Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.281 del 09/10/12 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

Scarica PDF completo

Argomento:


LEARDI LORENZO



(Alle ore 10.00 il Consigliere Segretario Leardi comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 10.32)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Ordine del giorno n. 886 presentato dalla Consigliera Cerutti, inerente a "Tassazione transazioni finanziarie" (richiesta d'iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione. Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola la Consigliera Cerutti; ne ha facoltà.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Sono a richiedere l'iscrizione all'ordine dei lavori, con le modalità che si riterranno più opportune, un ordine del giorno presentato oggi su un tema politicamente molto importante. Credo sia interessante, per un Consiglio regionale, dare un segnale di carattere politico anche ad un Governo di cui non si capiscono le intenzioni su questa materia (dovrebbe sciogliere le proprie riserve oggi o domani).
un ordine del giorno sulla tassazione e transazione finanziaria.


Argomento: Spesa socio - assistenziale - Fondi sanitari

Mozione n. 887 presentata dai Consiglieri Lepri, Reschigna, Ronzani e Boeti, inerente a "Spending review: no alla riduzione degli importi e delle prestazioni socio-sanitarie" (richiesta d'iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Cerutti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Chiederei l'iscrizione, all'ordine dei lavori, della mozione, che ho appena depositato, relativa alla riduzione delle risorse per i servizi socio-sanitari, previsto da una delibera di Giunta.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Lepri.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Ordine del giorno n. 865 presentato dai Consiglieri Montaruli, Botta Franco, Bussola, Cantore, Cortopassi, Formagnana, Leo, Mastrullo, Motta Massimiliano, Pedrale e Spagnuolo, inerente a "Emodinamica" (richiesta d'iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Ordine del giorno n. 875 presentato dai Consiglieri Boeti, Gariglio Muliere, Reschigna e Ronzani, inerente a "Razionalizzazione reparti di Emodinamica in Piemonte: ipotesi di chiusura dell'Emodinamica di Rivoli" (richiesta d'iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Ordine del giorno n. 876 presentato dai Consiglieri Pentenero, Muliere Placido e Ronzani, inerente a "Emodinamica a Ivrea e Chivasso" (richiesta d'iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Ordine del giorno n. 881 presentato dai Consiglieri Motta Massimiliano Cantore, Mastrullo e Lupi, inerente a "Laboratorio di Emodinamica interventistica della ASL TO5" (richiesta d'iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Motta Massimiliano; ne ha facoltà.



MOTTA Massimiliano

Grazie, Presidente.
Ho già rassicurazione da parte sua sull'iscrizione dell'ordine del giorno che ho presentato, insieme ad altri colleghi, sul laboratorio di emodinamica interventistica dell'ASL TO5, che andava ad essere collegato con altri ordini del giorno nel momento in cui si discuterà del problema dell'emodinamica e della rete emodinamica piemontese.
Ne avevamo già parlato e lei mi ha dato rassicurazioni del collegamento di questo ordine del giorno però, visto che ci troviamo in questa condizione, lo richiedo.



PRESIDENTE

No, io le ho dato rassicurazioni rispetto al fatto che quando si sarebbe trattato degli ordini del giorno relativi all'emodinamica ovviamente si sarebbe discusso anche il suo, in quanto collegato. Ad oggi alla Conferenza dei Capigruppo non abbiamo iscritto quegli ordini del giorno e, quindi, ne deve chiedere l'iscrizione. Ne chiede quindi l'iscrizione?



MOTTA Massimiliano

Sì.



PRESIDENTE

Bene. Immagino che anche il Consigliere Boeti presenti la stessa questione.
Propongo, quindi, che l'ordine del giorno sul tema della tassazione e transazione finanziaria della collega Cerutti; l'ordine del giorno relativo alla riduzione dei servizi socio-assistenziali presentato dal collega Lepri e tutti gli ordini del giorno relativi alla partita dell'emodinamica, siano iscritti alla seduta di oggi.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo

Ordine del giorno n. 888 presentato dai Consiglieri Cattaneo, Placido Boniperti, Leardi, Novero e Ponso, inerente a "Decreto Legge Consiglio dei Ministri del 4 ottobre 2012" (richiesta d'iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Rapporti Regioni - Governo

Ordine del giorno n. 889 presentato dai Consiglieri Pedrale, Giovine Carossa, Burzi, Lupi e Formagnana, inerente a "Decreto Legge Consiglio dei Ministri del 4 ottobre 2012" (richiesta d'iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Nella mattinata resta inteso che ci impegniamo, prima della fine dei lavori prevista per le ore 12.45, avendo anticipato di un quarto d'ora l'incontro con i Comuni di Biella e di Vercelli, di porre in votazione l'ordine del giorno a vostre mani, il n. 888 "Decreto legge Consiglio dei Ministri del 4 ottobre 2012", con l'accordo di iscriverlo insieme all'ordine del giorno n. 889 "Decreto Legge Consiglio dei Ministri del 4 ottobre 2012" presentato dai Consiglieri Pedrale, Giovine, Carossa, Burzi Lupi, Formagnana e discuterli nella mattinata.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente all'iscrizione)



PRESIDENTE

L'o.d.g. quindi è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento così come modificato.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i verbali del 25 e 26 settembre 2012.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Marco, Bresso, Cantore Casoni, Comba, Cota, Giordano e Sacchetto.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 2 e 3 ottobre 2012.


Argomento:

c) Variazioni al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2012


PRESIDENTE

La Giunta regionale, in data 3 ottobre 2012, ha trasmesso, per comunicazione al Consiglio, in ottemperanza al comma 7 dell'articolo 24 della legge regionale 7/2001 "Nuovo ordinamento contabile della Regione Piemonte", n. 46 deliberazioni del 30 luglio 2012.
Gli allegati sono a disposizione dei signori Consiglieri presso l'Ufficio Aula.


Argomento: Province - Comuni

d) Ricevimento Sindaci di Biella e di Vercelli


PRESIDENTE

Ricordo, come detto poc'anzi, che oggi, alle ore 12.45, presso la Sala Viglione, per circa trenta minuti, saranno ricevuti il Sindaco di Biella e il Sindaco di Vercelli, che hanno richiesto un incontro per esprimere le votazioni in ordine al processo di riordino delle Province piemontesi successivamente all'approvazione della deliberazione di proposta da parte del Consiglio delle Autonomie Locali, che sarà materia del Consiglio regionale nelle prossime sedute, così come nella Conferenza dei Capigruppo della giornata di giovedì andremo ad individuare.


Argomento: Calamità naturali

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1245 presentata dalla Consigliera Motta Angela, inerente a "Richiesta dello stato di calamità naturale per il territorio astigiano colpito dall'evento atmosferico del 5 agosto 2012"


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g., inerente a "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", iniziamo con l'esame dell'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1245.
La Consigliera Motta Angela la dà per l'illustrata.
La parola al Vicepresidente Cavallera per la risposta.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Con riferimento all'interrogazione sopra citata e sentito il Settore Infrastrutture e Pronto intervento, si riferisce quanto segue.
L'evento del 5-6 agosto 2012 è consistito in una forte grandinata ed ha interessato, in provincia di Asti, maggiormente i comuni di Albugnano Aramengo, Berzano di San Pietro, Cocconato e Piovà Massaia. L'evento ha colpito anche alcuni territori della provincia di Alessandria e di Novara.
Sempre nel mese di agosto un violento temporale ha creato notevoli danni nel comune di Verbania e comuni limitrofi. Tali eventi meteorici seppure localizzai in zone diverse del territorio piemontese, sono stati affrontati come un unico evento avvenuto nel mese di agosto.
Pur nelle sue caratteristiche di eccezionalità, non si è ritenuto di classificare detto evento tra quelli di tipo c) di cui all'articolo 2 della legge nazionale 24 febbraio 1992, n. 225, così come sostituito dall'articolo 1, comma 1, lett. b) del Decreto-Legge 15 maggio 2012, n. 59 ossia tra le "calamità naturali o connesse con l'attività dell'uomo che in ragione della loro intensità ed estensione debbono, con immediatezza d'intervento, essere fronteggiate con mezzi e poteri straordinari da impiegare durante limitati e predefiniti periodi di tempi" e per i quali si richiede la dichiarazione di stato di emergenza del Ministero dell'Interno.
Devo dire che il nostro sistema di Protezione Civile, basato sulle strutture regionali, provinciali e comunali, ha dimostrato ancora quest'estate di essere in grado di fronteggiare questi eventi. Questo non deve comunque incidere sul fatto che, se uno si aggiusta da solo, non debba essere assistito poi successivamente. La realtà, quindi, è che abbiamo un sistema di Protezione Civile molto strutturato e in grado di fronteggiare eventi di questo tipo.
Gli effetti dell'evento sono stati gestiti con i fondi della legge regionale 29 giugno 1978, n. 38 "Disciplina e organizzazione degli interventi di dipendenza di calamità naturali", prelevando dal fondo di riserva, d'intesa con l'Assessore al bilancio, un milione di euro.
Considerata l'esiguità delle risorse disponibili, è stata data, per ora, la priorità ai danni subiti dalle strutture pubbliche quali scuole municipi, edifici cimiteriali e strade ed è stato approvato un programma di interventi urgenti, a tutela della pubblica incolumità, con determina dirigenziale n. 2347 del 27 settembre 2012, che ai colleghi delle zone interessate ho già provveduto ad inoltrare.
chiaro che avremo la possibilità, durante la discussione dell'assestamento di bilancio, di avere dati più precisi sulle effettive necessità di intervento sui danni e di trovare soluzioni integrative.



LEARDI LORENZO


Argomento: Viabilità

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 828 presentata dal Consigliere Taricco, inerente a "Stato d'avanzamento della realizzazione della c.d. bretella ovest all'abitato di Racconigi"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 828 presentata dal Consigliere Taricco, che ha la parola per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Sarò brevissimo, anche perché il testo dell'interrogazione è molto dettagliato e ripercorre tutto l'iter burocratico e amministrativo propedeutico e finalizzato alla realizzazione di questa bretella viaria che è fondamentale per l'abitato di Racconigi, in quanto permetterebbe di spostare all'esterno dell'abitato di Racconigi tutta una parte di viabilità che oggi transita intorno al Castello, creando ingorgo all'interno del centro cittadino, ma anche inevitabilmente complicazioni intorno a questa importante struttura turisticamente molto rilevante. Se uno va al Castello la domenica o in altri giorni, la viabilità è effettivamente complicata.
Alla luce del fatto che le previsioni di spesa parevano essere concluse e pareva essere conclusa - dai dati che abbiamo, risulterebbe così l'istruttoria fatta dalla Provincia di Cuneo per la realizzazione. Poich però non si avvertono segnali finalizzati alla soluzione di questo problema, volevo capire a che punto siamo e quando è prevedibile iniziare e concludere i lavori relativi a quest'opera.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bonino per la risposta.



BONINO Barbara, Assessore alla mobilità

Grazie, Presidente.
Ripercorro brevemente la storia dell'infrastruttura oggetto dell'interrogazione del Consigliere Taricco.
Per migliorare il livello di servizio della SP20 del Colle di Tenda e risolvere le criticità relative alla viabilità di attraversamento del concentrico di Racconigi sulla direttrice della SP30, la Regione Piemonte la Provincia di Cuneo, ARES Piemonte e il Comune di Racconigi hanno sottoscritto nel 2003 un Accordo di Programma che prevedeva appunto la realizzazione, mediante una nuova infrastruttura, del raccordo della SP20 con la SP30 per Casalgrasso. All'epoca l'importo era di 2.230.000 euro.
Nel 2004 è stata sottoscritta la convenzione attuativa dell'accordo con la quale le parti hanno definito gli aspetti operativi, i tempi di attuazione e le competenze patrimoniali.
In seguito alla sottoscrizione ARES Piemonte ha redatto il progetto definitivo dell'intervento, dal quale è emerso un importo molto superiore come purtroppo spesso accade - a quello previsto dalla convenzione; vale a dire un importo di euro 5.570.000.
La Provincia di Cuneo si è resa disponibile ad assumere direttamente in carico la progettazione e la realizzazione delle opere ed ha aggiornato il progetto, modificando, tra l'altro, la sezione stradale da tipo C1 a C2 riducendo la velocità di progetto. L'importo per l'intervento, a seguito di tale aggiornamento progettuale, è pertanto di euro 3.500.000.
Per avere la necessaria copertura finanziaria è stato necessario perci integrare le risorse previste dall'Accordo di Programma di euro 1.416.364,63 ed è stata quindi sottoscritta in data 7/09/2007 la modifica dell'Accordo (approvato con DPGR n. 56 del 25/09/2007).
A seguito della modifica dell'Accordo, la Provincia ha aggiornato il progetto preliminare e lo ha approvato nell'agosto 2008 e nell'anno 2009 ha proceduto alla stesura del progetto definitivo. La Conferenza dei Servizi sul progetto definitivo si è conclusa con determinazione nel 2010.
Poiché l'Accordo è scaduto in data 31/12/2010, la Provincia ha chiesto una proroga di ulteriori tre anni per l'attuazione dell'Accordo. Tale proroga è stata autorizzata da parte della Regione con DGR del 26/09/2011 ed in data 27/12/2011 è stato stipulato l'atto aggiuntivo alla modifica dell'Accordo di programma, repertoriato al n. 16569 in data 4/01/2012.
stato liquidato alla Provincia di Cuneo l'intero importo del contributo, vale a dire euro 3.346.364,63.
La Provincia di Cuneo, con nota in data 1/06/2012, ha comunicato di aver ultimato le procedure di esproprio, mentre risultano sospese le procedure di appalto dei lavori a causa dei problemi legati al patto di stabilità.
In data 16 ottobre p.v. è stato convocato (con nota protocollo 5745/DB12.03 del 26/09/2012) il Tavolo tecnico previsto dall'Accordo di Programma per la verifica del rispetto degli impegni assunti dalle parti e l'aggiornamento della situazione.
Quindi, a seguito di questo lavoro di monitoraggio, saremo in grado di fare il punto della situazione.
Aggiungo solo una breve considerazione. I problemi legati alla mancanza di risorse regionali da trasferire alle Province e legati al patto di stabilità delle Province, spingono verso una riflessione molto attenta legata alla realizzazione di infrastrutture sui territori delle province piemontesi.
Questo è detto in senso generale, perché la Provincia di Cuneo non è l'unica ad avere problemi legati al patto di stabilità e difficoltà a reperire i cofinanziamenti previsti eventualmente negli Accordi di Programma.
La Provincia di Torino ci ha appena scritto, formalizzando la rinuncia a realizzare alcune opere che erano previste nel programma degli interventi che erano in carico alla Provincia di Torino.
Questa, purtroppo, è una situazione che rientra nel quadro complessivo di difficoltà e della quale ci stiamo occupando Provincia per Provincia per tentare di non fermare i lavori, laddove ci sono le risorse e non si riesce comunque a procedere con le gare.


Argomento: Viabilità

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1139 presentata dal Consigliere Bono, inerente a "Mancata pubblicazione "Quaderno 8" su sito regionale"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1139.
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Questa è un'interrogazione postuma, nel senso che chiedeva a giugno di quest'anno lumi sulla mancata pubblicazione del Quaderno 8 dell'Osservatorio per il collegamento ferroviario Torino-Lione sul sito regionale.
Chiedevamo questo perché - finalmente, dopo lunga attesa - a dicembre 2011 veniva prodotto, veniva rilasciato e veniva pubblicato questo Quaderno dell'Osservatorio, che riguarda proprio l'analisi costi-benefici dell'opera. È il quaderno conclusivo e quindi il più importante, perch ovviamente qualunque opera, che sia privata o che sia pubblica o che sia in project financing o voglia esserlo, dovrebbe prevedere una precisa analisi di quelli che sono i costi e di quelli che dovrebbero essere i benefici per quanto riguarda, in questo caso, il trasporto merci ed eventualmente il trasporto passeggeri per il Paese tutto.
Da dicembre 2011 questo Quaderno ha avuto un andamento carsico e sotterraneo, in cui solo alcuni Sindaci, particolarmente i Sindaci favorevoli all'opera, avevano contezza dei contenuti del Quaderno, mentre la maggior parte dei Sindaci della Val di Susa e soprattutto i cittadini e i tecnici non potevano avere accesso al Quaderno.
Abbiamo aspettato sei mesi, perché tendenzialmente riconosciamo le lungaggini e le problematiche burocratiche per la pubblicazione anche di un singolo Quaderno sul sito internet.
Poi ovviamente riconosciamo che la volontà politica non è proprio volta se mi permette l'Assessore - alla massima trasparenza sul tema, e non in primis la Regione ma sicuramente forse l'Osservatorio e anche il Governo stesso.
Abbiamo aspettato fino a giugno per presentare quest'interrogazione e vediamo che giustamente, per togliersi di impiccio da una responsabilità la Giunta ci risponde oggi, ad ottobre, quando finalmente il Quaderno è stato pubblicato on-line. Pertanto, immagino che alla prima domanda l'Assessore Bonino risponderà dicendo: "Abbiamo provveduto".
Riguardo alla seconda domanda, invece, chiedo se c'è la possibilità di distribuire la copia cartacea ai soggetti interessati (i Sindaci e non i cittadini, per strada - mi rendo conto che i costi siano anche quelli della stampa) e non solo ai soggetti facenti parte dei Tavoli progettuali.
Chiudo, Presidente, ricordando che, al momento, ai Tavoli progettuali siedono solo i Sindaci favorevoli all'opera.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bonino per la risposta.



BONINO Barbara, Assessore alle infrastrutture

Grazie, Presidente.
In realtà, alla struttura risulta che il Quaderno 8 sia stato fisicamente distribuito successivamente alla presentazione ufficiale svolta dal Commissario Virano a Roma, il 26 maggio scorso, in presenza del Ministro Passera.
Infatti, a mezzo conferenza stampa, l'ABC che costituisce il Quaderno n. 8 dell'Osservatorio è stato illustrato ai media.
Dopo questo passaggio, l'Osservatorio ha divulgato il documento ed anche il sito web dell'Osservatorio, che trova spazio sul sito della Provincia di Torino, ha reso disponibile il file in formato PDF scaricabile da chiunque.
Lo speciale sulla Torino-Lione presente sul sito della Regione Piemonte è a cura dell'Ufficio di comunicazione della Presidenza, che avrà anche tardato a disporne la fruizione, ma dal 26 maggio al 12 giugno non si ravvisano gravi ritardi, nel senso che, tutto sommato, è uno scarto temporale di 15 giorni che non lascia presupporre dei retropensieri o tentativi di dilazione particolarmente gravi.
In merito all'affermazione che a dicembre 2011 l'Osservatorio abbia pubblicato il Quaderno 8, alla struttura risulta che fosse pronta solo una bozza conclusiva, ma ancora una bozza. Per conferma, si registra che anche il sito http://blogtorinolione.ltf-sas.com/tag/trasporto-merci/, a cura del proponente l'opera, ha reso disponibile il Quaderno 8 solo in data 7 giugno 2012.
Nella copia cartacea è disponibile anche un estratto del blog riguardante l'analisi costi/benefici della Torino-Lione.
Spero di aver fornito una risposta compiuta.
Francamente, anche analizzando il percorso, credo non ci sia stata alcuna reticenza nel mettere a disposizione una documentazione che senz'altro è interessante e rappresenta una delle chiavi di volta nel processo di condivisione dell'opera e di partecipazione alle valutazioni da parte del territorio e dei soggetti interessati.
Lascio una copia cartacea per il Consigliere Bono.


Argomento: Patrimonio culturale regionale (linguistico, etnologico, folcloristico, storia locale)

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1272 presentata dai Consiglieri Taricco, Motta Angela e Muliere, inerente a "A rischio la candidatura al patrimonio mondiale UNESCO dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato?"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'interrogazione a risposta indifferibile ed urgente n. 1272 dei Consiglieri Taricco, Motta Angela e Muliere.
Risponderà il Vicepresidente Cavallera.
La parola al Consigliere Taricco per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
L'interrogazione pone un dubbio, che vorremmo fosse fugato, perch abbiamo letto, dalle delibere di Giunta, che recentemente la Giunta ha approvato l'avvio del percorso che porterà alla candidatura dell'area del Monviso, sostanzialmente, come patrimonio universale dell'UNESCO territorio che consideriamo assolutamente di grande pregio e da tutelare.
Il quesito che ci poniamo e che poniamo alla Giunta è se abbia valutato il rischio - o il non rischio - di interferenza con la candidatura dei territori del vino: Langhe-Roero e Monferrato.
Non vorremmo che, essendo stata rimandata al 2013 la valutazione sulla candidatura delle terre del vino, mettere in campo una nuova candidatura dello stesso territorio presso l'UNESCO indebolisse o rendesse fragile la candidatura su cui abbiamo lavorato in tutti questi anni.
Vorremmo delle rassicurazioni dalla Giunta, sul fatto che quel rischio sia stato valutato e che non esistano rischi che portino ad elidere reciprocamente i due progetti.
Grazie.



PONSO TULLIO



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Taricco.
La parola al Vicepresidente Cavallera, per la risposta.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Con riferimento all'interrogazione consiliare in oggetto, si evidenzia che la candidatura del sito "Paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato" ha avuto ufficialmente avvio il 1° giugno 2006, con l'iscrizione nella "tentative list" italiana del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO, da parte del gruppo di lavoro interministeriale permanente per il Patrimonio Mondiale; il progetto era, comunque, già in discussione nei territori fin dal 2003.
L'inizio concreto delle attività è avvenuto con la sottoscrizione, l'11 febbraio 2008, di un Protocollo di Intesa fra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Regione Piemonte e le Province di Alessandria, Asti e Cuneo, finalizzato all'individuazione dei siti di eccezionale valore da iscrivere al Patrimonio UNESCO e alla redazione del Dossier di candidatura e del relativo Piano di gestione.
A livello operativo hanno collaborato alla predisposizione del Dossier di candidatura, dell'analisi comparativa e del relativo Piano di gestione del progetto un "Comitato di Pilotaggio", coordinato dalla Regione Piemonte, e un "Gruppo Tecnico", coordinato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Regionale per i Beni Culturali e per il Paesaggio, insieme all'Istituto Superiore sui Sistemi Territoriali dell'Innovazione (SiTI), incaricato nell'ottobre 2008, oltre ad altri esperti del settore.
Nei due anni successivi si è provveduto a: definizione della perimetrazione delle core zone, delle buffer zone e della relativa normativa di tutela concertazione con le Amministrazioni comunali che ha portato, mediante l'adozione di varianti ai PRGC che introducono nella normativa urbanistica vigente una disciplina di salvaguardia delle aree di eccellenza perimetrale, alla individuazione della rete di tutela del paesaggio richiesta dall'UNESCO costituzione, il 10 gennaio 2011, dell'Associazione per il patrimonio dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, con finalità di sostegno e promozione del progetto di candidatura.
Il 21 gennaio 2011 il Dossier di candidatura è stato consegnato a Parigi all'UNESCO e, nell'ottobre 2011, un esperto ICOMOS (istituto dell'UNESCO) ha visitato i territori della candidatura.
L'esito della valutazione tecnica di ICOMOS , reso pubblico nel maggio 2012, è stato ripreso totalmente nella decisione del Comitato UNESCO espressa a San Pietroburgo nel giugno 2012 e la proposta di candidatura è stata rinviata con richiesta di approfondimenti.
Sono oggi in corso le ulteriori valutazioni tecniche e le politiche che porteranno alle integrazioni e modifiche del Dossier di candidatura per la sua ripresentazione al Comitato Italiano UNESCO entro dicembre 2012 e all'UNESCO a Parigi entro gennaio 2013. Una nuova ispezione da parte di un esperto ICOMOS è prevista nell'autunno 2013 e la decisione definitiva del Comitato UNESCO sarà espressa nel giugno 2014.
Questi sono, purtroppo, i tempi ordinari dell'UNESCO.Per quanto compete a quest'Assessorato, non risulta esserci alcuna incompatibilità tra la candidatura a patrimonio mondiale dei "Paesaggi vitivinicoli di Langhe Roero e Monferrato" e la candidatura della "Area della Biosfera del Monviso" in quanto, quest'ultima, partecipa per il riconoscimento alle rete mondiale delle "Riserve della Biosfera" e non al Patrimonio Mondiale.
Infatti, il Programma Intergovernativo "Man and Biosphere" (MaB), "Uomo e Biosfera", nato nel 1971, si occupa di ecosistemi terrestri ed acquatici e non riguarda l'elenco dei siti del Patrimonio Mondiale.
Il Programma MaB ha dato vita ad una rete mondiale di "Riserve della Biosfera" ("Biosphere Reserves") che attualmente comprende 580 riserve distribuite in 114 paesi del mondo.
Le aree riconosciute sono territori dalle svariate tipologie paesaggistiche (dai deserti ai parchi urbani) e dalle dimensioni più diverse (da pochi ettari a molti chilometri quadrati) che hanno caratteristiche biologiche di grande rilevanza e adottano pratiche di gestione e di progettualità comuni volte a favorire la conservazione delle specie, il recupero delle zone degradate, la lotta contro le attività illegali, le iniziative di educazione ambientale e di formazione.
L'Italia conta attualmente otto riserve della biosfera dislocate in varie regioni.
Posso sintetizzare, magari con parole non totalmente precise. Mentre Langhe-Roero-Monferrato potrebbe essere visto dal punto di vista paesaggistico oppure dell'Ecomuseo, lì invece ha una caratteristica più ambientale. Quindi, non riteniamo che siano contraddizioni.


Argomento: Istituti di credito

Interrogazione n. 920 presentata dal Consigliere Placido, inerente a "Credito alle aziende piemontesi"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'interrogazione n. 920; per Regolamento tale interrogazione non prevede l'illustrazione.
La parola all'Assessore Giordano, per la risposta.



GIORDANO Massimo, Assessore allo sviluppo economico

Grazie, Presidente.
Ricordo ai colleghi che, a seguito di una faticosa interlocuzione con la BEI e la Cassa Depositi e Prestiti, siamo riusciti a portare a disposizione delle nostre aziende una liquidità aggiuntiva di 250 milioni di euro. Sottolineo "aggiuntiva", quindi che non va a sostituire una liquidità che Finpiemonte mette a disposizione delle aziende.
Qualche settimana fa, abbiamo deliberato in Giunta la scelta delle misure da finanziare attraverso questa liquidità aggiuntiva. Vi sono peraltro protocolli d'intesa, sia con la BEI che con la Cassa Depositi e Prestiti, che disciplinano le modalità e la tempistica attraverso la quale questa liquidità può essere messa a disposizione. Tra l'altro, è anche una tempistica, soprattutto per i fondi BEI, abbastanza stringente.
Abbiamo scelto otto misure che saranno finanziate attraverso questi fondi.
La prima è la misura dei prestiti partecipativi, una misura molto richiesta delle aziende, che peraltro ha già una graduatoria a disposizione e quindi ci permette di mettere in circolo questa liquidità in tempi relativamente brevi. Queste provviste non sono a tasso zero, ma vengono messe a disposizione attraverso un tasso agevolato.
In un periodo come quello attuale è difficile fornire indicazioni precise e soprattutto stabili del tasso di interesse; in base agli ultimi rilevamenti, che sono risalenti all'inizio del 2012, viene ipotizzato un tasso complessivo di circa 2.40% sulla provvista BEI e 3.10% sulla liquidità della Cassa Depositi e Prestiti.
Vi è però un nostro impegno ad intervenire (la deliberazione quadro della Giunta lo prevede espressamente, anche con le modalità di finanziamento che la Regione mette in campo) per abbassare questo tasso di interesse come minimo all'1% e in alcuni casi, con l'aiuto anche di altri soggetti, tra cui il sistema delle Camere di commercio, per abbassarlo ad un tasso zero.
Peraltro, la prima misura che viene finanziata, che è quella dei prestiti partecipativi, è una misura che porta iniezioni di liquidità a tasso zero, perché lì c'è sia un intervento nostro che quello del sistema delle Camere di commercio.
Sulle altre misure, ripeto, si verificherà di volta in volta, se vi è la disponibilità del sistema camerale ad accollarsi un punto in percentuale, ma sicuramente ci sarà il nostro intervento per portarlo all'1%.
Le tempistiche possono variare da misura a misura. Sulla misura già pronta, che è quella dei prestiti partecipativi, avendo già una graduatoria, è evidente che la tempistica sarà più breve. Per le altre misure, che stiamo costruendo, ci potrà essere la necessità di qualche settimana in più, ma si ritiene che - almeno questo è l'obiettivo che ci siamo prefissati - che su ogni pratica non si debba superiore un periodo di tre o quattro mesi. Il soggetto gestore sarà Finpiemonte, che gestirà queste misure in convenzione con il sistema bancario, quindi con i singoli istituti di credito attraverso le modalità che sono ordinarie, quindi attraverso le normali modalità che vengono convenzionate da solito, come da deliberazioni quadro attraverso gli accordi che vengono fatti con le banche.
Se serviranno ulteriori informazioni, sono ovviamente disponibile a darle ai colleghi.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
La parola al Vicepresidente Placido, che ha cinque minuti per la replica, in qualità di Consigliere.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente.
Assessore, devo dire, con tutta la simpatia che sa che ho nei suoi confronti, che purtroppo non posso che ritenermi insoddisfatto dalla sua risposta, che è frutto di quanto è stato preparato dagli Uffici e presumo anche da Finpiemonte, in quanto non risponde puntualmente ai quesiti che sono posti nella interrogazione che è dello scorso gennaio! Quindi sono passati nove mesi.
Lei ha detto che da poco sono state erogate le risorse, ma allora il problema era appunto che dovevano esserci 250 milioni. Mal contati, ce n'erano 25 a disposizione! Siccome, come ha detto lei, erano non sostitutivi, ma aggiuntivi, adesso veniamo a sapere che sono arrivati da poco.
Allora, da cosa è stato determinato questo lasso temporale di otto/nove mesi in un periodo in cui non solo le risorse in quanto tali sono, come lei e i colleghi sanno benissimo, importantissime, ma anche la possibilità di poterne disporre con celerità? Lei ha parlato di otto misure, ne ha illustrata una, ma non ha dato risposta rispetto ai tassi di interesse, al tasso di interesse nominale, a quello effettivo globale, agli importi massimi, agli importi minimi e alla durata.
un'interrogazione noiosa, come tutta la materia finanziaria, che entra nel merito di aspetti legati a tassi, percentuali, durate e finanziamenti, però a un'interrogazione noiosa e tecnica serve una risposta puntuale, noiosa e tecnica, altrimenti sono al punto di prima, con l'unica aggiunta, importante, che non ho capito se complessivamente adesso ci siano o meno 250 milioni di euro. Dove erano, a cosa servivano, come venivano utilizzati, o peggio ancora, come non venivano utilizzati gli oltre 200 che mancavano a gennaio, quando solo 25 furono messi a disposizione da Finpiemonte? Quindi, Assessore Giordano, la ripresento immediatamente, con le stesse caratteristiche, pronto a ritirarla nei prossimi giorni, se riceverò, come mi auguro, da parte sua, anche in forma scritta, una risposta puntuale ed esauriente. Altrimenti, è evidente che mi vedo costretto a ripetere l'interrogazione. Annuncio agli Uffici che, però, sarà un'interrogazione con illustrazione, risposta e replica, perché a quel punto - mi auguro di no - se ne sentirebbe la necessità.


Argomento: Contributi alle attività produttive

Interrogazione a risposta indifferente e urgente n. 1185 presentata dai Consiglieri Taricco, Gariglio, Manica, Muliere, Pentenero, Reschigna e Ronzani, inerente a "Finanziamento della legge regionale n. 18/2008 a sostegno della piccola imprenditoria editoriale locale"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1185, presentata dal Consigliere Taricco, al quale ricordo che ha due minuti a disposizione per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Molto semplicemente, l'interrogazione è volta a comprendere la reale situazione riguardo a questa vicenda dell'editoria.
Fino all'anno scorso avevamo un fondo, che, orientativamente, ruotava intorno ai 300 mila euro, con cui la Regione aveva gestito tutta una serie di interventi di sostegno all'editoria locale. In molteplici occasioni, nel periodo di approvazione del bilancio e successivamente, importanti esponenti di questa Amministrazione regionale, durante convegni ed iniziative, hanno tranquillizzato il pubblico dei piccoli editori locali dicendo loro che non cambiava nulla e che le risorse c'erano. Invece, dalla lettura del bilancio risulterebbe che non ci sono risorse.
Poiché sui quotidiani - conservo i tagliandini - sono intervenuti eminenti personalità di quest'Amministrazione regionale - poi dirò anche i nomi - dicendo di stare tranquilli, che è tutto a posto, vorremmo capire se, effettivamente, è tutto a posto o se, invece, come risulta dalla lettura delle carte, non c'è alcuna soluzione, a meno che non ci sia l'intenzione, in sede di assestamento o da altre parti, di risolvere il problema. Allora, vorremmo comprendere la reale situazione riguardo all'editoria locale.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
La parola all'Assessore Giordano per la risposta.



GIORDANO Massimo, Assessore allo sviluppo economico

Grazie.
Conoscendoli, credo che i colleghi si comportino sempre nella stessa maniera. Di fronte a sollecitazioni esterne da parte di gruppi organizzati o di associazioni di categoria affinché tenere presente alcune esigenze, ci si impegna in tal senso; ci si impegna, se si ritiene che la sollecitazione sia meritevole, a portare quella voce, ma nessuno spende mai il risultato perché nessuno di noi conosce l'evolversi della situazione, soprattutto in un contesto difficile come questo, in cui le risorse sono molto poche.
Infatti, rispetto ai tempi in cui il collega sedeva in Giunta, è cambiato il mondo.
Premesso che tutti al nostro interno ritengono che l'editoria locale deve essere sostenuta, o che meriti di essere sostenuta, perché i giornali locali sono quelli che danno voce ai territori, i territori senza questi giornali locali rischierebbero di non avere voce. Personalmente, avendo sostenuto - appena ero arrivato - il finanziamento di questo bando, perch non si aveva avuto il tempo di studiare percorsi alternativi, ritengo che lo stesso, in realtà, non sia un grande aiuto per l'editoria locale.
Se il collega si è occupato del tema lo conoscerà anche in dettaglio: di fatto, si danno piccoli contributi, la cui entità ammonta a qualche migliaia di euro (cinque, sette, 12), che sembrano quasi una mancia, perch sono in proporzione alle spese di distribuzione.
Ora, in un momento in cui di risorse ce ne sono poche, è comunque meglio aiutare con poco che non dare nulla, ma credo occorra un discorso con l'editoria locale per studiare percorsi di aiuto, magari su progetti di innovazione, di innovazione tecnologica, sull'utilizzo delle nuove tecnologie e sui sistemi informativi. Poi, il collega mi dirà cosa ne pensa, ma si può costituire una modalità, seppure nuova, ben più utile per dare loro una mano.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Proseguimento esame disegno di legge n. 153, inerente a "Nuove modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo)"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame del disegno di legge n. 153, inerente a "Nuove modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo)", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Nella seduta pomeridiana del 18 settembre 2012 sono stati votati gli articoli 3 e 4.
ARTICOLO 5 All'articolo 5 sono stati ritirati gli emendamenti rubricati n. 131) 132), 133), 142), 134), 135), 136), 336) e 140).
Proseguiamo con l'esame degli emendamenti, a cominciare da quello rubricato n. 819), di cui è primo firmatario il Consigliere Reschigna.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Volevo solo segnalare - gli Uffici già ne sono a conoscenza - che noi siamo sprovvisti di connessione internet e non abbiamo il testo degli emendamenti né in forma cartacea né in forma elettronica, pertanto non sappiamo come discutere i documenti di cui siamo firmatari o di come votare quelli presentati dai colleghi.
Chiedo se gli Uffici vogliono provvedere in cinque minuti a fornirci gli emendamenti in una di queste forme. Grazie.



PRESIDENTE

Consigliere Bono, ha tutte le ragioni, purtroppo mi comunicano che è caduta la rete in tutto il quartiere, quindi la problematica è piuttosto ampia; provvederemo con le copie cartacee appena possibile. Grazie.
Non vedendo il Consigliere Reschigna, chiedo se altri colleghi firmatari lo vogliono illustrare.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 819) presentato dai Consiglieri Reschigna Ronzani, Pentenero, Taricco, Lepri: al comma 1 dell'articolo 4 (Processo di pianificazione del territorio) della legge regionale n. 56/1977, come sostituito dall'articolo 5 del disegno di legge n. 153, dopo le parole "Il processo di pianificazione del territorio è realizzato" sono inserite le parole ", nell'ambito di un processo partecipativo e di coinvolgimento della comunità locale".
Tale emendamento viene dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 144) presentato dai Consiglieri Buquicchio e Stara: al comma 1 dell'articolo 4 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo) come sostituito dall'articolo 5 del disegno di legge n. 153, dopo le parole: "dai soggetti di cui all'articolo 2", sono aggiunte le parole: "che conformano la propria attività al metodo del confronto e della concertazione con gli altri enti pubblici territoriali e con le altre amministrazioni preoposte alla cura degli interessi pubblici coinvolti,".
Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
All'articolo 5 del disegno di legge n. 153, comma 1, chiediamo che dopo le parole "Il processo di pianificazione del territorio è realizzato dai soggetti di cui all'articolo 2", possano essere aggiunte le parole "che conformano la propria attività al metodo del confronto e della concertazione con gli altri enti pubblici territoriali e con le altre amministrazioni preposte alla cura degli interessi pubblici coinvolti".
Assessore, Presidente e colleghi, oggi, riprendiamo la discussione del disegno di legge n. 153, ritengo senza avere minimamente risolto il nodo che è squisitamente politico, che sta alla base degli emendamenti, quindi dell'attività emendativa di molti Gruppi dell'opposizione. Se volete chiamarla attività ostruzionistica, in alcuni casi, probabilmente, alcuni emendamenti sono da assemblare nell'ambito di quelli ostruzionistici, ma non piovono dal cielo così.
Infatti, la Commissione d'inchiesta sull'urbanistica, che ho l'onore e l'onere di presiedere, dopo l'analisi di tanti fascicoli e di tanti casi riguardanti numerose Amministrazioni su tutto il territorio - per il momento provinciale, ma presto sarà allargato all'altro territorio regionale - sta evidenziando problematiche, che noi riteniamo tali, che attengono a quelle famose varianti parziali.
Emerge chiaramente che anche là dove la Provincia o gli Enti sovraordinati in Conferenza di copianificazione, a tale riguardo, esprimono perplessità e giudizi un po' critici sull'argomento, in nome dell'autonomia locale il Comune non sempre, anzi, molto spesso, non ne tiene minimamente conto.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 437) presentato dai Consiglieri Artesio, Stara: all'articolo 5, comma 1) dopo le parole "...dai soggetti di cui all'articolo 2" aggiungere le parole "in coordinamento con gli indirizzi di sviluppo economico e sociale".
La Consigliera Artesio dà per illustrato l'emendamento rubricato n. 437).
L'emendamento rubricato n. 133) è ritirato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 820) presentato dai Consiglieri Reschigna Ronzani, Pentenero, Taricco, Lepri: al comma 1 dell'articolo 4 (processo di pianificazione del territorio) della l.r. 56/1977, come sostituito dall'articolo 5 del disegno di legge n.
153, le parole "nell'ambito delle rispettive competenze, tenendo conto dei piani di diverso livello riguardanti l'ambito territoriale considerato o comunque interessato" sono sostituite dalle parole "ciascuno con riferimento nell'ambito territoriale di propria competenza considerando non solo la localizzazione degli interventi, ma anche l'impatto ambientale e paesaggistico che ne deriva".
Il Consigliere Reschigna lo dà per illustrato.
Emendamento rubricato n. 552) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Stara: al comma 1, dell'articolo 4 (processo di pianificazione del territorio) sostituzione dell'articolo 4 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (tutela ed uso del suolo), la parola "comunque" è sostituita dalla seguente "tuttavia".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Al di là del merito del singolo emendamento, vorremo ritornare sul merito della legge, come si sta articolando e in merito agli emendamenti che ha presentato l'Assessore Cavallera, anche per fare un po' di esercizio mentale nostro.
Noi Consiglieri affrontiamo, ogni giorno, due o tre temi diversi quindi risulta anche per noi stessi difficile riprendere in mano la materia, dopo che sono passate due o tre settimane in cui non abbiamo più analizzato il testo di legge.
Dall'ultima volta che abbiamo discusso della proposta di legge, la nostra posizione non è cambiata particolarmente.
Ci sono state delle modifiche nel testo di legge che vanno incontro ad alcune richieste che avevano avanzato le opposizioni - un raro caso in cui sono tutte abbastanza concordi - e non si è andati a toccare il nodo che resta cruciale, ovvero sia quello delle varianti parziali.
Abbiamo già detto più volte che, dal nostro punto di vista, delle due l'una: o si da valore e dignità ai Piani regolatori come strumenti di pianificazione e programmazione della crescita - se deve esserci crescita comunque, della vita e di quelle che sono le costruzioni di una città oppure si va a derogare con lo strumento delle varianti parziali.
Se noi riconosciamo che con una variante parziale, a prescindere dall'esaurimento della capacità edificatoria, si può costruire un tot perché si sono inseriti dei limiti percentuali fino all'1%, ad esempio, nei Comuni sopra i 100 mila abitanti - e facciamo una deroga per il residenziale, per il produttivo, per il commerciale e per il turistico togliamo dignità al Piano regolatore. È su questo - sicuramente l'Assessore ha più esperienza del sottoscritto - che vorrei che gli uffici e l'Assessorato si interrogassero. Se vogliamo licenziare il testo in breve tempo, andiamo a smontare lo strumento principe e principale di programmazione urbanistica, delle scelte urbanistiche di una città.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 142) è stato ritirato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 334) presentato dai Consiglieri Artesio, Stara: Articolo 5.
All'articolo 4, legge regionale n. 56/1977, comma 1, la frase conclusiva '.....e assicurando il rispetto delle linee fondamentali dell'assetto del territorio nazionale, formulate dallo Stato" è sostituita dalla seguente: ", nel rispetto delle linee fondamentali della legislazione statale in materia di governo del territorio".
La parola alla Consigliera Artesio per l'illustrazione.



ARTESIO Eleonora

Quest'emendamento è semplicemente un emendamento di riscrittura.
Volevamo essere puntuali nell'articolazione gerarchica dei livelli istituzionali che sovrintendono i processi di pianificazione.
In modo particolare, la preoccupazione che volevamo evidenziare con una migliore scrittura riguardava la necessità di essere più cogenti e più assertivi nella definizione del rispetto e della coerenza sulle linee fondamentali di assetto del territorio nazionale formulate dallo Stato. In realtà, l'operazione di pulizia linguistica che stiamo proponendo non è semplicemente letteraria, ma è la preoccupazione di rendere stringenti i parametri di riferimento e di coerenza tra i diversi livelli di pianificazione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Artesio.
Passiamo all'esame dell'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 553) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Stara: al comma 1, dell'articolo 4 (processo di pianificazione del territorio) sostituzione dell'articolo 4 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (tutela ed uso del suolo), la parola: "fondamentali" è sostituita dalla seguente: "guida".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Nell'illustrazione del precedente emendamento dicevo che si viene a creare una contrapposizione, meglio dire una contraddizione in termini, tra il lavoro che tutta la Commissione ha svolto riconoscendo valore a parte della proposta contenuta nel disegno di legge dell'Assessore Cavallera, di poter riscrivere la modalità con cui usciranno i futuri Piani regolatori generali dei 1.206 Comuni piemontesi. La possibilità di avere uno strumento più snello in cui i Comuni possono riuscire, o anche solo pensare, di iniziare il percorso di un Piano regolatore generale oggi e chiuderlo entro la fine della legislatura.
Mi rendo conto che sia una palese stortura dell'attività politica pensare di iniziare un Piano regolatore, consegnarlo alla legislatura successiva magari con altri rappresentanti, addirittura di colore diverso i quali si trovano con un documento che devono modificare e riparte il ping pong tra Comune, Regione e Provincia.
In questo caso vogliamo dare, e penso che questo sia patrimonio comune di tutti i Consiglieri presenti nell'Aula, dignità assoluta riconoscendo la piena potestà ai Comuni, per quanto riguarda le scelte urbanistiche come descritto dalla Costituzione, rinnovellata dalla modifica al Titolo V della Costituzione. Dall'altra, non vogliamo esagerare. Quando si passa da una logica di federalismo in cui si riconoscono i poteri, in un'ottica di sussidiarietà sia verticale che orizzontale a Comune, Provincia e Regione non si può derogare e finire nell'anarchia. Cioè dire: oggi facciamo delle varianti parziali in cui permettiamo ai Comuni sotto i 10 mila abitanti 4%; poi 3%, 2% e 1% sotto i 100 mila abitanti, di fare nuovo residenziale a prescindere dalla capacità edificatoria. Domani, magari, un altro Assessore rilancia e dice: "Con le varianti parziali possiamo fare tutto". Anche questa è l'ottica.
Assessore Cavallera, lei, giustamente, come rappresentante pro tempore dell'Assessorato all'urbanistica, deve anche lasciare e lascerà, volente o nolente, un segno per quanto riguarda la Regione Piemonte e la politica in generale sulle scelte urbanistiche della Regione stessa. Se nella Regione Veneto si parla di moratoria nel consumo dei suoli - è un'ipotesi non è uscita una legge - il Ministro Catania scrive un provvedimento in cui si pensa a limitare e a conteggiare il consumo di suolo. Noi non possiamo andare nella direzione opposta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Nell'associarmi alle affermazioni e al ragionamento che ha appena fatto il Capogruppo Bono, volevo sottolineare alcuni concetti.
Siamo in fase di discussione di questo importante disegno di legge nello specifico, all'articolo 5 - e al di là degli emendamenti che vanno a proporre puntuali modifiche rispetto ai termini all'interno del testo di legge, credo che sia importante ritornare sul ragionamento complessivo dell'impianto di questa norma, che vuole rappresentare un nuovo modello in materia urbanistica della Regione Piemonte.
Le problematiche relative alle tempistiche dei piani regolatori riscontrate per vari ostacoli o per vari imprevisti, secondo le esperienze pregresse, sono comprensibili e pare che non vi sia alcuna parte politica sebbene vi siano diversi opinioni all'interno dell'Aula, che non riconosca tali difficoltà La modalità per concedere una possibile governabilità da parte dei Comuni rispetto all'impianto urbanistico dell'Ente non deve scivolare, poi in una deregolamentazione, come è parso invece di vedere sia nell'impianto iniziale licenziato dalla Commissione, sia in quello approdato alla discussione dell'Aula.
Vi sono altre problematiche oltre alla questione tempistica che sono sotto gli occhi di tutti e che riguardano le modalità con cui si è modificata la città o il territorio in questi ultimi tempi che devono essere comunque tenute in considerazione. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Biolé.
Emendamento rubricato n. 554) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: Al comma 1 dell'articolo 4 (Processo di pianificazione del territorio) sostituzione dell'articolo 4 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo), la parola: "assetto" è sostituita dalla seguente: "apparato".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Come ricordavo nel precedente intervento, vi sono una serie di direzioni e di indirizzi che si stanno prendendo a differenti gradi a livello italiano sulla materia urbanistica, cui è correlata, ovviamente una parte urbanistica e, dall'altra, una nuova materia che forse, in futuro, sostituirà addirittura l'urbanistica, che è quella dell'uso o consumo del suolo.
Un domani - spero il più prossimo possibile - le scelte urbanistiche dovranno essere dettate non tanto dai bisogni di cassa dei Comuni, ma dall'esigenza di mantenere e preservare una risorsa fondamentale e in via di rarefazione (e quindi di contesa o di disputa), ovvero i suoli agricoli siano essi di pregio, e quindi di primo e di secondo livello, siano essi di minor valore, sia per una finalità di produzione agricola, sia per la fotosintesi clorofilliana, cioè per ridurre le concentrazioni di CO2 e aumentare la quantità di ossigeno, svolgendo tutte quelle funzioni che ovviamente fa il "verde", una sorta di "tampone" rispetto all'inquinamento antropoindotto.
Non voglio fare un discorso ambientalista (oggi si direbbe ecologista) perché non è questo il punto.
Il mio viole essere un discorso economico, perché sappiamo tutti che l'agricoltura ha un valore e un indotto economico importantissimo. Abbiamo un Assessorato all'agricoltura non a caso, che ha una mole di lavoro non indifferente. Poi è vero che negli ultimi due anni l'Assessorato soprattutto nella persona dell'Assessore, si è più impegnato forse nella tematica relativa alla caccia, ma tendenzialmente il tema dell'agricoltura è importantissimo, soprattutto in un territorio come il Piemonte, una Regione che però avrebbe bisogno di maggiore valorizzazione.
Purtroppo molto spesso all'estero, parlando di vini, si citano esempi come il Barolo o il Barbaresco ritenendo erroneamente che provengano dalla Regione Toscana: non si sa che vengono dal Piemonte. È dunque una questione economica, perché noi dobbiamo preservare una risorsa che produce un valore. Infatti, oltre al valore fondamentale in termini di cibo di cui ci nutriamo, rappresenta anche una "vetrina" all'estero, una possibilità di export e, dunque, di crescita e di benessere.
Nel pensare ad una logica in cui le città si espandono (non mi riferisco solo alla città metropolitana di Torino), visto che oramai la provincia di Torino a livello di terreni agricoli di pregio è ridotta quasi a nulla, non vogliamo che ciò accada anche nella provincia di Cuneo o nelle altre province ancora che, invece, sono all'avanguardia per quanto riguarda la produzione. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Concludo il concetto espresso nell'illustrazione precedente. Come dicevo, da una parte vi è l'esigenza di riduzione o di razionalizzazione della tempistica per la realizzazione dei piani e degli strumenti da parte degli Enti, che è comunque una questioni sentita da tutti, pur valutandola sotto diversi punti di vista. Dall'altra parte, vi è la problematica cui accennava prima il collega Bono, relativa alla salvaguardia e alla tutela rispetto all'uso indiscriminato del suolo, in termini di impermeabilizzazione e di urbanizzazione troppo vasta ed insistente su aree che, di fatto, hanno contribuito a creare conurbazioni, soprattutto nel centro della Regione, ma anche nelle altre Province più periferiche.
Tutto questo è tenuto insieme da un concetto che noi non condividiamo ma che è legato, da una parte, alla scarsità di risorse degli enti, e quindi alla necessità di fare cassa rispetto ad un bilancio molto risicato e poco sostenibile per gli enti minori, e, dall'altra, al contesto di crisi dal punto di vista della produzione e dell'occupazione, che spinge a trovare delle soluzioni possibili e veloci che, però, non sono lungimiranti, perché vanno ad intaccare un patrimonio e una risorsa che comunque non è sostituibile. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Biolé.
Emendamento rubricato n. 821) presentato dai Consiglieri Reschigna Ronzani, Pentenero, Taricco, Lepri: al comma 1 dell'articolo 4 (Processo di pianificazione del territorio) della l.r. 56/1977, come sostituito dall'articolo 5 del disegno di legge n.
153, dopo le parole "e assicurando il rispetto delle linee fondamentali dell'assetto del territorio nazionale, formulate dallo Stato" sono inserite le parole ", nonché il principio generale di maggior salvaguardia possibile di tutela dell'ambiente e del paesaggio".



PRESIDENTE

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Lo possiamo considerare illustrato.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 134) presentato dal Consigliere Buquicchio è ritirato.
Emendamento rubricato n. 555) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: al comma 2 dell'articolo 4 (Processo di pianificazione del territorio) sostituzione dell'articolo 4 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo), la parola: "considerano" è sostituita dalla seguente: "contemplano".
Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Come dicevo prima, queste due problematiche sono collegate.
Fin da quando è iniziata la discussione abbiamo visto un'eventuale apertura rispetto a quelle che sono state definizioni marginali e "ritoccature" marginali rispetto al testo, quindi una piccola apertura da parte dalla Giunta, per quanto riguarda le definizioni iniziali della legge e il fatto che, pur con uno sforzo che abbiamo visto, si è voluto dare risposta alla richiesta di allargamento rispetto alla partecipazione relativamente a tutte le fasi del processo di pianificazione urbanistica.
Lo abbiamo valutato positivamente.
Parallelamente, molti colleghi presenti in Aula fanno comunque parte della Commissione speciale che si occupa, in specifico, della valutazione dell'indagine conoscitiva rispetto alle varianti parziali a partire dal 2008 nelle principali città, prima della provincia di Torino, poi di Torino stesso e del concentrico, infine esteso ad altre province. Come prima è stato accennato dal Presidente della Commissione, da un certo punto di vista l'analisi sta procedendo, pur con difficoltà e con una mole di lavoro non indifferente, all'interno delle tempistiche di un Consiglio, di un insieme di rappresentanti funzionali che hanno diversi impegni di Aula e di Commissione, oltre a tutto il resto degli impegni come Consiglieri.
Il lavoro svolto sta dando indicazioni per quanto riguarda, a volte, il non rispetto, dal nostro punto di vista (a volte anche voluto delle indicazioni degli Enti superiori), rispetto all'elaborazione con la realizzazione di queste varianti parziali.
Tutto questo fa parte della sfera di cui si parlava; per cui, se da un punto di vista politico diverse forze possono avere indicazioni, ottiche idee, progetti e programmi non sovrapponibili, anche le nozioni tecniche di questi strumenti e dell'iter potrebbero dare indicazioni per creare una buona legge e, magari, per correggere gli obiettivi, dal punto di vista dei programmi.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Riprendendo sia il discorso del mio collega sia le parole che avevo proferito prima, il tema è sicuramente importante.
Probabilmente, se avessi dovuto porre all'attenzione della Commissione e dell'Aula, avrei fatto due disegni di legge separati.
Se però l'Assessore esce, aspetto che ritorni.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.48 riprende alle ore 11.49)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Può completare il suo intervento, Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Chiedo scusa all'Assessore, ma ovviamente il ragionamento senza di lei è incompleto per forza di cose.
Se fosse stato nelle mie facoltà proporre una modifica della legge quadro sull'urbanistica, la n. 56, probabilmente avrei scorporato i due temi.
Il tema su cui c'è unanimità o, meglio, larghe - larghissime - intese è quello relativo all'estensione della conferenza di co-pianificazione e valutazione delle varianti strutturali alle varianti generali ai piani regolatori in genere.
Sul tema delle varianti parziali invece non mi sembra che ci sia accordo, anzi, ci sia proprio una frattura netta tra la Giunta e le opposizioni. Mi sembra che la maggioranza si accodi alla proposta della Giunta, perché non ho visto grandi difese da parte della maggioranza sulla proposta di legge (si accoda perché così fa normalmente una maggioranza, ma anche su questo potremmo discutere, perché non condividiamo, anzi apprezziamo quando, a volte, si elevano voci nella maggioranza in contrasto con quanto espresso dall'esecutivo, proprio per riconoscere anche la fondamentale distinzione fra i poteri), mentre pare che le opposizioni tutte unite, vedano in questa modifica delle varianti parziali un vulnus a quella che è anche la stessa autonomia dei Comuni.
Continuerò nel prossimo intervento.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Emendamento rubricato n. 822) presentato dai Consiglieri Reschigna Ronzani, Pentenero, Taricco, Lepri: al comma 2 dell'articolo 4 (Processo di pianificazione del territorio) della l.r. 56/1977, come sostituito dall'articolo 5 dal disegno di legge n.
153, la parola "considerato" è sostituita dalla parola "assumono".
L'emendamento è stato dato per illustrato dal primo firmatario.
L'emendamento rubricato n. 135) è ritirato.
Emendamento rubricato n. 335) presentato dai Consiglieri Artesio, Stara: all'articolo 4, il comma 3 è sostituito dal seguente: "3. il PPR, o il piano territoriale regionale con specifica considerazione dei valori paesaggistici, formato e approvato dalla Regione in attuazione della normativa statale, costituisce, per quanto attiene alla tutela del paesaggio e del governo del territorio, strumento di pianificazione di carattere sovraordinato e prevalente rispetto a tutti gli altri strumenti e atti di pianificazione, compresi i piani d'area delle aree protette".
Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio per l'illustrazione; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Proseguiamo nel perfezionamento, dal nostro punto di vista, delle relazioni interistituzionali, rispetto alla coerenza degli strumenti di programmazione.
In modo particolare, con questo emendamento, che interviene sul piano territoriale regionale, si ritiene necessario rafforzarne il carattere sovraordinato, rispetto a tutti gli altri strumenti di pianificazione compresi quelli relativi alle aree protette. Questo perché nell'esperienza piemontese si è verificato, in alcuni casi di variante ai piani regolatori generali che hanno inciso sui piani d'area vigente, che questi cambiamenti siano stati trattati come varianti parziali, in violazione della disciplina di salvaguardia imposta dalle norme di attuazione del piano regionale adottato.
Pertanto, essendo evidentemente a noi caro, come già dicono altri colleghi, la preoccupazione in ordine all'impiego della variante parziale con l'emendamento vogliamo rafforzare il carattere esclusivo della pianificazione regionale, onde eliminare ogni sorta di equivoco e ogni possibile eccezione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Artesio.
L'emendamento rubricato n. 136) è ritirato dai proponenti.
Prima di procedere con gli emendamenti, comunico che alle ore 12.10 si riunirà la Conferenza dei Capigruppo in Sala A, per riprendere i lavori dopo circa un quarto d'ora, con l'eventuale votazione del testo.
Emendamento rubricato n. 556) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Stara: al comma 3 dell'articolo 4 (Processo di pianificazione del territorio) sostituzione dell'articolo 4 della l.r. del 5 dicembre 1977 n. 56 (Tutela ed uso del suolo), la parola: "considerazione" è sostituita dalla seguente: "quantificazione".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Sentendo l'intervento della Consigliera Artesio, in effetti, va nella nostra stessa direzione, proprio perché c'è una preoccupazione unanime, da parte delle diverse forze di opposizione, di creare equivoci e possibili deroghe nell'idea delle varianti parziali. Equivoci e deroghe che il Consigliere Buquicchio, insieme a tutto l'ufficio con cui lavora e ai Commissari della Commissione di inchiesta urbanistica, sta dimostrando.
la dimostrazione ovviamente tecnica, perché la dimostrazione politica o il sentore politico già c'era. I Comuni, quando devono fare una variante generale, tendono a fare una variante strutturale, quando dovrebbero fare una variante strutturale tendono a fare una variante parziale, cioè alcuni Comuni - non generalizziamo mai - usano male (non vorrei dire abusano) gli strumenti urbanistici che sono dati dalla normativa regionale e nazionale.
Per fortuna, vi è un piano territoriale regionale e ci dovrebbe essere un piano paesaggistico regionale, che mette dei vincoli, perché anche i piani di coordinamento provinciali ovviamente sono oggetto delle rispettabili e rispettive posizioni politiche dei rappresentanti che siedono al momento nei rispettivi enti provinciali. Quindi, pongono dei vincoli magari per alcune espressioni, ma dall'altra parte impongono tutta una serie di infrastrutture cosiddette strategiche e non strategiche penso ad esempio al piano di coordinamento provinciale di Torino, sulla cui strategicità si potrebbe discutere - che mettono i Comuni nella posizione di dovere accogliere, senza poter discutere, alcune scelte che vengono dall'alto, e per "dall'alto" intendo le istituzioni gerarchicamente superiori.
Quindi, ai Comuni dobbiamo dare giustamente uno strumento chiaro snello e semplice, che non sia equivocabile né nel bene né nel male.
Ho già detto la volta scorsa che non faccio una questione di dolo o comunque di intenzione di cementificare solo per sport. Tuttavia, dico che per i Comuni, e questo è evidente a tutti i colleghi che hanno più esperienza di me e che hanno fatto il sindaco nei loro Comuni - magari nel loro Comune non l'hanno fatto - lo strumento urbanistico è uno strumento per fare cassa, con gli oneri di urbanizzazione, con la modifica alla legge Bucalossi del '72, che è stata fatta dal Governo nazionale - quindi c'è stata un pressione ANCI verso il Governo - su cui noi dobbiamo insistere.
Dobbiamo insistere, perché non possiamo dare ai Comuni uno strumento equivocabile, uno strumento che può essere utilizzato per fare cassa.



PONSO TULLIO



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 137) presentato dai Consiglieri Buquicchio, Stara: al comma 3 dell'articolo 4 della legge regionale 56/1977 (Tutela e uso del suolo) come sostituito dall'articolo 5 del disegno di legge 153, dopo le parole "alla tutela" sono aggiunte le parole "e valorizzazione".
La parola al Consigliere Buquicchio per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Riprendendo il ragionamento che ho interrotto nel precedente intervento nell'illustrazione emendativa e interloquendo sempre con l'Assessore, oltre che con i colleghi, ricordo che il nodo principale - ripeto, è un nodo politico - riguarda quello che si ritiene da parte nostra, quindi vostra della Giunta, di dover attribuire in termini di autonomia ai Comuni.
E questo incide in modo sostanziale, così come sta emergendo dall'attività della Commissione d'inchiesta, soprattutto sulle varianti parziali.
Noi non siamo d'accordo, e continuiamo a ripeterlo in tutti i modi, che l'autonomia del Comune relativamente a quel punto possa essere totale.
Riteniamo che, essendo stata attribuita alla Regione e poi a cascata alla Provincia, la possibilità di controllo e di intervento da parte di un ente sovraordinato, non basti dire o modificare la norma in modo che l'amministrazione comunale dichiari di avere tenuto conto delle osservazioni provinciali. Non capisco perché ci si debba fermare lì.
Il Comune dovrà certificare sicuramente e dichiarare di averne tenuto conto, ma occorre che, prima che lo faccia la Magistratura, qualcun altro nell'ambito delle istituzioni, quindi non può che essere un ente sovraordinato, vada a verificare se è vero che ne ha tenuto conto o non è vero.
Questo storia che poi ognuno ne risponde in caso di non veridicità di dichiarazione o di non fedele dichiarazione, secondo noi deve essere superata, ed è paradossale che, nel momento in cui l'andamento dello Stato centralista - chiamiamolo così - può assumere connotazioni particolari come quelle che stiamo vedendo, non si ritenga di dover riassumere non più abdicando a funzioni proprie di Enti locali o di Regioni come la nostra, in situazioni su argomenti delicatissimi come quello dell'utilizzo del territorio e dell'edificabilità.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Buquicchio.
Emendamento rubricato n. 557) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: al comma 3, dell'articolo 4 (Processo di pianificazione del territorio) sostituzione dell'articolo 4 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela e uso del suolo) la parola "compresi" è sostituita dalla seguente: "inclusi".
Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Rispetto a quest'articolo 5 andiamo ad esaurimento rispetto a quelli che sono i nostri emendamenti.
Come dicevo, gli emendamenti passati, quindi dal n. 553) fino al n.
557), sono richieste di modifica puntuale di termini all'interno del testo di questo articolo. E ci si avvicina a quella che è la richiesta di modifica sostanziale, che è quella rispetto al prossimo emendamento, quello rubricato n. 558), che andremo a illustrare dopo.
Questo per dire che comunque al di là di tutto, come stavo dicendo prima, vista l'eventuale apertura che abbiamo trovato da parte della Giunta rispetto ad alcune modifiche, pur con sforzi di illustrazioni anche di tipo ostruzionistico da parte del nostro Gruppo e da parte del Gruppo Italia dei Valori, con gli emendamenti, che come numero sono diminuiti, chiediamo quelle che sono le variazioni nel merito sostanziale.
Il concetto espresso prima rimane valido. Il testo, che dovrebbe rappresentare, quando sarà approvato da quest'Aula e quindi entrerà in vigore con la pubblicazione, un'importante svolta per quanto riguarda la regolamentazione urbanistica nella nostra Regione, ovviamente nasce dalla volontà della Giunta e, nello specifico, dell'Assessore Cavallera che ne ha delega. Ma può essere, con il lavoro che stiamo portando avanti, un testo che rappresenti davvero una concertazione di quelli che sono i punti di vista politici.
Mi pare di capire, alla luce delle discussioni che ci sono state nelle passate sedute, che ci si sta man mano allargando verso un'apertura rispetto alla partecipazione, con un'apertura rispetto a quella che è la tutela, tenuto anche conto della posizione presa ufficialmente dal Governo centrale, di cui critichiamo parecchie misure e parecchie politiche su vari settori, ma che, da questo punto di vista, ci sembra aver colto la problematica che, da tempo, singole associazioni, comitati e anche forze politiche stanno denunciando, che è quella della limitazione di consumo del suolo e del territorio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.
Le ricordo che, anche se è primo firmatario, ha solo due minuti.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Continuerei l'illustrazione dell'emendamento precedente. Secondo me bisogna scorporare il lavoro che è stato fatto in Commissione, perché è stato notevole: abbiamo fatto un ottimo lavoro di analisi degli emendamenti rispetto all'attività dell'Aula.
Ci sono delle parti della legge, che ormai sono state analizzate ridiscusse, emendate, illustrate. Su quelle parti si è trovato un accordo e quelle parti sarebbero suscettibili di avere uno sblocco rapido e pressoch immediato e potrebbero portare a quei benefici di cui sicuramente godrebbero non solo i Comuni del Piemonte, ma anche coloro che lavorano nel settore dell'edilizia potrebbero richiedere uno snellimento per quanto riguarda le pratiche delle varianti generali strutturali, come anche gli stessi Uffici della Regione potrebbero essere sollevati da un ruolo gerarchico di chi deve fare da controllore e da guardiano dei Piani regolatori nella direzione e nella nuova prospettiva di una posizione paritaria.
Tuttavia, la questione delle varianti parziali e alcuni altri punti che poi illustreremo, che probabilmente sono quelli un po' più dibattuti e combattuti anche all'interno dell'Aula, probabilmente avrebbero avuto bisogno di un'analisi in un disegno di legge a parte, cioè essere espunti da questo disegno di legge per essere inseriti in un altro provvedimento che magari avrebbe potuto avere un corso più lungo e più accidentato.
Questo anche perché molte volte, se si vuole portare a casa un risultato, magari è meglio accontentarsi dell'80% e non del 100% pur di ottenerlo subito.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 138) presentato dai Consiglieri Buquicchio e Stara: al comma 4 dell'articolo 4 della legge regionale 56/1977 (Tutela ed uso del suolo) come sostituito dall'articolo 5 del disegno di legge 153, dopo le parole "strumenti di pianificazione" sono aggiunte le parole "valorizzazione".
La parola al Consigliere Buquicchio, per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Non è un argomento, noi riteniamo, di poco conto, Assessore, quello che riguarda la titolarità delle scelte urbanistiche. Perché, lo so, lo abbiamo detto più volte, esistono diverse filosofie di pensiero. Per esempio, il professor Urbani, Professore ordinario di diritto amministrativo presso l'Università di Pescara e Chieti, sostiene: "La titolarità delle scelte urbanistiche relative alla disciplina e all'assetto del territorio comunale deve essere riservata al Comune" - su questo non si discute, proprio in rispetto di quel principio di sussidiarietà cui fa riferimento la Costituzione - "nei limiti però in cui tali scelte non incidano su interessi che potremmo definire, semplificando il concetto, sovracomunali".
Allora, è questo il concetto! Perché tanti anni fa è stato inserito in questa legge questo "benedetto" articolo 17 con il comma 7? Ricordiamoci che se da una parte c'è qualche Regione che ha seguito l'input di attribuzione a livello più basso, quello comunale, per la titolarità delle scelte, ci sono altre Regioni su cui questa configurazione della variante parziale non esiste minimamente.
Se sta emergendo che stiamo sprecando energie e anche denaro pubblico con questa Commissione d'inchiesta, allora chiudiamola! Se la Commissione d'inchiesta sta portando, in modo chiaro e inequivocabile, a dei risultati di un certo tipo, li vogliamo leggere? Ne vogliamo tenere conto sino in fondo o solo a chiacchiere? Questo è un nodo politico enorme! Quindi non chiedetevi perché quei poveri stupidi stanno facendo ostruzionismo! Non stiamo facendo ostruzionismo! Stiamo cercando di far capire fino in fondo che quel maledetto articolo 17 comma 7 deve scomparire da questa legge! O comunque deve essere modificato in modo tale che ai Comuni sia tolta la possibilità di abusare di quello strumento. E la possibilità di abuso non la si toglie dicendo soltanto che ci accontentiamo della dichiarazione da parte dei Comuni auditi che hanno adottato le modifiche segnalate dall'ente sovraordinato, ossia la Provincia.
Occorre il controllo, altrimenti non ci garantiamo! Quando in periferia l'autonomia locale non riesce ad autocontrollarsi è ovvio che interviene qualcun altro e poi ci si ribella! Prima di ribellarci, cerchiamo di adottare tutti gli strumenti necessari perché le cose funzionino al meglio. Ed è emerso in modo chiaro e inequivocabile che quello strumento non funziona o, meglio, potrebbe funzionare molto bene se non se ne facesse un abuso e poiché è stato strausato e abusato, non possiamo non tenerne conto! Quindi, invito ancora una volta l'Assessore e la Giunta, oltre a questa maggioranza, a tenere conto di questa istanza, che è un'istanza seria, è un nodo politico da cui purtroppo non veniamo fuori.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Buquicchio.
Come annunciato dal Presidente del Consiglio, interrompiamo i lavori dell'Aula e convochiamo i Capigruppo nella Sala A. I lavori riprenderanno presumibilmente verso le ore 12.30.
Invito comunque i Consiglieri a non allontanarsi, perché ci sarà un importante ordine del giorno sul Decreto legge del Consiglio dei Ministri che sarà trattato in Aula alla fine della Conferenza dei Capigruppo.
Grazie.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.10 riprende alle ore 12.39)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
I lavori proseguiranno oggi pomeriggio.
Ricordo che alle ore 14.30 ci sarà il question time e alle ore 15 il Consiglio.
Ricordo ancora che alle ore 12.45 avremo un incontro in Sala Viglione con il Sindaco di Biella e con il Sindaco di Vercelli, per la questione dell'accorpamento delle Province.
Grazie.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.40)



< torna indietro