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Dettaglio seduta n.214 del 23/04/12 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PONSO TULLIO



(Alle ore 14.30 il Consigliere Segretario Ponso comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 15.01)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Franco, Casoni, Comba, Cota Giordano, Maccanti e Sacchetto.
Il numero legale è 27.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 169, inerente a "Legge Finanziaria per l'anno 2012"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 169, "Legge finanziaria per l'anno 2012" di cui al punto 4) all'o.d.g. prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Emendamento rubricato n. 66) presentato dalla Consigliera Artesio: Articolo 7 - Ricognizione e valorizzazione del patrimonio immobiliare Dopo il comma 6 aggiungere il seguente comma "Al fine di perseguire il riconoscimento del diritto alla casa quale elemento indissolubile del diritto dell'abitare, la Giunta regionale si impegna a reinvestire il ricavato delle alienazioni e delle valorizzazioni immobiliari in piani per l'edilizia residenziale sociale pubblica attraverso il recupero, l'acquisizione o la nuova costruzione di unità immobiliari ad uso residenziale, da immettere nel mercato della locazione tramite Comuni e ATC".
La parola alla Consigliera Artesio, per l'illustrazione.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
I colleghi che sono intervenuti nella tarda mattinata in merito all'articolo 7 hanno fatto riferimento alle preoccupazioni che un eccesso di alienazione o di cartolarizzazione del patrimonio disponibile possa, nel medio periodo, se non ben valutato (e sembra già, dalle relazioni che abbiamo letto su alcuni beni scritti nell'elenco, che ben valutato non sia stato) dare adito ad un eventuale ulteriore aggravio da parte dell'Amministrazione regionale, nel dover poi locale, per le proprie finalità, gli stessi edifici che ha dismesso.
La preoccupazione, invece, sottesa al mio emendamento è piuttosto quella della finalizzazione delle risorse in entrata derivanti dall'alienazione di questo patrimonio, nel senso che la proposta, peraltro non originale - come ci è stato ampiamente ricordato dalla maggioranza e dall'attuale opposizione, scritta anche in altre leggi finanziarie e proposizioni di bilancio addirittura con entrate sovrastimate - lascia sempre intendere che questa sia un'operazione volta soprattutto all'equilibrio del bilancio.
La preoccupazione che introduco con l'emendamento è che, oltre alla ricerca dell'equilibrio, si provino anche a definire le priorità di fronte all'individuazione di nuove fonti d'entrata. È assolutamente vero che una delle priorità che la nostra Amministrazione si trova a governare in questo momento, peraltro con risorse assolutamente risibili, è quella del diritto alla casa, sia in termini di sostegno alla locazione, che, con l'Assessore Cavallera, abbiamo avuto modo di vedere essere assolutamente sottostimata sia in termini di possibilità di rendere disponibile il patrimonio di edilizia residenziale sociale.
La proposta contenuta nell'emendamento è di valutare la possibilità d'impegnare il ricavato delle alienazioni nell'acquisizione di edilizia abitativa ad affitti agevolati, o - viceversa - di valutare la possibilità di riconversione di patrimonio proprio a fini di edilizia residenziale sociale, come peraltro bene avviene da parte di altre Pubbliche Amministrazioni.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Artesio.
Emendamento rubricato n. 22) presentato dal Consigliere Buquicchio: L'articolo 7 (Ricognizione e valorizzazione del patrimonio immobiliare) è così modificato: Per procedere al riordino, gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare, la Giunta regionale, con propria deliberazione, redige il Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari, di cui all'allegato del bilancio di previsione.
L'inserimento degli immobili nel Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari ne determina la conseguente classificazione come patrimonio disponibile e ne dispone espressamente la destinazione urbanistica, nel rispetto delle procedure di Valutazione Ambientale Strategica (VAS).
I beni immobili possono essere conferiti a fondi comuni di investimento immobiliare promossi dalla Giunta regionale e da altri Enti locali, ovvero da società interamente partecipate dai predett5i enti.
I beni immobili possono essere apportati a fronte dell'emissione di quote del fondo medesimo, beni immobili e diritti con le procedure dell'articolo 58 del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 (Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria) convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nonch quelli trasferiti ai sensi del decreto legislativo 28 maggio 2010, n. 85 (Attribuzione a Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni di un proprio patrimonio, in attuazione dell'articolo 19 della legge 5 maggio 2009, n. 42), previo esperimento di procedure di selezione della Società di gestione del risparmio tramite procedure di evidenza pubblica.
L'apporto ai fondi di cui al comma 3 è sospensivamente condizionato all'espletamento delle procedure di valorizzazione e di regolarizzazione.
Fino a quando la valorizzazione dei beni trasferiti al fondo non sia completata, i soggetti apportanti non possono alienare la maggioranza delle quote del fondo.
Al fine di razionalizzare e coordinare l'attuazione dei programmi pluriennali di investimento, nonché le relative modalità di finanziamento dell'edilizia sanitaria, la Giunta regionale è autorizzata ad apportare i beni immobili degli enti del Servizio Sanitario Regionale ai fondi di cui al comma 3.
Gli enti del Servizio Sanitario Regionale sono autorizzati a trasferire in proprietà alla Regione i beni immobili facenti parte del patrimonio disponibile ai fini del loro apporto ai fondi di cui al comma 3, tramite appositi verbali di consegna.
Il Consigliere Buquicchio dà per illustrato l'emendamento.
aperta la discussione generale.
La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Colgo l'opportunità dell'intervento in sede di discussione generale per riprendere velocemente il senso dell'emendamento che abbiamo presentato su questo punto, in quest'articolo.
Ribadiamo di condividere, per alcuni aspetti, la strada della costituzione del fondo chiuso: l'abbiamo proposta un anno fa, in questa sede di discussione sulla legge finanziaria.
Non può essere, però, lo strumento attraverso il quale si compiono delle azioni che non intervengano sulle condizioni strutturali della Regione, ed è questo il motivo essenziale per cui siamo contrari che entri in questo fondo chiuso, un patrimonio che, per la sua destinazione ed il suo utilizzo attuale, non è soggetto ad operazioni di alienazione né ad operazioni di valorizzazione dello stesso.
illogico che un fondo chiuso, che per sua natura deve servire a valorizzare, in termini di maggiore efficienza dell'utilizzo dello stesso oppure garantire risorse in capo alla Regione in caso di alienazione dello stesso, venga utilizzato per il patrimonio che non può essere valorizzato né alienato.
questo il senso profondo dell'emendamento che abbiamo presentato: chiediamo che dal fondo chiuso esca sostanzialmente tutto il patrimonio utilizzato per servizi sanitari o socio-sanitari.
Lo stesso ragionamento varrebbe anche per il patrimonio utilizzato direttamente per le attività istituzionali della Regione: può entrare nel fondo chiuso il giorno in cui non c'è più un utilizzo diretto diversamente, oggi, potrebbe anche dare un beneficio momentaneo, ma illusorio, perché sostituiremmo interessi con affitti e questa non è un'operazione che affronta strutturalmente le problematiche di rigidità del bilancio della Regione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Reschigna.
La parola al Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Abbiamo già parlato di quest'articolo stamattina, nell'illustrazione e discussione degli emendamenti presentati.
Noi abbiamo perorato la creazione di un fondo immobiliare e, in qualche modo, nel corso delle discussioni che hanno preceduto questa, abbiamo incolpato la Giunta regionale di essere stata inadempiente anche su questo punto, per tanti mesi.
A quasi due anni di distanza dall'entrata in vigore della nuova Amministrazione, vi accingete a svolgere quest'operazione.
Va bene, è un'operazione che serve, però facciamola cum grano salis! Se qualcuno si ponesse nei panni del libero cittadino (siamo anche questo, oltre ad essere amministratori di questa Regione), rifletterebbe sul fatto che nessun proprietario dell'immobile in cui abita deciderebbe di vendere quell'abitazione, per poi continuare a viverci, affittandola.
Scusate se lo dico in maniera tale che possa capire anche la signora Maria o la persona che incontriamo per strada, ma il problema è questo: nessuno di noi, con saggezza, venderebbe casa propria, per poi starci dentro pagando l'affitto.
Noi chiediamo di applicare lo stesso ragionamento - che ci pare di buonsenso - agli immobili della Regione Piemonte, in primis a quelli che servono per il servizio sanitario, ma anche per le attività più propriamente e rigorosamente istituzionali.
Potreste dirci che questo è ovvio, che non c'è la necessità di ribadirlo. Bene: noi lo diciamo proprio perché siamo convinti che la politica, a volte, faccia diventare non ovvio quello che lo è, e poiché in questi anni abbiamo assistito ad una finanza in mano agli amministratori ma anche ai burocrati di questa Regione, che ha portato a dei disastri, non vorremmo assistere - magari anche in buona fede - al ripetersi di esperienze che abbiamo già vissuto e che non vogliamo più vivere.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Lepri.



LEPRI Stefano

L'abbiamo già detto, ma vogliamo ribadirlo ulteriormente: la necessità di valorizzare il patrimonio immobiliare non utilizzato a fini istituzionali è evidente.
Il fondo chiuso, o altri strumenti che possano consentire da subito di ridurre l'indebitamento attraverso sistemi come quelli individuati nell'articolo, sono condivisibili in linea di principio.
La questione, tuttavia, è, almeno in parte, indefinita e questo ci preoccupa molto. Non è un caso che abbiamo voluto presentare quest'emendamento, che esclude in modo esplicito l'utilizzo del patrimonio sanitario e socio-sanitario, ma il senso si può anche estendere oltre il patrimonio che ora ho citato. Prima ho fatto cenno al nuovo Palazzo Unico della Regione e quando ho detto che con questo articolo si corre il rischio di pensare addirittura di conferire la proprietà dello stesso in capo ad una società di gestione del risparmio, ho visto alcuni cenni di assenso dai banchi della maggioranza: è segno che almeno alcuni ci pensano.
Noi, chiaramente, non ci pensiamo per nulla: un conto è alienare o conferire con calma... Questa è un'altra importante preoccupazione, perch non c'è niente di peggio che essere presi dalla fretta per vendere i propri gioielli o i propri immobili; com'è noto, c'è sempre un buon approfittatore che ci guadagna! Questa è un'altra avvertenza che è stata ricordata nel corso del dibattito e che vogliamo sottolineare: si venda con tutta l'attenzione e la calma necessaria al massimo realizzo, ma si escluda, poi, di poter pensare di vendere o di conferire anche il patrimonio necessario per le finalità istituzionali. Il prossimo articolo riguarda proprio la necessità di ridurre i canoni passivi, che, com'è noto, non sono stati particolarmente leggeri nel corso di questi anni. Ci sono stati anche piccoli scandali che hanno riguardato immobili affittati dalla nostra Amministrazione e non è un caso, quindi, che ora si vogliano ridurre gli affitti passivi. Credo, per che questo la dica lunga sul rischio che si può correre affidandoci a terzi che ci potrebbero affittare i locali in cui si lavora in cambio di un pronto ma sciagurato realizzo.
Questo è il senso della nostra preoccupazione, naturalmente rimandando alla discussione del bilancio per quanto riguarda i singoli immobili perché, come abbiamo già ricordato - lo vogliamo anche precisare in fase di dichiarazione di voto - siamo convinti che alcuni di quelli indicati siano inalienabili, o perché non ci sarà nessuno che li potrà acquistare, o perché il loro valore è tale da escluderne la possibilità di realizzo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Sicuramente, come ha detto poc'anzi il collega Lepri e come ricordavamo anche stamattina, avremo modo di ritornare sulla questione relativa all'elenco del patrimonio da mettere in vendita, perché è giusto fare precise considerazioni rispetto ad una serie di situazioni.
Per quanto riguarda, invece, l'emendamento che abbiamo presentato, è bene essere estremamente chiari quando parliamo di patrimonio pubblico ovvero del patrimonio della nostra Regione.
Se non venisse accettato l'emendamento che abbiamo presentato l'articolo potrebbe far sorgere alcuni dubbi; credo, invece, che ci sia bisogno di chiarezza.
Il dubbio è che possano essere messi in vendita immobili che oggi hanno una funzione sanitaria, in particolar modo gli ospedali. Siccome quest'ipotesi non è stata esclusa dalla discussione che abbiamo fatto anche in sede di Commissione, credo che sia giusto fare chiarezza e il nostro emendamento nasce proprio da questa incertezza o da questa impostazione che si è voluta dare al fondo immobiliare chiuso.
Credo, quindi, che sia importante e ci auguriamo che la Giunta si pronunci a favore di questo emendamento, perché chiarisce una situazione e, come dicevo prima, su un argomento così delicato ed importante, è bene essere chiari.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Vorrei sottolineare anch'io la mia perplessità sull'ipotesi che il Governo regionale sta avanzando, perché ci sembra che la toppa sia peggiore del buco.
Bisogna, forse, prendere atto con tristezza che, in generale, il Paese non è in grado di raggiungere gli obiettivi che si pone. Probabilmente, non siamo riusciti a vendere granché nella passata legislatura, ma ci sembra di capire che anche questo "Governo del fare" dimostri la stessa incapacità.
Non capisco quale possa essere il vantaggio della Regione ad aumentare la propria spesa corrente (perché è chiaro che pagare un affitto comporti un aumento della spesa corrente) e mi chiedo con quali strumenti, una Regione che non è in grado di vendere nemmeno un appartamento, sarà in grado di capire se le operazioni che si stanno attuando rispondono a requisiti di vantaggio economico per la Regione.
Questo Governo regionale, che avrebbe dovuto rivoluzionare questa Regione eliminando gli sprechi, dimostrando efficienza e capacità gestionale, adotta strumenti vecchi che, mi sembra di capire, gran parte del Paese a poco a poco abbia abbandonato.
L'Amministrazione di Rivoli negli anni passati ha realizzato un nuovo Municipio e l'acquisto necessario per realizzare il nuovo Municipio (una vecchia fabbrica su corso Francia, a Cascine Vica); i soldi sono stati ricavati vendendo la caserma dei Vigili urbani e la caserma dei Carabinieri (i Vigili urbani realizzati nel nuovo Municipio, la caserma dei Carabinieri realizzati da un privato). L'Amministrazione, in quel caso, agendo direttamente, ottenne dalla vendita dei suoi due immobili più di quanto spese per l'acquisto della vecchia fabbrica su Corso Francia. Bisognerebbe aver voglia di metterci le mani, di contare su un personale qualificato ed efficiente, ma pensare di aumentare la spesa in questo modo è dannoso per questa Regione e dimostra la vostra incapacità di portare a casa qualunque tipo di progetto.



PRESIDENTE

Dichiaro chiuso il dibattito generale.
La parola all'Assessore Quaglia.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

Il parere sugli emendamenti è negativo. C'è già stata una discussione in Commissione su questo, c'è già stato un confronto. L'articolo della finanziaria installa le procedure con delle variabili, secondo la possibilità che avrà l'Amministrazione rispetto alla gestione dei beni.
Ricordo a tutti i Consiglieri che la legge attuale, la legge regionale n. 14 del 2006, prevede un fondo immobiliare alla cui costituzione possono partecipare tutte le Pubbliche Amministrazioni, comprese le Aziende Sanitarie Locali e le Aziende Ospedaliere Regionali.
La gestione generale del patrimonio era già stata inserita in una finanziaria, quella del 2006. L'attuale finanziaria declina le varie procedure cui si potrà fare ricorso.



PRESIDENTE

Ci sono interventi per dichiarazione di voto? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Prima di fare la dichiarazione di voto, ho voluto rileggere la legge finanziaria del 2006, ma in nessuna parte c'è scritto che viene conferito anche il patrimonio con destinazione sanitaria. Non c'è scritto, Assessore Quaglia.
Un conto è dire che al fondo possono partecipare le Aziende Sanitarie Regionali e le Aziende Sanitarie Ospedaliere che, lo voglio ricordare, sono le proprietarie di gran parte di patrimonio immobiliare disponibile.
Sappiamo tutti che l'Azienda Sanitaria Ospedaliera Maggiore di Novara è proprietaria di cascine, terreni e risaie.
Un altro conto è scrivere, all'interno della legge finanziaria, che al fondo possono essere confluiti gli ospedali. Sono due cose completamente diverse.
Non capisco perché la Giunta regionale debba opporsi all'emendamento in cui noi diciamo che il patrimonio immobiliare, che oggi è destinato e utilizzato per scopi di servizi socio-sanitari, non viene confluito al fondo.
Anche perché, Assessore, non c'è nessuna utilità, anzi, c'è negatività a fare in modo che questo patrimonio immobiliare, come glielo abbiamo spiegato nel corso di numerosi interventi, venga confluito al fondo.
Un conto è dire che il patrimonio immobiliare, disponibile, cioè non utilizzato dalle Aziende Sanitarie Regionali e dalle Aziende Sanitarie Ospedaliere, viene confluito nel fondo. Sono due fattispecie completamente diverse e noi chiediamo una risposta alla Giunta più articolata di quella che ci ha dato l'Assessore Quaglia, che non può risponderci: "Parere contrario, perché questo era già previsto nel 2006".
Allora non c'è nessun bisogno della legislazione regionale se già nella finanziaria del 2006, all'articolo 13, era prevista la costituzione del fondo immobiliare.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes

Anche da parte mia, come dichiarazione di voto, sono a favore dell'emendamento proposto dal PD.
In effetti, credo sia molto evidente dalla legislazione che il patrimonio delle Aziende Sanitarie può essere alienato, ma deve essere destinato ad attività di tipo sanitario, non può essere distratto dalla propria finalizzazione.
Questo significa anche che il conferimento deve essere finalizzato alla realizzazione di risorse da ridestinare, quindi deve essere dimostrato essere fatto con un fondo ad hoc separato. La norma, come è contenuta nella proposta di legge finanziaria, a mio avviso, è anche passibile di cancellazione, proprio perché è un conferimento obbligatorio e non viene richiamato il vincolo di destinazione.
Questo significa che potremmo correre il rischio, ma questo lo dir quando discuteremo dell'articolo e non degli emendamenti, di un'impugnativa da parte dello Stato. Il rischio è che questi immobili finiscano, ad esempio, a copertura del debito regionale e non a nuovi investimenti di tipo sanitario, con una distrazione di fondi che sono di competenza del sistema sanitario.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Stara; ne ha facoltà.



STARA Andrea

Intervengo per dichiarazione di voto, ma ribadisco la necessità di richiedere all'Assessore di motivare, anche solo con un esempio virtuoso e positivo che la Giunta e l'Assessore Monferino hanno in mente, che potrebbe coinvolgere quegli immobili del servizio sanitario regionale legati alla produzione ed erogazione dei servizi sanitari e socio-sanitari.
Già oggi c'è la possibilità di dismettere, di mettere in un fondo, di vendere quelle proprietà che nulla hanno a che vedere con le finalità di cui stiamo parlando. Mi piacerebbe sapere il motivo per cui si vota contro e un semplice esempio di quello che potrebbe essere uno scenario futuro.
Credo che, da questo punto di vista, varrebbe la pena informare il Consiglio su questo argomento, che è molto dibattuto.



PRESIDENTE

Dichiaro chiuse le dichiarazioni di voto.
Procediamo alla votazione di una serie di emendamenti che insistono sull'articolo 7.
Ricordo che il numero legale è 29.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 79), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.27 riprende alle ore 15.57)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Riprendiamo i nostri lavori con la votazione sulla quale era mancato il numero legale, che è 29.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 79), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
Per la seconda volta è mancato il numero legale e mi sembra anche di aver visto in aula colleghi che non hanno proceduto alla votazione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Un momento, Presidente: sto cercando sul Regolamento l'articolo da citare...



RESCHIGNA Aldo

ANGELERI Antonello (fuori microfono)



RESCHIGNA Aldo

Presidente, o c'è il numero legale oppure non c'è!



PRESIDENTE

mancato il numero legale.
Non ho ancora aggiornato né chiuso la seduta: siamo quindi in una fase ibrida, dove un Consigliere si è alzato con il Regolamento in mano.
Mi dica la questione che intende sollevare, Consigliere Reschigna, così poi procediamo.



(Commenti in aula)



RESCHIGNA Aldo

Lasciamo perdere, Presidente. Prendo atto che nella maggioranza nonostante la situazione, non manca il buon umore!



PRESIDENTE

Bene. Domattina, alle ore 9.55, è convocata la Conferenza dei Presidenti di Gruppo in Sala A: è stata convocata con l'invio a domicilio tramite la posta elettronica certificata a tutti e 13 i Presidenti di Gruppo e al Gruppo Misto. Alle ore 10 è convocato il Consiglio. Essendo mancato il numero legale, chiudiamo i lavori.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 16.00)



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