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Dettaglio seduta n.248 del 10/07/12 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(Alle ore 10.00 il Presidente Cattaneo comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(Alle ore 10.30 il Presidente Cattaneo comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.00)



(La seduta ha inizio alle ore 11.00)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento: Assestamento di bilancio

Proposta di deliberazione n. 213, inerente a "Assestamento di bilancio di previsione per l'anno finanziario 2012 del Consiglio regionale" (iscrizione all'o.d.g.)

Argomento:

PRESIDENTE


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione. Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Se l'Aula acconsente, chiedo di iscrivere, prima del punto 3) all'o.d.g., l'assestamento di bilancio del Consiglio regionale, licenziato dalla Commissione in cui è stato dibattuto ed approvato. L'assestamento ricomprende la proposta, che è stata evidenziata, relativa all'istituzione di un capitolo per il Comitato per la legislazione, in quanto l'approvazione dell'assestamento ci darebbe finalmente la possibilità di onorare il trasferimento alla Giunta per la questione delle borse di studio e quant'altro.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

L'o.d.g. così come modificato è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i verbali delle sedute del 26 e 28 giugno 2012.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bresso, Casoni, Comba, Cota, De Gregorio, De Magistris e Motta Massimiliano.
Il numero legale è 27


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 2 e 3 luglio 2012.


Argomento:

d) Variazioni al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2012


PRESIDENTE

Informo che la Giunta regionale, in data 27 giugno 2012, ha trasmesso per comunicazione al Consiglio, in ottemperanza al comma 7 dell'articolo 24 della legge regionale n. 7/2001, "Nuovo ordinamento contabile della Regione Piemonte", una deliberazione datata 29 maggio 2012.
Tale comunicazione è a disposizione dei colleghi Consiglieri presso l'Ufficio Aula.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione del Senatore a vita Sergio Pininfarina


PRESIDENTE

Colleghi Consiglieri, è scomparso il 3 luglio scorso a Torino il Senatore a vita, ingegner Sergio Pininfarina, figura altamente rappresentativa del mondo dell'industria italiana. Tra i numerosi incarichi ricoperti, è stato Presidente della Confindustria dal 1988 al 1992, nel Consiglio di amministrazione della Ferrari e ha guidato la delegazione italiana nella Commissione italo-francese per l'Alta Velocità. Parlamentare europeo dal 1979 dal 1988, nel settembre 2005 è stato nominato Senatore a vita dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
Il Senatore Sergio Pininfarina ha rappresentato una delle migliori immagini dell'Italia nel mondo sia per le sue capacità imprenditoriali che per il suo impegno sociale.
La Regione Piemonte ha partecipato in forma ufficiale alla camera ardente e alle esequie celebrate venerdì 6 luglio a Torino.
Alla moglie Giorgia, ai figli Paolo e Lorenza e ai nipoti desidero rinnovare, a nome dell'Assemblea regionale, le più sentite condoglianze e i sensi della nostra solidarietà e vicinanza.
Invito i presenti ad osservare un minuto di silenzio in memoria del Senatore Sergio Pininfarina.



(L'Assemblea, in piedi osserva un minuto di silenzio)


Argomento: Assestamento di bilancio

Esame proposta di deliberazione n. 213, inerente a "Assestamento di bilancio di previsione per l'anno finanziario 2012 del Consiglio regionale"


PRESIDENTE

Colleghi, come preannunciato, dobbiamo affrontare preliminarmente la proposta di deliberazione n. 213, "Assestamento di bilancio di previsione per l'anno finanziario 2012 del Consiglio regionale", di cui al punto 2) bis all'o.d.g.
Ricordo che il testo è stato licenziato dalla Commissione e che all'interno del testo è stata recepita la richiesta (poi formalizzata con un emendamento) di istituire un capitolo per finanziare le attività del Comitato per la legislazione del Consiglio regionale.
Non essendovi richieste di intervento, passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 213, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni - Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

Esame proposta di deliberazione n. 211, inerente a "Istituzione di un Tavolo di Concertazione per la revisione della legge regionale statutaria della legge elettorale e dei provvedimenti collegati, della legislazione inerente i Gruppi consiliari e lo status di Consigliere regionale"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame della proposta di deliberazione n. 211 dell'Ufficio di Presidenza, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Tale proposta, della quale abbiamo ampiamente parlato anche in una delle ultime riunioni dei Capigruppo, prevede di istituire un Tavolo di concertazione per la revisione della legge regionale statutaria, della legge elettorale e dei provvedimenti collegati, della legislazione inerente ai Gruppi consiliari e lo status di Consigliere regionale.
In sostanza, si tratta dell'istituzione di un Tavolo sul quale lavorare per fare le verifiche delle convergenze su alcune proposte e tematiche ricomprese nel titolo; in particolare, si propone di istituire un Tavolo di concertazione per la revisione delle materie, al fine di individuare le finalità, che sono l'elaborazione di proposte di modifica ai testi di legge regionale statutaria e di leggi in materie contenute nel titolo, da sottoporre alla Commissione consiliare permanente competente per materia ispirate ad un modello istituzionale più economico ed efficiente anche arrivando ai necessari confronti con la società piemontese e le sue istituzioni.
La modalità del Tavolo dà la possibilità, in tempi abbastanza ristretti, di verificare i temi sui quali si potrà registrare un'ampia convergenza, in modo da assegnarli poi all'iter normale per le modifiche della legislazione statutaria e ordinaria che si ritenessero necessarie.
Questo perché? Perché la I Commissione - anche il Presidente Burzi l'ha più volte rilevato e l'ha condiviso alla Conferenza dei Capigruppo - è sostanzialmente molto impegnata per la legislazione ordinaria e poi arriveranno, nelle varie fasi dell'anno, a partire già dalle prossime settimane, provvedimenti importanti che riguardano la finanza regionale.
Di conseguenza, l'istituzione di una Commissione speciale sarebbe quanto meno difficile per due motivi.
Sostanzialmente, non potrebbe garantire a questo organo la gratuità mentre la Conferenza dei Capigruppo ha deciso all'unanimità che i lavori di questo Tavolo di concertazione saranno completamente gratuiti, nel senso che i membri non percepiranno il gettone di presenza.
In secondo luogo, sarebbe sostanzialmente impossibile, ancorché tutti d'accordo, che l'organismo fosse presieduto dal Presidente del Consiglio regionale (anche quest'ultima questione è stata rappresentata nella riunione dei Capigruppo perché le Commissioni speciali, a norma del nostro Regolamento, che non si può interpretare diversamente ma bisogna applicare sono presiedute da un Consigliere espressione della minoranza). Questo Tavolo, non essendo disciplinato dal Regolamento del Consiglio regionale darà la possibilità di fare delle verifiche, delle verifiche immediate sulla convergenza rispetto ad alcuni punti: si immagini, ad esempio, tra i primi, il punto tra i più sentiti, ma anche più dibattuti, che è quello della riduzione del numero dei Consiglieri.
La delibera prevede di determinare che il Tavolo sia coordinato, come prima dicevo, dal Presidente del Consiglio regionale, composto da 25 Consiglieri, in modo da assicurare l'equilibrio tra gli appartenenti ai Gruppi consiliari di maggioranza e di opposizione. Si immaginava 15 e 10 ma c'è la disponibilità, se serve l'aggiustamento di uno o due seggi (chiamiamoli così), di individuare una composizione che possa garantire la partecipazione, ovviamente, da un lato, di tutti i Gruppi e nei Gruppi maggiori anche dell'opposizione, con un numero adeguato di Commissari.
I lavori del Tavolo devono concludersi entro il 31 ottobre 2012. Tale termine, in modo irrituale, è stabilito come prorogabile, ma quanto meno la Presidenza auspica che possa essere ampiamente rispettato.
Come ricordavo precedentemente, l'attività del Tavolo di concertazione non costituisce un costo aggiuntivo per il Consiglio regionale. I partecipanti alle sedute rinunciano volontariamente - questo deve essere chiaro - all'indennità di presenza e di funzione collegata alla partecipazione dei lavori.
Quindi, anche coloro i quali saranno eventualmente eletti Vicepresidenti di questo organismo, non percepiranno, oltre al gettone di presenza, nemmeno l'indennità di funzione prevista per i Vicepresidenti pari al 5% dell'indennità del parlamentare.
Relativamente a questa proposta di deliberazione è stato presentato un emendamento: invito i proponenti a ritirarlo (Consiglieri Biolé, Bono e Negro), in quanto già è previsto che i Consiglieri regionali che volessero partecipare possano farlo. Invece, se lo si vuole specificare, non c'è alcun problema, qualora fosse mantenuto l'emendamento.
Comincerei a dare la parola al collega Biolé, che ha chiesto di intervenire per esprimere la posizione su quest'emendamento.
La parola al Consigliere Biolé.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
La presentazione dell'emendamento deriva dall'intenzione di garantire la possibile presenza, anche solo come uditori, di tutti i Consiglieri.
Ricordo che in una riunione della Conferenza dei Capigruppo - non nella scorsa seduta, ma in quella ancora precedente - era stata ritenuta ottimale una modalità, quella di avere comunque sempre gli stessi Commissari affinché garantire una prosecuzione sciolta e veloce delle discussioni.
Quindi, se, da testo, è garantita la partecipazione, come uditori, a tutti i Consiglieri, l'emendamento viene ritirato.



PRESIDENTE

Sì, lo confermo. Grazie.
Quindi, è chiarito che i Consiglieri non membri di quest'organismo potranno comunque partecipare ai lavori come uditori. Aggiungo che, a norma di Regolamento, potranno anche intervenire, però è auspicabile che i soggetti siano sempre gli stessi, altrimenti tutte le volte dobbiamo ricominciare da capo. Lo dico in modo garbato, ma aderente alla realtà dei nostri lavori.
Chiedo se ci sono interventi su questa proposta di deliberazione.
La parola al Consigliere Carossa.



CAROSSA Mario

Il mio intervento più che altro è volto a richiedere un chiarimento che, forse, è banale, ma, sicuramente, lei potrà darmi una risposta.
Quindi, non esiste l'istituto della supplenza? Relativamente ai 25 Consiglieri che daranno la loro disponibilità e verranno registrati come appartenenti a questa, tra virgolette "Commissione" - sono d'accordo con lei e capisco che ci siano gli stessi Consiglieri, così da evitare di riprendere ogni volta la discussione, come avvenuto in altri casi - volevo capire se c'è la possibilità di applicare l'istituto della supplenza, quindi la sostituzione. Grazie.



PRESIDENTE

Come ho detto precedentemente in presentazione, sostanzialmente, non si può applicare tout court il Regolamento del Consiglio regionale a questo organismo, che peraltro non è nemmeno previsto.
Ritengo occorrerà applicare il buonsenso, anche perché non si pu impedire la cosiddetta "supplenza", ma, al tempo stesso, occorrerebbe veramente, da parte degli stessi soggetti, cercare di essere presenti altrimenti, se vogliamo essere coerenti e realisti, ogni volta si deve ricominciare.
Altresì ricordo che si tratta di un organismo snello, creato appositamente per addivenire ad una proposta legislativa da assegnare alla Commissione competente per l'iter normale, dove, ovviamente, sarà discussa con le procedure previste dal Regolamento del Consiglio regionale.
La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Intervengo molto brevemente, Presidente.
Condivido l'opportunità e l'esigenza circa la continuità dei lavori di questo Tavolo, altrimenti rischiamo, ogni volta, di rimettere in discussione la parte di lavoro già svolta, ma, molto brevemente, vorrei sottolineare una questione.
Credo che con l'atto di questa mattina tutti i Consiglieri regionali e tutti i Gruppi consiliari, sostanzialmente, si impegnino a individuare un punto di equilibrio su temi fondamentali.
Mi rendo conto che non sarà un punto di equilibrio facile, ma di fronte a noi abbiamo sollecitazioni provenienti dalla comunità piemontese, che chiedono al Consiglio regionale di assumere un atto di responsabilità ampio e condiviso, che definisca la possibilità di una revisione delle modalità di composizione del Consiglio e della Giunta; che definisca la possibilità per il Piemonte di dotarsi di una nuova legge elettorale; che affronti tutta una serie di tematiche e che, sostanzialmente, rifletta sulla necessità di ridefinire lo status giuridico ed economico dei Consiglieri regionali.
Mi auguro che l'avvio di questo lavoro, che non sarà facile all'interno del quale ciascuno dovrà, sicuramente, rinunciare ad un pezzetto della propria proposta identitaria, come Gruppo o come Consiglio in nome di un punto di equilibrio che dovremo essere capaci di costruire tutti insieme. Questo atto deliberativo noi non lo concepiamo come l'ennesima volontà di rinviare a qualcos'altro, anziché affrontare questi temi.
Nel corso di questa legislatura regionale, alcuni passaggi concreti sono stati compiuti, ma dal nostro punto di vista molti ne rimangono.
Il Gruppo consiliare del Partito Democratico aderisce a questa proposta che abbiamo anche sollecitato, non nelle forme che, poi, ci sono state rappresentate dall'Ufficio di Presidenza, ma come necessità di costruire punti di convergenza su tematiche importanti e delicate - con la convinzione che tutti coloro che vi faranno parte si assumano una responsabilità politica nell'essere protagonisti della costruzione di un punto di possibile equilibrio.
Ci auguriamo sinceramente - anche perché l'iter successivo non sarà semplice sotto il profilo delle procedure di valutazione del lavoro da parte della Commissione consiliare competente e dell'Aula - che tale Tavolo aiuti questo percorso e non rappresenti, sostanzialmente, un modo per rinviare sine die l'assunzione di questa responsabilità.



PRESIDENTE

Grazie Consigliere Reschigna.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Intervengo soltanto per segnalare da parte mia l'accordo a questa proposta di Tavolo, sperando che si possa addivenire ad una sintesi alta delle proposte avanzate sia da Gruppi consiliari, ma anche provenienti dall'esterno. Tra queste c'è la richiesta di modifica della legge elettorale, che, attualmente, prevede delle distorsioni e delle discrepanze, soprattutto tra le prerogative e i privilegi di chi già siede in Consiglio regionale e coloro che ne sono fuori. Altresì, ci sono istanze attinenti alle modifiche statutarie, non solo nel senso dell'accoglimento spintaneo delle richieste di riduzione del numero dei Consiglieri, ma tese all'aumento e al miglioramento degli istituti della democrazia partecipativa; proprio quest'anno, abbiamo vissuto l'ennesima delusione relativamente alla possibilità di indire il primo referendum abrogativo in Regione Piemonte.
Pertanto, speriamo veramente che da queste delusioni si possa trovare la molla che permetta di superare l'ostacolo - che è falsamente economico essendo un ostacolo politico - e si possa sul serio costruire degli strumenti di partecipazione snelli e fruibili che, quando richiesti e utilizzati dai cittadini, possano davvero essere resi disponibili dalla politica. Ricordo infatti sempre che la sovranità appartiene ai cittadini e al popolo e non agli eletti, che lo sono solo pro tempore.
Chiudo dicendo che, come da accordi, per tutta la giornata richiederei a partire da questa votazione, il voto per appello nominale.



PRESIDENTE

Sì, dovrebbe avanzare la richiesta in merito ad ogni provvedimento, ma mi farò carico di ricordarglielo.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento né dichiarazioni di voto indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 211, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento comunitario

Esame ordine del giorno n. 836 presentato dai Consiglieri Cattaneo, Leardi e Ponso, inerente a "Il Piemonte per la Federazione europea per un'Europa solidale, democratica e federale"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno avente ad oggetto "Il Piemonte per la Federazione europea", presentato dall'Ufficio di Presidenza, di cui al punto 4) all'o.d.g. Si tratta dell'ordine del giorno che ci eravamo impegnati a discutere oggi, collegato alla discussione oggetto della seduta del Consiglio aperto del 2 luglio scorso, dedicata al tema "Il Piemonte per la Federazione europea per un'Europa solidale democratica e federale".
In linea trovate l'ordine del giorno che già vi era stato fatto pervenire. In azzurro, annullate con un tratto orizzontale ma comunque leggibili, trovate le modifiche delle parti di testo che verrebbero tolte e sempre in azzurro, ma in grassetto, quelle che invece verrebbero aggiunte si tratta delle proposte suggerite dal Presidente del Gruppo della Lega Nord Carossa. In rosso, al contrario, l'invito al Presidente del Consiglio e la richiesta al Parlamento nazionale proposti dalla Consigliera Bresso.
Pertanto, nella sostanza, l'ordine del giorno rimane com'era stato fatto pervenire, addirittura precedentemente all'adunanza del 2 luglio.
Il Consigliere Carossa chiede di togliere, dopo la richiesta al Parlamento europeo, le parole "tramite il raddoppio del bilancio europeo con imposte europee e"; di togliere al punto 2) le parole "il rafforzamento dell'unità politica a partire dai Paesi dell'Eurozona, in modo che le decisioni sul piano politico, economico e fiscale siano democratiche ed efficaci"; di aggiungere le parole "la valorizzazione del processo di costituzione delle macroregioni omogenee geograficamente e socialmente come strumento di avvicinamento ad un'Europa dei Popoli, basata sui principi democratici diretti".
Mi sembra di capire che questa proposta sia anche inerente alla discussione che si era fatta, in un Consiglio precedente, in occasione del dibattito sulla regione alpina.
Il Consigliere Carossa chiede altresì di togliere i paragrafi "la convocazione di un'Assemblea/Convenzione costituente composta dai rappresentanti eletti dai cittadini a livello nazionale ed europeo, nonch dei governi e della Commissione europea, con il mandato di elaborare, sulla base del progetto redatto dal Parlamento europeo, una Costituzione federale; la ratifica della Costituzione con un referendum, da tenersi nei paesi che avranno partecipato alla redazione della Costituzione, in modo da fondare sulla volontà popolare l'unione federale degli europei; l'entrata in vigore della Costituzione quando sarà stata ratificata da una maggioranza degli Stati che hanno partecipato alla sua elaborazione rappresentativa della maggioranza dei cittadini".
La Consigliera Bresso chiede invece di aggiungere i paragrafi "invita il Presidente del Consiglio a sostenere analoghe posizioni presso il Consiglio Europeo e presso la Commissione, secondo le rispettive competenze;". Ovviamente, il Presidente è da intendersi quale Presidente del Consiglio dei Ministri.
Inoltre, la Consigliera Bresso propone di aggiungere "richiede al Parlamento nazionale di avviare al proprio interno un dibattito sul federalismo europeo che tenga anche conto del ruolo nel processo di costruzione europea delle realtà substatuali".
Questo è l'ordine del giorno: lo avete a vostre mani in linea; dicevo che con il colore azzurro sono evidenziate le proposte di modifica del Consigliere Carossa e con il colore rosso quelle della Consigliera Bresso.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marinello; ne ha facoltà.



MARINELLO Michele

Presidente, intanto grazie per avermi concesso la parola. Intervengo esclusivamente per motivare la richiesta di modifica dell'ordine del giorno predisposto dall'Ufficio di Presidenza avanzata dal Consigliere Carossa.
Molto serenamente, mi sento di evidenziare che l'ordine del giorno presentato dall'Ufficio di Presidenza, così come strutturato, non pare alla Lega Nord coerente con quanto questo Consiglio regionale e il Presidente della Giunta regionale stanno facendo, nell'ottica di ridefinizione degli equilibri politici dell'Unione Europea.
Mi spiego meglio: noi abbiamo appena svolto un Consiglio regionale in cui abbiamo trattato la materia della macroregione alpina e in cui abbiamo evidenziato che, a nostro avviso, il futuro dell'Unione Europea passa attraverso la ridefinizione degli equilibri secondo l'omogeneità geografica e politica dei territori. Abbiamo evidenziato che, a nostro parere, il modello di Europa che più calza con le esigenze del Piemonte e del Nord Italia è quello di un'Europa dei territori omogenei, un'Europa dei Popoli.
Ci sembra invece che la strutturazione dell'ordine del giorno, così come presentato, non risponda a quel tipo di impostazione, ma sia frutto di un'impostazione - concedetemi la forzatura - che ci porta ad un centralismo europeo che forse non è quello che vogliamo. Mi pare che nel dibattito che c'è stato in Aula sul tema della macroregione alpina tutti abbiano concordato sul fatto che l'impostazione più corretta e più coerente con l'azione politica avviata dal Presidente Cota è proprio quella di ipotizzare un percorso che veda nelle Regioni e nei territori omogenei il fulcro di una nuova Europa. Le nostre modifiche, allora, vanno proprio in questo senso, per dare quel taglio di federalismo, di Europa dei Popoli a un ordine del giorno che ci sembrava un po' distante rispetto a quel tipo di impostazione. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Voglio essere molto chiaro: noi non siamo favorevoli alle proposte di modifica a quest'ordine del giorno che sono state presentate. Confondere un processo - che è non solo inevitabile, ma che dal nostro punto di vista è assolutamente auspicabile - di un rafforzamento dell'unione politica in capo all'Unione Europea e del suo ruolo politico con il tema delle macroregioni mi sembra un modo di mettere insieme due questioni assolutamente inconciliabili.
Peraltro, la debolezza sostanziale con cui l'Europa ha affrontato - ed è stata costretta ad affrontare - la crisi economica che ha coinvolto il mondo intero è sotto gli occhi di tutti noi; la debolezza di un'Europa che è unione monetaria non in grado di rappresentare quegli elementi di unità politica indispensabili per politiche che oggi sono strettamente collegate fra di loro.
Ecco perché quel passaggio dell'ordine del giorno per noi è un passaggio irrinunciabile.
C'è poi il tema delle macroregioni che, all'interno di questo ordine del giorno, però, non ha nessun tipo di attinenza. Il modo attraverso il quale aree territoriali omogenee si organizzano all'interno dell'Unione Europea è un elemento della discussione in atto, ma l'ordine del giorno voglio richiamare l'attenzione dell'Aula su questo punto, a nostro modo di vedere fondamentale - cerca di definire attraverso quali obiettivi è possibile rafforzare l'Unione Europea. È uno degli obiettivi assolutamente irrinunciabili, dal nostro punto di vista. Il dibattito che si sta svolgendo in questi giorni e in queste settimane è quello del rafforzamento dell'Unione Europea sotto il profilo politico.
Cancellare questa dimensione significa rendere assolutamente inutile la discussione che abbiamo fatto nel Consiglio regionale aperto. Confondere questa dimensione con il tema delle macroregioni - che non è attinente al rafforzamento dell'Unione Europea, ma attinente alla capacità degli Stati o di pezzi di territorio di lavorare insieme su tematiche congiunte significa richiamare una questione che, ripeto, non ha nessun fondamento rispetto alle ragioni per cui abbiamo fatto il Consiglio aperto, agli obiettivi che ci sono stati proposti in quell'occasione. Tali ragioni e obiettivi sono racchiusi all'interno del documento che è stato rappresentato in quella seduta e che oggi viene sottoposto alla nostra attenzione.
Noi non accettiamo questo tipo di modifiche se si vuole fare passare un documento che, da parte del Consiglio regionale del Piemonte, contiene questo tipo di prospettiva e questo tipo di messaggio. Da parte nostra significa aprire la discussione in modo assolutamente ampio su questo punto e su questo aspetto.
Gli emendamenti stravolgono il senso dell'iniziativa assunta dal Consiglio regionale aperto e stravolgono l'obiettivo su cui abbiamo ascoltato voci autorevoli durante quella seduta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Molte cose le ha già dette il Consigliere Reschigna che mi ha preceduto, quindi non mi dilungherò molto. La sostanza è questa: non accettiamo che si possa stravolgere completamente, non in dettagli l'ordine del giorno sul quale si era discusso per un'intera seduta di Consiglio regionale. In quella sede erano emerse, in modo chiaro e inconfutabile, tutta una serie di elementi che vengono ad essere stravolti totalmente dalla cancellazione di principi che condividiamo e condividevamo allo stesso modo e che riteniamo non possano essere assolutamente abrogati.
Così come ha detto il Consigliere Reschigna, confondere il discorso delle macroregioni con l'esigenza emersa, a gran voce, di un rafforzamento dell'aspetto politico dell'Europa, mi sembra veramente che non abbia alcun senso. L'abbiamo detto tutti quanti. Si pensava che, almeno sotto un aspetto, l'Europa potesse essere un gigante; invece, anche sotto il profilo economico, oltre che quello politico, è, purtroppo, un nano. Si diceva che era un nano politico e un gigante economico, ma oggi è un nano su tutti e due i fronti.
Noi rifiutiamo assolutamente queste modifiche e riteniamo che si debbano lasciare così come era il contenuto originale dell'ordine del giorno, sul quale abbiamo discusso per un'intera giornata.



PRESIDENTE

Emerge un problema. Prima vorrei chiedere un chiarimento al Consigliere Reschigna. È contrario solo alle modifiche del Consigliere Carossa o anche quelle della Consigliera Bresso?



RESCHIGNA Aldo

A me sembra che le modifiche della Consigliera Bresso siano coerenti con l'ordine del giorno.
Tuttavia, se si vuole evitare di aprire una discussione emendativa e si vuole votare il testo proposto originalmente, non c'è nessun tipo di difficoltà da parte nostra. Quelli della Consigliera Bresso non stravolgono il testo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Mi sembra si stia creando una situazione di stallo ed è un peccato dopo che il Consiglio regionale della scorsa settimana era animato da unanimi sentimenti di un avvicinamento sempre crescente della nostra Regione all'Unione Europa e, anche in prospettiva, ad una collaborazione fra Regioni italiane settentrionali, ma anche straniere.
Mi sembra che i percorsi si stiano un po' divaricando. Chiaramente su queste tematiche sarebbe sempre bello e opportuno che ci fosse unanimità di intenti da parte di tutta l'Assemblea regionale. Prima di dividerci su queste tematiche così importanti e delicate, chiederei una sospensione della votazione dell'ordine del giorno con le modifiche presentate sia da una parte che dall'altra per verificare se, nei prossimi giorni, si riesce a trovare una condivisione e, quindi, se vi è la possibilità di votare un ordine del giorno in maniera unitaria.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Anch'io sono d'accordo a non considerare nessun emendamento. Non perch quelli della Consigliera Bresso non siano coerenti con quanto era stato scritto e con il contenuto della discussione. Si potrebbe non considerare gli emendamenti.
Sulla proposta di conciliazione da parte del Consigliere Pedrale ritengo che non sia possibile continuare a reiterare questo atteggiamento di rinvio di tutte le decisioni, anche quelle politiche più elementari.
Sarebbe un segno di grande debolezza politica, non dell'Europa, ma di questo consesso, rinviare delle decisioni. Si voti, ognuno si assuma le proprie responsabilità e poi si concludano gli argomenti.
Rinviare e fare sempre di tutta l'erba un fascio, non è possibile.



PRESIDENTE

Richiamo l'attenzione dell'Aula.
Se immaginassimo di voler approvare un ordine del giorno con le modifiche del Consigliere Carossa e le modifiche della Consigliera Bresso ne risulterebbe un documento un po' fine a se stesso e un po' incoerente.
Ad esempio, la proposta integrativa della Consigliera Bresso "invita il Presidente del Consiglio dei Ministri a sostenere analoghe posizioni presso il Consiglio europeo e presso la Commissione, secondo le rispettive competenze", e le "analoghe posizioni" sono quelle che intende cancellare il Consigliere Carossa.
Noi abbiamo due strade. La prima è approvare l'ordine del giorno senza gli emendamenti. La seconda è assumere l'impegno di affrontare, al più presto, la discussione e la votazione di altri due atti di indirizzo: il primo sarebbe quello che, eventualmente, il Consigliere Carossa e il suo Gruppo volesse rappresentare, da solo o in concorso con altri, riguardo la questione delle macroregioni, che mi sembra un po' il core che ha ispirato le cancellazioni proposte dal Consigliere Carossa stesso; il secondo sarebbe quello con le modifiche della Consigliera Bresso - mi spiace che oggi non sia presente - ad ulteriore sostegno di questo atto di indirizzo.
Decidiamo insieme cosa fare.
Se siete d'accordo, porrei in votazione, se ci sono le condizioni l'ordine del giorno classico, che è stato elaborato originariamente, che ci è stato fatto pervenire dal Movimento Federalista Europeo, Sezione piemontese, e poi votare, in una prossima seduta di Consiglio regionale quei due ordini del giorno.
Differentemente, o rimandiamo tutto o poniamo in votazione l'ordine del giorno così com'è.
Ha chiesto la parola il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Forse è più opportuno rimandare; dopodiché, se l'Aula, accogliendo la richiesta del Consigliere Buquicchio, vuole andare avanti, noi non abbiamo alcun problema.
Non abbiamo mai avuto problemi ad assumere con un voto le nostre decisioni. Non crediamo nell'Europa così com'è stata finora e come continua ad essere, senza alcun cambiamento.
Non consideriamo realistiche le modifiche descritte da quest'ordine del giorno, rispetto a quello che vorremmo portare avanti, relativamente a cosa significhi l'Europa, a cosa debba diventare l'Europa, secondo il nostro pensiero.
Pertanto - lo anticipo - non voteremo il documento: se lei, Presidente lo pone in votazione, non parteciperemo al voto di quel primo documento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Chiedo che venga messo in votazione il documento originale, anche perché mi sembra che siamo di fronte a visioni inconciliabili. Rinviare di qualche giorno non produrrà la possibilità di trovare dei punti di convergenza. I punti di convergenza possibili deriverebbero solamente dall'annacquamento, e quindi dalla votazione, di un ordine del giorno assolutamente insignificante.
Ritengo che la discussione avvenuta nel Consiglio straordinario ed i pochi passaggi di questa mattina rappresentino con molta nettezza che siamo di fronte a due visioni politiche assolutamente non mediabili tra loro.
Pertanto, rinviare ad altra seduta l'esame dell'ordine del giorno non ci porterebbe da nessuna parte.
Prendiamo atto che su questi temi c'è, all'interno di questo Consiglio regionale, una prospettiva non unitaria.
Preferisco privilegiare, soprattutto in questi tempi, l'elemento della chiarezza degli atti cui il Consiglio regionale è chiamato a prestare attenzione, piuttosto che impegnarci in una sorta di mediazione di tipo linguistico-grammaticale che avrebbe l'unico scopo di produrre un documento senza alcun tipo di significato politico e senza alcun tipo di obiettivo.



PRESIDENTE

Avanzo una proposta: a questo punto, l'ordine del giorno, così come modificato, diventa l'ordine del giorno Carossa. Mi spiace, ma non essendo presente la Consigliera Bresso, occorre che qualcuno faccia proprie le modifiche della collega Bresso, oppure non sarà possibile metterle in votazione.
Pertanto, procederei con la votazione del documento originario; in successione, con la votazione dell'ordine del giorno, così come modificato (con le modifiche in azzurro, per intenderci), del Consigliere Carossa, che a questo punto lo deve sottoscrivere.
La parola al Consigliere Carossa.



CAROSSA Mario

La ringrazio, Presidente.
Per ribadire che il Consigliere Reschigna ha assolutamente ragione: ci sono delle posizioni inconciliabili. Noi non potremmo mai accettare un documento in cui è scritto "e tramite il raddoppio del bilancio europeo con imposte europee".
Quando sento parlare del raddoppio delle imposte europee - lo dico molto chiaramente - mi viene l'orticaria! Non accetteremo mai e non voteremo mai un documento del genere: lo diciamo chiaramente! Ci sono posizioni assolutamente inconciliabili: c'è un partito del raddoppio delle imposte e c'è un partito che, invece, non vorrebbe che le imposte raddoppiassero! Siamo assolutamente d'accordo!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Come dicevo poc'anzi, sarebbe stato auspicabile trovare una comunità d'intenti, su una tematica così importante.
Peraltro, come avevamo già evidenziato nella scorsa seduta del Consiglio regionale, riprendendo quanto ha detto il Consigliere Carossa, il punto del raddoppio delle imposte per finanziare il bilancio europeo ovviamente è un tema che per noi non può essere accettabile.
Poiché i colleghi dell'opposizione intendono mantenere la propria posizione, considerando inutile un approfondimento, attraverso il rinvio di una settimana, al fine di trovare una condivisione cosiddetta bipartisan procediamo con l'esame e la votazione dell'ordine del giorno emendato dal Consigliere Carossa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Se ho inteso bene, il collega Pedrale ha dichiarato che voterà l'ordine del giorno che porta le modifiche del Consigliere Carossa, quello emendato.
Complimenti! Allora, ho inteso perfettamente! Collega Pedrale, non credo che questa posizione sia condivisa dagli europeisti e neanche dal PdL. Capisco che ormai questa maggioranza sia così disfatta che le questioni di principio vengano facilmente sacrificate sull'altare della politica europea, ma un minimo di coerenza tra quello che dite a Roma e quello che dite in Europa e a Torino dovrebbe esserci! Ma forse, pretendere questo dal PdL, in questo momento, è pretendere troppo! Naturalmente, il collega Carossa ciurla nel manico, perché il punto l'oggetto del contendere, collega Pedrale...



(Proteste del Consigliere Carossa)



(Commenti del Consigliere Reschigna)



PRESIDENTE

Per favore! Chiedo scusa, Consigliere Reschigna, mi scusi.
Per favore, lasciamo parlare il Consigliere Ronzani! Lei, collega Ronzani, si rivolga alla Presidenza!



(Proteste dei Consiglieri del Gruppo della Lega Nord)



PRESIDENTE

Per favore, collega Carossa! Per favore! Per favore, collega Carossa e collega Reschigna!



RONZANI Wilmer

Presidente, sono tranquillo!



PRESIDENTE

Per una volta che il collega Ronzani è tranquillo! Per favore!



RONZANI Wilmer

Io sono tranquillissimo...



PRESIDENTE

Lasciamo parlare il collega Ronzani; chi si iscrive, avrà la possibilità di parlare.
Lei, collega Ronzani, per favore, si rivolga alla Presidenza e continuiamo!



RONZANI Wilmer

La guarderò ininterrottamente, Presidente! Non ho dubbi: voglio soltanto che risulti evidente qual è il motivo del contrasto, qual è l'oggetto del contendere, e mi rivolgo anche ai colleghi del PdL.
L'oggetto del contendere non è, caro collega Carossa, il bilancio dell'Unione Europea! Consigliere Pedrale, non prendiamoci in giro! L'oggetto del contendere per quanto ci riguarda, è un emendamento che trasforma la strategia delle macroregioni, che viene vista come l'area sulla quale pensare a politiche unitarie - un qualcosa che va al di là di questa strategia - e le configura anche da un punto di vista statuale.
Questo - vorrei che fosse chiaro - non è il disegno dell'Unione Europea: non lo dice il PD, ma lo dicono le forze europeiste! E io, lì, non ci annovero la Lega; in maniera legittima, ma non ci annovero la Lega!



(Commenti del Consigliere Carossa)



PRESIDENTE

Per favore!



RONZANI Wilmer

Allora, sappiate che di questo stiamo discutendo e non del bilancio europeo! Il collega Carossa dice che se approviamo quest'ordine del giorno capiterà il finimondo! Questo è un alibi: l'oggetto del contendere (è già emerso quando abbiamo discusso l'ordine del giorno) è la forzatura leghista, caro collega Pedrale, che assegna, in maniera strumentale, un ruolo alle macroregioni che nessuno in Europa, se non il Presidente Cota e qualche leghista attribuisce loro.
Collega Pedrale, l'oggetto del contendere è questo!



RONZANI Wilmer

CAROSSA Mario (fuori microfono)



RONZANI Wilmer

una realtà distorta!



RONZANI Wilmer

Se questa è un'impostazione, noi non la condividiamo.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, collega Ronzani.
Scusi, Consigliere Carossa, lei deve farsene una ragione! Quando un Consigliere regionale parla, ha diritto a dire sostanzialmente quello che vuole.
Quindi, invito a riprendere una modalità di confronto corretta. Se quello che dice il collega Ronzani non piace, uno alza la mano dopo, parla e replica, non possiamo fare una discussione come se fossimo al bar altrimenti non ne usciamo più.
Prego.



RONZANI Wilmer

A San Gallo non si sono riuniti i padani, a San Gallo non si sono riuniti quelli che coltivano l'idea di una Padania ancora più grande. A parte che alcune foto erano prese da un'altra parte e non a Sangallo.
"Ho visto della gente che a San Gallo non c'era", diceva il Corriere.
Ma questo lasciamolo stare, perché fa parte della chiacchiera politica.
A San Gallo non si è riunito il mondo di coloro che vogliono fare uno Stato alpino, ma un gruppo di amministratori che stanno correttamente tentando di definire una politica di utilizzo delle risorse europee, che favorisca interventi di natura economica.
Noi prendiamo atto del fatto che il PdL rinuncia a difendere questa idea e non capisco francamente perché. Avremmo voluto che lei mettesse al voto l'ordine del giorno originario.
Prendo atto con rammarico che il PdL, accettando il diktat della Lega accetta un'impostazione che non è quella di una forza autenticamente europeista, ma è un'altra cosa.
Capisco che ormai la discussione perde di vista quella dimensione e diventa francamente un'altra cosa.
Noi ribadiamo: siamo per l'Europa! Siamo per cambiare quest'Europa! E siamo perché in questo momento vi sia un di più di politica in Europa e siamo perché vada avanti con grande forza il processo di unione politica dell'Europa, perché l'Europa abbia un governo. Perché in Italia oggi i problemi nascono da questo: c'è troppa poca Europa! Ma pretendere che sia la Lega a chiedere questo, proprio la Lega che per anni ha osteggiato l'Europa in tutti i modi possibili e immaginabili, è troppo, collega Pedrale. Da lei e dal suo Gruppo, invece, lo avrei compreso e l'avrei accettato e voluto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Noi siamo un po' rammaricati, perché l'Assemblea aperta che si è tenuta la scorsa settimana su sua iniziativa voleva essere proprio un modo per concorrere a costruire dal basso quel sentimento di partecipazione europea quel sentimento di appartenenza ad un'unica entità, quelle istituzioni che dovrebbero rappresentarci tutti.
Devo dire che il dibattito dell'altro giorno, cui non ho partecipato ma ove hanno parlato altri esponenti del mio Gruppo, aveva avuto anche momenti importanti. Penso agli interventi dei rappresentanti del Movimento Federalista Europeo, che in questa regione sono molto attivi. Ho avuto modo, in qualità di Presidente del Consiglio regionale, nei cinque anni passati, di presiedere l'AICCRE piemontese, la federazione regionale dell'AICCRE.
Oggi è l'attuale Presidente del Consiglio regionale che la presiede e penso che sia molto bello e significativo che il Presidente pro tempore dell'Assemblea regionale sia colui che viene investito da tutti gli Enti locali piemontesi del ruolo di rappresentante di questa associazione, che ha lo scopo di sensibilizzare la popolazione dell'Unione, naturalmente per la parte che attiene alla nostra Regione, sui temi dell'integrazione europea e della costruzione delle istituzioni che rendono possibile questa integrazione.
Arrivare a questo momento mette un po' di scoramento, perché riconosco l'onestà intellettuale al collega Carossa, che ha dichiarato: "È inutile che rinviamo, perché alla fine non è il rinvio che risolve i problemi. Ci sono difficoltà insormontabili da parte nostra ad accettare il testo predisposto dai federalisti europei, quello da loro elaborato, quello che costituisce la base del testo che oggi ci è stato proposto alla discussione".
Non condivido nulla degli emendamenti che sono stati proposti dal Gruppo della Lega Nord. Condivido la loro onestà intellettuale nel dire quello che pensano, nel dirlo alla luce del sole, ma non condivido assolutamente il loro impianto.
Innanzitutto, pregherei di sgombrare il campo dal fatto che ci sia qui un partito della spesa. La vicenda del raddoppio del bilancio europeo è solo funzionale alla questione degli eurobond, perché o si fa questo e prendiamo il denaro a prestito al 2% e non al 6%, oppure non si fa questo e noi ci teniamo i soldi, non li diamo all'Unione Europea, ma prendiamo il denaro a prestito al 6%.
La situazione è questa: la popolazione tedesca accetta di pagare tassi un po' più alti per farli pagare un po' più bassi a noi, visto che a loro il denaro lo prestano a zero di interesse e a noi lo prestano a circa il 6 di interesse, oppure il sistema europeo è messo a grave rischio.
Per quanto riguarda gli emendamenti sul punto 2) dell'ordine del giorno, onestamente non ho nulla in contrario alla proposta di inserimento che fa il Gruppo della Lega Nord, ossia valorizzare il processo della costituzione delle macroregioni, un processo peraltro su cui la Regione Piemonte già in passato, nella scorsa legislatura, sotto la guida di Mercedes Bresso, ha più volte operato.
Il processo di cooperazione con le Regioni transfrontaliere, e della Francia in particolare, è già molto avviato e strutturato.
Non è questo il problema. Il problema è che i punti che la Lega Nord chiede di eliminare, su cui sembra che il Gruppo PdL sia d'accordo, fanno venire meno ogni valore all'aggiunta del riferimento alle macroregioni. Che voi accettiate che la Lega Nord lo proponga mi sembra estremamente incoerente con le vostre posizioni.
Mi colpisce molto che un partito come il PdL, che ha espresso in sede di Commissione Europea Mario Monti come Commissario all'antitrust, che ha espresso nella Commissione Europea Tajani come Commissario alle infrastrutture, che aderisce al Partito Popolare Europeo - partito che è stato l'architrave della costituzione europea e nel quale oggi non mi riconosco, ma che ha delle tradizioni in cui si collocano in qualche modo anche De Gasperi, Adenauer e Schuman - accetti di votare un ordine del giorno in cui si toglie ogni riferimento al rafforzamento dell'unità politica, a partire dai Paesi dell'eurozona, che farebbe in modo che le decisioni sul piano politico, economico e fiscale siano più democratiche.
Mi pare fuori dal mondo che il PdL accetti di stralciare il principio del rafforzamento dell'unità politica europea! Che il PdL accetti di tornare indietro su una proposta loro a livello nazionale, che invita ad una Convenzione, all'elezione di un'Assemblea costituente composta da persone elette direttamente dagli Stati membri cioè dai cittadini, per elaborare una Costituzione Europea, mi pare fuori dal mondo.
Che non si accetti di dire che la Costituzione vada ratificata con un referendum, facendo sì che non ci sia solo un Governo dei tecnici, ma anche un'Europa con un Governo espressione dei popoli - cosa che dovrebbe in qualche modo aggradare alla stessa Lega Nord - mi pare fuori dal mondo.
Lo dico perché probabilmente questa non è una delle pagine più nobili che possiamo scrivere in questo Consiglio regionale.
Credo che un po' per ignavia, un po' per quieto vivere, un po' perch c'è in ballo qualche ridistribuzione di Assessorati, si eviti di infastidire l'alleato scomodo. Questa però è una cosa molto grave, perch credo che abbandonare i propri principi sia una cosa che non va mai molto bene.
Se questo ordine del giorno per certi aspetti non va bene, non ha un padre, non ha una madre, non è firmato, lo si modifichi, ma non votiamo in questo Consiglio regionale un ordine del giorno che vede cancellata con una riga blu l'affermazione che noi siamo per il rafforzamento dell'unità politica della nostra Europa, perché questo ordine del giorno perderebbe davvero la sua ragione d'essere.
E, mi consenta, Presidente, anche a posteriori, perderebbe la sua ragion d'essere l'Assemblea aperta che abbiamo tenuto in quest'Aula, cui hanno partecipato importanti esponenti della nostra Regione, e che aveva proprio la finalità di far comprendere da che parte sta l'istituzione Regione Piemonte, con tutti i suoi organi. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Anch'io questa mattina, quando ho letto le modifiche proposte, sono rimasto stupito, perché al di là dei tentativi di rappresentazione su quanto viene modificato in questo ordine del giorno, è del tutto evidente che l'accettazione di tali modifiche, proposte dal Capogruppo Carossa, in qualche misura capovolge il senso di questo ordine del giorno.
Togliere, sostanzialmente, il rafforzamento dell'unità politica a partire dai Paesi dell'Eurozona, affinché le decisioni sul piano politico ed economico siano democratiche ed efficaci, per mettere l'accento su una questione chiaramente strumentale, così com'è stata posta qui, sulle macroregioni come meccanismo inteso non tanto com'era nella natura originaria di coordinamento di territori che hanno problematiche comuni quanto come elemento di separazione dell'unità dei Paesi che esistono credo sia un aspetto che non sta né in cielo, né in terra.
Il Vicepresidente del Parlamento europeo Mauro, che credo faccia ancora parte del PdL, sostiene esattamente quelli che erano i contenuti di questo ordine del giorno. Ora, capisco che la Lega voglia tentare, a questo punto di recuperare qualche mezzo punto percentuale da qualche parte, visto che gli stanno scappando da sotto i piedi, e di strumentalizzare e cavalcare tutto. Lo capisco, ma...



(Commenti dei Consiglieri del Gruppo della Lega Nord)



TARICCO Giacomino

Vedremo. Avremo tempo di vedere...



PRESIDENTE

Consigliere Carossa, per cortesia! Lasciamo terminare il collega.



TARICCO Giacomino

Ciò che fatico a comprendere è, invece, la posizione del PdL su questa vicenda.
Voi state lasciando che sia strumentalizzato e trasformato in una "macchietta" quello che era un orientamento che stava a cuore a tutti i cittadini italiani dotati di buonsenso in una visione prospettica: gran parte di costoro fanno riferimento anche al vostro partito e chiaramente hanno capito che il problema dell'Unione Europea è la necessità di un approdo verso una maggiore democrazia e partecipazione dei cittadini e dei popoli all'Unione Europea, affinché diventi meno burocratica e tecnocratica, e più legittimata a governare le scelte. Parte della crisi che stiamo vivendo è ascrivibile a questo gap. E adesso, un ordine del giorno che sosteneva questi concetti viene cancellato per permettere alla Lega Nord di dire che con le macroregioni ridisegneremo i Paesi d'Europa: per carità di Dio, noi diremo "no" con tutta la forza che abbiamo. Ma se voi approverete quest'atto di indirizzo così com'è stato modificato, in qualche misura accetterete, in modo tangibile, una subalternità strumentale ad un altro partito che vi sta dettando la linea. Dopodiché, noi non potremo che prenderne atto, ma spiace veramente che quella che doveva e poteva essere una riflessione utile ed importante che è approdata in questo Consiglio regionale e che ha trovato forza e poteva rappresentare un'indicazione forte del nostro territorio sulla condivisione di un percorso che è stato avviato, viene in qualche modo spazzata via per motivi che trovo veramente di basso livello di strumentalità.
Detto questo - lo ripeto - noi auspichiamo ancora che il PdL possa ripensare a questa sua pozione, perché crediamo che così com'è scritto questo ordine del giorno non abbia alcun senso di esistere e nessuna coerenza con la storia e con i percorsi politici che molti partiti e moltissimi statisti di questo Paese hanno tentato di costruire, negli anni passati così come in questi anni, per il bene dei popoli di questo nostro continente.
Varrebbe veramente la pena riflettere qualche minuto in più e non votare tanto per chiudere la partita una cosa di cui poi, in qualche misura, non saremo entusiasti. Noi sicuramente non lo saremo, ma credo che anche altri non saranno soddisfatti di un simile ordine del giorno approvato con queste modifiche.
Grazie, Presidente.



PONSO TULLIO



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Tiramani; ne ha facoltà.



TIRAMANI Paolo

Grazie, Presidente.
Volevo solo fare una considerazione senza scendere più di tanto nelle polemiche aperte dai colleghi.
Ammetto di essere rimasto basito dall'intervento del collega Gariglio.
Ho riletto bene il testo dell'ordine del giorno e rilevo che sentire l'opposizione parlare di eurobond, criticati da sempre dal loro partito, in primis dal loro economista Fassina (ma anche arcinoti senatori come Lusi quando facevano ancora politica, avevano dichiarato che gli eurobond erano degli strumenti assolutamente dannosi) suona quantomeno strano.
Oggi, sentire parlare di politiche economiche a favore degli eurobond per il rilancio di una moneta unica, e di tutti questi strali sulle banche quelle stesse banche che voi difendete a Roma appoggiando un Governo assolutamente tecnocrate a favore delle banche, sinceramente fa un po' ribrezzo.
Si abbia almeno la coerenza di leggere che cosa proponiamo! Poi possiamo disquisire sulle macroregioni e su quant'altro, ma vado a ricercare un punto di vista meramente tecnico.
Parlare di eurobond e vedere questo documento firmato da un Consigliere organico al PD, anche se costituisce Gruppo a sé, ma che comunque dovrebbe rappresentarvi, sentire parlare alcuni di voi di certe politiche economiche, le stesse politiche economiche che proponeva Tremonti, allora Ministro dell'Economia, e che voi perennemente cassavate...
Qui si continua a dire tutto e il contrario di tutto da troppo tempo.
L'Italia va a rotoli e la gente non ha più fiducia nella politica anche per questo. Non si può vivere di trasformismo sempre e a prescindere.
Volevo rimarcare questo aspetto, perché proprio non l'ho digerito. Così come non ho digerito la lezione sui prestiti bancari al 2%, 6%, 1%...
Dovreste prendervela con chi a Roma continua ad avallare questa politica a favore delle banche strozzine che continuano a non erogare economia per le nostre imprese e a creare disoccupazione.
Noi continuiamo però a sottolineare il fatto che le banche, grazie al prestito della BCE, riescono a rifinanziarsi e a mettere a posto le loro "schifezze", create soprattutto da derivati e titoli tossici - me ne occupo da anni, perché il mio settore è quello bancario, per cui non sputo sicuramente nel piatto in cui mangio e mangio tuttora - però a tutto c'è un limite. C'è un limite alla coerenza.
Non venite quindi a parlarci di eurobond, visto che fino ad ottobre 2011, quando c'era un altro Governo, avete detto di tutto e di più sugli stessi, a partire da Fassino e da tanti altri vostri autorevoli esponenti.
Abbiate almeno la coerenza di non dire certe cose. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Avevo chiesto di rinviare la discussione di questo ordine del giorno perché ci saremmo inevitabilmente divisi. Così come avevo previsto, è palese che comunque rimane un'idea di Europa piuttosto diversa all'interno di questa Assemblea.
Chiederei gentilmente la sospensione dei lavori per un quarto d'ora per una breve riunione di maggioranza.



PEDRALE Luca

BUQUICCHIO Andrea (fuori microfono)



PEDRALE Luca

Presidente, sto aspettando da mezz'ora di intervenire.



PEDRALE Luca

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



PEDRALE Luca

Avevo chiesto anch'io di intervenire, Presidente.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO CATTANEO VALERIO



PRESIDENTE

Facciamo intervenire prima i Presidenti di Gruppo Buquicchio e Reschigna e poi sospendiamo i lavori.
Prego, Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Volevo spezzare una lancia a favore del Presidente Pedrale, che ha chiesto la sospensione. Ma non per la sospensione, perché capisco che evidentemente, si è trovato impreparato. I tempi della politica sono questi: chi fa politica sa che talvolta bisogna prendere delle decisioni nella frazione di un secondo.
Stiamo trasformando il dibattito nella prosecuzione di quello che era il merito di interlocuzione dell'ordine del giorno della settimana scorsa.
Invece il problema che è emerso, Presidente, è un altro. Qui è emerso un problema politico grande non come una casa, ma tre case! Parliamo di un ordine del giorno che lei, Presidente, ha presentato, e lei, Presidente, è il Presidente di questo consesso. Ha la sua autorevolezza, oltre che alla mia personale stima, ma penso anche di moltissimi colleghi.
vero che forse questo ordine del giorno è stato inviato venerdì rispetto al dibattito di lunedì, ed anch'io ho detto che avrei voluto un po' più di tempo per leggerlo, ma qualche minimo emendamento si poteva fare. L'ho detto, e per onestà intellettuale non lo nascondo, ma una cosa è un piccolo emendamento, un'altra è stravolgere completamente la filosofia dell'ordine del giorno.
Rispetto il Consigliere Carossa, anche se si agita, e rispetto la Lega: rispetto il pensiero della Lega, perché comunque è coerente.
Questo non posso che rispettarlo. Ognuno la pensa a modo suo, a volte diametralmente opposto, ma io ti rispetto e vi rispetto, caro Mario.
Non riesco invece a capire - ed ecco perché ho voluto spezzare una lancia a suo favore - per quale motivo il Consigliere Pedrale ha dovuto prendere una decisione su due piedi. Ci ripensi a quella decisione, perch se io fossi cattivo - e lei sa che non lo sono - potrei dire: "Lei ha avuto da ridire solo sugli eurobond". La cancelli, tiri una riga su "eurobond" ma tutto il resto lo condivide o no? Penso che lei non possa non condividerlo e che la Lega, legittimamente la pensi diversamente e ritenga di dover sostenere anche quello che il nuovo Presidente ha detto la scorsa settimana - lo abbiamo sentito tutti quanti - quando si è insediato.
Lo capisco e fa il suo dovere, però non è politicamente giusto - non voglio parlare di sudditanze perché non sarebbe neanche cortese - dare un segnale di questo tipo.
L'ordine del giorno è arrivato tardi; non abbiamo potuto discuterlo prima con il Presidente Cattaneo, però il Presidente Cattaneo non se l'è inventato, perché è del Comitato Europeista Federalista.
A questo punto, Consigliere Pedrale, ci aspettiamo, proprio per la dignità di questo consesso nel suo insieme, che lei prenda una decisione perché, per accontentare un legittimo desiderio della Lega, ma che è solo della Lega, stiamo stravolgendo completamente dei principi già consolidati da decenni, che vanno sicuramente migliorati, ma non possono essere abrogati.
Grazie.



PRESIDENTE

Premesso che condivido quest'ordine del giorno dalla prima all'ultima parola, ma è una mia posizione personale, preciso che non è un ordine del giorno del Presidente del Consiglio regionale o dell'Ufficio di Presidenza.
Il Presidente del Consiglio regionale, com'è prassi quando ci sono sedute aperte, fa la sintesi della giornata e sulla base, in questo caso di un documento che ci è pervenuto dai Federalisti Europei, sezione piemontese, promotori del Consiglio aperto, lo abbiamo redatto.
Com'è prassi, questo ordine del giorno non è firmato da nessuno. Se poi dovesse essere modificato, anche solo di una virgola, ovviamente qualcuno lo dovrà firmare.
Detto questo, ribadisco che lo condivido, ma è una mia posizione personale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Gli interventi dei colleghi del Gruppo mi esonerano dal fare una lunga riflessione, però tre questioni le voglio porre.
Primo. Si può anche arrivare alla conclusione politica che per tenere in piedi una maggioranza, che non diventa più forte nella misura in cui i partiti appartenenti a questa maggioranza rinunciano al loro patrimonio ideale e politico, si possa mandare in soffitta anni e decenni di elaborazione, non solo delle forze politiche che oggi stanno sostenendo questo documento in Consiglio regionale, ma dello stesso PdL, su questa materia e su questo tema.
un film che abbiamo già visto ripetutamente in questi due anni di legislatura.
Posso anche capire che, nello sforzo di tenere unita una maggioranza una forza politica e un Gruppo consiliare in questa Regione assumano un atteggiamento eccessivamente di sudditanza nei confronti dell'azionista che non è neanche l'azionista di maggioranza all'interno di questo Governo regionale, ma rasentiamo una situazione di farsa se questo partito rinuncia alla propria piattaforma politica nazionale, su un ordine del giorno che non investe scelte concrete del Governo regionale.
Seconda considerazione. Attenzione, colleghi: qui, questa mattina, si sta creando un pericoloso strappo tra l'Istituzione del Piemonte e un pezzo della società piemontese. Non ci obbligava mica nessuno a fare un Consiglio regionale straordinario sui temi dell'Europa. Non ci obbligava mica nessuno, ma nel momento in cui il Presidente del Consiglio regionale raccoglie un'indicazione che arriva dal Movimento Federalista Europeo nessuno, neanche la Lega Nord alla Conferenza dei Capigruppo, si mette a discutere sull'utilità o non utilità di quella convocazione.
Nel momento in cui l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale decide di fare una seduta aperta e invita professori universitari, il Segretario dell'Unione delle Camere di Commercio del Piemonte, il Presidente del CAL, le organizzazioni sindacali, il Movimento Federalista Europeo e l'AICCRE nazionali, per dare il proprio contributo rispetto a questo tema, lo si fa perché non si condivide questo tipo di importanza e questo tipo di obiettivo? E poi il Consiglio regionale vota un ordine del giorno che è esattamente il contrario dei contenuti venuti fuori in quella sede? Fuori di qui ci chiederanno: "Siete tutti impazziti? Ci avete invitato a venire qui a dire le nostre opinioni, avete accolto la nostra richiesta di fare una seduta straordinaria del Consiglio regionale su questi temi, e poi ve ne fate un baffo?".
E poi ve ne fate un baffo? Se non si riporta la discussione odierna sulla retta via, il Presidente del Consiglio regionale e l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale dovranno prendere atto che la maggioranza ha opinioni diverse sul tema per la carità, non è uno scandalo, perché corrispondono alle posizioni politiche che Lega Nord e PdL hanno a livello nazionale su questo tema che questo ordine del giorno non coinvolge nessuna scelta operativa e concreta del Governo regionale, e quindi nell'ambito di intervento della Regione, che nessuno rinunci al proprio patrimonio ideale e politico, per si eviti di insultare gli altri su questa materia e su questo atteggiamento, e si voti un ordine del giorno coerente con quella che è stata la sollecitazione del Movimento Federalista Europeo, con i contenuti emersi all'interno di quel Consiglio regionale straordinario.
In quel Consiglio regionale aperto, che lo abbiano detto le organizzazioni sindacali, che lo abbiano detto i rappresentanti del Movimento Federalista Europeo, che l'abbia detto il Presidente del CAL, che l'abbia detto il Segretario regionale dell'Unione delle Camere di Commercio del Piemonte, con toni, sottolineature e con sensibilità diverse su singoli pezzi del problema, un messaggio è venuto fuori: noi affrontiamo il nostro futuro con più Europa, non con meno Europa.
Noi affrontiamo il nostro futuro rafforzando l'Unione politica europea dando anche un senso di vera partecipazione democratica, da parte delle comunità dei Paesi, alle scelte fondamentali, senza richiuderci all'interno del nostro recinto e senza disconoscere la realtà, inventando o dando un significato taumaturgico a questioni che con l'Unione europea nulla hanno che vedere. Evitiamo questo spaventoso strappo istituzionale tra il Piemonte e il Consiglio regionale del Piemonte, perché questo diventerebbe davvero gravissimo, molto più grave di una maggioranza che su un ordine del giorno di questo tipo si divide.
Sarebbe molto più grave e sarebbe, dal nostro punto di vista - lo dico e termino, Presidente - assolutamente insopportabile.



PRESIDENTE

Avevo previsto un'interruzione, però ci sono due interventi.
La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Grazie, Presidente.
Per quanto riguarda l'interruzione, qualche minuto fa, il mio Capogruppo ha chiesto un'interruzione e riterrei (le chiederei anch'io associandomi) che quest'interruzione potesse avvenire prima che il dibattito si svolga e che restino a verbale di questa seduta di Consiglio degli interventi che magari non rappresentano la realtà di un Gruppo che ha chiesto semplicemente di potersi riunire.



PRESIDENTE

Riprendiamo i nostri lavori alle ore 12.35.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.21 riprende alle ore 12.41)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Avevamo interrotto i nostri lavori su richiesta del Capogruppo Pedrale per fare una verifica.
La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Abbiamo fatto un incontro di Gruppo e poi di maggioranza.
La nostra posizione è quella di esprimere un voto favorevole sull'ordine del giorno originario, che si intende l'ordine del giorno prima degli emendamenti aggiuntivi e abrogativi del collega Carossa e prima degli emendamenti aggiuntivi della collega Bresso. Inoltre, siamo disponibili a votare l'ordine del giorno originario purché venga eliminato il periodo "tramite il raddoppio del bilancio europeo con imposte europee". Che era già la motivazione che avevo evidenziato nel mio primo intervento.



PRESIDENTE

Quindi, eliminare "tramite il raddoppio del bilancio europeo tramite con imposte europee" e senza, quindi, la parte della Presidente Bresso?



(Commenti del Consigliere Pedrale)



PRESIDENTE

Consigliere Carossa, permane il suo ordine del giorno?



CAROSSA Mario

Mi scusi, noi non abbiamo presentato nessun ordine del giorno.



PRESIDENTE

Ho sbagliato, perché sono andato ad una velocità...
Prima hanno detto che bisogna fare i ragionamenti in un centesimo di secondo, allora ho ragionato a quella velocità e me ne scuso.
Lei può presentare l'ordine del giorno con le sue modifiche, lo dovrà sottoscrivere e sarà un ordine del giorno, inevitabilmente, per procedura.
Prego.



CAROSSA Mario

No. Immagino che ci sarà la dichiarazione di voto sull'ordine del giorno originale (chiamiamolo così) e lì mi riserverò di dire tutto quanto.
Grazie.



PRESIDENTE

Non ci sono le dichiarazioni di voto, ma essendo lei proponente di una modifica corposa, le darò la parola per motivarne il ritiro, quantomeno.
La parola al Consigliere Segretario Ponso, che interviene in qualità di Consigliere.



PONSO Tullio

Grazie, Presidente.
Prima che i colleghi del PdL si riunissero nella cosiddetta camera caritatis, avevo voluto svolgere un po' l'azione dell'angelo custode del PdL, mi sia consentita questa affermazione, anche se di angelo custode ho ben poco.
Nel senso che avevo depositato insieme al mio Capogruppo un ordine del giorno che stralciava da "il piano dovrebbe essere finanziato con risorse proprie e tramite il raddoppio del bilancio europeo con imposte europee".
Togliendo questa frase avevamo proposto l'ordine del giorno originale.
Ora sento che da parte del PdL c'è questa volontà di proporre la stessa cosa.
A questo punto, diventa inutile porre ai voti questo ordine del giorno d'accordo con il mio Capogruppo, lo ritirerei.



PRESIDENTE

Volevo un po' capire. Togliamo quindi le parole "il piano dovrebbe essere finanziato con risorse proprie e tramite il raddoppio del bilancio europeo con imposte europee e con l'emissione di euroobbligazioni per investimenti (euro project bond)"?



(Commenti del Consigliere Pedrale)



PRESIDENTE

Va bene, anche per il collega Ponso.
La parola al Consigliere Carossa.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente.
Ero convinto che ci fosse dichiarazione di voto e me ne scuso, perch ritenevo che su un ordine del giorno ci potesse essere dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

Sono due anni e mezzo circa che è così. Non è colpa mia.



CAROSSA Mario

Sono io che sono assolutamente ignorante.



PRESIDENTE

Dica pure, ci mancherebbe.



CAROSSA Mario

Sono state dette delle cose molto pesanti in quest'Aula da parte di alcuni esponenti del PD. E voglio ribadire che le respingo naturalmente al mittente.
Guardate, non c'è stata nessuna dietrologia, non c'è nessuna sudditanza, non c'è nessuna questione di Assessori o non Assessori. Si vede che, dato che lo dite voi, siete abituati. D'altronde, con i vostri 14 Assessori esterni che avevate nella precedente Giunta Bresso, con le imposizioni che faceva la Giunta Bresso verso Capigruppo o esponenti della vostra maggioranza, voi in quello siete abituati, quindi pensate che altrettanto accade da questa parte. No, assolutamente, nulla di tutto ciò.
Assolutamente nulla di tutto ciò.
Ribadisco anche una cosa dicendo, tra l'altro, Presidente, che, come già avevo accennato prima, il Gruppo della Lega Nord non parteciperà al voto di questo ordine del giorno, anche se siamo assolutamente contenti che comunque a qualcosa sia servito il nostro intervento, che è quello di togliere il discorso "tramite il raddoppio del bilancio europeo con imposte europee". Perché questo noi lo riteniamo una cosa assolutamente sbagliata e che non va in direzione di quello che dicevo prima, di un'Europa giusta e che parta dal basso.
Voglio solo ricordare - perché lezioni di europeismo e di federalismo non ne prendo da nessuno! - che i nostri padri...
Lo dico chiaramente, la Lega è un partito relativamente nuovo (anche se alla fine in Parlamento, come nome, è il più vecchio), ma i nostri padri quando non c'era ancora la Lega, erano sicuramente europeisti a differenza dei vostri padri, in alcuni casi anche Presidenti della Repubblica, che invece a suo tempo volevano un'Europa, sì, ma un'Europa che veniva da Stalin, un'Europa che veniva portata avanti con i carri armati un'Europa...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Scusi, collega Carossa!



CAROSSA Mario

Rinnegate le cose, cari compagni! Quell'Europa lì volevate!



PRESIDENTE

Per favore!



CAROSSA Mario

Quell'Europa lì volevate!



PRESIDENTE

Collega Carossa!



PRESIDENTE

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Si è offeso anche il Presidente della Repubblica in quest'Aula!



PRESIDENTE

Un attimo, mi lascia parlare? Collega Carossa! Collega Carossa! Mi scusi! Le ho dato la parola come atto di cortesia ed eccezionale. La prego per favore, di fare un intervento che tenga conto sia di questa scelta che del fatto che siamo in un'Aula parlamentare, dove bisognerebbe tenere conto di alcuni aspetti fondamentali.
La invito a concludere, per favore.



CAROSSA Mario

Presidente, tutto accetto, tranne che venga contraddetta la storia.
Tutto! Perché se io faccio parte...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Per favore, concluda!



CAROSSA Mario

L'esimio Presidente della Repubblica a suo tempo non ha avallato, come tutti i componenti del Partito Comunista...



PRESIDENTE

Adesso l'onorevole Napolitano è il Presidente della Repubblica. La prego di portare rispetto al Capo dello Stato!



CAROSSA Mario

Non è falso, è storia! È storia!



PRESIDENTE

Va bene. Grazie.



CAROSSA Mario

Il Presidente della Repubblica che diceva che loro...



PRESIDENTE

Grazie!



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Per favore! Per favore! Grazie, collega Carossa! Invito a portare rispetto all'Aula, a noi stessi e al Capo dello Stato.



CAROSSA Mario

Ma perché, non è rispetto? La contesto, Presidente!



PRESIDENTE

Mi contesti! Prendo atto, resta a verbale, la ringrazio.
Non ha la parola: si sieda. Grazie.
Pongo in votazione sull'ordine del giorno, così come modificato.
L'ordine del giorno è quello distribuito a vostre mani. L'unica modifica quella che al punto 1) vengano tolte le parole "tramite il raddoppio del bilancio europeo con imposte europee e". È tutto chiaro? Vive quindi: ";il piano dovrebbe essere finanziato con risorse proprie e con l'emissione di euroobbligazioni per investimenti (euro project bond)".
Ricapitolando, l'ordine del giorno è quello distribuito in originale senza modifiche blu e rosse; semplicemente al punto 1), nella prima riga della seconda pagina, sopra il punto 2), dopo le parole "proprie e" vengono tolte le parole "tramite il raddoppio del bilancio europeo con imposte europee e".
Praticamente, al punto 1), vive questa frase: ";il piano dovrebbe essere finanziato con risorse proprie e con l'emissione di euroobbligazioni per investimenti (euro project bond)".
Vengono tolte in maniera chiara le parole "tramite il raddoppio del bilancio europeo".
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 836, il cui testo recita: "Premesso che: . il perdurare della crisi finanziaria ed economica, evidenzierà il ritardo e l'inadeguatezza dei provvedimenti approvati dai governi a livello nazionale ed europeo il risanamento dei conti pubblici degli Stati e la disciplina di bilancio sono misure necessarie, ma insufficienti per uscire dalla crisi con un'economia integrata a livello europeo e una moneta unica, le attuali politiche economiche nazionali sono totalmente inadeguate a stimolare lo sviluppo e a tutelare le generazioni future in assenza di adeguate iniziative europee per lo sviluppo, la recessione economica è pertanto destinata ad aggravarsi, rendendo insostenibile la condizione dei paesi più indebitati, provocando l'erosione dei redditi, la disoccupazione di massa, la rottura della coesione sociale la crisi non è solo economica ma anche politica e istituzionale e non pu essere affrontata solo con soluzioni intergovernative Il Consiglio regionale del Piemonte certo di interpretare le istanze provenienti dalla società, dall'economia e dalla cultura piemontese, che chiede di sciogliere senza ritardi i nodi della legittimità democratica dell'Unione europea e del governo della fiscalità, del bilancio e della moneta, in modo che le istituzioni europee possano riguadagnare il consenso dei cittadini e della comunità internazionale richiede al Parlamento Europeo 1) di promuovere l'attivazione di un Piano europeo di sviluppo ecologicamente e socialmente sostenibile basato su investimenti in infrastrutture, la riconversione in senso ecologico dell'economia, l'uso di energie rinnovabili, la ricerca e l'innovazione -, anche ricorrendo alla procedura delle cooperazioni rafforzate (e in particolare all'art. 333 del Trattato di Lisbona), che permetta di associare alle decisioni il Parlamento europeo; il piano dovrebbe essere finanziato con risorse proprie e con l'emissione di euro obbligazioni per investimenti (euro project bond) 2) l'elaborazione, prima delle elezioni europee del 2014, di un progetto di revisione dei Trattati europei, per definire una nuova architettura delle istituzioni europee che preveda: . la valorizzazione del processo di costituzione delle macroregioni omogenee geograficamente e socialmente, come strumento di avvicinamento ad un'Europa dei Popoli, basata su principi democratici diretti invita il Presidente del Consiglio a sostenere analoghe posizioni presso il Consiglio Europeo e presso la Commissione, secondo le rispettive competenze richiede al Parlamento nazionale di avviare al proprio interno un dibattito sul federalismo europeo che tenga anche conto del ruolo nel processo di costruzione europea delle realtà substatuali".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato SÌ 41 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Consiglio delle autonomie locali

Esame proposta di deliberazione n. 204, inerente a "Regolamento interno del Consiglio delle autonomie locali, ai sensi dell'art. 9 della legge regionale 7 agosto 2006, n. 30 (Istituzione del Consiglio delle Autonomie locali (CAL) e modifiche alla legge regionale 20 novembre 1998, n. 34 (Riordino delle funzioni e dei compiti amministrativi della Regione e degli Enti locali"


PRESIDENTE

Come ultimo punto della mattinata, dobbiamo esaminare la proposta di deliberazione n. 204, di cui al punto 5) all'o.d.g Si tratta del regolamento di funzionamento del CAL, così come ci è stato proposto dallo stesso Consiglio delle Autonomie locali successivamente all'approvazione da parte del Consiglio regionale, che sostanzialmente esprime un parere (anche se è impropria come definizione, e me ne scuso).
Lo stesso regolamento ritornerà nell'assemblea del Consiglio delle Autonomie Locali, il quale lo farà proprio in via definitiva - è anche molto importante, alla luce di quanto viene riservato al Consiglio delle Autonomie Locali - nei lavori estivi.
Se non vi sono richieste d'intervento, indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 204, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.53)



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