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Dettaglio seduta n.277 del 26/09/12 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


LEARDI LORENZO



(Alle ore 15.06 il Consigliere Segretario Leardi comunica che la seduta avrà inizio al termine de lavori della Conferenza dei Capigruppo)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 15.45)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cantore, Casoni, Comba, Giordano Leo, Pedrale, Sacchetto e Tiramani.
Comunico che il numero legale è 27.


Argomento: Province - Comuni

Proseguimento esame disegno di legge n. 192, inerente a "Disposizioni organiche in materia di Enti locali"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 192, di cui al punto 3) all'o.d.g.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Nella seduta pomeridiana di ieri, 25 settembre, sono stati votati gli articoli 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14 e 15.
Ripartiamo quindi dalla trattazione dell'articolo 16.
ARTICOLO 16 Emendamento rubricato n. 35) presentato dai Consiglieri Gariglio Pentenero, Reschigna, Taricco, Muliere, Ronzani, Manica, Lepri: L'articolo 16 (Estinzione delle comunità montane) del disegno di legge n.
192 è soppresso.
Tale emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 35), sul quale l'Assessore Maccanti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.48 riprende alle ore 16.20)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 35), sul quale l'Assessore Maccanti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 16, nel testo originario.
Il Consiglio approva.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale in merito a una lettera pervenuta dall'onorevole Roberto Rosso


PRESIDENTE

Mi sono confrontato con il Presidente della Regione, Onorevole Roberto Cota, che insieme a me è in indirizzo in una lettera, che è pervenuta poco fa, da parte dell'onorevole Roberto Rosso.
Credo che sia giusto fare queste comunicazioni, anche per una forma di rispetto per un collega che, pur assente dall'Aula in questo momento, in particolare su Internet è stato, almeno per alcune ore, additato di gravi responsabilità, così come l'immagine e il decoro della nostra istituzione e dell'intero Consiglio regionale e di noi Consiglieri regionali.
"All'attenzione del Presidente della Regione, Roberto Cota; all'attenzione del Presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Valerio Cattaneo.
Carissimi, ho visto con rammarico le conseguenze e il frastuono suscitati da una mia battuta, per invero improvvida, circa la certificabilità delle missioni dei Consiglieri regionali nel passato della Regione Piemonte.
Mi dispiace, inoltre, che per un improprio accostamento al Comune di San Germano, da me citato per comodità fra i molti Comuni piemontesi, a fare le spese sia stato l'incolpevole Capogruppo Pedrale.
Vi chiedo scusa per l'incidente e vi saluto cordialmente. Onorevole Roberto Rosso".
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Presidente, intervengo nella consapevolezza che ogni volta che vengono diffuse notizie false, che riguardano istituzioni, questo coinvolge non solamente le persone che direttamente sono citate, ma coinvolge complessivamente il Consiglio Regionale.
E intervengo anche nella consapevolezza che noi non possiamo non riconoscere la necessità e il dovere di intervenire con provvedimenti puntuali tesi a rendere più chiaro, più trasparente e più lineare il rapporto tra ciascuno di noi e la comunità piemontese.
Sono due valori che considero entrambi importanti.
Noi non possiamo prendere a pretesto quest'increscioso episodio per dire che, complessivamente, non dobbiamo mettere in atto degli interventi tesi ad un recupero, sul piano della trasparenza e della correttezza, dei comportamenti individuali e collettivi. Questo lo dobbiamo fare e nelle discussioni che abbiamo svolto in questi giorni, anche se un po' tardivamente, registro positivamente un'ampia consapevolezza e un'ampia convergenza.
Detto questo, signor Presidente, chiedo - e lo chiedo, come Capogruppo del PD del Piemonte - che lei trasmetta al Presidente del ramo del Parlamento cui appartiene l'Onorevole Rosso tutta la situazione che si è venuta a creare, perché non è accettabile che un parlamentare della Repubblica, per riscuotere un minimo di consenso da parte dell'opinione pubblica, si avventuri in affermazioni così siffattamente pesanti e che alla fine, portano discredito non solamente nei confronti della persona del collega Pedrale, al quale su questo episodio non ho nessuna difficoltà ad esprimere solidarietà; su questo episodio, poi sugli altri combattiamo e ci diciamo tutto quello che vogliamo. Un Parlamentare della Repubblica non è una persona che si ritrova al bar sport e può dire qualunque fesseria.
Le scelte individuali sono le scelte delle persone coinvolte. La scelta di un'istituzione è quella di informare il Presidente di quella istituzione cui appartiene l'Onorevole Rosso per segnalare un comportamento assolutamente disdicevole e che un Parlamentare della Repubblica in questi come in qualunque altri tempi, farebbe bene ad evitare.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Reschigna. Terrò debitamente conto delle sue parole.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Colgo l'occasione delle sue comunicazioni per intervenire anche perch oggi non è stato possibile farlo, questa mattina non c'è stato lo spazio.
Forse queste comunicazioni dovevano essere fatte, almeno per quanto ci riguarda, questa mattinata. La notizia, uscita ieri ma era già in video da lunedì, sicuramente riguardava tutto il Consiglio regionale del Piemonte.
Il Consigliere citava il Comune di San Germano. Potevamo pensare ad un Consigliere in particolare, ma riguardava tutti i Consiglieri della Regione Piemonte.
Ovviamente mi preme ricordare che l'istituto della cosiddetta autocertificazione è stato istituito con una delibera del 2001. Sono andato a leggere quella delibera approvata all'unanimità da tutti i Consiglieri presenti in quella seduta - circa 28 - quindi sia da forze di centrodestra che di centrosinistra. Oggi si arriva all'epilogo di questo istituito, che è uno di quegli ennesimi privilegi - così vengono visti fuori dai cittadini che siamo impegnati a combattere fin da quando siamo entrati in Consiglio Regionale. Ovviamente non vogliamo avere una primogenitura, perché siamo nuovi dell'Assise, ma fin dal maggio 2010 abbiamo provato a cercar di trovare condivisione all'interno degli altri Gruppi consiliari, però ve n'è stata poca.
Questi sono gli epiloghi che poi vengono dalla pressione popolare oltre che dai media. Io, come ho già detto in Conferenza dei Capigruppo prima di esprimere solidarietà a qualunque Consigliere, proprio perché non sono in possesso dei dati delle autocertificazioni, voglio vedere quei dati. A quel punto si potrà capire la veridicità delle parole del Deputato Rosso, che nella sua smentita ha ritrattato in particolar modo per quanto riguarda il Consigliere di San Germano, ma ha rilanciato dicendo che ad agosto tutti i Consiglieri sono andati in missione per prendere i gettoni di presenza e i rimborsi, quando il Consiglio era chiuso.
Già questo, per quanto riguarda il Gruppo del Movimento 5 Stelle quindi sia nella mia persona che in quella del collega Biolé, possiamo categoricamente smentire. Non abbiamo mai usufruito di certificazioni e soprattutto, nel mese di agosto non abbiamo fatto missioni per conto del Consiglio regionale.
Ovviamente non andiamo a contestare la pratica delle missioni in sé, se non quando c'è un abuso, ma quella delle autocertificazioni sì. Questo anche perché, alla luce della delibera, era a maglie molto larghe, quindi abbiamo potuto leggere dalla viva voce del Deputato Rosso che, in effetti basta che un amministratore locale inviti un Consigliere regionale a presenziare, e l'autocertificazione viene erogata automaticamente.
Per fortuna che, nonostante le parole improvvide del Deputato Rosso, la pressione mediatica è tale per cui oggi, domani o al più tardi martedì arriveremo ad eliminare le autocertificazioni. Chiudo, perché non voglio abusare del tempo. Come lei ben sa, ritengo che sia un primo passetto perché noi dobbiamo ridurre il monte dello stipendio dei Consiglieri regionali che tutt'ora, al di là degli abusi che se ne può fare, consiste di una parte fissa che arriva ad almeno 8.000 euro netti al mese, quindi il corrispettivo lordo.



PRESIDENTE

Volevo chiarire che non è un dibattito. Altrimenti la prossima volta sarò più prudente.



(Commenti del Consigliere Carossa)



PRESIDENTE

Consigliere Carossa, ho ritenuto, come Presidente del Consiglio regionale, interpretando il mio dovere di tutelare l'istituzione e i singoli Consiglieri, di rendere onore e verità al Presidente Pedrale.
Confido che il colleghi vogliano fare interventi brevissimi per poter riprendere - su questo concordo con lei, Consigliere Carossa - la trattazione dell'importante legge che sarà sicuramente approvata entro oggi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Negro; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Vorrei solamente unirmi alla denuncia di quest'increscioso comportamento relativamente a San Germano riferito dall'Onorevole Rosso.
Questo ritengo che sia un danno per tutta la Regione Piemonte. Fin da ieri abbiamo ipotizzato delle colpe che non c'erano.
Sono convinto che in questo Consiglio e in quest'Aula esistano degli amministratori veri, chiari e trasparenti che fanno il proprio dovere.
Chiedo che al più presto venga fatta chiarezza sul punto, affinché non capiti più un episodio di questo tipo. Il Piemonte deve essere di esempio per tutta l'Italia.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Abbiamo anche scomodato San Germano, mi sembrava giusto finire arrivando a chiamare i Santi del paradiso.
Sono felice di questa comunicazione, di questa presa d'atto da parte dell'Onorevole Rosso. Sono scontate le parole di solidarietà verso il Consigliere Pedrale e verso tutti quelli che possono essersi sentiti offesi da quell'improvvida, come dice l'Onorevole Rosso, "uscita".
Ricordo al Consigliere Bono che non sono uno di quelli che demonizza le autocertificazioni. Prendo atto che c'è una volontà maggioritaria nel senso abolitorio, come ho già detto in altre sedi. Se sono così scandalose, le autocertificazioni basta non presentarle. Proprio come dal nome stesso, si definiscono autocertificazioni. Se uno non vuole presentarle, non le presenta, non ne fa alcun utilizzo.
Anche per il modo stesso in cui andiamo a difendere questa posizione stiamo demonizzando uno strumento con cui, in realtà, potevamo benissimo continuare a convivere.
Il fatto che l'Onorevole Rosso sia poco avvezzo agli strumenti e alle possibilità che sono in capo al Consiglio regionale lo dimostra nella stessa comunicazione, perché confonde le missioni con le autocertificazioni: sono due cose diverse. Credo che abbia sbagliato.
Colgo l'occasione, per quanto possa essere ironico, per ringraziarlo perché a differenza di tanti altri giornalisti ha riconosciuto l'errore, ha fatto subito un passo indietro; a differenza, invece, di tanti altri giornali e giornalisti che vivono di soldi pubblici, di finanziamenti dello Stato, di pubblicità di enti pubblici, della Regione Piemonte, che puntualmente, giornalmente, diffamano e calunniano le istituzioni e i politici di questo Paese e mai una volta ho visto delle parole di smentita.
Se mi consente, ho colto l'occasione, anche perché ognuno si assuma quella propria parte di responsabilità.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mastrullo; ne ha facoltà.



MASTRULLO Angiolino

Grazie, Presidente Non faccio perdere tempo all'Aula, ma è doveroso da parte nostra ringraziarla perché ci ha reso edotto della lettera a lei pervenuta che finalmente, ha ristabilito l'onorabilità del nostro Capogruppo Pedrale, al quale va la nostra piena solidarietà già data questa mattina e della cui onorabilità non abbiamo e né abbiamo mai avuto alcun dubbio.
Per quanto riguarda il problema sollevato dal Presidente Bono, non credo che sia il momento di parlare delle famose autocertificazioni, perch questo è già stato stabilito nel tavolo di concertazione e sarà quindi quanto prima, oggetto di discussione di quest'Aula.
Quindi, grazie, Presidente, per quella lettera che, finalmente, ci rasserena in maniera ufficiale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Carossa.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente.
Le faccio una richiesta e faccio una richiesta all'Aula di interrompere il dibattito che si è aperto, perché c'è quel disegno di legge che deve essere - mi permetto di dire - approvato.
Tuttavia, c'è stata una richiesta del Consigliere Reschigna e io le chiedo anche che della richiesta di inviare una lettera al Presidente del Parlamento se ne discuta alla riunione dei Capigruppo. Da parte mia sarei assolutamente d'accordo. Ritengo, però, che si possa discutere insieme alla Conferenza dei Capigruppo. Come dicevo prima a microfono spento, per me "raglio d'asino non sale in cielo", quindi gente come l'Onorevole Rosso pu dire tutto quello che vuole. Però è chiaro che una reprimenda, secondo me ci deve essere. Grazie.



PRESIDENTE

Ne parleremo alla prima riunione dei Capigruppo utile.
Comunque credo che - come ho detto prima - la proposta del Consigliere Reschigna dovrà essere presa in considerazione, anche se ritengo che il Presidente Fini abbia un ottimo Ufficio Stampa di comunicazione, anche perché ho letto sui giornali i costi dello stesso. Presumibilmente penso che in giornata, al massimo domani mattina, leggerà sulla rassegna stampa che sarà sicuramente copiosa e rigogliosa - della questione.
Dichiaro chiuso il punto. Riprendiamo la trattazione del disegno di legge.


Argomento: Province - Comuni

Proseguimento esame disegno di legge n. 192, inerente a "Disposizioni organiche in materia di Enti locali" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 192 inerente a "Disposizioni organiche in materia di Enti locali", di cui al punto 3) all'o.d.g.
ARTICOLO 17 Emendamento rubricato n. 60) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Maccanti: "Dopo il comma 1 dell'articolo 17, è aggiunto il seguente: '1 bis. La gestione delle competenze di tutela e promozione della montagna in qualità di agenzia di sviluppo è garantita attraverso l'attribuzione di apposita delega a un Assessore della Giunta dell'unione montana dei Comuni'".
La parola all'Assessore Maccanti, per l'illustrazione.



MACCANTI Elena, Assessore agli enti locali

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento che la Giunta presenta all'articolo 17, anche se chiediamo agli Uffici, come procedura di coordinamento, di spostarlo all'articolo 13.
un emendamento che chiede che all'interno delle Unioni montane di Comuni, che si costituiranno, sia prevista l'attribuzione di un'apposita delega ad un Assessore della Giunta rispetto alla gestione delle competenze di tutela e promozione della montagna in qualità di agenzia di sviluppo.
simbolico, evidentemente, ma garantisce la presenza di una delega ad hoc per una competenza che è una competenza tipica delle Comunità montane quella di agenzia di sviluppo, e che garantisce all'interno delle unioni montane e dei Comuni proprio questo aspetto, che è un aspetto peculiare e importante delle Comunità montane.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Maccanti.
Emendamento rubricato n. 36) presentato dai Consiglieri Gariglio, Taricco Pentenero, Reschigna, Muliere, Ronzani, Manica, Lepri: "Dopo il comma 4 dell'articolo 17 (Trasferimento di funzioni delle preesistenti comunità montane) del disegno di legge n. 192 è inserito il seguente: '4 bis. Fino alla conclusione del procedimento di cui al presente articolo le funzioni amministrative continuano ad essere esercitate dalle comunità montane o dalle unioni risultanti dalla relativa trasformazione'".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gariglio, per l'illustrazione.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Se mi consente, parlo una volta sola e voglio dire che, rispetto all'emendamento che ha appena illustrato l'Assessore Maccanti, questo emendamento raccoglie anche un'istanza che avevamo proposto come Gruppo del PD e si è convenuto di arrivare ad una stesura congiunta.
Noi lo ritroviamo nel testo proposto dall'Assessore Maccanti, anche se come è noto, avremmo preferito che le funzioni di agenzia di sviluppo fossero svolte da un'unica unione di Comuni che andasse a ricomprendere l'area delle attuali Comunità montane, o aree omogenee vallive all'interno delle preesistenti Comunità montane. Ma tant'è. Questi emendamenti sono stati rigettati nella giornata di ieri.
L'emendamento 36), invece, prevede che fino alle conclusioni del procedimento previsto dall'articolo 17 ci sia una continuità nell'esercizio delle funzioni amministrative da parte delle Comunità montane, nel caso ci sia una trasformazione, da uno a uno, da Comunità montana a unione dei Comuni montani, da questa unione. Insomma, l'obiettivo era - spero che sia stato raggiunto attraverso questa formulazione legislativa - di evitare una discontinuità nell'esercizio delle funzioni attualmente svolte dalle Comunità montane.



PRESIDENTE

Non ci sono altre richieste di intervento sugli emendamenti.
Assessore Maccanti, qual è il parere della Giunta sull'emendamento n.
36)?



MACCANTI Elena, Assessore agli enti locali

Il parere è contrario.



PRESIDENTE

Pongo in votazione per primo l'emendamento della Giunta regionale.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 60).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 36), sul quale l'Assessore Maccanti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 17, così come emendato.
Il Consiglio approva.
Comunico e ricordo che il Consiglio è convocato fino alle ore 20, che dobbiamo approvare questo disegno di legge, ma abbiamo anche l'impegno di trattare gli ordini del giorno sulla tematica dell'emodinamica, che avremmo dovuto trattare all'inizio della seduta, come avevamo deciso ieri, ma che poi, per il protrarsi delle varie riunioni di Capigruppo, sono finiti in coda.
ARTICOLO 18 L'articolo 18 ha una serie di emendamenti.
Emendamento rubricato n. 37) presentato dai Consiglieri Gariglio, Taricco Pentenero, Reschigna, Negro, Muliere, Ronzani. Manica, Lepri: Prima del comma 1 dell'articolo 18 (Norme in materia di personale delle preesistenti comunità montane) del disegno di legge n. 192 sono inseriti i seguenti: "Le Unioni di Comuni montani determinano la pianta organica prevedendo: a) le figure professionali necessarie allo svolgimento delle funzioni di cui all'articolo 44 della Costituzione e previste dalla legislazione vigente in materia di tutela e promozione dello sviluppo montano, ai sensi dell'articolo 19 della legge 7 agosto 2012, n. 135 b) le figure professionali necessario per lo svolgimento delle funzioni amministrative e dei servizi conferiti dai Comuni".
Emendamento rubricato n. 37.1) presentato dai Consiglieri Gariglio Taricco, Pentenero, Reschigna, Negro, Muliere, Ronzani. Manica, Lepri: Prima del comma 1 dell'articolo 18 (Norme in materia di personale delle preesistenti comunità montane) del disegno di legge n. 192 sono inseriti i seguenti: "Le Unioni di Comuni montani determinano la pianta organica prevedendo: a) le figure professionali necessarie allo svolgimento delle funzioni di cui all'articolo 44 della Costituzione e previste dalla legislazione vigente in materia di tutela e promozione dello sviluppo montano, ai sensi dell'articolo 19 della legge 7 agosto 2012, n. 135 b) le figure professionali necessario per lo svolgimento delle funzioni amministrative e dei servizi conferiti dai Comuni.
02. Il personale a tempo indeterminato delle Comunità montane transita, nel limite dei posti disponibili, nell'organico delle Unioni montane. Per la parte eccedente si applicano le disposizioni del presente articolo".
La parola al Consigliere Gariglio, per l'illustrazione.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Ci teniamo a dire che questi emendamenti erano funzionali al disegno che abbiamo invano insistentemente cercato di illustrare alla Giunta regionale, una Giunta che si è rivelata sorda rispetto a questi intendimenti.
Potendo citare un'esperienza storica che forse colpisce alcuni dei colleghi che siedono ai banchi della maggioranza, vorrei dire sorda e grigia, ma tolgo il termine "grigiore" vista la persona dell'Assessore in questione.
Insomma, questi emendamenti facevano riferimento a un assetto degli Enti locali montani in cui alle Comunità montane potessero succedere delle unioni montane capaci di esercitare unitariamente per un tessuto di valle e di vecchio territorio di Comunità montana le funzioni di agenzie di sviluppo. Ecco perché questo emendamento prevedeva che siffatte unioni di Comuni prevedessero in pianta organica le figure professionali per lo svolgimento delle funzioni stabilite dall'articolo 44 e le figure professionali necessarie per le funzioni amministrative oggetto dell'esercizio associato.
L'emendamento n. 37) e l'emendamento 37.1), Presidente, avevano proprio questa finalità.
Portiamo all'attenzione dell'Aula due emendamenti, sapendo che - ahimè il disegno sottostante è un disegno che non si realizzerà con il provvedimento in esame. È un peccato: speriamo che l'attuazione di questa normativa faccia comprendere il paradosso che si realizzerà in Piemonte.
Una legge pensata e voluta dal legislatore nazionale per favorire l'esercizio associato delle funzioni porterà, come primo effetto, alla disgregazione di forme associative che, seppure in forma coattiva, si erano sviluppate, anche proficuamente, sul nostro territorio.
Presidente, do per illustrato anche l'emendamento n. 37.1).



LEARDI LORENZO



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 38) presentato dai Consiglieri Taricco, Gariglio Negro, Lepri: al comma 1 dell'articolo 18 (Norme in materia di personale delle preesistenti comunità montane) del disegno di legge n. 192, dopo le parole: "gli enti da essa dipendenti" sono inserite le seguenti: "o controllati".
La parola al Consigliere Taricco per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Molto semplicemente, l'emendamento tende ad allargare la platea dei soggetti coinvolgibili nelle misure previste da quest'articolo, ai soggetti controllati anche dalla Regione Piemonte.
molto semplice.



PRESIDENTE

Grazie, collega Taricco.
Emendamento rubricato n. 39) presentato dai Consiglieri Gariglio Reschigna, Taricco, Negro, Pentenero, Muliere, Ronzani, Manica, Lepri: al comma 1 dell'articolo 18 (Norme in materia di personale delle preesistenti comunità montane) del disegno di legge n. 192, la parola "soppresse" è sostituita dalla seguente: "preesistenti".
Il Consigliere Gariglio lo dà per illustrato.
Emendamento rubricato n. 59) presentato dai Consiglieri Stara, Cerutti Artesio: all'articolo 18, comma 1, dopo il primo periodo, aggiungere il seguente: "Sono fatte salve le previsioni di cui all'articolo 46 della L.R. n.
5/2012, in materia di avvio dei concorsi pubblici per la stabilizzazione del personale regionale contemplato dalla predetta disposizione di legge".
La parola al Consigliere Stara per l'illustrazione.



STARA Andrea

L'emendamento segue un po' il dibattito avvenuto sulla questione dei precari assunti in Regione, alcuni anche da diversi anni, pertanto si chiede una salvaguardia prevista nella legge di bilancio.
In sostanza, nonostante si prevedano le assunzioni a tempo indeterminato, si chiede di salvaguardare i contratti dei precari regionali.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Artesio.



ARTESIO Eleonora

Nel momento in cui applichiamo i diversi livelli di riforme istituzionali che sono sottoposti e indotti dalla rivalutazione e riorganizzazione legislativa nazionale, il tema di come una diversa organizzazione delle funzioni degli Enti e della conservazione delle funzioni, dal punto di vista amministrativo (si può sopprimere la governance politica, ma non si sopprimono le competenze - al massimo queste vengono traslate - diventa una questione sempre più stringente, che interpella la capacità degli enti (nella fattispecie Regione) di riuscire a monitorare il rapporto tra esercizio delle funzioni amministrative e tecniche, figure professionali deputate e livelli di incardinamento di quelle figure professionali.
Per riuscire a governare questo quadro d'insieme, è evidente che non possiamo avere un rapporto schizofrenico a seconda che si parli dell'applicazione della riforma delle Autonomie locali, dell'organizzazione dell'Ente Regione o del riordino delle Province, perché ciascuna di queste nostre discussioni e decisioni ha come conseguenza diretta una ricollocazione delle rispettive funzioni professionali.
Ritengo che si debba avere molta attenzione a coordinare gli indirizzi del Consiglio e le scelte di determinazione della Giunta, in modo che non si sfogli di volta in volta, nel dibattito delle singole leggi, una margherita che poi non si riesce a ricomporre.
L'emendamento chiede di avere una visione d'insieme. Abbiamo compiuto come scelta d'indirizzo del Consiglio regionale - una scelta di riconoscimento delle professionalità, che sono state selezionate con procedure di evidenza pubblica, per lavorare all'interno dell'Ente Regione.
presumibile che, con scelte applicate localmente e decise centralmente (come quella del riordino delle Province) e con scelte che stiamo compiendo con questo disegno di legge, ritorniamo sul tema delle funzioni e delle professioni.
Chiediamo il rispetto degli indirizzi di questo Consiglio: la tutela di quelle figure professionali, in rapporto a quello che stiamo determinando sul trasferimento del personale dipendente delle Comunità montane.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Artesio.
Emendamento rubricato n. 40) presentato dai Consiglieri Gariglio, Taricco Negro, Lepri: Il comma 3 dell'articolo 18 (Norme in materia di personale delle preesistenti comunità montane) del disegno di legge n. 192 è sostituito dal seguente: "3. La Regione favorisce la copertura dei posti vacanti degli organici di altri enti locali o di enti pubblici non economici con il personale proveniente dalle preesistenti comunità montane prevedendo forme di incentivazione finanziaria per dieci esercizi finanziari, nella misura dell'ottanta per cento per i primi tre anni, del settanta per cento per il quarto anno, del sessanta per cento per il quinto anno, del cinquanta per cento per il sesto anno, del quaranta per cento per il settimo, ottavo e nono anno e del trenta per cento per il decimo anno. La spesa per il personale trasferito non è computata ai fini del rispetto dei vincoli derivanti dalle rispettive discipline di contenimento della spesa di personale stabilite dalla vigente normativa.".
Tale emendamento è ritirato.
Emendamento rubricato n. 41) presentato dai Consiglieri Gariglio Pentenero, Reschigna, Taricco, Muliere, Ronzani, Negro, Manica, Lepri: al comma 4 dell'articolo 18 (Norme in materia di personale delle preesistenti comunità montane) del disegno di legge n. 192 la parola "estinte" è soppressa.
L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 42) presentato dai Consiglieri Gariglio, Taricco Negro, Lepri: al comma 5 dell'articolo 18 (Norme in materia di personale delle preesistenti comunità montane) del disegno di legge n. 192, le parole: "vigenti alla data del 31 dicembre 2011" sono sostituite dalle seguenti: "vigenti alla data del 1 gennaio 2012".
L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 61) presentato dai Consiglieri Gariglio e Taricco: dopo il comma 9 dell'articolo 18 (Norme in materia di personale delle preesistenti comunità montane) del disegno di legge n. 192 è inserito il seguente: "9 bis. In sede di prima applicazione della legge, il personale a tempo indeterminato delle preesistenti comunità montane transita nelle unioni di comuni montani o, ove ciò non sia possibile, nelle dotazioni organiche dei comuni ed enti del territorio interessato. Il personale residuo non ricollocato viene assorbito nell'organico della Regione Piemonte.".
La parola al Consigliere Taricco per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Con quest'emendamento chiediamo che siano rafforzate le garanzie nei confronti dei dirigenti attualmente in carico alle preesistenti Comunità montane.
Chiediamo, cioè, che sia garantita loro una prospettiva, qualora si creasse la situazione per cui nel confronto con gli amministratori di alcuni territori non si costituisca alcuna Unione dei Comuni, pertanto si venga a sciogliere la Comunità montana e nessun Comune sia interessato ad assumere il dirigente.
Il rischio è che quel dirigente non abbia più alcuna prospettiva occupazionale, per cui chiediamo che la Regione si faccia carico di garantire tale prospettiva lavorativa.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Taricco.
Emendamento rubricato n. 45) presentato dai Consiglieri Gariglio, Taricco Negro, Reschigna, Lepri: dopo il comma 10 dell'articolo 18 (Norme in materia di personale delle preesistenti comunità montane) del disegno di legge n. 192 è aggiunto il seguente comma: "10 bis. Al personale delle soppresse comunità montane si applicano le disposizioni di cui all'articolo 61 della legge regionale 6 agosto 2009, n.
22 'Disposizioni collegate alla manovra finanziaria per l'anno 2009'; il personale non interessato da tale previsione e non riassorbito dalle Unioni montane di comuni è inserito nell'organico della Regione Piemonte.".
La parola al Consigliere Taricco per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Anche in quest'emendamento rafforziamo il tema delle garanzie nei confronti degli attuali dipendenti delle Comunità montane, chiedendo, in modo più esplicito di quanto già non sia previsto nell'articolato, che la Regione si faccia carico di garantire una prospettiva a tutti i lavoratori attualmente in carico a tempo indeterminato nelle Comunità montane.



PONSO TULLIO



PRESIDENTE

Passiamo al dibattito generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Stara; ne ha facoltà.



STARA Andrea

Riprendendo le argomentazioni della collega Artesio, tengo a sottolineare che è sempre difficile posticipare categorie diverse: è complicato e difficile.
L'emendamento, però, è anche il frutto di un ragionamento piuttosto lungo rispetto al fatto che è mancato un ragionamento di analisi di funzionalità, che doveva essere fatta a suo tempo, su quelle che sono le professionalità e le competenze che la Regione ha acquisito, anche attraverso i lavoratori precari.
Ci sono figure - e noi l'abbiamo constatato nell'operato costante dei nostri lavori, per ultimo, ma non solo, nell'ambito della discussione sulla legge urbanistica, dove abbiamo potuto toccare con mano le competenze di persone che da diverso tempo hanno contratti precari, che, di fatto rappresentano una risorsa e una competenza per l'Ente regionale da tutelare, ma nell'interesse dell'Ente e non solo a livello occupazionale.
A mio avviso, occorreva svolgere un ragionamento molto più ampio a suo tempo per individuare le varie situazioni. Per questo motivo viene presentato questo emendamento, a salvaguardia anche di un percorso che come ribadito in più occasioni, doveva sfociare già a suo tempo nel contratto a tempo indeterminato. Per cui confido che, da questo punto di vista, l'Aula rivolga attenzione a questa categoria di persone attraverso il voto sull'emendamento. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Non essendoci altre richieste d'intervento, dichiaro chiuso il dibattito generale.
Non essendoci dichiarazioni di voto, procediamo con la votazione.
Il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 37), sul quale l'Assessore Maccanti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
Mi dispiace che sia mancato il numero legale anche per mia responsabilità purtroppo...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Ah, è vero.
Ero fuori, come potete immaginare, impegnato a difendere la categoria.
Se è così, in effetti, ha ragione: presiedeva il Consigliere Segretario Ponso, pertanto i nostri lavori sono aggiornati di 30 minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.59 riprende alle ore 17.31)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Il numero legale è 28.
mancato il numero legale sull'emendamento rubricato n. 37), pertanto ne dispongo la ripetizione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 37), sul quale l'Assessore Maccanti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 37.1), sul quale l'Assessore Maccanti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
La parola all'Assessore Maccanti.



MACCANTI Elena, Assessore agli enti locali

Grazie, Presidente.
Condividendo la ratio dell'emendamento rubricato n. 38, si chiede una modifica: invece di "controllati" sia inserito "i suoi enti strumentali dipendenti e ausiliari". Il significato è lo stesso, ma, a livello normativo e tecnico, la precisazione è necessaria. Grazie.



PRESIDENTE

Consigliere Taricco, si avvicini per la firma.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 38), sul quale l'Assessore Maccanti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole, così come modificato dal proponente d'intesa con la Giunta regionale.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 39), sul quale l'Assessore Maccanti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
La parola all'Assessore Maccanti.



MACCANTI Elena, Assessore agli enti locali

Per quanto riguarda l'emendamento rubricato n. 59), mi rimetto all'Aula.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 59).
Il Consiglio non approva.
L'emendamento rubricato n. 40) è ritirato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 41), sul quale l'Assessore Maccanti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 42), sul quale l'Assessore Maccanti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 61), sul quale l'Assessore Maccanti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 45), sul quale l'Assessore Maccanti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 18, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 19 Emendamento rubricato n. 43) presentato dai Consiglieri Gariglio, Negro Pentenero, Lepri, Taricco, Manica, Ronzani, Reschigna, Muliere: l'articolo 19 (Sostituzione dell'articolo 50 della legge regionale 2 luglio 1999, n. 16) del disegno di legge n. 192 è sostituito dal seguente: "Art. 50 (Fondo regionale per la montagna) 1. Per lo svolgimento delle funzioni delle unioni montane e delle forme associative tra unioni e tra unioni e singoli comuni è istituito un fondo regionale, denominato Fondo regionale per la montagna, alla cui copertura finanziaria si provvede attraverso: una quota di quanto accertato dalla Regione a titolo di IRAP nell'esercizio precedente all'imposta versata dalle imprese presenti nei confini delle unioni una quota dei proventi del diritto di escavazione per esercenti di cave e di miniere, rideterminando le percentuali delle Tariffe del diritto di escavazione stabilite dall'articolo 6 della legge regionale 21 aprile 2006 n. 14 (Legge finanziaria per l'anno 2006) una quota dei proventi dell'addizionale regionale sui canoni per le utenze di acqua pubblica, ai sensi dell'articolo 14, comma 4, della legge regionale 20 gennaio 1997, n. 13 (Delimitazione degli ambiti territoriali ottimali per l'organizzazione del servizio idrico integrato e disciplina delle forme e dei modi di cooperazione tra gli Enti locali ai sensi della legge 5 gennaio 1994, n. 36 e successive modifiche ed integrazioni.
Indirizzo e coordinamento dei soggetti istituzionali in materia di risorse idriche) una quota derivante dai canoni di imbottigliamento così come stabiliti dall'articolo 7 della l.r. 14/2006 una quota della tariffa di cui all'articolo 8 della l.r. 13/1997 versata dall'autorità d'ambito una quota di quanto accertato dalla Regione a titolo di addizionale sul consumo di gas metano nell'esercizio precedente".
Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco per l'illustrazione; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Lo ritiriamo, perché è stato concordato un emendamento con l'Assessore Ravello.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Emendamento rubricato n. 50) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Maccanti: "1. alla lettera a) del comma 1 dell'articolo 19 le parole "nei confini delle unioni" sono sostituite dalle seguenti "nei comuni appartenenti alle preesistenti comunità montane".
Tale emendamento è dato per illustrato dall'Assessore.
Emendamento rubricato n. 47) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Maccanti: L'articolo 19 del disegno di legge n. 192 è sostituito dal seguente: "Art. 19 (Sostituzione dell'articolo 50 della legge regionale 2 luglio 1999, n. 16) L'articolo 50 della legge regionale 2 luglio 1999, n. 16 (Testo unico delle leggi sulla montagna) è sostituito dal seguente: 1. Art. 50 (Fondo regionale per la montagna) Per lo svolgimento delle funzioni delle forme associative montane è istituito un fondo regionale, denominato Fondo regionale per la montagna alla cui copertura finanziaria si provvede attraverso: a) una quota di quanto accertato dalla Regione a titolo di IRAP nell'esercizio precedente all'imposta versata dalle imprese presenti nei confini delle unioni b) una quota dei proventi del diritto di escavazione per esercenti di cave e di miniere, rideterminando le percentuali delle Tariffe del diritto di escavazione stabilite dall'articolo 6 della legge regionale 21 aprile 2006 n. 14 (Legge finanziaria per l'anno 2006) c) una quota dei proventi derivanti dai canoni per l'uso delle acque pubbliche d) una quota dei proventi derivanti dai canoni di concessione delle acque minerali e di sorgente destinate all'imbottigliamento.
e) Tale emendamento è dato per illustrato dall'Assessore.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Solo un chiarimento: nel ragionamento che avevamo concordato con l'Assessore Ravello il punto e), che doveva prevedere "una quota di quanto accertato dalla Regione a titolo di addizionale sul consumo di gas metano nell'esercizio precedente." L'emendamento, quindi, dovrebbe essere integrato.



PRESIDENTE

In effetti, il punto e) è in bianco.
La parola all'Assessore Maccanti.



MACCANTI Elena, Assessore agli enti locali

Grazie, Presidente.
Scusandomi per la confusione, effettivamente il punto e) diventerebbe "una quota di quanto accertato dalla Regione a titolo di addizionale sul consumo di gas metano nell'esercizio precedente."



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 47) è così integrato: "viene aggiunta la lettera e).
e) Una quota di quanto accertato dalla Regione a titolo di addizionale sul consumo di gas metano nell'esercizio precedente".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 47) come modificato.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 19, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 20 Non essendoci emendamenti né dichiarazioni di voto, indìco la votazione palese sull'articolo 20.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 21 Non essendoci emendamenti né dichiarazioni di voto, indìco la votazione palese sull'articolo 21.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 22 Emendamento rubricato n. 48) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Maccanti: 1. Alla lettera g) del comma 2 dell'articolo 22 sono aggiunte, in fine, le parole "ad eccezione dell'articolo 41".
Informo che è stato modificato, perché dove c'è scritto "articolo 41", in realtà è "articolo 29".
Emendamento rubricato n. 44) presentato dai Consiglieri Gariglio Reschigna, Taricco, Muliere, Ronzani, Pentenero, Manica, Lepri: il comma 3 dell'articolo 22 (Abrogazione di norme) del disegno di legge n.
192 è sostituito dal seguente: "3. la data di decorrenza delle abrogazioni di cui al comma 2, lettere b) e g) è individuata con la legge di riordino della normativa regionale per la valorizzazione, la tutela e lo sviluppo delle zone montane".
Tale emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 48).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 44), sul quale l'Assessore Maccanti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 22, come modificato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 23 Indìco la votazione palese sull'articolo 23.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 24 Indìco la votazione palese sull'articolo 24.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Sarò breve, anche perché durante queste giornate di Consiglio regionale abbiamo più volte avuto l'opportunità e la possibilità di esprimere le nostre proposte e valutazioni, in parte positive e in parte negative rispetto all'articolato che stavamo affrontando.
Devo dire che ci saremmo aspettati maggiore coraggio da parte della Giunta regionale. Maggiore coraggio significa, dal nostro punto di vista non immaginare un sistema che, da solo, è in grado di autodeterminarsi e autorganizzarsi, ma a quel sistema andavano dati alcuni riferimenti certi e importanti.
Nei giorni scorsi, abbiamo insistito sulla necessità di fissare alcuni parametri minimi riguardanti le gestioni associate delle funzioni fondamentali.
Il Gruppo consiliare del Partito Democratico - il sottoscritto non era presente perché impegnato altrove - si è molto impegnato ieri pomeriggio sulla necessità di non dare dei riferimenti generici rispetto agli ambiti territoriali su cui esercitare, sostanzialmente, le politiche di sviluppo sulla montagna.
Assessore Maccanti, vorrei ribadire un concetto che durante queste settimane, più volte, mi è capitato di esprimere. Per la gestione associata di funzioni fondamentali, posso anche mettere in conto che quelle funzioni fondamentali, in alcuni casi e in alcune circostanze, possono essere gestite attraverso lo strumento della convenzione. Le gestioni di politiche di sviluppo richiedono un governo e solamente una forma associativa come quella dell'Unione dei Comuni montani è in grado di poter corrispondere.
Perlomeno, occorreva determinare delle condizioni affinché, attorno all'Unione dei Comuni montani, si ricreassero accordi tra il sistema che aveva scelto di stare fuori, perché non obbligato dalla norma nazionale a stare fuori dalla gestione associata, oppure un sistema che aveva fatto scelte sulla gestione delle funzioni fondamentali relativamente allo strumento della convenzione.
L'affermazione entrata nell'articolato della legge con l'emendamento che l'Assessore ha presentato ieri, è un'affermazione che auspica che nelle dimensioni territoriali, si ricreino quelle condizioni di area vasta per la gestione di politiche di sviluppo. Su questo, si giocherà gran parte del futuro delle politiche per la montagna, e su questo si giocherà gran parte anche di un pezzo consistente della nostra regione.
Nel corso di questo nostro confronto sviluppato in Commissione e in Aula, abbiamo avuto modo di apprezzare alcuni elementi positivi di convergenza o di soluzioni che contenevano dentro di sé l'equilibrio di calare una norma nazionale in una dimensione territoriale come quella piemontese.
Consideriamo questo un elemento importante del dibattito che si è sviluppato.
Vi è un'altra questione di fondo che le politiche sulla montagna non hanno risolto. La prima è quella di trovare una soluzione, in questo processo di trasformazione, nella quale, sia ben chiaro, noi non abbiamo difeso le istituzioni e le organizzazioni amministrative, ma abbiamo voluto difendere le condizioni per politiche di sviluppo all'interno della montagna, che è una cosa diversa, sostanzialmente. Puntavamo ad una formulazione come quella che abbiamo immaginato e proposto nel corso di queste settimane, anche per mantenere un ancoraggio con la norma statutaria della Regione che dice, sostanzialmente, che le politiche sulla montagna vertono sul tema delle Comunità montane come soggetto capace di guidare e governare le politiche di sviluppo importanti nella nostra regione.
Se passava un elemento che fondava, sostanzialmente, atteso la norma nazionale, sulla cancellazione delle Comunità montane il sistema sull'unione dei comuni montani, noi avremmo avuto una coerenza più forte e un rispetto più forte della norma statutaria che, fino a prova contraria rappresenta ancora l'elemento di riferimento dentro il quale calare l'azione politica o l'attività legislativa della nostra Regione.
Per queste ragioni, signor Presidente, nonostante gli elementi che noi consideriamo importanti e su cui è stata costruita una convergenza, abbiamo assunto la responsabilità di consentire che la Regione Piemonte si dotasse di una legge, per evitare che entrasse in vigore la norma nazionale rispetto al limite minimo di popolazione di 10.000 abitanti ma, pur assumendo questa responsabilità rispetto ad un sistema territoriale piemontese diverso, voteremo contro il testo finale della legge.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
La legge in esame - va ricordato - ha avuto un iter lungo dalla data della sua presentazione ad oggi. Lungo, ma utile.
Al di là dell'espressione contraria del Capogruppo del Partito Democratico e di alcuni partiti dell'opposizione, che legittimamente esprimeranno un voto non favorevole, credo non si possa non riconoscere che, in particolar modo all'interno della Commissione e successivamente fino a ieri pomeriggio, durante la discussione del testo, sono state apportate delle modifiche al testo di legge che io ritengo migliorative.
difficile trovare una legge che soddisfi tutti i Gruppi consiliari.
Anche rispetto al nostro Gruppo consiliare, alcuni aspetti che sono stati modificati o che sono stati scritti inizialmente non sono quelli che maggiormente, vedono il nostro Gruppo rispetto a ciò che io stesso avrei indicato. Un tema su tutti: crediamo che non aver voluto affrontare direttamente in legge, ma rimandare ad un provvedimento successivo, il tema relativo alla montanità dei Comuni che oggi vengono definiti tali, sia stata una mancanza di coraggio. Lo dicemmo già quando si discusse la precedente legge sull'Unione delle Comunità montane.
Credo, però, che alla fine sia stato fatto un buon lavoro, testimoniato non necessariamente dal voto, ma dalla modalità con cui si è operato.
Ritengo che, senza arrivare a dinamiche di basso compromesso, quando un'Aula legislativa cerca di mantenere all'interno di una legge le diverse attese che le singole forze politiche rappresentano si fa un buon lavoro.
Infatti, si tratta di una legge che, tendenzialmente, rappresenta più di quegli elettori che hanno espresso una maggioranza.
Questo è il lavoro che è stato svolto.
Nel merito, poi, il fatto di non aver voluto vincolare esageratamente la modalità di Unione, ma, al tempo stesso, stabilire dei paletti, è positivo. Abbiamo svolto un lavoro che non era semplice, perché abbiamo applicato una legge figlia di una legge nazionale e, al tempo stesso, siamo anche intervenuti all'interno della trasformazione delle Unioni dei Comune montani.
Da questo punto di vista, sussistono degli aspetti significativamente positivi: intanto, pur non avendolo affrontato direttamente all'interno del testo di legge, rimandiamo, anche relativamente al riparto economico a criteri anche di montanità, a provvedimenti successivi.
Inoltre, l'aspetto relativo alle Unioni dei Comuni montani o alla trasformazione delle Comunità montane, che io ritengo più significativo e che - ci permettiamo di dire - è stato anche frutto delle proposte che il nostro Gruppo consiliare ha avanzato in sede di Commissione consiliare, il fatto che sia stata mantenuta la legge sulla montagna ed il fondo sulla montagna, è già di per sé positivo.
Il fatto, poi, che il fondo per la montagna non venga più unicamente finanziato dalla fiscalità generale (lo sarà, in parte, solo residuale per quella lettera e) che abbiamo inserito nell'emendamento dell'Assessore Ravello), ma venga, anche se con modalità ancora da definire nel dettaglio alimentato da tutte le attività economiche che si svolgeranno nei territori interessati, anche avendo parlato molto spesso delle Comunità montane e oggi delle Unioni dei Comuni montani come Agenzia di Sviluppo, credo sia un tema molto attinente non solo alla loro funzione, ma anche - consentitemi di dirlo, essendo uno che non ha certamente per tradizione il federalismo nel sangue - ad un federalismo fiscale territoriale significativo.
Ritengo, dunque, che si tratti di una buona legge. Come spesso accade non è la migliore legge possibile, perché siamo in un'aula parlamentare e non si tratta di un atto di una Giunta, ma, proprio per questo motivo credo sia stato fatto un buon lavoro, suscettibile di modifiche. È evidente che ogniqualvolta che s'interviene in un impianto di carattere generale che riguarda, in particolar modo, gli Enti locali, quindi, nella nostra regione, con una differenziazione molto grande, si potrà - come è accaduto in altre realtà - modificare.
Dico solo che, rispetto alla modifica della legge 19 del 2008, che in modo coercitivo obbligava delle realtà a stare insieme, ritengo sia più utile e meglio - come abbiamo fatto - fidarci e magari provare a guidare (ogni forza politica sta cercando di farlo) i territori verso modalità di unioni o di convenzioni utili al territorio stesso.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Montaruli.



MONTARULI Augusta

Grazie, Presidente.
Molto brevemente, per esprimere il parere favorevole del Gruppo PdL a questo disegno di legge.
In questi mesi, più volte, chiunque di noi, chiunque si sia occupato del tema, si è trovato a confrontarsi con gli amministratori locali. La prima cosa che gli amministratori locali hanno denunciato è stata innanzitutto, una confusione normativa. Essi hanno chiesto, nei nostri confronti, un momento di serietà, di riflessione e discussione che confluisse, per quanto possibile, in una certezza normativa a livello regionale.
Il merito che ha questo disegno di legge, al di là degli aspetti di contenuto che ha già evidenziato il Consigliere Vignale, che ovviamente possono trovare anche il favore negativo dell'opposizione, è il fatto di mettere un punto sul quadro normativo di questo tema - e su questo penso possiamo concordare tutti - che è assolutamente delicato. Un quadro normativo che rimane molto confuso a livello nazionale.
Occorre, da parte della Regione, fare uno sforzo affinché gli Enti locali possano recepire e comprendere appieno questo disegno di legge perché sicuramente gli Enti locali, nel leggere la legge che uscirà da quest'Aula, avranno delle difficoltà a livello di applicazione all'interno delle proprie Amministrazioni.
Pertanto, quello che chiedo a questa Giunta è di fare uno sforzo nei confronti degli Enti, soprattutto nei confronti di quei piccoli Comuni che spesso non hanno personale sufficiente per adempiere a questo tipo di funzione. Occorre prestare un vero e proprio supporto di consulenza, di aiuto a recepire tale disegno di legge.
Il parere del PdL, dunque, è assolutamente favorevole. Ringrazio l'Assessore e l'Aula tutta, per il lungo e serio lavoro, di dibattito ed anche propositivo, che è stato svolto.
Ribadisco il parere favorevole del nostro Gruppo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Carossa.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente.
Questa nuova legge di riforma delle Autonomie locali è frutto - è già stato detto ma lo voglio sottolineare anch'io - di un grande lavoro svolto in Commissione fra tutte le forze politiche che compongono il Consiglio regionale; un grande lavoro, portato avanti dall'Assessore Maccanti, di confronto con le realtà locali, con i Sindaci, con le organizzazioni e con tutti i Consiglieri.
Come Lega Nord voteremo convintamente questo provvedimento, anche perché dà grande libertà decisionale ai Sindaci. Poiché essi sono i primi baluardi nei confronti delle istanze della popolazione, devono essere liberi di prendere le decisioni in merito al loro futuro.
Questa, pertanto, è una legge che va sopratutto in risposta ai Sindaci e ai cittadini.
Presidente, chiedo il voto per appello nominale, poiché è giusto che la realtà piemontese sappia chi ha votato e come hanno votato le forze politiche che compongono quest'Aula.
Grazie.



PRESIDENTE

Il voto della legge avverrà sicuramente per appello nominale, così come previsto dal Regolamento. Poi, se ritiene, potrà anche chiederne l'esito agli Uffici.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Il voto del Gruppo Pensionati sarà sicuramente favorevole, poich riteniamo che questa maggioranza abbia assolto uno dei compiti che si era data nel mandato elettorale del 2010, ovvero la tutela dei piccoli Comuni dei cittadini e delle comunità (sono tantissime, non solo a Torino) del Piemonte.
Con questo disegno di legge, che fra poco diventerà legge otteniamo un risultato, nonostante le difficoltà - non nascondiamocelo - che nascevano dalla legge quadro nazionale, perché non era facile da parte nostra arrivare a comporre una legge che assolvesse quello che era il nostro core business iniziale.
Credo che ci siamo riusciti. Indubbiamente, siamo stati molto attenti alle osservazioni che sono arrivate dall'opposizione. Oggi stesso abbiamo votato e approvato tanti emendamenti dell'opposizione, senza peraltro che ci fosse un atteggiamento di forzatura, ma sinceramente perché li ritenevamo intelligenti, accoglibili, interessanti e nel rispetto dialettico fra le due parti.
Noi abbiamo questo atteggiamento normalmente quando andiamo ad approvare leggi pensando al bene dei cittadini. Non sempre avviene quando le parti sono invertite. E di questo un po' ce ne rammarichiamo, per siamo favorevoli al risultato finale che alla fine arriverà.
In conclusione, siamo soddisfatti, pur non nascondendo alcune criticità che il provvedimento ha. Ad esempio, indubbiamente, c'è un po' l'assenza delle tematiche della cosiddetta "montanità"; meglio, non le tematiche, ma i cosiddetti "criteri". Ecco, su questo magari avremmo potuto cogliere l'occasione per cercare di delineare meglio la questione.
Non l'abbiamo fatto, ma forse alla fine il tempo ci dirà che è stato meglio così.
Nondimeno, il lavoro conclusivo è, credo, di assoluta qualità e di soddisfazione. Voglio ringraziare, veramente, tutti i colleghi che hanno partecipato alle Commissioni, ai gruppi di lavoro e al dibattito d'Aula.
Ringrazio il Presidente Cattaneo per la gestione dell'Aula, che è sempre stata molto equilibrata e intelligente. Ringrazio il Presidente Angelo Burzi, Presidente della Commissione competente, perché indubbiamente, la gestione della I Commissione è stata fruttifera.
E visto che abbiamo parlato di montanità, mi si consenta di ringraziare un amico, che è qui presente ad assistere il dibattito, l'ex Consigliere Lido Riba. Ringrazio della sua presenza un importantissimo e autorevole esponente di questo Consiglio nelle scorse legislature. Sicuramente l'apporto che è arrivato dall'UNCEM e dagli Enti locali è stato estremamente propositivo e credo che in buona parte noi tutti l'abbiamo accolto per quanto ce ne competeva.
Quindi, ringrazio ancora anche solo della cortese presenza Lido Riba e confermiamo il voto assolutamente favorevole. Grazie.



PRESIDENTE

Non vi sono altri iscritti a parlare.
Prima di procedere e dare la parola all'Assessore Maccanti, che l'ha richiesta, comunico che è necessaria una modifica di coordinamento sul disegno di legge.
Pertanto, richiamo la vostra attenzione.
Il comma 1 bis dell'articolo 17 è superato dalla seguente modifica di coordinamento, che prevede che al comma 1 dell'articolo 13, dopo le parole "in qualità di agenzia di sviluppo", si aggiungano le parole "attraverso l'attribuzione di apposita delega a un Assessore della Giunta dell'unione montana dei Comuni".
Pertanto, anzitutto, il comma 1 dell'articolo 13 risulta così formulato: "Articolo 13. (Funzioni delle forme associative montane). L'unione montana di comuni può esercitare, in qualità di agenzia di sviluppo attraverso l'attribuzione di apposita delega a un Assessore della Giunta dell'unione montana di comuni, le specifiche competenze di tutela e promozione della montagna attribuite in attuazione delle disposizioni di cui all'articolo 44, comma secondo, della Costituzione e della normativa in favore dei territori montani".
Inoltre, il comma 1 bis dell'articolo 17 è soppresso.
Sostanzialmente, che cosa succede? Che quando è stato votato l'articolo 13 bisognava introdurre questa formulazione, ma non è stato fatto. È stato introdotto poi nell'articolo 17. Ora abroghiamo il comma all'interno dell'articolo 17 e lo riposizioniamo nell'articolo giusto, che è il 13, in modo che la legge sia scritta in modo più coerente e lineare.
tutto chiaro? Qualcuno si oppone alla modifica di coordinamento? Nessuno: bene.
La parola all'Assessore Maccanti.



MACCANTI Elena, Assessore agli enti locali

Grazie, Presidente.
Molti ringraziamenti li ha fatti il Consigliere Giovine. Io ringrazio semplicemente tutti. Credo che, indipendentemente dal voto finale, abbiamo lavorato tutti con passione attorno a questo disegno di legge, consapevoli della responsabilità che avevamo.
Ringrazio, in particolare, la maggioranza che mi ha sostenuto, che ha sostenuto la Giunta, ma che soprattutto ha collaborato per migliorare questo disegno di legge. Ma ringrazio anche l'opposizione, nonostante non sia stupita dal voto negativo. Forse, l'opposizione è un po' dispiaciuta per il lavoro che c'è stato.
Colgo l'occasione per dire che questo è un punto di partenza, deve essere un punto di partenza. Questo non è sicuramente un punto di arrivo.
un disegno di legge che certamente contribuisce a restituire certezza ai nostri amministratori locali, come ha detto bene il Consigliere Vignale: i nostri Enti locali hanno comunque dovuto affrontare diverse disposizioni di legge (lo ha ricordato anche la Consigliera Montaruli), tre diverse disposizioni di legge contenute in tre finanziarie dello Stato nel giro di un anno.
Oggi consegniamo ai nostri Enti locali un disegno di legge che ha come obiettivo quello di essere organico, ma il punto di partenza è questo.
Dobbiamo aprire immediatamente dei tavoli permanenti per rivedere la legge sulla montagna, come avevamo già previsto in Commissione; dobbiamo aprire un tavolo permanente per quel che riguarda i sindacati e per quel che riguarda i lavorati dipendenti delle Comunità montane, ma soprattutto la Regione deve essere di supporto ai nostri Enti locali. Per loro il lavoro comincia adesso.
Abbiamo contribuito a dare delle regole certe, ma sicuramente il lavoro dei nostri Comuni (1.077 sul nostro territorio) che entro il 31 dicembre devono associare tre funzioni, inizia adesso. Ci auguriamo di avergli fornito un testo il più chiaro possibile.
La Regione istituirà presso il Settore Autonomie locali, che ringrazio sin da subito per la collaborazione che ha voluto dare fino ad oggi, ma soprattutto per il lavoro che farà nei prossimi mesi, una task force dedicata ai nostri sindaci per fornire loro il supporto tecnico organizzativo e anche legislativo per affrontare questo percorso.
Mi auguro che staremo insieme sui territori a confrontarci con i sindaci per spiegare loro e ascoltare quelle che possono essere le loro perplessità e le criticità che i territori dovranno affrontare. Mi auguro anche che proveremo a guidare insieme un percorso.
Abbiamo fortemente voluto mettere i Comuni e i nostri amministratori al centro di questo disegno di legge. Non significa deresponsabilizzarsi l'autonomia che noi abbiamo dato ai nostri sindaci significa anche assunzione di responsabilità.
Quindi, da oggi parte il lavoro. Noi saremo a fianco delle nostre autonomie locali, lo abbiamo fatto fino adesso. Questo è l'intento con il quale abbiamo lavorato e con il quale continueremo a lavorare. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Maccanti.
Possiamo procedere alla votazione dell'intero testo del disegno di legge n. 192, "Disposizioni organiche in materia di enti locali" mediante appello nominale.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 43 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri hanno votato NO 13 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Ordine del giorno n. 875 presentato dai Consiglieri Boeti, Gariglio Muliere, Reschigna, e Ronzani, inerente a "Razionalizzazione reparti di emodinamica in Piemonte: ipotesi di chiusura dell'emodinamica di Rivoli" ordine del giorno n. 876 presentato dai Consiglieri Pentenero, Boeti Muliere, Placido e Ronzani, inerente a "Emodinamica a Ivrea e Chivasso" ordine del giorno n. 865 presentato dai Consiglieri Montaruli, Botta Franco Maria, Bussola, Cantore, Cortopassi, Formagnana, Leo, Mastrullo, Motta Massimiliano, Pedrale e Spagnuolo, inerente a "Emodinamica" (rinvio)


PRESIDENTE

Passiamo alla trattazione degli ordini del giorno sulla materia dell'emodinamica.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cantore; ne ha facoltà.



CANTORE Daniele

Intanto ringrazio per avere mantenuto l'impegno assunto questa mattina su sollecitazione del collega Boeti.
Però, noi saremmo a proporle, come firmatari del nostro ordine del giorno - mi rivolgo alla collega Pentenero e anche al collega Boeti - di rinviare la presentazione degli ordini del giorno e la discussione non sine die, ma al prossimo Consiglio regionale - si è aggiunto quello della collega Pentenero sull'emodinamica di Chivasso - per permettere ai Gruppi di svolgere un approfondimento; pertanto, chiedo se i colleghi sono d'accordo. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Non ci sono problemi, l'unica nota è che martedì prossimo non so se riesco ad arrivare nel pomeriggio in Consiglio, potrei non esserci. Quindi chiedo che non vengano discussi martedì prossimo, magari il giorno dopo dato che mercoledì si svolgerà il Consiglio regionale. Ribadisco che non c'è problema a rinviarlo.



PRESIDENTE

Scusate un attimo, dobbiamo fare le cose per bene.
Abbiamo svolto la riunione dei Capigruppo: le giornate di martedì e mercoledì sono un po' delicate, anche per la procedura, perché nella giornata di mercoledì in particolare...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Solo per decidere dove allocarli, atteso che li trasferiamo alla settimana prossima, facciamo bene il lavoro.
Siccome nella giornata di mercoledì, per quanto iscritto all'o.d.g.
vige per una parte di Consiglio regionale, ivi compresa l'apertura del Consiglio stesso, il vecchio Regolamento del Consiglio regionale che prevede le inversioni ed essendo stata richiamata in Aula una serie di provvedimenti, voglio che sia chiaro.
Abbiamo due vie: possiamo non iscri verli, rinviando l'iscrizione a martedì, se ci sono le condizioni, o a mercoledì, con l'impegno di tutti, vediamo qual è il giorno migliore da qui in allora. Magari la politica lavora e individua una concertazione, che potrebbe essere la soluzione migliore; quindi non li troverete iscritti, ma c'è l'impegno ad esaminarli. Altrimenti, li devo iscrivere nella giornata di martedì o mercoledì, ma mercoledì dico subito che sarà un Consiglio in cui ritengo difficile che ci siano le condizioni per poter trattare quegli ordini del giorno.
Non li iscriviamo, con l'impegno dell'iscrizione e tutti ci ricordiamo? Potrebbe andare bene per i proponenti?



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Bene.
Consigliere Boeti?



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Allora, non firmerò convocazioni con questi atti di indirizzo, ma c'è l'impegno dell'Assemblea, cominciando dai proponenti, di iscriverli e trattarli in una delle due sedute della prossima settimana e della Giunta di arrivare, Assessore Maccanti, con la posizione su questi ordini del giorno, in modo che si possa definire la partita.
Abbiamo terminato i nostri argomenti, buona sera a tutti.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.21)



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