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Dettaglio seduta n.198 del 28/03/12 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


LEARDI LORENZO



(I lavori iniziano alle ore 14.40 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 1015 presentata dal Consigliere Cantore, inerente a "Lavoratori Golden Palace - Torino "


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1015, presentata dal Consigliere Cantore.
La parola all'interrogante per l'illustrazione.



CANTORE Daniele

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per aver risposto immediatamente all'interrogazione in oggetto. Penso che non si debba aggiungere molto a quanto già emerso sugli organi di informazione.
Siamo di fronte a un situazione occupazionale, dopo il fallimento della società che gestiva il Golden Palace. Devo dire che la situazione occupazionale è la parte della vicenda che mi sta più a cuore, perché chi sta rilevando la struttura propone un piano di contenimento occupazionale e quindi alcuni dipendenti sono garantiti, altri andrebbero in altre strutture e altri ancora rimarrebbero nel limbo.
Questa situazione occupazionale mi pare che sia importante in questo momento, in questa città, in questa regione. C'è una parte che sicuramente riguarda l'Amministrazione comunale della città di Torino, ma dico questo dati i buoni rapporti con l'Amministrazione comunale e soprattutto sapendo della sensibilità del Vicesindaco Tom Dealessandri. C'è tutta una parte strutturale che riguarda un muro di Via Arcivescovado piuttosto che alcuni parcheggi situati di fronte al Golden Palace che fanno riferimento all'Amministrazione comunale e che potrebbero servire in una trattativa per aiutare il subentrante a rendersi conto dell'importanza non solo dell'immobile, ma anche dei lavoratori che si trovano all'interno del Golden Palace; aiutare il subentrante a garantire in qualche modo il mantenimento dell'attuale occupazione.
Non ho bisogno di ricordare a lei, Assessore, che siamo di fronte a un'importante struttura politica, non solo della nostra città e della nostra regione, ma direi anche a livello nazionale e internazionale. È una struttura che ha come marchio le Olimpiadi 2006; è importante anche che queste Olimpiadi non rimangano un ricordo.
Spesso dico: ogni mese che passa, le Olimpiadi 2006 sono sempre più un ricordo e non c'impegniamo ad attualizzare questo ricordo; non possono essere state solo un flash di quel periodo bellissimo e non aver riportato ricadute sulla città. Su questa città, una delle ricadute è stato il Golden Palace: penso sia importante mantenerlo.
Aggiungo un altro pezzo di storia. Quell'albergo è la sede prestigiosa di un'altra società torinese, che allora era ancora in capo alla famiglia Agnelli. Non ricordo questo per fare un riferimento alla famiglia Agnelli, ma per sottolineare un pezzo di storia importante anche di una diversificazione che è avvenuta all'interno della città di Torino, perch l'albergo era la sede della SAI.
In sostanza, ci sono tutti gli elementi, a partire dal problema occupazionale, il più importante, a quello alberghiero-turistico, a quello di mantenimento della sede.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Porchietto per la risposta.



PORCHIETTO Claudia, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente.
La storia del Golden Palace è abbastanza complicata sia per quelli che sono stati tutti i risvolti di natura giuridica che per gli attori che si sono susseguiti nel rappresentare varie parti di questa vicenda alquanto intricata.
Vorrei solo ricordare che la società fu creata a suo tempo da Ramondetti, che affittava l'immobile alla GAT (Grandi Alberghi Torino), che a sua volta affittava tutta l'azienda alla ATAS (Aziende Turistiche Alberghiere Sun), per la quale il Tribunale fallimentare di Torino aveva nominato un Curatore fallimentare nella persona del dott. Angelo Cerri mentre la Procura di Torino aveva nominato il dott. Paolo Cacciari quale Amministratore giudiziario. In questo caso, la vicenda era già intricata soprattutto dal punto di vista dell'individuazione del soggetto a cui spettava la competenza di definire gli interventi d'urgenza nei confronti dei lavoratori.
Voglio sottolineare che noi, fin dal gennaio 2012, siamo intervenuti per assicurare il sostegno al reddito attraverso lo strumento della cassa integrazione in deroga ai lavoratori.
Mi permetto di aggiungere che, in realtà, noi avevamo nel contempo incontrato a più riprese le rappresentanze sindacali, proponendo - così come stiamo facendo in questi giorni su altre situazioni di difficoltà conclamata - anche l'ipotesi di vedere i lavoratori costituirsi in forma cooperativistica per essere essi stessi i promotori di un affitto di ramo d'azienda, al fine di poter garantire un'occupazione che in quel preciso momento ancora non era possibile assicurare.
In attesa che le vicende giudiziarie facessero il loro corso, per quanto riguarda in particolare l'asta per la vendita del Golden Palace, ai lavoratori abbiamo garantito il sostegno al reddito dal quale diversamente sarebbero stati esclusi e, attraverso lo strumento della cassa in deroga abbiamo coperto questo primo problema importante. Tra l'altro, il ricorso alla cassa ci ha permesso di evitare i licenziamenti ai quali altrimenti la procedura innescata dal Tribunale di Torino avrebbe potuto fare ricorso.
Per quanto riguarda invece l'offerta per la quale la società MAPI si è aggiudicata l'asta per la vendita del Golden Palace, è chiaro che noi non possiamo intervenire su quell'ambito: non è prerogativa della Regione Piemonte, tanto meno dell'Assessorato al lavoro. L'unico Ente che potrà valutare la sostenibilità economica dell'offerta, anche in relazione al numero dei lavoratori che sarebbero rioccupati, è il Tribunale di Torino.
La Regione Piemonte non ha titolo ad intervenire neppure nelle trattative in corso tra MAPI e OO.SS. per cercare di trovare una mediazione tra le proposte della società (27 lavoratori assunti subito con una deroga al contratto nazionale collettivo di lavoro che prevede un abbattimento della maggiorazione degli straordinari dal 60% al 20%, oltre a un allungamento dell'orario di lavoro) e le richieste delle Organizzazioni sindacali.
Noi abbiamo messo a disposizione la struttura tecnica delle rappresentanze dei lavoratori per capire e per definire come poter venire incontro ai lavoratori, ma contestualmente per poter in qualche modo suggerire anche degli strumenti di natura tecnica a chi dovrebbe subentrare nel contratto con i lavoratori.
Abbiamo già confermato alle Organizzazioni sindacali che, qualora le 27 assunzioni fossero soltanto un primo numero rispetto a quello che potrebbe essere il futuro occupazionale della struttura, noi continueremo a garantire ai lavoratori che non verranno immediatamente rioccupati da parte della MAPI o da parte di terzi il sostegno economico derivante dalla cassa integrazione in deroga. È chiaro che quello non può essere, comunque, uno strumento che potremo portare avanti in funzione anche delle riforme che verranno introdotte dal Ministro Fornero e quindi, in questo momento, è sicuramente una situazione tampone, ma che va definita con quella che sarà la nuova proprietà.
Mi permetto di riagganciarmi a quanto il Consigliere diceva precedentemente ricordando che l'albergo è stato la sede storica della SAI.
Vorrei soltanto portare all'attenzione dell'Aula - anche se non è oggetto di quest'interrogazione - la situazione della Fondiaria SAI. Mi auguro che all'interno di questo Consiglio, ci possa essere la possibilità di esprimere un ordine del giorno per far sì che anche i quasi 1.000 lavoratori del Gruppo Fondiario SAI, che in questi mesi è stato oggetto di estenuanti trattative, vengano in qualche modo tutelati da una nostra particolare attenzione, altrimenti rischiamo di ritrovarci con un pendolarismo verso Milano estremamente impattante.


Argomento: Telecomunicazioni - Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 1021 presentata dalla Consigliera Cerutti, inerente a "Risultati dei tavoli per il mantenimento e la valorizzazione delle attività RAI a Torino"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1021, presentata dalla Consigliera Cerutti.
La parola all'interrogante per l'illustrazione.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Noi abbiamo voluto porre con un'interrogazione a risposta immediata un tema che, per la verità, quest'Aula ha già trattato più volte. Sappiamo che l'Assessore Porchietto è impegnata per comprendere quale futuro possa avere la RAI a Torino.
Tutto il Consiglio è consapevole - abbiamo anche votato degli atti di indirizzo in questa sede - che la RAI costituisce un patrimonio economico produttivo, tecnologico e culturale di tutto il Paese. In particolare - lo voglio ricordare - le sedi torinesi (Centro di Produzione, Orchestra Sinfonica, Centro di Ricerche RAI di Torino, Telegiornali Scientifici e Direzioni Amministrative) sono importanti realtà per la nostra Regione e tra l'altro, sono caratterizzate da professionalità che costantemente s'impegnano per il raggiungimento e il mantenimento della mission di servizio pubblico.
Abbiamo poi la questione legata al digitale terrestre, che ha visto in Rai delle competenze a Torino, e proprio per questo vogliamo sottolineare che non si tratta in un'ottica stucchevole del ribadire sempre che esistono delle competenze. Qui ci sono veramente e la nostra Amministrazione ne ha già consapevolezza, ma è opportuno forse ribadirlo.
Noi sappiamo - e l'abbiamo già anche trattato con l'Assessore - che esiste una crisi generale del sistema radiotelevisivo anche dell'emittenza locale. Quindi, già in quella sede l'Assessore aveva parlato di un Tavolo in cui aveva trattato sia la questione dell'emittenza locale sia quella della Rai.
In questo momento è sotto i riflettori il tema Rai nazionale, e quindi non siamo in grado di dire quali possano essere i successivi passi per quanto riguarda la governance e le scelte nazionali, ma non di meno siamo però preoccupati e quindi crediamo che comunque non sia il caso di attendere quello che potrebbe capitare a livello nazionale, ma comprendere meglio quelli che sono stati gli impegni che la Rai si è assunta e come possono essere portati avanti sul territorio.
Quando invece si hanno notizie non ufficiali e non ufficiose, per cui addirittura le direzioni generali sul nostro territorio verrebbero azzerate tra l'altro, si sta discutendo ampiamente anche di quello che sarà il futuro dell'immobile di via Cernaia - quindi, sappiamo che anche questo elemento non è di poco conto nella valutazione del futuro della Rai piemontese.
Pertanto abbiamo posto questo question time per conoscere quali siano i risultati dei tavoli intrapresi in questi mesi, quali azioni sono volte a salvaguardare e a rilanciare l'attività per valorizzare il mantenimento dei livelli occupazionali della Rai nelle sedi di Torino.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Porchietto.



PORCHIETTO Claudia, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente.
Volevo rassicurare e ringraziare la Consigliera Cerutti per il fatto che sistematicamente c'è una sollecitazione per quanto riguarda il tema sia dell'emittente nazionale sia dell'emittente locale.
Lo dico, perché è fondamentale che l'attenzione non si abbassi, perch non basta chiaramente un lavoro fatto all'interno dell'Assessorato, ma è fondamentale che la politica su questo sostenga l'attività che stiamo facendo.
Tant'è che informo sin d'ora che nelle prossime settimane siamo solo in attesa che ci sia una schiarita delle vicende nazionali sull'ambito Rai.
nostra intenzione convocare un incontro con i parlamentari piemontesi affinché ci sia una presa d'atto da parte del Piemonte per sostenere quello che per noi è un patrimonio importante, vale a dire non solo le competenze ma la tradizione dela Rai sul territorio piemontese.
Su questo stiamo lavorando, ma chiaramente non basta ricordare di fare un passaggio politico, ma stiamo anche lavorando per far sì che queste competenze vengano conosciute, ma vengano soprattutto maggiormente evidenziate.
Stiamo lavorando insieme ad altri Assessorati per far sì che sia sul tavolo strategico con la Rai sia per quanto riguarda dei lavori interassessorili che stiamo portando avanti, tra cui un progetto per creare a Torino un polo formativo internazionale di eccellenza sulla multimedialità.
Mi permetto solo di dare il titolo, perché è un lavoro estremamente complesso e delicato in un momento in cui, dopo aver preso i contatti con la Rai nazionale, sappiamo di avere comunque delle difficoltà nel mettere al centro dell'attenzione dei vertici nazionali questo tema. Ma questo tema è già stato, comunque, evidenziato e condiviso anche il percorso che potrebbe svolgersi sulla Regione Piemonte.
E' chiaro che questo darebbe un impulso e anche un'importanza diversa a quello che già oggi abbiamo e che precedentemente la Consigliera stava ricordando.
Questo è un progetto in fase di avvio, non entro nel dettaglio perch lo stiamo costruendo, ma sono disponibile fin d'ora nelle prossime settimane, nel momento in cui il progetto sarà maggiormente definito, anche a venire relazionare in Commissione, nel caso i Consiglieri lo ritengano.
Credo che oggi sia importante condividere questo percorso e le strategie sul tema dell'emittenza nazionale con i parlamentari piemontesi per far sì che ci sia anche un supporto, a prescindere dall'appartenenza partitica, a questo progetto per mantenere e sviluppare ulteriormente le competenze sul territorio piemontese.


Argomento: Spettacoli: teatro, musica, cinema, danza

Interrogazione a risposta immediata n. 1019 presentata dal Consigliere Ronzani, inerente a "Sala cinematografica di Serravalle Sesia"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1019, presentata dal Consigliere Ronzani, che ha la parola per l'illustrazione.



RONZANI Wilmer

La questione oggetto della nostra interrogazione è una questione specifica e riguarda la proposta di realizzare una multisala di 1200 posti nel Comune di Serravalle Sesia, ma ha un valore più generale, perché la questione, che ha anche questo valore specifico, s'intreccia con gli annunci del Presidente Cota e l'Assessore alla cultura circa la volontà dell'Amministrazione regionale di modificare la legge n. 17/2005.
una legge che, come i colleghi sanno, riguarda la disciplina sulle sale cinematografiche. Proprio questa mattina un giornale importante "la Stampa" dava notizia di una serie di incontri che il Presidente Cota avrà in Val Sesia per discutere di tante questioni, compresa questa che riguarda il progetto della multisala.
Confesso che trovo abbastanza singolare che il Presidente della Giunta regionale visiti l'area sulla quale dovrebbe sorgere la multisala e credo che a nessuno sfugga il carattere un po' propagandistico di questa iniziativa, confermata peraltro dal fatto che a Serravalle fra qualche mese si voterà. È tra i Comuni che sono chiamati a rinnovare il Consiglio comunale.
Ma lo scopo della nostra interrogazione però è innanzitutto quello di conoscere il parere degli Uffici regionali su quest'iniziativa, e soprattutto se gli Uffici regionali siano a conoscenza dell'esistenza di questo progetto. Crediamo che sarebbe singolare se dopo il cancan giornalistico sulla vicenda, scoprissimo che del progetto gli Uffici regionali non sono neppure a conoscenza.
Una cosa, comunque, mi pare di poter dire, e questo a prescindere da una valutazione sul merito del progetto. Io sono in questo momento impegnato a fare un'altra valutazione, cioè che la normativa in vigore, la legge 17/2005 approvata in Consiglio regionale e il successivo Regolamento attuativo allo stato attuale non consentono di realizzare un tale progetto.
Il che significa, sulla base delle premesse legislative oggi esistenti, che è impossibile prendere in considerazione la proposta di realizzare il progetto.
E' vero che il Governatore ha annunciato - e in parte forse anche l'Assessore - se non ho inteso male, in una dichiarazione apparsa sui giornali che la Giunta regionale ha intenzione di modificare la legge.
Ne prendo atto, anche se trovo francamente un po' inopportuno l'annuncio del Presidente della Giunta regionale, poiché dipenderà da come si svilupperà la discussione in Commissione prima e in Consiglio regionale poi. E, in ogni caso, non credo che come giustificazione della legittima richiesta di modificare la legge regionale possa essere accampato il pretesto che il decreto sulle semplificazioni avrebbe, in qualche modo sollecitato un provvedimento di quella natura.
A me consta, invece, esattamente il contrario: fermo restando la volontà della Giunta regionale, qualora questa venisse confermata, di modificare quella normativa, non mi risulta che il decreto sulle semplificazioni ponga un vincolo del genere. La che riguarda le sale cinematografiche, è stata stralciata dal decreto.
Due domande. Gli Uffici sono a conoscenza del progetto? Secondo. Poich a legislazione vigente non può essere autorizzato quel progetto, che intendimenti hanno la Giunta e l'Assessore?



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Coppola.



COPPOLA Michele, Assessore alla cultura

Parto dalla domanda finale perché credo sia il modo più corretto per rispondere al Consigliere Ronzani.
Gli Uffici non hanno formulato nessun parere di carattere formale per la semplice ragione che, ad oggi, non risulta presentato, da parte del Comune interessato, nessuna richiesta in tal senso. La legge, il Regolamento attuativo demandano, di fatto, la responsabilità di rivolgersi all'Ente regionale, al Comune o all'ente territoriale preposto, ad ospitare l'eventuale insediamento cinematografico.
Tuttavia non posso negare al Consigliere Ronzani che negli ultimi mesi gli Uffici competenti dell'Assessorato alla Cultura sono stati sollecitati in termini di richieste di informazioni, non soltanto dall'area alla quale lei fa riferimento, ma da diverse realtà regionali proprio per comprendere quale fosse la volontà dell'amministrazione in merito alla modifica della legge e del Regolamento al quale lei faceva riferimento.
Per mettere qualche altro punto fermo, al termine le consegnerei, se lei condivide, una copia della comunicazione effettuata in Giunta - in via formale il 19 marzo 2012, ma già discussa preventivamente qualche settimana prima con i colleghi della Giunta - con la quale si istituisce e si avvia il percorso di revisione della normativa.
Percorso di revisione della normativa che la Giunta ha scelto di non limitare esclusivamente al Regolamento, vale a dire con un atto esclusivo della Giunta, ma percorso di revisione della normativa che, inizialmente si pone come obiettivo la revisione della legge e la condivisione della Commissione e dell'Assemblea per definire il nuovo quadro normativo.
La comunicazione fatta in Giunta terminava con l'istituzione di un tavolo che ha già registrato, in questi giorni, la prima riunione. Tavolo tecnico composto dai Dirigenti della Direzione cultura che si occupano del tema sale cinematografiche, congiuntamente ai dirigenti delle Attività produttive, quindi commercio.
impensabile una modifica della normativa senza coinvolgere soggetti che, di fatto, hanno una competenza irrinunciabile, lo stesso dicasi per la programmazione strategica e per le politiche territoriali della Regione.
Quello che credo di dover evidenziare in questa fase di riflessione che ha dato come indicazione temporale una proposta alla Commissione cultura competente per materia, entro il 30 giugno 2012, è che i temi principali sui quali si dovrà concentrare la riflessione e il dibattito, sono legati a due elementi. Il primo elemento, previsto dal Regolamento, è il numero dei posti relativi per ogni Multisala, la motivazione per la quale la divisione in diverse aree della nostra regione. Dico aree perché la scelta fatta inizialmente con la legge in vigore, era quella di suddividere il Piemonte per aree provinciali, per cui la distribuzione e la presenza di sale cinematografiche era in relazione alla dimensione territoriale provinciale.
Il secondo elemento sul quale bisognerà riflettere - faccio riferimento al decreto legge del Ministro Tremonti, Governo Berlusconi, e del 13 agosto 2011, al decreto 6 dicembre 2011 e decreto legge 24 gennaio 2012 Governo Monti - è relativamente alla concorrenza e al tema delle distanze.
Addirittura una normativa europea ci invita a disapplicare tali restrizione, è chiaro che intendimento della Giunta regionale è quello trattandosi di una iniziativa di rilevanza economica territoriale non secondaria e registrando una presenza non marginale di richieste di altri territori e di altre province - di arrivare ad un regolamento e ad una normativa che per cinque anni ha registrato delle rigidità che non sono conformi alle dinamiche di mercato, non potrà che arrivare ad una proposta che sarà comunque discussa e condivisa con tutti i soggetti che hanno la possibilità di contribuire alla stesura di un testo, il più possibile attuale e il più possibile rispondente alle esigenza della Regione.
Partendo da un principio anche questo irrinunciabile: la sala cinematografica, comunque, rimane e deve essere un presidio di carattere culturale per cui anche volendo andare a raccogliere capacità di investimento economicamente significative, perché a noi risultano grosso modo cento i milioni di euro potenzialmente investibili sui territori e potenzialmente in 150 aggiuntivi di nuovi posti di lavoro, non possiamo pensare di rinunciare al ruolo e al presidio culturale rappresentato dalle sale cinematografiche, in modo particolare nei centri storici, in modo particolare nelle aree meno popolate.
La proposta che vogliamo costruire non può che tenere conto di queste indicazioni, avendo anche l'obiettivo di proporre all'assemblea un testo che sia capace di rispettare questi principi, ma altrettanto capace di mantenere sul territorio quegli investimenti che in un momento storico come questo sono da considerarsi irrinunciabili.


Argomento: Navigazione (lacuale e fluviale)

Interrogazione a risposta immediata n. 1016 presentata dal Consigliere Ponso, inerente a "Trasferimento alla Regione Piemonte della gestione governativa per la navigazione del Lago Maggiore"


PRESIDENTE

Sull'interrogazione a risposta immediata n. 1016, la parola all'interrogante, Consigliere Segretario Ponso, che interviene in qualità di Consigliere, per l'illustrazione.



PONSO Tullio

Grazie, Presidente.
Abbiamo presentato quest'interrogazione perché da tempo, come riferiscono le cronache locali, la gestione governativa Navigazione Laghi che gestisce il servizio di trasporto pubblico di linea per la navigazione sui tre grandi laghi alpini, sta attuando pesanti riduzioni delle corse di trasporto passeggeri, unitamente a significativi aumenti delle tariffe.
Tutto ciò, per far fronte ai drastici tagli operati dalla legge di stabilità 2012 che ha determinato il dimezzamento delle risorse destinate al finanziamento delle attività delle Navi Laghi e prima ancora dalla legge di stabilità 2011 e dalla legge finanziaria per il 2009.
Sono anni che l'Ente Navi Laghi, dipendente dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, naviga non proprio in buone acque. È chiaro che le nostre preoccupazioni, in un momento così drammatico per il mondo del lavoro, si rivolgono anche ai risvolti negativi che la contrazione di queste risorse, conseguentemente dei servizi, potrebbero determinare, in termini lavorativi ed occupazionali, anche per quanto riguarda la possibilità, da parte dell'azienda, di assumere addetti stagionali. Senza dimenticare la penalizzazione che ne deriva per gli utenti pendolari studenti e lavoratori, e la penalizzazione dell'attrattività turistica in un'area, quella del Lago Maggiore, che da sempre è stata a vocazione tradizionalmente turistica.
In ragione di tutto ciò e delle motivazioni che abbiamo ampiamente illustrato nell'interrogazione, riteniamo sia venuto il momento di procedere alla regionalizzazione del servizio, previsto da alcuni decreti Presidenziali e dal decreto legislativo che, ricordo, è del 19 novembre 1997.
La piena attuazione del trasferimento alle Regioni territorialmente competenti, della Gestione Governativa per la Navigazione dei Laghi Maggiore, Garda e Como, ad oggi mai concretizzatasi, comporterebbe una gestione più efficiente, efficace ed ottimale del servizio, nonch un'ottimizzazione delle risorse. Un servizio - lo ricordo - indispensabile per lo sviluppo economico e turistico dei cantori sui quali si affacciano i laghi.
Pertanto, chiedo a lei, Vicepresidente, quali iniziative intendete intraprendere per sollecitare il Governo ad avviare questo processo di trasferimento alle Regioni o, quanto meno, a che punto sia l'ipotesi di regionalizzazione che, a nostro avviso, potrebbe rappresentare una concreta soluzione alle difficoltà in cui versa oggi la Navi Laghi.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Consegnerò poi la risposta scritta.
La questione riguarda la navigazione sui Laghi: il Lago di Garda quindi la Regione Lombardia, Veneto e Provincia Autonoma di Trento, e il Lago Maggiore, quindi Piemonte, la Lombardia ed anche una relazione internazionale perché si confina con la Svizzera.
Il provvedimento nazionale, infatti, decide il trasferimento alle Regioni, previo risanamento tecnico ed economico, anche in relazione a questo equilibrio di accordi internazionali.
Anche qui, casualmente, c'è un passivo pregresso da compensare e i trasferimenti da parte dello Stato, come lei vedrà nella risposta, sono progressivamente decrescenti, per cui le Regioni interessate, nel caso particolare nostro Piemonte e Lombardia, in questi anni hanno dovuto cercare di compensare i mancati trasferimenti dello Stato, tenendo presente la regola, essendo trasporto pubblico locale, che un 35% deve essere comunque assicurato, dal punto di vista degli introiti, con i combinati disposti dei parametri. Si vede che le prospettive, ovviamente altra cosa rispetto alla volontà politica dell'amministrazione, che è quella di considerare questo un servizio importante e strategico, anche dal punto di vista turistico, se non adeguatamente valutate e non adeguatamente considerate, rischiano di essere critiche.
Vorrei comunque assicurare che nel febbraio dello scorso anno ci sono già stati interessamenti ed audizioni presso le Commissioni Parlamentari sia di Camera sia di Senato, a cui hanno partecipato il nostro Assessore e l'Assessore della Lombardia, ed hanno reso edotto il Parlamento della necessità di realizzare un trasferimento in un quadro di risorse sufficienti, altrimenti c'è da chiedersi se questi trasferimenti di competenza debbano essere assecondate o inserite in un quadro di sostenibilità, nel momento in cui vengono trasferiti.
chiaro che una gestione dei diretti interessati, cioè le due Regioni è senz'altro una gestione molto più aderente alle esigenze locali e con un maggior dialogo con gli Enti locali, però il quadro di riferimento è questo.
Per questo motivo concludiamo dicendo che - ovviamente poi le lascio tutta la parte descrittiva, molto importante perché da conto sia di dati sia di fatti - per quanto di esclusiva competenza della Regione Piemonte si sta provvedendo al rilascio della concessione alla Gestione Governativa di Navigazione dei Laghi Maggiore, Garda e Como, e dei beni demaniali necessari all'esercizio del servizio pubblico di linea.
Con delibera di Giunta del 19 dicembre 2011 sono stati approvati i criteri per l'individuazione dei canoni, delle aree e delle strutture da assegnare ai gestori dei servizi pubblici di linea sui laghi piemontesi e si sta operando affinché, per l'anno 2012, siano assicurate, da parte del Governo, le risorse economiche necessarie al ripristino del servizio di traghetto Intra-Laveno, il cui fatto, forse, ha innescato l'interrogazione.
una situazione all'attenzione; è una situazione della massima importanza, però è una situazione complessa perché interessa più Regioni.
Questo potrebbe, da un lato, rafforzare la capacità di pressione verso il Governo, ma, dall'altro, non è detto che sia poi maggiormente risolutivo della soluzione finale a cui noi aspiriamo, che ovviamente è quella di avere le risorse sufficienti per un servizio adeguato.


Argomento: Università

Interrogazione a risposta immediata n. 1022 presentata dal Consigliere Buquicchio, inerente a "Rapporto Regione Piemonte con la Scuola Universitaria Interfacoltà di Scienze Motorie"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 1022, presentata dal Consigliere Buquicchio, che ha la parola per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Assessore, ho già parlato con l'Assessore Maccanti, la quale ha chiesto mi fa piacere che abbia ritenuto interessante il quesito posto - di poter tramutare questa questione time in un'interrogazione normale, trattandosi effettivamente di una situazione complessa, per avere i tempi per una più puntuale risposta.
Se lei, comunque, ha qualche elemento da fornirmi già al momento, la ringrazio.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Non saranno esaustivi questi elementi, essendo sono stati raccolti con i tempi strettissimi della questione time, quindi senz'altro l'Assessore Maccanti completerà la risposta a fronte di un'interrogazione formale.
Non ho comunque difficoltà a consegnare all'interpellante questa documentazione.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1017 presentata dal Consigliere Bono, inerente a "Nuova organizzazione del servizio di elisoccorso 118" (assorbita interrogazione a risposta indifferibile ed urgente n. 976 "Riassetto organizzativo del Quadrante Elisoccorso 118 Biella-Novara-VCO Vercelli" presentata dalla Consigliera Manica)


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 1017, presentata dal Consigliere Bono, che ha la parola per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Finalmente riesco ad avere una risposta a un'interrogazione, che avevo già presentato all'Assessore Monferino, ma non come questione time.
Ovviamente è anche il periodo dell'approvazione del Piano Socio Sanitario e del disegno di legge 174 sull'organizzazione della sanità in Piemonte quindi un periodo pieno di attività.
L'interrogazione riguarda una questione emersa soprattutto nel quadrante nord del Piemonte, in particolar modo il novarese, ma non è, come ho già avuto modo di dire in Aula e anche in Commissione, una questione localistica. Non è la difesa di una base di un elisoccorso rispetto ad altre, ma è la difesa di un servizio ed una richiesta di fare veramente attenzione, almeno in merito ai calcoli che abbiamo potuto fare.
Noi abbiamo dovuto operare, insieme al Comitato di difesa della quinta base di elisoccorso a Novara, un reale risparmio, un reale efficientamento quindi un corretto uso delle risorse.
Infatti, al momento sono presenti cinque basi di elisoccorso (Torino Cuneo, Alessandria, Novara e Borgosesia) e la deliberazione del 29 aprile 2011, avente ad oggetto "Interventi e misure di riorganizzazione del sistema dell'emergenza sanitaria territoriale", stabilisce la riduzione dell'elisoccorso 118, da cinque a quattro mezzi, per l'operatività diurna e l'implementazione di un mezzo con operatività notturna.
Tralascio il fatto che il Presidente Cota si sia un po' lasciato andare a dichiarazioni entusiastiche sulla possibilità di utilizzare l'elisoccorso durante le ore notturne, dicendo che avremmo risolto il problema delle stragi del sabato sera. Ovviamente, capita a tutti di esagerare un po' con l'enfasi durante le serate in cui si presentano i punti del proprio programma politico, ma - come evidenziamo nell'interrogazione - sarà difficile che l'elisoccorso notturno possa essere operativo se non ci saranno delle basi preparate a ricevere elicotteri di notte, poich naturalmente non si può atterrare in mezzo ai campi o sulle strade, pena mettere in serio pericolo l'equipaggio.
Le quattro basi che rimarrebbero sono quelle di Torino, Cuneo Alessandria e Borgosesia, andando, quindi, ad eliminare la base di Novara.
Noi rileviamo che, per quanto riguarda il bando di gara, nel nuovo capitolato sono stati scelti elicotteri molto grandi e potenti, capaci di operare anche in condizioni estreme, come le zone montane sopra i 4.000 metri, in situazioni critiche riguardo alla temperatura. Ricordiamo brevemente che sopra i 4.000 metri non abbiamo montagne e che basterebbe un elicottero di queste potenze.
Il capitolato prevede un costo che supera i 12 milioni di euro. Noi abbiamo fatto dei calcoli, sia sulla base dei costi degli elicotteri medi che utilizziamo oggi (tre o cinque - e concludo, Presidente) sia sul capitolato presente per le aree di Milano, Bergamo e Brescia, dove hanno un solo elicottero di questa potenza: mantenendo le cinque basi, quindi utilizzando i quatto elicotteri di media potenza e un aeromobile di elevata potenza e dimensione, potremmo risparmiare sul capitolato che l'Assessore ha previsto.
Chiudo e interrogo la Giunta per conoscere le motivazioni (non le abbiamo capite) che sono alla base delle scelte effettuate in materia di elisoccorso (dovrebbero essere motivazioni di efficienza e risparmio economico), e per avere informazioni circa il miglioramento del servizio perché ricordo che un solo elicottero su quell'area potrebbe essere chiamato magari nel biellese e quindi non essere disponibile nel verbano nel novarese o nell'alta Valsesia.
Queste sono le domande che rivolgiamo all'Assessore.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
La parola all'Assessore Monferino, per la risposta.



MONFERINO Paolo, Assessore alla tutela della salute e sanità

Grazie, Presidente.
Premesso che, di base, ne istituirei una sola, in Piemonte, e non quattro, cinque, tre o due, dal 1° luglio 2013 sarà operativo il volo notturno.
Su quest'argomento ricordo alcuni aspetti.
La stragrande maggioranza dei Paesi europei utilizza da anni il volo notturno con elicottero, per rendere efficaci le connessioni della rete ospedaliera in termini di trasferimento dei pazienti critici.
In Piemonte, a fronte di un movimento interospedaliero di pazienti pari a circa 12 mila trasporti secondari, assistiti da personale sanitario l'anno (circa il 60% in orario notturno o perinotturno), il servizio di elisoccorso notturno, prefigge l'esecuzione di 600-700 di questi interventi, che, per criticità, patologia, tempo dipendente e distanza dai centri ospedalieri di riferimento, possono beneficiare dell'estensione del servizio.
Si tenga presente che, anche in considerazione della grande variabilità dell'orario di luce diurna nel corso dell'anno, nei mesi autunnali ed invernali l'operatività dei mezzi solo diurni si riduce anche a sole 8 ore portando alla rinuncia dell'effettuazione di circa 400 richieste serali/anno, successivamente, invece, sicuramente espletabili. Da considerare, poi, la possibilità d'interventi nell'ambito del trasporto d'equipe per il prelievo di organi, il cui costo, oggi, con affidamenti sotto diverse tipologie di contratto, è pari a circa un milione di euro all'anno.
In relazione alle infrastrutture forse non è così diffusa la conoscenza sull'elisoccorso H24, cioè agibile anche di notte, che nella nostra regione, pur essendo ancora in numero inadeguato, raggiunge comunque la decina di unità, alcune delle quali - pubbliche e private - sono dislocate in aree periferiche del territorio.
Entro fine 2012 la normativa europea sul volo notturno sarà estesa a tutti i Paesi membri dell'Unione Europea e renderà ancora più duttile tale servizio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Avendo presentato un'interrogazione simile a questa (interrogazione a risposta indifferibile ed urgente n. 976 "Riassetto organizzativo del Quadrante Elisoccorso 118 Biella-Novara-VCO-Vercelli"), la potremmo considerare assorbita e avere la stessa risposta scritta.



PRESIDENTE

Perfetto.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1018 presentata dal Consigliere Boeti, inerente a: "Esternalizzazione delle prestazioni di TAC presso il Presidio ospedaliero di Nizza Monferrato (AT)"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 1018, presentata dal Consigliere Boeti.
Risponderà l'Assessore Monferino.
La parola al Consigliere Boeti, per l'illustrazione.



BOETI Antonino

Ho presentato quest'interrogazione riguardante la decisione dell'Azienda Sanitaria di Asti di esternalizzare il servizio di TAC radiologia, ecografia e screening mammografico.
Poiché riteniamo che questi servizi debbano essere sostenuti dal Sistema Sanitario pubblico e abbiamo delle perplessità rispetto a quelli che vengono definiti, soprattutto in questo caso, "servizi del territorio" vogliamo capire quale sia la ragione per la quale s'intendono spendere, in cinque anni, 6 milioni e 500 mila euro, piuttosto che pensare di dotare l'ospedale di Nizza Monferrato di strumenti adeguati.
L'interrogazione è semplice: non siamo d'accordo con quest'ipotesi poiché riteniamo che dare 6 milioni e 500 mila euro ad un privato non corrisponda nemmeno a quel bisogno d'economia cui frequentemente la Giunta regionale fa riferimento.
Se era necessaria una TAC presso il Presidio ospedaliero di Nizza Monferrato, avremmo dovuto comprare una nuova TAC, il cui costo si aggira intorno ai 300 mila euro. Non so quanto personale venga utilizzato a Nizza Monferrato in questo momento, per svolgere queste funzioni, e quindi, se, a fronte di un investimento di 6 milioni e 500 mila euro, il personale del servizio di radiologia venga esternalizzato, per esempio, rispetto ad Asti ma 6 milioni e 500 mila euro (anche se in cinque anni), ci sembrano una spesa ingente.
Avremmo potuto, con personale nostro, spendere meno e avere un servizio anche di qualità. Non sempre questi servizi gestiti all'esterno sono di qualità: spesso, chi affitta queste strutture utilizza radiologi che non hanno una sufficiente esperienza e che sono liberi professionisti. Sappiamo che gli specialisti ospedalieri delle patologie complesse, di cui si devono occupare ogni giorno, sono maggiormente in grado di dare risposte serie perché la TAC, come tutti gli esami radiologici, ha bisogno di competenza (qualche volta l'esame viene interpretato anche dagli specialisti). Noi pensiamo che il sistema sanitario regionale garantisca una migliore risposta di qualità ai cittadini.
Pertanto, vogliamo sapere qual è la ragione per la quale si è deciso di spendere 6 milioni e 500 mila euro, esternalizzando il servizio.



PRESIDENTE

La parola per la risposta all'Assessore Monferino.



MONFERINO Paolo, Assessore alla tutela della salute e sanità

L'Assessorato ha espresso parere favorevole, in considerazione delle argomentazioni contenute all'interno della dettagliata relazione prodotta dal Commissario dell'ASL di Asti.
Da questa relazione risulta che l'unica alternativa efficace alla chiusura del servizio di diagnostica per immagini di Nizza Monferrato consisteva nella proposta di esternalizzazione elaborata dall'ASL stessa sia per quanto riguarda la vetustà delle tecnologie, sia per quanto riguarda la dotazione organica relativa al servizio stesso. Recupero alcune informazioni dalla dettagliata relazione dell'ASL, che, ovviamente, è a disposizione, relativa ai costi, visto che si è parlato di costi aggiuntivi e significativi nei prossimi anni.
I costi attuati del servizio di radiologia dell'ASL Asti ammontano a 14 milioni 825 mila annui. La riorganizzazione del servizio di radiologia, con l'ipotesi di acquisto di una nuova apparecchiatura TAC, comporterebbe un aumento dei costi di circa 407 mila euro per anno, tenendo conto della necessità di sostituzione del personale e del costo di ammortamento e di manutenzione delle attrezzature, ovviamente mantenendo invariato il livello di produzione.
Nell'ipotesi di riorganizzazione del servizio di radiologia, con affidamento della TAC in "service", con noleggio attrezzatura e lavori, si prevede una diminuzione di 712 mila euro rispetto ai costi attuali; costo relativo al canone annuo del "service" di circa un milione; recupero per non sostituzione del personale di circa 300 mila; contestuale riduzione della mobilità passiva per prestazioni di TAC di 488 mila e recupero di prestazioni di risonanza magnetica per circa 900 mila euro.
I costi sono dettagliati nella relazione. È stato svolta una dettagliata verifica di costi-benefici di questa alternativa proposta dall'Azienda Sanitaria e abbiamo convenuto che la soluzione proposta fosse adeguatamente utile per il nostro sistema sanitario. Lascio comunque il dettaglio della relazione a disposizione.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Formazione professionale

Interrogazione a risposta immediata n. 1020 presentata dal Consigliere Biolé, inerente a "Quote regionali dei docenti ammessi al Tirocinio Formativo Attivo"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 1020, presentata dal Consigliere Biolé, che ha la parola per l'illustrazione.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
L'interrogazione è stata suggerita da una situazione che ci è stata sottoposta rispetto al Tirocinio Formativo Attivo.
Ci è stato segnalato che questo nuovo corso di preparazione all'insegnamento, cosiddetto Tirocinio Formativo Attivo, che è stato introdotto tramite decreto ministeriale dell'anno scorso, oltre a presentare evidenti anomalie in merito all'idoneità all'insegnamento queste esulano dalle nostre competenze, perché, ovviamente, attengono all'ambito nazionale-ministeriale - presenta all'interno delle tabelle contenenti le quote di accesso degli insegnanti a questo tipo di corsi delle cifre un po' particolari per quanto riguarda la nostra Regione.
In pratica, dalle tabelle ministeriali risulta una differenza piuttosto marcata nei rapporti tra la popolazione scolastica della Regione Piemonte e le quote di insegnanti che possono accedere annualmente a questo TFA rispetto alla proporzione che esiste in altre regioni, come l'Emilia Romagna, il Lazio o la Puglia, che hanno una popolazione scolastica in linea con la nostra regione, sia per quanto riguarda materie umanistiche di cui si fa cenno all'interno dell'interrogazione, che per quanto riguarda altre materie.
Quindi, chiediamo di conoscere i parametri in base ai quali la Giunta ha collaborato con il MIUR nella definizione di queste quote, fatto salvo che l'istituto in sé ci pare nasca da una ratio che, dal nostro punto di vista, addirittura, confligge con i principi dettati dall'Unione Europea.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al Vicepresidente della Giunta, Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
In riferimento a questa interrogazione, comunichiamo che né la Regione Piemonte e né l'Ufficio Scolastico Regionale sono stati coinvolti nella definizione delle quote di docenti ammessi alle varie classi del Tirocinio Formativo Attivo, che sono state autonomamente decise dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca con decreto ministeriale n. 31 del 14 marzo 2012.
Il collega Assessore all'istruzione, Alberto Cirio, ha chiesto formalmente un incontro con il Ministro, al fine di potere evidenziare le diverse problematiche relative al Sistema Istruzione della Regione Piemonte. Sarà sua cura porre in evidenza anche questa disparità relativa ai docenti ammessi al Tirocinio Formativo Attivo.
A questo proposito, ho cercare di visualizzare da internet i provvedimenti che vengono pubblicati. Dalle premesse al decreto mi sembra di capire che sono state svolte due valutazioni: da un lato, la valutazione dei posti presumibilmente liberi e, dall'altra, la disponibilità delle Università ad organizzazione questi tirocini abilitanti all'insegnamento.
Per cui, la singolarità della questione non credo derivi dal fatto di non conoscere da parte del Ministero le probabili vacanze di posto che si possono statisticamente prevedere in Piemonte e in tutta Italia.
Probabilmente, occorre qualche approfondimento sotto il profilo del rapporto con il livello universitario, che è il livello presso il quale si organizza e si svolge il corso.
Credo faccia bene l'Assessore Cirio procedere ad un approfondimento qualora dovesse esserci un errore. Da un confronto con le altre Regioni tutto sommato, il numero mi sembra molto squilibrato, atteso che su tutte le partite siamo circa l'8% delle problematiche di vario tipo. Quindi spannometricamente, anche se non sono competente in materia, mi sarei atteso qualche numero diverso. Credo proprio che in questa triangolazione anche con l'Università possa esserci stato qualche difetto di informazione.
Il Ministro è piemontese e di estrazione universitaria, credo che qualora dovesse rilevare qualche situazione particolare, potrebbe senz'altro, in qualche modo, correggerle.
In ogni caso, il breve appunto che mi ha lasciato la Direzione, è a disposizione.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 15.39 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



(La seduta ha inizio alle ore 15.39)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bresso, Casoni, Cota, Giordano e Maccanti.
Il numero legale è 28.


Argomento:

b) Non impugnativa del Consiglio dei Ministri l.r. 1/2012


PRESIDENTE

Il Consiglio dei Ministri ha esaminato, in data 23 marzo 2012, la seguente legge regionale ed ha deliberato la non impugnativa: "Legge regionale n. 1 del 31 gennaio 2012,'Sostituzione dell'articolo 23 della legge regionale 23 marzo 2008, n. 12 (legge finanziaria per l'anno 2008)'".


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

c) Votazione modifiche di coordinamento al disegno di legge n. 174 "Disposizioni in materia di organizzazione del Sistema Sanitario Regionale"


PRESIDENTE

Informo che l'Ufficio di Presidenza, in data odierna, ha apportato, ai sensi dell'articolo 90, comma 5, del Regolamento, una serie di modifiche di coordinamento al testo del disegno di legge n. 174 "Disposizioni in materia di organizzazione del Sistema Sanitario regionale", approvato in Aula il 27 marzo 2012, che riguardano i commi 3 e 4 dell'articolo 2.
Pertanto, per coordinamento del testo, si rende necessario operare alcune modificazioni, ai sensi dell'articolo richiamato.
Al comma 3 dell'articolo 2, nella parte introduttiva del terzo comma dell'articolo 23, legge regionale 18/2007, sono state accorpate le parole "secondo i principi di economicità, trasparenza, efficienza ed efficacia" che nel testo approvato riguardavano le lettere a) e c).
Ciò evita una ridondanza, ma estende i principi a tutte le lettere.
Nella sostanza, non cambia nulla, ma viene messo in premessa in modo che il testo risulti più pulito.
Peraltro, è un aspetto che avevamo già rilevato in sede di discussione e votazione degli emendamenti - se non ricordo male - presentati ed accolti, del Consigliere Buquicchio.
Sempre all'articolo 2, il comma 5 dell'articolo 23 della legge regionale 18/2007 è integralmente aggiunto, in quanto il testo approvato collocava compiti di carattere generale assegnati alla Giunta regionale ed enucleati in parti distinte, sulla lettera d), relativa alla gestione del patrimonio immobiliare.
Il nuovo comma (comma aggiuntivo che, anche in questo caso, va a rafforzare) risulta pertanto essere: "La Giunta regionale provvede annualmente ad individuare gli obiettivi che le Federazioni devono raggiungere e ad effettuare un monitoraggio costante delle attività intraprese dalle Federazioni".
Ancora all'articolo 2: Al comma 8 dell'articolo 23 della legge regionale n. 18/2007, il testo approvato prevede un termine passivo posto in capo all'Amministratore unico delle Federazioni per la predisposizione dello Statuto, termine quantificato in 90 giorni dall'entrata in vigore della legge.
Noi, però, non possiamo attribuire un termine ad un soggetto che non esiste ancora (questo è del tutto evidente, quindi il termine è passivo).
La modifica proposta stabilisce un termine di 30 giorni dalla nomina dello stesso Amministratore, termine coerente con i tempi assegnati alla Giunta per l'approvazione.
Praticamente, s'intendeva assegnare 90 giorni, ma, di fatto, non si pu attribuire un termine ad un soggetto che non esiste.
Si tratta di una modifica, infatti chiederò la presa d'atto da parte dell'Aula, un po' più che formale, anche se sostanzialmente credo possa essere condivisa.
Pertanto, l'Amministratore unico ha la responsabilità organizzativa gestionale, della Federazione, ne assume la rappresentanza legale e definisce, entro 30 giorni dalla nomina (quindi un termine attivo), lo Statuto dell'ente che, sentita la Commissione consiliare competente, è approvato dalla Giunta regionale nei successivi 30 giorni.
Infine, ancora una modifica di coordinamento al comma 4.
Il comma 4 è stato integralmente aggiunto in sede di modifica, in quanto il testo approvato riporta un termine quantificato in 90 giorni dall'entrata in vigore della legge nel corpo normativo della legge regionale 18/2007. La stesura proposta, essendo nuovo diritto, pone il termine a valere dall'approvazione del disegno di legge 174.
Entro 90 giorni dall'entrata in vigore della presente legge, la Regione avvia il percorso di costituzione delle Federazioni.
Noi l'avevamo approvato all'interno della legge regionale n. 18 e non all'interno del disegno di legge n. 174, pertanto il termine era nelle intenzioni, ma non aveva efficacia.
tutto chiaro? Ci sono domande di chiarimento? L'articolo 90 del Regolamento non prevede che si svolgano votazioni, ma l'Ufficio di Presidenza ha deciso, all'unanimità, che, essendo quella del comma 8 una modifica un po' più che formale, anche se di fatto ha una sua logica e non stravolge nulla, occorre garantire il Presidente e l'Ufficio di Presidenza, il Consiglio e le sue decisioni, il processo legislativo quindi chiederei all'Aula una presa d'atto.
Indìco, pertanto, la votazione sulla presa d'atto della comunicazione che prevede, ai sensi dell'articolo 90 del Regolamento, per coordinamento del testo, le necessarie modificazioni che si sono dovute operare, così come a voi comunicato.
Il numero legale è 29.
Comunico che la votazione non è valida per mancanza del numero legale.
I lavori sono aggiornati di 30 minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.46 riprende alle ore 16.15)



PRESIDENTE

Riprendiamo i nostri lavori.
Dobbiamo ripetere la votazione in merito alla presa d'atto da parte dell'Aula delle Comunicazioni, con le correzioni comunicate poc'anzi perché precedentemente era mancato il numero legale, che è 29.
Indìco, pertanto, la votazione sulla presa d'atto della comunicazione che prevede, ai sensi dell'articolo 90 del Regolamento, per coordinamento del testo, le necessarie modificazioni che si sono dovute operare, così come a voi comunicato.
Il Consiglio approva.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Esame testo unificato delle proposte di deliberazione n. 164 e n. 176 "Approvazione del piano socio-sanitario regionale 2012-2015 ed individuazione della nuova azienda ospedaliera San Giovanni Battista di Torino"


PRESIDENTE

L'esame del testo unificato delle proposte di deliberazione n. 164 e n. 176 prosegue con l'esame degli emendamenti ad esso riferiti.
Emendamento rubricato n. 224) presentato dai Consiglieri Artesio, Boeti Taricco, Reschigna, Ronzani: Pag. 16, quarto elenco puntato Abrogare: "verificare la possibilità (...) con ricadute nel territorio regionale".
La parola alla Consigliera Artesio per l'illustrazione.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente. L'emendamento insiste sulla pag. 16 e riguarda, in modo particolare, il quarto elenco puntato, dove si fa riferimento alla possibilità di coinvolgimento di un partenariato pubblico-privato con la partecipazione del CSI.
Al di là delle opinioni che possiamo avere sulla futura governance del nostro sistema informativo, questo paragrafo costituisce un'anticipazione direi un po' troppo prematura - rispetto a quello che oggi sappiamo delle intenzioni della Giunta sul CSI.
Non più tardi della settimana scorsa, in un'audizione con le RSU del CSI, l'Assessore Giordano aveva anticipato un impegno - peraltro coerente con l'emendamento depositato in I Commissione da parte della Giunta - per la redazione di una prospettiva entro il 30 aprile relativamente alla vocazione, all'ampliamento di mercato, alle modalità di alimentazione economica del Consorzio informativo. Un'anticipazione, quindi, rispetto alla possibilità di un ingresso privato all'interno della governance del CSI sembra essere l'intenzione di uno degli azionisti del CSI, cioè del comparto sanitario con le sue Aziende, che però non può essere condotta attraverso uno strumento di programmazione sanitaria quando invece, sul profilo generale dell'Organismo, mancano ancora un atto di indirizzo complessivo della Giunta e, soprattutto, un'espressione dell'Assessore delegato.
Chiedo quindi che venga abrogato.



PRESIDENTE

Grazie. La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Anch'io condivido la richiesta di abrogazione illustrata testé dalla Consigliera Artesio. Noi condividiamo il fatto che una delle questioni fondamentali che bisogna affrontare con urgenza sia quella dell'informatizzazione del sistema. Su questo punto molte volte e in molte circostanze, anche con lo stesso Assessore Monferino, abbiamo condiviso la considerazione che, proprio se vogliamo un sistema capace innanzitutto di relazionarsi e di rapportarsi tra i diversi soggetti, oggi non possiamo accettare e considerare positivamente la frammentazione che oggi caratterizza il sistema informativo all'interno dell'organizzazione delle Aziende sanitarie regionali.
Allora, dire che se questo obiettivo è uno degli obiettivi l'Assessore, la Giunta e la maggioranza hanno poi individuato questa come una delle funzioni a cui deve assolvere la Federazione - è certamente condivisibile da parte nostra; collocare però all'interno di un documento come quello del Piano socio-sanitario le modalità attraverso le quali si vuole raggiungere questo obiettivo - quindi con un'operazione di partenariato pubblico-privato che coinvolga e veda la partecipazione del CSI - ci sembra un'affermazione da un lato generale (con il rischio che diventi anche generica) e dall'altro lato questo non è il luogo per affrontare una discussione su quale sia il soggetto possibile su cui contare per colmare la frammentazione che oggi caratterizza il sistema informativo all'interno delle Aziende sanitarie regionali.
per questa ragione che chiediamo l'abrogazione di questo paragrafo.
Poi - ho finito, Presidente - ci auguriamo che si apra una discussione, che dev'essere anche necessariamente collegata al tema della riorganizzazione del CSI: una discussione che coinvolga anche l'intero Consiglio regionale su quale debba essere lo strumento più adeguato per raggiungere quest'obiettivo. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei. Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

L'hanno già detto bene i colleghi, ma vorrei solo ribadire questo: non esprimiamo pregiudizialmente un contrasto pieno ad una possibilità. Come giustamente diceva prima la Consigliera Artesio, stante il quadro ancora non definito d'incertezza sul futuro del CSI e sulle modalità con cui questo si muoverà, con un emendamento del genere manifestiamo il fatto che questo ci sembra molto prematuro.
Rimane del tutto evidente che, qualora si definisse un quadro che rendesse percorribile e compatibile una soluzione di questo genere, nulla osterà a che si possa realizzare. D'altronde, qui il testo invita semplicemente ad impegnare a verificare, nel corso del tempo in cui rimane vigente il Piano, questo tipo di situazione.
Da questo punto di vista, quindi, crediamo che togliere questo comma sia necessario in questo momento, stante il fatto che il quadro di riferimento non è assolutamente certo; se poi sarà percorribile questo tipo di ipotesi, nulla osterà a poterla mettere in pratica. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 42) presentato dal Consigliere Buquicchio: Il paragrafo 1.9 "II sistema informativo sanitario regionale" è modificato come segue: 1.9 II sistema informativo sanitario regionale (SISR) Il Sistema Informativo Sanitario Regionale (SISR) è una risorsa strategica del SSR, in quanto strumento su cui si fondano le attività cliniche e amministrative. Le sue performance condizionano fortemente tanto la capacità di governo del sistema quanto la qualità dei servizi erogati.
Le moderne tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT's) rendono oggi possibile l'implementazione di un SISR capace di massimizzare le performance del sistema a favore degli operatori del SSR, facilitare l'accesso ai servizi da parte dei cittadini ed, infine, indurre notevoli razionalizzazioni della spesa.
Per conseguire tutto ciò occorre realizzare una "piattaforma regionale integrata di sanità elettronica" che, sviluppando servizi centralizzati "ad hoc" ed il dialogo informatico tra il sistema informativo regionale ed i sistemi informativi delie singole aziende sanitarie regionali, consenta: l'interoperabilità del dato clinico la dematerializzazione delle impegnative, dei referti di specialistica ambulatoriale, delle cartelle cliniche e delle varie modulistiche l'accesso anche per via telematica a tutti i servizi amministrativi (pagamento on line dei ticket, teleprenotazione della prestazione sanitaria, consultazione ed acquisizione on line dei referti).
di tutta evidenza come l'interoperabilità del dato clinico, che si consegue realizzando il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), possa facilitare l'operatività del personale sanitario, riducendo i tempi di intervento e l'inutile duplicazione di esami, con ricadute positive sia sulla qualità del servizio erogato sia sui relativi costi da sostenere.
La dematerializzazione dei referti di specialistica ambulatoriale, delle cartelle cliniche e delle varie modulistiche, resa possibile dalle norme nazionali che determinano il valore giuridico dei documenti in formato elettronico e la cui attuazione nel prossimo triennio è determinata dal nuovo Codice dell'Amministrazione Digitale (CAD), di cui al decreto legislativo 30 dicembre 2010 (Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, recante Codice dell'amministrazione digitale, a norma dell'articolo 33 della legge 18 giugno 2009, n. 69) entrato in vigore il 25 gennaio 2011, consentirà di ridurre notevolmente i costi correntemente sostenuti dalle ASR per la produzione e l'archiviazione legale dei documenti (materiali di consumo, quali carta e toner, stampanti magazzini ed archivisti), recuperando risorse da reinvestire nel settore ICT.
La possibilità di accesso per via telematica ai servizi amministrativi faciliterà i cittadini riducendo allo stretto necessario la loro mobilità sul territorio per fruire delia prestazione sanitaria, migliorando così la percezione sulla qualità dei servizi, oltre ad indurre positive ricadute sul sistema in termini di omogeneizzazione delle liste di attesa. Tale importante sistema di accesso ai servizi dovrà tenere sempre in considerazione il livello di alfabetizzazione informatica dei cittadini ed in particolare, delle fasce più deboli della popolazione, prevedendo l'espletamento dei servizi anche attraverso metodi tradizionali. Nel periodo di vigenza del Piano, è necessario: progettare l'evoluzione del SISR per conseguire l'interoperabilità del dato clinico, la dematerializzazione dei vari documenti utilizzati (impegnative, referti di specialistica ambulatoriale, cartelle cliniche e modulistica) e l'accesso anche per via telematica a tutti i servizi amministrativi (pagamento on line dei ticket, tei e prenotazione consultazione ed acquisizione on line dei referti, età) programmare la sua attuazione nel rispetto delle previsioni del Codice dell'amministrazione digitale (CAD), favorendo, laddove economicamente vantaggioso, il ricorso alle tecnologie open source ed a quelle acquisibili con la formula del riuso varare iniziative volte alla riduzione della complessità architetturale dell'ICT aziendale {oltre 700 applicazioni informatiche in uso presso le ASR) ed alla razionalizzazione dei relativi costi di gestione, coordinando le ASR nell'individuazione e nell'avvio di processi di omogeneizzazione delle soluzioni informatiche, ricorrendo ove possibile al riuso e privilegiando le tecnologie open source verificare la possibilità del coinvolgimento di un partenariato pubblico privato con la partecipazione del CSI, al fine di implementare la riorganizzazione del sistema sanitario regionale con un impianto di sanità elettronica che risponda ai continui avanzamenti nell'ambito dell'ICT, con ricadute nel territorio regionale.
Nel perseguire i succitati obiettivi, occorre considerare prioritariamente l'attuazione, a livello organizzativo sovra zonale, dei seguenti progetti.
a) Piattaforma di Sanità Elettronica.
Realizzazione di una piattaforma info-telematica attraverso cui, a regime le singole Aziende Sanitarie gestiranno in maniera omogenea tutti i processi dell'area clinico-sanitaria. Le ASR, a fronte dei relativi recuperi di efficienza certificati, dovranno programmare la progressiva dismissione dei propri gestionali in uso ed il contestuale ricorso agli omologhi servizi resi accessibili attraverso la succitata piattaforma di Sanità Elettronica, definendo un percorso di durata massima triennale, che evidenzi le riduzioni di costo attese e che, in attuazione delle previsioni del CAD, ne preveda ìl reinvestimento nell'area ICT aziendale. La piattaforma dovrà essere realizzata entro due anni, rendendo disponibile alle ASR un sistema informativo integrato in grado di supportare il S.I.O.
(sistema informativo ospedaliero: ADT, Pronto Soccorso, Cartella clinica generale e di specialità, Blocco operatorio, Dossier clinico aziendale) ed il S.I.T. (sistema informativo territoriale).
b) Immagini radiologiche in rete.
Il servizio, già sperimentato positivamente negli ospedali dell'ASL TO 1 e dell'ASL TO 2 della Città di Torino, rende disponibile un archivio digitale centralizzato delle immagini radiologiche e dei relativi referti validati alimentato costantemente dai sistemi di archiviazione e trasmissione delle ASR interconnesse. Questo sistema rende disponibile ai medici di medicina generale, ai pediatri ed ai medici ospedalieri (in particolare ai radiologi) l'accesso per via telematica (sia da una postazione sulla rete aziendale sia da una postazione collegata ad Internet) ad un servizio on line che consente fa consultazione per i propri pazienti delle bio-immagini e dei relativi referti, prodotti in differenti strutture sanitarie, o il teleconsulto, ovvero la condivisione a distanza tra professionisti.
L'estensione su scala regionale di questo servizio, oltre a facilitare l'operatività del personale sanitario, indurrà razionalizzazioni dei costi attualmente sostenuti per la stampa ed il trasporto della documentazione.
Inoltre faciliterà il paziente, che non sarà più costretto a conservare la documentazione clinica.
c) Ricetta elettronica.
Implementazione di una soluzione in grado di supportare la dematerializzazione di tutte le ricette di prescrizione (emesse sia dai medici del territorio sia dai medici ospedalieri) e l'invio al Ministero delle Finanze dei flussi come previsto dalla normativa vigente, per consentire alla Regione di disporre del controllo completo delie prescrizioni, potenziando così la propria capacità di svolgere le opportune verifiche sulla spesa sanitaria, di effettuare proiezioni basate su serie storiche e, in generale, di predisporre accurate pianificazioni della spesa. I pazienti potranno ottenere la prestazione (farmaceutica o specialistica) presentando solamente la propria tessera sanitaria e potranno contestualmente alimentare la base dati informativa del proprio Fascicolo Sanitario Elettronico.
d) Rete dei medici di medicina generale.
Implementazione di un portale di servizi, integrato con il Sistema Informativo Sanitario regionale, attraverso cui i MMG ed i PLS potranno: gestire le informazioni cliniche dei propri pazienti (cartella clinica informatizzata) gestire le comunicazioni di tipo amministrativo con le ASL di competenza (lista assistiti, normativa) condividere le informazioni prodotte attraverso la cartella con gli operatori del SSR (prescrizione elettronica di farmaci, prestazioni specialistiche, produzione dei certificati di malattia per invio telematico all'INPS, alimentazione del Fascicolo Sanitario Elettronico del paziente) consultare le informazioni prodotte dal SSR (storia clinica del paziente referti, allerta in caso di eventi che interessino i propri assistiti) ed accedere a servizi interattivi (prenotazione di prestazioni specialistiche per i propri assistiti, presa in carico di un assistito nell'ambito di un percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale) accedere alla reportistica sul proprio profilo prescrittivo (farmaci e prestazioni).
e) Tessera sanitaria. Accesso ai dati clinici.
I cittadini e gli operatori del SSR dovranno essere dotati di uno strumento atto a garantire l'accesso, con controllo di identità sicura, ai servizi on line che saranno progressivamente resi disponibili. Tale strumento, fatta salva la normativa in materia di privacy, dovrà garantire l'accessibilità ai dati dell'utente affinché possano essere erogati direttamente i servizi attraverso uno sportello unico. In particolare, per i cittadini si valuterà l'utilizzo della Carta Nazionale dei Servizi, attualmente loro rilasciata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, e, per gli operatori delle strutture sanitarie, di una chiave crittografata in grado di fornire l'autenticazione e la firma digitale, rilasciata da certificatori accreditati a norma di legge.
f) Sistema informativo amministrativo contabile.
SSR verrà dotato di un sistema informativo amministrativo contabile unificato, al fine di rendere disponibile alla Regione Piemonte la fruizione di un impianto contabile unico ed armonizzato, con l'obiettivo finale di addivenire alla disponibilità di un bilancio consolidato a livello regionale ottenibile in forma automatica ed in tempo reale.
g) Sistema informativo per la "non autosufficienza".
Il sistema informativo per la "non autosufficienza" dovrà disporre delle informazioni sugli interventi socio-assistenziali e integrati socio sanitari a sostegno delle persone non autosufficienti e delle famiglie che se ne fanno carico, indipendentemente dal soggetto pubblico erogatore. Oggi infatti enti gestori dei servizi socio-assistenziale e le ASL aprono fascicoli elettronici sugli anziani non autosufficienti presi in carico dai servizi a propria gestione senza interoperabilità e regole condivise. La Regione, anche a livello organizzativo sovrazonale, procederà a rilevare indipendentemente dal punto di accesso del cittadino alla rete di offerta i casi di: lungo-assistenza sostegno economico alla domiciliarità interventi socio-assistenziali forniti a non autosufficienti (anziani e disabili).
Particolare attenzione verrà posta alle informazioni relative alla valutazione del soggetto non autosufficiente da cui si potrà evincere la condizione di autonomia, il grado di mobilità, i disturbi cognitivi e comportamentali, la condizione sociale. Per realizzare i succitati progetti, ia Regione Piemonte identificherà modalità attuative che, per quanto attiene ai relativi finanziamenti, prevedano l'utilizzo del recupero atteso di risorse rispetto alle correnti modalità di gestione (quali ad esempio il "project financing").
Emendamento rubricato n. 43) presentato dal Consigliere Buquicchio: Il paragrafo 1.9 "Il sistema informativo sanitario regionale" è modificato come segue: 1.9 II sistema informativo sanitario regionale (SISR) Il Sistema Informativo Sanitario Regionale (SISR) è una risorsa strategica del SSR, in quanto strumento su cui si fondano le attività cliniche e amministrative. Le sue performance condizionano fortemente tanto la capacità di governo del sistema quanto la qualità dei servizi erogati.
Le moderne tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT's) rendono oggi possibile l'implementazione di un SISR capace di massimizzare le performance del sistema a favore degli operatori del SSR, facilitare l'accesso ai servizi da parte dei cittadini ed, infine, indurre notevoli razionalizzazioni della spesa.
Per conseguire tutto ciò occorre realizzare una "piattaforma regionale integrata di sanità elettronica" che, sviluppando servizi centralizzati "ad hoc" ed il dialogo informatico tra il sistema informativo regionale ed i sistemi informativi delle singole aziende sanitarie regionali, consenta: l'interoperabilità del dato clinico la dematerializzazione delle impegnative, dei referti dì specialistica ambulatoriale, delle cartelle cliniche e delle varie modulistiche l'accesso anche per via telematica a tutti i servizi amministrativi (pagamento on line dei ticket, teleprenotazione della prestazione sanitaria, consultazione ed acquisizione on line dei referti).
di tutta evidenza come l'interoperabilità del dato clinico, che si consegue realizzando il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), possa facilitare l'operatività del personale sanitario, riducendo i tempi di intervento e l'inutile duplicazione di esami, con ricadute positive sia sulla qualità del servizio erogato sia sui relativi costi da sostenere.
La dematerializzazione dei referti di specialistica ambulatoriale, delle cartelle cliniche e delle varie modulistiche, resa possibile dalle norme nazionali che determinano il valore giuridico dei documenti in formato elettronico e la cui attuazione nel prossimo triennio è determinata dal nuovo Codice dell'Amministrazione Digitale (CAD), di cui al decreto legislativo 30 dicembre 2010 (Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, recante Codice dell'amministrazione digitale, a norma dell'articolo 33 della legge 18 giugno 2009, n. 69) entrato in vigore il 25 gennaio 2011, consentirà di ridurre notevolmente i costi correntemente sostenuti dalle ASR per la produzione e l'archiviazione legale dei documenti (materiali di consumo, quali carta e toner, stampanti magazzini ed archivisti), recuperando risorse da reinvestire nel settore ICT.
La possibilità di accesso per via telematica ai servizi amministrativi faciliterà i cittadini riducendo allo stretto necessario la loro mobilità sul territorio per fruire della prestazione sanitaria, migliorando così la percezione sulla qualità dei servizi, oltre ad indurre positive ricadute sul sistema in termini di omogeneizzazione delle liste di attesa. Tale importante sistema di accesso ai servizi dovrà tenere sempre in considerazione il livello di alfabetizzazione informatica dei cittadini ed in particolare, delle fasce più deboli della popolazione, prevedendo l'espletamento dei servizi anche attraverso metodi tradizionali. Nel periodo di vigenza del Piano, è necessario: progettare l'evoluzione del SISR per conseguire l'interoperabilità del dato clinico, la dematerìalizzazione dei vari documenti utilizzati (impegnative, referti di specialistica ambulatoriale, cartelle cliniche e modulistica) e l'accesso anche per via telematica a tutti i servizi amministrativi (pagamento on line dei ticket, teleprenotazione consultazione ed acquisizione on line dei referti, etc) programmare la sua attuazione nel rispetto delle previsioni del Codice dell'amministrazione digitale (CAD), favorendo, laddove economicamente vantaggioso, il ricorso alle tecnologie open source ed a quelle acquisibili con la formula del riuso varare iniziative volte alla riduzione della complessità architetturale dell'ICT aziendale (oltre 700 applicazioni informatiche in uso presso le ASR) ed alla razionalizzazione dei relativi costi di gestione, coordinando le ASR nell'individuazione e nell'avvio di processi di omogeneizzazione delle soluzioni informatiche, ricorrendo ove possibile al riuso e privilegiando le tecnologie open source verificare la possibilità del coinvolgimento di un partenariato pubblico privato con la partecipazione del CSI, al fine di implementare la riorganizzazione del sistema sanitario regionale con un impianto di sanità elettronica che risponda ai continui avanzamenti nell'ambito dell'ICT, con ricadute nel territorio regionale.
Nel perseguire i succitati obiettivi, occorre considerare prioritariamente l'attuazione, a livello organizzativo sovra zonale, dei seguenti progetti.
a) Piattaforma di Sanità Elettronica.
Realizzazione di una piattaforma info-telematica attraverso cui, a regime le singole Aziende Sanitarie gestiranno in maniera omogenea tutti i processi dell'area clinico-sanitaria. Le ASR, a fronte dei relativi recuperi di efficienza certificati, dovranno programmare la progressiva dismissione dei propri gestionali in uso ed il contestuale ricorso agli omologhi servizi resi accessibili attraverso la succitata piattaforma di Sanità Elettronica, definendo un percorso di durata massima triennale, che evidenzi le riduzioni di costo attese e che, in attuazione delle previsioni del CAD, ne preveda il reinvestimento nell'area ICT aziendale. La piattaforma dovrà essere realizzata entro due anni, rendendo disponibile alle ASR un sistema informativo integrato in grado di supportare il S.I.O.
(sistema informativo ospedaliero: ADT, Pronto Soccorso, Cartella clinica generale e di specialità, Blocco operatorio, Dossier clinico aziendale) ed il S.I.T. (sistema informativo territoriale).
b) Immagini radiologiche in rete.
Il servizio, già sperimentato positivamente negli ospedali dell'ASL TO 1 e dell'ASL TO 2 della Città di Torino, rende disponibile un archivio digitale centralizzato delle immagini radiologiche e dei relativi referti validati alimentato costantemente dai sistemi di archiviazione e trasmissione delle ASR interconnesse. Questo sistema rende disponibile ai medici di medicina generale, ai pediatri ed ai medici ospedalieri (in particolare ai radiologi) l'accesso per via telematica (sia da una postazione sulla rete aziendale sia da una postazione collegata ad Internet) ad un servizio on iine che consente la consultazione per i propri pazienti delle bio-immagini e dei relativi referti, prodotti in differenti strutture sanitarie, o il teleconsulto, ovvero la condivisione a distanza tra professionisti.
L'estensione su scala regionale di questo servizio, entro 12 mesi dell'approvazione del PSSR 2012-2015, oltre a facilitare l'operatività del personale sanitario, indurrà razionalizzazioni dei costi attualmente sostenuti per la stampa ed il trasporto della documentazione, inoltre faciliterà il paziente, che non sarà più costretto a conservare la documentazione clinica.
c) Ricetta elettronica.
Implementazione di una soluzione in grado di supportare la dematerializzazione di tutte le ricette di prescrizione (emesse sia dai medici del territorio sia dai medici ospedalieri) e l'invio al Ministero delle Finanze dei flussi come previsto dalla normativa vigente, per consentire alla Regione di disporre del controllo completo delle prescrizioni, potenziando così la propria capacità di svolgere le opportune verifiche sulla spesa sanitaria, di effettuare proiezioni basate su serie storiche e, in generale, di predisporre accurate pianificazioni delia spesa. I pazienti potranno ottenere la prestazione (farmaceutica o specialistica) presentando solamente la propria tessera sanitaria e potranno contestualmente alimentare la base dati informativa del proprio Fascicolo Sanitario Elettronico.
d) Rete dei medici di medicina generale.
Implementazione di un portale di servizi, integrato con il Sistema Informativo Sanitario regionale, attraverso cui i MMG ed i PLS potranno: gestire le informazioni cliniche dei propri pazienti (cartella clinica informatizzata) gestire le comunicazioni di tipo amministrativo con le ASL di competenza (lista assistiti, normativa) condividere le informazioni prodotte attraverso la cartella con gli operatori del SSR (prescrizione elettronica di farmaci, prestazioni specialistiche, produzione dei certificati di malattia per invio telematico ail'INPS, alimentazione del Fascicolo Sanitario Elettronico del paziente) consultare le informazioni prodotte dal SSR (storia clinica del paziente referti, allerta in caso di eventi che interessino i propri assistiti) ed accedere a servizi interattivi (prenotazione di prestazioni specialistiche per i propri assistiti, presa in carico di un assistito nell'ambito di un percorso diagnostico-terapeutico-assistenziate) accedere alla reportistica sul proprio profilo prescrittivo (farmaci e prestazioni).
e) Tessera sanitaria. Accesso ai dati clinici.
cittadini e gli operatori del SSR dovranno essere dotati di uno strumento atto a garantire l'accesso, con controllo di identità sicura, ai servizi on line che saranno progressivamente resi disponibili. Tale strumento, fatta salva la normativa in materia di privacy, dovrà garantire l'accessibilità ai dati dell'utente affinché possano essere erogati direttamente i servizi attraverso uno sportello unico. In particolare, per i cittadini si valuterà l'utilizzo della Carta Nazionale dei Servizi, attualmente loro rilasciata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, e, per gli operatori delle strutture sanitarie, di una chiave crittografata in grado di fornire l'autenticazione e la firma digitale, rilasciata da certificatori accreditati a norma di legge.
f) Sistema informativo amministrativo contabile.
I! SSR verrà dotato di un sistema informativo amministrativo contabile unificato, al fine di rendere disponibile alla Regione Piemonte la fruizione di un impianto contabile unico ed armonizzato, con l'obiettivo finale di addivenire alla disponibilità di un bilancio consolidato a livello regionale ottenibile in forma automatica ed in tempo reale.
g) Sistema informativo per la "non autosufficienza".
sistema informativo per la "non autosufficienza" dovrà disporre delle informazioni sugli interventi socio-assistenziali e integrati socio sanitari a sostegno delle persone non autosufficienti e delle famiglie che se ne fanno carico, indipendentemente dal soggetto pubblico erogatore. Oggi infatti enti gestori dei servizi socio-assistenziale e le ASL aprono fascicoli elettronici sugli anziani non autosufficienti presi in carico dai servizi a propria gestione senza interoperabilità e regole condivise. La Regione, anche a livello organizzativo sovrazonale, procederà a rilevare indipendentemente dal punto di accesso del cittadino alla rete di offerta i casi di: lungo-assistenza sostegno economico alla domiciliarità interventi socio-assistenziali forniti a non autosufficienti (anziani e disabili).
Particolare attenzione verrà posta alle informazioni relative alla valutazione del soggetto non autosufficiente da cui si potrà evincere la condizione di autonomia, il grado di mobilità, i disturbi cognitivi e comportamentali, la condizione sociale. Per realizzare i succitati progetti, la Regione Piemonte identificherà modalità attuative che, per quanto attiene ai relativi finanziamenti, prevedano l'utilizzo del recupero atteso di risorse rispetto alle correnti modalità di gestione (quali ad esempio il "project financing").
La parola al Consigliere Buquicchio per l'illustrazione degli emendamenti rubricati n. 42) e n. 43).



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente. Come ho accennato ieri nella discussione di apertura sul documento, qui stiamo parlando di un argomento molto, molto importante, che è l'informatizzazione del sistema sanitario. Se non si pu che essere d'accordo in linea di principio su questa informatizzazione - e quindi sui vari elementi che sono ben illustrati nel paragrafo 1.9 sorgono comunque delle perplessità, che penso legittime, su come di fatto si ritiene di poter raggiungere quegli obiettivi.
Ricordo che, al di là dei vari punti di vista che possono riguardare in particolare le problematiche legate al CSI, noi come Regione Piemonte siamo indietro, su questo punto; basti ricordare che il Trentino Alto Adige ha la tessera sanitaria con il suo microchip oramai da molti anni; sicuramente è una Regione molto piccola, con dimensioni non paragonabili a quelle del Piemonte, ma ha risolto, pur in piccolo, un problema.
Da tempo auspico che si possa raggiungere anche a quel livello la dematerializzazione delle impegnative, dei referti, delle cartelle cliniche e delle varie modulistiche, oltre l'implemento della rete dei medici di medicina generale. Il discorso della tessera sanitaria con il microchip potrebbe rappresentare anche un elemento di produttività, perché c'è tutto il settore del privato che potrebbe essere invogliato ad acquisire il sistema: la rete, ovviamente, riguarderebbe il pubblico e il privato, se desiderasse poterne usufruire, dovrebbe entrare pagando. Ecco che la sanità potrebbe diventare una risorsa.
Proseguo come d'accordo, Presidente, con l'illustrazione dell'emendamento n. 43). Continuiamo sempre sullo stesso discorso perch questa è una serie di emendamenti che si susseguono. Per esempio nel 42) nella seconda pagina del paragrafo, al capo B - là dove si parla dell'estensione su scala regionale di questo servizio -, avevamo ritenuto di specificare "entro 12 mesi dall'approvazione del Piano socio-sanitario regionale 2012-2015". Perché dico questo? Perché - come ho iniziato ad anticipare nell'illustrazione del precedente emendamento - problemi relativi ad un'informatizzazione corretta non possono che essere di tutto vantaggio, anche sul piano della percezione dell'efficienza; invito chiunque a convincermi che da parte del paziente sia valutato negativamente lo snellimento in termini di burocrazia e di necessità di trasporto del materiale cartaceo: questo è un elemento che giova al paziente anche in modo tangibile.
Poi, esiste la problematica della interoperabilità di tutti i dati clinici e quindi di un coinvolgimento in rete dei vari specialisti, ad iniziare dal medico di medicina generale, per giungere a quelli ospedalieri, compresi quelli del servizio sanitario, che possono interagire facilmente, perché allo stato attuale esistono soltanto delle nicchie sperimentali, parziali, ma nella valutazione di quella parzialità e nell'ambito di quelle nicchie, possiamo constatare che grossi vantaggi sono attribuiti a un tipo di evoluzione informatica di questo tipo, sia dagli operatori sia dai soggetti che fruiscono del servizio.
Quindi, la perplessità che ci ha portato a voler specificare e puntualizzare nei vari paragrafi le richieste contenute negli emendamenti nasce dal desiderio di una maggiore correttezza nella realizzazione del sistema.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 44) presentato dai Consiglieri Buquicchio Reschigna, Lepri: Il paragrafo 1.9 "Il sistema informativo sanitario regionale" è modificato come segue: 1.9 Il sistema informativo sanitario regionale (SISR) Il Sistema Informativo Sanitario Regionale (SISR) è una risorsa strategica del SSR, in quanto strumento su cui si fondano le attività cliniche e amministrative. Le sue performance condizionano fortemente tanto la capacità di governo del sistema quanto la qualità dei servizi erogati.
Le moderne tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT's) rendono oggi possibile l'implementazione di un SISR capace di massimizzare le performance del sistema a favore degli operatori del SSR, facilitare l'accesso ai servizi da parte dei cittadini ed, infine, indurre notevoli razionalizzazioni della spesa.
Per conseguire tutto ciò occorre realizzare una "piattaforma regionale integrata di sanità elettronica" che, sviluppando servizi centralizzati "ad hoc" ed il dialogo informatico tra il sistema informativo regionale ed i sistemi informativi delle singole aziende sanitarie regionali, consenta: l'interoperabilità del dato clinico la dematerializzazione delle impegnative, dei referti di specialistica ambulatoriale, delle cartelle cliniche e delle varie modulistiche l'accesso anche per via telematica a tutti i servizi amministrativi (pagamento on line dei ticket, teleprenotazione della prestazione sanitaria, consultazione ed acquisizione on line dei referti).
E' di tutta evidenza come l'interoperabilità del dato clinico, che si consegue realizzando il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), possa facilitare l'operatività del personale sanitario, riducendo i tempi di intervento e l'inutile duplicazione di esami, con ricadute positive sia sulla qualità del servizio erogato sia sui relativi costi da sostenere.
La dematerializzazione dei referti di specialistica ambulatoriale, delle cartelle cliniche e delle varie modulistiche, resa possibile dalle norme nazionali che determinano il valore giuridico dei documenti in formato elettronico e la cui attuazione nel prossimo triennio è determinata dal nuovo Codice dell'Amministrazione Digitale (CAD), di cui al decreto legislativo 30 dicembre 2010 (Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, recante Codice dell'amministrazione digitale, a norma dell'articolo 33 della legge 18 giugno 2009, n..69) entrato in vigore il 25 gennaio 2011, consentirà di ridurre notevolmente i costi correntemente sostenuti dalle ASR per la produzione e l'archiviazione legale dei documenti (materiali di consumo, qali carta e toner, stampanti magazzini ed archivisti), recuperando risorse da reinvestire nel settore ICT.
La possibilità di accesso per via telematica ai servizi amministrativi faciliterà i cittadini riducendo allo stretto necessario la loro mobilità sul territorio per fruire della prestazione sanitaria, migliorando così la percezione sulla qualità dei servizi, oltre ad indurre positive ricadute sul sistema in termini di omogeneizzazione delle liste di attesa. Tale importante sistema di accesso ai servizi dovrà tenere sempre in considerazione il livello di alfabetizzazione informatica dei cittadini ed in particolare, delle fasce più deboli della popolazione, prevedendo l'espletamento dei servizi anche attraverso metodi tradizionali.
Nel periodo di vigenza del Piano, è necessario: progettare l'evoluzione del SISR per consentire l'interoperabilità del dato clinico, la dematerializzazione dei vari documenti utilizzati (impegnative referti di specialistica ambulatoriale, cartelle cliniche e modulistica) e l'accesso anche per via telematica a tutti i servizi amministrativi (pagamento on line dei ticket, teleprenotazione, consultazione ed acquisizione on line dei referti, etc.) programmare la sua attuazione nel rispetto delle previsioni del Codice dell'amministrazione digitale (CAD), favorendo, laddove economicamente vantaggioso, il ricorso alle tecnologie open source ed a quelle acquisibili con la formula del riuso varare iniziative volte alla riduzione della complessità architetturale dell'ICT aziendale (oltre 700 applicazioni informatiche in uso presso la ASR) ed alla razionalizzazione dei relativi costi di gestione, coordinando le ASR nell'individuazione e nell'avvio di processi di omogeneizzazione delle soluzioni informatiche, ricorrendo ove possibile al riuso e privilegiando le tecnologie open source verificare la possibilità del coinvolgimento di un partenariato pubblico privato con la partecipazione del CSI, al fine di implementare la riorganizzazione del sistema sanitario regionale con un impianto di sanità elettronica che risponda ai continui avanzamenti nell'ambito dell'ICT, con ricadute nel territorio regionale.
Nel perseguire i succitati obiettivi, occorre considerare prioritariamente l'attuazione, a livello organizzativo sovra zonale, dei seguenti progetti.
a) Piattaforma di Sanità Elettronica.
Realizzazione di una piattaforma info-telematica attraverso cui, a regime le singole Aziende Sanitarie gestiranno in maniera omogenea tutti processi dell'area clinico-sanitaria. Le ASR, a fronte dei relativi recuperi di efficienza certificati, dovranno programmare la progressiva dismissione dei propri gestionali in uso ed il contestuale ricorso agli omologhi servizi resi accessibili attraverso la succitata piattaforma di Sanità Elettronica definendo un percorso di durata massima triennale, che evidenzi le riduzioni di costo attese e che, in attuazione delle previsioni del CAD, ne preveda il reinvestimento nell'area ICT aziendale. La piattaforma dovrà essere realizzata entro due anni, rendendo disponibile alle ASR un sistema informativo integrato in grado di supportare il S.I.O. (sistema informativo ospedaliero: ADT, Pronto Soccorso, Cartella clinica generale e di specialità, Blocco operatorio, Dossier clinico aziendale) ed il S.I.T.
(sistema informativo territoriale).
b) Immagini radiologiche in rete.
Il servizio, già sperimentato positivamente negli ospedali dell'ASL TO 1 e dell'ASL TO 2 della Città di Torino, rende disponibile un archivio digitale centralizzato delle immagini radiologiche e dei relativi referti validati alimentato costantemente dai sistemi di archiviazione e trasmissione delle ASR interconnesse. Questo sistema rende disponibili ai medici di medicina generale, ai pediatri ed ai medici ospedalieri (in particolare ai radiologi) l'accesso per via telematica (sia da una postazione sulla rete aziendale sia da una postazione collegata ad internet) ad un servizio on line che consente la consultazione per i propri pazienti delle bio-immagini e dei relativi referti, prodotti in differenti strutture sanitarie, o in teleconsulto, ovvero la condivisione a distanza tra professionisti.
L'estensione su scala regionale di questo servizio, oltre a facilitare l'operatività del personale sanitario, indurrà razionalizzazioni dei costi attualmente sostenuti per la stampa ed il trasporto della documentazione.
Inoltre faciliterà il paziente, che non sarà più costretto a conservare la documentazione clinica.
c) Ricetta elettronica.
Implementazione di una soluzione in grado di supportare la dematerializzazione di tutte le ricette di prescrizione (emesse sia dai medici del territorio sia dei medici ospedalieri) e l'invio al Ministero delle Finanze dei flussi come previsto dalla normativa vigente, per consentire alla Regione di disporre del controllo completo delle prescrizioni, potenziando così la propria capacità di svolgere le opportune verifiche sulla spesa sanitaria, di effettuare proiezioni basate su serie storiche e, in generale, di predisporre accurate pianificazioni della spesa. Tale implementazione dovrà avvenire entro 12 mesi dall'approvazione del PSSR 2012-2015. I pazienti potranno ottenere la prestazione (farmaceutica o specialistica) presentando solamente la propria tessera sanitaria e potranno contestualmente alimentare la base dati informativa del proprio Fascicolo Sanitario Elettronico.
d) Rete dei medici di medicina generale.
Implementazione di un portale di servizi, integrato con il Sistema Informativo Sanitario regionale, attraverso cui i MMG ed i PLS potranno: gestire le informazioni cliniche dei propri pazienti (cartella clinica informatizzata) gestire le comunicazioni di tipo amministrativo con le ASL di competenza (lista assistiti, normativa) condividere le informazioni proposte attraverso la cartella con gli operatori del SSR (prescrizione elettronica di farmaci, prestazioni specialistiche, produzione dei certificati di malattia per invio telematico all'INPS, ,alimentazione del Fascicolo Sanitario Elettronico del paziente) consultare le informazioni prodotte dal SSR (storia clinica del paziente referti, allerta in caso di eventi che interessino i propri assistiti) ed accedere a servizi interattivi (prenotazione di prestazioni specialistiche per i propri assistiti, presa in carico di un assistito nell'ambito di un percorso diagnostico-teraperutico-assistenziale) accedere alla reportistica sul proprio profilo prescrittivi (farmaci e prestazioni).
e) Tessera sanitaria. Accesso ai dati clinici.
I cittadini e gli operatori del SSR dovranno essere dotati di uno strumento atto a garantire l'accesso, con controllo di identità sicura, ai servizi on-line che saranno progressivamente resi disponibili, Tale strumento fatta salva la normativa in materia di privacy, dovrà garantire l'accessibilità ai dati affinché possano essere erogati direttamente i servizi attraverso uno sportello unico. In particolare, per i cittadini si valuterà l'utilizzo della Carta Nazionale dei Servizi, attualmente loro rilasciata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, e, per gli operatori delle strutture sanitarie, in una chiave crittografata in grado di fornire l'autenticazione e la firma digitale, rilasciata da certificatori accreditati a norma di legge.
f) Sistema informativo amministrativo contabile.
Il SSR verrà dotato di un sistema informativo amministrativo contabile unificato, al fine di rendere disponibile alla Regione Piemonte la fruizione di un impianto contabile unico ed armonizzato, con l'obiettivo finale di addivenire alla disponibilità di un bilancio consolidato a livello regionale ottenibile in forma automatica ed in tempo reale.
g) Sistema informativo per la "non autosufficienza".
Il sistema informativo per la "non autosufficienza" dovrà disporre delle informazioni sugli interventi socio-assistenziali e integrati socio sanitari a sostegno delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie che se ne fanno carico. Indipendentemente dal soggetto pubblico erogatore.
Oggi infatti enti gestori dei servizi socio-assistenziale e le ASL aprono fascicoli elettronici sugli anziani non autosufficienti presi in carico dai servizi a propria gestione senza interoperabilità e regole condivise, La Regione, anche a livello organizzativo sovrazonale, procederà a rilevare indipendentemente dal punto di accesso del cittadino alla rete di offerta i casi di: lungo-assistenza sostegno economico alla domiciliarità interventi socio-assistenziali forniti a non autosufficienti (anziani e disabili) Particolare attenzione verrà posta alle informazioni relative alla valutazione del soggetto non autosufficiente da cui si potrà evincere la condizione di autonomia, il grado di mobilità, i disturbi cognitivi e comportamentali, la condizione sociale.
Per realizzare i succitati progetti, la Regione Piemonte identificherà modalità attuative che, per quanto attiene ai relativi finanziamenti prevedano l'utilizzo del recupero atteso di risorse rispetto alle correnti modalità di gestione (quali ad esempio il "project financing").
Con il consenso dei proponenti l'emendamento è dato per illustrato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 35) presentato dai Consiglieri Buquicchio, Lepri: Il paragrafo 1.9 "Il sistema informativo sanitario regionale" è modificato come segue: 1.9 Il sistema informativo sanitario regionale (SISR) Il Sistema Informativo Sanitario Regionale (SISR) è una risorsa strategica del SSR, in quanto strumento su cui si fondano le attività cliniche e amministrative. Le sue performance condizionano fortemente tanto la capacità di governo del sistema quanto la qualità dei servizi erogati.
Le moderne tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT's) rendono oggi possibile l'implementazione di un SISR capace di massimizzare le performance del sistema a favore degli operatori del SSR, facilitare l'accesso ai servizi da parte dei cittadini ed, infine, indurre notevoli razionalizzazioni della spesa.
Per conseguire tutto ciò occorre realizzare una "piattaforma regionale integrata di sanità elettronica" che, sviluppando servizi centralizzati "ad hoc" ed il dialogo informatico tra il sistema informativo regionale ed i sistemi informativi delle singole aziende sanitarie regionali, consenta: l'interoperabilità del dato clinico la dematerializzazione delle impegnative, dei referti di specialistica ambulatoriale, delle cartelle cliniche e delle varie modulistiche l'accesso anche per via telematica a tutti i servizi amministrativi (pagamento on line dei ticket, teleprenotazione della prestazione sanitaria, consultazione ed acquisizione on line dei referti).
E' di tutta evidenza come l'interoperabilità del dato clinico, che si consegue realizzando il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), possa facilitare l'operatività del personale sanitario, riducendo i tempi di intervento e l'inutile duplicazione di esami, con ricadute positive sia sulla qualità del servizio erogato sia sui relativi costi da sostenere.
La dematerializzazione dei referti di specialistica ambulatoriale, delle cartelle cliniche e delle varie modulistiche, resa possibile dalle norme nazionali che determinano il valore giuridico dei documenti in formato elettronico e la cui attuazione nel prossimo triennio è determinata dal nuovo Codice dell'Amministrazione Digitale (CAD), di cui al decreto legislativo 30 dicembre 2010 (Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, recante Codice dell'amministrazione digitale, a norma dell'articolo 33 della legge 18 giugno 2009, n..69) entrato in vigore il 25 gennaio 2011, consentirà di ridurre notevolmente i costi correntemente sostenuti dalle ASR per la produzione e l'archiviazione legale dei documenti (materiali di consumo, qali carta e toner, stampanti magazzini ed archivisti), recuperando risorse da reinvestire nel settore ICT.
La possibilità di accesso per via telematica ai servizi amministrativi faciliterà i cittadini riducendo allo stretto necessario la loro mobilità sul territorio per fruire della prestazione sanitaria, migliorando così la percezione sulla qualità dei servizi, oltre ad indurre positive ricadute sul sistema in termini di omogeneizzazione delle liste di attesa. Tale importante sistema di accesso ai servizi dovrà tenere sempre in considerazione il livello di alfabetizzazione informatica dei cittadini ed in particolare, delle fasce più deboli della popolazione, prevedendo l'espletamento dei servizi anche attraverso metodi tradizionali.
Nel periodo di vigenza del Piano, è necessario: progettare l'evoluzione del SISR per consentire l'interoperabilità del dato clinico, la dematerializzazione dei vari documenti utilizzati (impegnative referti di specialistica ambulatoriale, cartelle cliniche e modulistica) e l'accesso anche per via telematica a tutti i servizi amministrativi (pagamento on line dei ticket, teleprenotazione, consultazione ed acquisizione on line dei referti, etc.) programmare la sua attuazione nel rispetto delle previsioni del Codice dell'amministrazione digitale (CAD), favorendo, laddove economicamente vantaggioso, il ricorso alle tecnologie open source ed a quelle acquisibili con la formula del riuso varare iniziative volte alla riduzione della complessità architetturale dell'ICT aziendale (oltre 700 applicazioni informatiche in uso presso la ASR) ed alla razionalizzazione dei relativi costi di gestione, coordinando le ASR nell'individuazione e nell'avvio di processi di omogeneizzazione delle soluzioni informatiche, ricorrendo ove possibile al riuso e privilegiando le tecnologie open source verificare la possibilità del coinvolgimento di un partenariato pubblico privato con la partecipazione del CSI, al fine di implementare la riorganizzazione del sistema sanitario regionale con un impianto di sanità elettronica che risponda ai continui avanzamenti nell'ambito dell'ICT, con ricadute nel territorio regionale.
Nel perseguire i succitati obiettivi, occorre considerare prioritariamente l'attuazione, a livello organizzativo sovra zonale, dei seguenti progetti.
a) Piattaforma di Sanità Elettronica.
Realizzazione di una piattaforma info-telematica attraverso cui, a regime le singole Aziende Sanitarie gestiranno in maniera omogenea tutti processi dell'area clinico-sanitaria. Le ASR, a fronte dei relativi recuperi di efficienza certificati, dovranno programmare la progressiva dismissione dei propri gestionali in uso ed il contestuale ricorso agli omologhi servizi resi accessibili attraverso la succitata piattaforma di Sanità Elettronica definendo un percorso di durata massima triennale, che evidenzi le riduzioni di costo attese e che, in attuazione delle previsioni del CAD, ne preveda il reinvestimento nell'area ICT aziendale. La piattaforma dovrà essere realizzata entro due anni, rendendo disponibile alle ASR un sistema informativo integrato in grado di supportare il S.I.O. (sistema informativo ospedaliero: ADT, Pronto Soccorso, Cartella clinica generale e di specialità, Blocco operatorio, Dossier clinico aziendale) ed il S.I.T.
(sistema informativo territoriale).
b) Immagini radiologiche in rete.
Il servizio, già sperimentato positivamente negli ospedali dell'ASL TO 1 e dell'ASL TO 2 della Città di Torino, rende disponibile un archivio digitale centralizzato delle immagini radiologiche e dei relativi referti validati alimentato costantemente dai sistemi di archiviazione e trasmissione delle ASR interconnesse. Questo sistema rende disponibili ai medici di medicina generale, ai pediatri ed ai medici ospedalieri (in particolare ai radiologi) l'accesso per via telematica (sia da una postazione sulla rete aziendale sia da una postazione collegata ad internet) ad un servizio on line che consente la consultazione per i propri pazienti delle bio-immagini e dei relativi referti, prodotti in differenti strutture sanitarie, o in teleconsulto, ovvero la condivisione a distanza tra professionisti.
L'estensione su scala regionale di questo servizio, oltre a facilitare l'operatività del personale sanitario, indurrà razionalizzazioni dei costi attualmente sostenuti per la stampa ed il trasporto della documentazione.
Inoltre faciliterà il paziente, che non sarà più costretto a conservare la documentazione clinica.
c) Ricetta elettronica.
Implementazione di una soluzione in grado di supportare la dematerializzazione di tutte le ricette di prescrizione (emesse sia dai medici del territorio sia dei medici ospedalieri) e l'invio al Ministero delle Finanze dei flussi come previsto dalla normativa vigente, per consentire alla Regione di disporre del controllo completo delle prescrizioni, potenziando così la propria capacità di svolgere le opportune verifiche sulla spesa sanitaria, di effettuare proiezioni basate su serie storiche e, in generale, di predisporre accurate pianificazioni della spesa. I pazienti potranno ottenere la prestazione (farmaceutica o specialistica) presentando solamente la propria tessera sanitaria e potranno contestualmente alimentare la base dati informativa del proprio Fascicolo Sanitario Elettronico.
d) Rete dei medici di medicina generale.
Gli accordi integrativi previsti con le varie categorie devono essere funzionali al PSSR 2012-2015 nonché al Piano di rientro siglato dalla Regione Piemonte con il Ministero della Salute ed il Ministero dell'Economia. Ciò avviene attraverso la definizione di obiettivi misurabili e monitorati dalle Aziende sanitarie competenti. Solo il raggiungimento degli obiettivi darà luogo all'erogazione delle somme previste dagli accordi sopra indicati.
Implementazione di un portale di servizi, integrato con il Sistema Informativo Sanitario regionale, attraverso cui i MMG ed i PLS potranno: gestire le informazioni cliniche dei propri pazienti (cartella clinica informatizzata) gestire le comunicazioni di tipo amministrativo con le ASL di competenza (lista assistiti, normativa) condividere le informazioni proposte attraverso la cartella con gli operatori del SSR (prescrizione elettronica di farmaci, prestazioni specialistiche, produzione dei certificati di malattia per invio telematico all'INPS, alimentazione del Fascicolo Sanitario Elettronico del paziente) consultare le informazioni prodotte dal SSR (storia clinica del paziente referti, allerta in caso di eventi che interessino i propri assistiti) ed accedere a servizi interattivi (prenotazione di prestazioni specialistiche per i propri assistiti, presa in carico di un assistito nell'ambito di un percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale) accedere alla reportistica sul proprio profilo prescrittivi (farmaci e prestazioni).
e) Tessera sanitaria. Accesso ai dati clinici.
I cittadini e gli operatori del SSR dovranno essere dotati di uno strumento atto a garantire l'accesso, con controllo di identità sicura, ai servizi on-line che saranno progressivamente resi disponibili, Tale strumento fatta salva la normativa in materia di privacy, dovrà garantire l'accessibilità ai dati affinché possano essere erogati direttamente i servizi attraverso uno sportello unico. In particolare, per i cittadini si valuterà l'utilizzo della Carta Nazionale dei Servizi, attualmente loro rilasciata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, e, per gli operatori delle strutture sanitarie, in una chiave crittografata in grado di fornire l'autenticazione e la firma digitale, rilasciata da certificatori accreditati a norma di legge.
f) Sistema informativo amministrativo contabile.
Il SSR verrà dotato di un sistema informativo amministrativo contabile unificato, al fine di rendere disponibile alla Regione Piemonte la fruizione di un impianto contabile unico ed armonizzato, con l'obiettivo finale di addivenire alla disponibilità di un bilancio consolidato a livello regionale ottenibile in forma automatica ed in tempo reale.
g) Sistema informativo per la "non autosufficienza".
Il sistema informativo per la "non autosufficienza" dovrà disporre delle informazioni sugli interventi socio-assistenziali e integrati socio sanitari a sostegno delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie che se ne fanno carico. Indipendentemente dal soggetto pubblico erogatore.
Oggi, infatti, enti gestori dei servizi socio-assistenziale e le ASL aprono fascicoli elettronici sugli anziani non autosufficienti presi in carico dai servizi a propria gestione senza interoperabilità e regole condivise, La Regione, anche a livello organizzativo sovrazonale, procederà a rilevare indipendentemente dal punto di accesso del cittadino alla rete di offerta i casi di: lungo-assistenza sostegno economico alla domiciliarità interventi socio-assistenziali forniti a non autosufficienti (anziani e disabili) Particolare attenzione verrà posta alle informazioni relative alla valutazione del soggetto non autosufficiente da cui si potrà evincere la condizione di autonomia, il grado di mobilità, i disturbi cognitivi e comportamentali, la condizione sociale.
Per realizzare i succitati progetti, la Regione Piemonte identificherà modalità attuative che, per quanto attiene ai relativi finanziamenti prevedano l'utilizzo del recupero atteso di risorse rispetto alle correnti modalità di gestione (quali ad esempio il "project financing").



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Buquicchio per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Rimango nell'ambito della problematica trattata nel paragrafo n. 1.9 che riguarda il sistema informativo sanitario regionale, al punto d), dove si parla della rete dei medici di medicina generale.
Con quest'emendamento (che non è sostitutivo e neanche soppressivo, ma è aggiuntivo) proponiamo di inserire la seguente frase: "Gli accordi integrativi previsti con le varie categorie devono essere funzionali al Piano Socio Sanitario regionale 2012/2015 nonché al Piano di rientro siglato dalla Regione Piemonte con il Ministero della Salute e il Ministero dell'Economia. Ciò avviene attraverso la definizione di obiettivi misurabili e monitorati dalle aziende sanitarie competenti. Solo il raggiungimento degli obiettivi darà luogo all'erogazione delle somme previste dagli accordi sopra indicati".
Anche da quest'emendamento si evince una volontà che va nel segno di stabilire, regolamentare e normare meglio degli aspetti che, in via di principio, non potrebbero che essere ben accette da tutti o quasi, ma che all'atto pratico potrebbero trovare degli handicap in via di attuazione.
Questo è il motivo per cui anche questo emendamento tende a sottolineare dei vincoli normativi di un certo tipo.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 45) presentato dai Consiglieri Buquicchio, Ponso Reschigna: Il paragrafo 1.9 "Il sistema informativo sanitario regionale" è modificato come segue: 1.9 Il sistema informativo sanitario regionale (SISR) Il Sistema Informativo Sanitario Regionale (SISR) è una risorsa strategica del SSR, in quanto strumento su cui si fondano le attività cliniche e amministrative. Le sue performance condizionano fortemente tanto la capacità di governo del sistema quanto la qualità dei servizi erogati.
Le moderne tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT's) rendono oggi possibile l'implementazione di un SISR capace di massimizzare le performance del sistema a favore degli operatori del SSR, facilitare l'accesso ai servizi da parte dei cittadini ed, infine, indurre notevoli razionalizzazioni della spesa.
Per conseguire tutto ciò occorre realizzare una "piattaforma regionale integrata di sanità elettronica" che, sviluppando servizi centralizzati "ad hoc" ed il dialogo informatico tra il sistema informativo regionale ed i sistemi informativi delle singole aziende sanitarie regionali, consenta: l'interoperabilità del dato clinico la dematerializzazione delle impegnative, dei referti di specialistica ambulatoriale, delle cartelle cliniche e delle varie modulistiche l'accesso anche per via telematica a tutti i servizi amministrativi (pagamento on line dei ticket, teleprenotazione della prestazione sanitaria, consultazione ed acquisizione on line dei referti).
E' di tutta evidenza come l'interoperabilità del dato clinico, che si consegue realizzando il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), possa facilitare l'operatività del personale sanitario, riducendo i tempi di intervento e l'inutile duplicazione di esami, con ricadute positive sia sulla qualità del servizio erogato sia sui relativi costi da sostenere.
La dematerializzazione dei referti di specialistica ambulatoriale, delle cartelle cliniche e delle varie modulistiche, resa possibile dalle norme nazionali che determinano il valore giuridico dei documenti in formato elettronico e la cui attuazione nel prossimo triennio è determinata dal nuovo Codice dell'Amministrazione Digitale (CAD), di cui al decreto legislativo 30 dicembre 2010 (Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, recante Codice dell'amministrazione digitale, a norma dell'articolo 33 della legge 18 giugno 2009, n..69) entrato in vigore il 25 gennaio 2011, consentirà di ridurre notevolmente i costi correntemente sostenuti dalle ASR per la produzione e l'archiviazione legale dei documenti (materiali di consumo, qali carta e toner, stampanti magazzini ed archivisti), recuperando risorse da reinvestire nel settore ICT.
La possibilità di accesso per via telematica ai servizi amministrativi faciliterà i cittadini riducendo allo stretto necessario la loro mobilità sul territorio per fruire della prestazione sanitaria, migliorando così la percezione sulla qualità dei servizi, oltre ad indurre positive ricadute sul sistema in termini di omogeneizzazione delle liste di attesa. Tale importante sistema di accesso ai servizi dovrà tenere sempre in considerazione il livello di alfabetizzazione informatica dei cittadini ed in particolare, delle fasce più deboli della popolazione, prevedendo l'espletamento dei servizi anche attraverso metodi tradizionali.
Nel periodo di vigenza del Piano, è necessario: progettare l'evoluzione del SISR per consentire l'interoperabilità del dato clinico, la dematerializzazione dei vari documenti utilizzati (impegnative referti di specialistica ambulatoriale, cartelle cliniche e modulistica) e l'accesso anche per via telematica a tutti i servizi amministrativi (pagamento on line dei ticket, teleprenotazione, consultazione ed acquisizione on line dei referti, etc.) programmare la sua attuazione nel rispetto delle previsioni del Codice dell'amministrazione digitale (CAD), favorendo, laddove economicamente vantaggioso, il ricorso alle tecnologie open source ed a quelle acquisibili con la formula del riuso varare iniziative volte alla riduzione della complessità architetturale dell'ICT aziendale (oltre 700 applicazioni informatiche in uso presso la ASR) ed alla razionalizzazione dei relativi costi di gestione, coordinando le ASR nell'individuazione e nell'avvio di processi di omogeneizzazione delle soluzioni informatiche, ricorrendo ove possibile al riuso e privilegiando le tecnologie open source verificare la possibilità del coinvolgimento di un partenariato pubblico privato con la partecipazione del CSI, al fine di implementare la riorganizzazione del sistema sanitario regionale con un impianto di sanità elettronica che risponda ai continui avanzamenti nell'ambito dell'ICT, con ricadute nel territorio regionale.
Nel perseguire i succitati obiettivi, occorre considerare prioritariamente l'attuazione, a livello organizzativo sovra zonale, dei seguenti progetti.
a) Piattaforma di Sanità Elettronica.
Realizzazione di una piattaforma info-telematica attraverso cui, a regime le singole Aziende Sanitarie gestiranno in maniera omogenea tutti processi dell'area clinico-sanitaria. Le ASR, a fronte dei relativi recuperi di efficienza certificati, dovranno programmare la progressiva dismissione dei propri gestionali in uso ed il contestuale ricorso agli omologhi servizi resi accessibili attraverso la succitata piattaforma di Sanità Elettronica definendo un percorso di durata massima triennale, che evidenzi le riduzioni di costo attese e che, in attuazione delle previsioni del CAD, ne preveda il reinvestimento nell'area ICT aziendale. La piattaforma dovrà essere realizzata entro due anni, rendendo disponibile alle ASR un sistema informativo integrato in grado di supportare il S.I.O. (sistema informativo ospedaliero: ADT, Pronto Soccorso, Cartella clinica generale e di specialità, Blocco operatorio, Dossier clinico aziendale) ed il S.I.T.
(sistema informativo territoriale).
b) Immagini radiologiche in rete.
Il servizio, già sperimentato positivamente negli ospedali dell'ASL TO 1 e dell'ASL TO 2 della Città di Torino, rende disponibile un archivio digitale centralizzato delle immagini radiologiche e dei relativi referti validati alimentato costantemente dai sistemi di archiviazione e trasmissione delle ASR interconnesse. Questo sistema rende disponibili ai medici di medicina generale, ai pediatri ed ai medici ospedalieri (in particolare ai radiologi) l'accesso per via telematica (sia da una postazione sulla rete aziendale sia da una postazione collegata ad internet) ad un servizio on line che consente la consultazione per i propri pazienti delle bio-immagini e dei relativi referti, prodotti in differenti strutture sanitarie, o in teleconsulto, ovvero la condivisione a distanza tra professionisti.
L'estensione su scala regionale di questo servizio, entro 12 mesi dall'approvazione del PSSR 2012-2015, oltre a facilitare l'operatività del personale sanitario, indurrà razionalizzazioni dei costi attualmente sostenuti per la stampa ed il trasporto della documentazione. Inoltre faciliterà il paziente, che non sarà più costretto a conservare la documentazione clinica.
c) Ricetta elettronica.
Implementazione di una soluzione in grado di supportare la dematerializzazione di tutte le ricette di prescrizione (emesse sia dai medici del territorio sia dei medici ospedalieri) e l'invio al Ministero delle Finanze dei flussi come previsto dalla normativa vigente, per consentire alla Regione di disporre del controllo completo delle prescrizioni, potenziando così la propria capacità di svolgere le opportune verifiche sulla spesa sanitaria, di effettuare proiezioni basate su serie storiche e, in generale, di predisporre accurate pianificazioni della spesa. I pazienti potranno ottenere la prestazione (farmaceutica o specialistica) presentando solamente la propria tessera sanitaria e potranno contestualmente alimentare la base dati informativa del proprio Fascicolo Sanitario Elettronico.
d) Rete dei medici di medicina generale.
Implementazione, entro e non oltre 12 mesi dall'approvazione del PSSR 2012 2015, di un portale di servizi, integrato con il Sistema Informativo Sanitario regionale, attraverso cui i MMG ed i PLS potranno: gestire le informazioni cliniche dei propri pazienti (cartella clinica informatizzata) gestire le comunicazioni di tipo amministrativo con le ASL di competenza (lista assistiti, normativa) condividere le informazioni proposte attraverso la cartella con gli operatori del SSR (prescrizione elettronica di farmaci, prestazioni specialistiche, produzione dei certificati di malattia per invio telematico all'INPS, ,alimentazione del Fascicolo Sanitario Elettronico del paziente) consultare le informazioni prodotte dal SSR (storia clinica del paziente referti, allerta in caso di eventi che interessino i propri assistiti) ed accedere a servizi interattivi (prenotazione di prestazioni specialistiche per i propri assistiti, presa in carico di un assistito nell'ambito di un percorso diagnostico-teraperutico-assistenziale) accedere alla reportistica sul proprio profilo prescrittivi (farmaci e prestazioni).
e) Tessera sanitaria. Accesso ai dati clinici.
I cittadini e gli operatori del SSR dovranno essere dotati di uno strumento atto a garantire l'accesso, con controllo di identità sicura, ai servizi on-line che saranno progressivamente resi disponibili, Tale strumento fatta salva la normativa in materia di privacy, dovrà garantire l'accessibilità ai dati affinché possano essere erogati direttamente i servizi attraverso uno sportello unico. In particolare, per i cittadini si valuterà l'utilizzo della Carta Nazionale dei Servizi, attualmente loro rilasciata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, e, per gli operatori delle strutture sanitarie, in una chiave crittografata in grado di fornire l'autenticazione e la firma digitale, rilasciata da certificatori accreditati a norma di legge.
f) Sistema informativo amministrativo contabile.
Il SSR verrà dotato di un sistema informativo amministrativo contabile unificato, al fine di rendere disponibile alla Regione Piemonte la fruizione di un impianto contabile unico ed armonizzato, con l'obiettivo finale di addivenire alla disponibilità di un bilancio consolidato a livello regionale ottenibile in forma automatica ed in tempo reale.
g) Sistema informativo per la "non autosufficienza".
Il sistema informativo per la "non autosufficienza" dovrà disporre delle informazioni sugli interventi socio-assistenziali e integrati socio sanitari a sostegno delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie che se ne fanno carico. Indipendentemente dal soggetto pubblico erogatore.
Oggi infatti enti gestori dei servizi socio-assistenziale e le ASL aprono fascicoli elettronici sugli anziani non autosufficienti presi in carico dai servizi a propria gestione senza interoperabilità e regole condivise, La Regione, anche a livello organizzativo sovrazonale, procederà a rilevare indipendentemente dal punto di accesso del cittadino alla rete di offerta i casi di: lungo-assistenza sostegno economico alla domiciliarità interventi socio-assistenziali forniti a non autosufficienti (anziani e disabili) Particolare attenzione verrà posta alle informazioni relative alla valutazione del soggetto non autosufficiente da cui si potrà evincere la condizione di autonomia, il grado di mobilità, i disturbi cognitivi e comportamentali, la condizione sociale.
Per realizzare i succitati progetti, la Regione Piemonte identificherà modalità attuative che, per quanto attiene ai relativi finanziamenti prevedano l'utilizzo del recupero atteso di risorse rispetto alle correnti modalità di gestione (quali ad esempio il "project financing").
La parola al Consigliere Buquicchio per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Questo è un altro emendamento con il quale - relativamente al paragrafo 1.9 sul sistema informativo sanitario, al punto b) - chiediamo l'estensione su scala regionale di questo servizio entro 12 mesi dall'approvazione del Piano Socio Sanitario 2012/2015; al punto d), per quanto riguarda i medici di medicina generale, cui facevo riferimento prima, chiediamo l'implementazione entro e non oltre i 12 mesi dall'approvazione del Piano Socio Sanitario.
Quindi anche in questo caso si tratta di una puntualizzazione di questo tipo.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 46) presentato dai Consiglieri Buquicchio, Ponso: Il paragrafo 1.9 "Il sistema informativo sanitario regionale" è modificato come segue: 1.9 Il sistema informativo sanitario regionale (SISR) Il Sistema Informativo Sanitario Regionale (SISR) è una risorsa strategica del SSR, in quanto strumento su cui si fondano le attività cliniche e amministrative. Le sue performance condizionano fortemente tanto la capacità di governo del sistema quanto la qualità dei servizi erogati.
Le moderne tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT's) rendono oggi possibile l'implementazione di un SISR capace di massimizzare le performance del sistema a favore degli operatori del SSR, facilitare l'accesso ai servizi da parte dei cittadini ed, infine, indurre notevoli razionalizzazioni della spesa.
Per conseguire tutto ciò occorre realizzare una "piattaforma regionale integrata di sanità elettronica" che, sviluppando servizi centralizzati "ad hoc" ed il dialogo informatico tra il sistema informativo regionale ed i sistemi informativi delle singole aziende sanitarie regionali, consenta: l'interoperabilità del dato clinico la dematerializzazione delle impegnative, dei referti di specialistica ambulatoriale, delle cartelle cliniche e delle varie modulistiche l'accesso anche per via telematica a tutti i servizi amministrativi (pagamento on line dei ticket, teleprenotazione della prestazione sanitaria, consultazione ed acquisizione on line dei referti).
E' di tutta evidenza come l'interoperabilità del dato clinico, che si consegue realizzando il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), possa facilitare l'operatività del personale sanitario, riducendo i tempi di intervento e l'inutile duplicazione di esami, con ricadute positive sia sulla qualità del servizio erogato sia sui relativi costi da sostenere.
La dematerializzazione dei referti di specialistica ambulatoriale, delle cartelle cliniche e delle varie modulistiche, resa possibile dalle norme nazionali che determinano il valore giuridico dei documenti in formato elettronico e la cui attuazione nel prossimo triennio è determinata dal nuovo Codice dell'Amministrazione Digitale (CAD), di cui al decreto legislativo 30 dicembre 2010 (Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, recante Codice dell'amministrazione digitale, a norma dell'articolo 33 della legge 18 giugno 2009, n..69) entrato in vigore il 25 gennaio 2011, consentirà di ridurre notevolmente i costi correntemente sostenuti dalle ASR per la produzione e l'archiviazione legale dei documenti (materiali di consumo, qali carta e toner, stampanti magazzini ed archivisti), recuperando risorse da reinvestire nel settore ICT.
La possibilità di accesso per via telematica ai servizi amministrativi faciliterà i cittadini riducendo allo stretto necessario la loro mobilità sul territorio per fruire della prestazione sanitaria, migliorando così la percezione sulla qualità dei servizi, oltre ad indurre positive ricadute sul sistema in termini di omogeneizzazione delle liste di attesa. Tale importante sistema di accesso ai servizi dovrà tenere sempre in considerazione il livello di alfabetizzazione informatica dei cittadini ed in particolare, delle fasce più deboli della popolazione, prevedendo l'espletamento dei servizi anche attraverso metodi tradizionali.
Nel periodo di vigenza del Piano, è necessario: progettare l'evoluzione del SISR per consentire l'interoperabilità del dato clinico, la dematerializzazione dei vari documenti utilizzati (impegnative referti di specialistica ambulatoriale, cartelle cliniche e modulistica) e l'accesso anche per via telematica a tutti i servizi amministrativi (pagamento on line dei ticket, teleprenotazione, consultazione ed acquisizione on line dei referti, etc.) programmare la sua attuazione nel rispetto delle previsioni del Codice dell'amministrazione digitale (CAD), favorendo, laddove economicamente vantaggioso, il ricorso alle tecnologie open source ed a quelle acquisibili con la formula del riuso varare iniziative volte alla riduzione della complessità architetturale dell'ICT aziendale (oltre 700 applicazioni informatiche in uso presso la ASR) ed alla razionalizzazione dei relativi costi di gestione, coordinando le ASR nell'individuazione e nell'avvio di processi di omogeneizzazione delle soluzioni informatiche, ricorrendo ove possibile al riuso e privilegiando le tecnologie open source verificare la possibilità del coinvolgimento di un partenariato pubblico privato con la partecipazione del CSI, al fine di implementare la riorganizzazione del sistema sanitario regionale con un impianto di sanità elettronica che risponda ai continui avanzamenti nell'ambito dell'ICT, con ricadute nel territorio regionale.
Nel perseguire i succitati obiettivi, occorre considerare prioritariamente l'attuazione, a livello organizzativo sovra zonale, dei seguenti progetti.
a) Piattaforma di Sanità Elettronica.
Realizzazione di una piattaforma info-telematica attraverso cui, a regime le singole Aziende Sanitarie gestiranno in maniera omogenea tutti processi dell'area clinico-sanitaria. Le ASR, a fronte dei relativi recuperi di efficienza certificati, dovranno programmare la progressiva dismissione dei propri gestionali in uso ed il contestuale ricorso agli omologhi servizi resi accessibili attraverso la succitata piattaforma di Sanità Elettronica definendo un percorso di durata massima triennale, che evidenzi le riduzioni di costo attese e che, in attuazione delle previsioni del CAD, ne preveda il reinvestimento nell'area ICT aziendale. La piattaforma dovrà essere realizzata entro due anni, rendendo disponibile alle ASR un sistema informativo integrato in grado di supportare il S.I.O. (sistema informativo ospedaliero: ADT, Pronto Soccorso, Cartella clinica generale e di specialità, Blocco operatorio, Dossier clinico aziendale) ed il S.I.T.
(sistema informativo territoriale).
b) Immagini radiologiche in rete.
Il servizio, già sperimentato positivamente negli ospedali dell'ASL TO 1 e dell'ASL TO 2 della Città di Torino, rende disponibile un archivio digitale centralizzato delle immagini radiologiche e dei relativi referti validati alimentato costantemente dai sistemi di archiviazione e trasmissione delle ASR interconnesse. Questo sistema rende disponibili ai medici di medicina generale, ai pediatri ed ai medici ospedalieri (in particolare ai radiologi) l'accesso per via telematica (sia da una postazione sulla rete aziendale sia da una postazione collegata ad internet) ad un servizio on line che consente la consultazione per i propri pazienti delle bio-immagini e dei relativi referti, prodotti in differenti strutture sanitarie, o in teleconsulto, ovvero la condivisione a distanza tra professionisti.
L'estensione su scala regionale di questo servizio, oltre a facilitare l'operatività del personale sanitario, indurrà razionalizzazioni dei costi attualmente sostenuti per la stampa ed il trasporto della documentazione.
Inoltre faciliterà il paziente, che non sarà più costretto a conservare la documentazione clinica.
c) Ricetta elettronica.
Implementazione di una soluzione in grado di supportare la dematerializzazione di tutte le ricette di prescrizione (emesse sia dai medici del territorio sia dei medici ospedalieri) e l'invio al Ministero delle Finanze dei flussi come previsto dalla normativa vigente, per consentire alla Regione di disporre del controllo completo delle prescrizioni, potenziando così la propria capacità di svolgere le opportune verifiche sulla spesa sanitaria, di effettuare proiezioni basate su serie storiche e, in generale, di predisporre accurate pianificazioni della spesa. I pazienti potranno ottenere la prestazione (farmaceutica o specialistica) presentando solamente la propria tessera sanitaria e potranno contestualmente alimentare la base dati informativa del proprio Fascicolo Sanitario Elettronico.
d) Rete dei medici di medicina generale.
Implementazione di un portale di servizi, integrato con il Sistema Informativo Sanitario regionale, attraverso cui i MMG ed i PLS potranno: gestire le informazioni cliniche dei propri pazienti (cartella clinica informatizzata) gestire le comunicazioni di tipo amministrativo con le ASL di competenza (lista assistiti, normativa) condividere le informazioni proposte attraverso la cartella con gli operatori del SSR (prescrizione elettronica di farmaci, prestazioni specialistiche, produzione dei certificati di malattia per invio telematico all'INPS, ,alimentazione del Fascicolo Sanitario Elettronico del paziente) consultare le informazioni prodotte dal SSR (storia clinica del paziente referti, allerta in caso di eventi che interessino i propri assistiti) ed accedere a servizi interattivi (prenotazione di prestazioni specialistiche per i propri assistiti, presa in carico di un assistito nell'ambito di un percorso diagnostico-teraperutico-assistenziale) accedere alla reportistica sul proprio profilo prescrittivi (farmaci e prestazioni).
e) Tessera sanitaria. Accesso ai dati clinici.
I cittadini e gli operatori del SSR dovranno essere dotati, entro e non oltre 12 mesi dall'approvazione del PSSR 2012-2015, di uno strumento atto a garantire l'accesso, con controllo di identità sicura, ai servizi on-line che saranno progressivamente resi disponibili, Tale strumento, fatta salva la normativa in materia di privacy, dovrà garantire l'accessibilità ai dati affinché possano essere erogati direttamente i servizi attraverso uno sportello unico. In particolare, per i cittadini si valuterà l'utilizzo della Carta Nazionale dei Servizi, attualmente loro rilasciata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, e, per gli operatori delle strutture sanitarie, in una chiave crittografata in grado di fornire l'autenticazione e la firma digitale, rilasciata da certificatori accreditati a norma di legge.
f) Sistema informativo amministrativo contabile.
Il SSR verrà dotato di un sistema informativo amministrativo contabile unificato, al fine di rendere disponibile alla Regione Piemonte la fruizione di un impianto contabile unico ed armonizzato, con l'obiettivo finale di addivenire alla disponibilità di un bilancio consolidato a livello regionale ottenibile in forma automatica ed in tempo reale.
g) Sistema informativo per la "non autosufficienza".
Il sistema informativo per la "non autosufficienza" dovrà disporre delle informazioni sugli interventi socio-assistenziali e integrati socio sanitari a sostegno delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie che se ne fanno carico. Indipendentemente dal soggetto pubblico erogatore.
Oggi infatti enti gestori dei servizi socio-assistenziale e le ASL aprono fascicoli elettronici sugli anziani non autosufficienti presi in carico dai servizi a propria gestione senza interoperabilità e regole condivise, La Regione, anche a livello organizzativo sovrazonale, procederà a rilevare indipendentemente dal punto di accesso del cittadino alla rete di offerta i casi di: lungo-assistenza sostegno economico alla domiciliarità interventi socio-assistenziali forniti a non autosufficienti (anziani e disabili) Particolare attenzione verrà posta alle informazioni relative alla valutazione del soggetto non autosufficiente da cui si potrà evincere la condizione di autonomia, il grado di mobilità, i disturbi cognitivi e comportamentali, la condizione sociale.
Per realizzare i succitati progetti, la Regione Piemonte identificherà modalità attuative che, per quanto attiene ai relativi finanziamenti prevedano l'utilizzo del recupero atteso di risorse rispetto alle correnti modalità di gestione (quali ad esempio il "project financing").
La parola al Consigliere Buquicchio per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Pochi secondi per aggiungere che, relativamente allo stesso argomento al punto e) dove si parla, finalmente, di tessera sanitaria e di accesso ai dati clinici (argomento su cui mi sono permesso di fare una puntualizzazione all'inizio dell'illustrazione degli emendamenti) chiediamo che i cittadini e gli operatori del sistema sanitario regionale dovranno esserne dotati entro e non oltre i 12 mesi dall'approvazione del Piano Socio Sanitario regionale 2012/2015.
Chiediamo questo per stabilire un termine che, secondo me, è congruo e potrebbe essere rispettato, perché riteniamo che sia un servizio di grande importanza.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 47) presentato dai Consiglieri Buquicchio, Ponso: Il paragrafo 1.9 "Il sistema informativo sanitario regionale" è modificato come segue: 1.9 Il sistema informativo sanitario regionale (SISR) Il Sistema Informativo Sanitario Regionale (SISR) è una risorsa strategica del SSR, in quanto strumento su cui si fondano le attività cliniche e amministrative. Le sue performance condizionano fortemente tanto la capacità di governo del sistema quanto la qualità dei servizi erogati.
Le moderne tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT's) rendono oggi possibile l'implementazione di un SISR capace di massimizzare le performance del sistema a favore degli operatori del SSR, facilitare l'accesso ai servizi da parte dei cittadini ed, infine, indurre notevoli razionalizzazioni della spesa.
Per conseguire tutto ciò occorre realizzare una "piattaforma regionale integrata di sanità elettronica" che, sviluppando servizi centralizzati "ad hoc" ed il dialogo informatico tra il sistema informativo regionale ed i sistemi informativi delle singole aziende sanitarie regionali, consenta: l'interoperabilità del dato clinico la dematerializzazione delle impegnative, dei referti di specialistica ambulatoriale, delle cartelle cliniche e delle varie modulistiche l'accesso anche per via telematica a tutti i servizi amministrativi (pagamento on line dei ticket, teleprenotazione della prestazione sanitaria, consultazione ed acquisizione on line dei referti).
E' di tutta evidenza come l'interoperabilità del dato clinico, che si consegue realizzando il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), possa facilitare l'operatività del personale sanitario, riducendo i tempi di intervento e l'inutile duplicazione di esami, con ricadute positive sia sulla qualità del servizio erogato sia sui relativi costi da sostenere.
La dematerializzazione dei referti di specialistica ambulatoriale, delle cartelle cliniche e delle varie modulistiche, resa possibile dalle norme nazionali che determinano il valore giuridico dei documenti in formato elettronico e la cui attuazione nel prossimo triennio è determinata dal nuovo Codice dell'Amministrazione Digitale (CAD), di cui al decreto legislativo 30 dicembre 2010 (Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, recante Codice dell'amministrazione digitale, a norma dell'articolo 33 della legge 18 giugno 2009, n..69) entrato in vigore il 25 gennaio 2011, consentirà di ridurre notevolmente i costi correntemente sostenuti dalle ASR per la produzione e l'archiviazione legale dei documenti (materiali di consumo, qali carta e toner, stampanti magazzini ed archivisti), recuperando risorse da reinvestire nel settore ICT.
La possibilità di accesso per via telematica ai servizi amministrativi faciliterà i cittadini riducendo allo stretto necessario la loro mobilità sul territorio per fruire della prestazione sanitaria, migliorando così la percezione sulla qualità dei servizi, oltre ad indurre positive ricadute sul sistema in termini di omogeneizzazione delle liste di attesa. Tale importante sistema di accesso ai servizi dovrà tenere sempre in considerazione il livello di alfabetizzazione informatica dei cittadini ed in particolare, delle fasce più deboli della popolazione, prevedendo l'espletamento dei servizi anche attraverso metodi tradizionali.
Nel periodo di vigenza del Piano, è necessario: progettare l'evoluzione del SISR per consentire l'interoperabilità del dato clinico, la dematerializzazione dei vari documenti utilizzati (impegnative referti di specialistica ambulatoriale, cartelle cliniche e modulistica) e l'accesso anche per via telematica a tutti i servizi amministrativi (pagamento on line dei ticket, teleprenotazione, consultazione ed acquisizione on line dei referti, etc.) programmare la sua attuazione nel rispetto delle previsioni del Codice dell'amministrazione digitale (CAD), favorendo, laddove economicamente vantaggioso, il ricorso alle tecnologie open source ed a quelle acquisibili con la formula del riuso varare iniziative volte alla riduzione della complessità architetturale dell'ICT aziendale (oltre 700 applicazioni informatiche in uso presso la ASR) ed alla razionalizzazione dei relativi costi di gestione, coordinando le ASR nell'individuazione e nell'avvio di processi di omogeneizzazione delle soluzioni informatiche, ricorrendo ove possibile al riuso e privilegiando le tecnologie open source verificare la possibilità del coinvolgimento di un partenariato pubblico privato con la partecipazione del CSI, al fine di implementare la riorganizzazione del sistema sanitario regionale con un impianto di sanità elettronica che risponda ai continui avanzamenti nell'ambito dell'ICT, con ricadute nel territorio regionale.
Nel perseguire i succitati obiettivi, occorre considerare prioritariamente l'attuazione, a livello organizzativo sovra zonale, dei seguenti progetti.
a) Piattaforma di Sanità Elettronica.
Realizzazione di una piattaforma info-telematica attraverso cui, a regime le singole Aziende Sanitarie gestiranno in maniera omogenea tutti processi dell'area clinico-sanitaria. Le ASR, a fronte dei relativi recuperi di efficienza certificati, dovranno programmare la progressiva dismissione dei propri gestionali in uso ed il contestuale ricorso agli omologhi servizi resi accessibili attraverso la succitata piattaforma di Sanità Elettronica definendo un percorso di durata massima triennale, che evidenzi le riduzioni di costo attese e che, in attuazione delle previsioni del CAD, ne preveda il reinvestimento nell'area ICT aziendale. La piattaforma dovrà essere realizzata entro due anni, rendendo disponibile alle ASR un sistema informativo integrato in grado di supportare il S.I.O. (sistema informativo ospedaliero: ADT, Pronto Soccorso, Cartella clinica generale e di specialità, Blocco operatorio, Dossier clinico aziendale) ed il S.I.T.
(sistema informativo territoriale).
b) Immagini radiologiche in rete.
Il servizio, già sperimentato positivamente negli ospedali dell'ASL TO 1 e dell'ASL TO 2 della Città di Torino, rende disponibile un archivio digitale centralizzato delle immagini radiologiche e dei relativi referti validati alimentato costantemente dai sistemi di archiviazione e trasmissione delle ASR interconnesse. Questo sistema rende disponibili ai medici di medicina generale, ai pediatri ed ai medici ospedalieri (in particolare ai radiologi) l'accesso per via telematica (sia da una postazione sulla rete aziendale sia da una postazione collegata ad internet) ad un servizio on line che consente la consultazione per i propri pazienti delle bio-immagini e dei relativi referti, prodotti in differenti strutture sanitarie, o in teleconsulto, ovvero la condivisione a distanza tra professionisti.
L'estensione su scala regionale di questo servizio, oltre a facilitare l'operatività del personale sanitario, indurrà razionalizzazioni dei costi attualmente sostenuti per la stampa ed il trasporto della documentazione.
Inoltre faciliterà il paziente, che non sarà più costretto a conservare la documentazione clinica.
c) Ricetta elettronica.
Implementazione di una soluzione in grado di supportare la dematerializzazione di tutte le ricette di prescrizione (emesse sia dai medici del territorio sia dei medici ospedalieri) e l'invio al Ministero delle Finanze dei flussi come previsto dalla normativa vigente, per consentire alla Regione di disporre del controllo completo delle prescrizioni, potenziando così la propria capacità di svolgere le opportune verifiche sulla spesa sanitaria, di effettuare proiezioni basate su serie storiche e, in generale, di predisporre accurate pianificazioni della spesa. I pazienti potranno ottenere la prestazione (farmaceutica o specialistica) presentando solamente la propria tessera sanitaria e potranno contestualmente alimentare la base dati informativa del proprio Fascicolo Sanitario Elettronico.
d) Rete dei medici di medicina generale.
Implementazione di un portale di servizi, integrato con il Sistema Informativo Sanitario regionale, attraverso cui i MMG ed i PLS potranno: gestire le informazioni cliniche dei propri pazienti (cartella clinica informatizzata) gestire le comunicazioni di tipo amministrativo con le ASL di competenza (lista assistiti, normativa) condividere le informazioni proposte attraverso la cartella con gli operatori del SSR (prescrizione elettronica di farmaci, prestazioni specialistiche, produzione dei certificati di malattia per invio telematico all'INPS, ,alimentazione del Fascicolo Sanitario Elettronico del paziente) consultare le informazioni prodotte dal SSR (storia clinica del paziente referti, allerta in caso di eventi che interessino i propri assistiti) ed accedere a servizi interattivi (prenotazione di prestazioni specialistiche per i propri assistiti, presa in carico di un assistito nell'ambito di un percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale) accedere alla reportistica sul proprio profilo prescrittivi (farmaci e prestazioni).
e) Tessera sanitaria. Accesso ai dati clinici.
I cittadini e gli operatori del SSR dovranno essere dotati di uno strumento atto a garantire l'accesso, con controllo di identità sicura, ai servizi on-line che saranno progressivamente resi disponibili, Tale strumento fatta salva la normativa in materia di privacy, dovrà garantire l'accessibilità ai dati affinché possano essere erogati direttamente i servizi attraverso uno sportello unico. In particolare, per i cittadini si valuterà l'utilizzo della Carta Nazionale dei Servizi, attualmente loro rilasciata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, e, per gli operatori delle strutture sanitarie, in una chiave crittografata in grado di fornire l'autenticazione e la firma digitale, rilasciata da certificatori accreditati a norma di legge.
f) Sistema informativo amministrativo contabile.
Il SSR verrà dotato, entro e non oltre 12 mesi dall'approvazione del PSSR 2012-2015, di un sistema informativo amministrativo contabile unificato, al fine di rendere disponibile alla Regione Piemonte la fruizione di un impianto contabile unico ed armonizzato, con l'obiettivo finale di addivenire alla disponibilità di un bilancio consolidato a livello regionale ottenibile in forma automatica ed in tempo reale.
g) Sistema informativo per la "non autosufficienza".
Il sistema informativo per la "non autosufficienza" dovrà disporre delle informazioni sugli interventi socio-assistenziali e integrati socio sanitari a sostegno delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie che se ne fanno carico. Indipendentemente dal soggetto pubblico erogatore.
Oggi infatti enti gestori dei servizi socio-assistenziale e le ASL aprono fascicoli elettronici sugli anziani non autosufficienti presi in carico dai servizi a propria gestione senza interoperabilità e regole condivise, La Regione, anche a livello organizzativo sovrazonale, procederà a rilevare indipendentemente dal punto di accesso del cittadino alla rete di offerta i casi di: lungo-assistenza sostegno economico alla domiciliarità interventi socio-assistenziali forniti a non autosufficienti (anziani e disabili) Particolare attenzione verrà posta alle informazioni relative alla valutazione del soggetto non autosufficiente da cui si potrà evincere la condizione di autonomia, il grado di mobilità, i disturbi cognitivi e comportamentali, la condizione sociale.
Per realizzare i succitati progetti, la Regione Piemonte identificherà modalità attuative che, per quanto attiene ai relativi finanziamenti prevedano l'utilizzo del recupero atteso di risorse rispetto alle correnti modalità di gestione (quali ad esempio il "project financing").
Emendamento rubricato n. 48) presentato dai Consiglieri Buquicchio, Ponso Reschigna: Il paragrafo 1.9 "Il sistema informativo sanitario regionale" è modificato come segue: 1.9 Il sistema informativo sanitario regionale (SISR) Il Sistema Informativo Sanitario Regionale (SISR) è una risorsa strategica del SSR, in quanto strumento su cui si fondano le attività cliniche e amministrative. Le sue performance condizionano fortemente tanto la capacità di governo del sistema quanto la qualità dei servizi erogati.
Le moderne tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT's) rendono oggi possibile l'implementazione di un SISR capace di massimizzare le performance del sistema a favore degli operatori del SSR, facilitare l'accesso ai servizi da parte dei cittadini ed, infine, indurre notevoli razionalizzazioni della spesa.
Per conseguire tutto ciò occorre realizzare una "piattaforma regionale integrata di sanità elettronica" che, sviluppando servizi centralizzati "ad hoc" ed il dialogo informatico tra il sistema informativo regionale ed i sistemi informativi delle singole aziende sanitarie regionali, consenta: l'interoperabilità del dato clinico la dematerializzazione delle impegnative, dei referti di specialistica ambulatoriale, delle cartelle cliniche e delle varie modulistiche l'accesso anche per via telematica a tutti i servizi amministrativi (pagamento on line dei ticket, teleprenotazione della prestazione sanitaria, consultazione ed acquisizione on line dei referti).
E' di tutta evidenza come l'interoperabilità del dato clinico, che si consegue realizzando il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), possa facilitare l'operatività del personale sanitario, riducendo i tempi di intervento e l'inutile duplicazione di esami, con ricadute positive sia sulla qualità del servizio erogato sia sui relativi costi da sostenere.
La dematerializzazione dei referti di specialistica ambulatoriale, delle cartelle cliniche e delle varie modulistiche, resa possibile dalle norme nazionali che determinano il valore giuridico dei documenti in formato elettronico e la cui attuazione nel prossimo triennio è determinata dal nuovo Codice dell'Amministrazione Digitale (CAD), di cui al decreto legislativo 30 dicembre 2010 (Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, recante Codice dell'amministrazione digitale, a norma dell'articolo 33 della legge 18 giugno 2009, n..69) entrato in vigore il 25 gennaio 2011, consentirà di ridurre notevolmente i costi correntemente sostenuti dalle ASR per la produzione e l'archiviazione legale dei documenti (materiali di consumo, qali carta e toner, stampanti magazzini ed archivisti), recuperando risorse da reinvestire nel settore ICT.
La possibilità di accesso per via telematica ai servizi amministrativi faciliterà i cittadini riducendo allo stretto necessario la loro mobilità sul territorio per fruire della prestazione sanitaria, migliorando così la percezione sulla qualità dei servizi, oltre ad indurre positive ricadute sul sistema in termini di omogeneizzazione delle liste di attesa. Tale importante sistema di accesso ai servizi dovrà tenere sempre in considerazione il livello di alfabetizzazione informatica dei cittadini ed in particolare, delle fasce più deboli della popolazione, prevedendo l'espletamento dei servizi anche attraverso metodi tradizionali.
Nel periodo di vigenza del Piano, è necessario: progettare l'evoluzione del SISR per consentire l'interoperabilità del dato clinico, la dematerializzazione dei vari documenti utilizzati (impegnative referti di specialistica ambulatoriale, cartelle cliniche e modulistica) e l'accesso anche per via telematica a tutti i servizi amministrativi (pagamento on line dei ticket, teleprenotazione, consultazione ed acquisizione on line dei referti, etc.) programmare la sua attuazione nel rispetto delle previsioni del Codice dell'amministrazione digitale (CAD), favorendo, laddove economicamente vantaggioso, il ricorso alle tecnologie open source ed a quelle acquisibili con la formula del riuso varare iniziative volte alla riduzione della complessità architetturale dell'ICT aziendale (oltre 700 applicazioni informatiche in uso presso la ASR) ed alla razionalizzazione dei relativi costi di gestione, coordinando le ASR nell'individuazione e nell'avvio di processi di omogeneizzazione delle soluzioni informatiche, ricorrendo ove possibile al riuso e privilegiando le tecnologie open source verificare la possibilità del coinvolgimento di un partenariato pubblico privato con la partecipazione del CSI, al fine di implementare la riorganizzazione del sistema sanitario regionale con un impianto di sanità elettronica che risponda ai continui avanzamenti nell'ambito dell'ICT, con ricadute nel territorio regionale.
Nel perseguire i succitati obiettivi, occorre considerare prioritariamente l'attuazione, a livello organizzativo sovra zonale, dei seguenti progetti.
a) Piattaforma di Sanità Elettronica.
Realizzazione di una piattaforma info-telematica attraverso cui, a regime le singole Aziende Sanitarie gestiranno in maniera omogenea tutti processi dell'area clinico-sanitaria. Le ASR, a fronte dei relativi recuperi di efficienza certificati, dovranno programmare la progressiva dismissione dei propri gestionali in uso ed il contestuale ricorso agli omologhi servizi resi accessibili attraverso la succitata piattaforma di Sanità Elettronica definendo un percorso di durata massima triennale, che evidenzi le riduzioni di costo attese e che, in attuazione delle previsioni del CAD, ne preveda il reinvestimento nell'area ICT aziendale. La piattaforma dovrà essere realizzata entro due anni, rendendo disponibile alle ASR un sistema informativo integrato in grado di supportare il S.I.O. (sistema informativo ospedaliero: ADT, Pronto Soccorso, Cartella clinica generale e di specialità, Blocco operatorio, Dossier clinico aziendale) ed il S.I.T.
(sistema informativo territoriale).
b) Immagini radiologiche in rete.
Il servizio, già sperimentato positivamente negli ospedali dell'ASL TO 1 e dell'ASL TO 2 della Città di Torino, rende disponibile un archivio digitale centralizzato delle immagini radiologiche e dei relativi referti validati alimentato costantemente dai sistemi di archiviazione e trasmissione delle ASR interconnesse. Questo sistema rende disponibili ai medici di medicina generale, ai pediatri ed ai medici ospedalieri (in particolare ai radiologi) l'accesso per via telematica (sia da una postazione sulla rete aziendale sia da una postazione collegata ad internet) ad un servizio on line che consente la consultazione per i propri pazienti delle bio-immagini e dei relativi referti, prodotti in differenti strutture sanitarie, o in teleconsulto, ovvero la condivisione a distanza tra professionisti.
L'estensione su scala regionale di questo servizio, oltre a facilitare l'operatività del personale sanitario, indurrà razionalizzazioni dei costi attualmente sostenuti per la stampa ed il trasporto della documentazione.
Inoltre faciliterà il paziente, che non sarà più costretto a conservare la documentazione clinica.
c) Ricetta elettronica.
Implementazione di una soluzione in grado di supportare la dematerializzazione di tutte le ricette di prescrizione (emesse sia dai medici del territorio sia dei medici ospedalieri) e l'invio al Ministero delle Finanze dei flussi come previsto dalla normativa vigente, per consentire alla Regione di disporre del controllo completo delle prescrizioni, potenziando così la propria capacità di svolgere le opportune verifiche sulla spesa sanitaria, di effettuare proiezioni basate su serie storiche e, in generale, di predisporre accurate pianificazioni della spesa. I pazienti potranno ottenere la prestazione (farmaceutica o specialistica) presentando solamente la propria tessera sanitaria e potranno contestualmente alimentare la base dati informativa del proprio Fascicolo Sanitario Elettronico.
d) Rete dei medici di medicina generale.
Implementazione di un portale di servizi, integrato con il Sistema Informativo Sanitario regionale, attraverso cui i MMG ed i PLS potranno: gestire le informazioni cliniche dei propri pazienti (cartella clinica informatizzata) gestire le comunicazioni di tipo amministrativo con le ASL di competenza (lista assistiti, normativa) condividere le informazioni proposte attraverso la cartella con gli operatori del SSR (prescrizione elettronica di farmaci, prestazioni specialistiche, produzione dei certificati di malattia per invio telematico all'INPS, ,alimentazione del Fascicolo Sanitario Elettronico del paziente) consultare le informazioni prodotte dal SSR (storia clinica del paziente referti, allerta in caso di eventi che interessino i propri assistiti) ed accedere a servizi interattivi (prenotazione di prestazioni specialistiche per i propri assistiti, presa in carico di un assistito nell'ambito di un percorso diagnostico-teraperutico-assistenziale) accedere alla reportistica sul proprio profilo prescrittivi (farmaci e prestazioni).
e) Tessera sanitaria. Accesso ai dati clinici.
I cittadini e gli operatori del SSR dovranno essere dotati di uno strumento atto a garantire l'accesso, con controllo di identità sicura, ai servizi on-line che saranno progressivamente resi disponibili, Tale strumento fatta salva la normativa in materia di privacy, dovrà garantire l'accessibilità ai dati affinché possano essere erogati direttamente i servizi attraverso uno sportello unico. In particolare, per i cittadini si valuterà l'utilizzo della Carta Nazionale dei Servizi, attualmente loro rilasciata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, e, per gli operatori delle strutture sanitarie, in una chiave crittografata in grado di fornire l'autenticazione e la firma digitale, rilasciata da certificatori accreditati a norma di legge.
f) Sistema informativo amministrativo contabile.
Il SSR verrà dotato di un sistema informativo amministrativo contabile unificato, al fine di rendere disponibile alla Regione Piemonte la fruizione di un impianto contabile unico ed armonizzato, con l'obiettivo finale di addivenire alla disponibilità di un bilancio consolidato a livello regionale ottenibile in forma automatica ed in tempo reale.
g) Sistema informativo per la "non autosufficienza".
Il sistema informativo per la "non autosufficienza" dovrà disporre, entro e non oltre 12 mesi dall'approvazione del PSSR 2012-2015, delle informazioni sugli interventi socio-assistenziali e integrati socio-sanitari a sostegno delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie che se ne fanno carico. Indipendentemente dal soggetto pubblico erogatore. Oggi infatti enti gestori dei servizi socio-assistenziale e le ASL aprono fascicoli elettronici sugli anziani non autosufficienti presi in carico dai servizi a propria gestione senza interoperabilità e regole condivise, La Regione anche a livello organizzativo sovrazonale, procederà a rilevare indipendentemente dal punto di accesso del cittadino alla rete di offerta i casi di: lungo-assistenza sostegno economico alla domiciliarità interventi socio-assistenziali forniti a non autosufficienti (anziani e disabili) Particolare attenzione verrà posta alle informazioni relative alla valutazione del soggetto non autosufficiente da cui si potrà evincere la condizione di autonomia, il grado di mobilità, i disturbi cognitivi e comportamentali, la condizione sociale.
Per realizzare i succitati progetti, la Regione Piemonte identificherà modalità attuative che, per quanto attiene ai relativi finanziamenti prevedano l'utilizzo del recupero atteso di risorse rispetto alle correnti modalità di gestione (quali ad esempio il "project financing").
La parola al Consigliere Buquicchio per l'illustrazione congiunta degli emendamenti rubricati n. 47 e n. 48).



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Nel paragrafo 1.9, al punto f), dove si parla del sistema informativo amministrativo contabile, con quest'emendamento specifichiamo un termine cioè il servizio sanitario regionale verrà dotato di questo sistema entro e non oltre i 12 mesi, che ci sembra un tempo congruo dall'approvazione del Piano Socio Sanitario 2012/2015.
Qui si parla del sistema informativo amministrativo contabile. Si chiede che entro 12 mesi si possa dotare di un sistema informativo amministrativo unificato al fine di rendere disponibile alla Regione Piemonte la fruizione di un impianto contabile unico e armonizzato. Penso che non ci si possa opporre alla specifica di un temine ai fini dell'approvazione.
Se lei mi consente, Presidente, illustro anche l'emendamento n. 48, per concludere questo argomento, in quanto devo dire che effettivamente, per onestà intellettuale, il 48 è ripetitivo. Quindi va bene assemblarlo.
Dopodiché, mi fermo, perché il prossimo emendamento non è mio.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 168) presentato dai Consiglieri Boeti, Reschigna Lepri, Manica, Muliere, Gariglio, Taricco, Pentenero, Laus, Ronzani: Al paragrafo 1.9 "Il sistema informativo sanitario regionale (SISR) a pagina 18, dopo le parole "Particolare attenzione verrà posta alle informazioni relative alla valutazione del soggetto non autosufficiente da cui si potrà evincere la condizione di autonomia, il grado di mobilità, i disturbi cognitivi e comportamentali, la condizione sociale." Sono inserite le parole: "Va esplorata la possibilità di utilizzo della informatica nel campo della promozione della salute e del suo rapporto con tutte le politiche. Le evoluzioni nel tempo e nello spazio dei fenomeni esterni alla sanità rappresentano degli indicatori per la valutazione di buone pratiche nell'ambito di singole politiche ed anche delle ricadute su singoli problemi di salute. Si tratta di informazioni non sensibili da mettere in libero accesso e che diventano uno strumento prezioso per il coinvolgimento dei cittadini, delle loro Associazioni e anche di verifica delle politiche delle istituzioni territoriali. Particolarmente se in raccordo con altre banche dati settoriali.
In questo ambito assume un particolare significato l'esperienza OMS di Città Sane e la sua traduzione nel Piemonte dei 1206 comuni delle Reti per la salute di Distretto, in accordo con le Associazioni dei Comuni quali ANCI e Lega delle Autonomie." La parola al Consigliere Boeti per l'illustrazione.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento è uno di quelli relativi all'esperienza dell'Organizzazione Mondiale della Sanità di Città sane: riguarda i ragionamenti sul ruolo svolto dai Comuni, i ragionamenti rispetto a come in questi anni, aumentando i costi del sistema sanitario abbiamo soprattutto aumentato i servizi, piuttosto che preoccuparci delle condizioni della qualità della vita nei territori nei quali i cittadini vivevano.
Queste riflessioni le abbiamo già svolte intervenendo su emendamenti precedenti, simili - se non uguali - a quello di cui stiamo parlando. Qui aggiungiamo un elemento nuovo: chiediamo che sia inserita o esplorata la possibilità di utilizzo dell'informatica nel campo della promozione della salute e del suo rapporto con tutte le politiche.
Scriviamo in quest'emendamento che "l'evoluzione nel tempo e nello spazio dei fenomeni esterni alla sanità rappresentano degli indicatori per la valutazione di buone pratiche nell'ambito delle singole politiche e anche delle ricadute sui singoli problemi di salute".
Si tratta di informazioni non sensibili, da mettere in libero accesso che diventano uno strumento prezioso per il coinvolgimento dei cittadini e delle loro associazioni, ma anche uno strumento di verifica delle politiche delle istituzioni territoriali, particolarmente se in rapporto con altre banche dati settoriali.
L'emendamento si conclude dicendo che "in quest'ambito assume un particolare significato l'esperienza dell'Organizzazione Mondiale della Sanità di Città Sane e la sua traduzione nel Piemonte nei 1206 Comuni delle reti per la salute di distretto, in accordo con le organizzazioni dei Comuni (ANCI e Lega delle Autonomie)".
In sostanza, si tende a verificare in un territorio quali sono le ragioni per le quali i cittadini possono perdere la salute, che si difende e si conquista con politiche adeguate; a mettere in rete i problemi che un territorio può avere, in maniera che siano patrimonio di tutti i cittadini a verificare rispetto a una certa evenienza che può capitare (penso all'inquinamento dell'aria, all'inquinamento dell'acqua, ecc.) che cosa il Comune predispone affinché quell'elemento che peggiora la salute dei cittadini possa essere risolto. Credo che sia una cosa importante, che pu davvero dare una risposta precisa al bisogno di prevenzione dalle malattie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Lepri.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
Aggiungo poco alle parole del collega Boeti.
Noi abbiamo questo importante impegno della Giunta - che condividiamo a mettere in rete le informazioni, che siano quelle di ordine amministrativo o quelle relative all'utenza non autosufficiente, come in questo caso. È evidente che questo lavoro deve essere accompagnato da un impegno per valutare in modo particolare gli indicatori di pratiche che nell'ambito della promozione della salute, devono essere individuate e poi rilanciate e diffuse come esperienze da riprodurre. Questa possibilità di poter accedere, attraverso l'informatica, al campo della promozione della salute è una sfida davvero significativa, perché - come sappiamo soprattutto nel campo degli stili di vita, degli interventi sulle condizioni di contesto, è possibile lavorare da parte delle reti delle città. Alla luce dell'esperienza di Città Sane e dei 1206 Comuni della rete per la salute di distretto, la rete che è stata costituita in questi anni in Piemonte può sicuramente, attraverso una valorizzazione delle informazioni o una più diffusa individuazione delle buone pratiche costruire quella cultura della prevenzione che poi consente, com'è noto, di risparmiare risorse sanitarie, proprio in considerazione del fatto che buoni stili di vita, buon contesto ambientale in cui ci si trova a vivere significano sempre migliore qualità, minore mortalità, minore morbilità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Taricco.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Credo anch'io - ed è per questo che abbiamo predisposto l'emendamento in oggetto - che in questa accezione possa essere veramente importante l'utilizzo del supporto informatico per disporre di tutta una serie di informazioni importanti (informazioni non sensibili), estremamente utili per fornire un quadro della realtà in cui si inserisce lo sforzo che la Regione deve fare per preservare o creare le condizioni affinché sia mantenuta la salute dei cittadini.
In questo senso, crediamo che sia importante anche l'esperienza messa in campo dall'Organizzazione Mondiale della Sanità con il Progetto Città Sane, in collaborazione con l'ANCI e la Lega delle Autonomie, proprio perché l'avventura che abbiamo avuto modo di seguire - anche personalmente con il precedente Piano Socio Sanitario di avvio dei PEPS ha dimostrato in modo inequivocabile quanto molte delle questioni che riguardano la salute e la salvaguardia della stessa hanno a che fare con questioni che non sono sanitarie, ma che hanno una forte connessione con i contesti nei quali le persone vivono.
Crediamo che mettere tutte le informazioni che via via emergono a disposizione di coloro che operano all'interno del sistema della tutela della salute dei cittadini piemontesi sia una cosa importante e quindi, in questo senso, l'integrazione che proponiamo va a rafforzare una scelta di fondo che, secondo noi, con questi strumenti, con l'utilizzo dell'informatica, può veramente migliorare la capacità di azione e di intervento in questo campo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pentenero.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento, come peraltro buona parte degli emendamenti che abbiamo proposto, continuiamo un ragionamento volto a migliorare la qualità all'interno dei Piani, partendo dal presupposto che i Piani di salute sono un elemento fondamentale con il quale fare i conti per cercare di migliorare la qualità della salute dei cittadini piemontesi. Crediamo che sia importante fare anche ragionamenti di merito rispetto a quello che è il Piano attualmente presentato.
Nello specifico, noi riteniamo che l'informatica oggi possa rappresentare uno strumento importante per far sì che tutte le forme di prevenzione, che sono la base per poter determinare dei buoni Piani di salute, possa avere un ulteriore impulso e possa consentire un migliore rapporto con tutte le politiche territoriali che hanno comunque la finalità di svolgere un'azione preventiva all'interno dei nostri territori.
Troppo spesso utilizziamo in modo quasi burocratico quelli che sono gli strumenti informatici che abbiamo a disposizione. Ricollegandomi a un emendamento che è stato presentato quest'oggi in Aula, legato all'utilizzo del sistema informatico attraverso l'esperienza attuale, cioè attraverso l'utilizzo del CSI, quindi dell'impostazione che fino ad oggi è stata utilizzata, sicuramente è necessario svolgere un ruolo di semplificazione e di miglioramento rispetto alla qualità del lavoro che viene svolto all'interno delle singole Aziende sanitarie.
Ritornando al contenuto e al merito dell'emendamento, crediamo che questo tipo di attività possa consentire di migliorare l'azione di prevenzione, che è sicuramente l'elemento determinante con il quale noi possiamo migliorare l'efficacia dell'azione sanitaria nei territori. E allora la prevenzione è il modo per consentire di ottimizzare le risorse che noi investiamo sui territori.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

La legge regionale n. 18 aveva introdotto, come elemento di novità, la predisposizione dei piani e dei profili di salute.
Nel corso di questi anni, quindi, si sono sviluppate all'interno della nostra Regione le prime esperienze di costruzioni di piani e di profili di salute, che, in alcune realtà, sono state accompagnate dal ruolo e dalla sollecitazione del CIPES Piemonte.
Dall'analisi di queste esperienze emerge, con molta chiarezza, che viviamo sì nella società dell'informazione, ma dell'informazione frammentata.
La nostra società si divide in "n" banche dati, ciascuna delle quali non è messa a disposizione del sistema complessivo. Costruire dei piani per la salute significa, innanzitutto, partire dalla conoscenza di come si sviluppa il tema all'interno dei diversi sistemi territoriali piemontesi. Abbiamo la necessità di sviluppare conoscenza e di costruire dei piani per la salute? Esistono "n" banche dati all'interno del sistema regionale che, però, non sono in relazione fra loro? L'emendamento coglie, sostanzialmente, questo tipo di esigenza. Bisogna che l'intervento sul sistema informativo all'interno del sistema sanitario piemontese non affronti unicamente la relazione tra Aziende e reti d'intervento sulla trasmissione dei dati che riguardano le persone che si accostano al sistema sanitario. Ma cerchi anche di sostenere la conoscenza e la diffusione degli elementi di conoscenza di quella che oggi è la realtà, che è diversa a seconda dei sistemi territoriali, perché da ci possa nascere una politica per la salute all'interno della nostra realtà territoriale. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere: ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Come abbiamo detto in questi giorni - lo ribadiamo anche oggi crediamo che l'aspetto della prevenzione sia prioritario nella gestione della politica sanitaria della nostra Regione.
Naturalmente, la prevenzione si deve basare sulla conoscenza della realtà del territorio e dei cambiamenti che in esso avvengono. La nostra realtà territoriale è in continua evoluzione. Soprattutto il mondo del lavoro richiede un'attenzione particolare, perché i cambiamenti avvengono con una velocità straordinaria e se non c'è la capacità di leggere questi dati è difficile costruire una politica di prevenzione capace di dare risposte certe ai bisogni dei cittadini. Naturalmente, l'informatica è uno strumento fondamentale, ma dev'essere al servizio di quello che abbiamo detto, ovvero della prevenzione e della costruzione di una politica sanitaria capace di dare delle risposte ai cambiamenti che avvengono in una situazione complessa come quella che stiamo vivendo, e in un territorio complesso come quello che abbiamo nella nostra realtà piemontese.
Dunque, la prevenzione e lo strumento dell'informatica al suo servizio per costruire una politica sanitaria capace, sempre più, di dare risposte ai bisogni che emergono dalla società piemontese.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Come hanno avuto modo di dire i colleghi, quest'emendamento tende a precisare alcuni elementi: innanzitutto, l'importanza del sistema informatico e della informatizzazione delle informazioni che possono essere rivolte al cittadino come elemento fondamentale che è, esso stesso strutturante il mantenimento della condizione di salute.
Tra l'altro, l'informatica, oltre ad essere un elemento di grande importanza nel campo della promozione della salute e nel suo rapporto con tutte le politiche, indica come l'evoluzione nel tempo di fenomeni esterni alla sanità rappresentano degli indicatori per la valutazione di buone pratiche nell'ambito delle singole politiche sanitarie e anche delle loro eventuali ricadute sui problemi di salute. Sono informazioni importanti che devono essere rese accessibili a tutti affinché diventino uno strumento utile per il coinvolgimento dei cittadini ma anche delle loro associazioni di riferimento, nonché di verifica delle politiche delle istituzioni territoriali, in rapporto e in raccordo anche con altre banche dati settoriali. Per questo motivo, assume a nostro avviso anche un particolare significato l'esperienza dell'OMS di Città sane e la sua traduzione in Piemonte, che sappiamo essere composta da 1.206 Comuni con reti della salute di distretto in accordo con i Comuni, con l'ANCI e con le Amministrazioni territoriali.
Noi crediamo che questo sia un emendamento utile e migliorativo, e che possa essere accolto.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 225) presentato dai Consiglieri Artesio, Boeti Ronzani, Pentenero.
Pag. 18. Elenco 1.9, ultimo paragrafo, ultima riga: "(quali ad esempio il "project financing")" è abrogato.
Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Quest'emendamento interviene - e potrebbe, per questo punto di vista essere facilmente accoglibile - chiedendo l'eliminazione della parentesi.
La parentesi non aggiunge nulla al dispositivo, è semplicemente esemplificativa. Ma il ricorso a questo esempio è, francamente inquietante.
Stiamo parlando delle modalità di cofinanziamento ricercabili dall'Amministrazione regionale per il recupero del patrimonio edilizio (o la qualificazione del patrimonio edilizio) dei presidi ospedalieri ed ambulatoriali. L'ipotesi che qui viene ventilata é quella di poter ricorrere al project financing. Io vorrei ricordare che in questa Regione le esperienze di ricorso al siffatto cofinanziamento, che scambia l'investimento iniziale del soggetto privato con la possibilità di recuperare l'investimento attraverso una pluriennale attività gestionale di servizi secondari, non ha avuto degli ottimi esempi. Ne cito due: la questione della mensa dell'ospedale Molinette, sulla quale, nella precedente Amministrazione, siamo stati a lungo intrattenuti rispetto all'applicazione regolare del capitolato di appalto negli elementi nutrizionali degli ospiti; la questione relativa alla passerella del presidio ospedalieri CTO annessa all'attività legata alla Unità del midollo spinale.
Mi sembra che queste esperienze non siano particolarmente confortanti ma, soprattutto, non possano essere banalmente liquidate come episodi sfortunati delle Amministrazioni, quanto, piuttosto, ad una insita difficoltà di conciliare quello che è un interesse privato con l'interesse pubblico. È del tutto evidente che c'è comunque un margine di utilità propria che l'investitore privato intende ricercare in queste modalità di cofinanziamento. Di conseguenza, due Giunte, "Ghigo" e "Bresso". avevano escluso in atti formali di poter ricorrere ulteriormente al project financing.
Parlo di atti formali, perché a seguito delle inevitabili denuncie pubbliche che seguirono a quei due episodi, le organizzazioni sindacali generali chiesero all'Amministrazione regionale di prendere posizione rispetto alle proprie intenzioni future e sia il Presidente Ghigo sia la Presidente Bresso sottoscrissero protocolli con l'impegno di non ricorrere più a questo tipo di strumento finanziario.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 50) presentato dai Consiglieri Buquicchio, Ponso Reschigna, Pentenero, Lepri: Il paragrafo 1.9 "Il sistema informativo sanitario regionale" è modificato come segue: 1.9 Il sistema informativo sanitario regionale (SISR) Il Sistema Informativo Sanitario Regionale (SISR) è una risorsa strategica del SSR, in quanto strumento su cui si fondano le attività cliniche e amministrative. Le sue performance condizionano fortemente tanto la capacità di governo del sistema quanto la qualità dei servizi erogati.
Le moderne tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT's) rendono oggi possibile l'implementazione di un SISR capace di massimizzare le performance del sistema a favore degli operatori del SSR, facilitare l'accesso ai servizi da parte dei cittadini ed, infine, indurre notevoli razionalizzazioni della spesa.
Per conseguire tutto ciò occorre realizzare una "piattaforma regionale integrata di sanità elettronica" che, sviluppando servizi centralizzati "ad hoc" ed il dialogo informatico tra il sistema informativo regionale ed i sistemi informativi delle singole aziende sanitarie regionali, consenta: l'interoperabilità del dato clinico la dematerializzazione delle impegnative, dei referti di specialistica ambulatoriale, delle cartelle cliniche e delle varie modulistiche l'accesso anche per via telematica a tutti i servizi amministrativi (pagamento on line dei ticket, teleprenotazione della prestazione sanitaria, consultazione ed acquisizione on line dei referti).
E' di tutta evidenza come l'interoperabilità del dato clinico, che si consegue realizzando il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), possa facilitare l'operatività del personale sanitario, riducendo i tempi di intervento e l'inutile duplicazione di esami, con ricadute positive sia sulla qualità del servizio erogato sia sui relativi costi da sostenere.
La dematerializzazione dei referti di specialistica ambulatoriale, delle cartelle cliniche e delle varie modulistiche, resa possibile dalle norme nazionali che determinano il valore giuridico dei documenti in formato elettronico e la cui attuazione nel prossimo triennio è determinata dal nuovo Codice dell'Amministrazione Digitale (CAD), di cui al decreto legislativo 30 dicembre 2010 (Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, recante Codice dell'amministrazione digitale, a norma dell'articolo 33 della legge 18 giugno 2009, n..69) entrato in vigore il 25 gennaio 2011, consentirà di ridurre notevolmente i costi correntemente sostenuti dalle ASR per la produzione e l'archiviazione legale dei documenti (materiali di consumo, qali carta e toner, stampanti magazzini ed archivisti), recuperando risorse da reinvestire nel settore ICT.
La possibilità di accesso per via telematica ai servizi amministrativi faciliterà i cittadini riducendo allo stretto necessario la loro mobilità sul territorio per fruire della prestazione sanitaria, migliorando così la percezione sulla qualità dei servizi, oltre ad indurre positive ricadute sul sistema in termini di omogeneizzazione delle liste di attesa. Tale importante sistema di accesso ai servizi dovrà tenere sempre in considerazione il livello di alfabetizzazione informatica dei cittadini ed in particolare, delle fasce più deboli della popolazione, prevedendo l'espletamento dei servizi anche attraverso metodi tradizionali.
Nel periodo di vigenza del Piano, è necessario: progettare l'evoluzione del SISR per consentire l'interoperabilità del dato clinico, la dematerializzazione dei vari documenti utilizzati (impegnative referti di specialistica ambulatoriale, cartelle cliniche e modulistica) e l'accesso anche per via telematica a tutti i servizi amministrativi (pagamento on line dei ticket, teleprenotazione, consultazione ed acquisizione on line dei referti, etc.) programmare la sua attuazione nel rispetto delle previsioni del Codice dell'amministrazione digitale (CAD), favorendo, laddove economicamente vantaggioso, il ricorso alle tecnologie open source ed a quelle acquisibili con la formula del riuso varare iniziative volte alla riduzione della complessità architetturale dell'ICT aziendale (oltre 700 applicazioni informatiche in uso presso la ASR) ed alla razionalizzazione dei relativi costi di gestione, coordinando le ASR nell'individuazione e nell'avvio di processi di omogeneizzazione delle soluzioni informatiche, ricorrendo ove possibile al riuso e privilegiando le tecnologie open source verificare la possibilità del coinvolgimento di un partenariato pubblico privato con la partecipazione del CSI, al fine di implementare la riorganizzazione del sistema sanitario regionale con un impianto di sanità elettronica che risponda ai continui avanzamenti nell'ambito dell'ICT, con ricadute nel territorio regionale.
Nel perseguire i succitati obiettivi, occorre considerare prioritariamente l'attuazione, a livello organizzativo sovra zonale, dei seguenti progetti.
a) Piattaforma di Sanità Elettronica.
Realizzazione di una piattaforma info-telematica attraverso cui, a regime le singole Aziende Sanitarie gestiranno in maniera omogenea tutti processi dell'area clinico-sanitaria. Le ASR, a fronte dei relativi recuperi di efficienza certificati, dovranno programmare la progressiva dismissione dei propri gestionali in uso ed il contestuale ricorso agli omologhi servizi resi accessibili attraverso la succitata piattaforma di Sanità Elettronica definendo un percorso di durata massima triennale, che evidenzi le riduzioni di costo attese e che, in attuazione delle previsioni del CAD, ne preveda il reinvestimento nell'area ICT aziendale. La piattaforma dovrà essere realizzata entro due anni, rendendo disponibile alle ASR un sistema informativo integrato in grado di supportare il S.I.O. (sistema informativo ospedaliero: ADT, Pronto Soccorso, Cartella clinica generale e di specialità, Blocco operatorio, Dossier clinico aziendale) ed il S.I.T.
(sistema informativo territoriale).
b) Immagini radiologiche in rete.
Il servizio, già sperimentato positivamente negli ospedali dell'ASL TO 1 e dell'ASL TO 2 della Città di Torino, rende disponibile un archivio digitale centralizzato delle immagini radiologiche e dei relativi referti validati alimentato costantemente dai sistemi di archiviazione e trasmissione delle ASR interconnesse. Questo sistema rende disponibili ai medici di medicina generale, ai pediatri ed ai medici ospedalieri (in particolare ai radiologi) l'accesso per via telematica (sia da una postazione sulla rete aziendale sia da una postazione collegata ad internet) ad un servizio on line che consente la consultazione per i propri pazienti delle bio-immagini e dei relativi referti, prodotti in differenti strutture sanitarie, o in teleconsulto, ovvero la condivisione a distanza tra professionisti.
L'estensione su scala regionale di questo servizio, oltre a facilitare l'operatività del personale sanitario, indurrà razionalizzazioni dei costi attualmente sostenuti per la stampa ed il trasporto della documentazione.
Inoltre faciliterà il paziente, che non sarà più costretto a conservare la documentazione clinica.
c) Ricetta elettronica.
Implementazione di una soluzione in grado di supportare la dematerializzazione di tutte le ricette di prescrizione (emesse sia dai medici del territorio sia dei medici ospedalieri) e l'invio al Ministero delle Finanze dei flussi come previsto dalla normativa vigente, per consentire alla Regione di disporre del controllo completo delle prescrizioni, potenziando così la propria capacità di svolgere le opportune verifiche sulla spesa sanitaria, di effettuare proiezioni basate su serie storiche e, in generale, di predisporre accurate pianificazioni della spesa. I pazienti potranno ottenere la prestazione (farmaceutica o specialistica) presentando solamente la propria tessera sanitaria e potranno contestualmente alimentare la base dati informativa del proprio Fascicolo Sanitario Elettronico.
d) Rete dei medici di medicina generale.
Implementazione di un portale di servizi, integrato con il Sistema Informativo Sanitario regionale, attraverso cui i MMG ed i PLS potranno: gestire le informazioni cliniche dei propri pazienti (cartella clinica informatizzata) gestire le comunicazioni di tipo amministrativo con le ASL di competenza (lista assistiti, normativa) condividere le informazioni proposte attraverso la cartella con gli operatori del SSR (prescrizione elettronica di farmaci, prestazioni specialistiche, produzione dei certificati di malattia per invio telematico all'INPS, ,alimentazione del Fascicolo Sanitario Elettronico del paziente) consultare le informazioni prodotte dal SSR (storia clinica del paziente referti, allerta in caso di eventi che interessino i propri assistiti) ed accedere a servizi interattivi (prenotazione di prestazioni specialistiche per i propri assistiti, presa in carico di un assistito nell'ambito di un percorso diagnostico-teraperutico-assistenziale) accedere alla reportistica sul proprio profilo prescrittivi (farmaci e prestazioni).
e) Tessera sanitaria. Accesso ai dati clinici.
I cittadini e gli operatori del SSR dovranno essere dotati di uno strumento atto a garantire l'accesso, con controllo di identità sicura, ai servizi on-line che saranno progressivamente resi disponibili, Tale strumento fatta salva la normativa in materia di privacy, dovrà garantire l'accessibilità ai dati affinché possano essere erogati direttamente i servizi attraverso uno sportello unico. In particolare, per i cittadini si valuterà l'utilizzo della Carta Nazionale dei Servizi, attualmente loro rilasciata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, e, per gli operatori delle strutture sanitarie, in una chiave crittografata in grado di fornire l'autenticazione e la firma digitale, rilasciata da certificatori accreditati a norma di legge.
f) Sistema informativo amministrativo contabile.
Il SSR verrà dotato di un sistema informativo amministrativo contabile unificato, al fine di rendere disponibile alla Regione Piemonte la fruizione di un impianto contabile unico ed armonizzato, con l'obiettivo finale di addivenire alla disponibilità di un bilancio consolidato a livello regionale ottenibile in forma automatica ed in tempo reale.
g) Sistema informativo per la "non autosufficienza".
Il sistema informativo per la "non autosufficienza" dovrà disporre delle informazioni sugli interventi socio-assistenziali e integrati socio sanitari a sostegno delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie che se ne fanno carico. Indipendentemente dal soggetto pubblico erogatore.
Oggi infatti enti gestori dei servizi socio-assistenziale e le ASL aprono fascicoli elettronici sugli anziani non autosufficienti presi in carico dai servizi a propria gestione senza interoperabilità e regole condivise, La Regione, anche a livello organizzativo sovrazonale, procederà a rilevare indipendentemente dal punto di accesso del cittadino alla rete di offerta i casi di: lungo-assistenza sostegno economico alla domiciliarità interventi socio-assistenziali forniti a non autosufficienti (anziani e disabili) Particolare attenzione verrà posta alle informazioni relative alla valutazione del soggetto non autosufficiente da cui si potrà evincere la condizione di autonomia, il grado di mobilità, i disturbi cognitivi e comportamentali, la condizione sociale.
Per realizzare i succitati progetti, la Regione Piemonte identificherà modalità attuative che, per quanto attiene ai relativi finanziamenti prevedano l'utilizzo del recupero atteso di risorse rispetto alle correnti modalità di gestione (quali ad esempio il "project financing").
Tutte le modalità attuative individuate saranno sottoposte a monitoraggio e controllo da parte dell'Assessorato alla Sanità che provvederà con cadenza trimestrale a fornire un report sull'avanzamento lavori.
Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Siamo agli ultimi emendamenti relativi a questo argomento, cioè il paragrafo 1.9 che riguarda il sistema informativo sanitario regionale.
Approfitto per dire che sull'ultimo emendamento della Presidente Artesio concordo pienamente e la ringrazio per averci ricordato quegli episodi che sicuramente dovrebbero fare riflettere.
Sull'emendamento n. 50, sempre in linea con quanto preannunciato riteniamo alla fine del paragrafo di dover aggiungere le seguenti parole: "Tutte le modalità attuative individuate saranno sottoposte a monitoraggio e controllo da parte dell'Assessorato alla Sanità che provvederà con cadenza trimestrale a fornire un report sull'avanzamento lavori".
Questo emendamento aggiuntivo è sempre in linea con la volontà di determinare dei parametri di riferimento e fissare dei limiti nel paragrafo 1.9.
In linea di massima e per principio non posso che condividere, visto che parliamo di un argomento fondamentale per l'evoluzione e la modernizzazione della sanità, che va incontro alle esigenze sia degli operatori sia degli utenti-pazienti, ma che probabilmente ci lascia qualche perplessità sulle modalità attuative. Soprattutto individuiamo un vacuum relativo all'indicazione di stringenti norme che spesso si tendono ad evitare nei provvedimenti, così come nelle leggi, ma secondo noi aiutano ai fini della trasparenza amministrativa e dell'efficienza dei servizi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segretario Ponso, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



PONSO Tullio

Grazie, Presidente.
Ho sottoscritto con convinzione gli emendamenti presentati dal mio Capogruppo, perché condivido l'importanza dell'informatizzazione del sistema sanitario. Molto è già stato fatto, ma è necessario potenziare decisamente ed investire in questo campo.
Mi associo alle sue perplessità; ha illustrato il fatto che determinate Regioni, seppure più piccole per numero di abitanti e di territorio, hanno raggiunto degli obiettivi per cui la nostra Regione, che è all'avanguardia per tante altre cose nel nostro Paese, purtroppo rischia di restare indietro.
Un'informatizzazione corretta ed efficiente non può che essere vantaggiosa per il nostro territorio, per il lustro della Giunta che lo governa e decisamente per il cittadino.
Eliminiamo quindi il materiale cartaceo, la burocrazia, sveltiamo i processi di un territorio che è molto complesso, montano e collinare.
Quindi, anche questo abbisogna di una informatizzazione.
Riteniamo essenziale pertanto il coinvolgimento in rete di gran parte dei servizi sanitari. La richiesta di quest'emendamento e, quindi, il suo spirito è proprio su questa linea.
Gli emendamenti che il mio Capogruppo ha illustrato, che vanno dal n.
42 al n. 49, sono aggiuntivi proprio per normare meglio situazioni che all'atto pratico potranno dare difficoltà ai pazienti, ai concittadini che sono in questo caso pazienti.
Mi soffermo su questo punto, cioè sull'attenzione ai cittadini, perch alcuni di essi danno proprio un termine perentorio e temporale ai provvedimenti in questione, affinché i servizi e i diritti dei nostri concittadini siano salvaguardati.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Intervengo volentieri su questo tema per ribadire alcune convinzioni e cercherò anche di ampliare un po' il ragionamento.
C'è un dato che ci dovrebbe preoccupare. Il Piemonte, grazie all'esperienza soprattutto del CSI, ha rappresentato per moltissimi anni una punta avanzata dell'introduzione dei sistemi informatici all'interno della Pubblica Amministrazione. E ha fatto questa scelta con molto anticipo anche come soggetto regolatore nei rapporti tra la Pubblica Amministrazione, il sistema degli enti locali e il mercato privato.
La sensazione è che negli ultimi anni il Piemonte, soprattutto su alcune aree, ha quasi interrotto questo cammino. Da qui l'esigenza che vediamo molto forte di ragionare sulla sanità.
Noi siamo in attesa che, entro il 30 aprile, venga presentato il nuovo piano industriale e il nuovo assetto del CSI, perché abbiamo bisogno di recuperare, soprattutto sulle tematiche che riguardano il sistema sanitario, una condizione di arretratezza che abbiamo rispetto ad altre regioni, che ci hanno sorpassato.
Qualche anno fa eravamo un punto di eccellenza, oggi siamo non dico un punto di arretratezza, ma certamente in una condizione più problematica rispetto ad altre regioni. E sono anche convinto che proprio su questo tema, non so se si potranno ottenere dei risparmi economici, ma certamente si potrà ottenere efficienza ed efficacia. Questo comunque è un elemento che ha una sua importanza all'interno del sistema sanitario.
Sono convinto che si possano ottenere anche dei risparmi economici. Il numero di licenze, il numero di contratti, il numero dei sistemi fortemente diversificato da azienda ad azienda, mette in una condizione di fragilità nella capacità di interloquire con il mercato. Ma oltre a questa dimensione, vi è certamente un recupero molto forte di efficienza e di efficacia e vi è anche la possibilità per il sistema sanitario di non impazzire nella raccolta dei dati.
Dovremmo, così come ogni soggetto che compone il sistema pubblico in questa come in tutte le altre regioni d'Italia, sempre di più abituarci a commisurare le nostre decisioni dopo aver fatto uno sforzo di lettura dei dati.
Molte volte già il recupero di questi dati è un fatto problematico, nel tempo, nella loro completezza, nella loro capacità di essere aggiornati.
Ecco perché dedichiamo attenzione a questo paragrafo del documento sul piano socio sanitario della Regione; abbiamo bisogno di recuperare una condizione di arretratezza.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 49) presentato dai Consiglieri Buquicchio, Lepri: Il paragrafo 1.9 "Il sistema informativo sanitario regionale" è modificato come segue: 1.9 Il sistema informativo sanitario regionale (SISR) Il Sistema Informativo Sanitario Regionale (SISR) è una risorsa strategica del SSR, in quanto strumento su cui si fondano le attività cliniche e amministrative. Le sue performance condizionano fortemente tanto la capacità di governo del sistema quanto la qualità dei servizi erogati.
Le moderne tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT's) rendono oggi possibile l'implementazione di un SISR capace di massimizzare le performance del sistema a favore degli operatori del SSR, facilitare l'accesso ai servizi da parte dei cittadini ed, infine, indurre notevoli razionalizzazioni della spesa.
Per conseguire tutto ciò occorre realizzare una "piattaforma regionale integrata di sanità elettronica" che, sviluppando servizi centralizzati "ad hoc" ed il dialogo informatico tra il sistema informativo regionale ed i sistemi informativi delle singole aziende sanitarie regionali, consenta: l'interoperabilità del dato clinico la dematerializzazione delle impegnative, dei referti di specialistica ambulatoriale, delle cartelle cliniche e delle varie modulistiche l'accesso anche per via telematica a tutti i servizi amministrativi (pagamento on line dei ticket, teleprenotazione della prestazione sanitaria, consultazione ed acquisizione on line dei referti).
E' di tutta evidenza come l'interoperabilità del dato clinico, che si consegue realizzando il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), possa facilitare l'operatività del personale sanitario, riducendo i tempi di intervento e l'inutile duplicazione di esami, con ricadute positive sia sulla qualità del servizio erogato sia sui relativi costi da sostenere.
La dematerializzazione dei referti di specialistica ambulatoriale, delle cartelle cliniche e delle varie modulistiche, resa possibile dalle norme nazionali che determinano il valore giuridico dei documenti in formato elettronico e la cui attuazione nel prossimo triennio è determinata dal nuovo Codice dell'Amministrazione Digitale (CAD), di cui al decreto legislativo 30 dicembre 2010 (Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, recante Codice dell'amministrazione digitale, a norma dell'articolo 33 della legge 18 giugno 2009, n..69) entrato in vigore il 25 gennaio 2011, consentirà di ridurre notevolmente i costi correntemente sostenuti dalle ASR per la produzione e l'archiviazione legale dei documenti (materiali di consumo, qali carta e toner, stampanti magazzini ed archivisti), recuperando risorse da reinvestire nel settore ICT.
La possibilità di accesso per via telematica ai servizi amministrativi faciliterà i cittadini riducendo allo stretto necessario la loro mobilità sul territorio per fruire della prestazione sanitaria, migliorando così la percezione sulla qualità dei servizi, oltre ad indurre positive ricadute sul sistema in termini di omogeneizzazione delle liste di attesa. Tale importante sistema di accesso ai servizi dovrà tenere sempre in considerazione il livello di alfabetizzazione informatica dei cittadini ed in particolare, delle fasce più deboli della popolazione, prevedendo l'espletamento dei servizi anche attraverso metodi tradizionali.
Nel periodo di vigenza del Piano, è necessario: progettare l'evoluzione del SISR per consentire l'interoperabilità del dato clinico, la dematerializzazione dei vari documenti utilizzati (impegnative referti di specialistica ambulatoriale, cartelle cliniche e modulistica) e l'accesso anche per via telematica a tutti i servizi amministrativi (pagamento on line dei ticket, teleprenotazione, consultazione ed acquisizione on line dei referti, etc.) programmare la sua attuazione nel rispetto delle previsioni del Codice dell'amministrazione digitale (CAD), favorendo, laddove economicamente vantaggioso, il ricorso alle tecnologie open source ed a quelle acquisibili con la formula del riuso varare iniziative volte alla riduzione della complessità architetturale dell'ICT aziendale (oltre 700 applicazioni informatiche in uso presso la ASR) ed alla razionalizzazione dei relativi costi di gestione, coordinando le ASR nell'individuazione e nell'avvio di processi di omogeneizzazione delle soluzioni informatiche, ricorrendo ove possibile al riuso e privilegiando le tecnologie open source verificare la possibilità del coinvolgimento di un partenariato pubblico privato con la partecipazione del CSI, al fine di implementare la riorganizzazione del sistema sanitario regionale con un impianto di sanità elettronica che risponda ai continui avanzamenti nell'ambito dell'ICT, con ricadute nel territorio regionale.
Nel perseguire i succitati obiettivi, occorre considerare prioritariamente l'attuazione, a livello organizzativo sovra zonale, dei seguenti progetti.
a) Piattaforma di Sanità Elettronica.
Realizzazione di una piattaforma info-telematica attraverso cui, a regime le singole Aziende Sanitarie gestiranno in maniera omogenea tutti processi dell'area clinico-sanitaria. Le ASR, a fronte dei relativi recuperi di efficienza certificati, dovranno programmare la progressiva dismissione dei propri gestionali in uso ed il contestuale ricorso agli omologhi servizi resi accessibili attraverso la succitata piattaforma di Sanità Elettronica definendo un percorso di durata massima triennale, che evidenzi le riduzioni di costo attese e che, in attuazione delle previsioni del CAD, ne preveda il reinvestimento nell'area ICT aziendale. La piattaforma dovrà essere realizzata entro due anni, rendendo disponibile alle ASR un sistema informativo integrato in grado di supportare il S.I.O. (sistema informativo ospedaliero: ADT, Pronto Soccorso, Cartella clinica generale e di specialità, Blocco operatorio, Dossier clinico aziendale) ed il S.I.T.
(sistema informativo territoriale).
b) Immagini radiologiche in rete.
Il servizio, già sperimentato positivamente negli ospedali dell'ASL TO 1 e dell'ASL TO 2 della Città di Torino, rende disponibile un archivio digitale centralizzato delle immagini radiologiche e dei relativi referti validati alimentato costantemente dai sistemi di archiviazione e trasmissione delle ASR interconnesse. Questo sistema rende disponibili ai medici di medicina generale, ai pediatri ed ai medici ospedalieri (in particolare ai radiologi) l'accesso per via telematica (sia da una postazione sulla rete aziendale sia da una postazione collegata ad internet) ad un servizio on line che consente la consultazione per i propri pazienti delle bio-immagini e dei relativi referti, prodotti in differenti strutture sanitarie, o in teleconsulto, ovvero la condivisione a distanza tra professionisti.
L'estensione su scala regionale di questo servizio, oltre a facilitare l'operatività del personale sanitario, indurrà razionalizzazioni dei costi attualmente sostenuti per la stampa ed il trasporto della documentazione.
Inoltre faciliterà il paziente, che non sarà più costretto a conservare la documentazione clinica.
c) Ricetta elettronica.
Implementazione di una soluzione in grado di supportare la dematerializzazione di tutte le ricette di prescrizione (emesse sia dai medici del territorio sia dei medici ospedalieri) e l'invio al Ministero delle Finanze dei flussi come previsto dalla normativa vigente, per consentire alla Regione di disporre del controllo completo delle prescrizioni, potenziando così la propria capacità di svolgere le opportune verifiche sulla spesa sanitaria, di effettuare proiezioni basate su serie storiche e, in generale, di predisporre accurate pianificazioni della spesa. I pazienti potranno ottenere la prestazione (farmaceutica o specialistica) presentando solamente la propria tessera sanitaria e potranno contestualmente alimentare la base dati informativa del proprio Fascicolo Sanitario Elettronico.
d) Rete dei medici di medicina generale.
Implementazione di un portale di servizi, integrato con il Sistema Informativo Sanitario regionale, attraverso cui i MMG ed i PLS potranno: gestire le informazioni cliniche dei propri pazienti (cartella clinica informatizzata) gestire le comunicazioni di tipo amministrativo con le ASL di competenza (lista assistiti, normativa) condividere le informazioni proposte attraverso la cartella con gli operatori del SSR (prescrizione elettronica di farmaci, prestazioni specialistiche, produzione dei certificati di malattia per invio telematico all'INPS, ,alimentazione del Fascicolo Sanitario Elettronico del paziente) consultare le informazioni prodotte dal SSR (storia clinica del paziente referti, allerta in caso di eventi che interessino i propri assistiti) ed accedere a servizi interattivi (prenotazione di prestazioni specialistiche per i propri assistiti, presa in carico di un assistito nell'ambito di un percorso diagnostico-teraperutico-assistenziale) accedere alla reportistica sul proprio profilo prescrittivi (farmaci e prestazioni).
e) Tessera sanitaria. Accesso ai dati clinici.
I cittadini e gli operatori del SSR dovranno essere dotati di uno strumento atto a garantire l'accesso, con controllo di identità sicura, ai servizi on-line che saranno progressivamente resi disponibili, Tale strumento fatta salva la normativa in materia di privacy, dovrà garantire l'accessibilità ai dati affinché possano essere erogati direttamente i servizi attraverso uno sportello unico. In particolare, per i cittadini si valuterà l'utilizzo della Carta Nazionale dei Servizi, attualmente loro rilasciata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, e, per gli operatori delle strutture sanitarie, in una chiave crittografata in grado di fornire l'autenticazione e la firma digitale, rilasciata da certificatori accreditati a norma di legge.
f) Sistema informativo amministrativo contabile.
Il SSR verrà dotato di un sistema informativo amministrativo contabile unificato, al fine di rendere disponibile alla Regione Piemonte la fruizione di un impianto contabile unico ed armonizzato, con l'obiettivo finale di addivenire alla disponibilità di un bilancio consolidato a livello regionale ottenibile in forma automatica ed in tempo reale.
g) Sistema informativo per la "non autosufficienza".
Il sistema informativo per la "non autosufficienza" dovrà disporre delle informazioni sugli interventi socio-assistenziali e integrati socio sanitari a sostegno delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie che se ne fanno carico. Indipendentemente dal soggetto pubblico erogatore.
Oggi infatti enti gestori dei servizi socio-assistenziale e le ASL aprono fascicoli elettronici sugli anziani non autosufficienti presi in carico dai servizi a propria gestione senza interoperabilità e regole condivise, La Regione, anche a livello organizzativo sovrazonale, procederà a rilevare indipendentemente dal punto di accesso del cittadino alla rete di offerta i casi di: lungo-assistenza sostegno economico alla domiciliarità interventi socio-assistenziali forniti a non autosufficienti (anziani e disabili) Particolare attenzione verrà posta alle informazioni relative alla valutazione del soggetto non autosufficiente da cui si potrà evincere la condizione di autonomia, il grado di mobilità, i disturbi cognitivi e comportamentali, la condizione sociale.
Per realizzare i succitati progetti, la Regione Piemonte identificherà modalità attuative che, per quanto attiene ai relativi finanziamenti prevedano l'utilizzo del recupero atteso di risorse rispetto alle correnti modalità di gestione (quali ad esempio il "project financing").
Tali modalità saranno rese note entro e non oltre 90 giorni dall'approvazione del PSSR 2012-2015.
La parola al Consigliere Buquicchio per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Grazie, Presidente.
Questo ritengo che sia proprio l'ultimo emendamento relativo al paragrafo 1.9 del sistema informativo sanitario regionale.
Qui si chiede soltanto, come emendamento aggiuntivo, all'ultimo rigo dopo la parentesi a cui faceva riferimento la Presidente Artesio relativamente al project financing, di aggiungere le seguenti parole: "Tali modalità saranno rese note entro e non oltre 90 giorni dall'approvazione del piano socio sanitario regionale 2012-2015".
Quindi, è sempre in linea con la volontà di stabilire dei paletti su un argomento importante, ma che probabilmente è stato enunciato anche se in modo piuttosto completo, ma un po' vuoto sotto il profilo delle specificazione dei limiti e delle norme che invece abbiamo cercato di richiamare anche relativamente ai limiti temporali con i nostri emendamenti.
Emendamento rubricato n. 53) presentato dai Consiglieri Buquicchio Reschigna, Ponso, Lepri: Il paragrafo 2.1 "La garanzia dei diritti" è modificato come segue: 2.1 La garanzia dei diritti Garantire il diritto alla salute significa concretamente offrire i servizi le attività e le prestazioni necessarie per la prevenzione, la diagnosi e la cura delle malattie e la riabilitazione delle disabilità ma contemporaneamente, assicurare che tali attività, servizi e prestazioni siano di qualità intrinsecamente elevata e siano fornite nei modi, nei luoghi e nei tempi congrui per le effettive necessità della popolazione.
Per fare questo è necessaria la trasparenza delle informazioni rendendole disponibili, aggiornate e di facile lettura per i cittadini.
Alla dimensione che valuta "quali" servizi debbano essere inclusi nei Livelli essenziali di assistenza (LEA), si affianca con evidenza la dimensione che analizza "come" questi servizi debbano essere forniti ponendo la questione se modalità insufficienti di erogazione, sotto il profilo della competenza professionale, della dotazione tecnologica, della diffusione del servizio e della sua organizzazione, della tempestività della risposta, non vanifichino, alla radice, la stessa garanzia del diritto.
Analogamente, ma da un diverso punto di vista, anche un uso inefficiente delle risorse disponibili compromette, o rischia di compromettere, la possibilità per tutti i cittadini di usufruire del Servizio Sanitario Regionale. Ciascuno di questi temi merita una riflessione specifica alla ricerca di soluzioni efficaci.
Emendamento rubricato n. 52) presentato dai Consiglieri Buquicchio, Ponso Lepri: Il paragrafo 2.1 "La garanzia dei diritti" è modificato come segue: 2.1 La garanzia dei diritti Garantire il diritto alla salute significa concretamente offrire i servizi le attività e le prestazioni necessarie per la prevenzione, la diagnosi e la cura delle malattie e la riabilitazione delle disabilità ma contemporaneamente, assicurare che tali attività, servizi e prestazioni siano di qualità intrinsecamente elevata e siano fornite nei modi, nei luoghi e nei tempi congrui per le effettive necessità della popolazione.
Alla dimensione che valuta "quali" servizi debbano essere inclusi nei Livelli essenziali di assistenza (LEA), si affianca con evidenza la dimensione che analizza "come" questi servizi debbano essere forniti ponendo la questione se modalità insufficienti di erogazione, sotto il profilo della competenza professionale, della dotazione tecnologica, della diffusione del servizio e della sua organizzazione, della tempestività della risposta, non vanifichino, alla radice, la stessa garanzia del diritto.
Analogamente, ma da un diverso punto di vista, anche un uso inefficiente delle risorse disponibili compromette, o rischia di compromettere, la possibilità per tutti i cittadini di usufruire del Servizio Sanitario Regionale. Ciascuno di questi temi merita una riflessione specifica, in tempi certi, alla ricerca di soluzioni efficaci.
Emendamento rubricato n. 51) presentato dai Consiglieri Buquicchio Reschigna, Ponso, Reschigna, Lepri: Il paragrafo 2.1 "La garanzia dei diritti" è modificato come segue: 2.1 La garanzia dei diritti Garantire il diritto alla salute significa concretamente offrire i servizi le attività e le prestazioni necessarie per la prevenzione, la diagnosi e la cura delle malattie e la riabilitazione delle disabilità ma contemporaneamente, assicurare che tali attività, servizi e prestazioni siano di qualità intrinsecamente elevata e siano fornite nei modi, nei luoghi e nei tempi congrui per le effettive necessità della popolazione.
Alla dimensione che valuta "quali" servizi debbano essere inclusi nei Livelli essenziali di assistenza (LEA), si affianca con evidenza la dimensione che analizza "come" questi servizi debbano essere forniti ponendo la questione se modalità insufficienti di erogazione, sotto il profilo della competenza professionale, della dotazione tecnologica, della diffusione del servizio e della sua organizzazione, della tempestività della risposta, non vanifichino, alla radice, la stessa garanzia del diritto.
Analogamente, ma da un diverso punto di vista, anche un uso inefficiente delle risorse disponibili compromette, o rischia di compromettere, la possibilità per tutti i cittadini di usufruire del Servizio Sanitario Regionale. Ciascuno di questi temi merita una riflessione specifica alla ricerca di soluzioni efficaci. Tali riflessioni devono essere rese note monitorate e valutate con cadenza trimestrale da parte dell'assessorato alla Sanità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Buquicchio per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

Cambiamo argomento. Terminato l'elenco degli emendamenti relativi all'informatica, con il paragrafo 2.1 parliamo della garanzia dei diritti.
Con gli emendamenti 53, 52 e 51 richiamo lo stesso argomento, per cui li illustro congiuntamente.
Con il primo emendamento chiediamo l'inserimento della frase al sesto rigo "per fare questo è necessaria la trasparenza delle informazioni rendendole disponibili, aggiornate e di facile lettura per i cittadini".
Nell'altro emendamento chiediamo di inserire, all'ultimo rigo: "ciascuno di questi temi merita una riflessione specifica, in tempi certi" nell'ultimo paragrafo "tali riflessioni devono essere rese note, monitorate e valutate con cadenza trimestrale da parte dell'Assessorato alla Sanità".
Questo paragrafo che probabilmente non balza molto agli occhi, ritengo sia importante e sono contento sia contenuto nel Piano.
L'articolo 32 della Costituzione, lo sappiamo tutti, prevede che la Repubblica tuteli la salute come un fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, quindi garantisce cure gratuite agli indigenti.
Inoltre la legge n. 833 del 1978 prevede l'istituzione del Servizio Sanitario Nazionale e con quest'ultima, nei suoi principi, viene evidenziato molto bene come il Servizio Sanitario Nazionale sia costituito dal complesso delle funzioni, delle strutture, dei servizi e delle attività destinate alla promozione, al mantenimento e al recupero della salute fisica e psichica di tutta la popolazione. Inoltre, l'attuazione del Servizio Sanitario Nazionale, compete allo Stato, alle Regioni e agli Enti locali territoriali garantendo la partecipazione dei cittadini.
Dopo aver visto quanto prevede la disciplina nazionale nell'ambito del diritto alla salute dobbiamo cercare di capire le declinazioni che derivano, inevitabilmente, relativamente al termine diritto. All'interno del Piano Socio Sanitario apprezziamo che si faccia cenno a questo. Sarebbe opportuno, come in altri ambiti, che accanto all'enunciazione, possa apparire anche qualche termine un po' più vincolante come la trasparenza delle informazioni relativamente all'argomento.
Sono convinto che rendere le informazioni per gli utenti sempre più trasparenti, sia un elemento importante che può facilitare, può andare verso l'efficacia e l'efficienza dei servizi erogati dalle nostre aziende sanitarie.
Penso che sia un elemento da applicare, noi con questi tre suggerimenti, che penso possano essere accolti senza alcun problema abbiamo cercato di fare questo.
Ci sarà, sempre sull'argomento, un altro emendamento penso dei Consiglieri del PD, a firma del Consigliere Boeti



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Cerco di spiegare il senso dell'emendamento n. 53 da un punto di vista leggermente diverso da quello del Consigliere Buquicchio, anche se non antitetico.
Se uscendo da questo palazzo ad qualunque cittadino chiediamo se i tempi di attesa per l'accesso ad alcune attività specialistica sono adeguati o non, questo cittadino risponderà sicuramente, e in gran parte corrisponde alla realtà, che i tempi di attesi sono sproporzionati rispetto a quello che sarebbe necessario, magari anche per attività specialistiche che non hanno tempi di attesa al di fuori della media della regioni così dette più virtuose.
Perché questo? Perché se non viene consentito o se non ci poniamo il tema di un'adeguata e chiara informazione rispetto gli elementi positivi e gli elementi problematici del sistema sanitario, è evidente che il cittadino non ha strumenti per affrontare, in termini di ragionamento razionale, la sensazione del suo rapporto con il sistema sanitario.
Oggi, la maggior parte dei cittadini, misura la capacità del sistema sanitario unicamente sulla base della sua esperienza personale: "mi sono trovato molto bene in un reparto"; "ho trovato professionalità, capacità tecniche e professionali", ecc. Per fortuna è pieno di esempi di questo tipo la nostra realtà, per cui leggiamo sui giornali, nelle rubriche delle lettere dei lettori, testimonianze di esperienze positive.
Se si riesce, invece, a garantire un sistema di informazioni corrette il rapporto tra il cittadino e il sistema sanitario va oltre l'esperienza personale e individuale e si fonda su una possibilità di venire a conoscenza quelli che sono da un lato i suoi diritti quelli che sono le criticità, ma anche quelle che sono le positività del sistema sanitario.
Una corretta informazione è garanzia dei diritti per i cittadini, ma anche garanzia che il suo rapporto con il sistema cresca in termini di responsabilità.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 149) presentato dai Consiglieri Boeti, Reschigna Lepri, Manica, Pentenero, Gariglio, Taricco, Laus: Nel paragrafo 2 (Le scelte prioritarie) dell'Allegato A del Testo unificato delle proposte di deliberazione n. 164 e 176, dopo la ripartizione 2.1 (La garanzia dei diritti) è inserita, a pagina 19, la seguente: "2.1 bis Vulnerabilità sociale e salute. Rinforzare le funzioni di tutela nei confronti delle fasce più deboli di popolazione.
In gran parte dei Paesi industrializzati, le statistiche sullo stato di salute della popolazione documentano la presenza di due tendenze contrapposte: la crescita generalizzata della speranza di vita e, al contempo, il progressivo inasprirsi delle disuguaglianze di mortalità e morbilità che separano gli individui in ragione della loro classe sociale.
La relazione fra salute e povertà costituisce l'oggetto di un'analisi che ha radici profonde nella tradizione delle scienze sociali ed epidemiologiche. Si tratta di una tesi difficilmente contestabile quando la povertà è intesa come deprivazione assoluta (privazione di cibo, privazione di una casa, etc.). Tuttavia, a tale condizione se ne deve considerare un'altra, forse ancora più rilevante ai nostri giorni, che ha a che fare con un processo di c.d. democratizzazione della povertà: la povertà sta cioè, cessando di essere esclusivamente l'attributo stabile di una "popolazione" circoscritta per diventare un "processo", sempre più frequente e diffuso, di attraversamento del confine mobile tra condizioni di benessere e povertà.
Dai risultati di un'indagine del 2009, promossa dalla Provincia di Torino in collaborazione con la Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale, l'Università di Torino ed il Servizio di Epidemiologia dell'ASL TO3, si evince, tra gli altri aspetti, che circa il 77% degli intervistati ha difficoltà nell'affrontare le spese mensili e circa la metà di questi ha rinunciato, per ragioni economiche, ad almeno una prestazione sanitaria.
In altri termini, i risultati della ricerca misurano ed evidenziano la stretta relazione esistente fra ammalarsi ed impoverire e viceversa.
Questo circuito vizioso tra vulnerabilità sociale e salute può essere interrotto, o adeguatamente moderato nei suoi effetti negativi, solo attraverso appropriati interventi di carattere socio-sanitario.
E', quindi, opportuno che il welfare sanitario, in modo integrato con le politiche sociali, rinforzi le proprie funzioni di tutela nei confronti delle fasce più vulnerabili di popolazione, con un ruolo attivo dei professionisti coinvolti nel riconoscere precocemente i rischi e nel prevenirne l'insorgenza. In particolare, si ravvisa la necessità che, nella pratica del medico di famiglia, gli aspetti sanitari vengano ben integrati con informazioni di carattere sociale, per una valutazione multidimensionale delle risorse e, dunque, dei bisogni dei pazienti e delle famiglie, da condividere con al rete dei servizi sociali.".
La parola al Consigliere Boeti per l'illustrazione.



BOETI Antonino

uno degli emendamenti che riguardano i progetti speciali di salute che abbiamo presentato con l'obiettivo di rendere migliore il Piano Socio Sanitario.
Abbiamo proposto di aggiungere il 4.1 bis che ha come titolo "obiettivo di salute mentale". In quest'emendamento scriviamo che sentiamo il bisogno di ricordare che gli obiettivi di salute in generale, mentale in particolare, attengono a sfere di intervento ben più ampie del campo socio sanitario.
Che è altrettanto importante sottolineare che molti degli ambiti di intervento delle aziende sanitarie, hanno significative ricadute in questo campo, con un ampio ventaglio di servizi territoriali ed ospedalieri deputati a garantire prestazioni che, direttamente o indirettamente, le effettuano. Infatti, scriviamo nell'emendamento "agiscono rispetto a questo obiettivo il dipartimento materno infantile con particolare riferimento alle strutture di neuropsichiatria infantile (abbiamo presentato emendamenti, accettati dall'Assessore Monferino, sull'inserimento della neuropsichiatria infantile in strutture ospedaliere), il dipartimento di salute mentale, i dipartimenti dei servizi per gli anziani e servizi ospedalieri di psichiatria e psicologia clinica.
Questa articolazione molto ampia garantisce le diverse specificità, ma non sempre si rivela efficace nei casi a volte problematici, dove pu esserci sovrapproduzione e/o interazione, dove invece rischiano di generarsi nei conflitti tra servizi.
La multiproblematicità spesso è caratterizzata da deprivazioni socio economiche. È un argomento che abbiamo abbondantemente sviluppato durante la discussione della salute nei territori, perché tutti sappiamo che la povertà è una delle condizioni predisponenti alle malattie, con la diretta corresponsabilità, nella gestione dei casi, anche da parte del servizio socio-assistenziale.
L'obiettivo è di mettere a punto un'analisi della casistica multiproblematica dei cittadini residenti e dei senza dimora, e di verificare la previsione delle tipologie di prestazioni sanitarie sull'assistenza ambulatoriale - non residenziale, residenziale e ospedaliere - rivolte a questo particolare tipo di utenza, mediante protocollo e procedura di collaborazione tra i servizi interessati, con particolare riferimento alla gestione dei finanziamenti assegnati alla residenzialità, sia a gestione diretta sia acquisita presso presidi accreditati.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BONIPERTI



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Quest'emendamento vuole rappresentare la stretta connessione tra la privazione sociale, l'accesso alle prestazioni sanitarie e l'uso delle stesse (in alcuni casi anche l'abuso).
evidente che questa correlazione non la scopriamo noi, ma vogliamo fare in modo che nel Piano venga chiaramente rappresentata. Quando ci occupiamo di politica sanitaria non dobbiamo mai dimenticarci che esiste una stretta relazione tra salute e povertà, e tanto più si registrino condizioni di privazione, come può essere la mancanza di cibo o di una casa, o semplicemente la poca conoscenza sui corretti stili di vita. Di fronte a queste, che certamente possiamo considerare povertà, che siano di ordine economico, razionale o cognitivo, verifichiamo una stretta correlazione tra l'uso - o l'abuso - delle prestazioni sanitarie e socio sanitarie.
Da recenti indagini, già citate, della Provincia di Torino, questa correlazione emerge con assoluta evidenza. Più che correlazione è un circolo vizioso tra vulnerabilità sociale e salute, che può essere interrotto laddove si attivino misure tese ad eliminare lo stigma, le cause di vulnerabilità o, perlomeno, a ridurle e a rimuovere i rischi riconoscendoli in modo precoce.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Come hanno già illustrato i colleghi, questo è un emendamento importante che mette in relazioni i temi della vulnerabilità sociale e quelli della salute.
del tutto noto che condizioni di grave deprivazione e di povertà, o di condizioni di disagio che, tra l'altro, in momenti di crisi economica come questi e di aumento delle condizioni di povertà di intere fasce di popolazione (che precedentemente non si trovavano in queste condizioni e non facevano parte di queste categorie, ma che oggi invece vengono a farne parte), rendono il problema ancora più consistente e più grave, facendo diventare questo una vera e propria emergenza sociale.
Pertanto, indagare e intervenire su questi rapporti, riportando le funzioni di tutela nei confronti delle fasce deboli della popolazione, oggi è un obiettivo da porci in modo forse più pregnante che non nel passato.
Per questa ragione riteniamo che la Giunta possa considerare quest'emendamento, anche alla luce dell'evoluzione che la situazione economica e sociale ha avuto nel Paese e nella nostra Regione, e prenderlo in considerazione.
Questo implica che dobbiamo vedere, rivedere e potenziare il ruolo innanzitutto del medico di famiglia, soggetto sanitario che in prima istanza incontra queste situazioni e queste fasce di popolazione.
Pertanto, riteniamo che l'emendamento sia importante riattualizzato nella recente situazione economico-finanziario, e che possa essere preso in considerazione per migliorare il testo di Piano.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Come hanno bene evidenziato la questione i colleghi che sono intervenuti prima di me, anch'io voglio sottolineare come ormai il limite della povertà si può superare molto facilmente: persone che fino ad un certo punto godevano di un certo benessere o, almeno, di una certa tranquillità, dal punto di vista economico, possono precipitare improvvisamente nella condizione di povertà.
provato - lo sappiamo molto bene - che il livello economico e culturale incide pesantemente nella capacità di accesso alle cure.
provato, per esempio, che chi vive in territori - tra virgolette, passatemi questo termine - marginali, ha maggiori difficoltà rispetto ad altre di accedere, e quindi il livello di salute di quella persona ne risente pesantemente.
Allo stesso modo, anche il livello economico e culturale incidono.
Entrare in quest'ottica, quindi, e far giocare - come si dice - ai medici di famiglia di medicina generale un ruolo particolare, da questo punto di vista è importante per cercare di migliorare il rapporto con queste persone, per migliorare il livello di accesso e per dare pari opportunità anche a queste persone di curarsi in un momento difficile della loro vita.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento è, a nostro giudizio, molto importante, perché in qualche misura riprende il tema che avevamo già introdotto prima a proposito di altri emendamenti sull'informatizzazione. Esiste una correlazione molto forte tra i temi della salute delle persone e i temi del contesto ambientale in cui esse vivono e in particolare, come indicato in quest'emendamento, con i temi della deprivazione della povertà.
Ci sono studi che affermano che le correlazioni sono molto forti perch è evidente che persone che purtroppo hanno la sfortuna - anche se non si tratta semplicemente di sfortuna, ma delle tante questioni che costruiscono il contesto in cui le persone vivono - di vivere una forte deprivazione e una forte povertà, da una parte si ammalano più facilmente e, dall'altra faticano maggiormente a ricostituire situazioni di equilibrio e di salute nella loro vita.
In questo senso, l'obiettivo dell'emendamento, nell'accentuare questa dinamica, è la costruzione di un contesto nel quale i medici di famiglia abbiano una grande attenzione a questo tipo di questioni.
Come dicevo nel commento all'emendamento precedente, molte delle analisi condotte a partire dal precedente Piano Socio Sanitario hanno evidenziato in modo molto forte questo tipo di correlazioni e di incidenza del contesto della deprivazione ambientale, povero fisicamente e povero culturalmente, sulla salute delle persone e nel contesto familiare in cui queste vivono.
Da questo punto di vista, crediamo che tale emendamento possa essere un'occasione per arricchire il Piano Socio Sanitario in discussione pertanto ne chiediamo con forza l'inserimento. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
La parola alla Consigliera Pentenero.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento continuiamo a fornire proposte volte ad offrire contributi utili al miglioramento del Piano stesso. Non si può non tenere in considerazione, nel momento in cui si immagina di approvare un Piano Socio Sanitario, che vengono introdotti elementi per i quali, davvero l'integrazione tra gli aspetti sociali e sanitari trovano una declinazione concreta e reale.
Nel momento in cui cerchiamo di individuare tutti gli strumenti e tutte le soluzioni volte a migliorare la qualità della vita dei nostri cittadini non possiamo non immaginare che non si tenga in considerazione che, oggi un sempre crescente numero di persone, per effetto della crisi economica passa da una situazione di benessere ad una di povertà, senza aggiungere che la soglia di povertà all'interno della nostra regione è aumentata in modo assolutamente significativo.
Intanto, dobbiamo tenere in considerazione che sulla possibilità di curarsi in tempo e di svolgere un ruolo di prevenzione ci giochiamo il benessere collettivo, cioè lo stato di salute complessivo della nostra regione.
Non possiamo non dimenticarci che, nel momento in cui ci troviamo davanti ad una situazione di crisi complessa, con modificazioni di stato sociale, ci sono persone che, di fronte ad una nuova condizione di vita hanno un crollo di tipo psicologico e relazionale. Altre ricerche, sempre svolte, ad esempio, dalla Provincia di Torino, dimostrano che è significativamente aumentato il ricorso agli psicofarmaci e alle figure mediche che svolgono azioni di supporto o anche semplicemente di tipo psicologico.
Nel momento in cui definiamo le modalità con le quali interagiamo con i nostri cittadini è opportuno parlare di un welfare sanitario. Non possiamo pensare di indicare soltanto soluzioni assistenziali. Dobbiamo individuare sinergie con il sistema sanitario affinché la qualità, il benessere e, di conseguenza, i livelli di salute dei nostri cittadini possano migliorare.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera.
La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Se qualcuno non avesse compreso le ragioni per cui, nei giorni scorsi questo Gruppo ha sviluppato una fortissima sollecitazione e pressione nei confronti della Giunta regionale sul tema della destinazione delle risorse sulle politiche sociali, oggi, in quest'emendamento individuerebbe la ragione della nostra iniziativa politica.
Se ragionassimo per compartimenti stagni, oserei dire che la sanità ha tutto l'interesse affinché vi sia un sistema di protezione sociale altrimenti - sono le riflessioni che vengono riproposte all'interno di quest'emendamento - si accresce il ricorso al sistema sanitario, ma si accentuano le diseguaglianze.
C'è una stretta correlazione tra le malattie, la diminuzione dell'aspettativa di vita e la condizione sociale delle persone, sia in quanto la condizione sociale delle persone, in moltissimi casi, determina uno stile di vita assolutamente inadeguato, contrario a quelli che potrebbero e dovrebbero essere gli obiettivi di salute; sia in quanto vi è un livello di conoscenza dei propri diritti assolutamente minore; sia in quanto gli stili di vita, e non solo, determinano una condizione di scarsa protezione.
Con quest'emendamento vogliamo ribadire la necessità di una protezione sociale. Un sistema in grado di proteggere e tutelare sotto il profilo sociale le condizioni di povertà delle persone è in grado anche di garantire un minore ricorso o un più corretto ricorso al sistema sanitario.
Questa è una delle nostre emergenze.
L'Assessore Monferino, con il quale chiacchieravo durante l'interruzione, mi ha rappresentato un dato che emergeva da un libro che mi ha consigliato di leggere, che certamente leggerò: una delle ragioni rappresentative del fatto che viviamo in un sistema bloccato è data dal tasso di povertà che nel nostro Paese non scende più da 25 anni a questa parte, mentre dal dopoguerra e fino a 25 anni fa era un tasso in progressiva crescita. Questo non riguarda solo il disagio delle persone, ma ha conseguenza sul sistema sanitario, sulle condizioni economiche e sul sistema sociale del nostro Paese.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Reschigna.
Emendamento rubricato n. 59) presentato dai Consiglieri Ponso, Buquicchio Cerutti, Pentenero e Lepri: Il paragrafo 2.2 "gli obiettivi di fondo" è modificato come segue: 2.2 Gli obiettivi di fondo Le scelte strategiche della politica sanitaria piemontese per il prossimo quadriennio, in continuità con quanto previsto dal Piano di rientro di riorganizzazione e riqualificazione siglato con il Ministero della Salute e dell'Economia e termini di opportunità e di vincoli, si caratterizzeranno fortemente verso: il miglioramento della qualità dei servizi, assicurando l'innovazione nel perseguimento della salute la compatibilità del sistema con le risorse finanziarie la garanzia di un accesso equo dei cittadini al sistema l'accompagnamento della trasformazione del sistema da modello di cura a modello di presa in carico, nel campo sanitario e socio-sanitario, in seguito all'aumento dell'età media della popolazione il rilancio del Servizio Sanitario Regionale, anche come strumento di opportunità di crescita del territorio, passando dal concetto di spesa improduttiva a quello di spesa produttiva, al fine di arrivare ad un reale bilancio sociale del sistema.
Nell'ambito di queste scelte dovranno essere conseguiti i seguenti obiettivi prioritari: l'equità di trattamento e di accesso ai servizi, tramite la massima semplificazione burocratico - amministrativa e privilegiando modalità di accesso unificate la tutela e la cura delle persone più deboli: dai disabili agli anziani non autosufficienti, ai portatori di patologie psichiatriche, alle persone con dipendenza, favorendo anche la loro integrazione nella vita quotidiana una gestione più efficiente dei servizi sanitari, eliminando liste di attesa, anche attraverso la predisposizione di "percorsi facilitati" per le cronicità.
La parola al Consigliere Segretario Ponso, che interviene come Consigliere per l'illustrazione.



PONSO Tullio

Grazie, Presidente.
Continua la serie dei nostri emendamenti a questo Piano Sanitario.
Siamo al paragrafo 2.2, inerente a "Gli obiettivi di fondo", al quale proponiamo la seguente modifica. Viene aggiunta la seguente dizione: "(...) continuità con quanto previsto dal Piano di rientro, di riorganizzazione e riqualificazione, siglato con il Ministero della salute e dell'economia".
Abbiamo partecipato ad innumerevoli sedute, sia in Commissione che in Consiglio, su quest'importante riforma del Piano Sanitario, ma le premesse per le quali siamo qui oggi mi sembra siano andate via via perdendosi.
Occorreva e occorre una riorganizzazione dell'assistenza e della sanità in Piemonte, sicuramente per rendere più efficaci ed efficienti gli attuali servizi. In futuro le risorse non aumenteranno, mentre, certamente aumenterà la domanda di servizi stessa, ma, oggi, purtroppo, dopo tante discussioni, documenti scritti, disegni di legge ed emendamenti presentati non rileviamo alcuna novità in merito se non il cosiddetto "solito balletto della politica".
A nostro avviso, si sta perdendo una buona e importante opportunità di riorganizzazione del Sistema Socio Sanitario. Sarebbe l'occasione di migliorare e rendere più efficienti gli accordi - ricordo il primo risalente al luglio 2010 e l'addendum del febbraio 2011 - con il Ministero della salute e dell'economia riguardo all'approvazione del Piano di rientro, di riorganizzazione e riqualificazione del Sistema Sanitario Regionale.
Per i motivi testé indicati, ci apprestiamo a presentare quest'emendamento che, sicuramente, segna nero su bianco la continuità tra questo Piano Socio Sanitario e il Piano di rientro, di riorganizzazione e riqualificazione, precedentemente siglato dalla Regione con il Ministero della salute e dell'economia. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Ringrazio il collega Ponso, che mi ha preceduto.
Siamo al paragrafo 2.2 inerente a "Gli obiettivi di fondo". All'inizio dove si parla di "scelte strategiche della politica sanitaria piemontese per il prossimo quadriennio", chiediamo di aggiungere "in continuità con quanto previsto dal Piano di rientro, di riorganizzazione e riqualificazione siglato con il Ministero della salute e dell'economia".
Questo è indubbiamente un paragrafo che potrebbe sembrare quasi scontato e addirittura superfluo invece, se letto con attenzione, vediamo che cerca di individuare gli obiettivi prioritari nell'ambito delle scelte che il Piano, appunto, si prefigge. Tra questi obiettivi prioritari c'è l'equità di trattamento e di accesso ai servizi tramite la massima semplificazione burocratico-amministrativa, privilegiando le modalità di accesso unificate che, rientrando sempre nell'ottica dell'ottimizzazione dei servizi, debbono andare a beneficio, da un punto di vista ergonomico sia degli operatori del settore sia di coloro che ne devono usufruire quindi gli utenti e, spesso, i pazienti.
L'altro punto riguarda la tutela e la cura delle persone più deboli.
Come si fa a non essere d'accordo con questo punto, lì dove poi si specifica che si va dai disabili agli anziani non autosufficienti, ai portatori di patologie psichiatriche? Come primo firmatario avrei diritto a tre minuti...



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere: ha parlato per tre minuti il collega Ponso...



BUQUICCHIO Andrea

Allora io posso interrompere qui, non c'è problema. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Buquicchio.
Emendamento rubricato n. 227) presentato dalla Consigliera Artesio: Al testo unificato delle proposte di deliberazione n. 164 e 176 "Approvazione del piano socio-sanitario regionale 2012-2015 ed individuazione della nuova azienda ospedaliera San Giovanni Battista di Torino". Allegato A Pag. 19. Punto 2.2. Secondo elenco puntato Sostituire: "La compatibilità (...) risorse finanziarie." Con: "il finanziamento allineato alla esigibilità e alla concreta attuazione dei L.E.A. e delle integrazioni, extra Lea, contemplate dal sistema sanitario piemontese" Emendamento rubricato n. 228) presentato dalla Consigliera Artesio: Al testo unificato delle proposte di deliberazione n. 164 e 176 "Approvazione del piano socio-sanitario regionale 2012-2015 ed individuazione della nuova azienda ospedaliera San Giovanni Battista di Torino". Allegato A Pag. 19. Punto 2.2. ultimo elenco puntato Dopo le parole: "(...) crescita del territorio," Abrogare: ", passando dal concetto (...) spesa produttiva" La parola alla Consigliera Artesio per l'illustrazione.



ARTESIO Eleonora

Vorrei illustrare congiuntamente l'emendamento n. 227) e il n. 228) perché insistono sullo stesso principio e nello stesso paragrafo.
Quali sono le problematiche che sollevo con le proposte di abrogazione? Quelle riferite ad un eccesso, che ho già commentato nel corso del giudizio generale sul Piano socio-sanitario, di approccio economicista di questo Piano rispetto, invece, ad un approccio che riterrei obbligatorio, sia giuridicamente sia moralmente, che guardi alla qualità dei servizi erogati alla loro necessità e alla loro accessibilità.
Perché contesto il capitolo sugli obiettivi di fondo, così com'è stato scritto? Perché viene ripetutamente - direi quasi ossessivamente - fatto riferimento alla compatibilità con le risorse finanziarie e si liquida complessivamente il servizio sanitario regionale come un settore sul quale grava un concetto di spesa improduttiva, rispetto al quale si vorrebbe cambiare pagina facendolo diventare spesa produttiva. Allora, a me pare che questa seconda affermazione sia priva di motivazione e soprattutto priva di dimostrazione e che la prima, invece, sia parziale. Intanto, che il Sistema sanitario equivalga ad una spesa improduttiva è un elemento ingeneroso rispetto alla produzione di salute che il Sistema sanitario comporta.
Quindi non mi azzarderei in definizioni così sbrigative. Che poi il Sistema sanitario debba avere come criterio guida la propria compatibilità economica è un elemento assoluto che invece va contemperato all'altro dovere assoluto, che le leggi ci ricordano in egual modo: il rispetto dei Livelli essenziali di assistenza.
Questo Piano Socio Sanitario - dicevamo - non parla per nulla delle persone e rimuove in modo quasi generalizzato l'obbligo del rispetto dei LEA o, quando lo fa, sembra che li viva come delle insopportabili camicie di forza cui deve sottostare, piuttosto che come la soddisfazione di un preciso impegno dell'Ente pubblico.
Con ciò ho illustrato gli emendamenti n. 227 e n. 228.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 362) presentato dalla Consigliera Cerutti: Alla pagina 19 - Capo 2.2. Gli obiettivi di fondo.
All'interno della frase composta dalle parole "la compatibilità del sistema con le risorse finanziarie" si propone di emendare come segue: sostituire le parole: "le risorse finanziarie" con le parole "in modo rispondente alla domanda di salute" La parola alla Consigliera Cerutti per l'illustrazione.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente. Così come hanno già illustrato i colleghi in riferimento alle altre proposte emendative, bisogna dire che questo blocco di emendamenti presentati dai diversi Gruppi va nella stessa direzione. Nel caso specifico di questo, si va appunto a richiedere la sostituzione delle parole "risorse finanziarie": il tema, cioè, della compatibilità del sistema con le risorse finanziarie diventa invece il tema della compatibilità del sistema in relazione alla domanda di salute.
Anche noi abbiamo già presentato quest'emendamento in Commissione e lo riproponiamo in questa sede. Può sembrare un fatto di dettaglio, ma in realtà la proposta mette sotto critica l'approccio che - così come è già stato detto - è di tipo economicista: non mette al centro la persona e, per certi aspetti, ha fatto sì che la stessa impostazione iniziale del Piano sia stata in pratica rivista profondamente tanto da farne rimanere soltanto l'impianto di carattere organizzativo.
Vorrei approfittare dell'illustrazione di quest'emendamento, infatti per fare emergere che quello che di questo Piano sanitario può essere spiegato all'esterno sarà poi l'introduzione delle Federazioni sanitarie sovrazonali e quella che potrà essere la riorganizzazione di alcuni ospedali e della rete ospedaliera: nient'altro dal punto di vista di quella che avrebbe potuto essere la spiegazione di un approccio.
Si tratta di un approccio che, appunto, non ha al centro una considerazione in ordine al tema della salute, della qualità dei servizi offerti e del rispetto dei LEA, ma che in realtà si pone come obiettivo quello di razionalizzare e di andare incontro alle richieste del Piano di rientro e che invece non si pone il problema - in effetti non si parte da una sua analisi - della qualità dei servizi offerti in relazione anche a ciò che abbiamo inserito in quest'emendamento, cioè la domanda di salute: una domanda di salute che dovrebbe anche avere un approccio interdisciplinare. Si sa che, infatti, in questo momento, data anche la crisi economica, un'istituzione dovrebbe porsi l'obiettivo di capire qual è la domanda generalizzata in riferimento alla salute, domanda che poi in realtà va ad essere la cartina di tornasole di quello che invece è un malessere generale, anche dal punto di vista economico.



PRESIDENTE

Grazie, collega Cerutti.
Emendamento rubricato n. 58) del Consigliere Buquicchio Il paragrafo 2.2 "gli obiettivi di fondo" è modificato come segue: 2.2 Gli obiettivi di fondo Le scelte strategiche della politica sanitaria piemontese per il prossimo quadriennio, in termini di opportunità e di vincoli, si caratterizzeranno fortemente verso: il miglioramento della qualità dei servizi, assicurando l'innovazione nel perseguimento della salute la compatibilità del sistema con le risorse finanziarie la garanzia di un accesso equo dei cittadini al sistema la garanzia per i cittadini di accesso alle informazioni riguardo tutti i tipi di prestazione delle singole ASR l'accompagnamento della trasformazione del sistema da modello di cura a modello di presa in carico, nel campo sanitario e socio-sanitario, in seguito all'aumento dell'età media della popolazione il rilancio del Servizio Sanitario Regionale, anche come strumento di opportunità di crescita del territorio, passando dal concetto di spesa improduttiva a quello di spesa produttiva, al fine di arrivare ad un reale bilancio sociale del sistema.
Nell'ambito di queste scelte dovranno essere conseguiti i seguenti obiettivi prioritari: l'equità di trattamento e di accesso ai servizi, tramite la massima semplificazione burocratico - amministrativa e privilegiando modalità di accesso unificate la tutela e la cura delle persone più deboli: dai disabili agli anziani non autosufficienti, ai portatori di patologie psichiatriche, alle persone con dipendenza, favorendo anche la loro integrazione nella vita quotidiana una gestione più efficiente dei servizi sanitari, eliminando liste di attesa, anche attraverso la predisposizione di "percorsi facilitati" per le cronicità.
Emendamento rubricato n. 57) del Consigliere Buquicchio: Il paragrafo 2.2 "gli obiettivi di fondo" è modificato come segue: 2.2 Gli obiettivi di fondo Le scelte strategiche della politica sanitaria piemontese per il prossimo quadriennio, in termini di opportunità e di vincoli, si caratterizzeranno fortemente verso: il miglioramento della qualità dei servizi, assicurando l'innovazione nel perseguimento della salute la compatibilità del sistema con le risorse finanziarie la garanzia di un accesso equo dei cittadini al sistema l'accompagnamento della trasformazione del sistema da modello di cura a modello di presa in carico, nel campo sanitario e socio-sanitario, in seguito all'aumento dell'età media della popolazione il rilancio del Servizio Sanitario Regionale, anche come strumento di opportunità di crescita del territorio, passando dal concetto di spesa improduttiva a quello di spesa produttiva, al fine di arrivare ad un reale bilancio sociale del sistema.
Nell'ambito di queste scelte dovranno essere conseguiti, entro e non oltre 24 mesi dalla data di approvazione del PSSR 2012-2015, i seguenti obiettivi prioritari: l'equità di trattamento e di accesso ai servizi, tramite la massima semplificazione burocratico - amministrativa e privilegiando modalità di accesso unificate la tutela e la cura delle persone più deboli: dai disabili agli anziani non autosufficienti, ai portatori di patologie psichiatriche, alle persone con dipendenza, favorendo anche la loro integrazione nella vita quotidiana una gestione più efficiente dei servizi sanitari, eliminando liste di attesa, anche attraverso la predisposizione di "percorsi facilitati" per le cronicità.
Emendamento rubricato n. 56) del Consigliere Buquicchio: Il paragrafo 2.2 "gli obiettivi di fondo" è modificato come segue: 2.2 Gli obiettivi di fondo Le scelte strategiche della politica sanitaria piemontese per il prossimo quadriennio, in termini di opportunità e di vincoli, si caratterizzeranno fortemente verso: il miglioramento della qualità dei servizi, assicurando l'innovazione nel perseguimento della salute la compatibilità del sistema con le risorse finanziarie la garanzia di un accesso equo dei cittadini al sistema l'accompagnamento della trasformazione del sistema da modello di cura a modello di presa in carico, nel campo sanitario e socio-sanitario, in seguito all'aumento dell'età media della popolazione il rilancio del Servizio Sanitario Regionale, anche come strumento di opportunità di crescita del territorio, passando dal concetto di spesa improduttiva a quello di spesa produttiva, al fine di arrivare ad un reale bilancio sociale del sistema.
Nell'ambito di queste scelte dovranno essere conseguiti, monitorati e valutati i seguenti obiettivi prioritari: l'equità di trattamento e di accesso ai servizi, tramite la massima semplificazione burocratico - amministrativa e privilegiando modalità di accesso unificate la tutela e la cura delle persone più deboli: dai disabili agli anziani non autosufficienti, ai portatori di patologie psichiatriche, alle persone con dipendenza, favorendo anche la loro integrazione nella vita quotidiana una gestione più efficiente dei servizi sanitari, eliminando liste di attesa, anche attraverso la predisposizione di "percorsi facilitati" per le cronicità.
Emendamento rubricato n. 54) del Consigliere Buquicchio: Il paragrafo 2.2 "gli obiettivi di fondo" è modificato come segue: 2.2 Gli obiettivi di fondo Le scelte strategiche della politica sanitaria piemontese per il prossimo quadriennio, in termini di opportunità e di vincoli, si caratterizzeranno fortemente verso: il miglioramento della qualità dei servizi, assicurando l'innovazione nel perseguimento della salute la compatibilità del sistema con le risorse finanziarie garanzia di un accesso equo dei cittadini al sistema accompagnamento della trasformazione del sistema da modello di cura a modello di presa in carico, nel campo sanitario e socio-sanitario, in seguito all'aumento dell'età media della popolazione rilancio del Servizio Sanitario Regionale, anche come strumento di opportunità di crescita del territorio, passando dal concetto di spesa improduttiva a quello di spesa produttiva, al fine di arrivare ad un reale bilancio sociale del sistema.
Nell'ambito di queste scelte dovranno essere conseguiti, i seguenti obiettivi prioritari: l'equità di trattamento e di accesso ai servizi, tramite la massima semplificazione burocratico - amministrativa e privilegiando modalità di accesso unificate la tutela e la cura delle persone più deboli: dai disabili agli anziani non autosufficienti, ai portatori di patologie psichiatriche, alle persone con dipendenza, individuando modalità e percorsi per la loro integrazione nella vita quotidiana una gestione più efficiente dei servizi sanitari, eliminando liste di attesa, anche attraverso la predisposizione di "percorsi facilitati" per le cronicità.
Emendamento rubricato n. 55) del Consigliere Buquicchio: Il paragrafo 2.2 "gli obiettivi di fondo" è modificato come segue: 2.2 Gli obiettivi di fondo Le scelte strategiche della politica sanitaria piemontese per il prossimo quadriennio, in termini di opportunità e di vincoli, si caratterizzeranno fortemente verso: il miglioramento della qualità dei servizi, assicurando l'innovazione nel perseguimento della salute la compatibilità del sistema con le risorse finanziarie la garanzia di un accesso equo dei cittadini al sistema l'accompagnamento della trasformazione del sistema da modello di cura a modello di presa in carico, nel campo sanitario e socio-sanitario, in seguito all'aumento dell'età media della popolazione il rilancio del Servizio Sanitario Regionale, anche come strumento di opportunità di crescita del territorio, passando dal concetto di spesa improduttiva a quello di spesa produttiva, al fine di arrivare ad un reale bilancio sociale del sistema.
Nell'ambito di queste scelte dovranno essere conseguiti, i seguenti obiettivi prioritari: l'equità di trattamento e di accesso ai servizi, tramite la massima semplificazione burocratico - amministrativa e privilegiando modalità di accesso unificate la tutela e la cura delle persone più deboli: dai disabili agli anziani non autosufficienti, ai portatori di patologie psichiatriche, alle persone con dipendenza, favorendo anche la loro integrazione nella vita quotidiana una gestione più efficace ed efficiente dei servizi sanitari, eliminando liste di attesa, anche attraverso la predisposizione di "percorsi facilitati" per le cronicità.
La parola per l'illustrazione al Consigliere Buquicchio congiunta degli emendamenti.



BUQUICCHIO Andrea

Presidente, se lei fosse d'accordo, raggrupperei gli emendamenti n.
58), 57), 56), 54) e 55), avendo diritto a 3 minuti moltiplicati per 5, per un totale di 15. Come mi suggerisce l'amico Ronzani, però, non ne approfitterò e non usufruirò di tutto il tempo ma solo di quello che è proprio necessario per illustrare - caro collega - il merito della problematica.
Nel primo di questi emendamenti introdotti sul paragrafo 2.2 avevo chiesto di inserire la frase che vi ho precedentemente illustrato; in un altro - là dove si parla di garanzie - chiedo si possa introdurre la dicitura "la garanzia per i cittadini di accesso alle informazioni riguardo tutti i tipi di prestazione delle singole Aziende sanitarie regionali".
Relativamente all'altro, viceversa, nell'ambito di queste scelte dovranno essere conseguiti entro e non oltre 24 mesi dalla data di approvazione del Piano Socio Sanitario 2012/2015. E ancora, nell'altro sempre relativamente all'ambito di queste scelte, chiediamo di aggiungere sono tutti emendamenti aggiuntivi - le parole "monitorati e valutati i seguenti obiettivi prioritari". Obiettivi prioritari, che prima, quando mi sono interrotto, stavo cercando di spiegare: non si può che essere d'accordo sull'inserimento della tutela e della cura alle persone più deboli (disabili, anziani, non autosufficienti, portatori di patologie psichiatriche, persone con dipendenza) favorendone anche l'integrazione.
Quindi, questi non sono che elementi apprezzabili, così come i precedenti.
Negli altri due emendamenti chiediamo di aggiungere le parole "individuando modalità e percorsi per la loro integrazione".
Nell'ultimo paragrafo, relativamente a questo argomento nell'ambito delle scelte che riguardano gli obiettivi prioritari, chiediamo di inserire "una gestione più efficace", oltre che efficiente, quindi chiediamo di aggiungere il termine "efficace".
Approfitto di questi minuti per dire che è sicuramente apprezzabile la preoccupazione dei miei colleghi, di coloro che condannano il passaggio nel quale si tende a mettere in evidenza una spesa improduttiva nell'ambito della sanità rispetto a quella produttiva. Lo capisco e lo condivido in gran parte. È ovvio che mi permetto di ritenere - fatti salvi i diritti di cui stiamo parlando sinora e fatti salvi tutti i servizi che abbiamo il dovere di poter erogare in misura idonea e non solo sufficiente, fatti salvi questi punti - si pone il problema relativo al ridimensionamento di una spesa, che, ripeto, non deve andare a intaccare e neanche ad incidere né sulla qualità, né sulla quantità dei servizi. Quindi, in sostanza e in teoria, il Piano fa bene a porsi questo problema anche se, di fatto, non so come e quando riuscirà a risolverlo, visto che l'impostazione è quella che abbiamo (tra virgolette) "condannato" e non approvato e che non abbiamo potuto votare, che era quella dell'istituzione degli organismi che fanno riferimento alle Federazioni che, secondo noi, non rappresentano un presupposto idoneo per il raggiungimento di questi obiettivi a monte.
Quindi è ovvio che l'enunciato della spesa produttiva rispetto a quella improduttiva, giustamente, per i nostri colleghi e per quanti abbiano avanzato delle perplessità relativamente a questo concetto, è più che comprensibile.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Buquicchio.
Emendamento rubricato n. 226) presentato dai Consiglieri Artesio Reschigna, Manica, Ronzani, Muliere, Boeti, Cerutti: Pag. 19. Punto 2.2 "Gli obiettivi di fondo" secondo capoverso, secondo punto elenco, aggiungere il seguente punto: "- L'accessibilità al Servizio Sanitario per la popolazione immigrata, indipendentemente dallo stato giuridico di permanenza nel territorio regionale".
La parola alla Consigliera Artesio.



ARTESIO Eleonora

L'emendamento n. 226 introduce una problematica che è completamente omessa da tutta la programmazione sanitaria e sulla quale in Commissione consiliare molti altri colleghi hanno insistito proponendo interi capitoli di integrazione. Mi riferisco in modo particolare alla necessità di sottolineare costantemente l'universalità del servizio sanitario.
Perché obietto che non è ricordata l'universalità di accesso al servizio sanitario? Perché non viene mai nominata la responsabilità derivante dalla presenza sul territorio piemontese di popolazione immigrata regolarmente presente o irregolarmente presente.
Ricordo che la nostra Regione ha approvato lo Statuto che fa riferimento alla responsabilità pubblica del Piemonte nella tutela della salute delle persone e delle Comunità. È uno Statuto profondamente avanzato perché non parla né di cittadini, né di residenti, ma di persone.
Già solo questa norma del nostro Statuto sarebbe sufficiente per imporre il nostro dovere civile, ma in questo Paese leggi dello Stato ancorché non completamente condivisibili dal mio punto di vista, non hanno potuto fare a meno di segnare l'obbligo di assicurare assistenza sanitaria anche alle persone irregolarmente presenti.
Il fatto che tutto il Piano sanitario ignori completamente la composizione di questa popolazione e disconosca in modo assoluto la grande cultura sanitaria, sociale e culturale che si è prodotta nei servizi alla salute per gli immigrati non abbia alcuna consapevolezza della congiunzione diretta che intercorre tra la tutela della salute della popolazione immigrata e la tutela della salute di tutta la Comunità è un fatto di estrema preoccupazione.
Io non faccio un appello all'umana solidarietà, perché ho perso le illusioni da questo punto di vista, ma ne faccio una questione di affermazione di diritti individuali per la dignità della persona e di norme obbligatorie di tutela della salute della Comunità.
Quindi credo che questa grave lacuna del nostro Piano debba essere colmata.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Ha ragione la Consigliera Artesio. Anche noi chiediamo che quest'emendamento venga approvato.
Potrebbe essere pleonastico, qualcuno potrebbe risponderci che non c'è bisogno di scriverlo all'interno del Piano Socio Sanitario, ma nella condizione in cui vive questa Regione invece, dal nostro punto di vista diventa criticabile il mancato inserimento di quest'emendamento all'interno del documento.
Già ricordava la Consigliera Artesio come la legislazione nazionale garantisce, indistintamente dallo stato di chiunque si trovi sul territorio nazionale, il diritto alla prestazione e all'accesso ai servizi sanitari.
Poi ci sono altre norme, ma questo diritto è un diritto che deve essere assolutamente inviolabile.
Avremmo anche apprezzato - il tema è stato affrontato in alcuni emendamenti che il collega Boeti ha predisposto come Gruppo - una maggiore attenzione rispetto al fatto che oggi vi è una specificità che riguarda il rapporto tra i servizi sanitari e la popolazione immigrata.
C'è stata una riflessione proposta da questo Gruppo, proprio qualche mese fa, in un convegno tenutosi qui a Torino che ha cercato di affrontare questo tema. Sono tutti elementi di novità che interessano la composizione qualitativa e quantitativa della struttura demografica della nostra Regione che hanno - volenti o nolenti - conseguenze molto dirette sul sistema dei servizi che vanno erogati.
Per questa ragione ribadisco la richiesta che quest'emendamento venga accolto dalla Giunta regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Questo è un emendamento importante. Ha ragione la collega Artesio: è molto significativo e stupefacente che il testo del Piano non contempli un elemento come questo.
Sono anche d'accordo sull'ordine del ragionamento che lei svolgeva: c'è una questione fondamentale, riguardante i diritti della popolazione immigrata, indipendentemente dal suo stato giuridico di permanenza sul territorio regionale. Se non è un diritto fondamentale il diritto alla salute, così come può esserlo il diritto all'istruzione, il diritto ad avere una casa! Ma quello della salute è tra i diritti più importanti che si possano e si debbano riconoscere.
Esiste senz'altro questa problematica, ma poiché parliamo, nello specifico, di un Piano Socio Sanitario, esiste anche una questione afferente al mantenimento, complessivamente, delle condizioni di salute della popolazione emigrata, così come della popolazione autoctona (uso questa terminologia che, francamente, non mi soddisfa del tutto, ma è quella che mi è venuta d'acchito, mentre parlavo).
Pertanto, ci sono queste duplici ragioni: una ragione relativa ai diritti, ma anche una ragione relativa al mantenimento dello stato di salute.
C'è, poi, una terza questione riguardante la lunga ed importante tradizione di tutela della salute degli immigrati che i nostri servizi hanno; servizi che abbiamo in tutte le realtà piemontesi, che hanno una storia ed una grossa capacità d'intervento, che, in questo modo, non verrebbero considerati né ricompresi dal Piano.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Stiamo parlando di un vuoto che non credo sia soltanto il frutto di una dimenticanza, o che spero sia soltanto quello.
Quando si scrive un Piano Socio Sanitario che ha l'ambizione di durare tre o quattro anni - e il nostro è un Piano che ha quelle ambizioni - si devono affrontare anche questioni d'indirizzo che hanno un valore di principio.
Questa è una di quelle questioni che hanno un valore di principio perché è del tutto evidente: il diritto alla salute dei cittadini presenti sul territorio italiano è un diritto costituzionalmente garantito, oltre che universale, e il nostro è, anche per questa ragione, un grande Paese un Paese che assicura a tutti alcuni diritti universali. Primo fra tutti il diritto alla salute.
La nostra è una sottolineatura ed una proposta di emendamento che vuole colmare un vuoto ed introdurre nel Piano Socio Sanitario ciò che stabiliscono le leggi nazionali e la Costituzione. E lo facciamo non a caso in questa regione; lo facciamo volutamente in questa regione, perché non si spiega come mai un Piano Socio Sanitario formato da circa 140 pagine non dedichi qualche riga a tale questione di principio.
singolare questo: avete scritto un Piano Socio Sanitario ridondante da questo punto di vista (sono circa 140 pagine di norme ed articoli), e davvero pensate sia credibile l'idea che tale questione sia stata omessa punto e basta? Riteniamo che, in Piemonte, questo richiamo e questa sottolineatura abbiano un valore maggiore.
Per questo motivo, voteremo con grande convinzione l'emendamento proposto dalla collega Artesio, che abbiamo, anche per questa ragione sottoscritto.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Come sosteneva poc'anzi il collega Ronzani, questo è un vuoto che va colmato, è una questione di principio e non solo.
Vorrei parlare di un articolo apparso questa mattina sulle pagine locali de La Stampa di Alessandria: parlava dell'arresto di un cittadino marocchino che esercitava la professione di dentista in modo abusivo e naturalmente, pur esercitando in modo abusivo, recandosi nelle case delle persone, aveva una clientela numerosa.
Questo avveniva e avviene, perché molti di quei cittadini provenienti da altri Paesi sono ancora irregolari, poiché non hanno il permesso di soggiorno, si devono curare ma, avendo il timore di recarsi presso le strutture pubbliche, perché c'è il rischio di essere denunciati, si aggiustano in qualche modo.
Ritengo che questo non sia tollerabile, non sia possibile: è un principio, un diritto che dobbiamo salvaguardare. Occorre riconoscere a tutti i cittadini le pari opportunità: in questo caso, l'opportunità di acceso alle cure e di essere curati come gli altri cittadini.
Ritengo che questo non sia soltanto un vuoto da colmare, ma sia un dovere che, come Consiglio regionale, abbiamo nei confronti dei cittadini che oggi risiedono nel nostro paese.
anche una questione di salvaguardia della salute collettiva, di tutti i cittadini, naturalmente: dei cittadini piemontesi e dei cittadini italiani.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Muliere.
La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Anche il Partito Democratico ha presentato un emendamento, discusso prima in Commissione e che adesso riproponiamo in Aula.
Lo spirito e il principio che ispirano il nostro emendamento sono gli stessi presenti nell'emendamento della Consigliera Artesio: pensiamo che un Piano Socio Sanitario formato da circa 140 pagine, che in alcuni argomenti si dilunga in dovizie di particolari (non in tutti, devo dire, ma in alcuni sì), debba ritenere utile, doveroso e giusto dedicare un capitolo alla salute dei nuovi italiani.
Questo non avviene e, se può essere comprensibile per una parte della maggioranza che sulla paura dell'immigrato ha costruito le basi delle proprie fortune politiche, è incomprensibile per un'altra parte della maggioranza che questo strumento - bisogna riconoscerlo - non lo ha utilizzato.
Nel mese di dicembre abbiamo organizzato un convegno che aveva l'obiettivo di fare il punto della situazione su come e quanto sia tutelata, nella nostra regione, nella città di Torino, la salute di noi italiani.
Quello che è emerso può essere drammatico, se pensiamo soprattutto alla questione riguardante l'interruzione di gravidanza: ci sono donne immigrate che interrompono la gravidanza quattro, cinque, sei, anche dodici o tredici volte, come sostiene Don Fredo Olivero, perché sono donne che sfuggono ai consultori, ai servizi sociali e ripetono molte volte questo dramma Pertanto, l'emendamento della Consigliera Artesio e l'emendamento che presenteremo noi raffigurano un elemento di civiltà all'interno di un Piano Socio Sanitario, che si occupa di molte questioni, ma che ne dimentica altre di altrettanta importanza.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Cerutti; ne ha facoltà.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Anche noi abbiamo sottoscritto questo emendamento con convinzione.
Questa richiesta, va certamente ad integrare la nostra attività emendativa, che, sicuramente, è stata più contenuta anche dal punto di vista quantitativo.
In alcuni aspetti di questo Piano, noi riscontriamo comunque delle dimenticanze o, peggio, delle omissioni. Una di esse riguarda, appunto l'aspetto della universalità del sistema sanitario: si tratta di garantire un diritto ai cittadini piemontesi. Tutto ciò che l'Amministrazione pubblica - la Regione - mette in atto deve avere questo principio - come una sorta di "stella polare" - e non basarsi solo sulla riorganizzazione della spesa o la gestione.
In questo contesto, una delle questioni che non sono state considerate riguarda proprio la salute delle persone migranti. A tal riguardo, vorrei giusto riportare un dato che deve sicuramente essere preso in considerazione: vi sono ben 400.000 stranieri residenti in Piemonte, ovvero l'8,9% della popolazione.
Senza voler mostrare un "approccio buonista", spesso imputato alla sinistra, noi riteniamo che occorra comunque prestare attenzione a questa fascia di cittadini piemontesi, per esempio attraverso i consultori, che non a caso, rappresentano un'altra delle questioni non considerate all'interno del Piano Sanitario e che noi abbiamo voluto introdurre con un emendamento fortunatamente accolto.
Auspichiamo, quindi, che anche quest'emendamento proposto dalla collega Artesio possa essere inserito all'interno del Piano Sanitario.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Rinuncio, Presidente



PRESIDENTE

Vi ricordo che domani il Consiglio regionale è convocato nei seguenti orari: dalle ore 10.00 alle ore 13.00, dalle ore 14.30 alle ore 19.00 dalle ore 20.00 alle ore 24.00. Venerdì il Consiglio è convocato dalle ore 00.01 alle ore 02.00.
Secondo quanto previsto dalla convocazione a vostre mani, nella seduta pomeridiana di domani verrà trattato il punto relativo a "Nomine".
A questo punto, poiché l'Assessore ha dovuto assentarsi, per un fatto di correttezza chiudiamo la seduta.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 18.10)



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