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Dettaglio seduta n.228 del 09/05/12 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PONSO TULLIO



(Alle ore 14.30 il Consigliere Segretario Ponso comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(Alle ore 15.00 il Presidente Cattaneo comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.30)



(La seduta ha inizio alle ore 15.29)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Angeleri, Casoni, Cota, Giordano Giovine e Leo.
Il numero legale è 28.


Argomento:

b) Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Prima di cominciare i nostri lavori, comunico le determinazioni della Conferenza dei Presidenti di Gruppo. Nella giornata di oggi ci sarà un intervento del Presidente del Consiglio regionale inerente alla memoria per le vittime del terrorismo. Successivamente ci sarà un breve dibattito con gli interventi di chi lo richiederà. Sono stati presentati due ordini del giorno, rispettivamente a prima firma del Consigliere Carossa e del Consigliere Reschigna.
Al termine di questa tematica, riprenderemo i lavori con la prosecuzione della discussione e la votazione dell'ordine del giorno a prima firma del Consigliere Muliere sul Terzo Valico. Alla fase di questo termineranno i nostri lavori.
Nella giornata di domani confermo che la seduta antimeridiana del Consiglio regionale è stata annullata, in quanto, come detto già questa mattina, molti colleghi hanno espresso il desiderio di partecipare alle esequie del collega Antonio D'Ambrosio.
Come da comunicazione che avreste dovuto ricevere a domicilio sulla posta certificata, il question time è anticipato alle ore 14 e la seduta alle ore 14.30 rispetto alle ore 15; mentre la fine dei lavori della giornata di domani è posticipata alle ore 20, in luogo delle ore 19.
Nella giornata di venerdì il Consiglio regionale si riunirà in seduta unica tra le 12.30 e le ore 17 per la prosecuzione della discussione della legge di bilancio. Nella giornata di lunedì l'unico impegno sarà quello della Commissione di inchiesta speciale d'indagine sull'urbanistica alle ore 11.
A partire da martedì prossima è prevista una serie di sedute di Consiglio regionale, che ci impegneranno ancora nelle giornate di mercoledì e giovedì, le cui convocazioni sono già state inviate a domicilio sulla posta certificata.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione vittime terrorismo (atti d'indirizzo collegati n. 752, n. 758, n. 759)


PRESIDENTE

Prego i presenti di alzarsi in piedi.
Come ho detto poc'anzi, il Consiglio regionale l'anno scorso aveva approvato un ordine del giorno all'unanimità - più precisamente il 18 maggio - con il quale avevamo dato un impegno alla Giunta regionale per istituire la "Giornata del terrorismo" regionale.
Purtroppo quest'ordine del giorno non ha avuto corso, senza responsabilità alcuna. Abbiamo parlato di questo alla Conferenza dei Presidenti di Gruppo e c'è un impegno reciproco di Giunta e Consiglio di istituire al più presto, anche perché servirà una legge, la "Giornata del terrorismo", in modo che dal 2013 si possa ogni 9 maggio avere un appuntamento importante ed ufficiale, secondo gli intendimenti e l'indirizzo unanime del Consiglio regionale.
Ecco perché oggi comunque intendiamo onorare la memoria per le vittime del terrorismo, anche per i contesti che questa mattina sono stati richiamati, che peraltro saranno oggetto di nostri atti di indirizzo.
Oggi 9 maggio si celebra il "Giorno della memoria delle vittime del terrorismo" per ricordare coloro che hanno pagato con la vita la dedizione alle Istituzioni del nostro Paese.
Celebrare questa giornata significa consolidare nella società e soprattutto nelle giovani generazioni il senso della libertà e della democrazia, non consentire più che una estremizzazione della dialettica politica si traduca in violenza e lotta armata, soprattutto nei confronti di chi ricopre incarichi pubblici e di rilievo sociale.
Ricordare queste persone non è solo un dovere da parte delle Istituzioni, ma anche il modo per diffondere consapevolezza storica sensibilità civica, volontà di partecipazione per la tutela dei principi e dei diritti costituzionali.
Quanto sia purtroppo attuale il dovere di ricordare lo testimonia anche il più recente episodio di terrorismo verificatosi a Genova alcuni giorni fa.
La mattina del 7 maggio il dottor Roberto Adinolfi, Amministratore della Ansaldo Nucleare, è stato ferito da colpi di arma da fuoco all'uscita di casa, secondo una tecnica che gli inquirenti definiscono un chiaro atto terroristico. Immediatamente soccorso, fortunatamente è fuori pericolo.
Desidero far giungere, a nome dell'Assemblea piemontese, la nostra piena solidarietà e i più sinceri auguri di pronta guarigione.
Il Piemonte è stato purtroppo scenario di molti attentati di natura terroristica. Ricordiamo oggi anche i 18 rappresentanti delle Istituzioni delle Forze Armate, giornalisti e semplici cittadini che hanno pagato con la propria vita la dedizione allo Stato e ai valori democratici.
Alle vittime si devono aggiungere decine e decine di feriti. Dietro ad ogni nome, dietro ad ogni data c'è il dolore, lo strazio delle famiglie degli orfani che non sanno spiegarsi il motivo di tanto odio.
Ricordiamo dunque con immenso cordoglio coloro che perirono a causa di uno sconsiderato disegno di sovversione, sconfitto in primo luogo dalla coscienza democratica e dal Paese, che ha isolato la follia criminale dei terroristi.
Prego l'Assemblea di osservare un minuto di silenzio in memoria delle donne e degli uomini vittime del terrorismo.



(L'Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)



PRESIDENTE

Sono stati presentati due ordini del giorno: ordine del giorno n. 752 presentato dai Consiglieri Carossa, Angeleri, De Magistris, Gregorio, Marinello, Novero e Tiramani, inerente a "Ferma condanna dell'attentato portato a termine a Genova" ordine del giorno n. 758 presentato dai Consiglieri Reschigna, Pentenero Lepri, Taricco, Motta Angela, Muliere e Gariglio, inerente a "Condanna dell'attentato all'amministratore delegato di Ansaldo Nucleare".
aperto il dibattito. Chi vuole intervenire lo può fare, magari non più di un Consigliere per Gruppo e comunque chi lo ritiene, perché la tematica, sulla quale credo che l'Assemblea abbia una forte sensibilità, è molto importante. Ed è anche il motivo per il quale abbiamo deciso di riprogrammare i nostri lavori del pomeriggio.
Poi ci sarà un'illustrazione degli atti di indirizzo finora pervenuti i due che ho annunciato in precedenza: quello che ha come primo firmatario il Consigliere Carossa ed quello che ha come prima firmataria il Consigliere Reschigna.
Successivamente, procederemo con il voto di questi ed eventuali altri atti di indirizzi che dovessero pervenire, anche se l'auspicio potrebbe essere quello di arrivare ad un unico ordine del giorno.
Ha chiesto la parola il Consigliere Carossa per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 752; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Molto brevemente, anche perché devo dire che le parole che ha detto adesso il Presidente Cattaneo rispecchiano tutto quello che si dovrebbe dire di fronte al ricordo di terribili gesti e anche purtroppo al vedere di nuovo che stanno ritornando questi atti.
Noi speriamo e confidiamo, ovviamente come tutti quanti, che questo non sia un preludio di un altro periodo triste e tragico come quello che è stato intorno agli anni '70-'80 in Italia.
Nel nostro ordine del giorno, che abbiamo presentato subito lunedì quando è avvenuto l'attentato al dottor Adinolfi, noi chiediamo innanzitutto - e questo sicuramente accoglierà il plauso di tutta l'Assemblea - la condanna ferma, decisa ed immediata di questo attentato.
Chiediamo anche alla Giunta di richiedere al Governo centrale di non sottovalutare - come noi pensiamo che non verrà sottovalutato - quella che sembra una preoccupante escalation di violenza.
Voglio solo dire che, quando abbiamo sentito di questo attentato, la nostra memoria - ma penso quella di tutti quanti - è andata a quei terribili anni, perché la tecnica, come diceva il Presidente, è quella classica degli attentati terroristici.
L'arma usata, tra l'altro - come dicono gli inquirenti - sembrerebbe tipica degli atti terroristici. In più oggi - come ha ricordato stamattina il Capogruppo del PdL Pedrale - c'è stata quella che, ad onor del vero, gli investigatori considerano più che una rivendicazione un attestato di solidarietà; anche se vengono i brividi per l'uso dell'espressione "attestato di solidarietà" di fronte ad un atto del genere. Il fatto, per è grave.
Sul sito Indymedia, un sito che è famoso - non lo dico io, ma lo sanno tutti - per essere un sito dei centri sociali e di certe organizzazioni riconducibili all'Autonomia e ad altre sigle, viene pubblicato, appunto questo "attestato di solidarietà"; uso l'espressione tra virgolette. Tra l'altro, questa pagina e mezza richiama in maniera proprio raccapricciante quelle dichiarazioni e quelle lettere che venivano lasciate da Prima Linea o dalle BR o da altri gruppi di quella galassia terroristica di quegli anni. Le richiama, per esempio, quando dice: "I membri della borghesia utilizzano i loro scagnozzi della politica, i quali determinano leggi infami"; o quando si fa riferimento - e questo ci fa ancora più timore all'attentato di cui è stato vittima il Consigliere comunale di Torino Musy, il quale tra l'altro - da quello che mi risulta - versa ancora in coma all'Ospedale Molinette di Torino.
Per tutto questo, quindi, nell'ordine del giorno noi chiediamo naturalmente la condanna di questo vile gesto e domandiamo al Governo centrale di non allentare l'allerta su questi fenomeni, che bisogna cercare fin da subito di contrastare. Non vorrei veramente - e lo diciamo anche nel nostro ordine del giorno - che Torino, che negli anni '70 e '80 proprio con Genova e Milano era considerata parte del "triangolo di piombo", ritornasse a quegli anni.
Le condizioni economiche e le gravi problematiche sociali che ci sono in questo momento potrebbero essere terreno fertile, purtroppo, per delinquenti che volessero riportare il nostro Paese indietro di trent'anni.
Questo non deve avvenire e questo non avverrà se tutte le forze politiche se tutte le forze sociali, se il Governo centrale fin da subito interverranno nei vari modi che competono loro, ma in maniera assolutamente determinata.
La maniera assolutamente determinata è anche quella di condannare in modo esplicito quest'atto, fin da subito, anche in questo Consiglio regionale. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Già da un po' di anni si cominciava a respirare un certo clima: pareva che le BR si fossero estinte, o per lo meno calmate. Purtroppo, in questi ultimi giorni abbiamo visto che non è così, perché l'attentato al dottor Adinolfi è stato un fatto recente.
Innanzitutto vorrei esprimere anche la nostra condanna più ferma, come esponenti dell'Assemblea regionale: credo che l'intero Consiglio regionale debba - e lo abbiamo fatto poc'anzi - condannare questo episodio auspicando che possa non capitare mai più. Lo stesso deve fare lo Stato centrale, come ha detto bene il Capogruppo della Lega Nord Carossa che mi ha preceduto.
Vorrei rimarcare anche con grande rancore e dispiacere - a proposito del collega Musy, Consigliere comunale - che stamattina, anche se non si sa bene che attendibilità abbia, è apparsa una piccola rivendicazione: non è molto credibile - mi auguro che non lo sia - però si tratta di un elemento sul quale non dobbiamo abbassare la guardia e stare molto attenti.
Ringrazio i colleghi per aver presentato quest'ordine del giorno perch è un nostro dovere incitare sia noi stessi - e il Consiglio regionale lo sta facendo - sia il governo piemontese, che sta dimostrando condanna a questo riguardo, ma anche il Governo centrale a non abbassare mai la guardia. Pur essendo nel 2012 già molto inoltrato, infatti, purtroppo questi segni ci sono ancora e dobbiamo stare molto attenti. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Credo che prevenire sia davvero meglio che curare o reprimere, per cui penso che l'attenzione che il Consiglio regionale oggi ha voluto dedicare a questo tema - pur non essendo così prevista e programmata - non sia tempo perso. Come hanno già detto altri colleghi, infatti, stiamo vivendo un momento particolare di crisi economica e sociale che inevitabilmente determina forti tensioni, che possono sfociare anche in atti terroristici e in episodi gravi contro i rappresentanti delle istituzioni, ma anche contro rappresentanti del mondo del lavoro, del Sindacato e dell'impresa.
Non vorremmo davvero rivivere stagioni che abbiamo già vissuto negli anni '70 e nei primi anni '80 ed è proprio alla luce di quell'esperienza che ritengo che tutti insieme dobbiamo fare la nostra piccola grande parte nel circoscrivere, nel prevenire, nel bonificare e nel capire il più presto possibile tutti i sintomi di ingiustificate violenze che possono venire dalla società dietro giustificazioni pseudo-politiche, pseudo-morali o pseudo-sociali.
In questo Paese ci sono tantissime tensioni e ce ne sono anche nella nostra Regione. Invito quindi questa istituzione del Consiglio regionale ad alzare la guardia e insisto sul fatto che ogni Gruppo politico, pur nelle rispettive distinzioni, faccia attenzione. A volte noi stessi dobbiamo imporci di moderare i nostri toni, perché non sempre le nostre parole e i nostri comportamenti vengono capiti e possono anche essere mal interpretati e generare e determinare atti inconsulti.
Ieri un amico mi diceva, riferendosi all'attentato all'Amministratore delegato dell'Ansaldo Nucleare: "Ah, ma è difficile che sia un atto terroristico perché non si trattava - per così dire - di un esponente importante". Ebbene, ricordo come invece il terrorismo a metà degli anni '70 iniziò proprio colpendo i piccoli esponenti del mondo del lavoro e delle istituzioni. Poi, successivamente, si alzò il tiro: si iniziò a rapire i capi-reparto FIAT, a gambizzare alcuni sindacalisti, a colpire esponenti minori dei vari partiti, per arrivare al tragico evento dell'agguato al Presidente Moro e alla sua scorta, che ha rappresentato poi uno spartiacque - anche insieme all'assassinio di un sindacalista della CGIL a Genova, di cui in questo momento non ricordo il nome - nella lotta al terrorismo: furono infatti due episodi che unirono due mondi ideologicamente lontani, che però da quel momento in avanti capirono che quella era una battaglia che bisognava condurre in maniera totalmente unitaria.
Allora, senza dilungarmi oltre, davvero invito a non sottovalutare quanto è successo a Genova, sperare davvero che il riferimento all'attentato a Musy sia una valutazione politica soltanto e che non ci sia un vero coinvolgimento di matrice terroristica, ma invito davvero tutti a capire il particolare momento e a non sottovalutare il minimo sussulto, il minimo sintomo di violenza che potemmo percepire nelle nostre vicinanze.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Formagnana.



FORMAGNANA Michele

Grazie, Presidente.
Naturalmente, condivido quanto è stato detto poc'anzi dai colleghi e sottolineato nell'ordine del giorno della Lega: la violenza armata, che è un parassita della democrazia, purtroppo è tornata sulla scena con il suo rituale e la sua simbologia ed è tornata in un luogo che è denso di storia.
Gli attentati di terrorismo calpestano e feriscono non solo la vittima ma proprio la stessa democrazia. Il contesto, com'è stato ricordato poc'anzi, è di una situazione di crisi politica, economica, ma purtroppo anche morale. È la crisi che il nostro Paese sta attraversando. Per certi versi, è un po' come quella degli anni Settanta, anche se quella era energetica e anche se allora, naturalmente, incombeva ancora la guerra fredda.
Quindi, c'è da chiedersi che significato hanno oggi questi episodi: se isolati o se con matrici più vaste, ma nell'uno e nell'altro caso sono segnali importantissimi e da non sottovalutare, perché c'è da preoccuparsi.
Alla luce di queste preoccupazioni, l'invito che faccio è che bisognerebbe pensare a una fortissima azione educativa sul piano scolastico ed universitario. Vorrei ricordare che il Procuratore Generale Caselli, che a Torino lottò contro le Brigate Rosse e contro Prima Linea, ebbe modo di dire con chiarezza che noi vincemmo quel duro confronto soprattutto sul piano politico e culturale prima ancora che militare.
Credo che queste parole dobbiamo tenerle ben presenti, perché queste date creano coincidenze significative e suggeriscono un'ulteriore riflessione. Oggi è appunto la giornata dedicata alla memoria delle vittime del terrorismo, giornata voluta fortemente dal Presidente Napolitano, per aiutare la faticosa elaborazione dei traumi collettivi del nostro recente passato.
Ecco, il riferimento di Genova e il dirigente dell'Ansaldo Nucleare ci devono far meglio comprendere l'importanza di questo rito che si svolge oggi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
La nostra condanna ovviamente è una condanna netta e senza appello. Una condanna netta e senza appello contro ogni forma di violenza e contro iniziative che potrebbero portare il segno del terrorismo.
Alcuni colleghi più giovani di me non ricordano per fortuna quella stagione, ma è stata una stagione tragica, segnata da uno stillicidio quotidiano di attentati nei confronti di tantissimi onesti servitori dello Stato.
Genova, per esempio, mi ricorda il giudice Coco, ammazzato, e poi l'esempio di Guido Rossa, un operaio comunista che aveva deciso di denunciare le infiltrazioni brigatiste in un'azienda importante di quella città.
Lì comincio la crisi del terrorismo di matrice brigatista perch diciamo così, quella mobilitazione popolare, con l'iniziativa degli operai e dei sindacati, era servita a smascherare il disegno delle Brigate Rosse.
Noi siamo perché - e in questo mi ritrovo con le considerazioni che hanno fatto molti colleghi - l'episodio di Genova, su cui stanno giustamente indagando gli inquirenti, non venga sottovalutano. Perché è vero che la dinamica di quell'attentato all'amministratore delegato dell'Ansaldo - rinnovo la nostra solidarietà a lui e ai suoi familiari ricorda le dinamiche delle iniziative che mettevano in campo i gruppi terroristici.
Guardate, colleghi, lasciatemelo dire: la situazione non è paragonabile a quella di allora, perché i contesti sono diversi, ma c'è un dato sul quale dobbiamo tutti insieme riflettere. Il dato sul quale riflettere è che, storicamente, la crisi economica e sociale ha rappresentato in molti casi il brodo di coltura nel quale hanno potuto crescere fenomeni di questa natura.
La crisi ha rappresentato allora e, in qualche modo, potrebbe rappresentare, anche oggi, la base della scelta strategica di chi compie un'opzione di quella natura: fare ricorso alla violenza, al terrorismo organizzato e così via.
Allora, oggi possiamo in quest'Aula alzare forte la nostra voce insieme, per denunciare e condannare. C'è una lezione che penso rimanga valida e che è servita a contrastare e a combattere il terrorismo italiano.
La lezione è stata che, indipendentemente dalla collocazione politica e parlamentare delle forze politiche e della dialettica sociale di quel periodo, la mobilitazione fu un fatto unitario. Si era divisi in Parlamento, perché in Parlamento quei partiti che insieme lottavano contro il terrorismo avevano collocazioni politiche parlamentari diverse.
Sindacati e imprenditori avevano nella società una dialettica fortissima ma questo non ha impedito a quello schieramento di forze sociali e politiche di fare quadrato contro l'offensiva terroristica.
Io dico, con molta modestia e con molta umiltà, che occorre tenere conto di quella lezione e naturalmente - in questo mi riconosco con le cose dette da alcuni colleghi - alziamo il livello, come avremmo detto una volta (e guardo la collega Spagnuolo), della vigilanza e mobilitazione.
Lasciatemi concludere su un punto. Il Consiglio regionale piemontese è stato in quella stagione uno straordinario organizzatore della sensibilità e della mobilitazione popolare.
C'è una storia straordinario di questo Consiglio; il Piemonte ha vinto la sfida terroristica per un complesso di ragioni che non sto qui a riprendere. Fondamentali sono state le azioni degli inquirenti, la mobilitazione popolare, l'azione dei magistrati e dei poliziotti e tante cose che ho ricordato altre volte, ma non c'è dubbio che se scriviamo quella storia - ed è stata scritta quella storia! - un ruolo fondamentale l'ha avuto la capacità del Consiglio regionale piemontese di diventare un fattore di grande unità e di grande mobilitazione.
Facciamo tesoro di quell'esperienza, colleghi della maggioranza e della minoranza, perché c'è uno spartiacque fondamentale fra violenza e non violenza. E noi dobbiamo, di fronte a episodi come quelli, che certo vanno indagati, sapere che c'è un dovere, che è la difesa dell'unità e della legalità.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ronzani.
Ci sono altri interventi? Posso chiedere, per gentilezza, ai colleghi Reschigna e Carossa se si avvicinano alla Presidenza? Grazie.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.58 riprende alle ore 16.04)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Informo che i proponenti di entrambi gli ordini del giorno hanno acconsentito ad un percorso che, di fatto, ha portato ad un unico atto di indirizzo, n. 759, il cui testo recita: "Oggetto: Ferma condanna all'attentato portato a termine a Genova.
Considerato che Nella giornata del 7 maggio 2012 alcuni ignoti hanno portato a termine un terribile agguato di matrice terroristico-eversiva colpendo alle gambe Roberto Adinolfi, alto dirigente di Ansaldo Nucleare Considerato che Il modelle di esecuzione e le circostanze fanno tornare alla mente identici atti terroristici che hanno caratterizzato gli anni 70, periodo in cui la città di Torino ha fatto parte di quello che venne definito il "triangolo di piombo" insieme proprio alla città di Genova e a Milano; luoghi in cui le tensioni sociali, legate agli ambienti della grande industria, e le difficoltà socio-economiche proprie di periodi difficili, come quelli che viviamo anche oggi, hanno generato un'escalation di violenza divenuta incontrollabile considerato inoltre che come dichiarato dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napoletano commentando l'accaduto "Non ci sono ragioni di dissenso politico e tensione sociale che possano giustificare ribellismi, illegalismi, forme di ricorso alla forza destinate a sfociare in atti di terrorismo" Il Consiglio regionale si impegna a condannare fermamente l'attentato di cui è stato vittima il dirigente della Ansaldo Nucleare ed esprimere la massima solidarietà a Roberto Adinolfi ed alla sua famiglia a proseguire con determinazione nell'azione già intrapresa di sensibilizzazione e formazione, a partire dalla scuola, sui valori della democrazia e del dialogo.
ed impegna la Giunta a richiedere al Governo centrale di non sottovalutare quella che sembra una preoccupante escalation di violenza che ricorda drammatici eventi passati ponendo massima attenzione ai segnali preoccupanti di rinascita di tali fenomeni".
Sono firmatari dell'ordine del giorno n. 759 i Consiglieri Reschigna Pedrale, Carossa, Formagnana, Bussola, Mastrullo, Toselli, Negro, Comba Angeleri, Spagnuolo, Cantore, Cortopassi, De Magistris, Gregorio, Motta Massimiliano, Artesio, Cerutti, Placido, Laus, Marinello, Novero e Tiramani. Tutti i colleghi che lo desiderano potranno aggiungere la firma anche dopo la votazione Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 759.
Il Consiglio approva all'unanimità.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 169 "Legge Finanziaria per l'anno 2012" (atto d'indirizzo collegato n. 750)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame dell'ordine del giorno collegato alla legge finanziaria sul quale ci siamo interrotti questa mattina: si tratta dell'ordine del giorno n. 750, presentato dai Consiglieri Muliere, Botta Marco, Formagnana, Reschigna e Ronzani, avente ad oggetto "Linea ferroviaria Genova-Milano denominata 'Terzo Valico'".
Questa mattina sono intervenuti i Consiglieri Muliere, Bono, Botta Marco e Artesio ed erano prenotati i colleghi Bono e Biolé.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Precedentemente ero intervenuto muovendo un rilievo formale nei confronti dei colleghi presentatori di quest'ordine del giorno, in quanto non rinvenivo il collegamento all'articolo della legge finanziaria, così come richiede il Regolamento per la presentazione dello stesso.
Ovviamente - lo dico rispondendo alla collega Artesio - noi abbiamo una posizione politica ben chiara in materia, ma penso che se esistono delle regole, debbano essere rispettate e fatte rispettare da tutti e per tutti.
Non rilevavo, quindi, né dal punto di vista formale, né dal punto di vista dell'urgenza, la presentazione dell'ordine del giorno, se non pensando ad un'urgenza di tipo politico o, meglio, elettorale. Sappiamo benissimo che ad Alessandria ci sarà il ballottaggio e, se non erro, anche ad Acqui Terme. Mi sovviene il dubbio, quindi, sulla presentazione di un ordine del giorno che non è correlato alla legge finanziaria, che non ha un'urgenza particolare e che non ha neanche un merito, perché, come ha ricordato l'Assessore Maccanti, è già presente nella legge 4/2011, che prevede ricadute positive sul territorio per le due opere citate più grosse del Piemonte, che una grossa parte delle forze politiche presenti in questo Parlamentino vorrebbe realizzare (mi riferisco all'Alta Velocità Torino Lione e al Terzo Valico per l'Alta Velocità Genova-Milano). Sinceramente non capisco quale sia l'utilità della presentazione di quest'ordine del giorno. Questo è il motivo del mio precedente intervento dal punto di vista formale.
Potremmo dilungarci invece sulle questioni di merito della nostra contrarietà a quest'ordine del giorno. Tuttavia, quando una proposta è viziata da un errore formale nella presentazione dello stesso e non si rilevano i presupposti per una votazione urgente, vengono anche a decadere le motivazioni di merito che sono tante e tali da richiedere un intero dibattito.
Sicuramente, il Terzo Valico e l'Alta Velocità Milano-Genova è un tema che in Regione Piemonte dovremo affrontare bene, dal momento che anche su questo tratto si vorrebbe fare un'opera che, almeno sul progetto (siamo ancora nella fase preliminare del progetto), dovrebbe avere un costo stimato di oltre sei miliardi di euro, a progetto, perché sappiamo che i costi triplicano sempre.
Occorre discuterne, perché nell'alta Val Lemme stanno iniziando i lavori riguardanti la viabilità, quindi propedeutici all'inizio dei lavori.
Siamo fortemente convinti che la situazione economica e finanziaria europea e, in particolare, italiana non consentiranno di trovare le risorse per iniziare i lavori, come è successo sul lato della Val Susa - il lato torinese - dove è stata erogata unicamente la tranche del 57% del finanziamento europeo di 672 milioni di euro, per la discenderia del tunnel geognostico della Maddalena di Chiomonte.
Riteniamo che anche in quel caso i soldi non ci saranno, anche perch il clima di tensione che si citava nel precedente ordine del giorno - che il Presidente Napolitano assolutamente non vede - probabilmente sarebbe ulteriormente esasperato dalla sottrazione di quelle risorse a fondi più importanti e strategici per tutti i cittadini, come la sanità, i trasporti pubblici e la scuola, e non utili solo a poche grosse aziende, come l'Impregilo.
Per quanto riguarda i trasporti pubblici, ad esempio, proprio in questi giorni i giornali parlano del famoso taglio dei cosiddetti rami che sono stati fatti diventare secchi (tolta la Varallo-Novara, che sembra verrà salvaguardata, e non sappiamo come mai - un po' d'ironia ci vuole!) e che sono oggetto di due pesanti contestazioni da parte di Sindaci di centrodestra e centrosinistra, della popolazione e dei comitati dei pendolari.
Anche la Regione, al riguardo, è in imbarazzo: mancano quei soldi, che si potrebbero agevolmente recuperare invece di costruire opere strampalate che prevedono tempi e costi generali, più costi di ammortamento assolutamente ignoti anche ai proponenti l'opera. Potremmo provare a spegnere quella tensione che sembra si voglia affrontare solo con la presentazione di documenti che lasciano il tempo che trovano, poich contano praticamente nulla.
Se vogliamo analizzare il dibattito elettorale, quest'ordine del giorno è quanto di più preciso e puntuale si possa fare: si può portare sul territorio un documento rispetto al quale, i colleghi che lo voteranno (di entrambi gli schieramenti), potranno dire: "Non vi preoccupate, faremo arrivare dei finanziamenti".
Il general contractor di cui Impregilo fa parte (ovviamente Impregilo controllata dal gruppo Gavio, e Gavio - guarda caso - ha sede a Tortona nell'Alessandrino), come si legge su tutti i giornali, negli anni, ha finanziato in maniera pubblica, quindi onesta e trasparente, le campagne elettorali di diversi candidati di centrodestra e centrosinistra.
Quest'opera, che farà ricadere dei soldi sul territorio, potrebbe essere utilizzata in campagna elettorale per quel fronte di cittadini che magari sono interessati ad un ritorno diretto, essendo dipendenti di grosse, ma anche piccole, aziende.
Quella parte di elettorato che, invece, ha capito come funziona la politica e quali sono i comparti che dovrebbero essere finanziati, dai quali dipende realmente il benessere ed il lavoro duraturo, e non solo quello relativo alla realizzazione di una grande opera, potrà accogliere favorevolmente ed aumentare il consenso nei confronti di quelle forze politiche che si oppongono a questi disegni, abbastanza chiari ed evidenti compiuti in maniera anche un po' scomposta. Noi non siamo al ballottaggio quindi non c'interessa, sotto quest'aspetto, andare a discutere ordini del giorno a cinque-sei giorni dalle elezioni; c'interessa, invece, andare ad analizzare realmente i nodi della questione. Se andiamo ad analizzare i cavalli di battaglia dei proponenti l'opera, troviamo le stesse motivazioni di contrapposizione, di opposizione presenti per l'Alta Velocità Torino Lione: si parla, innanzitutto, di trasportare le merci su ferro. Su questo siamo tutti favorevoli, non può che essere condivisibile un miglioramento dal punto di vista ambientale ed un minore passaggio dei tir sulle strade! Peccato che la zona che si andrebbe ad interessare, esattamente come la Val Susa, ha già due ferrovie, autostrade, statali, ecc. Inoltre, attualmente la ferrovia è sottoutilizzata (non ho i dati sull'utilizzo della ferrovia ma li potremo sicuramente sviscerare in un dibattito successivo).
Pertanto, dal punto di vista trasportistico, non si capisce l'utilità di quest'opera, poiché, finché non ci si avvicina alla saturazione della linea esistente, rimane unicamente uno sperpero di denaro, anche perché non c'è un'analisi dei costi-benefici ed un'ipotesi di ritorno. Anche quando si afferma di non voler trasformare la Pianura Padana in una fantomatica piattaforma strategico-logistico-operativa, sempre, ovviamente, con finalità al retroporto di Tortona (quindi, di nuovo, retroporto di Gavio) occorre valutare quali sono i benefici sul territorio: non so quanto i piemontesi saranno contenti di quest'ipotesi, se, dall'altra parte verranno a mancare loro tutti i servizi fondamentali.
Non è vero, inoltre, che quest'opera è indispensabile al rilancio economico della Liguria, perché attualmente i container viaggiano abbastanza vuoti.
Occorre fare un'analisi ben precisa e prestare attenzione alle opere che si costruiscono in quell'area dell'alta Val Lemme, poiché le associazioni che studiano il territorio hanno rilevato, anche lì, montagne amiantifere; nel caso si dovesse scavare il tunnel principale, che dovrebbe essere lungo diverse decine di chilometri, occorre capire dove andranno a finire i rifiuti, come verranno trattati, quale danno ci sarà per le falde acquifere. Occorre capire, infine, chi sosterrà il costo di quest'opera perché, con il sistema di finanziamento che vige attualmente, i debiti e gli interessi bancari gravano sempre sui cittadini: si costruirà un'opera che non servirà a nessuno, facendola pagare ai soliti contribuenti italiani.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Biolé.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Ritengo di poter dare compimento all'intervento del mio Capogruppo: se volessimo valutare nel merito i vantaggi di quest'opera, ne vedremmo davvero pochi.
Ricordo che, nella discussione della legge regionale n. 4, sui grandi cantieri, mediata - come già accennato dalla collega Artesio e dal collega Bono - con quella francese, è assolutamente utile ricordare quali sono, da un punto di vista abbastanza oggettivo, i vantaggi di un certo tipo di mitigazione e compensazione.
I vantaggi non li si può individuare per l'opera specifica, ma è chiaro che vanno mediati con quelle che sono state le realtà simili (ad esempio la linea ad Alta Velocità Torino-Lione). Abbiamo avuto indicazioni dai giornali locali e nazionali, da poco tempo, che uno dei motivi fondanti il favore bipartisan all'opera e a questo tipo d'investimento è crollato in un soffio. Abbiamo capito, e spero che l'opinione pubblica e anche chi è all'interno di questa Aula lo abbia colto, che tutta la questione legata al fatto che si sarebbe sviluppato un certo tipo di imprenditoria, quindi di maestranze locali, è andata, come si dice, a carte e 48. È saltato tutto l'impianto delle motivazioni principali.
Ci sono tante altre motivazioni. Anche la denominazione "Terzo Valico" è una denominazione che, addirittura, non riprende la realtà del contesto perché i valichi esistenti sono cinque. Si tratterebbe, quindi, di un sesto valico, nello stesso territorio, che andrebbe ad impattare, senza aver compiuto studi specifici, sulla realtà territoriale.
Prima si è accennato al fatto che le motivazioni sono smontabili una ad una. Non credo sia questo il contesto in cui è possibile farlo, ma auspico ovviamente in Commissione o in Aula, discussioni più approfondite. Come è già successo per altre strutture, per grandi opere cui non ci siamo sottratti ad un confronto oggettivo da dati scientifici e da dati terzi che possono dare veramente un'indicazione, al consesso legislativo in cui ci troviamo ad operare, sulla non utilità specifica, oltre che, addirittura sul danno che viene creato non solo nel territorio, ma anche a livello generale.
Parlare di una mancanza di collegamenti tra Liguria e Pianura Padana è facilmente contestabile dai dati. Abbiamo due strade statali, due autostrade, due linee ferroviarie, passeggeri e merci a doppio binario.
Addirittura, un'altra linea, Voltri-Ovada, ad unico binario, ed è già disponibile anche una possibilità di raddoppio.
Le linee ferroviarie non sono sature, l'ha già accennato il mio Capogruppo, lo sappiamo bene. Ci sono dei dati anche su questo e le attuali tre linee che partono da Genova sono molto sottoutilizzate. Per esempio nelle ore notturne, non passa quasi nessun convoglio. I passeggeri che percorrono la tratta Genova Milano e, viceversa, non superano i 4.000. La potenzialità attuale, con una serie di piccoli interventi, che sono le cosiddette piccole opere di manutenzione, che può essere straordinaria rispetto alle linee esistenti, di ammodernamento e razionalizzazione, è di ulteriori 180 treni che potrebbero potenzialmente già transitare.
Il Terzo Valico non è indispensabile per il rilancio economico della Liguria. È vero il contrario. Oltre a non essere indispensabile ovviamente, toglie risorse e denaro pubblico soprattutto dovuto alla ricerca, all'innovazione e al risanamento dell'industria, in profonda crisi come tutti sappiamo, e al raddoppio delle altre linee esistenti utili ed essenziali.
Ripeto, non ci sarà alcun vantaggio. Anzi, addirittura, per la parte ligure, per Genova, il problema fondamentale è proprio il nodo. Il nodo andrebbe rivisto e rimesso in sesto, quadruplicato da Voltri a Pieve.
Un intervento di questa portata non tiene conto, ovviamente, che le risorse sono finite, anzi, sono molte scarse e andrebbero utilizzate per altri tipi di lavori più utili e indispensabili. Non crediamo vada nella direzione giusta.
un mito il fatto che ci sia una sottrazione di traffico pesante perché, con una nuova linea ad Alta Velocità, i tir si sposterebbero o quantomeno, diminuirebbero perché il trasporto avverrebbe maggiormente su ferrovia. Anche questo è assolutamente confutabile, soprattutto per il fatto che per due lustri, ma forse anche di più, circa 500 camion percorrerebbero ogni giorno le strade della Valle Scrivia e dell'Alessandrino. Queste cose sono già state chiaramente molto bene evidenziate e documentate quando c'è stata la discussione in fase di approvazione della legge n. 4 per quanto riguarda l'altra linea ad Alta Velocità che riguarda il nostro territorio.
Il fatto che ci sia questa volontà di timbrare chi, in qualche modo protesta o si oppone, con ragioni piuttosto oggettive, a questa grande opera, come egoista o, comunque, come qualcuno che non voglia determinati tipi di opere all'interno del proprio territorio, non sta in piedi.
Sappiamo che zone che verrebbero interessate da questa ulteriore opera hanno già subito - subito è il termine giusto - un livello di infrastrutture molto, molto elevato: autostrade, aree logistiche, centri commerciali, oleodotti, raffinerie, industrie ed elettrodotti. La cementificazione sarebbe ulteriormente aggravata con tutti i costi in termini di salute, di ambiente, senza avere ancora visto, o meglio, noi ancora non conosciamo e pensiamo che non sia stato ancora valutato integralmente quelle che potrebbero essere le conseguenze dirette, sia per quanto riguarda il materiale presente in queste zone, quindi da un punto di vista minerale e minerario, sia per quanto riguarda, come accennava il Consigliere Bono, da un punto di vista idrico e idrogeologico.
Assolutamente, come dicevo all'inizio, è un'affermazione che non sta in piedi il fatto che ci sia una potenzialità di aumentare il lavoro nel basso Piemonte. Abbiamo visto, come dicevamo, quello che è successo e quello che succederà. Ovviamente i lavori non sono ancora iniziati, ma abbiamo già le prime conseguenze della scarsa valutazione oggettiva di una legge che siamo andati a discutere ed, eventualmente, ad approvare su un territorio della Valle di Susa, quindi del Piemonte occidentale.
La stessa cosa, chiaramente, succederà anche per questa zona. Non è che le leggi vigenti cambiano di zona in zona, non è che si possono modificare i principi per quanto riguarda gli appalti, per quanto riguardale le grandi opere, per quanto riguarda il fatto che vengono affidate, direttamente o non direttamente e chiaramente, alle aziende territoriali. Questo non è possibile e lo sappiamo tutti.
In ultimo, ci si maschera dietro al fatto che buona parte della linea sia in galleria e quindi, da un certo punto di vista, l'impatto visivo non sia così impattante e insostenibile, ma anche lì enunciamo un'affermazione che non sta in piedi.
Spero, mi auguro e sono sicuro che ci saranno altri contesti sempre in Aula o in sede di Commissione per affrontare questo tipo di argomento.
Queste poche affermazioni, di cui sono sicuro sia difficile trovare una non volontà di accoglierle come oggettive, possono dare già una prima idea di quanto non abbiamo bisogno di questa opera.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Media Statale "A. Manzoni" di Alessandria


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola Media Statale "A. Manzoni" di Alessandria in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 169, "Legge Finanziaria per l'anno 2012" (atto di indirizzo collegato n. 750) (seguito)


PRESIDENTE

Torniamo all'esame dell'ordine del giorno n. 750.
Ha chiesto di intervenire, per replica, il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Intervengo brevissimamente soltanto per dire che ho insistito perché si discutesse quest'ordine del giorno, comprendendo anche le motivazioni che sono state portate, per il semplice motivo che - come ho detto presentando il documento - avevo chiesto di poter discutere un emendamento e il Vicepresidente Cavallera, rispondendomi, di fatto si era reso disponibile la Giunta si era resa disponibile a discutere questo documento. Tra l'altro, avevo chiesto di discuterne circa due mesi fa e ricordo che il collega Bono aveva detto: "Richiede del tempo: non discutiamone oggi discutiamone successivamente".
Voglio anche dire che non è per nulla strumentale relativamente all'appuntamento elettorale che c'è in questi giorni ad Alessandria e ad Acqui; tra l'altro, conoscendo bene la situazione ad Alessandria e ad Acqui, a parte un dibattito generale sulla questione, non fa parte dello scontro elettorale, quindi questo documento non è per nulla strumentale.
Penso che avremo modo e dovremo discuterne perché molte delle questioni che sono state riportate dai colleghi Bono e Biolé sono argomentazioni che vengono portate anche sul territorio e sulle quali si sta discutendo.
Penso, al di là della differenza di opinioni che possiamo avere, che inserire quest'opera in una legge che abbiamo approvato, che voi avete contestato, che altri hanno contestato, ma che l'Aula ha approvato più di un anno fa, sia utile proprio per attivare quegli strumenti richiamati dalla legge 4 dell'aprile 2011.
Credo che sia importante inserire quest'opera, al di là di come la si pensa rispetto all'opera stessa, proprio per le ragioni che esponevo prima ed è utile che venga richiamata all'interno della legge anche per dare alcune garanzie soprattutto agli Enti locali del territorio e quindi conseguentemente - spero - anche ai cittadini.
Queste sono le motivazioni che mi hanno portato a insistere per l'approvazione di quest'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Grazie, collega Muliere.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 750, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale preso atto della disponibilità delle risorse stanziate dal CIPE per la realizzazione di un primo lotto costruttivo della nuova linea ferroviaria ad alta capacità (AC) tra Genova e Milano, più comunemente denominata 'Terzo Valico', che prevede in Novi Ligure il raccordo con le linee ferroviarie esistenti considerato che nel corso di questi mesi sono stati risolti, attraverso specifici accordi, i diversi elementi di contenzioso che sussistevano tra il general contractor (COCIV), incaricato della realizzazione dell'opera, e Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. (RFI) considerato ancora che, negli ultimi giorni dell'anno 2011, sono state sottoscritte, tra i soggetti realizzatori e gli enti liguri interessati dall'opera e dai relativi cantieri, le convenzioni necessarie per passare alla fase esecutiva registrato nel corso delle interlocuzioni informative avute con il Commissario Straordinario nominato dal Governo per sovrintendere la realizzazione della nuova infrastruttura, che nell'ambito dei finanziamenti disponibili per il primo lotto di lavori risulterebbe esserci la capienza necessaria a realizzare una parte degli interventi propedeutici all'avvio dell'opera principale, fissati nella deliberazione del CIPE con la quale fu approvato il progetto definitivo dell'opera valutata, altresì, l'esigenza di arrivare in tempi brevi, stante la più volte annunciata ripresa dei lavori anche sul versante piemontese, a una più puntuale definizione di un cronoprogramma e di una correlata modalità di governo del processo realizzativo sul territorio, da conchiudersi in analogia a quanto accaduto sul versante ligure con apposite convenzioni rimarcato che occorrerà, a questo scopo, rendere più stringente ed efficace il dispositivo di coordinamento tra il Commissario Straordinario, RFI e COCIV da un lato, e gli enti territoriali dall'altro, anche al fine di programmare con la necessaria tempestività le fasi collegate ai successivi lotti costruttivi evidenziato in modo particolare come, strettamente collegati al progetto definitivo dell'opera, sono stati definiti a suo tempo con la Provincia di Alessandria e con i Comuni di Novi Ligure e Serravalle Scrivia, precisi accordi procedimentali, entrati nella delibera CIPE quali elementi prescrittivi, che contemplano, nel primo caso, la valorizzazione del territorio alessandrino e della Valle Scrivia e degli assets in esso contenuti al fine di sviluppare una piattaforma logistica integrata con il sistema dei porti liguri; nel secondo e nel terzo caso la realizzazione di opere di miglioramento della permeabilità del contesto urbano da parte delle linee ferroviarie storiche richiamata la legge regionale del Piemonte n. 4 del 21/4/2011 'Promozione di interventi a favore dei territori interessati alla realizzazione di grandi infrastrutture. Cantieri-Sviluppo-Territorio', la quale si prefigge l'obiettivo di rendere vantaggiosa la realizzazione delle grandi opere 'per le collettività territoriali, operando, altresì, per armonizzare le opere di mitigazione e compensazione del progetto con quelle di accompagnamento' (articolo 1), definendo con precisione all'art. 9 i settori di intervento entro cui attuare la citata armonizzazione evidenziato come la richiamata l.r. 4/2011 definisca quale campo d'applicazione le opere inserite negli elenchi della legge n. 443 del 21/12/2001 (meglio nota come Legge Obiettivo), requisito di cui il 'Terzo Valico' dispone, demandando alla Giunta Regionale l'individuazione delle opere cui applicare le procedure della l.r. 4/2011 verificato che, ad oggi, le opere individuate dalla Giunta Regionale medesima sono il tunnel geognostico della Maddalena, propedeutico alla realizzazione della nuova linea ferroviaria AC Torino-Lione, e la linea Torino-Lione stessa considerato che non sussistono ragioni perché l'opera denominata 'Terzo Valico' non sia anch'essa individuata quale campo d'applicazione della stessa l.r. 4/2011, in ragione tanto della consistenza finanziaria, quanto della rilevanza strategica di scala europea, che configura l'infrastruttura quale segmento del corridoio 24 tra Mediterraneo e Mare del Nord, quanto infine del rilevante impatto territoriale tutto ciò premesso ribadita la propria condivisione circa la necessità dell'opera, quale elemento strategico per lo sviluppo dell'Italia e, in particolare del Nord Ovest italiano sottolineate le potenzialità positive che l'opera può determinare ai fini dello sviluppo economico dello stesso territorio alessandrino evidenziata, tuttavia, l'esigenza che il lavoro di armonizzazione tra le finalità strategiche della nuova infrastruttura e le ricadute territoriali sia in termine di mitigazione e minimizzazione degli impatti, sia in termini di valorizzazione economica e sociale del sistema locale preso atto che la Direzione Trasporti, Infrastrutture, Mobilità e Logistica, anche in riferimento alla nota trasmessa dal Comune di Voltaggio in data 9 marzo 2012 e sottoscritta dai Sindaci di Voltaggio, Carrosio e Fraconalto, ha convocato per il 7 maggio p.v. una riunione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (nella persona del Commissario Straordinario), il Consorzio COCIV e Rete Ferroviaria Italiana SpA avente per oggetto 'Iniziative relative alla attivazione delle Legge Regionale 4/2011 in riferimento al progetto della linea ferroviaria Genova-Milano' impegna la Giunta regionale ad attivarsi affinché il 'Terzo Valico' sia con urgenza inserito nell'elenco che individua le opere coperte dall'applicazione della legge regionale n. 4 del 21/4/2011, al fine di poter rapidamente costituire gli strumenti da essa individuati per guidare le dinamiche di armonizzazione territoriale nel contesto delle successive fasi di completamento progettuale e realizzazione dell'opera ad attivarsi celermente per l'applicazione di quanto previsto dalla legge regionale n. 4 del 21/4/2011 e la costituzione degli strumenti previsti per la promozione di interventi a favore dei territori interessati dalla realizzazione della linea ferroviaria Genova-Milano".
Il Consiglio approva.


Argomento: Servizi postali

Esame ordine del giorno n. 731 presentato dai Consiglieri Cattaneo, De Magistris, Formagnana, Giovine, Negro, Pedrale e Reschigna, inerente a "Chiusura degli Uffici postali"; ordine del giorno n. 751 presentato dai Consiglieri Pentenero, Ronzani, Taricco, Boeti, Muliere, Reschigna e Motta Angela, inerente a "Piano di rimodulazione degli orari di apertura al pubblico degli uffici postale nei centri minori"


PRESIDENTE

Abbiamo in giacenza due ordini del giorno iscritti più volte all'o.d.g., che riguardano la questione delle Poste: uno presentato dai colleghi Cattaneo, De Magistris, Pedrale, Negro, Formagnana e Giovine l'altro presentato dalla collega Pentenero. Tali documenti sostanzialmente impegnano la Giunta a rappresentare il problema dei piccoli uffici postali e quant'altro, argomento condiviso.
Non vi sono richieste di intervento su tali documenti.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 731, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che il Verbano Cusio Ossola, con i suoi 76 comuni situati in zone montane, è una tra le province d'Italia con il più alto tasso di cittadini di età superiore ai 65 anni e con solo 13 comuni aventi popolazione superiore a 200 abitanti per chilometro quadrato preso atto che il 18/19 aprile è stato presentato alle OO.SS. un progetto denominato "Interventi Servizi Postali" - dovuto, secondo Poste Italiane, alla diminuzione della corrispondenza - che prevede un significativo taglio occupazionale (431 portalettere, 17 capisquadra nonché il dimezzamento del Centro di Meccanizzazione Postale di Novara) considerato che: a seguito del passaggio, nel 1998, di Poste Italiane da Ente Pubblico Economico a Società per Azioni, nel VCO c'è stato un forte processo di razionalizzazione che ha portato alla perdita di circa 250 posti di lavoro nonostante il Verbano Cusio Ossola abbia già subito delle riorganizzazioni nel 2007 e nel 2010 che hanno ridotto in modo significativo i posti di lavoro, gli "Interventi Servizi Postali 2012" prevedono una ulteriore riduzione degli organici che determinerà delle pesanti ricadute sul territorio il personale addetto alla sportelleria ha già subito un calo ancora più rilevante di quello addetto al recapito e quindi l'offerta alla clientela degli Uffici Postali è stata drasticamente ridotta con riduzione degli orari e chiusure degli Uffici Postali in particolare, il 30 aprile 2012 nel VCO gli Uffici Postali caratterizzati da aperture a doppio turno hanno dovuto chiudere i turni pomeridiani e l'Ufficio Poste Impresa di Suna nonché 8 Uffici monoperatore a turno unico hanno interrotto il servizio dal sabato al mercoledì, determinando un forte disagio alla cittadinanza sarebbe invece estremamente utile potenziare i servizi offerti da Poste Italiane anche in ausilio del settore turistico che offre un'importante opportunità per il territorio Considerato altresì necessario che si intervenga al fine di risolvere la difficile situazione del VCO sopraddetta, superando quindi le difficoltà che incontrano gli utenti del Servizio Postale e i gravi problemi occupazionali che ricadono sul territorio impegna la Giunta regionale ad adottare ogni iniziativa necessaria presso il Governo - socio azionista unico - affinché il piano denominato "Interventi Servizi Postali 2012" non pregiudichi ulteriormente la già difficile situazione occupazionale del Verbano Cusio Ossola e non riduca il livello del servizio offerto agli utenti del servizio Poste Italiane a porre in essere ogni altra azione necessaria a risolvere la difficile situazione del VCO citata in premessa, superando quindi le difficoltà che incontrano i cittadini e i gravi problemi occupazionali che ricadono sul territorio." Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 751, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che una presenza capillare degli uffici postali nei piccoli centri della nostra regione è elemento di fondamentale importanza, in quanto concorre a garantire alla popolazione, in particolare agli anziani ed alle fasce a più ridotta mobilità, i servizi essenziali, contribuendo così ad evitare lo spopolamento di ampie porzioni di territorio considerato che la Direzione centrale di Poste italiane ha avviato un piano di rimodulazione degli orari di apertura al pubblico degli uffici postali fortemente penalizzante per i cittadini a titolo esemplificativo basti citare il caso dell'ufficio postale di Verrua Savoia (TO) per il quale è stato annunciato, a partire dal prossimo 7 maggio 2012, un nuovo orario limitato a soli tre giorni la settimana (lunedì, mercoledì e venerdì) dalle ore 8,15 alle ore 13,45 il piano di rimodulazione degli orari degli uffici postali, che tra l'altro non risulta essere mai stato discusso con le parti sindacali, sebbene secondo le dichiarazioni di Poste italiane sia nato "da un'attenta analisi dei volumi di traffico", in realtà produrrà notevoli disagi ai cittadini soprattutto nei centri urbani più piccoli: alla cronica carenza di personale agli sportelli, infatti, si sommeranno le singolari modifiche degli orari al pubblico decise dall'azienda con uffici che, in Comuni limitrofi, avranno aperture al pubblico diverse generando confusione nella clientela verificato che il citato piano di rimodulazione degli orari degli uffici postali appare oltre che inopportuno, anche in netto contrasto con l'ampliamento degli orari di apertura degli esercizi commerciali deciso dal Governo con il decreto sulle liberalizzazioni che esprime l'indirizzo per un generale potenziamento dei servizi sul territorio a vantaggio dei cittadini impegna il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore competente in materia ad avviare un confronto con la Direzione regionale di Poste italiane sugli effetti del piano di rimodulazione oraria degli uffici piemontesi e a sollecitare il Ministero del Tesoro, in quanto azionista di riferimento di Poste italiane, affinché il suddetto piano sia riesaminato." Il Consiglio approva.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Mozione n. 699 "Non duplicare le strutture amministrative: accorpare le funzioni di direzione amministrativa delle Asl", presentata dai Consiglieri Lepri, Artesio, Cerutti Dell'Utri, Goffi, Laus, Muliere, Negro, Pentenero Reschigna, Ronzani (ritiro)


PRESIDENTE

Infine, all'o.d.g. abbiamo ancora in giacenza la mozione n. 699 presentata dai Consiglieri Lepri, Artesio, Cerutti Dell'Utri, Goffi, Laus Muliere, Negro, Pentenero, Reschigna, Ronzani, inerente a "Non duplicare le strutture amministrative: accorpare le funzioni di direzione amministrativa delle ASL", che abbiamo iscritto più volte all'o.d.g.



PRESIDENTE

LEPRI Stefano (fuori microfono)



PRESIDENTE

La ritiro, Presidente.



PRESIDENTE

La mozione è ritirata.
Pertanto, ci rivediamo domani alle ore 14 per il question time e alle ore 14.30 per la seduta di Consiglio: sarà illustrato il bilancio e ci sarà la discussione generale.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine ore 16.40)



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