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Dettaglio seduta n.212 del 18/04/12 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BONIPERTI



(I lavori iniziano alle ore 14.35 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Industria (anche piccola e media) - Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 1051 presentata dal Consigliere Ponso, inerente a "Situazione Oerlikon Graziano di Garessio"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1051, presentata dal Consigliere Ponso.
La parola al Consigliere Segretario Ponso che interviene, per l'illustrazione, in qualità di Consigliere.



PONSO Tullio

Grazie, Presidente.
Egregio Assessore, il caso della Oerlikon Graziano di Garessio mi sembra un lampante esempio di interessi aziendali che vengono fatti prevalere su quelli dei lavoratori, se è vero - come dimostrato, peraltro che non stiamo parlando di un'azienda in crisi ma di un'attività produttiva che, per abbattere i costi fissi, verrebbe trasferita in Paesi dove la manodopera costa decisamente meno. Mi sono allora sentito in dovere di presentare un'interrogazione urgente in Consiglio regionale per capire cosa può fare la Regione per tutelare i posti di lavoro a rischio.
A Garessio la perdita dei posti di lavoro della Oerlikon Graziano rappresenterebbe un gravissimo colpo per l'economia del territorio, già provata da altre situazioni di crisi di piccole e medie attività produttive. Il Sindaco di Garessio ha tentato di venire incontro all'azienda, offrendo agevolazioni come l'esenzione dall'IMU e l'installazione gratuita di un impianto fotovoltaico, così da abbassare quei costi fissi causa delle decisioni dei dirigenti della Oerlikon Graziano. Il rifiuto di questa proposta, però, dimostra quali sono le intenzioni dell'azienda, cioè quelle di andare avanti con un progetto industriale che prevede la delocalizzazione del lavoro all'estero.
A conferma ulteriore, lo scorso giovedì 16 aprile presso l'AMMA di Torino si è svolto un incontro tra le organizzazioni sindacali e i dirigenti dell'azienda, nel corso del quale questi ultimi hanno confermato la volontà di chiudere lo stabilimento.
Per quanto riguarda le commesse, queste verranno trasferite in parte negli stabilimenti di Sommariva Perno e Ferrere e in parte in India, dove sono già stati trasferiti dei macchinari.
Egregio Assessore, nella fabbrica garessina lavorano 84 operai che, a dire dell'azienda, verranno reintegrati negli altri stabilimenti del Gruppo. La situazione però, è simile a quella dell'Alpitour di Cuneo, dove i dipendenti sono costretti a trasferte chilometriche per raggiungere il nuovo posto di lavoro. Lo ripeto, Assessore Giordano: il problema più importante è la sopravvivenza della Valle Tanaro. Se la Oerlikon Graziano chiude, l'economia della Valle morirà definitivamente.
Non possiamo permettere che gli operai siano trattati, in questo sistema, come numeri solo per logiche di maggiore profitto. Vale la pena ricordare quanto scritto all'articolo 4 della nostra Costituzione: "La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e le proprie scelte un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società".
Per questi motivi, egregio Assessore, sono a chiederle quali possono essere le iniziative che la Regione può mettere in atto per salvaguardare i posti di lavoro messi a rischio alla Oerlikon Graziano. Grazie per la risposta.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ponso.
Per la Giunta regionale, risponde l'Assessore Giordano.



GIORDANO Massimo, Assessore allo sviluppo economico

Un ringraziamento va fatto anche al collega che mi ha dato la possibilità di parlare in Consiglio di una vicenda che ha la sua singolarità, perché - come il collega metteva in evidenza - non si tratta di una crisi aziendale; e qui non parliamo neanche di posti di lavoro a rischio: sono posti di lavoro a rischio in quella località e in quel Comune.
La singolarità, dunque, sta nel fatto che si tratta di un'azienda che funziona, che non è in stato di crisi né formale né sostanziale, che ha individuato e delineato un'opera di razionalizzazione interna e contemporaneamente guarda all'estero per operazioni di delocalizzazione.
Quindi, condivido completamente l'impostazione data con l'illustrazione dell'interrogazione. Bisogna però anche tener conto di quanto in un Paese libero possiamo fare; nel senso che non possiamo usare la forza per convincere degli imprenditori a non fare quello che stanno facendo.
evidente che abbiamo già fatto sentire la nostra voce e continueremo a farla sentire; dobbiamo continuare a lavorare per un Piemonte più competitivo perché le aziende, nel momento in cui studiano la possibilità di andarsene, lo fanno perché ritengono che da altre parti la situazione permetta loro di essere più competitive in un contesto globale.
Dico questo per rassicurare il collega, con il quale ho scambiato anche qualche chiacchiera prima, sul fatto che stiamo monitorando la situazione e continueremo a monitorarla. Stiamo anche cercando l'occasione per intervenire con una certa forza di convincimento, anche sostanziale, magari con degli strumenti da mettere a disposizione dell'azienda. L'autorevolezza delle istituzioni, ovviamente, permette di farsi ascoltare, ma è anche vero che se all'autorevolezza delle istituzioni si accompagnano degli aiuti sostanziali gli interlocutori sono più attenti ad ascoltare gli argomenti.
Detto questo, provvedo a leggere la nota che poi consegnerò al collega rassicurandolo sul nostro impegno nelle prossime settimane.
La ditta, nel rappresentare alle organizzazioni sindacali il piano industriale, ha comunicato che intende chiudere lo stabilimento di Garessio entro la fine dell'anno, a causa dei costi di gestione che sono ritenuti troppo onerosi. L'azienda ha proposto agli 85 dipendenti il trasferimento entro il mese di luglio, nelle altre sedi del gruppo che si trovano in Provincia di Cuneo e in Provincia di Torino. Il sito di Garessio era già stato ridimensionato, peraltro, da un taglio di una ventina di dipendenti nella ristrutturazione aziendale operata nel 2009.
Nel confronto sul piano industriale in corso in questi giorni le organizzazioni sindacali hanno chiesto di affrontare una discussione complessiva sulla situazione del Gruppo, perché risulterebbe che la ditta stia dislocando in India una lavorazione importante che viene effettuata a Garessio. In particolare, per quanto riguarda Garessio, hanno anche richiesto di conoscere l'entità dei costi fissi, al fine di ragionare su una proposta alternativa alla chiusura: ecco lo spazio dentro il quale noi cerchiamo di capire se riusciamo ad infilarci.
I sindacati ritengono che si possano certamente fare ragionamenti su una riorganizzazione indiretta della struttura e della logistica dello stabilimento, ma hanno anche tenuto a sottolineare che lo stabilimento ha già di per sé un'alta produttività e un livello molto basso di assenteismo.
Provvedo a consegnare al collega la nota scritta.


Argomento: Trasporti pubblici

Interrogazione a risposta immediata n. 1047 presentata dal Consigliere Taricco, inerente a "Riduzione nei tagli ai trasferimenti di risorse regionali a favore del TPL"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 1047, presentata dal Consigliere Taricco, che ha la parola per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
L'interrogazione è molto semplice. Come tutti sappiamo, nei mesi scorsi la Giunta regionale ha comunicato - di fatto in più rate - significativi tagli, nel bilancio 2011 e in prospettiva nel bilancio 2012, sul trasporto pubblico locale. Ora, questi tagli hanno messo pesantemente in discussione la tenuta del quadro complessivo del TPL, anche perché parliamo di tagli che, complessivamente, viaggiano intorno al 15% di riduzione dei trasferimenti dalla Regione ai Comuni, alle Province e alle conurbazioni che poi sono i soggetti che danno attuazione alle reti del TPL.
Nei giorni scorsi è circolata in più ambienti la voce - confermata peraltro anche da ragionamenti fatti con funzionari e Dirigenti degli Uffici e con la stessa Assessora in una chiacchierata informale che ho avuto occasione di fare - secondo la quale parrebbe si vada verso una riduzione del 6% nel taglio ai trasferimenti.
Ora, dato che questa voce non è girata soltanto nei miei confronti ma è girata dappertutto, e Comuni e Province hanno saputo che c'è questo tipo di orientamento, la mia interrogazione è solo per capire come e quando verrà formalmente comunicato.
Lo chiedo per un motivo molto semplice: visto che stanno partendo i contenziosi, ci sono riequilibri tra i soggetti gestori nella riorganizzazione delle linee in funzione di quelli che loro credevano essere i tagli che complessivamente sarebbero stati fatti. Poi hanno sentito che forse ci sono meno tagli, quindi sarebbe utile, dal mio punto di vista, dirgli che cosa succederà perché c'è gente che sta per licenziare, c'è gente che al momento non ha licenziato perché sta aspettando di vedere cosa succederà, c'è gente che ha già licenziato ed ha bloccato i licenziamenti.
Credo che sarebbe utile a prescindere - se è chiarito il percorso decidere quanto prima di comunicarlo. Vorremmo sapere come intendete comunicarlo e quando.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccanti per la risposta.



MACCANTI Elena, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Rispondo io al question time dell'Assessore Bonino, che in questo momento è impegnata a Roma.
In relazione alla questione in oggetto, si comunica che è imminente l'approvazione, da parte della Giunta regionale, del nuovo Programma triennale dei servizi di Trasporto Pubblico Locale, riferito al periodo 2011-2013, il quale contiene una razionalizzazione dei servizi minimi alla luce delle minori risorse finanziarie disponibili, ma anche alla luce delle tante discussioni che si stanno svolgendo in sede di Conferenza unificata Stato-Regioni, proprio perché la razionalizzazione del trasporto pubblico sarà uno degli elementi che poi determinerà i trasferimenti dallo Stato alle Regioni.
Sin dal dicembre del 2010, l'Assessorato ai trasporti aveva comunicato agli Enti locali soggetti di delega la necessità di agire sui rapporti con le aziende erogatrici del servizio, al fine di adeguare i servizi all'effettiva entità delle risorse.
In particolare, era stato precisato che i trasferimenti per gli anni 2011, 2012 e 2013 sarebbero stati ridotti rispettivamente del 5%, del 10 del 15% per effetto della drastica contrazione dei trasferimenti statali alle Regioni.
Con successivi provvedimenti, DGR n. 15-1761 del 28/3/2011 e DGR n. 35 2942 del 28/11/2011, la Regione ha quindi disposto la riduzione delle risorse finanziarie da trasferire agli Enti locali nella misura del 3% per il 2011, del 15% per il 2012 e del 17% per il 2013 e 2014.
Parallelamente, la Giunta regionale ha previsto l'adeguamento tariffario e il trasferimento del servizio ferroviario sostitutivo nell'ambito dei servizi minimi provinciali.
Per quello che riguarda il cuore del question time del Consigliere Taricco, che è la necessità di comunicare agli Enti gestori la reale entità della riduzione del finanziamento, ricordo che il Consiglio regionale è proprio impegnato in queste ore all'approvazione della finanziaria e del bilancio, e che quindi quella è sicuramente la sede per avere questo genere di risposte.
Evidentemente, non appena approvato il bilancio della Regione Piemonte che è lo strumento attraverso il quale le poste vengono allocate, i risultati del bilancio e le cifre contenute nel bilancio 2012 saranno immediatamente comunicati agli Enti gestori, che infatti ci guardano con particolare attenzione - e credo non solo loro - proprio perch dall'approvazione del nostro bilancio dipende il futuro di molte delle imprese della nostra Regione.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 1048 presentata dal Consigliere Ronzani, inerente a "Disservizi ferroviari linea Biella-Santhià-Novara"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione a risposta immediata n. 1048, presentata dal Consigliere Ronzani, che ha la parola per l'illustrazione.



RONZANI Wilmer

Non ritorno sui problemi che sono oggetto della mia interrogazione, che è l'ennesima, anche perché mi ripeterei, visto che treni che non partono e non arrivano, ritardi e disagi di varia natura sono una costante di molti pendolari, ma in particolare tratto la questione che riguarda i pendolari che viaggiano sulla Biella-Santhià-Novara.
Mi limito però a ricordare che la situazione è peggiorata con l'entrata in vigore del nuovo sistema computerizzato, con cui vengono organizzati i turni dei capitreno, che è stata ed è in questi ultimi giorni la causa principale della soppressione di numerosi treni.
Assessore Maccanti, lo dico a lei perché non c'è l'Assessore Bonino.
uno di quei fatti che gridano un po' vendetta, perché non è accettabile che un cittadino che ha pagato il biglietto nella convinzione di poter utilizzare un servizio pubblico, scopra che quel servizio viene soppresso per responsabilità di chi dovrebbe garantire il funzionamento, cioè di Trenitalia, per il modo con il quale ha organizzato in questo caso i turni dei capitreno.
Aggiungo che la questione è diventata ormai molto seria, se è vero che in Provincia di Biella se ne occupa il Prefetto, il quale ha minacciato addirittura un esposto in Procura.
Ma ripeto che non voglio parlare di soppressioni, bensì del fatto che gran parte degli impegni assunti dall'Assessore in quest'aula, visto che ho presentato numerose interrogazioni, finora sono stati disattesi. Siamo alle chiacchiere: soppressioni dei treni, poi ad un certo punto l'Assessore si sveglia, va sui giornali e, insieme al Presidente Cota, annunciano mirabolanti iniziative e poi non capita più nulla.
Ricordo che l'Assessore Bonino contende, in quanto ad assenteismo, il primato con il Presidente della Giunta, perché qui la vediamo pochissimo e quando viene, viene per assumere impegni che poi, sistematicamente disattende.
Per esempio - e mi avvio alla conclusione - è inaccettabile il modo con cui Trenitalia ha affrontato un problema vero, stante forti disservizi relativo al rimborso. Sembrava una cosa importante, perché Trenitalia dice: "Io ho la responsabilità di rimborso, non dico dei biglietti, ma vi rimborso qualcosa".
Peccato che, per ottenere il rimborso, il pendolare, che avrebbe avuto diritto al rimborso, deve presentarsi alle biglietterie con i tagliandi o i vecchi abbonamenti (l'abbonamento annuale o quelli mensili), quegli stessi tagliandi che, qualche mese fa, Trenitalia aveva invitato a cestinare.
Al danno si aggiunge la beffa. Nel caso specifico - ne parlo perché mi sono occupato abbastanza seriamente della questione - sono pochissime le persone che avranno la possibilità di accedere al rimborso ed è scandaloso che, nell'era dell'informatica - parola che viene utilizzata da tutti in tutte le occasioni - non venga consentito a questi poveri Cristi di dimostrare di aver pagato il biglietto con la carta credito o con il conto corrente. Questo viene considerato da Trenitalia prova non sufficiente per accedere al rimborso del biglietto. Questa è una delle tante contraddizioni, perché il rimborso nasce dal fatto che non funziona il servizio.
C'è, quindi, una discrasia tra quello che dite e quello che fate. So molto bene che è complicata la situazione, ma c'è un rapporto con Trenitalia che non può essere accettato, e non c'è la volontà di usare quella determinazione che sarebbe necessaria.
C'è poi una questione che riguarda il tema della liberalizzazione del sistema ferroviario regionale, perché la causa è anche questa: non solo avete annullato la gara, ma mi sembra di capire che non vi stiate muovendo con quella determinazione che la gravità della situazione richiederebbe.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccanti per la risposta.



MACCANTI Elena, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
La Regione Piemonte, sul caso specifico segnalato dal Consigliere Ronzani, ha provveduto ad inviare una lettera alla Direzione regionale di Trenitalia, nella quale si chiede sia di relazionare, nel dettaglio, le cause scatenanti i gravi disagi occorsi il 2 marzo u.s., nonché di riferire quali interventi siano stati previsti al fine di evitare il ripetersi delle medesime condizioni disagevoli sulle tratte ferroviarie Biella-Santhià e Biella-Novara.
Per la verità, questa è una procedura che la Regione Piemonte adotta nei confronti di Trenitalia pressoché tutti i giorni, non appena riceve segnalazione di gravi disservizi sulle tratte. Glielo dico non di maniera ma perché ho avuto l'occasione di partecipare alla riunione convocata proprio qualche settimana fa. Non si è trattato di mirabolanti dichiarazioni, ma di una convocazione, da parte dei vertici di Trenitalia e della sezione piemontese di Trenitalia, proprio per chiedere all'azienda il rispetto del contratto di servizio e, soprattutto, il rispetto per gli utenti che tutti i giorni viaggiano sulle nostre linee ferroviarie.
Sotto questo punto di vista, la Regione ha una posizione determinata anche se, non dico che abbia le mani legate, ma certamente sta seguendo con determinazione.
Si fa presente, infatti, che il Contratto di Servizio in essere con Trenitalia, all'interno del quale vengono definiti gli standard qualitativi per la gestione del servizio ferroviario regionale, prevede un sistema di sanzioni che vengono applicate nei casi in cui il servizio stesso si discosti dai parametri di cui sopra. Le assicuro che, tanto l'Assessore competente quanto il Presidente della Regione, stanno tenendo un atteggiamento davvero molto duro rispetto a queste sanzioni.
Al verificarsi di disservizi, ritardi o soppressioni, imputabili al gestore Trenitalia, all'interno dell'articolato contrattuale vige il sistema di penalità e di detrazione per servizi non resi.
In merito ad eventuali forme risarcitorie riconosciute all'utente, la Regione Piemonte, come lei ha ricordato, già da alcuni anni ha individuato il sistema del "Bonus", i cui parametri e le modalità di riconoscimento vengono stabiliti di anno in anno, ma certamente quello che lei segnala è gravissimo. Sono d'accordo con lei, anche perché va bene l'onere della prova a carico del contribuente e dell'utente, ma certamente un documento di pagamento del servizio dovrebbe poter bastare. Mi faccio carico di segnalare all'Assessore Bonino quanto lei questo pomeriggio ha segnalato nel corso del question time.
Su una cosa però non sono d'accordo, rispetto alle sue valutazioni. La Giunta regionale è convinta che la liberalizzazione del servizio ferroviario sia il percorso più idoneo per il proseguimento di una maggiore qualità erogata e sin dal novembre 2010 la Giunta regionale, attraverso la DGR n. 22-1095 del 30.11.2010 ha attivato le procedure a valenza pubblica per l'affidamento del servizio ferroviario regionale.
L'ho ricordato anche nel corso di un question time la precedente settimana. In questa delibera viene stabilito di dare mandato alla Direzione regionale Trasporti, infrastrutture, mobilità e Logistica di predisporre gli atti tecnico/amministrativi propedeutici all'attivazione delle gare di cui sopra, al fine di procedere all'avvio delle procedure ad evidenza pubblica per l'affidamento del servizio ferroviario e di affidare il servizio ferroviario regionale, nel periodo che intercorre tra l'indizione delle procedure di gare e l'avvio dei nuovi affidamenti, a Trenitalia Spa.
Sono quindi stati definiti ed assegnati a SCR Piemonte S.p.A., con DGR n. 11-1793 del 04.04.2011, gli interventi nelle materie delle infrastrutture e dei trasporti.
Successivamente, con la DGR n. 10-2572 del 13.09.2011 e la DGR n. 22 3210 del 30.12.2011 sono state definite nel dettaglio le attività assegnate a SCR Piemonte S.p.A., per la messa a gara del servizio pubblico di trasporto ferroviario regionale, che dovranno concludersi entro la data del 31/12/2012.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici - Viabilità

Interrogazione a risposta immediata n. 1049 presentata dalla Consigliera Pentenero, inerente a "Situazione di pericolo del Ponte Sant'Anna sulla Dora Baltea nel tratto della strada provinciale 31 bis tra i Comuni di Crescentino (VC) e Verolengo (TO)"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 1049, presentata dalla Consigliera Pentenero, che ha la parola per l'illustrazione.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
Nell'inverno scorso, per l'ennesima volta è stata segnalata all'Autorità regionale e alle Province coinvolte del tratto di strada compreso tra Crescentino, provincia di Vercelli, e Verolengo, Torino, la pericolosità del ponte Sant'Anna, ponte sopra il fiume Dora Baltea all'interno della Provinciale 31 bis.
Su questo ponte, in cui transitano circa 8.000 veicoli e 2.000 autocarri, già da tempo si è generata una situazione pericolosa. Da tempo si sta lavorando per allargare questo ponte, innanzitutto per il rispetto delle norme del Codice della strada.
Nel dicembre scorso è stata promossa una raccolta firme, da parte di un Comitato di cittadini, ed inviata alla Regione, ma ad oggi non è stata data alcuna risposta ai territori.
Questa è sicuramente l'occasione migliore per discutere la questione e per cercare di capire - innanzitutto per un motivo di sicurezza dei cittadini e delle merci che transitano su questo tratto di strada - se è possibile inserire, all'interno del bilancio, le risorse necessarie.
Ricordo che già nel 2004 stava per essere sottoscritto un accordo tra la Provincia di Torino e la Regione stessa, ma poi, causa la scarsità di risorse, e per questioni legate al patto di stabilità, l'opera non è mai stata realizzata. L'importo è di circa sei milioni di euro. L'importo è necessario, quindi potrebbe essere utile avviare la procedura, anche da un punto di vista della realizzazione, della progettazione.
Si intende conoscere quale sia l'intendimento della Giunta e cosa si intende rispondere ai 2.000 cittadini, che è il numero delle firme inviate alla Giunta regionale, in merito alla questione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccanti per la risposta.



MACCANTI Elena, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
L'intervento "Ex Strada Statale 31 bis del Monferrato. Costruzione di ponte sulla Dora Baltea a Borgo Revel", è inserito nel Piano Investimenti Province per un importo di 7.200.000,00 euro di cui 6.200.000,00 euro come citava la Consigliera - finanziati dalla Regione Piemonte ed 1.000.000 euro finanziati da RFI, in quanto il ponte è ad uso promiscuo.
Il soggetto attuatore è la Provincia di Torino.
Allo stato attuale, la Provincia ha concluso la progettazione definitiva approvata in Conferenza dei servizi, ma ha confermato, come in passato, che non approverà il progetto in linea amministrativa fintanto che non verranno erogati da parte della Regione tutti i fondi necessari alla totale copertura del quadro economico.
Negli anni scorsi, per indisponibilità di fondi, non è stato possibile liquidare l'importo per tale intervento, dovendo prioritariamente liquidare gli interventi per i lavori già in corso.
Qualora nel bilancio regionale - sostiene l'Assessorato ai trasporti si renderanno disponibili le risorse, si potrà provvedere al finanziamento dell'opera ritenuta prioritaria.
Al di là di questa risposta - che, evidentemente, è dovuta - in fase di question time, la Consigliera chiede anche un incontro con i promotori delle firme, per potere dare corso ad un'iniziativa di natura popolare.
L'Assessore ai trasporti - per tramite mio, in questo momento - si impegna a calendarizzarlo nelle prossime settimane per presentare lo stato attuale dell'opera ai soggetti interessati.
Dico subito alla Consigliera che mi faccio carico che a questa risposta segua la promessa di questo incontro; sono a sua disposizione nel caso in cui questo incontro non venga calendarizzato nel giro di un paio di settimane. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Maccanti.


Argomento: Navigazione (lacuale e fluviale)

Interrogazione a risposta immediata n. 1050 presentata dal Consigliere Cantore, inerente a "Navigazione Lago Maggiore"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'interrogazione a risposta immediata n. 1050 presentata dal Consigliere Cantore, che ha la parola per l'illustrazione.



CANTORE Daniele

Grazie, Presidente.
Assessore, l'interrogazione mi pare chiara. In queste settimane abbiamo assistito alla modifica degli orari e anche alla cancellazione di alcune tratte per la navigazione. Adesso vi è voce - possiamo utilizzare questo termine, anzi, informazione giornalistica - che sono previsti degli aumenti dei biglietti, in alcune tratte addirittura del 38%.
chiaro che se in un breve arco di tempo cancelliamo alcune tratte provocando un danno ai residenti, ma anche, in prospettiva, al turismo, che proprio in questi giorni comincia a frequentare questa zona, e, nello stesso tempo, a fronte di questa riduzione di corse e tratte, prevediamo un aumento del biglietto, che in alcuni casi è del 38%, oltre che un danno nei confronti della popolazione residente - che è vero, come lei potrà rispondermi, usufruisce di abbonamenti e anche di agevolazioni, così è per chi vive in quella zona - è certamente un cattivo inizio per la stagione turistica.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccanti per la risposta.



MACCANTI Elena, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Dalla nota predisposta tanto dall'Assessore Bonino quanto dalla Direzione, la situazione mi sembra effettivamente molto complessa.
Con l'entrata in vigore della legge n. 183/2011, le sovvenzioni erogate dallo Stato alla Gestione Governativa sui tre laghi (Maggiore, Garda e Como), necessarie per coprire le maggiori spese di gestione rispetto agli introiti derivanti dal servizio per l'anno 2012, sono state ridotte da euro 26.000.000 ad euro 13.000.000.
A tali tagli devono aggiungersi i maggiori costi di gestione legati all'imponibilità all'IVA di tutte le provviste che vanno a bordo delle navi, con particolare riferimento al gasolio (legge n. 217/2011).
Ciò ha determinato, dal 1° gennaio 2012, un taglio dalle corse dei traghetti con riduzione nelle frequenze orarie da n. tre corse (una ogni venti minuti) a n. due corse all'ora (una ogni mezz'ora).
Ne è derivata una pesante ricaduta in particolare sulle corse del mattino (nell'orario dalle ore 7.00 alle ore 8.00), periodo di grande affluenza di lavoratori pendolari, che, come evidenziato recentemente sugli organi di informazione, ha visto numerose autovetture dover attendere le corse successive per carenza di disponibilità di posti.
Dal 1° aprile, sono state ridotte anche le corse di collegamento tra Stresa e le Isole Borromee.
Dal 15 aprile, infine, come rilevato nell'interrogazione, le tariffe delle corse di linea sono state aumentate del 25%, mentre l'importo degli abbonamenti è stato rivisto del 10%.
Tali modifiche tariffarie appaiono dovute al taglio delle sovvenzioni ed ai maggiori costi derivanti dall'applicabilità dell'IVA.
A fronte di tali problemi, la Regione Piemonte, di comune accordo con le altre Regioni interessate, si è attivata in sede di Conferenza Stato Regioni chiedendo in particolare: al Dipartimento delle Politiche comunitarie, di attivarsi per una rapida verifica presso le competenti sedi europee in ordine alla possibilità di una interpretazione della norma comunitaria (articolo 148 della direttiva n. 2006/112/CE) che contempli la possibilità di un'esenzione dall'imposta sul valore aggiunto per le operazioni di rifornimento e vettovagliamento delle navi adibite al trasporto pubblico locale, in considerazione sia della particolare natura e rilevanza sociale di tale servizio, sia della necessità di assicurare la continuità territoriale in un Paese con peculiari caratteristiche geografiche e idrografiche; al Ministero dell'Economia e delle Finanze, di attivarsi per razionalizzare e ripristinare l'equità del sistema IVA. A tal fine, le Regioni propongono, anche al fine di ottenere l'applicazione dell'aliquota IVA del 10% ai trasporti via acqua oltre i 50 chilometri, la modifica del DPR 26 ottobre 1972, n. 633, e s.m.i.
La Regione, inoltre, anche a seguito dell'ordine del giorno n. 610 approvato in data 17 gennaio 2012, del Consiglio regionale, si sta attivando presso il Governo nazionale affinché vengano assicurate alla Gestione Governativa le risorse necessarie a ripristinare le normali condizioni di espletamento del servizio.
Si evidenzia che parte delle problematiche relative alla Gestione Governativa Navigazione Laghi sono state argomento di audizione della VIII Commissione del Senato ad oggetto "Indagine conoscitiva sulle problematiche relative alla navigazione lacuale", ove l'Assessore Barbara Bonino aveva evidenziato le problematiche connesse ai trasferimenti statali di risorse finanziarie indispensabili per garantire il pareggio di bilancio.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Maccanti.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1052 presentata dalla Consigliera Artesio, inerente a "Nuovo Centro Grandi Ustionati del CTO - mancata apertura"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'interrogazione a risposta immediata n. 1052 presentata dalla Consigliera Artesio, che ha la parola per l'illustrazione.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Pongo quest'interrogazione, le cui caratteristiche di urgenza sono evidenti, a seguito di una forte sollecitazione che le organizzazioni sindacali dei lavoratori dell'Azienda Ospedaliera CTO hanno avanzato al Ministro Fornero, in occasione della sua recente visita, a seguito della degenza lì realizzata di persone colpite da infortunio professionale.
In quell'occasione, i rappresentanti dei lavoratori hanno sottolineato al Ministro la straordinaria anomalia secondo la quale l'Amministrazione regionale aveva realizzato un ingente investimento di riqualificazione del Centro Grandi Ustionati al fine di renderlo maggiormente accogliente in termini di numero di posti letto rispetto alle eventuali necessità, che sappiamo, purtroppo, in alcune nefaste congiunture si manifestano e in altri casi hanno anche imposto la necessità di trasferire dei pazienti in altre regioni. Viceversa, a fronte dell'investimento realizzato, non si sono mai attivati i servizi relativi. Quindi, il Centro Grandi Ustionati oggi dotato di 12 posti letto, con la relativa organizzazione delle degenze secondo diversi livelli di intensità, non è attivo in base alle sue potenzialità.
La ragione di questa mancata attivazione insiste nella DGR del dicembre 2010, con la quale si sono imposti ai direttori delle Aziende Sanitarie i vincoli a non attivare nuovi servizi e nuove attività. Certo, il Centro Grandi Ustionati non è un nuovo servizio, ma per fare fronte all'attività di sala operatoria - che durante l'esecuzione dei lavori era stata diversamente assegnata e, ora, evidentemente, deve prevedere l'accesso e l'impiego in ragione della struttura deputata al governo del Centro Grandi Ustionati - e alle maggiori necessità di assistenza dovute all'aumento dei posti letto, occorrerebbero almeno le assunzioni degli infermieri e degli operatori di supporto. Questo tipo di assunzioni dovrebbe derogare all'imposizione contemplata dalla DGR del Piano di rientro secondo la quale non si può che assumere il 50% di medici e infermieri in quiescenza e non sono contemplate le assunzioni per altro tipo di personale.
Non credo di dover spendere altre parole sulla particolare sensibilità di questo servizio, ma anche sulla particolare qualità di questo servizio che rende quindi la necessità della sua attività a pieno regime una necessità sociale, nonché una valorizzazione dovuta agli investimenti dalla stessa Regione realizzati.
L'interrogazione chiede quindi urgentemente di far fronte a questa situazione, consentendo al Direttore generale del CTO la deroga per le assunzioni necessarie da attivare nel servizio.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccanti per la risposta.



MACCANTI Elena, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
La questione relativa all'attivazione del nuovo Centro Grandi Ustionati del CTO è già all'attenzione di questo Assessorato.
Tuttavia, con me ha ricordato anche la Consigliera Artesio, per avviare la nuova struttura, è necessario superare una criticità di fondo, che consiste nella ricerca della coerenza tra fabbisogno di personale richiesto dal progetto organizzativo originario, da un lato, e vincoli e limiti posti dal Piani rientro, dall'altro.
Con il Responsabile del Centro, dottor Stella, si sta provvedendo a: attivare gradualmente la nuova struttura (che, come sarà certamente noto alla Consigliera Artesio, è articolata in due settori di differente livello di complessità clinico-assistenziale) attraverso il trasferimento del personale in servizio presso il Centro attuale, valutando anche la possibilità di utilizzare risorse umane interne all'Azienda "Città della Salute" avviare, nel contempo, uno specifico studio di fattibilità finalizzato a delineare un diverso layout del nuovo Centro, che consenta di ottimizzare l'assetto organizzativo, riducendo il fabbisogno di personale rispetto a quello previsto dal progetto iniziale.
Certamente il nuovo Centro Grandi Ustionati del CTO partirà a breve anche dal punto di vista operativo, e sarà progressivamente implementato.
Di tale avvio e dell'eventuale definizione del diverso assetto l'Assessore Monferino si impegna a dare contezza, attraverso idonea comunicazione, alla competente Commissione consiliare.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 1053 presentata dal Consigliere Bono, inerente a "Stato del servizio di prenotazione Sovracup"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n.
1053, presentata dal Consigliere Bono, che ha la parola per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Questa interrogazione ha per oggetto il sistema di prenotazioni Sovracup, in vigore dal 2007, che permette la prenotazione telefonica degli esami da parte dei pazienti e riguarda principalmente la città di Torino e parte della provincia di Torino stessa.
Il servizio, che inizialmente era gestito dalla ex ASL TO1, nei mesi successivi al 2007 è stato affidato, in seguito a gara, a un'ATI tra la Telecom Italia e la società consortile Diamante S.r.l. per una durata di 48 mesi, a partire dal 1° luglio 2010.
Le società aggiudicatarie si erano impegnate, da contratto, a garantire che più dell'80% delle chiamate sarebbero state prese in carico entro 60 secondi dalla telefonata, con una riduzione dei tempi di attesa e delle code; che il tempo medio delle chiamate sarebbe passato dai tre minuti e mezzo del precedente funzionamento del Sovracup a due minuti; che le chiamate perse non avrebbero superato la soglia del 5% (se si chiude la telefonata è perché magari è lunga l'attesa o per altre motivazioni).
Abbiamo rilevato che non vi è il mantenimento degli standard come richiesti dal contratto e che c'è stata una riduzione del personale impiegato, nonché una riduzione della qualità del lavoro.
Nell'ottobre 2010, la Giunta regionale, insieme all'ASL TO1, aveva messo in mora i gestori del servizio proprio per questa motivazione, cioè per il fatto che non si erano raggiunti gli standard oggetto del contratto.
Noi abbiamo anche ricevuto delle telefonate da parte di cittadini che segnalavano addirittura un peggioramento della situazione del Sovracup.
Abbiamo svolto dei sopralluoghi e fatto delle telefonate di prova e, in effetti, abbiamo rilevato che molto spesso i tempi di attesa superano i dieci minuti e che, dopo le 15, molte volte non si riesce più a parlare con gli operatori, nonostante il servizio sia attivo, almeno da contratto, fino alle 16.30. Sono state rilevate veramente diverse criticità.
Tra l'altro, non sono state neanche messe in servizio quelle innovazioni tecnologiche che l'ATI tra Diamante e Telecom dovevano apportare (almeno, così c'era scritto nel contratto).
In merito a tutto quanto esposto, siamo di nuovo a chiedere - avevamo presentato altre due interrogazioni in precedenza - qual è lo stato del rapporto con l'Associazione Temporanea di Imprese che gestisce il Sovracup in relazione alla Regione che ha stipulato il contratto, stante il non rispetto dei livelli di servizio contrattualmente previsti.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccanti per la risposta.



MACCANTI Elena, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Con riferimento all'interrogazione in oggetto, si riferisce quanto segue.
Successivamente alla procedura di diffida e messa in mora del settembre 2010, la situazione relativa alle criticità emerse in precedenza pare sia notevolmente migliorata ed è stata formalizzata con la deliberazione dell'ASL TO1 n. 832/AO/2011 del 02/12/2011.
Infatti, dal monitoraggio effettuato dalla stessa ASL nel periodo ottobre 2011-marzo 2012, emerge quanto segue: la percentuale di chiamate soddisfatte è passata dal 45% del luglio 2010 al 75% del marzo 2012 le prenotazioni effettuate tramite il sistema "contact center" (ovvero il servizio attraverso il quale il paziente viene ricontattato direttamente dal call center) sono in costante aumento, essendo passate da circa 25.000 nel semestre aprile-settembre 2011 a oltre 28.000 nel semestre ottobre 2011 marzo 2012 il tempo medio di attesa tra la chiamata e la risposta dell'operatore del call center, ancorché distante dagli standard contrattuali, è stato di 11.43 minuti nel periodo gennaio-marzo 2012, a fronte di 15-20 minuti nel periodo iniziale del servizio.
Tale miglioramento, che certamente è ulteriormente incrementabile, è da attribuirsi anche all'incremento del numero di ore dedicate al servizio da parte degli operatori.
Infatti, per quanto riguarda la questione del personale addetto risulta che il numero di risorse impiegate per l'appalto suddetto da parte dell'ATI è pari a 52, coordinate da un Supervisor in loco (pertanto in totale 53), di cui 34 dipendenti assunti con rapporto di lavoro subordinato pari a 24/h settimanali e 17 con rapporto di lavoro subordinato pari a 20/h settimanali. Il progetto tecnico parte integrante del contratto stipulato a seguito della gara prevedeva l'assunzione di 36 unità di personale a 20 ore settimanali.
Stupisce, pertanto, la difformità tra quanto affermato dal Consigliere Bono (probabilmente derivante da informazioni estemporanee e parcellizzate comunque mi assumo l'impegno di ritrasmetterle all'Assessore competente) e i dati relativi al monitoraggio costante sull'intera attività effettuata dall'ASL TO1.
Consigliere Bono, mi faccio anche carico di trasmettere il suo intervento in questa sede all'Assessorato competente affinché voglia tener conto di questa situazione e svolgere ovviamente le opportune verifiche.


Argomento: Trasporti pubblici

Interrogazione a risposta immediata n. 1054 presentata dalla Consigliera Cerutti, inerente a "Accordo Trenitalia sul taglio di linee di trasporto piemontesi"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n.
1054, presentata dalla Consigliera Cerutti, che ha la parola per l'illustrazione.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Si può dire che questo è l'ennesimo question time su un tema che, a giudicare dal numero di question time presentati dall'opposizione ma anche dalla maggioranza, rappresenta una questione particolarmente critica, che quindi ci sentiamo di rilevare e riportare per l'ennesima volta.
Abbiamo appreso di una decisione che è stata assunta senza tenere in considerazione le esigenze delle popolazioni e non coinvolgendo gli Enti locali: la soppressione di 12 linee ferroviarie (non sto a ricordarle ormai le sappiamo quasi a memoria).
Bisogna dire che la soppressione di queste linee non può che andare ad aggravare la situazione e ad accelerare un progressivo impoverimento delle aree periferiche del Piemonte.
Noi abbiamo particolarmente a cuore il tema del trasporto pendolare ferroviario e in questo senso pensiamo che, a maggior ragione, data la crisi economica, bisogna tenere presente come invece questo tipo di trasporto sia importante e sia importante sostenerlo, proprio perché ci sia una qualità di vita e una possibilità di spostamento dei costi che siano sostenibili.
In Piemonte esiste una rete ferroviaria tra le migliori in Italia (circa 2.000 chilometri), con una copertura quasi totale del territorio regionale, già predisposta per essere la colonna vertebrale per il sistema trasportistico regionale e nazionale.
Con questi tagli e con i mancati investimenti pensiamo che questa potenzialità rischierà di depotenziarsi man mano.
Con questa interrogazione, chiediamo alla Giunta di comprendere quale sia il piano trasportistico regionale in atto, poiché abbiamo appreso che c'è stato un accordo con Trenitalia e che è stato dichiarato che sarebbero state soppresse 12 linee, giudicando un trasporto che risultava essere particolarmente contenuto nei numeri.
Quindi, chiediamo che vengano resi pubblici i dati di frequentazione dei singoli treni, poiché se la Giunta sostiene la sua decisione, deve presentare i dati a supporto della scelta effettuata. In questo senso vorremmo capire quali sono i dati relativi alla frequentazione dei singoli treni che vengono posti su gomma, dal momento che vi sarebbe un peso ambientale che consideriamo non in linea con quello che dovrebbe essere il peso del trasporto.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccanti per la risposta.



MACCANTI Elena, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Per quanto è contenuto nelle premesse dell'interrogazione (che fanno riferimento ad un accordo tra Trenitalia e Regione Piemonte) inerente alla soppressione di 12 linee ferroviarie, nonché all'effettuazione dei collegamenti di cui trattasi attraverso autobus sostitutivi, si precisa che, allo stato attuale, non è stato stipulato alcun accordo tra la Regione Piemonte e Trenitalia concernente la soppressione di alcune linee ferroviarie e la conseguente sostituzione del servizio di trasporto pubblico da ferro a gomma. Altresì, non è stata approvata alcuna DGR che preveda la soppressione di linee ferroviarie.
Quello che invece è in corso è un'attività istruttoria da parte delle strutture regionali competenti, anche di concerto con le Province, per verificare la fattibilità di alcuni interventi di efficientamento che sono resi necessari da due elementi (come è stato ricordato nel corso della risposta a una precedente interrogazione del Consigliere Taricco) anzitutto le ristrettezze di bilancio per il 2012. Si ricorda, infatti, che per il TPL, a fronte di oltre due miliardi di euro a livello nazionale per l'anno 2010, nel 2012 si scende a circa 1,7 miliardi di euro dei quali al momento certi soltanto 1,2 miliardi di euro.
L'altro elemento anch'esso importante è che l'efficientamento del servizio ferroviario sarà un elemento di valutazione anche in Piemonte e di questo si sta discutendo, come ho già ricordato, nella sede opportuna, cioè in Conferenza Stato-Regioni. L'efficientamento sarà uno dei criteri, forse il più importante, per la determinazione del fondo nazionale riservato al TPL.
L'Assessore Bonino riferisce che i dati relativi alle frequentazioni delle linee ferroviarie sono di competenza di Trenitalia, che ne dispone autonomamente e non le ritiene divulgabili in quanto fonte di dati sensibili di impresa.
Tuttavia, come ho ricordato - o forse annunciato - nel corso della risposta al Consigliere Taricco, è imminente l'approvazione da parte della Giunta regionale del nuovo programma triennale dei servizi di TPL riferito al periodo 2011-2013 che contiene la razionalizzazione dei servizi minimi.
Credo che non appena approvato quell'importante documento sia necessaria una calendarizzazione dell'argomento nella Commissione consiliare competente, in modo che gli interventi di razionalizzazione decisi dalla Giunta che - ricordo - prevedono, possono prevedere la soppressione di alcune tratte ferroviarie che verranno sostituite dal servizio di autobus, possano essere, anzitutto comunicate, ma in una qualche misura anche concordate con i Consiglieri regionali facenti parte della Commissione trasporti.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 15.26 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



(La seduta ha inizio alle ore 15.27)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cota, Giordano, Goffi, Leardi e Motta Massimiliano.
Il numero legale è 28.
Sospendiamo momentaneamente i lavori in attesa dell'imminente arrivo dell'Assessore Quaglia.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.28 riprende alle ore 15.31)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 169, inerente a "Legge Finanziaria per l'anno 2012"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 169, inerente a "Legge Finanziaria per l'anno 2012", di cui al punto 4) all'o.d.g.
ARTICOLO 4 Emendamento rubricato n. 102) presentato dai Consiglieri Reschigna Gariglio, Lepri, Motta Angela, Ronzani, Laus, Muliere, Pentenero, Manica Taricco: al comma 1, dell'articolo 4, del disegno di legge n. 169 "Legge finanziaria per l'anno 2012" le parole "nella misura prevista dagli stanziamenti del proprio bilancio" sono sostituite dalle seguenti "attraverso la riduzione dei trasferimenti dal bilancio della Regione nella misura del 10% rispetto all'anno 2011" La parola al Consigliere Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento, abbiamo voluto dare un po' di sostanza all'articolo 4 della legge finanziaria. Voglio ricordare brevissimamente la formulazione dell'articolo 4, che sostiene: "A decorrere dall'anno 2012, il Consiglio regionale concorre al contenimento della spesa regionale nella misura prevista dagli stanziamenti del proprio bilancio". Questo articolo così come è stato formulato è un auspicio. Noi vogliamo cercare di dare un po' più di sostanza a questa formulazione, che in termini di principio è assolutamente condivisibile, ma che rischia di rimanere indefinita come norma di legge.
La sostanza che abbiamo cercato di rappresentare con l'emendamento che sto illustrando, è quella di una riduzione degli stanziamenti del bilancio del Consiglio regionale pari al 10% rispetto all'anno precedente.
Devo dire che siamo confortati dal fatto, avendo l'Ufficio di Presidenza approvato il rendiconto relativo all'esercizio 2011 (prontamente assegnato alla I Commissione consiliare per l'esame), che dal rendiconto stesso emerge in modo evidente che il Consiglio regionale è riuscito a risparmiare delle risorse, tanto che viene accertato un avanzo, nonostante la restituzione di alcune somme al bilancio della Regione da utilizzarsi in modo particolare per l'impegno, assunto a suo tempo, di integrare gli stanziamenti a favore dell'EDISU per garantire le borse di studio.
Poiché da qualche giorno a questa parte stiamo ragionando su una legge finanziaria e una legge di bilancio che presentano sicuramente elementi di grande problematicità riguardo alle risorse, i nostri ragionamenti, come Consiglio regionale, non possono essere rivolti unicamente alla Giunta regionale, perché il Consiglio regionale deve cominciare anche a riconsiderare alcuni stanziamenti di bilancio e l'utilizzo delle risorse.
Non è l'unico emendamento che va in questa direzione, ce ne saranno altri anche su articoli successivi. Crediamo sia il momento di dare una segnale concreto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Taricco.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
In altre occasioni, abbiamo già presentato una serie di proposte di legge, di modifica dei regolamenti consiliari che vanno nella direzione di stabilire modalità attraverso le quali complessivamente ridurre i costi di funzionamento degli nostro sistema istituzionale.
In un momento come quello che stiamo attraversando, crediamo che uno specifico dovere di quest'Aula sia quello di assumere provvedimenti che vadano in questa direzione; crediamo che questo risponda ad un'esigenza complessiva di mettere tutte le risorse disponibili (come, peraltro abbiamo già fatto anche in questo anno) a disposizione dei settori della società e dei settori che rappresentano mondi che in questo momento stanno facendo più fatica.
Credo che il Presidente abbia una visione chiara, perché è stato uno degli artefici del risparmio di risorse che hanno potuto essere messe a disposizione già nell'esercizio passato, di voci importanti che avevano grosse sofferenze, come quelle relative allo studio e alle politiche sociali. Noi crediamo che la strada virtuosa che è stata intrapresa debba essere rafforzata e quest'emendamento sostanzia un'enunciazione che è condivisibile nei suoi presupposti, ma che rischia di essere virtuale se non concretamente posizionata attorno a dei numeri.
Dire che faremo il possibile per ridurre i costi è un'ottima intenzione, ma precisare che ci orientiamo da subito, rispetto all'esercizio passato, a ridurre del 10% i costi di funzionamento complessivi, crediamo sia una formulazione che vada non solo nella direzione che il testo di legge indica, ma che la sostanzia con elementi di concretezza che, diversamente, rischierebbero di vanificare la bontà dell'enunciazione che il testo prevede.
Crediamo che quest'emendamento possa essere assolutamente accolto dall'Aula e ci permettiamo di sollecitarne l'attenzione. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento e l'articolo 4 vanno di pari passo col ragionamento che abbiamo fatto questa mattina sull'articolo 3. In questo caso, parliamo di riduzione della spesa e come Consiglio regionale ritengo che possiamo fare la nostra parte. Peraltro, lo abbiamo già fatto nei mesi passati ma anche l'anno scorso riducendo la spesa, per cui c'è stato un impegno che va sottolineato positivamente. Dobbiamo continuare in questa direzione ed è per questo che non è sufficiente un impegno generico, dove si dice che ci impegniamo a ridurre la spesa del Consiglio rispetto al bilancio del 2011.
L'emendamento che presentiamo, che propone di ridurre questa spesa del 10% in riferimento all'anno precedente, credo che rappresenti un impegno preciso che possiamo assumerci in una situazione di difficoltà come questa.
Credo che il Consiglio regionale, come ha già fatto, debba continuare a fare, non con un impegno generico, ma fissando una percentuale nella legge finanziaria. Questo sarebbe un impegno apprezzabile e apprezzato.
Noi proponiamo di andare in questa direzione e ci auguriamo che il Consiglio possa sostenere quest'emendamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
Com'è già stato ricordato, noi abbiamo appreso e condiviso la notizia secondo la quale buona parte delle risorse risparmiate per l'anno 2011 dal Consiglio regionale siano state destinate all'EDISU. Tuttavia, non è certamente un intervento sufficiente. Noi crediamo che si possano ottenere ulteriori risparmi ed ottimizzazioni rispetto a quella che è l'attività del Consiglio e, pertanto, si ripropone la riduzione del 10%.
Com'è già stato detto - ci tengo a risottolinearlo - i provvedimenti di legge che abbiamo proposto sono comunque volti a contenere quelle che sono le risorse complessive destinate all'attività dei Gruppi e dei singoli Consiglieri. In questo momento particolare non possiamo certamente non dare esempio o testimonianza del fatto che sia necessario contenere al massimo le risorse destinate all'attività politica.
Inoltre, finalizzare il risparmio ad attività quali il diritto allo studio per il sistema universitario crediamo che sia anche un segnale di attenzione, che ci dimostra come non sia necessario e utile per il sistema piemontese pensare a delle politiche di taglio orizzontale, ma che sia necessario, invece, individuare delle priorità.
Ci auguriamo che quest'emendamento sia accolto, proprio nell'ottica di una necessità che è quanto mai impellente, considerato il momento di crisi e di difficoltà complessiva anche della politica.



PRESIDENTE

Grazie, collega Pentenero.
Emendamento rubricato n. 121) presentato dai Consiglieri Reschigna Gariglio, Lepri, Motta Angela, Ronzani, Laus, Muliere, Pentenero, Manica Taricco: Al comma 1 dell'articolo 4 del disegno di legge n. 169 "Legge finanziaria per l'anno 2012", le parole "nella misura prevista dagli stanziamenti del proprio bilancio" sono sostituite dalle seguenti: "prevedendo che le spese non possano superare, per ciascuna delle voci salvo motivate eccezioni e comunque in misura non superiore al 10%, i valori indicati nel 'Rendiconto della gestione - Conto del bilancio del Consiglio regionale anno 2011'".
Ha chiesto la parola il Consigliere Lepri, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
Il senso di quest'emendamento è simile a quello precedente, con una diversa proposta di risparmio.
Mentre il precedente emendamento proponeva di ridurre del 10% le risorse del Consiglio regionale rispetto allo stanziamento dell'anno precedente, la proposta contenuta in quest'emendamento è quella di poter dotare il Consiglio regionale di risorse non superiori al 10% rispetto al rendiconto del 2011.
Il consuntivo 2011 segna economie notevoli rispetto allo stanziamento 2010, dell'ordine di alcuni milioni di euro, quindi c'è motivo di credere che siano stati fatti risparmi anche appezzabili, che, a questo punto potrebbero essere confermati.
Uno stanziamento pari al 10% mediamente superiore al rendiconto 2011 (verosimilmente, salvo eccezioni) potrebbe essere, a nostro avviso considerato.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Lepri.
Emendamento rubricato n. 26) presentato dai Consiglieri Buquicchio Reschigna, Pentenero: L'articolo 4 (Contenimento della spesa del Consiglio regionale) è così modificato: A decorrere dall'anno 2012 il Consiglio regionale concorre al contenimento della spesa regionale nella misura prevista dagli stanziamenti del proprio bilancio Al fine di razionalizzare ed ottimizzare le spese a carico del Consiglio regionale, superando il criterio della spesa storica, la Presidenza del Consiglio regionale presenta al Consiglio regionale entro il 30 giugno 2012 un programma per la rimodulazione e la riduzione complessiva della spesa.
In proposito saranno effettuate azioni di benchmarking con altre Regioni che presentano analoghe caratteristiche al Piemonte (Emilia Romagna Toscana, Veneto) Analisi e valutazione della pianta organica del Consiglio regionale con l'obiettivo di ridurre i costi del personale e di funzionamento. In proposito saranno effettuate azioni di benchmarking con altre Regioni che presentano analoghe caratteristiche al Piemonte (Emilia Romagna, Toscana e Veneto).
Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Siamo all'articolo 4: i colleghi del Partito Democratico hanno già enunciato alcune richieste emendative.
Il Gruppo Italia dei Valori chiede, con quest'emendamento interamente aggiuntivo, di inserire un punto 2) e un punto 3): "2. Al fine di razionalizzare e ottimizzare le spese a carico del Consiglio regionale superando il criterio della spesa storica, la Presidenza del Consiglio regionale presenta al Consiglio regionale entro il 30 giugno del 2012 un programma per la rimodulazione e la riduzione complessiva della spesa. In proposito saranno effettuate azioni di benchmarking con altre Regioni che presentano analoghe caratteristiche al Piemonte (Emilia Romagna, Toscana e Veneto); 3. Analisi e valutazione della pianta organica del Consiglio regionale con l'obiettivo di ridurre i costi di personale e di funzionamento. In proposito saranno effettuate azioni di benchmarking con altre Regioni che presentano analoghe caratteristiche al Piemonte (Emilia Romagna, Toscana e Veneto)".
In un momento nel quale si parla, così come si è fatto anche in modo informale, di riduzione dei costi della politica e, quindi, dei cosiddetti rimborsi elettorali, occorrerà inevitabilmente mettere mano anche ai costi del funzionamento dei Gruppi. Come lei ricorderà, Presidente, mi ero pregiato di ottenere un voto favorevole da parte di questo Consiglio relativamente alle modalità di utilizzo degli stessi. Ma oggi accantoniamo quel problema (che, a mio avviso, rimane sempre importante) e vediamo di poter parlare di riduzione, nei prossimi impegni di bilancio, anche relativamente a quell'ambito.
Non so se un riferimento ad altre Regioni come l'Emilia Romagna, la Toscana o il Veneto possa esserci di effettivo aiuto, perché non so quanto spendono ad esempio - per il funzionamento dei Gruppi e se spendono in più o in meno. Ma, a prescindere da questo, ritengo si debba ragionare su una rimodulazione dei fondi finalizzati al finanziamento, magari incrementando e vincolando l'utilizzo dei fondi per il personale.
In un momento come questo, di crisi occupazionale, i fondi per il mero funzionamento potrebbero essere riconvertiti in utilizzo per il personale magari anche convertendo i modelli di contratto tipo i Co.Co.Co. in obbligatorietà di utilizzo del tempo definito.
Insomma, occorre ragionare su quest'argomento e un emendamento di questo tipo potrebbe aprire la strada.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Buquicchio.
Emendamento rubricato n. 62) presentato dalle Consigliere Artesio Pentenero: Articolo 4 - Contenimento della spesa del Consiglio regionale Dopo il comma 1 aggiungere il seguente comma: "Indennità di carica" "1. L'indennità di carica spettante ai sensi dell'articolo 18 dello Statuto, ai Consiglieri regionali è pari a euro 7.768,54 lordi, anzich euro 8.631,71 lordi. L'indennità è corrisposta in dodici rate mensili, con decorrenza dalla prima convocazione del Consiglio regionale dopo la proclamazione degli eletti e fino alla cessazione del mandato.
2. L'indennità di carica spettante: al Presidente della Giunta regionale ed al Presidente del Consiglio regionale è pari a euro 11.322,77 lordi, anziché euro 12.580,86 lordi al Vicepresidente della Giunta regionale è pari a euro 10.881,90, anzich euro 12.016,69 lordi agli Assessori regionali ed ai Vicepresidenti del Consiglio regionale è pari a euro 9.799,53 lordi, anziché euro 10.888,37 lordi ai Presidenti dei Gruppi consiliari regionali è pari a euro 9.291,78 lordi anziché euro 10.324,20 lordi ai componenti dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, ai Presidenti di Commissione legislativa permanente del Consiglio regionale al Presidente della Giunta per le Elezioni, le ineleggibilità, le incompatibilità e l'insindacabilità, al Presidente della Giunta per il Regolamento ed ai Presidenti delle Commissioni speciali cui all'articolo 31 dello Statuto regionale è pari a euro 8.784,03 lordi, anziché euro 9.760,04 lordi ai Vicepresidenti delle Commissioni legislative permanenti del Consiglio regionale, ai Vicepresidenti ed al Segretario della Giunta per le Elezioni le ineleggibilità e le incompatibilità e l'insindacabilità, al Vicepresidente della Giunta per il Regolamento ed ai Vicepresidenti di Commissioni speciali pari a euro 8.276,28 lordi, anziché euro 9.195,87 lordi.
Emendamento rubricato n. 64) presentato dalle Consigliere Artesio Pentenero: Articolo 4 - Contenimento della spesa del Consiglio regionale Dopo il comma 1 aggiungere il seguente comma "Rimborso spese" "A. Per le spese sostenute in relazione ad ogni giorno di presenza effettiva ad una o più riunioni istituzionali, è corrisposta una sola indennità di presenza, pari a euro 122,07, ed un rimborso chilometrico relativo al percorso compiuto per partecipare ad una sola delle riunioni stesse, calcolato moltiplicando il doppio della distanza tra la residenza del Consigliere ed il capoluogo di Regione o la sede della riunione di carattere istituzionale, qualora questa si svolga in altra località del territorio regionale per il costo chilometrico medio di esercizio riferito a un'autovettura in benzina di segmento "B", definito semestralmente con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza: Durante il mandato il Consigliere eletto che modifichi la propria residenza mantiene il trattamento dichiarato all'atto dell'insediamento ad eccezione che la nuova residenza non sia più vicina al capoluogo di Regione.
B. È inoltre attribuito a tutti i Consiglieri un rimborso per una percorrenza di 3000 Km, riparametrata all'autovettura a benzina di segmento "B".
altresì attribuito un rimborso forfetario mensile, corrispondente a 4 indennità di presenza, per un importo complessivo di euro 488,28, e, per gli aventi diritto, a 4 rimborsi relativi al doppio del percorso effettuato dal comune di residenza al capoluogo della Regione".
La parola alla Consigliera Artesio, per l'illustrazione congiunta degli emendamenti n. 62) e 64).



ARTESIO Eleonora

Anche il Gruppo "Per la Federazione-Sinistra europea", che ha già depositato una propria proposta di legge riguardante, complessivamente i costi di funzionamento dell'attività del Consiglio regionale, interviene con una serie d'emendamenti su questo disegno di legge, in parte ripresi dalle proposte della propria legge.
Voglio svolgere la seguente osservazione: sicuramente la brevità con la quale dobbiamo documentare ed argomentare le nostre proposte, c'induce a qualche scivolone linguistico. Credo che nessuno dei colleghi voglia limitare l'attività politica, com'è stato detto, nella fretta, dai commentatori degli emendamenti precedenti. Penso che tutti vogliamo valorizzare l'attività politica, a maggior ragione coloro che ritengono che la politica non possa delegare alla tecnica la soluzione degli interessi della collettività.
Ciò che vogliamo ridurre non è l'attività politica, bensì il costo del personale politico e, da questo punto di vista, mi distinguo anche da quegli emendamenti che intervengono sul costo del funzionariato, perché non possiamo, in un Consiglio tematico, chiedere di regolarizzare i precari e poi, discutendo del bilancio, presentare un emendamento che vuole ridurre i costi del personale in dotazione al Consiglio regionale.
Per una coerenza che, almeno per quello che mi riguarda, cerco di mantenere, le proposte che presento vanno a ridurre i costi del personale politico e non quelli del personale dipendente, tanto meno dell'attività politica.
Gli interventi che propongo con questi emendamenti riguardano pertanto, le nostre indennità.
Siamo già intervenuti positivamente sul TFR; siamo già intervenuti positivamente sul vitalizio; siamo già intervenuti positivamente sul valore complessivo delle indennità: la mia proposta interviene sul cosiddetto riconoscimento aggiuntivo, che riguarda le spese per i trasferimenti, il numero minimo di sedute che vengono contemplate come necessarie per avere riconosciuta parte dell'indennità; propongo un intervento sui rimborsi chilometrici e sul numero di sedute - che oggi ammonta ad otto e che io propongo di ridurre a quattro - per vedere riconosciuta la piena partecipazione all'attività mensile dei lavori del Consiglio.
Amo sottolineare questo aspetto: se vogliamo intervenire, si parte da noi e non si parte riducendo l'attività politica di questo o quel Gruppo perché è troppo piccolo o troppo grosso, ma si parte dal riconoscimento economico che oggi viene consentito al personale politico.



PRESIDENTE

Grazie, collega Artesio.
Emendamento rubricato n. 65) presentato dalle Consigliere Artesio Pentenero: Articolo 4 - Contenimento della spesa del Consiglio regionale Dopo il comma 1 aggiungere il seguente comma "Trasparenza dei bilanci dei Gruppi consiliari" " È fatto obbligo ai Gruppi consiliari di rendere disponibile per la pubblicazione on-line il bilancio relativo al funzionamento, entro il 31 marzo di ogni anno".
La parola alla Consigliera Artesio, per l'illustrazione.



ARTESIO Eleonora

L'emendamento n. 65) si pone in coerenza con quanto ho appena dichiarato: mentre un'azione di contenimento dei costi riguardante la spesa di partecipazione all'attività amministrativa dei Consiglieri attiene ai primi due emendamenti, questo interviene su quel tema sensibile che i colleghi hanno sollevato.
In particolare, da parte di chi - come me - non ritiene assolutamente che si debba contenere l'attività politica, ma che - caso mai - la si debba enfatizzare, valorizzare e, soprattutto, rendere visibile, l'intervento che propongo sui Gruppi consiliari è quello di rendere disponibile, con pubblicazione on-line il bilancio dei Gruppi consiliari stessi.
Non vado cercando certificatori; penso che abbiamo le competenze interne per quest'esercizio di controllo. Vado, però, dicendo che è necessario rendere conto ai cittadini di come s'impegnano le risorse per l'esercizio della funzione politica.
A me sembrerà molto interessante che i cittadini possano vedere che i Gruppi consiliari impegnano le proprie risorse per promuovere campagne che caratterizzano il punto di vista sulle scelte della Regione, per creare consapevolezza, certo anche consenso, ma sicuramente più conoscenza consapevole da parte delle popolazioni. Potrà, inoltre, apparire particolarmente interessante, per i cittadini, rilevare che ci sono iniziative dei Gruppi consiliari di supporto giuridico, di orientamento nelle norme amministrative, affinché i cittadini possano conoscere pienamente i propri diritti e farli valere. Potrà, ancora, risultare particolarmente interessante, per i cittadini, conoscere quali iniziative di approfondimento convegnistico, o di adozione di consulenze di merito vengono intraprese su questa o quella materia.
Questo qualifica il lavoro dei Consiglieri e dei Gruppi consiliari e occorre darne conto alla cittadinanza.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Artesio.
Ci sono interventi sul dibattito generale? La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
In merito ad alcuni dei temi affrontati dagli emendamenti della collega Artesio, anche il Gruppo del PD ha presentato degli emendamenti.
Noi li abbiamo presentati come articoli aggiuntivi, ma è prassi del Consiglio regionale che, se vengono accolti degli emendamenti di modifica ad un articolo, vengano anche riposizionati gli altri emendamenti.



PRESIDENTE

Gli articoli aggiuntivi sono, per loro natura, trattati successivamente, anche perché riguardano la modifica di altre leggi, non di questa.
Prego, Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Ho presentato in Aula...



PRESIDENTE

Mi dica quali emendamenti, che li vediamo.



RESCHIGNA Aldo

Adesso vado a cercarli.
Ho presentato in Aula un emendamento che avevo già presentato in Commissione, sulla pubblicizzazione dei bilanci dei Gruppi.
Ho presentato in Aula un emendamento sulla non rivalutazione del...



PRESIDENTE

perché il suo emendamento - l'ho visto personalmente - modifica la legge sui Gruppi, mentre questo è relativo al contenimento della spesa.



RESCHIGNA Aldo

Ho capito, Presidente, ma è la stessa materia!



PRESIDENTE

No, non è la stessa materia, perché l'emendamento della Consigliera Artesio...



RESCHIGNA Aldo

Mi scusi, Presidente, se l'emendamento prevede la stessa cosa che prevede l'emendamento della collega Artesio, sulla pubblicizzazione dei bilanci del Gruppi...



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.56 riprende alle ore 16.01)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Allora, Consigliere Reschigna: come dicevo prima, l'emendamento presentato dalla Consigliera Artesio, al di là del merito...



(Brusìo in aula)



(Scampanellio del Presidente)



PRESIDENTE

Dicevo che l'emendamento presentato dalla collega Artesio insiste sulla modifica dell'art. 4, che è un articolo proprio della legge finanziaria: l'emendamento, cioè, prevede che all'articolo 4, nell'ambito del concorso al contenimento della spesa, si debba operare un determinato intervento. Il suo emendamento, Consigliere Reschigna, è invece un emendamento di modifica di una legge regionale vigente, nella fattispecie la legge n. 12 del 10 novembre 1972 (per quanto riguarda il funzionamento dei Gruppi) e la legge n. 10 del 13 ottobre 1972 (per quanto riguarda le indennità).
Consigliere Reschigna, lei ovviamente può intervenire nella discussione generale, però tecnicamente non è possibile l'accorpamento del dibattito.
Un emendamento, infatti, insiste sulla modifica di un articolo proprio della legge finanziaria, il n. 4; e gli altri - dall'art. 10 quinquies in avanti - mirano a modificare, attraverso la finanziaria, delle leggi vigenti della Regione.
La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Allora, voglio ricordarle, Presidente, che - con tutto il rispetto nei confronti della collega Artesio - tutti e tre i suoi emendamenti vanno a modificare leggi regionali: d'accordo? È infatti stabilita da una legge regionale l'importo dell'indennità; sono stabilite da una legge regionale le trasferte; sono stabilite da una legge regionale le modalità di rendicontazione e di pubblicizzazione del bilancio dei Gruppi.
Allora - per me è indifferente - o i miei emendamenti, che affrontano la stessa materia, sono tutti riposizionati sull'articolo 4, o gli emendamenti della collega Artesio - che vanno anch'essi a modificare leggi regionali - vanno sul titolo relativo alla modifica di leggi regionali: non mi sembra di chiedere l'impossibile!



PRESIDENTE

Mi spiace se insisto, però i suoi emendamenti modificherebbero delle leggi regionali. Ancorché nel merito lei abbia ragione, nella procedura legislativa non ha ragione, perché la modifica proposta dalla collega Artesio è una modifica testuale dell'articolo 4; la sua è una modifica di sostanza, tramite la procedura della finanziaria, di una legge regionale: è una proposta che, attraverso lo strumento della finanziaria, andrebbe a modificare il testo di quella singola legge, in quel singolo articolo.
Ma abbiamo sempre fatto così...
Chiedo al Consigliere Reschigna di avvicinarsi al banco della Presidenza.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.04 riprende alle ore 16.09)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Dal punto di vista della procedura, la procedura è quella che dicevo prima: cioè, che gli emendamenti della collega Artesio, modificando l'articolo 4 proprio della legge finanziaria, sono emendamenti ricevibili e vanno discussi mentre si discute l'articolo. Poi abbiamo - a nome del Gruppo del Partito Democratico, a firma del collega Reschigna ed altri gli emendamenti n. 117), n. 118) e n. 116), che insistono in maniera esplicita - anche con una tecnica legislativa più chiara - sulle leggi competenti, modificandole: la n. 12 e la n. 10 del 1972 e la n. 25 del 2011.
Siccome gli argomenti, nella fattispecie, sono la rivalutazione ISTAT i viaggi dei Consiglieri e la pubblicizzazione dei rendiconti dei Gruppi consiliari - tutte materie che vengono introdotte nell'articolo 4 dagli emendamenti della collega Artesio - propongo di far illustrare questi emendamenti ai colleghi che li hanno presentati e di accorparne la discussione, anche per non tornare due volte a parlare sugli stessi argomenti. Con l'assenso del Consigliere Reschigna, procederemo allora in tal senso.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Lungi da me contestare una decisione che prende lei come Presidente del Consiglio, però mi sembra che questa finanziaria, nella parte di modifica delle leggi regionali, sia già carica grondante di proposte che paiono quasi proposte di legge a sé stanti e che non dovrebbero essere contenute nella finanziaria. Lo diciamo in occasione di tutte le finanziarie e poi in tutte le finanziarie, ci ritroviamo tutti - ad eccezione del nostro Gruppo - ad inserire proposte di modifica per far sì che la finanziaria sia un carro per trainare delle proposte che si potrebbero fare in fretta in altra sede.
Non ho capito per quali motivazioni il Gruppo del Partito Democratico che legittimamente ha presentato gli emendamenti, debba anticiparli in una fase di discussione che non riguarda l'aggiunta di articoli.
Prendo solo atto di questo e non vorrei che ci fosse una presa di posizione in un certo modo - come dire? - favorevole ad un Gruppo di minoranza un po' più rilevante, da un punto di vista numerico, rispetto agli altri Gruppi. Spero - ma è ovvio - che non sia così e quindi, per quanto mi riguarda, rimetto a lei le decisioni, come da Statuto.
Non capisco però veramente le motivazioni, perché si debbano inserire questi emendamenti adesso e cosa cambi invece discuterli, magari domani con altri articoli. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Per quanto attiene al sistema "trasportistico" degli emendamenti le poso anche dare tecnicamente ragione. Diciamo, infatti, che purtroppo - da ormai molti lustri - la finanziaria, ancor prima del collegato, contiene per iniziativa delle Giunte regionali che si sono succedute, dei Gruppi e dei Consiglieri in proprio - una serie di modifiche legislative che forse andrebbero collocate in altra sede. Tecnicamente, però, la procedura è corretta, così com'è corretta l'iniziativa della Giunta, dei Gruppi e di ogni singolo Consigliere.
Per quanto attiene invece alla decisione di anticipare la discussione questo non è assolutamente un trattamento di favore. Su richiesta dei proponenti ho però ritenuto da un lato di ribadire - lo faccio ancora e me ne scuso - che, sotto il profilo dell'ammissibilità, gli emendamenti della Consigliera Artesio sono ammissibili, in quanto correttamente scritti in modifica del testo dell'articolo 4 e aventi un contenuto perfettamente pertinente alla normativa; d'altro canto, sotto il profilo della tecnica legislativa, gli emendamenti del Gruppo del Partito Democratico vanno ad incidere con la modifica di una legge, ma sugli stessi argomenti.
Ritengo pertanto utile da un lato - così come avviene da sempre - non ripetere due volte la stessa discussione in Consiglio regionale dall'altro, in un certo senso, non anticipare non il parere, ma addirittura la votazione e la posizione - prima della Giunta e poi del Consiglio - su quegli argomenti: si tratta proprio di tutelare il complesso della discussione e della decisione, perché sarebbe stato quantomeno anomalo andare a trattare questi argomenti fra sei ore o fra due giorni.
Emendamento rubricato n. 117) presentato dai Consiglieri Reschigna Pentenero, Boeti, Lepri, Muliere, Taricco, Ronzani, Gariglio, Manica, Motta A., Bresso: Al Capo II (Modifiche di leggi regionali) del disegno di legge n. 169 "Legge finanziaria per l'anno 2012", dopo l'articolo 10 è inserito il seguente: Art. 10 bis.
(Modifiche all'articolo 4 della legge regionale 10 novembre 1972, n. 12 "Funzionamento dei Gruppi consiliari") 1. Il comma 4 dell'articolo 4 della 1. r. 12/1972 è sostituito dal seguente: "4. Entro il 31 gennaio di ogni anno i Presidenti dei gruppi consiliari presentano all'Ufficio di Presidenza una rendicontazione relativa all'utilizzo delle risorse finanziarie loro erogate nell'anno precedente articolata analiticamente per singole voci di spesa secondo quanto definito dall'Ufficio di Presidenza. L'Ufficio di Presidenza allega la rendicontazione a quella di cui dall'articolo 5 della legge 6 dicembre 1973, n. 853 (Autonomia contabile e funzionale dei Consigli regionali delle Regioni a statuto ordinario) e provvede alla pubblicazione annuale sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte nonché sul sito del Consiglio regionale del Piemonte".
2. Dopo il comma 4 dell'articolo 4 della l.r. 12/1972 è aggiunto il seguente: "4 bis. Il rendiconto dei gruppi consiliari di cui al comma 4 è altresì sottoposto alla verifica del Collegio dei revisori dei conti, qualora istituito.".
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Con l'emendamento n. 117) affrontiamo lo stesso tema che è stato oggetto di un emendamento della collega Artesio. E ripetiamo in Aula un emendamento che abbiamo presentato come Gruppo consiliare PD in I Commissione e che è stato respinto durante i lavori della stessa Commissione.
Con quest'emendamento diciamo che i Gruppi consiliari ricevono finanziamenti pubblici per il loro funzionamento, che oggi il sistema di rendicontazione da parte dei Presidenti dei Gruppi al Consiglio regionale è un sistema di rendicontazione non trasparente, nel senso che si basa sulla rappresentazione di poche cifre assolutamente sintetiche.
Invece noi riteniamo importante che ci sia la più forte trasparenza nella rendicontazione dell'utilizzo delle risorse. E questa forte trasparenza nella rendicontazione dell'utilizzo delle risorse passa attraverso il fatto, in primis, che i bilanci dei Gruppi siano redatti in modo analitico e non sintetico, non solamente rispetto alle tre cifre (spese del personale, spese di funzionamento e spese di organizzazione) che sono le tre cifre che compongono il budget dei singoli Gruppi consiliari ma in modo analitico significa rendicontare effettivamente l'utilizzo delle risorse.
Ci stanno le attività politiche, ci stanno le spese per il personale quelle peraltro sono note, perché tutti i contratti sono fatti e trasmessi al Consiglio regionale - ci stanno le spese di funzionamento delle sedi dei Gruppi. Vorremmo evitare che ci fossero altre situazioni.
La seconda esigenza è quella che i bilanci dei Gruppi siano pubblicizzati. Vadano sul Bollettino Ufficiale della Regione, siano messi online sul sito ufficiale del Consiglio regionale.
Personalmente faccio queste considerazioni senza avere il minimo dubbio che ci siano dei colleghi Capigruppo che utilizzano male le risorse. Non è questa la motivazione. Credo che l'operazione di trasparenza è meglio che ce la imponiamo noi, piuttosto che affrontarla in altro modo.
Il terzo modo elemento è che qualora la Regione - cosa che auspico istituisse il Collegio dei revisori dei conti - perché faccio fatica ad immaginare che il Collegio dei revisori dei conti debba esistere sui Comuni e sulle Province e non ci sia nessun soggetto che possa controllare e certificare l'utilizzo delle risorse del bilancio della Regione - anche i bilanci dei Gruppi siano valutati e certificati dal Collegio dei revisori dei conti.
Questo è il senso dell'emendamento n. 177), che è esattamente quello presentato dalla collega Artesio e solo per questa ragione ho chiesto la discussione e la votazione congiunta, anche rivendicando il fatto che questa era stata un'iniziativa che avevamo assunto come Gruppo in I Commissione, e la riproponiamo in Aula.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Tecnico "L. Einaudi" di Alba (CN)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti dell'Istituto Tecnico "Luigi Einaudi" di Alba in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 169, inerente a "Legge Finanziaria per l'anno 2012" (seguito)


PRESIDENTE

Torniamo all'esame del disegno di legge n. 169.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani, ancora sull'emendamento n.
117); ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Credo che la discussione che noi vorremmo che si sviluppasse in Aula faccia il paio con la discussione che è aperta sul piano politico nazionale in questi giorni. Infatti in questi giorni il Parlamento della Repubblica è impegnato in una discussione che ha una vasta eco anche sui giornali; è una discussione che ha per oggetto il tema del contenimento dei rimborsi elettorali ai Gruppi parlamentari, dietro cui però viene avanti una discussione più di fondo, che riguarda in questo momento la credibilità della politica, dei partiti.
Non voglio dare lezioni, però penso che questo sia un tema con il quale è giusto che la politica nazionale e regionale si confrontino.
Sul piano nazionale, i colleghi sicuramente sono a conoscenza della piega che prende la discussione. I temi sul tappeto sono fondamentalmente quattro. Chi dice che dobbiamo contenere i rimborsi elettorali, chi dice che in ogni caso è bene che si affronti il tema della trasparenza, dei controlli e delle sanzioni, sanzioni automatiche per coloro che dovessero eventualmente violare le norme che oggi sono oggetto della discussione in Parlamento.
Credo che sarebbe un fatto politicamente rilevante che contribuisce a restituire credibilità alla politica - anche se non basta naturalmente un atto come questo - che il Parlamento, preso atto dell'impossibilità di affrontare queste questioni mediante un decreto legge, individui la corsia più rapida per votare un provvedimento che abbia queste caratteristiche.
Alcuni Gruppi parlamentari, come la Lega, si stanno opponendo alla sede legislativa in Commissione. Penso che sia un errore e auspico che su questo tema, indipendentemente dalle posizioni politiche che hanno i vari Gruppi parlamentari, vi sia un orientamento che consenta di decidere in maniera rapida.
Speculare a questo ragionamento è il tema che stiamo ponendo con gli emendamenti, prima la collega Artesio, adesso il Gruppo PD.
Credo che sia giusto avere fatto un'unica discussione, perché sarebbe singolare se il Consiglio regionale facesse sul medesimo tema due discussioni diverse. Il tema è questo.
Siccome gli argomenti che ha posto la collega Artesio sono omogenei agli emendamenti presentati dal Gruppo PD, è naturale che il Consiglio si cimenti in un'unica discussione. È un modo serio e corretto di organizzare le nostre discussioni.
Dentro quest'emendamento ci sono le questioni che poneva il collega Reschigna, che noi affrontiamo sul versante della trasparenza della rendicontazione.
Anche questo è un tema difficilmente eludibile, non perché anch'io voglia dare giudizi o esprimere sentenze, ma perché è interesse nostro soprattutto in questo momento, affrontare un tema come questo nel senso della trasparenza e della correttezza della rendicontazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Hanno già detto i colleghi su quest'emendamento che crediamo che sia necessario sempre, ma a maggior ragione in questo momento, dare il massimo di trasparenza a quello che è l'utilizzo delle risorse destinate al funzionamento delle istituzioni in generale e, per quanto ci riguarda, del Consiglio regionale, in modo da permettere, da una parte, a chiunque sia interessato di potere avere consapevolezza e conoscenza di come vengono gestite queste risorse e, dall'altra parte, di permettere a coloro che hanno operato con la massima correttezza e trasparenza sull'utilizzo di queste risorse, di poterlo rendere evidente nel modo più compiuto possibile.
Quest'emendamento mira a questo obiettivo: rendere assolutamente trasparenti i rendiconti che vengono fatti dai Gruppi.
Oggi come oggi, chiunque acceda a questi documenti ne ha una visione puntuale per quello che è richiesto dai documenti stessi, ma assolutamente non in grado di fotografare il cuore reale della realtà.
Abbiamo visionato anche attraverso strumenti informatici la trasparenza che viene fatta da tanti soggetti sui dati, ma è una trasparenza più formale che sostanziale, perché in realtà poco si capisce di quello che è l'effettivo utilizzo delle risorse.
Crediamo che questo passo debba essere fatto, perché rende giustizia in questo senso, così come crediamo che la previsione di revisori, che vadano a controllare ed analizzare e certificare questi dati, sia un passaggio di assoluta trasparenza dei dati.
Per quanto ci riguarda, è un passaggio importante soprattutto per fare in modo che i cittadini piemontesi abbiano contezza di come vengono usate da tutte le Istituzioni - per quanto ci riguarda da questa - le loro risorse e i loro soldi.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Avevamo presentato in I Commissione, prima del dibattito, a livello nazionale, sulle note vicende, e prima che il Parlamento decidesse di affrontare questa situazione, un progetto di legge su questi temi e poi una serie di emendamenti.
Mi chiedo che problema ci sia ad approvare un emendamento come questo che va nella direzione, come hanno detto i colleghi, di una maggiore trasparenza nel presentare pubblicamente i bilanci dei Gruppi consiliari specificando meglio, in maniera più leggibile, le voci che compongono il finanziamento e la rendicontazione del bilancio di ogni Gruppo consiliare ma aggiungendo il fatto che, se eventualmente verrà istituto un Collegio dei Revisori, possa visionare e giudicare il bilancio di ogni Gruppo consiliare.
Credo che in una situazione come questa sia indispensabile e doveroso doveroso! - fare tutto ciò. Lo ritengo anche utile per la nostra azione e per la credibilità che le Istituzioni democratiche, le forze politiche e i Gruppi consiliari devono recuperare nei confronti dei cittadini.
Credo davvero che si possa affrontare un dibattito come questo con la massima tranquillità, andando nella direzione di approvare un emendamento semplice, chiaro, che rispetta e rispecchia la volontà dei cittadini italiani in questo momento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Mi sono inserito in questo dibattito perché ogni occasione è buona per ricordare - lo faccio con tutto il garbo possibile ed immaginabile - che da quest'Aula è stato approvato, dopo essere stato bocciato in una prima istanza (poi votato all'unanimità un mese dopo), un ordine del giorno che dava mandato all'Ufficio di Presidenza di stabilire i criteri con i quali i fondi pubblici assegnati ai partiti potessero essere spesi.
passato circa un anno e mezzo ed è lettera morta.
Il dibattito è più che attuale: c'è chi si focalizza di più sul come e chi sul quantum. Personalmente, o sul come o sul quantum, ma non si può più eludere questo argomento.
Colgo anche l'occasione per lanciare un'altra pietra nello stagno e dire che va rivista, sicuramente non in questa occasione, la legge sul funzionamento dei Gruppi. Attribuire ad un Capogruppo delle responsabilità di gestione, quando poi non gli si attribuiscono i criteri e i mezzi per governare un processo di assegnazione di personale o di fondi, è pura follia.
A questo punto, delle due l'una: o si attribuisce ad ognuno una responsabilità personale, e non al Capogruppo, e allora si fa quello che si vuole, oppure, se il Capogruppo è responsabile di un Gruppo, ha tutto il sacrosanto diritto, oltre che il dovere, non solo di metterci il naso, ma di decidere cosa fare e cosa non fare.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Mi unisco al coro dei colleghi del gruppo del Partito Democratico. I nostri emendamenti sono, per questo aspetto, finalizzati a dei tagli, ma anche, nel caso specifico, alla trasparenza.
Il sottoscritto e i colleghi del gruppo del Partito Democratico non hanno alcun dubbio sulla spesa dei colleghi degli altri Gruppi. Non c'è alcun dubbio, ma noi, ed io in modo particolare, pretendo che ci sia un criterio di trasparenza, perché non voglio che un cittadino qualsiasi possa permettersi il lusso di avere un dubbio sull'operato di un Consigliere parlo di spesa - e in modo particolare del mio.
Questo è il comportamento che respinge l'antipolitica.
Lo ripeto: un cittadino qualsiasi della regione Piemonte non pu permettersi il lusso di avere un dubbio sulla spesa dei conti che il Consigliere fa per l'esercizio del proprio mandato. Non voglio che ci siano dubbi, per questo pretendo e chiedo con forza che vengano votati emendamenti finalizzati ad ottenere una massima e chiara trasparenza nell'interesse dell'Istituzione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

un emendamento importante, come hanno detto i colleghi del mio Gruppo ed altri colleghi.
Noi proponiamo cose molto semplici, rispetto al funzionamento dei Gruppi consiliari: entro il 31 gennaio di ogni anno, i Presidenti devono presentare una rendicontazione relativa alle risorse finanziare erogate in quell'anno, rispetto al funzionamento e alle attività che il Gruppo ha svolto, e si deve provvedere, da parte dell'Ufficio di Presidenza, una pubblicazione sul bollettino della Regione.
Al secondo comma si prevede che il rendiconto dei Gruppi venga sottoposto ad una verifica del Collegio dei Revisori dei Conti, qualora istituito.
Perché quest'emendamento è particolarmente importante? Perché consente una vera, reale ed efficace trasparenza della gestione dei fondi da parte dei Gruppi, una rendicontazione e una possibile verifica pubblica, democratica e conclamata da parte di chiunque. Questo sicuramente rende più trasparente il funzionamento dei Gruppi e più efficace la loro azione. Allo stesso tempo, risponde ad un'esigenza molto forte dei cittadini: verificare il modo in cui la spesa pubblica, non solo viene erogata, ma viene utilizzata, in particolare dai Gruppi istituzionali nelle varie sedi elettive.
In questo modo rende più vicina la politica ai cittadini, cosa di cui in questo momento c'è molta esigenza, perché l'unico modo per rispondere a momenti qualunquistici di antipolitica, è far prevalere, come ci ha ricordato proprio in questi giorni il Presidente della Repubblica, la buona politica, quella efficace e quella che produce davvero risultati per i cittadini.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bresso.



BRESSO Mercedes

Grazie, Presidente.
Ho firmato quest'emendamento perché ritengo che la trasparenza debba caratterizzare tutte le nostre attività. Quindi, poiché pubblichiamo sul sito gli stipendi dei Consiglieri e le indennità - spero sia così, perch così avevamo deciso, ma confesso che non ho mai controllato - e vogliamo che tutti abbiano presente quanto sta succedendo, mi sembra che anche questo sarebbe molto ragionevole, insieme ad una rendicontazione più approfondita, che mi pare il Presidente e l'Ufficio di Presidenza abbiano già richiesto.
Per quanto mi riguarda, quando si vedrà come funzionano i bilanci, sarà anche l'occasione per dimostrare che, innanzitutto, non costo 280 mila euro in più alla Regione, ma poche decine di migliaia di euro in più. In secondo luogo, li utilizzo in maniera assolutamente corretta ed appropriata, quindi ne sarei anche personalmente lieta, per questo l'ho firmato e per questo ne suggerisco l'approvazione.
Peraltro, credo che tutto il pacchetto degli emendamenti, tesi a rendere, da un lato, più trasparente la nostra azione e, dall'altro, a ridurne i costi, sia da accettare in termini più generali da parte del Consiglio, ma avrò modo di parlarne successivamente. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 118) presentato dai Consiglieri Reschigna Pentenero, Boeti, Lepri, Muliere, Taricco, Ronzani, Gariglio, Manica, Motta A., Bresso: al Capo II {Modifiche di leggi regionali) del disegno di legge n. 169 "Legge finanziaria per l'anno 2012", dopo l'articolo 10 è inserito il seguente: Art. 10 bis.
(Modifiche all'articolo 3 della legge regionale 13 ottobre 1972, n. 10 "Determinazione delle indennità spettanti ai membri del Consiglio e della Giunta Regionali ") Al comma 3 dell'articolo 3 della l.r. n. 10/1972 le parole "undici annuali e dal luogo di residenza in località dell'Unione Europea, fino ad un limite massimo di tre viaggi annuali" sono sostituite dalle seguenti: "sette annuali".
Al comma 3 bis dell'articolo 3 della l.r. n. 10/1972 le parole "10 viaggi" sono sostituite dalle seguenti: "sei viaggi".
Al comma 3 ter dell'articolo 3 della l.r. n. 10/1972 le parole "e uno in località dell'Unione Europea" sono abrogate.".
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Anche quest'emendamento è teso al contenimento della spesa regionale.
Sostanzialmente, chiediamo di modificare il comma 3 dell'articolo 3 della legge n. 10/1972, che mette a disposizione undici viaggi annuali dal luogo di residenza in Italia e tre viaggi relativamente a Paesi dell'Unione Europea.
Queste norme vengono abrogate e sostituite unicamente da sette viaggi annuali in Italia, per garantire le attività istituzionali, essendo un numero più che sufficiente in capo a ogni Consigliere regionale.
Altresì, chiediamo di modificare il comma 3 bis dell'articolo 3 sostituendo le parole "dieci viaggi", che sono un bonus in capo a ciascun Gruppo consiliare aggiuntivo rispetto alla dotazione dei viaggi dei singoli Consiglieri, con le parole "sei viaggi"; di abrogare la possibilità in capo ai Gruppi di viaggi aerei presso Paesi dell'Unione Europea. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

talmente chiaro quest'emendamento che non occorre dilungarsi molto se non guardare un po' all'esperienza maturata da ognuno di noi in questi anni in Consiglio regionale.
Credo che la proposta che avanziamo di riduzione, nel numero che si evidenzia dalla lettura dell'emendamento, sia assolutamente realistica e accettabile. Credo che il numero di sei viaggi, soprattutto per quanto riguarda la possibilità dei viaggi nazionali, sia davvero sufficiente per permettere ad ogni Consigliere regionale di programmare o affrontare situazioni particolari, impegni di carattere istituzionale e politico durante l'anno.
una proposta che, da un lato, contribuisce alla riduzione dei costi del Consiglio regionale e, dall'altro, garantisce il diritto del Consigliere regionale di svolgere l'attività istituzionale non solo sul territorio piemontese, ma a livello nazionale. Non parliamo in riferimento alla questione dell'Unione Europea: credo che un viaggio sia più che sufficiente.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Pentenero.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
Com'è già stato detto, l'emendamento è molto chiaro nella sua articolazione.
Intervengo semplicemente per aggiungere un'ulteriore riflessione rispetto a quanto hanno già esplicitato i colleghi: l'esperienza di ognuno di noi ci insegna che quanto proponiamo può essere sufficiente per garantire un'adeguata partecipazione e un'attività politica come Consiglieri regionali. Lo dimostra il fatto stesso che le risorse per quest'anno, seppure applicate immaginando questo tipo di spesa, consentono comunque un risparmio. Quindi, apportando anche all'interno delle singole leggi una modifica, che comunque garantisce l'attività politica dei Consiglieri, si ottiene un beneficio di tipo economico, pertanto crediamo che quest'emendamento valga davvero la pena di essere preso in considerazione.



PRESIDENTE

Grazie, collega Pentenero.
Emendamento rubricato n. 116) presentato dai Consiglieri Reschigna Pentenero, Boeti, Lepri, Muliere, Taricco, Ronzani, Gariglio, Manica, Motta A., Bresso: al Capo II (Modifiche di leggi regionali) del disegno di legge n. 169 "Legge finanziaria per l'anno 2012", dopo l'articolo 20 è inserito il seguente: Art. 20 bis.
(Modifiche alla legge regionale 28 dicembre 2011, n. 25 "Modifica alle leggi regionali 13 ottobre 1972, n. 10 (Determinazione delle indennità spettanti ai membri del Consiglio e della Giunta regionali), 3 settembre 2001, n. 24 (Disposizioni in materia di trattamento indennitario dei Consiglieri regionali) e 31 dicembre 2010, n. 27 (Rideterminazione dell'indennità dei Consiglieri regionali) ") Il comma 2 dell'articolo 5 della l.r. 25/2011 è sostituito dal seguente: "2. L'importo degli assegni vitalizi che sono erogati in applicazione del capo II della l.r. 24/2001 non è soggetto all'aggiornamento annuale sulla base dell'indice di variazione dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati determinatosi nell'anno precedente, secondo le rilevazioni ISTAT.".
Il comma 2 dell'articolo 6 della l.r. 25/2011 è abrogato.".
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

L'emendamento rubricato n. 116) interviene su una recente legge regionale, la n. 25 del 28 dicembre 2011.
In questa sede, riproponiamo delle questioni che avevamo posto, con esito negativo purtroppo, durante la sede legislativa in cui era stata approvata quella legge regionale, che stata proposta dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale.
Tale legge interveniva, in termini positivi sicuramente, rispetto alla situazione dei cosiddetti costi della politica, ma ha lasciato due ragioni di insoddisfazione. Per quanto riguarda la prima, proponiamo la sostituzione del comma 2 dell'articolo 5 della legge regionale n. 25/2011.
Voglio ricordare che il comma 2 dell'articolo 5 della legge regionale n. 25/2011 prevede, a decorrere dal primo gennaio 2013, la rivalutazione ISTAT degli assegni vitalizi corrisposti ai Consiglieri regionali cessati dal mandato.
Faccio presente che i provvedimenti nazionali prevedono il blocco per le pensioni al di sopra di un certo importo. Non c'è la rivalutazione delle pensioni, per importi notevolmente inferiori a quelli corrispondenti agli assegni vitalizi, anche per un Consigliere regionale che ha ricoperto il mandato per un'unica legislatura: parliamo di 1.500 euro al mese, importo al di sopra del quale non scatta alcun meccanismo di rivalutazione.
Purtroppo, viviamo un momento nel quale è ripresa l'inflazione all'interno del nostro Paese. Se non interveniamo su questa norma, dal primo gennaio 2013 l'Ufficio di Presidenza, volente o nolente, dovrà riconoscere il tasso di inflazione maturato nel corso del 2012, dovrà riconoscere l'incremento dell'indice ISTAT dei prezzi al consumo e conseguentemente, dovrà rivalutare gli assegni vitalizi.
Nello stesso emendamento proponiamo l'abrogazione del comma 2 dell'articolo 6 della stessa legge. Ricordo che il comma 2 dell'articolo 6 della stessa legge prevede che anche gli importi dell'indennità di carica spettanti agli amministratori regionali in carica, dal primo gennaio 2013 siano rivalutati secondo l'indice ISTAT dei prezzi al consumo. Quindi sostanzialmente, abbiamo fatto un'operazione tesa al contenimento e alla riduzione dell'indennità di carica.
Dal nostro punto di vista, si può intervenire ancora, ma dal primo gennaio 2013, contrariamente a quanto potrebbe capitare a qualunque persona che gode di una retribuzione, se non interveniamo in termini di norma legislativa, abrogando quel comma, l'Ufficio di Presidenza non potrà fare altro che accertare l'incremento dei prezzi al consumo dell'indice ISTAT nel 2012 e incrementare gli importi delle indennità di carica.
Credo siano sacrifici assolutamente sopportabili da ciascuno di noi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Il collega Reschigna è stato chiaro. Credo questo sia un minimo sforzo che dobbiamo assolutamente fare, perché credo sia doveroso e importante andare in questa direzione. Per quanto riguarda il comma 2 dell'articolo 6 ma anche il comma 2 dell'articolo 5, relativamente all'indennità di carica credo non abbiamo bisogno di andare nella direzione di una revisione dei prezzi o di un aggiornamento rispetto alla variazione dei prezzi al consumo, anche per quanto riguarda gli assegni vitalizi.
Penso sia importante in questo momento, senza ripetere tutte le valutazioni che abbiamo già fatto, che sono note e che sono sempre le stesse. Credo che dobbiamo avere un comportamento lineare che vada in questa direzione. Questo davvero sarebbe un piccolo sforzo, un segnale piccolo, ma utile che si deve aggiungere a tanti altri segnali ben più importanti che dobbiamo dare.
Pertanto, credo importante approvare quest'emendamento per tutte le valutazioni che abbiamo fatto nei precedenti interventi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Lepri.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento crediamo davvero non possa che essere accettato responsabilmente da tutto il Consiglio.
In un'altra occasione, in quest'Aula, abbiamo già insistito su questo argomento, ma invano; tuttavia, la possibilità di ripensarci c'è sempre perché tutti noi sbagliamo e qualche errore lo facciamo, ma perseverare è diabolico, come dice un saggio proverbio.
Di fronte a questa proposta, che non ha niente di trascendentale, che è solo responsabile, di buon senso, ci aspettiamo che il Consiglio la possa considerare, perché il vento dell'antipolitica soffia forte e non bastano segnali, tra l'altro, contraddittori come credo siano stati quelli dati in queste ore dalle principali forze politiche che sostengono il Governo. Non bastano queste, seppure importanti, indicazioni, come il controllo dei bilanci relativamente ai fondi attribuiti ai partiti, ed altro, per potere convincere i cittadini che i sacrifici debbono essere fatti da tutti a cominciare da chi ha responsabilità politiche sempre di più individuata come casta.
Quindi questa, che dal punto di vista del risparmio per la nostra Amministrazione è poca cosa, ha un valore straordinariamente simbolico e crediamo dovrebbe essere prontamente recepito, insieme ad altre misure che abbiamo presentato, prima che il vento dell'antipolitica spazi via tutto e spazi anche il molto di buono che, invece, anche quest'Aula è in grado fortunatamente di poter assicurare.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Grazie, Presidente.
Come hanno avuto modo di dire i colleghi, l'emendamento è molto chiaro nella sua struttura, nel senso che chiede di modificare due punti che riguardano la legge n. 25, quella che aveva determinato l'indennità del Consiglio e dei membri della Giunta, anzitutto sull'importo degli assegni vitalizi, in modo che non siano soggetti all'aggiornamento annuale sulla base dell'indice di variazione dei prezzi al consumo, secondo le rilevazioni ISTAT. Questo per quanto riguarda l'articolo 5 e relativamente all'articolo 6, l'abrogazione della stessa norma per quanto riguarda le indennità.
Sappiamo che la variazione rispetto ai prezzi al consumo secondo le rilevazioni ISTAT sarà una variazione di carattere significativo, stante alla situazione economica che si è determinata in questo momento nel Paese rispetto alla definizione delle indennità di fine mandato, così come anche dei vitalizi, così come anche delle indennità dei Consiglieri, dei membri della Giunta sia assolutamente più che sopportabile il fatto che questo aggiornamento non ci sia.
Nello stesso tempo, sarebbe un segnale in direzione della riduzione dei costi della politica che viene da più parti richiesto, e potrebbe essere un segnale importante che dal Consiglio regionale viene in direzione dei cittadini, proprio nel momento in cui andiamo a votare la finanziaria e il bilancio che contengono, per effetto della riduzione della spesa pubblica importanti riduzioni su settori che riguardano momenti fondamentali della vita dei cittadini.
La con testualità di questa riduzione renderebbe più giusta e più sopportabile agli occhi dei cittadini la manovra finanziaria che stiamo conducendo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Laus.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento, nel caso in cui dovesse essere illustrato, si verrebbe ad offendere l'intelligenza dei singoli colleghi Consiglieri. È un emendamento che non può essere illustrato! Non può essere illustrato perch viene chiarito dal buonsenso. E poiché tutti siamo dotati di un minimo di buonsenso, basta guardarci intorno e vedere a quanti sacrifici vengono chiamati i singoli cittadini, le imprese, gli industriali, tutti i cittadini italiani, cioè il fatto di non assoggettare il vitalizio all'aumento ISTAT a noi sembra un aspetto di minimo buonsenso. Non è una cifra esorbitante, ma, come dicevano gli altri colleghi, è un esempio.
Sicuramente non sarà sufficiente per ostacolare i venti dell'antipolitica, ma questo tassello, insieme a quelli precedenti, si inserisce in un quadro più complesso che ci mette nelle condizioni di dimostrare che il vento sta cambiando.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
Nel merito, l'emendamento è semplice e chiaro; è volto a dare una risposta a quelle che sono le situazioni che ormai i cittadini ci indicano come insopportabili.
Non viene meno, certamente, a quello che è un riconoscimento di un impegno all'interno dell'attività istituzionale svolto dai Consiglieri, ma semplicemente si cerca di dare una rimodulazione per fornire delle risposte ad una situazione economica difficile e complicata.
Visti i recenti episodi che si sono verificati all'interno del panorama nazionale relativamente a due grandi partiti - ci dobbiamo, ahimè, piegare ad una logica che tocca trasversalmente tutti i partiti del nostro Paese dobbiamo dare delle risposte chiare e precise, volte a dimostrare che l'impegno civile dimostrato dai Consiglieri, in questo caso da quest'Aula è serio e punta a dare delle risposte concrete rispetto ai messaggi di antipolitica che, in modo dilagante, stanno imperando all'interno della nostra Regione, ma anche all'interno del nostro Paese.
Noi siamo convinti che quest'emendamento meriti una particolare attenzione, così come tutti gli emendamenti che abbiamo presentato in merito alla riduzione.
Abbiamo fatto delle proposte concrete, che non hanno alcuna valenza demagogica; semmai, vogliono dare una risposta chiara e precisa agli strumenti che possiamo, in modo semplice, comunicare ai cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Dichiaro aperta la discussione generale sull'articolo 4 e sull'intero blocco emendativo (compresi, ovviamente, gli emendamenti che abbiamo deciso di discutere e votare in questa fase).
Ha chiesto la parola il Consigliere Negro; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Mai come oggi il malcostume della politica ci ha indotto verso una visione della politica così negativa. Premetto, però, che in mezzo a tanta negatività, esiste ancora una politica sana, seria e trasparente. Lo voglio rimarcare perché noi politici del Consiglio regionale piemontese siamo una delle poche realtà italiane che si è tagliata i compensi (le presenze in Commissione, i viaggi e quant'altro), e mai nessun giornalista lo ha segnalato.
Ciascun politico, sia a livello regionale che nazionale, deve prendere il compenso che gli spetta, rispettando, però, la chiarezza e la trasparenza. Il malcostume ha portato altrove, ma se ciascuno compie il proprio dovere, è giusto guadagnare ciò che gli spetta. Cosa voglio dire con questo? Innanzitutto, mi trovo perfettamente d'accordo sul fatto di garantire trasparenza all'utilizzo delle risorse, perché credo che sia fondamentale.
In secondo luogo, in merito alla rendicontazione dei bilanci dei Gruppi consiliari sono assolutamente favorevole.
In ultimo, stabilire i criteri è un altro aspetto importante che dobbiamo perseguire, perché come Presidenti di Gruppo, come precisava lo stesso collega Buquicchio, siamo responsabili, volenti o nolenti, e non dobbiamo temere la chiarezza e la trasparenza di questi fondi. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Cerutti; ne ha facoltà.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Rispetto al tema in oggetto, noi non abbiamo presentato alcun emendamento, ma negli interventi che sono stati svolti dai colleghi sono state rimarcate due questioni: la trasparenza e il contenimento della spesa legata ai "costi della politica".
Chiaramente, aderiamo alle osservazioni già mosse, ma facciamo solamente una breve considerazione: insieme ad altri colleghi, avevamo da tempo presentato la cosiddetta "anagrafe degli eletti" (giugno 2010), che comprendeva anche la questione della messa in trasparenza del bilancio dei Gruppi. Ne avevamo richiesto più volte la calendarizzazione e soltanto un altro Groppo aveva aderito a questa proposta di legge: mi riferisco al Movimento 5 Stelle. Adesso vogliamo tutti andare nella stessa direzione, e lo stesso Ufficio di Presidenza ha in atto una sua proposta di legge in questo senso.
Vorremmo semplicemente comprendere, quindi, come queste proposte si possano fondere fra loro, anche perché sull'anagrafe degli eletti (peraltro, non sappiamo quale sia la proposta definitiva dell'Ufficio di Presidenza) avevamo richiesto trasparenza non solo sui compensi dei singoli Consiglieri e dei nominati, ma anche rispetto ai Gruppi (che è poi la richiesta che viene dai colleghi).
Siamo favorevoli e aderiamo anche noi al contenimento delle spese: se vi fossero ulteriori tagli da effettuare rispetto a viaggi o a spese non così legate a quello che è il mandato in questo Consiglio, noi siamo sicuramente favorevoli.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes

Anche il mio vuole essere un intervento a favore dell'intero pacchetto degli emendamenti che sono stati appena illustrati. Sono intervenuta solo su uno e non ho voluto infliggere anche sugli altri (anche perché avrei dovuto sottoscriverli), ma ne condivido lo spirito che li caratterizza nel loro complesso, quello, da un lato, di rendere più trasparente la nostra azione, e, dall'altro, di attenuare il peso complessivo dell'insieme dei benefit che il Consiglio regionale si è attribuito nel tempo.
Siamo tutti consapevoli che dovrebbe esistere un orientamento complessivo nazionale, che ci aspetteremo dal Parlamento e dal Governo, in modo da costruire uno schema chiaro, comprensibile per i cittadini, ma anche equilibrato fra i diversi soggetti territoriali. In una situazione in cui, per risparmiare pochi euro, si stanno cancellando interi livelli istituzionali e di governo locale, credo che la Regione debba dare un segnale.
Per questa ragione, sostengo l'insieme di questo pacchetto di emendamenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Lupi.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
Nel dibattito odierno, sui temi che io chiamo IFSD (Investimenti per il Funzionamento del Sistema Democratico), sono emersi oggi dati assolutamente inconfutabili da parte di molti esponenti dell'opposizione.
Complessivamente, i temi che sono echeggiati in quest'Aula regionale sono assolutamente condivisibili.
Personalmente, mi sento di non condividere quello che a volte emerge come sottofondo, e cioè quella dimensione spesso più emozionale che razionale, su questi temi, quasi ci dovesse essere un uso strumentale dettato dalle pressioni esterne.
Su queste tematiche occorrerebbe avere una capacità d'analisi più razionale, che non appaia quasi costretta dalla pressione esterna: se assumiamo delle decisioni, le dobbiamo assumere perché riteniamo che queste sono importanti, valide e condivise dall'intero sistema politico, e non perché siamo, in qualche modo, costretti, perché abbiamo paura della pressione esterna.
Non dobbiamo avere alcuna paura delle pressioni esterne: dobbiamo svolgere il nostro lavoro con assoluta razionalità, esaminare i problemi e cercare di portarli a soluzione.
Da questo punto di vista, ritengo che il momento istituzionalmente più adatto per discutere tali argomenti sia quello della Commissione competente, dove tutti i Gruppo potranno sviluppare le proprie considerazioni specifiche e, sulla base di un confronto serio, arrivare in Aula con una proposta, magari anche grazie all'aiuto dell'Ufficio di Presidenza che, in questa legislatura, ha lavorato con molta capacità ed equilibrio.
Pertanto, la mia proposta è di perseverare con questa modalità di lavoro, che vede l'Ufficio di Presidenza in funzione propositiva anche su questi temi specifici.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Dall'intervento del collega che mi ha preceduto si possono chiaramente evincere gli effluvi di natura democristiana; d'altronde, mi sento di aderire completamente a quanto espresso dal Consigliere Lupi.
Per quanto mi è concesso dal tempo a disposizione, vorrei fare alcune precisazioni riguardo agli interventi dei colleghi dell'opposizione.
stato citato l'aumento ISTAT. Bene. Colleghi, ritengo che il senso del vitalizio, per coloro che l'hanno concepito, è proprio quello di tutelare la libertà al giudizio di chi sta qui, anche quando poi, in un successivo momento, non ha potuto avere una situazione contributiva adeguata. Pertanto, gli si garantisce un diritto di vita all'onore del mondo, che gli garantisca - e l'ISTAT ha questo senso - quello che pu essere il suo potere d'acquisto.
Riguardo all'ISTAT, colleghi (lo dico ai Presidenti di Gruppo), voglio ricordare che noi siamo più virtuosi di quanto non crediamo (noi stessi non lo sappiamo), perché l'indice ISTAT - tanto per darvi un dato - della quota di funzionamento dei Gruppi è fermo al 2000. La quota, cioè, dal 2000 quindi da 12 anni, compreso quest'anno, non è mai cambiata.
Non mi sembra che, al riguardo, ci siano proposte di modifica, pertanto vedete - quando vogliamo incidere sull'ISTAT relativamente a questioni serie e sensate, lo facciamo, ma non ha senso, adesso, andare a colpire i colleghi Consiglieri cessati dal mandato.
In merito ai Revisori dei Conti dei Gruppi, a me sembra una cosa un po' strana, anche perché l'organo dei Revisori dei Conti solitamente esprime un parere; poi, c'è un organo decisionale che decide (solitamente è un Consiglio di Amministrazione). In questo caso, non c'è neanche un Consiglio di Amministrazione, ma c'è il Presidente del Gruppo.
Collega Buquicchio, lei parla di questioni che possono anche avere un senso, ma così è la norma, quindi il Presidente del Gruppo ha - sì - una responsabilità, ma - se mi consente - percepisce anche un'indennità superiore, rispetto ai colleghi del Gruppo, e questo giustifica la sua responsabilità.
Diversamente, non sarebbe giustificata l'indennità superiore del Presidente del Gruppo.
Voterò in senso contrario anche riguardo a quelle proposte più ragionevoli e condivisibili (cerco di essere brevissimo, Presidente) e posso dirlo con la coscienza più che tranquilla, perché qualunque collega può andare a vedere quanti viaggi e quanta autocertificazione ho aggiunto o presentato in questa legislatura: zero, esattamente zero, ma difendo questa norma per i colleghi che, invece, la utilizzano.
Concludo, Presidente, con un'unica concezione politica.
Lo dico ai colleghi che, pensando magari anche di fare bene, in realtà non fanno altro che portare legna ai roghi dell'antipolitica. Lo dico ai colleghi del PD, dell'Italia dei Valori, dell'UDC, ma anche ad alcuni colleghi dei Gruppi di maggioranza: con i roghi dell'antipolitica, gli unici che si scaldano sono gli amici del Movimento 5 Stelle! Ricordatelo: quando apriremo le urne noi finiremo dentro i roghi mentre loro si scalderanno! Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Grazie, Presidente, sarò rapidissimo.
So che non faccio una cosa furba ad intervenire; lo dico perch ovviamente, in questi casi, è d'obbligo la demagogia, pertanto andare controcorrente è sempre da sciocchi.
Sento, però, il bisogno di fare una proposta e raccontare un episodio.
La proposta è la seguente: la Presidenza del Consiglio, che si è mossa egregiamente nel mettere le cifre (esatte, corrette) della nostra indennità online, smentendo tante menzogne che erano circolate, dovrebbe promuovere uno studio, una pubblicazione, un convegno in cui si affrontino scientificamente e seriamente le spese, le esigenze, la quantità e la qualità del lavoro dell'eletto, le necessità obiettive derivanti dal suo incarico. Questo perché effettivamente occorre un atteggiamento non emotivo, rispetto a questo argomento, anche se mi rendo conto che è difficile non averlo. Me ne rendo conto per la crisi, me ne rendo conto per gli scandali, che gridano vendetta, per carità! Ciò nondimeno, mi permetto - ahimé, sono vecchio - di ricordare un evento. Quando fui eletto Assessore al Comune di Torino (lo ricorderà anche la collega Artesio), un Assessore guadagnava 425 mila lire, mentre un usciere ne guadagnava un milione e 300-un milione e 400.
Io posi la questione sui giornali, dicendo: "Scusate, ma ho lasciato un buon lavoro e un'ottima possibilità di carriera, che mi procurava una somma sei volte superiore come stipendio", concludendo: "Evidentemente, chi fa politica o è ricchissimo di famiglia, o è ladro o vuole rovinarsi! Non vedo alternative!".
Ci fu immediatamente una levata di scudi da parte di molti colleghi che mi dissero: "Ma scherzi? L'Assessore va fatto gratuitamente!". Non voglio fare nomi, ma molti di quelli che sostenevano: "Noi lo facciamo gratuitamente", qualche mese dopo erano coinvolti nello scandalo Zampini o in altri scandali.
Certo che a quelle condizioni economiche solo chi ha i soldi pu permettersi di fare politica. Ma anche Berlusconi, o molti altri, - sono sicuro - sarebbero contenti che i politici non fossero pagati, perché così sarebbero totalmente condizionabili! Ritengo che questa demagogia debba proprio finire.
Un ultimo passaggio: qualche mese fa, il figlio di un mio collega notaio, dunque come me laureato in giurisprudenza, mi dice: "Anch'io sono impegnato politicamente, combatto perché i politici non...



(Il Presidente ricorda al Consigliere che il tempo a disposizione è terminato)



LEO Giampiero

Finisco, finisco di raccontare l'episodio! "Combatto perché i politici non guadagnino così tanto". Io gli rispondo: "Hai ragione, in effetti è uno scandalo che io guadagni un ventesimo di tuo padre!".
"Ma mio padre è molto più furbo: è notaio!", afferma.
Certo che è più furbo: ha copiato da me al liceo e all'università! Certo che è furbo! Il meno furbo ero io, che gli passavo i compiti! Ripeto, colleghi: facciamo un discorso serio! Grazie.



(Applausi in aula)



PRESIDENTE

Appunto! Collega Toselli, mi scusi: già ha la sciarpa, se poi mi fa anche partire gli applausi! Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Spero non fosse il Notaio Scarabosio quello che copiava da lei Consigliere Leo, ma c'è una differenza di età che rende questo impossibile.
Voglio soltanto ricordare come in quest'ultimo periodo il Consiglio regionale sia stato anticipatore e di esempio a tante Assemblee legislative che hanno cercato di dare una risposta a quanto l'opinione pubblica - in parte giustamente - richiedeva, cioè una sobrietà e un sacrificio anche da parte del ceto politico, vista la situazione economica generale del Paese.
Ricordo che - a differenza e prima di molti altri Consigli regionali - ci siamo ridotti del 50% la nostra liquidazione, si è allungato il periodo per poter usufruire del trattamento di quiescenza, si è passati al sistema previdenziale contributivo; e tutto questo è stato fatto in questa legislatura. Credo quindi che il Consiglio regionale del Piemonte abbia già dato un significativo esempio.
In merito ad alcune proposte che sono state presentate, noi speriamo che queste non siano figlie di una semplice e banale demagogia; ma fare interventi e avanzare proposte a spot, com'è accaduto in quest'occasione ci sembra un modo riduttivo e non completo di trattare una materia che invece dev'essere affrontata con un disegno di legge organico su tutto quanto riguardi il funzionamento dei Gruppi e l'attività ad essi collegata.
Potremmo per esempio essere d'accordo - e lo diciamo già in anticipo sulla riduzione dei viaggi all'estero o sul territorio nazionale. Per ridurre tutta questa materia ad interventi così segmentati e così limitati non ci sembra opportuno. Noi chiediamo invece un impegno del Consiglio regionale ad una revisione organica, attraverso un disegno di legge specifico - magari anche con una corsia privilegiata come quella della Commissione in sede legislativa - che consenta una riflessione completa su tutta la materia del funzionamento dei Gruppi consiliari, sul loro finanziamento e sulla loro trasparenza, che noi vogliamo.
Abbiamo in serbo delle proposte, addirittura più rigorose di quelle già annunciate da alcuni colleghi, però credo sia serio occuparcene con un provvedimento completo che tratti organicamente la materia.
per questo che noi, pur apprezzando alcune delle proposte presentate dai colleghi, riteniamo che il provvedimento debba essere trattato nel suo complesso e anticipiamo già la nostra astensione su questi emendamenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Biolé.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Vorrei dire che se prima ero d'accordo con il Capogruppo Bono sul fatto di suddividere questo dibattito sugli emendamenti della Federazione della Sinistra e del Partito Democratico, dopo avere assistito a questo tipo di discussione così poco utile, direi che divento in disaccordo.
Credo che in questa discussione sia stato abbastanza sviscerato il nulla. Abbiamo già detto più volte che secondo noi - è già stata fatta anche una proposta a inizio legislatura - questa materia va trattata in maniera specifica in Commissione e poi in Aula, senza dovere ricorrere ai mezzucci di utilizzare una legge finanziaria per poter far finta di venire incontro alle esigenze e alle difficoltà, avvertite anche fuori da quest'Aula e fuori dalle istituzioni.
Sulla trasparenza mi sono espresso ieri, dicendo che non è importante "legiferarla" ma è importante attuarla. Noi lo facciamo da due anni: chiunque può prendere il buon esempio, ma lo può fare senza doverne discutere in modo becero in quest'Aula.
A proposito della mozione, mi riallaccio a quello che è stato detto ieri dal Capogruppo del Partito Democratico Reschigna; la sua mozione richiede all'Aula di ritornare in Commissione per risparmiare questi 22 milioni, che sarebbero la spesa complessiva per la consultazione referendaria. Il mio Gruppo ha depositato un ordine del giorno che invece chiede esattamente quello che viene detto qui da mezzora: cioè di condividere un esperimento, quello per cui ogni Gruppo - che riceve una buona parte delle proprie risorse dai rimborsi elettorali e un'altra buona parte dalle spese di funzionamento - decide di mettere una quota di queste risorse per poter consentire ai cittadini, dopo 25 anni, di andare a votare su una legge regionale.
Molti colleghi hanno detto che in realtà i tagli non sono sostanziali ma solo di forma, perché bisogna dare un'immagine all'esterno. Io mi premuro quindi di suggerire che su queste materie sia ora di finirla di "prendere per il culo" i cittadini...



(Scampanellio del Presidente)



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere: è inutile che lei faccia scene, interrompendosi di colpo. La prego di tenere un linguaggio consono a quest'Aula consiliare! BONO Davide (fuori microfono) una parte anatomica...



PRESIDENTE

Sì, sì, va bene: ce ne sono anche tante altre che potrebbero essere citate, ma ve le evito.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Grazie, Presidente.
Colgo con un po' di dispiacere che anche quest'Aula è stata colpita dalla demagogia e da quest'ondata di antipolitica che in queste settimane e in questi mesi ormai pervade giornali, telegiornali e le più svariate trasmissioni. Colgo che questo fatto arriva da un'opposizione che si definisce costruttiva: l'abbiamo vista per esempio dare un contributo, pur con un po' di allungamento dei tempi, sulla questione del Piano Socio Sanitario; e noi l'abbiamo ammesso con piacere. Cogliamo però adesso che emerge la volontà di raccogliere quelle briciole - più o meno consistenti di consenso sui temi che pervadono ormai i dialoghi e le discussioni, nei vari bar e per strada, che fanno comprendere come questa classe politica non sia all'altezza della situazione.
vero, perché se questi argomenti arrivano in questo momento - su una discussione di un'importanza rilevante come quella sull'approvazione di un bilancio - significa che hanno ragione i cittadini: noi non siamo all'altezza di quella che si può definire una classe politica.
E allora, dato che poi questi ragionamenti valgono qualche centinaia di migliaia di euro, mi auguro che la riunione dei Capigruppo che farete alle 18.30 faccia un po' di chiarezza; per esempio sulla questione del referendum, che vale qualcosa come 22 milioni di euro. Butto giù questa considerazione, giusto perché i Capigruppo facciano un'ulteriore attenta riflessione rispetto ai soldi pubblici che spendiamo.
Chiudo dicendo, Presidente, che sono per ragionare su queste cose in modo serio. C'è un emendamento sui viaggi; il Gruppo della Lega non ne fa neanche uno. Se giochiamo al "più uno", siamo disposti ad azzerarli completamente: lo dico ufficialmente, di fianco al mio Capogruppo.
Allora forse, però, è più utile ragionare di queste cose in una Commissione e su un disegno di legge serio e non affrontare le cose come le affronta demagogicamente molta gente oggi, nei bar e per strada.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Velocemente, perché chi mi ha preceduto ha detto già benissimo quello che volevo dire.
Ricordo solo velocemente alcune cose fatte in questa legislatura: dimezzamento del TFR, riduzione dello stipendio o indennità autocertificazioni più restrittive, firme in Consiglio, Commissione principale ed altre cose. Tutte cose fatte da questa maggioranza in questa legislatura.
Sono assolutamente d'accordo - e naturalmente abbiamo fatto una riunione di Gruppo prima, quindi le dichiarazioni del Consigliere Angeleri sono considerazioni del Gruppo intero - ad affrontare il problema, come tra l'altro hanno anche detto altri esponenti della maggioranza, in occasione di un disegno di legge, in un intervento assolutamente equilibrato.
Perché - mi permetto di dire, cari amici - con quale coraggio qualcuno vuole andare ad approvare un emendamento in cui si tagliano i viaggi e bocciare l'emendamento della collega Artesio, molto più riduttivo, che invece riduce gli indennizzi e quant'altro? Noi vedremmo molto meglio un intervento globale su tutta la cosa.
Poi devo dire - e faccio una dichiarazione assolutamente politica guardandovi in faccia - che io una concentrazione così alta di "facce di tolla" come in quest'Aula, non ne vedo da tanto tempo!



(Commenti in aula)



CAROSSA Mario

Ma non avete fatto niente! Non avete fatto niente!



(Commenti del Consigliere Laus)



PRESIDENTE

Consigliere Carossa! Consigliere Laus!



CAROSSA Mario

Non avete fatto niente! Vergognatevi!



PRESIDENTE

Consigliere Carossa!



CAROSSA Mario

Non avete fatto niente per anni! E adesso venite a dire qua...
E ve l'ho proprio detta almeno!



PRESIDENTE

Presidente Carossa! La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.22 riprende alle ore 17.23)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Capisco che sono temi caldi, però se riuscissimo...



(Commenti del Consigliere Carossa)



PRESIDENTE

Consigliere Carossa!



PRESIDENTE

CAROSSA Mario (fuori microfono)



PRESIDENTE

Io ho sempre lavorato! Quattro legislature che sono qua e poi criticano!



(Proteste dai banchi dell'opposizione)



PRESIDENTE

Chiedo un momento di attenzione! Non intendo più sospendere la seduta. E ripeto che non intendo più sospendere la seduta Richiamo i signori Consiglieri ad un comportamento consono a quest'Aula. Abbiamo sentito parole...
Siamo tutti Consiglieri regionali, c'è una dignità di ciascuno e dell'Assemblea nel suo complesso.
Stiamo parlando di temi che riguardano il nostro status e sappiamo che da 42 anni sono temi caldi che scaldano l'ambiente, però credo che come siamo andati avanti fino adesso, possiamo concludere questa discussione e procedere poi con le scelte che il Consiglio dovrà fare.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Intervengo molto brevemente.
Non credo che la disaffezione nei confronti della politica nasca da aspetti che ritengo essere minimali qual è l'oggetto degli emendamenti. Al limite, nasce perché la politica non riesce a prendere in modo repentino delle soluzioni e delle soluzioni che siano utili per il nostro territorio.
Ma ciò detto è estremamente banale, perché dopo un po' nel solco dei buoni e dei cattivi, essere dalla parte dei cattivi dopo un po' dà fastidio.



(Commenti della Consigliera Bresso)



VIGNALE Gian Luca

No, soprassiedo da alcune valutazioni sui rimborsi per onore di cavalleria. Mi volevo riferire al Movimento 5 Stelle che nel suo sito regionale del Movimento, dedica molto spazio a quanto percepiscono e come investono le risorse.
Scrivetelo bene! Nell'operazione trasparenza, modificate alcuni dati.
Le buste paga sono ovviamente corrette e quindi i cittadini vedono che non percepite 2500 euro ma - come tutti gli altri colleghi - percepite la somma che vi spetta e che addiziona le differenti voci. È uguale a tutti gli altri 58! Né più né meno! Poi c'è un'altra sezione che è quella dei "Progetti 5 stelle". Lì ci sono 27 mila euro di risorse che avete investito - non mi interessa chi.
Ora, 27 mila euro è quello che scrivete voi, al conto ne mancano 250 mila. Se aggiornate il sito e mettete anche quei 250 mila, e se vi ricordate di scrivere le cifre corrette - perché non prendete 86 mila euro di fondi di gruppo, ma 296 - quella è un'operazione trasparenza, altrimenti quella che scrivete qui sopra è un'operazione "presa in giro" - la dico un po' meglio.
Questa è dimostrazione - lo dico anche ai colleghi di maggioranza - che dietro ad un'etichetta si nasconde il nulla. I cittadini ci chiedono sostanza e il giorno che vedono i nostri bilanci pubblicati sul sito del Consiglio regionale - e a me non me ne frega niente! - non cambia nulla se non sappiamo dare a questa Regione cose rapide. Per esempio, l'approvazione di un bilancio, bello o brutto che sia, consente almeno di pagare con un po' più di velocità le imprese piemontesi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Non volevo intervenire in questa discussione come avevo già manifestato prima anche al mio collega Biolé, poi ovviamente si viene tirati per i capelli, almeno per quelli che li hanno...
Ma sentire dire queste "cavolate" - e dico cavolate perché il Presidente non apprezza molto, anche se oramai sono entrate nella vulgata italiana anche molti epiteti di parti anatomiche e quant'altro - queste cavolate da dei Consiglieri regionali appartenenti a Gruppi politici che prima di fare determinati interventi, dovrebbero guardare in casa loro pulirsi la bocca e poi forse intervenire!



PRESIDENTE

Consigliere Bono!



BONO Davide

E poi, forse, intervenire guardando quanto fanno gli altri Gruppi: ci sono alcuni Consiglieri che devono stare zitti e guardare in casa loro prima di venire a rendicontare sugli altri!



(Commenti del Consigliere Vignale)



BONO Davide

No, deve stare zitto e pulirsi la bocca!



PRESIDENTE

Presidente Bono, si rivolga alla Presidenza! Collega Vignale, per favore!



BONO Davide

Siamo tranquillissimi a spiegare alle persone - che forse non lo sanno ancora - che il vento dell'antipolitica, come qualcuno ha definito prima spazza e spazzerà tante persone e tanti Gruppi politici e partitici, perch il vento e il clima sta cambiando fuori.



(Commenti del Consigliere Vignale)



BONO Davide

Quindi, può dire quello che vuole, collega Vignale! Intanto a me sembra che qui ce la si stia facendo addosso da parte di tanti Gruppi politici e tanti partiti...



(Commenti della Consigliera Bresso)



PRESIDENTE

Per favore, non provochi!



BONO Davide

La nostra chiarezza e la nostra onestà e la nostra trasparenza è fuori di dubbio, checché ne dica il collega Vignale! Tant'è che siamo gli unici che non partecipiamo al furto dei rimborsi elettorali! Il furto dei rimborsi elettorali a cui voi partecipate e vi state spartendo il bottino tutti! Due miliardi e mezzo di euro dal 1994! Quello dovreste andare a rendicontare ai cittadini! Quello dovreste rendicontare! Poi possiamo parlare delle spese di funzionamento e delle pagliacciate che introduciamo in finanziaria.



(Commenti della Consigliera Bresso)



BONO Davide

E lei, che è tesserata PD, chiuda il Gruppo, invece...



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.



PRESIDENTE

BONO Davide (fuori microfono)



PRESIDENTE

Stia a Bruxelles!



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.
BRESSO Mercedes (fuori microfono) Piccolo cialtrone!



(Commenti dei Consiglieri del Gruppo Movimento 5 Stelle)



PRESIDENTE

Per cortesia, non possiamo andare avanti in questo modo! Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna e poi le do la parola.
Prego, Consigliere Reschigna.



(Commendi in aula)



PRESIDENTE

Per favore! Consigliere Reschigna, prego.



RESCHIGNA Aldo

Vede, Presidente: a differenza di molti interventi che ho ascoltato quest'oggi pomeriggio, non cadrò nel tranello della rissa, perché non mi interessa farlo.
Dico da subito una cosa però: ho piena consapevolezza che qualunque provvedimento assumessimo su questi temi, agli occhi dei cittadini sarebbero sempre considerati insufficienti.
Ho questa consapevolezza, e ho anche la consapevolezza che non è con provvedimenti e proposte di questo tipo che si riesce a recuperare totalmente il distacco del cittadino dalla politica. Tuttavia, se non si incomincia mai e se si pensa sempre di dover rinviare a provvedimenti complessivi l'assunzione di qualche decisione, significa, sostanzialmente che tutte le volte giochiamo al rinvio delle nostre decisioni.
E vengo alle questioni che ho ascoltato nel corso del dibattito.
Primo: il provvedimento non può essere affrontato in misura episodica.
Ne ho piena consapevolezza, tant'è che il Gruppo consiliare del Partito Democratico ha presentato una proposta di legge compiuta sul tema criticabile o non criticabile, ma quella proposta di legge, inserita nella programmazione dell'anno scorso, non va avanti in I Commissione. E non va avanti per la semplice ragione che tutte le volte che quella proposta di legge viene iscritta ai lavori della Commissione, qualcuno della maggioranza si mette a fare dell'ostruzionismo.
Mi si dice che questi provvedimenti dovrebbero essere affrontati in maniera unitaria. Vorrei ricordarle, Presidente - ma non è un appunto che faccio a lei, sia ben chiaro - che dopo che la I Commissione del Consiglio regionale ha bocciato l'emendamento sulla trasparenza della rendicontazione dei bilanci dei Gruppi e sulla sua pubblicizzazione, le ho scritto una lettera, in cui le dicevo che avevo piena consapevolezza che questo tema non poteva essere affrontato da un singolo Gruppo. Ho detto: "Io sto fermo abbiamo qualche mese davanti, in attesa, sostanzialmente, che ci sia un'iniziativa collettiva da parte del Consiglio regionale, in attesa di affrontare questa situazione". Ma le ho anche scritto che, qualora non avessi avuto dei segnali in questa direzione, il Gruppo si sarebbe mosso nuovamente.
La risposta che ho avuto - e che era l'unica risposta nell'ambito dei poteri dell'Ufficio di Presidenza - è stata quella che l'Ufficio di Presidenza impone la conservazione per dieci anni dei documenti contabili dei Gruppi e mette a disposizione dei faldoni e degli armadi per la conservazione. Giusto, ma non basta.
Vogliamo avere la consapevolezza che una proposta organica non è mai stata affrontata in I Commissione, perché la maggioranza, o esponenti della maggioranza, impediscono di affrontare questo tema? Così come impediscono di affrontare la proposta di legge dell'Ufficio di Presidenza di modifica dello Statuto tesa alla riduzione da 60 a 50 Consiglieri regionali del Piemonte? Vogliamo avere la consapevolezza che quando chiedo di affrontare assieme tematiche di questo tipo, senza mettermi il fiore all'occhiello cala un silenzio enorme su tali questioni? E allora, pur avendo la consapevolezza che può anche essere poco quello che stiamo facendo, noi avvertiamo l'esigenza che qualcosa si faccia. Ecco perché abbiamo ripresentato questi emendamenti in Aula. Qualcuno può anche irritarsi se qualche altro Gruppo si muove in questa direzione: qualcuno della maggioranza o qualcuno dell'opposizione.
Guardate, sono abituato...



PRESIDENTE

Concluda, per favore.



(Commenti in aula)



RESCHIGNA Aldo

Sì, se mi lasciano parlare; se invece c'è casino, vado avanti. Ok? Grazie.



RESCHIGNA Aldo

BONO Davide (fuori microfono)



RESCHIGNA Aldo

Quattro minuti!



PRESIDENTE

Per favore, concluda.



RESCHIGNA Aldo

Ma stai zitto anche tu un po', va!



PRESIDENTE

Concluda.



(Commenti del Consigliere Bono)



RESCHIGNA Aldo

Stai zitto anche tu!



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Concluda.



RESCHIGNA Aldo

Stai zitto anche tu!



RESCHIGNA Aldo

BONO Davide (fuori microfono)



RESCHIGNA Aldo

Cinque minuti!



PRESIDENTE

So contare fino a cinque, grazie colleghi.
Vada avanti e concluda, Consigliere Reschigna.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Il Consigliere Reschigna avrebbe già concluso, se non lo disturbaste.
Per favore, concluda, Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Adesso basta, per piacere! Ok? Qualche Consigliere o parla a microfono o sta zitto.



PRESIDENTE

Concluda, altrimenti questa seduta la vedo male.



RESCHIGNA Aldo

Ok, concludo. Non me ne frega niente se anche il Movimento 5 Stelle si irrita: chiedo la votazione per appello nominale.



PRESIDENTE

Va bene, grazie.
Il collega Bono aveva chiesto la parola. Per quale motivo?



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Anzitutto, chiedo anch'io di poter parlare per cinque minuti per fatto personale.



PRESIDENTE

No, non glielo concedo. Poi?



BONO Davide

Come "no", Presidente?



PRESIDENTE

una prerogativa del Presidente. Si faccia eleggere e tanti auguri per la prossima volta. Non so cosa dirle.



BONO Davide

I diritti sono uguali per tutti!



PRESIDENTE

No, non è la prima volta che anche lei...



BONO Davide

Non è la prima volta e non si interessi...



PRESIDENTE

Ha qualcosa da dire o no?



BONO Davide

Fatto personale. L'ha sentito anche bene lei oppure sente solo alcune cose e non quelle che le interessano?



PRESIDENTE

Prego.



BONO Davide

Sono stato definito come "piccolo cialtrone" dalla signora che siede qui davanti, la signora Bresso: forse le dà ancora un po' fastidio, dopo due anni, di avere perso le elezioni. Forse.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Lei, però, si deve limitare al fatto personale, per favore.



BONO Davide

A me spiace (poco) per lei, però mi spiace perché probabilmente lei ha perso un po' di voti per colpa del partito...



(Commenti della Consigliera Bresso)



PRESIDENTE

Per favore, vada avanti.



BONO Davide

tutto tranne che coerente, quindi i cialtroni sono altri. Qualcun altro deve chiamare cialtrone!



PRESIDENTE

Togliere la parola al Consigliere Bono, grazie.



PRESIDENTE

BONO Davide (fuori microfono)



PRESIDENTE

Vada a Bruxelles! Vada a Bruxelles a lavorare e non stia qua a rubare lo stipendio!



(Commenti della Consigliera Bresso)



PRESIDENTE

Per favore, per favore.



(Commenti della Consigliera Bresso)



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliera Bresso.
Per favore. Siamo in un'Aula parlamentare e non al "Bar sport".
Ho sentito la Consigliera Bresso e la invito, come per gli altri colleghi, a trattenersi nei toni e, ovviamente, a non procedere ad offese verso i colleghi.
Per quanto attiene al tempo usato dal Consigliere Reschigna, mi si potrà dire tutto tranne che sono severo o alcune volte di parte sugli interventi, perché quando qualcuno ha qualcosa da dire, sia da una parte sia dall'altra, non abbiamo mai guardato al minuto o al mezzo minuto in più.
una prerogativa del Presidente. Mi scuso per averglielo detto prima brutalmente, però anche lei alcune volte ha beneficiato di questo. È ovvio quindi, che nel momento contingente questo può succedere.
Vi invito, colleghi, non con una "ramanzina", perché né la devo fare n la posso fare, a riportare questo dibattito al prosieguo di questa legge che è la legge finanziaria, in un alveo normale, perché abbiamo interesse e dovere comune, come Consiglio regionale, di approvare questi provvedimenti entro il 30 aprile, data della scadenza dell'esercizio provvisorio. Se andiamo avanti così, non so se ci riusciremo per il mese di luglio.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Spagnuolo; ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

Ho seguito gli interventi dall'esterno, perché mi stavo facendo spiegare come funziona questo iPad, di cui sono molto orgogliosa e molto incompetente. Ho seguito gli interventi, e devo dire che quello che è successo in quest'Aula, e sta succedendo, per certi versi non fa stupire.
Chiaramente, quando si toccano questi temi, si toccano sensibilità e questioni che possono far irritare e far scaturire sentimenti diversi perché sono momenti di assunzione di responsabilità. Quando ci sono questi momenti, penso sempre che, seppur brevemente, si debba intervenire.
Indubbiamente, queste discussioni - soprattutto negli ultimi anni sono sempre state seguite da ipocrisia, complessivamente, ma soprattutto da cecità politica. Oggi come oggi, al punto in cui siamo dopo decenni, perch non è una questione degli ultimi secondi o delle ultime settimane, è illusorio pensare che solo riducendo, o riducendosi le proprie indennità si possa recuperare agli occhi dei cittadini.
La ferita inferta alla politica, e che la politica continua autonomamente ad infliggersi, è profondissima, perché già tanti anni fa non si è avuto il coraggio di difendere il ruolo e l'immagine della politica.
Ancora recentemente, mi sono permessa di contrastare chi diceva: "Voglio togliere la politica da un comparto estremamente importante della nostra attività regionale, perché la politica è un valore": non abbiamo saputo dirlo con forza a suo tempo. Quindi, è illusorio, perché la ferita nei conferiti della politica è altissima e non verrà recuperata da questi interventi.



(Il Presidente ricorda alla Consigliera che il tempo a disposizione è terminato)



SPAGNUOLO Carla

Termino.
Ci potrà essere qualche articolo, suggerito ai giornali, perché i giornali non vengono nemmeno più a seguirci quando facciamo questi annunci ed è significativo perché si prescinde dalle nostre prese di posizione.
Voglio solo dire che proseguendo in questo modo, non avendo il coraggio di difendere la politica e svolgendo interventi, che potrebbero essere anche necessari, ma dovrebbero essere mirati in un contesto completamente diverso, porteremo la politica ad essere cosa di ricchi. Anche qui diventerà o cosa di incapaci, che diversamente non potrebbero essere in nessun modo utilizzati, o cosa di ricchi.
Ho cominciato a fare politica quarant'anni fa, quando ero Capo di Gabinetto di questa Regione, all'età di 35 anni: se allora avessi proseguito la mia carriera, oggi avrei una pensione completamente diversa da quella che prenderò.
Pronunciare un discorso sui vitalizi dicendo di ridurre questo e ridurre quello significa non avere compreso che ci sono state generazioni di persone che hanno rinunciato a fare anche cose estremamente importanti e qualificate, perché credevano nella politica. Ad esempio, penso agli avvocati che hanno rinunciato a svolgere la loro professione: il Presidente Viglione quando ha cominciato qui aveva un determinato reddito e quando ha finito ne aveva un decimo di reddito come avvocato, così come è successo a coloro che sono venuti dopo. Allora, capiamo come sia illusorio svolgere certi tipi di ragionamento.
Mi rivolgo ai giovani, che comunque dobbiamo rispettare, perch dovranno farsi le loro opinioni. Tutti noi dobbiamo lavarci la bocca perché tutti noi - voi compresi - abbiamo qualche motivo...



PRESIDENTE

Concluda, per favore.



SPAGNUOLO Carla

Termino.
Volevo esplicitare questi pensieri perché è nostro compito fare meglio facendo in modo che la politica non diventi una questione di ceto altrimenti aggiungeremo un altro vulnus gravissimo a quello che già abbiamo.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Bresso; ne ha facoltà.
Immagino che intervenga per fatto personale.



BRESSO Mercedes

Insomma, mi pare proprio che superiamo ogni limite di ridicolo.
Se il Consigliere Bono pensa che io sia pentita di essere a favore della TAV, quindi dei voti che loro - certamente - hanno sottratto a me come penso anche ad altri candidati, avendo sostenuto una posizione che è non solo minoritaria in questa Regione...



PRESIDENTE

Consigliera Bresso, lei è già intervenuta, questo è un intervento politico, non un fatto personale.



BRESSO Mercedes

Infatti, è un fatto personale, in quanto lui ritiene che io sia preoccupata e ce l'abbia con lui perché mi ha sottratto voti. No, sono orgogliosa di avere perso dei voti difendendo la TAV, cosa che continuo a fare in sede europea.
Rimango convinta che la vera disonestà in politica sia quella intellettuale. In questo sono assolutamente d'accordo con la Consigliera Spagnuolo. Sono una persona cui mai nessuno potrà rimproverare disonestà ma è mia ferma convinzione che la disonestà intellettuale che caratterizza il signore alle mie spalle sia il vero danno in politica.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Colleghi, volevo ricordarvi che in questo momento...



(Commenti in aula)



BUQUICCHIO Andrea

Non è che sia sempre consociativo, ma ci sono momenti nei quali potrebbe fare bene ricordare che quest'Aula - lo voglio ricordare a tutti noi, perché lo abbiamo fatto insieme - in tempi non sospetti, quando nessuno parlava dell'articolo 4, anzi, qualcuno - al di là del rispetto che ho per opinioni serie diverse - rideva su quell'argomento, ha approvato per la priva prima volta in Italia come Consiglio regionale, una proposta di legge sulla riforma dei partiti. Oggi ne parlano tutti.
Quando si tratta di metterci insieme e ragionare seriamente su questioni importanti e fondamentali, quest'Aula ha la capacità di farlo.
Allora, cerchiamo di farlo anche su argomenti che, in questo momento, non devono essere letti in chiave demagogica, ma come sviluppo necessario e naturale di un tempo storico diverso e maturo ad eventi diversi.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Tiramani.



TIRAMANI Paolo

Grazie, Presidente.
Chi si aspetta da me un intervento alla Pietro Micca, si sbaglierà, nel senso che non mi è piaciuta molto la discussione. Questi provvedimenti che continuamente vengono propinati all'Aula - alla ricerca da parte di ognuno del raggiungimento della propria tacca, anche giusta - aventi ad oggetto la moralizzazione della politica e la questione economica non li ritengo giusti. Credo sia più giusto parlare definitivamente del discorso dei costi della politica con un'unica grossa discussione.
Ogni volta identificare una riduzione, un cambiamento o una piccola cosa va bene, perché, ad esempio, sono a favore di diversi elementi proposti, però con un'argomentazione globale di tutta la discussione.
Magari anche la riduzione degli stipendi e tutto ciò che ne consegue va bene, ma in maniera organica, altrimenti, ogni volta, si scade nella diatriba politica tra l'una e l'altra parte.
Tutti abbiamo delle ragioni, perché tutti i Gruppi possono eccedere o sbagliare in qualcosa. Comunque, ritengo più opportuno svolgere un'unica discussione sugli stipendi e sui costi della politica, altrimenti le azioni promosse in questo Consiglio vengono subito dimenticate dal popolo. Penso all'azione attuata in questa sede - ancora non ero Consigliere - quando è stato dimezzato il TFR, che ritengo giustissima, ma credo che 99 piemontesi su 100 non ricordino questo sacrificio, questa azione che è stata compiuta.
Invece, se fosse stata argomentata con un'operazione di più ampio respiro probabilmente, avrebbe avuto più incidenza.
Procedere in continue azioni di riduzione non fa in modo che la gente sia appagata e assetata di antipolitica. Magari si strappa un articolo su un giornale un giorno o due, ma la sete di sangue politico cresce sempre di più e il periodo storico lo evidenzia. Poi, se vogliamo svolgere un ragionamento di più ampio respiro, sono il primo ad essere disponibile a ragionare e a capire su come si possano abbassare i costi della politica.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Artesio.



ARTESIO Eleonora

Intervengo, com'è giusto sia, ai sensi del nostro Regolamento, nella discussione generale sugli emendamenti per annunciare il consenso che esprimeremo come Gruppo consiliare, sia relativamente a quelli che ovviamente, abbiamo depositato in prima persona, sia in riferimento a quelli presentati dagli altri Gruppi.
Nel merito della motivazione di questo consenso, credo che la corretta valutazione del Capogruppo del PdL Pedrale sulla necessità che questo Consiglio non proceda in una modalità spot su questioni di valore strutturale, possa essere credibile. Quindi, anche condivisibile, almeno per quanto mi riguarda, tanto da spingermi a chiedere una calendarizzazione delle leggi che il mio e altri Gruppi hanno presentato sul finanziamento dei Gruppi consiliari e sulle indennità di cariche, se la maggioranza, da questo momento, ha un comportamento conseguente per quanto riguarda il disegno di legge n. 169.
In discussioni non sospette di ieri, dichiaravo che lo si è fatto diventare un omnibus. Benissimo! Sulla base della dichiarazione del Presidente del Gruppo di maggioranza, per cui non si può procedere a spot, si ritirino tutti gli articoli del disegno di legge n. 169 che intervengono a spot su questioni complessive di legislazioni riguardante l'organizzazione di servizi o prestazioni, a cominciare da quelli relativi ai progetti per la maternità.
Se questo viene fatto, vuol dire che seriamente si ha intenzione di fare un'operazione di finanziaria e di calendarizzazione degli altri obiettivi.
Secondo. Le cose si fanno perché si ritiene siano giuste farle e non per accarezzare il gatto nel verso del pelo. Lo dice una persona la cui pubblica dichiarazione dei redditi mostra, con tutta evidenza, la devoluzione liberale al proprio partito, nella misura quasi del 60 dell'indennità di carica. Quindi, non mi vergogno di sostenere la necessità dei partiti. Ritengo compatibile una riduzione della mia indennità di carica anche per questa scelta che compio.
Però mi permetto di fare una piccola osservazione (con questo chiudo Presidente). Ho un'età anagrafica non così distante da quella della collega Spagnuolo. Per ricordare l'eccellenza del Presidente Viglione, nell'epoca nella quale il Presidente Viglione svolgeva questo incarico, la differenza tra la sua indennità di carica e un il salario di lavoratore dipendente della FIAT non era la differenza che oggi intercorre tra l'indennità del Presidente del Consiglio regionale, la mia e quella della Giunta e lo stipendio dei lavoratori della FIAT. È per questo che allora la politica aveva anche un'altra credibilità, perché quando Novelli e Viglione scendevano nell'incontro sulle crisi industriali, come ho visto fare, o sull'occupazione delle case in conseguenza degli sfatti, avevano anche la possibilità di parlare con una conoscenza della realtà che, forse, grazie anche a quella divergenza, oggi siamo abituati a smarrire.



ARTESIO Eleonora

SPAGNUOLO Carla (fuori microfono)



ARTESIO Eleonora

un'interpretazione facile!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Laus.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Stimo i colleghi e so che i colleghi stimano me: ho questa presunzione e voglio vivere in questa convinzione.
Non sono un demagogo. Nel mio intervento e negli interventi del mio Gruppo quello che abbiamo chiesto è la trasparenza. Nel mio intervento avevo detto che non posso permettere che un cittadino debba avere dubbi su come noi spendiamo i soldi. Volevo solo giustificare questa cosa.
Però, mi volevo portare avanti con il lavoro. Dal momento che ho scritto un ordine del giorno (che non ho ancora presentato, perché lo presenterò domani), mi chiedo - perché mi sembra apparentemente altamente demagogico, mi rendo conto - chissà cosa penseranno di me quando presenter questo ordine del giorno? Quindi, mi porto avanti con il lavoro e vi chiedo: è demagogico chiedere la sospensione per tre mesi (l'avevo già presentato nell'altra legislatura) dei pagamenti dei Consiglieri e degli Assessori, visto che ci sono ritardi nei pagamenti per le imprese che arrivano fino a 12, 15, 18 mesi o due anni? Questo è un ordine del giorno che vuole essere uno stimolo per una riflessione.
Domanda: se sono stato tacciato di essere demagogico oggi, che cosa potranno dirmi quei Consiglieri, nei confronti dei quali va comunque la mia stima, quando presenterò quell'ordine del giorno? Voglio mettere le mani avanti. Guardate: non è demagogia.
Una sospensione - ripeto, sospensione - una dilazione dei nostri stipendi per tre mesi ci darebbe più credibilità nei confronti degli imprenditori che da mesi aspettano i soldi per non parlare addirittura dei dipendenti.
Presidente, devo dire che dopo i vostri interventi, effettivamente adesso sto nel dubbio: non so se è demagogico o no. Il dubbio rimane.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale.
Ci sono dichiarazioni di voto? Dichiaro chiusa la fase dedicate alle dichiarazioni di voto.
Procediamo quindi con la votazione. La Giunta darà i pareri.
Procediamo, su richiesta del Consigliere Reschigna, ad effettuare tutte le votazioni per appello nominale. È prerogativa di un Capogruppo chiederlo, quindi procederemo per appello nominale.
Il primo è l'emendamento rubricato n. 102). Informo l'Aula che, poich l'articolo 4 del disegno di legge n. 169 riguarda il Consiglio, abbiamo affrontato tutti gli emendamenti in Ufficio di Presidenza per poter informare quantomeno sulle questioni che si presentano, se gli emendamenti sono approvati o meno.
L'articolo 4 del disegno di legge n. 169 non ha lo scopo di dimensionare il fabbisogno del Consiglio regionale, che è già stato definito, a seguito della deliberazione del Consiglio n. 140-50005 del 27 dicembre 2011, con l'approvazione del suo bilancio, ma di precisare il concorso e la formulazione derivata anche da un lavoro in Commissione, di cui ringrazio, relativo alla manovra di riduzione della spesa prevista dall'articolo 6 del disegno di legge n. 78/2010 nel complesso della Regione Piemonte.
Il fabbisogno del Consiglio regionale per l'esercizio 2012 presenta già una riduzione di 5.395.785 euro rispetto all'esercizio di previsione del 2011.
Inoltre, ricordo che proprio recentemente l'Ufficio di Presidenza ha deliberato di destinare sei milioni di avanzo di Amministrazione alla Giunta regionale in restituzione. Che sono i cinque milioni delle cosiddette borse di studio e un milione successivo che la Giunta riterrà di destinare per altri ambiti (in particolare, si parlava della cultura).
Quindi, l'Ufficio di Presidenza si rimette all'Aula, ma volevo fornire queste informazioni.
Aggiungo che una quota pari o superiore al 90% delle spese del Consiglio regionale è incomprimibile, se non attraverso delle modifiche legislative. Quindi, sono spese non nella nostra disponibilità, soprattutto alla luce delle riduzioni di cui ho detto poc'anzi.
La Giunta si rimette al parere dell'Aula.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 102).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 51 Consiglieri votanti 47 Consiglieri hanno votato SÌ 18 Consiglieri hanno votato NO 8 Consiglieri si sono astenuti 22 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Per quanto riguarda l'emendamento 121), vale quanto detto prima sul concorso del contenimento della spesa. Considerata che la riduzione dello stanziamento del bilancio rispetto all'esercizio precedente è pari a 5.725.785 euro, si presume (per quello che ho detto prima sul 90%) che difficilmente la spesa possa aumentare.
Si segnala che il testo di quest'emendamento prevede il blocco per ciascuna delle voci. Non sarebbe quindi sufficiente una riduzione complessiva della spesa, ma sarebbe introdotto un vincolo per ciascun capitolo rispetto all'esercizio 2011. Anche in questo la Giunta si rimette al parere dell'Aula.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 121).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 51 Consiglieri votanti 50 Consiglieri hanno votato SÌ 18 Consiglieri hanno votato NO 11 Consiglieri si sono astenuti 21 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
In merito all'emendamento rubricato n. 26), per quanto riguarda il comma 1 ha già detto prima. Al comma 2, invece, relativamente al raffronto con il bilancio di altri Consigli regionali (in particolare vengono citati quelli dell'Emilia Romagna, Toscana e Veneto), va ricordato che qualunque operazione del genere deve essere effettuata paragonando situazioni omogenee. Molti Consigli regionali, tra cui alcuni di quelli citati, non presentano all'interno del proprio bilancio voci quali la spesa per il personale, la spesa per la manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici istituzionali, che invece sono in capo al Consiglio regionale del Piemonte, o ancora la spesa per organismi quali il Consiglio delle Autonomie Locali.
Inoltre, alcuni Consigli regionali, a differenza del Piemonte, non hanno in capo al proprio bilancio le indennità e i costi relativi ai membri della Giunta regionale, in particolare ai membri della Giunta regionale non Consiglieri. Il Consiglio regionale del Piemonte, com'è noto, paga l'intera Giunta regionale con il proprio bilancio, ivi compresi i Consiglieri...



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Chiedo scusa, Consigliere Giovine, ma abbiamo fatto un lavoro serio per fornire alcune informazioni affinché ciascuno potesse esprimere la propria posizione.



PRESIDENTE

GIOVINE Michele (fuori microfono)



PRESIDENTE

Credevo fosse finito il dibattito.
PRESIDENTE



PRESIDENTE

Non siamo in fase di dibattito. Siccome faccio ancora il Presidente dell'Ufficio di Presidenza, forniamo delle motivazioni.
Così come la Giunta esprime il proprio parere, ritengo che anche il Consiglio regionale, attraverso l'Ufficio di Presidenza, possa farlo.
Informo che la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative sta promuovendo un percorso di valutazione della spesa del personale, così come ha fatto ad esempio sulla indennità dei Consiglieri regionali e quant'altro, che tenga conto delle differenze tutelari e organizzative, con una tabella comparativa.
Consigliere Buquicchio, vuole mantenere l'emendamento?



BUQUICCHIO Andrea

Sì.



PRESIDENTE

D'accordo.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 26).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 51 Consiglieri votanti 46 Consiglieri hanno votato SÌ 15 Consiglieri hanno votato NO 20 Consiglieri si sono astenuti 12 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 62).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 49 Consiglieri votanti 48 Consiglieri hanno votato SÌ 17 Consiglieri hanno votato NO 15 Consiglieri si sono astenuti 16 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 64).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 50 Consiglieri votanti 47 Consiglieri hanno votato SÌ 16 Consiglieri hanno votato NO 14 Consiglieri si sono astenuti 17 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
In merito all'emendamento rubricato n. 65), vorrei precisare che in effetti è vero che avevamo mandato la lettera relativa ai dieci anni e quant'altro; però avevamo anche inviato un manuale allegato - lo dico per precisazione, non esprimiamo alcun parere in merito - perché dal 31 di gennaio del 2013 la cosiddetta "rendicontazione" sarà molto più complessa e più puntuale rispetto a quella attuale, non perché l'abbiamo cambiata, ma semplicemente perché, per un'interpretazione corretta del programma informatico, è stato mandato il nuovo utilizzo del sistema informatico, che era già vigente ma che in precedenza non era stato utilizzato.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 65).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 52 Consiglieri votanti 50 Consiglieri hanno votato SÌ 20 Consiglieri hanno votato NO 12 Consiglieri si sono astenuti 18 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'articolo 4, così come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 53 Consiglieri votanti 52 Consiglieri hanno votato SÌ 32 Consiglieri hanno votato NO 20 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 117).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 50 Consiglieri votanti 48 Consiglieri hanno votato SÌ 18 Consiglieri hanno votato NO 12 Consiglieri si sono astenuti 18 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 118).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 Consiglieri votanti 45 Consiglieri hanno votato SÌ 16 Consiglieri hanno votato NO 7 Consiglieri si sono astenuti 22 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 116).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 49 Consiglieri votanti 48 Consiglieri hanno votato SÌ 17 Consiglieri hanno votato NO 13 Consiglieri si sono astenuti 18 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 100) presentato dai Consiglieri Lepri, Reschigna Taricco: Dopo l'articolo 4 del disegno di legge n. 169 "Legge finanziaria per l'anno 2012" è inserito il seguente: "Articolo 4 bis (indirizzi in merito di spesa regionale per l'incentivazione e lo sviluppo delle attività produttive) Al fine di evitare la frammentazione degli interventi, la spesa regionale per l'incentivazione e lo sviluppo delle attività produttive è integralmente ricondotta ai soli quattro seguenti assi di intervento: internazionalizzazione capitalizzazione accesso al credito poli di innovazione imprenditoria giovanile cooperazione".
Tale emendamento è aggiuntivo dell'articolo 4 bis.
La parola al Consigliere Lepri, per l'illustrazione.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
Indichiamo sei linee (in realtà nell'emendamento c'è un errore, perch abbiamo scritto "quattro", ma sono sei), sei interventi, sei assi - come vengono chiamati nel documento - nei programmi per la competitività e l'occupazione, che riteniamo debbano essere privilegiati.
Di fronte al fatto che i due programmi presentati dall'Assessore individuano qualche decina di linee strategiche, consideriamo opportuno individuarne alcune sulle quali concentrare le priorità.
Proprio oggi sono stati presentati dei dati relativi agli insediamenti di nuove imprese in Piemonte. Probabilmente, i risultati non sono all'altezza di quanto proclamato, ma non è questo il luogo per verificare l'esito dell'azione di attrazione, da parte dell'Assessorato, verso nuove imprese provenienti da fuori provincia e da fuori regione.
Ciò che è evidente, è che siamo di fronte alla necessità di operare delle scelte all'interno delle spese per le attività produttive.
Pensiamo che l'internazionalizzazione, la capitalizzazione, l'accesso al credito, i poli d'innovazione, l'imprenditoria giovanile e la cooperazione possano essere quelle linee d'azione sulle quali concentrare l'attenzione e le risorse, sapendo che molte delle altre misure, in situazioni di vacche grasse, potrebbero certamente essere considerate, ma poiché è evidente a tutti che siamo in un contesto profondamente difficile...



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Lepri.
Colleghi, abbiamo ancora qualche minuto, per favore! Prego, Consigliere Lepri.



LEPRI Stefano

Dicevo: poiché il contesto è così difficile, a noi pare suggeribile concentrarsi su pochi assi e poche misure.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Lepri.
L'Assessore Giordano, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario sull'emendamento.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 100).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 47 Consiglieri votanti 46 Consiglieri hanno votato SÌ 15 Consiglieri hanno votato NO 31 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Colleghi, anticipiamo di dieci minuti la Conferenza dei Capigruppo.
Invito i colleghi Presidenti di Gruppo a recarsi in Sala A.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.15)



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