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Dettaglio seduta n.280 del 03/10/12 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


NOVERO GIANFRANCO



(Alle ore 10.00 il Consigliere Segretario Novero comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 10.34)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Franco, Botta Marco, Cantore Casoni, Comba, Cota, Giordano, Montaruli, Sacchetto, Spagnuolo, Tiramani e Toselli.
Il numero legale è 25.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richieste d'inversione dei punti all'o.d.g. (presentate ai sensi articolo 96, comma 1, Regolamento), e richieste d'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g. (presentate ai sensi articolo 96, comma 4, Regolamento)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione. Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Ho presentato delle richieste di modifica: credo che la dottoressa Bertini le abbia riferito.



PRESIDENTE

Scusate, colleghi.
Dobbiamo modificare lo Statuto della Regione Piemonte in prima lettura: mi sembra che non sia un provvedimento "leggero". Sappiamo che questa seduta deve essere regolata, per Statuto e per Regolamento interno del Consiglio regionale, con il precedente Regolamento del Consiglio regionale vigente, pertanto richiamo l'attenzione di tutti poiché: a) è un'esperienza nuova per molti b) sono pervenute n. 67 richieste di inversione dei punti all'odg (presentate ai sensi articolo 96, comma 1, Regolamento), e n. 47 richieste d'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g. (presentate ai sensi articolo 96 comma 4, Regolamento).
Il Consigliere Giovine, alla domanda di rito del Presidente, ha chiesto di intervenire.
Ha la parola, lo ascoltiamo.



GIOVINE Michele

La ringrazio, Presidente.
Dicevo, ho presentato delle richieste d'inversione e d'inserimento di nuovi punti all'o.d.g. e vorrei poterle illustrare una per una.



PRESIDENTE

Quindi lei si vuole avvalere della facoltà di illustrare ogni singolo inserimento e ogni singola inversione? Posso invitarla magari a sfoltire visto che è un numero significativo di richieste, per poter mettere il Consiglio regionale in condizione di affrontare al più presto la modifica statutaria?



GIOVINE Michele

Presidente, la ringrazio per l'invito, ma ritengo che quelle siano materie altrettanto importanti. Peraltro, le richieste sono anche collegate in modo correlato alla proposta di modifica statutaria e ci sarà l'occasione da parte del sottoscritto di spiegarne le motivazioni negli interventi successivi.



PRESIDENTE

Bene, allora cominciamo dalla prima.
Richiesta d'inversione rubricata n. 1) presentata dal Consigliere Giovine: si chiede l'inversione del punto all'o.d.g. rubricato col n. 36 al punto n. 2 La parola al Consigliere Giovine, al quale ricordo (è un tecnicismo) che ha diritto a illustrare l'inserimento di un nuovo punto all'o.d.g. uno tra i proponenti e ha diritto, se lo chiede, a rispondere un unico intervento contro; poi si vota immediatamente una per una. Prego.



GIOVINE Michele

Presidente, la ringrazio per averlo giustamente ricordato.



PRESIDENTE

Ha diritto a tre minuti.



GIOVINE Michele

Quanto? Credo che siano i cinque minuti, Presidente. Essendo sul Capo X, credo siano cinque minuti.



PRESIDENTE

La Presidenza la interpreta come una questione incidentale e quindi sono tre minuti.



GIOVINE Michele

Non è una questione incidentale né una questione procedurale. Comunque vanno bene tre minuti, affronteremo la questione più avanti.



PRESIDENTE

Cominciamo la prima con tre minuti e nel frattempo approfondisco meglio, perché quantomeno per me è un ripasso perché il vecchio Regolamento risale a tanti anni fa. Prego.



GIOVINE Michele

Si chiede di invertire il punto n. 36) con punto n. 2). Il punto n. 36) si riferisce alla proposta di legge n. 247, "Modifica della legge regionale 4 gennaio 2000, n. 1 (Norme in materia di trasporto pubblico locale, in attuazione del decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422)" (ai sensi dell'articolo 37, comma 4 del Regolamento interno).
Noi riteniamo che siano sicuramente importanti le questioni dei costi della politica, della macchina burocratica e via discorrendo, ma è altrettanto vero che non possiamo continuamente, da settimane a questa parte, parlare solo e solamente di tali questioni.
Sicuramente il trasporto pubblico locale è un problema che riguarda molto di più i cittadini, ha un'incidenza sul bilancio regionale ben superiore a quella che hanno tutte le questioni legate al capitolo cosiddetto dei costi della politica, onde per cui noi riteniamo che ci debba essere un'alternanza, perlomeno, degli argomenti e quindi, prima di procedere sulla riforma statutaria - sulla quale poi eventualmente interverrò per spiegare qual è la nostra posizione - occorre invece parlare del trasporto pubblico locale e dell'attuazione del decreto legislativo del 19 novembre 1997, perché è indubbio che il trasporto pubblico locale interessa tutti i giorni una moltitudine infinita di cittadini piemontesi.
Non così è, ad esempio, il numero degli Assessori, il numero degli Assessori esterni, il numero dei Consiglieri.
Mi rendo conto che in questo momento ci sentiamo tutti quanti obbligati a trattare l'altro argomento, ma credo che invece sia più opportuno dimostrare anche una certa autonomia.



PRESIDENTE

Grazie.
Ho approfondito la procedura, quindi vorrei l'attenzione dell'Aula così spiego una volta sola.
"Articolo 97. Durata degli interventi sugli articoli e sugli emendamenti ai provvedimenti di cui al presente Capo.
1. La durata degli interventi sugli articoli non può superare i 10 minuti.
Possono avere durata superiore, ma non oltre 20 minuti, le relazioni sulle leggi.
2. Gli interventi di presentazione e discussione degli emendamenti e le dichiarazioni di voto non possono superare i 5 minuti".
Nulla si dice sulle questioni incidentali in cui rientrano, a mio parere gli inserimenti di nuovi punti all'o.d.g. e quant'altro.
"Articolo 95, comma 2: "Per quanto non espressamente previsto, si osservano le disposizioni generali".
Per favore, chi è interessato si sieda al proprio posto, mentre chi non è interessato può uscire, perché la questione è molto delicata, in quanto dobbiamo mettere sulla rotaia il dibattito di oggi.
Allora, ricominciamo daccapo.
"Articolo 97.- Durata degli interventi sugli articoli e sugli emendamenti ai provvedimenti di cui al presente Capo.
1. La durata degli interventi sugli articoli non può superare i 10 minuti.
Possono avere durata superiore, ma non oltre 20 minuti, le relazioni sulle leggi.
2. Gli interventi di presentazione e discussione degli emendamenti e le dichiarazioni di voto non possono superare i 5 minuti".
Verifichiamo che l'inserimento di nuovi punti e le inversioni non sono presenti esplicitamente in questo articolo. Siamo tutti d'accordo? Bene.
Passiamo all'articolo 95, comma 2: "Per quanto non espressamente previsto si osservano le disposizioni generali".
Non esiste un articolo espressamente per i nuovi inserimenti e per le inversioni. Ci siamo? Articolo 69 (Durata dei dibattiti e degli interventi), comma 4: "Gli interventi di carattere procedurale e incidentale, nonché le richieste di delucidazioni di cui all'articolo 55, quelle di carattere pregiudiziale sospensivo e preliminare di cui all'articolo 71 e quelle di non passaggio al voto di cui all'articolo 87, comma 3, non possono superare i tre minuti".
In questi ambiti procedurali, faccio rientrare gli inserimenti e le inversioni.
Infine, l'articolo 96, al terzo comma recita: "L'iscrizione di nuovi punti all'ordine del giorno, per i quali sia stato dato preavviso scritto nell'avviso di comunicazione della seduta del Consiglio, può essere proposta dal Presidente del Consiglio, dalla Giunta, dal Presidente di un Gruppo consiliare o da tre Consiglieri. Su tale proposta può chiedere di parlare, dopo il proponente, un solo Consigliere contrario e la votazione avviene in modo palese. La proposta è approvata se ottiene il voto favorevole della maggioranza dei Consiglieri assegnati al Consiglio regionale".
Pertanto: norme generali, procedura, tre minuti, uno a favore (chi presenta) e uno contro, si vota di volta in volta. È tutto chiaro? Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna per svolgere l'intervento contrario. Ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Questo sarà l'unico intervento che svolgerò fino a quanto verrà messa in atto questa tattica ostruzionistica.
Voglio ricordare che, a differenza di altre sedute di Consiglio regionale, il Gruppo del Partito Democratico ha apposto la firma all'inizio della seduta; non aspetterà, al momento dei singoli voti, di accertare l'esistenza della maggioranza in Aula; ha dato la disponibilità, come richiesto da me ieri nella Conferenza dei Capigruppo, dove ho colto positivamente la stessa disponibilità da parte di tutti i Gruppi, a garantire la sua presenza in aula nella seduta serale e nella seduta notturna. Ci sono momenti in cui l'Assemblea deve manifestare un orgoglio molto forte, e questo è uno di quei momenti.
Considero legittima l'espressione di opinioni diverse. Considero osceno qualunque tentativo ostruzionistico che viene condotto in questo momento e in quest'Aula. Sotto quest'aspetto, essendo ancora oggi il Consigliere Giovine parte di questa maggioranza, pretendo un'immediata presa di posizione politica da parte del Presidente Cota che dichiari il Consigliere Giovine fuori dalla maggioranza che governa questa Regione, perché ci vuole coerenza sotto tutti i profili.
Un Presidente della Regione non può tollerare che in questo momento l'Assemblea regionale sia messa sotto scacco da un rappresentante della sua maggioranza. Poi, ciascuno si assume le sue responsabilità individuali. Noi ce le assumeremo, non abbiamo nessun timore a stare qua questa sera e questa notte, ma questo atto politico deve anticipare qualunque discussione in quest'Aula oggi.



PRESIDENTE

Sulla questione del Presidente della Regione, con il quale ho ampiamente parlato stamattina, mi riservo - poiché questa mattina è impossibilitato - di fare comunicazioni in corso di seduta.



PRESIDENTE

GIOVINE Michele (fuori microfono)



PRESIDENTE

Intervengo dopo sulle comunicazioni che ha fatto prima.



PRESIDENTE

Le comunicazioni sono chiuse. Adesso si vota.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione di punti all'o.d.g.
rubricata n. 1).
Il Consiglio non approva.
Scusate, colleghi, diamo atto che il Consigliere Bono e la collega Manica sono stati impossibilitati a votare per difetto del sistema e resti agli atti che hanno votato in modo contrario, mente il Consigliere Giovine, che anche lui non ha avuto modo di votare a causa di impedimento elettronico mi dice che il suo voto era favorevole.
Ci sono altri problemi tecnici? Colleghi, però non dovete continuare a sfilare la scheda, ma aspettate che venga il tecnico a controllare il sistema.
Ha chiesto la parola la Giunta regionale. Prego, Assessore Maccanti.



MACCANTI Elena, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

Grazie, Presidente.
In riferimento alla richiesta del Presidente Reschigna, volevo comunicare all'Aula che il Presidente della Giunta regionale sta rientrando da Cuneo per poter partecipare a questo dibattito.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Richiesta d'inversione n. 2) presentata dal Consigliere Giovine: si chiede l'inversione del punto all'o.d.g. rubricato col n. 35 al punto n. 2 La parola al Consigliere Giovine per l'illustrazione



GIOVINE Michele

Vorrei intervenire a questo punto sulla questione procedurale, perch lei ha dato un'interpretazione del regolamento, che può avere un suo senso ma al riguardo volevo anche mettere a verbale due questioni.
Sono le questioni che ha richiamato lei nell'articolo, perché ho letto anch'io quel riferimento alle questioni generali, ma non sono inerenti alla tempistica.
vero che non sono contemplate le inversioni e gli inserimenti nel Capo X, ma neanche nel resto del Regolamento, perché le inversioni e gli inserimenti non sono questioni procedurali.
Quello che sto facendo adesso è invece un intervento di carattere procedurale. Per il momento non ho problemi, la inviterò poi ad ulteriore riflessione.
Invece per analogia, siccome nel Capo X - e s' immagina che tutti gli interventi previsti nel Capo X, compresi gli inserimenti e le inversioni hanno un procedimento particolare, di tutela evidentemente - sono previste alcune cose all'articolo 97 e il tempo di intervento più basso è quello di cinque minuti.
Per questo dico che per analogia si deve usare la tempistica immaginata dall'articolo 97 del Capo X e non l'altra.
Per carità, Presidente, capisco la tensione, ma voglio anche mettere a verbale che siccome su quest'aspetto, già mesi fa, anzi forse più di un anno fa, avendo qualche dubbio, chiesi lumi alla dottoressa Bestini, che mi risulta essere il Direttore Generale d'Aula, la quale diede la mia interpretazione, cioè che gli interventi per le inversioni e gli inserimenti durano cinque minuti.
Mi sembra anche di ricordare che ogni volta che si discute un inserimento o un'inversione con il Regolamento normale, si discute per dieci minuti, a parte quando interviene il Presidente Reschigna, il quale interviene ad libitum. Questo non è un problema, ma d'altronde ha questa facoltà.
tutto, Presidente, volevo solo che registrasse questo mio intervento.



PRESIDENTE

Prosegua con l'illustrazione, ha ancora una quarantina di secondi.



GIOVINE Michele

Vorrei iniziare adesso l'illustrazione.



PRESIDENTE

Quindi, azzeriamo il tempo; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
La proposta d'inversione chiede di spostare il punto 35) al punto 2) ovvero la proposta di legge n. 246 al posto dell'attuale punto 2), affinch il punto 2) scorra.
La proposta di legge n. 246 chiedeva la modifica della l.r. 24 gennaio 2000, n. 4, cioè gli interventi regionali per lo sviluppo, la rivitalizzazione e il miglioramento qualitativo dei territori turistici, e quant'altro ne conseguiva.
Credo che tale legge, per quanto possa sembrare poco importante per la maggiore parte dei cittadini, può avere una sua importanza nel complesso anche della vita della Regione Piemonte.
Non è una legge che ha tantissimi articoli, può essere vista anche in brevissimo tempo e ci permetterebbe anche di avere un po' di spazio prima di arrivare alla proposta di legge n. 164, che interessa parte dell'Aula.
Mi rendo conto che il tema dei Consiglieri, quello sui costi della politica, è un tema che scalda gli animi. Io ho una posizione che ritengo legittima, non trovo scandaloso, come qualcuno ha detto, questa particolarità di fare opposizione. Poi mi verrebbe anche da dire "da che pulpito!".
Ritengo...



PRESIDENTE

Chiedo scusa, ma non vorrei essere nei panni - e vi chiedo scusa anticipatamente - di chi sta verbalizzando, perché è impossibile ascoltare il Consigliere Giovine.
Vorrei quindi che fosse ripristinata una condizione minima per mettere in condizione anche la Presidenza di ascoltare, perché il Consigliere ha fatto delle proposte che ho solo colto parzialmente, ma anche se mi sono ben chiare voglio ascoltarle in modo molto puntuale.
Prosegua, Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente. Le enucleerò meglio nei prossimi due-tre interventi, perché adesso non voglio abusare ulteriormente del tempo.
La questione è molto semplice. Non possiamo in questa fase fossilizzarci solo sui costi della politica, per quanto l'attenzione mediatica sia correlata solamente a ciò, perché se così fosse - e sarebbe un circolo vizioso che non si fermerebbe mai - significherebbe che, di fatto, sono i giornali che decidono le tempistiche e le leggi. Quindi, a questo punto avrebbero ragione quelli che ci chiederebbero direttamente l'abolizione del Consiglio regionale, perché non avremmo alcun tipo di autonomia.



PRESIDENTE

Per esprimere parere contrario, ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Pur rispettando le prerogative del Regolamento del Consiglio regionale e l'indipendenza e l'autonomia politica di ogni Gruppo che fa parte di questa Assemblea, davvero invito caldamente gli amici del Gruppo dei Pensionati e anche altri Gruppi ad evitare di attuare questo strumento delle inversioni dell'o.d.g. per rallentare i lavori del Consiglio, perch noi siamo assolutamente contrari a questo metodo, come ho già anticipato a questi colleghi.
Riteniamo assolutamente necessario invece procedere velocissimamente all'approvazione di questa legge che prevede la riduzione del numero dei Consiglieri regionali. Era un provvedimento che già l'Ufficio di Presidenza aveva presentato diversi mesi fa, quindi in tempi non sospetti. Adesso vi sono anche disposizioni nazionali che ci impongono di procedere su questa strada.
Mi risulta che giovedì, nel pacchetto governativo sui tagli alle Regioni, sono previste anche delle sanzioni alle Regioni che non applicano queste disposizioni statuali.
Ritengo che per tantissimi motivi sia necessario approvare rapidamente questa legge e quindi sospendere questi strumenti legittimi di rallentamento dei lavori di tipo ostruzionistico.
Non è il momento politico per attuare questi sistemi; l'opinione pubblica nazionale piemontese ci chiede di ridurre la nostra rappresentanza, ci chiede di fare dei sacrifici e ci chiede di farlo soprattutto in maniera incisiva e in tempi celeri.
Pertanto, siamo contrari a questo metodo che i colleghi seppur di maggioranza hanno intrapreso e li invito fortemente a soprassedere a questa metodologia di conduzione dei lavori assembleari.



PRESIDENTE

Grazie, collega Pedrale.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione di punti all'o.d.g.
rubricata n. 2).
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione nuovi punti all'o.d.g. presentata dal Consigliere Giovine rubricata n. 3): si chiede l'inversione del punto all'ordine del giorno rubricato col n. 34 al punto n. 2.
La parola al Consigliere Giovine per l'illustrazione



GIOVINE Michele

Sfrutterò quest'intervento per rispondere al cortese invito del Presidente Pedrale, se non altro perché riconosce che è legittima la modalità, per quanto non condivide il merito.
Lo ringrazio, ma temo di non poter accogliere la pur gentile e sentita richiesta per il semplice fatto che noi riteniamo che, nel merito, si debba dire qualcosa.
Noi siamo qui oggi a tagliare il 20% dei Consiglieri regionali per la prossima legislatura, quindi dieci Consiglieri, senza capirne bene il perché o la motivazione, o meglio, in realtà il perché è chiaro. Perch abbiamo i fucili puntati addosso e ci chiedono in qualche modo di autoflagellarci perché così l'opinione ne ha una soddisfazione.
una pia illusione nostra che ci sia una soddisfazione esterna da parte dell'opinione pubblica innanzitutto, ma il legislatore nel decidere i propri atti, soprattutto quando si votano delle leggi e, in particolar modo, quando sono leggi statutarie, dovrebbe avere ben chiaro qual è l'obiettivo.
L'obiettivo potrebbe essere quindi, anzi sicuramente perché così viene motivato, la riduzione dei costi della politica.
Noi, contrariamente a quello che qualcuno qua dentro può pensare o pu dire sui giornali e contrariamente a quello che dicono di noi sui giornali di oggi e probabilmente di domani, siamo assolutamente favorevoli alla riduzione dei costi della politica, perché nonostante crediamo che il Consigliere regionale abbia un ruolo da parlamentare e da legislatore che debba essere tutelato, riteniamo che in questo momento la classe politica italiana non è all'altezza del proprio compito. Quindi, gli alti emolumenti non sono giustificati.
Siamo di fatto commissariati dall'Europa, fondamentalmente dalla Germania, abbiamo un Governo non eletto, un Parlamento che è in preda al panico, un Consiglio regionale che è in questo momento sotto attacco. E l'unica reazione che si ha è quella di accelerare i tagli, che peraltro avevamo già deciso e già messo in cantiere.
Riteniamo che questo sia comunque possibile farlo, ma con una modalità diversa da quella che è stata messa in cantiere.
Per quale motivo? Perché la modalità deve essere diversa? Perché o qualcuno mi dice che la modalità deve essere solo questa e me lo spiega altrimenti l'obiettivo non è quello di ridurre i costi della politica.



PRESIDENTE

In senso contrario, ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Presidente Giovine, sa che la rispetto e l'ho sempre rispettata, per in questo caso non faccio un appello come qualcun altro ha fatto, ma la invito in nome della sua intelligenza - quella intelligenza che le ha consentito di sedere tra questi banchi per la seconda legislatura - a riflettere un momento.
A me sembra che lei stia vedendo un film diverso da quello che è in programmazione. Oggi lei può fare dal suo punto di vista una battaglia legittima a difesa della democrazia e della rappresentanza democratica. Non è questo il film! In proiezione c'è un altro film, quello che dice: poiché questa rappresentanza in nome della democrazia costa oggi numeri insostenibili diamoci da fare tutti quanti per vedere come ridurre questi costi.
Quindi, l'aggregazione dei Gruppi minori conseguente ad una riduzione globale del numero di rappresentanti in un consesso è un argomento che ognuno deve affrontare, e lo deve affrontare serenamente.
A me sembra che volersi incaponire su questo punto con un ostruzionismo ad oltranza, approfittando della vecchia norma del Regolamento, non sia un bello spettacolo.
Mi sono sempre messo - e siete tutti testimoni - dalla parte dei più deboli, dalla parte dei più piccoli, ma in questo caso è insostenibile questa battaglia.
Noi dobbiamo assolutamente ridurre il numero dei Consiglieri. Non è opportuno, ma è doveroso e dobbiamo farlo. E allora sarà compito di chiunque, ovviamente senza rinunciare alla rappresentanza politica o amministrativa nei vari consessi, mettersi a lavorare per possibili aggregazioni che consentano questa rappresentanza.
Penso che nessuno voglia cancellare qualcuno: non c'è questa volontà.
C'è una volontà di riduzione necessaria e globale, oltre che doverosa, alla quale dobbiamo tutti quanti adeguarci. Quindi non le faccio un appello perché so che cadrebbe nel vuoto, ma la invito, in nome della sua intelligenza, a riflettere su questo punto. Non è un bello spettacolo quello che oggi lei ha deciso di dare in questo consesso.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Buquicchio.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione di punti all'o.d.g.
rubricata n. 3).
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione nuovi punti all'o.d.g. presentata dal Consigliere Giovine rubricata n. 4): si chiede l'inversione del punto all'o.d.g. rubricato col n. 33 al punto n.
2 La parola al Consigliere Giovine per l'illustrazione.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Ha ragione il Consigliere Buquicchio: bisogna ridurre i costi della macchina politica. Ma per qualche strano motivo, si è scelta solo e solamente questa strada e non si è ragionato su altre ipotesi, su altre strade che addirittura potrebbero produrre maggiori risparmi.
La proposta che invece vorrei fare al Consiglio e anche al Presidente Cota quando arriverà è - e per questo, dicevo, bisogna capire qual è l'obiettivo - che, se l'obiettivo è ridurre i costi e far sì che il Consiglio regionale, anziché 60 Consiglieri, costi 50 Consiglieri, è molto semplice, collega Buquicchio: si calcola quanto costano 50 Consiglieri tutto compreso (compreso tutto, anche i Gruppi), e lo si spalma su 60. Così facendo, 60 Consiglieri prenderanno un po' di meno, ma non sarà compromessa la rappresentanza e si otterrà lo stesso identico risparmio; anzi potremmo essere addirittura anche più virtuosi e fare il calcolo su 49 Consiglieri, in modo da avere un risparmio ancora maggiore rispetto ai 50.
Nessuno mi ha mai detto perché questo non si può fare. Perché adesso arriverà il decreto del Governo? Vediamo quando arriverà il decreto del Governo! E quanto arriverà, siccome sarà materia di trattativa, perché non andare dal Governo a dirgli, ad esempio: "Scusate, perché dobbiamo ridurre il numero dei Consiglieri, anziché ridurre gli emolumenti complessivi?".
Qual è l'obiettivo? Arrivare a costare 50? Bene, si può fare.
Addirittura, si può arrivare a costare 49, collega Buquicchio (tra l'altro la ringrazio per le belle parole che ha speso); in questo modo non comprimeremo la rappresentanza, perché non sfugge a nessuno che la modalità che si vuole portare avanti ridurrà, sì, i costi generali, ma andrà a colpire soprattutto la rappresentanza dei partiti minori e delle province.
così: è oggettivo.
Poi c'è l'altra questione legata al Tavolo di concertazione e a com'erano i patti all'inizio della chiacchierata, anzi del percorso che tutti insieme avevamo iniziato; patti che sono stati cambiati in corso d'opera. Riprenderò la questione e la ribadirò, però faccio un esempio di come si può ridurre oggettivamente, senza comprimere la rappresentanza. Tu hai detto: "Serve, è necessario ridurre da 60 a 50, perché così è". Ma dal 1970 noi siamo 60, non abbiamo mai aumentato il numero dei Consiglieri, non c'è mai stato quello che hanno fatto altre Regioni, non c'è mai stato. C'è stato un virtuosismo nel tempo; a un certo punto, nella VII Legislatura c'è stata una sorta di...



PRESIDENTE

La ringrazio.
La parola al Consigliere Ronzani per svolgere l'intervento contrario.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Noi dovremmo votare un provvedimento come questo in 30 secondi, non due minuti, ma 30 secondi. Un'assemblea legislativa che si rispetti, in quest'occasione, avrebbe dovuto riunirsi alle 9.30 e licenziare il provvedimento alle 9.45. Non c'è discussione che tenga.
Non credo che questo possa essere catalogato tra i Consigli in cui si fa una battaglia per la libertà e il pluralismo. Giovine, guardiamoci negli occhi: non ti credo, non è questa la ragione per la quale tu fai questa battaglia. Le ragioni sono altre e molto meno nobili. Consentimi con altrettanta franchezza di dire che non hai l'autorità politica e morale per fare questa battaglia, chiaro? Le battaglie come queste si fanno in nome del pluralismo, se si ha l'autorità politica e morale. Mi permetto di dire che tu non ce l'hai.
Secondo: c'è un problema che riguarda la maggioranza. L'ha detto il mio Capogruppo: bisogna scindere ogni responsabilità, se si vuole essere coerenti e conseguenti. La gente ti prenderà con il forcone, perché il problema oggi non è di passare da 60 a 50, questa è solo una delle misure che vanno adottate, se la politica vuol tornare a parlare a un pezzo del Paese. Rendetevene conto. Io ormai sono vecchio, ho chiuso, ma rendetevene conto! Il punto è questo: la rottura è al limite e una classe dirigente, in questo momento, avverte questo, non il resto, non i concioni sul pluralismo che non c'entrano nulla! Consentimi, non ti credo!



PRESIDENTE

Grazie, collega Ronzani.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione nuovi punti all'o.d.g. rubricata n. 4).
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione nuovi punti all'o.d.g. presentata dal Consigliere Giovine rubricata n. 5: si chiede l'inversione del punto all'o.d.g. rubricato col n. 32 al punto n.
2.
La parola al Consigliere Giovine per l'illustrazione.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Il collega Ronzani ha tutta la legittimità di esprimersi, ci mancherebbe altro: uno può credere o non credere alle persone anche a seconda della propria esperienza, e sicuramente lui ha una lunga esperienza umana e politica.
Non so a quali altri meno nobili fini tu ti riferisca. Personalmente non faccio questa battaglia per me, perché credo che non mi candiderò più alla prossima tornata elettorale; magari perché non avrò neanche i requisiti per poterlo fare, ma questo lo sapremo solo vivendo. Ad ogni modo, sono certo che, anche se dovessi avere i requisiti, non mi candider più, perché come qualità dell'attività, del lavoro e anche come clima siamo arrivati a una tale bassezza che - mi spiace dirlo - o questo lavoro lo fai con passione e ti dà un po' di carica, un po' di energia, ti fa girare per il Piemonte, alzare presto la mattina, andare a dormire tardi la sera andare alle riunioni di altri partiti perché ti piace farlo, oppure, quando vedi che hai solo amarezza, diventa veramente complicato.
Ho la fortuna di essere entrato qua dentro molto giovane, credo di poter saltare il prossimo "giro", che non so quando sarà, se sarà adesso o fra due anni e mezzo (come molti si augurano e come penso e spero); ormai c'è un ventaglio di motivi per cui magari la legislatura si può anche interrompere molto prima.
Quindi personalmente non ho motivazioni dirette, ma se qualcuno non avesse fatto certe battaglie in passato, prima della mia legislatura magari non sarei potuto entrare e il partito non sarebbe stato rappresentato. Questo vale per me; vale per la collega Cerutti di Sinistra Ecologia Libertà, che ha preso meno voti dei Pensionati alle ultime regionali; vale per il collega Buquicchio, che nel 2005 ha preso grosso modo gli stessi voti che avevano preso i Pensionati nel 2010. Quindi, come vedi, è una ruota che gira. Non è vero che c'è un'autoconservazione, semmai è esattamente il contrario.
Siccome credo di non dovermi nascondere e neanche vergognare di niente magari, per carità, tu avrai un'opinione diversa in merito - penso di poter fare questa battaglia, perché se l'obiettivo sono i costi, ci sono altre strade: una l'ho elencata.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Negro per svolgere l'intervento contrario.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Caro collega Giovine, per carità, le tue richieste sono più che legittime. So che sei una persona molto intelligente e per questo ti ammiro, però prima di tutto dobbiamo portare avanti questo provvedimento con estrema urgenza. A questo punto, avremmo già dovuto averlo fatto.
Perché dico questo? Perché non è il momento di scagliarsi contro l'opinione pubblica. In questi giorni, all'opinione pubblica dobbiamo dare chiarezza e trasparenza, altroché! Anch'io sono per mantenere posti per la rappresentanza dei territori però siamo obbligati, abbiamo il dovere morale di ridurre le spese e anche di ridurre il numero dei parlamentari piemontesi da 60 a 50, perché ci sono costi troppo elevati.
Non so se non ti rendi conto di cosa appare tutti i giorni sui giornali. Vorrei che emergesse chiaro e netto non che il Consiglio, com'è scritto stamattina sulla stampa, aspetta il decreto da Roma, ma che noi rinunciamo a tutti questi gettoni di presenza e che riduciamo il numero di 60 Consiglieri a 50. Non è più il momento! Il mondo sta cambiando! E poi, scusami, chiedo alla maggioranza che tiri fuori... Chi è in maggioranza non può continuare a fare ostruzionismo e farci andare avanti fino alle 7 di domani mattina! Questo grida vendetta al cospetto dei cittadini! I cittadini potrebbero dire: "Stanno lì a fare i burattini, a perdere tempo tutta la sera, tutta la notte per un numero che non vogliono ridurre!". È una cosa vergognosa! Il popolo vuole certezza, chiarezza, un po' di moralità! Tutti dovremmo avere firmato la Carta Etica, non è così? L'ho firmata con convinzione. Dobbiamo svolgere il compito politico come un servizio vero e proprio rispetto ai cittadini, anche col rischio di stare a casa.
Cosa vuol dire? Che se stiamo a casa, pazienza: la vita non finisce lì, mi auguro che continui da un'altra parte.
Dobbiamo dare il buon esempio e, se non c'è posto perché c'è un taglio proviamo a metterci di fronte a chi ha 600 o 700 euro al mese di stipendio.
Dobbiamo tirare la cinghia, ma tutti insieme, in maniera compatta.
Vorrei che il Piemonte fosse il primo a dare il buon esempio. Gli altri non l'hanno dato, ma se andiamo avanti di questo passo, verremo messi sullo stesso piano di quelli del Lazio. E non voglio essere uno di quelli assolutamente! Non voglio che nessuno di noi lo sia!



PRESIDENTE

Grazie, collega Negro.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione nuovi punti all'o.d.g. rubricata n. 5).
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione nuovi punti all'o.d.g. presentata dal Consigliere Giovine rubricata n. 6): si chiede l'inversione del punto all'o.d.g. rubricato col n. 31 al punto n.
2.
La parola al Consigliere Giovine per l'illustrazione.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Continuando a rispondere a quello che diceva il collega Ronzani - lui parlava di questioni di moralità, etica, ecc., ma non credo che fosse questo l'argomento - la legge mi consente di essere qua e, quando non me lo consentirà più, ne prenderò atto e rispetterò la legge, come credo di aver sempre fatto (magari qualcuno dirà il contrario).
Non ho ancora ricevuto la risposta a quello che avevo proposto.
Riduciamo l'entità dei costi complessivi, anziché ridurre il numero dei Consiglieri; facciamo sì che 60 Consiglieri costino esattamente come 49 Consiglieri (e non 50). Nessuno mi risponde sul punto.
Perché non possiamo fare questo, collega Negro? È forse per un egoismo da parte di chi pensa di essere rieletto sicuramente e allora preferisce anziché prendere un po' di meno e fare in modo di essere 60 Consiglieri essere certo di ritornare qui e prendere un po' di più? Non vorrei disilludere molti colleghi, ma, dopo i fatti degli ultimi giorni, questa classe politica mi sembra abbastanza defunta. Sono il primo del cimitero, assolutamente, non lo metto in dubbio. Collega Negro, quello che non capisco è perché mi si risponde in modo sempre più esasperato e anziché rispondermi nel merito su questo, mi si dice: "No, si deve fare perché si deve fare, perché qua, perché là". Ho capito, ma ho fatto una controproposta (qualche giornalista mi ha pure detto che è anche sensata) e non comprendo invece perché non mi viene risposto nel merito. Tra l'altro mi sembra anche più pratica, forse addirittura più automatica, addirittura applicabile anche da subito, peraltro.
Poi c'è l'altra questione degli Assessori esterni. Voglio capire che cosa ne pensa questo Consiglio degli Assessori esterni. Ricordo la posizione molto forte del Consigliere Pedrale, Presidente del partito di maggioranza relativa nonché del Gruppo maggiore (tuttora) in Consiglio regionale, che si è espresso contro gli Assessori esterni e a favore della loro abolizione. La mia posizione, ad esempio, è un po' più possibilista: tenerne uno o due, giusto per dare la possibilità di nominarne qualcuno preso dall'esterno, ma non di più. Però anche su questo non ci sono prese di posizione. Sinceramente, non vedo nel merito su proposte che mi sembrano alternative.



PRESIDENTE

La ringrazio.
La parola al Consigliere Carossa per svolgere l'intervento contrario.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente. Sarò veloce.
Prima di tutto, ribadisco la posizione del Gruppo della Lega, che è assolutamente a favore di questa proposta di legge per la riduzione del numero dei Consiglieri. Ma non sono intervenuto di certo per dire questo.
Intervengo per chiedere formalmente al Consigliere Giovine di interrompere questo ostruzionismo. Gli chiedo veramente di interromperlo.
Ci sono momenti e momenti nella vita politica, come nella vita reale di tutti i giorni; ci sono momenti in cui si può discutere; ci sono momenti in cui bisogna dare delle risposte. Questo è un momento in cui bisogna dare delle risposte.
Quindi gli chiedo formalmente di interrompere questa sua strategia ostruzionistica.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Carossa.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione nuovi punti all'o.d.g. rubricata n. 6).
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione nuovi punti all'o.d.g. presentata dal Consigliere Giovine rubricata n. 7): si chiede l'inversione del punto all'o.d.g. rubricato col n. 30 al punto n.
2 La parola al Consigliere Giovine per l'illustrazione.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Ringrazio il Presidente Carossa per il cortese intervento e replico alla sua legittima e cortese richiesta, perché non è che siamo completamente pazzi.
Mi rendo conto che c'è un clima esterno e c'è un momento particolare sul quale bisogna in qualche modo trovare una sintesi e dare delle risposte.
Sui temi di natura istituzionale e sulle regole del gioco, è chiaro che non ci sono vincoli di maggioranza. La stessa Lega più volte nel passato lo ha ampiamente dimostrato, quindi la regola vale per chiunque, ma vale in modo trasversale per chiunque.
In particolare su questa questione, se c'è una questione di maggioranza, vorrei chiedere che cosa ne pensa la maggioranza della proposta che ho fatto sul punto.
Noi riteniamo che la proposta di una riduzione dei costi spalmata su 60 Consiglieri anziché su 50 sia fattiva, fattibile, addirittura anche anticipabile rispetto alla prossima legislatura: non comprime la rappresentanza, è anche abbastanza facile da scrivere, non è troppo complessa tecnicamente. In questo momento bisogna dare delle risposte. Non è sufficiente, perché vivo secondo il detto "male non fare paura non avere". Magari ho fatto del male e non lo so, può darsi; magari tutti noi qui abbiamo fatto delle cose che non si potevano fare e non lo sapevamo, ma credo di no. Credo che siamo un Consiglio di persone per bene, di persone che cercano di fare al meglio il proprio dovere.
Tra l'altro, anche nel metodo - lo dico al Presidente Cattaneo e a tutti gli altri Presidenti che hanno partecipato al tavolo di concertazione si era discusso e si era detto: "Parliamo dello Statuto, della riforma sanitaria e insieme della legge elettorale".
Questa cosa ad un certo punto è saltata e si è trascinata velocemente la questione del numero dei Consiglieri direttamente in Aula.
Io, tra l'altro non ero d'accordo, è stata la prima volta che c'è stato uno strappo nel Tavolo di concertazione; ieri ho votato contro ma ero favorevole al provvedimento e in quel caso c'è stato uno strappo, c'è stata un'anticipazione. E non si è neanche motivata. Non la si è neanche motivata e ritengo che non sia una cosa giusta e corretta.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BONIPERTI



PRESIDENTE

Per intervenire in senso contrario, ha chiesto la parola la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

vero che il nostro Tavolo di concertazione, attraverso la proposta avanzata dai Presidenti dei Gruppi, ha adottato la proposta di riduzione per portarla in Aula prima ancora che si conoscesse l'esito dei ricorsi delle Regioni, di quelle che hanno ricorso, rispetto alla determinazione del decreto legislativo.
Credo che il ragionamento che vada fatto, ed è quello fatto per produrre la mia firma a sostegno della riduzione, sia il seguente; esiste un'oggettiva differenziazione della composizione delle Assemblee regionali che, nel tempo, si è prodotta.
Evidentemente questa differenziazione, sia con le scelte delle Regioni sia con il decreto legislativo, oggi viene ricondotta a livelli di omogeneità.
Anche se noi agiamo prima della forza della legge, è del tutto vero che le Regioni a Statuto ordinario che hanno ricorso si sono viste respinte la propria istanza.
Quindi, di fronte ad una norma, i casi sono due: la si applica e noi potremmo vantare di aver presentato la proposta prima dell'obbligo di legge, oppure, se si ritiene una legge sbagliata, la si applica e si cerca di cambiarla.
A me è capitato tante volte anche in non splendida solitudine.
Quindi, Consigliere Giovine, se questa legge le sembra sbagliata, i percorsi per cambiarla non sono quelli del comportamento d'Aula, ma di essere credibile all'esterno e raccogliere le condizioni previste per cambiare le leggi. Credo che non avrebbe molta fortuna.
Altro discorso è la questione della rappresentanza, ed è questo che chi ha a cuore il principio della democrazia rappresentativa in altro momento può perseguire.
L'altro momento è quando metteremo mano in quest'Aula alla riforma elettorale. Certo che la questione del listino sarà una delle questioni sulle quali il mio Gruppo manifesterà la propria ostilità; certo che le soglie di sbarramento saranno una questione sulla quale daranno battaglia le forze politiche come la mia, che le hanno contrastate sulla base del principio di proporzionalità non da oggi né sulla scia del problema dei costi della politica, ma per il loro DNA.
Quello è il livello della battaglia sulla rappresentanza. Questo è il livello di perseguire un'intenzione che questo Consiglio ha assunto prima ancora del decreto legislativo e di non offuscare questa piccola responsabilità che abbiamo già assunto in tempo.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Artesio.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione nuovi punti all'o.d.g. rubricata n. 7).
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione nuovi punti all'o.d.g. presentata dal Consigliere Giovine rubricata n. 8): si chiede l'inversione del punto all'o.d.g. rubricato col n. 29 al punto n.
2 La parola al Consigliere Giovine per l'illustrazione.



GIOVINE Michele

Ringrazio la collega Artesio per l'intervento intelligente. Mi fa piacere sapere che avremo un'alleata, che ci sarà un'alleanza trasversale sulla legge elettorale; ma questa è direttamente connessa alla legge elettorale.
strettamente inerente e connessa. L'accordo che c'era all'inizio del Tavolo di concertazione era di fare le due cose di pari passo.
Sì, è vero - non ce lo nascondiamo - c'è poi un secondo passaggio da fare. E in questo momento daremmo una risposta all'opinione pubblica.
Peccato che noi del secondo passaggio, cioè della legge elettorale, non abbiamo deciso nulla.
Lei, collega Artesio, è contro il listino, se ho ben capito. Su quello sono molto laico, ma so per certo che ci sono dei colleghi rispettabilissimi che sono stati eletti nel listino, e magari - non si offendano - diversamente sarebbe stato più difficile che entrassero, o magari il contrario.
Dire tout court che risolviamo tutti i problemi perché aboliamo il listino... Mi permetta che voglio sentire anche i miei colleghi, che peraltro sono di maggioranza. Ci sono in quest'Aula due persone autorevolissime, anzi tre, che sono state elette la prima volta nel listino. Autorevolissime! Uno è il Presidente Burzi, testa acutissima, intelligentissimo ed autorevolissimo quando prende la parola in quest'Aula o in altro ambito istituzionale.
Un altro è il Presidente Cattaneo; il Presidente Burzi eletto nel 1995 il Presidente Cattaneo eletto nel 2000.
E - udite, udite - anche il Presidente Cota è stato eletto nel listino la prima volta.
Quindi, come vedete, il listino non è il male assoluto; non sono mai stato eletto nel listino, ma nemmeno mi hanno mai proposto di essere eletto nel listino, nemmeno mi hanno mai proposto di essere candidato.
Il collega Marinello è stato eletto nel listino. Noi abbiamo già risolto la questione pensando che aboliamo il listino.
Collega Artesio, mi va bene, ma parliamone. Posso chiedere che cosa ne pensano quelli che sono stati eletti all'epoca nel listino, cosa ne pensano i colleghi attuali? Ma è per una questione di rispetto nei loro confronti.
Li diamo già per morti che camminano.
Ero rimasto a che il percorso veniva fatto insieme. E vi dico di più: non sono neanche contrario in modo aprioristico alla riduzione da 60 a 50 ma in cambio voglio vedere una legge elettorale che non modifichi la possibilità di rappresentanza in quest'Aula, perché o l'una o l'altra cosa.
Non è una stupidaggine!



PRESIDENTE

Per esprimere parere contrario, ha chiesto la parola il Consigliere Lupi; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
Il mio intervento è volto a sottolineare il fatto che questo provvedimento debba essere approvato questa mattina.
Questo deve essere sottolineato, ma deve essere altrettanto sottolineato con forza il fatto che l'approvazione di questo decreto, pur necessario in questa particolare situazione, è una totale sconfitta della storia del regionalismo e dei diritti che il regionalismo si è guadagnato sul campo nella storia della nostra Repubblica.
una sconfitta perché significa il cedimento rispetto ad un diktat del potere centrale, che assolutamente non avrebbe mai dovuto essere accettato soprattutto in una Regione che ha sempre mantenuto la grande dignità rispetto ai numeri di composizione del Consiglio regionale, mantenendoli inalterati a 60, quando altre Regioni invece hanno provveduto in questi ultimi anni ad aumentare il numero dei Consiglieri regionali.
Da quarant'anni il numero dei Consiglieri regionali in Piemonte è 60 e ritengo che probabilmente sarebbe stato giusto, per coerenza, continuare a mantenerlo a 60, probabilmente addivenendo anche a quelle che sono interessanti proposte fatte dal Consigliere Giovine rispetto al fatto che si potrebbero retribuire 60 Consiglieri, pagandoli come 50, rimanendo in un'ottica di riduzione dei costi.
Rimane il fatto che, nella situazione politica attuale, nella situazione di pressione ambientale, abbiamo la necessità di votare questa mattina il provvedimento.
Questo non significa che le motivazioni addotte dal Presidente Giovine e supportate anche dall'intervento della Presidente Artesio non siano assolutamente da considerare, perché il valore politico della rappresentanza è un principio a cui non si può rinunciare per nessun motivo.
Non dare la possibilità democratica a tutte le forze politiche che abbiano un minimo di rappresentanza in termine politico su un territorio significa uccidere la democrazia rappresentativa. E se è vero che non siamo più ai tempi della democrazia ateniese, dell'agorà in cui tutti i cittadini avevano la possibilità di scendere e decidere liberamente del destino della propria comunità, è anche vero che non si può scendere sotto certi livelli di dignità della possibilità della rappresentanza democratica.
Proprio per questi motivi, ribadendo che i motivi che sono stati addotti dal Presidente Giovine e da altri colleghi sono reali - li ridiscuteremo in sede di legge elettorale - chiedo al Presidente Giovine di rinunciare all'atteggiamento ostruzionismo e di permettere, com'è giusto, all'Aula di votare questa mattina il provvedimento.



PRESIDENTE

Grazie, collega Lupi.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione nuovi punti all'o.d.g. rubricata n. 8).
Il Consiglio non approva.
Ha chiesto la parola il Presidente della Giunta regionale, onorevole Roberto Cota; ne ha facoltà.



COTA Roberto, Presidente della Giunta regionale

Buongiorno, colleghi.
Ero a Cuneo, perché stavo facendo una serie di visite nei Comuni per illustrare la riforma sanitaria, ma l'Assessore Maccanti mi ha riferito quanto stava accadendo in Consiglio regionale, riportandomi la legittima e giusta richiesta del Presidente Reschigna di un mio intervento, cioè di una presa di posizione come Presidente della Regione.
Da quando sono stato eletto Presidente della Regione, ho sempre cercato di affrontare in maniera chiara il problema dei costi della politica. Ho cercato di farlo per quanto riguarda le mie competenze come Presidente della Regione, competenze strette dal punto di vista amministrativo e dal punto di vista di governo, e ho sempre affrontato il tema dei costi della politica dal punto di vista politico, come impulso da trasmettere, in quanto capo della maggioranza, al Presidente del Consiglio regionale.
Posso dirvi, come ha ricordato anche la Consigliera Artesio, che ringrazio molto per l'intervento che ha fatto ieri, che in questa Regione dal 2010 in avanti c'è stata una sistematica discesa di tutti i costi della politica. Sistematica, dai costi di funzionamento della Giunta, alle indennità, a tutti i costi di funzionamento del Consiglio regionale.
stata quindi iniziata un'operazione diametralmente opposta rispetto a quella del Lazio, sempre costante, in tempi non sospetti.
In quest'ultima fase, c'è stato un ulteriore lavoro, un'ulteriore presa di coscienza sui costi della politica, attraverso il Tavolo di concertazione istituito dal Presidente Cattaneo, che ha oggettivamente lavorato. Questo è un tema molto importante, è un tema molto delicato rispetto al quale non bisogna fare populismo, ma bisogna dare delle risposte chiare, che siano lineari nei confronti dei cittadini.
Secondo me, questo Tavolo ha fatto un ottimo lavoro, perché non ha adottato un unico provvedimento spot, ma ha adottato dei provvedimenti e ha studiato l'adozione di ulteriori provvedimenti, cioè di una serie di provvedimenti che stanno portando il Piemonte ad essere veramente un esempio di chiarezza e di trasparenza e di riduzione dei costi della politica. Il risultato finale sarà che noi arriveremo lì prima degli altri.
Da questo punto di vista, mi sento di ringraziare tutti i Consiglieri di maggioranza e di opposizione allo stesso modo, perché hanno lavorato veramente con grande impegno e con responsabilità.
Poi certe fughe in avanti probabilmente non si possono evitare. Il fatto è che, quando si governa, bisogna avere in mente una riforma organica che possa stare in piedi, e voi avete lavorato in questa direzione.
Oggi è in discussione in Aula un provvedimento che è un tassello di questo mosaico, provvedimento che prevede la riduzione del numero dei Consiglieri regionali. È un provvedimento che va nella direzione dell'efficientamento dell'attività legislativa, che va nella direzione della riduzione dei costi della politica e nella direzione del dare una risposta ai cittadini, a fronte di certe preoccupazioni, ovviamente legittime, a fronte di alcuni comportamenti che qualcuno cerca di estendere al di fuori dei confini. Ma qui c'è un'altra mentalità, un'altra filosofia un'altra impostazione nel lavoro. C'è l'esigenza da parte dei cittadini di avere delle risposte.
Penso che una risposta sul numero dei Consiglieri regionali - ne sono sicuro - debba assolutamente essere data. Io l'ho fatto già in maniera unilaterale con riferimento al numero dei componenti della Giunta regionale, quindi la penso così dal 2010, da quando mi sono insediato a fare il Presidente della Regione. Come Presidente della Regione e come capo della maggioranza non accetto che, in un momento così delicato, non ci sia una presa di coscienza e un voto immediato su questo. Immediato.
Questo provvedimento deve essere votato questa mattina, entro le ore 13, perché nel pomeriggio l'Aula è occupata dalla riunione del CAL. Nei momenti difficili bisogna dare delle risposte chiare e in tempi definiti non rimandare a domani o a stasera: deve essere votato entro le ore 13. Chi non la pensa così, chi non ritiene di votare questo provvedimento o, peggio ancora, chi ritiene di fare ostruzionismo è fuori dalla maggioranza e, per quanto mi riguarda, non ci rientrerà mai più.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Comprensivo "N. Bobbio" di Rivalta Bormida (AL)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti dell'Istituto Comprensivo "Norberto Bobbio" di Rivalta Bormida in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento:

Richieste d'inversione dei punti all'o.d.g. (presentate ai sensi articolo 96, comma 1, Regolamento), e richieste d'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g. (presentate ai sensi articolo 96, comma 4, Regolamento) (seguito)


PRESIDENTE

Consigliere Giovine, mantiene le inversioni? Prego.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Proverò a spiegare anche al Presidente Cota, che stamattina era a Cuneo, il motivo per cui non ritengo giusto, o comunque non ritengo giusto in questa modalità, questo provvedimento.
Lui l'ha motivato con tre punti: 1) l'efficientamento; 2) una riduzione corretta dei costi della politica; 3) dobbiamo dare risposte ai cittadini.
Partiamo dal terzo punto: le risposte ai cittadini. Certo, i cittadini fanno un sacco di domande: purtroppo non sempre dobbiamo o possiamo rispondere. I cittadini certamente non volevano andare in pensione a 67 anni con quarant'anni di contributi; lì, però, la politica non ha avuto la forza di opporsi ad un provvedimento che ritengo altrettanto ingiusto (tra l'altro, facendo una mistificazione delle questioni, perché l'INPS in realtà è in attivo e diventa in negativo quando ci caricano sopra l'assistenza).
La riduzione dei costi della politica. L'ho spiegato, è tutta la mattina che lo spiego e lo ripeto: noi possiamo ottenere ugualmente la riduzione dei costi che c'è passando da 60 a 50 Consiglieri, calcolando il costo su 50 Consiglieri; anzi, le dico di più: su 49 Consiglieri. Se facciamo il calcolo per unità di Consigliere per 49 e lo spalmiamo su 60 otteniamo lo stesso risultato, forse ci guadagniamo pure, ma non comprimiamo la rappresentanza.
Sull'efficientamento. Sì, per certi versi su questo ha ragione lei.
Effettivamente, meno Consiglieri ci sono e più i lavori sono snelli; però è anche vero che, meno Consiglieri ci sono sul territorio, meno rappresentanti sul territorio, meno sono i cittadini che possono essere ascoltati e sentiti, quindi ci sono i pro e i contro.
Ma se l'obiettivo sono i costi, questi si possono ridurre anche in altro modo. Ad esempio, si può e si dovrebbe abbattere il rimborso chilometrico. Il rimborso chilometrico, così com'è in questa Regione, e vale anche per gli Assessori, non ha senso di esistere. Lì altro che dieci Consiglieri! Però su quello non c'è assolutamente la volontà di farlo.
Concludo sulla parte politica, sull'appartenere o meno alla maggioranza. Credo che questi non siano temi di maggioranza e di opposizione, anche perché altrimenti varrebbe sempre così, Presidente Cota: varrà anche per la legge elettorale e varrà per tutto.
Bene, la sua è una posizione legittima e ne prendo atto: uno esce dalla maggioranza e non ne entra più. Che dobbiamo fare? Ce ne faremo una ragione! Come lei disse quando, tempo fa, parlava con i colleghi Pedrale e Carossa: "Giovine e Lupi se ne faranno una ragione!", ebbene, me ne far una ragione! Lei se ne farà una ragione.
Devo dire la verità: è dall'inizio della legislatura che non mi sono proprio mai sentito tantissimo dentro questa maggioranza, perlomeno non ne sentirò granché la differenza se adesso ne esco.



PRESIDENTE

Ha chiesto nuovamente di intervenire il Presidente Cota; ne ha facoltà.



COTA Roberto, Presidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Domando scusa, ma a fronte di questa situazione di impasse e della posizione chiara di tutta l'Aula consiliare, chiedo - ovviamente dicendo che questa mia richiesta, se dovesse essere accolta, non deve costituire precedente e rispetto a questo mi impegno sin d'ora, se volete, su qualunque verbale a dire che non costituisce precedente - vista la situazione eccezionale e vista l'unanimità dell'Aula (eccezionale dal punto di vista dell'unanimità), di applicare un contingentamento dei tempi immediato.
Non è possibile che un Consigliere regionale blocchi l'attività del Consiglio in un momento così delicato, quando bisogna dare una risposta di questo tipo. Mi impegno sul mio onore a dire che ciò non costituisce precedente, ma è proprio legata alla posizione di tutti i Capigruppo.



PRESIDENTE

La Conferenza dei Capigruppo è convocata alle ore 12 in Sala A.
Precedentemente, ho l'esigenza di incontrare i Presidenti del Consiglio regionale Cota e Gariglio che hanno gestito lungamente l'Aula col vecchio Regolamento per avere quantomeno un consiglio; quindi li invito da me, per gentilezza.
Propongono che il termine delle ore 13, qualora si trovasse una soluzione, possa essere differito, ma rivedremo la decisione all'apertura dei lavori. Quindi chiedo che tutti stiano a disposizione, in particolare i membri della Giunta per il Regolamento.
I nostri lavori riprenderanno abbastanza velocemente, quindi vi chiedo un attimo di pazienza. A mezzogiorno ci sarà la Conferenza dei Capigruppo e invito i Presidenti Cota e Gariglio a conferire con me.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.51 riprende alle ore 12.54)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Comunico che la Conferenza dei Presidenti di Gruppo, all'unanimità, ha deciso che i lavori della seduta antimeridiana di oggi continueranno ad oltranza fino all'approvazione della proposta di legge di modifica statura in prima lettura.
La Conferenza dei Presidenti di Gruppo ha altresì trovato una soluzione e una condivisione da parte di tutti - anche del Consigliere Giovine, che è titolare di una serie di proposte d'inserimento di nuovi punti all'o.d.g.
odierno, e del Consigliere Lupi, che peraltro ha già esplicitato la propria posizione precedentemente alla sospensione dei nostri lavori, in questo caso si tratta di inversioni - e quindi affronteremo questa proposta di legge con un iter ordinario. Farò la relazione orale, in quanto - com'è noto - non è stata predisposta, è stata richiamata in Aula direttamente.
Sono ritirati gli emendamenti dei Consiglieri Reschigna e Pedrale. Sarà presentato un unico emendamento a firma dell'Ufficio di Presidenza, della Conferenza dei Presidenti di Gruppo e di tutti i colleghi che eventualmente volessero sottoscriverlo.
La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Per correttezza di verbale, adesso lo do, ma non avevo dato l'assenso favorevole ad andare oltre le ore 13; comunque va benissimo, se l'obiettivo è quello di chiudere questo provvedimento e dare un segnale all'esterno.
Non ho capito, alla fine, che tipo di segnale diamo: concedetemi questo grosso dubbio che continuo ad avere. Comunque, per me va benissimo procedere anche oltre le 13. Peraltro, come ho anticipato ai colleghi Capigruppo, a malincuore ritirerò gli inserimenti e le inversioni e quindi non andrò oltre nell'atteggiamento - lo dico chiaramente - di natura ostruzionistica sul provvedimento in esame.
Mi rendo conto altresì che non c'è la possibilità di spiegare all'esterno il motivo di questa battaglia, che è motivata semplicemente da un tentativo di salvare la rappresentanza dei partiti minori, dei Gruppi minori e delle Province, e non per conservare il bottino e tenere alti i costi. Anzi, ho dato la disponibilità e ho fatto un'ipotesi di ragionamento sulla riduzione dei costi di tutti i Consiglieri affinché 60 Consiglieri costassero come 49; un'ipotesi, secondo me, molto ragionevole. Il Presidente Cota mi ha detto che era difficile per l'opinione pubblica e per il Governo accettare questa ipotesi, che poteva essere anche ragionevole ma comunque non avrebbe assolto alla domanda di snellimento della macchina burocratica.
Nella riunione dei Capigruppo, devo dire che tutti i Gruppi sono intervenuti sulla necessità - perché è indubbio che la questione è connessa alla legge elettorale - di andare evidentemente a rivedere la legge elettorale. Tutti, in primis il Presidente Cota, hanno detto che non c'è nessuna volontà di andare a schiacciare i Gruppi minori, i partiti minori e di comprimere la rappresentanza. Se il Presidente Cota me lo consente vorrei chiedergli se ha voglia di dire due parole in merito; penso che non abbia problemi a ripeterlo qui in Aula, avendo egli comunque, come peraltro il suo partito, dichiarato che non c'è alcuna volontà di andare a fare una legge elettorale punitiva contro qualcuno. Peraltro, la stessa Lega dovrebbe capirlo, poiché rischia di vivere da un'altra parte la stessa posizione a livello romano, perché nessuno si nasconde che, se vogliono fare una legge elettorale, la vogliono fare evidentemente per punire quelli che adesso sono fuori dal sistema, dal Governo Monti. Quindi chiedo al Presidente Cota una parola in merito, se ha voglia di intervenire sul punto e poi, Presidente Cattaneo, vorrei riprendere la parola per motivare meglio e ritirare definitivamente il tutto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente. Impiegherò 30 secondi.
Siccome il Consigliere Giovine ha riportato una ricostruzione della Conferenza dei Capigruppo, dal mio punto di vista, non coerente, voglio ribadire in 30 secondi in aula la posizione del Gruppo del PD.
Noi non ci presentiamo con il piattino nei confronti di nessuno in questi giorni, primo elemento.
Secondo elemento: la legge elettorale del Piemonte bisognerà farla.
Terzo elemento: la legge elettorale del Piemonte bisognerà farla per garantire la rappresentanza di tutte le forze politiche, non perché ce lo chiede il Consigliere Giovine.
Non intendo assolutamente dare dignità politica a quanto è avvenuto questa mattina in Aula.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Sono felice della conclusione dei lavori della Conferenza dei Capigruppo, dove il Consigliere Giovine ha deciso, in seguito alle nostre sollecitazioni e richiami, a sospendere la sua metodologia ostruzionistica dei lavori, perché in questo particolare momento storico non sarebbe stato assolutamente capita e compresa dall'opinione pubblica nazionale e piemontese.
Come ho detto poc'anzi, siamo in un momento particolare: la gente ci chiede di fare dei forti sacrifici perché è in corso una grave crisi economica e sociale che colpisce tutti i cittadini, tutte le famiglie d'Italia e piemontesi. Giustamente si chiedono dei sacrifici alla politica in questo caso ai Consiglieri regionali e quindi anche agli organismi elettivi dei medesimi.
Giovedì ci saranno delle decisioni a livello nazionale, ma ricordo che l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale del Piemonte, già diversi mesi fa - dunque in tempi non sospetti, lo voglio sottolineare - aveva presentato un disegno di legge per la riduzione da 60 a 50 Consiglieri.
Credo assolutamente doveroso, da un punto di vista etico e politico approvare velocemente, entro 30 minuti al massimo o comunque entro stamattina, questo disegno di legge e dare così un segnale all'opinione pubblica.
Ricordo che con dieci Consiglieri regionali in meno, noi risparmieremo circa dieci milioni di euro per legislatura, perché un Consigliere regionale, occhio e croce, costa 1 milione di euro per legislatura. Poich oggi lo stipendio di un giovane lavoratore è di circa 1.000 euro al mese se dividiamo dieci milioni per 1.000 euro, facciamo 10.000 lavoratori che possono avere uno stipendio, diviso per cinque anni garantiamo risorse sul mercato del lavoro per eventuali 2.000 posti per giovani lavoratori.
Questo lo dico perché spesso, in questo momento di antipolitica e di mistificazione, i nostri provvedimenti sono passati in sottordine, come anche quello di ieri. Non abbiamo assolutamente detto che non vogliamo fare ulteriori tagli, ad esempio, sui rimborsi forfettari, ma intendevamo soltanto aspettare il decreto del Governo. Di conseguenza, la volontà anche su quella partita lì è di riprenderla appena giovedì il Consiglio dei Ministri adotterà le decisioni a livello statale, per cui accolgo con favore la decisione del Consigliere Giovine di ritirare le proprie inversioni dell'o.d.g. e invito l'Aula, siccome mi pare vi sia una condivisione unanime, ad approvare il più presto possibile questo provvedimento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Carossa.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente. Sarò assolutamente breve.
Apprezzo quello che è stato deciso alla Conferenza dei Capigruppo e voglio subito, però, dichiarare una cosa sulla legge elettorale.
Sia ben chiaro: le leggi elettorali devono essere fatte non tanto per dare rappresentanza basandosi sui sondaggi di quel momento ai vari partiti ma le leggi elettorali devono essere fatte per dare possibilità di governabilità, di governo serio, sicuro e soprattutto, io dico, per una Regione come il Piemonte, che deve dare rappresentanza ai vari territori.
Lo dico io, che sono di Torino, ma deve essere ben chiaro sin da subito che la legge elettorale che noi andremo a fare dovrà permettere la rappresentanza dei territori, perché è impensabile che si rischi - e con la riduzione a 50 dei Consiglieri c'è tale rischio - di avere interi territori non rappresentati in questo Consiglio regionale. Quindi dovremo fare un lavoro serio, come già abbiamo fatto rispetto ad altri argomenti e ad altri problemi, cercando il più possibile di arrivare a una sintesi e cercando magari, di dimenticare gli interessi di bottega - lo dico molto chiaramente perché non faremmo un buon servizio ai cittadini piemontesi. Tanto poi cari signori, se i cittadini non ti vogliono votare, non ti votano, non ti eleggono e tu non vai da nessuna parte.
Quindi dobbiamo fare qualcosa che vada oltre al nostro domani, alle nostre elezioni di domani, ma che consegni veramente una buona legge elettorale al Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
L'argomento che è stato introdotto, cioè quello della legge elettorale non è di poco conto in termini di riferimento a quanto oggi all'unanimità si voterà. Sicuramente accogliamo con estremo favore la decisione del Consigliere Giovine di demordere dalla sua volontà ostruzionistica su questo punto. Ma resta, comunque, un nodo politico importantissimo: quello che nascerà dal confronto tra le varie forze politiche sulla legge elettorale. Ci saranno sicuramente due filosofie di pensiero ben diverse e contrastanti: quelle che cercheranno di salvaguardare non solo la rappresentanza territoriale, ma anche la rappresentanza, oltre che di genere, delle varie sensibilità politiche che animano il nostro territorio e quelle che tenderanno ad accentrare, forse egoisticamente, annullando le sensibilità minori.
Io, sin d'ora, mi schiero con la prima filosofia di pensiero. Ritengo che non solo vadano salvaguardate le rappresentanze territoriali, ma, ancor prima, occorra cercare di salvaguardare in tutti i modi, magari studiano possibili aggregazioni, tutte le sensibilità politiche presenti nel tessuto culturale del territorio.
Sarà una sfida difficile, ma oggi, con la votazione inevitabile della riduzione del numero dei Consiglieri, quella scelta - in termini di legge elettorale - saremo obbligati a farla, con una nuova legge elettorale.
Mi auguro che, a quel punto, possano venir fuori in modo molto trasparente le varie impostazioni, le varie velleità, i vari desiderata sempre nel rispetto (a questo punto va richiamata) della rappresentanza democratica, la più ampia passibile.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Negro; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente, sarò veloce.
Mi ritengo soddisfatto dell'esito della riunione dei Capigruppo: sono soddisfatto per quello che hanno detto il Presidente Cota, il Presidente Cattaneo, ma - lasciatemelo dire - anche per il buonsenso del collega Giovine, il quale ha rinunciato all'ostruzionismo, che non ha senso.
Dobbiamo procedere velocemente con questo provvedimento, per ridurre il numero dei Consiglieri regionali. L'ho già detto: anche a me spiace perché ci saranno tante aree non più rappresentate; vuol dire che lavoreranno un po' di più gli altri Consiglieri! Questo è un esempio, un obbligo morale che abbiamo nei confronti della gente.
Prima dei tempi non sospetti - com'è stato detto, e vorrei che i giornalisti lo scrivessero - la Regione Piemonte si era già attivata per effettuare i tagli e la riduzione delle spese della Regione e del Consiglio. Vorrei che questo fosse evidenziato.
Dobbiamo dare un esempio chiaro e netto: noi siamo per la riduzione per lavorare con passione e disinteresse.
Dopodiché, nel breve tempo possibile, dobbiamo approvare questa nuova legge elettorale, che interessa tutti. Facciamo in fretta! Il nostro Gruppo voterà a favore del provvedimento.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cerutti.



CERUTTI Monica

Presidente, francamente non volevo intervenire, poiché non avevo compreso e pensavo che il punto sul quale ci saremmo confrontati fosse il successivo.
Dopodiché, è chiaro che se tutti i signori Capigruppo intervengono (anche Capigruppo uomini), intervengo anch'io, poiché voglio richiamare quest'Aula ad una sobrietà, oltre che dal punto di vista dei costi, anche riguardo ai riti ed alle parole.
Mi sembra che, se siamo tutti d'accordo, non è il caso di ribadirlo: conviene procedere! Avevamo detto di voler procedere celermente, pertanto andiamo avanti.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliera Cerutti, sia per il contributo sia per la saggezza, che è consona - come loro sanno - più delle signore. Non è una battuta, ma una considerazione di cui sono convinto! Ha brevemente la parola il Consigliere Giovine, per motivare il ritiro degli emendamenti.
Prego, collega Giovine.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Ritiro gli emendamenti, perché mi rendo conto che non ci sono le condizioni per continuare quella che considero una battaglia, non solo legittima, ma anche giusta nel merito, nonostante qualcuno non lo pensi.
Lei, legittimamente, non lo pensa, ma tante volte, nella scorsa legislatura, mi sono trovato da solo in certe posizioni e battaglie e poi a distanza di quattro o cinque anni, è stato bello vedere alcuni colleghi, spesso dell'opposizione, arrivare a portare le mie tematiche e richieste.
Quello che sta avvenendo è un attacco alla democrazia. Mi rendo conto che, in passato, probabilmente abbiamo anche sbagliato, come Regioni italiane.
Non credo che ci siano stati degli errori macroscopici da parte della Regione Piemonte, anzi, penso sia stato fatto tanto sul fronte dei tagli.
Come è stato giustamente rivendicato, l'abbiamo fatto per primi all'inizio della legislatura; farlo dopo è farlo fuori tempo massimo.
Ho posto un tema importante e connesso (mi fa piacere che il collega Carossa ed altri colleghi l'abbiano ripreso): la rappresentanza territoriale e politica.
evidente che, comprimendo il numero dei Consiglieri, si va a colpire soprattutto la rappresentanza, perché - l'abbiamo dimostrato prima - si possono ridurre i costi anche in altro modo. Ad esempio (è già stato detto ma lo ribadisco sperando che magari qualche giornalista lo riporti correttamente), spalmando il costo di 49 Consiglieri su 60 si sarebbe ottenuto lo stesso risultato.
Un altro punto su cui si può andare ad agire riguarda il costo del cosiddetto rimborso chilometrico: non quello forfettario - collega Reschigna - ma quello su tutto! Il gettone di presenza: è quello che incide, non quella robetta forfettaria. Il rimborso chilometrico giornaliero in base ai gettoni di presenza: quello, sì, incide pesantemente e su quello si può anche mettere mano da subito, volendo.
Ho fatto due esempi pratici, perché sui costi si può andare ad agire direttamente e subito. Mi rendo conto che la richiesta era di dare un segnale all'esterno e sicuramente l'aver ridotto il numero dei Consiglieri è più forte del segnale dei rimborsi chilometrici, per quanto, se andiamo a vedere quantitativamente, forse si risparmia molto di più abolendo il rimborso chilometrico che abolendo dieci Consiglieri.
La partita - prendo atto di quanto hanno detto la collega Artesio ed altri Consiglieri - si sposterà sulla legge elettorale, che, nonostante gli insulti e il quasi disgusto del Consigliere Reschigna, ogni volta che parla di me (io, invece, sono contento dell'apertura che il collega vuole fare sulla legge elettorale), dovrà essere assolutamente rappresentativa.
Come vede, oggi ho cercato di non essere polemico con nessuno: ho imparato con saggezza nella scorsa legislatura e cerco sempre di smussare questo è anche segno del fatto che capisco la difficoltà del momento difficoltà che è data da fattori esterni.
Io lo dico, colleghi: non saranno questi provvedimenti a fermare l'onda e la marea; se l'onda e la marea devono arrivare, arriveranno a prescindere. Anzi, per certi versi noi la stiamo quasi giustificando, la stiamo quasi motivando, come se avessimo la coda di paglia.
Anche per questo motivo, oggi e in queste settimane, avrei evitato di varare questo provvedimento, che - lo voglio ricordare - è cantierizzato dall'Ufficio di Presidenza dal 2011, in tempi non sospetti, proprio perch all'epoca si era deciso di discuterlo insieme alla legge elettorale, al Tavolo di concertazione. Si era deciso di attribuirgli un iter normale anche perché la prossima legislatura dovrebbe iniziare fra due anni e mezzo (si spera), quindi c'era tutto il tempo per discuterne.
Può darsi che non sarà così; magari la prossima legislatura finirà tra una settimana o fra un mese: non lo so. Non me lo auguro, evidentemente però ormai siamo in balia degli eventi esterni e non possiamo farci nulla.
Pertanto, Presidente, ritiro le richieste d'inversione e gli emendamenti. Ovviamente, mi riserverò di intervenire quando affronteremo la proposta di legge n. 164.
La ringrazio.



PRESIDENTE

Consigliere Giovine, lei dichiara che vengono ritirate sia le richieste d'inserimento di nuovi punti all'o.d.g. sia le richieste d'inversione? Bene.


Argomento: Statuto - Regolamento

Esame proposta di legge n. 164, inerente a "Modifiche dell'articolo 17 (Consiglio regionale) e dell'articolo 55 (Organizzazione della Giunta regionale) della legge regionale statutaria 4 marzo 2005, n. 1 (Statuto della Regione Piemonte)"


PRESIDENTE

Procediamo pertanto all'esame della proposta di legge n. 164, di cui al punto 2) all'o.d.g.
Richiamo l'attenzione dell'Aula, anche per informare sulla procedura.
Con lettera a me stesso, ai sensi dell'articolo 37, comma 4, del Regolamento del Consiglio regionale, ho richiesto, insieme ai colleghi dell'Ufficio di Presidenza, il richiamo in Aula della proposta di legge n.
164, "Modifiche dell'articolo 17 (Consiglio regionale) e dell'articolo 55 (Organizzazione della Giunta regionale) della legge regionale statutaria 4 marzo 2005, n. 1 (Statuto della Regione Piemonte)".
Abbiamo proceduto, pertanto, all'iscrizione della medesima proposta di legge all'o.d.g. della seduta odierna del Consiglio regionale.
Do atto che erano state presentate altre proposte di legge, in questo senso, e che i Capigruppo ed i Consiglieri che le avevano presentate successivamente all'Ufficio di Presidenza, hanno dichiarato di riconoscersi nella proposta di modifica statutaria dell'Ufficio di Presidenza stesso.
La procedura: la proposta di legge in esame viene oggi affrontata e votata in sede di prima lettura. È possibile la presentazione di emendamenti (come vedremo, ce ne sono alcuni concordati) che saranno approvati a maggioranza semplice.
I singoli articoli saranno approvati a maggioranza assoluta dei componenti il Consiglio regionale, quindi per l'approvazione degli articoli sono necessari 31 voti favorevoli.
L'intero testo verrà approvato anch'esso mediante appello nominale e procedimento elettronico, a maggioranza assoluta, quindi sono necessari 31 voti.
Il decreto legge n. 138, del 13 agosto 2011, "Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo", convertito nella legge n. 148/2011, all'articolo 14 stabilisce che le Regioni, nell'ambito della propria autonomia statutaria e legislativa, debbano adeguare i propri ordinamenti ad ulteriori parametri di virtuosità, rispetto a quelli già previsti dall'articolo 20, comma 3, del decreto legge n. 98/2011 "Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria", convertito con modificazioni dalla legge 15 luglio 2011, n. 111.
Il parametro, di cui al citato articolo 14, comma 1, lettera a) individua il numero massimo dei Consiglieri regionali, ad esclusione del Presidente della Giunta regionale, proporzionale alla popolazione di ciascuna regione e, in particolare, stabilisce che per le regioni con popolazione fino a 6 milioni di abitanti tale numero sia uguale o inferiore a 50.
Il secondo parametro, contenuto nel comma 1, lettera b) del medesimo articolo, stabilisce la riduzione anche degli Assessori regionali prevedendo che il loro numero massimo debba essere pari o inferiore ad un quinto del numero dei componenti il Consiglio regionale, con l'arrotondamento all'unità superiore.
Per quanto riguarda il Piemonte, è 11.
La riduzione del numero dei Consiglieri e degli Assessori regionali prevista dalle disposizioni sopra citate deve essere adottata entro sei mesi dall'entrata in vigore del citato decreto e diverrà efficace dalla prossima legislatura regionale.
Su questo, aggiungo che - come ricorderete - successivamente alla proposta di legge dell'Ufficio di Presidenza, ne sono state presentate altre in questa direzione. Avevamo incominciato a discuterne in sede di Conferenza dei Presidenti di Gruppo, ed era passata la decisione di aspettare che la Corte Costituzionale si pronunciasse su ricorsi pendenti presentati da quattro Regioni.
Nel frattempo, prima delle ferie estive, la Corte Costituzionale si è espressa rigettando il ricorso. Pertanto, in un certo senso, è stato sancito che il legislatore nazionale, ancorché per certi aspetti invadendo la potestà legislativa della Regione (questa non è da ritenersi esclusiva in questo senso), può disporre la riduzione.
Eravamo, poi, ripartiti con la discussione, poiché, prima della pausa estiva, nella prima riunione del Tavolo di concertazione abbiamo distribuito sia la legislazione di riferimento sia l'esito dei ricorsi in riassunto sia le proposte di legge giacenti sia la proposta di legge dell'Ufficio di Presidenza, al fine di potersi preparare (alla ripresa dei lavori del Tavolo, che puntualmente è avvenuta il 10 settembre) a trattare anche questa argomentazione. L'abbiamo trattata per via molto veloce in questi giorni e settimane, ed oggi ci troviamo qui, con questo provvedimento richiamato in Aula.
La presente proposta di legge, quindi, intende dare semplicemente attuazione ai parametri di virtuosità, modificando l'articolo 17 (di questo si tratta) dello Statuto attuale della Regione Piemonte, nel quale si stabilisce che il Consiglio regionale è composto da 60 Consiglieri (diventeranno 50, oltre il Presidente, com'è detto in premessa), nonch l'articolo 55, che individua un numero di Assessori non superiore a 14, che diventeranno - come già detto - un massimo di 11.
A tale fine, con l'articolo 1 della nostra proposta di legge viene novellato il citato articolo 17 dello Statuto, per ridurre il numero dei Consiglieri regionali (da 60 a 50), ad esclusione del Presidente della Giunta regionale. Con l'articolo 2, anche il numero degli Assessori viene ridotto a 11, attraverso la modifica dell'intero articolo 55 dello Statuto vigente della Regione Piemonte.
Su questo testo, la Conferenza dei Capigruppo ha concordato, partendo da una serie di emendamenti che sono stati presentati nella mattinata dal Consigliere Pedrale, del Gruppo PdL, e dal Consigliere Reschigna, del Gruppo del Partito Democratico, di arrivare a due emendamenti. Il secondo quello più semplice, è quello tecnico, dove sostanzialmente si ribadisce che tale modificazione dello Statuto avrà vigenza dal primo giorno della prossima legislatura. Questo è del tutto evidente, perché se per gli Assessori potrebbe essere un po' più semplice - anche se non è così ovviamente per i Consiglieri, essendo stati eletti 60 Consiglieri in questa legislatura, ovviamente non è possibile fare diversamente.
Anche il legislatore nazionale, con tutta ovvietà, impone questo vincolo e questa modificazione statutaria a partire dalla prossima legislatura.
Il primo emendamento, firmato dall'Ufficio di Presidenza e dai Presidenti di Gruppo, prevede che si introduca un limite per la Giunta regionale dove i componenti esterni, i componenti non Consiglieri, possono essere un massimo di tre. Quindi non un numero superiore a tre (se ho ben inteso era questo l'accordo preso in Conferenza Capigruppo).
In un'ipotetica Giunta composta da 11 Assessori, vi sarebbero al massimo tre Consiglieri esterni, quindi otto Assessori dovranno essere necessariamente eletti in Consiglio regionale.
Credo di avere fatto un riassunto puntuale anche riprendendo la relazione. Mi permetto, senza togliere la possibilità ad alcuno, di chiudere il nostro dibattito entro le 14, così daremo anche la possibilità al CAL di riunirsi in un momento importante, nella giornata di oggi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente. Grazie, colleghi.
Ho firmato uno degli emendamenti, quello sulla riduzione degli Assessori e, ovviamente, voterò a favore. Ritengo che, come sempre capita in tutte le leggi, non si possono condividere completamente, né si possono abiurare completamente. Nella fattispecie, ritengo che l'annullamento o la riduzione della possibilità di nominare Assessori esterni abbia un vantaggio. Uno è di tipo economico, quello che interessa più i giornali e i cittadini a casa, ma è quello che interessa meno a me dal punto di vista della praticabilità dell'Aula.
L'altro è di tipo funzionale. Obbligando gli Assessori ad essere Consiglieri regionali, obbligheremmo obiettivamente gli Assessori a frequentare maggiormente l'Aula (questo sia per quanto riguarda la maggioranza, sia per quanto riguarda l'opposizione). Indubbiamente, ci sarebbe una migliore partecipazione e una migliore definizione dei provvedimenti di legge. Non si dovrebbe arrivare come è successo in queste due ultime legislature. C'è l'esempio chiarissimo della scorsa legislatura ma non dobbiamo nasconderlo neanche in questa, dove spesso i provvedimenti partono in un modo e vengono poi cambiati per questioni logistiche, per uno scollamento fra Giunta e Consiglio. Per ovvi motivi, perché se si è esterni, giustamente - lo diceva in un comunicato il Consigliere Pedrale si tende a non venire in Aula. Invece, se si viene in Aula, ci si confronta di più con i colleghi. Quando si fanno i provvedimenti di Giunta, si fanno provvedimenti confrontandosi con i colleghi che sono da ridefinire, ma sono già più definitivi.
Questo non può fare altro che migliorare il lavoro dell'Aula. Peraltro questo è un fattore secondario ma altrettanto importante - ci sarebbe automaticamente un risparmio notevole sui costi della democrazia.
evidente che, dovendo prendere otto Consiglieri e non potendo prendere otto Assessori esterni, avremmo un risparmio rispetto a quanto costerebbero otto Assessori esterni nominati. Voglio ricordare che gli Assessori esterni costano di più dei Consiglieri eletti dalla gente.
Infine, vi è un aspetto morale ed etico che è quello, comunque, di avvicinarsi di più alla cittadinanza, perché anche l'Assessore sarebbe costretto a chiedere il voto. E non accadrebbe, come è successo nella scorsa legislatura, che ci siano Assessori esterni, per esempio l'Assessore Bairati, che quando poi va a prendere i voti ha preso 300 preferenze meno di me, all'incirca un migliaio di voti. Evidentemente, era completamente scollegato dalla realtà piemontese e dai cittadini. Con questa modifica questo non accadrebbe più.
Sul numero dei Consiglieri, ritengo che il provvedimento sia sbagliato nella modalità e nella tempistica.
Nella tempistica, perché avremmo dovuto farlo prima oppure dopo, ma non in questo momento con una pistola puntata alla tempia.
Nella modalità, perché la risposta al populismo tout court è una risposta che a me non piace.
L'ha detto, e cito le parole - mi spiace che non sia presente, ma spero che mi stia ascoltando in qualche altra parte dell'emiciclo la Consigliera Artesio - del Segretario nazionale della Federazione della Sinistra, l'ex Ministro e Onorevole Paolo Ferrero, che dice che è contrario - notizia apparsa su la Repubblica di ieri - alla riduzione dei Consiglieri, perch riduce la rappresentanza, ma è favorevole alla riduzione dei costi dei Consiglieri stessi, della politica. È esattamente la mia stessa identica posizione. Quando l'ha detto Paolo Ferrero non si è scatenato il putiferio che si è scatenato contro Michele Giovine. Qualche illustre Capogruppo mi insegna che c'è gente che ha moralità e gente che non ce l'ha. C'è sempre qualcuno pronto a dare la patente a qualcun altro, salvo riscoprirsi, con il senno di poi...
Qualcuno ricorda qui dentro la regola della questione delle firme? La regola della questione della firme, le firme false delle liste con Cota, e poi si scopre che chi accusava aveva almeno una lista nelle stesse identiche condizioni, anzi, molto peggio.
Solo le tempistiche sono un po' diverse, ma anche lì quanta patente di immoralità ci hanno affibbiato! A me, poi... Io ho tutti i documenti: dalla carta d'identità, al codice fiscale, ma tanto avremo occasioni - si spera - di parlare e di riprendere l'argomento.
Sono abbastanza deluso e amareggiato dall'ambiente e dal clima del Consiglio, non dai colleghi. Capisco i colleghi, anzi, li ringrazio tutti per la comprensione. Peraltro, con molta onestà e chiarezza, da sempre avevo già anticipato questa posizione e non l'ho mai modificata. Altri Gruppi che non voglio citare - se vogliono, lo faranno loro - avevano una posizione simile: si opponevano sul numero dei Consiglieri, sostenevano che non fossero questi i problemi e il bilancio della Regione Piemonte nella sua interezza.
Qui stiamo rispondendo ad una domanda populista, demagogica, che rivela un'invidia e un odio di classe, non una lotta. Chi fa questo mestiere ormai è visto alla stregua di un ladro, di un truffatore, di un brigante. Magari in qualche caso, è vero, ma credo che la totalità dei colleghi presenti siano persone perbene, anche quelli che mi stanno più sull'anima,. Qualcuno da qualche parte in Italia, magari anche in Piemonte, ha fatto qualcosa che non va, ma non puoi mettere la croce su tutta la categoria. È notizia di ieri che un carabiniere ha sparato al suo comandante e alla moglie, è notizia di una settimana fa che un altro carabiniere è stato arrestato per aver sequestrato e stuprato una ragazza per giorni interi, ma questo vuol dire che tutti i carabinieri sono fatti cosi? Non ci passerebbe neanche per l'anticamera del cervello pensarlo.
notizia quotidiana che qualche medico abusi del proprio ruolo o qualche direttore generale venga pinzato con le mazzette. È capitato anche in Piemonte. Mi pare che al Giovanni Bosco un medico sia stato rinviato a giudizio per abusi o violenza sessuale. Cosa vuol dire, che tutti i medici fanno così e allora aboliamo i Direttori generali? Aboliamo la categoria dei medici? Anche in Magistratura ci sono persone che non si comportano correttamente, senza andare lontano, senza andare al caso di quel poverino che ha cercato di impiccarsi forse perché pensava di aver ricevuto un torto (mi auguro che esca pulito).
Anche in Piemonte il Procuratore capo di Pinerolo, Marabotto, è stato condannato in via definitiva. Lì c'era di tutto, consulenze d'oro, pare che fossero spariti milioni e milioni di euro. Eppure, non abbiamo pensato che la Magistratura sia composta da personaggi simili. È un caso isolato.
Il caso Fiorito? Non so che tipo sia Fiorito, gli auguro di essere innocente, ma è un caso che riguarda Fiorito e la Regione Lazio, non la Regione Piemonte. Ma anche qualora si scoprissero delle cose poco chiare riguardante i colleghi presenti non si può generalizzare. Lo dico anche spero di no, se magari le cose riguardassero il sottoscritto, perché nella vita non si può mai sapere. Il tempo è galantuomo, anche se a volte ci impiega un po' troppo per essere galantuomo.
Sinceramente, ritengo che la mia posizione fosse legittima, anche verso la maggioranza. Ricordo ai colleghi della maggioranza che su questo tema non abbiamo mai discusso, non ci siamo mai confrontati. Era legittimo chiedere prima una verifica fra di noi senza dover, per forza, seguire la corrente come le pecore? Penso di sì. Probabilmente saremmo arrivati allo stesso risultato, ma sentirmela calare dall'alto, con la pistola puntata...
Sinceramente, non me la sono sentita di farlo.



PRESIDENTE

Non ci sono altre richieste di intervento in discussione generale.
ARTICOLO 1 La parola al Consigliere Giovine sull'articolo 1.



GIOVINE Michele

La ringrazio, Presidente.
Vorrei spiegare ai colleghi che non sto facendo un'ulteriore dilazione temporale, ma sto sfruttando il Regolamento per concludere il percorso.
Anziché chiederle più tempo nell'intervento unico...



PRESIDENTE

Quanto tempo le serve? Vorrei liberare l'Aula per il CAL. La cartina per il Piemonte è altrettanto importante.
Prego, Consigliere Giovine, concluda il suo intervento.



GIOVINE Michele

Quello che vorrei che fosse chiaro è che mi rendo conto che ci sono delle esigenze di opinione pubblica sui giornali, la gente fuori...
La gente fuori soprattutto pensa quello che suggeriscono i giornali.
Ieri c'era Ballarò, stasera c'è Paragone: queste sono le trasmissioni che formano le opinioni delle persone.
Vi sembra normale che tutta l'opinione pubblica sia indirizzata in quella direzione? Non mi sembra normale. Sono stato uno dei pochi che, fino ad ora, non è stato linciato (da oggi penso che verrò linciato e massacrato).
Peraltro l'avevo messo in conto, sapevo che gli operatori della stampa avrebbero agito se ritenevano, giustamente, questa posizione scomoda. Avevo messo in conto le conseguenze di natura politica e comunicativa.
Penso a dei colleghi. Penso, non me ne voglia, al collega Goffi, che è stato linciato per aver fatto una cosa sacrosanta, giusta, e meritevole: ha ascoltato migliaia e migliaia di persone, ma anche quello è stato letto in senso negativo. Addirittura su un giornale è emerso "ecco i presenzialisti", come se fosse un disvalore essere presente in Aula e in Commissione. Prima era il contrario, adesso è diventato un disvalore essere sempre presente in Aula.
Io, che non ho mai avuto influenze né in un senso né in un altro perché su questo sono sempre stato molto refrattario - probabilmente è anche per questo che sto sull'anima a parecchie persone - ritengo di aver fatto il mio lavoro in modo abbastanza coerente e corretto. Non sono sicuramente un presenzialista, sicuramente ero molto presente alle sedute i cui argomenti mi interessavano e di cui potevo dire qualcosa, in altre lo ero meno (ma così penso abbiano fatto tutti i colleghi). Secondo me, è ancora più meritevole il collega presente a tutte le sedute che cerca di interessarsi anche ad argomenti che interessano poco. Invece, sui titoli di giornali si è usciti massacrati. Questo dà l'idea del clima che c'è fuori di quello che avviene.
Secondo me, la risposta che stiamo dando oggi non è quella corretta perché sembra la risposta di qualcuno che ha qualcosa di nascondere o ha paura di qualcos'altro. Se qualcosa deve avvenire, avviene a prescindere perché è già stato deciso altrove, perché accadrà comunque. Anzi, sembra quasi che avalliamo questi accadimenti, sembra che abbiamo la coda di paglia.
Abbiamo deciso di ridurre i Consiglieri da 60 a 50? Ho sempre detto, e prego i giornalisti di scriverlo, che non sono aprioristicamente contrario alla riduzione da 60 a 50, ma voterò contro perché ero contrario a disgiungere questa discussione dalla legge elettorale. È evidente che la riduzione da 60 a 50, senza collegarla alla legge elettorale, ha un effetto, con la legge n. 68, devastante per le province minori e per i partiti minori. Chiunque mastichi un po' di questioni di natura tecnico elettorale questa cosa la sa perfettamente.
Avevo chiesto questo e questo era stato deciso nel Tavolo di concertazione. Lo faremo di corsa? Non lo faremo? Non lo so.
Devo dire che ho avuto un po' di rassicurazione, sono contento.
Qualcuno ha ritenuto in Aula, spero che si vada in quella direzione, tanto i problemi si presenteranno in futuro, successivamente. Noi possiamo anche abdicare, a Sparta c'erano due Re che decidevano per tutti. E lì probabilmente i costi della politica erano molti pochi, c'era qualche guerra ogni tanto, morivano un po' di persone, ma questi sono dettagli. A Roma ce n'era uno solo, anche lì moriva parecchia gente, però c'era panem et circenses. Quello c'era.
vero che il mondo spinge da una parte, ma noi abbiamo anche una grande responsabilità. Primo: tutelare noi stessi come persone e la nostra dignità. Penso che qui nessuno si vergogni di quello che ha fatto. Secondo dobbiamo tutelare il ruolo e l'istituzione. Se la battaglia è persa a prescindere, pazienza, però vale la pena combattere, vale il merito. Non ho timore di sollecitazioni esterne proprio perché ho la coscienza a posto.
Possono dimostrare tutto e il contrario di tutto (ne so qualcosa), se hanno deciso altre cose, è indifferibile. Mi auguro che non sia così, mi auguro di sbagliarmi, mi auguro che non ci sia un attacco alla democrazia, che non ci sia un attacco alla Regione Piemonte, che non ci sia un attacco alle Regioni. Non so se vi è sfuggito, ma il giorno prima sui giornali si titola sulle spese pazze delle Province. Chi di voi ha fatto il Consigliere provinciale si chiederà: quali spese pazze possono fare le Province? Il giorno dopo, i giornali scrivono: "Dimezzate le Province con decreto entro un mese". È tutto quanto consequenziale.
Lo dico ai dipendenti che ci stanno ascoltando: dopo aver attaccato le Province, attaccheranno i dipendenti pubblici delle Province; dopo aver attaccato le Regioni, attaccheranno i dipendenti pubblici delle Regioni.
giocoforza. Se l'obiettivo è ridurre, il costo mica siamo noi, siamo anche noi, ma il costo vero è oggettivamente il personale. Fino ad ora c'era un organo politico che difendeva questa rappresentanza istituzionale. Pian piano, questa cosa andrà a sciogliersi.
Avete visto che sulle pensioni i sindacati non hanno detto una parola.
Sulle pensioni, neanche un giorno di sciopero! Hanno fatto una riforma epocale, incredibile: con 67 anni e quarant'anni di contributi, immaginavo che bloccassero il Paese, invece niente, non una parola. L'articolo 18 fra un po' sarà quello che fu, perché già lo stanno demolendo. Non lo difendo a priori, ma ognuno dovrebbe fare il proprio mestiere. Di fatto, ormai, si va in quella direzione e purtroppo è colpa nostra, come classe politica, se non riusciamo a difendere queste conquiste sociali verso i cittadini, verso i lavoratori e verso i pensionati.
questo il motivo per cui la gente - su questo concordo assolutamente non trova più giustificabili i nostri alti stipendi: a loro avviso, noi non rivestiamo più quel ruolo di difesa e di tutela della cittadinanza. E non potendoli più difendere, perché c'è qualcun altro che decide per noi non si capisce perché dovremmo essere autonomi e liberi, e dunque non si comprende perché dovremmo percepire uno stipendio alto.
Lo stipendio alto era stato deciso in Costituzione perché dovevamo essere autonomi. E per esserlo, il primo parametro era, evidentemente proprio la libertà economica.
Il costituente aveva detto che il parlamentare aveva diritto ad un'indennità e lo ha previsto in un apposito articolo. Ma attenzione perché lo ha scritto per i parlamentari e per i politici, non per i magistrati o per la Corte dei Conti. Lo ha scritto per altre figure contemplate, comunque, nella Costituzione. Questo perché? Perché ha voluto sottolineare un aspetto: "Attenzione, questa è una indennità che vi dà libertà".
ovvio che anche i magistrati, i membri della Corte dei Conti o il CSM dovranno percepire degli emolumenti per poter vivere, altrimenti non avrebbe un senso logico. Non vuol dire che gli altri lavorano gratis. Se lo ha scritto è perché noi non potevamo lavorare gratis. Perché non solo non potremmo lavorare gratis, ma dovremmo lavorare essendo liberi, noi e le nostre famiglie.
Con questo, quindi, si va ad indebolire il primo punto, cioè la libertà economica. Ma - consentitemi - noi non ce la meritiamo più da quando c'è il Governo Monti, ovvero da quando c'è un parlamento che, probabilmente, per salvarsi il vitalizio, ha mantenuto il Governo Monti. Dobbiamo dircelo questo. Adesso c'è quest'attenzione verso lo spread. È magnifico questo spread! Vorrei capire quali sono queste grandi novità che ha introdotto il Governo Monti. Ha aumentato le tasse: ma non poteva farlo un governo politico? Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale.
Non essendovi ulteriori richieste per dichiarazione di voto, pongo in votazione l'articolo 1, che - lo ricordo - dovrà essere approvato con 31 voti.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
Emendamento aggiuntivo rubricato n. 1) presentato dai Consiglieri Cattaneo Giovine, Lupi, Pedrale, Placido, Carossa, Leardi, Burzi, Ponso, Reschigna Novero, Artesio, Buquicchio, Cerutti, Negro, Stara, Goffi, Dell'Utri, Cota: Dopo l'articolo 1 della proposta di legge n. 164 è aggiunto il seguente articolo 1 bis: "1 bis. Al comma 5 dell'articolo 50 della l.r. 1/2005 dopo le parole 'sono nominati' sono aggiunte le seguenti 'in numero non superiore a quattro assessori e comunque in numero non superiore ad un terzo dei componenti complessivi la Giunta regionale.'".
Tale emendamento è così modificato: Dopo l'articolo 1 della proposta di legge n. 164 è aggiunto il seguente articolo 1 bis: "1 bis. Al comma 5 dell'articolo 50 della l.r. 1/2005 dopo le parole 'sono nominati" sono aggiunte le seguenti 'in numero non superiore a tre assessori'".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1), come modificato.
Il Consiglio approva.
Ovviamente il voto è esteso all'articolo.
ARTICOLO 2 Su questo articolo non insistono emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 4) presentato dai Consiglieri Cattaneo, Pedrale Lupi, Placido, Carossa, Ponso, Leardi, Novero, Negro, Artesio, Cerutti Reschigna, Stara, Buquicchio, Dell'Utri, Cota: Dopo l'articolo 2 della proposta di legge n. 164 è aggiunto il seguente articolo 3: "Art. 3 (Entrata in vigore) In deroga a quanto previsto dall'articolo 102 dello Statuto, le disposizioni di cui alla presente legge entrano in vigore con la decima legislatura del Consiglio regionale del Piemonte.".
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine, per dichiarazione di voto.



GIOVINE Michele

Già prima non mi ha visto!



PRESIDENTE

Chiedo scusa.



GIOVINE Michele

Abbiamo l'UdP...
Colgo l'occasione per ringraziare il collega Motta - spero di non dargli il "bacio della morte" - per la solidarietà che mi ha espresso precedentemente.
Ringrazio il collega Lupi e il Vicepresidente Placido, perché se ho preso questa decisione è solo merito loro e del ragionamento che abbiamo fatto insieme (ed è l'opera che sia il collega Lupi che Placido hanno fatto sia in sede politica che in altra sede).
Ringrazio, altresì, i colleghi Carossa, Pedrale e Burzi per la correttezza con cui si sono posti nei miei confronti in questo frangente.
Finora, Presidente, ho votato a favore, mentre esprimerò l'astensione a questo emendamento, che credo si riferisca all'articolo che sposta l'entrata in vigore della legge.



PRESIDENTE

Ma lo precisa nel disposto della legge nazionale



GIOVINE Michele

Intervengo, invece, su questo articolo perché voglio che rimanga a verbale la mia riflessione (peraltro è un intervento più tecnico che altro).
Lei ha ricostruito il percorso della norma n. 135 o n. 138 - non ricordo bene - che imponeva alla Regione alcuni parametri, fra cui quello sui vitalizi, lo stipendio dei Consiglieri e il numero dei Consiglieri regionali. Ha altresì ricordato che ci sono state alcune Regioni che hanno impugnato quella norma nazionale e hanno perso di fronte alla Corte Costituzionale.
anche vero, però, che la Corte Costituzionale ha sostanzialmente dichiarato che non erano ammissibili o ricevibili - adesso non ricordo il termine giuridico corretto - perché, di fatto, non avevano alcun effetto le norme in oggetto.
In pratica, se una norma ha un effetto, punitivo o migliorativo, si pu far ricorso perché si crea un danno o un disvalore. Se la norma, invece non crea nulla, perché formalmente è come se non fosse scritta oggettivamente la Corte non ha neanche un interesse diretto ad esprimersi.
Cambierebbero le cose, a mio avviso, se ci fosse, invece, una invasione chiara nella potestà della Regione. Lo dico solo ad onor del vero, poi sicuramente lei avrà altre opinioni. Ma mi auguro che ci sia la possibilità di approfondire tecnicamente e giuridicamente alcune di queste questioni (qualcuno di noi ne mastica un po' di più, altri di meno, qualcuno adesso è preso da altre questioni), perché sono molto delicate.
Non è facile, ma ovviamente mai interpretare quello che dice la Corte.
C'è tutta una serie di sentenze che dicono alcune cose, mentre ne tacciono altre, però fino a prova contraria c'è il Titolo V, che, come sostiene il Senatore Ghigo, è ancora in vigore, per cui è ancora norma costituzionale.
Le Regioni, quindi, almeno sotto quell'aspetto, hanno una serie di competenze chiare, specifiche e univoche. Una di queste è proprio l'organizzazione e la legge elettorale. Dunque, va bene tutto, ma se si va ad incidere così pesantemente, anche in modo surrettizio, passando dalla finestra anziché dalla porta, è evidente che si va ad aggirare quello che è l'ostacolo principale. Ma questo, Presidente, lo dico per mero ostruzionismo, perché oggettivamente non è l'argomento della giornata.
Tanto, se domani facessero un provvedimento totalmente incostituzionale sicuramente nessuna Regione lo impugnerebbe, e quindi comunque il provvedimento sarebbe efficace.
Tra l'altro, uno dei motivi per cui non era sbagliato agire oggi, era proprio per vedere che cosa dicevano a Roma su questo tema, sul numero dei Consiglieri. Però, anche in questo caso, ho visto che non c'era nessuno che voleva raccogliere questa sollecitazione (non capisco perché su altre questioni, tipo i costi della politica, si poteva aspettare domani).
Concluderò in fase di dichiarazione di voto. La ringrazio, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, collega Giovine.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4).
Il Consiglio approva.
Il voto è esteso all'articolo.
Prima del voto finale, procediamo alle eventuali dichiarazioni di voto sull'intero testo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Sono davvero dispiaciuto che non ci siano altre dichiarazioni di voto nel merito.



PRESIDENTE

Mi scusi se mi permetto - non voglio condizionare i suoi diritti - ma vorrei ricordarle che avremmo l'esigenza della convocazione del CAL.
Non dico che ne debba tener conto, mi limito a lasciare questa considerazione alla sua valutazione. Prego.



GIOVINE Michele

Tanto, se ben ricordo, per la dichiarazione di voto sono previsti cinque minuti, quindi sarò molto breve.
Dicevo che mi dispiace, perché questo atteggiamento dà anche l'idea del clima in cui viviamo.
Una modifica così importante passa al voto finale dell'intera Aula senza che nessuno - neanche i Capigruppo - senta l'esigenza di intervenire.



(Commenti del Consigliere Gariglio)



GIOVINE Michele

No, collega Gariglio. Mi spiace, ma il CAL può anche attendere. Perch se ciascuno dei dieci Capogruppo intervenisse anche solo per un minuto, non si porterebbe via molto tempo.
Mi rendo conto che qualcuno pensi che il tempo l'ho "mangiato" tutto io (qualcuno lo penserà sicuramente) ma non è così. Avevo legittimamente il diritto di fare questa battaglia e mi deve essere riconosciuto che ho lasciato spazio anche ad altri.
Evidentemente, qui non facciamo le leggi per la gente, ma per i giornali. Perché se così non fosse, almeno a verbale una dichiarazione di voto da parte dei maggiori Capigruppo, trattandosi di una legge importante ci sarebbe stata. Così non è stato. Ne prendo atto e non posso che concludere dicendo che sono fortemente rammaricato per l'esito politico.
Qualcuno mi ha detto: "Hai avuto la visibilità che ti fa onore", ma non faccio politica per visibilità, colleghi. Faccio politica perché credo in quello che faccio, e credo nei provvedimenti che porto avanti.
La mia vuole essere una riflessione anche sul futuro: io penso di voler lasciare ai cittadini piemontesi un Consiglio regionale agibile come quello che ho trovato, sicuramente meno costoso e dispendioso, ma politicamente aperto alle maggioranze che possano governare, ma anche alle minoranza, in una pluralità di minoranze.
Tutto ciò è stato possibile nella scorsa legislatura, per cui ringrazio il Presidente Gariglio, anche se mi critica sempre, per essere stato un ottimo Presidente del Consiglio, anche se adesso è al telefono e non mi ascolta.
Ringrazio altresì il Presidente Cattaneo - lo faccio ora perché non so quando avrò ancora la possibilità di farlo - per la gestione dell'Assemblea che ha esercitato finora. Quando c'è stato da criticare, l'ho fatto, per devo ammettere che non posso ritenermi insoddisfatto della gestione complessiva dell'Aula, anche in questi frangenti delicati.
Mi darà atto, Presidente Cattaneo, che non sono mai stato tenero con lei, ma quando c'è da dare a Cesare, diamo a Cesare! Sono dispiaciuto, perché stiamo vivendo un periodo brutto e purtroppo vedo che non abbiamo la forza per reagire e per dare delle risposte politiche, oltre a quelle che siamo dando. E probabilmente non le diamo neanche con la forza giusta, perché se volessimo dare risposte politiche con la giusta forza avremmo magari inciso su altre voci di spesa, quali ad esempio - lo ricordo perché sono in fase di dichiarazione di voto, e poi perché non passerà mai - il rimborso chilometrico non forfettario, ma complessivo.
Siamo in balia di eventi esterni e non troviamo la forza per reagire.
Forse ce lo meritiamo - in parte è vero - perché abbiamo fatto finta di non vedere alcune cose; abbiamo sostenuto governi esterni e pressioni indebite.
Questo può essere interpretato come un ennesimo atto di autotutela fuori tempo massimo.
Non so quanto volte avrò ancora l'occasione di parlare qua dentro, e non so neanche fino a quando sarò Consigliere regionale: sicuramente non ci sarò la prossima legislatura per mia scelta. Forse questo lei non l'ha sentito, Presidente Cota: per mia scelta non mi ricandiderò più, talmente sono amareggiato da questa legislatura. Ma finché avrò la fortuna e l'onore di essere Consigliere regionale, Presidente Cattaneo e Presidente Cota, lo farò da uomo libero, cercando di difendere le mie idee e cercando di esporle con coerenza e correttezza, nella speranza che vengano riportate correttamente. Qualora non venissero riportate correttamente poco importerà, perché ho la coscienza a posto con me stesso. Da uomo libero e da politico libero voglio continuare a fare politica fino in fondo, finch mi sarà possibile.
Grazie a tutti i colleghi.



PRESIDENTE

Colleghi, vi ricordo che dopo il voto avremo ancora l'esigenza di due o tre minuti di lavoro, per cui invito tutti a rimanere ai propri banchi.
Come Presidente dell'Assemblea, desidero ringraziare i colleghi Capigruppo e ogni singolo Consigliere per il lavoro che è stato fatto.
Perché con tutte le difficoltà del caso, riusciamo oggi, come Consiglio regionale del Piemonte, a dare una risposta all'altezza del momento, ma anche all'altezza di quanto avviene al di fuori del Paese e degli obiettivi che tutti si devono porre per il contenimento della spesa e per l'efficientazione, in questo caso del proseguimento legislativo.
Grazie a tutti, quindi, per il lavoro svolto. Credo che con il lavoro compiuto, oltre al voto avremo anche la soddisfazione di avere fatto bene quantomeno in prima lettura.
Non essendoci ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 51 Consiglieri hanno votato SÌ 50 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Ha chiesto la parola il Presidente della Giunta regionale, Roberto Cota.



COTA Roberto, Presidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Intervengo brevemente soltanto per ringraziare i Consiglieri regionali per l'importante lavoro svolto questa mattina.
Come ho detto nel precedente intervento, questo è un ulteriore tassello rispetto ad un mosaico che si sta delineando nell'ambito del contenimento dei costi della politica, della razionalizzazione e dell'efficientamento delle istituzioni.
Ho la sicurezza che si andrà avanti in questa direzione, perché so che avete impostato un lavoro molto puntuale e l'invito che rivolgo a tutti è proprio questo.
Quando si cerca di fare di tutta un'erba un fascio o di gettare fango magari interpretando male il lavoro che si è fatto, bisogna tenere duro perché quando si lavora giorno dopo giorno i risultati arrivano.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Cota.
Vi fornisco alcune comunicazioni: la seduta serale del Consiglio regionale previ sta per le ore 20 è annullata.
La seduta notturna convocata per le ore 00.00 è annullata.
Invito i signori Capigruppo a recarsi in Sala A per una brevissima Conferenza dei Capigruppo, per la programmazione dei lavori della prossima settimana.
Grazie a tutti e buona giornata.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 14.05)



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