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Dettaglio seduta n.28 del 28/07/10 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MOLINARI



(Alle ore 14.30 ha inizio lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata art. 100 Regolamento)


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 102 del Consigliere Biolé, inerente a "Grave situazione dei dipendenti Aviapartner in cassa integrazione" (articolo 100 Regolamento)


PRESIDENTE

In merito a "Svolgimento interrogazioni a risposta immediata (art. 100 Regolamento)", iniziamo con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 102.
La parola al Consigliere Biolé per l'illustrazione.



BIOLE' Fabrizio

Siamo in presenza di una situazione abbastanza critica, ben delineata nelle premesse dell'interrogazione. In questo momento, 24 lavoratori in cassa integrazione in deroga non percepiscono un soldo da circa un centinaio di giorni. Altresì, c'è la situazione ancor più particolare di un lavoratore che da quindici giorni sta facendo lo sciopero della fame per riuscire ad incidere davvero e far capire cosa sta succedendo rispetto all'erogazione di questi fondi.
In pratica, Aviapartner è entrata nella gestione dei servizi a terra di Caselle nel 2001 e la Regione si è fatta garante rispetto al 6% dei suoi utili che avrebbe dovuto pagare a SAGAT nell'ingresso all'interno della gestione di Caselle.
In più, c'è stata la richiesta di cassa integrazione in deroga, che la Regione avrebbe dovuto erogare. Pertanto, c'è un doppio impegno da parte della Regione. Da metà/fine, aprile di quest'anno il signor Valido e altri 23 lavoratori non stanno percependo nulla.
L'interrogazione, peraltro, è già superata dagli eventi, perché ieri si è svolto un incontro - se non sbaglio - presso l'Assessorato al lavoro, con l'Assessore Porchietto e i sindacati. Pare ci siano dei problemi riguardo all'erogazione da parte dell'INPS, che avrebbe riscontrato delle irregolarità da parte dell'azienda. Sicuramente, questa ricerca delle responsabilità andrà avanti in modo separato rispetto a quanto da noi richiesto.
Noi chiediamo semplicemente che la Giunta, in seguito alla mozione votata all'unanimità nella scorsa Legislatura, s'impegni a deliberare rispetto al reintegro dei 24 lavoratori. Vorremmo capire come mai ancora non è stato fatto alcun passo: la situazione è veramente molto grave.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Porchietto.



PORCHIETTO Claudia, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente.
In realtà, come vedo, siete già stati informati.
Ancora prima che pervenisse quest'interrogazione a risposta immediata circa dieci giorni fa, nel momento in cui mi sono insediata come Assessore avendo rilevato subito la grave situazione d'Aviapartner, ho chiesto immediatamente alle parti di poter svolgere un incontro nel minore tempo possibile; all'incontro avevamo chiesto la presenza anche della Direzione dell'INPS, in quanto soggetto che, in questo momento, sta dettando i tempi.
Tengo a precisare che la situazione legata alla cassa integrazione dei 24 dipendenti d'Aviapartner - oggi, in realtà, sono qualcuno in meno perché alcuni di loro hanno rinunciato alla cassa integrazione, avendo fortunatamente trovato una diversa collocazione - era ormai al compimento finale.
La situazione è nata l'anno scorso, nel mese d'agosto 2009, e il Tavolo di ieri è servito anche a fare chiarezza tra le varie parti, comprese le rappresentanze sindacali, relativamente al procedimento messo in atto.
Vorrei soltanto ricordare - importante per capire i passaggi compiuti dalla Regione - che nell'incontro richiesto l'anno scorso il 21 ottobre quindi, successivamente all'avvio della procedura di mobilità, che riporta la data del 17 agosto 2009 - la Regione Piemonte aveva fatto presente alle parti che i lavoratori Aviapartner erano esclusi dagli ammortizzatori sociali previsti dalla normativa vigente, quindi sia la cassa integrazione straordinaria sia la mobilità indennizzata.
Questo in quanto i termini relativamente ai trattamenti che concedeva la legge finanziaria, 24 mesi di mobilità indennizzata, erano scaduti da tempo, per cui Aviapartner non aveva titolo per accedervi. L'unico ammortizzatore sociale accessibile era, appunto, la cassa integrazione in deroga. È stata prontamente avviata la richiesta di cassa in deroga alla Regione Piemonte per 4 mesi, vale a dire dal 13 novembre, prorogabili per tutto l'esercizio 2010, tant'è che è già arrivata la richiesta di proroga da parte della società.
Ieri, nell'incontro con le rappresentanze sindacali e il direttore dell'INPS, dottor Quattrone, le parti sociali sono state informate del fatto che si è aperto un accertamento da parte dell'INPS sulla pratica Aviapartner, per verificare che la società abbia tutti i requisiti per presentare la richiesta della cassa in deroga.
Ieri, il direttor Quattrone ci ha informati che, per motivi contingenti dell'Aviapartner, in particolare di chi rappresenta la società, c'è stato un posticipo dell'appuntamento che l'INPS aveva richiesto per avere alcuni dati che la Direzione ancora oggi non ha, per verificare se esistono i requisiti per la messa in cassa integrazione in deroga o meno dei dipendenti d'Aviapartner.
Siccome l'appuntamento è stato posticipato a venerdì prossimo - quindi a dopodomani - l'INPS, ieri, al Tavolo con le rappresentanze sindacali e la Regione, si è impegnata, nel momento in cui avesse incontrato venerdì prossimo la società, a chiudere gli accertamenti, al più tardi, entro dieci giorni. Ciò significa che nella prima decade d'agosto, saremo in grado, a chiusura dell'accertamento da parte dell'INPS, di verificare se i requisiti per la richiesta di cassa in deroga ci sono o meno.
A questo punto, immediatamente, l'INPS sarà sicuramente solerte a definire, tutta la procedura, quindi anche l'erogazione della cassa in deroga, entro le prime settimane d'agosto.
Tengo a precisare che fino a quando non avremo la visione completa, che ci fornirà l'INPS dopo la chiusura dell'accertamento, dei requisiti dell'azienda per la procedura di cassa in deroga, e dello stato dell'arte dell'attività che Aviapartner ha terziarizzato, non saremo in grado di sederci ad un Tavolo per valutare quelle che potrebbero essere le prospettive future per i lavoratori d'Aviapartner.
Quindi, non c'è assolutamente cattiva volontà, ma i termini procedurali che in questo momento, come dicevo prima, sono dettati dall'INPS; termini che hanno fatto sì che s'interrompesse la procedura, praticamente portata a compimento, sull'erogazione della cassa in deroga.
Ho già assicurato la mia piena disponibilità, nel mese d'agosto, ai dovuti incontri con l'INPS per adire tutte le procedure e addivenire all'erogazione della cassa in deroga. Non ci sono problemi: gli Uffici dell'Assessorato sono a disposizione, attendiamo - spero - la prossima settimana per poter definire il verbale dell'accertamento.


Argomento: Industria (anche piccola e media) - Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 103 del Consigliere Buquicchio inerente a "Politica industriale FIAT" (articolo 100 Regolamento)


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento del Consiglio regionale procediamo all'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 103 presentata dal Consigliere Buquicchio, che ha la parola per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
La domanda che noi poniamo con l'interrogazione è quali azioni, vincoli ed altre pratiche la Regione Piemonte intende promuovere affinché la FIAT ponga al centro del proprio piano industriale non solo l'aumento del benessere dei suoi azionisti, ma anche quello dei suoi lavoratori prevedendo la realizzazione in Italia di modelli innovativi e a basso impatto energetico-ambientale. Peraltro, non vorremmo ascoltare la solita risposta convenzionale, del tipo "Ci stiamo impegnando affinché..." eccetera eccetera. Ci farebbe piacere, invece, sapere dalla Regione se, e in che modo, intende essere promotrice d'iniziative per l'attuazione sia d'infrastrutture materiali, sia d'infrastrutture immateriali, quali, ad esempio, la riforma del sistema di rappresentanza che garantisca sì la forza alle rappresentanze sindacali, ma rompa, di fatto, il diritto di veto d'ogni singola sigla, magari prevedendo una detassazione dei redditi bassi con la conseguenza di avere in busta paga una maggiore retribuzione netta e, quindi, indirettamente, ridurre il costo del lavoro, rendendolo anche più competitivo.
Questo potrebbe aumentare l'attrazione d'investimenti sul nostro Paese.
Ci piacerebbe che la Regione fosse parte attiva - ci dica, quindi, che vorrà esserlo - nei tavoli di trattativa tra sindacati ed azienda e magari, ottenere, così com'è accaduto in Germania con la Volkswagen, che i sindacati possano sedere all'interno dei Consigli d'Amministrazione. Questo potrebbe permettere di condividere sia le scelte onerose sia quelle felici.
Se la Regione intenderà perseguire tutte - come ci auguriamo - o almeno parte di queste iniziative, noi ci dichiariamo disponibili a collaborare affinché si possano attuare il prima possibile. In caso contrario cercheremo di opporci a soluzioni che criticheremo sempre, non ritenendole idonee. Grazie.



PRESIDENTE

Risponde l'Assessore Porchietto; ne ha facoltà.



PORCHIETTO Claudia, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente.
Mi auguro di poter fornire, quantomeno, una parte delle risposte ad un quesito molto nutrito. Ritengo, però, che nei cinque minuti a mia disposizione ci possano essere segnali che sono certa il Consigliere Buquicchio coglierà come assolutamente confortanti.
Come sapete, questa mattina si è tenuto il Tavolo con le parti sociali presso la Presidenza della Regione Piemonte: a mio avviso, un segnale significativo e a tal riguardo vi riporto anche una serie di dichiarazioni del Presidente Cota, che oggi è ritornato a Roma con il Ministro Sacconi per definire una serie di questioni.
Il fatto che prontamente sia stato convocato un Tavolo a Torino, cui hanno preso parte non soltanto la parte istituzionale piemontese con le proprie rappresentanze - quindi la Regione Piemonte, la Provincia e il Comune di Torino - ma anche il Ministro Sacconi, il Sottosegretario Saglia i tre Segretari nazionali delle sigle sindacali CGIL, CISL e UIL, UGL e FISMI, credo rappresenti un passaggio importante e significativo.
Il dottor Marchionne questa mattina, sollecitato dal Presidente Cota ha ribadito significative dichiarazioni, a fronte delle preoccupazioni e perplessità espresse nei giorni scorsi da parte di tutti noi, che cercher di riassumervi riportando anche un passaggio fondamentale che il Ministro Sacconi ha correttamente evidenziato.
Il dottor Marchionne ci ha assicurato che la FIAT è assolutamente intenzionata a portare avanti il progetto Fabbrica Italia; è assolutamente intenzionata a continuare in quella che é la linea dell'investimento di 20 miliardi d'euro in Italia; ritiene importante, così come altri stabilimenti, lo stabilimento di Mirafiori; il fatto che la vettura definita "L zero" verrà fabbricata in Serbia, non significa che non verranno potenziate, invece, le linee e le piattaforme sullo stabilimento di Mirafiori.
Non si è soffermato sui modelli, ma ha dichiarato che Mirafiori rimane uno stabilimento strategico, per cui nei prossimi mesi, anche con una serie di valutazioni fatte sui tavoli bilaterali sul progetto Fabbrica Italia, si definirà, poco per volta, quale piattaforma interesserà Mirafiori ricordando che c'é una piattaforma importante che sta partendo (FIAT Chrysler) che vedrà molti dei modelli nuovi ed innovativi non solo costruiti in America, ma anche in Italia.
Tutto ciò, però, ha una premessa. Ciò che questa mattina è emerso chiaramente è la richiesta di un forte impegno delle parti sociali per rendere decisamente competitivi gli stabilimenti italiani. Il Dottor Marchionne ha evidenziato e sottolineato a più riprese che se FIAT, così come vuole fare, deve rimanere strategica per l'Italia (e, chiaramente, noi diciamo per il Piemonte, in particolare per lo stabilimento di Mirafiori) ci vuole una forte coesione sociale e la capacità di tutti per dare un serio impulso alla redditività degli stabilimenti e un modo diverso di fare relazioni industriali e relazioni sindacali.
Il sindacato, a maggioranza, come probabilmente molti di voi hanno già saputo, ha dato un segnale estremamente positivo a quello che era il progetto Fabbrica Italia, confermando l'appoggio al progetto.
Ci sono state delle differenziazioni da parte di CGIL e FIOM differenziazioni che, probabilmente, nelle prossime settimane, potrebbero anche condurre ad un ragionamento che ci vedrà nuovamente e prontamente su dei tavoli per discuterne.
C'é stato un impegno da parte del Ministro Sacconi a promuovere, da parte del Governo centrale, una forte attenzione alla vicenda FIAT. Il Ministro ha altresì riportato che si sta lavorando in questa direzione e la prossima settimana sarà in grado di fornire anche i termini tecnici di quello che è il passaggio legato alla detassazione di tutti i salari incrementali determinata dal contratto aziendale (peraltro, questa è anche una forma d'avvicinamento ad un incentivo nella contrattazione aziendale ma in aumento salariale, da parte del Governo).
Il Presidente Cota ha sottolineato e ribadito, sia prima dell'incontro sia durante, che dopo, in conferenza stampa, come la Regione Piemonte sarà al fianco dell'azienda che vorrà investire in Piemonte, a patto che sia tutelata l'occupazione nella nostra Regione.
Personalmente, mi permetto di affermare che ho trovato incoraggianti i segnali offerti dal Dottor Marchionne. In tal senso, c'è stato un forte impegno da parte di tutte le parti sociali.
Il Presidente Cota - la stessa cosa è stata fatta dal Ministro Sacconi è stato molto attento a ribadire che sarà importante che si avviino dei tavoli bilaterali che tengano conto delle varie peculiarità degli stabilimenti, ma che, in particolare, si definisca nelle prossime settimane cosa succederà su Mirafiori.
Rilevo, comunque, che ci sono stati segnali rasserenanti e incoraggianti per quelle che saranno le prospettive future sullo stabilimento di Mirafiori.
Con questo penso che si possa dare, nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, risposte significative sul percorso innovativo e quindi, a questo punto, su un percorso di welfare e di benessere, per quanto riguarda sia i termini occupazionali sia i dipendenti che già oggi sono comunque facente parte dell'attività dello stabilimento di Mirafiori.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione a risposta immediata n. 100 del Consigliere Gariglio inerente a "Costruzione del deposito D-2 per rifiuti nucleari nel Comune di Saluggia" (articolo 100 Regolamento)


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento del Consiglio regionale procediamo all'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 100 presentata dal Consigliere Gariglio, che ha la parola per l'illustrazione.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Per brevità mi limito a fare riferimento all'oggetto dell'interrogazione a risposta immediata.
Quest'interrogazione riguarda il permesso, rilasciato dal Comune di Saluggia alla società SOGIN SpA, di costruire il depositate nucleare per rifiuti nucleari, in proroga rispetto ad un'autorizzazione già concessa.
Riteniamo che questa scelta sia amministrativamente illegittima e interroghiamo la Giunta regionale per sapere quali iniziative urgenti intende intraprendere per chiarire la regolarità dell'iter autorizzativo e della pratica avviata dalla società SOGIN, procedendo alla convocazione del Tavolo Tecnico.
Ci sono riferimenti - per chi avrà la bontà di leggere l'interrogazione anche su una serie di situazioni d'incompatibilità che abbiamo ravvisato nel procedimento autorizzatorio in questione.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Ho una risposta più ampia, che poi consegnerò in copia all'interrogante.
pur vero che il permesso di costruire è stato dato in regime d'emergenza da parte di un Commissario straordinario nominato dalla Protezione Civile, proprio con il compito di surrogare le difficoltà che aveva il Consiglio comunale e lo stato d'emergenza proclamato a livello nazionale, a fronte di una vicenda che riguarda la sicurezza nazionale e la tutela della salute. Quest'ordinanza derogava dalle norme ordinarie (il decreto legislativo n. 380), in materia di lavori pubblici ed interventi edilizi.
Trascorso il periodo d'emergenza e avviate le opere, secondo noi il Comune è correttamente rientrato nell'esercizio delle sue funzioni. In via ordinaria, sappiamo che la vigilanza, l'eventuale proroga dei lavori e il rilascio delle certificazioni alla fine dei lavori stessi sono tutte attività che competono ai Sindaci, alle strutture comunali e ai funzionari preposti e delegati.
Per quanto ci riguarda, non abbiamo alcun rilievo da formulare.
Pur comprendendo la complessità e la singolarità del caso, anche per conoscenza personale delle vicende pregresse, credo che se non fosse stato nominato un Commissario straordinario, probabilmente, l'opera di bonifica l'opera di smantellamento e l'opera di riduzione del pericolo e di messa in sicurezza non sarebbero mai entrate nel vivo, come lo sono entrate dopo questi provvedimenti assunti negli 2003, 2004 e in quelli successivi, per arrivare fino ai tempi nostri.
Termino ricordando che, sulla questione, associazioni ambientaliste avevano presentato ricorso in sede amministrativa e che l'organo giurisdizionale preposto ha sempre respinto questi ricorsi, ritenendo corretto l'operato della Pubblica Amministrazione.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 101 del Consigliere Lepri, inerente a "Uso eccessivo dei condizionatori d'aria e danni per la salute" (articolo 100 Regolamento)


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento del Consiglio regionale procediamo all'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 101 presentata dal Consigliere Lepri, che ha la parola per l'illustrazione.



LEPRI Stefano

Ho presentato quest'interrogazione urgente perché da più parti ho avuto segnalazioni di un uso eccessivo dei condizionatori d'aria in locali pubblici e in luoghi di trasporto pubblico. Naturalmente, nessuno mette in discussione l'utilizzo di questi condizionatori, anche se il danno ecologico è conosciuto, ma l'uso smodato ed inappropriato.
Ho chiesto all'Assessore se vi fossero dei protocolli e delle linee guida in proposito. So, avendo ricevuto comunicazione anticipata, che in effetti vi sono delle linee guida, anche condivisibili, che, per esempio individuano una soglia standard di 25-27 gradi, che di norma non dovrebbe essere superata.
proprio di questo che intendo chiedere conto.
Approfitto di questo minuto ancora a mia disposizione per anticipare ciò che avrei ulteriormente richiesto e richiederò all'Assessore: non bastano le linee guida, sia pure condivisibili, ma occorre avere, così come avviene per altri comparti (i controlli alimentari piuttosto che i controlli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro), task force e gruppi di controllo che, sulla base delle linee guida individuate dalla Regione materialmente poi verifichino a campione, sulla base di segnalazioni, le difformità rispetto alle linee guida, anche attraverso sistemi sanzionatori, così come avviene per altri rischi per la salute.
evidente che si tratta di un rischio importante.
Nella mia interrogazione ho citato solo i rischi legati alle affezioni respiratorie - asma e bronchite - ma ho dimenticato i dolori reumatici e tutte le affezioni legate al buon funzionamento scheletrico e muscolare spesso a rischio a seguito di sbalzi notevoli di temperatura.
Farò seguito alla mia interrogazione, per la quale sollevo il Vicepresidente della risposta, sollecitando la Giunta regionale ad operare nel senso da me indicato. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Ovviamente consegno la risposta scritta al collega interrogante.
Devo assicurare che attendiamo, come già preannunciato, un atto d'indirizzo di sindacato ispettivo. Trattandosi di una tematica di carattere generale, ritengo che la Giunta e il Consiglio, se interpellato nelle forme previste, avranno senz'altro occasione di esaminare.


Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento comunitario - Produzione e trasformazione dei prodotti

Interrogazione a risposta immediata n. 104 del Consigliere Taricco inerente a "Applicazione Legge 33/2009" (articolo 100 Regolamento)


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento del Consiglio regionale procediamo all'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 104 presentata dal Consigliere Taricco, che ha la parola per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Originariamente l'interrogazione era stata presentata come interrogazione ordinaria e poi, per questioni di tempo che rischiavano di procastinarsi all'autunno e quindi di renderla non più attuale, è stata trasformata in interrogazione a risposta immediata.
Tale documento prendeva le mosse da una notizia pervenuta, secondo cui in data 17 giugno, l'Assessore Sacchetto avesse inviato una lettera alla Province, nella quale s'invitava le stesse a soprassedere all'avvio delle comunicazioni nelle quali si richiedeva il versamento delle rate relative all'applicazione della legge 33 sulle quote latte. Da una parte c'era la necessità che tali rate fossero versate per portare a compimento quanto previsto dalla legge 33 e, quindi, per rendere efficace l'effettiva assegnazione delle quote a suo tempo stabilite, per altro verso, liberava la possibilità da parte dell'organismo pagatore, su indicazione delle Province stesse, di poter provvedere all'erogazione della quota PAC, così come prevista.
In merito a questa lettera, qualora l'Assessore ne confermasse l'invio ci chiedevamo anzitutto se era "giuridicamente corretta" (tra virgolette) e ammissibile e vorremo capire qual è la ratio secondo la quale l'Assessorato possa invitare le Province al non rispetto delle scadenze previste da una norma di legge di carattere nazionale.
Secondo, ci pareva oltremodo inopportuna, sul piano generale, stante il fatto che la legge n. 33, evocata come il toccasana per risolvere la questione quote-latte, di fatto, in questo modo, veniva disapplicata. Nel senso che, come tutti sanno, è in discussione al Parlamento una proroga sulla quale c'è già stato un primo pronunciamento informale e ieri un pronunciamento formale da parte dell'Unione Europea, che segnala il fatto che con questa proroga potrebbe ravvisarsi un'infrazione nei confronti delle normative comunitarie sugli aiuti di Stato; inoltre, parrebbe da voci di corridoio che questo potrebbe far scattare una sanzione di oltre un miliardo d'euro nei confronti del nostro Paese.
C'è una cosa che le Istituzioni dovrebbero fare: un richiamo al rispetto delle regole e non si vuole creare, invece, un alibi a coloro che non le rispettano.
In conclusione, vorremmo avere tutte le riflessioni che l'Assessore riterrà di fare, ma sostanzialmente, due chiarimenti: il primo, in merito all'effettivo invio della lettera succitata; il secondo, se, qualora questa lettera sia stata inviata, non rischi di rappresentare una sorta d'invito al non compiuto rispetto delle norme rivolto alle Province.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Sacchetto.



SACCHETTO Claudio, Assessore all'agricoltura

Grazie, Presidente.
Anzitutto, ringrazio il collega Taricco per aver concordato con me lo spostamento dell'interrogazione al question time d'oggi, visto che ieri mattina ho dovuto ritardare il mio ingresso all'interno del Consiglio regionale. Quindi, sentendomi telefonicamente con il Consigliere ci siamo messi d'accordo per spostare l'interrogazione ad oggi e lo ringrazio per questa cortesia.
Lo ringrazio anche per aver presentato quest'interrogazione, che mi dà modo di chiarire una posizione in merito a quest'ipotetica lettera che avrei inviato alle Province.
La risposta è assolutamente "no".
Ovvero, nel mese di giugno, dopo una consultazione con le Amministrazioni provinciali e con le organizzazioni dei produttori di latte piemontesi, è emersa la richiesta da parte di coloro che non avevano ancora versato la sesta rata prevista dalla legge n. 119 del 2003 (quindi, in questo caso la legge n. 33 non c'entra assolutamente nulla), abbiamo pensato, anche di concerto con le Amministrazioni provinciali, di inviare a firma squisitamente dell'Assessore, quindi non degli Uffici, una lettera.
In tale lettera, alla luce del fatto che stavano emergendo dei nuovi elementi a livello nazionale (che poi si sono concretizzati in quest'emendamento, che peraltro, oltre che ad incidere sulla prima rata prevista dalla legge n. 33, va ad incidere sul pagamento della sesta rata per coloro che non avevano ancora provveduto al pagamento della sesta rata stessa) si comunicava alle Amministrazioni provinciali che c'era questo nuovo elemento. Conseguentemente, s'invitano le Province ad evitare di accelerare troppo l'iter di richiesta di pagamento da parte delle Province stesse nei confronti delle aziende che dovevano ancora provvedere al pagamento della rata suddetta, scaduta il 31 dicembre 2009.
Quindi, alle Amministrazioni provinciali non è stata inviata nessuna lettera che fa riferimento alla legge n. 33, bensì alle legge n. 119, che come lei ben sa prevede per le Amministrazioni provinciali l'iter da seguire per l'intimazione al pagamento nei confronti delle aziende che non hanno provveduto a pagare la sesta rata.
Per smentire coloro che sostengono che il nostro movimento tende soltanto a favorire coloro che devono regolarsi per i pagamenti previsti dalla legge n. 33, noi invece su questo tema siamo coerenti, perch l'emendamento, quindi l'eventuale proroga, riguarda anche coloro che devono versare la sesta rata, come da legge n. 119 del 2003.
Quindi la risposta alla sua interrogazione, Consigliere Taricco, è assolutamente "no". L'Assessorato regionale all'agricoltura e io nello specifico non abbiamo mai inviato alle Amministrazioni provinciali una lettera per invitarle a sospendere le procedure previste dalla succitata legge n. 33 del 2009.
Questa è la risposta alla sua interrogazione. La riunione in cui si è deciso di inviare questa lettera riguardava appunto la questione del pagamento della sesta rata, prevista dalla legge n. 119 del 2003.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione a risposta immediata n. 99 della Consigliera Artesio inerente a "Revoca stato d'emergenza sito inquinato Ecolibarna" (articolo 100 Regolamento)


PRESIDENTE

Continuiamo i lavori esaminando, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento del Consiglio regionale, l'interrogazione a risposta immediata n. 99, presentata dalla Consigliera Artesio, che ha la parola per l'illustrazione.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Si tratta effettivamente di una condizione urgente, perché proprio in questi giorni (se non mi sbaglio, il 30 luglio) è prevista un'iniziativa nei confronti dei competenti Ministeri e del livello nazionale a proposito della quale intendo conoscere le modalità d'adesione dell'Amministrazione regionale piemontese.
Il tema, credo in particolare al Vicepresidente, cui forse viene delegata la risposta a questa mia interrogazione è noto. È tristemente noto. Nel senso che ci troviamo nella consueta condizione, che purtroppo riguarda troppe parti della nostra storia piemontese, di dover porre rimedio con procedimenti di bonifica ad attività d'inquinamento poste in essere dalle attività industriali.
In modo particolare la situazione di Ecolibarna era stata giudicata così significativa dal punto di vista delle ricadute sul tema della salute pubblica da decretarne una condizione d'emergenza che prevedeva sia la nomina di un commissario ad hoc individuato nella figura del Prefetto con poteri assegnati dal Governo sia attraverso l'assegnazione di risorse appositamente destinate.
Ora, con una disposizione del capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, viene dichiarato finito lo stato di emergenza, senza che siano compiute le opere giudicate non sufficienti, ma minimali, per porre in essere le condizioni di protezione e soprattutto senza avere certezze in ordine agli aspetti riguardanti la tutela della salute della popolazione che come noi ben sappiamo quando parliamo di coinvolgimento delle falde non si limitano alla rilevazione della situazione attuale, ma si riverberano purtroppo sulle condizioni degli anni successivi.
Questa disposizione messa in atto dal dipartimento della Protezione civile potrebbe essere contrastata a seguito di diverso e motivato principio messo in essere dalla Regione Piemonte, la quale potrebbe ricorrere - il termine "ricorso" non vuole indicare un aspetto giuridicamente formale, intendo dire "opporsi in modo motivato" - a tale decisione di sospensione della condizione di emergenza entro dieci giorni dal provvedimento assunto dal direttore Bertolaso.
La nostra interrogazione mira a conoscere le intenzioni dell'Amministrazione regionale; abbiamo letto sui giornali le rassicurazioni rese dai vari livelli istituzionali, ma un conto è la solidarietà nei confronti della popolazione, un conto sono le responsabilità che ci s'intende assumere, anche nei confronti del livello nazionale e quindi conoscere il comportamento istituzionale del Piemonte.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente della Giunta regionale.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Rispondo a nome del collega Ravello, che si trova a Roma da ieri.
Proprio ieri, il 27 luglio, si è svolto un incontro alla Protezione Civile alla presenza della Regione, della Provincia e del Comune di Serravalle per discutere della proroga di questo stato di emergenza.
Quindi, la prima risposta che dobbiamo dare all'interrogante, collega Artesio, è proprio questa. Noi, come Regione Piemonte, non condividiamo il venire meno della situazione di emergenza, anche se ci rendiamo conto che quest'emergenza dura da parecchio, ma, ovviamente, è legata alla dinamica degli interventi e anche alla difficoltà degli stessi. Qui siamo in una situazione a mezza costa, dove, praticamente, ci sono stati degli interramenti e anche dei contenimenti dentro grandi contenitori, che poi passando i decenni, arrugginiscono e, naturalmente, mettono in risalto delle perdite, che vanno ad impregnare il terreno.
Ci sarebbe una soluzione radicale, che è quella dell'asportazione totale di tutto il terreno inquinato, e c'è comunque una soluzione prevista dalle norme, che è la messa in sicurezza permanente, attraverso la realizzazione di una tombatura del sito...



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia! Scusi, Assessore, alcuni colleghi, che ringrazio per avermelo segnalato, faticano ad ascoltare la sua risposta.
Prego, Assessore.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
...mediante la realizzazione di setti separatori, di muri che vanno a fondarsi sulla marna per contenere eventuali possibili dilavamenti.
Finora sono stati fatti parecchi interventi, tutti finalizzati alla messa in sicurezza, ma non si è ancora raggiunto quell'equilibrio permanente che richiede la messa in campo di ulteriori risorse.
In primis, si fa riferimento a 800 mila euro, di cui si richiede sollecitamente la messa a disposizione, che erano stati stornati in occasione degli eventi dell'Abruzzo. Naturalmente, un conto è temporaneamente ritardare la messa a disposizione di una somma, altra cosa è non concederla più del tutto.
Per cui, il collega Ravello mi ha confermato, anche telefonicamente pochi minuti fa, che lo stato di emergenza, secondo lui, a seguito anche dell'incontro di ieri, dovrebbe - uso il condizionale, perché parliamo di atti - auspicabilmente essere prorogato, ma più importante è una triangolazione con anche il Ministero dell'ambiente per rimettere a disposizione dei fondi. Si tratta di quei fondi, anche graduati nel tempo che mi auguro potranno consentire al Commissario straordinario, che è il Prefetto di Alessandria, di completare la messa in sicurezza. Quindi diciamo che si sta lavorando per andare in quella direzione.
A questo punto, c'è sempre il discorso del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Però, giustamente, rispetto alle preoccupazioni che abbiamo condiviso, anche io, personalmente, quando ne ho avuto notizia, ho subito sollecitato il collega Ravello, che prontamente si è attivato e si è giunti a quest'incontro con il Sottosegretario Bertolaso.
una situazione da guardare con la massima attenzione: ci sono gli acquiferi del bacino dello Scrivia che, ovviamente, devono essere al massimo salvaguardati.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Dichiaro chiuso lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.



(La seduta ha inizio alle ore 15.17)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Marco, Cantore, Comba, Costa Raffaele, Cota, Giordano, Maccanti e Vignale.


Argomento:

b) Comunicazione integrazione punti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Annuncio l'integrazione dei punti all'o.d.g. con il seguente punto: "1 bis) Surrogazione della Consigliera Claudia Porchietto con il signor Giampiero Leo (ai sensi dell'articolo 16 della legge 17 febbraio 1968, n.
108, di cui dovreste aver ricevuto comunicazione.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Esame proposta di deliberazione n. 49, inerente a "Surrogazione della Consigliera Porchietto Claudia con il signor Leo Giampiero" (ai sensi dell'articolo 16 della legge 17 febbraio 1968, n. 108)


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la presa d'atto delle opzioni ed eventuali deliberazioni relative a dimissioni e surrogazioni, di cui al punto 1 bis) all'o.d.g.
Comunico che la Consigliera Porchietto Claudia, proclamata eletta in Consiglio regionale (quota proporzionale) nella lista Il Popolo della Libertà - Berlusconi per il Piemonte, Circoscrizione elettorale di Torino ha comunicato, con lettera pervenuta al Consiglio regionale in data 26 luglio 2010, Protocollo Consiglio regionale 33210, le dimissioni dalla carica di Consigliere regionale.
Il Consigliere Muliere, in qualità di Presidente della Giunta delle elezioni, le ineleggibilità, le incompatibilità e l'insindacabilità procede alla lettura dell'estratto del processo verbale n. 7 del 28 luglio 2010 allegato agli atti, relativo agli adempimenti conseguenti alle dimissioni della Consigliere Porchietto Claudia.
La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Signor Presidente, lei ha già detto come stanno le cose.
La Giunta delle elezioni, le ineleggibilità, le incompatibilità e l'insindacabilità questa mattina si è riunita, ha preso atto delle dimissioni della collega Porchietto e ha votato per la surroga della collega Porchietto con il collega Leo Gianpiero.
Dai verbali dell'Ufficio Centrale Circoscrizionale del Tribunale di Torino si evince che nella lista avente il contrassegno Il Popolo della Libertà - Berlusconi per il Piemonte all'ultimo eletto segue immediatamente il signor Leo Giampiero, quindi proponiamo al Consiglio regionale la surroga della collega Porchietto con il collega Leo.



(Commenti in aula)



MULIERE Rocco

Lo chiamo "collega" perché, insomma, è sempre un nostro collega Giampiero Leo.



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia, non mi vorrete mica togliere questo particolare piacere, parlo a livello personale, naturalmente. Fra i privilegi di presiedere il Consiglio regionale capita al sottoscritto di leggere la frase rituale, che fa sempre sorridere, perché non è mai successo che uno non si sia trovato nelle vicinanze e in questo caso mi fa particolarmente piacere, visti i rapporti di amicizia e stima con Giampiero Leo.
Indìco la votazione palese sulla proposta con la quale il Consiglio regionale prende atto delle dimissioni della Consigliera Porchietto Claudia.
Il Consiglio approva.
Pertanto, procediamo ad esaminare la proposta di deliberazione n. 49, di cui al punto 1 bis all'o.d.g.
Ai sensi dell'articolo 16 della legge 17 febbraio 1968, n. 108, "il seggio che rimanga vacante per qualsiasi causa, anche se sopravvenuta, è attribuito al candidato che nella stessa lista e Circoscrizione segue immediatamente l'ultimo eletto".
La Consigliera Porchietto Claudia è stata eletta nella quota proporzionale nella lista "Il Popolo della Libertà - Berlusconi per il Piemonte" nella Circoscrizione elettorale di Torino. Dal verbale dell'Ufficio Centrale Circoscrizionale presso il Tribunale di Torino, nella lista avente il contrassegno Il Popolo della Libertà - Berlusconi per il Piemonte, all'ultimo eletto segue immediatamente il Signor Gianpiero Leo al quale deve essere pertanto attribuito il seggio resosi vacante.
Indìco quindi la votazione palese sulla proposta che il Consiglio regionale prenda atto che alla Consigliera Claudia Porchietto subentri il Signor Gianpiero Leo.
Il Consiglio approva.
con piacere che leggo la frase già ricordata e anticipata...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

PRESIDENTE



PRESIDENTE

Beh, la "ola" mi sembra eccessiva.



PRESIDENTE

Invito quindi il Consigliere Giampiero Leo a prendere posto in aula qualora si trovi nelle vicinanze. Dopo averlo evocato...



(Risate e applausi in aula)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Allora... un ingresso quasi trionfale, caro Giampiero! Per quanto attiene alla convalida dell'elezione del neo eletto Consigliere Giampiero Leo, l'articolo 17 della legge 108 del 1968 prevede che "al Consiglio regionale è riservata la convalida dell'elezione dei propri componenti secondo le norme stabilite dal suo Regolamento interno". A tal fine l'articolo 18 del Regolamento interno stabilisce che "l'esame delle condizioni di ciascuno dei Consiglieri eletti sia effettuato dalla Giunta la quale proporrà successivamente al Consiglio regionale l'adozione dei provvedimenti conseguenti." In base all'articolo 70 del Regolamento, ha la parola il Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Voglio cogliere l'occasione innanzitutto per ringraziare la ex-collega Porchietto: dobbiamo usare questo termine perché si è dimessa per ricoprire l'importante incarico di Assessore, dopo aver svolto per alcuni mesi il ruolo di Presidente del Gruppo del Popolo della Libertà. La ringraziamo quindi per l'attività svolta tra questi banchi. Sicuramente, come già avete visto, sarà persona capace anche all'interno dell'esecutivo regionale.
Nel contempo vogliamo fare un carissimo saluto...



(Risate in aula)



PEDRALE Luca

... al ritorno in Consiglio regionale di un personaggio storico della politica regionale - possiamo ormai davvero usare in maniera simpatica il termine storico, ma lui mi capisce -, l'amico Giampiero Leo, che sicuramente continuerà a lavorare per la comunità piemontese.



PRESIDENTE

Ha la parola il Consigliere Marinello.



MARINELLO Michele

Il silenzio del Gruppo della Lega Nord non stava bene in un'occasione come questa. Cogliamo quindi l'occasione per un "in bocca al lupo" alla nuova avventura del neo-Assessore Porchietto e in secondo luogo naturalmente, per dare il benvenuto a Gianpiero Leo, che ho avuto l'occasione di conoscere tempo addietro nella sua esperienza di Assessore regionale alla Cultura e che ho avuto modo di apprezzare per la serietà e la competenza.
Sono certo quindi che il suo apporto all'interno di questo Consiglio sarà molto positivo e da Presidente della Commissione Cultura mi auguro di potermi avvalere dell'esperienza accumulata in questi anni da Giampiero Leo cui va, quindi, il benvenuto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Toselli.



TOSELLI Francesco

Grazie. Io sono in dissenso con le parole del mio Capogruppo perch invidioso: cinque anni fa non ho ricevuto lo stesso trattamento... Grazie.



(Risate in aula)


Argomento: Assestamento di bilancio

Proseguimento disegno di legge n. 12 "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2010"


PRESIDENTE

Dopo il benvenuto al carissimo collega Leo, cui mi associo, torniamo al nostro amatissimo provvedimento, il cui esame prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso proposti, di cui al punto 2) all'o.d.g.
Emendamento rubricato n. 165) presentato dai Consiglieri Lepri, Boeti Artesio, Cerutti, Ronzani, Negro, Muliere, Reschigna, Cursio, Pentenero Motta: Dopo l'articolo 10 inserire l'articolo seguente: "Art. 10 bis (Modifiche della legge regionale 4 gennaio 2000 n. 1) Art. 4 (Funzioni e compiti amministrativi della Regione. Strumenti di programmazione) 1. La Regione esercita le seguenti funzioni che richiedono l'unitario esercizio a livello regionale: a) indirizzo, promozione, coordinamento e controllo di tutti i servizi di trasporto pubblico locale con particolare attenzione al servizio regionale al fine di garantire la necessaria integrazione tra le diverse modalità di trasporto b) programmazione della rete e dei servizi regionali di cui all'articolo 2 comma 1, lettera a) c) amministrazione dei servizi ferroviari di interesse regionale e locale nonché dei servizi aerei ed elicotteristici, dei servizi lacuali del lago Maggiore.
2. La Regione svolge le funzioni di cui al comma 1 attraverso l'elaborazione del piano regionale dei trasporti e del programma triennale dei servizi di trasporto locale.
3. Il piano regionale dei trasporti è lo strumento di indirizzo e di sintesi della politica regionale del settore, ed in conformità con le indicazioni del piano regionale di sviluppo: a) fornisce contributo, all'elaborazione del piano generale dei trasporti e costituisce lo strumento di indirizzo e coordinamento della pianificazione degli enti locali b) delinea l'assetto delle infrastrutture e dei servizi regionali e li coordina con la rete delle comunicazioni internazionali, nazionali e locali c) individua i costi degli interventi e le priorità d'attuazione.
4. Il piano regionale dei trasporti è adottato dalla Giunta regionale previa acquisizione del parere della Conferenza permanente Regione Autonomie locali istituita ai sensi dell'articolo 6 della l.r. 34/1998. Il piano adottato è trasmesso al Consiglio regionale che lo approva con propria deliberazione.
5. Il programma triennale dei servizi di trasporto pubblico definisce d'intesa con gli enti locali a) gli obiettivi di efficienza ed efficacia nell'organizzazione e nella produzione dei servizi b) l'assetto quantitativo e qualitativo dei servizi minimi c) le risorse da destinare all'esercizio ed agli investimenti, specificando l'entità di quelle relative al trasporto ferroviario, la ripartizione tra servizi urbani ed extraurbani e quindi tra gli enti soggetti di delega d) la politica tariffaria per l'integrazione e la promozione dei servizi organizzati per bacini di utenza e) le modalità di attuazione e revisione dei contratti di servizio pubblico f) il sistema di monitoraggio dei servizi g) la rete e l'organizzazione dei servizi regionali amministrati dalla Regione e gli indirizzi di programmazione dei servizi regionali delegati agli enti locali.
6. Per l'acquisizione dell'intesa di cui al comma 5 il programma triennale è sottoposto all'esame della Conferenza permanente Regione-Autonomie locali.
7. Il programma triennale è approvato dalla Giunta regionale, previo parere della Commissione consiliare competente e previa consultazione delle organizzazioni sindacali confederali, delle associazioni delle aziende di trasporto e delle associazioni dei consumatori.
8. Per l'attuazione degli interventi di competenza regionale, la Giunta regionale predispone il programma di attuazione e spesa annuale e pluriennale, precisando l'ammontare dei finanziamenti, pubblici e privati.
Il programma è allegato al bilancio regionale di previsione.
9. Per l'espletamento delle funzioni inerenti i servizi ferroviari di cui al comma 1, lettera c), la Regione stipula, ai sensi dell'articolo 12 del d.lgs. 422/1997 e secondo le indicazioni dell'articolo 8 del d.lgs.
422/1997, come modificato dall'articolo 1, comma 1, lettera a), del d.lgs.
400/1999, accordi di programma con il Ministero dei trasporti con i quali sono stabiliti: a) l'attribuzione delle risorse trasferite per l'esercizio dei servizi attualmente gestiti dalla società Ferrovie dello Stato S.p.A.
b) i tempi e le modalità del subentro di cui all'articolo 8 del d.lgs.
422/1997, nonché i finanziamenti diretti al risanamento tecnico ed economico e le risorse per la gestione degli impianti e del servizio.
10. La Regione disciplina la gestione delle infrastrutture ferroviarie ad essa conferite con apposito regolamento, e secondo le disposizioni previste dall'articolo 8 del d.lgs. 422/1997, come modificato dall'articolo 1, comma 1, lettera b) del d.lgs. 400/1999.
11. La Regione organizza, i servizi di trasporto pubblico locale sui laghi oggetto di gestione governativa mediante apposite società, anche con la partecipazione degli enti locali interessati, secondo quanto previsto all'articolo 29.
12. Tutte le altre funzioni e competenze sono conferite agli enti locali individuati nei successivi articoli.".
La parola al Consigliere Gariglio, per l'illustrazione.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente Cattaneo.
Noi continuiamo la discussione che abbiamo avviato ieri. Accogliamo anche con piacere l'apertura di dialogo - che speriamo si sviluppi molto positivamente sui contenuti - da parte di alcuni autorevoli Capigruppo: speriamo che porti a qualche frutto.
Riprendo dalle parole dell'Assessore Bonino, nell'intervento di chiusura della seduta antimeridiana. Noi non abbiamo commentato questa mattina, nella concitazione delle fasi finali della seduta, l'osservazione che l'Assessore Bonino ha fatto sull'ingresso della Regione - che lei ha deliberatamente deciso - in InfraTo, la società di gestione delle infrastrutture. L'Assessore dice: "Ma voi sapete che le infrastrutture in cui entriamo sono infrastrutture gravate da debiti?". Bèh, seppur gente di campagna, abbiamo un minimo di conoscenza anche noi della situazione, e uno dei motivi per cui viene fatta la società delle infrastrutture è proprio quello di creare una società che abbia da un lato nello stato patrimoniale degli immobili, e quindi dei cespiti, e dall'altro lato l'indebitamento che GTT ha accumulato, in vece del Comune di Torino, per il pagamento dei circa 500 milioni di euro della quota di costruzione della metropolitana automatica di Torino, che il Comune di Torino ha onorato.
Giusto per darvi un'idea dei volumi, amici e colleghi, la metropolitana automatica di Torino, nella tratta realizzata e in corso di realizzazione da Collegno al Lingotto, è costata 1 miliardo e 200 milioni di euro; di questi, poco meno del 60% è arrivato dallo Stato, il resto dal Comune di Torino: cioè circa 500 milioni di euro. La Regione Piemonte ha grossomodo contribuito - l'Assessore lo può sapere meglio di me - per una quota che mi pare sia di circa 50 milioni di euro. Ma poi l'amico, collega e ora Assessore Casoni può spiegarcelo molto bene, perché più volte questi milioni ce li ha prospettati e ce li ha fatti un po' soffrire; però, alla fine, in parte sono arrivati. Ecco, il rapporto di finanziamento di quell'infrastruttura, tra Comune e Regione, è stato circa di dieci a uno: il Comune ha messo cioè circa dieci volte quanto ha messo la Regione Piemonte nel costruire quell'infrastruttura. Non è una critica: è un dato oggettivo.
Allora, in base a quest'operazione che noi andiamo a firmare, in questa Società Regione e Comune di Torino conteranno il 50%. Io vi chiedo solamente se i numeri quadrano e se i colleghi di maggioranza ritengono quest'operazione etica, congrua e giustificata sulla base dei conferimenti pregressi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il collega Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Presidente, stamattina l'Assessore intervenendo ha stabilito un rapporto di causa-effetto tra il Protocollo d'intesa sottoscritto con il Comune di Torino e la norma al nostro esame. Ci ha spiegato, cioè, che la maggioranza sarebbe costretta ad approvare questa norma, giacché questa norma è la conseguenza diretta del Protocollo d'intesa sottoscritto fra la Regione Piemonte e il Comune di Torino.
Mi domando: perché esiste questo rapporto di causa-effetto? Delle due l'una: la Regione avrebbe potuto tranquillamente sottoscrivere un Protocollo d'intesa con il Comune di Torino e poi rimettersi alle valutazioni del Consiglio regionale, circa l'esigenza di dar vita ad una società. Mi domando per quale ragione noi abbiamo previsto in un Protocollo d'intesa fatto con un attore terzo - il Comune di Torino - una norma che impegna il Consiglio regionale. Perché se non esiste alcun rapporto fra le due cose, non comprendo l'ostinazione con cui voi ci chiedere di votare questa norma.
Se non vi è alcun rapporto, rinviate ad un disegno di legge sui trasporti, come peraltro lei ha detto, l'approvazione di questa norma.
Se, invece, esiste un rapporto di causa-effetto, mi domando perché. Per quale ragione, cioè, l'Assessore s'impegna extra Consiglio regionale - a prescindere - a firmare un Protocollo d'intesa che impegna il Consiglio a costituire una società in ragione di quel Protocollo d'intesa? Francamente, mi sembra una forzatura. La Regione - l'Assessore - è autorizzata a sottoscrivere il Protocollo d'intesa con il Comune di Torino.
Ma il fatto che questo impegni il Comune di Torino, non impegna il Gruppo consigliare del PD, che fa valutazioni autonome sulla questione e ha, come punto di riferimento, la politica regionale dei trasporti.
Il resto, francamente, non ci riguarda. É una libera negoziazione.
Infine, vorrei chiedere all'Assessore chi ha partecipato a questa trattativa; vorrei sapere, cioè, chi ha trattato e concluso, per conto della Regione, la discussione con il Comune di Torino: immagino l'Assessore, ma vorrei sapere chi altro, sul piano tecnico naturalmente per conto dell'Assessorato. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
L'Assessore Bonino col suo ultimo intervento ci ha aiutato a capire.
Tuttavia, poiché ha parlato di "anomalie", vorrei riassumerle le due discrepanze che rappresentiamo e che lei, in qualche modo, ci ha confermato indirettamente.
La prima, citando la Regione Lombardia, riguarda il fatto che la Regione, col suo provvedimento, entrerebbe a far parte di società che gestiscono il trasporto pubblico locale.
Attendiamo che lei ci dia conferma di situazioni analoghe in altre Regioni, che peraltro considereremmo alla stregua di questa, quindi non appropriate. Da quanto ci risulta, infatti, anche la Regione Lombardia non fa parte di società che gestiscono il trasporto pubblico locale. Questa è la prima anomalia che le contestiamo.
La seconda è opposta e va, evidentemente, a mettere in discussione la logica del Protocollo d'intesa. Non capisco come mai il Comune di Torino debba far parte di una società che gestirà il trasporto ferroviario regionale, se non per il fatto che GTT gestisce oggi alcuni servizi ferroviari che potrebbero tranquillamente, almeno per quanto riguarda la proprietà del ferro, essere trasferiti alla Regione.
La presenza della Regione nelle società di trasporto pubblico locale e del Comune all'interno della gestione del trasporto ferroviario regionale a noi pare assolutamente non appropriata. Questo è il senso della nostra proposta e della nostra critica.
L'altra domanda è esattamente identica a quella che le ha già posto il collega: lei ha detto che era inevitabile sottoscrivere il Protocollo d'intesa prima della gara di trasporto pubblico locale. Non abbiamo capito perlomeno io non l'ho capito - perché era necessario. Se avesse la cortesia di spiegarcelo, le saremmo grati.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
Vorrei riprendere i temi che erano già stati affrontati negli interventi precedenti, rimarcando la questione legata alle competenze che questa Regione ha in materia di trasporti; competenze che, in questo modo verrebbero messe fortemente in discussione.
Vorrei inoltre capire come la Giunta intende affrontare l'eventualità che si potrebbe configurare qualora si paventasse l'ipotetica situazione di un "controllato" e di un "controllore". Infatti, tra le competenze che detiene la Regione esiste quella del controllo di come le varie società gestiscono il servizio pubblico. Ma a quel punto, trovandosi parte in causa questo anche a supporto di quello che lei diceva prima, ovvero della necessità di andare a modificare quei "rami secchi" del servizio di trasporto pubblico, così come li ha definiti lei, che, sempre secondo le sue affermazioni, sarebbero presenti all'interno di GTT - com'è possibile immaginare che ci sia, da un lato, una funzione di programmazione e quindi di controllo e, dall'altro, una funzione di gestione all'interno della stessa società? Sono due attività palesemente incompatibili l'una nei confronti dell'altra; pertanto, non si riesce davvero a capire come la Giunta possa sostenere questa doppia competenza, se così possiamo dire.
Inoltre, mi sembra che vi sia la più assoluta disponibilità confermata, peraltro, anche da lei, nell'intento di presentare un disegno di legge completo che riveda tutta la questione del trasporto pubblico.
Vorrei soffermarmi, in ultimo, sulla questione legata al tema delle risorse, che ha a che fare con la questione che evidenziavo prima: se non ricordo male, sono 640 i milioni destinati alla gestione del trasporto pubblico e rappresentano una percentuale importantissima all'interno del nostro bilancio. Non si può confondere l'aspetto legato alla programmazione con quello che atterrebbe la gestione nel momento in cui una Regione entra a far parte di una holding, così come evidenziato dall'Assessore.
Rimarchiamo, dunque, quest'aspetto e ci auguriamo che prima o poi arrivi un segnale di comprensione di quanto stiamo affermando.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Adesso che il Consiglio ha ripreso la sua fisionomia abituale, con l'arrivo del collega Leo, possiamo continuare a discutere di questioni importanti come quelle che stiamo affrontando in questo momento.
Dopo avere spiegato anche al Capogruppo della Lega Nord, Carossa, che nel tempo utile ci occuperemo anche di altri argomenti, credo che l'Assessore Bonino abbia avuto un eccesso di sicurezza: forse frequentare un po' il collega Leo sarebbe utile, poiché è sempre stato un Assessore disponibile e attento anche alle esigenze dell'opposizione. Quando lo Stato aveva paventato l'aumento del pedaggio di Bruere e il pagamento del tratto di tangenziale che porta all'aeroporto di Caselle, consentendo all'Anas di utilizzare le risorse, l'Assessore aveva replicato che non sarebbe successo e che il Governo regionale non lo avrebbe permesso. La brutta figura che il Governo regionale ha fatto è sotto gli occhi di tutti: i cittadini di quel territorio stanno pagando quello che lo Stato ha imposto loro con una gabella che, a mio avviso, è vergognosa.
L'Assessore si è impelagata con questa situazione e continua a non rispondere sulla questione della metropolitana.
Io vorrei sapere se pensate di fare pressioni sul Governo affinché lo stesso finanzi il tratto di metropolitana che manca fino a Rivoli. Perch non è possibile che soltanto questo tratto non debba essere finanziato dallo Stato. Io non credo che la Regione, il Comune di Torino o i Comuni limitrofi possano pensare di fare da soli in questo settore. Il Governo peraltro, che destina risorse a Palermo per l'immondizia, a Catania per il fallimento del Sindaco Scapagnini, a Roma per le magagne collettive del centrodestra e del centrosinistra, secondo me dovrebbe trovare le risorse necessarie per occuparsi anche di questo problema.
Del sistema ferroviario e metropolitano parlerò nei prossimi due minuti che mi toccheranno. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

In questa fase del dibattito, che richiama il tema sul quale stiamo discutendo dalla giornata di ieri e che tende ad impegnare anche tutta la giornata odierna, diventa sempre più complesso discutere il provvedimento di fronte ad un atteggiamento della Giunta e della maggioranza di tranquilla sordità, di non volontà ad entrare nel merito del problema.
Noi non disperiamo di poter riflettere nuovamente con voi sulla necessità di soprassedere all'articolo 11, e scegliere una strada che riteniamo più importante, quella del disegno di legge.
La vicenda del trasporto pubblico locale non è questione qualsiasi all'interno di una Regione e di un bilancio regionale. Sappiamo che il bilancio regionale è impegnato, per l'80%, dalla spesa sanitaria, ma quel restante 20% è senz'altro relativo alla partita dei trasporti, non solo in termini quantitativi, ma anche qualitativi, non solo per le problematiche di sviluppo di una Regione, ma anche per la qualità di vita di tante persone, e non parlo solo dei pendolari per ragioni di lavoro o di studio ma proprio di una dimensione del livello di qualità di sviluppo e di competitività territoriale di un'area.
Pertanto, queste sono le ragioni per cui vi invitiamo ancora sentitamente, a riflettere.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliere Cerutti; ne ha facoltà.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Le sollecitazioni offerte dall'Assessore Bonino sono interessanti, ma per certi aspetti un po' indebite; dalle sue considerazioni iniziali, la Regione entrerebbe nella gestione dei trasporti non agendo come avviene normalmente quando si vuole liberalizzazione un servizio. Il termine che uso è "liberalizzare" e non "privatizzare": sono due fronti diversi. Quando si vuole liberalizzare un servizio - l'hanno fatto altri Paesi europei - da una parte, si va verso l'esternalizzazione - e non del mantenimento pubblico dell'infrastruttura - e, dall'altra, si definisce un ente regolatore. Noi andiamo in altra direzione: la Regione interverrebbe proprio sulla gestione del servizio.
In questo senso, ritengo ci sia una contraddizione di fondo, rispetto agli intenti di un pensiero liberista - che una forza di sinistra potrebbe anche non condividere - che, invece, è di liberalizzare, di mettere a gara il servizio e, quindi, non entrare, come pubblico, come ulteriore soggetto nella gestione.
Contraddizione di fondo che vorrei che l'Assessore mi spiegasse: il pensiero liberista non vede il pubblico partecipare alla gestione di un servizio.
Avrò modo di fare ulteriori considerazioni, proprio perché credo che esistano, in questa proposta della Giunta, altre contraddizioni decisamente inspiegabili.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Tutte le volte, ed è successo ieri sera e questa mattina, che sento parlare in aula l'Assessore Bonino su questo tema, in me cresce una convinzione: Assessore, tutti i suoi interventi portano a sostenere ancor più la nostra richiesta di ragionevolezza. Stralci il secondo comma dell'articolo 11 dal disegno di legge, presenti un disegno di legge di riordino della materia, in cui ridefinisce, secondo i vostri orientamenti politici e programmatici, strategie e modalità di gestione.
Guardi, che il secondo comma dell'articolo 11 contenga dentro tutto ci sta nelle sue parole, si rileva dal fatto che lei, per poter rispondere alle nostre posizioni e ai nostri interrogativi, deve inevitabilmente allargare la cerchia delle riflessioni e, adagio adagio, rappresentare pezzi di politica, sul settore del trasporto pubblico locali, che lei ha dentro di sé. Ma le sembra questo il modo di affrontare un tema così rilevante? Con un misto tra interventi di ostruzionismo e il tentativo di portare il merito delle questioni in tempi contingentati che consentono a ciascuno di noi di parlare, sì, centomila volta, ma certamente di non portare alcun tipo di contributo? Assessore, può anche vincere questa battaglia, ma certamente rischia di perdere una guerra. E allora si tratta di capire, rispetto anche agli orientamenti politici e programmatici di questa Giunta, se vuole vincere una battaglia avendo comunque la consapevolezza che da questa battaglia lei e la Giunta uscirete più deboli, in condizioni di grande difficoltà quando dovrà affrontare il tema delle politiche sul sistema del trasporto pubblico. A volte, usare un po' di sana ragionevolezza non guasta, consente di ricreare condizioni di confronto e di riportare ai giusti livelli il confronto su questi temi.
Ci rifletta, Assessore, perché i suoi interventi non fanno altro che confermare la nostra richiesta, ovvero che il secondo comma dell'articolo 11 venga stralciato.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la fase di illustrazione e dichiaro aperta la discussione generale sull'emendamento rubricato n. 165.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Questo è uno di quei casi nei quali, gioco forza, non si può fare a meno di individuare tutti gli elementi del gioco consociativo del sistema.
Invito a confrontarci su questa riflessione, perché è uno di quei casi nei quali non si può parlare di interesse responsabile del livello istituzionale su più fronti: lì, dove si incontrano forze di centrodestra con forze di centrosinistra, in Istituzioni diverse, per trovare la migliore soluzione ad una problematica pratica. Mi sembra di vedere ancora una volta una soluzione consociativa che in questo caso attiene, come in altri, all'esclusiva ricerca dell'acquisizione di maggiori quote di potere.
Non si tratta del potere di gestione finalizzato a governare un processo nell'interesse collettivo, ma è una lotta per l'individuazione del migliore equilibrio finalizzato all'acquisizione della maggior quota di potere, ai fini di un voto clientelare.
questo su cui...



(Commenti in aula)



BUQUICCHIO Andrea

Mi dispiace che lei, giovane Consigliere, scuota la testa, ma evidentemente lei è troppo ottimista. Lei non sa ancora che il sistema è questo. E finché ci saranno voci libere che lo denunciano esisterà ancora la democrazia.
Quando tutti quanti abbasseremo la testa e ci metteremo a novanta gradi vorrà dire che sarà la fine della democrazia.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Grazie, Presidente.
Intervengo solo perché ho difficoltà - probabilmente è una questione mia personale - a comprendere l'atteggiamento dell'opposizione sull'articolo n. 11. Evidentemente, il vero problema non sta emergendo o non c'è il coraggio di affrontarlo qui in aula. Penso, anzitutto, che si stia facendo un processo alle intenzioni; mi pare che l'Assessore sia stata estremamente chiara: c'è una volontà di lavorare, da settembre, con un'estrema apertura e volontà di rapportarsi, così come chiedono le opposizioni e alcuni soggetti interessati; c'è un'intenzione - lo dico con molta chiarezza - fortemente federalista nell'appropriarsi di un sistema che ci appartiene e nel volerlo gestire: siamo in una condizione completamente diversa dal punto di vista economico, rispetto al passato.
Dall'opposizione ci si aspetterebbe un gran senso di responsabilità.
Ma l'esempio di grande senso di responsabilità è quello che ha dato il vostro capo nella legislatura precedente? Che ha sottolineato i rapporti diciamo tesi - tra la Presidente in questione e - faccio un esempio - un certo dottor Moretti? Che ha penalizzato l'intero sistema dei trasporti e i pendolari, che hanno subito delle conseguenze gravissime? Nei passati cinque anni, per ammissione dello stesso ex Presidente Gariglio, non è stato fatto nulla.
Adesso, che finalmente si sta cercando di avviare un processo, venite a dirci che dobbiamo seguire modalità e procedure? Certamente, siamo in democrazia e avete tutti i diritti per poter richiedere Consigli aperti. Nel comma 2 si parla di passare all'interno della Commissione. Allora, vorrei cercare di riportare, se è possibile agli argomenti che abbiamo scritto nell'emendamento e non ad altro o a fantasie che qui non esistono.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Taricco.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Continuo ad essere convinto, dopo la discussione che si è snodata in queste ore su quest'articolo, e a maggior ragione dopo l'intervento del Consigliere Angeleri che mi ha appena preceduto, della necessità di portare questa discussione in un ambito più proprio e cioè di una legge che affronti questo tema con il percorso previsto per le leggi ordinarie di riforma nel nostro sistema e che non vada a fare, con una serie di escamotage a incastro, un aggiramento della norma che riguarda l'approvazione dei bilanci e dell'assestamento di bilancio.
Credo che nella passata legislatura, quando si è dato vita al Regolamento attualmente in vigore, che tendeva a dare una corsia preferenziale alle leggi di bilancio e alle leggi di assestamento di bilancio, fosse chiaro ed evidente a tutti che ciò di cui si stava parlando era di una norma che riguardava il bilancio finanziario dell'Ente.
Se dentro il bilancio finanziario dell'Ente, sfruttando il fatto che la norma prevede percorsi particolarmente vantaggiosi per essere approvati viene inserito di tutto, compresa, come in questo caso, una norma che ha l'ambizione di ridisegnare il sistema dei trasporti, io credo che facciamo un'operazione sbagliata nel merito, perché questo tipo di percorso non ci permette il necessario approfondimento di verifica, che è necessario in un caso di questo genere, per fare le cose bene per il Piemonte e per i piemontesi.
Seconda questione. Attuiamo un'operazione che di fatto è un aggiramento, un vizio in quella che era l'intenzione dei legislatori quando questo Regolamento è stato approvato. Credo che questo debba essere tenuto presente, perché stiamo utilizzando impropriamente uno strumento che era stato pensato per dare un bilancio finanziario all'Ente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Vorrei dire al collega Angeleri (che non è presente) che effettivamente il sistema ferroviario piemontese ha dei problemi - e questo è innegabile.
Tuttavia, in questi mesi la situazione non è cambiata, anche se noi non lo pretendiamo, perché sarebbe davvero sbagliato. Volevo comunque rassicurare il collega Angeleri che nonostante i buoni rapporti tra la Regione Piemonte e l'amministratore delegato Moretti, la situazione sui treni è la stessa se non peggiore...
Quindi, avere buoni rapporti con Moretti non aiuta a migliorare le cose. Bisogna trovare delle soluzioni. Noi avevamo individuato una strada ma non va bene... L'Assessore ha sospeso le gare, troverà delle soluzioni che giudicheremo, ma la situazione sui treni per i pendolari piemontesi non è sicuramente migliorata, nonostante i complimenti di Moretti alla Regione Piemonte al suo Presidente e al suo Assessore! Detto ciò, Presidente Cattaneo, forse le converrebbe convocare i Capigruppo, per trovare una soluzione. Noi insisteremo su questa questione con convinzione. Anzi, più andiamo avanti, più siamo convinti che siamo dalla parte giusta. Il fatto che l'Assessore intervenga come è intervenuto oggi, sostenendo la sua tesi e presentando le sue motivazioni, ci convince sempre di più che abbiamo posto una questione seria, vera, che porrà problemi molto seri alla Regione Piemonte.
Davvero, Presidente. forse le conviene convocare i Capigruppo, far riflettere la maggioranza e i Capigruppo di maggioranza, altrimenti torneremo qui in aula e ognuno sosterrà le proprie posizioni.



PRESIDENTE

Chiedo scusa se faccio questo breve intervento. Come lei sa, abbiamo svolto una Conferenza dei Capigruppo questa mattina alle 10.30 ed annullato, conseguentemente, quella prevista per ore 12.30.
La Presidenza, salvo smentite - e sarei lieto di essere smentito - allo stato attuale del dibattito da parte della Giunta, della maggioranza e dell'opposizione, non registra (perché sarebbe la condizione fondamentale per ritrovarsi) elementi tali e tanti di novità per una riunione dei Capigruppo che possa produrre un esito.
Quindi, non vorrei sottoporre i colleghi Presidenti di Gruppo, ma soprattutto i colleghi Consiglieri che dovessero rimanere in quest'aula in attesa della fine e della fantomatica solita ed usuale riunione dei Presidenti di Gruppo a una perdita di tempo.
Questo lo dico con estremo rispetto dell'Aula, ma anche con un sano e doveroso realismo.
Quindi, se la Giunta regionale prenderà la parola e dovesse accogliere come è auspicabile, alcune delle questioni emerse in maniera rilevante da parte del dibattito, ben volentieri, sia su richiesta che di iniziativa procederò ad una riunione dei Presidente di Gruppo. Differentemente, siamo convocati con abbondanza nella giornata di domani fino alle ore 24, venerdì in seduta unica, lunedì e martedì in seduta di riserva: abbiamo quindi tanto tempo per confrontarci e per lavorare.
Non essendoci altre richieste di intervento, dichiaro chiusa la discussione generale.
La parola per dichiarazione di voto al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Ritorno su una questione che ha già toccato il collega Muliere, perch l'Assessore, intervenendo stamattina, ha distinto tra l'articolo al nostro esame e il provvedimento che si impegna a presentare a settembre, caricando di significato, naturalmente, la riforma che pensa di presentare a settembre e sminuendo il significato dell'articolo al nostro esame. Ma, se è così, domando: perché ostinarsi a voler approvare questo articolo? Se il tema è quello della riforma che voi vorreste realizzare a settembre, sulla quale siamo pronti a misurarci, perché questa ostinazione a voler approvare questo articolo? Francamente io non la capisco, se davvero pensiamo che il cuore della questione sia rappresentato dalla riforma che voi intendete presentare, affrontare e discutere a settembre. Questo mi risulta strano.
Naturalmente prendo atto che, dalle cose che ha detto stamattina l'Assessore, si evince la convinzione che voi avete abbandonato la gara per le ferrovie e che pensate forse anche ad una gestione diretta delle ferrovie piemontesi di interesse regionale, attraverso una società del tipo di quella che è stata realizzata, probabilmente, in Lombardia: una sorta di Ferrovie Nord Piemonte, anziché Nord Milano. Ma, ripeto, questo sarà semmai oggetto di discussione futura.
Io insisto nel dire che l'ostinazione con la quale voi difendete un articolo, che per primi non ritenete discriminante e strategico - perch pensate che sia strategica la riforma -, non si spiega, se non con il fatto che pensate di mettere in piedi una società che avrà un ruolo importante questo sì, strategico - nel sistema dei trasporti: non nella politica, ma nel sistema dei trasporti - di Torino, in particolare - con tutti gli annessi e connessi che questo comporta. Torno a dire: mi sembra eccessiva questa forzatura.
Io poi sono in attesa di conoscere, Presidente - l'ho chiesto e lo chiederò fino a quando non mi verrà data la risposta - di conoscere chi ha partecipato alla trattativa per il Protocollo di intesa, sia sul piano politico che sul piano tecnico. Grazie.



PRESIDENTE

Io le chiedo scusa, perché ho dimenticato che si fosse già nella fase delle dichiarazioni di voto e le ho fatto il richiamo dopo due minuti.
Penso che compensiamo abbastanza la giornata, con i suoi interventi: normalmente la dichiarazione di voto comporta i tre minuti e mi scuso di averla richiamata prima.
Non essendoci altre richieste d'intervento per dichiarazione di voto indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 165), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il numero legale è 28.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 167) presentato dai Consiglieri Reschigna, Lepri Artesio, Cerutti, Ronzani, Negro, Muliere, Cursio, Pentenero, Motta: Dopo l'articolo 10 inserire l'articolo seguente: "Art. 10 bis (Modifiche della legge regionale 4 gennaio 2000 n. 1) Art. 4 (Funzioni e compiti amministrativi della Regione. Strumenti di programmazione) 1. La Regione esercita le seguenti funzioni che richiedono l'unitario esercizio a livello regionale: a) indirizzo, promozione, coordinamento e controllo di tutti i servizi di trasporto pubblico locale con particolare attenzione al servizio regionale al fine di garantire la necessaria integrazione tra le diverse modalità di trasporto b) programmazione della rete e dei servizi regionali di cui all'articolo 2 comma 1, lettera a) c) amministrazione dei servizi ferroviari di interesse regionale e locale nonché dei servizi aerei ed elicotteristici, dei servizi lacuali del lago Maggiore.
2. La Regione svolge le funzioni di cui al comma 1 attraverso l'elaborazione del piano regionale dei trasporti e del programma triennale dei servizi di trasporto locale.
3. Il piano regionale dei trasporti è lo strumento di indirizzo e di sintesi della politica regionale del settore, ed in conformità con le indicazioni del piano regionale di sviluppo: a) fornisce contributo, all'elaborazione del piano generale dei trasporti e costituisce lo strumento di indirizzo e coordinamento della pianificazione degli enti locali b) delinea l'assetto delle infrastrutture e dei servizi regionali e li coordina con la rete delle comunicazioni internazionali, nazionali e locali c) individua i costi degli interventi e le priorità d'attuazione.
4. Il piano regionale dei trasporti è adottato dalla Giunta regionale previa acquisizione del parere della Conferenza permanente Regione Autonomie locali istituita ai sensi dell'articolo 6 della l.r. 34/1998. Il piano adottato è trasmesso al Consiglio regionale che lo approva con propria deliberazione.
5. Il programma triennale dei servizi di trasporto pubblico definisce d'intesa con gli enti locali a) gli obiettivi di efficienza ed efficacia nella organizzazione e nella produzione dei servizi b) l'assetto quantitativo e qualitativo dei servizi minimi c) le risorse da destinare all'esercizio ed agli investimenti, specificando l'entità di quelle relative al trasporto ferroviario, la ripartizione tra servizi urbani ed extraurbani e quindi tra gli enti soggetti di delega d) la politica tariffaria per l'integrazione e la promozione dei servizi e) le modalità di attuazione e revisione dei contratti di servizio pubblico f) il sistema di monitoraggio dei servizi g) la rete e l'organizzazione dei servizi regionali amministrati dalla Regione e gli indirizzi di programmazione dei servizi regionali delegati agli enti locali.
6. Per l'acquisizione dell'intesa di cui al comma 5 il programma triennale è sottoposto all'esame della Conferenza permanente Regione-Autonomie locali.
7. Il programma triennale è approvato dalla Giunta regionale, previo parere della Commissione consiliare competente e previa consultazione delle organizzazioni sindacali confederali, delle associazioni delle aziende di trasporto e delle associazioni dei consumatori.
8. Per l'attuazione degli interventi di competenza regionale, la Giunta regionale predispone il programma di attuazione e spesa annuale e pluriennale, precisando l'ammontare dei finanziamenti, pubblici e privati.
Il programma è allegato al bilancio regionale di previsione.
9. Per l'espletamento delle funzioni inerenti i servizi ferroviari di cui al comma 1, lettera c), la Regione stipula, ai sensi dell'articolo 12 del d.lgs. 422/1997 e secondo le indicazioni dell'articolo 8 del d.lgs.
422/1997, come modificato dall'articolo 1, comma 1, lettera a), del d.lgs.
400/1999, accordi di programma con il Ministero dei trasporti con i quali sono stabiliti: a) l'attribuzione delle risorse trasferite per l'esercizio dei servizi attualmente gestiti dalla società Ferrovie dello Stato S.p.A.
b) i tempi e le modalità del subentro di cui all'articolo 8 del d.lgs.
422/1997, nonché i finanziamenti diretti al risanamento tecnico ed economico e le risorse per la gestione degli impianti e del servizio.
10. La Regione disciplina la gestione delle infrastrutture ferroviarie di interesse regionale e di interconnessione con le regioni confinanti ad essa conferite con apposito regolamento, e secondo le disposizioni previste dall'articolo 8 del d.lgs. 422/1997, come modificato dall'articolo 1, comma 1, lettera b) del d.lgs. 400/1999.
11. La Regione organizza, i servizi di trasporto pubblico locale sui laghi oggetto di gestione governativa mediante apposite società, anche con la partecipazione degli enti locali interessati, secondo quanto previsto all'articolo 29.
12. Tutte le altre funzioni e competenze sono conferite agli enti locali individuati nei successivi articoli.".
Ha la parola per l'illustrazione il Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente. Noi condividiamo la sua osservazione circa il fatto che oggi e ieri quest'aula sta scarsamente dimostrando una capacità di produrre scelte. Dobbiamo però evidenziare un aspetto: che a questa situazione siamo arrivati grazie ad un atteggiamento della Giunta regionale. Io voglio ribadire il fatto che questa mattina alla riunione dei Presidenti di Gruppo chiara è stata la presa di posizione dei Gruppi d'opposizione: stralciate questo secondo comma, noi ritiriamo la stragrande maggioranza degli emendamenti alla legge di assestamento di bilancio concentriamo il nostro lavoro sul merito di cinque o sei questioni riguardanti l'assestamento di bilancio, affrontiamo anche questa settimana in aula il disegno di legge sul tema del lavoro e del sostegno all'economia piemontese. D'accordo? Questa è la nostra proposta. A questa nostra proposta, da parte della Giunta regionale è stato risposto in modo negativo.
Allora, se vogliamo andare avanti su questo piano, io voglio anche mettere in evidenza una serie di questioni, visto che l'Assessore Bonino nel suo intervento fa sempre riferimento a quell'intesa di programma sottoscritta con il Comune di Torino. E voglio anche mettere in evidenza all'attenzione del Consiglio regionale un aspetto: all'interno di quell'intesa si parla di conferimenti di beni non stimati, non periziati.
L'assessore Bonino ci vuole dire se quello che la Regione conferirebbe all'interno di questa società - quel valore, quell'importo, quell'elemento di contropartita sotto il profilo patrimoniale - ha un riferimento alle spalle, in termini di perizia, o no? Ce l'ha la perizia, Assessore Bonino o no? O ha messo all'interno di un'intesa di programma quel pezzo di rete ferroviaria, a prescindere dal suo valore? Allora, sono questi gli elementi per cui continuiamo a sostenere gentile Assessore Bonino, che farebbe bene a ritirare questa parte di provvedimento. Perché questo provvedimento segue una logica politica: non si tratta di una logica di tutela patrimoniale nei confronti della Regione Piemonte, né è l'anticipo corretto di un tentativo di riprogrammazione del sistema dei trasporti pubblici locali.
Le aggiungo poi un'altra questione e le ribadisco un altro concetto.
Non vorrei che il fatto che questo tema sia stato sollevato dal collega Gariglio e dal collega Ronzani possa apparire all'attenzione dell'Aula come qualche cosa legato solamente ad un'iniziativa dei singoli Consiglieri.
Come Presidente del Gruppo del Partito Democratico, io non sono abituato a fare processi alle intenzioni e nemmeno appartiene alla mia cultura politica quello di inventarmi complotti, cospirazioni, comportamenti scorretti. Ma oggi ufficialmente, come Presidente del Gruppo consiliare del Partito Democratico, le rinnovo la richiesta: chi ha trattato questa vicenda, sotto il profilo politico o quello tecnico, in incontri con l'Amministrazione comunale di Torino? Certamente il ruolo l'avrà avuto lei perché è il soggetto politico legittimato ad una trattativa di questo tipo però sgomberiamo il campo da questo elemento di fondo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Giunta regionale: la parola all'Assessore Bonino



BONINO Barbara, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente Non voglio interrompere i ragionamenti, però mi sembra giusto sgomberare il campo dalla vicenda così poi torniamo sul merito della questione.
Il tavolo tecnico è stato composto delegando l'ing. Manto e tutti i collaboratori della struttura che normalmente sono presenti al tavolo tecnico; il dott. Chiotasso, che ci è stato indicato di Finpiemonte e al quale noi abbiamo richiesto una collaborazione - voi sapete che tra la Regione Piemonte e Finpiemonte c'è una convenzione che consente di potersi avvalere di professionalità esterne in consulenza - e lo staff dell'avv.
Giardini che, come legale, ci è stato indicato tramite SCR: è un legale di SCR che ha prestato la sua parte di consulenza per quanto riguarda la questione ferroviaria, che poteva avere qualche effetto e qualche ripercussione sulla vicenda delle gare. Lo staff dell'avv. Giardini è sempre presente a qualunque tavolo che in vario modo si occupi anche della ferrovia e del trasporto ferroviario, avendo noi le gare aperte e non essendo nostra intenzione ostacolare in alcun modo le corrette valutazioni che in questo momento sia SCR, stazione appaltante, sia la struttura della Regione Piemonte, con tutti i legali del caso, stanno facendo rispetto alla sospensione. Voi sapete che lo stato dell'arte è questo: qualunque tavolo abbia in qualche modo ad avere degli effetti sulle questioni del trasporto ferroviario, in tutto o in parte, vede anche la presenza dello staff dell'avv. Giardini.
Ho colto poi un riferimento problematico, e magari avrei chiesto io di avere qualche spiegazione in più dal collega Gariglio, che questa mattina mi sono fatta dare il verbale: magari non è corretto, ma possiamo rivederlo in corso d'opera - diceva: "Poiché so che le persone che hanno seguito e trattato tali questioni sono suoi familiari, si informi meglio da loro perché le hanno riferito queste informazioni in malo modo". Lo diceva per quanto riguarda "gli interessi, i destini e le carriere in GTT".
Allora, io ci tengo a precisare una cosa. Primo: non ho familiari che abbiano mai avuto nessun tipo di consulenza in GTT, che siano mai stati all'interno di GTT o in qualunque società di trasporti pubblici o privati attiva sul territorio regionale o sul territorio nazionale: nessun tipo di incarico, quindi, neppure in qualità di consigliere di amministrazione. In nessun modo, nessuno dei miei parenti ha avuto alcun tipo di rapporto con GTT.
Quindi, le informazioni che ho su GTT e su ciò che accade derivano dal fatto che, per mia grande fortuna e indebitamente, faccio politica su questo territorio da 27 anni; il Presidente Gariglio sicuramente saprà che è impensabile non avere seguito con attenzione, facendo politica a Torino da tanto tempo, le vicende di GTT, strettamente intrecciate con le questioni di carattere politico che hanno riguardato il nostro territorio.
Se il riferimento, invece, è alla presenza di un mio familiare al tavolo tecnico delle trattative, ho avuto l'occasione di trovarmi in alcuni momenti alla presenza del tutto occasionale e dovuta ad altre questioni familiari di mio fratello, l'ing. Bonino; forse avrete avuto notizia della sua presenza da qualcuno che ha partecipato per conto del Comune di Torino o della struttura, ma in nessun modo è stato delegato a rappresentare la Regione in alcuna circostanza: non ha nessuna consulenza, nessun incarico di staffista, non percepisce una lira dalla Regione Piemonte né da Finpiemonte né da alcun altro soggetto.
Io credo che questo contribuisca a sgomberare il campo: mi ha fornito in maniera totalmente libera e gratuita a titolo personale qualche opinione personale di cui io mi sono avvalsa, come credo a ciascuno di voi possa capitare di avvalersi di qualche consiglio da parte di familiari, parenti o amici. D'altra parte, tutto ciò che dico è assolutamente confermato dagli atti: atti che non troverete in nessun contesto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Non ce ne voglia, Assessore, ma lei non ci ha convinti. Non funziona così. Io non porto mio figlio, o mia sorella, o mio fratello ad una trattativa: non li porto, quand'anche non avessero un rapporto di consulenza. Meglio sarebbe se ce l'avesse, in questo caso: sarebbe tutto più chiaro, almeno.
Siccome suo fratello è stato Amministratore delegato del Consorzio Intermodale, se non ricordo male, ragioni di opportunità - posso definirle così - avrebbero quantomeno sconsigliato che quel signore partecipasse alla discussione sul Protocollo d'intesa e fosse presente a qualche riunione del tavolo tecnico. Per evitare che sorgessero problemi di questo tipo io avrei detto: "Guarda, per tante ragioni ti consiglio di non farlo: non andare tu a quell'incontro al tavolo tecnico".
Allora, intanto prendo atto che lei è stata reticente nella risposta che ci ha dato, perché ha detto e non detto: ha confermato e ha smentito. E in certi casi le smentite valgono più delle conferme. Vede, Assessore? In questi casi le smentite valgono, purtroppo, più delle conferme. Noi pensiamo che sia stato inopportuno, perché non c'è nessuna ragione per la quale un signore che ha un rapporto di parentela con l'Assessore ai Trasporti, e che ha avuto un incarico specifico nel sistema dei trasporti possa partecipare ad una riunione o a più riunioni - per quanto tecniche per definire il Protocollo d'intesa di cui noi stiamo discutendo quest'oggi. È avvenuto questo: vorrei che fosse chiaro ai colleghi. Se ho inteso bene, è avvenuto questo.
E allora la sua risposta, caro Assessore, non è convincente. Lei ha sbagliato. Mi auguro che questo non capiti più, perché allora sarebbero confermate anche altre nostre preoccupazioni.



PRESIDENTE

Grazie. La parola al Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Assessore Bonino, io penso che noi ci capiamo benissimo. Ovviamente, un conto è la concitazione dell'intervento, un conto il resoconto stenografico. Io ho fatto riferimento ai familiari che hanno seguito la questione di cui abbiamo parlato e stiamo parlando da un giorno e mezzo in questo Consiglio.
Assessore Bonino, ritengo sconveniente - ma non avrei posto la questione se non ci fossero stati da parte sua e di alcuni colleghi dell'attuale maggioranza degli interventi "a gamba tesa" - che una trattativa così importante sia stata portata avanti senza alcuna seria informativa al Consiglio regionale e che sia stata fatta una scelta che cambia i destini strategici del Trasporto Pubblico Locale di questa Regione la quale interviene nell'azionariato della più importante azienda di trasporti del Piemonte - negoziandola ad un tavolo politico, alcune volte e a un tavolo tecnico, in cui erano presenti il direttore competente e suo fratello o, alcune volte, solo suo fratello. Quindi, non era lì presente in maniera occasionale, perché la questione è stata portata avanti tecnicamente.
Allora, non c'è alcun problema quanto alla persona. Noi abbiamo avuto modo di conoscerlo e di apprezzarne le qualità professionali, quindi non è questa la questione, è una questione di opportunità.
Se è un suo consulente, lo formalizzi come consulente e dica: "Bene invece di consigliarmi e di farmi appoggiare da un terzo, siccome ho un esperto professionista in casa, uso questo", è legittimo. Poi i giornalisti possono fare i commenti che vogliono, ma è legittimo.
Noi troviamo assolutamente aberrante che ci sia una concezione familistica, per cui, alla fine, le cose vengono gestite come se fossero partite di famiglia e ci sono persone che non hanno titolo che si occupano di cose pubbliche, prima che questo Consiglio, che è stato eletto dai cittadini piemontesi, ne venga a conoscenza. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gariglio.
La parola al Consigliere Lepri.



LEPRI Stefano

Non aggiungo nulla a quanto hanno detto i miei colleghi, perché sono stati molto lucidi e chiari.
Vorrei tornare sulla questione di cui abbiamo saputo dagli organi di stampa, cioè la firma del Protocollo d'intesa. Più volte i miei colleghi sono già entrati sulla materia, ma voglio tornarci.
Noi apprendiamo di un Protocollo d'intesa - al di là di chi lo ha firmato, la controparte, in questo caso, non è oggetto della nostra discussione - firmato dalla Regione Piemonte, attraverso il suo Presidente in riferimento a leggi che non erano state ancora approvate. Cioè, lei Assessore, e il Presidente siete andati oltre le vostre competenze, in quanto avete firmato un Protocollo che non potevate firmare.
Delle due l'una: o lei ritiene che basti un provvedimento di Giunta per consentirle di poter procedere su indirizzi legislativi oppure, se questo non è possibile, come è noto, lei ha compiuto un atto illegittimo. Lei, e il Presidente con lei, ha posto in essere un atto che non era nella sua disponibilità.
Le diciamo con molta chiarezza, al di là del merito, che le abbiamo già contestato, che il metodo è inaccettabile, nel senso che era impraticabile! Fino a prova contraria, non si possono firmare atti che non siano coerenti con gli indirizzi legislativi "approvati" in quest'aula e non "proposti" a quest'Aula.
Spero che i 25 anni della sua esperienza la rendano edotta per capire la differenza tra un provvedimento "portato" in Consiglio regionale e un provvedimento "approvato" dal Consiglio regionale.
Per questo, siccome il mio Capogruppo è stato eufemistico, in questo caso, essendo peraltro sempre molto diretto, vorrei completare la sua argomentazione dicendole che se, per caso, questo provvedimento andrà a buon fine - per voi, non certo per noi - noi faremmo certamente ricorso alla Commissione di garanzia, essendo l'organo che abbiamo votato esattamente per valutare eventuali esuberi di competenza che la Giunta esercita, o intende esercitare, o ha esercitato, nei confronti del Consiglio. In questo caso, ci pare assolutamente evidente che si è trattato di un provvedimento di cui la Giunta non poteva disporre.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Botta Franco.



BOTTA Franco Maria

Grazie, Presidente.
Desidero intervenire perché ho ascoltato pazientemente diversi interventi dei colleghi del centrosinistra. Quando si odono certe parole anche da parte del mite Consigliere Gariglio, si ravvisano questi atteggiamenti da inquisizione, tipici di un certo modo di pensare, e un certo atteggiamento che fa parte della storia, diciamo classico, del comunismo, metodi da KGB per stare in tema...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Lasciamo terminare il Consigliere Botta, che ha pazientemente ascoltato tutti loro.
Prego, Consigliere.



(Commenti in aula)



BOTTA Franco Maria

Ascoltate bene il passaggio.



PRESIDENTE

Prosegua, Consigliere.



BOTTA Franco Maria

Presidente, grazie.
I colleghi sono in contraddizione quando, da questa mattina, stanno facendo una disquisizione sulla forma dell'emendamento contenuto nell'assestamento al bilancio; sollevano delle eccezioni da soloni, da avvocati, da azzeccagarbugli; dopodiché, ci spiegano, entrando nel merito le ragioni per le quali questo comma andrebbe stralciato.
Non solo ci spiegano le ragioni per le quali questo comma andrebbe stralciato, ma assumono le vesti dei Pubblici Ministeri, così in auge in questo momento nel nostro paese, e cominciano a chiedere chi ha partecipato alle trattative, chi ha fatto quest'altro...
come se io chiedessi al Consigliere Gariglio quanto gare sono state fatte o a quante gare hanno partecipato aziende a lui vicine e, a questo punto, lei mi dovrebbe dire - io non glielo chiedo, caro Consigliere Gariglio...



(Commenti del Consigliere Gariglio)



BOTTA Franco Maria

Non glielo sto chiedendo. Non chiedo se in intimità familiare lei abbia parlato di questo o di quel progetto di GTT.
Mi pare che qui si stia travalicando assolutamente il dibattito, che deve essere un dibattito assolutamente sereno e tranquillo.
Caro Presidente Gariglio, rientri nelle sue doti di moderazione, non si faccia assorbire dal dipietrismo, che peraltro non c'è neanche nel Gruppo dell'Italia dei Valori qui in Consiglio regionale.
Non si faccia prendere da questi afflati giustizialistici tipici di chi vuole usare la ghigliottina, di chi vuole usare il sistema inquisitorio per colpire l'avversario con metodi veramente bassi, Consigliere Gariglio!



PRESIDENTE

Concluda, Consigliere.



BOTTA Franco Maria

Mi stupisco di lei e mi dispiace. Quindi, invito ad un confronto più sereno e pacato.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Botta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Mi sembra sia trascorso un secolo da questa mattina quando, addirittura nella Conferenza dei Capigruppo, in maniera molto serena e tranquilla, si cercava di individuare una soluzione. Addirittura, l'Assessore Bonino, come ha poi annunciato, era disponibile pubblicamente a prevedere la presentazione di un disegno di legge della Giunta ai primi di settembre.
Non solo, era disponibile a firmare un ordine del giorno, insieme alla maggioranza e alla minoranza, che vincolasse la Giunta a presentare un disegno di legge di riordino del trasporto regionale, perché, se ricordo bene, quello era l'argomento: si discuteva dell'articolo 11, della presenza o meno della Regione all'interno di GTT.
Noi abbiamo avanzato le nostre proposte. In particolare, l'Assessore Bonino ha ampiamente e approfonditamente spiegato e giustificato la necessità della presenza della Regione all'interno di questa società; la tempistica, che comporta una scelta in tempi molto brevi; la contestualità della gara d'appalto e della firma del Protocollo d'intesa del Comune di Torino. Quindi, una serie di motivazioni che, sicuramente, giustificano la scelta da parte della Giunta e dell'Assessore Bonino. Come altrettanto legittimamente abbiamo sentito le posizioni della minoranza, molto determinata, evidentemente. Cogliendo la parte più simpatica dell'intervento del collega Botta, si vede che si è andati a toccare qualche santuario particolare di Torino, perché, evidentemente, c'é stata una reazione particolare da parte dell'opposizione consiliare. Ma questo ci sta anche, ci mancherebbe! Determinate forze politiche a volte si sentono particolarmente legati a certi ambienti, a certe relazioni industriali o a certe politiche, per cui magari, quando si mettono in discussione certi dogmi e certe posizioni consolidate da tanti anni c'è una ragionevole e determinata reazione.
Ma, come ho detto, ci sta. Così pure il fatto che abbiate usato il Regolamento per portare avanti un pesante, ma civile, ostruzionismo; ci stiamo ancora.
Ciò che invece non è accettabile, per cui davvero richiamo tutti i colleghi ad un maggior senso di responsabilità, è la deriva che ha preso da circa un'ora questo dibattito.
Perché si è iniziato a parlare di aspetti che esulano totalmente dall'articolo 11, toccando anche la sfera personale.
Mi spiace che sia successo, per cui, davvero, rivolgo un appello sincero a tutti di rimanere sull'argomento e di non fare allusioni o altre disquisizioni antipatiche che non hanno nulla a che vedere con l'articolato di cui stiamo discutendo.



PRESIDENTE

Invito tutti i Consiglieri al rispetto dei tempi, per cortesia.
Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Essendo un Consigliere periferico, per quanto concerne le beghe che riguardano i cosiddetti "santuari torinesi", sono digiuno e ne capisco poco!



(Commenti in aula fuori microfono)



TARICCO Giacomino

Perlomeno sono poco formato su quelli torinesi, mettiamola in questi termini! Ciò che invece credo sia fondamentale è il tema delle regole, questione che personalmente ho cercato di porre nei pochi interventi fatti in questa giornata.
Torno a ribadire non solo la necessità di fare le cose giuste - del resto, siamo qui tutti per cercare di farle, ciascuno con il proprio punto di vista e con le proprie convinzioni, come è giusto e legittimo che sia ma, proprio perché siamo in quest'aula, credo che sia indispensabile anche agire nel modo e coi percorsi giusti.
Come ho già fatto questa mattina, torno a richiedere il ritiro di questo emendamento, non per cassarlo, ma per riportarlo nella sede giusta cioè all'interno di un disegno di legge che affronti la questione complessiva dei trasporti e che collochi nella giusta sede ciò che anche attraverso le parole dell'Assessore è definito come il "primo tassello" di una riforma epocale che si vuole mettere in atto.
Personalmente, non ho alcun'obiezione al fatto che la maggioranza insediatasi in questo Consiglio regionale abbia una propria idea da cui partire nel confronto in quest'aula per ridisegnare il sistema dei trasporti. Nessuno ha obiezioni: sono assolutamente convinto e disponibile a concorrere a questo disegno. Credo, però, che lo strumento che è stato scelto per fare questo percorso sia sbagliato. Non si avvia una riforma strategica dei trasporti con un emendamento inserito nell'assestamento di bilancio, perché non ha alcun senso! Per questo motivo, torno a chiedere di ritirare questo articolo.
Trattiamo sui tempi e sulle modalità con cui questo diventi oggetti di una riflessione complessiva da parte del Consiglio, ma nella sede opportuna, e non in questa. Perché non c'entra nulla con l'assestamento al bilancio.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Sarò molto breve, perché è ormai da questa mattina - anzi, da ieri che argomentiamo la nostra richiesta di ritirare questo articolo.
Dopodiché, mi limito a dire quanto segue.
Ciascuno di noi ricopre dei ruoli, cui si cerca di assolvere nel miglior modo possibile. Ci sono cose giuste e cose sbagliate. Lei Assessore Bonino, ha sbagliato. Ha sbagliato perché quello che è successo non è un fatto così ininfluente per la nostra discussione.
Mi spiace - lo dico ai colleghi di maggioranza - ma ci sono questioni che vanno comunque affrontate: quando si viene a conoscenza di certe informazioni, bisogna discuterne, sia pure con la massima pacatezza e il massimo rispetto per le persone. Tuttavia, il fatto di cui siamo venuti a conoscenza non è ininfluente per la nostra discussione.
Presidente, io le avevo persino richiesto di convocare una Conferenza dei Capigruppo.
Siamo tutti un po' esperti di quest'aula ormai: adesso siamo venuti a conoscenza di alcune cose e ne stiamo discutendo. Ma ci permettiamo di dire che ciò che è avvenuto è grave. Ci sono, appunto, cose giuste e cose sbagliate.
stato commesso un grave errore da parte di un Assessore: quando si ricopre un ruolo, bisogna stare all'interno dello stesso e rispettare la propria funzione; bisogna sapere che ci sono cose che si possono fare e cose che non si possono fare. Lei ha fatto una cosa che non doveva fare.
C'é è una questione di opportunità? Non è soltanto una questione di opportunità, mi permetto di dire! È stato un errore pesante; un errore grave.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Io penso che l'Assessore Bonino, ancora una volta, abbia un po' ecceduto: ha dato lei il "la" alle questioni personali attaccando in maniera pesante il Consigliere Gariglio sui suoi presupposti rapporti e sul suo utilizzo di GTT prima, dopo e in campagna elettorale. Chi è causa del suo mal, pianga se stesso. Mi auguro che le serva da lezione. Se lei riconoscesse di aver commesso un errore...
Non si può legittimamente pensare di far partecipare ad un tavolo regionale una persona che, pure in presenza delle competenze necessarie non conosco l'Ingegner Bonino - non ne ha alcun titolo. Peraltro, come sosteneva il collega Gariglio, senza che il Consiglio e la sua stessa maggioranza, da quanto ho sentito dal Presidente Burzi, sapesse che cosa stava bollendo in pentola.
Indubbiamente può utilizzare suo fratello per le sue competenze, ma vi trovate a casa vostra o gli telefona e gli chiede dei pareri. Questo è normale e succede a tutti, anche nel mio lavoro. Ma non può utilizzare un familiare senza alcun titolo ad un tavolo in cui la Regione, in qualche modo, deve decidere qualcosa.
L'altra considerazione che vorrei fare, mentre siamo in argomento peraltro, spero che la questione si chiuda qui, quando lei riconoscerà il suo errore - riguarda i familiari in generale.
Proprio sabato è stato pubblicato un articolo su La Stampa: io continuo a pensare che i familiari di chi fa politica - non è questo il caso, perch suo fratello non ne ha ricevuto alcun vantaggio - non possano avere vantaggi, perché altrimenti i cittadini non capiscono se chi fa politica è imparziale nelle proprie scelte. Per questo motivo, io penso che i Consiglieri che devono nominare qualcuno, non possano avere familiari tra i nominati. Lo dico per amore di chiarezza, anche se quello che è comparso sabato su La Stampa l'aveva anticipato in Commissione. Basta con i parenti che, a qualunque titolo, partecipano alle nostre questioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Ho chiesto la parola per un intervento di merito e, scherzosamente, per fatto personale.
Credo di avere la responsabilità di tutelare il marchio "comunista", e vederlo attribuito al Consigliere Gariglio, con tutto rispetto per la sua cultura politica, non mi pare compatibile. Detto questo - ovviamente solo una battuta - credo che abbiamo tutti quanti la responsabilità di svelenire il clima e di farlo nell'interesse degli oggetti di cui stiamo parlando.
evidente che l'ostruzionismo delle opposizioni si concentra nel merito, ma anche nell'accelerazione che si vuole dare a questa procedura agganciandola alla legge finanziaria. Così come è evidente che l'accelerazione che vuole dare la Giunta è esattamente collegata ad una convinzione di merito e al tentativo di usare una questione e un clima di carattere generale per legittimare un aspetto specifico, che anticipa una volontà politica complessiva sul trasporto pubblico locale.
Questo il quadro. Se nessuno avesse delle accelerazioni in testa, e immaginasse dietrologie in questa accelerazione - la dietrologia evidente di esautorare le Assemblee elettive - non avremmo toni così acuti.
L'accelerazione viene motivata da due ragioni: primo, occorre approvare un Protocollo d'intesa, contestualmente alla gara che farà la città di Torino per l'affidamento dei servizi; secondo, non avremmo tempo di farlo a settembre.
Personalmente giudico infondate l'una e l'altra. Non c'è ragione giuridica, nello stesso atto, di approvare il Protocollo di gara e il Protocollo d'intesa; oltretutto, il Consiglio comunale di Torino non è attivo fino alla metà di settembre. Sveleniamo il clima, ritiriamo questo dispositivo e riapriamo a settembre la questione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Bono Consigliere; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Come "Movimento 5 Stelle" stavamo osservando passivamente il dibattito tra destri, sinistri e centristi, individuando, in un gioco di potere quanto che si sta svolgendo...
(Commenti del Consigliere Muliere fuori microfono)



PRESIDENTE

Consigliere Muliere, ascoltiamo il Consigliere Bono come lui ha ascoltato gli altri interventi.
Continui, Consigliere Bono.



BONO Davide

Sappiamo infatti che il Comune Torino è pesantemente indebitato, quindi è stato firmato un Protocollo d'intesa tra, come sappiamo adesso - ex post la Regione, rappresentata dall'Assessore Bonino, e il Comune di Torino.
Sicuramente qualcosa sarà stato dato in cambio, perché si fa sempre un accordo in cambio di qualcosa; quel qualcosa, ovviamente, non lo conosciamo.
Faccio eco a quanto detto dall'Assessore Bonino, quando parlava dell'ingresso della Regione Piemonte, per far sì che venissero meno quelle lottizzazioni politiche che, invece, sono avvenute dalla controparte, dal centrosinistra. Su questo ci permetterà di sorridere un po', come a dire che il centrosinistra fa lottizzazione e centrodestra invece no.
Sinceramente crediamo che ci sia poca differenza tra una parte e l'altra. Non pensiamo, quindi, che l'intervento posto dalla Giunta di centrodestra sia per salvare la presenza della politica all'interno delle aziende di trasporto pubblico locale e regionale, se non altro crediamo che sia per accaparrare un po' di voti e un po' di nomine.
Termino ribadendo il fatto di essere rimasto allibito dall'ingenuità forse, perché mi auguro che sia ingenuità e non arroganza - con cui l'Assessore ha detto che ad un incontro a porte chiuse, in un Protocollo d'intesa tra la Regione e il Comune di Torino, è intervenuto suo fratello un suo parente.
A me, ma spero anche ad altri colleghi, tutto questo ha lasciato abbastanza perplesso, se non più, in quanto difficilmente noi, che siamo Consiglieri eletti democraticamente, avremmo potuto prendere parte a questo incontro. Non vedo, quindi, a quale titolo e in quale modalità si sia potuto far accedere una persona che non è né consulente né eletto democraticamente. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Sono abbastanza colpita, all'interno di questo dibattito indipendentemente dal merito della questione di cui stiamo discutendo perché la questione posta dal Consigliere Gariglio e la risposta dell'Assessore... la sua risposta, Assessore, è stata "stupefacente". Devo dire che nel corso di questo dibattito, in occasione di ogni questione nuova posta (questioni di merito che riguardavano l'articolo, questioni che riguardavano trasporto pubblico di interesse regionale, questioni sulla legittimità dell'azione della Giunta nei confronti dei poteri della Giunta e poteri del Consiglio), quando lei interviene aggrava la situazione. Ogni volta, puntualmente.
Personalmente valuterei, se fossi alla Presidenza o alla Vicepresidenza della Giunta, se non sia il caso che parli qualcun altro, perché non so come finisce questo dibattito se lei parla ancora, Assessore.
Le devo anche dire che sono rimasta ancora più stupita dai meritori tentativi di difesa che i colleghi Botta e Pedrale hanno cercato di fare.
Quando si dà del comunista al Consigliere Gariglio, capite che è chiaro l'imbarazzo di uno che non sa che cosa dire per difendere un Assessore indifendibile, rispetto ad un errore marchiano, e arriva fino a questo punto. Quando poi il collega Pedrale deve fare la stessa cosa, non essendo in grado di dire niente nel merito, perché la cosa è indifendibile, sapete cosa si fa in questi momenti? Si ferma un attimo il tavolo, si fermano le bocce, perché stanno volando impazzite in tutte le parti, si fa una riflessione e si decide cosa fare.
Un provvedimento contestato e contestabile lo si può portare avanti fino in fondo, ma non si devono essere commessi errori di alcun tipo soprattutto quando si accusano i Consiglieri, che pongono le questioni, di cose un po' particolari, perché quando saltano fuori cose come questa Assessore, è difficile andare avanti.
Provate a pensarci sopra.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lupi; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
Credo che il Consigliere Boeti mi permetterà, anche per la stima e la simpatia che ho nei suoi confronti, questo breve intervento per fatto personale. Ovviamente rispetto tutte le valutazioni, ma mi sembra importante anche ribadire alcune questioni.
La prima, come Gruppo "Verdi Verdi" possiamo essere accusati di tutto tranne che avere occupato cariche particolarmente significative, dal punto di vista numerico e qualitativo. Avremmo voluto, ma purtroppo non c'è mai stato concesso. Provate a citarmi, anche nella più sperduta nelle lande una carica di sottogoverno significativa. Non c'è neanche un povero orsetto nel consiglio d'amministrazione di un qualsiasi asilo nido.
Ora, la povera candidata che risponde al nome di Sara Lupi, è già stata sfortunata ad avere un padre particolarmente incapace, molto assente quindi la poveretta ha già dovuto subire questa tragedia familiare, per tutto sommato, a 21 anni ha conseguito la sua maturità classica con il massimo dei voti, la sua laurea col massimo dei voti e segue con interesse le questioni legate all'edilizia popolare.
Quindi, ritengo giusto che, come penso dovrebbe succedere in un Paese "normale", tutti coloro che pensano di avere le credenziali e le capacità possano presentare la propria candidatura.
Dopodiché, esiterà una valutazione complessiva da parte del Consiglio regionale e si darà una valutazione, ma non sul fatto di essere parente amico, conoscente, ma semplicemente sulle proprie capacità e sul proprio curriculum. Penso che in un Paese normale dovrebbe succedere semplicemente questo.
Poi, dovremmo anche ricordare che, guardando alla storia delle assunzioni e delle nomine in Regione, tra le presenze in Regione abbiamo avuto e abbiamo addirittura un Segretario nazionale di partito, e anche un Senatore della Repubblica, abbiamo alcuni ex Consiglieri regionali che sono entrati in Regione.
Il giudizio è che le valutazioni debbono essere sempre legate all'effettiva capacità del singolo candidato, al di là delle sue provenienze. Inoltre, se naturalmente "Nino" riterrà che sia necessario un filtro di questo genere può presentare, perché rientra nelle sue facoltà una legge apposita in cui si divieti, se si riterrà opportuno e se sarà ritenuto costituzionalmente accettabile, ai familiari di non poter presentare la propria candidatura. Differentemente, ci sono dei diritti costituzionali che non possono - mi spiace - essere negati.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Stara.



STARA Andrea

Grazie, Presidente.
Nonostante ci siano un po' di crepe nella maggioranza, nonostante procedendo come un panzer, si sia decisa la forzatura e quindi, di utilizzare la corsia preferenziale dell'assestamento di bilancio e la delega in bianco alla Giunta, è stata l'Assessore Bonino che ha tirato in ballo l'opposizione su questioni personali. Lo vorrei ricordare alla maggioranza.
Quando si è parlato di presunti "santuari" della sinistra, presunti serbatoi di voti politici eccetera, nel momento stesso in cui sono stati tirati in ballo dal punto di vista personale alcuni esponenti dell'opposizione, signori miei, a quel punto non si sa dove si va a finire.
A fronte di alcune notizie che abbiamo appreso in Consiglio...



(Commenti in aula)



STARA Andrea

Non ho fatto riferimento a nomi, ma ad un messaggio che lei ha mandato all'opposizione. La risposta a questo messaggio è stata immediata da parte del Consigliere Gariglio; penso che alcune notizie arrivate oggi in Consiglio debbano far riflettere complessivamente tutti.
Peraltro, non c'è alcuna motivazione di urgenza, dal momento che sappiamo dal Comune che il bando - che può anche essere dichiarato non valido - di fatto, deve essere convalidato dal Consiglio a settembre.
Questa è la vera motivazione.
La maggioranza deve sapere che c'è tutto il tempo per gestire - in un clima un po' più sereno che non obblighi l'opposizione a utilizzare tutti gli strumenti legittimi in suo possesso per perseguire una legittima posizione politica - il fatto che la Regione entri nel settore del trasporto pubblico, seguendo un metodo corretto.
Un invito, al fine di evitare di proseguire in un clima che sta man mano peggiorando: interrompere il Consiglio e valutare insieme alla maggioranza se non ci siano i presupposti per proseguire questa discussione a settembre, seguendo una corsia privilegiata, con documenti pronti preparati nel mese di agosto. In tal modo penso si possa svelenire il clima evitando contrapposizioni che stanno diventando insostenibili.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Intervengo velocemente per due considerazioni.
Anzitutto, vorrei ribadire per l'ennesima volta - al Consigliere Botta in particolare - un concetto: da ieri - e non soltanto da ieri, nei giorni scorsi - come Gruppo del Partito Democratico abbiamo posto una questione di fondo: siamo contrari al fatto che la Regione entri nelle società di gestione del trasporto pubblico locale su gomma.
Riteniamo infatti, per le questioni che appartengono alla legislazione regionale, per le considerazioni che abbiamo sollevato all'interno dei nostri interventi, non sia un ruolo della Regione, ma un ruolo che la legislazione assegna ad altri soggetti pubblici del sistema delle autonomie locali. Inoltre, siamo contrari al fatto che questa rivoluzione sia affrontata in tre righe dell'assestamento di bilancio.
Siamo contrari anche per il modo in cui - lo dico così - è stato "usato" l'Accordo di programma con il Comune di Torino, che non a caso dal mio punto di vista - è stato firmato nei giorni scorsi come elemento di possibile forzatura nei confronti del Consiglio regionale relativamente all'approvazione di quest'articolo della legge di assestamento di bilancio.
Questo il quadro delle nostre perplessità: è lineare. Non ci piove! Se poi volete affrontare il tema, vista la vostra evidente difficoltà cercando di gettare fango o, peggio ancora, di fare insinuazioni... Noi almeno abbiamo avuto il coraggio e la linearità di venire in aula e porre una semplice domanda all'Assessore Bonino. Questo lo abbiamo fatto senza nessun tipo di atteggiamento inquisitorio o giudiziario.
Le insinuazioni rappresentano soltanto un cattivo modo di fare politica! Comunque, non cambia assolutamente l'atteggiamento del Gruppo regionale del PD, che da questo punto di vista esprime grande vicinanza al Consigliere Gariglio il quale, essendo totalmente sereno rispetto a questo tipo di atteggiamento, non intende rivedere le proprie posizioni.
Dopodiché, in conclusione, Presidente del Consiglio regionale e Vicepresidente della Giunta regionale, è bene che la politica torni a fare un tentativo di sintesi, altrimenti rischiamo che, su vicende di questo tipo, il livello dello scontro o del confronto politico si abbassi molto.
Se la politica vuole tornare a esercitare un ruolo su questi temi e su queste vicende, considerando il contenuto di questa legge di assestamento di bilancio e le difficoltà della Comunità piemontese, ha bisogno di posizioni che non siano rigide mentre la Giunta regionale sta continuando a mantenere un inspiegabile atteggiamento di rigidità politica che rende ancora più difficile capire che cosa c'è sotto e dietro tutta questa vicenda!



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale.
Non essendoci richieste d'intervento per dichiarazione di voto. indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 167), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il numero legale è 28.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 168) presentato dai Consiglieri Reschigna, Lepri Artesio, Cerutti, Ronzani, Negro, Muliere, Cursio, Pentenero, Motta Placido: Dopo l'articolo 10 inserire l'articolo seguente: "Art. 10 bis (Modifiche della legge regionale 4 gennaio 2000 n. 1) Art. 4 (Funzioni e compiti amministrativi della Regione. Strumenti di programmazione) 1. La Regione esercita le seguenti funzioni che richiedono l'unitario esercizio a livello regionale: a) indirizzo, promozione, coordinamento e controllo di tutti i servizi di trasporto pubblico locale con particolare attenzione al servizio regionale al fine di garantire la necessaria integrazione tra le diverse modalità di trasporto b) programmazione della rete e dei servizi regionali di cui all'articolo 2 comma 1, lettera a) c) amministrazione dei servizi ferroviari di interesse regionale e locale nonché dei servizi aerei ed elicotteristici, dei servizi lacuali del lago Maggiore.
2. La Regione svolge le funzioni di cui al comma 1 attraverso l'elaborazione del piano regionale dei trasporti e del programma triennale dei servizi di trasporto locale.
3. Il piano regionale dei trasporti è lo strumento di indirizzo e di sintesi della politica regionale del settore, ed in conformità con le indicazioni del piano regionale di sviluppo: a) fornisce contributo, all'elaborazione del piano generale dei trasporti e costituisce lo strumento di indirizzo e coordinamento della pianificazione degli enti locali b) delinea l'assetto delle infrastrutture e dei servizi regionali e li coordina con la rete delle comunicazioni internazionali, nazionali e locali c) individua i costi degli interventi e le priorità d'attuazione.
4. Il piano regionale dei trasporti è adottato dalla Giunta regionale previa acquisizione del parere della Conferenza permanente Regione Autonomie locali istituita ai sensi dell'articolo 6 della l.r. 34/1998. Il piano adottato è trasmesso al Consiglio regionale che lo approva con propria deliberazione.
5. Il programma triennale dei servizi di trasporto pubblico definisce d'intesa con gli enti locali a) gli obiettivi di efficienza ed efficacia nella organizzazione e nella produzione dei servizi b) l'assetto quantitativo e qualitativo dei servizi minimi c) le risorse da destinare all'esercizio ed agli investimenti, specificando l'entità di quelle relative al trasporto ferroviario, la ripartizione tra servizi urbani ed extraurbani e quindi tra gli enti soggetti di delega d) la politica tariffaria per l'integrazione e la promozione dei servizi e) le modalità di attuazione e revisione dei contratti di servizio pubblico f) il sistema di monitoraggio dei servizi g) la rete e l'organizzazione dei servizi regionali amministrati dalla Regione e gli indirizzi di programmazione dei servizi regionali delegati agli enti locali.
6. Per l'acquisizione dell'intesa di cui al comma 5 il programma triennale è sottoposto all'esame della Conferenza permanente Regione-Autonomie locali.
7. Il programma triennale è approvato dalla Giunta regionale, previo parere della Commissione consiliare competente e previa consultazione delle organizzazioni sindacali confederali, delle associazioni delle aziende di trasporto e delle associazioni dei consumatori.
8. Per l'attuazione degli interventi di competenza regionale, la Giunta regionale predispone il programma di attuazione e spesa annuale e pluriennale, precisando l'ammontare dei finanziamenti, pubblici e privati.
Il programma è allegato al bilancio regionale di previsione.
9. Per l'espletamento delle funzioni inerenti i servizi ferroviari di cui al comma 1, lettera c), la Regione stipula, ai sensi dell'articolo 12 del d.lgs. 422/1997 e secondo le indicazioni dell'articolo 8 del d.lgs.
422/1997, come modificato dall'articolo 1, comma 1, lettera a), del d.lgs.
400/1999, accordi di programma con il Ministero dei trasporti con i quali sono stabiliti: a) l'attribuzione delle risorse trasferite per l'esercizio dei servizi attualmente gestiti dalla società Ferrovie dello Stato S.p.A.
b) i tempi e le modalità del subentro di cui all'articolo 8 del d.lgs.
422/1997, nonché i finanziamenti diretti al risanamento tecnico ed economico e le risorse per la gestione degli impianti e del servizio.
10. La Regione disciplina la gestione delle infrastrutture ferroviarie ad essa conferite con apposito regolamento, elaborato unitamente alla Commissione consiliare competente, e secondo le disposizioni previste dall'articolo 8 del d.lgs. 422/1997, come modificato dall'articolo 1, comma 1, lettera b) del d.lgs. 400/1999.
11. La Regione organizza, i servizi di trasporto pubblico locale sui laghi oggetto di gestione governativa mediante apposite società, anche con la partecipazione degli enti locali interessati, secondo quanto previsto all'articolo 29.
12. Tutte le altre funzioni e competenze sono conferite agli enti locali individuati nei successivi articoli.".
Ha chiesto la parola per l'illustrazione il Consigliere Ronzani, ma non essendo firmatario non può intervenire. Ha chiesto dunque di intervenire il collega Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Presidente, io avevo chiesto la parola per fatto personale e non me l'ha data. Poi non l'ho più richiesta perché alla fine, in alcune situazioni, forse è meglio tacere. Voglio solo dire una cosa: a volte nella vita di un emiciclo piccolo come questo, i gesti, i movimenti parlano più che le parole. Io sono rimasto molto amareggiato dalle parole del collega Botta; non per le parole in sé - perché in un dibattito possono venire -, ma perché le ha pronunciate una persona cui mi accomunano la storia politica, l'appartenenza e anche un pezzo del cammino, specie di gioventù. Mi spiace anche perché le ha dette dopo un passaggio nei banchi della Giunta, che non è solo dovuto - immagino - a una nostalgia di certe posizioni, ma che magari sarà stato anche l'occasione di una chiacchierata con l'Assessore.



(Commenti in aula)



(Scampanellìo del Presidente)



GARIGLIO Davide

No, io dico questo: non è con questi messaggi di para-minaccia che mi si può far cambiare idea...



(Scampanellìo del Presidente)



PRESIDENTE

Consigliere Botta, non interrompa il collega Gariglio, per favore! Prego, collega Gariglio.



GARIGLIO Davide

... nel giudizio su quest'operazione. No, Franco: non è questo e lo dico anche se parlavi per interposta persona. Non è questo. Ci sono qui dentro persone che sono state Assessore ai trasporti, penso al Consigliere Casoni, che sanno bene come sta la realtà del trasporto pubblico: sanno bene se e quali aziende del trasporto pubblico sono cresciute o non, sulla base di rapporti familistici o parentali con la mia persona. Evito insomma dunque, di tornarci su.
Ma se il Consigliere Botta ha dei dubbi, siccome a me non piacciono queste mezze insinuazioni, se ha dei dubbi sul fatto che determinate aziende legate a me da rapporti di parentela abbiano avuto particolari agevolazioni nel momento in cui ero Amministratore dell'Azienda dei Trasporti di Torino, o nel momento in cui sono stato amministratore regionale, chiedete una commissione d'inchiesta; chiedete di fare un'indagine, chiedete al Presidente Cattaneo - persona che gode della nostra massima stima - di acquisire la documentazione. Oddio, è più semplice parlarne - visto che è nuovamente seduto nei banchi della Giunta ma io gli auguro di tornarci al più presto - al collega Casoni, che è persona che conosce perfettamente la materia. Non è questo, quindi, il modo con cui mi si intimorisce.
Voi potete tirare fuori tutto, potete tirare fuori il passato di GTT potete dire che c'è stata un'amministrazione disattenta, come ha detto l'Assessore Bonino - neanche poi se ne fosse occupata direttamente! Potete dire cosa volete, ma non cambia la realtà di questa norma, che è una norma illiberale, contro il principio di sussidiarietà, che dà una delega in bianco alla Giunta regionale e porta la Regione ad occuparsi di cose di cui non deve occuparsi, perché se ne occupano i Comuni o i privati. Ma torneremo a parlare di questo, dopo. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei. Ha la parola il Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Non voglio rispondere e al collega Botta. Ma io sono stato un comunista italiano: posso dire che sono orgoglioso?



(Applausi e commenti in aula: Bravo!)



(Scampanellìo del Presidente)



RONZANI Wilmer

Lo sono stato e ne sono orgoglioso: guarda un po'...



(Commenti in aula)



RONZANI Wilmer

Guarda che non si scherza, su queste cose...C'è la storia delle persone, c'è la storia di un Paese, ci sono i sacrifici di tanti. Mi rendo conto che oggi una parte della classe dirigente, di cui è espressione qualcuno qui dentro, purtroppo questi ragionamenti non sa neppure coglierli, ma lasciamo perdere. Ognuno è in grado di fare i ragionamenti che è in grado di fare. Punto! Ciò detto, Presidente, io vorrei tornare sulla questione che stiamo discutendo: il collega Reschigna ci ha richiamato a discutere di politica.
Assessore, la questione è questa: qui si configura un sistema nel quale la Regione, partecipando come proprietaria - uso questo termine - alle aziende pubbliche di trasporto, rinuncia ad una funzione di terzietà prevista dalla programmazione e dal ruolo che la Regione ha nel definire la programmazione e la politica dei trasporti. Siccome voi sostenete che occorra andare a gara - siete il centrodestra e avete fatto una legge nazionale sui servizi pubblici che prevede che si vada a gara per quanto riguarda l'affidamento dei servizi -, pensate al paradosso: la Regione si spoglia di questa funzione terza ed essendo diventata partner delle aziende pubbliche di trasporto partecipa alle gare per farsi affidare il servizio di trasporto pubblico locale. È una cosa che non sta né in cielo né in terra! Io insisto e vi prego: torniamo sulla questione di merito. Sgomberiamo il campo da una norma, che avrete il tempo di riproporre, ma sulla quale sarebbe opportuno si aprisse una discussione di merito, che non può essere fatta in questo modo. Se viene fatta in questo modo, sospetto che noi si discuta d'altro rispetto all'oggetto del contendere. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
curioso - è successo anche nei cinque anni precedenti - che, in quest'aula, da parte del centrodestra, ogni tanto, si venga definiti "comunisti" e che noi non si usi mai nei loro confronti il termine "fascista". Dato che mi sembra molto più grave essere stato "fascista" perché siamo stati alleati di una dittatura che ha provocato milioni di morti, noi non usiamo mai questo termine nei vostri confronti, perché lo riteniamo offensivo; invece, voi lo usate nei nostri confronti, proprio voi che avete presentato un disegno di legge che prevede di eliminare la parola "resistenza" dal Comitato. Anticipo che per approvare quel disegno di legge mi rivolgo al Consigliere Botta e a chi lo ha firmato - dovrete passare sul nostro cadavere in quest'aula. Veniamo alle questioni delle quali stiamo discutendo oggi.
Approfittando della discussione sul Trasporto Pubblico Locale, chiedo se l'Assessore Bonino, mentre risponde, ritiene di fare qualche cenno alla questione riguardante il sistema ferroviario metropolitano. Mi riferisco a quel sistema proposto dalla Regione Piemonte nel 1999, che ha l'obiettivo di potenziare il trasporto su ferro, sfruttando al meglio gli interventi in corso di realizzazione sul nodo ferroviario di Torino. L'Assessore conosce le linee, sono la Bardonecchia-Susa-Torino, la Torino-Pinerolo-Torre Pellice e la Torino-Chivasso-Ivrea.
un sistema che dovrebbe essere finanziato con 300 milioni di euro e ancora oggi, non riusciamo a capire qual è l'orientamento, anche qui, del Governo regionale: se si chiederà al Governo di finanziare questo progetto così come per la metropolitana; se la Regione pensa di fare con fondi propri; se rispetto alle opere che devono essere realizzate, penso, per esempio, alla realizzazione della stazione di Avigliana, con la previsione di un intervento per 2.600.000 euro, l'orientamento del Governo regionale è ancora quello di realizzarla. Magari, quando avrò altri due minuti approfondiremo meglio questo argomento. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Boeti.
La parola al Consigliere Lepri.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
Rivolgo un appello anche al Presidente che, insomma, da ottimo garante del funzionamento, spero mi assicuri - certamente l'Assessore farà la sua parte - la disponibilità dell'Assessore a rispondere ad alcune domande che le ho posto in questi miei interventi. Non sono domande peregrine pertanto, non avendo ricevuto risposta - che mi piacerebbe ricevere gliele ripeto nuovamente. Per quanto riguarda la prima, domando qual è la situazione rispetto alla procedura di affidamento del servizio di trasporto ferroviario regionale.
Assessore, è un tema importante, a questo punto, evidentemente strettamente legato al comma 2 dell'articolo 11. Quindi, vorremmo sapere se quel comma 2, in qualche modo, prefigura lo stop ad un percorso di aggiudicazione del servizio oppure no. Lei questa risposta ce la deve dare così come ci deve dire perché era necessario firmare questo Protocollo prima che venisse bandita la gara di trasporto pubblico locale a Torino.
Allo stesso modo per quanto riguarda una terza domanda che le ho posto: come mai lei ritiene ragionevole - non ho capito, sinceramente, non tanto perché la Regione debba entrare nella società che gestisce il trasporto pubblico locale - che il comune, nella fattispecie il Comune di Torino debba entrare nella gestione del trasporto ferroviario regionale. Questa è un'altra domanda a cui lei non si può sottrarre: perché mai il Comune di Torino deve fare parte della società regionale, magari con Trenitalia, che gestirà il trasporto ferroviario regionale? Non c'è motivo che giustifichi questa presenza. L'ultima considerazione gliela anticipo, ma chiedo al signor Presidente se mi concede dieci secondi in più, perché c'è una pausa in questo momento...



PRESIDENTE

Prego.



LEPRI Stefano

Assessore, visto che ho già fatto tre domande - e sono troppe - la quarta la riprenderò, ma gliela anticipo come riflessione: lei pensa che la programmazione si possa fare solo attraverso la presenza nei Consigli d'Amministrazione? Mi dedicherò nei prossimi due minuti a spiegarle, semmai i suoi 25 anni non siano bastati, gli argomenti in capo alla Regione per fare programmazione, anche e soprattutto rispetto agli enti gestori: invece di entrare negli organi di gestione si può fare in ben altro modo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Lepri.
La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Intervengo soltanto per fare il punto della situazione: chiediamo la sospensione del Consiglio per una ventina di minuti per svolgere una riunione di maggioranza.



PRESIDENTE

Se l'Aula acconsente, penso possa essere accordata: c'era solo ancora l'intervento del Consigliere Buquicchio, che svolgerà dopo.
Pertanto, essendo le ore 17.09, aggiorno i lavori alle ore 17.45.



(La seduta, sospesa alle ore 17.09 riprende alle ore 18.04)



PRESIDENTE

Prego le colleghe e i colleghi di prendere posto; ci avviamo alla ripresa dei nostri lavori.
Innanzitutto, mi scuso per non avere riaggiornato la seduta, poiché la riunione di maggioranza si è protratta di qualche minuto. Sono andato a verificare e, comunque, adesso riprendiamo i nostri lavori: prego i colleghi di prendere posto.
La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Scusate se abbiamo tardato, ma la riunione di maggioranza è stata molto utile, perché abbiamo approfondito, da un punto di vista tecnico, alcuni passaggi del provvedimento in questione. Alla conclusione della medesima riunione, la maggioranza ha riaffermato, individuando elementi ulteriori per sostenerlo, il provvedimento dell'Assessore Bonino, quindi riteniamo si possa riprendere l'attività del Consiglio da dove avevamo lasciato. Per quale suggerimento alla riflessione, auspichiamo davvero - ed è stato anche oggetto di attenzione nella riunione - sia da parte nostra, sia da parte della Giunta, sia da parte della minoranza, che il dibattito possa svolgersi mantenendo livelli di correttezza, civiltà e reciproco rispetto.
Se nelle ore scorse c'è stata qualche sbavatura da una parte e dall'altra, tutti insieme abbiamo sbagliato. Cerchiamo nel prosieguo del dibattito dell'assestamento e su questo articolo di ritrovare quel livello di confronto, anche duro, che c'è stato anche soltanto questa mattina, che poi, purtroppo, nel tardo pomeriggio ha preso una brutta piega.
Per cui, invito i tre soggetti in campo, Giunta, maggioranza e minoranza, a ritrovare quel livello di confronto corretto, che, pur con qualche difficoltà, finora c'è stato in quest'aula.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Assessore, è inutile - o forse no, quindi continuo - reiterare le domande che per ultimo il collega Lepri, prima dell'interruzione, le ha posto. Non mi sembra che sia la prima volta che questo Consiglio gliele ponga.
Con la prima domanda si voleva capire come mai l'urgenza di firmare questo Protocollo d'intesa; in tal senso, la pregherei di rispondere in modo compiuto.
In secondo luogo, si richiedeva come vede lei, dal punto di vista della Regione (lasciamo stare ciò che pensa il Sindaco Chiamparino), il discorso che il Comune debba c'entrare nell'ambito della gestione di un territorio extracomunale, quello dei trasporti regionali. Anche su questo, gradirei una risposta.
Per ragionare sempre nel merito e non fare discorsi di massimo sistema le chiederei ancora come intende giustificare la mancata aderenza di quello che dovrebbe essere il ruolo della Regione ai fini di un puntuale controllo nell'ambito dei trasporti, inserendosi la Regione stessa come partner in questa partita. È pur vero che esiste un articolo dello Statuto - se non erro è l'articolo 60 - che consentirebbe questa possibilità alla Regione in virtù di una legge ad hoc. Tuttavia, Assessore, su questo punto dovrebbe essere più precisa e dirci qual è il tipo di iter. Perché ancorch legittima la firma di questo Protocollo - del resto, mi piace essere intellettualmente onesto, Assessore, e chi mi conosce lo sa bene - lei sa che nessun valore può avere, in termini di iter procedurale, qualora non sia avallata da un procedimento legislativo.
Le chiedo, quindi, come ritiene di impostare il tutto. Grazie Assessore.



PRESIDENTE

Non essendovi più richieste di intervento, dichiaro chiusa la discussione generale.
Non essendovi richieste di intervento per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 168), sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
Ricordo che il numero legale è 28.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 166) presentato dai Consiglieri Reschigna, Lepri Artesio, Cerutti, Ronzani, Negro, Muliere, Cursio, Pentenero, Motta Placido: Dopo l'articolo 10 inserire l'articolo seguente: "Art. 10 bis (Modifiche della legge regionale 4 gennaio 2000 n. 1) Art. 4 (Funzioni e compiti amministrativi della Regione. Strumenti di programmazione) 1. La Regione esercita le seguenti funzioni che richiedono l'unitario esercizio a livello regionale: a) indirizzo, promozione, coordinamento e controllo di tutti i servizi di trasporto pubblico locale con particolare attenzione al servizio regionale al fine di garantire la necessaria integrazione tra le diverse modalità di trasporto b) programmazione della rete e dei servizi regionali di cui all'articolo 2 comma 1, lettera a) c) amministrazione dei servizi ferroviari di interesse regionale e locale nonché dei servizi aerei ed elicotteristici, dei servizi lacuali del lago Maggiore.
2. La Regione svolge le funzioni di cui al comma 1 attraverso l'elaborazione del piano regionale dei trasporti e del programma triennale dei servizi di trasporto locale.
3. Il piano regionale dei trasporti è lo strumento di indirizzo e di sintesi della politica regionale del settore, ed in conformità con le indicazioni del piano regionale di sviluppo: a) fornisce contributo, all'elaborazione del piano generale dei trasporti e costituisce lo strumento di indirizzo e coordinamento della pianificazione degli enti locali b) delinea l'assetto delle infrastrutture e dei servizi regionali e li coordina con la rete delle comunicazioni internazionali, nazionali e locali c) individua i costi degli interventi e le priorità d'attuazione.
4. Il piano regionale dei trasporti è adottato dalla Giunta regionale previa acquisizione del parere della Conferenza permanente Regione Autonomie locali istituita ai sensi dell'articolo 6 della l.r. 34/1998. Il piano adottato è trasmesso al Consiglio regionale che lo approva con propria deliberazione.
5. Il programma triennale dei servizi di trasporto pubblico definisce d'intesa con gli enti locali a) gli obiettivi di efficienza ed efficacia nella organizzazione e nella produzione dei servizi b) l'assetto quantitativo e qualitativo dei servizi minimi c) le risorse da destinare all'esercizio ed agli investimenti, specificando l'entità di quelle relative al trasporto ferroviario, la ripartizione tra servizi urbani ed extraurbani e quindi tra gli enti soggetti di delega d) la politica tariffaria per l'integrazione e la promozione dei servizi e) le modalità di attuazione e revisione dei contratti di servizio pubblico f) il sistema di monitoraggio dei servizi g) la rete e l'organizzazione dei servizi regionali amministrati dalla Regione e gli indirizzi di programmazione dei servizi regionali delegati agli enti locali.
6. Per l'acquisizione dell'intesa di cui al comma 5 il programma triennale è sottoposto all'esame della Conferenza permanente Regione-Autonomie locali.
7. Il programma triennale è approvato dalla Giunta regionale, previo parere della Commissione consiliare competente e previa consultazione delle organizzazioni sindacali confederali, delle associazioni delle aziende di trasporto e delle associazioni dei consumatori.
8. Per l'attuazione degli interventi di competenza regionale, la Giunta regionale predispone il programma di attuazione e spesa annuale e pluriennale, precisando l'ammontare dei finanziamenti, pubblici e privati.
Il programma è allegato al bilancio regionale di previsione.
9. Per l'espletamento delle funzioni inerenti i servizi ferroviari di cui al comma 1, lettera c), la Regione stipula, ai sensi dell'articolo 12 del d.lgs. 422/1997 e secondo le indicazioni dell'articolo 8 del d.lgs.
422/1997, come modificato dall'articolo 1, comma 1, lettera a), del d.lgs.
400/1999, accordi di programma con il Ministero dei trasporti con i quali sono stabiliti: a) l'attribuzione delle risorse trasferite per l'esercizio dei servizi attualmente gestiti dalla società Ferrovie dello Stato S.p.A.
b) i tempi e le modalità del subentro di cui all'articolo 8 del d.lgs.
422/1997, nonché i finanziamenti diretti al risanamento tecnico ed economico e le risorse per la gestione degli impianti e del servizio.
10. La Regione disciplina la gestione delle infrastrutture ferroviarie ad essa conferite con apposito regolamento, e secondo le disposizioni previste dall'articolo 8 del d.lgs. 422/1997, come modificato dall'articolo 1, comma 1, lettera b) del d.lgs. 400/1999.
11. La Regione organizza, di concerto con i comuni delle aree interessate i servizi di trasporto pubblico locale sui laghi oggetto di gestione governativa mediante apposite società, anche con la partecipazione degli enti locali interessati, secondo quanto previsto all'articolo 29.
12. Tutte le altre funzioni e competenze sono conferite agli enti locali individuati nei successivi articoli.".
La parola al Vicepresidente Placido, che interviene come Consigliere per l'illustrazione.



PLACIDO Roberto

Presidente e colleghi, poiché sull'emendamento interverranno molti altri colleghi, vorrei porrei un'altra questione.
Ho richiesto agli uffici il testo stenografico dell'intervento dell'Assessore Bonino per verificare ciò che ha detto con precisione laddove ha affermato che ad alcuni incontri ha partecipato il fratello che si trovava lì per caso, per combinazione. Se è per caso, com'é la frase che si ripete, che si trova nei paraggi...
Assessore Bonino - mi rivolgo a tutta la maggioranza, oltre che al Presidente del Consiglio - se questa affermazione è vera (lo verificheremo con amministratori, Assessori e amministratori di società) e ci sono stati questi incontri...
Mi scusi, Assessore Bonino, capisco che l'Assessore Maccanti possa essere più interessante, però è un passaggio particolare.
Siccome non è prevista alcuna "delega familiare" alla gestione di un Assessorato regionale, se è corretto ciò che ha detto e dalle verifiche con Assessori e amministratori di società risulterà che un suo stretto parente il fratello - ha partecipato ad alcuni incontri (non si capisce a quale titolo, dal momento che non è né dirigente, né funzionario e non ha nemmeno una consulenza, ammesso che si possa affidare una consulenza a un fratello la strada è una sola: quella del ritiro delle sue deleghe da parte del Presidente Cota. Non ci sono altre mezze misure, perché non ci possono essere "fratelli" che gestiscono partite così importanti per conto dell'Assessore regionale competente. Questo è il punto.
Presidente Cattaneo, la informo che ho già provveduto a richiedere il testo stenografico in oggetto, perché è una questione che non riguarda solo l'opposizione, ma tutto il Consiglio. Non ci può essere, a titolo personale, casuale o per combinazione, il fratello di un Assessore che partecipa a definire questioni importanti per la Regione Piemonte.
Questo è ciò che volevo illustrare con l'emendamento.
Mi riservo di verificare non solo il testo stenografico, ma anche di appurare la situazione con Assessori comunali, provinciali e di altri Comuni, funzionari, presidenti, amministratori delegati di società pubbliche, per accertare con quale titolo e più che altro con quale delega ha potuto trattare queste cose per conto della Regione Piemonte.
Se è vero ciò che ha detto e se questi incontri ci sono stati, la strada è una sola, quella di chiedere le sue deleghe, perché non possono essere queste le condizioni per ricoprire il ruolo dell'Assessore della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Signor Presidente, è talmente confusa la situazione anche all'interno della maggioranza che ogni volta che intervenite su questo tema al posto di delineare un percorso chiaro, entrate in una situazione assolutamente incomprensibile.
Avete chiesto la sospensione del Consiglio regionale per una riunione di maggioranza, al termine della quale il Presidente del Gruppo regionale del PdL ha detto che l'incontro è stato molto utile perché ha consentito di poter approfondire le questioni tecniche legate all'emendamento. Abbiamo deciso così di andare avanti.
Ciò significa che su tale questione non solo l'opposizione non ne sapeva nulla, ma manco la maggioranza ha avuto modo di ragionare, di discutere, di approfondire e valutare la portata dell'articolo che è stato inserito nel disegno di legge sull'assestamento di bilancio.
Se questa è la condizione all'interno della quale questa discussione si sta sviluppando, io ripeto questa semplice considerazione: voi, alla lunga attraverso tanti strumenti e tanti modi, potere vincere anche una battaglia, ma rischiate di perdere la guerra. Perché, comunque, nella misura in cui la politica non riesce a comprendere che in momenti come questi è necessario tentare di fare una sintesi e che questa sintesi non si può costruire attraverso la mera difesa di posizioni, peraltro indifendibili, oggi, domani, dopodomani, al primo momento di difficoltà tutto questo viene fuori. Tutto questo viene fuori! Credo che di fronte alla situazione che si è creata in quest'aula, la Giunta regionale - la politica - dovrebbe semplicemente prendere atto di una situazione e parlare molto chiaramente: sono convinto che grazie a questo percorso che sto sottolineando si possa affrontare una discussione di merito, evitando che la Giunta si trinceri dietro tre righe di un comma di un articolo della legge di assestamento di bilancio! Questo significa avere una Giunta e una maggioranza forti, capaci di confluire autorevolezza e non soltanto in questo Consiglio, ma anche nel rapporto con la comunità piemontese.
Quanto sta accadendo oggi rappresenta un'apparente prova di forza che nasconde dentro di sé una grandissima debolezza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Lepri.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
Volevo completare il ragionamento che ho introdotto nello scorso intervento per rappresentare all'Assessore, che adesso è un po' disturbata... Presidente, vorrei parlare all'Assessore, che non mi ascolta.
Grazie. Dicevo, intervengo per completare il mio argomentare su un'osservazione dell'Assessore sul fatto che gli enti gestori del servizio pubblico locale, le Province, non sarebbero in grado di programmare - penso di aver capito bene - e per tale ragione si motivava l'entrata della Regione nella società di trasporti. Quindi, non sono in grado di programmare, quindi entro nella gestione.
Penso che non sia una grande scoperta il fatto che la Regione sia in grado, attraverso gli strumenti che ha a disposizione, di fare programmazione, senza entrare necessariamente nel governo dei servizi, in questo caso, di trasporto pubblico locale.
Insomma, abbiamo lo strumento dei Piani di trasporto regionale (ma anche per tutti i comparti) nei quali, per esempio, possono essere inserite indicazioni relativamente a come le Province possono aggiudicare il servizio di trasporto pubblico locale. Per esempio, facendo dei capitolati tipo, oppure, individuando criteri per l'individuazione e la frequenza dei trasporti, oppure definendo un rapporto tra abitanti e numero di mezzi a disposizione, magari, attraverso correttivi relativi alla densità abitativa.
Quindi, le modalità attraverso cui fare programmazione sono tantissime così come la leva economica e cioè se si ritiene che le Province spendano troppo, si può prevedere una riduzione degli stessi fondi: questo è il modo più efficace per ridurre l'eventuale rischio di sprechi.
Dunque, Assessore, lei attraverso le leve di programmazione che la legislazione le consente, è in grado di fare ogni tipo di programmazione.
Non è necessario, per quanto pensiamo noi, di entrare negli organi di gestione per determinare la strategia di quegli enti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Taricco.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Più questa discussione va avanti, più onestamente vedo affiorare di fronte a me perplessità e dubbi su alcune questioni che reputo non siano marginali, ma abbastanza di fondo.
Ho già sentito dire in parecchie occasioni, relativamente a proposte discussioni portate avanti dalla Giunta come ipotesi di modifica del quadro normativo e legislativo in vari settori di riferimento, ragionamenti che in qualche misura partono dalle considerazioni che faceva poc'anzi il Consigliere e che sono coniugabili in questo modo: questa Amministrazione regionale ravviserebbe l'esigenza, in alcuni casi, di nominare i Presidenti di alcuni enti, in altri casi di entrare comunque nelle compagini sociali e nei Consigli d'Amministrazione, motivando questa necessità, questa esigenza con il fatto che, da una parte, i soggetti che attualmente gestiscono e programmano determinati servizi dimostrano di non essere in grado di fare il lavoro come andrebbe fatto e, dall'altra, il fatto che per potersi fidare di questi soggetti si ravvisa l'esigenza che ci sia qualcuno dei nostri dentro, qualcuno che risponda a noi per potersi fidare degli enti in riferimento.
Devo dire che con questo tipo di argomentazioni (che peraltro, ripeto non è la prima volta che in questi mesi sento esprimere) mi lasciano molto perplesso, perché l'estrema conseguenza di questo tipo di ragionamento sono i podestà. Nel senso che, alla fine della fiera, se la logica è che io mi fido dell'ente soltanto se dentro c'è qualcuno dei miei che risponde a me perché così almeno so come lavorano e se portata alle estreme conseguenze è la stessa logica di quella di un'Amministrazione centrale. Altro che federalismo! Altro che logica di responsabilizzazione dei territori come la Lega Nord e alcuni partiti ergono quotidianamente a bandiera del loro agire e del loro operare. Qui la logica è esattamente contraria! La logica è che non mi fido per niente dei territori: o metto qualcuno dei miei, qualcuno che risponda a me, qualcuno che io so come lavora, e questo qualcuno risponde direttamente a me ed opera come io penso, oppure come faccio a fidarmi in questa situazioni? Questa è una logica che io trovo da questo punto di vista aberrante.
la logica con cui qualche settimana fa, l'Assessore Casoni ci ha spiegato che voleva riformare i Parchi e questa è la logica con cui riformiamo le società di servizi: se non ci sono i nostri non possiamo fidarci. Credo che coloro che hanno sempre fatto del liberalismo e del federalismo una bandiera varrebbe la pena che si ponessero qualche punto di riflessione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Goffi.



GOFFI Alberto

Grazie, Presidente.
In questo emendamento ci sono alcuni elementi preoccupanti. Alcuni colleghi li hanno già riassunti, quindi mi limito soltanto a citarli in modo sintetico.
Il primo è certamente quello della velocità.
Il secondo è quello dell'assenza di valutazioni contabili. Noi non abbiamo perizie, non abbiamo elementi sufficienti per approfondire questo tema. Per contro, le abbiamo dato la nostra disponibilità. Una disponibilità che arriva da tutta l'opposizione, che è quella di sospendere questo provvedimento, di consentire a noi di potere approfondire questi temi. Lo dico non soltanto come Consigliere regionale, ma anche da Consigliere comunale, perché questa vicenda, anche dal punto di vista del Consigliere comunale, è una vicenda che ha molti dubbi,.
Il terzo elemento preoccupante è il tutorismo familiare che oggi è stato palesato in quest'aula in modo molto chiaro.
Su quest'ultimo aspetto, io capisco perfettamente la sua difficoltà Assessore, ci mancherebbe: quando si è in difficoltà di comprendere i problemi a chi si chiede aiuto? Principalmente, ai famigliari. Vivaddio! Siamo in uno stato che mette la famiglia al centro del proprio ordinamento. Ci mancherebbe! Se lei si trova in difficoltà, deve chiedere necessariamente ai parenti. Io che sono dell'UDC comprendo molto di più anche dei miei colleghi questa necessità di ricorrere ai propri familiari. Però, sono in dissenso con il Consigliere Placido e con qualche Consigliere del PD che ha chiesto a lei le deleghe.
Io non voglio chiedere a lei le dimissioni, ci mancherebbe. Anzi, vorrei sollecitare che il Presidente Cota che dia le sue deleghe a chi effettivamente capisce di questa materia, cioè a suo fratello! Sarebbe importante che il Presidente Cota che le ritiri a lei per darle a chi effettivamente in questa vicenda ha avuto un ruolo centrale, così risolveremmo molto di questa discussione e avremmo un passaggio diretto e lei ogni volta non dovrebbe riferire all'esperto in materia quanto detto in Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Presidente, io considero un errore la decisione della maggioranza di difendere a oltranza il provvedimento, perché non è vero che non esistevano alternative. Se solo lo aveste voluto, era possibile stralciare l'articolo e discuterlo nel quadro del progetto di riforma di cui avete parlato. Non mi spiego, o mi spiego fin troppo bene, le ragioni per le quali la maggioranza, o comunque una parte della maggioranza - perché mi rendo conto che su questa questione vi è una dialettica, anche dentro la maggioranza che governa questa Regione -, difende a spada tratta questo provvedimento.
Ho apprezzato le considerazioni che ha fatto il collega Goffi. Io per sono perché noi non scherziamo su questa questione. Perché le battute sono simpatiche, ma la questione che noi abbiamo posto senza toni aggressivi, ma che vorremmo fosse tenuta presente, non può essere banalizzata, Assessore.
Perché non esiste che un documento di questa portata, cioè il Protocollo d'intesa con il Comune di Torino, venga discusso da altri che non siano l'Assessore regionale o i funzionari della Regione. E se venisse confermato il fatto che questa è una prassi per cui molte volte, quando discutiamo di trasporti, gli interlocutori non sono l'Assessore e i funzionari, ma quei signori lì che io non conosco, questo è un problema.
Guardate che la questione non può essere risolta e ridotta a un incidente avvenuto durante la discussione sull'assestamento. Questa partita o viene risolta nel modo corretto, nel senso che si chiude questa parentesi, o altrimenti il problema è destinato a riaprirsi. Perché non pu funzionare così il rapporto tra la Regione e le istituzioni locali; e non può essere regolato in questo modo il rapporto tra l'Assessorato ai Trasporti e il mondo degli amministratori: attraverso persone terze che non c'entrano nulla e hanno soltanto un rapporto di parentela con l'Assessore regionale.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ronzani. La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Nella passata Legislatura, quando cominciava il Consiglio, c'era un'espressione magica da parte dei consiglieri dell'opposizione, che era "sull'ordine dei lavori". Utilizzando questa locuzione magica soprattutto i Consiglieri che venivano dalle province, che magari viaggiavano con il treno, cominciavano subito ad inanellare tutte le questioni che riguardavano il trasporto ferroviario che era deficitario; tant'è che noi abbiamo provato a modificare la situazione con un bando internazionale, che questo Governo regionale ha deciso di sospendere. Oggi non ci è più possibile utilizzare questa formula, ma pensavamo che ci potessero essere comunque le condizioni per discutere di questo tipo di trasporto. Invece ci troviamo a discutere di situazioni delle quali avremmo voluto occuparci naturalmente, ma con il giusto strumento legislativo che è il disegno di legge e con il tempi dovuti, e non all'interno di un emendamento.
Ma faccio una domanda precisa all'Assessore: vorrei capire se è prevista, all'interno del sistema ferroviario metropolitano, una fermata presso il Comune di Buttigliera Alta; perché in questo momento c'è una questione che riguarda Avigliana e Buttigliera Alta - una questione molto sentita dai cittadini, come l'Assessore sa perché legge i giornali - e non si capisce bene se c'è l'orientamento da parte del nuovo Governo regionale di realizzare un depotenziamento della stazione di Avigliana dove, appunto era prevista una delle stazioni-ponte e realizzare, invece, la stazione a Buttigliera.
Dato che anche su questo punto l'Assessore regionale non ritiene almeno, non l'ha fatto sui giornali locali, magari riterrà di farlo in quest'occasione - di esprimersi, io posso poi riferire agli organi di stampa, ma naturalmente l'Assessore ha gli strumenti giusti per farlo, qual è la posizione del Governo regionale su questo argomento.



PRESIDENTE

Grazie. La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Certamente la riunione di maggioranza, collega Pedrale, è stata utile: ha determinato a mio avviso una situazione che mette ulteriormente in difficoltà la maggioranza e rende sempre più evidente la debolezza dell'Assessore. Cerco di dire sommessamente perché.
Un Regolamento nuovo costringe tutti a ridefinirsi: maggioranza e opposizioni. Non penserete mica che noi facciamo questi interventi di merito pensando che siamo nella fase consociativa e che questi interventi porteranno chissà a quale consociazione? Sappiamo benissimo, come sapete voi, che potete fare un maxi emendamento, potete mettere la fiducia e che la cosa finisce così. Quindi, se noi diciamo queste cose è perché le vogliamo rendere evidenti, per quest'aula e per l'esterno di quest'aula.
Due cose o tre sono diventate politicamente molto, ma molto evidenti: la difficoltà in cui la Lega si troverà a spiegare una politica di assoluto centralismo in tutte quelle sedi in cui dice di essere federalista; la difficoltà del PdL, assolutamente diviso nel merito di questo provvedimento, in parte non del tutto consapevole e, se del tutto consapevole, non convinto. È chiara ed è emersa anche da interventi in quest'aula questa vicenda ed è emerso un percorso debole e incerto da parte della Giunta e dell'Assessore competente, che non è riuscita a spiegare nulla nel merito del provvedimento e non è riuscita a spiegare nulla nel metodo, che può oggettivamente essere messo sotto scacco ricorrendo alle sedi competenti. Avrebbe potuto fare una cosa semplice, un atto di serena forza da parte di una Giunta e di una maggioranza, peraltro con tutti i numeri per poterlo fare: prendeva questo provvedimento, lo metteva a posto lo modificava, non cambiava una virgola del merito di cui si dice convinta e non faceva, Assessore, questo pastrocchio.
E soprattutto sarebbe uscita da quell'imbarazzo incredibile in cui da sola si è messa, per vicende familiari. Guardi, io ho fatto l'Assessore. Ho un fratello che faceva lo psichiatra. Forse in alcune situazioni poteva anche essere utile che ci fosse perché avrebbe rasserenato, ma non ho mai pensato di chiamarlo.



PRESIDENTE

Grazie. La parola alla Consigliera Cerutti.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Proseguiamo in questo dibattito e, più si prosegue, più si comprende da parte di tutti i Consiglieri, non soltanto da parte di quelli della minoranza - visto che abbiamo assistito anche ad una riunione della maggioranza - che probabilmente la strada che si è intrapresa non porta in nessun posto. Ci sarà probabilmente poi, con la forza dei numeri l'approvazione di questo articolo che però non avrà effettivamente un seguito puntuale, proprio perché - come è già stato ricordato più volte e come continuiamo a ricordare - il Comune di Torino non ha ancora deliberato in questo senso e quindi bisognerà vedere quale seguito verrà dato.
Oltre a questi aspetti, che però fan sì che la minoranza sia entrata proprio nel merito delle questioni, abbiamo poi avuto delle cadute di stile, che purtroppo sono state avviate dalla stessa Assessore e che chiaramente hanno portato il dibattito su un livello personale che francamente non credo sia degno di quest'aula. Torno alle questioni di merito che venivano poste negli interventi precedenti, rispetto alle contraddizioni che porta la proposta dell'Assessore Bonino, se magari vuole ascoltarmi. Uno degli aspetti importanti infatti è decisamente contraddittorio - magari aspetto che finisca la telefonata...



(Commenti dell'Assessore Bonino)



CERUTTI Monica

Adesso infatti volevo dirle qual è la contraddizione... Ricordiamo che un Ministro del Governo, Tremonti, ha richiamato Torino e il Piemonte per aver attivato troppe società partecipate, proprio ritenendo che forse è bene non moltiplicare questi soggetti.
Con la proposta che lei porta con questo Protocollo, abbiamo una moltiplicazione delle società partecipate, abbiamo queste holding, nuovi consigli di amministrazione, nuovi componenti di questi consigli. Chiediamo quindi a questo punto quale sia la coerenza della Giunta, di questa Amministrazione, anche in relazione alle indicazioni che vengono date da Tremonti per conto del Governo.



PRESIDENTE

Dichiaro finita la fase dell'illustrazione. Non essendoci richieste di intervento sul dibattito generale né sulle dichiarazioni di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 166) sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 169) presentato dai Consiglieri Reschigna, Lepri Artesio, Cerutti, Ronzani, Negro, Muliere, Cursio, Pentenero, Motta: Dopo l'articolo 10 inserire l'articolo seguente: "Art. 10 bis (Modifiche della legge regionale 4 gennaio 2000 n. 1) Art. 4 (Funzioni e compiti amministrativi della Regione. Strumenti di programmazione) 1. La Regione esercita le seguenti funzioni che richiedono l'unitario esercizio a livello regionale: a) indirizzo, promozione, coordinamento e controllo di tutti i servizi di trasporto pubblico locale con particolare attenzione al servizio regionale al fine di garantire la necessaria integrazione tra le diverse modalità di trasporto b) programmazione della rete e dei servizi regionali di cui all'articolo 2 comma 1, lettera a) c) amministrazione dei servizi ferroviari di interesse regionale e locale nonché dei servizi aerei ed elicotteristici, dei servizi lacuali del lago Maggiore.
2. La Regione svolge le funzioni di cui al comma 1 attraverso l'elaborazione del piano regionale dei trasporti e del programma triennale dei servizi di trasporto locale.
3. Il piano regionale dei trasporti è lo strumento di indirizzo e di sintesi della politica regionale del settore, ed in conformità con le indicazioni del piano regionale di sviluppo: a) fornisce contributo, all'elaborazione del piano generale dei trasporti e costituisce lo strumento di indirizzo e coordinamento della pianificazione degli enti locali b) delinea l'assetto delle infrastrutture e dei servizi regionali e li coordina con la rete delle comunicazioni internazionali, nazionali e locali c) individua i costi degli interventi e le priorità d'attuazione.
4. Il piano regionale dei trasporti è adottato dalla Giunta regionale previa acquisizione del parere della Conferenza permanente Regione Autonomie locali istituita ai sensi dell'articolo 6 della l.r. 34/1998. Il piano adottato è trasmesso al Consiglio regionale che lo approva con propria deliberazione.
5. Il programma triennale dei servizi di trasporto pubblico definisce d'intesa con gli enti locali a) gli obiettivi di efficienza ed efficacia nella organizzazione e nella produzione dei servizi b) l'assetto quantitativo e qualitativo dei servizi minimi c) le risorse da destinare all'esercizio ed agli investimenti, specificando l'entità di quelle relative al trasporto ferroviario, la ripartizione tra servizi urbani ed extraurbani e quindi tra gli enti soggetti di delega d) la politica tariffaria per l'integrazione e la promozione dei servizi e) le modalità di attuazione e revisione dei contratti di servizio pubblico f) il sistema di monitoraggio dei servizi g) la rete e l'organizzazione dei servizi regionali amministrati dalla Regione e gli indirizzi di programmazione dei servizi regionali delegati agli enti locali.
6. Per l'acquisizione dell'intesa di cui al comma 5 il programma triennale è sottoposto all'esame della Conferenza permanente Regione-Autonomie locali.
7. Il programma triennale è approvato dalla Giunta regionale, previo parere della Commissione consiliare competente e previa consultazione delle organizzazioni sindacali confederali, delle associazioni delle aziende di trasporto e delle associazioni dei consumatori.
8. Per l'attuazione degli interventi di competenza regionale, la Giunta regionale predispone il programma di attuazione e spesa annuale e pluriennale, precisando l'ammontare dei finanziamenti, pubblici e privati.
Il programma è allegato al bilancio regionale di previsione.
9. Per l'espletamento delle funzioni inerenti i servizi ferroviari di cui al comma 1, lettera c), la Regione stipula, ai sensi dell'articolo 12 del d.lgs. 422/1997 e secondo le indicazioni dell'articolo 8 del d.lgs.
422/1997, come modificato dall'articolo 1, comma 1, lettera a), del d.lgs.
400/1999, accordi di programma con il Ministero dei trasporti con i quali sono stabiliti: a) l'attribuzione delle risorse trasferite per l'esercizio dei servizi attualmente gestiti dalla società Ferrovie dello Stato S.p.A.
b) i tempi e le modalità del subentro di cui all'articolo 8 del d.lgs.
422/1997, nonché i finanziamenti diretti al risanamento tecnico ed economico e le risorse per la gestione degli impianti e del servizio.
10. La Regione disciplina la gestione delle infrastrutture ferroviarie ad essa conferite con apposito regolamento, e secondo le disposizioni previste dall'articolo 8 del d.lgs. 422/1997, come modificato dall'articolo 1, comma 1, lettera b) del d.lgs. 400/1999.
11. La Regione organizza, i servizi di trasporto pubblico locale sui laghi oggetto di gestione governativa mediante apposite società, anche con la partecipazione degli enti locali interessati, secondo quanto previsto all'articolo 29.
12. Tutte le altre funzioni e competenze sono conferite agli enti locali di concerto con la Regione, individuati nei successivi articoli.".
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Signor Presidente, abbiamo cercato durante questa giornata e mezza di Consiglio regionale, sul tema dell'articolo 11, di cercare un reale confronto tra la maggioranza, l'opposizione e la Giunta. Lo abbiamo cercato, convinti - lo abbiamo detto anche nelle riunioni esterne all'Aula nelle riunioni della Conferenza dei Presidenti di Gruppo - che, per noi l'articolo 11 era un articolo centrale.
Abbiamo concesso momenti di riflessione in capo alla stessa maggioranza e ieri sera abbiamo accolto la richiesta da parte della maggioranza di sospendere il Consiglio regionale per arrivare a degli approfondimenti.
Oggi pomeriggio abbiamo accolto la richiesta della maggioranza di sospensione del Consiglio regionale per ulteriori approfondimenti.
Ci auguravamo che, all'interno di questi approfondimenti, la maggioranza potesse valutare il livello delle questioni che intendevamo porre e che abbiamo inteso porre nel corso di questa giornata e mezza.
Lo dico molto francamente in questo momento: ho la sensazione che a questo punto la maggioranza non voglia svolgere più alcun momento di confronto e di approfondimento. Ho la sensazione che la stessa maggioranza abbia solo voglia di finire in fretta il Consiglio regionale di questa sera ed intenda affrontare il Consiglio regionale convocato per la giornata di domani e in seduta serale domani sera come una mera ritualità.
Dobbiamo fare tutto questo passaggio, trascorriamo queste ore ascoltando tutti gli interventi che i Consiglieri di opposizione intendono fare, tanto davanti a noi c'è la prospettiva, prevista dal Regolamento della presentazione del maxi emendamento della Giunta che chiude tutte le discussioni. E chi si è visto si è visto! Questo noi non ve lo consentiamo, perché siamo fermamente convinti del livello e della giustezza delle argomentazioni che abbiamo posto all'interno del dibattito odierno.
Non ve lo consentiamo perché terminata questa discussione sull'articolo 11 del disegno di legge, siamo interessati ad altre discussioni di merito sui contenuti del disegno di legge di assestamento, che riguardano le politiche sociali, la cultura, le opere pubbliche, il sostegno al reddito.
Vogliamo affrontare discussioni di merito e non atteggiamenti ostruzionistici.
Per queste ragioni, di fronte a qualche ragione di riflessione che le nostre argomentazioni hanno posto all'interno delle discussioni della maggioranza, chiediamo che la maggioranza si assuma la responsabilità, non attraverso un maxi emendamento, che verrebbe letto come voto di fiducia nei confronti della proposta del disegno di legge sull'assestamento di bilancio, ma attraverso il voto sull'articolato. Si assuma la responsabilità di condividere una politica che fa acqua da tutte le parti ben sapendo che con il voto sull'articolo non finiscono le nostre riflessioni sulle scelte sbagliate del trasferimento di un ruolo della Regione dalla fase della programmazione alla fase della gestione, e ben sapendo che, nostro malgrado, il dibattito, soprattutto nella seduta di questo pomeriggio, ha messo in evidenza anche temi che saranno oggetto di ulteriore approfondimento e di valutazione da parte dei Gruppi dell'opposizione.
Per queste ragioni, signor Presidente, ritiriamo tutti gli emendamenti che riguardano la richiesta di articoli aggiuntivi all'articolo 10 bis e chiediamo che venga invece avviata la discussione in aula sull'emendamento presentato da noi che chiede la soppressione del secondo comma dell'articolo 11.
Su questo discuteremo e presenteremo le nostre argomentazioni, e sempre su questo - lo anticipo da subito - noi depositiamo una richiesta di votazione a scrutinio segreto non con il sistema elettronico, ai sensi del Regolamento del Consiglio regionale, dando in questo modo alla maggioranza la possibilità di dimostrare fino in fondo, non attraverso un voto di fiducia sul maxi emendamento, che si assumerà la responsabilità di politiche sbagliate.
Per cui ritiriamo tutti gli emendamenti che chiedevano articoli aggiuntivi all'articolo 10 bis. Chiediamo invece, signor Presidente, di potere avviare la discussione sull'emendamento n. 13 ter che abbiamo depositato.



PRESIDENTE

Gli emendamenti rubricati n. 156, n. 157, n. 169 e n. 158 sono ritirati dai proponenti, pertanto la richiesta di istituzione dell'articolo 10 bis è conclusa.
ARTICOLO 11 Emendamento rubricato n. 134) presentato dai Consiglieri Stara, Cerutti Taricco, Artesio, Gariglio, Bresso: Soppressione dell'intero art. 11 (modifiche della legge regionale 4 gennaio 2000, n. 1).
Emendamento rubricato n. 13 bis) presentato dai Consiglieri Reschigna Muliere, Ronzani, Pentenero, Lepri, Boeti, Gariglio, Manica, Bresso e Taricco: L'articolo 11 del disegno di legge n. 12 è sostituito dal seguente: "Art. 11 (Modifica della legge regionale 4 gennaio 2000, n. 1) 1. L'articolo 8 bis della legge regionale 4 gennaio 2000, n. 1 (Norme in materia di trasporto pubblico locale, in attuazione del decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422) è sostituito dal seguente: 'Art. 8 bis (Gestione delle reti e erogazione dei servizi di trasporto pubblico) 1. La Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare competente promuove la costituzione o partecipazione, anche indiretta, ad una o più società, definite ai sensi della normativa vigente in materia, a cui conferire la proprietà o la gestione delle infrastrutture ferroviarie metropolitane, tranviarie e, in generale, di impianti fissi di trasporto e di telecomunicazioni funzionali all'esercizio del trasporto. Proprietà e gestione delle infrastrutture possono essere unitariamente conferite.'."



PRESIDENTE

Siamo all'emendamento 13 bis).
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola al Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Noi riteniamo che il comma 2 dell'articolo 11 debba essere soppresso per le ragioni che ha richiamato il Capogruppo Reschigna.
La Regione è terza; ha compiti di programmazione e di trasferimento di risorse.
Con il comma 2, invece, conferite alla Regione la potestà di entrare a far parte di società di trasporto pubblico locale, ma non si sa sulla base di quali criteri. Sarà interessante capire sulla base di quali valutazioni deciderete di aderire all'Atav di Biella piuttosto che all'aziende di trasporto di Vercelli o a quella di Ivrea. Sarà interessantissimo.
Vorrei capire sulla base di quali ragionamenti voi esercitate questo potere discrezionale e se conterà la politica o le amicizie politiche, o le relazioni politiche. L'Assessore che chiama per dire: "Sono in difficoltà.
Intervieni. Capitalizza. Diventa proprietario". Ma dove pensate di andare con questa politica? Da nessuna parte! Ometto di ricordare che con questo emendamento voi cessate di essere liberisti: non ditelo più, per l'amor di Dio! Questa destra non può dare più lezioni a nessuno in questo Consiglio regionale. Questa è una destra che fa politiche pubbliche a tutto tondo e che utilizza risorse pubbliche per socializzare le società; interviene con capitale regionale per diventare proprietaria di aziende pubbliche! singolare pensare che a Biella, qualora decideste di intervenire diventando proprietari dell'azienda, sarete quelli a cui si rivolge l'Assessore provinciale dei trasporti di Biella, l'Assessore Bonino, per decidere le risorse. L'Assessore di Biella farà il bando per affidare il servizio ad una società con dentro la Regione, e cioè con l'Assessore Bonino; sarà la stessa a partecipare. Che pasticcio! Che commistione! Votate contro, colleghi. Votate contro in nome delle cose che dite in quest'aula e che io penso in buona fede molti di voi e con grande convinzione sostengono.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Il Partito Democratico sta dimostrando anche senso di responsabilità nel momento in cui ritira tutti gli emendamenti che abbiamo presentato.
Questo non vuol dire, Assessore Bonino, che non si intenda, alla ripresa dei lavori dopo l'estate, ricominciare a discutere dei temi che mi sono permesso sommessamente di sottolinearle: mi riferisco, cioè, alla questione della metropolitana e alla questione del sistema ferroviario metropolitano.
Io credo che questo Consiglio regionale debba anche affrontare un argomento che, curiosamente, non sta venendo fuori. È la questione che riguarda la madre di tutte le battaglie, il "trasporto del trasporti": parliamo del sistema ferroviario ad Alta Velocità Torino-Lione.
Io vorrei capire, dal momento che abbiamo idee diverse, che cosa intende lei per "compensazione". Io penso che si intenda il fatto che poiché il territorio è attraversato da una linea, i cittadini subiscono un disagio per vent'anni che dev'essere compensato.
Invece, secondo le sue dichiarazioni, lei ritiene che debbano essere compensati anche quei territori che hanno offerto la possibilità ad essere attraversati dall'Alta Velocità. Lei sa che naturalmente mi riferisco alla Val Sangone, che ritiene sempre, magari legittimamente, di avere il titolo per partecipare a qualunque banchetto.
Io credo che sia necessario discutere di questi argomenti.
Se posso permettermi un'ultima considerazione prima di concludere vorrei ricordare che in questo Consiglio regionale, nella passata legislatura (peraltro, nella mia prima legislatura) ci sono stati Assessori che erano poco umili: sono finiti male. I cittadini, in qualche modo, li hanno puniti.
Io credo, Assessore Bonino, che lei abbia la passione politica l'esperienza amministrativa, l'onestà e, se posso dirlo, anche la bellezza.
Tutte doti necessarie per far bene il suo lavoro. Recuperi un po' di umiltà; secondo me non le farebbe male e le consentirebbe di proseguire bene, visto che il Consiglio di Stato ha detto che potete continuare a governare e a lavorare nel prosieguo della legislatura.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente Cattaneo.
Il Partito Democratico, con la scelta di ritirare gli emendamenti e di andare al voto in aula, dimostra di non voler cavalcare la battaglia ostruzionistica e di rimettersi alla libera democrazia in quest'aula.
Ai Consiglieri che ci hanno accusato di fare ostruzionismo, di superare il buonsenso, di essere non rispettosi delle parti in quest'aula, ricordo per esempio, che solo per emendare una piccola norma che riguardava una derivazione idroelettrica nella Val Chiusella, questo Consiglio è stato inchiodato per tre giorni e mezzo da un Consigliere dell'allora opposizione, che, legittimamente, faceva la sua battaglia; un Consigliere che è qui seduto in aula ha combattuto la propria battaglia - adesso è in maggioranza - che si è chiusa, poi, con una mediazione.
Lo dico, colleghi, perché siccome le parti nella vita si invertono molto spesso - il fatto che voi, che eravate all'opposizione, ora siete in maggioranza, ne è la testimonianza - occorre che il buonsenso venga usato quando si può usare, cioè quando si hanno le leve di governo in mano.
Io penso che questo atteggiamento di celodurismo, che abbiamo riscontrato in alcuni colleghi della maggioranza, non sia utile al libero dispiegarsi della dialettica fra maggioranza e opposizione in quest'aula anche perché, a differenza di altri, qua dentro so che noi non abbiamo il monopolio della verità. Ma so anche che non ce l'avete nemmeno voi! Non ce l'ha l'on. Bossi, né l'on. Bersani, né l'on. Berlusconi.
Allora, le soluzioni migliori nascono dal confronto in quest'aula. Ma per il confronto occorre ascoltarsi.
Noi abbiamo dato segnali di disponibilità in tutto l'iter procedurale di questa norma. Li stiamo dando anche oggi, con questa scelta di ritirare gli emendamenti.
Vi chiedo, però, di riflettere bene su ciò che votate, perché è vero che quando si vota c'é il "fazzolettino", la "spilla" o l'appartenenza che ciascuno di noi ha. Ma siamo, prima di tutto, rappresentanti della nostra comunità regionale e quando andiamo a votare in segreto con noi stessi, in pace con la nostra coscienza, dobbiamo cercare di perseguire quello che è il bene della comunità che amministriamo.
Ecco perché io spero che quest'aula abbia un sussulto e cerchi di porre il bene comune al di là delle divisioni di parte e delle bandiere ideologiche che non giovano a nessuno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Penso che stiamo dimostrando fin troppa responsabilità (almeno per quanto riguarda l'opposizione e il Gruppo del PD), perché nel momento in cui il Capogruppo del PD ha ritirato gli emendamenti, permettendo alla maggioranza e a quest'Aula di votare, stiamo dimostrando forte responsabilità.
Tuttavia, c'è sempre un però. Lo dico perché voi oggi state votando un articolo che si commenta da solo. Poi, avremo modo di discutere della direttiva Bolkestein, avremo modo di discutere appunto delle questioni che sta proponendo l'Assessore Casoni sul commercio. Altro che modifica dell'articolo 41 della Costituzione, libertà di intrapresa! Tutte balle! Tutte balle! La Bolkestein! Chiusura la domenica! Blindiamo! Le licenze? Per carità! Di che cosa stiamo discutendo? Ma di che cosa stiamo discutendo? Bisognerebbe ritornare alla lettura di Einaudi! Almeno quello! Almeno quello! Almeno quello bisognerebbe leggere! E ci venite a proporre la modifica dell'articolo n. 41 per permettere alle imprese la libertà e la facilità di intrapresa, mentre stiamo approvando un articolo di questo tipo? Vabbé. Ognuno sceglie quello che vuole. Ecco, scegliete pure! Fate! Discuteremo del blocco delle licenze per 99 anni! Non si è mai visto neanche in Cina! In Cina sono molto più avanzati. Comunque, discuteremo su quest'aspetto.
Inoltre, abbiamo modificato il Regolamento che vi permette di approvare l'assestamento entro una certa data; non so che cosa succederà nei prossimi mesi, ma certamente questa vostra azione avrà certamente qualche peso nei rapporti tra la maggioranza e la minoranza! Avremo modo di discutere e di confrontarci nelle Commissioni e in aula.
Il vostro atteggiamento è molto grave! Molto grave! Tra l'altro, ricordo, Presidente, che la questione che abbiamo posto oggi, appunto, non è ininfluente, non è ininfluente! Poi, si può approvare l'articolo. Fatevelo! Approvate pure l'articolo, ma le questioni che abbiamo posto oggi hanno un peso!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Lepri.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
Salvo sorprese, che noi ci auguriamo possano esserci nel segreto dell'urna, affidandoci alla coscienza di ciascuno, che credo abbia ampiamente maturato alla luce di questa discussione il proprio convincimento, perlomeno non è stato inutile, perché la discussione è stata tutta, tutta, tutta sul merito, m'immagino (prevedendo verosimilmente che questo provvedimento sarà approvato) la scena in cui sarà inaugurata diciamo così, la nuova tratta o il nuovo servizio di trasporto ferroviario regionale.
Allora, ci saranno sul treno oltre al Presidente Cota - se sarà confermato - certamente l'Assessore Bonino, non sappiamo chi del Comune di Torino, magari ancora il Sindaco Chiamparino (o, forse, Gariglio o chi per lui) l'accompagnerà e noi avremo finalmente chiaro qual è il disegno magari anche condivisibile - perché no? - che ha in mente questa Giunta e cioè di gestire direttamente o attraverso la società mista il servizio di trasporto ferroviario.
Tuttavia, se quel treno fermerà a Santhià, o da qualche altra parte, i bambini che guarderanno festosi le autorità si domanderanno perché ci sarà su quel treno il Sindaco di Torino, che non c'entra niente perché quel trasporto è il trasporto appunto interprovinciale, cioè regionale, quindi di dimensione certamente sovracomunale.
Temo che in quell'occasione l'Assessore non avrà la borsa con i documenti ma al massimo avrà qualche volantino o qualche statuto di nuova società cui la Regione parteciperà; nella borsa mancherà il Piano regionale dei trasporti, perché abbiamo capito che praticamente non serve più, la programmazione la farà direttamente l'Assessore con i suoi "podestà" (come diceva l'Assessore Taricco) dentro le società e quindi, diciamo, il compito del Consiglio regionale non ci sarà, semmai passerà questa decisione in Consiglio regionale.
Ci conforta il fatto che almeno ci sentirete, saremo uditi - si dice così - in Commissione, non si capisce per che cosa, visto che la rivoluzione è già compiuta! Concludo sul merito, Assessore, semplicemente ricordandole di nuovo quello che le ho preannunciato e cioè che comunque vada il voto, c'è un chiaro vulnus che riguarda non il merito, ma il metodo. C'è un atto di Giunta che contiene un Protocollo che sarà firmato avendo, quindi, voi preso una decisione attraverso una deliberazione di Giunta regionale che non si basa su un ordinamento legislativo regionale. Questo è un atto grave, perché disconosce il ruolo legislativo del Consiglio regionale quindi noi faremo appello, come già anticipato, agli organi di garanzia perché perlomeno siano contestati i contenuti formali e il metodo, se non si può contestare la sostanza.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Grazie, Presidente.
La soppressione che noi proponiamo del comma 2 - vi chiediamo di valutare questo - rimette un po' a posto la situazione sia dal punto di vista del metodo, che del merito di questo articolo.
Dal punto di vista del merito, perché consente di andare a degli approfondimenti e a dei chiarimenti che qui non sono stati fatti, a partire dalla questione di che cos'è il servizio di trasporto pubblico di interesse regionale in modo molto più certo e più chiaro. Dal punto di vista del metodo, vi consentirebbe di non incorrere in quella richiesta che noi faremo alla Commissione di garanzia, in quanto con la presenza di questo comma ogni forma di rapporto stabilito e codificato tra le competenze della Giunta e quello del Consiglio non sarebbe violato.
Pertanto, il merito della votazione che voi avete oltre alla questione delle cose scritte è legato a questo.
Ma voglio dire che la ragione per cui noi abbiamo ritirato gli emendamenti è perché lo spirito di quel Regolamento, che abbiamo voluto e votato nella scorsa legislatura, noi l'abbiamo capito fino in fondo.
Sappiamo bene che non è più la fase consociativa, in cui con l'ostruzionismo si ottengono tre lire in più o l'aggiunta di quattro righe dove vuoi. Lo sappiamo bene. La ragione per cui abbiamo fatto quest'azione è per rendere evidente che invece voi non l'avete capito! Perché davanti a un nuovo Regolamento non si accede semplicemente alla fase muscolare.
Mettere la fiducia non è sostituire alla politica e alla capacità dell'Amministrazione di risolvere i problemi, quando si scrivono delle "gavate" in un articolo, una risposta muscolare! Voi non avete capito che cosa vuole il nuovo Regolamento e che cosa è la questione della posizione, della fiducia e di un maxiemendamento della Giunta.
Questo è un problema per la maggioranza. È un problema che vi si riproporrà tante volte nel corso dei prossimi mesi o fino a quando tutto questo e se tutto questo durerà. È una questione vera! Voi questa sera avete perso una grand'occasione da quel punto di vista, avete un'occasione però, nel voto di rimettere a posto qualche "gavada" che è stata scritta e quella debolezza imbarazzante, oltre che delle gaffe altrettanto imbarazzanti commesse dall'Assessore. Oddio, gli mettete su una tendina che non fa mai male, soprattutto all'inizio.
Emendamento rubricato n. 142) presentato dai Consiglieri Cerutti, Stara Artesio, Taricco, Gariglio, Bresso, Lepri: All'art. 11, comma 1, le parole "all'esercizio del trasporto" è aggiunta la parola "pubblico".



PRESIDENTE

Passiamo all'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 142), la cui prima firmataria è la Consigliera Cerutti, che ha facoltà di intervenire per l'illustrazione.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Continuiamo con questi emendamenti perché crediamo che tutto il Consiglio compresa la maggioranza, sia consapevole che con quest'articolo si è proprio in contraddizione con le linee guida di questo Governo regionale e anche - come ho già detto nel mio intervento precedente - con quelle del Governo nazionale. Se si vuole andare verso un liberismo, infatti, non andiamo ad introdurre una partecipazione pubblica, in questo caso regionale, in enti di gestione. Ripeto che, anche volendola condividere, si può considerare una liberalizzazione sul fronte delle infrastrutture e ci che è stato deciso finora - per cui la Regione ha titolo a partecipare - è la società delle infrastrutture InfraTo, ripresa nel Protocollo; mentre tutti gli altri tipi d'intervento da parte della Regione nelle società di gestione non sono interventi in linea con le indicazioni che, peraltro, non sono mai state discusse.
Viene proposto quindi un colpo di mano non condiviso, come abbiamo visto, anche da alcuni Consiglieri di maggioranza: ieri c'è stato l'intervento di un autorevole rappresentante della maggioranza che ha dichiarato di non essere in linea con questa proposta.
Riteniamo dunque interessante capire come la maggioranza intenda dar seguito a questo tipo di proposta che non ha ancora avuto seguito neanche come ripetiamo, presso l'altro contraente, il Comune di Torino. Pensiamo che vi siano tutte le condizioni perché quest'articolo venga ritirato e si faccia una discussione seria, che non sia un colpo di mano come quello che viene proposto, ma che sia una discussione che tratti effettivamente di quale possa essere il futuro del trasporto pubblico locale regionale e di quale sia il futuro di aziende molto importanti: non solo GTT, ma GTT sicuramente.
Prendiamo atto del fatto che l'Assessore Bonino ha detto di voler salvare GTT: noi vogliamo capire in che modo.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la fase dell'illustrazione degli emendamenti all'articolo e apro la discussione generale. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Stara; ne ha facoltà.



STARA Andrea

Io credo che stiamo assistendo alla mortificazione del ruolo del Consiglio regionale e alla mortificazione del ruolo istituzionale dell'opposizione. Credo si sia andati oltre ad un atteggiamento d'arroganza e di supponenza, ma che non ci sia grande lungimiranza politica in quest'atteggiamento.
Perché se continuerete a governare - e lo ha ricordato prima il collega Muliere - questo atteggiamento peserà: non per responsabilità dell'opposizione che ha richiesto cose inaudite o inaccettabili, peserà anche quando non ci sarà più la possibilità di ricorrere al famoso maxi emendamento e tutte le questioni andranno discusse con un percorso ordinario in cui, di fatto, l'opposizione entrerà nel merito di tutte le questioni e terrà conto di com'è andato questo rapporto, andato oltre i semplici ruoli di maggioranza e opposizione.
Io registro quindi questo atteggiamento: lo registro semplicemente come la scelta di non ascoltare le richieste, cosa per la quale una volta quando voi eravate all'opposizione, vi saresti dichiarati assolutamente insoddisfatti se questo avesse rappresentato la chiusura della trattativa.
Al di là di come andrà a chiudersi questa vicenda, io credo che le ripercussioni nei rapporti permarranno. Credo che la maggioranza abbia interesse a governare bene, anche conquistandosi il rispetto dell'opposizione tributato a chi ben governa; al di là del fatto che abbia posizioni politiche diverse, su cui è legittimo il conflitto, anche asperrimo. Ma nel momento stesso in cui invece le questioni riguardano il metodo e feriscono istituzionalmente l'opposizione, allora credo che tutti i consiglieri di maggioranza debbano riflettere: riflettere sul proprio ruolo, domandarsi se questo modo - diciamo così - nerboruto e muscolare di portare a casa i risultati possa essere un metodo che dà garanzia a voi tutti di proseguire in maniera seria il vostro lavoro. Vi chiedo soprattutto se un po' non vi dispiace di non meritarvi un po' di stima anche da parte dell'opposizione per il modo in cui portate avanti la vostra battaglia.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste di intervento, dichiaro chiuso il dibattito generale.
Passiamo alle dichiarazioni di voto, con un'unica dichiarazione sugli emendamenti e sull'articolo. Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

I colleghi hanno riassunto i temi delle questioni che poniamo ai Gruppi della maggioranza. Pensiamo che questa vicenda avrebbe dovuto essere gestita assai diversamente sin dall'inizio. Non capiamo francamente perch vi sia stato da parte dell'Assessore, in particolare, e di alcuni settori della maggioranza questo immotivato irrigidimento.
Da che mondo è mondo in questo Consiglio regionale, durante queste discussioni, c'è stata una dialettica che ha consentito alle posizioni in campo di confrontarsi, determinando talvolta anche una modifica delle posizioni stesse.
Non vi sono ragioni che giustificano questo atteggiamento dell'Amministrazione e dell'Assessore in particolare, la quale, prima ha dichiarato che l'emendamento era poca cosa rispetto al progetto di riforma salvo poi non convenire sull'esigenza ragionevole di stralciare l'articolo o almeno il comma 2.
Le due cose insieme non stanno, perché delle due l'una: o davvero voi ponete l'accento sul valore del progetto di riforma - e voglio sfidarvi a presentare un progetto di riforma che presenterete a settembre e lì ci misureremo, ma allora è quello il corno il problema, il cuore della questione. Se così non è, non ci capisce per quale ragione avete deciso di far diventare questa questione la maestra di tutte le battaglie.
Francamente non c'è motivo, perché un Assessore più attento a costruire un rapporto positivo e dialettico con l'opposizione, fatto magari anche di momenti di scontro, avrebbe convenuto in maniera ragionevole sull'esigenza di stralciare il comma 2.
Non capisco francamente perché lei si è infilata in questo vicolo cieco.
Non so se otterrà il risultato di vedere approvato questo articolo o di vedere respinto il nostro emendamento, ma lei oggi ha perso politicamente perché quando lei verrà in quest'aula a discutere di trasporti l'atteggiamento nostro sarà quello di una forza politica e di Gruppi di maggioranza che avranno di fronte un Assessore che ha fatto una questione pregiudiziale su un tema sul quale invece sarebbe stato possibile avviare un confronto, stralciando oggi questo articolo.
una brutta giornata, non per noi, per lei sicuramente e non credo per i piemontesi, perché questa partita rimane completamente aperta.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Artesio.



ARTESIO Eleonora

Credo sia ormai chiaro che quest'Aula sta recitando un copione con delle convinzioni, probabilmente di fondo, le quali però non sono più l'oggetto del nostro intervento.
Se si fosse accolta la possibilità di ragionare in un quadro più generale rispetto alla progettazione che ciascuna forza politica o coalizione ha in mente, rispetto al trasporto pubblico locale, ne saremmo usciti tutti più arricchiti.
Io mediamente, e probabilmente in minoranza come culturalmente il mio percorso politico, ad esempio avrei cercato di proporre una riflessione intorno a quella che giudico un'interessante inquietudine proposta ai decisori politici dagli studi sociologici e scientifici. Avrei proposto un'analisi della pubblicazione di Mattei, Reviglio e Rodotà del 2007 intitolata "Invertire la rotta. Idee per una riforma della proprietà pubblica". E avrei chiesto ai colleghi del Consiglio, quelli convinti dell'economia di mercato e della competizione nell'ambito dell'economia di mercato e quelli invece convinti della gestione pubblica dei beni comuni di provare a confrontarsi e a ragionare su questo.
Nulla di ciò è stato possibile: anziché ragionare sul piano dei contenuti siamo di fronte ad un rapporto muscolare. E questo rapporto muscolare probabilmente quando i muscoli si misurano con la forza dei numeri, come nel caso delle Assemblee elettive, può anche portare in porto su questa prima scadenza il risultato che l'Amministrazione si augura di perseguire.
Un risultato irragionevole, al quale non corrisponde nessuna soluzione concreta, perché ci misureremo a metà settembre con i comportamenti del Consiglio comunale di Torino, ma è un risultato che lacera i rapporti schiettamente politici di questa Assemblea elettiva.



PRESIDENTE

Non essendoci altre dichiarazioni di voto, passiamo alla fase delle votazioni.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 134), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Chiedo l'attenzione dell'Aula. In merito all'emendamento rubricato n. 13 bis comunico che è pervenuta una richiesta di votazione a scrutinio segreto (ai sensi dell'articolo 74, comma 2, del Regolamento) a firma dei Consiglieri Reschigna, Placido, Lepri, Gariglio, Muliere, Ronzani, Boeti Pentenero, Cerutti, Taricco, Bresso, Manica, Artesio, Dell'Utri e Cursio.
Nomino Presidente del seggio il Vicepresidente Molinari e come Consiglieri Segretari il Consigliere Leardi e il Consigliere Ponso. Il Vicepresidente Placido assumerà la Presidenza durante la mia votazione.
Prego quindi il Consigliere Ponso di recarsi vicino all'urna e il Consigliere Leardi di recarsi vicino al funzionario che distribuirà le schede.
Il Consigliere Novero procederà all'appello nominale.
Descrivo brevemente come avverrà la votazione. Chiedo la massima attenzione, in quanto siccome il voto non può essere ripetuto, è opportuno che ognuno sia consapevole del voto che deve esprimere.
Ogni Consigliere chiamato si porterà alla mia destra dove il funzionario davanti al Consigliere Segretario Leardi, consegna la scheda.
Dietro alle mie spalle si vota, si esce alla mia sinistra e va all'urna dove è presente il Consigliere Segretario Ponso, e si depone la scheda nell'urna.
L'emendamento n. 13 bis propone la riscrittura integrale dell'articolo 11 del disegno di legge n. 12, identico a quello della Giunta, senza il comma 2. Di fatto, quindi sopprime il comma 2.
Votando "sì", l'emendamento viene approvato e quindi l'articolo 11 viene riscritto senza il comma 2. Votando "no", si vota contro la riscrittura, e quindi rimane l'articolo 11 della Giunta regionale.
Se si vota "scheda bianca" è astensione che verrà computata come voto contrario; se non si consegna la scheda all'interno dell'urna, non si partecipa alla votazione.
Ci saranno due appelli nominali; ricordo che il numero legale è 28: la votazione sarà valida se saranno introdotte nell'urna almeno 28 schede.
Prego quindi il Consigliere Novero di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Pedrale chiede la parola per dichiarazione di voto)



PRESIDENTE

PRESIDENTE



PRESIDENTE

Consigliere Pedrale, la fase delle dichiarazioni di voto è terminata.
Se vuole, può dire qualcosa sulla procedura, altrimenti procediamo.
Prego di rimanere ai propri posti e di procedere ordinatamente ci sono degli assistenti che stanno collaborando con noi e per rispetto almeno a loro, cerchiamo di lavorare bene.
Dichiaro aperta la votazione per modalità segreta.



(Il Consigliere Segretario Novero procede all'appello nominale)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Presenti 52.
Votanti 52.
C'è il numero legale.
Procediamo con lo spoglio in Sala A.
In attesa dell'esito vorrei continuare con l'esame degli emendamenti.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Abbiamo due modi per procedere. Poiché sono le ore 19.41 è evidente che con la votazione finale dell'articolo n. 11 termineremo i lavori di questa seduta.
stato presentato un emendamento che, semplicemente per andare avanti vorrei porre in votazione, anche con una cortesia del mantenimento del numero legale, perché ci sono dei Consiglieri di maggioranza che in parte preponderante sono al seggio.
Siccome l'esito è scontato, la Consigliera Cerutti intende ritirarlo?



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

No, non si può più parlare, siamo in fase di votazione. Mi scusi Consigliere Gariglio.
O poniamo in votazione l'emendamento, se c'è la cortesia sul mantenimento del numero legale, perché tre Consiglieri di maggioranza sono al seggio oppure sospendo per qualche minuto e attendiamo l'esito del seggo.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

C'è una novità significativa: sull'emendamento n. 142 il parere della Giunta è favorevole. Ditemi come volete procedere e la Presidenza si adegua. C'è la garanzia del numero legale? No. Allora sospendo la seduta attendo l'esito del seggio e procediamo.
La seduta è sospesa per cinque minuti.



(La seduta, sospesa alle ore 19.42 riprende alle ore 19.45)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione dell'emendamento rubricato n. 13 bis): presenti e votanti 52 Consiglieri hanno votato SÌ 23 Consiglieri hanno votato NO 26 Consiglieri schede bianche 2 schede nulle 1 Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 142), con il parere favorevole della Giunta regionale.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 11 come emendato.
Il Consiglio approva.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 19.47)



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