Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.220 del 02/05/12 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(Alle ore 10.00 il Presidente Cattaneo comunica che la seduta avrà inizio al termine della Conferenza dei Capigruppo)



LEARDI LORENZO



(La seduta ha inizio alle ore 10.53)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Do atto che l'o.d.g. è stato approvato nella seduta del 30 aprile 2012.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Boniperti, Bresso, Casoni, Comba Costa Rosa Anna, Cota e Motta Massimiliano.


Argomento:

b) Ricevimento delegazione dipendenti SCR Piemonte


PRESIDENTE

Vi informo che oggi, alle ore 13, presso la Sala Viglione, verrà ricevuta una delegazione di dipendenti di SCR Piemonte.
Comunico, altresì, che è in corso una Conferenza dei Capigruppo, per cui cominceremo i nostri lavori con la trattazione delle interrogazioni.


Argomento: Volontariato

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1024 presentata dal Consigliere Lepri, inerente a "Centri Servizi del Volontariato o della politica?"


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g., inerente a "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", iniziamo con l'esame dell'interrogazione indifferibile e urgente n. 1024.
La parola al Consigliere Lepri, per l'illustrazione.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
L'interrogazione è chiara: mi aspettavo il Presidente della Giunta, ma penso che l'Assessore Maccanti possa ben riferire in merito.
L'interrogazione si riferisce ad una persona (il cui giudizio ovviamente, non è questione di merito quest'oggi) che progressivamente ha ricoperto, e sta ricoprendo, ruoli istituzionali importanti (questo naturalmente, è legittimo), ma, contemporaneamente, riveste ruoli altrettanto importanti, in particolare come Presidente di un Centro di servizi del volontariato finanziato da fondazioni bancarie; Centro di servizi riconosciuto, peraltro, da una legge dello Stato (viene ribadito nel testo dell'interrogazione), che ne riconosce l'autonomia e, quindi, per certi versi, la differenza tra il piano politico e sociale in questo caso del volontariato e che, pertanto, suggerisce, in modo chiaro ed esplicito l'inopportunità, per non dire l'impossibilità, che la stessa persona ricopra, al contempo, ruoli apicali in attività istituzionali politiche e partitiche, e ruoli altrettanto apicali in funzioni di coordinamento e di rappresentanza del volontariato.
Se a questo si aggiunge il fatto che la persona (che non cito, ma il concetto potrebbe valere per chiunque, perché ovviamente la questione non è personale ma generale) svolge anche un ruolo di staff in capo al Presidente della Giunta regionale, in modo particolare per presidiare, servire e seguire quegli argomenti, è evidente che, a nostro avviso, si pone una questione di opportunità.
Da qui, la richiesta di capire qual è l'opinione in proposito del Presidente.



PRESIDENTE

Consigliere Lepri, la informo che il Presidente della Giunta in questo momento sta partecipando alla Conferenza dei Capigruppo, per cui all'interrogazione risponderà l'Assessore Maccanti.



MACCANTI Elena, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Come implicitamente già richiamato dall'interrogante, i Centri di servizi del volontariato sono realtà autonome dalla Regione Piemonte e non hanno legami con essa in via diretta.
Devono rispondere, com'è noto, alla loro base associativa e al Comitato di Gestione del Fondo Speciale per il Volontariato che ne controlla la legittimità degli atti.
Come scritto dall'interrogante, non vi sono incompatibilità statutarie con gli incarichi ricoperti dal soggetto richiamato nell'interrogazione che collabora con la Giunta regionale sui temi inerenti al Terzo Settore volontariato proprio per le competenze professionali acquisite.
Detto questo, non sussistono, quindi, gli elementi per cui richiedere alcun gesto di coerenza e di correttezza.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Interrogazione n. 981 presentata dai Consiglieri Tentoni, Botta Marco e Valle, inerente a "Le moto storiche vengano esentate dal bollo anche se non iscritte a FMI e/o ASI"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'interrogazione n. 981, presentata dai Consiglieri Tentoni, Botta Marco e Valle.
Risponde l'Assessore Quaglia.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente.
In merito all'interrogazione che è stata presentata, vi informo che depositerò agli atti una relazione scritta dettagliata punto per punto che inquadra tutto il problema inerente le moto storiche, affinché vengano esentate dal bollo anche se non iscritte ad associazioni storiche.
Nel merito, anticipo già al Consigliere interrogante che il problema posto nell'interrogazione in realtà non si pone per quanto riguarda la Regione Piemonte, perché con l'ordinamento vigente non solo non si limita il riconoscimento dell'agevolazione fiscale all'iscrizione a specifiche e determinate associazioni, ma pur subordinandola al possesso di una certificazione che dichiari il possesso dei requisiti prefissati, estende il potere di produrre tali certificazioni ad una pluralità di soggetti che è assolutamente indeterminata e teoricamente illimitata, ed impedisce espressamente a tali soggetti di subordinare il compimento dell'operazione di certificazione all'iscrizione da parte del richiedente o all'assoggettamento di quest'ultimo a qualsiasi onere economico diverso dal corrispettivo cui si ritiene abbiano diritto unicamente in ragione dell'attività svolta.
Gli uffici faranno pervenire al Consigliere la relazione completa inerente l'inquadramento generale che ho testé anticipato.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Comunico che nel frattempo ci ha raggiunto l'Assessore Ravello.
Consigliere Tentoni, non può replicare alla risposta dell'Assessore Quaglia, ma può senz'altro farsi recapitare la risposta testé fornita.


Argomento: Professioni e imprese turistiche (agenzie, guide turistiche alpine speleologiche, accompagnatori, maestri di sci, ecc.

Interrogazione indifferibile e urgente n. 937 presentata dai Consiglieri Boeti e Muliere, inerente a "A rischio le attività di Soccorso Alpino Speleologico nel 2012"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione indifferibile ed urgente n. 937, presentata dai Consiglieri Boeti e Muliere.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Chiederei cortesemente a tutti i colleghi un minimo di silenzio.
La parola al Consigliere Boeti, per l'illustrazione.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Questa interrogazione ha lo scopo di capire se le attività del Soccorso Alpino Speleologico per il prossimo anno possono continuare ad essere erogate nella nostra Regione.
Presidente, è davvero impossibile intervenire con questo brusìo.



PRESIDENTE

Ha ragione, collega Boeti.
Chiedo a tutti i colleghi un minimo di silenzio!



BOETI Antonino

Come dicevo, tutti sanno qual è la funzione che il Corpo di Soccorso Alpino Speleologico svolge nella nostra Regione.
Con la legge del 21 marzo 2001, n. 74, lo Stato ne ha riconosciuto il fondamentale valore di solidarietà sociale e il servizio di pubblica utilità.
Le risorse regionali a sostegno del Soccorso Alpino Speleologico basate sulla legge regionale del 30 maggio 1980, n. 67, sono state ridotte dal 2011 al 2010 di oltre 170.000 euro, e nel bilancio di previsione del 2012 l'UPB 14191 (Economia montana) di cui fa parte il capitolo che finanzia la legge regionale n. 67 risulta azzerata. In pratica, per il 2012 non abbiamo previsto nemmeno una lira per quest'importante capitolo.
Considerato che le risorse statali nel 2012 per il Soccorso Alpino saranno pari solo a 380.000 euro su tutto il territorio nazionale, con una diminuzione del 70% rispetto al 2011, questo significa, inevitabilmente che non sarà previsto nemmeno il mantenimento della copertura assicurativa dei volontari del Corpo, oltre che all'organizzazione degli indispensabili corsi di formazione.
Noi vorremmo sapere - l'Assessore, naturalmente, fornirà una risposta che cosa intende fare la Regione Piemonte per consentire risorse sufficienti a garantire un adeguato sostegno alle attività del Corpo di Soccorso Alpino Speleologico piemontese.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ravello per la risposta.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, Presidente.
Innanzitutto, condivido la posizione espressa dal Consigliere Boeti rispetto al ruolo e all'importanza del Soccorso Alpino Speleologico nell'ambito delle attività che questi prestano nella nostra regione. Tale ruolo è riconosciuto non solo da un quadro normativo statale e regionale ma è testato quotidianamente e apprezzato dalla Giunta, anche in concreto nel senso che non è esatto quanto contenuto nella sua interrogazione rispetto alla mancata copertura per il 2012.
Le preciso che le difficoltà che la Regione ha incontrato nel finanziamento delle attività, quindi della convenzione alla base di queste tra Regione e Soccorso Alpino, purtroppo, si sposano con le difficoltà che sono già intervenute a livello statale (lo Stato ha ridotto sensibilmente i trasferimenti all'Associazione).
Le difficoltà della Regione si sono riscontrate in termini numerici in questa....



(Commenti in aula)



RAVELLO Roberto Sergio

Effettivamente, faccio fatica anch'io a sentirmi.
Comunque, Consigliere Boeti, le farò avere anche lo scritto.
Innanzitutto, è opportuno che le ricordi che la convenzione con il Soccorso Alpino prevedeva uno stanziamento annuale storico di 1 miliardo e 500 milioni di lire, tramutatesi in 774.665 euro. Questa entità è stata mantenuta fino al 2010.
Nel 2011, al capitolo 185541 è stata assegnata la somma di 600.000 euro, quindi abbiamo dovuto, condividendolo con loro, operare già una riduzione nello scorso anno. Purtroppo, in sede di assestamento, questa somma si è ridotta sul 2011 a 232.000 euro. Però, in ragione dell'importanza delle attività che il Soccorso Alpino Speleologico presta e di fronte alla constatazione che la riduzione dei contributi a livello nazionale avrebbe potuto comportare ripercussioni gravi sull'operatività del soccorso alpino, per il 2012 è stata riconfermata la somma di 600.000 euro.
Pertanto, posso dirle che il capitolo non è azzerato; che fino ad oggi essendo in esercizio provvisorio, sono stati già destinati al Soccorso Alpino Speleologico 100.000 euro; che lo stanziamento è confermato nella stessa entità dello scorso anno. Le comunicherò il capitolo perch purtroppo, non ce l'ho scritto, ma a breve mi sarà possibile darle questa informazione.
Ovviamente, sarà nostra cura fare in modo che non si ripresenti la situazione verificatasi lo scorso anno in fase di assestamento, quindi con una riduzione successiva all'iscrizione a bilancio. Anzi, ritengo che con il Soccorso Alpino, superato quest'anno, si possa concordare una sorta di piano di rientro che, nelle prossime annualità, recuperi le somme non trasferite nello scorso anno per attività che, comunque, sono state prestate per un servizio che è stato garantito in assoluta continuità.
Il ragionamento che stiamo approntando con i dirigenti del Soccorso Alpino Speleologico...



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

Scusi, Assessore.
Colleghi, è vero che da chierichetto mi viene facile, però non si sente niente. Quindi, per cortesia, chiedo se il manipolo a destra si pu sciogliere e se gli altri colleghi riescono, come direbbe il caro Consigliere Negro, a parlare in silenzio oppure cercare di evitarlo.
Grazie.
Prego, Assessore.



RAVELLO Roberto Sergio

Presidente, ho concluso.
Comunque, è un'operazione che stiamo cercando di condividere con i dirigenti del Soccorso Alpino, con i quali i nostri Uffici e l'Assessorato sono in contatto quasi quotidiano. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.


Argomento: Difesa idrogeologica

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 947 presentata dal Consigliere Taricco, inerente a "Progetto di nuova centrale idroelettrica sul canale Roero nel territorio del Comune di Vignolo (CN)"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 947 presentata dal Consigliere Taricco, che ha la parola per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Semplicemente, con quest'interrogazione, partendo da una situazione reale e puntuale, abbiamo voluto porre una considerazione di carattere generale.



(Scampanellìo del Presidente)



TARICCO Giacomino

Mi permetto di aggiungere al contenuto puntuale dell'interrogazione che non merita commenti, è molto chiaro e molto semplice in quanto tale una riflessione. Avendo dovuto seguire molte vicissitudini di parecchi impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili nei più svariati campi, mi pare vi siano troppe poche, tra virgolette, "normative puntuali" sul merito. Cioè, parlando con i tecnici delle Province che seguono le istruttorie, posso affermare che puntualmente dicono che loro valuteranno sulla base di un ragionamento generale relativamente al progetto.
Ora, vi sono alcuni criteri da determinare, nella fattispecie sulle derivazioni, ad esempio, per l'energia idroelettrica. Normalmente, su ogni asta su cui si punta ad intervenire, le Province sono chiamate a scegliere tra due, tre, quattro progetti, perché ci sono più progetti di più aziende che chiedono derivazioni negli stessi tratti per fare impianti, soprattutto per quanto riguarda l'idroelettrico.
Credo che potrebbe avere un senso individuare alcuni criteri, ad esempio, cito i canali storici, legati alle modifiche di minore impatto della situazione. Infatti, qui ci sono progetti che, semplicemente modificano pochissimo il canale e ci sono progetti che, sostanzialmente riscrivono un chilometro di canale, che è un canale che risale all'800.
Ritengo importante introdurre alcuni criteri dove si dice che, tra gli elementi di valutazione, teniamo conto anche della storicità o di altri ragionamenti del genere, perché, innanzitutto, eviterebbe di indire due tre, quattro, cinque Conferenze dei servizi per maturare i convincimenti avendo qualche elemento oggettivo in più di valutazione. In secondo luogo probabilmente, ci permetterebbe di meglio tutelare un patrimonio che altrimenti, rischia di essere fortemente compromesso da tanti progetti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
La parola all'Assessore Ravello.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, Presidente.
Le leggerò la nota prodotta dagli Uffici, anche perché nella sua interrogazione lei ci chiedeva elementi precisi. Poi, nella chiusa lancia un appello, che avevamo già colto leggendo tra le righe dell'interrogazione e che sta già portando gli Uffici a valutare procedure tecniche per semplificare un quadro che - evidentemente lei lo ha vissuto prima di me è particolarmente complicato e rischia di assumere caratteristiche che lo spingono a diventare più confuso.
Credo che, nell'ambito di queste valutazioni, possano ragionevolmente essere prese in esame anche le caratteristiche relative alla storicità di un'opera e come tali, sulla base del loro peso e radicamento, influenzare il percorso di approfondimento normativo.
Comunque, le leggo quanto gli Uffici hanno raccolto in riferimento alla sua interrogazione.
Ovviamente, lei chiede se ne siamo a conoscenza: ne siamo a conoscenza poiché abbiamo sentito la Provincia di Cuneo, a cui compete la gestione in materia di derivazioni idriche. Si segnala che la Provincia di Cuneo, con determinazione dirigenziale del 7 ottobre 2010, ha rilasciato alla Società SCS la concessione di derivazione di 5 mc/sec massimi e 3,823 mc/sec medi dal canale Roero in comune di Vignolo per produrre una potenza nominale di 261,24 kW su un salto di 6,97 m.
L'istanza è stata esaminata in fase di verifica di VIA ai sensi dell'articolo 10 della legge regionale 40/1998 dal competente Settore della Provincia di Cuneo ed è stata esclusa dalla fase di valutazione con Determina Dirigenziale n. 47 del 9/5/2007.
Attualmente è in corso il procedimento per il rilascio dell'autorizzazione unica prevista dal decreto legislativo 387/2003 in forza di un'istanza presentata dalla Società SCS Srl.
In data 11 gennaio 2012, si è svolta la prima Conferenza dei Servizi durante la quale il Comune di Vignolo ha espresso un parere sostanzialmente negativo sull'intervento in progetto, in quanto andrebbe ad incidere su un manufatto che riveste importanza storia. ARPA Piemonte ha richiesto una serie di integrazioni al progetto presentato, mentre la Soprintendenza per i beni archeologici del Piemonte ha inviato una nota alla Conferenza con la quale chiede di attivare un programma di accertamenti archeologici, ex articolo 95 del decreto legislativo 163/2006.
Infine, la Comunità montana Valle Stura non ha espresso un parere in quanto ritiene che la documentazione presentata dal richiedente non sia sufficiente per poter esprimere un adeguato giudizio sull'idoneità dell'intervento proposto e si è riservata di esprimere il proprio parere soltanto dopo l'acquisizione degli approfondimenti tecnici circa gli interventi di mitigazione proposti.
A conclusione della citata Conferenza la ditta proponente si è riservata trenta giorni di tempo per presentare le integrazioni richieste da esaminarsi in una successiva Conferenza dei Servizi in occasione della quale dovranno esprimersi, fra gli altri, la Soprintendenza per i beni archeologici del Piemonte e la direzione per i beni culturali e paesaggistici del Piemonte.
Si rileva, inoltre, che il Piano Paesaggistico Regionale adottato individua nell'Ambito di Paesaggio 58, nel quale è inserito il Comune di Vignolo, quale fattore caratterizzante il "Sistema dei canali storici di origine medievale e moderna, ad uso rurale e protoindustriale". Questo ovviamente, in riferimento a quanto lei stesso auspicava: essendo una materia interdisciplinare in alcuni settori, è un principio che è stato recepito e adottato.
L'area di pertinenza del canale Roero è posta in adiacenza della fascia spondale del fiume Stura di Demonte ambito ricompresso in parte nell'area protetta "Riserva Naturale Gesso e Stura".
Riguardo la strumentazione urbanistica del Comune di Vignolo, si segnala che recentemente in sede di Conferenza di Pianificazione (in particolare, nelle sedute del 27 /10/2011 e del 30/11/2011) è stato esaminato il Documento Programmatico della Variante Strutturale al PRGC (ai sensi della legge 1/2007) di Vignolo, la cui principale finalità è quella di mantenere l'integrità paesaggistica ambientale della zona attraversata dal canale Roero.
In considerazione di tali finalità, la Regione si è espressa a favore della redigente Variante di Vignolo con nota del 29/11/2011 del Settore Copianificazione Urbanistica Provincia di Cuneo e con il contributo dell'Organo Tecnico Regionale per la Valutazione Ambientale Strategica espresso con nota del 29/11/2011.
Stante l'attuale situazione, si ritiene che tutta la zona ed il canale citato siano ora sufficientemente tutelati, in modo da scongiurare alterazioni all'assetto del territorio dello storico canale che avrebbe potuto essere causate dal progetto della centrale idroelettrica.
Come le ho già anticipato, l'interrogazione comunque dà modo alla Giunta di condividere una riflessione maturata da tempo, legata alla complessità derivante dall'intreccio di più normative e regolamenti sulla stessa materia. Al fine di contribuire al processo di semplificazione, gli Uffici regionali stanno approfondendo i percorsi tesi a realizzare il massimo coordinamento possibile tra i procedimenti connessi a quello di derivazione idrica, processi al termine dei quali sarete messi, ovviamente a conoscenza.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 169, inerente a "Legge Finanziaria per l'anno 2012"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 169, inerente a "Legge Finanziaria per l'anno 2012", di cui al punto 4) all'o.d.g., prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Colgo l'occasione per ricordarvi che nella seduta pomeridiana del 30 aprile 2012 sono stati votati ed approvati gli articoli 12 quinquies, 12 octies, 13, 13 bis, 13 quater, 14, 15, 15 bis e 15 novies.
Emendamento rubricato n. 146) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Sacchetto: emendamento integrativo al disegno di legge 169 "Legge finanziaria per l'anno 2012 Dopo l'articolo 12 è inserito il seguente articolo: Art. 12 quater. (Modifiche alla legge regionale 15 ottobre 2005, n. 14 ) 1 Il comma 1 dell'articolo 14 della legge regionale 15 ottobre 2005, n. 14 (Assestamento al Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2005 e disposizioni finanziarie per l'anno 2006) è sostituito dal seguente: "1. Quota parte degli stanziamenti destinati o destinabili quali aiuti di stato aggiuntivi sulla misura U) o su altre misure del Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 della Regione Piemonte possono essere utilizzati quali contributi a favore di imprenditori singoli o associati per interventi negli impianti di vegetali colpiti da organismi nocivi diffusibili in attuazione del D. Lgs 19 agosto 2005 n. 214 (Attuazione della Direttiva 2002/89/ce concernente le misure di protezione contro l'introduzione e la diffusione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali)".
2. Dopo il comma 1 dell'articolo 14 della legge regionale 15 ottobre 2005 n. 14 (Assestamento al Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2005 e disposizioni finanziane per l'anno 2006) è aggiunto il seguente: "1 bis. Le economie di fondi statali ed europei, vincolate al contrasto dell'espandersi di patologie agli impianti di vegetali, e non utilizzate sono ridestinate al finanziamento di contributi a favore di imprenditori singoli o associati per interventi negli impianti di vegetali colpiti da organismi nocivi diffusibili in attuazione del D. Lgs 19 agosto 2005 n. 214 (Attuazione della Direttiva 2002/89/concernente le misure di protezione contro l'introduzione e la diffusione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali)." La parola all'Assessore Sacchetto per l'illustrazione.



SACCHETTO Claudio, Assessore all'agricoltura e foreste

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento molto urgente.
Negli ultimi anni ci sono state evoluzioni rispetto alle fitopatie che colpiscono l'agricoltura, in particolare, il settore delle produzioni vegetali. Questo emendamento ci permette di attingere all'ex Misura U del Programma di Sviluppo Rurale 2000/2006; inoltre, ci permette di allargare i confini delle azioni che la Regione Piemonte può effettuare su queste problematiche, estendendoli, oltre che alla problematica - ormai decennale della flavescenza dorata, anche relativamente a nuove fitopatie che sono venute a manifestarsi nella nostra Regione negli ultimi anni, quali la batteriosi del kiwi e le problematiche che oggi riguardano la coltura del castagno.
Questo emendamento ci dà lo strumento legislativo per poter effettuare questi passaggi e per poter ristorare quelli che sono i danni che intervengono nei confronti delle aziende agricole e sulle tematiche.
Grazie.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 146).
Il Consiglio approva.
(Il voto è esteso al nuovo articolo) Emendamento rubricato n. 154) presentato dai Consiglieri Lepri, Gariglio Laus, Taricco, Motta A., Ronzani, Buquicchio, Goffi, Negro, Ponso Pentenero, Artesio, Cerutti, Placido: Dopo l'art. 15 del disegno di legge n. 169 "Legge finanziaria per l'anno 2012" è inserito il seguente Art. 15 bis (Modifica alla legge regionale 22 novembre 2004, n. 34) Dopo il comma 1 dell'articolo 5 della legge regionale 22 novembre 2004, n.
34, sono inseriti i seguenti commi: 1. bis) I benefici di cui all'art. 4 concessi a fronte di programmi tesi ad incentivare, attraverso contratti di insediamento, l'avvio di nuove imprese in Piemonte, provenienti da fuori regione o dall'estero, sono deliberati dalla Giunta regionale previo parere obbligatorio della competente Commissione consiliare.»".
1. ter) I benefici di cui all'art. 4 concessi a fronte di programmi per realizzare poli di innovazione e piattaforme tecnologiche sono deliberati dalla Giunta regionale previo parere obbligatorio della competente Commissione consiliare.»".
La parola al Consigliere Lepri per l'illustrazione.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
Questo emendamento chiede di prevedere un passaggio obbligatorio presso la Commissione consiliare competente nel caso di benefici concessi a seguito di contratti di insediamento o per la realizzazione di poli di innovazione e piattaforme tecnologiche.
Chiediamo questo in quanto le entità dei contributi che vengono concessi e la loro importanza è così rilevante e anche, vorrei dire l'elemento inevitabile di discrezionalità da giustificare, anzi richiedere da parte nostra un passaggio con parere obbligatorio presso la Commissione consiliare competente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Lepri.
La parola al Consigliere Artesio.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
L'emendamento predisposto dal collega Lepri incontra una serie di sollecitazioni che il Gruppo Per la Federazione - Sinistra Europea ha presentato sotto forma d'interrogazioni ed ordini del giorno.
Si tratta, cioè, della necessità di porre il Consiglio regionale - che è il decisore finale, in ordine al riparto delle risorse - nelle condizioni di compiere scelte consapevoli, sulla valutazione dei risultati ottenuti.
In modo particolare, salvo il poter seguire le cronache sui giornali e gli esiti di volta in volta annunciati da Finpiemonte o da Ceipiemonte, non ci è consentito avere un quadro d'insieme dell'esito del programma triennale deliberato dalla Giunta regionale, come politica di sostegno allo sviluppo e all'occupazione in Piemonte. Non ci è dato di venire a capo, in una logica di sistema, delle diverse misure che vengono adottate nei comparti specifici.
Faccio un riferimento di grande qualità: l'automotive. In questo Consiglio regionale abbiamo discusso, nel tempo e distintamente, della questione della crisi FIAT, ma, a tutt'oggi, non ci sono date certezze in questa direzione.
In secondo luogo, vi è la situazione della partecipazione della Regione Piemonte insieme agli altri Enti pubblici, a TNE, nonché alle funzioni che TNE esercita quale incubatore d'impresa.
Terzo: abbiamo letto sugli organi d'informazione del bando contributi che l'Amministrazione regionale avrebbe avanzato - e già raccolto adesioni in ordine all'introduzione, attraverso ricerca, di modalità innovative di organizzare la mobilità sostenibile, anche attraverso gli investimenti nello studio (ci si domanda se anche nella produzione) di modelli a basso consumo energetico dei veicoli.
Un elemento d'interesse è come questi tre filoni si ricompongano, cioè se esiste, ad esempio, un futuro innovativo nell'automotive rispetto alla mobilità sostenibile e se l'Amministrazione regionale questo stia facendo.
Ovviamente, il poter intervenire in Commissione ci consente di ricostruire un quadro d'insieme.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Ho sottoscritto l'emendamento, poiché sono convinto che dobbiamo stare molto attenti, come Amministrazione regionale, come istituzione Regione, ai soldi che spendiamo per incentivare le politiche industriali.
Non sono persona che può essere accusata di vedere il profitto come lo sterco del diavolo: penso al documentato e bell'intervento che ha svolto il collega Comba nella scorsa seduta di Consiglio. Ritengo che l'imprenditorialità e l'impresa siano fondamentali per realizzare ricchezza e dare sviluppo ad una comunità: senza produzione di ricchezza non esiste il problema di ridistribuire un qualcosa che, se non viene prodotto, non c'è.
Sono, però, molto allarmato da come noi annunciamo le politiche industriali: lanciamo delle politiche e dei Piani, facciamo delle conferenze stampa, lo facciamo con buoni intenti (lo riconosco all'Assessore Giordano), ma la ricaduta dei soldi che investiamo, qual è? Non abbiamo mai operato, Assessore Giordano, una seria misurazione di queste ricadute; abbiamo richiamato, più volte, alcuni esempi di misurazione delle politiche industriali effettuate dalle Camere di Commercio con il sistema delle balance scorecard, ma non li abbiamo mai introdotti, come Regione.
Pertanto, l'emendamento in questione si propone di coinvolgere il Consiglio, attraverso un parere consultivo, laddove la Regione voglia attribuire erogazioni e benefici, di cui all'articolo 4 della legge regionale n. 34/2004.
Si parla di parere: personalmente, vedrei anche bene una semplice comunicazione.
Certo è che se noi non...



PRESIDENTE

Chiedo scusa, Consigliere Gariglio.
Colleghi, faccio fatica ad ascoltare il Consigliere Gariglio e, poich devo seguire, vi chiedo di fare silenzio! Prego, Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Ormai stavo parlando per mera testimonianza.
Diciamo che si può tranquillamente rigettare l'emendamento ed andare alla votazione.
Si potrebbe anche immaginare di trasformare il parere in una comunicazione alla Commissione competente (questo è il mio riferimento essendo un semplice firmatario), al fine di rendere maggiormente conoscibile come vengono spese le risorse pubbliche.
Questo mi sembra interessante, poiché abbiamo già avuto degli esempi drammatici di come operazioni fatte magari con buoni intendimenti (cito il caso della De Tomaso) scadono, poi, in una situazione di uso del denaro pubblico che si potrebbe definire, ad essere buoni, malaccorto.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Gariglio.
Non essendoci altri interventi, dichiaro chiusa la discussione generale.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 154), sul quale l'Assessore Giordano, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 155) presentato dai Consiglieri Lepri, Gariglio Laus, Taricco, Motta A., Ronzani, Buquicchio, Goffi, Negro, Ponso Pentenero, Artesio, Cerutti, Placido: Dopo l'articolo 15 del disegno di legge n. 169 "Legge finanziaria per l'anno 2012" è inserito il seguente: Articolo 15 octies (Modifica alla legge regionale 30 gennaio 2006, n. 4) Dopo il comma 2 dell'articolo 4 della legge regionale 30 gennaio 2006, n.
4, è inserito il seguente comma: "2 bis. I benefici concedibili a imprese con procedura negoziata, in regime di esenzione adottato dalla Regione Piemonte per determinate categorie di aiuti di Stato relativi a programmi di ricerca, sviluppo e investimenti sono deliberati dalla Giunta regionale previo parere obbligatorio della competente Commissione consiliare".
La parola al Consigliere Lepri, per l'illustrazione.



LEPRI Stefano

Il senso dell'emendamento è lo stesso del precedente.
In questo caso, il riferimento non è la legge generale sulla produzione dell'attività industriale, sulle attività produttive - per intenderci - ma è la legge n. 4, sulla ricerca, approvata nel 2006.
Sappiamo che, a fronte di questa legge, nel corso di questi anni sono stati concessi contributi significativi in deroga alle normative relative al divieto degli aiuti di Stato, che hanno permesso ad imprese diverse (il collega Gariglio ricordava la vicenda De Tomaso, io cito Indesit o Reply) di ricevere significativi contributi per la ricerca, nell'ordine anche di dieci o più milioni di euro, senza che vi fosse il benché minimo passaggio non solo all'interno dell'Aula consiliare, ma anche della Commissione competente.
La vicenda De Tomaso, che è stata rappresentata in questa sede solo due o tre settimane fa, è emblematica: dopo la nostra discussione, c'è stata una inevitabile - purtroppo - evoluzione della situazione, ma nessuno si è domandato, nonostante il mio intervento in Aula e quello di molti colleghi se non vi fosse anche una non chiara procedura che ha portato a tali errori.
evidente che occorre, in casi come questi, una più forte condivisione politica della scelta, se di scelta si deve trattare, quindi il passaggio obbligatorio e il parere obbligatorio presso la Commissione consiliare competente in questo caso non solo pare una scelta di buonsenso e di maggiore condivisione, ma tutela anche maggiormente - e lo dico ad un spero attento Assessore regionale - la Giunta rispetto ai rischi di cantonate magari in buona fede - in cui eventualmente anche la Giunta potrebbe incorrere.



PRESIDENTE

Grazie, collega Lepri.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 155), sul quale l'Assessore Giordano, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 16 Emendamento rubricato n. 128) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: L'articolo 16 è abrogato.
Tale emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento aggiuntivo dell'articolo 16 bis rubricato n. 3) presentato dai Consiglieri Pedrale, Botta, Tentoni, Mastrullo, Spagnuolo, Comba, Cattaneo: emendamento all'art. 50 (disposizioni in materia di libera circolazione sui servizi di trasporto pubblico locale. modifica della l r. 1/2000) legge regionale 23 aprile 2007, n. 9.
1. Al comma 1 dell'articolo 50 (disposizioni in materia di libera circolazione sui servizi di trasporto pubblico locale, modifica della l. r.
1/2000) legge regionale 23 aprile 2007, n. 9, dopo la dizione: "competenza territoriale," è aggiunta la seguente frase: "nonché il personale in divisa appartenente all'esercito italiano, alla marina militare ed all'aeronautica militare, in attività di servizio, ".
Nuova articolazione del comma 1 dell'articolo 50 (disposizioni in materia di libera circolazione sui servizi di trasporto pubblico locale, modifica della I. r. 1/2000) legge regionale 23 aprile 2007, n. 9: 1. In deroga al comma 5 dell'articolo 12 della legge regionale 4 gennaio 2000, n. 1 (Norme in materia dì trasporto pubblico locale, in attuazione del decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422) e salvo quanto previsto dall'articolo 30 della legge regionale 14 maggio 2004, n. 9 (Legge finanziaria per l'anno 2004), gli agenti e funzionari delle Forze dell'Ordine, in attività di servizio, appartenenti ai Corpi di Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza Corpo Forestale e Polizia locale, quest'ultima limitatamente all'ambito di competenza territoriale, nonché il personale in divisa appartenente all'esercito italiano, alla marina militare ed all'aeronautica militare, in attività di servizio, hanno diritto alla libera circolazione sui servizi del trasporto pubblico locale di cui all'articolo 2 della l.r. 1/2000, al fine di garantire le condizioni di sicurezza agli utenti.
Tale emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
aperto il dibattito generale sugli emendamenti testé citati.
Ha chiesto la parola al Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Stavo guardando l'emendamento relativo all'inserimento nell'elenco dei soggetti non chiamati a pagare le tariffe sul trasporto pubblico locale da parte dei militari.
Chiedo solo questo: noi facciamo questa norma e chiederei agli estensori dell'emendamento se gentilmente mi danno, nella discussione generale, qualche delucidazione nel merito, visto che di fatto non è stato illustrato. La situazione paradossale che ho la sensazione che venga a profilarsi con questo emendamento è che, da una parte, tagliamo oltre il 15% dei trasferimenti delle risorse ai soggetti che saranno tenuti ad erogare la prestazione di trasporto pubblico locale, quindi a Province Comuni, conurbazione e quant'altro; dall'altra, per legge li obblighiamo ad esonerare ulteriori categorie dal pagamento del biglietto, tra l'altro - mi risulta - in un contesto nel quale gli uffici regionali stanno controllando nell'erogazione delle risorse che i soggetti tenuti a gestire il trasporto pubblico locale raggiungano almeno il 35% del ricavato dalla vendita dei biglietti.
Non vorrei che facessimo un'operazione che poi non sta più in piedi nel senso che da una parte diciamo che i soggetti erogatori devono incassare almeno il 35%, gli tagliamo le risorse per fare la prestazione e poi li obblighiamo ad esonerare ulteriori categorie dal pagamento del biglietto. Mi sembra singolare come approccio.
Capirei questo se la Regione dicesse: stanzio dieci milioni di euro in più con cui copro una serie di costi e chiedo come contropartita di esonerare una serie di categorie. Ma dire: ti obbligo a fare almeno il 35 di incassi dei biglietti, ti taglio le risorse e ti obbligo ad esonerare intere categorie dal pagamento del biglietto, mi sembra un mix molto interessante, ma assolutamente demagogico e fasullo.
Vorrei che questo fosse molto chiaro, perché fatto in questo modo è demagogia pura.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola al Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Ogni volta che andiamo avanti con gli emendamenti la strategia della comunicazione buona procede.
Eravamo rimasti l'altro ieri alle "casette in Canadà", ai cagnetti e ai gattini feriti da salvare, poi c'erano le piscine degli agriturismi che devono essere assicurate e meno burocratizzate.
Insomma: fumo negli occhi, come ho provato a dire citando la bella canzone dei Platters; "Only you" era più bella, ma anche "Smoke gets in your eyes" non era male.
Una buona batteria, per non parlare di tartufi, che adesso allieteranno anche le tavole dei piemontesi. Siamo fuori stagione, ma tant'è.
Mi aspetto qualche altra buona notizia da portare sui giornali e alle tavole delle famiglie piemontesi, tartassate da mille brutte notizie. Che cosa mancava, in effetti, nel carniere del buon comunicatore delle cose belle, delle cose buone e delle cose natalizie, anche se siamo fuori stagione? Mancava l'ordine pubblico, la sicurezza. Con questo abbiamo chiuso il cerchio della rassicurazione e del conforto ai piemontesi che si ritroveranno pieni di nuove tasse, di crescente disoccupazione, ma potranno leggere dai giornali che il centrodestra non si è mai dimenticato di loro.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Forse mi sono distratto, ma vorrei capire la ragione per cui stiamo discutendo nello stesso momento un emendamento che modifica la legge sul trasporto pubblico e un emendamento che modifica la legge sulla raccolta tartufi.



PRESIDENTE

Infatti, avevo annunciato e lei mi ha preceduto, altri due emendamenti perché mi erano stati accorpati. Avevo già visto anch'io che l'emendamento 2) lo tratteremo a parte.
Adesso discutiamo l'emendamento sul trasporto pubblico.



RESCHIGNA Aldo

Sul tema dell'emendamento sul trasporto pubblico, è evidente. Noi non abbiamo nessuna difficoltà, anzi, possiamo presentare immediatamente un subemendamento, nel quale prevediamo l'esonero dal pagamento del biglietto a favore delle persone che hanno meno di 18 anni di età, delle persone che hanno più di 65 anni di età, delle persone che abbiano un nucleo familiare composto da più di quattro persone. Anche questa è un'emergenza sociale.
Possiamo aggiungere l'esonero del pagamento del biglietto per un nucleo familiare dentro al quale ci sia una persona con un problema motorio.
Possiamo presentare "enne" richieste di esonero dal pagamento.
Sia ben chiaro, tutto questo ci farebbe molto piacere e, nello stesso tempo, corrisponderebbe anche ad un'esigenza che è quella di aiutare il massimo di utilizzo del trasporto pubblico locale. Il problema vero è quello che ha sollevato il Consigliere Taricco nel suo intervento. Come si fa a dire che noi togliamo del 23 o del 15% di quello che saranno i trasferimenti a favore del TPL su gomma e di una percentuale consistente di trasferimenti sul trasporto pubblico locale su rotaia e, nello stesso momento, ampliare la soglia delle persone esonerate dal pagamento del biglietto? Decidete se volete fare una politica che tenga conto degli scenari dentro i quali stiamo discutendo questa legge finanziaria e se volete fare una politica dentro alla quale c'è la rincorsa al populismo esasperato.
Se vogliamo fare una politica dentro al quale c'è la rincorsa al populismo sfrenato, facciamo in fretta ad imparare!



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bonino per il parere della Giunta.



BONINO Barbara, Assessore ai trasporti

Condivido lo spirito dell'emendamento presentato e vi confesso che insieme al collega Maccanti, stiamo lavorando in questa direzione da qualche tempo.
Allo stesso tempo condivido le perplessità del Consigliere Reschigna perché oggi i conti del trasporto pubblico locale ci dicono che abbiamo molti problemi da risolvere e non ci sono risorse per immaginare nuove esenzioni.
Chiederei, se possibile, agli estensori dell'emendamento di consentire alla Giunta di terminare un lavoro che stiamo facendo per condividere un protocollo sicurezza con i gestori del trasporto, sia ferroviario che su gomma, che ci consenta di inquadrare la possibilità, da parte delle Forze dell'Ordine, di utilizzare i mezzi pubblici nell'ambito di un'iniziativa finalizzata a migliorare le garanzie relative al viaggiare in sicurezza per gli utenti. Sarebbe necessario che l'emendamento, pur restando così com'è nella sua impostazione, chiarisse che quest'iniziativa deve essere portata avanti a costo zero per la regione. In alternativa, ad oggi, non sapremmo come garantire la copertura e non ci sembrerebbe neanche coerente rispetto ai tanti problemi che ci sono e che riguardano fasce deboli che devono utilizzare il servizio di trasporto pubblico.
Non ci sembrerebbe coerente nei confronti di questi soggetti prevedere un'esenzione a carico della regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato con attenzione l'intervento dell'Assessore. Deduco che l'Assessore ha chiesto ai presentatori di ritirare l'emendamento, se ho bene interpretato.



PRESIDENTE

L'Assessore ha chiesto ai presentatori di emendarlo, se non ho capito male, precisando il concetto che il tutto sia a costo zero per la Regione.



MULIERE Rocco

Mi sembra un po' difficile che si possa discutere un emendamento di questo tipo, dicendo a costo zero per la Regione. Mi sembra difficile.
L'Assessore ha detto che questo emendamento potrebbe essere accettato se è a costo zero per la Regione, ma a me pare difficile che oggi si possa approvare un emendamento che dica una cosa del genere.
Vorrei che fosse a costo zero, ma ho l'impressione che non sarà così con i gestori ci sarà una discussione su una cosa di questo tipo. Penso che sia più utile ritirare l'emendamento, ridiscuterlo in un quadro più generale, e si tratterà di capire se è possibile attuare esenzioni di questo tipo a costo zero per la Regione. A me sembra difficile che oggi si possa scrivere a costo zero per la Regione e approvare un emendamento di questo tipo, altrimenti continuiamo a fare della demagogia e non credo che sia il caso.
Poiché capisco le difficoltà dell'Assessore in una situazione come questa, sarebbe opportuno ritirare l'emendamento e ridiscutere in Commissione una possibilità di questo tipo, molto difficile da attuare in una situazione difficile di bilancio come questa.
Sarebbe opportuno ritirarlo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Non provate un po' di vergogna? Stiamo discutendo una legge finanziaria che toglie al Piemonte un miliardo di euro (980 milioni). Stiamo discutendo cose incredibili in questa legge finanziaria, che pagheranno i piemontesi! Con quale coerenza voi da una parte imponente quei tagli e, dall'altra immaginate di esonerare alcuni? Con quale coraggio? La parola vergogna ve la ripeto! Stiamo dicendo alle aziende pubbliche di trasporto che dovranno far funzionare i pullman con il 30% delle risorse in meno. Sapete cosa fanno le aziende pubbliche? Licenziano, tagliano le linee, aumentano le tariffe.
Paga Pantalone. Quello che difende il presidente Cota alla televisione. Lo stesso Presidente Cota che oggi viene a dirci che saremmo disposti ad esonerare alcune categorie, e non le meno abbienti, tra l'altro.
Se aveste detto che bisogna non far pagare un disoccupato, o un anziano ultrasettantenne che non ha la macchina e deve pagare l'IMU e tutte le cose che deve pagare, lo capirei, ma stiamo esonerando persone che non hanno problema di reddito. Cristo!



PRESIDENTE

Scusi, ma le bestemmie bisognerebbe evitarle in aula.



RONZANI Wilmer

Chiedo scusa! Chiedo scusa, ma voi dovreste scusarvi per un emendamento del genere.
Io chiedo scusa, ma voi dovreste scusarvi per aver presentato un emendamento del genere: esonerare chi ha un reddito ad andare su un pullman pubblico, mentre con questa Finanziaria tagliamo il 30% delle risorse alle aziende pubbliche di trasporto che stanno licenziando! Ma dai, là, e l'"altra" dice a costo zero! Ma quale esonero a costo zero, Assessore!



BONINO Barbara, Assessore ai trasporti (fuori microfono)

Chi è "l'altra"? Scusi, Presidente?



PRESIDENTE

Mi scusi, Assessore...



RONZANI Wilmer

lei!



PRESIDENTE

Collega Ronzani, per favore.



RONZANI Wilmer

Ma dai!



PRESIDENTE

Evitiamo di accendere gli animi, credo anche inutilmente.
Nel frattempo, ho l'articolo che regola le disposizioni in materia di libera circolazione sui servizi di trasporto pubblico locale e la modifica della legge regionale n. 1 del 2000. Al comma 3) è prevista una spesa di 500 mila euro vigente.
Pertanto, se la modifica verrà confermata dal Consigliere Pedrale, è da intendersi che la disposizione si attua senza ulteriore onere, ma i 500 mila euro ci sono.
Questo, sotto l'aspetto tecnico.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Presidente, nella scorsa legislatura siamo stati gli autori della novella legislativa, non introdotta per errore, principalmente mio, nella legge n. 1 del 2000, ma è diventato l'articolo 50, oggetto di questo nuovo emendamento.
La nostra ratio era quella di garantire la sicurezza sul trasporto pubblico assicurando, alle persone che fossero in divisa, di viaggiare gratuitamente sui mezzi. È stato il frutto di una lunga discussione con le Prefetture e i Comitati per la sicurezza dell'ordine pubblico. Anche le modalità con cui le diverse Armi distribuiscono i tesserini di libera circolazione è stato oggetto di un incontro specifico tra i Comandanti regionali e il Prefetto di Torino. Conosciamo bene la materia, quindi in linea di principio si potrebbe dire di applicarla anche all'Esercito. Per carità, va bene, però c'è un'altra questione da valutare, cari colleghi: quella normativa, quando l'abbiamo introdotta, aveva il comma 3) - da lei citato - che dava una copertura finanziaria, perché prima di introdurla l'Assessore ai trasporti dell'epoca aveva giustamente detto: "Se diamo l'esenzione, le aziende mi chiederanno di pagare tutto il costo dei biglietti di questo personale che sale sul mezzo di trasporto privato, che fa un servizio in base ad un contratto, e non paga". Se dico che i finanzieri - faccio un'ipotesi - viaggiano senza pagare, vuol dire che la Regione mette a disposizione i denari per le Province, che poi le girano alle aziende. Ecco perché si parlava del protocollo.
Per questo motivo, Assessore, in linea di principio posso anche capire che tutto questo va in continuità con quanto fatto, ma lei ha un bilancio che taglia del 23% i fondi del trasporto pubblico locale: passa da una copertura necessaria di 691 milioni a 568 milioni, sull'UPB 12041.
Per me va bene, ma in questa logica vi inviterei a prendere in considerazione anche l'opportunità di dare, a tutti i soci dell'ANA (col cappello, visto che hanno fatto la radunata e sono sicuramente un riferimento per l'ordine pubblico) la possibilità di viaggiare gratis, e magari la stessa opportunità a tutti i corpi di Protezione civile.
Assessore, se la cosa va fatta, lei deve prendere in serio esame la valutazione delle coperture finanziarie, altrimenti abbiamo fatto un favore a qualcuno, tranne poi non essere nelle condizioni di dare questo diritto perché non abbiamo soldi da garantire alle aziende.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Elementare "R. Pezzani" di Castiglione Torinese (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola Elementare "R. Pezzani" di Castiglione Torinese in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 169, inerente a "Legge Finanziaria per l'anno 2012" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 169, inerente a "Legge finanziaria per l'anno 2012".
Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale.
Ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Sono davvero deluso e sorpreso dalle reazioni veementi che arrivano da alcuni settori dell'opposizione su questo emendamento, che semplicemente estende la possibilità di fruire dei mezzi pubblici agli appartenenti le forze armate, oltre a quanto già previsto nelle precedenti legislature, su indicazione delle Giunte di centrodestra, per quanto riguarda le Forze dell'Ordine.
L'intenzione è di estendere questa opportunità anche agli appartenenti alle Forze Armate.
La motivazione è duplice.
Primo. La presenza sui mezzi pubblici, soprattutto in alcune zone metropolitane del Piemonte, di persone in divisa che rappresentano fisicamente e visivamente lo Stato, è un deterrente ai malintenzionati.
Secondo. Sappiamo che gli appartenenti alle Forze dell'Ordine, come alle Forze Armate, sono persone - mi permetto di dire - di una particolare abnegazione e disponibilità ad intervenire in caso di difficoltà, di emergenza, di incidente e di soccorso, anche solo per aiutare un anziano caduto dallo scalino di un treno in una stazione ferroviaria. Hanno questo dovere che la divisa stessa gli impone.
Riteniamo, infatti, che questo possa servire per garantire una maggiore sicurezza agli utenti che fruiscono di questi mezzi pubblici, e per aiutare eventuali situazioni di emergenza e di soccorso. E poi, diciamolo chiaramente, almeno da parte del Popolo della Libertà, ma credo di tutto il centrodestra, è anche un riconoscimento a queste persone, che negli ultimi anni stanno morendo per rappresentare l'Italia, la nostra Patria, in missioni di pace, in cui il sacrificio deve anche essere riconosciuto concretamente e non solo con le parole.
Negli ultimi anni - se non si è ipocriti e a volte, purtroppo, in questa Aula lo siamo - ci siamo riempiti la bocca sull'abnegazione e sullo spirito di sacrificio dei nostri militari all'estero nelle missioni di pace, ma una volta tanto ricordiamoci anche quando operano sul nostro territorio, magari semplicemente in licenza tornando proprio da queste missioni di pace.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

La presentazione del Consigliere Pedrale di questo emendamento dimostra quanto non ci sia rapporti tra la maggioranza e i suoi Assessori, tant'è che Pedrale presenta emendamenti - l'abbiamo visto anche nei giorni scorsi in qualche modo a ruota libera, senza averlo concordato e definito con la sua Giunta, tant'è che l'Assessore Bonino risponde "a costo zero". Non si capisce come si possa realizzare a costo zero un'operazione di questo tipo.
Tuttavia, non ci stupisce questo atteggiamento.
Lunedì il Consigliere Ronzani citava il Presidente Cota che invitava nel rispetto delle legge, dice il Presidente - a non pagare l'IMU, tassa imposta dal Governo Berlusconi, al quale giustamente il Presidente Monti che io non amo in maniera particolare, ha risposto: "Avete fatto male a togliere l'ICI".
La tassa sulla prima casa si paga in tutti i paesi del mondo - in tutti i paesi del mondo - perché serve a pagare l'illuminazione pubblica, la fognatura, l'asfalto e i marciapiedi. Senza queste risorse, i Comuni sono destinati a dichiarare bancarotta e a chiudere.
Se chiudono i Comuni, chiude l'intero Paese.
Ma non ci stupisce. È un modo di discutere di questioni importanti come una Finanziaria che taglia dappertutto, alla quale ci stiamo in qualche modo abituando.
Concludo, Presidente, riprendendo quella che secondo me non era, da parte del Consigliere Ronzani, una bestemmia. Il collega ha invocato Ges Cristo. Lei conoscerà Serenata ciocatona, quella bellissima canzone dove Gipo Farassino ha detto che "Gesù Cristo fu il primo socialista", quindi uno degli uomini più attenti ai bisogni dei più deboli e dei cittadini.
Averlo dunque invocato in quest'Aula nella quale discutiamo la Finanziaria anche per rispetto a un grande cantautore come Farassino - non è stata secondo me, una cosa sbagliata.



PRESIDENTE

Grazie, collega Boeti.
Ho fatto nove anni il chierichetto e so che invocare il nome di Dio o di suo Figlio invano è una bestemmia; però sono certo che al collega Ronzani è scappato e sono sicuro che non avverrà più.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Noi pensavamo di avere toccato il fondo nella discussione in Aula consiliare, ma in realtà ogni giorno il collega Pedrale ci stupisce con nuove proposte e anche con difese d'ufficio di emendamenti che non stanno né in cielo né in terra. Dico questo giusto per fare riferimento alle citazioni precedenti di qualche collega.
Questo emendamento - non vedo neanche più l'Assessore Bonino - va a modificare un emendamento della finanziaria 2007, in cui si dava l'accesso gratuito sui mezzi del servizio pubblico locale alle Forze dell'Ordine non militari, quindi quelle riconosciute dal nostro ordinamento: Polizia di Stato in primis, Carabinieri, ecc.
Non riesco a capire - al di là delle possibili difese che ha cercato di mettere in atto il collega Pedrale - quali siano le motivazioni dietro la richiesta di dare la stessa esenzione, per motivi di sicurezza degli utenti e di ordine pubblico, per fare salire gratuitamente sui mezzi pubblici i militari in divisa e in servizio; e non capisco neanche la giustificazione che ha dato lei, Presidente, leggendo che ci sono 500.000 euro di questo fondo per garantire la libera circolazione.
Ha ragione veramente chi ha detto, prima "diamola a chi ne ha veramente bisogno quest'esenzione!", in primis a chi non lavora e non ha un reddito e poi magari alle persone che hanno difficoltà motorie e di deambulazione che ne dovrebbero avere diritto prioritariamente.
Non capisco se questa ridda di emendamenti sono stati presentati per fare auto-ostruzionismo, per un qualche motivo che ancora non ho capito oppure se per fare delle becere marchette elettorali, visto che fra tre giorni si andrà a votare e quindi magari si cerca di recuperare sui Comuni in cui si è un po' indietro quei 40-50-100 voti che possono sempre fare comodo. Proprio per questo, Presidente, forse sarebbe stato meglio sospendere i lavori nella settimana precedente al voto; non perché siamo pigri e non vogliamo lavorare, ma perché si assiste a questo utilizzo dell'attività legislativa per scopi che non le sono veramente propri.
Chiudo chiedendo di non tirare in ballo i militari solo quando fa comodo, per commuovere un po' la platea. Non penso infatti che un militare che va a rischiare la vita in Afghanistan, e magari ci rimette le penne sia contento perché gli diamo gratuitamente un biglietto del pullman.
Francamente mi sembra davvero ridicolo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Comba.



COMBA Fabrizio

Grazie, Presidente.
Intervengo per dare seguito a quanto già sostenuto dal Presidente del nostro Gruppo, collega Pedrale, e per sostenere quello che è alla base della presentazione di questo emendamento, che ha delle motivazioni che sono sicuramente di sostanza.
Capisco che queste ragioni possano magari non essere da tutti riconosciute, ma non può essere negato e considerato opinabile che chiunque porti la divisa - come diceva il collega Pedrale - rappresenti in quel momento lo Stato e sia motivo di sicurezza, in un contesto come quello di oggi dove - ahimè - non sempre prendere un mezzo pubblico vuol dire viaggiare in assoluta sicurezza e tranquillità. Faccio riferimento alle persone più deboli, agli anziani, a coloro che hanno bisogno di essere soccorsi in un momento di destrezza o di malintenzione di qualcuno.
Ritengo, collega Bono, che non si debba pensare malamente. Non esiste alcun tipo di marchetta elettorale e non esiste niente di tutto ciò, ma esiste semplicemente la volontà di dare seguito ad un'azione di buonsenso confermando ancora una volta la volontà di rendere lo Stato più presente anche in momenti in cui purtroppo - anche per esigenze di carenza di organico - sappiamo che non sempre possiamo orientare al meglio gli agenti di Polizia, dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza; anzi, di tutte le cinque Forze di Polizia, perché non dimentichiamo che c'è anche la Polizia penitenziaria che troppo spesso viene dimenticata ma che, insieme al Corpo Forestale dello Stato, è una delle cinque Forze di Polizia.
Ritengo che la presenza di una divisa sia sempre importante perch quelle stellette rappresentano lo Stato, la sua presenza e la difesa dei più deboli. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, dichiaro chiuso il dibattito generale.
Ha chiesto la parola per la dichiarazione di voto il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Guardate, noi abbiamo cercato di rappresentare all'Aula un tema. Ci stiamo rendendo conto delle condizioni dentro le quali stiamo facendo la discussione sulla legge finanziaria e quella di bilancio? Sono condizioni che, ad oggi, non sono in grado di garantire sostanzialmente neanche le risorse sulle politiche sociali. Abbiamo posto questo tema. Certo, ancora stamattina - ma abbiamo avuto modo di denunciarlo ripetutamente, nei giorni scorsi - è emerso un grande contrasto, quasi un'enorme contraddizione, tra l'annuncio che viene fatto fuori - "dobbiamo costruire un senso di responsabilità rispetto alle difficoltà della Regione e del Paese" - e quello che stiamo misurando concretamente in Aula da alcuni giorni a questa parte.
Nel merito, poi, i proponenti si mettano d'accordo. Se, infatti, si presenta un emendamento a questo articolo, nel quale si scrive che per incrementare le ragioni di sicurezza all'interno del trasporto pubblico locale facciamo viaggiare gratis i militari in difesa, questo è almeno coerente con l'articolo che si va a modificare. Ma non facciamo strumentalmente e in modo offensivo considerazioni che mirano a dimostrare una coerenza fra sentimenti di vicinanza nei confronti delle Forze Armate italiane - che stanno pagando un tributo di sangue rilevante in Paesi che vedono i nostri militari impegnati - e determinate scelte operate quasi a mo' di riconoscenza nei confronti del sacrificio e dell'impegno delle Forze Armate. Ogni questione abbisogna anche di essere affrontata con il dovuto equilibrio delle motivazioni e anche del rispetto di altre posizioni espresse in quest'Aula.
Non vado oltre in questa considerazione, perché penso di essere stato molto chiaro. Avere lezioni sulla coerenza o sull'incoerenza tra i sentimenti - che più volte abbiamo avuto modo di esprimere, in quest'Aula nei confronti del sacrificio personale di appartenenti a Forze Armate italiane e l'oggetto tema della discussione, quello dell'esonero del pagamento del biglietto del TPL, non è accettabile perché sono due questioni che rimandano a quello che dicono dalle mie parti: è come mischiare gli stracci con la seta.
Almeno, non confondiamo le carte in tavola e diamo il giusto equilibrio alle prese di posizione politiche che assumiamo in quest'Aula.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Stara.



STARA Andrea

Anche in questo caso concordo con l'intervento del Consigliere Reschigna, perché mi sembra che la modalità con cui viene presentato questo tipo di testo sia assolutamente irriguardosa nei confronti di tutte le Forze che sono qui menzionate. Credo infatti che anche questa questione vada approfondita nella sede competente e che ci siano tutti gli elementi per trovare un ampio consenso se la materia viene trattata in maniera adeguata e decorosa, anche nel rispetto, in primo luogo, delle attività delle Forze dell'Ordine, perché ho l'impressione che questo rappresenti una sorta di "contentino" in una fase complicata e delicatissima; fase che, tra l'altro, vede una riduzione drastica da diversi anni a livello nazionale dei mezzi delle Forze dell'Ordine e delle relative risorse.
A mio avviso, bisognerebbe affrontare la materia o per la competenza che ha, e quindi slegata al tema che invece in questo caso si vuole porre oppure approfondire, di fatto, in maniera molto più articolata, quelle che sono le funzioni del personale delle Forze dell'Ordine, del Corpo Forestale e della Polizia locale nell'esercizio anche del tempo libero, con la divisa addosso. Però - scusatemi - anche in questo caso ci vuole un po' più di serietà.
Voterò contro per queste motivazioni, ma sono anche stupito della modalità con cui continuamente viene infarcita questa legge finanziaria per scopi che non credo siano presenti nello spirito del firmatario di questo emendamento. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale, per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Noi, ovviamente, esprimeremo un voto favorevole su questo emendamento com'è già stato ribadito dal collega Comba e come io stesso avevo evidenziato nel corso del mio intervento.
La presenza di personale in divisa può rappresentare un ottimo deterrente, oltre che un aiuto in situazioni come incidenti, emergenza o soccorso. Questo aspetto non è certo da sottovalutare, perché più di una volta il personale militare, con abnegazione e in maniera del tutto volontaristica, ha aiutato persone in difficoltà, su mezzi pubblici e in molte altre situazioni.
Detto ciò, il riconoscimento verso persone che rischiano la vita e che servono la patria all'estero in missione di pace si fa in tante maniere: riconoscendo, ad esempio, in caso di decesso, una pensione veloce e senza tanta burocrazia (che purtroppo c'è) ai familiari, ma anche attraverso queste piccole cose, come l'utilizzo dei servizi pubblici o, come in passato, riconoscendo dei punteggi in caso di concorsi pubblici.
Se avrete occasione di parlare con chi porta la divisa, sentirete che questo complesso di cose talvolta li aiuta a superare difficoltà, amarezze e drammi familiari.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento per dichiarazione di voto procediamo con le votazioni, iniziando dall'emendamento abrogativo dell'articolo.
Ricordo che il numero legale è 29.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 128), sul quale l'Assessore Bonino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 16, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
Procediamo, quindi, con la votazione dell'emendamento rubricato n. 3) del Consigliere Pedrale, che prevede l'istituzione dell'articolo 16 bis relativo al trasporto pubblico, di cui abbiamo testé discusso.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Il voto è esteso al nuovo articolo).
ARTICOLO 17 Su questo articolo insistono due emendamenti assolutamente identici abrogativi dell'articolo.
Emendamento rubricato n. 76) presentato dalla Consigliera Cerutti: Si propone di sopprimere l'articolo 17.
Emendamento rubricato n. 127) presentato dal Consigliere Bono: L'articolo 17 è abrogato.
Consigliera Cerutti, intende illustrarlo?



PRESIDENTE

CERUTTI Monica (fuori microfono)



PRESIDENTE

Possiamo considerarlo illustrato.



PRESIDENTE

Consigliere Bono, intende illustrare l'emendamento rubricato n. 127) abrogativo dell'articolo 17?



PRESIDENTE

BONO Davide (fuori microfono)



PRESIDENTE

No, Presidente, lo consideriamo illustrato.



PRESIDENTE

Dichiaro aperta la discussione generale.
Non essendovi richieste di intervento, possiamo dichiarare chiusa la discussione generale.
La Giunta regionale esprime parere contrario su entrambi gli emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 76), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 127), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 17, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
Emendamento aggiuntivo dell'articolo 17 bis rubricato n. 2) presentato dai Consiglieri Pedrale, Formagnana, Motta M.: Dopo l'articolo 17 del disegno di legge regionale n. 169 - Legge finanziaria per l'anno 2012 - viene inserito il seguente articolo di legge: "Art. 17 bis Modifiche alla legge regionale 25 giugno 2008, n. 16 All'articolo 1 della legge regionale 25 giugno 2008, n. 16 (Norme in materia di raccolta e coltivazione dei tartufi e di valorizzazione del patrimonio tartufigeno regionale), come da ultimo modificata dalla legge regionale 11 luglio 2011, n. 10 (Disposizioni collegate alla legge finanziaria per l'anno 2011), sono aggiunti i seguenti commi: "2 bis. Per il raggiungimento delle finalità della presente legge, nonch in particolare per la realizzazione degli interventi previsti dall'articolo 3, la Regione si avvale dell'Istituto per le Piante da Legno e per l'Ambiente (I.P.L.A.)." "2 ter. La Giunta regionale approva annualmente uno schema di atto di affidamento del Piano di attività, predisposto dalla Consulta per la valorizzazione del patrimonio tartufigeno regionale in esecuzione delle finalità della presente legge, e lo invia all'IPLA per accettazione. Tale atto di affidamento individua le attività che devono essere svolte dall'IPLA per conto della Regione Piemonte." All'articolo 3, comma 1, della l.r. 16/2008, tra le parole "Per il perseguimento delle finalità di cui all'articolo 1, la Regione" e le parole: "realizza e finanzia" sono inserite le seguenti parole: "attraverso I.P.L.A. e in collaborazione con il Centro Nazionale Studi Tartufo".
All'articolo 3, comma 2, della l.r. 16/2008, la parola: "entro il 30 aprile" è sostituita con ",entro il mese di gennaio di ogni anno, approva il Piano di attività" e la parola "triennale" è sostituita con "annuale" All'articolo 3, comma 3, lettera a), della l.r. 16/2008, le parole "dalla Regione" sono soppresse ed è aggiunto di cui all'art.1 comma 2 bis.
All'articolo 3 della l.r. 16/2008 è aggiunto, infine, il seguente comma: "3 ter. I.P.L.A. individua una sede territoriale in Alba al fine di favorire le relazioni con i destinatari diretti e indiretti della presente legge.".
All'articolo 4, comma 1, della l.r. 16/2008, le parole "la Regione concede" sono sostituite con le seguenti parole: "è concessa".
Dopo l'articolo 4 della l.r. 16/2008, è inserito il seguente articolo: "4 bis (Consulta per la valorizzazione del patrimonio tartufigeno regionale) Al fine di coordinare gli interventi previsti dall'articolo 3 e di monitorarne l'efficacia, è istituita la Consulta per la valorizzazione del patrimonio tartufigeno regionale, di seguito denominata "Consulta" La Consulta è coordinata dalla Regione e formula proposte, esprime pareri sulle iniziative di valorizzazione del patrimonio tartufigeno regionale e predispone il Piano di Attività da trasmettere alla Giunta per l'approvazione.
La Consulta dura in carica per l'intera legislatura, ed in ogni caso fino a nuova nomina, ed è composta da: un rappresentante della Regione, designato dalla struttura regionale competente un rappresentante dell'I.P.L.A. S.p.A.
un rappresentante del Centro Nazionale Studi Tartufo un rappresentante del Centro Nazionale delle Ricerche un rappresentante per ciascuna Provincia a vocazione tartufigena un rappresentante per ciascuna associazione di raccoglitori riconosciuta a norma dell'articolo 12 un rappresentante per i consorzi volontari di cui all'articolo 8.
4. I membri della Consulta non percepiscono alcuna indennità o rimborso spese.
5. La Giunta regionale definisce le modalità dì funzionamento della Consulta, provvede alla sua nomina. I lavori della Consulta si svolgono presso la sede di cui all'articolo 3, comma 3 ter." 8. All'articolo 10 della l.r. 16/2008, è aggiunto, infine, il seguente comma: "4 bis. Le risorse introitate dalla Regione a norma del comma 1 sono trasferite trimestralmente all'I.P.L.A. per le finalità della presente legge, a seguito della verifica, da parte degli Uffici Regionali, delle tasse di concessione versate, di cui all'art. 10 comma 1.
9. All'articolo 11, comma 1, della l.r. 16/2008, è aggiunto : "e la Consulta, prevista dall'articolo 4 bis".
10. All'articolo 18 della l.r. 16/2008, è aggiunto, infine, il comma: "2 bis. Per l'attuazione dell'articolo 10, comma 4 bis, nello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2012 nell'ambito dell'unità previsionale di base (UPB) DB14181, è istituito il capitalo " "Trasferimenti all'I.P.L.A. per l'attuazione della l.r. 25 giugno 2008, n. 16" unità che presenta la necessaria copertura finanziaria anche ai sensi della stessa norma." 11. Entro centoventi giorni dall'entrata in vigore delle modifiche previste dalla presente norma, la Giunta regionale provvede alla revisione del provvedimento previsto dall'articolo 16, comma 1, della l.r. 16/2008 definendo, in particolare, criteri e modalità di collaborazione di I.P.L.A.
al perseguimento delle finalità della legge".
Ha chiesto la parola il Consigliere Motta Massimiliano, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



MOTTA Massimiliano

Grazie, Presidente.
Avevo piacere di fornire un'illustrazione più completa, perché credo che su questo emendamento e, più in generale, sulle modifiche degli articoli, non si possa semplificare la situazione dicendo, così come si è fatto anche per altri emendamenti, che, comunque, si sta tentando di utilizzare la legge finanziaria per cercare di accontentare qualcuno o per dare qualche notizia sul giornale, e non per tentare di far rinascere comunque l'attività e l'economia nell'ambito del Piemonte.
vero che, magari, non sono emendamenti strettamente legati al portafoglio dei nostri contribuenti, però sono comunque emendamenti migliorativi che tentano di perfezionare delle leggi riferite a periodi dove, comunque, il centrosinistra governava e, forse, non ha fatto completamente il proprio mestiere. Questo è uno di questi casi.
Vorrei fornire un inquadramento generale illustrando le finalità dell'emendamento in questione, che si riferiscono alla legge vigente, che disciplina la raccolta e la coltivazione dei tartufi promuovendo la tutela dell'ambiente in cui si riproducono e riconoscendo il ruolo dei tartufi per lo sviluppo delle aree collinari e pedemontane piemontesi.
La legge del 2008...



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Scusate, il collega Motta sta illustrando un emendamento che modifica una legge, per favore! Prego, prosegua.



MOTTA Massimiliano

La legge del 2008, nella sua attuazione, non è riuscita a svolgere pienamente il ruolo sinergico che era alla base della finalità della legge stessa, che vedeva comunque relatore l'attuale Assessore Cirio chiaramente, l'attuazione era più legata alla Giunta di allora - con il coinvolgimento di tutti i diversi attori della filiera del tartufo (associazioni, consorzi e istituti scientifici). Non sempre si è riusciti a dare risposte immediate alle principali esigenze dei raccoglitori dei tartufi, inducendo sul territorio una ricaduta mirata delle risorse che attualmente, i trifolau versano per la raccolta dei tartufi, per iniziative e per la tutela dell'ambiente e del territorio.
Qui è stata svolta una valutazione congiunta tra l'Assessorato all'ambiente e l'Assessorato al turismo. Questo emendamento cerca di creare strumenti idonei per rispondere a queste esigenze e, nel contempo valorizzare IPLA. Quest'ultima è un'azienda che conosciamo tutti: è controllata dalla Regione e questa Giunta sta cercando di risanarla a seguito dell'eredità Riba; ha competenze necessarie in questo settore e oggi, nel quadro di una strutturale contrazione delle risorse e delle commesse, necessita di essere ulteriormente valorizzata e resa operativa.
Oserei dire che se tutte le riunioni che sono state svolte con l'RSU proprio dell'IPLA, a cui hanno partecipato anche gran parte...



(Il Presidente ricorda al Consigliere che il tempo a disposizione è terminato)



MOTTA Massimiliano

Non erano cinque minuti?



PRESIDENTE

Sono sempre tre.



MOTTA Massimiliano

Tre minuti, perfetto.
Al di là di tutto questo, concludo, al limite consegno la relazione così che rimanga agli atti.
Questo è un emendamento che ci chiedono tutte le associazioni e anche le tre Province. Ora, se qualcuno pensa che il percorso attraverso una legge, che vedrà la luce, forse, alla fine dei tre anni, possa essere più agile, credo dica una menzogna.



PRESIDENTE

Grazie.
Dichiaro aperto il dibattito generale.
La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Presidente, mi appello a lei: stiamo esagerando! Qui stiamo rivedendo completamente una legge attraverso un emendamento. Un conto è intervenire su un articolo di una legge, ma qui stiamo intervenendo sul complesso di una legge che - tra l'altro, lei, Assessore, era uno dei firmatari - è stata frutto di un lavoro tra la maggioranza e l'opposizione. Adesso si vuole intervenire e rivedere completamente una legge attraverso un emendamento.
Allora, Assessore, se vogliamo rivedere quella legge, se è da correggere - non lo escludo - per favore, si confronti con l'opposizione visto che quella legge è il frutto di un lavoro svolto tra la maggioranza di allora e l'opposizione, lei in particolare.
A questo punto, mi chiedo se è il caso di proseguire, perch altrimenti, Presidente, dovremo presentare tutte le nostre proposte di legge che intervengono su altri testi sotto forma di emendamento! Insomma credo che a tutto ci sia un limite! Qui non stiamo intervenendo su un articolo, ma sul complesso della legge!



(Commenti dell'Assessore Cirio)



MULIERE Rocco

Come no! Come no, Assessore! Assessore, guardi...



CIRIO Alberto, Assessore al turismo (fuori microfono)

Posso spiegare.



MULIERE Rocco

Sì, può spiegare.
Anche se si interviene su un paio di articoli, su tre articoli, le chiedo se è possibile discuterne con l'opposizione di questi, ma non attraverso un emendamento! Guardi, siccome si toccano questioni delicate e importanti di una legge che, comunque, interviene sul territorio, vorremmo dire la nostra nel merito e discuterne con tranquillità, con i tempi necessari, concordando anche i tempi, ma non attraverso un emendamento. Lo dico con pacatezza perché, appunto, questa legge che si vuole rivedere è il frutto del lavoro di concertazione tra maggioranza e opposizione: non compiamo atti di forza che non credo siano utili a risolvere e affrontare i problemi.



PRESIDENTE

Grazie, collega Muliere.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Cirio; ne ha facoltà.



CIRIO Alberto, Assessore al turismo

Grazie, Presidente.
Credo di avere dimostrato di non volere utilizzare lo strumento della legge finanziaria per modificare le leggi, tant'è che quando è sorto un problema che riguardava un mio emendamento l'ho ritirato senza alcun problema. Però, vorrei riportare l'argomento nel corretto alveo: la legge non viene cambiata in niente. La legge non viene cambiata in niente nelle sue finalità e non viene cambiata in niente nei suoi obiettivi.
Provo a spiegarglielo. Non glielo spiego perché sono più bravo, ma avendo lavorato con un collega, tra l'altro, del vostro Gruppo a scriverla posso dire che questa legge, di cui sono stato correlatore, ha problemi attuativi e le tre Province, nella fattispecie Alessandria, Cuneo e Asti ci dicono che, così com'è, è difficilmente attuabile e ci chiedono di procedere ad una modifica, che è la seguente. Oggi, chi paga il tesserino per la raccolta dei tartufi dà dei soldi alla Regione. La legge scrive che questi soldi devono essere usati per due finalità: in primo luogo, per pagare l'indennizzo ai proprietari delle piante tartufigene, così come deciso dai Comuni e dalle Commissioni Agricoltura dei Comuni, e, in secondo luogo, per la promozione del tartufo.
A causa delle gravi condizioni finanziarie della Regione, queste risorse che entrano nelle casse complessive della Regione, che derivano dal pagamento del tesserino di chi va per tartufi, poi faticano a giungere a destinazione, per varie cause (c'è il debito, le risorse non ci sono, ci sono altre priorità). Così, si crea un vizio di legittimità perché, pur pagando per un tesserino, i cui proventi devono essere destinati per quelle due finalità, questo non avviene, tant'è che i Comuni e le Province non hanno ricevuto i soldi nell'ultimo bilancio.
Con questa modifica - per quello mi sento di presentarla in legge finanziaria - diciamo soltanto che i soldi dei tesserini - è uguale il prezzo, è uguale chi lo decide, è uguale la finalità - invece di essere inseriti sul conto corrente della Regione Piemonte, sono sul conto corrente IPLA, così da non entrare nel calderone complessivo della Regione Piemonte e poter essere destinati da IPLA, attraverso quel Comitato (che è senza oneri e paritetico, dove siedono i tre Assessori provinciali di Alessandria, di Cuneo e di Asti, i rappresentanti delle associazioni dei trifolau e i rappresentanti della Regione), al pagamento di ciò che la legge già prevede.
Quindi, cambia solo il conto corrente di versamento dei soldi, con un risparmio per la Regione Piemonte di 3-400 mila euro, altrimenti l'Assessore Quaglia non ci avrebbe dato parere favorevole: una volta incassavamo 400 mila euro dai tesserini e mettevamo altre risorse regionali per un plafond di sostegno alla legge del tartufo; da domani questi oneri non ci saranno più e di tutto si occuperà IPLA. IPLA incasserà e tanto incasserà dai trifolau per la raccolta dei tartufi tanto spenderà per l'indennizzo delle piante tartufigene e per le fiere.
proprio una questione che riguarda la legge finanziaria, perché è la modificazione di un conto corrente di assegnazione di fondi. Quindi, la Regione non incasserà più 400 ed elimina l'onere di spesa di 800; IPLA incasserà 400 e spenderà 400. Così sono tutti contenti, perché c'è la certezza di prenderli: meno, ma con la sicurezza di riuscire a dare quanto i cittadini pagano per questo tesserino, nel rispetto delle finalità della legge. Quindi, il cambiamento è veramente di carattere finanziario, che ci chiedono tutti, Province e associazioni di tutte quante le province del Piemonte.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
La parola al Consigliere Taricco.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Intervengo per tranquillizzare il collega Botta Massimiliano che, come ha detto, ritiene che la legge non funziona, che è malfatta e via discorrendo. Probabilmente, non sa di cosa parla, nel senso che la legge funziona benissimo, ha quell'unico problema che è stato appena evidenziato: cioè, da un anno a questa parte, la Regione incassa, ma non paga più.
Quindi, qualcuno tutt'al più faccia un ragionamento in casa sua per vedere come funziona il soggetto coinvolto e interessato.
Il resto del sistema funziona bene: il tema vero è quello che, a fronte del pagamento da parte dei raccoglitori di tartufi di quanto dovuto e previsto per legge, non c'è più, da parte della Regione, l'erogazione del corrispettivo ai soggetti che da sempre, ai sensi di legge, avrebbero titolo ad avere un riconoscimento di un impegno che va nella direzione di tutela e valorizzazione di quel patrimonio della nostra Regione.
Quindi, da questo punto di vista, non entro nel merito, ma credo che sia necessaria una qualche forma di cura ad un problema di malfunzionamento complessivo dell'Ente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Taricco.
La parola al Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Non ho la competenza per intervenire sulla disciplina che regola la raccolta dei tartufi. Mi spiace solo vedere che la Provincia di Torino, che è anche un produttore sulla collina torinese di tartufi, sia in qualche modo stata lasciata ai margini dalle province prepotenti che cercano di accaparrarsi la titolarità esclusiva dei tartufi. Ma non sarà mia intenzione polemizzare anche su questo con lei, collega Cirio. Non voglio farle regali sui giornali cuneesi.
Quello che invece mi permetto di dire in replica all'intervento che ritengo leggermente, ma non insolitamente, fazioso del collega Motta, sono le osservazioni sull'IPLA, nel senso che io non metto la mano sul fuoco per me stesso e non la metto per altri, quindi non sono in grado di giudicare l'operato di altri.
Ma inviterei a guardare come è condotta l'attuale gestione di IPLA. Il Consiglio d'Amministrazione, cui avete affidato le aziende, in particolare la Presidenza dell'IPLA, ha avuto una gestione in questi mesi che è stata estremamente deficitaria e criticabile.
Prima di andare a guardare quello che è successo nelle scorse legislature, vi inviterei a riflettere su come verrà attuato il "piano zanzare", che partirà in ritardo per espressa responsabilità dei vertici di quell'azienda. Lo saprete, ma lo vedrete e lo vedranno gli amici di Alessandria e di Vercelli. Lo vedrete. Basta chiedere ai Direttori regionali, che hanno ricevuto delle sconsiderate missive da parte dei vertici di IPLA, come stanno regolando i loro rapporti economici per il 2011 con IPLA! Allora, se qualcuno ha posto la società sull'orlo del default e se i Direttori degli Assessorati regionali sono in guerra perenne con la società a causa dei comportamenti di IPLA, ben venga questo aiuto che diamo a IPLA per venirne fuori.
L'Ente ci sta a cuore e coloro che ci lavorano anche. Ma vi dico che non basteranno i tartufi del Piemonte ad aiutare questo Ente importante della Regione a sopravvivere agli amministratori che questa maggioranza, in particolare i proponenti di questo emendamento, hanno voluto mettere.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gariglio.
La parola al Consigliere Stara.



STARA Andrea

Grazie, Presidente.
Non sono esperto di questa legge: tutt'altro. Ma ricordo, quando non ero ancora in Consiglio, che la discussione molto prolungata che provoc questa legge uscì sui giornali. Me la ricordo.
Però faccio una riflessione un po' più ampia e mi rivolgo anche al Presidente del Consiglio regionale. Si è approvato un regolamento di fatto che riduce enormemente la possibilità di azione da parte delle forze di minoranza in Consiglio, riduce gli strumenti che hanno a disposizione le forze della minoranza per far valere le proprie posizioni.
Visto che è stato annunciato che discuteremo di nuovo in Commissione l'articolo 84, faccio una riflessione di carattere generale. In Commissione terrò ferma la posizione personale che non si può ampliare oltre la finanziaria o estendere quel tipo di ragionamento oltre la finanziaria: già così ci troviamo lo strumento della finanziaria infarcito di provvedimenti che vanno a cambiare le leggi regionali.
Mi farebbe piacere sapere se, nella calendarizzazione delle Commissioni, l'Assessore Cirio ha chiesto anche la calendarizzazione di questo articolato.



CIRIO Alberto, Assessore al turismo (fuori microfono)

No.



STARA Andrea

Scusatemi. Questo vale non per lei, ma per tanti altri elementi inseriti in finanziaria. Non si arriva in finanziaria perché la Commissione non ha potuto valutare o discutere la modifica di una legge. Addirittura non è stata neanche richiesta! Credo che ciò sia anche lesivo nei confronti di tutti i Consiglieri. Se l'Assessore - vale per questa, ma vale anche per le altre precedenti modifiche di leggi regionali - intendeva veramente intervenire con finalità propositive, avrebbe dovuto chiederne almeno la calendarizzazione. Nel caso in cui poi la Commissione non avesse avuto il tempo di introdurla esaminarla, a quel punto avrebbe avuto - diciamo così - una certa sua legittimità a portarla in finanziaria! Così è semplicemente una metodologia voluta, che bypassa quello che è il ruolo delle Commissioni.
Credo che una riflessione profonda vada fatta, non per noi, ma complessivamente per tutti e per il futuro dell'attività legislativa.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Stara.
La parola al Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Direi che forse anche in finanziaria sia opportuno rivedere alcuni aspetti, in questo caso, quelli della legge regionale n. 16 del 25 giugno 2008. Sono piccole modifiche. Provengo da una zona avocata al tartufo, il famoso tartufo bianco d'Alba. Ringrazio l'Assessore Cirio che indicato chiaramente le motivazioni di queste modifiche: non è uno stravolgimento ma si tratta di piccole modifiche.
Da alcuni anni a questa parte, che la Regione non ha mai più finanziato le attività legate alle piante tartufigene, che rappresentano un patrimonio storico che dobbiamo in tutti i modi cercare di tutelare, possibilmente impiantando altre piante che producono il tartufo laddove il terreno ha tale vocazione.
Stornare i proventi che derivano dal tesseramento di chi va per tartufi e destinarli direttamente all'IPLA e non più alla Regione, forse, facilita.
Sono convinto che questa operazione possa andare a buon fine, offrendo una piccola goccia ai proprietari di quegli alberi affinché vengano tutelati e non abbattuti.
Mi auguro che l'IPLA continui a fare la sua azione in modo chiaro e netto; sono convinto che lo farà e mi auguro che ciò aiuti sempre di più a dare un mano per tutelare un patrimonio che ci è invidiato da tutto il mondo.
Per questi motivi, dico fin da ora che voterò a favore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Motta Massimiliano.



MOTTA Massimiliano

Grazie, Presidente.
Volevo solo aggiungere alcune brevi considerazioni, perché è vero che saprò poco, però sono in buona compagnia visto gli interventi di alcuni Consiglieri dell'opposizione.
Al di là di questo, il Piemonte vanta l'indiscussa leadership nazionale e forse anche in ambito mondiale del comparto del tartufo; in due mesi registriamo nella nostra regione più di 400 mila presenze turistiche oltre agli escursionisti, con una ricaduta economica che si aggira intorno ai 100 milioni di euro.
Credo quindi che questo comparto abbia assolutamente necessità di un'attenzione particolare, ed è per questo che da oltre 25 anni si ragiona su questo sistema a vario titolo.
L'emendamento in discussione serve per focalizzare meglio il fondo proprio come diceva l'Assessore, per cercare di non disperdere le risorse ottimizzandole, dando, quindi, una concreta gestione a tutti gli attori della filiera del tartufo.
Nell'ambito di IPLA, c'è una competenza specifica che non è di questo Consiglio di Amministrazione o di un altro Consiglio di Amministrazione, ma è di persone tecnicamente e professionalmente preparate.
Credo siano state fatte alcune pubblicazioni che ne hanno contestualizzato l'attività, che sono state presentate anche durante gli incontri delle RSU, dove il centrosinistra ha, altresì, speso parole per la salvaguardia e l'aumento delle attività all'interno di IPLA.
Ritengo, pertanto, che queste modifiche non vadano proprio nell'ottica di modificare la legge, bensì di ottimizzare le risorse attualmente dedicate.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Non so a chi si riferisse il collega Massimiliano Motta. Se devo essere sincero, non essendo un esperto di legislazione in materia di tartufi, ho capito l'emendamento quando ho sentito parlare il collega Taricco e l'Assessore Cirio e non certamente quando l'emendamento è stato illustrato.
Ma questo, probabilmente, è dovuto al fatto che ciascuno sta recitando una parte a soggetto.
Voglio svolgere due considerazioni: se le questioni sono quelle che sono state individuate dal collega Taricco e dall'Assessore Cirio, possono essere valutate positivamente. Si tratta, cioè, di trovare un meccanismo che consenta di rendere finalizzabili le risorse al settore ed evitare che entrino nel calderone complessivo del bilancio della Regione.
Ma se questo è il senso dell'emendamento. Occorre dire che è un emendamento che ci sta anche rispetto ai contenuti che la legge regionale sull'ordinamento contabile assegna al ruolo e alla funzione della legge finanziaria.
Devo dire, però, da non esperto, che l'emendamento va molto oltre.
Cosa c'entra, sul piano organizzativo, sul piano dell'intervento legislativo, che IPLA è tenuta ad aprire una sede secondaria ad Alba? Non è che alla fine, al posto di avere come obiettivo la finalizzazione delle risorse...



(Commenti dell'Assessore Cirio e del Consigliere Muliere)



PRESIDENTE

Consigliere Muliere, per favore, lasci parlare il suo Capogruppo! Prego, Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Siamo un Gruppo discolo, ma vivace!



PRESIDENTE

Posso fare una battuta? Mi sembra che non siate l'unico! Prego.



RESCHIGNA Aldo

Discolo in senso positivo, mai in senso negativo: un Gruppo che ha passione per ciò che sta facendo, sia ben chiaro.
Non vorrei - dicevo - che, al posto di avere una finalizzazione delle risorse e consentire che le risorse introitate possano essere riversate sul settore, si arrivi ad un incremento dei costi.
Ho la sensazione che, anche solo il fatto che l'IPLA debba avere una sede ad Alba, con strutture e personale, rischi di determinare qualche costo.
Mi rivolgo all'Assessore, perché l'Assessore e il collega Taricco sono probabilmente le persone che più conoscono questa tematica: è pensabile anche per farlo rientrare complessivamente all'interno della legge finanziaria, che l'emendamento possa essere un po' più spolpato, ridotto all'osso e finalizzato unicamente alle questioni che sono state individuate come non attuazione della legislazione regionale vigente? Inoltre, Presidente, chiedo brevemente la sua attenzione: le anticipo che, all'inizio della seduta pomeridiana, chiederò una riunione della Conferenza dei Capigruppo. A questo punto, voglio che la Conferenza dei Capigruppo, indipendentemente da quest'emendamento che - spolpato - ci pu stare, anche rispetto alle finalità della legge finanziaria, affronti il fatto che ancora questa mattina, tutta una serie di problemi sollevati dagli emendamenti della maggioranza cozzano contro il ruolo che la legge sull'ordinamento contabile della Regione, all'articolo 8, assegna alla legge finanziaria regionale.
Diversamente, sono costretto a porre la questione in modo più ampio: Ufficio di Presidenza-Giunta per il Regolamento.
Si tratta, invece, di questioni che la legge regionale sull'ordinamento contabile, all'articolo 9, definisce come questioni attinenti ad un collegato alla legge finanziaria.
Se ci capiamo una volta per tutte, bene; diversamente, amici come prima, ma - le ripeto - a questo punto, ho dato disposizioni all'Ufficio legislativo del Gruppo regionale del Partito Democratico di predisporre per il pomeriggio, in termini di emendamenti, enne modifiche a leggi regionali confacenti con le proposte di legge che il Gruppo regionale del Partito Democratico ha depositato in Commissione.
Sono pronte per la seduta pomeridiana.



PRESIDENTE

Bene, mi riservo delle comunicazioni al termine della seduta.
Prima di dare la parola al collega Ronzani, comunico che sono stati presentati due subemendamenti che, in linea teorica non sarebbero ammissibili, poiché - com'è noto - bisogna presentarli almeno un'ora prima della seduta: uno è a firma del Consigliere Taricco, l'altro dell'Assessore Cirio.
Mi sembra che entrambi recepiscano un intendimento emerso dal dibattito. Chiederei di illustrarli brevemente e poi, se l'Aula acconsente li riceviamo; diversamente, dovranno essere recepiti dal proponente l'emendamento.
Subemendamento rubricato n. 204) presentato dal Consigliere Taricco: subemendamento all'emendamento 2: al comma 7, punto 3 sostituire con "la Consulta che dura in carica per l'intera legislatura e che in ogni caso fino a nuova nomina è composta secondo le indicazioni della Giunta regionale sentita la Commissione" La parola al Consigliere Taricco per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Molto semplicemente, l'emendamento va nella direzione che accennava prima il Capogruppo Reschigna. Ho dato una scorsa alla composizione della Consulta che viene istituita e ritengo che sarebbe più utile stabilire come abbiamo previsto nell'emendamento - che sarà costituita con delibera di Giunta, sentita la Commissione.
Dico questo, perché, ad esempio, non sono rappresentate le associazioni del mondo agricolo, che sono i "soggetti" che concorrono ad attuare una serie di misure che sarebbero oggetto di normazione da parte della Consulta.
la prima che mi viene in mente: ritengo che se vi dedichiamo mezz'ora e ragioniamo tutti insieme in Commissione, magari affrontiamo la questione con più equilibrio.
Chiedo, pertanto, di accettare il subemendamento, che non definisce la composizione della Consulta, ma stabilisce che viene istituita con delibera di Giunta, sentita la Commissione, in modo che abbiamo il tempo di ragionare con calma.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Taricco.
Subemendamento rubricato n. 205) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cirio: al punto 7) n. 5 dopo la parola "regionale" vengono aggiunte le seguenti parole" sentita la Commissione consiliare competente".
La parola all'Assessore Cirio per l'illustrazione.



CIRIO Alberto, Assessore al turismo

Il subemendamento che ho presentato dice sostanzialmente le stesse cose, pertanto lo ritiro. Non ho letto il subemendamento del Consigliere Taricco, ma chiedo solo di aggiungere "sentita la Commissione competente".



PRESIDENTE

Non dice la stessa cosa, Assessore!



CIRIO Alberto, Assessore al turismo

Me lo può leggere?



PRESIDENTE

L'emendamento del Consigliere Taricco modifica il punto 3) del comma 7 e lo sostituisce con le parole: "La Consulta, che dura in carica per l'intera legislatura, ed in ogni caso fino a nuova nomina, è composta secondo le indicazioni della Giunta, sentita la Commissione", mentre lei introduce solo "sentita la Commissione consiliare competente" rispetto al punto...
Prego, Assessore Cirio.



CIRIO Alberto, Assessore al turismo

Può leggere l'emendamento definitivo del collega Taricco?



PRESIDENTE

Al comma 7, punto 3, il testo dell'emendamento del Consigliere Pedrale recita: "La Consulta dura in carica per l'intera legislatura e, in ogni caso, fino a nuova nomina, ed è composta da..." e cita una serie di persone.
Il Consigliere Taricco propone invece di sostituire questa frase con la seguente: "La Consulta, che dura in carica per l'intera legislatura, ed in ogni caso fino a nuova nomina, è composta secondo le indicazioni della Giunta sentita la Commissione"; quindi vengono eliminate le lettere a), b), c)...
Praticamente, lascia mani libere alla Giunta sulla composizione, purch senta la Commissione.



TARICCO Giacomino

Sì, con delibera di Giunta e sentita la Commissione.
Il suo subemendamento, invece, si inserisce al punto 5): "La Giunta regionale definisce... sentita la Commissione".



CIRIO Alberto, Assessore al turismo

Non è forse meglio scrivere più chiaramente l'emendamento? La Consulta è nominata con atto della Giunta, sentita...



PRESIDENTE

In buona sostanza, ci deve essere la consapevolezza della Giunta e dei proponenti che, se passa il subemendamento del Consigliere Taricco, vengono eliminate le lettere a), b), c), d), e), f) e g), che individuano i rappresentanti in modo preciso, ma si dà la facoltà alla Giunta di nominare, con propria delibera, la Consulta, purché senta la Commissione competente.



CIRIO Alberto, Assessore al turismo

Molto bene.
Poi, aggiungerei, sulla sede, se volete cambiare sede, aggiungerei la dicitura "senza oneri"; la casualità vuole che il luogo sia l'Albese, ma la sede della Consulta del tartufo bianco d'Alba, non credo che sia una forzatura...



(Commenti in aula)



CIRIO Alberto, Assessore al turismo

Se presentiamo l'emendamento che aggiunge "senza oneri" può andare bene?



PRESIDENTE

Scusate, Consiglieri e Assessore, non possiamo procedere in questo modo, altrimenti sospendiamo la seduta.
Assessore, mantiene l'emendamento alla luce del subemendamento del Consigliere Taricco? L'emendamento rubricato n. 205) è ritirato.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

I cuneesi se la cantano e se la suonano, ma volevo porre una questione che viene prima degli accordi sulla Consulta, ecc.
Assessore Cirio, mi ascolta un attimo? Lei ha fatto un ragionamento che non fa una grinza, fino ad un certo punto, e che si spiega con la legge finanziaria che stiamo discutendo. L'Assessore Cirio ha dichiarato che occorre evitare un'assurda triangolazione, che ha costi farraginosi comporta dei problemi e che l'emendamento, per quella parte lì, ha un significato preciso: fare in modo che le risorse che io prelevo con i tesserini vadano subito a destinazione e non passino attraverso la Regione.
Questa cosa ha un senso, ma deve finire lì. Se non finisce lì, diventa qualcos'altro e diventa la sede dell'IPLA. Io prescindo totalmente dal fatto che si debba fare la sede ad Alba. Perché ad Alba? Perché non ad Alessandria? Perché non a Torino o ad Asti? Abbiate pazienza! Se cambia l'Assessore, dovremmo discutere un emendamento alla futura legge finanziaria che cambia la destinazione della sede? Non facciamo la sede! Stiamo discutendo - Consigliere Burzi, mi rivolgo a lei - di come far dimagrire la Regione e poi ci inventiamo una sede ad Alba? Abbiate pazienza! Noi siamo contro una seconda sede dell'IPLA ad Alba, perché non c'è nessuna ragione al mondo che la giustifichi.
Se vogliamo discutere di legge finanziaria e di un emendamento compatibile con questa discussione, discutiamo di evitare la triangolazione. Tutto ciò che viene dopo, non c'entra con la legge finanziaria. Sarei davvero colpito se una legge finanziaria, giustificata con l'esigenza di tirare la cinghia, diventasse una legge finanziaria che prima esonera i militari dell'esercito a pagare i biglietti e poi si inventa una sede dell'IPLA. Noi siamo contrari.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste di intervento sul dibattito generale, la parola all'Assessore Cirio.



CIRIO Alberto, Assessore al turismo

Consigliere Ronzani, mi perdoni, sono una persona seria: non ho bisogno della modifica della legge per dire che la seconda sede dell'IPLA deve essere ad Alba. Non me ne frega - scusate l'espressione poco educata niente di usare uno strumento finanziario, che è già complesso di per sè per ottenere con dei mezzucci una cosa che non ha nessuna ragione di essere; probabilmente bisognerebbe conoscere e leggere gli atti, le richieste avanzate.
La sede era ospitata dal Centro nazionale studi del tartufo, che è costituito dalle province di Torino, di Cuneo, di Asti e Alessandria che ospitava gratuitamente, sulla base di una convenzione tra le parti, le riunioni di questa Consulta. Quindi, visto che non mi interessa e non voglio che venga svilito un discorso che invece è importante, se è possibile ripresentare...



PRESIDENTE

Ricordo che il titolare dell'emendamento è il collega Pedrale.



CIRIO Alberto, Assessore al turismo

Se il Consigliere Pedrale è d'accordo, eliminiamo il comma 5 e non è un problema.
Ciò detto, mi permetto di fare una riflessione aggiuntiva.
L'emendamento è di carattere finanziario; se noi non scrivessimo che una Consulta deve indicare al Presidente dell'IPLA come spendere i soldi, il Presidente li incassa e li spende come gli pare. Non può funzionare così.
L'aggiunta al corollario di individuare una consulta che indichi al Presidente dell'IPLA come spendere il denaro è insito nell'aspetto finanziario; altrimenti daremmo un potere al Presidente che non è nostra intenzione dare.
Questo è il motivo per cui si prevede la Consulta. Se il Consigliere Pedrale, cortesemente, è disponibile ad eliminare il comma 5, evitiamo ogni tipo di pensiero che possa sembrare una "furbata", cosa che non è da me, e andiamo avanti per quello che serve.



PRESIDENTE

Consigliere Pedrale, è disponibile ad eliminare il comma 5? In tal caso, ho bisogno di una sua firma.
PEDRALE Luca (fuori microfono) Accolgo la richiesta dell'Assessore.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 13.01 riprende alle ore 13.03)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
In merito alla discussione, il Consigliere Pedrale, in accordo con la Giunta regionale, autoemenda il proprio emendamento ed elimina il comma 5 con cui veniva individuata la sede territoriale di Alba. Quindi, il problema della sede è risolto.
Il subemendamento del Consigliere Taricco, che sarà votato prima dell'emendamento, introduce, come abbiamo detto, in accordo con la Giunta la durata in carica e l'obbligo di sentire la Commissione. Per coerenza, al punto 3) del comma 7, tra due virgole, dopo le parole "la Giunta regionale", vengono introdotte le parole "sentita la Commissione competente".
Pongo in votazione, per primo, il subemendamento n. 204).
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 204) sul quale l'Assessore Cirio, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2), sul quale l'Assessore Cirio, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 17 bis.
Il Consiglio approva.
Comunico che la riunione dell'Ufficio di Presidenza è spostata alle ore 14.30 in Sala A.
La Conferenza dei Capigruppo è con vocata alle ore 15.
La seduta di Consiglio è convocata alle ore 15.30 (anziché alle ore 14.30).
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.06)



< torna indietro