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Dettaglio seduta n.261 del 01/08/12 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


LEARDI LORENZO



(Alle ore 10.01 il Consigliere Segretario Leardi comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.30)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Angeleri, Boniperti, Casoni Cattaneo, Comba, Cota, Formagnana, Giordano, Motta Massimiliano, Pedrale Sacchetto e Toselli.


Argomento: Boschi e foreste

Richiesta, da parte del Consigliere Gariglio, di comunicazioni della Giunta regionale relativamente all'incendio che ha interessato il caseificio collocato nei pressi della Stazione Sperimentale Alpina Vezzani di Sauze d'Oulx


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente. Rubo solo un minuto.
Non so se il Regolamento me lo consente, ma vista la cortesia del Presidente, vorrei chiedere alla Giunta regionale se non intenda fare comunicazione in Aula circa un fatto increscioso che oggi è pubblicato sui giornali locali.
Dopo parecchie mie denunce - ma potrei dire che sono stato facile profeta! - abbiamo assistito all'evento temuto: l'altra notte è andato a fuoco, o meglio, è stato dato fuoco al caseificio (che prenda fuoco un caseificio non è la cosa più normale di questo mondo!) collocato presso la Stazione Sperimentale Alpina Vezzani in quel di Sauze d'Oulx.
La nostra Regione, che è proprietaria di quel bene, l'ha lasciato colpevolmente vuoto, in totale abbandono. La procedura che IPLA aveva seguito per una manifestazione d'interesse al fine di trovare dei soggetti che lo rilevassero è stata bloccata dal neo Presidente di IPLA, Robilotta.
L'istituto è rimasto totalmente allo sbando ed è andato a fuoco l'altra notte.
Ecco, mi chiedo se noi vogliamo che arrivi il Gabibbo a segnalare la situazione in cui versa la più alta Stazione Sperimentale di economia agricola d'Europa o vogliamo occuparcene. Siccome mi pare che in IPLA non riusciamo a trovare assolutamente orecchie per ascoltare questo discorso inviterei la Giunta regionale a farsi carico di questo problema, visto che questo bene è nell'elenco dei beni da dismettere fin dal 2008, ma un conto è se noi lo vendiamo in piena attività, altro conto è se noi lo rivendiamo ridotto a un cumulo di macerie.



PRESIDENTE

Collega Gariglio, al di là del Gabibbo, immagino che la Giunta regionale, nel corso della giornata, potrà riferire su quanto accaduto.


Argomento: Servizi postali

Ordine del giorno n. 853 presentato dai Consiglieri Tiramani, De Magistris e Marinello, inerente a "Le Poste Italiane tutelino il Piemonte orientale" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Tiramani; ne ha facoltà.



TIRAMANI Paolo

Grazie, Presidente.
Ho domandato la parola per richiedere l'iscrizione di un ordine del giorno - so che non è contemplato, ma è molto importante - sulla chiusura del Centro di smistamento delle Poste di Novara, che interessa tutti i Consiglieri del Piemonte orientale, al di là dei colori politici.
Già l'anno scorso, Poste Italiane cercò di chiudere il Centro di smistamento di Alessandria e l'istituzione riuscì a impedire tutto ciò.
Oggi, volendo chiudere il Centro di smistamento di Novara, si andrebbe a creare un problema su quello che riguarda tutto il Piemonte orientale: volendo accentrare tutto su Torino, a beneficiare di questo non saranno di certo i cittadini né tanto meno tutte le aziende e tutti gli editori che hanno difficoltà a distribuire i giornali, ma anche semplicemente le aziende e i privati.
Se fosse possibile trovare un minuto per approvare quest'ordine del giorno, la ringrazierei.



PRESIDENTE

Grazie a lei, collega Tiramani.
Non è cattiva volontà, ma ieri, in apertura dei lavori, abbiamo già detto che le richieste di inserimento di ordini del giorno e di inversione dei punti all'o.d.g. non potevano essere discusse.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Proseguimento esame disegno di legge n. 153, inerente a "Nuove modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo)"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 153, di cui al punto 4) all'o.d.g.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Emendamento rubricato n. 323 presentato dai Consiglieri Artesio e Stara: all'articolo 3, legge n. 56, primo comma, il testo della lettera c) è sostituito dal seguente: "c) a livello subregionale e subprovinciale, per ambiti territoriali definiti dal PTCP o dal PTCM o per l'attuazione di progetti di particolare complessità sotto il profilo paesaggistico, e ambientale: i progetti territoriali operativi (PTO) e i piani di approfondimento della pianificazione territoriale e paesaggistica.
I PTO considerano particolari ambiti subregionali o subprovinciali aventi rilevante interesse paesaggistico, ambientale o naturalistico in coerenza ai contenuti del PPR; i piani di approfondimento della pianificazione territoriale e paesaggistica considerano particolari ambiti territoriali aventi preminenti caratteristiche di rilevante valore ambientale e paesaggistico come definiti dal PPR;" Emendamento rubricato n. 325 presentato dai Consiglieri Artesio e Stara: all'articolo 3, legge n. 56, primo comma, il testo della lettera c) è sostituito dal seguente: "c) a livello subregionale e subprovinciale, per ambiti territoriali definiti dal PTCP o dal PTCM o per l'attuazione di progetti di particolare complessità sotto il profilo paesaggistico, e ambientale: i progetti territoriali operativi (PTO) e i piani d'approfondimento della pianificazione territoriale e paesaggistica.
I PTO considerano particolari ambiti subregionali o subprovinciali aventi rilevante interesse paesaggistico, ambientale o naturalistico in coerenza ai contenuti del PPR; i piani di approfondimento della pianificazione territoriale e paesaggistica considerano particolari ambiti territoriali aventi preminenti caratteristiche di rilevante valore ambientale e paesaggistico come definiti dal PPR;" Comunico che gli emendamenti rubricati n. 323 e n. 325, di identico contenuto, sono dati per illustrati dai presentatori.
ARTICOLO 2 Emendamento rubricato n. 212) presentato dai Consiglieri Buquicchio, Ponso Stara: la lettera c del comma 1 dell'articolo 3 della legge regionale 56/1977 (Tutela ed uso del suolo) come sostituito dall'articolo 2 del disegno di legge n. 153 è soppressa.
La parola al Consigliere Buquicchio per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento chiediamo la soppressione della lettera c), che parlava del livello subregionale e subprovinciale per particolari ambiti territoriali. A questo punto, c'è da riprendere il filo del discorso.
Chiedo scusa all'Assessore se ieri non ero presente durante il suo commento, che era di apertura. Anch'io ho rilasciato delle comunicazioni che vedono in modo positivo questa apertura della Giunta; tuttavia approfondendo un po' gli argomenti, stamattina cercherò di capire in che cosa consiste questa apertura dal punto di vista concreto e sostanziale.
Volendo citare solo un elemento - quello che era caro a tutti noi dell'opposizione e anche al partito di maggioranza relativa nell'ambito dell'opposizione - ovvero l'apertura verso l'accettazione del 50% che riguarda la saturazione nell'ambito dei residenziali. Penso che non sia assolutamente un livello ottimale o comunque un livello che possa giustificare la nostra soddisfazione.
Stiamo trattando un argomento d'estrema importanza per il governo del territorio, rispetto al quale vi è una legittima aspirazione da parte della Giunta e presumo della maggioranza a concludere al più presto questa partita. Ad oggi, al momento, non mi sembra che ci siano le condizioni.
Quindi, nell'arco delle prossime ore di lavoro serrato che ci attende su questo argomento, sono qui per recepire elementi concreti e sostanziali di apertura da parte innanzitutto della Giunta e di chi, nell'ambito della maggioranza, riterrà di volermi fornire.



PRESIDENTE

Grazie, collega Buquicchio.
Emendamento rubricato n. 506) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Stara: al comma 1, lettera c), dell'articolo 3 (Strumenti e livelli di pianificazione), sostituzione dell'articolo 3 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo), la parola: "ambiti" è sostituita dalla seguente: "rilevanze".
La parola al Consigliere Biolé per l'illustrazione.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Oggi continuiamo l'illustrazione degli emendamenti rispetto all'articolo 2, che sostituisce l'articolo 3 della legge n. 56/1977.
Questo emendamento è, all'interno della sequenza che è già stata illustrata e analizzata nella passata seduta di ieri, un'ulteriore richiesta di modifica specifica e puntuale di un termine all'interno dell'esplicita disposizione della lettera c), al comma 1 dell'articolo 3.
In questo caso, la richiesta è la sostituzione della parola "ambiti" con la parola "rilevanze".
Come detto già nella passata seduta, all'interno di questa sequenza di attività emendativa vi sono alcune richieste specifiche che vanno ad aggiungere una piccola parte alle varie lettere del comma 1. In questo caso, abbiamo già illustrato nella seduta passata, come già detto, quella che ci sembra la modifica più importante, rivolta alla lettera b) in cui vista l'analisi molto dettagliata fatta a proposito delle finalità, quindi all'interno dei primi articoli di questa legge, e visto il tempo che ci abbiamo dedicato, il fatto di inserire, nella lettera b), rispetto a tutta quella che deve essere la pianificazione, la conformità con gli indirizzi già indicati nella legge, indirizzi di pianificazione regionale, è un'aggiunta in conformità con le finalità di cui all'articolo 1, n. 1 della presente legge.
Questo per dare la giusta importanza e per sottolineare ed enfatizzare tutto il lavoro: quando è stata emanata e promulgata la legge 56 del '77 tutto il suo iter, la sua applicazione in questi diversi anni, tutto il lavoro fatto in Commissione per la modifica, e ancora tutto il lavoro fatto in queste ultime tre sedute, a proposito delle ulteriori richieste di modifica da parte dei Gruppi di opposizione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Biolé.
Emendamento rubricato n. 507) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Stara: al comma 1, lettera c), dell'articolo 3 (Strumenti e livelli di pianificazione), sostituzione dell'articolo 3 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo), le parole: "l'attuazione" sono sostituite dalle seguenti: "la realizzazione".
Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Siamo ancora nella fase emendativa.
Anche in questo caso richiediamo la sostituzione di un termine specifico, per poter dare modo alla Giunta e all'Aula di riflettere su queste piccole richieste all'articolo 2, in sostituzione dell'articolo 3 della legge 56/77.
In questo caso, secondo il nostro emendamento, quindi con una modesta richiesta di accettazione da parte nostra alla Giunta, la parola che andremmo a sostituire è "l'attuazione", con "realizzazione".
Questo articolo 2 presenta una diversa attività emendativa, da parte del mio Gruppo e di altri Gruppi dell'opposizione, che, se accettata andrebbe a ridefinire, limare e specificare meglio l'articolo stesso.
Come già detto nella seduta passata, ad ogni emendamento corrisponde una specifica, relativamente al significato che viene dato al termine che vorrebbe essere in sostituzione di quello indicato. Non si tratta delle richieste più importanti, per quanto riguarda la modifica del testo uscito della Commissione, perché alcuni punti più nodali e cruciali verranno affrontati in seguito, anche se sono stati ben delineati all'inizio della discussione generale, con diversi dibattiti e dialoghi con la Giunta, ma sui quali purtroppo abbiamo visto ancora poco apertura. O meglio: se nella modalità qualche piccola apertura c'è stata, nel merito, in quelle che potrebbero essere le accettazioni delle richieste di alcuni Gruppi, non c'è stata la volontà di aprire.
In particolare, parliamo delle possibilità di varianti, anche con un aumento dall'1 al 4% del residenziale. In qualche modo c'è stata un'indicazione da parte della Giunta.
Continuerò nel prossimo mio intervento.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Biolé.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 213) presentato dai Consiglieri Buquicchio, Ponso Stara: alla lettera c del comma 1 dell'articolo 3 della legge regionale 56/1977 (Tutela ed uso del suolo) come sostituito dall'articolo 2 del disegno di legge n. 153, dopo le parole: "per l'attuazione di progetti o politiche complesse" sono aggiunte le parole: "che hanno quale riferimento la riconversione degli immobili esistenti".



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Abbiamo deciso di presentare questo emendamento, che fa parte di quel cerchio di attività emendativa che probabilmente, come prima lettura, pu non essere configurabile nella ricerca di un compromesso di merito, ma è indispensabile in un'attività legislativa complessa, delicata e difficile come questa, dove i Gruppi di opposizione ritengono che si debba modificare, per quanto possibile, la filosofia di impostazione di una legge così importante.
Effettivamente qui esistono due filosofie di pensiero, come più volte ci siamo detti, Assessore: c'è una filosofia che tende a concedere al livello della municipalità massima autonomia nell'ambito dell'utilizzo del territorio, quindi in ambito urbanistico, invocando anche una particolare interpretazione del Titolo V della Costituzione, e c'è chi ritiene che fatta salva la prerogativa, in termini di autonomia, della municipalità, si debba, da parte di Enti sovraordinati, operare un controllo.
Un controllo che sicuramente non può e non deve rappresentare un elemento di braccio di ferro perché, come alcuni obiettano, a volte la battaglia e la diatriba si trasformano in una lotta di parti, perché magari il Comune ha una configurazione e un assetto politico di un certo tipo, e la Provincia o la Regione di un altro tipo. Dovrebbe invece mirare alla salvaguardia degli interessi diffusi, degli interessi di tutti i cittadini e della salvaguardia del territorio in senso lato.
per questo motivo che a noi una deregulation eccessiva non piace.
Nell'ambito della Commissione di inchiesta sull'urbanistica sono emerse tutta una serie di criticità.
Nell'ultima seduta, un autorevole membro della maggioranza ha detto che forse sarebbe stato opportuno una seconda riunione, un incontro o un'altra seduta con l'Assessore, per confrontarci e vedere se gli elementi che stanno emergendo da questa Commissione d'inchiesta sono coerenti con la filosofia e l'impostazione della nuova legge urbanistica.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Buquicchio.
Emendamento rubricato n. 214) presentato dai Consiglieri Buquicchio, Ponso Stara: alla lettera c del comma 1 dell'articolo 3 della legge regionale 56/1977 (Tutela ed uso del suolo) come sostituito dall'articolo 2 del disegno di legge n. 153 dopo le parole: "per l'attuazione di progetti o politiche complesse" sono aggiunte le parole: "che hanno quale riferimento il mantenimento degli attuali livelli di urbanizzazione " Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Con l'emendamento 214) si chiede di modificare sempre il comma c). Nel primo emendamento illustrato questa mattina si chiedeva una soppressione nel secondo l'aggiunta di determinate parole; mentre in questo chiediamo che si aggiunga, dove è scritto "livello subregionale e subprovinciale per particolari ambiti territoriali o per l'attuazione di progetti o politiche complesse", le parole "che hanno quale riferimento il mantenimento degli attuali livelli di urbanizzazione" .
Riprendendo il discorso di prima, sulle due filosofie di pensiero ci siamo spiegati, quindi non penso sia il caso di ritornarci (magari ci ritorneremo nell'arco della giornata o delle prossime ore nell'ambito dell'illustrazione dell'attività emendativi), essendo un concetto chiaro.
ovvio che, legittimamente, ognuno può pensarla - e deve pensarla - come crede, ma bisogna assumersi la responsabilità dell'applicazione di quel tipo di filosofia nell'ambito legislativo.
Tuttavia, è un sacrosanto diritto delle opposizioni, che non sono convinte di un determinato percorso e che vedono in quel percorso seri pericoli, cercare nei modi democratici di ottenere un miglioramento di impostazione.
Su questo voglio aggiungere un argomento che a me sta particolarmente molto, molto caro, che è quello della criminalità organizzata.
Noi lo sappiamo. Non c'è da scandalizzarsi, non è un tabù. In tutta Italia, e il Piemonte non ha fatto e non fa eccezione, c'è, c'è stata e purtroppo, se non si cambiano le regole, ci sarà un pericolo concreto di infiltrazione da parte della criminalità organizzata.
Quello che deve farci riflettere molto è che questa benedetta criminalità, o maledetta criminalità organizzata, investe o tenderebbe ad investire con la complicità sicuramente di qualcuno che gli spiana la strada in un ambito che è in crisi, perché sappiamo benissimo che l'ambito dell'edilizia è un ambito in crisi. Non si vendono facilmente gli alloggi c'è sicuramente tutta una serie di problematiche connessa...



(Scampanellìo del Presidente)



BUQUICCHIO Andrea

Continuo successivamente. Non voglio occupare altro tempo impropriamente.



PRESIDENTE

Grazie, collega Buquicchio.
La parola al Consigliere Segretario Ponso, che interviene in qualità di Consigliere, per l'illustrazione.



PONSO Tullio

Grazie, Presidente.
Già nella giornata di ieri è stata rimarcata l'importanza degli argomenti in aula in questi giorni.
chiaro che dal punto di vista della Giunta, del Vicepresidente, che è l'attore principale in questo disegno di legge, e quindi della maggioranza che governa questa Regione, è legittimo che si voglia concludere al più presto questo importante disegno di legge. Un disegno di legge che arriva dopo 35 anni rispetto alla precedente legge sull'urbanistica, ed è sacrosanto che sia cambiata, perché diventata anacronistica, e che si voglia dare al nostro territorio piemontese e ai concittadini una nuova e dignitosa legge.
Abbiamo apprezzato ieri quella che possiamo chiamare una "flebile" apertura, che però ci ha incoraggiati dal punto di vista del lavoro dell'Aula, ma ritengo anch'io, come ha rimarcato il mio Capogruppo, che non ci siano ancora le condizioni sufficienti per a "portare a casa" questo disegno di legge in pochi giorni.
Vogliamo, ripeto, come ho già detto ieri, essere parte attiva in quest'importante legge e questi nostri emendamenti che insistono su tanti articoli - adesso siamo sull'articolo 1, quindi parlo specificatamente di quelli - vogliono dare un contributo tecnico-politico a questo importante disegno di legge.
Il mio Capogruppo ha già rimarcato le due diverse, diciamo così visioni politiche su come può evolvere questo disegno stesso. Cioè, da un lato, in ossequio all'articolo 5 della Costituzione, si vuole dare massima autonomia all'autorità locale, in base a tali tematiche. Oppure, fatta salva l'autonomia (sono stato anch'io amministratore locale e ho sofferto molte volte a causa della burocrazia), fatta salva l'economia, è opportuno un controllo, come è già stato indicato, superiore, quindi regionale.
Continuo dopo.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ponso.
Emendamento rubricato n. 508) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Stara: emendamento all'articolo 2 del disegno di legge n. 153/2011 (Sostituzione dell'articolo 3 della l.r. 56/1977) Al comma 1, lettera c), dell'articolo 3 (Strumenti e livelli di pianificazione), sostituzione dell'articolo 3 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo), la parola: "considerano" è sostituita dalla seguente: "contemplano".
La parola al Consigliere Biolé per l'illustrazione.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Stavo già cercando di delineare quelle che erano le richieste più pressanti in questo momento da parte non solo del Gruppo che rappresento, e naturalmente tutto va a confluire nella visione che è completamente diversa.
Chiaramente, è tutto sostenibile dal fatto che, appunto, sono posizioni politiche diverse, ma dal nostro punto di vista, la volontà in qualche modo di semplificare e deregolamentare e, oltretutto, la possibilità che viene data nell'accezione del testo uscito dalla Commissione competente di questo aumento, possibile incremento, come già prima accennavo, di una percentuale su varianti parziali che vanno a dare la possibilità di un'ulteriore costruzione da un punto di vista residenziale, non è conforme con quelle che sono istanze, osservazioni e attente analisi che da più parti, da singoli cittadini, da associazioni, da comitati, da più parti diciamo anche del nostro Paese, ma sicuramente nella nostra regione, arrivano e che possiamo leggere e comprendere in qualche modo tutti i giorni.
Crediamo che, in un momento un po' liquido, in cui stiamo vivendo da tutti i punti di vista, un'Amministrazione di un livello elevato come l'Amministrazione regionale debba avere la lungimiranza che serve per porre determinate regole che non siano, come dire, ostacoli rispetto a quelle che sono le attività degli enti, ma in qualche modo fungano sì da ostacoli e deterrenti per attività che vanno verso l'accrescimento e la soddisfazione di interessi singoli o comunque specifici e, al contrario, non contemplano quelli che sono interessi collettivi.
Quale miglior ragionevole punto di partenza, rispetto a questo fatto che è quello che ci può dire che possiamo ampliare in qualche modo o dare la possibilità di ampliare delle nuove costruzioni...



(Scampanellìo del Presidente)



BIOLE' Fabrizio

Continuo successivamente.



PRESIDENTE

Grazie, collega Biolé.
Emendamento rubricato n. 509) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Stara: emendamento all'articolo 2 del disegno di legge n. 153/2011 (Sostituzione dell'articolo 3 della l.r. 56/1977) Al comma 1, lettera c), dell'articolo 3 (Strumenti e livelli di pianificazione), sostituzione dell'articolo 3 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo), la parola: "particolari" è sostituita dalla seguente: "specifici".
La parola al Consigliere Biolé per l'illustrazione.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Come dicevo prima, quale miglior paletto, deterrente o regola di verificare in modo puntuale e preciso a tutti i livelli, quindi di valutare come assolutamente improcrastinabile lo sviluppo e il completamento, quindi anche l'uso, diciamo così, la saturazione di quella che è tutta la struttura, le strutture residenziali, in questo caso? Chiaramente parliamo anche di strutture esistenti per altre finalità.
Da questo punto di vista, ci sono sul territorio delle realtà che si stanno muovendo in questa direzione. Non è che nascono dall'oggi al domani ma hanno un pregresso di particolare importanza e hanno visto le comunità alcuni enti e sicuramente tutta una rete associativa ragionare in questi termini.
Ieri accennavo ai paesaggi un po' deturparti che possiamo vedere tutti noi procedendo negli itinerari personali, a seconda della distanza dal capoluogo e dal Consiglio, più o meno lunghi in termini temporali, ma che se posti sotto un'analisi non così approfondita, anche solo superficiale ci restituiscono un territorio che, purtroppo, ha subito e continua a subire dei torti, dal nostro punto di vista, dei torti grossi non tanto solo in termini diciamo così visivi, che sono comunque importanti, anche per rendere un elevato benessere a chi vive nei vari territori che possiamo attraversare, ma anche, come già dicevamo in partenza, da un punto di vista del consumo e della non possibilità di ripristino di molti suoli e territori.
Le percentuali sono state accennate più volte anche solo intorno alla città in cui ci troviamo. Si parla di un aumento intorno al 12% in dieci anni della superficie coperta e costruita.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Biolé.
Emendamento rubricato n. 510) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Stara: al comma 1, lettera c) dell'articolo 3 (Strumenti e livelli di pianificazione), sostituzione dell'articolo 3 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (tutela ed uso del suolo), la parola "ambiti" è sostituita dalla seguente "rilevanza".
La parola al Consigliere Biolé per l'illustrazione.



BIOLE' Fabrizio

Introduco un nuovo punto che, in realtà, è strettamente correlato ma che, dal nostro punto di vista, andrebbe sempre tenuto in considerazione.
Si tratta della impermeabilizzazione dei suoli.
Un'altra delle problematiche legate a questo sviluppo così poco sostenibile dal nostro punto di vista, quel 12% della città di Torino, in dieci anni, come copertura di superficie, si rispecchia anche nei territori di provincia. Chiaramente, in un'area vasta come quella della nostra regione, alcuni interventi sono meno visibili perché sono a macchia di leopardo e ricoprono luoghi, terreni e suoli, a volte, ahimè, agricoli anche di pregio all'interno dei vari contesti.
Come tutti sanno, una delle grosse problematiche italiane, ma anche della regione, che rappresentiamo come Consiglio, è quella dei vari dissesti o incidenti legati ad una superficie, ad una problematica idrogeologica che ormai, da anni, vede impegnati molti attori, non tanto per la prevenzione, ma per la soluzione quando questi episodi si realizzano e diventano tragedia, anche da un punto di vista umano, per gli individui le famiglie o le aziende che devono ricostruire o ripartire da zero per queste problematiche.
Come già accennato anche nelle passate sedute, di questo problema non diamo solo un'unica spiegazione, ma sicuramente vi è quella dell'impermeabilizzazione del suolo, dovuta alla deregolamentazione che è un po' indotta dall'uso che viene fatto dagli strumenti urbanistici vigenti, quindi un'altra problematica è stata questa.
Per tornare agli argomenti strettamente inerenti agli emendamenti che andiamo ad approfondire, anche in questi ultimi emendamenti definiamo alcune modifiche di termini, sempre al comma 1.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Biolé.
Emendamento rubricato n. 511) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Stara: al comma 1, lettera c) dell'articolo 3 (strumenti e livelli di pianificazione), sostituzione dell'articolo 3 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (tutela ed uso del suolo), la parola "specifico" è sostituita dalla seguente: "particolare".
La parola al Consigliere Biolé per l'illustrazione.



BIOLE' Fabrizio

L'attività emendativa che corrisponde agli emendamenti testé illustrati parte dall'emendamento n. 508) per arrivare all'emendamento n. 511) e richiede, all'interno dell'articolo 2, sostituzione dell'articolo 3, delle modifiche rispetto ad alcuni termini.
Nel caso dell'emendamento n. 508) la voce del verbo "considerano", è sostituita dalla voce del verbo "contemplano".
Nell'emendamento n. 509) c'è una richiesta di sostituzione della parola "particolari" con la parola "specifici".
Nell'emendamento n. 510) si chiede che la parola "ambiti" venga sostituita con la parola "rilevanze".
Nell'emendamento n. 511), il termine "specifico", secondo il nostro punto di vista e per affinare tutto l'articolo 2, viene sostituito con il termine "particolare".
Ancora una volta, avendo già visto quella che è stata una piccola discussione di ieri da parte della Giunta, ci rimettiamo alla decisione della Giunta come organo collegiale, in particolare dell'Assessore Cavallera. Naturalmente, queste piccole richieste di modifica hanno un'importanza relativa ma, come ben sa la Giunta e l'Assessore, vanno ben oltre specifiche richieste di modifica di un articolo che è all'inizio del testo, ma non così critico, nella sua uscita dalla Commissione dopo tutte le discussioni avvenute, quanto altri articoli.
Ricordo che, come anche accennato da colleghi che mi hanno preceduto in questa seduta, la criticità più rilevante che condividiamo viene dalle definizione e dalle possibilità delle varianti.
So che l'Assessore ha già conferito soprattutto con il Capogruppo Bono rispetto alle nostre richieste. Naturalmente, avendo molto tempo davanti sia per l'illustrazione di questi emendamenti sia per la definizione del testo che uscirà dall'Aula, aspettiamo ulteriori aperture nel merito delle richieste specifiche.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Biolé.
Emendamento rubricato n. 496) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Stara: al comma 1) lettera c), dopo le parole "aventi specifico interesse economico, ambientale o naturalistico" si aggiungono "o paesaggistico".
La parola al Consigliere Biolé per l'illustrazione.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
L'emendamento incide sulla lettera c), comma 1. È un emendamento aggiuntivo rispetto agli altri, che erano sostitutivi.
Come detto all'inizio dell'illustrazione di questa cospicua e corposa attività emendativa sull'articolo 2, si chiede un'aggiunta rispetto agli aggettivi che già sono presenti all'interno del testo e relativi allo "specifico interesse economico, ambientale o naturalistico". Si aggiunge anche "paesaggistico".
Fa parte di quelle richieste di modifica che vanno strutturalmente a cambiare l'articolato che stiamo analizzando da qualche seduta, ma che riteniamo debba essere assolutamente e minuziosamente verificato nei vari passaggi. Come detto all'inizio della discussione, è importante la modifica, che riteniamo - al di là delle posizioni che alcuni Gruppi ritengono positive, altri meno, ma avremo tempo per discuterne - piuttosto corposa rispetto alla legge attualmente vigente.
In passato ci sono state alcune modifiche sui ritocchi che comprendevano il recepimento di alcune nuove norme a livello nazionale e degli aggiornamenti rispetto al settore urbanistico. Come detto più volte in sede di Commissione e come ricordato anche in Aula, dal nostro punto di vista - ma credo che la visione sia condivisibile - una modifica così strutturale deve comprendere, ovviamente nei limiti del possibile, le sensibilità di tutto l'emiciclo. Occorre quindi andare incontro a tutte le ulteriori richieste, nostre e di altri Gruppi, non semplicemente perch vengono rappresentate da due, quattro, sei o 15 Consiglieri, ma perch derivano da attività di analisi, di richiesta e di espressione di istanze del territorio, sia dal punto di vista dei cittadini singoli sia da quello dei cittadini associati.
chiaro che dopo la presentazione di queste modifiche andremo a sviscerare le altre problematiche legate agli articoli successivi, per meglio evidenziare ai colleghi oggi presenti in aula quali erano le nostre richieste, che vado ad evidenziare. I nostri interventi andrebbero a modificare, integrandole, le lettere b), c) e d) del comma 1: stiamo parlando sempre dell'articolo 2, in sostituzione dell'articolo 3 della legge n. 56/1977.
Inizialmente avevo illustrato la richiesta di modifica della lettera b), il cui contenuto riteniamo tuttora debba essere precisato.
Grazie, Presidente. Continuerò il ragionamento con l'illustrazione del prossimo emendamento.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 512) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Stara: al comma 1, lettera c) dell'articolo 3 (Strumenti e livelli di pianificazione), sostituzione dell'articolo 3 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo), le parole "interessati da" sono sostituite dalle seguenti: "coinvolti in".
La parola al Consigliere Biolé per l'illustrazione.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Vorrei enumerare le nostre richieste che tuttora sussistono rispetto alle lettere b), c) e d) del comma 1 dell'articolo 2. Nella lettera b) riteniamo debba essere precisato che gli strumenti di pianificazione a livello provinciale o di area metropolitana devono rispettare le linee e le indicazioni regionali. Nello specifico, andiamo a richiedere un'aggiunta: che questi siano in conformità con l'articolo 1 - cui abbiamo dedicato parecchio tempo e che abbiamo analizzato e sviscerato nei dettagli - che delinea tutte quante le finalità.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Per favore: il Consigliere Biolé ha diritto di ultimare l'intervento.
Chiedo di fare un po' di silenzio.
Prego, continui, Consigliere Biolé.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
La modifica strutturale alla lettera c) è stata evidenziata nei precedenti interventi e riguarda l'inserimento del termine "paesaggio", in aggiunta alle altre accezioni. Nella lettera d) si ritiene debba essere precisato che gli strumenti di pianificazione a livello comunale - quindi i Piani regolatori generali - determinano l'assetto del territorio e le sue trasformazioni, in conformità agli obiettivi di cui all'articolo 1 che delinea le finalità della legge.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Botta Franco Maria.
Le ricordo, collega, che siamo in fase di illustrazione. Prego Consigliere Botta.



BOTTA Franco Maria

Intervengo semplicemente per dire che il ricorso della Consigliera Bresso è stato respinto.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

D'accordo.
Emendamento rubricato n. 215 presentato dai Consiglieri Buquicchio, Ponso Stara: alla lettera c del comma 1 dell'articolo 3 della legge regionale 56/1977 (Tutela ed uso del suolo) come sostituito dall'articolo 2 del disegno di legge n. 153 dopo le parole: "da progetti specifici o da iniziative di politica complessa" sono aggiunte le parole: "nonché di mantenimento degli attuali livelli di urbanizzazione".
Emendamento rubricato n. 216 presentato dai Consiglieri Buquicchio, Ponso Stara: alla lettera c del comma 1 dell'articolo 3 della legge regionale 56/1977 (Tutela ed uso del suolo) come sostituito dall'articolo 2 del disegno di legge n. 153 dopo le parole: "da progetti specifici o da iniziative di politica complessa" sono aggiunte le parole: "nonché di valorizzazione del patrimonio immobiliare esistente".
Il Consigliere Buquicchio illustrerà i due emendamenti in un'unica soluzione. Chiederei ai colleghi un po' di attenzione, anche se mi rendo conto che il Consigliere Botta ha anticipato all'Aula una notizia che, se confermata, può suscitare interesse.
La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Con questi due emendamenti - il n. 215) e il n. 216) - interveniamo ancora una volta sul comma 5 dell'articolo 2. Con l'emendamento n. 215) chiediamo che il testo sia modificato con l'aggiunta testuale del "nonch di mantenimento degli attuali livelli di urbanizzazione" e con il n.
216)...



(Scampanellìo del Presidente)



PRESIDENTE

Per favore! Per favore: se avete esigenze di commentare le agenzie di stampa sospendiamo dieci minuti la seduta. Il collega Buquicchio, come chi l'ha preceduto e chi lo seguirà, ha diritto di illustrare i propri emendamenti.
Continui, Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Dicevo che con l'emendamento n. 216) chiediamo l'aggiunta delle parole "nonché di valorizzazione del patrimonio immobiliare esistente".
Ora, con il suo permesso, riprenderei il ragionamento che avevo interrotto nell'illustrazione dell'intervento emendativo precedente relativo al pericolo concreto, in quest'ambito, dell'infiltrazione della criminalità organizzata. Penso che questo sia un ambito nel quale...



(Scampanellìo del Presidente)



PRESIDENTE

Mi scusi, collega Buquicchio.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.17 riprende alle ore 11.18)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie di nuovo, Presidente.
Stavo riprendendo il ragionamento della particolarità di quest'argomento. Quando si è affrontata la riforma sanitaria, c'era almeno in via teorica - una prospettiva e una serie di obiettivi che, a seconda delle interpretazioni soggettive, erano più o meno chiari.
Bisognava cercare di salvaguardare i servizi e comunque ridimensionare la spesa.
Ora, qui, il problema di fondo è metterci d'accordo sulla filosofia di base. Poiché in Piemonte, come nel resto del territorio nazionale, dove di più e dove di meno, in questo ambito esiste il reale, concreto, sostanziale e forte pericolo, oramai dimostrato da decenni, della criminalità organizzata, penso che la politica con la "P" maiuscola - quindi gli amministratori con la "A" maiuscola e l'attività legislativa con la "A" e la "L" maiuscole - debba mirare a ridimensionare e a minimizzare quel rischio. Non mi sembra - e lo dico con tutto il rispetto - che ci sia dai più una condivisioni di questo rischio.
ovvio che la criminalità organizzata non si inserisce certo nella ristrutturazione dell'alloggetto, della villetta o della casetta sul mare o in montagna, ma sul grande, massivo livello di cementificazione e di urbanizzazione sì. E se lo fa, in un momento difficile per l'economia e l'edilizia, in un momento gravato in modo evidente da una difficoltà a vendere il costruito, chiunque investa in quell'ambito - e non 100.000 euro, ma milioni e milioni di euro - e quindi per farlo cerchi di ottenere la benevolenza di qualcun altro che lo autorizza a farlo. Ma questo qualcuno o ha soldi da buttare o ha soldi da riciclare. È questa la lampadina che deve accendersi in tutti noi, perché siamo tutte persone per bene, siamo tutti politici onesti, siamo tutti politici che non vogliono avere nulla a che vedere con quell'ambito. E sicuramente non abbiamo nulla a che vedere, però dimostriamolo nei fatti. Dimostriamolo rendendo più difficile, e non più facile, una serie di attività di cementificazione.
Dobbiamo trovare un punto di incontro su questa filosofia, perch negare questo pericolo, non mi sembra giusto. E nemmeno dire: "Si fa così e tutti fanno così", addirittura la Regione limitrofa demanda tutto al Comune, in nome e per conto di quell'interpretazione più che forzata del Titolo V della Costituzione, sinceramente non mi soddisfa.
Al di là dell'individuazione della condivisione nel merito di come va stilato un articolo, dobbiamo condividere - o meno - tutti insieme...
Il mio tentativo, alla fine di questo percorso di confronto, è quello di poter addivenire ad una condivisione, perché un consesso serio, onesto collaudato e provato come questo, non può, a mio avviso, negare quelle argomentazioni. Sono argomentazioni che noi, senza tabù, dobbiamo poter affrontare. C'è tutto il Consiglio che si ribella a un determinato rischio e insieme si decide. Poi le parole o la forma sicuramente devono trovare un punto di compromesso il più alto possibile, ma la condivisione di base ci deve essere. Perché se c'é una parte che grida "al ladro! al ladro!" e un'altra parte che dice "scusa, ma dove lo vedi il ladro?", è lì che non andiamo d'accordo.
Sono sicuro che, ad iniziare dalla condivisione di questo problema, si troverà un punto di incontro con la Giunta e con la maggiorava, oltre che con tutta l'opposizione. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Buquicchio.
Emendamento rubricato n. 513) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Stara: al comma 1, lettera c), dell'articolo 3 (Strumenti e livelli di pianificazione), in sostituzione dell'articolo 3 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo), la parola: "considerano" è sostituita dalla seguente: "contemplano".
La parola al Consigliere Biolé per l'illustrazione.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Ancora un'attività emendativa rispetto alla lettera c, del comma 1 dell'articolo 2.
Anche questo fa parte degli emendamenti con cui si chiede la sostituzione di alcuni termini. In questo caso, noi chiederemmo di sostituire la parola "considerano" con la parola "contemplano".
Anche questo ricade nei dettagli rispetto a quello che dovrebbe essere dal nostro punto di vista, lo sviluppo dell'articolato della modifica alla legge n. 56, in questo caso all'articolo 2.
Tutte le modifiche richieste sono strutturali: prima accennavo al fatto che è stato richiesto un passo indietro della Giunta rispetto all'indicazione scaturita dalla Commissione alla funzionalità delle varianti parziali. Già alcuni ritocchi erano stati fatti in passato a questo tipo di strumenti modificando la legge tuttora vigente.
La ratio da cui nascono queste modifiche redatte dalla Giunta non ci trova, come si è capito, concordi.
Se possiamo in qualche modo ritenere positivo l'accorciamento dei tempi per quanto riguarda la copianificazione e per quanto riguarda, ovviamente quelle che sono le varianti di gerarchia più alta, come quelle generali e strutturali, l'eliminazione di quello che dovrebbe essere un paletto importante rispetto alle varianti parziali continua a suscitare in noi grandissime perplessità.
Avevo già tentato di spiegare che le perplessità non nascono in modo soggettivo e slegato dalle esperienze sul territorio o da quelli che sono i risultati che possiamo direttamente toccare con mano e vedere sul territorio di tutte le province piemontesi, ma sono legate a quella che è la realtà che si presenta tutti i giorni.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 514) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Stara: al comma 1, lettera c), dell'articolo 3 (Strumenti e livelli di pianificazione), in sostituzione dell'articolo 3 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo), la parola: "particolari" è sostituita dalla seguente: "specifici".
Emendamento rubricato n. 515) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Stara:al comma 1, lettera c), dell'articolo 3 (Strumenti e livelli di pianificazione), in sostituzione dell'articolo 3 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo), la parola: "ambiti" è sostituita dalla seguente: "rilevanze".
Emendamento rubricato n. 516) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Stara: al comma 1, lettera c), dell'articolo 3 (Strumenti e livelli di pianificazione), in sostituzione dell'articolo 3 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo), la parola: "preminenti" è sostituita dalla seguente: "rilevanti".
Emendamento rubricato n. 517) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Stara: al comma 1, lettera c), dell'articolo 3 (Strumenti e livelli di pianificazione), in sostituzione dell'articolo 3 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo), la parola: "rilevante" è sostituita dalla seguente: "specifico".
Collega Biolé, se ritiene può fare un unico intervento illustrativo di dodici minuti.
La parola al Consigliere Biolé, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente. Accetto la proposta di accorpare l'illustrazione di questi quattro emendamenti.
L'emendamento rubricato n. 514) si configura, come la maggior parte dei precedenti, come richiesta di sostituzione di termini.
In questo caso, come già evidenziato in un precedente emendamento, si chiede di sostituire la parola "particolari" con il termine "specifici".
Mi accingo, ancora una volta, ad esplicare la motivazione di questa scelta, che è collegata alle richieste di modifica di natura strutturale sia all'articolo 2 (richieste di aggiunta, più che altro) alle lettere b, c e d, che ho già delineato bene nelle precedenti illustrazioni, sia di natura strutturale non solo rispetto all'articolo 2, ma a tutto l'articolato della legge e, soprattutto, alle situazioni cui ho accennato precedentemente.
Come sapete, stiamo analizzando in una Commissione specifica di cui è Presidente il mio vicino di banco, quelli che sono gli iter di varianti relative a Piani Regolatori dei Comuni vicini al territorio torinese Torino città o comunque in cintura. Man mano pervengono indicazioni di Consiglieri e di Commissari della suddetta Commissione e si è previsto un allargamento di quelli che sono gli argomenti di analisi e di discussione.
Come ho già sottolineato ieri, ci sono stati dei suggerimenti condivisi un po' da tutti i Gruppi sul fatto che tutto quello che è il lavoro in aula sulla legge urbanistica e tutto quello che, invece, è il lavoro di Commissione, per quanto concerne le analisi di eventuali anomalie che già sono state riscontrate rispetto agli iter delle varianti di questi Comuni e che allargheremo, al rientro dalle vacanze, anche all'analisi delle varianti dei Comuni capoluogo di Provincia e di alcune altre realtà.
Molti Commissari hanno ritenuto di poter sottolineare il fatto che le due attività parallele possano in qualche modo arricchirsi l'un l'altra con quelli che sono gli sviluppi, da una parte dell'analisi e, dall'altra parte, dell'elaborazione della modifica alla legge n. 56.
Ancora un accenno - poi tornerò sui pezzi specifici degli emendamenti visto che sto tentando di illustrare dal n. 214) al n. 217) nello specifico delle richieste di sostituzione di termini - alla situazione nazionale. Già ieri, io e altri colleghi abbiamo accennato al fatto che una sensibilità più spiccata sta nascendo anche a livello nazionale, a livello di questo Governo. In questo caso, è partita un'iniziativa con una bozza di decreto rispetto alla tutela del suolo agricolo da parte del Ministro Catania, che potrà diventare - io credo - un ottimo precedente.
Devo rilevare che in passato, al di là del colore politico dei Governi precedenti, la sensibilità si è rivelata sempre piuttosto scarsa da questo punto di vista ed è evidente che, nonostante diverse iniziative, diversi atti e diversi provvedimenti che assolutamente non condividiamo a livello nazionale, questo finalmente fa capire che su temi specifici comunque l'attenzione è posta.
Chiaramente non vogliamo gridare al miracolo, però è senza dubbio importante il fatto che un Governo tecnico vada a porre in essere delle eventuali riforme che potranno avvenire in futuro, nei prossimi mesi rispetto alla tutela del paesaggio agricolo.
Il paesaggio agricolo per la maggior parte è di pregio e va tutelato assolutamente da tutta quella che delineavo come attività deleteria: le impermeabilizzazioni con la costruzione o anche semplicemente con il cambiamento della superficie del terreno e quindi con tutti i flussi dell'acqua che non possono penetrare nel modo corretto all'interno delle falde per rialimentarle, oppure tutte le attività legate alla costruzione di strutture con diverse finalità, che vanno dal commerciale al produttivo al turistico-ricettivo e chiaramente, richiamando l'attenzione sulle varianti di cui all'oggetto dell'intervento precedente, anche al residenziale.
Il fatto che ci sia un'attenzione verso un settore primario come è quello dell'agricoltura è dunque apprezzabile, pur verificando che molte delle politiche pregresse hanno poco sostenuto questo tipo di attività e di settore. Nello stesso tempo, penso che chiunque possa comprendere che si tratta di un settore che nel futuro risalirà particolarmente nella gerarchia delle varie attività antropiche e umane.
L'analisi di questo testo è nell'attuale momento al vaglio sia da parte delle forze che compongono il Parlamento che da parte delle associazioni delle realtà e dei singoli cittadini competenti o dei tecnici molto attenti che hanno compreso finalmente questa apertura, e spero che sia quantomeno visto con attenzione anche dai Gruppi e dalle forze politiche che compongono questo consesso consiliare.
Come dicevo poc'anzi, il consumo ha previsto che, all'interno del territorio torinese e della prima e seconda cintura, la media di ampliamento delle superfici ricoperte ed eventualmente costruite è stata del 12% di aumento rispetto a dieci anni fa (parliamo del 2001-2002).
Questo andamento non è specifico per il nostro capoluogo di regione, ma riguarda anche altre importanti città in Italia.
L'attenzione che verrà posta a queste istanze di tutela rispetto a un consumo indiscriminato del territorio da parte di questo Consiglio ed eventualmente della Giunta con l'accettazione di alcune richieste di modifica che vengono dai Gruppi di opposizione potrebbe - perché no? essere una prima apertura in grado di fornire anche delle indicazioni per eventuali future modifiche di legge alle leggi regionali nostre e di altre realtà a noi contigue, come la Liguria e la Lombardia che hanno problematiche molto simili, pur se territori diversi dal nostro.
Fornisco qualche dato. La città di Milano si avvicina al 3% di aumento in dieci anni (per una superficie già abbastanza grande come il capoluogo lombardo rappresenta un importante incremento), mentre per esempio la città di Venezia è vicina al 10%. Bologna, addirittura, è vicina al 15 intendendo il concentrico e anche la cintura. Mano a mano che scendiamo comunque abbiamo sempre una media abbastanza alta. Abbiamo il 13% di Bari e addirittura il 18% di Ancona, che nelle cronache non risulta come città che ha incrementato o comunque non risulta in quelli che possono essere articoli di una eventuale bibliografia rispetto a questa problematica, ma che invece ha dei dati abbastanza allarmanti. Quindi, come si vede l'andamento è simile di Regione in Regione.
Per quanto riguarda il suolo consumato all'interno della nazione Italia, rispetto all'Europa siamo al quarto posto; al primo posto c'è l'Olanda, al secondo il Belgio, al terzo il Lussemburgo. La percentuale che viene indicata come incremento da parte della nazione italiana è del 7%.



PRESIDENTE

Grazie, collega Biolé.
Emendamento rubricato n. 217) presentato dai Consiglieri Buquicchio, Ponso Stara: alla lettera c del comma 1 dell'articolo 3 della legge regionale 56/1977 (Tutela ed uso del suolo) come sostituito dall'articolo 2 del disegno di legge n. 153 dopo le parole: "rilevante valore ambientale e paesaggistico" sono aggiunte le parole: "nonché d salvaguardia del territorio" Emendamento rubricato n. 218) presentato dai Consiglieri Buquicchio, Ponso Stara: alla lettera c del comma 1 dell'articolo 3 della legge regionale 56/1977 (Tutela ed uso del suolo) come sostituito dall'articolo 2 del disegno di legge n. 153 dopo le parole: "di rilevante valore ambientale e paesaggistico" sono aggiunte le parole: "che favoriscono riconversione del patrimonio immobiliare esistente" La parola al Consigliere Buquicchio per l'illustrazione di tali emendamenti.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Capita a tutti di viaggiare in treno o in auto e apprezzare i territori anche dal livello della qualità architettonica con cui i villaggi, i paesi e le città sono costruite.
Noi viviamo in una regione che, dal punto di vista paesaggistico, ha dei livelli, delle punte eccezionali. Ma, accanto a questi livelli di alta qualità paesaggistica, non possiamo, purtroppo, fare a meno di notare quelli che, sotto il profilo architettonico, definiamo "obbrobri strutturali". Fa parte della pianificazione paesaggistica, ma prende l'avvio dalle leggi che riguardano più in generale l'urbanistica.
Quando affrontiamo questi argomenti - ad esempio, questa legge, su cui la Giunta e la maggioranza hanno una certa fretta di stringere i tempi non ci è minimamente consentito trascurare un elemento, quale la grandissima responsabilità degli amministratori in ordine al Piano paesaggistico e urbanistico di cui stiamo discutendo.
vero, ci possono essere diverse impostazioni e filosofie di pensiero però non si può assolutamente condividere l'affermazione per cui, qualora qualcuno la sostenga, il brutto è bello: il brutto è brutto! Se si insiste nel volere realizzare il brutto, c'è da chiedersi legittimamente, la motivazione. Perché dovremmo sostenere il brutto rispetto al bello? Mi si potrebbe dire che il bello e il brutto sono soggettivi. No, ci sono cose che vanno al di là dell'interpretazione soggettiva, che sono inconfutabilmente brutte, perché sono brutte. Ad esempio, sfido chiunque a dire che un grattacielo di sette-otto piani, magari dipinto di celeste, in un bel borgo con i tetti alla piemontese, è bello. No, è brutto, eppure la costruzione è stata autorizzata.
Chi ha concesso l'autorizzazione era sordo o cieco in quel momento? Non aveva la parola per potersi esprimere e manifestare un diniego? E chi ha richiesto quel permesso da quali intenzioni è stato mosso se non da fini meramente speculativi e d'interesse esclusivamente e meramente soggettivo che cozza inevitabilmente con l'interesse diffuso della collettività? qui che dobbiamo individuare il punto di incontro. Qui non stiamo legiferando sull'anagrafe, per fare in modo che il rilascio della carta d'identità avvenga on line. Ben venga una sburocratizzazione di questo genere, ma sburocratizzare e deregolamentare un argomento così importante è paragonabile alla sburocratizzazione dell'attività sanitaria per non necessitare più della ricetta del medico. Qui ognuno potrebbe autocertificare la propria diagnosi e, ad esempio, un cardiopatico potrebbe farsi dare dal farmacista la digitale senza la ricetta: ma stiamo scherzando! Possiamo attribuire a livello di maggiore rischio, che è quello della municipalità, una totale autonomia, scevra da qualsiasi tipo di controllo? Scusatemi, lo dico con tutto il rispetto: non posso non ritenere pura follia una deregolamentazione di questo tipo. Il controllo occorre, ma non per appesantire la burocrazia, solo per potere esprimere, riguardo a determinate situazioni, un livello di attenzione, per far sì che si accenda la lampadina rossa. Quando si accende la lampadina rossa qualcosa si deve fare, cara collega, amica simpaticissima e stimatissima, Spagnuolo; non possiamo abdicare rispetto a questo ruolo di controllo. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Buquicchio.
Emendamento rubricato n. 263) presentato dai Consiglieri Cerutti, Stara: all'articolo 2 del disegno di legge n. 153, alla lettera c) del comma primo dell'articolo 3 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 sono aggiunte le seguenti parole: "I PTO e i piani e gli strumenti di approfondimento della pianificazione territoriale e paesaggistica sono promossi dalla comunità montana, dai comuni, dalle associazioni e unioni dei comuni e dalle altre forme associative locali previste dalla normativa vigente nazionale e regionale".
Tale emendamento viene dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 219) presentato dai Consiglieri Buquicchio, Ponso Stara: alla lettera d) del comma 1 dell'articolo 3 della legge regionale 56/1977 (Tutela ed uso del suolo) come sostituito dall'articolo 2 del disegno di legge n. 153, dopo le parole: "e i relativi strumenti di attuazione", sono aggiunte le parole: "I PRG devono privilegiare la riconversione del patrimonio immobiliare esistente".
Emendamento rubricato n. 220) presentato dai Consiglieri Buquicchio, Ponso Stara: alla lettera d) del comma 1 dell'articolo 3 della legge regionale 56/1977 (Tutela ed uso del suolo) come sostituito dall'articolo 2 del disegno di legge n. 153, dopo le parole: "e i relativi strumenti di attuazione", sono aggiunte le parole: "I PRG devono evitare ulteriore consumo del suolo".
Emendamento rubricato n. 221) presentato dai Consiglieri Buquicchio, Ponso Stara: al comma 2 dell'articolo 3 della legge regionale 56/1977 (Tutela ed uso del suolo) come sostituito dall'articolo 2 del disegno di legge n. 153 le parole: "nel rispetto della normativa comunitaria, statale e regionale in materia e secondo le modalità definite dalla presente legge" sono soppresse.
La parola al Consigliere Buquicchio per l'illustrazione: ha nove minuti a disposizione.



BUQUICCHIO Andrea

In questi due anni di lavoro insieme abbiamo affrontato alcuni argomenti molto importanti. Ricordo quello della riforma sanitaria, dove si condivideva o meno una determinata impostazione. Lì, dove si doveva in qualche modo tener presente la volontà degli amministratori e dei cittadini, si levava un grido di dolore quando si pensava di chiudere i piccoli ospedali e di sacrificare quel pronto soccorso rispetto ad un altro. Cioè, era un argomento che, effettivamente, al di fuori di interessi individuali e parziali di lobby o di gruppo, poteva rispondere - rispondeva allora e risponde ancora oggi - alle esigenze diffuse dei cittadini. C'era chi ragionava in un determinato modo e chi - non certo per interesse personale - ragionava secondo altri schemi.
Relativamente agli argomenti che stiamo affrontando, attraverso la rivisitazione di questa legge, mi chiedo come si faccia a non essere d'accordo sul principio della necessità di alzare il livello di attenzione.
Non farlo significa, inevitabilmente, correre dei rischi concreti affidando le norme a gruppi, lobby o cittadini non onesti, pur ritenendo magari, in buona fede, di rivolgersi ai cittadini onesti.
Queste parole rientrano in quel discorso, che non posso non ripetere fino alla nausea, secondo il quale in un tale ambito non è possibile abdicare relativamente ad un controllo effettivo.
Non mi piace quando si dice che tale pensiero è controcorrente perch ci sono fior di Regioni, magari non solo di centrodestra, ma anche di centrosinistra, che hanno abdicato rispetto a quel controllo, che hanno affidato alla municipalità l'intera autonomia per quanto riguarda i piani regolatori.
Io dico che non va bene perché, quantomeno, a monte, verrebbe meno seguendo fino in fondo questa filosofia, da parte di chi ne ha il dovere e non il diritto, la pianificazione globale, per l'omogeneizzazione in base alle qualità territoriali. È ovvio che se parliamo di un territorio sulla sponda di un fiume ci saranno determinate caratteristiche; se parliamo di un territorio montano ce ne saranno altre; ancora, se parliamo di un territorio che lambisce un lago o a cavallo di un parco o di un bosco ci saranno altre caratteristiche. Però, nell'ambito di quella tipologia dobbiamo assolutamente trovare un minimo comune denominatore, ma un minimo comune denominatore che riguardi la salvaguardia del territorio, la salvaguardia dell'ambiente a monte, la salvaguardia del criterio di omogeneità architettonica e l'aspetto e il valore paesaggistico.
A tutti il bello piace e il brutto non piace: quindi non possiamo dimenticarci questo tipo di riflessione. Mi piacerebbe che su un argomento così importante ci fosse, invece di lunghe e noiose ore in cui si elencano emendamenti o si vuole giustificare a tutti costi il proprio pensiero, un livello di confronto dialettico serio ed approfondito.
Nel momento in cui il Consigliere Buquicchio dice: "Attenzione, allarme rosso, c'è il rischio dell'infiltrazione della criminalità organizzata" vorrei che qualcuno mi rispondesse: "Ma che film hai visto? Che libro hai letto? Quale realtà hai preso come riferimento"? Invece si tace e, quindi chi tace acconsente.
Se si tace e si acconsente su questo punto, bisognerebbe poi agire di conseguenza, altrimenti tacere, acconsentire, recepire e poi non agire di conseguenza, mi sembra un po' troppo.
Vorrei bere un po' d'acqua, mi sono stancato, quindi rinuncio agli altri due minuti, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Ponso in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



PONSO Tullio

Grazie.
Non ho certamente la capacità dialettica del mio Capogruppo, il quale si è giustamente lanciato in un esame quasi filosofico ed estetico del territorio. È vero: il nostro territorio è decisamente compromesso, quindi è compito di quest'Aula cercare di correre ai ripari, cercando di fare il meglio per il nostro bellissimo territorio piemontese, e questo disegno di legge è una grande opportunità.
La filosofia estetica espressa dal mio Capogruppo ha lanciato un grido d'allarme sul territorio; ed è proprio dal tecnicismo e dagli articoli che voteremo in questi giorni (anche se questo disegno di legge lo porteremo a compimento nell'autunno), che dovranno arrivare i nuovi indirizzi, affinch questo nostro territorio possa essere decisamente apprezzato ed essere oggetto di attenzione da parte di coloro che, nell'arte, coltivano le loro capacità e le esprimono agli altri e al territorio.
Prima parlavo dell'autonomia dell'autorità locale, quindi ribadisco come ha fatto anche il mio il Capogruppo, il Titolo V della Costituzione.
Oltretutto, come ex amministratore locale non posso che dire che l'autonomia dell'autorità locale deve essere salvaguardata. A volte diventa difficile, quindi non ci sentiamo di dare un'autonomia tout court.
A volte diventa difficile, da parte di un amministratore locale frenare "illegittime" aspettative dei concittadini, soprattutto in piccoli paesi di cui ho avuto esperienza.
necessario quindi, con il rispetto di tale autonomia, ci sia la possibilità, da parte di autorità superiori (Provincia e Regione), di fare un controllo adeguato.
Per quanto riguarda la mia esperienza, entrai nel 2004 e mi trovai un Piano regolare decisamente gonfio (ecco perché spendo queste parole nei confronti dei colleghi e di lei, Presidente).
Questo Piano regolatore gonfio incontrò la bocciatura della Regione e nei miei cinque anni di amministrazione lavorai tutti i cinque anni per riuscire a recepire gli indirizzi e le osservazioni della Regione. Si perse notevolmente perso: circa dieci anni per portare a casa un Piano regolatore. Questo non deve più succedere, dal punto di vista amministrativo. Sappiamo che i tempi sono difficili, che le finanze dei Comuni e delle amministrazioni locali sono ridotte all'osso e che i Piani regolatori costano, ma è legittimo che più di un attore, quindi molti attori, entrano a dire la loro, a dare il loro parere tecnico sui Piani regolatori stessi.
Tutto questo deve essere messo sul piatto della bilancio e ci deve essere un equilibrio tra l'autonomia locale e i diritti degli Enti superiori...



PRESIDENTE

Mi scusi, collega Ponso. Chiedo un po' di silenzio in aula, altrimenti sospendo la seduta e l'aggiorno al pomeriggio.
Prego, continui Consigliere Ponso.



PONSO Tullio

Grazie, Presidente.
Questo equilibrio deve essere contemplato e tradotto in questi articoli che voteremo. Questo è anche lo spirito dei nostri emendamenti che fortemente abbiamo sottoscritto e che fortemente chiediamo, da parte della Giunta, di recepire.
Un equilibrio, quindi, tra i vari poteri a livello territoriale regionale, provinciale e locale - affinché, da un punto di vista pratico e tecnico, ci sia un indispensabile controllo e, dall'altro, ci sia anche uno snellimento nelle procedure, in modo che la risposta al territorio e ai cittadini sia decisamente concreta.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ponso.
Emendamento rubricato n. 518) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Stara: al comma 2, dell'articolo 3 (Strumenti e livelli di pianificazione) sostituzione dell'articolo 3 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo), le parole: "nel rispetto della" sono sostituite dalle seguenti: "in conformità alla".
Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
L'emendamento 518) s'inserisce ancora in quest'attività emendativa sull'articolo 3, ma sul comma 2), relativo agli strumenti di pianificazione.
Il comma recita: "La sostituzione dell'articolo 3 della legge regionale 56/77, gli strumenti di pianificazione di cui al comma 1), sono soggetti a procedure di valutazione ambientale strategica (VAS), nel rispetto della normativa comunicativa statale e regionale in materia e secondo le modalità definite dalla presente legge".
La modifica che con l'emendamento vado a sviluppare è la richiesta della sostituzione...



PRESIDENTE

Chiedo scusa, Consigliere Biolé, ma se i lavori continuano in questo modo, fra due minuti aggiorno la seduta al pomeriggio.
Prego, continui pure.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
La sostituzione delle parole "nel rispetto della" con "in conformità alla". Tutta l'attività emendativa che ha portato ancora a questa richiesta di modifica, che abbiamo illustrato punto per punto, soprattutto nelle criticità e nei nodi più importanti, che sono quelli che chiedono delle aggiunte di indicazioni all'articolato rispetto alle sostituzioni che invece sono quelle più numerose. Le aggiunte sono quelle richieste dall'emendamento n. 495), alla lettera b), e quelle dell'emendamento n.
496), alla lettera c).
Come ho prima definito, credo siano assolutamente accoglibili, in quanto rappresentano un affinamento delle due lettere legate al comma 1, la b) e la c).
In particolare, risottolineo il fatto che tutte queste definizioni, di cui all'articolo 2, sostituzione dell'articolo 3 della legge n. 56 del 1977, vanno a prendere come riferimento, rispetto ai riferimenti che sono stati inseriti nel testo uscito dalla Commissione, anche l'articolo 1, che è quello che delinea le finalità della presente legge.



PRESIDENTE

Grazie, collega Biolé.
Emendamento rubricato n. 519) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Stara: Emendamento all'articolo 2 del disegno di legge n. 153/2011(Sostituzione dell'articolo 3 della l.r. 56/1977) Al comma 2, dell'articolo 3 (Strumenti e livelli di pianificazione) sostituzione dell'articolo 3 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo), la parola: "modalità" è sostituita dalla seguente: "disposizioni".
La parola al Consigliere Biolé per l'illustrazione.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
L'emendamento 519) è un'ulteriore richiesta di sostituzione di termine ancora al comma 2, per quanto riguarda "Strumenti e livelli di pianificazione".
La parola "modalità" è sostituita dalla parola "disposizioni". Ci sembrava questa una definizione più adatta rispetto all'articolato e sempre nell'ottica di andare a precisare e a verificare, volta per volta, comma per comma, quello che dovrebbe essere un articolato il più preciso possibile.
Naturalmente, da quella poca esperienza che possiamo avere in un'Aula legislativa - questi due anni abbondanti - sappiamo adesso, per esperienza che la redazione precisa e completa di una legge, sia essa una legge nuova sia essa una modifica di legge, deve prendere il suo tempo, quindi c'è tutta la questione della discussione in Commissione e poi, chiaramente deve prendere il suo tempo anche in Aula. Naturalmente, è difficile che si vada a comporre una legislazione, una legge, una regola, un regolamento una norma che possa essere assolutamente condivisibile (proprio in questo sta il dibattito politico tra maggioranza e opposizione). Tuttavia, non ci stiamo esimendo dal presentare, dal proporre e dall'illustrare puntualmente quelle che sono, modestamente, richieste di modifica puntuali che ci paiono più consone rispetto a tutto l'articolato.
L'attenzione deve essere rivolta sì a tutto quello che è l'articolo attualmente in analisi, quindi all'articolo 2, ma dal nostro punto di vista deve essere rivolta come già accennavo nelle precedenti illustrazioni soprattutto alle richieste di modifica più sostanziali che saranno affrontate nelle sedute successive.
In questo momento abbiamo ancora la possibilità di discutere le varie proposte emendative in questa seduta, in quella pomeridiana e in quella di domani. Ovviamente, sarà corretto e credo condivisibile andare a prendersi del tempo ulteriore, perché la legge nel suo contesto è molto complessa e molto articolata, nel rientro dopo la pausa estiva.
Come già dicevo prima, ci aspettiamo da parte della Giunta che la modalità di apertura e di volontà di discussione, che già si è concretizzata ieri e che abbiamo visto essere assolutamente autentica possa trasformarsi in un recepimento vero delle richieste di modifica a tutti i livelli, quindi le modifiche sia dei termini specifici che vanno a ripulire o a definire meglio quelli che possono essere termini puntuali sia a livello di modifiche di aggiunta, come quelle che ho elencato prima quindi quelle dell'emendamento n. 495).



PRESIDENTE

Grazie, collega Biolé.
Emendamento rubricato n. 324) presentato dai Consiglieri Artesio, Stara: all'art. 3, il comma 3 è sostituito dal seguente: "3. La Regione, con il concorso delle province, della città metropolitana ove istituita, dei comuni e degli altri enti locali, promuove, con apposito provvedimento, la gestione integrata del sistema informativo geografico regionale, quale riferimento conoscitivo fondamentale per la valutazione e l'elaborazione e la gestione telematica degli strumenti di pianificazione nelle fasi di elaborazione e approvazione. Gli enti territoriali conferiscono in forma gratuita i dati conoscitivi «fondamentali per la formazione del sistema informativo geografico regionale. Con apposito provvedimento la Giunta regionale favorisce per tutti i cittadini l'accesso gratuito al sistema informativo geografico regionale." La parola alla Consigliera Artesio per l'illustrazione.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
L'emendamento 324), dal punto di vista delle intenzioni, s'iscrive esattamente nel tema che ci è caro, ma crediamo sia anche una questione di trasparenza, di diritto all'accesso, di costruzione condivisa dai processi decisionali, che è tema della partecipazione.
In particolare, quest'emendamento interviene a rendere più esplicito e più certo il diritto di tutti i cittadini di conoscere, proprio ai fini di poter concorrere alla costruzione di un'opinione e di una valutazione l'esatta determinazione dei dati sui quali si fondano le scelte di programmazione successiva.
In modo particolare, l'emendamento si occupa della gestione integrata del sistema informativo geografico regionale, che riteniamo debba essere esattamente, come conoscenza della base cartografica, l'elemento scientifico sul quale la costruzione dei punti di vista non è affidata al posizionamento del soggetto, bensì alla conciliazione tra la conoscenza della realtà e le visioni del mondo.
La conoscenza delle basi cartografiche non può ridursi a un'attività estemporanea. Nei contenuti di questo comma noi pensiamo di aver contribuito a introdurre alcuni aspetti di rilevante novità, perci pensiamo sia necessario confermare nella legge un impegno da parte di tutti gli enti coinvolti per elaborare un nuovo metodo di utilizzo dei dati cartografici. L'utilizzo di una base cartografica regionale unica risulta da questo punto di vista e dal nostro approccio, un obiettivo fondamentale per uniformare le informazioni nell'attività di elaborazione dei piani regolatori generali.
Il secondo obiettivo si allinea alle correnti standard europee, ove mediante il web è possibile già ora scaricare gratuitamente basi cartografiche dichiarandone l'utilizzo per scopi scientifici e non di lucro.
Tutto questo disegno di legge è stato presentato all'insegna della deburocratizzazione e della dematerializzazione; quindi crediamo che questo suggerimento contenuto nell'emendamento potrà trovare accoglienza da parte della Giunta.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 520) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: Emendamento all'articolo 2 del disegno di legge n. 153/2011(Sostituzione dell'articolo 3 della l.r. 56/1977) al comma 3, dell'articolo 3 (Strumenti e livelli di pianificazione) sostituzione dell'articolo 3 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo), la parola: "consentire" è sostituita dalla seguente: "permettere".
Emendamento rubricato n. 521) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: emendamento all'articolo 2 del disegno di legge n. 153/2011(Sostituzione dell'articolo 3 della l.r. 56/1977) al comma 3, dell'articolo 3 (Strumenti e livelli di pianificazione) sostituzione dell'articolo 3 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo), la parola: "sistematicamente" è sostituita dalla seguente: "costantemente".
La parola al Consigliere Biolé per l'illustrazione.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Continuo, in un'Aula un po' agitata, a esprimere e a illustrare le nostre richieste emendative. Passiamo successivamente agli emendamenti presentati e illustrati prima, al 520) e al 521).
Anche in questo caso si tratta di semplici, ma riteniamo sostanziali richieste di modifica di termini specifici. Per quanto riguarda l'emendamento n. 520) - siamo al comma 3 dell'articolo 3, quindi passiamo al comma successivo - abbiamo la richiesta di una sostituzione della parola "consentire" con la parola "permettere". Con il n. 521) si richiede che la parola "sistematicamente" sia sostituita dalla parola "costantemente".
ovvio - come già detto in precedenza - che queste sono richieste di termini specifici e molto puntuali, che vanno a modificare solo molto parzialmente il senso della struttura dell'articolato e ricadono in quella fascia di emendamenti forse meno strutturali ed importanti ma che vengono fuori dall'analisi compiuta in modo molto, molto approfondito, prima a partire dalla discussione in Commissione urbanistica e poi ovviamente nel continuum del confronto, con i tecnici di riferimento, dei termini contenuti all'interno dell'articolato.
Il secondo livello un po' più di significato che sono andato ad elencare nella precedente illustrazione comporta non delle sostituzioni di termini specifici, ma delle aggiunte agli elenchi dei vari commi dell'articolo 3 e delle lettere in essi contenute.
Ad un terzo livello sono presenti le richieste di modifica che vanno invece ad incidere direttamente sulla struttura portante e le intenzioni da parte dell'organo di governo della Regione, e in particolare sulla volontà di dare una possibilità più fluida e temporalmente più ridotta per nuove varianti parziali.
Come già detto all'inizio, una parte della ratio da cui nasce questa volontà di velocizzare i tempi può essere condivisibile.
Teniamo conto che molti casi di varianti - sia analizzati, in termini di iter, all'interno della Commissione speciale urbanistica sia verificate direttamente sul territorio attraverso una nostra sperimentazione ed esperienza diretta - hanno in passato rappresentato delle situazioni che oggettivamente possono creare delle problematicità, sia a livello visivo paesaggistico (quindi da un punto di vista del recepimento del contesto da parte del cittadino che vive sul territorio), sia a livello fisico (cioè da un punto di vista del terreno su cui sono state costruite nuove superfici che quindi non permette il flusso naturale delle acque), sia a livello di strutture che sono state costruite al di sopra di questi terreni (dunque con questo consumo di suolo poco reversibile).
In realtà sappiamo che lo strato superficiale dei terreni, soprattutto quelli di media o alta qualità agricola contengono tutte le sostanze relative allo sviluppo dell'agricoltura - e quindi alla crescita delle piante - e, soprattutto, al possibile consumo di cibo da parte dei cittadini e degli esseri umani in genere.
In ultimo, ma non per importanza, c'è tutta la questione legata alle illegalità e alle inopportunità che vanno di pari passo, anche se su livelli diversi, e che vado a illustrare con i prossimi emendamenti.
Grazie.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

Grazie, collega Biolé.
Emendamento rubricato n. 197) presentato dai Consiglieri Buquicchio, Ponso Stara: al comma 3 dell'articolo 3 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo) come sostituito dall'articolo 2 del disegno di legge n. 153 dopo le parole "Al fine di consentire una idonea conoscenza condivisa, sistematicamente" è inserita la parola: "periodicamente".
Emendamento rubricato n. 222) presentato dai Consiglieri Buquicchio, Ponso Stara: al comma 3 dell'articolo 3 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo) come sostituito dall'articolo 2 del disegno di legge n. 153 dopo le parole "la Giunta regionale" sono aggiunte le parole: "con proprio provvedimento da presentare al Consiglio regionale entro 30 giorni dall'approvazione della legge".
Emendamento rubricato n. 223) presentato dai Consiglieri Buquicchio, Ponso Stara: al comma 3 dell'articolo 3 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo) come sostituito dall'articolo 2 del disegno di legge n. 153 dopo le parole "la Giunta regionale" sono aggiunte le parole: "con proprio provvedimento da presentare al Consiglio regionale entro 45 giorni dall'approvazione della legge" Emendamento rubricato n. 224) presentato dai Consiglieri Buquicchio, Ponso Stara: al comma 3 dell'articolo 3 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo) come sostituito dall'articolo 2 del disegno di legge n. 153 dopo le parole "la Giunta regionale" sono aggiunte le parole: "con proprio provvedimento da presentare al Consiglio regionale entro 60 giorni dall'approvazione della legge" Emendamento rubricato n. 225) presentato dai Consiglieri Buquicchio, Ponso Stara: al comma 3 dell'articolo 3 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo) come sostituito dall'articolo 2 del disegno di legge n. 153 dopo le parole "la Giunta regionale" sono aggiunte le parole: "con proprio provvedimento da presentare al Consiglio regionale entro 90 giorni dall'approvazione della legge".
Emendamento rubricato n. 226) presentato dai Consiglieri Buquicchio, Ponso Stara: al comma 3 dell'articolo 3 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo) come sostituito dall'articolo 2 del disegno di legge n. 153 dopo le parole "la Giunta regionale" sono aggiunte le parole: "in collaborazione con il CSI Piemonte".
Con l'assenso del Consigliere Buquicchio, procediamo con un'illustrazione congiunta, tramite una mini-maratona oratoria. Ieri si è già cimentato il collega Biolé, devo dire con apprezzabili risultati.
La parola, dunque, al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
A differenza degli emendamenti precedenti, in questa partita emendativa almeno per quel che riguarda gli emendamenti 225), 224), 223), 222) e 226) - interveniamo sul punto finale n. 3): sono tutti emendamenti aggiuntivi.
Con l'emendamento n. 225) si chiede di aggiungere al secondo rigo "con proprio provvedimento da presentare al Consiglio regionale entro 90 giorni dall'approvazione della legge".
Con il n. 224) si chiede di aggiungere, sempre al secondo rigo del punto 3), si chiede di aggiungere, dopo le parole "la Giunta regionale", le parole "con proprio provvedimento da presentare al Consiglio regionale" - e se ne specifica il tempo - "entro 60 giorni dall'approvazione della legge".
Con il n. 223), che interviene sempre al punto 3) del medesimo articolo, si chiede l'aggiunta, dopo le parole "la Giunta regionale", delle parole "con proprio provvedimento da presentare al Consiglio regionale entro 45 giorni dall'approvazione della legge".
Ovviamente si tratta di proposte tra loro alternative.
Anche l'emendamento n. 222) chiede l'aggiunta, sempre al secondo rigo del punto 3, delle parole "con proprio provvedimento da presentare al Consiglio regionale entro 30 giorni dall'approvazione della legge" e con il n. 226), essendo anche questo un emendamento aggiuntivo, si chiede di aggiungere, dopo le parole "la Giunta regionale", le parole "in collaborazione con il CSI Piemonte".
Allora, noi stiamo giungendo alla fine dell'illustrazione degli emendamenti relativi all'articolo 2 e devo dire che al momento non abbiamo avuto modo, né io né gli altri colleghi - e in particolare il collega Biolé, che sta sostenendo in maniera forte questa attività emendativa - di cogliere reali, concreti, sostanziali segnali di accettazione condivisione, mediazione rispetto alle alternative da noi proposte.
Per onestà intellettuale, devo dire che l'Assessore Cavallera mi ha preannunciato che nel pomeriggio mi sottoporrà alcune possibili variazioni in termini di mediazione, da parte della Giunta; quindi staremo a vedere.
Voglio però ritornare un attimo sui problemi che mi affliggono e che - a mio modesto avviso - ci affliggono e che costituiscono il motivo per cui stiamo qui, sicuramente non a divertirci ma a sostenere faticosamente un'attività emendativa; non perché sia faticoso stare in Aula, ma perch l'attività emendativa presuppone sempre un impegno intellettuale per non ripetere vanamente parole inutili e poter sostenere un filo logico nel discorso.
Quindi, non si finisce per parlare a vuoto, perché tutto resta a verbale. È importante intervenire, non per, al momento opportuno, tirare fuori ciò che si era detto per poter dire "l'avevo detto, poi le cose non sono andate bene, ma io l'avevo detto", ma almeno per poter sostenere che determinate cose - quanto meno a dimostrazione della buona fede e della volontà di intervenire in termini migliorativi su determinati provvedimenti erano state dette dal Gruppo o dal Consigliere in particolare.
Penso che oggi, effettivamente, ci troviamo di fronte al problema di quadrare i conti. I conti, paradossalmente, non sono facilmente quadrabili perché, da una parte, abbiamo un'attività di una Commissione d'inchiesta votata non all'unanimità, ma a stragrande maggioranza da parte dell'Aula che sta già svolgendo il proprio lavoro da diversi mesi, dall'inizio dell'anno (la Commissione di inchiesta sull'urbanistica che ho l'onore e l'onere di presiedere) e che, man mano che si procede nei lavori, sta ottenendo sempre maggiore e più attenta partecipazione da parte dei colleghi commissari. Commissione di inchiesta che sta portando inevitabilmente, a tutta una serie di constatazioni, dopo aver assunto le relative informazioni e, dall'altra, su un binario che può sembrare parallelo ma a me sembra abbastanza divergente, c'è un'attività, un tentativo, una proposta di attività legislativa da parte della Giunta...



PONSO TULLIO



PRESIDENTE

Scusate, Consiglieri.
Volevo riprendere il Consigliere Buquicchio perché disturba i molti colleghi impegnati in altro. Tuttavia, il Regolamento non me lo permette quindi invito voi tutti, nel limite del possibile, a dare la possibilità al Consigliere Buquicchio di illustrare i suoi emendamenti in base al nostro Regolamento.
Non è ostruzionismo, ma quanto previsto dal Regolamento di quest'Aula.



BUQUICCHIO Andrea

La ringrazio molto, Presidente. Se disturbo, posso anche abbassare il tono della voce.
Dicevo, più che parallelo, il percorso tra la Commissione di inchiesta e questa attività legislativa, mi sembra un po' divergente. Purtroppo abbastanza divergente.
Da una parte, nella Commissione di inchiesta, si sta appurando, quanto meno, che il livello di criticità non può che essere quello comunale, che il maggiore livello di attenzione e di criticità si accende sulle varianti parziali; che la vecchia legge, indubbiamente, merita una totale rivisitazione perché è molto carente e con diversi punti soggetti ad interpretazione non eccessivamente inconfutabile. Motivo per cui, ad oggi i ricorsi che hanno intasato gli uffici del Tribunale Amministrativo di Corso Stati Uniti sono stati tantissimi.
Sappiamo tutti che l'esito delle sentenze del Tribunale Amministrativo quando non si esprime in termini di sospensiva ma nel merito, sono lunghissimi, in un ambito nel quale le responsabilità, da una parte, degli amministratori, e le aspettative, dall'altra, delle imprese o dei cittadini, sono pressanti. Quindi, una legge che andrebbe rivisitata, oltre che di tutte quelle questioni di merito cui accennavo prima, nell'ottica della chiarezza dell'articolato e del sempre minore margine di interpretazione soggettiva da parte degli amministratori.
Una legge che, invece, ha pensato di tagliare corto e dire, in sostanza, che da una parte facciamo vedere che con le Conferenze di copianificazione rendiamo partecipe l'ente sovraordinato, dall'altra, tutto sommato, che non stiamo a cercare il pelo nell'uovo e diamo la possibilità alla municipalità di decidere quanto meglio ritiene opportuno dover decidere.
Abbiamo visto che questo porta, con la vecchia legge, ad un utilizzo del territorio, quindi ad un consumo del territorio e ad un utilizzo delle varianti parziali veramente spropositato, con una serie di escamotage che non consentono, prima di tutto, di ultimare l'utilizzo delle volumetrie disponibili, ma di chiederne di nuove per nuove trasformazioni e nuovi insediamenti. Questo l'abbiamo già detto e siccome vedo il Consigliere Laus, uno dei pochi attenti, richiamavo il pericolo delle infiltrazioni su questo argomento.
Non stiamo parlando di interessi di quattro confetti o di quattro lenticchie, ma interessi milionari, quindi chi ha la possibilità di investire milioni in un ambito nel quale, a breve, non si possono vedere e avere risultati perché il mercato è fermo, perché c'è crisi economica, chi ha da riciclare del denaro, da lavare del denaro, cari colleghi, ne approfitta. Questo è quello che mi preoccupa di più.
Voglio trasmettervi questa preoccupazione non per non farvi dormire tranquilli o affidarvi alle vacanze in modo poco sereno, ma perché possa essere un elemento di riflessione ai mari, ai monti, ai laghi, lì dove avremmo maggiore forza ed energia per esprimere soluzioni a queste problematiche che mi affiggono e ci affiggono.
Questi sono i problemi emersi nella Commissione di inchiesta: da una parte, l'utilizzo sfrenato delle varianti parziali, dall'altra il mancato rispetto dei tempi e dei termini imposti da un Ente rispetto all'altro, la mancata osservanza di quello che è l'obbligo da parte del Comune di fornire all'archivio della Regione i documenti, adducendo, magari, che è stata una dimenticanza... Perché nelle audizioni è successo anche quello. Quando è stato chiesto: "Come mai non avete prodotto quanto avreste dovuto produrre in sei anni alla Regione?", ci è stato risposto: "È stata una dimenticanza".
Noi dobbiamo fare tutto tranne che deregolamentare; tranne che rendere più facile l'utilizzo di un patrimonio enorme, fantastico, stupendo, il patrimonio maggiore che abbiamo dopo la salute. Il territorio deve essere utilizzato al meglio, e non può essere sicuramente oggetto di speculazione.
Ed è per questo che è di fondamentale importanza. Noi abbiamo dato un'importanza enorme alla riforma sanitaria, ma stiamo prendendo un po' sotto gamba l'argomento dell'utilizzo del consumo del territorio e dell'enorme sacrificio che vogliamo continuare a chiedere all'ambiente oltre che a noi stessi e ai nostri cittadini, oltre che ai nostri figli (dico "nostri figli" perché sicuramente le dissennate scelte si riveleranno dannose non immediatamente, ma nel tempo e negli anni avvenire), anche se in modo immediato si riveleranno dissennate quelle scelte sul piano della valutazione estetica di un territorio sotto il profilo paesaggistico.
Perché legge urbanistica, piani paesaggistici e governo nel territorio in senso globale sono argomenti di grandissimo peso per gli amministratori, di un peso enorme per il legislatore.
Spesso penso che si tenda a parlare più di sanità che di urbanistica perché la sanità rappresenta un costo, mentre l'urbanistica, talvolta, è intesa come introito.
Ma l'introito - dobbiamo chiedercelo, Presidente - per chi è? Per i cittadini o per qualche lobby, qualche malintenzionato o qualche delinquente? Questo è il problema: noi diamo valore a tutto quello che rappresenta la spesa, per cui cerchiamo di salvaguardare i servizi riducendo la spesa, ma non ci preoccupiamo, invece, di quei provvedimenti che, a nostro avviso, non rappresentano una spesa, ma, magari, un introito per gli oneri di urbanizzazione o per gli sporchi interessi di qualcuno.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, collega Buquicchio.
Emendamento rubricato n. 522) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Stara: al comma 3, dell'articolo 3 (Strumenti e livelli di pianificazione), in sostituzione dell'articolo 3 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo), le parole: "detta disposizioni" sono sostituite dalle seguenti: "decide le norme".
Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
L'emendamento rubricato n. 522), nel solco dell'attività emendativa sull'articolo 3, in questo caso al comma 3, chiede un'ulteriore sostituzione. Ritornando alla definizione data nella precedente illustrazione, rappresenta il primo livello di richieste di modifica quelle relative ai dettagli e ai termini da sostituire perché ritenuti più idonei rispetto a quelli inseriti all'interno dell'articolato così come licenziato dalla Commissione urbanistica.
In questo caso, si chiede di sostituire le parole "detta disposizioni" con le parole "decide le norme".
Si tratta, anche in questo caso, di una richiesta poco incisiva rispetto alla struttura generale del testo dell'articolo 3.
Le modifiche sostanziali di aggiunta sono state delineate nei precedenti interventi, le andrei solo a richiamare in maniera superficiale: la modifica più sostanziale che avremmo ipotizzato è il riferimento specifico all'articolo 1, che definisce o, meglio, che ridefinisce, le finalità della legge e che deve essere tenuto in considerazione in quanto articolo iniziale e introduttivo di quella che è la modifica voluta inizialmente dalla Giunta e poi integrata - ci auguriamo in modo massiccio con le richieste dei vari Gruppi di opposizione.
Mi ricollego, nei secondi che rimangono, al discorso del Capogruppo Buquicchio: modestamente, penso di poter individuare una delle pecche che genericamente e generalmente, ci sono o, meglio, che si vedono, analizzando le attività dei vari governi a vari livelli. Si parlava, appunto, della differenza tra il settore sanitario e il settore urbanistico dal punto di vista dell'approccio che ne viene fatto: credo che questo derivi dal fatto che molte volte i settori vengono visti in modo separato, senza delle vere e proprie integrazioni. Invece, negli sviluppi delle varie regolamentazioni e leggi dei rispettivi settori, capiamo che tutto è intrecciato e chiaramente riguarda la vita di tutti i cittadini sotto tutti i punti di vista. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, collega Biolé.
Emendamento rubricato n. 199) presentato dai Consiglieri Buquicchio, Ponso Stara: al comma 3 dell'articolo 3 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo) come sostituito dall'articolo 2 del disegno di legge n. 153, dopo le parole: "disposizioni per la realizzazione" sono inserite le parole: "e l'adozione".
Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Anche questo è un emendamento aggiuntivo all'articolo 2. Ritornando al pensiero che vogliamo riaffermare rispetto alla necessità di non abdicare ad un controllo, è ovvio - adesso mi auguro che la Giunta voglia recepire almeno questo - che ci siamo orientati, per quello che attiene le varianti parziali, ad un ruolo sicuramente più determinante e più importante da parte della Provincia.
C'è un'obiezione che qualcuno solleva al riguardo: "Siamo impostando una legge che dovrebbe avere la sua validità, se consideriamo che la precedente risale al 1977, sia pure con le modifiche, nei prossimi decenni". Invece, stiamo assistendo al depotenziamento, non solo numerico delle Province.
Infatti. sono molto laico da questo punto di vista: stiamo parlando di un ente sovraordinato per quel che è, per quel che sarà e per quello che resisterà relativamente all'ambito provinciale. Ciò non toglie che un Ente sovraordinato, al di là delle municipalità e quindi dei Comuni, ci sarà sempre (vuoi considerare la vasta area metropolitana o direttamente la Regione). Qualcuno ci sarà e qualcuno questo controllo più dirimente, più essenziale, più sostanziale e più concreto deve poterselo assumere.
Sicuramente a volte non è così, e chiedo scusa a chi volesse interpretarlo in modo poco rispettoso. Talvolta sembra quasi che ci si voglia scaricare di responsabilità, da una parte, e di lavoro, dall'altra.
Penso che una democrazia possa funzionare e debba funzionare sempre meglio quanto più alto è il livello del contrappeso rispetto al peso.
Allora, nell'ambito della cultura del peso e del contrappeso, c'è quella del controllo.



PRESIDENTE

Grazie, collega Buquicchio.
Emendamento rubricato n. 198) presentato dai Consiglieri Buquicchio, Ponso Stara: al comma 3 dell'articolo 3 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo) come sostituito dall'articolo 2 del disegno di legge n. 153 dopo le parole "geografico regionale interoperabile" sono inserite le parole: "unificato ed accessibile" La parola al Consigliere Buquicchio per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Anche questo è un emendamento aggiuntivo all'articolo 2.
Dicevo, il controllo. Il controllo non è qualcosa a cui si pu rinunciare, ma non si può rinunciare neanche nelle democrazie più avanzate nei livelli di democrazia più sofisticati, perché è essenziale che qualcuno non abdichi alla responsabilità e al lavoro di verifica che tutto proceda bene.
Non è valida la giustificazione dell'intoppo burocratico dovuto al diverso colore dell'amministrazione. Ovviamente, quando mi dedico a un argomento, mi piace confrontarmi, non dico al mercato, ma con chi di dovere, oltre che con gli operatori e quindi anche con i cittadini.
Ecco, un'altra osservazione è appunto quella dell'intoppo burocratico che può derivare dal colore diverso dell'amministrazione di un ente rispetto a un altro. Ma che senso ha un'osservazione di questo tipo? ovvio che è sempre l'ente gerarchicamente sovraordinato a doversi assumere le responsabilità che attengono alla necessità di un criterio di omogeneità, oltre che di equità, nell'ambito dello sviluppo dell'utilizzo e del consumo del territorio, della salvaguardia dell'ambiente, della salvaguardia della salute dei cittadini e quindi anche di quello che attiene al capitolo dell'estetica.
L'estetica è un capitolo importante della filosofia, oltre che dell'etica, e non dobbiamo dimenticarla nell'esercizio di tutto quello che attiene a ciò che si vede, si palpa, si gode come il paesaggio. So che questa Giunta sta lavorando in modo intenso alla rivisitazione di un Piano paesaggistico, ma io già vedo male e non riesco a comprendere il motivo per cui si lavori in modo disgiunto tra la legge urbanistica e le leggi che riguardano il paesaggio: sono argomenti che dovrebbero essere trattati insieme.



PRESIDENTE

Grazie, collega Buquicchio.
Emendamento rubricato n. 523) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Stara: emendamento all'articolo 2 del disegno di legge n. 153/2011 (Sostituzione dell'articolo 3 della l.r. 56/1977) al comma 3, dell'articolo 3 (Strumenti e livelli di pianificazione) sostituzione dell'articolo 3 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo), la parola: "permettere" è sostituita dalla seguente: "consentire".
La parola al Consigliere Biolé per l'illustrazione.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Ci si alterna con il collega Buquicchio rispetto alle richieste di modifica derivanti dagli emendamenti del mio e del suo Gruppo.
In questo caso, c'è la presentazione e illustrazione da parte nostra di un emendamento ancora sostitutivo di uno specifico termine, com'è avvenuto per quelli precedenti. Viene chiesto di sostituire la parola "permettere" con la parola "consentire".
Anche qui ci si appresta a continuare su un livello di richiesta di modifica puntuale che riguarda termini specifici, il che non va a strutturare o a concretizzare le intenzioni generalizzate da parte dell'Assessore e della Giunta di modifica della legge urbanistica, ma a definirle ulteriormente.
Credo sia importante concludere il ragionamento che stavo facendo nella precedente illustrazione riguardo al fatto che non solo i settori individuati nell'intervento di chi mi ha preceduto, cioè il settore sanitario e il settore urbanistico, che peraltro come da competenze regionali sono strutturali rispetto alla nostra attività legislativa e di programmazione del territorio regionale, ma anche altri settori sono il più delle volte analizzati in modo singolo, cioè non si tiene conto delle conseguenze di un certo tipo di regolamentazione o di deregolamentazione di un settore su un altro.
Il settore urbanistico comprende - abbiamo ormai passato qualche seduta a illustrare e a disquisire su quelle che possono essere le competenze di questo tipo di settore - tantissimi comparti, che vanno da quello della tutela dell'ambiente a quello della tutela delle città in cui viviamo.



PRESIDENTE

Grazie, collega Biolé.
Emendamento rubricato n. 524) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Stara: emendamento all'articolo 2 del disegno di legge n. 153/2011 (Sostituzione dell'articolo 3 della l.r. 56/1977) al comma 3, dell'articolo 3 (Strumenti e livelli di pianificazione), sostituzione dell'articolo 3 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo), la parola: "trasmissione" è sostituita dalla seguente: pubblicazione".
La parola al Consigliere Biolé per l'illustrazione.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Dicevo, il settore urbanistico comprende parecchi comparti e va incontro a quella che deve essere la tutela degli stessi, ma anche la tutela del benessere del cittadino, che quindi si può perfettamente coniugare con la tutela sanitaria o comunque dei presidi che possono essere previsti e regolamentati a livello regionale.
Ricordavo come molte volte il difetto è quello di suddividere in compartimenti stagni questi settori, nonostante (come da definizione) l'organo di governo regionale sia collegiale e quindi deliberi in modo collettivo, ma chiaramente con le rispettive responsabilità e deleghe e dunque argomenti e settori che ogni Assessore ha come responsabilità e competenza.
Se, da una parte, la volontà probabilmente non è quella di suddividere i vari settori in compartimenti, dall'altra i risultati e gli obiettivi che si attengono spesso sono percepiti dal territorio e dai cittadini come invece una sorta di - non me ne vogliano gli Assessori - schizofrenia, nel senso che molte volte succede che alcune regole possono magari non configgere, ma essere in contrasto tra di loro.
Prima si accennava al fatto che ciò può dipendere in qualche modo dall'approccio che si dà ai vari settori, perché ve ne sono alcuni in cui comunque le spese devono per forza di cose essere piuttosto cospicue mentre altri possono rappresentare, per enti al di sotto dell'ente regionale, quindi enti inferiori e più territoriali e disposti capillarmente su territorio, un eventuale introito.
Nel momento in cui, purtroppo, avvengono i tagli ai trasferimenti - non solo a livello regionale, ma, soprattutto, a livello nazionale - e si procede alla ristrutturazione dei vari enti - tra l'altro, l'affronteremo anche noi nei prossimi mesi - sono più appetibili, dal punto di vista degli enti, nonché da analizzare e da facilitare, dal punto di vista della Regione, gli introiti derivanti da attività che esulano dal settore pubblico, quindi possono essere attività direttamente private di singoli o di aziende o anche, purtroppo, di lobby, che molte volte approfittano - la parola è corretta e ben scelta - del nostro territorio, che, invece, deve essere bene collettivo. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 227) presentato dai Consiglieri Buquicchio, Ponso Stara: al comma 3 dell'articolo 3 della legge regionale 56/1977 (Tutela ed uso del suolo) come sostituito dall'articolo 2 del disegno di legge n. 153, dopo le parole: "la trasmissione telematica degli atti di pianificazione.", sono aggiunte le parole: "Tutte le amministrazioni devono prevedere un punto di accesso gratuito per la visione degli atti telematici a favore dei cittadini".
Emendamento rubricato n. 220) presentato dai Consiglieri Buquicchio, Ponso Stara: dopo il comma 3 dell'articolo 3 della legge regionale 5 dicembre 1977, n.
56 (Tutela ed uso del suolo) come sostituito dall'articolo 2 del disegno di legge n. 153 è inserito il seguente comma 4: "Al fine di consentire il rispetto dei principi di sussidiarietà, adeguatezza ed efficienza si persegue la semplificazione degli strumenti di pianificazione, con riduzione di tempi e garanzia di partecipazione e trasparenza".
Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio per l'illustrazione; ne ha facoltà.
Ricordo che ha tre minuti a disposizione.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Questo emendamento aggiuntivo interviene relativamente al comma 3 dove, alla fine del testo, si chiede di aggiungere testualmente la seguente frase: "Tutte le amministrazioni devono prevedere un punto di accesso gratuito per la visione degli atti telematici a favore di cittadini".
Sicuramente questo è un argomento di merito che, in qualche modo contribuisce, attraverso l'elemento della trasparenza, a far emergere eventuali disfunzioni, anche pesanti, di carattere speculativo, che invadono il campo penale. Infatti, a volte, i cittadini - o alcuni cittadini - sono più informati degli amministratori rispetto ai retroscena di una determinata operazione.
Quindi, l'accesso gratuito per una chiara e tempestiva visione degli atti telematici può altresì rappresentare un elemento deterrente ai fini di quello che dicevamo prima, che, in un certo senso, è l'argomento che ci ha occupati nell'attività emendativa per tutta la mattinata.
Signor Presidente, a seguire c'è l'emendamento rubricato n. 200), se lei mi autorizza, proseguo nell'illustrazione.



PRESIDENTE

Proceda, il tempo totale a sua disposizione ammonta a sei minuti per i due emendamenti.



BUQUICCHIO Andrea

Con l'emendamento rubricato n. 227), che è interamente aggiuntivo chiediamo di inserire il comma 4 - questo articolo ha solo tre commi - che testualmente recita: "Al fine di consentire il rispetto dei principi di sussidiarietà, adeguatezza ed efficienza si persegue la semplificazione degli strumenti di pianificazione, con riduzione di tempi e garanzia di partecipazione e trasparenza".
In questo caso, il termine "trasparenza" non ha un valore squisitamente etico o estetico. In questo ambito, come in tanti altri, con "trasparenza" si intende anche la possibilità da parte degli amministratori, o degli aventi diritto, o aventi funzione o responsabilità, di attingere informazioni che possono essere estremamente importanti per la valutazione dei retroscena inerenti la richiesta di un atto in ambito urbanistico.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
A questo punto è terminata l'illustrazione degli emendamenti all'articolo 2, pertanto dichiaro chiusa la seduta antimeridiana. Ci ritroviamo oggi pomeriggio, alle ore 14.30, per il question time.
Buon prosieguo di giornata a tutti.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.57)



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