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Dettaglio seduta n.268 del 12/09/12 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(Alle ore 10.00 il Presidente Cattaneo comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(Alle ore 10.30 il Presidente Cattaneo comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.00)



(La seduta ha inizio alle ore 11.00)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione ed è stato approvato nella seduta di ieri, 11 settembre 2012.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Marco, Casoni, Comba, Cota Giordano, Montaruli, Pedrale, Ronzani, Sacchetto e Tentoni.
Comunico che il numero legale è 26.


Argomento: Tempo libero

Richiesta, da parte del Consigliere Taricco, affinché l'ordine del giorno n. 768 "Ciclovia del fiume Po: un'opportunità da cogliere", presentato dai Consiglieri Taricco, Reschigna, Motta A., Muliere, venga considerato collegato all'ordine del giorno n. 863 "Costituzione tavolo 'Progetto VenTO'" presentato dai Consiglieri Cerutti, Angeleri, Artesio, Biolé, Bono Buquicchio, Cantore, Carossa, De Magistris, Formagnana, Gariglio, Gregorio Goffi, Lepri, Lupi, Manica, Marinello, Negro, Novero, Pentenero, Placido Ponso, Reschigna, Taricco, Tiramani


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Nella giornata di ieri è stato iscritto all'o.d.g. un ordine del giorno relativo al progetto "VenTo".
Chiederei che fosse iscritto, prima o dopo di tale ordine del giorno un ordine del giorno da me presentato con altri cofirmatari in data 15 maggio u.s., che riguarda la ciclovia del Po che, di fatto, è il ragionamento generale.



PRESIDENTE

Lo riteniamo collegato, quindi nel pomeriggio, se ci saranno le condizioni, affronteremo anche quello.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Proseguimento disegno di legge n. 153 "Nuove modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo)"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 153, di cui al punto 2) all'o.d.g.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
L'ultima seduta in cui ci siamo occupati di questo provvedimento è stato il 2 agosto.
In quella data era stato posto in votazione l'emendamento rubricato n. 195) relativo all'articolo 2.
La votazione era risultata non valida per mancanza del numero legale.
Comunico che il numero legale è salito a 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 195), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 196 presentato dai Consiglieri Buquicchio, Ponso e Stara: Al comma 1 dell'articolo 3 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo) come sostituito dall'articolo 2 del ddl 153, dopo le parole "Disciplina d'uso del territorio" sono inserite le parole "secondo criteri di prevenzione e riduzione o di eliminazione dei rischi di efficienza ambientale, di riqualificazione territoriale".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 196), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Si sono verificati problemi tecnici durante la votazione, che annullo.
Indìco nuovamente la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 196) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
I problemi persistono; facciamo intervenire il servizio tecnico.
Il numero legale è 27.
La seduta è sospesa.
(La seduta, sospesa alle ore 11.06 riprende alle ore 11.10)



PRESIDENTE

La seduta riprende L'emendamento rubricato n. 196), per le ragioni che ho detto prima - non era stato registrato il voto del Consigliere Lupi, che ha dichiarato essere contrario - è respinto.
Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 204), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 201), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 203), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 204), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 206), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 205), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 489), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 490), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 491), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Invito i Consiglieri a rimanere ai propri posti. Grazie.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 202), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 492), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 493), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 207), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 208), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 494), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 497), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 344), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 498), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 499), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 211), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 500), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 501), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



(Il Consigliere Reschigna fa notare che non è stato raggiunto il numero legale perché il Presidente Cattaneo non ha votato)



PRESIDENTE

Io non voto e, quando apro la votazione, sono il primo presente: è automatico.
Ad ogni modo, è mancato il numero legale e i nostri lavori sono aggiornati di mezz'ora.



(Proteste del Consigliere Angeleri)



PRESIDENTE

Consigliere Angeleri, io ho richiamato i colleghi Consiglieri a rimanere al loro posto e a votare. Mi scusi, ma uno può essere qui ed è nel suo diritto anche non votare.
Io faccio il Presidente e tutelo il Consiglio regionale. Può essere che un suo collega, nostro collega, abbia ritenuto di non votare: o lo dice altrimenti io do l'esito della votazione.
Io comunque non ho votato - come sempre - ma sono presente, perch ricordo che, quando apro la votazione, sono il primo presente diversamente, non potrei presiedere e non si potrebbe aprire la votazione.
Pertanto, i nostri lavori sono aggiornati alle ore 11.56.



(La seduta, sospesa ore 11.27 riprende alle ore 11.57)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Dispongo la ripetizione della votazione sull'emendamento rubricato n. 502.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 502), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 503), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 504), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 505), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 209), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 210), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 495), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 212), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Gli emendamenti rubricati n. 323) e n. 325) presentati dai Consiglieri Artesio e Stara sono uguali, pertanto l'esito della votazione dell'emendamento n. 323) sarà esteso all'emendamento n. 325).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 323), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 506), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 507), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 213), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 214), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 508), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 510), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 511), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 509), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 496) così come modificato, sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 512), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 215), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 216), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 513), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 514), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 515), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 516), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 517), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 217), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 218), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 263 sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 219), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 220), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 221), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 518), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 519), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento rubricato n. 324 è ritirato e viene sostituito dal n. 324bis.
Anche se siamo in sede di votazione ritengo di dare la parola al Vicepresidente Cavallera perché ha una proposta per la sua riformulazione.
Prego, Vicepresidente Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie. A fronte di questo ritiro, ho presentato una riformulazione perché questo emendamento tratta la materia della cartografia ed è stato inserito all'interno delle strategie di informatizzazione dell'urbanistica con tutti i riferimenti che da un punto di vista tecnico andavano formulati. È dunque pronto l'emendamento della Giunta.



PRESIDENTE

Consigliera Artesio, se lei condivide questa riscrittura le chiedo di avvicinarsi alla Presidenza per apporre la sua firma in calce al testo riformulato.
L'emendamento rubricato n. 324bis che sostituiva il n. 324 è ritirato e viene sostituito dunque dall'emendamento n. 324ter per il quale chiedo un attimo di attenzione, dal momento che non è ancora in linea sui portatili dei Consiglieri. Ne do lettura.
Emendamento rubricato n. 324ter) presentato dal Vicepresidente Cavallera e dalla Consigliera Artesio: Modifica dell'art. 2 del disegno di legge n. 153. Comma 1.
Il comma 3 dell'art. 3 della l.r. n. 56/1977, come sostituito dall'art. 2 del disegno di legge n. 153, è sostituito dal seguente: 3) La Regione, sentite le Province, la Città metropolitana ove istituita, i Comuni, le Unioni di Comuni e, ove delegate, le Comunità montane e le Associazioni di Comuni, promuove con apposito provvedimento della Giunta la gestione integrata del sistema informativo geografico regionale quale riferimento conoscitivo fondamentale per la valutazione, l'elaborazione e la gestione telematica degli strumenti di pianificazione. Gli Enti territoriali conferiscono i dati conoscitivi fondamentali per la formazione del sistema informativo geografico regionale. Con apposito provvedimento la Giunta regionale definisce le modalità per l'accesso di tutti i cittadini al sistema informativo geografico regionale.
Prima di procedere alla votazione, ricordo che il numero legale è 29.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 324ter).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 520), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 521), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 197), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 225), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 224), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 223), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 222), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 226), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 522), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 199), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 198), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 523), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 524), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento rubricato n. 227) è ritirato.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.29 riprende alle ore 12.30)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
L'emendamento n. 227), ritirato, viene sostituito, sempre a firma del Consigliere Buquicchio e in accordo con la Giunta regionale (è visibile in rete), con l'emendamento n. 227) bis.
Emendamento rubricato n. 227) bis presentato dal Consigliere Buquicchio: "1. Dopo il comma 3 dell'articolo 3 della l.r. 56/1977 come sostituito dall'articolo 2 del disegno di legge n. 153 è aggiunto il seguente: 3bis. Al fine di garantire la conoscenza degli strumenti di cui al comma 1 durante i processi di formazione, approvazione e gestione, tutte le amministrazioni devono prevedere un punto di accesso gratuito per la visione degli atti telematici a favore dei cittadini" Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 227) bis, sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 200), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 2, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 bis Emendamento rubricato n. 321) presentato dai Consiglieri Artesio e Stara: "Istituzione dello strumento partecipativo del Dibattito pubblico da utilizzarsi in occasione dell'adozione degli strumenti di pianificazione territoriale (PTCP, PTCM, PTO e PRG) e sui grandi interventi.
Per i grandi interventi con possibili rilevanti impatti di natura ambientale, territoriale, sociale ed economica, l'Autorità può organizzare un dibattito pubblico sugli obiettivi e le caratteristiche dei progetti nella fase antecedente a qualsiasi atto amministrativo inerente il progetto preliminare.
Il dibattito pubblico può essere organizzato anche nelle fasi successive a quella di cui al comma 1 soltanto su richiesta del soggetto pubblico cui compete la realizzazione del grande intervento.
La domanda di organizzare un dibattito pubblico può essere avanzata da: il soggetto proponente il grande intervento, pubblico o privato il soggetto che contribuisce alla realizzazione dell'intervento gli enti locali territorialmente coinvolti almeno lo 0,50 per cento dei cittadini, degli stranieri o degli apolidi che hanno compiuto sedici anni, regolarmente residenti nella Regione, anche su iniziativa di associazioni e comitati.
L'Autorità provvede con atto motivato entro trenta giorni dalla presentazione della domanda, dopo aver acquisito il parere degli enti pubblici interessati e dei delegati dei proponenti; la mancata espressione del parere entro il termine previsto non impedisce la decisione dell'Autorità.
L'Autorità può chiedere ai proponenti approfondimenti e documentazione di carattere tecnico sul progetto sul quale si intende attivare il processo partecipativo.
Ai fini dell'accoglimento della domanda, l'Autorità valuta se l'impatto dell'intervento è rilevante e verifica che non sia stato adottato alcun atto amministrativo inerente il progetto preliminare".
L'emendamento lo diamo per illustrato.
Non essendoci richieste di intervento né in sede di discussione generale n in sede di dichiarazioni di voto, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 321), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 2 ter Emendamento rubricato n. 320) presentato dai Consiglieri Artesio e Stara: "Per lo svolgimento del dibattito pubblico si prevede che con lo stesso atto che accoglie la domanda di dibattito pubblico, l'Autorità ne dispone l'apertura e stabilisce la durata del dibattito, non superiore a sei mesi salvo proroghe motivate per non oltre tre mesi; stabilisce le fasi del dibattito in modo da garantire la massima informazione tra gli abitanti coinvolti e promuovere la partecipazione ed assicurare l'imparzialità della conduzione, la piena parità di espressione di tutti i punti di vista e di eguaglianza nell'accesso ai luoghi e ai momenti di dibattito.
Nomina il responsabile del dibattito pubblico individuandolo fra soggetti esperti nelle metodologie e nelle pratiche partecipative, definendone gli specifici compiti.
L'atto di cui al comma 1 è pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione (BUR) e comunicato alla competente commissione consiliare.
L'apertura del dibattito pubblico sospende l'adozione o l'attuazione degli atti amministrativi di competenza regionale connessi all'intervento oggetto del dibattito pubblico.
Per gli atti amministrativi di competenza di enti locali, la sospensione di cui al comma 3 opera nel caso in cui l'ente interessato abbia sottoscritto il protocollo di cui all'articolo 18 o comunque qualora l'ente decida in tal senso. La sospensione è relativa agli atti la cui adozione o attuazione può prefigurare una decisione che anticipi o pregiudichi l'esito del dibattito pubblico.
L'Autorità indica gli atti amministrativi che è necessario sospendere ai sensi dei commi 3 e 4.
Nel caso in cui il dibattito pubblico intervenga in una fase successiva all'adozione di atti inerenti il progetto preliminare, ai sensi dell'articolo 2 bis, comma 2, la sospensione non concerne gli atti regionali o locali da adottarsi entro termini perentori previsti da leggi statali ovvero derivanti da obblighi comunitari".
Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio per l'illustrazione; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
I due emendamenti, in particolare questo che stiamo illustrando, che è un emendamento aggiuntivo, insistono su una delle questioni di principio fondamentale con le quali il nostro Gruppo intende caratterizzare la discussione, relativamente al disegno di legge.
Come abbiamo già detto, la preoccupazione rilevante è che, in nome della semplificazione amministrativa e dello snellimento procedurale, si impedisca l'adeguata partecipazione dei soggetti interessati dal procedimento nella presentazione di osservazioni.
In questo disegno di legge complessivo riveliamo quello che riteniamo essere un limite e un anacronismo della situazione attuale, che dovrebbe sempre più puntare ai processi di democrazia partecipativa e di coinvolgimento nel processo decisionale.
Già con gli emendamenti precedenti relativi all'articolo 1 abbiamo cercato di introdurre questo concetto. In questo particolare emendamento che è di carattere aggiuntivo, diamo un ordine e una procedura alle modalità con le quali riteniamo debba essere svolto il dibattito pubblico.
Questo perché crediamo che la questione non possa essere risolta meramente nella forma della consultazione, meramente nella forma dell'esposizione e meramente nella forma della pubblicazione.
Se crediamo veramente alla necessità della consapevolezza delle comunità locali, rispetto ai cambiamenti conseguenti alla programmazione territoriale in cui sono coinvolti, occorrerà procedere alla costruzione di un vero e proprio dibattito pubblico. Si potrà dire che quanto noi proponiamo risponde ad un'idea ottimistica dei livelli di interesse della comunità locale alle sorti del proprio territorio, e che attribuiamo un valore alla partecipazione che rischia di fare da contrasto alla semplificazione delle decisioni, ma voglio obiettare, ai detrattori di queste mie proposte, il fatto che procedure come queste non solo sono particolarmente utilizzate in altri contesti europei, ma appartengono alla legislazione di alcune Regioni italiane, dalle quali legislazioni ho mutuato la proposta che sottopongo all'attenzione del Consiglio e che quindi la praticabilità di questa forma è già concretamente dimostrata.
Si tratta, quindi, di un semplice esercizio di volontà politica che io spero questo Consiglio ritrovi in questa particolare e sensibile materia che è la programmazione urbanistica.



PRESIDENTE

aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Avevo già visto e letto l'emendamento n. 320) presentato dalla Consigliera Artesio e credo che si tratti di un passo importante per quanto riguarda la condivisione di quella che è la pianificazione e di quella che è la risultanza di strumenti urbanistici ai vari livelli; ritengo che sia importante, soprattutto acquisendo le istanze e le situazioni di volontà partecipativa che nascono probabilmente da un momento in cui davvero la possibilità e l'imperativo della delega rispetto ai temi urbanistici, ma anche rispetto ad altri temi, ha raggiunto livelli piuttosto considerevoli.
Credo che sia importante, in una modifica di legge così strutturale rispetto alle linee urbanistiche regionali, inserire - infatti ringrazio la Consigliera Artesio di aver così ben elaborato questo emendamento - la possibilità dello svolgimento del dibattito pubblico. Sappiamo altresì che esistono realtà che da tempo utilizzano questo tipo di strumento.
Sicuramente è anche molto importante la richiesta da parte dei cittadini consapevoli che l'attenzione su tutto quanto riguarda la pianificazione urbanistica e territoriale è crescente, soprattutto dal punto di vista della tutela e quindi del risparmio di consumo di suolo.
Allo stesso modo, è importante il fatto che non siano pochi i soggetti delegati o pochi i soggetti che possono detenere un potere di tipo economico per decidere o per influenzare le scelte, al fine di poter invece influire e contribuire alla crescita di conoscenza e di competenza rispetto al territorio che si vive.
Riteniamo che questo emendamento sia assolutamente condivisibile, per cui ringraziamo la collega Artesio. Ovviamente voteremo favorevolmente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Colgo l'occasione per rodare la riapertura del confronto con la Giunta su questa importante legge. Avevamo sospeso il tutto prima delle vacanze estive e, come lei ricorda, Assessore, l'argomento principale che ci divide da un certo punto di vista è l'interpretazione. L'argomento è serio, e io rispetto il suo pensiero, così come so che lei rispetta il mio relativamente all'interpretazione del Titolo V della Costituzione.
Assessore, più volte lei mi ha detto: "Quello che forse legittimamente lei, Consigliere, chiede, da un certo punto di vista, da una certa ottica cozza con quello che invece il Titolo V avrebbe voluto inserire con quella riforma costituzionale del 2001".
Io ho fatto dei compiti a casa in questo periodo e, così come le avevo preannunciato, mi sono adoperato per raccogliere una serie di pareri di giuristi e costituzionalisti su questo tema, per cui nei miei interventi relativi agli emendamenti sull'articolo 3, quando saranno iniziati approfitterò di quel tempo - glielo preannuncio - per interloquire o perlomeno illustrare quello che è il mio pensiero avallato da molti giuristi non sicuramente di poco conto nell'ambito dello scenario giuridico italiano.



PRESIDENTE

Prego, Vicepresidente Cavallera, prenda pure la parola.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Il parere della Giunta regionale è contrario per ragioni di approccio politico. Qui noi ci troviamo in una situazione nella quale appare importante confermare il ruolo del Consiglio comunale come momento di sintesi della volontà locale che decide in ordine ai destini del proprio territorio.
Per quanto riguarda la partecipazione, abbiamo anche accolto degli emendamenti che prevedono la pubblicità degli atti fin dalla fase della prima stesura, con la possibilità di presentare delle osservazioni. Qui ovviamente il passo è per superare la democrazia rappresentativa in base alla quale i cittadini eleggono un Consiglio comunale che poi si assume le responsabilità proprie. Tra l'altro, quella dell'urbanistica è una delle competenze più rilevanti che nel nuovo scenario è rimasta al Consiglio comunale, per molti versi e in certi casi è soprattutto un luogo di interpellanze e di atti di indirizzo, perché si sono concentrate nelle Giunte quelle che di solito sono le decisioni di governo.
Passare ad una democrazia assembleare, ad un assemblearismo di questo tipo, da un punto di vista teorico - per carità - nella città ideale potrebbe essere anche interessante sperimentarlo, ma credo che nel nostro Paese non manchino iniziative delle parti politiche, dei Consigli comunali dei partiti, dei movimenti, delle associazioni, dei comitati che comunque assicurano un'ampia fase di consultazione e di espressione dei punti di vista in merito alle rilevanti decisioni che sul territorio devono essere adottate. Invito a non dimenticare il presupposto - come diceva giustamente la collega Artesio - che questo disegno di legge, oltre a creare occasioni di dibattito, tende anche ad arrivare alle decisioni; decisioni da prendere a volte in tempi rapidi ed adeguati alle esigenze del momento.
Quindi è un convinto parere contrario da parte nostra.



PRESIDENTE

La Giunta ha dunque motivato il parere contrario sull'emendamento n.
320).
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono. Su che cosa intende intervenire?



BONO Davide

Vorrei intervenire sulle dichiarazioni del Vicepresidente Cavallera.



PRESIDENTE

un parere; purché motivato, accorato e sostenuto, è un parere.



BONO Davide

Allora interverrò in occasione del prossimo emendamento, Presidente.
Non si preoccupi, grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 320), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 2 quater Emendamento rubricato n. 319) presentato dai Consiglieri Artesio e Stara: dopo l'art. 2 del disegno di legge n. 153 (Procedura del dibattito pubblico), aggiungere "Art. 2 quater.
1) Al termine del dibattito pubblico il responsabile del dibattito consegna all'Autorità un rapporto che riferisce del processo adottato e degli argomenti che sono stati sollevati nel corso del dibattito e delle proposte conclusive cui ha dato luogo.
2) L'Autorità verifica il corretto svolgimento del processo partecipativo prende atto del rapporto e lo rende pubblico.
3) Entro tre mesi dalla pubblicazione del rapporto, il soggetto proponente dichiara pubblicamente se intende: a) rinunciare al progetto o presentarne uno alternativo b) proporre modifiche al progetto, indicando quelle che intende realizzare c) continuare a sostenere il medesimo progetto sul quale si è svolto il dibattito pubblico, argomentando motivatamente le ragioni di tale scelta.
4) L'Autorità assicura, anche mediante la pubblicazione sul BUR, adeguata pubblicità al rapporto del dibattito pubblico e alle dichiarazioni del comma 3, che vengono portati a conoscenza anche dei consigli elettivi interessati.
5) La pubblicazione della dichiarazione di cui al comma 3 fa venire meno la sospensione degli adempimenti amministrativi regionali o locali relativi al progetto." La parola alla Consigliera Artesio.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Svolgo quest'intervento di commento e di illustrazione all'emendamento preoccupata del fatto che l'appello accorato dell'Assessore alla celerità dell'assunzione di decisioni non lo renda particolarmente sensibile nei confronti del contenuto di questo emendamento, perché in realtà è un'ulteriore definizione della procedura del dibattito pubblico. In modo particolare, vorrei sottolineare gli elementi di utilità e di interesse che coloro che sono deputati alla decisione, cioè la democrazia rappresentativa, possono trarre da un corretto svolgimento della procedura del dibattito pubblico. Nel senso che viene introdotta la modalità con la quale, al termine del dibattito, il responsabile del dibattito consegna all'autorità un rapporto che riferisce del processo adottato e degli argomenti che sono stati sollevati, dedicando all'esito conclusivo del percorso di dibattito pubblico anche l'adeguata pubblicità.
Vorrei sottolineare che il Consiglio regionale nello svolgimento dei suoi compiti di indirizzo, ma ancora di più nello svolgimento dei suoi compiti di controllo, è costantemente sollecitato da organizzazioni intermedie di cittadini, in audizioni richieste dalle organizzazioni dei cittadini stesse, volte a chiarire al Consiglio regionale quanto le leggi regionali siano state, secondo la loro valutazione, maldestramente applicate o addirittura applicate in maniera tale da produrre danno anzich vantaggio alla comunità territoriale alla quale si rivolgono. Voglio citare l'ultimo esempio, l'audizione del comitato sulla diga in provincia di Biella.
Ora mi chiedo se piuttosto che doversi misurare con le costruzioni delle memorie, che poi i cittadini stessi predispongono attraverso dei legali di fiducia per il ricorso al TAR, si riuscisse da parte dell'autorità competente ad acquisire le ragioni documentate e organizzate in una modalità tecnicamente sostenibile per la quale i cittadini che hanno preso visione di decisioni urbanistiche ritengano di produrre delle critiche, delle correzioni e dei suggerimenti, forse, riusciremmo ad evitare un contenzioso istituzionale che oggi, in una fase di grande difficoltà del ruolo della rappresentanza, sembra essere il modo prevalente con il quale i cittadini si rivolgono alle Istituzioni. Modo prevalente che usa il risentimento piuttosto che la partecipazione.
Allora, forse, toccherebbe alla politica riuscire a comprendere quanto possa essere fatto senza rinunciare alla democrazia rappresentativa e alla sua responsabilità per consentire ai cittadini di essere realmente voce in capitolo delle decisioni che li coinvolgono e li riguardano.
Quindi, in una logica di interesse, se non di sensibilità, sarebbe utile che le Istituzioni adottassero questo tipo di procedure come stile di governo, anche ai fini di evitare contenziosi successivi che comunque ritardi nell'approvazione delle decisioni inducono.



PRESIDENTE

Grazie, collega Artesio.
aperta la discussione generale.
La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Ho cercato di intervenire prima, ma in effetti, da Regolamento, ho dovuto giustamente attendere l'emendamento successivo.
Ho cercato di comprendere quanto ha detto l'Assessore Cavallera, perch nel rumore di sottofondo dell'aula era comunque, difficile farlo, però mi sembra di essere abbastanza in linea con quanto ha detto la Consigliera Artesio.
In effetti mi ha fatto un po' rabbrividire la posizione "politocentrica" (passatemi il neologismo) dell'Assessore Cavallera, quando ha dichiarato che le decisioni vengono prese dai Consigli comunali, anche se, in realtà, se passa questo disegno di legge, verranno prese più dalla Giunta e i cittadini non devono "rompere troppo le scatole", perché già si chiacchiera molto, si fanno molte chiacchiere; un esempio è questo Consiglio in cui in effetti si fanno magari molte chiacchiere e molte votazioni e poco di concreto, perché non c'è una volontà di confronto tra la maggioranza e l'opposizione.
Quindi, se si dice e ancora, se si pensa, quindi si dice, si afferma chiaramente che i cittadini hanno una sola possibilità di esprimersi democraticamente: votare una volta ogni 5 anni per un comune, una volta ogni 5 anni per una regione, una volta ogni cinque per le politiche nazionali, posto che poi dall'Europa ci vengono oramai il 90% delle indicazioni e dei vincoli cui dobbiamo sottostare, francamente questa posizione è a mio giudizio fortemente non democratica. Dovremmo ricordarci che siamo una democrazia rappresentativa, quindi rappresentiamo l'elettorato e non prendiamo il potere e lo teniamo, a prescindere da quelle che sono le osservazioni che vengono dai territori.
Secondo me, e non è che la proposta della Consigliera Artesio fosse risolutiva, ma giustamente la Consigliera Artesio voleva riprendere quello che è il debat public (riunioni assembleari, utilizzate ad esempio in Francia, con anche la finalità di ridurre i contenziosi con le Amministrazioni e non di aumentarle). A me pare che la politica soprattutto quella di questa Giunta, ma corroborata anche dal PD - sia un po' schizofrenica, perché, da una parte, si fa una legge, come quella che scimmiotta la legge francese della Demarche grand chantier, con cui si vuole risolvere i contenziosi con i cittadini su due grandi opere, grandi infrastrutture che impattano fortemente sul territorio, che sia il TAV, che sia la diga in Valsessera, o tante altre infrastrutture che si vogliono costruire nella nostra regione, dall'altra si è contrari ad aprire un po' di più al dibattito.
In tal senso, i cittadini sono semplicemente dei fessi di cui comprare il consenso con le compensazioni, con i lavori, dando appunto lavoro a pioggia, garantendo lavoro con l'intento di farli stare buoni; i cittadini non sono, quindi, soggetti portatori di idee politiche e di una capacità di espressione. Poi, tanto, come abbiamo visto, si risolve appunto con enormi contenziosi presentati al TAR e al Consiglio di Stato, sopportando dei costi, che tutti i governi hanno cercato di limitare, aumentando i costi del ricorso ai Tribunali Amministrativi Regionali, ma che, al contrario non fanno altro che aumentare.
Da studi autorevoli si evince che tanto più sono i comitati presenti sui territori, tanto minore è la qualità della democrazia espressa dai cosiddetti rappresentanti. Un esempio ne è l'America, dove ci sono tantissimi comitati, ma dove la democrazia è molto scarsa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Biolé.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Ovviamente intervengo a sostegno della tesi espressa dal mio Capogruppo e a sostegno di questo emendamento presentato dalla collega Artesio, che va nella stessa direzione rispetto ai precedenti.
Anch'io sottolineo quanto quasi incomprensibile sia questa espressione di volontà di forzatura rispetto alla delega, in questo caso per quanto riguarda il campo e il settore dell'urbanistica, ma credo che possa essere detto in generale.
Il fatto di trovare delle posizioni condivise, il fatto di poter in modo condiviso progettare, programmare e pianificare il futuro urbanistico della nostra Regione all'interno di questa Assemblea ovviamente legate ad ogni territorio, credo debba essere - e a volte traspare anche da alcune dichiarazioni di questa Giunta - una pietra miliare o comunque qualcosa di importante mano a mano che andiamo avanti, soprattutto in questo periodo con poche certezze e così "liquido".
Il fatto che sia opportuno codificare i contesti in cui ci si confronta come dicevo anche prima - viene da esempi che nessuno si sta inventando ma che esistono su altri territori e in altre Nazioni e che hanno funzionato perché c'è stata la volontà di esprimere umiltà o comunque di riuscire a coinvolgere anche nelle fasi più importanti e più decisionali la popolazione, con tutte le competenze e le aspettative anche dal punto di vista del territorio in cui vivono.
Quindi, anche in questo caso, come si è già capito dalla dichiarazione del mio Capogruppo, anche su questo emendamento della collega Artesio siamo a favore.



PRESIDENTE

Non vi sono altri interventi di discussione generale.
Non essendoci ulteriori interventi per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 319) sul quale il Vicepresidente della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.58)



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