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Dettaglio seduta n.18 del 14/07/10 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


LEARDI LORENZO



(Alle ore 10.00 il Consigliere Segretario Leardi comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



(La seduta ha inizio alle ore 10.31)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Apriamo la seduta del Consiglio regionale del 14 luglio - data importante non solo perché è la Festa Nazionale di un Paese vicino e amico ma per la sua rilevanza storica - successiva alla cerimonia cui molti di noi hanno partecipato per ricordare i 40 anni della Regione Piemonte.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 6 luglio e sono approvati i processi verbali delle sedute del 29 giugno 2010.



(L'Aula, unanime, acconsente)



PRESIDENTE

*****


Argomento: Assestamento di bilancio

Disegno di legge n. 12, inerente a "Assestamento del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2010 e disposizioni finanziarie" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Propongo l'iscrizione del disegno di legge n. 12, licenziato a maggioranza dalla I Commissione il 12 luglio 2010.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

In assenza di ulteriori proposte di modifica, l'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:



PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Giordano, Cota, Burzi, Toselli e Tentoni.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

b) Dimissione vicepresidente della Giunta regionale, Roberto Rosso; nomina Consigliera Claudia Porchietto quale componente della Giunta regionale e assegnazione funzioni Vicepresidente della Giunta regionale all'Assessore Ugo Cavallera


PRESIDENTE

Con decreto n. 51 del 13 luglio 2010, il Presidente della Giunta regionale Roberto Cota ha preso atto delle dimissioni del Vicepresidente Roberto Rosso; ha nominato componente della Giunta regionale la Consigliera Claudia Porchietto con le funzioni relative al lavoro e alla formazione professionale; ha attribuito all'Assessore Ugo Cavallera la carica di Vicepresidente della Giunta regionale, con delega a sostituire il Presidente in caso di sua assenza o impedimento.
Ai colleghi Claudia Porchietto e Ugo Cavallera gli auguri di buon lavoro.


Argomento:

c) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato sul processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Sull'ordine dei lavori - Questione pregiudiziale sollevata dal Consigliere Muliere (art. 71 del Regolamento)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Muliere ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Ci ha appena comunicato che il Vicepresidente Rosso si è dimesso dalla carica di Vicepresidente e quindi da Assessore. Questo non è un fatto di ordinaria amministrazione, ma credo sia un fatto che implica un minimo di discussione in aula. Il Vicepresidente in questi due mesi ha fatto discutere molto, anche all'interno del Consiglio regionale. Credo che questo fatto meriti dunque una discussione di carattere politico all'interno del Consiglio e quindi le chiediamo, Presidente, di metterla in calendario. Credo che oggi il Presidente della Giunta regionale sia impegnato alla Conferenza Stato-Regioni, da quanto ho letto sui giornali ma ritengo che la questioni meriti una discussione e un confronto politico all'interno dell'Aula.
Pertanto le chiediamo, anche se non oggi - adesso con gli altri Gruppi di minoranza faremo una valutazione - di mettere in calendario una comunicazione da parte del Presidente della Giunta regionale Cota e quindi la possibilità di discutere in Consiglio regionale di queste dimissioni del Vicepresidente Rosso.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Mi scuso perché per abitudine ho dato la parola sull'ordine dei lavori fattispecie non più prevista e sulla base degli articoli 70 ("Ordine della discussione") e 71 ("Questioni pregiudiziali e sospensiva e questione preliminare") del nuovo Regolamento. La questione sollevata dal collega Muliere rientrerebbe, presumo - se mi dà qualche segno di assenso - in quanto previsto dall'articolo 71: penso che la sua fosse una questione pregiudiziale rispetto alle comunicazioni e alla decisione del Presidente regionale.
Penso che possiamo proporre all'Assessore Maccanti di farsi parte diligente nel chiedere al Presidente della Giunta Cota, vista anche la straordinarietà della modifica, di venire in Consiglio nella prossima seduta di martedì.
Ieri abbiamo ricordato i 40 anni della Regione; oggi non si tratta di una seduta tradizionale. Ci sono degli impegni istituzionali che hanno portato il Presidente della Giunta a Roma e ritengo che martedì prossimo se l'Assessore Maccanti ne conviene, si possano svolgere le comunicazioni da parte del Presidente della Giunta e le valutazioni dei Consiglieri che riterranno.
Grazie, Assessore Maccanti; grazie, Consigliere Muliere.


Argomento: Opere pubbliche - Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

"Progettazione degli interventi compresi nel piano strategico di azione ambientale connesso al termovalorizzatore del Gerbido" (sessione straordinaria ai sensi dell'art. 50 del Regolamento, richiesta dai Consiglieri Stara, Negro, Cerutti, Lepri, Motta Angela, Muliere, Taricco Ronzani, Placido, Goffi, Pentenero, Cursio e Buquicchio - esame ordini del giorno n. 31 e n. 41 collegati)


PRESIDENTE

Passiamo dunque al punto 2) all'o.d.g., inerente a "Progettazione degli interventi compresi nel piano strategico di azione ambientale connesso al termovalorizzatore del Gerbido", come da richiesta dei Consiglieri Stara Negro, Cerutti, Lepri, Motta Angela, Muliere, Taricco, Ronzani, Placido Goffi, Pentenero, Cursio e Buquicchio.
Come senz'altro ricorderete, in base alla comunicazione che vi è giunta, questa è una sessione straordinaria di Consiglio, ai sensi dell'articolo 50 del Regolamento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Stara per l'illustrazione; ne ha facoltà.



STARA Andrea

La "lunga marcia" degli "Accordi di Programma" per il termovalorizzatore del Gerbido, il primo inceneritore della Regione Piemonte, parte da lontano. La prima pietra miliare viene gettata tra il maggio e il luglio 2005, con una serie di atti deliberativi della Provincia che individuano in via definitiva il sito di Torino Gerbido per la realizzazione dell'impianto e affidano la progettazione, realizzazione e gestione del termovalorizzatore (con successive integrazioni nel giugno 2007 e maggio 2008) alla Società TRM S.p.A.
TRM, che nasce nel 2002 dalla fusione dei Consorzi per la gestione dei rifiuti dell'area sud-est, è oggi interamente sotto il controllo pubblico e ha come socio di maggioranza, con oltre il 90% delle quote, il Comune di Torino. Già nel primo studio di microlocalizzazione dell'impianto sono contenute, tra le prescrizione condizionanti, le opere di compensazione nell'ottica di una sorta di pareggio nel bilancio ambientale dell'intervento.
Il 18 gennaio 2006, in fase di concertazione con le amministrazioni interessate, viene creato il Comitato Locale di controllo, un organo di consultazione permanente, che coinvolge la Provincia, TRM e i Comuni compresi entro i due chilometri dall'inceneritore, ovvero Beinasco Orbassano, Grugliasco, Rivoli, Rivalta e Torino.
Un importante passo in avanti si raggiunge il 21 novembre 2008 allorché viene siglato l'Accordo di Programma tra Regione, Provincia, ATO R, TRM S.p.A. e i Comuni interessati, per la progettazione delle opere di compensazione ambientale legate alla realizzazione del termovalorizzatore.
Il documento contiene l'elenco degli interventi previsti, i soggetti attuatori (cui compete sia la progettazione che la realizzazione) e i relativi costi, desunti da uno studio di fattibilità approvato dalla Giunta provinciale nel maggio 2006, ma soprattutto vengono dettagliati gli impegni di spesa: da parte di TRM il 10% dell'importo di aggiudicazione dell'appalto per la costruzione dell'impianto del Gerbido, quindi circa 20 milioni, e nove milioni di euro dalla Regione. Nel giugno del 2009 il Presidente della Provincia istituisce un Collegio di Vigilanza dell'Accordo.
Entro la fine del 2009, come richiesto formalmente dal Collegio di Vigilanza, vengono redatti e approvati i progetti preliminari per le compensazioni relativi al primo stralcio: ben sette interventi raggruppati in quattro ambiti per un co-finanziamento regionale di circa cinque milioni. (Il secondo stralcio è programmato più avanti al completamento delle progettazioni preliminari per le rimanenti opere concordate, più complesse, e i relativi quattro milioni regionali di co-finanziamento). Per il 1° stralcio si tratta della riqualificazione dei parchi Sangone e Gerbido, accompagnata dalla realizzazione di una ciclopista di collegamento e di altri percorsi ciclabili all'interno del Parco Agrario che interessa i Comuni di Grugliasco, Rivoli e Rivalta, oltre ad interventi sulle aree verdi della Circoscrizione 2. Tali progetti sono stati presentati dalla Provincia di Torino, per i tratti intercomunali, e dai Comuni di Torino e Beinasco, per un ammontare complessivo di poco meno di 15 milioni di euro di cui cinque a carico della Regione che l'Ente avrebbe dovuto erogare su tre anni, dal 2009 al 2011, come ribadito nell'accordo di programma sul 1 stralcio licenziato dalla Conferenza dei Servizi nel gennaio 2010 e assunto dalla Giunta regionale con la delibera n. 13589 del 22 marzo 2010. Nel documento deliberativo s'indica anche il relativo capitolo di finanziamento del bilancio regionale sul quale risultano disponibili le risorse aggiuntive necessarie.
Un parco tematico ambientale sul territorio della Circoscrizione 2 sarà invece realizzato interamente con i fondi erogati da TRM, per circa 370 mila euro.
Nel frattempo TRM ha dovuto affrontare numerosi ricorsi, conclusi tutti positivamente, ma che hanno dilatato ulteriormente i tempi fissati.
Superati i ricorsi TRM ha potuto firmare il contratto di finanziamento il 21 gennaio 2010 e la consegna dell'area di cantiere per la costruzione del termovalorizzatore alle imprese costruttrici è avvenuta l'8 febbraio 2010 (durata prevista 1080 giorni).
Così, avuta la certezza giuridica che fosse TRM a realizzare e gestire il termovalorizzatore, la Regione ha subito varato la delibera regionale di impegno dei primi cinque milioni relativa al 1° stralcio delle compensazioni nel marzo del 2010. Come è evidente, la Regione ha compiuto tutti gli atti di sua competenza senza ritardi, prevedendo a garanzia dei fondi compensativi a bilancio, già nel 2009, 3 milioni di euro, ricondotti poi in economia a fine anno a causa dei ritardi dovuti ai ricorsi al TAR.
La scadenza elettorale non ha consentito però alla precedente Giunta regionale di siglare l'accordo di programma del 2010, licenziato dal Presidente della Provincia, un atto dovuto ma che la rinnovata amministrazione sembra porre in discussione.
La manovra in atto di assestamento di bilancio, con il congelamento del finanziamento annunciato in Commissione ambiente, rimette in gioco tutto il complesso equilibrio delle compensazioni che, con un effetto domino rischia di abbattersi anche sull'avvio dei lavori, nonostante il taglio del nastro dei giorni scorsi. L'erogazione dei fondi è ormai indispensabile per l'avvio dei primi interventi, i cui progetti esecutivi sono completati o in fase di completamento. Gli interventi del 1° stralcio sono otto di cui ben sette la Provincia ci comunica che i lavori potranno partire a inizio 2011 e uno a metà 2012. Ne consegue che per garantire queste tempistiche e far partire i bandi di gara la somma necessaria da impegnare per la Regione nel bilancio 2010 è di 3.660.000 euro e di 1.333.000 nel bilancio del 2012 oltre poi a formalizzare e pianificare le opere del 2° stralcio.
Qui alla Regione si chiede una cosa sola: garantire che le opere di compensazione pronte a partire non debbano rimanere congelate ad aspettare la parte di co-finanziamento della Regione.
Se poi qualche opera di quelle descritte, per motivi puramente tecnici partirà più avanti di quanto preventivato, vorrà dire che quella somma andrà in economia nel bilancio corrente e ricollocata all'anno successivo.
La Regione deve garantire anche nel bilancio pluriennale l'iscrizione del finanziamento complessivo delle opere di compensazione previsto pari a circa nove milioni di euro e, soprattutto, firmare l'accordo di programma che rende esecutiva la delibera di erogazione fondi del marzo 2010.
Questo Consiglio straordinario è stato richiesto proprio perché le comunicazioni giunte dall'Assessore all'ambiente Ravello in Commissione sono state negative: ha parlato di congelamento dei fondi motivando tale scelta tirando in causa la Giunta precedente che avrebbe disimpegnato tre milioni nel bilancio 2009 e la Presidente Bresso che non avrebbe firmato l'accordo di programma del 1° stralcio. Appurando che tali motivazioni sono assolutamente pretestuose perché, come già detto, i tre milioni sono andati in economia mentre TRM aspettava ancora l'esito di alcuni ricorsi. Ma i tre milioni la Giunta Bresso li aveva iscritti a bilancio come strumento di programmazione degli investimenti.
Inoltre la delibera del 1° stralcio a garanzia dei cinque milioni approvata a fine marzo 2010, ha addirittura preceduto la firma dell'accordo di programma, a dimostrazione della conferma degli impegni assunti nell'accordo di programma generale del 2008 e nella bozza del gennaio 2010 relativa al 1° stralcio.
Spetta a lei, Presidente della Regione e a lei, Assessore, non semplicemente come atto dovuto, trattandosi di un continuum amministrativo frutto di accordi di programma sottoscritti, ma come scelta politica chiara e netta dire se intende garantire che la lunga marcia del termovalorizzatore prosegua il suo cammino senza ulteriori intoppi o rimesse in discussione.
Per fare questo c'è un atto, al di là delle parole, che può e deve fare subito per il bene del Piemonte: firmare l'Accordo di Programma definitivo per la realizzazione del 1° stralcio di interventi, che rende operativa la delibera di fine marzo 2010 per impegnare a bilancio i fondi necessari nelle varie annualità.
L'accordo e il consenso tra tutti gli amministratori locali, in cui le opere di compensazione sono parte integrante e ineludibile di quell'accordo, rappresenta un caso unico in Italia per opre di questo tipo.
Si tratta della più grande infrastruttura pubblica italiana finanziata utilizzando il project finance.
Nel 2007 l'Associazione Pimby ha premiato il Comitato Locale di Controllo del termovalorizzatore per i processi di partecipazione e di comunicazione a favore delle comunità locali, in particolare "per aver contribuito a dimostrare come infrastrutture e processi di partecipazione si possono conciliare quando gli attori di un territorio s'impegnano a condividere tempi, regole e modalità di coinvolgimento".
Assessore, facciamo sì che questo premio, a causa vostra, non lo si debba restituire.
Annuncio anche che sull'argomento c'è un ordine del giorno d'impegno che verrà messo in votazione in questo Consiglio.



PRESIDENTE

Ne approfitto per ricordare che sul dibattito generale il tempo a disposizione dei Consiglieri è di dieci minuti.
Avete ricevuto, come da comunicazione del Presidente Cattaneo nella riunione dei Capigruppo, su ogni vostra postazione - ringrazio gli uffici un foglio che riporta il funzionamento del sindacato ispettivo e i tempi dedicati, foglio che distribuiremo anche agli Assessori, essendo direttamente interessati alla questione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Grazie Presidente, grazie Assessore, grazie colleghi. Mi pare che questo tema sia molto importante e devo dire che il nostro Gruppo, quando ha saputo della difficoltà da parte della Giunta di procedere in tal senso è rimasto molto sorpreso.
Assessore, noi le diciamo che sinceramente non capiamo. Non c'è motivo di fermare o di rinviare, perlomeno al momento le argomentazioni che lei ha portato in Commissione - non faccio parte della II, ma mi sono state riferite - ma non ci convincono per niente.
Io non so, perché non ho seguito attentamente la procedura come il Consigliere Stara, ma ho motivo di ritenere che siano stati compiuti tutti i passi necessari, quelli che sono stati ben argomentati dal Consigliere fino a questo punto.
Tuttavia, quand'anche non fossero stati percorsi tutti i passi necessari perché quest'opera possa essere realizzata velocemente e con essa le inevitabili e opportune opere di compensazione, le domando perché mai lei dovrebbe rifarsi a presunti errori della precedente amministrazione per non superare gli stessi errori. Questa mi sembra un'ovvia considerazione.
Se errori ci sono stati, ce li spiegherà e noi siamo con lei pronti a sostenere il recupero degli stessi.
Mi pare, invece, che il suo ragionamento sia: poiché sono stati commessi alcuni errori, questi pregiudicano l'accelerazione o, comunque, il rispetto dei tempi previsti. Questa è un'argomentazione che non capiamo.
Lei, Assessore, porta il cognome che ricorda - è un omonimo - una bellissima cittadina della Campania in cui ho fatto qualche giorno di vacanza qualche anno fa, è inevitabilmente che il pensiero corra a quella regione che ha avuto così tante difficoltà (che peraltro ha ancora oggi).
Difficoltà proprio per - posso dirlo avendo governato in questi anni il centrosinistra, quindi prendendoci la nostra importante parte di responsabilità - aver manifestato, ma non solo la Regione Campania incapacità nella programmazione della gestione del ciclo dei rifiuti.
Avendo la Regione Piemonte programmato, seppure con un po' di ritardo così come il Comune e la Provincia di Torino, ma avendo, comunque programmato, fortunatamente, essendo noi al limite, un percorso d'uscita dal rischio di una crisi drammatica così come quella avvenuta in Campania le domandiamo se la Giunta si sente leggera e serena nel prefigurare il rischio di una nuova Campania.
Non so se ci sono dei calcoli sotterranei, non penso proprio, che portano, magari in vista delle prossime scadenze elettorali, a fare dei ragionamenti che non ci riguardano e che non condividiamo, ma noi pensiamo una cosa semplice: quest'opera va realizzata e con essa le compensazioni assolutamente necessarie e importanti, anche per consentire ai cittadini di quell'area che subiranno, comunque, lavori certamente non inquinanti, ma pur sempre con un impatto ambientale non certamente gradito, di aver i giusti ritorni da un'opera come quella.
Peraltro, stiamo lavorando sulla TAV, non le vogliamo chiamare compensazioni, ma le grandi e piccole opere che faremo per rendere la Val di Susa più vivibile, dal punto di vista turistico e attrattivo, non sono altro che un modo diverso per chiamare quelle opere compensazioni. Non credo sia in discussione il fatto che le compensazioni ci debbano essere non credo debbano essere messe in discussione gli importi perché sono il frutto di una corale condivisione da parte dei Comuni e degli enti superiori.
Non c'è alcuna ragione, Assessore, che lei rinvii queste risorse, che la Giunta rinvii queste risorse. Le chiediamo, concordi con il Consigliere Stara, di procedere, da subito, nell'assestamento di bilancio, cioè nei prossimi giorni, per dotare quest'opera così importante delle risorse necessarie per procedere.
Tutti ci informano del fatto che se non fossero confermati questi fondi, saremmo in grave difficoltà e rischiamo di non far partire l'opera.
Credo che la Giunta non voglia assumersi la responsabilità di rinviare quest'opera e le opere connesse, le opere di compensazioni, che sono un tutt'uno per realizzare un'opera così importante.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Siamo di nuovo in una seduta di Consiglio straordinario richiesto da tutto il centrosinistra unito per discutere delle compensazioni dell'inceneritore del Gerbido di Torino.
Non abbiamo firmato la richiesta di Consiglio straordinario, nonostante ci sia stato chiesto, perché siamo contrari alla pratica e alla filiera dell'incenerimento dei rifiuti. Siamo altresì contrari alla mala pratica delle compensazioni, che riteniamo forme di tangenti legalizzate ai Comuni e che fanno sì che industrie insalubri, altamente impattanti sul territorio, siano fatte passare sopra la testa e sopra la volontà dei cittadini che hanno eletto dei loro rappresentanti nei Consigli degli Enti locali, con la scusa dei tagli operati da questo Stato falsamente federalista che ha ridotto i finanziamenti agli Enti locali che, strozzati da questa situazione, si vedono obbligati ad accettare queste grandi opere e compensazioni correlate.
Ricordiamo che nel 1987 uno dei tre quesiti referendari chiese ai cittadini italiani di interrompere la mala pratica delle compensazioni, per quanto riguarda gli impianti elettronucleari e gli impianti termoelettrici.
Gli italiani, allora, per l'80% dei partecipanti al voto, dissero di sì in quanto era un po' il cavallo di Troia per far passare quello che, in realtà, i territori non volevano. Così come l'inceneritore di Torino non è assolutamente voluto dalle popolazioni.
Siamo contrari e non vediamo nessuna pregiudiziale in quello che è stato fatto dalla Regione nella figura del Presidente e dell'Assessore Ravello in quanto, come ricordiamo, l'Accordo di Programma non è stato firmato dalla precedente Giunta Bresso, quindi non c'è stato nessun taglio semplicemente queste compensazioni non erano state stanziate da parte della Regione.
Chiediamo che si proceda su questa strada e si vada oltre, che non siano stanziate queste compensazioni e che la Giunta valuti, nel Piano regionale dei rifiuti, la possibilità di porsi all'avanguardia, di porsi in una strategia senza impianti d'incenerimento, senza neanche discariche e nell'ottica di poter gestire la maggior parte della raccolta differenziata porta a porta. Avere la possibilità di togliere i rifiuti dalla dismissione o in discarica incenerimento, e trattarli con impianti a freddo, come si fa in buona parte non solo d'Europa, ma anche d'Italia. Ricordiamo, per esempio, alcuni impianti presenti in Veneto nel Consorzio Priula, uno dei consorzi più efficienti e più efficaci, con oltre l'80% di raccolta indifferenziata.
Analizziamo l'etimologia del termine rifiuto. Se ci pensiamo, rifiuto è qualcosa che noi rifiutiamo, che abbiamo usato per poco tempo, quindi un imballaggio o una merce usa e getta, che gettiamo e di cui non vogliamo più sapere. Fino a qualche secolo fa in Europa i rifiuti, anche le deiezioni umane, erano buttate per strada o dalla finestra; ci siamo evoluti, per fortuna, ma neanche troppo, se ci pensate.
Attualmente, due sono le nostre pratiche di smaltimento dei rifiuti.
La prima è di scavare dei buchi nella terra, più o meno profondi magari insieme a delle cave (la cosiddetta coltivazione delle cave), in cui seppelliamo i rifiuti, ci mettiamo sopra un po' di terra, cresce l'erba e ci dimentichiamo del problema. Operiamo una mistificazione definendo interventi del genere come azioni di cosiddetto ripristino ambientale.
Peccato che il percolato, che si produce nel lasciare lì i rifiuti, vada ad inquinare le falde, l'acqua e, quindi, a compromettere la catena alimentare.
L'altra pratica, che anche noi riteniamo non tanto più civile di quella di scavare buche, è il fuoco. Bruciare i rifiuti in quei grossi forni che sono gli inceneritori.
Anche questa è una pratica assolutamente assurda dal punto di vista tecnico, perché, citando Lavoisier - chiunque abbia fatto un minimo di studi scientifici se lo ricorda - in natura nulla si crea e nulla si distrugge. Infatti, sappiamo benissimo che facendo un'unità di rifiuti buttati in forno, circa il 25-30% diventano ceneri. Una parte di queste ceneri, come ci è stato detto da Foietta, Presidente della ATO-R, viene riutilizzata nei sottofondi stradali oppure in edilizia per rendere più leggeri i materiali impiegati.
Di questo, soprattutto, noi ci meravigliamo in quanto ricordiamo che come Comitati Rifiuti Zero e Movimento 5 Stelle, anni addietro, proponemmo all'ex Assessore in Provincia, Massaglia, di fare lo stesso con le scaglie ottenute dalla triturazione del materiale plastico che, attualmente, viene dismesso in discarica o bruciato. L'ex Assessore, ora Consigliere, ci rispose che non c'era mercato per questo materiale alternativo agli inerti che vengono ottenuti da cavazione. Probabilmente, adesso, il mercato sarà cambiato e c'è questa nuova possibilità.
Un 5%, invece, è costituito da ceneri pericolose, le quali devono essere assolutamente inertizzate in impianti dedicati e, quindi, essere trasportate in apposite discariche, smentendo così il primo assioma degli "inceneritoristi", cioè che, creando l'inceneritore, sparisca il problema delle discariche.
Della problematica delle discariche abbiamo detto, ma un altro punto fondamentale riguarda la restante parte. Questa si trasforma in polveri sottili, che, fortunatamente, almeno quelle più grosse, vengono fermate dai filtri a manica di un impianto d'incenerimento, mi riferisco al cosiddetto PM10. Purtroppo - questo è assodato - le polveri più piccole, sia primarie sia secondarie, che si formano dopo, in aria, quando si raffreddano le temperature (così come avviene per la diossina, che viene spezzata dalle alte temperature, ma poi si riforma dopo), passano, finiscono nell'aria e cadono sul terreno dove si depositano. Molte sostanze hanno una emivita molto lunga ed, essendo lipofile, cioè si sciolgono nei grassi, si concentrano man mano che si sale negli anelli della catena alimentare quindi le ritroviamo nei bovini, latte ed esseri umani. Infatti, nella zona dell'inceneritore del Gerbido-Mirafiori si è già detto alle aziende zootecniche che insistono sul territorio che devono smettere di lavorare e dedicarsi ad altre attività, magari semplicemente alla coltivazione di frutta e verdura.
Questo è un problema reale che esiste, com'evidenziano tutti gli studi tra cui l'ultima revisione anche degli studi scientifici condotti dalla British Medical Association, che dichiara candidamente che nei luoghi in cui sono stati costruiti impianti d'incenerimento, in un'area tra i cinque e i dieci chilometri, è evidente un aumento di patologie tumorali malformazioni genetiche e disturbi endocrini; addirittura ha chiesto all'Inghilterra una moratoria sugli impianti d'incenerimento.
Ovviamente, in Italia, arriviamo sempre dopo. È vero, gli altri hanno gli inceneritori, anche la Germania e la Svezia, ma sono stati costruiti negli anni '70 e '80, ora più nessuno si sogna di erigerli. Un po' com'è avvenuto per gli impianti elettronucleari, noi ci arriviamo con vent'anni di ritardo, ma conosciamo benissimo la motivazione. Questo avviene perch in Italia esiste una pratica, come al solito, di distorsione del libero mercato, per cui l'energia viene pesantemente incentivata, almeno per quanto riguarda le energie rinnovabili, così come vuole l'Europa; per nella delibera n. 6 del 1992 del Comitato Interministeriale Prezzi - nella vulgata, il cosiddetto CIP6 - inserirono, insieme alle energie rinnovabili anche le fonti assimilate tra quelle che venivano incentivate dal sopraprezzo sulla bolletta del 6%.
Sappiamo che queste fonti assimilate hanno incentivato gli scarti dei prodotti petrolderivati, quindi i petrolieri e gli inceneritoristi stornando 35 dei 40 miliardi disponibili dal 1992 per lo sviluppo delle energie rinnovabili, che nel paese del sole, checché se ne dica, sarebbero sicuramente utili; invece, siamo indietro rispetto ad un paese come la Germania o la Danimarca e quant'altro.
Ovviamente, nel 2003 e nel 2005 l'Europa ha aperto delle infrazioni per cui siamo costretti anche a pagare delle multe. Sembra che, adesso almeno l'incentivazione CIP6 si sia abbassata, però l'inceneritore di Torino godrà dei certificati verdi. È sempre una forma d'incentivazione però, in questo caso, solo sulla quota biodegradabile, quindi 15 milioni d'euro l'anno. Per questo dico che è una grande speculazione finanziaria per Torino, in quanto sappiamo benissimo che TRM, la S.p.A. che è stata creata ad hoc per il trattamento dei rifiuti, da cui, appunto, Trattamento Rifiuti Metropolitani, ha come azionista principale, se non unico, al 93 la Città di Torino.



(Scampanellìo del Presidente)



BONO Davide

Praticamente, dei capitali che verranno ridistribuiti, a partire dal 2017, ne godrà principalmente il Comune di Torino, che è ampiamente in dissesto economico; è il Comune più indebitato a causa della tremenda e pessima gestione decennale del Sindaco Chiamparino e delle Olimpiadi.
Quindi, è una speculazione finanziaria contraria agli interessi e alla salute dei cittadini. Sicuramente ci saranno delle responsabilità, in quanto, ad esempio, il Sindaco è la massima autorità sanitaria, ma anche di tutti gli attori che portano avanti quest'accordo di programma e le proposte relative all'inceneritore, che noi auspichiamo anche da un punto di vista legale e penale, perché, come ho detto, ci sarà un eccesso di morti nell'area su cui insisterà l'inceneritore.



(Scampanellìo del Presidente)



BONO Davide

Chiudo.
Nella Giunta che ora governa abbiamo comunque degli esponenti che hanno gestito la raccolta differenziata in maniera virtuosa. Ricordo sicuramente uno degli Assessori, ex Sindaco in un Comune di 100 mila abitanti, che ha già portato la raccolta differenziata oltre il 70%. Quindi si può fare, ci sono le competenze per farlo e ha dichiarato che sul suo territorio, dal quale proviene anche il Presidente della Giunta, non ci saranno impianti d'incenerimento, bensì impianti di trattamento a freddo.
Come ho già detto all'inizio, auspichiamo che la Giunta possa porsi in una condizione veramente all'avanguardia, iniziando ad iscrivere la Regione Piemonte in quel processo che porti al "rifiuti zero" - ovviamente, non oggi, ma nel 2020 - dimostrando di essere veramente capace di pensare agli interessi dei cittadini e alla tutela del territorio. Se non lo farà ovviamente, dovremo pensare che le parole dette, d'essere vicino ai cittadini e ai territori, siano soltanto chiacchiere, quindi non solo che a Roma stia svendendo il proprio pudore in cambio del federalismo, ma che anche a livello locale, assolutamente, è solo capace di chiacchiere.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Come ho detto prima, ricordo che non si è fiscali rispetto ai dieci minuti, comunque v'invito a rispettare il tempo assegnato. Grazie.
Ha chiesto la parola la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
A questo punto, credo sia quanto mai necessario ascoltare l'Assessore.
La relazione svolta precedentemente dal collega Stara e quanto ribadito dal collega Lepri impongono ora una risposta da parte dell'Assessore, perch quanto illustrato mi sembra abbia descritto chiaramente la situazione, il percorso e lo stato d'attuazione del progetto.
Quindi, avendo già avuto una prima risposta in una fase iniziale della discussione in Commissione e non avendo avuto alcuna soddisfazione in merito a quanto oggi stiamo discutendo, per procedere ritengo necessario e fondamentale conoscere la posizione dell'Assessore e della Giunta in merito.
Il mio è assolutamente un intervento soltanto procedurale; mi riservo di intervenire dopo avere ascoltato quanto l'Assessore ha da dire in merito. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Pentenero.
Ha chiesto la parola il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente.
Sono d'accordo con la collega Pentenero, sicuramente l'Assessore risponderà e penso tranquillizzerà tutti quanti, però volevo richiamare due questioni.
A prescindere dal fatto che posso anche essere d'accordo con il Consigliere Bono relativamente ad una parte del suo intervento, soprattutto per quanto riguarda la cattiva - anzi, pessima - gestione da parte del Sindaco Chiamparino e della sua maggioranza nel Comune di Torino, sono più perplesso circa la risoluzione dei problemi inerenti i rifiuti.
Per quanto riguarda la raccolta differenziata, ricordo, per esempio, il Comune di Verbania, che mi pare sia il primo in Italia con il 72%. Ricordo altresì che il discorso della raccolta differenziata, che va benissimo e occorre implementare nei Comuni piccoli o medi, diventa un grosso problema ce ne stiamo accorgendo relativamente a Torino - nei comuni medio-grandi perché in questi non si riesce a superare più di una certa percentuale.
Quindi, collega Bono, con tutto il rispetto, non capisco come voi vogliate provare ad affrontare e risolvere il problema dei rifiuti. Ma di questo parleremo in Commissione, e lo dico senza nessuna polemica di sorta.
Il mio intervento, infatti, è rivolto verso la sinistra e, soprattutto verso il PD, perché va bene tutto - i dati li esporrà l'Assessore Ravello ma a tutto c'è un limite! Adesso il PD, che ha gestito negli ultimi quindici anni tutta la partita rifiuti in Provincia di Torino - e non solo ha gestito personalmente con i propri componenti - quindi quel PD che ha avuto la Presidente Bresso per nove anni Presidente della Provincia di Torino, Provincia che doveva fare partire i lavori del termovalorizzatore e ha perso solamente tempo non per i ricorsi, ma perché non riuscivate a mettervi d'accordo per la spartizione del potere - lo sottolineo e mi fermo qui, perché tanto capite benissimo - viene a dirci che l'attuale Giunta che si è ritrovata in una situazione di ambascia assoluta dal punto di vista finanziario lasciata nuovamente da una Giunta di centrosinistra "stoppa" - dirà l'Assessore cosa - su questi pochi fondi, paragonando addirittura la situazione piemontese o della Provincia di Torino alla situazione di un'altra Regione governata dalla sinistra, come la Campania... Non ho parole! Alla faccia tosta c'è un limite sempre. Bisogna guardarsi in faccia e dirsi le cose come stanno, perché non si può venire in questo consesso assolutamente rispettoso e da rispettare, e dire certe cose. Cioè si possono dire, naturalmente. Mi sono espresso male, vorrei ben vedere: si possono dire e io parto da una tradizione democratica che viene ben prima di quando è partita la vostra che, ricordo, era quella che diceva che magari certi carri armati andavano bene. Noi non le abbiamo mai dette queste cose.
Lo dico in senso generale, perché questo la Lega non l'ha mai detto certi partiti invece l'hanno detto e ripetuto più volte, ma va tutto bene.
Voglio solo dire questo: non affronto la questione dal punto di vista tecnico-amministrativo - ne parlerà l'Assessore - però certe cose bisogna puntualizzarle. La gestione è stata sempre ed è tuttora praticamente in mano alla sinistra, al PD in particolare. La Presidente Bresso è stata per nove anni Presidente della Provincia di Torino ed era responsabilità della Provincia avviare i lavori del termovalorizzatore.
Dico un'ultima cosa: mettetevi d'accordo! Per quanto riguarda le compensazioni, proprio una parte del PD, alcuni vostri esponenti, quando noi le proponevano per la TAV, sostenevamo che eravamo vergognosi, perch barattavamo la salute dei cittadini con quattro lire. Eravamo vergognosi! Adesso, senza queste compensazioni non si va più avanti. Signori mettetevi d'accordo! Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Negro; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Ho firmato molto volentieri quest'ordine del giorno insieme ai miei colleghi, Stara in primis, perché riteniamo tutti quanti utile e doveroso rimarcare questo punto, che significa la salute pubblica di tutti.
A questo riguardo si sono fatti tanti interventi e condivido le cose che sono state dette prima di me, però vorrei essere ottimista. Sono convinto infatti che l'Assessore competente, che ci sta ascoltando, sarà preciso ed esauriente nel dare una risposta chiara e netta a questo riguardo.
Non voglio entrare nella polemica su chi l'ha fatto prima o su chi non è stato bravo prima o dopo.
Oggi qui ci siamo noi, maggioranza e minoranza, e dobbiamo prendere la palla in mano e credo che, come governo del Piemonte, l'Assessore competente, che è giovane, che ha voglia di fare ed ha voglia di emergere dia una risposta chiara e netta per la salute di tutti i nostri cittadini.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Ovviamente condivido in toto l'intervento del collega Bono. Volevo solo fare un piccolo appunto al collega Carossa, rispetto a quanto detto sulla raccolta differenziata nei grandi centri.
Sappiamo che forse un gran centro come Torino nella sua globalità pu avere delle difficoltà, ma poiché è stato suddiviso in zone e in quartieri diventando in tal modo un agglomerato di tante piccole città, in alcuni punti del suo territorio è già stato raggiunto e superato il 60/65% della raccolta.
Ci sono in più delle sanzioni e mi risulta che Vercelli ne stia già pagando per non essere arrivata ai minimi di raccolta, mentre Torino è stata derogata, in quanto città turistica.
Sicuramente uno dei progetti previsti sulla zona Gerbido, che attualmente ha una situazione molto delicata dal punto di vista lavorativo è la realizzazione di un polo di ricerca ed innovazione su eco-design e materiali compatibili per riutilizzare determinati materiali.
Indubbiamente il progetto, oltre al trattamento a freddo di cui parlava il collega Bono e cui si stanno un po' rivoluzionando quasi tutti i Paesi europei, porterà anche posti di lavoro. Grazie.



PRESIDENTE

Non vi sono altri interventi.
La Consigliera Pentenero ha presentato una questione procedurale. Se l'Assessore Ravello non aggiungerà altri argomenti, ma resterà sul tema chi è già intervenuto non potrà intervenire una seconda volta.
Questo precisazione si riferisce alla richiesta formulata dal collega Ronzani, che ringrazio in quanto mi ha permesso di fare il punto della situazione.
Ha chiesto la parola l'Assessore Ravello; ne ha facoltà.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, signor Presidente.
Consigliere Negro, la mia sola preoccupazione non è quella di "emergere", ma di amministrare, fare politica e contribuire all'amministrazione di un territorio. Il mandato che c'è stato affidato risponde ad un unico obiettivo, quello di fare nostri gli interessi della comunità che ci ha mandati a rappresentarla.
In nome di questa premessa, riprendendo un'immagine odiosa evocata dal Consigliere Stara, immagine pregna di ricordi legati ad atrocità, quella di una lunga marcia che non vorrei riutilizzare, dico però che, quando si marcia, vorrei lo si facesse partendo da un punto per arrivare ad un altro punto, senza bruciare le tappe, senza saltare dei passaggi essenziali senza operare una rimozione metodica dei passaggi che evidentemente si reputano sconvenienti e rendono l'immagine evocata, già odiosa di per s ancora più odiosa, se riportata nell'ambito di un confronto che dovrebbe quanto meno essere caratterizzato da reciproca onestà intellettuale, che perdonatemi - non ho avuto modo di riscontare in tutti gli interventi.
Se da un lato, il Gruppo del Movimento 5 Stelle almeno segue un filo assolutamente coerente con il proprio programma elettorale, dall'altro quando si parla di marce, si dimentica, ad esempio, che questa marcia è iniziata con la Commissione "Non rifiutarti di scegliere", meglio conosciuta se non erro come "Commissione Bobbio", che è costata alle nostre tasche una cifra significativa, circa 200 milioni di lire. La Commissione ebbe il compito di predisporre una graduatoria per la definizione e l'individuazione del sito per la costruzione del termovalorizzatore di questo ambito; ma quella stessa graduatoria poi fu stravolta dall'allora Presidente Presso. Perché c'è un filo rosso, una profonda continuità nelle persone, nei nomi e nei cognomi di chi ha seguito questa partita e chi di chi, poi, campeggia nel nome del Gruppo richiedente questo Consiglio straordinario, ossia il Gruppo Insieme per Bresso - la quale, ostaggio della volontà del Comune di Torino, permise che il lavoro costatoci 200 milioni di lire fosse stravolto, che la graduatoria indicata fosse completamente rivista e che, prima ancora che si posasse la prima pietra del termovalorizzatore, già 200 milioni delle vecchie lire fossero, di fatto, inceneriti inutilmente.
Credo che sfuggano alcuni passaggi: sono contento di essere stato chiamato quest'oggi a rispondere, anche se confesso di non aver ben capito quale sia la domanda. Perché se considero la domanda l'impegno contenuto nell'ordine del giorno che è stato depositato, cioè confermare quanto assunto dalla Giunta regionale in carica nella VIII legislatura, potrei anche chiudere la discussione qui e dire: "Voi volete che le opere di compensazione non si eseguano; voi volete che l'ultimo impegno della Giunta sia mantenuto e che i tre milioni di euro che sono stati disimpegnati a marzo di quest'anno non siano mai più reimpegnati". Perché questo è l'impegno della scorsa legislatura! Perché la storia - io la ricordo poiché, evidentemente, nel paio di occasioni in cui se n'è parlato in sede di Commissione a qualcuno è sfuggito - inizia, per quanto riguarda le opere di compensazione, nel luglio del 2008, quando la Giunta Bresso approva la delibera di schema di Accordo di Programma.
Anzi - scusate - farei ancora un passo indietro, perché c'è evidentemente, un problema di fondo: a qualcuno sfugge quale sia il valore reale, anche da un punto di vista giuridico-normativo, di un Accordo di Programma.
Un Accordo di Programma, anche secondo quanto previsto dalla normativa vigente (in particolare dal testo unico sugli Enti locali) ha valore solo successivamente all'apposizione della firma dei legali rappresentanti degli Enti che siano parte dell'accordo stesso.
Fatta questa premessa, ricordo che nel luglio 2008 la Giunta Bresso approva una delibera contenente lo schema di Accordo di Programma, che va a quantificare circa nove milioni di euro da destinare per le opere di compensazione.
Il 21 novembre dello stesso anno viene sottoscritto l'Accordo di Programma (per cui l'unico documento attualmente valido relativo alle opere di compensazione è quello), documento che però rimanda - cito testualmente a "termini e modalità di assegnazione e di erogazione dei contributi finanziari ai soggetti che cureranno la realizzazione degli interventi a successivo apposito accordo di programma". Tanto che dal primo Accordo di Programma non è stata approvata né prodotta alcuna determina dirigenziale che prendesse parte della cifra indicata nel primo Accordo di Programma e la destinasse per qualche intervento. Cosa capita successivamente? Questo Accordo di Programma, proprio nel pieno della campagna elettorale - chissà poi, per quale ragione, ma sarà sicuramente una circostanza casuale - viene modificato su richiesta, di nuovo, del Comune di Torino e del Comune di Beinasco, i quali, insieme, chiedono, se non ricordo male, 280.000 euro in più.
Quindi l'Accordo di Programma che avrebbe dovuto definire e stanziare le risorse necessarie per la realizzazione degli interventi arriva finalmente in Giunta. Lo schema viene approvato e poi modificato per accontentare anche le istanze dei Comuni di Torino e Beinasco, che chiesero qualche quattrino in più. Peccato, però, che questo schema rimase solo uno schema e che la firma dei legali rappresentanti sottoscrittori di questo schema non sia mai stata apposta in calce a questo documento, in particolare quella dell'allora Presidente Bresso.
Pertanto, di fronte a questa situazione non posso che riscontrare un pesante, un grave ed oggettivo disimpegno politico sulla partita, seguito in perfetta coerenza con quanto appena detto, da un disimpegno economico poiché una settimana dopo l'approvazione dello schema di Accordo di Programma, la stessa Giunta, presieduta dalla Presidente Bresso, approva una delibera dal titolo antisonante ("Misure di razionalizzazione..." eccetera, eccetera), con la quale si disimpegnano, tra le tante risorse anche i tre milioni contenuti nella prima tranche dell'Accordo di Programma con il quale si sarebbero dovuti realizzare - finalmente! - gli interventi compensativi legati al termovalorizzatore del Gerbido. Delibera seguita pochi giorni dopo dalla determina del dirigente che, diligentemente recepisce l'indirizzo politico e lo trasforma in atto amministrativo.
Pertanto, se la polemica nasce dal congelamento degli 800.000 euro inseriti nell'ultimo bilancio e rispondenti al titolo "Seconda tranche opere di compensazione termovalorizzatore del Gerbido", non posso che definire questo dibattito assolutamente pretestuoso. E guardate che io ho una cultura di opposizione! Io so cosa vuol dire fare opposizione! Io amo chi fa opposizione! Io rispetto chi fa opposizione! Però, perdonatomi rispetto e amo chi fa opposizione bene; chi fa opposizione con contezza chi fa opposizione con coerenza; chi fa opposizione senza abbandonarsi a pretesti e a strumentalizzazioni - mi consenta, Consigliere Stara talvolta piuttosto banali.
Tra l'altro, se qualcuno osa mettere in dubbio la sensibilità del sottoscritto riguardo a questa partita, mi permetto di sconsigliarlo perché prima che lei, Consigliere Stara, iniziasse il suo lungo pellegrinaggio politico, che l'ha portata da un partito e da un quartiere ad un altro partito e ad un altro quartiere, io già tenevo assemblee pubbliche in Via Negarville a discutere di ciò che avrebbe significato per il territorio realizzare un inceneritore - un termovalorizzatore contrariamente agli indirizzi definiti, ad esempio, dalla Commissione Bobbio.
Mi consenta, inoltre, di segnalarle qualche imprecisione rispetto alla "chiamata alle armi" che lei ha prodotto nel comunicare agli amministratori di questa sua iniziativa, cioè di questa richiesta di Consiglio straordinario di quest'oggi.
Prima di tutto, non è mai stato deliberato un impegno di cinque milioni, ma è stato deliberato uno schema di Accordo di Programma, che fino a quando non è sottoscritto, rappresenta nulla più che un impegno politico.
Inoltre, non è proprio così vero che la scadenza elettorale - cito il suo documento - non abbia consentito alla precedente Giunta regionale di varare la determina di erogazione dei fondi. Una cosa che ho imparato nel fare l'Assessore è che la Giunta produce un atto di indirizzo politico ossia una delibera (ma lei dovrebbe saperlo, perché mi pare che sia ancora Presidente di una circoscrizione), che viene successivamente recepito dalla parte amministrativa con una determina dirigenziale.
Confido nella serietà dei funzionari, dei dirigenti e dei direttori di questa Pubblica Amministrazione e, onestamente, non credo che un dirigente non abbia prodotto una determina per l'imminenza della scadenza elettorale perché sarebbe molto grave. Anzi, se per caso dovesse avere le prove di questo fatto, la invito a portarmele, perché ritengo che sia opportuno e oltremodo doveroso prendere dei seri ed immediati provvedimenti nei confronti di quel dirigente che non avesse rispettato, a causa della scadenza elettorale, un impegno preso dalla Giunta.
Ma la verità non è questa! La verità è che la parte dirigenziale non ha potuto assumere un impegno con determina poiché è venuto a mancare l'impegno di delibera, ossia è venuto a mancare l'atto di indirizzo politico.
Sono io, allora, che giro a voi la domanda: ma voi le opere di compensazione le volete davvero fare? Voi credete realmente nella necessità di operare con dovute compensazioni sul territorio? Consigliere Lepri, tra l'altro le segnalo che l'indirizzo di questa Giunta non mette in discussione l'opera, poiché i lavori sono iniziati tre o quattro giorni fa. Quindi, l'opera è partita e arriverà sicuramente a termine, spero recuperando anche i ritardi frutto di una sottovalutazione irresponsabile della parte politica.
Ripeto, chiedo a voi. Voi volete davvero le opere di compensazione? Se le volete così tanto e se credete così tanto nella loro utilità, lo condivido. Se un territorio fa un sacrificio, prende una sua parte e la mette a disposizione dell'interesse della comunità, è doveroso e giusto che la comunità riconosca a questo territorio quantomeno la possibilità di valorizzare se stessa.
Pertanto, io credo nelle opere di compensazione. Ma voi ci credete? Allora, se ci credevate, se ci avete sempre creduto, perché non avete mantenuto l'impegno dei tre milioni della prima tranche e perché non avete sottoscritto l'Accordo di Programma che avrebbe permesso finalmente l'erogazione di questi fondi? Voi volete davvero che si voti un ordine del giorno con il quale si impegna questa Giunta a mantenere l'indirizzo della Giunta scorsa? No scusate. Permettetemi di dare, soprattutto alla maggioranza, l'indirizzo di voto della Giunta, l'indicazione di voto della Giunta.
Questo ordine del giorno non solo non può essere votato, ma va diffuso sul territorio, va diffuso presso i Comuni interessati dalle opere di compensazione, perché non ci starò mai, non accetterò mai che si mantenga il disimpegno politico ed economico che voi avete operato! Io e questa Giunta crediamo nelle opere di compensazione, noi crediamo nell'opportunità e nella necessità di realizzarle, noi crediamo nella necessità di terminare finalmente i lavori di costruzione di questo termovalorizzatore, noi crediamo nella necessità di scongiurare il rischio che, per responsabilità passate, anche il Piemonte viva una vera emergenza rifiuti.
Noi non possiamo accettare che l'indirizzo che voi ci proponete sia quello di mantenere il vostro disimpegno, il disimpegno che avete operato a seggi ancora aperti, quando gli elettori piemontesi finalmente hanno deciso di mandarvi a casa!



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Io, abitante di un territorio sul quale insiste l'inceneritore, faccio un po' di fatica a capire l'astio con il quale l'Assessore ha risposto.
Arrivo in ritardo per incombenze ospedaliere e quindi non ho sentito gli interventi dei colleghi che mi hanno preceduto. Può darsi che l'atteggiamento dell'Assessore dipenda magari dagli interventi precedenti.
Vorrei ricordare all'Assessore che non è più un Consigliere comunale di Torino e quello che è successo in Consiglio comunale a Torino è una storia passata. Oggi lui ricopre una responsabilità importante, quale Assessore all'Ambiente della Regione Piemonte, di una regione importante, quindi secondo me, dovrebbe avere la mente un po' più ampia, un po' più aperta, un po' più allargata ai bisogni ambientali di questa regione.
Faccio solo una premessa sulla questione che riguarda le problematiche della raccolta rifiuti e del loro smaltimento sul territorio, nonché la gestione della stessa.
Credo che il centrosinistra abbia perso le elezioni per lo scandalo di Napoli. Quella immondizia è stata sulle pagine dei giornali di tutto il mondo, sulle televisioni di tutto il mondo. Avevamo un Ministro dell'Ambiente, Pecoraro Scanio, inadeguato; gli italiani hanno fatto bene secondo me, a mandarlo a casa e la responsabilità era nostra, perch governavamo la Regione Campania, la Provincia e il Comune di Napoli. Quella sconfitta ci ha attribuito per intero questa responsabilità e credo che gli italiani abbiano fatto bene in quell'occasione a punirci.
Noi non possiamo non rilevare la differenza che tra l'informazione di oggi e quella relativa ai due anni di governo Prodi. L'immondizia a Napoli è ritornata tale e quale; inoltre, si è aggiunta l'immondizia di Palermo.
L'Assessore si scagliava con veemenza contro il Comune di Torino. Ricordo che l'AMIAT di Palermo ha 2.800 dipendenti, cioè uno ogni 259 abitanti contro i 577 di Torino. Lo dico perché governate Palermo e la Sicilia da tempo immemore e, quindi, credo che nel nostro Paese le responsabilità siano responsabilità collettive.
Quello che differenzia questo momento della storia del Paese da quello di due anni fa è che oggi le televisioni, a partire dal TG1 e dal suo direttore Minzolini, non si occupano assolutamente dell'immondizia che invade le strade di Palermo. Allora le televisioni erano più libere e giustamente, dicevano quello che pensavano e facevano vedere quello scandalo e quella vergogna.
Vede, Assessore, quando questo percorso dell'inceneritore è cominciato io ero Sindaco del Comune di Rivoli e ricordo le proteste dei cittadini anche nel mio Consiglio comunale.
Quella dell'inceneritore è una scelta difficile. Peraltro, insiste nell'area di Tetti Neirotti del comune di Rivoli, in cui i terreni sono di fascia A, quindi di grande pregio ambientale. I contadini di quel territorio hanno la preoccupazione che, con le emissioni dell'inceneritore come accade con tutti gli inceneritori, la qualità dei terreni non sarà più salvaguardata. Rivoli ha ancora molte stalle e molte mucche, è una città che ha saputo mettere assieme l'industria, l'agricoltura e il terziario, ed è per questo che è una città nella quale, almeno fino a questo momento e continuerà ad esserlo fino a quando il Presidente del Consiglio lo riterrà perché i tagli che ci sono oggi non consentono nemmeno di tagliare l'erba! Scelte difficili. Gli amministratori di quel territorio si sono assunti grandi responsabilità, hanno affrontato i cittadini all'interno del Consiglio comunale. Non li hanno tacitati con le compensazioni, badi bene ma li hanno tacitati con quella assunzione di responsabilità necessaria quando si governa una regione. Quella dell'inceneritore del Comune di Torino, della Provincia di Torino e della Regione Piemonte è stata una scelta forte. C'è la preoccupazione di non sapere come smaltire i rifiuti nel prossimo futuro. Tutti sanno che l'AMIAT utilizza la discarica di Pianezza, territorio nel quale oggi ci sono anche problemi per quanto riguarda le esalazioni. Quindi un territorio che ha un carico ambientale rilevante! Le ricordo anche la questione della Servizi Industriali. Uno degli accordi per avere l'inceneritore era che la Servizi Industriali dovesse rilocalizzarsi, perché nessun territorio nel quale si pensa di poter vivere in maniera adeguata, può avere carichi ambientali di questo tipo: l'inceneritore, la discarica di Pianezza, dove si accumulano i rifiuti della Città di Torino in questo momento, la Servizi Industriali e chi più ne ha, più ne metta.
Quindi, un'importante assunzione di responsabilità che i cittadini hanno accettato di fronte alla presa di posizione dei loro sindaci.
Poi, le compensazioni facevano parte di questo accordo e devo dire che considero irrisoria la cifra di 3.800.000 euro. Sulle compensazioni voi avete una filosofia particolare. Mi riferisco alle dichiarazioni dell'Assessore Bonino sulle compensazioni relative alla TAV. Secondo l'Assessore Bonino le compensazioni dovranno andare anche alla Val Sangone perché questa si era detta disponibile all'Alta Velocità sul suo territorio. Ma, poiché non passa nei Comuni della Val Sangone, ma attraversa quelli della Val di Susa, il buon senso direbbe che si compensino quei territori e quei cittadini che hanno il disagio, nel caso specifico venti anni di cantiere. Invece, no, si premia la disponibilità dei comuni della Val Sangone, ossia si premiano gli amministratori amici l'onorevole Napoli, il Sindaco di Giaveno, secondo la filosofia che è meglio dare agli amici, piuttosto che ai nemici: è la filosofia del Governo Berlusconi rispetto alle Regioni governate dal centrosinistra.
Quello che noi vogliamo sapere, Assessore, e lei avrebbe ne avrebbe la possibilità, se la sua giovane età glielo consentisse...
Capisco anche l'irruenza, l'età avanzata di molti di noi ci porta ad essere più riflessivi. Lei avrebbe la possibilità di dire che il Governo di centrodestra ha definito l'Accordo di Programma, ma non ha finanziato le opere di compensazione. Io, che credo nelle opere di compensazione dimostro al Governo...



PRESIDENTE

Mi scusi se la interrompo, Consigliere Boeti; però c'è un brusio, come capita ogni tanto, un po' sopra la soglia.
Credo che il Consigliere Boeti abbia diritto di essere ascoltato.
Prego.



BOETI Antonino

La ringrazio, Presidente: so che lei tutela sempre i nostri diritti ad essere ascoltati.
Dicevo che sulle compensazioni lei avrebbe la possibilità di fare bella figura, dicendo: "Io finanzio perché ci credo, perché è giusto, perché il carico ambientale di quel territorio non può essere più sostenuto in questo modo: mi faccio carico di una promessa, di un impegno politico del governo regionale precedente e finanzio le opere di compensazione". Questo lei dovrebbe dire; questo deve dire a noi e questo deve dire ai cittadini di quel territorio, perché, quando cambia il governo regionale, del governo precedente si prendono le cose positive e anche quelle che sono rimaste incompiute. Questo succede anche per i Comuni: i Sindaci sono pro tempore per questa ragione, perché possono non essere rieletti e l'amministrazione che segue si fa carico delle cose positive dell'amministrazione precedente e anche di quelle negative.
Questo si aspettano i cittadini di quel territorio. Perché se questo non succederà, Assessore, lei metterà in seria difficoltà i Sindaci e gli amministratori di quel territorio che resteranno nudi davanti ai loro cittadini, i quali diranno: "Avete visto? Il governo di centrosinistra non li ha finanziati anche se ha definito l'accordo, il governo di centrodestra non intende farlo". Alla fine il risultato sarà che a patire le conseguenze di questo sballottamento tra un governo regionale e un altro saranno i cittadini di quel territorio. E voi che v'ispirate continuamente al popolo nelle vostre attenzioni, e che siete anche il "partito del fare", fateci vedere che il "partito del fare" dimostra al governo regionale precedente che quello che non è riuscito a fare lui lo fa il nuovo governo regionale.
Questo deve dire, Assessore, non ritornando al Consiglio comunale di Torino, non ricordandoci i soldi stanziati per la progettazione dei quali non ci importa niente. Noi oggi vogliamo sapere se lei ritiene - e se questo governo regionale ritiene - che i cittadini di quel territorio debbono essere compensati; e se lo ritiene come dice, lo faccia senza raccontare altre storie!



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
L'Assessore ha iniziato il proprio intervento dicendo che ovviamente dalla sua posizione di Assessore, non aveva intenzione di "fare politica" ma che avrebbe spiegato "come stanno le cose".
Mi sembra che poi, invece, tutto l'intervento sia fluttuato tra un approccio da Consigliere comunale e uno da Consigliere regionale, ancorch di maggioranza, e non certamente da Assessore, teso a dover risolvere un problema e teso a dover portare avanti un progetto che, negli interventi che si sono via a via susseguiti questa mattina, è stato evidenziato come fondamentale. Inoltre, mi pare di aver potuto sentire dalle parole del collega Carossa come individuare l'area di un inceneritore rappresenti anche uno strumento per permettere a tutta una serie di Comuni di aumentare la percentuale di raccolta differenziata. Cioè di come questa scelta s'inserisce all'interno di un contesto ben preciso e di una progettualità completa, che quindi ci permetterebbe di raggiungere migliori risultati.
La storia è stata evidenziata dal Consigliere Stara; credo sia davvero inutile stare a riprendere tutti i passaggi. Ne riprenderei soltanto uno per cercare di evidenziare all'Assessore che la volontà della Giunta precedente è stata ancora ribadita con la delibera che è stata approvata il 22 marzo, con la quale si prendeva atto che era necessario integrare di 280.000 euro le risorse necessarie al piano strategico di azione ambientale connesso al termovalorizzatore del Gerbido.
Pertanto, non c'è stato alcun cambio di volontà e di intenzione da parte dell'amministrazione precedente; anzi, l'indirizzo è stato confermato con una delibera del 22 marzo. Certamente il periodo era quello che era cioè alla fine di un mandato e durante un periodo elettorale. In quel mese quindi, mi pare che nessun Accordo di Programma, come è corretto che sia sia stato siglato; ma credo che lo spostare la firma di un Accordo di Programma di un mese non avrebbe implicato nulla. Se poi l'Assessore, che vedo già esprimere un atteggiamento di non condivisione, si rifà alla determina con la quale sono state disimpegnate le risorse, è semplicemente perché la programmazione è stata spostata sull'anno contabile successivo.
Ora, credo che tutte queste polemiche non abbiano davvero senso di esistere, altrimenti non si comprende - se c'è l'intenzione di portare avanti un progetto che, come mi pare aver inteso dalle sue parole, deve continuare nella direzione per la quale è stato determinato fino ad ora perché nelle tabelle che ci sono state consegnate in Commissione queste risorse sono scomparse. E quindi perché non ci siano più, all'interno del fondo degli Accordi di Programma, le risorse necessarie all'impegno che la Regione si era assunta. Mi pare che non ci sia discontinuità rispetto agli intenti, c'è una discontinuità in termini finanziari e quindi un voler smentire attraverso gli atti di bilancio e di programmazione, cioè attraverso la sostanza fondamentale degli strumenti che abbiamo a disposizione per poter amministrare.
Credo che noi oggi non ci aspettiamo una rilettura e una revisione di una storia troppo lunga. Ma sappiamo bene che quando si tratta di tematiche così complicate e così difficili per le quali scegliere, è necessario davvero cercare di condividere il più possibile con la popolazione e le amministrazioni quello che sarà realizzato. Noi oggi ci aspettiamo semplicemente di comprendere con quali atti normativi e di programmazione questa Giunta intenda proseguire.
Assessore, se magari sta ad ascoltare è meglio, o forse sarebbe anche opportuno e rispettoso nei confronti dell'Aula.



(Commenti dell'Assessore Ravello)



PENTENERO Giovanna

Parlando è difficile ascoltare: normalmente o si ascolta o si parla questo è quello che normalmente noi esseri umani siamo chiamati a fare.
Vede, Assessore, se gli atti fondamentali a disposizione di questa Assemblea non inglobano le risorse necessarie per poter rispettare gli Accordi di Programma di una storia complicata e difficile - ma come lo sono tutte le storie che riguardano questa tematica - allora non si capisce come questa Giunta abbia intenzione di procedere. O meglio, si comprende benissimo: non portando avanti quello che invece questa mattina ci sembrava fosse stato rappresentato in modo diverso.
Noi oggi le chiediamo di spiegare in modo chiaro e preciso, Assessore che cosa si intende fare rispetto alle risorse necessarie per poter proseguire. Tutto il resto mi sembra davvero un'ulteriore perdita di tempo nei confronti di una situazione che oggi ha la necessità di avere una conclusione.
Abbiamo inaugurato, è stata posta la prima pietra, la scorsa settimana.
Ora spetta a voi. Se qualcun altro, prima, può aver sbagliato secondo il vostro giudizio, o comunque è stato troppo lento nell'agire, voi oggi avete la possibilità di dimostrare che si può fare più in fretta. Ma mi sembra che gli atti non vadano esattamente in questa direzione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Il Consigliere Carossa non me ne vorrà se dico un po' polemicamente che non vorrei prendere lezioni da chi in queste ore sta consentendo ai furbi che non hanno pagato le quote latte di continuare a non pagarle. Punto!



RONZANI Wilmer

CAROSSA Mario (fuori microfono)



RONZANI Wilmer

Quella è gente che lavora!



RONZANI Wilmer

Dico solo questo, non voglio parlare d'altro. Gente che lavora...
Chiedilo al Ministro Galan se è gente che lavora: chiedilo al Ministro Galan! Chiedilo al Ministro Galan se è gente che lavora! E chiaritevi le idee nel Governo, allora, visto che esiste un problemino da questo punto di vista. Mi pare di capire, leggendo i giornali, che un piccolo problema esiste, su questa questione...



PRESIDENTE

Consigliere, si rivolga alla Presidenza!



RONZANI Wilmer

Presidente, d'accordo.
Vengo invece alle questioni che ha posto l'Assessore, che secondo me ha risposto che non intende rispettare l'Accordo di Programma, che non intende impegnare le risorse, che andrebbero reperite con l'assestamento di bilancio, per garantire le opere di compensazione.
Compagna, amica Pentenero: l'Assessore ha risposto. Il problema è che la risposta che ha dato mi sembra una risposta fuori dal mondo! Mi sembra quindi pleonastico insistere ancora per chiedere all'Assessore se intende utilizzare la discussione che si apre oggi pomeriggio sull'assestamento di bilancio per stanziare le risorse necessarie per finanziare lo stralcio dell'Accordo di Programma: mi sembra pleonastico.
Lei può anche diffondere l'ordine del giorno, Assessore; noi racconteremo semplicemente - questo mi pare sia un fatto negativo per i cittadini e per la Regione - che la Giunta regionale, che avrebbe l'onere e l'onore o l'obbligo di attuare quell'accordo di programma, ha deciso - lei adesso - di non impegnare queste risorse. La questione è questa.
La questione mi sembra semplicissima. Assessore, mi consenta di fare questa battuta: poco fa lei ha parlato soprattutto come un esponente dell'opposizione, non come un uomo di governo. Lei però è Assessore all'ambiente e da lei mi sarei aspettato non che mi raccontasse le vicende o che denunciasse i problemi, compresi i ritardi e le colpe del centrosinistra - comprese quelle, e sono pronto a discuterne - ma mi sarei aspettato che lei mi raccontasse come l'Assessore all'ambiente della Regione Piemonte, che ha compiti di governo, intende affrontare un problema che riguarda lei, non il Comune di Torino.
Il governo regionale ha il problema di garantire un'organica politica dei rifiuti e tutti noi conveniamo sul fatto che una delle risposte che occorre dare al problema dei rifiuti è affrontare il nodo - insieme a tante altre cose, naturalmente - degli inceneritori.
un problema delicato, caro Assessore. Siccome lei mi pare sia tra quelli che in passato hanno manifestato magari contro questo o quel progetto, le dico che quando affrontiamo temi così complicati noi affrontiamo un nervo scoperto. È chiaro cosa voglio dire? Non è facile per nessuno affrontare organicamente queste questioni. Allora chi governa dovrebbe evitare quantomeno di fare della propaganda.
evidente che, in questa Regione, tutte le volte che si ha il problema di chiudere il ciclo dei rifiuti e si deve affrontare il tema degli inceneritori o dei termovalorizzatori, emerge naturalmente un dilemma.
Anche perché l'opinione pubblica è sensibile e preoccupata di fronte a progetti come questo. E allora lì nasce, secondo me, ciò che lei prima in qualche modo ha raccontato, e cioè il fatto che Torino, che è una città importante, che ha ovviamente il problema dello smaltimento dei rifiuti e che ha dovuto individuare un sito in cui realizzare un termovalorizzatore ha tentato di fare una cosa normale, credo, che fa qualsiasi amministrazione comunale e qualsiasi governo regionale: trovare un punto di equilibrio tra quella scelta che la gente molte volte contesta e il consenso che attorno a quella scelta deve essere realizzato.
Mi pare di capire che il punto di equilibrio si sia trovato, qui come da altre parti della nostra regione, nell'impegno a fare sì il termovalorizzatore, ma realizzando quelle che voi chiamate misure di compensazione. L'Accordo di Programma dice questo, vorrei che fosse chiaro.
L'Accordo di Programma parte dall'assunto che quel termovalorizzatore va realizzato e che per realizzare quell'impianto occorre garantire le misure di compensazione.
Assessore, come affrontiamo questa questione? Perché il punto è questo.
Trovo singolare che quando cambiano le maggioranze chi va al governo della Regione non si ponga il problema di garantire, nell'interesse del Piemonte il finanziamento di progetti che tutti condividiamo. Lei ha appena finito di dire che non è contrario al termovalorizzatore, ha appena finito di dire che non è contrario alle misure di compensazione; ma la domanda d'obbligo allora è questa: se lei non è contrario a quell'impianto e non è contrario alle opere di compensazione, anzi ritiene che quelle opere siano fondamentali per garantire che l'Accordo di Programma venga realizzato e Torino abbia l'impianto, lei può anche dire "il centrosinistra non ha messo i soldi", ma lei deve metterli se crede a quel progetto.
Quello è il punto. Se lei crede in quel progetto, i soldi deve metterli, non se la può cavare dicendo "non c'erano prima", perché delle due, l'una: o lei crede in quel progetto e ha motivo per criticare chi eventualmente non l'ha finanziato, ma intanto fa la sua parte onorando quell'Accordo di Programma - perché chi governa la Regione deve governare pensando che ha di fronte una comunità di persone e i Comuni vanno giudicati per il fatto che sono istituzioni, non se sono di destra, di centro o di sinistra - e allora se un Comune sottoscrive un accordo, io che subentro in un'altra maggioranza mi sento in dovere di realizzarlo, a meno che io non voglia realizzare quel progetto, ma allora disattendo quel progetto e denuncio quel progetto.
Sarebbe stato più onesto intellettualmente, visto che ha usato questo termine, se fosse venuto a dirci che lei non intende riconoscere quell'Accordo di Programma perché ritiene che non sia praticabile, non sia realizzabile lì l'inceneritore. Ma se lei ha detto il contrario e pensa viceversa, che quel progetto abbia per il Piemonte e per Torino una sua validità, e se lei per primo sostiene di condividere le misure di compensazione, ha soltanto un gesto da compiere come Assessore all'ambiente: chiedere alla sua Giunta e battersi come Assessore perché in quell'assestamento di bilancio quel finanziamento venga inserito. E se lei lo fa, avrà il nostro sostegno.
Se lei lo fa, avrà il nostro sostegno: troviamo insieme le risorse per finanziare quell'Accordo di Programma. Lei non se la può cavare dicendo che il problema non la riguarda o scaricando su altri le responsabilità: lei ha la bicicletta da un paio di mesi, deve usare i pedali per farla correre questa bicicletta. Non se la può cavare dicendo "io i soldi non li ho trovati"; li trovi i soldi, se tutti conveniamo e condividiamo che dobbiamo naturalmente realizzare quell'impianto e quel progetto.
Per questo sono basito, colleghi della maggioranza, di fronte a un intervento come questo. Basito! Perché l'opera deve essere realizzata e perché - se ho inteso, ripeto che parlo da persona che non conosce dal di dentro le questioni - quel progetto è decisivo per realizzare in Piemonte una politica dei rifiuti, quale che sia la maggioranza che governerà Torino, la Provincia e il Piemonte.
Questo è il punto fondamentale, insisto. O noi riteniamo che esiste un'alternativa a quell'impianto e allora è ragionevole pensare che io disattenda l'Accordo di Programma, ma se riteniamo che in Piemonte e a Torino non esista un'alternativa a quell'impianto e che, quale che sia la maggioranza che governa la Regione, la Provincia e il Comune, quella cosa s'ha da fare, le risposte non possono essere quelle che ha dato in aula il vostro Assessore.
Non sono risposte di governo quelle che ha dato il vostro Assessore sono le risposte di un signore che è passato di qui per caso e si è ricordato che ha fatto l'opposizione al Comune di Torino. No, da qualche mese quel signore lì è Assessore all'ambiente della Regione Piemonte e deve comportarsi da Assessore all'ambiente della Regione Piemonte. E se ha il problema del finanziamento, venga in Commissione bilancio e il nostro Gruppo lo sosterrà per finanziare quell'intervento, ritenendo non di dover sconfessare o confermare la Giunta Bresso, non è questa la mia preoccupazione, quindi per confermare un Accordo di Programma che affronta un problema cruciale per la nostra Regione.
La bussola è il problema, non la Bresso, non la Giunta Cota; la bussola è il problema. Se il problema esiste, troviamo il modo per affrontarlo. Le risposte che ha dato l'Assessore vanno in tutt'altra direzione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Montaruli; ne ha facoltà.



MONTARULI Augusta

Grazie, Presidente. È curioso quello che ho imparato in questi primi mesi di Consiglio sulla precedente Giunta. L'abitudine della precedente Giunta e della sinistra era quella di fare la lista dei sogni - guarda caso, quasi sempre sotto campagna elettorale - e poi far sparire, anche quello per magia, i soldini.
Perché - e questo non è un sogno, è un fatto - il 29 marzo 2009 pochissimi giorni dopo che è stato riapprovato un accordo (il 22 di marzo la firma non c'era), guarda caso, spariscono tre milioni di euro dal capitolo che doveva approvare quelle famose opere di compensazione che oggi voi portate ad oggetto della discussione e dell'ordine del giorno. A zero avete portato i capitoli. Zero! Cosa si fa con zero? Niente!



MONTARULI Augusta

BRESSO Mercedes (fuori microfono)



MONTARULI Augusta

Era un bilancio non approvato, signora.



MONTARULI Augusta

Dopodiché, è facile arrivare oggi e chiedere che, nuovamente per magia con la bacchetta magica, si facciano uscire tre milioni di euro dal cilindro...



RAVELLO Roberto Sergio

Ho qui la delibera, se vuole, Consigliera Bresso.



PRESIDENTE

Lasciamo continuare la Consigliera Montaruli.



MONTARULI Augusta

Accolgo con piacere l'ultimo intervento che dice di tornare in Commissione. Anch'io dico di tornare in Commissione, riguardiamo l'accordo ridefiniamo le modalità, soprattutto di finanziamento, ma ritorniamo in Commissione. Non decidiamo oggi. Su questo, da parte nostra, non troverete assolutamente alcun tipo di accordo.
Oggi voi presentate un ordine del giorno, su cui noi non voteremo a favore; ne abbiamo presentato un altro che propone proprio questo. Gli errori della Giunta li rileviamo, dopodiché abbiamo la consapevolezza, e vi garantisco che l'abbiamo, e la responsabilità, ripeto, responsabilità termine che ci sta a cuore - di volere le opere di compensazione. Tuttavia come ha detto bene l'Assessore Ravello, il dubbio è se le volete voi.
Se le vogliamo - faccio un'apertura - torniamo in Commissione e, con un ragionamento, con un confronto, discutiamo delle modalità, ma non oggi approvando un ordine del giorno che non potete chiederci di approvare. Non potete perché è paradossale. È paradossale ciò che ha visto quest'Aula oggi.
Noi abbiamo presentato un altro ordine del giorno, che pone dei paletti chiari, che pone un impegno da parte nostra, quello di tornare in Commissione. Andiamo in Commissione e lì ci confronteremo. Vediamo chi vuole davvero le opere di compensazione. Noi le vogliamo, vedremo voi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes

Grazie, Presidente.
Non volevo intervenire, ma dal punto di vista contabile ho ascoltato le cose più strampalate, quindi mi tocca intervenire.
Mi pare che tutti, da quanto ho sentito anche dall'ultimo intervento vogliamo tenere fede ad impegni che vengono da lontano nel tempo per realizzare il termovalorizzatore di Torino, senza il quale il sistema dei rifiuti piemontese non può funzionare e senza il quale, con responsabilità di questa Giunta, si rischia di finire nel disastro dei rifiuti alla "siciliana" o alla "napoletana".
Voglio solo ricordare che, contabilmente, ciò che è impegnato e non è utilizzato (le ragioni sono note, c'era stato un ricorso contro la gara d'appalto) va inevitabilmente in economia, quindi quei fondi sono stati liberati perché sono andati in economia.
A marzo 2010 è stato rifatto il nuovo accordo con l'intento di mettere a bilancio, nel nuovo bilancio - che, come è noto, non era stato approvato.
Il bilancio sul quale erano stati dati i dodicesimi era un bilancio tecnico nel quale, proprio per consentire libertà a chiunque avesse vinto di fare le proprie scelte politiche, non erano state inserite una serie di questioni a valenza politica, a fronte delle quali, cioè, non esisteva una legge autorizzativa.
I bilanci tecnici si fanno inserendo le spese obbligatorie e le spese obbligatorie sono quelle previste dalla legge o dalle leggi. Dalla legge in generale, quindi personale, pagamenti dei mutui ecc., e dalle diverse leggi regionali. In questo caso, non c'era una legge regionale, non c'era neanche l'accordo firmato, quindi non poteva essere inserito in un bilancio tecnico.
Ricordo che, comunque, quel bilancio tecnico non esiste, perché non è stato approvato. È inutile dire che non c'era a bilancio; non c'era a bilancio perché non c'era il bilancio, perché l'allora opposizione aveva impedito, con il Regolamento che notoriamente poteva impedire qualunque cosa, di approvare, sia pure in via tecnica, il bilancio. Queste sono le realtà.
Nel merito, ricordo che se queste operazioni non vanno avanti, cioè se la realizzazione dell'inceneritore non andasse avanti, ci sarebbe una gravissima responsabilità della Giunta non solo nei confronti di Torino.
Quell'inceneritore rappresenta la risorsa per tutto il territorio piemontese, in caso di fabbisogno, essendo, quando sarà completato, l'unico inceneritore a norma esistente in Piemonte (come è noto quello di Vercelli è molto vecchio e deve essere rifatto). Questo lo ricordo perché non riguarda solo la regione Piemonte: così come la discarica di Basse di Stura ha rappresentato una risorsa per tutto il territorio piemontese, questo termovalorizzatore di nuovo rappresenterà una risorsa per tutto il territorio piemontese. Lo ricordo anche ai Consiglieri non torinesi, perch si tratta di un tema di grandissima rilevanza, e lo ricordo soprattutto all'Assessore nel caso non lo avesse presente. Finisco dicendo che, secondo me, si potrebbero pensare anche alcune cose maliziose. Ad esempio, che non averlo voluto inserire sia un modo per creare un piccolo ricatto nei confronti delle istituzioni torinesi e del consorzio che gestisce l'inceneritore. Piccolo ricatto che potrebbe avere funzioni nobili di tipo politico, o forse anche no.
Suggerirei di non dare adito a questo tipo di sospetti continuando ad insistere che non lo si vuole fare. Trovo molto opportuno che si sia ricordato che anche la maggioranza lo vuole fare e farebbe bene a ricordarselo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Comba; ne ha facoltà.



COMBA Fabrizio

Grazie, Presidente e grazie, gentili colleghi.
Ci tenevo, solo per un attimo, a rammentare i termini della delibera n.
65/13718 datata 29 marzo 2010.
Premetto che una settimana prima - il 22 marzo - era stato approvato lo schema di accordo e il 29 marzo la delibera che recita: "La Direzione e le strutture speciali sono tenute a procedere alla riduzione degli impegni di spesa, entro 10 giorni di calendario dalla data di approvazione del presente provvedimento, in misura non inferiore del 10%, e verrà valutata la possibilità di trasferire gli impegni ridotti sugli stanziamenti di bilancio di previsione per l'anno finanziario 2010".
Penso sia sufficientemente chiaro quanto enunciato nella suddetta delibera datata 29 marzo 2010.
Che cosa è successo? Non entro nel merito politico, posso cercare di comprendere, voi avete attuato un'operazione di spostamento. Evidentemente questa è stata un'operazione che si poteva valutare a posteriori con comportamenti diversi. Comportamenti che però non sono potuti avvenire perché i dati elettorali non hanno potuto dare conforto a quanto, magari, i nostri colleghi del centrosinistra avrebbero sperato. Penso, però, sia molto chiaro e assolutamente evincibile, perché tutti voi non potete non prenderne atto e comprendere, essendo assolutamente chiara questa deliberazione che reca per inciso quanto da me esposto.
Sono convinto sia assolutamente semplice e diretto prenderne atto. Lo ripeto: una settimana prima era stato approvato lo schema di accordo, cioè sette giorni prima, il giorno 22 del mese di marzo. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Comba.
Non avendo più iscritti ad intervenire, dichiaro chiusa la discussione generale.
Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 31 dei Consiglieri Stara e Boeti, inerente a "Termovalorizzatore del Gerbido", e dell'ordine del giorno n. 41 dei Consiglieri Montaruli, Pedrale, Comba, Porchietto, Motta Massimiliano, Vignale, Costa Rosa Anna, Botta Franco Maria, La Rocca Carossa, Spagnuolo, Bussola, Valle e Tentoni, inerente a "Accordo di programma piano strategico di azione ambientale connessa al termovalorizzatore"; entrambi collegati al dibattito.
Chiedo se il Consigliere Stara intende illustrare l'ordine del giorno n. 31 e annuncio che, ovviamente, sarà affrontato in discussione unificata con l'ordine del giorno n. 41.
La parola al Consigliere Stara per l'illustrazione.



STARA Andrea

Lei, Assessore, ama fare opposizione e nel suo intervento lo ha dimostrato.
Oggi, lei non ha parlato come Assessore all'ambiente della Regione Piemonte, ma è rimasto invischiato, ancora, nel suo ruolo di Consigliere di opposizione del Consiglio comunale di Torino e di Consigliere di opposizione nella Circoscrizione 2.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Stara, poi può anche intervenire nel dibattito generale.



STARA Andrea

una premessa.



PRESIDENTE

Lei dovrebbe illustrarlo.



STARA Andrea

Ho dieci minuti per svolgere l'intervento, è la premessa.



PRESIDENTE

Sì, però, il Regolamento dice per illustrarlo; pertanto, la invito a illustrare l'ordine del giorno, poi, eventualmente, potrà intervenire.



STARA Andrea

Certo.



PRESIDENTE

Prego.



STARA Andrea

rimasto invischiato nel suo ruolo di opposizione non solo nelle scelte che fa e annuncia, che rispondono negativamente all'ordine del giorno che noi andiamo ad illustrare, ma anche nel modo e nell'astio con cui esprime la sua volontà. Non si nasconda dietro un dito; nel dito c'è in questo caso, la complessità di una vicenda in cui ha dichiarato delle cose che, purtroppo, non sono esatte. Lo dico soprattutto ai Consiglieri di maggioranza, perché nell'ordine del giorno presentato dalla maggioranza probabilmente, rivedo anche i motivi di questo suo astio, in quanto, di fatto, dopo vari appuntamenti in Commissione, dove si sono affrontati questi argomenti, la sua stessa maggioranza le impone di ritornare in Commissione a ridiscutere di questo argomento e, forse, questo non le va giù.
Ai Consiglieri di maggioranza dico di prestare attenzione a questa vicenda nel merito, perché le scelte dell'Assessore dovranno essere spiegate anche sui territori e credo che questo suo atteggiamento non giovi alla maggioranza.
Essendo state definite delle questioni di presunte responsabilità della Giunta precedente, ricordo due passaggi che ho svolto nel mio intervento pertanto vi prego di ascoltarmi. TRM ha dovuto affrontare numerosi ricorsi tutti conclusasi positivamente, ma che hanno dilatato ulteriormente i tempi fissati. Superati i ricorsi, TRM ha potuto firmare il contratto di finanziamento solo nel gennaio 2010 ed è diventato giuridicamente l'ente di riferimento per tutte le istituzioni, che, nonostante tutto, sono andate avanti nella predisposizione dei progetti preliminari e nelle conferenze di servizi. Partecipando al Comitato di controllo e a quelle conferenze ho potuto constatare in tutti gli incontri l'assoluta determinazione della Regione in tutte le fasi per garantire sia i finanziamenti che la firma dell'Accordo di Programma.
Così, avuta la certezza giuridica che fosse TRM a realizzare il termovalorizzatore, la Regione, immediatamente, nel marzo 2010, ha varato la deliberazione regionale di impegno dei primi cinque milioni di euro relativa al primo stralcio delle compensazioni, a cui si riferiva il Presidente della Commissione, Comba, che, addirittura, ha anticipato la firma dell'Accordo di Programma. Per cui è netta e chiara la volontà della Regione, che addirittura ha provveduto ad una deliberazione di Giunta e ha preventivamente anche programmato l'immissione delle risorse. Cioè, quei tre milioni di euro li ha comunque messi a bilancio nel 2009. È chiaro che se non c'è ancora il soggetto giuridico, i progetti preliminari pronti vanno in economia, è normale! Ma la Giunta, a dimostrazione della volontà ha redatto la deliberazione di marzo e, perfino, stanziato in maniera preventiva i tre milioni di euro nel 2009, non nascondiamoci dietro un dito! Per quanto riguarda le risorse aggiuntive, aggiungo ancora, come ricorda la stessa deliberazione del 22 marzo 2010 - siamo in fase conclusiva, sotto elezioni - che per quanto verificatosi negli accordi tra i vari Enti locali, che necessitavano ancora di 280 mila euro, in quel provvedimento la Giunta regionale, nonostante aver detto nel 2008 di confermare i nove milioni, si è dichiarata disponibile nell'aggiungere ancora ulteriori risorse. Altresì, indica i capitoli di prelievo e precisa che, successivamente all'approvazione della legge di bilancio per l'anno finanziario 2010, con successivi atti, si provvederà ad effettuare le necessarie e conseguenti variazioni di bilancio, nonché l'assegnazione delle risorse, e a demandare, ovviamente, la firma dell'Accordo di Programma.
Tale Accordo di Programma ha fatto il giro della Provincia e del Comune di Beinasco, arrivando alla Regione ad elezione concluse, vogliamo ricordarcelo! Di fatto, posso superare tutte le questioni di valutazione e accuse nei confronti del centrosinistra o del centrodestra, non mi interessa di chi è la colpa, se è colpa dei ritardi del centrosinistra, se è colpa dei ritardi del centrodestra, quante risorse occorrono. Supero anche le osservazioni che lei ha rivolto personalmente nei miei confronti e alla mia storia politica, che, devo darne atto, la qualificano nel suo modo di comportarsi a me sinceramente non interessano, perché non credo siano oggetto di questa discussione.
Allora, mi chiedo - lo chiedo anche a tutti i Consiglieri di maggioranza - cosa gliene frega ai cittadini del Piemonte di entrare nel merito di chi ha colpa o meno sul ritardo, sul presunto ritardo, se è iscritto nel 2009 o nel 2010! Assessore, con questo ordine del giorno chiedo l'integrazione, alla fine, della seguente dicitura: "Chiede la firma dell'accordo di programma relativo al primo stralcio delle opere" - se vuole le do il foglio relativo.
Noi chiediamo una cosa semplicissima: lasciamo fuori le polemiche vediamo chi è responsabile e chi non è responsabile, ma l'Assessore lo firma o no quell'Accordo di Programma, che è a garanzia di tutto l'iter legato anche al termovalorizzatore, di cui le opere di compensazione - lo ricordo - sono parte integrante? Altrimenti le conseguenze - che, lo dico in maniera chiara, occorrerà spiegare - saranno negative non solo per il Piemonte, i piemontesi e le amministrazioni locali. Come singolo amministratore di un territorio, immagino anche i Sindaci di quei territori, farò di tutto per spiegare ai cittadini i motivi per cui nonostante l'avvio del termovalorizzatore, nessuna opera di compensazione prende il via, nonostante tutti gli accordi presi! Pertanto, lasciamo stare le polemiche, salviamo la faccia dell'ordine del giorno della maggioranza. Ovviamente, il nostro ordine del giorno rimane, ma chiedo alla maggioranza, andando oltre al voto del nostro ordine del giorno, di approfondire e di entrare nel merito della questione in Commissione, per fare in modo che, prima dell'assestamento di bilancio, le opere di compensazione, che sono pronte per partire, partano davvero. I cantieri sono previsti e la Provincia ci ha detto che inizieranno a gennaio 2011 e quindi, per far sì che possano iniziare in quella data, gli impegni di spesa vanno presi nel 2010, altrimenti non partono neanche i bandi di gara. Se non si ha l'impegno di spesa, non parte neanche il bando di gara.
Per fare questo invito i Consiglieri della maggioranza ad approfondire l'argomento in Commissione, a far sì che venga firmato questo Accordo di Programma e che si pianifichi l'intervento finanziario della Regione, in modo che le singole opere di compensazione non stiano ad aspettare solo le risorse della Regione.
questo il motivo per cui l'ordine del giorno che presento prevede da una parte, la conferma degli impegni presi, in sostanza l'Accordo di Programma del 2008, e anche la Conferenza di servizi che ha preparato l'Accordo di Programma del primo stralcio 2010.
Chiedo, in aggiunta all'ordine del giorno, che la Regione sottoscriva l'Accordo di Programma del primo stralcio del 2010 e, di fatto, si approvino le risorse necessarie. Non lo dico io, perché non sono io a dire quanto occorre quest'anno e quanto occorre l'anno prossimo, ma sono il Comitato di controllo e la Provincia che hanno chiari prospetti, in base alle tempistiche di inizio dei lavori delle varie opere, a dici: "Mettete tre milioni e 600 mila euro a bilancio nel 2010, perché probabilmente con questi soldi partiranno sette opere su otto ad inizio 2011, e un milione e 300 mila nel bilancio 2011".



PRESIDENTE

Consigliere Stara, lei propone di integrare l'ordine del giorno nella parte relativa agli impegni.
L'ordine del giorno n. 31 è pertanto integrato con un terzo impegno nella fase deliberativa. Sono aggiunte al termine del documento parole "a firmare l'Accordo di Programma del primo stralcio del 2010".
Mi permetto di fare un rilievo sull'intervento del collega Stara.
Consigliere Stara, non esprimo un giudizio, però lei è intervenuto nove minuti e 15 secondi, dopo che l'ho richiamata, in discussione generale, e per 45 secondi nell'illustrare l'ordine del giorno.
Ricordo che abbiamo preparato - e ringrazio gli uffici - un documento nel quale viene spiegato chiaramente che chi presenta l'ordine del giorno può intervenire tre volte, dieci minuti per l'illustrazione, dieci minuti in discussione generale e dieci minuti per la replica.
Chiederei al Consiglio per il futuro di attenersi al Regolamento che con tanto sacrificio è stato approvato durante la VIII legislatura.
La parola alla Consigliera Montaruli per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 41, di cui è prima firmataria.



MONTARULI Augusta

Molto velocemente, la cronistoria la conosciamo, quindi intervengo giusto per ribadire quanto ho già detto nel precedente intervento.
Noi presentiamo quest'ordine del giorno che vuole impegnare il Presidente della Giunta e l'Assessore Ravello a discutere nella Commissione competente le modalità e i tempi di finanziamento del citato Accordo di Programma.
Consigliere Stara, noi non imponiamo nulla all'Assessore Ravello.
Quest'ordine del giorno vuole essere anche di apertura.
Recepisco quello che è stato detto anche dai suoi colleghi che siedono nei banchi dell'opposizione. Francamente, credo che sia assolutamente improprio accusarci con un po' di malizia di un determinato atteggiamento.
Ciò detto, ringrazio il Presidente per avermi dato la parola.



PRESIDENTE

La discussione generale è accorpata.
La parola al Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Ancora una volta vorrei spendere velocemente due battute a questo riguardo, per dire semplicemente che a noi, Gruppo UDC, non interessano le diatribe politiche. Queste non ci interessano.
La rincorsa a cercare la responsabilità non risolve i problemi. Siccome ho capito che tutti vogliono risolvere questo grave problema, chiedo alla Giunta e all'Assessore che trovino il modo di dare l'attuazione alle legittime e giuste richieste di questo territorio.
Per questo voteremo a favore dell'ordine del giorno n. 31 come segno di volontà e di invito alla Giunta a risolvere urgentemente questo ennesimo problema. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Presidente, grazie.
Io ho firmato qualche giorno fa la richiesta di discussione in aula della "Progettazione degli interventi compresi nel piano strategico di azione ambientale connesso al termovalorizzatore del Gerbido" e, se qualcuno non l'ha notato, lo faccio notare: non sono intervenuto. Non sono intervenuto, pur avendo firmato questa richiesta, e ciò non è assolutamente confliggente. Non è una contraddizione.
Ho firmato e ho visto sicuramente auspicabile e positivo un confronto in quest'aula su tale argomento, perché questo è un tema tra quelli segnati nel mio libricino nero che mi ha sempre creato grandissimi problemi di coscienza.
So che, in politica, l'assunzione di responsabilità...



(Brusìo in aula)



BUQUICCHIO Andrea

Scusate colleghi, potete evitare di parlarmi nelle orecchie mentre intervengo, perché ho qualche problema acustico e mi crea difficoltà. Le assunzioni di responsabilità vanno prese per quelle che sono e rispettate fino in fondo; quindi, a maggior ragione, provo imbarazzo.
So che il mio partito, su questo punto, nelle varie istituzioni, si è espresso in un determinato modo. So anche quanto siano state sofferte certe decisioni relative ad un argomento nei confronti del quale, ancora oggi ma devo dire oggi più che mai - personalmente provo e sento tante perplessità.
Ho dunque apprezzato la possibilità di un confronto, ma dallo stesso emerge ancor più forte in me un dubbio....se sinora si sia fatto tutto bene e se si debba proseguire su questa strada.
Dico all'Assessore che, se quanto deciso è frutto "del caso", nel senso che non si è potuto fare diversamente, non mi piace tanto.
Se, viceversa, questo stesse a significare una piccola prima azione politica di grande, enorme importanza, finalizzata alla ridiscussione dell'argomento, a questo punto sicuramente sono più interessato.
Altrimenti, da cittadino, non da politico - perché come politico, lo ripeto, quando si assumono degli impegni bisogna saperli mantenere, piaccia o non piaccia - mi stuzzicherebbe molto capire che cosa sta succedendo nell'agone politico regionale, in questo caso, e se ci sono elementi per rimettere in discussione la questione, sulla base e sulla scorta di valutazioni scientifiche? Ritengo molto serie alcune considerazioni a riguardo oltre che estremamente preoccupanti. Una volta tanto il trionfo della scienza sulla politica intesa magari come interesse di lobby non guasterebbe o no? Sempre da cittadino e non da politico (perché da politico dovrei sapermi dare certe risposte, anche se ho difficoltà a farlo) mi chiedo: perché sempre tutto in quella zona? Perché è in quella zona che abbiamo deciso di fare questo bel termovalorizzatore, quando anche in quella zona si pensava di fare altro, cioè il contrario del termovalorizzatore - il termovalorizzatore lo vedo bene come le bottiglie di veleno, ossia con la testa della morte - ovvero la Città della salute? Io l'ho sempre giudicata una contraddizione enorme, sicuramente per mio limite. Però da cittadino e non da politico - lo ripeto - queste domande me le pongo.
Concludo dicendo che ben venga una discussione non solo formale, non solo sui cavilli di delibere da interpretarsi in un modo o nell'altro. Se avessimo tutti la forza, la coscienza, l'onestà intellettuale e il coraggio di riprendere a piene mani la discussione di questo discorso, mi trovereste sicuramente tra i protagonisti. Viceversa, mi limiterò a votare "Sì", "No", "Non lo so" "Forse, se mi ricordo" e a non fare altro.
Quindi alla luce di quanto su esposto ed in mancanza di risposte, il voto ai due ordini del giorno, l'uno di maggioranza e l'altro di minoranza non potrà che essere di "presenza", ma di non partecipazione.
E' un occasione per esprimere liberamente le perplessità rimarcandole senza influire di fatto e sostanzialmente su nulla che possa inficiare iter sinora avallati in vari ambiti istituzionali.
Le responsabilità assunte, sappiamo mantenerle sino in fondo ma questo non ci deve mai impedire, qualora ve ne sia l'occasione, di esprimere liberamente il proprio pensiero.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Non utilizzerò completamente il tempo che mi spetta in questa fase di discussione, perché mi sembra che la Presidente Bresso, con molto equilibrio e molta saggezza, abbia spiegato al Presidente Cota, che ci ricorda ad ogni piè sospinto (anche ieri, in un luogo nel quale a mio avviso non occorreva farlo) che le elezioni le ha vinte il centrodestra come le risorse, se non si prevede di utilizzarle in quella fattispecie, in quell'occasione o in quel tempo, possono essere utilizzate per altri progetti.
Credo, peraltro, che noi pensassimo - del resto, è legittimo il fatto di pensarlo - che la vittoria elettorale ci avrebbe consento di recuperare in un secondo momento la scelta che la Giunta aveva fatto poco prima delle elezioni.
Ciò succede anche nei Comuni, che utilizzano l'avanzo di amministrazione (anzi, utilizzavano l'avanzo di amministrazione, perch adesso non ci sono manco più gli occhi per piangere!) per finanziarie progetti e idee che avevano previsto di fare e che, magari, non avevano messo a bilancio: in pratica, in Consiglio comunale, si faceva una variazione al bilancio e si aggiungevano i progetti e le risorse. Cose normali in qualunque Amministrazione, che, per questo Governo di centrodestra, invece, diventano fatti drammatici da condannare e da denunciare.
I lavori dell'inceneritore, peraltro, non erano ancora nemmeno cominciati a causa dei ricorsi presentati da altre imprese. Credo che vi sarebbe piaciuto che i ricorsi fossero andati a buon fine, perché avreste potuto dimostrare che la Provincia, la Regione e i Comuni non erano stati in grado di portare avanti questo faticosissimo progetto. Invece la Magistratura in questo caso ha dato ragione a chi aveva presentato un progetto pulito. Rispetto alle collusioni tra pubblico e privato, mi sembra che i giornali (e non le televisioni, che si occupano di altre amenità), in particolare La Stampa e la Repubblica (peraltro, se ci sono anche su La Stampa è quanto dire!), riportano tre pagine su collusioni tra potere politico, potere mafioso e imprenditori; una serie infinita di cricche e di gente che si mette d'accordo per estorcere e per utilizzare denaro pubblico.
Come dicevo nel mio primo intervento, sono stati fatti passi avanti importanti in quel territorio. La gente, ancora oggi, continua ad avere qualche difficoltà a capire come mai si spinga sulla raccolta differenziata, che, come tutti sanno, costa di più.
Io sono figlio d'arte, in quanto mio padre faceva l'operatore ecologico, per cui è un mondo che conosco abbastanza bene. I cittadini non capiscono perché devono spendere di più per la raccolta differenziata.
Ricordo ancora mio padre che caricava tutto nel cassonetto del camion, lo tirava su e poi portava tutto nella discarica. Oggi, nei centri storici soprattutto, il "porta a porta" fa spendere più soldi ai cittadini. E se abbiamo provato a convincere i cittadini che il rifiuto è una risorsa, si chiedono il motivo per cui, proprio perché è una risorsa, bisogna bruciarla. Ragionamenti che, per certi versi, non si possono non condividere e che hanno portato, poi, alla realizzazione di un impianto che non è stato accettato con serenità da tutti gli abitanti di quel territorio.
Il Consigliere Buquicchio si chiedeva perché tutto era concentrato in quella zona (il CAAT, l'interporto, l'inceneritore e i Servizi Industriali). L'unica cosa che avrebbe potuto dare un po' di valore a quelle aree era la Città della Salute a Grugliasco, ma, naturalmente, il centrodestra ha pensato di riportarla immediatamente a Torino, perch effettivamente, in quell'area bisogna che ci siano cose diverse, servizi che riguardano tutta la Provincia di Torino, in questo caso tutto il Piemonte.
Credo che il buonsenso inviterebbe, forse non oggi, a votare questo ordine del giorno; mi rendo conto che le condizioni non ci sono e che la Consigliera Montaruli, se non erro, ha già fatto una dichiarazione di voto anticipando: "Non lo voteremo certamente". Del resto ce lo aspettavamo perché non c'è ordine del giorno presentato dal centrosinistra, in quel grande spirito di collaborazione tra forze politiche, che sia stato non solo votato, ma nemmeno tenuto in considerazione dalle forze di centrodestra! Penso anche all'ultimo sulla delega agli aiuti di Stato che grida vendetta in un Governo regionale che pone il lavoro al primo posto semmai al secondo, io credo, perché le dimissioni dell'Assessore Rosso inducono a pensare che forse il lavoro non sia proprio tra gli obiettivi di questo Governo regionale. Speriamo che il suo successore faccia meglio (personalmente ritengo di sì) e a tal riguardo gli porgiamo i nostri migliori auguri.
Per concludere - mi rivolgo all'Assessore - sarebbe indispensabile che i Sindaci non siano lasciati soli in questa battaglia per cercare di convincere i cittadini che l'inceneritore è una cosa utile e che le mancata realizzazione di quel progetto può mettere in difficoltà, in futuro l'ambiente della nostra Regione.
Se il centrodestra riterrà, invece, che questa esigenza non ci sia, noi ci regoleremo e naturalmente faremo la nostra parte. Ma sarebbe un altro errore, uno dei tanti errori (a partire dall'onorevole Rosso) di questo Governo regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Stara; ne ha facoltà.



STARA Andrea

Intervengo brevemente per dichiararmi disponibile - mi rivolgo, in particolare, all'Assessore regionale, al Presidente di questa sessione e soprattutto, ai Capigruppo e ai colleghi di maggioranza - a ritirare questo ordine del giorno e a realizzarne uno condiviso, in maniera anche neutra ovviamente in questa seduta, in cui si impegna di fatto la Regione a firmare l'accordo di programma e a stanziare i relativi fondi nei tempi previsti. Io offro questa disponibilità.
Se sussiste, dunque, questa apertura, sono pronto a ritirare questo ordine del giorno e a realizzarne un altro in maniera condivisa.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Vicepresidente Placido, che interviene in qualità di Consigliere regionale; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente.
Io ero fra i firmatari della sessione straordinaria: lo preciso per i colleghi che non sono di Torino e per coloro che non hanno seguito queste problematiche.
Chi abita a Torino - ringrazio, peraltro, la Presidente Bresso che lo ha ricordato - e vive, in particolare, nella zona nord di questa città, ha convissuto per sessant'anni con il peggio che ci possa essere nel ciclo del trattamento dei rifiuti: mi riferisco alla discarica delle Basse di Stura la più grande discarica d'Europa, che in questi sessant'anni è servita come deposito per Torino, per buona parte della provincia, in alcune situazioni di emergenza per altre province del Piemonte e, quando c'è stata la necessità, anche di altre Regioni: con convinzione o meno, quella grande discarica in questi sessant'anni ha svolto la sua funzione.
Ricordo che si era costituito anche un comitato per la chiusura della discarica delle Basse di Stura, che naturalmente ha visto il compimento della propria funzione dopo la data stabilita.
Assessore Ravello, lei è stato in Consiglio comunale e ha seguito penso con attenzione la vicenda. È vero che si dice che a pensare male si fa peccato, ma spesso si azzecca, come diceva il divo Giulio...



(Commenti in aula)



PLACIDO Roberto

Ricordava l'Assessore Ravello, avendo seguito la questione in Consiglio comunale, che le Amministrazioni territoriali dei quartieri torinesi della zona nord non hanno fatto mancare di far sentire la loro voce e il loro intervento, affinché certi impegni venissero rispettati. Allora non voglio credere a chi ha cattivi pensieri e sostiene che in realtà si vogliono bloccare le risorse per le compensazioni ai Comuni, visto che siamo in un momento che anticipa una fase elettorale.
Assessore Ravello, io non ci credo e non lo voglio pensare; invece voglio credere a ciò che lei ha dichiarato.
Siamo in una fase in cui si decide il bilancio. Tornare in Commissione vuol dire correre il rischio di perdere il treno. Allora, sono convinto...
Se lei dice di no, le credo, Assessore. Le ho detto che non credo a chi ha cattivi pensieri.
Tuttavia, noi dobbiamo ricordare che siamo giunti alla decisione di fare l'inceneritore al Gerbido non per piacere, ma che è stato il frutto di un percorso molto lungo, fin troppo lungo, fin troppo partecipato. C'era anche la commissione "Non rifiutarti di scegliere" del dottor Bobbio, che aveva cercato di trovare il sito migliore dove costruire l'inceneritore, ma per ogni proposta spuntava sempre qualche cosa, da un batrace in estinzione a una coltura particolare di cui non si poteva fare a meno. A parole, tutti non tutti, tanti - volevano l'inceneritore, ma non nel proprio Comune.
Allora, la Città di Torino, l'Amministrazione comunale, rappresentata dal Sindaco Chiamparino, dopo essersi fatta carico per sessant'anni della raccolta di rifiuti di Torino, di buona parte della provincia, di molte altre province in situazioni difficili e anche di altre regioni, si fece carico di individuare un'area dove fosse possibile realizzare l'inceneritore. L'unica area disponibile con le caratteristiche di ex area industriale a distanza di 500 metri (sto andando a memoria, perché è qualche tempo che non seguo più con attenzione la partita) era l'area del Gerbido, ex deposito della ATM o GTT che dir si voglia.
GTT si fece carico per senso di responsabilità (è sempre presente e disponibile a contribuire a risolvere i problemi, non solo quelli dei trasporti), potendo chiedere agli altri Comuni, dopo che per sessant'anni avevano utilizzato la discarica torinese, di aiutare a risolvere il problema individuando l'area dove realizzare l'inceneritore. Come spesso accade, purtroppo (ricorsi, controricorsi, lungaggini), alla fine, siamo arrivati al dunque.
Assessore Ravello, mi aspetto personalmente, come i Torinesi e tutti i Comuni interessati, che lei elimini il dubbio di chi possa, anche solo lontanamente pensare (in malafede) che, con intenti opportunistici, ci sia chissà quale calcolo elettoralistico dietro la volontà di prendere tempo e di far rinviare la fase delle compensazioni, e che mantenga fede a quanto dichiarato, ovvero eliminare celermente ostacoli e ritardi; non mi interessa se siano causati dalla precedente maggioranza.
Come ha detto il collega Ronzani, è una nostra caratteristica: quando siamo d'accordo, ci comportiamo in modo coerente, indipendentemente se siamo all'opposizione o al governo. Una forza di governo dimostra di essere tale anche quando è all'opposizione e alcuni di noi non hanno sollevato critiche e perplessità su alcuni provvedimenti anche quando eravamo tra le file della maggioranza.
In conclusione, Assessore Ravello, le chiedo di comportarsi allo stesso modo, di fugare dubbi e sospetti nell'interesse generale.
Discorso diverso è il secondo inceneritore: disponibile a parlarne se opportuno, se utile, se necessario.
La stragrande maggioranza delle forze politiche, e mi scusino i colleghi del Movimento 5 Stelle, dopo tutti questi anni sono favorevoli al progetto. Visto che molti cittadini hanno aspettato pazientemente, le chiedo di fugare i dubbi e di adoperarsi affinché, nel minor tempo possibile, siano disponibili le risorse già stanziate. Se c'è stato qualche errore, lei lo risolva, lo elimini e lo dirò pubblicamente! Faccia arrivare i milioni di euro necessari che i Comuni si aspettano per le opere di compensazione a questa opera industriale che risolve i problemi di buona parte della provincia di Torino.
Io l'aspetto e non esiterò a dire che l'Assessore Ravello ha risolto il problema nell'interesse generale.
Io l'aspetto su questo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Comba.



COMBA Fabrizio

Grazie, Presidente.
Vorrei anzitutto rassicurare il Vicepresidente Placido, che è test intervenuto, che sicuramente non c'è da parte nostra nessun tipo di atteggiamento pretestuoso. Questa è una cosa che noi ci teniamo a sottolineare. Noi, non dico soltanto noi, ma anche noi vogliamo che il territorio non abbia a che patire e che le popolazioni non abbiano a che patire di alcuna decisione che non sia presa nell'esclusivo interesse delle medesime.
In appendice, alla luce di quanto testé esposto dalla Consigliera Montaruli nella sua dichiarazione di voto sull'ordine del giorno e di quanto è stato ampiamente affermato dall'Assessore Ravello, proprio perch ci rendiamo conto, ripeto, che non devono essere né le popolazioni, né il territorio a pagare ingiustamente, noi riteniamo che la materia meriti molta attenzione e la dovuta riflessione.
Siamo convinti che proprio per questo nostro alto senso di responsabilità, condividendo anche quanto ha detto precedentemente il Consigliere Ronzani, quando parlava di un eventuale coinvolgimento nella condivisione di una materia così importante, noi riteniamo che la stessa con grande senso di responsabilità, possa essere riportata nella Commissione competente, quindi in sede di V Commissione, in modo tale che le modalità di finanziamento del citato Accordo di Programma possano essere affrontate con la dovuta serenità e attenzione che la materia merita.
Ritengo che ne verrà fuori una disamina serena e mi auguro condivisa con la massima determinazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Anch'io prometto che non mi dilungherò molto, nel senso che abbiamo già detto nei nostri precedenti interventi perché e come siamo contrari all'incenerimento e all'inceneritore, che non riteniamo un impianto necessario nella gestione del ciclo dei rifiuti.
Purtroppo ci rammarichiamo della mancanza di una visione, di una capacità programmatoria della Regione a lungo termine. O meglio: probabilmente l'impianto di incenerimento era stato programmato - o almeno era in programmazione - dagli anni '80, quindi da un sacco di anni, per nel momento in cui arriviamo, con le lungaggini della politica, ad iniziare a realizzare l'opera, questa scelta si dimostra vecchia, sorpassata. Noi chiederemmo un atto di audacia, di capacità e anche di sagacia della politica in Regione Piemonte, per riuscire ad allinearsi alle scelte della politica a livello internazionale.
Prima, nel mio intervento - purtroppo il tempo è tiranno - non ho avuto il tempo di spiegare un minimo che cos'è la strategia "rifiuti zero" e di dire come oramai venga attuata in grandi metropoli, proprio perché il collega Carossa mi diceva che grandi metropoli non riescono a svolgere la raccolta differenziata ad alti livelli. In realtà, una delle prime città è stata Los Angeles; al seguito sono andate città come Buenos Aires Camberra, addirittura uno Stato intero come le Filippine. Quindi di esempi ce ne sono parecchi. Tra l'altro, vorrei citarne uno dei più simpatici, che ho visto in un documentario presentato a Cinema Ambiente, che riguarda una comunità cristiano-copta al Cairo, gli Zaballen, che fanno la raccolta differenziata addirittura manuale e risultano più efficienti delle moderne ditte con gli strumenti e i macchinari più sofisticati.
Riallacciandomi poi al discorso principale, la strategia "rifiuti zero" è quella di saper intendere il rifiuto come un errore di progettazione.
Perché se noi andiamo avanti nell'ottica di produrre i rifiuti che in qualche modo bisogna dismettere, buttar via, far sparire, è ovvio che poi le scelte sono quelle che si sono dette: la discarica o l'incenerimento. Se però noi pensiamo in un'ottica - al 2020, al 2030 - in cui si sappiano riprogettare il design e l'industria - e questo, come ha ribadito il collega Biolé, porterebbe un sacco di posti di lavoro - potremmo veramente ribaltare tutta la scena.
Mi rendo conto che noi siamo - firma o non firma dell'Accordo di Programma - abbastanza avanti nella fase di progettazione e probabilmente ci sarebbero da pagare delle penali per quanto riguarda gli appalti vinti dalla CNIM. Però noi diciamo che è l'unica strada per riuscire a rimanere nella liceità, nella legalità, in quanto sappiamo benissimo che, a meno che venga modificato, il testo unico ambientale si prefigge una raccolta differenziata al 65% per il 2012. Ora sappiamo benissimo che, partendo oggi questo grosso impianto che avrà fame di rifiuti, noi non potremo ottemperare agli obblighi di legge. Quindi, come già detto precedentemente non riusciremo mai ad arrivare al 65%, né a livello della provincia di Torino, né a livello regionale.
Dico anche al collega Boeti, che sosteneva che la raccolta differenziata costa di più, che sinceramente, per quello che ne so, non mi risulta. Nel senso che l'estensione nei quartieri periferici di Torino, per chiudere l'anello in cui è stata fatta la raccolta differenziata porta a porta in città, è costata pochi milioni - due, tre milioni di euro - mentre un impianto ne costerà 400/450 a progetto; poi sappiamo che le opere in Italia hanno questa simpatica tendenza a raddoppiare i costi durante l'opera stessa.



(Commenti del Consigliere Boeti)



BONO Davide

Il servizio dipende da come lo si attua. Se noi andiamo sempre a norma e facciamo una tariffazione puntuale - nel senso che si paga secondo il principio europeo, che sicuramente l'Assessore Ravello conosce meglio di me, "chi inquina paga" - si paga solo l'indifferenziato; molti cittadini si lamentano che pagano a metratura dell'appartamento e quindi se uno è da solo paga poi alla fine per la metratura e non per il numero di persone che sono presenti. Invece, con la tariffazione puntuale noi potremmo premiare i comportamenti virtuosi, che è poi quello che i cittadini chiedono sempre: se uno è virtuoso vuole essere premiato, se non lo è giustamente deve essere un po' incentivato a migliorare le sue performance.
Su questo chiedo che la politica, di cui noi qui siamo rappresentanti si faccia portavoce di queste richieste, di queste tensioni che sono sicuramente fondamentali. Perché se la politica non si fa portavoce di questo e non dà agli stili di vita un minimo di incentivi, realmente mi chiedo cosa stiamo a fare qua.
Per quanto riguarda gli ordini del giorno in discussione, quello proposto dal collega Stara non ci sentiamo di firmarlo (tanto meno quello della Consigliera Montaruli), anche se, giustamente, la sede della discussione è la Commissione. Noi però ci sentiremmo di firmarlo se si potesse rimettere in discussione, in dibattito, il senso stesso delle compensazioni che, come ho detto prima, noi non condividiamo. Non pensiamo sia una spesa che debba essere a carico delle Regioni, perché se un servizio sta in piedi dovrebbe stare in piedi secondo il libero mercato e la libera concorrenza. Quindi, se un impianto come l'inceneritore non sta in piedi senza le incentivazioni dei "certificati verdi", se non sta in piedi perché i territori senza i soldi che vengono dati non lo vogliono secondo me è un'opera da non fare. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Spagnuolo; ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

Prendo la parola su questo argomento perché ritengo che il primo ordine del giorno ha avuto forse il merito di portare in aula una questione estremamente vasta, una delle più grandi questioni che questa Giunta dovrà affrontare. Ho ascoltato il dibattito con interesse perché - magari l'Assessore non è stato nemmeno informato - la sottoscritta è la portatrice del voto plurimo in V Commissione e quindi sta molto attenta alle questioni di carattere ambientale.
Non mi ha convinto, per la verità, e non mi hanno convinto gli interventi dell'opposizione e neanche la spiegazione che si trattava di un bilancio tecnico e, di conseguenza, le somme non potevano nemmeno essere attribuite.
Prendo atto di quanto mi si dice essere emerso in I Commissione; io stessa ho firmato l'ordine del giorno che vede come prima firmataria la Consigliera Montaruli. Credo che la Commissione debba un po' riprendere le fila complessive di questa vicenda e, se possibile - ed era questa la richiesta che volevo fare al Presidente della Commissione, ovviamente dicendo che voteremo il nostro ordine del giorno, dato che quando è intervenuto l'Assessore ha spiegato il suo programma e poi non mi risulta se non per caratteri molto generali, che siano stati fatti degli approfondimenti specifici - sentire anche i rappresentanti delle popolazioni interessate, in modo che questa Legislatura riprenda un po' tutti i termini di questo tipo di discorso.
Quando si tratta di opere così importanti, credo che fare il punto della situazione anche con gli interlocutori del territorio possa essere opportuno per tutti. In questo senso, formalizzo al Presidente della Commissione questa richiesta.
Torneremo in Commissione ed esamineremo il percorso per cui in realtà questi fondi che si direbbero attribuiti poi, di fatto, non ci sono; ma credo che valga la pena di sentire anche le popolazioni interessate, perch l'impatto che queste opere determinano sull'ambiente è talmente forte nel momento in cui vengono avviate che, evidentemente, anche un'audizione in più può essere utile, nell'avvio di legislatura, per precisare complessivamente questa importantissima iniziativa.



PRESIDENTE

Il Consigliere Stara ha formulato una proposta: dare la sua disponibilità, in quanto primo firmatario dell'ordine del giorno n. 31, a ritirarlo se vi fosse una disponibilità anche da parte della maggioranza di ritirare il proprio, per scrivere un unico documento. Ho inteso bene?



STARA Andrea

Sì, diciamo che questa disponibilità non c'è e quindi si mantengono gli ordini del giorno. Io, comunque, apprezzo la disponibilità e l'intervento del Presidente della Commissione e auspico e questo si traduca in una valutazione approfondita, ma celere, in Commissione per far sì che le decisioni possano addivenire in tempi utili prima dell'approvazione dell'assestamento di bilancio.



PRESIDENTE

Questo l'avevo inteso perché ho ascoltato gli interventi, però ovviamente dovevo formulare la domanda nelle forme previste dal Regolamento.
Mi sembra, dopo l'intervento del Consigliere Stara, che la posizione sia chiara e che vengono mantenuti entrambi gli ordini del giorno.
Dichiaro chiusa la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
L'Italia dei Valori, in considerazione di quello che ho detto nel precedente intervento, darà la propria presenza, ma non parteciperà al voto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente. Noi voteremo a favore dell'ordine del giorno che vede la firma del collega Stara e vede anche la mia firma.
Anche noi siamo un po' amareggiati, perché avremmo preferito una soluzione diversa, ma ci auguriamo naturalmente che alla fine il problema si risolva e contiamo nel buonsenso di tutti per dare una risposta a questo problema.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Stara per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



STARA Andrea

Dichiarazione di voto favorevole. Preannuncio anche l'astensione per l'ordine del giorno della maggioranza.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 31, il cui testo recita: "Visto l'Accordo di Programma del 9 luglio 2008 per la progettazione degli interventi compresi nel Piano Strategico di Azione Ambientale connesso al Termovalorizzatore del Gerbido tra la Regione Piemonte, la Provincia di Torino, ATO-R, i Comuni di Beinasco, Grugliasco, Orbassano, Rivalta Rivoli, Torino, TRM S.p.A.
Considerato che la Regione Piemonte, condividendo gli interventi oggetto dell'Accordo, si impegnava: a contribuire al finanziamento della spesa per la realizzazione degli interventi per l'importo di 9.010.827 a finanziare, per la realizzazione del Primo stralcio degli interventi compresi nel Piano Strategico di Azione Ambientale connesso al Termovalorizzatore del Gerbido, la progettazione fino al livello esecutivo e la realizzazione delle opere oggetto dell'Accordo, con un contributo massimo di euro 4.713.160 che impegnava sul Capitolo 297917 del Bilancio di previsione 2009 e pluriennale 2009-2011 (L.R. 30/2009) Preso atto dell'avvio dei lavori di costruzione del termovalorizzatore e vista la presentazione di progetti esecutivi relativi alle opere di compensazione assunti dalla Provincia di Torino e da alcuni Comuni che in fase di Assestamento del Bilancio di Previsione 2010 le risorse impegnate non trovano copertura finanziaria Il Consiglio regionale del Piemonte impegna la Giunta regionale e l'Assessore competente a confermare quanto assunto dalla Giunta regionale in carica nell'VIII legislatura a impegnare nella DB10002 - Cap. 220085 (Accordo di Programma con Provincia Torino Gerbido) la somma di euro 3.800.000 con prelievo di pari somma dalla DB 07002 - Cap. 203450 a firmare l'Accordo di Programma del primo stralcio del 2010".
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 41, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che la Giunta regionale, in data 21 novembre 2008, sottoscriveva un Accordo di Programma finalizzato alla realizzazione di interventi connessi al termovalorizzatore per un importo complessivo di 9.010.827 considerato ancora che nel Bilancio di previsione del 2009 sono stati stanziati 3 milioni di euro tesi a finanziare una prima parte del citato Accordo di Programma sottolineato che con delibera della Giunta regionale del 29 marzo del 2010 i fondi stanziati sono stati disimpegnati impegna il Presidente della Giunta e l'Assessore competente a discutere nella Commissione competente le modalità e i tempi di finanziamento del citato Accordo di Programma".
Il Consiglio approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.10)



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