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Dettaglio seduta n.189 del 20/03/12 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



(Alle ore 10.00 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.31)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta") - Sanita': argomenti non sopra specificati

Ordine del giorno n. 685 presentato dai Consiglieri Pentenero, Taricco Laus, Reschigna, Lepri e Ronzani, inerente a "Pagamento delle spettanze dovute dalla Regione e dalle Aziende Sanitarie Locali nei confronti degli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione. Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco; ne fa facoltà.



TARICCO Giacomino

Presidente, noi chiediamo l'iscrizione all'o.d.g. dell'odierna seduta di un ordine del giorno che abbiamo presentato stamani, relativamente ai tempi di pagamento dei consorzi socio assistenziali o comunque degli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali, in quanto, stante la risposta fornita in sede di question time, ci è stato precisato che, essendoci alcune cause pendenti avanti al TAR per i pagamenti, gli stessi sono stati bloccati.
Poiché i pagamenti per la sola Provincia di Cuneo, giusto per porre un esempio, ammontano a circa 30 milioni di euro, tra risorse dovute dalla Regione e risorse dovute dalle ASL, noi crediamo che vi siano ampi margini di pagamento senza compromettere il quadro alla luce del pronunciamento del TAR. Con quest'ordine del giorno noi chiediamo di sbloccare il pagamento agli Enti gestori perché rischia di saltare l'intero sistema. Grazie.



PRESIDENTE

Come da consuetudine, non appena si registrerà il numero di firme sufficienti, si potrà iscrivere.
Mi comunicano che le firme ci sono, per cui si può ritenere iscritto.


Argomento: Università

Ordine del giorno n. 439 presentato dai Consiglieri Cursio, Stara e Pentenero, inerente a "La riforma Gelmini e i gravi riflessi sul futuro della sanità regionale" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cursio; ne ha facoltà.



CURSIO Luigi

Grazie, Presidente.
Vorrei chiedere, se possibile, l'iscrizione all'o.d.g. dell'odierna seduta di un ordine del giorno - peraltro iscritto più volte - avente ad oggetto "La riforma Gelmini ed i gravi riflessi sul futuro della sanità regionale". Grazie.



PRESIDENTE

Come per l'ordine del giorno precedente, essendoci le firme necessarie per l'iscrizione, il provvedimento si può ritenere iscritto.



(L'assemblea, tacitamente acconsente alle iscrizioni all'o.d.g)



PRESIDENTE

Se non vi sono altre proposte di modifica, l'ordine del giorno è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Marco, Casoni, Cattaneo Comba, Motta Massimiliano e Sacchetto.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 13 e 14 marzo 2012.


Argomento:

c) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Informo i Consiglieri - vi prego di comunicarlo anche ai colleghi che dovessero arrivare nel corso della mattinata - che alle ore 13 avrà luogo in Sala Viglione, un incontro con una delegazione sindacale del CSI Piemonte.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i verbali dell'8 marzo 2012.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Esame disegno di legge n. 174, inerente a "Disposizioni in materia di organizzazione del servizio sanitario regionale"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 174, "Disposizioni in materia di organizzazione del servizio sanitario regionale" di cui al punto 4) all'o.d.g.
Nella seduta pomeridiana del 14 marzo 2012, dopo gli interventi dei Consiglieri Taricco, Dell'Utri, Laus, Gariglio, Placido, Bono, Pentenero Giovine, Manica e Boeti, si è chiuso il dibattito generale su tale disegno di legge.
A questo punto, possiamo procedere con l'esame dell'articolato.
Consigliere Reschigna, su cosa intendeva intervenire?



RESCHIGNA Aldo

Innanzitutto vorrei chiedere la ragione per cui non vengono svolte le interrogazione e le interpellanze.



PRESIDENTE

Perché nella lettera di convocazione che è a sue mani - quasi tutti noi diamo per scontato di conoscere l'o.d.g. - il punto relativo a "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze" sarà trattato nella seduta di giovedì 22 marzo 2012.



RESCHIGNA Aldo

Chiedo scusa.



PRESIDENTE

Nessun problema.



RESCHIGNA Aldo

In secondo luogo, ho chiesto la parola per porre una questione. È vero che nella scorsa seduta è stato chiuso il dibattito generale, ma è altrettanto vero che non vi è stata alcuna replica da parte dell'Assessore regionale. Peraltro, pensavo che la replica si svolgesse stamattina, avendo avuto, l'Assessore competente, la necessità di approfondire le questioni che sono state sollevate durante il dibattito generale.
Ritengo sbagliato che non vi sia, a questo punto, dopo il dibattito generale e prima dell'esame dell'articolato, una replica dell'Assessore. Su un provvedimento siffatto e, soprattutto, viste le questioni che sono state sollevate nel corso del dibattito generale, mi parrebbe una questione assolutamente normale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente.
Naturalmente la Giunta deciderà se e come rispondere. Mi permetto solo di dire, in maniera assolutamente pacata, che nel corso dell'ultima Conferenza dei Capigruppo si è dibattuto a lungo sulle modalità di discussione degli emendamenti, in particolare se procedere con la divisione in blocchi o se seguire la strada che, secondo il sottoscritto (e mi pare anche secondo i Capigruppo), pareva la migliore, che era quella seguita in Commissione dalla stessa Presidente Spagnuolo.
Ma non si è parlato di alcuna replica da parte dell'Assessore.
Ho premesso il mio intervento dicendo che l'Assessore può benissimo, se ritiene, fare un intervento, però non è stato assolutamente richiesto.
Mi permetto di dire che sarebbe stato, tra virgolette, più corretto porre la questione in sede di Conferenza dei Capigruppo, laddove, come ho già precisato, si è discusso a lungo sulle modalità di discussione del disegno di legge in oggetto per questa seduta. Poi va butto bene.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
La Giunta non è obbligata ad intervenire dopo il dibattito generale. Se riterrà, lo potrà fare in qualsiasi momento.
Mi sembra di comprendere che l'Assessore interverrà successivamente, in base agli interventi che si svilupperanno nel corso della mattinata, per cui possiamo passare all'esame degli emendamenti relativi all'articolo 1.
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 1) presentato dai Consiglieri Buquicchio e Ponso: L'articolo 1 del disegno di legge 174 (Costituzione nuove aziende sanitarie) è abrogato.
I firmatari intendono illustrarlo? Prego, collega Buquicchio.
Le rammento, poiché siamo ancora freschi di Regolamento, che ha tre minuti a disposizione per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

Sempre da Regolamento, le chiedo una cortesia, caro Presidente: siccome non siamo obbligati ad avere né il materiale cartaceo né quello on-line, le chiederei cortesemente di leggere con chiarezza articolo per articolo emendamento per emendamento e la modifica che l'emendamento propone. Perch è un mio diritto poterlo ascoltare, ho presentato 152 emendamenti e posso non ricordare di quale si tratta, posso anche non ricordare il contenuto.
Quindi la prego cortesemente, con calma, di leggerlo.



PRESIDENTE

Collega Buquicchio, la ringrazio, ma il Presidente non è tenuto a leggere l'emendamento. Il mio è un di più che serve squisitamente a dare tempo ai Consiglieri di cercare l'emendamento che, come lei sa, è a vostre mani.
Il materiale è a disposizione dei Consiglieri anche on line, poich tutti i colleghi sono dotati - con un investimento anche economico - di un computer portatile dove sono riportati tutti i documenti dei lavori della seduta.
Leggo l'emendamento non perché sono tenuto a farlo, ma per dare la possibilità di capire di cosa stiamo trattando. Se lei non ha momentaneamente un computer, non ho difficoltà a leggerle l'emendamento e recepisco il suo cordiale invito, ma la volevo informare della situazione.
Motivazione. La costituzione delle nuove Aziende sanitarie deve seguire i principati indicati nel Piano di rientro siglato con il Ministero della Salute e con il Ministero dell'Economia. Quest'ultimo - il primo testo del disegno di legge 174 - si era ispirato prevedendo la riduzione delle Aziende sanitarie regionali, nonché lo scorporo dei presidi ospedalieri dalle rispettive ASL.
L'emendamento è: "L'articolo 1 del disegno di legge 174 'Costituzione nuove Aziende sanitarie' è abrogato".
La parola al Consigliere Buquicchio per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

La ringrazio, Presidente, ma effettivamente ero in difficoltà perché in questo momento non dispongo per motivi tecnici (guasto del mio computer) n disponevo del materiale cartaceo, che non ho ancora capito chi è tenuto a consegnare o meno. Comunque, la ringrazio molto della sua cortesia.
Le motivazioni relative alla richiesta di abrogazione dell'articolo 1 lei le ha lette e io le posso ancora, nel tempo a mia disposizione, cercare di ricordare, qualora i colleghi ritengano che questa sia un'Aula di lavoro e non un mercato rionale dove si alza la voce per acquistare le cime di rapa al minor prezzo.
Ritengo che l'impostazione, come più volte...



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia, siamo al primo emendamento del primo articolo: se il buongiorno si vede dal mattino, c'è bisogno di un impianto supplementare per ascoltare gli interventi.
Prosegua pure, Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Come più volte ho ricordato - l'ho detto in tutti i modi, non mi stancherò di ripeterlo in ogni intervento relativo agli emendamenti che sono stati presentati, che al momento sono 152 - la bella impostazione iniziale trovava e vedeva il nostro consenso perché, oltre al rispetto di quanto contenuto nell'ambito del Piano di rientro, finalmente si cercava di identificarsi nel comune sentire. Ripeto che su quest'argomento ci sono due filosofie di pensiero diverso, però mi faccio promotore di coloro che ritengono che la semplificazione e quindi la riduzione delle ASL con un riferimento e concentrazione di determinate funzioni in un'area cosiddetta vasta fosse auspicabile, ed è il motivo per cui chiediamo l'abrogazione di questo articolo che prevederebbe le nuove Aziende sanitarie. Sono scaduti i tre minuti a mia disposizione e non intendo usurparne altri. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Buquicchio.
Emendamento rubricato n. 2) presentato dai Consiglieri Buquicchio e Ponso: L'articolo 1 del disegno di legge 174 "Costituzione nuove aziende sanitarie" è modificato come segue: "Articolo 1. Costituzione nuove aziende sanitarie 1. Le disposizioni di cui all'articolo 24 della legge regionale 6 agosto 2007, n. 18 'Norme per la programmazione socio-sanitaria e il riassetto del servizio sanitario regionale' si applicano in tutti i casi di costituzione di nuove Aziende sanitarie, ai sensi degli articoli 18, 20 e 21 della medesima legge regionale".
La parola al Consigliere Buquicchio per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Prendendo atto della sua cortesia, siccome su sua sollecitazione mi è stato consegnato il materiale, la ringrazio di aver letto gli emendamenti però d'ora in avanti posso farlo io. Grazie lo stesso.
Relativamente all'articolo 1, sempre in riferimento alla costituzione delle nuove Aziende sanitarie, chiediamo una modifica. Chiediamo che possa essere modificato in tal senso: "Le disposizioni di cui all'articolo 24 della legge regionale 6 agosto 2007, n. 18 'Norme per la programmazione socio-sanitaria e il riassetto del servizio sanitario regionale' si applicano in tutti i casi di costituzione di nuove Aziende sanitarie, ai sensi degli articoli 18, 20 e 21 della medesima legge regionale".
Questo è sempre in linea con l'obiettivo che noi, come Italia dei Valori, ci prefiggiamo, ovvero di far ritornare la Giunta sui propri passi potendo riacquisire quella forza dimostrata inizialmente di voler attuare con coraggio una riforma che potesse avere un senso.
Una riforma, viceversa, impostata come poi, per vari aggiustamenti, si è ritenuto di dover impostare, a nostro avviso non serve assolutamente a nulla, anzi potrebbe determinare sicuramente a breve un peggioramento dal punto di vista economico-finanziario per quanto riguarda le spese che attengono alla sanità e potrebbe a lungo rivelarsi un fallimento, con i grossi rischi che sono stati paventati relativamente a questa triste evenienza.
Noi riteniamo che meno ASL non significhino meno servizi, bensì la concreta possibilità di ottenere maggiore efficienza dal punto di vista della governance clinica, della gestione del personale, nonché della centralizzazione degli acquisti. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Buquicchio.
Emendamento rubricato n. 3) presentato dai Consiglieri Buquicchio, Ponso e Boeti: All'articolo 1 del disegno di legge 174 "Costituzione nuove aziende sanitarie" è aggiunto il seguente comma: 2. "Le nuove Aziende sanitarie dovranno dotarsi di personale proveniente dalle Aziende sanitarie già presenti".
La parola al Consigliere Buquicchio per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

Ringrazio coloro che hanno sottoscritto questo emendamento e quanti altri ritenessero di voler apporre la loro firma: sono i benvenuti.
Con più forze si interviene su questo punto, meglio può essere, se non altro per far comprendere che non è soltanto una forza politica, un Gruppo uno o più sparuti Consiglieri che si oppongono a questo tipo di manovra e a questo tipo di riforma, ma esiste un comune sentire un po' più allargato relativamente all'argomento; argomento rispetto al quale devo dire sinceramente che non ho avuto delle risposte convincenti.
Noi diciamo infatti, e io lo ridirò a iosa, tutte le volte che avrò la possibilità di intervenire - che non esiste la possibilità da parte dell'ipotesi federativa - e quindi della nascita, della creazione delle Federazioni - di assolvere a quelle tre funzioni che appunto, per semplificare, sono la centralizzazione degli acquisti, la gestione del personale e la governance clinica: non è possibile in quanto la Giunta stessa ha di fatto ammesso che due di quelle funzioni - programmazione sanitaria da una parte e gestione del personale dall'altra - non potrebbero essere in capo alle Federazioni, alle quali rimarrebbe soltanto una funzione, quella della centralizzazione degli acquisti; d'accordo, c'è il discorso dell'informatica, ma sono però tutte questioni che non possono incidere in modo sostanziale su quello che era l'impegno rispetto al Piano di rientro.
Questo è il motivo per cui noi continuiamo a ripeterlo e le ripeteremo finché avremo voce e un goccio d'acqua per sciacquarci la bocca e inumidire le fauci. Lo faremo sino a quel punto lì perché le risposte non sono convincenti. Mi sembra cioè che noi poniamo delle questioni serie ma che non abbiamo avuto delle risposte altrettanto convincenti. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti.
Ricordo che per l'illustrazione dell'emendamento sono previsti tre minuti e per gli interventi sull'emendamento due minuti.
Prego, Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente, ma almeno questa parte del Regolamento mi è chiara.
Ho firmato alcuni emendamenti del Consigliere Buquicchio: un po' perch ne condivido lo spirito e un po' perché credo che questi emendamenti ci consentano di sviluppare discussioni che, viceversa, non troverebbero ospitalità in quest'Aula.
successo l'altro giorno che la Regione, attraverso SCR, abbia indetto per 30 milioni di euro una sorta di ricerca di una società in grado di offrire lavoro all'interno delle strutture sanitarie e quest'Aula non affronta in alcun modo questa discussione, perché probabilmente il Regolamento non lo consente.
Se questa situazione si fosse verificata - a fronte di un Piano di rientro, che invece indica atteggiamenti e modalità completamente diversi nella passata legislatura, noi avremo passato tre giorni a discutere qui dentro la ragione per la quale si era deciso di spendere 30 milioni di euro; non sono ancora stati spesi, ma è stato indetto un bando per ricercare una società che, per 30 milioni di euro, sia in grado di offrire personale alle Aziende sanitarie.
Ovviamente abbiamo provato a capire come stanno le cose: non so e non credo - non mi risulta - che ci fosse un proposito della Giunta regionale precedente; e, anche se ci fosse, non importa. Ognuno, infatti, si assume la responsabilità della scelta nel momento in cui poi la esegue. Non crediamo sia questo il modo con il quale si può ricercare personale all'interno delle Aziende sanitarie.
Guardiamo con favore al fatto che si ponga il problema della carenza del personale; non tanto del personale amministrativo, però, dal momento che il Presidente Cota sono due anni che ci dice che il personale amministrativo è in eccesso, che dev'essere licenziato e che così non si può continuare. Poi - dopo - facciamo un bando per la ricerca di personale amministrativo. Insomma, in un Paese normale ci si chiederebbe se siamo matti, ma evidentemente le cose non stanno in questo modo.
Concludo adesso, Presidente, perché voglio rispettare i tempi e nella discussione sugli emendamenti successivi svilupperò poi questo argomento che è attinente alle questioni di cui stiamo parlando perché riguarda il personale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Ponso, che interviene in qualità di Consigliere.
Ricordo sempre i due minuti per le illustrazioni agli emendamenti successive alla prima.
Prego, Consigliere Ponso.



PONSO Tullio

Grazie, Presidente.
Abbiamo sentito in campagna elettorale più di una volta, da parte dell'attuale maggioranza che governa la nostra Regione, l'impegno fermo e deciso nei confronti di una riforma sanitaria che riteniamo necessaria e indispensabile, visti i tempi: sia per il taglio dei finanziamenti, da una parte, sia per questa lotta agli sprechi - che continua ad essere sulla bocca dei politici, dei colleghi Consiglieri e del sottoscritto e che riteniamo sia necessario affrontare con determinazione - dall'altra.
Purtroppo questa riforma, che era partita per un certo verso e a cui guardavamo con interesse, è stata via via annacquata, strada facendo, con l'ideazione di queste Federazioni che riteniamo non assolvano completamente al compito cui dovrebbero essere preposte. Sicuramente la centralizzazione degli acquisti è un intervento necessario e lodevole da parte di coloro che amministrano la Regione e quindi da parte di questa maggioranza; per questo, quindi, non possiamo che apprezzare tale iniziativa.
Si ha il dubbio, però, che queste Federazioni che vengono ideate e costruite siano un doppione e, a loro volta, nuovamente uno spreco in una riforma necessaria e indispensabile per il nostro territorio. Esse, a nostro avviso, non affrontano con determinazione e con puntualità quelle che il mio Capogruppo ha già messo in evidenza in precedenza - cioè la gestione del personale e la governance clinica - che sono due punti fondamentali per una riforma che voglia essere sicuramente determinante dal punto di vista dei finanziamenti.
Continuerò dopo il ragionamento. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Emendamento rubricato n. 4) presentato dai Consiglieri Buquicchio, Ponso e Boeti: All'articolo 1 del disegno di legge 174 ("Costituzione nuove aziende sanitarie") è aggiunto il seguente comma: "2) Le nuove Aziende sanitarie potranno assumere solo personale a tempo indeterminato".
Ha chiesto di svolgere l'intervento di illustrazione il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
ovvio che quest'emendamento inizia ad assumere una caratteristica e una veste - come possiamo definirla? - più provocatoria, che non di merito sostanziale. Noi, infatti, non vogliamo le nuove Aziende ma, qualora nella denegata ipotesi si decidesse da parte della maggioranza e di coloro che riterranno di assumersi la responsabilità di varare una siffatta opzione un vincolo di questo tipo gioverebbe al mondo del lavoro, ai giovani, ai disoccupati e graverebbe di fatto sulle aziende, che è bene siano penalizzate se vogliono perseguire un disegno di tipo diverso.
Sarà probabilmente una mia mancanza e forse non ho capito, ma non mi sembra di aver avuto, proprio relativamente al personale, delle risposte concrete alla domanda su com'è possibile ottimizzare le risorse umane in ambito di dislocazione, utilizzo, mobilità del personale tra un'Azienda e un'altra, mantenendo invariato l'assetto numerico e logistico delle attuali aziende sanitarie siano esse ASL o ASO.
Una risposta che potrebbe essere il frutto di un eventuale accordo con i sindacati relativamente al punto, non dico che potrebbe, di per s convincermi ma, in qualche modo, forse, in una percentuale più o meno variabile, potrebbe diminuire o ridurre la mia preoccupazione.
Preoccupazione che è forte perché, quando si insiste per perseguire un determinato percorso, pur di fronte e in presenza ad obiezioni rispetto alle quali non si vuole, non si sa, non si riesce o si preferisce non dare delle risposte, l'inquietudine aumenta. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

La firma su quest'emendamento mi serve per continuare il ragionamento che facevo prima perché bisognerà che emerga, in queste due o tre settimane di discussione sul Piano, qual è l'orientamento del Governo regionale rispetto all'assunzione e all'utilizzo di personale.
Nella passata legislatura, il governo regionale e l'Assessore avevano dato indicazioni affinché il personale infermieristico, all'interno delle Aziende sanitarie, fornito dalle cooperative, fosse stabilizzato, cioè diventasse personale a tempo indeterminato con un contratto di questo tipo.
Era il periodo nel quale c'era la vergogna iniziale per il modo con il quale veniva gestito personale che arrivava dalla Romania, dalla Moldavia e da altri Paesi d'Europa e che gli ospedali utilizzavano affittandolo alle cooperative. Personale che veniva pagato 18 euro l'ora, quando l'Azienda sanitaria pagava 28 euro alle cooperative la prestazione oraria di quel personale.
Tempo fa, mi sono recato in Romania, all'Università di Sibiu università storica - per fare una convenzione diretta con l'Università di quel Paese. Mi sembrava che ci potessero essere le condizioni affinché in quei Paesi, visto che allora vi era carenza di personale infermieristico si preparasse il personale anche attraverso l'insegnamento della lingua italiana. Personale che avrebbe dovuto essere assunto direttamente dalle Aziende sanitarie, senza passare attraverso le cooperative.
La situazione precipitò perché uno di quei infermieri, un infermiere proveniente dal Marocco, che era, ed è ancora, tetraplegico, era stato picchiato da uno di questi prestatori d'opera, quindi la questione era stata sollevata nella sua crudezza.
scaduto il tempo. Continuo dopo il mio intervento.



PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 5) presentato dai Consiglieri Buquicchio e Ponso: all'articolo 1 del disegno di legge 174 (Costituzione nuove aziende sanitarie) è aggiunto il seguente comma: 2. le nuove aziende sanitarie dovranno dotarsi di strumentazione informatica adeguata affinché vengano messi a disposizione di tutti i cittadini, in modo costante ed aggiornato, tutti i dati relativi al costo del personale, ed alle gare effettuate con le percentuali di sconto ottenute.
La parola al Consigliere Buquicchio per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

La ringrazio, Presidente.
L'emendamento aggiuntivo è sempre relativo all'articolo 1, nel quale facciamo riferimento alla strumentazione informatica che riteniamo debba essere adeguata a livello delle aziende che possa, quindi, conferire ai cittadini e agli utenti della sanità tutte le informazioni più idonee, con un aggiornamento costante e periodico, relativo sia al costo del personale sia alle gare effettuate con percentuali di sconto ottenute e quant'altro.
Questo sempre nella denegata ipotesi che si voglia perseguire quel tipo di modello perché, alla fine - parliamoci chiaro - non è che siamo qui come direbbe qualcuno, a fare le battaglie contro i mulini a vento: siamo qui per fare delle battaglie, anche fosse solo di bandiera, perch rimangano agli atti, rimanga nella storia del Consiglio che determinate persone, determinati eletti, determinati Consiglieri, determinati Gruppi consiliari, non per fare l'uccello del malaugurio, avevano messo in guardia la Giunta dal perseguire obiettivi che si ritiene possano essere gravemente fallimentari.
Purtroppo attiene alla politica italiana, attiene alla Pubblica Amministrazione uno scarso livello di responsabilità rispetto agli insuccessi. Insuccessi che, a differenza di un intervento chirurgico per un qualsiasi chirurgo, si possono, in genere, vedere al risveglio dell'anestesia del paziente.
Per quanto riguarda impostazioni e riforme, spesso i risultati si vedono a distanza, quando una legislatura è finita, quando una Giunta se n'è andata e quando quell'Assessore che si è reso in un certo senso promotore e responsabile di quell'iniziativa sta svolgendo altre funzioni magari lontane.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Buquicchio.
Emendamento rubricato n. 6) presentato dai Consiglieri Buquicchio e Ponso: all'articolo 1 del disegno di legge 174 (Costituzione nuove aziende sanitarie) è aggiunto il seguente comma: 2. il budget a disposizione per le direzioni generali delle nuove aziende sanitarie dovrà essere pari al 50% del budget delle direzioni generali delle aziende sanitarie già costituite.
La parola al Consigliere Buquicchio per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Continuiamo sullo stesso discorso. Questo è uno di quegli emendamenti aggiuntivi nel quale si chiede di sommare il budget a disposizione per le Direzione generali delle nuove Aziende sanitarie, che dovrà essere pari al 50% del budget delle Direzioni generali, delle Aziende sanitarie già costituite.
Ripeto, è uno di quegli emendamenti che nasce dalla volontà nella negativa o denegata ipotesi di un percorso imperterrito sul versante di quello che è stato preannunciato e contenuto nella riforma e quindi, nel Piano, si vadano a determinare elementi deterrenti alla costituzione delle nuove Aziende.
ovvio che questi emendamenti, qualora si voglia perseguire quel tipo di logica, saranno bocciati, ma è bene che rimangano a verbale le parole del sottoscritto e di quant'altri vorranno dare forza a questo tipo di istanza, perché, riprendendo il discorso interrotto nell'illustrazione del precedente emendamento, la responsabilità è una responsabilità che purtroppo nel nostro Paese non viene mai, di fatto, attribuita a coloro che meriterebbero, in caso di fallimento, una determinata azione o una promozione amministrativa, soprattutto sul piano economico e finanziario e quindi, che su riforme che investono una forte valenza sul piano dell'economia di una Regione, si possa pagare.
Invece qui non si paga mai né dal punto di vista personale né dal punto di vista politico, perché poi l'acqua sotto i ponti è già passata, è lontana e magari è già al mare quando può emergere una determinata situazione.
Riprendo nel prossimo emendamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Ponso, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



PONSO Tullio

Grazie, Presidente.
Noi continuiamo ad esprimere una perplessità su come sta evolvendo la riforma sanitaria proposta dalla maggioranza che governa la Regione Piemonte.
Ho sottoscritto con convinzione gli emendamenti che il mio Capogruppo ha proposto, affinché si possa rimettere sulla strada che riteniamo più opportuna una riforma sanitaria che potrebbe essere definita epocale e storica.
Ricordo che questa riforma è stata sostenuta con forza dall'attuale Governatore sia in campagna elettorale sia in questo anno e mezzo in cui ha governato la Regione Piemonte.
Ci dispiace da un lato constatare, pur con tutta l'autorevolezza e le capacità che attribuiamo all'Assessore Monferino, che su una manovra così importante - ricordo che la sanità grava per l'80% sulle finanze della Regione Piemonte - grava l'assenza del Governatore a questi dibattiti, che potrebbero essere sicuramente costruttivi ed importanti.
Alcuni degli emendamenti che ha presentato il mio Capogruppo e che con sollecitudine ho firmato sono aggiuntivi, cioè corrispondono alla volontà di introdurre degli elementi deterrenti affinché questa riforma sia veramente significativa, concreta ed utile, soprattutto per il territorio piemontese e per i concittadini.
Quindi, da questo punto di vista i nostri emendamenti non vogliono sicuramente essere ostruttivi ma costruttivi, e diamo la disponibilità, dal punto di vista del nostro partito, affinché questa riforma segua veramente la strada per cui è nata e, come ho già detto nei precedenti interventi non venga annacquata da politiche che possono essere compromissorie nei riguardi della sua capacità e nei confronti di un'efficacia necessaria in questi tempi. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ponso.
Emendamento rubricato n. 7) presentato dai Consiglieri Buquicchio e Ponso: all'articolo 1 del disegno di legge 174 (Costituzione nuove aziende sanitarie) è aggiunto il seguente comma "2. le nuove aziende sanitarie non potranno avvalersi di alcuni consulente esterno".



PRESIDENTE

Prima di dare la parola al Consigliere Buquicchio, vi informo che gli Uffici non forniscono fotocopie degli emendamenti. Abbiamo fatto un importante investimento in apparecchiature e con la disponibilità a supportare a livello di funzionamento. Tutti gli emendamenti e tutto il provvedimento sono on-line e sono consultabili sui computer in vostra dotazione.
In apertura di lavori, per necessità di intervenire, si è fornita eccezionalmente una fotocopia, altrimenti c'era la difficoltà a far partire i lavori. Per il resto, non ci sono fotocopie.
La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Sono d'accordo con lei sul discorso dell'investimento. Purtroppo, per chi ha optato per l'iPad, esistono in quest'Aula alcuni problemi di rete che abbiamo segnalato più volte ai tecnici competenti, ma non sono stati ancora risolti. È il motivo per cui in apertura mi sono permesso di chiederle, prima di avere il materiale cartaceo, di leggere i testi, ma adesso non occorre più, perché cortesemente mi è stato fornito. Anche in questo caso parliamo dell'emendamento rubricato n. 7).
Si tratta di un emendamento aggiuntivo con il quale chiediamo che le nuove aziende sanitarie non possano avvalersi di alcun consulente esterno.
Noi non le vogliamo le nuove aziende sanitarie.
Chi fosse entrato in aula ora, magari si sta chiedendo: "Ma il Consigliere Buquicchio, cosa sta facendo? Cosa sta dicendo? Sta facendo ostruzionismo?". Vedo che il Presidente della Lega annuisce, ma chiamatelo come volete; sto cercando, con l'aiuto di pochi volenterosi, di far presente a chiunque voglia ascoltare che questo tipo di impostazione di riforma sanitaria è sbagliata. Cosa chiedevamo noi? È vero che lo condividevamo e anch'io nella mia campagna elettorale precedentemente avevo fatto un programma sanitario di quel tipo, ma era stata la Giunta inizialmente, era stato il Presidente Cota e la Lega Nord, in particolare a proporre una determinata impostazione, che poi via via è stata completamente cambiata.
Si chiedeva una riduzione del numero delle Aziende per tutta una serie di motivi anche tecnici e di rispondenza al Piano di rientro. Oggi manteniamo lo stesso numero delle Aziende sanitarie e addirittura andiamo a creare nuove Federazioni, che non potranno neanche assolvere a quelle tre funzioni.
Quindi, è sbagliato, e lo capisce chiunque che è sbagliato, ma loro intendono perseverare su questa strada. Ho il dovere di dirlo, sono stato eletto e quindi sento in pieno questo dovere, magari a differenza di altri che invece determinate impostazioni le condividono o, se non le condividono, non hanno voglia di intervenire. Perché, a volte, non s'interviene per non dare forza a qualcuno e non conferirgli la paternità di un pensiero. Purtroppo, cari signori, avviene anche questo in politica.
Dobbiamo abituarci.
Ho esaurito il tempo a disposizione.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Emendamento rubricato n. 8) presentato dai Consiglieri Buquicchio e Ponso: all'articolo 1 del disegno di legge 174 (Costituzione nuove aziende sanitarie) è aggiunto il seguente comma "2. il budget a disposizione delle nuove aziende sanitarie non potrà mai superare il 50% del budget medio di quelle già presenti sul territorio".
Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Personalmente per dissociarmi - passatemi il termine - da una soggettività di azione, se mi sarà consentito, firmerò tutti gli emendamenti degli altri colleghi, per dare forza, anche se magari non condivido nel merito quella loro impostazione.
Ma io ho detto, e non l'ho detto in modo offensivo, in modo provocatorio o per far del male a qualcuno o per mancare di rispetto a qualcuno.
Signori, delle due l'una. O come opposizione riteniamo che questa manovra nel bene e nel male debba passare, e a questo punto possiamo andare a casa, perché è inutile che stiamo qui a sgolarci. Oppure uniamo le nostre forze e facciamo capire che tutto un insieme di forze minoritarie, rispetto al governo attuale di questa Regione, è contraria. Sarà contraria per motivi diversi, perché c'è chi condivide la mancata riduzione delle Aziende, però mi sembra che su un punto siamo tutti d'accordo: queste Federazioni non vanno bene. E allora, se siamo tutti convinti su quel punto, non occorre fare dei distinguo su altre questioni: concentriamoci tutti su quel punto.
un ragionamento che sicuramente non piacerà alla maggioranza, ma a noi dell'opposizione dovrebbe piacere.
Invito quindi i colleghi - io lo farò, firmerò i centinaia emendamenti presentati dalle altre forze politiche, se me lo consentiranno - a firmare lo chiedo umilmente, anche gli emendamenti presentati dal Gruppo Italia dei Valori.
Su quel punto siamo tutti d'accordo, ma credo, cari colleghi e cari amici, che sia d'accordo anche una parte della maggioranza.
ovvio che, di fronte ad un'opposizione unita, si potrebbe unire anche parte della maggioranza, e forse qualche risultato politico, nell'interesse della Regione e di tutti noi (non nell'interesse di Buquicchio, perché cosa gliene può importare a Buquicchio) si potrà ottenere.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Ponso in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



PONSO Tullio

Grazie, Presidente.
Accolgo l'appello del mio Capogruppo, che da un lato vorrebbe dire rivalutare anche il ruolo del Consiglio regionale.
La matematica non mi è mai piaciuta, quindi un mero computo di numeri mi è ostile. La maggioranza ha questa forza di numeri, e ce l'ha per portare avanti una riforma sanitaria, indipendentemente dall'influenza o dai pareri di una minoranza, minoranza che non è costituita da un partito ma, come sappiamo, da più partiti.
Andare avanti con una riforma così importante computando dei numeri e misurandosi soltanto con la forza dei numeri stessi, non si va da nessuna parte.
Accolgo l'appello del mio Capogruppo e lo trasmetto a mia volta, perch è importante che ci sia, non solo a livello di minoranza ma anche a livello di maggioranza, un confronto schietto e sincero sulle varie posizioni, in maniera da dare al nostro territorio e ai nostri cittadini piemontesi una riforma che è necessaria ed è molto importante per la nostra regione e per il nostro ordinamento sanitario.
Lancio anch'io la proposta di approvare gli emendamenti dei miei colleghi - che personalmente firmerò - al di là del merito particolare degli stessi, per trovare un dialogo e, soprattutto, per ridare a questo Consiglio regionale il ruolo autorevole che gli spetta.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Emendamento rubricato n. 9), presentato dai Consiglieri Buquicchio e Ponso: All'articolo 1 del disegno di legge 174 (Costituzione nuove Aziende sanitarie) è aggiunto il seguente comma: "2. Quanto previsto al primo comma deve essere subordinato alla presentazione di appositi provvedimenti che individuano il loro budget annuo a disposizione".
Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
La ringrazio per aver letto il contenuto dell'emendamento aggiuntivo.
Anche questo nasce dalla forte consapevolezza - consentitemi di dirlo - che in questo momento non si debbano e non si possano costituire nuove Aziende sanitarie, semmai - anche se so che non saranno tutti d'accordo dovrebbero essere diminuite, non certo aumentate.
Questo è stato detto in modo chiaro sin dall'inizio della discussione.
Non per sottolineare il fatto che noi non abbiamo cambiato idea, perché si può anche fare (oltretutto, cambiare idea è anche indice di intelligenza) ma quando? Quando ci si convince della bontà di una nuova soluzione ed in presenza di elementi che, da un punto di vista ampio, tecnico, politico economico, finanziario e burocratico (chi più ne ha più ne metta), possono dare forza a quell'ipotesi.
In questo caso, invece, ci troviamo di fronte ad un cambiamento di rotta. Mi dispiace dirlo, perché da parte degli autorevoli interlocutori c'è la capacità di dare determinate risposte; tuttavia, la risposta, non dico che sia stata parziale, ma quanto meno non è stata convincente. Questo ci legittima a perseguire e a continuare a richiedere, con i normali e pochi mezzi democratici di cui un consesso istituzionale come questo dispone, che si possa cambiare.
Questo è quello che stiamo facendo, e ringrazio i colleghi che mi stanno aiutando e anche coloro che mi hanno preannunciato un aiuto in tal senso. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Emendamento rubricato n. 10) presentato dai Consiglieri Buquicchio e Ponso: All'articolo 1 del disegno di legge 174 (Costituzione nuove aziende sanitarie) è aggiunto il seguente comma: "2. Quanto previsto al primo comma non comporta alcun onere aggiuntivo per la collettività".
Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie.
Quanto previsto al primo comma, quindi, non comporta alcun onere aggiuntivo per la collettività.
Dobbiamo essere chiari su questo punto. Prendo atto che colleghi alleati mi hanno detto: "Buquicchio, è giusto e legittimo che ognuno la pensi in modo diverso sul discorso del numero delle ASL". Questo va bene e lo accetto, ma continuerò a pensarla in quel modo e rispetto appieno chi la pensa diversamente. Tuttavia, quando la Giunta si è trovata di fronte a questo muro, che mi risulta non essere costituito solo da mattoni dell'opposizione, ma anche da una certa parte della maggioranza, perché ha ritenuto di dover optare per una soluzione che alla fine non piace a nessuno? Poiché mi pare che la soluzione delle Federazioni, su cui abbiamo già più volte spiegato le motivazioni delle nostre perplessità, non piaccia all'opposizione, ma mi risulta che non piaccia neanche a parte della maggioranza, perché si deve perseguire a tutti i costi questo tipo di percorso? Solo per partorire una riforma? Da che mondo è mondo, una cosa è un bel parto, magari eutocico, con un bel bimbo che nasce, cresce e si sviluppa; altra cosa è un aborto. La differenza tra aborto e un bel parto eutocico penso sia noto a tutti allora potremmo rinunciare all'aborto, e questo sarebbe indice di grande onestà intellettuale, cioè di fronte all'impossibilità...
Peraltro, il Governo Ghigo aveva trovato grande difficoltà a promulgare una riforma sanitaria: è ovvio che, nel gioco e nel "teatrino" della politica, si strumentalizzano queste situazioni, perché il fatto che il Presidente Ghigo non avesse potuto partorire la riforma e il Governo successivo, in un modo o nell'altro, l'abbia portata avanti, sono questioni che, sul piano politico, vengono strumentalizzate.
Mi chiedo, però: è meglio non fare una riforma o farla in modo sostanzialmente sbagliato? Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Buquicchio.
Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Ponso, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



PONSO Tullio

Grazie, Presidente.
La soluzione delle Federazioni non va sicuramente nella giusta strada di una seria e necessaria riforma sanitaria, di cui abbisogna questa nostra regione.
Abbiamo ribadito più volte, sia in Commissione sia in Aula consiliare che le Federazioni non contribuiscono sicuramente a questo Piano di rientro, anzi complicano la situazione; un Piano di rientro che è ormai indispensabile e necessario.
Se, da un lato, viene recepita la centralità degli acquisti (strada che verrà percorsa), dall'altro ci sono due punti (nei confronti dei quali esprimiamo la nostra perplessità, pur considerandoli importanti per un Piano di rientro positivo ed una riforma sanitaria necessaria ed indispensabile: la gestione del personale e la governance clinica. Questa è una fase delicata ed importante dell'iter consiliare per la riforma sanitaria: mi appello all'autorevolezza di questo Consiglio e alla sua capacità di esprimere una vera riforma, nel senso positivo del termine. In questo periodo, è più che necessario riuscire ad offrire con determinazione dei servizi positivi e una lotta agli sprechi non indifferente. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Emendamento rubricato n. 11) presentato dai Consiglieri Buquicchio e Ponso: All'articolo 1 del disegno di legge 174 (Costituzione nuove Aziende Sanitarie) è aggiunto il seguente comma: 2. Quanto previsto al primo comma è da ritenersi valido anche nel caso di aggregazione di Aziende Sanitarie già esistenti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Voglio concludere il pensiero che stavo esprimendo precedentemente.
Signori colleghi della Giunta e colleghi tutti della maggioranza ritengo di essere credibile nell'affermare quanto sto per affermare: sono tra coloro ai quali avrebbe fatto piacere una bella e buona riforma sanitaria, partorita dalla maggioranza - ancorché oggi io sia, col mio Gruppo, in minoranza. Tant'è vero che all'inizio, pur mantenendo le stesse posizioni (la mia collocazione non è cambiata: non è che prima fossi in maggioranza), condividevo e appoggiavo quel tipo d'impostazione. Ero veramente contento che si potesse parlare di un modello di sanità che mi piaceva.
Oggi, pertanto, non appartengo a quella categoria di persone che devono fare opposizione in ogni caso o che devono andare contro a delle iniziative, solo perché sono frutto di un'idea o di una proposta della maggioranza. No, poiché ritengo ci debba essere la responsabilità di tutti noi: di fronte al Piemonte, di fronte a tutti i cittadini, di fronte alle grosse problematiche di carattere economico e finanziario, di fronte agli impegni assunti con il Piano di rientro, di fronte al rischio della mancata erogazione di fondi da Roma, e così di seguito.
Pertanto, proprio in forza a quella responsabilità, oggi sto portando avanti un'attività che qualcuno definirà ostruzionistica (non mi offendo sicuramente, sarà anche ostruzionistica), ma che tende ad invocare, per tutto il tempo che mi sarà consentito, di riflettere ancora una volta e cercare d'individuare delle soluzioni che possano essere un po' più idonee al raggiungimento di tutti gli obiettivi che tutti insieme, non solo la maggioranza, ci dobbiamo prefissare di raggiungere.
Questo è quello che chiedo.
Mi spiace dover svolgere questo ruolo, che potrebbe apparire - o forse è - antipatico a qualcuno, ma sento il dovere di esercitarlo.
Spero, poco per volta, goccia dopo goccia, d'infondere al maggior numero di Consiglieri questo tipo di consapevolezza.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Buquicchio.
Questo era l'ultimo emendamento all'articolo 1.
Passiamo ora al dibattito generale sugli emendamenti presentati.
Può intervenire qualsiasi Consigliere, che avrà due minuti a disposizione.
Procederemo, poi, con le dichiarazioni di voto su tutti gli emendamenti: una dichiarazione di voto per Gruppo, con tre minuti a disposizione.
Ha chiesto la parola, nel dibattito generale, il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Intervengo nel dibattito generale sugli emendamenti presentati dal collega Buquicchio, all'articolo 1.
Il collega Buquicchio sa che, in merito a quest'articolo, la pensavamo e la pensiamo diversamente. Voglio, però, tranquillizzarlo, poiché nel corso della discussione ci saranno punti sui quali l'azione dei nostri Gruppi consiliari si muoverà all'unisono.
Colgo, inoltre, l'occasione di quest'intervento per segnalare alcune questioni.
La prima: è vero che non c'è un obbligo di replica da parte della Giunta regionale, nel dibattito generale, su un tema così importante, ma il silenzio della Giunta regionale, al termine del dibattito generale su questo disegno di legge, lo interpreto come un non voler svelare le carte rispetto alle tre questioni fondamentali che ancora, dal nostro punto di vista, rimangono all'interno di questo disegno di legge.
Voglio recuperarle molto velocemente.
Prima questione: noi non siamo favorevoli - e lo dimostreremo nel corso del dibattito - al fatto che, al termine di questa riforma, aumenterà il numero dei soggetti che governeranno la sanità nella nostra regione. Per alcuni aspetti, è un assurdo ed una grande contraddizione, rispetto all'impostazione iniziale con la quale si è mossa la cosiddetta riforma sanitaria.
Seconda questione: non ci sono le ragioni per dare vita ad un'azienda sanitaria regionale che gestisca il 118: in tutte le riunioni della Commissione ed anche in Aula, non è stato portato alcun elemento convincente.
La terza questione assolutamente irrisolta riguarda tutto l'ambito sul quale - non lo sveliamo da oggi - vi è una grande attenzione ed un grande interesse da parte di questo Gruppo consiliare: il tema dell'integrazione degli ambiti di gestione delle politiche sociali e sanitarie. O ci dite qualcosa su questo, oppure non lamentatevi se questo Gruppo consiliare, nel corso del dibattito, avrà modo di esplicitare il principio di adattamento rispetto agli atteggiamenti che vengono portati avanti dalla Giunta regionale.
Noi ci aspettavamo che, al termine del dibattito generale, venisse fornita qualche risposta, orientamento o indirizzo, anche solo per dirci: "Non sono temi che c'interessano e ci riguardano".
Termino, Presidente, e le chiedo scusa: avremo modo di entrare più nel dettaglio, nel merito di queste questioni, nel prosieguo della discussione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Reschigna.
Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Approfitto dei due minuti offertici dall'intervento in discussione su quest'articolo per esprimere anch'io la sorpresa sul fatto - cosa che avrebbe probabilmente potuto e potrebbe in qualunque momento incanalare su strade diverse la discussione - di non aver sentito nulla riguardo alle questioni che ancora sono sul tavolo in questo momento.
Noi abbiamo posto alcune riflessioni relativamente al tema del 118 e dell'emergenza, siamo ancora in attesa di capire se le sollecitazioni che abbiamo fatto in Commissione in molteplici occasioni relativamente alla necessità per un verso, dal punto di vista di metodo, di definire in legge cosa sono, come funzionano e come vengono organizzate Federazioni, aree sovrazonali (chiamiamole come vogliamo) e, dall'altra parte, di capire qual è l'idea sul modello organizzativo che si intende a questo riguardo adottare.
Noi abbiamo già espresso in più occasioni la convinzione che condividiamo nel merito questo tipo di organizzazione, ma che debba essere un momento di consorziamento e coordinamento delle aziende, ai fini di fare insieme maggiore efficienza su una serie di punti e di materie (che adesso non sto a citare). Vi è poi la grande questione di tutto ciò che continua a ruotare intorno al tema delle politiche sociali e dei soggetti gestori.
L'abbiamo detto ancora recentemente: ciò che è successo giovedì e venerdì scorso in I Commissione ci ha lasciati letteralmente "sbacaliti". Perch capisco dover discutere su numeri e su approcci, ma non riuscire a mettere in fila i numeri credo sia il segno di un'insufficiente attenzione al tema da parte della Giunta in questo momento.
Quindi, chiediamo e crediamo - sarebbe utile a questo riguardo - un cenno che ci dica che su queste questioni c'è una riflessione, per capire se possiamo trovare punti di incontro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
evidente che nel momento in cui si discute di un provvedimento importante, la conduzione del dibattito in Aula non è un fatto secondario siccome noi nel dibattito generale abbiamo posto delle questioni, delle questioni di merito e non abbiamo fatto un dibattito campato per aria, ma abbiamo posto delle questioni di merito, è evidente che l'opposizione fa battaglia politica. La fa sulle questioni in cui crede, lo abbiamo fatto in Commissione e lo vogliamo fare in Aula, lo abbiamo fatto - ripeto - nel dibattito generale.
Se non ci vengono date delle risposte sulle questioni che abbiamo posto, è evidente che il nostro atteggiamento sarà un atteggiamento che pone queste questioni nella conduzione del dibattito, nella presentazione degli emendamenti, nella discussione dell'articolato.
Noi abbiamo posto delle questioni che sono quelle che ha ricordato poc'anzi il Presidente del Gruppo sulle Federazioni. Per quanto riguarda la questione delle Federazioni, vogliamo chiarezza all'interno dell'articolato della legge, poniamo la questione del 118, poniamo la questione del futuro di chi gestirà e come verranno gestite le funzioni socio-assistenziali sul nostro territorio.
Sono questioni di merito ed è evidente che le questioni di merito si accompagnano all'atteggiamento politico e alle questioni politiche che sono state poste dal Presidente della Giunta regionale e da questa maggioranza.
Noi ci comporteremo di conseguenza: o ci vengono date delle risposte e si apre un confronto sulle questioni di merito, oppure il nostro sarà un atteggiamento di una forza di opposizione che vuole delle risposte in aula rispetto alle questioni che abbiamo posto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Aggiungo una questione che è rimasta in sospeso e che ci sembrava potesse essere discussa al di fuori dell'Aula, ma naturalmente nei luoghi riconosciuti (non facciamo riunioni segrete con l'Assessorato e non ne abbiamo mai fatte), che riguarda la questione degli emendamenti che avevamo presentato sui progetti speciali di salute su cui l'Assessore aveva dato parere negativo in Commissione, dicendo che avrebbe cercato di capire che cosa avrebbe potuto essere recuperato dello spirito degli emendamenti, in maniera che gli emendamenti fossero anche presentati dalla Giunta regionale.
A noi non interessa dimostrare alle associazioni che hanno sollecitato quel tipo di emendamento o ai professionisti che li hanno ispirati che portiamo a casa risultati del PD, non ce ne frega niente e non abbiamo l'abitudine di mettere "spillette" all'occhiello delle nostre giacche.
Quello che ci interessa è che quei problemi che quegli emendamenti sollevano, che sono essenzialmente problemi di salute, trovino risposta all'interno del Piano.
Credo di aver partecipato a tutte le riunione di Commissione in cui abbiamo discusso il Piano Socio Sanitario (naturalmente, parteciperò a tutte le sedute d'Aula che affrontano ancora questo argomento). Mi sembrava che ci fossimo lasciati bene, quando abbiamo chiuso l'ultima delle sedute (che era un lunedì pomeriggio) con l'impegno dell'Assessore a presentare gli emendamenti nell'arco di qualche giorno.
Non so se mi è sfuggito qualcosa, Assessore, ma non siamo riusciti a vederli, non li abbiamo avuti. Se lei ce li consegna, naturalmente, avremo modo di discutere meglio di quegli emendamenti che consideravamo importanti, in maniera da incanalare nuovamente la discussione sui binari di un confronto che può essere utile alla Regione Piemonte.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Tecnico "E. Bona" di Biella


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti dell'Istituto Tecnico "Eugenio Bona" di Biella in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Esame disegno di legge n. 174, inerente a "Disposizioni in materia di organizzazione del Sistema sanitario regionale" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 174, inerente a "Disposizioni in materia di organizzazione del Sistema sanitario regionale".
La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Non torno sulle questioni che hanno posto i colleghi che mi hanno preceduto, perché sono questioni note, perlomeno l'Assessore dovrebbe conoscerle. Però mi rivolgo ai colleghi della maggioranza prima ancora che all'Assessore, perché la maggioranza deve dare segni di vita.
Naturalmente, la maggioranza e la Giunta hanno il diritto di difendere il provvedimento così com'è, ritenendo le nostre proposte inaccettabili e irricevibili. È un'opinione. Noi non la condividiamo.
C'è un'altra strada che la maggioranza può scegliere se vuole affrontare seriamente la discussione di questa mattina: la strada è quella di predisporsi, come capita normalmente quando si affrontano questioni che hanno questa valenza, ad un confronto di merito, giudicando, quindi, il merito delle nostre posizioni, che non sono ideologiche, che non ci siamo inventati ieri mattina! Sono note da tempo! Le hanno ricordate i Consiglieri Reschigna, Muliere, Taricco, Boeti, eccetera.
La maggioranza può anche respingerle, non prenderle in considerazione: siete liberi di farlo ovviamente. Ci consentirete di essere liberi di opporci allora con maggiore forza al provvedimento? Il nostro comportamento è speculare al vostro.
La maggioranza ritiene di girare la testa dall'altra parte? Che le tre questioni che poniamo siano questioni da non affrontare per una serie di motivi? Le opposizioni - tutte le opposizioni, su questo sono d'accordo con il collega Buquicchio - hanno il diritto e il dovere di opporsi ovviamente, a questo provvedimento.
Non diteci soltanto che non lo sapevate - mi rivolgo alla Presidente Spagnuolo - perché non è che il collega Reschigna è venuto in Aula stamattina e si è inventato la questione! Sono settimane che vi diciamo che per noi ci sono tre questioni; non cento, tre! Allora, affrontatele. Pi una quarta questione che riguarda le risorse per i consorzi socio assistenziali.
Noi non subiamo il ricatto del Presidente Cota. Siamo liberi.
Vi devo dire, eventualmente, che il ricatto del Presidente Cota per noi è una ragione in più per opporci a questo provvedimento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes

Grazie, Presidente.
Anche per quanto mi riguarda, gli emendamenti all'articolo 1 rappresentano un'occasione di posizionamento sul disegno di legge in questione. Avrò modo di discuterne nel dettaglio sugli emendamenti agli articoli più corposi (mi riferisco, in particolare, agli articoli 2, 3 e 4). Ma fin dall'inizio ci tengo a precisare che, a mio avviso, questo disegno di legge è totalmente insoddisfacente, perché crea indeterminatezza, in particolare attraverso gli articoli più significativi nell'organizzazione del sistema sanitario, all'interno del quale pu avvenire qualunque cosa.
A mio avviso, ciò che nella realtà avverrà, sarà la prosecuzione del disastro attuale del sistema sanitario, che in questi due anni sta letteralmente andando a catafascio. E non è il caso di aggiungere ulteriori sette nuovi Direttori (i sei del sistema delle Federazioni, o sistema di forme di coordinamento sovrazonale (che però, alla fine, questo diventeranno, pur essendo lasciate in modo più indeterminato in questo testo), più quello relativo all'Azienda regionale dell'emergenza territoriale, della quale non si sente proprio l'esigenza, essendo l'organizzazione attuale del sistema perfettamente efficiente o, almeno essendolo stata. Oggi, non solo la diminuzione delle risorse, ma soprattutto, la confusione nel sistema delle direttive, sta producendo danni gravi; danni che, continuamente, abbiamo modo di verificare.
Poiché i due minuti a mia disposizione sono terminati, Presidente proseguirò successivamente nella discussione degli emendamenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Non avevo ritenuto opportuno intervenire, ma dopo aver ascoltato i colleghi Ronzani e Muliere, non certo in senso provocatorio (non posso non prestare attenzione a ciò che dicono!), non posso esimermi.
Ho frequentato poco la discussione in Commissione dell'oggetto di cui stiamo parlando. Tuttavia, per sommi capi - mi correggeranno l'Assessore Monferino e i colleghi - la discussione è durata un limite di tempo che certamente consideriamo sufficiente: sono stati esaminati quasi 400 emendamenti, di cui circa 120 o 130 (l'ordine di grandezza è questo) sono stati recepiti.
da solo 17 anni che sono qui e non ricordo un disegno di legge proposto dalla maggioranza (qualunque maggioranza) che abbia visto 111 o 120 emendamenti recepiti. Metto da parte questa riflessione, ma su questo punto, eventualmente, ritorneremo.
Ad oggi, questo disegno di legge è certamente molto più il frutto della discussione tra la Giunta e le componenti dell'opposizione - nessuna esclusa, compreso il Presidente Buquicchio e la Presidente Artesio - che non con il PdL.
Non è certamente compito mio riassumere le posizioni, ma è invece un mio diritto esprimere il mio parere, così cominciamo a capirci.
Sono una di quelle persone - l'Assessore Monferino lo sa - che ritiene che la precedente imposizione, che suddivideva, nell'ambito di una riforma il territorio in ospedali (nella contrapposizione costruttiva ospedali/territorio), fosse decisamente più sostenibile, fosse decisamente migliorativa e fosse una riforma che valeva la pena intraprendere.
Non è stato così.
Della parte successiva, che alcuni chiamano la "pressione" che il Presidente Cota ha esercitato su di noi ('ricatto' è un termine che non mi piace), parleremo nelle prossime puntate.
Mi domando, però, che gioco stia facendo il PD. Questo disegno di legge è molto più del PD che non del PdL: state inaugurando anche voi un'ennesima puntata del partito di lotta e di governo? Mi interessa, perché è un'evoluzione generica del Partito Democratico che sono curioso di intraprendere.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Direi che l'intervento del Capogruppo Reschigna e quello degli altri colleghi siano stati abbastanza chiari ed esaustivi sulla posizione del PD e del punto cui è giunto il nostro dibattito.
Mi spiace che il collega Burzi ed altri non abbiano, a questo punto colto con chiarezza la nostra proposta assolutamente riformista da questo punto di vista. Forse è il caso di riproporla, perché se un'interlocuzione con la maggioranza non si apre su alcuni temi che sono piuttosto importanti, diventa difficile; in pratica, diventa un dibattito a senso unico, che va avanti stancamente in Consiglio.
Per effetto di un confronto ampio con la comunità piemontese, e non solo con l'opposizione, sono state modificate, nei testi precedenti, alcune questioni fondamentali, tra cui la separazione fra ospedali e territorio di cui in questo momento si stava parlando. Tutto ciò - lo ribadisco - per effetto di un ampio confronto con il Piemonte e perché da tutte le parti da qualsiasi luogo - è stato dimostrato come quella fosse un'ipotesi poco praticabile. Rimanevano aperte alcune questioni fondamentali che sono state oggetto del dibattito in Commissione. Mi riferisco, in particolare, a tutta la vicenda del socio-assistenziale, dalla vicenda della governance a quella delle risorse; questione centrale che è corpo di una serie di emendamenti.
O, ancora, alla questione delle Federazioni, le loro caratteristiche, il loro numero; la questione del 118 e la riduzione ulteriore del numero delle Aziende. Questioni aperte che sono state oggetto di dibattito e che non sono di poco conto, perché consentirebbero dei risparmi sostanziali, molto più significativi di quanto non vengano qui segnalati ed individuati dal testo che ci viene presentato.
Vogliamo discutere di questo o di cosa vogliamo parlare? Mi pare che questa sia la questione fondamentale su cui, in questo momento, la maggioranza è seriamente interpellata non solo da questa opposizione, ma da ampi settori del mondo sanitario e socio-assistenziale in Piemonte.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Intervengo per anticipare al collega Buquicchio che sottoscriver alcuni dei suoi emendamenti e sono ovviamente lieta che intenda sottoscrivere, insieme ad eventuali altri colleghi dell'opposizione o della maggioranza, alcuni emendamenti che ho presentato.
Intervengo altresì per sottolineare che certamente abbiamo svolto un lavoro di emendamento e di lettura del Piano Socio Sanitario e della legge allegata in Commissione, e che questo lavoro ha prodotto non conversioni sulla via di Damasco, ma un'educata capacità di raccogliere e di tradurre gli emendamenti che, agendo sul linguaggio utilizzato, lo rendevano più chiaro.
Quindi non mi sento affatto interpretata dall'ultima versione emersa dalla Commissione consiliare per il fatto che i miei emendamenti sulla punteggiatura o sull'uso della declinazione dei verbi siano stati accolti.
D'altronde, ritengo del tutto lecito e assolutamente legittimo che un'Amministrazione titolata a governare o dal voto popolare o dal mancato controllo sulla correttezza del voto popolare esprima, a sua volta, un indirizzo nella propria programmazione. Questo indirizzo è altrettanto lecito e legittimo che sia sottoposto all'obiezione di coloro che hanno posizioni culturali e politiche di segno opposto.
Quindi è del tutto lecito l'esercizio della nostra opposizione, anche in una fase in cui il Regolamento non consente più favolosi e fantasiosi accordi di programma, con i quali, valendosi di regolamenti precedenti, le opposizioni potevano interdire la discussione in Aula e concentrarla su alcuni passaggi, certo non minuti come i miei emendamenti, ma ben più sostanziali e ponderosi, quali quelli che l'opposizione precedente present al Piano come conditio sine qua non per la sua approvazione.
Questo per dire che prosegue un lavoro attento di correzione. In questo lavoro attento avremo anche la possibilità di commentare alcuni dei fatti più recenti avvenuti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Cerutti; ne ha facoltà.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Anche noi annunciamo che andremo a sottoscrivere alcuni emendamenti che hanno presentato i colleghi, così come sollecitato dal Consigliere Buquicchio. Riteniamo che, rispetto alla proposta iniziale, effettivamente ci sia stato un cambiamento che ha messo da parte quella che era l'ipotesi di separazione ospedale e territorio.
Senza voler sminuire quella che è stata l'attività dell'opposizione noi crediamo che la Giunta, la maggioranza sia arrivata a rivedere la versione che adesso viene posta in discussione perché c'è stata comunque un'opposizione generale di tutto il territorio, del personale medico e chiaramente anche dei cittadini. In questo senso, quindi, vi è stata una revisione complessiva, che però ha lasciato alcune questioni aperte e che noi riteniamo fondamentali per non poter dare in questo momento un giudizio positivo della proposta.
Le questioni fondamentali sono quelle che hanno già ricordato alcuni colleghi e che, tra l'altro, hanno visto comunque la presentazione anche da parte nostra di emendamenti nel merito.
Una delle questioni centrali crediamo sia la creazione di nuove strutture(le Federazioni sanitarie), con tra l'altro quello che può essere un aspetto che di per sé all'esterno potrebbe non essere percepito positivamente, in quanto vengono create anche delle nuove figure, dei nuovi Direttori generali e in questo senso non capiamo come si stia ponendo atto ad una razionalizzazione del sistema sanitario come più volte declamato dall'Assessore e dal Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
Colgo l'occasione della presenza del Presidente Cota per fare, se a lui torna utile, un piccolo ripasso della discussione, cosicché - sicuramente è stato già aggiornato dall'Assessore - le mie parole possano aiutarlo ad entrare nel vivo delle nostre osservazioni.
Noi pensiamo che non bastino le attenzioni che riconosciamo la Giunta ha avuto nei confronti delle posizioni della minoranza. Siamo soddisfatti ma non perché abbiamo vinto noi - del fatto che la separazione ospedale e territorio sia stata messa da parte, così come abbiamo apprezzato il fatto che oltre un centinaio di emendamenti siano stati accolti; vorremmo dire che non è stato per gentile concessione della maggioranza o della Giunta ma perché siamo convinti - lo avete anche voi confermato accettandoli - che si trattasse di buone proposte.
L'argomentazione del Consigliere Burzi - in piemontese "fa' che n'abbia!", in toscano "'un ti basta?" - non mi sembra che possa valere in quest'Aula: non ci basta ancora semplicemente perché siamo convinti che vi siano dei nodi importanti che questa vostra proposta contiene e che noi pensiamo di poter sciogliere in altro modo.
I nodi che vi abbiamo rappresentato sono quattro. Li riassumo: 1) i consorzi sono senza soldi e non possono sopravvivere: non si tratta di far sopravvivere i consorzi, ma di far sopravvivere i servizi sociali; 2) il dimensionamento che voi avete individuato è troppo modesto ed è in contraddizione con la logica di accentramento delle funzioni; 3) le aree di coordinamento sovrazonale noi vogliamo capire come saranno organizzate, e suggeriamo che siano di meno di quelle che voi avete formulato (4 invece di 6); 4) non ci convince il modello 118 azienda .
Aggiungo che, se volete leggere le nostre proposte, troverete - lo dico al Presidente Cota, in modo particolare - molti suggerimenti per eliminare quegli sprechi di cui lui fa vanto, che sempre ci ricorda. Proponiamo: un'ASL e non due a Torino; quattro e non sei aree di coordinamento sovrazonale; 18 e non 26 aziende, perché le sei nuove aree di coordinamento fatte aziende diventano altre aziende; 70.000 e non 20.000 come dimensionamento per le gestioni associate; SCR da liquidare.
Insomma, secondo noi ce n'è abbastanza perché quest'Aula non sia muta ma affronti, in un senso o nell'altro, le questioni che abbiamo presentato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Sinora, a parte l'unico intervento del Consigliere Burzi, non abbiamo avuto il piacere di un'interlocuzione con la maggioranza. Sempre nella speranza che l'interlocuzione possa essere articolata nel merito specifico delle problematiche poste a monte della discussione e del nostro ragionamento, ho preso atto - siccome credo nel valore della democrazia che la prospettazione delle sei ASL e delle sei ASO con un'estrapolazione della rete ospedaliera era un'esigenza, ancorché prospettata dalla Giunta inizialmente, che appartiene a noi in misura minoritaria e quindi non posso che accettare il volere della maggioranza e dunque dei numeri.
Quello che però non va bene è che, prendendo atto di un'impossibilità di perseguire quel tipo di prospettazione, ci sia stata la soluzione delle Federazioni e quindi, ad un mancato decremento numerico delle ASL addirittura sia stato prospettato un incremento di istituti come quello delle Federazioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
Credo che il ragionamento che prima faceva il Consigliere Burzi attenga semplicemente alla fotografia di quella che è la situazione di quest'Aula.
chiaro che un'opposizione ha il compito di cercare di migliorare quello che viene proposto da una maggioranza, ma ha anche il compito di far comprendere, qualora questo non sia ancora avvenuto, che sono ancora presenti punti assolutamente complicati e difficili, rispetto ai quali noi abbiamo posto tre pregiudiziali. Com'è stato detto prima dal Capogruppo Reschigna, relativamente a questi punti non siamo soddisfatti e occorre ancora fare chiarezza.
Prima il Consigliere Burzi parlava di partito di lotta e di governo, ma se analizziamo la situazione, se guardiamo quello che sta succedendo in Consiglio di fronte a un tema così importante - il Piano Sanitario - non credo che ci si debba assolutamente scandalizzare o sentire in una situazione di conflitto ulteriore rispetto a quello che già non esista all'interno di quest'Aula. Perché? Perché ci sono tre elementi sui quali noi non possiamo non fare i ragionamenti che stiamo facendo.
Innanzitutto, abbiamo detto in molte occasioni che non era assolutamente necessario immaginare un proliferare del numero delle Aziende sanitarie, che era sicuramente utile immaginare delle forme che potessero essere a sostegno delle Aziende sanitarie, che non fossero ulteriori enti strumentali e che fossero quindi degli enti sovraordinati, ma che fossero appunto, degli enti che potessero svolgere delle funzioni complementari e in collaborazione con le Aziende territoriali.
Abbiamo più volte posto il tema del ruolo dei Sindaci, sul quale non siamo assolutamente contenti né soddisfatti per come è andato avanti il dibattito in Commissione e per come si sta delineando oggi la situazione.
Soprattutto, però, quello che riteniamo fondamentale e assolutamente non concepibile né perdonabile è la questione legata al comparto socio assistenziale.
Credo che quanto è successo in I Commissione la scorsa settimana - è già stato evidenziato - delinei una situazione difficile, complicata e che destabilizza un quadro già assolutamente preoccupante. Allora, non possiamo immaginare che il dibattito prosegua in modo semplice, senza che si abbia un ulteriore approfondimento, senza che si avverta la necessità di scendere ulteriormente nel dettaglio ma, soprattutto, senza avere risposte chiare rispetto alle condizioni che noi abbiamo posto come fondamentali all'inizio del dibattito.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Svolgo un breve intervento, anche perché in una discussione generale lo spazio è poco. Intervengo solo per riferire e confermare che molti degli emendamenti che ha presentato il collega Buquicchio trovano la nostra condivisione e quindi raccoglieranno un nostro voto favorevole.
Come detto più volte durante la discussione in Commissione, non ci eravamo appassionati moltissimo al tema del Piano Socio Sanitario soprattutto da un punto di vista ostruzionistico. È ovvio però che se poi vengono da parte del Presidente Cota - che oggi è qui presente - degli assist alle opposizioni, con la frase "o si approva il Piano entro il 31 marzo o si va tutti a casa", le opposizioni tutte vengano anche un po' stuzzicate; non tanto nel voler mandare a casa l'Amministrazione considerando anche quelli che potrebbero essere i costi, sia delle elezioni sia del blocco della macchina regionale - posto che la macchina regionale lavori bene, non solo in questa legislatura ma anche nelle precedenti sicuramente questo elemento stuzzica anche un po' il ruolo proprio e di merito delle opposizioni, che è stato ricordato anche precedentemente dalla collega Artesio, cioè quello di cercare di migliorare i testi dei disegni di legge che vengono presentati e di cercare di ottenere il miglior prodotto che possa uscire dall'Assemblea.
vero, poi, che difficilmente il lavoro fatto in Commissione trova poi successive e ulteriori modifiche e miglioramenti in aula, perché ovviamente la Commissione è un po' lo spazio in cui si trovano le mediazioni (se mediazioni ci sono).
vero che buona parte degli emendamenti che sono stati approvati - e chiudo, Presidente - non hanno stravolto minimamente il senso del disegno di legge: questo è normale ed è lecito, visto che il provvedimento presentato fa parte del programma politico della maggioranza. Ma è altrettanto lecito, appunto, che le opposizioni presentino più o meno emendamenti, sia di merito sia con un'altra finalità per via del corollario di cui ho detto prima, cioè lo stimolo che ci ha offerto il nostro Presidente Cota.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al Vicepresidente Placido, che interviene in qualità di Consigliere.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente.
Non ripeto - perché l'hanno detto prima di me molto bene i colleghi del Gruppo del Partito Democratico - il fatto che non ci si sveglia un mattino e si fa opposizione. Un'opposizione responsabile pone dei problemi politici, in maniera molto chiara; e se non ottiene risposta - perché noi su alcuni punti significativi non abbiamo ottenuto risposta - fa il suo dovere, che è quello di fare l'opposizione. Non c'è altra strada. Non si verifica, quindi, il fatto che tutto d'un colpo un mattino di inizio primavera ci si metta a fare opposizione.
Date le risposte che dovete, nel merito, sui temi importanti e l'opposizione non potrà che tenerne conto. In assenza di risposte chiare precise e di merito su questioni fondamentali, il nostro comportamento non può che essere naturale.
Inoltre, siamo di fronte ad un fatto politico: il Presidente Cota ha fatto una dichiarazione che cambia la situazione. Si tratta di questo, non di altro. Presidente Cota, il Piano non è approvato entro il 31 marzo? Al 1° di aprile sarò a chiedere che lei dia le dimissioni e mantenga la parola che ha dato con la dichiarazione "se non si approva il Piano entro marzo tutti a casa"; la sfido ad andare a casa, ad essere coerente, una volta tanto, e a mantenere la parola.
Se il Piano non fosse approvato mi aspetto che il Presidente della Regione Piemonte mantenga fede a quanto ha detto e rassegni le dimissioni nell'interesse dei piemontesi che non vedono l'ora.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Spagnuolo; ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

Grazie, Presidente.
Il dibattito sta entrando nel vivo, quindi si stanno riproponendo delle questioni che peraltro non sono affatto nuove.
L'opposizione - faccio particolare riferimento al PD, ma non solo (altre questioni sono già state poste dal Consigliere Buquicchio) - si richiama ad alcuni grandi argomenti che hanno fatto parte di parecchie riunioni e riflessioni. Penso, in particolare, alle politiche inerenti al socio-assistenziale, che hanno una ricaduta molto significativa sul Piano Socio Sanitario. Penso, per esempio - e qui chiedo all'Assessore quando riterrà opportuno (in grado lo sarà di sicuro), di presentare o di iniziare ad illustrare le varie questioni che lo hanno riguardato - al Progetto salute, che è stato puntualmente esaminato dalla Commissione anche nei suoi emendamenti, per i quali si era ritenuto di soprassedere rispetto alle ipotesi presentate dell'opposizione, stante l'intenzione dell'Assessore di presentare degli emendamenti di Giunta che riguardassero i vari capitoli.
Ho fatto qui riferimento a due soli temi molto importanti, ma, se noi riuscissimo a dipanare le questioni, anche lo sviluppo del dibattito nelle componenti di maggioranza - e, per quanto riterranno opportuno, nelle componenti di minoranze - potrebbe iniziare ad incanalarsi e andare avanti.
comprensibile che l'opposizione ponga tutti i suoi argomenti e pu essere utile iniziare ad entrare nel merito. Queste non sono cose nuove non c'è nessuna logica o forma di ostruzionismo, ma si tratta di riprendere questioni importanti e già poste.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Questa mattina, purtroppo, ero impegnato al bar per approfondire alcune questioni (non sul Piano Socio Sanitario, ma su altro). Non ho avuto quindi, il piacere di ascoltare gli interventi dei Consiglieri e ne sono dispiaciuto. Tuttavia, immagino la portata dei loro interventi.
Volevo però porre un tema - sicuramente i Consiglieri sono già entrati nel merito delle questioni - di metodo e di rispetto in termini di rapporti tra Consiglieri e Giunta.
Da circa un mese, anzi da tre mesi, ho posto alcuni quesiti sulle politiche sociali nella competente IV Commissione (Commissione sanità).
Dopo tanto tempo, e soprattutto dopo l'intervento del mio Capogruppo, sono riuscito ad avere delle risposte.
Erano sei quesiti semplici, quindi ci possono essere diverse posizioni nel merito. Quello che più mi sconcerta, e che quindi non condivido e stigmatizzo, è quando ad una domanda precisa e specifica si risponde in un modo completamente diverso, proprio ignorando.
Questo non è assolutamente possibile e plausibile. Presidente, questi due minuti mi servono solo per porre tale quesito; nel prossimo intervento perché ho solo due minuti a disposizione - cercherò di spiegare e di leggere la domanda e leggerò la risposta.
Lei, Presidente, che è una persona dotata di diligenza e intelligenza media, potrà dire all'Aula se stiamo esagerando noi nel metodo, oppure se si tratta di una leggera esagerazione da parte degli Uffici dell'Assessorato.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Negro; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Questa mattina ho ascoltato le minoranze che si sono espresse legittimamente. Tutto è possibile. Mi è parso di capire che rimangano in sospeso tre punti: le Federazioni, il 118 e i consorzi socio-sanitari.
A mio avviso, sulle Federazioni si sono già fatti dei passi in avanti.
Personalmente condivido le Federazioni, ma - come già espresso - chiedo se si possono evitare queste sei figure nuove che rappresentano un costo in più. Però, a questo punto, vorrei che l'Assessore Monferino - che personalmente stimo molto - si esprimesse e dicesse: "Non è possibile rimane come ho detto e basta". Stessa cosa per quanto riguarda il 118 e i consorzi socio-assistenziali.
A parte questi argomenti, rispetto ai quali si può valutare se è possibile apportare delle correzioni, cari amici e colleghi, dobbiamo andare avanti. Non credo che il Governatore Cota voglia mandarci a casa; a mio avviso, il Governatore Cota vuole portare avanti questa riforma il più presto possibile. Tutti noi vogliamo portarla avanti: è un dovere e un diritto. Facciamo bene a portare avanti questa riforma e a dare un segno tangibile ai piemontesi; però non dobbiamo più perdere altro tempo in chiacchiere, ma decidiamo e andiamo avanti.
Assessore, ci dia l'ultimatum preciso su come deve essere. Dopodich si ragionerà e cercheremo di andare avanti, dando un segno tangibile per il bene dei piemontesi; altrimenti perdiamo solo tempo e non andiamo da nessuna parte.
Siamo pagati per produrre e non per distruggere.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cursio; ne ha facoltà.



CURSIO Luigi

Grazie, Presidente.
Sugli emendamenti accolti ed inseriti all'interno di questa riforma avrei una lettura differente. Evidentemente, la riforma aveva necessità di questi emendamenti per essere irrobustita, per essere presentabile; come dire: era migliorabile e probabilmente lo è ancora.
Tuttavia, non posso sottacere un punto per me importantissimo, che non riguarda l'aspetto sanitario in generale, ma quello socio-assistenziale.
Più volte, parlando di sanità, abbiamo detto, anche con orgoglio, che abbiamo una sanità sicuramente di valore. Tuttavia, abbiamo anche detto che il socio-assistenziale era piuttosto carente, anzi, in alcuni ambiti presentava delle scarsità piuttosto evidenti.
Quindi, con questo ulteriore ridimensionamento del budget, che riguardano anche il socio-assistenziale, probabilmente la stessa sanità globalmente vista potrebbe avere in futuro una riconsiderazione negativa da parte di tutti noi.
L'invito che faccio è di prestare molta attenzione e di porre una questione fondamentale sul socio-assistenziale, perché si rischia veramente di smantellare un sistema già precario.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Noi esprimiamo ovviamente un parere contrario sugli emendamenti fin qui presentati, perché sono emendamenti che comunque ricalcano già quanto espresso in Commissione.
In maniera più analitica, per rispondere ad alcuni colleghi dell'opposizione che hanno evidenziato dal loro punto di vista determinate criticità, noi invece crediamo in questo nuovo organismo delle Federazioni perché è il primo grande tentativo di razionalizzare la spesa non sanitaria sul territorio, che adesso purtroppo è parcellizzata su ogni ASL. Pertanto riuscire, attraverso sei Federazioni, a concentrare tutta una serie di attività, dalla logistica ai magazzini, ai servizi informatici che adesso sono distribuiti su tutte le Aziende Sanitarie Locali e su tutte le Aziende Sanitarie Ospedaliere, è già un grandissimo passo in avanti. Credetemi! Io alle riforme rivoluzionarie credo poco, come ho già detto nel mio intervento durante la discussione generale sul provvedimento, perché alla fine le grandi declamazioni, di solito, producono ben poco o nulla.
Credo invece che questa sia una riforma concreta, importante e realista, considerando la situazione territoriale e socio-sanitaria del Piemonte. Quindi, essere riusciti già a centralizzare una serie di attività non sanitarie a livello di federazioni è un notevole passo in avanti.
Sicuramente se non nel brevissimo termine, ma nel breve o medio termine, si riusciranno anche ad ottenere dei risparmi e a combattere delle spese inutili.
Per quanto riguarda il 118, tutti credo che condividiamo la necessità di una specializzazione ed una centralizzazione dell'emergenza territoriale, perché anche questa oggi è diffusa, suddivisa e parcellizzata tra le varie ASL. Quindi, un'Azienda sanitaria che segua esclusivamente il discorso degli interventi sul territorio, anche per cercare di ridurre gli eccessi impropri ai DEA e ai pronto soccorso, tema su cui abbiamo discusso mille volte, credo che sia una scelta saggia ed opportuna.
Concludo ricordando che i risparmi che stiamo facendo e che otterremo sulla sanità li gireremo sulle politiche sociali. Quindi, non si è dimenticato il tema delle politiche sociali, ma fa parte di una strategia complessiva di recupero di risorse dal fronte della sanità, per dirottarle su quello dell'assistenza.



PRESIDENTE

Dichiaro chiuso il dibattito generale.
Passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Ribadisco quanto già detto nel mio intervento precedente, cioè il nostro parere negativo su questi emendamenti.
Tra l'altro, mi auguro che il dibattito davvero riesca a rispettare i tempi che ci siamo posti. Forse noi non ce ne rendiamo conto, ma all'esterno di quest'Aula la società e lo stesso mondo sanitario con i suoi operatori sono molto più veloci di quanto lo siamo noi con le nostre liturgie e i nostri tempi.
Quindi, c'è anche una grande attenzione da parte della società civile e del mondo civile esterno al Consiglio regionale, soprattutto sul tema del Piano Socio Sanitario. Sappiamo quanto sia importante per il Piemonte forse è ormai la più grande azienda che abbiamo sul territorio piemontese quindi sarebbe auspicabile riuscire a rispettare i tempi.
L'opposizione legittimamente ha sollevato tutte le critiche e le contro deduzioni, così come sono state fatte anche a livello di Commissione. Molti emendamenti sono stati anche accolti.
giusto e legittimo che anche all'interno del dibattito d'Aula si ribadiscano concetti già affrontati e già sviscerati all'interno della Commissione, però l'appello che faccio, al di là delle legittime opinioni e anche al di là dei legittimi voti finali che ci saranno - temo non positivi da una parte dell'opposizione - è che non vengano introdotte strategie ostruzionistiche, perché onestamente in questo momento il mondo che è al di fuori di quest'Aula non le capirebbe e non le comprenderebbe.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, passiamo alla votazione degli emendamenti relativi all'articolo 1.
Ricordo che il numero legale è 31.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1), sul quale l'Assessore Monferino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2), sul quale l'Assessore Monferino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3), sul quale l'Assessore Monferino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4), sul quale l'Assessore Monferino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5), sul quale l'Assessore Monferino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6), sul quale l'Assessore Monferino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7), sul quale l'Assessore Monferino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 8), sul quale l'Assessore Monferino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9), sul quale l'Assessore Monferino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 10), sul quale l'Assessore Monferino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 11), sul quale l'Assessore Monferino, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 1, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Monferino.



MONFERINO Paolo, Assessore alla tutela della salute e sanità

Grazie, Presidente.
Non volevo lasciare l'impressione che fosse stato considerato scarso interesse il non aver fatto una replica alla discussione generale di giovedì scorso. Probabilmente, è soltanto un problema di estrazione culturale: sono stato abituato a parlare tutte le volte che ritengo di dare del valore aggiunto; quando parlo ripetendo delle cose che già mi sembra di aver detto, credo di non dare valore aggiunto, pertanto non sono intervenuto sostanzialmente per questo motivo.
Presumibilmente, sono anche spinto dalle mie scarse affinità elettive con l'oratoria, che non mi spingono a parlare molto spesso.
Voglio riprendere due o tre argomenti, che sono stati citati anche questa mattina, oltre a giovedì scorso, durante la discussione.
La prima considerazione riguarda le Federazioni. Noi abbiamo chiarito penso abbastanza con precisione - durante le sedute della Commissione sanità, come intendiamo organizzare le Federazioni sul territorio. Abbiamo avanzato la proposta delle sei Federazioni: tre sulle aree torinesi, una sull'area cuneese, una sull'area alessandrina e astigiana e un'ultima sull'area del Piemonte nord-orientale.
Abbiamo precisato che le funzioni delle Federazioni, quindi il ruolo principale, saranno quelle di gestire tutte le attività di servizio e di supporto alle specifiche attività d'erogazione ospedaliera delle Aziende Sanitarie o delle Aziende Ospedaliere. Pertanto, tutte le attività relative agli acquisti, alle logistiche, ai magazzini, ai sistemi informativi, ma anche quelle attività che possono essere facilmente messe in comune, come la gestione di molte attività riguardanti il personale, la gestione dei payroll, la formazione, tutto ciò che può utilmente essere messo a fattore comune e gestito con un effetto scala importante.
Un'altra considerazione sulle Federazioni: abbiamo ripetuto più volte che, nel costituirle, non ci sarà personale aggiuntivo, salvo i responsabili delle sei Federazioni. Pertanto - sì - avremo sei persone in più nel sistema, che aggiungeremo ai 57.750 dipendenti del sistema sanitario piemontese. Volendo fare riferimento al 31 dicembre scorso rispetto a quel numero, ne avremo, dunque, 57.756.
Si tratta di sei dirigenti di alto livello, che avranno una retribuzione equivalente a quella dei dirigenti delle Aziende Sanitarie ma, se vogliamo fare semplicemente un discorso di costi, pensate che tutte le funzioni che verranno accentrate a livello di Federazione non saranno per ciascuna di quelle attività la somma di tutte quelle che ci sono nelle Aziende Sanitarie, perché nel portarle a fattor comune a livello di Federazione, basteranno molte meno risorse per gestire la stessa attività per un numero importante di Aziende Sanitarie.
Se pensiamo alla funzione acquisti di tre Aziende Sanitarie (30 più 30 più 30), a livello di Federazione non ne serviranno 90 per gestire gli acquisti, ma probabilmente un numero inferiore. Pertanto, complessivamente se pensiamo ad una riorganizzazione di questo tipo, con le Federazioni in aggiunta alle Aziende Sanitarie, non avremo personale in più, ma tenderemo ad avere personale in meno e costi minori.
Sostanzialmente, renderemo più efficienti, complessivamente, nel sistema, le attività di servizio e supporto. Dunque, devo confutare l'ipotesi che ho sentito ribadire ancora questa mattina, secondo la quale le Federazioni aggiungerebbero personale e costi: non è così.
Voglio riprendere, ancora, un tema di carattere generale, rivolgendomi in particolare, al Consigliere Ronzani, il quale ha rimarcato, con tanto calore e passione, lo scarso interesse della Giunta e della maggioranza nei confronti delle opinioni della minoranza, volendo quasi ignorare - ripeto testualmente quanto ha affermato questa stamattina - il parere della minoranza.
Non è così: ricordo che la nostra riforma sanitaria è stata presentata con un certo disegno, un certo tipo d'architettura di Aziende. All'interno di quest'architettura, avevamo dei capisaldi importanti: la programmazione delle reti ospedaliere, la loro formazione ed anche la centralizzazione di molte attività di servizio.
Abbiamo cambiato questo disegno (l'architettura delle Aziende) mantenendo inalterato quello che riteniamo essere il caposaldo della riforma, cioè la programmazione della rete ospedaliera e la centralizzazione dei servizi, costruendo un disegno che andasse incontro alle perplessità che erano state sollevate.
Se questo lo considerate un atteggiamento di assoluta non considerazione delle opinioni, non solo della minoranza, ma anche di quello che abbiamo raccolto sul territorio, francamente ho delle difficoltà a capire cosa voglia dire dialogare per cercare una soluzione di larghe intese.
Abbiamo cambiato profondamente il nostro disegno di partenza, proprio per accogliere le problematiche sollevate ed evitare le preoccupazioni che da più parti sono state ricordate.
Ritengo che questo debba essere riconosciuto alla Giunta, che, anche nella successiva presentazione - come ha ricordato il Consigliere Burzi ha accolto tutti gli emendamenti che sono stati ritenuti ragionevoli, di buonsenso e che sono stati inseriti a miglioramento - lo riconosciamo della riforma che avevamo inizialmente proposto.
Voglio chiudere, ricordando quali sono i problemi sostanzialmente "aperti", o che hanno ancora delle significative differenze di opinioni peraltro tutte legittime.
Mi riferisco al 118.
Riguardo alle Federazioni, credo di essermi espresso. Per evitare ulteriori equivoci, posso aggiungere che, nel documento, possiamo formalizzare la costituzione delle Federazioni con, nel dettaglio, tutte le funzioni che queste avranno, in modo da non lasciare adito ad alcun dubbio su quello che eventualmente, successivamente, la Giunta potrebbe immaginare, in termini di architettura del sistema.
Ritengo, pertanto, che la nostra intenzione sulle Federazioni sia abbastanza chiara: chiariremo meglio, con la presentazione di un emendamento, quello che intenderemo fare.
In merito al 118: si tratta di un tema che, per essere compreso veramente fino in fondo, dovrebbe essere vissuto quotidianamente, con tutte le problematiche che questa organizzazione sta creando sul territorio.
Abbiamo veramente grossi problemi di gestione del 118, che - ricordo oggi è frammentato su quattro centrali operative. Queste, oggi, sono quattro piccole Aziende, indipendenti da tutto e da tutti. Non c'è nessuno che renda conto, non solo della loro attività e della qualità del loro servizio, ma nemmeno dei loro costi e del loro costo complessivo.
L'Azienda che si verrebbe a creare non è un'organizzazione (chiamatela come volete) che controllerà tutta l'attività del 118, ma avrà, come unico scopo, quello di avere sotto controllo un'organizzazione che oggi non lo è: evitare quattro piccoli regni indipendenti, sganciati da tutto e da tutti e avere un qualcuno che sia responsabile del funzionamento, della qualità del servizio e dei costi di questa organizzazione, che renda conto degli obiettivi che gli saranno attribuiti con precisione.
così che funzionano le cose nel mondo reale e c'è sempre un'organizzazione, un vertice (non necessariamente è una persona, pu essere un comitato o altro) che si fa carico e rende conto delle risorse che gli vengono affidate in funzione degli obiettivi che gli vengono chiesti.
Questo è ciò che vogliamo fare del 118.
Il 118, oltre ad essere un'organizzazione con tutte le problematiche che vi ho raccontato più volte, ha anche, principalmente, una visione strategica, complessa e complicata.
Ci sono due grandi organizzazioni nel mondo della sanità (quella ospedaliera e quella territoriale) che ritengono di essere proprietarie ciascuna - del 118, mentre il 118 è un qualche cosa che vive - sì - immerso nel territorio, ma che è molto vicino alla parte ospedaliera dei DEA e dell'emergenza ospedaliera.
In questa diatriba, avere un'organizzazione che abbia, con chiarezza obiettivi, funzioni, ruoli, attività, compiti, risorse, quattrini, ecc., e che sia in grado di avere la doppia veste di organizzazione sul territorio ma molto vicina alla parte emergenza ospedaliera, è fondamentale.
Quindi, in un passaggio critico della vita di questa organizzazione riteniamo che avere un soggetto che rende conto anche di questo sia un obiettivo assolutamente fondamentale.
A proposito dei consorzi: la loro modifica è frutto di leggi nazionali e non c'è nessuna volontà da parte della Giunta di portare (come qualcuno ha pensato e ipotizzato) questo tipo di attività all'interno delle Aziende sanitarie. Se n'era parlato e non nego che era stata un'ipotesi considerata, semplicemente per sfruttare un'organizzazione già in essere con una struttura funzionante ed esistente sul territorio, che poteva anche assorbire questo tipo di funzione. Ma - ripeto - non c'è nessuna velleità da parte delle Aziende sanitarie di possedere e farsi carico di questa attività, anche perché, obiettivamente parlando, con estrema franchezza con tutti i problemi che hanno già le nostre Aziende sanitarie, si caricherebbero di un ulteriore peso non irrilevante.
Il ridimensionamento dei consorzi (o di quello che succederà ai consorzi: unioni dei Comuni o convenzioni o quello che ci sarà al posto dei consorzi) è un problema che noi abbiamo riconosciuto. Più volte abbiamo ribadito che favoriremo, laddove è fattibile e in tutti i casi in cui lo è una quasi coincidenza o la più vicina coincidenza possibile tra dimensione dei distretti sanitari e dimensione di queste unioni di Comuni o convenzioni fra Comuni.
Ricordo che - come è noto - la legge che ha dimensionato i 20.000 abitanti, ecc., (che sono dei numeri minimi) dà soltanto la possibilità di considerare, laddove il territorio proprio non lo può permettere morfologicamente, che non ci sia quella coincidenza che peraltro auspichiamo tutti. Ciò al punto che abbiamo detto che siamo disponibili a favorire, incentivando questa coincidenza tra distretti e dimensione delle aree dei consorzi.
L'altro tema è quello delle politiche sociali. Si tratta chiaramente di un tema caldo per tutti, perché il Paese è in difficoltà, la Regione è in difficoltà, i Comuni sono in difficoltà. Siamo tutti in una situazione molto critica; le problematiche che toccano le attività delle politiche sociali stanno salendo per le difficoltà complessive del Paese ed è il motivo per cui abbiamo detto, con estrema chiarezza, che siamo disponibili a trasferire tutto ciò che efficientiamo sulla sanità e a portarlo sulle politiche sociali.
Il primo esempio di questo è l'economia di 30 milioni che abbiamo fatto sulla sanità nel 2011: li abbiamo spostati, aggiungendoli al finanziamento delle politiche sociali. Ricordo che siamo partiti con 36 milioni per gli Enti gestori all'interno del nostro budget 2012; abbiamo aggiunto ai 36 milioni i 30 milioni che abbiamo risparmiato sulla sanità nel 2011; stiamo tassando la sanità nel 2012 di ulteriori 20.
Quindi, 30 più 36 più 20 sono 86 milioni e vedremo tutto quello che sarà ancora possibile fare per eventualmente aggiungere risorse a un capitolo che sappiamo tutti essere particolarmente critico.
C'è l'impegno totale - credetemi - della sanità di trasferire le risorse alle politiche sociali: se risparmieremo più di 20, saranno più di 20 le risorse che saranno trasferite. Credo che, alla luce di quello che è stato fatto in chiusura del 2011, trasferendo i 30 milioni risparmiati sulle politiche sociali, possiate anche credere che ci sia la volontà di farlo anche per il 2012, trasferendo ciò che sarà risparmiato nel 2012.
Concludo, dicendo che gli emendamenti che noi ci eravamo impegnati a stilare in chiusura di Commissione sanità sono tutti pronti e li depositeremo; hanno preso in considerazione tutte le problematiche, in particolare tutti i progetti di salute, tema che era per tutti noi e anche per voi di grande interesse.
Tutti questi argomenti sono stati sviluppati e li ritroverete negli emendamenti che saranno presentati dalla Giunta.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Interrompiamo i nostri lavori.
Ricordo che in Sala Viglione, alle ore 13, riceveremo una delegazione sindacale del CSI Piemonte e che i nostri lavori riprenderanno, alle ore 14.30, direttamente con la trattazione del disegno di legge n. 174, perch la cosiddetta seduta del question time si svolgerà nella giornata di domani.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.00)



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