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Dettaglio seduta n.179 del 14/02/12 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 10.31)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Marco, Bresso, Cantore Comba, Cota, Costa Raffaele, Goffi e Motta Massimiliano.


Argomento:

b) Devoluzione gettone di presenza per acquisto di sacchi a pelo da donare ai senza tetto


PRESIDENTE

Comunico che questa mattina è ancora possibile sottoscrivere che sull'importo spettante sulla base della valutazione stipendiale venga effettuata una trattenuta corrispondente all'indennità di presenza di una o più sedute di Commissione o di Consiglio, finalizzata all'adesione dell'iniziativa per l'acquisto dei sacchi a pelo da donare ai senza tetto.
Molti colleghi lo hanno già fatto, ma siccome dobbiamo terminare quest'iniziativa e trasmettere i fondi all'editore che l'ha messa in campo preciso che, alla mia sinistra, la dottoressa Restivo avrà il modulo da sottoscrivere. Al termine del Consiglio regionale d'oggi non sarà più possibile.


Argomento: Norme generali sui trasporti

"Problematiche connesse al finanziamento del Trasporto Pubblico Locale" richiesta di sessione straordinaria ai sensi dell'articolo 50 del Regolamento interno del Consiglio regionale presentata dai Consiglieri Reschigna, Gariglio, Ronzani, Manica, Lepri, Buquicchio, Placido, Boeti Pentenero, Taricco, Laus e Motta Angela - ordine del giorno collegato n. 641


PRESIDENTE

La seduta prosegue in sessione straordinaria, ai sensi dell'articolo 50 del Regolamento interno del Consiglio regionale, con l'esame del punto 2) all'o.d.g., inerente a "Problematiche connesse al finanziamento del Trasporto Pubblico Locale".
Si tratta di una convocazione urgente richiesta dai colleghi Reschigna Ronzani, Manica, Gariglio ed altri, riguardo le problematiche connesse al finanziamento del Trasporto Pubblico Locale.
stato depositato l'ordine del giorno n. 641, avente ad oggetto "Finanziamento del Trasporto Pubblico Locale". Il documento, molto articolato, è a firma del Consigliere Gariglio, come primo firmatario, poi dai Consiglieri Reschigna, Lepri, Ronzani, Taricco, Motta Angela, Muliere L'Assessore Bonino, che ci raggiungerà, mi ha detto - quindi richiamo l'attenzione, in particolare, dei colleghi Gariglio, Ronzani e Ponso - che oggi non potrà essere presente alla sessione pomeridiana e quindi, se è possibile, rispondere questa mattina in corso d'intervento. Se i firmatari indipendentemente e autonomamente, aderiscono a questa proposta, lo si pu fare, altrimenti risponderà loro il Vicepresidente della Giunta regionale o un Assessore delegato ai rapporti con il Consiglio o un Assessore delegato sulla materia.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Noi chiederemmo che venisse salvaguardato lo spazio del question time e pertanto, sulla domanda, molto tecnica, che riguardava, in particolare rapporti con assicurazioni per la responsabilità civile autobus, andrebbe meglio una risposta dell'Assessore Bonino, ma va bene anche una risposta di un altro Assessore della Giunta.
Noi consideriamo l'Assessore Bonino oggi pomeriggio impegnato a trovare le risorse di cui parleremo questa mattina in Aula.
Grazie.



PRESIDENTE

Collega Ronzani, anche lei si associa? Anche lei chiede di andare al pomeriggio? Va bene.
Sospendiamo i lavori in attesa dell'arrivo dell'Assessore Bonino.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.35 riprende alle ore 10.50)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide.

Grazie, Presidente.
Il Gruppo del Partito Democratico ha chiesto, ai sensi dell'articolo 92 del Regolamento interno del Consiglio regionale, questa sessione di Consiglio straordinario, per poter analizzare le tematiche connesse al finanziamento del Trasporto Pubblico Locale.
So che, a seguito di questa richiesta, alcuni Presidenti dei Gruppi hanno chiesto di integrare la discussione di oggi anche sul tema delle nevicate e dei disagi dei pendolari. Personalmente non farò riferimento a questi ultimi due temi, perché ritengo che la questione del finanziamento del trasporto pubblico locale sia per noi talmente complessa e difficile da approfondire, che cercherò di concentrarmi sul primo tema.
Rivolgerò il mio intervento anche al Presidente Cota.
La sua presenza aleggia in quest'Aula, nel senso che il suo banco è vuoto - e di per sé siamo abituati a questo - ma considero particolarmente grave l'assenza oggi perché, nonostante ci sia l'Assessore competente per materia, il trasporto pubblico locale rappresenta - in particolare l'UPB 12041 del nostro bilancio - la seconda voce di uscita sul bilancio regionale, dopo la sanità.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Chiedo scusa, Consigliere Gariglio.
Invito i colleghi, per quanto possibile, a sedersi e a tenere un comportamento che metta in condizione il Consigliere Gariglio di illustrare le motivazioni del dibattito su questo importante tema.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Stavo dicendo che, dopo i fondi per la sanità, i fondi per il trasporto pubblico, condensati sull'UPB 12041, rappresentano la seconda voce di spesa del bilancio regionale. Non foss'altro che per questo sarebbe opportuno che il nostro Presidente fosse qui ad ascoltare quello che diremo.
So che nei Parlamenti, ed anche nei Consigli regionali, spesso si ha poca produttività, ma, molto spesso, stare qui ad ascoltarsi e a confrontarsi aiuta a chiarirsi le idee. Penso che in questo momento la Giunta regionale avrebbe molto bisogno di chiarirsi le idee su questo tema.
Oggi sono qui presenti, rinunciando ad una giornata di lavoro, i rappresentanti delle principali aziende di trasporto pubblico locale del Piemonte (che siedono alle mie spalle), rappresentanti delle organizzazioni sindacali e delle associazioni dei consumatori. Trovo disdicevole che il Presidente della nostra Regione non abbia trovato un attimo per assistere ai lavori consiliari.
Ma non è polemica che voglio fare qui oggi: passerò ad un freddo esame dei numeri.
Iniziamo a vedere i numeri di bilancio.
Nel 2010, in questa UPB, cioè dove ci sono i soldi per il trasporto pubblico locale, sono stati impegnati 634 milioni di euro.
Nel 2011, lo stanziamento era sceso e noi avevamo protestato come relatori in sede di Finanziaria 2011: da 634 milioni le risorse venivano ridotte a 580 milioni, insufficienti a garantire tutti gli impegni assunti dalla Regione e dagli Enti locali su indicazione della Regione.
Il 30 novembre 2011 scopriamo che, in realtà, di questi 580 milioni ne restano solo più 372: la Giunta regionale decide di bloccare il pagamento di questi soldi e di consentire il pagamento solo del 65% delle risorse. A bilancio, quindi, sapevamo che avevamo 580 milioni, ma alla fine dell'anno, presumibilmente, ne abbiamo spesi solo 372.
Cosa succede nel bilancio preventivo 2012? Prima la Giunta lo lascia a zero e poi, con un emendamento della Giunta regionale, vengono aggiunti 568 milioni di euro.
In sintesi, quindi, nel 2010 abbiamo 634 milioni di impegnato; nel 2011 372 milioni di impegnato e nel 2012 abbiamo un preventivo di 568 milioni di euro.
Dal previsionale dell'anno scorso, cioè dal previsionale 2011, la competenza e la cassa in questo settore vanno per due strade divergenti nel senso che già il previsionale 2011 non conteneva le risorse sufficienti a garantire tutte le obbligazioni assunte su indicazione regionale dagli Enti locali, ma tant'è: esaminiamo la competenza 2011.
Io mi sono chiesto, in questi anni in cui ho fatto il Consigliere di opposizione, se fossi Assessore, come farei a sapere quanto devo mettere sull'unità previsionale di bilancio per garantire le spese? Mi sono detto: andrei a vedere tutti gli accordi di programma che ho stipulato con gli Enti locali; andrei a vedere le gare o gli affidamenti diretti che ho dato in materia di trasporto ferroviario; andrei a vedere i rapporti con il Comune di Torino per la metro: farei la somma di questi addendi e avrei il totale.
Noi abbiamo cercato in questi anni di avere questo conteggio. Non siamo mai riusciti ad averlo seriamente. Le mie ultime richieste di accesso agli atti sono di sei mesi fa! L'ho ricevuto, finalmente, questa mattina.
Ringrazio l'Assessore Bonino di avermi consegnato i dati questa mattina.
Non avendoli avuti prima...



(Commenti in aula)



GARIGLIO Davide

I ringraziamenti erano in qualche modo un po' provocatori, nel senso che li ho appena avuti.
Però ho cercato di ricostruire, per quanto mi è stato possibile, le competenze, ovvero quanto avremmo dovuto mettere nel 2011. Ho fatto questo calcolo.
Nel 2011 i rapporti con le ferrovie ci costavano 240 milioni di euro.
Il finanziamento dei servizi minimi di gomma 322 milioni di euro. Le agevolazioni tariffarie 4 milioni e la copertura del contratto collettivo nazionale di lavoro degli autoferrotranviari 43,5 milioni. In totale sull'esercizio 2011, avremmo dovuto mettere circa 610 milioni di euro. In realtà ne abbiamo messi, come vi ho detto, 580 (30 in meno), ma la cosa più disdicevole è che ne abbiamo impegnato soltanto il 65%.
Per cui, avremmo dovuto pagare, nel 2011, 610 milioni; abbiamo pagato 377 milioni e rimaniamo con un buco, cioè con contratti da onorare, per 233 milioni di euro, ai quali, se assommiamo i 33 milioni di arretrati del 2010 e degli anni precedenti (IVA dell'Agenzia della finanziaria del 2008) e se aggiungiamo i 10 milioni di euro, che realisticamente la Regione dovrà pagare quando il TAR presumibilmente annullerà la deliberazione della Giunta regionale che ha ridotto i compensi del 3%, arriviamo a un residuo complessivo da pagare di 277 milioni. Tolgo i soldi che il Governo si è impegnato a trasferire sull'esercizio 2011, che sono 112 milioni. In sintesi, lasciamo dietro di noi un arretrato sul 2011 di 164 milioni di euro. Soldi dovuti a Trenitalia e alle aziende di trasporto pubblico piemontesi; soldi rispetto ai quali dobbiamo dire, a iniziare da questa sede, quando e come pagheremo, perché noi stiamo facendo fare da banca alle aziende del settore.
Competenza 2012. Quanto dovremmo mettere nel 2012? Quanto metterei se fossi Assessore al bilancio? I contratti per le ferrovie, nel 2012, salgono a 340 milioni di euro perché lo Stato non copre più i 50 milioni che copriva negli anni passati.
I servizi minimi costano 336 milioni di euro. Se aggiungiamo l'inflazione le agevolazioni tariffarie e gli oneri contrattuali, noi dovremmo mettere sull'UPB 12041 691 milioni di euro.
l'Assessore Bonino, l'Assessore Quaglia, il Presidente Cota (quando si ricorda di occuparsi di queste cose) più volte hanno detto che avrebbero finanziato il TPL con 500 milioni di euro di fondi propri. Tutto quello che sarebbe arrivato in più dallo Stato lo lo avrebbero aggiunto ai 500 milioni di fondi propri.
Bene! Se la Regione onora questo impegno di stanziare 500 milioni di fondi propri, quanto arriva dallo Stato? La Regione stima un minimo di 180.
Noi, in realtà, in virtù dell'accordo Stato-Regioni del 21 dicembre 2011 che ha stanziato 1 miliardo e 600 milioni di euro su questo fondo, stimiamo che si possa oscillare tra un minimo di 180 a un massimo di 218,7 milioni di euro, che sono calcolati applicando a 1 miliardo e 600 milioni il coefficiente del 13,67%, cioè il coefficiente che al cosiddetto "tavolo di Tivoli" si è sempre applicato per la ripartizione dei fondi del TPL.
Quindi, nel 2012, se la Regione onora l'impegno di mettere 500 milioni noi sappiamo che a quei 500 si sommano 180 o 218 milioni di euro provenienti dallo Stato. Quindi, oscilliamo da un minimo di 680 a un massimo di 718, somma mediamente sufficiente per coprire i 691 milioni di euro di uscite contrattuali.
Ma che succede qui? Succede che, a novembre dell'anno scorso, oltre alla sorpresa di impegnare solo il 65% delle risorse, la Giunta regionale ci fa una seconda sorpresa: una deliberazione della Giunta di novembre dell'anno scorso taglia le risorse delle ferrovie da 304 milioni a 289 decidendo di applicare un taglio del 10% con decorrenza 1° luglio 2012 e con il riconoscimento dell'inflazione contrattuale.
La stessa deliberazione fa una sorpresa anche alle autolinee: si passa da 336 milioni a 286 milioni, con un taglio del 15% con decorrenza 1 gennaio, senza il riconoscimento dell'inflazione.
Sostanzialmente, sommando gli effetti di questa deliberazione, che taglia unilateralmente i corrispettivi, noi arriviamo a obbligazioni per 622 milioni di euro. E anche se questo taglio passasse immune al TAR e al Consiglio di Stato, la somma delle risorse da versare sull'UPB sarebbe 622 quindi di molto superiore alla somma di 568 milioni oggi allocata sulla stessa UPB.
Quali sono gli effetti sull'esercizio 2012 di questa dissennata confusa e stolta manovra della Giunta regionale? Provo ad illustrarvene alcuni.
1) Taglio dei servizi impattanti sulla cittadinanza: almeno il 18-20% di taglio dei servizi, un autobus su cinque. Una linea su cinque in meno.
2) Drastica riduzione della forza lavoro.
3) Chiusura e fallimento di molte aziende e sbilancio complessivo e difficoltà gravissime per tutte le altre.
4) Rischio di risoluzione di tutti i contratti di servizio in essere che si giovano di una franchigia, prevista dalla legge n. 1 del 2000, del 15%.
Tagli oltre al 15% determinano la risoluzione per eccessiva onerosità sopravvenuta.
5) Ultimo punto: il contenzioso giudiziario. Lo abbiamo già visto, la Giunta regionale lo sa bene.
Provo a dare alcune idee dei tagli.
Il contratto fra l'Agenzia e GTT per l'Area metropolitana di Torino prevede un Importo contrattuale 173 milioni. La Riduzione dei corrispettivi a seguito della DGR: ammonta a 25 milioni. La Riduzione chilometri della produzione sarà di 10 milioni di chilometri su 55! Immagino che l'Assessore ai trasporti del Comune di Torino, qui presente, stia già facendo i suoi calcoli.Vi saranno infine 600 unità di personale in esubero (370 autisti 200 indiretti) e una riduzione degli introiti tariffari; a seguito della riduzione delle linee, di circa 7,5 milioni di euro. Andrei avanti, ma il tempo è tiranno e non posso farlo.
Che fare? Noi abbiamo presentato un ordine del giorno che chiede una cosa alla Giunta regionale: rientrate nella legittimità, rientrate nella legalità! Fate quello che volete fare secondo il vostro indirizzo, ma almeno fatelo bene! La legge regionale n. 1 del 2000 sul Trasporto Pubblico Locale prevede che la Giunta approvi dei programmi triennali di servizi di TPL che vanno approvati con una loro forma: non sono deliberazioni della Giunta regionale. Vanno approvati previa intesa con gli Enti locali, previo parere della II Commissione, previa consultazione delle Organizzazioni sindacali previa consultazione delle associazioni delle aziende di trasporto e previa consultazione delle Associazioni dei consumatori.
Il programma regionale triennale è l'atto amministrativo che deve contenere gli obiettivi di efficienza ed efficacia e l'assetto quantitativo e qualitativo dei servizi minimi: è lì che dobbiamo precisare quali sono i servizi minimi, cioè quelli che dobbiamo finanziare noi Lì dobbiamo definire quali sono le risorse che mettiamo a disposizione.
Questi programmi triennali non sono più stati adottati dalla Regione: la Giunta dovrà adottarli e, successivamente, dovrà stipulare gli accordi di programma previsti dall'articolo 9 della legge n. 1 del 2000 con tutti gli Enti e i soggetti di delega, con le Province e con i Comuni, perch loro hanno fatto delle gare stipulando dei rapporti contrattuali sulla base di una nostra legge e di nostri accordi di programma che hanno validità triennale e che devono essere adottati.
Se la Giunta vuole tagliare i servizi minimi, deve predisporre il programma triennale regionale dei servizi e stipulare gli accordi di programma. Inoltre, la Giunta dovrà fare ciò che, in verità, non ha fatto nemmeno la Giunta precedente o quella precedente alla precedente: da un lato, dovrà lavorare all'attuazione della delega sul federalismo fiscale (legge n. 42/2009) per definire, a livello nazionale, i livelli adeguati di servizio, cioè i livelli essenziale delle prestazioni del Trasporto Pubblico Locale; dall'altro lato, dovrà definire i costi standard. Come facciamo a tagliare dei contratti quando non sappiamo quali sono i costi standard dei vari tipi di servizio? Le aziende di Trasporto Pubblico Locale lo hanno chiesto più volte e l'Assessore è anche intervenuta a tal riguardo (il Presidente Cota ovviamente no, ma lei, perlomeno via etere lo ha fatto al convegno di Stresa dello scorso anno, per cui la materia la conosce tanto quanto il sottoscritto).
Infine chiediamo che la Giunta regionale metta mano ad una nuova regolamentazione del Trasporto Pubblico, unificando le due fonti di finanziamento. Oggi noi concediamo contributi in conto esercizio per la gestione e contributi in conto capitale per l'acquisto dei mezzi. Ma quando bandiamo le gare, non sappiamo quanti soldi verranno stanziati nei dieci anni successivi per rinnovare il parco autobus: eppure nel capitolato di gara obblighiamo i concorrenti a precisare quanti autobus si sostituiscono! Il meccanismo è sperequato e va superato.
In ultimo, chiediamo che nella legge di bilancio di previsione del 2012 vi sia una dotazione di risorse adeguata e sufficiente a garantire la copertura di tutte le obbligazioni assunte dal sistema degli Enti locali sulla base della legge e sulla base degli accordi di programma che noi Regione Piemonte, abbiamo sottoscritto.
La Giunta regionale potrà decidere che il servizio minimo di trasporti in questa Regione è eccessivo e va ridotto - cosa che noi non condividiamo ma che è un diritto della Giunta fare - , ma su una cosa saremo inflessibili: vi chiediamo di agire secondo la legge. Perché dei vostri pasticci e delle vostre delibere di Giunta regionale, che ci faranno solo avere ricorsi al TAR e condanne da parte dello stesso, noi non vogliamo essere corresponsabili, né dal punto di vista giuridico, né dal punto di vista politico. Grazie.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Media "Dante Alighieri" di Torino


PRESIDENTE

Desidero, a nome dell'Assemblea e mio personale, porgere un saluto ai docenti e gli studenti della Scuola Media "Dante Alighieri" di Torino classe II N, in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.
Ci scusiamo se vi ospitiamo in piedi, ma questa mattina è in corso un dibattito importante, per cui abbiamo una nutrita presenza di pubblico.


Argomento: Norme generali sui trasporti

"Problematiche connesse al finanziamento del Trasporto Pubblico Locale" richiesta di sessione straordinaria ai sensi dell'articolo 50 del Regolamento interno del Consiglio regionale presentata dai Consiglieri Reschigna, Gariglio, Ronzani, Manica, Lepri, Buquicchio, Placido, Boeti Pentenero, Taricco, Laus e Motta Angela - ordine del giorno collegato n. 641 (seguito)


PRESIDENTE

Prima di proseguire il dibattito, ho ascoltato in più occasioni, in particolare da parte del Consigliere Gariglio, un richiamo alla questione ferroviaria e alle problematiche che alcuni colleghi vorrebbero affrontare.
Siccome il Consigliere Buquicchio ha presentato un ordine del giorno sul medesimo tema ("Condizioni di accesso eque e non discriminatorie alle infrastrutture ferroviarie") e, nel contempo, giacciono ulteriori cinque documenti sulla materia (ordine del giorno n. 619, "Terzo valico" presentato dai Consiglieri Muliere, Gariglio, Laus, Lepri, Motta Pentenero, Reschigna e Ronzani; mozione n. 595, "Liberalizzazione del sistema trasportistico ferroviario piemontese", presentato dai Consiglieri Gariglio, Boniperti, Burzi, Costa, Laus, Leardi, Leo, Motta, Muliere Negro, Pentenero, Reschigna, Ronzani, Taricco, Tentoni, Valle e Vignale mozione n. 615, "Lunetta di Chivasso. Modifica accordo di programma quadro per l'adeguamento e il miglioramento del sistema di trasporto ferroviario Aosta-Torino" presentato dai Consiglieri Pentenero, Boeti, Laus, Lepri e Tentoni; mozione n. 583, "Potenziamento servizio ferroviario nella bassa Val Susa", presentato dai Consiglieri Vignale, Boeti, Burzi, Cantore Comba, Costa, Tentoni e Valle; mozione n. 414, "Liberalizzazione delle tratte autostradali tra i caselli di Quincinetto-Ivrea-Scarmagno-Albiano d'Ivrea", presentata dai Consiglieri Bono, Biolé, Buquicchio, Cerutti e Goffi, di cui si è già svolta la discussione generale) dobbiamo decidere se ritenerli collegati o meno al dibattito in corso.
Vi ricordo che sono le ore 11.12, per cui se dovessero essere ritenuti collegati, sostanzialmente si tenterà solo di votarli o poco più.
La Giunta avrebbe espresso il parere favorevole a ritenerli collegati io li riterrei collegati alla fine: se sussisteranno le condizioni li tratteremo, altrimenti li rinvieremo ad altra seduta.
Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente. La ringrazio, altresì, per aver fatto il punto della situazione.
Per quanto mi riguarda, siccome è un argomento sul quale è bene potersi esprimere tutti con calma - e ci si augura che l'Assessore, quando se ne parlerà, voglia essere puntualmente presente - essendo iscritta all'o.d.g.
del Consiglio la mozione n. 595, che attrarrebbe quell'argomento, non ho alcuna fretta di doverne discutere adesso.
Penso che questa mattina, nell'ora e mezza che ci resta a disposizione si debba già parlare di molti aspetti e, soprattutto, si attenda una risposta esaustiva da parte dell'Assessore.



PRESIDENTE

Va bene. Siccome anche altri colleghi mi hanno espresso opinioni dello stesso tenore, non li consideriamo collegati e li tratteremo in altra seduta.
Al momento, quindi, l'unico ordine del giorno collegato è quello che abbiamo annunciato in apertura di seduta, ovvero l'ordine del giorno n.
641, avente ad oggetto "Finanziamento del Trasporto Pubblico Locale", il cui primo firmatario è il Consigliere Gariglio.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai partecipanti al corso di formazione "Giovani cittadine attive"


PRESIDENTE

Desidero salutare i partecipanti al corso di formazione "Giovani cittadine attive", organizzato dalla Commissione Pari Opportunità della Provincia di Alessandria in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.
Ci scusiamo anche con voi se non è possibile ospitarvi seduti, come solitamente avviene, ma questa mattina è in corso un dibattito importante per cui sono comprensibilmente presenti molte persone interessate a seguire l'argomento.
Vi ringrazio per la visita che ci avete voluto riservare e mi complimento per le vostre iniziative in Provincia di Alessandria.


Argomento: Norme generali sui trasporti

"Problematiche connesse al finanziamento del Trasporto Pubblico Locale" richiesta di sessione straordinaria ai sensi dell'articolo 50 del Regolamento interno del Consiglio regionale presentata dai Consiglieri Reschigna, Gariglio, Ronzani, Manica, Lepri, Buquicchio, Placido, Boeti Pentenero, Taricco, Laus e Motta Angela - ordine del giorno collegato n. 641 (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo il nostro dibattito in merito a "Problematiche connesse al finanziamento del Trasporto Pubblico Locale".
Ha chiesto la parola la Consigliera Cerutti; ne ha facoltà.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Come ha preannunciato il Presidente del Consiglio, credo che il dibattito odierno sia decisamente importante. In questo senso, l'auspicio è che non si configuri semplicemente come uno scambio di opinioni, ma sia utile a comprendere effettivamente quali siano le indicazioni da parte della Giunta rispetto al tema dei tagli e all'orientamento che si vorrà mettere in campo.
Il Consigliere Gariglio è già entrato nel merito dal punto di vista tecnico, fornendo dati e numeri; io, invece, vorrei fare un passo indietro e considerare quella che è la questione più generale. Il tema della mobilità, infatti, va ad incidere anche su altre questioni, quali, ad esempio, il contrasto collettivo all'inquinamento atmosferico, materia non di poco conto e che certo deve rappresentare una delle stelle polari che dobbiamo avere davanti nel privilegiare e nel sostenere il Trasporto Pubblico Locale.
assolutamente necessario comprendere come l'accessibilità e la qualità del servizio offerto ai cittadini piemontesi investa il tema generale dei servizi pubblichi, su cui, appunto, gravano le ombre che sono state testé illustrate.
Neanche il ricorso al privato come panacea di tutti i mali rappresenta la strada migliore, perché sappiamo che il tema è, appunto, di "cosa pubblica", di res publica, che deve stare attenta al benessere dei cittadini.
In questo senso, il TPL, così come il tema del trasporto dei pendolari pone pesanti interrogativi su come l'amministrazione incide sulla qualità della vita.
Purtroppo bisogna ammettere che nella nostra regione è stato fatto poco, a differenza di altri modelli avanzati, come quello della regione Toscana.
Da qualche settimana, ai problemi storici e cronici del nostro trasporto si è aggiunta la scelta (la voglio ricordare in questa sede perché non mi sembra sia fuori tema) di Trenitalia di dismettere il servizio dei collegamenti notturni verso il Sud. Questo determina una crescita dei costi, non sostenibili da fette larghissime di popolazione.
Viaggiare lungo la nostra penisola torna ad essere un privilegio, come avveniva agli inizi del Novecento, prima che Torino diventasse luogo di riferimento per l'immigrazione della popolazione del Sud Italia.
Tutto questo avviene nel sostanziale disinteresse della Giunta regionale.
Ci piacerebbe che la veemenza che il Presidente Cota usa nei talk show televisivi, contro il Governo Monti, si manifestasse anche per queste problematiche.
L'Assessore ha esternato delle timide espressioni di disappunto nei confronti di Trenitalia e delle sue politiche classiste, che finiscono con l'avvantaggiare unicamente le compagnie aeree nazionali (di cui non facciamo il nome), oggetto, nel recente passato, d'investimenti da parte d'importanti istituti bancari piemontesi e torinesi.
Il caso che poniamo all'attenzione, fra tutti, è quello dei lavoratori Wagon-lits, per i quali si poteva e si può ancora fare di più, in sede locale e nazionale, attraverso le Commissioni della Conferenza Stato Regioni, cui partecipiamo con il Presidente Cota e l'Assessore Bonino.
Sappiamo che abbiamo votato un ordine del giorno su tale questione, ma sappiamo anche che occorre affrontare la questione nell'ottica più ampia del tema dei trasporti, sapendo che il trasporto piemontese, nel suo complesso, è ormai prossimo ad un punto di non ritorno, gravitando in un'orbita di assorbimento da parte della Lombardia e di Milano.
In questo senso, se, in prospettiva, dovessimo mettere insieme le notizie degli ultimi giorni sugli aeroporti piemontesi e sui trasporti ferroviari, ci renderemmo conto della gravità della situazione. Noi la imputiamo al fatto che questa Giunta non ha un approccio intermodale al tema dei trasporti.
Occorre capire come i singoli pezzi possano tornare a dare un senso alla trasportistica, perché occorre capire bene come indirizzare le risorse regionali, che sono scarse.
Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato dalla Regione Piemonte contro la sentenza del TAR, che già aveva annullato le decisioni prese dalla Giunta regionale, lo scorso anno.
La risposta non può essere semplicemente "noi non possiamo stampare i soldi", così com'è stato detto. Probabilmente occorre dare delle risposte che aiutino a comprendere quale direzione intende prendere quest'Amministrazione, perché è in gioco il tema dei trasporti, ma è in gioco anche un'altra questione (è già stata evidenziata, ma la vorrei riprendere): i livelli occupazionali.
I lavoratori della nostra regione sono circa 9.000, e, di questi, con i tagli che sono stati effettuati, 1.000 rischiano il posto di lavoro. In particolare, il decreto "Salva Italia" ha ripristinato parzialmente il fondo nazionale, ma non sappiamo bene cosa intenda fare la Regione Piemonte.
Voglio ricordare, a questo proposito, che venerdì prossimo ci sarà uno sciopero indetto congiuntamente dalle tre maggiori organizzazioni sindacali, a fronte dei tagli ai trasporti. In questo senso, alcuni Comuni stanno provando a rispondere. Il Comune di Torino ha proceduto, la scorsa settimana, ad una dolorosa manovra di riorganizzazione della rete e delle politiche tariffarie per far fronte ai tagli, e i cittadini torinesi stanno già pagando.
Altre Regioni (citavo prima la Toscana, ma anche la Lombardia) sul fronte del trasporto su ferro hanno fatto delle scelte di carattere societario. Qui, nulla sappiamo.
In questo momento, il nostro partito non è presente in Parlamento come forza politica, ma altri colleghi militano in partiti che avrebbero potuto intraprendere la battaglia dei trasporti anche in Parlamento.
Il referendum del giugno scorso ha segnato una pagina importantissima per quanto riguarda la difesa dei beni comuni in questo Paese, mentre il Governo Monti prosegue sulla linea delle liberalizzazioni, nel tentativo di azzerare gli esiti di quella consultazione.
Non siamo certamente d'accordo con quest'indirizzo e pensiamo che il tema delle liberalizzazioni non possa essere assunto in modo acritico.
Ci permettiamo di fare una battuta molto attuale, poiché siamo a poche ore dalle primarie di Genova e vorremmo offrire a quanti s'interrogano sul loro esito uno spunto di riflessione: quali sono stati gli effetti del fallimento della privatizzazione di AMT, nel corso degli anni? Quanto ha inciso sul peggioramento del servizio, per i cittadini e i lavoratori? Forse è bene cambiare rotta, ed anche le indicazioni che giungono in queste ore, vanno in quella direzione. La Giunta regionale ha certamente un altro indirizzo politico, però è necessario perlomeno un confronto su diverse ipotesi. Ad oggi, non c'è dato comprendere quale sia l'ipotesi sulla quale si muove la Giunta regionale.
La crisi economica dei consumi sta spingendo ad un uso sempre più intensivo dei mezzi pubblici, magari più per necessità che per scelta; come ho già detto, potrebbe giovarne l'ambiente.
Le azioni che la nostra Regione saprà mettere in campo, oltre a declinare il verbo delle liberalizzazioni, dovranno essere al centro di quello che consideriamo un diritto fondamentale: il diritto alla mobilità.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

Grazie, collega Cerutti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.
Invito i colleghi che non sono interessati all'argomento e che hanno la necessità di parlare, a recarsi nelle sale esterne all'Aula consiliare.
Prego, Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Prima di entrare nel merito delle questioni poste dal collega Gariglio mi permetta di esprimere viva soddisfazione per la sentenza emessa ieri dal Tribunale di Torino, sulla questione dell'amianto; viva soddisfazione da parte di chi ha seguito la questione in tutti questi anni, battendosi soprattutto nella città di Casale e in tutto il territorio piemontese.
una sentenza che rende giustizia alle migliaia di vittime, ai lavoratori, alle Organizzazioni Sindacali, alle famiglie, all'Associazione Familiari Vittime Amianto, che hanno lottato per arrivare a questa storica sentenza.
Detto questo, Presidente, ritengo che le questioni poste con l'introduzione del Consigliere Gariglio siano importanti ed incidano fortemente sulla qualità della vita dei cittadini, dei nostri cittadini dei cittadini del Piemonte e soprattutto - mi permetto di dire - di quei cittadini che vivono in zone periferiche e marginali della nostra regione.
La nostra regione è costituita per il 53% da territori montani e quando si decide di tagliare sul Trasporto Pubblico Locale, naturalmente si decide di incidere pesantemente sulla qualità della vita dei cittadini di quelle zone.
Non parliamo, poi, Assessore, di quello che è avvenuto in queste due settimane. A me ha fatto molto piacere sentire alcune sue interviste: finalmente l'Assessore ai trasporti della Regione Piemonte ha detto quello che pensava su Trenitalia e su come oggi è diretta questa grande azienda.
Ho letto un'intervista all'amministratore delegato di Trenitalia (Moretti), che, parlando dei disagi, dice che sono riusciti a fare fronte alla situazione e hanno fatto tutto il possibile, registrando problemi soltanto relativamente a otto treni su 42 mila.
Non so dove abbia vissuto l'amministratore delegato Moretti in questi giorni, probabilmente era alle Canarie o alle Maldive. I pendolari piemontesi - lasciamo perdere quelli di altre regioni - potrebbero scrivere un libro sui disagi che hanno dovuto sopportare in queste due settimane.
Mi rendo conto che i lavoratori hanno fatto davvero tutto il possibile in condizioni, davvero, di emergenza, ma il problema è il seguente: quanto avvenuto in questi giorni è frutto di scelte scellerate e dei tagli operati nei confronti delle nostre ferrovie. È evidente che per pareggiare il bilancio di una tale azienda occorre tagliare, ma i tagli determinano una situazione disastrosa, come quella che abbiamo vissuto in questi giorni.
Caro Assessore, nel momento del vostro insediamento avevate detto: "Benissimo, adesso si cambia registro, cambierà tutto: la qualità dei trasporti piemontesi cambierà!".
Sono passati due anni, abbiamo visto qual è la qualità dei trasporti da un lato, ferroviari e, dall'altro, su gomma.
Quanto annunciato questa mattina dal Consigliere Gariglio va proprio in quella direzione: i tagli preannunciati e che sono già stati fatti - vorrei ricordare che in tutte le nostre province i tagli alle corse sono già stati effettuati: sono stati tagliati migliaia di chilometri delle corse del nostro Trasporto Pubblico Locale - vanno ad incidere, come dicevo prima sulla qualità della vita dei nostri cittadini, sulle imprese, sul futuro delle imprese e sul futuro dei lavoratori di queste imprese.
Non vorrei dimenticare questo aspetto, sul quale, poi, svolgeremo un ragionamento: quanto investiamo per sostenere le imprese delle nostra regione? Da un lato, investiamo per aiutare la ricerca e sostenere le piccole imprese; poi, dall'altro, decidiamo di tagliare nel settore del Trasporto Pubblico Locale. Questa è una contraddizione molto forte, perch la scelta di operare dei tagli nel Trasporto Pubblico Locale, che è la seconda voce di bilancio della nostra Regione, inciderà pesantemente anche sull'occupazione all'interno della nostra regione.
Riporto un esempio relativamente alla mia provincia: i tagli preannunciati per il 2012 incideranno per quasi due milioni di euro nella provincia di Alessandria. Quest'ultima ha problemi dal punto di vista delle reti di trasporto e, se si decide di tagliare, questa situazione, che pesa già in queste settimane, peserà fortemente su quei cittadini che utilizzano i trasporti pubblici per recarsi al posto di lavoro oppure nelle scuole e nelle università della provincia di Alessandria.
Vorrei ricordare anche all'Aula e all'Assessore Bonino - spero che nel suo intervento faccia riferimento anche a questo - la decisione di tagliare i rami secchi delle linee ferroviarie: alcune linee della provincia di Alessandria sembrano meno importanti, ma, anche qui, servono davvero a molti cittadini. Richiamo la decisione di tagliare le linee Asti-Casale Vercelli-Casale, Alessandria-Ovada e Novi-Tortona. Tra l'altro relativamente alla linea Vercelli-Casale era stata assunta una decisione circa l'elettrificazione e adesso si è deciso di cancellare quelle risorse.
Comprendo le difficoltà: sono tante, naturalmente, per far quadrare il bilancio e i conti di questa Regione; però, forse, dovremmo approfittare di questa occasione per decidere alcune questioni.
Probabilmente, è bene decidere di tagliare in altri settori, assumere misure che vanno in un'altra direzione e salvaguardare il futuro del Trasporto Pubblico Locale della nostra Regione. È uno sforzo rispetto al quale, Assessore, come opposizione, siamo disponibili a lavorare e a ragionare con lei e con la Giunta, per cercare di salvaguardare il futuro del Trasporto Pubblico Locale, il futuro delle imprese che si occupano del Trasporto Pubblico Locale e il futuro dei lavoratori di queste imprese.
L'argomento che abbiamo posto all'attenzione del Consiglio dell'Assessore e della Giunta questa mattina è di estrema importanza per il futuro non soltanto dei lavoratori delle imprese, ma anche della qualità della vita dei cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie, collega Muliere.
Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Sono trascorsi due anni dall'inizio della legislatura e sono lontanissime le dichiarazioni che hanno caratterizzato quella fase. Tutti ricordano anche i manifesti che, mi pare, la Lega Nord aveva appeso nella nostra regione: "Più servizi, meno sprechi".
Assessore Bonino, mi domando, se andiamo avanti di questo passo, alla fine della legislatura che tipo di manifesti attaccherete ai muri delle città della nostra regione.
Il bando internazionale per le gare regionali lo avete annullato: il Presidente Cota, con la profondità di giudizio che lo caratterizza, ha detto che il bando era sbagliato, quindi che doveva essere annullato.
Richiamo l'atteggiamento che lei stessa ha avuto, contro il parere di una parte della sua maggioranza di questo Consiglio, su Arenaways e quel rinnovamento, almeno dell'interno delle carrozze ferroviarie, che fino a questo momento non abbiamo visto, che lei aveva sbandierato con grande enfasi: abbiamo la sensazione - non ce ne voglia, Assessore - che, fino a questo momento, in questo servizio - ma non solo in questo servizio purtroppo, in questo settore - non ne abbiate imbroccate molte.
Concentrerò il mio intervento, così come ha fatto il Consigliere Muliere, sul territorio nel quale vivo: la Valle di Susa e Rivoli, che consideriamo il primo comune della Valle di Susa. Lì è previsto - lo dice il Presidente della Provincia Saitta - un taglio del 15%.
Cito in questa sede - rapidamente, per non sprecare tempo e recuperare quello che ha fatto perdere il Consigliere Gariglio - le corse che saranno annullate, probabilmente, se il taglio del 15% sarà confermato: Rivoli Villarbasse-Reano-Trana, Rivoli-Rosta-Avigliana, San Giorio-Bussoleno Bussoleno-Borgone-Avigliana-Ferriera, Frassinere-Chiusa San Michele, Mattie Bussoleno, Bussoleno-Avigliana-Rivoli, Coazze-Avigliana-Ferriera, Giaveno Colle Braida, Oulx-Cesana-Claviere, Susa-Bussoleno-Villar Focchiardo Casellette-Alpignano-Avigliana, Casellette-Almese-Condove e Bussoleno-Susa.
Una ecatombe di linee che hanno permesso fino a questo momento ai cittadini di spostarsi all'interno di quel territorio.
Lo Stato sembra - poi l'Assessore dirà se la questione non è in questi termini - non abbia tagliato il fondo per il Trasporto Pubblico Locale, ma abbia garantito il 100% dei fondi. Quindi, i tagli della Regione impediranno alla Provincia di rispettare il contratto con le imprese del consorzio Extra.To, che hanno vinto il bando di gara nel 2010.
Voglio anche ricordare - l'Assessore si occupa di questi temi con impegno - quali sono i numeri di questo servizio all'interno dell'area metropolitana. È un servizio che viene utilizzato da 11 milioni di passeggeri all'anno nei 314 comuni della provincia.
Lo diceva prima, mi pare, la collega Cerutti: la crisi economica di questo momento, l'aumento vertiginoso del costo della benzina, che pensiamo peraltro non sia destinato nel tempo a decrescere. Anzi, c'è la preoccupazione che a mano a mano che il petrolio diminuirà, il costo al litro della benzina e del diesel possa aumentare . indurrebbero un Paese serio e civile ad investire nel Trasporto Pubblico Locale, cosa che invece questa Regione ritiene di non dover fare.
Un taglio del 15% è un taglio che non è assorbibile nemmeno eliminando i rami secchi - altro termine piuttosto antipatico che viene utilizzato frequentemente - le corse domenicali o quelle che non hanno un gran numero di passeggeri. Un taglio del 15 % vuol dire dare effettivamente un colpo mortale a questo settore. Poi c'è naturalmente - l'hanno detto i miei colleghi e, in particolare, il Consigliere Gariglio - un problema occupazionale non di poco conto.
Faccio ancora una riflessione e finisco, legando la questione della qualità della vita al tema del Trasporto Pubblico Locale. Mi permetto una nota personale: l'altro giorno avrei dovuto andare in sala operatoria al CTO per il secondo intervento; ho preso la tangenziale e ci sono rimasto un'ora e mezza; sono stato costretto a telefonare per dire che speravo di arrivare in tempo ma che avrei potuto anche non farcela. Questa è una situazione che ogni giorno si verifica nell'area metropolitana di Torino: una tangenziale intasata che meriterebbe un impegno diverso in ordine al Trasporto Pubblico Locale.
A questo proposito, cito una cosa che sembra non far parte dell'agenda dell'Assessore, ma che non fa parte nemmeno dell'agenda dei politici del nostro Paese e della nostra Regione, che riguarda il tema della metropolitana: il prolungamento fino a Rivoli e la linea 2, cioè un sistema di metropolitana che in tutti i Paesi civili europei consente ai cittadini di arrivare sul luogo di lavoro in tempo utile senza correre il rischio di restare sulla tangenziale per ore. Non si sa bene se il progetto sia ancora nell'agenda o se ci sia qualcuno che se ne occupa; credo che non se ne stia occupando nessuno e penso che forse i figli dei nostri figli, in un Paese più civile, potranno arrivare in città dalla periferia di Torino con i mezzi pubblici.
L'ultima riflessione che faccio riguarda il rapporto tra la qualità della vita dei cittadini e le grandi opere. Una delle ragioni per le quali Assessore, si ostacolano - usiamo un termine benevolo - le grandi opere dipende anche dal fatto che non c'è corrispondenza tra l'investimento nelle grandi opere e i tagli che vengono realizzati, invece, nel Trasporto Pubblico Locale, che è quello che migliora la qualità della vita dei cittadini.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Porrei innanzitutto una domanda a me stesso, alla Giunta e all'Assessore: una domanda che nasce dagli atti di governo che voi avete compiuto e dal modo con il quale state affrontando la situazione, anche in termini di impegno personale.
Ritengo che su queste questioni non vi sia un impegno adeguato del Presidente e anche dell'Assessore, se per impegno si intende il fatto di governare il problema e non di dichiarare come si intende risolverlo. Voi siete abili a fare la prima cosa e meno capaci di fare la seconda ed esiste in ogni caso un divario profondo tra le cose che dite e le cose che fate su questa come su altre questioni.
Non richiamo le cose che ha detto il Presidente Cota e le polemiche con il Governo sui tagli al Trasporto Pubblico Locale, cui seguono una condotta e un comportamento da cui non si evince che voi consideriate l'impegno a rilanciare il Trasporto Pubblico Locale una priorità concreta; non a chiacchiere, ma concretamente, nel senso che conseguentemente si ispirano le politiche di bilancio - un bilancio che ha problemi enormi - a questa priorità concreta: significa spostare le risorse possibili perché questa lo diventi, cosa che non avviene.
Discuteremo oggi di ferrovia e avrò tante cose da dire, Assessore: ho un dossier da consegnarle a mano. Spero che gli Uffici che lei dirige abbiano contezza della situazione, ma il problema non sono gli Uffici: il problema in molti casi è che è la guida ad essere venuta meno.
I dati che il collega Gariglio ha annunciato sono eloquenti e su questi non voglio tornare. Ma quali aziende possono programmare il proprio futuro e non entrare in una condizione di paralisi, se voi non date un quadro di certezze finanziarie al sistema delle imprese pubbliche del trasporto locale? Quali imprese? Nessuna. Nessuna! Tutta la discussione che facciamo in questi mesi verte esattamente su questo: su come i poteri pubblici - se ne hanno competenza - assicurano alle imprese - parliamo in molti casi di imprese pubbliche - un sistema di certezze e di garanzie sul piano finanziario. Noi non solo non facciamo questo, ma ci mettiamo in condizione di creare una situazione di non ritorno: secondo me siamo arrivati infatti al punto limite.
Ha ragione il collega Gariglio a dire che occorre attenzione, perch non c'è solo, infatti, il problema dei servizi che vengono tagliati: c'è il problema di centinaia, migliaia di posti di lavoro nella regione. Non faccio esempi locali: sapete da che provincia vengo e su quel territorio potrei raccontarvi tantissime cose per ciò che riguarda le conseguenze di queste scelte. Ma poi c'è un problema politico di fondo: quali sono i costi che noi scarichiamo sulle generazioni future e sulla collettività, se non difendiamo un sistema dei trasporti che preservi il valore del trasporto pubblico? Quei costi li constateremo a valle, fra un po' di tempo: non adesso, fra un po' di tempo; per esempio in termini di maggior inquinamento.
Peraltro, c'è un paradosso che ricordava il collega Boeti. Noi dovremmo oggi essere nella condizione - e questo non dipende soltanto da noi, ma noi dovremo fare la nostra parte - di garantire un'offerta di Trasporto Pubblico Locale in grado di offrire un'alternativa a tanti poveri cristi che non riescono a fare il pieno della propria autovettura, perché il prezzo della benzina è diventato per molti proibitivo. Quale migliore occasione per essere in grado di offrire il Trasporto Pubblico Locale a queste persone, finalmente quale alternativa trasportistica? Con quale modalità? Quella pubblica, quella locale, quella che ci consente oggi di affrontare tanti problemi insieme: garantire il lavoro, non tagliare i servizi, produrre meno inquinamento, evitare l'aumento delle tariffe e, al tempo stesso, offrire un'alternativa a chi oggi ha il problema dell'autovettura.
Non so chi di voi lo sa, ma forse tutti lo sappiamo: c'è tanta gente ormai che ha il problema di come si va a lavorare, perché il pieno della benzina incide in maniera significativa sullo stipendio o sul salario di quella famiglia o di quella persona. Noi dovremmo allora, nelle nostre priorità, considerare questa variabile e capire che in Piemonte ci sono queste criticità e che anche qui c'è una crisi.
Allora, se si individuano come Regione le priorità, si individui questa come tale e si facciano i salti mortali, interagendo con tutti in questo Consiglio regionale, per trovare le risorse con le quali fare in modo che vi sia coerenza rispetto a questo obiettivo e a questa priorità.
Penso che voi questo non lo facciate. Ma sono severo con voi, perch non vedo neanche un impegno adeguato alla gravità dei problemi che abbiamo di fronte. Avverto anche questo e spero di sbagliarmi: spero non sia vero ciò che mi dicono e cioè che, anche in questo caso, siamo in presenza di un non governo, cosa che naturalmente rende più grave la situazione. È già complicato, infatti, governare un settore con tutti questi problemi, ma è più complicato farlo in assenza di una capacità di governo che permetta di capire come affrontare i problemi e come individuare una direttrice di marcia.
Noi pensiamo, e su questo sono assolutamente d'accordo con le considerazioni che hanno fatto i colleghi, due cose tra le tante. Il Consigliere Gariglio dice: primo problema, rispettiamo la legge. Noi, che dovremmo pretendere dagli altri che rispettino la legge, mettiamoci in condizioni di rispettarla.
Noi che, giustamente, rampogniamo quelli che non rispettano la legge intanto rispettiamola per quanto riguarda le norme cui faceva riferimento prima il Consigliere Gariglio, e mettiamoci in condizione di offrire, alle imprese e alle aziende, un quadro di riferimento certo. Devo sapere cosa capita. Emerge un'incertezza da parte dalla Regione? Certo che emerge un'incertezza anche da parte della Regione, non tutto dipende da noi, ma mettiamoci almeno in condizione che ciò che dipende da noi sia il più chiaro possibile e indichiamo alle aziende un quadro di certezze secondo le risorse per il 2012. Con questi dati non si va da nessuna parte, se le risorse rimangono queste, questa mattina potremmo recitare il de profundis per una parte delle imprese. È chiaro, Consigliere Pedrale, qual è il problema? Il passaggio è esattamente questo. Allora ci va uno sforzo politico, di governo, che sia adeguato alla gravità della situazione. Dobbiamo affrontare la discussione sulla legge finanziaria e sulla legge di bilancio. Penso che quella sia una sede in cui voi dovete dimostrare, nei fatti - alcuni nostri emendamenti vanno esattamente in quella direzione che considerate la questione del Trasporto Pubblico Locale, per tutte le ragioni che hanno ricordato i colleghi che mi hanno preceduto, una priorità di governo.
Il che vuol dire fare le cose e non soltanto denunciarle, declinarle a parole e annunciarle.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
del tutto evidente che, a così pochi giorni dagli inconvenienti e dai gravissimi disagi, oltre che dalle serie inefficienze, che abbiamo registrato in Piemonte e che abbiamo registrato anche in altre Regioni, la prima preoccupazione è quella di rendere conto dell'esperienza che abbiamo vissuto e di trarne delle responsabilità e degli impegni, rispetto alle scelte di programmazione e di definizione delle risorse economiche che faremo.
Credo, tuttavia, che condividendo tutte le osservazioni che i colleghi che mi hanno preceduto hanno svolto, si debba provare ad uscire dal contingente per riflettere su quanto ci è accaduto e per provare a ragionare se, a volte, le nostre modalità di commentare l'organizzazione dei servizi pubblici non siano, esse stesse, una delle ragioni per le quali poi ci troviamo impreparati e stupiti rispetto ai disservizi che osserviamo e che patiamo come popolazione piemontese.
L'espressione Trasporto Pubblico Locale non ha soltanto un riferimento alle reti di prossimità e alla necessità che queste reti siano conservate siano agibili ed efficienti, ma contiene un termine fondamentale, il termine "pubblico". Uno di quei termini che, nella politica, e qualche volta in maniera trasversale, molto spesso si sottovaluta e quando lo si cita, si ha sempre la cautela, quasi fossimo nella condizione di dover essere sempre prudenti, di aggiungere: concorrenziale, competitivo, in una logica economica che ci consenta di stare sul mercato.
Vorrei intervenire esattamente su questa riflessione, perché il termine pubblico significa un criterio secondo il quale il parametro di giudizio al quale i decisori si devono attenere è quello dell'utilità per i cittadini.
Ed è possibile che alcune organizzazioni possano essere non economicamente sostenibili, ma siano socialmente necessarie, ed è per questo che esiste il servizio pubblico.
Il pubblico ha anche l'onere di assumersi dei costi che possono pesare sul piano di una valutazione ragionieristica e contabile dei costi, in cui il pareggio con i benefici non si raggiunge, ma si raggiunge il pareggio dell'utilità sociale, e non è un caso che sia il pubblico doversene far carico. È questa la stella polare sulla quale noi dobbiamo ragionare.
Diversamente, ma purtroppo è una cultura che ha attraversato le diverse maggioranze, ci troviamo a ripetere delle ovvietà, quali quelle che abbiamo sentito prima di quindici giorni fa: "Non possiamo permetterci un servizio che abbia un troppo basso numero di frequentatori", "i rami secchi vanno tagliati", ecc. Questo è un refrain che oggi sentiamo a proposito del Trasporto Pubblico Locale, ma che ci siamo sentiti dire su una serie di servizi pubblici, salvo poi cospargerci il capo di cenere sul depauperamento dei territori e sui disagi dei cittadini: le poste, ad esempio, sono un caso altrettanto eclatante. Oppure, "il rigore dei bilanci pubblici deve comportare dei sacrifici e quindi questi sacrifici devono essere ripartiti". Mediamente due sono i comparti su cui si abbatte la scure dei tagli: il primo, e ne discuteremo dalla prossima settimane in avanti, sono le politiche sanitarie e sociali; il secondo riguarda le politiche dei trasporti. Pubblico vuol dire farsi carico della priorità sociale.
Questo non significa che non debba esserci la costante e continua ricerca dell'appropriatezza della spesa e dell'efficacia dei servizi, ma significa anche mettere in conto che, per dare dei servizi ai cittadini, si può non perseguire i pareggi di bilancio nella gestione aziendale. Se si smarrisce questo dato, accadono cose inquietanti che, per ragionare in una logica standardizzata relativa ai costi, si decide che è preferibile mantenere dei costi mandando in malora il patrimonio del trasporto pubblico, piuttosto che attivare i servizi.
In proposito, abbiamo presentato una recente interrogazione, chiedendo conto dei comportamenti relativamente all'eliminazione dei trasporti verso il Sud d'Italia nell'organizzazione dei trasporti notturni, per i quali si preferisce lasciare nei depositi delle vetture sulle quali sono state effettuate interventi di bonifica, manutenzione e modernizzazione piuttosto che sostenere i costi dell'erogazione dei servizi. Scientemente si decide, direi scientificamente, di ridurre le occupazioni, aumentare i disagi, obbligare le popolazioni a scegliere metodi di trasporto più costosi perché un astratto calcolo di diseconomia rispetto a quel servizio ha portato quei gestori a dire: la scelta non è garantire il servizio pubblico, che è fatto di efficacia dell'erogazione a costi sostenibili e di occupazione dedicata ma, piuttosto, abbandonare il patrimonio e, in questo senso, pensare di riuscire a manifestare quell'efficienza manageriale di cui molti non manager si riempiono la bocca, che è un'efficienza che piace tanto alla politica.
Vorrei ricordare che se oggi è facile, anche se è doloroso, perch parliamo delle sofferenze subite dalle persone, contestare a questa Giunta la qualità di queste scelte di politiche trasportistiche, bisogna anche ricordare che, quando le cose vengono prese un po' troppo alla leggera, poi si rischia di pagarne il prezzo.
Ho già ricordato la famosa frase dei rami secchi pronunciata dal Presidente Cota e vorrei ricordare le baldanzose affermazioni dell'insediamento di questa Giunta, secondo le quali i rapporti con Trenitalia sarebbero senz'altro migliorati perché i problemi dipendevano dalla psicologia e dal carattere della Presidente della Giunta precedente che avendo una certa attitudine a litigare con tutti, aveva evidentemente anche un certo gusto a litigare con Moretti.
Passati due anni, oggi sentiamo l'Assessore ai trasporti tuonare sulle multe, così come con una qualche efficacia maggiore - mi dispiace, perch normalmente valorizzo le competenze femminili - ha tuonato il Presidente della Regione Toscana, in maniera un po' più potente, contro la disorganizzazione, minacciare multe, cercare di attutire i disagi subiti promettendo - come fanno le gestioni delle ferrovie - i rimborsi degli abbonamenti e i rimborsi dei biglietti, e anche annunciare che bisogna pur fare degli investimenti sulla qualità dei mezzi.
Quindi, come si vede non era tanto un problema psicologico quello delle relazioni tra l'Ente pubblico e l'organizzazioni degli enti di gestione dei trasporti pubblici. Così come non è soltanto una questione di fair play, ma è una questione politicamente fondamentale, provare a ragionare dissacrando anche in Aula, se ci riusciamo ogni tanto - su un tema che alcuni di noi hanno cercato di introdurre nel dibattito di questo Consiglio in forma ragionevole e che è stato sempre spazzato da una logica aprioristica, che provo a spiegare.
proprio possibile che la comunità politica trovi unità di intenti soltanto quando parliamo delle grandi infrastrutture, ma poi non riusciamo a trovare un'unità di intenti quando parliamo del Trasporto Pubblico Locale e dobbiamo vedere la contrapposizione tra la Regione e la Provincia, la contrapposizione del disagio tra i cittadini e gli enti pubblici, la contrapposizione tra la politica delle Amministrazioni e gli enti gestori? Non sarà che questo Paese sta compiendo delle scelte, delle quali avremmo fatto a meno di sentire tessere le lodi anche dal Ministro Passera, a favore delle grandi infrastrutture, sulle quali pervicacemente si continua a dire che dovranno essere garantite le risorse e gli investimenti, anche se dal punto di vista ambientale, della funzionalità sociale dei servizi e dell'economia non c'è nulla di dimostrato? Sto ovviamente parlando dell'Alta Velocità.
Il sistema del Trasporto Pubblico Locale si accontenterebbe di un ordinario dovuto normale funzionamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Bonino; ne ha facoltà.



BONINO Barbara, Assessore ai trasporti

Sono onestamente contenta di affrontare in Consiglio regionale un dibattito relativo al problema del Trasporto Pubblico Locale, certamente non soltanto per la Regione Piemonte.
Come è stato detto, e condivido con voi questa riflessione, il tema del Trasporto Pubblico Locale è un tema che oggi obbliga lo Stato e la Pubblica Amministrazione ad un ripensamento del sistema, che finora ha funzionato in alcuni contesti un po' meglio, in altri un po' peggio, ma direi con una media sostanzialmente omogenea dal nord al sud della Penisola.
Credo che oggi debba essere oggetto di una riflessione molto attenta il Trasporto Pubblico Locale e il sistema di gestione del trasporto privato su ferro per quanto riguarda gli esercizi commerciali.
Lo testimonia il fatto che il nuovo Governo tecnico appena insediato che ha il sostegno di una larga rappresentanza delle forze parlamentari, si è impegnato immediatamente per l'individuazione di un tavolo, titolato "Tavolo per il patto per l'efficientamento e la razionalizzazione del Trasporto Pubblico Locale".
A questo Tavolo la Regione Piemonte ha chiesto di sedere per poter partecipare a questo lavoro, portando il frutto di un'esperienza che ritengo importante, maturata con sensibilità sul territorio e con il contributo di una larga rappresentanza delle aziende, delle strutture regionali che hanno portato la loro esperienza e anche delle rappresentanze sindacali.
Non credo che sia un mistero per nessuno, e quindi questo sta a dimostrare che non è un problema della Regione Piemonte, che il Governo ritiene - questo Governo e quello precedente - di non avere risorse sufficienti per poter coprire l'erogazione di tutta una serie di servizi tra cui in maniera molto importante viene attenzionato un servizio di Trasporto Pubblico Locale, secondo gli schemi che oggi sono in essere.
Lo sappiamo, perché ormai sono diversi anni che trattiamo con i diversi Governi rispetto all'ammontare complessivo delle risorse che vengono trasferite dallo Stato alla Regione per il servizio ferroviario, e lo sappiamo perché la riduzione complessiva dei trasferimenti dallo Stato alle Regioni va ad interessare anche quei capitoli di approvvigionamento che interessano il Trasporto Pubblico Locale.
Quindi, se mi permettete, comincerei con l'inquadrare complessivamente il tema dal punto di vista delle risorse disponibili sulle quali noi possiamo contare, alla luce dell'andamento complessivo dei trasferimenti dallo Stato alle Regioni.
Direi che da questo punto di vista non ci basta dire che il Governo ha stanziato un miliardo e 700 milioni, quindi siamo a posto. Non è così perché partiamo dall'analisi dei trasferimenti che sono stati fatti nel corso degli anni dallo Stato alla Regione Piemonte, per quanto riguarda il servizio di trasporto ferroviario.
Il dato del 2010 ci diceva 280 milioni di euro. Quindi, nel 2010 questa era la cifra sulla quale si poteva contare per quanto riguarda la Regione Piemonte.
Il 2011 è stato un anno terribile, con una riduzione di 80 milioni di euro. Quindi, non sono neppure ancora completati i trasferimenti del 2011 ma nella versione più ottimistica, cioè nel caso in cui vi siano anche i 425 milioni (quelli famosi della premialità su cui è ancora aperto il dibattito, che sono andati in perenzione e non si sa se riusciranno ad essere ripristinati tutti e quant'altro), anche nella migliore delle ipotesi arriviamo a 200 milioni di euro; quindi, fa meno 80 milioni di euro per il trasporto ferroviario sul 2011 per la Regione Piemonte.
Vi pregherei di tenerne conto, perché quando giustamente il collega Gariglio sottolinea che nel 2011 abbiamo maturato un debito consistente nei confronti delle aziende che hanno erogato il servizio nel corso di quella annualità, dobbiamo considerare complessivamente le risorse di cui il Piemonte ha potuto godere, proprie e anche quelle trasferite.
Rimaniamo sul capitolo del ferro, quindi facciamo le tre annualità: la previsione per il 2012 (la citava correttamente il collega Gariglio) oscilla fra i 180 e i 220 milioni di euro. Possiamo andare per approssimazione di qualche milione, comunque questa è la finestra, e anche qui arriveremo alla definizione puntuale, purtroppo a lavori molto avanzati, nel corso dell'anno.
Quindi, di nuovo anche sul 2012 proiettiamo una riduzione che va dai 100 ai 60 milioni di euro in meno rispetto al dato che avevamo come punto di riferimento per il 2010.
Stiamo parlando di cifre rilevanti rispetto al trasporto pubblico regionale, considerando che le cifre di cui parliamo, quelle relative al fabbisogno - a seconda del fatto che le si voglia leggere prima o dopo gli effetti delle deliberazioni che hanno previsto la riduzione dei trasferimenti dalla Regione agli enti che hanno la delega per l'esercizio del trasporto e a Trenitalia - hanno oscillato negli anni attorno ai 700 milioni di euro, lasciando per un attimo da parte la questione dell'indebitamento, sulla quale tornerò dopo.
Questo per quanto riguarda il trasporto ferroviario. Abbiamo quindi dato una finestra che ci dice che nel 2011 meno 80 milioni di euro; nel 2012 una previsione che vale 60 e 100 milioni di euro in meno sul ferro.
Per quanto riguarda il trasporto su gomma, sappiamo che viene coperto con le risorse della ex Bassanini. Anche qui, credo che siano note a tutti i Consiglieri regionali le riduzioni dei trasferimenti da parte dello Stato; però, se non vi dispiace, le ricordo, perché il trasporto pubblico viene finanziato con le risorse della Regione Piemonte, sempre tenendo conto dei trasferimenti che lo Stato fa proprio sui fondi appena citati.
Parliamo, quindi, di una riduzione e di un impatto sulla Regione Piemonte per il 2011, di meno 390 milioni di euro trasferiti dallo Stato e un impatto previsto per il 2012 di meno 439,60.
La quota ad oggi prevista e stimata di riduzione sui trasporti sull'impatto complessivo della manovra, è meno 163 milioni di euro circa.
Stiamo quindi registrando una riduzione di risorse derivante dalla riduzione dei trasferimenti da parte dello Stato sia in ordine al capitolo del ferro sia in ordine al capitolo della gomma. Quando diciamo che lo Stato ha ripristinato le risorse, diciamo una cosa che non corrisponde a verità.
Volendo fare un lavoro realmente condiviso, credo si debba, prima di tutto, comprendere qual è il quadro economico all'interno del quale noi dobbiamo muoverci. L'affermazione di principio rispetto alla necessità di mantenere il diritto alla mobilità attraverso una rete completa ed efficiente di trasporto pubblico che consenta a tutti di avere accesso ai mezzi, e quindi di esercitare una serie di diritti che stanno a valle del diritto alla mobilità, è un'affermazione assolutamente condivisa e condivisibile in maniera trasversale, però bisogna avere i mezzi per poter sostenere economicamente l'erogazione di questi servizi; diversamente, non si fa altro che trascinare indebitamento da un anno sull'altro e da un bilancio sull'altro, fino ad arrivare al punto di rottura.
So perfettamente che ci sono forti spinte trasversali all'interno di questo Consiglio - che personalmente apprezzo e condivido - che si oppongono all'idea di andare incontro ad un ulteriore indebitamento e che ritengono che le politiche complessive debbano partire da un assunto: fermare l'indebitamento progressivo della Regione Piemonte.
Dobbiamo quindi avere l'onestà intellettuale di ragionare partendo dai numeri e mantenendo fermi i principi: le due cose non sono incompatibili.
Come si può andare in una situazione di questo genere? Attraverso un percorso di riforma, che è esattamente quello che lo Stato chiede alle Regioni, ed è quello che le Regioni sono impegnate a fare. Ciò non è così semplice, perché riformare il sistema del trasporto pubblico, come giustamente avete sottolineato nei vostri interventi, significa lavorare sull'ingegneria trasportistica, ma significa anche porre attenzione alle ricadute negative di una contrazione del settore, quindi in termini occupazionali, di dinamismo dell'economia e quant'altro.
un argomento veramente molto complesso, che non solo la Regione Piemonte, ma tutte le Regioni nel loro insieme fanno fatica ad affrontare con efficacia e tempestività.
Anche la questione dei costi standard, Consigliere Gariglio, sulla quale giustamente ci si batte - come lei ha ricordato - in maniera trasversale da un po' di tempo per arrivare alla loro definizione, non è un argomento ininfluente rispetto al contesto, ma è argomento sul quale la Conferenza delle Regioni, non da questa legislatura, ma credo da 15 anni si avvita. Ed anche sul tema della sanità potremmo riproporre lo stesso film.
L'esigenza l'avvertiamo anche noi; il nostro contribuito lo stiamo dando ma, come è giusto che sia, lo stiamo dando ad un tavolo nazionale perché i costi standard devono essere definiti a livello nazionale per consentire una riforma complessiva del settore. Mi creda: in maniera molto determinata, abbiamo chiesto e ottenuto di rappresentare la Conferenza delle Regioni, insieme ad altre quattro Regioni, al tavolo nazionale proprio per poter spingere nella direzione di interventi efficaci che mettano i paletti per una riforma vera. Questo per quanto riguarda il quadro economico.
Aggiungo ancora, in maniera molto sintetica e senza aprire la polemica che le delibere del marzo 2011 e del novembre 2011, che prevedono la riduzione delle risorse, sono delibere che si sono rese necessarie a fronte di un quadro economico che è quello che vi ho trasferito. Non sono delibere che sono state emesse con intento penalizzante, né tanto meno per scarsa convinzione rispetto alla necessità di mantenere in piedi la rete di trasporto pubblico, sia ferroviario sia su gomma. Si tratta di delibere finalizzate a consentire l'avvicinamento ad un quadro economico sostenibile da parte della Regione Piemonte in ordine al proprio bilancio.
Accanto a questa, che è una comunicazione ragionieristica, esistono tutte le altre misure che invece abbiamo attuato per consentire un miglioramento effettivo nell'erogazione del sistema del trasporto. Da questo punto di vista, non ho cambiato idea e non mi sento neanche di sostenere una cosa diversa rispetto a quella che ho sempre sostenuto, cioè che un contenzioso inasprito da cattivi rapporti personali con Trenitalia non ci serve assolutamente a nulla.
Nel periodo dell'emergenza neve (sul quale poi magari vi farò o vi consegnerò una breve relazione), abbiamo pagato cinque anni di immobilismo rispetto agli investimenti in materiale rotabile. Questo lo sappiamo molto bene tutti quanti, perché se avevamo treni vecchi che non hanno saputo rispondere, come era giusto pretendere, al momento dell'emergenza freddo al gelo e alla neve, ciò è dovuto al fatto che per cinque anni, senza contratto di servizio, in un contenzioso inutile, sterile e non produttivo siamo rimasti fermi e in Piemonte non è arrivato un treno nuovo; così come nei cinque anni dell'amministrazione Bresso non è arrivato un autobus nuovo.
Questo è un dato di fatto, rispetto al quale sono assolutamente disponibile a sostenere il confronto con i dati alla mano.
Anche l'ammodernamento del materiale rotabile contenuto nel contratto di servizio che abbiamo sottoscritto con Trenitalia è un piano governato da un cronoprogramma. Lo sapete benissimo anche voi che i treni non vengono consegnati nel mese di giugno dopo aver sottoscritto il contratto nel mese di aprile, ma ci vogliono anni per avere la consegna dei nuovi treni. Il cronoprogramma che abbiamo allegato al contratto di servizio prevede delle fortissime penalità in caso di inadempimento, che comincerà a dare dei risultati, apprezzabili anche dal punto di vista quantitativo, a parte dal 2013.
Oggi noi abbiamo già circolanti - non è vero che non si è visto niente il cronoprogramma è perfettamente rispettato - le nuove carrozze revampizzate (consegnate due su sette sulla Torino-Milano, la terza arriverà a fine mese, esattamente come da cronoprogramma); tutti i treni sulla Torino-Milano, sulla Torino-Susa e sulla Torino-Bardonecchia sono stati dotati di servizi per i disabili, perché abbiamo dovuto arrivare al livello di sufficienza anche con questo, perché sulla Torino-Milano, dove viaggiava la stragrande maggioranza dei pendolari, non esisteva neppure la possibilità di contare su un servizio destinato ai disabili sulle carrozze in transito. Oggi tutti i treni in Piemonte hanno raggiunto questo livello di civiltà minimo, ma è stata una conquista successiva alla sottoscrizione del contratto di servizio.
Parliamo quindi di cose che è stato possibile fare in questo servizio e poi discuteremo di altro che Trenitalia non ha fatto e rispetto a cui l'intenzione di addebitare a loro la responsabilità, anche economica, dei disservizi è chiara e l'abbiamo dichiarato in tutti i modi.
Vi pregherei anche di valutare che l'indagine Doxa, a parte il momento dell'emergenza neve, che ha interessato il periodo da marzo 2010 a luglio 2011, ha registrato un più 35 di soddisfazione dell'utenza rispetto ai temi della pulizie. Ripeto, è un'indagine Doxa, non è un'indagine che è stata pagata dalla Regione Piemonte oppure da Trenitalia.
Questo non toglie che la responsabilità di far funzionare i treni anche nel periodo dell'emergenza neve fosse dell'erogatore del servizio, quindi di Trenitalia, e che le ragioni per cui i loro treni non sono stati oggetto di manutenzione sufficiente per poter resistere alle temperature (che erano state ampiamente previste) e alle nevicate (che erano state ampiamente previste) non devono ricadere, dal punto di vista dell'onere, sui cittadini piemontesi o sulle nostre casse. Quindi, abbiamo detto chiaramente a Trenitalia che non avevamo intenzione di pagare la settimana o i dieci giorni di disservizi.
Abbiamo scritto alla nostra Avvocatura con una lettera regolarmente protocollata chiedendo di prendere il contratto di servizio e le normative nazionali e di indicarci la strada per raggiungere questo obiettivo. Ci perché è ferma determinazione di questa Giunta fare in modo che a servizi erogati corrispondano risorse stanziate e liquidate da parte della Regione Piemonte. Di fronte, invece, al cattivo funzionamento del trasporto che si è verificato e abbiamo verificato con i nostri ispettori in questi giorni non è possibile immaginare che Trenitalia possa percepire il corrispettivo così come concordato.
Fortunatamente, abbiamo un contratto di servizio e lo possiamo fare.
Altrimenti, in assenza di un contratto di servizio con Trenitalia, non avremmo potuto farlo.
Nel frattempo, la predisposizione dei capitolati e degli indirizzi per la gara sta andando avanti e abbiamo richiesto la collaborazione per individuare un sistema realmente efficace, per individuare una tipologia di gara realmente efficace ai fini dell'ottenimento della migliore offerta al miglior prezzo, con un respiro davvero internazionale rispetto ai possibili partecipanti. Ad esempio, abbiamo chiesto anche la collaborazione di CONSIP, chiedendo di avere in supporto degli esperti che possano lavorare con noi per consentirci di dare vita ad un impianto realmente innovativo e che possa costituire un'esperienza valida da trasmettere sul tavolo nazionale e del patto per l'efficientamento.
Entro quest'anno le gare, come previsto, saranno bandite e quindi confermiamo la direzione che, d'altra parte, penso sia ormai comunemente condivisa, perché il Governo Monti ha chiarito che i servizi di trasporto sia ferroviario che su gomma, saranno affidati ormai solo più esclusivamente tramite gara. So che ieri la nostra Commissione, su iniziativa del Presidente Gariglio, ha approvato un ordine del giorno che ci consente di verificare che siamo d'accordo con il Governo Monti; anche noi intendiamo andare in quella direzione e sono allo studio le gare per il servizio ferroviario. Queste sono le condizioni di contorno rispetto ai temi che abbiamo trattato.
Altra vicenda molto importante, e anche molto fraintesa, è quella dei ricorsi sulle deliberazioni di marzo e di novembre.
Su questo tema vi pregherei - magari sarà noioso, sicuramente potrà essere utile - di prestare un attimo di attenzione ad una relazione in merito a questi ricorsi che ho chiesto di predisporre all'Avvocatura.
Infatti, la notizia secondo la quale il TAR ha bocciato le nostre deliberazioni non è coerente con ciò che è successo realmente.
Quindi, anche qui, forse ci conviene fare il punto della situazione.
"Sono attualmente pendenti davanti al TAR Piemonte le seguenti controversie in materia di tagli e trasferimenti agli Enti locali per la gestione dei servizi minimi del TPL (su gomma).
Un primo gruppo di ricorsi, proposti da Comune di Torino, Provincia, GTT S.p.A.,SADEM S.p.A. (congiuntamente ad altri Aziende di trasporto) ANAV, Confservizi, ha per oggetto l'impugnazione della DGR n. 15-1761 el 28 marzo 2011, che ha disposto la riduzione dei finanziamenti rispetto al 2010 nella misura del 3% per il 2011, del 10% per il 2012 e del 12% per il 2013.
Con ordinanza del 16/12/2011, il TAR Piemonte, nelle more della decisione della causa, ha sospeso l'efficacia della deliberazione impugnata, limitatamente al 2011, in quando i tagli sono stati effettuati retroattivamente, in violazione degli Accordi di Programma con cui la Regione si è impegnata a tener ferma l'entità dei trasferimenti fino all'approvazione del Programma triennale e per le conseguenze pregiudizievoli della riduzione del flusso finanziario sui bilanci delle Aziende di trasporto, che continuano a fornire i servizi con lo stesso livello del 2010".
Quindi - ripeto - ha sospeso l'efficacia della deliberazione limitatamente al 2011, con riferimento ai tagli previsti nel 2011 che, lo ricordo, erano nella misura del 3%.
"La Regione ha impugnato l'ordinanza del TAR - quindi quella di sospensione davanti al Consiglio di Stato - il quale si è pronunciato, con una ordinanza del 7 febbraio 2012, dichiarando che, essendo già fissata la data per la decisione della causa davanti al TAR, non sussistevano ragioni di urgenza e di pericolo tali da riformare l'ordinanza di sospensione del TAR, peraltro limitata solo al taglio del 3% relativo al 2011".
Quindi il Consiglio di Stato non ha accolto la nostra richiesta di sospendere la sospensione. Per dirla in maniera sintetica: siamo nella condizione di dover ancora attendere il giudizio nel merito; non abbiamo concluso la vicenda.
"Resta pertanto sospesa l'efficacia della DGR, solo per i tagli del 3 relativi al 2011, fino alla pubblicazione della sentenza del TAR che sarà emanata nel dicembre 2012. È evidente che, in caso di esito negativo, la sentenza potrà essere appellata.
Un secondo gruppo di ricorsi, proposti da Comune di Torino, Provincia di Torino, GTT S.p.A., ANAV, Confservizi, ExtraTo (Azienda di trasporto in Provincia di Torino), SUN (Azienda di trasporto in Comune di Novara), COAS (Azienda di trasporto in Provincia di Asti), ha invece per oggetto l'impugnazione della DGR n. 35-2942 del 28 novembre 2011, che ha disposto un'ulteriore riduzione dei trasferimenti per gli anni 2012-2014, giungendo così ad un taglio complessivo, rispetto al 2010, del 15% per il 2012, del 17% per il 2013, e del 17% per il 2014.
L'udienza per la discussione delle istanze di sospensiva proposte dai ricorrenti è fissata al 22 febbraio 2012". Quindi rispetto a questa vicenda non abbiamo ancora notizie.
"Vista la precedente ordinanza del TAR sul primo gruppo di ricorsi, non si può escludere che anche l'efficacia della DGR del novembre 2011 sarà sospesa. Si tratterebbe comunque, anche in questo caso, di un provvedimento di natura meramente cautelare, che non pregiudica l'esito finale della controversia.
Gli elementi a sfavore sono costituiti dall'impegno assunto dalla Regione con gli Enti locali, attraverso specifici Accordi di Programma stipulati nel 2007, di mantenere invariata la misura del finanziamento fino all'approvazione del nuovo programma triennale. Inoltre, per quanto riguarda il 2011, il taglio è avvenuto retroattivamente, senza formale concertazione con gli Enti locali ed a servizi già resi delle aziende di trasporto".
Questi sono gli elementi di debolezza di cui ho dato spiegazione in apertura, e sta nel contesto straordinario che si è verificato nel 2011 sulla questione dei trasferimenti di risorse destinate al TPL, quindi nelle condizioni necessitanti che hanno indotto l'Amministrazione regionale ad agire in questo modo.
Peraltro l'anticipazione rispetto ad una manovra del 2012, che già si immaginava di dover fare, era già stata fornita in via informale, ma anche trasferita attraverso opportune comunicazioni agli Enti locali, con incontri e lettere che fra il dicembre 2010 e gennaio 2011 avevano visto una corrispondenza e un sistema di relazioni fra la Regione e gli Enti locali.
"Gli elementi a favore, relativamente agli anni 2012, 2013 e 2014, sono costituiti dall'aver sottoposto alla concertazione in sede di Conferenza permanente Regione-Autonomie locali il testo nel nuovo programma triennale contenente i tagli disposti dalle citate DGR". Quindi la concertazione e il passaggio formale della concertazione è stato espletato per la deliberazione di novembre.
"Le difese svolte in giudizio dalla Regione puntano prevalentemente sulla sussistenza dello stato di necessità, per cui la Regione, non avendo sufficiente disponibilità finanziarie a causa dei tagli disposti dal Governo centrale, non poteva far altro che ridurre a sua volta i trasferimenti agli Enti locali.
Detto principio è stato già riconosciuto dal TAR Veneto in riferimento ai tagli della Regione Veneto sul TPL.
L'esito della lite è, infine, condizionato dalla rapidità di approvazione di un nuovo programma triennale, che, allo stato attuale, come si è detto, ha superato la fase della concertazione in sede di Conferenza permanente Regione-Autonomie locali, mentre deve ancora essere svolta la fase di consultazione delle associazioni sindacali di categoria e dei consumatori e la fase di acquisizione da parte del Consiglio regionale, per essere poi definitivamente approvato dalla Giunta".
Questo è lo stato attuale dei lavori rispetto al Piano triennale, che ovviamente, rappresenta una nostra priorità, non solo per consentirci di ritenere sostenibili, dal punto di vista amministrativo, i provvedimenti assunti dalla Giunta, ma anche e soprattutto perché è un documento che giudichiamo veramente utile ai fini della programmazione, anche se la condivisione del percorso con gli Enti locali non l'abbiamo affidato esclusivamente all'approvazione del Piano triennale, ma lo dirò fra breve.
"L'entità dei trasferimenti finanziari deve infatti trovare un riscontro in un nuovo assetto quantitativo e qualitativo dei servizi minimi di TPL, oggetto del programma triennale. Detta correlazione è oggi mancante, poiché i dilatati tempi tecnici necessari per approvare un atto di programmazione triennale hanno imposto di anticipare i tagli dei finanziamenti mediante apposite deliberazioni di Giunta, vista la necessità ed urgenza di emanare manovre finanziarie necessarie a fronteggiare la crisi. Il Governo statale ricorre, infatti, allo strumento del decreto legge.
Si sottolinea, infine, che la Provincia di Torino ha proposto domanda di risarcimento dei danni derivanti dal taglio delle risorse finanziarie e che il Comune di Torino si è riservato di proporre analoga domanda in corso di causa. Sul punto merita sottolineare che l'eventuale danno patito dalle Aziende di trasporto, qualora provato, non deriva dai provvedimenti assunti dalla Regione, che sono dettati da esigenze finanziarie, bensì dalla condotta tenuta da Comune e Provincia di Torino, che, pur essendo stati informati dei tagli sin dal dicembre 2010, hanno continuato a gestire il TPL con le stesse modalità del 2010.
L'Assessore ai trasporti, con nota del gennaio 2011, ha fornito agli Enti locali gli indirizzi necessari ad escludere o limitare conseguenze negative sulle aziende. Tutti gli Enti locali piemontesi, ad eccezione del Comune e della Provincia di Torino, hanno responsabilmente preso atto dei tagli e adottato le necessarie modifiche nella gestione".
Ribadisco, dunque, che tutti gli Enti locali, tranne il Comune e la Provincia di Torino, hanno agito consentendo alle aziende di riprogrammare sulla base delle comunicazioni che sono state fornite dall'Assessorato alle Province.
"Il Comune e la Provincia di Torino, al contrario, hanno scelto la via giurisdizionale, avviando cause che, in ogni caso, non potranno condurre ad incrementare risorse che non ci sono, proseguendo, nel frattempo, una gestione che non tiene conto delle misure di contenimento della spesa".
Questa è la relazione che abbiamo richiesto all'Avvocatura, e che credo ci consenta di fare luce rispetto alla situazione dei ricorsi al punto in cui ci troviamo: il TAR e il Consiglio di Stato non ci hanno dato torto nel senso che la sentenza nel merito deve essere ancora discussa ovviamente, la attendiamo anche noi per comprendere che cosa dovremo fare.
Ancora una breve nota sulla questione dell'indebitamento. Sono assolutamente convinta che il Consigliere Gariglio abbia ragione quando sostiene che dobbiamo dire alle aziende e a Trenitalia che cosa intendiamo fare dei 220 milioni di debito che abbiamo nei loro confronti maturati nel corso del 2011. Aggiungo che quando ci siamo insediati, senza condizioni economico-finanziarie che siano neppure avvicinabili a quelle nelle quali ci dibattiamo oggi, abbiamo ereditato un debito di 63 milioni di euro nei trasporti. Anche questo, quindi, lo dobbiamo mettere in conto nel momento in cui andiamo ad analizzare, in maniera precisa, il debito di questo settore nei confronti delle aziende e le difficoltà a gestire in tempi brevi il rientro rispetto allo stesso debito.
Sulla questione stiamo lavorando, insieme all'Assessore Quaglia e al Presidente, per raggiungere un accordo che ci consenta di...



PRESIDENTE

Grazie.
Mi scusi, Assessore, avevo interpretato la sua pausa come la fine dell'intervento.
Prego, prosegua pure.



BONINO Barbara, Assessore ai trasporti

No, in verità mi stavo strozzando.
Un collega maligno della Giunta ha detto: "Questo significa che era attento alla relazione"!



PRESIDENTE

No, era un breve contributo. Prego.



BONINO Barbara, Assessore ai trasporti

Concludo, precisando che il nostro obiettivo è quello di raggiungere con le aziende un accordo che ci consenta di immaginare un piano di rientro sostenibile dalle aziende stesse, accompagnato da misure che, insieme a Finpiemonte, stiamo ipotizzando per gestire questo periodo di transizione.
Credo che questa sia un'operazione che dobbiamo obbligatoriamente portare avanti nell'ambito di una concertazione complessiva che ci consenta di tenere in grandissima considerazione le richieste delle aziende creditrici del TPL.
La disponibilità, ovviamente, è totale e stiamo facendo i salti mortali, esattamente come suggeriva il collega Ronzani. Non potendo procedere con la moltiplicazione dei pani e dei pesci, stiamo facendo appunto, i salti mortali per cercare di trovare una soluzione in un momento di difficoltà economica, le cui ragioni storiche non sto a richiamare perché sono patrimonio assolutamente condiviso e ciascuno di noi è perfettamente consapevole della genesi dell'attuale situazione.
Il dato concreto con il quale dobbiamo confrontarci è un dato finanziario da una parte, ma è anche un dato di arretratezza nel modello del Trasporto Pubblico Locale. Perché mentre siamo impegnati a cercare con le aziende un accordo e pensiamo alla riprogrammazione, abbiamo intanto avviato un monitoraggio delle frequenze delle linee di Trasporto Pubblico Locale, sia su ferro che su gomma, e i dati non giustificano sempre la spesa sostenuta. Bisogna avere la capacità di immaginare un altro percorso per soddisfare le richieste dell'utenza e per garantire il diritto alla mobilità, perché quello attualmente perseguito non è più sostenibile dal punto di vista economico.
Ci siamo seduti al tavolo con il nuovo Governo e la prima cosa che ci siamo sentiti dire è stata la seguente: la legge n. 422 imporrebbe il rispetto della copertura costi/ricavi nella misura del 35% come media delle linee.
La prima proposta formulata dal Governo è stata quella di tagliare tutte le linee che non coprono i costi con il 35% dei ricavi, ma su ogni singola linea, non su quelle risultati dalla media: in pratica, si eliminino dal TPL e dai servizi minimi tutte quelle linee che non consentono la copertura costi/ricavi nella misura del 35%.
Direi che questo vi fornisce l'idea non di come siamo orientati in Regione Piemonte, ma di quale sia la dimensione del problema a livello nazionale. Ovviamente, tutte le Regioni, compreso il Piemonte, sono insorte rispetto ad una interpretazione di questo genere e hanno sottolineato dati alla mani - che non era una strada perseguibile.
Ma l'approccio è questo e non possiamo far finta di vivere su un altro pianeta e di avere una responsabilità diversa da quella di reinventare e di riprogrammare il sistema, partendo, come dicevo prima ritornando all'origine, da due dati che devono costituire (e stanno costituendo) la nostra guida: da una parte la questione finanziaria - quindi la necessità di mantenere un equilibrio finanziario - e dall'altra il punto fermo dei principi che devono guidarci nella predisposizione di un sistema in grado di garantire l'erogazione dei servizi.
Presidente, avrei ancora da sviluppare la parte relativa alle interrogazioni sospese, la parte relativa all'emergenza neve e alla richiesta che mi sembrava fosse stata formulata di ricevere un'informativa proprio su quei giorni. Peraltro, ho copia cartacea delle relazioni, per cui se volete le illustro durante la seduta, se invece i Gruppi e i Consiglieri preferiscono...



PRESIDENTE

Assessore, le risposte alle interpellanze saranno trattate nello spazio ad esse dedicato.
Non volevo interrompere la sua nota contributiva al dibattito, ma faccio presente che vi sono anche tre interpellanze in merito alle quali il firmatario dovrà indicare se le ritiene assorbite.
Colleghi, vi prego di prestare un attimo di attenzione: dopo l'intervento dell'Assessore, ci sono ancora, al momento, sette richieste di intervento. Poi, c'è un ordine del giorno collegato e molti Consiglieri hanno comunicato di avere degli impegni per le ore 13.
Si tratta di capire come regoliamo i lavori, visto che mancano venti minuti alle ore 13 e ci sarebbe lo spazio - si è aggiunto un intervento per due interventi. Infatti, si pensava, come da prassi, di terminare i lavori della seduta alle ore 13.
Ci sono due possibilità: o si esaurisce alle ore 13, in qualche modo, e c'è una richiesta di ulteriore Consiglio straordinario....



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Colleghi, fatemi terminare.
O si va avanti fino alla fine, con l'assenza di molti colleghi che hanno altri impegni. Oppure, si sospende alle ore 13, senza chiudere il Consiglio; si riprende nel pomeriggio la seduta sospesa, la si conclude e poi, si passa allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata dedicando il tempo che rimane alla seduta ordinaria.
Altre possibilità non ne vedo. Mi sembra ci sia la condivisione per sospendere il Consiglio alle ore 13.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

C'è un'ulteriore complicazione, perché dovremmo riprendere i lavori alle ore 14 per mezz'ora, sospendere nuovamente la seduta, perché è convocata ufficialmente, e trattare le interrogazioni a risposta immediata.
Alla fine del question time, dovremo riprendere il Consiglio straordinario fino alla fine, poi ci sarebbe la seduta ordinaria: è un po' macchinoso ma, assolutamente, si può fare.
Scusate, colleghi, sospendo il Consiglio per cinque minuti, richiamando i Capigruppo.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.40 riprende alle ore 12.49)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Comunico che i nostri lavori termineranno alle ore 13 e riprenderanno alle ore 14.30 con la prosecuzione del dibattito generale di questo Consiglio straordinario: i lavori termineranno dopo circa un'ora o un'ora e mezza, comunque entro le ore 16. Orario in cui partiranno direttamente i lavori della seduta ordinaria del Consiglio regionale prevista per le ore 15.
Per quanto riguarda il question time, si deciderà nel pomeriggio se posizionare tale fase in coda o rinviarla subito ad altra seduta utile.
Abbiamo ancora un intervento.
La parola al Consigliere Segretario Ponso, che interviene in qualità di Consigliere.



PONSO Tullio

Grazie, Presidente.
Egregio Assessore, ho ascoltato con attenzione il suo lungo e articolato intervento in merito a questa grave problematica, che purtroppo, sta pesando sul nostro territorio regionale. È vero, non è ancora cessata l'emergenza dei trasporti a causa del maltempo che si è verificato e, in questo contesto, Trenitalia ha evidenziato tutti suoi limiti strutturali e organizzativi.
Lei ha già cercato di rispondere in questo intervento, prendendo posizione da parte dell'Amministrazione regionale, giustamente, ma capisce che agli occhi dei nostri colleghi piemontesi e dei nostri concittadini piemontesi è l'Amministrazione regionale la causa di questi gravi disagi proprio per la responsabilità politica che ha nei confronti dei concittadini e causa di questi gravi disagi agli utenti del servizio di trasporto pubblico su gomma, in virtù dei tagli operati.
Siamo di fronte, da un lato, ad una vera e propria duplice emergenza così la definirei, egregio Assessore. Da una parte, abbiamo le aziende che si occupano del trasporto su strada che si vedono tagliare drasticamente i contributi regionali, trovandosi nelle condizioni di licenziare il personale. Dall'altra, abbiamo gli utenti, che si vedono cancellare le corse che utilizzano per recarsi al lavoro o a scuola, che devono ricorrere ad altri mezzi per ovviare ai disagi, ma quali sono questi mezzi? I treni che, anche durante periodi non tumultuosi come l'attuale, sono in crisi, si caratterizzano per ritardi, sporcizia e disservizi vari? Allora, quali saranno questi benedetti mezzi a cui i nostri concittadini piemontesi, come tutti noi, possono attingere per riuscire ad esprimere la quotidianità? Saranno le automobili i mezzi che i lavoratori, gli studenti e coloro che hanno necessità di spostarsi saranno invitati ad utilizzare? Allora, c'è un controsenso, perché questo comportamento graverà sul traffico, con conseguenze inimmaginabili e un inevitabile inquinamento atmosferico.
inutile chiedere la sensibilità ambientale ai cittadini, invitandoli ad utilizzare i mezzi pubblici e, poi, si faccia cadere su di questi la mannaia dei tagli.
Tra l'altro, segnalo che i costi chilometrici del trasporto pubblico riconosciuti dalla Regione alla Provincia di Cuneo sono tra i più bassi del Piemonte.
Per cui, siamo all'assurdo: invece di premiare chi si comporta virtuosamente, assistiamo ad una penalizzazione generalizzata che investe tutto il territorio regionale. Questo per porre l'attenzione sulla mia provincia, dalla quale stanno aumentando i cori di protesta per i tagli che stanno creando veramente una situazione insostenibile per i Comuni già alle prese con una serie di riduzioni di risorse, che li ha veramente messi in ginocchio.
Credo che, anche in questo caso, come già evidenziato nell'ambito della sanità, questa Giunta regionale, egregio Assessore, abbia mancato e stia mancando della necessaria programmazione e della concertazione, ma quella vera, quella seria, non di facciata, con il territorio.
Questo chiedo a lei: un sereno confronto con le aziende che si occupano del trasporto pubblico su strada, con le Amministrazioni comunali, con gli utenti, affinché meglio definire il quadro della situazione del trasporto pubblico in Piemonte e, conseguentemente, sia più facile comprendere dove operare i tagli, individuando perciò soluzioni condivise e non imposizioni di sterili diktat, giustificando dei bilanci in merito.
Resta comunque la considerazione di base: non è tagliando servizi essenziali che si può raddrizzare la barca della buona amministrazione, ma solo attraverso scelte concrete e razionali e non compiute con la logica dell'ammasso.
Ho apprezzato l'intervento precedente della collega Artesio, che è stato incisivo e puntuale. Ha definito stella polare il fatto di farsi carico della priorità sociale. Questa è la stella polare che definiamo noi naviganti della politica, ma soprattutto coloro che sono alle redini dell'amministrazione devono tenerne conto, perché siamo tutti d'accordo circa la correttezza della spesa, come lei, Assessore, ha affermato nel suo articolato intervento. La correttezza della spesa è sicuramente basilare.
Dobbiamo tagliare gli sprechi, lo si dice da anni, ma non è detto che un servizio pubblico - condivido l'espressione della collega Artesio - debba per forza avere un bilancio positivo, perché questo significa, a volte, non realizzare un buon servizio sociale.
Allora, tutti noi che navighiamo teniamo ferma questa stella polare affinché ci sia la priorità sociale davanti a tutto.
Appoggio, quindi, tutte le iniziative volte a trovare soluzioni diverse da quelle imposte dalla Giunta regionale.
Invito la Giunta ad aprire una discussione seria con tutti i soggetti interessati, al fine di evitare di penalizzare gli utenti e di creare ulteriori condizioni di crisi occupazionale, in un momento in cui è necessario dare maggiore concretezza e sicurezza a tutti i concittadini piemontesi, ai lavoratori e agli studenti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ponso.
Chiedo un attimo d'attenzione, prima di sospendere la seduta: adesso uscendo, non dovete firmare, poiché la seduta non sarà chiusa, ma sospesa (è l'unico modo tecnico per poterla riprendere nel pomeriggio, alle 14.30 come i Capigruppo hanno deciso).
Bisognerà firmare in chiusura di seduta, intorno alle ore 15.30-16, per poi firmare nuovamente per la seduta ordinaria.
Pertanto, i nostri lavori sono sospesi e riprenderanno alle ore 14.30 con la prosecuzione di questo Consiglio straordinario.
Lo svolgimento del question time è annullato; vedremo, poi, come riposizionarlo.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.56 riprende alle ore 14.38)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto la parola il Consigliere Negro; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Vorrei fare un inciso, prima di entrare nel merito del trasporto pubblico: mi unisco al collega Muliere, con viva soddisfazione convintamente, a favore delle vittime dell'amianto in provincia di Alessandria.
Questa è stata una sentenza giusta, giunta un po' in ritardo, ma che ha portato un po' di giustizia a quella gente che, purtroppo, ha perso la vita a causa dell'amianto.
Voglio entrare velocemente nel discorso del trasporto pubblico, che rappresenta una voce importante per la Regione Piemonte (è stato detto questa mattina): è la seconda spesa più elevata.
A questo proposito, già tanto è stato detto: questa mattina il collega Gariglio ha elencato molto bene tutti i proventi e le spese. In sintesi siamo arrivati a capire che la spesa del trasporto pubblico piemontese sfiora i 700 milioni di euro e questo dimostra la sua importanza.
Si è parlato dei tagli a questi servizi; ci saranno, naturalmente altri tagli al personale (oltre un migliaio di persone rischierà di perdere il proprio posto di lavoro) e sono a rischio anche alcune piccole e medie imprese che lavorano per i trasporti.
Questa mattina erano presenti alcuni lavoratori che rappresentavano alcune ditte sparse sul nostro territorio: alcune di queste rischiano il fallimento. In un momento come questo, difficile e delicato, bisognerebbe cercare di evitare che questo avvenga.
Lasciatemi dire che la provincia di Cuneo è fortemente penalizzata anche a causa della dimensione della provincia stessa, dei 3.800 chilometri di strade provinciali. È una realtà che ha determinato gravi disagi, in particolare per gli anziani e per quelle persone che non hanno più la macchina e che, pertanto, non riescono più a recarsi nei mercati a fare la spesa.
Ho visto alcuni casi in cui, dalla sera alla mattina, non è più stato erogato il servizio del trasporto pubblico, senza neppure avvertire i Comuni. Ero con l'Assessore ai trasporti della Provincia di Cuneo e lui stesso mi ha evidenziato la necessità di poter sostenere fino in fondo il trasporto pubblico.
Questa mattina il collega Ronzani ha citato una questione legittima: in un momento difficile come questo (il costo della benzina è alle stelle), i cittadini non hanno più la liquidità per poter fare il pieno di benzina alla propria macchina.
Questo per dire che, mai come oggi, è importante garantire questo servizio.
Salvaguardare il Trasporto Pubblico Locale è molto importante, così com'è importante, nei limiti del possibile, naturalmente, investire sul trasporto stesso.
Ho ascoltato la lunga relazione dell'Assessore Bonino, che ha parlato di molte questioni. Non mi voglio dilungare, perché questa mattina il problema è già stato sviscerato, però voglio rivolgere, come Gruppo, un appello all'Assessore Bonino, chiedendole di fare il possibile. So che sta già andando in questa direzione, ma le chiedo di fare uno sforzo maggiore anche politico.
Dobbiamo ragionare tutti insieme, entrambi gli schieramenti, in questa direzione.
Faccio ancora un appello al nostro governatore Cota (so che non si tirerà indietro) e a tutta la Giunta: non lasciate sola l'Assessore Bonino nel fare un grosso richiamo a Roma, al Governo che abbiamo attualmente, nel farsi portavoce e battere i pugni, affinché il Governo Monti destini tutto quello che è dovuto alla Regione Piemonte, per affrontare il problema trasporti.
Il Piemonte ha il diritto di avere il proprio giusto compenso al riguardo, per evitare gravi disagi.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Taricco.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Questa mattina, nei diversi interventi che si sono susseguiti, abbiamo sentito una serie di considerazioni relative a quanto sta accadendo nella nostra regione, relativamente al Trasporto Pubblico Locale.
L'Assessore, nel suo intervento (ma l'avevamo già sentito nei mesi scorsi, anche nei territori della mia provincia), si è riferita al fatto che, tolto il Comune e la Provincia di Torino, non dico di buon grado, ma tutti gli altri territori hanno aderito, assumendo scelte conseguenti, alle indicazioni provenienti dalla Regione, in merito alla riduzione di risorse.
Ne prendo atto. Non avevo dubbi, anche perché ho sentito gli amministratori della mia provincia difendere a spada tratta i tagli portati alla rete dei trasporti pubblici locali, sostenendo che si tratta semplicemente di una scelta di buonsenso e razionalizzazione e che avrebbero dovuto essere operati (ha azzardato addirittura a dire un Assessore) anche se non ci fosse stata la riduzione di risorse, perché sono la presa d'atto che alcune linee erano poco frequentate. Sopprimerle era pertanto, una questione di buonsenso. Non dico che l'abbia detto lei, ma ho sentito un Assessore della Provincia fare un ragionamento di questa portata.
Poiché ho seguito un po' le vicende del mio territorio, credo di poter affermare che probabilmente alcune linee avevano indici di frequentazione talmente bassi da giustificarne la soppressione, ma quello che so per certo è che in diverse vallate e territori la soppressione di quelle linee sta creando dei cataclismi territoriali! È anche possibile che una linea, in sé, magari in una corsa, fosse poco frequentata, ma la persistenza di quella linea in alcuni casi permetteva di gestire anche gli spostamenti di alunni o di altre categorie di persone che, venendo a mancare quel servizio, stanno subendo una serie di conseguenze molto complesse,peraltro in realtà territoriali molto più fragili e meno servite di altre.
Questa mattina l'Assessore ha comunicato di voler prestare tutta l'attenzione a questo tipo di tematiche. Ritengo che occorra molta, molta attenzione, perché stiamo parlando di un argomento che riguarda moltissimi lavoratori che, con questa ristrutturazione, rischiano di perdere il posto di lavoro. Soprattutto, in alcuni territori, si tratta del venir meno di un servizio che rischia veramente di mettere in crisi ed innescare dei circuiti che possono vanificare il lavoro che è stato fatto negli anni volto a garantire, non dico pari opportunità, ma almeno opportunità quasi sufficienti a territori di per sé molto fragili.
L'Assessore ha detto stamattina che le deliberazioni adottate nel marzo 2011 erano assolutamente necessarie per consentire la sostenibilità del quadro economico. Ne prendo atto. Quel che abbiamo percepito nei mesi scorsi è stato che, a fronte della possibilità di maggiori risorse da parte dello Stato - sia pur non tali da compensare le riduzioni complessive precedenti- altre realtà regionali hanno rimesso tutte queste possibilità in gioco sui territori. La sensazione che abbiamo avvertito nella nostra regione non è stata di una pari disponibilità a rimettersi in gioco su questi dati e su questi numeri.
L'Assessore ha fatto riferimento stamattina ad un'indagine Doxa. Credo sia utile, poi, che questi tipi di documenti ci possano essere fatti pervenire, per capire un po' il quadro che rappresenta la fotografia dei nostri territori. Credo che ci siano alcuni dati, che il collega Gariglio stamattina ha reso evidenti nella sua introduzione, che debbono mantenere alta l'attenzione sul tema del grosso rallentamento - non dico del blocco dei pagamenti e della cassa. Si può pregiudicare fortemente la prospettiva di sostenibilità d'un sistema, infatti, da una parte riducendo le risorse stanziate a disposizione, ma dall'altra parte anche attraverso una lentezza così grande nell'erogare quel che le stesse aziende hanno già maturato.
Non credo che la colpa sia da ascrivere all'Assessore: avevo presentato anche degli ordini del giorno e delle interrogazioni, con riferimento alla realtà territoriale in cui vivo, e so che alcune situazioni vengono anche dal passato; sono però state oggetto di una fortissima sperequazione, per quel che riguarda l'assegnazione delle risorse che sono andate a formare il monte-risorse per il bando. Ho potuto infatti visionare tabelle di dati che riguardano le assegnazioni per i servizi sulla base del chilometraggio, da cui emerge una sperequazione sulla quale è assolutamente necessario intervenire per riequilibrare le dotazioni di risorse dei vari territori.
Credo veramente che questo sia un settore su cui è necessario verificare tutte le possibilità per non incidere ulteriormente sul tessuto dei trasporti. Cito due dati molto concreti. Sul mio territorio, per esempio, vi sono alcune linee - che erano gestite dalla Provincia e che, in virtù della riduzione dei trasferimenti della Regione alla Provincia, sono state ridimensionate fortemente e in alcuni casi soppresse - utilizzate dai lavoratori per recarsi presso i posti di lavoro, come la Michelin, o altre linee di questo genere. Queste linee venivano utilizzate in andata per questi usi e al ritorno risolvevano una serie di problemi locali e sociali.
Nel momento in cui è venuto meno il finanziamento per la linea "in andata" è saltato anche il ritorno e noi avremo interi territori che non avranno più alcun tipo di servizio, di nessun genere.
Per carità, i numeri saranno stati esigui perché magari al ritorno erano interessate tre o cinque persone, ma si trattava di tre o cinque persone che vivono in un paesino di montagna di sessanta anime, che non hanno altri mezzi di locomozione e che il venir meno di questa linea costringerà probabilmente o a rassegnarsi all'idea di vivere isolate perché anziane, o a dover valutare altre possibilità di soluzione ai problemi che le riguardano.
Ecco, credo che in quest'accezione questo tipo di servizio sia un servizio assolutamente da tenere in considerazione ed equiparabile ai servizi sociali essenziali, perché di questo si tratta. Raccolgo da una parte le sollecitazioni che già faceva il collega Gariglio e dall'altra credo di dover sollecitare la Giunta a tutta l'attenzione possibile su questo tema, che rischia di impattare oltre l'immaginabile su una serie di fragilità che i nostri territori, soprattutto quelli a minore densità abitativa, saranno chiamati a sopportare. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato con attenzione gli interventi dei colleghi, questa mattina. Innanzitutto devo dire che sul piano politico sono un po' sorpreso ma non devo dare dei consigli io su come fare opposizione - che da parte dell'opposizione si chieda un Consiglio straordinario sulla questione del Trasporto Pubblico Locale, conoscendo molto bene qual è la situazione da un punto vista economico e oltretutto sapendo - indipendentemente dai Governi quanto incide, sul finanziamento pubblico delle Regioni, lo stanziamento nazionale. Devo dire che mi sembra che ci sia poca onestà nel voler dare responsabilità a questa maggioranza - al governatore Cota, piuttosto che all'Assessore Bonino - rispetto ad una situazione che, al di là del quadro economico che conosciamo, è evidente essere ancora basata, come dicevo, su forti finanziamenti a livello statale.
Penso che i numeri che l'Assessore ha dato rispetto alla situazione del 2011 e del 2012 siano esaustivi e non voglio fare perdere tempo nel ripercorrerli. C'è un aspetto, però, Consigliere Gariglio, che voglio in qualche modo sottolineare: vorrei capire cosa intendeva, in chiusura del suo intervento, per "vostri pasticci", per "i pasticci che voi andate a costruire". Vedendo la risposta che conosciamo tutti, da parte dell'Assessorato, mi sembra di capire che, se di pasticci si tratta, questi pasticci sono avvenuti qualche anno fa.
Comprendo che a quell'epoca lei faceva il Presidente del Consiglio e che con la Presidente Bresso aveva e ha avuto dei problemi che abbiamo letto sui giornali, ma penso che non sia neanche giusto che queste reminescenze del passato vengano addossate oggi ad una Giunta che obiettivamente non ha fatto altro, in questi due anni, che cercare di risanare una situazione drammatica quale quella che era stata creata proprio dalla Presidente Bresso nella legislatura precedente. Mi sembra che la mancanza di un contratto di servizio possa già bastare, come argomento per significare i problemi che ci sono stati e di cui purtroppo subiamo le influenze negative ancora oggi.
L'Assessore parlava prima del ritardo con cui, nonostante tutto, è stato sottoscritto un accordo, attraverso un recupero di rapporti difficilissimo. Lo voglio dire con molta chiarezza: si tratta del recupero di rapporti con un personaggio difficilissimo, perché stiamo parlando dell'Amministratore Delegato dottor Moretti. Non stiamo parlando di una persona con cui si riesce a dialogare, ma mi sembra però che la pazienza la perseveranza e, soprattutto, la volontà di perseguire un bene comune da parte dell'Assessore abbiano prevalso, per esempio, rispetto a qualsiasi posizione politica.
Oggi c'è uno scadenziario e stanno arrivando per fortuna automezzi locomotive e tutta una serie di infrastrutture che possono essere utili al Trasporto Pubblico Locale. Nei cinque anni precedenti - l'ha già sottolineato l'Assessore - non un treno, non un autobus è arrivato in questa regione.
Mi pare che anche un miglioramento della qualità dell'offerta - pur con tutte le difficoltà che riscontriamo e che continuiamo a sottolineare nei confronti di Trenitalia perché ci sono ancora parecchie cose che non vanno sia stato certificato non certo da questa Giunta, non certo da questa maggioranza, ma addirittura da un'inchiesta Doxa.
Penso che questo basti per rispondere e per far comprendere quale attività e quale sforzo è stato fatto da questa Giunta per rimettere in piedi - anche su questo fronte, ma ce n'erano altri - una situazione veramente difficile e drammatica.
Dico al Consigliere Ronzani - che mi pare abbia fatto un appello insieme ad altri colleghi, di lavorare insieme sull'offerta che ha delle ripercussioni dal punto di vista economico, non solo sul trasporto dei singoli, ma su tutto un servizio che deve essere giustamente e correttamente infrastrutturale su questo territorio - che se vogliamo lavorare insieme, dobbiamo partire da una posizione di onestà reciproca.
Onestà che riguarda la Giunta, ma anche onestà per quello che riguarda il passato e le situazioni create.
Se vogliamo un lavoro condiviso, penso che si debba partire proprio da queste parole. Voglio citare una battuta sull'onestà intellettuale. In quest'Aula ne ho sentite di tutti i colori, Consigliere Boeti, ma che lei venga a spiegarmi che il problema della chiusura dell'anello tangenziale è un problema del Presidente Cota e dell'Assessore Bonino... Ci vuole veramente non dico che cosa, perché non si può dire in Aula, ma lei immagina che cosa voglio dire.
Mi ricordo bene le posizioni della Presidente Bresso, allora Presidente della Provincia di Torino, sulla chiusura dell'anello tangenziale, mi ricordo molto bene. Allora i soldi c'erano. Adesso, con la situazione attuale, fare determinati ragionamenti, diventa imbarazzante, imbarazzante anche per me.
Volevo sottolinearlo, se sediamo su questi banchi del Consiglio e se diamo condivisione ad ragionamento che non deve vedere maggioranza e opposizione divise, ma solamente gli interessi dei cittadini.
Penso che, partendo da questi ragionamenti e dal lavoro svolto anche per sostenere, con il tavolo creato, tutte le misure possibili per il trasporto nonostante una situazione di difficoltà, si debba anche essere onesti dal punto di vista dei rapporti con le altre istituzioni.
Vorrei ricordare a chi si erge a difensore, giustamente, di aziende che hanno bisogno del nostro sostegno - ci mancherebbe, fa parte di una parte importante dell'economia piemontese - che a dicembre dell'anno scorso la Giunta era stata molto chiara nei confronti degli Enti locali, dicendo di fare molta attenzione per il 2011 perché avremmo corso dei rischi e avremmo avuto dei problemi dal punto di vista economico. Tant'è che le sette Province di questa Regione hanno ragionato in questo senso e sono venute dietro al ragionamento fatto dall'Assessorato ai trasporti, ma, guarda caso, la Provincia di Torino e il Comune di Torino hanno fatto orecchi da mercante. Adesso, dopo aver fatto orecchi da mercante, vengono qui a battere i pugni per capire che cosa è successo.
Dobbiamo capire che cosa è successo rispetto ad una situazione di carattere economico che ha costretto questa Regione, visti i tagli che ci sono stati, a fare quella famosa delibera del 20 novembre 2011, e che ha costretto a tutta una serie di tagli nel 2012, nel 2013 e nel 2014.
Su questo è stata estremamente chiara la relazione dell'Ufficio legale della Regione. È vero, l'ha detto anche l'Assessore, che c'è una legge che prevede di concordare tutte le tariffe che non è stata rispettata, non l'abbiamo rispettata noi. Non l'abbiamo rispettata perché, da qualche altra parte...



(Commenti in aula)



ANGELERI Antonello

Non voglio fare dei ragionamenti sul Governo Monti piuttosto che sul Governo precedente, voglio essere onesto...



(Commenti in aula)



ANGELERI Antonello

L'appello che voglio fare è che, se volete condividere un ragionamento sul trasporto pubblico, facciamolo partendo da presupposti di unità veramente da parte di tutti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Sarò molto breve.
Poche considerazioni, anche perché i colleghi dei Gruppi nei vari interventi di questa mattina e di oggi pomeriggio hanno già messo in evidenza i punti fondamentali.
Prima considerazione. Lei, Assessore Bonino, ha espresso la sua soddisfazione nel potersi confrontare in Aula sulle questioni legate al Trasporto Pubblico Locale, e noi siamo stati costretti a chiedere la convocazione straordinaria del Consiglio regionale per discutere di questa tematica. I tentativi di approfondire con lei le questioni all'interno della Commissione consiliare competente l'hanno vista un po' assumere le vesti del desaparecido. Ci fa molto piacere poterci confrontare su questi temi.
Seconda questione. Perché abbiamo chiesto prima un'audizione all'interno della Commissione e poi, di fronte alla sua non disponibilità questo momento di confronto in Aula. Voglio ricordare che in quel momento non girava una voce, ma c'era una proposta di deliberazione da parte della Giunta regionale, nota ai soggetti gestori del Trasporto Pubblico Locale su gomma, che prevedeva sul 2012 una riduzione del 23% dei trasferimenti e che avrebbe reso drammatica in termini complessivi la situazione della nostra regione. Guardi, Assessore Bonino, questa percentuale non nasce a capocchia, noi ci siamo proprio entrati, soprattutto il collega Gariglio, a fare alcuni conti guardando gli stanziamenti previsti oggi nel disegno di legge di bilancio sul Trasporto Pubblico Locale e immaginando la disarticolazione degli stessi per quanto riguarda gomma e ferro.
Per arrivare alla quadratura degli stanziamenti in quella UPB, occorre una riduzione del 23% sul Trasporto Pubblico Locale su gomma, e del 15% sul Trasporto Pubblico Locale su ferro. Questo è il quadro. Voi stavate affrontando la riduzione di questi trasferimenti con un atto deliberativo che, come sta diventando un po' la prassi di questa amministrazione regionale, tagliava a tutti nello stesso modo, con conseguenze devastanti.
Questo avviene in un momento - lo ricordavano alcuni colleghi di Gruppo questa mattina - nel quale, soprattutto nel rapporto tra la cintura torinese e la città di Torino, gli effetti combinati dell'incremento dei pedaggi autostradali e del costo del carburante per autotrazione stanno portando, invece, ad un maggiore e più intenso utilizzo del Trasporto Pubblico Locale come strumento per la mobilità delle persone.
Vorrei fare due considerazioni, perché la discussione che stiamo facendo oggi non è molto dissimile da quello che dovremmo o avremmo dovuto fare in I Commissione sulla legge di bilancio e sulla legge finanziaria.
Assessore, noi abbiamo piena consapevolezza delle condizioni di difficoltà sul bilancio della Regione, abbiamo piena consapevolezza del fatto che occorre intervenire per cercare di assicurare e creare le condizioni per la garanzia del mantenimento di servizi nel futuro a favore della nostra comunità piemontese.
Crediamo però fondamentalmente che vadano considerati due aspetti. In primo luogo, riteniamo che questa Amministrazione regionale sia stata avventata nel momento in cui, cercando di discutere con il Ministero dell'Economia la rateizzazione del deficit del conto consuntivo 2010, che non è tutta responsabilità dell'Amministrazione Bresso, ha definito un Piano di rientro in tre anni, quando probabilmente, conoscendo in quel momento le condizioni complessive sul bilancio della Regione derivante dalla prima manovra e dalla seconda manovra Tremonti, potevate - e noi diciamo potete ancora - incominciare una nuova trattativa tesa a rinegoziare il tempo di rientro del deficit del 2010, spostandolo da tre anni a cinque anni.
Questa cosa può determinare sostanzialmente un carico sul bilancio annuale, che non è più di oltre 200 milioni di euro, ma che incomincia ad essere di 120 milioni di euro.
E noi chiediamo che la Giunta regionale incominci ad assumere questo tipo di atteggiamento, perché questa è una pre-condizione attraverso la quale il riequilibrio dei conti della Regione avvenga senza che si assista al massacro o dei servizi o del sistema economico piemontese.
La seconda considerazione. Io sono abituato a leggere i contenuti di una manovra per gli effetti che può determinare. Se assumessi acriticamente il disegno di legge di bilancio sul 2012, voi sapete, cari colleghi, quali sarebbero le conseguenze effettive determinate dalle scelte sul meno 23 sul TPL su gomma, sul meno 15 sul trasporto ferroviario? Sulla cancellazione delle risorse per gli operai forestali? Sulla riduzione degli stanziamenti sulle politiche sociali da 198 a 93 milioni di euro? E lascio fuori la sanità.
Sarebbe una manovra che, in sostanza, determinerebbe un incremento della disoccupazione nella nostra Regione superiore alle duemila unità.
Quindi, è immaginabile che la legge di bilancio della Regione Piemonte per il 2012 si muova con questi obiettivi? Determini queste conseguenze? E lascio perdere la dimensione dei servizi, che è una dimensione altrettanto importante, che guarda alla comunità delle persone e guarda le persone.
E quali sono i caratteri che sostanzialmente stiamo leggendo della manovra di bilancio di questa Giunta regionale? I caratteri sono, a parte la sanità: taglio tutto in modo assolutamente indiscriminato, non mi pongo il problema di quali politiche devo mettere in atto per una riorganizzazione dei servizi, per una riorganizzazione della Regione, per maggior concorrenza all'interno del Trasporto Pubblico Locale su ferrovia, per razionalizzare le presenze e gli interventi della Regione Piemonte.
Mi spiace che l'Assessore Quaglia, che è presente, ma è impegnata perché nella penultima I Commissione consiliare, il sottoscritto ha detto che, di fronte all'incapacità di questa Amministrazione regionale di andare oltre la denuncia della gravità della situazione, ma di immaginare quali erano gli strumenti per governare la Regione in una condizione difficile e con risorse a disposizione notevolmente ridotte, la vostra incapacità di ricostruire una nuova stagione politica, una nuova organizzazione della Regione e una nuova rivisitazione e riconversione del sistema dei servizi in questa Regione, vi rende sempre meno credibili nel continuare a denunciare solamente il passato.
Assessore Bonino, l'ho ascoltata questa mattina nel suo lungo intervento. Si decida! Lei non può tenere dentro nello stesso momento in un discorso il disastro di queste settimane sulle ferrovie piemontesi, dove si sono persi i treni e Trenitalia è diventata una barzelletta, perché un treno è stato recuperato grazie al GPS di un utente di quel treno. Non pu far rientrare nel suo stesso discorso di questa mattina il fatto che tutto ciò è dovuto al passato, perché l'Assessore Borioli e la Giunta regionale precedente non si sono posti il problema dell'ammodernamento del materiale rotabile, ma nello stesso momento è responsabilità di Trenitalia, perch non ha fatto la manutenzione del materiale rotabile. Per cui lei giustamente dal nostro punto di vista, chiede penali nei confronti di Trenitalia.
Se lei vuole difendere gli interessi patrimoniali della Regione, e lei deve difendere gli interessi patrimoniali della Regione, non mischi la difesa degli interessi patrimoniali della Regione con biechi calcoli politici, tutti rivolti alla rivisitazione del passato, perché se il dottor Moretti avesse ascoltato un pezzo del suo intervento di stamattina, ben difficilmente aderirebbe ad una richiesta di penali da parte dell'Amministrazione regionale sui disservizi.
Concludo nel notare che questo tema, che siamo stati costretti per molti aspetti a porre al livello del Consiglio regionale straordinario tornerà, perché al momento della discussione finale sulla legge di bilancio, la ricostruzione di un punto di equilibrio nell'allocazione delle risorse vedrà questo Gruppo consiliare, insieme alle politiche sociali, al tema dell'università e della ricerca, porre con molta forza le questioni del TPL e di come si garantisce, o per lo meno si crea una condizione oggi garantendo il sistema attuale di riorganizzazione del servizio.
Ci auguriamo di non vedere più simpatici comportamenti. Ho molto apprezzato il tono molto gioviale che accompagnava l'intervento del collega Angeleri, perché avere un avvocato difensore come Angeleri fa sempre molto piacere. Fa un po' meno piacere, ed è più che altro un elemento di grande tristezza, vedere sistematicamente che anche un partito come la Lega Nord quando va al Governo, difende certi personaggi, che resistono con tutte le stagioni, che sono arroganti come il dottor Moretti e che guardano a tutto tranne che alla organizzazione dei servizi a favore della comunità.
Quanto al miglioramento dei servizi all'interno del trasporto pubblico ferroviario, Assessore, noi vogliamo evitarle che la sua casella di posta elettronica o la sua corrispondenza si intasi delle proteste dei pendolari perché se noi rappresentassimo ai pendolari quel pezzo del suo intervento di questa mattina, sicuramente le verrebbe rappresentata una verità diversa da quella che lei ha descritto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Ho seguito attentamente almeno per una prima parte della mattinata gli interventi dei colleghi e, in effetti, non volevo intervenire, perché se è vero - e anch'io lo confermo - che il Consiglio straordinario si è reso necessario perché, per quanto ne sappiamo, l'Assessore Bonino si è negata di venire in Commissione a relazionarci, è pur vero - secondo il mio parere politico insindacabile - che la discussione di questa mattina è stata alquanto stucchevole. E non è la prima volta.
Mi duole quasi dirlo, ma mi trovo in parte d'accordo con alcune delle esternazioni che ha fatto poco prima il collega Angeleri, nel senso che assistiamo all'ennesimo valzer delle contestazioni delle opposizioni, o meglio della parte preponderante delle opposizioni alla maggioranza, ma ho la paura, più che la netta sensazione, che si stia guardando il dito che punta la luna e non la luna, perché in Regione subiamo i tagli dei trasferimenti statali, quindi mi rendo conto - e lo sto dicendo già da un po' di tempo - che qualunque Giunta oggi governasse in Regione Piemonte avrebbe serie difficoltà. Certo, sarebbe curioso vedere come amministrerebbe oggi il centrosinistra, ma ovviamente avremmo maggiore curiosità di sapere come amministrerebbe il Movimento 5 Stelle.
Dicevo che si guarda il dito e non la luna perché sappiamo sicuramente tutti che esiste un Patto di stabilità europeo che prevede che il rapporto debito-PIL rientri nei parametri di Maastricht, al 60% in vent'anni parametro che, ad oggi, è circa il 120%, quindi vuol dire 60% di riduzione del rapporto debito-PIL in vent'anni; vuol dire che ci aspettano manovre ogni singolo sacrosanto anno, da qui al 2032, di 50/55/60 mila euro ovviamente fermo restando che il PIL rimanga almeno costante e non diminuisca, ma , vedendo la crisi della Grecia, in realtà c'è da pensare che possa diminuire e che il debito aumenti.
Avendo cari questi dati, non voglio fare polemica politica, ma o si sostiene, a livello centrale, una certa linea politica e allora la si sostiene anche a livello regionale, provinciale e comunale, quindi, se si fanno e si accettano dei tagli, se si sostiene un Governo che ha è al soldo delle banche e che farà di tutto per garantire che i prestiti bancari e gli interessi bancari vengano restituiti, allora si deve essere coerenti e si devono sostenere gli stessi tagli che, ovviamente, andranno alla sanità alla scuola, ai trasporti e a tutti i servizi pubblici.
Diversamente, sarebbe troppo facile. Non lo dico solo a chi adesso è all'opposizione, perché lo fanno quasi tutte le opposizioni a prescindere da chi amministra. Altrimenti è troppo facile: si va all'opposizione e, di colpo, si cambia parere su quello che si fa sia a livello locale sia a livello centrale.
Così è veramente troppo facile. Anch'io, come il collega Ponso risottolineo quanto detto dalla collega Artesio: se noi abbiamo una stella polare e vogliamo realmente difendere i servizi pubblici, perché, come dice la parola, i servizi pubblici locali fanno l'interesse della popolazione a livello locale - pubblico vuole dire per la collettività - dobbiamo farlo a tutti i livelli, oppure smettiamola di fare i soliti giochi politici delle opposizioni.
Per quanto mi riguarda, dopo quasi due anni di Consiglio, sono già stufo. Non so se fuori i cittadini si rendano conto di quanto giochiamo al ruolo delle parti. In minima ci può stare, ma in un momento di crisi del genere, forse bisognerebbe cercare di lasciare da parte queste logiche ed essere un po' più produttivi. È ovvio che non nessuno di noi - quindi neanch'io - ha la ricetta risolutiva in mano. Probabilmente, se il Movimento 5 Stelle fosse in Parlamento non sosterrebbe Monti, ma sosterrebbe un principio, accennato anche dal Capogruppo Reschigna, per quanto riguarda il bilancio regionale del Piemonte, cioè la possibilità di congelare un attimo il debito nazionale, studiarlo, ristrutturarlo e capire dove andiamo a parare.
Siamo veramente in una posizione difficile in Regione; penso che lo siano ancora di più la Provincia e il Comune di Torino. Forse per questo oltre al gioco delle parti che ha impugnato la delibera della Giunta, cosa poteva fare l'Assessore Bonino se non impugnare la delibera? Se non le arrivano i fondi con cui pagare i contratti di servizio e i lavoratori, per forza che li impugna. Mi aspettavo già la sua risposta, anche se ha parlato per trenta minuti, e tutti noi immaginavamo i suoi contenuti, anche perch altre difese non si potevano fare.
altresì vero - e lo ribadisco anch'io - che c'è comunque sempre un'unanimità di parere e di posizione quando si vogliono costruire strade o infrastrutture; non perché su quelle strade debbano correre migliaia di pullman o centinaia di treni per i pendolari, ma costruiamo strade per le automobili private e costruiamo ferrovie ad Alta Velocità per fantomatiche merci e passeggeri che possono pagare 40 euro per l'andata Torino- Milano (più 40 euro).
Di nuovo torniamo al discorso della coerenza. Mi sembra - sembra - che tanta coerenza forse non ci sia, perché quei soldi, che sono soldi dei cittadini e dei contribuenti, andrebbero utilizzati per restituire servizi non per opere che, per chi è dentro la logica dell'adorazione del sacrosanto PIL, fanno, è vero, temporaneamente crescere il PIL e danno due o tre posti di lavoro in più L'altro giorno si parlava dell'F35, in un articolo su un giornale della provincia di Novara, in cu si diceva: "No, no, abbiamo scherzato: i posti di lavoro non saranno 100 mila perché saranno gli stessi lavoratori che lavoravano per la costruzione di precedenti aerei per altri stabilimenti e che verranno utilizzati per la costruzione dell'F35". Infatti anche l'Assessore Giordano era un po' imbarazzato, perché diceva: "No, no, faccio fede a quello che è stato detto nell'Accordo di Programma, in realtà qualche posto di lavoro ci sarà".
O permettiamo di fare i giochiamo partitici e dimostriamo a chi sta fuori che in realtà si prova veramente a fare, al di là della volontà e del desiderio di avere successo elettorale, il bene comune dei cittadini oppure non so cosa si può andare a dire fuori, perché il dato è abbastanza evidente ed è ancora più evidente, dopo l'operazione Minotauro e dopo l'operazione Maglio/Alba chiara, che esiste una filiera del cemento e non esiste una filiera del trasporto pendolare, per dire.
Per spiegarmi meglio: la filiera del cemento è remunerativa al di là Consigliere Gariglio, della criminalità organizzata, perché è una parte in più che si aggiunge al discorso.
Al di là di questo, la filiera del cemento è remunerativa perch sappiamo che coinvolge tutti i grandi colossi del cemento; è remunerativa per chi costruisce e per i Sindaci che amministrano e costruiscono con gli oneri di urbanizzazione; magari è remunerativa perché i rifiuti vengono poi buttati nelle cave, che diventano discariche invece di essere sottoposte a ripristino ambientale, o anche bruciati nei cementifici. La filiera del servizi, invece, viene considerato un costo.
Allora ha ragione qualcuno prima di me quando diceva: "Delineiamo una strategia chiara politica, almeno con libertà di ognuno, e la seguiamo altrimenti prendiamo in giro i cittadini".
Noi - e lo specifico - segnaliamo e dichiariamo chiaramente che andando avanti su questa posizione politica, che a Roma sostiene il Governo Monti e in Regione si cambia a seconda delle posizioni e nei vari Enti locali, non si ottiene nulla, se non di svendere tutto quello è patrimonio pubblico, dai beni demaniali ai servizi pubblici locali alle scuole. Lo sta già facendo la Grecia, che ha svenduto la sua sovranità: si dice che andranno al voto ad aprile, ma hanno firmato un accordo in cui quelli che devono ancora farsi eleggere dicono al Fondo Monetario Internazionale cosa faranno.
Noi cosa faremo? Cosa fanno i partiti maggioritari del Paese, quando si andrà al voto nel 2013? Questo è il nodo più importante.
Termino il mio intervento, dopo aver fatto una digressione più ampia perché se guardiamo solo il dito credo che, con tutta la stima che possiamo avere nell'Assessorato di cui l'Assessore Bonino è rappresentante pro tempore, non andiamo da nessuna parte e i prossimi anni avremo ancora peggiori e maggiori difficoltà a far quadrare i bilanci.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Non so se lei, Presidente, questa mattina ha avuto la stessa sensazione, ma l'intervento dell'Assessore Bonino, che peraltro ho apprezzato, mi ha fatto venire in mente una canzone di Venditti intitolata "L'ottimista". Il brano era dedicato ad un personaggio politico che proveniva da un'altra scuola, ma rappresenta un po' la sintesi del suo intervento: un ottimismo di fondo che potrebbe indurre a ben sperare! Tuttavia, resta il fatto che alle domande che le abbiamo posto Assessore, lei ci ha risposto con parole - forse non poteva essere diversamente - ma non ci ha fornito alcuna risposta sostanziale. E cercher di provarlo.
Il collega Angeleri mi richiamava all'onestà intellettuale: noi abbiamo affrontato questa situazione con onestà intellettuale, tanto che abbiamo presentato una mozione che non ha alcun elemento di offesa o critica; è una mozione costruttiva.
Nel passato sono stato critico verso la mia parte, per cui coloro che oggi chiedono onestà intellettuale e indipendenza di giudizio dovrebbero dimostrarne altrettanta, rispetto a quella che io e tanti altri colleghi attualmente all'opposizione abbiamo avuto quando eravamo in maggioranza nei confronti della nostra.
Ma veniamo al dunque: perché abbiamo chiesto questo Consiglio? Perché, caro Presidente, ad un certo punto uno spettro si aggira per i palazzi della Regione, tra le aziende e gli utenti piemontesi: mi riferisco allo spettro del Presidente Cota che si dice voglia tagliare i servizi di Trasporto Pubblico Locale per una cifra esagerata. Poi, alla fine, in qualche modo lo si fa ragionare - sia pure con qualche difficoltà e ad un certo punto il Presidente Cota dice: "Va bene, chiudiamo la questione e tagliamo il Trasporto Pubblico Locale del 23%". Ecco perch abbiamo chiesto l'audizione dell'Assessore in Commissione, ed essendo venuta meno questa possibilità, abbiamo chiesto questo Consiglio straordinario. Perché in tutto il Piemonte si sta vociferando di questo taglio.
Perché dico che questa non è un'ipotesi che sta solo nella mente del Presidente Cota? Lo dico perché l'Assessore Bonino e l'Assessore Quaglia che sta alle sue spalle, non ci hanno spiegato come nasce il numero magico "568" che voi iscrivete nella UPB 12041. Come mai? Se noi applichiamo ai contratti in essere la delibera di Giunta regionale (novembre 2011), posto che non venga annullata dal TAR, l'importo complessivo, come vi ho dimostrato, è pari a 622 milioni di euro. Lo diciamo noi, lo dicono gli Enti locali, lo dicono le imprese di Confindustria e le imprese di Confservizi.
Se applichiamo la delibera, che taglia del 15% la gomma e del 10 la ferrovia (quest'ultima con decorrenza 1° luglio), otteniamo 622 ! Voi invece, avete scritto 568.
Io le chiedo, Assessore Bonino, come nasce questa cifra: come avete ottenuto questi numeri? Avete tirato al lotto questa cifra? L'avete sognata o risponde ad un qualcosa? Io, mentre i colleghi intervenivano ho provato a fare delle formulazioni e ho appurato che la cifra di 568 si ottiene se, applicando i dati degli importi contrattuali 2010 (dati pieni, riconoscendo l'inflazione), noi togliamo il 23% dalla gomma e il 15% dalle ferrovie.
Allora sì che si arriva, pressappoco, a quella cifra. Ciò mi induce a ritenere che potrebbe essere non più tanto campato in aria quel discorso di arrivare al taglio del 23%, che è ben maggiore del taglio che voi fate con la delibera di Giunta regionale di novembre da lei più volte richiamate.
Il taglio del 23% per ora non lo discuto, fintanto che non mi spiegate come nascono questi 568 milioni, ovvero quali sono gli addendi che portano a quella cifra. Cosa che non avete ancora spiegato.
Dopodiché gli effetti di questi tagli, calcolabili nella logica di almeno 1.000 dipendenti in meno nelle aziende (parliamo di 1.000 esuberi!) e del fallimento di almeno la metà delle imprese piemontesi, compensano ampiamente il Piano per l'occupazione, quello per i giovani, il Piano per le donne anziane o per le donne giovani, insomma tutte quelle iniziative che con tanta fatica il Presidente Cota e il brillante Assessore Giordano stanno propagandando in giro: da una parte, cioè, togliamo soldi alle imprese producendo una disoccupazione netta, inequivocabile e certa dall'altra, concediamo finanziamenti alle imprese che devono produrre un incremento di occupazione dubbio, eventuale e sicuramente aleatorio facendo chiudere tante aziende di trasporto.
Sono arrivati i treni nuovi: certo, due sono arrivati e lo ha ricordato anche lei. Però al collega Angeleri risponderei che di questi tempi i treni nuovi li terremo fermi, perché tagliamo le risorse per farli viaggiare. Quindi non ironizzerei molto su questi treni.
Assessore Bonino, i dati che lei ha fornito sui rapporto col Governo e sul finanziamento del Trasporto Pubblico Locale non sono coerenti, perch la sfido a venire in Aula con una ricostruzione puntuale dei flussi di finanziamento del Trasporto Pubblico Locale, che, come sanno tutti i tecnici, è molto difficile perché si stratificano una serie di norme succedutesi nel tempo.
Ma il dato dirimente da cui nasce la seconda domanda che le pongo è il seguente: cosa succede nelle altre Regioni italiane, soprattutto quelle che possiamo prendere come parametro? Cosa sta accadendo in Lombardia? Che cosa fa il Presidente Formigoni? Cosa succede in Veneto? Cosa fa il Presidente Zaia? Cosa accade in Emilia Romagna e in Toscana? Perché solo in Piemonte arriviamo a questi tagli disastrosi? Il Governo forse, vuole meno bene a Cota di quanto non ne vuole a Zaia e a Formigoni? Veniamo al benchmark: le chiederò in Commissione di fornirci il quadro dei tagli effettuati da tutte le Regioni italiane.
Passiamo, infine, ai costi standard: lei ha detto che deve farli il Governo. Sì, lo prevede la legge delega sul federalismo fiscale, ma dobbiamo iniziare a farli qui; lei deve fare ciò che non si sta facendo da almeno dieci anni! Dobbiamo capire perché a parità di servizio una Provincia prende da noi 100, mentre un'altra prende 110! Perché ci siamo sempre basati sulla spesa storica e non abbiamo mai definito quanto deve essere contribuito, quanto costa la produzione di un chilometro dei vari tipi di esercizio di TPL possibile.
Mi chiedeva il collega Angeleri perché ho definiti "pasticci" gli atti della Giunta. Non è un vocabolo oltraggioso, ma un termine che benignamente fotografa il caos in cui avete fatto precipitare la Regione e in qualche modo, la gioia in cui fate stare molti avvocati amministrativisti che si trovano a gestire una serie di cause che sicuramente daranno molto lavoro .
Perché lei, Assessore, l'ha detto! Ha avuto l'onestà intellettuale nel leggere il documento, di ammetterlo.
Fra i punti di debolezza citati delle DCR, ha detto: "Non abbiamo cambiato il programma dei servizi minimi e non abbiamo cambiato gli accordi di programma".
Perché le delibere non funzionano? Perché noi, con il programma triennale dei servizi, abbiamo stabilito che alcuni servizi erano minimi ed essendo tali ai sensi della legge n. 1 del 2000 ce ne siamo accollati l'onere.
Se lei questi servizi non vuole più definirli minimi, deve fare un programma triennale dei servizi, approvarlo con tutti i passaggi e poi fare nuovi accordi di programma. Altrimenti, le sue delibere sono smentite non dal TAR, ma dalla stessa legge regionale con cui si pongono in conflittualità. E non mi dica che non avevate tempo, perché la prima delibera è di marzo 2011! Oggi siamo a febbraio 2012 e non è cambiato nulla! Voi non l'avete fatto, perché volete procedere con metodi surrettizi, con artifizi e raggiri, rispetto all'opinione pubblica.
Se si avesse l'onestà intellettuale di fare i passaggi formali (è l'unica strada che lei può permettersi di percorrere, se vuole ridurre la spesa), a questo punto, solo con questa formula lei riuscirà ad ottenere delle deliberazioni legittime, che le possano consentire di arrivare ad un risultato che noi avversiamo, ma che voi potete perseguire attraverso delle procedure che siano assolutamente legittime.
Oggi, con le vostre delibere di Giunta regionale si andrà incontro ad un disastro, dal punto di vista giudiziario: noi rischiamo che vengano annullate e che ci tocchi anche pagare i danni che ne derivano.
Sia chiaro che se si manifestano dei profili di responsabilità contabile, noi agiremo nei confronti della Giunta regionale, perché, invece di intraprendere la strada prevista dalla legge, ha intrapreso, con delibere di Giunta, una strada che produce dei danni al patrimonio della Regione, a quello dei nostri Enti locali e a quello delle imprese.
Lei, infine - Assessore - ha detto una cosa: tutte le Province si sono adeguate al taglio del 3%, tranne il Comune e la Provincia di Torino.
vero, ma loro dal TAR hanno avuto la sospensiva e vedremo presto cosa deciderà il TAR.
Le rivolgo un'altra domanda, Assessore Bonino: quante Province e quanti Comuni piemontesi si stanno dando da fare per attuare il taglio del 15% o del 23%, che avete in animo? Le rispondo: non lo farà nessuno, perché sono insostenibili e, quando capiranno l'aria che tira al TAR, vi troverete sommersi da una valanga di impugnative.
Assessore, voi state portando l'amministrazione del trasporto pubblico locale verso il disastro, in questa regione.
E infine (e chiudo, Presidente): piani di rientro sostenibili. Ragazzi voi state facendo fare a delle aziende sottocapitalizzate e sottofinanziate la banca nei confronti della Regione. Per una Giunta che dovrebbe essere liberale, che dovrebbe avere nella salvaguardia della libertà d'impresa la sua stella polare, questa è la cosa più deludente, non per noi, perché vi conoscevamo, ma per le persone che stamane erano qui ad ascoltarci! State portando un settore economico al disastro.
Io vi prego di ravvedervi, perché anche questa non è più questione di destra, di centro o di sinistra, ma è questione di buonsenso: non possiamo spendere denari per far ripartire l'economia e adottare, al tempo stesso provvedimenti che vanno in totale controtendenza.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gariglio.
Non ci sono altri interventi.
Prima di procedere all'esame dell'ordine del giorno, la Giunta regionale ha l'esigenza di intervenire?



BONINO Barbara, Assessore ai trasporti

No, Presidente, grazie.



PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'ordine del giorno collegato n. 641 presentato dai Consiglieri Gariglio, Reschigna, Lepri, Ronzani, Taricco, Motta Angela e Muliere, inerente a "Finanziamento del Trasporto Pubblico Locale".
Se non sbaglio, è già stato illustrato.
Ci sono colleghi Consiglieri che intendono intervenire? Consigliere Gariglio, vuole replicare?



GARIGLIO Davide

No, Presidente.



PRESIDENTE

Bene. L'ordine del giorno è, pertanto, esaurito nella sua fase d'illustrazione, discussione e replica.
Procederemo, pertanto, alla votazione dell'ordine del giorno. Al termine della votazione, il Consiglio straordinario sarà concluso.
Posso approfittare di lei, collega Taricco? Volevo chiederle: i suoi tre atti di sindacato ispettivo li possiamo ritenere superati?



TARICCO Giacomino

Sì, Presidente.



PRESIDENTE

Bene, tutti e tre.
Grazie.
Dobbiamo procedere alla votazione dell'ordine del giorno presentato dal Consigliere Gariglio ed altri.
La Giunta vuole intervenire per esprimere il parere? Prego, Assessore Bonino.



BONINO Barbara, Assessore ai trasporti

Grazie.
Volevo, sinteticamente, confermare la disponibilità della Giunta a riferire in Consiglio, sia in ordine alle azioni intraprese a seguito della mozione votata dal Consiglio regionale sia rispetto alle valutazioni assunte in ordine alla possibile partecipazione in una società che, in qualche modo, agisca nell'ambito dell'esercizio del servizio ferroviario.
Vorrei comprendere, però, nello spirito di chi ha proposto l'ordine del giorno, il senso di quest'impegno, perché la disponibilità della Giunta a riferire è assolutamente positiva.
In questo senso, il parere è favorevole rispetto alla richiesta di riferire in Consiglio; rispetto ai contenuti sottesi nell'ordine del giorno articolato in maniera molto complessa, se s'intende impegnare la Giunta alle azioni rispetto alle quali si chiede di riferire, non possiamo esprimere un parere favorevole.



PRESIDENTE

Posso provare ad interpretare? Mi sembra di aver capito che è favorevole allo spirito e contraria al provvedimento. Scusi se sono brutale!



BONINO Barbara, Assessore ai trasporti

La Giunta è favorevole rispetto all'impegno a riferire in Consiglio regionale (è quanto previsto nell'impegno dell'ordine del giorno).
Non è favorevole rispetto all'acquisizione di una partecipazione diretta nella nuova società che ha rilevato Arenaways.
Però vorrei comprendere...



BONINO Barbara, Assessore ai trasporti

GARIGLIO Davide (fuori microfono)



BONINO Barbara, Assessore ai trasporti

Non è il nostro ordine del giorno!



PRESIDENTE

La Giunta ha chiesto di intervenire per precisare il parere.
La parola all'Assessore Bonino.



BONINO Barbara, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Avevo sott'occhio un altro ordine del giorno e non questo.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno depositato quest'oggi, vi sono alcuni punti che stanno già nelle attività svolte dall'Assessorato come l'approvazione del Programma triennale dei servizi di Trasporto Pubblico Locale e, quindi, queste sono affermazioni che erano già contenute nell'intervento di questa mattina rispetto alle quali ovviamente non ci si può tirare indietro. Anzi, non si può che concordare.
Tuttavia, vi sono degli impegni che non sono coerenti con il quadro di risorse economiche che oggi sono computabili rispetto all'esercizio del 2012, e ancor più rispetto al quadro che si sta delineando anche a livello nazionale rispetto alle annualità successive.
Quindi, nel complesso il parere della Giunta rispetto a questo ordine del giorno è contrario, pur riconoscendo anche in alcune parti dell'impegno alcune linee di indirizzo che stiamo perseguendo e condividendo anche nella gestione con gli altri Enti locali.



PRESIDENTE

La Giunta ha espresso un garbato parere contrario.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 641, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale tenuto conto che con distinte deliberazioni nel corso dell'anno 2011, la Giunta regionale ha provveduto, in modo unilaterale ed in violazione di quanto disposto dalla legge regionale n. 1 del 4 gennaio 2000 (Norme in materia di trasporto pubblico locale, in attuazione del decreto legislativo 19 novembre 1997, n.
422), a modificare in riduzione i finanziamenti regionali per i servizi minimi di trasporto pubblico locale a seguito di tali provvedimenti, si è avviato, tra Regione, Enti Locali ed imprese, un contenzioso, di prossima definizione, che potrebbe vedere la Regione parte soccombente a seguito della decisione della Giunta regionale di impegnare solo il 65 delle somme stanziate, l'esercizio 2011 si è chiuso senza che venissero pagati circa 233 milioni di euro relativi a servizi di trasporto pubblico locale effettuati nel corso dell'anno. Se si aggiungono, poi,debiti derivanti da esercizi pregressi l'esercizio 2011 si è concluso con il mancato pagamento di 277 milioni di euro totali relativamente all'esercizio 2011, la Regione riceverà dal Governo nazionale circa 112,7 milioni di euro, a fronte di una stima regionale di 100 milioni il disegno di legge di bilancio di previsione per l'anno finanziario 2012 presentato dalla Giunta regionale, prevede il finanziamento della UPB DB12041 (Servizi di trasporto pubblico locale) per complessivi 568,8 milioni di euro, a fronte di una necessità di onorare contratti di servizio ammontanti a complessivi 691,2 milioni di euro (di cui 304,5 per i servizi ferroviari, 339 per i servizi su gomma, tram e metro, nonché 4,3 milioni per le agevolazioni tariffarie e 43,4 milioni per oneri derivanti dal rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro degli autoferrotranvieri) accordo Stato-Regioni, sottoscritto in data 21 dicembre 2011, prevede, per l'esercizio 2012, un ulteriore trasferimento dallo Stato di una somma che oscillerà tra un minimo di 180 ed un massimo di 218,7 milioni di euro (a fronte di una stima, effettuata dalla Giunta regionale, di 180 milioni di euro) le somme che verranno trasferite dallo Stato, se sommate ai 500 milioni di euro di fondi propri annunciati dalla Giunta regionale per il finanziamento del trasporto pubblico locale, sono ampiamente sufficienti a garantire tutte le obbligazioni in essere tra aziende esercenti ed Enti Locali, sulla base degli accordi di programma siglati con la Regione sulle modalità con cui definire i servizi minimi, i costi standard ed il finanziamento del settore, il Consiglio regionale del Piemonte si espresse nettamente con l'ordine del giorno n. 990, recante "Trasporto Pubblico Locale - gare per la gestione dei servizi", approvato a maggioranza nell'adunanza consiliare del 13 maggio 2008 impegna la Giunta regionale ad operare nell'ambito delle regole e delle procedure previste dalla legge regionale n. 1 del 2000 ed in particolare: ad approvare il programma triennale dei servizi di trasporto pubblico locale, previa intesa con gli Enti Locali, previo parere della Commissione consiliare competente e previa consultazione delle organizzazioni sindacali confederali, delle associazioni delle aziende di trasporto e delle associazioni di consumatori, conformemente al disposto dell'articolo 4 della predetta legge regionale. Il programma triennale dovrà definire gli obiettivi di efficienza ed efficacia nella produzione dei servizi, nonch l'assetto quantitativo e qualitativo dei servizi minimi e le risorse da destinare all'esercizio ed agli investimenti, secondo quanto stabilito dall'articolo 4, comma 5, della suddetta legge a stipulare, con le Province ed i Comuni soggetti di delega, accordi di programma di validità triennale, ai sensi dell'articolo 9 della succitata legge regionale, per l'assegnazione delle risorse da destinare al finanziamento dei servizi minimi e degli ^vestimenti. Detti accordi di programma costituiranno approvazione regionale dei programmi dei servizi di trasporto pubblico degli Enti Locali ad operare, attraverso la Conferenza dei Presidenti di Regione all'attuazione della legge delega n. 42 del 2009 sul federalismo fiscale concorrendo all'individuazione dei livelli adeguati di servizio (LAS) sul territorio nazionale e alla definizione dei costi standard. In particolare è necessario definire i costi standard di produzione delle varie tipologie di servizi di trasporto pubblico erogati nella Regione, al fine di evitare disparità di trattamento derivanti dal permanere del ricorso al metodo della spesa storica per la stipulazione degli accordi di programma tra Regioni ed Enti Locali a proporre al Consiglio regionale un disegno di legge di nuova regolamentazione del trasporto pubblico locale, che unifichi le due attuali fonti di finanziamento (contributi in conto esercizio per la gestione e contributi in conto capitale per l'acquisto di mezzi) in un unico fondo di contribuzione all'esercizio, che consenta, quindi, di procedere alle gare avendo piena certezza delle risorse erogate nel periodo messo a gara, eliminando l'attuale alcatorietà costituita dal sistema di contribuzione all'acquisto dei mezzi a garantire, nella legge di bilancio di previsione 2012, una dotazione di risorse sufficiente a garantire le obbligazioni contratte da Regione ed Enti Locali sulla base degli accordi di programma stipulati e dei contratti di servizio conseguentemente sottoscritti con le aziende esercenti il servizio, specie nel caso in cui il rapporto contrattuale è stato stipulato a seguito dell'espletamento di gare con procedure ad evidenza pubblica.
Eventuali riduzioni unilaterali dei corrispettivi non potranno essere adottate se non previo ricorso alle procedure sopra richiamate, come disciplinate dalla legge regionale n. 1 del 2000 ad incentivare gli Enti Locali che ancora non vi hanno provveduto all'espletamento di gare con procedure ad evidenza pubblica per l'aggiudicazione dei servizi di trasporto pubblico locale, favorendo la totale liberalizzazione del settore.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto "La Grangia" di Vercelli


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti dell'Istituto "La Grangia" di Vercelli in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 15.50)



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