare degli emendamenti sul 2010 in ordine a questa partita; chiediamo però che ci sia un impegno da parte del Consiglio regionale e questo impegno può avvenire solamente attraverso un articolo di legge sul bilancio pluriennale che ripristini alcune dotazioni finanziarie per proseguire gli interventi sull'ambito della tutela sociale e del sostegno al reddito.
Quali debbano essere questi interventi -se debbano riguardare unicamente persone sprovviste di qualunque tutela sociale, se debbano ricomprendere anche un parte di chi ne ha qualcuna - lo discuteremo da qui fino alla fine dell'anno: ci saranno proposte da parte della Giunta e altre che ci permetteremo anche di presentare. Su questo vi è la disponibilità al confronto. Noi non partiamo dal presupposto che per interventi di sostegno al reddito si debba avere di fronte unicamente il ventaglio degli interventi fino ad ora perseguiti. Però quello che - lo ripeto - per noi diventa elemento pregiudiziale per andare avanti in modo un po' più sereno rispetto al proseguo della discussione sull'assestamento di bilancio è che passi questo articolo. Perché questo articolo non dice come devono essere attribuite le risorse: dice solo che devono essere assegnate delle risorse sul pluriennale. Come? Lo discuteremo. Però intanto questo articolo deve passare.



PRESIDENTE

Non essendoci altre dichiarazioni di voto, pongo in votazione l'emendamento rubricato n. 177.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Non essendo stato ritirato, non ci sono alternative. Sospendo la seduta per alcuni minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.11 riprende alle ore 17.45)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Mi è stato comunicato che sull'emendamento n. 177 è stata trovata un'intesa.
Leggerei il nuovo testo così come modificato dai proponenti: "Articolo n.
17 bis sostegno al reddito. Per i contributi a titolo di sussidi a favore delle lavoratrici e dei lavoratori in grave difficoltà economica e per i quali saranno stabiliti i criteri di accesso è autorizzata per il biennio 2011/2012 la spesa complessiva prevista in euro 10 milioni, iscritta nell'ambito della UPB DB 15041, Istruzione formazione professionale e Lavoro politiche per l'occupazione..." e il resto rimane identico.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 177, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
L'emendamento n. 177, così come modificato, è approvato ed esteso all'articolo.
ARTICOLO 17 Emendamento rubricato n. 138) presentato dai Consiglieri Stara, Cerutti Artesio: 1. Soppressione dell'intero art. 17 (modifiche della legge regionale 14/1995).
L'emendamento rubricato n. 138 è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Non essendoci richieste d'intervento per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'articolo n. 17.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 18 Emendamento rubricato n. 139) presentato dai Consiglieri Stara, Cerutti Artesio: 1. Soppressione dell'intero art. 18 (norma transitoria).
L'emendamento n. 139 è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Emendamento rubricato n. 178) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera: 1. Le deliberazioni comunali, di cui all'articolo 6 della presente legge approvate successivamente al 7 gennaio 2010 e fino all'entrata in vigore del presente provvedimento, devono essere riadottate dal consiglio comunale e trasmesse alla Regione e alla Provincia secondo quanto stabilito dai commi 1 e 3 del medesimo articolo 6.
Si tratta di una riscrittura tecnica operata dagli Uffici aperta la discussione generale sull'emendamento.
La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Sarò molto breve, ma in coerenza con l'atteggiamento che abbiamo assunto sulla legge finanziaria e con l'atteggiamento che abbiamo assunto sul disegno di legge di assestamento, voteremo contro l'emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Chiedo solamente al Vicepresidente Cavallera e a lei, Presidente affinché nel prosieguo dei nostri lavori venga prevista questa comunicazione da parte del Vicepresidente o dell'Assessore, per quanto riguarda le risorse con le quali finanziare il Protocollo d'Intesa sottoscritto con il Comune di Torino.



PRESIDENTE

Propongo di concludere l'esame dell'articolo n. 18, di procedere con l'esame dell'articolo 18 bis e poi la Giunta regionale, prima di esaminare l'articolo n. 1, renderà la comunicazione richiesta.
Non si sono altre richieste di intervento sulla discussione generale sull'emendamento n. 178 della Giunta, né dichiarazioni di voto.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 178.
Il Consiglio approva.
L'emendamento n. 178 è approvato ed esteso all'articolo n. 18.
ARTICOLO 18 bis Subemendamento rubricato n. 174 (all'emendamento n. 76) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Quaglia Al termine sono aggiunte le parole "sono fatte salve le richieste d'autorizzazione già licenziate positivamente dalle conferenze dei servizi provinciali".
Emendamento rubricato n. 76) presentato dalla Giunta regionale: Art. 18 bis (Moratoria delle procedure relative ad impianti fotovoltaici non integrati): "1. Le procedure autorizzative in corso o attivate successivamente all'entrata in vigore della presente legge relative ad impianti fotovoltaici non integrati da realizzare su terreni ricompresi nelle aree d'esclusione o di repulsione di cui al paragrafo 3.3 dell'allegato alla deliberazione della Giunta regionale 28 settembre 2009, n. 30-12221 sono sospese fino all'entrata in vigore del provvedimento regionale di recepimento delle linee guida nazionali da emanarsi ai sensi dell'articolo 12, comma 10 del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387 (Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell'elettricità)".
aperta la discussione generale sull'emendamento.
La parola al Consigliere Taricco.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
L'emendamento, di cui condividiamo lo spirito, tende a porre in essere una sorta di moratoria in attesa che le norme nazionali autorizzino le Regioni, a loro volta, ad emanare norme regionali che vadano ad affrontare il tema degli impianti fotovoltaici a terra e quindi tutte le conseguenze sull'uso del terreno. Quindi, condividiamo lo spirito che motiva e orienta quest'emendamento.
Come ho già avuto modo di dire anche all'Assessore Giordano, su tale questione abbiamo forti perplessità, oserei dire quasi la convinzione che di fatto, quest'emendamento non sia giuridicamente ammissibile. Infatti interviene su una materia che non è nelle competenze regionali, ed è il motivo per cui noi avevamo proposto quell'emendamento che, operando sull'utilizzabilità del terreno, operava a tutela del bene terreno, cosa che, invece, era nella disponibilità e nelle facoltà della Regione.
Dopodiché, prendiamo atto che questa è la strada che, a nome credo della maggioranza regionale e della Giunta, il Consigliere Carossa ha proposto. Speriamo serva a qualcosa. Ripeto: purtroppo abbiamo grossi dubbi che possa non essere giuridicamente percorribile questa strada.
Da questo punto di vista valuteremo l'atteggiamento concreto da tenere nei confronti di quest'emendamento. Ripeto: le motivazioni che sottendono a quest'emendamento ci vedono concordi, ma abbiamo grosse perplessità sulla correttezza dello strumento scelto.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Taricco.
La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Per meglio intenderci, voglio inquadrare la questione, come ha fatto il collega Taricco.
Esisteva un delibera della Giunta regionale precedente non vincolante che indicava, ovviamente, una serie di condizioni sulla base delle quali poter effettuare interventi riguardanti gli impianti fotovoltaici integrati.
Come ha ricordato giustamente il collega Taricco, siamo in attesa dell'emanazione - giusto, Consigliere Taricco? - delle linee guida a partire dalle quali le Regioni avranno in questo caso la possibilità di introdurre norme vincolanti - giusto, Consigliere Taricco? - con le quali regolare questa politica degli importanti fotovoltaici integrati, il che vuol dire a terra. Da questo punto di vista, ho l'impressione che l'emendamento che la Giunta ha presentato in assenza delle linee guida sia una petizione di principio e non abbia alcun valore pratico effettivo.
Questa è la prima considerazione.
In ogni caso, mi pare di poter dire che, proprio perché vi sono situazioni che sono diverse l'una dall'altra, noi dovremmo fare salvo il fatto che vi sono realtà nelle quali, invece, come dire, la discussione se e come realizzare questi impianti è già in una fase avanzata.
In sostanza, va bene il principio della moratoria in attesa che vengano emanate linee guida, su questo non ho nulla da eccepire. Mi domando soltanto se non sia opportuno, invece, in questo quadro, se la Giunta insiste per confermare quest'emendamento, prevedere che vengano fatti salvi quegli interventi per i quali siamo in una fase avanzata di realizzazione perché questo mi sembra il punto fondamentale, operando una distinzione tra tutto ciò che noi possiamo rinviare con la moratoria in quanto rinviabile e tutto ciò che, viceversa, non è rinviabile perché è in una fase avanzata.
Noi rischieremmo in questo caso di trovarci in presenza di una norma facilmente impugnabile, perché si contesterebbe il fatto che io intervengo su un procedimento che, ormai, è avviato.
Quindi, se fosse così, secondo me, sarebbe un modo corretto per affrontare la questione. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segretario Leardi, che interviene in qualità di Consigliere.



LEARDI Lorenzo

Quello che richiede il Consigliere Ronzani è, effettivamente, nel subemendamento previsto dalla Giunta regionale. In buona sostanza, da un lato, bisogna trovare una soluzione per regolamentare tutto il discorso del fotovoltaico, peraltro quei sette punti previsti; dall'altro, bisognava in qualche modo risolvere quelle problematiche e quegli interessi legittimi che, ad ogni modo, si erano creati a fronte di processi amministrativi che erano andati avanti nel tempo.
Quindi il subemendamento presentato dalla Giunta, secondo me, produce un ottimo risultato, perché, in questo caso, prevede una linea di demarcazione che è esattamente quello che chiedeva il Consigliere Ronzani cioè la Conferenza dei servizi.
Sicuramente le problematiche che ha espresso il Consigliere Taricco potrebbero anche emergere nel corso dei mesi, ma questo mi sembra un ottimo compromesso, almeno quanto di meglio possiamo portare a casa in questo momento. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Leardi.
La parola al Consigliere Carossa.



CAROSSA Mario

Il collega Leardi ha già spiegato efficacemente il subemendamento.
Tuttavia, poiché in aula, magari, i Consiglieri hanno dell'emendamento n.
76 ancora la versione iniziale, che contiene l'espressione "o di repulsione", voglio solamente notificare a verbale che il testo esatto è senza "o di repulsione", quindi che sia solo bene chiaro a tutti questo perché è un passaggio fondamentale nell'emendamento.
In più, come ha detto il Consigliere Leardi, la Giunta ha voluto inserire una linea di demarcazione chiara e corretta, secondo noi, a tutte le attività in itinere.



PRESIDENTE

Non essendoci ulteriori richieste d'intervento, dichiaro chiusa la discussione generale.
La parola al Consigliere Taricco per dichiarazione di voto.



TARICCO Giacomino

Intervengo solo per dire che, in coerenza a quanto affermato prima, noi ci asterremmo, chiaramente condividendo gli obiettivi, ma giudicando non sufficientemente adeguata la strumentazione.



PRESIDENTE

Non essendoci richieste d'intervento per dichiarazione di voto, dichiaro chiusa la fase delle dichiarazioni di voto e pongo in votazione il subemendamento rubricato n. 174 presentato dalla Giunta regionale.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 174.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 76, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 19, com'emendato.
Il Consiglio approva.


Argomento: Trasporti pubblici

Comunicazione dell'Assessore Quaglia su "Protocollo d'intesa sottoscritto con il Comune di Torino per l'acquisto di 150 autobus"


PRESIDENTE

La parola all'Assessore Quaglia per una comunicazione sul Protocollo d'intesa sottoscritto con il Comune di Torino per l'acquisto di 150 autobus.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

In merito alla richiesta avanzata questa mattina sul Protocollo d'intesa, tra le parti evidenziate ce n'era una riferita a completare, nel 2010, le gare riguardanti l'acquisto di 150 autobus, per un totale di 32 milioni e 252 mila euro. Questo finanziamento si trova nell'UPB 12022, dove sono iscritti a bilancio 52 milioni.
Per quanto riguarda l'anno 2010 e l'acquisto di circa 70 autobus snodati a gasolio da 18 metri, che fanno riferimento a risorse statali messe a disposizione dalla finanziaria 2007, pari ad un totale di 13 milioni e 722 mila euro 348, questi fondi sono nell'UPB 12042.
Sono 15 milioni, nell'ammontare dei residui passivi della chiusura di esercizio 2009 e sono già nella previsione di termine di cassa per l'esercizio 2010.
Per quanto riguarda il terzo punto, che prevedeva l'acquisto di motrici tranviarie, utilizzando le risorse statali messe a disposizione dalla finanziaria 2008, pari a 13 milioni e 670 mila 967 euro, gli Uffici mi comunicano che sono in attesa del trasferimento di questi fondi statali.
Una volta trasferiti verranno iscritti a bilancio e immediatamente trasferiti con la quota di cofinanziamento messa a disposizione di GTT.
Non so indicare su quale UPB saranno iscritti, perché in questo momento stiamo aspettando il trasferimento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Placido in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente.
Assessore, lei ha dato una risposta burocratica su come saranno utilizzate le risorse, ma non ha dato la risposta, almeno non l'ho intesa al quesito posto più volte dal collega Ronzani.
Assessore, siccome riteniamo che quest'operazione sia scoperta, in termini di risorse di bilancio, la strada è una sola, anche per verificare fin dove arriva il rigore del Ministro Tremonti: non può che segnalare al Governo, quindi al Ministro Tremonti, che questo bilancio non ha la copertura, in particolare su quell'operazione, non tanto su come saranno utilizzate le risorse, ci mancherebbe altro (magari per il tram, la metropolitana o tutto il materiale che concerne i trasporti), ma perch quest'operazione, per quanto sappiamo noi e per quanto abbiamo potuto verificare, non ha copertura.
Questo è un bilancio che per quella parte non ha le risorse, e quindi chiederemo al Governo di respingerlo, poiché ne ha facoltà.
Se non si dà una risposta nel merito di ciò che abbiamo posto, la situazione si complica. Su questo vedremo il rigore e la correttezza del Ministro Tremonti.
Grazie, Presidente, e grazie, Assessore.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Proporrei una sospensione dei lavori del Consiglio di un quarto d'ora per consentire sia alla maggioranza sia alla minoranza di fare un punto sull'organizzazione dei lavori, per vedere se si riesce a trovare un'intesa per accelerare la discussione, dato che c'è ancora da votare l'articolo 1 e i rispettivi allegati.



PRESIDENTE

Mi sembra che possa essere una buon'idea, anche perché dobbiamo organizzare i lavori con la seduta serale, quindi capire se prevedere una pausa di un'ora dopo l'approvazione del bilancio, oppure lasciare indietro l'ordine del giorno e il voto finale.
Mi sembra, comunque, che era stata chiesta una comunicazione che è stata svolta. Dal primo intervento mi sembra che ci sia un taglio del tutto costruttivo, quindi esaurirei brevemente, se c'è, quest'esigenza di dibattito sulla comunicazione, poi potremmo fare una pausa e, alla ripresa decidere come andare avanti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Assessore, la ringrazio per le risposte. Tuttavia, devo fare due considerazioni. La prima. Lei ha fatto riferimento ad alcune UPB per quanto riguarda alcune poste, alcuni finanziamenti previsti dal Protocollo di intesa. Lei ha dato conto anche della capienza delle UPB cui ha fatto riferimento. Constato, e per il momento non ho motivo per dubitare di quanto ha detto, che si tratterrebbe di risorse allocate in queste UPB che sarebbero interamente assorbite dal finanziamento di questo progetto.
Mi auguro che non ci siano altri finanziamenti in essere. Prendo atto del fatto che le UPB cui ha fatto riferimento sono sufficienti per finanziare questi tre interventi; spero che indagando non si scopra che, in verità, noi abbiamo, a carico di quell'UPB, altri finanziamenti; il che renderebbe quei fondi non capienti e renderebbe impossibile finanziare, per questa parte, gli interventi che lei ha indicato e che sono oggetto del Protocollo d'intesa.
Tuttavia, pur dando per scontato il fatto che con queste risorse noi onoriamo gli impegni assunti con il Comune di Torino, purtroppo mancano all'appello tre finanziamenti, perché il Protocollo è complessivo anche di un impegno della Regione a finanziare con 35 milioni di euro la tratta Porta Nuova-Lingotto (questo è un finanziamento che insiste nell'anno corrente cui lei non ha fatto cenno). Inoltre, ci sono altri due interventi che vanno finanziati con il Protocollo: segnatamente, il trasferimento di 25 milioni e 677 mila 774 euro, previsti dal DGR del 28/7/2008, per la copertura degli oneri relativi ai servizi minimi, e un secondo intervento di 20 milioni di euro annui, per materiale rotabile per le infrastrutture della metropolitana di Torino.
Leggendo il Protocollo di intesa, questo è scritto.
Lei quindi, riassumendo la questione, mi ha dato risposta per una parte degli interventi. Non obietto alla sua risposta, mi auguro soltanto che il fondo sia capiente e non sia un fondo con il quale voi dovete finanziare non soltanto questi ma anche altri interventi. La prego, alla riapertura dei lavori, di comunicarmi a quale UPB sono invece imputabili questi altri tre finanziamenti, che sono parte integrante del Protocollo d'intesa.
Grazie.



PRESIDENTE

La comunicazione e il dibattito sono esauriti.
Sospendo il Consiglio per circa 20 minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.13 riprende alle ore 18.54)



PRESIDENTE

PRESIDENTE



PRESIDENTE

Colleghi, è convocata per le ore 19 una riunione dei Presidenti dei Gruppi. La seduta serale, prevista delle ore 20, inizierà alle ore 20.30.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.55)



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