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Dettaglio seduta n.23 del 22/07/10 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOLINARI



(Alle ore 10.32 il Vicepresidente Molinari comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



(La seduta ha inizio alle ore 10.34)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione. Chiedo se vi siano proposte di modifica. In assenza di proposte di modifica l'o.d.g.
è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Marco, Montaruli, Giordano Cota, Spagnuolo, Pedrale, Botta Franco, Sacchetto, La Rocca e Porchietto.


Argomento: Organizzazione scolastica

Interrogazione n. 33, presentata dal Consigliere Ponso, inerente a "Contributo volontario delle famiglie per permettere il tempo pieno nelle scuole elementari"


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g., inerente a "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", iniziamo l'esame dell'interrogazione n.
33.
La parola all'Assessore Cirio per la risposta.



CIRIO Alberto, Assessore all'istruzione

Grazie, Presidente.
L'interrogazione è legata ad una vicenda relativa ad un'iniziativa assunta dal III Circolo di Cuneo, dove i genitori hanno proposto una sorta d'autotassazione volontaria di 100 euro per bambino l'anno, per avere la garanzia del tempo pieno tagliato - come dice l'interrogazione - dal Ministero dell'Istruzione.
L'interrogazione chiede di conoscere le iniziative assunte dalla Regione Piemonte proprio per ovviare - come sostiene il Consigliere Ponso ad una situazione di disagio, destinata ad avere gravi ripercussioni sulla qualità dell'istruzione fornita ai nostri bambini, in virtù della politica dei tagli messi in atto dal Governo Berlusconi.
Innanzitutto, tengo a ringraziare il Consigliere Ponso perché ci segnala una vicenda e ci aiuta ad intervenire, in via emergenziale, per risolvere eventuali criticità sulla situazione piemontese. Mi permetto soltanto, non di correggere, ma di puntualizzare due aspetti del testo dell'interrogazione.
Primo, si parla di tempo pieno tagliato dal Ministero dell'istruzione.
Non è propriamente corretto: ovunque c'era il tempo pieno il tempo pieno è rimasto; in tutto il Piemonte, ovunque c'erano classi a tempo pieno, quindi che avevano la garanzia delle 40 ore, hanno avuto la garanzia d'insegnanti per coprire 40 ore anche negli anni successivi, cioè nell'anno scolastico che inizierà a settembre Non ci sarà il tempo pieno dove già non era previsto l'anno precedente; se parte una nuova classe I, là dove non era previsto l'anno precedente, non ci sarà, ma ovunque c'erano classi che garantivano le 40 ore, tali ore sono state garantite.
Questo dato è riscontrabile da quanto ci viene fornito dall'Ufficio Scolastico Regionale.
Il tempo scuola non è solo una garanzia per l'istruzione, ma ha importanti ripercussioni sotto l'aspetto sociale, cioè della vita e della quotidianità delle famiglie: la possibilità di sapere, per una mamma e un papà, che il proprio bambino si trova in un ambiente protetto - quello scolastico - fino ad una certa ora del pomeriggio, evidentemente permette loro di impostare le proprie abitudini e i propri ritmi di vita sulla base di questi dati, che non vanno stravolti.
Per questo motivo, la logica è stata: dove c'era il tempo pieno viene riconfermato. Ovunque c'era il tempo pieno, dall'anno scolastico nuovo riparte il tempo pieno. Questo è il primo aspetto che volevo puntualizzare: non c'è stata riduzione del tempo pieno nelle classi piemontesi.
Ci sono situazioni, però, dove partono le nuove prime classi, in cui abbiamo richieste di genitori che chiedono venga istituito il tempo pieno.
Il ridimensionamento degli organici scolastici impedisce, con le risorse dello Stato, di far partire nuove classi a tempo pieno, anzi, in alcuni casi rischiamo una riduzione del tempo scuola - tempo scuola è la durata il tempo in cui i bambini permangono negli istituti scolastici - ed è proprio per questo che abbiamo inserito la somma di 10 milioni d'euro all'interno del provvedimento straordinario per l'occupazione.
Giovedì scorso, cortesemente invitato dal Presidente Marinello, che mi chiedeva di riferire in Commissione sulle modalità di spesa di tale somma ho riferito in Commissione consiliare come avevamo intenzione di spendere queste risorse. La scorsa settimana abbiamo incontrato le organizzazioni sindacali e con loro abbiamo condiviso la metodologia di spesa di queste risorse: entro i prossimi tre o quattro giorni ci sarà una convenzione trilaterale tra Regione Piemonte, USR (Ufficio Scolastico Regionale) e Organizzazioni sindacali. Nello spendere queste risorse, la priorità principale è proprio la garanzia del tempo scuola. Sarà quindi sufficiente che il Provveditore di Cuneo, cioè il Dirigente scolastico provinciale di Cuneo, segnali all'Ufficio scolastico regionale la necessità del III Circolo di Cuneo di intervenire sul tempo scuola e, in convenzione, verrà erogata una quota di queste risorse per garantire insegnanti in più che permettano l'allungamento del tempo scuola sul III Circolo di Cuneo. Questo a Cuneo come a Biella, a Verbania e a Torino: qualsiasi criticità emerga nelle province piemontesi, segnalata dagli Uffici scolastici provinciali troverà in queste risorse la possibilità di garantire il mantenimento del tempo scuola, che si traduce in insegnanti in più.



PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 69, comma 3 del Regolamento, nelle interrogazioni ordinarie non è prevista l'illustrazione da parte del presentatore. Dopo la risposta della Giunta c'è possibilità di replica dell'interrogante per cinque minuti.
La parola al Consigliere Segretario Ponso, che interviene in qualità di Consigliere.



PONSO Tullio

Ringrazio l'Assessore Cirio per la puntuale e dettagliata risposta. Da quanto dice, prendo atto che il tempo pieno non è stato tagliato e che da parte della Regione è stata recepita la necessità di intervenire per garantire il tempo pieno per l'anno scolastico a venire.
E' stato affermato che la Regione metterà a disposizione 10 milioni d'euro per favorire, tra l'altro, il mantenimento del tempo scuola consolidato. Prendo atto che, da un lato, la Regione Piemonte s'impegna con una cifra considerevole, dall'altra, che in questi giorni, mentre in questo consesso stiamo discutendo di tagli all'assestamento di bilancio, la Regione Piemonte è costretta a scucire 10 milioni d'euro per coprire le mancanze evidenziate dalla dissennata politica nazionale, quella costituita dai tagli attualmente previsti dal governo, governo che per l'istruzione avrebbe dovuto prevedere, al contrario, degli investimenti. Se il governo avesse fatto la sua parte, la Regione avrebbe potuto investire i 10 milioni nell'attuale grave crisi occupazionale così come per garantire interventi in questa fase di difficoltà delle aziende.
In sostanza, mi compiaccio della buona volontà della Giunta regionale ma, al contempo, segnalo quanto tutto ciò sia provvisorio dato che il provvedimento di cui parla l'assessore Cirio avrà valore solo per l'anno scolastico 2010-2011 e vista la necessità di tagli che ci paventate in questo consesso regionale al fine di arrivare alla votazione dell'assestamento di bilancio. Con questo denaro, così prezioso di questi tempi, avremmo potuto investire a livello regionale nel lavoro, nelle aziende, nella crisi economica, se il governo avesse fatto il proprio dovere dal punto di vista scolastico. Sembra quasi che si stia trasformando la scuola pubblica in un servizio assistenziale: se anche questo è federalismo, auguri. Grazie comunque, Assessore, per la risposta puntuale e dettagliata.


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Interrogazione n. 16 dei Consiglieri Bresso, Pentenero, Buquicchio Dell'Utri, Goffi, Cerutti, inerente a "Celebrazioni 150 anni Unità d'Italia"


PRESIDENTE

Trattiamo ora l'interrogazione n. 16, presentata dai Consiglieri Bresso, Pentenero, Buquicchio, Dell'Utri, Goffi e Cerutti.
La parola all'Assessore Coppola per la risposta.



COPPOLA Michele, Assessore alla cultura

Grazie, Presidente.
Credo che la risposta più importante con la quale iniziare questa riflessione, condivisa con l'Aula, sulle celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia sia l'affermare che la Giunta regionale si muove in continuità ed in coerenza con gli impegni precedentemente assunti.
Inizio con questa considerazione assolutamente franca e diretta perch credo che questo sia, in sostanza, l'oggetto reale dell'interrogazione. A supporto di questo principio, credo di poter e dover condividere anche il percorso che, nel merito, ha visto in queste settimane la nostra istituzione lavorare con le altre istituzioni del territorio, il Comune di Torino e la Provincia, nell'ambito del Comitato, condividendo non soltanto gli obiettivi e gli orizzonti precedentemente identificati, ma anche la modalità operativa con la quale questi obiettivi si vogliono raggiungere.
Per dare qualche elemento più puntuale, la Regione Piemonte conferma il contributo per la realizzazione della mostra "Dalle Italie all'Italia" che si terrà presso la Reggia di Venaria, curata dal professor Antonio Polucci e conferma il contributo complessivo intorno ai 5 milioni d'euro per la comunicazione e la promozione nazionale ed internazionale legata alle celebrazioni. La modalità con la quale questa contribuzione verrà erogata è prevista - condiviso tale metodo e l'intuizione della nostra Amministrazione - in due anni: 1 milione nel 2010 e 4 milioni nel 2011.
confermato anche il contributo - da parte dall'Assessorato dell'Assessore Giordano - per la mostra "Stazione futuro", che si terrà presso le Officine Grandi Riparazioni, sulla quale proprio in questi giorni sono in atto delle riflessioni e dei ragionamenti con i curatori e con il vertice del "Comitato Italia 150", per arrivare ad una definizione, ad una declinazione operativa e più concreta rispetto a quanto era già stato individuato e che trova piena soddisfazione e condivisione da parte nostra.
importante ricordare che, attraverso i fondi FAS/FESR, la Regione partecipa in maniera importante alla messa in sicurezza e fruibilità delle Officine Grandi Riparazioni. Il contributo qui è grosso modo di 5 milioni e 400 mila euro. Anche qui il nostro rapporto e la collaborazione con il "Comitato Italia 150" è pieno e totale.
Inoltre, con "Turismo Torino" si lavora ad un piano di promozione turistica che veda soddisfatti anche gli operatori. È infatti prevista una serie d'iniziative mirate a diffondere all'estero, in collaborazione con il CEIP e con l'ENIT, un'ampia e completa informativa di quelle che saranno le nostre celebrazioni, per implementare la conoscenza delle stessei e incentivare le persone italiane o comunque gli stranieri a venire nel nostro Paese durante le celebrazioni del prossimo anno.
Devo dire - e lo dico con particolare orgoglio, è stato oggetto dell'ultimo Consiglio d'Amministrazione - che c'è totale condivisione e sinergia fra i tre livelli istituzionali apicali per intercedere presso il Governo nazionale per vedere garantita una contribuzione, così com'era stato annunciato, per partecipare alla realizzazione definitiva delle celebrazioni. Si è definito un budget, che prevede comunque una contribuzione del Governo nazionale; il Presidente della Regione, il Presidente della Provincia, il Sindaco di Torino, congiuntamente stanno lavorando affinché il Governo mantenga fede a quell'impegno.
Si è parlato - lo dico perché i giornali ne hanno dato conto - anche dell'opzione "Gratta e Vinci" dedicato alle celebrazioni. Ripeto, la definisco opzione perché si dovranno valutare con il Ministero competente le effettive possibilità e percorribilità di quest'idea.
Va detto, perché anche questo è stato oggetto di molta comunicazione sui media, che sono confermati i principali raduni ed eventi collaterali: si è parlato tanto del raduno degli Alpini, si è parlato del raduno dei Carabinieri, dei Bersaglieri, dell'Aeronautica Militare e proprio in questi giorni annunceremo, con una conferenza stampa, che il Giro d'Italia - credo che quest'ultima sia una bella notizia - possa partire, con la collaborazione dell'Assessore Cirio, proprio dalla nostra regione, in particolare dalla nostra città e anche dalla città di Cuneo.
Per quanto riguarda i fondi che il Consiglio regionale aveva destinato direttamente all'Assessorato alla cultura per le infrastrutture e per gli eventi da realizzarsi in Piemonte per il 2011, grosso modo sono circa 6 milioni e 200 mila euro. I 150 beneficiari hanno ottenuto una comunicazione formale dell'ottenimento di questa contribuzione.
Non è competenza invece della Regione lo svolgimento dei cantieri a Torino (Parco Dora area Ingest Michelin e Vitali) e di Novara (Broletto).
In realtà, però abbiamo fatto una verifica con le Amministrazioni territoriali e i Comuni interessati, che affermano la loro piena soddisfazione del rispetto dei tempi e garantiscono l'apertura e la chiusura dei cantieri per i festeggiamenti del 2011. Le due sedi saranno inserite nelle celebrazioni ufficiali: da parte nostra, c'è serenità e soddisfazione.
Come detto in precedenza, il 14 giugno 2010 si è tenuto l'ultimo Consiglio di Amministrazione; uno avrebbe dovuto tenersi quest'oggi, ma per impegni istituzionali (credo che ci sia una riunione importante dell'ANCI e l'obbligo del Presidente Cota ad un altro impegno), il Sindaco della città di Torino e il Presidente della Regione hanno chiesto di aggiornarlo prima della pausa estiva o subito dopo; sarà comunque organizzato un Comitato esecutivo di gestione prima delle vacanze. Dicevo. In quella sede il 14 giugno si è dato corso a quella che era stata un'intesa verbale che è stata poi ratificata: si è chiesto al "Comitato 150" di dare senso ad un'analisi ad una ricerca poi affidata alla Fondazione IARD relativamente ai giovani e al rapporto tra i giovani e il futuro, al rapporto con le istituzioni, e in generale, sulle loro aspettative di società futura. Questa ricerca, nata come idea della Regione, ha trovato la condivisione delle altre istituzioni perché si ritiene importante portare nel dibattito sulle celebrazioni il punto di vista di chi ha qualche anno in meno.
I dati, pronti nei prossimi mesi, saranno oggetto di un approfondimento che potremmo condividere magari in qualche sede istituzionale, internamente alla nostra Amministrazione.
Dunque, era previsto un Consiglio di Amministrazione che è stato aggiornato. Confermo che in questi giorni i tre vertici istituzionali si sono molto sentiti e molto si è lavorato per ragionare ad una proposta di riorganizzazione del Comitato che veda un coinvolgimento maggiore dell'operatività delle istituzioni; mi sembra però doveroso riaffermare quanto ribadito più di una volta nella risposta all'interrogazione: un clima di totale condivisione degli obiettivi, in modo particolare dei metodi, dei percorsi e delle tappe da toccare per raggiungere gli obiettivi prefissati.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Coppola.
La parola alla Consigliera Bresso, per la replica.



BRESSO Mercedes

Grazie, Presidente.
Intanto esprimo una moderata soddisfazione rispetto alla risposta dell'Assessore, perché ha confermato una serie di continuità rispetto ad un programma che, ovviamente, non poteva che essere già in larga parte definito - diversamente, non si sarebbe arrivati in tempo.
Segnalo che, invece, mi preoccupa molto la scarsità delle risorse per la comunicazione nel 2010: rispetto ad un evento di questo tipo occorre farla nel 2010 e non nel 2011. Sappiamo tutti - e l'Assessore al turismo lo sa bene - che i programmi dei tour operator per l'anno prossimo, ormai stanno andando in stampa; quindi, questo è il momento per la comunicazione soprattutto a livello internazionale, ai tour operator.
In secondo luogo, coloro di origine italiana che vivono all'estero - li abbiamo definiti "gli italici" - che possono coinvolgere una più larga fascia di persone che amano l'Italia, che ci sono già state o non ci sono mai state o vogliono tornarci, programmano le proprie vacanze, soprattutto primaverili-estive, nell'autunno o all'inizio dell'inverno precedente.
Tutti noi sappiamo che i fondi del bilancio 2011 saranno disponibili sostanzialmente, quando già staranno per iniziare le celebrazioni; quindi nel dare la nostra disponibilità, suggerirei un emendamento all'assestamento che inverta queste risorse. È giusto lasciare qualche soldo per l'anno prossimo, perché, comunque, una comunicazione in corso d'opera va fatta, ma il grosso delle risorse dovrebbe essere destinato quest'anno. Altrimenti, si corre il rischio, dopo una preparazione durata anni, che altresì ha richiesto sacrifici rilevanti alle tre istituzioni e alle istituzioni minori, le quali con questi finanziamenti devono provvedere a cofinanziare in tempi difficili un impegno culturale enorme di non avere la ricaduta internazionale che tutti ci aspettiamo possa avere.
Ricordo che "Italia 61" è stato l'evento turisticamente più rilevante fino alle Olimpiadi. Dal dopoguerra alle Olimpiadi la punta massima di presenze turistiche a Torino e in Piemonte c'è stata con "Italia 61": siamo di fronte a prospettive di gran rilievo. Quasi tutte le persone, con la giusta età, che conosco all'estero sono venute per la prima volta in Italia e a Torino durante "Italia 61".
Sono molto preoccupata: sostanzialmente, con un milione non si fa niente.
Vorrei segnalare all'Assessore - lo raccontavo prima ai miei cofirmatari - che la Francia quest'anno ha celebrato in gran pompa magna i 150 anni dell'annessione alla Francia, avvenuta con referendum, di Nizza e della Savoia, a seguito dell'aiuto dato al Piemonte nella II guerra d'indipendenza. Tra l'altro, mi chiedo come mai, facendo parte di un'Euroregione con Rhône-Alpes e PACA, dove ci sono stati festeggiamenti enormi, non ci sia stato alcun contatto e il Piemonte non vi abbia partecipato.
Ci sono state feste, sfilate e fuochi d'artificio, con la presenza della pattuglia acrobatica francese, le frecce tricolori francesi, che a Nizza e in Savoia hanno celebrato con gran pompa l'annessione di questi territori, tramite referendum, che, come sappiamo, fu guidato - perch dovevano annettersi - quindi il referendum aveva un risultato predeterminato.
Ora sarebbe ben strano non ci fosse altrettanta importanza. Proprio a causa di questa celebrazione, di cui ho visto degli estratti in televisione, avvenuta a Nizza, segnalo che le Frecce tricolori hanno rappresentato uno dei momenti più importanti delle celebrazioni: potrebbero esprimere quel segnale di attenzione di cui si parlava, da parte del Governo, perché, come è noto, sono sempre molto gradite al pubblico attirano molte persone e sono molto importanti.
Con l'occasione, ricordo che nel corso dell'anno il coinvolgimento delle Regioni francesi cotermini in una qualche occasione sarebbe importante, proprio per dare questo segnale di progetto condiviso allora che oggi corrisponde ad un altrettanto condiviso progetto, che è quello dell'Euroregione Alpi Mediterraneo.
Proporrei un emendamento bipartisan per aumentare i fondi della comunicazione; senza, si rischia davvero di non ottenere i risultati che tutti ci attendiamo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Bresso.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti atmosferici ed acustici

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 56 della Consigliera Cerutti, inerente a "Attività in materia di protezione dai rischi da esposizioni a radiazioni ionizzanti" (rinvio)


PRESIDENTE

Comunico il rinvio dello svolgimento dell'interrogazione, a risposta indifferibile e urgente, n. 56 della Consigliera Cerutti ad oggetto "Attività in materia di protezione dai rischi da esposizioni a radiazioni ionizzanti" per assenza dell'Assessore Ravello che è in congedo.
Dichiaro chiuso lo svolgimento delle interrogazioni e interpellanze di cui al punto 2) all'o.d.g.


Argomento: Assestamento di bilancio

Proseguimento esame disegno di legge n. 12, inerente a "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2010"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 12, inerente a "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2010", di cui al punto 3) all'o.d.g. prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Nella seduta pomeridiana di ieri abbiamo proseguito i lavori fino all'articolo 5, iniziando l'esame degli emendamenti all'articolo 6 rubricati n. 15, 75, 141, 143, 144, dove è stata sospesa la trattazione.
Riprendiamo ora l'esame dell'emendamento rubricato n. 73) bis, di cui è già stata svolta l'illustrazione da parte dell'Assessore Ferrero.
Emendamento rubricato n. 73 bis) presentato dall'Assessore Ferrero.
Dopo l'articolo 5 è aggiunto il seguente: "Art. 5 ter (Integrazione copertura della spesa sanitaria) 1. Al fine di garantire l'equilibrio economico-finanziario del servizio sanitario regionale ed il finanziamento delle prestazioni aggiuntive rispetto ai livelli essenziali di assistenza, ai sensi di quanto stabilito dall'articolo 1, commi 173, lettera f) e 174 della legge 30 dicembre 2004 n. 311 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - Legge finanziaria 2005) ed in attuazione di quanto disposto dall'articolo 2, comma 77 della legge 23 dicembre 2009, n. 191 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - legge finanziaria 2010), la Regione prevede uno stanziamento di 400 milioni di euro per l'anno 2010, 350 milioni di euro per l'anno 2011 e 300 milioni di euro per l'anno 2012.
2. La Regione prosegue, per gli anni 2013 e 2014, manovre strutturali di riduzione delle spese correnti destinate al servizio sanitario regionale e stabilisce per lo stesso periodo un finanziamento aggiuntivo non superiore rispettivamente a 250 milioni e 200 milioni di euro.
3. Alla copertura della spesa di cui al comma 1 si provvede come segue: per l'anno 2010 con lo stanziamento approvato con l.r. 15/2010 iscritto nell'ambito dell'UPB DB20091 (Sanità Allocazione e controllo risorse finanziarie - Titolo I: Spese correnti), per il biennio 2011 - 2012 attraverso la destinazione di una corrispondente quota parte delle proprie entrate correnti tributarie iscritta nell'ambito dell'UPB DB0902 (Risorse finanziarie - Ragioneria).
4. Le disposizioni di cui all'articolo 2 della l.r. 35/2008 vengono confermate per il biennio 2011-2012".
Siamo all'articolo 5 ter, emendamento aggiuntivo al disegno di legge n. 12 rubricato n. 73) bis; discussione generale. Ricordo che il tempo a disposizione per chi chiede di intervenire è di due minuti.
Non ci sono richieste di intervento.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Scusate, colleghi, stavo guardando...



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

tutto opinabile e discutibile: andavo in senso antiorario, da destra verso sinistra, non avevo visto richieste d'intervento da parte dei colleghi della maggioranza...
Chiedono di intervenire i Consiglieri Boeti e Ronzani.
La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Presidente, questo è un Paese che guarda al centro, lei è deviato diciamo...



PRESIDENTE

Al centro c'è il Consigliere Negro, che si è appena seduto.



BOETI Antonino

Appunto.
Innanzitutto, trovo singolare che noi si discuta di un emendamento così importante ed è importante perché prevediamo di attribuire...



PRESIDENTE

Mi scusi, collega Boeti, è assente l'Assessore Ferrero, vorrei capire se sta arrivando.
Come vede, collega, l'ho anticipata.



BOETI Antonino

Mi ha anticipato, è singolare lo stesso.
Alla fine di questa Legislatura, l'Assessore Maccanti avrà le sue solide spalle gravate da una gran responsabilità: perché parla in nome del Presidente e parla in nome e per conto degli Assessori.
Presidente, riprendo il ragionamento interrotto.
singolare che non ci sia l'Assessore: stiamo parlando di 200 milioni d'euro in meno nei prossimi anni per il sistema sanitario regionale; e noi pensiamo che 200 milioni d'euro in meno non siano sostenibili né dal sistema sanitario di questa Regione né dai sistemi sanitari d'altre Regioni.
Innanzitutto in Commissione, quando abbiamo discusso di dell'argomento qualche verità è venuta fuori. Una verità che ha fatto piazza pulita delle bugie raccontate in campagna elettorale, e anche dopo le elezioni.
Abbiamo cominciato a verificare che abbiamo speso meno di altre Regioni, lo 0,8%, e che abbiamo aggiunto fondi propri, come anche altre Regioni del Nord Italia, dove il sistema sanitario funziona.
Aggiungo che le risorse che abbiamo utilizzato negli anni precedenti erano risorse che arrivavano...
Presidente, non c'è nemmeno il tempo di imbastire un ragionamento che termina il tempo...



PRESIDENTE

Questo è il Regolamento e dovremo abituarci ad intervenire in due minuti, collega Boeti. A proposito di spot, approfitto per dire che in 30 secondi si crea un'ovazione e si convince anche qualcuno a fare un gesto...



BOETI Antonino

Presidente, sappiamo che al Parlamento Europeo ci sono tre minuti a disposizione. Dovremmo fare un'esperienza da quelle parti per poi ritornare più allenati in patria.
I miei colleghi esprimeranno il resto; interverremo a tappe e vedremo alla fine del ragionamento, di completare la nostra posizione sull'argomento.



PRESIDENTE

Volevo informare il Consigliere Boeti, appena intervenuto sull'emendamento 73 bis, prosecuzione dell'emendamento 73, concordato ieri in Commissione, che l'emendamento 73 bis viene dopo il 73 perché lo sostituisce.
Volevo informare chi è appena intervenuto sull'emendamento 73 bis che l'Assessore Ferrero per impegni istituzionali non potrà essere in aula prima di 30 minuti.
L'articolo successivo è dell'Assessore Cavallera che non è presente.
Consigliere Vignale, come lei sa non è più previsto l'intervento sull'ordine dei lavori, quindi espliciti su quale articolo del Regolamento chiede la parola.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Questione pregiudiziale (presentata dal Consigliere Vignale (art. 70 e 71 Regolamento)


PRESIDENTE

Per questione pregiudiziale ha facoltà di parola il Consigliere Vignale



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per una valutazione. E' vero, come detto dal nostro Gruppo e anche dal sottoscritto quando eravamo all'opposizione, che la presenza degli Assessori sarebbe importante, in particolare quando si discute l'assestamento di bilancio.
Mi rivolgo alla Presidenza e anche alla Giunta, perché che se si adoperassero affinché ci fosse una presenza di Giunta maggiore, in particolar modo quando vi sono provvedimenti normativi importanti come il bilancio, male non farebbero. Lo pensavamo prima e continuiamo a pensarlo adesso.
Rammento soltanto all'Aula, poi si facciano le scelte che si credono perché l'idea non la cambiamo, che noi abbiamo votato assestamenti di bilancio e bilanci previsionali con la presenza unica, anche se assolutamente continuativa, dell'Assessore Peveraro, e basta.
La valutazione - la ripeto, perché l'Assessore Maccanti stava telefonando a qualche collega - è che se la Giunta fosse maggiormente presente, male non farebbe per i lavori del Consiglio.
Mi permetto solo di ricordare come abbiamo operato nella precedente legislatura: ci bastava, e ce ne dovevamo fare una ragione, la presenza dell'Assessore Peveraro.



PRESIDENTE

Ne sente la mancanza?



VIGNALE Gian Luca

Dal punto di vista personale potrei dire anche di sì, ma potremmo incontrarci al bar. Dal punto di vista politico, è una scelta che hanno fatto gli elettori.
Lo rammento anche ai colleghi che non mi sembrava fossero così solerti nel chiedere la presenza di altri Assessori.



PRESIDENTE

Sull'ordine della discussione (ai sensi dell'art. 70 del Regolamento) facoltà di intervenire il Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Presidente, do atto volentieri al collega Vignale di avere posto una questione e di aver riconosciuto che è reale la questione che anche noi intendiamo porre.
Quando discutiamo di tabelle va bene, ma quando discutiamo gli articoli è difficile pensare che non possa essere presente l'Assessore competente.
In ogni caso, qui non c'è neanche il Vicepresidente della Giunta regionale: faccio notare anche questo. In ordine al riferimento che ha fatto il collega Vignale, oggi non c'è neanche il Vicepresidente.
Approfitto per porre un'altra questione. Chiediamo agli Assessori che siano presenti e riprendiamo; diversamente, partiamo dagli articoli in cui è garantita la presenza dell'Assessore competente.
Ricordo che noi abbiamo ieri sollevato una questione in Commissione rispetto alla quale l'Assessore Ferrero ha dichiarato la propria disponibilità a trasmettere alla IV Commissione i Piani di rientro.
Non mi risulta che l'Assessore li abbia trasmessi. Quindi, siccome stiamo aspettando che arrivi l'Assessore Ferrero e siccome ieri c'era stata quest'assicurazione circa il fatto che avrebbe trasmesso i Piani di rientro, prego di farli avere questa mattina alla Commissione e ai commissari: la discussione su quest'articolo deve tenere conto di cosa dicono i Piani di rientro. L'abbiamo detto ieri in Commissione, l'abbiamo ripetuto ieri sera terminati i lavori d'Aula, ritenendo quel documento e quei documenti fondamentali.
Stamattina i colleghi si sono rivolti alla IV Commissione per sapere se l'Assessore avesse trasmesso i Piani di rientro e non risultavano trasmessi. Questo complica ulteriormente la discussione. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Presidente Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Non vorrei che questa piccola polemica si trasformasse in una questione verso le nostre Assessori; c'è una presenza assolutamente qualificante e non vorrei che si trasformasse in un problema di genere. Assolutamente non vorrei che da parte dell'opposizione si contestasse il fatto che sono presenti due Assessori di sesso femminile - tra l'altro assolutamente qualificate: perché una è Assessore al bilancio e l'altra è delegata ai rapporti con il Consiglio e con la delega da parte del Presidente.
Quindi, secondo me, sono assolutamente sufficienti.



PRESIDENTE

Ne ho parlato con l'Assessore Maccanti, riprendendo in parte gli interventi dei colleghi Vignale e Ronzani: se fossimo nella situazione di discutere gli aspetti del bilancio in quanto tali, l'Assessore al bilancio basterebbe e avanzerebbe. Ma essendo emendamenti specifici ed importanti che modificano, al di là delle opinioni e delle posizioni, tutte legittime materie significative, è evidente che o si ritira l'emendamento - cosa che non penso succeda - o, per trattare l'emendamento, è indispensabile la presenza dell'Assessore competente.
Siccome l'Assessore Ferrero - sapete quanto impegno richiede la sanità sta arrivando, una pausa di quindici minuti permetterà a tutti di prepararsi meglio e affrontare la discussione sull'emendamento 73 bis.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.12 riprende alle ore 11.36)


Argomento: Assestamento di bilancio

Proseguimento esame disegno di legge n. 12, inerente a "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2010" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori del Consiglio.
In attesa dell'Assessore Ferrero, che ha comunicato essere in arrivo potremmo fare un po' come nel "Gioco dell'oca": il nuovo Regolamento permette, infatti, di saltare ad un'altra "casella".
L'articolo 5 ter non lo trattiamo perché è stato presentato un emendamento che riguarda l'Assessore Ferrero. Così come l'articolo 6, che ha una serie di emendamenti che riguardano le materie dell'Assessore Cavallera.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Colleghi, vi prego di porre un po' di attenzione, perché se poi qualcuno si alza e obietta "Ma come?", rimane trascritto agli atti.
Per ricapitolare, non trattiamo in questo momento gli articoli 5 e 6.
L'articolo 7 ha un emendamento inerente alla materia dei trasporti dell'Assessore Bonino, che al momento non è presente in aula, per cui andiamo oltre. Così l'articolo 8, sempre sui trasporti.
Nel frattempo, si è materializzato l'Assessore Cavallera, che saluto.
Gli articoli 9 e 10 riguardano sempre la materia dei trasporti, così come gli articoli 10 bis, 11 e 11 bis.
L'articolo 11 quater verte sui canoni minerari (in attesa del "gallo forcello" passiamo ai canoni minerari!).



PRESIDENTE

RONZANI Wilmer (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, l'articolo 6 era sospeso, ma vedo che è arrivato l'Assessore Cavallera.



PRESIDENTE

Terminiamo prima l'illustrazione globale, poi l'Aula, sovrana, potrà decidere eventualmente di ritornare indietro e trattare, invece dei temi riguardanti l'agricoltura con l'Assessore Sacchetto, le problematiche inerenti le deleghe dell'Assessore Cavallera.
L'articolo 11 ter ha una serie di emendamenti, per cui possiamo andare oltre.
Gli articoli 12 e 13 riguardano la legge n. 11 e sono previsti alcuni emendamenti.
Gli articoli 14 e 14 bis riguardano i servizi sociali, materia dell'Assessore Ferrero, così come l'articolo 15, che riguarda la modifica della legge n. 35.
Arriviamo all'articolo 15 bis, che riguarda l'agricoltura.
A questo punto, potremmo trattare la materia dell'agricoltura, viste tutte le tappe di avvicinamento, per poi passare alle problematiche che riguardano l'Assessore Cavallera.



(L'Assemblea, all'unanimità, acconsente)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 19) presentato dai Consiglieri Taricco, Bresso Negro, Reschigna, Gariglio, Muliere e Pentenero: Dopo l'articolo 15 del disegno di legge n. 12 inserire il seguente articolo: "Art. 15 bis (Limitazioni al consumo di suolo fertile) La Regione Piemonte riconosce l'importanza strategica e la necessità di salvaguardia dei suoli agricoli aventi caratteristiche di elevata capacità d'uso, in quanto elemento imprescindibile del comparto produttivo agricolo in funzione delle produzioni di qualità.
La 'Carta della capacità d'uso dei suoli del Piemonte' costituisce lo strumento regionale per la definizione della capacità d'uso dei suoli. Al fine della valutazione di tale capacità a scala aziendale, è utilizzata la metodologia ufficiale della Regione Piemonte.
Al fine di tutelare il comparto produttivo agricolo, i terreni agricoli che rientrano nella prima e seconda classe di capacità d'uso dei suoli non possono essere destinati allo svolgimento di attività che non siano connesse all'attività agricola. Eventuali variazioni di destinazione d'uso di tali aree da parte degli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica possono essere consentite solo in caso di prevalente interesse collettivo unitamente alla comprovata assenza di soluzioni alternative praticabili".
Il primo firmatario, il Consigliere Taricco, ha a disposizione tre minuti per l'illustrazione; gli altri cofirmatari, se lo riterranno, ne avranno due.
La parola al Consigliere Taricco, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Userò i tre minuti per l'illustrazione. Questo emendamento nasce da alcune considerazioni di fondo.
La prima: tutti gli anni - ormai è una situazione ciclica - molti soggetti con ruoli sociali e amministrativi denunciano la distruzione (o comunque l'utilizzo a finalità di cementificazione di infrastrutture, di impianti o di altre finalizzazioni) di terreno agricolo fertile.
I dati degli organismi di controllo internazionale in questi anni hanno evidenziato la perdita di milioni di ettari dall'utilizzabilità agricola ma, soprattutto, dalla salvaguardia di fertilità e dalla possibilità di tutelare e qualificare il territorio.
Si è molto dibattuto su tali tematiche. Nella discussione a suo tempo avviata relativamente alla riforma della legge urbanistica si era affrontato questo tema; tuttavia, la questione era nuovamente naufragata.
A questo tipo di considerazioni di fondo, che rimangono assolutamente reali e pregnanti, si sono aggiunte, negli ultimi anni, le conseguenze di un ritardo significativo, da parte del Parlamento nazionale nell'approvazione di linee guida che sovrintendessero al governo dell'impianto sul territorio dei nuovi impianti finalizzati alla produzione di energie rinnovabili, in particolare del fotovoltaico. Ovviamente, con le tariffe agevolate e senza nessuna regola che governi l'istallazione di queste strutture su questi terreni, i grandi gruppi che stanno facendo grandi investimenti scelgono prevalentemente, stante la redditività degli impianti, le allocazioni più comode.
Noi riteniamo che questo sia un danno per l'agricoltura, ma soprattutto, per il territorio, per il paesaggio e per il contesto interno in cui questo viene inserito.
Io sono assolutamente favorevole all'inserimento di impianti fotovoltaici, ma credo - ritengo che su questo aspetto vi sia una larga condivisione che ha visto impegnati moltissimi amministratori nel tentare di salvaguardare i terreni di classi di qualità più alta - che questo crei un danno non indifferente.
Si è molto discusso di quali strumenti c'erano per poter affrontare questo tema, ma è emerso che di strumenti ce ne sono pochi. Perché le normative sono e possono essere soltanto nazionali, se prese dal punto di vista della regolamentazione degli impianti. Purtroppo, il nazionale solo nei giorni scorsi ha trovato l'accordo sulle linee guida e quindi nei prossimi mesi le avremo, ma richiederà ulteriore tempo.
Questa norma affronta il problema da un punto di vista diverso: precisa che il terreno agricolo di maggior fertilità deve essere salvaguardato; fa riferimento alle Carte di qualità regionale (dando autorevolezza legislativa a tali Carte); infine, specifica che il terreno può essere ovviamente utilizzato diversamente, ma solo in casi di prevalente interesse collettivo.
Noi crediamo che sia una soluzione importante, anche perché le altre soluzioni di cui ho già discusso con l'Assessore Giordano, delle quali condivido la buona intenzione, sul piano pratico saranno molto probabilmente impugnate e vedranno soccombente la Regione, perché vanno ad incidere su un terreno sul quale la Regione non ha potestà normativa.
Il fronte della salvaguardia del terreno come patrimonio collettivo regionale è materia che ci compete e quindi chiedo alla maggioranza e alla Giunta di valutare positivamente questo emendamento, perché incide su una cosa delicata e la affronta da un punto di vista che rientra nelle nostre competenze.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Sarò molto più sintetico nel mio intervento rispetto alle riflessioni che ha proposto il collega Taricco.
Voglio solamente evidenziare l'importanza di questo emendamento al disegno di legge all'assestamento al bilancio. È un tema di assoluta rilevanza per il Piemonte.
Oggi una delle componenti dell'economia piemontese - l'agricoltura rischia di dover fare in conti con il vero problema, rappresentato dalla riduzione del suolo destinato a quest'utilizzo. Vi è, poi, l'altra componente: questa modifica nell'utilizzo del suolo agricolo determina anche un elemento negativo nell'alterazione del paesaggio della regione.
Risale a qualche settimana fa la rappresentazione anche fotografica, su alcuni organi di comunicazione, delle modificazioni intervenute in alcuni ambiti delle Langhe e dell'Astigiano a seguito delle introduzioni in modo indiscriminato di impianti fotovoltaici.
Vi sono due componenti. Anzitutto, c'è un pezzo dell'economia piemontese, rappresentato dall'agricoltura, che ha bisogno di essere tutelato attraverso una serie di provvedimenti. Noi proponiamo un provvedimento di tutela per evitare che il suolo agricolo di prima e di seconda classe possa essere impiegato per altri tipi di utilizzi.
Elemento che nel dibattito complessivo oodierno sull'economia piemontese ha una sua importanza: alcune province del Piemonte hanno come componente della propria economia - importante e indispensabile - quella dell'agricoltura.
Ricordo brevemente il secondo elemento: questi cambiamenti stanno creando alterazioni al sistema del paesaggio piemontese. Anche questo dovrebbe essere un elemento di preoccupazione da parte del legislatore regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Essendo anch'io firmatario dell'emendamento, vorrei ricordare alcuni ultimi punti al fine di tutelare il comparto produttivo agricolo; tutela che sta diventando indispensabile, a causa della cementificazione e dei pannelli solari.
Personalmente, non sono completamente contrario ai pannelli solari, ma penso occorra tutelare la capacità d'uso dei suoli di prima e di seconda classe per evitare che questi siano destinati allo svolgimento di attività non connesse all'attività agricola.
L'eventuale variazione di destinazione d'uso di tale aree da parte degli strumenti delle pianificazioni territoriale ed urbanistica, pu essere consentita soltanto nel caso di prevalente interesse collettivo unitario, alla comprovata assenza di soluzione alternative praticabili.
Vorrei fare un richiamo per sostenerla fino in fondo, perché diventa un'esigenza, una necessità per il nostro comparto agricolo, perché anche in questo comparto, in questo momento, si sta soffrendo una crisi, in tutti i campi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Lepri.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento è molto importante per noi. Ci rendimento conto che la sede è un po' irrituale, ma l'urgenza della questione merita probabilmente un percorso, in questo caso sì, davvero di urgenza. È sotto gli occhi di tutti la pericolosa crescita dell'occupazione di suoli agricoli, sia per usi residenziali o industriali sia per l'utilizzo destinato ad attività di produzione di energia.
La nostra Provincia e i Comuni della Provincia di Torino hanno registrato, in questi ultimi mesi in modo particolare, una forte discussione relativa all'opportunità di occupare suoli agricoli di pregio per collocarvi impianti fotovoltaici, che come è noto occupano molto territorio.
La proposta dal nostro Gruppo è molto semplice: potremmo utilizzare molte aree che ad oggi sono non utilizzate, ma che non hanno più destinazione agricola come, per esempio, le aree industriali - che sono anche attrezzate - o a cave o altre aree che possono vedere una riconversione ad uso residenziale, industriale o produttivo, in questo caso, di energia, senza pregiudicare l'utilizzo di suoli agricoli, in modo particolare di quelli che hanno una forte capacità produttiva, come sono quelli di prima e di seconda classe.
Ci pare questo emendamento particolarmente rilevante anche in riferimento alla scelta politica fatta dalla Provincia di Torino, che proprio in questi giorni ha approvato il piano territoriale di coordinamento, che ha come cuore della sua strategia la tutela e la difesa dei terreni agricoli rispetto a nuove aggressioni, che in questi ultimi anni si sono registrati in modo assai rilevante, per ragioni di vario di tipo, ma molto spesso riconducibili all'esigenza di far fare cassa dei comuni, a fronte della possibilità consentita da una norma del 2005 di poter destinare le entrare straordinarie da riconversioni di terreni e dalla collocazione di nuovi insediamenti produttivi e residenziali per coprire la spesa corrente.
Ritengo quindi...



LEPRI Stefano

RONZANI Wilmer (fuori microfono)



LEPRI Stefano

possibile che il Consigliere Lepri debba parlare mentre è in corso un incontro di maggioranza?



PRESIDENTE

No. Collega Ronzani, stanno lavorando per contribuire allo svolgimento dei lavori.
Il collega Lepri ha anche superato i due minuti del tempo a disposizione.



(Commenti del Consigliere Ronzani)



PRESIDENTE

Io non ho problemi.
La ringrazio e informo i colleghi che adesso saranno rispettati i tempi: due minuti o tre minuti, e la risposta della Giunta regionale incanaliamo tutto in quanto previsto dal Regolamento.
"Chiedete e vi sarà dato".
Ringrazio il collega Lepri e anche il collega Ronzani.
La parola al Consigliere Segretario Ponso, che interviene in qualità di Consigliere.



PONSO Tullio

Grazie, Presidente.
Intervengo per dire semplicemente che il nostro partito è favorevole all'emendamento, che tenta di colmare una lacuna legislativa molto grave: il fatto di dare la possibilità al fotovoltaico di installarsi in terreni buoni, ottimi, per la nostra agricoltura, settore portante dell'economia della nostra regione.
Quindi, pur essendo assolutamente favorevole al fotovoltaico, riconosco che questo debba essere modulato e che i terreni agricoli di prima e seconda classe vadano tutelati sia per l'agricoltura e ciò che rappresenta per il nostro territorio e sia per quanto riguarda l'aspetto paesaggistico ecologico ed ambientale del nostro Piemonte.
Quindi voteremo a favore.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Se necessario, siamo disponibili ad una sospensione per permettere alla maggioranza di discutere. Non abbiamo problemi. insomma, siamo disponibili ad una sospensione: se c'è bisogno di discutere, un confronto, anche all'interno della maggioranza, può aiutare ad arrivare al termine della discussione sull'assestamento.
Detto ciò, mi pare che l'emendamento presentato dal Consigliere Taricco, come primo firmatario, sia molto importante, perché pone una questione importante per la nostra regione, per la particolarità del nostro territorio, per l'importanza dell'agricoltura nella nostra economia.
Credo che l'emendamento sia decisivo, in una fase come questa, perch ritengo che l'Assessore Sacchetto sia pienamente consapevole del fatto che oggi il rischio di utilizzare il territorio destinato all'agricoltura anche agricoltura di pregio, rischia di essere utilizzato ad altri scopi.
già stato sprecato molto territorio nella nostra regione: io credo che dobbiamo cercare di salvaguardarlo perché, tra l'altro, una volta che questo territorio è destinato ad altre funzioni non si può più recuperare alla destinazione primaria dell'agricoltura. Credo quindi che questa norma di salvaguardia del nostro territorio sia importante e che, soprattutto in una fase economica come questa, pensare alla salvaguardia del territorio e dell'agricoltura come settore importante della nostra economia sia decisivo. Mi fermo qua perché - il Presidente non mi richiama, però mi richiamo da solo - ho superato il tempo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Muliere. La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Immagino che la Presidenza possa ringraziare il Consigliere Muliere per quest'autoregolamentazione sui tempi che si è dato.



PRESIDENTE

Mi hanno riferito che il Vicepresidente Placido è stato severissimo.



MANICA Giuliana

Come lei sa, Presidente, noi siamo qui per aiutare e agevolare lo svolgimento dei lavori in aula nel modo migliore possibile, perch ovviamente vogliamo procedere all'assestamento.



(Commenti in aula)



MANICA Giuliana

MANICA Giuliana



MANICA Giuliana

Noi, sì.
Nell'illustrazione di quest'articolo, molto ben delineata dal collega Taricco, proponiamo di inserire, dopo l'articolo 15 del disegno di legge l'articolo 15 bis sulle limitazioni del consumo di suolo fertile. La ragione è perché a nostro avviso è assolutamente indispensabile che la Regione Piemonte assuma in modo strategico l'importanza dell'agricoltura e della salvaguardia dei suoli agricoli, che hanno caratteristiche di elevata capacità d'uso, perché sono un elemento molto importante per il comparto produttivo agricolo, avendo funzioni di alta qualità. Noi sappiamo che l'agricoltura, pur non avendo numeri esorbitanti dentro al complesso dell'economia piemontese, è un comparto economico e produttivo di assoluto rilievo; in particolare in alcune aree è un settore in crescita non solo quantitativa, in questi anni, ma soprattutto in crescita qualitativa e di profonda differenziazione. Anzi, se debbo dire, vi sono parti dell'agricoltura piemontese che sono elementi di assoluta qualità, che determinano la qualità più complessiva di una produzione, e anche un po' una caratteristica del made in Piemonte.
La carta della capacità d'uso dei suoli del Piemonte è uno strumento regionale per definire la capacità d'uso dei suoli e per valutare questa capacità è utilizzata una metodologia ufficiale della Regione. Per tutelare questo comparto produttivo i terreni agricoli che rientrano nella prima e nella seconda classe di capacità d'uso debbono essere destinati esclusivamente, a nostro avviso - e questa è la finalità dell'articolo allo svolgimento di attività connesse all'attività agricola.
Variazioni di destinazioni d'uso - e mi avvio alla conclusione - di queste aree possono essere consentite solo in caso di prevalente interesse collettivo. Con questo articolo non mettiamo certo in contraddizione attività economica e qualità ambientale: vogliamo salvaguardare importanti attività di alta qualità, che fanno una caratteristica del marchio piemontese.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Innanzitutto voglio sottolineare lo spessore degli emendamenti che presentiamo. Io ricordo che nei cinque anni precedenti in quest'aula l'opposizione ci ha fatto discutere una sera sull'olio di colza. Io avevo detto a quel Consigliere che l'olio del quale avremmo dovuto discutere con lui era l'olio di gomito, perché il lavoro non era una cosa che gli era tanto congeniale.
Noi abbiamo chiesto di discutere di questioni di grande spessore.
Stiamo chiedendo di discutere della difesa del territorio.
Presidente, non avendo lei tanti capelli e non potendola quindi io scorgere dall'alto della sua capigliatura, vorrei almeno guardarla in faccia.



PRESIDENTE

La ringrazio per il garbo.



PRESIDENTE

RONZANI Wilmer (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente...



PRESIDENTE

MULIERE Rocco (fuori microfono)



PRESIDENTE

una bella guerra!



BOETI Antonino

Presidente, dica al Consigliere Ronzani di farsi i fatti suoi, che non sono cose che lo riguardano.



PRESIDENTE

Anche perché ha un evidente conflitto di interessi...



(Risate in aula)



BOETI Antonino

Come dicevo, il problema della difesa del territorio nei Comuni non riguarda soltanto i pannelli fotovoltaici, o quello che si può mettere nel terreno. Oggi i Comuni vivono una situazione drammatica dal punto di vista finanziario e, avendo il Governo deciso di eliminare l'ICI e di bloccare l'addizionale IRPEF, l'unico mezzo con il quale i Comuni possono avere risorse finanziarie è quello di far costruire. Basta guardarsi intorno basta fare un giro nei nostri Comuni: i palazzi sorgono come funghi; perch se i Comuni vogliono accendere il riscaldamento nelle scuole, hanno bisogno di quelle opere d'urbanizzazione che consentono loro alla fine dell'anno di quadrare il bilancio.
Questo, secondo me, è il grande argomento che ci vedrà impegnati nei prossimi anni di legislatura, per parlare di un tema del quale il Governo non si occupa: quello della difesa dell'autonomia fiscale delle autonomie locali.
Grazie, Presidente



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Boeti. Ha chiesto di intervenire la Giunta regionale; la parola al Vicepresidente della Giunta regionale, Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Questa è una materia in evoluzione. In sede di Conferenza unificata, è stata approvata una direttiva nazionale attualmente in attesa di pubblicazione. Si tratta di materia che deve essere inserita all'interno di norme che devono passare in Conferenza, in quanto tocca poteri autorizzatori conferiti dalla normativa alla Provincia e contempla il ruolo fondamentale dei Comuni. Quindi, al di là del principio, questa sarebbe una norma analoga a tante altre che in questi ultimi mesi sono state cassate da ricorsi alla Corte costituzionale da parte del Governo pro-tempore, oppure dai Tar che sono intervenuti a seguito del ricorso dei privati.
Noi abbiamo condiviso le direttive a livello nazionale, stiamo lavorando a livello regionale per recepire al più presto queste direttive: questa è la strada. Al limite si possono ipotizzare altre soluzioni, ma non quella di un'individuazione secca di un criterio. L'ente autorizzatore, la Provincia, deve essere messo in grado di individuare una serie di criteri tra cui certamente quello della fertilità o della validità del suolo dal punto di vista agricolo è una componente, ma non è l'unica e non è esaustiva.
Di conseguenza il giudizio, contingentemente a quest'emendamento, è negativo.



PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto la parola la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente. Intervengo solo per riprendere i ragionamenti intervenuti finora e mi riallaccio anche a quanto detto il Vicepresidente in questo momento.
Se è vero che esiste - e non ho dubbi in tal proposito - una direttiva all'interno della Conferenza unificata, che introduce alcuni aspetti di regolamentazione in merito all'utilizzo dei terreni agricoli per il fotovoltaico, nulla vieta di avviare già alcune sperimentazioni in base all'applicazione di norme che vadano a disciplinare l'utilizzo dei terreni agricoli in merito all'utilizzo del fotovoltaico. Anzi, in questo modo la nostra Regione potrebbe fare un po' da apripista.
Quindi ben venga che all'interno della Conferenza unificata ci sia già un atto di indirizzo in tal senso. Io credo però che il fatto che si possa all'interno degli strumenti di legge che noi abbiamo a disposizione prevedere una norma che permetta alle Direzioni di avviare delle sperimentazioni e di introdurre già qualche norma nella direzione dell'intesa siglata in Conferenza sia semplicemente rafforzativo e in qualche modo valorizzi l'attività della nostra Regione.
Quindi non vedo alternativa fra l'uno o l'altro: mi sembrano elementi assolutamente integrati, quindi condivisi.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la fase di illustrazione; apro il dibattito generale.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Motta; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Sono abbastanza stupita della risposta del Vicepresidente Cavallera.
Credo che quest'emendamento possa essere invece di grande sostegno a quello che la Conferenza Stato-Regioni sta facendo e, soprattutto, possa dare un'importante risposta gli Amministratori del nostro territorio che stanno aspettando una regolamentazione.
Sono sempre più numerose le richieste che i Comuni piemontesi stanno ricevendo per installare a terra impianti fotovoltaici, i nostri Sindaci si stanno comportando con gli strumenti della legge urbanistica, addirittura il Comune di Isola d'Asti, per esempio, ha fatto una dichiarazione di interesse pubblico per evitare che questi impianti possano sorgere ed essere installati sul nostro territorio. Questo è un emendamento a costo zero, ma è importante perché i nostri amministratori stanno aspettando una regolamentazione e, soprattutto, possiamo salvaguardare la biodiversità e l'attività fotosintetica dei nostri terreni agricoli che, altrimenti rischierebbero un depauperamento da questo punto di vista.
Abbiamo bisogno di scongiurare questo progressivo impoverimento delle nostre terre, abbiamo bisogno di aiutare gli agricoltori, abbiamo bisogno di aiutarli in un altro modo, non certamente facendo cassa con gli impianti fotovoltaici. Premetto che noi siamo favorevoli agli impianti fotovoltaici ma, come ha detto bene il Consigliere Lepri, ci sono tantissimi posti: capannoni, lati delle autostrade, ex cave in cui questi possono essere impiantati e creare energia pulita. Vi chiediamo di ripensarci.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Stara; ne ha facoltà.



STARA Andrea

Il fatto di avere all'interno di una legge regionale del Piemonte indicazioni di merito, può essere un elemento aggiuntivo che rafforza, nel passaggio dalla Conferenza Stato-Regioni, i principi espressi.
L'Assessore Cavallera ha dichiarato che si trova concorde su uno di questi principi. L'agricoltura oggi vive una situazione di grande disagio e di grande difficoltà, per cui il rischio che si prospettino delle alternative esclusivamente dal punto di vista della remunerazione economica a chi ha la gestione della produttività dei terreni, può produrre in tempi molto brevi un depauperamento delle capacità produttive agricole di qualità del nostro Piemonte. Così come è successo anche nella dismissione delle attività delle campagne torinesi, quando, a mano a mano, si è rinunciato all'incentivo della produttività agricola. Questo, di fatto, ha comportato l'aumento di terreni incolti. La non regolamentazione e la non gestione del territorio, anche dal punto di vista ambientale, ha prodotto le ricadute che sono sotto gli occhi di tutti.
Chiedo di inserire questa manovra perché, di fatto, non comporta assolutamente nulla rispetto al confronto che avverrà nella Conferenza Stato-Regioni, ma dà un segnale agli agricoltori, che dovrà essere supportato da politiche di sostegno alle attività agricole. Il rischio di depauperamento è davvero notevole. Questo significa che i produttori avranno nell'immediato la possibilità di passare da una gestione agricola ad una gestione, ad esempio, sul fotovoltaico dal quale non si torna più indietro.
Credo che gli elementi di pianificazione debbano andare oltre quest'articolo, che però dà un segnale importante.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Negro; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Mi ha fatto piacere sentire che il Vicepresidente Cavallera concorda su questo tema. Noi, pur essendo consapevoli che si tratta di un discorso a livello nazionale, non possiamo continuare ad aspettare. A noi spetta l'obbligo - se già c'è a Roma va bene - di approvare l'emendamento proposto perché è urgente, e rappresenta un motivo in più per Regione di applicarsi prima che a livello nazionale. Vorrei ricordare a tutti che la terra non è un capitale, ma uno strumento di lavoro.
Dobbiamo sostenere e tenere in considerazione quei pochi giovani agricoltori che ancora lavorano le nostre terre. Guai al momento in cui sarà tutto insabbiato e messo in disparte. Ritengo che l'Italia non viva solo d'industria, ma anche d'agricoltura; siamo orgogliosi nel sostenere questa tesi per il bene delle nostre aziende, che sono quelle che oggi sostengono i posti di lavoro. Facciamo questo passo, che ritengo doveroso e giusto per il bene di tutto il Piemonte.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Vorrei conoscere il punto di vista dell'Assessore all'agricoltura.
Stiamo discutendo un emendamento che sostiene ciò che i colleghi hanno dichiarato nei loro interventi: destinare alla politica agricola una serie di terreni.
Si possono avere opinioni diverse sulla norma, ma è evidente il suo carattere, la sua finalità. Può esserci un animo industrialista in questa Regione che pensa che questa cosa non serva; quindi capisco che esista una dialettica nella maggioranza, ma vorrei capire qual è il punto di vista dell'Assessore competente. Penso che l'Assessore dovrebbe, in qualche modo far sua questa richiesta, in coerenza con i ragionamenti che penso l'Assessore faccia in giro per il Piemonte tutte le volte che si reca nelle province piemontesi a valorizzare il ruolo dell'agricoltura piemontese. Vi offriamo la possibilità di difenderla sul serio. Ci dica cosa pensa di questo emendamento, Assessore.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Sacchetto.



SACCHETTO Claudio, Assessore all'agricoltura

Grazie, Presidente.
Ringrazio il Consigliere Ronzani. Avevo intenzione di intervenire in seguito, ma intervengo subito per dirimere ogni dubbio sulla posizione del mio Assessorato, e della Giunta in genere, su quanto ha già espresso poc'anzi il Vicepresidente Cavallera.
L'emendamento da voi presentato non si discosta molto da quello originariamente presentato dal Consigliere Carossa e poi ritirato perch dal nostro punto di vista, è stato superato dalla norma che l'Assessore Giordano ha avuto modo di illustrare nei giorni passati.
Negli stessi giorni abbiamo continuato ad esaminare e seguire, insieme all'Assessore stesso, la vicenda. Abbiamo già svolto degli incontri insieme alle Amministrazioni provinciali per individuare una sorta di moratoria sull'iter burocratico di approvazione degli impianti in fase attuativa e futuri dal punto di vista delle approvazioni da parte delle amministrazioni pubbliche, proprio in attesa di conoscere quelle che saranno le linee guida a livello nazionale.
Abbiamo ritenuto che, da questo punto di vista, venisse superato tale emendamento che anche noi avevamo presentato. Tuttavia, non vogliamo escludere l'opposizione da questo ragionamento, perché alla fine stiamo facendo le stesse considerazioni.
Tutti abbiamo interesse, soprattutto relativamente ai terreni di pregio, come è stato ricordato negli interventi effettuati fino ad ora, ad evitare tutto quanto comporta, come danno, nello specifico, all'agricoltura stessa. Sappiamo benissimo che questa regione, nei decenni passati specialmente in alcune province, in particolar modo in quella di Torino, ha subito danni enormi, dal punto di vista dell'utilizzo del suolo per l'urbanizzazione, per le aree industriali e quant'altro. A livello di agricoltura - al di là del fatto che i suoli utilizzati per queste opere non sono più disponibili per la coltivazione, quindi per produrre reddito anche se, purtroppo, di questi tempi di reddito se ne produce poco - si evidenziano anche dei danni indotti: l'aumento dei canoni di affitto e del costo dei terreni stessi, in quanto, comunque sia, nel momento in cui si attiva un mercato relativo a questa tecnologia sui terreni agricoli, si va a drogare il mercato sia degli affitti sia degli acquisti.
Quindi, da questo punto di vista, la Giunta e la maggioranza non si discostano dai giusti principi espressi nell'emendamento, praticamente uguale a quello già presentato da noi, ma riteniamo venga superato dalla decisione della maggioranza e della Giunta di fermarsi e aspettare le linee guida nazionali. Riteniamo sarebbe giusto e opportuno che anche da parte della minoranza, che condivide questo nostro obiettivo, farsi parte attiva per perseguire quanto noi tutti vogliamo: evitare di continuare a consumare il suolo agricolo, con tutte le problematiche che ne conseguono. Grazie Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Sacchetto.
La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Noi notiamo con piacere che sia entrato al centro del dibattito politico uno dei nostri punti programmatici, che abbiamo esposto anche durante la campagna elettorale, quello dello "Stop al consumo di territorio".
Ovviamente, non riteniamo sia tutto merito nostro, visto che è stata lanciata una campagna nazionale, anche su internet, che avrete sicuramente seguito, denominata proprio "Stop al consumo di territorio". È evidente che qualcosa riesce a filtrare dai cittadini, i comitati, le associazioni all'interno del dibattito politico.
Ci sembra strano, ma accettiamo con piacere che il Partito Democratico sia diventato uno strenuo difensore del territorio. Ricordo che proprio in Provincia di Torino - vista la moda degli Osservatori - è stato lanciato dal Presidente Saitta un Osservatorio sul consumo di suolo, che ha portato alla ribalta alcuni dati: in provincia di Torino, negli ultimi 10 anni, il suolo consumato è pari a quello della stessa città di Torino. Una cifra spaventosa.
Non contenti, però, nelle linee programmatiche - non solo del Partito Democratico, ma anche quelle del Governo nazionale, quindi dell'altro colore - si procede pesantemente ad infrastrutturare e costruire nella nostra provincia. Sinceramente, sono un po' stupito, però accolgo con piacere questa nuova tendenza del Partito Democratico, ma sottolineo che non sono un problema solo i pannelli fotovoltaici. Ricordiamo che, al momento, l'affitto di un terreno per posare pannelli fotovoltaici rende tre volte tanto l'affitto di un terreno ad uso agricolo: quindi è un problema economico, così ritorniamo al discorso dell'incentivazione alle energie rinnovabili; il problema è anche delle costruzioni in sé.
In conclusione, ricordo che al comma 3 dell'emendamento è indicato che potranno essere consentite tutte queste variazioni di destinazione d'uso solo in caso di prevalente interesse collettivo. Qui, ad esempio, ricordo il caso del parco di Mediapolis - che dovrebbe essere vicino ad Ivrea - che è stato autorizzato quale interesse pubblico-collettivo. Poiché, tra l'altro, non c'era neanche un piano industriale, né un piano occupazionale chiedo che il prevalente interesse collettivo sia veramente analizzato in modo serio e concreto, secondo tutti i crismi e tutti i punti di vista altrimenti valuteremmo come blanda la dicitura di "prevalente interesse collettivo". Grazie.



PRESIDENTE

Prima di dare la parola al Consigliere Boeti, comunico che sono pervenuti alla Presidenza i documenti richiesti riguardo alla Commissione sanità: li stanno masterizzando e, forse, già alla fine di questa seduta o alla ripresa, saranno distribuiti ai componenti della IV Commissione.
La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Dopo le parole del Consigliere Bono, intervengo per fatto personale, se posso usare questo termine.
Voglio spiegare al collega Bono che, come i calciatori con i gol e i magistrati con le sentenze, i politici si esprimono con i fatti, con quanto sono stati capaci di realizzare nei territori nei quali hanno amministrato.
Dato che il Consigliere Bono, per la sua giovane età, non ha ancora avuto il tempo di fare capire a tutti noi qual è il suo valore e anche la forza delle sue proposte, non gli permetto di dire che il Partito Democratico distrugge il territorio. Lo faccio per una questione personale: quando ero Sindaco a Rivoli ho approvato un Piano regolatore che non ha trasformato un metro quadrato di terreno agricolo in residenziale, che ha sottratto il terreno residenziale della collina morenica per trasformarlo in parco; che il Governo regionale dei cinque anni precedenti ha investito soprattutto nelle energie rinnovabili - cioè, un settore nel quale anche lui crede - gran parte delle sue risorse economiche e anche delle sue energie. Pertanto, credo dovrebbe essere più prudente nelle sue dichiarazioni.
Ho scoperto ieri che l'approvazione della legge sul TFR, che è stato dimezzato, è frutto del lavoro del Movimento di Grillo e non del Partito Democratico, sposato poi dal centrodestra.
In conclusione, rimanendo nei due minuti a disposizione, credo che un po' di attenzione e di rispetto per la storia di molti Consiglieri regionali, che in fatto di onestà, serietà e attenzione per l'ambiente qui, non hanno niente da imparare da nessuno, anche al Consigliere Bono non farebbe male.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Boeti.
La parola al Consigliere Taricco.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Voglio svolgere due considerazioni.
Innanzitutto, voglio tranquillizzare anch'io il Consigliere Bono dicendogli che, probabilmente, gli è un po' sfuggito il quadro. Questa norma, praticamente analoga, era in discussione nella precedente normativa urbanistica, che poi non è stata approvata, sostanzialmente. Quindi, non è che ci siano svegliati questa mattina presentando questo provvedimento; io e molti altri Consiglieri aderiamo al Movimento "Stop al consumo del suolo" e, come diceva in precedenza il Consigliere Boeti, noi amiamo la politica fatta attraverso scelte, comportamenti e norme, non semplicemente annunciando principi.
Venendo al merito della questione, ritengo che il tema che abbiamo posto impatti e si incroci con il tema del fotovoltaico, ma che qui non si esaurisca. Un conto è affrontare il tema circa la disponibilità degli strumenti per governare le scelte che sovrintendono all'insediamento degli impianti, in questo momento, del fotovoltaico - ed è tema su cui c'è massima disponibilità a collaborare con gli strumenti che riterremo opportuni e, quando se ne parlerà, ne riparleremo - un altro conto è dire che, comunque, tutti gli anni perdiamo milioni di ettari di terreno fertile, che viene asfaltato, cementificato e utilizzato per altro. Tema che ricomprende anche l'altro, che noi abbiamo voluto porre con quest'emendamento.
La frase finale cui faceva riferimento il Consigliere Bono ci pareva una necessità; è evidente che non possiamo in assoluto dire che il terreno agricolo non si usa più a fare nulla, perché la collettività vive anche di esigenze diverse, quindi ci possono essere situazioni in cui esigenze diverse rendono comunque necessario l'utilizzo del terreno per realizzare cose più importanti per la collettività. É chiaro che anch'io credo vi sia la necessità che gli amministratori e i soggetti che dovranno, tra virgolette, intervenire, adottino in scienza e coscienza l'utilizzo di questa norma, così come deve essere fatto.
Visto che l'Assessore Cavallera ha già preannunciato parere contrario e quindi il voto negativo della maggioranza, chiedo la disponibilità di ragionare sul tema: si può anche bocciare l'emendamento, ma il problema rimane.



PRESIDENTE

Dichiaro chiuso il dibattito generale.
Ha chiesto di intervenire, per dichiarazioni di voto, la Consigliera Motta; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente, anche se la dichiarazione di voto, per dire quanto già detto da altri colleghi, mi sembra uno spreco. Naturalmente, avendolo sottoscritto e presentato, riteniamo importante che quest'emendamento venga votato favorevolmente. Nel caso venisse bocciato, vista l'espressione negativa della Giunta, chiediamo almeno l'impegno ad affrontare il problema, perché riteniamo che sul nostro territorio ci sia un'attesa di risposta, da parte dei nostri amministratori e dei nostri agricoltori soprattutto relativamente all'uso agricolo del terreno.
Altra questione: era già successo, abbiamo fatto finta di niente, ma ora credo sia inaccettabile continuare sulla stessa strada. È un invito senza polemica, rivolto al Consigliere Bono: se uno vuole essere diverso deve avere anche la capacità di distinguersi.
Lo invitiamo a non generalizzare. Qui ci sono persone che fanno politica da tanto tempo e la nostra storia parla per noi. Lo ha detto il collega Taricco: molti di noi sono firmatari e fondatori, ad esempio per quanto mi riguarda nella città di Asti, del Movimento dello Stop al consumo del territorio. Ho invitato, con un ordine del giorno, tutti i Sindaci dell'astigiano a fare come la città di Cassinetta di Lugagnano, cioè adottare un sistema di Stop al consumo del territorio. Sono tra i firmatari della dichiarazione di interesse pubblico per il paesaggio artigiano quindi non abbiamo bisogno di fare l'elenco di tutto ciò che facciamo o che abbiamo fatto in questi anni. Non vorremmo però essere continuamente attaccati in modo così generico e scorretto da parte di un collega. Noi con lei non lo facciamo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Stara; ne ha facoltà.



STARA Andrea

Ovviamente la dichiarazione di voto è favorevole, però accolgo con favore le dichiarazioni dell'Assessore che si era già espresso in questo senso. Auspico, quindi, un approfondimento, che vada al di là del singolo articolo, per aprire una discussione non solo legata al problema del fotovoltaico, ma che riguarda, di fatto, il depauperamento dei nostri territori, legati al fatto che oramai l'agricoltura non produce più il reddito necessario affinché ci sia quel minimo di interesse, da parte dei coltivatori, a sostenere le proprie coltivazioni.
Questo il ragionamento complessivo in cui le analisi dei costi ambientali di ricaduta nel medio e lungo periodo sul nostro territorio fatte proprio dal punto di vista esclusivamente economico, non sono mai state prese in considerazione.
Da questo punto di vista credo che forme di incentivi su alcune specificità di coltivazione del territorio possano essere visti come tutela del nostro paesaggio e del risparmio di risorse che queste producono. Ci sono persone che continuano a mantenere il territorio del nostro Piemonte in buono stato, per questo motivo c'é disponibilità, da parte dell'opposizione, ad un approfondimento e ad una pianificazione seria sul futuro del nostro Piemonte. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Sinceramente non so perché i colleghi si preoccupano delle dichiarazioni del collega Bono, mi sembra più un aspetto legato a tentativi di futura alleanza politica che non altro. Quando una persona dice cose non vere con la saccenza o la verginità di chi, perché è arrivato per ultimo può dire qualunque cosa, sinceramente non mi preoccupa, perché la storia personale di ognuno di noi lo dimostra. Anche il collega Bono e il Movimento 5 Stelle avranno un pezzo di storia, perché quando gli toccherà governare, andranno a governare e lì misureremo le loro capacità. Certo oggi è molto più semplice.
Tornando all'emendamento, come hanno già detto gli Assessori, ne condividiamo il principio, però bisogna essere molto realisti. Altrettanto per realismo ricordo - e non è una critica - che pur se contenuti nella legge urbanistica, la precedente Giunta non attuò alcuni interventi di blocco dell'utilizzo dei suoli fertili. Ma c'é un motivo. Non li attuò non perché adesso che è all'opposizione fa proposte che non è in grado di fare ma perché il limitare o il vietare l'utilizzo di suoli agricoli comporta un ragionamento complessivo. Nel piccolo Comune delle nostre province, montano o agricolo, solitamente in una situazione in cui non è appetibile il patrimonio edificato perché molto vetusto, si tende a costruire nuove abitazioni per necessità, nel senso che si creano nuove famiglie che vogliono continuare a vivere nella loro abitazione.
E solitamente si costruiscono nuove abitazioni in territorio agricolo quello che maggiormente viene trasformato. È evidente che occorre tendere verso questo fine, non passare dal tutto al niente; magari, possiamo attuare politiche che tendano ad evitare che si utilizzino nuovi suoli.
Come dicevo, con altrettanto realismo si contano decine di Amministratori pubblici di Liste civiche, del PdL o del PD, che non hanno bloccato l'utilizzo di suoli fertili perché è difficile farlo e perché per farlo è necessario che la Regione Piemonte - cioè gli Enti sovraordinati individui delle norme.
Sarà un compito del Consiglio regionale: se è cosa che non condividiamo la faremo trasversalmente, individuando strumenti normativi che consentano vantaggi economici per chi non consuma più suolo ma, per esempio ristruttura edifici già esistenti. È questo il punto sul quale dovremmo ragionare. Questo, ovviamente, comporterà il principio che si pone questo emendamento, sul quale votiamo contro, non perché esprimiamo contrarietà anzi, è un principio che condividiamo, ma perché dal niente al tutto occorre fare passaggi intermedi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cerutti; ne ha facoltà.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Ringrazio i colleghi per le lezioni su come si può procedere e quanto viene fatto dalle singole forze politiche. Rispetto all'intervento del Consigliere Bono, credo non si debba fare una gara a chi è più ambientalista: forse vale la pena entrare nel merito.
La questione posta dall'emendamento, il consumo del suolo, credo sia tema molto importante che, però, ci deve far ragionare su alcune contraddizioni: da una parte, abbiamo la questione dello sfruttamento dei terreni agricoli, che sembrerebbe essere in contrasto con il discorso del sostegno al fotovoltaico e a quei pannelli solari, che però portano ad un consumo di suolo sicuramente non opportuno anche per coloro che sostengono l'energia da fonti rinnovabili; dall'altra, nei centri urbani il consumo del suolo può portare anche ad un'eccessiva densificazione in alcune aree perché a seguito di rilevamenti fatti su alcuni interventi di carattere urbanistico il consumo del suolo fa sì che si ragioni su indici di cubatura molto elevati che, francamente, risultano essere poco sostenibili sotto il profilo dell'impatto ambientale.
In tal senso, quindi, questo emendamento è interessante e molto importante. Chiaramente anch'io rilevo in termini positivi la disponibilità da parte della Giunta, però questa potrebbe già tradursi nell'approvazione dell'emendamento stesso. Se così non è, comunque avremo modo di affrontare queste questioni sapendo che vi sono delle considerazioni che non necessariamente portano a dei "sì" o a dei "no", ma a considerazioni che poi debbono essere calate nello specifico.
Come Consigliera comunale a Torino, ho potuto rilevare che, in effetti la questione del consumo del suolo può portare a degli stravolgimenti rispetto ad interventi che forse è bene riequilibrare per capire effettivamente che cosa significhi "Stop al consumo del suolo".



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Artesio.



ARTESIO Eleonora

Intervengo anch'io per annunciare il voto favorevole all'emendamento n.
19, i cui firmatari sono intervenuti precedentemente. Credo che a loro vada indirizzato, oltre che il ringraziamento per aver presentato questo emendamento, anche quello per aver illustrato i contenuti dell'emendamento con la chiarezza degli argomenti e con la passione delle motivazioni.
Questo Consiglio regionale, da quando si è insediato, non ha ancora avuto la possibilità di passare dall'esame della contabilità alla riflessione sugli indirizzi politici del proprio agire amministrativo e delle culture di riferimento.
Con questo emendamento si introduceva - e almeno è avvenuto nel dibattito, se non nella decisione finale - una riflessione culturalmente importante e politicamente responsabilizzante: la relazione tra le scelte che connettono gli investimenti produttivi e la tenuta economica della Regione con le prefigurazioni della qualità ambientale che desidereremmo e con la proiezione rispetto alla necessità di preservare le generazioni future.
Credo che questa coincidenza, che vede molte culture convergere sugli stessi principi, debba - come veniva detto, ma lo dico senza alcun tipo di preclusione o di preoccupazione - comprendere chi arriva ora nell'impegno politico così come riconsiderare dal punto di vista dell'impegno storico coloro che sono arrivati prima, il che non è sempre una colpa, anzi casomai, in una logica di alleanze rispetto agli obiettivi di qualità ambientale e di caratterizzazioni della vita umana che desidereremmo dovrebbe prevedere delle alleanze.
Mi è spiaciuto cogliere l'indisponibilità della Giunta e, a maggior ragione, mi dispiace per il fatto che non è un'indisponibilità di principio, almeno a parole, ma sembra un'indisponibilità sul piano della forma. Talvolta questa nostra forma viene espressa a seconda delle esigenze di chi governa, ma tant'è, è così: chi governa, finché non viene smentito ha la legittimazione di decidere con la propria maggioranza.
Ieri, con un solo emendamento, abbiamo deciso di invertire la tendenza di una misura sociale fondamentale come quella del Piano casa; oggi, se respingessimo questo emendamento, perderemmo un'occasione per segnare un punto negli indirizzi programmatici della nostra Regione, punto che apparentemente sembra essere unitario tra le intenzioni della maggioranza e le volontà della minoranza, e, a cominciare dal momento dell'assestamento al bilancio, trovare terreni comuni relativamente alle limitazioni al consumo del suolo.
Spero che la maggioranza non voglia perdere questa occasione; per parte mia, contribuisco ad affermarla col voto favorevole all'emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente. Nel fare la dichiarazione di voto a questo riguardo, annuncio il voto favorevole del Gruppo UDC. Vorrei tuttavia rimarcare che noi siamo per tutelare e salvaguardare questo territorio sacro, che qualcuno ha creato e che noi non siamo degni di distruggere.
Un altro aspetto che vorrei evidenziare è che noi siamo per tutelare e ristrutturare gli edifici esistenti, evitando di creare altro cemento altri asfalti per portare via altro terreno che, a nostro avviso, è molto prezioso, rimarcando l'importanza e l'utilità della terra di per sé, perch per noi è uno strumento di lavoro.
Dichiarazione favorevole. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente. Sono un po' sorpreso dall'atteggiamento di alcuni Consiglieri del Partito Democratico, ma non ho richiesto la parola per fatto personale (ex articolo 68 del Regolamento) poiché non mi sembrava il caso.
Diciamo che noi, semplicemente, abbiamo fatto un'analisi, anche spicciola, di quella che è la situazione delle Amministrazioni comunali degli Enti locali, delle Province, nonché della Regione, che è stata appunto amministrata finora dal Partito Democratico o, meglio - perdonatemi dalla coalizione di centrosinistra. Quindi, se ci smentiranno sui fatti benissimo, io sarò contento di essere smentito - però non è questo l'oggetto del dibattito.
Tra l'altro, vorrei ribattere al Consigliere Boeti, che su Rivoli caschiamo male, perché il nostro unico Consigliere comunale in Piemonte è proprio di Rivoli e quindi abbiamo sicuramente il polso della situazione in quella città, la quale non risulta essere stata granché risparmiata a livello di cementificazione.



(Commenti del Consigliere Boeti)



BONO Davide

Non mi interrompa, Consigliere Boeti: ho diritto a tre minuti. Grazie.
Ci risulta infatti che nel programma del Sindaco c'era la tutela alla Collina Morenica, tutela che ovviamente verrà attuata con l'attraversamento della linea ad Alta Capacità! Potrei fare altri esempi, ma non voglio dilungarmi.
In sostanza, rispetto all'emendamento noi diciamo che comunque l'analisi fatta dall'Assessore Cavallera è sicuramente puntuale probabilmente potrà essere impugnata, bocciata, ecc., però sembra anche a noi che, pur con le riserve che ho esposto prima, possa essere un emendamento di indirizzo politico e quindi utile a un dibattito successivo all'interno delle Commissioni e dell'Aula. Per questo motivo, daremo un giudizio positivo, con riserva.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cursio.



CURSIO Luigi

Grazie, Presidente. Devo dire che faccio fatica a comprendere chi obietta contro questo emendamento; probabilmente, va riconsiderato il nostro atteggiamento un po' spregiudicato degli ultimi decenni. La salvaguardia del suolo comporta inevitabilmente una ricaduta sulla vita nostra, dei nostri figli e dei nostri nipoti, ragion per cui, in un'accezione un po' più generica e generale, sarebbe opportuno fare una riflessione in misura ancor più appropriata, perché stiamo parlando di suolo fertile.
Voi sapete bene che la desertificazione porterà a un ridimensionamento dell'estensione del suolo fertile. I prodotti che provengono dal suolo fertile sono i prodotti dei quali noi ci nutriamo e ci cibiamo, quindi in generale dico che, dal mio punto di vista, è errato opporsi pregiudizialmente a quest'emendamento.
Noi come Gruppo IDV siamo assolutamente favorevoli, perché volto alla riconsiderazione di ciò che in passato abbiamo potuto valutare scellerato.
In questa misura noi voteremo a favore. Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento rubricato n. 19), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 19).
Il Consiglio non approva.
Comunico che in sala A è convocata la riunione dei Capigruppo.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.48)



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