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Dettaglio seduta n.219 del 30/04/12 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(Alle ore 14.30, per mancanza del numero legale, il Presidente Cattaneo comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



(La seduta ha inizio alle ore 15.00)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Boniperti, Cantore, Casoni, Costa Rosa Anna, Cota, Giordano, Pedrale, Spagnuolo e Vignale.
Il numero legale è 26.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 169, inerente a "Legge Finanziaria per l'anno 2012"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 169, di cui al punto 4) all'o.d.g.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Emendamento rubricato n. 137) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cirio: Dopo l'art. 20 del disegno di legge regionale n. 169 - Legge finanziaria per l'anno 2012, viene inserito il seguente articolo di legge: "Art. 20 bis (Sostituzione del punto 16 dell'allegato 1 alla l.r 54/1979) 1. Il punto 16 dell'allegato 1 della legge regionale 31 agosto 1979, n. 54 (Disciplina dei complessi ricettivi all'aperto) è sostituito dal seguente: "16) Preingressi ai mezzi mobili di pernottamento e soggiorno. Sono considerate preingressi le strutture rigide in legno, in plastica, in laminato metallico o altro materiale, annesse ai mezzi mobili di pernottamento e di soggiorno, che hanno come scopo principale quello di evitare la dispersione di calore in occasione dell'accesso ai predetti mezzi. La superficie coperta dei preingressi non può superare i mq. 16, di cui mq. 10 di superficie chiusa, mentre l'altezza non può superare di oltre 25 cm quella del mezzo mobile. I preingressi si armonizzano con le analoghe strutture presenti nel complesso ricettivo e sono facilmente scomponibili in elementi di dimensioni tali da risultare agevolmente trasportabili".
Nella seduta antimeridiana sono stati votati gli articoli 8, 9, 10, 10 bis, 10 ter, 10 quater, 10 quinquies, 10 sexies, 10 septies, 10 octies, 11 e 12 ed è iniziato l'esame dell'emendamento rubricato n. 137), che propone d'istituire l'articolo aggiuntivo 12 bis.
Sono già intervenuti la Giunta regionale - con l'Assessore Cirio - e il Consigliere Reschigna.
Sono iscritti a parlare diversi colleghi.
La parola al Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Presidente, rispetto all'emendamento dell'Assessore Cirio ci troviamo in difficoltà, ma l'Assessore Cirio è un collega multitasking: anche senza essere presente riesce sicuramente ad intercettare i nostri pensieri! Presidente, abbiamo utilizzato i mezzi del Consiglio regionale per cercare on line il testo dell'emendamento, ma persino la potentissima banca dati del Consiglio - Arianna - non pubblica l'allegato 1 o allegato A della norma in questione, perché evidentemente le modalità con le quali sono definite le superfici dei campeggi e la regolamentazione degli edifici dei campeggi, non è considerata come norma primaria.
Mi chiedo, pertanto, in primis: questa norma, che tecnicamente è un allegato ad una legge, è realmente una norma che ha il rango di fonte primaria? Non sarebbe meglio delegificare questa norma e prevedere una norma regolamentare vera e propria? A parte tale premessa d'ordine formale, mi chiedo se abbia davvero senso, Presidente - e mi appello a lei - che la legge finanziaria contenga al suo interno un emendamento che va a modificare un allegato di una legge del '79, che stabilisce in 20 metri quadrati gli edifici riguardanti la parte chiusa antistante i camper e in quattro metri quadrati i porticati.
Oggi non stiamo discutendo di una norma sul turismo o di una norma sui campeggi, ma della legge finanziaria.
In estrema sintesi, se vogliamo dare celerità ai nostri lavori cerchiamo cortesemente di far sì che queste norme, che magari saranno anche dolorose, stiano nella sede propria.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

L'Assessore Cirio è nei paraggi?



PRESIDENTE

L'ho fatto chiamare.



RONZANI Wilmer

Aspettiamo un attimo?



PRESIDENTE

C'è il Vicepresidente della Giunta, ci sono altri Assessori...



RONZANI Wilmer

Poiché ha presentato la norma e l'ha illustrata, vorremmo...



PRESIDENTE

La Giunta è un organismo collettivo: c'è il Vicepresidente della Regione. Se lei lo richiede, spostiamo la discussione dell'emendamento però credo che l'Assessore stia arrivando.



RONZANI Wilmer

Va bene, però, Presidente, ricordo che in un'epoca molto recente quando discutevamo emendamenti o articoli che riguardavano un Assessore questo garantiva la presenza; se casualmente non l'avesse garantita giustamente i Gruppi di minoranza di allora avrebbero preteso la sua presenza.
Ciò detto, mi collego alla questione posta dal Consigliere Gariglio, ma vorrei anche porre all'Assessore Cirio un problema di merito (per questo ho chiesto la sua presenza, non solo per ragioni di principio).
La questione che pone il collega Gariglio è chiarissima: ha senso che noi inseriamo nella finanziaria una norma come questa? Vorrei, inoltre, invitarvi a riflettere sul merito, perché avete chiaro di cosa stiamo discutendo, no? Stiamo discutendo del fatto che le roulotte che, in molti casi, vengono parcheggiate in prossimità di un camping, sia esso vicino ad un lago o al mare, da mezzo mobile diventino mezzo permanente ed immobile.
Di questo si tratta! Stiamo discutendo di quest'eventualità, che sarà anche legittima, ma vorrei entrare nel merito: io porto la mia roulotte in un certo posto, dopodiché costruisco intorno alla mia roulotte ciò che prevedo con questa norma (in parte è già così, perché in parte questo è già avvenuto, ahimè), quindi una zona che diventa la zona d'ingresso, la cucina, una specie di locale nel quale si può mangiare e intrattenersi.
La roulotte, quindi, cessa d'essere ciò che peraltro definisce la norma (la norma fa espressamente riferimento ai mezzi mobili di pernottamento e soggiorno) e, una volta situata in un luogo, rimane sempre lì.
Stabiliamo, dunque, il principio per cui intorno ad una roulotte possono essere costruiti alcuni elementi, che prevediamo anche nelle dimensioni: 16 metri, un'altezza non superiore ai 25, che dovrebbero fuoriuscire dalla roulotte, e così via.
Il fatto che lo chiedano i campeggiatori non significa che sia una buona ragione per farlo! Allora, vorrei che noi, nello spiegare quest'emendamento, non ci limitassimo a dire: "Ci viene richiesto da tutti"! Non significa che sia giusto; probabilmente lo è, ma varrebbe la pena discuterne! Pertanto, se il tema è meno banale di quanto non sembri...



PRESIDENTE

Concluda, per favore.



RONZANI Wilmer

Ho finito, Presidente, ma ne approfitto, perché non c'è l'Assessore.
Poiché il problema - dicevo - è meno banale di quanto non sembri allora varrebbe la pena che noi, intanto, decidessimo di stralciare quest'emendamento della legge finanziaria.
Discutiamo con un po' di tranquillità, per capire se queste misure e quest'emendamento abbiano un senso oppure no.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ronzani.
La parola al Consigliere Lepri.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
Non so se qualche collega ricorda quella simpatica canzone di Gino Latilla, che diceva: "Avevo una casetta piccolina in Canadà, con vasche pesciolini e tanti fiori di lillà"! Era una filastrocca che cantavamo in tanti.
Ho ricordato questa canzone, poiché, in effetti, il simpatico emendamento dell'Assessore rischia di moltiplicare, nel nostro bel Piemonte, un sacco di belle casettine in Canadà. Ma, in questo caso, più che le casettine con i pesciolini e tanti fiori, si tratterebbe di roulotte, con tanto di salottino in legno di qualche decina di metri, con la dependance e magari anche le pattine all'interno - scusate l'ironia con cui camminare.
Uso l'ironia, perché gli argomenti seri li hanno già ripresi i miei colleghi: siamo di fronte ad una proposta che merita tutta l'attenzione perché il rischio - se non capisco male - è di trasformare molti dei nostri camping in sedi di appartamenti stanziali, fatti da roulotte con dependance definita e riconosciuta per legge.
Conosciamo bene le difficoltà del turismo mobile e dei campeggiatori ma, anche a fronte della crisi edilizia delle seconde case, il rischio è che si finisca per incentivare indirettamente una stanzialità molto approssimativa ed anche brutta da vedere, perché i campeggi abitati in questo modo non sono particolarmente attraenti.
Mi pare, dunque, che la questione sia perlomeno meritevole d'approfondimento.
Per questa ragione, al di là dell'ironia, troviamo assolutamente inaccettabile che si possa discutere di questo tema, con una corsia privilegiata.
Se proprio lo si vuole fare - come ha detto il nostro Capogruppo - si usi il collegato alla finanziaria e non la finanziaria.



PRESIDENTE

Ho sollecitato personalmente l'Assessore Cirio che sta arrivando.
Ricordo che la Giunta regionale è un organo collettivo, sono presenti il Vicepresidente della Giunta e l'Assessore ai rapporti con il Consiglio. Se serve anche la presenza dell'Assessore si formalizza la richiesta e sospendiamo i lavori.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Stara; ne ha facoltà.



STARA Andrea

Su quest'argomento il sottoscritto aveva già sottoposto delle questioni un anno fa, quindi vorrei rivolgere delle domande all'Assessore. Se sta arrivando in tempi ragionevoli, aspettiamo.



PRESIDENTE

Come abbiamo fatto in precedenza, sospendiamo la trattazione dell'emendamento rubricato n. 137) in attesa dell'Assessore Cirio e passiamo all'emendamento rubricato n. 53).
Emendamento rubricato n. 53) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Sacchetto: Dopo l'articolo 12 è inserito il seguente articolo Art. 12 bis. (Modifiche alla legge regionale 13 maggio 1980, n. 39 ).
Il comma 1 dell'articolo 1 della legge regionale 13 maggio 1980, n. 39 (Repressione delle frodi: sistema di rilevazione e controllo della produzione e del commercio dei prodotti vinicoli) è sostituito dal seguente: "1. La Regione Piemonte istituisce un sistema di rilevazione e controllo della produzione e del commercio delle uve, dei mosti e dei vini, tenuto conto di quanto previsto dall'articolo 77, primo comma, lettera d) del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616 (Attuazione della delega di cui all'art. 1 della legge 22 luglio 1975, n. 382) nell'ambito della collaborazione tra Stato e Regione, prevista dall'ultimo comma dell'articolo 77 del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616, per la repressione delle frodi nella lavorazione e nel commercio dei prodotti agricoli e ferme restando le specifiche competenze dell'amministrazione statale e degli istituti ed enti interessati favorisca un coordinato svolgimento dei compiti comunque affidati in materia alle regioni, alle province ed ai comuni". 2. Il comma 1 dell'articolo 2 della l.r. 39/1980, è sostituito dal seguente: "1. Allo scopo di migliorare il sistema di controllo e di vigilanza sulla preparazione e sul commercio dei prodotti vitivinicoli previsto dalle leggi vigenti ed in applicazione del disposto di cui agli articoli 4 e 20 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali), per il raggiungimento delle finalità di cui all'articolo 1 le province istituiscono il Servizio Antisofisticazioni Vinicole (SAV), demandando allo stesso le funzioni previste agli articoli 5, 10 e 12 della legge 7 marzo 1986, n. 65 (Legge quadro sull'ordinamento della polizia municipale) e della legge regionale 30 novembre 1987 n. 58 (Norme in materia di Polizia locale).".



SACCHETTO Claudio, Assessore all'agricoltura e foreste (fuori microfono)

L'emendamento rubricato n. 53) è ritirato, così come richiesto questa mattina dai Consiglieri.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 53) è ritirato.
Anche l'emendamento rubricato n. 34 dell'Assessore Coppola, (che aggiungerebbe l'articolo 12 quater), è ritirato.
Emendamento rubricato n. 46) presentato dai Consiglieri Motta M., Pedrale Formagnana, Lupi, Cortopassi, Mastrullo, Bussola, Leardi, Spagnuolo Montaruli, Carossa, Marinello, Boniperti, Vignale: Dopo l'articolo 20 è inserito: "Art. 20 bis Al comma 7 dell'art. 9 della l.r. 8/1995 (Finanziamento, gestione patrimoniale ed economico finanziaria delle Unità Sanitarie Locali e delle Aziende Ospedaliere), al termine del periodo si aggiunge: "e ad altre strutture riconosciute dall'ASL- in base all'art. 7 della l.r.
34/93, che garantiscano la prima accoglienza o servizio sanitario ovvero il primo e pronto soccorso degli animali rinvenuti vaganti".
La parola al Consigliere Motta per l'illustrazione.



MOTTA Massimiliano

Solo per indicare la motivazione del perché è stata inserita tale dicitura sulla questione degli animali vaganti, o meglio per i soggetti di primo soccorso degli animali vaganti.
In una legge regionale del '95 rispetto ai beni dismessi dalle ASL quindi conferiti a soggetti che si occupano di attività umanitarie all'estero, erano citati una serie di soggetti, ma venivano esclusi coloro che svolgono attività di recupero degli animali, come soggetti dei canili riconosciuti a livello regionale oppure soggetti di primo soccorso quali veterinari che operano a livello regionale attività riconosciute, come presso canili o quant'altro.
Questo limite impediva la possibilità che le aziende sanitarie devolvessero materiale che veniva dismesso e richiesto, quindi è un emendamento di buon senso che ha raccolto il consenso della maggior parte dei Gruppi rappresentati in questo Consiglio.
Si tratta di mettere all'attenzione che forse si è trattato di un refuso, anche perché mi sembra abbastanza illogico che si facessero delle differenze rispetto ad interventi umanitari nei confronti degli animali.



PRESIDENTE

Dichiaro aperto il dibattito generale.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes

Intervengo per cercare di comprendere.
Effettivamente è vero, malgrado il fantastico supporto alle sedute dell'Aula, manca il testo di riferimento, quindi uno, per quanta memoria abbia, non si ricorda bene il contesto, sia pure sinteticamente e non chiarissimamente illustrato dal Consigliere Motta.
Chiedo aiuto agli Uffici per capire in che contesto si trova quest'emendamento. In una situazione in cui è difficile un pronto soccorso degli umani, mi pare che scritto così sia offensivo. Il pronto soccorso degli umani non c'è quasi più perché uno va al pronto soccorso e aspetta due giorni prima di essere visitato e aiutato.
Capisco che qui il contesto sia diverso, ma mancando il testo della legge di riferimento, che attraverso questo "prode meccanismo" non riesco ad avere (non so se sono io che non riesco ad usarlo), non capisco in cosa consiste questo primo pronto soccorso che nel caso degli animali deve essere "pronto", nel caso degli umani no.
Vorrei capire di cosa si tratta. Detto così, se noi la inseriamo nella finanziaria e compare un emendamento di questo genere, capite che pu sembrare un po' offensivo a chiunque non capisca il contesto, quindi o si modifica l'emendamento rendendo chiaro cosa significa questa cosa, oppure ditelo, giusto per capire come votare. Scritto così, non so se ho capito quindi prima di pronunciarmi vorrei capire meglio cosa stiamo votando.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Quaglia.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

Intanto per chiarire.
L'emendamento modifica il comma 7 dell'articolo 9 della legge n. 95.
Il comma 7 - confesso anch'io la mia ignoranza come il Consigliere Motta, quindi lo leggo - recita: "Qualora non sussistano particolari motivazioni che determinano una diversa utilizzazione, i beni dichiarati fuori uso dalle ASL o dalle Aziende ospedaliere sono prioritariamente ceduti ad altre strutture sanitarie pubbliche o, in subordine, per iniziative internazionali di carattere umanitario o di cooperazione allo sviluppo, all'UNICEF, alla Caritas, alla Croce Rossa internazionale sessioni territoriali e organizzazioni non governative".
A questo, nell'intento dei presentatori dell'emendamento, sono aggiunte le strutture riconosciute dalle ASL, in base all'articolo 7 della legge n.
34 del '93, che operano e garantiscono la prima accoglienza al servizio sanitario agli animali ritenuti vaganti, quindi canili riconosciuti o a strutture riconosciute dalle ASL che operano in questo senso.
Questa è la ratio dell'emendamento, ma siamo aperti alla discussione.
Anticipo che, qualora la maggioranza del Consiglio fosse favorevole all'emendamento, la Giunta non sarebbe contraria.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Oggi abbiamo ascoltato un nuovo modo di esprimere il parere della Giunta: si è favorevoli o si è contrari, oppure si può anche non essere contrari. Il che lascia supporre che non è detto che si sia favorevoli.
Non ho nulla in contrario ad intervenire su una legge del 1995.
L'Assessore Quaglia ha letto il testo del comma che si andrebbe a modificare. La legge è impostata sostanzialmente su due elementi; quando un bene mobile, non un immobile, viene dichiarato fuori uso, lo stesso pu essere conferito o a struttura sanitaria pubblica o privata, oppure entra nel meccanismo della solidarietà internazionale.
Se vogliamo anche inserire un terzo elemento - fermo restando il fatto che non riesco a capire perché discutiamo di tutto questo all'interno della legge finanziaria e magari l'avremmo potuto discutere quando abbiamo trattato il tema della sanità - perché ci limitiamo solo alle strutture che si occupano del ricovero degli animali e non apriamo a qualunque altra organizzazione sociale che si occupa dei cristiani e degli anziani? Con tutto il rispetto per gli animali, perché questo?



(Commenti in aula)



RESCHIGNA Aldo

No, non è prevista. Perché il comma che vai a modificare prevede strutture sanitarie pubbliche o private, oppure "o in subordine" Assessore Quaglia, ce l'ha appena letto - "Croce Rossa internazionale UNICEF, missioni a livello di solidarietà internazionale".
Non è prevista la fattispecie delle organizzazioni sociali operanti all'interno del territorio dell'azienda sanitaria regionale. Non è prevista.
E glielo rileggo: "Qualora non sussistano particolari motivazioni che determinano una diversa utilizzazione, i beni dichiarati fuori uso sono prioritariamente ceduti ad altra struttura sanitaria pubblica o, in subordine, per iniziative internazionali, di carattere umanitario o di cooperazione dello sviluppo, all'UNICEF, Caritas, Croce Rossa Internazionale, sezioni territoriali e alle organizzazioni non governative riconosciute".
Lo dice chiaramente il comma: per iniziative internazionali. Almeno quando leggiamo le leggi, diamo tutti la stessa interpretazione.
Ripeto: cosa c'entra questo con la legge finanziaria? E in secondo luogo, perché se si esce dalla dimensione internazionale - rispetto alla quale tanti beni immobili delle aziende sono stati conferiti nel corso degli anni proprio a sostenere progetti di solidarietà internazionale nella dimensione locale ci sono solamente i canili pubblici o privati e non ci sono anche altre organizzazioni sociali che si occupano di altri bisogni?



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo per esprimere innanzitutto la convinzione che una norma di questo genere dovrebbe vedere un luogo diverso nel quale potervi ragionare e non dentro la finanziaria regionale, perché le perplessità che ha appena espresso il nostro Capogruppo le ho avute anche io, leggendo il testo dell'articolo che quest'emendamento proposto va a modificare.
Dice testualmente: "I beni dichiarati fuori uso sono prioritariamente ceduti ad altre strutture sanitarie pubbliche" - quindi abbiamo ben chiaro che cosa sono le strutture sanitarie pubbliche - "o in subordine per iniziative internazionali, sezioni territoriali e organizzazioni non governative riconosciute".
Sono convinto che le due tipologie che si stanno comparando sono leggermente diverse. Ma se noi decidiamo che questo tipo di possibilità si possa dedicare alle associazioni che si occupano degli animali vaganti credo che vi siano eserciti di associazioni che si occupano di umani vaganti e con problemi, che hanno perlomeno - almeno e lo sottolineo - la stessa dignità.
Ci sono centinaia di associazioni che lavorano per persone che hanno problemi di multiforme tipologia e che non possono oggi, a norma di legge e in nessun caso, accedere a queste strutture.
Chiediamo che se si dovesse andare in questa direzione, ci siano dei "subordine" di gradazione diversa; prima gli umani e poi eventualmente gli animali vaganti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Nella passata legislatura l'approvazione della legge finanziaria era accompagnata da interessi di parte dei Consiglieri e noi pensavamo che con le difficoltà economiche che in questo momento la Regione ha, la finanziaria di quest'anno sarebbe stata improntata ad una maggiore presenza sul tema e sulle questioni importanti che la Regione ha in questo momento.
Ci stiamo rendendo conto, da una serie di emendamenti che la maggioranza sta portando avanti, che invece ci eravamo sbagliati e che c'è spazio ancora per emendamenti di questo tipo.
Sono d'accordo con quello che hanno detto i miei colleghi: ci sono molte organizzazioni sociali che operano sul territorio e io faccio riferimento alle organizzazioni sociali che si occupano di animali.
C'è un problema in questo momento che riguarda molti Comuni. Certo, il problema degli uomini è un problema molto importante, ma anche quello degli animali è un problema importante e riguarda, ad esempio, la sterilizzazione dei gatti.
Quando alcuni Comuni avevano ancora qualche soldo disponibile, avevano messo a disposizione un budget annuale e davano un contributo alle associazioni animaliste che catturavano i gatti e poi li facevano sterilizzare.
Era un provvedimento impegnativo per quanto riguardava questi volontari, che evitava la morte di centinaia di gattini che venivano sbranati dai cani magari in qualche casa diroccata e che fa parte dell'umanità alla quale apparteniamo tutti.
Oggi i Comuni non hanno più un soldo e sono le associazioni che si occupano di queste questioni e che si fanno carico non più solo della cattura, ma anche della sterilizzazione dei gatti.
Credo che se c'è qualcuno a cui possono arrivare questi beni immobili queste associazioni e non soltanto chi fa pronto soccorso e chi si occupa di animali debbano essere fra le associazioni che devono ricevere un contributo.
Per quanto riguarda invece gli animali vaganti, in gran parte i vaganti sono considerati i cani, e questa è una responsabilità precipua del Comune.
C'è una legge precisa che obbliga il Comune ad avere una convenzione con un canile, e gran parte delle Amministrazioni comunali del Piemonte per lo meno si sono adeguate a queste indicazioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Vorrei porre una questione a lei in quanto Presidente dell'Aula, perch è giustificato che i Consiglieri e la maggioranza presentino nella discussione sulla legge finanziaria direttamente in Aula gli emendamenti.
Questo naturalmente è previsto ed è legittimo, però siccome sono quattro cinque mesi che discutiamo di legge finanziaria e di bilancio in Commissione, la maggioranza e la Giunta avevano tutto il tempo per valutare gli emendamenti da presentare ai due provvedimenti.
Aggiungo che la decisione di presentare emendamenti in Aula si giustifica o dovrebbe giustificarsi prevalentemente con l'esigenza di affrontare un tema, utilizzando lo strumento della legge finanziaria.
Vi sfido a dimostrare che questa questione, che naturalmente è rispettabilissima, possa e debba essere affrontata in una sede come questa.
Questa è una questione che dovremmo esaminare una volta per tutte altrimenti succede il paradosso che la Commissione di merito, che discute per mesi di legge di bilancio e di legge finanziaria, è tenuta all'oscuro di una serie di emendamenti - peraltro meno importanti ed assai poco compatibili con la legge finanziaria - per poi trovarsi di fronte ad una cascata di emendamenti che vengono discussi in Aula e che determinano sulla finanziaria un effetto ridondante, perché affrontiamo problemi che con la finanziaria non c'entrano nulla.
Questo era il primo punto.
Secondo: oggi è previsto che le Aziende sanitarie destinino apparecchiature importanti ad associazioni che si occupano in giro per il mondo di tantissime cose. È avvenuto ed avverrà ancora ed è un fatto positivo; si tratta di apparecchiature superate sul piano tecnologico da noi, ma che possono essere utilmente impiegate in altri Paesi.
Ora, non nego l'esigenza che quell'elenco debba essere dilatato, ma non può essere dilatato in questo modo, perché un Consigliere, in maniera legittima, si inventa il problema dei cani o delle associazioni ambientaliste, che sicuramente hanno un'importanza e un ruolo fondamentale ma richiederebbe un minimo di riflessione.
Nello stesso momento in cui penso ai cani, qualcuno, giustamente e legittimamente, potrebbe sostenere esigenze altrettanto prioritarie: perch quelli e non altri? Le leggi vanno fatte cum grano salis, immaginando come affrontare una questione come questa.
Decidete che dobbiamo allargare; prevedete una platea più ampia? Benissimo! Discutetene, presentate un provvedimento, ragionate la questione, ma facciamolo sulla base di un dato di fatto e su dati oggettivi, ma non così, altrimenti domani mattina un Consigliere sarà autorizzato a rimproverarci per il fatto di aver ignorato associazioni altrettanto meritevoli.
Alla fine non vorrei che stessimo facendo una norma per i canili internazionali, perché se la ratio è quella, rischiamo di immaginare un provvedimento che alla fine favorisce soltanto le associazioni o i canili internazionali, che va bene, va benissimo, però...



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Stara; ne ha facoltà.



STARA Andrea

Quante volte, dopo lunghe discussioni in Commissione, ci siamo resi conto di aver perso i nostri pomeriggi o le nostre mattinate. Non credo a causa delle forze di minoranza, ma proprio per il fatto che la Commissione iniziava con la consapevolezza di non avere la volontà di affrontare l'argomento.
Mi chiedo se ha senso dare risposte su singole sollecitazioni nei confronti della politica, ed inserire, nell'articolato della Finanziaria una serie di provvedimenti che più che altro rispondono a queste esigenze e non ad una riflessione complessiva.
Quando mai, su questo e su altri argomenti, l'Assessore o i singoli Consiglieri hanno sollecitato la discussione di queste tematiche in Commissione? Mi sembra che il tempo non sia mancato; in alcuni casi non si è mai affrontato l'argomento.
Tra l'altro, potrei anche essere d'accordo nel merito, però varrebbe la pena affrontarlo con un minimo di cognizione di causa, perché mi sembra che qui manchino, tra i tanti soggetti plausibili ad essere inseriti in questo provvedimento, una pluralità di soggetti, forse anche con una dignità maggiore.
Non mi permetto una valutazione di questo tipo, ma tengo a sottolineare che si tratta dell'ennesimo emendamento che risponde a singole sollecitazioni e fa sì che, di fronte alla drammaticità dei conti e alla crisi socio-economica che sta attanagliando la nostra regione, la scarsa serietà nell'affrontare una pluralità di articolati, che sono lunghi e rispondono a singole tematiche specifiche, svilisce anche l'attività del Consiglio in un appuntamento così importante.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Sollecito il Vicepresidente Cavallera o l'Assessore Maccanti a fare un ripassino degli emendamenti, perché non so qual è l'obiettivo che vi siete dati, ma se continuiamo in questo modo stiamo perdendo il nostro tempo.
Non so se c'è un disegno, ma mi sembra che stiate cercando di mettere in pista tutto l'armamentario della "buona notizia", mettendo insieme emendamenti: la casetta in Canadà; la carta di credito per la cultura; i cani e gatti, meglio se - poverini - dispersi, ammalati e a rischio di vita; le piscine per gli agriturismi e potrei continuare. Ci sono almeno quattro o cinque belle notizie da dare ai giornali per coprire le tante magagne e i tanti tagli che ci tocca votare.
Capisco, però il clima è un po' cambiato: la Brambilla non c'è più, ci vorrebbe una parrucca rossa, ma probabilmente riconoscono la differenza.
Si portano via i soldi e le strutture organizzative per darle a realtà locali, ma credo che, per coerenza, forse bisognerebbe darli solo agli animali che vanno oltre confine, soprattutto se sofferenti.
Secondo me qui c'è un po' troppo fumo negli occhi. Cito un'altra canzone dei Platters: "Smoke gets in your eyes".
Cerchiamo di concentrarci, per favore.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Lepri.
Passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes

Parlo in dichiarazione di voto, anche se avrei preferito intervenire nel merito, perché non avendo avuto il testo quando sono intervenuta ovviamente non ero in grado di capire.
Adesso ho capito come funziona il meccanismo. Credo anch'io che voter contro quest'emendamento. Siccome, da quanto ho capito, la Giunta è disponibile a varie opzioni, le suggerirei, se fa ancora in tempo, una modifica che aggiunga "o altre istituzioni a carattere sanitario o parasanitario", evitando di mettere insieme alla cooperazione internazionale l'utilizzo per i cani randagi, perché un elenco così concepito crea un'impressione veramente sgradevole.
Credo che, senza niente volere ai cani randagi, assimilare alla cooperazione internazionale i cani randagi, appare piuttosto offensivo e strampalato. Basterebbe che la Giunta stessa, che può sempre farlo chiedesse di modificarlo con l'aggiunta "altre istituzioni a carattere parasanitario", visto che quelle sanitarie sono già elencate nella legge.
Questo consentirebbe di comprendere istituzioni che si occupano di animali abbandonati, ma senza creare questa sgradevole sensazione che in Finanziaria entrano solo i cani vaganti e non l'articolo originario.
Suggerisco questa aggiunta. Ovviamente, se non viene accolta, il mio voto sarà contrario, perché così concepito verrebbe davvero fuori una Finanziaria quanto meno strampalata, con dentro le più incredibili integrazioni.
In un momento in cui siamo oberati per avere accumulato un miliardo di deficit accumulato, scherzare con queste cose appare poco serio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Stara; ne ha facoltà.



STARA Andrea

Chiedo il ritiro di quest'emendamento.
Nel caso in cui venisse mantenuto, ovviamente voterò contro, per suggerirei di prenderci l'impegno di portare questo argomento in Commissione subito dopo il bilancio e la legge finanziaria. Credo che con un'unica seduta di Commissione, dopo aver reso chiaro a tutti i componenti i termini della questione, si possa fare un intervento molto più ragionevole ed organico, piuttosto che l'inserimento di questa singola norma per accontentare una parte ed escluderne altre.
Prima di continuare, chiederei di rimuovere il cellulare che vibra vicino al microfono perché è veramente fastidioso, poi ribadisco ancora una volta l'invito a ritirare l'emendamento e a convocare, con l'accordo di tutti, una seduta di Commissione per dare dignità a questo argomento, come credo abbia.
Credo che una metà dei componenti del Consiglio sia distratta e l'altra metà non abbia ancora capito bene di cosa si tratti.
A meno che non ci sia da incassare per l'immediato qualche credito per le elezioni, non credo che riparlandone subito dopo la sessione di bilancio succeda qualche cataclisma o si inveri qualche elemento negativo sul territorio piemontese.
Credo che se c'è l'impegno di tutti di portare questo argomento in Commissione - finita la sessione dedicata alla finanziaria e al bilancio si possa dare una risposta esaustiva al tema che ha posto il Consigliere Motta. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Rinnovo l'invito al ritiro dell'emendamento, anche perché si ragionava poc'anzi che in ciascuno di noi è bene presente che innanzitutto dobbiamo avere la consapevolezza del tema di cui stiamo parlando: stiamo parlando di attrezzature, prevalentemente di tipo sanitario, che nella nostra realtà sono considerate tecnologicamente superate ma che, all'interno di strutture sanitarie in Paesi più arretrati del nostro, sotto il profilo dell'assistenza sanitaria, sono considerate utili.
Parliamo di ecografi, di strutture radiologiche, di tutta una seria di apparecchiature che hanno ancora una loro possibilità di utilizzo: parliamo di un qualche cosa che probabilmente non se ve neanche per gli obiettivi cui si rivolge l'emendamento. La realtà, infatti, è questa. Credo che ciascuno di noi abbia in mente che all'interno delle Aziende sanitarie regionali periodicamente viene fatto un inventario di questo tipo e che quelle attrezzature vengono correttamente destinate a interventi di assistenza sanitaria in Paesi diversi dal nostro.
Ma quale utilità possono avere, allora, rispetto a strutture di accoglienza di animali vaganti, apparecchiature di questo tipo? Quale utilità? Nessuna. E se vi è un'utilità, credo sia molto relativa: pu riguardare qualche bene mobile inteso come scrivanie, poltrone, ecc. Stiamo parlando di queste cose qui, per essere chiari: non stiamo parlando di beni immobili che sono dismessi. I commi a cui fa riferimento l'articolo - a parte il primo, tutti gli altri - parlano infatti di beni mobili: non stiamo parlando di beni immobili, di terreni che possano essere utilizzati per ricoverare animali vaganti o cose di questo tipo.
Chiedo veramente - anche perché abbiamo tutti la necessità di fare al meglio il nostro intervento di legislatori - di ritirare l'emendamento e di affrontare poi il tema in un altro provvedimento.



PRESIDENTE

Consigliere Motta, è pervenuto da più parti l'invito a ritirare l'emendamento: lei cosa ne pensa?



MOTTA Massimiliano

Voglio placare gli animi. In quanto Consigliere alla prima legislatura accetto l'ignoranza intesa come qualità di coloro che "non conoscono", come non conoscevo io, determinati problemi.



PRESIDENTE

Fra pochi giorni sono due anni che siamo eletti...



MOTTA Massimiliano

Sì, però di prima legislatura ci rimango per tutti i cinque anni qualora arrivassimo ai cinque anni...
Ripeto che ad oggi i beni mobili chi si riferiva il Consigliere Reschigna sono ben di altra portata. Se vogliamo andare nel dettaglio infatti, ci sono automobili, portaoggetti, strumentazioni chirurgiche che vengono lasciate - piccoli ecografi che possono essere utilizzati per gli animali - e altre cose.
In ogni caso, al di là di tutto questo, questi soggetti sono riconosciuti da un'altra legge del '93, intitolata "Tutela e controllo degli animali da affezione". Qualora quindi si volesse inserire qualsiasi altro soggetto, ben venga; l'importante è che sia già riconosciuto dall'Amministrazione regionale, altrimenti stiamo parlando di aria fritta o, meglio, stiamo parlando di un contesto tanto per far perdere ulteriore tempo al Consiglio. Per correttezza, infatti, questo tema non è stato inserito in un discorso più ampio e importante - visto e considerato che sono stati accettati 190 emendamenti dell'opposizione - quale quello del Piano Socio Sanitario: ci sembrava un po' riduttivo parlare in quell'ambito di questi argomenti.
Bene venga, quindi, se si volessero aggiungere altri soggetti altrettanto nobili - a quelli destinatari di questi beni dismessi, che spesso e volentieri vengono buttati in discarica e che spesso non vengono nemmeno portati all'estero; in ogni caso, vengono smontati e anche qualora arrivassero all'estero - spero di non dire cose a voi sconosciute - vengono venduti per pezzi, perché ci sono ospedali dove non arriva neanche la corrente: per la maggior parte sono letti ed altri beni mobili ad essere trasferiti e non per forza gli ecografi, che poi comportano anche problemi per quanto riguarda i ricambi perché sono soggetti a manutenzione.
Ripeto: qualora ci siano altri soggetti che siano previsti o regolamentati, come lo sono quelli della legge n. 34/93 o di quella per la tutela e il controllo degli animali da affezione - per cui questi soggetti regolamentati vengono inseriti fra quelli che possono usufruire di questi beni -, allora a quel punto ben venga: ma solo soggetti che siano regolamentati.



PRESIDENTE

Mi sembra che l'invito al ritiro dell'emendamento per discuterlo in altra sede non sia accettato dal proponente. Al tempo stesso, però, ho colto la proposta - in particolare da parte del Consigliere Reschigna - che chiedeva sostanzialmente di rafforzare - passatemi l'espressione - prima la componente "umana" rispetto a quella animale, il quale proponeva l'inserimento delle organizzazioni sociali che operano all'interno del territorio della Regione. Adesso il collega Motta ha detto di essere disponibile a rafforzare questo aspetto e ad inserire, sostanzialmente nuovi soggetti.
Propongo dunque di tornare all'emendamento dell'Assessore Cirio, che intanto è arrivato. Magari, nel frattempo, se i colleghi Motta e Reschigna o il collega Motta, autonomamente - ritengono di rafforzare il testo inserendo le organizzazioni sociali, poi lo mettiamo in votazione, come eventualmente modificato. Se invece non ci sono questa volontà e questa disponibilità - per l'amor del cielo - lo mettiamo in votazione, così come originariamente formulato.
Sull'emendamento rubricato n. 137) della Giunta regionale, dunque, è iscritto a parlare il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Credo che nel merito di quest'emendamento valgano alcune delle osservazioni già avanzate dai colleghi precedentemente, a prescindere dal merito della questione.
Credo però che il merito sia un merito che valga la pena approfondire perché i rischi che sono stati paventati da alcuni colleghi nella discussione precedente penso siano da valutare attentamente; ma questo richiederebbe un minimo di approfondimento tecnico.
Non vorrei che con un emendamento del genere andassimo a trasformare ciò che sta a corollario di roulotte e di camper - soprattutto di roulotte in qualcosa che assomigli a seconde case di seconda categoria; mettiamola in questi termini. Credo varrebbe la pena effettuare un minimo di approfondimento nel merito.
Penso poi che un tema del genere sia un classico tema da inserire, se andremo a fare un collegato alla finanziaria, in quel contesto. Ecco, mi permetto di sottoporre ancora la necessità che la Giunta manifesti la disponibilità a non riempire di decine di emendamenti, che nulla hanno a che fare con il dato di finanziaria - perché non hanno alcuna implicazione economica che si riverberi sul bilancio -, e che quindi possono tranquillamente essere trattati in un provvedimento ad hoc che, tra l'altro, ci offrirebbe anche la modalità e i tempi di approfondire un po' questo tipo di questione.
Ho tutta la massima fiducia nel fatto che l'Assessore l'abbia già verificata, riscontrando che sono tutti d'accordo; mi piacerebbe per verificarlo di persona. Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bresso.



BRESSO Mercedes

Grazie, Presidente.
Anch'io vorrei dire all'Assessore Cirio, che sta telefonando (spero ad un suo funzionario), che questo è un tema o da modifica della legge, perch (poi ci torno) siamo di fronte ad una questione non piccola, oppure almeno da collegato, in modo da avere il tempo necessario per discuterne.
Mi sembra comprensibile la discussione che si sta sviluppando fra "camperismo" o "roulottismo" vero (quello delle persone che d'inverno lasciano la roulotte nel cortile di casa o in un parcheggio e che la utilizzano per andare in vacanza) e chi ha una residenza secondaria di qualunque tipo (più o meno grande o confortevole).
C'è sicuramente una specie di settore intermediario, sviluppato in altri luoghi, come gli Stati Uniti, dove le case mobili sono molto spesso vere e proprie case che vengono spostate, con dei TIR, al seguito delle persone che cambiano lavoro con più facilità.
Nel nostro caso non è proprio così, ma parliamo quasi di seconde casette; non proprio seconde case, ma seconde casette.
Assessore, se si vuole regolamentare, e trovo sia sensata (perché no?) l'esistenza di case mobili (tra l'altro, se ne stanno costruendo di molto belle), c'è l'Assessore competente in materia di urbanistica e pianificazione territoriale! Si regolamenti imponendo, ad esempio, spazi un pochino più grandi, in modo che non diventino un agglomerato di baraccopoli, ma delle piccole casette mobili ben orientate, chiedendo che ci siano degli allineamenti, degli spazi verdi, degli spazi di passaggio insomma regolamentare in maniera strutturale un fenomeno che si sta sviluppando notevolmente e che richiede una regolamentazione che non pu essere questa.
Faccio notare che si parla di strutture in legno, plastica, laminato e altro materiale.
Si dice che deve essere coerente, ma cosa vuol dire? Sostanzialmente niente! Ritengo che questa sia, sensatamente, una materia da regolamentare; non ha senso cercare d'impedire un fenomeno che, per molte famiglie, risolve il problema della casa vacanze, ma non può essere regolamentato in questo modo, perché questa è una licenza d'uccidere, di fare qualunque cosa, tra l'altro in luoghi spesso di pregio del nostro territorio (al Lago d'Orta ci sono ampie aree che stanno diventando semplicemente delle baraccopoli!).
Pertanto, anche tutelando i diritti delle persone e delle famiglie interessate, facciamolo in modo corretto e sensato; non così.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Non abbiamo nulla contro i camperisti: il problema vero, Assessore, è che questa norma non c'entra nulla con la finanziaria (ci sono molte altre cose che non c'entrano con la finanziaria, da sempre).
una questione che va discussa in un altro modo e in un'altra sede: quante discussioni abbiamo fatto, Assessore Cavallera, per modificare la legge 20, mentre qui decidiamo in merito ad una tematica che andrebbe approfondita seriamente.
Si parla di strutture rigide in legno, plastica, laminato, metallo e altro materiale: parliamo di una struttura che diventerà fissa, pertanto occorre un minimo di riflessione. Non possiamo affrontare con leggerezza un argomento di questo tipo.
Quanto abbiamo discusso in merito al fatto di chiudere o meno i ballatoi, e adesso, in dieci minuti, prendiamo delle decisioni su una materia come questa? Se vogliamo affrontare la questione, affrontiamola, ma non nell'ambito della discussione sulla finanziarsi. Si porti l'argomento in Commissione lo si approfondisca, ma non fateci affrontare in questo modo una discussione che è di una certa rilevanza.
Portiamola in Commissione e ridiscutiamola nell'ambito di una discussione più generale, che riguardi l'argomento.
Se l'Assessore condivide le nostre riflessioni, ritiri l'emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Stara.



STARA Andrea

Mi sembra di percepire una certa disponibilità dell'Assessore a ritirare l'emendamento.
Io, però, a maggior ragione, ci tengo a ribadire le questioni già enunciate, perché questo tema e questa metodologia non sono nuovi: è un tema riproposto in più occasioni, purtroppo mai nelle sedi opportune ed appropriate.
Le sollecitazioni che saranno arrivate anche a lei - Assessore - sono arrivate ad alcuni Consiglieri, compreso il sottoscritto.
In merito, ho chiesto un approfondimento anche ai suoi Uffici: non si tratta tanto di regolamentare il futuro di quella che è la possibile seconda casa, tramite il camper, ma una sorta di sanatoria (e le chiedo se è così). Mi risulta, infatti, che ci siano stati numerosi controlli sul territorio regionale, proprio per l'inadempienza delle regole molto prescrittive degli spazi e della delimitazione degli spazi, per cui molti soggetti si trovano in stato sanzionatorio.
Di fatto, questa è una norma che va a rispondere anche a quelle esigenze.
bene rispondere ed affrontare il problema politicamente, non solo relativamente allo sviluppo futuro, ma anche svolgendo una considerazione sul passato.
Ripeto: sono arrivate diverse segnalazioni, pertanto entriamo almeno nel merito; vediamo di cosa si tratta e di quale tipologia.
Penso che lei abbia tutti gli strumenti per richiedere un approfondimento, anche abbastanza rapido, in Commissione, dove poter sviscerare tutti gli elementi.
L'argomento di cui parliamo non è di poco conto: è un argomento delicato, che comporta una riflessione profonda, anche riguardo ai diritti più complessivi, rispetto alla questione legata alle tassazioni che sono aumentate, all'IMU, ecc.
Pertanto, ringrazio l'Assessore in anticipo, perché dalla sua espressione mi sembra colga il senso degli interventi: un rinvio in Commissione, in maniera costruttiva, ed un aggiornamento con lei, per verificare come affrontare l'argomento in maniera adeguata.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cirio.



CIRIO Alberto, Assessore al turismo

Grazie, Presidente.
Come ho cercato di specificare nell'esposizione dell'emendamento, mi sono reso strumento di FAITA, ASCOM, Confindustria e Confesercenti, tutti concordi nella richiesta.
Inoltre, non stiamo disciplinando qualcosa che deve ancora venire: tutto esiste già, sia chiaro. Ci sono già i campeggi con le casette, c'è già tutto.
Oggi, però, non ci sono regole. È vero che probabilmente lo strumento della legge finanziaria non è il più adeguato, ma è sicuramente il più rapido per porre un freno, perché si tratta di porre un freno nella regolamentazione di un qualcosa che, se va fuori controllo, diventa tre volte la roulotte, per capirci! Non credo che le vie ordinarie di una modifica di legge ci permettano di intervenire così rapidamente, ma poiché non sono innamorato di questa tematica e di questa soluzione (ripeto: come ho detto molto trasparentemente, mi sono fatto strumento di questa richiesta), ritiro l'emendamento.
Segnalo, però, che - così facendo - questa materia non avrà una certezza ed una normativa in tempi brevi, nonostante la volontà e la disponibilità di tutti.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 137 è ritirato dall'Assessore Cirio.
Ritorniamo all'emendamento n. 46), quello su cui avevamo interrotto la discussione.
Il Consigliere Motta emenderebbe il proprio emendamento in questo modo aggiungendo al termine del periodo le parole "alle associazioni di promozione sociale di cui alla legge regionale n. 7 del 2006".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 46), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome delle Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Voto esteso al nuovo articolo) L'emendamento rubricato n. 54) dell'Assessore Sacchetto è ritirato.
Emendamento rubricato n. 142) presentato dai Consiglieri Pedrale, Cattaneo De Magistris: Emendamento al disegno di legge n. 169 "Legge finanziaria per l'anno 2012" Art.
(Modifiche alla legge regionale 9 agosto 1989, n. 45) Dopo il comma 6 dell'articolo 2 della legge regionale 9 agosto 1989, n. 45 (Nuove norme per gli interventi da eseguire in terreni sottoposti a vincolo per scopi idrogeologici - Abrogazione legge regionale 12 agosto 1981, n.
27) dopo le parole "strutture agrituristiche " sono aggiunte le parole "a condizione che i titolari delle stesse concorrano alle spese di manutenzione ordinaria e provvedano direttamente alla gestione degli accessi" La parola al Consigliere De Magistris per l'illustrazione.



PRESIDENTE

DE MAGISTRIS Roberto



PRESIDENTE

Grazie, Presidente.
In una passata seduta di Consiglio avevamo esteso la possibilità ai titolari di aziende agrituristiche di percorrere le strade agro-silvo pastorali e le consortili (quelle realizzate da privati, su fondi privati).
Con l'emendamento avevamo concesso il diritto agli utenti di queste attività di passare su quelle strade.
Emerge un problema: i privati che hanno contribuito alla spesa chiedono che anche i nuovi utenti partecipino alla spesa della gestione e soprattutto, all'apertura e alla chiusura di quelle strade che generalmente sono chiuse con una sbarra, il cui accesso è dato solo agli aventi diritto.
In buona sostanza, aggiungendo una sorta di condominio alla gestione di queste strade, anche l'utente è tenuto a pagare una quota per la manutenzione della strada.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Stara; ne ha facoltà.



STARA Andrea

Per così come l'ha spiegato il collega, posso anche essere favorevole.
Tuttavia, mi chiedo qual è il motivo di urgenza per portare un provvedimento di questo tipo in Finanziaria. Si ribatte sempre sullo stesso argomento, ma varrebbe la pena che la maggioranza facesse uno screening dei provvedimenti che si ritengono urgenti per motivi sostanziali, altrimenti rischiamo ogni volta di discutere di argomenti che si conoscono poco.
Ammetto che non abbiamo il testo di legge relativo, quindi bisogna scaricare la legge con tempistiche strette. Detta in questo modo, tenderei ad essere favorevole, perché mi sembra un ragionamento di buon senso.
Rifiuto, invece, di applicare questo tipo di microinterventi sulla legge finanziaria. Così come quello proposto dal Consigliere ce ne sono migliaia. Diamoci un freno, altrimenti diventa complicato, perché svilisce l'approfondimento e il contributo che i colleghi potrebbero dare nell'affrontare la materia nella sede opportuna.
Proprio perché, anche su questo tema, assolutamente non c'è, almeno dal mio punto di vista, a meno che non escano altre considerazioni, nessuna motivazione contraria nel merito, chiedo al Consigliere il ritiro dell'emendamento e di affrontare l'argomento nelle sedi opportune.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Quest'emendamento mi offre l'occasione per fare una riflessione.
Con quest'emendamento modifichiamo un emendamento della legge finanziaria del 2011, che andava a modificare una legge del 2009. Lo strumento di usare la legge finanziaria per fare delle "tacconate" legislative, alla fine, produce questi effetti.
L'anno prossimo, immagino, emergerà un altro problema con l'emendamento dell'anno scorso nella legge finanziaria e che non è risolto con l'emendamento dell'emendamento di oggi, per cui alla legge finanziaria del 2013 ci sarà un ulteriore emendamento siffatto.
Dove vogliamo andare? Lo dico per l'ultima volta, dalle mie parti dicono "can che abbaia, non morde". Io non abbaio e non mordo, ma di possibilità di presentare emendamenti che vadano a modificare "enne" articoli della legislazione regionale piemontese, ne abbiamo tantissimi.
Decida la Giunta se vuole arrivare alla fine della legge finanziaria in un ambito temporale confacente, o se la Giunta ritiene che la finanziaria sia il clou sostanziale per cui dopo non ci sarà più niente, per cui andiamo a prevedere tutta una serie di modifiche.
l'ultima volta che faccio questa riflessione, non lamentatevi. Poich per la prima volta anche un emendamento della legge finanziaria trova la firma del Presidente del Consiglio regionale, da domani mattina il mio Gruppo affronterà il tema della legge finanziaria con lo stesso atteggiamento con cui, come ho visto, è stato fino ad ora utilizzato dalla maggioranza.
La Giunta ha iniziato a capirlo, ma se non lo capisce la maggioranza l'unico strumento che abbiamo è quello di presentare tantissimi emendamenti che modifichino singoli articoli di "enne" leggi regionali oggi vigenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere De Magistris; ne ha facoltà.



PRESIDENTE

DE MAGISTRIS Roberto



PRESIDENTE

Volevo solo aggiungere che l'urgenza in questo caso è determinata dal fatto che abbiamo alcune segnalazioni di attività che sono state finanziate con fondi regionali per aprire queste attività. I Sindaci e i proprietari di queste strade impediscono l'accesso, perché questi soggetti non hanno contribuito alla spesa. Infatti noi riconosciamo il diritto e con questo passaggio imponiamo a queste aziende di partecipare alle spese di manutenzione e gestione dell'apertura della sbarra, così possono continuare ad operare.
Questa è l'urgenza: queste attività falliscono se non diamo loro la possibilità di accedere.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Il collega Reschigna l'ha detto da Capogruppo.
Vicepresidente Cavallera, voi volete approvare la legge finanziaria e di bilancio. Allora sappiate che avete una responsabilità per quanto riguarda i documenti che portate all'approvazione.
Se il problema è che la legge finanziaria diventa lo strumento con il quale un certo numero di Consiglieri, in maniera legittima, decidono di affrontare alcune questioni, noi lo faremo da domani mattina. Io le annuncio un bel po' di emendamenti per affrontare un bel po' di questioni.
Voi dovrete votare contro i nostri emendamenti e lo farete con l'argomento principe, cioè che non è materia oggetto di legge finanziaria ma intanto discutiamo. Tanto siamo qui per discutere.
Lo dico alla maggioranza e lo dico al Vicepresidente Cavallera che rappresenta la Giunta: decidete se volete approvare la legge finanziaria e il bilancio, perché chi in questo momento si sta opponendo ad un'approvazione celere della finanziaria è la maggioranza di centrodestra! E il governo regionale spieghi ai Consiglieri se alcuni emendamento sono o meno compatibili con lo sforzo che state compiendo.
In secondo luogo, collega De Magistris, ricordo la discussione dello scorso anno. Il collega De Magistris con argomenti nobili sostenne un anno fa le buone ragioni per le quali avremmo dovuto approvare l'emendamento.
Infatti il collega De Magistris l'anno scorso diceva: "Guardate che c'è un problema, abbiamo degli agriturismi e la gente non può andare perché per andare deve poter utilizzare le strade private". E disse, con una proposta di buon senso: consentiamo ai privati di andarci.
Dopo un anno, cosa scopre il collega De Magistris? E non è colpa sua ma è sintomatico del modo con il quale legiferiamo. Scopre che c'è un problema, cioè che quelle strade private che avrebbero dovuto essere utilizzate dai mezzi privati per andare in agriturismo, non possono essere percorse per la semplice ragione che i privati pongono una condizione all'agriturismo, dicendo "tu utilizzi la mia strada, ma concorri al pagamento della manutenzione".
Se avessimo affrontato con un po' di concretezza e con un minimo di approfondimento questa questione, avremmo scoperto un anno fa che quel problema si poneva.
Questo succede - lei, Presidente lo sa meglio di me - quando si legifera a cascata, in Aula, senza neppure avere la possibilità di avere esaminato gli emendamenti in Commissione.
Tra l'altro, fa una brutta figura il Consiglio regionale, quindi noi tutti insieme, se ogni anno cambia la norma.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere De Magistris; ne ha facoltà.



PRESIDENTE

DE MAGISTRIS Roberto



PRESIDENTE

Grazie, Presidente.
Sono almeno tre le tipologie di strada.



PRESIDENTE

L'intervento l'ha già svolto. Mi pareva che dovesse annunciare qualcosa.



PRESIDENTE

DE MAGISTRIS Roberto



PRESIDENTE

Volevo solo chiarire che nessuno fa brutta figura, salvo il Consigliere che ha appena finito di intervenire, perché non ha capito di che cosa parliamo.
A parte questo, non voglio adesso suscitare un caso su una questione che era semplicemente di buonsenso; bastava impegnarsi due minuti e capire di che cosa si parla e l'avrebbe approvata, ma sono certo che se lo rilegge e si informa, sarà d'accordo con me.
A me sta bene ritirare in questo momento la proposta, ma mi sembrava urgente perché risolverebbe un problema urgente.
Mi rimetto alla decisione della Giunta: non ho difficoltà a ritirarla.
Si sappia che ho preparato - e l'Assessore Ravello conosce il problema una rivisitazione della legge che oggi norma la pratica di tutta la viabilità fuori strada, sulle varie tipologie di strade. Se ritenete includeremo questo passaggio, ma con grave danno degli operatori in questo momento. Seppiatelo! È una responsabilità vostra che non mancherò di evidenziare.



PRESIDENTE

Quindi, l'emendamento è ritirato?



PRESIDENTE

DE MAGISTRIS Roberto



PRESIDENTE

Io mi rimetto alle decisioni.



PRESIDENTE

suo l'emendamento.
DE MAGISTRIS Roberto Se c'è un impegno ad affrontare in tempi brevi e seriamente la legge che ho preparato, lo ritiro; in caso contrario, non lo ritiro.



PRESIDENTE

Quindi, l'emendamento rubricato n. 142 è ritirato.
Emendamento rubricato n. 143) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cirio: Emendamento al disegno di legge n. 169 "Legge finanziaria per l'anno 2012" Art.
(Modifiche alla legge regionale 15 aprile 1985, n. 31) Dopo il comma 1 dell'articolo 1 (Oggetto della legge) è aggiunto il seguente comma: "1 bis. E' fatto divieto ai soggetti che non svolgono l'attività ricettiva disciplinata dalle previsioni di cui al presente articolo, di utilizzare nella ragione e nella denominazione sociale, nell'insegna e in qualsiasi forma di comunicazione al pubblico, anche telematica, parole e locuzioni anche in lingua straniera, idonee ad indurre confusione sulla legittimazione allo svolgimento della stessa." Al comma 1 dell'articolo 18 bis (Alloggi Vacanze) sono soppresse le parole "compresa tra un minimo di trenta ed un massimo di sessanta metri quadrati" e sostituite con le parole "minima di trenta metri quadrati" 3. Dopo il comma 6 dell'art. 28 è aggiunto il seguente comma: "6 bis. La violazione dell'art. 1 comma Ibis comporta l'applicazione di una sanzione amministrativa da euro 1.000,00 ad euro 3.000,00; in caso di recidiva, può essere disposta la sospensione dell'attività non definibile come ricettiva ai sensi della presente legge fino alla cessazione della condotta illecita.
Ha chiesto la parola l'Assessore Cirio per l'illustrazione; ne ha facoltà.



CIRIO Alberto, Assessore al turismo

Solo per evitare di nuovo tutto il giro degli interventi.
Quest'emendamento, se lo leggete bene nel dettaglio dei suoi tre commi ha un senso rafforzativo, che si rende quanto mai necessario ed urgente per quanto riguarda la tipologia degli alloggi vacanze.
Accade sempre più frequentemente che soggetti che non svolgono attività ricettiva pubblicizzino la seconda casa che hanno al mare o in montagna come se fosse un albergo, come attività ricettiva vera e propria.
Esiste già una normativa nazionale che prevede che uno non lo possa fare, perché evidentemente non esercita la professione, ma si ritiene opportuno - anche alla luce delle verifiche che la Guardia di Finanza sta facendo molto opportunamente su tutto il territorio piemontese e nazionale introdurre un elemento rafforzativo.
L'elemento rafforzativo è quello di vietare ciò che, di fatto, già non potrebbero fare, esplicitandolo e, cioè di evitare qualsiasi forma di pubblicità - che è pubblicità ingannevole - perché chi non ha un'attività ricettiva non può svolgere attività ricettiva, e di introdurre delle sanzioni che possano disincentivare questi tipi di interventi.
Il comma 2, dove c'è l'eliminazione della dicitura del limite massimo è figlio della necessità di eliminare un paletto che era stato introdotto ancora dal Governo Ghigo, quando era stata data le possibilità ai privati delle zone olimpiche di mettere a disposizione la propria abitazione perché entrasse in un plafond di abitazioni complessive da mettere sul mercato.
Per evitare che si facessero delle speculazioni, si era messo un termine massimo sull'alloggio vacanze, che però non ha più una logica oggi ma la logica è quella che prevede l'ASL, quella di una dimensione minima dell'alloggio, che possa garantire la permanenza all'interno sotto il profilo dell'idoneità igienico-sanitaria.
Quindi, è molto tecnico e, soprattutto, è un rafforzativo quanto mai urgente, alla luce di quello che sta accadendo proprio oggi nella nostra regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Valgono i ragionamenti che abbiamo fatto prima, ma in questo momento non voglio occuparmi di questo, quanto porre un problema di merito.
C'è una sanzione per chi non adempie? Perché guardate che non serve a niente.
Prescindo dalle altre valutazioni, ma se si prevede una norma come questa e poi non si sanziona...



PRESIDENTE

L'Assessore Cirio intende intervenire; prego.



CIRIO Alberto, Assessore al turismo

Chiarisco solo l'aspetto. Oggi l'esercizio abusivo della professione è un reato, per cui se lo si fa, si ricade nelle prescrizioni ordinarie del Codice Civile. Non esiste però nella legge regionale una sanzione specifica, che però noi vogliamo introdurre, proprio come rafforzativo ulteriore.
E lo si legge: "La violazione comporta l'applicazione di una sanzione amministrativa da euro 1000 a euro 3000. In caso di recidiva può essere disposta la sospensione dell'attività".



PRESIDENTE

Quando ho annunciato l'emendamento, ho detto di guardare l'emendamento n. 143) nuova versione, che sostituisce con la riscrittura il n. 143). È in rete.
Assessore, se vuole concludere sulla sanzione, proceda pure.



CIRIO Alberto, Assessore al turismo

Come giustamente segnalava il Consigliere Ronzani, non c'era una sanzione che prevedesse di punire la violazione di questo principio. Noi la introduciamo con quest'emendamento, quanto mai urgente, alla luce dell'attività di verifica, partita con la legge 212, su tutto il territorio regionale.
.



PRESIDENTE

Non essendoci dichiarazioni di voto, procediamo con la votazione dell'emendamento), così come riscritto dalla Giunta regionale.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 143).
Il Consiglio approva.
(Voto esteso al nuovo articolo) ARTICOLO 13 Emendamento rubricato n. 131) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: L'articolo 13 è abrogato.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Mi unisco al coro dei colleghi, stranamente solo di opposizione, che tendono a sottolineare, sia alla maggioranza sia alla Giunta, come questa Finanziaria si sia riempita, via via, di contenuti (oggi l'abbiamo visto ancora di più con questi emendamenti, anche se erano già presenti prima) che poco o nulla riguardano con la Finanziaria.
Per questo motivo abbiamo presentato, come Gruppo, una serie di emendamenti soppressivi degli articoli dal 13 al 20, in quanto riteniamo che dovrebbero semplicemente andare in un collegato alla Finanziaria.
Questo, detto da noi che siamo l'antipolitica (come leggiamo tutti i giorni sui giornali), ritengo sia proprio un minimo suggerimento da accogliere.
Abbiamo discusso a lungo emendamenti che poi sono stati ritirati. Non ne capisco la motivazione. Abbiamo perso ore nella discussione, che non ritengo sterile ma sicuramente nella sede sbagliata, perché dovrebbero avere una giusta dignità in Commissione, non essere catapultati in Aula in cui, tra cercare i riferimenti di legge e capire di cosa si sta parlando ci si perde.
Questo è il significato di questo e di altri emendamenti che abbiamo presentato. Riteniamo debbano essere discussi, ma discussi in altra sede in Commissione o magari in un collegato alla Finanziaria, in cui organicamente, possono essere affrontate tematiche riguardanti più leggi regionali.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste di intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 131).
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 13, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 42) presentato dai Consiglieri Vignale, Tentoni Boniperti, Burzi: l) Dopo l'articolo 4 del disegno di legge regionale n. 1 69 - Legge finanziaria per l'anno 2012 inserire il seguente articolo di legge: Art 4 bis (Modifica della legge regionale 44/2000) 1. Dopo il comma 1 dell'art. 28 bis della l.r. 26 aprile 2000 (Disposizioni normativa per l'attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998 n. 112 'Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli Enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n.
59') viene inserito il seguente comma 2: "2 . La Regione Piemonte esonera ogni amministrazione locale delle aree di cui al comma 1 dal pagamento dei canoni pregressi".



PRESIDENTE

L'emendamento viene dato per illustrato.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Mi scusi, Presidente, ma è veramente difficile provare a ricostruire il contenuto di quest'articolo. Innanzitutto chiediamo agli Uffici di metterci a conoscenza del numero della legge, perché viene modificata.
Nell'articolato, comma 1, non è indicato il numero (anche se è vero che è indicato nel titolo) e poi, oggettivamente, è difficile avere il tempo per leggere l'emendamento, conoscerlo e comprendere dove si va a relazionare.
Ho visto solo adesso che il numero della legge regionale è citata nel titolo ma non nel corpo dell'articolo, quindi chiederei solo un po' di tempo per i colleghi per ricostruire il contenuto.
Grazie.



PRESIDENTE

Facciamo pervenire una copia dell'articolo completo al Consigliere Gariglio e a chi lo richiede.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Rubo solo un secondo per dire che, lavorando in questo modo, rischiamo veramente di fare dei pasticci. Fatta questa premessa, che mi pare sia il motivo di fondo di cosa sta accadendo in quest'Aula oggi pomeriggio, pongo un tema e provo a tradurne la formulazione.
Ipotizziamo un caso in cui il canone sia precedentemente legato ad una concessione per un uso economico-estrattivo, che poi viene trasformata in concessione ad uso di ricerca e studio, e una situazione nella quale coloro che avrebbero dovuto pagare il canone quando questo era fissato per motivazioni economico-estrattive non l'hanno pagato. Adesso, con questa misura, si sana per il periodo pregresso, per il quale avrebbero dovuto pagare in ragione di un uso estrattivo.
A me non pare che questo provvedimento, per com'è formulato, sia una grande genialata, perché rischia di sanare il pregresso anche quando, per allora, il canone fosse stato dovuto per altri motivi.
Pongo questo come tema e credo che la Giunta dovrebbe avere consapevolezza di cosa sta capitando in virtù di un emendamento di questo genere. Poi, per carità...



PRESIDENTE

Bene, grazie.
La parola alla Consigliera Bresso.



BRESSO Mercedes

Si tratta della stessa questione: stiamo facendo la finanziaria in uno stato finanziario difficile se non drammatico. Esentiamo dal pagamento di canoni, magari opportunamente, dei soggetti - sia pure Enti locali - che magari, a loro volta, hanno ricevuto una quota dall'attività estrattiva infatti, a mia memoria, c'è una compartecipazione degli Enti locali ai canoni di tali attività. Non sappiamo di quante risorse si tratti; non sappiamo se la questione sia rilevante o meno, anche perché non è presentata dalla Giunta: non è stata neanche illustrata; è presentata da alcuni Consiglieri a cui qualcuno avrà raccontato - immagino - che c'è un caso nel quale sarebbe opportuno agire in questo modo. Facciamo una norma inserendola urgentemente in finanziaria, presumibilmente sulla base di un caso che è stato sollecitato da qualche Consigliere.
Qui agiamo in senso contrario rispetto alle famose legislazioni-regalo nelle quali ognuno metteva dentro l'esigenza di una piccola propria clientela: non potendo mettere soldi, dato che soldi non ci sono, mettiamo esenzioni, che però sono riduzioni di soldi per la Regione; senza sapere esattamente chi esentiamo, perché e quali siano le motivazioni di urgenza di questa norma, che peraltro già esiste e consente l'esenzione a partire dalla cessazione dello svolgimento della funzione per la quale il canone era invece dovuto.
Essendo un'eccezione che sembra essere una sanatoria ex post, quindi vorremmo capire di cosa stiamo parlando, Presidente. E veramente il fatto che non vengano illustrati emendamenti di questo tipo rende impossibile la comprensione della cosa ai Consiglieri.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Bresso.
La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Di per sé il tema che propone quest'emendamento è anche comprensibile.
Io però vedo due questioni che mi sembra che l'emendamento non sia in grado di risolvere.
La prima è che non è chiaro, così come l'emendamento è precisato, se i canoni pregressi che vengono abbuonati si riferiscono dal momento in cui è comunque cessata l'attività estrattiva e quindi è terminato l'utilizzo economico del bene pubblico, oppure se ricomprendono anche anni in cui l'attività estrattiva veniva svolta.
La seconda questione che chiederei comunque venisse approfondita è che noi dobbiamo ispirarci ad un criterio di equità. Non so quante siano oggi in Piemonte situazioni siffatte e non so se oggi, in Piemonte, esistano Comuni che hanno pagato i canoni pure avendo un'attività non di tipo estrattivo ma di tipo culturale, didattico, ecc. o Comuni che, pur rientrando in questa seconda fattispecie, hanno pagato i canoni alla Regione.
Allora dev'essere chiaro che non ci può essere un atteggiamento che sana ciò che magari è frutto non dico di un inadempienza ma del fatto che la legge, magari, non aveva compreso quel tipo di fattispecie, penalizzando però in questo modo - se esistono - delle Amministrazioni locali che invece hanno pagato i canoni all'Amministrazione regionale.
Allora, noi chiediamo che ci vengano forniti questi elementi. In modo particolare chiederei, qualora la Giunta avesse in animo di accogliere l'emendamento, che venisse sospesa la discussione, che la Giunta fornisse al Consiglio regionale per prima cosa il dettaglio degli importi di cui stiamo parlando e poi che ci chiarisse se ci sono differenze tra Comuni e Comuni, cioè tra Comuni che hanno pagato pur avendo cessato l'attività estrattiva su quel sito e Comuni che non hanno pagato avendo cessato l'attività estrattiva.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Giusto perché il Consigliere Reschigna vive già un momento di sofferenza sportiva, gli diamo una mano, perché altrimenti...
Tanto per cominciare - ora mi rivolgo al collega Gariglio - noi abbiamo presentato l'emendamento alla finanziaria occhio e croce a dicembre; è stato bocciato in sede di Commissione e noi l'abbiamo semplicemente ripresentato. Non si tratta, quindi, di un emendamento nuovissimo. L'art.
28 bis di cui qui si intende specificare la portata, poi, è del 2000 perch la legge n. 44 cui si riferisce l'articolo è dell'aprile del 2000.
A me pare semplice: l'emendamento introduce, all'interno del comma 1 che non le comprendeva, le Amministrazioni locali, perché precedentemente il comma 1 distingueva soltanto, in termini di tributi, coloro che avevano tributi per concessioni minerarie con finalità economiche differenziandoli da coloro che fanno queste attività con finalità di studio, di ricerca museale o di altra natura, che erano esentati, comprende in essi le Amministrazioni locali. I destinatari, dunque, sono le Amministrazioni locali per quei periodi durante i quali hanno rischiato forse di essere soggette a tributi, pur effettuando attività di estrazione mineraria con finalità di ricerca.
Mi consenta il Capogruppo del Partito Democratico Reschigna: qui non c'è un problema di equità, che eventualmente si pone per coloro che questi tributi hanno pagato e a cui - una volta approvata questa norma - dovremmo renderli o, altrettanto vero, per coloro che il tributo non hanno pagato e che probabilmente hanno fatto vertenza dicendo: "Ma come? Non lo imponente a chi fa attività di ricerca e a me che sono un Comune lo fate pagare?". In entrambi i casi, però, stiamo destinando un minor gettito a favore delle Amministrazioni locali.
tutto il tempo che parlo di cose che non mi riguardano, come la caccia o l'agricoltura. Credo invece - e lei, Presidente Cattaneo me lo confermerà - che questi temi riguardino di più altre province e non esattamente quella in cui sono nato io. Su questo argomento noi stiamo eventualmente chiarendo, tardivamente, un refuso della legge che il comma 1 dell'art. 28 bis non specificava ulteriormente: il fatto cioè che mancasse l'entità.
Visto che - qualunque sia l'entità - stiamo agendo a favore dei bilanci delle Amministrazioni locali, mi domando però: abbiamo dei dubbi che i bilanci delle Amministrazioni locali ne abbiano bisogno?



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Ravello; ne ha facoltà.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, Presidente.
Considerando legittime le preoccupazioni e le perplessità sollevate dall'Aula, anche in coerenza con l'ultimo intervento del Consigliere Burzi ritengo utile fornire a tutti un paio d'informazioni.
Ovviamente, la Giunta regionale, nel momento in cui ha preso visione dell'emendamento, ha svolto un approfondimento e si è domandata (essa per prima) se con quest'emendamento si potesse configurare una sanatoria di fronte a delle inadempienze da parte di soggetti privati e, ancor più, nei confronti di Amministrazioni Pubbliche.
In realtà - come puntualmente spiegato dal Consigliere Burzi - il caso è molto semplice: si tratta di adeguare la norma, facendo valere un'esenzione applicata alle attività minerarie a soli scopi didattico scientifici, a partire da quando queste attività sono state attivate.
Nello specifico, in Piemonte, secondo le informazioni che mi hanno fornito gli Uffici, l'unico caso si presenta nella provincia di Torino: riguarda la miniera la cui concessione è in capo al Comune di Traversella per il quale è stata riconosciuta, viste le particolarità geologiche e geomorfologiche del sito, la finalità didattico-scientifica che si svolge da prima dell'entrata in vigore dell'esenzione.
Peraltro, il debito cumulato ammonta a circa 49 mila euro ed a questo si limitano gli effetti dell'emendamento, sul quale anticipo già che il parere della Giunta è favorevole.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Non avevo dubbi, quando ho visto l'emendamento, che si riferisse a quel territorio (e ringrazio l'Assessore per averlo esplicitato).
Peraltro, io e gli altri colleghi avevamo ricevuto un invito al museo Traversella, per una visita, quindi non c'è alcuna preclusione di ordine personale nei confronti dell'Amministrazione, che è stata così solerte e gentile nell'invitarci.
C'è, però, un problema: non possiamo continuare a legiferare in questo modo, poiché emaniamo delle norme pessime, frutto del fatto che le inseriamo - e questo non inizia certo da questa legislatura - senza pensarci bene e senza ponderare gli effetti in gioco.
L'articolo 28 bis non c'è dal 2000; la legge n. 44 è del 2000, ma l'articolo 28 bis l'avete messo nella prima legge omnibus che avete emanato voi, che è l'assestamento del bilancio 2010, dove avete introdotto l'articolo 28 bis.
Poiché è stato introdotto male, senza pensarci, presentate un altro emendamento, ma non possiamo disciplinare il settore minerario a colpi di emendamenti alla finanziaria! Pertanto, per evitare che presentiate un emendamento 28 ter o 28 quater, o un subemendamento a quest'emendamento, cerchiamo di scriverlo bene.
Qui non c'è una contrapposizione ideologica, ma cerchiamo di spiegare gli effetti temporali; dopodiché, da come l'ha illustrata l'Assessore questa è una simpatica legge-provvedimento, cioè una legge configurata ad hoc.
Possono esserci anche delle ragioni, però mi chiedo se questo sia il modo di lavorare del Consiglio regionale: emaniamo una norma per togliere 44.000 euro di oneri al Comune di Traversella, poi la estendiamo al Comune di Orta San Giulio, e così via.
L'intento è nobile, per carità, ma non possiamo andare avanti a colpi di sanatorie e soluzioni di problemi da una parte e dall'altra. Occorre scrivere norme generali ed astratte, che poi, magari, vanno anche a disciplinare altri casi che nella mente dell'Assessore o nelle conoscenze dell'Assessorato non ci sono, ma che rientrano in questa fattispecie e che non si possono, teoricamente, sulla carta, escludere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Se ho capito bene, questo è l'emendamento Traversella (ad miniera!) poiché anche l'Assessore - che ringrazio per la chiarezza - ha dichiarato che è un emendamento specifico.
Sarebbe stato diverso se, nella previsione di un problema, fossimo intervenuti sulla legge 44, che ha trasferito le competenze in capo alle Province e ai Comuni, per regolare una questione che si pone non soltanto per un Comune.
A prescindere dal fatto specifico e dalle buone ragioni per le quali quell'Amministrazione può pretendere che qualcuno (poi vedremo chi) paghi per lei i canoni pregressi, possiamo immaginare un intervento che abbia unicamente questa finalità e non risponda ad un interesse generale? Noi interveniamo con misure, provvedimenti ed emendamenti che hanno un valore generale e che non riguardano il Comune di Traversella, piuttosto che Miagliano o Andorno Micca! Vi spiego perché: se passa questo principio, ciascun Consigliere è autorizzato - volendo - per una ragione condivisibile, sacrosanta specifica, a presentare un emendamento alla legge finanziaria che dà una risposta al problema specifico.
Sapete quanti Comuni hanno un problema di questo tipo? Se la motivazione è quella addotta, e cioè il fatto che i Comuni versano in condizioni di disagio e difficoltà finanziaria, ci sarebbero tante buone ragioni per immaginare che la finanziaria diventi lo strumento con il quale intervenire a sostegno di questa o quell'Amministrazione! Ma non si fa così, eh! Non può esserci l'emendamento Traversella, nella finanziaria! La Regione ha altri strumenti con i quali intervenire - se lo ritiene trattandosi, per esempio, di politica o d'iniziative volte a garantire un po' di ricerca, ecc., ma evitiamo un emendamento ad hoc per sanare i debiti di quel Comune o di quell'Amministrazione, perché - ripeto - oggi vale per quel Comune, domani varrà per altri.
Non si capisce perché Traversella sì e un altro no: perché non c'è un Consigliere attento a quelle problematiche?



RAVELLO Roberto Sergio

l'unico Comune che c'è, l'unico caso che c'è! L'avete approvata voi la modifica alla legge, non io...



RONZANI Wilmer

Sì, ho capito, ma oggi vale per questa problematica, domani varrà per altre questioni, Assessore Ravello!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Stara.



STARA Andrea

Non è tanto il provvedimento che contestiamo, perché mi sembra che le ragioni siano più che plausibili; il problema, però, è affrontarlo in finanziaria, nell'imbarazzo complessivo e totale.
La Giunta, sì, conosce a menadito il problema e lo pu contestualizzare! Immagino, Assessore, che lei abbia ben chiaro qual è il suo provvedimento calato in un contesto reale, dove ha informazioni e conoscenze complete, quindi credo che rivendichi il diritto di presentare un provvedimento di questo tipo.
Il problema è che questo è anche un modo di affrontare una discussione in Consiglio che non consente ai Consiglieri di approfondire l'argomento.
Tra l'altro, posso fare una premessa? Posso chiedere al Presidente del Consiglio di invitare chi presenta un emendamento, ad illustrarlo in maniera congrua? Si rinuncia all'illustrazione, si evita di spiegare i motivi che emergono nella discussione: questo non penso aiuti, complessivamente.
Se c'è qualche provvedimento che risulta effettivamente urgente improrogabile, improcrastinabile, si abbia a cuore quel tipo di provvedimento anche nella metodologia di presentazione, altrimenti diventa imbarazzante! Certamente otterrete il voto dei colleghi di maggioranza, però diventa insostenibile anche per una questione di rispetto di tutti i colleghi.
Invito, pertanto, al di là di quest'emendamento, a presentare, nel momento in cui ci sono argomenti che vengono considerati di straordinaria urgenza (e non mi sembra questo il caso), una metodologia che permetta a tutti i Consiglieri di capire di cosa si sta parlando.
Diversamente, così facendo, si ammette che la questione non è così urgente. Se non si danno le motivazioni o escono a pizzichi e bocconi durante la discussione, implicitamente si ammette che probabilmente questi provvedimenti, per la Giunta o per la maggioranza, non sono così urgenti e allora vanno espunti dalla discussione della Finanziaria.
Grazie.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste di dichiarazione di voto, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 42).
Il Consiglio approva.
(Voto esteso al nuovo articolo) L'emendamento rubricato n. 55), che proponeva l'istituzione dell'articolo 13 ter, è ritirato.
Emendamento rubricato n. 41) presentato dai Consiglieri Vignale, Tentoni Boniperti, Burzi: l) Dopo l'articolo 4 del disegno di legge regionale n. 169 - Legge finanziaria per l'armo 2012 inserire il seguente articolo di legge: "Art. " (modifiche alla legge regionale 5/2002) l. La lettera f del comma 2 dell'articolo 1 della Legge regionale 18 febbraio 2002, n. 5. Norme relative alla costituzione, alla nomina ed al funzionamento delle commissioni provinciali esproprio è così modificata: "f. Da quattro esperti in materia di agricoltura e foreste, di cui tre su proposta delle associazioni sindacali maggiormente rappresentative ed uno su proposta delle associazioni di categoria della proprietà fondiaria maggiormente rappresentative." Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

C'è poco da illustrare, specifica la formazione di questa Commissione in maniera diversa da quanto previsto dalla legge 5 del 2002, rendendola composta da quattro esperti in materia di agricoltura e foreste, di cui tre su proposta delle associazioni sindacali maggiormente rappresentative ed uno su proposta delle associazioni di categoria della proprietà fondiaria maggiormente rappresentative.
Non saprei che altro aggiungere, mi pare esaustivo.



BURZI Angelo

BRESSO Mercedes (fuori microfono)



BURZI Angelo

Perché non lo illustra?



BURZI Angelo

Ma non devo fare l'illustrazione, Presidente. Non devo farla, la faccio se ho voglia di farla. L'ho fatta leggendo. Mi spiace, lei chieda quello che ritiene opportuno chiedere.



PRESIDENTE

Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Spero che oggi riusciremo ad esaminare anche qualche emendamento dell'opposizione. È un auspicio!



(Commenti in aula)



RESCHIGNA Aldo

Ma non ti preoccupare, faremo in fretta a recuperare il terreno perduto. Non ti preoccupare! Spero riusciremo a discutere qualche emendamento dell'opposizione.
Che cosa prevede quest'emendamento l'ho capito, perché sono andato a vedere l'articolo che va a modificare, ma perché viene proposta una modifica siffatta non l'ho capito.
Qualcuno mi vuole spiegare perché viene modificata la composizione della Commissione, prevedendo un incremento degli esperti da tre a quattro? Qual è la ragione fondamentale, a parte sempre, ripeto, il non luogo? Sul piano degli effetti che tutto ciò produce l'ho capito, ma perch bisogna mettere un rappresentante della proprietà fondiaria non l'ho capito. Lo dico molto francamente: se qualcuno tra i firmatari mi spiega la ratio di quest'emendamento, gliene sarò grato.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes

Stessa questione, ma argomentata in modo diverso. Ci viene proposto di inserirlo in Finanziaria, quindi con urgenza.
Ci avete comunicato l'urgenza di approvare la Finanziaria e il bilancio e adesso, apparentemente, ci dilunghiamo su delle questioni. Non ho ragione di dubitare dell'utilità di inserire un rappresentate della sezione di categoria della proprietà fondiaria nelle Commissioni per l'esproprio, ma certamente, visto che siamo andati avanti in questo modo per tanto tempo non si tratta di questione urgentissima. Allora perché diavolo stiamo perdendo del tempo a discutere di questi emendamenti? Anche noi avremmo una serie di cose importanti da sottolineare, come dimenticanze, modifiche e miglioramenti di leggi varie che riterremmo utile inserire in Finanziaria. Da sempre, è stato chiesto di inserire in Finanziaria solo le norme assolutamente urgenti.
La richiesta di illustrazione non era per capire cosa c'è scritto perché sappiamo ancora leggere (siamo tenuti a saper leggere se veniamo qui), ma capire la ragione dell'urgenza dell'inserimento di questa norma in Finanziaria.
In questo modo si sollecita violentemente l'opposizione a presentare centinaia di emendamenti aggiuntivi rispetto a quelli già presentati.
Il testo dell'emendamento presentato è chiaro, ma non se ne capisce l'urgenza: che cosa si fa è chiaro a tutti, ma non è affatto chiaro perch dobbiamo farlo adesso e non alla prima revisione della normativa sugli espropri o in altra occasione coerente con questo tema.
Ciò che veramente appare incomprensibile è perché la maggioranza continui a volersi fare del male. È da questa mattina che stiamo discutendo solo di emendamenti presentati dalla maggioranza che onestamente, se argomentati bene, avrebbero anche potuto essere accolti in Commissione e se presentati per tempo, non produrre l'allungamento infinito dei temi.
Il dubbio che anche la maggioranza stia facendo ostruzionismo, sia pure con apparenti buone motivazioni, sta venendo anche a noi.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Valgono le considerazioni generali fatte prima. Non entro nel merito anche se mi piacerebbe capire la ratio di questa norma, ma mentre prima venivano proposte delle terne dalle associazioni del mondo agricolo, adesso queste nominano direttamente e poi c'è la nomina di un membro aggiuntivo.
Se ho capito bene, sarebbe una norma di semplificazione normativa, nel senso che non c'è più la scelta tra le terne, ma la designazione diritta da parte delle associazioni stesse.
Al di là di questo, bisogna capire se la Finanziaria diventa una sorta di treno su cui è legittimo provare a caricare qualunque cosa venga in mente, che potrebbe migliorare la vita dei piemontesi. Se è così, vedremo di trasformare tutte le proposte di legge che giacciono ferme in Consiglio regionale in emendamenti alla legge finanziaria, caso mai capitasse che qualcuna di queste, tramite una scorciatoia, entrasse nel quadro normativo regionale. Ci pare veramente singolare ciò che sta accadendo.
Non entro nel merito sulla bontà del testo in sé, ma questo non c'entra nulla con una norma di tipo finanziario. Mi chiedo che senso abbia questo tipo di modalità, quale sia il senso di un'evidente forzatura che, da parte della maggioranza, viene fatta su un testo che, in teoria, richiederebbe urgenza e concentrazione su ciò che è essenziale nel percorso che stiamo facendo.
Il rischio, neanche tanto larvato, che stiamo correndo tutti insieme, è di procrastinare ben oltre i termini previsti dalla legge l'approvazione della legge finanziaria e del bilancio che, dalla settimana prossima metteranno questa Regione in uno stato di sostanziale blocco dell'attività.
Sicuramente, per questo tipo di scelta, c'è una motivazione che la Giunta e la maggioranza hanno molto chiara, magari, ma se ce la spiegano evitiamo di avventurarci in percorsi strani nei prossimi giorni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Stara; ne ha facoltà.



STARA Andrea

Ha ragione il Consigliere Burzi che non è dovuta nessuna spiegazione sulla ratio, ne prendiamo atto. Io mi prendo i miei due minuti e nessuno mi chieda spiegazione su come utilizzo questi due minuti.



(Il Consigliere Stara interrompe momentaneamente il suo intervento)



STARA Andrea

La lettera f) del comma 2, dell'articolo 1, della legge regionale 18 febbraio 2002, n. 5, "Norme relative alla costituzione, alla nomina e al funzionamento delle Commissioni provinciali esproprio" è così modificata: "f) da quattro esperti in materia di agricoltura e foreste, di cui tre su proposta delle associazioni sindacali, maggiormente rappresentative ed uno su proposta delle associazioni di categoria della proprietà fondiaria maggiormente rappresentativa".
Questo è un emendamento al disegno di legge regionale n. 169 presentato il 30 settembre 2011, legge finanziaria per l'anno 2012, che viene indicato come articolo 14 bis, cioè modifiche alla legge regionale n.
5 del 2002.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Mi rivolgo al Vicepresidente, persona di buon senso, per chiedere: Vicepresidente, so che ha la capacità di fare due cose contemporaneamente la prego di frenare questo modo di cambiare la nostra legislazione.
Non si può, e poi non c'entra nulla con la finanziaria questa normativa. Secondo, stiamo facendo delle norme che fanno rabbrividire.
L'emendamento è scritto male, cita il comma 2, mettetelo a posto.
L'emendamento emenda il comma 3 dell'articolo 1, il comma 2 indica le funzioni della Commissione, il comma 3 invece la composizione. Chiedo agli Uffici di intervenire, perché stiamo facendo un emendamento su un comma quando dovremmo farlo su un comma diverso.
Non si spiega la ragione per cui, come ha detto il Consigliere Taricco si passa, sotto tono, senza annunciarlo, dal fatto che nelle commissioni provinciali espropri oggi tre esperti delle associazioni agricole sono proposti ma su terne delle associazioni e sceglie poi la Provincia, al fatto che qui, invece, si dice che i tre esperti li nominano le associazioni maggiormente rappresentative. Cambiano le modalità con cui vengono scelti.
Vi faccio notare che avete anche omesso di dire che le associazioni che nominano nella nuova dizione, non sono CGIL, CISL e UIL, ma le associazioni sindacali agricole. Nella riscrittura vi siete dimenticate l'aggettivo "agricole".
Visto che è presente l'Assessore, per evitare che siano CGIL, CISL e UIL a nominare, per lo meno inseriamolo. Questa è una legge, non è che si può immaginare una cosa diversa, ma è scritto così. Il termine "agricole" ve lo siete "fumato" nella novella che avete proposto.
Terza cosa, non si capisce perché un rappresentante delle associazioni di proprietà fondiaria maggiormente rappresentativa - il collega Cavallera che sa tutto, sa chi sono - dovrebbe nominare un membro. Terzo elemento di novità in questa Commissione.
Vi prego, frenate perché rischiamo, in modo repentino e disattento, di creare dei guasti di cui non si comprende la ragione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
Prima il Consigliere Stara ha cercato di utilizzare il tempo che aveva a disposizione in modo forse provocatorio. Ricordo che, nella legislatura precedente, c'era una collega che decideva di utilizzare il tempo a disposizione rimanendo zitta, forse bisognerebbe fare così, provare ad utilizzare il tempo che abbiamo a disposizione rimanendo zitti.
inammissibile che, di fronte alle motivazioni che ha elencato prima il Consigliere Gariglio, si debba presentare un emendamento di questa natura.
Quello che è ancora più imbarazzante è che, di fronte alle domande di spiegazione e di delucidazione per capire di che cosa stiamo parlando, ci viene risposto che non si ha voglia di spiegarcelo.
C'è forse un fondo - permettetemi di dire - di maleducazione, perch nel momento in cui si chiede di comprendere la ratio e si chiede di comprendere le motivazioni per le quali si propone di aumentare i membri di una Commissione con una serie di stranezze che compaiono all'interno del testo, ci viene risposto: "Non abbiamo voglia di spiegarvelo".
Se non si ha voglia di stare qui, non credo che ci sia l'obbligo da parte di nessuno a rimanere in Aula, ma l'obbligo morale di spiegare quello che viene presentato attraverso un emendamento credo che sia, almeno per regola di buona educazione, dovuto.
Se qualcuno, come il primo firmatario, usasse la cortesia di spiegarci le motivazioni, forse riusciremmo comprendere. Diversamente, vale quello che è stato appena detto, cioè non ci sono le motivazioni tale per cui si debba modificare la Commissione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Prendiamo atto che sono le 17.05 del 30 aprile, siamo all'articolo 13 siamo alla quinta o sesta seduta di Consiglio regionale convocato per affrontare la legge finanziaria. Nei giorni scorsi avete sospeso più di una volta il Consiglio per affrontare altre questioni. Se non siete preoccupati voi! Noi un po' lo siamo, perché vi state assumendo la responsabilità di andare oltre l'esercizio provvisorio. Tra l'altro, con questa tempistica il bilancio verrà approvato la prossima settimana, se va bene. C'è da chiedersi che cosa stiamo facendo.
Nel merito lo hanno detto i colleghi. Tra l'altro, non è che si pu pretendere dal Consigliere Burzi una spiegazione quando il primo firmatario è il Consigliere Vignale, il quale avrà le sue buone motivazioni nell'aver presentato quest'emendamento. Mi chiedo per quale motivo bisogna modificare e perché bisogna aggiungere un rappresentante delle associazioni di categoria della proprietà fondiaria e, se sono più associazioni, perch bisogna presentarne soltanto uno, e non due, tre, ecc. Qual è la motivazione? Siccome ci sono tre rappresentanti delle forze sindacali agricole, come diceva il Consigliere Gariglio, più rappresentative, mi chiedo perch soltanto su proposta delle associazioni di categoria della proprietà fondiaria.
Può anche andar bene, ma non sono sicuro, perché non so neanche quante sono le categorie che rappresentano la proprietà fondiaria. Magari sono due, tre oppure sei. E bisogna metterne uno e non due, e perché non tre? Stiamo veramente discutendo in questo modo e bisognerebbe approfondire le cose.
Qui si sta parlando di espropri, che non sono una piccola cosa; gli espropri sono una cosa importante e, come avete visto dal comma f), la Commissione è composta in un certo modo. Quindi, si può anche modificare che può anche andare bene, non lo so - ma se scritto così e proposto in questo modo, davvero ho molti dubbi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Mentre ingannavo il tempo, stavo leggendo il Sole 24 Ore, e voglio leggere una cosa che trovavo interessante. La voglio condividere con il Consiglio regionale, perché se il Consiglio regionale ritiene che non si debba discutere di legge finanziaria, ma di emendamenti che non c'entrano niente, penso che anche quello che stavo leggendo possa essere utile. Ha come titolo "Dare voce al dolore: così la poesia aiuta la cura".
Leggo le prime parole di questa bella lettera di un certo Graziano Martignoni, il quale dice: "La cura e la poesia condividono da sempre la stessa angoscia e la stessa fragilità di fronte al mistero dell'esistenza così come si nutrono entrambi di un uguale stupore e di un'uguale capacità di aprirsi all'imprevisto, all'inatteso e nello stesso tempo di accogliere quel miracoloso che la fragilità della vita volte nasconde in sé. Se la cura opera per lo più nel tangibile, nel misurabile e nel visibile, la poesia abita il sensibile, quell'aesthesis in grado a volte di guarire prima del malato l'istituzione di cura che lo ospita, trasformandola in un'istituzione gentile. La poesia quando si coniuga con la cura diviene poiesis, gesto generatore, svelando nel suo gesto di parola una vera e propria 'boite à outils, fatta di parole chiave come paesaggio, ambiente presenza, incontro, vigilanza, disponibilità, pertinenza, tenacità e tenerezza. Parole che disegnano una vera fenomenologia del gesto di cura e di aiuto".
Questo non c'entra niente con la legge finanziaria, ma non c'entra niente nemmeno quest'emendamento di cui stiamo discutendo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Mi rivolgo al Vicepresidente Cavallera che mi sembra tranquillo. Se il Vicepresidente non ha contezza del fatto che qui ci stiamo incagliando contento lui, contenti tutti! Se la maggioranza e la Giunta non sono preoccupati di votare la finanziaria e il bilancio, ma deve essere preoccupato il PD e l'opposizione? Di fronte ad un'opposizione che solleva una questione di merito, non pregiudiziale, dicendo che alcuni emendamenti non vanno bene, perché non c'entrano con la finanziaria, chi governa la Regione, il Vicepresidente e l'Assessore non hanno la forza per dire ai Consiglieri che non si va avanti, perché alcuni ragionamenti che fanno i gruppi di opposizione hanno senso.
Le annuncio, Vicepresidente Cavallera, che mercoledì mattina presenteremo un po' di articoli aggiuntivi alla legge finanziaria, motivati con l'esigenza di cambiare alcune leggi in vigore. E in ciò saremo rafforzati dal comportamento della maggioranza, perché chi per prima ha fatto quella cosa è stata la maggioranza.
Se uno venisse in quest'Aula da fuori, scoprirebbe una scena quasi teatrale; di solito, è la minoranza che presenta emendamenti che c'entrano poco con la finanziaria, un po' perché magari vuole piantare una bandierina e un po' perché vuole fare attività, non dico di ostruzionismo, però di rallentamento dell'attività.
Qui siamo al paradosso: avete imposto l'esercizio provvisorio, siamo ormai al 30 di aprile, non so quando approverete la finanziaria e il bilancio, e nonostante questo presentate un po' di emendamenti su ogni questione, che non c'entra nulla con la finanziaria.
Se aveste un'opposizione che si oppone a qualsiasi emendamento omogeneo alla finanziaria, avreste ragione, ma siccome questa opposizione vi contesta il merito, perché questi emendamenti non c'entrano nulla con la legge finanziaria, ci autorizzate da questo momento in poi a parlare su tutti gli emendamenti.
Assessore Quaglia, faccia una valutazione politica e domandatevi cosa volete! Qual è l'obiettivo del centrodestra? Chi governa la Regione, vuole la finanziaria e il bilancio o approvare degli emendamenti marchetta? questo il punto? Vi interessa la legge finanziaria e il bilancio, oppure dobbiamo continuare a vedere il Consigliere Vignale che usa l'emendamento non so per parlare con chi? È questo che volete?



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

La scena è nota e c'è poco da intuire: qui c'è una maggioranza che deve dare pegno ad un pezzo del partito di maggioranza, e quindi uno dei leader di questo pezzo del partito di maggioranza è libero di poter fare ogni marchetta, senza che alcuno dentro alla maggioranza, e men che meno alla Giunta, lo possa contraddire, illudendosi che possa trovare soddisfazione con qualche emendamento marchetta.
Peccato che questi emendamenti marchetta, oltre a farci perdere tanto tempo, non siano neanche troppo innocui. Alcuni erano abbastanza innocui come l'ultimo sui diritti per le ex miniere, ma questo è abbastanza grave.
Qui significa rimettere in discussione un equilibrio tra il pubblico ed espropriati, che rischia di fare pagare di più gli espropri all'ente pubblico e - il rischio è calcolato in questo caso - consente all'espropriato di farsi difendere meglio dalle associazioni di rappresentanza degli agricoltori e quindi di guadagnare di più, di incassare di più dall'esproprio.
Visto che siamo in una situazione così difficile, mi sentirei di dire che c'è anche una certa coerenza. Stiamo cercando in ogni modo di garantire alle povere casse pubbliche di avere qualche soldo in più, e cosa facciamo contemporaneamente nella nostra coerenza? Troviamo il modo, attraverso la diversa composizione delle commissioni di esproprio, di far sì che i privati verosimilmente otterranno di più dalla confisca e dall'esproprio delle loro proprietà, e d'altra parte le Pubbliche Amministrazioni saranno chiamate a pagare di più.
Bel risultato! Ma è coerente rispetto ad altri emendamenti del Consigliere Vignale, che diventa paladino di molte cose, ma in questo caso diventa paladino degli interessi privati, in nome di una tenuta di questa maggioranza, che mi pare invece sia sempre più slabbrata.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Se qualcuno si è distratto volevo ricordare che siamo in esercizio provvisorio. Lo dico al Vicepresidente Cavallera: esercizio provvisorio richiama in modo automatico almeno la Giunta - non dico i Consiglieri di maggioranza - ad un senso di responsabilità minimo.
Qualche giorno fa un mio elettore mi ha chiesto: "Ma non è più Reschigna il Capogruppo del PD?". Gli ho risposto: "Sì, è Reschigna". E lui: "No, guarda che è Pedrale".
Mi fa navigare su internet e vedo il TG3 Piemonte: "Si vive alla giornata, non c'è slancio, non c'è entusiasmo. Si naviga a vista, e così non va bene!". Non era Reschigna! Era Pedrale! Ho delle difficoltà, come tanti colleghi che fanno politica, a trovare spazio, perché abbiamo l'ambizione di governare i processi e non quella di subirli.
Rivendico la mia posizione: io devo fare l'opposizione. Quindi, cari colleghi, lasciateci almeno lo spazio per fare l'opposizione. E visto che voglio, devo e pretendo di fare l'opposizione, è chiaro che il problema non è quest'emendamento: è tutto il modus operandi con il quale voi state affrontando questa finanziaria, in esercizio provvisorio.
Come spesso suggerisce a noi il collega Carossa, vi chiediamo un atto di responsabilità: siate responsabili! Questo è quello che di regola la maggioranza deve dire all'opposizione, ma noi vogliamo invertire i ruoli e quindi vi chiediamo un atto di responsabilità, perché vogliamo uscire dall'esercizio provvisorio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Vicepresidente Placido, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente.
Colleghi, devo dire che è veramente incredibile che - mentre tutti dichiarano, comprensibilmente, che la situazione della finanza e del bilancio della Regione è drammatica e di fronte ad una scelta complessa e complicata che è sotto gli occhi tutti sul referendum sulla caccia, che comporta implicazioni in termini di costi e di convinzioni che vanno oltre l'appartenenza ai partiti - spunta come un fungo - sarà perché fuori piove un emendamento che è di difficile comprensione, che fa pensare che ci sia un'intenzione, quasi una tattica dilatoria e ostruzionistica, dentro la maggioranza, di cui non si capisce né la portata né la necessità e meno che mai l'urgenza. L'hanno detto con accenti diversi i colleghi, uniti per dallo stesso ragionamento: spunta un emendamento del genere sugli espropri.
E perché non l'avete presentato anche sull'alienazione del patrimonio? Magari adesso ci pensano...
Non si può, infatti, da un lato dichiarare "bisogna semplificare" "cediamo le partecipate", "chiudiamo le Società", "non confermiamo questi" "non facciamo quell'altro" e poi tutto d'un colpo questa Giunta fa come Dottor Jekyll e Mister Hyde: da un lato dice semplifichiamo, chiudiamo mettiamo meno Commissioni e dall'altro si inventa le Federazioni. Mettetevi d'accordo, perché se ci fate capire è anche più semplice. Non penso di essere in cima a coloro che capiscono: fateci capire!



PLACIDO Roberto

BOETI Antonino (fuori microfono)



PLACIDO Roberto

Usa quell'espressione che ti piace tanto!



PLACIDO Roberto

Sì: "se l'acqua non c'è. le papere non galleggiano", come mi ricorda il collega Boeti.
Ci spiegate come, in questa situazione, pretendete di far diventare esperti nuotatori dei Commissari da individuare sugli espropri dei terreni? E non siamo su "Scherzi a parte", perché verrebbe da pensare quello.
Termino, Presidente. Fateci capire cosa volete veramente fare.
Vicepresidente Cavallera, capisco il suo imbarazzo perché lei è persona seria, di grande equilibrio e grande esperienza: è la scuola democristiana i cui allievi sono ancora numerosissimi e in piedi come non mai; bisogna riconoscerlo e dare atto al merito...



PRESIDENTE

Non mi commuova il Vicepresidente Cavallera, per favore...



(Risate in aula)



PLACIDO Roberto

Vicepresidente Cavallera, chieda una breve interruzione e risolva il problema, se volete andare avanti - com'è giusto che sia - con equilibrio nella distinzione chiara delle posizioni, su un percorso dove si parli veramente di finanziaria con chiarezza e nettezza. Così, infatti, non ci siamo perché, chiudendo con una citazione di mia nonna, "se voi suonate con una corda, noi balliamo con un piede"; ma cambia la musica!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tentoni.



TENTONI Alfredo Roberto

Allora io, collega Placido, esordisco con un proverbio friulano, che dice: "Ognuno balla con sua nonna". Andiamo a colpi di proverbi, ma questo è molto più profondo di quanto non si pensi.
Credo che alcuni interventi scandalizzati da parte degli amici dell'opposizione siano un po' superflui. È vero che c'è questa prassi che erroneamente un po' tutti seguiamo - cioè quella di inserire in finanziaria, attraverso i vari emendamenti, molti argomenti che in realtà con la finanziaria poco c'entrano - ma credo sia uno sport collettivo.
Allora, magari, potremmo tutti quanti impegnarci a non esercitarlo più, ma dovremmo farlo tutti insieme.
Nella fattispecie, quest'emendamento n. 41), che ha come primo firmatario il collega Vignale, effettivamente una sua ratio ce l'ha e tenterò di spiegarla in questo senso. La Commissione provinciale per l'esproprio è composta da una serie piuttosto nutrita di rappresentati: dal Presidente dell'Amministrazione provinciale al suo delegato, dall'Ingegnere capo, dal Responsabile del Settore decentrato Opere Pubbliche e Difesa del Suolo della Regione, dal Presidente dell'Agenzia Territoriale, da due esperti in materia urbanistica e da tre esperti in materia di agricoltura sono quindi esattamente nove componenti, Consigliera Bresso, e il fatto che ci sia un componente in più, collega Lepri, non è che sposti molto la composizione...
La ratio, però, è questa. Da più parti sono giunte sollecitazioni da parte dei proprietari dei terreni, perché pare che nella nostra Regione circa la metà dei terreni siano condotti da agricoltori affittuari: c'è quindi una discrasia fra chi conduce - l'agricoltore - che è rappresentato appunto dalle Associazioni agricole di categoria, e il proprietario.
Di conseguenza, nella valutazione di questi oneri di esproprio, e quindi nella valutazione dei terreni, penso siano giustamente portatori di interesse anche i proprietari di questi terreni. Credo che il collega Taricco ben conosca questo problema. E qui sta la ratio di quest'emendamento, che non è scandaloso: è vero che questo tema viene inserito con questa strana prassi nella legge finanziaria, ma ci può stare visto tutto quello che stiamo inserendo in questa finanziaria.
La ratio, quindi, è proprio questa, colleghi, e lo ribadisco. Credo che in effetti si possa inserire il fatto che ci sia anche un rappresentante dei proprietari dei terreni, così come recita l'emendamento con l'aggiunta "ed uno su proposta delle Associazioni di categoria della proprietà fondiaria maggiormente rappresentativa o delle proprietà fondiarie maggiormente rappresentative".



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 41) viene dunque mantenuto.
La parola al Vicepresidente Cavallera per l'espressione del parere della Giunta.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Dobbiamo considerare, trattando questa materia degli espropri, che peraltro bisognerà successivamente valutare anche la portata di una recente sentenza della Cassazione, che di fatto riconduce gli espropri ai valori di mercato. Sapete che all'inizio si partiva dai valori agricoli; poi si mediava tra i valori agricoli e quelli di mercato; adesso ci si orienta sui valori di mercato. Con ogni probabilità, quindi, ci sarà una norma che ri orienterà in tutta Italia i compiti di queste Commissioni provinciali - e qui, quando parlo di Province, parlo di Enti a geometria variabile - che ovviamente avranno non più solo un compito di valutazione agricola, ma anche un compito di valutazione sul rilevo commerciale del prezzo del terreno. Poi c'è la riforma del catasto, che sappiamo avrà altri punti di riferimento.
La Commissione, in ogni caso, ci sarà. Il Consigliere Tentoni ha indicato il dualismo maggiormente accentuato, dove prevalgono i rappresentanti delle istituzioni (tra Presidente della Provincia, ingegneri capi, Agenzia del Demanio e quant'altro, sono loro prevalenti).
sembrato che un rappresentante della proprietà possa avere la sua cittadinanza. Circa, poi, l'opportunità o meno di utilizzare la finanziaria, ovviamente questo è un altro discorso, però io, mentre rivolgo un appello a tutti, affinché si semplifichi il percorso per arrivare ad avere l'approvazione della finanziaria il più presto possibile, confermo che la Giunta, per quanto di sua competenza, ha cercato di favorire l'avanzamento dei lavori accogliendo diversi emendamenti, sia di maggioranza sia di opposizione, e di questo chiediamo ne venga dato atto.
Per il resto, cerchiamo di concentrarci tutti insieme sui punti essenziali però - signori - c'è anche una dialettica tra Giunta e Consiglio che si esplica in questa sede e bisogna essere rispettosi - e noi lo siamo - del ruolo del Consiglio.
Sta di fatto che, se anche nel momento finale della presentazione qualche emendamento in più viene ritirato, favoriamo il raggiungimento del risultato.
Il parere sull'emendamento, per le ragioni che prima ho esposto, è favorevole, sapendo che è una materia che dovrà essere assestata.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna, per dichiarazione di voto.



RESCHIGNA Aldo

Voglio, innanzitutto, rammentare una questione che riguarda l'ammissibilità dell'emendamento, nel senso che l'intervento del collega Gariglio, al di là delle questioni legate al secondo o al terzo comma vuole significare che l'emendamento non è emendabile senza il primo firmatario.
Non è che si scrivono gli emendamenti in un certo modo e poi viene passato per errore tecnico il fatto che, al posto delle organizzazioni sindacali agricole maggiormente rappresentative, l'emendamento parla di organizzazioni sindacali! Rimanga "organizzazioni sindacali"! Vi assumete voi questo tipo di responsabilità, poi litigheranno a livello locale su come affrontare questo tema.
Resta l'inutilità di un intervento di questo genere, ma anche le parole del Vicepresidente Cavallera dicono sostanzialmente che oggi il ruolo delle Commissioni provinciali è molto inferiore rispetto al passato, perché la legislazione nazionale è fortemente modificata, in materia di procedure e di determinazione dei valori di esproprio.
Questo è il primo elemento.
Rimangono, poi, tutte le nostre considerazioni relativamente al non luogo dentro il quale si svolgono operazioni di modifica legislativa siffatta. Questo lo vogliamo assolutamente ribadire ed evidenziare, e rimangono le questioni che abbiamo posto da questo pomeriggio.
Io l'ho detto prima con una battuta: invito a valutare attentamente alla fine di questa giornata, quanti sono stati gli emendamenti presentati dai Gruppi di opposizione e quanti sono stati quelli presentati dai Gruppi di maggioranza o dalla Giunta.
Può una legge finanziaria andare avanti con un percorso siffatto? Pertanto, a buon intenditore poche parole! E non c'entra nulla la dialettica tra Giunta e Consiglio! Qui siamo in presenza di una situazione che abbiamo rappresentato nei giorni e nelle settimane scorse, in modo molto semplice: la legge finanziaria e la legge di bilancio è il luogo, per molti aspetti, del regolamento dei conti tra il Consiglio e la Giunta e tra la maggioranza e la Giunta, tra un pezzo della maggioranza e la Giunta.
Peraltro, stiamo assistendo in Aula ad una doppia stranezza: la Giunta esprime parere favorevole riguardo ad emendamenti cui la stessa Giunta, in Commissione, aveva dato parere contrario.
Anche questa è una bella stranezza che voglio evidenziare!



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bresso per dichiarazione di voto.



BRESSO Mercedes

Anche a me pare un po' strano che finalmente, quando si arriva a discutere del merito, dopo avere detto che è irrilevante illustrare la ratio dell'emendamento, si scopre che l'emendamento è stato anche scritto male e che, quindi, non corrisponde alle intenzioni dei firmatari.
Inoltre, di norma, il primo firmatario dovrebbe essere d'accordo nella modifica del testo, perché siamo di fronte ad una modifica sostanziale assolutamente condivisibile (il chiarimento che si tratta delle organizzazioni sindacali agricole), ma questo significa una cosa completamente diversa da quello che recita l'emendamento, che poteva anche volere come rappresentati i sindacati generalisti dentro le Commissioni esproprio! In realtà, non so perché, ma qualche ragione ci sarà! Poiché qui non si spiega niente: why not? Ci potrebbe essere una ragione! Tuttavia, stiamo dichiarando il voto su quest'emendamento e non su una modifica del testo.
Inoltre, c'è un atteggiamento di verosimile arroganza: si spiega alla fine ciò che, spiegato all'inizio, potrebbe evitare una lunga discussione o almeno consentire una discussione ragionevole sulla realtà dei fatti invece che sull'ipotesi che ognuno di noi fa riguardo alle ragioni che possono avere spinto qualche elemento della maggioranza a presentare un emendamento. Tra queste ragioni ci possono essere anche quelle di ritardare il momento dell'approvazione di un bilancio quantomeno poco chiaro, a mio avviso non corrispondente alla verità dei dati contabili, quindi con rischi che coinvolgono probabilmente la maggioranza.
Ritengo ci siano molti problemi su come questa discussione andrà avanti e su come saranno gestiti gli emendamenti. Chiedo che, d'ora in poi vengano spiegati all'inizio, consentendo una discussione nel merito, che eviti a tutti figuracce nell'approvazione finale di una legge finanziaria che conterrà le cose più strampalate, magari scritte male, magari corrette ex post (con la prossima finanziaria correggeremo l'emendamento sbagliato della finanziaria precedente!).
Probabilmente, sarebbe importante modificare i comportamenti che si tengono in quest'Aula: la Giunta dovrebbe esprimere il proprio parere magari spiegando, al posto della maggioranza, cosa sta succedendo. Se questo avviene alla fine, viene voglia di ricominciare la discussione! In ogni caso, aspettiamo da lei un chiarimento su cosa stiamo votando esattamente.
Il mio parere sarà, comunque, contrario.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Stara.



STARA Andrea

Anch'io annuncio il parere contrario. Apprezzo l'intervento del Vicepresidente Cavallera, il quale non si nasconde l'elemento che è avvenuto in passato: quello d'inserire provvedimenti anche non strettamente urgenti, come ha sottolineato il collega Tentoni.
Ritengo, però, che dobbiamo calarci tutti in un contesto che non è più quello di una volta; anche rispetto ad una certa modalità, tutti noi - come forze politiche - dobbiamo farci carico di dare un segnale un po' più serio.
Apprezzo l'intervento del Vicepresidente Cavallera, perché esprime anche la disponibilità che la Giunta ha dato oggi in Aula, di ritirare quegli emendamenti che proprio non sono considerati così urgenti e stringenti.
Stiamo infatti discutendo di emendamenti che vengono presentati, in particolare da alcuni singoli Consiglieri, che però mi sembra rispondano più ad esigenze logiche di segnalazioni individuali, pur nella legittimità della segnalazione (la politica è anche questo, lo rivendico, nel senso che alla fine tutti devono trovare una pronta risposta nella politica).
Il problema è che quando la risposta non arriva in maniera così positiva nel quadro generale, il rischio è che poi si ricerchi nel quadro individuale una via di fuga, ed è un brutto segnale per la maggioranza. Un brutto segnale, perché si potrebbe fare uno sforzo in più come maggioranza.
Si potrebbe, rispetto alla drammaticità della situazione, con un bilancio in esercizio di provvisorio, la mancanza di risorse, la sottolineatura degli sforzi che tutti quanti noi stiamo fornendo e mettendo ad esempio anche nella discussione...



(Scampanellìo del Presidente)



STARA Andrea

Non è tre minuti.



PRESIDENTE

Mi sono sbagliato.



STARA Andrea

Ma io finisco così.



PRESIDENTE

I proponenti modificano, anche alla luce dei rilievi che sono stati fatti da alcuni colleghi, l'emendamento inserendo il n. 3 al comma, che erroneamente è scritto comma 2, e l'aggettivo "agricolo" dopo la parola "sindacali" alla seconda riga della lettera f).
In assenza del primo firmatario, può modificarlo uno dei firmatari.
Abbiamo sempre fatto così. Sospendo un attimo la seduta.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.42 riprende alle ore 17.43)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 41.
Il Consiglio approva.
Mettiamo a verbale che i Consiglieri Bono, Biolé, Laus e la Consigliera Artesio intendevano votare contrariamente.
ARTICOLO 14 Emendamento rubricato n. 77) presentato dalla Consigliera Cerutti: Si propone di sopprimere l'articolo 14.
Emendamento rubricato n. 130) presentato dal Consigliere Bono.
L'articolo 14 è abrogato.
La parola alla Consigliera Cerutti per l'illustrazione.



CERUTTI Monica

Nella logica di altri emendamenti presentati e che, a maggior ragione è avvalorata dall'esito e dall'andamento della discussione che sta avvenendo sulla finanziaria, noi non abbiamo compreso l'inserimento in finanziaria di questo articolo, che riguarda l'istituzione in Piemonte dell'organismo per l'erogazione in agricoltura di aiuti, contributi e premi comunitari.
Praticamente va a sostituire quello che era presente nella legge regionale n. 16 del 2002, ossi inserisce che per le spese di funzionamento dell'agenzia per gli eventuali oneri, per le anticipazione, per temporanee deficienze di cassa, è autorizzata a partire dall'anno 2012 la spesa annua massima di cinque milioni di euro che prima non era prevista in questa entità. Ora, ci chiediamo, viste le difficoltà del momento più volte ribadite non solo durante la discussione della finanziaria ma in generale e non comprendiamo perché ci sia questo stanziamento di una cifra così rilevante, vorremmo comprenderne la ratio.
Anziché fare delle modifiche di carattere emendativo, quindi andare a rivedere la cifra, noi, così come già fatto per altri articoli, chiediamo l'abrogazione dell'articolo. Non crediamo che si vada ad inserire nella logica complessiva della finanziaria, inoltre ribadiamo che in questo momento le priorità sono altre, anche perché - l'abbiamo già detto in più sedi e la discussione che si sta verificando lo avvalora - non comprendiamo quali siano le priorità di questa Giunta e in questo caso non comprendiamo il perché dello stanziamento di una cifra così rilevante in questo momento.
Certo i temi che vengono presi in considerazioni sono importanti, ma noi abbiamo più volte richiesto la definizione di priorità, quindi in questo senso chiediamo di abrogare l'articolo così come lo chiedono altri colleghi.



PRESIDENTE

Grazie, collega Cerutti.
Emendamento rubricato n. 20) presentato dai Consiglieri Buquicchio, Ponso: l'articolo 14 (Modifiche alla legge regionale 21 giugno 2002, n. 16) è modificato come segue: 1. Il comma 1 dell'articolo 6 della legge regionale 21 giugno 2002. n. 16 (Istituzione in Piemonte dell'organismo per le erogazioni in agricoltura di aiuti, contributi e premi comunitari), è così sostituito: "1. Per le spese di funzionamento dell'Agenzia e per gli eventuali oneri per le anticipazioni per temporanee deficienza di cassa è autorizzata a partire dall'anno 2012 la spesa massima annua di 5.000.000,00 euro a valere sull'UPB DB11001 (Agricoltura Segreteria Direzione 11 Titolo I: spese correnti). Tale spesa sarà sottoposta a valutazione per la corretta erogazione negli anni 2013 e seguenti." La parola al Consigliere Segretario Ponso, che interviene in qualità di Consigliere, per l'illustrazione.



PONSO Tullio

Grazie, Presidente.
Proponiamo un emendamento aggiuntivo all'articolo 14 al comma 1 con l'aggiunta di tale spesa, che sarà sottopostao a valutazione per la corrette erogazioni negli anni 2013 e seguenti.
Quest'emendamento ricalca diversi emendamenti che abbiamo presentato a questo disegno di legge. I segnali, infatti, che come Gruppo consiliare abbiamo voluto dare nel presentare gli emendamenti al disegno di legge n.
169 è quello di un apporto costruttivo, migliorativo dell'articolato che via via stiamo discutendo in questi giorni e in queste settimane.
Certamente questa finanziaria non ci convince, perché è molto debole sotto tanti punti di vista, specialmente nella ripartizione delle risorse relativamente al bilancio ad essa collegato, quindi abbiamo cercato di renderla migliorabile, laddove abbiamo ritenuto si potesse fare. Lo abbiamo fatto con emendamenti che cercassero di andare verso quell'obiettivo di trasparenza, efficienza, qualità ed efficacia che da sempre ci proponiamo.
In questo specifico emendamento chiediamo che l'erogazione delle spese di funzionamento dell'organismo in oggetto sia documentabile negli anni 2013 e seguenti attraverso una valutazione ed una verifica puntuali delle spese. Ribadisco quanto già detto in occasione di altri emendamenti presentati dal nostro Gruppo Italia dei Valori. Non esiste alcun tipo di principio di trasparenza, se questo principio non viene tradotto in atti concreti, e soprattutto non è possibile perseguire politiche di eliminazione degli sprechi e di razionalizzazione dei costi, se non si rende attuabile ed applicabile con provvedimenti efficaci l'esercizio della Pubblica Amministrazione.
Questo è quanto proponiamo ed è quanto vorremmo che si concretizzasse con l'accoglimento del nostro emendamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Volevo solamente avere un chiarimento, se possibile, sul testo.
Credo che questo sia un articolo che dà stabilizzazione in prospettiva a quello che era l'avvio dell'organismo pagatore regionale, dell'Agenzia per i pagamenti in agricoltura, stabilizzando la cifra per il funzionamento ordinario di ARPEA.
Nell'articolo però c'è un passaggio dove è scritto "per le spese di funzionamento e per gli eventuali oneri per le anticipazioni per temporanee deficienze di cassa".
Il tema del funzionamento mi è molto chiaro, ma mi piacerebbe capire dall'Assessore cosa intende con "anticipazioni per temporanee deficienze di cassa" e a quale tipo di finalità mira questa integrazione del titolo sulla domanda.
Mi piacerebbe capire il significato di questa frase.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Sacchetto; ne ha facoltà.



SACCHETTO Claudio, Assessore all'agricoltura e foreste

un articolo squisitamente tecnico. Siccome lei sa che si chiudeva il quinquennio partito nel 2007, i miei uffici hanno inteso formulare l'articolo in questo senso, in modo che non si dovesse più periodicamente andare a modificare la norma per permettere l'attività completa.
Come sa, c'è il titolo primo, il titolo secondo del PSR e poi ARPEA paga anche le misure delle leggi di carattere regionale; da un punto di vista di banca, è un calderone unico, però da un punto di vista contabile sono tutte divise nelle varie sezioni.
Questo consente, qualora ci siano degli avanzi da una parte o dei disavanzi dall'altra, di poter meglio fare comunicare queste casse, in modo da rendere più snella l'attività e non ritrovarsi in alcuni casi, come succede spesso rispetto soprattutto alle leggi regionali, ad esempio la legge n. 21, a dover ritardare i pagamenti rispetto alla possibilità di farlo, sapendo già che magari arrivano i fondi europei dopo qualche settimana o qualche mese.
semplicemente una cosa di questo genere, è una questione molto tecnica. Quindi, gli uffici hanno inteso inserire anche questo passaggio in modo che fosse scritto nero su bianco.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, dichiaro chiusa la discussione generale.
aperta la fase delle dichiarazioni di voto.
Non essendoci dichiarazioni di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 77), sul quale l'Assessore Sacchetto, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 130), sul quale l'Assessore Sacchetto, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 20), sul quale l'Assessore Sacchetto, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 14, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 15 Emendamento rubricato n. 129) presentato dal Consigliere Bono: L'articolo 15 è abrogato.
Tale emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 149) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera: Emendamento all'art. 15 del disegno di legge n. 169 (Legge finanziaria per l'anno 2012) Al comma 1 dell'art. 15 del d.d.l. 169 dopo la lettera c) è aggiunta la seguente lettera: "d) alla voce esenzioni e riduzioni del canone dopo il punto 5 è aggiunto il seguente: 6) concessioni per attraversamenti di corsi d'acqua con ponti, guadi passerelle di superficie fino a 15 metri quadrati utilizzati per l'accesso o il collegamento tra fondi situati nelle zone montane".
Dopo il comma 1 dell'art. 15 del d.d.l. 169 è aggiunto il seguente comma 1 bis: Dopo il comma 5 bis dell'art. 1 della legge regionale 18 maggio 2004, n. 12 è aggiunto il seguente: "5-ter. In deroga a quanto stabilito nella tabella di cui all'allegato A per gli attraversamenti di corsi d'acqua con ponti guadi o passerelle di superficie fino a 15 metri quadrati utilizzati per l'accesso o il collegamento tra fondi situati nelle zone montane non è dovuto alcun canone. Restano fermi i canoni previsti dalla tabella per gli attraversamenti utilizzati ad altro titolo.
Con successiva deliberazione della Giunta regionale sono individuati i criteri e le modalità per la regolarizzazione tecnico-idraulica di ponti guadi e passerelle di piccole dimensioni. Per la regolarizzazione contabile per gli anni pregressi è dovuto un versamento forfettario di E 500,00 (euro 500)." Il comma 2 dell'art. 15 del disegno di legge n. 169 è sostituito dal seguente: "Le modifiche di cui al comma 1, lettera a) e d) decorrono dal 1 gennaio 2012 e si applicano con efficacia retroattiva alle concessioni e agli utilizzi in corso".
Ha chiesto la parola il Vicepresidente Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Non appaia in contraddizione rispetto a quello che ho detto prima perché questo è nient'altro che l'attuazione di un impegno preso in Commissione. Bisognava regolare la partita dei ponticelli di attraversamento degli accessi nelle zone di montagna ai fondi agricoli.
una questione rilevante per ora solo nei contenziosi dal punto di vista del pagamento del canone, ma è rilevante dal punto di vista idraulico e dal punto di vista agricolo.
Lo abbiamo studiato sotto il profilo tecnico; non vedo il Consigliere Taricco che aveva presentato un emendamento in Commissione, ma gli avevo detto di ritirarlo, perché avremmo presentato un emendamento come Giunta.
Quindi, con quest'emendamento risolviamo gli aspetti tecnici demandando la normativa tecnica ad un delibera di Giunta. Decidiamo di rendere gratuiti i piccoli accessi ai fondi agricoli in montagna e, per quanto riguarda il pregresso, si prevede un forfettario di 500 euro per poter risolvere tutte le questioni pendenti.
In questo modo, riteniamo di avere agito con equità, sciogliendo la riserva che avevamo aperto e lasciata in sospeso in Commissione.



PRESIDENTE

aperta la discussione generale sull'articolo 15.
Non essendoci altre richieste d'intervento dichiaro chiusa la discussione generale.
Passiamo alle dichiarazioni di voto.
Non essendoci richieste d'intervento per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 129), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 149).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 15, così come emendato.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 98) presentato dai Consiglieri Lepri, Reschigna Laus, Taricco, Ronzani, Motta A., Muliere, Manica: Dopo l'articolo 15 del disegno di legge n. 169 "Legge finanziaria per l'anno 2012", è inserito il seguente: Art. 15 bis Modificazioni alla legge regionale 13 ottobre 2004, n. 23 "Interventi per lo sviluppo e la promozione della cooperazione ", nonché misure per la tutela delle condizioni di lavoro e il contrasto ai fenomeni di dumping e concorrenza sleale ) All'articolo 4 della l.r. 23/2004, dopo il comma 3 sono aggiunti i seguenti: "3 bis. La concessione degli incentivi di cui al presente comma è condizionata all'adozione e all'applicazione integrale, da parte delle cooperative richiedenti, delle normative vigenti e dei CCNL stipulati con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale; è richiesta in merito specifica dichiarazione sostitutiva di atto notorio al legale rappresentante della cooperativa richiedente.
3 ter. L'Osservatorio della cooperazione di cui all'art. 11 riceve trimestralmente le richieste di incentivo approvate o in via di esame e segnala alla Direzione regionale competente eventuali elementi discordanti con le dichiarazioni rese ai sensi del precedente comma.".
Al comma 3 dell'articolo 11 della l.r. 23/2004, dopo le parole "e di impatto occupazionale" sono aggiunte le seguenti: ", nonché di verifica del corretto inquadramento dei lavoratori delle imprese cooperative secondo quanto previsto dai CCNL stipulati con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e della correttezza e dell'adeguatezza delle procedure di affidamento da parte di pubbliche amministrazioni in settori di attività che coinvolgano imprese cooperative".
Al comma 1 dell'articolo 12 della l.r. 23/2004, dopo la lettera b) inserire la seguente: "b bis) Favorire la tutela delle condizioni di lavoro dei lavoratori delle imprese cooperative, contrastare i fenomeni di dumping e di concorrenza sleale, favorire l'instaurarsi di rapporti contrattuali corretti, sia dal punto di vista normativo che dell'equa remunerazione, tra cooperative e pubbliche amministrazioni del territorio piemontese;".
Al comma 1 dell'articolo 13 della l.r. 23/2004, dopo la lettera a) sono inserite la seguenti: "a bis) monitora gli affidamenti operati dagli enti pubblici sul territorio piemontese, in particolare verificando che bandi di gara e aggiudicazioni avvengano su livelli economici che consentano il corretto inquadramento del personale sulla base dei CCNL stipulati con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale a ter) monitora le politiche di intervento di cui all'art." 6, anche al fine di indirizzarle a imprese cooperative che prevedano il corretto inquadramento del personale sulla base dei CCNL stipulati con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale;".
Dopo l'articolo 13 della l.r. 23/2004, è inserito il seguente: Art. 13 bis (Attività di monitoraggio dell'Osservatorio) Nell'ambito delle convenzioni di cui all'articolo 11, comma 6 l'Osservatorio attiva collaborazioni tese a realizzare il monitoraggio degli affidamenti realizzati da enti pubblici sul territorio piemontese.
Il monitoraggio di cui al comma 1 è attivato per iniziativa autonoma dell'Osservatorio o su richiesta delle organizzazioni di rappresentanza del movimento cooperativo o delle organizzazioni sindacali o di enti appaltanti e riguarda: la congruità economica delle basi d'asta e degli importi di aggiudicazione in rapporto ai costi previsti dai CCNL stipulati con dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale le caratteristiche dei capitolati che prefigurino violazioni di normative vigenti, con particolare riferimento all'intermediazione di manodopera altri aspetti di legittimità indicati dagli enti richiedenti la verifica.
Nel caso di verifiche attivate su richiesta delle organizzazioni di rappresentanza del movimento cooperativo o delle organizzazioni sindacali può essere richiesto all'ente richiedente un contributo economico di importo stabilito con deliberazione della Giunta regionale.
L'Osservatorio provvede a comunicare l'esito del monitoraggio dell'affidamento all'ente appaltante, alle organizzazioni del movimento cooperativo e alle organizzazioni sindacali, nonché agli enti interessati alla sanzione delle eventuali violazioni riscontrate.
L'Osservatorio invia annualmente al Consiglio regionale una relazione riguardante l'attività di monitoraggio degli affidamenti.".".
Ha chiesto la parola il Consigliere Lepri per l'illustrazione; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento punta a fissare maggiori garanzie in capo ai lavoratori delle cooperative e a consentire condizioni di lavoro che possono evitare fenomeni di concorrenza sleale.
Si indica l'esigenza di applicare contratti collettivi nazionali di lavoro, stipulati con organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative.
Si chiede di valutare, nelle procedure di aggiudicazione, che l'applicazione degli stessi contratti sia considerata nella definizione delle soglie su cui vengono fissate la base per le gare, e che all'attività di monitoraggio dell'osservatorio venga attribuito il controllo sulle misure prima citate, in modo particolare il fatto che vi sia una congruità economica delle basi d'aste coerente con ciò che prima ho ricordato, ad esempio l'intermediazione di manodopera prevista nei capitolati, ed altri aspetti di legittimità indicati dagli enti richiedenti la verifica.
Oltretutto, questo osservatorio, come già previsto, deve inviare annualmente al Consiglio regionale una relazione per definire il monitoraggio degli affidamenti dei servizi, dei lavori e delle forniture da parte della Regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Quest'emendamento lo consideriamo importante, non solo per il contenuto in sé, ma perché oggi, una delle cause per cui si alterano le condizioni del mercato, è che il mondo delle cooperazioni è troppo influenzato dal fenomeno di dumping salariale, attraverso forme assolutamente legittime come quella dei soci lavoratori, che consentono la non applicazione del contratto collettivo nazionale. Ecco perché l'emendamento ha una funzione di tutela. Noi crediamo al mondo della cooperazione e all'importanza che oggi ha sempre di più, all'interno della dimensione regionale, nella vita economica e dei servizi, ma nello stesso momento ci poniamo il problema di creare delle condizioni di equità, per quanto riguarda l'accesso agli incentivi e la partecipazione alle gare d'appalto.
un tema che rischia, soprattutto in funzione delle politiche che la Giunta regionale immagina di portare avanti sul tema dei servizi sociali e dei servizi sanitari, di avere, nei prossimi mesi e nei prossimi anni un'evoluzione ancora più forte. Sappiamo che all'interno della nostra Regione, in particolare nell'hinterland torinese, sono già in atto situazioni in cui servizi socio-sanitari sono affidati all'esterno, in molti casi gestiti direttamente da parte del soggetto, attraverso lo strumento della cooperazione, imponendo ai lavoratori la scelta di entrare in una lista di mobilità o di accettare questa nuova collocazione lavorativa.
Ecco perché è assolutamente importante premiare la cooperazione che rispetta i contratti e non vive di dumping salariale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Avremmo piacere, prima di proseguire nella discussione, di avere un'indicazione dell'orientamento della Giunta regionale.
Questo non è un emendamento ideologico, ma tende a fare ordine nel mercato del lavoro. Noi siamo a favore della cooperazione, ma della cooperazione sana. Pensiamo che la cooperazione sana e vera sia un efficacie strumento di cui possono disporre le pubbliche amministrazioni in una logica come quella che stanno intraprendendo in questi anni di esternalizzazione progressiva di funzioni e di servizi - il caso del Comune di Torino è emblematico da questo punto di vista.
Tuttavia, siamo anche preoccupati della finta cooperazione, cioè del fatto che, dietro la sigla coop, in realtà si celino aziende sostanzialmente private in cui, di fatto, il lavoratore è socio molto meno tutelato di quanto dovrebbe essere.
Ecco perché con questo intervento normativo chiediamo di porre mano alla nostra legislazione in materia.
Nella scorsa legislatura, il Consiglio regionale presentò un ordine del giorno, di iniziativa del collega Lepri, approvato a maggioranza bulgara che rimase inattuato. Ecco perché l'intervento normativo lo riteniamo fondamentale, e chiediamo l'attenzione di tutti.
un emendamento che ha una ricaduta immediata anche sulle esternalizzazioni che la Regione dovesse intraprendere. So che è argomento di interesse degli amici e colleghi della Lega, che a forme di cooperative si sono rivolti, ad esempio, per la gestione di alcuni giornali finanziati con il finanziamento dei partiti. Penso al settimanale del Canavese, per esempio, che vedeva i propri lavoratori remunerativi con il sistema della cooperativa (se poi fosse una cooperativa buona o cattiva non lo so, solo i colleghi potranno dircelo con dovizia di particolari).



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Due considerazioni.
La prima. Come già detto dai colleghi, quest'emendamento va a coprire una lacuna normativa esistente che ha fatto sì che, in molti casi, la ricerca di soluzioni per risparmiare, da parte di taluni enti pubblici, si sia incrociata, nelle stagioni passate ed ancora nel presente, con la scelta, da parte di pseudo cooperative (in realtà strutture a guida padronale da parte di taluni imprenditori), di fare pagare i risparmi di costo dell'ente pubblico ai trattamenti economici dei soci lavoratori.
Questo tipo di questione, soprattutto in un momento di difficoltà economica del sistema, rischia di diventare un qualcosa di pesantissimo per i soggetti interessati.
Crediamo che, da questo punto di vista, il rischio, oltre che di un danno ai lavoratori coinvolti, sia anche di concorrenza sleale tra imprese.
Ma questo articolo ha anche un'implicazione che rende giustificata la sua esistenza all'interno della finanziaria, perché contiene anche un comma che riguarda il condizionamento dell'erogazione di aiuti pubblici al rispetto di regole precise di questa natura da parte delle aziende stesse.
Con questo tipo di norma, quindi, si creerà un meccanismo per il quale soggetti che oggi, in assenza di questa norma, potrebbero accedere a provvidenze pubbliche non potranno più accedervi, se non rispettano regole minime legate ai contratti stipulati con le Associazioni maggiormente rappresentative, determinando di fatto un risparmio per l'Ente Regione ma anche per tutti gli Enti pubblici coinvolti da questo tipo di normative.
Per questo motivo - e concludo, Presidente - credo che non solo questa norma sia coerente con il dato di finanziaria in cui è inserita, ma è assolutamente importante per tutelare lavoratori e imprese corrette in un momento difficile come quello attuale.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pentenero.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per aggiungere qualche ulteriore riflessione a quanto hanno già detto i colleghi sull'importanza di quest'emendamento. Oggi assistiamo ad una situazione sempre più difficile per tutti quei soggetti che lavorano nel Terzo Settore: da un lato il taglio delle risorse dall'altro le difficoltà con le quali le cooperative vengono pagate e i lunghi tempi di attesa per i pagamenti.
Noi invece abbiamo bisogno intanto di tutelare i lavoratori e di far sì che la cooperazione - che è un valore per il nostro Paese e per la nostra Regione - lo sia veramente. Le regole non devono essere solo chiare, ma devono permettere di avere la massima trasparenza. Nello specifico, quindi se non ci sono norme volte a sottolineare come sia necessario applicare i contratti nazionali della cooperazione - quelli sottoscritti dalle forze sindacali e quelli che rappresentano una forma tutelante dei lavoratori stessi - noi correremo il rischio intanto di incrinare un settore importante, che già oggi sta facendo una fatica incredibile, e soprattutto non forniremmo alcuno strumento per poter migliorare la situazione.
importante che ci sia un monitoraggio e che quindi l'Osservatorio regionale della cooperazione svolga un'attività costante, precisa e attenta di monitoraggio ed è importante che da parte nostra - oltre ad introdurre norme quali quelle proposte dall'emendamento - si lavori anche perché i pagamenti non abbiano tempi di attesa che si attestano intorno all'anno perché in questo modo non si fa che mettere in difficoltà ancor di più le famiglie dei lavoratori delle cooperative.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Come durante la discussione sul Piano Socio Sanitario abbiamo presentato, soprattutto su queste questioni, emendamenti di merito, anche questa volta sulla finanziaria approfittiamo dello strumento che ci è offerto e della discussione all'interno del Consiglio regionale per presentare emendamenti che hanno l'obiettivo - che è quello che dovrebbe avere la politica - di migliorare la qualità della vita dei cittadini e delle imprese.
Per cercare consenso, noi abbiamo detto che voi avete scritto nel Piano Socio Sanitario che il Terzo settore avrebbe avuto, negli anni in cui il Piano sarebbe stato vigente, un ruolo più importante rispetto agli anni precedenti. Anzi, siete andati oltre: avete scritto che si sarebbe sostituito in qualche modo al lavoro e al ruolo che deve svolgere l'Ente pubblico. Adesso è ora - considerato che il Piano Socio Sanitario è stato approvato e che i Direttori sono stati nominati (sia quelli delle ASL sia quelli delle Federazioni) - di dare seguito a qualcuna delle questioni che sono state enunciate nel Piano e che dovranno inevitabilmente trovare un'applicazione.
Voglio approfittare di quest'emendamento anche per fare una domanda agli Assessori Quaglia, Cavallera e non so bene a quali altri: la Lombardia, il cui Governo regionale - è sotto gli occhi di tutti - in questo momento ha qualche problema, paga entro 60 giorni i suoi fornitori considerato che la Regione Piemonte paga i suoi fornitori - e tra questi ci sono le cooperative - a un anno-un anno e mezzo (e in qualche caso anche di più) e che questo oggi è uno dei problemi più importanti che ha la cooperazione sociale - cioè il fatto di ricevere i soldi dalla Regione Piemonte in tempi insostenibili per qualunque Paese europeo - io vorrei capire se si sta lavorando a qualcosa, se c'è une straccio di idea e se si pensa, in qualche modo, di risolvere il problema.
Se infatti i termini non possono essere i 60 giorni come in Lombardia non possono neanche essere due anni com'è adesso, in questo momento, in Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

C'è una questione che viene evocata nel Piano sanitario e poi c'è una questione che ha un valore più generale. Come ricordava il collega Boeti il Piano Socio Sanitario contiene in qualche modo un'indicazione: esternalizziamo e utilizziamo il sistema delle cooperative per assicurare quei servizi che oggi abbiamo garantito e gestito attraverso la Sanità pubblica. Qui ci sarebbe una discussione che voglio, in questo momento evitare di fare; ma è fuori discussione che già oggi, ma ancora di più in futuro, quel settore avrà un'incidenza sempre maggiore nell'economia regionale: questo mi sembra difficilmente contestabile.
Questi processi, però devono essere governati. Noi dobbiamo garantire qualità nelle prestazioni e diritti per chi lavora. E allora qual è la nostra proposta? Nel caso specifico, la nostra proposta è quella di utilizzare la leva degli incentivi e ancorarla al rispetto dei contratti nazionali sottoscritti dalle Organizzazioni maggiormente rappresentative del settore.
un modo per stabilire un rapporto di causa ed effetto tra lo strumento dell'incentivo, che in qualche modo premia la cooperazione, al rispetto - però - di alcuni diritti fondamentali: in questo caso al rispetto di alcune condizioni salariali. Mi sembra una leva che una Regione che voglia realizzare qualità e lavoro debba utilizzare, soprattutto per le ragioni che ricordavo e che prima richiamavano i colleghi.
Vede, Presidente, se l'Assessore Quaglia accettasse quest'emendamento e spero proprio che non si opponga ad un emendamento dettato dal buon senso, che può essere considerato un contributo della Regione a garantire una maggiore diffusione dei diritti nel mondo del lavoro, e in particolare nella cooperazione - noi otterremmo tre risultati.
Il primo risultato sarà che tuteleremmo meglio e di più quel tipo di lavoratore, il socio-lavoratore.
Secondo: spingeremmo il sistema delle cooperative - che non è un tutto unitario, ma è molto articolato - a qualificarsi di più, evitando di fondare la propria capacità competitiva sulla compressione dei salari.
Terzo: spingeremmo il sistema degli Enti locali a pensare le politiche di esternalizzazione in maniera un po' diversa; in certi casi, infatti queste possono essere utili e possono giustificarsi, in altri - se cioè vengono pensate unicamente con l'obiettivo di comprimere i salari e pagare di meno quel lavoratore, che si pagava di più nella struttura pubblica devono essere considerate come una scelta da evitare e da non compiere.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Artesio.



ARTESIO Eleonora

A fronte delle modifiche parziali ed occasionali di altri testi legislativi, la proposta che il Gruppo consiliare del Partito Democratico che pure è di modifica di un testo legislativo in essere, ha sicuramente un valore di sostanza e d'indirizzo.
A me sembra che il principio che i colleghi del PD vogliono salvaguardare sia un principio sacrosanto: non è ragionevole che le Pubbliche Amministrazioni siano le prime a concorrere in una situazione d'instabilità dei livelli salariali e in una situazione d'iniqua competizione, soprattutto per il tipo d'affidamenti che vengono realizzati nel rapporto tra la qualità ed il prezzo.
Il punto di principio non può che essere condiviso.
A me sembra, inoltre, che l'Amministrazione - volendolo - avrebbe altri strumenti e non è affatto vero che l'ordine del giorno votato dal Consiglio regionale precedente sia stato ignorato.
Gli obiettivi assegnati ai Direttori Generali nel ricorso alla cooperazione sociale, sopra e sotto soglia, con i criteri del rapporto di valutazione tra qualità e convenienza, erano stati oggetto addirittura del riconoscimento del salario accessorio, quindi si può intervenire anche con altri strumenti, per regolare in equilibrio un rapporto d'affidamenti.
Pertanto, mi trovo d'accordo sul dover ricorrere ad una modifica di legge, poiché non vediamo all'orizzonte altri strumenti d'intervento, e sull'obiettivo di questa modifica di legge, ma mi pare che l'emendamento sia stato scritto forse in una maniera distante dalle intenzioni dei sottoscrittori.
Ho sentito i colleghi - nell'ordine, Gariglio, Taricco e Ronzani parlare dell'adozione di parametri salariali stilati nella relazione sindacale con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative: non è ciò che è scritto nell'emendamento, perché nell'emendamento i colleghi hanno scritto "con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative", e questo sposta significativamente il quadro, perché il termine "comparativamente" consente di fare ricorso a varie modalità d'inquadramento contrattuale, comprese quelle che si vorrebbero - nelle intenzioni degli estensori - criticare.
Chiedo, pertanto, ai colleghi quale fosse la reale intenzione.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, la parola all'Assessore Quaglia, per esprimere il parere della Giunta sull'emendamento.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

La discussione, in parte, ci ha già visti coinvolti in Commissione poiché un emendamento simile è già stato presentato e discusso in I Commissione.
Come in quell'occasione, affermo la disponibilità dell'Assessore competente a lavorare in Commissione sul riordino della normativa.
Puntualizzo, inoltre - cosa che ho già fatto in Commissione consegnando anche una relazione al Consigliere Lepri - i punti per cui l'emendamento, così com'è scritto, non è applicabile, poiché ci sono anche delle sovrapposizioni e delle duplicazioni.
Per quanto riguarda la parte I - ad esempio - è vero che viene previsto d'inserire delle tutele, relativamente ai Contratti Collettivi Nazionali.
Questo, peraltro, è già previsto dalla DGR del 13 settembre 2011, che prevede, per le società cooperative di produzione lavoro, incluse quelle sociali, nelle quali il rapporto mutualistico abbia ad oggetto la prestazione d'attività lavorative da parte del socio, ai sensi dell'articolo 1 della legge 142/2001, l'applicazione nei confronti dei loro soci lavoratori con rapporto di lavoro subordinato, di trattamenti economici non inferiori a quelli risultanti dai Contratti Collettivi Nazionali e Territoriali, con riferimento a quanto disposto dall'articolo 7 del decreto legislativo n. 248.
Introdurre questo nella legge finanziaria, anche alla luce dei correttivi che il Governo nazionale sta ipotizzando, significa ingessare la normativa nazionale.
C'è, poi, un punto - e questo era già stato ribadito in I Commissione rispetto al comma 3 del testo dell'emendamento, che prevede: "Al comma 1 dell'articolo 12 della l.r. 23/2004, dopo la lettera b) inserire la seguente: 'b bis) Favorire la tutela delle condizioni di lavoro dei lavoratori delle imprese cooperative, contrastare i fenomeni di dumping e di concorrenza sleale, favorire l'instaurarsi di rapporti contrattuali corretti, sia dal punto di vista normativo che dell'equa remunerazione tra cooperative e Pubbliche Amministrazioni del territorio piemontese;'".
Rispetto a questa parte dell'emendamento, c'è il parere favorevole dell'Assessore.
Per quanto riguarda la parte relativa all'Osservatorio, c'è una duplicazione ed un appesantimento della procedura. Gli Uffici specificano ad esempio, che la verifica precisa e puntuale da parte dell'organismo di valutazione - istituito presso Finpiemonte - sulle domande presentate da cooperative che richiedono incentivi ai sensi dell'articolo 4 della legge 23/2004, in merito all'applicazione dei contratti, ha determinato diverse reiezioni di domande, testimone il fatto che le cooperative di produzione lavoro che non applicano i contratti, non possono accedere alle agevolazioni.
Ribadisco, pertanto, la volontà dell'Assessore Giordano e degli Uffici competenti a confrontarsi, per verificare se la normativa vada riscritta anche alla luce di eventuali aggiornamenti da parte del Governo.
In Commissione, su questo, era già stata espressa la mia disponibilità.
Il Consigliere aveva chiesto di votare l'articolo e non l'aveva modificato.
Se vuole modificarlo...



PRESIDENTE

Il problema è che l'emendamento è come la moglie: o lo prendi tutto, o bisogna modificarlo! Se vogliamo votare qualcosa, bisogna modificarlo! Prego, Assessore Quaglia.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

Propongo l'inserimento di tale modifica: "Tenuto conto che l'Osservatorio deve farsi carico della tutela delle condizioni di lavoro dei lavoratori, favorendola con tavoli di lavoro e seminari che coinvolgono i soggetti interessati".
Pertanto, sono favorevole all'accoglimento delle modifiche al comma 1 dell'articolo 12 della legge 23/2004, dopo la lettera d).



PRESIDENTE

Può venire un attimo, collega Lepri?



(Il Consigliere Lepri si reca presso il banco della Presidenza)



PRESIDENTE

Abbiamo salvato un pezzettino: i commi 1, 3 ter e 2 vengono totalmente eliminati, mentre al comma 3, le parole "Al comma 1 dell'articolo 12 della l.r. 23/2004, dopo la lettera b) inserire la seguente: 'b bis) Favorire la tutela delle condizioni di lavoro dei lavoratori delle imprese cooperative contrastare i fenomeni di dumping e di concorrenza sleale, favorire l'instaurarsi di rapporti contrattuali corretti, sia dal punto di vista normativo che dell'equa remunerazione, tra cooperative e pubbliche amministrazioni del territorio piemontese;'", vengono mantenute.
sostanzialmente l'unico pezzo dell'emendamento che rimane in vita poiché anche il comma 4 e 5 vengono tolti, così come l'intero articolo 13 bis ("Attività di monitoraggio dell'Osservatorio").
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 98), così come modificato dai proponenti d'intesa con la Giunta regionale, sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 134) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: Dopo l'articolo " " inserisce il seguente Art.
(Modifiche alla legge regionale 14 del 21 aprile 2006) 1. Il comma 2 dell'art. 6 (Tariffe del diritto di escavazione) della l.r.
14/2006 (Legge finanziaria per l'anno 2006) è sostituito dal seguente: "Le tariffe del diritto di escavazione sono fissate secondo i seguenti parametri: sabbie e ghiaie per calcestruzzi, conglomerati bituminosi, tout-venant per riempimenti e sottofondi e materiali per pietrischi e sabbie euro 1,38 al metro cubo pietre ornamentali euro 1,68 al metro cubo argille, calcari per cemento, per calce e altri usi industriali, gessi sabbie silicee e torba euro 1,43 al metro cubo minerali di 1° categoria ai sensi del R.D 1443/1927 euro 1,48 al metro cubo altri minerali di cava non compresi nei precedenti punti euro 1,48 al metro cubo. Le tariffe sono aggiornate con deliberazione della Giunta regionale ogni due anni sulla base dell'indice ISTAT." La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Mi sono limitato ad esprimere, solo con un emendamento, il disappunto per l'inserimento in finanziaria di una serie di modifiche di legge regionali che non solo a nostro avviso non hanno nessun senso con la discussione in atto.
Ci siamo limitato a presentare due emendamenti che riguardano modifiche di precedenti finanziarie. In questo caso riteniamo che ci sia un preciso senso logico, che tra l'altro andrebbero ad aumentare le possibili entrate della Regione Piemonte.
Il primo di questi emendamenti, il n. 134), riguarda la modifica delle tariffe del diritto di escavazione. Una proposta che presentiamo ormai in tutte le finanziarie, da quando siamo in Consiglio regionale, in quanto riteniamo, non solo da un nostro calcolo ma supportati anche da valutazioni ampie, anche con un dossier che aveva valutato le tariffe del diritto di escavazione in un po' tutte le Regione italiane, che siamo tre le Regioni che hanno le tariffe più basse di tutta Italia.
Sono state aggiornate nell'ultima finanziaria da 0,45 a 0,48 euro per metro cubo, ma sono ancora troppo basse. Questo fa sì che vengano richiamate molte aziende da fuori Piemonte, che trovano quest'attività molto remunerativa, quindi si fiondano sul boccone prelibato del suolo piemontese che noi vorremo preservare sia dalla cementificazione, sia dall'eccessivo escavazione del territorio stesso, che è una premessa della cementificazione.
Chiediamo, con quest'emendamento, di alzare le tariffe, di portarle alla media delle Regioni del Nord Italia, in cui vi sono per le sabbie e le ghiaie per calcestruzzo almeno un euro e 38 al metro cubo. Ovviamente avendo imparato a conoscere come funziona la macchina regionale, siamo disposti a valutare le singole cifre se ci fosse un interesse degli Assessori di competenza.
So che anche l'Assessore Ravello aveva manifestato interesse ad andare a visitare l'area della Valle Dora e che aveva ricevuto il comitato della Valle Dora, una delle valli più colpite da questo fenomeno che rende quasi invivibili anche le attività economiche dell'area stessa. Quando si cava un territorio, a volte, invece di avere un ripristino ambientale, viene riempito di rifiuti, quindi diventa una discarica tout court.
Penso che ci sia un interesse dell'Assessore Ravello nel valutare nel merito quest'emendamento con una seguente modifica sia delle tariffe che della regolamentazione più in generale del piano cave, nonché avere un piano cave regionale.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 97) presentato dai Consiglieri Laus, Reschigna Manica, Motta A., Taricco, Muliere, Gariglio, Ronzani: Al Capo II {Modifiche di leggi regionali) del disegno di legge n. 169 "Legge finanziaria per l'anno 2012", dopo l'articolo 15 è inserito il seguente: Art. 15 bis (Modifiche alla legge regionale 21 aprile 2006, n. 14 "Legge finanziaria per l'anno 2006") Il comma 1 dell'articolo 7 della l.r. 14/2006 è sostituito dal seguente: "1. Per l'anno 2012 è prevista, a carico del titolare di concessione di acque minerali e di sorgente destinata all'imbottigliamento, la corresponsione, a favore dell'Amministrazione regionale, di un canone annuo posticipato pari a 2,00 euro ogni 1.000 litri di acqua minerale e di sorgente imbottigliata, comprese le bibite confezionate con le suddette acque.".
Il comma 1 bis dell'articolo 7 della l.r. n. 14/2006 è sostituito dal seguente: "1 bis. La Giunta regionale, con il parere della Commissione consiliare competente, definisce entro il 30 giugno 2012, in accordo con i comuni e le comunità montane, ove esistenti, le modalità di verifica dell'applicazione del canone di concessione delle acque minerali e di sorgente in rapporto all'effettiva quantità di acque prelevate dai soggetti concessionari.".".
Emendamento rubricato n. 122) presentato dai Consiglieri Laus, Manica Motta A., Muliere, Ronzani: Al Capo II (Modifiche di leggi regionali) del disegno di legge n. 169 "Legge finanziaria per l'anno 2012", dopo l'articolo 15 è inserito il seguente: Art. 15 bis (Modifiche alla legge regionale 21 aprile 2006, n. 14 "Legge finanziaria per l'anno 2006") Il comma 1 dell'articolo 7 della l.r. 14/2006 è sostituito dal seguente: "1. Per l'anno 2012 è prevista, a carico del titolare di concessione di acque minerali e di sorgente destinata all'imbottigliamento, la corresponsione, a favore dell'Amministrazione regionale, di un canone annuo posticipato pari a 2,00 euro ogni 1.000 litri di acqua minerale e di sorgente imbottigliata, comprese le bibite confezionate con le suddette acque.".
Il comma 1 bis dell'articolo 7 della l.r. n. 14/2006 è sostituito dal seguente: "1 bis. La Giunta regionale, con il parere della Commissione consiliare competente, definisce entro il 30 giugno 2012, in accordo con i comuni e le comunità montane, ove esistenti, le modalità di verifica dell'applicazione del canone di concessione delle acque minerali e di sorgente in rapporto all'effettiva quantità di acque prelevate dai soggetti concessionari.".".
La parola al Consigliere Laus per l'illustrazione.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Probabilmente è emerso un errore con gli uffici un errore e sono stati iscritti tutti e due. Uno dei due era stato presentato in Commissione. La sostanza non cambia.
L'oggetto sono le modalità di concessione relativa alle acque minerali di sorgente, destinate all'imbottigliamento.
Quest'emendamento l'abbiamo già presentato anche nell'altro esercizio finanziario, ne abbiamo discusso in Commissione, è stato rigettato e noi lo presentiamo in aula. Riteniamo fondamentale adeguare le tariffe piemontesi in materia di imbottigliamento ai parametri previsti dalla Conferenza unificata Stato-Regioni, da un euro a 2,50 per metro cubo o frazione di acqua imbottigliata, permettendo così non soltanto alla Regione Piemonte ma anche ai Comuni attualmente in grave crisi di risorse, di ottenere fondi da destinare alle opere e ai servizi fondamentali per la collettività.
Riteniamo che in un momento di particolare crisi sia normale adeguarci alla media delle altre Regioni.
Al secondo comma emerge una questione che continuo a ripetere. Non vuole essere mancanza di fiducia nei confronti delle società che fanno questo lavoro, ma si tratta di mettere una modalità di verifica sulla quantità di acqua estratta, perché non possiamo rimetterci all'autocertificazione post.
Non mi dilungo nella discussione perché l'abbiamo affrontata in Commissione. Spero che questa volta l'Assessore possa dare un parere favorevole, visto anche il cambiamento della società nella quale viviamo dove effettivamente le risorse da liberare per l'efficienza e da recuperare sono veramente poche. Credo che sia un percorso necessario e indispensabile.



PRESIDENTE

Grazie, collega Laus.
Emendamento rubricato n. 135) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: Dopo l'articolo "..." è aggiunto il seguente: "Art " (Modifica all'articolo 7 della legge regionale 2 aprile 2006. n, 14 " Legge finanziaria per l'anno 2006" I. Il comma 1 articolo 7 della legge regionale 21 aprile 2006 n. 14 (Legge finanziaria per l'anno 2006) è cosi sostituito: "1. A partire dal 1° gennaio anno 2011 è prevista, a carico del titolare di concessione di acque minerali e di sorgente destinate all'imbottigliamento la corresponsione, a favore dell'Amministrazione regionale, di un canone annuo posticipato pari a Euro 3 per ogni 1.000 litri di acqua minerale e di sorgente imbottigliata comprese le bibite confezionate con le suddette acque, riducibile a Euro 2 in caso di imbottigliamento in vetro.". " La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Anche questo è un emendamento che riguarda la finanziaria del 2006.
Questo andrebbe a modificare il comma 1 dell'articolo 7 e riguarda un tema che potrebbe portare maggiori incassi all'Amministrazione regionale, quindi riguarda il canone annuo per la concessione di acque minerali e di sorgenti destinate all'imbottigliamento. Sappiamo che questo è un grande business.
Un dossier che era stato prodotto da una grande associazione ambientalista italiana parlava di un giro d'affari di 2,3 miliardi di euro nel 2008.
un settore in cui la remunerazione di capitale è sicuramente notevole. Non andiamo a intaccare i lauti margini di guadagno aumentando un po' le tariffe della concessione per l'acqua imbottigliata.
Ricordiamo che, nonostante non ci sia una legge nazionale - quindi c'è la possibilità di ogni Regione di decidere la propria normativa e le proprie tariffe - c'è stato comunque un consiglio nella Conferenza Stato Regioni di prevedere delle tariffe abbastanza elevate, che andassero da uno a 2,5-tre euro per metro cubo a frazione di acqua imbottigliata, mentre al momento in Piemonte siamo fermi a 0,7.
Proprio per questo, solo cinque Regioni hanno adeguato la loro normativa a questi valori, tra cui il Veneto e il Lazio, che sono le due più alte; il Veneto ha tre euro più 587 euro per ettaro occupato dall'azienda che si occupa dell'imbottigliamento dell'acqua. Il Lazio invece ha due euro per metro cubo imbottigliato e 120 euro per ettaro.
Noi abbiamo preferito prendere il Veneto come esempio, cioè come Regione virtuosa, per chiedere un innalzamento a tre euro, senza prevedere però un canone per gli ettari occupati.
Questo potrebbe essere oggetto di una futura discussione o comunque di una risposta dell'Assessore, se è interessato ad aprire un dibattito, anche perché, visto che siamo in difficoltà economiche e sono in riduzione le spese in generale degli italiani e quindi anche le entrate delle Amministrazioni pubbliche, questo è un caso in cui, senza fare danno alle attività economiche, possiamo ottenere un maggiore incasso che poi pu essere redistribuito per attività di varia utilità che l'Amministrazione regionale decide insieme al Consiglio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Abbiamo presentato quest'emendamento, perché lo riteniamo assolutamente di buonsenso, come accennava il mio Capogruppo.
Chiaramente sono dei valori indicativi che si allineano ad alcune altre realtà nazionali. Infatti, sappiamo che in questo campo non esiste una vera e propria regola a livello nazionale, ma le varie Regioni possono spaziare da cifre molto basse - come succede nella nostra Regione - a cifre abbastanza più alte, come succede nei territori nel Nord-Est o comunque in altre Regioni italiane.
La ragione da cui nasce quest'emendamento è comprensibile ed è ancora più comprensibile nel momento in cui da più parti viene dichiarata questa difficoltà all'interno della gestione economico-finanziario degli enti.
Soprattutto in questo caso parliamo di enti che si trovano in territori o marginali o comunque non felici da un punto di vista di possibilità di occupazione o da un punto di vista economico.
Quindi, ragionevolmente proponiamo, come già succede per le tariffe che in questo momento sono ancora abbastanza basse, tariffe basse che vadano ad aumentare la ricchezza creata da una risorsa come quella dell'acqua, che è presente proprio in territori marginali montani, per fare in modo che tale ricchezza rimanga per una parte sul territorio.
La riteniamo una richiesta di buonsenso ed ovviamente pensiamo di confrontarci in sede di discussione della legge finanziaria, ma anche in futuro con più ampie e possibili discussioni con la Giunta.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Biolé.
Emendamento rubricato n. 199) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Ravello: Emendamento al disegno di legge n. 169 (Legge finanziaria per l'anno 2012) Dopo l'articolo 15 e inserito il seguente Art. 15 bis (Modifiche alla legge regionale 12 luglio 1994, n. 25).
Dopo il comma 4 dell'articolo 25 della legge regionale 12 luglio 1994, n.
25 (Ricerca e coltivazione di acque minerali e termali), come modificata dalia legge regionale 3 gennaio 1997 n. 3, sono inseriti i seguenti: "4 bis. Il titolare di concessioni di acque minerali e di sorgente destinate all'imbottigliamento è tenuto alla corresponsione di un canone annuo rapportato all'estensione della superficie dell'area oggetto di concessione e al quantitativo d'acqua imbottigliato.
4 ter. La Giunta regionale è autorizzata ad emanare un regolamento per la disciplina del canone di cui al comma 4 bis ed in particolare per la definizione: a) della misura del canone, nonché delle eventuali riduzioni od esenzioni dai medesimo b) degli enti territoriali destinatari dei relativi proventi c) delle modalità di aggiornamento, versamento, introito, controllo e devoluzione del canone 4. quater. Il regolamento di cui al comma 4 ter è adottato entro il 30 settembre 2012, sentita la competente commissione consiliare, sulla base dei seguenti principi: a) differenziazione della misura del canone in rapporto all'estensione della superficie dell'area oggetto di concessione e del quantitativo d'acqua imbottigliato b) individuazione degli enti territoriali e locali destinatari dei proventi in ragione della sottrazione di risorsa e degli impatti dagli stessi subiti per effetto dell'esercizio dell'attività c) previsione delle eventuali riduzioni o esenzioni in ragione della mitigazione degli impatti ambientali delle modalità di produzione o di imbottigliamento, nonché nel caso di sottoscrizione di protocolli d'intesa con la Regione recanti patti sulla difesa dei livelli occupazionali d) individuazione delle modalità di aggiornamento, versamento, introito controllo e devoluzione del canone improntate alla semplificazione dei relativi adempimenti." 2. Con effetto dalla data di entrata in vigore del regolamento di cui al comma 4 ter dell'articolo 25 della l.r. 25/1994 come modificato dalla presente legge sono abrogati l'articolo 7 della legge regionale 21 aprile 2006, n. 54 (Legge finanziaria per l'anno2006), come da ultimo modificato dall'articolo 30 della legge regionale 11 luglio 2011, n. 10, e il comma 2 lettera a) dell'articolo 25 della l.r. 25/1994." La parola all'Assessore Ravello per l'illustrazione.



RAVELLO Roberto Sergio

Con quest'emendamento si possono già dare delle risposte agli interventi dei colleghi Laus e Bono, rispetto al tema che hanno sollevato nell'illustrazione degli ultimi due emendamenti.
Effettivamente questo è un tema che ci troviamo periodicamente a trattare, in occasione di ogni manovra finanziaria. E vi posso assicurare che non è un tema sul quale la Giunta abbia voluto abbassare la guardia, ma è un tema che abbiamo necessariamente dovuto approfondire, considerati i molti aspetti e le molte variabili che intervengono su questo argomento e che sono in costante e in continua particolarmente rapida evoluzione.
Con l'emendamento che presentiamo quest'oggi si sposta il piano della discussione, slegandolo dalla discussione della manovra finanziaria, poich questo poteva indurre qualche problema, nel senso che intervenire su un articolo della legge finanziaria del 2006, che disciplinava i canoni per quell'anno in corso e da quell'anno in avanti, avrebbe come effetto potenziale quello di andare a modificare le tariffe con una modalità retroattiva.
Dal 2007 è stata fissata una tariffa per 0,73 euro a metro cubo.
Modificarla oggi, intervenendo su un atto del 2007, farebbe sì che non solo la tariffa andrebbe modificata a partire dal 2013, ma ragionevolmente dovrebbe essere modificata anche dal 2007 al 2013. Questo avrebbe degli effetti negativi o comunque difficili da gestire anche sulle annualità trascorse.
A parte questo, quello che noi proponiamo è un intervento sulla legge di settore, cioè la legge n. 25/1994 che è relativa alla ricerca e alla coltivazione di acque minerali e termali.
Con l'emendamento n. 199) proponiamo al Consiglio che sia la Giunta a regolamentare la materia, individuando nel regolamento lo strumento più opportuno per andare a ridisciplinare il quadro tariffario per quanto riguarda le acque minerali.
Il regolamento dovrà contenere una differenziazione della misura del canone in rapporto all'estensione della superficie dell'area oggetto di concessione e del quantitativo di acqua imbottigliato. Sapete bene che la moltiplicazione del canone, cioè canone di concessione e canone di imbottigliamento, non aiuta ad una gestione semplice ed agile della materia. In più, si penserebbe di individuare gli enti territoriali come i locali destinatari dei proventi, in ragione della sottrazione di risorse e degli impatti dagli stessi subiti per effetto dell'esercizio delle attività.
Oggi i benefici derivanti dalla localizzazione di impianti di imbottigliamento sono concentrati, a mio avviso, in maniera eccessiva su un singolo Comune, determinando delle differenze particolarmente evidenti da Comune a Comune in un raggio estremamente limitato.
E la cosa a cui più tengo - e adesso cercherò di spiegarla nei termini opportuni - è la previsione di eventuali riduzioni o esenzioni in ragione della mitigazione degli impatti ambientali, delle modalità di produzione e di imbottigliamento, nonché nel caso di sottoscrizione di protocolli di intesa con la Regione recante i patti sulla difesa dei livelli occupazionali.
Con questo intendiamo proporre alla Commissione l'espressione di un parere su questo regolamento, perché riteniamo che sia necessario, così come auspicato dal Consiglio, favorire un confronto nella Commissione competente nel merito del regolamento che la Giunta intende produrre e presentare entro il 30 settembre di quest'anno, in maniera tale che possa entrare in vigore già per la prossima annualità. Si intende pertanto superare un concetto che è quello attuale, con il quale il canone di imbottigliamento ha un carattere di particolare rigidità.
Riteniamo che questo debba essere applicato in maniera più elastica. Ed è questa la ragione per cui sono pochissime le Regioni che si sono adeguate alle intenzioni contenute in quel protocollo sottoscritto tra le Regioni che - come il Consigliere Bono ha ricordato - è stato rispettato solo da cinque Regioni e che, sulla base di un'esplorazione fatta dall'Assessorato all'ambiente, sta vedendo già le stesse Regioni andare a modificare il quadro tariffario individuato successivamente alla sottoscrizione di quel protocollo, poiché questo è un tipo di attività produttiva, forse più di altre attività produttive, particolarmente colpito da una situazione di difficoltà.
Considerate che dal 2006, anno in cui le Regioni hanno preso in mano la questione, ad oggi il costo a barile del petrolio è più o meno triplicato.
Questo, come conseguenza principale, non può che avere un effetto sul costo dei polimeri, prodotto derivato dal petrolio e, di conseguenza, un impatto significativo sui costi di produzione. Tuttavia, queste attività di imbottigliamento hanno un particolare radicamento territoriale che si insediano in zone particolarmente marginali della nostra regione.
Questi sono fattori che riteniamo debbano necessariamente essere considerati nel momento in cui si indica un canone, e che quindi non possa essere un canone rigido.
Vogliamo superare l'estemporaneità di un intervento sulla legge finanziaria, ma approfondire, in fase conclusiva, una questione che già da tempo abbiamo affrontato, presentando alla Commissione, entro il 30 settembre, un regolamento che andrà a fotografare le singole realtà stimolandole alla sottoscrizione, con il territorio, di patti finalizzati alla tutela dell'occupazione e a favorire la ricerca, che in alcune aziende si dimostra particolarmente vivace, in merito all'utilizzo di materiali il cui effetto sull'ambiente sia meno impattante.
Questo è quanto la Giunta regionale propone, anche in relazione ad un impegno che la stessa si era assunta nei confronti del Consiglio, trasmesso dall'Assessore Quaglia in Commissione bilancio, ma dallo stesso Assessore all'ambiente in altri momenti.
Grazie.



PRESIDENTE

Dichiaro aperto il dibattito generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Comba; ne ha facoltà.



COMBA Fabrizio

Grazie, Presidente.
Tanto per iniziare, vorrei ricollegarmi alle riflessioni dei colleghi del Movimento 5 Stelle, che hanno sottolineato quanta marginalità possa creare un investimento di questo tipo nel comparto delle acque minerali.
Probabilmente viviamo su due mondi diversi.
Mi collego, in particolare, all'intervento del collega Biolé, che da cuneese dovrebbe sapere che non più tardi di pochi giorni fa un'azienda del suo ambito territoriale, la EVA, da poco insediata, partita con i migliori propositi e con un grande marketing, quindi con grandi investimenti, si trova oggi a dover quasi capitolare. C'è già stato un avvicinamento di governance, ma evidentemente non è così semplice perché, se lo fosse, non si troverebbero in condizioni di criticità le fonti di San Maurizio ormai fallite; le fonti Feia a Castelletto d'Orba; la Fonte Abrau a Mondovì; la Coralba sempre in provincia di Cuneo e un'altra fonte, probabilmente conosciuta dal nostro Presidente, essendo nel suo ambito territoriale facente parte del Gruppo Bognanco.
Cosa vogliamo fare? Vogliamo dare addosso a quelle poche realtà che creano ancora un po' di posti di lavoro? Vogliamo isolare completamente ambiti territoriali che hanno già grossi problemi? Fare economia in genere è molto difficile, ma farla in montagna è ancora più difficile.
Cosa vogliamo fare? Vogliamo colpire ancora di più quelle poche aziende che oggi creano un minimo di produttività e posti di lavoro? E qual è il ritorno? Vedere ancora ulteriori disoccupati o aziende che chiudono, e considerare ancora il profitto lo sterco del demonio? Chi fa impresa deve cambiare l'impostazione mentale; chi fa impresa la fa per averne un ritorno, ma è una ricchezza che viene distribuita per tutta la collettività, cari colleghi! Personalmente mi trovo in linea con l'emendamento presentato dalla Giunta, perché ha il senso di andare a vedere in un complesso più generale anche alla luce di tutta una serie di aggravi, come ha detto l'Assessore Ravello.
I polimeri sono aumentati tre volte negli ultimi tre anni, inseguito all'aumento del costo del petrolio, ma non possiamo non trovare momenti di intervento legislativo, soprattutto per incentivare chi può dare un contributo, oltre che occupazionale (con protocolli ben precisi come faceva riferimento l'Assessore Ravello), anche nei confronti dell'ambiente e, non dimentichiamoci, del mantenimento dei posti di lavoro.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Ho chiesto di intervenire su questi emendamenti perché mi ponevo un problema di fronte all'emendamento illustrato testé dall'Assessore Ravello.
vero che il Regolamento può affrontare tutta una serie di questioni le modalità di applicazione; le eventuali esenzioni; i rapporti con la salvaguardia dei livelli occupazionali e il riparto sugli enti territoriali ma non può affrontare una questione di fondo, che è stata l'oggetto dell'intervento della legge finanziaria di qualche anno fa ed è l'oggetto degli emendamenti di oggi: la definizione del corrispettivo.
Questa non può essere una materia regolamentare.
Questo, dal nostro punto di vista, non è accettabile che diventi o possa diventare una materia regolamentare, perché è una norma che attiene strettamente alla legge di bilancio e alle modalità attraverso cui vengono definite le politiche di entrata. Vorrei che ci rendessimo conto innanzitutto la Giunta, di un aspetto: non possiamo non immaginare che una questione, definita all'interno di una legge finanziaria, oggi venga declassata ad una delega, affinché la Giunta affronti questo tema all'interno di un Regolamento, il cui livello di intervento e la cui efficacia di intervento sono sicuramente molto inferiori a quella che rappresenta una norma di legge.
Per questo motivo, chiediamo alla Giunta di modificare il proprio emendamento. Quella dell'applicazione è materia che può benissimo essere affrontata a livello regolamentare, ma sul punto fondamentale, cioè la definizione del canone e del corrispettivo, credo che non possiamo - e chiedo anche una verifica agli uffici - immaginare che oggi questo diventi materia di Regolamento di Giunta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Temo che la nostra proposta, già discussa in Commissione e proveniente anche da altri colleghi, sia stata considerata sprovveduta ed inserita in una legge senza aver valutato quali potessero essere le conseguenze. Credo invece, che vada considerata come stimolo alla Giunta per affrontare un argomento così importante.
Tutte le motivazioni già enumerate nel precedente intervento non devono essere messe da parte, ma vanno valutate congiuntamente alle visioni derivate da determinate situazioni empiriche, ed eventualmente sperimentate sul territorio, che invece possono suggerire un parametro molto basso e un parametro invece più alto, dei canoni. Ripeto che chiaramente l'invito è che questo venga visto come stimolo, sia nell'affrontare l'argomento sia nel valutare un aggiornamento dei canoni; non perché lo diciamo noi, ma perché alcune realtà in Italia portano avanti questo ragionamento a livello territoriale in modo sostenibile.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Vorrei soltanto rispondere - ahimè - all'accalorato intervento del collega Comba, che ha fatto una difesa spassionata delle aziende riferendosi, in particolar modo, all'EVA. Noi non siamo assolutamente contrari ai posti di lavoro che vengono portati dalle aziende, ci mancherebbe. Stiamo solo sottolineando e riportando un dato della Conferenza Stato-Regioni.
Lei, Consigliere Comba, mi porta in primis il dato di quest'azienda che non conoscevo e poi quello di altre; io ne potrei citare altri ancora e poi magari ci mettiamo a tavolino a confrontare, invece, gli utili milionari delle principali aziende: c'è quindi anche un problema di dimensione delle aziende. Ovviamente poi non stiamo a fare le pulci perché - giustamente c'è il libero mercato, se non lo vogliamo abolire: se c'è un'azienda che si arricchisce, infatti, forse ce n'è un'altra che non ce la fa, magari perch piccola o perché nata da poco.
Noi pensiamo semplicemente che si debba prendere atto di un'espressione di parere della Conferenza Stato-Regioni, che finora riteniamo attendibile.
Ribadisco anche quanto detto dal collega Reschigna: io non credo, Assessore Ravello, che si possa demandare ad un regolamento della Giunta consiliare su cui poi non viene neanche espresso un parere, ma sul quale si sente solo la competente Commissione - la determinazione delle tariffe dell'imbottigliamento. Votando un emendamento del genere, noi non sappiamo se lei, Assessore, ha intenzione di aumentare le tariffe, di mantenerle uguali o di diminuirle: non ci ha detto neanche questo.
Al di là del suo ruolo pro tempore di Assessore all'ambiente, lei lascia ad un futuro Assessore all'ambiente la possibilità di poter andare ad incidere, con un semplice regolamento, su delle tariffe importanti - sia nel caso si vogliano aumentare sia nel caso si vogliano diminuire - per un'attività economica che viene esercitata - lo ricordiamo - su un bene demaniale e quindi su un bene pubblico: non è solo un'attività che viene fatta con mezzi propri. Ricordiamoci quindi sempre questo aspetto, quando parliamo di concessioni in materia di acque minerali.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, dichiaro chiuso il dibattito generale.
La parola, per la replica, all'Assessore Ravello.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, Signor Presidente.
Intervengo solo per ricordare che in altre partite relative ad altre attività economiche, i cui fatturati sono un po'più consistenti di quelli delle aziende che imbottigliano acque minerali, il cosiddetto canone idrico viene disciplinato da un Regolamento regionale, sul quale la Giunta interviene anche, come recentemente avvenuto, successivamente ad atti di indirizzo approvati dal Consiglio regionale.
Si tratta dunque di un meccanismo che è già stato adottato: è un meccanismo che il Consiglio regionale conosce bene ed è un meccanismo che ha dimostrato di funzionare. In quel primo caso si tratta di bene pubblico utilizzato per un'attività economica, in questo caso si tratta di bene pubblico utilizzato per un'attività economica: onestamente non vedo particolarmente strano, e meno che mai scandaloso, il fatto che un Ente come la Regione adotti lo stesso meccanismo per l'uno, canone idrico, come per l'altro, canone di imbottigliamento.
Aggiunto che non sono poche le Regioni in Italia che non hanno neanche un canone di imbottigliamento.



(Commenti del Consigliere Bono)



RAVELLO Roberto Sergio

No, no, no: non si agiti, Consigliere Bono. Questa è null'altro che la dimostrazione di come questo settore non sia particolarmente florido e vitale come qualcuno vuole sostenere.
E non dimentichiamo nemmeno che le attività prestate dalle aziende di imbottigliamento permettono al cittadino comune, al cliente, all'utente di poter utilizzare un bene che diversamente sarebbe inaccessibile. Per quanto buona sia, infatti, l'acqua di acquedotto non avrà mai le proprietà dell'acqua di fonte. Questo è anche un servizio reso, che permette al cittadino di poter utilizzare qualcosa che diversamente potrebbe utilizzare solo successivamente a qualche ora di scampagnata in alta montagna.



PRESIDENTE

Passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Comba; ne ha facoltà.



COMBA Fabrizio

Intervengo brevemente, innanzitutto per dichiarare il mio voto favorevole all'emendamento proposto dalla Giunta e per sottolineare quanto già rimarcato dall'Assessore, cioè che non è vero che non esistono delle Regioni che non applicano il canone di imbottigliamento.
Forse non siete al corrente che la Liguria - che è una delle Regioni più prospicienti, le cui aziende si pongono in ogni caso come concorrenti primarie con quelle piemontesi - non fa pagare il canone di imbottigliamento; lo stesso possiamo dire dell'Emilia Romagna e di altre Regioni e possiamo dire della Provincia di Bolzano, che è una provincia molto ricca: questi Enti non pagano il canone di imbottigliamento.
Questo, però, è un discorso che va visto in modo più complesso. Non è che ci si debba limitare, infatti, al discorso del canone di imbottigliamento, quando poi in ogni caso ci sono dei Comuni - e questo è importante sottolinearlo - che hanno delle entrate incredibili grazie alle concessioni che stipulano con le aziende e al famoso 40% che ne deriva.
Forse non ricordiamo la suddivisione del canone di imbottigliamento: il 40 va al Comune sul quale insiste la fonte, il 40% va alla Comunità montana e solamente il 30% è percepito dalla Regione Piemonte. La cosa, quindi, va vista in un modo un po' più complessivo.



PRESIDENTE

Scusi, collega Comba: 40 più 40 più 30 fa 110...



COMBA Fabrizio

Mi scusi, volevo dire 30, 30 e 40.
Ritengo quindi che la questione vada vista in un'ottica più complessiva, anche per non creare delle grosse differenze tra Comuni sui quali insistono le fonti, che percepiscono degli introiti importanti a discapito dei Comuni prospicienti, che invece subiscono solamente il passaggio di camion che trasportano i beni e altri oneri aggiuntivi, senza trarne alcun beneficio.
Ritengo dunque che quest'emendamento vada in questa direzione. Grazie.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la fase delle dichiarazioni di voto.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 134), sul quale l'Assessore Ravello, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 97), sul quale l'Assessore Ravello, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 135), sul quale l'Assessore Ravello, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 199).
Il Consiglio approva.
(Voto esteso al nuovo articolo) Ricordo che alle ore 9.55 di mercoledì 2 maggio è convocata la Conferenza dei Presidenti di Gruppo, mentre alle ore 10 è convocato il Consiglio regionale.
Grazie e buona sera a tutti.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.10)



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