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Dettaglio seduta n.242 del 19/06/12 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(Alle ore 10.00 il Presidente Cattaneo comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



NOVERO GIANFRANCO

(Alle ore 10.30 il Consigliere Segretario Novero comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.00)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 11.00)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Proseguimento proposta di legge n. 86, inerente a "Disposizioni per la promozione del riconoscimento della lingua dei segni italiana e per la piena partecipazione delle persone sorde alla vita collettiva" (richiesta inversione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione. Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Chiedo cortesemente all'Aula un'inversione dell'o.d.g., e precisamente porre al terzo punto il punto 5), inerente al proseguimento della proposta di legge n. 86, almeno nella parte antimeridiana di questa seduta, per poi seguire l'ordine già previsto in elenco.
Ciò semplicemente per un motivo (non c'è da nascondere nulla): alcuni colleghi del mio Gruppo, ma penso anche di altri Gruppi, sono andati al funerale del Generale Desideri e non sono ancora rientrati in Aula. Di conseguenza, chiedo la cortesia di fare quest'inversione dell'o.d.g.
Mi appello alla disponibilità dell'Aula.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

Ordine del giorno n. 770 presentato dai Consiglieri Cursio, Pedrale Gariglio, Laus, Goffi, Negro, Dell'Utri, Artesio, Pentenero, Formagnana inerente a "Costituzione della Commissione regionale permanente tripartita ex articolo 4 d.lgs. 23 dicembre 1997 n. 469 - l.r. 14 dicembre 1998" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cursio; ne ha facoltà.



CURSIO Luigi

Grazie, Presidente.
Chiedo se è possibile iscrivere all'o.d.g. un ordine del giorno presentato in data 16 maggio 2012, avente come oggetto la costituzione della Commissione...



PRESIDENTE

Mi scusi, non la sento bene. L'ordine del giorno?



CURSIO Luigi

L'ordine del giorno del 16 maggio 2012, avente ad oggetto "Costituzione della Commissione regionale permanente tripartita ex articolo 4 d.lgs. 23 dicembre 1997 n. 469 - l.r. 14 dicembre 1998".



PRESIDENTE

Mi scusi ancora, ma non riesco a sentire. Ha un numero l'ordine del giorno?



CURSIO Luigi

No, non ho un numero.



PRESIDENTE

Allora si avvicini al banco della Presidenza, grazie.


Argomento: Interventi per calamita' naturali

Ordine del giorno n. 811 presentato dai Consiglieri Tiramani, Angeleri Marinello, De Magistris, Novero e Carossa, inerente a "Quadrangolare dell'orgoglio piemontese per i terremotati" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Tiramani; ne ha facoltà.



TIRAMANI Paolo

Grazie, Presidente.
Nei giorni scorsi ho presentato un ordine del giorno sempre a favore dei terremotati, chiedendo l'impegno dell'Assessorato allo sport a organizzare un quadrangolare sportivo tra le società calcistiche di serie A e serie B piemontesi.
Visto che il Consiglio regionale sta attuando molte iniziative a favore del sostegno dei terremotati con una raccolta di fondi, chiedo che venga iscritto l'ordine del giorno e venga attratto ai restanti relativi ai terremotati, in maniera tale che, viste le tempistiche occorrenti per organizzare un evento di questo genere e la relativa raccolta fondi, si accelerino i tempi per la discussione e l'approvazione eventuale del documento.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Proseguimento proposta di legge n. 86, inerente a "Disposizioni per la promozione del riconoscimento della lingua dei segni italiana e per la piena partecipazione delle persone sorde alla vita collettiva" (richiesta inversione all'o.d.g.) (seguito)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente. Sarò molto breve.
In primo luogo, esprimo il parere favorevole all'iscrizione degli ordini del giorno.
In secondo luogo, noi siamo contrari all'inversione dei punti all'o.d.g., e vorrei spiegarne velocemente la ragione.
Non è pensabile che l'andamento dell'Aula sia sottostante alle disponibilità di presenza in aula da parte dei Consiglieri di maggioranza.
La settimana scorsa il Consiglio regionale, sulla sede redigente, è stato interrotto dalla maggioranza, inventandosi una scusante solo perché non aveva i 31 voti. Questa mattina si chiede l'inversione dell'o.d.g. solo perché in questo momento non si hanno i 31 voti.
Presidente, il Regolamento non è carta straccia: i diritti del Consiglio regionale sono diritti che devono essere rispettati. Alla luce di questo percorso, non è accettabile che un Gruppo della maggioranza, che ha tutti i numeri per far passare i provvedimenti, pretenda che il Consiglio regionale collochi un provvedimento nel momento in cui riesce ad avere 31 voti in Aula.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Cerutti; ne ha facoltà.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Mi associo al collega Reschigna: credo che sia serietà e responsabilità del Consiglio affrontare un tema aperto proprio nel momento in cui si era stabilito e non aspettare che ci siano i numeri per poterlo votare.



PRESIDENTE

Se non vi sono contrarietà, dichiariamo iscritti l'ordine del giorno n.
770 e l'ordine del giorno n. 811.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente alle iscrizioni all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Consigliere Pedrale, lei ha legittimamente, a norma di Regolamento presentato una richiesta di inversione, motivandola. Il Consigliere Reschigna è intervenuto contro questa proposta di inversione, adducendo delle motivazioni di rilievo. La sua richiesta di inversione permane?



PEDRALE Luca

Sì.



PRESIDENTE

Bene, allora non resta che metterla ai voti: questa è la procedura.
Pertanto, pongo in votazione la proposta del Consigliere Pedrale d'inversione dell'o.d.g. della seduta odierna. Con la proposta d'inversione si chiede di affrontare il punto 5), relativo al proseguimento della proposta di legge n. 86, preliminarmente al punto 4).
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sulla proposta di inversione all'o.d.g.
presentata dal Consigliere Pedrale.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
I nostri lavori sono aggiornati di 30 minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.06 riprende alle ore 11.35)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Avevamo interrotto i lavori, poiché era mancato il numero legale sulla votazione dell'inversione dei punti all'o.d.g., proposta dal Presidente del Gruppo del Popolo della Libertà.
Ricordo che l'inversione prevede - se approvata - di trattare al punto 3) dell'o.d.g. la proposta di legge n. 86, al posto del proseguimento sul pronunciamento del disegno di legge n. 262.
Il numero legale è 29.
Indìco la votazione palese sulla proposta di inversione all'o.d.g.
presentata dal Consigliere Pedrale.
Il Consiglio approva.
Pertanto, si tratterà il disegno di legge n. 86 come primo punto.
Do atto che l'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento, così come modificato.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Comba, Cota e Sacchetto.
Il numero legale è 29.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 6 e del 12 giugno 2012.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

d) Presentazione Campagna sul gioco d'azzardo consapevole


PRESIDENTE

Ricordo, come già preannunciato nella riunione della Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari del 13 giugno scorso, che oggi concluderemo i lavori della mattinata alle ore 12.30, poich differentemente da quanto comunicato in precedenza, non in Sala Viglione bensì in Aula consiliare (non perdiamo tempo, anche perché poi ci sarà un altro appuntamento in Sala Viglione, come dirò tra poco), ci sarà un incontro per portare a conoscenza del Consiglio regionale la campagna sul gioco d'azzardo consapevole, già presentata alla Camera dei Deputati, di cui abbiamo ampiamente parlato.


Argomento: Trasporti pubblici

e) Ricevimento delegazione amministratori sul tema del trasporto pubblico locale


PRESIDENTE

Informo, inoltre, che oggi, alle ore 13, sarà ricevuta in Sala Viglione una delegazione di amministratori, i cui territori sono interessati dalla rimodulazione del trasporto pubblico locale, tema sul quale, com'è noto siamo convocati nel pomeriggio, in seduta straordinaria.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i verbali del 16, 17 e 22 giugno 2012.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Proseguimento esame proposta di legge n. 86, inerente a "Disposizioni per la promozione del riconoscimento della lingua dei segni italiana e per la piena partecipazione delle persone sorde alla vita collettiva"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con il proseguimento dell'esame della proposta di legge n. 86, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Ricordo che l'esame di tale provvedimento è iniziato nella seduta pomeridiana del 6 giungo. La relazione di maggioranza è stata svolta dal Consigliere Carossa, mentre la relazione di minoranza è stata svolta dalla Consigliera Pentenero.
Si è svolta e conclusa la discussione generale, con gli interventi dei colleghi Cursio, Boeti, Montaruli, Ronzani, Lepri, Artesio, Goffi, Vignale Carossa e Bresso.
Pertanto, procediamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 1) presentato dal Consigliere Cursio: Articolo 1 (Finalità) 01 Al fine di garantire il rispetto della dignità umana e dei diritti di libertà, di autonomia e di indipendenza delle persone con disabilità assicurandone la piena integrazione nella vita sociale, economica, politica e culturale, la Regione Piemonte promuove la rimozione delle barriere che limitano la partecipazione delle persone sorde alla vita collettiva.
La parola al Consigliere Cursio, per l'illustrazione.



CURSIO Luigi

Grazie, Presidente.
Voglio riprendere brevemente il discorso interrotto la volta precedente, relativamente ad un punto cruciale: se noi oggi operassimo un bimbo affetto da sordità, non avremmo più la necessità, così come menzionato e descritto nell'articolato, di ricorrere alla lingua dei segni anche se considero più corretto parlare di un linguaggio, perché non ritengo appropriata l'espressione "la lingua dei segni".
Presidente, il discorso di fondo è il seguente: se noi riteniamo che la sordità, al pari di un'altra qualsiasi malformazione (la volta scorsa ho fatto l'esempio di tante malformazioni che purtroppo esistono, come il labbro leporino o il palatoschisi), debba essere trattata come quelle malformazioni inconciliabili con una vita d'integrazione sociale, si rimedia attraverso un intervento chirurgico o, eventualmente, in associazione a terapie mediche.
Quello che sostengo è che, nel momento in cui ci si trovasse di fronte ad un neonato affetto da malformazione, attraverso la diagnosi precoce (nel corso del primo mese) è possibile rimediare - parliamo del 90% dei casi con l'impianto cocleare, facendo cessare la necessità di ricorrere al linguaggio dei segni, sin dalle scuole materne.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Quello che l'emendamento del collega Cursio riprende è un ragionamento che abbiamo già sviluppato nella discussione generale di questo disegno di legge, dove abbiamo detto che la sordità è un deficit, che si traduce in un handicap. I deficit, in generale, sono tanti, soprattutto neonatali, e generalmente si traducono in un handicap.
Riteniamo che la lingua dei segni sia stata uno strumento di grand'utilità quando la tecnologia non consentiva approcci di tipo diverso.
Questa è la ragione per la quale pensiamo che l'idea di approvare questo disegno di legge, così come il Consiglio regionale, legittimamente e correttamente, sembra essere orientato a fare, sia in qualche modo antistorica, cioè faccia parte di un periodo della storia della medicina nel quale avrebbe avuto senso, perché la tecnologia non consentiva di utilizzare gli strumenti che oggi sono a disposizione, ma oggi non l'abbia più.
Sappiamo che lo screening neonatale, grazie ad uno strumento molto semplice, consente di ipotizzare (a quattro mesi) una diagnosi; se questa viene confermata qualche mese dopo (a sei mesi), è possibile, in questo periodo della vita del bambino, mettere una protesi acustica che consente di preparare l'orecchio dello stesso all'impianto cocleare, che gli permetterà, nel tempo, di condurre una vita normale.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Boeti.
Emendamento rubricato n. 9) presentato dai Consiglieri Artesio, Boeti Buquicchio e Stara: Art. 1 comma 1, prima riga, dopo le parole "degli articoli 3" sostituire "...e 6" con ", 32 e 34".
La parola alla Consigliera Artesio per l'illustrazione.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
In sede di illustrazione generale della PDL n. 86 ho già avuto modo di illustrare ai colleghi la posizione del Gruppo consiliare Federazione della Sinistra, secondo la quale il compito delle politiche pubbliche è di rimuovere qualunque ostacolo che si frapponga al pieno dispiegarsi delle capacità delle persone umane. In quanto tale, l'oggetto del nostro interesse sono le persone nelle loro risorse, nei loro talenti e nelle loro difficoltà e non gli strumenti utilizzati che possono variare nel tempo anzi, quello che le politiche pubbliche devono garantire è l'accesso delle persone alle rinnovate tecnologie che sostengono il superamento delle disabilità.
Noi siamo quindi contrari al riconoscimento della lingua dei segni italiana e siamo invece favorevoli al dispiegarsi di tutte le iniziative sanitarie, sociali, educative e lavorative che consentano alle persone con difficoltà uditiva di vivere una vita in pari opportunità con le altre persone.
L'emendamento che proponiamo, quindi, è esattamente rispettoso di questo profilo. Nell'elencazione dei riferimenti giuridici, infatti, noi chiediamo di sostituire gli articoli 32 e 34 all'articolo 6 che viene qua citato, in ragione di questa valutazione. Gli articoli che ho citato fanno riferimento alla tutela del diritto alla salute come bene inviolabile della persona e interesse della collettività. Questo quindi significa che la condizione di responsabilità istituzionale cui noi siamo chiamati è quella di dispiegare, senza limiti di economia di spesa, tutte le misure che rendono esigibile il diritto alla salute delle persone.
Ora, poiché l'esigibilità dei diritti parte proprio dall'assunto che questo diritto non può essere sottoposto al vincolo economico, credo che una preoccupazione che il nostro Consiglio regionale avrebbe dovuto avere e non ha avuto sarebbe stata quella di valutare quale iniziative le ASL piemontesi stanno avviando per rendere agibile il diritto delle persone di accedere ai trattamenti sanitari più avanzati in ordine al recupero della sordità. Questo non l'abbiamo fatto, rimuoviamo dall'introduzione di questa proposta di legge il paragrafo essenziale, che è l'impianto dei diritti delle persone sul nostro territorio nazionale, e lo sostituiamo con riferimenti a Carte europee, le quali, se è vero che riconoscono le lingue minoritarie, dichiarano anche che vanno fatti salvi i trattamenti di maggiore favore previsti dai singoli Stati nazionali.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Riprendo il ragionamento che faceva la Consigliera Artesio, completando delle riflessioni che avevo sviluppato in precedenza.
possibile fare diagnosi a sei mesi; dopodiché una protesi acustica consente, a un anno, di cominciare a ipotizzare entro i due anni di età la possibilità di un intervento chirurgico; intervento chirurgico che non pu essere utilizzato purtroppo per tutti i bambini che soffrono di questa patologia alla nascita: infatti, il 50% di essi può usare la protesi per tutta la vita e il 50% invece può essere avviato all'impianto cocleare il quale - naturalmente nei casi in cui questo è possibile - consente a questo bambino o a questa bambina di fare una vita normale.
C'è un solo caso nel quale l'impianto cocleare non può essere utilizzato, cioè quando c'è una lesione complessa e completa del nervo acustico; purtroppo la scienza e la tecnica - anche in ortopedia - non hanno consentito finora un recupero delle lesioni nervose; quando questo si realizzerà - ed è probabile che il processo passi attraverso l'uso delle cellule staminali che sono, come tutti sanno, cellule totipotenti, in grado di differenziarsi nel tessuto che debbono andare a costituire - saranno risolti molti problemi delle patologie. Penso soprattutto ai paraplegici e ai tetraplegici: giovani di vent'anni che hanno avuto incidenti stradali e che passano la loro vita su una sedia a rotelle.
Dicevo che solo in questo caso l'impianto cocleare non può essere utilizzato, ma si tratta complessivamente del 5-10% dei casi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Stara.



STARA Andrea

Intervengo brevemente semplicemente per concordare con l'esposizione dei colleghi Artesio e Boeti, perché poi alla fine questa legge mette in discussione un principio generale, quello che preannuncia un cambiamento dello status, per cui le persone sorde si collocano non più nel campo della disabilità ma si configurano come minoranza linguistica. I colleghi hanno anche spiegato bene le conseguenze di principio, al di là dei supporti di aiuto della lingua gestuale.
Da questo punto di vista, quindi, credo che vada salvaguardato il principio generale, assicurando la rimozione di tutti gli impedimenti che causano la sordità, perché altrimenti si nasconde con il riconoscimento della lingua un problema più serio, legato alla disabilità e alle conseguenze degli sforzi possibili per rimuoverla.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Stara.
Emendamento rubricato n. 11) presentato dai Consiglieri Artesio, Boeti Buquicchio, Cursio e Stara: Art. 1 comma 1, prima riga, dopo le parole "...della Costituzione" abrogare "ai sensi della Carta europea ...novembre 1998".
La parola alla Consigliera Artesio per l'illustrazione.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Nella costruzione logica delle motivazioni che intenderei sottoporre all'attenzione del Consiglio, gli emendamenti n. 10) e n. 11) si tengono insieme. Qual è la ratio che ha spinto a proporre l'emendamento abrogativo e viceversa poi, con l'emendamento successivo, un'integrazione? Noi propositori di questi emendamenti - sia ben chiaro - non abbiamo assolutamente nulla in contrario rispetto al fatto che ci siano delle persone che, per ragioni anagrafiche, non avendo potuto accedere ad altre opportunità, in ragione di impossibilità dal punto di vista della riduzione del problema della sordità attraverso tecniche protesiche o in ragione di propria necessità, valutazione o scelta facciano ricorso al linguaggio dei segni.
Non solo, infatti, sarebbe assolutamente assurdo che noi fossimo contrari, ma la legge italiana stessa riconosce il linguaggio dei segni.
Voglio ricordare qui la legge n. 104 per l'inserimento dei bambini nella scuola di tutti e il riconoscimento della necessità che i bambini con deficit dovuto alla sordità comunichino attraverso il linguaggio dei segni tramite il sostegno degli insegnanti o, viceversa, abbiano bisogno del supporto educativo, laddove protesizzati, attraverso funzioni di insegnanti specializzati in ambito educativo e di logopedia in ambito sanitario.
Ma ancora: la legge relativa alla frequenza universitaria. Quello che noi diciamo è che il ricorso al linguaggio dei segni è tutelato dalle leggi di questo Stato, che sono giudicate a livello europeo le leggi più avanzate, quindi non occorre una forzatura quale quella avanzata da questa legge di riconoscimento della lingua dei segni come lingua minoritaria.
Occorre invece che le istituzioni riconoscano le condizioni personali le aiutino e le supportino in una logica di visione del futuro.
Prendiamo i dati della rete di audiologia della Regione Piemonte: il numero di bambini che sono stati sottoposti allo screening neonatale per valutare eventuali deficit uditivi sono 232 nell'anno 2011; il numero di bambini in follow up per sordità protesizzati, impiantati in altri centri sono 253.
Noi stiamo parlando di una realtà, quella dei giovani che crescono, che in questo modo sta gestendo il problema del deficit uditivo. Quindi, credo che dobbiamo essere realistici, pensare di dovere ciò che è dovuto a tutte le persone, non con una proposta di legge, tendente a creare una supremazia fittizia su un sistema di comunicazione che appartiene ad una parte ormai minoritaria delle persone sorde.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Credo che in quest'Aula non ci siano quelli che sono favorevoli alla legge dei segni e quelli che sono contrari alla legge dei segni. Per quanto mi riguarda, naturalmente non sono contrario ad uno strumento che è stato utile, anzi forse in una parte della storia della sanità di questo Paese uno strumento indispensabile per abbattere le barriere, per consentire ai cittadini nati sordi di potere avere un rapporto relazionale normale.
Ho avuto come compagno di squadra nella Rivoli Calcio un fortissimo centravanti che aveva questo deficit e con il quale si comunicava. I suoi amici venivano a vedere le partite e ho visto nel tempo quanto questo strumento sia stato utile.
Credo che oggi questa ipotesi di disegno di legge non vada bene. Che oggi, in periodo storico nel quale nascono in Piemonte una trentina di bambini all'anno, di cui 15 - se le statistiche sono reali - possono essere protesizzati con l'impianto cocleare e che quindi svolgeranno una vita normale, questo disegno di legge non abbia più tanto senso.
Quindi, non c'è nessuno contro nessuno, peraltro quando si tratta di questioni che attengono alla vita dei cittadini, alla loro integrazione sociale, allo sviluppo fisico e soprattutto psicologico, perché si tratta di drammi familiari in quelle famiglie dove si verificano situazioni di questo tipo, quindi su questo non ci possono essere né posizioni preconcette né persone pregiudizialmente a favore o pregiudizialmente contrarie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cursio; ne ha facoltà.



CURSIO Luigi

Grazie, Presidente.
Come hanno detto i colleghi che mi hanno preceduto, qui non si vuole mettere in evidenza una posizione di contrasto nei confronti di uno strumento che è stato utile, ma che evidentemente il tempo sta superando e probabilmente, con un atteggiamento da parte di tutti volto al rimedio volto ad utilizzare gli strumenti che oggi abbiamo a disposizione attraverso la tecnologia, probabilmente dovrà essere in futuro totalmente rimosso. Rimosso perché passando il tempo, inevitabilmente verrà utilizzato solo da coloro che purtroppo o sono già in età avanzata, oppure sono stati sfortunati e ai quali non è stato possibile porre rimedio chirurgico.
Per chiarire e esemplificare, vorrei fare l'esempio di un bimbo che nasce ipovedente. Noi immediatamente correggiamo attraverso la conoscenza che oggi abbiamo ed è la conoscenza dell'ottica. Abbiamo capito che l'occhio risponde alle leggi dell'ottica, quindi mettiamo una lente perch l'immagine cada nel posto giusto dentro l'occhio e con quella lente il bimbo vede e si appropria di un senso che gli era stato precluso da "mamma natura".
Con la stessa impostazione, dobbiamo vedere e dobbiamo salvaguardare l'udito del bimbo nel caso in cui ci sia - come nei bimbi di cui stiamo parlando - un deficit auditivo.
Sempre tornando all'occhio, noi addirittura oggi ricorriamo ad interventi chirurgici per migliorare ulteriormente e conservare la vista ai bimbi o eventualmente a persone più in là negli anni.
Dobbiamo utilizzare questi strumenti tecnologici, chirurgici e medici per migliorare la vita del bimbo e quindi della futura persona adulta.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Cursio.
Emendamento rubricato n. 10) presentato dai Consiglieri Artesio Buquicchio, Boeti e Stara: Art. 1 comma 1, prima riga, dopo la parola "...Costituzione" aggiungere "e in applicazione della L. n. 104/92 e n. 17/99".
Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio per l'illustrazione; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Avevo già parzialmente illustrato il contenuto dell'emendamento n. 10) che chiede di aggiungere nella premessa dell'articolo 1 tutta la normativa riferita all'integrazione scolastica, anzi alla complessiva organizzazione dei servizi e delle prestazioni per l'integrazione sociale, la legge n.
104/92 e la legge n. 17/99.
Perché torno a proporre ai colleghi del Consiglio regionale la riflessione sull'avanzata attività legislativa del nostro Paese? Proprio perché con questa proposta di legge rischiamo non di compiere un servizio a favore delle persone portatrici di disabilità, ma rischiamo di cristallizzare la loro posizione, peraltro fotografandone soltanto una parte - una parte che sta diventando minoritaria - cioè coloro che ricorrono al linguaggio dei segni, in una sorta di condizione antropologica, come se la condizione della sordità fosse equivalente a quella di condividere la storia di un popolo, popolo seppure minoritario all'interno di un territorio.
Credo che questo cristallizzare una condizione a partire dalla quota in diminuzione di coloro che la rappresentino sia il contrario della democrazia, cioè sia una oggettiva discriminazione.
E poiché ne sono fortemente convinta, accanto agli argomenti giuridici cercherò di utilizzare anche degli argomenti sociali. I colleghi Consiglieri che hanno proposto questa proposta di legge, sicuramente lo hanno fatto come si fa ogni volta che si avanzano testi nuovi, nelle relazioni con oggetti sociali organizzati. È del tutto evidente che questa proposta di legge nasce in Piemonte, come è stata tentato altrove - e non è un caso che finora non si è arrivati alla conclusione di questa proposta di legge - attraverso relazioni con organizzazioni di persone sorde.
Credo che noi, come politici, abbiamo non solo la responsabilità di fare da specchio a ciò che è atteso dall'esterno, ma anche di riflettere sulla responsabilità istituzionale che abbiamo e non inseguire posizioni che possono essere rischiose.
Per convincere i colleghi, vi leggo una risoluzione del 13° Congresso mondiale dei sordi, perché questo vi darà l'idea dei rischi che corriamo se inseguiamo questa parzialità: "Riconferma la posizione delle persone sorde come minoranza linguistica e culturale", che è quello che vorrebbero fare i proponenti di questa legge; "Riconosce che i progressi dell'era dell'informazione nel campo tecnologico e biologico stanno determinando dei drammatici cambiamenti nella comunità dei sordi".
Drammatici? Pensare che si possono protesizzare e impiantare le persone perché riescano a comunicare con la lingua di tutti? E, ancora più grave: "Condanna fortemente la ricerca genetica che mira all'eliminazione delle persone sorde dalla razza umana".
Colleghi del Consiglio regionale, potete assecondare posizioni di questa natura? La condizione di sordità non è un dato antropologico, è una condizione che può, con quanto la tecnica e la ricerca rendono disponibili consentire alle persone la pari dignità e lo sviluppo di tutte le proprie personali potenzialità.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

Grazie, collega Artesio.
Emendamento rubricato n. 12) presentato dai Consiglieri Artesio, Stara Buquicchio, Boeti: All'articolo 1, comma 1, terza riga dopo le parole "....la Regione promuove" sostituire: il riconoscimento corrisponde uno o più significati.
Con "è garantisce il soddisfacimento del bisogno dell'abilitazione alla comunicazione".
La parola alla Consigliera Artesio per l'illustrazione.



ARTESIO Eleonora

Proseguo con questo approccio, che è quello di provare a scrivere una legge che non parta dagli strumenti dando un valore, vorrei direi ideologico.
Sento molto ribattere questo termine nei miei confronti, dando un valore ideologico agli strumenti, ma invece vorrei dare un valore ai bisogni delle persone, con una serie di emendamenti che provano a spiegare quali dovrebbero essere le responsabilità della politica, non certo di prendere parte e partito in una disputa tra quali siano gli strumenti migliori di comunicazioni che le persone individuano per costruire una convivenza felice e piena rispetto alle loro condizioni. Questo non dovrebbe fare la politica, ma purtroppo questo provvedimento lo fa. La politica dovrebbe riconoscere i bisogni e capire ciò che lo Stato ha come dovere nel garantire la soddisfazione dei bisogni. Ecco perché chiedo che nella premessa della legge si scriva "garantisce il soddisfacimento del bisogno dell'abilitazione alla comunicazione".
Cosa significa essere abilitato alla comunicazione? Significa che mentre questo Consiglio regionale si straccia le vesti a discutere se sia opportuno o meno il riconoscimento della lingua dei segni, un'altra parte dell'amministrazione regionale, quella della Giunta, sta facendo simpatiche operazioni di riduzione degli organici del personale sanitario. Una di queste operazioni ha avuto come conseguenza il congelamento, perch trattatasi di tempi determinati o di contratti di collaborazione dell'equipe di riabilitazione dell'ASL TO1, compresa la logopedia, comprese le logopediste che aiutano i bambini che hanno seguito percorsi di protesizzazione, ad acquisire l'abilità della comunicazione; compresa la rieducazione di quegli adulti che, a seguito di traumi o di neoplasie, sono incorsi in condizione di sordità e hanno deciso di ricorrere all'impianto.
Ebbene, questo Consiglio dovrebbe preoccuparsi di questo, di come non sta rendendo esigibile il diritto di essere abilitati alla comunicazione nelle forme e nelle tecniche che sono possibili per le persone e che le persone ritengono di scegliere.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Le riflessioni che ha fatto la Consigliera Artesio fanno pensare a quello che, nel nostro Paese, è una questione che riguarda i cosiddetti diritti esigibili dei cittadini.
Credo sia una questione di tempo. Ricordo quando, nella passata legislatura, ci siamo occupati dei comunicatori, cioè di quegli strumenti che i pazienti affetti da SLA, ovviamente nello stadio più difficile della SLA quello nel quale è impossibile parlare, potevano iniziare ad utilizzare, impiegando le risorse della Regione, il comunicatore che ha un costo di 25 mila euro (più o meno, il costo di un impianto cocleare). Man mano che passa il tempo e la tecnologia fa ulteriori progressi, credo che costeranno di meno anche gli impianti cocleari e probabilmente costeranno di meno i comunicatori.
Noi abbiamo impostato una soluzione del problema per questi pazienti tant'è che la Regione ha deciso di acquistare i comunicatori, risolvendo un problema e consentendo a questi pazienti di iniziare a parlare con il mondo.
Uso il termine "parlare", che vale per i pazienti affetti da SLA e che vale anche per quei trenta bambini che ogni anno nascono sordi in Piemonte.
L'impianto cocleare consente di parlare, non di esprimersi con i gesti ma di parlare.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Boeti.
Passiamo all'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 24) presentato dai Consiglieri Pentenero, Boeti Reschigna, Motta Angela, Muliere, Cursio: Al comma 1 dell'articolo 1 (finalità), le parole "come lingua non territoriale propria della comunità dei sordi" sono soppresse.
La parola alla Consigliera Pentenero per l'illustrazione.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
Questo emendamento, così come altri che abbiamo predisposto, è volto a migliorare il disegno di legge, così come è stato presentato e discusso in Commissione.
L'obiettivo è quello di riaffermare il fatto che, per un bambino che nasce con un problema legato alla sordità, quindi con un problema di tipo fisiologico, con una patologia che si afferma dal momento della nascita, si debbano perseguire tutte le opportunità tali da consentire al bambino stesso di avere un percorso di vita normale.
Oggi la tecnologia e la ricerca mettono a disposizione strumenti assolutamente importanti, strumenti che devono essere potenziati, strumenti che devono essere sostenuti.
Terminata la fase più prettamente clinica, che oggi coinvolge circa il 90% dei bambini che nascono con questo tipo di patologia, si affronta la fase cosiddetta riabilitativa e si possono perseguire strade diverse a seconda delle potenzialità di ogni singola persona.
Certamente, emerge un problema complessivo, per il quale alcune tipologie di riabilitazione e alcuni progetti possono essere adeguati ad alcuni bambini e altri progetti no.
Uno dei percorsi che potrebbe essere individuato, qualora non esistessero altre opportunità, è l'utilizzo della lingua dei segni, qualora siano state perseguite altre strade e il bambino continui ad avere problemi di comunicazione.
Abbiamo esperienze, in modo particolare nella nostra regione, che non ritengo residuali ma di eccellenza, che hanno permesso, all'interno di quello che è un percorso complessivo che deve essere identificato per ogni bambino attraverso una serie di opportunità offerte, di riaffermare l'utilizzo anche di questo strumento, cioè la possibilità di apprendere la lingua dei segni.
Con questo emendamento affermiamo che non esiste una comunità vera e propria, ma esiste un'opportunità offerta ai bambini, attraverso l'acquisizione di una lingua che gli permetta di comunicare.
Questo è lo spirito dell'emendamento ed è l'atteggiamento con il quale ci poniamo nel disegno di legge complessivo.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Questo, Presidente, è uno dei nodi centrali della nostra discussione.
Faccio riferimento, come ha già fatto la Consigliera Artesio all'articolo 6 della Costituzione Italiana: "La Regione tutela, con apposite norme, le minoranze linguistiche".
Il problema è che, qui, la minoranza linguistica verrebbe a definirsi e a crearsi sulla base di un deficit fisico, e secondo me non è sostenibile.
Il concetto di minoranza linguistica è stato elaborato, nel diritto internazionale, con riferimento alle categorie di Nazione, di Popolo, di Stato e di Stati composti da popolazione di diverse lingue madri, per le quali la maggioritaria è quella della Nazione e la minoritaria comprende una lingua di tipo diverso, che una parte del Paese utilizza, per ragioni storiche e per tradizione.
In Alto Adige, Provincia Autonoma, per esempio, si parla il tedesco e il ladino e i dipendenti degli uffici pubblici sono tenuti al bilinguismo ossia all'uso della lingua nazionale e di quella delle minoranze.
Credo che questo non possa capitare in Piemonte.
Da quando sono stati inventati, a partire dagli anni '60, i primi apparecchi acustici, molti bambini nati sordi sono stati educati utilizzando l'apparecchio acustico, quindi non hanno conosciuto o deciso i bambini e le loro famiglie - di utilizzare il linguaggio gestuale.
In questo modo, anche questa fascia di popolazione verrebbe identificata in un'unica comunità: quella dei sordi, come se i sordi fossero una comunità minoritaria.
Credo che questo non sia sostenibile.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cursio; ne ha facoltà.



CURSIO Luigi

Grazie, Presidente.
Nel mio primo intervento, così come nella precedente seduta, ho fatto riferimento ai termini "lingua" e "linguaggio", che secondo me potrebbe chiarire anche ciò che è riportato nell'articolo 6 della nostra Carta Costituzionale.
La lingua dei segni è un linguaggio, cioè un modo utilizzato per correggere e, quindi, per comunicare con il mondo esterno.
Probabilmente è questa la ragione che induce in errore: parlare di lingua piuttosto che di linguaggio.
Bisognerebbe modificarlo nel suo complesso: anziché scrivere "la lingua", perché potrebbe indurre in errore, non essendo una lingua scrivere "il linguaggio" dei segni.
Probabilmente questo ripianerebbe la disputa che potrebbe sorgere.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 2) presentato dai Consiglieri Cursio e Boeti: L'articolo 1 (Finalità). È prevista un'aggiunta al comma 1 dopo le parole "...corrisponde a uno o più significati" 1. la Regione Piemonte promuove l'acquisizione e l'uso della LIS, da parte delle persone sorde, in tutti quei casi in cui non sia possibile individuare altri percorsi terapeutici, per favorire il recupero totale o parziale delle capacità percettive uditive.".
Ha chiesto la parola il Consigliere Cursio per l'illustrazione; ne ha facoltà.



CURSIO Luigi

Grazie, Presidente.
Va da sé che a tutte quelle persone alle quali non è possibile accedere ad un intervento, ad una cura, ad una prestazione sanitaria in generale o comunque, a tutte quelle forme per migliorare il proprio udito o ripristinarlo, deve essere fatto ciò che diversamente è possibile, cioè utilizzare il linguaggio dei segni, piuttosto che tutti gli strumenti disponibili, affinché possano essere messi nelle condizioni di un inserimento ampio e vasto, quindi non solo sociale, ma anche intellettivo.
A tal proposito, voglio ricordare che il bimbo viene sollecitato e stimolato attraverso la percezione del mondo esterno con i sensi, quindi più è stimolato, meglio è formato, ed avrà maggiori strumenti per comunicare con il mondo esterno.
Ancora una volta, quindi, ribadiamo che il linguaggio e la comunicazione in generale devono essere le strade da percorrere affinché il bimbo, con tutti gli strumenti conosciuti e disponibili, possa essere messo nelle condizioni di avere un contatto con il mondo esterno attraverso un linguaggio, ed eventualmente con la lingua.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

A mio avviso, questa proposta di legge è in contrasto con l'articolo 117 della Costituzione, che recita, al comma m), "determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale".
Oggi, 2012, garantire questi diritti significa: diagnosi precoce protesizzazione e/o impianto cocleare, abilitazione logopedistica ed educazione all'espressione. Personalmente aggiungo - e lo faccio a cuor leggero - il linguaggio dei segni, ma nei casi in cui oggi non sia possibile dare, attraverso gli strumenti che la tecnologia mette a disposizione di questi piccoli pazienti e delle loro famiglie, una risposta concreta e definitiva al loro deficit.
Il linguaggio dei segni è uno strumento che ha mostrato la sua validità negli anni e che, non solo può, ma deve continuare ad essere utilizzato soprattutto se la famiglia del bambino, insieme a chi, da un punto di vista medico e psicologico, segue il bambino, ritiene sia uno strumento da utilizzare.
Questo è il punto. Nessuno è contro la lingua dei segni. Non riesco a capire la ragione per cui questo Consiglio regionale intende legiferarne il riconoscimento: riconoscimento che già esiste in questa regione, dove peraltro esistono scuole che hanno caratterizzato, nella storia sanitaria la vita di questi pazienti e delle loro famiglie.
La lingua dei segni è uno dei tanti strumenti. Oggi credo sia quello minoritario, perché esistono strumenti che permettono - vedi l'impianto cocleare - a questi bambini e alle loro famiglie di avere un percorso di vita normale.


Argomento: Interventi per calamita' naturali

Esame ordine del giorno n. 811 presentato dai Consiglieri Tiramani Angeleri, Marinello, De Magistris, Novero e Carossa, inerente a "Quadrangolare dell'orgoglio piemontese per i terremotati"


PRESIDENTE

Prima di chiudere la seduta, così come concordato, per consentire gli adempimenti formali in aula per la presentazione della Campagna sul gioco d'azzardo consapevole, se l'Assemblea acconsente, potremmo esaminare l'ordine del giorno n. 811, che abbiamo iscritto in apertura di seduta presentato dal Consigliere Tiramani, che, nel frattempo, è stato sostanzialmente sottoscritto da tutti i Capigruppo e dalla maggior parte dei Consiglieri.
Se me lo conferma il Consigliere Tiramani, in qualità di primo firmatario, l'ordine del giorno è stato un po' modificato, nel senso che introduce anche un impegno per il Presidente del Consiglio regionale a trasmettere l'ordine del giorno alle società calcistiche interessate (Novara, Torino, Pro Vercelli e Juventus) e dà atto che il ricavato del Torneo Quadrangolare andrà ad incrementare il conto corrente postale appositamente aperto dal Consiglio regionale "Pro sisma Emilia Romagna".
Consigliere Tiramani, conferma la modifica?



TIRAMANI Paolo

Sì, Presidente.



PRESIDENTE

La ringrazio.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 811, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale considerate le eccellenze calcistiche del territorio piemontese, che quest'anno annovera tra le sue squadre ben due protagoniste della Serie A (Juventus e Torino) e due della serie B (Pro Vercelli e Novara), con un totale di quattro squadre nei campionati maggiori come non succedeva dalle stagioni calcistiche dal 1974 al 1977 ritenuto che la tragedia del terremoto in Emilia Romagna debba muovere in tutti i modi possibili al sostegno e alla compartecipazione alle spese di ricostruzione preso atto che le professionalità calcistiche sono un'eccellenza della Regione Piemonte, anche dal punto di vista imprenditoriale e ben al di là del singolo 'credo' delle tifoserie, con un positivo impatto economico sul territorio preso atto inoltre che è prassi consolidata organizzare partite di calcio amichevoli nel periodo estivo, tra le quali anche quelle a scopi benefici che svolgono la funzione di allenamento per le squadre in fase di precampionato e danno occasione ai tifosi di essere attivamente coinvolti in progetti di raccolta fondi specifici visto che nell'organizzazione di un quadrangolare benefico si otterrebbero: risvolti di immagini positivi per la Regione Piemonte; incassi importanti per gli investimenti nella ricostruzione delle zone terremotate; una positiva promozione del senso di appartenenza calcistica, che purtroppo a volte si declina in negativa ostilità tra tifoserie o viene inquinata da fatti di cronaca che nulla hanno a che fare con lo sport, ma verrei be riportata al senso di unione nel segno della sportività impegna l'Assessore allo Sport a farsi promotore nello stimolare le Società calcistiche sopra indicate nell'ottica di far loro valutare la possibilità di realizzazione e di organizzazione di un 'Torneo Quadrangolare' benefico dedicato all'Orgoglio piemontese, i cui incassi siano da devolvere interamente, al netto delle spese, alla Regione Emilia Romagna per la ricostruzione del dopo sisma impegna il Presidente del Consiglio a trasmettere l'ordine del giorno alle società calcistiche interessate dà atto che il ricavato del Torneo Quadrangolare andrà ad incrementare il conto corrente postale appositamente costituito dal Consiglio regionale pro-sisma Emilia Romagna".
Il Consiglio approva.
Dichiaro chiusa la seduta, per cui invito i colleghi a firmare, posto che eravamo convocati fino alle ore 12.30, ma resteremo in Aula per ascoltare la relazione sul gioco d'azzardo.
Alle ore 13 ci trasferiremo al primo piano, in Sala Viglione, per incontrare la delegazione degli Amministratori interessati dalle linee ferroviarie e dal TPL che oggi sarà discusso in sede di Consiglio straordinario.
Grazie a tutti.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.25)



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