Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.252 del 19/07/12 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

Scarica PDF completo

Argomento:


LEARDI LORENZO



(Alle ore 10.03 il Consigliere Segretario Leardi comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 10.30)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento: Lavoro - Movimenti migratori: argomenti non sopra specificati

Mozione n. 846 presentata dai Consiglieri Gariglio, Pentenero, Buquicchio Cursio, Ronzani, Taricco, Muliere, Negro, Laus, Manica, Lepri, Motta Angela, Placido, Reschigna, Cerutti, Artesio, Boeti, Giovine, Leo e Biol inerente a "Adesione della Regione Piemonte alla Petizione nazionale 'In itinere'" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Collega Lepri, mi era stata annunciata una richiesta di iscrizione di una mozione, avente come primo firmatario il Consigliere Gariglio.
Se l'Aula acconsente, si intende iscritta.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Proposta di deliberazione n. 175, inerente a "Accordo di programma tra Stato e Regione del 22 aprile 2008 per l'attuazione degli interventi in edilizia ed attrezzature sanitarie approvati con DCR 131-23049 del 19 giugno 2007 e smi. Interventi relativi alle Case della Salute in provincia di Asti" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Com'era inteso, propongo inoltre che come primo punto dell'o.d.g. sia iscritta - ne avevamo parlato alla riunione del Consiglio regionale - la proposta di deliberazione n. 175, "Accordo di programma tra Stato e Regione del 22 aprile 2008 per l'attuazione degli interventi in edilizia ed attrezzature sanitarie approvati con DCR 131-23049 del 19 giugno 2007 e smi. Interventi relativi alle Case della Salute in provincia di Asti".
Ricordo che questa deliberazione è stata licenziata a maggioranza dalla IV Commissione il 24 maggio 2012.
Se l'Aula acconsente, s'intende iscritta.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

L'o.d.g., così come modificato, è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Angeleri, Cantore, Casoni, Comba Cota, Giordano, Montaruli e Sacchetto.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.



PRESIDENTE

Il numero legato è 27.


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Esame proposta di deliberazione n. 175, inerente a "Accordo di programma tra Stato e Regione del 22 aprile 2008 per l'attuazione degli interventi in edilizia ed attrezzature sanitarie approvati con DCR 131-23049 del 19 giugno 2007 e smi. Interventi relativi alle Case della Salute in provincia di Asti"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di deliberazione n. 175, inerente a "Accordo di programma tra Stato e Regione del 22 aprile 2008 per l'attuazione degli interventi in edilizia ed attrezzature sanitarie approvati con DCR 131-23049 del 19 giugno 2007 e smi. Interventi relativi alle Case della Salute in provincia di Asti".
aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Intanto volevo premettere una richiesta. La proposta di deliberazione modifica il quadro generale della programmazione in edilizia sanitaria che questo Consiglio regionale in forma pluriennale aveva adottato nel 2007.
In relazione a quella adozione furono stipulati accordi con il Ministero per l'erogazione del dovuto ai sensi dell'articolo 20, con il quale l'Amministrazione centrale finanzia gli interventi di edilizia sanitaria.
Nell'allegato all'atto deliberativo non viene, nella colonna dedicata all'accordo con il Ministero, contemplata alcuna cifra, quindi noi non conosciamo l'eventuale conferma di questa variazione di programmazione da parte del Ministero competente. Ne è indicato in delibera se questi riferimenti possano essere modificati senza il preventivo accordo.
Questo per quello che riguarda gli aspetti formali; per quello che riguarda gli aspetti sostanziali, ribadisco quanto avevo già espresso in Commissione consiliare competente. Evidentemente, chi non ha condiviso l'adozione del Piano Socio Sanitario regionale non può condividere il passaggio dall'organizzazione delle case per la salute che avevano un determinato bacino di riferimento territoriale ben più capillare di quello dei centri di assistenza primaria, quindi non può condividere una programmazione di ridimensionamento di queste organizzazioni dell'assistenza territoriale che dovrebbero concorrere alla riduzione della spesa ospedaliera e all'umanizzazione dei servizi e delle prestazioni sanitarie nella versione con la quale la Giunta regionale sta praticando con questo atto deliberativo, che è strutturale, ma anche con gli atti di indirizzo e di organizzazione dei centri di assistenza primaria, che sono invece atti organizzativi delle attività.
Detto questo come premessa, che quindi non può vedermi d'accordo su questa modificazione, aggiungo qualcosa alle osservazioni che i colleghi avevano già avanzato in apertura di discussione nella seduta di martedì.
L'originaria programmazione non corrispondeva soltanto ad una filosofia condivisa dalla maggioranza dell'Amministrazione regionale in allora, ma aveva anche indotto accordi interistituzionali, proprio in virtù dei principi di continuità amministrativa, che fino a qualche tempo fa erano una sorta di vangelo comportamentale per tutte le istituzioni. Poi abbiamo modificato le culture, non siamo più attenti alla cultura del rispetto amministrativo, ma siamo attenti alla cultura del fare, della managerialità e della razionalizzazione della spending review, quindi nemmeno i rapporti istituzionali vengono salvaguardati dalle modifiche successive.
Tuttavia, i rapporti istituzionali comportano anche degli interventi concreti di natura economica da parte dei territori e degli Enti che vi insistono. Una di queste condizioni è quella che è in corso nel Comune di Villanova d'Asti che, in relazione all'applicazione della programmazione di una deliberazione di Consiglio regionale che lì prevedeva la Casa della Salute, aveva avviato un percorso di individuazione dell'area e anche di acquisizione determinata e finalizzata esclusivamente alla Casa della Salute da parte dei terreni di proprietà di privati.
Questa Amministrazione comunale ha quindi affrontato dei costi iniziali, in virtù del vantaggio che ne sarebbe conseguito per la propria popolazione e questa Amministrazione comunale si ritrova oggi in una sorta di assoluta assenza di interlocuzione con l'Amministrazione regionale, dove per assenza di interlocuzione non intendo i lunghi mesi trascorsi nel tempo necessario per ottenere un colloquio con l'Assessore, ma l'assenza di una risposta in ordine al tipo di compensazioni che, evidentemente, quell'Ente comunale si attende.
Quindi, a me sembra che questo atto abbia almeno due elementi di difetto dal punto di vista formale: uno che riguarda la mancata compilazione della colonna nei rapporti con il Ministero della Sanità l'altro che riguarda la nuova applicazione dei rapporti istituzionali con i Comuni che non diventano più sede di Case della Salute, oggi versione CAP e poi dal mio punto di vista, che ovviamente è soggettivo e non pretendo sia condiviso dai colleghi del Consiglio, da una non utile deviazione delle scelte in ordine all'organizzazione dell'assistenza territoriale; scelte che si distanziano sempre di più dai cittadini anche dal punto di vista dell'ampiezza del bacino territoriale e che difficilmente riusciranno ad essere una valida alternativa alle reti ospedaliere.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Monferino.



MONFERINO Paolo, Assessore alla tutela della salute e sanità

Grazie, Presidente.
Voglio solo ribadire che le scelte che sono state fatte non priveranno i territori delle due aree in cui non si completerebbe il programma delle Case della Salute (cioè Villanova d'Asti e Calliano) dei servizi che erano previsti all'interno di nuove costruzioni che si sarebbero fatte.
Gli stessi servizi saranno appoggiati su aree esistenti sia a Villanova d'Asti che a Calliano e le soluzioni sono state trovate con i Sindaci competenti e i Comuni interessati per avere sostanzialmente lo stesso tipo di attività, utilizzando nel primo caso o un edificio messo a disposizione dal Comune o un'area in cui oggi è presente il Distretto.
Nello stesso edificio è presente anche il servizio della Croce Rossa che si sposterebbe (stazione appaltante la Provincia), in locali idonei ad accogliere lo spostamento della Croce Rossa e liberando quindi le attività che si riunirebbero a quelle del Distretto all'interno di Villanova d'Asti.
Analogamente si farà per Calliano, utilizzando locali esistenti, dove i servizi che erano previsti nella Casa della Salute che non si costruirà più verrebbero portati.
In sostanza, voglio solo precisare che, è vero che non si faranno due nuove costruzioni e non si utilizzeranno quei fondi, che peraltro vengono dirottati tutti al completamento delle attuali Case della Salute in costruzione, ma i servizi saranno esattamente quelli che erano stati previsti precedentemente; sono stati discussi con i due Sindaci in occasione di un incontro avvenuto qualche giorno fa e credo che sia stata trovata una soluzione di gradimento per tutti.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Monferino.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 175, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Contributi alle attività produttive

Esame ordine del giorno n. 779 presentato dai Consiglieri Buquicchio e Negro, inerente a "Supporto alle imprese, cessione dei crediti delle imprese"; ordine del giorno n. 796 presentato dal Consigliere Buquicchio inerente a "Supporto alle imprese in difficoltà momentanea con prestiti obbligazionari garantiti"


PRESIDENTE

Passiamo alla trattazione del punto 3) all'o.d.g., che prevede l'esame dell'ordine del giorno n. 779.
Dichiaro collegato l'ordine del giorno n. 796.
Immagino che il collega Buquicchio li possa illustrare congiuntamente.



BUQUICCHIO Andrea

La ringrazio, Presidente.
Sono stati diversi i provvedimenti che abbiamo ritenuto di dover presentare negli ultimi tempi al Consiglio e che erano indirizzati al supporto del sistema imprenditoriale della nostra regione; sistema imprenditoriale che, come tutti sappiamo, è purtroppo fortemente penalizzato dalla congiuntura economica estremamente difficile.
Devo aggiungere, a onor del vero, che questa nostra sensibilità è stata condivisa da tutti i colleghi di Aula e anche da parte della Giunta.
Infatti, a tal proposito, ricordo che, all'unanimità da parte del Consiglio regionale, era stato votato un emendamento alla finanziaria 2012, che poi è divenuto parte integrante della legge (mi riferisco al secondo comma dell'articolo 36). Il tutto proprio in tema di accertamento dei crediti vantati dalle imprese piemontesi nei confronti della Regione, nonché degli Enti a partecipazione regionale.
Ritornando alla discussione dell'oggetto, credo che il nostro ordine del giorno non abbia bisogno di approfondimenti particolari, però su alcuni punti potrei soffermarmi e ritengo di doverlo fare.
Nella speranza di interpretare il pensiero di tutti i colleghi, ho cercato di individuare i presupposti finalizzati a un concreto sostegno non un sostegno a parole o su carta, ma un tangibile sostegno - a tutte quelle società fornitrici della Pubblica Amministrazione di beni e servizi che, sebbene abbiano una gestione sana nell'ambito della loro attività economica, si ritrovano in difficoltà per motivi di liquidità, dovuti a un eccessivo prolungamento dei pagamenti da parte, appunto, di questi Enti incluse le Aziende sanitarie del territorio. Non so se l'Assessore Monferino sia ancora in Aula o sia già andato via, ma questo è un argomento che sicuramente riguarda anche lui.
superfluo, probabilmente, ma preferisco dover rimarcare ancora una volta che sono veramente tante le imprese, con i loro dipendenti e di conseguenza le loro famiglie, che hanno veramente un disperato bisogno di certezze, perché senza certezze difficilmente si può auspicare a una ripresa del consumo interno, elemento fondamentale per la crescita della nostra economia.
Forse anche la Cancelliera tedesca si è accorta che l'austerità da sola non paga e quindi occorre estrapolare dal concetto di austerità l'obbligo di pagare i propri debiti, cioè chi ha un credito, austerità o non austerità, ritengo che abbia il sacrosanto diritto a doverlo riscuotere per poter andare avanti, soprattutto se si tratta di un'impresa con tanti dipendenti e quindi con una responsabilità anche nei confronti delle famiglie.
L'emendamento che è stato votato all'unanimità prevedeva, nell'ambito di un reale sostegno alle imprese, la formula del pro soluto, quindi si attivava automaticamente un reale riconoscimento dei propri impegni da parte della Regione e delle sue società partecipate, permettendo alle imprese di vedere riconosciuti in modo concreto i propri crediti, nonché di renderli subito liquidi, evitando così il pericolo della insolvenza.
Come tutti sapete, si è interessato anche il Ministro dello Sviluppo Economico, di concerto con quello dell'Economia e Finanze, e questo aveva fatto dire in modo informale a qualche rappresentante di Giunta che non c'era urgenza di attivazione di quanto stabilito dall'emendamento alla finanziaria perché nelle more della decisione nazionale (Parlamento e Governo). Devo prendere atto che così non è stato, perché l'Assessore Giordano mi avrebbe garantito, tramite gli uffici, che si è proceduto a far ripartire o dovrebbe ripartire a brevissimo il fondo di garanzia regionale sullo smobilizzo dei crediti, magari limitando le criticità che non hanno permesso in precedenza il pieno utilizzo del fondo, e alludo ovviamente alla gestione da parte di Finpiemonte di quella fase di necessaria informazione che è alla base della fase di fruizione da parte di coloro che ne hanno diritto. Se non si informa adeguatamente, non si può fruire di quel servizio.
Come si fa a dare una corretta informazione? Si attiva un servizio efficiente. Mi auguro che non ci sia il solito numero verde che difficilmente risponde e se magari risponde, risponde un operatore che non è informato sui fatti. Penso che sicuramente la Giunta provvederà in tal senso a creare una rete di informazione adeguata, perché è giusto che le imprese possano essere adeguatamene informate e possano avere tutti gli elementi per poterne usufruire.
Si tratta di risorse importanti, circa 20 milioni che grazie al loro effetto moltiplicatore, 10/15 volte il valore del fondo, potrebbero davvero contribuire a dare una svolta e una boccata di ossigeno essenziale alle imprese.
Mi auguro che, così come c'è stata in passato la condivisione su questo argomento e c'è stata anche una votazione che ha dimostrato la reale e concreta sensibilità dell'Aula, oltre che della Giunta, anche su questo ulteriore passo che può sembrare solo un passo formale - spesso anche i passi formali sono necessari per dare maggiore forza ai contenuti e alla concretezza - ci possa essere condivisione prima da parte della Giunta e successivamente da parte dell'Aula.
Presidente, relativamente al n. 796, ritengo sia in subordine al n.
779; quindi, se sul n. 779 ci fosse condivisione e voto favorevole, il n.
796 lo riterrei superato.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segretario Ponso, che interviene in qualità di Consigliere.



PONSO Tullio

Grazie, Presidente.
Ho letto con piacere che tra i primi punti all'o.d.g. dei lavori dell'Aula di oggi ci sia questo atto di indirizzo legato al supporto alle imprese della nostra Regione a firma del mio Capogruppo Buquicchio.
Naturalmente, è bene precisare che la mia soddisfazione non è dovuta al fatto che il primo firmatario dell'ordine del giorno sia il Presidente del mio Gruppo, bensì al fatto di affrontare un tema molto sentito anche dal territorio da dove provengo.
La Provincia di Cuneo, nonostante le statistiche indichino un reddito pro capite tra i primi in Italia, soffre purtroppo, come molte altre Province italiane, la difficile congiuntura economica di questi anni. A ci si aggiunge il problema di liquidità di molte delle nostre imprese fornitrici verso la Pubblica Amministrazione, che sempre più raramente ricevono i pagamenti per poter proseguire con serenità la propria attività e dunque continuare regolarmente il pagamento degli stipendi dei propri dipendenti.
Un'enorme liquidità viene infatti sottratta alle imprese, costrette a finanziare in maniera forzosa la Pubblica Amministrazione in un fase di perdurante crisi economica, che per il momento sembra non voler lasciare tregua.
Secondo le stime più recenti di fonte pubblica, i debiti delle Amministrazioni centrali, delle Regioni, degli Enti locali e degli enti del servizio sanitario nazionale, derivanti dalla fornitura di beni e di servizi, nonché dalla realizzazione di opere pubbliche, ammonterebbero a circa 70 miliardi di euro.
Come ha ricordato il Consigliere Buquicchio, il nostro Gruppo si è impegnato in questi mesi nel presentare proposte di reale sostegno e concreto supporto alle aziende del nostro territorio.
Oggi, egregi colleghi, come già diverse volte in passato, tutti insieme dobbiamo fare fronte comune per approvare questo ordine del giorno affinch le imprese ricevano dalle nostre istituzioni tutto l'aiuto possibile per fronteggiare la crisi. La possibilità per la nostra Regione e per gli Enti locali di certificare i crediti per favorire la ricostituzione delle liquidità delle imprese rappresenta un'agevolazione di non poco conto perché consente di avviare un percorso di smaltimento del debito atteso e sollecitato da anni, anche a livello nazionale, la cui dimensione ormai ha raggiunto il 5% del PIL.
Bene, dunque, tutti i finanziamenti ed erogazioni, siano essi provenienti dalla Regione o dallo Stato centrale. Bene anche alla realizzazione di un sistema di riconoscimento dei crediti che le imprese vantano nei confronti della Pubblica Amministrazione. Bene anche il fatto che la nostra Regione si impegna a far propria la direttiva 2011/7 dell'Unione Europea, relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali, che rafforza la tutela dei creditori il cui pieno recepimento è destinato a innovare profondamente le abitudini di pagamento tra privati, tra le imprese e la Pubblica Amministrazione.
A tutto questo però si deve affiancare una struttura che sostenga gli addetti delle società nelle delicate fasi, che vanno dall'istruzione delle domande fino alla cessione del credito presso gli istituti di credito.
Sono situazioni delicate che, se non affrontate nel modo giusto rischiano di scoraggiare le aziende, soprattutto quelle più piccole nell'istruire le pratiche.
Non mi spingo oltre, ma voglio sottolineare ancora un aspetto caro alle nostre valli e, sono certo, anche ai grandi poli urbani, cioè quello che ritengo un elemento imprescindibile per un'Amministrazione pubblica: non far mai sentire soli i propri cittadini, e non si tratta solo di una questione economica.
Concludo dicendo che voterò naturalmente a favore di questo ordine del giorno, ma il mio augurio (è per questo che ho deciso di intervenire) è che venga condiviso anche da tutti i membri di quest'Aula, senza distinzione di tessera o di partito. Sono certo, infatti, che i nostri cittadini interpreterebbero come un atto di serietà il lavorare di comune accordo per cercare di affrontare nel miglior modo possibile i tanti problemi che in questo momento affliggono le nostre imprese piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ponso.
La parola all'Assessore Maccanti.



MACCANTI Elena, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

Grazie, Presidente.
La Giunta regionale, condividendo anche buona parte degli interventi che sono stati fatti qui in aula per illustrare il contenuto dell'ordine del giorno, tanto dal Consigliere Buquicchio quanto dal Consigliere Ponso darà parere favorevole all'ordine del giorno n. 779 per due ordini di ragioni.
Anzitutto, perché richiama una giusta e doverosa attenzione nei confronti delle imprese che lavorano per la Pubblica Amministrazione e che spesso soffrono pesantissime conseguenze per i ritardi nei pagamenti della Pubblica Amministrazione, e poi perché l'ordine del giorno riconosce che su questo fronte la Giunta regionale ha davvero cercato di mettere a punto importanti strumenti proprio per andare in questa direzione.
Rispetto a questo, ricordo soltanto due passaggi. Il primo è che nel frattempo il Governo ha varato delle misure che sono contenute in recenti provvedimenti che stiamo studiando, che applicheremo e che rappresentano anche un vantaggio per le nostre imprese.
La seconda la riflessione è il fatto che la Giunta regionale, come ha ricordato anche il Consigliere Buquicchio, ha predisposto una forma analoga, che è il cosiddetto Fondo smobilizzo crediti che, per ragioni burocratiche, aveva subito, trattandosi di fondi POR, un rallentamento, ma che adesso si sta riprendendo e finalmente decollerà.
Quindi, interpretiamo quest'ordine del giorno come un riconoscimento al lavoro fatto, ma anche come un giusto stimolo alla Giunta regionale a proseguire in questa direzione.
Ringraziamo i presentatori e invitiamo il Consiglio a votare favorevolmente.



PRESIDENTE

Do atto che il Consigliere Buquicchio, a fronte del parere favorevole della Giunta regionale, ritira l'ordine del giorno n. 776.
Se non ci sono ulteriori interventi, indico la votazione....



PRESIDENTE

RONZANI Wilmer (fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiedo di intervenire per dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

Non è possibile sull'ordine del giorno.



(Commenti del Consigliere Ronzani)



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Noi voteremo a favore dell'ordine del giorno presentato dal Consigliere Buquicchio per le ragioni che si possono evincere anche dal suo contenuto.
Tuttavia, riteniamo - l'ho fatto in Commissione, penso di doverlo fare anche in Aula - di dover porre alla Giunta una questione di fondo: siamo assolutamente consapevoli della situazione della finanza regionale e dei problemi che si porranno anche nei prossimi giorni, non appena verrà discusso il rendiconto consuntivo 2011, che inciderà pesantemente sul bilancio della Regione 2012, che stiamo gestendo in questi mesi.
Relativamente alle questioni che pone l'ordine del giorno del Consigliere Buquicchio e, più in generale, alla crisi economica che investe il Paese, ricordo ai colleghi che è di queste ore la notizia della previsione per quest'anno di una fortissima riduzione del PIL di due punti dobbiamo immaginare cosa questo può significare per una Regione come la nostra, in cui, accanto al problema del credito per molte imprese, esistono le imprese che chiudono, oltre ad un massiccio ricorso alla cassa integrazione straordinaria in deroga - che pone l'esigenza di una messa a punto della politica della Regione Piemonte.
So molto bene che non tutto dipende dalla Regione e non tutto dipende neppure più dal Governo nazionale, ormai esiste una dimensione internazionale ed europea di questa crisi che richiede interventi a quel livello. Adesso non voglio tediare i colleghi sulle questioni che andrebbero affrontate per evitare che il Paese viva una fase ulteriore di emarginazione, però non credo che la Giunta possa continuare, tutte le volte che parliamo della crisi, che registra un aggravamento in questi ultimi mesi, a rispolverare il tema del piano del lavoro e del piano per la competitività. Ci sono stati e ci sono, ma oggi serve una messa a punto forse anche un cambio di strategia, che occorre affrontare compatibilmente con le risorse a disposizione.
Non possiamo continuare a ragionare come se, da allora ad oggi, non si fosse aggravata drammaticamente la situazione e come se non richiedesse una modifica, o comunque un intervento, rispetto alle risorse messe in campo e agli interventi decisi finora.
In III Commissione abbiamo chiesto che l'Assessore Porchietto e l'Assessore Giordano facciano con noi il punto della situazione. A questo riguardo noi abbiamo delle proposte.
Penso che la vicenda di questi mesi confermi l'esigenza di una selettività degli interventi decisi, perché le poche risorse messe in campo, per ragioni che non dipendono soltanto dalla Regione Piemonte devono essere concentrate su interventi che riteniamo prioritari per dare competitività al sistema economico. Pensiamo che in questa fase, in attesa dell'entrata in vigore delle misure sugli ammortizzatori sociali, occorra valutare anche una serie di altri interventi sul fronte del sostegno al reddito, che la Giunta ha deciso di non prendere in considerazione all'inizio di questa legislatura.
Tutto ciò premesso, confermiamo il voto a favore dell'ordine del giorno presentato dal collega Buquicchio, però insistiamo sull'esigenza che la Giunta regionale, in Commissione o in Aula, attraverso gli Assessori Porchietto e Giordano, riferisca sulle strategie con le quali intende affrontare una situazione che sta conoscendo un progressivo aggravamento sul piano economico ed occupazionale. Pensiamo che, oggi, ripetere le cose che ripetiamo da due anni non sia più sufficiente.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Ringrazio il Consigliere Buquicchio per avere presentato quest'ordine del giorno, pertanto chiedo di poterlo firmare.
Sono totalmente favorevole circa il supporto e l'accesso al credito alle imprese, che da troppo tempo soffrono per mancati fondi di cassa troppe volte accade che le banche non siano così favorevoli ad aiutare queste imprese.
Mi compiaccio in primis con l'Assessore Maccanti, che ha dato parere favorevole.
arrivata l'ora di dare sostegno a queste imprese: dichiaro il mio voto favorevole. Grazie.



PRESIDENTE

Consigliere Buquicchio, acconsente alla firma?



BUQUICCHIO Andrea

Come no?



PRESIDENTE

Bene.
Consigliere Negro, quando ritiene, potrà avvicinarsi al banco della Presidenza per sottoscrivere l'ordine del giorno n. 779.
La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Volevo intervenire su questi ordini del giorno del collega Buquicchio che, ovviamente, non possono che trovarci favorevoli, anche se ai tempi della presentazione avevamo già discusso su alcuni punti. Una questione ci sembra incontrovertibile, cioè la difficoltà finanziaria, ma anche di liquidità, che, oggi, avvolge e permea tutto il sistema italiano.
Senza dover ricercare le cause - sicuramente questo è un obiettivo facilmente aggredibile - il discorso della solvibilità o, meglio, della riconoscibilità dei crediti delle imprese verso la Pubblica Amministrazione e la loro liquidazione in termini ragionevoli ci sembra comunque sensato intelligente, appunto di buonsenso.
Infatti, se un tempo le aziende che lavoravano per la Pubblica Amministrazione erano aziende sicure, stabili, con un futuro roseo, perch lavorare con le Pubbliche Amministrazioni significava avere un continuum di lavoro che risultava più difficile nel mondo privato, addirittura si faceva a gara, a volte con mezzi leciti e a volte con mezzi illeciti, per lavorare con la Pubblica Amministrazione; oggi, paradossalmente, si sta invertendo un po' il meccanismo, per cui tra un po' ci troveremo in difficoltà a reperire le aziende che vogliano lavorare con le Pubbliche Amministrazioni se i tempi si allungano. Vista la presenza dell'Assessore Monferino richiamo il settore della sanità, oltre a tutte le altre possibili forme di collaborazione con le imprese da parte della Pubblica Amministrazione.
Le tempistiche dei pagamenti si attestano sui 300 giorni e pur senza raggiungere i livelli - il riferimento è sempre alla sanità - magari dell'ASL centrale di Napoli, che vanta il record di oltre 1.100 giorni nei termini di pagamento, non bisogna essere contenti solo perché c'è chi sta peggio.
In questo caso, siamo favorevoli a questo ordine del giorno, pur sapendo, come avevo preannunciato al collega Buquicchio, che non è risolutivo della situazione. Infatti, quella difficoltà, che in effetti è della Regione, si ripercuote ulteriormente sulla Regione, nel senso che immagino ci saranno ulteriori ricorsi a finanziamenti con le banche - non vedo altre soluzioni - magari con l'eventualità di utilizzare qualche supporto pubblico come la Cassa Depositi e Prestiti. Non ho altre idee al momento; certamente è incontrovertibile che le difficoltà dell'ente pubblico non si possono scaricare sulle aziende private.
Se, in passato, sono stati commessi degli errori da parte delle Pubbliche Amministrazioni, quindi della politica, queste devono essere risolte dalla politica stessa e non possono essere scaricate, attraverso il gioco dello scaricabarile, dal più forte al più debole.
In questo caso, il nostro voto è favorevole a questo ordine del giorno speriamo che sia la prima di una serie di proposte avanzate sia dal Consiglio - in questo caso collegialmente, perché almeno su questi temi non ci sono divisioni politiche o partitiche - che insieme alla Giunta. Tutto quanto può venire in mente per cercare di tamponare un po' la crisi economica odierna, soprattutto la stretta alla liquidità imposta da Bruxelles e da Roma, sicuramente ci vede favorevoli. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Il parere della Giunta regionale è favorevole.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 779, il cui testo recita: "Premesso che l'art. 9 D.L n. 185/2008 prevede l'introduzione della facoltà, per Regioni ed enti locali, di certificare i caratteri di certezza, liquidità ed esigibilità dei crediti l'art. 13 L. n. 183/ 2011 prevede il potenziamento del meccanismo di certificazione da facoltà a obbligo di certificazione per Regioni ed enti locali entro 60 gg. dalla ricezione dell'istanza l'art. 12 D.L n. 16/2012 prevede l'estensione dell'istituto della certificazione ad amministrazioni statali nonché la semplificazione del processo di certificazione Premesso ancora che il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha effettuato un Decreto sulla certificazione dei crediti verso le amministrazioni statali e gli enti pubblici nazionali il decreto sopra citato sarà sottoposto all'approvazione della Conferenza Stato-Regioni Considerato che il Ministero dell'Infrastrutture e dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministero dell'Economia e delle Finanze prevede con l'introduzione di un proprio Decreto legge una garanzia diretta sull'anticipazione dei crediti verso la PA il Consiglio dei Ministri del 22 maggio 2012 ha previsto un accordo tra ABI e Associazioni imprenditoriali per la costituzione di un plafond dedicato allo smobilizzo dei crediti delle imprese verso la PA Considerato inoltre che la Regione Piemonte ha istituito alcuni provvedimenti 'anticrisi' quali: sostegno finanziario ai lavoratori dipendenti fondi regionali di riassicurazione per le PMI fondo di garanzia per le imprese nuove misure per il credito alle PMI.
Individuato che la Regione Piemonte ha approvato in data 4 maggio 2012 la 'legge finanziaria per l'anno 2012' che al comma 2 dell'articolo 36 indica come: 'La Regione, in collaborazione con la Finpiemonte S.p.A. e Consip S.p.A.
avvia entro il 31 maggio 2012 un sistema di accertamento dei crediti che le imprese vantano nei confronti della Regione, degli enti a partecipazione regionale e degli organismi che gravano, in tutto o in parte, sul bilancio regionale. Il riconoscimento del credito, o l'eventuale contestazione, deve avvenire entro e non oltre sessanta giorni dal ricevimento della copia della fattura, attraverso una procedura che contempli la posta elettronica certificata. Il riconoscimento dei credito da diritto alle imprese di cedere lo stesso agli istituti bancari e agli intermediari riconosciuti nella forma del pro soluto' Individuato che la Regione Piemonte sta predisponendo alcune nuove misure di supporto alle imprese in difficoltà quali: uno sportello di ascolto per imprenditori in crisi nei 90 sportelli per le imprese del Piemonte uno sportello di supporto ed aiuto psicologico nei 30 centri per l'Impiego regionali un numero verde per il sostegno degli imprenditori in difficoltà corsi di formazione per il personale dei centri per l'impiego.
Si impegna il Presidente della Giunta e gli Assessori competenti a pronunciarsi affinché: le nuove misure, in via di definizione dalla Regione Piemonte, contemplino il supporto per la compilazione della certificazione dei crediti sia nella modalità cartacea che on-line supportando l'imprenditore in tutte le fasi pre e post fino alla reale conclusione dell'iter di riconoscimento del credito da parte della PA verifichi la reale attivazione, su base regionale, dell'accordo ABI e Associazione imprenditoriali per la costituzione di un plafond dedicato allo smobilizzo dei crediti delle imprese verso la PA verifichi l'effettivo coinvolgimento della Società Consip S.p.A. nella realizzazione della piattaforma per la certificazione dei crediti e se del caso coinvolga la Società di committenza regionale (SCR Piemonte) per l'espletamento delle funzioni su base regionale nonché per il supporto alle nuove misure di sostegno alle imprese che la Regione sta predisponendo".
Il Consiglio approva.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Proposta di legge n. 162, inerente a "Modifiche alla legge regionale 17 febbraio 2010, n. 3 (Norme in materia di edilizia sociale)" (rinvio in Commissione)


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame dell'ordine del giorno n. 770, di cui al punto 5) all'o.d.g.
La proposta di legge n. 162 la tratteremmo nel pomeriggio, come primo punto, poiché il Vicepresidente Cavallera teneva ad essere presente.
Ha chiesto la parola il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Ero un po' distratto: sta chiedendo se possiamo posticipare...



PRESIDENTE

Chiedo scusa: il Vicepresidente Cavallera, che è l'Assessore competente riguardo alla proposta di legge n. 162, non può essere presente nella mattinata, e se ne scusa.
L'Assessore Maccanti mi ha comunicato, in tal senso, che il Vicepresidente chiede se è possibile trattare l'argomento nel pomeriggio.



LAUS Mauro

Ho un problema, poiché non sarò fisicamente a Torino.



PRESIDENTE

Può avvicinarsi un attimo alla Presidenza? La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.10 riprende alle ore 11.11)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Consigliere Laus.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Questa proposta di legge nasce dalla considerazione degli evidenti risparmi ingenerati nel caso di accorpamento delle attuali sette Agenzie Territoriali per la Casa (ATC), presenti nelle singole Province piemontesi in un unico ente con competenza su tutto il territorio regionale.
Il superorganismo che si verrebbe a creare con un solo Presidente ed un Vicepresidente, oltre a soli cinque Consiglieri, consentirebbe, infatti, un risparmio non inferiore ai tre milioni e mezzo di euro in cinque anni, solo per quanto concerne gli stipendi dei Presidenti e dei relativi Consigli di Amministrazione.
Per quanto riguarda la gestione, una simile riorganizzazione territoriale porterebbe ad un risparmio notevole, poiché l'ATC unica costerebbe 150 mila euro l'anno, contro gli attuali 865 mila delle singole Agenzie, a parità di alloggi gestiti.
Nel dettaglio, con l'accorpamento, il costo medio per alloggio scenderebbe da 17 euro a 2,88, poiché allo stato attuale vi è un profondo disequilibrio territoriale.
Infatti, l'ATC di Torino, a fronte di emolumenti per Presidente e Consiglieri di 146 mila euro, gestisce 31 mila alloggi, con un costo medio di cinque euro ad alloggio, mentre le altre ATC, a fronte di costi pari a 119 mila euro l'una, gestiscono un numero assai inferiore di alloggi e con un costo medio variabile tra 20 e 83 euro, ad alloggio.
Nella scorsa legislatura avevo effettuato una ricerca, con i seguenti risultati: Torino, 31.000 alloggi; Novara, 6.000; Alessandria, 5.500 Cuneo, 3.527; Vercelli, 2.300; Asti, 1.800; Biella 1.445.
Colleghi, in sostanza, perché chiediamo...



PRESIDENTE

Scusi, collega Laus.
Poiché mi sembra che il collega Laus stia per fare una proposta, chiedo un po' di attenzione! Prego.



LAUS Mauro

Giorno per giorno, assistiamo a cambiamenti nella nostra società e nella riorganizzazione del nostro Paese; qualche mese fa è stata bocciata la proposta di riorganizzazione, quindi la semplificazione delle ATC in quattro (quattro, e non una, come presenta questa proposta di legge).
Poiché nel giro di qualche mese si sono accavallate ulteriori proposte (l'ultima è quella della spending review, con la riorganizzazione delle Province) e c'è una riorganizzazione dell'intero sistema Paese, mi chiedo perché dobbiamo spendere più soldi, quando potremmo risparmiare! Occorre esprimere la capacità di operare scelte politiche e giuste, che stabiliscano dove spendere e dove no.
Vengono tagliati tribunali e ospedali, licenziati i dipendenti delle società private - e arriveremo anche al settore pubblico (spero di no!) non si pagano i fornitori, non si onorano gli impegni, pertanto chiedo gentilmente alla Giunta ed a questa maggioranza di cercare di capire tutti insieme, con un po' di responsabilità, se ci sono i presupposti per ridurre le ATC, magari da sette a quattro.
Sono anche disponibile a mediare, perché forse ho semplificato troppo tagliandole da sette ad una, quindi sono disponibile a ritirare questa proposta di legge, affinché ci sia un impegno della Giunta a riportarla in discussione nella Commissione competente.
Questo lo dobbiamo, per responsabilità, ai cittadini della nostra regione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Laus.
Ha chiesto la parola l'Assessore Maccanti; ne ha facoltà.



MACCANTI Elena, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

Grazie, Presidente.
Ringrazio il Consigliere Laus per la disponibilità a far tornare questa proposta di legge in Commissione.
un provvedimento che va nella direzione della razionalizzazione e ritengo sia più attuale che mai: il dibattito è aperto da diversi mesi, ma evidentemente è stato accelerato dal decreto legge n. 95, che prevede l'accorpamento delle Province.
Questo ci farà riflettere sul numero e sui quadranti di Provincia che si costituiranno nella nostra regione, e sarà una discussione molto veloce perché probabilmente già venerdì il Consiglio dei Ministri renderà noti i criteri rispetto al numero di popolazione e di estensione territoriale che dovranno avere le future Province. In quel contesto, sarà molto interessante adeguare il numero delle ATC al numero delle nuove Province.
Ringrazio, dunque, il Consigliere Laus per la disponibilità a non discutere oggi della proposta di legge e do la disponibilità della Giunta a ragionare sul nuovo numero delle ATC, in maniera subordinata al nuovo numero di Province.
Ripeto: non si tratta di un rinvio sine die, poiché il CAL dovrà fare una proposta, entro 45 giorni, da venerdì o lunedì prossimi, a seconda di quando arriverà la lettera del Consiglio dei Ministri, rispetto agli accorpamenti.



PRESIDENTE

Mi sembra che il collega Laus, primo firmatario della proposta di legge, richiamata in Aula ai sensi dell'articolo 37, comma 4, del Regolamento, abbia ben motivato una proposta ed una disponibilità, a fronte di una discussione nel merito, a rinviare in Commissione la proposta di legge n. 162.
L'Assessore Maccanti ha dato parere favorevole, nel senso che la Giunta è interessata a discutere, anche alla luce delle novità introdotte dalla spending review.
Per rinviare la proposta di legge in Commissione occorre una richiesta formale ed un voto, ai sensi del comma 5 dell'articolo 37 del Regolamento.
necessaria, inoltre, la maggioranza dei 31 voti.
Prego di valutare la convergenza del Consigliere proponente e della Giunta regionale, in questo senso.
Collega Laus, ho bisogno che due Consiglieri si associno alla sua richiesta di rinvio in Commissione.
Bene, li abbiamo: sono i Consiglieri Pedrale, Buquicchio, Motta ed altri.
Se siete d'accordo, stabilirei un termine di 30 giorni, al netto della pausa estiva.
Procediamo, pertanto, a deliberare la proposta di rinvio nella Commissione competente (la II Commissione permanente) della proposta di legge n. 162, come richiesto dai Consiglieri Laus, Buquicchio, Pedrale ed altri.
Indìco la votazione palese sulla proposta di rinvio in Commissione.
Il Consiglio approva.
Il provvedimento è pertanto rinviato in II Commissione.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali - Problemi del lavoro e della occupazione

Esame ordine del giorno n. 770 presentato dai Consiglieri Cursio, Artesio Dell'Utri, Formagnana, Gariglio, Goffi, Laus, Negro, Pedrale e Pentenero inerente a "Costituzione della Commissione Regionale Permanente Tripartita ex articolo 4 D.Lgs. 23 dicembre 1997 n. 469 - L.R. 14 dicembre 1998 n. 41"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 770, avente ad oggetto "Costituzione della Commissione Regionale Permanente Tripartita ex articolo 4 D.Lgs. 23 dicembre 1997 n. 469 - L.R. 14 dicembre 1998 n. 41", presentato dai Consiglieri Cursio, Artesio, Dell'Utri, Formagnana, Gariglio, Goffi Laus, Negro, Pedrale e Pentenero, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola per l'illustrazione il Consigliere Cursio; ne ha facoltà.



CURSIO Luigi

Grazie, Presidente.
Potremmo dire che la presentazione e la discussione di quest'ordine del giorno sono atti dovuti, in quanto la legge regionale n. 41 del 14 dicembre 1998 prevedeva la costituzione di una Commissione per l'Impiego. Nel nostro Paese - e purtroppo anche nella nostra Regione - il regime di prorogatio persistendo, ha fatto sì che negli anni ciò non venisse attuato.
Diciamo in premessa che tale legge era stata proposta e poi quindi approvata in riferimento al decreto legislativo del 23 dicembre 1997, che reca testualmente "Conferimento alle regioni e agli enti locali di funzioni e compiti in materia di mercato del lavoro, a norma dell'articolo 1 della legge 15 marzo 1997, n. 59". Da qui la costituzione, quindi, di una Commissione Regionale Permanente Tripartita, quale sede concertativa di progettazione, proposta, valutazione e verifica rispetto alle linee programmatiche e alle politiche del lavoro di competenza regionale.
Devo aggiungere, altresì, che in un momento di profonda crisi come questo la costituzione di questa Commissione agevolerebbe sicuramente la discussione e quindi l'approfondimento delle tematiche e delle difficoltà che caratterizzano il momento attuale...
Presidente, c'è troppo brusio...



PONSO TULLIO



PRESIDENTE

Per cortesia, chiedo il silenzio perché si possano seguire i lavori ed ascoltare il collega Cursio. Grazie.



CURSIO Luigi

Grazie.
Dicevo, Presidente, che sarebbe opportuno e necessario - proprio in riferimento al momento difficile che stiamo attraverso - che la Giunta, e in primis il Presidente e gli Assessori competenti, si adoperasse per concertare, articolare e mettere fondamentalmente in piedi questa Commissione, affinché si possano agevolare le forze produttive e quindi non dico superare, ma per lo meno affrontare con maggiore serenità e in maniera congiunta, le difficoltà del momento. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Dichiaro aperto il dibattito generale, per il quale ha chiesto di intervenire il Consigliere Marinello; ne ha facoltà.



MARINELLO Michele

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno, presentato in qualità di primo firmatario dal collega Cursio e da molti altri colleghi, è un ordine del giorno che definirei sacrosanto, nel senso che viviamo un paradosso molto italiano: quello, cioè, di una Commissione - quella regionale per l'Impiego - che è stata soppressa di fatto da una legge dello Stato nel 1997, che continua ad operare in un regime di prorogatio perpetua perché la politica non riesce a dare gambe alla Commissione regionale di concertazione. Sono 14 anni che questa Commissione soppressa continua ad operare per una carenza oggettiva di volontà e l'impossibilità di trovare una sintesi tra diverse istanze.
Credo allora che un'espressione in questo senso del Consiglio regionale rappresenti una sollecitazione che non può che andare nell'ottica di voler dare rappresentatività, all'interno di un importante organo, a tutte le componenti del sistema produttivo.
Noi sappiamo che c'è un problema di equilibri, di pesi e di rappresentanza, ma questo tipo di problemi non può giustificare un ritardo così lungo che non è attribuibile a questo o a quell'Assessore; e questo intervento non è un intervento di critica nei confronti dell'attuale Assessore, che sappiamo aver preso in carico e a cuore la vicenda, dopo anni di silenzio e di indifferenza: questo è un dato che va sottolineato.
Io stesso sono stato contattato in passato da esponenti di associazioni di categoria che evidenziavano questo deficit, questa carenza e questo paradosso.
Non possiamo quindi che vedere di buon grado l'approvazione di questo ordine del giorno, che è un'espressione da parte del Consiglio regionale e uno stimolo ulteriore ad una Giunta che - ripeto - mi risulta si stia muovendo nell'ottica di dare soluzione ad una problematica che va avanti da 14 anni.
Oggi, in un momento di crisi così seria, la sede della Commissione di concertazione può essere una sede importante nella quale condividere le strategie; e pensare che in quella sede, oggi, un settore come quelle dell'artigianato non è rappresentato lascia sicuramente perplessi per l'importanza che il settore dell'artigianato riveste.
Se non ricordo male, però, manca anche quello della cooperazione: un altro settore importante che, tra l'altro, sta attraversando questo momento di crisi con una brillantezza inaspettata, nel senso che riesce comunque a mantenere numeri importanti.
Ricordiamo che il settore dell'artigianato assorbe il 16% circa degli addetti dell'intero sistema produttivo piemontese, che un terzo delle imprese piemontesi sono iscritte all'albo degli artigiani e che in alcuni settori, per esempio quello edile, sono artigiani il 92% delle imprese e l'80% degli addetti: stiamo cioè parlando di una realtà produttiva e di una categoria che non può non partecipare ad un tavolo in cui si concertano le strategie per il rilancio dell'economia piemontese.
Non possiamo allora che esprimere il gradimento per questo ordine del giorno, nella speranza che il percorso avviato dall'Assessore Porchietto e mi piace sottolineare questo aspetto - sia un percorso che veda la collaborazione delle Associazioni datoriali, che mi pare fino ad oggi non abbiano dato una gran mano per trovare una soluzione: i 14 anni di attesa dell'istituzione di questa Commissione, infatti, sono 14 anni che non possono essere imputati esclusivamente a mancanze della politica, ma sono imputabili alla mancanza di un dialogo costruttivo fra la politica e il mondo del lavoro. In un momento come questo e su una questione come questa che, concedetemi la forzatura, è una questione "banale" -, non è pensabile che il mondo del lavoro, il settore pubblico e la politica non riescano a trovare una sintesi.
Non interessa, in questo momento, capire di chi sono le responsabilità: interessa sapere innanzitutto che c'è un'Assessore che finalmente ha preso a cuore questa situazione e che ha individuato un percorso per risolverla e anche, però, che è arrivato il momento - e mi auguro che ci sia un'espressione unanime in tal senso in Consiglio regionale - di fare in modo che quel paradosso italiano, di una Commissione soppressa che opera per 14 anni in regime di prorogatio, venga interrotto. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente. Intervengo per due questioni.
La prima riguarda l'ordine del giorno: credo che sia opportuno far riferimento alla legge che esiste, e non a quella che non esiste più.
Noi citiamo impropriamente la legge n. 41 che è stata da tempo superata.
Se vogliamo presentare un ordine del giorno datato come la Commissione Tripartita, dobbiamo quantomeno far riferimento alla legge che esiste, che è la n. 34 del 2008 (e non la n. 41 del 1998).
Chiedo, quindi, ai colleghi firmatari dell'ordine del giorno di modificare il testo facendo riferimento alla legge che oggi regola la Commissione Tripartita, perché altrimenti richiamo di fare riferimento ad un provvedimento di legge che non esiste più.
Se non ricordo male, dovremmo addirittura citare l'articolo 11, ma su questo chiedo l'ausilio degli uffici, perché mentre sono convinto che la legge corretta sia la n. 34 del 2008, non ricordo esattamente quale sia l'articolo che fa riferimento alla Commissione.
L'ho voluto evidenziare giusto per non presentare un ordine del giorno un po' "vecchiotto", perché se critichiamo il ritardo con il quale è stata istituita la Commissione Tripartita, non possiamo poi far riferimento ad una legge che non esiste più da 15 anni! In secondo luogo, vorrei precisare che noi voteremo naturalmente a favore di questo ordine del giorno, per le ragioni che sono state più volte ricordate, ma c'é un punto politico che è bene che tutti sappiano. Questo ritardo, che anch'io ritengo debba essere superato, è il frutto di una paralisi che si è determinata in Commissione tutte le volte che abbiamo affrontato la questione.
E tale paralisi è la conseguenza del fatto che abbiamo richiesto a suo tempo che gli uffici pesassero la rappresentatività delle varie associazioni. Tutto questo è stato fatto, e se i colleghi avranno la bontà di chiedere alla III Commissione quei documenti, avranno il quadro della situazione.
Il quadro è chiarissimo: siccome la Commissione Tripartita va costituita sulla base di un criterio di rappresentatività, basta raccogliere i dati emersi.
Ma non è sufficiente prendere atto di una rappresentatività presunta o indicata; occorre fare in modo - su questo piano si era mosso anche l'Assessore precedente e gli uffici regionali - di incrociare quei dati.
Tutto ciò ci aveva permesso di verificare e di pesare, per davvero, le varie associazioni, sindacali e imprenditoriali.
Dobbiamo partire da lì.
In realtà siamo stati bloccati perché non tutti in Commissione volevano tener conto di quegli elementi che davvero rappresentavano il peso delle varie associazioni. Questo è il problema.
Io credo, invece, che la Commissione Tripartita, che è uno strumento importantissimo su cui sono d'accordo, debba essere al più presto costituita, ma sulla base di criteri che siano rappresentativi per davvero del ruolo delle varie associazioni nell'economia regionale, perché lì la politica non c'entra nulla.
Non può c'entrare la politica per decidere se è rappresentativa o meno un'associazione. Invece ci siamo trovati, in passato, di fronte a forzature che non si conciliavano con la rappresentatività delle varie associazioni.
Ciò detto, ovviamente, essendo noi convinti del ruolo, del valore e dell'utilità della Commissione Tripartita, auspichiamo che la questione venga definita e affrontata al più presto.
Noi non chiediamo nient'altro - voglio essere chiaro - che la decisione abbia come unico fine quello di formare una Commissione Tripartita nella quale siedano le associazioni e le organizzazioni di impresa e del lavoro le più rappresentative della nostra Regione. Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento in fase di dibattito generale, darei la parola all'Assessore Maccanti per esprimere il parere della Giunta regionale.



MACCANTI ELENA, Assessore agli affari istituzionali

La Giunta regionale chiede di intervenire solo per esprimere il parere su questo ordine del giorno, che è, evidentemente, favorevole. Sono completamente d'accordo con le intenzioni di chi ha presentato quest'ordine del giorno. Mi ritrovo perfettamente nelle parole del Vicepresidente Marinello e in quelle del Consigliere Ronzani, nel senso che oggi più che mai, in un momento di crisi economica, abbiamo bisogno di concertare con le organizzazioni datoriali e con le organizzazioni sindacali. Dunque, abbiamo bisogno di una Commissione Tripartita che serva.
Ringrazio anche il Vicepresidente Marinello per aver ricordato come la Giunta stia cercando di riprendere mano a tale questione.
Ha ragione il Consigliere Ronzani sul fatto che il riferimento sia all'articolo 11 della legge 34/2008; articolo 11 che, però, non ha sciolto i nodi della precedente normativa, perché ha sostanzialmente detto che le organizzazioni, tanto delle associazioni datoriali quanto delle organizzazioni sindacali, erano criteri di maggior rappresentatività. E voi meglio di me, perché leggo che ne avete discusso anche nella precedente legislatura, sapete che non vi è nulla di più aleatorio, perché non fa riferimento ad una fonte univoca di questo concetto di "maggior rappresentatività".
So che c'è stata un'ampia discussione in Commissione, anche se mi permetto di dire che qui, forse, più che escludere le associazioni che non sono rappresentative, bisognerebbe includere la maggiore parte delle associazioni, proprio in un momento di concertazione. Quindi più che una Commissione esclusiva, dovrebbe essere una Commissione inclusiva. Ma, in ogni caso, per sciogliere un po' il nodo della matassa, che da 14 anni vede comunque non poter funzionare appieno questa Commissione, la Giunta regionale, attraverso il lavoro dell'Assessore Porchietto, presenterà un emendamento all'articolo 11 della legge n. 34, che, invece che far riferimento alle associazioni maggiormente rappresentative, declinerà associazione per associazione e per numero di componenti quella che sarà la Commissione Tripartita.
Posso già annunciare che la Giunta si impegna a presentare questo disegno di legge, che conterrà appunto un emendamento alla legge n. 34 poi in Commissione si discuterà se la scelta adottata dalla Giunta sarà stata quella corretta e quindi se avremo tenuto conto di tutte le associazioni e le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative in tempi brevi. Io mi auguro già prima dell'estate, ma sicuramente nel mese di settembre.
In ogni caso, il parere della Giunta all'ordine del giorno è favorevole. Ci stiamo lavorando e condividiamo quello che è il senso del provvedimento, cioè l'invito ad insediare - finalmente, dopo 14 anni! questa Commissione, che potrebbe avere ragioni di grande utilità.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cursio, in qualità di primo firmatario dell'ordine del giorno; ne ha facoltà.



CURSIO Luigi

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per precisare che in premessa la legge 14 dicembre del 1998, n. 41 è citata perché è la norma che, proprio in virtù dell'articolo 7, comma 1, istituisce questa Commissione. È stata esclusivamente citata per questa ragione.
Essendo trascorsi 14 anni, al di là della successiva legge, ci si chiede come mai in tutto questo lasso di tempo...Senza voler accusare naturalmente nessuno, perché se andassimo a vedere anche le precedenti Amministrazioni erano di colori opposti. Ma non è questo il punto. La questione è trovare una soluzione affinché si possano affrontare le difficoltà del momento.
Presidente, se mi permette, vorrei aggiungere, due righe sopra "affermato che", le seguenti parole: "il mondo del commercio". È una mancanza che è stata sottolineata, perché anche tale mondo ne fa ampiamente parte.
Per quanto riguarda la formulazione e la presenza, ovviamente lasciamo alla Giunta l'onere e l'onore di concentrare, programmare, ampliare e, come ha detto giustamente l'Assessore Maccanti, includere e non escludere perché in un momento come questo, potrebbe essere arricchente e di aiuto.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Cursio, e le chiedo di avvicinarsi al banco della Precedenza per la modifica che intende apporre.
Prima di procedere al voto, do lettura dell'aggiunta del proponente.
"Considerato che" - poi ci sono i punti A, B e C e al punto C, nella parte finale, "Settori produttivi, quali la cooperazione, - quindi viene tolta la lettera "e" - "l'artigianato ed il commercio".
L'Ufficio di Presidenza, recependo le osservazioni del collega Ronzani corregge la parte finale. Ovviamente prendiamo atto della sua puntualizzazione, collega Cursio, quale primo firmatario, ma una legge viene invalidata dalla successiva, quindi scriviamo: "Impegna la Giunta regionale, in persona del suo Presidente e degli Assessori competenti, a procedere con la massima urgenza alla costituzione della Commissione regionale di concertazione, prevista dal decreto legislativo 469/97 e dalla legge regionale 34/2008, finalizzato all'attuazione di un preciso dispositivo normativo".
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 770, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che il decreto legislativo 23 dicembre 1997, n. 469 recante "Conferimento alle regioni e agli Enti locali di funzioni e compiti in materia di mercato del lavoro, a norma dell'articolo 1 della legge 15 marzo 1997, n.59" (G.U. 8 gennaio 1998 n. 5) prevede, all'articolo 4 - Criteri per l'organizzazione del sistema regionale per l'impiego - comma 1 lettera b), la costituzione di una Commissione Regionale Permanente Tripartita quale sede concertativa di progettazione, proposta, valutazione e verifica rispetto alle linee programmatiche e alle politiche del lavori di competenza regionale, e all'articolo 5 - Commissione Regionale per l'Impiego - che la Commissione Regionale per l'Impiego è soppressa con effetto dalla data di costituzione della Commissione di cui all'articolo 4 lettera b) la legge regionale 14 dicembre 1998, n. 41 della Regione Piemonte recante "Organizzazione delle funzioni regionali e locali in materia di mercato del lavoro" (B.U. 17 dicembre 1998, n. 50) prevede all'articolo 7 - Commissione Regionale di Concertazione - comma 1 che presso la Regione è istituita la Commissione Regionale di Concertazione, quale sede concertativa di progettazione, proposta, valutazione e verifica rispetto alle linee programmatiche e alle politiche regionali del lavoro e della formazione professionale ai sensi della l.r. 41/1998 - articolo 7 comma 3 lettera c) e s.m.i, la Commissione Regionale di Concertazione è composta tra gli altri da dieci componenti effettivi e dieci supplenti designati dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori più rappresentative a livello regionale e alla lettera d) da dieci componenti effettivi e dieci supplenti designati dalle organizzazioni dei datori di lavoro più rappresentative a livello regionale la citata l.r. 41/1998 all'articolo 21 - Urgenza - è dichiarata urgente ai sensi dell'articolo 45 dello Statuto ed entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.
considerato che a distanza di 14 anni dall'approvazione della l.r. 41/1998 la Commissione Regionale di Concertazione prevista all'articolo 7 non è stata ancora costituita conseguentemente la CRI - Commissione Regionale per l'Impiego continua ad operare in regime di "prorogatio" praticamente perpetuo la mancata costituzione della Commissione regionale di Concertazione prevista dagli articoli 4 del d.lgs. 469/1997 e 7 della l.r. 41/1998 preclude la possibilità di vedere partecipi delle politiche regionali in materia di mercato del lavoro le confederazioni rappresentative di importanti settori produttivi quali la cooperazione, l'artigianato ed il commercio, inoltre, le confederazioni non riconducibili a CGL, CISL, UIL affermato che il regime di "prorogatio" è perdurante dal 1998 in cui opera la CRI Commissione Regionale per l'Impiego l'attuale stato di profonda crisi economica rende necessario rimuovere le ragioni che hanno impedito ed impediscono alla Giunta regionale la costituzione della Commissione Regionale di Concertazione prevista dal d.lgs. 469/1997 e dalla l.r. 41/1998 imprevedibili risultano essere le conseguenze degli eventuali ricorsi promossi da soggetti interessati, datori di lavoro, lavoratori associazioni sindacali ed imprenditoriali avverso i provvedimenti adottati dalla CRI - Commissione Regionale per l'impiego - ad esempio in materia di approvazione delle liste dei lavoratori in mobilità impegna il Presidente della Giunta e gli Assessori competenti a procedere con la massima urgenza alla costituzione della Commissione Regionale di Concertazione prevista dal d.lgs. 469/1997 e dalla legge regionale 22 dicembre 2008, n. 34 (Norme per la promozione dell'occupazione, della qualità, della sicurezza e regolarità del lavoro) finalizzati all'attuazione di un preciso disposto normativo." Il Consiglio approva.


Argomento: Interventi per calamita' naturali

Esame ordine del giorno n. 782 presentato dal Consigliere Bono, inerente a "Rimborsi elettorali dei partiti e movimenti politici presenti in Regione Piemonte dirottati a favore delle popolazioni colpite dal sisma"; ordine del giorno n. 787 presentato dai Consiglieri Carossa, Angeleri, De Magistris, Gregorio, Marinello e Tiramani, inerente a "Sostegno alle popolazioni terremotate dell'Emilia Romagna e del Mantovano"; ordine del giorno n. 791 presentato dal Consigliere Carossa, inerente a "Esenzione IMU ai proprietari di alloggi che ospitano gli sfollati"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame degli ordini del giorno n. 782, 787 e 791, di cui al punto 6) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 782.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Prima una breve introduzione, poi entro nel merito dell'ordine del giorno che è abbastanza semplice: riguarda i rimborsi elettorali dei partiti e dei movimenti politici presenti in Regione Piemonte.
La richiesta al Consiglio è di dirottarli a favore delle popolazioni colpite dal sisma. Vorrei parlare soprattutto del sisma che ha colpito l'Emilia Romagna quest'anno, ma potrebbe anche essere allargato, recependo le istanze del decreto legge recentemente approvato in Parlamento, a tutti gli eventi di dissesto - quindi terremoti ed altri - dal 1° gennaio 2009 in modo da comprendere anche il terremoto de L'Aquila.
La mia premessa è per dire, quasi con un piccolo moto di giubilo, che dopo continui aumenti di quei rimborsi elettorali che noi politicamente, ma penso anche molti italiani, riteniamo una truffa, finalmente si sono ridotti. Ricordo, come tutti sanno, che nel '93 si tenne un referendum per l'eliminare il finanziamento pubblico ai partiti, che poi venne reintrodotto con un colpo di mano legislativa, sotto forma di rimborsi elettorali.
Una legge del Parlamento ha dimezzato i rimborsi elettorali, con 187 voti favorevoli nell'ultima votazione al Senato, 17 contrari e 22 astenuti.
I contrari e gli astenuti erano tali, non perché fossero contrari alla riduzione, ma perché alcuni senatori addirittura volevano - secondo quanto riportato a verbale - la cancellazione del meccanismo.
Ci sembra un risultato positivo.
I rimborsi, quindi, per quanto riguarda il livello nazionale, quindi comprensivo anche di quello regionale, perché il decreto firmato dalla Camera riguarda i rimborsi sia nazionali sia regionali, riporta da una cifra precedente di 182 milioni...



(Brusìo in aula)



BONO Davide

Mi avvicino di più al microfono, così mi si sente meglio...



PRESIDENTE

Chiedo scusa, collega Bono, richiamo nuovamente l'Aula.
Il Consigliere Bono ha diritto di esporre il suo ordine del giorno.
Prego i Consiglieri di ascoltare o di andare a parlare altrove.
Prego, continui pure, Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Si sono quindi dimezzati: da un costo complessivo annuo di 182 milioni ad un costo di 91, quindi proprio la metà.
Dal combinato disposto di questa riduzione e della riduzione di quelli che sarebbero i rimborsi, complessivamente, nel 2013, si libereranno risorse per 91 milioni nel 2012 e 74 milioni nel 2013, per un totale di circa 165 milioni, che verranno destinati alle popolazioni vittime di terremoti o eventi tragici, dal 1° gennaio 2009, quindi comprensivi sia del terremoto de L'Aquila sia dell'Emilia Romagna.
Questo è il quadro nazionale.
Alla luce di questo quadro chiediamo che ci sia una presa di posizione già assunta dal Consiglio regionale, per quanto riguarda l'utilizzo di una parte del fondo di solidarietà, ma anche una presa di posizione da parte dei Gruppi consiliari, che corrispondono a forze partitiche e a movimenti affinché sollecitino questa soluzione. Ovviamente loro non hanno la facoltà diretta di disporre di questi rimborsi (i rimborsi arrivano alle Segretarie nazionali, che possono decidere in merito), però hanno sicuramente tutti i mezzi per sollecitare le rispettive Segreterie politiche a devolvere in favore delle popolazioni colpite dai due sismi l'importo relativo ai rimborsi elettorali dell'anno 2012 corrispondenti ai rimborsi della Regione Piemonte, quindi una cifra di circa tre milioni di euro.
Magari non è tanto, magari non è abbastanza, però è sicuramente un segno molto significativo di attenzione e di vicinanza da parte dei Gruppi politici qui rappresentati a livello regionale, che si va a sommare all'impegno che lo Stato sta mettendo a disposizione delle popolazioni colpite, perché se pensiamo che siamo in una situazione di grave crisi economica - che tenderei a dire che non è più congiunturale, ma strutturale queste popolazioni che in più sono state colpite dal terremoto faticheranno molto a riprendersi.
Poi è vero che è scattata la gara della solidarietà con i gruppi di acquisto dei prodotti tipici dell'Emilia Romagna, dal parmigiano reggiano al prosciutto di Parma, però sicuramente c'è bisogno di un aiuto concreto e c'è bisogno di un segnale.
Quindi, chiedo che il Consiglio, insieme ad un segnale già importante fatto dal Parlamento nazionale che è andato in questa direzione, possa darne un altro che viene dal Piemonte. Tra l'altro, se non sbaglio sarebbe il primo Consiglio regionale e quindi la prima Regione che darebbe un segnale di questo tipo, nel devolvere una piccola quota parte di rimborsi elettorali, perché se parliamo di rimborsi elettorali stiamo parlando di un centinaio di milioni (erano 180 e adesso si ridurrebbero a circa 100) a livello complessivo.
Tre milioni a livello della Regione Piemonte non andrebbero ad incidere molto su quello che spetterebbe alle rispettive segreterie politiche, fermo restando che questi tre milioni sarebbero tre milioni in più che vanno alle popolazioni colpite e fermo restando anche che rimane la nostra posizione di contrarietà in generale a questo istituto dei rimborsi elettorali, ma che non è oggetto oggi di discussione per quanto riguarda l'ordine del giorno in trattazione.



PRESIDENTE

Come annunciato prima, gli ordini del giorno n. 787 e n. 791 sono accorpati. Di entrambi è primo firmatario il Consigliere Carossa. Avevo chiamato il Consigliere al banco della Presidenza perché volevo chiedere al Consigliere se intendesse illustrarli insieme o uno per volta.
La parola al Consigliere Carossa.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente.
Volevo ascoltare con attenzione l'intervento del Presidente Bono, ed è per questo che non sono venuto al banco della Presidenza. Comunque sicuramente li illustro tutti e due insieme, anche perché riguardano lo stesso problema purtroppo, che è il terremoto dell'Emilia.
Sono sincero: temo che il primo ordine del giorno non potrà mai essere applicato da questo Governo. Chiedo che venga votato lo stesso, perché con questo ordine del giorno chiediamo che, invece di aumentare ulteriormente la già elevatissima - forse abbiamo il record del mondo, anzi senza il forse - accisa sulla benzina, questi soldi vengano prelevati dalle accise già introdotte per svariati motivi, tra cui l'addizionale per la guerra in Abissinia o altre cose del genere.
Noi continuiamo ogni giorno, quando facciamo il pieno, a pagare la nostra benzina e una parte di questi soldi vanno a queste cose, che sono vecchie di tantissimi anni. Adesso forse l'esempio della guerra in Abissinia non è vero, ma troverò dove sono le accise.
L'altro ordine del giorno è più in linea con quello che è stato detto dai colleghi del Movimento 5 Stelle. Noi chiediamo, nel caso di abitazioni che vengono utilizzate - naturalmente se tutto è documentato e seguito attentamente per evitare speculazioni - per dare casa ai terremotati, che venga tolto il versamento della nuova tassa IMU per tutto il periodo in cui queste abitazioni vengono utilizzate per dare ospitalità ai terremotati.
Non saranno tantissimi questi casi, perché abbiamo visto che la popolazione dell'Emilia sta cercando, com'è sua abitudine, di aggiustarsi però anche se saranno pochi, secondo noi sarebbe un bel segnale da parte del Governo centrale dire: "Cari signori, voi ospitate qualcuno che è stato meno fortunato di voi, la cui la casa è inagibile o addirittura è crollata e io non vi do tanto, però almeno vi tolgo l'IMU".
Questa è una cosa che non va ad incidere assolutamente sulle casse dello Stato, perché saranno veramente cifre risibili, però è un bel segnale di attenzione verso il concittadino che fa un piccolo sacrificio, magari riduce di una stanza il proprio alloggio e una stanza la offre ad un concittadino che è meno fortunato. È questo che chiediamo in questo ordine del giorno.
Temo che il primo ordine del giorno sia molto più difficile, ma ne chiediamo ugualmente l'approvazione, perché queste accise sono una vergogna.
Non ho trovato gli appunti che avevo, ma tutti quanti voi sapete meglio che cosa riguardano: sono accise che sono assolutamente datate e storiche ma noi continuiamo a pagarle.
Il collega mi suggerisce che risalgono alla guerra in Abissinia del 1935 e alla crisi di Suez del 1956; se poi andiamo ad anni più recenti, c'è la missione in Libano del 1983 o in Bosnia del 1996. Quando l'ho detto pensavo di avere fatto una battuta, invece confermo che è vero.
Quando andiamo a fare il pieno della benzina paghiamo anche un'accisa sulla guerra in Abissinia del 1935, che va benissimo per alcuni miei colleghi, però penso che per la maggior parte degli italiani non vada così bene.
Mi aggancio all'ordine del giorno presentato dal Movimento 5 Stelle che è quello relativo ai rimborsi elettorali dei partiti.
Su questo, tra l'altro, c'è un dibattito che forse sarebbe il caso che si affrontasse seriamente, soprattutto a livello centrale; così come sarebbe opportuno che seriamente, invece di fare sempre e solo parole, si affrontasse il problema della legge elettorale. Come avevamo già detto tempo fa, tutti ne parlano e riparlano, ma quando si arriva al dunque, le preferenze non sono più così belle e altre cose non vanno più tanto bene.
Speriamo che venga affrontato quello dei rimborsi ai partiti. Noi siamo assolutamente d'accordo e voteremo a favore di questo ordine del giorno perché riteniamo che sia un dovere dei partiti devolvere una parte dei loro soldi in momenti così difficili.
Tra l'altro, a me dispiace sinceramente che in Emilia uno stesso ordine del giorno sia stato votato solamente dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega Nord; mi sembra una cosa vergognosa.
Detto questo, noi qui siamo in Regione Piemonte e quindi cerchiamo di andare avanti in Regione Piemonte. Noi siamo molto d'accordo anche perch come al solito, la Lega cerca di essere concreta e il nuovo Segretario Roberto Maroni ha dato già, andando pochi giorni fa in visita in alcune zone terremotate, un milione di euro - e non noccioline - della Lega Nord tratti dai rimborsi elettorali, al Comune di Bondeno.
Mi rivolgo ai colleghi del Movimento 5 Stelle; voi proponete che tutti i rimborsi elettorali vengano dati per il terremoto.
Penso - questa è l'idea del Gruppo della Lega Nord - che, proprio per non farvi (e farci) accusare magari di demagogia, di populismo e quant'altro, se si mettesse parte dei rimborsi elettorali, noi faremmo già una bella operazione. È questa la cosa che noi chiederemmo per votare convintamente questo ordine del giorno, perché così almeno non ci sono scusanti di attacchi populistici, di questioni che tutti quanti vi siete messi assieme (magari Movimento 5 Stelle e Lega, il massimo del populismo assoluto). No, non vogliamo attacchi di questo genere, vogliamo fare i fatti concreti, come ci ha fatto vedere Maroni pochi giorni fa.
Quindi noi chiediamo quello. In più chiediamo un discorso di tracciabilità.
Nel nostro ordine del giorno chiediamo anche al Governo che si instauri un meccanismo per cui su questi fondi, qualsiasi fondo arrivi, deve esserci una tracciabilità, perché dobbiamo essere sicuri che i soldi, da qualsiasi parte vengano (dai partiti o da altre parti), possano andare a buon fine.
Quindi noi chiederemmo - eventualmente poi vi fornisco il testo, ma lo abbiamo nell'altro ordine del giorno - un discorso di tracciabilità.
Tra l'altro, noi siamo anche fortunati (non solo noi della Lega, ma anche noi della Regione Piemonte, se andassimo avanti per questa strada come auspico), perché la nuova Segreteria federale ha dato incarico all'Assessore Elena Maccanti di seguire proprio tutto il discorso della ricostruzione - per conto della Lega, naturalmente, questo è ovvio, la mia prima era una battuta, però è presente nel Consiglio regionale del Piemonte proprio per poter vedere che i fondi che vengono dati vadano a buon fine.
Rispetto a questo, c'è già un accordo tra il Sindaco di Bondeno e il Segretario Maroni, per cui ci saranno dei report continui tramite, appunto l'Assessore Maccanti e quindi noi siamo sicuri - questo è molto importante che quel milione di euro che la Lega ha dato al Comune di Bondeno andrà a buon fine; il Sindaco ha già detto che verranno usati subito per iniziare la ricostruzione di una scuola e poi per altre opere.
Voglio fare un ultimo passaggio velocissimo. Mi scusi Presidente, ma intervengo così poco che mi può concedere qualche minuto.
Questa è una nota polemica - ma non posso non farla - nei confronti del Governo (verso nessun esponente di questo Consiglio, naturalmente). Ci lascia molto perplessi - e uso un eufemismo - che dei 2,5 miliardi di euro che sono stati stanziati col decreto terremoto per l'Emilia Romagna siano disponibili, ad oggi, solo 500 milioni di euro. E poi invece vediamo che da un giorno all'altro, questo stesso Governo trova 400 milioni di euro per la Sicilia.
Noi su questo non ci stiamo assolutamente più! Che siano disponibili solo 500 milioni di euro per una Regione che è stata colpita da un terremoto e che invece per la Sicilia, da un giorno all'altro, si trovino di colpo 400 milioni di euro è una cosa, mi permetto di dire, che non fa onore a questo Governo.



PRESIDENTE

aperto il dibattito generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Ritengo che tutti e tre gli ordini del giorno siano documenti da prendere in seria considerazione, perché partono da delle premesse che non possono che definirsi oggettive. Diciamo che ci possono essere delle questioni di merito sulle quali si può essere d'accordo al 100% o dissentire in parte, però sono tre ordini del giorno finalizzati all'adozione di iniziative di solidarietà a sostegno delle popolazioni colpite.
Il primo ordine del giorno (n. 782) parla di devolvere i rimborsi elettorali; il n. 787 si insinua nelle addizionali sulle accise della benzina; il n. 791 insiste sull'IMU. Esprimo sin da subito, anche se vorrei ragionarci un attimo, il mio voto favorevole a tutti e tre i documenti perché - ripeto - sono argomenti condivisibili nella premessa e poi nelle conclusioni.
Per quanto riguarda il primo documento, ricordo che l'Italia dei Valori ha raccolto 200.000 firme per l'abolizione dei rimborsi elettorali, con una legge di iniziativa popolare per l'abolizione e la loro ridestinazione a sostegno - e questo prima che si verificasse l'evento sismico in Emilia Romagna - del welfare e verso l'emergenza economica.
Nel caso specifico degli eventi sismici emiliano-romagnoli, la nostra proposta è stata immediata: è stato subito richiesto al Parlamento che l'intera ultima tranche relativa alle elezioni politiche del 2008 (si parla di più di 90 milioni di euro) fosse devoluta alle popolazioni colpite.
Inoltre, sempre relativamente all'argomento, l'Italia dei Valori si è impegnata a consegnare la propria quota (circa due milioni di euro) tramite assegno circolare. Quindi su questo non c'è da discutere.
Devo dire, per onestà intellettuale, che è vero: c'è stata la stessa dichiarazione, in modo trasversale, da parte di forze del centrodestra e del centrosinistra: bisognerà poi vedere nei fatti quanti manterranno tale promessa. Un dato di fatto è quello che ha ricordato prima il collega Carossa, ovvero che in Emilia Romagna purtroppo solo la Lega ha appoggiato la proposta del Movimento 5 Stelle. Sono sicuro che in quest'Aula, in questo consesso che sta dimostrando da tempo una grande serietà e attenzione, oltre che sensibilità, su temi che considera propri e risolve in modo veramente trasversale, senza la competizione né del primo della classe né delle fazioni di controparte, ci possa essere sicuramente un atteggiamento diverso.
Le altre due mozioni si basano sostanzialmente sull'intervento indiretto, per quanto di competenza, della Regione presso altri soggetti attuatori, quali ad esempio il Governo nazionale e gli operatori della Protezione Civile per i piani di soccorso. Si tratta ora di capire effettivamente la Regione che cosa può fare, cosa deve fare o cosa dovrebbe fare verso il Governo nazionale.
A proposito delle iniziative del Governo, ricordiamo tra i primi provvedimenti all'indomani del sisma: 1) l'aumento di due centesimi sull'accisa della benzina in vigore fino al 31 dicembre, per un'entrata di circa 500 milioni; 2) la deroga del Patto di stabilità per i Comuni colpiti; 3) come annunciato dal Viceministro dell'Economia Grilli, in favore dei terremotati andrà parte del fondo spending review.
Sia per quanto riguarda le addizionali sulle accise della benzina da rimodulare e finalizzare ad investimenti per l'emergenza (parliamo dell'ordine del giorno n. 787) sia per quanto riguarda l'esenzione dell'IMU sugli immobili che possono ospitare la popolazione sfollata per una durata corrispondente alla necessaria permanenza, il confronto e le valutazioni di fattibilità attengono all'ambito istituzionale tra i governi regionali e nazionali. Noi siamo d'accordo ad attivare questo tipo di processo bisognerà però capirne la reale fattibilità.
Purtroppo, l'esperienza pluridecennale che mi riguarda di simili calamità mi preoccupa, e mi preoccupa non poco, dato l'inveterato vizio italico della rapida emozione e delle rapide lacrime di fronte alla tragedia, seguite poi da un rapido oblio. Cerchiamo di prendere l'insegnamento dei nostri antenati latini e seguire il proverbio "chi dona subito, dona due volte". Quindi, meno corsa alla visibilità e direi più fatti concreti.
Vorrei fare un'ulteriore valutazione a monte degli eventi accaduti e delle considerazioni svolte. La sismicità del territorio nazionale, secondo esperti autorevolissimi, va riconsiderata rispetto alle mappe tradizionali.
Nuovi eventi sismici e perduranti nell'ambito dell'attività contemporaneamente a diverse latitudini della nostra Penisola, richiedono un'approfondita analisi non solo dell'incremento dei rischi che si sommano a quelli derivanti dalle altre stazionarie fragilità idrogeologiche del territorio nazionale, ma anche un'analisi che richiami l'adozione di nuovi sistemi di progettazione, esecuzione e consolidamento delle opere edilizie secondo moderni criteri di sicurezza e staticità.
Al di là degli eventi naturali, che spesso non sono prevedibili occorre la rivalutazione della sismicità dell'intera area cispadana e transpadana; questo è fondamentale.
A mio modo di vedere, anche se l'oggetto in discussione relativamente ai tre ordini del giorno attiene nello specifico solo agli interventi di emergenza e di solidarietà, ritengo che bisogna ragionare partendo dalla fase dell'emergenza a una programmazione in termini di prevenzione.
fondamentale.
Secondo una prima stima di Confindustria, sono almeno 500 le aziende che hanno subito gravissimi danni e sono circa 10.000 i posti di lavoro a rischio. Inoltre, c'è un rischio enorme, che è quello di perdere importanti filiere, non è solo una minaccia, è un rischio concreto. Allora, che cosa si può fare per sensibilizzare le nostre aziende piemontesi, magari attivando iniziative di partenariato nell'ambito di tutte quelle attività tradizionali di eccellenza rivolte, ovviamente, a queste aree terremotate? In quali settori? Nel settore agroalimentare, motoristico, biomedicale tessile e ceramico.
Secondo Coldiretti, si tratta di circa 700/800 milioni di danni per il settore, 400 solo per le strutture come i fienili, stalle e magazzini.
Secondo Coldiretti sono 7.000 le aziende agricole colpite dal terremoto 2.000 in modo grave, mentre sarebbero 8.000 nell'intera filiera agroalimentare i posti di lavoro a rischio.
Come se non bastasse, c'è un ulteriore elemento, un ingente danno che si aggiunge all'emergenza, ai danni alle strutture abitative e produttive e ai danni dell'ingente patrimonio artistico e culturale. Inoltre, vi è il danno economico alla stagione turistica estiva; a risentirne ovviamente è tutta l'area emiliano-romagnola, specie il Ravennate e più in generale il litorale adriatico, tradizionale meta turistica e balneare di massa.
Secondo la Federviaggio, il rischio di effetti sui flussi turistici è veramente molto serio. Le prenotazioni sono ferme e il mercato soffre in modo serio.
Anche in questo caso, tra le concrete iniziative di solidarietà potrebbe esserci anche quella della nostra Regione con proposte turistiche gemellate, promuovendo, magari, iniziative turistico-culturali interregionali, tra il Piemonte e l'Emilia Romagna, abbinando in questo modo le risorse del nostro territorio a quelle della stupenda Emilia Romagna.
Quindi, relativamente agli ordini del giorno n. 782, 787 e 791 il voto dell'IdV sarà favorevole.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Taricco.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Anche noi voteremo a favore dei tre ordini del giorno. Crediamo che in questo momento vi sia il rischio che lo spegnersi dei riflettori generi un ritorno nell'oblio di questo problema. Quindi, da questo punto di vista raccogliamo assolutamente in modo positivo la sollecitazione dei tre ordini del giorno.
Mi permetto di fare una semplice osservazione. Prima il collega Carossa faceva riferimento alla necessità di richiamare il Governo al rispetto di una scala di priorità che fosse rispettosa delle questioni in campo specificatamente facendo riferimento al fatto che, dai dati che citava il collega, parrebbe che soltanto 500 milioni di quanto stanziato per le zone terremotate dell'Emilia Romagna sono stati effettivamente messi a disposizione, mentre sono state ritrovati con una velocità quasi supersonica 400 milioni di euro per le problematiche finanziarie della Sicilia.
Sono assolutamente d'accordo su questo. Ricordo soltanto che non è neanche la prima volta che accade. Nella passata legislatura (Governo Berlusconi-Bossi) si trovarono 500 milioni per Roma, i soldi per i dissesti di Palermo e di Catania, e non si trovarono invece i fondi per questa Regione, che ha dovuto introdurre l'accisa per poter far fronte agli interventi legati all'alluvione.
Credo che da questo punto di vista il richiamo sia assolutamente coerente, sia assolutamente necessario. Credo che dovremmo farlo - come dire - con uno sguardo generale. Purtroppo, è un andazzo che esiste, tutti insieme dovremmo contribuire affinché sia corretto. Credo che veramente sia necessario impegnare le risorse là ove le calamità naturali hanno creato dissesti come quelli di cui abbiamo parlato e, probabilmente, mandare un segnale chiaro al Paese che invece per altre scorciatoie, nei limiti del possibile, le risorse possono essere utilizzate molto meno.
Comunque, confermo che voteremo a favore degli ordini del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Biolé.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Sono firmatario dell'ordine del giorno presentato dal mio Capogruppo come primo firmatario. Credo che, avendo sentito gli altri interventi, si stia maturando una decisione corretta, consapevole e responsabile.
Dopo l'impegno che è stato preso dal Comitato di solidarietà per questo progetto legato al comparto dell'istruzione, che ho avallato come membro del consesso che lo ha deliberato, continuo a ritenere che sia un ottimo investimento, se così si può dire, un ottimo segnale all'interno di questo consesso consiliare.
Devo altresì dire che anche all'interno della società civile piemontese ci siamo resi conto che, se non ricordo male, circa 50 mila euro sono stati raccolti con il conto corrente che è stato messo a disposizione di tutti i cittadini. L'eventuale impegno che assumeremmo con la votazione di oggi rappresenterebbe comunque la continuazione di questo percorso di solidarietà e, nello stesso tempo, di concreto impegno rispetto ai tragici eventi. Purtroppo, devo dire che sono passati due mesi.
vero che gli ordini del giorno erano stati presentati immediatamente dopo i fatti. Tuttavia, sono convinto che riuscire a dare questo tipo di segnale in modo trasversale sia la scelta corretta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Qui siamo in presenza di partiti diversi e di idee diverse, però il Piemonte si distingue nel momento di una necessità, di un'urgenza, di un evento calamitoso, quale quello verificatosi in Emilia, che fa sì che tutti siano concordi. Questa è la bella dimostrazione che vogliamo dare.
Sono firmatario di tutti e tre gli emendamenti proposti, cioè di quello dei colleghi del Movimento 5 Stelle, di quello relativo ai rimborsi elettorali e di quello concernente il discorso della benzina, presentato dall'amico della Lega, Carossa. Ho sottoscritto anche l'ordine del giorno n. 791, che riguarda l'esenzione IMU per i proprietari di alloggi che ospitano gli sfollati. Naturalmente, li voterò, siamo tutti d'accordo.
Anch'io ribadisco quanto espresso dal collega Carossa. Per questo grande evento in Emilia il Governo ha stanziato 500 milioni di euro, ma immediatamente ha assegnato 400 milioni per risanare la Sicilia. Da sempre noi siamo per l'Italia unita da cima a fondo, però - permettetemi, a volte sono peggio della Lega - non è giusto che si continui su questa linea.
Questa mattina al telegiornale ho sentito il Presidente Lombardo dire che lui ha i conti in regola: ah, sono belli in regola! Ci stiamo avvicinando ad un progressivo declino! Dice di non aver fatto assunzioni, invece pare che abbia raccontato delle bugie; infatti ha riassunto una marea di persone, innalzando i livelli massimi.
E, poi, scusatemi, i nostri colleghi siciliani sono chiamati Onorevoli e non Consiglieri regionali e percepiscono oltre il doppio del nostro stipendio: sono a regime speciale e possono fare i sentieri d'oro! È ora di porre fine a questa situazione! Vi faccio un esempio: in un piccolo paese di 1.500 abitanti noi abbiamo sette-otto dipendenti in Comune, loro ne hanno dai 60 in su. Ecco perch l'Italia sta sforando tutti i parametri, perché c'è troppo sperpero! Vogliamo che questo sia da esempio: lanciamo un richiamo all'Italia unita, ma l'uguaglianza deve riguardare tutti gli aspetti. Anche noi del Piemonte abbiamo diritto ad avere una Regione speciale, ma, ormai, non è più possibile.
Allora, lo Stato deve farsi un esame di coscienza: facciamo bene ad aiutare chi ne ha necessità, ma dobbiamo mantenere i parametri uguali per tutti. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Negro.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Intervengo soltanto per riferire che valuterei di procedere ad alcune modifiche sulla parte dell'impegno dell'ordine del giorno.
Mantengo la parte dove si esprime il cordoglio per le vittime. Invece per quanto riguarda l'impegno, lo modificherei con le seguenti parole: "Impegna i Gruppi consiliari a sollecitare le rispettive Segreterie politiche nazionali", affinché siano i Gruppi consiliari a farsi promotori della sollecitazione.
Per quanto riguarda l'importo, chiederei di mantenere tutto o una parte significativa dei rimborsi elettorali dell'anno 2012.
Infine - recepisco la richiesta del Gruppo consiliare della Lega Nord aggiungerei un monitoraggio, anche se è complesso. Infatti, un conto è un monitoraggio su un'azione richiesta al Governo, ma è un altro conto se è richiesta dai Gruppi consiliari alle Segreterie nazionali.
Quindi, scriverei le seguenti parole: "Impegna i Gruppi consiliari ad attivarsi affinché venga operato un monitoraggio costante sugli stanziamenti effettuati e sull'effettivo utilizzo".
Dopo aver proceduto a queste tre modifiche, chiederei di porre in votazione questo ordine del giorno. Nel frattempo, dichiaro...



(Commenti del Consigliere Gariglio)



BONO Davide

Per quanto riguarda le modifiche, abbiamo scritto "Impegna i Gruppi consiliari a sollecitare le rispettive Segreterie politiche nazionali" perché, giustamente mi era stato fatto notare che il Consiglio regionale come organo in sé, difficilmente può impegnare le Segreterie; poi, le Segreterie sono nazionali e non regionali, quelle che gestiscono i rimborsi elettorali.
Per quanto riguarda la devoluzione dell'importo, recependo le richieste, proprio per evitare accuse di demagogia o l'impossibilità a versare la quota totale, chiederemmo comunque tutto o una parte significativa, perché ci sembra che l'urgenza e le esigenze delle popolazioni colpite richieda almeno una parte significativa dei rimborsi elettorali.
Infine, chiediamo di impegnare i Gruppi consiliari ad attivarsi affinché venga operato un monitoraggio costante sugli stanziamenti effettuati e sull'effettivo utilizzo, così da potere controllare l'utilizzo anche dei fondi, visto che non è un fondo di solidarietà gestito dalla Regione, ma è un qualcosa che viene devoluto con una finalità ben specifica. Grazie, Presidente.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al Consigliere Tiramani.



TIRAMANI Paolo

Grazie, Presidente.
Il mio è un intervento diverso, nel senso che sono sicuramente tutti ordini del giorno meritevoli, anzi, sono molto simili, per cui mi complimento con l'Aula.
Mi rivolgo alla Presidenza per far presente che il 13 giugno ho presentato un ordine del giorno, che è stato approvato all'unanimità, che riguarda l'argomento, cioè la richiesta di impegnare la Regione Piemonte a fare un quadrangolare per aiutare il conto corrente che abbiamo aperto ad acquisire nuovi fondi per i terremotati.
Mi sembrava un'iniziativa nobile, ma, ad oggi, non se ne ha notizia.
Secondo me, più i giorni trascorrono e meno possibilità ci saranno per quanto riguarda questo evento. Pertanto, la mia richiesta - non si sa più nulla di questa iniziativa - è anche in virtù del fatto che, ogni anno, un bando regionale fa sì che le nostre società professionistiche legate al turismo ricevano dei contributi per svolgere la preparazione. Se nemmeno hanno risposto alle nostre richieste, forse una soluzione potrebbe prevedere di decurtare quelle somme e girarle sul fondo per i terremotati.
Visto che eroghiamo dei contributi a società professionistiche e queste nemmeno ci rispondono, sarebbe il caso di attivarsi in maniera più diretta oppure di recuperare in qualche altro modo, indirettamente, dei fondi da destinare ai terremotati, perché, come si suol dire, cornuti e mazziati no.
Grazie.



PRESIDENTE

Per quanto riguarda la questione che ha rilevato, proprio nella serata di ieri, la Juventus ci ha comunicato che non è possibile per la Juventus partecipare a questa iniziativa, in quanto ha in calendario impegni già fissati che non glielo permettono.
Per quanto attiene la solidarietà, hanno comunicato che hanno aderito in modo attivo e significativo all'iniziativa di solidarietà della Città di Torino.
La parola al Consigliere Tiramani.



TIRAMANI Paolo

Perfetto. Forse, dovremmo scrivere un altro ordine del giorno per quando verrà espletato il bando per i finanziamenti alle società sportive che svolgono della rappresentanza per la nostra Regione, tenuto conto che gli chiediamo una cosa all'anno e non la svolgono. Evidentemente, si potrebbe dare una sforbiciata ai contributi che gli assegniamo, che sono anche cospicui - mi pare di ricordare che la Juventus lo scorso anno abbia avuto quasi un milione di euro, io sono juventino, ma non ho alcun problema a dire questo - a favore dei terremotati, perché stiamo parlando di un'iniziativa benefica ben precisa, a favore di una popolazione disagiata.
Noi eroghiamo dei contributi a favore di alcune società e se queste non ci degnano di una risposta, evidentemente, non sono meritevoli dei nostri contributi. Grazie.



PRESIDENTE

Le altre società non hanno ancora risposto, ma le stiamo sollecitando.
Riguardo alla Juventus, gliel'ho detto, pertanto prendiamo atto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Ero in dubbio se intervenire o no, non perché fosse imbarazzante intervenire su quest'ordine del giorno, che peraltro, non nella forma, ma nell'ispirazione, è anche condivisibile; ero in dubbio, perché inizialmente non avevo neanche capito bene l'oggetto dell'impegno, che recentemente il collega Bono ha un po' corretto.
Ho deciso d'intervenire dopo l'intervento del collega Tiramani, al quale mi associo completamente.
Collega, quando vorrà presentare l'ordine del giorno, sarò felice di sottoscriverlo! Voglio ricordare a noi della maggioranza (magari sarà anche argomento della riunione di domani) e all'Aula, che se la Juventus riceve dei soldi (cosa che a me è veramente sconosciuta ed è un fatto che non capisco) dobbiamo ringraziare il nostro Assessore Cirio. Vorrei capire come vengono gestite le risorse sportive! Quando il collega dice giustamente: "Chiediamo una sola cosa in cambio, e ci rispondono di no", effettivamente questo è ancora più incomprensibile.
Pertanto, non solo sottoscrivo l'intervento del collega Tiramani, ma lo sottoscrivo due volte! La domanda, però, non va rivolta al Presidente Cattaneo, ma - ripeto - al nostro Assessore! In merito all'oggetto, invece, Presidente, non me ne vogliano: nonostante condivida l'ispirazione, il contenuto e la finalità dell'ordine del giorno (finalità ovviamente in senso lato), mi asterrò dalla votazione perché per me è difficile, essendo al tempo stesso Presidente di Gruppo e Segretario regionale di partito, votare un ordine del giorno in cui chiedo a me stesso di impegnare me stesso per chiedere al mio Segretario nazionale di fare una cosa di cui forse conosco già la risposta.
Pertanto, per coerenza intellettuale mi asterrò, anche se non nascondo che non solo voterei a favore, ma vorrei che fosse tranciante il senso propositivo, dal punto di vista dell'impegno, della devoluzione integrale dei rimborsi elettorali alle popolazioni colpite dal terremoto.
In questo modo, la signora Bresso e la signora Vera Schiavazzi, le quali sono convinte che io viva grazie ai rimborsi elettorali, si metterebbero l'anima in pace e non avrebbero più l'incubo e l'ossessione di continuare a scrivere alla Corte dei Conti (non so, poi, per chiedere cosa)! Pertanto, se non altro - mettiamola così - anche solo da un punto di vista dell'interesse personale, vorrei che quest'ordine del giorno fosse approvato e andasse a buon fine.
Un giorno spiegherò alla signora Bresso e alla signora Vera Schiavazzi che ciò che dicono e scrivono non sta né in cielo né in terra, a parte suscitare qualche sorriso in me e nei cittadini, che capiscono e hanno un pochino meglio contezza delle questioni.
Ringrazio il collega Bono, che, con questo documento, mi ha permesso di chiarire tale questione.
Grazie, Presidente e colleghi.



PRESIDENTE

Dichiaro chiuso il dibattito generale.
Ricordo che gli ordini del giorno sono tre.
Il primo, il n. 782, è stato modificato dal proponente, il Consigliere Bono, nel modo seguente: "Si impegna i Gruppi consiliari a sollecitare le rispettive Segreterie politiche nazionali a devolvere a favore delle popolazioni colpite dal sisma tutto o parte significativa dell'importo relativo ai rimborsi elettorali dell'anno 2012, che per il solo Piemonte supera i 3 milioni di euro; impegna i Gruppi consiliari ad attivarsi affinché venga operato un monitoraggio costante sugli stanziamenti effettuati e sull'effettivo utilizzo".
Ritengo non utile chiedere un parere alla Giunta regionale, essendo un atto d'indirizzo che non riguarda minimamente né l'azione di governo né l'azione istituzionale di questa Regione.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 782, il cui testo recita: "Premesso che: In queste ultime settimane, la regione Emilia-Romagna è stata duramente colpita da ripetute scosse di terremoto che hanno arrecato gravi danni a diverse città in particolare delle province di Modena, Ferrara e Bologna II terremoto ha causato la perdita di numerose vite, il ferimento di numerose persone ed enormi danni al patrimonio storico, economico industriale e abitativo delle popolazioni colpite.
Considerato che: Ad oggi non è ancora possibile avere una stima precisa dei danni subiti sperando che questi non aumentino nelle prossime ore a seguito di ulteriori scosse di assestamento I soccorsi, pur tra mille difficoltà legate soprattutto alla mancanza di risorse, si sono messi in moto Gli sfollati contati ad oggi sono oltre 10.000 Il Consiglio dei Ministri in questi giorni varerà le misure per affrontare la crisi e la ricostruzione delle popolazioni colpite (tra cui l'ennesimo aumento delle accise della benzina), anche attraverso l'utilizzo di 50 milioni di euro del Fondo per la Protezione Civile Si sono attivate, in questi giorni, numerose raccolte fondi da parte dalla Società Civile per far fronte alle esigenze immediate alla ricostruzione e al sostentamento degli sfollati II Consiglio regionale nell'esprimere sincero cordoglio per le vittime, una profonda vicinanza alle famiglie dei feriti e delle vittime, a coloro i quali hanno subito danni, nell'esprimere apprezzamento e stima per l'intervento della Protezione Civile, Vigili del Fuoco e di tutti coloro i quali si sono impegnati per lenire le sofferenze della popolazione Si impegna a sollecitare le rispettive Segreterie politiche a devolvere in favore delle popolazioni colpite dal sisma l'importo relativo ai rimborsi elettorali dell'anno 2012 che per il solo Piemonte superano i 3 milioni di euro Impegna i Gruppi consiliari ad attivarsi affinché venga operato un monitoraggio costante sugli stanziamenti effettuati e sull'effettivo utilizzo".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato SÌ 39 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
Abbiamo, poi, l'ordine del giorno n. 787, presentato dai Consiglieri Carossa, De Magistris, Marinello, Tiramani, Gregorio ed Angeleri, inerente a "Sostegno alle popolazioni terremotate dell'Emilia Romagna e del Mantovano".
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 787, il cui testo recita: "II Consiglio regionale Premesso che la notte tra il 19 e il 20 maggio 2012 l'Emilia Romagna è stata colpita da una forte scossa di terremoto, seguita da numerose altre scosse culminate in un altro evento di grande intensità il 29 maggio, tragico per il numero rilevante di vittime, per gli ingenti danni nelle province di Ferrara Modena e Bologna, per le profonde ripercussioni su tutto il tessuto economico del Nord Italia, per i danni al patrimonio artistico e storico dei territori interessati.
Considerato che la Regione Piemonte si è contraddistinta per l'impegno profuso nel sostenere i cittadini colpiti da questi tragici eventi calamitosi, con un intervento immediato ed encomiabile grazie alla preparazione dei nostri tecnici e dei nostri operatori di protezione civile inviati sul posto.
Ritenuto che pur in un contesto economico di evidenti difficoltà, la Regione Piemonte debba sostenere con tutti gli strumenti disponibili le popolazioni terremotate dell'Emilia Romagna e delle zone colpite dal sisma.
Impegna la Giunta regionale Ad esprimere cordoglio e vicinanza alla popolazione colpita, ribadendo il totale sostegno che la Regione Piemonte dedicherà ai territori del sisma.
A proseguire nel piano d'intervento già predisposto in soccorso delle popolazioni colpite A promuovere progetti di raccolta fondi ed iniziative di solidarietà dei cittadini piemontesi, al fine di rendere ancora più efficace il sentimento di solidarietà del tessuto sociale della regione Ad attivarsi presso il Governo affinché converta le entrate previste dalle vigenti addizionali/accise sulla benzina più anacronistiche (ad esempio l'addizionale per la guerra in Abissinia del 1935 di 1,90 lire, per la crisi di Suez del 1956 di 14 lire, per la missione in Libano del 1983 di 205 lire, per la missione in Bosnia del 1996 di 22 lire, che raggiungerebbero un ammontare di 0,124 euro) definendone una nuova destinazione a favore delle popolazioni colpite, rimuovendo l'ulteriore accise di 0,02 euro predisposta per la calamità e riorganizzando quindi l'assetto delle accise precedenti.
Ad attivarsi infine presso il Governo affinché predisponga strumenti di tracciabilità delle entrate derivanti dalle accise sulla benzina come riorganizzate, che garantiscano l'effettivo investimento a favore dei territori colpiti dal sisma".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 38 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Infine, l'ordine del giorno n. 791, presentato dai Consiglieri Carossa Tiramani, Marinello, Novero ed altri, inerente a"Esenzione dell'IMU ai proprietari di alloggi che ospitano gli sfollati".
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 791, il cui testo recita: "II Consiglio regionale Preso atto dei terribili eventi sismici che hanno colpito e stanno ancora colpendo la Regione Emilia-Romagna, i quali hanno causato gravi danni a edifici e strutture e generato un numero di sfollati, che solo dopo la prima scossa aveva già superarlo le diecimila persone, ancora difficile da quantificare Ritenuto che Sia necessario intervenire in maniera concreta a supporto delle popolazioni colpite dal sisma e che la disponibilità di una nuova residenza sia d'interesse primario di chi ora è accolto in campi provvisori approntati per gestire l'emergenza Impegna la Giunta regionale Ad attivarsi presso il Governo affinché predisponga gli strumenti necessari a mettere in atto un'esenzione dall'Imposta Municipale Unica per quanti, proprietari di alloggi, decideranno di mettere a disposizione tali beni per ospitare gli sfollati; tale esenzione avrà una durata corrispondente al tempo di permanenza delle popolazioni colpite dal sisma nelle abitazioni loro attribuite".
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 Consiglieri hanno votato SÌ 40 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Programmazione sportiva (impianti e attivita")

Esame mozione n. 690 presentata dai Consiglieri Motta Angela, Boeti, Laus Lepri, Muliere, Placido, Reschigna, Ronzani e Taricco, inerente a "Autoriforma del CONI e sostegno allo sport di base"; mozione n. 721 presentata dai Consiglieri Marinello, Angeleri, Carossa, De Magistris Gregorio e Tiramani, inerente a "Appello al CONI a tutela dello sport di base"; ordine del giorno n. 686 presentato dai Consiglieri Cursio, Goffi Negro e Ponso, inerente a "Autoriforma del CONI e sostegno allo sport di base"


PRESIDENTE

Passiamo alla discussione e votazione di tre atti d'indirizzo, di cui al punto 7) all'o.d.g.
mozione n. 690 "Autoriforma del Coni e sostegno allo sport di base" presentato dai Consiglieri Motta Angela, Boeti, Laus, Lepri, Muliere Placido, Reschigna, Ronzani, Taricco mozione n. 721 "Appello al Coni a tutela dello sport di base" presentato dai Consiglieri Marinello, Angeleri, Carossa, De Magistris, Gregorio Tiramani ordine del giorno n. 686 "Autoriforma del Coni e sostegno allo sport di base" presentato dai Consiglieri Cursio, Goffi, Negro, Ponso.
Procederei con l'illustrazione dei tre atti d'indirizzo, un'unica discussione, alle eventuali repliche e alla votazione.
Ha chiesto la parola la Consigliera Motta, per l'illustrazione della mozione n. 690; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente.
Credo che questa mozione possa essere condivisa unanimemente dall'Aula perché parla di un problema che credo i CONI provinciali stiano subendo senza poter far recedere il CONI nazionale dalle sue decisioni. Nonostante questo, credo possa essere utile un atto da parte dell'Aula del Consiglio regionale per ricordare l'importanza che ha lo sport, sia per il benessere psicofisico della persona sia, sul piano della società, dal punto di vista della trasmissione di valori, per la solidarietà, per l'integrazione, per il rispetto, per la coscienza civica. C'è anche un modello di vita rappresentato dallo sport, che dobbiamo tutelare e sostenere.
I Comitati territoriali del Comitato olimpico nazionale sono una struttura fondamentale per queste finalità e per portare vanti un'attività che, soprattutto nei territori piccoli, è di grande sostegno e aiuto a tutte le associazioni sportive e a chi intende lo sport proprio con questo alto valore di messaggio di vita. La soppressione dei livelli provinciali del CONI, allora, ci trova contrari perché crediamo che non siano questi i costi dello sport e che, anzi, molte volte il lavoro che viene fatto da questi organismi è un lavoro di volontariato, ma di grande supporto per il territorio.
Questa riforma avanzata già dal novembre 2011 dal Consiglio nazionale del CONI, con la sola motivazione di risparmiare risorse economiche visto l'attuale momento di crisi, crediamo possa mettere in seria difficoltà le Associazioni sportive sul territorio - soprattutto quelle che lavorano con i giovani o che hanno un settore giovanile molto sviluppato - facendo mancare questo supporto che invece credo sia fondamentale per il sostegno e il coordinamento di tutte le attività sportive.
Dopo tutte queste valutazioni - e tante altre se ne potrebbero fare, ma credo che siamo in un'Aula che conosce il problema e quindi non c'è bisogno di spendere tante parole in questo senso - crediamo dunque che la presenza dei Comitati provinciali delle Federazioni sia fondamentale per l'attività sportiva scolastica, per l'organizzazione dei Giochi della Gioventù, per i giochi sportivi studenteschi, per tutto quello che riguarda la gestione e l'alfabetizzazione motoria delle scuole elementari, per l'organizzazione di corsi di formazione, per gli sportelli di consulenza gratuiti per le società e le associazioni sportive.
Ripeto, potrei andare avanti a lungo perché l'attività di questi CONI provinciali è varamento lodevole e credo che la Giunta regionale debba sollecitare il Ministero dello Sport e il Parlamento perché in questa riforma non vengano penalizzati soprattutto i territori nel sostegno e nella promozione dello sport e dell'Associazionismo sportivo locale.
Credo, infatti, che l'abbandono da parte questi settori, soprattutto in territori molto piccoli, possa creare gravi difficoltà alle famiglie, agli sportivi e a tutti coloro che interpretano lo sport veramente come un messaggio e una scuola di vita necessitante sostegno e tutela. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Passiamo all'illustrazione della mozione n. 721, "Appello al CONI a tutela dello sport di base", presentata dai Consiglieri Marinello Angeleri, Carossa, De Magistris, Gregorio e Tiramani.
La parola al Consigliere Marinello per l'illustrazione.



MARINELLO Michele

Grazie, Presidente.
Si tratta di una mozione molto simile a quella che la collega Motta ha appena illustrato. Noi non siamo affezionati ai Comitati provinciali del CONI per il semplice motivo che riteniamo che una struttura di questo genere debba essere mantenuta ad un livello provinciale, ma siamo preoccupati per lo smantellamento delle strutture provinciali del CONI per quello che verrebbe a mancare nell'ipotesi in cui le strutture provinciali del CONI non potessero più operare.
I Comitati provinciali del CONI, infatti, si occupano dello sviluppo di una serie di progetti, alcuni dei quali sono stati appena elencati dalla Consigliera Motta, che sono importanti nell'ottica di alfabetizzazione motoria, soprattutto delle giovani generazioni e dei nostri bambini. Sono progetti nei quali, tra l'altro, gli Enti locali e il settore pubblico hanno investito tanto, perché qui stiamo parlando dell'ABC dello sport e della necessità assoluta di affiancare agli insegnanti delle scuole dell'obbligo degli istruttori qualificati che siano in grado di dare qualcosa in più in termini di conoscenza dello sport e delle varie discipline a tutti i nostri ragazzi.
Questo, allora, è l'elemento per cui ci sentiamo obbligati a difendere la struttura del CONI per com'è organizzata oggi, con i Comitati provinciali. Qui abbiamo il vertice che "scioglie" la base, senza tener presente che quella base è una base che si muove totalmente, o quasi totalmente, a livello di volontariato. Questo aspetto va sottolineato perché se la riorganizzazione interna del CONI prevedesse l'eliminazione dei Comitati provinciali per motivi di costi o per la necessità di ridurre le spese di strutture troppo pesanti dal punto di vista economico, si potrebbero fare dei ragionamenti; ma se la ristrutturazione del CONI passa attraverso la soppressione dei Comitati provinciali e questi, almeno nelle nostre zone Regioni - e sottolineo almeno nelle nostre zone, nelle nostre Regioni - sono Comitati che si muovono su base quasi totalmente volontaria allora diventa difficile giustificare un'azione di questo tipo.
Il CONI è un organismo che vede, in Piemonte, circa 4.800 società affiliate: stiamo parlando di 26.500 dirigenti, di 17.400 tecnici, di 7.800 ufficiali di gara; stiamo parlando di una realtà importantissima, di una realtà economicamente quantificata in un valore che si aggira intorno ai 170 milioni di euro annui, per l'attività di volontariato messa in campo dagli uomini e dalle donne che operano per il CONI e le sue Federazioni.
Al Presidente Petrucci ho già scritto, in qualità di Presidente della VI Commissione che ha la delega allo sport, e abbiamo già interessato l'Assessore Cirio. Riteniamo che un'espressione unanime del Consiglio regionale su una tematica come questa rappresenti un segnale importante che speriamo possa essere replicato anche in altre Regioni.
Lo ripeto e chiudo: riteniamo che questa politica di riorganizzazione del CONI, infatti, parta da presupposti sbagliati e si muova attraverso scelte altrettanto sbagliate. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cursio per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 686.



CURSIO Luigi

Grazie, Presidente.
Chi ha fatto sport non può che fare delle amare considerazioni su questa autoriforma. Non ci si scandalizza per l'autoriforma, ma per il metodo o per le nascoste intenzioni, cioè quelle di smantellare un sistema scomodo ai grandi dirigenti nazionali. Anche secondo i colleghi che hanno proposto ordini del giorno a tutela dello sport di base, va contrapposta una dura reazione.
Vorrei solo aggiungere, rispetto a quanto detto dai precedenti due interventi, che lo sport è socialità, è partecipazione, è solidarietà, è scuola, è integrazione, è sanità, è benessere ed è anche formazione coscienza civile e rispetto dei compagni di gioco.
Ritengo, quindi, che lo sport in sé non sia solo attività motoria, ma qualcosa che va ben oltre. Potremmo anche spingerci a dire che va a rafforzare la coesione sociale.
Tra l'altro, non si comprende la ragione di smantellare un sistema che in fin dei conti, non ha un costo, perché la stragrande maggioranza delle persone che vi operano lo fanno a titolo gratuito, anzi, il più delle volte sono ex professionisti o ex atleti che mettono a disposizione la loro grande professionalità.
Non si comprende, quindi, perché non si debba attingere a tale professionalità e a tale forma di volontariato, che a volte può anche essere un'attività manageriale vera e propria.
Devo anche dire che, in questi anni, il CONI provinciale, oltre alle funzioni prima citate, ha anche favorito lo sport nelle nostre province, a volte integrando e a altre sostituendo l'attività sportiva scolastica. Cito solo alcuni esempi: giochi sportivi studenteschi, giochi della giovent l'alfabetizzazione motoria, che in alcuni soggetti diventa un elemento di recupero notevole, quindi di integrazione.
Per queste e per altre ragioni, chiediamo come mai si voglia smantellare un sistema che ha funzionato, anzi, mi permettono di aggiungere che probabilmente andava implementato. Se facciamo sempre i soliti paragoni, rispetto ai Paesi del centro-nord europeo siamo carenti.
Chiedo alla Giunta, e al Presidente in primis, di volersi impegnare presso Petrucci, o presso chi vuole smantellare questo sistema, affinch invece venga rafforzato e riorganizzato.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Giunta regionale.
La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Il parere della Giunta è favorevole su tutti e tre gli atti di indirizzo, in quanto si sta già lavorando in questa direzione.
L'Assessore Cirio sta già lavorando sui tavoli nazionali per fare in modo che il ruolo regionale e il ruolo territoriale siano più rappresentati nelle istanze.
Essendo tutti e tre i documenti più o meno indirizzati verso questa finalità, esprimiamo parere favorevole sui tre ordini del giorno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Leardi, che interviene in qualità di Consigliere.



LEARDI Lorenzo

Grazie, Presidente.
Prima di votare questi documenti, che chiaramente condivido e su cui non escludo di aver apposto la mia firma (anche se ho difficoltà a riconoscerla), vorrei fare alcune considerazioni.
Non metto in dubbio che l'Assessore Cirio stia lavorando per verificare le criticità, però mi risulta che la Giunta nazionale del CONI, dal momento che questi ordini del giorno sono del marzo 2012, nel frattempo abbia già deliberato.
Se è vero che la Giunta del CONI ha già deliberato, forse questi documenti sono un po' datati, stante il fatto che, intanto, non vi è nessuna cancellazione dei CONI provinciali - questo è quello che mi risulta perché le sedi rimarranno, tutta l'attività delle federazioni farà capo ai CONI provinciali e vi sarà un referente provinciale. Mancherà solo l'autonomia economica.
Cosa significa questo? Significa che i vari CONI provinciali dovranno in qualche modo fare riferimento, per l'attività che non attiene alle singole federazioni, a livello regionale, perché le singole federazioni svolgeranno la propria attività in modo continuo come hanno sempre fatto.
Se quello che mi è stato detto corrisponde effettivamente alla delibera del CONI nazionale, peraltro avallata da gran parte dei CONI provinciali, tutta questa riforma, che inizialmente anch'io non vedevo bene, ma forse si pu anche condividere perché, mantenendo un referente provinciale, lascia ai vari CONI provinciali l'autonomia di decidere iniziative da portare avanti nell'anno in corso.
Per questo motivo, prima di dare un parere positivo a degli atti di indirizzo che quando sono stati presentati avevano sicuramente una propria ratio, vorrei capire quali sono state le decisioni a livello nazionale, non di un Ente estraneo, ma della stessa Giunta nazionale del CONI.
Prima di dare un giudizio più completo sulla riforma generale dei CONI rispetto alla quale ognuno di noi farà le proprie valutazioni, sarebbe opportuno conoscere le nuove disposizioni. La mia valutazione è che il CONI è un ente assolutamente fondamentale per lo svolgimento dell'attività motoria.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Credo che sia utile, arrivati al punto in cui siamo, votare i documenti, visto che mi pare esserci un parere unanime. Sarebbe utile che in Commissione l'Assessore ci relazionasse sullo stato dell'arte.
paradossale che in una stagione nella quale, mai come questa volta, abbiamo tanti parlamentari, tanti Consiglieri regionali e tante persone impegnate nelle Istituzioni che si richiamano ad una idea di federalismo pratico, nei fatti si rischi di andare in una direzione esattamente opposta in cui dovendo semplificare, smantelliamo la periferia mantenendo intatto il centro.
Chiuso l'inciso, sarei felice se le scelte fossero andate in un'altra direzione, ma ne approfitto per porre una questione.
Abbiamo molti ordini del giorno e molte interrogazioni che a volte stazionano per mesi e arrivano in discussione a "babbo morto".
Credo varrebbe la pena di trovare la modalità, da una parte, per richiedere alla Giunta che rispetti l'obbligo che vi sarebbe, senza sanzione, di rispondere entro 30 giorni alle interrogazioni, dall'altra di calendarizzare in tempi utili la discussione sui temi.
Cito un dato: avevo presentato ormai sei mesi fa un ordine del giorno sulle energie rinnovabili, in vista della predisposizione di un regolamento nazionale su cui la Regione doveva prendere posizione, il Quinto Conto Energia.
Ora, sul Quinto Conto Energia la settimana scorsa è stato emanato il decreto. L'ordine del giorno rimane come atto di indirizzo politico, ma quest'Aula non l'ha mai preso in considerazione e, come questo, decine di interrogazioni ed ordini del giorno.
Credo che varrebbe la pena trovare una modalità attraverso la quale non lasciare stazionare fino a morte naturale proposte che provengono dal Consiglio. Grazie.



PRESIDENTE

Per quanto attiene alle interrogazioni e interpellanze, ne parliamo spesso alla Conferenza dei Capigruppo, e lei lo sa, visto che è stato lungamente Assessore. Purtroppo, quando si prende un certo livello, diventa difficile smaltire la giacenza.
La Giunta ha dato altresì disponibilità anche a rispondere per iscritto, poi non sempre questo è possibile; inoltre, con l'istituto del question time, mi pare che, rispetto alle passate legislature, la problematica si sia un po' risolta.
Per gli ordini del giorno è più complicato. Proprio oggi, sul sito del Consiglio regionale è stato pubblicato il monitoraggio degli ordini del giorno.
Ad oggi, ne sono già stati presentati 827, di cui 204 approvati, 208 respinti, 53 ritirati, 13 dichiarati irricevibili e sei superati. Il problema sono i 343 non esaminati.
Essendoci dieci minuti per l'illustrazione, dieci minuti per la replica e nella discussione generale dieci minuti per ciascuno dei Consiglieri che intende intervenire - oggi abbiamo risparmiato solo la dichiarazione di voto - se ci sono ordini del giorno come quelli dibattuti stamattina, con tutta la buona volontà, o facciamo Consiglio tutti i giorni compreso sabato e domenica oppure, come il Presidente ha cercato sommessamente di proporre alla Giunta per il Regolamento, dobbiamo introdurre una procedura per la discussione un po' più celere, magari con tre minuti di intervento, in modo che nello stesso tempo si possa affrontare più atti di indirizzo.
Lo vedremo nella sede opportuna.
In ogni caso, ho voluto precisare, perché ritenevo che il tema posto all'attenzione della Presidenza e dell'Aula dal Consigliere Taricco fosse rilevante.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cursio; ne ha facoltà.



CURSIO Luigi

Grazie, Presidente.
Come non accogliere favorevolmente questa proposta partita dal collega Taricco? Renderebbe anche più giustizia, altrimenti si deve credere che la giustizia la si dovrà trovare altrove.
Si potrebbe anche fare un discorso legato ai numeri degli ordini del giorno presentati, perché ad esempio quello del quale ho discusso è stato presentato il 20 marzo.
Inoltre, volevo rispondere al collega Leardi, perché a meno di cambiamenti dell'ultima ora, a livello nazionale si è deciso l'azzeramento dei Comitati provinciali e non se ne capisce la ragione. I Comitati provinciali sono stati azzerati, a meno di chiarimenti dell'ultima ora. Non che una riforma non fosse necessaria, anzi probabilmente se concentrata nel favorire e nello sviluppare lo sport, probabilmente sarebbe stata anche bene accolta.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, procediamo con la votazione degli atti di indirizzo.
Indìco la votazione nominale sulla mozione n. 690, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte Premesso che lo sport, oltre a costituire elemento essenziale nel benessere psico-fisico della persona, rappresenta un importante veicolo di diffusione dei più alti valori della socialità, della solidarietà, dell'integrazione, del rispetto e della coscienza civica. Per queste ragioni va difeso come investimento per la coesione della società e va tutelato il futuro dell'associazionismo sportivo ad ogni livello e delle organizzazioni finalizzate a promuoverne la pratica i Comitati territoriali del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) sono struttura fondamentale per l'attuazione delle finalità sopra richiamate, poiché, in applicazione dell'articolo 2 dello Statuto del CONI organizzano e promuovono lo sport sul territorio costituendo il punto di riferimento più vicino ai praticanti veri, in stretto dialogo con le scuole e gli enti locali considerato che gli organi di governo del CONI nazionale hanno annunciato unilateralmente l'autoriforma delle strutture territoriali prevedendo la cancellazione dei Comitati Provinciali. Tale riforma nasce dalla proposta avanzata a novembre 2011 in Consiglio Nazionale del CONI con la motivazione di risparmiare risorse economiche nell'attuale momento di crisi alcune federazioni avrebbero già ricevuto mandato di sciogliere le loro organizzazioni provinciali entro la prossima estate, accentrando ruoli funzioni e risorse valutato che i Comitati provinciali sottolineano come la riforma delle strutture territoriali sarebbe stata avviata senza un adeguato confronto democratico e partecipazione della base, mettendo a repentaglio anche le Federazioni Sportive Provinciali e l'associazionismo di base, il cui valore sociale è risorsa fondamentale che si sviluppa proprio attorno alle strutture ed alle attività sul territorio dei comitati Provinciali con la cancellazione delle strutture provinciali del CONI, con le loro sedi e le loro attività, solo alcune Federazioni maggiormente strutturate sarebbero in grado di continuare l'attività, mentre per tutte le altre federazioni, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva ed Associazioni Benemerite, inizierebbe una fase di rapido e progressivo sgretolamento venendo a mancare ogni punto di riferimento e tutela oltre a sedi a cui fare riferimento e dove riunirsi constatato che la presenza dei Comitati Provinciali del CONI e delle Federazioni è fondamentale, tra l'altro, per il supporto che offre all'attività sportiva scolastica, specialmente nell'organizzazione di Giochi della Giovent Giochi Sportivi Studenteschi, Giocosport e nella gestione dell'Alfabetizzazione Motoria nelle scuole elementari, oltre all'organizzazione di corsi di formazione, sportelli per la consulenza gratuita alle società ed associazioni sportive i Comitati Provinciali si basano sul volontariato non comportando costi ma determinando un rilevante valore aggiunto in termini di servizi manageriali e professionali, grazie alle sinergie ed alle esperienze che intessono sul territorio locale in Piemonte, con oltre 4800 società operative sul territorio, il Censis ha calcolato che il volontariato sportivo generi un valore vicino ad i 170 milioni di euro invita la Giunta regionale ad avviare una responsabile riflessione sul nuovo ruolo che le autonomie locali e la Regione Piemonte devono assumere nel sostenere e promuovere lo sport e l'associazionismo sportivo locale come servizio sociale necessario per la coesione della società impegna la Giunta a sollecitare il Ministero dello Sport ed il Parlamento affinché promuovano un organico processo di riforma di tutto il Comitato Olimpico Nazionale Italiano come prima fase di una necessaria ed imprescindibile riforma dello sport in Italia ad aprire un confronto con i Comitati Regionale e Provinciali del CONI sugli effetti della riforma proposta, anche in relazione ai programmi di sostegno che la Regione può assumere in collaborazione con le strutture territoriali CONI e gli Enti Locali".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 33 Consiglieri votanti 31 Consiglieri hanno votato SÌ 31 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 721, il cui testo recita: "Premesso che Gli organi di governo del CONI, Ufficio di Presidenza, Consiglio Nazionale e Giunta Nazionale, hanno annunciato senza un adeguato confronto democratico e partecipazione della base, un'autoriforma delle strutture territoriali che comporta l'azzeramento dei Comitati Provinciali: una visione dirigista e centralista che rischia di far saltare anche le Federazioni Sportive Provinciali e l'associazionismo di base, il cui valore sociale è risorsa fondamentale che si sviluppa proprio attorno alle strutture ed alle attività sul territorio dei comitati Provinciali. Così operando 'il vertice scioglie la base' popolare ed associativa, al cui servizio operano le sovrastrutture organizzative sul principio della sussidiarietà: è il territorio provinciale la dimensione sulla quale vivono i praticanti; su questa estensione i servizi e le strutture operano per loro, nel posto più vicino in economicità di gestione.
Valutato che Non ha senso dare un'importanza assoluta e vitale ai risultati legati alla partecipazione alle Olimpiadi se contestualmente si smantella la partecipazione sportiva di base, il dilettantismo, il carattere popolare di una pratica diffusa, l'identità di un movimento sportivo che ha sempre costruito dal basso anche le eccellenze olimpiche e le visibilità internazionali di grande effetto mediatico ed organizzativo. Lo spirito olimpico si sviluppa se si valorizza il suo fondamento che è nella partecipazione popolare.
Lo sport è socialità, partecipazione, solidarietà. E' scuola, integrazione sanità, benessere, rispetto e coscienza civica: per questo va difeso come investimento alla coesione della società e ne va garantito il futuro con maggiore certezza per l'impegno dell'associazionismo, delle federazioni dei Comitati Provinciali del CONI, del mondo del volontariato, orgoglio e risorsa della comunità nazionale.
Comitati territoriali del CONI sono struttura fondamentale per organizzare e promuovere sport sul territorio, più in prossimità dei praticanti veri in stretto dialogo con le scuole e gli enti locali, punto di riferimento delle Federazioni e delle società, luogo di formazione di importanti esperienze associative e di volontariato, al cui servizio il CONI dovrebbe operare senza mantenere insostenibili privilegi e costi da verticismi di casta autoreferenziale.
giorno che non dovessero più esistere le strutture provinciali del CONI con le loro sedi e le loro attività, solo alcune Federazioni, quelle più strutturate, saranno in grado di continuare l'attività, mentre per tutte le altre Federazioni, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva ed Associazioni Benemerite, inizierà una fase di rapido e progressivo sgretolamento non avendo più punti di riferimento e tutela, e tanto meno una sede a cui fare riferimento e dove riunirsi. Già in questi ultimi tempi si registra che alcune Federazioni hanno ricevuto l'ordine di sciogliere le loro organizzazioni provinciali entro l'estate, accentrando ruoli, funzioni e risorse.
La presenza dei CONI Provinciali e delle Federazioni è fondamentale, tra le altre cose, come supporto all'attività sportiva scolastica come Giochi della Gioventù, Giochi Sportivi Studenteschi, Giocosport ed in particolare modo all'Alfabetizzazione Motoria riservata alle scuole elementari, oltre alle numerose iniziative locali come l'organizzazione dei corsi di formazione, gli sportelli per la consulenza gratuita alle società ed associazioni sportive ed alle amministrazioni locali, le feste provinciali dello sport, la valorizzazione delle eccellenze del territorio. I Comitati Provinciali agiscono tutti su base volontaria: non solo non costano nulla ma determinano un rilevante valore aggiunto in servizi manageriali e professionali, grazie alle sinergie ed alle esperienze che intessono sul territorio locale. Il volontariato sportivo è anche un valore economico. In Piemonte, con oltre 4800 società operative, il CENSIS ha calcolato che il volontariato genera un valore vicino ad i 170 milioni di euro, considerando che in ciascuna associazione o società sportiva operano mediamente una decina di volontari, tra dirigenti, allenatori, accompagnatori con almeno 350 ore annue da ciascuno dedicate e valutando che ogni ora di 'lavoro' vale almeno 10 euro. Il lavoro svolto dalle Società ed Associazioni sportive è enormemente superiore a quanto si vorrebbe tagliare sui comitati, perdendo però il tutto. Su queste riconosciute dimensioni di funzione sociale diffusa, l'autonomia e la serenità degli operatori (in Piemonte abbiamo 26.500 dirigenti, 17.400 tecnici, 7.800 ufficiali di gara), di quello che si configura come una sorta di servizio civile richiedono la collaborazione ed rispetto delle Istituzioni, che siano ad essi accanto in un compito di sussidiarietà. Occorre invertire la tendenza: da un atteggiamento complessivo che progressivamente frena strutture associazioni e persone, che disinteressatamente vi operano, ad un riconoscimento di valore sociale che questo impegno garantisce, dando certezza di programmazione e cammino di fiducia al futuro dello sport.
Il mondo associativo che sostiene la pratica sportiva dilettantistica consapevole del particolare momento di crisi socio economica che chiede più coesione ed impegno, si rende disponibile ad avviare un ampio processo riformatore di strutture e concezioni che coinvolga il rapporto tra società ed Istituzioni per la salvaguardia della funzione sociale e formativa dello sport.
Le tante società ed associazioni sportive piemontesi che tanto si prodigano per la diffusione dello sport come valore sociale meritano di essere sostenute dalla Regione Piemonte ed aiutate, anche con nuovi interventi che compensino i tagli della struttura CONI, nel continuare ad avviare percorsi educativi e partecipativi.
Considerata la lettera inviata al Presidente del CONI, dott. Giovanni Petrucci, a firma del Presidente della VI Commissione (Cultura, Istruzione, Sport, Politiche Giovanili, Cooperazione) Michele Marinello, che ribadisce la funzione fondamentale che le strutture periferiche del CONI garantiscono alla cittadinanza, anche a fronte di onerosi investimenti che gli Enti Locali hanno dedicato negli anni alla diffusione dello sport, credendo fortemente nel soggetto che oggi vorrebbe centralizzarsi rimuovendo le sue estensioni provinciali.
Il Consiglio Regionale impegna la Giunta Regionale a rivolgere un preoccupato e sollecito invito al Ministero dello Sport ed al Parlamento per un indirizzo di correzione e di nuovo impegno che, nella salvaguardia dell'autonomia dello sport e su principi di sussidiarietà e federalismo, promuova un organico processo di riforma di tutto l'Ente, primo tassello di una necessaria ed imprescindibile più ampia riforma dello sport.
Ad assumere ed avviare una responsabile riflessione sul nuovo ruolo che le autonomie locali e la Regione Piemonte devono assumere nel sostenere e promuovere lo sport e l'associazionismo sportivo locale come servizio sociale necessario per la coesione della società e la sua riqualificazione formativa.
Ad aprire un confronto con il Comitato Regionale ed i Comitati Provinciali del CONI del Piemonte, rispettoso dell'autonomia dello sport, sugli effetti della cosiddetta autoriforma anche in relazione ai programmi di sostegno che la Regione Piemonte può assumere in collaborazione con le strutture territoriali CONI e gli Enti Locali".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 33 Consiglieri votanti 31 Consiglieri hanno votato SÌ 31 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 686, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale Premesso che: il CONI ha annunciato, senza un adeguato confronto, un'autoriforma delle sue strutture territoriali che comporta l'azzeramento dei Comitati provinciali dimostrando una visione dirigista e centralista che rischia di far saltare anche le Federazioni provinciali e l'associazionismo sportivo di base, il cui valore sociale è risorsa fondamentale che si sviluppa sul territorio proprio attorno alle strutture e alle attività dei Comitati provinciali così operando 'il vertice scioglie la base' popolare ed associativa, al cui servizio operano le sovrastrutture organizzative sulla base del principio di sussidiarietà. E' il territorio provinciale la dimensione sulla quale vivono i praticanti; su questa estensione territoriale i servizi e le strutture operano in economicità di gestione.
Considerato che: lo sport è socialità, partecipazione, solidarietà; è scuola, integrazione sanità, benessere, rispetto e coscienza civica ragion per cui va difeso come investimento alla coesione della società e ne va garantito il futuro con maggiore certezza per l'impegno nell'associazionismo delle Federazioni dei Comitati Provinciali del CONI, del volontariato, orgoglio e risorsa della comunità nazionale i Comitati territoriali sono struttura fondamentale per organizzare e promuovere sport sul territorio, in prossimità dei praticanti veri, in dialogo con le scuole e gli enti locali, punto di riferimento delle federazioni e delle società, luogo di formazione di importanti esperienze associative e di volontariato, al cui servizio il CONI dovrebbe operare senza mantenere insostenibili privilegi e costi dell'apparato centrale. Se non esistessero più le strutture provinciali del CONI (attività e sedi) solo alcune federazioni più strutturate sarebbero in grado di continuare l'attività, mentre per tutte le altre federazioni, discipline sportive associate, enti di promozione, associazioni benemerite inizierebbe una fase di rapido e progressivo sgretolamento non avendo più punti di riferimento e di tutela e, tanto meno, una sede dove riunirsi. Già in questi giorni si registra che alcune federazioni hanno ricevuto l'ordine di sciogliere le loro organizzazioni provinciali entro giugno, accentrando ruoli, funzioni e risorse la presenza dei CONI Provinciali e delle Federazioni è fondamentale, tra l'altro, come supporto all'attività sportiva scolastica (Giochi Sportivi Studenteschi, Giochi della Gioventù, alfabetizzazione motoria) oltre alle numerose iniziative locali come organizzazione di corsi di formazione sportello per consulenza gratuita alle società sportive, feste provinciali dello sport, valorizzazione delle eccellenze del territorio i Comitati Provinciali agiscono tutti su base volontaria: non solo non costano nulla, ma determinano un rilevante valore aggiunto in servizi manageriali e professionali, grazie alle sinergie e alle esperienze che si intessono sul territorio locale. Il valore del lavoro svolto dalle società sportive è enormemente superiore a quanto si verrebbe a risparmiare tagliando sui Comitati su queste riconosciute dimensioni di funzione sociale diffusa, l'autonomia e la serenità degli operatori di quello che si configura come un servizio civile richiedono la collaborazione ed il rispetto delle Istituzioni.
necessario invertire la tendenza : da un atteggiamento complessivo che progressivamente, frena strutture, associazioni e persone, che disinteressatamente prestano la propria opera, ad un riconoscimento del valore sociale che quest'impegno garantisce, dando certezza di programmazione al futuro dello sport.
Ritenuto che: il mondo associativo che sostiene la pratica dello sport dilettantistico preso atto del particolare momento di crisi socio-economica che richiede più coesione e impegno, debba rendersi disponibile ad avviare un ampio processo riformatore di strutture e concezioni che coinvolga il rapporto tra società ed Istituzioni per la salvaguardia della funzione sociale e formativa dello sport le società sportive del Piemonte, che tanto si prodigano per la diffusione dello sport come valore sociale, meritano di essere sostenute dalla Regione ed aiutate, anche con nuovi interventi che compensino i tagli della struttura CONI, al fine di poter continuare ad avviare percorsi educativi e partecipativi impegna la giunta regionale in persona del suo Presidente e degli Assessori competenti ad attivarsi presso il Ministero dello Sport ed il Parlamento affinché si promuova un organico processo di riforma del CONI nel suo complesso ad assumere ed avviare una responsabile riflessione sul nuovo ruolo che le autonomie locali e la Regione Piemonte devono avere nel sostenere e promuovere lo Sport e l'associazionismo sportivo locale inteso come servizio sociale necessario per la coesione della società ad aprire un confronto con i Comitati Regionali e Provinciali del CONI sugli effetti che la cosiddetta autoriforma potrà avere anche in relazione con i programmi di sostegno allo sport realizzati dalla Regione Piemonte".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 33 Consiglieri votanti 31 Consiglieri hanno votato SÌ 31 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.05)



< torna indietro