Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.29 del 29/07/10 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



(Alle ore 10.00 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 10.31)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convezione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
In assenza di proposte di modifica, l'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Burzi, Giordano, Sacchetto Toselli, Cota.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione militari caduti in Afghanistan


PRESIDENTE

Colleghi, prima di cominciare la seduta, chiedo un momento di raccoglimento dell'Aula, perché purtroppo dobbiamo procedere ad una commemorazione, ed è già la terza volta - se non la quarta - dall'inizio della legislatura: com'è noto, ieri due militari italiani sono stati uccisi in Afghanistan.
Nel pomeriggio di ieri, 28 luglio 2010, intorno alle 20 ore locali, le Forze Armate italiane presenti in Afghanistan sono state oggetto di un nuovo attentato terroristico, che ha fatto purtroppo registrare un pesante bilancio di vittime: due militari italiani sono caduti, un ufficiale e un civile afgano risultano feriti.
La pattuglia, facente parte del contingente internazionale in missione in Afghanistan, si era diretta nei pressi di Herat per procedere ad un'operazione di sminamento. Dopo aver disinnescato una bomba, su richiesta della polizia afgana, in un'area a circa 8 km da Herat, i militari stavano perlustrando la zona alla ricerca di altri eventuali ordigni.
Per circostanze ancora in fase di accertamento, ma che lasciano pensare a una imboscata tesa dai terroristi, avveniva l'esplosione di un secondo ordigno rudimentale, denominato IEDD, che provocava ferite mortali a due soldati italiani.
Si tratta del Primo Maresciallo Mauro Gigli, 41 anni, e del Caporal Maggiore Capo Pierdavide De Cillis, 33 anni, che sono investiti e uccisi da una forte esplosione.
A seguito dello scoppio ha riportato lievi escoriazioni anche il capitano Federica Lucani, del 2° Reggimento Genio Pontieri di Piacenza, 29 anni, originaria de L'Aquila.
Le due vittime avevano al loro attivo numerose missioni all'estero durante le quali avevano effettuato un elevato numero di interventi di disinnesco di ordigni esplosivi.
Il Primo Maresciallo Mauro Gigli, nato il 3 aprile 1969 a Sassari, era effettivo al 32/o Reggimento Genio di Torino, appartenente alla Brigata Alpina Taurinense; arruolato dal 1985, abitava a Villar Perosa, sposato e con due figli piccoli.
Il Caporal Maggiore Capo Pierdavide De Cillis, nato il 25 febbraio 1977 a Bisceglie (in provincia di Bari), arruolato dal 1996, apparteneva al 21 Reggimento Genio di stanza a Caserta.
A distanza di poco più di due mesi dall'attentato di Bala Murghab, che fece altre due vittime appartenenti alla Brigata Alpina Taurinense ricordiamo e onoriamo il valore di soldati che, in una situazione indubbiamente difficile, contribuiscono al mantenimento della pace e della sicurezza nell'ambito della missione internazionale in terra afgana.
Con profondo dolore, esprimiamo umana solidarietà nei confronti dei familiari delle vittime, alla Brigata Taurinense e a tutte le Forze Armate unendoci al generale cordoglio espresso dalle Istituzioni per il nuovo tributo di sangue che l'Italia è stata chiamata a pagare.
A tutti i militari che ogni giorno continuano a prestare in Afghanistan, e nelle altre missioni internazionali, il loro impegnativo servizio rivolgiamo un caloroso saluto e la nostra solidale vicinanza.
Prego il Consiglio di voler osservare un minuto di silenzio.



(I Consiglieri, in piedi osservano un minuto di silenzio)


Argomento: Assestamento di bilancio

Proseguimento esame disegno di legge n. 12 "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2010"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 12 prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Emendamento rubricato n. 10) presentato dai Consiglieri Montaruli Porchietto: Dopo l'articolo 11 è aggiunto il seguente: "Art. 11bis (Modifica all'articolo 12 della legge regionale n. 22 del 26 giugno 2006 "Norme in materia di trasporto di viaggiatori effettuato mediante noleggio di autobus con conducente") 1. Il comma 2, dell'articolo 12 della legge regionale 26 giugno 2006,n. 22 (Qualità degli autobus), è sostituito dal seguente: "2. La presente disposizione acquista efficacia trascorsi sei anni dall'entrata in vigore della presente legge e in caso di mancanza del requisito, l'autorizzazione è sospesa fino alla sua effettiva reintegrazione." Tale emendamento è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Sull'ordine della discussione (richiamo, ai sensi dell'art. 70 del Regolamento, del Consigliere Gariglio)


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Presidente, vorrei effettuare un richiamo al Regolamento, ai sensi dell'articolo 70 del nostro Regolamento interno, se lei me lo concede.
Presidente, ieri è stato approvato l'articolo 11, il cui comma 2 concede facoltà alla Regione di acquisire partecipazioni in società del trasporto pubblico. La ragione, come risulta a verbale, addotta dall'Assessore Bonino, è quella di permettere l'attuazione di un Protocollo d'intesa sottoscritto tra Regione e Comune di Torino. (La dichiarazione dell'Assessore Bonino è a verbale).
Poiché in quel Protocollo d'intesa sono citati alcuni numeri, vorremmo sapere se, per caso, tali cifre siano state poste da familiari dell'Assessore Bonino che, per caso, si sono trovati a trattare della questione nelle varie riunioni, o se questi numeri corrispondono ad un volere della Giunta e, pertanto, trovano copertura nel bilancio interno che stiamo approvando.
In particolare, il Protocollo d'intesa parla di 35 milioni di euro per la tratta Porta Nuova-Lingotto che la Regione s'impegna a versare; parla di 25 milioni e 677 mila euro per l'esercizio 2009-2010 per il finanziamento dei servizi minimi; parla di 20 mila euro aggiuntivi, sempre per servizi minimi; parla, Assessore Quaglia - e specie su questo chiederemo un suo intervento - di un finanziamento della Regione, sul bilancio di quest'anno 2010, per l'acquisto di 150 autobus, per un totale di 32 milioni 250 mila euro; nonché, per l'anno 2010, l'acquisto di 70 autobus snodati per 13 milioni 722 mila euro, oltre che l'acquisto - 2010 - di motrici tranviarie per 13 milioni 670 mila euro.
Dopodiché, viene previsto un contributo al Comune Torino per parcheggi di 152 mila euro, di 234 mila euro, di 1 milione 855 mila euro e di 4 milioni di euro.
Poiché ci risulta che questi dati siano frutto di accordi che non hanno visto partecipare, se non in minima parte, i Direttori dell'Assessore competente, ma hanno visto una delegazione trattante assolutamente irrituale e informale, chiediamo se la Giunta recepisce i contenuti di quest'accordo e se questi impegni trovano copertura nel bilancio della Regione: diversamente, chiediamo un'istruttoria in seno alla Commissione.
Avete sostenuto che dovevamo votare l'emendamento per attuare il Protocollo; dunque, o questo protocollo è coperto, o quella di ieri è stata una burla ai danni del Consiglio regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Richiamo l'attenzione del Consiglio e della Giunta regionale l'articolo 70, comma 2, recita: "Su tali richiami il Presidente pu disporre la votazione, dopo l'illustrazione del proponente, con un intervento di un Consigliere contrario".
La parola al Vicepresidente della Giunta regionale, Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Stiamo discutendo di stanziamenti delle varie UPB; stanziamenti che come sa benissimo il Consigliere Gariglio, vengono dettagliati in capitoli dalla Giunta regionale, per poi passare ai vari interventi.
Da un punto di vista generale, fino a prova contraria, siamo portati a affermare che essendoci un Protocollo d'intesa - non un Accordo di programma - quindi un impegno a perseguire un determinato obiettivo senz'altro le risorse, se sono state chiamate in causa, ci sono. Questo fino a prova contraria. Nel dettaglio credo che il Consigliere Gariglio abbia la possibilità, attraverso atti di sindacato ispettivo, di formulare domande specifiche che attengono al dopo-bilancio. Portiamo velocemente in porto l'approvazione dell'assestamento; poi ci saranno le varie sedi di Commissione, nonché la disponibilità ad approfondire ogni e qualsiasi questione, nelle forme e nei modi previsti dal Regolamento che, peraltro ha sì snellito i tempi, ma ha anche consolidato, forse in modo più efficace, la possibilità di accertamento delle situazioni da parte della minoranza.



PRESIDENTE

Scusate, Consiglieri, o il Consigliere Gariglio è soddisfatto della risposta della Giunta e continuiamo, oppure, se dobbiamo aprire una discussione, essendoci un richiamo all'articolo 70, devo porlo obbligatoriamente in votazione. A seguito della votazione, se il Consiglio approva apriamo una discussione sul punto, altrimenti continuiamo con il provvedimento in discussione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Esprimiamo la nostra assoluta contrarietà ad aprire una discussione sull'argomento. Il Protocollo d'intesa non è documento che in questo momento il Consiglio regionale deve votare. Abbiamo già votato un articolo sulla documentazione di un'altra Amministrazione, pertanto non riteniamo opportuna una discussione sul punto. Nel contempo, e lo farò per ultima volta, inviterei tutti i Consiglieri a cercare di svelenire la discussione che nel tardo pomeriggio di ieri ha toccato livelli non molto accettabili.
Spero che oggi non si verifichi più.



PRESIDENTE

Procediamo con la votazione.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di discussione del Consigliere Gariglio.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Assestamento di bilancio

Proseguimento esame disegno di legge n. 12 "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2010" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame del disegno di legge n. 12.
Subemendamento rubricato n. 12 ter) presentato dai Consiglieri Costa Negro, Carossa, Cavallera: Dopo le parole "di tutela ambientale" aggiungere "e sicurezza stradale".
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

L'intervento del Consigliere Gariglio pone una questione molto semplice, sul quale si decide che il Consiglio regionale non debba discutere. Noi non abbiamo chiesto che si aprisse una discussione: abbiamo semplicemente chiesto...



PRESIDENTE

Mi scusi, ma il richiamo è stato preciso: articolo 70.



RESCHIGNA Aldo

Presidente, non contesto lei, sia ben chiaro. Tuttavia vorrei chiarire quest'aspetto, altrimenti ricorrerebbe in tutti i nostri interventi.
La Giunta regionale - molto semplicemente - ci dà dimostrazione che gli impegni assunti trovano l'allocazione delle risorse nelle diverse UPB di bilancio? Ci dia questa dimostrazione, altrimenti è evidente quanto emerso ripetutamente nella discussione di ieri. Diversi esponenti della Giunta, ma in particolare l'Assessore Bonino, nella discussione sull'articolo 11 ha fatto molto spesso riferimento strumentale al Protocollo d'intesa sottoscritto con il Comune di Torino, ripetendo che l'urgenza dell'articolo 11 stava in quel Protocollo. Noi avremmo anche potuto affrontare - come abbiamo tentato - la discussione in termini generali e astratti, come modifica dell'intervento legislativo, ma è la Giunta che ha portato la discussione sul caso concreto.
Allora, sul caso concreto, noi chiediamo, Presidente, che la Giunta non occorrono ore - in 5 minuti ci dica dove sono allocate queste risorse diversamente, se non sono allocate in qualche UPB di questa legge di assestamento di bilancio, è evidente che siamo in presenza di obbligazioni assunte senza la necessaria copertura economica. A questo punto, la Giunta se vuole evitare situazioni di questo tipo, deve predisporre un emendamento lo può fare in questo momento in aula, non è una tragedia - nel quale inserire le risorse a disposizione nel bilancio della Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente. La risposta dell'Assessore Cavallera è formalmente ineccepibile, considerato che ha esperienza forse più di ogni altro, in quest'aula.. Tuttavia, Assessore, il problema è questo: se voi sottoscrivete degli impegni in un Protocollo che non avete sottoscritto voi, ma che potrebbe aver sottoscritto sua zia... Ma lei è troppo esperto... C'è un Protocollo d'intesa sottoscritto...



(Commenti in aula)



GARIGLIO Davide

Posso parlare, collega Vignale? Allora, c'è un Protocollo d'intesa...



PRESIDENTE

Scusate, il collega Gariglio ha diritto, come tutti gli altri 59 Consiglieri, di essere ascoltato. Prego l'Aula di prestare attenzione.
Continui pure il suo intervento, Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Collega Vignale e collega Botta, siccome per 5 anni vi ho ascoltato per 3 giorni e mezzo...



BOTTA Marco

Lei va contro un voto dell'Aula!



PRESIDENTE

Siamo in discussione generale sugli emendamenti, quindi ha diritto ad intervenire!



BOTTA Marco

Parli dell'oggetto all'o.d.g.!



RESCHIGNA Aldo

Consigliere Botta, lei non deve interrompere il collega Gariglio! Non deve interrompere il Consigliere Gariglio, ha capito?



PRESIDENTE

Sospendo il Consiglio per due minuti!



(La seduta, sospesa alle ore 10.49 riprende alle 10.51)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Dicevo che, poiché il Vicepresidente Cavallera è persona esperta e competente - ma mi rivolgo anche all'Assessore Quaglia - conosce il problema.
L'Assessore Bonino ha affermato che il documento necessitava di una legge per essere recepito, trattandosi di un cronoprogramma. Ebbene, se voi lo leggete - documento che non ha sottoscritto la zia del Vicepresidente Cavallera, ma che ha in calce la firma del Presidente della Regione potete rilevare che si parla di somme ingenti. È chiaro che non andiamo a verificare dove spendete i soldi delle UPB, ma le chiediamo, Assessore Cavallera: le UPB, nell'assestamento, come modificate, hanno una copertura sufficiente per contenere questi importi? In altre parole, Vicepresidente Cavallera o Assessore Quaglia, questi importi prevedono che sull'acquisto di autobus servono 150 milioni: l'UPB corrispondente, di milioni ne ha 160 o, per caso, ne ha 70? Quando si parla di contributi aggiuntivi sui servizi minimi l'Assessore Quaglia sa che c'è un'UPB che prevede tali stanziamenti. Questa UPB, Assessore Quaglia, è molto semplicemente ripartita tra i contributi che date a tutte le Province piemontesi e quelli che date all'Agenzia metropolitana. E sono fissi. Poiché si prevedono somme maggiori, si tratta di soldi in più che si trovano oppure non si trovano, posto che non potete ridurre, a questo punto dell'anno, i contributi che avete già assegnato alle Province? su questo, Assessore Quaglia, che vi chiediamo di pronunciarvi. Noi vogliamo sapere se questa è carta straccia, frutto di un'estorsione al Comune di Torino per entrare in un'Azienda di servizi pubblici senza pagare le quote, se sono cifre campate in aria o cifre reali. Questo vorremmo sapere da voi.



PRESIDENTE

La parola Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Mi spiace, ma questi soldi non ci sono nel bilancio: dimostrate il contrario.
Assessore Quaglia, ci dica - e non mi faccia il ragionamento delle UPB dove sono questi soldi.
Qui, Presidente, la questione non è opposizione, maggioranza o minoranza. Ieri sera voi avete, in maniera legittima, difeso un articolato (l'articolo 11), sostenendo che quell'articolo era il recepimento del Protocollo d'intesa sottoscritto con il Comune di Torino. Avete sostenuto che quell'articolo andava approvato per onorare il Protocollo d'intesa sottoscritto con il Comune di Torino. Onorare quel Protocollo d'intesa significa non soltanto scrivere l'articolo 11 - noi l'abbiamo contestato alla radice - ma prevedere nel bilancio, che avete predisposto prima del Protocollo d'intesa con il Comune di Torino, le risorse a copertura. Ad oggi non ci sono, e non diteci che nelle UPB troviamo quelle risorse.
Noi vogliamo avere la certezza matematica che la Regione onori il Protocollo d'intesa sottoscritto con il Comune di Torino, per il quale avete creato in quest'Aula un "'48": ieri quest'Aula è stata impegnata 8 ore per responsabilità dell'Assessore Bonino, la quale ha detto che quella norma andava approvata perché era la condizione per...
Sarebbe paradossale, colleghi della maggioranza, scoprire oggi che il Consiglio regionale ha discusso per ore in quest'Aula e che quell'ambaradan che avete messo in piedi non può essere realizzato perché non avete previsto - e se non le avete previste, prevedetele adesso - le risorse con le quali onorare il Protocollo d'intesa. Vi assicuro che quelle risorse non ci sono.



PRESIDENTE

Devo porre all'attenzione dell'Aula, per correttezza nei confronti di tutti i signori Consiglieri - correttezza che avete dimostrato nella trattazione di questo disegno di legge - che la questione posta dal Consigliere Gariglio relativamente all'articolo 70 (Ordine della discussione) del Regolamento è stata respinta.
Darete atto alla Presidenza, che ha interpretato il Regolamento in maniera corretta - ai sensi dell'articolo 70, è possibile fare il richiamo anche durante la discussione della legge di bilancio; solo, ai sensi dell'articolo 71, è impedito - che è stato svolto un intervento a favore e un intervento contro, si è proceduto alla votazione a norma di Regolamento e l'Aula ha deciso di non trattare l'argomento. I tre interventi che si sono succeduti, sostanzialmente, si sono svolti non tenendo conto dell'avvenuta votazione sulla questione. Siamo in fase di discussione generale relativamente ad un subemendamento e due emendamenti che riguardano tutt'altra materia. Prego il Consiglio regionale di rientrare in argomento.
Chiedo se ci sono altri interventi.
La parola al Consigliere Taricco.



TARICCO Giacomino

Presidente, ritengo che il tema da lei posto sia indiscutibile: c'è un Regolamento, ma anche un dato concreto. Noi non possiamo immaginare di poter continuare i lavori in quest'aula nel dubbio - o nella certezza, se le verifiche fatte dal nostro Gruppo sono reali - che si possano raccontare storie per portare a casa la votazione di un emendamento, e poi liquidare la situazione dicendo: "Dato che il Regolamento prevede che adesso dobbiamo parlare d'altro, pazienza"! Non esiste! È chiaro che i lavori in quest'aula vengono verbalizzati non per caso, ma per fare in modo che quanto detto non venga equiparato ai racconti che potremmo fare al "Bar sport".
Se la questione posta è reale - questo deve essere chiarito - i lavori non vanno avanti: si ferma tutto! Non esiste che un Assessore venga a dirci cose che non esistono, per portare a casa la votazione di un articolo, e che, poi, a verifica fatta, questi dati non corrispondano! Non esiste!



PRESIDENTE

Consigliere Taricco, non si ferma tutto.
Sono veramente dispiaciuto - non l'ho mai fatto in questi due mesi e mezzo - ma sembra che debba commentare ogni intervento dei Consiglieri.
Scusate. É stata sollevata una questione - articolo 70 del Regolamento rilevantissima; ho chiesto alla Giunta di intervenire: è intervenuto il Vicepresidente della Giunta regionale; poi, l'Aula, nella sua sovranità, ha deciso, votando, che non si dovesse procedere alla discussione e abbiamo ripreso la trattazione del documento d'assestamento di bilancio. Al terzo intervento, relativamente ad emendamenti d'altra natura, mi sono permesso di richiamare l'attenzione dei signori Consiglieri circa la necessità di trattare l'argomento. Poi, se nella discussione si parla anche un po' d'altro... non mi sembra di aver mai introdotto una politica rigorosissima però, se si parla solo d'altro, come se la votazione sull'ordine della discussione non fosse avvenuta, la Presidenza lo deve fare rilevare.
Detto questo, la parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Ricordo - e certamente lo ricordano alcuni colleghi, ma anche chi coadiuva la Presidenza - che, quando discutemmo del nuovo Regolamento cercammo di introdurre una modalità che evitasse nuovi inserimenti all'o.d.g. e le questioni pregiudiziali, cioè il tentativo di bloccare i lavori consiliari senza che si entrasse nel merito dei provvedimenti.
Leggo, per come comprendo l'italiano, l'articolo 70, che reca: "Ordine della discussione". Il Presidente e i colleghi sanno bene che in apertura del Consiglio viene chiesto se vi sono questioni rispetto all'ordine della discussione. Compiuto questo, l'articolo 70 fa riferimento ai richiami riguardanti il Regolamento, l'o.d.g., le modalità o la priorità delle votazioni - punto. Non attiene a quanto, invece, indicato dall'articolo 71: se una questione sia pregiudiziale, sospensiva o preliminare.
Ci sarà un motivo per cui abbiamo scritto gli articoli 70 e 71.
L'articolo 71 pone questioni pregiudiziali, sospensive e preliminari mentre l'articolo 70 attiene esclusivamente ai richiami, come sta facendo il sottoscritto, al rispetto del Regolamento, alle modalità o alla priorità delle votazioni - e basta.
Se si dà un'altra interpretazione, visto che l'italiano è italiano, è sbagliata, soprattutto rispetto al tempo che, un anno fa, trascorremmo in quest'aula per evitare che con artifizi si perdesse tempo senza entrare nel merito degli argomenti. Ora, oggi, non chiedo di risolvere alcuna questione, perché è già la seconda volta che lo faccio; però mi rivolgo all'Ufficio di Presidenza, che potrà anche rileggersi i verbali della lunghissima discussione dell'anno passato, in cui molto attentamente - lo ricordo - con alcuni colleghi, valutammo questi due articoli, per evitare che si svolgesse una discussione, come avvenuto nelle legislature precedenti, meramente ostruzionistica.
Dico solo una parola: se dobbiamo fare una battaglia relativamente agli Accordi di programma non rispettati, consegno ai colleghi che vogliono - se vuole, anche al Consigliere Taricco - gli Accordi di programma sugli ospedali, che ammontano a 2 miliardi, ma non c'è un solo euro stanziato poi facciamo a chi ne mette di più o di meno, o tanti altri!



PRESIDENTE

L'articolo cui ho fatto riferimento in apertura è il n. 58 - lo dico sempre a me stesso, prima ancora di dirlo all'Aula, perché lo ricordo - e non il n. 70.
Relativamente all'articolo 70 ho un'interpretazione diversa.
L'organismo deputato all'interpretazione è la Giunta per il Regolamento quindi, alle ore 17 di domani riunisco la Giunta per il Regolamento inerente all'interpretazione dell'articolo 70. Questa comunicazione vale come preavviso per chi ne fa parte.
La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Relativamente a questo punto del Regolamento, ho ascoltato dall'inizio di questa Legislatura numerosi interventi circa l'interpretazione del Regolamento da parte dell'Aula e non del Presidente. Allora, forse occorrerebbe un pochino di chiarezza: non conosco la formazione dalle quali provengono i Consiglieri regionali, varie e tutte autorevoli, ma la mia è una formazione giuridica, Presidente Cattaneo. All'Università di Torino mi hanno insegnato un principio generale: una volta scritta, la legge prescinde dalla volontà del legislatore. Questo il punto, di principio generale - lo dico per un po' di serenità. Nel momento in cui si scrive una norma, si esplicita nella relazione del legislatore e nel dibattito d'aula un certo tipo d'orientamento; poi - ci insegnavano i nostri professori di diritto, che ci impartivano i principi generali - una volta scritta, la norma ha una sua autonomia, ecco perché - scusate - in definitiva, esiste la giurisprudenza.
Perché esiste la giurisprudenza, costituita dalle varie sentenze di Cassazione e quant'altro? Proprio perché l'interpretazione data successivamente alla scrittura della legge, può essere estremamente diversificata; e questo vale per un nuovo Regolamento! Presidente Cattaneo, comprendo benissimo che coloro i quali, nella precedente legislatura, hanno scritto il Regolamento si ricordino molto bene delle intenzioni alla base di determinate norme, ma non è assolutamente detto che quelle stesse norme, una volta interpretate producano quel risultato. È chiaro che, non a caso, abbiamo un Ufficio di Presidenza, titolato esclusivamente all'interpretazione delle norme. Se queste norme non vanno bene o quest'interpretazione non è condivisa è possibile rivolgersi alla Giunta per il Regolamento, però dobbiamo ricordare uno dei principi fondamentali dell'interpretazione delle leggi che, una volta scritte - e così anche per i Regolamenti - non sempre rispondono allo spirito di chi le ha scritte, ma hanno una sorta di loro vita interpretativa autonoma.
Con queste parole ho voluto un po' rasserenare la vicenda, perch continuamente ci troviamo di fronte a interventi che chiedono al Presidente Cattaneo una certa interpretazione della norma, perché era stata scritta pensando ad altro: ma tutto ciò è assolutamente normale - e ho voluto precisarlo.
Presidente, non a caso c'è la Commissione Regolamento, non a caso c'è la Commissione di garanzia, per certi versi utili quando vi sono delle ipotesi di conflittualità - che qui non mi sembrano nella fattispecie però chi è titolato a interpretare il Regolamento è comunque il Presidente del Consiglio o l'Ufficio di Presidenza e poi la Commissione Regolamento.
Ad ogni modo, leggiamo questa cosa con un po' di flessibilità, perch questa è proprio una delle questioni centrali dei principi del diritto e della legislazione del nostro Paese, riconosciuti a livello ormai dottrinario.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Noi siamo convintissimi che lei, Presidente, abbia interpretato in modo corretto l'articolo 70. Punto.
L'articolo 70 è chiaro e il Presidente lo ha interpretato in modo fedele. Ieri abbiamo discusso tutto il giorno di un Accordo di programma che prevede l'acquisto, con il Comune di Torino, di nuovi mezzi pubblici.
Adesso ho a mie mani il subemendamento 12 ter, che parla di sicurezza stradale. Se volete, parlo di sicurezza stradale e mi collego al fatto che i mezzi pubblici garantiscono una libera circolazione e quindi aumentano la sicurezza stradale, poiché più macchine sulle strade creano insicurezza mentre se si diminuisce il numero degli automezzi privati e si aumenta quello dei mezzi pubblici, aumenta la sicurezza stradale.
Siccome ieri abbiamo discusso di un Accordo di programma che prevede l'acquisto, con il Comune di Torino, di nuovi mezzi pubblici, spiegateci come si fa a finanziare tale acquisto. Abbiamo chiesto semplicemente questo.
Sto rispettando il Regolamento, perché sto parlando di sicurezza stradale. Siccome in quell'Accordo è previsto l'acquisto di mezzi pubblici di autobus, allora diteci come si fa e come fate ad acquistare mezzi pubblici: noi vogliamo garantire un aumento della sicurezza stradale. Tra l'altro, ieri è stato approvato al Senato il nuovo Codice stradale e ci sono nuove norme: volete che parliamo anche di questo? Benissimo.
Allora, abbiamo posto un problema. All'interno di quest'emendamento che parla di sicurezza stradale, dateci una risposta.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale.
La parola al Consigliere Ronzani per dichiarazione di voto.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
del tutto evidente che l'emendamento presentato dai colleghi Costa Carossa e Cavallera, integrando la norma e inserendo il riferimento alla sicurezza stradale, pone una questione difficilmente contestabile, anzi.
Tuttavia, il problema esiste: come può esservi coerenza tra un riferimento sacrosanto alla sicurezza stradale e il fatto che noi non siamo in grado la Giunta non è in grado - di dimostrare che un Protocollo d'intesa sottoscritto con il Comune di Torino, che affronta le questioni della politica del trasporto pubblico locale, che è un modo con il quale il potere politico, le istituzioni affrontano il tema dell'emergenza ambientale e dell'emergenza stradale... Ebbene, questo tema deve essere chiarito dalla Giunta regionale.
Del resto, non capisco perché vi siete avvitati in questa discussione: era sufficiente che l'Assessore al bilancio si alzasse per dichiarare in che misura intende garantire una copertura nel bilancio esistente nell'assestamento che avete presentato o negli emendamenti integrativi che eventualmente presenterete prima della votazione dell'assestamento con la tabella allegata: la partita era risolta.
Mi sarei stupito del contrario: che un'opposizione, che ha discusso per otto ore e mezzo delle questioni riguardanti l'assestamento e in questo caso il Protocollo d'intesa, non si fosse preoccupata di verificare in che misura quel Protocollo d'intesa, che ci ha impegnato in quella discussione trovasse poi conseguenza e copertura nel bilancio di assestamento.
Mi stupisce, anzi, che l'Assessore Bonino non si sia preoccupata di garantire lei stessa tale questa verifica e di dirci - lei - già ieri che quel Protocollo d'intesa era finanziato dall'assestamento di bilancio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Raffaele Costa per dichiarazione di voto.



COSTA Raffaele

Grazie, Presidente.
Chiedo scusa, ma mi permetterei distinguere l'aspetto finanziario dall'aspetto sostanziale.
L'aspetto finanziario è molto importante, quindi sono assolutamente rispettoso di quanto detto finora. Invece, quello della sicurezza stradale è un aspetto che ha una sua autonomia, una sua funzione, parallela a quella ambientale - l'emendamento principale ha un riferimento ambientale.
Io ho creduto - e così anche numerosi colleghi - di inserire parallelamente all'aspetto ambientale, quello sulla sicurezza stradale senza andare a interferire sulle finanze. Diversamente, se andiamo a interferire sulle finanze, il problema si allunga in maniera ingiustificata.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 12 ter, sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 12 bis) presentato dai Consiglieri Vignale Casoni, Pedrale, Carossa Tentoni: Dopo l'articolo 11, aggiungere il seguente articolo 11 bis: Modifica al comma 4 dell'articolo 11 della l.r. 32 del 2 novembre 1982 Il comma 4 dell'art. 11 è sostituito dal seguente: 4. Le amministrazioni provinciali ed i comuni possono interdire il transito ai mezzi motorizzati, su strade di loro competenza, qualora sia ritenuto opportuno ai fini di tutela ambientale e sicurezza stradale. Da tali interdizioni sono esclusi: a) residenti, conduttori di aziende agricole, proprietari o gestori di fondi agricoli e forestali non accessibili da strade aperte al pubblico b) i mezzi motorizzati dei soggetti autorizzati ai sensi dell'articolo 19 della l.r. 70/96 dalle amministrazioni provinciali alle operazioni di controllo della fauna c) nei giorni consentiti al prelievo venatorio i mezzi motorizzati dei soggetti autorizzati all'attività venatoria che espongono copia del tesserino regionale in corso di validità.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 12 bis.
Il Consiglio approva (e così anche il nuovo articolo 11 bis).
Emendamento rubricato n. 14) presentato dai Consiglieri Vignale, Botta Spagnuolo, Leardi: Dopo l'articolo 11 aggiungere il seguente articolo 11 ter: Modifica alla l.r. 26 aprile 2000, n. 44 istituzione nuovo articolo 28 bis Dopo l'art. 28 viene inserito il seguente art. 28 bis: Art. 28 bis (canoni minerari - deroghe) 1. Le aree soggette a concessione mineraria nelle quali l'attività estrattiva avente finalità economica-commerciale cessa per dar luogo ad attività estrattiva con esclusiva finalità sia di studio, ricerca e/o museale, sono totalmente esentate dalla corresponsione di qualunque canone minerario.
La parola al consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 14 prevede di esonerare le miniere che non hanno più valenza economica, ma sono diventate sito mussale; in realtà, l'attuale legge regionale non distingue i canoni estrattivi per i soggetti che legittimamente, ricavano un utile dall'estrazione mineraria da quelli che invece hanno uno scopo museale o di studio e che quindi non hanno alcun beneficio economico.
Alcune di queste miniere, che di fatto sono diventate ormai di proprietà delle Amministrazioni comunali, sono oggi costrette a pagare una tassa in parte ai Comuni stessi e in parte alla Regione Piemonte, e ci comporta un onere economico senza che vi sia alcun ritorno. Di conseguenza ciò che si chiede è di esonerare questi soggetti che, pur non facendo più attività estrattiva o solo a titolo di studio, hanno ancora un sito minerario aperto, ma che non dà valore economico.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente. Intervengo per porre un quesito.
Il ragionamento, in sé, ha una sua logica; però rispetto al secondo comma, che va sostanzialmente a distinguere quelli che sono i crediti pregressi relativi a situazioni di questo genere, esiste una valutazione anche grossolana, di quanto significa per le casse regionali? Sostanzialmente, interveniamo andando ad annullare un credito della Regione nei confronti di una serie di soggetti: coerente, in termini di ratio, al primo comma; la cosa che sarebbe utile capire è se stiamo parlando di 10 mila euro, di 10 milioni di euro o di 100 milioni di euro.
Ritengo non sia ininfluente ai fini della valutazione complessiva di bilancio - visto che siamo in sede di bilancio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Il collega Taricco, molto opportunamente, ha posto una questione. Io non mi sento di contestare l'emendamento; il Consigliere Vignale lo ha illustrato in maniera che risultino chiare le ragioni per le quali pensiamo di dover esentare dal canone quelle cave non più attive - se ho inteso bene, questa è la ratio della misura - ma comunque costrette a pagare il canone.
Con questa norma noi diremmo: "Voi siete esentate in ragione del fatto non siete più produttive o state diventando qualcosa di non produttivo, e quindi non è giusto che io mi accanisca contro di voi e vi faccia pagare il canone".
Però qui c'è un problema, e mi rivolgo all'Assessore al bilancio, prima ancora che all'Assessore all'ambiente, per capire se hanno quantificato l'impatto di questa misura sul bilancio della Regione. Cosa significa, in termini di minori entrate? O l'emendamento ha un effetto irrisorio e allora ha un valore politico simbolico, ma non incide sulle entrate complessive della Regione, oppure quest'emendamento, ancorché giusto dal punto di vista del principio ha un impatto di un certo tipo e il bilancio regionale deve tenerne conto per trovare compensazioni.
Vorrei che l'Assessore Quaglia ci dicesse se ha prezzato con gli Uffici l'impatto di quest'emendamento. La questione, Presidente, non è di lana caprina: voglio solo capire in che misura l'Assessore Quaglia, che vedo accingersi a dare un parere positivo, ne ha prezzato le conseguenze sul piano delle entrate del bilancio della Regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Chiederei, non per privilegio nei miei confronti, che l'Assessore o i firmatari mi stessero ad ascoltare, perché non capisco la ratio di quest'emendamento.
Se in un'area soggetta a concessione mineraria non viene più svolta un'attività estrattiva a fini economici, ma viene svolta solamente per ricerca, documentazione o attività museale, di fatto, è ancora un'area estrattiva? Il corrispettivo viene sempre corrisposto in funzione della quantità di materiale scavato? Vorrei che mi chiariste quest'aspetto.
Pregiudizialmente non ho alcun'obiezione nei confronti di una norma di questo genere, anzi, la trovo sufficientemente ragionevole: se non c'è attività estrattiva a fini economici, non ha senso che venga corrisposto un canone. Peraltro, devo dire che sono un po' meno preoccupato rispetto ad alcuni miei colleghi, perché non credo che in Piemonte ci siano molte realtà di questo tipo. Si tratta di capire sostanzialmente la portata e perché la necessità di un intervento di modifica legislativa.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Il senso della nostra riflessione è chiaro e lo hanno già illustrato altri colleghi. C'è disponibilità, però vorremmo capire l'ammontare dell'entrata e quanti sono i siti interessati. E, se c'è un'entrata e se approviamo quest'emendamento, qual è la minore entrata della Regione.
Immagino si tratti di qualche migliaia di euro: non so quanti sono i siti e le miniere interessate. Dunque, non credo sia un problema per il bilancio della Regione. Diteci quant'è la minore entrata per la Regione. Possono essere poche centinaia di euro o poche migliaia di euro: dateci delle risposte. In precedenza, vi abbiamo chiesto una cosa cui non avete risposto; adesso ve ne chiediamo un'altra; dateci una risposta, altrimenti è una discussione tra sordi.
Almeno diteci qualcosa: "Non lo sappiamo; non immaginiamo verificheremo, vi daremo una risposta".



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Porgo una domanda al Consigliere Vignale, che so conoscere bene il nostro territorio. Le miniere di talco della Val Germanasca, straordinaria esperienza ecomuseale, pagano canoni minerari? Credo di no.
Se dopo la trasformazione ecomuseale hanno continuato a pagare un canone, evidentemente qualcosa non ha funzionato. Una struttura che ha smesso di essere quella che è stata per tanti anni, cioè una cava per estrazione di materiale, e diventa un ecomuseo, non dovrebbe continuare a pagare quanto ha pagato in passato.
Solo una verifica di esempi concreti ci permetterebbe di capire se l'emendamento presentato dal collega Vignale ha senso oppure no.
Mentre ho ancora la parola, Presidente, avendo ancora un minuto a disposizione, desidero ringraziarla per la sua posizione di questa mattina su La Stampa, rispetto al disegno di legge presentato sull'abolizione della parola "Resistenza" dal Comitato per la difesa dei Valori della Resistenza e della Costituzione.
Per fortuna, all'interno del PdL c'è ancora gente che ha buon senso e valori.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale.
La Giunta intende esprimere un parere in merito all'emendamento? La parola all'Assessore Quaglia.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

In merito all'emendamento, per quanto riguarda il comma 1, gli Uffici ci relazionano che vi è un caso, nel particolare, quello di Traversella quantificato in una minore entrata, da 900 a mille euro.
Su questo caso l'Assessore al bilancio può dare parere positivo. Al contempo, presentiamo un subemendamento, in accordo con il primo firmatario, per eliminare il comma 2, che riguarda i crediti vantati dalla Regione: faremo una ricognizione più specifica e poi, eventualmente, lo presenteremo sul bilancio 2011.
Rimane parere positivo sul comma 1 dell'emendamento.



PRESIDENTE

Il Consigliere Vignale è d'accordo con la proposta della Giunta regionale di eliminare il comma 2 dell'emendamento; quindi poniamo in votazione solo il comma 1.
Dichiaro aperte le dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Le dichiarazioni dell'Assessore Quaglia circa le conseguenze economiche di quest'emendamento ci convincono nel votare a favore. Pertanto, trovo assolutamente corretto il fatto che sia stato eliminato il comma 2 dell'emendamento, che poteva lasciare spazio ad interpretazioni un po' complicate.
Per queste ragioni consideriamo positivo il fatto che debbano essere non gravate da concessione mineraria le aree di escavazione utilizzate solo per attività di studio, ricerca e attività mussale.
Con ciò diamo ancora una volta dimostrazione, come Gruppo regionale del PD che il nostro voto in aula non è mai "a prescindere", ma sempre orientato sul merito e sulla qualità dei provvedimenti.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 14, come modificato dal proponente.
Il Consiglio approva (e così anche l'articolo 11 ter).
ARTICOLO 14 Emendamento rubricato n. 131) presentato dai Consiglieri Stara, Cerutti Artesio 1. Soppressione dell'intero art. 14 (modifiche della legge regionale 19/2007).
Tale emendamento è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Emendamento rubricato n. 175) presentato dai Consiglieri Reschigna Cerutti, Artesio, Dell'Utri, Boeti, Taricco, Cursio, Muliere, Lepri Pentenero, Ronzani: Art. 14. (Modifica della legge regionale 19/2007) 1. Dopo il comma 3 dell'articolo 8 della legge regionale 6 agosto 2007, n.
19 (Costituzione della Società di committenza Regione Piemonte spa - SCR Piemonte spa. Soppressione dell'Agenzia regionale delle strade del Piemonte ARES - Piemonte) è inserito il seguente: "3 bis. La Giunta regionale trasferisce a SCR spa le risorse occorrenti per il pagamento delle rate di ammortamento dei mutui contratti da SCR spa e preventivamente autorizzati dalla Regione.
La parola al Consigliere Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
L'emendamento è molto semplice e spero non ci siano atteggiamenti pregiudiziali da parte della maggioranza e della Giunta regionale.
Leggo sostanzialmente l'articolo 14: "La Giunta regionale può trasferire a SCR s.p.a. le risorse occorrenti per il pagamento delle rate di ammortamento dei mutui contratti da SCR s.p.a e preventivamente autorizzati dalla Regione".
Se SCR contrae mutui preventivamente autorizzati dalla Regione, non si capisce perché è a discrezione della Giunta regionale il trasferimento o meno delle somme occorrenti per il pagamento delle rate dei mutui.
Se SCR ha contratto dei mutui per realizzare opere secondo un programma stabilito dalla Giunta regionale e la stessa gli ha pure dato l'autorizzazione alla contrazione dei mutui, la Giunta regionale "trasferisce", non "può trasferire" le risorse. Entriamo in un ambito di assoluta discrezionalità, già eccessiva all'interno di questo disegno di legge di assestamento di bilancio, in cui la Giunta regionale può o non pu fare alcune operazioni.
Sotto questo aspetto l'emendamento è banale, però coglie l'esigenza di ridurre sostanzialmente l'ambito di discrezionalità in capo alla Giunta regionale.
Ho ancora un minuto di tempo e vorrei utilizzarlo per una questione su cu cui chiedo l'attenzione del Presidente del Consiglio, del Vicepresidente della Giunta e dell'Assessore al bilancio.
Non mi addentro sulle questioni regolamentari, però voglio ribadire un dato di fondo: chiediamo che da parte della Giunta regionale ci sia data contezza del fatto che gli impegni assunti con il Protocollo d'intesa con il Comune di Torino trovino allocazione sul bilancio 2010 per quanto riguarda il bilancio 2010, e sul bilancio pluriennale per quanto riguarda le poste demandate al 2011 o anche alle annate successive.
un problema che potete risolvere in cinque minuti: ci dite, UPB per UPB dove sono allocate queste risorse. Diversamente, attenzione, viene meno la certezza del documento contabile che stiamo esaminando. Non è una questione politica o di trascinamento della discussione chiusa ieri sull'articolo 11 ma se ci sono impegni assunti e approvati con delibera di Giunta regionale o ci sono le risorse o, a casa mia, queste cose si chiamano debiti fuori bilancio.
E non è possibile che ci siano debiti fuori bilancio.
Il Protocollo d'intesa è stato approvato dalla Giunta regionale e quindi, o ci dite dove sono queste risorse, oppure non ci sono e la Giunta regionale non è nelle condizioni di presentare oggi un emendamento in aula con cui alloca le risorse.
Certamente non si comprano i pullman senza avere i soldi.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente della Giunta regionale, Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Abbiamo dimostrato, anche nel comportamento su precedenti emendamenti che siamo attenti al dibattito.
Raccolte le informazioni, nel corso dei lavori di stamattina o di oggi senz'altro forniremo le precisazioni richieste, perché le riteniamo un supporto al nostro lavoro.
Abbiamo la disponibilità di tutta la documentazione: ovviamente, quando è complessa, occorre più tempo per raccoglierla.
Comunque, è nostra intenzione mettere sempre a proprio agio il Consiglio nello svolgere il suo lavoro.



PRESIDENTE

Credo che il Vicepresidente abbia risposto nel merito, quindi possiamo proseguire con la discussione generale di quest'emendamento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Grazie, Assessore Cavallera, per la risposta, così normale che, se ci fosse stata data mezz'ora fa, avremmo evitato mezz'ora di discussione.
Bastava che, a fronte della questione posta dal nostro Gruppo, il Vicepresidente Cavallera - persona saggia ed equilibrata - si alzasse e dicesse: "In giornata, la Giunta vi farà il quadro della situazione".
Punto.
A volte, fate harakiri da soli. Per me va bene, ma è la maggioranza che fa harakiri, non l'opposizione, che si batte per avere informazioni.
L'emendamento. É stata una svista o è una scelta? Molte volte mi capita di leggere negli articoli di legge - e non soltanto in questa legislatura il riferimento improprio al "può". Non "può", "deve".
Ritengo che il nostro emendamento sia dettato da molto buonsenso; di conseguenza, non vorrei perdere tempo: vi chiediamo soltanto di eliminare il termine "può".
Di SCR abbiamo discusso in mille occasioni, sappiamo tutti cos'è: la società di committenza della Regione Piemonte: Sarebbe singolare che, da una parte, noi autorizzassimo una serie di progetti dicendo a SCR: "Vai avanti e realizzali", e dall'altra ci arrogassimo un potere discrezionale in base al quale potrei decidere se dare o meno i soldi a SCR per realizzare i progetti che noi abbiamo chiesto a SCR di realizzare.
Francamente, questa cosa non sta né in cielo né in terra.
In definitiva, ritengo che il nostro emendamento venga accolto dalla Giunta, perché è impensabile che la Giunta possa non finanziare SCR per progetti realizzati e autorizzati da se stessa.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Quaglia.



QUAGLIA Giovanna. Assessore al bilancio e finanze

Ringrazio il Consigliere Ronzani e il Consigliere Reschigna.
La Giunta dà parere favorevole all'emendamento.



PRESIDENTE

Non ci sono altre dichiarazioni di voto.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 175 (interamente sostitutivo dell'articolo 14) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 17 presentato dai Consiglieri Reschigna, Muliere Ronzani, Lepri, Manica, Gariglio, Pentenero, Taricco Dopo l'articolo 14 del disegno di legge n. 12 inserire il seguente articolo: Art. 14 bis (Modifica della legge regionale 1/2004) 1. Il comma 6 dell'articolo 35 della legge regionale 8 gennaio 2004, n. 1 (Norme per la realizzazione del sistema regionale integrato di interventi e servizi sociali e riordino della legislazione di riferimento) è abrogato.
La parola al Consigliere Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento assolutamente provocatorio: lo dico in termini molto espliciti.
Ricordo che la legge regionale n. 1/2004 - approvata da un governo regionale di centrodestra - stabiliva la certezza nell'assegnazione delle risorse sulle politiche sociali e degli impegni nella quantificazione delle risorse sulle politiche sociali anno dopo anno, immaginando anche di procedere ad una rivalutazione degli stanziamenti secondo l'incremento dell'indice ISTAT maturato nel corso dell'anno precedente.
evidente che con questo disegno di legge di assestamento del non vi è assolutamente coerenza tra la politica di bilancio e la norma legislativa.
Ed è evidente che noi, come Gruppo regionale del Partito Democratico, non puntiamo alla soppressione o alla cancellazione di quella norma: puntiamo sostanzialmente e soprattutto a richiamare la coerenza di un governo regionale di centrodestra con una legge che è stata approvata durante l'Amministrazione regionale presieduta dall'on. Enzo Ghigo.
La provocatorietà sta tutta in questo. Quando discuteremo gli emendamenti sulla tabella 1 della legge di assestamento di bilancio, il tema che impegnerà - mi auguro non in termini di mera contrapposizione maggioranza, opposizione e Giunta, sarà proprio quello della destinazione delle risorse sulle politiche sociali, in un momento di grandissima difficoltà della nostra Regione.
Rinviamo la discussione a quell'appuntamento; pertanto, avendo voluto con quest'emendamento sollevare un piccolo gesto provocatorio, ritiro l'emendamento.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 17 viene dunque ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Di conseguenza, decade l'articolo 14 bis.
ARTICOLO 15 Emendamento rubricato n. 136) presentato dai Consiglieri Stara, Cerutti Artesio Soppressione dell'intero art. 15 (modifiche della legge regionale 35/2008) Consigliere Stara, lo mantiene?



STARA Andrea

Lo ritiro.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 136 è ritirato.
Non essendoci richieste d'intervento per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'articolo n. 15, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 121) presentato dalla Giunta regionale: Art. 15 bis. (Modifica della legge regionale 22/2009) 1. Il comma 2 dell'articolo 31 della legge regionale 6 agosto 2009, n. 22 (Disposizioni collegate alla manovra finanziaria per l'anno 2009) è così sostituito: 2. Agli oneri derivanti dal comma 1, si provvede con le risorse finanziarie dell'UPB DB10101 del bilancio di previsione per l'anno 2010, unità che presenta la necessaria copertura finanziaria.".
La parola all'Assessore Quaglia per l'illustrazione.



QUAGLIA Giovanna, Assessore a bilancio e finanze

Si tratta di un emendamento che prevede la garanzia di un finanziamento, che ha già la copertura nel "settore ambiente", di un articolo inserito nell'assestamento del 2009, che prevedeva degli interventi di educazione ambientale a Villa Paolina, in provincia di Asti.
A me è sembrato corretto, in accordo con i firmatari dell'articolo inserito nell'assestamento 2009, presentarlo per garantirne il finanziamento anche nel 2010.



PRESIDENTE

aperta la discussione generale sull'emendamento.
Ha chiesto la parola la Consigliera Motta; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per aver inserito quest'emendamento che avevo presentato nella scorsa legislatura con la collega Cotto, su richiesta del WWF, destinatario dell'oasi di Villa Paolina ad Asti. Emendamento che poi per un disguido tecnico, non è stato inserito nell'allora bilancio: abbiamo quindi chiesto alla Giunta di ripresentarlo.
Credo lo condivida anche la collega Valle: si tratta di una proposta bipartisan, perché sappiamo quanto sia importante per il nostro territorio questa scuola di biodiversità e quanto sia fondamentale l'attività che all'interno di Villa Paolina svolge il WWF, non solo per il territorio astigiano, ma anche per la ricerca e per l'ambiente.
Quindi, ringraziamo l'Assessore e chiediamo a tutti i colleghi di sostenerlo proprio in quest'ottica di importanza della ricerca e della tutela della biodiversità - ripeto - non solo per il territorio astigiano.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente. Dopo la votazione di quest'emendamento, chiedo la sospensione dei lavori per due minuti.



PRESIDENTE

D'accordo: ne discutiamo dopo eventuali altri interventi in discussione generale sull'emendamento n. 121, presentato dalla Giunta regionale.
Prego, Consigliere Biolè, prenda pure la parola.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente. Anche noi apprezziamo positivamente quest'apertura rispetto a fondi destinati all'educazione ambientale, soprattutto in questo contesto, dove ci sembra si sia lavorato bene negli scorsi anni.
Sicuramente voteremo a favore.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 121.
Il Consiglio approva (e così anche il nuovo articolo 15 bis).
I lavori sono sospesi brevemente.



(La seduta, sospesa alle ore 11.51 riprende alle ore 11.53)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
ARTICOLO 16 Emendamento rubricato n. 137) presentato dai Consiglieri Stara, Cerutti Artesio 1. Soppressione dell'intero art. 16 (modifiche della legge regionale 35/2008) Tale emendamento è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Non essendoci richieste d'intervento per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'articolo n. 16.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 18) presentato dai Consiglieri Leardi, Botta Marco, Botta Franco Maria, Bussola, Pedrale, Motta Massimiliano, Tentoni Costa Rosa Anna,Spagnuolo, Valle, Cantore, Vignale Art. 16 bis (Modifiche alla legge regionale 18 maggio 2004, n. 12) 1. La lettera c) del comma 2 dell'articolo 1 della l.r. 12/2004 (Disposizioni collegate alla legge finanziaria per l'anno 2004) è sostituita dalla seguente: "c) i canoni da applicare alle concessioni sono definiti nella tabella di cui all'allegato A della presente legge e sono soggetti a rivalutazione triennale sulla base del tasso di inflazione programmato per ciascun anno del triennio precedente. Il coefficiente di aggiornamento è individuato alla scadenza di ciascun triennio con apposito provvedimento del responsabile della struttura regionale competente. Nel medesimo provvedimento viene altresì stabilito il coefficiente di aggiornamento dei valori unitari per il calcolo del canone di cui alla lettera h) della tabella in misura tale da garantire un incremento pari a quello complessivamente applicato agli altri canoni ivi previsti. La presente disposizione si applica a decorrere dal triennio 2010-2012".
2. Dopo la lettera c) del comma 2 dell'articolo 1 della l.r. n. 12/2004 è inserita la seguente: "c bis) La tabella dei canoni può essere integrata o modificata con provvedimento della Giunta regionale, previa informativa alla Commissione consiliare competente, nel rispetto di criteri di analogia e proporzionalità con i canoni già definiti. Il responsabile della struttura regionale competente provvede a predisporre, con valore meramente ricognitivo, tabelle aggiornate con le rivalutazioni, le modifiche e le integrazioni di volta in volta approvate".
Tale emendamento è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Emendamento rubricato n. 163) presentato dall'Assessore Casoni: Dopo l'articolo 16 è inserito il seguente art. 16 bis Art. 16 bis (Modifiche alla legge regionale 29 dicembre 2006, n. 38) 1. All'articolo 8, comma 4, della legge regionale 29 dicembre 2006, n. 38 (Disciplina dell'esercizio dell'attività di somministrazione di alimenti e bevande) le parole "entro centottanta giorni" sono sostituite dalle parole "entro dodici mesi".
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.58 riprende alle ore 12.03)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola all'Assessore Casoni per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 163).



CASONI William, Assessore al commercio e fiere

Grazie, Presidente.
un emendamento meramente tecnico.
In data 8 febbraio è stata approvata, dalla Giunta regionale, una delibera che cambiava le normative per il rilascio di nuove autorizzazioni per l'apertura di bar, ristoranti e quant'altro, inserendo l'obbligo di avere tot parcheggi e tot requisiti.
Si tratta, quindi, di una questione normativa.
Poiché molti Comuni non hanno ancora riunito le Commissioni tecniche e non hanno ancora dato corso al provvedimento (tra l'altro vorremmo rivederlo bene perché abbastanza complesso), si tratta di una richiesta proveniente trasversalmente da molti soggetti, che chiede di prorogarne i termini dell'entrata in vigore, anche perché altrimenti molti Comuni dovrebbero assumere provvedimenti, non avendo ancora adottato i relativi Assessori al commercio e le Commissioni competenti i relativi provvedimenti di attuazione.
Tra altro, è assolutamente trasversale, anzi forse più richiesto da una certa parte che da altre. Grazie.



PRESIDENTE

aperta la discussione generale sull'emendamento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Presidente, non abbiamo nulla da obiettare alla proposta di emendamento suggerito dall'Assessore Casoni, credo anch'io motivato essenzialmente da ragioni tecniche e organizzative. Si tratta di mettere le Amministrazioni locali nelle condizioni di adempiere a quanto disposto dagli articoli del provvedimento cui ha fatto riferimento l'Assessore Casoni.
Sono altri i provvedimenti che non condividiamo, Assessore Casoni.
Questo è un emendamento per il quale voteremo a favore, anche se non è questa la sede per discuterne. Non ci convincono per nulla gli altri provvedimenti che l'Assessore Casoni ha annunciato in questi giorni, che credo saranno oggetto di discussione in Commissione competente.
Grazie.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale.
Non essendoci richieste d'intervento per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 163).
Il Consiglio approva (e così anche il nuovo articolo 16 bis).
Emendamento rubricato n. 72) presentato dai Consiglieri Bono, Lupi Artesio: Art. 16 ter (Modifiche alla legge regionale 14 del 21 aprile 2006) 1. Il comma e dell'art. 6 (Tariffe del diritto di escavazione) della l.r.
14/2006 (Legge finanziaria per l'anno 2006) è sostituito dal seguente: "Le tariffe del diritto di escavazione sono fissate secondo i seguenti parametri: a) sabbie e ghiaie per calcestruzzi, conglomerati bituminosi, tout-venant per riempimenti e sottofondi e materiali per pietrischi e sabbie euro 1,38 al metro cubo b) pietre ornamentali euro 1,68 al metro cubo c) argille, calcari per cemento, per calce e altri usi industriali, gessi sabbie silicee e torba euro 1,43 al metro cubo d) minerali di 1° categoria ai sensi del R.D. 1443/1927 euro 1,48 al metro cubo e) altri minerali di cava non compresi nei precedenti punti euro 1,48 al metro cubo. Le tariffe sono aggiornate con deliberazione della Giunta regionale ogni due anni sulla base dell'indice ISTAT".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Prima si è parlato di un emendamento proposto dal centrodestra, cui abbiamo votato contro, riguardante le tariffe del diritto di escavazione.
Riguardava cave esaurite, in cui si svolge ancora un'attività estrattiva con finalità solo di studio, ricerca e/o museale.
Nel nostro caso, il voto contrario è stato per l'impatto sul territorio che continua a permanere e quindi ci sembrava il caso di mantenere almeno quelle tariffe, peraltro tremendamente basse.
Relativamente all'emendamento da noi proposto, è per un'inadempienza della Giunta precedente e della Giunta attuale, cui chiediamo di porre rimedio: le tariffe del diritto di escavazione devono essere aggiornate ogni due anni.
Abbiamo visto che l'ultimo aggiornamento risale all'assestamento di bilancio del 2007, quindi auspichiamo che l'attuale Giunta inserisca un aggiornamento delle tariffe, secondo gli indici ISTAT. Oltretutto rileviamo i "saliscendi" di queste quote: nella finanziaria del 2006, la quota era di 0,45 euro per metro cubo di materiale estratto per sabbia e ghiaia da cave; nella finanziaria del 2007 era stata fortunatamente alzata a 0,75. Sennonché, nell'assestamento di bilancio è ritornata a 0,45. (Ora non ricordo se nel 2007 ci siano stati cambiamenti così altalenanti e consistenti dell'indice ISTAT).
Emendamento che poniamo all'attenzione della Giunta e di tutti i colleghi del Consiglio, in quanto riteniamo che alzare le tariffe del diritto di escavazione permetterebbe di ridurne il notevole impatto, ma anche di lasciare degli oneri sul territorio. Ci sembra, quindi, in un'ottica di decentramento e di sostegno ai Comuni, sicuramente utile.
La legge che al momento fa fede sulla coltivazione di cave e torbiere è del 1978; si dovrebbe dunque mettere mano alla legge e, soprattutto redigere un piano regionale cave, che poi, a cascata, discenda sulle autorizzazioni delle Province e dei Comuni.
Invito tutti i Consiglieri, soprattutto quelli dell'area di Vercelli e del Biellese, di visitare le cave della zona Valle Dora e toccare con mano la situazione devastante, soprattutto nell'opera di ripristino ambientale che poi ripristino non è, in quanto vi vengono scaricati rifiuti.
una richiesta alla Giunta di attenersi ad un obbligo di legge e, in più, di prendersi carico di questo tema, per noi molto importante per la tutela del territorio.
Grazie.



PRESIDENTE

aperta la discussione generale sull'emendamento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Penso che il problema delle cave sia estremamente importante, ma non so quanto sia opportuno intervenire con un provvedimento di adeguamento ISTAT alle tariffe applicate ai concessionari per le escavazioni.
Il problema, sicuramente più ampio, attiene alla legalità relativa all'utilizzo delle cave dismesse, che spesso diventano - come le zone citate dal collega - pattumiere per rifiuti, spesso tossici.
Sicuramente occorre un adeguamento normativo di carattere regionale per meglio controllare l'attività delle Province e dei Comuni, ma ritengo che un settore in crisi come questo, laddove comunque esistono tutti gli elementi di legalità relativa alle concessioni, non possa oggi essere gravato da ulteriori aumenti in termini tariffari.
un settore in crisi perché è in crisi l'edilizia; pur essendo un settore meno in crisi di altri, non ritengo che la Regione debba attuare un ulteriore caricamento di imposte.
Molte cave stanno chiudendo; oggi il problema non è quello ambientale ma piuttosto quello occupazionale e dell'equa distribuzione delle concessioni. Da Torino a Casale Monferrato, uno studio analitico delle concessioni e di coloro che negli ultimi anni hanno dovuto chiudere rivelerebbe l'importanza del problema, che non può essere sicuramente appesantito da un aggravio tariffario.
Quindi, esprimiamo voto contrario a quest'emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marinello.



MARINELLO Michele

Grazie, Presidente.
Mi trovo in maniera preoccupante in linea con l'intervento del Consigliere Buquicchio. In un momento di forte contrazione economica, una decisione come questa minerebbe la già difficile situazione di un settore quello lapideo, che vive una crisi molto forte, dovuta alla congiuntura economica nota, ma anche alla sempre maggiore concorrenza sleale da parte di altri Paesi dove la produzione lapidea avviene in condizione decisamente meno controllata. Quindi, pur rispettando la filosofia alla base della presentazione dell'emendamento da parte dei Consiglieri Bono, Artesio e Lupi, riteniamo che un emendamento di questo genere non sia opportuno perché ci sono territori - e il territorio da cui provengo, il Verbano Cusio-Ossola, è uno di questi - che hanno nel settore lapideo un volano e un traino dell'economia locale.
Annuncio, quindi, il voto contrario della Lega Nord.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Taricco.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Il tema posto dai firmatari dell'emendamento è sicuramente importante ma necessita di ulteriori riflessioni.
Riteniamo che modificare il quadro con la proposta avanzata, in questo momento di difficoltà economica complessiva, necessiti di un maggiore approfondimento. Il Consigliere Bono ha fatto giustamente riferimento alla passata altalena di decisioni, frutto di una prima disposizione assunta in una discussione come quella di oggi; successivamente, ci si rese conto della necessità di limare, di affinare il provvedimento.
Noi ci asterremo su questo provvedimento proprio perché crediamo necessiti di un approfondimento, che in pochi minuti, in questo contesto come già su altre questioni, non è possibile realizzare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Biolè.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente. Pur non essendo firmatario, ovviamente sono d'accordo con l'emendamento del Consigliere Bono.
Ritengo vi siano tre aspetti da considerare. Il primo. Pur non negando i problemi legati alla crisi occupazionale, lavorativa e produttiva occorre, a mio parere, stilare una classifica dei problemi, e quello ambientale mi pare possa essere in qualche modo il più impellente soprattutto in alcune zone del nostro territorio.
In secondo luogo, la tariffa indicata all'interno dell'emendamento si riferisce a una quota che abbiamo ricercato a livello nazionale e che è stata proposta - questo lo dico al Consigliere Marinello - all'interno della Regione Veneto, che mi pare essere amministrata da politici e amministratori vicini al partito del collega.
In terzo luogo, ritengo importante quanto proponeva il collega Taricco: porre la questione e farne uno stimolo, uno sprone, per parlarne in uno spettro più ampio, e trovare un accordo equilibrato su un tema molto importante, dalle problematiche abbastanza gravi, soprattutto in alcune parti del territorio regionale.
Ovviamente, voterò a favore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Forse non mi sono spiegato bene. Ribadirò meglio quanto detto prima.
C'è stata un'inadempienza della Giunta nella scorsa legislatura, nella scorsa finanziaria. Le leggi non le ho fatte io. "Ogni due anni devono essere riaggiornate le tariffe di escavazione", non lo dico io, lo dice la finanziaria del 2007. Non stiamo parlando di una cosa campata in aria, che abbiamo inventato noi.
Il valore - come ha già detto il collega Biolè - che abbiamo trovato della cava di Ponzano Veneto di 1,38 euro, si allineerebbe a quello del nord Italia, in Regioni amministrate dalla Lega, da quella che voi dite essere il partito vicino ai cittadini, vicino ai territori (poi vediamo quanto in realtà lo sono!), così come i colleghi del Vercellese che vengono qui a dire che hanno salvato la provincia di Vercelli (chissà come l'hanno salvata!) dal punto di vista amministrativo (per le loro poltrone, e non certo per la tutela del territorio!).
In sostanza, noi diciamo questo alla Giunta: aggiorni le tariffe di escavazione. Poi va bene, collega Taricco, ne parleremo più avanti naturalmente, ma l'aggiornamento ai livelli ISTAT è necessario successivamente, si apra una discussione sul piano cave.
Al collega Buquicchio, che pensa semplicemente - come larga parte dei Consiglieri qui dentro - che il problema lavorativo si possa risolvere scavando e cavando il territorio, costruendo grandi opere inutili, tra cui ad esempio la linea ad Alta Velocità Torino-Lione, ribadiamo che secondo noi il modello di sviluppo deve essere assolutamente diverso. Tra l'altro le cave non impiegano così tanto personale, visto che forse il collega Buquicchio non sa che sono per larga parte meccanizzate (non è che si va a raccogliere la ghiaia e la sabbia con la paletta!).
Noi sappiamo benissimo che il tema delle grandi opere e delle costruzioni è sentito in modo bipartisan, quindi non ci aspettavamo un giudizio contrario.
Ricordo - chiudendo - che abbiamo inaugurato, con tanto di benedizione ecclesiastica, l'inceneritore di Torino del Gerbido, che brucerà 800.000 tonnellate di rifiuti da cui si otterranno circa 200.000 tonnellate annue di scorie e ceneri che potranno essere utilizzate in modo sostitutivo alla sabbia nell'edilizia. Possiamo affermare che, grazie all'ottimo intervento delle ultime Amministrazioni che si sono succedute in Regione e Comune di Torino, potremo partire da questo vantaggio iniziale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Noi esprimiamo parere contrario sull'emendamento. Intendo per raccogliere alcune riflessioni svolte dal Consigliere Bono relativamente al Piano regionale cave.
Ebbene, vorrei cogliere l'occasione per sostenere che occorrerà cambiare radicalmente la politica regionale sul recupero degli inerti, e realizzare una più corretta pulizia e manutenzione dei corsi d'acqua aprendo meno cave possibili. Questa la vera svolta ambientale e del recupero degli inerti; diversamente, continueremo ad accapigliarci sulle cave, sul loro numero elevato - è vero che molte di esse, purtroppo, sono diventate discariche di rifiuti - quando abbiamo milioni e milioni di metri cubi d'inerti a disposizione, peraltro d'ottima qualità, nei fiumi piemontesi, tra l'altro causa continua e perenne di rischi d'alluvione. Il 90% del territorio piemontese è a rischio d'alluvione e noi continuiamo a mantenere milioni e milioni di metri cubi d'inerti nei fiumi e siamo costretti ad aprire cave, che deturpano la pianura piemontese.
Al di là di questo momento di discussione sull'emendamento, auspico per il futuro una politica diversa da quella operata da 20/30 anni in Piemonte di recupero degli inerti per le infrastrutture e per l'edilizia, scegliendo strade alternative come il prelievo degli inerti dai fiumi.
Nessuno vuole tornare alle draghe selvagge degli anni '50, ma semplicemente realizzare un prelievo corretto degli inerti nei fiumi piemontesi e il recupero degli inerti dalle demolizioni delle vecchie case delle vecchie abitazioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente. Anch'io credo che il Consigliere Bono abbia presentato con quest'emendamento un problema reale: le cave sono un dilemma per i territori ed è curioso che gli unici ad avere vantaggio dalla distruzione dei territori - perché questo si verifica frequentemente siano i cavatori.
C'è poi il problema non di poco conto del riempimento, perché ogni volta che un'Amministrazione ritiene di poter riempire una cava dalla quale si è prelevato del materiale, dato che non sempre la politica rispetto ai cittadini gode di buona fama e i cittadini sono preoccupati del fatto che dentro quei buchi ci possa andare di tutto, come succede frequentemente in gran parte del Paese, anche lo stesso riempimento e il convincere i cittadini dell'opportunità del riempimento e del ripristino dei luoghi è un problema.
Se a questo si aggiunge il fatto che probabilmente la quota che viene pagata è inadeguata - è vero che oggi l'edilizia attraversa un momento di crisi economica, ma è anche vero che i guadagni rilevanti che sono stati realizzati dai costruttori nel nostro Paese sono sotto gli occhi di tutti credo che la proposta che viene dal Consigliere Bono di adeguare perlomeno ogni due anni all'aumento dell'ISTAT la quota sia corretta.
Tuttavia, prima di esprimere un parere, vorrei capire cosa pensa su questa proposta l'Assessore all'ambiente. Abbiamo la fortuna di avere qui l'Assessore Ravello. È una questione ambientale, quella che stanno sottoponendo all'attenzione dell'Aula i Consiglieri Bono e Lupi: l'Assessore Ravello, ci dica cosa pensa la Giunta sulla necessità di adeguare ogni due anni all'aumento ISTAT la quota dovuta, così ci regoliamo e facciamo un discorso compiuto, fermo restando il fatto che questo è un argomento, secondo me, che può e che deve essere riaffrontato.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ravello.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, signor Presidente.
L'adeguamento periodico dei canoni avviene già in automatico con provvedimento approvato della Giunta, tanto che l'ultimo adeguamento secondo gli indici ISTAT è stato approvato con delibera di Giunta di circa un paio di mesi fa.
Di conseguenza, non mi risulta che la proposta contenuta nell'emendamento a firma Bono e Lupi vada a coprire una qualche mancanza nel cui caso comunque sarei stato assolutamente disponibile ad andare incontro all'esame della vostra richiesta, per cui il parere della Giunta è contrario.



PRESIDENTE

Procediamo con le dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Ringrazio l'Assessore Ravello e chiedo di avere accesso alla deliberazione della Giunta. Ovviamente il nostro emendamento chiedeva, come minimo, l'adeguamento biennale agli indici ISTAT. Abbiamo messo un valore più alto, tra l'altro non a caso, in linea con le tariffe di escavazione in Veneto.
Naturalmente, auspico se ne parli in Commissione ambiente, con la contestuale apertura della discussione di un Piano regionale cave che dia norme certe ed un minimo di programmazione per l'apertura e l'utilizzo delle stesse.
Il nostro voto è positivo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 72), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 16 quater Emendamento rubricato n. 172) presentato dai Consiglieri Taricco, Ronzani Reschigna, Negro, Buquicchio, Motta Angela, Manica, Goffi, Stara, Muliere Ponso: Dopo l'articolo 16 del disegno di legge n. 12 inserire il seguente articolo: Art. 16 quater (Creazione di un Fondo di rotazione per l'erogazione di prestiti a beneficio dei produttori di latte) 1. E' istituita una misura di aiuto regionale per la creazione di un Fondo di rotazione per l'erogazione di prestiti quinquennali a tasso zero destinati ai produttori agricoli che hanno acquistato quote latte prima dell'entrata in vigore della Legge 9 aprile 2009, n. 33 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, recante misure urgenti a sostegno dei settori industriali in crisi).
2. E' autorizzata la possibilità di trasformare l'intervento di cui al comma 1 in contributi da erogarsi in unica soluzione alle aziende agricole aventi titolo con analogo onere a carico della Regione Piemonte.
3.L'entità del prestito non può superare l'importo di euro 500.000,00 per azienda agricola e deve essere commisurato all'entità degli affitti o acquisti di quote latte ed al netto di eventuali vendite.
4.Le modalità di attuazione del presente articolo sono stabilite con delibera della Giunta regionale, previo parere della commissione consiliare competente.
5. Per l'attuazione della misura di cui al presente articolo è autorizzata per il triennio 2010-2012 la spesa annua prevista in euro 1.000.000,00 iscritta nell'ambito dell'UPB DB11032 (Agricoltura Sviluppo Agro industriale e Distrettuale Titolo 2: spese in conto capitale) del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2010 e del bilancio pluriennale 2010 2012 cui si fa fronte con le risorse di pari importo dell'UPB DB09012.
La parola al Consigliere Taricco per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Mi spiace non sia presente l'Assessore Sacchetto, con il quale avevamo parlato del problema ieri.
L'emendamento nasce da una comunicazione pervenuta da una decina di sigle in rappresentanza del mondo agricolo e ha l'obiettivo di costituire una norma di legge che renda possibile, attraverso un ulteriore emendamento, uno stanziamento finanziario per attivare un fondo di rotazione finalizzato a sostenere il settore lattiero-caseario.
Nelle settimane passate abbiamo molto discusso delle quote-latte partendo da punti di vista diversi su aspetti particolari: il concetto stesso di legalità applicato al tema delle quote latte, delle norme e via discorrendo. Ci siamo sempre trovati in accordo, anche con l'Assessore Sacchetto, sulla necessità di sostenere un settore, al di là delle rispettive valutazioni su chi ha rispettato le regole e su chi non le ha rispettate.
C'è però un dato di fatto. Nella nostra Regione ci sono migliaia di aziende agricole che per aver rispettato le regole oggi sono, per un certo verso, sbeffeggiate; in realtà, le regole non sono poi state applicate e per altro verso, molte di loro rischiano di andare verso il fallimento perché aver rispettato la legge ha voluto dire pagare multe per regolarizzarsi, investendo ingenti risorse economiche per acquistare quote e per produrre conformemente alle regole.
Noi tenderemmo ad introdurre un principio che crediamo sacrosanto: attivare una linea di finanziamento finalizzata a sostenere quelle aziende che, per stare nelle regole, hanno investito importanti risorse in acquisto di quote.
Tra l'altro, questo è uno dei contenuti qualificanti che la famosa legge 33 dell'anno scorso aveva introdotto. Quella legge si appoggiava su tre principi: uno, la messa in regola delle aziende che in quel momento erano fuori regola attraverso la rateizzazione delle quote; due, l'impegno di queste aziende a regolarizzare la propria posizione in cambio del ricevimento delle quote latte; tre, un sostegno al settore di 45 milioni di euro, attraverso un fondo a rotazione nazionale. Di questo terzo capitolo si è persa traccia: non esistono più questi 45 milioni. Quelle aziende che hanno accettato di stare dentro le regole stanno rischiando di fallire.
Sull'articolo presentato diamo massima disponibilità a discutere gli importi (abbiamo indicativamente scritto 5 milioni per attivare il fondo in rotazione). Sarebbe un errore se quest'Aula lanciasse un segnale del tipo: "Non c'interessa".
Due le questioni: le risorse e l'approvazione di una norma di legge che permetta l'intervento. Sarebbe un grande segnale se oggi approvassimo la norma e la cifra su cui discutere con il bilancio e rifinanziarla nel prosieguo.
Abbiamo recuperato una comunicazione pervenuta a tutti i Capigruppo, da parte di una decina di sigle di associazioni che ci chiedevano di fare qualcosa: diamo un segnale importante e non solo bastonate sui denti, come in questi anni abbiamo dato a coloro che hanno rispettato le regole in questo settore. Grazie.



PRESIDENTE

aperta la discussione generale sull'emendamento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Se ho inteso, anche dai ragionamenti che abbiamo fatto come Gruppo, ci poniamo il problema di mettere in piedi, come Regione, un meccanismo premiale di incentivi per coloro che hanno fatto seriamente il loro mestiere di imprenditore e si sono messi a posto con il sistema delle quote latte, pagando regolarmente le multe. Questo non è capitato per una parte di produttori di latte che hanno deciso di non pagare le multe e, ahimè hanno trovato anche un Governo compiacente che ha incoraggiato questo loro comportamento elusivo di quanto stabilito dalle norme, comportamento fallace che determina, per l'appunto, una serie di problemi enormi nel Paese, discriminando tra chi ha fatto seriamente il proprio dovere e chi non lo ha fatto e, soprattutto, espone l'Italia ad una procedura di infrazione che si concluderà con una multa che verrà comminata nei confronti dello Stato Italiano.
Il risultato di questa vicenda sarà che i contribuenti italiani pagheranno in conseguenza del fatto che non è stata rispettata la legge e chi avrebbe dovuto farla rispettare in Parlamento si è adoperato per evitare che tutti i cittadini fossero uguali di fronte alla legge.
Quest'emendamento, che prevede un finanziamento, va nella direzione opposta; stabilisce il principio che chi ha fatto il suo dovere possa trovare una Regione amica che lo incoraggia e gli dà finanziamenti e contributi.
Questa è la logica. La Regione deve essere questo: una Regione che incoraggia politiche in questo campo e noi, con quest'emendamento, vorremmo incoraggiare coloro che, pagando le multe, oggi rischiano di essere messi fuori mercato, per il fatto che in questo Paese esistono due pesi e due misure.
E sarebbero incoraggiati anche coloro che invece non hanno fatto il loro dovere. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

un emendamento che pone una questione importante.
Mi auguro che da parte dell'Assessore competente e della Giunta ci sia un'attenzione vera, perché l'assunto da cui è partito il Consigliere Taricco nell'illustrazione dell'emendamento, è che chi ha rispettato le regole si è trovato, su tutta la partita delle quote latte, in una situazione di grande difficoltà.
In un momento di crisi come questa, in cui l'agricoltura è un importante settore economico all'interno della nostra Regione, sul mettere addirittura a rischio delle aziende che in questa situazione rischierebbero un grave ridimensionamento o anche la chiusura, la Regione deve porre grande attenzione.
Vorrei ulteriormente richiamare all'attenzione della Giunta e dell'Assessore competente due ordini di questioni: lo strumento che attraverso l'emendamento viene proposto, che non è quello di un fondo erogato una volta per tutte, magari una tantum e indiscriminatamente, ma la costruzione di un fondo di rotazione.
Il fondo di rotazione che abbiamo già per altri settori (penso a quello del commercio, dell'artigianato o al turismo, per finanziare l'impresa turistica piemontese) ha un grosso valore: responsabilizza chi riceve questi fondi, perché non è un fondo dato una volta per tutte e a fondo perduto, ma deve essere, certamente con tassi di interesse vantaggiosi restituito. L'imprenditore, quindi, viene responsabilizzato da questo punto di vista.
Nello stesso tempo è un fondo che si autoalimenta, perché, attraverso il momento della restituzione, ha i presupposti per la sua ricreazione.
Concludo dicendo che è molto importante la disponibilità del presentatore relativamente alla discussione sulle cifre; non mettiamo in discussione la possibilità di utilizzare lo strumento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Motta Angela; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente.
Spiace che questa discussione avvenga in assenza dell'Assessore con cui il collega Taricco aveva concordato l'emendamento e spiace soprattutto che, mentre il settore del latte sta vivendo, la sua peggiore crisi in assenza di un prezzo che possa tutelare gli allevatori e il lavoro dei produttori onesti, permanga il mancato rispetto delle regole da parte di una minoranza che, però, viene tutelata dal punto di vista politico.
Noi vogliamo cercare di offrire un contributo a tutti coloro che in questi anni. Indebitandosi, hanno rispettato le regole, e hanno bisogno di un sostegno da parte delle Istituzioni per continuare a svolgere onestamente il loro lavoro.
L'emendamento crea un fondo di rotazione per l'erogazione di benefici per produttori di latte che hanno fatto investimenti, hanno acquistato quote, che stanno regolarmente pagando, quindi rispettando la legge, e necessitano di un aiuto. Un fondo di rotazione dell'importo di 500 mila euro per azienda agricola può essere un piccolo aiuto, per dire che la Regione è vicina a questi produttori ed allevatori piemontesi, affinch possano continuare a lavorare onestamente come hanno fatto in questi anni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
evidente che la questione è molto seria, tant'è vero che è proprio su questo punto che all'interno della maggioranza di Governo si è verificata una rottura tra il Ministro all'Agricoltura Galan e alcuni Gruppi che sostengono il Governo, in particolar modo la Lega Nord.
Vicenda che va avanti da moltissimi anni e sulla quale c'è stato un confronto molto aspro. Lo hanno ricordato prima i colleghi: ci sono stati produttori che hanno rispettato la legge e altri no; si è fatta una scelta a livello nazionale, cercando di sostenere chi in questi anni non ha rispettato le regole. Sarebbe un segnale molto forte da parte della Regione Piemonte sostenere le aziende agricole produttrici di latte, non attraverso fondi, ma attraverso un fondo di rotazione, quindi attraverso un prestito da concedere alle aziende stesse.
Sarebbe un segnale fortissimo, in un momento - com'è stato detto - di estrema difficoltà. E personalmente credo che sarebbe importante.
Dimostrate attenzione, come maggioranza, come Giunta regionale: i produttori di latte sono molti, e sarebbe davvero importante un nostro segnale nei confronti di chi si è comportato seriamente, in un settore importante come quello della produzione del latte.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pentenero.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente. Intanto, come già evidenziato della collega Motta è un po' imbarazzante parlare di quest'emendamento senza l'Assessore competente, su un tema particolarmente delicato. Le cronache dei giornali si sono consumate negli ultimi tempi, poiché sul tema, sistematicamente c'è il ritorno di come l'Italia vergognosamente abbia gestito la vicenda in questi anni. I Governi che si sono succeduti sono di diverso colore, ma è sempre stato molto complesso e difficile trovare una soluzione.
Mi sembra che quello proposto dal collega Taricco sia un emendamento in grado di dare una soluzione assolutamente dignitosa al problema e che porrebbe la nostra Regione, come peraltro evidenziato anche da altre Regioni del centro nord, in una condizione davvero di grande risoluzione della questione.
Di fronte a una tematica per la quale le infrazioni che il nostro Paese ha avuto nell'arco degli anni sono numerose, non credo necessarie operazioni di bandiera, ma operazioni di buonsenso per cercare di mettere un settore come quello dell'agricoltura in una condizione di maggiore fruibilità rispetto alle normative della Comunità europea.
Ritengo che l'istituzione del fondo di rotazione rappresenti un modo per uscire dignitosamente da una situazione che da troppo tempo caratterizza il nostro Paese.
Pertanto, gradiremmo davvero che la maggioranza finalmente volesse cogliere qualche proposta che la minoranza avanza - ripeto - utilizzando il buonsenso per uscire in modo dignitoso da una situazione complicata e difficile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente. Rispetto a questo tasto dolente - non voglio fare retroscena, ricordando cosa c'è stato fino ad oggi - ritengo giusto e opportuno creare un fondo di rotazione a favore di coloro che hanno acquistato le quote, di coloro che hanno lavorato legalmente; diversamente sarebbe veramente una beffa rispetto a chi è serio, a chi è onesto, a chi lavora bene.
Noi dell'UDC siamo per la legalità e in questo momento difficile e delicato crediamo che la posizione dell'Assessore di competenza dell'intera Giunta rappresentino un fattore determinante per favorire un prestito agevolato - non dare soldi "così" - alle famiglie e alle attività agricole che stanno soffrendo veramente; ciò è estremamente importante.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Goffi.



GOFFI Alberto

Grazie, Presidente. È inutile ripetere quanto abbiamo già detto sul tema, però mi permetto di fare un appello al neo Capogruppo del PdL, Luca Pedrale, perché quest'emendamento ha due valenze: una valenza tecnica l'istituzione di un fondo di rotazione, ed anche una valenza politica essendo in Consiglio regionale e non nel Consiglio di amministrazione di una banca.
Oggi siamo, se vogliamo, al "giorno della riscossa". Oggi siamo in un giorno importante, con la presentazione di quest'emendamento: da parte della maggioranza sarebbe un bel segnale politico non solo firmarlo e sostenerlo, ma anche dare un sostegno politico a un Ministro (Ministro Galan) che è stato lasciato solo nell'ambito parlamentare.
Forse Luca Pedrale oggi, come Capogruppo del PdL, potrebbe dare un segnale anche di solidarietà nei confronti di un Ministro che su questa battaglia ha in qualche modo messo la faccia e l'ha sostenuta.
Personalmente mi auguro che non si ripeta la scena di sudditanza e di subalternità del PdL nei confronti della Lega che abbiamo visto, a Roma esplicitarsi in modo molto chiaro, ma che in questa sede almeno ci sia un tirar fuori un po' di orgoglio, di dignità anche politica da parte del PdL sostenendo quest'emendamento, magari modificandolo - perché no? - per dando il segnale politico che non siete subalterni come lo sono stati i vostri parlamentari a Roma nei confronti della Lega.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Beoti.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente. Credo, come il Consigliere Goffi, che questo governo regionale sia incredibilmente - e devo dire anche un po' vergognosamente - appiattito sulle scelte nazionali. Lo abbiamo visto relativamente alla questione che ha riguardato la finanziaria: soltanto due Presidenti di Regione sono stati d'accordo (Cota e Zaia). Quando ragioneremo - se ragioneremo, perché il tempo sta passando - di questioni sociali e soprattutto nei prossimi bilanci del governo regionale, ci renderemo conto di quanto quei 900 milioni di euro in meno destinati alla nostra Regione graveranno in maniera drammatica sui bilanci delle famiglie piemontesi. Però ognuno, naturalmente, è libero di fare quello che vuole.
Allora anche qui, rispetto a questo argomento, nonostante l'appiattimento, credo che il Consiglio regionale, in un sussulto d'orgoglio, potrebbe accettare e votare a favore dell'emendamento che abbiamo presentato.
Ho preso la parola soprattutto - poi nelle dichiarazioni di voto dir quello che penso dell'emendamento e della questione che riguarda le quote latte - perché credo non sia corretto discutere di quanto stiamo discutendo in assenza dell'Assessore Sacchetto. Secondo me, i contadini piemontesi che hanno rispettato la legge vorrebbero sapere cosa pensa l'Assessore Sacchetto non soltanto di questo fondo di rotazione, ma, in generale dell'argomento. Allora, la proposta che faccio, Presidente, visto che sono gia le ore 13 e immagino che si decida di chiudere qui la seduta - è lei che decide, naturalmente - è se non sia il caso di riprendere questo ragionamento alle 14.30 con l'Assessore Sacchetto presente in aula - se non è lontano, naturalmente, ce la fa ad arrivare - e affrontare questo argomento con lui. Lo dico nel rispetto dei coltivatori di questa regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Quaglia; ne ha facoltà.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente. Ho chiesto la parola perché ho parlato adesso con il collega Sacchetto, che proprio ieri aveva visto l'emendamento. Sarà presente in aula alla riapertura dei lavori, quindi credo che, se la Presidenza concorda, si possa riprendere alle 14.30 con l'intervento dell'Assessore Sacchetto.



PRESIDENTE

Dopo l'intervento della Giunta regionale, ritengo possa sempre utile riprendere i nostri lavori alle ore 14.30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.54)



< torna indietro