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Dettaglio seduta n.222 del 03/05/12 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


LEARDI LORENZO



(Alle ore 10.00 il Consigliere Segretario Leardi comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(Alle ore 10.00 il Consigliere Segretario Leardi comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 11.00)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione ed approvato nella seduta del 30 aprile.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Boniperti, Bresso, Casoni, Comba Cota, Pedrale e Sacchetto.
Il numero legale è pertanto 27.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

b) Incontro con delegazione RSU CSI Piemonte


PRESIDENTE

Informo l'Aula che l'Ufficio di Presidenza ha incontrato una delegazione delle RSU unitarie del CSI Piemonte che, come avrete visto arrivando a Palazzo questa mattina, stanno scioperando in difesa dello stesso CSI e del posto di lavoro. Durante l'incontro ci hanno ribadito le loro preoccupazioni, già a disposizione delle informazioni dei signori Capigruppo, che erano già state evidenziate in occasione dell'incontro di circa un mese fa.
I lavoratori chiedono di essere ricevuti. Li abbiamo informati della deliberazione n. 134/2011 dell'Ufficio di Presidenza, con la quale viene regolamentato l'accesso al Palazzo per le cosiddette visite delle delegazioni. Abbiamo derogato sulle 24 ore previste e abbiamo concordato l'invio, nella giornata di oggi, di una loro e-mail, in ottemperanza a quanto disposto dalla stessa deliberazione: i lavoratori saranno ricevuti nella giornata di domani in Sala Viglione alle ore 9.55. Coloro fossero interessati a partecipare a quell'incontro sono pertanto invitati, con particolare riferimento ai Signori Capigruppo.
Con il buon senso abbiamo dunque potuto sia ascoltare le ragioni, come Ufficio di Presidenza, sia fissare un incontro con le RSU che hanno dato la piena disponibilità a venire nella giornata di domani.
Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Mi permetto di disturbare lei e l'Ufficio di Presidenza per una segnalazione, che faccio non soltanto a nome personale - che sarebbe ben poco - ma anche a nome di tutti i condomini. Di fronte all'accesso del Consiglio regionale di Via Alfieri 15 c'è un portone di un'abitazione privata; posso ritenermi un condomino di quello stabile perché sono locatario di un box. Non è giusto che, durante le manifestazioni che si svolgono davanti a Palazzo Lascaris, siano bloccati l'accesso e l'uscita delle autovetture da quel portone.
La pregherei quindi, in qualità di Presidente del Consiglio, di segnalare alle Forze dell'ordine che va transennata la strada subito dopo l'ingresso del Consiglio, in modo che durante le manifestazioni si possa, a senso unico alternato, entrare ed uscire. Non mi sembra giusto, infatti penalizzare, tutti i martedì, quei condomini.
Parlo quindi più a nome loro, che mi hanno chiesto di farlo, che non a nome personale per il fatto di essere locatario - e non proprietario - di un box a quel numero civico. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei. Faremo presente la questione.
Ovviamente, come lei sa, quando ci sono scioperi o manifestazioni di queste dimensioni, è sempre presente un Funzionario che comanda l'ordine pubblico: è evidente che ogni forma di valutazione - come previsto dal Testo Unico delle leggi di Pubblica sicurezza - è in capo al Funzionario.
Ovviamente, però, questo non esime la Presidenza - e me ne occuper oggi stesso - di fare presente questo inconveniente sperando che, con il buon senso e un po' di disponibilità, possa essere risolto.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente. Chiederei l'iscrizione di un ordine del giorno presentato ieri...



PRESIDENTE

Non è possibile: lo potrà fare domani, perché l'o.d.g. è già stato definito per le tre sedute e anche in apertura, oggi, ho richiamato che era stato approvato nella seduta del 30 aprile. Quella di domani, però, è una seduta nuova - cioè non in programmazione - e quindi lo potrà fare.



PENTENERO Giovanna

Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Scusi, Presidente, ho sentito in apertura di sessione che domani c'è un incontro con la rappresentanza del CSI. Non ho certamente bisogno di ricordarlo a lei né, tanto meno, al Vicepresidente della Giunta: credo che non sarebbe male se i lavoratori incontrassero la Giunta, perché il CSI è un Ente strumentale di questa Regione.
Capisco che la nozione sfugga a molti, magari anche a molti di quelli che manifestavano: Ente strumentale significa, appunto, "strumento di".
Bisogna che la Giunta definisca le proprie politiche. Non credo che l'incontro competa al Consiglio regionale, in tal senso, perché il CSI non è un'azienda privata: è un Ente strumentale pubblico. Qualcuno dovrebbe vedere le differenze.



PRESIDENTE

La ringrazio.
La Giunta, ovviamente, è invitata come sempre. A noi, però, è stato chiesto un incontro e abbiamo la deliberazione che ho citato prima - la n.
184 del 2011 - che regola il ricevimento delle delegazioni.
Il CSI oggi ha chiesto l'incontro, che gli è stato negato perché la domanda non era ottemperante a quanto disposto dalla deliberazione stessa.
Adesso hanno inoltrato istanza in tal senso e quindi li incontreremo, visto che ce lo chiedono, alla presenza dei Capigruppo e dei Consiglieri interessati e, ovviamente, della Giunta regionale. Concordo con lei infatti, Consigliere Burzi: ho chiesto la presenza della Giunta perch trattandosi di Ente strumentale della Regione, è importante che ci sia anche il Governo regionale.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 169, inerente a "Legge Finanziaria per l'anno 2012"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 169, inerente a "Legge Finanziaria per l'anno 2012", di cui al punto 4) all'o.d.g. prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Ripartiamo dall'emendamento n. 148), che deriva da un emendamento di modifica della legge regionale n. 85/2008.
Emendamento rubricato n. 148) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera: Dopo l'articolo 17 è inserito il seguente: Art. 17 decies (Modifica alla legge regionale 30 dicembre 2008, n. 35) 1. La lettera c) del comma 3 dell'articolo 12 della legge regionale 30 dicembre 2008, n. 35 (Legge finanziaria per l'anno 2009) è sostituita dalla seguente: "c) l'entità della garanzia e l'ammontare massimo del contributo a fondo perduto concedibile per beneficiario;".
Ha chiesto la parola al Vicepresidente della Giunta regionale Cavallera per l'illustrazione.
Ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'edilizia residenziale

Grazie, Presidente.
Si tratta di un tema prettamente finanziario. Con la legge n. 35 del 30 dicembre 2008, che era la finanziaria per l'anno 2009, noi avevamo previsto dico noi in senso lato, come Consiglio regionale - di destinare, in campo di edilizia sociale, anche una piccola quota per un eventuale ingresso in fondi immobiliari. Naturalmente credo che questa quota non superasse i due milioni e mezzo e vi rendete - ci rendiamo - conto che ha un entità non rilevante, perché le iniziative di fondi immobiliari volte all'housing sociale sono state poste in essere dalle Fondazioni bancarie con dotazioni per ciascuna Fondazione, di 40 o 50 milioni.
Viceversa, abbiamo visto la possibilità di introdurre il sistema del Fondo rotativo per aiutare le famiglie o i soggetti che sono in difficoltà nel pagamento delle proprie rate di mutuo. Naturalmente noi ipotizziamo un aiuto temporaneo, anche se poi il tutto dovrà essere deciso con delibera di Giunta regionale, che sarà poi sottoposta anche alla consultazione della Commissione.
Si può ipotizzare non tanto un'assunzione definitiva del pagamento delle successive rate di mutuo a carico della Regione ma si può pensare che, nel momento in cui c'è una difficoltà temporanea, possa intervenire un sostegno per un periodo che può essere di 18-24 mesi. Si può ragionare poi al termine del periodo di scadenza del mutuo, di una restituzione da parte del beneficiario. Anche dal punto di vista concettuale, quindi, si tratta di una forma innovativa, che qualche altra Regione ha introdotto.
In questo modo, quindi, modifichiamo praticamente la norma di allora prevedendo anche questa possibilità che altrimenti, in via amministrativa non avremmo potuto introdurre.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente.
Non essendovi richieste di intervento in discussione generale né per dichiarazione di voto, possiamo procedere alla votazione, per la quale do atto che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 148).
Il Consiglio approva.
(Il voto è esteso al nuovo articolo)



(Commenti del Consigliere Tiramani)



PRESIDENTE

Non ce l'ho con lei, Consigliere Tiramani. Però, se mi viene contestata la sua assenza, devo mettermi in condizione che lei sia presente.
Tutto qui: non vi era alcun tono persecutorio.
Emendamento rubricato n. 147) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera: Dopo l'articolo 17 è inserito il seguente: Art. 17 undecies (Modifica alla legge regionale 6 agosto 2009, n. 22) 1. Dopo il comma 3 dell'articolo 30 della legge regionale 6 agosto 2009, n.
22 (Disposizioni collegate alla manovra finanziaria per l'anno 2009) sono inseriti i seguenti commi: "3 bis. A sostegno degli interventi di edilizia sociale destinati alla locazione realizzati attraverso fondi immobiliari è istituito un fondo di garanzia a copertura della morosità nella corresponsione dei canoni dovuta a temporanee situazioni di oggettivo disagio economico.
3 ter. La Giunta regionale, in coerenza con la programmazione di settore definisce i criteri e le modalità per l'accesso al fondo, stabilendo in particolare: i limiti di reddito per l'accesso al fondo l'ammontare massimo di canone garantito dal fondo la durata e l'ammontare della garanzia le incompatibilità con altre forme di sostegno le modalità per l'individuazione dei destinatari, le relative priorità, i requisiti soggettivi per l'accesso al fondo nonché le eventuali forme di restituzione.
3 quater. La Regione si avvale di Finpiemonte S.p.A. per la gestione del fondo di garanzia di cui al comma 3 bis e del Fondo regionale a sostegno della prima abitazione previsto dall'articolo 12 della legge regionale 30 dicembre 2008, n. 35 (Legge finanziaria per l'anno 2009).
3 quinquies. Le risorse non utilizzate per l'adesione ai fondi immobiliari di cui al comma 1 sono utilizzabili per le finalità di cui al comma 3 bis nonché per le finalità di cui all'articolo 12 della legge regionale 30 dicembre 2008, n. 35 (Legge finanziaria per l'anno 2009).".
La parola al Vicepresidente Cavallera, per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'edilizia residenziale

Grazie, Presidente.
Anche qui si segue lo stesso criterio dell'intervento temporaneo con prospettiva di recupero al termine del periodo di difficoltà (o, comunque secondo quelli che saranno gli accordi che si prenderanno con il beneficiario dell'intervento).
In questo caso, c'è un aspetto di remora da parte dei Fondi immobiliari ad intervenire costruendo degli alloggi a canone convenzionato, soprattutto per il timore (magari anche giustificato) che ci possano essere, da parte degli inquilini, delle cadute di reddito.
Voi sapete che il Fondo immobiliare è sì di housing sociale, ma si rivolge soprattutto ad una fascia che è al di sotto di quelli che sono i prezzi di mercato, ma comunque leggermente superiore a quelle che possono essere le opportunità della cosiddetta "edilizia agevolata". Quindi è già un ceto sociale mediamente in grado di pagare un affitto, anche se oggi ci sono le difficoltà dovute alla cassa integrazione o al lavoro che possono mettere in discussione tale facoltà.
Allora, con lo stesso meccanismo di prima, si può prevedere, ad esempio, un intervento al massimo di due anni (di questo poi ne discuteremo quando si farà l'atto amministrativo che articolerà l'intervento). Si tratta più di una garanzia nominale che non reale, perché ovviamente ci auguriamo che il meccanismo funzioni e ci sia, da parte di questi fondi immobiliari, anche una tolleranza interna nei confronti dell'inquilino che potrebbe avere temporaneamente delle difficoltà. Anche in questo caso, si mette in piedi un Fondo di garanzia e si conferiscono queste risorse (che sono sempre nell'ambito di quei due milioni e mezzo, che quindi destineremmo in parte per una finalità, in parte per l'altra).
Attiviamo questa sperimentazione per vedere quali possono essere gli effetti e il gradimento da parte del sistema delle fondazioni bancarie, che sono quelle che, sostanzialmente, hanno le possibilità di costituire il Fondo immobiliare.
Il rendimento c'è stato e l'ingegnerizzazione finanziaria sarà fatta da Finpiemonte. In sostanza, con questi due emendamenti (uno lo abbiamo approvato in precedenza) si punta, piuttosto che ad intervenire direttamente con degli aiuti che già ci sono per gli inquilini delle case popolari o per la generalità del privato attraverso il Fondo di sostegno all'affitto, a coprire un vuoto che si rivolge a coloro che diventano inquilini di alloggi realizzati con il sistema dei fondi immobiliari.



PRESIDENTE

Dichiaro aperto il dibattito generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Noi siamo sempre attenti alle proposte della Giunta, in modo particolare a quelle del Vicepresidente Cavallera, perché almeno da parte sua non manca il tentativo - sottolineo tentativo - di trovare soluzioni ai problemi, in questo caso dell'edilizia sociale.
Tuttavia, Assessore, questa proposta non ci convince. O, meglio potrebbe essere considerata nella misura in cui lei fosse coerente. La aspettiamo, a questo punto, per verificare la sua coerenza in riferimento agli emendamenti che stiamo per discutere.
Noi prenderemmo verosimilmente atto di un taglio drastico del Fondo per la morosità incolpevole, che altro non è, appunto, che il modo attraverso cui, preso atto della impossibilità da parte dell'inquilino di pagare il canone sociale, si provvede ad integrare il suo reddito o, meglio, a pagare ATC a fronte della morosità.
A seguito del taglio notevole che credo la Giunta e la maggioranza vorranno confermare rispetto all'anno scorso, su cui abbiamo presentato un emendamento che ci auguriamo venga accolto ma temiamo di no, avremo centinaia e migliaia di morosi incolpevoli. Tra l'altro, Assessore, lei presenta un emendamento in cui parla di "morosità" in modo generico per quanto riguarda gli interventi di edilizia sociale realizzati attraverso i fondi immobiliari. Capisco che le lobby dei fondi immobiliari si facciano sentire, visto che hanno fatto l'investimento, ma qui non si parla neanche di "morosità incolpevole", ma di morosità generica. Quindi potrebbe anche essere che qualcuno, con condizioni diverse da quelle presentate, invece nel caso di alloggi affittati in ATC, possa ricevere un sostegno attraverso i sistemi che la Giunta vorrà realizzare, a differenza dei veri incolpevoli che si troveranno senza risorse.
Aggiungo che - magari i miei colleghi parleranno meno di me per far pari, e li ringrazio - abbiamo presentato un altro emendamento al fine di incentivare le Amministrazioni locali che applicheranno un'IMU ribassata nel caso di alloggi privati affittati a canone convenzionato.
Ci auguriamo che anche quella proposta (o almeno quella) venga considerata, ma rappresentiamo con tutta evidenza la contraddizione che verosimilmente, a meno che non accettiate il nostro emendamento, state per realizzare.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Mi riconosco, innanzitutto, nelle considerazioni testé svolte dal collega Lepri, cui aggiungerei altre riflessioni.
La nostra preoccupazione è la seguente: se noi cominciamo a scindere il Fondo sulla morosità, che ha già un forte calo di stanziamento rispetto all'anno precedente (e che, peraltro, era già stato diminuito rispetto al passato) tra quello che gestisce direttamente l'Assessorato con gli elenchi che arrivano dai Comuni e dalle ATC, che è il Fondo sulla morosità incolpevole, con l'istituzione di un Fondo di garanzia dato in campo a Finpiemonte, e che quindi, di per sé, ha bisogno di essere innanzitutto costituito attraverso la destinazione di risorse, il risultato rischia di determinare delle conseguenze addirittura peggiori di quello che rappresentava il collega Lepri.
Sia chiaro che noi riconosciamo che in questo momento l'emergenza case è reale; è una delle emergenze che più si respirano nelle dimensioni locali a seguito della crisi economica e della caduta del potere di reddito e della capacità reddituale delle famiglie. Ma la politica deve fare delle scelte: se immaginassimo di avere delle risorse a disposizione capaci di mantenere inalterato il Fondo sulle morosità incolpevoli (che altrimenti scaricheremmo sulle spalle dei Comuni) e di poter attivare un Fondo di garanzia siffatto (che, però, può e deve riguardare la morosità incolpevole, non la morosità in senso assoluto, come richiamava poc'anzi il collega Lepri, perché, altrimenti, anche qui si creerebbe una situazione di discrimine) potremmo permettercelo. Ma la realtà dei fatti è che queste risorse non ci sono, per cui rischia di essere l'ennesimo intervento legislativo di modifica di una legge incapace di produrre degli effetti concreti.
Peraltro, visto che il dato mi sfugge, vorrei anche conoscere l'entità degli interventi di edilizia sociale realizzati attraverso fondi immobiliari all'interno della nostra Regione.
Non credo che siamo in presenza di grandissimi interventi, ed è proprio per questo che mi sorge ancora di più un elemento di perplessità rispetto al dovere prestare attenzione ad una situazione limitata sul piano della dimensione quantitativa quando, invece, abbiamo una voragine sul piano della morosità incolpevole.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Parto dalla considerazione finale del Consigliere Reschigna: c'è un problema di priorità nella politica di bilancio e nella legge finanziaria.
Questa è la priorità. Cioè, nel momento in cui riduciamo il fondo per la lotta alla morosità incolpevole - lo stiamo riducendo in maniera sensibile ed è il problema di una parte delle famiglie piemontesi che sono nel vortice della crisi, che non hanno i soldi per pagare l'affitto, noi immaginiamo una norma che risponde ad un problema sicuramente reale, ma del quale, intanto, vorrei avere cognizione circa le dimensioni - 100, 20, 40? perché questo non è secondario.
In secondo luogo, siccome le risorse che avete a disposizione - così ci avete detto e così è accertato - non sono illimitate, è singolare che voi non vi poniate il problema principale, perché, tra i due, il problema principale è sicuramente quello rappresentato dal fondo della morosità, che stiamo riducendo, dimezzando! Allora, se abbiamo uno straccio di risorse - questo è un segno che pu essere dato alla politica di bilancio - mettiamolo lì! Ripeto: vorrei avere contezza di quanti sono, in Piemonte, i fondi immobiliari che stanno gestendo abitazioni di questa natura e quali sono le dimensioni del fenomeno, per avere una idea di come voi decidete le questioni.
Inoltre - concludo su questo punto - abbiamo discusso alcuni mesi in Commissione bilancio della legge finanziaria e del bilancio, non avete presentato nessuno di questi emendamenti, adesso arriviamo in Aula in una data - 3 e 4 maggio - lontana dal 30 aprile e dobbiamo discutere di emendamenti che avremmo utilmente potuto, per le loro implicazioni approfondire in Commissione, evitando, per esempio, di aprire in questa sede una discussione nella quale un Consigliere vi chiede di comprendere le dimensioni del fenomeno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Taricco.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Innanzitutto, rilevo la modalità: di fatto, stiamo continuando a discutere di strumenti legislativi, in qualche misura, nuovi, perché questa è la creazione di uno strumento per affrontare un problema. Non entro neanche nel merito, nel senso che, prima di parlare delle condizioni che consentano, così come esprime l'emendamento, alla Giunta di avviare un percorso che crei una nuova modalità di sostegno ai fondi immobiliari affinché possano svolgere meglio l'attività in questo campo, sarebbe stato necessario avviare una procedura che permettesse il necessario approfondimento.
Proprio per questo, i nostri regolamenti prevedono il deposito della norma, sulla quale vengono avviate le audizioni e i confronti, per poi approfondire nel merito.
Un conto è, come è successo anche in queste giornate, procedere con delle modifiche, perché c'è una necessità urgente di risolvere un problema come alcune questioni che abbiamo affrontato ieri sulle leggi esistenti; un conto è utilizzare la legge finanziaria come modalità per bypassare la necessità di reali leggi ordinarie, perché questa è una legge assolutamente ordinaria, è un nuovo strumento per affrontare questioni di edilizia sociale.
Al di là del merito che hanno affrontato già i colleghi, qui c'è una questione di fondo. Con questa modalità mi chiedo cosa faremo in quest'Aula: dalla settimana prossima presenteremo emendamenti sulla legge finanziaria inserendo tutto il contrario di tutto. Credo che la legislazione ordinaria diventi un optional che si usa quando proprio non se ne può fare a meno, non credo abbia molto senso.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Da parte nostra, rileviamo vari elementi su quest'emendamento.
Assessore, lei è una persona sempre così solerte e precisa quando si tratta di affrontare le situazioni, pertanto ci sorprende che la presente questione, che merita sicuramente attenzione, venga portata nel mese di maggio, non essendo mai stata affrontata in Commissione. Davvero, anche questa mattina, continuiamo ad avere l'idea che la Giunta regionale abbia tutt'altro che l'interesse a fare approvare celermente questa legge finanziaria e questo bilancio.
Relativamente ad una seconda questione, ci pare molto azzardato - su questo le pregherei una particolare attenzione, Vicepresidente Cavallera l'omissione dell'aggettivo "incolpevole". Lo hanno detto i miei colleghi ma non inserire l'aggettivo "colpevole" significa ammettere la possibilità che questo fondo intervenga a sanare tutte le situazioni di morosità, senza verificare l'elemento soggettivo che ha determinato tale situazione. Quale terza considerazione, Vicepresidente Cavallera, con una legislazione sostanzialmente, attraverso spot rischiamo di avere una legislazione patchwork, che di meno servirebbe alla nostra Regione. Da un lato, diamo questi soldi per un fondo per le morosità, senza specificare che sono incolpevoli, per operazioni di edilizia sociale fatta da fondi immobiliari.
Dall'altro, come bene ha ricordato il collega Lepri, dimezziamo il fondo per le morosità incolpevoli, chiediamo alle ATC.
Sostanzialmente, rileviamo l'assenza di un disegno costruttivo pertanto la preghiamo di intervenire, perché anche noi abbiamo a cuore questi interventi, che sono in qualche modo urgenti rispetto a questa situazione sociale, ma che si facciano bene. Grazie.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Volevo svolgere la seguente considerazione. Il problema della morosità è estremamente serio e sicuramente in aumento, soprattutto la morosità incolpevole, poi ci sono quelli che decidono di non pagare l'affitto, ma è un'altra questione. Purtroppo, coloro che non riescono a pagare e che non possono perché hanno perso il posto di lavoro o sono in cassa integrazione sono in aumento.
La questione è estremamente seria. Unicamente, chiedo all'Assessore se era indispensabile creare un nuovo strumento. Forse la questione principale è rappresentata dall'individuazione delle risorse, che sono poche in generale. Il problema fondamentale è rimpinguare il capitolo, come è stato detto, del fondo, per affrontare la morosità incolpevole. La questione politica è questa, non tanto quella di creare un nuovo strumento per affrontare il problema.
Non ho compreso perché si debba creare questo fondo e darlo in gestione alla Finpiemonte; possono esserci delle ragioni che adesso il Vicepresidente Cavallera ci spiegherà. Forse la questione vera sulla quale dovremmo confrontarci e lavorare è il reperimento delle risorse indispensabili e necessarie per affrontare un tema così delicato, che crea situazioni drammatiche in molte famiglie.
La questione è estremamente delicata: se ci sono delle ragioni l'Assessore ce le spiegherà; finora, queste ragioni noi non le abbiamo recepite.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Continua la discussione sulla finanziaria che viene praticamente riscritta all'interno del Consiglio regionale, anziché essere preparata all'interno delle Commissioni competenti. Neanche un politico di esperienza come l'Assessore Cavallera non si sottrae a questa regola che sta caratterizzando i lavori di questo Consiglio, che sta ritardando l'approvazione della legge finanziaria e che ci impedisce di definire quel senso di responsabilità, perché una regione senza manovra finanziaria in un momento di crisi importante non ha le condizioni non dico per crescere perché oggi pensare che si possa crescere è utopistico, ma almeno per mantenere i posti di lavoro, i servizi che la Regione offre.
Credo che l'Assessore Cavallera debba ritirare questo emendamento riportarlo all'interno della Commissione competente (mi pare sia la II Commissione), all'interno della quale si possa mettere in atto un confronto. Potrà essere utile, per esempio, sapere quanti sono i fondi immobiliari; io pur avendo fatto il Sindaco per dieci anni è la prima volta che sento che ci sono dei fondi che realizzano case di edilizia residenziale pubblica.
necessario fare il punto della situazione sulla morosità colpevole o incolpevole che si ha in questo momento nella regione. È necessario capire se ci sono risorse per l'edilizia sociale, perché in un momento di crisi economica nella quale una parte importante della popolazione piemontese vive con 700/800 euro al mese, la possibilità di pagare un affitto calmierato certamente consentirebbe di superare un momento di grande difficoltà.
Tutto questo non c'entra niente con la discussione della quale stiamo parlando e l'Assessore Cavallera presenta di fatto una legge senza che questa sia una legge; un emendamento che praticamente diventa una legge.
Credo che così non si possa andare avanti. Poi, nei prossimi interventi discuteremo anche dell'IRPEF che il nostro Presidente della Regione intende diminuire dal 2014; naturalmente, se ci sarete ancora nel 2014.



PRESIDENTE

Grazie, collega Boeti.
La parola al Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Penso che il Vicepresidente Cavallera sia una persona di buonsenso, con molta esperienza anche quando vuole portare avanti il discorso dell'approvazione di questa finanziaria, ponendo l'attenzione sulle ATC.
Come hanno già detto alcuni colleghi, penso che sarebbe stato opportuno approfondirle questo argomento nelle Commissioni, dove secondo me non si è parlato molto a questo riguardo. È necessario creare un fondo di morosità e un sostegno per questo fondo.
Tuttavia, dobbiamo distinguere le morosità colpevoli da quelle incolpevoli. È su queste che voglio spendere due parole. Purtroppo, come penso tanti miei colleghi, sono a conoscenza di famiglie e di giovani che non riescono più a pagare l'affitto, sebbene sia di modesta entità, perch incolpevolmente sono rimasti senza lavoro per svariati motivi.
Conosco molti giovani che hanno famiglia, hanno dei figli che si trovano in gravissime difficoltà. Ho parlato con un Sindaco e l'ho convinto che si potesse trovare una soluzione.
Recentemente, ho avuto a che fare con un giovane che voleva andarsi ad appendere al monumento di fronte al Comune. Ne ho parlato con il Sindaco e ho convinto questo disgraziato a desistere da tale proposito. Però devo confessare che mi sono sentito veramente male dentro. Gli ho detto: "Scusa! Hai una moglie e due figli e tu ti vai ad appendere?". Lui mi ha risposto: "Non riesco più a pagare l'affitto".
Mi appello al buonsenso del caro amico Cavallera affinché si trovino le risorse per questi casi veri e non fasulli. Per quelli che non lavorano che sono "fagnani" (detto in piemontese) e che non vogliono pagare questi sono d'accordo che non vanno aiutati, ma per queste persone sagge e oneste che purtroppo hanno difficoltà a trovare un lavoro o lo hanno perso senza colpe dobbiamo impedire che vadano ad appendersi con una corda al collo.
Purtroppo, di casi come questi ne capitano tutti i giorni in Italia.
Adottiamo il buonsenso.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
La parola alla Consigliera Pentenero.
Andiamo sempre in ordine di alzata di mano. Voglio chiarire che non era il Consigliere Negro che non era sufficientemente gentiluomo, ma ho rispettato l'ordine con cui è stata fatta la richiesta di intervento.
Prego.



PENTENERO Giovanna

La ringrazio, Presidente, non ero certa che lei avesse visto che avevo alzato la mano.
Solo per unirmi a quanto è già stato detto. Mi sembra che anche oggi si stia riprendendo l'abitudine, ormai diventata costante, all'interno di quest'Aula e all'interno delle norme finanziarie per le quali si immagina che possa inserire tutto e di più e non abbiamo ancora visto i provvedimenti per i quali un giorno l'IRPEF lo alziamo, un altro giorno l'IRPEF lo abbassiamo a seconda di quelli che sono gli umori della politica. Questo non credo sia sicuramente un bell'esempio e un bel modo di operare.
In secondo luogo, nello specifico, legato alla vicenda dell'emendamento proposto, mi chiedo per quale motivo abbiamo trascorso qualche mese all'interno della Commissione.
La Commissione è il luogo deputato a preparare, è il luogo deputato a istruire e a entrare nel merito delle questioni. Con questo emendamento viene proposto un fondo immobiliare e un fondo per la morosità incolpevole dove non è chiaro quali siano le modalità, quali siano le valutazioni per le quali si rende necessario istituire un fondo di questa natura, ma soprattutto, nel momento in cui noi andiamo ad operare su due questioni così importanti, che sono due questioni completamente diverse e che attengono la questione casa nella sua complessità, il rischio enorme è che un fondo dreni rispetto all'altro fondo.
Quindi, abbiamo creato un soggetto volto a fornire una soluzione per le persone che si trovano in una situazione di grossa difficoltà, perché credo che perdere la possibilità di mantenere la propria casa sia una condizione drammatica per qualsiasi famiglia. Ci troviamo di fronte a due canali comunicanti per i quali è possibile che già la dotazione assolutamente ridotta di risorse non sia sufficiente a risolvere né l'una né l'altra situazione.
Inoltre, vi è la questione che attende la legge sulla casa, già di recente modificata e rivalutata dalla Commissione, e oggi con un emendamento introduciamo una modifica che apparentemente sembra che vada a stravolgere tutto l'impianto legato a due questioni: da un lato, il fondo immobiliare e, dall'altro, come intendiamo risolvere le questioni della morosità incolpevole.
Non credo sia condivisibile continuare con questo tipo di impostazione ma crediamo invece che bisogna ragionare sui singoli settori, con singole leggi di settore e, se è necessario, riprendere il tema della legge sulla casa, ma certamente non affrontarlo all'interno del tema della finanziaria.
Meglio sarebbe stato pensare all'emendamento proposto ieri, per il quale immaginavamo un riordino e, quindi, un contenimento dei costi rispetto a un'organizzazione del tema dell'ATC all'interno della nostra Regione.



PRESIDENTE

Grazie, collega Pentenero.
La parola al Consigliere Laus.



LAUS Mauro

Ieri abbiamo iniziato la discussione sulle ATC e qualche collega faceva giustamente notare, in modo particolare la collega Artesio, una linea di demarcazione tra le politiche abitative e la gestione del patrimonio immobiliare.
Questo è corretto, ma anche noi - ieri - nei nostri interventi, senza dirlo facevamo ben distinzione tra le politiche abitative e la gestione.
Quando si generano efficienze dalle modalità di gestione, aumentano le risorse da destinare alle politiche abitative: mi sembra un'argomentazione logica.
Per entrare nel merito dell'emendamento, riconducibile agli stessi ragionamenti, ci sono due aspetti da affrontare: uno di ordine metodologico, l'altro di merito e sostanza.
Da un punto di vista metodologico, così come hanno evidenziato tutti i colleghi, ci chiediamo perché non ne abbiamo discusso in Commissione perché in Commissione si può sviluppare un confronto e si possono dissipare determinati dubbi.
Leggendo velocemente l'emendamento, oltre al discorso del merito (i destinatari non sono i morosi incolpevoli, ma tutti i morosi), è vero che la Giunta regionale, in coerenza con la programmazione di settore definisce i criteri (al punto 1. prevede i limiti di reddito per l'accesso al fondo), ma tra tutti questi elementi, sicuramente possono scappare o possono infiltrarsi le furbizie e le scaltrezze di quei morosi che incolpevoli non sono. C'è tutta una serie di casistiche che difficilmente si possono rappresentare in due minuti, pertanto io immagino...



(Il Presidente ricorda al Consigliere che il tempo a disposizione è terminato)



LAUS Mauro

Chiedo scusa, Presidente, due secondi per completare il ragionamento.
Immagino che l'Assessore dirà: "Abbiamo risolto questo problema ai punti a), b), c) e d)", però noi abbiamo sviluppato tutta una serie di casistiche. Quando possiamo comunicare all'Assessore queste casistiche? Per questo motivo, chiediamo che possa essere ritirato l'emendamento e possa essere discusso in modo costruttivo - poiché ne comprendiamo parte dello spirito - in Commissione.
Grazie.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale.
Non essendoci richieste d'intervento per dichiarazione di voto, la parola al Vicepresidente della Giunta regionale, Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'edilizia residenziale

Una precisazione: quando si parla di morosità, ci si riferisce alla morosità incolpevole. Nel momento in cui non fosse già esplicitata dalla casistica indicata, non ho difficoltà a proporre l'integrazione con questa dicitura.
Mi sono state domandate alcune precisazioni.
Per quanto riguarda il bilancio di quest'anno, relativamente alla morosità incolpevole e al cosiddetto fondo sociale, che riguarda gli inquilini delle ATC, delle case pubbliche, la cifra corrisponde grosso modo a quella dell'anno precedente (circa 6 milioni).
Per quanto riguarda il sostegno agli affitti, concorrono due cifre: una dello Stato e l'altra della Regione.
Se quest'anno avessimo stanziato quanto lo Stato, anziché i 12 milioni medi dello Stato e altrettanti della Regione, avremmo stanziato 900 mila euro dello Stato e 900 mila euro della Regione.
Fortunatamente, siamo riusciti ad appostare, per il sostegno agli affitti, circa 13 milioni (la cifra sarà individuata quando discuteremo il bilancio).
Pertanto, sia per quanto riguarda la morosità incolpevole degli inquilini delle case popolari (il cosiddetto fondo sociale) sia per quanto riguarda la quota regionale di compartecipazione al Fondo Sostegno Affitti la Regione stanzia cifre in trend con gli anni precedenti. Purtroppo, manca lo Stato. Come Assessori, il 9 maggio, a Roma, parteciperemo ad un incontro, ma è già tanto se le Regioni, i Comuni o i soggetti interessati alla filiera dell'edilizia sociale riusciranno a stanziare e mantenere le cifre precedenti.
Sotto questo profilo, riteniamo di aver fatto la nostra parte. In più c'è il programma casa, il piano dei 10.000 alloggi che prevede l'attivazione delle cosiddette Agenzie per l'Affitto. Il Comune di Torino ha istituito l'Agenzia Locare, che è una grossa sperimentazione.
Questa è una materia che va vista nel suo complesso: non la si pu scorporare per tasselli. Proprio perché mancava un tassello, abbiamo avanzato una proposta, ma ne parlerò dopo.
Quello che oggi diventa difficile, in questa situazione d'incertezza, è far incontrare, al di fuori delle disponibilità di alloggi pubblici a canone sociale e a canone convenzionato, la cosiddetta edilizia convenzionata ed agevolata, alla quale concorrono le cooperative e le imprese, convenzionandosi con i Comuni.
C'è un'area di mercato che ha una scarsa propensione delle proprietà ad affittare, proprio perché c'è il timore legato al mancato pagamento degli affitti.
L'esperienza del Comune di Torino, con l'Agenzia Locare, e di altri Comuni che l'hanno istituita, sta creando un nuovo sistema di rapporti tra proprietari ed inquilini e questo settore dell'attività comunale. Nel momento in cui l'Ente pubblico non è più in grado di provvedere completamente all'espletamento di questo servizio, occorre sostenerlo reperendo le risorse per intensificare l'investimento nel settore diretto perché ci sarà sempre una fascia che non è in grado di rivolgersi al mercato, quindi occorre garantire quei canoni scontati che sono previsti per questo tipo di edilizia. C'è anche una fascia di popolazione che pu pagare l'affitto, ma ha difficoltà nel darne garanzia.
Diventa importante, quindi, sostenere l'esperienza dell'Agenzia Locare che sta funzionando in modo discreto.
Per quanto riguarda la realizzazione di nuovi alloggi, il Piano dei 10.000 alloggi prevedeva anche l'intervento tramite fondi immobiliari fondi immobiliari la cui messa in campo è stata deliberata da parte delle fondazioni bancarie e della Cassa Depositi e Prestiti, soggetto al quale stiamo guardando con rinnovata attenzione, vista la disponibilità ad intervenire in questo settore.
Quanti sono i fondi immobiliari che agiscono in Piemonte? Le esperienze sostanziali sono due: una della Compagnia di San Paolo e l'altra della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, che, insieme alla Cassa Depositi e Prestiti e con i sistemi che la legge prevede, dovrebbero arrivare ad un fondo immobiliare di circa 100 milioni di euro. Sono investimenti che devono rientrare nell'arco di un ventennio, attraverso l'intermediazione delle società di gestione del risparmio.
Ho partecipato, ma questo l'ho detto in Commissione, poi passano i mesi, dopodiché i problemi aumentano, cambiano e ci si dimentica.
Avevo anche detto che abbiamo alcune criticità verso i cosiddetti fondi immobiliari di housing sociale, perché vorremmo capire una volta per tutte qual è il vero tasso etico di riferimento a cui si fa riferimento sempre nelle comunicazioni che fanno questi fondi.
Cosa mancava, in sostanza? Mancava la regolazione degli alloggi.
Infatti per le case popolari abbiamo il fondo della morosità incolpevole del cosiddetto fondo sociale; per l'edilizia di mercato abbiamo il fondo sostegno agli affitti. Per cercare di fare incontrare domanda e offerta e dare garanzie ci sono le agenzie degli affitti tipo "Locare" del Comune di Torino, che sta lavorando bene, e credo che sia una sperimentazione rilevante non solo a livello regionale.
Per quanto riguarda i fondi immobiliari, non si poteva intervenire n con un sistema né con un altro. Pertanto, visto che c'è un impegno di spesa già adottato dalla Giunta, sulla base di norme previste da altre finanziarie - se andate a vedere gli emendamenti presentati, fanno riferimento a precedenti leggi finanziarie del 2008/2009 - qual era la sede per modificare un comma o completare un comma di quella normativa prevista? Era questa la sede, poi se ce n'è un'altra, possiamo anche vederla.
Non è nulla di stravolgente, è solamente la possibilità di convertire e ci va una norma per convertire un impegno di spesa - due milioni e mezzo massimi che erano previsti dalla precedente Amministrazione regionale per entrare nei fondi immobiliari.
Mi sono domandato: cosa fanno due milioni e mezzo per prendere una quota di fondi da 100 milioni? Immobilizziamo dei soldi che è vero che potranno avere un rendimento, ma a noi non interessa, non è quello il nostro scopo. Mentre gli stessi soldi, dati tramite l'assistenza tecnica di Finpiemonte, possono sorreggere un fondo di garanzia che va a creare le condizioni per rendere più fluido, più determinato e maggiore l'investimento dei fondi immobiliari in un settore dove bisogna comunque costruire alloggi anche a canone convenzionato e non solo a canone sociale.
Questa è la motivazione per cui ho presentato l'emendamento, ma non ditemi che in Commissione non si sia parlato di tutta la problematica comprese le cifre, perché avevo presentato dei promemoria, che ricordo addirittura colorati.
Concludo dicendo che se si vuole confermare quello che per me era implicito, cioè dire "morosità incolpevole", non ho nessuna difficoltà ad aggiungere la parola "incolpevole", perché questo era il punto di partenza.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi del Primo Liceo Artistico di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti del Primo Liceo Artistico di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 169, inerente a "Legge Finanziaria per l'anno 2012"(seguito)


PRESIDENTE

Torniamo all'esame del disegno di legge n. 169 aperta la fase delle dichiarazioni di voto sull'emendamento n. 147).
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Credo, insieme ad altri colleghi del Gruppo, di avere partecipato con una certa costanza ai lavori della I Commissione.
Di problematiche che riguardano il tema della casa ne abbiamo parlato sugli emendamenti che il collega Vignale ha presentato, non certamente di questo emendamento, rispetto al quale mi permetto di fare due considerazioni.
Assessore, noi le abbiamo posto, visto che lei parla degli interventi fatti sul primo biennio del piano "Diecimila alloggi in affitto", dentro al quale c'era anche un asse di intervento che riguarda la promozione di interventi in housing sociale, il tema che consideriamo ancora oggi drammatico del fatto che ci sono cooperative, imprese e agenzie territoriali della casa che hanno completato gli interventi sul primo biennio del piano "Diecimila alloggi in affitto" e non ricevono, perché non esistono i soldi a bilancio, una cifra pari a circa 30 milioni di euro relativamente ai lavoro svolti.
Ribadisco questo tema, perché se vogliamo affrontare una discussione sul primo biennio, la affrontiamo anche su queste basi. Oggi 30 milioni di euro per il mondo delle imprese significa che ci sono delle cooperative o delle imprese o delle agenzie territoriali che creano un elemento di problematicità all'interno della vita economica di questa Regione.
E questo elemento di problematicità è pesante: alcuni interventi del secondo biennio non partiranno, perché quelle imprese prima devono risolvere i problemi con il sistema bancario per gli anticipi che hanno dovuto richiedere relativamente agli investimenti del primo biennio. Questa era la prima questione.
La seconda è che lei non ci ha risposto rispetto al punto che noi abbiamo chiesto: quanti sono gli interventi che sono partiti all'interno del primo biennio? Perché la cifra di due milioni di euro a cui lei ha fatto riferimento, a noi sembra per l'entità...



CAVALLERA Ugo, Assessore all'edilizia residenziale (fuori microfono)

Cento milioni.



RESCHIGNA Aldo

Cento milioni di euro.
Ma non era tutto relativamente al piano "Diecimila alloggi in affitto" questo intervento dell'housing sociale delle fondazioni bancarie? Seconda questione, e anche su questo ci permettiamo di esprimere le nostre contrarietà. Credo che, rispetto allo scenario delle difficoltà che ha il sistema nello sviluppo e nella conduzione del piano di intervento sulla casa, spostare le attenzioni e anche le risorse verso un tema che vede coinvolte fondazioni bancarie, in questo momento mi sembra, dal nostro punto di vista, poco comprensibile e poco accettabile.
Per queste ragioni, non voteremo a favore dell'emendamento.



PRESIDENTE

Grazie, collega Reschigna.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 147).
Il Consiglio approva.
(Il voto è esteso al nuovo articolo) ARTICOLO 18 Emendamento rubricato n. 126) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: L'articolo 18 è abrogato.
Tale emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 194) presentato dai Consiglieri Buquicchio Reschigna, Cerutti, Ponso.
Modifiche disegno di legge 169: l'Art. 18 (Modifiche alla legge regionale 3 agosto 2010, n. 19) è modificato come segue: Al secondo periodo del comma 1 dell'articolo 1 della legge regionale 3 agosto 2010, n. 19 (Interventi urgenti per lo sviluppo delle attività produttive e disposizioni diverse) dopo la parola: "ultracinquantenne" sono aggiunte le seguenti: "o al di sotto dei trentacinque anni".
La Regione Piemonte, in collaborazione con la Finpiemonte S.p.A. e Consip S.p.A., awierà entro il 15 maggio del 2012 un sistema di accertamento dei crediti che le imprese vantano nei confronti delle pubbliche amministrazioni piemontesi nonché degli enti a partecipazione regionale e degli organismi che gravano, in tutto o in parte, sul bilancio regionale.
Il riconoscimento del credito, o l'eventuale contestazione, dovrà avvenire entro e non oltre i 60 giorni dal ricevimento, attraverso una procedura che contempli la posta elettronica certificata, di copia della fattura. Il riconoscimento del credito darà diritto alle imprese di cedere lo stesso agli istituti bancari e agli intermediari riconosciuti nella forma del "pr soluto".
La parola al Consigliere Buquicchio per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

Chiediamo di inserire, come comma aggiuntivo all'articolo 18: "La Regione Piemonte in collaborazione con Finpiemonte S.p.A. e Consip avrà entro il 15 maggio 2012 un sistema di accertamento dei crediti, che le imprese vantano nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni piemontesi...", ma non leggo tutto l'emendamento.
L'Assessore Giordano nel 2011 aveva previsto un sistema di agevolazione alle imprese consistente in una forma di garanzia gratuita su un'anticipazione bancaria con l'obiettivo di fornire liquidità immediata verso le imprese, attraverso lo smobilizzo dei crediti commerciali nei confronti di Enti locali del Piemonte (Regione, Province e Comuni), scaduti da non più di 280 giorni, se non mi sbaglio.
Ho usato, non a caso, il tempo all'imperfetto perché il supporto alle imprese è stato sospeso. Di questo ho parlato all'Assessore Quaglia pregandola di prenderne atto, in data 21 dicembre 2011 con la determina n.
649.
Questo non per un esaurimento del plafond messo a disposizione dalla Regione. A dimostrazione di quanto stiamo dicendo, basta andare sul sito di Finpiemonte e leggere l'elenco dei beneficiari, che comprende solamente 18 imprese. La Giunta risponde che le imprese non intendono usufruirne. Io personalmente non so perché non intendono usufruirne o non ne usufruiscono io mi preoccupo del perché ci sia stata questa determina di sospensione.
Penso che la formula del pro soluto sia una formula che, in questo momento, senza costi aggiuntivi per nessuno ma con un grandissimo vantaggio per le imprese, debba essere, qualora soppressa, ripristinata.
Questo porterebbe, anche nell'ambito della Pubblica Amministrazione in genere, delle ASL e delle ASO, ad una verifica in tempi rapidi della situazione debitoria. Questo non è da poco, considerato che la Direttiva europea prevedrebbe tempi di pagamento di 30 giorni.
L'Assessore, in via informale, mi ha detto che nell'ambito di Finpiemonte questo è previsto, ma non è applicato, però emerge il problema della sospensione del 21 dicembre 2011. Mi ero anche dichiarato disponibile a ritirare l'emendamento, qualora si fosse votato un ordine del giorno che impegnasse la Giunta, però non avevo preso in considerazione, di fatto cosa che mi hanno suggerito i miei Uffici, tale soppressione.
Questo cambierebbe la posizione, quindi la invito, qualora così fosse a votare l'emendamento.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste di intervento per l'illustrazione generale, passiamo al dibattito generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Ponso, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



PONSO Tullio

Grazie, Presidente.
Questo emendamento, come ha ben spiegato il Consigliere Buquicchio, è stato pensato per dare un sostegno alle imprese del nostro territorio. Mai come in questo momento, c'è bisogno di "tendere una mano", magari anche due.
Molti, infatti, come tutti ben sappiamo, soffrono della mancanza di liquidità, in quanto non riescono a smobilizzare i loro crediti, anche quelli in essere nei confronti della Pubblica Amministrazione.
L'emendamento in oggetto è stato, quindi, da noi sottoscritto e presentato per dare alle imprese la possibilità di ricevere quanto dovuto a seguito delle prestazioni già effettuate.
In questi giorni è stato approvato un emendamento riguardo il servizio di accertamento e riscossione dei tributi, che offre sicuramente un concreto supporto ai cittadini, spesso imprenditori che hanno difficoltà con Equitalia.
Anche questo emendamento cerca di supportare le imprese dando loro la possibilità di cedere i propri crediti con il sistema del pro soluto. In questa maniera, si obbligano le Pubbliche Amministrazioni, gli enti a partecipazione regionale e gli organismi che incidono sul bilancio regionale, ad assumersi le proprie responsabilità attraverso un sistema di accertamento dei crediti in tempi stretti, grazie al quale favorire una maggiore liquidità alle imprese che vantano crediti nei confronti della Pubblica Amministrazione.
Chiediamo, inoltre, che il riconoscimento del credito avvenga entro e non oltre 60 giorni nel rispetto della Direttiva Europea, come ha citato il Capogruppo del mio Partito, e non, come capita di solito, in 200-300 giorni. Questo è un vulnus, un handicap che, di fatto, causa la paralisi della stragrande maggioranza delle nostre imprese.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Ne approfitto per ringraziare il Consigliere Buquicchio, sempre molto attento alle dinamiche che si sviluppano all'interno della Giunta o delle società partecipate.
Vorrei rivolgere una domanda all'Assessore perché non ero a conoscenza della delibera che sospende quei provvedimenti, quindi mi aspetto dall'Assessore una comunicazione in Consiglio. Mi sembra giusto che un singolo Consigliere sappia quali sono state le motivazioni che hanno indotto l'amministrazione a sospendere quel provvedimento.
Colgo l'occasione per dire, per l'ennesima volta, che la politica, le amministrazioni spesso, volutamente e dolosamente, confondono l'accesso al credito, il problema di risoluzione dell'accesso al credito, con il ritardo di pagamento vero.
Non possiamo fare finta di niente. Anche nell'altra legislatura si tenevano conferenze stampa in pompa magna per andare in soccorso alle aziende, ai fornitori che ricevono i pagamenti delle amministrazioni dopo due anni, e anche voi in pompa magna fate queste conferenze. Peccato che dimenticate il minimo, di dare delle semplici comunicazioni in Aula o in Commissione quando si prendono strade completamente diverse, tenendo conto che quelle prese in precedenza, a mio avviso, non erano idonee e consone.
Se leggiamo i dati sui giornali e sui media relativamente alle statistiche i ritardi di pagamento aumentano sempre di più.
Intervengo per chiedere all'Assessore una comunicazione del perch questa sospensione e che efficacia ha espletato quel provvedimento. Se ha espletato un'efficacia negativa, significa che quel modus operandi è stato sbagliato. Altrimenti, ai fornitori e ai cittadini piemontesi, c'è solo quella pallida ed infedele traccia di quello che è il ricordo raccontato nella conferenza stampa mesi fa.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Non conosco la motivazione che ha determinato la decisione della Giunta regionale, sicuramente ci saranno delle motivazioni valide, probabilmente di ordine tecnico e finanziario.
Tuttavia, devo dire che si tratta di un emendamento su cui invito la Giunta a fare una riflessione perché, sicuramente, l'argomento dei ritardi di pagamenti da parte dell'Ente Regione e, in generale, delle amministrazioni pubbliche con i fornitori, toccato dal Consigliere Buquicchio e da altri colleghi, è molto sentito. Motivo per cui, alcune aziende, come ben sappiamo, sono andate in crisi proprio per queste motivazioni e non perché non avessero commesse o lavoro.
Per questo motivo invito, nel limite del possibile della situazione finanziaria e dei vincoli tecnici burocratici vigenti, di valutare con attenzione l'emendamento presentato dal collega Buquicchio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

L'altro giorno, introducendo questa discussione, ho chiesto all'Assessore Quaglia, Assessore al bilancio, se rispetto a questo problema, che personalmente lo considero uno dei più gravi (ce l'ha la Regione, ma anche le cooperative sociali e le imprese a cui la Regione deve dei soldi), questo Governo "del fare" è in grado di fare qualcosa.
Vorrei che l'Assessore Quaglia rispondesse una volta per tutti e dicesse: non abbiamo liquidità; non abbiamo i soldi in cassa; in questo momento non siamo in grado di dare una risposta. Di chiunque sia la responsabilità della mancanza di liquidità e in qualunque modo siano andate le cose negli ultimi vent'anni in questa Regione, vorrei che l'Assessore Quaglia dicesse - così noi smettiamo anche di rompere le scatole - se questo è un problema che può essere risolto oppure no.
La Regione Lombardia, Regione sulla quale per molte cose non c'è da fare riferimento, su questo problema il riferimento invece dovrebbe essere fatto, dichiara, non solo per bocca del Presidente Formigoni, ma anche sui giornali, che sono in grado di pagare i fornitori in due mesi.
Considerato che le Regioni si assomigliano e che il coloro politico è uguale, non potreste mandare qualcuno in Lombardia a chiedere come fanno? Magari hanno più soldi di noi o magari hanno trovato un sistema che, a parità di difficoltà di risorse economiche, è in grado di dare una risposta alla questione.
Durante la discussione sul bilancio riprenderò più volte la promessa del Presidente Cota di questa mattina, perché non vorrei che andiamo ad eliminare l'addizionale IRPEF, o a diminuirla, ma continueremo a non pagare per due anni le cooperative sociali alle quali dobbiamo i soldi. Se abbiamo soldi a sufficienza per l'eliminare l'addizionale IRPEF, magari cominceremo a pagare i nostri creditori nel 2024, impedendogli di fallire.
Assessore Quaglia, può essere così cortese da dirci se pensate di fare qualcosa, o se semplicemente non si può fare niente su questa vicenda?



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Mi sembra che anche l'intervento del Capogruppo Pedrale, che credo abbia apprezzato il contenuto dell'emendamento presentato dal collega Buquicchio, inviti i colleghi in questo senso. Noi, invece, condividiamo totalmente l'emendamento.
Questo serve per affrontare una questione delicata, ormai presente da tempo nella nostra discussione, relativa ai debiti che l'Amministrazione ha nei confronti del sistema delle imprese, o i crediti che il sistema delle imprese ha nei confronti della Pubblica Amministrazione.
Questa questione, come i colleghi sanno, è aperta da tempo. È di questi giorni una polemica nazionale tra il partito che sostiene il Governo e il Governo medesimo.
Proprio in questi giorni, un importante partito, che sostiene il Governo, ritiene che si debba andare a compensazione. Il PdL ha avanzato in questi giorni una proposta, che credo diventerà proposta di legge in Parlamento, su cui si è aperta una polemica anche nei rapporti tra Governo e PdL, perché il PdL propone, in sede parlamentare, che le imprese che vantano crediti nei confronti della Pubblica Amministrazione possano compensarle trattenendo le imposte dovute allo Stato.
Questo è, se non sbaglio, una parte della discussione in corso in questo momento nel Paese e anche nei rapporti tra Governo e una parte della sua maggioranza.
Mi pare che la proposta contenuta in questo emendamento - che naturalmente può essere condivisa o meno - vada in questa direzione: si pone il problema di consentire alle imprese che hanno crediti nei confronti della Pubblica Amministrazione di avere ragione di questo fatto.
Questo è un problema che dobbiamo porci come Amministrazione regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Presidente, mi stupisce quando un imprenditore non fa una considerazione semplice che invece dovrebbe essere fatta: quando un'azienda come la Regione Piemonte non paga più nessuno, non è mica disattenzione, è semplicemente perché i conti non sono a posto. Non c'è nessuna mancanza di liquidità momentanea. Ogni tanto ci fu, ma adesso il problema dei conti dell'Assessore al bilancio è che sono sballati di circa due miliardi di euro e quando sono sballati di due miliardi di euro, non si può pagare perché non ci sono i soldi.
Collega Laus, capisco che il Consigliere Boeti, che di professione fa l'ortopedico, possa avere un po' di difficoltà in più, ma non chi fa l'imprenditore. Non ci sono soldi, e invece di andare in Lombardia - anzi credo che i nostri amministratori dovrebbero stare un po' di più, a partire dal Presidente, in Piemonte - basta guardare i conti della Lombardia per capire che sono diversi dai nostri.
Quando questa Giunta approverà il consuntivo - e capisco che non abbia voglia di approvarlo - verrà fuori un disavanzo di 500 milioni, che si aggiungono.
Di cosa state a parlare? L'Assessore Giordano ha sospeso quella misura semplicemente perché non funziona.
Collega Boeti, lei fa parte del Comitato della Valutazione delle politiche, e sa che quando non si riescono a prendere i soldi messi per una misura come quella, non funzionano neanche le altre: le imprese li prendono, ma senza produrre un posto di lavoro in più o un progetto in più.
Quei soldi bisognerebbe metterli a copertura del debito, perché è immorale che questa Regione continui a garantire un debito che forse pagheranno i nipoti del collega Laus.
Questo è indecente. Di cosa stiamo a parlare!



PRESIDENTE

Dichiaro chiudo il dibattito generale.
La parola all'Assessore Quaglia.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

Rispetto a questo emendamento presentato, su cui ho avuto anche un confronto con l'Assessore Giordano, da un punto di vista politico l'Assessore Giordano ed io avevamo dato la disponibilità ad accoglierlo, ma poi abbiamo avuto la relazione da parte degli Uffici, una parte della quale riguarda quello che prevede questo emendamento.
Nel decreto "Salva Italia", a partire dal 1° gennaio 2012, il titolare di un credito nei confronti di Regioni e Enti locali, per effetto di contratti di appalto, fornitura o somministrazione, può richiedere agli stessi di certificare, entro 60 giorni dalla ricezione dell'istanza, che il credito è certo e il liquido è esigibile.
La Regione, come tutti gli altri Enti locali, lo sta già facendo dal 1 gennaio 2012 perché è legge.
Per quanto riguarda la riflessione del collega Buquicchio rispetto alla gestione del fondo, ieri ci siamo confrontati con l'Assessore Giordano, a cui faceva riferimento il Consigliere Burzi. Il fondo è sospeso perch entrava in un regolamento comunitario del 2009 per la gestione, per quanto riguarda l'obiettivo FES del 2007, prorogato, nel 2010, al 2011 alla Commissione europea, che ha poi sospeso questa misura, che era straordinaria per il momento di crisi.
Il dottor Benedetto e l'Assessore Giordano hanno in corso un confronto ovviamente iniziato nel momento in cui è stata adottata questa delibera di momentanea sospensione del Fondo affinché, rispetto alla gestione dei fondi strutturali, con un nuovo Regolamento comunitario il Fondo venga ripristinato alla scadenza del 31 dicembre 2015. Questo obiettivo, secondo quanto gli Uffici hanno comunicato ancora stamattina, dovrebbe realizzarsi tra quindici giorni. Fornisco questi elementi con riferimento all'emendamento presentato.
Riconfermo qua la disponibilità, che ieri anche l'Assessore Giordano ha dato, di un tavolo, di un confronto, di un approfondimento con Finpiemonte e con la Struttura della Regione per capire quali sono gli strumenti più adatti nella gestione di quello che già adesso la Regione è obbligata dalla legge a fare, per quanto riguarda questa parte dei crediti, dal 1° gennaio 2012.
Per quanto riguarda l'accordo sulla riattivazione del Fondo, la Direzione mi ha comunicato stamattina che questo dovrebbe conseguirsi fra quindici giorni e anche su questo c'è la massima disponibilità ad un confronto per capire qual è lo strumento migliore per la gestione del Fondo già in capo a Finpiemonte.
Alla luce di questo - ma proprio perché c'è stato un intervento collegiale - da un punto di vista tecnico non esiste la necessità di inserire questo tema nella norma finanziaria. C'è invece la massima disponibilità a lavorare per perfezionare gli strumenti, in qualsiasi momento i Consiglieri lo riterranno opportuno.



PRESIDENTE

Bene. Passiamo alle dichiarazioni di voto, la prima delle quali è del Consigliere Laus.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Condivido totalmente l'intervento dell'autorevole collega Burzi. Detto questo, però, non è che noi possiamo alimentare confusione e che la maggioranza può dire determinate cose e poi la Giunta, all'esterno, ne dice altre. Se viene bocciato questo emendamento, l'Assessore e il Presidente Cota devono dire all'esterno: "Cari fornitori, non ci sono soldi. La partita è finita: non ci sono i soldi; basta!". Prima considerazione: non è che qui dentro diciamo delle cose e fuori ne diciamo delle altre.
Seconda considerazione: se io ho un ristorante e lei, Assessore, viene per essere servita e non ha i soldi nel portafoglio per pagare, la prima volta la faccio mangiare, la seconda volta posso decidere di farlo di nuovo; posso decidere di farla mangiare anche un anno o anche due anni, se sono benestante; ma lei non può permettersi il lusso di criticare la mia cucina.
Qui siamo alla follia, siamo alla pazzia! Se non ci sono i soldi non potete permettervi il lusso di bocciare gli emendamenti sulle ATC e continuare a buttare soldi! Non potete permettervi il lusso di bocciare l'accorpamento di Finpiemonte (società in house) e Finpiemonte Partecipazioni! Non potete permettervi il lusso di andare a comprare le azioni di Villa Melano e non potete permettervene tanti altri. Non possiamo permetterci nemmeno il lusso di consentire che le imprese sospendano gli stipendi per tre mesi, perché bisogna difendere gli stipendi fino a quando non vengono onorati i debiti nei confronti dei fornitori.
Vi richiamo al vostro senso di responsabilità e a quello di questa Giunta! E ci permettiamo il lusso di spiegare alle persone che probabilmente, nel 2014, ci sarà la riduzione dell'IRPEF! Questa è una totale schizofrenia e qui dentro, in Aula, non dobbiamo divertirci e dibattere su delle competizioni di natura dialettica, su chi è più bravo ad esporre determinati argomenti rispetto a chi è meno bravo, su chi fa la battuta più calzante rispetto a chi non la fa: siamo qui per risolvere i problemi.
Provate a far uscire all'esterno gli ultimi cinque minuti di questo dibattito: lo avete il coraggio? Domanda: lo avete il coraggio?! E facciamo una conferenza stampa congiunta: un Consigliere della maggioranza gradirei il collega Burzi, del quale riconosco l'onestà intellettuale - e il più fesso Consigliere delle opposizioni, che sono io; e spieghiamo la situazione ai cittadini piemontesi, ai fornitori e a chi in questo momento si uccide, o a chi non si uccide ma porta delle famiglie al disastro e al fallimento.
I tempi bui e grigi devono ancora venire e voi ancora state a perdere tempo: vergognatevi!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
L'appassionato intervento del collega Laus dovrebbe concludere qui ogni parola, perché ha espresso in modo molto chiaro il pensiero di molti, in quest'Aula; così come devo dire che il Consigliere Burzi, in modo molto crudo e forse un po' cinico, ha detto la verità.
Invito quindi la Giunta a considerare, a riflettere e non a rispondere come spesso suggeriscono gli Uffici agli Assessori, per mettersi - come si suol dire - a "parte civile". Gli Assessori devono avere - mi permetto di dirlo con tutto il rispetto - la forza, la capacità e quant'altro occorra per dire ai signori degli Uffici: "Le vostre considerazioni tecniche portano a questo; le mie - o le nostre - considerazioni politiche portano ad un'altra soluzione ed è questa che noi dobbiamo adottare. Invitiamo quindi voi tecnici a commisurare la vostra analisi e la vostra sintesi agli obiettivi politici." Gli obiettivi politici qui parlano in modo molto chiaro. A prescindere infatti, da quello che dice giustamente il collega Burzi, qualora anche le casse siano vuote, questo è un impegno nei confronti degli istituti bancari: chiaro? Questo tipo di impegno nei confronti delle imprese comporta un'altra cosa: che chi concede il prestito non debba rispondere dell'eventuale inadempienza del debitore, che può essere la Pubblica amministrazione (per esempio ASL e ASO). Questo e fondamentale; questo è il concetto politico che deve passare; questo è l'elemento dal quale - la prego, Assessore - lei e tutta la Giunta, così come parte della maggioranza che non fosse d'accordo, non vi potete sottrarre, perché questo non è il tempo di sottrarsi.
Uno Stato, una Regione, un Ente pubblico che non si preoccupa della salute delle imprese che operano nel proprio ambito, non si preoccupa della propria sopravvivenza: non si preoccupa - quindi - dell'eventuale fallimento che deriverebbe non dalla disponibilità o meno di cassa, ma dal fallimento di tutte quelle imprese e di tutti coloro che, come volano portano alla sopravvivenza dello Stato o dell' Ente stesso.
Preoccupiamoci di quello, quindi, più che di far quadrare in modo formale determinati conti. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Desidera fare la dichiarazione di voto il Consigliere Negro; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Dopo questi interventi così infuocati non dovrei più intervenire; in particolare dopo le parole del collega Burzi, a cui do ragione in parte.
Non posso, però, non prendere la parola perché, mai come in questi periodi non oso più uscire fuori da casa, nelle piazze, perché vengo assalito dai rappresentanti delle imprese che sono creditrici di fronte agli Enti pubblici, i quali non vanno loro incontro.
Non dobbiamo chiudere la porta. È vero quello che dice il Consigliere Burzi: non ci sono soldi e la cassa è vuota. Però, cari amici, allora perché abbiamo indetto gli appalti? Perché si è dato il via ai lavori, se non ci sono i fondi? Non dobbiamo chiudere la porta a queste imprese, che creano posti di lavoro. Noi tutti insieme - e la Giunta in particolare - dobbiamo affrontare questo problema; dobbiamo farlo insieme a Finpiemonte e dobbiamo incentivare le banche le banche affinché non chiudano le porte a queste imprese: se vantano un credito nei confronti di un Ente pubblico - è vero che lo pagherà, magari, il nipote di Laus o di qualcun altro! - questo deve rappresentare una garanzia, e la banca deve andare loro incontro.
Altrimenti, rischiamo di continuare non al meglio, ma al peggio. In un periodo come questo, cercherei di evitare che altre imprese chiudano.
Credo che l'emendamento n. 194) del collega Buquicchio non sia del tutto da buttare, ma sia da recepire o perlomeno da far meditare, affinch si possa trovare, tutti assieme, una strada condivisa, con capacità intelligenza e lungimiranza.



PRESIDENTE

Quindi la dichiarazione?



NEGRO Giovanni

Voterò a favore.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'emendamento del collega Buquicchio è assolutamente meritevole di attenzione e di approfondimento. Ci tengo a precisarlo, perché non ce ne sono tantissimi con queste caratteristiche, sia da parte della Giunta che da parte delle opposizioni o della maggioranza (in effetti, abbiamo fatto una sorta di "minestrone" in questa legge finanziaria).
Tra l'altro, è un emendamento che il collega Buquicchio mi aveva chiesto di sottoscrivere e in effetti ci ha messo un po' in difficoltà. Da un lato, infatti, non si può non riconoscere una difficoltà e una colpa (o negligenza, se vogliamo) in capo alla Regione per i ritardi dei pagamenti che oramai arrivano all'anno o lo superano: addirittura ci sono poste non pagate che risalgono forse agli anni Novanta, e credo che la Regione o gli Assessorati non abbiano neanche piena contezza di tutti i debiti nei confronti di aziende, fornitori e quanti altri hanno lavorato per la Regione o per opere pubbliche promosse dalla Regione.
dunque, una situazione molto difficile, prova ne è l'assiepamento che vedo davanti al Vicepresidente Cavallera e all'Assessore Quaglia, ma so che stanno discutendo nel merito, per cui non chiedo di essere ascoltato nella mia dichiarazione di voto dagli Assessori, quanto da quei pochi che rimangono in aula.
Da una parte - dicevo - ci sono le banche e, francamente, dire che la Regione Piemonte si consegna ulteriormente alle banche per quanto riguarda gli interessi che vengono richiesti dalle banche stesse, mi spaventa un pochino. A mio avviso, sarebbe il caso, come suggeriva lo stesso Assessore Quaglia, di organizzare un Tavolo per poter meglio discutere della questione e per capire se, innanzitutto, c'é disponibilità da parte delle banche. Perché, ad occhio, credo che anche gli istituti di credito, così come anticipava il collega Burzi, nei confronti della Regione Piemonte non siano molto ben disposte, perché sanno che la Regione Piemonte è quasi in dissesto finanziario (quasi). Bisogna capire innanzitutto se c'é la disponibilità e la fattibilità, e poi capire il percorso da intraprendere.
Certo resta l'emergenza di tutte le aziende e i creditori che hanno bisogno di risposte certe e di accorciare questi tempi di pagamento che anche l'Unione Europea ci richiede: non possiamo pagare a 300 giorni, se no, veramente, chiudiamo la Regione - come qualcuno ha detto provocatoriamente - e facciamo prima! Esprimerò, quindi, solo la presenza. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Vi sono altre richieste di intervento?



PRESIDENTE

PEDRALE Luca (fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiederei una breve sospensione dei lavori, Presidente.



PRESIDENTE

Sospendiamo i lavori per qualche minuto, perché la Giunta sta conferendo con il proponente dell'emendamento e con alcuni Capigruppo.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.34 riprende alle ore 12.43)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 126), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento rubricato n. 194), d'intesa con la Giunta regionale, è stato così modificato dai proponenti: la parola "avvierà" è stata sostituita con la parola "avvia"; il termine del "15 maggio" è diventato "31 maggio"; le parole "Pubblica Amministrazione piemontese, nonché" sono sostituite con le parole "della Regione Piemonte e".
Hanno aggiunto la loro firma i colleghi Negro, Laus, Pedrale e Giovine.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 194), come modificato, sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 18, così come modificato.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 1) presentato dal Consigliere Placido e Pentenero: Dopo l'articolo 18 è aggiunto il seguente: "Art. 18 bis (Modifica dell'articolo 8 della legge regionale n. 25 del 27 dicembre 2010 'Legge finanziaria per l'anno 2011') 1. Al comma 1 dell'articolo 8 della legge regionale n. 25 del 27 dicembre 2010 "Legge finanziaria per l'anno 2011" le parole "in via prioritaria oltre le rispettive scadenze" sono sostituite dalle seguenti: "fino al 31 dicembre 2012".
Ha chiesto la parola il Vicepresidente Placido, che interviene in qualità di Consigliere regionale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente e colleghi.
Impiegherò pochi minuti ad illustrare una situazione che mi auguro trovi la maggioranza dei consensi, ma che so, invece, non convincere alcuni colleghi, sia di maggioranza che del mio stesso Gruppo.
Farò un passo indietro: nel 2004 è stato bandito un concorso per dirigenti, poi partito nel 2006. Come molti di voi sapranno, le graduatorie dei concorsi pubblici durano tre anni.
La validità della graduatoria di quel concorso, invece, fu prorogato di altri tre anni.
L'anno scorso, in un modo che non condivido assolutamente, fu presentato un emendamento trasversale (uso questo termine perché l'altro non mi piace), votato dal Consiglio, che, di fatto, ha reso tale graduatoria illimitata, infinita, sine die.
Non si è mai vista una graduatoria pubblica ad esaurimento, senza limiti. Ho presentato quest'emendamento proprio perché si ritorni ad una normalità, di un concorso che è durato, io ritengo, anche troppo: sette anni sono veramente tanti e non è possibile, come, magari, qualcuno sostiene legittimamente. Anche il Governo nazionale ha prorogato di un anno e non di quattro, cinque, otto o all'infinito.
L'attuale situazione è anche difficile e non può permetterci di creare la condizione, che ritengo incostituzionale - se qualcuno ricorrerà, avrà ragione davanti alla Corte - per una graduatoria aperta all'infinito, che duri ulteriormente, a vita.
Questa è una questione che non riguarda l'opposizione o la maggioranza ma il rispetto delle regole: permettere anche a chi non ha potuto fare quel concorso, che nel frattempo ha raggiunto i requisiti, di avere la speranza ci fosse anche solo un posto a disposizione, di aspirare a concorrere per quel posto e non creare una situazione oltre che difficile, di assoluto e incomprensibile privilegio di chi, in base ad un concorso espletato, ha la possibilità di diventare dirigente della Regione e del Consiglio perché la sua graduatoria è infinità, sine die, illimitata.
Dico "illimitata e infinita" perché ho a mie mani - un parere che ho chiesto ufficialmente all'Ufficio legislativo del Consiglio regionale secondo il quale l'emendamento votato trasversalmente l'anno scorso rende questa graduatoria illimitata.
In conclusione, non potendo permetterci, in questo momento di difficoltà, di bandire altri concorsi, invito i colleghi sia della maggioranza che dell'opposizione a ripristinare, avendo dato non solo un anno in più, ma sette, la normalità, cioè, per quanto mi riguarda, la intendo in termini un po' forzati, la legalità: un concorso deve durare tre anni. Noi abbiamo fatto "tre più tre, quindi sei"; poi, il termine è diventato illimitato, siamo al settimo o all'ottavo, ho perso il conto.
Vi invito, per senso di responsabilità, a votare a favore di questo emendamento e a lasciare, quando ci saranno le condizioni, la speranza anche ad altri lavoratori, interni ed esterni, di potersi giocare l'opportunità, come è sempre stato, di poter aspirare a diventare dirigente di questo Consiglio e dell'Ente Regione. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Dichiaro aperto il dibattito generale.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento che venne votato nello scorso anno, in realtà, aveva una sua ratio: per evitare delle spese per la Pubblica Amministrazione o meglio, per consentire alla Pubblica Amministrazione di utilizzare le graduatorie vigenti, ma credo ne abbia più oggi di ieri. Infatti, non casualmente la stessa modalità è stata messa in atto dal Governo nazionale con la legge n. 14/2012.
Se consideriamo la riforma previdenziale, che allunga i tempi di permanenza all'interno del nostro Ente di molti lavoratori; se consideriamo le limitazioni che abbiamo nel poter assumere nuovi dipendenti e soprattutto - è l'aspetto più importante - se consideriamo la necessità di una riorganizzazione - più volte anche indicata dall'Assessore - della struttura regionale, allora, credo che la posticipazione, che oggi è già legge regionale, al 31 dicembre 2013, oggi, più di prima, abbia un senso.
Per questo riteniamo opportuno mantenere una legge votata un anno fa in modo quasi unanime, da questo Consiglio regionale. Certamente, dovranno compiersi i passi successivi: auspicare una nuova riorganizzazione dell'ente e, da questo punto di vista, l'indizione di concorsi successivi.
Al tempo stesso, non si possono contemperare tesi completamente distinte. L'ho già detto ieri al collega Placido: non si possono tutelare i dipendenti a tempo determinato, volendone la loro contrattualizzazione a tempo indeterminato e, al tempo stesso, richiedere procedure concorsuali, o l'una o l'altra.
Oggi non si richiede una modifica delle graduatorie esistenti, si chiede soltanto che non vengano modificate, mantenendo inalterato quanto detto, cioè i principi espressi nell'intervento e nel corso di molte sedute. Questa Regione necessita di una ristrutturazione della sua macchina e da quella ristrutturazione discenderanno o meno eventuali concorsi perché occorrerà verificare qual è l'esigenza reale di personale dirigenziale e meno di questa Regione.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Non condivido l'emendamento del collega Placido e ne spiego rapidamente le ragioni, ma non prima di avere ricordare quanto ha già espresso il collega Vignale, cioè che il Governo in carica ha deciso di prorogare di un ulteriore anno le graduatorie entrate in vigore nel 2003.
Qui noi stiamo parlando di una graduatoria che è entrata in vigore nel 2006. La ratio del provvedimento assunto dal Governo e anche, se volete dell'articolo che approvammo lo scorso anno con la legge finanziaria è chiarissima, e penso mantenga, caro collega Placido, per intero la sua validità. Non ha senso bandire nuovi concorsi nelle attuali condizioni della finanza pubblica che impongono - da questo non possiamo prescindere limitazioni pesanti per quanto riguarda il personale.
Su questo punto ha ragione il collega Vignale: la norma che approvammo un anno fa aveva esattamente questa ratio. Del resto, esiste un nesso strettissimo tra quell'articolo della legge finanziaria e un provvedimento votato dal Parlamento e dal Governo, che contiene - vi ricordate - le misure sulla stabilizzazione finanziaria del nostro Paese.
Il ragionamento è il seguente. Siccome le assunzioni e le nomine del personale dirigente che potranno riguardare questa Regione si possono contare sulle dita di una mano, almeno fino a quando continueranno a dispiegare i propri effetti le misure di contenimento della finanza pubblica, è difficile pensare che questa Regione debba organizzare nuovi concorsi.
Uso una metafora che utilizza spesso in Aula il collega Placido: manca l'acqua e la papera non galleggia! Che senso ha organizzare e bandire nuovi concorsi se posso assumere un pugno di persone?



(Il Presidente ricorda al Consigliere che il tempo a disposizione è terminato)



RONZANI Wilmer

Ho finito, Presidente.
Colleghi, sapete qual è il rischio? Se approvassimo l'emendamento del collega Placido, che stabilisce la scadenza del 31/12, ci troveremmo dal 1 gennaio 2013 senza graduatorie, senza la possibilità, o comunque nella difficoltà, di bandire nuovi concorsi, perché hanno un costo, e - fatto più grave - avendo noi neutralizzato quella validità, senza la possibilità di assumere e impegnare quel personale dirigente che è stato dichiarato idoneo da un concorso.
Altro è discutere e presentare un emendamento come quello che ha presentato il collega Placido...



PRESIDENTE

Grazie.



RONZANI Wilmer

Ho terminato, Presidente.
Dovremmo essere in una condizione diversa di finanza pubblica, ma, a quel punto, avremmo tutto il tempo per affrontare la questione, perch come sa il collega Placido, bandire un concorso ed espletarlo richiede tempi non brevissimi, per tantissime ragioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Grazie, Presidente.
Mi pare che il collega Vignale e il collega Ronzani abbiano già espresso un po' quello che all'interno di quest'Aula mi sembra possa essere il voto prevalente. Anche per una questione di buonsenso.
Mi spiace per il collega Placido che si ritrova solo anche all'interno del suo Gruppo, ma al di là di questo mi sembra che ci siano almeno due aspetti che dobbiamo tenere in considerazione. Il primo riguarda il livello nazionale, perché con la legge 14, proprio per una questione di carattere economico, le graduatorie approvate fin dal lontano 2003 sono state ritenute valide. Quindi, non si comprende come graduatorie tuttora valide che addirittura lo erano nel 2006, debbano essere anticipate nella scadenza.
Al di là di questo aspetto, c'è anche una serie di sentenze della Corte Costituzionale, del Consiglio di Stato, del Tribunale Amministrativo Regionale e persino della Cassazione che, per far fronte alla domanda di dirigenti, affermano la stessa cosa in termini di validità delle graduatorie.
Mi pare che ci sia anche una storia che è relativamente recente e che ha visto questo Consiglio regionale esprimersi all'unanimità, proprio l'anno scorso, su questa linea o quasi - rispondo, ovviamente, al collega Burzi - però una stragrande maggioranza ha votato in questa direzione.
Teniamo presente che la possibilità che abbiamo di assunzione per il 2012 è un quinto, quindi si sta parlando del 20% per sostituire chi andrà via e chi andrà in pensione, quindi mi sembra che a questo punto la risposta sia estremamente chiara: vista la difficoltà economica in cui versiamo e visti anche i tempi ristretti in cui siamo, riteniamo che questo emendamento vada in qualche modo bocciato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Giuro che è un'eccezione! È l'unica volta in cui sono d'accordo con il Consigliere Placido; non succederà più, come non è mai successo neanche prima.
Non ero già d'accordo, come i colleghi Ronzani e Vignale ricordano, e la volta scorsa dissentivo dal Consigliere Angeleri.
Questa è una graduatoria che nasce da un concorso che, se non sbaglio è iniziato nel 2004. Dimenticando per un attimo le regole e spiegandole a mia madre, non ha nessun significato per la Regione di oggi, non rappresenta più nulla, nella sostanza. Il mantenerla in vita è solo appellarsi all'esistenza di leggi datate, iperdotate, che non ci azzeccano nulla, come direbbe un noto esponente, cui non mi riferisco in nulla e per nulla. Le leggi si cambiano. Noi siamo un'assemblea legislativa, non siamo un ente di gestione. Se quel concorso non rappresenta più nulla, per quanto attiene alla Regione, credo che si tratti di adeguare le leggi - ci pagano e anche bene, per farlo - per quanto attiene al Parlamento, perché ci sono anche regole nazionali. Guardate che si possono anche modificare le leggi a Roma.
Posso fare un passaggio indietro, perché viene utilizzata anche la logica dei precari come motivo per non cambiare: è uguale. Molti esponenti della struttura dicono che i precari sono indispensabili, ma secondo me questo è un buon motivo per licenziare tutti i Direttori che ci sostengono, che non fanno lavorare le persone che oggi dipendono da loro.
Qualcuno pensa davvero che il serbatoio pubblico - l'unica Regione in Europa - debba rimanere intonso, intoccato! Buon Dio! Non c'è nessun altro Paese in Europa che non lo sta intaccando, ma noi in Italia riteniamo che il mondo pubblico debba andare avanti nel 2012, 2013, 2014 così come è andato avanti prima? Credo che si tratti di adeguare le regole. Le regole che non vanno, se non rispondono ai desideri di una collettività, si cambiano.
Serve fare un concorso in questa Regione. Evidentemente, se mancano le risorse, prima ci si approvvigiona, si fa una trattativa a Roma con la durezza necessaria, per mettere in pratica la "rottamazione" anche delle qualifiche perché - novità - questa Regione è piena di qualifiche che non fanno quello che dovrebbero, o sto raccontando delle bugie? Poi, si fanno i concorsi e si rinnova il sangue. Perché il sangue che rimane fermo non ha mai prodotto granché!



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Placido, che interviene in qualità di Consigliere.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente.
Ringrazio tutti i colleghi che sono intervenuti.
Solo una precisazione e poi una richiesta.
La precisazione è che, caro Wilmer, il Governo, infatti, l'ha prorogata di un anno, non sine die, non illimitatamente.
Sottolineo questo aspetto e faccio appello alla libertà di voto dei colleghi, perché su un tema come questo non penso che ci possano e ci debbano essere voti per schieramento e per appartenenza.
Termino, chiedendo di non chiudere la possibilità e la speranza a chi voglia cimentarsi e pensare di poter aspirare a diventare dirigente di questa Regione, perché altrimenti noi daremmo un pessimo servizio a chi sta guardando questa nostra seduta.
Naturalmente, voterò a favore dell'emendamento, che ho presentato.



PRESIDENTE

Qual è il parere della Giunta? La parola all'Assessore Quaglia.



QUAGLIA Giovanna, Assessore alle risorse umane e patrimonio

Su quest'emendamento la Giunta regionale dà un parere tecnico favorevole, come già era stato espresso rispetto alle perplessità sulla presentazione dell'emendamento. Mi spiace correggere il Consigliere Placido, ma era stato inserito nella finanziaria del 2010. Poi, le considerazioni politiche che hanno portato al voto e che magari porteranno al voto anche oggi, sono nella responsabilità dei Consiglieri.
Credo che il nodo centrale sia che l'emendamento che è stato votato e che è nella legge regionale non pone nessun limite temporale, per cui chiaramente, forse, il 31/12/2012 non è neanche il termine corretto, viste le perplessità e le osservazioni che sono state fatte da altri Consiglieri circa la normativa nazionale e circa l'applicazione, però così rimane nella legge un concorso che non ha termine.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1 sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere tecnicamente favorevole.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1).
Il Consiglio non approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.07)



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