Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.213 del 23/04/12 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

Scarica PDF completo

Argomento:


NOVERO GIANFRANCO



(Alle ore 10.00 il Consigliere Segretario Novero comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(Alle ore 10.31 il Presidente Cattaneo comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.00)



(La seduta ha inizio alle ore 11.00)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione. Chiedo se vi siano proposte di modifica.


Argomento: Problemi energetici

Ordine del giorno n. 723 "Promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili: necessaria modifica dei decreti attuativi del D.Lgs. 28/2011" presentato dai Consiglieri Taricco e Reschigna (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco; ne fa facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Chiedo l'iscrizione di un ordine del giorno che stiamo presentando.
Domani è prevista la Conferenza Stato-Regioni relativamente al decreto sull'energia rinnovabile. Invitiamo, chi sarà chiamato a rappresentare la Regione Piemonte in quella sede, a chiedere al Governo di rivedere alcuni punti, in particolare, per quanto concerne l'estensione del registro anche alle piccole imprese, il testo del decreto governativo stesso.
Chiediamo l'iscrizione dell'ordine del giorno e, magari anche l'approvazione, in modo da rafforzare la posizione della Regione Piemonte in sede ministeriale.



PRESIDENTE

Richiamo l'attenzione dell'Aula. Il Consigliere Taricco chiede non solo l'inserimento dell'ordine del giorno, ma anche la trattazione del punto in quanto ritenuto dai richiedenti urgente.
Domani si svolgerà la Conferenza Stato-Regioni sull'energia rinnovabile, quindi ha senso se il documento viene discusso e approvato quest'oggi.
Propongo che il punto sia iscritto.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente)



PRESIDENTE

L'ordine del giorno è iscritto e sarà trattato nel pomeriggio la Giunta ha chiesto di visionarlo ed eventualmente concordare una posizione.
L'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento, così come modificato


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Casoni, Cota, Boniperti, Botta Marco e Spagnuolo.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che è approvato il processo verbale della seduta dell''11 aprile 2012.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 169, inerente a "Legge finanziaria per l'anno 2012"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 169 "Legge finanziaria per l'anno 2012" prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Nella seduta pomeridiana del 18 aprile 2012 è stato approvato l'articolo 4. Sono stati votati e respinti gli emendamenti rubricati n.
117, 118, 116 e 100.
Passiamo ad esaminare l'articolo 5.
ARTICOLO 5 Emendamento rubricato n. 133) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: "All'art. 5 le parole 'pari a 20% ' sono sostituite con le parole 'pari a 25 %'".
La parola al Consigliere Biolé per l'illustrazione.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Il testo dell'emendamento è molto semplice: chiediamo alla Giunta di realizzare un piccolo sforzo in più per il comparto culturale. Anzich prevedere una percentuale pari al 20% di quanto riscosso a titolo di addizionale regionale dell'IRPEF da destinare al pagamento di attività culturali, riteniamo che potrebbe essere più congruo inserire una quota relativa del 25%, al fine di coprire una piccola parte delle spese di questo comparto.
Sappiamo che non sarà risolutivo alla mancanza di risorse, ma crediamo possa essere importante dare questo segnale che è sì formale, ma anche sostanziale perché un 5% in più ci sembra adeguato.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BONIPERTI



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 6 bis) presentato dai Consiglieri Pedrale, Leo Costa Rosanna, Spagnuolo, Stara, Negro: "L'Art. 5 (Interventi per la Cultura) è sostituito con l'Art. 5 (Interventi per la Cultura, Turismo e Sport) Una percentuale pari al 30 per cento di quanto riscosso annualmente a titolo di addizionale regionale IRPEF è destinato al finanziamento delle attività della Direzione Cultura, Turismo e Sport.
Per l'attuazione di quanto disposto al comma 1, è istituito un capitolo di entrata correlato a specifici capitoli di uscita destinati esclusivamente al finanziamento di attività della Direzione Cultura, Turismo e Sport nell'ambito delle UPB DB18001 e DB18002" La parola al Consigliere Pedrale per l'illustrazione.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Intervengo Molto velocemente. Si tratta di un emendamento molto significativo dal nostro punto di vista che prevede la devoluzione del 30 dell'addizionale IRPEF per attività culturali e turistiche del Piemonte.
Riteniamo importante, come abbiamo già spiegato in altre occasioni, che questi due settori siano significativamente seguiti e potenziati. La vocazione del Piemonte negli ultimi anni, soprattutto dopo l'evento delle Olimpiadi 2006, è mutata: non è più una regione che vive esclusivamente dell'industria metalmeccanica, dell'automotive, ma sempre di più la cultura e il turismo hanno un ruolo preponderante nella formazione del PIL regionale.
A fronte di un ridimensionamento degli stanziamenti già subiti da questa direzione negli ultimi due anni, ridimensionamenti molto forti, noi abbiamo ritenuto essenziale la difesa di questo comparto, di questo settore.
Ricordo che, attorno a questi ambiti, non deve essere trascurato un aspetto fondamentale, cioè un mondo di lavoratori, di gente che lavora per questi due settori molto importanti, sia di lavoratori dipendenti di liberi professionisti, come artigiani e imprenditori: è quindi un settore che noi riteniamo strategico per la Regione Piemonte.
Dunque, pur riconoscendo il momento particolarmente difficile che stiamo attraversando da un punto di vista finanziario, riteniamo in ogni caso strategico concentrare delle risorse su questi due settori che -ripeto producono coesione sociale, ma danno anche incremento del PIL regionale e posti di lavoro.



PRESIDENTE

Grazie, collega Pedrale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marinello; ne ha facoltà.



MARINELLO Michele

Grazie, Presidente.
Il mio è un intervento che vuole innanzitutto sottolineare la condivisione dell'emendamento proposto dal Consigliere Pedrale.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Marinello, ma non vedo la sua firma in calce all'emendamento...



MARINELLO Michele

Io non l'ho sottoscritto. Volevo fare una richiesta di un eventuale sub emendamento: è possibile?



PRESIDENTE

L'emendamento andrebbe depositato; anzi, avrebbe dovuto essere depositato...



MARINELLO Michele

Va bene, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Stara; ne ha facoltà.



STARA Andrea

Ho firmato quest'emendamento questa mattina perché di fatto la discussione nell'ambito del settore cultura è stata molto lunga, in quest'ultimo anno, e credo che quest'emendamento colga appieno una sorta di patto di responsabilità che si era contratto in Commissione. Io apprezzo quindi chi ha lavorato assiduamente per finanziare il settore della cultura e dargli quella prospettiva di continuità, seppur in una drastica riduzione delle risorse. Ricordiamo, infatti, che, in ogni caso, si tratta sempre di una grossa riduzione. La collega Pentenero e il collega Leo si sono dati da fare, in primo luogo, soprattutto per mettere a punto un meccanismo ideato dall'Assessore - quello del prelievo dell'IRPEF - che individua - è vero una soglia al ribasso, ma quanto meno elementi di certezza in una situazione di bilancio che invece certezze non ne ha.
Io sostengo e ribadisco, infatti, che questo bilancio ha ancora delle incognite, perché ci sono degli elementi di non certezza e il fatto di andare a individuare una percentuale del prelievo IRPEF destinandola in maniera precisa ad un settore dà un respiro di sollievo proprio per l'elemento di pianificazione e programmazione che i vari enti dovranno sostenere nella loro progettualità.
Ricordo anche il lavoro del Capogruppo del Popolo della Libertà Pedrale, che in Commissione si era impegnato in prima persona - e ha mantenuto l'impegno - a destinare allora quel 20% al settore della cultura.
L'emendamento proposto è semplicemente la conferma di quell'intesa perché aumenta il prelievo al 30%, ma destina le rimanenti risorse al settore sport che era rimasto escluso. Si tratta dunque della conferma di un accordo già trovato in Commissione.
Ringrazio la serietà di tutti i colleghi e, in particolare dell'Assessore che con questo meccanismo, pur nella ristrettezza drammatica delle risorse, almeno individua una linea di confine e di certezza, per i prossimi anni, anche per gli Uffici del Settore. Questo il motivo per cui ho condiviso l'emendamento.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 25) presentato dai Consiglieri Buquicchio e Ponso: L'articolo 5 (Interventi alla cultura) è così modificato: Una percentuale pari a 20 per cento di quanto riscosso a titolo di addizionale regionale IRPEF è destinata al pagamento delle attività culturali: entro il 31 marzo del 2013 sarà effettuata una valutazione per la verifica dell'efficacia dell'iniziativa indicata al comma 1.
Ha chiesto di intervenire per l'illustrazione il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente. Qui c'è una legittima richiesta, da parte di diversi Gruppi, che mi permetto di definire un po' "al rialzo". A noi non interessa se la percentuale è del 20, del 25, del 30, del 10 o del 40: se ne assuma la responsabilità la Giunta, sulla percentuale. A noi interessa un'altra cosa: che entro il 31 marzo del 2013 si possa effettuare una valutazione per la verifica di quanto espresso nel comma 1) dell'art. 5.
Questo è il motivo per cui, Assessore, chiediamo di inserire un comma 2). Decida quindi lei se si tratta del 20, del 25, del 30, del 10, del 40 del 50, del 90 o del 100%. A me preme che le cose siano fatte seriamente e che, dal momento in cui sono annunciate, poi si possa effettivamente verificare se quanto stabilito è stato attuato o meno.
In termini emendativi, riteniamo un elemento fondamentale l'introduzione del comma 2) all'art. 5. Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 60) presentato dalla Consigliera Artesio: Art. 5 - Interventi per la cultura Dopo il comma 1 aggiungere il seguente comma: "La Giunta regionale si impegna a far rientrare la cultura fra i filoni di finanziamento dei vari assi del Piano straordinario per l'occupazione destinando il 10% delle risorse complessive a favore del settore della cultura".
In assenza della proponente, diamo per illustrato l'emendamento.
Dichiaro aperta la discussione generale sull'insieme degli emendamenti e l'intero articolo 5.
Ha chiesto intervenire la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente. Intervengo in merito all'emendamento rubricato n. 6 bis), relativo all'aumento della percentuale IRPEF da destinare alla Direzione Cultura, Turismo e Sport.
Ora, noi abbiamo fatto un lungo processo di discussione all'interno del quale abbiamo contestato -ma quello che conta, poi, è il risultato finale le risorse che vengono attribuite, in modo particolare sulla Direzione Cultura, perché in questi anni questa è sicuramente una delle Direzioni che è stata più falcidiata. La riduzione del 60% delle risorse avute in questi due anni ne è il risultato. Una riduzione del 60% vuol dire che noi oggi abbiamo un settore in crisi, che sta iniziando a ridurre in modo drammatico e importante la propria attività e il fatto che ci fosse un'idea certa delle risorse destinate alla programmazione ci è sembrato quantomeno un modo perché il sistema potesse fare i conti, fin dall'inizio dell'anno -pur trovandoci, oggi, al mese di aprile -, con un dato più o meno certo; non con un dato che, come durante il 2011, era stato oggetto di battaglia, nel sistema, senza che si fosse mai arrivati ad una definizione chiara dell'importo totale da destinare al Settore.
Ora, è ovvio che nel momento in cui le risorse aumentano nei confronti di un Settore, da un punto di vista generico e generale questo non può che essere visto favorevolmente. La cosa imbarazzante, però, è che le risorse vengano destinate alla Direzione nella sua complessità. Poiché si tratta di vasi comunicanti molto fluidi, non solo questo potrebbe -ad un certo punto dell'anno e della programmazione -continuare a mettere ulteriormente in difficoltà il settore cultura, mentre il settore sport non è stato così falcidiato come il settore della cultura.
Fare dei provvedimenti in questo modo, in un quadro così complesso ed articolato del bilancio, è certamente, da un punto di vista generico positivo, perché aumentiamo le risorse, ma la preoccupazione di come queste vengono allocate e di cosa succede poi sul sistema nella sua complessità continua a permanere, anzi continuiamo ad avere ancora più preoccupazioni.
ovvio che, nel momento in cui si aumenta la percentuale di IRPEF queste risorse devono essere sottratte da altre parti dove erano state allocate. Quindi, significa che altri settori, già pesantemente colpiti dai tagli orizzontali ed indiscriminati, probabilmente avranno un'ulteriore riduzione.
Non si può immaginare di fare il gioco delle tre carte: non è accettabile. L'emendamento così com'è presentato mi sembra veramente che prefiguri un gioco delle tre carte, senza neanche tener conto del fatto che la Direzione cultura, divisa dalla Direzione Sport, prevedeva già delle risorse all'inizio del bilancio.
Quindi, prima di arrivare ad una definizione di quest'emendamento credo che occorra avere una visione complessiva di tutta la situazione.
Ripeto: il gioco delle tre carte non va bene.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

evidente che su questi emendamenti, che riguardano le maggiori assegnazioni finanziarie alla cultura, come Gruppo siamo assolutamente favorevoli e non abbiamo nessun problema al riguardo.
E' altrettanto evidente che chiediamo all'Assessore al bilancio di fare chiarezza su questo punto, per la semplice ragione che quando si dice che il 30% delle risorse dell'addizionale IRPEF sono destinate al settore cultura, turismo e sport, vogliamo avere in questa sede, prima che prosegua la discussione, l'esatta indicazione dell'entità di queste risorse.
Inoltre, l'Assessore al bilancio deve dichiarare all'Aula quante sono sulle Direzioni 18001 e 18002 le risorse attualmente iscritte sulle tabelle di bilancio. Io le ho, sia chiaro, e so leggere le tabelle di bilancio.
Alla fine, non vorrei che tutto ciò si traducesse in 2-3 milioni di euro, perché sulla 18001 ci sono 47 milioni di euro e sulla 18002 sono iscritti a bilancio 13 milioni e 800 mila euro. Come terzo punto, valgono le riflessioni che ha proposto la Consigliera Pentenero.
chiaro che questa cosa non la potete spacciare, per com'è formulato l'emendamento, come il fatto che il Consiglio regionale, il Gruppo consiliare PdL, il Gruppo "Insieme per Bresso" sostengono le risorse alla cultura, perché la pericolosità di quest'emendamento è un'altra: appartiene al titolo, perché si cambia il titolo e non sono più risorse per la cultura, ma sono risorse per la cultura, lo sport e il turismo.
Quando si fanno le cose, bisogna farle bene e farle bene significa scrivere che alla cultura viene dato il 30%, perché se invece diventa alla cultura, allo sport e al turismo, nessuno potrà spacciare questa cosa, e la definizione di come ripartire le risorse, sarà una decisione che competerà alla Giunta regionale.
Quindi, prima che prosegua questa discussione, chiedo che l'Assessore Quaglia innanzitutto quantifichi le risorse, in secondo luogo dichiari sulle UPB quali sono le risorse attualmente iscritte e, per terzo, che la Giunta regionale, o il Consiglio regionale meglio ancora, dichiari quanto va alla cultura, quanto va allo sport e quanto va al turismo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola al Consigliere Negro; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente, sarò molto breve.
Ritengo come Gruppo UDC che sia giusto sostenere l'iniziativa a firma dei Consiglieri Pedrale e Leo. Riteniamo sia importante sostenere la cultura piemontese. Allo stesso modo, anch'io chiedo di quantificare in maniera ben definita quante sono le risorse che vanno alla cultura, al turismo e allo sport. Se questo 30% di aliquota IRPEF viene ribaltato per questi settori, noi siamo perfettamente d'accordo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Ponso, che interviene in qualità di Consigliere.



PONSO Tullio

già stato ribadito in precedenza e nei giorni passati dai colleghi dell'opposizione che questo è il momento per cogliere questa legge ed avviare un processo di riforma della Regione.
un momento importante quello in cui si discute il bilancio. Questo lo vogliamo affermare a viva voce e l'auspicio è che da parte della Giunta ci sia oltre ad una mera razionalizzazione di quelle che sono le risorse anche puntare su quello di cui i piemontesi hanno bisogno, cioè queste risorse.
Chiunque governa o governerà la Regione, deve porsi questa questione.
Il bilancio è un atto fondamentale tecnico e politico, in cui un'Amministrazione esprime la sua volontà di amministrare un territorio, ma le risorse sono importanti.
Quindi, non ho potuto che sottoscrivere l'emendamento presentato dal mio Capogruppo sull'articolo 5 con l'inserimento del comma 2. Lasciamo sicuramente alla Giunta la responsabilità del finanziamento, perché è la Giunta responsabile di questo, cioè di decidere quanti soldi finanziare quanti soldi scommettere e puntare per una migliore amministrazione in questo campo.
Però vogliamo che questi finanziamenti siano monitorati ed è questo lo spirito dell'inserimento di questo comma 2: vogliamo che sia valutata la bontà di tale investimento e riteniamo che in tempi di chiare difficoltà economiche questa sia la strada giusta per utilizzare al meglio i finanziamenti investiti.
Quindi, la scelta che la Giunta vorrà fare in merito dovrà essere sicuramente trasparente ed obiettiva e darsi una scadenza che noi abbiamo posto al 31 marzo.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'"Istituto Sociale" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti dell'"Istituto Sociale" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento disegno di legge n. 169 "Legge Finanziaria per l'anno 2012"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 169.
aperta la discussione generale sull'emendamento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Grazie, Presidente.
So che ho solo due minuti, quindi cerco di essere molto chiaro.
ovvio che se dei colleghi chiedono una maggiore chiarezza delle definizioni, questo non può che essere utile, perché c'è contezza maggiore per tutti.
Seconda cosa, vorrei permettermi, anche se un po' vetero, di citare il sindaco Novelli quando diceva che "il meglio a volte è nemico del bene". Un partito riformista come il PD dovrebbe apprezzare i passi in avanti.
Questo è un passo significativamente in avanti, come ha detto molto bene il collega Stara che, non a caso, con la collega Artesio, con il collega Bono, con il Gruppo PdL, con la collega Costa e con il Capogruppo Pedrale, si sono mossi per tutelare la cultura.
Quindi, siamo d'accordo a perfezionare, siamo d'accordo a comprendere meglio, ma quando si fanno dei passi in avanti - e sono contento che il Presidente Reschigna abbia detto che l'obiettivo è comunque buono - si prenda atto che sono passi in avanti. Il Consiglio che, a suo tempo, non riuscì a votare quell'ordine del giorno, votò un ordine del giorno, primo firmatario Marinello e secondo firmatario il sottoscritto, che dava già delle indicazioni positive.
Non possiamo sempre dire che ogni passo avanti non serve a nulla e che ci vorrebbe il meglio; dobbiamo procedere in maniera riformista.
Secondo passaggio (il primo riguarda la chiarezza, che possiamo vedere come approfondire e delineare). Prendiamo atto che oggi il Consiglio regionale fa un passo avanti (e hanno lavorato tutti). Terzo - e mi rivolgo al Presidente del Consiglio e ai Capigruppo - sarebbe molto importante che riprendessero le riunioni della VI Commissione per i vari approfondimenti.
Il Consigliere Marinello ha cercato di convocarla più volte, ma è chiaro che se la Commissione deputata non si convoca mai, per decisione dei Capigruppo e non della Commissione (magari perché ci si occupa di sanità) come facciamo ad approfondire? Ringrazio il Capigruppo Pedrale per questa determinazione e il Consiglio per il largo consenso. Questa volta è bene che sentono i giovani perché ci stiamo battendo per la scuola e la cultura.
Se torniamo a lavorare in Commissione, tanto meglio.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Diamo la disponibilità di sabato mattina, avendo programmato la discussione del bilancio fino a venerdì sera.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Vorrei porre all'Assessore Quaglia una questione preliminare, ma a titolo informativo e per fare chiarezza.
Dato che le parole hanno un significato, l'articolo 5 dice: "Una percentuale pari al 20%" - i colleghi dicono il 30 - "dell'addizionale". Ho sempre inteso che ci riferiamo all'addizionale di competenza regionale: lo 0,5, perché l'addizionale è composta da 1,23 e da 0,5.
Noi intendiamo riferirci ad un 20 o 30% dell' 0,5. È chiaro? Io lo chiarirei meglio nell'articolo, perché non mi sembra così pacifico. Mi posso sbagliare, ma non mi sembra così pacifico, perché sono due cose molto diverse: un conto è considerare il 20% sull'1,23; un conto è considerare il 20 o 30% di cui parlare, sullo 0,5. In ogni caso, vorrei che l'Assessore intervenendo, chiarisse questo punto, perché non è secondario.
Sia chiaro che non mi pongo il problema di negare risorse alla cultura mi pongo un problema di coerenza del bilancio complessivo e di come, alla fine, quadriamo il bilancio della Regione. Potrebbe non essere un problema mio, ma della maggioranza, ma dato che votiamo il bilancio e la legge finanziaria, inviterei l'Assessore ad essere chiaro su questo punto.
Prima questione.
Seconda questione. Consigliere Leo, non è in discussione l'impegno a dare più risorse alla cultura, però, Assessore Quaglia, abbiamo indicato un 20% che diventa 30%, ma un 30% che non è più soltanto alla cultura, ma è cultura, turismo e sport.
Torno, quindi, a porle una domanda: quanto vale questo 30%, rispetto a ciò che prevedevamo nel bilancio della Regione? chiaro cosa voglio dire? Perché - e mi rivolgo all'Assessore Coppola un 30% spalmato su 3 Direzioni: cultura, sport e turismo (e voglio vedere i conti, perché non li ho in questo momento), potrebbe, paradossalmente valere meno di un 20% alla cultura.
chiaro cosa voglio dire? Questo 20% valeva tanto; un 30% spalmato su tre Direzioni può valere meno del 20% dato alla cultura.
E allora, prima di fare emendamenti o di votarli, vorrei che venisse fatta chiarezza, e la chiarezza si fa con i numeri, cara Assessore Quaglia. Credo che lei vorrà sicuramente riferire a questo Consiglio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Colgo l'occasione della discussione generale per introdurre i contenuti dell'emendamento 60 che non ho potuto illustrare per mia assenza.
Mentre discutiamo, complessivamente, di come rendere strutturale il finanziamento regionale nei confronti delle politiche culturali - e da questo punto di vista mi associo alle osservazioni e alle richieste di precisione dei colleghi del Partito Democratico e di altri colleghi vorrei sottolineare la proposta contenuta nell'emendamento 60, che verrà votato in rapporto all'articolo 5, perché mi pare che abbia una caratteristica, anche in questo caso, di strutturalità.
Quando abbiamo organizzato il dibattito monotematico dedicato alle politiche culturali, avevo già introdotto la necessità, nell'approccio che normalmente riserviamo per il sostegno alle attività economiche, che anche l'ambito della cultura venisse considerato come ambito economico.
Ovviamente, il tipo di investimenti realizzati in questo ambito sono molo spesso investimenti immateriali: trattasi di attività di formazione e di preparazione. Molto spesso, quando parliamo di cultura, intendiamo esattamente i protagonisti dell'intervento creativo, dimenticando che esiste tutta una professionalità diffusa, da quella della scenografia a quella dell'arredo, dalla manutenzione ai tecnici luce, a quella degli elettricisti, che interviene per sostenere l'organizzazione materiale degli eventi.
Il dato di come questo tipo di investimenti possano essere ritenuti, a pari titolo, investimenti di carattere produttivo, pretenderebbe che, nel generale programma di sostegno allo sviluppo e all'occupazione, si consideri l'attività culturale come un asse di intervento.
Da questo punto di vista propongo che il 10% del piano complessivo dedicato al sostegno allo sviluppo e all'occupazione, sia dedicato agli interventi di ambito culturale.
Ritengo che, così facendo, si esca dalla condizione del contingente cioè della ricerca delle risorse, anno per anno, nel bilancio finanziario e si entri, invece, nella situazione del riconoscimento strutturale peraltro pluriennale, come è pluriennale il piano per lo sviluppo e l'occupazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Mi sto chiedendo cosa i ragazzi dietro di noi, che stanno uscendo dall'aula, hanno compreso della nostra discussione. Proverò a dirglielo.



(Commenti in aula)



GARIGLIO Davide

C'è un'Aula un po' indisciplinata, però proverò a raccontare.



(Commenti in aula)



GARIGLIO Davide

PRESIDENTE



GARIGLIO Davide

Per favore! Prego, Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Forse i colleghi della Lega hanno altri motivi per essere indispettiti.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Per favore, Consigliere Gariglio, lei non provochi e vedrà che tutto si mette a posto.
Prego.



GARIGLIO Davide

Sono naturalmente non provocatore.
Sostanzialmente, quello che sta succedendo oggi, cari ragazzi, è come se una classe della vostra scuola...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Chiedo scusa, per favore!



GARIGLIO Davide

...non prendesse più risorse. È come se il Preside...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Per favore, altrimenti sospendo la seduta. I ragazzi stanno uscendo dall'aula, lasciamo loro un buon ricordo di questa Istituzione.
Grazie. Prego, continui.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.



(Commenti del Consigliere Botta Franco Maria fuori microfono)



PRESIDENTE

Collega Botta, per favore.
Prego, Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Presidente, se i miei interventi suscitano e resuscitano dal torpore la parte destra dell'emiciclo, cercherò di parlare di più, così insomma... in estrema sintesi, visto che il tempo sta ricorrendo e non mi si lascia parlare...



(Il Consigliere Botta Franco Maria si avvicina al banco del Consigliere Gariglio)



PRESIDENTE

Chiedo scusa, se interessa il dibattito...



BOTTA Franco Maria (fuori microfono)

Qua abbiamo a che fare con un imbecille!



PRESIDENTE

Per favore, collega Botta, lei non può permettersi di rivolgersi ad un collega in questo modo. Torni al suo posto, per favore!



BOTTA Franco Maria (fuori microfono)

Lui non si permetta di rivolgersi al pubblico.



PRESIDENTE

Questo è vero e l'ho ripreso.



BOTTA Franco Maria (fuori microfono)

Non è il circo!



PRESIDENTE

Ho ripreso il Consigliere Gariglio, l'ho ripreso, quindi per favore! Continui, Consigliere Gariglio.



BOTTA Franco Maria (fuori microfono)

Pensa di essere al circo.



PRESIDENTE

Per favore!



BOTTA Franco Maria (fuori microfono)

Pagliaccio!



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.39 riprende alle ore 11.40)



PRESIDENTE

La seduta è ripresa.
Consigliere Gariglio, la invito a riprendere il suo intervento.



GARIGLIO Davide

Presidente, se ho suscitato le ire dei colleghi, perché nel mio intervento è sembrato che mi sia rivolto direttamente ai ragazzi, me ne scuso con la Presidenza, non era mio intendimento.
Posso riformulare il mio intervento nel seguente modo: se coloro che dall'esterno ci seguono on line ci chiedessero conto di cosa parliamo, gli dovremmo spiegare che stiamo parlando di una situazione in cui c'è necessità di maggiori risorse nel settore della cultura.
Cosa fa il tesoriere, cosa fa la maggioranza che può decidere? Invece di erogare direttamente i soldi e metterli a bilancio in quell'unità previsionale di base...



PRESIDENTE

Per favore, non riesco ad ascoltare il collega Gariglio io che faccio il Presidente, immagino gli altri colleghi! Ci sono un po' di conciliaboli e riunioni: non è obbligatorio rimanere in aula per chi non è interessato agli interventi, si può rientrare per la votazione.
Chiedo, per favore, di ripristinare una situazione minimale per un dibattito importante quale quello sulla legge finanziaria.
Prego, Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

La tolgo subito dall'impiccio, Presidente.
Sostanzialmente - i miei colleghi lo hanno già espresso, in una situazione migliore di quella in cui mi trovo a dirlo io - di quest'emendamento contestiamo il quantum delle risorse, perché sono indefinite, non tanto perché si possa preimmaginare l'ammontare del gettito del 30% dell'addizionale regionale IRPEF quanto perché non diciamo se viene assorbita, come immaginiamo sia dalle cifre già a bilancio su quella direzione, o se sia aggiuntiva. Soprattutto non indichiamo dove vanno queste risorse! Allora, condividiamo l'intendimento dei firmatari - diciamo il buon intendimento di alcuni dei firmatari - dell'emendamento, ma riteniamo che sia strumentale.
Sicuramente, non ci esprimeremo in modo contrario su quest'emendamento ma, a nostro avviso, non raggiunge l'obiettivo per cui era stato immaginato, cioè garantire maggiori risorse alla cultura in questa regione.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Bresso.



BRESSO Mercedes

Grazie, Presidente.
In realtà, la domanda che intendevo presentare l'ha già posta il collega Ronzani.
Anche per me, questo argomento richiede, prima del voto, un chiarimento tutti vorremmo sapere cosa votiamo - da parte dell'Assessore, per conoscere l'interpretazione della Giunta sull'emendamento, con un'eventuale riscrittura.
Così come è scritto, sul capitolo che comprende cultura, turismo e sport dovrebbe andare il 30% dell'intera addizionale, perché quando uno dice "addizionale" dice "addizionale". L'addizionale regionale è la quota obbligatoria più la quota aggiuntiva, cioè è una quota che, però, è regionale. Come quando dicendo "quota dell'IRPEF" si intende una quota dell'IRPEF, non una quota dell'addizionale aggiuntiva. In questo caso, si deve dire "dell'addizionale aggiuntiva regionale".
Questo è importante. È chiaro che se è il 30% dell'intera addizionale le cifre sono molto rilevanti, parliamo comunque di più di 200 milioni credo. Insomma, parliamo di una cifra che, sicuramente, consente di finanziare in modo ampio la cultura e anche il turismo e lo sport.
Invece, se parliamo del 30% (0,40 o 0,30, non mi ricordo, onestamente) aggiuntivo regionale, parliamo di cifre molto più piccole. Questa è la prima questione.
Per quanto riguarda la seconda, poiché questo era stato concepito come emendamento relativo alla cultura, forse ha senso che sia per l'intero capitolo, visto che sono tutte insieme le tre voci; ma un'indicazione del riparto interno andrebbe data sia dai presentatori che, di nuovo, dalla stessa Giunta, nel momento in cui lo accoglie. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Stara.



STARA Andrea

Concordo nella richiesta di una verifica illustrata dalla Consigliera Bresso e dal collega Ronzani, per accertarsi che sia scritto bene.
Dopo di che, voglio ricordare che il merito di questa discussione sulla cultura è dei soggetti che ci hanno lavorato in questo periodo, compreso in particolar modo anche il PD.
Qui, l'alternativa è evidente: il rischio era di avere una proposta con un prelievo, diciamo così, del 20%, che coinvolgesse anche il settore dello sport.
Credo che quest'emendamento compia un passo in avanti, proprio per assicurare tutto il dibattito che è avvenuto in Commissione e che ha visto la partecipazione di tutti, al di là di chi sia il primo firmatario o meno.
Non c'è nessuno che rivendicherà questo tipo di emendamento, che è frutto di un lavoro collettivo, che ha avuto una prima certificazione in Commissione con l'appoggio delle forze politiche, che dicevano, in sostanza, di assicurare il 20% al settore della cultura.
Adesso, si trattava di evitare che questo 20% venisse spalmato anche sul settore dello sport. Credo che questo provvedimento - che ho firmato questa mattina - intenda proprio garantire - immagino - il 20% alla cultura e il 10% a turismo e sport.
Per cui accolgo l'invito del Capogruppo del PD circa una migliore specificazione, ma credo che quello sia l'intento. Allora, in questo contesto, sosterrò quest'emendamento.
Se si forniscono spiegazioni, così come richieste dai colleghi, sulle motivazioni, penso che, alla fine, la maggioranza di questo Consiglio possa approvare un emendamento che farà compiere un passo in avanti al finanziamento della cultura, evitando il rischio di cui ho detto prima.



(Il Presidente ricorda al Consigliere che il tempo a disposizione è terminato)



STARA Andrea

Sarò brevissimo, svolgerò ancora un accenno nei confronti dell'Assessore Porchietto per quanto riguarda l'emendamento della collega Artesio.
Pur condividendolo, penso, con grande pragmaticità, che quest'emendamento sarà bocciato. Però, Assessore, approfittiamo di quest'emendamento, che, in sostanza, chiede di destinare il 10% delle risorse destinate al mondo dell'occupazione anche al settore della cultura per aprire un ragionamento con lei e per effettuare incontri approfonditi.



PRESIDENTE

Concluda, per favore.



STARA Andrea

Penso sia difficile farlo con un emendamento di questo tipo, ma la proposta della collega Artesio va in quella direzione.
Assessore, mi auguro che lei voglia cogliere quest'emendamento, al di là dell'approvazione o meno, quale elemento di apertura. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Il collega Laus rinuncia ad intervenire.
La parola alla Consigliera Cerutti.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Anche noi interveniamo, nel senso che riteniamo che quest'articolo e anche gli emendamenti siano frutto di un lavoro portato avanti da tutte le forze politiche.
Prima, il Consigliere Leo diceva che l'ottimo è nemico del meglio questo lo si dice sempre - per dichiarare una soddisfazione rispetto al lavoro svolto, con l'eventuale incremento proposto dall'emendamento dei colleghi, sostenuto in modo bipartisan.
Crediamo che, in questo momento, possa considerarsi certamente un punto di approdo, anche perché vorremmo proprio che fosse superato e ci sia modo di andare oltre quelle discussioni, a volte stucchevoli, all'interno delle Aule e delle Commissioni e anche nei media, che contrappongono il sociale alla cultura.
In questo senso, crediamo sia ormai una questione da lasciarci alla spalle, proprio perché - non ripeto le parole dei colleghi - oltre al valore di per sé della cultura quale elemento importante all'interno di una comunità, chiaramente parliamo anche di molti posti di lavoro, quindi di ciò che rappresenta il welfare all'interno della Regione, così come all'interno delle altre Amministrazioni.
Se questo dev'essere un momento di arrivo, crediamo debba rappresentare anche un momento di partenza rispetto ad un ragionamento più complessivo che, in questo momento, al di là della discussione su superfondazioni o superenti che vorrebbero ottimizzare i costi, non è ancora arrivato a un punto finale nel definire meglio quelli che sono i compiti di ciascuna istituzione sul fronte culturale.
Sembra quasi che in passato ci sia stata quasi una sorta di "concorrenza" ai singoli livelli, in assenza o comunque in carenza di risorse, e non vorremmo che si ripetesse futuro, perché tutto ciò non porta a definire meglio i compiti istituzionali o a precisare come si debba procedere a sostenere la cultura, sia quella di base che la cultura di grandi soggetti.



PRESIDENTE

Dichiaro chiuso il dibattito generale.
Ha chiesto di intervenire la Giunta regionale: prego, Assessore Quaglia.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

Proverò a riportare la discussione sui temi che erano già stati affrontati in Commissione quando avevamo trattato questo articolo.
Eventualmente, vista anche la presenza degli Assessori competenti, potremmo integrare ulteriormente l'intervento.
Per quanto riguarda le richieste di specificazione, gli uffici che hanno redatto tecnicamente l'emendamento mi confermano che in merito alla dicitura "addizionale regionale" la Giunta è disponibile a subemendarla con il termine "manovra", che è quella riferita alla parte di competenza regionale, su cui, giustamente, com'è stato rilevato dal Consigliere Ronzani, può agire la Regione per quanto riguarda l'IRPEF. Sulla partita nazionale, infatti, non abbiamo competenza; ne abbiamo solo per quanto riguarda la parte regionale, esclusa, tra l'altro, l'1.23, che è già destinata alla sanità (lo 0.9 che è diventato 1.23).
Il dato accertato sul 2011 è di circa 235 milioni. Quindi il dato del 20% fornito nella discussione in Commissione era riferito stimabile attorno ai 40 milioni.
Con l'emendamento che abbiamo discusso questa mattina, presentato dal Consigliere Pedrale, la cifra che l'Assessorato al bilancio stima complessiva (e, quindi, non aggiuntiva) raggiungerebbe i 60 milioni (sarebbero, quindi, 40 milioni più 20). Questo per capirci rispetto ai numeri.
C'è ampia disponibilità, se l'Aula acconsente, a specificare, per quanto riferito all'addizionale regionale, a "manovra", che è tecnicamente la parte riferita alla Regione, in modo che non ci siano dubbi da questo punto di vista.
Mi preme sottolineare che dal dibattito di questa mattina e dagli emendamenti presentati - perché poi, in realtà, c'è l'emendamento del Consigliere Pedrale, ma è stato presentato anche un emendamento dal Movimento 5 Stelle - sono stati fatti interventi di ogni...
Presidente, chiedo scusa, ma se non interessa...



PRESIDENTE

la legge del contrappasso! Prego.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

Tutti i Capigruppo convergono circa la necessità e l'attenzione che credo il Consiglio regionale voglia dedicare ad un tema che, per quanto mi riguarda, e credo interessi anche gli Assessori Cirio e Coppola, è difficilmente distinguibile in merito alle manovre efficaci che riguardano la sinergia tra la cultura e il turismo.
Vorrei spendere qualche minuto per un'ulteriore riflessione (mi scuserà la Presidenza): in allegato al Corriere della sera di sabato, c'era un depliant promozionale di un'altra Regione riguardante una mostra pittorica in programma per il prossimo autunno. Il depliant conteneva il programma della mostra, l'ubicazione e i relativi costi di allestimento, con tutta la presentazione degli itinerari turistici di quella Regione e di ciò che un turista poteva scegliere andando a visitare la mostra e collegandola magari, a due giorni in itinerari.
Io credo che la forza e la necessità che noi abbiamo per sostenere un comparto importante da un punto di vista produttivo ed economico della Regione sia quella di lavorare per fare sinergia rispetto a delle azioni che siano incisive da questo punto di vista.
Leggendo anche l'emendamento del Consigliere Buquicchio, laddove si parla di efficacia dell'azione, credo sia interesse delle Commissioni competenti valutare l'efficacia di un'importante decisione del Consiglio regionale, quella di destinare - e quindi vincolare - a dei settori che evidentemente, sono importanti da un punto di vista economico per il futuro di questa Regione, per quanto riguarda la cultura e la promozione che pu avvenire con tutto il sistema.
Lo dico perché rispetto agli investimenti di Venaria - l'avevo precisato anche in Commissione - delle Residenze Sabaude un sistema di promozione turistica non potrà prescindere dagli investimenti culturali di queste, come gli investimenti culturali delle singole Province non potranno prescindere da un circuito regionale, perché, altrimenti diventerà difficile, per le città capoluogo o per altre realtà che non sono la città di Torino, fare promozione turistica del territorio.
Credo che l'importanza e la valutazione che l'Assessore al bilancio trae dalla discussione di questa mattina è che il 30% della manovra di addizionale regionale verrà destinata a queste Direzioni come motore propulsivo, com'è stato detto dai diversi Capigruppo, rispetto a queste politiche integrate.
Se c''é poi la necessità, in fase di bilancio o di presentazione dei piani turistici e culturali, di specificare e valutare, nella sede della Commissione competente, le politiche integrate che vengono fatte, credo che sia l'Assessore Coppola che l'Assessore Cirio abbiano la massima disponibilità in merito.
Vogliamo specificare nell'articolo il fatto che, com'è avvenuto anche nell'articolo 3 della legge finanziaria, che queste politiche andranno confrontate rispetto alle azioni che si metteranno insieme con un piano che verrà presentato in Commissione? Lo abbiamo scritto nell'articolo 3 per tutte le politiche regionali, credo possa essere fatto anche per questa partita.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna, per chiarimenti; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Sarò molto rapido, Presidente.
L'Assessore Quaglia ha appena confermato che il 30% dell'addizionale regionale IRPEF vale 60 milioni di euro. L'emendamento del collega Pedrale dice che questa risorsa deve essere destinata alle UPB 18001 e 18002. La realtà è che oggi nel bilancio l'UPB 18002 vale 13.800.000 euro e l'UPB 18001 vale 47.000.000 di euro, che sommati danno fanno 60.800.000: mi domando di che cosa stiamo discutendo!



RESCHIGNA Aldo

RONZANI Wilmer (fuori microfono)



RESCHIGNA Aldo

Di cosa stiamo discutendo!



RESCHIGNA Aldo

Lo ripeto: mi domando di che cosa stiamo discutendo! Altro che gli interventi che ho sentito fino adesso del grande sforzo sull'incentivazione delle politiche culturali e della promozione all'interno della nostra regione! Questo è il primo elemento.
Il secondo elemento sul quale è bene chiarirci è il seguente: è evidente che c'è una dimensione di forte intreccio, sviluppato nel corso degli anni, tra l'iniziativa culturale e la promozione di un territorio.
Questo lo riconosciamo; ci mancherebbe che non arrivassimo a riconoscere elementi di questo tipo! Quello che vogliamo affermare - lo abbiamo detto anche in Commissione durante il dibattito - è che c'è una dimensione della cultura, degli interventi in ambito culturale, importante, perché guarda allo sviluppo: è la componente in cui la cultura dà il proprio apporto alla costruzione del PIL regionale, è la componente per cui la cultura diventa anche elemento di attrazione di persone.
La cultura non è solo questo (occorre ribadire tale concetto): la cultura è anche un investimento che guarda alla qualità della vita ed alla qualità delle persone.
Fatte queste considerazioni, ho terminato il mio intervento.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Reschigna.
La parola al Consigliere Leo, per chiarimenti.



LEO Giampiero

Soltanto per dire all'Assessore Quaglia che il suo ragionamento è correttissimo ed esce rafforzato da quest'impostazione.
Pertanto, ci sta: l'Assessore Quaglia l'aveva già anticipato - l'ha detto bene anche il collega Stara - con lo 0,20% non ci stavamo.
Questo compenetra le due esigenze...



PRESIDENTE

Sì, però questo non lo si può ribadire con il dibattito: siamo in fase di chiarimento.



LEO Giampiero

...dell'Aula: il rapporto due terzi ed un terzo.
Volevo dire all'Assessore Quaglia - per concludere - che il ragionamento è appropriato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani, per chiarimenti.



RONZANI Wilmer

L'Assessore Quaglia conviene sul fatto che c'è un problema d'interpretazione dell'articolo, poiché ha detto: "Intendiamo riferirci all'addizionale di competenza regionale".
Perfetto...
(Commenti, fuori microfono dell'Assessore Quaglia)



RONZANI Wilmer

Ma no! Qui non c'è scritto: "di competenza"! Il punto è esattamente questo, non so se non l'ha capito! Il punto è esattamente questo: se lei intende riferirsi all'addizionale di competenza regionale, occorre scrivere: "di competenza regionale".
Il punto è esattamente questo, perché, così com'è scritto, non è vero che io, per ragioni di forza maggiore, considero quella di competenza regionale! Devo dirlo io a lei? Così com'è scritto, l'addizionale regionale è composta da due componenti: l'1,23 e lo 0,5.
Voi intendete utilizzare il 20 o il 30% della quota dello 0,5. Se volete che sia chiarissimo (ma sono affari vostri, naturalmente), è sufficiente che voi inseriate la parola "di competenza regionale".
A quel punto, tutti sanno che ci riferiamo allo 0,5%, e non all'1,73%.
Seconda considerazione: non aggiungo nulla a quanto affermato dal collega Reschigna, ma - lo dico anche al collega Leo - per l'amor del cielo, avete previsto una norma che decide, in finanziaria, di destinare il 20% dell'IRPEF di competenza regionale alla cultura. Oggi diventa il 30%.
Posso assicurarle, però - Assessore Quaglia (lo dico anche all'Assessore Cirio e all'Assessore Coppola) - che nessuno avrebbe impedito alla Giunta, trattandosi di una decisione politica (come organizzare il bilancio), di destinare comunque il 20 o il 30% alla cultura! Non prendiamoci in giro, colleghi della maggioranza! Non prendiamoci in giro! Poiché il bilancio lo programma questa maggioranza e questa maggioranza propone l'emendamento del 20 o del 30%, va bene l'emendamento ma nessuno vi avrebbe impedito, comunque, di destinare quelle risorse alla cultura, considerando la cultura una priorità! Non prendiamoci in giro! In passato abbiamo allocato risorse alla cultura e ad altri settori senza prevedere, in finanziaria, la norma specifica, perché è un problema politico di priorità, di scelte della maggioranza! Vorrei che fosse chiaro almeno questo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pedrale, per dichiarazione di voto.



PEDRALE Luca

Esprimiamo, ovviamente, voto favorevole all'emendamento che io stesso ho presentato, anche a nome del Gruppo del Popolo della Libertà, condiviso anche dalla maggioranza.
Ringrazio l'Assessore Quaglia per il suo intervento, che ha anche quantificato l'importo.
La quota dell'addizionale IRPEF sarà devoluta alla Direzione Cultura Turismo e Sport. Naturalmente, se da un punto di vista tecnico - come ha suggerito l'Assessore Quaglia - è opportuno aggiungere la parola "manovra" siamo d'accordo.
Condividiamo tale correzione dell'emendamento, pertanto credo sia più che opportuno procedere nella valutazione.
Ripeto: al di là dei tanti distinguo che sono stati fatti, per la Regione Piemonte, per questa maggioranza e per questa Giunta regionale cultura, turismo e sport sono settori strategici, che producono PIL, che creano posti di lavoro, che devono essere salvaguardati.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Buquicchio, per dichiarazione di voto.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Vorrei solo sapere dalla Giunta, ed eventualmente anche dalla maggioranza, se intendono approvare l'emendamento da me presentato, che parla di valutazione dell'efficacia entro la data del 31 marzo 2013.
Questo vorrei saperlo prima del voto.
Grazie.



PRESIDENTE

Bene, poi chiederemo alla Giunta di esprimere un parere complessivo sugli emendamenti, così lei avrà la sua risposta.
La parola al Consigliere Marinello, per dichiarazione di voto.



MARINELLO Michele

La manovra - chiamiamola così - proposta, relativa ad un maggiore finanziamento alla Direzione che si occupa di cultura, sport e turismo, è una manovra che non possiamo non condividere.
Qui nessuno vuole fare il gioco delle tre carte, come qualcuno ha evocato. È chiaro che questo tipo d'operazione garantisce le risorse complessive ad un sistema che ha delle strette sinergie e che spesso si sovrappone in alcune iniziative, in alcuni progetti o in alcune azioni che vedono la cultura e il turismo spesso marciare sullo stesso binario, perch il futuro e la vocazione turistica di questa regione passa attraverso lo sviluppo delle attività culturali, e di un certo tipo di attività culturali.
Come esponente proveniente dal Verbano-Cusio-Ossola, voglio citare le settimane musicali di Stresa, che rappresentano un evento culturale di altissimo livello e che sono, allo stesso tempo, il volano per un sistema turistico che vede, in quella nicchia di turismo (quella del turismo culturale), un elemento imprescindibile.
Allo stesso tempo, turismo e sport sono, in maniera simbiotica, due settori che si muovono assieme, poiché anche lo sport è volano dell'attività turistica.
Si tratta di una Direzione complessa, che si occupa di un settore molto ampio, che vede, al proprio interno, delle strette sinergie tra la cultura ed il turismo.
Noi chiediamo che queste sinergie siano sempre più strette e concordiamo con l'iniziativa del collega Buquicchio, che chiede, ad un certo punto, di verificare la situazione esistente, in ordine alle attività che la Giunta propone su questi due settori, in cui tutti crediamo.
Riteniamo che questo tipo di manovra garantisca futuro e risorse, non soltanto all'universo culturale, ma anche ad una serie di attività che sono maggiormente incisive e che danno maggiori risultati, inevitabilmente ed imprescindibilmente, se lavorano insieme.
Questo è il senso dell'iniziativa portata avanti dai colleghi Pedrale e Leo, che non può che vederci favorevoli.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Stara per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



STARA Andrea

Mi è sembrato che l'Assessore recepisse il suggerimento e la proposta del Consigliere Ronzani.
Chiederei, prima di votare se, effettivamente, l'Assessore pu aggiungere le parole "di competenza" come suggeriva il Consigliere Ronzani.



PRESIDENTE

Prima di procedere alla votazione, l'Assessore darà parere su tutto il blocco emendativo dell'articolo in modo che i singoli Consiglieri abbiano una visione di insieme prima di procedere.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

chiaro che noi voteremo a favore dell'emendamento.
Ho voluto fare la dichiarazione di voto anche perché ho commesso un errore. Ha ragione l'Assessore Cirio, i 13 milioni e 800 mila euro all'UPB 18002, sono 13 milioni e 800 mila euro provenienti da fondi statali quindi sono 13 milioni e 800 mila euro in più.
Aspettiamo l'emendamento dell'Assessore Quaglia al disegno di legge di bilancio e alla tabella di bilancio, così come aspetteremo tutti gli altri emendamenti, annessi e connessi. Noi ci faremo carico, nell'attività emendativa del disegno di legge di bilancio, di operare con chiarezza verso la definizione delle risorse a disposizione. Oggi è un ulteriore problema che si apre rispetto alla quadratura di un bilancio che è già di per se un'impresa da raggiungere e da definire.
evidente che con quest'emendamento comincia a cogliersi e a svelarsi nella sua compiutezza, l'atteggiamento della maggioranza e della Giunta regionale intorno alla tematica della legge di bilancio: affrontare i problemi, incrementando la spesa.
Questo è un messaggio rispetto al quale noi siamo sensibili nel coglierlo, nel recepirlo e nel perseguirlo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Negro; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Anche noi vogliamo fare una dichiarazione di voto e dichiarare l'utilità dei tre settori: la cultura, il turismo e lo sport.
Mai come oggi e in questi tempi è utile sostenere la cultura soprattutto nei giovani, ma in tutte le persone del Piemonte.
Il turismo. Un altro settore da sostenere. L'UNESCO sta valorizzando le bellezze del nostro Piemonte come quelle dell'Astigiano, dell'Albese e dell'Alessandrino, diventate attrattiva turistica.
Lo sport è un altro settore molto importante da non sottovalutare.
Cultura, turismo e sport sono una garanzia futura in più per creare posti di lavoro, di cui abbiamo bisogno. Ben vengano i 13 milioni in più: serviranno a migliorare, a dare più incentivo e più sicurezza ai nostri giovani.
Voteremo a favore.



PRESIDENTE

Non ci sono altre richieste di intervento per dichiarazione di voto.
La Giunta presenterà un sub emendamento all'emendamento 6 bis e darà un parere complessivo sull'intero blocco emendativo.
La parola all'Assessore Quaglia.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

Per specificare meglio, l'emendamento recita "di quanto riscosso a titolo di addizionale di competenza regionale-maggiorazione-dell'IRPEF".
la parte che riguarda lo 0.50 e non la parte di competenza base, che è l'1,23. Tecnicamente credo non ci siano problemi.
Rispetto agli emendamenti. La Giunta esprime parere favorevole all'emendamento 6 bis, parere favorevole all'emendamento n. 25 e parere negativo all'emendamento n. 60.
Credo che l'emendamento n. 133 sia superato dal 6 bis e l'emendamento n. 6 ritirato.



PRESIDENTE

Consigliere Bono, ritira l'emendamento n. 133?



BONO Davide

Il nostro emendamento considerava il 25% solo sulla cultura, senza includere sport e turismo. Quindi manteniamo l'emendamento.



PRESIDENTE

Il parere sull'emendamento n. 133 è negativo.
Comunico che è stato presentato un sub-emendamento all'emendamento rubricato n. 6 bis), rubricato con il n. 156.
Subemendamento rubricato n. 156) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Quaglia: all'emendamento 6 bis), comma 1, dopo le parole "di quanto riscosso" sono aggiunte le parole "a titolo di addizionali di competenza regionale maggiorazione IRPEF" Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 133), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 156), a firma della Giunta regionale Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6bis), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
L'emendamento rubricato n. 6) è ritirato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 25), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 60), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 5, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Emendamento rubricato n. 24), presentato dai Consiglieri Buquicchio e Ponso: L'articolo 6 (Attuazione della carta di credito per la cultura) è così modificato: 1. La Giunta regionale è autorizzata ad iscrivere nel bilancio della Regione, con proprio provvedimento, le somme provenienti dall'attivazione di carte di credito finalizzate ad alimentare un fondo per il finanziamento alla cultura 2. Entro il 31 marzo 2013 sarà effettuata una valutazione dell'efficacia dell'iniziativa individuata al comma 1.
Ha chiesto la parola per l'illustrazione il Consigliere Segretario Ponso, che interviene in qualità di Consigliere.



PONSO Tullio

Grazie, Presidente. Così come nell'emendamento all'art. 5, anche in quest'emendamento all'art. 6 chiediamo che venga effettuata, entro il 31 marzo del 2013, la verifica dell'impegno assunto al comma 1. Apprezziamo l'idea di alimentare un fondo per il finanziamento della cultura attraverso l'attivazione di specifiche carte di credito, anche se personalmente avrei destinato qualcosa di più in questo settore.
La cultura è un potenziale enorme che troppo spesso non viene colto quasi come se fosse un capitolo a sé stante, di cui poter fare a meno e su cui non vale la pena - quasi - di scommettere. Eppure, parliamo di un settore che rappresenta una delle principali fonti di ricchezza del nostro Paese: un sistema da cui, a mio avviso, non si può prescindere per il rilancio dell'economia.
Al di là delle risorse previste, però, su cui - ripeto, Assessore potevate fare uno sforzo maggiore, chiediamo che questo impegno che vi assumete non resti un semplice esercizio di parola. E perché non resti tale proponiamo che venga effettuata una valutazione di indirizzo, proprio per rendere maggiormente trasparente la destinazione e l'impiego delle somme provenienti dall'attività di queste carte di credito.
necessario - come ho ricordato precedentemente - che le spese vengano certificate, perché siamo in un momento storico e politico in cui nulla dev'essere lasciato al caso. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ponso. Ha chiesto la parola, in sede di discussione generale, il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Intervengo per dichiarare che noi voteremo a favore dell'emendamento illustrato poc'anzi dal collega Ponso. Questi due minuti dell'intervento però, mi servono anche per anticipare alla Giunta regionale un atteggiamento che, a partire dal pomeriggio, noi metteremo in atto in modo assolutamente efficace.
Siccome siamo in presenza - e affronteremo questo tema - di un disegno di legge di bilancio che, dal nostro punto di vista - lo abbiamo già sostenuto -, non è a posto, sotto nessun tipo di ragionamento, è evidente che tenderemo a rafforzare, con lo stesso sistema e con la stessa attività emendativa utilizzati per l'articolo precedente, alcuni settori - come quello delle politiche sociali e quello della ricerca e dell'università prevedendo che a questo punto la legge finanziaria, e non la legge di bilancio, diventi il luogo vero dell'allocazione e della destinazione delle risorse.
Questa è una manovra emendativa che, a partire dal pomeriggio odierno svilupperemo, proprio perché - così come giustamente è stata data certezza alle risorse da destinare per le politiche culturali, turistiche e sportive altrettanta certezza noi chiederemo all'Aula per quanto attiene alle risorse che riguardano gli altri settori, assolutamente scoperti, nella legge di bilancio di questa Regione. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, dichiaro chiusa la discussione generale. Non essendovi richieste per dichiarazioni di voto passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 24), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 6, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 79), presentato dalla Consigliera Cerutti: Si propone di sopprimere i commi dal 2 al 7 dell'art. 7 La parola per l'illustrazione alla Consigliera Cerutti.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente. L'articolo che adesso iniziamo ad esaminare è un articolo sicuramente molto importante che, prima del dibattito qui in Aula sulla finanziaria, ha già suscitato parecchia discussione e riguarda le ipotetiche entrate date dalla valorizzazione del patrimonio immobiliare.
Noi siamo particolarmente scettici: così com'è già stato rilevato abbiamo un piano delle alienazioni possibili che risulterebbe essere una sorta di libro dei sogni, in quanto non sappiamo quale possibilità abbiano molti degli immobili inseriti di essere - così come si dice "valorizzati".
Siamo anche molto perplessi sul fatto che alcuni immobili siano inseriti in questo piano delle alienazioni e delle valorizzazioni: per esempio troviamo l'edificio in cui ha sede attualmente l'IPLA, che risulta tra quelli che potrebbero essere valorizzati. Noi crediamo invece che sia un patrimonio della Regione che non ha senso andare ad inserire all'interno delle alienazioni.
In questo primo emendamento però entriamo in una considerazione di carattere metodologico, in quanto al comma 1 si dice che la Giunta regionale con propria deliberazione redige il piano delle alienazioni. Noi diciamo che questo piano debba essere assolutamente oggetto di discussione della Giunta con il Consiglio regionale.
Dopo di ché nei commi successivi, sui quali abbiamo presentato altri emendamenti, andiamo poi a discutere della creazione di un fondo, che riteniamo non sia una strada percorribile, anche in termini positivi, in quanto sappiamo che già altri Enti hanno percorso questa strada e hanno alla fine, dovuto ritornare sui propri passi.
Siamo in un momento di grande crisi e questi fondi non hanno particolare futuro positivo dal punto di vista di quella che può essere l'effettiva alienazione, quindi l'acquisizione di soggetti interessati.
Quindi, consideriamo piuttosto fumoso questo piano e in questo momento vorremmo che nella discussione con la Giunta si avesse la possibilità di una maggiore definizione in merito.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 80) presentato dalla Consigliera Cerutti: il comma 1, dell'articolo 7 è sostituito come segue: "per procedere al riordino e valorizzazione del patrimonio immobiliare la Giunta regionale redige il piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari e lo sottopone al Consiglio per l'approvazione".
La parola alla Consigliera Cerutti per l'illustrazione.



CERUTTI Monica

Come già accennavo, nell'emendamento successivo andiamo a cassare quelli che sono i commi successivi.
I commi successivi - al comma 2 dove viene introdotta la valutazione ambientale strategica - si rifanno alla costituzione di questo fondo. Oltre tutto abbiamo anche delle considerazioni che possono essere oggetto di approfondimento, in quanto sappiamo che vi è l'idea di conferire in un unico fondo anche i beni collegati al servizio sanitario regionale.
Quindi, al comma 7 si dice che "gli Enti del servizio sanitario regionale sono autorizzati a trasferire in proprietà alla Regione i beni immobili ai fini del loro apporto ai fondi di cui al comma 3".
Crediamo che si perda un'altra peculiarità, che è la localizzazione di queste risorse, in quanto andando ad essere conferiti in un unico fondo, si perde anche quello che è il collegamento con le singole realtà locali mentre crediamo che si debba andare in un'altra direzione. Dico questo perché avere il conferimento complessivo in un unico fondo di tutti i beni legati sia alla proprietà regionale sia agli Enti che fanno capo al servizio sanitario, crediamo che sia un modo non corretto di procedere.
Pensiamo che sarebbe necessaria una razionalizzazione di alcune proprietà che sono in capo alla Regione e che dovrebbero, nell'ambito del sistema sanitario, essere messe meglio a sistema, per comprendere effettivamente quale possibile contenimento di costi ne potrebbe derivare.
Sempre nell'ambito del patrimonio immobiliare, vi è anche il fatto che si vanno ad alienare delle proprietà, nel momento in cui si pagano gli affitti per altri Enti della Regione e pertanto da questo ne deriva una diseconomia.
Varrebbe la pena più che pensare ad una alienazione, che vediamo per certi aspetti indiscriminata, avere un piano effettivo di quelli che sono gli affitti che la Regione ha in atto, quelle che sono le proprietà e da tutto quello comprendere come procedere ad una razionalizzazione delle spese e ad un'eventuale entrata di risorse.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 23) presentato dai Consiglieri Buquicchio e Ponso: Modifiche al disegno di legge 169: l'articolo 7 (Ricognizione e valorizzazione del patrimonio immobiliare) è così modificato: 1. Per procedere al riordino, gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare, la Giunta regionale, con propria deliberazione, redige il Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari, di cui all'allegato del bilancio di previsione.
2. L'inserimento degli immobili nel Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari ne determina la conseguente classificazione come patrimonio disponibile e ne dispone espressamente la destinazione urbanistica, nel rispetto delle procedure di Valutazione Ambientale Strategica (VAS).
3. I beni immobili possono essere conferiti a fondi comuni di investimento immobiliare promossi dalla Giunta regionale e da altri enti locali, ovvero da società interamente partecipate dai predetti enti. I valori dei conferimenti non potranno mai essere inferiori al "valore totale cespite minimo" indicato dalla valutazione degli immobili effettuata Politecnico di Torino.
4. I beni immobili possono essere apportati a fronte dell'emissione di quote del fondo medesimo, beni immobili e diritti con le procedure dell'articolo 58 del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 (Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria) convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nonch quelli trasferiti ai sensi del decreto legislativo 28 maggio 2010, n. 85 (Attribuzione a comuni, province, città metropolitane e regioni di un proprio patrimonio, in attuazione dell' articolo 19 della legge 5 maggio 2009. n. 42), previo esperimento di procedure di selezione della Società di gestione del risparmio tramite procedure di evidenza pubblica.
5. L'apporto ai fondi di cui al comma 3 è sospensivamente condizionato all'espletamento delle procedure di valorizzazione e di regolarizzazione.
Fino a quando la valorizzazione dei beni trasferiti al fondo non sia completata, i soggetti apportanti non possono alienare la maggioranza delle quote del fondo 6. Al fine di razionalizzare e coordinare l'attuazione dei programmi pluriennali di investimento, nonché le relative modalità di finanziamento dell'edilizia sanitaria, la Giunta regionale è autorizzata ad apportare i beni immobili degli enti del Servizio sanitario regionale ai fondi di cui al comma 3.
7. Gli enti del Servizio sanitario regionale sono autorizzati a trasferire in proprietà alla Regione i beni immobili facenti parte del patrimonio disponibile ai fini del loro apporto ai fondi di cui al comma 3, tramite appositi verbali di consegna".
Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Ponso, che interviene in qualità di Consigliere.



PONSO Tullio

Grazie, Presidente.
All'articolo 7, al comma 7, proponiamo di inserire la dizione "facenti parte del patrimonio disponibile".
La rilevanza della funzione pubblica di alcuni beni immobili del servizio sanitario regionale rende necessaria l'individuazione esatta del patrimonio effettivamente disponibile per l'ingresso ai fondi di cui al comma 3.
Non vorrei che ci si ritrovasse nella scomoda situazione in cui i servizi pubblici, cioè quelli socio sanitari, fossero soggetti a pressione da parte dei proprietari dei fondi.
E' vero che l'emendamento prevede che questi ultimi siano ad intera partecipazione pubblica, ma non sarebbe certo la prima volta che nel volgere di poco tempo vengono cedute importanti quote di fondi a soggetti privati con l'effetto di avere forti ripercussioni sull'attività che si svolge all'interno degli immobili. Meglio quindi individuare fin da subito quali sono gli immobili che si possono cedere e quelli per i quali è preferibile mantenere la piena disponibilità nell'ambito della Pubblica Amministrazione, al fine di garantire servizi essenziali per i nostri cittadini.
Questo quanto proponiamo. Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 132) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: disegno di legge n. 169, articolo 7: I commi 6 e 7 dell'articolo sono abrogati.
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Anche noi su quest'articolo abbiamo concentrato le nostre attenzioni e siamo scettici sulla proposta in generale non tanto di cognizione, ma di valorizzazione del patrimonio immobiliare, in quanto riteniamo sia, in primis, una scelta da ultima spiaggia, nel senso che se mai si riuscisse ad ottenere una vendita a prezzi di mercato del patrimonio immobiliare cospicuo della Regione Piemonte, sarebbe comunque un incasso una tantum che permetterebbe di mettere un "taccone" e di tamponare per un breve periodo quelle che sono le falle del sistema economico della Regione Piemonte nel senso di entrate ed uscite del nostro bilancio.
Abbiamo letto il documento che, come l'Assessore Quaglia ci ha spiegato, è un elenco in cui sono stati messi tutti gli immobili della Regione Piemonte, ma non è detto che vengano valorizzati tutti. Vorremmo rispondere all'Assessore che, nel momento in cui viene fatta la ricognizione e vengono inseriti nel fondo, poi giocoforza potranno anche essere tutti valorizzati, quindi venduti o svenduti a seconda del prezzo che riusciremo ad ottenere.
Abbiamo letto un elenco con tanti immobili, anche alcune abbazie certosine, alcuni immobili veramente di pregio anche da un punto di vista storico culturale, e siamo veramente molto perplessi.
L'emendamento in questo caso si concentra, in particolare, sui commi 6 e 7, che riguardano la proposta di cartolarizzazione degli immobili del servizio sanitario regionale, che riguardano sia i beni delle ASL sia eventualmente le stesse strutture che ospitano gli ospedali.
Siamo fortemente scettici sia sull'impianto generale di questo articolo, per cui voteremo contro a tutto l'articolo, sia nello specifico sui punti che ho segnalato, perché riteniamo che è vero che siamo in una situazione di crisi, ma proprio per una posizione che dovrebbe essere anticiclica rispetto al momento che stiamo affrontando, cercare di vendere il proprio patrimonio immobiliare significa in questo momento fare una svendita.
E, in ultimo, siamo anche molto scettici sulla possibilità di trovare cash, che al momento è scarso in tutta l'Italia e non solo nella Regione Piemonte, per poter acquistare a prezzo di valore quello che è un patrimonio immobiliare notevole.
Quindi, spero ed auspico che la Giunta vada con i piedi di piombo e molto tranquilla sulle vendite e proprio per questo siamo anche scettici sull'iscrizione a bilancio di un controvalore che ad oggi è zero, perch ad oggi non sappiamo quale sia la possibilità di vendere questo patrimonio immobiliare.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Ho già avuto modo di intervenire su questa volontà, tecnicamente espressa nell'articolo 7, durante la discussione generale su questo disegno di legge.
Ribadisco, come già anticipato dal collega Bono, la necessità, secondo il nostro punto di vista, di fare molta e molta attenzione. In un certo senso è comprensibile, o quantomeno capibile, come la mancanza di risorse e l'impossibilità di riuscire a coprire tutti i comparti possa portare a fare scelte un po' veloci ed avventate. Nella procedente discussione generale l'ho definita una svendita anziché un'alienazione: oggi torno a ribadire il concetto.
importante rimarcare il fatto che queste risorse non sono per nulla certe, e in un momento di problematiche generali, a livello economico e finanziario, non si riuscirà a dare il giusto valore a questi tipi di proprietà.
In particolare, con l'emendamento che ho sottoscritto andiamo ad incidere sull'ultima parte dell'articolo, che delinea quello che avverrebbe, secondo le intenzioni della Giunta, ai beni immobili legati al comparto sanitario.
Proprio su questo andrebbe fatta più attenzione, rispetto alla volontà di alienazione generale di tutti gli immobili.
Per questo motivo siamo scettici su tutto l'impianto dell'articolo e chiediamo l'eliminazione dei commi 6 e 7.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Biolé.
Emendamento rubricato n. 141) presentato dai Consiglieri Reschigna, Boeti Ronzani, Lepri, Taricco, Muliere, Manica, Laus, Gariglio, Stara: "Al comma 6 dell'articolo 7 (Ricognizione e valorizzazione del patrimonio immobiliare) del disegno di legge n. 169 "Legge finanziaria per l'anno 2012", dopo le parole "la Giunta regionale è autorizzata ad apportare i beni immobili degli enti del Servizio sanitario regionale" sono inserite le seguenti:", purché aventi destinazione ed utilizzo diversi dalla produzione ed erogazione di servizi sanitari o socio sanitari,".
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
L'anno scorso, durante la discussione sulla legge finanziaria, abbiamo proposto l'istituzione del fondo immobiliare.
La maggioranza ci disse di no; oggi, la stessa ricetta viene presentata dalla Giunta regionale. Tutto bene? Per alcuni aspetti sì, però ci sono alcune questioni che non ci convincono.
La prima è quella che proponiamo con quest'emendamento.
Abbiamo ascoltato colleghi illustrare i propri emendamenti su questo articolo, che sostanzialmente illustrano la stessa situazione. Così com'è scritto l'articolo, gli ospedali possono essere conferiti, per essere chiari, al fondo chiuso immobiliare.
Non solo possono essere conferiti. Cercherò di riassumere la strategia che l'Assessore Monferino ci ha illustrato in Commissione: "stacco" il patrimonio immobiliare degli ospedali, li conferisco al fondo immobiliare il quale si fa carico dell'ammortamento delle strutture. Dopodiché, le ASL affittano il patrimonio immobiliare dal fondo investimento.
Così è una scelta che non porta da nessuna parte; non produce alcun effetto strutturale; non determina la possibilità che l'alienazione del patrimonio immobiliare possa concorrere alla riduzione dell'indebitamento o al riequilibrio del bilancio della Regione. È una furbata! La metto su questo piano.
Per questo motivo, con l'emendamento vogliamo precisare che il patrimonio disponibile - per patrimonio disponibile intendiamo quello che attualmente ha un utilizzo all'interno del sistema dei servizi - non pu essere conferito al fondo chiuso, perché non c'è nessuna esigenza, né di valorizzazione dello stesso né di alienazione dello stesso. Un conto invece, è ragionare sul patrimonio disponibile non destinato ad attività oggi in essere. Il secondo problema che pongo è che l'articolo, così come scritto, contiene una duplicità di funzioni o di possibilità. Si dice: o il conferimento ad un fondo chiuso interamente di proprietà, da parte della Regione e del sistema degli Enti locali, o il conferimento ad una società di gestione del risparmio. Su questo piano è bene che ci parliamo, perch un conto è promuovere un fondo chiuso e aderire, come Regione, ad un fondo chiuso pubblico esistente; un conto è immaginare di affidare questo patrimonio ad una società di gestione del risparmio, anche e soprattutto perché in questo momento di società di gestione del risparmio a posto con i conti ce ne sono veramente poche.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Anche io sostengo la richiesta di cambiamento che proponiamo con quest'emendamento.
Crediamo che avventurarci su questa strada, costituendo questo fondo di beni destinati all'erogazione delle prestazioni sanitarie, sia concettualmente sbagliato e rischi di peggiorare, in visione prospettica, i conti che vorremmo migliorare.
Crediamo che immaginare di assegnare questi beni al fondo immobiliare per poi doverli affittare sia una scelta quantomeno discutibile. Crediamo che questo tipo di dinamica rischi di innescare delle logiche di tipo speculativo che nulla hanno e devono avere a che fare con l'idea, che condividiamo in linea generale, che beni e patrimoni della Regione in molti casi non sono sufficientemente valorizzati. Crediamo che il patrimonio oggi in uso sulla sanità debba rimanere in capo alla Regione, in quanto tale, e che l'ossatura dell'erogazione di un servizio debba rimanere centrale per la nostra regione. Logiche di questa natura possono dare un respiro nel breve periodo, ma inevitabilmente rischiamo, com'è già successo per altre scelte, di pagarle in visione prospettica.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Vorrei ribadire quanto è già stato detto dal collega Reschigna e dal collega Taricco. Insisto su una questione, anche perché oggetto del nostro emendamento: quei beni oggi utilizzati dal servizio sanitario non devono far parte del conferimento per erogare il servizio sanitario medesimo.
La questione non è di poco conto, non solo per l'entità del conferimento (peraltro aspetto non secondario, perché parliamo di proprietà immobiliari diffuse su tutto il territorio della nostra regione), ma perch si verificherebbe un fatto assai singolare. Da una parte saremmo chiamati a conferire questi beni immobiliari a questo fondo (poi vedremo da chi sarà gestito), dall'altra ci troveremo nella singolare situazione di avere, nel bilancio di previsione degli anni prossimi venturi, una voce che attiene al pagamento degli affitti di questi immobili, che a questo punto verrebbe versato al fondo immobiliare chiuso.
vero, questo aspetto è stato teorizzato dall'Assessore Monferino durante una discussione in Commissione, ma francamente mi pare una scelta sbagliata da non condividere. Per questo motivo, il nostro emendamento, che non è ostile alla creazione del fondo immobiliare chiuso, stabilisce che in nessun caso, al fondo possano essere conferiti beni nei quali viene svolta attività socio-sanitaria.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Lepri.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
L'indicazione contenuta nell'articolo è sufficientemente generica per consentire alla Giunta di fare un po' quello che vorrà. Questo non va bene perché su una questione così importante occorre chiarezza. Poi evidentemente, il rimando al legato degli immobili nel bilancio ci consentirà di discutere dei singoli immobili e di contestare la possibile vendita di alcuni, perché non è assolutamente praticabile, oltre ad essere non suggeribile.
Tuttavia, come ho già detto, contestiamo innanzitutto l'eccessiva genericità del provvedimento, che rischia un'interpretazione secondo il volere della Giunta. Tra le possibili interpretazioni c'è l'eccessiva valorizzazione degli immobili, fino al punto di conferire gli immobili che servono per lo svolgimento dell'attività istituzionale a fondi chiusi o a società di gestione del risparmio, che possono depauperare in modo determinante lo stesso patrimonio, trasferendo in spesa corrente oneri che ora paghiamo come interessi sul debito, ma che si trasformerebbero semplicemente in affitti.
L'operazione non ci convince, in quanto rischia di consegnare a società, in prima battuta, pubbliche, ma, progressivamente, a società private - questo è uno scenario possibile - innanzitutto gli ospedali, ma anche altre sedi. Addirittura, posso pensare che potrebbe succedere anche per il Palazzo della Regione, se fosse portata fino in fondo questa prospettiva, che, evidentemente, merita un approfondimento, se questo fosse effettivamente l'intendimento.
Per sgomberare il campo, il nostro emendamento fa chiarezza: si possono conferire al fondo quegli immobili che non sono utilizzati per la materiale produzione ed erogazione di servizi sanitari o socio-sanitari.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
In una tale situazione in tema di bilancio, per il sistema degli Enti locali e per la Regione è evidente che è bene riflettere per utilizzare e fare rendere, in qualche modo, il patrimonio immobiliare di proprietà, in questo caso, della nostra Regione.
Come ricordava il Consigliere Reschigna, già noi avevamo proposto la costituzione del fondo. Per quanto riguarda l'utilizzo del patrimonio, ci arriveremo in un secondo tempo, quando discuteremo dell'elenco del patrimonio. Si tratterà di valutare quali immobili è giusto immettere sul mercato, senza immaginare chissà che cosa, vista la situazione economica difficilissima che viviamo. Anche sul nostro territorio regionale abbiamo registrato l'esperienza di enti che hanno inserito sul mercato immobili senza alcun successo, perché la situazione economica è estremamente difficile e il mercato non risponde in questa direzione. Quindi, è necessaria una riflessione.
In questo caso, con il nostro emendamento, intendiamo fare chiarezza per evitare che, soprattutto, il patrimonio destinato a servizi socio sanitari e sanitari sia impiegato in questa direzione, che venga immesso nel fondo che viene proposto dall'articolo 7. Lo sottolineiamo per evitare di ingenerare confusione da questo punto di vista, cioè l'utilizzo di alcuni immobili e non di altri.
In questo caso vogliamo sottolineare ed escludere dall'articolo 7 che gli immobili destinati a tale servizio siano utilizzati, perché sarebbe impensabile. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
L'emendamento del nostro Gruppo è estremamente chiaro. Chiediamo che non vengano conferiti nel fondo immobili che servono direttamente all'erogazione dei servizi sanitari o socio-sanitari. Sostanzialmente vogliamo sollevare una questione che riteniamo estremamente di buonsenso e non di colore politico.
Tre isolati qui a fianco esiste un intero palazzo di uffici che era di proprietà dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. Recentemente, è stato oggetto dell'attenzione di alcuni parlamentari torinesi, perch questo palazzo è stato alienato dall'Amministrazione romana, tra l'altro ad un prezzo bassissimo rispetto ai valori commerciali torinesi, e, oggi viene affittato dalla stessa INPS ad un prezzo folle rispetto al prezzo di acquisto. Se andate - per fare un esempio, ma ce ne sono altri - al nuovo palazzo del Ministero delle Finanze, situato al fondo di Strada Antica di Collegno, entrate in quella che, un tempo, era la casa del Ministero delle Finanze, che, nel frattempo, è stato oggetto di un'operazione di conferimento in un fondo. Scoprirete che, adesso, il Ministero delle Finanze paga per stare in un immobile dove svolge le proprie attività istituzionali.
chiaro che quando si ha l'acqua alla gola si fa di tutto, si va persino dagli strozzini, che è un problema drammatico in questo Paese.
Poiché, oggi, stiamo pianificando un qualcosa che, invece, vale per il futuro - fortunatamente, siamo in una situazione per evitare di arrivare con l'acqua alla gola - la invitiamo a non innamorarsi troppo di logiche finanziarie, evitando, quando si istituirà il fondo, l'inserimento di immobili oggetto di un uso diretto e istituzionale da parte della Regione in operazioni che ci vedono uscire come proprietari e diventare affittuari in condizioni estremamente svantaggiate.
Negli anni passati, il Consiglio regionale ha seguito una direzione esattamente contraria per quanto riguarda i propri immobili; riteniamo che questo sia un esempio da imitare anche a livello di Giunta. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al Consigliere Laus.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Anch'io mi unisco al coro dei colleghi che hanno evidenziato che l'articolo 7, così come predisposto dalla Giunta regionale, è a maglie larghe - a maglie larghe al di là del merito, lo si diceva prima - come altri articoli che abbiamo votato precedentemente.
Non siamo particolarmente, o sostanzialmente, contrari alla costituzione di un fondo, ma, quando dobbiamo affrontare operazioni così complesse, domandiamo a questa Giunta di rendere chiaro il percorso, quindi la metodologia.
Nel caso specifico, con quest'emendamento chiediamo che gli immobili attualmente destinati a fini sanitari e socio-sanitari non facciano assolutamente parte di un'alienazione verso il fondo. L'esempio del collega Gariglio è sintomatico, perché, poi, cambiano le voci. Capiamo che, nei momenti di difficoltà, si cerca di sopperire, spesso con la fantasia, alla povertà dei mezzi, ma non sempre è possibile.
Per questo, il nostro emendamento richiama l'attenzione della Giunta a fare in modo che gli immobili destinati ad uso sanitario e socio-sanitario non vengano trasferiti in alcun fondo.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Stara.



STARA Andrea

Grazie, Presidente.
Le critiche che abbiamo ascoltato nel corso di questi interventi riguardano vari ambiti, ma, in particolare, si soffermano sull'estrema genericità dell'articolo 8. L'emendamento presentato dal Gruppo del Partito Democratico chiede, appunto, di aggiungere un elemento di chiarezza in quest'Aula.



(Brusìo in aula)



STARA Andrea

Assessore, le chiederei di prestare un minimo di attenzione, perch l'emendamento è molto specifico: come dicevo, si chiede all'Aula di fare chiarezza su questa vicenda.
In merito a questo tipo di immobili, quelli facenti parte del Servizio sanitario regionale destinati alla produzione ed erogazione di servizi sanitari e socio-sanitari, se l'Assessore intendesse esprimere parere negativo su quest'emendamento, ne chiederei quantomeno la motivazione.
Facciamo attenzione, però, perché se così fosse, verrebbero di fatto confermate le preoccupazioni esplicitate nell'emendamento.
Stiamo parlando di un aspetto importantissimo, che riguarda il futuro delle Aziende Socio-Sanitarie anche dal punto di vista di fughe in avanti che si potrebbero prospettare con questo tipo di ragionamento, che sicuramente potranno influire sulla modalità del servizio sanitario e socio sanitario.
L'emendamento è molto semplice: qualora vi siano interventi da parte della maggioranza che ne dichiarino la contrarietà, quantomeno si motivino perché altrimenti, bocciando quest'emendamento, le considerazioni che la Giunta e la maggioranza fanno sono proprio quelle di confermare le preoccupazioni che quest'emendamento molto specifico avanzava.
Chiederei a tutti i colleghi un po' di attenzione e chiederei anche all'Assessore di non limitarsi, in questo caso, ad esprimere soltanto parere favorevole o contrario, ma di esplicitare un ragionamento sull'emendamento proposto dal PD. Grazie.



PRESIDENTE

I lavori del pomeriggio riprenderanno alle ore 14.30 e si inizierà con l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 66) presentato dalla collega Artesio.
Comunico che la Conferenza dei Capigruppo si riunirà domani mattina alle ore 09.55 in Sala A, per affrontare la questione del referendum sulla caccia, alla presenza del Presidente della Regione.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.02)



< torna indietro