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Dettaglio seduta n.259 del 31/07/12 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


LEARDI LORENZO



(Alle ore 10.00 il Consigliere Segretario Leardi comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(Alle ore 10.30 il Presidente Cattaneo comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.00)



(La seduta ha inizio alle ore 11.00)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento: Bilanci consuntivi (generale e del Consiglio Regionale)

Disegno di legge n. 280, inerente a "Rendiconto generale per l'esercizio 2011" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione. Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Ieri la I Commissione del Consiglio regionale ha licenziato a maggioranza il rendiconto dell'esercizio 2011. Noi chiediamo che venga iscritto all'o.d.g. del Consiglio regionale e che durante una delle tre giornate stabilite durante la settimana si proceda all'esame del rendiconto dell'esercizio 2012.
Non capiremmo diversamente scelte che tendono a spostare tale discussione in aula al mese di settembre. Non lo capiremmo, perché questa scelta verrebbe da noi interpretata come l'ennesima dimostrazione che, da parte di questa Amministrazione regionale, la situazione difficile del bilancio della Regione e della situazione complessiva dei conti della Regione non è considerata come un elemento prioritario nell'agenda né della Giunta né tanto meno del Consiglio regionale. È questo il motivo per cui chiediamo che il Consiglio autorizzi l'iscrizione del punto all'o.d.g. e che il Presidente del Consiglio proceda ad individuare una delle tre giornate di questa settimana, nel corso della quale procedere all'esame di tale provvedimento. Se fossimo di fronte alla prospettiva che il disegno di legge di modifica della legge 56 potesse essere valutato e licenziato dal Consiglio regionale nel corso di questa settimana, potrei anche considerare la valutazione, da parte della Giunta regionale, tesa a dare priorità a questo provvedimento. Ma mi pare che né nel calendario proposto dalla Giunta né nelle discussioni svolte all'interno della Conferenza dei Capigruppo esista la realistica possibilità che tale provvedimento possa essere licenziato dall'Aula prima della sospensione estiva. Mentre il Consiglio regionale potrebbe opportunamente, assumendo una responsabilità nell'esaminare tale importante documento, procedere almeno al licenziamento del rendiconto generale del 2011.



PRESIDENTE

Il Consigliere Reschigna chiede, alla luce dei fatti nuovi avvenuti cioè il licenziamento da parte della I Commissione del rendiconto della Regione Piemonte di competenza per l'anno 2011, l'iscrizione del punto all'o.d.g., che è una convocazione multipla per la giornata di oggi, di domani e di dopodomani, e di individuare, secondo le disponibilità della Giunta regionale, in particolare dell'Assessore competente, quando trattarlo, se l'Aula acconsentisse.
Ha chiesto la parola il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente.
A nome della maggioranza, dichiaro che non siamo d'accordo alla modifica dell'o.d.g.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, passiamo alla votazione sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g. del disegno di legge n. 280.
Ricordo che votando "sì", si acconsente all'iscrizione, se sarà raggiunto il quorum dei 40 voti; se prevalessero i voti contrari o non si raggiungesse il quorum dei 40 voti, il punto non sarà iscritto.
Indìco la votazione sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
Il Consiglio non approva.
Pertanto, l'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i verbali del 17 e del 19 luglio 2012.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Casoni, Comba, Giordano, Maccanti Sacchetto, Spagnuolo e Toselli.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 24 e del 27 luglio 2012.


Argomento:

c) Tavolo di concertazione in Sala Morando


PRESIDENTE

Informo che oggi alle ore 14.30 presso la Sala Morando è previsto un tavolo di concertazione per la revisione della legge statutaria, della legge elettorale e dei provvedimenti collegati, della legislazione inerente ai Gruppi consiliari e lo stato del Consigliere regionale.
L'Aula è convocata alle ore 15 e non si svolgerà il question time.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1160 presentata dalla Consigliera Artesio, inerente a "Applicazione degli accordi sindacali alla Sì Pasta S.r.l. - Monte Regale S.r.l. di Mondovì"


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g., inerente a "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", iniziamo con l'esame dell'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1160, presentata dalla Consigliera Artesio, che ha la parola per l'illustrazione.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
L'interrogazione interviene su un fatto specifico, ma pone un tema purtroppo generale al quale ci siamo abituati - mi auguro non rassegnati rispetto alle condizioni di precarizzazione del mercato del lavoro.
In modo particolare, stiamo parlando di un'attività di Mondovì, di un pastificio avente sede in Mondovì, che ha utilizzato la cassa integrazione straordinaria per crisi aziendale e che ha concluso la propria attività produttiva con cessione di ramo di azienda.
In modo particolare, quindi, ci si è trovati di fronte ad una traslazione delle attività e ad una traslazione delle risorse professionali a nuova attività produttiva determinata Sì Pasta S.r.l.
All'interno di questa transizione gli accordi sindacali prevedevano alcune tutele relativamente alla continuità occupazionale, nonché al mantenimento delle condizioni di trattamento economico e di anzianità di servizio.
Stando ai dati a nostra informazioni, in realtà, i lavoratori interessati stanno subendo una doppia penalizzazione; da un lato, non hanno ancora acquisito completamente il pagamento delle retribuzioni arretrate nonché di quelle di cassa integrazione ordinaria e in deroga, cui l'azienda ricorrerà fino al 9 novembre 2012, ma soprattutto tra i lavoratori assunti il passaggio non è stato realizzato attraverso le garanzie di continuità che ho sopra ricordato, bensì con una trasformazione dei rapporti di lavoro da tempo indeterminato a tempo determinato.
Quindi, la questione che qui poniamo è la seguente: ben comprendendo che ci sono modalità di relazioni sindacali che possono e devono essere localmente gestite, ci domandiamo se l'Amministrazione regionale, che pure concorre al mantenimento delle attività produttive, sia con una propria attività di regolazione e sia con gli stanziamenti relativi alle diverse misure di ammortizzatori sociali, conosca questa situazione, che ci pare di violazione degli accordi intercorsi, e ritenga opportuno intervenire perch la situazione venga normalizzata secondo le intese.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Artesio.
La parola all'Assessore Porchietto per la risposta.



PORCHIETTO Claudia, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente.
Per quanto riguarda quest'interrogazione, siamo a conoscenza di tutti questi fatti - li abbiamo seguiti - anche perché il 17 maggio, presso l'Assessorato, si è svolto l'esame congiunto per la domanda di cassa in deroga, che è quella che gestiamo direttamente come Regione.
La cassa in deroga ha avuto decorrenza dal 21 maggio ed è stata autorizzata fino al 9 novembre 2012. Monte Regale ha presentato alla Regione Piemonte istanza sulla cassa in deroga, per assicurare chiaramente, il sostegno al reddito ai lavoratori che non sarebbero immediatamente stati assunti da Pasta Sì, a seguito del contratto di affitto d'azienda.
Il 21 maggio Pasta Sì ha assunto 54 lavoratori a tempo indeterminato sempre nella stessa data, Monte Regale ha chiesto la cassa in deroga per i restanti 66 lavoratori dichiarando - è messo a verbale - che questi lavoratori verranno gradualmente assorbiti dall'affittuaria man mano che il processo produttivo entrerà nuovamente a regime - quindi sarà completo comunque entro e non oltre il periodo di decorrenza della cassa in deroga e successiva cassa straordinaria. Quindi, stiamo parlando del 9 novembre 2012.
La priorità nella scelta dei 50 lavoratori che sono già stati assunti è stata legata alla necessità di far ripartire le linee produttive, quindi in funzione di quelle che erano le professionalità operative. Pertanto, le assunzioni sono state, in particolare, finalizzate a questa necessità e hanno interessato i lavoratori che erano già adibiti alle linee che sono ripartite.
Invece, le successive tre assunzioni, che si sono realizzate in sospensione della cassa integrazione in deroga, sono avvenute per far fronte al picco produttivo dovuto all'intervento compiuto dalla società in supporto all'incendio dello stabilimento Colussi di Fossano. Quindi, una parte della produzione è stata richiesta in surroga alla società al posto della Colussi.
Qualora, invece, Pasta Sì diventasse un fornitore non temporaneo della Società Audisio, i tre lavoratori - è già concordato - verranno immediatamente confermati a tempo indeterminato, chiaramente facendo scendere il numero delle persone, ad oggi, ancora in cassa in deroga.
In ogni caso, Pasta Sì, sentita telefonicamente, anche negli ultimi giorni, ha confermato la volontà di assorbire a tempo indeterminato tutti i lavoratori con le tempistiche previste nel momento in cui abbiamo siglato gli accordi sindacali.
Agli atti degli Uffici dell'Assessorato non risulta attivata alcuna procedura di mobilità da parte di Monte Regale S.r.l., quindi i lavoratori sono stati assunti con passaggio diretto da una società all'altra.
Per quanto riguarda il pagamento delle mensilità arretrate, evidenziamo che il 6 giugno Monte Regale ha presentato l'istanza di concordato preventivo; pertanto, abbiamo ragione di ritenere che, al momento, non ci sia la possibilità che i lavoratori possano percepire quanto dovuto sull'arretrato.
Proprio a causa delle gravissime difficoltà finanziarie, la Società Monte Regale aveva anche richiesto, come previsto dalla normativa vigente il pagamento diretto da parte dell'INPS dell'indennità di cassa integrazione ordinaria.
Si assicura un intervento presso l'Istituto - in tal senso abbiamo già provveduto - al fine di verificare la possibilità di accelerare i tempi di liquidazione dell'indennità dei lavoratori per la parte pregressa.
Per quanto riguarda l'erogazione della cassa in deroga, si segnala che la Regione Piemonte, nel valutare le domande, sta seguendo rigorosamente l'ordine cronologico - altrimenti dovremmo fare eccezioni in continuazione in funzione della data di presentazione delle stesse.
A fronte dei ritardi dei mesi scorsi, per i quali avevo già risposto a interrogazioni a risposta immediata in aula, ci tengo a dire che, in questo momento, stiamo trattando le domande della prima quindicina di maggio.
Quindi, in pochi giorni - chiaramente non si interrompe nel mese in agosto ci sarà anche la presa in carico della domanda di cassa in deroga elaborata dalla Monte Regale e, pertanto, immediatamente dopo, l'erogazione dell'indennità per la cassa in deroga.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 922 presentata dal Consigliere Gariglio, inerente a "Assunzioni presso la Società di committenza regionale SCR Piemonte S.p.A."


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n.
922, presentata dal Consigliere Gariglio, che ha la parola per l'illustrazione.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Sarò celerissimo.
In questa interrogazione a risposta indifferibile e urgente cito la disciplina per le assunzioni nelle società interamente partecipate, che è una questione su cui torneremo, in quanto c'è qualche Assessore regionale che, in qualche modo, sta omettendo il rispetto di questa legge.
Comunque, la disciplina per le assunzioni nelle società interamente partecipate è rinvenibile nella legge n. 133/2008, la quale fa riferimento ai principi, anche di derivazione comunitaria, di trasparenza, pubblicità e imparzialità nell'accesso alle Pubbliche Amministrazioni.
Sostanzialmente, abbiamo una società di committenza regionale che opera in house, che si è dotata di un regolamento di selezione del personale, nel quale non fa riferimento ai principi di imparzialità, trasparenza ed economicità della selezione.
altresì vero che la società, comunque, provvede alla pubblicazione degli avvisi di selezione sul sito della stessa società. Però, chiedo alla Giunta regionale se non ritenga opportuno valutare delle modalità che consentano a SCR Piemonte S.p.A. di uniformarsi alle modalità selettive di reclutamento del personale proprie delle Pubbliche Amministrazioni.
In altre parole, è una richiesta, per ora, molto formale, che tende ad evitare che, tra qualche tempo, ci si trovi di fronte a dei casi in cui magari, non sono stati rispettati questi criteri, quindi si debba intervenire su un aspetto patologico del sistema. Quindi chiediamo in qualche modo alla Giunta regionale un intervento di regolazione del sistema. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola all'Assessore Quaglia per la risposta.



QUAGLIA Giovanna, Assessore alle risorse umane e patrimonio

Grazie, Presidente.
Con riferimento all'interrogazione in oggetto si precisa quanto segue.
La Società di committenza regionale SCR, come richiamato in premessa, è sottoposta alla disciplina della legge n. 133/2008, che impone l'adozione con proprio atto regolamentare, di "criteri e modalità per il reclutamento del personale e per il conferimento degli incarichi nel rispetto dei principi, anche di derivazione comunitaria, di trasparenza, pubblicità e imparzialità".
SCR, a un mese dal suo insediamento, nel 2011, ha adottato un "Regolamento selezione del personale" - prima non c'era - che dispone in ordine alla selezione del personale e all'affidamento di incarichi esterni inoltre, in accordo con le Organizzazioni Sindacali ha promosso e sottoscritto anche un regolamento che disciplina le progressioni interne.
Detto regolamento definisce meccanismi oggettivi e trasparenti idonei a verificare il possesso dei requisiti attitudinali e professionali richiesti in relazione alle posizioni da ricoprire, oltre che rendere evidente le modalità di individuazione, le scelte dei criteri di assegnazione dei punteggi, della composizione delle commissioni e la pubblicazione delle selezioni aperte su sito istituzionale. Non è prevista la selezione per concorso, rimanendo questo strumento prerogativa assoluta delle Amministrazioni Pubbliche.
Si evidenzia che SCR ha inoltre istituito l'elenco dei professionisti per l'affidamento di incarichi tecnici e l'elenco dei professionisti legali.
Infine, si sottolinea che la società, nel corso del 2011, ha registrato un aumento del volume delle attività (ad esempio, le gare aggiudicate in corso di aggiudicazione nel corso del 2011 sono state dieci, con un importo superiore ai 480 milioni di euro rispetto a quelle gestite nel 2010 di valore inferiore ai 190 milioni), con una riduzione delle consulenze esterne, soprattutto in ambito legale.
Rispetto alle sollecitazioni espresse dal Consigliere Gariglio, credo che, con i provvedimenti che andremo a discutere su un piano di razionalizzazione della partecipate, e con i provvedimenti legati alla delibera di Consiglio che la I Commissione dovrà attuare in riferimento alle normative inserite nella nuova legge finanziaria, ci sarà anche lo spazio per confrontarsi, cercando di migliorare le procedure.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1106 presentata dalla Consigliera Manica, inerente a "Segnalazione circa l'aumento del canone di locazione degli alloggi di edilizia sociale" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Non essendo presente la Consigliera Manica, unica firmataria dell'interrogazione a risposta indifferibile ed urgente n. 1106, invito il Vicepresidente della Regione Piemonte, Cavallera, a far pervenire alla collega stessa la risposta scritta in merito a tale atto.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Proseguimento esame disegno di legge n. 153, inerente a "Nuove modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela dell'uso del suolo)"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 153, di cui al punto 4) all'o.d.g.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Sospendo la seduta, in attesa dell'arrivo del Vicepresidente Cavallera.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.21 riprende alle ore 11.23)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Nella seduta pomeridiana del 27 luglio 2012 abbiamo iniziato la fase dell'illustrazione dell'articolo 01. Si è proseguito con l'illustrazione degli emendamenti rubricati 260), 482), 483), 484), 465), 464), 485), 486) 261), 215) e 638).
Emendamento rubricato n. 761) presentato dall'Assessore Cavallera: prima dell'articolo 1 del disegno di legge n. 153 è inserito il seguente: "Art. 01 (Inserimento dell'articolo 1bis della l.r. 56/1977) 1.Dopo l'articolo 1 della l.r. 56/1977 è inserito il seguente: Articolo l bis (Copianificazione, partecipazione e sostenibilità) I processi di pianificazione del territorio avvengono applicando i principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza, mediante il confronto e i processi di copianificazione tra i soggetti di cui all'articolo 2; la copianificazione garantisce la partecipazione attiva e con pari dignità delle amministrazioni interessate, ciascuna per le proprie competenze.
I processi di formazione degli strumenti di pianificazione sono pubblici l'ente che li promuove garantisce l'informazione, la conoscenza dei processi e dei procedimenti e la partecipazione dei cittadini agli stessi assicurando altresì la concreta partecipazione degli enti, dei portatori d'interesse diffuso e dei cittadini singoli o associati.
3. Gli strumenti di pianificazione, ai diversi livelli, assicurano lo sviluppo sostenibile del territorio anche attraverso la riqualificazione degli ambiti già urbanizzati e il contenimento del consumo di suolo limitando i nuovi impegni ai casi in cui non vi siano soluzioni alternative, nonché, quando prevista, mediante la valutazione ambientale strategica (VAS) delle scelte relative all'utilizzo delle risorse territoriali, all'assetto del territorio, all'ambiente, alla salute, alla realtà sociale ed economica.".".
Ha chiesto di intervenire la Giunta regionale.
Prego, Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato tutti gli interventi di illustrazione degli emendamenti all'articolo 01, anche svolti, essendo un articolo iniziale, in un'ottica di valutazione e di espressione di valutazione dei differenti Gruppi che hanno presentato gli emendamenti stessi.
Ovviamente, gli articoli iniziali delle leggi sono importanti, sia dal punto di vista delle finalità sia dal punto di vista delle procedure, che poi vanno ad innescare nella normativa successiva, quindi questo mio breve intervento vorrebbe dichiarare non fondata, almeno dal nostro punto di vista, l'ipotesi di deregulation, che a volte, non in quest'Aula ma soprattutto all'esterno, viene fantasiosamente esposta.
Ci muoviamo nella revisione delle legge urbanistica - lo voglio ribadire - con l'assoluta e urgente necessità di migliorare la normativa vigente, andando a semplificare i procedimenti, contenendoli in tempi più accettabili, salvaguardando, da un lato, la messa in campo di tutte le valutazioni che consentono un'approvazione finale delle varianti, o degli strumenti urbanistici, che sia rispettosa dei vincoli presenti sul territorio, delle limitazioni di uso dovute a fattori naturali, delle limitazioni di uso del territorio dovute a fattori antropici, e dall'altro, cercando di migliorare soprattutto l'aspetto qualitativo della strumentazione.
Sotto questo profilo, molti interventi - che condivido - hanno fatto riferimento a quella fase di effervescenza dell'edilizia che ha caratterizzato un boom economico del passato, che ha poi portato alla legge 56/77. Oggi siamo in una fase di ristagno, che potrebbe anche essere una fase di riflessione, nella quale possiamo rivedere le norme, introducendo anche migliori valutazioni su piano qualitativo.
Sul primo articolo, raccogliendo varie sollecitazioni, come Giunta abbiamo presentato un emendamento che cerca di cogliere la sostanza delle osservazioni svolte. Riteniamo, quindi, che possa e che debba essere valutato positivamente.
Circa le altre questioni emerse dai vari interventi, diciamo a futura memoria degli articoli successivi, ad esempio del 12 bis che fa capo all'articolo 23 del disegno di legge, o dell'articolo 17 che fa capo all'articolo 31, riterrei opportuno fare alcune precisazioni.
Per quanto riguarda la perequazione urbanistica, in rapporto pubblico privato, già nella scorsa seduta abbiamo presentato emendamenti. Per quanto attiene il settore pubblico, potrebbe essere il settore delle ATC, o altre forme di presenza sul territorio in forma societaria, consortile o quant'altro.
Lo strumento della perequazione, quindi, diventa uno strumento più agevole per raggiungere le finalità di piano.
Per quanto riguarda l'articolo 17, il famoso articolo sulle varianti parziali, credo che si debba considerare che l'approccio è completamente diverso dalla situazione precedente dove, probabilmente non si poteva fare diversamente, le varianti parziali sono state definite in modo residuale vale a dire tutto ciò che non era variante generale o variante strutturale era variante parziale.
Noi invece, nel testo all'esame dell'Aula abbiamo definito tutta la casistica delle varianti. Abbiamo introdotto anche tutte quelle varianti che, magari, vengono al termine di defatiganti e lunghe procedure di confronto con le realtà locali, con il settore produttivo, che si riferiscono agli accordi di programma e ad altre possibilità di intervento magari anche con i livelli statali.
Quindi la variante parziale in questo caso...



PRESIDENTE

Chiedo scusa.
Colleghi, il Vicepresidente Cavallera sta rispondendo sostanzialmente anche ad una fase illustrativa complessa di emendamenti. Mi sembra voglia fare un'ulteriore proposta, quindi se fosse possibile mettere in condizione i colleghi che intendano seguire il dibattito di poterlo fare, vi sarei grato.
Prego.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Volevo dire, quindi, che la variante parziale - mi dispiace quando viene demonizzata, ma non sono qui per santificarla - è una modalità di intervento all'interno delle tante, ed è graduata per la portata che ha.
stata, dunque, definita specificamente, sono state previste limitazioni dimensionali, con gli emendamenti prevediamo anche una sua limitazione temporale, cioè non può toccare o incrementare la capacità insediativa se non dopo cinque anni dall'entrata in vigore del Piano regolatore. Abbiamo presentato un emendamento, raccogliendo le sollecitazioni che sono state presentate, con emendamenti, da diversi Gruppi, che prevede una limitazione in ordine all'attuazione delle previsioni di piano.
Inoltre, per quanto riguarda il ruolo della Provincia, noi siamo contrari a far sì che le varianti parziali vengano tutte inviate preventivamente in Regione. Oggi enumeriamo tra 6/7.000 le varianti parziali, per cui sarebbe un carico, un disperdersi di risorse da parte nostra che possiamo, invece, e dobbiamo impiegare soprattutto nelle varianti maggiori e poi anche nella pianificazione attiva. Questo è il ruolo dei livelli di governo, anche superiori.
Naturalmente, prevediamo anche la possibilità per la Provincia di entrare nel merito della variante parziale, in modo tale che la Provincia compia una piccola istruttoria. Così come noi oggi facciamo le istruttorie per le altre varianti, e quindi rimettere alla Provincia non solo la valutazione se la variante parziale è conforme o meno al Piano Territoriale Provinciale (PTP), ma anche se, da un punto di vista di sostanza, ha degli elementi che sembrano stridere ai quali, quindi, il Comune dovrà poi controdedurre.
Abbiamo anche previsto la possibilità di normare le caratteristiche della deliberazione comunale di approvazione della variante parziale.
Essendo una deliberazione delegata, è giusto che il delegante (che siamo noi) vada a definire una serie di cose.
Da ultimo, ma non meno importante, l'efficacia della variante parziale che diventa valida solo con la sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione, che, naturalmente, completa un iter di trasparenza, atteso che, con l'emendamento all'articolo 1, ribadiamo tutti i processi di partecipazione e di consultazione che devono essere garantiti in modo proporzionato, ma adeguato nelle varie fasi.
Per concludere, credo di aver espresso, anche in questa sede attenzione al dibattito e alle proposte che vengono dai diversi Gruppi tuttavia corre l'obbligo di sottolineare l'assoluta necessità di arrivare in tempi accettabili, all'approvazione del disegno di legge per quella semplificazione e per quella ri-generazione che il mondo che ruota intorno agli amministratori soprattutto, ma anche tutti i cittadini e le forme economiche organizzate, ci domandano.
Quindi, domanderei ai vari Gruppi che hanno presentato emendamenti di rivalutare se c'è stata un'apertura iniziale, diciamo, mettendo le carte in tavola, come si suol dire. Da parte nostra, ribadiamo l'atteggiamento costruttivo che già abbiamo tenuto in Commissione, quindi faccio veramente un appello perché venga sfoltito il numero degli emendamenti, riservandoli alle questioni sostanziali.
Vi è poi anche la necessità di mantenere un coordinamento, da un punto di vista tecnico, di tutta questa normativa, che è molto delicata, che interseca innumerevoli leggi di settore, che vanno dall'acustica al rischio antropico, industriale e naturale, ai beni ambientali. Insomma, quant'altro possiate immaginare che ci possa essere sul nostro territorio.
Quindi, i nostri Uffici, che ci assistono in questa discussione, hanno anche una funzione di razionalizzazione e di mantenimento in equilibrio di tutto il testo.
Per quanto riguarda l'articolo n. 01 - ne parlavo prima con il Presidente - se vi è una necessità di approfondimento, si potrebbe accantonarlo momentaneamente e passare all'articolo successivo, in modo da favorire la presentazione eventuali sub-emendamenti.
Questo è quanto volevo riprendere. Non sono ancora intervenuto in questa sede, ma queste erano, in sintesi, le considerazioni e l'appello che volevo fare.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Cavallera.
La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Uso trenta secondi per una questione che non attiene alle comunicazioni del Vicepresidente Cavallera.
Sono appena venuto in possesso di un documento, oggetto di una discussione ieri in I Commissione. Mi dispiace non sia presente l'Assessore Quaglia, cui riconosco l'onestà intellettuale, ma qualche componente della Giunta regionale le ha fatto fare un bello sgambetto ieri in I Commissione: di fronte alle nostre rimostranze sulla riduzione dei fondi ex OP, ha detto che questo era stato oggetto di intesa con le organizzazioni sindacali e le associazioni di categorie dei Comuni. Peccato che il verbale di intesa, che ho sottomano, sottoscritto dalla Giunta regionale, dice che sono confermati i fondi sugli ex OP stabiliti dalla legge di bilancio.



PRESIDENTE

Avremo occasione di parlarne.



RESCHIGNA Aldo

Certamente.
Purtroppo, Presidente, avremo occasione di parlare quando questo non apparterrà all'attualità. Ma mi serve per dire una cosa. È intollerabile che, da parte di esponenti della Giunta regionale, vengano rappresentate in Commissione e in Aula situazioni che non corrispondono ai documenti ufficiali in possesso della Giunta regionale.
Lo dico anche in relazione al fatto che l'Assessore Monferino commentando le nostre remore rispetto all'assunzione della deliberazione fatta ieri dalla Giunta regionale, ha dichiarato che nessuno in Commissione ha posto questioni. Cosa che non appartiene alla verità Questo lo dico perché non ci aiuta, Assessore Cavallera. Non aiuta nei rapporti corretti. Non ci aiuta per la semplice ragione che quando...



PRESIDENTE

La invito a concludere, Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Vengo alla questione.
Punto primo. Mi piace tutte le volte - non mi aggrappo al Regolamento che c'è la possibilità di un confronto di merito. Prendo atto che l'Assessore Cavallera, al posto di intervenire in sede di replica sul dibattito generale, sia intervenuto nella fase di illustrazione degli emendamenti sull'articolo aggiuntivo facendo la replica al dibattito generale, affrontando temi che non erano oggetto della questione degli emendamenti di cui all'articolo aggiuntivo quale quello delle varianti parziali, quale quello della perequazione, quale quello degli accordi privati.
Mi va bene, perché in questo modo ciascuno di noi ha la possibilità di avere la percezione dell'opinione della Giunta.
Anzitutto, ho preso atto dell'emendamento n. 761) depositato questa mattina dalla Giunta regionale e chiedo formalmente i tempi per la presentazione di subemendamenti da parte dei Consiglieri regionali.
L'emendamento è stato depositato questo mattina e non c'erano i tempi materiali per la presentazione di subemendamenti.
Vorrei aggiungere un'ulteriore considerazione a quanto dichiarato dall'Assessore Cavallera: noi siamo per una discussione di merito sul disegno di legge, ma questo significa che ci confrontiamo sulle questioni che la Giunta e il Consiglio regionale intendono sollevare rispetto al provvedimento.
Dopo aver visto l'emendamento dell'Assessore Cavallera, che dà una risposta assolutamente insufficiente alle questioni che abbiamo posto con gli articoli aggiuntivi, in modo particolare sul tema nodale del contenimento dell'uso del suolo, ho depositato 100 subemendamenti.
Se le risposte alle questioni sono del tipo "voi vi sfogate con l'emendamento sulla questione fondamentale che avete sollevato (come questa legge affronta il tema del consumo del suolo), tanto la risposta contenuta nell'emendamento del Vicepresidente è una risposta che non dice nulla, è un mero auspicio, e nulla più", significa che dobbiamo affrontare questo disegno di legge non sul piano del confronto di merito, ma sul piano dell'esercizio muscolare.
Pertanto, Presidente, chiedo di poter presentare, sino alle ore 14.30 subemendamenti all'emendamento n. 761).



PRESIDENTE

Mi sembra che il Vicepresidente Cavallera abbia dato la propria disponibilità, poiché si tratta di un emendamento rilevante.
Questa, in ogni caso, è una prerogativa del Presidente, pertanto mi riservo di fornire delle comunicazioni alla fine degli interventi per chiarimenti sulla questione incidentale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Anch'io vedo in questo momento l'emendamento riassuntivo dell'Assessore, il n. 761).
Dopo aver effettuato una lettura superficiale, credo abbia assolutamente bisogno di essere rivisto tramite la presentazione di subemendamenti.
Pertanto, se sarà accolta - come è stato premesso direttamente dall'Assessore - la richiesta di fare una pausa per svolgere una valutazione dell'articolo 01, e passare ad altri temi legati al disegno di legge, credo possa essere utile per tutti i Gruppi.
In ogni caso, le comunicazioni dell'Assessore, che si sono sviluppate anche sui temi che non riguardano direttamente le richieste di modifica avanzate dal mio Gruppo con gli emendamenti illustrati nelle scorse sedute hanno allargato il confine rispetto all'articolo relativo alle finalità della legge.
Queste sono accolte dal mio Gruppo come un tentativo di miglioramento che non consideriamo ancora sufficiente, pertanto sarà opportuno approfondire man mano che arriviamo ai punti toccati dall'intervento dell'Assessore, con eventuali nuove discussioni ed emendamenti.
Anche noi ieri abbiamo depositato un ulteriore blocco di emendamenti immaginando che l'emendamento riassuntivo presentato dall'Assessore prevedesse un recepimento non sufficiente rispetto alle indicazioni della minoranza, quindi probabilmente non si parte con il piede giusto.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cerutti.



CERUTTI Monica

Anche noi prendiamo atto dell'attenzione del Vicepresidente Cavallera al dibattito, a dimostrazione che l'attività dei Gruppi d'opposizione non è un'attività che ha semplice carattere ostruzionistico o che vuole protrarre la definizione di questo disegno di legge.
Lasciando, per il momento, da parte le proposte rispetto ad articoli successivi, riteniamo che questo primo tentativo sia sicuramente importante, ma non ancora sufficiente.
Anche noi chiediamo di potere subemendare l'emendamento del Vicepresidente Cavallera, in modo da introdurre alcuni concetti, magari in modo più articolato. Ad esempio, consideriamo importante avere introdotto il tema dello sviluppo sostenibile, però vorremmo articolarlo in maniera più dettagliata.
Chiediamo, pertanto, la possibilità di presentare dei subemendamenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Carossa.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente.
Sono assolutamente d'accordo con quello che la Giunta, in questo caso l'Assessore Cavallera, decide, anche se, in merito a quanto è stato detto soprattutto dal Consigliere Reschigna, mi lascia perplesso questa continua apertura.
Quando l'Assessore presenta un emendamento (poi entrerò nel merito dell'emendamento) significa che dà un'ampia disponibilità.
Il Consigliere Reschigna sostiene di non essere d'accordo sull'emendamento, poiché non è assolutamente sufficiente; dice di aver presentato un centinaio di ulteriori emendamenti e, in più, chiede ancora del tempo per poterne presentare altri.
Colleghi, va tutto bene, però diciamolo chiaramente - lo accetto più volentieri - che si vuole fare ostruzionismo a questa legge! Non nascondiamoci dietro al fatto che si vuole entrare nel merito presentando 100 emendamenti! Magari domani ne presenterete altri 200! Questo è legittimo, potete presentarne anche 300, però abbiate almeno il coraggio di dire che volete fare ostruzionismo, perché - mi permetto di dire a tutti i colleghi dell'opposizione - per la prima volta, in una legge urbanistica s'interviene veramente sul discorso dell'uso del suolo.



(Commenti in aula)



CAROSSA Mario

Se l'ha letto, c'è scritto chiaramente.
Ricordo che finora, nella stragrande maggioranza delle Giunte e maggioranze di centrosinistra di questa regione, è sempre stato fatto (vorrei usare un termine, ma è meglio che non lo usi) quello che si è voluto sulla questione del territorio: si è consumato il territorio a prescindere da tutto! Parlo di alcuni Comuni dell'hinterland torinese: Rivoli, Collegno, Grugliasco, tutte città guidate dal centrosinistra da sempre! Quanti milioni di metri quadrati di territorio si è consumato negli ultimi anni! Per la prima volta, una Giunta di centrodestra della Regione interviene decisamente, mettendo nero su bianco il fatto che si vuole limitare il consumo del territorio, e voi non ci state! Ho iniziato il mio intervento dicendo che accetto quello che vuole fare l'Assessore Cavallera, anche perché ha decisamente più esperienza di me però abbiate la correttezza di dire quello che volete fare: questa non è discussione nel merito, ma è ostruzionismo! Grazie.



PRESIDENTE

Prima di continuare il dibattito per chiarimenti, intendo spiegare dove siamo e cosa dobbiamo fare.
Poiché ogni volta - me ne darete atto - faccio sempre il punto rispetto alla seduta precedente, ricordo che la fase dell'illustrazione del provvedimento è conclusa.
Il dibattito generale sull'intero blocco emendativo che costituisce l'eventuale articolo 01 non si è ancora svolto, così come le dichiarazioni di voto.
Il Vicepresidente Cavallera, titolare del disegno di legge, questa mattina mi ha chiesto se era possibile presentare un emendamento.
Ovviamente è possibile, perché la Giunta lo può presentare in ogni momento ed è solo per questa peculiare circostanza che ritengo - come Presidente - di accogliere (mi sono anche confrontato con il titolare del provvedimento) la richiesta di poter presentare dei subemendamenti, perch quest'emendamento si è andato a collocare nella fase di confine tra l'illustrazione, terminata, e l'inizio del dibattito generale.
Quindi, il termine, che magari può aiutare, è fissato alle ore 14.30.
Desidero solo specificare, anche perché molti stanno chiedendo chiarimenti: mi sembra sostanzialmente che dalle opposizioni ci sia un sostegno alla richiesta di un termine, che quindi fisso per le ore 14.30; sospenderemo pertanto la trattazione dell'articolo 01 che riprenderemo successivamente a quella dell'articolo 1.
Lei, collega Ronzani, intende ancora intervenire, alla luce del termine fissato? Prego, ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Sì, Presidente.
Intervengo perché io - che ho partecipato, non in veste di protagonista, insieme ad altri colleghi alla discussione che si è svolta in Commissione su questo provvedimento - credo sia ingeneroso da parte del collega Carossa sostenere che il Gruppo del PD - e anche altri Gruppi, ma parlo a nome del PD - non abbia affrontato il dibattito su questo provvedimento discutendo nel merito. È stata una discussione che è durata giorni e giorni in Commissione e credo che il Gruppo del PD abbia dimostrato, in quella discussione, di entrare nel merito e di proporre delle soluzioni diverse.
Pregherei al tempo stesso il collega Carossa - perché questo non gli faccia velo all'attenzione ai problemi - di rileggersi gli interventi che il Gruppo del PD ha fatto in Aula. Siccome, infatti, per noi le parole contano ancora, negli interventi della maggioranza dei colleghi del Gruppo noi abbiamo posto varie questioni e abbiamo tutti cercato di porre un tema che consideriamo importante - non dico pregiudiziale, ma sicuramente importantissimo - cioè esattamente il tema di come noi conteniamo il consumo del suolo. Dal momento che quegli interventi sono verbalizzati credo che la maggioranza avesse contezza del fatto che il PD poneva in Aula alcune questioni, tra cui questa, ritenendole decisive per dare un giudizio sul provvedimento.
Ora, siccome il Vicepresidente Cavallera non è di primo pelo ed è un Assessore di lungo corso, sa molto bene che quando il PD solleva una questione non lo fa per far della propaganda. E il PD, in Commissione, ha sollevato esattamente quella questione, insieme ad altre; ma quella è uno snodo fondamentale, per quanto riguarda noi.
Come risponde la Giunta? In maniera legittima, ma insoddisfacente, la Giunta risponde con quest'emendamento, che vi invito a leggere. Voi infatti, potete giudicare l'atteggiamento del PD sbagliato, naturalmente ma prima vi invito a leggere l'emendamento presentato dal Vicepresidente Cavallera.
Questo, Vicepresidente - siccome tra di noi non ci prendiamo in giro è un emendamento che non sfiora neppure lontanamente il problema che il PD pone in questa discussione. Da qui scaturisce l'atteggiamento del PD e del suo Presidente Reschigna; perché siamo in presenza di un emendamento che non affronta il tema che noi riteniamo debba caratterizzare questo provvedimento, cioè quello del contenimento dell'uso del suolo: è chiaro qual è il problema? Facciamo questo a torto o a ragione, ma se voi ci dite che il PD non vuole confrontarsi e, a fronte di una richiesta specifica e di un emendamento specifico, la risposta che dà la Giunta - anch'essa legittima ma insoddisfacente - è questa, è evidente che il PD si attrezza per presentare degli emendamenti modificativi di questa proposta, no? Questa proposta, per com'è stata presentata, per noi è infatti inaccettabile.
Allora torna la questione politica che il Vicepresidente Cavallera conosce benissimo: noi riteniamo che questa discussione possa svilupparsi in maniera costruttiva, ma riteniamo che il tema che noi poniamo sia un tema cruciale, non soltanto per questa Regione, perché è un tema che attraversa il dibattito politico in Italia. Noi possiamo affrontare oggi il tema della riforma della legge n. 56, ignorando questa questione o affrontandola in maniera insoddisfacente e generica? Noi pensiamo di no e questo è il tema, Assessore Cavallera.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Artesio.



ARTESIO Eleonora

Ho ascoltato la relazione dell'Assessore Cavallera nei contenuti e nel tono e mi sembra di poter dire, seguendo il dibattito, che di questi tempi e in quest'Aula vale quanto mai l'antico proverbio per il quale "dai nemici mi guardo io e dagli amici mi guardi Iddio". Certamente, il tentativo di apertura e di ascolto che l'Assessore Cavallera ha fatto nei confronti delle sollecitazioni, delle preoccupazioni e delle alternative che le opposizioni ponevano è stato in gran parte frantumato nelle intenzioni dall'intervento del Capogruppo della Lega.
Ora, per stare nel merito e non andare ad accompagnare o assecondare il clima e l'umore dell'Aula, credo che quanto l'Assessore ci ha scritto all'interno di questo emendamento sia una sorta di dimostrazione di buona volontà; il problema è che nelle leggi non basta semplicemente esplicitare delle intenzioni, se poi le traduzioni operative di queste buone intenzioni non sono chiaramente evidenti nell'articolato puntuale della legge stessa.
Del resto - lo abbiamo detto - originariamente l'articolo delle finalità non è stato modificato: sembrava, ora ed oggi, una visione illuminata di cosa dovrebbe essere un equilibrio ambientale, ma poi o gli strumenti storicamente applicati o quelli previsti per il futuro nella legge non consentono le stesse rassicurazioni.
Mi associo quindi ai colleghi per quello che riguarda la possibilità di approfondire il tema fino al momento della riapertura della seduta pomeridiana, ma inviterei anche l'Assessore Cavallera a verificare se non sia opportuno, in quest'attenzione che ha dimostrato nei confronti degli emendamenti delle opposizioni, articolare dalle attenzioni alle scelte operative con modifica di altre parti dell'articolato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Grazie, Signor Presidente.
Ho qualche perplessità sull'intervento dei colleghi Reschigna e Ronzani. Mentre devo dire che in Commissione c'è stato un dibattito franco e costruttivo - ne ho dato atto nel mio intervento iniziale, in sede di discussione della legge urbanistica - vedo che qui in Aula, nonostante la disponibilità della Giunta ad esprimere un parere del tutto legittimo come lo è il vostro - la reazione è quella di un mondo che segue alcuni tatticismi e non segue la situazione reale: fuori da quest'Aula, cioè, c'è una situazione economica molto difficile; lo sappiamo tutti, ma mi pare che qualcuno, qui, sia un po' disattento e inconsapevole.
Dal momento che, in termini di confronto, su questa legge è stato fatto di tutto e di più - non solo con il mondo economico legato all'urbanistica ma c'è stato proprio un coinvolgimento per comprendere la possibilità migliore di utilizzo di questa legge e la reazione che ci sarebbe stata anche dal punto di vista della crescita di questo nostro territorio - e che da parte di tutte le categorie c'è stato un assenso, io voglio capire che cosa blocca in questo momento, dopo il dibattito costruttivo che c'è stato in Commissione, un modo di collaborare e ragionare.
Ho letto l'emendamento dell'Assessore Cavallera: si parla di sviluppo sostenibile del territorio, anche attraverso la riqualificazione degli ambiti già urbanizzati e il contenimento del consumo di suolo. Che cosa vogliamo? Abbiamo giustamente detto tutti quanti, e voi per primi, che dopo 35 anni la legge n. 56 del '77 era datata, bloccava tutto quanto e non era adatta ai tempi. Dico ad alcuni degli esponenti di un partito - che qui, in questo capoluogo torinese, dell'uso del territorio hanno fatto di tutto e di più - che c'è anche un senso del limite: un senso del limite, che vi chiedo, e un collegamento alla realtà odierna, che è rispecchiata dall'emendamento dell'Assessore Cavallera.
Allora, la vostra opposizione è legittima, ma è anche legittima rispetto al fatto che guardiamo all'esterno - la posizione della Giunta e di questa maggioranza.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Negro; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato attentamente i vari interventi sul disegno di legge n.
153. Più volte abbiamo detto che la n. 56 è una legge vecchia. Cari colleghi, io sono abituato a lavorare e questa mattina ho già fatto metà giornata di lavoro prima di venire in Aula, quindi trovo assurdo fare ostruzionismo! Questa legge è vecchia, dobbiamo tutelare il territorio, su cui siamo tutti favorevoli, ed è la prima volta che si mette mano alla riorganizzazione di una legge per la tutela del suolo: in 35 anni non è mai successo! Un Sindaco non può portare a termine il suo mandato e vedere il Piano regolatore del suo comune attuarsi? È assurdo, siamo nel 2012. Diamo l'opportunità allo snellimento, cambiamo questa legge. L'altra volta ho detto che vorrei fosse chiamata "legge Cavallera". Vorrei che tutti i Sindaci portassero a termine il Piano regolatore.
Non facciamo ostruzionismo. I cento subemendamenti del Consigliere Reschigna sono legittimi, ancora una volta faccio appello alla pazienza all'Assessore Cavallera, che ha grande esperienza. Chiedo all'Assessore di fare un incontro con le minoranze per chiarire, punto per punto, in modo che a settembre approviamo velocemente la legge, così possiamo dire che il Consiglio regionale ha partorito una legge importante. Non teniamola nel cassetto.
Questo richiamo lo voglio fare all'Assessore: ascolti ancora una volta le minoranze, valutiamo punto per punto e cerchiamo di trovare un accordo con il buon senso.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Ho ascoltato i Consiglieri Angeleri e Negro. Quando si ha una funzione di governo, è il governo che deve svolgere un'opera di mediazione, non l'opposizione. Lo faccia l'Assessore.
Il Presidente della Giunta regionale ha detto che questa è una rivoluzione culturale. Non so se il Presidente abbia letto la legge - non credo - ma definire questa una rivoluzione culturale mi sembra un po' eccessivo. Il Presidente ha anche affermato che si augura di approvare la legge prima della pausa estiva. Il Presidente, invece di augurarsi dovrebbe essere qui, a discutere con noi della rivoluzione culturale che vuole fare. Invece è assente e credo che andremo in ferie senza aver fatto la rivoluzione. Faremo le vacanze, ma non la rivoluzione.
Detto questo, siccome volete approvare la legge, mettetevi di impegno per approvarla. Per approvare la legge bisogna discutere soprattutto con l'opposizione. Non so se avete letto quanti emendamenti abbiamo presentato e ci accusate di fare ostruzionismo? Certo che se continuate così faremo ostruzionismo, cento emendamenti sono pochi, ne presenteremo mille. Questo è ostruzionismo, se l'atteggiamento è questo.
Fino ad ora non l'abbiamo fatto. Gli emendamenti che abbiamo presentato, quelli del Partito Democratico, non sono di ostruzionismo. Per favore, se volete discutere, discutiamo, ma ci vuole la volontà.
Non potete avere un atteggiamento della serie "discutete e illustrate gli emendamenti, ma tanto i numeri sono i numeri". Se questo è l'atteggiamento, vediamo. Noi siamo qui, illustreremo come abbiamo fatto nel merito le questioni che abbiamo posto. Se le risposte sono queste, si può discutere.
L'Assessore Cavallera ha fatto una proposta che a noi sembra povera di contenuti rispetto alle questioni che abbiamo posto. Discutiamo se c'è la volontà da parte della Giunta. Da parte nostra c'è altrettanta volontà a discutere e confrontarci nel merito. Lasciamo spazio al confronto, ma ci vuole la volontà di portarlo avanti un confronto.



PRESIDENTE

In modo che tutti abbiano bene il quadro della situazione, ricordo che al momento sono stati presentati 822 emendamenti, di cui 11 illustrati.
Lo dico non per incentivare il dibattito, ma per mettere di fronte all'Aula un quadro reale e complessivo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Ponso, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



PONSO Tullio

Grazie, Presidente.
Credo che la delicatezza dell'argomento comporti la necessità di interventi da parte della minoranza e soprattutto una richiesta di più attenzione nei confronti della maggioranza. Proprio perché è stato ribadito più volte che si tratta di una legge obsoleta, che necessita di una riforma.
Questa riforma il territorio piemontese, gli amministratori, gli stessi concittadini, la stanno aspettando fortemente ed è tale da essere chiamata riforma con la "R" maiuscola. Ecco perché l'atteggiamento delle minoranze non è do ostruzione, ma un tentativo di partecipare, anche perché è palese e legittimo la partecipazione, dal punto di vista democratico, alla realizzazione della legge.
L'emendamento presentato dalla Giunta questa mattina sicuramente concede un'apertura, una palese e leggera apertura ad un dialogo necessario, che deve svolgersi nelle prossime ore in questo consesso consiliare. Ma non è sufficiente.
chiaro che questa presentazione di emendamento, e sono d'accordo con gli altri Gruppi di minoranza, necessita, da parte nostra, un'analisi e sicuramente la presentazione di subemendamenti. Non per una mera ostruzione del disegno di legge che deve essere approvato, e lo condividiamo anche noi, nel minor tempo possibile, ma nella legittima necessità di entrare in ruolo attivo, insieme alla Giunta e alla maggioranza, nella realizzazione di un disegno di legge indispensabile per il nostro territorio.
Anche noi dell'Italia dei Valori chiediamo fortemente alla Giunta questo, chiediamo un dialogo che dia dignità al disegno di legge che state proponendo e presentare così al territorio piemontese una riforma urbanistica che necessita da anni.
Ogni Gruppo consiliare deve dimenticare gli scheletri nell'armadio forse questa azione che si è verificata negli anni passati è madre di una legge che presenta numerose lacune che tutti quanti vogliamo impegnarci a riformare.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Caro Assessore, lei sa che l'uomo è peccatore e che le tentazioni - lo dico ad un democristiano - sono molte e che anche le leggi, quando sono formulate in modo prescrittivo, sono facilmente aggirate dalle debolezze umane. Ma lei, quando fa una legge e quando la propone dovrebbe, perlomeno tenendo conto di questo, cercare di farla rigorosa, sapendo che pur sempre le tentazioni vi saranno.
In questo caso, nonostante le nostre raccomandazioni, lei ha fatto un emendamento che lascia molte tentazioni, perché la legge è tutto, meno che prescrittiva. Quando lei dice nel suo emendamento "lo sviluppo sostenibile del territorio si potrà perseguire anche" - sottolineo anche - "attraverso la riqualificazione degli ambiti urbanizzati", significa semplicemente che si potrà fare anche non riqualificando gli ambiti urbanizzati. Basta il termine "anche" per consentire all'uomo tentato, in questo caso non dal peccato della carne, ma dal più semplice e venale peccato della pecunia, di realizzare nuovi insediamenti abitativi in terreni agricoli o, comunque non urbanizzati.
Cosa dire poi del passo successivo, in cui lei dice "limitando i nuovi impegni ai casi in cui non vi siano soluzioni alternative". Ma come si fa a dimostrare che non vi sono soluzioni alternative? Di nuovo, la sua proposta è eccessivamente "larga", di maglie larghe: sarà facilissimo provare che non vi sono soluzioni alternative, anche solo dimostrando il fatto che i costi dell'operazione, quelli della riqualificazione dell'area rispetto all'utilizzo di un terreno vergine agricolo, sono talmente superiori da giustificare l'utilizzo di nuovo suolo. Quindi il suo emendamento Assessore, è assolutamente inefficace rispetto all'obiettivo che vorremmo si prefiggesse questa legge.
per questo motivo che non ci riteniamo soddisfatti: non perché non apprezziamo il suo lodevole sforzo, ma perché lo riteniamo assolutamente insufficiente rispetto all'obiettivo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Volevo fare una breve considerazione. L'intervento del collega Negro sottendeva, in qualche misura, una mancanza di consapevolezza in quest'Aula, soprattutto da parte dei Gruppi di minoranza, dell'urgenza e della necessità di una riforma di una norma che è stata una grande legge ma che, oramai, per molti aspetti, è datata.
Credo che questo giudizio sia quantomeno ingeneroso, nel senso che in tutto il dibattito che si è svolto, prima in Commissione e poi negli interventi che sono stati fatti finora in quest'aula in apertura di confronto su questa norma, credo sia stato evidente il riconoscimento, da parte di tutto il nostro Gruppo, dell'esigenza e dell'importanza di mettere mano a questa norma.
Abbiamo ribadito, però, che l'esigenza e l'importanza di mettere mano a questa norma deve confrontarsi con due riferimenti che devono essere altrettanto chiari: se da una parte vi è l'esigenza di semplificare il percorso e le procedure per apportare agli strumenti urbanistici le modifiche che il contesto mutato richiede - su questo credo che si debba essere tutti d'accordo - crediamo, allo stesso tempo, che non sia possibile avere una sorta di schizofrenia generale, per cui solo un mese fa abbiamo presentato lo stato dell'arte sull'uso del territorio, dal quale emerge che la nostra Regione è stata pesantemente compromessa sul piano dell'utilizzo uso e abuso, diciamo così - del territorio, parliamo della necessità di perseguire il riconoscimento da parte dell'UNESCO di porzioni importanti di territorio, proprio perché riteniamo che tale riconoscimento sia importante, perché si confronta e si scontra in molti casi con un uso non proprio virtuoso di quel territorio, ma poi, quando scriviamo le regole, lo facciamo in modo che ciascuno possa fare ciò che vuole. Così non funziona.
Se siamo convinti che alcune scelte vadano compiute, vanno trasformate sul piano normativo. Non si può scrivere un articolo che dice sostanzialmente tutto, ma che lascia la possibilità di fare tutt'altro: si corre il rischio di fare un'ennesima enunciazione di principi per poi lamentarci che una serie di questioni non funzionano come vorremmo funzionassero.
Da questo punto di vista, noi non abbiamo voluto fare, fino ad oggi (e credo che non siamo nemmeno intenzionati a farlo), ostruzionismo fine se stesso. Stiamo solo chiedendo maggior riguardo nei confronti di alcuni temi che, attraverso gli emendamenti di merito, abbiamo voluto sottolineare che, a nostro avviso meritano la dovuta attenzione. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Botta Franco Maria; ne ha facoltà.



BOTTA Franco Maria

Grazie, Presidente.
Desidero intervenire perché, avendo ascoltato gli interventi dei colleghi di minoranza e di maggioranza, mi sono convinto sempre di più che sul disegno di legge della Giunta regionale, che è stato oggetto di un'approfondita valutazione ed esame nell'ambito della II Commissione, che ha visto una partecipazione notevole anche da parte delle opposizione oltre che l'accettazione di emendamenti assunti dall'Assessore Cavallera o direttamente dall'opposizione, si è fatto un ottimo lavoro.
Tuttavia, pur avendo il sottoscritto saltato un turno di legislatura nonostante avessi ottenuto 8.200 preferenze, purtroppo c'è stato chi ne aveva ottenute qualcuna di più! - mi sembra che il film in Aula sia cambiato poco, nonostante siano state apportate modifiche importanti al Regolamento. Se si vuole, anche dal punto di vista dell'economicità dei lavori, dare una risposta ai cittadini, che peraltro ci guardano attraverso internet...
Tra l'altro, mi sono sempre battuto affinché ci fosse pubblicità anche in Commissione, proprio per far vedere quanto è il lavoro effettivo e quanto è invece il lavoro dilatorio che purtroppo talvolta (può darsi che ci siano mancanze anche da parte della Giunta e della maggioranza) viene messo in atto anche dalle opposizioni per fini non sempre inerenti le leggi che si discutono.
Mi sembra - non vorrei che fosse così - che su questa importante riforma di riscrittura della legge urbanistica piemontese anche oggi si continui con questo atteggiamento dilatorio, senza entrare nel merito perché in effetti 800 emendamenti sono tanti! Se il Vicepresidente Cavallera saprà trovare negli 800 emendamenti i punti che le opposizioni reclamano - non ne dubito - si supererà questo momento di impasse e si andrà avanti. Diversamente, staremo qui a confrontarci, con un Regolamento sia pure riformato, che non consente quella velocità che in altri contesti legislativi - penso a quello europeo è assicurata.
Termino rivolgendo un appello anche alle forze di opposizione, oltre che a noi stessi, affinché si trovi il modo per andare avanti.
Al di là delle enunciazioni sui giornali, che possono essere gradite o meno, di rivoluzioni culturali o, comunque, di straordinari momenti confronto con le opposizioni, credo sia giunto il momento di trovare una quadra per andare avanti sulla riforma urbanistica del Piemonte.



PRESIDENTE

Sospendiamo quindi la trattazione dell'articolo 01.
Lo riprenderemo quando vi saranno le condizioni (vedremo gli eventuali subemendamenti che saranno presentati, prima ovviamente del voto finale).
Procediamo con l'esame dell'articolo 1, sul quale insiste l'emendamento rubricato n. 487).



PRESIDENTE

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, chiedo la parola.



PRESIDENTE

Siamo in fase di illustrazione dell'articolo 1, collega Reschigna.



PRESIDENTE

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Sì, Presidente.



PRESIDENTE

Mi dica, Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Forse sono io che non sono chiaro, per cui chiedo scusa a lei e all'Aula.
Io ho chiesto del tempo per la presentazione di emendamenti, non di passare all'articolo 1.
Mi scusi, ma...



PRESIDENTE

Però mi sembra...



RESCHIGNA Aldo

Mi scusi, Presidente: il nodo è su quell'articolo aggiuntivo.
Il nodo è sull'emendamento rubricato n. 761).
Noi possiamo affrontare la discussione passando all'articolo successivo, che non mi sembra possibile, oppure...



PRESIDENTE

Se l'Aula acconsente, lo abbiamo fatto tantissime volte anche nel corso di questa legislatura.



RESCHIGNA Aldo

Se l'Aula acconsente: allora lei chieda il consenso dell'Aula. Primo punto.
Secondo punto: magari, sulle questioni che non io, ma molti Consiglieri hanno posto relativamente all'emendamento n. 761), sarebbe bene che ci si parli. Diversamente - mi spiace - non ci sono altre alternative, se non quelle che metteremo in atto.
La vogliamo mettere su questo piano? Possiamo trattare l'articolo 1 poi passare all'articolo 17, quindi all'articolo 56, ma non risolviamo i problemi.



PRESIDENTE

Allora, abbiamo due vie. Potremmo passare all'articolo 1 con l'illustrazione e con l'intesa di non votarlo per tornare all'articolo 01 (abbiamo ancora 40 minuti di lavoro a disposizione), altrimenti l'alternativa è quella di chiudere la seduta.
La Giunta regionale dica qualcosa al riguardo. Se l'Aula acconsente a questa mediazione, illustriamo gli emendamenti e alle 14.30 torniamo all'articolo, altrimenti dobbiamo chiudere i lavori. Ditemi voi. Forse non mi sono espresso chiaramente: ho detto che lo tratteremo prima del voto finale perché è una formula di rito, ma è del tutto evidente che, non appena i subemendamenti saranno nelle nostre mani (entro le 14.30) riprenderemo da lì.
La parola al Vicepresidente Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Grazie, Presidente.
Credo che dobbiamo adottare delle soluzioni - tutti l'hanno detto - che ci consentano di andare avanti nei lavori.
Una strada è quella di mettere in condizioni l'Aula di andare avanti nell'illustrazione degli emendamenti e, a lato, discutere per approfondire le cose. Se vi è l'esigenza di parlare con coloro che nei vari Gruppi seguono in modo più diretto il provvedimento a lavori d'Aula sospesi, non sono in grado di valutarlo. A me e alla Giunta interessa che il provvedimento vada avanti, ben sapendo che non si può imputare al sottoscritto la difficoltà di parlare. Ecco, questo assolutamente lo respingo, perché non è mio costume agire in questo modo.
Per quanto riguarda la procedura d'Aula migliore da seguire, ovviamente lo dicano i Capigruppo, lo dica il Presidente. Sono disponibile a dialogare per valutare l'emendamento n. 761). Ovviamente non sarà un avverbio o un aggettivo a impedire la comprensione dell'emendamento, che va preso nella sua sostanza; la forma si può sempre discutere, ma ora non voglio fare un dibattito non regolare sull'emendamento, visto che ho la parola, ma voglio solo pronunciarmi sulla procedura. Se si ritiene - mi rivolgo al Presidente di Commissione e ai relatori di maggioranza e minoranza - sono disponibile a un incontro per approfondire la questione, nell'ottica di favorire i lavori del pomeriggio.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle 12.22 riprende alle ore 12.23)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
In Sala A, il Presidente della Commissione e l'Assessore Cavallera sono disponibili, insieme ai relatori, se lo ritengono, a incontrare i Consiglieri che sono interessati a dei chiarimenti.
Il termine per la presentazione di subemendamenti all'emendamento della Giunta regionale che insiste sul costituendo articolo 01 è fissato ricordo - alle ore 14.30.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.24)



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