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Dettaglio seduta n.232 del 15/05/12 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BONIPERTI



(Alle ore 14.30 il Vicepresidente Boniperti comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 15.00)



PRESIDENTE


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Franco Maria, Casoni, Cota Comba, Giordano, Leardi, Leo e Toselli.


Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Esame disegno di legge n. 170, inerente a "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2012 e bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2012 2014"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 170, di cui al punto 4) all'o.d.g.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Nella seduta antimeridiana di oggi si è passati alla discussione dell'articolato del disegno di legge n. 170.
Sono stati votati gli articoli n. 3, 5, 6, 7, 7 bis, 8 e 8 bis. Gli articoli 1, 2 e 4, di intesa, sono stati spostati nella discussione e nella loro votazione alla fine dell'iter del provvedimento.
ARTICOLO 9 Emendamento rubricato n. 154) presentato dai Consiglieri Reschigna Gariglio, Lepri, Taricco, Muliere, Ronzani, Laus, Manica, Boeti, Pentenero: l'articolo 9 (Utilizzo dell'avanzo finanziario presunto alla chiusura dell'esercizio 2011) del disegno di legge n. 170: "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2012 e bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2012-2014" è soppresso.
Emendamento rubricato n. 180) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Quaglia: L'articolo 9 del disegno di legge n. 170 è sostituito dal seguente articolo: Art. 9 (Utilizzo dell'avanzo finanziario presunto alla chiusura dell'esercizio 2011) 1. L'avanzo finanziario presunto alla chiusura dell'esercizio 2011 determinato in 159.837.465,23 euro ed applicato al bilancio di previsione per l'anno 2012, è utilizzato a copertura dei Fondi di riserva per le spese di parte corrente e di investimento derivanti da economie su fondi statali vincolati, ed iscritti nei competenti capitoli delle UPB DB09011 e DB09012.
Tale avanzo concorre al finanziamento delle Unità Previsionali di Base del Titolo II della Spesa. Ai sensi dell'articolo 33 della L.R. n. 7/2001, gli impegni su tali UPB vengono assunti solo dopo la pubblicazione della Legge regionale di approvazione del Rendiconto per l'esercizio 2011.
All'articolo 9 sono stati illustrati gli emendamenti rubricati n. 154) e n. 180).
In discussione generale sono intervenuti i Consiglieri Burzi, Bresso Marinello, Reschigna, Ronzani, Pedrale e Placido.
I nostri lavori saranno sospesi per qualche minuto per una Conferenza dei Capigruppo in Sala A. Si tratta di un incontro ulteriore con il Presidente della Regione, per vedere se, sul prosieguo della legge di bilancio, vi è la possibilità di alleggerire il provvedimento dalla massa emendativa.
Invito i Capigruppo a recarsi in Sala A.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.01 riprende alle ore 16.04)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La discussione generale sugli emendamenti che insistono all'articolo 9 quelli rubricati con il n. 154) e n. 180) - ha già avuto un'ampia parte questa mattina.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Oggi è emerso da parte di qualche collega il dubbio che, da parte nostra, ci fosse una sorta di terrorismo psicologico nei confronti degli altri colleghi.
Prima di tutto, anche se volessimo, non ne abbiamo probabilmente la forza e, dall'altra, i colleghi, essendo responsabili, non si lasciano sicuramente intimidire dai colleghi dell'opposizione.
La questione è un'altra. Ci sono aspetti di natura giuridica e questo Consiglio non è un'aula di tribunale. Ripeto, questa Assemblea non è un'aula di tribunale.
Alla fine, emergono una serie di interpretazioni sul filo del rasoio se il bilancio è legittimo o non legittimo. Al di là di queste interpretazioni, resta un tema di natura politica forte e importante e questa maggioranza ha delle grandi responsabilità politiche. Se anche il bilancio dovesse essere legittimo, emerge un problema di risorse. Non è che il bilancio è legittimo e vengono fuori le risorse, oppure il bilancio non è legittimo e non servono le risorse. No. Servono le risorse, al di là della legittimità o meno del bilancio! Noi siamo convinti che il bilancio non sia legittimo, ma voi dovrete spiegare, nei prossimi mesi, ai cittadini piemontesi, dove andrete a recuperare quelle risorse. Ci sono due aspetti, uno di natura formale e uno di natura sostanziale. Noi abbiamo detto che, da un punto di vista formale sposiamo la tesi della non legittimità ma, per assurdo, come si fa nelle cause, in subordine, avete una responsabilità devastante da un punto di vista politico nei confronti dei cittadini piemontesi. Il ragionamento impostato dal collega Burzi fa acqua da tutte le parti, da un punto di vista politico. Voi dovete spiegare ai cittadini piemontesi che la vostra azione politica si concretizza nell'approvazione di questo bilancio...
Parlerei anche a bassa voce, Presidente...



(Commenti del Consigliere Toselli)



PRESIDENTE

Per favore, Consigliere Toselli.
Se può, parli un po' più piano, ma se si pretende questo, bisognerebbe avere l'educazione e la correttezza di mettere in condizione il collega Laus che interviene di svolgere con serenità il proprio intervento e dare la possibilità, a coloro i quali lo vogliono ascoltare, di poterlo fare.



LAUS Mauro

Parlo anche a bassissima voce, l'importante è che l'ultimo pezzo l'ultima formulazione verbale che io esprimo, venga scritta agli atti.
Siamo convinti che il bilancio non sia legittimo. Se dovesse risultare legittimo, resta un tema molto importante che è quello dell'imbroglio, del gioco delle tre carte che questa maggioranza sta facendo e sta comunicando ai cittadini piemontesi. Né più né meno.
Il problema resta. Se è illegittimo e se non è illegittimo, emerge un problema grande quanto una casa, perché voi nascondete, volutamente, dati noti al Consiglio intero.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Che nel dibattito del bilancio ci possano essere dei pareri contrastanti e che, in qualche modo, l'opposizione rivendichi tutta una serie di assenze di stanziamenti o di non corretta imputazione rispetto a scelte politiche questo è, di per se, non voglio dire scontato, ma normale.
Che rispetto alla legittimità del bilancio o alla correttezza formale vengano impartite lezioni da coloro i quali si sono dimenticati di alcuni atti, mi sembra rasenti il pudore.Ricordo solo alcuni atti. Premetto, non sono appassionato di ciò che è avvenuto negli anni passati. Credo che i piemontesi ci abbiano votato e dato la maggioranza per governare meglio di chi ci ha preceduto. Tuttavia, è pur vero che alcuni aspetti vanno ricordati a chi impartisce lezioni. Ricordo ai colleghi dell'opposizione saranno passati più di due anni - che il 27 marzo 2010, a urne appena chiuse, la Giunta regionale si riunì e cancellò in modo del tutto illegittimo, e sottolineo illegittimo, 753 milioni di euro dicendo, con delibera di Giunta: "Verranno imputati nel bilancio dell'anno successivo".
Com'è noto a chiunque sieda in questo Consiglio, la competenza degli stanziamenti di bilancio è compito del Consiglio e non della Giunta.
Ripeto, 753 milioni di euro.
La non iscrizione di 590 milioni di anticipazione di cassa non iscritti a debito non l'ha fatta questa maggioranza.
Possiamo certamente discutere su un aspetto che è formale e sostanziale. Formale nella correttezza rispetto a questo bilancio, che avrà dei problemi sostanziali, che abbiamo enumerato con numeri diversi rispetto al fatto che questo è un bilancio che ha criticità, non solo nei numeri, ma perché registriamo un debito, un passivo che in qualche modo sarà uno dei temi principali che questa maggioranza dovrà affrontare negli anni che verranno: un miliardo, due miliardi o due e mezzo di differenza fra ciò che è registrato e quello che è il bilancio sostanziale della Regione Piemonte.
Non è un tema che riguarda la Regione Piemonte, perché il Ministero delle Finanze stima questo allineamento delle amministrazioni pubbliche fra bilanci e consuntivi approvati e consuntivi reali, intorno ai 50 miliardi di euro, a livello nazionale.
Evidentemente è un tema che la politica dovrà affrontare, e anche la nostra maggioranza.
Mi sembra davvero impossibile che chi ha fatto una politica di bilancio, che definire leggera o creativa è un eufemismo, impartisca lezioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Vorrei solo ricordare, parlando del passato, che non è assolutamente vero quel che sosteneva questa mattina il Consigliere Pedrale, quando ricordava il bilancio di previsione del 2010, affermando che l'allora maggioranza aveva scelto di non approvare il bilancio di previsione.
Ricordo che la minoranza di allora chiese di non approvare il bilancio di previsione, perché era l'anno delle elezioni regionali. Ci aveva chiesto di non approvare il bilancio di previsione.
Così abbiamo deciso di fare; ma fu richiesta dall'allora minoranza.
Questa è una prima questione.
La seconda questione è relativa all'emendamento presentato dalla Giunta regionale. Se l'avanzo di amministrazione è reale, mi chiedo perché è stato presentato questo emendamento sostitutivo dalla Giunta. Innanzitutto, è vera la questione posta questa mattina dal Consigliere Reschigna: la somma delle due UPB è 25 milioni, quindi perché non impegnare tutti i 159 milioni? Secondo. Perché impegniamo queste risorse, questi 159 milioni, se gli impegni saranno assunti soltanto dopo la pubblicazione della legge regionale di approvazione del rendiconto? Questa è la dimostrazione reale che le affermazioni che abbiamo fatto e che stiamo facendo hanno un fondamento. Le obiezioni che sosteniamo da questa mattina non sono campate per arie, sono reali ed hanno un fondamenta.
Ci siamo chiesti e ci chiediamo perché si continua in questa direzione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
Aggiungo qualche riflessione a quanto già detto in Aula.
Non credo che il nostro atteggiamento sia, come ha affermato un attimo fa il collega Vignale, un atteggiamento di non attenzione e di non riflessione su quanto è successo, o su quali, eventualmente, possono essere stati gli errori del passato.
Quello su cui è necessario riflettere oggi è su una situazione che comunque si presenta, è drammatica, pericolosa e con elementi che, a nostro giudizio, sono elementi di grave illegittimità, e che quindi è necessario evidenziare. Non si capisce per quale motivo le risorse allocate sui due capitoli devono essere risorse che non vengono utilizzate. Per quale motivo? La paura che siano cifre non esistenti è reale, e allora non c'è nient'altro che la conferma di ciò che stiamo affermando.
Se così non fosse, quale motivo c'era per non approvare il conto consuntivo? Quale motivo c'era per cercare di nascondere e per cercare di non mettere in evidenza le cifre che derivano da un eventuale avanzo - che non c'è - e da un disavanzo che c'è e che viene in qualche modo mascherato? Non è un problema di chi arriva per primo nel fare il danno; non si tratta di questo. Lo avete denunciato nelle sedi opportune e in Aula: se errori in passato possono esserci stati, non è una buona motivazione per continuare a non valutare le difficoltà all'interno delle quali si trova questo bilancio.
La nostra Regione, nel momento in cui il bilancio sarà approvato da quest'Aula, si troverà a dover affrontare, su tutte le politiche che caratterizzano la programmazione regionale, una situazione da lacrime e sangue. Troveremo diverse fasce sociali in difficoltà, e questa forma di sordità, questa forma di ottusità, non può che fare male a tutti i cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Dichiaro chiuso il dibattito generale.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Elementare Statale "S. Pellico" di Frossasco (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola Elementare Statale "S.
Pellico" di Frossasco in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Esame disegno di legge n. 170, inerente a "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2012 e bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2012 2014" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 170.
Procediamo con le dichiarazioni di voto sull'articolo 9.
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Prima di motivare la nostra dichiarazione di voto, o perlomeno il nostro atteggiamento di voto, vorrei riprendere un punto che ancora recentemente, nell'intervento del collega Vignale, ho sentito sviluppare.
Possiamo - e a volte lo facciamo in modo assolutamente occasionale e strumentale, nel senso che, quando ci sono situazioni di circostanza ognuno guarda al passato, al passato remoto, al trapassato e al presente.
Possiamo affrontare il tema del bilancio della Regione in centomila modi tuttavia, ma facciamolo in modo adeguato, perché tutte le volte che ad una questione del presente rispondiamo guardando al passato, è la logica della politica, ma non ci porta da nessuna parte e, soprattutto, non giustifica il presente.
Vorrei ricapitolare i termini della questione: la Giunta regionale presenta un articolo al disegno di legge, nel quale iscrive un avanzo di amministrazione 2011 pari a 159 milioni di euro.
Noi sappiamo per certo che, dal conto consuntivo del 2011 (che verrà presentato tra dieci o quindi giorni, cioè non appena finisce la legge di bilancio), quell'avanzo di amministrazione di 159 milioni di euro sparirà perché non esiste, perché il conto consuntivo del 2011 accetterà un disavanzo attorno ai 485 milioni di euro.
Noi presentiamo un emendamento soppressivo dell'articolo e la Giunta regionale risponde con un emendamento sostitutivo dell'articolo, che non fa altro che riproporre l'esistenza del problema, perché dice: "L'avanzo presunto di 159 milioni di euro serve per finanziare due UPB: la 09-011 e la 09-012". Ora, le due UPB hanno stanziamenti di spesa pari a 26 milioni di euro. L'emendamento della Giunta dice: "Fino a quando non sarà approvato il rendiconto della gestione dell'anno 2011, siamo impegnati a non attingere nessuna risorsa da quelle due UPB".
come dire: non c'è l'avanzo.
Peccato che i termini della questione sono: un avanzo di 159 milioni di euro e una garanzia di non spesa pari a 26 milioni di euro: un autentico non senso.
Si può votare contro un provvedimento che non si condivide, ci si pu astenere nei confronti di un provvedimento che si condivide poco, si pu dare la presenza quando si ha di fronte una misura di natura tecnica all'interno di un provvedimento sbagliato. Tuttavia, qui non siamo in presenza di un provvedimento che non condividiamo, qui non siamo in presenza di una scelta politica sbagliata dal nostro punto di vista: qui siamo in presenza della rappresentazione di un bilancio che non copre il pareggio, che non ottiene il pareggio nel rapporto tra entrate e spesa.
Per questa ragione, confermo che su questa materia il Gruppo regionale del Partito Democratico farà la segnalazione alla Corte dei Conti regionale e al Ministero dell'Economia e Finanzia. Proprio per prendere fortemente le distanze da un provvedimento su cui non vogliamo avere nessun tipo di responsabilità, il Gruppo del Partito Democratico, oltre a riconfermare quanto detto poc'anzi, voterà l'articolo soppressivo presentato da questo Gruppo e non parteciperà alla votazione su tutto il resto del provvedimento.



PRESIDENTE

Non vi sono altre dichiarazioni di voto.
Era stata richiesta la votazione per appello nominale.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 154), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 13 Consiglieri hanno votato NO 30 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 180).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 33 Consiglieri votanti 32 Consiglieri hanno votato SÌ 32 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 9, così come modificato.
Chiedo scusa: l'emendamento testé approvato era interamente sostitutivo dell'articolo 9. Pertanto, sospendo questa votazione ed estendo il voto dell'emendamento della Giunta regionale all'articolo, che viene approvato così come sostituito.
ARTICOLO 10 Indìco la votazione palese sull'articolo 10.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 Indìco la votazione palese sull'articolo 11.
Il Consiglio approva.
Consigliere Giovine, a che titolo intende intervenire?



GIOVINE Michele

Scusi, Presidente: esiste sempre la dichiarazione di voto in capo agli articoli?



PRESIDENTE

Certo, difatti ho chiesto se qualcuno intendesse svolgerla.



GIOVINE Michele

Mi sembrava che non l'avesse chiesto.



PRESIDENTE

In entrambe le ultime votazioni ho chiesto: "Ci sono delle dichiarazioni di voto?". Nessuno ha risposto.



GIOVINE Michele

Allora sono io a non aver sentito. Noi pensionati abbiamo qualche difficoltà di udito!



PRESIDENTE

Lei mi contesta, nella conduzione dell'Aula, legittimamente e correttamente, che non ho dato la possibilità di fare le dichiarazioni di voto. Io le rispondo che su entrambe le ultime votazioni, essendo ambedue gli articoli senza emendamenti, ho proceduto a richiedere all'Aula se ci fossero dei Consiglieri o dei Presidenti di Gruppo intenzionati a svolgere la dichiarazione di voto e, non avendo nessuno chiesto di poter esercitare tale prerogativa, ho proceduto alla votazione.
ARTICOLO 11 bis L'emendamento rubricato n. 178) del Consigliere Lepri è irricevibile (il proponente già lo sa, perché ne abbiamo discusso), in quanto modifica una legge e andava presentato in fase di discussione sulla legge finanziaria.
Adesso abbiamo ancora - richiamo in particolare l'attenzione dei relatori e della Giunta - l'articolo 12 ("Bilancio pluriennale"), sul quale insiste l'allegato B, l'articolo 13 ("Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari") con l'allegato C e poi l'articolo 14 ("Dichiarazione d'urgenza"), che non avrebbe senso votare in questa fase.
Diciamo che come procedura, essendo comunque un allegato, sarebbe più logico partire dagli allegati A, B e C.
Però, in effetti, essendo solo quattro emendamenti sul patrimonio immobiliare, possiamo fare l'articolo 13.
Quindi l'articolo 12 lo sospendiamo e passiamo all'articolo 13 sul patrimonio.
ARTICOLO 13 Emendamento rubricato n. 153) presentato dai Consiglieri Lepri, Reschigna Pentenero, Muliere, Taricco, Ronzani, Manica, Motta Angela: all'allegato C del disegno di legge n. 170: "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2012" sono soppresse le parole: "terreni e fabbricati siti nei comuni di Torino, corso casale n. 476 nonché nei comuni di Grignasco e di Prato Sesia: di interesse culturale limitatamente a "fabbricato n. 16", "cappella" e "pozzo" facenti parte della Tenuta Millerose di Corso Casale n. 476 in Torino.".
Ha chiesto la parola il Consigliere Lepri per l'illustrazione; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

L'emendamento tende ad eliminare dall'allegato 3 l'immobile che attualmente, è sede dell'IPLA, situato in Corso Casale, e gli appezzamenti limitrofi comunque collegati ad esso.
La ragione è molto semplice: l'IPLA è una realtà che riteniamo meritevole di sostegno e di continuità.
evidente che quella sede è strettamente legata alla sua attività istituzionale, essendo collocata in un'area collinare, tra l'altro, con appezzamenti importanti destinati ad attività di ricerca in campo agricolo e forestale.
Come tale, la sede appare propedeutica e condizione necessaria affinch IPLA possa proseguire attivamente e proficuamente nello svolgimento delle sue attività. Poiché sappiamo di questa volontà, riteniamo che la difesa di quell'appezzamento e di quella struttura sia davvero fondamentale per garantire il mantenimento in termini di qualità ed efficienza dell'Istituto IPLA. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Taricco.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Intervengo per, sostanzialmente, ribadire la non comprensibilità dell'inserimento dell'immobile in discussione all'interno di questo elenco al di là del fatto che è stato oggetto di una serie di interventi di ristrutturazione per meglio finalizzarne l'utilizzo alle sue funzioni essendo sede dell'Istituto per l'arboricoltura. Immaginare di cedere a terzi una struttura che serve per l'espletamento dell'attività principale dell'Istituto - magari affittandolo da terzi, come si verifica in alcuni casi - per gestire le attività caratteristiche dell'Ente, credo sia una scelta senza alcun senso.
Quindi, ci permettiamo di chiedere alla Giunta di volere veramente riconsiderare questa scelta depennando questo immobile, perché, veramente è difficile comprendere la ratio di una scelta di tale natura.
Questo problema - tra l'altro, per quanto ci riguarda, è già stato oggetto di un'interrogazione che, attualmente, è in attesa di risposta crediamo debba indurre ad una riconsiderazione di questo testo, in quanto per un minimo di coerenza, crediamo che quell'immobile debba rimanere a disposizione dell'Ente. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Guardate, colleghi, questa questione ha implicazioni anche gravi perché vedo riflessa la vicenda degli immobili di Via Magenta.
Qualche anno fa, in Via Magenta si verificò un fatto che, secondo me grida vendetta: la Regione ha ceduto a privati l'immobile, oggi adibito a sede dell'Assessorato alla formazione e al lavoro, sul quale stiamo pagando l'affitto da dieci anni. Naturalmente, durante la vicenda che ha riguardato il contratto di compravendita, il privato ha avuto anche l'opportunità di vedersi ritoccare verso l'alto l'affitto di quell'immobile e, dopo dieci anni, ne è diventato proprietario grazie agli affitti pagati dalla Regione: è stato un affare straordinario! Non per la Regione, ma per il privato! chiaro cosa voglio dire? Non vorrei che ripetessimo esattamente la stessa operazione. Cioè, non vorrei che si verificasse la situazione per cui vendiamo un immobile che stiamo utilizzando come Regione Piemonte, che è sede dell'IPLA, troviamo un privato che acquista l'immobile e la Regione paga l'affitto a questo signore per un bel numero di anni, quando quest'ultimo si fa concedere dalla banca un mutuo e si paga le rate del mutuo con l'affitto, è chiaro cosa voglio dire? Questa roba qui toglietela di mezzo, perché non c'è alcuna ragione al mondo perché si inserisca la sede dell'IPLA nell'elenco dei beni immobiliari da cedere o alienare! Naturalmente, l'emendamento ha un valore specifico, ma ne approfitto per porre una questione più generale.
Noi stiamo affrontato il tema delicatissimo dei beni da cedere e più volte abbiamo detto che non siamo contrari in via pregiudiziale ad una valorizzazione dei beni immobili, ancorché selezionati, ancorché valutati! In ogni caso, è bene che i colleghi della maggioranza sappiano che loro hanno previsto un gettito derivante da questo processo di valorizzazione degli immobili, che è valutato in questo bilancio in 245 milioni di euro.
Vi sfido a dimostrare che, a fine 2012, voi avrete alienato quegli immobili e realizzato quei cespiti in entrata. Non lo farete! Il risultato sarà che quando presenterete il rendiconto consuntivo, scopriremo che una parte di quei beni immobili sono ancora in capo a chi deve venderli e avremo, per quella via, non realizzato un pezzo delle entrate che voi considerate fondamentali ai fini del bilancio di questa Regione.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BONIPERTI



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ronzani.
Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Su questo immobile è chiaro il ragionamento: non è molto logico porre in vendita immobili attualmente utilizzati dagli enti strumentali, o comunque dalla Regione, e le considerazioni svolte poc'anzi dal Consigliere Ronzani sono assolutamente da ascoltare.
La seconda considerazione - avremo modo di tornarci anche nei prossimi interventi - è legata al piano che avete presentato, cioè ai 240 milioni da ricavare entro la fine dell'anno sull'alienazione degli immobili di proprietà della Regione. Sarebbe sufficiente considerare che siamo a maggio e che c'è una difficoltà di mercato molto evidente. Conosciamo quali altre istituzioni hanno lavorato sul piano delle alienazioni e abbiamo visto i risultati, cioè quasi niente. Il mercato è fermo ed è difficile, quasi impossibile, ricavare quelle risorse entro la fine dell'anno dal piano delle alienazioni che voi avete presentato.
Vorrei solo fare solo un esempio per far comprendere la situazione.
Nell'elenco degli immobili da vendere c'è il Centro di Protezione Civile almeno per quanto appartiene alla Regione - di Novi Ligure. Ci sono 17 immobili tutti inutilizzabili e il Piano Regolatore è bloccato per quanto riguarda quell'area. Secondo voi chi acquista 17 immobili, che sono inutilizzati, situati in quell'area che è vincolata secondo il Piano Regolatore del Comune? Occorrerebbe procedere alla vendita - secondo l'indicazione quegli immobili valgono un milione e 200 mila euro - ma ho fatto un esempio per far intendere che questo non sarà impossibile, almeno in questa fase.
Quindi, quel piano di alienazioni che avete presentato si basa su ipotesi non reali.



PRESIDENTE

Grazie, collega Muliere.
La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

I colleghi hanno già esposto le nostre considerazioni.
Come si fa a inserire all'interno di un piano che riguarda immobili da alienare, o immobili da valorizzare, immobili che, ad oggi, sono direttamente utilizzati dalla Regione o da enti strumentali della Regione per fini istituzionali? È un mistero.
Questo rende assolutamente non credibile l'iscrizione a bilancio di un'entrata pari a 240 milioni di euro proveniente dalla vendita di patrimoni immobiliari o dalla vendita di società partecipate della Regione.
O, perlomeno, si può anche fare un'operazione di questo tipo, ma il rischio vero è quello che rappresentava il Consigliere Ronzani, o quello che, alla fine, chi ci guadagna è il privato, oppure che surrettiziamente l'Amministrazione regionale pensa di ridurre l'indebitamento della Regione attraverso la vendita di patrimonio immobiliare.
Ma se questo patrimonio immobiliare, poi, è necessario per le attività istituzionali della Regione, è chiaro che io riduco a bilancio la spesa dell'UPB che prevede il rimborso di mutui e di prestiti, ma incremento a bilancio la spesa relativa all'affitto di immobili da terzi. Qual è il risultato finale? Nessuno. Credo che nella migliore delle ipotesi, parliamo di un risultato finale a saldo zero.
Allora, volete ragionare rispetto a operazioni tese a intervenire strutturalmente sull'indebitamento della Regione? Volete ragionare rispetto anche a operazioni che riguardano il patrimonio immobiliare? Noi abbiamo fatto alcuni emendamenti puramente esemplificativi. Perché dentro l'elenco dell'allegato C di questo disegno di legge diciamo che il 70% di questo patrimonio immobiliare non è alienabile, perché direttamente utilizzato per attività istituzionali della Regione o affittato, come ad esempio la Questura di Novara, a soggetti terzi. Oppure, come ha detto il collega Muliere, la Tenuta Cannona, che è un centro di ricerca nel settore agricolo.
Allora, abbiamo presentato alcuni emendamenti e non passato ai raggi X tutto l'elenco dei fabbricati dell'allegato C, ma solo per rappresentare anzitutto, l'improponibilità di un'iscrizione a bilancio di un importo di 240 milioni di euro derivanti da alienazioni, poi il fatto che questo elenco C non corrisponde a un effettivo possibile programma di alienazione infine il possibile pericolo che è quello che si ripetano esperienze o situazioni negative per il bilancio della Regione come quella di via Magenta, ricordata dal collega Ronzani, nel suo intervento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Prendo la parola per qualche secondo, un po' per riprendere i concetti che i miei colleghi hanno espresso, perché effettivamente noi pensiamo che la cifra messa a bilancio - siamo a giugno - non possa essere realizzata da questo Governo regionale. Pensiamo che anche quest'anno passerà praticamente con un nulla di fatto e che probabilmente ancora una volta la Regione non riuscirà a vendere nemmeno un appartamento, ammesso che possieda qualche appartamento.
Prendo la parola per sottolineare il fatto che vendere per affittare e quindi aumentare la spesa corrente in nessuna famiglia normale è una cosa sostenibile, quindi non ci sembra, diciamo così, un'operazione che potrebbe portare un vantaggio all'Amministrazione regionale. E anche per sottolineare due questioni specifiche. Di una ho già parlato: avete messo in vendita la Certosa di Monte Benedetto, acquistata una paio d'anni fa dalla Regione Piemonte dal privato che ha deciso di metterla in vendita e che viene utilizzata in Val di Susa da molti ragazzi delle scuole. È una struttura che, secondo me, nessuno è disponibile ad acquistare perch svolge oggi una funzione pubblica e non può essere utilizzata anche a scopo privato.
Toglierei la Certosa di Monte Benedetto, oppure, se volete lasciarla lì, tanto escludo il fatto che qualcuno possa decidere di acquistare un pezzo di storia della Val di Susa e anche della nostra regione.
Ho sempre sostenuto che i governi regionali che recuperano il patrimonio storico ed architettonico della Regione Piemonte svolgono sempre un buon lavoro, qualunque cosa questo debba contare, perché beni immobili ricondotti al pubblico, perché fanno parte della storia dei cittadini della Val di Susa in particolare, ma in generale del Piemonte. Credo che piuttosto che vendere, sia una cosa che debba essere fatta.
Consiglierei - l'ho già detto all'Assessore Quaglia l'altro giorno e lo ripeto qui - di aggiungere invece all'elenco delle cose che possono essere vedute la palazzina abbastanza importante che c'è all'eremo o a Pecetto (forse, è la stessa cosa), dove, prima che fosse realizzata l'Unità unipolare al CTO con i fondi delle Olimpiadi, era ospitata l'Unità spinale di neurologia del professor Carone, nella quale venivano ricoverati gran parte dei ragazzi e delle ragazze paraplegici e tetraplegici in seguito ad incidente.
Quella struttura non è più utilizzata. Può essere messa in vendita con l'obiettivo, magari, di trasformarla in una RSA o in una struttura di tipo sanitario, magari a carico di un privato, quella sì a mercato. Credo quindi che la Regione dovrebbe occuparsi di quel bene immobile per il quale spende soldi perché c'è un custode che evita che i vandali si portino via i rubinetti o i lavandini. Toglierei la Certosa di Monte Benedetto, che non sarà venduta a nessuno, e aggiungerei invece quel bene immobile che pu essere messo a frutto.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Boeti.
Emendamento rubricato n. 150) presentato dai Consiglieri Lepri, Muliere Reschigna, Pentenero, Manica, Taricco, Ronzani, Motta Angela: Emendamento rubricato n. 150) presentato dai Consiglieri Lepri, Muliere Reschigna, Pentenero, Manica, Taricco, Ronzani, Motta Angela: all'allegato C del disegno di legge n. 170 "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2012" le parole: "Terreni siti nei Comuni di Orbassano Rivalta, Grugliasco, Rivoli e Torino-Interporto Torino/Orbassano, la piena proprietà e nuda proprietà, limitata alle aree urbanizzate costituenti sedime di opere pubbliche, sono assoggettate alla disciplina di cui alle legge regionale n. 8 del 27/02/2008" sono soppresse La parola al Consigliere Lepri per l'illustrazione.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
In questo caso, la proposta è quella di sottrarre alla possibile alienazione i terreni siti in Orbassano, limitrofi e contigui all'attuale attività di sito della nostra società; terreni che la Regione ha comprato credo, in vista della valorizzazione di quel centro intermodale che, come è noto, purtroppo, non ha mai visto un vero decollo. Ora che siamo di fronte a una possibile, discutibile, ma insomma possibile valorizzazione con il probabile sviluppo dell'attività intermodale collegata alla linea ad Alta Velocità, vi sarebbe questa volontà di vendere questi terreni.
vero che il provvedimento prevede la vendita a seguito di valorizzazione degli stessi terreni, quindi, verosimilmente, di trasformazione della loro destinazione, ma questo percorso potrebbe essere anche in qualche modo evitato e in ogni modo, visto che lo sviluppa di quell'area è ancora oggetto di grandi approfondimenti e molto è indefinito ci pare imprudente concedere la vendita di questi terreni a privati, magari precludendo lo sviluppo stesso di quel centro futuro intermodale o, magari anche generosamente - questo potrebbe essere il rischio - concedendo questi terreni a privati che poi magari, a loro volta, potrebbero beneficiare della valorizzazione probabile, visto che quell'area sarà verosimilmente destinata ad un suo uso, appunto, a finalità intermodale.
Quindi, per queste ragioni, per evitare ogni rischio di speculazione e per mantenere intatta anche la facoltà in capo alla Regione di decidere su quell'area a seconda di come i progetti si evolveranno, noi crediamo assolutamente importante che quei terreni restino in capo alla Regione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Lepri.
La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Su questo emendamento ha già spiegato le motivazioni il collega Lepri.
Approfitto per collegarmi ad una questione che riguarda in particolare modo l'Assessore Sacchetto, ma so che è intervenuto anche l'Assessore Cavallera.
Mi riferisco alla possibile alienazione della Tenuta Cannona in Provincia di Alessandria, Comuni di Carpeneto e di Rocca Grimalda.
La Tenuta Cannona è molto importante, perché al suo interno si fa sperimentazione e ricerca in campo vitivinicolo.
Per chi non la conosce, la Tenuta Cannona è formata da una serie di cascine e di terreni. Per una, in particolare, dove si fa ricerca e sperimentazione - ci sono le cantine - sarebbe bene specificare che non è in vendita. Al contrario, bisognerebbe mettere in vendita quelle che non sono utilizzate o che oramai sono abbandonate.
Siccome nell'elenco c'è scritto "Tenuta Cannona", intesa nel suo insieme, bisognerebbe specificare che si desidera vendere solo una parte di essa e salvaguardare, invece, la cascina principale, in cui si fa sperimentazione e ricerca, e ci sono le cantine.
Vedo che l'Assessore Sacchetto al momento è impegnato in altre faccende, ma ci deve dire se la Regione Piemonte è ancora interessata all'attività di sperimentazione e ricerca in campo vitivinicolo. Se è così dovete specificare nel Piano di alienazione che cosa volete vendere della Tenuta Cannona. Se invece lasciate invariata tale dicitura, significa che volete vendere l'intera tenuta e rinunciare all'attività di ricerca e di sperimentazione.
Se così fosse, sarebbe un fatto grave e negativo per la nostra Regione.
Ma vedo che non ve ne importa nulla, dopodiché lo denunceremo pubblicamente, come abbiamo già fatto.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Vorrei riprendere l'argomento di cui si è occupato il Consigliere Lepri nell'intervento precedente.
Vorrei, cioè, fare una riflessione sulla questione che riguarda l'Interporto.
Il progetto relativo all'Interporto ha fatto parte, nella zona ovest di Torino, di un certo "gigantismo edilizio". Ricordo quando il Comune di Torino, per realizzare il Centro Agroalimentare, chiese un ulteriore milione di metri cubi di terreno, perché allora l'ipotesi era che il Centro Agroalimentare non avesse spazio sufficiente e che sarebbe stato necessario far arrivare lì tutta la frutta e la verdura del mondo, per cui era essenziale quel milione di metri cubi in più.
Allora, il Comune di Rivoli convocò un Consiglio comunale aperto sui prati e si oppose alla concessione di un ulteriore milione di metri cubi.
La storia dimostrò, poi, che aveva ragione, perché oggi il Centro Agroalimentare è utilizzato non al pieno della sua disponibilità e della sua capienza, e quindi abbiamo risparmiato...
Presidente, però non si capisce proprio niente: urlano tutti e da tutte le parti!



PRESIDENTE

Lo so, però il problema è che...



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Se i Consiglieri rimanessero al loro posto, come chiedo da due anni sarebbe più semplice.
Lei ha ragione.



BOETI Antonino

Comunque, parliamo di un milione di metri cubi di terreno agricolo risparmiato, che continua ad essere una ricchezza verde per quel territorio.
Lo stesso ragionamento si può fare per l'Interporto, che ha binari inutili ed ha registrato un consumo eccessivo di suolo per quella che è la reale utilizzazione. Non possiamo dire che sia un progetto fallito, perch un certo numero di posti di lavoro li ha determinati, ma certamente è un progetto mancato.
Peraltro, come tutti sanno, noi abbiamo affidato in questi anni la direzione dell'Interporto ad esperti internazionali di logistica e di trasporto, quindi non siamo riusciti, probabilmente, a valorizzarlo appieno.
Dato che su quel progetto si è ventilata l'ipotesi di collegare l'Interporto all'Alta Velocità, con un investimento a carico dello Stato di due miliardi e 200 milioni di euro, sarebbe opportuno che la Regione tenesse i terreni e, nel momento in cui questo si verificasse, li valorizzasse appieno. Perché, a quel punto, l'Interporto avrebbe una valenza strategica diversa da quella che ha in questo momento.
Se, invece, si vogliono vendere i terreni ai privati, comincio a pensare, nell'ipotesi che l'Interporto possa essere collegato all'Alta Velocità, che il progetto sia quello di fare un bene ai privati piuttosto che un bene al pubblico. Allora, invito anch'io a tenere i terreni e qualora saranno compiutamente valorizzati perché si farà il collegamento con l'Alta Velocità, a quel punto la Regione deciderà cosa farne e come valorizzarli. Adesso mi sembrerebbe un regalo ai privati e su questo non possiamo essere d'accordo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Assessore Sacchetto, ci dedica un minuto della sua attenzione? Poi potrà scrivere, leggere e quant'altro, ma un minuto ce lo dedichi: il collega Muliere le ha posto una questione. Lei è libero di dire che vuole vendere la Tenuta Cannona - è libero di farlo! - ma ce lo dica, però.
Ha valutato la questione? Perché se il collega Muliere ha ragione, voi avete inserito in questo elenco, che dovrebbe generare entrate per 240 milioni di euro...
una follia! Non realizzerete mai queste entrate, sicuramente non nei prossimi sei mesi. È un elenco che andrebbe cestinato, preso e messo nella pattumiera! E invece è fonte di una previsione di bilancio, che prevede entrate per 240 milioni, una follia! Una follia! Ma lei, Assessore, è dell'opinione che il Centro in cui parla il collega Muliere, dove fa, attraverso qualcuno, attività di ricerca nel settore vitivinicolo, sia strategico? Se lo considera strategico, deve dirci due cose: la prima è perch avete inserito in questo elenco quel nome. È chiaro? Dovete togliere quel nome o, quantomeno, fare ciò che ha proposto il collega Muliere, ovvero scorporate ciò che non è Centro di ricerca.
Allora, prima di proseguire, possiamo pretendere che l'Assessore Sacchetto, che dovrebbe essere interessato più di noi a difendere questo Centro di ricerca, ci dica che opinione ha di questa proposta di cessione? Presidente del Consiglio, la prego di invitare l'Assessore Sacchetto a dedicare un attimo della sua attenzione a un problema che riguarda noi, ma in particolare, il suo Assessorato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Ho chiesto di intervenire perché credo che questo emendamento, così come l'emendamento precedente e gli altri di cui saremo chiamati a discutere, pongano un tema molto importante e, per certi versi, anche delicato.
Mi riferisco alla necessità di definire i criteri e le modalità alla luce dei quali, nel caso in cui si decida di procedere all'alienazione di beni ritenuti non strategici per la Regione nell'espletamento della propria attività, si pensa di gestire quel patrimonio, che è frutto di investimenti importanti che vengono dal passato, senza rischiare di depauperarne il valore.
Il pericolo concreto che già i colleghi hanno in qualche modo paventato, decidendo di procedere ad alienazione di immobili e di cespiti è quello per cui gli stessi rischino di essere non venduti, ma svenduti.
Per le aree intorno a SITO, questo tema dovrà essere seguito con molta attenzione, perché il rischio di incamminarsi magari su una strada che ha una sua giustificazione con la necessità di ridurre l'indebitamento o di avere risorse per seguire questioni che in questo momento sono cruciali per la Regione, è quello di attivare una procedura che porta complessivamente ad uno smantellamento di porzioni importanti di patrimonio dell'Ente creando occasioni di profitto per pochi singoli che hanno la ventura d'incrociare la Regione in questo momento, lasciando da parte - e concludo Presidente - la questione cui facevano riferimento alcuni colleghi prima: il rischio di non valutare con sufficiente attenzione ciò che è funzionale e strategico per l'espletamento dell'attività dell'Ente, perché sarebbe paradossale cedere a terzi porzioni di patrimonio, per poi dover utilizzare pagando l'affitto - le stesse strutture per l'espletamento della propria attività.
Ritengo che questo sia un rischio che, non solo non dobbiamo correre ma che è importante prevenire, operando scelte diverse.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Taricco.
Emendamento rubricato n. 151) presentato dai Consiglieri Lepri, Muliere Reschigna, Pentenero, Manica, Taricco, Ronzani, Motta Angela: all'Allegato C del disegno di legge n. 170 "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2012" le parole: "Terreni in Rosta e Bottigliera Alta: terreni agricoli dell'ex Ordine Mauriziano posti a contorno della Precettoria di Sant'Antonio di Ranverso, soggetti alle prescrizioni di tutela indiretta (art. 45 del D.lgs. 22.1.2004, n. 42), relativamente ai quali deve essere, tra l'altro, garantita l'unitarietà paesaggistica e storica, mantenendone l'integrità attraverso il controllo della gestione e delle possibili trasformazioni, assicurando la tutela dei beni nel loro complesso, la pubblica fruizione e la promozione della valorizzazione" sono soppresse.
La parola al Consigliere Lepri, per l'illustrazione.



LEPRI Stefano

Nella furia di mettere insieme di tutto e di più, gli errori non mancano, e questo è oltremodo grave.
Anche quanto descritto precedentemente, relativamente a SITO, non sta male in quanto a errore; poi, noi crediamo sempre nell'ingenuità e nella buona fede degli amministratori, pertanto sappiamo che non ci sono sicuramente secondi fini.
Il tema dei terreni di Rosta e Bottigliera Alta, però, ci inquieta molto.
Guardo il mio collega Boeti e ricordo che un compianto ex Ministro, ad un certo punto, ci teneva molto a fare in modo che la metropolitana arrivasse fino a Rosta. Poi, questo progetto venne meno (non arriva neanche a Rivoli); resta il fatto che le mani sui terreni del Mauriziano furono messe.
Fortunatamente, la Giunta di centrosinistra mise almeno qualche tutela sui terreni agricoli intorno al Mauriziano e alla Precettoria di Sant'Antonio di Ranverso. Ora, in modo improvvido, con la speranza di raccogliere qualche migliaia di euro (non milioni, poiché sono terreni agricoli, a meno che non si intenda cambiarne la destinazione, ma questo non pare essere nella descrizione), siamo di fronte ad una sciagurata tentazione di vendere dei terreni agricoli intorno ad uno dei siti architettonici più belli del Piemonte, concedendolo ad agricoltori che verosimilmente non hanno molta voglia di esercitare la professione in quei territori, avendo peraltro magari lontanamente, ma neanche tanto, la speranza di poterli destinare ad altro.
Pertanto, per evitare queste tentazioni che naturalmente resterebbero solo in capo ai contadini e non certo a chi ispira tale proposta, chiediamo di evitare di venderli, così siamo al sicuro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Come ha testé affermato il collega Lepri, riteniamo molto pericoloso inserire i terreni attorno all'Abbazia di Sant'Antonio di Ranverso nell'elenco dei beni immobili non strumentali, quindi suscettibili di dismissione.
Sono stato testimone della vicenda di cui parlava il collega Lepri.
Quando avevo altra funzione, in qualità di tranviere fui chiamato in sede istituzionale, dove mi si disse: "La metropolitana arriverà fino a Rosta".
Io chiesi: "A cosa serve arrivare fino a Rosta? A Rosta c'è il treno. Il treno da Rosta è assolutamente più competitivo della metropolitana, per arrivare in centro a Torino". Mi si disse: "No, no, si arriva fino a Rosta.
Qui faremo una grande lottizzazione, costruiremo qualcosa di nuovo alberghi per camionisti, un centro ristoranti".
Al di là del fatto che gli alberghi per camionisti, di per sé, non mi paiono propriamente la risorsa più confacente al sito in oggetto, cito queste vicende per dimostrare che la nostra preoccupazione non è effimera.
Sono stati effettuati degli studi per portare la metropolitana a Rosta proprio in funzione di una valorizzazione di quei luoghi, dicendo anche: "Questi immobili sono pubblici, sono del Mauriziano, quindi non c'è alcuna speculazione".
Il primo di questi incontri lo ebbi proprio in Via Magellano, nella sede dell'Ordine Mauriziano dell'epoca.
Ecco perché riteniamo che oggi le mani su quei terreni siano scomparse ma sempre ponte a calare nuovamente.
Noi vogliamo che questi terreni vengano sottratti all'opportunità di una valorizzazione indecorosa rispetto al sito in cui sono e al comprensorio paesaggistico, storico e culturale che rappresenta l'Abbazia di Sant'Antonio di Ranverso e che, quindi, non vengano soggetti a dismissione.
Tra l'altro, sopprimete una serie di parole, e questo è indice di una disponibilità, per lo meno a livello d'animo, a procedere verso un'opera che, fortunatamente, negli anni passati non è andata in porto, ma che potrebbe sempre, in un attimo di disattenzione e mala volontà del legislatore, riandare in porto.
Su questo piano siamo davvero molto preoccupati e chiediamo l'attenzione dei colleghi Consiglieri regionali, poiché questi immobili non sono né di destra né di sinistra: questi terreni e quest'Abbazia sono la storia della nostra regione ed i nostri valori, e noi vorremmo vederli salvaguardati il più possibile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Una cosa andrebbe fatta in quel territorio: non vendere i terreni, ma valorizzare l'Abbazia di Sant'Antonio di Ranverso, un edificio di straordinaria bellezza.
Sulla facciata ci sono le coppelle, che indicavano che quello era un luogo, sulla via di San Michele, all'interno del quale veniva data ospitalità ai pellegrini.
Di fronte a Sant'Antonio di Ranverso c'è il vecchio ospedale, dove venivano curati i lebbrosi ed ospitati i viandanti che avevano bisogno di cure.
Un po' di anni fa venne realizzato un progetto, dal costo di un milione di euro, che prevedeva un piccolo alberghetto (dieci posti di qualità), per dare valore a quella struttura.
un posto che mi piace molto: sono andato, la scorsa domenica, con mia moglie (in genere - se posso, trascorro le domeniche con mia moglie Presidente - lo dico poiché questo argomento ritornerà in quest'Aula ed in altri momento ed occasioni), a fare un giro a Sant'Antonio di Ranverso perché mi affascinano gli affreschi medievali che ci sono sulla parte destra della chiesa, della navata laterale (dall'altra parte, per mancanza di risorse, gli affreschi non sono stati ancora recuperati).
vero che la Precettoria di Sant'Antonio di Ranverso non è di proprietà della Regione, ma dell'Ordine Mauriziano, ma ritengo che, con tutti i rapporti che la Regione ha con l'Ordine Mauriziano, sarebbe indispensabile valorizzare quel sito per quello che è: un luogo di pace, di cultura, di charme, legato alla storia della nostra regione. I terreni devono essere lasciati a contorno di questo posto, che può diventare un luogo di straordinaria bellezza, anche se lo è già.
Approfittando della presenza non frequentissima dell'Assessore Bonino in Aula, faccio un riferimento alla metropolitana.
Naturalmente, della metropolitana che arriva a Rivoli non parla più nessuno; l'attuale Governo non si occupa certamente della metropolitana di Rivoli. Negli ultimi dieci anni e negli otto anni di Governo Berlusconi, il Governo non ha ritenuto di occuparsene.
Il risultato è che i rivolesi, per arrivare a Torino, continuano a stare due ore sulla tangenziale e gli studenti devono partire alle 6 del mattino se vogliono arrivare con i mezzi pubblici (anche con i mezzi pubblici qualche volta non ci si arriva).
Un paese civile è un paese che tiene assieme le grandi opere ed il miglioramento - con le opere che si realizzano all'interno delle città della qualità della vita dei cittadini.
Se la precedenza è solo per le grandi opere, i cittadini non capiscono per quale ragione questo debba avvenire.



PRESIDENTE

Grazie, collega Boeti.
Emendamento rubricato n. 152) presentato dai Consiglieri Lepri, Manica Motta Angela, Muliere, Reschigna, Ronzani e Taricco: All'Allegato C del disegno di legge n. 170 "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2012" le parole: "impianto olimpico: palaghiaccio in Torre Pellice; nelle more del conferimento, è stato consegnato, con gli effetti derivati del possesso, alla Fondazione 20 Marzo 2006, istituita con L.R. 16.6.2006, n. 21 titolata "Interventi per lo sviluppo economico post olimpico" sono soppresse.
Per l'illustrazione di quest'ultimo emendamento, la parola al Consigliere Lepri.



LEPRI Stefano

Questo emendamento riguarda un impianto olimpico, quello di Torre Pellice. È evidente che si tratta di una realtà diversa da quella di cui abbiamo parlato prima, su cui le possibili tentazioni di un qualche vantaggio in capo ai compratori appaiono assai meno evidenti, al punto che si tratta di realtà in cui spesso la gestione è in perdita e, nonostante gli sforzi che mi risulta siano stati fatti a Torre Pellice, siamo sicuramente di fronte ad una realtà difficilmente in equilibrio economico.
Tuttavia, crediamo che - anche tenendo conto delle nuove risorse che il Parlamento ha destinato per le opere post-olimpiche - potrebbero prefigurarsi soluzioni diverse dalla vendita di un patrimonio, che ha un obiettivo valore pubblico, che ha certamente anche per lo sport agonistico invernale una sua rilevanza e che verosimilmente potrebbe appunto - se valorizzato opportunamente - avere pure una sua sostenibilità economica.
Per questo, anche considerando le improbabili disponibilità ad acquisire questa struttura, ci sembra più ragionevole in questa fase puntare ad una sua valorizzazione e non ad un suo disimpegno e ad una sua alienazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Ne approfitto, perché credo che questo sia l'ultimo emendamento su questo tema, per dire a questo punto alla maggioranza - visto anche l'atteggiamento di totale disinteresse alle nostre obiezioni - che poi ci rivedremo alla fine dell'anno; e quando ci direte che non avete venduto neanche un immobile, ne riparleremo.
Come abbiamo detto, infatti, noi non siamo contrari a lavorare sulle alienazioni degli immobili di proprietà della Regione: in un momento di difficoltà economica come questo è giusto farlo; ma bisogna farlo in modo realistico, tenendo conto di cosa significa e del ruolo di ogni immobile e di ogni proprietà della Regione. Invece, quando si presenta un piano come questo - un elenco di immobili, per arrivare a quella cifra di 240 milioni di euro che non si riuscirà mai, mai, mai a raggiungere entro la fine dell'anno - siamo di fronte ad un'operazione messa in piedi tanto per fare per dimostrare, appunto, che ci sono quei 240 milioni da mettere nel bilancio.
Se si vogliono fare le cose seriamente si facciano e si presenti un piano serio di alienazione degli immobili. Presentare un piano come questo lo dico con molta franchezza - significa prendere in giro chi è in quest'Aula, sapendo che stiamo parlando di cose non veritiere. Se volete continuare in questa direzione fatelo pure, ma ci rivedremo alla fine di quest'anno e poi ne riparleremo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Ha ragione il collega Muliere: ci rivedremo sul conto consuntivo dell'anno 2012 e lì tireremo le somme dell'inefficienza dell'attività della Giunta regionale. I pochi emendamenti che abbiamo presentato su questa tabella, infatti, hanno dimostrato in modo plastico ed esemplificativo l'inconsistenza complessiva dell'elenco che è stato presentato come allegato alla legge di bilancio: un elenco che dovrebbe produrre determinati risultati, tra beni che vengono messi in alienazione e beni che vengono messi in valorizzazione.
Permettetemi di dire che durante le nostre discussioni nessuno si è degnato di spiegarci cosa significa valorizzazione di un patrimonio immobiliare. Non lo so: per me si valorizza un patrimonio immobiliare se lo si affitta meglio di quanto lo si sta affittando, ma questi non sono immobili affittati o affittabili; per me si valorizza un patrimonio immobiliare quando, al posto di affittarlo a basso prezzo, lo si vende ad un prezzo adeguato alla logica di mercato. Non voglio, quindi, ritornare su questioni di tipo formale: la sostanza è che questo allegato con non consentirà alla Giunta regionale di introitare la iperbolica cifra di 240 milioni di euro che dovrebbe consentire di sostenere un pezzo della spesa contenuta nel bilancio della Regione.
questa la ragione fondamentale della nostra contrarietà a questa legge di bilancio. Questa legge di bilancio - tra descrizioni di avanzi di amministrazione inesistenti e iscrizione di proventi da alienazioni patrimoniali inesistenti o non realizzabili - contiene dentro di sé una cifra - voglio essere prudente - di circa 600 milioni di euro di spese da tagliare. Chi lo farà questo? Il Consiglio? Ma figuriamoci! Sulla politica di bilancio il Consiglio non conta niente: lo farà la Giunta con il Programma operativo; lo farà - come ha fatto l'anno scorso - al mese di novembre, dicendo al mese di novembre al Piemonte quali sono le effettive risorse spendibili. Lo farà, ripeto, la Giunta regionale.
In questo modo, cari colleghi della maggioranza - perché tanto la responsabilità politica dell'approvazione di una legge di bilancio è vostra è chiaro che il Consiglio regionale abdica al suo ruolo fondamentale: l'allocazione delle risorse nella legge di bilancio. La gestione delle risorse compete infatti alla Giunta, ma la sua allocazione compete al Consiglio regionale. Quando le risorse allocate sono risorse tali da rendere non praticabile una politica di spesa, quale quella contenuta all'interno di questa legge di bilancio, è chiaro che il Consiglio regionale abdica ad una sua funzione fondamentale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Non sono intervenuto sui recenti emendamenti, ma vorrei spendere qui una parola sulla superficialità con cui viene trattato un tema, pur importante come quello delle dismissioni immobiliari. Lo dico dal momento che è presente l'Assessore all'agricoltura, che è persona attenta a questi temi: nell'elenco è prevista anche l'alienazione della Stazione di agricoltura sperimentale alpina di Sauze d'Oulx.
Questo sito - visto che si parla di valorizzazione - è stato improduttivo (non ha prodotto utili) perché nel corso degli anni l'IPLA nella sua nuova gestione, targata Giunta Cota - ha omesso di prendere in considerazione proposte che le erano state formalizzate volte a prendere in carico la Stazione sperimentale, pagare un canone per l'utilizzo dei terreni e lo svolgimento dell'attività agricola e crearne un centro con recettività alberghiera. Voi sapete che si tratta di un posto magnifico sopra Sauze d'Oulx. Ebbene, la gestione di IPLA - una gestione assolutamente deficitaria, che definirei folle - ha fatto sì che per beghe interne questa cosa rimanesse nel cassetto, che non si sia mai messa a redditività quella porzione di territorio, non avendone mai sfruttato le potenzialità, e che oggi la si liquidi.
Viene il dubbio di chiedersi: ma non è che qualcuno voleva lasciar calare il disinteresse sulla Stazione sperimentale alpina di Sauze d'Oulx per poi vendere e sistemare in altro modo la questione? Vi invito a riflettere. C'è un Consiglio di Amministrazione di IPLA, c'è un Presidente e ci sono delle responsabilità precise su questa vicenda. Trovo che la vicenda della Stazione sperimentale alpina di Sauze d'Oulx sia paradigmatica di come noi lasciamo che il patrimonio pubblico cada in situazione di mala gestione, per poi dismetterlo con operazioni che temiamo non sempre realizzino il massimo del valore possibile e quindi il massimo di valorizzazione del patrimonio pubblico. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Presidente, adesso sono due anni che la Giunta di centrodestra del Piemonte governa: non sono più tre mesi; quindi - con riferimento alla bicicletta - sono due anni che pedala.
Siccome all'inizio della legislatura, quando si è insediata la Giunta voi avete approvato un ordine del giorno che annunciava che l'obiettivo della Giunta Cota era quello di ridurre l'indebitamento.
Mi domando cosa abbiate aspettato a mettere in campo una strategia di cessione degli immobili che fosse credibile e che potesse veramente raggiungere quel risultato. Se in questi due anni anziché presentare un elenco "farlocco" come questo, aveste fatto un ragionamento di sistema facendo una selezione degli immobili che eventualmente potevano essere ceduti e allocati, noi oggi discuteremmo non soltanto di un elenco più corposo e meglio valutato e selezionato, ma discuteremmo anche di una politica delle entrate generate da queste alienazioni più credibile di quelle di cui stiamo discutendo.
Come ha ricordato il Consigliere Reschigna, se c'è una cosa acclarata e sicura è che voi non realizzerete quest'anno quel gettito, cioè 240 milioni. Siccome la matematica non è un'opinione fino a prova contraria noi abbiamo un bilancio - che state per approvare voi e che riguarda il 2012 - che si porta appresso un disavanzo dell'esercizio finanziario 2011 che vale 485 milioni.
Poi abbiamo un bilancio di previsione che sconta in partenza un avanzo di amministrazione di 159 milioni, che non esiste, perché esiste un disavanzo.
Poi abbiamo una previsione di entrata derivante da cessione di immobili, che voi valutate in 240 milioni di euro. Questo vuole dire che voi dovete trovare in questo bilancio, che è "farlocco", 784 milioni o 700 milioni, e non discuto del fatto che questo bilancio, invece, sconti in partenza il fatto che abbiamo a che fare con dei tagli che hanno riguardato il bilancio della Regione per un importo complessivo di 980 milioni di euro.
Questo vuol dire che, con il piano operativo, voi dovrete recuperare una somma di alcune centinaia di milioni, che è la conseguenza del fatto che state sovrastimando le entrate derivanti dall'eventuale cessione di immobili.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Anche a me preoccupa l'aspetto che è stato già rappresentato negli interventi di alcuni colleghi, cioè il fatto che un piano evidentemente sovrastimato, come quello che qui ci viene rappresentato, porterà inevitabilmente alla necessità di dover correggere la natura delle previsioni e inevitabilmente metterà la Giunta in condizioni di dover poi ridurre, attraverso il programma operativo, quello che è l'effettivo utilizzo delle risorse stanziate a bilancio.
Per onestà intellettuale, credo che questa non sia la prima volta che una scelta di tale natura viene fatta, ma mi chiedo che senso abbia in tante occasioni, nei passati esercizi, da parte di coloro che oggi probabilmente voteranno misure come queste, avere contestato l'utilizzo di questo strumento e poi utilizzarlo come se fosse la cosa più normale di questo mondo.
Credo che, da questo punto di vista, l'aver preso atto che un simile tipo di percorsi inevitabilmente porta ad una sorta di esautorazione del Consiglio da quello che è il suo ruolo di definizione delle risorse che devono essere allocate sulle singole unioni programmatiche, dovrebbe portare a comportamenti diversi.
Credo che bene farebbero la maggioranza e la Giunta ad individuare con maggiore puntualità quelle che sono effettivamente le scelte che possono essere fatte, in modo da definire in modo più preciso e puntuale le risorse che vengono allocate sulle singole UPB e sui singoli capitoli.
Questo darebbe un ruolo al Consiglio regionale; diversamente, il rischio è che qui facciamo discussioni che poi in pratica non hanno ricadute reali su quello che è l'orientamento della spesa di questa Regione.



PRESIDENTE

aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Ho avuto modo di dirlo nell'intervento generale, ma ci tengo a sottolinearlo. È possibile che quanto indicato, sia in termini quantitativi sia qualitativi all'interno del bilancio, non venga raggiunto, però ascrivo a questa manovra di bilancio un merito, cioè quello di cercare, sia con l'alienazione degli immobili sia con l'alienazione e l'ottimizzazione delle partecipate, di individuare misure alternative per aumentare le entrate senza l'utilizzo del debito.
poi vero che uno non deve guardare sempre al passato, però qualcuno ha governato questa Regione e l'ha fatto con una modalità di gestione del bilancio. La modalità di gestione del bilancio fino all'ultimo anno era quella di fare quadrare la differenza tra le entrate e le uscite con l'apertura di mutui. Quest'anno l'indebitamento è decisamente più ridotto e si tende ad applicare una misura che certamente è quella che dovrebbero usare lo Stato centrale, le Regioni e le Amministrazioni che hanno molto più patrimonio e molti più beni di quanto a loro servano.
Quindi, l'aspetto tanto presente in legge finanziaria quanto in bilancio, che non soltanto si pone degli obiettivi in termini politici ma li pone alla struttura, quindi a chi deve poi applicarli ("dovete vendere alcune centinaia di milioni di patrimonio pubblico in termini di partecipate e soprattutto in termini di proprietà"), credo che sia un aspetto assolutamente significativo.
Ricordo che negli ultimi sei anni - tanto per non prendere solo un periodo - noi abbiamo autorizzato mutui per cinque miliardi e 280 milioni e venduto complessivamente beni per 50 milioni di euro. Se si inverte la tendenza e anche non riuscissimo a chiudere la partita entrate sulle dismissioni a 250 milioni, ma anche solo a 150, significherebbe che avremmo venduto in un anno tre volte tanto di quanto è stato venduto in sei anni, e significa che ci saremmo indebitati per 342 milioni di euro - che è la differenza tra il non venduto e i mutui autorizzati - cioè un terzo rispetto all'anno in cui ci si è indebitati di meno e un quinto rispetto a quelli in cui ci si è indebitati di più. È cambiata la logica di bilancio.
Poi si può fare certamente meglio; ci sono centinaia di proprietà di questa Regione già periziate dal Politecnico che nell'allegato C non ci sono, ma non per questo non si possono vendere.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

In un'Aula disinteressata si potrebbe dire che non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, ma siccome sono in pochi a sentire, anche i sordi latitano.
Tuttavia, mi sembra utile riassumere la nostra posizione, che non è di difesa. Più volte abbiamo confermato l'opportunità di procedere anche con le alienazioni patrimoniali, anche di significativo valore. Non abbiamo problemi a sostenere un programma di alienazioni, a condizione che questo processo avvenga con intelligenza e non con l'urgenza tipica di chi, con l'acqua alla gola, svende.
Questo esclude categoricamente la possibilità di prevedere degli importi così straordinari come quelli che avete iscritto. Ricordo nuovamente, che neanche nei momenti di più fulgida creatività finanziaria siamo arrivati a prevedere 240 milioni di alienazioni. La cifra è assolutamente spropositata. Il Consigliere Vignale dice che 150 milioni basterebbero; accetto scommesse, ma non arriveremo neanche ad un terzo.
Secondo. Non possiamo vendere il patrimonio destinato all'attività istituzionale. Vendere ospedali piuttosto che sedi di importanti attività e istituti come IPLA, significa, sostanzialmente, ridurre la possibilità di svolgere questa attività e magari poi significherà, come è già successo per l'immobile citato di via Magenta, pagare affitti, magari ancora più onerosi che, in poco tempo, permettono al proprietario di ripagarsi completamente l'investimento.
Ultima considerazione. Ci sono alcune aree, alcuni terreni, alcuni immobili il cui pregio è talmente evidente che l'averli messi nell'elenco è, già di per sé, un'offesa al buon senso, all'intelligenza e alle tradizioni cui dovremmo essere affezionati e attaccati.
Per queste ragioni, abbiamo presentato questi emendamenti, non per altro. Non perché siamo in difesa, ma perché pensiamo che un attacco sconsiderato sia sciagurato.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Intervengo volentieri sul tema delle dismissioni che ho sentito più volte sollecitare dai Consiglieri dell'opposizione in Commissione e, in parte, anche in Aula.
Emergono due punti che mi interessa sottolineare, sempre all'interno della logica, cui credo davvero che un Partito come il PD si riconosca. Nn me ne vogliano gli altri, ma certamente il PD, essendo un partito di governo, l'atteggiamento che deve, dovrebbe, esplicare deve essere fondamentalmente identico: cambiano le responsabilità indipendentemente dal ruolo momentaneo cui il risultato elettorale ti assegna.
In questa Regione, come credo nelle altre, ma questa la conosco un po' meglio di altre - spero di non dire delle cose stupefacenti, ma il Consigliere Lepri ha avuto anche responsabilità di governo in macchina comunale, e non credo che la logica del Comune sia molto diversa - se nell'ambito di una definizione di un obiettivo, qualunque esso sia, questo obiettivo non coinvolge la struttura, sono parole. Non si tratta di fare dei pronostici, secondo me.
Secondo me, si tratta di assegnare dei compiti; compiti di esecutività per me sono quelle cose che la struttura, un organo politico, se li recepisce e li ritiene fattibili, deve fare, se si vuole un sistema premiante.
Molte volte capita che, a fronte di una richiesta, la struttura registra positivamente, come pure ci deve essere un sistema di sanzione ove la struttura - cosa che è nella sua natura normale se non richiesta non fa.
nei fatti che la privatizzazione - si può chiamare in mille modi usiamo il termine valorizzazione, per scegliere una modalità che non è la mia - del patrimonio pubblico immobiliare, in questa Regione, è un tema che arriva da lontano, sul quale, per tante ragioni, una serie di Giunte, di cui non sono escluse le due di centrodestra più quella che ha contraddistinto la Presidente Bresso, non ha fatto praticamente nulla.
L'attuale idem.
Tuttavia, mi ricollego ad un tema che ha sottolineato il Consigliere Placido.
Forse il collega Placido, e non sarebbe la prima volta, dice delle bugie, ma in questo caso non è così, diteglielo. Se mancano dai conti del bilancio una serie di voci che non ne fanno un bilancio, come ho cercato di dire questa mattina, falso, ma ne fanno un bilancio non tempestivo nel segnalare i problemi, se mancano delle risorse, bisognerà che qualcuno oltre a difendere la Tenuta Cannona o SITO, ricordi che ogni iniziativa che c'è stata in questa Regione ha sicuramente dei padri, delle madri, dei figli o dei nipoti... O qualcuno mi dice, se chiediamo al Presidente Cota cosa che magari farebbe, che li stampa di notte, oppure li amm 'a trovare.
Mi aspetto che il PD, non necessariamente hic et nunc, dica anche delle cose su dove le risorse si devono trovare. La responsabilità del fatto che non ci sono è anche, mi permetto di dire, vostra.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Egregio collega Burzi, per tre mesi abbiamo cercato di affrontare la discussione sulla legge finanziaria e sulla legge di bilancio sia in Commissione che in Aula. Penso che i risultati siano sotto gli occhi di tutti.
Potevano essere sufficienti, non sufficienti, adeguate, non adeguate le proposte che il PD aveva presentato, ma certamente il PD aveva presentato delle proposte: sono state tutte respinte.
La realtà, e potrei ripetere la dichiarazione di voto che ho fatto sulla legge finanziaria, è che anche noi annoveriamo questa come una straordinaria occasione persa per ripensare profondamente i contenuti della spesa della Regione e la stessa organizzazione della Regione. La consideriamo anche noi un'occasione persa.
Noi cercheremo di proseguire questa riflessione perché, prima o poi capita come è capitato con l'emendamento sul fondo chiuso immobiliare che l'anno scorso è stato respinto. Quest'anno la Giunta l'ha presentato come articolo della legge finanziaria. L'anno scorso era nostro: respinto.
Quest'anno è stato portato avanti dalla Giunta regionale! Credo che sarà inevitabile affrontare seriamente una discussione sulla spesa storica di questa Regione, su come riorganizziamo, modernizziamo questa Regione, rendiamo più leggera questa Regione, riorganizziamo i poteri locali all'interno di questa regione. Però, fino ad ora l'impostazione emersa è tutt'altra. Questo tema lo svilupperò negli emendamenti.
Anticipo una riflessione che ho proposto sia la settimana scorsa quando c'è stato l'incontro con il Presidente Cota sia questa mattina alla Conferenza dei Capigruppo con il Presidente Cota. La maggioranza ha votato un articolo - ripeto, un articolo - di legge finanziaria la settimana scorsa, nel quale ha modificato l'articolo del disegno di legge della legge finanziaria portando l'addizionale IRPEF da destinare a cultura, sport e turismo dal 20 al 30%. Ci sono stati fior di comunicati stampa sulla vicenda.
Sapete che tra gli emendamenti annunciati dall'Assessore Quaglia durante le Conferenze dei Capigruppo di oggi non c'è l'emendamento che porta le risorse sulla legge di bilancio dal 20 al 30%? Non c'è! Avete votato un articolo di legge finanziaria e la Giunta non presenta l'emendamento in cui dà attuazione a quell'articolo della legge finanziaria.
A questo punto noi lo pretendiamo. Altrimenti, quel voto di dieci giorni fa è un'autentica marchetta elettorale che è servita solamente a taluni esponenti a fare i suoi bei comunicati stampa, ma non ha prodotto nessuna modifica sulla legge di bilancio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Placido in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Provo a dare anch'io un contributo.
Vede, collega Burzi, magari ci trovassimo di fronte ad una dichiarazione del Presidente della Giunta regionale, che viene in Consiglio e dice: "Guardate, la situazione è drammatica: abbiamo più debiti di quello che risulta. Siamo in una situazione drammatica, tagliamo tutto quello che c'è da tagliare e per noi, strategicamente, questi sono gli interventi"! Non ci sta questo, non ci sta quest'altro e non ci sta tutta una serie di questioni, ma invitiamo o sfidiamo - non è tanto in che termini lo si dica - la maggioranza a dare il contributo per affrontare i problemi della Regione.
Noi non siamo in questa situazione, perché non c'è una presa di coscienza della drammaticità del bilancio regionale.
In verità siamo in una situazione ancora peggiore, perché non si conosce nemmeno l'entità del debito della Regione Piemonte, quindi diventa anche difficile giocare - uso un termine di un Assessore della Città di Torino - se non si conosce bene il perimetro. Diventa complicato. Ci sono quelli, come il sottoscritto, che dicono: due miliardi di euro dalla sanità, un miliardo in più sul debito della Regione, che mi porta a dire che il bilancio quindi è truccato nei termini che richiamavo nell'intervento precedente, ma noi non siamo in questa situazione.
Sapete cosa succederà, colleghi? Che entro questo anno forse lo manderemo a casa, non per un'azione politica, ma per intervento del Governo, perché anche le Regioni si commissariano.
La situazione non regge più, perché quando non si pagano i fornitori questo disaggregato, di cui nessuno riesce mai a capire bene i termini arriverà - e ho intenzione di impegnarmi un po' - sul deficit e sui bilanci delle ASL e delle ASO.
A quel punto, l'Assessore Quaglia e il Presidente Cota forse saranno costretti a venire qua e, caro collega Burzi, altro che non vendere la Tenuta Cannona, perché ogni Consigliere ritiene, legittimamente, che alcune cose siano da valorizzare e da difendere.
Questo lo possiamo fare perché siamo drammaticamente in assenza di una qualsiasi politica di riduzione del debito e di investimenti su settori strategici.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Negro; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Mi sono già espresso in Commissione al riguardo, ma devo dire che condivido questi emendamenti presentati, dal 153) in avanti. È vero, è difficile, dobbiamo approvare un bilancio, ma mancano le risorse. Cosa dobbiamo fare? Questo è un discorso importante e valido: primo, eliminiamo gli sprechi che abbiamo ancora in Piemonte; riduciamo i vari Consigli di Amministrazione delle varie partecipate e riduciamo i compensi. Noi lo abbiamo fatto, dobbiamo farlo fare anche a tutti questi Enti.
In più - anche se potrebbe sembrare un discorso più da leghista che non del sottoscritto - le imposte che stanno pagando i cittadini piemontesi devono rimanere in Piemonte e non andare tutti a Roma. Vedrete come risolveremo tutti i problemi.
Mettiamo in moto tutti i nostri esperti, tecnici e non, per risolvere questo problema.
Trovo inopportuno vendere oggi i nostri patrimoni, che i nostri anziani, prima di noi, col sudore sono riusciti a realizzare.
Scoprirci adesso è come togliersi la giacca durante un temporale: si prende freddo e ci si ammala. Noi siamo già in prossimità dell'influenza: se ci spogliamo di questo patrimonio, rimaniamo puliti, senza capitale e senza denaro.
Ecco perché trovo che vendere oggi sia del tutto sbagliato: vendere oggi vuol dire svendere, e non è opportuno.
il momento di acquistare e non di svendere.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Ho apprezzato l'intervento del collega Negro, che non è molto in sintonia con quanto dichiarato domenica dal collega Goffi in un articolo su la Repubblica.
Ne prendo atto con grande soddisfazione, quindi Cota sia meno tranquillo e non dia tutto per scontato.
Voglio approfittare della discussione generale per ritornare su una questione posta dal collega Reschigna. La Finanziaria è stata approvata.
Com'è naturale che sia, la Finanziaria contiene norme che devono poi condizionare la politica di bilancio.
Con la Finanziaria che avete approvato - io dico a torto, ma a ragione per chi l'ha approvata - avete previsto di destinare il 30% delle risorse derivanti dall'addizionale IRPEF, di competenza regionale, alla politica culturale di questa Regione: al turismo e allo sport. Perfetto, però credo che abbiate sbagliato ad inserire una norma in legge finanziaria, perch quella norma riduce la capacità di indebitamento della Regione.
Voi l'avete fatto: ovviamente vi assumete l'onere e la responsabilità di aver compiuto questa scelta.
Non è questo in questione, se però introducete questa norma - e la introducete con la legge finanziaria, facendolo di proposito - come posso poi non trovare, nel bilancio, le poste che giustificano e spiegano quella norma? Assessore Quaglia, se avete messo in Finanziaria che il 30% delle risorse derivanti dall'addizionale IRPEF di competenza regionale devono essere allocate per le politiche del turismo, della cultura e dello sport la prima cosa che dovete fare - infatti discutiamo adesso del bilancio - è prevedere emendamenti che, sulla base di quanto stabilito da quella norma della legge finanziaria, reimpostano quelle UPB della politica di bilancio.
Non c'è un'altra strada: non potete avere un bilancio fatto in difformità con quanto stabilito dalla legge finanziaria. Le due cose non possono essere contraddittorie: se stabilisco quella norma e quella percentuale, la Giunta, Assessore Quaglia, avrebbe dovuto presentare - domani mattina dopodomani, prima che si voti il bilancio o quando votiamo l'atto di variazione - le poste di bilancio che quantificano quel 30%.
In alternativa, esiste un bilancio che dice una cosa e una Finanziaria che, come lei ben sa, in qualche modo condiziona la politica di bilancio dice esattamente il contrario.
Dovete risolvere questa questione, a meno che non abbiate pensato di fare della propaganda, perché ho anche considerato questa eventualità: fa gioco raccontare ai piemontesi che noi impegniamo il 30% delle risorse per la cultura, per lo sport e per il turismo.
Dato che avete approvato una norma di legge, e non soltanto un ordine del giorno, questa cosa non vi è consentita, perché se approvo un ordine del giorno, passi (gli ordini del giorno in questo Consiglio regionale non solo valgono come acqua sui vetri, ma non é questo il punto), ma siccome vi siete ostinati a presentare una norma di legge, la norma di legge comporta conseguenze immediate sulla politica di bilancio.
Mi attendo, quindi, che l'Assessore Quaglia - sto guardando l'Assessore Quaglia, collega Marinello - si preoccupi di dare coerenza tra legge finanziaria e legge di bilancio. È chiaro, no?



(Commenti in aula )



RONZANI Wilmer

Perfetto.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Burzi per dichiarazione di voto.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per confermare che voteremo secondo - in questo caso almeno - le indicazioni della Giunta.
Ciò detto, può anche essere banale, è solo per riaffermare quelle parole: quanto ha detto il Consigliere Reschigna attiene al vero. Quindi mi aspetto che gli Assessori, che, in tal senso, nell'ambito della legge finanziaria, si sono mossi, che hanno prevalentemente un nome e un cognome quello di Alberto Cirio, certamente, non è totalmente esterno - si attivino, onde le cose che hanno originato un articolo di legge trovino la giusta rispondenza, che mi pare, correttamente, venga richiesto nell'ambito del bilancio.
Poi, ho un suggerimento, niente di più, per rivedere la spesa, perch di questo si parla, che si può mettere in atto quando si vuole.
In primis è un compito della Giunta, quindi compete al Presidente Cota e alla sua Giunta definire se e come realizzarlo, bene sarebbe che in tal senso ogni iniziativa venisse indirizzata; però, questo non esclude che anche il Consiglio lo possa fare.
Per esempio, nota la mia totale avversione verso le Commissioni d'inchiesta e d'indagine, perché, praticamente, non ne ravviso mai alcuna utilità, ritengo che, invece, andrebbe bene una Commissione deliberata ad hoc che avesse questo come obiettivo.
Se l'opposizione volesse proporla, credo che male non farebbe a proporla e anche, nell'ambito di una pariteticità dei ruoli - in simmetria in qualche modo, con quanto fa il Comitato di valutazione dell'efficacia delle politiche, che, però, nulla ha da gestire, al massimo ha da proporre a presiederla. Infatti, c'è lo spazio, se questi Gruppi oggi presenti in Aula ritengono di fare onore al ruolo di Consigliere, che è un ruolo certamente di controllo, ma anche di carattere propositivo. Credo che la situazione lo permetta, secondo me lo richieda.
Ripeto: ove i Gruppi di opposizione in tal senso si attivassero, per quanto ci riguarda il parere non potrebbe che essere positivo.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la fase delle dichiarazioni di voto.
Prima di procedere alla votazione degli emendamenti e, successivamente dell'articolo, la parola all'Assessore Quaglia, per esprimere il parere sugli emendamenti rubricati n. 153), n. 150), n. 151) e n. 152).



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

Ho seguito con attenzione il dibattito, che, peraltro, fa seguito anche a parte di una discussione svolta su questo tema nell'ambito della legge finanziaria.
Il parere relativamente gli emendamenti è negativo. Faccio anche riferimento al fatto che stiamo parlando di un elenco che prevede la disponibilità dei beni e richiama due delibere (una del 2008 e una che ricongiunge l'altro), da cui si evince che la Giunta non intende iniziare a vendere domani questi immobili. Penso che nella legge finanziaria sia presente anche questo aspetto di confronto in sede di Commissione circa i beni e la possibilità di valorizzarli, come già anche anticipato da qualche Presidente; poi, occorre capire quali possono avere un interesse, quali confluiranno nel fondo e quali, invece, rimarranno, magari, nella disponibilità anche dei Comuni - perché no! - dove insistono.
Quindi, il parere su questi emendamenti è negativo.



PRESIDENTE

Il numero legale è 30.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 153), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 Consiglieri votanti 43 Consiglieri hanno votato SÌ 12 Consiglieri hanno votato NO 31 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 150), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 Consiglieri votanti 43 Consiglieri hanno votato SÌ 11 Consiglieri hanno votato NO 32 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 151), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 40 Consiglieri hanno votato SÌ 8 Consiglieri hanno votato NO 32 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 152), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 40 Consiglieri hanno votato SÌ 8 Consiglieri hanno votato NO 32 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 13, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 1 Riprendiamo l'esame dell'articolo 1 di cui avevamo sospeso la trattazione.
Emendamento rubricato n. 129) presentato dai Consiglieri Lepri, Pentenero Taricco, Negro, Stara, Reschigna, Negro, Ronzani, Artesio, Cerutti Muliere, Motta Angela.



(Vedi tabella allegata)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco per l'illustrazione; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Questo emendamento è la conseguenza logica dell'articolo che abbiamo approvato nella legge finanziaria, che, sostanzialmente, a partire dalla norma sui canoni idrici, creava le risorse che qui vengono destinate alla concretizzazione dello stanziamento finalizzato a dare copertura al lavoro degli operai forestali.
Lo riteniamo un passaggio rilevante, che completa un impegno grosso che quest'Aula ha assunto non soltanto nei confronti degli operai forestali peraltro, garantisce a questa Regione di non disperdere un patrimonio di professionalità e di capacità consolidatosi negli anni. Abbiamo una ricchezza e una risorsa importante, soprattutto per il grande lavoro che le squadre dei forestali svolgono in termini di manutenzione, di pulizia, di salvaguardia idrogeologica e di mantenimento, diciamo così, della sicurezza intorno ai corsi d'acqua di tantissime vallate alpine e appenniniche della nostra regione.
Crediamo sia una scelta importante soprattutto per un territorio così fragile, così delicato come il nostro. Crediamo che aver avuto la capacità di unire, da una parte, la salvaguardia di una professionalità importante che rischiava di andare dispersa e, dall'altra parte, con la necessità di un lavoro importante da farsi sul territorio sia stata una scelta importante, quindi crediamo che diamo in qualche misura per scontato che il parere della Giunta su questo emendamento sia un parere positivo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Taricco.
La parola al Consigliere Lepri.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
Questo emendamento, che mi risulta bipartisan è molto importante. Poi ci consentite una piccola battuta di orgoglio: alla fine siamo stati noi della minoranza a fare l'emendamento nonostante l'iniziativa fosse partita dal Presidente del Consiglio e nonostante la maggioranza, come è noto avrebbe dovuto preoccuparsi di questa vicenda o, perlomeno, avrebbe dovuto quando è emerso questo accordo, depositare l'emendamento.
Ma poco male, in questo caso, la paternità è solo un piccolo motivo di orgoglio. Guardiamo alla sostanza. La sostanza è che, attraverso una sensibilità condivisa, e questo fa onore - uno dei pochi casi - a quest'Aula, abbiamo condiviso l'esigenza di non lasciare a casa lavoratori peraltro in numero nettamente, lo voglio ricordare, inferiore a quello di altre Regioni del Nord, come il Veneto e la Lombardia. La Lombardia è inevitabile, ma il Veneto ha molti più forestali di quanti ne abbia il Piemonte, e non mi pare che il Veneto abbia più montagne o più foreste di quante ne abbia la nostra regione.
Questo per dire che non si tratta di lavoratori che battono la fiacca ma sono invece persone assolutamente necessarie per il mantenimento dei nostri boschi e delle nostre foreste. Evidentemente, c'era questa necessità anche per evitare il dissesto idrogeologico cui purtroppo rischiamo di andare incontro ogni qualvolta vi è una manifestazione meteorologica eccezionale, quindi ben venga finalmente questa scelta che noi crediamo anzi confidiamo, ma siamo sicuri, anche la Giunta vorrà sostenere.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Lepri.
La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Anzitutto, ho una richiesta da formulare a lei e alla Giunta. Visto che nella giornata odierna ci sono state due Conferenze dei Capigruppo, nel corso delle quali la Giunta regionale ha illustrato gli emendamenti, oltre ad averli annunciati...



PRESIDENTE

Chiedo scusa se la interrompo: li stanno presentando man mano. Stanno arrivando.



RESCHIGNA Aldo

Vorrei averli tutti. Anche perché, da un lato, ci consente di fare una discussione sulla tabella al bilancio complessiva, altrimenti rischiamo veramente di farla in modo un po' distorto.
Chiederei che la Giunta regionale, visto che ha illustrato gli emendamenti in Conferenza dei Capigruppo, li depositi. Ci sia data la possibilità di poterceli guardare. Noi li conosciamo, ma li vogliamo vedere depositati, anche perché l'Assessore Quaglia ha annunciato un emendamento della Giunta regionale su un tema che è stato oggetto, invece dell'emendamento che stiamo illustrando.
Vorrei capire se la Giunta regionale presenta un emendamento diverso, o se dà parere favorevole, invece, all'emendamento che abbiamo depositato con firme molto ampie all'interno dello schieramento politico di questo Consiglio regionale.
Credo che la necessità di ordinare e di organizzare questa discussione sia non solo nostra, ma relativamente anche a una corretta gestione dell'articolo 1, punto fondamentale della legge di bilancio. Chiedo che ai Consiglieri regionali vengano affidati gli emendamenti annunciati dalla Giunta regionale.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Quaglia.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente.
Non ho difficoltà, come ho già detto alla Conferenza dei Capigruppo, a dare ai Consiglieri la copia degli emendamento che la Giunta ha illustrato e che intende presentare.
In chiusura della Conferenza dei Capigruppo ho chiesto anche qual era il metodo che volevamo darci, se era quello di un emendamento riassuntivo presentato dalla Giunta che raccoglieva tutte le istanze che sono state sollevate nel corso degli incontri con i Capigruppo.
Visto che il lavoro, così come è stato organizzato dagli Uffici, parte dall'esame di UPB per UPB, la Giunta ha "spacchettato" gli emendamenti UPB per UPB ed è pronta, nel momento in cui si discute, a presentare gli emendamenti.
Sono pronta ad adattarmi - adattarmi è un termine non corretto - e a verificare come e quando vogliamo invece trovare una metodologia che è più confacente ai lavori dell'Aula. Questo l'ho già detto alla Conferenza dei Capigruppo e lo ribadisco qua.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Mi scusi, ma credo che la Giunta non deve darci la copia degli emendamenti che intenderebbe presentare. Credo che, a questo punto, la Giunta debba depositare i suoi emendamenti in modo tale che noi li possiamo anche valutare. Questo può aiutare anche la discussione sulla tabella 1 Presidente.
La Giunta depositi gli emendamenti. Noi, a quel punto, ne prendiamo atto e svilupperemo la discussione in modo proficuo sui punti che riterremmo non soddisfatti dagli emendamenti della Giunta.
Non è pensabile che, UPB per UPB, la Giunta alla fine dica quali sono gli emendamenti che intende presentare. La discussione è unitaria.
L'illustrazione è unitaria. La Giunta li depositi, li metta a disposizione del Consiglio e il Consiglio affronti la discussione sulla tabella di bilancio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Credo davvero che sia a vantaggio di tutti, della Giunta e dell'Aula cercare di riflettere un attimo su come impostare i lavori.
Credo anch'io che sia opportuno, ma so che da parte dell'Assessore come ha già detto, vi è la totale disponibilità a predisporre e a presentare questi emendamenti, anche perché molti di questi emendamenti che presenterà la Giunta hanno recepito alcuni emendamenti di maggioranza che erano stati presentati e anche alcuni emendamenti che la minoranza ha presentato.
In questa maniera c'è la possibilità, per noi e per voi, di ritirare gli emendamenti che avevamo presentato e che al momento giacciono ancora iscritti all'Aula. Penso che possa essere un'occasione.
Nel contempo, sfrutto la possibilità di questo intervento reiterando l'invito che è stato fatto durante la Conferenza dei Capigruppo, per chiedere ai colleghi dell'opposizione, senza volere fare alcuna forzatura sulla tempistica, sulla dialettica e sul dibattito d'Aula, se realisticamente per la giornata di giovedì, nella seduta pomeridiana, si può comprendere se si riescono a terminare i lavori e l'approvazione del bilancio.



PRESIDENTE

Il problema è che noi abbiamo fatto due Conferenze dei Capigruppo durante le quali era presente il Presidente della Regione. Si sono, secondo me, in modo molto proficuo, affrontati i problemi nel merito.
Sostanzialmente, ritengo che una serie di problematiche sono state evidenziate sia dalle opposizioni - chiedo scusa, alcune delle opposizioni sia dalla maggioranza, e hanno avuto delle risposte puntuali. Rimanevano aperti due ambiti. Il primo, di merito, riguardava la questione delle Comunità montane e, se non ricordo male, dell'EDISU.
Il secondo - peraltro, siamo usciti dall'ultima riunione dei Capigruppo con un equivoco, perché sostanzialmente non si è andati fino un fondo, come forse si aspettava la Giunta regionale - riguardava i tempi, anche se non ho assolutamente registrato, da parte delle opposizioni, un intendimento dilatorio, per cui si era ipotizzata, più o meno, la questione che lei anticipava, di ultimare il prosieguo della legge di bilancio nelle sedute fino ad oggi convocate (in pratica, entro giovedì).
Mi rendo conto che è la terza volta, ma poiché siamo convocati fino alle ore 19, potrebbe essere utile, a questo punto, sospendere adesso la seduta e rinviare i lavori a domani, per cominciare il discorso sull'articolo 1 e sulla tabella, e convocare velocemente una Conferenza dei Capigruppo in Sala A per dirimere quest'ultima questione. Va bene?



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente)



PRESIDENTE

Ci riuniamo brevemente in Sala A. Interrompiamo i lavori di quest'oggi e ri prendiamo la seduta domani mattina.
Buona sera a tutti.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.14)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 129) presentato dai Consiglieri Lepri, Pentenero Taricco, Negro, Stara, Reschigna, Negro, Ronzani, Artesio, Cerutti Muliere, Motta Angela.
all'Allegato A "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2012" inserire la seguente modifica:



PRESIDENTE

UPB |UPB DB0902 |DB14071



PRESIDENTE

"RISORSE FINANZIARIE RAGIONERIA" |OPERE PUBBLICHE, DIFESA DEL SUOLO ECONOMIA MONTANA E FORESTE GEST PROP FOR REG E VIVAISTICHE (SEDE DI VC) TITOLO 1: SPESE CORRENTI



PRESIDENTE

8.000.000,00 8.000.000,00



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