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Dettaglio seduta n.283 del 16/10/12 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BONIPERTI



(Alle ore 10.00 il Vicepresidente Boniperti comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(I lavori iniziano alle ore 10.30 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze")



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione n. 1097 presentata dalla Consigliera Cerutti, inerente a "De Tomaso"


PRESIDENTE

In attesa dell'avvio ufficiale della seduta - vi ricordo che inizierà con la commemorazione dei caduti sul lavoro, per cui ringrazio sin d'ora il Direttore INAIL Piemonte, Traficante, e il Presidente regionale dell'Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro (ANMIL), Olivero, per essere qui oggi - e nelle more del numero legale possiamo trattare il punto 3) all'o.d.g., inerente a "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", partendo dall'interrogazione n. 1097 presentata dalla Consigliera Cerutti, avente ad oggetto "De Tomaso", cui risponderà l'Assessore Giordano.
Vi ricordo che non è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante, ma sarà consentita una replica di cinque minuti.
Prego, Assessore Giordano; ne ha facoltà.



GIORDANO Massimo, Assessore allo sviluppo economico

Grazie, Presidente.
Leggerò la nota predisposta che, ovviamente, farò pervenire alla collega interrogante.
Anticipo sin d'ora che ad una parte dell'interrogazione avrebbe dovuto rispondere la collega Porchietto - poiché oggi è assente, farà avere una nota integrativa al riguardo - che si è occupata, con il sottoscritto della vicenda. Soprattutto i contatti con il Ministero sono stati tenuti dalla collega, che ha svolto un ruolo di grande impegno, per cui credo sia utile per l'interrogante sapere dettagliatamente dei diversi incontri che si sono tenuti e del lavoro compiuto dalla Regione in questi mesi.
In riferimento all'interrogazione presentata dalla Consigliera, si precisa quanto segue.
Con lettera del 13 ottobre 2009, la società De Tomaso Automobili ha presentato, con riferimento alla misura "Regime di esenzione per determinate categorie di aiuti di Stato relativamente a progetti di ricerca e sviluppo", approvata nel febbraio 2009, domanda di ammissione al finanziamento di un progetto di ricerca denominato "UNIVIS", nell'ambito dell'automotive, caratterizzato da un approccio tecnologico altamente innovativo nella realizzazione di strutture/scocche automobilistiche, del veicolo finale e della relativa linea di produzione, da realizzarsi in collaborazione con l'Istituto Superiore Mario Boella.
Con DGR del 16 novembre 2009, il progetto di ricerca predisposto dalla società è stato ritenuto ammissibile al finanziamento per le importanti ricadute industriali che si sarebbero ottenute dall'attività prevista, in particolare dal punto di vista occupazionale, nonché per la definizione di elevati livelli di produttività, qualità ed efficienza, nonché di know how delle nuove tecnologie.
A seguito dello svolgimento del procedimento di valutazione del progetto, la Regione ha approvato la concessione dell'aiuto individuale alla società De Tomaso, in qualità di capofila dell'ATS costituita il 09 febbraio 2010 con l'Istituto Superiore Mario Boella, nel limite massimo di euro 7.500.000, da ripartirsi tra i partners nel rispetto della disciplina comunitaria in materia di massimali di aiuti a progetti di ricerca.
La valutazione tecnico-scientifica dei due valutatori esterni indipendenti ed esperti della materia, ha ritenuto la proposta progettuale meritevole di finanziamento, anche perché "di grande interesse per le potenziali ricadute sull'azienda in primo luogo, e sul sistema economico e produttivo della Regione".
Il finanziamento, pertanto, è stato concesso e in data 17 dicembre 2010 è stato sottoscritto apposito contratto.
La durata inizialmente prevista del progetto era di mesi 14, con decorrenza gennaio 2010. In quando "grande impresa", la concessione del contributo è stata inoltre condizionata alla verifica della sussistenza dell'effetto di incentivazione conseguente all'ottenimento dell'aiuto, dichiarato in occasione della presentazione della domanda di ammissione al finanziamento in conformità all'articolo 8 del Regolamento comunitario 800/2008, con riferimento ai seguenti effetti: aumento del ritmo: tempi previsti in assenza dell'agevolazione 26 mesi tempi previsti in presenza dell'agevolazione 18 mesi.
aumento dell'importo totale della spesa di ricerca e sviluppo: spesa totale in assenza dell'agevolazione 35 milioni, spesa totale in presenza dell'agevolazione 49 milioni.
In ottemperanza a quanto previsto dal contratto di finanziamento facendo seguito a copiosa corrispondenza connessa alla rendicontazione finale delle spese relative alle attività di ricerca ammesse al finanziamento, la Regione ha attivato la procedura di verifica, oltre che dell'effettiva realizzazione delle attività di ricerca e della pertinenza e congruità dei costi effettivamente sostenuti, anche "della coerenza del progetto realizzato rispetto a quello ammesso all'aiuto", al fine di poter valutare, al termine del progetto, la permanenza di tutte le condizioni che hanno giustificato la concessione del finanziamento per il progetto di ricerca stesso.
Nell'ambito di tale verifica, si è preso atto: della concessione a favore della società della CIGS per crisi del 4 aprile 2012 della dichiarazione di scioglimento anticipato e messa in liquidazione della società in data 19 aprile 2012 del deposito della proposta di concordato preventivo in data 2 maggio 2012 del conseguente evidente mancato rispetto degli impegni in materia di benefici occupazionali, assunti in sede di presentazione della domanda di ammissione a finanziamento e formalizzati con la sottoscrizione del contratto del 17 febbraio 2010, inclusa la garanzia del rientro anticipato di un anno dei lavoratori in CIGS nel 2009 dell'evidente mancato rispetto dell'impegno assunto in occasione della presentazione della domanda di ammissione a finanziamento e formalizzato con la sottoscrizione del contratto, in materia di tempistica delle attività di ricerca dell'evidente mancato rispetto degli impegni assunti in occasione della presentazione della domanda di ammissione a finanziamento e formalizzati con contratto, in tema di ricadute sullo sviluppo del territorio.
Pertanto la Direzione Innovazione e Ricerca, con lettera raccomandata in data 10 maggio 2012, ha contestato formalmente l'inadempimento da parte della società degli obblighi assunti con la sottoscrizione del contratto.
Con la medesima lettera, ha assegnato alla società un termine per la presentazione di eventuali controdeduzioni o altri scritti difensivi ritenuti necessari in merito alle contestazioni riportate nella lettera stessa, a seguito dei quali l'Amministrazione si è riservata di adottare con atto motivato, i seguenti provvedimenti. Con la lettera di diffida infine, l'Amministrazione regionale ha reso formalmente noto che, in caso di mancato riscontro, sarebbe stata disposta, senza ulteriori solleciti, la revoca del contributo concesso e la richiesta di restituzione di quanto percepito. Decorsi oltre 30 giorni dalla scadenza del termine concesso alla società per le proprie controdeduzioni, preso atto del mancato riscontro alla lettera di diffida, la Direzione Innovazione e Ricerca ha disposto in data 22 giugno 2012 la revoca del finanziamento concesso e ha avviato la procedura per il recupero, tramite Finpiemonte SpA, di quanto finora erogato. Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, in base alla normativa vigente si evidenza che la CIGS per crisi aziendale è terminata in data 3 luglio 2012. Il curatore fallimentare ha presentato al Ministero del Lavoro domanda di cassa integrazione guadagni per procedura concorsuale per la durata di 12 mesi, con decorrenza 4 luglio (data del fallimento). Il Ministero del Lavoro ha adottato il decreto di concessione della cassa per procedura concorsuale in data 28 agosto 2012. L'INPS ha già avviato le procedure per l'erogazione della cassa, il cui primo accredito avverrà nei primi giorni di settembre. Mi rendo conto che si tratta di una nota datata.
Comunque, per la parte di competenza della collega, mi permetto unicamente di far presente che c'é stato un fortissimo lavoro ed impegno da parte dell'Assessorato, vista anche la rilevanza della vicenda, lavoro di cui darà conto la stessa collega spero in mattinata, come si era impegnata a fare.



PRESIDENTE

Consigliera Cerutti, ha cinque minuti per la replica.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Abbiamo presentato quest'interrogazione qualche settimana fa (lo dico così, giusto per non darne conto, visto che sono oramai trascorsi diversi mesi), ed è chiaro che, purtroppo, la vicenda relativa alla società De Tomaso continua ad essere aperta. Infatti, non più tardi di ieri, abbiamo appreso che il figlio dell'imprenditore Rossignolo è stato a sua volta arrestato.
Dunque, tutto ciò che rappresentava un dubbio, frutto di un'indagine condotta da parte della Regione di cui adesso l'Assessore ha dato conto nella sua relazione, si è rivelato fondato.
Ci tengo a sottolineare che come Sinistra Ecologia Libertà abbiamo presentato la stessa interrogazione anche nella Regione Toscana, proprio per far sì che ci fosse, da parte delle istituzioni, un impegno comune su una questione così delicata, che nella nostra regione riguarda ben 900 lavoratori.
Per questo motivo, rispetto alla questione in sé, su cui l'Assessore Giordano ha dato risposta, credo valga la pena prendere atto, se ho compreso bene, che, rispetto alle risorse pubbliche erogate per la formazione e l'innovazione, poiché si è verificato che non sono state erogate secondo criteri coerenti con gli obiettivi a cui erano destinate si sta procedendo al recupero tramite Finpiemonte.
Della questione si stanno occupando la Magistratura e la Guardia di Finanza, ma è chiaro che le risorse devono essere reinvestite dalla Regione in obiettivi sempre legati alla tutela e allo sviluppo dell'occupazione nella nostra regione.
Tuttavia, è importante che l'Istituzione si sia già attivata.
Apprendiamo - anche sui giornali di oggi - che sul futuro dell'azienda elemento che più ci sta a cuore, al momento non abbiamo ancora indicazioni precise. Proprio oggi, tra l'altro, si terrà un presidio in piazza Castello. Forse sono questioni con cui dovrei interloquire con l'Assessora Porchietto, ma, in realtà, il tavolo al Ministero dello Sviluppo Economico previsto per fine ottobre probabilmente non si terrà. In particolare attendiamo gli sviluppi su cui sappiamo che l'Assessora si sta impegnando soprattutto per quanto riguarda l'interessante possibilità di rilevamento della proprietà, da parte della BMW o da altra azienda potenzialmente interessata. Sono ancora questioni aperte che però, in questo momento fanno sì che, rispetto ai 900 lavoratori, non ci sia ancora la certezza rispetto ad un futuro lavorativo. Rispetto al primo obiettivo, abbiamo avuto una risposta, non solo da parte della Regione ma anche da parte delle altre Istituzioni. Rispetto al secondo, invece, credo che si debba aspettare, purché ovviamente la Regione solleciti l'indicazione di soluzioni concrete.
In questo senso, quindi, da parte nostra la vigilanza continuerà ad essere molto alta, proprio perché crediamo che questa vicenda si debba finalmente chiudere, ma chiudere in termini positivi per i lavoratori e per una realtà rappresentativa del Piemonte, anche perché sappiamo che l'Assessore è molto attivo sui temi legati alle piattaforme dell'automotive.
In questo senso crediamo che questa realtà debba essere salvaguardata.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione n. 1251 presentata dai Consiglieri Botta Franco Maria, Leo Montaruli e Motta Massimiliano, inerente a "Dichiarazioni dott. Rossignolo"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'interrogazione n. 1251. Non è prevista l'illustrazione bensì la replica.
La parola all'Assessore Giordano per la risposta.



GIORDANO Massimo, Assessore allo sviluppo economico

Gran parte della risposta all'interrogazione precedente può essere richiamata. Non so se i colleghi interroganti erano presenti in Aula, ma il percorso che ha portato alla concessione del finanziamento è quello raccontato nella risposta all'interrogazione precedente, che ha indotto la Regione ad assumersi un impegno di 7 milioni e 500 mila euro per il finanziamento del progetto di ricerca appena illustrato.
Non vi erano altri impegni. Più volte abbiamo fatto presente all'interlocutore che, né noi ne avevamo intenzione, come Governo regionale, né vi era la possibilità di dare di più, anche per il rispetto della normativa degli aiuti di Stato.
La nostra tesi è sempre stata: anche qualora il Governo regionale volesse dare di più, la legge non c'è lo permette.
Abbiamo faticato a far passare un messaggio, dal nostro punto di vista elementare, ad un interlocutore che in realtà non voleva capire e non voleva intendere, richiamando più volte rassicurazioni che avrebbe ricevuto dall'Amministrazione precedente.
Anche su questo abbiamo più volte cercato e ricercato negli atti se in qualche modo vi fosse qualche carta ufficiale, da parte dell'Amministrazione precedente, che potesse essere utilizzata per argomentare che la precedente Amministrazione si era impegnata a dare di più. Questi atti non li abbiamo trovati. Più volte abbiamo avuto anche momenti di tensione con l'interlocutore, che in realtà non voleva capire.
Racconto solo questa vicenda, senza voler infierire su nessuno soprattutto su persone che stanno passando momenti anche difficili. Un giorno partecipai ad un incontro con l'Assessore Porchietto, un incontro con i rappresentanti sindacali di questa realtà e con la presenza dell'interlocutore, quale soggetto interessato. Fu una riunione molto tesa perché i lavoratori volevano avere garanzie ed erano preoccupati. In quella sede, davanti ai sindacati, l'interlocutore sventolò un "cartino" dicendo: "Io qua ho la prova che l'Amministrazione regionale si è impegnata a darmi di più, perché mi deve dare molto di più".
A quel punto chiesi di vedere questo "cartino" che, a detta dell'interlocutore, avrebbe dovuto dimostrare l'impegno nostro, o comunque dell'Amministrazione precedente, a dare ulteriori dieci milioni di euro.
L'ho guardato bene e, in realtà, quel "cartino" era un provvedimento con il quale l'Amministrazione regionale bocciava la richiesta di finanziamento di un contratto di insediamento. Quindi, tutt'altra cosa.
Questo lo racconto unicamente per dimostrare, dal mio punto di vista proprio la difficoltà di interlocuzione che c'è stata in questi mesi.
La risposta secca è: non ci sono altri impegni e, anche volendo, non avrebbero potuto esserci.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
L'interrogante dichiara di non avvalersi della facoltà della replica.
Dichiaro chiusa la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze".



(Alle ore 10.48 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze")



(La seduta ha inizio alle ore 10.48)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Non essendovi proposte di modifica, l'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i verbali del 2 e del 3 ottobre 2012.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bresso, Botta Marco, Casoni, Comba Cota, Gregorio, Motta Massimiliano, Pedrale, Sacchetto e Spagnuolo.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali della seduta del 9 ottobre 2012.


Argomento:

d) Variazioni al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2011


PRESIDENTE

La Giunta regionale, in data 8 ottobre 2012, ha trasmesso, per comunicazione al Consiglio, in ottemperanza al comma 7 dell'articolo 24 della l.r. 7/2001 "Nuovo ordinamento contabile della Regione Piemonte", n.
3 deliberazioni del 10 settembre 2012 e n. 2 deliberazioni del 17 settembre 2012.



PRESIDENTE

Gli allegati sono a disposizione dei signori Consiglieri presso l'Ufficio Aula.


Argomento:

e) Ricevimento delegazione Sindaci ASL Torino 5


PRESIDENTE

Così come comunicato ai Capigruppo, per mail, nella giornata di ieri sarà ricevuta una delegazione di Sindaci del territorio dell'ASL Torino 5.
Mi scuso in particolare con i Capigruppo perché avevamo deciso nella Conferenza dei Capigruppo di prevedere un tempo più ampio che deve intercorrere tra la richiesta e l'accoglimento del ricevimento della delegazione. Però, trattandosi di oltre 40 Sindaci e di un tema rilevante ho ritenuto ancora una volta - e me ne scuso - di organizzare quest'incontro per le ore 13.00.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

f) Rinvio ricevimento delegazione dipendenti IPLA


PRESIDENTE

Per quanto attiene, invece, l'incontro richiesto dall'IPLA, anche se i lavoratori sono già presenti, oggi è una giornata molto piena. Affinch tutti si possono organizzare, diamo la disponibilità di ricevere i dipendenti dell'IPLA martedì prossimo 23 ottobre, nella pausa dopo la seduta mattutina del Consiglio.
La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Lei sa quant'è il rispetto che porto nei confronti di tutte le delegazioni che chiedono di essere ricevute dal Consiglio regionale.
Ribadisco che le ho richiesto ripetutamente che ci sia un preavviso. Non è pensabile che lunedì pomeriggio alle ore 16.30 arrivi una comunicazione che impegni il Consiglio regionale durante l'intervallo.
Ho una convocazione del Gruppo alla presenza del Segretario regionale e per questa ragione io chiedo di interrompere il Consiglio regionale alle ore 12.30, di anticipare l'audizione dei sindaci, per consentire anche ai Gruppi di potersi organizzare.
Grazie.



PRESIDENTE

Mi pare che questa richiesta possa essere accolta con buon senso.
Porteremo in Ufficio di Presidenza una modifica della deliberazione dove al posto di 24 ore chiederemo tre giorni, anche per poter organizzarci meglio, perché ogni settimana abbiamo delle richieste.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Richiesta, da parte dei Consiglieri Boeti e Botta Franco Maria, di esaminare l'ordine del giorno n. 865 presentato dai Consiglieri Montaruli Botta Franco, Bussola, Cantore, Cortopassi, Formagnana, Leo, Mastrullo Motta Massimiliano, Pedrale e Spagnuolo, inerente a "Emodinamica"; l'ordine del giorno n. 875 presentato dai Consiglieri Boeti, Gariglio, Muliere Reschigna e Ronzani, inerente a "Razionalizzazione reparti di Emodinamica in Piemonte: ipotesi di chiusura dell'Emodinamica di Rivoli"; l'ordine del giorno n. 876 presentato dai Consiglieri Pentenero, Muliere, Placido e Ronzani, inerente a "Emodinamica a Ivrea e Chivasso"; l'ordine del giorno n. 881 presentato dai Consiglieri Motta Massimiliano, Cantore, Mastrullo e Lupi, inerente a "Laboratorio di Emodinamica interventistica della ASL TO5"


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Approfittando anche del fatto che oggi incontreremo i Sindaci per una questione che riguarda l'Emodinamica di Moncalieri, io le chiedo se oggi è possibile, avendoli rimandati più volte nell'arco della giornata, e quando lei riterrà opportuno, discutere gli ordini del giorno che riguardano le emodinamiche, in maniera che sia chiaro anche rispetto ai Sindaci qual è l'orientamento di questo Consiglio regionale su questo argomento.



PRESIDENTE

Bisognava farlo prima, perché l'o.d.g. è stato modificato in apertura e nessuno lo ha richiesto. Vediamo tra oggi e domani di trovare uno spazio.
La parola al Consigliere Botta Franco Maria.



BOTTA Franco Maria

Grazie, Presidente.
Intervengo semplicemente a sostegno della richiesta del collega Boeti per quanto riguarda gli ordini del giorno sull'emodinamica. Grazie.



PRESIDENTE

Vedremo, probabilmente, nella seduta di domani di trattare questi ordini del giorno.
La delegazione dei sindaci dell'ASL Torino 5 in Sala Viglione si svolgerà alle ore 12.30 in luogo delle ore 13.
Conseguentemente, i nostri lavori finiranno alle ore 12.30.
Invito tutti i colleghi a prendere posto e di spegnere i cellulari, per gentilezza.
Dobbiamo procedere alla commemorazione delle vittime degli incidenti sul lavoro.


Argomento: Varie

Commemorazione delle vittime del lavoro - 62a Giornata nazionale delle vittime degli incidenti sul lavoro


PRESIDENTE

Domenica 14 ottobre, si è tenuta la 62a Giornata nazionale delle vittime degli Incidenti sul Lavoro, un'importante occasione per ricordare tutti coloro che hanno perso la vita nello svolgimento della loro professione o che sono rimasti vittime di infortuni invalidanti.
Così come già lo scorso anno, il Consiglio regionale ha deciso di dedicare un momento solenne di ricordo alle vittime piemontesi del lavoro deceduti nel 2011.
Ringrazio per la loro partecipazione il Direttore regionale dell'INAIL Piemonte, dottor Antonio Traficante, e il Presidente regionale dell'Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro Silvio Oliviero.
Confido che iniziative come questa possano concorrere a una più ampia sensibilizzazione dell'opinione pubblica su un tema così delicato, che pu essere affrontato non solo sulla base delle norme, delle prescrizioni, ma soprattutto con una più diffusa consapevolezza del costo umano e sociale che ogni vittima, ogni incidente comporta.
Gli infortuni sul lavoro e le morti bianche sono un fenomeno inaccettabile, sebbene in calo sul nostro territorio regionale. Ma occorre proseguire nel percorso volto ad assicurare sempre di più la piena osservanza di tutte le garanzie della salute e dell'integrità fisica dei lavoratori.
In particolare, in questo difficile periodo di crisi economica, è più necessario non abbassare la guardia, ma contrastare la riduzione degli investimenti nel campo della prevenzione e della sicurezza sul lavoro, e continuando a combattere la piaga del lavoro nero che comporta forme di sfruttamento e di violazione delle norme di sicurezza.
La Regione Piemonte promuove e sostiene iniziative orientate al miglioramento delle condizioni di lavoro, alla prevenzione e all'anticipazione dei rischi, anche finanziando programmi formativi.
Un ulteriore intervento regionale è, inoltre, garantito dalla legge regionale 25/2007, che tramite la costituzione di un fondo annuale di solidarietà, interviene finanziariamente a favore dei familiari di persone vittime di incidenti sul lavoro.
Ora, in ricordo delle 63 vittime sul lavoro decedute nel 2011 in Piemonte, darò lettura dei loro nomi con indicazione del luogo e la data del triste evento.
Massimo Cassetti - Quattordio - 26/01/2011; Casimiro Armonio Nichelino -27/01/2011; Giandomenico Rossi - Vercelli - 07/02/2011; Maura Semprevivo - Carrù -15/02/2011; Gabriele Sesia - San Salvatore Monferrato 16/02/2011; Vladimiro Capano - Woking (Inghilterra) -17/02/2011; Sara Maria Ramella - Ivrea - 26/02/2011; Franjo Popovic - Tangeri (Marocco) 27/02/2011; Daniele Marzotto - Spagna - 01/03/2011; Elisa Budano Piossasco - 02/03/2011; Vasile Marcu - Torino - 02/03/2011; Morena Aglì Luserna San Giovanni - 09/03/2011; Daniele Re - Paesana - 11/03/2011 Roberto Rossetti - Gifflenga - 12/03/2011; Concetta Carciotto - Torino 23/03/2011; Serafino Angelici - Casapinta - 05/04/2011; Danilo Leardi Beinasco - 21/04/2011; Ottavio Baumgartner - Semide - 27/04/2011; Fabio Urbano Fasciolo - Novi Ligure - 01/05/2011; Giorgio Grassi - Chieri 04/05/2011; Sasko Giorgjievski - Castellazzo Bormida - 06/05/2011; Alessia Frizziero - Cavaglià - 07/05/2011; Giacomo Zoppis - Paruzzaro - 13/05/2011 Claudio Migliazza - Alessandria - 18/05/2011; Vasile Paravela - Cuneo 30/05/2011; Kostadin Ivanov Mirchev - Settimo Torinese - 03/06/2011; Satbir Singh - Pancalieri - 16/06/2011; Roberto Salono - Mazze - 17/06/2011; Vebi Sina - Capo di Ponte (Brescia) - 17/06/2011; Gianpiero Lana - Alagna 05/07/2011; Viorel Goleanu - Busaila (Genova) - 08/07/2011; Antonio Lora Sonetto - Trivero - 10/07/2011; Paolino Pedrollo - Villanova d'Asti 19/07/2011; Piermarco Canti - Chivasso - 21/07/2011; Andrea Giuliano Vinovo - 04/08/2011; Avtar Singh - Gavi - 13/08/2011; Fabio Angioni Bruino - 26/08/2011; Giovanni Lucotti - Volpedo - 10/09/2011; Santino Barberis - Cairo Montenotte (Savona) - 14/09/2011; Pietro Basso - Fontevivo (Parma) - 14/09/2011; Alex Betti - Casale Monferrato - 19/09/2011; Giovanni Fiorio Pia - Montelupone (Macerata) - 19/09/2011; Vito Ricco - Vinzaglio 22/09/2011; Renato Rebora - Novi Ligure - 22/09/2011; Emilia Crepaldi Cerano - 30/09/2011; Marjan Sokolov Veline - Nizza Monferrato - 02/10/2011 Giulio Annese - Bollengo - 05/10/2011; Antonio Galluzzo - Veruno 06/10/2011; Emanuele Conti - San Secondo Pinerolo - 07/10/2011; loan Sorin Puscas - Torino - 07/10/2011; Gigi Staici - Volpiano - 14/11/2011; Natale Claudio Ferrando - Ovada - 22/11/2011; Silvano Giordano - Borgo S. Dalmazzo 23/11/2011; Valeria Astori - Villadossola - 23/11/2011; Simone Zenoni Armeno - 24/11/2011; Massimiliano Pellegrini - Oleggio - 25/11/2011 Silvana Multisi - Domodossola - 28/11/2011; Francesco Falcicchio - Montafia 30/11/2011; Armando Ometto - Crevoladossola - 30/11/2011; Marco Claretto Torino- 16/12/2011; Marco Torresan - Ivrea - 21/12/2011; Marco Borgonovi Brovello Carpugnino - 27/12/2011; Michele Camporelli - Oleggio 27/12/2011.
Prego l'Assemblea e i presenti di riservare un minuto di silenzio in memoria delle donne e degli uomini caduti sul lavoro in Piemonte nel corso del 2011.



(L'Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)



PRESIDENTE

PRESIDENTE



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.03 riprende alle ore 11.04)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Proseguimento esame disegno di legge n. 153, inerente a "Nuove modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo)"


PRESIDENTE

Colleghi, dobbiamo proseguire l'esame del disegno di legge n. 153, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Nella seduta antimeridiana del 9 ottobre u.s. abbiamo iniziato l'illustrazione degli emendamenti all'articolo 5 del disegno di legge. Oggi dobbiamo completare l'illustrazione degli emendamenti, partendo dal n.
143), presentato dal Consigliere Buquicchio. Ultimata la fase dell'illustrazione, ci sarà la discussione generale sul blocco emendativo e sull'intero articolo 5 e poi le votazioni.
ARTICOLO 5 Emendamento rubricato n. 143) presentato dal Consigliere Buquicchio: al comma 4 dell'articolo 4 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo) come sostituito dall'articolo 5 del disegno di legge n. 153, dopo le parole "Gli strumenti di pianificazione territoriale e paesaggistica costituiscono a loro volta" sono aggiunte le parole "il principale".
La parola al Consigliere Buquicchio per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Cerchiamo di non perdere il filo su questo argomento, anche se è difficile con le lunghe interruzioni tra una seduta e l'altra. Siamo all'articolo 5 e stiamo per concludere l'illustrazione dei vari emendamenti.
L'emendamento n. 143), proposto dal sottoscritto e dall'Italia dei Valori, chiede di poter inserire al comma 4, dopo le parole "Gli strumenti di pianificazione territoriale e paesaggistica costituiscono a loro volta" le parole "il principale quadro di riferimento e di indirizzo per la formazione degli strumenti urbanistici e per la redazione dei Piani settoriali".
Approfitto dei pochi minuti che ho a disposizione già in questo primo intervento per rivolgermi ancora una volta alla Giunta, e quindi all'Assessore che la rappresenta nell'ambito della presentazione di questo disegno di legge, per ricordargli qual è il nodo politico che sta alla base della discussione del disegno di legge n. 153, che attiene essenzialmente al comma 7.
I lavori della Commissione d'inchiesta da noi voluta e da tutti approvata sull'urbanistica regionale sta volgendo alla fine e molte (quasi tutte) le osservazioni che emergono riguardano, appunto, l'argomento di cui sopra: l'articolo 17, comma 7 (Varianti parziali).
Su questo devo dare atto - perché mi piace esprimere sempre onestà intellettuale, per quel che ci riesco - all'Assessore di aver fatto uno sforzo, nel senso che a quel livello un miglioramento rispetto alla prima impostazione c'è stato. Ma noi riteniamo che non sia sufficiente.
Non è sufficiente perché, superate le osservazioni da lui soprattutto addotte, relative al Titolo V che oggi non è più blasfemo mettere in discussione, e quindi superata quella che deve essere la volontà di estrema autonomia locale in quest'ambito attribuita ai Comuni, penso che si possa essere ancora un po' più incisivi rispetto all'emendamento proposto a quel livello da parte della Giunta per porre una maggiore attenzione su quello che deve essere il controllo da parte degli Enti sovraordinati, Provincia o Regione che si voglia.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BONIPERTI



PRESIDENTE

Grazie, collega Buquicchio.
Emendamento rubricato n. 558), presentato dai Consiglieri Bono, Biol Stara: all'articolo 5, nel comma 4, dopo le parole "e per la redazione dei Piani settoriali", sono aggiunte le parole "i quali devono dimostrare la congruenza con gli stessi".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
La discussione dell'emendamento n. 558) attiene sempre all'articolo 5 del disegno di legge n. 153. Al di là del merito dell'emendamento, che chiede di specificare che la redazione dei Piani settoriali dimostri una congruenza con gli stessi Piani regolatori, noi vorremmo rimanere sempre nel merito di quello che è un po' l'oggetto del contendere, ovverosia la questione delle Varianti parziali.
Come già detto nella scorsa seduta consiliare, in cui ci eravamo fermati sempre all'articolo 5, dal nostro punto di vista il disegno di legge n. 153, presentato dalla Giunta e dall'Assessore Cavallera, contiene alcuni elementi condivisibili - l'abbiamo già detto e continueremo a ribadirlo - e condivisi anche a larga maggioranza, e altri che invece hanno destato molte preoccupazioni non solo tra i Gruppi consiliari principalmente immagino d'opposizione, anche perché da parte dei Gruppi di maggioranza non ho visto grandi espressioni contrarie né espressioni in generale sul tema, se non in effetti nella Commissione d'inchiesta urbanistica che ricordava il collega Buquicchio, dove anche alcuni autorevoli Consiglieri della maggioranza hanno espresso dei dubbi non tanto sul disegno di legge che vede come primo firmatario l'Assessore Cavallera ma sul fatto che diversi Comuni utilizzino le varianti parziali come testa d'ariete per entrare nei Piani regolatori e fare delle modifiche che possono essere utili senza passare dalle più lunghe, più burocratiche e più costose (questo lo riconosciamo) varianti strutturali. Però se la norma dice una cosa, ovviamente non si può aggirarla utilizzando quelle che sono le cedevolezze dell'impianto legislativo regionale e nazionale.
Noi riteniamo che il processo di pianificazione del territorio di cui all'articolo 5 sia fondamentale e che il principale strumento sia il Piano regolatore; strumento che le varianti parziali non possono stravolgere, che sia anche una tantum fino al raggiungimento di quelle soglie che sono indicate nella proposta di modifica, ovverosia l'1% rispetto a quella che è la capacità edificatoria prevista dal Piano Regolatore nei Comuni sopra i 100.000 abitanti, il 2% da 20.000 a 100.000, il 3% da 10.000 a 20.000 e il 4% sotto.
Noi riteniamo che qualunque aumento prima dell'esaurimento della capacità edificatoria del Piano regolatore generale debba essere fatto con una variante o strutturale o addirittura generale, e su questo difficilmente cambieremo idea. È per questo che stiamo presentando una serie di emendamenti, anche perché fino ad oggi gli emendamenti e le proposte che l'Assessore Cavallera ha fatto per venirci incontro - non è che si debba andare incontro alle richieste dell'opposizione, si deve andare incontro a quello che potremmo definire il buonsenso nella gestione della pianificazione del territorio - non ci hanno convinto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Dopo l'illustrazione degli emendamenti all'articolo 5 che è stata fatta nella passata seduta, questo è l'emendamento che più abbiamo a cuore per quanto riguarda la modifica del testo di questo specifico articolo. A prima vista, forse sembra un'aggiunta da poco, ma crediamo che debba essere inserito all'interno dell'articolo, in quanto la congruenza deve essere sempre tenuta in considerazione nell'ambito degli strumenti di pianificazione e degli strumenti urbanistici.
Al di là del discorso specifico, come già accennato dal Capogruppo Bono, riteniamo importante continuare a sottolineare, finché ne avremo la possibilità come tempo e quantità di sedute in cui andremo avanti con la discussione di questo disegno di legge, che tutte le possibili deroghe rispetto alla saturazione, quindi le varie percentuali che sono state test elencate, non ci convincono.
Riteniamo che in questo momento in cui la sensibilità, sia quella politica sia quella dei cittadini, è di non ulteriormente gravare su quello che è il terreno libero, magari non agricolo, delle nostre città piemontesi, non si debba aggiungere ulteriore impatto rispetto a quello che è il disegno della città, per quanto grande o piccola.
Pertanto, tutta quella che è la variazione rispetto a questi parametri merita un approfondimento e merita di non essere trattata in modo marginale, superficiale o comunque in modo molto più sbrigativo tramite la variante parziale.



PRESIDENTE

Grazie, collega Biolé.
L'emendamento rubricato n. 336) della Consigliera Artesio è stato ritirato dalla proponente.
Emendamento rubricato n. 139) presentato del Consigliere Buquicchio: al comma 6 dell'articolo 4 della legge regionale 56/1977 (Tutela ed uso del suolo) come sostituito dall'articolo 5 del disegno di legge n. 153 dopo le parole "al dettaglio" sono aggiunte le parole "individuando i più ampi sistemi di pubblicizzazione".
Emendamento rubricato n. 141) presentato del Consigliere Buquicchio: al comma 7 dell'articolo 4 della legge regionale 56/1977 (Tutela ed uso del suolo) come sostituito dall'articolo 5 del ddl 153 dopo le parole "si applicano" sono aggiunte le parole "entro 10 giorni".
La parola al Consigliere Buquicchio per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

Se mi consente, Presidente, assemblerei l'illustrazione degli emendamenti rubricati n. 139) e n. 141), così ho un po' di tempo in più.



PRESIDENTE

Quindi, accorpi la discussione.



BUQUICCHIO Andrea

Li illustro per correttezza.
Al comma 6 gli emendamenti rubricati n. 139) e n. 141) chiedono di inserire, dopo le parole "settore della distribuzione commerciale al dettaglio", le parole "individuando i più ampi sistemi di pubblicizzazione".
Riprendo invece il filo del ragionamento che avevo iniziato nel precedente intervento, cercando di rivolgermi alla Giunta per dire questo Assessore, le riconosco - e lo faccio pubblicamente - un certo impegno a modificare nella rivisitazione della legge urbanistica regionale quel capitolo riguardante le varianti parziali. Lei, di fatto, ha migliorato quel capitolo, rendendolo un po' più stringente, laddove individua delle prerogative da parte della Provincia e degli obblighi da parte dei Comuni rispetto alle possibili indicazioni della Provincia.
Però questo non è sufficiente, perché la prerogativa assegnata alla Provincia è di carattere relativo alla conformità dello strumento. Ancora una volta, nonostante le insistenze di più Gruppi dell'opposizione in un momento di assenza interlocutoria con tutte le altre parti di questa autorevole Aula, non si intende attribuire un ulteriore importante ruolo a mio modesto avviso - alla Provincia, che è quello di poter esprimere delle osservazioni nel merito.
Questo è fondamentale e nulla toglierebbe all'autonomia del Comune, che dovrebbe in questo caso solo cercare di adeguare i propri interessi, e quindi interessi localistici dal punto di vista territoriale, a quelli che possono essere gli interessi più generali della collettività. E spesso gli interessi della collettività, quando si parla di ambiente, quando si parla di salvaguardia del territorio, quando si parla di evitare una cementificazione in aree non idonee, quando si parla di risparmio del suolo, sono tutti elementi che attengono all'interesse pubblico. Quindi ben venga, da parte di un Ente sovraordinato, un controllo che non è solo un'indicazione, rispetto alla quale troppo spesso, come abbiamo visto, i Comuni fanno "spalluccia", ma diventa un'indicazione, così come quella relativa alla conformità, della quale i Comuni devono tenere conto.
Spesso ho la fortuna, nella mia vita, anche in quella politica, di anticipare i tempi. È una fortuna, non è un merito. Oggi si sta mettendo in grande discussione la validità del Titolo V, riforma voluta da una parte del Parlamento, ma con una maggioranza molto risicata, che all'epoca si identificava nel centrosinistra.
Ricordo, perché mi piace ricordare alcune cose, come l'opposizione di allora - e parliamo di fine mandato 2001 - si ribellò e avanzò una serie di osservazioni.
A distanza di circa dieci anni, oggi si ritorna a parlare di quel Titolo V e non è più politicamente scorretto farlo come magari sembrava fino a sei mesi fa. Però questo l'avevo anticipato, Assessore, e lei me ne deve dare atto, così come le ho dato atto della volontà di un certo intervento.
oggi non anacronistico e neanche inopportuno, ma è soprattutto inutile continuare a sostenere determinate prerogative che dovrebbero scaturire nei confronti dei Comuni da quel Titolo V. Mettiamoci l'anima in pace tutti quanti o se la mettano coloro che non la pensano come me: un fondo di grande verità c'è nella volontà di rivisitazione di quel benedetto o maledetto Titolo V, perché si andrà incontro a questo.
Sostenere oggi, con un disegno di legge, delle norme ancora a tutela di quei principi, ritengo che sia sbagliato; quindi, la invito cortesemente ancora una volta, visto che lei è persona sensibile e politicamente intelligente, a recepire ancor di più questa istanza che proviene da questi banchi. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Buquicchio.
Emendamento rubricato n. 265) presentato dalla Consigliera Cerutti: all'articolo 5 del disegno di legge n. 153, al comma sesto dell'articolo 4 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 sono aggiunte le seguenti parole: "ove compatibile con le norme della presente legge e dei piani di diverso livello previsti. La Giunta regionale, entro 60 giorni dall'approvazione della presente legge, provvede ad effettuare una ricognizione degli indirizzi e criteri vigenti in materia di commercio al dettaglio e propone le modifiche necessarie, con particolare riguardo alle disposizioni inerenti la grande distribuzione, al fine di evitare ulteriori immotivati consumi del suolo e dare priorità a insediamenti commerciali in aree urbane dimesse e da riqualificare".
Tale emendamento è dato per illustrato dalla proponente.
L'emendamento rubricato n. 140) del Consigliere Buquicchio è stato ritirato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 130) presentato dal Consigliere Buquicchio: nel titolo dell'articolo 4 della legge regionale 56/1977 (Tutela ed uso del suolo) come sostituito dall'articolo 5 del disegno di legge n. 153 dopo le parole "di pianificazione" sono aggiunte le parole "e valorizzazione".
Tale emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 129) presentato dal Consigliere Buquicchio: nel titolo dell'articolo 4 della legge regionale 56/1977 (Tutela ed uso del suolo) come sostituito dall'articolo 5 del disegno di legge n. 153 dopo le parole "pianificazione del territorio" sono aggiunte le parole "evitando il consumo del territorio".
Tale emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Non vi sono altri emendamenti.
Quindi, apriamo il dibattito generale sull'articolo 5 e su tutti gli emendamenti collegati.
Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Presidente, per quanto riguarda l'argomento cui ci troviamo di fronte non lo dico assolutamente per polemizzare - ritengo sia una presa d'atto inconfutabile. Lo vediamo sia nell'ambito della discussione di questa rivisitazione della legge urbanistica regionale; lo vediamo ancora di più forse, nell'ambito dei momenti auspicabilmente interlocutori, che non esistono nell'ambito della Commissione d'inchiesta; lo vediamo rispetto ad un argomento che, invece, credo debba interessare un po' di più i Consiglieri, quindi i legislatori.
Non è argomento di poco conto quello che deriva dall'impostazione di una legge urbanistica. Non è assolutamente un elemento di poco conto e non so se meravigliarmi o se, semplicemente, prendere atto e non approfondire più di tanto le motivazioni, ma ritengo ci sia una totale assenza di interlocuzione con la maggioranza.
Rispetto le minoranze e le maggioranze - quanto più si è minoranza tanto maggiore è il rispetto che deriva da parte mia, ciò non toglie nulla al rispetto che devo alla maggioranza - ma in questo caso, veramente, è strano che un argomento pregno di storia politica e pregno di motivazioni che attengono ad una cultura, che, forse, oggi - anzi, sicuramente - è anacronisticamente insostenibile, non debba destare l'interesse dei più.
Presidente, avendo a disposizione due minuti, ho terminato il mio intervento, perché mi attengo ai tempi. Grazie.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Buquicchio.
La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per riconnettermi al primo intervento svolto dal Consigliere Buquicchio in presentazione del primo emendamento, di cui adesso siamo in sede di discussione generale.
Il collega ha reso una piccola imprecisione, che per me è rilevante.
Rispetto alle Commissioni d'inchiesta su cui, come ha detto il Consigliere tutti erano d'accordo, preciso che noi non eravamo, non siamo e non saremo d'accordo.
Credo che, nel corso del tempo, l'esito della gestione delle stesse forse anche ad alcuni che le hanno votate, potrebbe aver fatto cambiare idea. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Burzi.
La parola alla Consigliera Artesio, alla quale ricordo che ha due minuti a disposizione.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
In realtà, questo articolo è abbastanza ordinario e didascalico: fa riferimento agli strumenti di pianificazione di ambiti territoriali specifici, quelli dei parchi, quelli del commercio, e introduce delle modalità direi quasi procedurali; quindi, in quanto tale, sembrerebbe un'articolazione legislativa abbastanza indifferente al contenuto complessivo della norma in questione.
In realtà, a nostro avviso, l'elemento da sottolineare è esattamente questo basso profilo che si sceglie di praticare in questa legislazione urbanistica. Tale basso profilo non è dato soltanto dalla scelta politica di non intervenire al riordino complessivo della legge di settore, ma di modificare la legge esistente con presunzione di attualità e di snellimento, quanto piuttosto dal fatto che, rinunciando ad una riscrittura generale e di principi di questa legge urbanistica, si lasciano per strada anche alcune rinnovate sensibilità che si sono determinate nel tempo in merito alla programmazione urbanistica.
In modo particolare, mi piacerebbe sottolineare, a cominciare dal commento a questo articolato, un aspetto che ci è caro e che aveva caratterizzato la scrittura di molti emendamenti, vale a dire il rapporto tra gli strumenti di pianificazione territoriale e la tutela paesaggistica.
Assessore, non è che, richiamando semplicemente le normative in vigore si promuove in maniera automatica una cultura, se questa non viene sostenuta altrettanto da sforzi di approfondimento e di rifondazione culturale degli aspetti volti alla valorizzazione dei valori paesaggistici i quali valori non sono soltanto - e già sarebbe molto - di carattere naturale e di realtà antropizzata, ma anche culturali e identitari dei luoghi, che sono da considerarsi come beni comuni nostri e delle future generazioni, a prescindere da chi ne detiene la proprietà.
Quindi, per quanto riguarda la valorizzazione paesaggistica, sia ai sensi della Convenzione europea del paesaggio sottoscritta dall'Italia e dei Codici dei beni culturali, è importante che ogniqualvolta li si richiama vengano novellati esattamente secondo questa logica dei caratteri identitari, che devono essere salvaguardati per il futuro.
Anche da questo punto di vista, i richiami di questa norma sembrano essere più formali che sostanziali, più obbligati che fondati su un convincimento culturale: questo è un limite che noi ci rammarichiamo di dover osservare in questa stesura legislativa.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Artesio.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Ponso in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



PONSO Tullio

Grazie, Presidente.
Intervengo soltanto per puntualizzare alcuni aspetti.
Ho sentito l'intervento dell'autorevole collega Burzi in merito.
Comunque, ritengo siano sue opinioni personali, che lecitamente ha espresso in questo consesso regionale.
Mai come in questo momento direi che l'utilità della Commissione d'inchiesta è decisamente attuale, soprattutto essendoci in discussione in Aula questo disegno di legge.
Proprio gli emendamenti che stiamo presentando come partito sono in sintonia con ciò di cui si sta occupando la Commissione, cioè la grande problematica delle varianti parziali, di cui, a nostro avviso, in questi anni, c'è stato un abuso da parte dei Comuni. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ponso.
Se non ci sono ulteriori interventi, procederei con la votazione dei singoli emendamenti.
Il numero legale è 28.
Non essendoci richieste di intervento per dichiarazione di voto innanzitutto, comunico che sono stati ritirati gli emendamenti rubricati n.
131) e n. 132); poi, procederei con la votazione sull'emendamento rubricato n. 819), presentato dal Consigliere Reschigna.
La parola all'Assessore Cavallera per esprimere il parere della Giunta su tutti gli emendamenti.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Grazie, Presidente.
Se ritiene, esprimo il parere su tutti gli emendamenti dell'articolo 5.
In linea di massima, e anche in realtà, il parere è contrario soprattutto in quanto ritengo opportuno arrivare al "pomo" della discordia cioè all'articolo 17. Quindi, in quella sede, si potranno verificare e approfondire le questioni esposte.
Per il resto, assicuro che i messaggi che i Gruppi intervenuti volevano inviare alla Giunta sono stati ascoltati; ovviamente, vengono inseriti nell'impostazione che legittimamente la Giunta e la maggioranza hanno, in qualche modo, impostato.
Quindi, esprimo parere contrario agli emendamenti. Grazie.



PRESIDENTE

Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 819), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.35 riprende alle ore 12.06)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Riprendiamo con la ripetizione della votazione sull'emendamento rubricato n. 819).
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 819), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento rubricato n. 144) è ritirato dal proponente Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 437), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 820), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 552), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 334), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 553), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 554), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 821), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 555), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 822), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento n. 135), presentato dal Consigliere Buquicchio, è ritirato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 335), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento n. 136), presentato dal Consigliere Buquicchio, è ritirato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 556), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 137), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 557), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 138), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 143), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 558), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento n. 336), presentato dalla Consigliera Artesio, è ritirato Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 139), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 265), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento n. 140), presentato dal Consigliere Buquicchio, è ritirato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 141), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 130), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 129), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 5, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
Prima di sospendere i lavori, ricordo ai colleghi che in Sala Viglione riceveremo i Sindaci del territorio dell'ASL TO5 e che sarà presente anche la Giunta regionale con l'Assessore Monferino.
Alle ore 14.30 inizieremo i lavori pomeridiani direttamente con la seduta ordinaria per continuare a trattare il disegno di legge n. 153.
Il question time si svolgerà domani.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.21)



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