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Dettaglio seduta n.286 del 17/10/12 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


LEARDI LORENZO



(I lavori iniziano alle ore 14.30 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Formazione professionale

Interrogazione a risposta immediata n. 1326 presentata dal Consigliere Lepri, inerente a "Intesa Sanpaolo licenzia giovani apprendisti"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1326, presentata dal Consigliere Lepri, che la illustra.



LEPRI Stefano

L'interrogazione fa riferimento ad una vicenda nota. Ci sono provvedimenti che riguardano quindici lavoratori presso il Gruppo Intesa Sanpaolo, di cui due nella nostra Regione, che sono stati assunti con contratto di apprendistato in scadenza a ottobre, e che dopo quattro anni di percorso formativo non hanno avuto la conferma.
Vi è stata una grande preoccupazione all'interno dell'azienda e la scelta è stata molto sorprendente, in quanto finora non era mai capitato che apprendisti con un percorso professionalizzante - salvo eccezioni motivate - venissero tutti non confermati.
Vi è grande preoccupazione all'interno dell'azienda e la nostra interrogazione fa anche riferimento al fatto che verosimilmente la Regione avrà dato risorse per svolgere attività di formazione attraverso i contratti di apprendistato e quindi anche per questa ragione tocca a noi capire se si tratta di una scelta aziendale o semplicemente di una situazione temporanea o, ancora di più, una scelta legata alla valutazione dei singoli contratti di apprendistato, cosa che invece temiamo non essere.
Per questa ragione, abbiamo chiesto all'Assessore di conoscere qual è lo stato della situazione e soprattutto qual è il suo orientamento. Grazie.



PRESIDENTE

Risponde l'Assessore Porchietto; ne ha facoltà.



PORCHIETTO Claudia, Assessore alla formazione professionale

Grazie, Presidente.
Sul tema ho personalmente contattato la Direzione del personale di Intesa Sanpaolo, con la quale auspico nei prossimi giorni (chiaramente non a scadenza dei contratti, vale a dire a fine ottobre) di poter avere un incontro, non solo per portare quello che è un segnale di disagio da parte della Regione Piemonte su questa situazione, ma anche per capire qual è l'orientamento dell'azienda, anche alla luce di quelle che sono le regole che ha introdotto la riforma del mercato del lavoro per quanto riguarda la mancata riconferma dei contratti di apprendistato. Perché ricordo che comunque, la riforma del mercato del lavoro prevede l'impossibilità a ripercorrere i contratti di apprendistato nel caso in cui non ci sia quantomeno, il 30% di conferma dei contratti di apprendistato già in vigore. Tra l'altro, questo pezzo della norma ha una valenza già sui contratti che sono stati stipulati precedentemente alla riforma test introdotta.
chiaro che l'attenzione che in questo momento c'è è particolare anche perché Intesa Sanpaolo fino ad oggi ha sempre confermato, in linea di massima, i lavoratori assunti con contratto di apprendisti al termine del contratto di apprendistato. Quindi, chiaramente, questa situazione, sia per quanto riguarda i numeri, sia per quanto riguarda l'intervento che la Regione anche negli anni passati ha fatto direttamente sul tema del contratto di apprendistato professionalizzante, ci ha particolarmente colpito.
Noi riteniamo - ma questa è una valutazione fatta dalla Regione - che comunque, alla base di questo, ci sia una valutazione che Intesa Sanpaolo sta facendo in funzione della riforma previdenziale, e, pertanto, del fatto che tutta una serie di fuoriuscite che dovevano esserci nei prossimi mesi non saranno confermate. Ma è chiaro che da qui a non confermare i contratti di apprendistato ci sono una seria di linee di interventi che noi prospetteremo ad Intesa Sanpaolo che, sia dal punto di vista nazionale, sia dal punto di vista regionale, per quanto riguarda chiaramente i cittadini piemontesi oggetto di questa trattativa, ci possono vedere chiaramente condividere alcuni percorsi.
Ribadisco che c'è il contatto con la Direzione del personale. Tra l'altro, ieri la Direzione del personale era in trattativa fino ad un'ora abbastanza avanzata della sera, per non dire della notte, per cui auspichiamo che nelle prossime 24 ore, come abbiamo richiesto, ci possa essere un confronto diretto con la Regione per capire quali sono le linee che loro hanno tracciato per andare a confermare, se non tutti, almeno una parte dei contratti di apprendistato che sono invece interessati dalle lettere di non conferma del contratto.


Argomento: Contributi allo sport e al tempo libero

Interrogazione a risposta immediata n. 1320 presentata dal Consigliere Motta Massimiliano, inerente a "Richiesta urgente parere legale sull'utilizzo dei fondi olimpici per il funzionamento degli impianti di innevamento del territorio regionale"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 1320, presentata dal Consigliere Motta Massimiliano, che la illustra.



MOTTA Massimiliano

Grazie, Presidente.
Siamo tutti ansiosi di comprendere fino in fondo e di ricevere finalmente, l'autentica interpretazione di come si possono utilizzare i fondi della legge n. 65, che sono il frutto di una buona amministrazione che ha caratterizzato le Giunte di centrodestra e che, in un momento di crisi come questo, credo possano essere rimesse ad un sistema non solo esclusivamente per quelle che sono le infrastrutture, ma anche per cercare di rilanciare la questione di un'economia che, spesso e volentieri, soffre di momenti poco felici, anche a seguito delle varie vicissitudini.
Non sto a rileggerle il testo dell'interrogazione, posto che vengono citati una serie di articoli che sono stati pubblicati e che hanno messo in allarme tutta la Val di Susa per la mancata firma del...



(Brusìo in aula)



MOTTA Massimiliano

Assessore, capisco che la collega Porchietto sia molto più carina del sottoscritto, però abbia la compiacenza di...
Già ne presento poche di question time, non vorrei presentarne una perché non mi dà retta! A parte tutto, dicevo che alcuni articoli hanno messo in allarme la Val di Susa per quanto riguarda l'innevamento. So che lei è molto attento e sta comunque cercando



MOTTA Massimiliano

una soluzione definitiva. Però avremmo piacere di ricevere una risposta certa a quest'interrogazione, che non sia quella che comunque nessuno possa dire niente di più di quanto c'è già scritto in legge.
Ci aspettiamo, dunque, un parere reale sull'utilizzo di questi fondi.



PRESIDENTE

Risponde l'Assessore Cirio; ne ha facoltà.



CIRIO Alberto, Assessore al turismo e opere post-olimpiche

Grazie, Presidente.
Ringrazio, altresì, il Consigliere Motta per l'opportunità che la sua interrogazione mi offre di trattare, nell'ufficialità di una questione time, una materia cui stiamo dedicando parecchio tempo e parecchie energie.
Purtroppo, non sono in grado di dare un'interpretazione autentica posto che l'interpretazione "autentica" la può dare colui che ha scritto la norma: in questo caso, l'unico che può darla in senso tecnico deve essere il Parlamento.
Quello che posso dirle è ciò che stiamo cercando di fare per "riempire" di contenuti questa norma, che, ad oggi, sostanzialmente, un po' per la paura che queste risorse venissero spese magari altrove, un po' per la paura che venissero spese su altre cose che non erano propriamente quelle del post-olimpico, prevede paletti così rigidi che mettono in difficoltà la stessa Regione, ma anche la Provincia e il Comune.
Noi abbiamo già fatto una serie di incontri, ma quello più importante si è tenuto con il Sindaco Fassino, con il Presidente Saitta e con il nostro Governatore, per nominare un Comitato di tecnici interni ai tre Enti che stavano lavorando proprio per dare un contenuto a questa norma.
Perché ci sono due aspetti su cui noi ci stiamo muovendo. Se si guardasse solo "la lettera" della legge, queste risorse si potrebbero usare per riqualificare e per fare manutenzione straordinaria agli impianti olimpici di cui all'allegato (cioè una serie di impianti, citati per nome e cognome). Questo criterio è abbastanza inamovibile: quelli sono gli impianti e noi lì dobbiamo spendere i soldi. Su come farlo, si sta lavorando, perché c'è un termine particolare su cui occorre riflettere. Il termine "riqualificazione", secondo l'interpretazione che noi intendiamo dare, è ampio: se usassimo il trampolino come esempio, è evidente che per avere un trampolino funzionante lo si deve avere strutturalmente a posto.
Ma è altrettanto vero che se poi chi usa il trampolino atterra sul prato, e su quel prato manca la neve, quell'impianto non si apre.
Quindi nella "riqualificazione dell'impianto" noi chiediamo che il Governo ci autorizzi anche ad usare, sia pure in minima parte, le risorse per la parte corrente, in particolare per poter pagare l'innevamento artificiale. In più, c'è un altro aspetto su cui stanno lavorando i nostri avvocati: quello della manutenzione straordinaria.
Quelle risorse servono a pagare la manutenzione straordinaria di quegli impianti che, nel 2006, dopo le Olimpiadi, sono stati ceduti alla Regione.
Pertanto, dal 2006 ad oggi, la Regione si è accollata il loro costo di manutenzione straordinaria.
Intendiamo chiedere che una parte di quelle risorse siano attribuite alla Regione, sulla base di valutazioni tecniche e conteggi specifici, a titolo di rimborso di quanto speso in questi sei anni. Poiché corriamo il rischio che i tempi per una risposta certa non siano rapidi, abbiamo ampliato, nella riunione di Giunta di lunedì scorso, il programma operativo dell'Assessorato al turismo, per dare la possibilità all'Assessorato di sostenere le spese dell'innevamento artificiale per la stagione 2011/2012 (quella che si è conclusa e che, quindi, riusciremo ad onorare).
In più, abbiamo previsto una modifica al bilancio pluriennale (il bilancio autorizzatorio), che l'Assessore Quaglia presenterà in sede di assestamento, al fine di emanare un bando pluriennale per l'innevamento artificiale che copra almeno tre anni, utilizzando le risorse dei fondi FAS che abbiamo sul 2013 e auspicando di poterci avvalere in seguito di quelle dell'Agenzia.
Ciò non toglie che, nel caso in cui le risorse dell'Agenzia non ci fossero, si ricorrerà ai fondi degli Assessorati Turismo e Trasporti che inseriremo all'interno del Programma.
La neve è fondamentale. Il primo prodotto turistico del Piemonte rimane il turismo di montagna e il turismo invernale ne rappresenta la parte principale.
Le aree che lei citava in precedenza rappresentano i due terzi del turismo invernale, cioè il 60% delle persone che vengono a sciare in Piemonte sceglie quelle zone, pertanto è evidente che lì occorre concentrare gli sforzi.
In ogni caso, noi estendiamo il sostegno all'innevamento artificiale a tutto il Piemonte, in maniera equilibrata, così come previsto dalla legge 2, nella sua ultima formulazione approvata dal Consiglio regionale, che ci permette di estendere il sostegno a tutti e di aiutare anche le circa 46 microstazioni presenti nella nostra regione.
Grazie.


Argomento: Enti strumentali - Istituti di credito

Interrogazione a risposta immediata n. 1321 presentata dal Consigliere Cursio, inerente a "Accesso al credito da parte delle imprese - Il ruolo di Finpiemonte"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 1321 presentata dal Consigliere Cursio.
Risponderà l'Assessore Giordano.
La parola al Consigliere Cursio per l'illustrazione.



CURSIO Luigi

Grazie, Presidente.
Questa question time va un po' ad integrare l'interrogazione della scorsa settimana, relativa all'accesso al credito da parte delle imprese.
Sappiamo tutti che le nostre imprese fanno fatica, perché piccole: non riescono a internazionalizzarsi, a fare ricerca, a svilupparsi, e, di conseguenza, riscontrano un'oggettiva difficoltà ad essere competitive sul mercato.
A questo, Assessore, voglio aggiungere che, per quanto riguarda l'accesso al credito, seppure le norme siano volte a favorire ed agevolare in realtà lo sono solo sulla carta, perché - come lei sa - la legge impone tempi relativamente stretti: 60 giorni perché Finpiemonte, ad esempio deliberi.
Lei saprà altrettanto bene che mediamente occorrono sei-nove mesi per avere un'effettiva risposta da parte di Finpiemonte. Perché? Perché vengono chieste sollecitazioni riguardo ad integrazioni e documenti, vengono chieste ulteriori audizioni, insomma il soggetto richiedente viene un pochino stressato. In alcuni casi accade che qualcuno rinunci volontariamente.
Il nostro, Assessore, è un paese che ha un alto tasso di burocrazia: in tutti i consessi discutiamo del fatto che occorrono oltre 35 giorni di impegno per un'azienda, solo per assolvere alle questioni burocratiche, ma nei fatti non facciamo nulla perché questo numero si ridimensioni nonostante sia un numero veramente allarmante.
Questo spiega la difficoltà complessiva che hanno le nostre aziende ad essere competitive, ma soprattutto a stare in piedi sul nostro territorio e non solo a livello internazionale.
Inoltre, l'unico mezzo esistente per comunicare con Finpiemonte è la posta elettronica. Questa, in un momento in cui ci si appresta a snellire a favorire e ad accelerare i processi, è sicuramente un ausilio corretto però non può essere l'unico, anche perché, il più delle volte, le risposte di Finpiemonte sono lapidarie e insufficienti.
Chiudo dicendo che la gravità della crisi economica imporrebbe di dare risposte certe, in tempi stretti, alle imprese.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Giordano per la risposta.



GIORDANO Massimo, Assessore allo sviluppo economico

Grazie, Presidente.
Ringrazio anche il collega interrogante, perché introduce una tematica che ha la nostra attenzione da tempo e che più volte viene richiamata dalle imprese e dai portatori di interessi.
Noi non apparteniamo a quella scuola politica amante della burocrazia e dei procedimenti burocratici. Purtroppo, però, nel mondo in cui viviamo è inevitabile un po' di burocrazia, soprattutto quando si tratta di stanziare soldi pubblici.
Ho preparato una nota anche abbastanza strutturata, di cui legger alcune parti: illustra i percorsi che la legge prevede per arrivare alla concessione dei finanziamenti che il collega richiamava.
Ritengo che leggendoli emergerà non un percorso amministrativo tortuoso e complicato, ma un percorso che ha dei tempi inevitabili.
Premesso che, sul tema della tempistica e della semplificazione amministrativa, non abbiamo che da migliorare, va anche considerato un altro aspetto: spesso i soggetti che richiedono questi aiuti non sono sempre così precisi e puntuali nel predisporre e nell'allegare la documentazione richiesta, nel fare ciò che devono fare.
Tralasciamo, poi, tutto l'aspetto riguardante i furbi: è nota la vicenda che la Procura della Repubblica di Torino ha portato avanti, dove moltissimi consulenti facevano autocertificazioni fasulle, al solo scopo di ottenere dei benefici economici finanziari.
Pertanto, da una parte abbiamo l'esigenza di fare in fretta e di non complicare troppo la vita agli imprenditori; dall'altra, occorre avere un minimo di percorso e coordinamento che tuteli noi, gli uffici, i funzionari, i soggetti che si assumono la responsabilità di fornire l'erogazione, dai furbi, dai disinvolti e, alcune volte, anche dai superficiali.
Leggerò i percorsi amministrativi che prevedono due leggi importanti: la legge n. 34/2008 e la legge n. 23/2004.
La legge 23/2004, "Interventi per lo sviluppo e la promozione della cooperazione", è gestita ai sensi del regolamento de minimis a favore di società cooperative a mutualità prevalente e loro Consorzi cha applicano ai loro soci lavoratori contratti sottoscritti dalle Associazioni datoriali e sindacali maggiormente rappresentative.
Secondo quanto previsto dalla legge n. 241/1990, la Giunta regionale con apposita deliberazione, ha determinato il termine di conclusione del procedimento amministrativo di ammissione ai benefici di legge, fissandolo in 90 giorni dalla presentazione della domanda.
Il gruppo tecnico di valutazione è presieduto da un funzionario regionale designato dalla Direzione regionale competente, da un funzionario di Finpiemonte e da esperti designati dalle sezioni regionali del movimento cooperativo.
Ad oggi risulta che il gruppo tecnico di valutazione abbia chiesto una sola integrazione a norma della legge n. 69/2009 e, se i dati della domanda e dell'integrazione mostravano contraddittorietà, si è proseguito con l'audizione del legale rappresentante.
Integrazioni ed audizione sono sempre stati fatti nell'interesse del soggetto richiedente, in quanto spesso alcuni consulenti poco preparati in diritto cooperativistico hanno prodotto dati contradditori che alcuni legali rappresentanti hanno chiarito nel corso dell'audizione.
Le società cooperative ammesse ai finanziamenti agevolati dal Gruppo tecnico di valutazione devono attendere la delibera bancaria favorevole al concorso bancario.
Alle banche viene dato un termine di 60 giorni per emettere la loro delibera bancaria; in alcuni casi le banche hanno chiesto una proroga di tale termine ed è stata concessa nell'esclusivo interesse del soggetto beneficiario.
Noi no riscontriamo particolari lamentele su questo percorso amministrativo.
Per quanto riguardo, invece, le "Misure a favore dell'autoimpiego e della creazione di impresa", ex articolo 42 della legge regionale n. 34, ha individuato le seguenti procedure. La domanda di contributo e/o di finanziamento deve essere presentata alla Provincia, competente per territorio in relazione alla sede legale dell'impresa con relativa registrazione in ordine di arrivo cronologico. Dopo la registrazione il singolo progetto sarà oggetto di una specifica istruttoria tecnica durante la quale potranno essere richieste delle integrazioni.
Alla comunicazione dei motivi ostativi all'accoglimento della domanda per le cause previste deve provvedere la Provincia a norma di quanto previsto dalla vigente normativa in tema di procedimento amministrativo.
La Provincia invia richiesta al Comitato tecnico istituito presso Finpiemonte, che esprimerà la valutazione sull'ammissibilità della stessa.
Il Comitato tecnico è costituito da rappresentanti delle Province, da un rappresentante di Finpiemonte e da un rappresentante della Direzione regionale competente. Il parere del Comitato tecnico è espresso entro 90 giorni.
Il Comitato a fronte di una documentazione di merito non completa o con dati non contradditori richiede sempre e solo un'integrazione e ricorre all'audizione quando vuole verificare se quanto dichiarato nella domanda è frutto di fantasie, come purtroppo spesso è accaduto, da parte di consulenti, o corrisponde ad una reale gestione di impresa.
Questi sono i percorsi. Sul fatto che con Finpiemonte ci sia solo la possibilità di interloquire attraverso e-mail, è vero solo in parte. Ci sono anche persone molto preparate che rispondono telefonicamente e sono sempre disponibili per dare chiarimenti ed integrazioni.
Su questo fronte è anche molto importante la collaborazione che le Associazioni di categoria. Più volte mi sono occupato, quando mi segnalavano casi di lungaggini eccessive, di capire quali erano le ragioni reali di queste lungaggini. Purtroppo, non sempre ho trovato la colpa in capo alla Pubblica Amministrazione.
Provvedo a depositare la nota per il collega.


Argomento: Contributi allo sport e al tempo libero

Interrogazione a risposta immediata n. 1322 presentata dal Consigliere Ponso, inerente a "Contributo regionale per il recupero dello stadio Filadelfia"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 1322, presentata dal Consigliere Segretario Ponso, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione



PONSO Tullio

Grazie, Presidente.
Egregio Assessore, in Piemonte oltre 30 mila anziani, malati cronici non autosufficienti e i loro congiunti, devono fare i conti con i tagli effettuati dalla Regione nel settore dell'Assistenza sanitaria. Il numero di pazienti che hanno lo stesso diritto, immediatamente e pienamente esigibile, alle cure sanitarie dei pazienti acuti, è aumentato nel corso degli anni.
Per dare un riferimento, ma sono sicuro che l'Assessore ha i dati sott'occhio, dal 31 dicembre 2010 al 30 giugno 2012, gli anziani malati non autosufficienti, inseriti nelle liste d'attesa, sono passati da 11.768 a 13.325 mentre nello stesso periodo gli anziani ricoverati con oneri a carico della sanità sono diminuiti da 15.582 a 15.158.
Non a caso citavo i tagli effettuati nell'ambito dell'assistenza socio sanitaria. Mi risulta che la Regione Piemonte abbia assegnato, a fondo perduto, tre milioni e mezzo di euro per il recupero dello stadio Filadelfia. Comprendo benissimo il valore affettivo dell'operazione di recupero dello stadio dove giocò il Grande Torino e quanta attesa ci sia per questo evento da parte di coloro che tifano per i colori granata tuttavia mi chiedo se i tempi in cui viviamo, caratterizzati da una così grave crisi economica e finanziaria, rendano moralmente lecito il contributo stanziato.
Per questo motivo, attraverso questa interrogazione, desidero domandarle se, alla luce dell'attuale crisi economica e dei tagli effettuati nel settore della sanità e del socio-assistenziale, non ritenga opportuno ritirare la concessione del contributo per il recupero dello stadio Filadelfia, oppure ridurlo notevolmente.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cirio per la risposta.



CIRIO Alberto, Assessore allo sport

Grazie, Presidente.
Capisco le riflessioni del Consigliere Ponso che, in linea teorica sono anche condivisibili. Se si guardano i numeri asetticamente e si dà un ordine di priorità, sicuramente è più importante la tutela della salute che non il rifacimento di uno stadio, per tanto importante che esso sia.
Tuttavia credo che, passando dall'aspetto dei principi a quello della pratica, si debba fare una serie di ragionamenti. Anzitutto c'è una legge regionale, la finanziaria del 2008 approvata da questo Consiglio regionale, all'interno della quale si dice che la Regione entra a far parte della Fondazione per il rifacimento dello Stadio Filadelfia, quindi si impegna formalmente, all'interno della Fondazione, di concerto con il Comune di Torino, partecipando in qualità di socio fondatore alla costituzione della Fondazione. Noi, per legge, siamo entrati ufficialmente in questa Fondazione.
Insieme a questi impegni, c'era anche quello di contribuire economicamente al rifacimento della struttura. Abbiamo atteso che si muovesse il Comune di Torino. Il Comune ha inserito la somma di tre milioni mi pare su tre annualità - all'interno del proprio bilancio.
Era necessario, affinché la Fondazione potesse andare alla Cassa Depositi e Prestiti, trovare le risorse necessarie a raggiungere almeno la metà della cifra per realizzare l'intervento. Noi abbiamo individuato un meccanismo che ci impegnasse, economicamente e finanziariamente, il minimo possibile, attraverso un mutuo, pagando 275 mila euro all'anno per 15 anni.
Questo è il valore che abbiamo individuato, in modo da non gravare sui bilanci di quest'anno e su quello dell'anno prossimo, se è vero che la crisi finirà, come qualcuno scrive sui giornali, a fine 2013, permettendo a questo grande progetto di procedere.
Mi permetto di segnalare che questa non è una spesa: noi la vogliamo vedere sotto la luce dell'investimento. Questo è un investimento per il territorio. Al di là dei valori affettivi e della passione calcistica di qualcuno, i musei dedicati al calcio ci stanno dimostrano in tutto il mondo che sono tra i musei più visitati. Abbiamo già dei numeri - per quanto riguarda le visite a Superga, per quanto riguarda coloro i quali vengono a Torino a visitare gli spazi del Grande Torino - di tutto rispetto. Crediamo che questo investimento possa ulteriormente alimentare questi flussi turistici che sono importanti per la nostra regione.
Queste sono le motivazioni per cui, ponderando molto la scelta, abbiamo individuato questo meccanismo proprio per non gravare oggi il bilancio di tre milioni di spesa che non potremo sopportare, perché le priorità sarebbero altre; al contempo per non bloccare, attraverso questo meccanismo spalmato nel tempo, la possibilità alla Fondazione di andare avanti con il suo lavoro, di pretendere il rispetto degli impegni anche da parte della società del Torino Calcio - è necessario che anche lei faccia la sua parte e, soprattutto, attingere al meccanismo del sostegno attraverso il credito sportivo che, diversamente, se non avessero ritrovato le risorse entro la fine di settembre, sarebbe stato precluso.


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali

Interrogazione a risposta immediata n. 1323 presentata dal Consigliere Buquicchio, inerente a "Comitato di controllo interno: anomalie nella gestione finanziaria della Società di Committenza Regionale (SCR)"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 1323, presentata dal Consigliere Buquicchio, che ha la parola per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente, e grazie, Assessore, per la risposta che mi darà.
Quando alle ore 15 ci sarà la Conferenza dei Capigruppo, la prima cosa che chiederò al Presidente Cattaneo sarà di convocare una Giunta per il Regolamento, perché dobbiamo modificare il Regolamento stesso. Ritengo infatti, che sia inutile discutere, perdere tempo, impiegare risorse umane e non solo, per far approvare mozioni e ordini del giorno che, poi, nel 99 dei casi, restano lettera morta.
Penso che si debba rendere obbligatorio adottare i provvedimenti votati ed assunti nelle mozioni e negli ordini del giorno. Sei mesi fa abbiamo approvato a larga maggioranza un documento, su proposta della maggioranza nei confronti della quale mi ero reso disponibile, poiché era stato approvato un emendamento che consideravo importante, in merito alla questione della governance, della trasparenza e dei sistemi di controllo di SCR.
Infatti, tra le linee d'indirizzo da adottare, al fine di realizzare il sistema di governance e di controllo, c'era la costituzione di un Comitato di controllo interno alla società.
notizia di qualche giorno fa, o della scorsa settimana, di un contenzioso forte con l'Agenzia delle Entrate nei confronti di SCR riguardante la bellezza di 28 milioni di euro (non 28 mila, ma 28 milioni!), perché l'Agenzia delle Entrate avrebbe deciso di non rimborsare a SCR crediti d'imposta sull'IVA versata in pagamento delle fatture.
Allora, se questo Comitato è stato attivato - e mi auguro che lo sia stato, anzi, dorrei esserne convinto, ma attendo conferma - cosa ha fatto in tal senso? È possibile che non abbia preso atto di una questione così grave ed importante? Ripeto: non parliamo di qualche migliaia di euro, ma di 28 milioni di euro.
una questione che potrebbe avere anche un risvolto penale, nel momento che è stato riportato in bilancio, sotto la voce "crediti".
Ho presentato quest'interrogazione per sapere dalla Giunta come stanno i fatti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Buquicchio.
La parola all'Assessore Maccanti per la risposta.



MACCANTI Elena, Assessore alle e società partecipate

Grazie, Presidente.
Le premesse del Consigliere Buquicchio mi paiono ingenerose rispetto al lavoro che SCR ha fatto e sta continuando a fare, nel senso del rafforzamento delle attività di controllo, ma - come è giusto che sia interpreto questa question time e le parole del collega Buquicchio come uno stimolo dovuto all'attività della Giunta e della società a fare di più.
In realtà, come cercherò di spiegarle, quell'ordine del giorno non è affatto rimasto lettera morta, e la ringrazio per darmi l'opportunità di spiegarlo anche all'Aula, in un momento così importante come quello del question time.
In realtà, le notizie apparse sugli organi di informazione in questi giorni non hanno connessione con l'attività di controllo, perché si tratta di questioni meramente tecniche.
Iniziamo col dire che l'ordine del giorno che abbiamo approvato il 9 maggio scorso (colgo l'occasione anche per ringraziare il Consigliere Buquicchio, perché in quell'occasione - lo ricorderanno tutti - c'è stato un importante contributo dell'Aula per migliorare le attività e i controlli all'interno di SCR) impegna la Giunta a determinare i processi e i livelli di controllo interno, in SCR S.p.a.
In questa direzione, risulta, nel frattempo, già attuato nella società un rafforzamento delle attività di internal auditing.
Lo scopo è quello di coadiuvare la dirigenza e il vertice aziendale per assicurare una direzione d'impresa efficace, garantire accurati rendiconti finanziari, porre in atto le condizioni per la costante massimizzazione dell'efficacia e dell'efficienza organizzativa.
Quest'attività di internal auditing viene svolta da un soggetto terzo.
Inoltre, in data 6 agosto 2012, il Consiglio di Amministrazione di SCR ha adottato il modello di organizzazione, ai sensi del D.lgs. 231/2001 (era particolarmente grave che non si fosse adottato fino a quel momento), che disciplina la responsabilità amministrativa degli enti per reati commessi nel proprio interesse o a proprio vantaggio.
Conseguentemente, è stato nominato l'Organismo di Vigilanza, che non c'era in SCR, in attuazione dell'ordine del giorno che abbiamo approvato istituto previsto dallo stesso decreto. Lo abbiamo, peraltro, nominato in forma monocratica, in modo da risparmiare soldi della collettività (e questa è una possibilità offerta dalla legge 231), nella persona dell'ingegner Luigi Maria Perotti, già membro di numerosi Organismi di Vigilanza di società pubbliche e private e consulente tecnico della Procura della Repubblica.
Daremo piena e completa attuazione agli impegni assunti, istituendo ulteriori livelli di controllo, così come previsto dallo stesso ordine del giorno.
Infatti, la Giunta regionale ha avviato un percorso d'approfondimento per verificare le modifiche statutarie necessarie.
Mi fa piacere, e approfitto dell'occasione per farlo, precisare alcune questioni rispetto alle presunte anomalie nella gestione finanziaria di SCR, riportate da alcuni organismi di stampa e citati nella sua interrogazione.
Innanzitutto, occorre precisare che al momento non esiste alcun contenzioso tra SCR e Agenzia delle Entrate e non è stata mossa alcuna contestazione circa l'impostazione di bilancio adottata da SCR né sulle poste iscritte alla voce "crediti". Inoltre, non si tratta di 28 milioni di euro di IVA reclamati dall'Agenzia delle Entrate, bensì di una possibile diversa valutazione circa la rimborsabilità o meno di una somma che SCR ha già interamente versato.
Quindi, SCR ha pagato l'IVA! Occorre capire se quest'IVA possa o non possa essere rimborsata.
La verifica effettuata dall'Agenzia delle Entrate, peraltro, è relativa all'esercizio finanziario 2010 (quindi decisamente anteriore all'istituzione degli organismi di controllo di cui sopra) e questo bilancio è stato redatto con il supporto specialistico dello Studio Dondona, indicato dall'Ordine dei Commercialisti di Torino, approvato con il parere favorevole del Collegio Sindacale e con il parere favorevole del revisore legale, che certifica, ai sensi di legge, che il bilancio è stato redatto secondo i corretti principi contabili e l'aggiornamento continuo che ne operano la dottrina, la pratica e la normativa.
evidente che noi guardiamo con attenzione a quanto c'è stato rilevato dall'Agenzia delle Entrate, perché se quest'IVA non dovesse essere rimborsabile, evidentemente dovremmo assumerne le opportune conseguenze.
Quindi, non parlerei di rilevati anomalie nella gestione finanziaria.
Colgo l'occasione per ringraziare, anche in chiusura, il Consigliere Buquicchio, poiché certamente questo punto sull'attività che la Giunta e SCR hanno svolto, rispetto ad un importante ordine del giorno che abbiamo approvato in una seduta altrettanto importante, in cui il tema era "manteniamo o no SCR", è stato particolarmente utile alla Giunta - e spero anche al Consiglio - per capire a che punto siamo con l'attuazione di quel documento.
Per quanto riguarda l'Assessore ai rapporti con il Consiglio, gli ordini del giorno hanno un valore ed è per questo che spesso, ad esempio ne chiedo il rinvio, per poter dare un parere che si concretizzi in un'azione della Giunta.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Assessore Maccanti.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione - Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 1328 presentata dalla Consigliera Artesio, inerente a "Taglio del 15% del servizio ausiliario/pulizie all'ASL TO3"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 1328 presentata dalla Consigliera Artesio.
Risponderà l'Assessore Quaglia.
La parola alla Consigliera Artesio per l'illustrazione.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Il problema che segnalavo relativamente ad un territorio particolare in realtà è stato ripreso pubblicamente dai mezzi d'informazione riguardo ad un altro territorio, quindi stiamo parlando di un trend diffuso e rispetto al quale le posizioni dell'Amministrazione risultano, a maggior ragione, interessanti dal punto di vista del nostro interrogare.
Qual è il tema? Il tema riguarda, in parte, l'applicazione della previsione della spending review nazionale: il taglio del 15% relativamente ai contratti di acquisto di beni e servizi, e quindi l'applicazione di una norma nazionale e delle modalità con le quali questa norma viene applicata nel territorio regionale; dall'altra, il singolare, e ovviamente preoccupante per gli interlocutori, incrocio tra un dispositivo nazionale e gli obblighi che derivano dal piano di rientro delle Aziende sanitarie.
Risulterebbe, cioè, che le Aziende sanitarie, non solo in applicazione della norma ma ancora di più, per raggiungere una situazione di migliore equilibrio di bilancio stiano chiedendo ai contraenti di diversi contratti di servizi (da quelli delle pulizie a quelli di sanificazione, da quelli di consegna referti a quelli di mensa) di ridurre il valore del contratto in corso, tanto da arrivare, nel caso qui indicato alla TO3, ad una richiesta di riduzione del 15% del contratto in corso.
Che cosa può accadere? Intanto accade qualcosa di immediato rispetto ai posti di lavoro: ricordiamo - anche se ormai non sono più in grado dichiararlo - che se i Direttori Generali applicassero gli indirizzi delle Giunte, sarebbero lavoratori di cooperazione sociale. A maggior ragione quindi, nelle condizioni di ricevere, in cambio di un onesto lavoro, una remunerazione adeguata e una sicurezza conseguente.
Dico che non sono più in grado di garantire se i Direttori Generali applicano le delibere della Giunta perché è passata acqua sotto i ponti e perché, a quanto pare, non tutti applicano gli indirizzi delle Amministrazioni.
Dall'altro lato, però, possono anche essere compromesse le condizioni di sicurezza e di pulizia degli ambienti.
Partendo da un caso specifico, inconsapevolmente ho sollevato un problema generale, rispetto al quale mi auguro che l'Amministrazione possa fornire delle rassicurazioni.



PRESIDENTE

Risponde l'Assessore Quaglia; prego.



QUAGLIA Giovanna, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Con riferimento all'interrogazione di cui in oggetto, si rendono le seguenti informazioni.
L'amministrazione dell'ASL TO3 ha ricondotto le ore di attività extra pulizie (ausiliarato) a fabbisogno previsto dall'attuale capitolato di gara (tra cui 860 ore/settimana per l'ospedale di Rivoli).
Come garantito dalla stessa amministrazione dell'ASL, la riconduzione in questione non compromette in alcun modo il livello dei servizi ai cittadini.
La gara in oggetto è attualmente in proroga ed è imminente la pubblicazione del nuovo bando di gara per i servizi di pulizia centralizzata a livello di Federazione Sopranazionale di riferimento.
L'intervento rientra nel processo di riorganizzazione ed efficientamento dei servizi, nonché corretta allocazione delle risorse in atto presso l'ASL.
Tale processo risulta ispirato a condivisibili criteri di uniformità di gestione e di riequilibrio dei budget di spesa nell'ambito di presidi ospedalieri afferenti alla stessa Azienda sanitaria regionale.
Questa è, per quanto riguarda l'interrogazione, la risposta predisposta dagli uffici.
Avendo ascoltato l'intervento della Consigliera Artesio, premetto che domani, in sede di Conferenza dei Presidenti, verrà esaminato - mi auguro il testo definitivo della seconda parte che riguarda la spending review contenuta nella legge di stabilità. L'aumento della percentuale di riduzione dei contratti è aumentato, passa dal cinque al dieci.
Come conseguenza delle sedute programmate di I Commissione sulla questione, sia per quanto riguarda la sanità sia per quanto riguarda tutti gli altri generi di contratti di servizio, potremmo poi fare un approfondimento, perché il testo sollevato è già stato posto al tavolo della Conferenza dei Presidenti nei rapporti con il Ministero della Salute.



PRESIDENTE

Interrompiamo la trattazione del question time per un quarto d'ora essendo in corso la Conferenza dei Capigruppo.
Riprenderemo con l'interrogazione n. 1327 presentata dal Consigliere Bono.



(I lavori, sospesi alle ore 15.14 riprendono alle ore 15.46)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Riprendiamo la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1327 presentata dal Consigliere Bono, inerente a "Possibile utilizzo di parte del nuovo ospedale di Biella"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n.
1327, presentata dal Consigliere Bono, che ha la parola per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Con quest'interrogazione vogliamo chiedere informazioni alla Giunta in merito al nuovo ospedale di Biella che è in fase di ultimazione e che dovrebbe, entro il 2013, diventare fruibile e sostituire il vecchio ospedale, che dovrebbe essere venduto e gli introiti incassati dalla Regione Piemonte.
La struttura è stata progettata intorno agli anni '90 e si estende su una superficie di 130 mila metri quadri.
Secondo un recente studio dell'ARESS, pubblicato anche su diversi organi di stampa, almeno 43 mila metri quadri sui 130, quindi parliamo di circa il 33%, sarebbero eccedenti rispetto alle reali esigenze di servizio a maggior ragione dopo che le norme sulla riduzione dei posti detti in sanità sono diventate operative con una riduzione da 4,2 a 3,7 posti letto su mille abitanti, producendo una riduzione, per quanto riguarda il livello italiano, di 27 mila posti letto, per il livello piemontese di 1.500 circa e per il Biellese, calcoli più spannometrici, di circa 92 posti letto del nuovo ospedale.
La struttura, anche per questo motivo, sarebbe sovrastimata.
Nello studio dell'ARESS, già citato precedentemente, si legge che, per quanto riguarda il Padiglione Est, indicato come Università nei dati aziendali, è ipotizzabile a completa destinazione degli spazi a funzione universitarie. Tuttavia, dice anche "ovvero, la sua dismissione ed eventuale riconversione ad altre funzioni extraospedaliere", quindi non è certo che diventi struttura universitaria. Potrebbe anche andare a realizzare un volume autonomo con altre attività extraospedaliere addirittura con accessi e movimenti indipendenti dal percorso dell'ospedale.
Per quanto riguarda il Padiglione Ovest, invece, si pensa di non utilizzare totalmente il quarto piano. È prevista la messa a disposizione della struttura a soggetti privati che volessero insediare le più disperate attività in sede, attraverso la cessione, in locazione, ad aziende ed associazioni delle aree prima citate (Padiglione Est e quarto piano del Padiglione Ovest), quindi anche con dubbi sui privati che potrebbero andare ad operare al quarto piano di un ospedale regionale pubblico o nel Padiglione Est.
Ricordiamo, oltretutto, che nell'adiacenza del cantiere dell'ospedale è già presente una struttura costruita negli anni '80, che doveva diventare il famoso laboratorio di analisi del polo di Biella, ma che giace tuttora inutilizzata.
Ovviamente nel question time non si possono fare domande composite quindi chiediamo alla Giunta di darci lumi, almeno se hanno dei piani in relazione allo studio dell'ARESS, per far sì che l'opera non sia l'ennesima parziale "cattedrale nel deserto" e non sia uno spreco di soldi pubblici.
Ricordiamo la struttura già esistente dagli anni '80, quindi non vogliamo che rimangano aree inutilizzate, ma che vengano invece valorizzate, fermo restando che ci sembra un po' particolare pensare che al quarto piano di un ospedale pubblico ci siano negozi o altre attività private.
Chiediamo quindi alla Giunta di renderci edotti delle controproposte prospettate in merito allo studio dell'ARESS.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Cavallera per la risposta.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
In riferimento all'interrogazione n. 1327, "Possibile utilizzo di parte del nuovo ospedale di Biella", si riferisce quanto segue.
Lo studio di ARESS "Ipotesi di riordino strutturale e distributivo per la razionalizzazione dei costi gestionali del nuovo Presidio di Biella" ha messo in evidenza una dotazione di spazi superiore alle necessità oggettivamente riscontrabili in relazione alle attività ospedaliere in previsione dell'insediamento nella nuova struttura.
In particolare, è evidenziata come auspicabile la ridestinazione ad attività extraospedaliere di circa 30 mila metri quadrati. Inoltre, sono stati quantificati in circa 12 mila metri quadrati gli spazi non idonei ad una rifunzionalizzazione, quindi, anche in relazione alle caratteristiche strutturali, non computabili ai fini delle superfici utili per attività ospedaliere o funzioni esterne.
L'ASL di Biella, con la finalità di predisporre un piano di razionalizzazione dei costi di gestione previsti per il nuovo ospedale e recependo le linee di indirizzo di ARESS, ha proposto, tra le altre, azioni volte alla riduzione degli spazi da destinare all'attività ospedaliera ed alla contestuale ridestinazione delle superfici utili per attività territoriali e/o distrettuali in carico all'ASL (trasferite da strutture esistenti) ovvero per attività afferenti a soggetti terzi (pubblici e privati).
In particolare, lo scenario proposto dall'ASL prevede le seguenti ipotesi di intervento per il trasferimento di attività dell'azienda.
Qui c'è un'articolazione di trasferimenti, ma evito di leggere alcune cose - poi, le consegnerò la risposta - per rimanere nei tempi, trattandosi di un'interrogazione a risposta immediata.
In sostanza, per esempio, vi è la riorganizzazione delle attività delle quattro sedi (in proprietà dell'Azienda) sotto elencate, con accorpamento di parte delle attività presso le sedi di via Caraccio e di via Fecia, e il trasferimento delle restanti attività presso il nuovo Ospedale (Poliambulatorio di via Fecia, Poliambulatorio di via Caraccio Dipartimento di Prevenzione di via Don Sturzo, SERT di via Delleani).
Andando alle conclusioni, rispetto alla situazione di progetto, che prevede il totale utilizzo della struttura a fini ospedalieri, il complesso delle azioni sopraesposte potrà comportare risparmi gestionali per l'Azienda conseguenti all'eliminazione della voce di spesa corrispondente ai canoni di locazione (per le sedi in affitto) ed alle spese di gestione strutturale (per tutte le sedi dismesse), nonché entrate relative alla vendita di proprietà immobiliari (stimate dall'ASL in circa otto milioni di euro) e minori spese per manutenzioni straordinarie programmate per le strutture vetuste ad oggi in uso.
Come è evidente da quanto sopra esposto, l'Azienda ha avviato le procedure mirate ad una razionalizzazioni dei costi gestionali e ad una ottimizzazione delle modalità di utilizzo degli spazi disponibili perseguendo al contempo l'obiettivo di valorizzare le aree edificate e di implementare politiche di integrazione e di sinergia tra funzioni (collaborazione con l'Università, sperimentazione di forme gestionali miste pubblico/privato, ampliamento continuità assistenziale, integrazione ospedale-territorio).
Risulta pertanto che non vi siano gli elementi per prefigurare la situazione di spreco prospettata dal Consigliere nell'interrogazione.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1324 presentata dalla Consigliera Manica, inerente a "Smantellamento degli Ospedali SS. Trinità di Arona e San Rocco di Galliate"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 1324, presentata dalla Consigliera Manica, che ha la parola per l'illustrazione.



MANICA Giuliana

Come sappiamo, l'Ospedale di Arona è un presidio importante per il mantenimento dei livelli di prestazioni sanitarie sul territorio e, dalla fine degli anni '90 ad oggi, ha progressivamente perso molti servizi, tra cui i reparti di ginecologia, pediatria, ostetricia, il pronto soccorso nel 2001, la chirurgia oncologica e la chirurgia d'urgenza nel biennio 2007 2008.
La progressiva riduzione dei servizi presso l'Ospedale ha accompagnato un analogo e progressivo smantellamento dell'Ospedale San Rocco di Galliate, nosocomio per cui, dal gennaio 2013, è previsto anche il declassamento del reparto di oculistica da struttura complessa a struttura semplice con valenza dipartimentale.
Considerato che proprio lo scorso 20 settembre il Presidente della Regione e l'Assessore competente hanno annunciato il declassamento dell'Ospedale di Arona a centro di assistenza primaria, quindi a semplice poliambulatorio, con il trasferimento dei ricoveri e del trattamento di acuzie all'Ospedale di Borgomanero, nonché la futura chiusura dell'Ospedale di Galliate, in concomitanza con l'apertura della Città della Salute di Novara, vorrei rilevare come tali dichiarazioni contraddicano apertamente con quanto affermato dal Presidente Cota solo un anno fa a proposito del presidio di Arona: "L'ospedale non chiuderà. Il mantenere aperti gli ospedali più piccoli deriva, non da ultimo, dalla necessità di dare al territorio piemontese, che ha una conformità geografica particolare, dei presidi ospedalieri facilmente raggiungibili".
Nella delibera del 3 aprile 2012, n. 167-14087, di approvazione del Piano Socio Sanitario regionale 2012-2015, al paragrafo 5.3.6 dedicato alla definizione della Rete ospedaliera programmata, l'Ospedale di Arona era indicato come "ospedale da riconvertire", mentre il nosocomio di Galliate era indicato come "ospedale complementare al Maggiore di Arona". Quindi mentre per uno era prevista nel Piano la riconversione, per l'altro non era prevista alcuna chiusura.
Verificato che nella gestione di questa vicenda legata alla sopravvivenza dei due ospedali, l'attuale Giunta regionale, a mio avviso conferma ancora una volta la propria propensione a condurre una politica fondata esclusivamente su annunci e proclami che, poi, vengono smentiti e contraddetti, con assenza di concertazione in sede istituzionale con gli enti locali e il territorio, vorrei conoscere dal Presidente della Giunta e dall'Assessore competente in materia l'orientamento definitivo della Regione in merito al futuro di queste due strutture. Grazie.
Chiedo di poter avere la risposta scritta, dopo che l'Assessore Cavallera avrà risposto oralmente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al Vicepresidente Cavallera per la risposta.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Con riferimento all'interrogazione in oggetto, si riferisce quanto segue.
L'Ospedale SS. Trinità di Arona, come correttamente ha riportato nelle premesse dell'interrogazione, nel Piano Socio Sanitario regionale 2012-2015 è individuato come ospedale da riconvertire. La Regione Piemonte, con determinazione dirigenziale n. 638 del 18/09/2012, ha approvato il percorso per la sperimentazione dei Centri di Assistenza Primaria (CAP), che si aprirà con l'avvio del progetto proposto dall'ASL di Novara, riguardante la realizzazione di un CAP nel distretto di Arona, presso la sede del presidio ospedaliero. Tale realizzazione comporterà di fatto la riconversione del presidio ospedaliero, in coerenza con quanto indicato nel Piano socio sanitario.
Per quanto riguarda il "San Rocco" di Galliate, si tratta di un ospedale pubblico dell'ASO di Novara, indicato nel Piano socio-sanitario come ospedale complementare all'Ospedale Maggiore della Carità, dotato di 53 posti letto, di cui 37 di acuzie (20 di ricovero ordinario e 17 di day hospital) e 16 di riabilitazione post-acuzie (15 di ricovero ordinario e uno di day hospital) e in quanto tale ricade nella tipologia di presidi per cui il decreto legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito in legge il 7 agosto 2012, impone alle Regioni la verifica di funzionalità.
Premesso quanto sopra, le valutazioni e discussioni con le Aziende Sanitarie in merito alla revisione della rete ospedaliera sono tuttora in corso e nulla è stato ancora deciso in merito all'Ospedale San Rocco di Galliate, che peraltro, si ribadisce, non è stato individuato nel Piano come ospedale da riconvertire.
In merito alla presunta futura chiusura del nosocomio in concomitanza con l'apertura della Città della Salute di Novara, si ritiene prematuro parlare di tale decisione che sarà sicuramente oggetto di attente valutazioni programmatorie nella fase progettuale della nuova struttura di Novara. Questo è quanto.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1325 presentata dal Consigliere Boeti, inerente a "Ex Ospedale San Giuseppe di Cumiana (TO)"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 1325 presentata dal Consigliere Boeti.
La parola al Consigliere Boeti per l'illustrazione.



BOETI Antonino

Questo è un argomento del quale si è già discusso. Credo che qualche altro Consigliere regionale abbia presentato questa interrogazione.
Vorrei sapere dal Governo regionale che fine ha fatto, e poi chiederei la risposta scritta, l'ipotesi di trasformazione dell'ex Ospedale San Giuseppe di Cumiana da struttura di 21 posti letto per minori cerebrolesi in 21 posti letto RSA per persone con alta complessità assistenziale, per un investimento che era previsto di una cifra di due milioni e 478 mila euro.
Il 27 luglio 2011, quindi recentemente, tale contributo è stato definito in maniera completa con una delibera della Giunta regionale, per un ammontare di due milioni e 220 mila euro. Però, dato che finora non c'è stato alcun intervento, e credo che l'Amministrazione locale non ne sappia niente, volevo sapere dall'Assessore - che non è presente, ma risponderà ovviamente qualcun altro - a che punto siamo con questa struttura.
una RSA che il territorio si aspetta, della quale c'è bisogno e rispetto alla quale bisognerebbe forse accelerare le pratiche, perché è già un percorso del 2009, avviato con una deliberazione del Consiglio regionale del 7 aprile 2009. Tuttavia, dal 2009 al 2012 non è successo niente e sono già passati tre anni e mezzo.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Cavallera per la risposta.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Con deliberazione n. 6-2416 del 27/07/2011 la Giunta regionale ha stabilito in euro 2.220.000 l'ammontare del contributo concedibile alla ASL TO3 per il completamento della struttura di Cumiana.
La concessione definitiva del contributo e il contestuale nulla osta a procedere all'appalto devono essere effettuati mediante determinazione dirigenziale del Settore regionale Promozione e Sviluppo della Rete delle Strutture, della qualità dei Servizi, Vigilanza e Controllo che opera all'interno della Direzione Politiche Sociali, previa trasmissione da parte dell'ASL TO3 della dichiarazione di appaltabilità dell'intervento.
Con deliberazione del Commissario n. 975 del 29/12/11 l'ASL TO3 ha approvato il progetto esecutivo dei lavori sopra indicati nell'importo complessivo di euro 2.220.000 e con successiva nota l'ASL TO3 ha trasmesso la Dichiarazione di appaltabilità dell'intervento.
La documentazione progettuale è stata esaminata dal predetto Settore regionale. Ai fini della concessione del contributo a favore della ASL TO3 è necessaria la reimpostazione in bilancio della somma di euro 2.220.000 per dare la necessaria copertura finanziaria dell'intervento.
In tal senso, la Giunta Regionale, con deliberazione n. 267-4467 del 30 luglio 2012, ha disposto una specifica variazione al bilancio pluriennale 2012-2014, mediante la quale la suddetta somma è stata iscritta sul competente capitolo a carico degli esercizi 2013 e 2014. Tuttavia, al momento tali risorse non possono essere assegnate alla Direzione Politiche sociali prima dell'approvazione del bilancio di previsione 2013.
Quindi, si capisce qual è la possibilità, c'è l'approvazione ma, da quello che si riesce a capire, il finanziamento decorrerà dal 2013.



PRESIDENTE

Facciamo pervenire, come richiesto, la risposta scritta al collega Boeti.
Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 16.05 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



(La seduta ha inizio alle ore 16.06)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bresso, Cota, De Magistris, Goffi e Maccanti.
Il numero legale è 28.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Ordine del giorno n. 894 presentato dai Consiglieri Artesio, Buquicchio Boeti, Negro, Formagnana, Cursio, Pedrale, Bono, Stara, Dell'Utri, Burzi Lupi, Giovine, Reschigna e Carossa, inerente a "Sciopero della fame malati di SLA" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Come d'intesa, prima di procedere sulla legge urbanistica, se ci sono le condizioni e l'impegno a fare un po' veloce, aprirei la trattazione degli ordini del giorno sulle emodinamiche.
Se l'Aula acconsente, anche se è irritale e me ne scuso, in coda affronterei anche l'ordine del giorno sottoscritto da tutti i Capigruppo sullo sciopero della fame per i malati della SLA, in quanto c'è un termine quello di domenica prossima. Quindi, sostanzialmente, dobbiamo iscriverlo e votarlo oggi o mai più.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Ordine del giorno n. 865 presentato dai Consiglieri Montaruli, Botta Franco, Bussola, Cantore, Cortopassi, Formagnana, Leo, Mastrullo, Motta Massimiliano, Pedrale e Spagnuolo, inerente a "Emodinamica"; ordine del giorno n. 875 presentato dai Consiglieri Boeti, Gariglio, Muliere Reschigna e Ronzani, inerente a "Razionalizzazione reparti di Emodinamica in Piemonte: ipotesi di chiusura dell'Emodinamica di Rivoli"; ordine del giorno n. 876 presentato dai Consiglieri Pentenero, Muliere, Placido e Ronzani, inerente a "Emodinamica a Ivrea e Chivasso"; ordine del giorno n. 881 presentato dai Consiglieri Motta Massimiliano, Cantore, Mastrullo e Lupi, inerente a "Laboratorio di Emodinamica interventistica della ASL TO5" (rinvio)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Ho detto no, ma non perché non va bene. Volevo solamente capire com'era l'ordine dei lavori, perché ero fuori e l'ho solo intuito.



PRESIDENTE

Noi abbiamo da molte sedute una serie di ordini del giorno, alcuni bipartisan, alcuni di una parte ed altri di un'altra che riguardano la partita delle emodinamiche.
stato chiesto in apertura di seduta e successivamente sollecitato di poterli trattare e votare sostanzialmente senza discussione e con una brevissima presentazione.
La Giunta regionale, nella seduta di martedì scorso, aveva detto di aspettare un giorno della settimana successiva in modo da arrivare preparati. È stata ribadita la richiesta ieri e c'era un po' un'intesa, se ci fossero le condizioni, visti i tempi ristretti, di trattarli adesso.
In più, ci sarebbe l'ordine del giorno sulla SLA, che attiene ad un'iniziativa di domenica prossima, presentato dalla Consigliera Artesio ma firmato da tutti i Capigruppo, quindi Pedrale, Bono, Burzi, Giovine Carossa, Lupi, Reschigna.
Mi sembra che l'abbiano sottoscritto tutti i Capigruppo e mi pare che anche questo ordine del giorno abbia un viatico abbastanza facile.
Pertanto, anche se è irrituale, e me ne scuso, se tutti acconsentono, in coda agli ordini del giorno sulle emodinamiche, farei votare anche questo visto che l'hanno sottoscritto tutti.
La parola al Consigliere Carossa.



CAROSSA Mario

Sono assolutamente d'accordo sul votare l'ordine del giorno, che peraltro anch'io ho controfirmato, presentato dalla Consigliera Artesio sulla SLA.



PRESIDENTE

Non ho capito. È d'accordo o no?



CAROSSA Mario

Sì, sono d'accordo su quello, mentre non sono d'accordo nel trattare senza la presenza dell'Assessore alla sanità, il discorso molto delicato e si è visto anche ieri quando c'è stata l'audizione dei Sindaci dell'ASL 5 delle emodinamiche.
un discorso molto delicato e chiederei che ci sia la presenza dell'Assessore Monferino, scusandomi - ma non devo scusarmi io - se c'è stato qualche malinteso. Però riterrei che non cambia nulla se lo facciamo la prossima settimana alla presenza dell'Assessore Monferino.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Motta Massimiliano; ne ha facoltà.



MOTTA Massimiliano

Volevo intervenire prima dell'autorevole Assessore Cavallera, che farà sicuramente la sintesi.
L'unica questione, visto e considerato che di un ordine del giorno sono il primo firmatario, è che ci sia l'impegno della Giunta a far sì che prima o poi se ne discuta all'interno del Consiglio e che quindi l'Assessore Monferino sia presente. Altrimenti, se rinviamo sine die questa discussione, non credo che sia utile anche per l'informazione esterna su questo argomento che, come ha detto lei, è molto delicato.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente della Giunta, Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Credo che si possa senz'altro prevedere la discussione in tempi ravvicinati, come veniva sollecitato, di questi ordini del giorno.
Però ritengo assolutamente necessaria la presenza dell'Assessore Monferino. Domani alle 14 i Capigruppo possono prendere un indirizzo che coniughi la necessità di discuterli al più presto con la presenza indispensabile dell'Assessore, che è stata richiesta.



PRESIDENTE

Vicepresidente Cavallera, possiamo prendere l'impegno che domani, alla Conferenza dei Capigruppo, fisseremo per martedì prossimo (o mercoledì quando sarà) la trattazione di questi ordini del giorno con l'Assessore Monferino, in modo tale che tutti sappiano che questi ordini del giorno saranno messi all'o.d.g. per la trattazione? La parola al Vicepresidente Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente Giunta regionale

Per quanto riguarda la Giunta, senz'altro. Poi, ovviamente, deciderà la Conferenza dei Capigruppo.



PRESIDENTE

Colleghi Motta e Boeti, che siete i firmatari, domani alle ore 14 c'è la Conferenza dei Capigruppo. C'è l'impegno della Giunta ad arrivare alla Capigruppo con una proposta di trattazione di questi ordini del giorno per la settimana prossima.
Per parte mia, garantisco che tali ordini del giorno saranno posti all'o.d.g. delle adunanze della prossima settimana, con la loro bella dignità e con la prevista presenza dell'Assessore competente.
Va bene? Ringrazio.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Esame ordine del giorno n. 894 presentato dai Consiglieri Artesio Buquicchio, Boeti, Negro, Formagnana, Cursio, Pedrale, Bono, Stara Dell'Utri, Burzi, Lupi, Giovine, Reschigna e Carossa, inerente a "Sciopero della fame malati di SLA"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 894, avente ad oggetto "Sciopero della fame malati di SLA", di cui al punto 3 bis) all'o.d.g.
Mi permetto di leggere il dispositivo.
"Invita la Giunta regionale a promuovere un incontro con la rappresentanza delle associazioni nel quale concordemente valutare la prosecuzione dell'estensione dei servizi necessari al mantenimento presso il domicilio e alla continuità delle cure. Auspica, anche attraverso le iniziative istituzionali, si possano rassicurare le persone direttamente interessate invitandole a desistere da una prova che, pur essendo nobilmente dedicata alla rappresentanza di un problema fondamentale rischierebbe di compromettere ulteriormente lo stato di salute".
L'ordine del giorno è firmato da tutti i Capigruppo presenti e da altri Consiglieri.
La parola al Consigliere Toselli.



TOSELLI Francesco

Grazie, Presidente.
Anzitutto è per ringraziare l'ex Assessore Artesio, perché è l'Assessore che in questa Regione si è occupata dei malati di SLA. So che lo ha fatto.
Pur fra le difficoltà economiche, è ovviamente riuscita a garantire a questi malati qualcosa che certo si meritano, visto che la loro vita non è certamente lunga da quando purtroppo contraggono questa malattia. Come gran parte dei malati affetti dalle malattie neurodegenerative, ci lasciano molto in fretta.
Detto questo, mi chiedo, ovviamente nel votare l'ordine del giorno e ringraziare per la loro sensibilità rispetto al tema tutti i Capigruppo in quanto l'hanno firmato, se non si ritiene, visto lo sciopero della fame al quale sono stato invitato a partecipare da alcune associazioni di riferimento, come Consiglieri regionali e come Regione Piemonte, di andare oltre l'ordine del giorno, per esempio con un presidio anche da parte nostra, al quale potremmo coinvolgere anche le altre Regioni. Se ci fossero più presidi in tutt'Italia con la presenza di Consiglieri regionali, forse faremmo un servizio a coloro i quali, purtroppo, quel giorno, come credo ancora un'altra volta, si sentiranno soli.
Mi rimetto nelle mani dell'ex Assessore Artesio, conoscendo la sua sensibilità che ha dimostrato nella passata legislatura. Se la collega ritenesse che qualcosa in più si possa fare, sarei ben lieto di poter contribuire ed eventualmente collaborare con lei.



PRESIDENTE

Grazie, collega Toselli.
Ci sono interventi su quest'ordine del giorno? Se la Consigliera Artesio concorda, è possibile, anche dopo la votazione, per i colleghi che eventualmente volessero, aggiungere la firma in originale direttamente qui in aula.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 894, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che da domenica 21 ottobre i malati di SLA e i loro familiari inizieranno, a staffetta, lo sciopero della fame per sensibilizzare le autorità rispetto alle necessità delle cure domiciliari e al conseguente riconoscimento del lavoro di cura prestato dai familiari, oltre che dagli assistenti domiciliari il tema non è nuovo all'opinione pubblica e periodicamente abbiamo assistito a incontri con i portavoce nazionali delle associazioni, di volta in volta rassicurati dai Ministeri competenti di un interessamento legislativo e di un corrispondente impegno economico a sostegno dei gravi costi cui le persone vanno incontro per la cura e per l'assistenza anche la Regione Piemonte, riservando una quota dell'investimento complessivo per cure domiciliari in lunga assistenza proprio a questi malati aveva anticipato le misure nazionali e si era caratterizzata per una particolare, e doverosa, attenzione nei confronti delle problematiche sanitarie e sociali di questi pazienti dei quali abbiamo memoria e rilevanza quando vengono enunciate innovazioni nella ricerca scientifica o quando si fanno essi stessi testimoni dei loro diritti proprio per l'attenzione già manifestata dalla nostra Regione e per il dovere che come individui e come rappresentanti politici dobbiamo avvertire rispetto alla responsabilità delle politiche pubbliche nell'accompagnare le condizioni di maggiore sofferenza e nel consentire una vita dignitosa invita la Giunta Regionale a promuovere un incontro con la rappresentanza delle associazioni nel quale concordemente valutare la prosecuzione e l'estensione delle prestazioni e dei servizi necessari al mantenimento presso il domicilio e alla continuità delle cure auspica che attraverso le iniziative istituzionali si possano rassicurare le persone direttamente interessate invitandole a desistere da una prova che pur essendo nobilmente dedicata alla rappresentanza di un problema fondamentale, rischierebbe di compromettere ulteriormente lo stato di salute".
Il Consiglio approva.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Proseguimento esame disegno di legge n. 153, inerente a "Nuove modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo)"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 153, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Nella seduta pomeridiana di ieri, 16 ottobre 2012, all'articolo 6 sono stati illustrati gli emendamenti rubricati n. 762), 763), 266), 90), 559) 92), 96), 565), 97) e 764) ed altri fino al 770) che insistono sullo stesso articolo.
Dobbiamo pertanto riprendere nella fase di illustrazione dall'emendamento n. 563), di cui il primo firmatario è il Consigliere Bono che è l'emendamento immediatamente successivo all'ultimo illustrato.
Emendamento rubricato n. 563) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Stara: all'articolo 5, comma 6, lettera a), dopo le parole "della difesa del suolo" si aggiungono "dal consumo immotivato,".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento all'articolo 5 della disegno di legge n. 153 comma 6, lettera a) si chiede di inserire, dopo le parole "della difesa del suolo", le parole "dal consumo immotivato".
Siamo quindi a chiedere che non solo appunto si preservi il territorio e quindi, come principio fondamentale, quello della difesa del suolo, ma si aggiunga anche da che cosa. Nel senso che si difende il territorio dal consumo immotivato, perché per interpretazione estensiva si potrebbe pensare che si possa fare la difesa del suolo anche non difendendolo dal consumo immotivato. Magari, ad esempio, cementificando, però mantenendo come dire, degli spazi verdi e comunque magari su soletta, magari dei parcheggi, magari con dei piccoli orti urbani in mezzo a dei palazzoni; è una precisazione che ci sentivamo di fare.
Al momento vedo che l'Assessore Cavallera è impegnato in trattative con...



(Commenti dell'Assessore Cavallera)



BONO Davide

No, ma trattative buone, positive, con parte dell'opposizione.
Era per introdurre un emendamento e soprattutto per chiedere, nel minuto e trenta che mi resta, se magari la notte ha portato consiglio per quanto riguarda l'Assessore Cavallera e gli Uffici dell'Assessorato, che sicuramente potranno avere discusso con l'Assessore, il quale avrà magari riportato in Giunta, se stamattina ha avuto modo di vedere il Presidente Cota, le osservazioni che abbiamo fatto, tra gli altri, diciamo in maniera un po' più calda, io e il Consigliere Buquicchio.
Quindi, se questa notte ha portato sia riposo che consiglio, visto che oggi siamo - gioco di parole - in Consiglio regionale, ci chiediamo se c'è uno spazio per valutare realmente quello che abbiamo detto ieri e ribadito più volte. Infatti, inserire in questa proposta di modifica della legge regionale sull'urbanistica una norma che va a modificare le varianti aumentandone il contenuto e irreggimentandole un po' come utilizzo, è un controsenso rispetto a quello che è risultato dalla disamina delle varianti dei Piani regolatori fatte in Commissione d'inchiesta urbanistica e porta un risultato, nel complesso, negativo, sia come messaggio fuori, sia come messaggio istituzionale.
Su questo chiediamo all'Assessore Cavallera se, al di là del fatto che siamo all'articolo 6, perché ce ne vorrà prima di arrivare all'articolo 32 c'è comunque stata una valutazione in merito a quello che abbiamo detto.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 771) presentato dai Consiglieri Reschigna Ronzani, Taricco, Pentenero, Lepri: al comma 6, lettera a) dell'articolo 5 della l.r. 56/1977, come sostituito dall'articolo 6 del disegno di legge n. 153, dopo le parole: "i criteri di salvaguardia" sono inserite le seguenti: "e conservazione".
Emendamento rubricato n. 93) presentato dai Consiglieri Buquicchio, Stara: alla lettera b del comma 6 dell'articolo 5 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo) come sostituito dall'articolo 6 del disegno di legge 153, dopo le parole: "delle aree di interesse paesaggistico" è aggiunta la parola: "culturale".
Emendamento rubricato n. 95) presentato dal Consigliere Buquicchio: nel titolo dell'articolo 5 della legge regionale 56/1977 (Tutela ed uso del suolo) come sostituito dall'articolo 6 del disegno di legge 153, dopo le parole "di pianificazione" sono aggiunte le parole: "valorizzazione".
Emendamento rubricato n. 772) presentato dai Consiglieri Reschigna Ronzani, Taricco, Pentenero, Lepri: al comma 6, lettera b) dell'articolo 5 della l.r. 56/1977, come sostituito dall'articolo 6 del disegno di legge n. 153, dopo le parole: "di interesse paesaggistico e turistico" sono inserite le seguenti: ", tenendo conto delle caratteristiche rispettivamente delle aree di pianura, collina e montagna".
Emendamento rubricato n. 247) presentato dai Consiglieri Buquicchio, Stara: la lettera c del comma 6 dell'articolo 5 della l.r. 56/77 come sostituito dall'articolo 6 del disegno di legge 153 dopo le parole "attenzione ai trasporti" sono aggiunte le parole: "alla viabilità".
Emendamento rubricato n. 773) presentato dai Consiglieri Reschigna Ronzani, Taricco, Pentenero, Lepri: al comma 6, lettera c) dell'articolo 5 della l.r. 56/1977, come sostituito dall'articolo 6 del disegno di legge n. 153, dopo le parole: "alle reti telematiche" sono inserite le seguenti: ", consentendo il superamento degli ostacoli dovuti alle caratteristiche in particolare dei territori montani".
Emendamento rubricato n. 564) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Stara: all'art. 5, comma 6, lettera c, dopo le parole "attività produttive e commerciali di livello sovra comunali" si aggiunge "partendo da un censimento dell'esistente e dall'analisi del grado di saturazione dello stesso".
Emendamento rubricato n. 575) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Stara: al comma 6, lettera d), dell'articolo 5 (Finalità e obiettivi degli strumenti di pianificazione territoriale e paesaggistica), in sostituzione dell'articolo 5 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo), la parola: "immediatamente" è sostituita dalla seguente: "direttamente".
Emendamento rubricato n. 774) presentato dai Consiglieri Reschigna Ronzani, Taricco, Pentenero, Lepri: al comma 8 dell'articolo 5 della l.r. 56/1977, come sostituito dall'articolo 6 del disegno di legge n. 153, dopo le parole: "l'attuazione programmata" sono inserite le seguenti: "e concertata".
In accordo coi proponenti, comunico che gli emendamenti rubricati n.
771), 93), 95), 772), 247), 773), 564), 575) e 774) si considerano illustrati.
Dichiaro aperto il dibattito generale sull'articolo 6 e sul relativo blocco emendativo.
Non essendovi richieste di intervento, procediamo con le votazioni degli emendamenti.
Vi ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 762), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
I nostri lavori riprenderanno, quindi, tra mezz'ora.
Prima della sospensione, l'Assessore Cavallera vuole fare una comunicazione di servizio. Prego, Assessore.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Colleghi, nelle more dello svolgimento dei lavori - auspicando la prosecuzione delle votazioni fra mezz'ora - proporrei un incontro con i Capigruppo, i relatori del provvedimento e i Presidenti di Commissione per vedere se si possono traguardare un insieme di articoli e trovare una modalità per arrivare al termine del nostri lavori.



PRESIDENTE

Occupiamo questa mezz'ora in Sala A, per chi ne fosse interessato incominciando dal Presidente di Commissione e dai relatori, per confrontarci con l'Assessore Cavallera.
I nostri lavori riprenderanno, quindi, alle ore 17.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.25 riprende alle ore 17.01)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Dovevamo ripetere, com'è noto, la votazione sull'emendamento rubricato n. 762).
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 762), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

CAROSSA Mario (fuori microfono)



PRESIDENTE

Mi scusi, ma non ci sono nemmeno i componenti che erano di là!



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

CAROSSA Mario (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, non ci sono nemmeno i partecipanti al tavolo di confronto con l'Assessore!



PRESIDENTE

La votazione è sospesa. La ringrazio, collega Carossa.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.02 riprende alle ore 17.05)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Irritualmente, in luogo della votazione, ha chiesto la parola l'Assessore Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Grazie, Presidente.
Vorrei riportare l'avvio di questo confronto, che cerca di sintetizzare un po' le varie questioni e di ipotizzare eventuali situazioni.
Non sta certo a me interferire sullo svolgimento dei lavori del Consiglio, ma se l'Aula fosse d'accordo si potrebbe anche configurare una situazione di sospensione delle attività consiliari, fermo restando l'impegno delle persone presenti al tavolo di proseguire in questo confronto - peraltro, sono disponibile e non ho limiti di tempo - per approfondire tutte le questioni, mi auguro in senso utile, per la prossima volta, consentendoci di proseguire nei nostri lavo ri.



PRESIDENTE

In poche parole, mi sembra che lei chieda di interrompere i nostri lavori per poter continuare a lavorare sul provvedimento.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17.07)



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