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Dettaglio seduta n.27 del 28/07/10 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOLINARI



(Alle ore 10.02 il Vicepresidente Molinari comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



LEARDI LORENZO



(Alle ore 10.30 il Consigliere Segretario Leardi comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.00)



(Alle ore 11.00 il Consigliere Segretario Leardi comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.10)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 11.10)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione. Chiedo se vi siano proposte di modifica. In assenza di proposte di modifica l'o.d.g.
è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Giordano, Goffi, Costa Raffaele Porchietto, Cota, Botta Marco, Spagnuolo e Biolè.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato sul processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Assestamento di bilancio

Proseguimento esame disegno di legge n. 12, inerente a "Assestamento di bilancio per l'anno finanziario 2010"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 12, di cui al punto 3) all'o.d.g.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso proposti.
Emendamento rubricato n. 152) presentato dai Consiglieri Gariglio, Ronzani Boeti, Stara, Cerutti, Taricco, Lepri, Reschigna, Muliere, Motta A.
Dell'Utri, Bresso: Dopo l'articolo 10 inserire l articolo seguente: "Art. 10 bis (Modifiche della legge regionale 4 gennaio 2000, n. 1) 1. L'art. 4 della legge regionale 4 gennaio 2010, n. 1, è sostituito dal seguente 'Art. 4. (Funzioni e compiti amministrativi della Regione. Strumenti di programmazione) 1. La Regione esercita le seguenti funzioni che richiedono l'unitario esercizio a livello regionale: a) indirizzo, promozione, coordinamento e controllo di tutti i servizi di trasporto pubblico locale con particolare attenzione al servizio regionale al fine di garantire la necessaria integrazione tra le diverse modalità di trasporto; a tal fine la Regione può assumere partecipazioni nelle aziende di trasporto pubblico locale trasformando in quote di capitale sociale le compensazioni di cui all'art. 10, comma 4 b) programmazione della rete e dei servizi regionale di cui all'articolo 2 comma 1, lettera a) c) amministrazione dei servizi ferroviari d'interesse regionale e locale nonché dei servizi aerei ed elicotteristici, dei servizi lacuali del lago Maggiore.
2. La Regione svolge le funzioni di cui al comma 1 attraverso l'elaborazione del piano regionale dei trasporti e del programma triennale dei servizi di trasporto pubblico locale.
3. Il piano regionale dei trasporti è lo strumento d'indirizzo e di sintesi della politica regionale del settore, ed in conformità con le indicazioni del piano regionale di sviluppo: a) fornisce contributo all'elaborazione del piano generale dei trasporti e costituisce lo strumento d'indirizzo e coordinamento della pianificazione degli enti locali b) delinea l'assetto delle infrastrutture e dei servizi regionali e li coordina con la rete delle comunicazioni internazionali,nazionali e locali c) individua i costi degli interventi e le priorità d'attuazione.
4. Il piano regionale dei trasporti è adottato dalla Giunta regionale previa acquisizione del parere della Conferenza permanente Regione Autonomie locali istituita ai sensi dell'articolo 6 della l.r. 34/1998. Il piano adottato è trasmesso al Consiglio regionale che lo approva con propria deliberazione.
5. Il programma triennale dei servizi di trasporto pubblico definisce d'intesa con gli enti locali: a) gli obiettivi d'efficienza ed efficacia nell'organizzazione e nella produzione dei servizi b) l'assetto quantitativo e qualitativo dei servizi minimi c) le risorse da destinare all'esercizio ed agli investimenti, specificando l'entità di quelle relative al trasporto ferroviario, la ripartizione tra servizi urbani ed extraurbani e quindi tra gli enti soggetti di delega d) la politica tariffaria per l'integrazione e la promozione dei servizi e) le modalità d'attuazione e revisione dei contratti di servizio pubblico f) il sistema di monitoraggio dei servizi g) la rete e l'organizzazione dei servizi regionali amministrati dalla Regione e gli indirizzi di programmazione dei servizi regionali delegati agli enti locali.
6. Per l'acquisizione dell'intesa di cui al comma 5 il programma triennale è sottoposto all'esame della Conferenza permanente Regione-Autonomie locali.
7. Il programma triennale è approvato dalla Giunta regionale, previo parere della Commissione consiliare competente e previa consultazione delle organizzazioni sindacali confederali, delle associazioni delle aziende di trasporto e delle associazioni dei consumatori.
8. Per l'attuazione degli interventi di competenza regionale, la Giunta regionale predispone il programma d'attuazione e spesa annuale e pluriennale, precisando l'ammontare dei finanziamenti e coordinandoli con quelli d'altri soggetti erogatori di finanziamenti, pubblici e privati. Il programma è allegato al bilancio regionale di previsione.
9. Per l'espletamento delle funzioni inerenti i servizi ferroviari di cui al comma 1, lettera c), la Regione stipula, ai sensi dell'articolo 12 del d.lgs. 422/1997 e secondo le indicazioni dell'articolo 8 del d.lgs.
422/1997, come modificato dall'articolo 1, comma 1, lettera a), del d.lgs.
400/1999, accordi di programma con il Ministero dei trasporti con i quali sono stabiliti: a) l'attribuzione delle risorse trasferite per l'esercizio dei servizi attualmente gestiti dalla società Ferrovie dello Stato S.p.A.
b) i tempi e le modalità del subentro di cui all'articolo 8 del d.lgs.
422/1997, nonché i finanziamenti diretti al risanamento tecnico ed economico e le risorse per la gestione degli impianti e del servizio.
10. La Regione disciplina la gestione delle infrastrutture ferroviarie ad essa conferite con apposito regolamento e secondo le disposizioni previste dall'articolo 8 del d.lgs. 422/1997, come modificato dall'articolo 1, comma 1, lettera b), del d.lgs. 400/1999.
11. La Regione organizza i servizi di trasporto pubblico locale sui laghi oggetto di gestione governativa mediante apposite società, anche con la partecipazione degli enti locali interessati, secondo quanto previsto all'articolo 29.
12. Tutte le altre funzioni e competenze sono conferite agli enti locali individuati nei successivi articoli.'".
Dichiaro aperta la discussione generale sull'emendamento rubricato n. 152.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Intendo utilizzare questi due minuti a disposizione per esprimere le posizioni che il Gruppo ha testé rappresentato all'interno della Conferenza dei Capigruppo.
Abbiamo sostanzialmente chiesto, per le ragioni lungamente dichiarate ieri nel corso del dibattito e che avremo ancora modo di illustrare oggi in aula, lo stralcio del secondo comma dell'articolo 11, ponendo la disponibilità, da parte del Gruppo del PD, a fronte di questo stralcio, del ritiro del 94-95% degli emendamenti, sia sull'articolato sia sulla tabella di cui all'articolo 1 sulla legge dell'assestamento di bilancio, limitando i nostri interventi e il mantenimento degli emendamenti che rappresentano quelle cinque o sei questioni a nostro avviso centrali all'interno delle nostre riflessioni sulla legge di assestamento di bilancio. Daremo anche la disponibilità, come Gruppo regionale del PD, anche in assenza dell'Assessore con le competenze alle attività produttive, ad una celere approvazione in aula del disegno di legge straordinario sul lavoro e sul sostegno dell'economia.
A fronte di quest'apertura, da parte della Giunta regionale c'è stato posto un atteggiamento di indisponibilità allo stralcio del secondo comma dell'articolo 11 del disegno di legge che stiamo discutendo.
Questo il quadro della situazione, che impone al Gruppo regionale del PD di continuare in quest'aula le proprie riflessioni e le proprie argomentazioni sulle ragioni per cui continueremo a chiedere che venga stralciata questa norma dal disegno di legge dell'assestamento di bilancio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

del tutto evidente che le decisioni assunte dall'Assessore, in accordo con la maggioranza, creino la situazione descritta dal Capogruppo Reschigna. Francamente, mi pare una forzatura inspiegabile il fatto che, di fronte ad un'opposizione che ha manifestato la propria disponibilità a discutere nel merito il provvedimento, rinviandolo, come è corretto che sia, ad un disegno di legge specifico, sulla base della motivazione che per bocca dell'Assessore, trattasi di una norma e di un articolo che ridisegna il tema e la politica dei trasporti a livello regionale, ci si opponga allo stralcio di un comma - il secondo comma dell'articolo 11.
Atteggiamento che non favorisce un confronto di merito su una questione che invece andrebbe affrontata, seriamente e organicamente, in un'altra sede.
Ne prendo atto. Ne prendiamo atto, pur constatando che questa forzatura e questo atteggiamento pregiudiziale da parte della Giunta e dell'Assessore competente rendono meno facile la discussione qui in aula, e non soltanto qui: in politica gli atti hanno significato anche su altre questioni.
Ne prendiamo atto e ciascuno si assumerà le proprie responsabilità.
L'esordio dell'Assessore Bonino sulle linee delle politiche dei trasporti è stata la presentazione di un emendamento all'assestamento di bilancio che per sua dichiarazione, riorganizza le politiche di trasporto a livello regionale. Avrebbe tranquillamente potuto comprendere questo ed altri articoli in un disegno di legge. Non l'ha fatto; insiste per approvare il provvedimento nell'assestamento di bilancio; insiste per impedire che venga stralciato il secondo comma dell'articolo 11. Bene, ciascuno si assuma in quest'aula, fuori dall'aula ed anche in futuro, le proprie responsabilità.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Devo dire che con delusione e anche con un po' di amarezza costatiamo che sull'articolo n. 11 continua ad esserci un "muro contro muro". Noi non possiamo che ribadire quanto dichiarato nella seduta di ieri, ovvero di condividere la proposta della Giunta.
La Regione entra nella programmazione dei servizi del trasporto regionali in un periodo di grande valorizzazione dell'autonomia regionale di federalismo; mi sembra coerente e normale che la Regione entri nella gestione dei servizi di trasporto pubblici a livello piemontese.
Detto ciò (che potrebbe portarci a lunghe, profonde e approfondite discussioni), per superare lo stallo, mi soffermo sulla proposta che ieri in collaborazione con l'Assessore Bonino, ho avanzato al Consigliere Reschigna: l'impegno ufficiale da parte dell'Assessore Bonino e della Giunta di presentare ai primi di settembre un disegno di legge specifico sul riordino dei trasporti pubblici regionali.
Se ciò non fosse stato sufficiente, eravamo anche disponibili a sottoscrivere un ordine del giorno condiviso, sottoscritto dall'opposizione e dalla maggioranza, dove si vincolava, con un impegno politico forte e stringente la Giunta regionale a predisporre questo disegno di legge alla ripresa dei lavori nel mese di settembre.
Tra l'altro, come ha giustamente sottolineato l'Assessore Bonino questo avrebbe consentito una serie di consultazioni con gli Enti locali con le associazioni di categoria e quindi un coinvolgimento del territorio.
Purtroppo per noi, la riposta è stata deludente, anche se ovviamente legittima: ognuno ha le sue posizioni. Per noi è stata deludente, perch anche in Conferenza dei Capigruppo abbiamo cercato di spiegarne l'urgenza: quanto noi facciamo può essere contestualizzato presso il Comune di Torino dove siamo vicini a una gara d'appalto e a un contestuale protocollo momento in cui sarebbe opportuno che la Regione avesse già deliberato e fosse già pronta ad entrare in questa holding.
Procediamo: chissà, magari maturità e saggezza emergeranno miracolosamente nelle prossime quarant'otto ore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cerutti.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Il Capogruppo Pedrale ha parlato di "muro contro muro"; personalmente lo definisco "dialogo fra sordi". Rileviamo, infatti, l'indisponibilità della Giunta, non solo a ritirare quanto vuole portare avanti, ma anche semplicemente a mettere in discussione in questa Assemblea la sua proposta sapendo che, come già ribadito in altri momenti, parallelamente sta avvenendo una discussione nell'Amministrazione comunale di Torino, soggetto particolarmente interessato alla proposta, proprio perché abbiamo collegato il Protocollo a quest'articolo.
Il Protocollo, così come già ricordato ieri, non è rispettato nel cronoprogramma, non perché il Comune di Torino abbia difficoltà o non abbia una sua maggioranza: in realtà, come sa bene l'Assessore Bonino, questo Protocollo è stato approvato lunedì scorso ed è stato inserito nella deliberazione che la Sala rossa dovrebbe portare all'approvazione venerdì in una discussione che, quindi, deve essere ancora portata avanti.
Dagli interventi che ho potuto sentire in quest'aula, mi sembra di rilevare che anche all'interno del Gruppo del PdL, per esempio, esistano opinioni fra loro articolate; in questo senso ritengo legittima una discussione e l'esigenza di approfondire e non una resistenza pregiudiziale: da questo tipo di articolo dipenderà il futuro del trasporto pubblico regionale e anche, in particolare, il futuro del trasporto pubblico metropolitano.
Pertanto, se ci fossero dei "binari" che stanno procedendo parallelamente, forse, sarebbe giusto sincronizzarli: non c'è alcuna esigenza di velocizzare la questione, così come viene richiesto dalla Giunta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Vorrei rispondere all'amico e collega Pedrale, le cui parole sono molto significative in quest'aula, sempre, ma soprattutto per il ruolo che oggi ricopre. Il collega Pedrale ha parlato di "amarezza" per il comportamento dell'opposizione. Collega Pedrale, amarezza? Io non capisco quest'amarezza! L'opposizione ha dato alla Giunta, rappresentata da tre Assessori in questo momento presenti in aula, la possibilità di avere la certezza di approvare questo assestamento - per la prima volta - entro la fine di questo mese. Ve l'abbiamo data nonostante abbiate prodotto un falso, ma lo sapevamo: eravamo d'accordo.
Ci avete proposto un assestamento che non riportava i dati reali e insieme ci siamo accordati, per il bene della Regione, di farlo passare entro il 30 luglio, dandovi una "corsia privilegiata". Avete predisposto poi, un maxiemendamento con i numeri veri e vi abbiamo detto, per la prima volta nella storia: "Bene, le consultazioni le facciamo non sul disegno di legge, ma sul maxiemendamento", per dare la possibilità di stringere i tempi. Per la prima volta nella storia di questo Consiglio regionale abbiamo consentito che venisse fatto l'esame a "zig-zag", cioè esaminando l'articolato non seguendo un ordine, ma sulla base della disponibilità degli Assessori. Non abbiamo tenuto atteggiamenti ostruzionistici, non abbiamo chiesto Consigli straordinari - ci risulta l'abbiate fatto voi con il Consiglio sulla FIAT, e sulla legge n. 21; noi avremmo potuto chiedere una ventina di Consigli straordinari, ma non l'abbiamo fatto.
Collega Pedrale, non ci può dire che la Regione vuole occuparsi della programmazione del trasporto pubblico locale, perché dal 2000 c'è una legge, la legge n. 1, che all'articolo n. 4 recita: "La Regione esercita le seguenti funzioni che richiedono l'unitario esercizio a livello regionale: a) indirizzo, promozione, coordinamento e controllo di tutti i servizi di trasporto pubblico locale con particolare attenzione al servizio regionale al fine di garantire la necessaria integrazione tra le diverse modalità di trasporto". La normazione sulla programmazione è già qui! Se volete fare programmazione dovete fare il Piano regionale dei trasporti, la cui ultima stesura risale a Sante Bajardi, Assessore ai trasporti nella notte dei tempi.
La programmazione si fa con gli atti, non acquisendo aziende di trasporto, non assumendo tranvieri e non facendo viaggiare autobus.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
L'atteggiamento che il Presidente del Gruppo del PD ha espresso nella riunione della Conferenza dei Capigruppo è un atteggiamento estremamente serio, coerente e anche rispettoso dei lavori dell'Aula.
A fronte del ritiro del secondo comma dell'articolo n. 11, abbiamo proposto di accelerare i lavori di approvazione dell'assestamento e del disegno di legge presentato dall'Assessore Giordano.
Credo che questo sia un atteggiamento serio. Serio! Tuttavia, la risposta è quella che abbiamo ascoltato dal Capogruppo Pedrale.
Su una questione come questa, penso sarebbe opportuno rinviare la discussione ad un disegno di legge, ad un confronto ampio, serio all'interno delle commissioni competenti e, poi, all'interno dell'aula.
Perché questa fretta? Perché porre una questione così pesante all'interno dell'assestamento di bilancio? Qual è l'obiettivo vero, reale che c'è dietro quest'articolo? Queste le questioni discusse ieri e che abbiamo posto anche questa mattina. Quello della Giunta regionale, Presidente, mi pare un atteggiamento contrario all'esigenza di approvare in tempi stretti uno strumento importante come quello dell'assestamento.
Inserire un articolo di questa natura all'interno della legge, mi pare veramente una miopia, un errore. Un errore politico! Ritengo ci sia davvero lo spazio per rinviare questa questione ad un disegno di legge.
Vi siete impegnati a presentare un disegno di legge? Affrontiamo all'interno di un disegno di legge una questione di questa pesantezza e poi vedremo, discuteremo, ci confronteremoci confronteremo all'interno dell'assestamento di bilancio. Mi sembra davvero un errore grave.



PRESIDENTE

Grazie. Dichiaro chiusa la discussione generale.
La parola al Consigliere Gariglio per dichiarazione di voto.



GARIGLIO Davide

So che ci sono dubbi, perplessità e che alcuni colleghi non capiscono perché stiamo operando quest'opposizione su questa norma. Mi spiace che non riusciamo a spiegarci.
Innanzitutto, riteniamo la norma strutturalmente sbagliata e nella sede impropria. Volete fare una norma di riordino sul trasporto pubblico locale? Presentate un disegno di legge e portatelo in discussione! Dopodiché, se in questa norma volete dire che la Regione deve entrare nel trasporto pubblico locale - non come un bancomat che finanzia ma, in quanto pagante, presente nelle società di gestione - dico "Va bene": noi non lo condividiamo, è un'impostazione centralista; ma visto che governate voi, l'indirizzo politico deve essere il vostro e, se lo volete fare, "Va bene! Attenzione, però: è pericoloso! Se noi riteniamo che ovunque ci siano soldi regionali investiti su un settore, la Regione deve intervenire e comandare, o comunque entrare nel capitale sociale, apriamo la strada ad un percorso che porta la Regione a entrare con propri Consiglieri nei consorzi dei servizi socio-assistenziali (che ricevono soldi nostri), nelle imprese alberghiere (che sono finanziate da fondi regionali) e in tutti i settori della vita pubblica in cui la Regione mette denari; per esempio, nelle imprese private della sanità che vengono finanziate anche da contributi regionali, se sono convenzionate con la Regione. In questo modo, aprite la strada ad un precedente pericoloso.
Dopodiché, noi siamo disposti a dirvi: "Bene, se ritenete fondamentale che nelle società di trasporto di interesse regionale la Regione entri e comandi - anche al 100% - noi siamo disposti a discutere e a trattare". Se a proposito delle ferrovie, anche quelle gestite da GTT, la Regione ritiene di dover avere un ruolo determinante e vuole essere l'azionista esclusiva personalmente sono disposto a ragionare e dire che questa può essere una via sensata.
Ma voi mi dovete spiegare per quale ragione l'Assessore Bonino deve interessarsi di come è strutturato il servizio sulla linea 65, che parte da Borgata Parella e arriva in Via San Quintino, e per quale motivo - lo dico perché c'è il collega Vignale che infatti si è subito interessato, perché è la sua zona - deve fare un'operazione analoga sull'azienda del ConSer del VCO, sulle aziende di Alessandra e su quelle di Cuneo.
Questo - cari amici - è contrario al federalismo, al principio di sussidiarietà; è contrario all'iniziativa libera dei privati; crea un neocentralismo e determina - amici - una delega in bianco pericolosa perché sulla base di questa norma la Giunta regionale - che oggi è vostra ma potrebbe capitare che in futuro non lo fosse più, e tra vent'anni potreste perdere le elezioni - potrebbe decidere di entrare nel capitale sociale di qualsiasi impresa di trasporto. E come ripianerebbe i disavanzi? Quale differenza di trattamento ci sarebbe tra aziende partecipate dalla Regione e aziende non partecipate, tra aziende pubbliche partecipate e aziende private? C'è una serie di problemi che questa norma non affronta, in modo strumentale.



PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto la parola il Consigliere Stara; ne ha facoltà.



STARA Andrea

Intervengo per fare una domanda all'Assessore, dopo la dichiarazione di voto favorevole all'emendamento. Visto che l'Assessore ha dichiarato che anche altrove la Regione partecipa direttamente, io le chiedo - come ho già fatto alla Conferenza dei Presidenti di Gruppo, ma in questo caso rivolgendomi anche agli altri Consiglieri di maggioranza - se negli ultimi vent'anni qualche altra Regione ha fatto una scelta di questo tipo; e soprattutto, se si è mai attuata una scelta di questo tipo attraverso una corsia preferenziale e di delega in bianco alla Giunta. Non è mai avvenuto.
Personalmente ritengo che l'esplicitazione dell'indirizzo debba avvenire in Consiglio regionale; successivamente, la Giunta, attraverso una sua proposta di legge, attuerà gli indirizzi del Consiglio. Nessuno dunque sta affermando che non è legittimo. Anzi, per provenienza politica personalmente posso anche essere favorevole ad una partecipazione diretta pubblica. Il problema è un altro, lo dico ai Consiglieri. I Consiglieri sono a conoscenza delle ricadute e sono a conoscenza che si sta espropriando il Consiglio regionale del più elementare esercizio di pertinenza, ovvero anche solo del mero semplice indirizzo, su cui poi la Giunta lavorerà e preparerà gli atti dovuti? Da questo punto di vista chiedo all'Assessore quali altri esempi conosca, e soprattutto: nel caso in cui non fossimo di fronte a un Regolamento che agevola in questa maniera l'approvazione di questi percorsi di legge, che cosa avrebbe fatto, Assessore? Perché, di fatto, il vecchio Regolamento, se fossimo arrivati ad una discussione di questo tipo, non le avrebbe permesso questa corsia preferenziale. Allora, visto che lei sostiene fortemente l'ingresso della Regione - e questo è legittimo -, nel caso in cui fosse stato in vigore il vecchio Regolamento, quale strada avrebbe percorso? Quale procedura avrebbe utilizzato per ottenere questo tipo di risultato? Grazie.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste d'intervento per dichiarazione di voto indìco la votazione palese sull'emendamento n. 152 sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il numero legale è 27.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 155) presentato dai Consiglieri Reschigna Gariglio, Bresso, Lepri, Pentenero, Negro, Boeti, Taricco, Placido, Manica Muliere, Ronzani, Cursio, Motta A. Buquicchio: Dopo l'articolo 10 del disegno di legge n. 12 inserire il seguente articolo: "Art. 10 bis (Modifiche della legge regionale 4 gennaio 2000, n. 1) L'articolo 4 della legge regionale 4 gennaio 2000, n. 1 è sostituito dal seguente 'Art. 4. (Funzioni e compiti amministrativi della Regione. Strumenti di programmazione) 1. La Regione esercita le seguenti funzioni che richiedono l'unitario esercizio a livello regionale: indirizzo, promozione, coordinamento e controllo di tutti i servizi di trasporto pubblico locale con particolare attenzione al servizio regionale al fine di garantire la necessaria integrazione tra le diverse modalità di trasporto programmazione della rete e dei servizi regionali di cui all'articolo 2 comma 1, lettera a) amministrazione dei servizi ferroviari di interesse regionale e locale nonché dei servizi aerei ed elicotteristici, dei servizi lacuali del lago Maggiore.
2. La Regione svolge le funzioni di cui al comma 1 attraverso l'elaborazione del piano regionale dei trasporti e del programma triennale dei servizi di trasporto pubblico locale.
3. Il piano regionale dei trasporti, pubblicato su base annuale, è lo strumento di indirizzo e di sintesi della politica regionale del settore ed in conformità con le indicazioni del piano regionale di sviluppo: fornisce contributo all'elaborazione del piano generale dei trasporti e costituisce lo strumento di indirizzo e coordinamento della pianificazione degli enti locali delinea l'assetto delle infrastrutture e dei servizi regionali e li coordina con la rete delle comunicazioni internazionali, nazionali e locali individua i costi degli interventi e le priorità d'attuazione.
4. Il piano regionale dei trasporti è adottato dalla Giunta regionale previa acquisizione del parere della Conferenza permanente Regione Autonomie locali istituita ai sensi dell'articolo 6 della l.r. 34/1998. Il piano adottato è trasmesso al Consiglio regionale che lo approva con propria deliberazione.
5. Il programma triennale dei servizi di trasporto pubblico definisce d'intesa con gli enti locali: gli obiettivi di efficienza ed efficacia nella organizzazione e nella produzione dei servizi b) l'assetto quantitativo e qualitativo dei servizi minimi le risorse da destinare all'esercizio ed agli investimenti, specificando l'entità di quelle relative al trasporto ferroviario, la ripartizione tra servizi urbani ed extraurbani e quindi tra gli enti soggetti di delega la politica tariffaria per l'integrazione e la promozione dei servizi le modalità di attuazione e revisione dei contratti di servizio pubblico il sistema di monitoraggio dei servizi la rete e l'organizzazione dei servizi regionali amministrati dalla Regione e gli indirizzi di programmazione dei servizi regionali delegati agli enti locali.
6. Per l'acquisizione dell'intesa di cui al comma 5 il programma triennale è sottoposto all'esame della Conferenza permanente Regione-Autonomie locali.
7. Il programma triennale è approvato dalla Giunta regionale, previo parere della Commissione consiliare competente e previa consultazione delle organizzazioni sindacali confederali, delle associazioni delle aziende di trasporto e delle associazioni dei consumatori.
8. Per l'attuazione degli interventi di competenza regionale, la Giunta regionale predispone il programma di attuazione e spesa annuale e pluriennale, precisando l'ammontare dei finanziamenti e coordinandoli con quelli di altri soggetti erogatori di finanziamenti, pubblici e privati. Il programma è allegato al bilancio regionale di previsione.
9. Per l'espletamento delle funzioni inerenti i servizi ferroviari di cui al comma 1, lettera c), la Regione stipula, ai sensi dell'articolo 12 del d.lgs. 422/1997 e secondo le indicazioni dell'articolo 8 del d.lgs.
422/1997, come modificato dall'articolo 1, comma 1 lettera a) del d.lgs.
400/1999, accordi di programma con il Ministero dei trasporti con i quali sono stabiliti: l'attribuzione delle risorse trasferite per l'esercizio dei servizi attualmente gestiti dalla società Ferrovie dello Stato S.p.A.
i tempi e le modalità del subentro di cui all'articolo 8 del d.lgs.
422/1997, nonché i finanziamenti diretti al risanamento tecnico ed economico e le risorse per la gestione degli impianti e del servizio.
10. La Regione disciplina la gestione delle infrastrutture ferroviarie ad essa conferite con apposito regolamento e secondo le disposizioni previste dall'articolo 8 del d.lgs. 422/1997, come modificato dall'articolo 1, comma 1, lettera b), del d.lgs. 400/1999.
11. La Regione organizza i servizi di trasporto pubblico locale sui laghi oggetto di gestione governativa mediante apposite società, anche con la partecipazione degli enti locali interessati, secondo quanto previsto all'articolo 29.
12. Tutte le altre funzioni e competenze sono conferite agli enti locali individuati nei successivi articoli.'".
Ha chiesto la parola per l'illustrazione il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Vorrei solamente rappresentare al Consiglio regionale un dato. Oggi sul sistema dei trasporti pubblici locali, la Regione Piemonte impegna circa 650 milioni di euro l'anno: è la seconda voce del bilancio regionale dopo quella sulla sanità. Rispetto a questo tema e all'importanza di questo settore, che riguarda la mobilità delle persone - oltre ai termini economici che ho appena rappresentato - la proposta della Giunta regionale è quella di considerare, tra qualche mese, una legge di riordino del settore, ma di anticipare intanto ad oggi il tema dell'ingresso della Regione nel capitale delle società di gestione del trasporto pubblico locale.
Poco fa, nella riunione dei Presidenti di Gruppo, l'Assessore Bonino ha detto: "C'è un'urgenza, rappresentata dal fatto che a settembre dovrebbe essere indetta la gara per l'affidamento del trasporto pubblico locale sul sistema torinese, e che non è sufficiente il ruolo di programmazione da parte della Regione, dal momento che il Protocollo d'intesa assegna questo ruolo di programmazione in capo alla holding della Società GTT, dentro la quale la Regione Piemonte dovrebbe acquisire il 50% del capitale".
Vorrei solo cercare di smontare il problema sull'urgenza. Se a settembre va a gara il sistema, quale ruolo di programmazione la Regione è in grado di esprimere, da qui al mese di settembre, all'interno della società cui chiede di entrare nel capitale? Nessuno.
L'urgenza di definire la questione, stralciandola da un progetto complessivo di riordino del sistema del trasporto pubblico locale, ingresso non solo riguardante la società GTT, ma, teoricamente, con la delega che viene richiesta dalla Giunta, riferibile anche al complesso delle società di gestione del sistema del trasporto pubblico locale, determina una situazione nella quale è come se, nel costruire una casa, partissimo dal tetto piuttosto che dalle fondamenta. Per quanto riguarda le fondamenta occorre definire quali sono i nuovi strumenti di programmazione; definire una nuova legge sul trasporto pubblico locale e anche la quantità delle risorse che la Regione mette a disposizione; definire quali sono le strategie d'intervento dell'Amministrazione regionale sul sistema del trasporto pubblico locale. Successivamente, potremo parlare di chi gestisce il sistema, e possiamo anche accettare il confronto, dal nostro punto di vista un po' impegnativo, sul fatto che alla Regione non è sufficiente essere solamente l'ente che distribuisce le risorse e definisce la programmazione.
Per queste ragioni, continuiamo ad opporci all'approvazione dell'articolo 11 del disegno di legge.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOLINARI



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Se non sbaglio, si è aperto un problema grosso come una casa: Assessore, il prossimo anno non avrà i soldi da dare alle aziende, perché i tagli del Governo sul trasporto pubblico locale hanno ridotto del 30% i trasferimenti. Questo significa che noi avremo in giro per il Piemonte aziende che dovranno: "a" ridurre le linee, "b" ridurre il personale e "c" aumentare le tariffe. Il capolavoro che voi proponete in questo momento è che la Regione intervenga e diventi imprenditore in queste aziende pubbliche di trasporto, avendo un problema in più, se ho capito bene. Visto il quadro delle risorse trasferite, voi dovrete anche ripianare, per la quote parte che vi riguarda, i disavanzi delle aziende: è un capolavoro! Non so chi sia quel genio - rifaccio la domanda - che ha pensato ad una cosa del genere e qual è la ratio? Qual è la ratio per la quale, oggi, voi proponete una misura come questa, dal punto di vista della politica dei trasporti, se queste sono le conseguenze pratiche? "Siccome a pensare male si fa peccato - collega Angeleri - ma spesso si indovina" - dice Andreotti - ho un'idea, Assessore: sa qual è la ratio di questa roba qui? Holding, nomine, posti, nuovi dirigenti.
questa la ratio? Mi sembra di capire che, alla fine della fiera, il ragionamento è questo qui, altrimenti non capisco per quale ragione non dovremmo parlarne in termini di percorso autonomo, discutendo di trasporti in uno specifico disegno di legge, senza precipitare i tempi; tra l'altro è un settore che ha problemi enormi.
Vi comunico - dato accertato - che le aziende stanno sospendendo le procedure di gara, perché i trasferimenti annunciati per il prossimo anno non garantiscono la sostenibilità finanziaria delle gare. E voi cosa fate in questa situazione? Vi candidate a diventare proprietari in quota parte delle aziende!



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ronzani.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
Almeno nel mio intervento vorrei provare ad andare un po' oltre la contrapposizione. Intendiamoci, non c'è alcuna volontà di addivenire a soluzioni di compromesso, il mio ragionamento è puramente teorico e lo rappresento all'Assessore, che è attenta, perché possa seguirlo.
Penso che lo spirito del Codice delle autonomie locali, frutto di un lungo lavoro, sia sostanzialmente riconducibile all'idea secondo cui la Regione ha un ruolo di programmazione, legislativo e di gestione esclusivamente nella misura in cui quella funzione non può essere attribuita agli organi di livello inferiore (Provincia e Comuni); insomma agli Enti locali.
Questo è il senso molto semplice, sia politico sia organizzativo, ma vorrei dire anche di cultura aziendalistica, contenuto nel documento d'indirizzo approvato dal Parlamento. Nei fatti, come abbiamo già detto in altre occasioni, impropriamente gestiamo alcuni servizi o contributi che non dovrebbero essere di nostra competenza. Il nostro compito dovrebbe essere - lo è per il nostro Gruppo - quello di fare in modo che ci sia una devoluzione delle competenze ai livelli inferiori per quanto riguarda i compiti gestionali. Per esempio, dovrebbe restare la sanità che, invece, ha una dimensione sovraprovinciale, quindi è giusto che non solo la legislazione e la programmazione, ma anche la gestione, avvengano ad un livello sovracomunale e sovraprovinciale.
Seguendo questo ragionamento...
Presidente, quanti minuti ho a disposizione?



PRESIDENTE

Due minuti.



LEPRI Stefano

Ho introdotto il mio ragionamento, che concluderò nel prossimo intervento. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Signor Presidente e colleghi, avendo ieri sera concluso anticipatamente la seduta del Consiglio affinché si operasse una riflessione in ordine ad alcune ipotesi che avevamo prospettato e che rendevano difficile l'approvazione dell'articolo 11 all'interno dell'assestamento immaginavamo, come si dice, che la "notte portasse consiglio". Solitamente quando s'interrompe, si riflette e si medita, si addiviene a delle conclusioni. Invece, questa mattina, ritroviamo una situazione, nei fatti immutata rispetto alle condizioni di ieri sera.
La proposta adesso avanzata autorevolmente dal Capogruppo del PdL Consigliere Pedrale - non vi è alcuna preclusione, da parte vostra, a pensare ad un disegno di legge che si dovrebbe discutere a settembre in commissione, anche con un iter importante e veloce - francamente, non è convincente, sulla base di un presupposto molto importante. Se l'articolo 11 permane e viene votato all'interno di questo provvedimento, a settembre parleremo in commissione del disegno di legge in una situazione profondamente modificata relativamente alle norme in materia di trasporto pubblico locale.
In attuazione del decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422, è stato impostato un certo tipo d'atteggiamento da parte della Regione relativamente a quest'importante delega ricevuta dal Governo, riservandosi compiti di programmazione, delegando i compiti di gestione agli enti locali, in particolare riconoscendo il ruolo significativo di coordinamento alla Provincia e, poi, la presenza, nei momenti di gestione, delle amministrazioni locali.
Qui si opera una modifica sostanziale: non abbiamo preclusioni a discuterne in commissione, ma non può essere fatta qui, non può essere fatta in questo modo: ne dobbiamo discutere.
Pertanto, ritengo - e con questo concludo - che la nostra discussione debba proseguire per riuscire a raggiungere l'obiettivo di arrivare ad una discussione del disegno di legge in campo aperto, senza avere precostituita compiutamente una diversa situazione.



PRESIDENTE

Grazie.
Ricordo che il tempo a disposizione per gli interventi è di due minuti.
La parola al Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente. Riprendo il mio ragionamento.
Alcuni colleghi, che, pur avendo esperienza, non si sono mai occupati professionalmente di trasporto pubblico locale, fanno un serio ragionamento dicendo: "Non siamo mica un bancomat? Come Regione paghiamo, per cui vogliamo contare".
Ho cercato prima di illustrare le ragioni per cui giudicavo pericoloso tale ragionamento, perché apre le porte ad una presenza della Regione...
Ha qualcosa da dire, collega Motta?



GARIGLIO Davide

MOTTA Massimiliano (fuori microfono)



GARIGLIO Davide

Si rivolga alla Presidenza!



GARIGLIO Davide

Collega Motta, per cortesia! Guardi un po' dove vuole, ma permetta che io cerchi di rivolgermi anche alla maggioranza?



PRESIDENTE

Colleghi, non dialogate fra voi; rivolgetevi alla Presidenza.



GARIGLIO Davide

Non manco di rispetto guardando i colleghi dell'opposizione! Vicepresidente, mi dica se esiste una norma che impedisce a chi interviene di guardare i colleghi dell'opposizione, specie se ci sono persone gradevoli e simpatiche!



PRESIDENTE

La norma prevede di rivolgersi alla Presidenza. Poi lei può guardare dove vuole.
Tuttavia, se interviene rivolgendosi in questa direzione evitiamo ogni equivoco, Presidente Gariglio.
Prosegua pure il suo intervento!



GARIGLIO Davide

Mi pongo un problema: se la Regione dice "Poiché mettiamo dei soldi parliamo di 650 milioni l'anno! - vogliamo contare", si potrebbe rispondere dicendo: "Se si vuole contare in un'azienda e se si è liberali come impostazione teorica, si comprano le quote dell'azienda".
Se voglio contare nell'azienda del collega Pedrale, mi rivolgo allo stesso e gli dico: "Ti do 10 milioni di contributi; qual è il valore patrimoniale della tua azienda? 200 milioni d'euro? Voglio entrare per il 10%. Bene, vendimi il 10% di quote, 20 milioni". Questo è il sistema per entrare! Non pensare, come si vuole fare con questa norma, di tramutare contributi per l'esercizio di una legge nazionale in partecipazione nel capitale sociale.
Mi pare estremamente chiaro; e tale norma, oltre che pericolosa, è anche contabilmente errata. Peraltro, chiedo a coloro che dovranno applicarla, la benevolenza di venire in quest'aula per confrontarsi con noi sul fatto che sia di per sé applicabile. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Mi rivolgo a lei, ma, nello stesso tempo, anche ai colleghi della maggioranza: vista la chiusura da parte della Giunta, sarebbe bene che i colleghi della maggioranza riflettessero davvero su questa norma.
In sede di discussione di assestamento al bilancio volete introdurre una norma che, da un lato, apre una strada nuova per il ruolo della Regione, ma, dall'altro, rappresenta un percorso molto pericoloso.
Bisognerebbe quantomeno avere il tempo di discuterne e ascoltare anche coloro che potrebbero dire qualcosa su tale questione.
Se avessimo la possibilità di discutere un disegno di legge, potremmo ascoltare i soggetti interessati alla questione, sentire la loro opinione confrontarci con loro e capire se è giusto o meno intraprendere questa strada.
A mio avviso, è un errore clamoroso introdurre una questione così pesante in fase di assestamento di bilancio, che rischia di modificare il ruolo della Regione. Ecco perché i colleghi della maggioranza dovrebbero riflettere: fermatevi un attimo. Se la Giunta vuole andare avanti peraltro, non so per quali motivi - i colleghi della maggioranza hanno invece, tutto l'interesse a fermarsi un attimo e a riflettere su ciò che stiamo facendo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Io credo che si imponga una riflessione da parte della Giunta. Gli interventi proposti attraverso gli emendamenti presentati vogliano indurre la Giunta e la maggioranza a una riflessione sul tema proposto dall'articolo 11.
Le motivazioni addotte dovrebbero indurre la Giunta a fare un passo indietro.
Il vostro Presidente - lo ricordo in tutti gli interventi: mi sembra utile ribadirlo - nel suo discorso introduttivo ha sostenuto che il federalismo fiscale è la stella polare con la quale intende portare avanti le proprie attività e i propri programmi.
Il federalismo fiscale ha, come prima regola, il fatto che la Regione possa svolgere appieno il proprio compito di programmazione all'interno del territorio regionale...
... se l'Assessore potesse ascoltare ciò che stiamo proponendo, forse sarebbe utile...



PRESIDENTE

La prego di proseguire, collega Pentenero. Credo che l'Assessore riesca a parlare e ad ascoltarla contemporaneamente.



PENTENERO Giovanna

Non è presente nemmeno un Assessore: quantomeno il rispetto per l'Aula!



PRESIDENTE

L'Assessore Bonino è in aula; è presente.



BONINO Barbara, Assessore ai trasporti (fuori microfono)

Sono qui e la sto ascoltando.



PENTENERO Giovanna

Diventa un po' difficile ascoltare e, nel frattempo, interloquire con la maggioranza e, nel frattempo, trovare altre soluzioni!



PENTENERO Giovanna

BOTTA Marco (fuori microfono)



PENTENERO Giovanna

Quante volte è capitato nella Giunta precedente!?



PENTENERO Giovanna

Non credo sia mai successo.



PENTENERO Giovanna

BOTTA Marco (fuori microfono)



PENTENERO Giovanna

Per carità! Forse non c'eri per vedere!



PENTENERO Giovanna

Su questo potrei dissentire: potremmo continuare con questa polemica per un po' di tempo! Sono ormai trascorsi i miei due minuti. Mi riserverò di intervenire successivamente, auspicando che la Giunta voglia riflettere su quanto abbiamo sottolineato, attraverso i nostri interventi e gli emendamenti presentati, ribadendo che ci sta a cuore la funzione e la competenza della nostra Regione in materia di programmazione.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

aperta la discussione generale sull'emendamento.
Ha chiesto la parola la Consigliera Cerutti; ne ha facoltà.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Nei nostri interventi, come opposizione, continuiamo a ribadire la questione sostanziale: la proposta della Giunta regionale per la riorganizzazione del trasporto pubblico locale regionale è materia mai discussa finora.
Per la verità, se ne era già discusso e il Comune di Torino aveva già approvato con la società delle infrastrutture lo scorporo delle reti dal servizio e la possibilità di far sì che la Regione potesse intervenire con una proprietà (peraltro, in fase di discussione prima della campagna elettorale) che poteva arrivare fino al 50%. Questo il punto di arrivo.
Oltre a questo non si era ancora discusso assolutamente di nulla, tanto più che, dal punto di vista normativo - lo vorrei ricordare, anche se è già stato ribadito ieri - siamo in attesa della sentenza della Corte Costituzionale sulla questione di legittimità dell'articolo 23 bis (decreto legislativo 25 giugno 2008, n. 112) che potrebbe modificare, o addirittura sovvertire, l'attuale assetto normativo in tema di modalità di gestione dei servizi pubblici locali. È un aspetto che spesso dimentichiamo, ma che dobbiamo considerare come elemento di fondo. Forse varrebbe la pena che tutti gli enti locali e la Regione procedessero con cautela, proprio perch sono chiaramente in gioco gli interessi del servizio pubblico di trasporto locale per il prossimo decennio, oltre a quelli dei lavoratori di questo comparto.
In tal senso noi chiediamo, senza pregiudizi, che si avvii una pausa di riflessione, per cercare di capire quale possa essere l'organizzazione più efficace ed efficiente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Presidente Cattaneo, guardo lei, ma mi consenta di guardare anche i colleghi della maggioranza.
Probabilmente il collega Comba, importante imprenditore, svolge un'attività che non riceve contribuzioni pubbliche, ma se si occupasse di far viaggiare gli autobus invece di commerciare automobili ed avesse un contributo dalla nostra Regione, per l'esercizio, di cinque milioni di euro l'anno, come reagirebbe se questa Regione gli dicesse: "Caro collega Comba poiché ogni anno, per legge nazionale e regionale, ti do un contributo di esercizio, e visto che tu il biglietto dell'autobus lo fai pagare ad una cifra politica che non copre i costi del servizio, ti do cinque milioni.
Oggi, con quei cinque milioni, voglio entrare nella tua azienda. Non è più al 100% tua, ma ne voglio una fetta"? Probabilmente il collega Comba potrebbe anche dire "Sì, sono d'accordo ma poiché la mia azienda vale venti milioni - questo è il mio patrimonio il mio valore - se vuoi entrare con il 10% mi dai due milioni, che servono per acquisire le quote, a prescindere dai soldi che metti per finanziare l'esercizio".
La stessa cosa potrebbe valere per la famosa azienda vitivinicola del collega Negro o per altre imprese che altri colleghi hanno, sia colleghi imprenditori privati sia colleghi amministratori di aziende pubbliche.
Questa norma, Presidente Cattaneo, attua un furto.
Questa norma è un'estorsione ai danni di aziende sia pubbliche sia private della nostra Regione.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale sull'emendamento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Ha ragione il collega Pedrale: se ritenete possiamo risolverla in un quarto d'ora, basta che l'articolo venga ritirato. Un quarto d'ora e risolviamo tutto o, meglio, presentate un emendamento con il quale sopprimete il comma 2 e la questione per noi è risolta. E possiamo votare l'assestamento di bilancio.
Noi non stiamo ponendo questioni di lana caprina, ma questioni di merito molto serie, cui non avete dato una risposta convincente. Posso anche capire che uno si ostini a difendere una misura, ma il fatto che l'Assessore abbia parlato ieri e oggi faccia scena muta, mi porta a credere che la maggioranza non abbia neanche questo coraggio. Chi ha parlato della maggioranza semmai l'ha fatto per contestare la misura: ricordo un intervento di ieri sera, da parte di un autorevole esponente della maggioranza. Non c'è neanche questo grado di coesione attorno all'articolo che state difendendo a spada tratta. Sono però convinto, Assessore, che si scriva "holding" e si legga "potere". Diversamente, non mi spiego l'ostinazione con la quale voi difendete una cosa del genere. Non c'è nessuna ragione: si scrive "holding" e si legge "filiera", Assessore.
"Filiera"! Sono chiaro? "Holding-potere".
Cari colleghi della minoranza e della maggioranza, una struttura che debba governare trasporto pubblico locale, metrò e ferrovie evoca tante cose, Assessore: consigli di amministrazione, dirigenti e direttori, che magari in pensione da qui vanno a fare i direttori di là. Magari! Pensi un po' Assessore! Auspicherei che voi, anziché difendere a spada tratta una norma come questa, entraste nell'ottica di discutere con noi di queste questioni, in un disegno di legge che dovrete presentare. In caso contrario, per quanto ci riguarda, continueremo in questo modo. C'è un modo per risolvere la questione in cinque minuti: togliete di mezzo l'articolo 11. Lo fate? Per noi la questione è risolta.
Mi rivolgo a quei colleghi della maggioranza che mi sembrano più sensibili - diciamo così - a non consentire che un articolo del genere cambi di soppiatto la politica dei trasporti della Regione Piemonte, senza che ne siano chiari i termini e le implicazioni. O, meglio, per qualcuno sono fin troppo chiare. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Come già comunicato nell'avvio della discussione in Consiglio ieri e stamani alla Conferenza dei Capigruppo, probabilmente anche all'interno dell'opposizione ci sono visioni diverse, relativamente al ruolo di indirizzo e di programmazione in capo alle Regioni e al ruolo di governo gestionale in capo agli Enti locali. Tuttavia, queste diverse posizioni non eludono una questione che i colleghi del PD, con la loro resistente battaglia di emendamenti stanno ponendo, che è quella di entrare nel merito del disegno di trasporto pubblico locale e dei ruoli istituzionali attraverso una completa attività di riordino di carattere legislativo.
Questo quanto desidereremmo ottenere, non la rimozione della discussione e nemmeno il tentativo di tormentare con una politica ostruzionistica la ferma volontà politica della nuova maggioranza. Non arrivando alla previsione di una discussione legislativa, con la motivazione che sarebbero urgenti i tempi riguardanti le organizzazioni della nuova gara che riguarda il trasporto locale della città di Torino siamo di fronte alla necessità di corrispondere, come amministrazione regionale, ai tempi che l'amministrazione comunale torinese avrebbe di fronte, in maniera assolutamente stringente.
La realtà, come già hanno detto colleghi in Consiglio comunale, è che anche quell'Assemblea elettiva ha mal tollerato e mal tollererà il fatto che si concedano agli esecutivi, attraverso firme di Accordi di programma che poi dovranno essere ratificati di tutta fretta, poteri che invece competono alle assemblee elettive. Non è detto, quindi, che le scadenze che vediamo oggi così urgenti, non possano trovare una loro composizione nel mese di settembre, all'interno di un lavoro più organico di carattere legislativo.
Per questo motivo sostengo gli emendamenti dei Consiglieri del PD.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste d'intervento per dichiarazione di voto indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 155, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Colleghi, l'emendamento rubricato n. 171, non è ammissibile, perché con l'emendamento 155 abbiamo già considerato la modifica al comma 3; dunque la modifica al comma 1, proposta con l'emendamento in oggetto, non rispetta l'ordine di presentazione dell'esame degli emendamenti, e quindi la collocazione è inidonea.
Emendamento rubricato n. 164) presentato dai Consiglieri Reschigna Ronzani, Boeti, Muliere, Lepri, Pentenero, Motta A., Cursio, Artesio Negro, Cerutti: Dopo l'articolo 10 inserire l'articolo seguente: "Art. 10 bis (Modifiche della legge regionale 4 gennaio 2000, n. 1) L'articolo 4 della legge regionale 4 gennaio 2000, n. 1 è sostituito dal seguente 'Art. 4. (Funzioni e compiti amministrativi della Regione. Strumenti di programmazione) 1. La Regione esercita le seguenti funzioni che richiedono l'unitario esercizio a livello regionale: a) indirizzo, promozione, coordinamento e controllo di tutti i servizi di trasporto pubblico locale con particolare attenzione al servizio regionale al fine di garantire la necessaria integrazione tra le diverse modalità di trasporto programmazione della rete e dei servizi regionali di cui all'articolo 2 comma 1, lettera a) c) amministrazione dei servizi ferroviari di interesse regionale e locale nonché dei servizi aerei ed elicotteristici, dei servizi lacuali del lago Maggiore.
2. La Regione svolge le funzioni di cui al comma 1 attraverso l'elaborazione del piano regionale dei trasporti e del programma triennale dei servizi di trasporto pubblico locale.
3. Il piano regionale dei trasporti, è lo strumento di indirizzo e di sintesi della politica regionale del settore, ed in conformità con le indicazioni del piano regionale di sviluppo che viene aggiornato annualmente: fornisce contributo all'elaborazione del piano generale dei trasporti e costituisce lo strumento di indirizzo e coordinamento della pianificazione degli enti locali delinea l'assetto delle infrastrutture e dei servizi regionali e li coordina con la rete delle comunicazioni internazionali, nazionali e locali individua i costi degli interventi e le priorità d'attuazione.
4. Il piano regionale dei trasporti è adottato dalla Giunta regionale previa acquisizione del parere della Conferenza permanente Regione Autonomie locali istituita ai sensi dell'articolo 6 della l.r. 34/1998. Il piano adottato è trasmesso al Consiglio regionale che lo approva con propria deliberazione.
5. Il programma triennale dei servizi di trasporto pubblico definisce d'intesa con gli enti locali: gli obiettivi di efficienza ed efficacia nella organizzazione e nella produzione dei servizi l'assetto quantitativo e qualitativo dei servizi minimi le risorse da destinare all'esercizio ed agli investimenti, specificando l'entità di quelle relative al trasporto ferroviario, la ripartizione tra servizi urbani ed extraurbani e quindi tra gli enti soggetti di delega la politica tariffaria per l'integrazione e la promozione dei servizi le modalità di attuazione e revisione dei contratti di servizio pubblico il sistema di monitoraggio dei servizi la rete e l'organizzazione dei servizi regionali amministrati dalla Regione e gli indirizzi di programmazione dei servizi regionali delegati agli enti locali.
6. Per l'acquisizione dell'intesa di cui al comma 5 il programma triennale è sottoposto all'esame della Conferenza permanente Regione-Autonomie locali.
7. Il programma triennale è approvato dalla Giunta regionale, previo parere della Commissione consiliare competente e previa consultazione delle organizzazioni sindacali confederali, delle associazioni delle aziende di trasporto e delle associazioni dei consumatori.
8. Per l'attuazione degli interventi di competenza regionale, la Giunta regionale predispone il programma di attuazione e spesa annuale e pluriennale, precisando l'ammontare dei finanziamenti e coordinandoli con quelli di altri soggetti erogatori di finanziamenti, pubblici e privati. Il programma è allegato al bilancio regionale di previsione.
9. Per l'espletamento delle funzioni inerenti i servizi ferroviari di cui al comma 1, lettera c), la Regione stipula, ai sensi dell'articolo 12 del d.lgs. 422/1997 e secondo le indicazioni dell'articolo 8 del d.lgs.
422/1997, come modificato dall'articolo 1, comma 1 lettera a) del d.lgs.
400/1999, accordi di programma con il Ministero dei trasporti con i quali sono stabiliti: l'attribuzione delle risorse trasferite per l'esercizio dei servizi attualmente gestiti dalla società Ferrovie dello Stato S.p.A.
i tempi e le modalità del subentro di cui all'articolo 8 del d.lgs.
422/1997, nonché i finanziamenti diretti al risanamento tecnico ed economico e le risorse per la gestione degli impianti e del servizio.
10. La Regione disciplina la gestione delle infrastrutture ferroviarie ad essa conferite con apposito regolamento e secondo le disposizioni previste dall'articolo 8 del d.lgs. 422/1997, come modificato dall'articolo 1, comma 1, lettera b), del d.lgs. 400/1999.
11. La Regione organizza i servizi di trasporto pubblico locale sui laghi oggetto di gestione governativa mediante apposite società, anche con la partecipazione degli enti locali interessati, secondo quanto previsto all'articolo 29.
12. Tutte le altre funzioni e competenze sono conferite agli enti locali individuati nei successivi articoli.'".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Lepri per l'illustrazione.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
Chiediamo che venga votato questo emendamento che illustra in modo chiaro quali debbano essere le modifiche alla legge regionale n. 4 del 2000.
Nell'articolo 4 vengono illustrati i compiti amministrativi della Regione e gli strumenti di programmazione. Tuttavia, ci sono importanti indicazioni: per esempio, la Regione esercita le funzioni che richiedono un unitario esercizio a livello regionale. In questo articolo sono indicati i compiti della Regione, ma, per esempio, non viene indicato il fatto che, al comma 3, il Piano regionale dei trasporti sia aggiornato a cadenza opportuna. Noi riteniamo importante un aggiornamento annuale, Presidente perché in caso contrario, è evidente che ci portiamo dietro indicazioni che possano rischiare di essere obsolete o non aggiornate ad un quadro di evoluzione che appare sempre più frequente.
Noi siamo molto attenti all'evoluzione delle decisioni che sembrano emergere dalla Giunta, per esempio, in riferimento all'aggiudicazione del servizio di trasporto ferroviario regionale e vorremmo essere maggiormente aggiornati.. Quindi, il fatto di poter essere aggiornati rispetto alla programmazione del Piano regionale dei trasporti con una cadenza maggiormente frequente, verosimilmente annuale, pensiamo possa essere un modo per coinvolgere, in modo particolare, il Consiglio regionale.
Tra l'altro, se teniamo conto del fatto, come previsto dall'articolo 11, in cui si prevede l'importante - anche se, a questo punto, la riteniamo inutile - consultazione del Consiglio con la Commissione regionale, è evidente che l'esigenza di un confronto non può che passare anche attraverso ad un aggiornamento annuale del Piano regionale dei trasporti come strumento di indirizzo e di sintesi della politica regionale del settore, in conformità, naturalmente, con il Piano regionale di sviluppo.
Per queste ragioni abbiamo presentato quest'emendamento, che riteniamo oltremodo importante.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Volevo fare anch'io qualche considerazione, ma in assenza dell'Assessore...



PRESIDENTE

L'Assessore ha avuto un piccolo problema personale. Mi assicura che entro un minuto sarà in aula.



BOETI Antonino

Possiamo aspettare.



PRESIDENTE

C'è l'Assessore Maccanti.



BOETI Antonino

C'è la "magica" Assessore Maccanti, che risponde a tutto, ma sono questioni prettamente tasportistiche, sarebbe opportuno che l'Assessore ascoltasse e poi ci dica quanto intende fare. Voglio parlare di metropolitana, di sistema ferroviario metropolitano. L'Assessore Maccanti è una "tuttologa", ma...



PRESIDENTE

Siccome siamo in una fase di illustrazione, magari, può intervenire successivamente durante il dibattito generale, in presenza dell'Assessore.



BOETI Antonino

Se posso intervenire dopo, preferirei, perché vorrei che l'Assessore ascoltasse ciò che dico.



PRESIDENTE

Magari, può illustrare l'emendamento e intervenire dopo.



BOETI Antonino

Interverrò dopo.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Presidente, non condivido ma mi adeguo.
Pur non condividendo avremo cura di continuare il ragionamento su qualche emendamento successivo, in maniera tale che l'Assessore Bonino non perda il filo dei nostri ragionamenti.
Cari colleghi dei Gruppi di maggioranza, perché voi siete in maggioranza...



(Commenti in aula)



GARIGLIO Davide

Consigliere Burzi, come lei insegnava, si è sempre tutti "pro tempore".



GARIGLIO Davide

BURZI Angelo (fuori microfono)



GARIGLIO Davide

Quattro anni e nove mesi.



GARIGLIO Davide

Ve lo auguro, anche perché l'esperienza di questi cinque anni ci ha portato a imparare che i Consiglieri di opposizione hanno un certo ruolo che è invece precluso alla maggioranza, come lei, Consigliere Burzi conosce e può sperimentare, immagino, nella situazione attuale.
Vi chiedo di riflettere sulla portata della norma che state introducendo nel nostro ordinamento. Cioè non solo nella ratio, che è quella di consentire alla Regione di inserirsi in attività che non le sono proprie e che fuoriescono dalla propria mission, non solo nella modalità che scavalca il principio di sussidiarietà, ma soprattutto sul fatto che voi con questa norma create un precedente per cui contribuzioni che servono per garantire dei servizi pubblici vengono indebitamente girate in quote di capitale sociale di aziende.
un precedente pericolosissimo, una norma illiberale. È una norma che apre la possibilità a chiunque, d'ora in poi, di andare a occuparsi di cose che non gli competono, facendo diventare la Regione una piccola IRI dei poveri una piccola IRI regionale che, come il suo predecessore nazionale, non pu che portare danno alla nostra Regione. Allora, vi chiedo: riflettete.
Non capiamo le motivazioni di quest'ostinazione.



PRESIDENTE

Chiudo la fase di illustrazione e apro quella di discussione generale.
La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Anche se l'Assessore si incaponisce a mantenere l'emendamento, vorremmo parlare effettivamente di trasporti e di trasporto locale.
Ho presentato un'interrogazione (alla quale l'Assessore Bonino non ha ancora risposto) perché ci piacerebbe capire, visto che nell'emendamento si parla di questioni che riguardano anche la metropolitana, qual è l'orientamento di questo governo regionale rispetto al prolungamento della tratta fino a Cascine Vica.
Il progetto è depositato presso il CIPE ormai da due anni; da due anni il Governo nazionale ignora questa richiesta, che viene dalla Provincia, dalla Regione, dai Comuni di Rivoli e di Collegno.
Nonostante la disponibilità a co-finanziare l'opera da parte delle autonomie locali - e ciò significa "comuni" e solo Iddio sa quanti comuni in questo momento, facciano fatica - da parte dello Stato non c'è alcuna risposta! Parliamo di trasporto locale: ci piacerebbe capire se l'Assessore Bonino o il Presidente Cota, che in campagna elettorale aveva detto che se il Governo nazionale e quello regionale fossero stati dello stesso colore questo avrebbe privilegiato i cittadini di questa Regione - e non ci sembra, fino a questo momento, che stia succedendo -, ci piacerebbe che il Presidente spendesse un po' della sua autorevolezza per consentire agli abitanti di quel territorio di arrivare a Torino in un tempo utile. Dico "ogni tanto". Quando parlo dell'Alta velocità, i rivolesi non capiscono perché si possa arrivare in due ore e mezzo a Lione e ci voglia lo stesso tempo per arrivare a Torino da Rivoli, soprattutto in alcune ore del giorno, su un tratto di tangenziale assolutamente intasato.
Ci piacerebbe capire che cosa pensa di fare l'Assessore rispetto al sistema ferroviario metropolitano: un progetto di 300 milioni di euro.
Magari, nella trattazione di un altro emendamento, completerò l'argomento.



PRESIDENTE

La ringrazio. Ha chiesto la parola il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente. Con l'occasione vorrei completare il ragionamento di coordinamento istituzionale che avevo incominciato a introdurre l'Assessore era stata attenta e quindi volevo concluderlo. Se, come emerge chiaramente dal Codice delle Autonomie, la Regione deve svolgere compiti gestionali esclusivamente nella misura in cui la valenza di quei servizi è di dimensione sovraprovinciale - ad esempio per tutto il servizio sanitario, che ha evidentemente una dimensione sovraprovinciale e quindi è opportunamente attribuito alla gestione della Regione -, lo stesso deve valere a nostro avviso per quanto riguarda il trasporto locale e il trasporto ferroviario regionale; cioè è evidentemente opportuno che il trasporto ferroviario regionale, che è una dimensione sovra provinciale o addirittura sovra regionale, venga gestito dalla Regione o affidato dalla Regione a un soggetto terzo. Si può discutere, come hanno fatto quasi tutte le altre Regioni, dell'opportunità che la Regione non affidi più ma gestisca lei direttamente, magari in società mista con altri soggetti questo servizio che ha una dimensione sovra provinciale. Ma per tutto quello che riguarda il servizio di trasporto, che ha una dimensione provinciale o metropolitana, non c'è alcuna ragione, in coerenza con il Codice delle Autonomie, per attribuire alla Regione dei compiti gestionali.
O meglio, per dirla tutta, fare in modo che la Regione entri nella gestione del servizio o delle reti di servizio che riguardano una dimensione comunale, sovra comunale, o provinciale è un'improvvida volontà di sostituirsi a competenze, appunto, di dimensione più contenuta; ed è anche una prospettiva che va esattamente nella direzione opposta a quella devoluzione di cui la maggioranza quotidianamente si riempie la bocca.
Per questa ragione, Signora Assessore, noi riteniamo che il suo disegno sia assolutamente irragionevole e cercherò di spiegarle anche perché è irragionevole la presenza del Comune di Torino in una società come quella che lei ha deciso di istituire, che dovrebbe svolgere un servizio regionale, dove non si capisce perché un Comune dovrebbe farne parte.



LEPRI Stefano

PRESIDENTE.



LEPRI Stefano

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente. Io alla fine non riesco a capire - di fronte al fatto che dobbiamo approvare l'assestamento e che questo dovrebbe essere l'obiettivo più importante da raggiungere nel più breve tempo possibile senza intoppi, senza difficoltà - il motivo per cui si insiste invece sull'approvazione di questo articolo. Allora chiedo anche al collega Ronzani, che magari me lo spiega: "Che cosa c'è, alla fine? Qual è la questione vera? Come mai non possiamo discutere di questa questione all'interno di un disegno di legge e invece si vuole insistere nell'approvare questo articolo all'interno dell'assestamento? Qual è la questione vera?".
Poi possiamo discutere del ruolo della Regione: se è giusto o sbagliato, se bisogna, appunto, aprire la strada delineata da questo articolo. Ma qual è la questione vera, che fa insistere nell'approvare adesso questo articolo? Non capisco. Se vogliamo approvare l'assestamento e discutere poi di questa questione - noi abbiamo un'opinione, la Giunta e lei, Assessore, ne avete un'altra -, ci confronteremo. Io ritengo che sia sbagliato infilarci in questa situazione, e abbiamo spiegato il perché.
Ma se l'obiettivo, caro collega Pedrale, è quello dell'approvazione dell'assestamento, perché insistiamo - anzi, perché insistete, voi nell'approvare adesso questo articolo? Allora mi insospettisco. Mi chiedo: che cosa c'è, al di là del senso dell'articolo, dietro al fatto di approvare adesso, con urgenza, questa questione? Se l'obiettivo finale è approvare l'assestamento, vi invitiamo a togliere l'articolo: nel giro di domani approviamo l'assestamento di bilancio.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Muliere. La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente. Io voglio proseguire nella riflessione che ha fatto il collega Muliere poc'anzi. Credo che nella gestione dei lavori di questo Consiglio regionale dobbiamo trovare il punto degli interessi più forti di cui, in questo momento, il Piemonte è portatore.
Avete l'interesse di portare a casa la legge di assestamento di bilancio in modo veloce? Io credo sia, indipendentemente dal giudizio che noi diamo, un interesse generale. Avete interesse a portare a casa il disegno di legge sul lavoro e sull'economia, indipendentemente dal giudizio che possiamo offrire noi? Credo che questo sia un interesse generale, che corrisponde a una necessità forte che in questo momento la comunità piemontese sta ponendo. Ma tutto ciò è confrontabile con la testardaggine con cui viene affrontato il tema proposto nel secondo comma dell'articolo 11? Questa è una riflessione su cui prima o poi la politica deve anche misurarsi: mettere sul piatto della bilancia gli aspetti positivi e gli aspetti un po' meno positivi. È evidente che quando una Giunta regionale sottopone alla valutazione dell'Aula una proposta, un provvedimento significa che ci crede. È altrettanto evidente che una Giunta regionale che si pone in un rapporto con il Consiglio regionale, deve considerare con molta attenzione gli elementi positivi e le difficoltà che si frappongono nei confronti di una celere approvazione di un determinato provvedimento.
Noi chiediamo soprattutto, in questo momento, alla Giunta regionale di valutare questa situazione: domandiamo di mettere sul piatto della bilancia e di confrontare tra loro gli elementi certamente urgenti e importanti per il futuro del Piemonte e quelle che sono scelte che possono anche essere oggetto di una riflessione e di una meditazione un po' più ampia e un po' più attenta.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Intervengo per riprendere il ragionamento di prima, perché non mi era stato possibile completarlo, e comunque in coerenza con il tema del nuovo emendamento proposto.
Ci chiediamo perché ci sia questo accanimento, quest'ostinazione nel voler a tutti i costi approvare un articolo all'interno dell'assestamento di bilancio, quando questo implicherebbe invece una discussione approfondita all'interno di un piano organico che riveda tutta la questione dei trasporti. Ora, il tema è essenzialmente legato al fatto che in questo modo verrebbero meno le competenze di programmazione della Regione, che si troverebbe in una situazione tale da essere al tempo stesso il controllato e il controllore, contrariamente a come gli atti fondamentali che caratterizzano l'attività di una Regione e la stessa Costituzione ci inducono ad operare.
Non è quindi pensabile che noi possiamo andare in questa direzione; ed è bene che, attraverso tutti gli strumenti che noi abbiamo a disposizione si ponga in evidenza, com'è già stato ricordato prima, in quale situazione complicata e difficile questa Regione si troverebbe, nei confronti del settore dei trasporti, che sul bilancio regionale occupa uno spazio importante: 650 sono i milioni che destiniamo al trasporto pubblico locale.
Ricordo il termine "trasporto pubblico locale", per il quale è necessario mettere in atto meccanismi dove la competenza della programmazione, e quindi anche del controllo, non si confonda con quella della gestione. È questo l'aspetto sul quale non si comprende il permanere di questa ostinazione dura, senza alcun tipo di altra motivazione, nel continuare a sottoporre l'approvazione dell'articolo 11, in particolare del comma 2. Questa modalità, in futuro, metterebbe questa Regione, ma la stessa Giunta, in una situazione di grossa difficoltà, anche in considerazione dell'applicazione dei tagli da parte del Ministero che, dal prossimo anno, si dovranno attuare relativamente al servizio del trasporto pubblico. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Dichiaro chiusa la discussione generale.
Chiedo chi intende intervenire per dichiarazione di voto.
La parola al Consigliere Gariglio, che non era iscritto.



GARIGLIO Davide

Presidente Cattaneo...



PRESIDENTE

Chiedo scusa...



GARIGLIO Davide

Non c'è problema...



PRESIDENTE

Mi ha detto il Consigliere Ronzani che era iscritto; quindi, ci è sfuggito...



GARIGLIO Davide

Intervengo per dichiarazione di voto, tanto avremo ancora modo di provare a convincere i colleghi sull'opportunità di ripensare questa norma.
Noi vorremmo che qualcuno dei Gruppi di maggioranza ci spiegasse qual è la ragione per cui occorre procedere su questa strada, con questa norma. Mi rivolgo ai colleghi Pedrale, Carossa, Lupi e a tutti i colleghi Consiglieri della maggioranza: qual è la ragione per cui dobbiamo dare alla Giunta una delega in bianco? Volete fare una holding per entrare in partecipazioni in tutte le aziende di trasporto, in quella di Mondovì, di Cuneo, di Alessandria, di Novi Ligure, di Casale Monferrato, di Biella, di Verbania? questa la logica? Vogliamo tramutare la nostra Regione, che l'anno prossimo avrà 461 milioni di euro in meno rispetto ai 10 miliardi e mezzo di bilancio regionale, in una holding di partecipazioni nel trasporto pubblico locale? questo? L'anno prossimo, colleghi, per una norma nazionale - che non discuto perché una legge si rispetta, come tutte le leggi - avremo 160 milioni in meno sul trasporto pubblico, a fronte dei 650 milioni che mettiamo ogni anno. L'anno prossimo, tutte le aziende dovranno vedere ridotto il servizio e l'Assessore Bonino, nelle sue funzioni di Assessore alla programmazione dei trasporti, dovrà dirci come intende recuperare 160 milioni di euro.
Di fronte a questa situazione che, inevitabilmente, produrrà dei disavanzi nelle aziende di trasporto, che non riusciranno in pochi mesi a ridurre del 25% i costi operativi, noi cosa facciamo? Investiamo risorse per entrare nel capitale di tutte le aziende? È questa la ratio? Colleghi, ragioniamoci, siamo a bordo della stessa barca, non fatevi incantare dalla logica di mostrare i muscoli per spezzare le reni all'opposizione; con il nuovo Regolamento, le spezzerete, ma i disastri di questa vicenda toccheranno tutta la regione e anche noi. Pertanto affrontiamoli insieme, non c'è alcuna logica di contrapposizione a priori muoviamoci insieme perché è in gioco il bene comune della nostra comunità.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gariglio.
La parola al Consigliere Buquicchio, per dichiarazione di voto.



BUQUICCHIO Andrea

Di fronte a questo "muro contro muro", ci aspettiamo tutti - anch'io una risposta che possa convincere sull'opportunità e sul vantaggio economico, nonché finanziario, di un'operazione di questo genere.
Presidente, dico di più: propenderei per chiedere un'interruzione del Consiglio e una convocazione urgente del Sindaco Chiamparino, che ci deve spiegare - e ci "deve" spiegare - qual è il suo pensiero al riguardo.
Infatti, penso che il Presidente Cota e gli Assessori non possano avere imboccato una via che non coincida con gli "interessi", tra virgolette, di qualche altro. Siccome, in questo caso, l'interlocutore principale - posso sbagliarmi - mi sembra possa essere il Sindaco Chiamparino, gli chiederei lumi al riguardo.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cerutti, per dichiarazione di voto.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Riprendiamo lo stesso concetto.
Prima, il collega Buquicchio chiedeva lumi al Sindaco Chiamparino. In realtà, i lumi devono essere richiesti al Comune di Torino nella sua generalità, com'è stato ribadito più volte, quindi al Consiglio comunale che si deve apprestare a deliberare rispetto alla riorganizzazione del trasporto pubblico locale.
In effetti, come già rilevava la Consigliera Pentenero, vi è una contraddizione: la Regione vorrebbe inserirsi, con quote differenti all'interno delle diverse società del trasporto pubblico locale; ma il "locale" non è "regionale": la Regione ha un altro compito, essere l'ente che regola, non che gestisce.
Ieri, sono stata colpita dalle parole dell'Assessore Bonino, che ha espressamente detto: "Noi vogliamo salvare GTT". GTT, certamente, ha una situazione finanziaria da tenere sotto controllo, ma è un'azienda con un suo patrimonio umano. In questo senso, non credo debba essere salvata bensì valorizzata, mettendo anche a posto i propri conti. Però, questo non può essere il grimaldello su cui la Regione agisce per dire: "Noi siamo disponibili, vogliamo salvarla;, questo è il disegno che vogliamo portare avanti". Occorre ragionare seguendo un'ottica diversa: sostegno al trasporto pubblico locale e non ingerenza nelle scelte di quanto, invece viene fatto dagli enti locali.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Carossa.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente.
Non voglio intervenire per cercare di spiegare più di tanto, in quanto l'Assessore Bonino ha già detto innumerevoli parole a tale riguardo, ma quando non si vuole intendere - ed è legittimo - non si intende.
Non so nemmeno se sia applicabile la richiesta del Consigliere Buquicchio: temo che se il Sindaco Chiamparino intervenisse qui a tale riguardo sarebbe sicuramente ben più duro di qualsiasi altro intervento dei Consiglieri della maggioranza. Quindi, chiederei di soprassedere a questa richiesta, assolutamente nell'interesse dell'opposizione.
Vorrei dire due cose, poi andremo avanti..Tanto ci divertiamo, qui: noi, come Lega, siamo abituati all'opposizione, quindi ci divertiamo e non ci spaventa stare qui: andiamo pure avanti.
Noi svolgeremo alcuni interventi per iniziare a spiegare, anche e soprattutto a coloro che non sono addentro alla questione GTT e alle questioni torinesi, il motivo per cui - così lo chiariamo anche ai cittadini - il PD fa un'opposizione durissima sulla questione trasporti così lo spieghiamo un po' a tutti quanti - naturalmente, proviamo a spiegarlo - e cominciamo a capirci.



(Commenti del Consigliere Gariglio)



CAROSSA Mario

Tutti quanti, naturalmente. Io sono democratico, siete compresi anche voi.
Quindi, faremo alcune puntate.
Abbiamo toccato sicuramente un nervo scoperto: è chiaro. Anzi, come suggeriva prima un collega, forse, essendo in ambito trasporti, abbiamo toccato una linea scoperta. È una linea che, soprattutto, rimanda alla questione prettamente torinese.
Presidente, quanti minuti ho a disposizione, due minuti?



PRESIDENTE

Tre minuti complessivamente.



CAROSSA Mario

Mi interrompo, poi proseguiremo nel discorso, così rispondiamo ai cari amici del PD. Grazie.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste d'intervento per dichiarazione di voto indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 164), sul quale l'Assessore Bonino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 170) presentato dai Consiglieri Reschigna, Boeti Lepri, Pentenero, Muliere, Motta A., Cursio, Negro, Artesio, Cerutti Ronzani: Dopo l'articolo 10 del ddl n. 12 inserire il seguente articolo: "Art. 10 bis (Modifiche della legge regionale 4 gennaio 2000, n. 1) L'articolo 4 della legge regionale 4 gennaio 2000, n. 1 è sostituito dal seguente 'Art. 4. (Funzioni e compiti amministrativi della Regione. Strumenti di programmazione) 1. La Regione esercita le seguenti funzioni che richiedono l'unitario esercizio a livello regionale: indirizzo, promozione, coordinamento e controllo di tutti i servizi di trasporto pubblico locale con particolare attenzione al servizio regionale al fine di garantire la necessaria integrazione tra le diverse modalità di trasporto programmazione della rete e dei servizi regionali di cui all'articolo 2 comma 1, lettera a) amministrazione dei servizi ferroviari di interesse regionale e locale nonché dei servizi aerei ed elicotteristici, dei servizi lacuali del lago Maggiore.
2. La Regione svolge le funzioni di cui al comma 1 attraverso l'elaborazione del piano regionale dei trasporti e del programma triennale dei servizi di trasporto pubblico locale.
3. Il piano regionale dei trasporti, pubblicato su base annuale, è lo strumento di indirizzo e di sintesi della politica regionale del settore ed in conformità con le indicazioni del piano regionale di sviluppo: fornisce contributo all'elaborazione del piano generale dei trasporti e costituisce lo strumento di indirizzo e coordinamento della pianificazione degli enti locali delinea l'assetto delle infrastrutture e dei servizi regionali e locali e li coordina con la rete delle comunicazioni internazionali, nazionali e locali individua i costi degli interventi e le priorità d'attuazione.
4. Il piano regionale dei trasporti è adottato dalla Giunta regionale previa acquisizione del parere della Conferenza permanente Regione Autonomie locali istituita ai sensi dell'articolo 6 della l.r. 34/1998. Il piano adottato è trasmesso al Consiglio regionale che lo approva con propria deliberazione.
5. Il programma triennale dei servizi di trasporto pubblico definisce d'intesa con gli enti locali: gli obiettivi di efficienza ed efficacia nella organizzazione e nella produzione dei servizi l'assetto quantitativo e qualitativo dei servizi minimi le risorse da destinare all'esercizio ed agli investimenti, specificando l'entità di quelle relative al trasporto ferroviario, la ripartizione tra servizi urbani ed extraurbani e quindi tra gli enti soggetti di delega la politica tariffaria per l'integrazione e la promozione dei servizi le modalità di attuazione e revisione dei contratti di servizio pubblico il sistema di monitoraggio dei servizi la rete e l'organizzazione dei servizi regionali amministrati dalla Regione e gli indirizzi di programmazione dei servizi regionali delegati agli enti locali.
6. Per l'acquisizione dell'intesa di cui al comma 5 il programma triennale è sottoposto all'esame della Conferenza permanente Regione-Autonomie locali.
7. Il programma triennale è approvato dalla Giunta regionale, previo parere della Commissione consiliare competente e previa consultazione delle organizzazioni sindacali confederali, delle associazioni delle aziende di trasporto e delle associazioni dei consumatori.
8. Per l'attuazione degli interventi di competenza regionale, la Giunta regionale predispone il programma di attuazione e spesa annuale e pluriennale, precisando l'ammontare dei finanziamenti e coordinandoli con quelli di altri soggetti erogatori di finanziamenti, pubblici e privati. Il programma è allegato al bilancio regionale di previsione.
9. Per l'espletamento delle funzioni inerenti i servizi ferroviari di cui al comma 1, lettera c), la Regione stipula, ai sensi dell'articolo 12 del d.lgs. 422/1997 e secondo le indicazioni dell'articolo 8 del d.lgs.
422/1997, come modificato dall'articolo 1, comma 1 lettera a) del d.lgs.
400/1999, accordi di programma con il Ministero dei trasporti con i quali sono stabiliti: l'attribuzione delle risorse trasferite per l'esercizio dei servizi attualmente gestiti dalla società Ferrovie dello Stato S.p.A.
i tempi e le modalità del subentro di cui all'articolo 8 del d.lgs.
422/1997, nonché i finanziamenti diretti al risanamento tecnico ed economico e le risorse per la gestione degli impianti e del servizio.
10. La Regione disciplina la gestione delle infrastrutture ferroviarie ad essa conferite con apposito regolamento e secondo le disposizioni previste dall'articolo 8 del d.lgs. 422/1997, come modificato dall'articolo 1, comma 1, lettera b), del d.lgs. 400/1999.
11. La Regione organizza i servizi di trasporto pubblico locale sui laghi oggetto di gestione governativa mediante apposite società, anche con la partecipazione degli enti locali interessati, secondo quanto previsto all'articolo 29.
12. Tutte le altre funzioni e competenze sono conferite agli enti locali individuati nei successivi articoli.'".
La parola al Consigliere Gariglio, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

destino che a luglio si debbano fare gli straordinari! Lo ricordano bene i colleghi che sono rimasti in aula per tre settimane, esattamente un anno fa, per approvare il nuovo Regolamento di cui oggi stiamo beneficiando.
Tra parentesi, ho visto con molto piacere che c'è una richiesta di discussione della legge n. 21: noi siamo interessati a capire quando verrà calendarizzato questo Consiglio straordinario perché può rappresentare l'occasione per recuperare un pezzo del dibattito e dei carteggi successivi per fare un po' il punto sulle scelte che abbiamo preso in quell'occasione.
Colleghi, vorrei ringraziare il Consigliere Carossa che ha voluto esprimerci la sua attenzione interloquendo coi noi: è sempre un fatto apprezzabile.
Abbiamo avuto finora un muro; un muro cortese e fatto di rispetto. Ma il collega Carossa, intervenendo poc'anzi, ha dimostrato attenzione per le nostre parole. Magari dirà cose che probabilmente noi non condividiamo, ma è sempre meglio parlarsi chiaramente, in modo costruttivo.
Noi siamo interessati a capire quali sono, nel gruppo di maggioranza che esprime anche il Presidente della Giunta, le ragioni che motivano questa scelta. Collega Carossa, noi non la condividiamo - del resto, lo sapete - ma non siamo pregiudizialmente contrari.
Vi diciamo, semplicemente, che se volete fare questa scelta, ci sono modi diversi per farla.
Collega Carossa, lei ci potrà rispondere: "Per noi siete irrilevanti, siete l'opposizione; alziamo un muro". Del resto, penso che abbiate anche lo strumento per farlo, dal momento che il nuovo Regolamento lo consente (col vecchio, invece, non era possibile). Contenti voi... Ne avrete tutta la paternità.
Noi stiamo cercando di dirvi che non siamo contrari a che si trovi una soluzione. Ma se dovete muovervi in questa direzione, evitate di andare su questo binario, perché vi porta a compiere dei gravi errori.
Volete entrare nel capitale sociale di aziende? Bene, facciamo passare il principio, però, che se la Regione entra nel capitale lo paga altrimenti creiamo un terribile precedente.
Volete gestire infrastrutture di trasporto pubblico? Bene, siamo d'accordo e lo abbiamo già ribadito. Ma ciò significa che la Regione l'Assessore Bonino e il Direttore del suo Assessorato, avranno modo di entrare in queste aziende, di mettere amministratori, di nominare commissari di gara o direttori dei lavori. Siamo d'accordo, è giusto: se la Regione mette i denari per le infrastrutture, che si faccia.
Volete entrare nel capitale sociale di aziende che erogano servizi pubblici? Bene, siamo d'accordo. Ma evitiamo di entrare nel capitale sociale della latteria di Domodossola; evitiamo di farlo in quello nel ciabattino di Borgata Parella! Evitiamo, insomma, di farlo in strutture non rispondenti alla mission che ha la Regione: occuparsi di attività di livello regionale.
Collega Carossa, grazie della disponibilità.
Siamo in attesa di poter interloquire e di poter sviluppare questo ragionamento.



PRESIDENTE

Mi permetto di precisare che la latteria è a Oira! Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

vero: discutiamo di trasporti; tranquillizzo il collega Carossa: è ancora lunga la discussione! Perché poi arrivano gli emendamenti sulle politiche sociali e sul sostegno al reddito... Quindi, se per caso non ha capito che stiamo discutendo degli articoli e non ancora, invece, degli emendamenti all'assestamento, sarà a quel punto che discuteremo di politiche sociali. Non è colpa nostra se nell'articolato non vi è alcun riferimento alle politiche sociali e al sostegno al reddito! Quindi la tranquillizzo, seguirà tutta un'altra partita: siamo solo agli inizi della discussione! Tranquillo, siamo agli inizi.
Successivamente, come ho detto, arriveremo agli emendamenti sulle politiche sociali e sul sostegno al reddito. Non ci siamo concentrati solo su questo: al momento stiamo approfondendo un articolo che comporta una rivoluzione dei trasporti. È chiaro qual è il problema? Il suo Assessore, intervenendo ieri sera, ha dichiarato che quest'articolo "rivoluziona" i trasporti piemontesi. Noi sosteniamo che non ha senso immaginare che un articolo con tali implicazioni venga discusso in sede di assestamento al bilancio. Ma se viene discusso e difeso con questa ostinazione nell'assestamento di bilancio, caro collega Carossa, ci sarà pure qualche motivo, no? Perché, altrimenti, non mi spiego per quale ragione vi incaponiate fino al punto di voler mantenere questo articolo a tutti i costi. Non vi è alcuna ragione: lo stralciate e si discute.
E torno alla questione (poi vado avanti anch'io, collega Carossa argomentando).
L'ostinazione con la quale difendere questo articolo non si spiega se non con il fatto che volete mettere in piedi una holding - che non si occupa di bruscolini, ma di trasporto (metro, trasporto locale, ferrovie e chi più ne ha, più ne metta). Una "holding" si configura come tante cose insieme. Presumo, allora, che la ragione per la quale vi ostiniate a difendere in questo modo tale operazione sia quella, perché altrimenti Assessore, avrebbe già detto: "Per l'amor di Dio, ci vediamo a settembre in Commissione". Avrebbe detto all'opposizione: "Chiedo di affrontare la questione con senso di responsabilità e di votare entro settembre un disegno di legge". Ma lei questo non lo ha fatto: si ostina ad approvarlo in questo provvedimento. Ve ne assumete la responsabilità - ma dietro non c'é soltanto un ragionamento sui trasporti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Riprendo il mio ragionamento interrotto prima per questioni di tempo ma anche per il fatto che l'Assessore Bonino forse era distratta - e magari non ha ascoltato.
Effettivamente, mi piacerebbe capire, parlando di trasporto locale qual è l'orientamento di questo Governo regionale rispetto al prolungamento della metropolitana fino a Cascine Vica. Non siamo riusciti, finora, ad avere una parola, né pubblica né privata, da parte dei rappresentanti di questo Governo regionale. Il progetto è depositato al CIPE da due anni. Da due anni, come tutti sanno, governa Berlusconi e non riusciamo a capire se l'orientamento del Governo è di finanziare o meno questo tratto. La Regione ha dato - immagino che questo Governo regionale mantenga l'impegno assunto dal Governo regionale precedente - la disponibilità a cofinanziare l'opera la stessa disponibilità viene dalla Provincia di Torino e, sia pure in tempi difficili da un punto di vista economico per i Comuni, viene altresì da parte dei Comuni di Rivoli e di Collegno, i quali si impegnano per circa 8 milioni di euro (ovviamente, nell'arco degli anni necessari a realizzare la metropolitana). È uno sforzo rilevante che andrebbe premiato da un Governo nazionale attento alle esigenze dei cittadini.
Quello che vorrei capire - naturalmente se l'Assessore riterrà, nella sua replica, di fare un cenno a quest'argomento - è se questo Governo regionale intende mantenere questo impegno, dal momento che lo stesso Presidente Cota, in campagna elettorale, aveva dichiarato che se il Governo di centrodestra attualmente a livello nazionale ci fosse stato anche a livello regionale, i cittadini del territorio ne avrebbero tratto vantaggio.
Vorrei capire se il Presidente intende spendersi con il Presidente dei Consiglio o con il Ministro competente perché il Governo, finalmente finanzi quest'opera indispensabile per gli abitanti di quel territorio.
Del sistema ferroviario metropolitano e delle compensazioni parleremo nei prossimi emendamenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
Prima ho provato ad argomentare, forse in modo un po' leggero ma comunque essenziale, la ragione per cui mi pare che la pretesa della Regione di entrare nel capitale sociale di società che gestiscono il trasporto pubblico locale, sia inopportuna e irragionevole, in riferimento a leggi dello Stato. Probabilmente ho insinuato qualche dubbio nel pensiero dell'Assessore, che vedo anche un po' inquieta. Forse si rende conto di avere a che fare con una scelta non facile e molto - molto - delicata, i cui esiti probabilmente vanno oltre le sue intenzioni, più o meno nobili (sue o di chi in qualche modo l'ha ispirata rispetto a questa decisione così importante e per noi così improvvida).
Le faccio un appello personale, Assessore, non di contenuto ma legato alla sua sensibilità: proprio in riferimento a questa decisione così difficile, così delicata e così foriera di grandi novità, pensiamo sia utile un'ulteriore riflessione, proprio avendole dimostrato, credo senza possibilità di smentita, che il suo disegno è contrario alla legge dello Stato che individua un'articolazione delle funzioni in capo a diversi soggetti amministrativi.
Questa è la mia argomentazione, che mi piacerebbe fosse confutata, ma credo sia difficile, quindi ci aspettiamo che lei possa avere un sussulto un fremito di orgoglio, di dignità e ci possa dire: "Bene, forse è il caso di pensarci ancora un attimo; facciamo un passo indietro" - che per noi sarebbe, in realtà, un passo avanti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Su quest'articolo, e su tutti i ragionamenti connessi alla proposta che contiene sono già state dette tante cose. Innanzitutto credo, sia per l'articolo in sé sia per la rappresentazione che l'Assessore ha fatto nella giornata di ieri, che questo sia il classico articolo che non dovrebbe stare nell'articolato dell'assestamento di bilancio.
La proposta, così come ci è stata rappresentata, è una proposta sicuramente ambiziosa che si porta dietro una riorganizzazione e una rivisitazione complessiva delle politiche regionali rispetto al tema dei trasporti. Comprimere e circoscrivere una riflessione di questa natura, con tutte le implicazioni che comporta, dentro la discussione di un articolo sull'assestamento di bilancio, credo sia sbagliato. Concettualmente sbagliato.
Personalmente credo - lo dico adesso perché è il mio primo intervento su quest'articolo - che sarebbe cosa saggia - vista la disponibilità, come già dichiarato da parecchi colleghi del nostro Gruppo, a ragionare nel merito di questo tema, con i tempi e i percorsi che la proposta di una norma di legge su questo tema comporta (audizioni, confronto con le parti sociali e una verifica delle ricadute, delle implicazioni) - addivenire ad un lavoro in Commissione e al voto in aula, di una norma in cui abbiamo valutato e approfondito tutti gli aspetti.
Ieri ho sentito colleghi molto più preparati e competenti di me sulla materia, citare la necessità di precisazioni e la possibile presenza di implicazioni tali da far sì che comprimerle in un "sì" o un "no" così come ci è stato proposto, sarebbe, oltre che sbagliato, non utile a realizzare qualcosa di buono per il Piemonte. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Arrivati a questo punto mi chiedo se, da parte dell'Assessore e della maggioranza, non si voglia operare un'ulteriore riflessione e ripensamento sul punto.
Mi sembra del tutto evidente che l'ostinazione a mantenere l'articolo 11 all'interno del provvedimento di assestamento di bilancio sta creando una situazione di stallo all'interno del Consiglio regionale, peraltro su una materia di grande importanza su cui abbiamo detto di non avere alcuna pregiudiziale a discuterla ampiamente nel merito, purché la sede sia giusta, cioè la Commissione, e lo strumento sia quello giusto, cioè un disegno di legge.
Non dobbiamo però nasconderci che su tutta questa partita ci sono importanti questioni da esaminare ed è importante capire bene - esattamente bene - nella costruzione di tutto il processo di rete del trasporto all'interno della realtà piemontese, come dovrebbero essere svolti al meglio i compiti di programmazione della Regione, quelli di coordinamento delle Province e quella di gestione diretta da parte dei vari Enti locali all'interno del nostro territorio.
Pertanto, mi chiedo se, arrivati a questo punto, non si intenda operare un ordine di riflessione, arrivando ad una riscrittura del testo e soprattutto, a togliere, all'interno di questo testo, la possibilità di costituzione o la partecipazione, anche indiretta, di una o più società pubbliche, cui affidare la gestione del trasporto pubblico di interesse regionale; "interesse regionale" che peraltro, come aveva chiarito molto bene il collega Gariglio ed altri nel dibattito di ieri, non trova neanche una definizione certa.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Giunta regionale. Prego, Assessore Bonino.



BONINO Barbara, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Penso sia più che opportuno dare qualche risposta, tornando a confermare i ragionamenti oggetto del mio intervento di ieri e, magari aggiungendo qualche elemento di riflessione che può sembrare, almeno a me utile.
Parto dalla necessità di chiarire qual è stata la disponibilità, anche se ha già ben anticipato il Capogruppo Pedrale, data da parte della Giunta rispetto ad un percorso che ritenevamo e riteniamo il più adatto a garantire una vera partecipazione del Consiglio, secondo i propri ruoli e con la finalità specifica di intervenire nell'indirizzo di quella rivoluzione del trasporto pubblico regionale, a cui è stato più volte fatto riferimento nel corso degli interventi dei colleghi.
Non ho parlato di rivoluzione riferendomi a questo articolo; non lo è.
Si tratta di un articolo che autorizza la Giunta regionale a promuovere - a "promuovere" - la costituzione di società e, quindi, lascia tutto lo spazio affinché la costituzione vera e propria delle società rientri in un percorso condiviso anche dal Consiglio, con le modalità preposte, che credo sia interesse di tutti vedere esplicitarsi attraverso i lavori della Commissione e attraverso le normali procedure che permettono il coinvolgimento del Consiglio.
Dico questo perché la nostra disponibilità è stata data secondo un percorso che comunque seguiremo, a prescindere da come finisca questa vicenda legata all'articolo 11 del nostro assestamento di bilancio.
L'obiettivo è di portare in Commissione, a partire da settembre l'impostazione che la Giunta intende dare al sistema di trasporto regionale.
"Rivoluzionare": questo certamente sarà il nostro obbligo. In proposito ha certamente ragione il collega Gariglio, siamo sulla stessa barca.
Rivoluzionare il sistema di trasporto non significa intervenire nelle società con secondi fini, oppure immaginare chissà quale macchinazione di ingegneria societaria; rivoluzionare significherà riuscire a sopprimere i rami secchi e utilizzare le poche risorse che, nel complesso, ci sono e comunque già oggi sono scarse rispetto alle esigenze in una logica di ottimizzazione del servizio, che preveda una regolazione diversa del sistema ferroviario, del sistema di trasporto su gomma e dei servizi dedicati della metropolitana nell'area torinese.
Quindi, dovremo costruire un modello differente che eviti le sovrapposizioni e che ci consenta di fornire un servizio in ogni ambito del Piemonte, dove questo sia richiesto, attraverso una logica di programmazione molto più attenta. Molto più attenta.
Sappiamo perfettamente che, fino ad oggi, quest'attenzione è mancata.
Io vorrei chiedere ai colleghi che, autorevolmente, mi hanno preceduta, non soltanto sedendo in questi banchi, ma anche dando il loro prezioso contributo in qualità di Consiglieri regionali: ma in questi anni avete avuto occasione di rilevare che qualche stortura si stava delineando nel sistema del trasporto? Avete avuto modo di rilevare che mancava una vera attività di programmazione? Avete avuto modo di rilevare l'anomalia delle gare? Lei, Consigliere Gariglio, su questo tema certamente ha competenze da vendere.
L'anomalia delle gare che hanno interessato le province piemontesi e che non hanno consentito un euro d'economia e neppure l'efficientamento del servizio! Avete avuto modo di rilevare che abbiamo perso l'occasione perché queste gare dovevano servire per consentirci di spendere di meno e di dare più servizi? Ci siamo accorti - tutti insieme - che questo non è accaduto? E che lo status quo è stato confermato, a dispetto della necessità di migliorare la situazione? Allora il problema non è questo articolo, non è il fatto che la Regione intenda entrare nel ramo di GTT, che tratta del trasporto pubblico locale torinese con una percentuale irrisoria, attraverso una holding, e quindi non con un ruolo diretto di partecipazione. L'anomalia sta, semmai, nella modalità con cui GTT, nel corso degli anni, ha potuto beneficiare del sistema di sostegno da parte della Pubblica Amministrazione, delle risorse che la Pubblica Amministrazione ha riversato nel contenitore GTT.
Guardi, collega: molti di voi hanno ragione quando si insospettiscono e pensano che anche la Regione Piemonte di oggi possa avere degli interessi strani e che entrare in GTT corrisponda a chissà quali logiche. Perché GTT è sempre stata gestita con queste logiche! Perché GTT è sempre stata oggetto di attenzione per chi pensava di utilizzarla per carriere aziendali, per chi pensava di poterla utilizzare anche come sfera e bacino di influenza. Quindi forse è legittimo interrogarsi da parte di chi, per tanti anni, ha visto accadere queste cose, ha visto i soliti nomi che si spostavano da un ruolo all'altro, per poi tornare magari al punto di partenza.
Quindi capisco che, dal vostro punto di osservazione, sia anche legittimo dire: "Mah, non è che adesso questi signori si presentano con le medesime intenzioni di quelli che stavano lì dentro fino a poco tempo fa e che continuano ad essere lì dentro? Forse, magari sono passati a InfraTO si sono spostati in qualche altra situazione?". Comunque, sappiamo perfettamente che è vero: da una parte si va in pensione, per entrare poi in un altro modo, da una porta di servizio. Quindi, avete ragione a preoccuparvi di questo e io su questo elemento vi posso rassicurare, perch la costituzione di questa holding non andrà a creare delle società finalizzate a creare posti, stipendi, eccetera.
La partecipazione della Regione ha una funzione di controllo: servirà a garantire che questo non accada più e che GTT possa erogare veramente un servizio, magari anche - se attraverso le procedure che immagino al Comune di Torino - con la collaborazione dei privati, perché io credo molto: le società che immagino sono società dove la parte pubblica è presente con un ruolo molto marginale e dove la parte gestionale viene affidata a quei privati che sono in grado di portare un know how in termini di managerialità utile per lo sviluppo positivo dell'azienda e per l'erogazione di servizi anche a costi più ridotti per il pubblico.
Quindi, il disegno generale oggi non è misterioso. Noi oggi stiamo trattando di un articolo che deve passare per consentirci in maniera molto chiara, perché voi sapete perfettamente che i tempi non ci consentirebbero di fare altrimenti, di attivare questa partecipazione all'interno della holding prima, prima che il Comune di Torino affidi la gestione del servizio di TPL.
Voi sapete - mi auguro - che sia anche un'opzione condivisa da tutti che GTT ha intenzione di candidarsi per l'aggiudicazione di questo servizio quando io auspico che GTT possa essere un punto di riferimento lo faccio nell'interesse dei lavoratori di GTT, lo faccio nell'interesse di un patrimonio che è patrimonio pubblico e in quanto tale va difeso e tutelato da tutte i Istituzioni, ma ritengo che la Regione Piemonte oggi non possa perdere quest'occasione di sostenere un'importante azienda dando un contributo anche ai fini del miglioramento della sua funzionalità.
Abbiamo la necessità quindi di approvare oggi questo articolo che ci consenta di promuovere attraverso la sottoscrizione del protocollo d'intesa, la realizzazione della holding.
Non ci sono ragioni strane. La contingenza determina l'urgenza. E la contingenza è determinata dalla necessità del Comune di Torino di mettere a bando il TPL.
Per quanto riguarda le questioni poi riguardanti le altre realtà in cui la Regione, le Regioni sono presenti all'interno dell'assetto societario di società di trasporto, beh, la cosa più immediata che viene da pensare riguarda la Lombardia. Voi sapete perfettamente che Le Nord è una società regionale e quindi la Regione Lombardia ha una parte importante nell'esercizio del trasporto regionale. Ma penso anche alla Calabria, che è un'altra realtà dove questo avviene.
Quindi non credo che vi siano delle anomalie nell'idea che noi abbiamo di poter intervenire in società che si occupino di trasporto pubblico credo che giuste siano le preoccupazioni rispetto al ruolo che poi dovrebbe avere la Regione nel caso in cui le partecipazioni societarie si trasformassero in oneri insopportabili e con questo obiettivo ben chiaro in mente, abbiamo previsto anche nella definizione del protocollo d'intesa tutta una serie di misure che ci consentono una gestione separata, collega Gariglio, soprattutto dell'indebitamento. Perché tutti si preoccupano oggi di che cosa accadrà, di GTT e se poi la Regione dovrà metterci dei soldi eccetera.
Mi risulta strano che persone così bene informate non si siano per preoccupate dell'ingresso della Regione in InfraTO, dove il conferimento di infrastrutture è conferimento di infrastrutture già indebitate e gravate da debiti e da ipoteche! Se la Regione entra... Com'è, colleghi, che nessuno si preoccupa di chiederci quali sono le modalità con cui noi pensiamo di affrontate questo tema importante? Noi entriamo in InfraTO al 50% e scopriamo che in InfraTO sono stati conferiti da parte del Comune di Torino tutta una serie di beni infrastrutturali che sono gravati da pesanti debiti. Ebbene, questo è un tema del quale dobbiamo occuparci e del quale ci siamo occupati nella definizione anche di misure cautelari (definiamole così) nel Protocollo d'intesa.
Non possiamo chiamarci fuori, dicendo che le cose stanno così e che quindi noi non partecipiamo. No: noi partecipiamo e portiamo, anzi un'indicazione. E sapete qual è l'indicazione che noi portiamo, per esempio, nella partecipazione di InfraTo? È che riteniamo che una società delle infrastrutture debba svincolarsi più velocemente possibile da quel tipo di indebitamento funzionale al trasferimento di risorse nelle casse del Comune di Torino, e debba funzionare per garantire che, dai canoni che InfraTo percepisce a seguito dell'affitto delle infrastrutture, possano derivare risorse per completare la realizzazione delle infrastrutture del territorio. Noi sosteniamo che questo potrebbe essere un discorso ragionevole. Sì, InfraTo deve essere un obiettivo condiviso, a patto che le risorse che InfraTo è in grado di generare servano, per esempio, per completare la linea metropolitana, ancora oggetto di attese e di richieste assolutamente condivise nell'interesse del territorio. Però oggi sono finiti i tempi in cui bastava rivolgersi a qualcun altro per chiedere i soldi: bisogna anche trovare il modo di far rendere ciò che abbiamo sul territorio e di farlo rendere nella maniera giusta. Perché se i soldi di una società delle infrastrutture vengono invece utilizzati per altri scopi io credo che l'obiettivo sia fortemente mancato e non si capisce neanche la necessità di realizzare questa società di infrastrutture.
Il ragionamento complessivo, cari colleghi, sta dunque in questi termini: abbiamo una contingenza che discende dalla necessità di ratificare il protocollo di intesa con il Comune di Torino e di addivenire alla costituzione dell'assetto societario previsto nel protocollo di intesa prima che siano esplicate le procedure di gara che sono riferite al TPL della Città di Torino. Non c'è nessun mistero rispetto alla ragione per cui si forza sulla tempistica: siamo costretti a forzare sulla tempistica. La cosa non ci piace, non piace legittimamente anche a molti colleghi della maggioranza che, a differenza di tanti altri che quando siedono tra i banchi della maggioranza dimenticano le sensibilità istituzionali, hanno più volte tentato in questi giorni di indicare strada alternative, proprio per non svuotare il Consiglio delle proprie prerogative e competenze. Sono stati i primi a sollecitare la Giunta, affinché prendesse l'impegno per individuare un percorso che preveda il coinvolgimento in fase istruttoria della Commissione e poi il dibattito consiliare per l'approvazione della legge.
Rispetto a questo, io prendo un impegno, che mi auguro possa esplicitarsi anche in un ordine del giorno. Ma certamente la risistemazione, la riprogrammazione del servizio di trasporto pubblico regionale sarà oggetto di un disegno di legge. A settembre, noi cominceremo il percorso in Commissione con il coinvolgimento degli Enti Locali, delle associazioni di categoria, di tutti i soggetti che avranno voglia e titolo di dare un contributo, nell'interesse del miglioramento di un servizio che ha grande bisogno di essere oggetto di un ripensamento. Grazie.



PRESIDENTE

Passiamo alle dichiarazioni di voto. Ha chiesto la parola il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente Cattaneo.
Personalmente, non condivido praticamente nulla delle dichiarazioni dell'Assessore, se non la volontà, che ha appena enunciato, di mettere mano ad un disegno di legge: questa è un'iniziativa lodevole; non è stata presa dalla Giunta precedente, secondo me in modo sbagliato; quindi ben venga il fatto di metterci a lavorare.
Sull'anomalia delle gare, caro Assessore, faccio questa osservazione: le gare le hanno fatte le Province. Può piacere oppure no, però la Regione ad iniziare dal suo pre-predecessore, l'Assessore Casoni - ha percorso una strada con le Province, ha dato loro queste competenze e le Province hanno esercitato la loro sovranità. O noi rispettiamo la sussidiarietà e l'autonomia degli Enti Locali, oppure la cambiamo. Quello che non è stato fatto dalle gare sarà fatto dai tagli del 25% che adesso arriveranno.
Quando lei cita la Regione Lombardia, Assessore Bonino, fa una citazione a sproposito. La Regione Lombardia non ha nessuna azienda che gestisce il TPL urbano, nessuna che gestisce il TPL extraurbano; ha la partecipazione in un'azienda - le Ferrovie Nord Milano - che fa esercizio ferroviario, perché questo servizio ha una dimensione ultra provinciale, di livello regionale. È la stessa strada che la Giunta Bresso aveva iniziato a intraprendere ed è una strada che potrebbe portare la Regione ad acquistare al 100% l'attuale ramo ferroviario di GTT, strada su cui si potrebbe ampiamente discutere e discettare, ma su cui nessuno di noi, in buona fede può avere delle preclusioni; perché sta nelle cose che le Regioni, siccome sono già proprietarie dei binari e dei vagoni ferroviari, rilevino anche l'attività di esercizio. Questo è possibile, Assessore Bonino: non è possibile che la Regione si occupi della linea bus 65, del tram 4, dei parcheggi e di altre cose simili. Comunque, se ha delle informazioni diverse sulla Regione Lombardia, per cortesia ce le venga a dire.
Per quanto riguarda, invece, gli interessi, i destini e le carriere in GTT, io penso che l'abbiano informata male. Poiché so che le persone che hanno seguito e trattato le questioni di cui stiamo discutendo col Comune sono suoi familiari, si informi meglio da loro perché le hanno riferito queste informazioni in malo modo. Quindi vada a vedere. Se ci sono responsabilità, colpite i familiari, colpite le persone interessate dalla cattiva gestione. Se qualcuno ha, in qualche modo, delle responsabilità gestionali, andatelo a toccare.
Per quanto mi riguarda, nei miei anni ho gestito in un modo che è sotto gli occhi di tutti. Può essere criticato oppure no: ammetto ogni critica legittima nei miei confronti. Andate a verificare: non ho alcun scheletro nell'armadio. Quando degli amici di partito della collega Bonino hanno voluto evocare degli scheletri - penso al caso del deposito di Rivarolo si sono ritrovati una mia denuncia penale contro ignoti. Adesso sappiamo che le persone in questione non sono più ignote, perché hanno ammesso di aver scritto le lettere anonime girate nel deposito di Rivarolo; queste lettere hanno adesso un responsabile. Io ho chiesto che si proceda contro il responsabile, per cui la Procura della Repubblica potrà verificare se le cose oggetto di queste denunce in senso politico sono vere oppure no.
Vediamole in campo aperto: nessuno di noi ha delle cose da nascondere.
Grazie.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste d'intervento per dichiarazione di voto indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 170, sul quale l'Assessore Bonino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Ricordo ai colleghi che alle ore 14.30 si svolgerà il punto relativo al "question time".
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 13.16)



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