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Dettaglio seduta n.20 del 20/07/10 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

Argomento:


LEARDI LORENZO



(Alle ore 10.00 il Consigliere Segretario Leardi comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



(La seduta ha inizio alle ore 10.33)



PRESIDENTE

Dichiaro aperta la seduta, do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione del Consiglio e chiedo se vi siano proposte di modifica.
In assenza di proposte di modifica l'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", sono a disposizione e riproducibili su richiesta i processi verbali delle sedute del 13 e 14 luglio 2010 e sono approvati i verbali del 6 luglio 2010.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri regionali Porchietto, Cantore Cortopassi, Spagnolo, Cota, Botta Marco, Pedrale, La Rocca e Burzi.


Argomento:

b) Sentenza Corte costituzionale l.r. 25/2009


PRESIDENTE

La Corte Costituzionale, con sentenza n. 255 del 15 luglio 2010, in parziale accoglimento del ricorso della Presidenza del Consiglio dei Ministri, contro la legge regionale n. 25 del 26 ottobre 2009, "Interventi a sostegno dell'informazione e della comunicazione istituzionale via radio televisione, cinema e informatica", ha dichiarato l'incostituzionalità dell'articolo 8, 2° comma, che recita "la Giunta regionale è autorizzata a promuovere intese con il Ministero dello sviluppo economico volte a definire l'utilizzo di quota parte del canone di abbonamento RAI corrisposto dai cittadini piemontesi, nel rispetto dei criteri generali approvati dal Consiglio regionale su proposta della Giunta medesima".
La Corte ha invece dichiarato non fondata la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 3, 1° comma della stessa legge.


Argomento:

c) Non impugnativa leggi regionali 14/2010 e 15/2010


PRESIDENTE

Il Consiglio dei Ministri ha esaminato in data 09 luglio 2010 le seguenti leggi regionali ed ha deliberato la non impugnativa: legge regionale n. 14 del 1 giugno 2010 (Legge Finanziaria per l'anno 2010) legge regionale n. 15 del 1 giugno 2010 (Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2010 e bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2010-2012).


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato sul processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Questione pregiudiziale sollevata dal Consigliere Reschigna (ai sensi art. 71 Regolamento)


PRESIDENTE

Il Consigliere Reschigna ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori.
Ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Ricordo che nella seduta della scorsa settimana il Consigliere Muliere aveva chiesto di poter avere una comunicazione, da parte del Presidente della Giunta regionale, in merito alle dimissioni del Vicepresidente della Giunta regionale.
La settimana scorsa ci è stato detto che il Presidente della Giunta era fuori Torino - mi sembra impegnato nella Conferenza dei Presidenti delle Regioni. Abbiamo considerato corretta l'argomentazione, però l'impegno era che nella seduta odierna il Presidente della Giunta regionale sarebbe venuto in Consiglio per spiegare le ragioni della sostituzione del Vicepresidente della Giunta.Vorremmo capire quando questa comunicazione avverrà.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Stara; ne ha facoltà.



STARA Andrea

La prima questione è legata ad un'interpretazione ristrettiva sulla presentazione degli emendamenti, che contraddice quanto detto in Commissione. Di fatto, siamo costretti a presentare a firma di tre Presidenti di Commissione, per rientrare nella tempistica di presentazione degli emendamenti. Questo, però, contraddice con quanto dichiarato in Commissione. Sul punto, quindi, chiedo una rianalisi in Commissione competente sulla possibilità di presentare, entro 24 ore prima.



PRESIDENTE

Mi scusi, collega, di quale Commissione sta parlando e potrebbe specificare meglio il merito della sua questione?



STARA Andrea

Quando abbiamo richiesto la possibilità e le tempistiche per presentare gli emendamenti in aula, sia dagli Uffici sia dal Presidente del Presidente Consiglio regionale, ci è stata spiegata la possibilità di presentarli anche oltre le 24 ore; nel caso in cui vengano presentati prima della 24 ore, occorre la firma di tre Presidenti, per ogni Consiglio convocato e non alla presentazione dell'o.d.g.
Di fatto, quindi, rimane oggi il vincolo della presentazione dell'o.d.g., che vale per tutte le sedute su cui questo o.d.g. viene discusso.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
L'articolo 84 del nostro Regolamento "Presentazione degli emendamenti" recita: "Gli emendamenti e i subemendamenti sono presentati dai Consiglieri o dalla Giunta al Presidente del Consiglio almeno entro 24 ore prima della seduta consiliare nella quale è iscritto all'o.d.g. il provvedimento e comunque prima dell'inizio dell'esame degli articoli.
Detti emendamenti e subemendamenti sono comunicati ai Consiglieri e sono distribuiti all'inizio della seduta o comunque prima di essere discussi".
Il Regolamento è chiaro nel merito.



STARA Andrea

Era chiaro anche quando è stato letto in Commissione e ne è stata data l'interpretazione che ho riferito - e credo che nella Commissione nessuno mi possa smentire.



PRESIDENTE

Non ero presente e non smentirò certamente quanto detto da lei o quanto detto dal Presidente del Consiglio Cattaneo. È materia che sarà affrontata nella Conferenza dei Capigruppo. Ho ascoltato con attenzione e la ringrazio, perché in questa fase di inizio di applicazione del nuovo Regolamento abbiamo tutti necessità di capire e di applicarlo al meglio.
La ringrazio perché è utile a lei, al sottoscritto e a quanti hanno ascoltato, però, per quanto mi riguarda, l'interpretazione dell'articolo 84 è chiara.
Nella prima Conferenza dei Capigruppo verrà affrontato il problema.
La ringrazio.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Presidente, la ringrazio e la invito a continuare i lavori, perché - e rispondo al Presidente Reschigna - Basta! Basta! L'on. Rosso si è dimesso.
Punto. Noi abbiamo un dovere verso i piemontesi: approvare l'assestamento di bilancio. Andiamo avanti con i lavori e non perdiamoci in chiacchiere.
Se voi volete continuare a perdere tempo in chiacchiere, noi non ci stiamo.
Non ci stiamo assolutamente! Bisogna andare avanti perché - ripeto abbiamo dei doveri veri verso i piemontesi, e non possiamo perdere ore in Consiglio parlando di dimissioni, di non dimissioni o di quant'altro.
Andiamo avanti con i lavori. Grazie.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Carossa, ma c'è un problema: la scorsa seduta di Consiglio - combinazione presiedevo io - su una precisa richiesta del Consigliere Muliere venne richiesta una comunicazione del Presidente Cota in merito alle dimissioni del Vicepresidente Rosso.
Accettai la richiesta e concordai con l'Assessore Maccanti che questa mattina ci sarebbe stata una comunicazione del Presidente Cota. Quindi prima del suo intervento, quando ho chiesto se c'era l'Assessore Maccanti era per avere notizie su quanto concordato martedì scorso.
Mi faccia parlare con l'Assessore Maccanti, così potrò essere più esauriente. Se l'Assessore Maccanti vuole intervenire, sappia che la Giunta può intervenire in qualsiasi momento.
Ha chiesto la parola l'Assessore Maccanti; ne ha facoltà.



MACCANTI Elena, Assessore ai rapporti con il Consiglio

Grazie, Presidente.
In realtà, nella scorsa seduta del Consiglio regionale non si erano concordati i tempi della presenza del Presidente. Come Assessore ai rapporti con il Consiglio avevo preso atto della richiesta di comunicazioni della Giunta.
Faccio anche presente - il Presidente questa mattina peraltro non è presente per impegni istituzionali - che l'articolo 48 del Regolamento "vincola il Presidente della Giunta regionale nella seduta di insediamento a dare comunicazione al Consiglio della composizione nella Giunta e la presenta. Nella medesima seduta illustra il programma di governo" - che evidentemente non è cambiato per la legislatura - "sul quale si apre il dibattito che può proseguire nella seduta immediatamente successiva".



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Sulla pregiudiziale può intervenire un Consigliere per Gruppo.
In base all'articolo 71, "Questione pregiudiziale e sospensiva e questione preliminare" sono proposte da un Consigliere, prima che abbia inizio la discussione.
Mi scuso con i colleghi di prima nomina, ma gli altri colleghi che erano presenti nella passata legislatura sanno che con il precedente Regolamento c'era la possibilità di intervenire sull'ordine dei lavori.
La possibilità di intervenire sull'ordine dei lavori non c'è più l'unica questione possibile, in base all'articolo 71, è una questione pregiudiziale che qualsiasi collega può porre. Sulle questioni pregiudiziali può parlare un Gruppo per tre minuti.
La mia è solo una richiesta di informazione, quindi le chiedo di esplicitare cosa intende sul tema.
La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Innanzitutto avevo chiesto di intervenire quando lei aveva chiesto se sull'ordine dei lavori ci fossero richieste d'inversioni. È così; lei è andato avanti come un razzo, ma io ho chiesto di intervenire su questo punto.
In secondo luogo, non è una questione pregiudiziale. In terza battuta io non ho chiesto che il Presidente Cota questa mattina venga in aula. Ho solo chiesto, visto che la settimana scorsa era stata formulata una richiesta da parte di un Consigliere ed era stato assunto un impegno quando il Presidente Cota verrà in aula. Viene questa mattina, oggi pomeriggio o domani mattina? Questo non impedisce lo svolgimento dei lavori. Vogliamo solo sapere quando verrà, e il riferimento all'articolo del Regolamento fatto dall'Assessore Maccanti, è un riferimento che calza esattamente con la questione sollevata.
Quando viene detto che "il Presidente della Giunta comunica e presenta la Giunta regionale al Consiglio regionale", si dica anche che comunica e presenta le ragioni della sostituzione, non di un Consigliere regionale, ma di un Vicepresidente di una Giunta regionale.
Almeno su questo mettiamoci d'accordo, non c'è bisogno di perdere tantissimo tempo su questi temi.



PRESIDENTE

Avendo chiarito, in base agli articoli 70 e 71, come sono regolate le questioni pregiudiziali, io ho effettuato la lettura delle comunicazioni del Presidente, che nulla osta rispetto al suo intervento.
Lei, così come il Consigliere Stara, ha presentato una richiesta che devo interpretare come una questione pregiudiziale. Non c'è altra possibilità. A questo proposito, invito i colleghi a leggere gli articoli 70 e 71 del Regolamento. È utile ed istruttivo e l'ho fatto anche io adesso. Quindi, non è una cattiva intenzione verso i colleghi Consiglieri ma è proprio una questione di apprendere e capire al meglio il nuovo Regolamento.
L'ho ripetuto prima: con l'Assessore Maccanti martedì scorso si era concordata una comunicazione, come prassi e consuetudine in questo Consiglio, non certo in forma ufficiale, perché non si concorda con lettera scritta, né era stato ribadito nella riunione dei Capigruppo lo stesso impegno.
Voglio ricordare all'Assessore Maccanti, e chiedo l'ausilio del Vicepresidente Cavallera, al quale faccio gli auguri di buon lavoro, che è prassi e consuetudine di questo Consiglio regionale che su fatti ritenuti rilevanti - ed oggettivamente il passaggio di delega di un Assessore, in particolare di un Vicepresidente ritengo sia un fatto rilevante - avvenga una comunicazione del Presidente della Giunta regionale.
La richiesta all'Assessore Maccanti è se il Presidente Cota, al di là del fatto formale e di averlo comunicato con una dichiarazione che ho letto lo scorso martedì, abbia intenzione o meno di venire in Consiglio regionale e comunicare al Consiglio rispetto alle dimissioni dell'on. Rosso e alla delega assegnata dal Vicepresidente all'Assessore Cavallera.
Questa è la questione e ringrazio l'Assessore Maccanti se ci darà notizie nel merito, in modo da poterle comunicare all'Aula.
Interpreto in termini estensivi questa fase, utile a tutti, di apprendimento del nuovo Regolamento. Ricordo che è previsto un intervento per Gruppo e tre minuti a disposizione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Vorrei dire due cose. Intanto credo che in uno dei prossimi Uffici di Presidenza. So che lei ha detto un momento fa: stiamo tutti lavorando forse - nell'utilizzare al meglio il Regolamento, che con fatica è stato approvato la scorsa legislatura.
Appare di una qualche evidenza, persino a me, che un gruppo di 22 non possa essere equiparato, nell'ambito di questa fase, a Gruppi minori (tutti gli altri). Su questo delego l'Ufficio di Presidenza, nell'interpretazione di questa parte, a trovare il modo per consentire una ragionevole "impar condicio". Peraltro, considero legittime le richieste del Presidente Reschigna. Ricordo a lei, - che c'era - e al Presidente Reschigna - che c'era - che noi stiamo ancora aspettando che l'allora Presidente Bresso ci dica come ha originato il passaggio di consegne sull'edilizia sanitaria dal collega Bairati (pessimo) al collega Peveraro (ancor più pessimo).
Sollecito l'Ufficio di Presidenza a chiedere, anche se non è più Presidente, alla collega Bresso di darci quella relazione che circa tre anni fa abbiamo chiesto. Con calma, perché non abbiamo fretta, ma la voglio!



PRESIDENTE

Collega Burzi, posso anche concordare - e confido che qualcuno possa riportare quanto sto dicendo al collega - sul fatto che i Gruppi non possono essere considerati per dimensioni: un Gruppo da 1 rispetto ad un altro Gruppo da 20. Però l'italiano che pur si presta alle più svariate interpretazioni, nel caso mi pare che reciti con molta chiarezza, al comma 2, dell'articolo 71: "Tutte le questioni hanno carattere incidentale e la discussione non può proseguire prima che il Consiglio si sia pronunciato su di esse. Su tali questioni può parlare soltanto un oratore per ciascun Gruppo consiliare".
L'italiano, che è una lingua splendida perché si presta a tutte le interpretazioni, in questo caso è molto chiaro: cari colleghi, se non si cambia il Regolamento - cosa che è possibile seguendo quanto previsto dallo stesso Regolamento - così è.
Chiarita la questione, possiamo iniziare l'esame del punto 2) all'o.d.g.


Argomento: Assestamento di bilancio

Proseguimento esame disegno di legge n. 12 "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2010"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 12 "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2010", di cui al punto 2) all'o.d.g.
Ricordo che il disegno di legge in oggetto è stato licenziato a maggioranza dalla I Commissione in data 12 luglio 2010 e che la relazione era già stata svolta durante la precedente seduta da parte del relatore, il Consigliere Burzi.
Rammento ai colleghi che in merito al dibattito generale sono previsti dieci minuti per ciascun intervento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
La nostra proposta - come Partito Democratico - in questa fase d'assestamento è già stata ampiamente illustrata nel corso della discussione nelle varie Commissioni competenti.
Sostanzialmente, esprimiamo un giudizio critico nei confronti della manovra che la Giunta Cota presenta al nostro Consiglio regionale. È una critica non preconcetta - teniamo a precisarlo - perché si tratta di una manovra che certamente ha caratteristiche di indispensabilità: siamo di fronte ad una crisi economica e fiscale indubbiamente non nascondibile perché è sotto gli occhi di tutti, per questo ci pare responsabile discutere, come ci ha proposto la Giunta regionale, di come tener in equilibrio i conti della nostra Regione.
A quest'esigenza non ci sottraiamo e la discussione di questi giorni terrà conto di questa principale considerazione. Noi non siamo sordi all'esigenza di tenere in equilibrio i conti della nostra Regione e siamo anche disponibili a ragionare su quei sacrifici che, inevitabilmente, sono chiesti ai piemontesi in una situazione di difficoltà come quella che la Regione sta vivendo.
Non ci piace più di tanto tornare sulle responsabilità della situazione, che in larga parte sono riconducibili al difficile contesto economico e produttivo che vive la nostra Nazione e il nostro Piemonte.
Preferiremmo, quindi, discutere sul futuro o sul presente piuttosto che guardare indietro.
Da questo punto di vista, come ho già detto, esprimiamo un giudizio critico sulla vostra manovra. In sostanza, non ci pare capace di rilanciare quello sviluppo economico di cui il Piemonte ha gran bisogno. Anzi, è una manovra che frena lo sviluppo della nostra Regione e delle nostre imprese frena verosimilmente anche la crescita dell'occupazione. Al contempo, non ci pare faccia chiarezza su quelli che possono essere gli spazi di recupero d'efficienza e di contenimento degli sprechi, così come la vostra Giunta è abituata a ricordare; riduzione degli sprechi che a noi paiono essere almeno da una prima lettura (ne discuteremo comunque più nel merito), non così evidenti e incidenti.
Le considerazioni generali, quindi, vertono sull'esigenza di fare in modo che il Piemonte possa ripartire. Da questo punto di vista, abbiamo alcune critiche che vogliamo muovere in particolare alla proposta della Giunta. Una riguarda il limite posto in modo molto stringente alle risorse destinate alle opere pubbliche, soprattutto alle piccole opere pubbliche immediatamente cantierabili. Siamo di fronte ad una riduzione molto consistente delle risorse destinate; in modo particolare relativamente alla legge n. 18 - norma che finanzia i piccoli interventi dei Comuni - sono state totalmente azzerate. Noi chiediamo il ripristino di questi fondi così come il ripristino dei fondi che riguardano le opere già cantierate, o prossime ad esserlo, che le Province in questi mesi hanno sviluppato e che vedrebbero una forte decurtazione delle risorse se fossero confermati i tagli che la Giunta ci propone.
Noi guardiamo con estrema preoccupazione alla manovra che spinge verso una riduzione delle risorse per il comparto delle politiche di protezione sociale, in modo particolare per il settore delle politiche sociali: in questo caso, siamo di fronte ad una vera strage di risorse, perché ben il 20% della spesa storica dello scorso anno viene decurtata; una decurtazione inspiegabile, soprattutto se paragonata con i tagli che vengono mediamente applicati agli altri comparti: alla sanità si chiede un sacrificio intorno al 2%, mentre nel comparto delle politiche sociali il taglio è percentualmente superiore di dieci volte.
Inoltre, noi sosteniamo che il comparto delle politiche sociali ha un ulteriore pregio - oltre a quello di proteggere le persone più in difficoltà - che verrebbe depotenziato: mi riferisco alla capacità di garantire nuova occupazione - non necessariamente particolarmente qualificata, ma certamente elevata - soprattutto femminile. Questo taglio colpisce fortemente il livello d'occupazione che questo comparto pu assicurare. Siamo attenti anche al comparto della cultura: ci saranno altri colleghi che meglio di me potranno evidenziare quanto la drammatica riduzione delle risorse non sia sostenibile, anche se comprendiamo l'esigenza di introdurre, all'interno del comparto culturale, azioni di razionalizzazione e di recupero d'efficienza.
Siamo favorevoli a ridare slancio al sistema imprenditoriale. A tal riguardo, abbiamo apprezzato l'apertura di disponibilità che la maggioranza ha espresso nei confronti di alcune nostre proposte in sede di I Commissione relativamente alle nuove misure in merito all'occupazione.
Pensiamo che altre ancora - le illustreremo in questa discussione - possano trovare considerazione per rafforzare l'attività imprenditoriale della nostra Regione. Cito, tra tutte, l'attenzione che ci pare un po' debole da parte della Giunta, nei confronti delle iniziative del settore cooperativo che hanno dimostrato, in questi anni, di mantenere, più degli altri comparti, occupazione e reddito, anche svolgendo un'importante funzione anticiclica. Abbiamo ancora avanzato proposte su varie questioni, come quelle sul Piano delle carni: il recupero di attenzione su questo tema lo giudichiamo decisivo per lo sviluppo della filiera agroalimentare nella nostra Regione, che, se non venisse considerato, aprirebbe, invece, una grave crisi all'interno di un comparto come quello agricolo, del settore agroalimentare e della trasformazione che il Piemonte deve fortemente potenziare.
Questi sono solo alcuni primi cenni di una proposta che a noi pare avere un profilo responsabile.
Quando parliamo di "responsabilità" facciamo anche riferimento all'esigenza di considerare riduzione di spese.
Per esempio, anche tenendo conto di quanto il centrodestra ritenne opportuno in molte occasioni nella scorsa legislatura, pensiamo che probabilmente sia possibile (seppure i sacrifici siano sempre dolorosi) chiedere qualche ulteriore sacrificio nel comparto della sanità, in modo particolare attraverso un'opera di razionalizzazione che abbiamo lucidamente sviluppato, ma che necessita ancora di molte mosse che possono trovare in noi certamente degli interlocutori attenti e collaborativi, se vorrete rappresentare concretamente queste soluzioni. Dunque, questa la nostra proposta. Facciamo in modo che si riconsiderino alcune scelte che non ci convincono, così come alcune misure propulsive del settore dell'economia e dell'impresa. I sacrifici sono certamente importanti, così come l'opera di recupero di efficienza. Su queste questioni ci troverete in un'opposizione costruttiva e dialogante e non preconcetta. Sulle questioni invece, su cui chiediamo attenzione, naturalmente, ci batteremo fortemente da parte della maggioranza, anche alla luce delle aperture di questi giorni, ci attendiamo una discussione franca e non preconcetta.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Il collega Lepri ha illustrato alcune delle ragioni per le quali siamo critici nei confronti della manovra che la Giunta e la maggioranza hanno presentano.
Voglio rilevare anzitutto una contraddizione tra il senso della manovra che voi vorrete o volete approvare e ciò che maggioranza ha sostenuto in questi mesi relativamente alla stessa.
Ricordo che nei mesi passati quest'Aula approvò un ordine del giorno che rappresentava una sorta di canovaccio, la traccia che avrebbe dovuto ispirare la politica della Giunta per quanto riguarda l'assestamento. In quell'ordine del giorno la Giunta insisteva essenzialmente sull'esigenza di contenere gli sprechi e realizzare politiche di efficienza: questo avrebbe dovuto contraddistinguere la vostra manovra.
Ad oggi, se giudico la manovra, come avvenuto in Commissione in questi ultimi giorni, alla luce dei vincoli che la maggioranza pose alla sua Giunta, avverto che non vi è alcuna relazione tra l'idea di recuperare efficienza e sprechi (perché questo è il senso della manovra) e la proposta che oggi sottoponete al nostro esame.
Mi permetto di dirvi che i tagli non soltanto sono orizzontali e lineari, ma anche che non hanno fatto quell'operazione di selezione che sarebbe stata necessaria, eventualmente, per recuperare davvero sprechi e inefficienze: vorrei che venissero individuati. Assessore Quaglia, sono in attesa di conoscere le maggiori efficienze che con questa manovra intendete realizzare e quali gli sprechi contenuti con questa manovra di assestamento.
Non mi risulta. Francamente, non mi risulta, per il momento, che voi li abbiate contrastati e individuati; avverto, invece, che la manovra, per ragioni che poi cercherò di spiegare, incide pesantemente sulla "carne viva" della società piemontese.
Colpendo gli sprechi, posso contrastare una politica sbagliata; avr un'opposizione, ma non produco deserto sociale. In verità, dimostrerò che con questa manovra voi state intervenendo sulla "carne viva", colpendo attività e servizi fondamentali.
Inoltre, Assessore Quaglia, credo esista (come abbiamo cercato di dimostrare) una manovra che toglie credibilità al cosiddetto piano del lavoro. È evidente che, da una parte, si cerca di allocare una certa quantità di risorse (che abbiamo individuato in 50 milioni di euro) sul piano del lavoro, dall'altra, s'interviene con la manovra di bilancio tagliando risorse destinate a favorire una politica di investimenti pubblici. La mano destra toglie ciò che si dà con la mano sinistra.
Questa la sostanza del ragionamento che voi state realizzando: mi spiego con due o tre esempi.
Il primo. La crisi produce disagio sociale, è evidente che la manovra una manovra selettiva - insisto sul termine "selettiva" - avrebbe dovuto orientare e sviluppare o difendere e stabilizzare le politiche sociali. Con l'on. Rosso (che non è più Vicepresidente) avemmo una discussione molto forte in Commissione. Noi sostenemmo in quell'occasione che era giusto prevedere con l'assestamento misure di sostegno al reddito, perché vi sono migliaia di lavoratori che non sanno a che santo raccomandarsi.
Naturalmente, penso ai lavoratori che hanno finito la mobilità e l'indennità di disoccupazione; penso ai lavoratori che hanno perso il posto di lavoro, avendo un contratto a termine. Penso ad altre categorie (alcune centinaia, alcune migliaia di persone) che, per effetto della manovra decisa dal Governo, che ha posposto le finestre di pensionamento, non passeranno più dalla mobilità alla pensione, contrariamente a quanto avveniva in passato. Più chiaro di così si muore! "La Stampa", che non è un giornale bolscevico, ha documentato questo fatto: in Piemonte saranno alcune migliaia i lavoratori che avranno questo "piccolo" problema. Non passeranno più dalla mobilità alla pensione, per il fatto che la manovra che il Governo ha approvato fa saltare l'automatismo tra mobilità e pensione; mobilità concordata con l'obiettivo di favorire il pensionamento di questi lavoratori.
Questo è un problema. Come lo affrontate? Una manovra di assestamento che abbia a cuore la coesione sociale interviene favorendo politiche di sostegno al reddito. Questo è un punto pregiudiziale, colleghi della maggioranza.
Quante risorse sono previste per favorire questa politica? Non vanno bene i provvedimenti adottati dalla Giunta precedente? Perfetto! Cambiateli! Cambiateli! Volete affrontare diversamente la questione? Ma rimane il problema di come in una fase di crisi e di transizione si possa assicurare a queste categorie di persone un sostegno al reddito.
Ripeto, date risposte diverse, ma date una risposta! Voi nascondete la testa sotto la sabbia! E non date alcuna risposta a questo problema specifico!



(Commenti del Consigliere Carossa)



RONZANI Wilmer

Mi spiace, Consigliere Carossa, S'innervosisce, ma...



(Commenti del Consigliere Carossa)



RONZANI Wilmer

Che manchino i soldi...



(Commenti del Consigliere Carossa)



RONZANI Wilmer

Sa che non è vero, sa che non è vero! Avete teorizzato...



(Commenti del Consigliere Carossa)



RONZANI Wilmer

Credo abbia partecipato ai lavori della Commissione e i lavori della Commissione...



PRESIDENTE

Consigliere Carossa, per favore. Si può iscrivere a parlare.
Continui, Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Questo fa parte della linea del "cerchiamo di trovare gli accordi"?



(Commenti del Consigliere Carossa)



PRESIDENTE

Consigliere Carossa, per favore, lasciamo continuare il Consigliere Ronzani nel proprio intervento.



(Commenti del Consigliere Carossa)



PRESIDENTE

Consigliere Carossa! Si sieda e lasci finire!



(Commenti del Consigliere Carossa)



PRESIDENTE

Consigliere Carossa, non mi obblighi a fare intervenire un questore per favore! Consigliere Carossa! Per favore, lasci finire.
Ogni Consigliere regionale ha diritto di intervenire e, ovviamente, di fare il proprio intervento. Peraltro, non ci sono altri iscritti a parlare c'è tutta la giornata. Ci sono altri 58 posti. Iscrivetevi a parlare ascoltiamo tutti.



RONZANI Wilmer

Presidente, intanto penso di poter recuperare i minuti che mi hanno sottratto i colleghi della Lega.



PRESIDENTE

Non sono tra i Presidenti più rigidi sul tempo a disposizione dei Consiglieri.



RONZANI Wilmer

Torno su un punto e vorrei essere smentito, visto che io "mento sapendo di mentire". Domando alla maggioranza di centrodestra e al Capogruppo della Lega se risulta che questa maggioranza intenda destinare risorse per il sostegno al reddito? Vi sto dicendo che, oggi, non risulta! Oggi! È chiaro questo? Vorrei essere smentito! Vorrei essere smentito! Perché se non sarà così qui dentro chi conta delle balle è qualcun altro. È chiaro qual è il problema? Non io, tu! Non io.



PRESIDENTE

Si rivolga alla Presidenza.



RONZANI Wilmer

Il Consigliere Carossa si è rivolto a me e mi ha accusato di contare una balla; Presidente, vorrei soltanto sapere chi dei due conta balle! Perché uno dei due le conta! Io penso di non contarle e torno a porre la questione: vi risulta che questa maggioranza abbia previsto misure con le quali sostenere il reddito dei lavoratori? No! Primo.
Secondo, e vado avanti nel ragionamento: la seconda questione riguarda naturalmente il fatto che io intervengo sul fronte degli investimenti pubblici, tentando di fare politiche di crescita, per accompagnare la crescita. Perché in una fase di crisi come l'attuale è sempre stato così; e cioè le leve pubbliche, il bilancio pubblico, ancorché ancorato a criteri selettivi, sono stati utilizzati per favorire politiche di investimento.
Voi, con questa manovra, contraddite questa politica. Ecco il punto Presidente. La nostra critica si fonda essenzialmente su questo.
Però vorrei concludere su un punto che riguarda la politica della sanità. Mi risulta che oggi la Giunta si riunisca per approvare non so quali provvedimenti, per quanto riguarda la sanità. Su questo ha già detto alcune cose il collega Lepri; io vorrei aggiungerne soltanto una. Si era sostenuto che avremmo dovuto fare una politica sanitaria in grado - se non ricordo male, collega Boeti - di garantire addirittura la gratuità delle cure odontoiatriche; io le cose le ricordo, ho ancora la memoria buona: non sono giovane ma ho ancora la memoria buona. Il centrodestra inaugurò la vittoria elettorale annunciando al Piemonte che avrebbe riformato la sanità, combattuto gli sprechi, garantito ai piemontesi le cure odontoiatriche. Questo disse Cota e vorrei essere smentito. Mi risulta o mi risulterebbe che oggi la Giunta intenda presentare il piano di rientro e sottoscrivere gli accordi che ha preso con le ASL che prevedono, Presidente Cattaneo, che alle ASL piemontesi vengano trasferite meno risorse del 2009 non 2010: 2009! È chiaro? Siccome l'inflazione è stata del 2.5-3%, siccome abbiamo rinnovato i contratti di lavoro, siccome è in vigore la delibera sul blocco delle assunzioni, siccome siamo a luglio e nel frattempo le ASL hanno speso sulla base della convinzione che avreste confermato le risorse del 2009, domando: possiamo pensare che regga il sistema se io comunico oggi alle ASL che gli accordi che devono essere sottoscritti prevedono meno risorse del 2009? Meno risorse del 2009! Penso, Presidente, che non possa funzionare così. Perché, se è così qui si apre una questione grossa come una casa, dal punto di vista della politica sanitaria nella nostra Regione. Siccome poi vi sarà una possibilità di replica da parte dell'Assessore al Bilancio, ripeto la richiesta che ci venisse confermata o meno questa decisione che la Giunta si accinge a prendere fra qualche ora; perché oggi pomeriggio è convocata la Giunta con all'o.d.g. un punto sull'approvazione di piani di rientro che significa che le ASL avranno quest'anno meno risorse che nel 2009.
Sono queste, Presidente, alcune delle considerazioni che io volevo fare rapidamente; interverrò poi sul merito della discussione quando illustreremo gli emendamenti e gli articoli. Dico soltanto una cosa: questa manovra non contribuisce a rendere più efficiente questa Regione: è una manovra che non riduce gli sprechi in questa Regione. Per contro è una manovra che prevede interventi che avranno un effetto depressivo sull'economia piemontese, il contrario di quella manovra che sarebbe invece necessaria all'economia della nostra Regione. Grazie



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente Sembra anche a me che questa manovra non risponda alle attese dei cittadini di questa Regione e deluda un po' anche l'Assessorato, il governo regionale che i cittadini di questa Regione hanno votato, non più tardi di tre o quattro mesi fa. Quello che mi preoccupa, soprattutto, è il fatto che si tratta sostanzialmente di un antipasto, seppur indigesto e che resterà sullo stomaco dei cittadini di questa Regione. Perché poi il piatto forte arriverà quando lo stato indirizzerà alla Regione Piemonte 450 milioni di euro l'anno in meno, 900 milioni di euro nell'arco di due anni.
Io credo sinceramente che da parte del Presidente Cota ci sia un gran senso di irresponsabilità; perché non è possibile che tutti i Presidenti di Regione di questo Paese esprimano dubbi - non voglio usare un termine importante - rispetto alla manovra finanziaria che il Governo sta definendo e soltanto Cota e Zaia si dichiarino d'accordo. Io mi rendo conto che la Lega è un partito solido che risponde al vertice, tant'è che entrambi Presidenti sono guidati dal Ministro Bossi e io penso che prendano ordini dal Governo, ma io credo che i piemontesi si sarebbero aspettati un Presidente della Regione un po' autonomo nel pensiero e in grado, questo sì, di tutelare gli interessi dei piemontesi. Perché un taglio di quasi un miliardo di euro in due anni io credo sia difficilmente sopportabile da questa Regione. Quello che io ricordo da parte del Presidente della Regione era l'indicazione di sprechi per un centinaio di milioni di euro evidentemente lui ritiene che gli sprechi siano di più ed arrivino ad un miliardo e che sarà possibile continuare ad offrire i servizi che questa Regione sta offrendo senza deprimere la crescita e senza andare meno incontro alle esigenze dei cittadini.
Si tratta di una manovra deprimente che fa il paio, appunto, con la manovra del Governo. Ieri c'erano i dati pubblicati - mi rendo conto - da un giornale "comunista" come Repubblica; ma sono dati della Banca d'Italia che dicevano che nei dieci anni disgraziati di Governo Berlusconi, tranne l'intermezzo dei 18 mesi del Governo Prodi, la tassazione è arrivata al 43.2%: cioè, mai aveva raggiunto livelli di questa natura. Nonostante il Ministro Tremonti continui a dire che non metterà le mani in tasca ai cittadini, da rivolese io sento che le mani in tasca le ha messe: ai rivolesi, agli abitanti della Val di Susa e cioè a tutti quelli che attraversano al mattino il casello di Bruere, che si sono visti un aumento di 20 centesimi e che non capiscono per quale maledetta ragione debbano pagare al casello di Bruere un aumento che incasserà l'Anas e che riguarda invece la circonvallazione e il raccordo per andare all'aeroporto di Caselle. Abbiamo scritto in un volantino che il Ministro Tremonti ritiene non volendo mettere le mani in tasca agli italiani, che gli abitanti di quel territorio i soldi li tengano nei calzini e che dai calzini, appunto sia possibile recuperare tutte le risorse che sono necessarie al bilancio dello Stato.
È una manovra, dicevo, che non convince. Voi siete il "governo del fare", lo siete a livello nazionale, lo siete a livello regionale. Ma mi piacerebbe capire cosa ha prodotto il "governo del fare" fino a questo momento. Se penso alle questioni delle quali mi occupo di più, che sono le questioni sanitarie, praticamente si tratta di un blocco delle assunzioni 130 milioni di euro in meno nei piani di rientro alle ASL, 47 milioni di euro ai Consorzi socio-assistenziali. Devo dire che da un "governo del fare" ci saremmo aspettati qualcosa di più.
Poi è chiaro che si può dire tutto e il contrario di tutto, come quando Cota dice "Abbiamo fatto più noi in tre mesi di quanto non abbia fatto il governo di centrosinistra in cinque anni". Peccato che i cittadini di questa Regione non solo non se ne siano accorti, perché provvedimenti ancora non ne abbiamo visti, ma invece vedranno, a partire da oggi con l'accordo con le ASL, quali sono i provvedimenti che il governo regionale ha deciso.
Mi riferisco soprattutto in questo momento alla questione socio assistenziale. Abbiamo ricordato all'Assessore che si definisce un provvedimento che è contro la legge 1. L'articolo 35 della legge 1 del 2004, quella che regola i servizi socio-assistenziali, dice che non è possibile attribuire ai consorzi socio-assistenziali per l'anno successivo minori risorse dell'anno precedente; e che, anzi, queste risorse debbono essere aumentate del tasso di inflazione programmata. Se, come finora l'Assessore Ferrero ha detto, il Governo regionale continua a mantenere la sua posizione per i servizi socio- assistenziali, questo Consiglio regionale approverà un provvedimento che è contro l'articolo 35 della legge 1 del 2004.
Allora: diteci cosa volete fare. Se volete modificare la legge noi siamo disponibili a confrontarci su questo argomento: modificherete la legge 1 e allora sarà possibile distribuire meno risorse ai consorzi. Ma con quella legge, approvata peraltro sotto il governo regionale di centrodestra, con l'Assessore Cotto come Assessore ai servizi sociali, oggi è una strada che non è percorribile. A meno che non si stabilisca che le leggi non contano niente per questa Regione e allora forse per tutti noi è meglio fare i consiglieri comunali, piuttosto che i consiglieri regionali.



(Commenti in aula)



BOETI Antonino

Non volevo parlare del Tar. Se poi vogliamo affrontare quest'argomento.



PRESIDENTE

Direi di andare avanti con la discussione; prego.



BOETI Antonino

.come opposizione naturalmente siamo disponibili, quando il Presidente Cota riterrà utile affrontare questo argomento in Consiglio, a qualunque confronto.
Se ai tagli sul Consorzio socio-assistenziale, peraltro a tre quarti di anno, cioè con servizi programmati già in essere e che quindi non possono essere tagliati a quattro mesi dalla fine dell'anno, aggiungiamo il fatto che è scomparso probabilmente a livello nazionale il fondo nazionale per non autosufficienza e che i 35 milioni di euro di sostegno al reddito che il governo regionale di centrosinistra ha distribuito ai Comuni nei 5 anni precedenti non ci saranno, si definiranno situazioni di crisi straordinaria all'interno dei Comuni.
La ragione per la quale questo Governo affonda le Autonomie locali, e nella fattispecie i Comuni, credo dipenda dal fatto che buona parte del Parlamento di centrodestra non si è formato presso le Autonomie locali, non ha fatto il Consigliere comunale, non ha fatto il Sindaco. Gran parte dei parlamentari del centrodestra sono commercialisti, soubrette, avvocati del Presidente del Consiglio e quindi non sanno che cosa significa amministrare un Comune. In Francia per fare il Ministro bisogna aver fatto perlomeno il Sindaco.
In un Parlamento qui delegittimato e nominato dal Presidente del Consiglio, si può pensare di togliere 4 miliardi di euro ai Comuni, i quali non potranno continuare ad erogare i servizi erogati finora.
Ma il fatto grave - lo diceva il collega Ronzani - riguarda la questione del sostegno al reddito. Noi ci siamo liberati - uso un termine che non vuol essere irrispettoso - dell'Assessore Rosso; secondo me se ne sono liberati i piemontesi. Non abbiamo capito per quale ragione questo si è verificato, ma se n'è andato; di certo non poteva stare qui un uomo che dice: "Ai piemontesi dobbiamo insegnare a pescare, dando loro la canna da pesca, piuttosto che dando loro il pesce". Una sciocchezza che si dice per i Paesi del Terzo Mondo, quando si ripete che bisogna stimolare in quei Paesi le attività produttive. Il problema è che qui non c'è più il lago non ci sono i fiumi, non ci sono i pesci, ma le famiglie devono poter avere il diritto di iscrivere i figli all'Università, di poter continuare a vivere, di arrivare a fine mese.
Su Repubblica l'altro giorno c'era la storia di un uomo - faccio il nome perché era su Repubblica - Calogero Valido, un dipendente di Aviapartner che guadagna 750 euro al mese, che non prende la cassa integrazione da 3 mesi, che ha una figlia che l'anno prossimo vorrebbe iscriversi all'Università e che ha cominciato uno sciopero della fame perché non può più continuare in questa situazione. Peraltro, è depositata una mozione d'indirizzo per questo Consiglio al fine di discutere di questo problema, nell'indifferenza, naturalmente generale. Non mi pare che l'Assessore Rosso si sia occupato di Aviapartner: è impegnato nel Vercellese con progetti e cose naturalmente più importanti per lui e per la sua carriera politica, e non si è occupato di questi problemi. L'Assessore provinciale chiama, ma in 3 mesi non è riuscito ad incontrare una volta l'Assessore regionale al lavoro.
Quando verrà il Presidente Cota, discuteremo di questo argomento; devo dire sinceramente che, tra Rosso e l'attuale Vicepresidente della Giunta preferiamo quest'ultimo, al quale facciamo i migliori auguri: è un uomo serio, onesto, che secondo me farà bene il suo lavoro.
Concludo qui l'intervento; mi riservo di continuarlo nel prosieguo di queste tre giornate.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Ferrero; ne ha facoltà.



FERRERO Caterina, Assessore alle politiche sociali

Grazie, Presidente.
Ad inizio di seduta, in accordo con l'Assessore Quaglia, avevamo l'esigenza di fare una comunicazione al Consiglio relativamente ad una proposta emendativa che la Giunta ritiene di apportare al bilancio in discussione in Consiglio, che vorrei illustrare e della quale vorrei riferire in modo tale che poi il Consiglio valuti, visti i contenuti dell'emendamento stesso, se sia opportuno individuare una modalità di ulteriore approfondimento prima della conclusione, per come è stata prevista, della discussione del bilancio.
L'emendamento di cui volevo dare illustrazione è legato alla fase di trattativa che, come sapete, è in corso a livello nazionale sulla questione del piano di rientro; nel senso che, a livello nazionale, entro il 30 noi dobbiamo apportare tutta una serie di informazioni che ci permettano di poter concludere l'accordo; l'emendamento sostanzia una richiesta che ci arriva dal tavolo nazionale per la chiusura dei piani di rientro che richiede alla nostra Regione di individuare quantitativamente per legge le risorse aggiuntive al servizio sanitario regionale che la Regione ritiene di mettere a disposizione nell'arco del triennio e nei successivi anni con una procedura che vada ad una riduzione progressiva nel corso degli anni successivi di questa spesa.
Alla luce di questa richiesta esplicita, che è una delle condizioni che viene ovviamente evidenziata dal tavolo nazionale per poter concludere l'accordo, e anche alla luce di poter permettere poi all'Ente di programmare le sue attività e la sua riorganizzazione sulla base di risorse certe che vengono previste da parte della Regione, si è ritenuto di sostanziare un emendamento che ovviamente quantifica per l'anno 2010 le risorse che sono già state previste, vale a dire i 400 milioni di euro, e poi prevede una progressione di risorse messe a disposizione in decremento di 50 milioni di euro l'anno.
Sostanzialmente, a livello nazionale ci viene richiesto di formalizzare l'impegno che la Regione ritiene di porre in essere nell'arco dei prossimi anni; la richiesta era ovviamente legata ad una possibilità di azzeramento di quest'importo. Noi abbiamo ritenuto che, alla luce anche delle necessità che questa Regione ha e del fatto che comunque attraverso risorse aggiuntive la Regione autonomamente individua anche finanziamenti di attività del servizio sanitario che ritiene di porre in essere, di non addivenire al completo azzeramento di questa cifra, ma di fare una progressiva riduzione dell'importo che vi ho sostanzialmente detto.
Quindi questa richiesta, che ci serve ovviamente per chiudere a livello nazionale l'accordo, è per noi anche motivo di quantificazione di risorse certe nell'arco della legislatura che ci permetteranno di programmare le nostre attività.
Questo emendamento viene presentato ovviamente sul bilancio che è in corso di discussione e, appunto, abbiamo ritenuto di anticipare questa comunicazione in modo tale che il Consiglio valuti come eventualmente approfondirne i contenuti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente. Non intervengo sulla discussione generale, ma sull'intervento testé svolto dall'Assessore Ferrero.
Credo che l'intervento di poc'anzi dell'Assessore Ferrero apra un tema di una rilevanza notevole - penso sia sufficientemente comprensibile per ciascuno di noi - ragion per cui, Presidente, io sono a richiedere l'opportunità, prima che il Consiglio regionale entri nel merito dell'emendamento che la Giunta regionale ha presentato sulla materia oggetto dell'intervento dell'Assessore Ferrero, di un momento di confronto in Commissione consiliare che noi intravediamo in una seduta congiunta tra la I e la IV Commissione.
È evidente, dal nostro punto di vista, che questo momento di confronto deve avvenire prima che il Consiglio regionale entri nell'esame dell'articolato del disegno di legge sull'assestamento del bilancio; pu avvenire al termine della discussione generale oggi pomeriggio, pu avvenire domani mattina, compatibilmente con le disponibilità perché è fuori discussione che è richiesta la presenza degli Assessori Ferrero e Quaglia su una materia di questo genere, ma deve avvenire prima che il Consiglio regionale affronti l'esame dell'articolato del disegno di legge che stiamo affrontando. Grazie.



PRESIDENTE

Consigliere Reschigna, credo che la richiesta che lei pone, di un approfondimento in Commissione, debba essere valutata anche perché la Giunta è favorevole e disponibile in tal senso.
Ipotizzavo di fare tale approfondimento domani mattina alle ore 10.30 alle ore 10 vi è un'audizione in IV Commissione - per riprendere il Consiglio alle 11.30.
Poiché credo - anche se non ho doti taumaturgiche - che la discussione generale si possa ultimare oggi, potremmo anche prevedere, se i Presidenti di entrambi le Commissioni sono disponibili, di farlo in coda alla discussione generale, oggi stesso.
Se siete d'accordo, andrei avanti con la discussione generale, per farei il punto della situazione alle ore 13.00 oppure alle ore 14.30 in sede di question time.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
A me spiace smentire, una volta tanto, il Consigliere Ronzani, anche se ha sempre ragione. Non è vero che questa maggioranza e questa Giunta non hanno destinato risorse alle politiche per il reddito. Il Presidente Cota aveva dichiarato che avrebbe diminuito lo stipendio degli Assessori per destinare tale risparmio ai cassintegrati. Si tratta di un'operazione chiara, rivolta al sostegno al reddito: centomila euro l'anno.
C'è una differenza: noi avevamo destinato, nell'ultimo anno e mezzo, 32 milioni d'euro per sostenere il reddito dei cassintegrati e dei precari che, se perdono il posto di lavoro, non hanno alcuna tutela. Lo abbiamo attuato attraverso bandi pubblici: 32 milioni d'euro.
Quando poniamo questa questione, è per ragionarvi. Credo sia una funzione del Consiglio ragionare sui temi. Siccome, come avete sottolineato voi - e noi siamo pienamente d'accordo - siamo in una situazione d'emergenza, quando si pensa ad una politica economica, bisogna avere un'idea - che si può condividere o meno.
Noi ritenevamo che, da un lato, occorresse sostenere le imprese attraverso politiche di credito, politiche di sostegno alla ricerca all'innovazione e, dall'altro, sostenere le fasce più deboli, in situazione d'emergenza. Tale sostegno alle fasce più deboli, pare manchi in questa manovra. Discutiamone. Diteci la vostra opinione e dimostrateci che non è così. A noi pare che questa parte manchi, ed è una parte pesante in una situazione d'emergenza. Quando occorre sostenere le fasce più deboli politiche di sostegno al reddito, come quelle che avevamo messo in campo sono importanti. Se, a questo, si aggiunge il fatto, come ha detto il Consigliere Lepri, si diminuiscono le risorse per le politiche sociali, e quindi anche il sostegno ai bilanci dei Consorzi comunali per quanto riguarda le attività sociali, siamo di fronte ad una cosa preoccupante.
Quello che io non intravedo, ma anche qui spero che il dibattito possa aiutarci e aiutarmi a capire, è una linea di fondo: manca l'obiettivo.
Noi non discutiamo sul fatto che una manovra di un certo tipo sia necessaria. Ma anche la manovra Tremonti... Questa mattina ho sentito che forse, a settembre, occorrerà iniziare a pensare ad una manovra aggiuntiva.
Quando noi abbiamo criticato il Parlamento del Paese sostenendo che la manovra Tremonti, così com'era, non era sufficiente ad affrontare i problemi, c'è stato subito detto che non era assolutamente vero. Adesso nel momento in cui la manovra sta passando in discussione alla Camera viene detto che, forse, a settembre, sarà necessaria una manovra aggiuntiva.
La nostra preoccupazione è chiara ed evidente. Stiamo discutendo un assestamento di bilancio molto pesante per quanto riguarda la diminuzione di risorse destinate ai vari settori. Se, a questa manovra di bilancio della Regione, dovremo affrontare quanto prevede la manovra Tremonti, nel corso di quest'anno e dei prossimi anni, la situazione sarà molto pesante.
È vero, i giornali, le televisioni e l'opinione pubblica, in questo periodo, hanno un punto preciso d'attenzione: la questione dei ricorsi e di come andrà a finire, ma occorrerebbe, anche in Piemonte, affrontare la questione di cui stiamo discutendo adesso.
Il Consigliere Carossa ha detto che abbiamo un dovere nei confronti dei piemontesi: discutere del loro futuro, con la massima sensibilità e la massima attenzione.
Noi abbiamo posto alcune questioni critiche; lo hanno fatto coloro che mi hanno preceduto, l'abbiamo fatto in Commissione, abbiamo presentato una serie di emendamenti che illustreremo in aula e che dimostreranno che noi abbiamo un'idea di fondo. Forse è sempre la stessa, ma un'idea di fondo ce l'abbiamo e lo dimostreremo attraverso il dibattito in aula.
Emerge una preoccupazione - insieme ad altre - che credo la sensibilità e l'attenzione del Vicepresidente Cavallera possa affrontare e risolvere.
Mi riferisco al finanziamento della legge n. 18.
Abbiamo una Regione composta da 1206 Comuni, e la maggior parte sono piccoli Comuni. La legge n. 18, e molti lo sanno, ha fatto quadrare il bilancio di molti piccoli Comuni. Arrivano quei 30-40-50 mila euro l'anno per affrontare l'asfaltatura delle strade, l'illuminazione, le fognature la manutenzione dei cimiteri: soldi preziosi per la vita dei nostri piccoli Comuni. È molto importante rifinanziare la legge n. 18.
Ho sentito dire dall'Assessore Cavallera - che conosce benissimo la legge n. 18 per averla gestita in anni precedenti - che forse sarebbe meglio migliorarla. Non so se ci sia bisogno di cambiarla; ne discuteremo: magari, migliorarla. Abbiamo sempre tempo per migliorarla; per adesso rifinanziamola. É molto importante.
Lei sa quanto me quanto forte sia la preoccupazione da parte di molti Sindaci. Se non arrivano quei soldi, molti piccoli Comuni non sapranno più come fare.
Abbiamo sottoposto e sottoponiamo alla vostra attenzione molte questioni: la formazione professionale, l'istruzione, l'edilizia scolastica. Avremo modo di specificarle ancora meglio nel dibattito di questi giorni.
Presidente, mi scusi, un'ultima questione perché, a norma di Regolamento, come ha spiegato il Vicepresidente Placido, non potevo intervenire quando se n'è discusso. Lo scorso Consiglio avevo chiesto una comunicazione del Presidente Cota relativamente alle dimissioni del Vicepresidente: credo sia legittimo, stiamo parlando del Vicepresidente della Regione Piemonte, che si è dimesso per rimanere in Parlamento. Non è questione da poco e non si è verificata dopo due o tre anni, ma dopo tre mesi dall'inizio di questa Legislatura; scusate, forse è il caso di discuterne: vorremmo capire le ragioni di queste dimissioni. Credo sia legittimo! Vorrei dire al collega e amico Burzi che - certo, spero arrivi la relazione sul cambio di deleghe della scorsa Legislatura - anche noi vorremmo capire come mai le deleghe sull'edilizia sanitaria siano passate dalle mani del pessimo Presidente Cota all'Assessore Ferrero, che stimiamo molto. Mi fermo qui: fateci capire come mai quelle deleghe sono passate dal Presidente Cota all'Assessore Ferrero.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Muliere.
Prima di dare la parola al Consigliere Vignale, vorrei fare il punto della situazione circa la richiesta di riunire in seduta congiunta le Commissioni I e IV: riunione che confermiamo per domani mattina alle ore 10.30, in quanto l'Assessore Ferrero nel pomeriggio non sarà presente dovendosi recare a Roma.
Quindi, i lavori consiliari di domani sono così modificati: è confermata alle ore 9.30 la IV Commissione, con le consultazioni; alle ore 10.30 la seduta congiunta delle Commissioni I e IV, per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 73, presentato dalla Giunta regionale in materia di integrazione alla copertura della spesa sanitaria; i lavori del Consiglio regionale sono convocati per le ore 11.30.
La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Presidente, sono sempre convinto che su determinate materie più lavoriamo in Commissione, meglio è.
Le consiglierei di sconvocare la seduta antimeridiana del Consiglio regionale di domani, i cui lavori possono proseguire al pomeriggio. Pensare di risolvere in un'ora un emendamento come quello illustrato dall'Assessore Ferrero, significa trascinarcelo in una discussione infinita in aula.
Peraltro, non credo ci siano grandissime preoccupazioni circa il fatto che il disegno di legge sull'assestamento di bilancio possa essere licenziato dall'Aula, se non giovedì, venerdì o la settimana prossima ritengo però credo che l'argomento posto dall'Assessore Ferrero meriti un approfondimento, non certo di un'ora. Così facendo, rischiamo che Consiglieri regionali che non fanno parte della Commissione, stiano qui ad aspettare che la Commissione termini la propria attività. Arrivando alla conclusione: penso che il Consiglio del mattino difficilmente si potrà svolgere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Lepri.



LEPRI Stefano

Sulla questione di cui ha parlato ora il Capogruppo chiederei all'Assessore, per aiutarci nella discussione di domani in Commissione, di farci avere - non so se è rituale, Presidente, ma sarò velocissimo - la previsione del trend del fondo sanitario nazionale, sempre relativamente agli anni di cui dovremo discutere, così da poter avere un quadro complessivo delle entrate di cui, verosimilmente, potrà disporre la Regione Piemonte. È un dato decisivo per avviare una discussione approfondita.
Grazie.



PRESIDENTE

Colleghi, formulo la seguente riflessione e proposta: alle ore 9.30 è confermata la convocazione della IV Commissione; ore 10.30, svolgimento della riunione congiunta delle Commissioni I e IV per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 73. La seduta antimeridiana del Consiglio regionale di domani è sconvocata ed è confermata la seduta del pomeriggio con il medesimo o.d.g.
Oggi pomeriggio proseguiamo la discussione generale e iniziamo l'esame dell'articolato. Si tratta dell'emendamento n. 73 dell'articolo 1 conseguentemente, avremo modo di ascoltarne l'illustrazione e di lavorare regolarmente nella giornata di oggi, come previsto, fino alle ore 20.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
È evidente che sull'assestamento di bilancio, che, di fatto, è il primo documento politico che, in termini legislativi, presenta la nuova maggioranza, l'opposizione deve cercare di motivare tutte le proprie contrarietà. Però, credo - non che non sia ammissibile, ovviamente tutto è ammissibile - occorra un po' ripercorrere l'operato di molti colleghi presenti nella scorsa legislatura, attraverso la presentazione di documenti in quanto, lo ricordiamo, gli atti vengono votati dal Consiglio - o l'ampia sottoscrizione degli stessi, esprimendo così la loro condivisione al sostegno delle norme.
Partiamo da un punto, altrimenti alcune considerazioni dell'opposizione rispetto a tagli e riduzioni poste all'interno dell'assestamento potrebbero essere condivisibili. Ricordiamo che questa è l'unica Regione italiana in cui, dal 2007, è invalsa una modalità non corretta di contabilizzazione della spesa pubblica, per cui si stanziava una parte consistente di risorse, prevedendo l'impegno e la liquidazione per l'anno successivo.
Questo il punto di partenza. Come ho detto in più occasioni, quando il passato Presidente della I Commissione - o chiunque - avrà voglia di confrontarsi, ci confronteremo numeri alla mano, così sgombriamo il campo da chi ha ragione o torto. Chiunque abbia ricoperto la carica di Assessore sa - non tutti, alcuni Assessori non adottavano questa modalità, molti sì soprattutto quelli che lavoravano a contribuzione: avessimo ancora tra i banchi l'Assessore Oliva lo saprebbe perfettamente - che questa modalità di differimento del pagamento, quindi di debiti fuori bilancio, è nata con la precedente Giunta regionale.
Interessa all'attuale opposizione, che prima era maggioranza, fare in modo che i piemontesi non debbano caricarsi, anno dopo anno, di nuovi debiti? Diversamente, sarebbe semplice evitare le riduzioni effettuate su numerosi capitoli: è sufficiente un aumento più o meno consistente.
Peraltro, basterebbero 60-70 milioni di euro. Per chi in cinque anni ha indebitato per quasi tre miliardi di euro la nostra Regione utilizzare 60 70 milioni di euro di mutuo regionale - peraltro già autorizzato con il bilancio presentato dalla Giunta Bresso, che, per responsabilità, come detto nella discussione di bilancio, noi abbiamo approvato - sarebbe ovviamente, cosa da poco.
Se uno vuole comprendere, anche se è un po' più difficile da capire che vi è una modalità nuova, cioè che la spesa storica non è spesa necessariamente dovuta, allora si fa un ragionamento, che possiamo articolare in politiche sociali e riduzione ai Consorzi. Faccio un esempio: il Consorzio socio-sanitario di Casale ha lo stesso territorio e la stessa modalità gestionale del Distretto sanitario. I Comuni all'interno di quello che possiamo chiamare "Consorzio socio-sanitario" di Casale versano 10 euro ad abitante per i servizi - sta arrivando il collega Botta, fornitore di questi dati essenziali, quindi me li può confermare. Il Comune di Frassineto Po, che era nel Consorzio di Casale, è passato - disgraziato lui in quello di Chivasso, nel quale si spendono 37 euro per abitante e, in più, una serie di servizi vengono pagati dai Comuni. Ora, rispetto al fatto che vi siano possibilità di riduzione delle spese, e che in moltissimi casi la spesa sociale sia aumentata senza che a questa sia corrisposta una maggiorazione dei servizi, potrei fare un elenco innumerevole di casi a proposito della città di Torino, cosa che sarebbe estremamente più facile ma questo è un altro dato. Ricordo, per esempio, i servizi che mancano e che sono stati ridotti dal Comune di Torino; alcuni colleghi dovrebbero esprimere le stesse politiche sia da una parte sia dall'altra - almeno i loro partiti - ma su questo c'è difficoltà. La sola coerenza che il centrosinistra, a livello torinese e regionale, ha dimostrato quando ha governato, riguarda l'esplosione dell'indebitamento pubblico e, quindi dell'indebitamento dei cittadini, da una parte torinesi, dall'altra piemontesi.
Ricordo che il sostegno al reddito - invito alla lettura del Piano lavoro - è rimasto, ma volto alla trasformazione del contratto di lavoro e all'assunzione di nuovi lavoratori - e poi occorrerebbe ricordare quanto avvenuto con il sostegno al reddito negli ultimi tre mesi. È evidentemente una misura prevalentemente anticiclica, che rafforza i consumi; ma non è soltanto questo, e lo capirebbe non soltanto chi è al primo anno di economia, ma chi ha un po' di buonsenso. La famiglia in estrema difficoltà con l'elemosina istituzionale del sostegno al reddito non certa e non garantita - spiegherò poi anche il perché - al limite pagherà un po' di morosità arretrata e un po' di bollette. Per carità, dare dei contributi a famiglie in difficoltà va sempre bene, ma con quale principio di equità e di giustizia sociale? Ricordiamo quanto è avvenuto in questi anni; ricordiamo qual è stata la modalità che il centrosinistra ha utilizzato come giustizia sociale per distribuire l'elemosina istituzionale: ha stanziato 35 milioni con due provvedimenti nel 2009, con cui ha coperto quasi tutti i richiedenti; ha stanziato 10 milioni di euro nel 2010, ben sapendo che erano assolutamente insufficienti a coprire le domande pervenute, perché c'era lo "storico" dell'anno prima. Tutti i cittadini richiedenti sono stati informati che avrebbero ottenuto il loro contributo, ma il 10 febbraio il numero delle domande pervenute è stato tale da esaurire la misura del sostegno al reddito. E allora, con un principio di enorme equità e giustizia sociale cosa si è fatto? Tutte le domande pervenute entro il 10 febbraio indipendentemente dal fatto che i richiedenti avessero 13 mila o 1000 euro di reddito, sono state pagate; quelle presentate l'11 febbraio non sono state più pagate. Se queste sono le lezioni che ci impartite rispetto alla giustizia sociale, ne abbiamo da vendere.
Anche per la cultura da cui proveniamo vi possiamo dare lezioni di giustizia sociale, per esempio insegnandovi che lo scalare del reddito o l'aumentare delle difficoltà dovrebbero corrispondere ad un aumento del contributo da parte del pubblico: è un principio basilare, keynesiano, di buonsenso, o chiamatelo come volete.
Questo è mancato, ed è mancato in tutti gli anni precedenti. Ma quali lezioni volete impartire? Ne vogliamo discutere, perché siamo in un momento di grande difficoltà. Tuttavia, ritengo che investire denaro come sostegno al reddito legato ad un voucher occupazionale sia una misura storicamente superata. Mi spiego: 3000 euro vengono dati al sottoscritto perch disoccupato, cassaintegrato o in mobilità; ma quei 3000 euro li posso trasformare in voucher occupazionale all'interno di un'impresa che mi garantisce il futuro, perché l'elemosina istituzionale non garantisce il futuro. L'anno scorso c'erano 35 milioni d'euro e l'hanno ottenuto "x" persone, quest'anno un terzo. Che futuro diamo al Piemonte? Quello dell'elemosina? Uno aspetta aprile e maggio sperando che la sua domanda venga accolta per pagarsi un po' di morosità con l'ATC o con il padrone di casa.
Penso ad un Piemonte che dà un futuro, ma per assicurare un futuro si deve creare lavoro. Le ultime elezioni hanno dimostrato che i cittadini l'hanno ben compreso e si sono espressi: con le vostre lezioni non si va lontano - e, soprattutto, non datele a noi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Ci apprestiamo alla discussione sull'assestamento di bilancio che arrivando all'inizio di una legislatura, si configura, al di là del bilancio tecnico che abbiamo recentemente approvato, come la vera e propria manovra di bilancio sul 2010. Non sfugge a nessuno come questo sia un anno particolare, non tanto e non solo per il passaggio da una legislatura ad un'altra, ma perché è un bilancio, nel contesto di una situazione complessiva economico-finanziaria nazionale ed internazionale con ricadute in particolare sulle Regioni, di una qualche eccezionalità e di un livello di difficoltà piuttosto consistente.
Sono sempre stata convinta, al di là di quanto in più sedi abbiamo detto a livello nazionale, che la crisi ci fosse, che avesse caratteristiche molto complesse, che non fosse risolvibile in modo semplice affrontandola da un solo punto di vista e che gli anni più complessi, per quanto riguarda, in particolare, la ricaduta sugli Enti locali e i territori, non fossero quelli iniziali di una crisi scoppiata e conflagrata, ma gli anni successivi. In particolare, risultano più difficili non gli anni iniziali della crisi, in cui imprese e attività economiche fanno ancora affidamento sulle commesse degli anni precedenti e riescono così a far fronte agli eventi più gravi, ma gli anni in cui le commesse iniziano a venir meno, esercitando un ulteriore effetto recessivo ed oppressivo sul complesso dell'economia.
Questa la realtà del 2010, tant'è che una crisi negata a lungo, ad un certo punto viene confermata da una manovra economica, quale quella di Tremonti, rispetto alla quale abbiamo forti perplessità, perché non vediamo in essa un asse strategico di uscita dalla crisi, soprattutto per quanto riguarda le emergenze.
Penso, in particolare, ad alcune misure, come quella sull'evasione fiscale, ma anche a tutte quelle relative al welfare, allo stato sociale alla sanità, all'assistenza e alla scuola. Rileviamo una sostanziale incapacità a fronteggiare il momento presente, una linea di non compiuta giustizia sociale - la chiamerei così: pagano e pagano, in particolare coloro che da questa crisi sono maggiormente colpiti, quei settori disagiati, come sono oggi le famiglie con due figli, in cui lavora uno solo e magari anche in modo un po' precario. Questi sono i nuovi poveri all'interno della nostra realtà.
Una manovra con queste caratteristiche, in particolare, si abbatte compiutamente sugli Enti locali, in particolare sulle Regioni, con tagli molto consistenti, che potrebbero essere recuperati solo da un intervento che le Regioni e gli Enti locali possono operare sulla tassazione propria.
Questa tassazione, oltre a compromettere servizi sociali e pezzi di welfare, si tradurrebbe in un'ulteriore spinta di carattere depressivo e recessivo invece di rilanciare economia e consumi.
Questa la sostanza dei tagli alle Regioni. Devo dire che ho visto il Presidente Errani e molti governatori di diverse maggioranze e segni politici assumere posizioni ferme nei confronti di una manovra, non tanto per difendere l'orticello delle Regioni, ma per difendere un complesso di articolazioni dello Stato, che vede negli Enti locali un ganglio importante e vitale all'interno di questo Paese, ho visto una forte reticenza e conformismo da parte dei governatori leghisti e devo dire come, e ancora più di Luca Zaia, il Presidente Cota, è stato tra i più allineati sui tagli del Governo e tra i più zelanti nell'essere assolutamente accondiscendente nei confronti di tutto questo.
Fare i federalisti nel fine settimana sui territori per fare gli ipercentralisti a Roma tutto il resto della settimana e degli incontri che si tengono a livello centrale, nazionale e romano, è una di quella sorta di inganni nei confronti dei cittadini, di quel doppio binario della politica che soprattutto in presenza di realtà come queste e di tagli come questi difficilmente va avanti a lungo.
Quest'assestamento di bilancio e il vero e proprio bilancio s'inquadrano in una situazione generale come questa; non solo, ma s'inquadra nel contesto di un pacchetto lavoro di 390 milioni presentato anche sui giornali di oggi vi sono ulteriori dichiarazioni dell'Assessore Giordano che presenta una parte delle misure sul pacchetto lavoro. E noi abbiamo avuto modo in più sedi di dire e abbiamo anche potuto dimostrare cifre alla mano come fossero in gran parte semplicemente l'assemblaggio in un documento di misure assunte precedentemente, dall'Amministrazione precedente.
Non solo; vi è anche il discorso dell'utilizzo di fondi come ad esempio i fondi europei. Sappiamo che il Fondo Sociale Europeo è da lungo tempo, in virtù di una proposta Tremonti fatta allora alle Regioni, utilizzato per pagare le casse integrazioni in deroga invece che utilizzato per pagare quei momenti di formazione professionale a cui le Regioni l'hanno destinato, mettendo in contraddizione nuovo sviluppo con situazioni di emergenza e pagamento degli ammortizzatori sociali, ma questi fondi europei sono fondi precedentemente richiesti e precedentemente erogati.
Poche sono le misure nuove, alcune confezionate magari bene, ma che contengono pesanti tagli - penso alla vicenda del turismo dove noi avevamo investito su un fondo di rotazione, peraltro predisposto dall'Amministrazione precedente, in assenza di qualsiasi misura, ed essendo ormai inutilizzabile la legge n. 18. Avevamo allocato 23 milioni, ne troviamo oggi solo 5 e quindi ci sono anche su voci consistenti, che sono tra gli elementi trainanti e di sviluppo dell'economia di questa Regione tagli consistenti.
Quindi, 390 milioni da un lato e un taglio di 700 dall'altro, che se lo sommiamo all'effetto recessivo che ha rispetto alle Regioni la manovra del Governo, ci porta a dire che questo è un anno di lacrime e sangue per il Piemonte, ma siccome noi non neghiamo il fatto che, in un momento come questo, ci debbano essere dei tagli, che ci voglia il massimo rigore nelle politiche che si fanno, che vadano individuati sprechi e quant'altro, per innanzitutto sui numeri. 390 milioni a fronte di 700, e bisogna dire al Piemonte che cosa si sta facendo. Perché questo è il dato e questi sono gli effetti.
Nello stesso tempo bisogna, a nostro avviso, sommessamente fare delle scelte, perché si taglia drasticamente sulle politiche sociali, 4 milioni di risorse che diminuiscono, un quarto degli stanziamenti, 15 milioni di euro sul fondo regionale per le politiche sociali, 5 milioni di risorse per interventi specifici, 2 milioni e 300 al servizio civile all'associazionismo al volontariato, 2 milioni per le strutture per anziani disabili e per l'infanzia. E' su questo settore una manovra enorme. Se a questo aggiungiamo che abbiamo scelto che la cultura e il turismo, con tagli di oltre 90 milioni, non siano più uno degli elementi su cui investire, qui c'è una scelta precisa. Ed è innanzitutto di non sostegno a settori che ne hanno, in un momento di crisi come questo, particolare bisogno, ma poi è considerare queste politiche come politiche completamente improduttive, secondo una visione vetero-assistenzialista, che è abbandonata da decenni non solo in questo Paese, ma anche a livello internazionale, e non pensare che la competitività territoriale di un'area è determinata anche dai livelli di welfare e dai livelli di qualità della vita e quindi politiche come queste sono politiche di sviluppo, a mio avviso. È proprio una scelta strategica che, da questo punto di vista, non ha senso.
Se poi pensiamo che a questo aggiungiamo un taglio di 26 milioni ai trasporti, quindi molto consistente, tagli per 31 milioni all'agricoltura su alcune misure, 34 milioni di tagli sul lavoro indipendentemente dalla misura pacchetto-lavoro ed altri 124 milioni su formazione.
Da questo punto di vista inoltre non ci sono interventi sulle piccole infrastrutture del territorio, quindi è una manovra con delle caratteristiche particolari.
Concludo, e la ringrazio Presidente di avermi concesso qualche secondo in più e cerco di non abusare, dicendo che noi abbiamo invece pensato che si dovesse concentrare una manovra su un cardine di politiche diverse; una vera riduzione dei tagli e degli sprechi, ma un forte investimento sulle misure di intervento sul territorio per piccoli e grandi cantieri ed opere pubbliche, usandoli come volano da questo punto di vista del territorio, un riequilibrio sulle politiche sociali in modo più complessivo e di welfare all'interno di tutta la manovra, e soprattutto un non abbandono di interventi infrastrutturali che sono interventi da questo punto di vista di sviluppo.
Ovviamente negli emendamenti queste linee le indichiamo, ma non le indichiamo casualmente; diciamo dove metterle e diciamo anche, a nostro avviso, dove altri fondi andrebbero tolti.
Avremo poi modo di discuterne nel merito.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Prima di entrare nel merito del provvedimento che qui esaminiamo voglio esprimere un po' di sconcerto. Mi pare che ci stiamo muovendo in un Paese, nella nostra Italia, che in questo momento va alla rovescia. Anche se non è direttamente attinente con l'assestamento di cui discutiamo voglio far presente che questa mattina, di fronte al Parlamento italiano c'è una manifestazione di allevatori, cui partecipa una nutrita delegazione di allevatori piemontesi.
Siccome in quest'aula sono presenti autorevoli colleghi che si occupano di agricoltura, volevo far presente che oggi ci sono imprenditori piemontesi che manifestano fuori dal Parlamento.
Voi direte che non è una novità e che succede praticamente tutti i mesi. Sì, ma la novità è che la delegazione di allevatori piemontesi presenti davanti al Parlamento protesta perché chiede che vengano rispettate le regole. Sono gli agricoltori, che oggi hanno parlato alla radio nazionale, che hanno rispettato le quote latte e che protestano perché per l'ennesima volta coloro che le hanno violate vengono beneficiati dal Parlamento nazionale di ulteriori proroghe.
In questo Paese un sodale del Presidente del Consiglio dei Ministri continua a dichiarare pubblicamente che Mangano, cittadino italiano condannato per mafia, è un eroe. In questo Paese s'invoca il federalismo e se ne fa una battaglia di campagna elettorale e politica per eccellenza e assistiamo ed assisteremo all'approvazione definitiva - perché su questo non c'è dubbio - da parte del Parlamento di una manovra che toglie ogni sovranità politica alle Regioni e agli enti locali, riducendo drasticamente le risorse a loro disposizione, realizzando quello che definisco un federalismo per abbandono.
Quindi, è un Paese che va un po' alla deriva, un Paese che si muove in una logica perlomeno contraddittoria. In questo Paese strano, non da adesso ma da parecchio tempo, noi assistiamo all'approvazione dell'assestamento di bilancio.
Quest'assestamento di bilancio, di cui oggi iniziamo a discutere, si accompagna al Piano dell'occupazione che l'Assessore Giordano ha ben illustrato e comunicato all'esterno ancora prima di farlo in quest'aula. Ma non consideriamo contraddittori - mi chiedo - questi provvedimenti? Capisco che amministrare non sia facile e che trovare le soluzioni per amministrare bene e per risolvere i problemi tradizionali e storici delle nostre comunità non sia semplice. Ma non trovate contraddittorio il fatto che da una parte, con questo provvedimento, inneschiamo una spinta deflattiva andando a bloccare gli investimenti - penso, ad esempio, alle imprese di costruzione, paralizzate, e che dovranno espellere dal sistema produttivo centinaia e centinaia di lavoratori - e, dall'altro lato facciamo una manovra nel Piano dell'occupazione che mette risorse per ridare lavoro alle persone che, dall'altra mano, sono state penalizzate? Mi pare, davvero, un gioco a somma zero.
Non ritenete doveroso porvi mano, anche nel confronto in aula? Mi rendo conto di essere un inguaribile romantico ottimista a considerare che quest'aula possa svolgere davvero fino in fondo la sua funzione, ma non ritenete possibile ragionare in questa sede per dare quella spinta in avanti alla nostra Regione? Non sono le politiche di annunci che pagano! Non sono gli annunci che il Presidente Cota ha fatto - sicuramente in buonafede, ma che annunci restano - in questi mesi. Mi riferisco, ad esempio, all'annuncio delle cure odontoiatriche gratuite, ricordate dal collega Ronzani; o, ancora, a quello relativo ai tagli sulle auto blu. Politiche di annunci che si sposano, poi con un effetto ben diverso, quello dei tagli alla spesa sociale che vediamo qui oggi.
Dove tagliare e come tagliare? Ha ragione il collega Vignale quando sostiene che non tutta la spesa storica deve essere riproposta.
Su come tagliare vi consiglierei di avvalervi della consulenza del collega Angelo Burzi, che in cinque anni ci ha autorevolmente invitato più volte ad andare a tagliare sulla spesa sanitaria: non sui servizi, ma sulle inefficienze del sistema. Proponeva, mi pare, il risparmio di quattro punti percentuali di quella spesa.
Quelle ricette sono sempre valide! Non è perché il collega Burzi è ora in maggioranza che non dovete considerarlo (si sa che i Consiglieri di maggioranza sono i meno considerati; peraltro, noi lo abbiamo anche un po' sperimentato). V'invito a ragionarci, perché il collega Burzi può non brillare per simpatia, ma sicuramente di intuizioni in questo campo ne ha.
Apprendo, inoltre, che l'Assessore Ferrero ha presentato oggi un emendamento che discuteremo in sede di Commissione, e sicuramente potrà giovarsi dei consigli e del supporto tecnico del collega Angelo Burzi.
Noi arriviamo a quest'assestamento di bilancio con un atteggiamento estremamente collaborativo da parte dell'opposizione. Lo ricordo perch quest'opposizione ha consentito a codesta Giunta regionale di avvalersi dei tempi e della norma del nuovo Regolamento, sebbene l'assestamento fosse stato presentato un po' con un trucchetto: tuttavia eravamo all'inizio e lo abbiamo consentito. Come voi sapete, la vera manovra e i veri tagli non sono stati fatti con l'assestamento, ma con il maxiemendamento presentato all'inizio. Noi avevamo detto: "Bene, percorriamo comunque la corsia preferenziale, perché l'assestamento serve al Piemonte". Abbiamo consentito, contro il Regolamento, che le consultazioni venissero fatte non sul disegno di legge iniziale, ma sull'emendamento presentato, facendo quindi, un passo in avanti. Lo dico perché ho apprezzato le dichiarazioni del collega Carossa, che non vogliono essere un inciucio, né vogliono essere la nostra disponibilità a superare il nostro ruolo: noi siamo l'opposizione, voi la maggioranza. Vi è, però, necessità di confrontarsi. E proprio in questo confronto vi pongo alcuni problemi che saranno poi oggetto di discussione sull'articolato.
In particolare, l'articolo 6 di quest'assestamento è un rischio per il patrimonio dei nostri Comuni, che già si trovano sempre più col cappio alla gola dei tagli della manovra.
L'utilizzo del terreno agricolo e le continue urbanizzazioni sono un modo dei nostri Sindaci, costretti da questa situazione di difficoltà, di inventare utilizzi del terreno per mandare avanti i propri Comuni.
L'articolo 6 può essere una spinta verso un ulteriore impoverimento di questi Comuni e del nostro territorio.
Vi suggerisco di ripensarci (mi riferisco, in particolare, al collega Carossa, che mi pare il più sensibile su questi temi).
Vi pongo, inoltre, il problema dell'articolo 11, comma 2: ripensiamolo.
Io so che qui siamo tutti colleghi in buonafede, sia pure con visioni differenti del bene pubblico, ma tutti tesi a perseguirlo. Ma quale logica c'é nel pensare che la nostra Regione entri nell'azionariato di aziende di servizi pubblici? Non in aziende che gestiscono la proprietà delle infrastrutture; non in aziende che gestiscono le infrastrutture e che fanno manutenzione dei binari.
Che senso ha che la nostra Regione - la Regione "modello Cota" diventi una nuova "IRI regionale dei poveri", che prende quote di partecipazioni in aziende di servizio? Qual è la logica industriale in tutto ciò? Qual è la logica politica? Perché la nostra Regione deve entrare nell'Arfea, piuttosto che in GTT o nell'ATAP di Biella? Ditemelo.
Non è questa norma contraria al principio di sussidiarietà, inserito nella Costituzione, oltre che nel nostro Statuto? Non è contraria, questa norma, all'impostazione della legge n. 1/2000? Cosa significa "Servizi di interesse regionale", come scrivete in quella norma? Quali sono questi "servizi di interesse regionale"? Vogliamo pubblicizzare le aziende private? È questo il percorso che vogliamo intraprendere? O vogliamo entrare nel capitale di aziende di proprietà comunale? Se sì, per quale finalità? Su questo, davvero, vi chiedo di riflettere.
Vi fornisco un ultimo dato: la manovra Tremonti, che verrà approvata taglia 160 milioni di euro del servizio di Trasporto Pubblico Locale piemontese. Noi, ogni anno, ne spendevamo 650. L'anno prossimo questa Giunta avrà il 25% delle risorse in meno e il collega Pedrale, a Vercelli dovrà spiegare ai suoi pendolari perché un quarto delle corse si chiuderanno, così pure il collega Costa, che dovrà spiegare agli utenti dell'ATI perché i servizi si ridurranno di un quarto.
Noi, in questa situazione di risorse finanziarie, cosa facciamo? Investiamo risorse per comprare quote di aziende pubbliche.
Ragazzi, io penso che questa norma sia frutto di un errore: ripensiamola con una logica costruttiva. Insieme possiamo trovare le risposte giuste ai bisogni della nostra comunità.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente.
Vorrei fare alcune considerazioni in merito alla manovra di assestamento al bilancio.
Innanzitutto, rivolgo un ringraziamento agli Assessori che si sono prodigati in questi due mesi in Commissione: ritengo che abbiano svolto un ottimo lavoro, anche se difficile.
Una cosa, però, vorrei dire, perché altrimenti qua passa una falsità assoluta: noi - la Giunta e il Presidente Cota - stiamo facendo quest'assestamento al bilancio perché costretti. Non dobbiamo dimenticare che ci siamo ritrovati con un buco di 500 milioni di euro! Quest'aspetto non è più stato citato: sembra quasi che c'inventiamo le cose! Noi ci siamo ritrovati, come maggioranza, con un buco di 500 milioni di euro e con una sanità fuori controllo! E come ho già avuto modo di ribadire, ringrazio l'Assessore Ferrero che, con le sue deleghe, si è ritrovata altro che una patata bollente! Questo quanto da dire, prima di tutto. Le responsabilità sono state della Giunta che ci ha preceduto, guidata da Mercedes Bresso, la quale ha buttato via i soldi dei piemontesi. Questo il dato di fatto.
Dopodiché, ringrazio anche il Consigliere Vignale, che ha fatto un intervento molto tecnico, com'è nelle sue capacità, spiegando, giustamente ciò che c'è di vero o non vero in quanto dichiarato da alcuni esponenti dell'opposizione.
In questi giorni ho sentito parlare di "macelleria sociale", in queste ore ho sentito parlare di interventi sulla "carne viva" dei piemontesi.
Il Consigliere Vignale ha spiegato bene la natura dei vostri interventi di giustizia sociale, dei vostri interventi di sostegno al reddito, dei vostri interventi, come giustamente li ha chiamati, di "elemosina istituzionale".
Il Presidente Cota è stato eletto dai cittadini piemontesi (poi torneremo nel merito se avrò il tempo), come ha dichiarato più volte, non per gestire la decadenza del Piemonte, - e mi riallaccio ai discorsi sull'elemosina istituzionale; il Presidente Cota e tutta la Giunta l'Assessore Giordano, hanno fatto in questi cento giorni un Piano lavoro che vuole far ripartire il Piemonte. Il resto sono balle! Il resto sono balle! L'obiettivo è voler far ripartire il Piemonte e non perpetuare il tran tran che voi avete portato avanti negli ultimi cinque anni. Siete molto bravi in questo, perché la è maestra nel fare "elemosina istituzionale"! Questo noi non lo vogliamo più fare! I cittadini devono essere cittadini liberi di poter vivere bene la propria vita e non aspettare, come giustamente diceva il Consigliere Vignale, il mese di maggio, per sapere se ricevono l'elemosina per pagare affitti o quant'altro. No, questo non lo vogliamo; il Presidente Cota non vuole che ciò avvenga.
Ho sentito svariati interventi. Voglio aggiungere, senza essere polemico - ma è la verità - che, forse, mi ero illuso su determinate cose.
Ho visto la profonda differenza fra i discorsi in Commissione rispetto a quelli quando c'è il pubblico, quando c'è la stampa, quindi, in sala Consiglio. In Commissione si riesce a fare un discorso costruttivo - per questo mi ero illuso - e poi mi ritrovo in Consiglio con le solite - io le chiamo - "menate", di perdita di tempo e quant'altro. Come per esempio le continue richieste di presenza del Presidente Cota, magari per discutere delle dimissioni del Vicepresidente Rosso, di cui si è parlato fin troppo! E non entro nel merito.
Sono veramente dispiaciuto: ho cercato di comprendere il parere dell'opposizione, ma mi sono ritrovato con un coltello in mezzo alle scapole! Perché aprendo i giornali...



(Commenti in aula)



CAROSSA Mario

Mi avete accoltellato alle spalle! Sui giornali è evidente che chi vorrebbe, a parole, essere istituzionale va, senza nessuna coerenza, ad intervenire sulle spese dei ricorsi al TAR. Beh, allora no, non ci sto assolutamente! Non entro nel merito, perché non è mio compito, di una sentenza che personalmente giudico abbastanza incomprensibile, ma entro nel merito del fatto che di fronte a un discorso istituzionale di responsabilità, ci si ritrovi con un coltello in mezzo alle scapole.
Lo dico molto chiaramente. Io ho l'abitudine - sapete - di ammettere i miei sbagli lo dico chiaramente, perché a me piace parlare chiaro. Io ho assolutamente sbagliato a fare quel ragionamento! Mi aspettavo un'opposizione responsabile. Magari c'è; in parte, magari, c'è, ma sicuramente non nel Gruppo di maggioranza relativa dell'opposizione, il Gruppo del PD. Lì non c'è assolutamente! Io sono ottimista: penso che alcuni Consiglieri dell'opposizione siano responsabili: veramente responsabili e non falsamente responsabili. Senso di responsabilità che certo non ho riscontrato nel Gruppo di maggioranza relativa.
Noi andremo avanti - come ho dichiarato anche in questi giorni - senza sconti per nessuno. Andremo avanti non per proferire strani discorsi, ma perché i piemontesi hanno bisogno di quest'assestamento di bilancio! I piemontesi hanno bisogno di questo Piano del lavoro! I piemontesi hanno bisogno del Piano sanitario che verrà realizzato da questa Giunta e verrà presentato. Sono queste le cose importanti di cui ha bisogno il Piemonte.
In conclusione, ribadisco il mio ringraziamento agli Assessori.
Ringrazio soprattutto i piemontesi che hanno voluto cambiare. Ringrazio chi ha voluto cambiare nonostante troppa gente, movimenti, e persone che non vogliono assolutamente cambiare: si è visto con la sentenza del TAR.
In precedenza, il collega Goffi sosteneva che non conviene parlare in pubblico di sentenze o altro. No. Noi non abbiamo alcun timore! Noi abbiamo la coscienza a posto! Forse sono altri che non hanno la coscienza a posto! Forse, non hanno la coscienza a posto persone - e mi dispiace dirlo - che hanno approvato determinate cose, come Ufficio di Presidenza, nella passata legislatura! Lasciatemelo dire.
Noi non abbiamo timore, credetemi, di parlare di queste cose. Noi non abbiamo timore di parlare di queste cose! E soprattutto non abbiamo bisogno di lezioni, né da parte di esponenti dell'UDC né da parte di altri esponenti. Le parole le sento. Sono vecchietto, ma non sono sordo.



PRESIDENTE

Si rivolga alla Presidenza, per favore.



CAROSSA Mario

Chiedo scusa. Ma, per la simpatia di anni, tendevo a parlare direttamente al collega.
Ripeto, chi ha la coscienza a posto, chi è onesto non ha timore di parlare di nulla.



PRESIDENTE

Aggiorno la seduta alle ore 14.30, perché c'è un'esigenza della Giunta regionale di riunirsi.
Riassumo quanto avverrà nelle giornate di oggi e di domani.
Oggi è confermata la convocazione alle ore 14.30 per lo svolgimento della trattazione delle interrogazioni a risposta immediata - articolo n.
100 del Regolamento. Alle ore 15.00 riprenderemo i lavori con l'o.d.g.
pervenuto a domicilio.
Domani, mercoledì 21 luglio, alle ore 9.30 ci sarà la IV Commissione audizione dell'Ordine dei farmacisti e Associazione delle farmacie. Alle ore 10.30 le Commissioni congiunte I e IV, per l'esame dell'emendamento aggiuntivo, rubricato n. 73, in materia di integrazione della copertura della spesa sanitaria.
È sconvocato il Consiglio regionale della seduta antimeridiana. Alle ore 14.00 è confermata la III Commissione per il licenziamento del disegno di legge, il cosiddetto "Piano lavoro", che ha già avuto un parere favorevole in I Commissione, quindi si tratterà di un parere formale per l'assegnazione all'Aula.
Alle ore 14.30, si terrà la seduta regolare con il prosieguo della trattazione del disegno di legge all'o.d.g.
La seduta è tolta.



(La seduta è tolta alle ore 12.32)



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