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Dettaglio seduta n.253 del 19/07/12 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BONIPERTI



(Alle ore 14.30 il Vicepresidente Boniperti comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 15.00)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Marco, Bresso, Bussola Cantore, Carossa, Casoni, Cota, Giordano, Leo, Mastrullo, Montaruli, Motta Massimiliano, Pedrale e Sacchetto.
Il numero legale è 25.


Argomento: Protezione civile

Mozione n. 700 presentata dai Consiglieri Motta Angela, Laus, Manica Muliere, Pentenero, Reschigna, Ronzani e Taricco, inerente a "Sostegno alla componente volontaria del corpo dei Vigili del Fuoco"; ordine del giorno n. 459 presentata dai Consiglieri Ronzani, Gariglio, Lepri, Motta Angela Muliere, Pentenero, Reschigna e Taricco, inerente a "Convenzione Regione Piemonte-Vigili del Fuoco" (ritirate)


PRESIDENTE

Esaminiamo la mozione n. 700, di cui al punto 8) all'o.d.g. Dichiaro collegato l'ordine del giorno n. 459, che è un atto di indirizzo presentato dai colleghi Ronzani (primo firmatario), Gariglio, Lepri, Motta, Muliere Pentenero, Reschigna e Taricco.
La parola alla Consigliera Motta Angela per l'illustrazione della mozione n. 700.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente.
Il collega mi faceva notare che qualche mese fa c'era stata già una votazione su qualche ordine del giorno analogo, a prima firma Boeti (se non sbaglio) e altri. Forse ci eravamo dimenticati di questi documenti, che avrebbero potuto essere votati insieme e collegati a quella vecchia richiesta.
Adesso credo che, per non votare nuovamente ordini del giorno con lo stesso oggetto e con la stessa motivazione che sono già stati votati da tutta l'Aula solo un mese fa o poco più...
Poi, se l'Aula acconsente, naturalmente la problematica sui Vigili del Fuoco volontari è una problematica che continua a sussistere e su cui naturalmente possiamo continuare a intervenire e a sollecitare la Giunta perché ci sia una presa di posizione a favore di questo corpo importantissimo per il Piemonte sia per il lavoro che svolge sia per il servizio che rende. Vorremmo solo evitare di votare ripetutamente ordini del giorno simili, cosa poco produttiva per il lavoro dell'Aula.
Allora in questi casi, se occorre solo il voto senza discussione, credo che si possa votare tranquillamente, dando per scontato che l'Aula ha già affrontato ampiamente questa problematica solo poco tempo fa.
Mi rimetto a lei, Presidente.



PRESIDENTE

Lei ricorda bene, nel senso che è stato approvato un ordine del giorno che impegnava il sottoscritto Presidente del Consiglio regionale e io mi sono immediatamente attivato. Ho portato l'ordine del giorno approvato in Ufficio di Presidenza e in quella sede abbiamo deciso di rappresentare alla Giunta e all'Assessore competente l'importanza di tutte le questioni che erano state rilevate sia nell'atto di indirizzo che nel corso della discussione in Aula. Ho poi scritto a tutti i Prefetti del Piemonte trasmettendo il documento approvato e alcune considerazioni. Attualmente stiamo facendo un approfondimento, perché abbiamo dato mandato agli uffici per formulare una proposta di legge così come l'ordine del giorno stesso richiedeva.
Questi due documenti, invece, sono mozioni che sostanzialmente impegnano la Giunta in modo un po' più cogente e quindi, se si vuol passare solo al voto, va bene, però secondo me la Giunta dovrebbe esprimere un parere.
Ha chiesto la parola il Consigliere Tiramani; ne ha facoltà.



TIRAMANI Paolo

Grazie, Presidente.
Per fare maggior chiarezza, ricordo che ne avevamo approvati due: uno di maggioranza e uno di minoranza, uno impegnava la Giunta e l'altro il Consiglio. Avevamo trovato un accordo per l'approvazione di entrambi all'unanimità. Recuperateli, perché secondo me c'è stato semplicemente un malinteso, nel senso che l'opposizione ne ha fatti due pressoché identici a quelli che abbiamo approvato, perché uno - ha ragione lei - impegnava il Presidente del Consiglio, ma l'altro impegnava la Giunta. Mi pare che il mio impegnasse la Giunta e non il Presidente del Consiglio.



PRESIDENTE

Per quanto riguarda il primo, si trattava dell'ordine del giorno n.
738, presentato dal Consigliere Tiramani ed altri, sottoscritto sostanzialmente da tutto il Consiglio regionale, maggioranza e alcuni colleghi di opposizione (Cerutti, Artesio, Negro, ecc.). Era l'ordine del giorno che impegnava il Presidente del Consiglio e di cui ho già riferito che cosa è stato fatto e cosa si sta facendo.
L'altro ordine del giorno sempre sulla stessa materia era del Gruppo del Partito Democratico ed impegnava il Presidente della Giunta e gli Assessori competenti ad intervenire con urgenza per garantire la piena e ottimale operatività dei distaccamenti del Vigili del Fuoco volontari della provincia di Torino e del Piemonte. Questo testo è stato approvato addirittura all'unanimità il 22 maggio.
Collega Motta, credo che siano questi i documenti a cui lei faceva riferimento parlando di due testi approvati da poco tempo.
Adesso ne abbiamo un altro che è stato approvato - in effetti, lo ricordavo perché il collega Boeti aveva svolto un intervento accorato sulla materia - presentato dai Consiglieri Boeti, Reschigna ed altri, sempre sull'operatività dei distaccamenti dei Vigili del Fuoco volontari della provincia di Torino e del Piemonte, che in questo caso impegna la Giunta e gli Assessori.
In buona sostanza, per quanto mi riguarda, ho già riferito all'Aula quello che abbiamo fatto e stiamo facendo. Forse si tratta, più che di approvare nuovi atti di indirizzo, di chiedere alla Giunta - è presente il Vicepresidente - se magari in una prossima seduta o in Commissione pu riferire sull'argomento per mezzo dell'Assessore Ravello.
Ora, do per ritirata la mozione n. 700 e l'ordine del giorno n. 459.
Poi farò un secondo aggiornamento relativamente agli impegni che mi riguardano.
La Giunta prenda buona nota di trasferire all'Assessore Ravello l'esigenza di fornire delle risposte in Aula o in Commissione rispetto agli impegni che il Consiglio regionale ha dato alla Giunta possibilmente prima della pausa estiva.


Argomento: Pari opportunità

Esame mozione n. 382 presentata dai Consiglieri Biolé, Artesio, Bono Cursio, Laus, Ponso e Stara, inerente a "Prevenzione e lotta all'omofobia" ordine del giorno n. 764 presentato dai Consiglieri Cerutti, Artesio Boeti, Ronzani, Reschigna, Muliere, Manica, Laus, Negro, Dell'Utri, Ponso Cursio, Pedrale e Goffi, inerente a "Adesione Giornata Mondiale 2012 contro l'omofobia"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della mozione n. 382 e dell'ordine del giorno n.
764, di cui al punto 9) all'o.d.g.
L'ordine del giorno n. 679 - mi scuso in particolare con i colleghi Montaruli, Botta Marco e Bussola - l'ho erroneamente dichiarato collegato in quanto mi sono limitato a leggerne un primo pezzo, ma nel dispositivo proprio non c'entra assolutamente nulla, vi era solo un piccolo richiamo.
Quindi tratteremo solo due atti di indirizzo: la mozione n. 382 e l'ordine del giorno n. 764.
mozione n. 382, "Prevenzione e lotta all'omofobia", presentata dai Consiglieri Biolé, Artesio, Bono, Cursio, Laus e Ponso ordine del giorno n. 764, "Adesione Giornata Mondiale 2012 contro l'omofobia", è presentato dai Consiglieri Cerutti, Artesio, Boeti, Ronzani Reschigna, Muliere, Manica, Laus, Negro, Dell'Utri, Ponso, Cursio, Pedrale e Goffi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé per l'illustrazione della mozione n. 382; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Questa mozione è stata presentata già un po' di tempo fa, tant'è che credo sia a sue mani un foglio con alcuni emendamenti al testo, in modo da attualizzarne i contenuti, che sono molto semplici.
Ovviamente, richiamo tutti gli inviti e i solleciti espressi inizialmente dal Parlamento Europeo, per quanto riguarda le problematiche legate alla discriminazione fondata sull'orientamento sessuale.
C'è un richiamo alla risoluzione del Parlamento Europeo del 2006, in cui si invitano gli Stati membri a lanciare a questo proposito delle campagne e dei progetti a tutti i livelli, anche all'interno delle scuole.
Poi, procedendo, c'è un richiamo alla Costituzione della Repubblica italiana, che all'articolo 3 stabilisce la pari dignità sociale di tutti i cittadini, che tutti ben conosciamo.
Successivamente, si richiama la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, che all'articolo 2, comma 1, recita: "Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione".
Nel momento della presentazione della mozione era ancora in discussione presso il Parlamento la richiesta di inserimento dell'aggravante omofobica rispetto ad altri tipi di reato. Infatti, qui si cita uno studio in corso presso la Commissione giustizia.
Per quanto riguarda gli emendamenti proposti di cui dicevo, dovrebbe esserci a sue mani un richiamo di modifica. Se il documento non c'è, lo posso fornire.



(Il Consigliere Biolé consegna alla Presidenza il documento richiamato)



BIOLE' Fabrizio

Ci sono solo modifiche per quanto riguarda l'attualizzazione del documento di indirizzo e il testo unificato per introdurre nel Codice Penale l'aggravante inerente l'orientamento sessuale della persona offesa.
Come sappiamo, è stato rigettato dalla Commissione Giustizia.
C'è stato anche un aggiornamento per quanto riguarda la manifestazione Europride e la conferenza Ilga. Infatti, all'atto della presentazione della mozione dovevano ancora tenersi a Torino; poi, il documento, è stato aggiornato tenendo in considerazione il fatto che si sono già svolte nel 2011.
Quindi, la richiesta è modificata richiamando, purtroppo, le costanti notizie legate ad atti che violano la libertà sessuale con atti di bullismo legati ai contesti dell'istruzione e sociali più vari; richiamando un'eccellenza della nostra città capoluogo di regione per quanto riguarda il riconoscimento di questo tipo di diritti, che, dal mio punto di vista dovrebbero essere così ben presenti a tutti i livelli, sia individuali che in ogni tipo di contesto. Infatti, si chiede al Parlamento nazionale una rapida rielaborazione e votazione di un testo di legge contro questo male così diffuso come quello dell'omofobia, finalizzata a colmare la grave lacuna legislativa - ricordo che in altri Paesi questo tipo di aggravante esiste da tempo - che priva di qualsiasi forma di protezione gli individui da atti o comportamenti omofobi.
Ovviamente, si sollecitano i parlamentari piemontesi in modo più marcato, ma tutti i nostri rappresentati istituzionali in seno al Parlamento, ad assumere l'iniziativa per la presentazione e la solerte approvazione di una legge che riprenda questo tipo di istanze. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Biolé.
Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 764.
La parola alla Consigliera Cerutti per l'illustrazione.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Contestualmente all'illustrazione di questo ordine del giorno chiedo una sua modifica, in quanto, come per altri atti, ad esempio quello test illustrato dal Consigliere Biolé, è necessario attualizzarlo, perch effettivamente, risale all'adesione alla Giornata Mondiale già passata.
sufficiente considerare - in questo caso saremo molto tempestivi l'adesione alla Giornata Mondiale 2013 contro l'omofobia. Quindi, in questo senso il testo risulta essere riferito al 2013. A questo punto, il 17 maggio 2013 ricorrerà la nona Giornata internazionale contro l'omofobia e la transfobia. In questo senso, do conto di un'altra modifica, perch ricorrerà la nona Giornata Internazionale, anziché l'ottava.
Ricordo che l'obiettivo di tale Giornata è la sensibilizzazione, quindi anche il coordinamento di azioni di prevenzione per contrastare il fenomeno dell'omofobia e della transfobia in tutte le sue forme e in tutti i Paesi del mondo.
Inoltre, la data è stata scelta - in questo senso risulta sempre attuale - perché è la ricorrenza dalla rimozione dell'omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie pubblicata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, avvenuta nel 1990.
Anche altri enti, ogni anno, organizzano eventi ed iniziative per l'occasione.
Considerato che, effettivamente, purtroppo, le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale persistono e degenerano troppo spesso in atti di violenza e aggressioni in Italia e nel mondo - in Italia ne registriamo sempre un numero eccessivo - teniamo presente che abbiamo anche dichiarazioni che spesso risultano omofobe. In questo senso, l'adesione alla Giornata da parte della Regione Piemonte assume un valore dal punto di vista simbolico, se non di effetto immediatamente pratico, ma simbolicamente importante.
L'Italia, come ricordato dal collega Biolé, non si è ancora dotata di una legge per combattere l'omofobia. Sarebbe sufficiente l'estensione della legge Mancino rispetto a quei reati considerati appunto omofobi o transfobi.
Allora, chiediamo a tutto il Consiglio, apportando questa modifica che sostituisce "2012" con "2013" e "ottava" con "nona", di aderirvi l'adesione in questo caso è tempestiva - attraverso un voto, sapendo che è un dato importante - questo atto è già stato sottoscritto anche in modo trasversale, come sarebbe giusto trattare questo tema, da Consiglieri della minoranza, ma anche da Consiglieri della maggioranza. Quindi, da questo punto di vista, è importante l'accoglimento di un atto al di là degli schieramenti.



PRESIDENTE

Grazie.
Diamo atto che al primo capoverso delle "premesse", su proposta della Consigliera Cerutti, quale prima firmataria, le parole "il 17 maggio 2012 ricorrerà l'ottava Giornata Internazionale" sono sostituite con le parole "il 17 maggio 2013 ricorrerà la nona Giornata Internazionale".
Interventi? È chiuso il dibattito generale.
Repliche? Non ci sono repliche.
Cominciamo dalla mozione n. 382, presentata dai Consiglieri Biol Bono, Artesio, Ponso e Laus.
Abbiamo una modifica in questa mozione. La mozione viene modificata nelle considerazioni, quindi nel secondo "considerato", al terzo punto, il testo è così sostituito: "Il testo unificato per introdurre nel Codice penale l'aggravante inerente all'orientamento sessuale della persona offesa dal reato che avrebbe colmato la grave lacuna dell'omissione di qualsiasi forma di protezione, contro atti o comportamenti dettati dall'omofobia e dalla transfobia, nei diritti motivati dall'odio contro minoranze oggetto di pregiudizi diffusi. È stato purtroppo rigettato dalla Commissione Giustizia della Camera, meno di un anno fa e da allora l'argomento non è stato riportato all'o.d.g. dei lavori parlamentari".
Sempre nel secondo "considerato", all'ultimo punto il testo è così sostituito: "La Città di Torino, da sempre all'avanguardia nelle tematiche di tutela della pluralità sessuale, ha ospitato nel 2011 la manifestazione 'Europride' e la quindicesima conferenza europea annuale di International Lesbian, Gay, Bisexual, Trans And Intersex Association (ILGA), chiede al Parlamento nazionale una rapida rielaborazione e votazione di un testo di legge contro l'omofobia finalizzata a colmare la grave lacuna legislativa che è priva di qualsiasi forma di protezione degli individui da atti o comportamenti omofobi. Sollecita i parlamentari piemontesi ad assumere l'iniziativa per la presentazione e la solerte approvazione della legge contro l'omofobia".
tutto chiaro? Ha chiesto di intervenire la Giunta regionale.
La parola all'Assessore Maccanti.



MACCANTI Elena, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

Grazie, Presidente.
Soprattutto in riferimento alla mozione n. 382, tenevo a puntualizzare alcune iniziative già realizzate dalla Giunta regionale e in particolare dall'Assessore Quaglia come Assessore alle pari opportunità.
Proprio in questi giorni è uscito un bando che stanzia 1,5 milioni di euro: sono tutti fondi europei, per finanziare dei progetti che vanno proprio nella direzione di combattere le discriminazioni di ogni genere.
L'invito è alla Giunta regionale a promuovere iniziative e progetti contro ogni discriminazione tesi in particolare a sensibilizzare i giovani contro l'omofobia. Poiché questi progetti prevedono iniziative all'interno delle scuole, credo che possano in parte, pur nelle difficoltà del bilancio regionale, rispondere a quanto richiesto da questo ordine del giorno.
Per quanto riguarda la rete Ready, la precedente Amministrazione regionale ha deliberato che la Regione Piemonte ne fa parte sin dalla sua costituzione, cioè fin dal 2009. In proposito, ci sono state delle iniziative promosse dalla Città di Torino, cui la Regione Piemonte ha partecipato, per sensibilizzare gli Enti locali.
Quindi, senza entrare nelle premesse degli ordini del giorno, il parere della Giunta è assolutamente favorevole su entrambi.



PRESIDENTE

La Giunta ha espresso parere favorevole sulla mozione n. 382 e sull'ordine del giorno n. 764, entrambi oggetto di modifiche.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 382, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale considerato che iI Parlamento Europeo il 18 gennaio 2006 ha approvato la risoluzione P6_TA(2006)0018 in cui: invita con insistenza gli Stati membri a condannare con fermezza i discorsi omofobici carichi di odio o le istigazIoni all'odio e alla violenza condanna con forza ogni discriminazione fondata sull'orientamento sessuale chiede agli Stati membri di adottare qualsiasi misura ritenuta opportuna nella lotta all'omofobia e alla discriminazione basata sull'orientamento sessuale sollecita vivamente gli Stati membri a intensificare la lotta all'omofobia mediante un'azione pedagogica e anche per via amministrativa, giudiziaria e legislativa il Parlamento Europeo iI 15 giugno 2006 ha approvato la risoluzione P6_TA(2006)0273 in cui invita gli Stati membri a lanciare campagne e progetti in tutti i settori e a tutti i livelli, in particolare nei mezzi d'informazione e nelle scuole, al fine di promuovere la diversità culturale come forma di ricchezza e di dinamismo economico, la parità di genere, la lotta contro la discriminazione, la tolleranza, il dialogo e l'integrazione il Parlamento Europeo il 26 aprile 2007 ha approvato la risoluzione P6_TA(2007)0167 in cui: indice per Il 17 maggio la Giornata internazionale contro l'omofobia ribadisce che 'Unione Europea' è innanzitutto una comunità di valori, in cui il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, la democrazia e Io stato di diritto, l'uguaglianza e la non discriminazione sono fra i valori che più contano chiede la depenalizzazione mondiale dell'omosessualità la Costituzione della Repubblica Italiana (art. 3) stabilisce che tutti i cittadini hanno 'pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese' la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani all'articolo 2, comma 1 recita: Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni dl razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza di nascita o di altra condizione la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea (2000/C 364/01) recita: all'articolo 1 'La dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata e tutelata' all'articolo 21 'È vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l'origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura l'appartenenza ad una minoranza nazionale, Il patrimonio, la nascita, gli handicap, l'età o le tendenze sessuali' considerato che presso l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite è in preparazione la discussione sulla proposta dell'Unione Europea di depenalizzazione universale dell'omosessualità, comprensiva della richiesta di una moratoria delle pene che molte persone nel mondo subiscono a causa della loro omosessualità presso il Parlamento Europeo è in preparazione una specifica direttiva sulla prevenzione e la lotta all'omofobia il testo unificato per introdurre nel codice penale l'aggravante inerente all'orientamento sessuale della persona offesa dal reato, che avrebbe colmato la grave lacuna dell'omissione di qualsiasi forma di protezione contro atti o comportamenti dettati dall'omofobia e dalla transfobia nei delitti motivati dall'odio contro minoranze oggetto di pregiudizi diffusi è stato purtroppo rigettato dalla Commissione giustizia della Camera meno di una anno fa e da allora l'argomento non è stato riportato all'ordine del giorno dei lavori parlamentari i dati più recenti pubblicati nel rapporto del 2009 dell'Agenzia UE per i diritti fondamentali (ha sostituito l'Osservatorio europeo dei fenomeni di razzismo e xenofobia) dimostrano che l'omofobia e la transfobia sono fenomeni socialmente in piena diffusione nei paesi europei ed in molti casi tollerate se non sostenute apertamente da esponenti politici ed istituzionali. La situazione appare particolarmente preoccupante rispetto al crimini di odio a sfondo omofobico e transfobico, con un particolare riferimento al bullismo nelle scuole e nelle istituzioni educative, luoghi fondamentali di formazione dell'individuo e della cittadinanza. Dallo stesso rapporto emerge anche una preoccupante casistica di molestie a scuola e negli uffici, di aggressioni e licenziamenti ai danni di omosessuali e, più in generale, una difficoltà sempre maggiore per le persone omosessuali o transgender di vivere la propria 'quotidianità' senza esser vittima di discriminazioni di vario tipo una cultura diffusa ancora oggi anche in Italia spinge a considerare le persone omosessuali e transgender come perverse o malate, rendendole spesso oggetto di scherno e discriminazione la Città di Torino, da sempre all'avanguardia nelle tematiche di tutela della pluralità sessuale, ha ospitato nel 2011 la manifestazione Europride e la quindicesima conferenza europea annuale di ILGA (International Lesbian Gay Bisexual Trans and Intersex Association) considerato che lo statuto della Regione Piemonte all'articolo 11 punto 3 esplicitamente dichiara 'La Regione opera per rimuovere le cause che determinano le disuguaglianze e il disagio' il Consiglio regionale piemontese ha già manifestato il suo impegno sul tema durante la IX legislatura oramai sono numerosissimi i comuni e le province piemontesi che hanno approvato mozioni e ordini del giorno specifici contro l'omofobia continuano a verificarsi atti omofobi su tutto il territorio nazionale, non ultimi quelli contro esponenti istituzionali ritenuto indispensabile che li Consiglio regionale piemontese affermi con forza la propria condanna contro tali episodi e manifesti il proprio impegno su questi temi, che trovano il loro fondamento nello Statuto regionale condanna fermamente i recenti atti di violenza perpetrati nel confronti delle persone omosessuali chiede al Parlamento Nazionale una rapida rielaborazione e votazione di un testo di legge contro l'omofobia finalizzata a colmare la grave lacuna legislativa che priva di qualsiasi forma di protezione gli individui da atti o comportamenti omofobi sollecita i parlamentari piemontesi ad assumere l'iniziativa per la presentazione e la solerte approvazione della legge contro l'omofobia invita la Giunta regionale a promuovere iniziative e progetti contro ogni discriminazione tesi, in particolare, a sensibilizzare i giovani contro l'omofobia, a partire dalla scuola e dall'università a promuovere una specifica campagna di comunicazione contro l'omofobia a promuovere l'adesione degli enti locali del Piemonte alla Rete Ready (rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni contro le discriminazioni)".
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 764, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che il 17 maggio 2013 ricorrerà la nona Giornata Internazionale contro l'omofobia e la transfobia, chiamata IDAHO (acronimo inglese di International Day against homophobia and transphobia), allo scopo di promuovere e coordinare eventi di sensibilizzazione e prevenzione per contrastare il fenomeno dell'omofobia e della transfobia in tutte le sue forme e in tutti i Paesi del mondo la data è stata scelta perché è la ricorrenza dalla rimozione dell'omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie pubblicata dall'Organizzazione mondiale della sanità avvenuta nel 1990 numerosi enti locali Piemontesi organizzano eventi ed iniziative per celebrare il 17 Maggio e tra questi il Comune e la Provincia di Torino.
considerato che le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale persistono e degenerano troppo spesso in atti di violenza e aggressioni in Italia e nel Mondo gli episodi di intolleranza testimoniano l'urgenza di una norma che allo stato in Italia non esiste né contro la discriminazione né contro gli atti di omofobia e di incitamento all'odio sulla base dell'orientamento sessuale numerosi tentativi legislativi sono stati affossati in sede parlamentare nonostante gli sforzi ripetuti di una serie di deputati e senatori le istituzioni hanno il dovere di organizzare iniziative di sensibilizzazione volte alla rimozione delle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lo scorso 17 Maggio, in onore della Giornata internazionale contro l'omofobia e la transfobia aveva definito «inammissibile in società democraticamente adulte» l'irrisione degli omosessuali tutto ciò premesso propone alla Giunta regionale di aderire alla Giornata Internazionale contro l'omofobia e la transfobia che sarà celebrata il 17 maggio 2013".
Il Consiglio approva.


Argomento: Protezione civile

Esame ordine del giorno n. 792 presentato dai Consiglieri Cursio, Negro e Cerutti, inerente a "Il Decreto-legge 15 maggio 2012 n. 59 (G.U. n. 113 del 16 maggio 2012) recante disposizioni per il riordino del Servizio Nazionale di Protezione Civile"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 792, di cui al punto 10) all'o.d.g.
L'ordine del giorno è dato per illustrato.
chiusa la discussione generale.
La parola all'Assessore Maccanti.



MACCANTI Elena, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

Il parere è favorevole.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Maccanti.
Indìco la votazione palese dell'ordine del giorno n. 792, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che ai sensi dell'articolo 1 comma I° lett. c) n. 1 del Decreto Legge 15 maggio 2012 n. 59 (G.U. n. 113 del 16 maggio 2012) al verificarsi di calamità naturali o connesse con l'attività dell'uomo che in ragione della loro intensità ed estensione debbono, con immediatezza d'intervento, essere fronteggiate con mezzi e poteri straordinari da impiegare durante limitati e predefiniti periodi di tempo, il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri ovvero, per sua delega, del Ministro dell'interno o del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri segretario del Consiglio, acquisita l'intesa delle Regioni territorialmente interessate, delibera lo stato di emergenza determinandone durata ed estensione territoriale in stretto riferimento alla qualità ed alla natura degli eventi, nonché indicando l'Amministrazione Pubblica competente in via ordinaria a coordinare gli interventi conseguenti all'evento successivamente alla scadenza del termine di durata dello stato di emergenza la durata della dichiarazione dello stato di emergenza non può, di regola superare i sessanta giorni. Uno stato di emergenza già dichiarato, previa ulteriore deliberazione del Consiglio dei Ministri, può essere prorogato ovvero rinnovato, di regola, per non più di quaranta giorni durante il periodo di emergenza dichiarato per un lasso temporale non superiore, di regola, a sessanta giorni, ulteriormente prorogabili per altri quaranta per un totale massimo di cento giorni, è lo Stato a farsi carico di tutti i costi connessi all'intervento nelle aree interessate, non essendo ancora ben chiaro, in attesa del regolamento di attuazione del Decreto Legge 15 maggio 2012 n. 59 (G.U. n. 113 del 16 maggio 2012) da emanarsi entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore, che cosa accadrà alla scadenza di detto periodo.
valutato che ai sensi dell'articolo 1 comma IX° del Decreto Legge 15 maggio 2012 n 59 (G.U. n. 113 del 16 maggio 2012), a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza le Regioni interessate possono elevare la misura dell'imposta regionale sulle benzine per autotrazione di cui all'articolo 17 comma I° del Decreto Legislativo 21 dicembre 1990 n. 398, fino ad un massimo di cinque centesimi al litro ulteriori rispetto alla misura massima consentita. Detta misura viene di fatto a gravare su popolazioni già colpite da eventi calamitosi che hanno determinato la proclamazione dello stato di emergenza, introducendo una sorta di 'tassa sulle disgrazie' a carico di chi è vittima della disgrazia stessa considerato che l'articolo 2 del Decreto Legge 15 maggio 2012 n. 59 (G.U. n. 113 del 16 maggio 2012) 'Coperture assicurative su base volontaria contro i rischi di danni derivanti da calamità naturali introduce il principio secondo cui, al fine di consentire l'avvio di un regime assicurativo per la copertura dei rischi derivanti da calamità naturali sui fabbricati a qualunque uso destinati e di garantire adeguati, tempestivi ed uniformi livelli di soddisfacimento delle esigenze di riparazione e ricostruzione di beni immobili privati destinati ad uso abitativo, danneggiati o distrutti da calamità naturali, possono essere estese ai rischi derivanti da calamità naturali le polizze assicurative contro qualsiasi tipo di danno a fabbricati di proprietà di privati per favorire la diffusione di apposite coperture assicurative contro i rischi di danni derivanti da calamità naturali, i premi relativi all'assicurazione per danni, per la quota relativa alle calamità naturali ovvero relativi a contratti di assicurazione appositamente stipulati a copertura dei rischi di danni diretti da calamità naturali ai fabbricati di proprietà di privati a qualunque uso destinati, possono beneficiare di incentivazioni di natura fiscale, tramite regimi agevolativi all'imposta sul premio di assicurazione ovvero la deducibilità, anche parziale, del premio dalla base imponibile ai fini IRPEF e IRES dell'assicurato sulla base di quanto sarà indicato nel regolamento di attuazione del Decreto Legge 15 maggio 2012 n. 59 (G.U. n. 113 del 16 maggio 2012) uno dei criteri indicati all'articolo 2 comma II° lett. b) del Decreto Legge 15 maggio012 n. 59 (G.U. n. 113 del 16 maggio 2012) per indurre i privati a sottoscrivere su base volontaria contratti assicurativi a copertura dei rischi di danni diretti da calamità naturali ai fabbricati di proprietà a qualunque uso destinati è 'l'esclusione, anche parziale dell'intervento statale per danni subiti da fabbricati', con la conseguenza che i cittadini vittime di danni diretti ad immobili di proprietà a seguito di eventi calamitosi che non abbiano provveduto a sottoscrivere un contratto assicurativo per tali rischi si troveranno privi di ogni tutela e saranno dallo Stato abbandonati a se stessi le norme sopra citate introducono un'evidente disparità di trattamento tra cittadini che vivono in zone non a rischio e quelli che, invece, si trovano in aree sismiche o a rischio idrogeologico l'assicurazione su base volontaria e, quindi, lasciata alla libera contrattazione tra assicurati e Compagnie di assicurazione, contro gli eventi calamitosi per danni diretti a fabbricati di proprietà consente alle Compagnie di assicurazione di non contrarre ovvero di contrarre a tassi di premio esorbitanti in quelle zone dove i rischi sono storicamente molto elevati in Italia, secondo dati forniti dal Consiglio nazionale degli architetti entro i prossimi dieci anni l'85% dell'edificato urbano avrà più di 40 anni; oltre 6 milioni saranno gli stabili esposti a gravi rischi sismici e un milione e 300mila quelli esposti a rischi idrogeologici i principi ed i criteri introdotti dal Decreto Legge 15 maggio 2012 n. 59 (G.U. n. 113 del 16 maggio 2012) necessiterebbero di un censimento preventivo degli edifici, della stima preventiva dei costi delle coperture assicurative e dell'individuazione delle modalità attraverso cui spalmare tali costi da un punto di vista sociale affermato che all'indomani dei tragici eventi che hanno riguardato l'Emilia uno dei principali gruppi assicurativi italiani ha emanato una circolare interna in cui si afferma che, indipendentemente dalla classe territoriale di pericolosità del Comune ove è ubicato il rischio, viene sospesa la possibilità di concedere la copertura per i rischi catastrofali tanto per i rischi nuovi quanto per quelli in corso che siano sprovvisti di tale garanzia, prevedendo, altresì, che in caso di richieste da parte degli assicurati di aumenti di capitale su polizze già in essere per tali rischi i limiti di risarcimento, gli scoperti e le franchigie dovranno essere allineati a quelli previsti dalla classe territoriale a più elevato livello di pericolosità; ciò comporta che anche le zone ritenute non a rischio saranno tassate in termini di premio come quelle a più elevato rischio con conseguente aggravio di costi per quei privati che intendessero aderire alle indicazioni fornite dal Governo con il Decreto Legge 15 maggio 2012 n.
59 (G.U. n. 113 del 16 maggio 2012) quanto sopra riportato è sintomatico circa la volontà delle Compagnie di assicurazione di farsi carico dei costi di ricostruzione connessi a calamità naturali.
ritenuto che i cittadini non possano esser abbandonati a se stessi dallo Stato in caso di calamità naturali coloro i quali siano stati vittima di eventi calamitosi. seguendo l'impostazione adottata nel Decreto Legge 15 maggio 2012 n. 59 (G.U. n. 113 del 16 maggio 2012), dovranno d'ora in poi farsi carico in proprio o per il tramite di idonea copertura assicurativa dei costi della ricostruzione e saranno ulteriormente colpiti dal possibile aumento dell'imposta regionale sulle benzine per autotrazione materie così delicate come quelle connesse a rischi di calamità naturali in un territorio particolarmente esposto come quello italiano dovrebbero essere affrontate con strumenti normativi diversi dalla decretazione d'urgenza impegna la Giunta regionale in persona del suo Presidente e gli Assessori competenti affinché la Regione Piemonte, d'intesa con le altre Regioni italiane agisca presso il governo nazionale in modo che le materie connesse al temi trattati nel decreto legge 15 maggio 2012 n. 59 siano affrontate in un quadro complessivo ed organico di tutela dei cittadini e del territorio nazionale nel rispetto dei principi di giustizia ed equità sociale".
Il Consiglio approva.


Argomento: Edilizia scolastica

Esame ordine del giorno n. 790 presentato dai Consiglieri Pentenero, Boeti Reschigna, Manica, Gariglio, Muliere, Lepri, Ronzani e Taricco, inerente a "Riservare alle Istituzioni locali che abbiano investito nell'edilizia scolastica una quota del plafond 2012 previsto per gli interventi a sostegno degli Enti locali piemontesi soggetti al Patto di stabilità interno"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 790, di cui al punto 11) all'o.d.g.
un ordine del giorno presentato dal Gruppo del PD di cui è prima firmataria la collega Pentenero.
Consideriamo l'ordine del giorno come illustrato.
chiuso il dibattito generale.
La parola all'Assessore Maccanti.



MACCANTI Elena, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

Grazie, Presidente.
Intervengo per dire che i pagamenti relativi alle spese di investimento nel settore dell'edilizia scolastica sono già uno dei requisiti, direi uno dei più importanti, per la ridistribuzione del plafond del Patto regionalizzato. Il parere della Giunta è favorevole, ma è già così, quindi l'ordine del giorno dovrebbe essere superfluo. Non so se nella misura del 20%, ma comunque è certamente uno dei criteri.
Quindi, la Giunta dà parere favorevole.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la collega Pentenero: vuol ringraziare per il parere? Prego, Consigliera Pentenero.



PENTENERO Giovanna

Ringrazio per il parere, come suggerito dal Presidente.
Aggiungo soltanto che, se non ricordo male, da quanto è stato relazionato in Commissione da parte dell'Assessore al bilancio, la percentuale non è del 20%, ma solo del 12. Nel quadro complessivo, per penso che questo possa già essere un risultato soddisfacente.



PRESIDENTE

Bene. Non essendovi ulteriori richieste di intervento, passiamo alla votazione, per la quale do atto che il numero legale è sempre 28.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 790, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale, premesso che il Patto di stabilità interno (PSI) nasce dall'esigenza di convergenza delle economie degli Stati membri della UE verso specifici parametri comuni a tutti e condivisi a livello europeo in seno al Patto di stabilità e crescita (PSC), inerente al controllo delle politiche statali di bilancio, al fine di mantenere fermi i requisiti di adesione all'Unione Economica e Monetaria europea (Eurozona) pertanto il Patto di Stabilità Interno costituisce il principale meccanismo volto ad adeguare la struttura della finanza pubblica territoriale italiana alle esigenze imposte dall'appartenenza all'Unione economica e monetaria. In particolare, il Patto mira a garantire allo Stato, in osservanza degli obiettivi stabiliti a livello comunitario, la disponibilità di strumenti di coordinamento e di controllo finanziario nei confronti delle Regioni e degli Enti Locali per consentire di adeguare i contenuti del Patto alle diverse caratteristiche dei suoi destinatari e all'eterogeneità del tessuto socio economico delle diverse aree del Paese attenuandone il carattere unilaterale ed indifferenziato, a partire dal 2008 è prevista per tutte le Regioni la possibilità di 'regionalizzare' il Patto di Stabilità Interno tale regionalizzazione comporta la possibilità per le Regioni, nel perseguimento del proprio specifico obiettivo assegnato con il Patto, di coordinare la propria finanza con quella degli Enti Locali del proprio territorio il decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 'Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria' convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, ha, infatti, stabilito che 'Al fine di assicurare il raggiungimento degli obiettivi riferiti ai saldi di finanza pubblica, la regione (...) può adattare per gli enti locali del proprio territorio le regole e i vincoli posti dal legislatore nazionale in relazione alla diversità delle situazioni finanziarie esistenti nelle regioni stesse, fermo restando l'obiettivo complessivamente determinato in attuazione del principio sopra esposto, il comma 138 dell'articolo 1 della legge 13 dicembre 2010, n. 220 'Legge di stabilità 2011' prevede che 'A decorrere dall'anno 2011, le regioni (...) possono autorizzare gli enti locali del proprio territorio a peggiorare il loro saldo programmatico attraverso un aumento dei pagamenti in conto capitale e contestualmente e per lo stesso importo procedono a rideterminare il proprio obiettivo programmatico in termini di cassa o di competenza considerato che il Piemonte è stata la prima Regione d'Italia ad aver adottato, con il Regolamento n. 3/2010, un'autonoma disciplina del Patto di Stabilità Interno dei propri Enti Locali, modificando in via concertata gli obiettivi del Patto stesso per i singoli Enti nel rispetto degli obiettivi assegnati al fine di utilizzare al meglio i margini finanziari di manovra concessi soprattutto a favore degli investimenti, nonché di sostenere quegli Enti in difficoltà, limitando il pericolo che essi possano incorrere nelle sanzioni previste dalla normativa statale i vincoli del Patto di stabilità interno, in base alla normativa vigente frenano soprattutto i pagamenti relativi alle spese di investimento degli enti locali che, viceversa, nelle attuali condizioni sarebbe opportuno incrementare per favorire la crescita dell'economia e migliorare la dotazione infrastrutturale pubblica verificato che tra gli investimenti infrastrutturali, di primaria importanza per gli Enti Locali vi sono quelli relativi all'edilizia scolastica, essenziali per la riqualificazione del patrimonio esistente, per l'adeguamento alla normativa vigente in materia di sicurezza, igiene ed eliminazione delle barriere architettoniche, nonché per il soddisfacimento delle esigenze che si vengono a creare a seguito delle innovazioni normative in materia di istruzione le strutture edilizie, elemento fondamentale ed integrante del sistema scolastico, in Piemonte versano in condizioni estremamente critiche come testimoniano i numerosi casi di cedimenti infrastrutturali (ultimo caso il recente crollo del contro soffitto dell'ingresso e di due aule della succursale dell'istituto alberghiero Colombatto di Torino) nel corso del 2011, pur in presenza di gravi ristrettezze di bilancio e della necessità di rispettare i vincoli imposti dal Patto di Stabilità numerosi Comuni piemontesi hanno affrontato con le proprie risorse investimenti non ulteriormente procrastinabili nel settore edilizia scolastica per assicurare agli studenti condizioni accettabili di vivibilità e di sicurezza degli ambienti scolastici constatato che è attualmente in fase di predisposizione da parte della competente Direzione Programmazione strategica della Regione la Delibera relativa agli interventi a sostegno degli Enti locali piemontesi soggetti al Patto di stabilità interno per l'anno 2012 che metterà a disposizione degli Enti locali piemontesi soggetti al Patto di Stabilità Interno un plafond finanziario per consentire maggiori pagamenti in conto capitale obiettivo fondamentale della Regione per quanto attiene all'edilizia scolastica, in base all'articolo 22 della legge regionale 28 dicembre 2007 n. 28 'Norme sull'istruzione, il diritto allo studio e la libera scelta educativa' è quello di 'incrementare una scuola di qualità', finalità perseguibile solo favorendo i necessari investimenti da parte di Comuni e Province impegna la Giunta regionale nella predisposizione della sopraccitata Delibera per il 2012, relativa agli interventi a sostegno degli Enti locali piemontesi soggetti al Patto di stabilità interno, a destinare prioritariamente una quota non inferiore al 20 per cento del plafond disponibile ai pagamenti relativi a spese di investimento nel settore dell'edilizia scolastica".
Il Consiglio approva.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Mi scusi, Presidente: con riferimento all'ultima votazione, per mio errore ho schiacciato solo il tasto relativo alla presenza in Aula e non quello per esprimere il mio voto favorevole.



PRESIDENTE

Mettiamo a verbale che la collega Pentenero intendeva votare favorevolmente sull'ordine del giorno n. 790, di cui è prima firmataria.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Esame ordine del giorno n. 785 presentato dai Consiglieri Lepri, Gariglio e Muliere, inerente a "Premiare le sinergie tra politiche regionali e scelte dei Comuni in materia di edilizia sociale"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 785, avente ad oggetto "Premiare le sinergie tra politiche regionali e scelte dei Comuni in materia di edilizia sociale", presentato dai Consiglieri Lepri, Gariglio e Muliere, di cui al punto 12) all'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire per l'illustrazione il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Presidente, l'ordine del giorno punta a premiare le sinergie tra le politiche regionali e le scelte dei Comuni in materia di edilizia sociale.
Com'è noto, l'applicazione della nuova imposta sugli immobili, l'IMU, pu determinare un effetto di freno nei confronti dei proprietari di immobili che, dovendo appunto affrontare anche quest'imposta, potrebbero rivalutare la possibilità di concedere immobili in affitto con i cosiddetti canoni concordati, di cui all'art. 2, comma 3, della legge n. 431.
L'idea, quindi, è sostanzialmente quella di pensare alla possibilità di introdurre un elemento di premialità nei bandi, per attribuire risorse ai Comuni in tema di edilizia sociale - che si tratti di edilizia sovvenzionata o agevolata, di Agenzie sociali per l'incontro di domanda offerta, di housing sociale - nel caso che questi adottino, nella definizione delle aliquote IMU, un criterio per cui si aumenta l'aliquota nel caso di alloggi vuoti non locati e invece la si riduce nel caso di alloggi locati a canoni concordati, di cui alla legge n. 431/1998.
In questo modo, in sostanza, si incentivano i proprietari a locare a canone concordato gli immobili che diversamente rischiano di rimanere sfitti e quindi si propone di introdurre nella politica regionale un elemento premiante nei confronti dei Comuni, così che si possa utilizzare la leva dell'IMU per incentivare la disponibilità ad affittare una casa a canoni concordati.
una misura che è già stata adottata da molti Comuni nella definizione delle aliquote, tenuto conto, appunto, dell'esigenza di premiare i proprietari che affittano a canoni concordati, attraverso l'abbattimento dell'IMU. Questa scelta che, come ho detto, già alcuni Comuni autonomamente hanno fatto verrebbe ulteriormente incentivata attraverso politiche regionali che possano introdurre elementi premianti nella definizione dei nostri bandi.



PRESIDENTE

Grazie, collega Lepri.
Ha chiesto la parola il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente.
Arrivando subito al sodo come cerco sempre di fare, noi chiederemmo la votazione per punti separati e vi spiego perché; poi, naturalmente, è il primo firmatario che deve decidere se accogliere questa richiesta.
Non siamo assolutamente d'accordo, in quest'ordine del giorno, sulla riduzione dell'aliquota nel caso di alloggi locati a canoni concordati anche perché ho vissuto, quand'ero Consigliere, l'esperienza del Comune di Torino. Adesso magari fornisco dei dati errati e chiedo di essere perdonato per l'errore, ma anni fa l'iniziativa è partita come una cosa validissima in quanto aveva portato alla stipula di numerosi contratti a canoni concordati con l'aliquota dell'allora ICI allo 0.2/000; poi, questa era passata - ahimè - già all'1/000 e adesso credo sia arrivata al 4 o al 6/000.
Si tratta, in ogni caso, di un dato che non porta ad agevolare quelle persone che, confidando in questo regolamento e in questa legge, avevano aderito ai canoni concordati che - voglio ricordare - corrispondono a degli affitti ribassati rispetto a quelli normali a prezzo di mercato. Su questo quindi, non siamo d'accordo.
Invece, a prescindere dal fatto che a me viene l'orticaria, soprattutto nell'ultimo periodo, quando sento parlare di aumenti di aliquote o di imposte - perché se continuiamo ancora di questo passo non so dove andiamo a finire - voglio ricordare che tantissimi alloggi sfitti lo sono esclusivamente ben sapendo che se si affitta con la normativa attuale, poi l'alloggio è sicuramente occupato per almeno quattro-cinque-sei anni.
Magari tante famiglie, tante persone tengono degli alloggi sfitti per un motivo. Hanno un alloggetto, che pensano di dare al figlio o alla figlia nel momento in cui si sposano o per diverse esigenze - e guardate che questa è la realtà - e non lo affittano proprio perché almeno sanno di poterlo avere in disponibilità. Oppure, ancora diversamente, le persone non sono sicure del loro reddito e quindi tengono l'alloggio libero - giusto o sbagliato che sia - per non incorrere, nel caso di vendita, in una riduzione secca di circa il 25-30% del valore di quell'alloggio: questo infatti, è quel che dice il mercato.
per questo, quindi, che noi chiederemmo sommessamente di fare la votazione per punti separati, dichiarando fin da subito che siamo d'accordo ad approvare il primo e il terzo punto, ma non il secondo, quello riferito agli aumenti delle aliquote nel caso di alloggi vuoti e non locati.
Se è possibile far questo, noi voteremo come testé dichiarato; se no saremo costretti ad astenerci sulla votazione di quest'ordine del giorno.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per replica, il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

La ragione della previsione di aumento, nel caso di alloggi vuoti, non è ispirata ad una logica persecutoria, ma all'esigenza di tenere in equilibrio i difficili conti dei Comuni.
Normalmente, si applica un'aliquota, che viene abbassata nel caso di canoni concordati. In qualche modo, i Comuni dovranno coprire questa minore entrata derivante dall'abbattimento dell'IMU per i canoni concordati, ma poiché - come è noto - i Comuni non hanno molte possibilità per farlo questo sarebbe stato un modo per andare in pari, nel senso che le maggiori entrate derivanti dall'inasprimento dell'IMU, nel caso di alloggi vuoti non locati, potrebbero coprire la riduzione dell'aliquota nel caso di alloggi locati, sommate, a questo punto, all'incentivo che arriverebbe dalla Regione.
Poiché l'intento di chi ha firmato e scritto questo documento non è tanto quello d'inasprire le imposte, quanto quello di abbassare l'IMU nel caso di alloggi allocati a canoni concordati, accetto volentieri la richiesta di eliminare il punto "aumenti dell'aliquota nel caso di alloggi vuoti non locati", limitandoci al secondo punto del dispositivo.
Pertanto, Presidente, elimino il punto 1) del dispositivo.



PRESIDENTE

Collega Lepri, si riferisce agli aumenti dell'aliquota nel caso degli alloggi vuoti non locati, o ad un altro punto?



(Cenno di assenso del Consigliere Lepri)



PRESIDENTE

Quindi è il punto 2) del dispositivo.
Il parere della Giunta, alla luce della modifica?



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Il parere sul documento, così come modificato, è favorevole.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Cavallera.
L'ordine del giorno n. 785, presentato dal Consigliere Lepri, è così modificato dal proponente: nella parte del dispositivo viene eliminato il punto "aumenti dell'aliquota nel caso di alloggi vuoti non locati".
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 785, il cui testo recita: "II Consiglio regionale Premesso che la Regione finanzia in modo rilevante programmi di edilizia sociale (edilizia sovvenzionata, edilizia agevolata, agenzie sociali per favorire l'incontro domanda - offerta di alloggi per particolari categorie di cittadini, housing sociale, ecc) Considerato che tali interventi si inquadrano in un ruolo sussidiario da parte della Regione in politiche abitative da svolgersi in sede locale, tese ad assicurare ai cittadini il diritto alla casa i Comuni trovano nella definizione delle aliquote IMU una leva importante per orientare i comportamenti dei cittadini nelle scelte di destinazione dei propri immobili Impegna la Giunta regionale Ad inserire come elemento di premialità nei bandi per l'attribuzione di risorse ai Comuni in tema di edilizia sociale (edilizia sovvenzionata edilizia agevolata, agenzie sociali per favorire l'incontro domanda offerta di alloggi per particolari categorie di cittadini, housing sociale) l'adozione da parte dei Comuni di aliquote IMU che prevedano: riduzioni dell'aliquota nel caso di alloggi locati a canoni concordati di cui all'articolo 2, comma 3, della legge 9 dicembre 1998, n. 431 (Disciplina delle locazioni e del rilascio degli immobili adibiti ad uso abitativo)".
Il Consiglio approva.


Argomento:

Ordine del giorno n. 798 presentato dalla Consigliera Cerutti, inerente a "Impegno della Regione e futuro della Indesit Company"; ordine del giorno n. 821 presentato dal Consigliere Bono, inerente a "Contratto di finanziamento del progetto di ricerca 'piattaforma lavastoviglie step 3'" (rinvio)


PRESIDENTE

Passiamo all'esame degli ordini del giorno n. 798 e n. 821 rispettivamente aventi ad oggetto "Impegno della Regione e futuro della Indesit Company" e "Contratto di finanziamento del progetto di ricerca 'piattaforma lavastoviglie step 3'", di cui al punto 13) all'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Maccanti; ne ha facoltà.



MACCANTI Elena, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

Grazie, Presidente.
Pur non sottraendoci alla discussione di questi due documenti assolutamente condivisibili sia nelle premesse sia nell'impegno, pur dando qualche informazione rispetto a quanto stiamo facendo in merito all'impegno di questi ordini del giorno, chiediamo che la trattazione possa avvenire alla presenza dei due Assessori competenti, affinché la discussione possa essere arricchita.
Questo, per due ragioni.
La prima è che - come sapete - c'è un tavolo aperto a Roma, al quale sta partecipando l'Assessore Porchietto, che ha subito diversi rinvii o comunque diverse discussioni (la prossima convocazione è prevista per il 25 luglio).
La seconda ragione è perché si fa riferimento ad un contratto di finanziamenti con bandi di natura europea e di natura regionale.
Rispetto a questi, ho degli elementi di risposta, ma non sono in grado di arricchire la discussione ed approvare dei documenti che possano avere un senso.
Ripeto: la Giunta è assolutamente d'accordo sul fatto che, se vengono dati finanziamenti pubblici ad un'azienda (mi pare che i due ordini del giorno vertano e chiedano soprattutto questo), evidentemente vengono dati affinché l'azienda mantenga la propria produzione, e soprattutto i posti di lavoro, sul territorio. Pertanto, il principio secondo il quale, se l'azienda decide di delocalizzare la produzione, si chiede la restituzione dei finanziamenti, è un principio assolutamente condivisibile e che vede la Giunta d'accordo.
Se, però, affermiamo un principio, questo principio, in qualche modo si deve declinare. Ad esempio, per quanto riguarda la concessione del contributo per il progetto di ricerca denominato "Piattaforma lavastoviglie step 3", si tratta di aiuti previsti dalla disciplina comunitaria. Tale disciplina, regolando esclusivamente la concessione di aiuti a progetti di ricerca e sviluppo, non contiene alcun riferimento ai vincoli relativi al mantenimento dell'investimento sul territorio, a differenza di quanto invece è contenuto nella disciplina relativa agli aiuti a finalità regionale.
Ciò nondimeno, la Giunta regionale ha attivato una serie di controlli e un monitoraggio del mantenimento dell'effetto d'incentivazione, connesso all'aiuto pubblico. In particolare, con lettera di Finpiemonte S.p.A.
incaricata della gestione delle fasi di valutazione, controllo e rendicontazione delle spese ammissibili e del progetto di ricerca, è stata avanzata una specifica richiesta di aggiornamento, non soltanto sulle attività di ricerca, ma anche sulle previsioni in merito alla continuità aziendale, illustrate in occasione della presentazione della domanda di ammissione al finanziamento, con particolare riferimento alla competitività del sito di None e alla possibilità di stanziare finanziamenti aggiuntivi sulla categoria di prodotto lavastoviglie, nonché, in generale, alle possibili ricadute del progetto sullo sviluppo del territorio piemontese.
Trattandosi, quindi, di un argomento sensibile, che la Giunta vorrebbe affrontare alla presenza dei due Assessori competenti, chiediamo questa cortesia, impegnandoci (e guardo anche il Vicepresidente Cavallera) a concordare un testo da poter approvare rapidamente, nel corso della prima seduta di Consiglio.



PRESIDENTE

Consigliera Cerutti, accetta questa proposta? Prego, prenda la parola.



CERUTTI Monica

Sì, l'accetto, nel senso che l'obiettivo è che il Consiglio riesca ad approvare un atto d'indirizzo.
Sarebbe opportuno avere la presenza dell'Assessore Porchietto, affinch ci possa aggiornare, anche perché gli ordini del giorno li abbiamo presentati prima che ci fossero le ultime evoluzioni.
Accettiamo, pertanto, di congelare l'ordine del giorno e di capire quali possano essere gli sviluppi successivi.



PRESIDENTE

Grazie.
Consigliere Bono, va bene anche per lei?



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Non posso fare altro che accettare, visto che - come ha detto la collega Cerutti - la finalità è di riuscire ad ottenere qualcosa di positivo per la situazione lavorativa dei lavoratori dell'Indesit.
Evidenzio solo che già in occasione di quest'ordine del giorno abbiamo interloquito più volte con gli Uffici dell'Assessorato regionale.
Naturalmente, questo non è stato sufficiente.
Se nel corso del prossimo Consiglio regionale ci sarà anche l'Assessore Porchietto o l'Assessore Giordano, perché l'oggetto riguarda anche investimenti nel progetto "Step 3", possiamo rinviarlo a data prossima, in modo da avere una condivisione d'intenti anche con la Giunta.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Bono.
Pertanto, gli ordini del giorno n. 798 e 821, con l'assenso dei primi firmatari, sono rinviati alla prossima seduta, quando sarà presente l'Assessore competente.


Argomento: Rapporti Regione - Parlamento

Esame ordine del giorno n. 819 presentato dalla Consigliera Bresso inerente a "Inserimento del reato di tortura nel Codice Penale italiano"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 819, avente ad oggetto "Inserimento del reato di tortura nel Codice Penale italiano", presentato dalla Consigliera Bresso, di cui al punto 14) all'o.d.g.
Comunico che, con l'autorizzazione del primo firmatario, ho aggiunto la mia firma a quest'ordine del giorno.
un documento che riprende totalmente il rapporto di Amnesty International 2012, ricordando che nel mondo la tortura è applicata in 102 Paesi.
Come sapete, il Codice Penale della Repubblica non prevede, all'interno dei delitti e dei reati, il reato di tortura.
Nel dispositivo si chiede semplicemente d'impegnare la Giunta a sollecitare il Governo Italiano affinché il reato di tortura sia introdotto nel nostro Codice Penale.
Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 819, il cui testo recita: "II Consiglio regionale Premesso che : Secondo il Rapporto di Amnesty International 2012, la tortura è praticata in 102 Paesi.
Considerato che: Nel Codice Penale italiano non esiste il reato di tortura/ nonostante il fatto che lo stesso ed altri trattamenti inumani e crudeli vengano considerati già nella Convenzione ONU del 1984 'Contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti', che l'Italia ha ratificato nel 1988, ma mai attuato. L'accordo, in analogia ai patti del 1966, istituisce un sistema di controllo internazionale: ogni quattro anni gli stati membri devono rendere conto alla Commissione dell'ONU contro la tortura (CAT) delle misure da loro adottate per adempiere gli obblighi che la Convenzione impone loro.
Nel gennaio 2002 la tortura è stata vietata esplicitamente in tempo di guerra.
Inteso che: Secondo il rapporto ONU il termine 'tortura' 'designa qualsiasi atto con il quale sono inflitti a una persona dolore o sofferenze acute, fisiche o psichiche, segnatamente al fine di ottenere da questa o da una terza persona informazioni o confessioni, di punirla per un atto che ella o una terza persona ha commesso o è sospettata di aver commesso, di intimidirla od esercitare pressioni su di lei o di intimidire od esercitare pressioni su una terza persona, o per qualunque altro motivo basato su una qualsiasi forma di discriminazione, qualora tale dolore o tali sofferenze siano inflitti da un funzionario pubblico o da qualsiasi altra persona che agisca a titolo ufficiale, o sotto sua istigazione, oppure con il suo consenso espresso o tacito. Tale termine non si estende al dolore o alle sofferenze derivanti unicamente da sanzioni legittime, ad esse inerenti o da esse provocate'.
Preso atto che: Presso la Commissione Giustizia del Senato è all'esame da qualche mese un disegno di legge per introdurre il reato di tortura nel nostro ordinamento.
Impegna la Giunta Regionale A sollecitare urgentemente il Governo italiano affinché il reato di tortura venga introdotto nel nostro codice penale".
Il Consiglio approva.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo

Ordine del giorno n. 781 presentato dal Consigliere Buquicchio, inerente a "Disciplina della responsabilità amministrativa degli enti, incentivare l'impiego dei modelli di gestione e organizzazione così come previsto dal D.lgs. 231/2001" (rinvio)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 781, avente ad oggetto "Disciplina della responsabilità amministrativa degli enti, incentivare l'impiego dei modelli di gestione e organizzazione così come previsto dal D.lgs. 231/2001", presentato dal Consigliere Buquicchio, di cui al punto 15) all'o.d.g.
Su tale atto di indirizzo la Giunta regionale è pronta ad esprimere il parere, però non essendo presente il collega Buquicchio, rinvierei questo ordine del giorno ad altra seduta (nel caso dell'ordine del giorno precedente, la collega Bresso mi aveva chiesto questa cortesia perch impegnata a Bruxelles).
Se non vi sono obiezioni, l'ordine del giorno n. 781, il cui unico firmatario è il Consigliere Buquicchio, è rinviato ad altra seduta.


Argomento: Lavoro - Movimenti migratori: argomenti non sopra specificati

Esame mozione n. 846 presentata dai Consiglieri Gariglio, Pentenero Buquicchio, Cursio, Ronzani, Taricco, Muliere, Negro, Laus, Manica, Lepri Motta Angela, Placido, Reschigna, Cerutti, Artesio, Boeti, Giovine, Leo e Biolé, inerente a "Adesione della Regione Piemonte alla Petizione nazionale 'In-itinere'"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della mozione n. 846, avente ad oggetto "Adesione della Regione Piemonte alla Petizione nazionale 'In-itinere'" iscritta questa mattina in apertura di seduta, di cui al punto 16) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gariglio, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Questa petizione, che è stata sottoscritta da tante altre Regioni italiane, tra cui, in particolare, le Regioni Lombardia, Liguria e Puglia è tesa a chiedere al Parlamento nazionale di modificare la normativa di legge che viene seguita dall'INAIL che oggi, sostanzialmente, non fornisce adeguata tutela a coloro che decidono di recarsi al lavoro con la bicicletta e che si trovano, durante il tragitto, ad incorrere in incidenti stradali.
In pratica, è un invito al Parlamento a modificare la normativa per tutelare coloro che hanno la necessità di usare la bicicletta per recarsi al posto di lavoro. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La ringrazio per l'illustrazione. Vi sono richieste di intervento in fase di dibattito generale? Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Intervengo solo per chiedere il consenso ad aggiungere la firma.
Grazie.



PRESIDENTE

Mi corre l'obbligo di rivolgere la domanda di rito, posto che è stato Presidente prima di me: Consigliere Gariglio acconsente all'apposizione della firma da parte del collega Leo?



GARIGLIO Davide

Ne sono molto onorato.



PRESIDENTE

La Presidenza, commossa, ringrazia.
Non mi dirà, Vicepresidente Cavallera, che nutre dubbi sul parere? Lo ha firmato persino il collega Leo!



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

A volte, pure essendo in bicicletta, bisogna buttare il cuore oltre l'ostacolo! La questione verte sull'assicurazione dei dipendenti regionali nel momento in cui diventano ciclisti.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

GARIGLIO Davide (fuori microfono)



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

No, l'INAIL.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Si chiede di far rientrare lo spostamento casa-lavoro all'interno della copertura INAIL. Tutto è chiaro.
Viste le autorevoli firme già riportate da questo documento, preso atto del suo contenuto, e considerato che andare in bicicletta fa bene per l'inquinamento, fa bene alla salute e alleggerisce il traffico, il parere è senz'altro favorevole.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Anch'io apprezzo questo atto di indirizzo presentato dal collega Gariglio e chiedo di poter apporre la firma. Grazie.



PRESIDENTE

Collega Gariglio, immagino acconsenta.



GARIGLIO Davide

Certo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Dato che, tra l'altro, è l'ultimo atto di indirizzo, noi voteremo a favore di questo documento.
Invito però i colleghi, soprattutto quelli del PD, ma anche quelli del PdL, a fare un po' di pressione verso il Governo Monti, perché se continua di questo passo, i dipendenti della Regione Piemonte - e non solo, i dipendenti pubblici tutti - non andranno né in macchina, né in pullman, n tantomeno in bicicletta al posto di lavoro, perché il posto di lavoro magari scomparirà.
Perché dopo l'articolo 18, sta passando anche tutta una serie di altre cose, grazie a questo Governo, per cui i posti di lavoro non sono più così garantiti! Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Raccogliamo l'invito del Presidente Carossa. Ma, memori della campagna pubblicitaria che ha fatto questo Gruppo consiliare sui problemi del Trasporto Pubblico Locale, dovremmo ampliare l'atto di indirizzo anche a quelli che vengono in triciclo a lavorare!



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Leardi, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



LEARDI Lorenzo

Anche noi voteremo a favore di questa mozione, partendo, però, da un assunto: il decreto legge n. 38/2000, che regola l'infortunio in itinere prevede già per determinate situazioni il risarcimento a fronte dell'utilizzo della bicicletta (se fatto, ad esempio, in piste ciclabili se rientra nell'orario di lavoro e quant'altro). Insomma, ci sono normative particolari che già prevedono questa tutela.
Peraltro, questa mozione è condivisa a livello di Consiglio, ma è stata altresì portata all'attenzione di altri Consigli regionali, per cui voteremo convintamene a favore.



PRESIDENTE

Grazie, collega Leardi.
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 846, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che è sempre più elevato in Italia il numero dei cittadini che sceglie la bicicletta per recarsi al lavoro, a scuola e, in generale, per la mobilità nei centri urbani. Negli ultimi anni è infatti cresciuto a livello esponenziale il numero dei ciclisti urbani (si stima che circa 20 milioni di persone in tutta Italia usino la bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano) ma, d'altro canto, è stato fatto poco per quanto riguarda la sicurezza dei ciclisti stessi: le piste ciclabili, percorsi protetti essenziali per migliorare la sicurezza stradale, sono ancora poche e troppo spesso mal collegate tra loro equiparare l'utilizzo della bicicletta al mezzo pubblico è il primo passo per promuovere concretamente l'uso quotidiano della bicicletta in quanto socialmente utile e meritevole. Chi sceglie la bicicletta per andare al lavoro va tutelato perché aiuta l'ambiente e contribuisce a diminuire il traffico e la congestione urbana. Inoltre l'uso della bicicletta può essere necessitato da motivi personali ed economici importanti: il lavoratore risparmia l'abbonamento al mezzo pubblico, in molti tragitti è più veloce del mezzo pubblico stesso e pedalando svolge sano movimento i ciclisti urbani sono purtroppo esposti a gravi pericoli, come confermano i dati relativi agli incidenti: l'indice di mortalità medio per ciclista urbano in Italia è pari all'1,92%, rispetto allo 0,77% di chi utilizza l'automobile ed allo 0,31% di chi sceglie l'autobus. Tra le città più sicure figurano Aosta, Trento, Genova, mentre in Piemonte Torino è tra le città più rischiose considerato che purtroppo nel nostro Paese coloro che decidono di utilizzare la bici per recarsi al lavoro, si trovano a confrontarsi con una legislazione che non solo non incentiva, ma addirittura di fatto penalizza chi utilizza questo mezzo di trasporto. Infatti, in caso di sinistro durante il percorso casa lavoro effettuato in bicicletta, l'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) riconosce al lavoratore l'infortunio in itinere 'purché avvenga su piste ciclabili o su strade protette; in caso contrario, quando ci si immette in strade aperte al traffico bisognerà verificare se l'utilizzo era davvero necessario escludendo quindi dalla copertura tutti quei percorsi ove non siano presenti piste ciclabili come precisato nella nota INAIL n. 8476 del 7 novembre 2011, il ricorso al mezzo privato (automobile o bicicletta) è ammesso purché necessitato ovvero dimostrando l'assenza o insufficienza dei mezzi pubblici di trasporto e la non percorribilità a piedi del tragitto. Se il lavoratore decide liberamente di percorrere il tragitto in bicicletta su strade trafficate e solitamente congestionate da numerosi veicoli in transito, in questo caso è tendenzialmente escluso l'infortunio in itinere perché il lavoratore stesso ha scelto consapevolmente di esporsi al rischio maggiore su strada, impiegando la bicicletta piuttosto che i mezzi pubblici verificato che la Federazione italiana Amici della Bicicletta (FIAB) nel 2007 ha elaborato una proposta di legge per chiedere la tutela assicurativa per chi subisce un infortunio in bicicletta nel tragitto casa-lavoro. La proposta mira a modificare l'articolo 12 del decreto legislativo 23 febbraio 2000, n. 38 introducendo dopo il capoverso 'L'assicurazione opera anche nel caso di utilizzo del mezzo di trasporto privato, purché necessitato' la seguente precisazione: 'L'uso della bicicletta è comunque coperto da assicurazione anche nel caso di percorsi brevi o di possibile utilizzo del mezzo pubblico' a sostegno di tale proposta sono state raccolte ad oggi oltre 12 mila firme con la Petizione nazionale 'In itinere', promossa dalla FIAB, cui hanno già dato la loro adesione le Regioni Lombardia, Liguria, Puglia e, in Piemonte il Comune di Torino impegna la Giunta regionale ad aderire alla Petizione nazionale 'In itinere' promossa dalla FIAB per l'incentivazione dell'uso della bicicletta e il riconoscimento dell'infortunio in itinere da e verso il luogo di lavoro ad attivarsi presso il Parlamento affinché sia approvata in tempi rapidi la proposta di modifica del decreto legislativo 23 febbraio 2000, n. 38 tesa a riconoscere la copertura assicurativa a chi utilizzi la bicicletta per gli spostamenti casa-lavoro ad anticipare l'auspicato disposto normativo riconoscendo ai dipendenti della Regione Piemonte, sul modello di quanto già disposto dalla Regione Lombardia, una specifica polizza a copertura dei tragitti casa-lavoro effettuati mediante l'uso della bicicletta".
Il Consiglio approva



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 16.00)



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