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Dettaglio seduta n.236 del 17/05/12 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


LEARDI LORENZO



(Alle ore 14.30 il Consigliere Segretario Leardi comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 15.00)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Franco, Cantore, Casoni Cota, Tiramani e Toselli.
Il numero legale è 28.
Come annunciato al termine della seduta di ieri, al termine dei lavori si terrà la Conferenza dei Presidenti di Gruppo per la programmazione dei lavori della prossima settimana.
Ha chiesto la parola la Consigliera Motta Angela; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente.
So che non è usuale, però le chiedo ugualmente di poter sconvocare la V Commissione convocata per lunedì alle ore 14.30, perché in molti Comuni capoluogo lunedì si vota fino alle ore 15. Quindi, chiediamo un'attenzione da questo punto di vista.



PRESIDENTE

Terrò conto di questa sua richiesta e ne parlerò nei Capigruppo. Credo che potrà sicuramente essere presa in considerazione.
Il Presidente Cota è arrivato, non è più in congedo, ma il numero legale è sempre 28.


Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Esame disegno di legge n. 170, inerente a "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2012 e bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2012 2014" (atti d'indirizzo collegati: ordini del giorno n. 769, n. 771, n. 773 e n. 774)


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 170, di cui al punto 4) all'o.d.g.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Questa mattina abbiamo concluso la trattazione dell'articolo 2 e lo abbiamo votato.
Ora dobbiamo passare all'articolo 4, "Quadro generale riassuntivo", sul quale non vi sono emendamenti.
ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.02 riprende alle ore 15.30)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Il numero legale è 29.
Ripetiamo la votazione sull'articolo 4.
Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 12 Emendamento rubricato n. 184) presentato della Giunta regionale dall'Assessore Quaglia.
(Vedi emendamento allegato) Tale emendamento è già stato illustrato.
Emendamento rubricato n. 132) presentato dai Consiglieri Stara, Bresso Artesio.



(Vedi emendamento allegato)



PRESIDENTE

Tale emendamento è dato per illustrato dalla proponente.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 130) presentato dall'Assessore Cirio è ritirato.



PRESIDENTE

aperta la discussione generale sull'articolo 12 e sugli emendamenti.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 184).
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 132), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 12, così come emendato.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 14



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 14.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Consiglieri, adesso dobbiamo procedere con le dichiarazioni di voto una per Gruppo, cinque minuti sull'intero testo. Prima del voto finale tratteremo la discussione e il voto degli ordini del giorno collegati al provvedimento.
Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Parto dal fondo.
Noi non parteciperemo alla votazione sul disegno di legge di bilancio.
Non parteciperemo alla votazione sul disegno di legge del bilancio per le ragioni che abbiamo rappresentato più volte nel corso della discussione in Aula.
Da nostro punto di vista, si deve votare contro un documento che non è condiviso sotto il profilo delle scelte che contiene; non si può neanche votare contro un documento nel quale noi contestiamo, sostanzialmente, la corrispondenza alla reale situazione economica e patrimoniale dell'Ente.
Fra un paio di settimane avremmo modo, quando finalmente la Giunta rassegnerà il conto consuntivo del 2011, di renderci tutti concretamente conto di quanto sia la differenza reale tra quanto contenuto all'interno di questo disegno di legge di bilancio e qual è la reale situazione economica e patrimoniale dell'Ente.
Sorgerà un problema.
Questa discussione non ha consentito, e non ha messo al centro della propria attenzione, come affrontare una difficile situazione, come tentare di riformare la Regione, quali scelte prioritarie compiere rispetto ad una realtà economica e sociale che abbiamo tutti molto presente.
Questa discussione ha rappresentato, dal nostro punto di vista soprattutto nell'atteggiamento portato avanti dalla maggioranza, l'ennesima conferma di una condizione e di un atteggiamento di delega nei confronti della Giunta, rispetto alla principale responsabilità che ha il Consiglio regionale, quella di definire, con la politica di bilancio, l'allocazione delle risorse.
Non credo di essere molto lontano dalla realtà quando dico che il programma operativo determinerà riduzioni, rispetto agli stanziamenti previsti nel disegno di legge di bilancio, dell'ordine di circa 600 milioni di euro rispetto alla situazione attuale.
un'operazione rispetto alla quale il Consiglio regionale sarà totalmente privato dalla propria responsabilità e del proprio ruolo; è una delega in bianco che viene conferita alla Giunta regionale, anche in questo snaturando il significato che ha il programma operativo che è quello sostanzialmente, di evitare l'immobilizzo di risorse che non tengono conto di effettiva capacità di spesa.
Qui siamo al rovescio delle situazioni. Il programma operativo diventa il vero strumento attraverso il quale viene esercitata la politica di bilancio. La nostra non partecipazione al voto non nasconde neanche i grandi dissensi nei confronti delle scelte di merito contenute all'interno del disegno di legge di bilancio.
Alcune questioni, grazie all'impegno che il Gruppo consiliare, che ho l'onore di rappresentare, ha portato avanti sin dall'inizio con grande convinzione e con grande capacità nel corso della discussione, hanno trovato punti di equilibrio migliori rispetto alla situazione di partenza.
Tuttavia, rimangono grandi mancanze in alcuni ambiti e rimane una politica di non scelta rispetto alle priorità che l'amministrazione regionale deve portare avanti nel corso di questo anno e all'interno di questa legislatura.
Vorrei anche mettere in evidenza un ulteriore elemento. Quando si dedica molto tempo e, a volte, senza grande costrutto e senza neanche grandi risultati, a discutere di conti e di politica di bilancio, si distoglie l'attenzione del Consiglio regionale nei confronti di molte altre situazioni che richiedono, invece, una grande attenzione da parte del Consiglio regionale.
Purtroppo, il modo con cui questo bilancio è stato confezionato, il modo con cui questo bilancio è stato discusso e il modo con cui questo bilancio viene approvato imporranno una nuova e costante attenzione da parte del Consiglio regionale rispetto alla politica di bilancio della Regione.
Voglio anche confermare che la nostra non partecipazione al voto sul disegno di legge del bilancio, a scanso di ogni equivoco, perché con questo Gruppo e con questo Presidente di Gruppo si possono fare tutti i ragionamenti di merito che si vuole, è cercare il confronto sul merito delle scelte. Non si possono mettere in atto politiche come quelle che si stanno mettendo in atto in questi giorni e in queste settimane: ti do se tu rinunci! Siccome questa politica a me non piace e non piace al Gruppo consiliare del Partito Democratico, colgo questa dichiarazione di voto per dichiarare che le ragioni che sono state esposte durante questi giorni in Aula saranno oggetto, e confermate, nella segnalazione che questo Gruppo, insieme ad altri Gruppi di opposizione, faranno alla Corte dei Conti e al Ministero dell'Economia e delle Finanze.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliere Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes

Grazie, Presidente.
Anch'io non parteciperò al voto perché sono convinta che questo bilancio contenga irregolarità molto gravi, postazioni, in particolare dal lato delle entrate, che non corrispondono alla realtà.
Sono convinta anche che non sia possibile, da un punto di vista tecnico, ma soprattutto non sia corretto da un punto di vista politico, non approvare un assestamento o non ritirarlo in modo da poter connettere in modo chiaro e comprensibile per i Consiglieri e comprensibile per il pubblico, i bilanci di tre anni successivi. In realtà, come sappiamo, siamo di fronte ad un disavanzo avvenuto nel 2010, ad un non ripianamento avvenuto, proprio perché l'assestamento non è mai stato approvato, nel 2011 e alla non assunzione, nel 2012, di quella situazione.
Siamo oltre il 30 aprile, data nella quale avremmo dovuto avere l'approvazione del rendiconto da parte della Giunta, con la successiva presentazione al Consiglio. La chiarezza, quindi, su come si connettano tutti i bilanci di questa maggioranza - della vostra maggioranza - non è in nessun modo disponibile.
Appare del tutto evidente che, al di là delle battaglie date dall'opposizione per far modificare, nel merito, alcune voci di bilancio, è la struttura stessa del bilancio a non essere accettabile, perché non garantisce ai Consiglieri che in quest'Aula lo voteranno - lo votino per approvarlo o lo votino con voto contrario - di non compiere un atto illegittimo.
Anch'io ho predisposto una segnalazione alla Corte dei Conti, perch non siamo riusciti ad avere in nessun modo, malgrado numerosissime interrogazioni di richieste di accesso agli atti, una risposta sulla realtà dei conti di questa Regione. Ciò è tanto più grave, a mio avviso, in un momento in cui la situazione nazionale ed internazionale rende obbligatorio fare chiarezza, proprio perché si aprono scarsissimi margini di successiva messa a posto dei conti stessi.
Il fatto che si protragga nel tempo - personalmente in modo inaccettabile - il chiarimento sullo stato reale dei conti, rende la situazione particolarmente grave e particolarmente negativa.
A fronte di questo, c'è il merito di un bilancio nel quale tutto il sistema degli Enti locali, che dipende dalla Regione per moltissimi aspetti, legislativi e finanziari, è messo in ginocchio soprattutto dai tagli avvenuti negli anni precedenti in corso d'opera, quindi con squilibri di bilancio che rendono non approvabili i bilanci oggi e che rischiano di mandare fuori dal patto di stabilità, e addirittura in dissesto, moltissimi Comuni in questa tornata di bilancio.
Contemporaneamente, non sono approvate leggi di riorganizzazione e finanziamenti che consentono agli Enti - parlo, in particolare, delle Comunità montane - di sopravvivere nel periodo durante il quale attendono che la Regione si decida a dare una regolamentazione chiara e legislativa della situazione.
Certo, non tutto è colpa della Giunta; c'è una situazione difficile a livello nazionale e c'è anche un accavallarsi di legislature che rende complesso fare delle scelte, ma a maggior ragione, proprio per questo credo che un rispetto minimo del sistema delle autonomie avrebbe dovuto far dare la priorità assoluta al buon funzionamento del sistema delle autonomie, ivi comprese le politiche relative alle persone, visto che l'assistenza è competenza dei Comuni, che consentono ai Comuni, e alle persone che in esse vivono, di superare questa crisi senza crollare sotto la crisi stessa.
D'altra parte, anche nei campi in cui opportunità maggiori ci sarebbero, come quelli relativi agli investimenti, mi pare che le scelte siano tutte molto carenti.
Personalmente credo che, dal punto di vista del rapporto fra entrate ed uscite e della chiarezza del sistema complessivo del bilancio della Regione (che non è un qualcosa che va avanti anno per anno, ma sono bilanci che chiaramente, devono essere fra di loro connessi e concatenati), siamo di fronte ad atti illegittimi, per i quali neppure l'atto classico di voto contrario a mio avviso può essere dato. Il voto contrario vuole comunque dire entrare nel merito del voto di un bilancio che, non essendo legittimo credo possa essere sancito in maniera più chiara da una non partecipazione al voto che, infatti, è quello che anch'io mi accingo a fare.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Innanzitutto, una riconsiderazione già fatta in precedenti interventi ma che mi sembra doveroso rifare, per il lavoro svolto dalla Giunta regionale, dalla sua struttura e dai suoi uffici del bilanci e delle finanze, su un tema che è stato motivo di discussione: l'avanzo della chiusura dell'esercizio 2011.
Condividiamo l'impostazione portata avanti dalla Giunta e dall'Assessore Quaglia. Il bilancio del 2012 è, innanzitutto, un bilancio di previsione e rimane tale. Questo avanzo del 2011 sarà eventualmente imputato, sulle varie UPB, soltanto dopo l'approvazione del rendiconto dell'esercizio 2011.
Mi sembra una linea politica di bilancio, ma anche da un punto di vista di contabilità, corretta e prudenziale, per cui ribadiamo che certi toni usati dall'opposizione, ancora negli ultimi interventi, ci sembrano fuori luogo.
Detto ciò, esprimiamo una certa delusione politica - magari altre forze dell'opposizione ci rassegneranno - perché speravamo che il Partito Democratico desse un contributo più positivo a questa discussione, dopo che diverse richieste sollevate e portate avanti da esponenti del Partito Democratico in qualche maniera sono state accolte dalla Giunta.
Sulla politica dei trasporti, ad esempio, in cui si è stanziata la cifra significativa di 119 milioni, probabilmente non era tutto quello che qualcuno desiderava, ma sicuramente, rispetto allo stanziamento iniziale che era di una sessantina di milioni, l'impegno, da parte della Giunta e dell'Assessore competente, è stato significativo.
Stesso discorso per l'impegno politico. Era stato messo in dubbio che non avremmo rispettato questo impegno politico già assunto durante la discussione del Piano Socio Sanitario, e invece lo abbiamo mantenuto: 24 milioni in più per le politiche sociali, da affidare agli Enti gestori, in parte grazie ai risparmi del mancato referendum sulla caccia e in parte grazie ad altri risparmi effettuati sulla sanità.
Sul tema della ricerca, che a molti - anche dell'opposizione - stava a cuore, sono state aggiunte maggiori risorse, come per l'assistenza domiciliare ad anziani non autosufficienti, cioè il sostegno economico alle famiglie che accudiscono anziani non autosufficienti. Sono stati allocati più cinque milioni di euro, anche qui presi dalla sanità, quindi anche grazie a questo Piano di rientro così tanto contestato, ma che in realtà ha prodotto concreti risparmi.
Sulla questione "amianto" si è anche aggiunto qualcosa; come si è anche data una risposta forte al problema dei forestali, perché riteniamo che fosse giusto, dato che il Piemonte ha una presenza alpina e montana molto consistente, che ci fosse un presidio forte e significativo di questo personale, soprattutto per la previsione, per quanto riguarda l'assetto idrogeologico.
Infine, sul tema dei buoni scuola e sugli assegni di studi, sollevati e anche richiesti e portati avanti da esponenti della maggioranza, credo ci sia stata una risposta adeguata, come sull'edilizia sanitaria e come sulle borse di studio per l'EDISU, dove c'è stata (in questo caso, la vedo positivamente) una convergenza fra la maggioranza e l'opposizione.
In conclusione, sul tema delle Comunità montane, credo che la Giunta abbia fatto molto accollandosi spese che, come sappiamo, una volta non erano di esclusiva competenza regionale. Queste spese sono state quantificate, per il momento, in un certo importo; siamo in attesa che le Comunità montane ci forniscano dati più precisi. Pertanto, credo che l'atteggiamento degli Assessori Quaglia e Maccanti sia stato corretto. Allo stato attuale, le risorse per coprire le spese comunicate alle Regioni sono tali per cui era inutile al momento prevedere ulteriori stanziamenti.
Però, noi, proprio per non chiudere la porta a un tema così sentito sul territorio, abbiamo predisposto un ordine del giorno dove la Giunta regionale interverrà in fase di assestamento di bilancio, se saranno necessari dei correttivi.
Il Gruppo del PdL esprime, ovviamente, un parere favorevole sulla legge di bilancio 2012, ma chiede anche (abbiamo già avuto una conferma informale, ma la vogliamo anche ufficiale) un impegno da parte della Giunta e dell'Assessore competente, affinché nella prossima settimana venga al più presto depositato anche il disegno di legge di riforma del CSI.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Pedrale.
La parola al Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato con attenzione i vari interventi. Capisco che è molto difficile approvare un bilancio 2012 in una situazione così critica. Ma è critica per tutti: in tutta Italia e anche in Piemonte.
Per me, è il secondo anno che sono chiamato ad approvare il bilancio; a volte mi trovo veramente molto a disagio.
Però devo dire che nelle Commissioni, nei vari incontri che si sono svolti, sono state ascoltate la minoranza, di cui faccio parte; si è dato ascolto anche alle varie richieste, nonostante questa grave situazione.
Come ho già detto questa mattina e come ha già detto poc'anzi il collega Pedrale, abbiamo chiesto che il denaro destinato al referendum fosse girato al settore socio-assistenziale e 24 milioni di euro sono stati inseriti in quel capitolo. Per quanto riguarda i disabili, ne sono stati inseriti 11 più 5.
Si è parlato a lungo anche della Forestale, non per ultima, trovando abbastanza una quadra. Rimane ancora un lieve ritocco sulle Comunità montane, ma non voglio ripetere quanto ho detto questa mattina.
Per quanto riguarda la ricerca, che ritengo sia fondamentale, penso sia stato stanziato poco; avremmo voluto di più, però qualcosa si è ottenuto.
Rimane l'ambiente. Come ho già detto, per quanto riguarda l'amianto, è stato stanziato troppo poco. Cercheremo in seguito di poter ottenere qualcosa di più.
Inoltre, la questione sui trasporti non è da poco.
Rappresentando il centro, in quest'Aula mi trovo in centro. Devo dire che non mi sento così in dovere di votare a favore, perché non abbiamo ottenuto tutto quello che uno volevamo, ma, allo stesso tempo, non mi sento in dovere di votarne contro. Non voterò né contro e nemmeno a favore, ma darò la mia presenza, perché trovo giusto prendersi le proprie responsabilità! Credo di aver contribuito ad aggiungere qualche capitolo con qualche soldo in più, laddove mancava. Trovo ingiusto non votare. Ci sentiremmo non responsabili; poiché mi sento responsabile do la mia presenza e mi prendo le mie responsabilità.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Negro.
La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Ovviamente, votiamo a favore - non che qualcuno, penso, avesse dei dubbi - un bilancio, che - però - è un bilancio timido, a nostro avviso come abbiamo detto tante volte in sede di riunione di Commissione, in sede di colloqui informali che si sono svolti attorno alla Commissione.
Tra l'altro, questo mi permette di avere l'occasione di ringraziare non formalmente l'Assessore Quaglia e tutti coloro, a partire dalla Direzione bilancio e gli Uffici, che hanno collaborato in maniera sostanziale in un periodo lungo di lavoro.
Ovviamente, molto più lungo del necessario, perché, Presidente Cota lei sa benissimo, perché ne parlammo anche in maggioranza attorno al mese di dicembre, che questo bilancio, a parità di timidezza, avrebbe dovuto e potuto, secondo noi, più utilmente, per quanto attiene alle necessità di questa regione, uscire almeno quattro mesi fa. Perché dare la certezza dei dati a tutti coloro che fanno riferimento al bilancio regionale è il minimo che, io credo, si debba dare, soprattutto in un momento di grande difficoltà.
Un bilancio timido, dicevo, perché (e credo che le fasi successive, che verranno affrontate quando il consuntivo del 2011 verrà approvato e quando conseguentemente, la Giunta proporrà la legge di variazione o di assestamento, lo renderanno più evidente) affronta certamente per la prima volta una serie di problemi che non venivano affrontati da tempo, come la riduzione dell'indebitamento e la rivisitazione sostanziale del sistema delle entrate. Un approccio alla revisione della spesa, ma timido.
Ora, il fatto che si inizi a prendere delle medicine è, da qualunque punto di vista della sanità pubblica o privata, certamente un momento che può essere giudicato positivo, sebbene stia nella lettura ottimistica o meno di coloro che guardano il paziente valutare se la medicina che stiamo prendendo sia sufficiente o no. Anche all'interno del nostro Gruppo non abbiamo tutti la stessa opinione: c'è chi vuol sottolineare il fatto che per la prima volta dopo anni, tanti, almeno dieci, si inverte il teorema che bisogna comunque fare le cose che le Giunte decidono e i debiti se occorrono. È la prima volta che, almeno formalmente rispetto alle proposte di una Giunta, la curva dell'incremento del debito viene rallentata e viene interrotta. È la prima volta che, per carità, anche con le criticità che buona parte dell'opposizione ha sottolineato, la curve delle entrate viene sottoposta a revisione, certamente, problematica, ma è la modalità corretta, secondo noi, evidentemente.
La curva della spesa, invece, al momento, è semplicemente fatta oggetto di definizioni. Di annunci, sia ben chiaro: gli annunci sono importanti perché senza annunci non si comincia neppure. Senza commitment politico le cose non iniziano, ma non è con gli annunci che si interrompe una curva della spesa, di qualunque natura essa sia, che deve essere rivista profondamente.
Ora, nel dibattito che si è svolto in questi giorni, la parte dell'opposizione o quella cui sono stato più attento nell'ambito degli interventi, ha seguito la sua linea di comunicazione sulla quale io dissento.
Questo bilancio ha certamente una serie di criticità, ma non certo l'illegittimità. Questo difetto non ce l'ha, magari ne ha degli altri, ma non questo. Tuttavia, anche nelle proposte che l'opposizione, secondo me ha fatto - ma non compete all'opposizione fare le proposte, francamente: se lo fa, è gradito, e dovrebbe essere ringraziata, ma non è compito suo manca un approccio sistemico a un bilancio, che, come lei, Presidente, sa bene, e spero anche i colleghi di Giunta, e certamente l'Assessore Quaglia ne è molto conscia, ha una malattia che arriva da lontano. Questa Giunta non è responsabile nell'averla creata, perché non è così, ma è responsabile nell'essere subentrata nella cura del paziente e, secondo me, in questi due anni, nel non aver ancora identificato in maniera totale a quale terapia il paziente vada essere sottoposto.
una terapia complessa, perché si inserisce in un momento difficoltà.
Curare un malato quando c'è il sole è già difficile, curarlo quando piove lo è ancora di più. E ci sono altri malati, all'interno del nostro Paese che stanno peggio di noi. Lei lo sa bene, avendo frequentato le sale del governo romano per certi versi con maggior frequenza di quanto ha frequentato, almeno in senso temporale, queste.
Però noi siamo piemontesi, per cui c'è anche una logica di competizione con le Regioni che sono nostre compagne di strada in questo Paese, e con le Regioni che sono nostre compagne di strada al di là delle Alpi. È una competizione che si può vincere, ma secondo me la cura deve essere decisamente più incisiva. Noi crediamo che il paziente sia sano e, in ogni caso, è ora di provvedere con urgenza.
Peraltro, il consuntivo arriverà - io credo - a giorni: le conseguenze saranno un bilancio di assestamento e una legge di variazione che dovranno arrivare prima dell'estate. Quello sarà un nuovo momento.
Il tema della riforma della sanità, almeno come modalità, è stato affrontato e risolto, quindi si può intraprendere per proporre una terapia di medio periodo, possibilmente in collaborazione con le forze di governo momentaneamente all'opposizione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cursio, per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



CURSIO Luigi

Grazie, Presidente.
Noi abbiamo un'idea diversa nel considerare l'atto amministrativo rivolto ai nostri concittadini piemontesi.
Il paziente sarà anche debole, però ritengo che sia troppo medicalizzato. Il paziente è troppo assistito: è ipernutrito di attenzioni farmacologiche e di attenzioni terapeutiche in generale.
Questo è, secondo me, il problema, caro collega Burzi.
Da una parte, noi abbiamo una fascia sempre più ampia di persone deboli, non protette, abbandonate a se stesse; dall'altra, abbiamo una ristretta fascia di persone iperattenzionate e iperprotette, contro le quali, proprio per la debolezza che esprimiamo, non riusciamo a far leva e non riusciamo a ridimensionare il potere che esprimono. Noi di Italia dei Valori la vediamo in questa maniera, Presidente.
per questa ragione che non parteciperemo al voto: pur dovendo sottolineare che vi sono state delle piccole - minime - revisioni di impostazioni iniziali, non riteniamo siano sufficienti.
Quando si fanno dei "tagli", i primi punti che dovrebbero essere considerati sono quelli che attengono alla sfera dello spreco dell'inutile, centinaia di milioni che non fruttano nulla, anzi che arrecano solo danno. Ci chiediamo, quindi, come sia possibile poter amministrare se quello spreco e quello sperpero di denaro non viene ridimensionato, oserei dire azzerato.
Se ciò non è stato possibile, soprattutto in un momento come questo, a nostro avviso l'Amministrazione non ha riveduto il concetto stesso di "amministrare ai nostri giorni": siamo nel 2012 e bisogna che il nostro agire venga catapultato e riavvicinato ai giorni e ai tempi che viviamo.
Per tutta questa serie di ragioni, noi non parteciperemo al voto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Carossa, per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente.
Anch'io vorrei iniziare il mio intervento ringraziando - non vuole essere un ringraziamento di forma, ma un ringraziamento vero - gli uffici che ci hanno seguito in questi mesi (dico "mesi" perché non mi limito solo all'ultimo passaggio in Aula, ma sono mesi che si lavora in Commissione sulla legge finanziaria e sul bilancio della Regione).
Ringrazio, altresì, l'Assessore Quaglia, oltre che per tutto il lavoro che ha svolto, anche per la pazienza che ha avuto nel cercare di dirimere tutti i problemi, e per la pazienza che dimostra tuttora dopo che, a seguito di settimane di discussioni per cercare di risolvere i problemi sollevati dalle minoranze (che in alcuni casi che noi condividevamo), si sente ripetere innumerevoli volte che questo bilancio è falso, ma soprattutto che l'opposizione non voterà questo disegno di legge.
Non fossimo in un'Assemblea legislativa, mi verrebbe da sorridere: non voglio fare i nomi di tutti i colleghi Consiglieri che nel 2010 hanno votato un bilancio che è stato ripreso dalla Corte dei Conti con frasi molto chiare. Diversi Consiglieri erano seduti in Giunta; quella Giunta tra l'altro, che il 29 marzo - non smetterò mai di ricordarlo! - a urne aperte ha nascosto debiti per 500 milioni e ha cancellato impegni di spesa per circa 700 milioni.
Il fatto che adesso debba sentire da questa opposizione e dall'ex Presidente Bresso, artefice di questa vicenda, che non parteciperanno al voto, mi fa sorridere ma mi rende anche un po' triste. Perché quando la Corte dei Conti, cui voi vi rivolgerete - è legittimo, è un vostro diritto! scrive, riguardo a quel bilancio, di "na mera riduzione finalizzata a spostare nel tempo l'adempimento di obbligazioni assunte dalla Regione col risultato di occultare una parte del debito regionale e, quindi, di migliorare i saldi contabili, ma non la situazione gestionale e finanziaria complessiva, è un gesto che non può dirsi conforme ai principi di una sana gestione", signori, che mi senta dire da voi, e soprattutto dalla Presidente Bresso...



(Commenti della Consigliera Bresso)



CAROSSA Mario

Che mi senta dire, soprattutto dalla Presidente Bresso - capisco di averla punta nel vivo! - che l'opposizione non parteciperà al voto...
Andate pure a fare tutto quello che riterrete di fare alla Corte dei Conti! Va benissimo, però ci dovrebbe essere un minimo di onestà intellettuale. Solo un minimo.
E vengo all'argomento. Questo bilancio è andato avanti in queste settimane e in questi ultimi giorni, ma tutti hanno negato di aver fatto ostruzionismo: ricordo solo che se fossero stati accolti tutti gli emendamenti presentati dall'opposizione, avremmo registrato un spostamento di circa un miliardo e 800 milioni.
Vorrei far presente, tra l'altro, un particolare al Presidente Cota: lei si è sforzato di far venire alla sanità un personaggio come l'ingegner Monferino, che tutti riteniamo in grado di risanare i conti della sanità.
Ma guardi che bastava il collega Stara! Il Consigliere Stara ha presentato emendamenti che toglievano dalla sanità - sono convinto che se li ha presentati, lo ha fatto a ragion veduta - circa 150 milioni, per spostarli in altri capitoli. Ciò significa che non serviva l'ingegner Monferino bastava quantomeno chiedere al collega Stara di occupare un posto nell'Assessorato alla sanità, sicuramente avremmo risolto in breve tempo tutti i problemi della sanità e, quindi, della gestione della macchina regionale.
Poi, tra l'altro, avremmo anche risolto un piccolo problema che non mi stancherò mai di ripetere: magari si andava ad annullare un Gruppo, perch confido che la sua capacità di persuasione, Presidente Cota, sia sicuramente più elevata di quella del Presidente del Gruppo del PD, Aldo Reschigna, che pure rispetto, o del Segretario regionale Morgando. Quindi avrebbe risolto anche un altro problema (Reschigna, chiedo scusa: il Segretario regionale Morgando e il Capogruppo Reschigna), con un risparmio di altri 250 mila euro l'anno.
Ma tant'è: questo lo ricorderemo anche per le prossime volte.
Termino, poiché il tempo è tiranno, dando ragione al Consigliere Burzi quando afferma: "Dobbiamo cercare, noi maggioranza, la Giunta, ma soprattutto noi maggioranza, di arrivare ad approvare il bilancio nei tempi che ci permettano di fare un'accelerazione notevole, e non prolungare l'approvazione del bilancio stesso".
Cerchiamo, pertanto, quest'anno (è un appello che rivolgo a tutti) di approvarlo entro il 31 dicembre 2012.
Ringrazio gli Uffici e l'Assessore, poiché, nonostante avessimo solo dei fichi secchi, siamo riusciti a celebrare le nozze ugualmente! Quando si celebrano le nozze, non bisognerebbe inquinarle con ricorsi o andare presso altri Enti a chiedere delucidazioni.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Artesio.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Non ho il talento di Fabio Fazio, tanto meno quello di Saviano, per mutuerò in prestito la loro modalità di comunicazione, che mi sembra molto efficace, per commentare questo bilancio.
Quello che non ho: non ho nostalgia di come si concludevano i bilanci durante l'Amministrazione di centrosinistra, perché non ho nostalgia dei fantasmagorici Accordi di Programma imposti dall'opposizione, sulla base di un Regolamento che autorizzava tempi infiniti, e non ho nostalgia del fatto che si concludevano i bilanci sulla base delle indicazioni di qualche vate che da decenni predica l'efficienza e ritiene di avere la ricetta della produttività e della creatività, e imponeva all'Assemblea legislativa di tagliare bilanci essenziali, sapendo che quei tagli non sarebbero stati sostenibili, passando da 200 milioni d'integrazione, nella sanità, a 80 (come è avvenuto nell'ultimo anno), per costringere poi alle forche caudine della Giunta e del Consiglio, in sede di assestamento, le stesse deleghe a dover rendere conto del fatto che le risorse non erano state stanziate in maniera necessaria.
Pur non avendo la nostalgia di quella fase, non ho, in questa nuova fase, alcun tipo di convinzione per il modo con il quale si è giunti a questo bilancio, che non è fondato su prove d'evidenza.
Non sono fondate le prove d'evidenza con le quali si pensa di realizzare i risparmi come lotta agli sprechi nella sanità, con i quali ampiamente si ipotizza di finanziare capitoli di bilancio descritti negli emendamenti.
Perché? Perché credo che non si ottengano i risparmi ordinando a qualcuno di spendere meno (è quello che si sta facendo nel sistema sanitario oggi): si ordina a qualcuno - i Direttori generali - di spendere meno di quello che si è speso nel 2011, e magicamente scompariranno i malati, magicamente spariranno gli organici, altrettanto magicamente si otterranno i risparmi, con quella logica per l'economia, che è quella alla quale voi sembrate guardare - non l'economia come scienza sociale - ma quell'economia ben descritta da Mark Twain, che conosce bene il costo di ogni cosa, ma ignora il valore di ciascuna.
Voi forse conoscete un po' il costo di ogni singola cosa, ma ignorate il valore che quelle cose hanno nella vita della gente.
Quello che non ho è un senso dell'umorismo sufficiente a permettermi di prendere con allegria delle dichiarazioni che sarebbero paradossali. Siamo usciti dalla I Commissione bilancio con l'impegno della Giunta di portare il fondo sociale regionale a 110 milioni e siamo rimasti a 110 milioni nonostante i vantati reimpieghi del risparmio del referendum sulla caccia.
Siamo, quindi, profondamente lontani dalla spesa, non quella storica assistenziale, improduttiva, di trascinamento, ma quella ridotta all'osso essenziale, che gli enti gestori hanno sostenuto l'anno scorso, avendo già subito dei tagli quasi insopportabili da Stato e Regione.
Quello che non ho è l'indifferenza, che sconfina fino al limite del cinismo, di non pensare alle conseguenze delle decisioni che stiamo prendendo in quest'Aula; pertanto, se il Capogruppo del PdL è contento di aver portato il bilancio degli Enti sociali ad un livello inferiore e si dichiara soddisfatto del mantenimento delle promesse che aveva fatto e ricevuto per sostenere le necessità di cure domiciliari degli anziani fondate su ben cinque milioni di euro, quando l'elenco delle liste d'attesa ci dice, tra domiciliarità e residenzialità, che ce ne vorrebbero 275 ebbene io non ho quel livello d'indifferenza che sconfina nel cinismo.
E allora, penso che, chiudendo questo bilancio, nonostante i lodevoli sforzi, anche di una parte della Giunta, che ha cercato di rendersi disponibile all'ascolto, di mediare, di galleggiare, di cucire, di tentare di chiudere, poiché questo bilancio si aveva pur da chiuderlo, non ci sono e io non ho - elementi sufficienti per dare a questo bilancio una pur debole patente di credibilità sul piano finanziario.
I colleghi più esperti di me sono - voi sapete - gli unici ad avere voce in capitolo, in questo Consiglio regionale, negli anni. Ebbene, non avendo gli elementi finanziari sufficienti per motivare adeguatamente le critiche di carattere contabile dei colleghi, mi limito a dire che questo bilancio per me non ha la credibilità politica e sociale sufficiente.
Pertanto, non partecipo al voto.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cerutti.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
A questo punto, rischiamo di ripetere quanto già detto nei giorni passati, in un dibattito che è stato una maratona molto lunga, ma non per colpa delle opposizioni, perché le opposizioni non hanno avuto un atteggiamento ostruzionistico, poiché non hanno presentato maree di emendamenti solo per il gusto di frenare i lavori.
stato un dibattito lungo: a volte ci sono stati momenti di fermo e tempi morti piuttosto imbarazzanti; altre volte ci si è persi in discussioni interminabili, come sul referendum sulla caccia, in occasione della legge finanziaria.
Un risultato la maggioranza l'ha ottenuto e ritengo che questo lasci all'opposizione l'amaro in bocca, poiché si è concentrata l'attenzione - ad esempio - sul referendum sulla caccia, destinando quei fatidici 22 milioni (che, allo stato dell'arte, risultano essere meno) alle politiche sociali però poi si vede un fondo per l'assistenza, che - sì - viene ulteriormente incrementato, ma probabilmente non in misura tale da poter sostenere le richieste.
Anche su altri temi molto importanti, come i trasporti, si è raggiunto un livello sul quale, seppure non sia quello iniziale, che era assolutamente insostenibile, occorrerà operare delle verifiche.
Rispetto alle linee guida che la Giunta vuole mettere in atto, al momento non è assolutamente chiaro quali sono le linee che si vogliono mantenere e quelle che si vogliono tagliare, anche perché - lo voglio ricordare - i dati che Trenitalia dovrebbe fornirci per sapere su quali basi si stia ragionando per il taglio di alcune linee, continuano ad essere dati sconosciuti.
In questo senso, se può esserci una leggera soddisfazione rispetto agli incrementi dei valori stanziati inizialmente, a questo punto, sarà nostro dovere comprendere come queste risorse verranno ad essere utilizzate, anche perché, appunto, su alcune questioni come quelle dei trasporti non abbiamo ben chiaro quali siano le finalità e gli obiettivi della Giunta.
Altri temi sono stati toccati, in tutto o in parte. Siamo qui a ribadire che una questione che rimane aperta è quella del diritto allo studio. Lo ripetiamo alla noia, ma crediamo che questo sia un tema molto importante: nel momento in cui si annuncia un buono libri per gli studenti che compiono i sedici anni, in realtà poi non si provvede a dare dei fondi adeguati all'EDISU, l'Ente per il Diritto allo Studio, per il quale si è assistito ad un taglio che risulta essere assolutamente insostenibile rispetto agli stanziamenti passati.
Ho già detto e voglio ripetere che, rispetto alle 10.000 borse garantite negli anni passati, con i fondi attuali si arriverà a 3.500 borse, all'incirca; e non si può pensare che questo sia semplicemente un modo di adeguarsi ad una scelta legata alla meritocrazia. Una diminuzione così pesante, infatti, non può essere soltanto collegata al fatto che si introducono degli elementi di merito. Questo sarà sicuramente un tema che torneremo a trattare, anche perché si è detto che andremo a discutere in Commissione dei nuovi criteri e andremo quindi effettivamente a verificare quali siano gli intendimenti della Giunta. Crediamo che gran parte delle esigenze da colmare, per avere effettivamente un Piemonte all'onor del mondo da questo punto di vista, rimarranno assolutamente insoddisfatte.
Ho fatto queste considerazioni per citare alcuni degli argomenti più importanti. Certo, vediamo qua e là qualche elemento positivo, come quello legato ai ricercatori, o qualcosa in più per quanto riguarda, certamente il tema dei forestali.
Diamo però un giudizio di fondo che non ci soddisfa, seppur comprendiamo le difficoltà affrontate dalla Giunta che hanno posto alla Giunta tutta, e soprattutto alcuni degli Assessori, la necessità di provare a verificare - soprattutto con l'opposizione, in assenza di una definizione puntuale autonoma - quali potessero essere le priorità.
Avendo poi - al di là del merito, anche per la forma - dei dubbi rispetto alla legittimità delle cifre consideriate, anche noi, come gli altri colleghi dell'opposizione, non parteciperemo al voto di questo bilancio.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, dichiaro chiuse le dichiarazioni di voto.
Passiamo all'esame dei quattro ordini del giorno collegati: ordine del giorno n. 769 presentato dai Consiglieri Reschigna, Lepri Marinello, Vignale, Pedrale, Boeti, Taricco, Formagnana, Cursio, Laus Ronzani, Pentenero, Lupi, Motta Angela, Negro, Muliere, Bono, Dell'Utri Gariglio, Artesio, Goffi, Burzi e Carossa, inerente a "Garantire la completa disponibilità delle risorse stanziate per le politiche sociali in sede di Programma operativo relativo al Bilancio di previsione per l'anno 2012" ordine del giorno n. 771 presentato dai Consiglieri Pedrale, Giovine Carossa e Formagnana, inerente a "Risorse alle Comunità montane".
ordine del giorno n. 773 presentato dai Consiglieri Bresso, Artesio e Ronzani, inerente a "Sostegno all'attività svolta dal sistema formativo piemontese a supporto delle politiche attive del lavoro nella persistenza dell'attuale fase di crisi economico-produttiva, nonché misure volte a limitare le ricadute occupazionali derivanti dalla razionalizzazione del sistema della formazione professionale" ordine del giorno n. 774 presentato dai Consiglieri Taricco, Reschigna Ponso, Negro, Biolé e Gregorio, inerente a "Destinare i fondi FAS all'arginatura dei torrenti Mellea e Maira per la messa in sicurezza di Savigliano".
Procederei in questo modo: illustrazione degli ordini del giorno dibattito, eventuali repliche e votazione.
Ha chiesto di intervenire, a nome della Giunta regionale, l'Assessore Maccanti; ne ha facoltà.



MACCANTI Elena, Assessore regionale

La Giunta regionale annuncia parere favorevole su tutti e quattro gli ordini del giorno.



PRESIDENTE

Bene: la Giunta regionale ha dato un parere preventivo. Con l'accordo dei proponenti, pertanto, tutti gli ordini del giorno verranno dati per illustrati.
Per la discussione generale ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Ci metto due minuti, perché non è mia intenzione fare perdere tempo.
Noi voteremo tre dei quattro ordini del giorno e non parteciperemo al voto su quello che riguarda il tema delle Comunità montane. Cerco di spiegarne la ragione.
Visto che abbiamo in Aula il Presidente Cota - e prima che la si possa affrontare sotto il profilo della carta da bollo - preferisco affrontare la questione sotto un profilo politico.
Vede, Presidente Cota, un anno fa, di questi tempi, il Consiglio regionale approvava la legge finanziaria per l'anno 2011. All'interno di tale legge c'era un articolo che prevedeva che, a decorrere dal 1° giugno dell'anno 2012, sarebbero state fuse in un'unica società IMA Piemonte S.c.p.a. e Sviluppo Piemonte Turismo S.r.l. Siamo al 17 maggio del 2012 e nulla è stato fatto; e mi sembra che nulla verrà fatto entro la data prevista.
Perché voglio partire da questa riflessione? Voglio partire da questa riflessione perché, quando non si rispettano neanche le leggi che il Consiglio regionale approva, figuriamoci come si possano rispettare gli ordini del giorno! Non partecipando al voto, non verranno meno il nostro impegno e la nostra pressione nei confronti della Giunta regionale perché si dia una risposta politica precisa al tema del personale delle Comunità montane. Ma non ci stiamo più ad una logica per cui problemi che devono trovare una loro soluzione all'interno degli strumenti adeguati - quali quello della legge di bilancio - vengono rinviati ad un altro provvedimento.
Quell'ordine del giorno, sotto questo aspetto, chiude un pezzo della discussione, ma fa rimanere inalterato il vero tema. Noi abbiamo posto questa questione perché la ritenevamo un elemento importante nella discussione della legge di bilancio. La Giunta regionale ci ha risposto in modo negativo e ha previsto - all'interno di un ordine del giorno l'impegno per il quale sarà la legge di assestamento di bilancio, semmai, a ricavare le risorse. La lettura che noi facciamo della situazione economica, patrimoniale e finanziaria della Regione Piemonte è che quella legge di assestamento di bilancio dovrà - se verrà presentata dalla Giunta regionale - prevedere diminuzioni della spesa, rispetto al bilancio di previsione, e non certamente un suo incremento.
Non ci sentiamo, allora, di votare contro un ordine del giorno che prevede un impegno a favore del personale delle Comunità montane, ma politicamente non possiamo aderire ad un'operazione che ha sviato dal luogo deputato - che era quello della legge di bilancio - la soluzione del problema. Per questo - lo confermo - noi continueremo con insistenza a premere nei confronti della Giunta regionale perché affronti questo tema e per queste ragioni non partecipiamo al voto su quel documento.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Bresso.



BRESSO Mercedes

Rispetto all'ordine del giorno che avevamo concordato sulla questione dei lavoratori delle Agenzie formative - che consenta il supporto alle Agenzie formative per la ristrutturazione e la riqualificazione consistente sostanzialmente nel rifinanziamento del Fondo rotativo e, per quanto riguarda i lavoratori, negli incentivi alla ricollocazione o all'avvio di nuove attività imprenditoriali o comunque autonome - con l'Assessore Porchietto avremmo concordato di togliere il riferimento a "il significativo aumento della dotazione finanziaria nel bilancio 2012" in entrambi i dispositivi: ci sono tre "trattini" che delineano i punti del dispositivo e in entrambi i casi proporremmo questa modifica, poiché la relativa copertura viene trovata all'interno del bilancio e delle disponibilità di Finpiemonte per quanto riguarda il Fondo rotativo.
Non ci sarebbero più, quindi, le seguenti due frasi: nel primo punto "un significativo aumento della dotazione finanziaria nel bilancio 2012" e nel secondo punto "attraverso un significativo aumento della dotazione finanziaria nel bilancio 2012".
Se vuole, Presidente, le consegno la modifica.



PRESIDENTE

Le chiedo di avvicinarsi alla Presidenza, Consigliera Bresso, in modo da vedere insieme la proposta.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento sugli ordini del giorno collegati, dichiaro chiuso il dibattito generale.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.35 riprende alle ore 16,36)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
L'ordine del giorno n. 769 resta depositato, così come l'ordine del giorno n. 771.
L'ordine del giorno n. 773, presentato dai Consiglieri Bresso, Artesio e Ronzani viene così modificato, in accordo con la Giunta regionale: al primo capoverso del dispositivo vengono tolte le parole "un significativo aumento della dotazione finanziaria nel bilancio 2012, del" e viene introdotto prima delle parole "fondo rotativo".
Nel secondo capoverso vengono eliminate le parole dopo la virgola "attraverso un significativo aumento della loro dotazione finanziaria nel bilancio 2012".
Per quanto riguarda l'ordine del giorno n. 774 presentato dai Consiglieri Taricco, Reschigna ed altri inerente ai fondi FAS, nel dispositivo vengono aggiunte, dopo la parola "Mellea", le parole "e Maira".
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 769, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che all'atto dell'approvazione del Piano socio sanitario regionale 2012-2015 avvenuta il 3 aprile u.s., è stato assunto l'impegno da parte della Giunta regionale a ripristinare, anche se non completamente, le risorse per le politiche sociali riportandole, con un importo pari a 110 milioni di euro considerato che in conseguenza dell'impegno assunto dall'Assessore regionale alla Sanità e Politiche sociali le risorse sopra citate sono state iscritte nel Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2012 nell'ambito delle UPB DB19011 (Politiche sociali e politiche per la famiglia, sviluppo delle politiche per la famiglia e la persona e formazione del personale socio assistenziale) e UPB DB 19921 (Politiche sociali e politiche per la famiglia Programmazione socio-assistenziale Integrazione socio-sanitaria) constatato che successivamente all'entrata in vigore della legge di approvazione del Bilancio di previsione, lo strumento di riferimento per la ripartizione delle risorse e la definizione dei tetti di spesa effettivi per le singole voci di bilancio è costituito dal Programma operativo, previsto dall'articolo 7 della legge regionale 11 aprile 2011, n. 7 (Ordinamento contabile della Regione Piemonte) il Programma operativo ripartendo le unità previsionali di base in capitoli ai fini della gestione e della rendicontazione e ad assegnando ai dirigenti le risorse necessarie al raggiungimento degli obiettivi per gli interventi i programmi e i progetti, di fatto costituisce il vero strumento attuativo del Bilancio regionale pur in presenza di risorse iscritte a Bilancio per 110 milioni di euro sussiste, quindi, il concreto rischio che solo una percentuale di tali risorse possano essere effettivamente impegnate per effetto dei vincoli posti dal Programma operativo impegna la Giunta regionale a garantire, nella definizione del Programma operativo relativo al Bilancio di previsione per l'anno 2012, la spesa al cento per cento dei 110 milioni di euro stanziati per integrare i fondi a sostegno delle politiche sociali".
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 771, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale tenuto conto che il territorio montano rappresenta una vasta percentuale del territorio regionale, una risorsa in termini di acqua e foreste e quindi di energie sostenibili e rinnovabili, un importante giacimento storico e culturale, un patrimonio di beni ambientali naturale oggetto dello sviluppo del turismo in Piemonte la Costituzione e lo Statuto del Piemonte, al fine di assicurare la tutela del suolo e dell'ambiente e di stabilire equi rapporti sociali, prevedono che la legge disponga provvedimenti a favore delle zone montane nella vigente legislazione regionale, le Comunità Montane sono Unioni tra comuni montani e parzialmente montani, Enti Locali con autonomia normativa nel rispetto della Costituzione, dei principi delle leggi statali e regionali nonché delle norme di derivazione comunitaria, costituiti con lo scopo di promuovere la valorizzazione della zona montana, per l'esercizio di funzioni proprie, di funzioni delegate e per l'esercizio associato delle funzioni comunali a seguito della riduzione delle spese a carico dello Stato, le risorse messe a disposizione per il funzionamento delle Comunità Montane si sono progressivamente ridotte fino ad essere azzerate e trasferite in minima parte ai comuni montani il D.L. 78/2010 e il DL. 138/2011 prevedono per i Comuni sotto i 5000 abitanti in pianura e sotto i 3000 in montagna l'obbligo di gestione associata delle funzioni fondamentali (per i Comuni sotto i 1000 abitanti per tutte le funzioni e per tutti i servizi pubblici di loro competenza) in questo quadro la Giunta regionale nell'attuale legislatura ha disposto il DDL n. 192 "Disposizione organiche per gli enti locali" finalizzato alla semplificazione amministrativa ed al contenimento della spesa pubblica perseguendo l'obiettivo di procedere al riassetto dei livelli di governo del sistema delle Autonomie locali del Piemonte, con la previsione di una profonda revisione della governance montana allo stato attuale emerge una difficoltà ad ottenere dati certi in ordine alla destinazione delle spese a carico di ogni singola Comunità Montana e quindi sia delle reali necessità per le esigenze di personale addetto che dell'effettivo stato patrimoniale impegna la Giunta regionale ad attivarsi presso ogni singola Comunità Montana per definire con certezza i dati relativi alla destinazione delle spese trasferire alla Comunità Montane l'effettivo ammontare delle risorse necessarie a coprire i costi derivanti dall'esercizio di funzioni proprie e delegate prevedere in assestamento di bilancio quanto emerso dalle valutazioni di cui sopra".
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 773 come modificato il cui testo recita: "Premesso che: La Regione Piemonte, particolarmente esposta alla crisi innescatasi nella seconda metà del 2008, ha sottoscritto nel febbraio del 2009 con il Governo nazionale e le parti sociali, un Accordo quadro per l'attuazione di interventi a sostegno del reddito e delle competenze dei lavoratori colpiti dalla crisi, attraverso l'utilizzo di una quota di risorse del Fondo Sociale Europeo in precedenza totalmente destinata all'offerta di formazione professionale.
Detta attività ha quindi presentato, a partire dal 2010, non pochi elementi di discontinuità rispetto ad alcune delle tendenze che sembravano emergere negli ultimi anni.
Nell'anno 2010 gli utenti del sistema hanno raggiunto le 120.000 unità con più di 9.000 corsi svolti dalle Agenzie Formative del Piemonte: a fronte di un ridimensionamento dell'offerta riguardante la formazione professionale iniziale (percorsi realizzati in integrazione con l'istruzione scolastica) gli incrementi più significativi si sono osservati in relazione alla formazione per i lavoratori colpiti dalla crisi, quasi del tutto inedita nel panorama regionale, quanto meno a questa scala di intervento (circa 1500 corsi destinati a quasi 12.000 allievi) e per la formazione continua al cui interno è stata segnalata la presenza non trascurabile di soggetti disoccupati.
Considerato che: il nuovo scenario venutosi a determinare in tale settore di attività ha richiesto nel biennio 2009/2010 un intervento da parte della Regione Piemonte a supporto del sistema, che evidenziava allora già significative difficoltà con la messa in liquidazione di un'importante centro di formazione.
le misure adottate con la Legge Regionale 22 del 6 agosto 2009 (art. 60) hanno consentito, in una prima fase, di sostenere le Agenzie in crisi di liquidità e in stato di ristrutturazione con l'istituzione di un fondo rotativo gestito da Finpiemonte SpA. L'attivazione di misure aggiuntive di politica attiva, incentivi per la ricollocazione, e altri strumenti, volti a limitare le ricadute occupazionali derivanti dalla razionalizzazione del sistema della formazione professionale, ha completato il quadro di sostegno al reddito dei lavoratori che hanno lasciato o perso il lavoro presso le stesse agenzie formative, organismi che concorrono ad assicurare l'obbligo di istruzione di cui alla L. 296/2006 nonché del diritto dovere all'istruzione e alla formazione ai sensi della L. 53/2003.
Preso atto che: le difficoltà nel sistema formativo piemontese pare non tendano a ridursi in ragione anche della recente dichiarazione del fallimento CSEA intervenuto per insolvenza e per la grave situazione patrimoniale che non ha consentito di terminare l'anno scolastico in corso paradossalmente è stata sospesa l'offerta di politiche attive del lavoro cui i beneficiari (lavoratori colpiti dalla crisi) degli ammortizzatori in deroga sarebbero stati tenuti a prendere parte, pena il decadimento dal diritto al sostegno al reddito in ragione di quanto sopra premesso e ritenuto necessario procedere alla reiterazione delle misure come sopra adottate, al fine di evitare il riprodursi nel sistema di situazioni di difficoltà che incidono doppiamente sul sistema in quanto colpiscono i lavoratori delle stesse agenzie che perdono il posto di lavoro e i lavoratori beneficiari degli ammortizzatori in deroga impegnati nei percorsi di formazione a supporto del loro rientro al lavoro.
Il Consiglio regionale del Piemonte impegna il Presidente della Giunta regionale e gli Assessori competenti a sostenere l'attività svolta dal sistema formativo piemontese a supporto delle politiche attive del lavoro, nella persistenza dell'attuale fase di crisi economico-produttiva, nonché a favorire la ristrutturazione dello stesso sistema attraverso un significativo aumento della dotazione finanziaria nel bilancio 2012, del fondo rotativo di cui all'art. 60 della LR 22 del 6 agosto 2009.
a sostenere con misure di politica attiva, attraverso un significativo aumento della loro dotazione finanziaria nel bilancio 2012 , incentivi per la ricollocazione, e altri strumenti volti a limitare le ricadute occupazionali derivanti dalla razionalizzazione del sistema della formazione professionale, il reddito dei lavoratori che hanno lasciato o perso il lavoro presso agenzie formative, che concorrono ad assicurare l'obbligo di istruzione di cui alla L. 296/2006 nonché del diritto dovere all'istruzione e alla formazione ai sensi della L. 53/2003.
a intraprendere nuove misure di sostegno e ad incoraggiare iniziative imprenditoriali e autonome da parte dei lavoratori che hanno perso il lavoro presso agenzie formative, al fine di non disperdere il patrimonio di esperienza e professionalità maturato in anni di lavoro nel settore".
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 774, come modificato il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che Da anni è nota la necessità di provvedere alla messa in sicurezza della città di Savigliano realizzando i lavori di arginatura del torrente Mellea Ai ripetuti appelli provenienti in tal senso dal territorio, anche per il tramite del Sindaco di Savigliano, si è negli anni passati fatto riscontro segnalando che la realizzazione di detti lavori sarebbe stata possibile condizionatamente alla disponibilità dei fondi FAS, che però sino a poco fa sono rimasti bloccati In risposta ad una interrogazione posta nell'ambito della Vili Commissione Parlamentare della Camera dei Deputati del 22 settembre 2011, il sottosegretario Belcastro afferma quanto segue: 'Si ritiene, pertanto, che l'intervento sul torrente Mellea, oggetto dell'interrogazione, possa trovare realizzazione nell'ambito di tali fondi [FAS]. Nello specifico infatti, all'interno dell'asse 2, è individuata la linea d'azione 'Sistema fluviale del PO e reti idriche - Nodi idraulici' per una copertura finanziaria totale di euro 33.755.946. Nell'ambito di questa linea d'azione sono previsti per il territorio di Savigliano (Cuneo) due interventi, uno sul torrente Mellea ed un secondo sul torrente Maira, per l'importo complessivo di euro 5.814.711' considerato che il Governo ha ora resi disponibili tali fondi, che saranno di conseguenza iscritti nel bilancio regionale impegna la Giunta regionale a destinare, nell'ambito dei fondi FAS assegnati alla regione Piemonte, le risorse necessari a realizzare i lavori di arginatura del torrente Mellea necessarie alla messa in sicurezza della città di Savigliano".
Il Consiglio approva.
Non essendoci ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato SÌ 31 Consiglieri hanno votato NO 2 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio approva.
Do una comunicazione in nota di coordina mento: gli importi di cui agli articoli 1, 2 ed 8 dovranno essere quantificati, per coordinamento, alla luce degli emendamenti approvati dall'Aula consiliare ed in base alle risultanze di esercizio del bilancio.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 16.42)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 184) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Quaglia: L'allegato B di cui all'art. 12 del disegno di legge n. 170 è modificato come di seguito indicato:



PRESIDENTE

1) Stato di previsione dell'entrata:



PRESIDENTE

UPB |Descrizione |Variazione 2013 |Variazione 2014 DB0902 |Titolo I 120.000.000,00 |180.000.000,00 DB0902 |Titolo II 237.000.000,00 |237.000.000,00 DB0902 |Titolo III 50.000.000,00 |50.000.000,00 DB0902 |Titolo V 115.000.000,00 |115.000.000,00 TOTALE 522.000.000,00 |582.000.000,00



PRESIDENTE

2) Stato di previsione della spesa: UPB |Descrizione |Variazione 2013 |Variazione 2014 DB12041 |Servizi di trasporto pubblico |237.000.000,00 |237.000.000,00 DB12041 |Servizi di trasporto pubblico |450.000.000,00 |450.000.000,00 DB20151 |Risorse finanziarie 180.000.000,00 |-120.000.000,00 DB15082 |Diritto allo studio ed Edilizia |15.000.000,00 |15.000.000,00 TOTALE 522.000.000,00 |582.000.000,00



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 132) presentato dai Consiglieri Stara, Bresso Artesio: Nell'allegato A sono inserite le seguenti variazioni:



PRESIDENTE

Stato di previsione della spesa



PRESIDENTE

UPB |UPB DB05001 - Affari istituzionali ed |DB 15001 - Istruzione, Formazione Avvocatura Segreteria Direzione DB05 |professionale e Lavoro Segreteria Titolo I Spese correnti (cap. 117150)|Direzione DB15 Titolo I Spese correnti (cap. 175365) Anno 2012 - 200.000,00 Anno 2013 - 200.000,00 |Anno 2012 + 5.000.000,00 Anno 2012 + 5.000.000,00 DB7061 - Risorse umane e Patrimonio Economato Cassa economale e Beni mobili Titolo I Spese correnti (cap. 109598 e 110718) Anno 2012 - 100.000,00 (cap. 109598)



PRESIDENTE

Anno 2013 - 100.000,00 (cap. 109598)



PRESIDENTE

Anno 2012 - 100.000,00 (cap. 110718)



PRESIDENTE

Anno 2013 - 100.000,00 (cap. 110718)



PRESIDENTE

Anno 2012 - 100.000,00 (cap. 136116)



PRESIDENTE

Anno 2013 - 100.000,00 (cap. 136116)



PRESIDENTE

DB7091 - Risorse umane e Patrimonio Autocentro e Servizi Generali operativi Titolo I Spese correnti Anno 2012 - 100.000,00 (cap. 112553)



PRESIDENTE

Anno 2013 - 100.000,00 (cap. 112553)



PRESIDENTE

Anno 2012 - 100.000,00 (cap. 133535)



PRESIDENTE

Anno 2013 - 100.000,00 (cap. 133535)



PRESIDENTE

DB09021 - Risorse finanziarie Ragioneria Titolo I Spese correnti Anno 2012 - 200.000,00 (cap. 100396)



PRESIDENTE

Anno 2013 - 200.000,00 (cap. 100396)



PRESIDENTE

DB09101 - Risorse finanziarie Spese per il Consiglio regionale Titolo I Spese correnti



PRESIDENTE

Anno 2012 - 1.000.000,00 (cap.



PRESIDENTE

100010) Anno 2013 - 1.000.000,00 (cap.



PRESIDENTE

100010) Anno 2012 - 1.000.000,00 (cap.



PRESIDENTE

116101) Anno 2013 - 1.000.000,00 (cap.



PRESIDENTE

116101)



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