Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.176 del 29/12/11 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOLINARI



(Alle ore 14.30 il Vicepresidente Molinari comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(Alle ore 15.00 il Presidente Cattaneo constatata la mancanza del numero legale comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.30)



(La seduta ha inizio alle ore 15.28)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Comba, Costa Raffaele, Cota e Maccanti.
Il numero legale è 29.


Argomento: Distributori carburante

Ordine del giorno n. 601 presentato dai Consiglieri Cattaneo, Marinello Reschigna e De Magistris, inerente a "Prezzi dei carburanti nelle zone di confine" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Prima di procedere all'esame del disegno di legge concernente l'autorizzazione all'esercizio provvisorio, chiedo, insieme con alcuni colleghi, se è possibile iscrivere e votare l'ordine del giorno n. 601 "Prezzi dei carburanti nelle zone di confine", concordato anche con l'Assessore competente, ad operare presso il Governo nazionale affinch siano assicurate le risorse necessarie alla continuità della misura di riduzione del prezzo alla pompa della benzina nelle zone di confine.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)


Argomento: Distributori carburante

Esame ordine del giorno n. 601 presentato dai Consiglieri Cattaneo Marinello, Reschigna e De Magistris, inerente a "Prezzi dei carburanti nelle zone di confine"


PRESIDENTE

Esaminiamo pertanto l'ordine del giorno n. 601.
Il numero legale è 29.
Non essendoci richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 601, il cui testo recita: "Premesso che nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola limitrofa al confine svizzero è operante la legge regionale 23 aprile 2001, n. 9 e s.m.i., 'Disposizioni in materia di riduzione dei prezzi dei carburanti per autotrazione in territori regionali di confine' il meccanismo di riduzione del prezzo della benzina nei comuni prossimi al confine nazionale si sostiene finanziariamente attraverso il recupero del mancato introito dell'accisa regionale sulle benzine che si determinava per l'approvvigionamento di grosse quantità di carburante effettuato in territorio elvetico dai residenti della fascia di confine italiana e grazie all'attribuzione alle regioni confinanti con la Confederazione Svizzera di un'ulteriore quota di compartecipazione all'IVA destinata a finanziare i meccanismi di riduzione del prezzo della benzina e del gasolio alla pompa il meccanismo di riduzione del prezzo della benzina: consente il recupero di mancati introiti fiscali ha evitato la chiusura di molti impianti di vendita del carburante che risentivano negativamente del 'pendolarismo del pieno' verso la Svizzera contribuendo inoltre a creare nuova occupazione laddove diversi impianti hanno dovuto assumere personale per far fronte all'aumento delle vendite della benzina permette un risparmio nei bilanci familiari dei cittadini beneficiari della misura di riduzione del prezzo del carburante Rilevato che il differenziale attuale dei prezzi dei carburanti praticati sui due lati del confine sta facendo ripartire il 'pendolarismo del pieno', in particolare tra i cittadini residenti nei Comuni appartenenti alla fascia 'A' Considerato che l'Amministrazione provinciale del VCO, nell'incertezza della copertura finanziaria per l'anno 2012 relativa alla convenzione in atto con la Regione Piemonte sulla gestione del cosiddetto 'sconto sulla benzina' intende cautelativamente sospendere dal 1° gennaio 2012 lo sconto benzina nella fascia 'B' Tutto ciò premesso Il Consiglio regionale del Piemonte Impegna la Giunta regionale Ad operare presso il Governo nazionale affinché siano assicurate le risorse necessarie alla continuità della misura di riduzione del prezzo alla pompa della benzina".
Il Consiglio approva.


Argomento: Esercizi provvisori

Esame disegno di legge n. 220, inerente a "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio della Regione Piemonte per l'anno 2012 e altre disposizioni finanziarie"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame del disegno di legge n. 220, di cui al punto 7) all'o.d.g.
Abbiamo dato per lette entrambe le relazioni: quella del relatore di maggioranza (Consigliere Carossa) e quella del relatore di minoranza (Consigliere Lepri).
Dobbiamo iniziare, pertanto, la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Colleghi, mi verrebbe da esordire così: "Fine anno, tempo di bilanci".
Non mi soffermo tanto sull'articolato dell'esercizio provvisorio vorrei approfittare di questa discussione per fare un bilancio di questa vicenda, ma anche di altre, che ha riguardato l'Amministrazione regionale.
Questa mattina ho letto una dichiarazione del collega Pedrale, il Capogruppo del partito di maggioranza relativa, il quale giustificava il ricorso all'esercizio provvisorio con le incertezze legate alla situazione politica nazionale e con il fatto che alcune misure decise dal Governo avrebbero ritardato la predisposizione dei documenti di bilancio.
Naturalmente, al collega Pedrale dico che varrebbe la pena di non inventare pretesti; se lo fate, inventateli almeno più convincenti e non dite che il documento di bilancio non è stato approvato da questa Regione a causa dell'incertezza politica nazionale.
Mi spiego: la Regione Lombardia, che non è governata dallo Spirito Santo, ma dal centrodestra, ha approvato il bilancio il 20 dicembre; la Regione Emilia Romagna, che non è governata dallo Spirito Santo, ha approvato il bilancio il 20 dicembre; la Regione Veneto, governata da un leghista, ha approvato il bilancio il 28 dicembre; la Regione Umbria l'ha approvato il 28 novembre; la Regione Toscana, il 21 dicembre; la Regione Molise, il 20 dicembre; la Regione Lazio, il 22 dicembre - Assessore Quaglia, lo dico a lei, perché prenda nota - la Regione Calabria ha approvato il bilancio il 21; la Liguria, il 27; la Campania discute oggi e approverà questa sera il bilancio.



PRESIDENTE

Mi scusi, collega Ronzani.
Colleghi, per favore! Prego, Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Presidente, questi sono fatti, pertanto gradirei che il collega Pedrale, ma anche altri colleghi, non giustificasse il fatto che noi non approviamo il bilancio regionale, poiché le incertezze esistenti lo hanno impedito, perché altre Regioni, pur in cogenza di quelle incertezze, hanno approvato il loro bilancio nei termini stabiliti.
Pertanto, la questione mi sembra, prima di tutto, politica e va affrontata non scomodando eventuali responsabilità esterne a quest'Amministrazione, ma riconducendola al Governo di questa Regione e consentitemi - al Presidente di questa Regione, perché il Presidente della Giunta regionale è, nel bene e nel male, il capo di un'Amministrazione.
Qui, per la verità, è un capo dell'Amministrazione molto assente, poco presente! Oggi ha fatto una fugace apparizione, così come l'altro giorno quando la maggioranza era in difficoltà: il Presidente Cota ha fatto un giro di propaganda e se n'è andato, nonostante la maggioranza per tre volte non abbia garantito il numero legale.
In una qualsiasi assemblea elettiva, il Presidente della Giunta regionale si preoccupa di capire perché la sua maggioranza non abbia il numero legale, ma il Presidente Cota non ha questa preoccupazione. Del resto - scusi Presidente - i dati delle presenze in Aula del Presidente Cota sono emblematici: 13 presenze su 103 sedute del Consiglio regionale.
stakanovista! Il migliore che c'è - credo - in tutti i Consigli regionali! Ma adesso vengo alla questione politica: perché non avete approvato il bilancio della Regione Piemonte, diversamente dalle altre Regioni? Non avete approvato il bilancio della Regione Piemonte, diversamente dalle altre Regioni, dalla maggioranza delle altre Regioni, perché avete fatto una scelta che ha imposto un altro o.d.g. al Consiglio regionale e alla Commissione.
Non torno sulle questioni che hanno riguardato il Piano sanitario; dico soltanto che sarebbe stato più saggio scegliere, sin dall'inizio, la strada che poi avete dovuto imboccare, che è quella di un confronto con le opposizioni e dell'abbandono di quella proposta di riorganizzazione della sanità che avrebbe comportato e comporterebbe una serie di problemi. Fatto sta che quella linea sbagliata - e vi era stato segnalato - avete dovuto abbandonarla, ma questo non vi ha impedito di costringere e infliggere alla Commissione sanità lunghissime discussioni.
Questo è. Sarebbe stato più saggio discutere il bilancio della Regione Piemonte.
Presidente Cattaneo, lei ha esperienza di quest'Aula: qui siamo di fronte ad un paradosso, perché questa maggioranza avrebbe avuto tutte le condizioni politiche e regolamentari per approvare il bilancio (lo consente il Regolamento del Consiglio regionale, che prevede espressamente la sessione di bilancio).
Se la Giunta avesse dato priorità - come ritengo avrebbe dovuto fare al bilancio della Regione, oggi discuteremmo verosimilmente del bilancio della Regione Piemonte, offrendo un quadro di certezze e di garanzie alla comunità piemontese, costretta ad affrontare un 2012 più complicato, per moltissime ragioni, compresa questa.
E non si dica che la colpa è dell'opposizione, perch quest'opposizione, che è stata costretta a discutere per due mesi di Piano Socio Sanitario, avrebbe dovuto, in quattro e quattr'otto, discutere il bilancio. Eh no, no: non funziona così, eh? Non funziona così! Tu m'imponi per due mesi una discussione sbagliata e poi vorresti che io, opposizione avessi il senso di responsabilità per approvare, in due, tre, quattro giorni, il bilancio di previsione 2012! Non funziona così! Il paradosso in quest'Assemblea elettiva è che l'esercizio provvisorio a cui in passato arrivavamo per responsabilità delle opposizioni, che con l'ostruzionismo imponevano il ricorso all'esercizio provvisorio (in passato funzionava così: si discuteva, con un altro Regolamento, naturalmente, e alcuni Consiglieri dell'allora minoranza, ricordo che Casoni era un "esperto" in questo, a infliggere discussioni infinite ed esercitare quel potere d'interdizione, che derivava dal fatto di essere minoranza, con quel Regolamento! Imponeva, ad un certo punto, il ricorso all'esercizio provvisorio! Quante volte il collega Muliere, mio Capogruppo nella precedente legislatura, discusse di questa - ahimè - brutta eventualità, cui, però, si era costretti! Qui, invece, siamo di fronte al paradosso contrario: all'esercizio provvisorio arriviamo per colpa della maggioranza, la quale, invece, con il regolamento dalla sua, avrebbe potuto tranquillamente approvare il bilancio di previsione 2012, con annessa la legge finanziaria! Invece, questa maggioranza, oggi, è lei, che è la meno interessata da un punto di vista del governo della regione, a imporci il ricorso all'esercizio provvisorio: è un errore! Le ragioni sono tantissime: tutti sanno cosa avrebbe significato per la Regione avere, sin da gennaio, un quadro di riferimento. L'esercizio provvisorio, con la decisione della Giunta di spalmare il fondino su una serie di capitoli, sarà un esercizio provvisorio, per fortuna, non a somma zero: è un rischio che, in questo caso, insieme abbiamo evitato.
Tuttavia, sappiate che, nel momento in cui approvate l'esercizio provvisorio, rinviando a gennaio la discussione e l'approvazione del bilancio di previsione - l'ho detto in Commissione - emerge in maniera evidente una mancanza di regia politica, una mancanza di governo di questa maggioranza! Non mi riferisco tanto alle divisioni, pure presenti del PdL di cui si ha traccia in molte discussioni e in alcuni emendamenti che sono stati presentati alla stessa legge di bilancio, ma al fatto che ripetutamente, emerge questo dato politico: una maggioranza priva di una guida politica! Credo che a gennaio ci ritroveremo questo problema, perché, allora, si determinerà un "ingorgo": dovremo esaminare il bilancio, compreso l'assestamento, e il bilancio non sarà uno scherzo, perché affronta una situazione complicata dal punto di vista dei conti della Regione e, in più la priorità rappresentata dalla riforma inerente al settore della sanità.
un ingorgo che avete contribuito a determinare, per l'assenza di un minimo di programmazione e di scelta nei lavori di questo Consiglio, la cui responsabilità ritengo vada imputata interamente alla maggioranza.
Ho terminato, Presidente. Mi chiedo se questo non sia il bilancio di un fallimento. Per quanto riguarda le riforme epocali della sanità: faccio marcia indietro; relativamente ai rifiuti: faccio marcia indietro; per quanto concerne il bilancio: faccio marcia indietro! È finita! È chiaro! Cosa devo ancora dire? È così.
Spero che, in futuro, questo Presidente si occupi meno dell'immagine e maggiormente dei problemi del Piemonte.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Lepri.



LEPRI Stefano

Nella distrazione generale, domando - lo ha già fatto il collega Ronzani - perché mai oggi, giorno 29 dicembre, con le valigie in mano probabilmente alcuni, non noi - e i biglietti per qualche meritata meta presso la quale trovare riposo, noi si debba essere costretti ad approvare niente di meno che un esercizio provvisorio, attendendo il raduno delle truppe - non stiamo approvando il bilancio, stiamo approvando una modesta proroga per cominciare a discutere di bilancio - e impiegando tutto il giorno per decidere di non decidere.
Come mai arriviamo a questo punto? Lo ha già detto bene il Consigliere Ronzani: forse è proprio determinato dall'attesa da parte di molti di noi del meritato riposo - meritato o immeritato - e non spendere molte parole è l'azione migliore.
Certamente, siamo arrivati a questo punto perché la maggioranza è - ho cercato l'attributo migliore - sbrindellata. Non so se vi piace come termine, ma la definirei così: sbrindellata. È una maggioranza che è confusa, che è divisa, che non ha una guida politica autorevole. È una maggioranza che, magari, non pubblicamente, ma in modo riservato - ormai in modo neanche tanto riservato - litiga quotidianamente. È una maggioranza che chiede udienza al capo, il quale, probabilmente, non dà soddisfazioni ma semplicemente ascolta, perché vuole rinviare le decisioni che non ha il coraggio o la capacità di assumere.
Questo è il quadro cui ci avete costretti. Noi speriamo che l'anno nuovo porti consiglio e anche in voi un po' di capacità di unità e di proposta. Insomma, quest'anno davvero siamo delusi e non solo per il fatto di aver perso un anno sulla questione più importante, quella che riguarda la razionalizzazione della spesa regionale, di cui, finalmente, cominceremo a discutere nel 2012, ma che, sicuramente, poteva essere oggetto di una riflessione attenta nel corso di quest'anno. Come non ricordare che, nello scorso anno, abbiamo presentato una proposta concreta, votata dall'intero l'emiciclo e sostenuta anche dal Presidente Cota, secondo la quale, entro aprile, avremmo dovuto individuare nella I Commissione consiliare quelle azioni attraverso le quali avremmo potuto cominciare ad aggredire questo deficit pubblico regionale, ormai insopportabile, che ci costringe a bilanci sempre più insostenibili.
Come non ricordare che un anno fa proponemmo, proprio in questo periodo, la costituzione di un fondo immobiliare, che avrebbe consentito di avviare un percorso di alienazione, che, magari, a questo punto, sarebbe stato appena agli inizi, ma pur sempre già intrapreso.
Dopo un anno, sentiamo dalla voce dell'Assessore al bilancio o dall'Assessore alla sanità che s'intende fare esattamente quanto un anno fa avevamo proposto con un emendamento che è stato bocciato. Insomma, un anno perso e, tuttavia, non possiamo certo essere coloro i quali vengono additati per quest'inutile esercizio.
Cosa dire delle dimostrazioni muscolari? Entro l'anno - come disse il nostro Assessore di riferimento - dovevamo approvare il bilancio, la legge finanziaria, la legge che definisce il Piano sanitario, la legge sui rifiuti, la gestione associata e, forse, ho dimenticato qualcosa. Di questo lungo elenco non c'è niente e non per nostra cattiva volontà, perché non abbiamo innalzato barricate. Sul bilancio, lo ha già ricordato il collega Ronzani, ci sono tutte le possibilità che il Regolamento consente per un'approvazione certamente non a tempi lunghi.
Detto questo, cosa possiamo ancora aggiungere? Noi attendiamo che l'anno porti consiglio, maggiore disponibilità e anche un confronto vero affinché, di fronte alle tentazioni di questi giorni e alla confusione, si faccia quadrato, inserendo anche delle decisioni che, invece, meritano quelle sì - approfondimento, in quanto riguardano questioni cruciali, come il futuro delle partecipate della nostra Regione.
Ebbene, questa modalità così sgangherata, ma anche così schizofrenica è inaccettabile. Confidiamo in un 2012 diverso, dove non mancheremo di esercitare la nostra responsabilità, ma dove i nodi, ormai, sono evidentemente al pettine e non si può più pensare di rinviare, giorno dopo giorno e mese dopo mese, le decisioni.
In questo quadro, evidentemente, noi non siamo contrari all'approvazione e non ostacoleremo certamente l'esercizio provvisorio.
Solo ieri abbiamo avuto modo di conoscere l'articolazione del bilancio e forse, questa è l'unica modesta giustificazione che obiettivamente concediamo, per onestà, perché non vogliamo sempre, o talvolta, fare - io non la faccio mai - demagogia. Obiettivamente, c'è una ragione che pu avere giustificato questo rinvio, cioè il fatto di conoscere se il mutuo previsto è possibile prevederlo e poi, eventualmente ed inevitabilmente accenderlo anche per il 2012.
Questa è l'unica giustificazione che concediamo a questa maggioranza per essere arrivati, fino a questo punto, con un esercizio che sarà inevitabilmente provvisorio e che noi crediamo, proprio per l'urgenza che abbiamo rappresentato, debba essere il meno provvisorio possibile.
Naturalmente non ci sottrarremo dall'impegno a discutere quanto prima al riavvio dei lavori, dell'atto più importante - che probabilmente sarà anche l'atto più importante del quinquennio - cioè l'approvazione del bilancio della nostra Regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Certamente in quest'anno la maggioranza è spesso intervenuta, al di là degli aspetti normativi, non tanto sulla riforma sanitaria, che è oggetto di discussione nella competente Commissione, ma sulle misure di razionalizzazione della spesa.
Ricordo ai colleghi che, se è vero che hanno comportato, come nell'esercizio provvisorio, una necessità di copertura, rispetto ai 150 milioni d'euro previsti di risparmio, è altrettanto vero che ne sono stati risparmiati 90. In realtà, ogni collega sa bene che sono ben di più, perch è sufficiente prendere il dato tendenziale degli ultimi dieci anni per vedere che ogni anno la spesa in sanità è aumentata.
Diciamo, quindi, che una parte consistente del lavoro che questa Giunta e questa maggioranza hanno svolto - o che l'Assessore Monferino ha svolto riguarda quel tema che, comunque, è stato indifferibile affrontare per il mantenimento delle risorse regionali, pur con le ricadute negative che ci ha comportato e che lo stesso Assessore Monferino ha più volte ricordato in sede di IV Commissione, cioè la necessità di continuare l'opera di razionalizzazione per garantire più risorse sulle politiche sociali e sul sostegno alle politiche territoriali.
Detto questo, è altrettanto evidente che un obiettivo che aveva positivamente caratterizzato il lavoro della maggioranza di centrodestra nel 2010, cioè l'approvazione dell'assestamento di bilancio entro il 31 luglio e del preventivo entro il 31 dicembre, quest'anno non è stato raggiunto.
Mi permetto, però, di ricordare una serie di aspetti e di replicare mi scuseranno i colleghi che erano presenti nella I Commissione di ieri pomeriggio - ad un ragionamento che ho provato a fare nella seduta di ieri della Commissione.
vero che il Regolamento è formalmente cambiato, Consigliere Ronzani però, da un punto di vista sostanziale, oggi continuiamo ad operare come se avessimo il vecchio Regolamento.
Di fatto, sui benefici che il nuovo Regolamento doveva apportare salvo la sessione di bilancio - sia in termini di governabilità sia in termini di via preferenziale delle leggi, siamo ancora in una lunga fase di rodaggio perché, a tutti gli effetti, questo Regolamento non è ancora stato attuato.
Non è mio compito dare un giudizio sull'autorevolezza del precedente capo della Giunta e dei Capigruppo della precedente maggioranza, per ricordo che sicuramente nell'anno 2007 - non ricordo altri anni - il bilancio previsionale è arrivato, nelle Commissioni consiliari, nel mese di dicembre, e nel 2007 e nel 2008 i bilanci sono stati approvati nel mese di aprile e nel mese di maggio.
Se dovessimo misurare l'autorevolezza e la capacità di governo potremmo dire che siamo comunque ampiamente in anticipo rispetto ai tempi della precedente amministrazione, con una significativa differenza. I colleghi che oggi siedono all'opposizione allora erano in maggioranza quindi ricorderanno bene che il bilancio previsionale e la finanziaria del 2009 vennero approvati, non so se per la prima volta (certamente negli ultimi quindici anni) entro il 31/12 del 2008, perché le opposizioni, con responsabilità, dissero: "Noi approviamo il bilancio e la finanziaria così come ce le presentate, senza neanche chiedere l'approvazione di un emendamento".
Ovviamente poi ci fu la discussione consiliare e delle Commissioni e il 20 o il 21 dicembre 2008 approvammo bilancio provvisorio, bilancio triennale e legge finanziaria, rimandando il confronto, nel merito del bilancio, all'assestamento di bilancio, che avvenne nell'ottobre del 2009 pur con il vecchio Regolamento che neanche prevedeva la sessione di bilancio, quindi consentiva, teoricamente, alle opposizioni ogni forma di dilazione. Noi cercammo una via di responsabilità dicendo: "Garantiamo la piena attuazione e il pieno esercizio nelle funzioni della Regione dal 1 gennaio 2009, vista la grave situazione di difficoltà in cui versa il Piemonte".
certamente vero che questa maggioranza ha dato priorità al riassetto del sistema sanitario regionale, anche per una questione di scadenza dei tempi (la nomina dei direttori dal 1° gennaio), ma è altrettanto vero che ancora nella Commissione di ieri, ma anche nelle scorse settimane, il sottoscritto e altri colleghi hanno chiesto alla minoranza di individuare un percorso, cioè l'approvazione (così come sono stati presentati con l'inevitabile presentazione dell'emendamento del fondino, altrimenti non sarebbe neanche stato possibile richiedere una disponibilità) della legge di bilancio e della legge finanziaria, rimandando ad una legge di variazione da discutere già dal mese di gennaio, che sarebbe arrivata in Aula al più tardi entro il mese di febbraio o marzo.
In questo modo avremmo avuto la possibilità, da una parte, di dare, dal 1° gennaio, totale operatività alla Regione Piemonte senza lavorare in dodicesimo e, al tempo stesso, avremmo acconsentito ad una richiesta legittima proveniente dai banchi dell'opposizione, che diceva: "Poiché ci avete presentato il fondino due giorni fa, dateci almeno il tempo e la possibilità di discuterlo e di approfondirlo".
Questa possibilità c'era. Questa possibilità era una possibilità che secondo noi, con responsabilità, si sarebbe dovuta perseguire. Noi avremmo potuto licenziare, nella giornata di ieri e di questa mattina, entrambi i testi al buio - lo dico chiaramente - come facemmo con il bilancio e la finanziaria del 2009. Allora li licenziammo al buio, intervenendo successivamente, e non nel mese di febbraio ma da luglio in poi.
Dal mese di gennaio, con gli strumenti di bilancio approvati, lavorammo ad una legge di variazione sulla quale, dalla seconda metà dello steso mese, avreste potuto legittimamente fare i vostri interventi, anche emendativi, per segnalare laddove vi fosse una postazione che ritenevate non prioritaria o una postazione di spesa in qualche modo non risolutiva dei temi e delle necessità del Piemonte.
Questo, secondo me, sarebbe stato un buon segnale che il Consiglio regionale - non dico la maggioranza o l'opposizione, ma il Consiglio regionale - provava a dare al Piemonte, pur con una calendarizzazione che si è accelerata nel momento in cui l'Assessore Monferino e il Presidente Cota hanno dato disponibilità di proroga della discussione sul riassetto socio-sanitario: aprire in quel momento la discussione sul bilancio e sulla finanziaria.
Questa, secondo me, sarebbe stata una modalità responsabile che legittimamente le opposizioni hanno inteso non perseguire, per le motivazioni che ieri hanno addotto in Commissione e che oggi i colleghi Ronzani e Lepri hanno espresso nei loro interventi. Io però intendo significare nuovamente che si trattava di una possibilità che non ledeva alcun tipo d'intervento emendativo ma che, al tempo stesso, avrebbe dato bilancio e finanziaria alla nostra Regione dal primo di gennaio.



PRESIDENTE

Grazie, anche per il perfetto mantenimento dei tempi: dieci minuti precisi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Pensavo ci fosse un'alternanza degli oratori.
Ho sentito gli interventi dei colleghi Ronzani e Lepri e devo dire che non posso che condividere gli aggettivi usati, quando si parla di "sgangheratezza" o "sbrindellio" - o "sbrindellamento" - del comportamento almeno nella parte finale, di questa maggioranza. Credo sia utile, prima di dedicarci alle parti positive - che credo saranno soltanto quelle relative agli auguri più sinceri a tutti voi e alle vostre famiglie, perché ci sia un 2012 il più sereno possibile - riflettere un pochino seriamente tutti insieme su questo comportamento; poi c'è anche la parte che riguarda l'opposizione.
Vedete, se la si vuole vedere dal punto di vista del divertimento, ogni tanto ci si può anche divertire. C'è stato qualcuno che ha ipotizzato una prova muscolare: c'è sempre qualcuno che ipotizza il tentativo delle prove muscolari. Ricordo che nel corso di uno dei primi fallimenti di tali prove muscolari - che quasi sempre hanno fallito - ci fu un Capogruppo della maggioranza di allora (per bontà d'animo non lo cito, ma non potrei non dirvi che si trattava di quello della Lega Nord) che disse, alla fine dell'inefficace prova muscolare: "Abbiamo gonfiato loro le nocche, a colpi di mascella". Al momento questa rimane la migliore definizione dell'esito delle prove muscolari di allora. Poi, tutti i record si riescono a battere devo dire che quello odierno non mi sembra così facilmente battibile, ma le prossime legislature lo vedranno.
Siamo riusciti in un'operazione che è praticamente incredibile. Avevamo il bilancio lasciatoci dal centrosinistra che credo fosse - e probabilmente lo sarà ancora, per coloro che si occupano di bilanci pubblici - il peggiore esempio di bilancio pubblico perpetuato per cinque anni. Perfino la Corte dei Conti - dico la Corte dei Conti, non sto parlando di Standard Poor's, Fitch o Moody's - se n'è accorta; con un po' di tardiva e comprensibile capacità, ma se n'è accorta. Noi siamo riusciti a non farlo emergere come problema - in termini di responsabilità, sia ben chiaro - e siamo riusciti nell'unica cosa che sembrava impossibile: non approvare il bilancio, avendo un Regolamento che almeno questo avrebbe garantito.
Mi perdonerà il collega Lepri se correggo solo due parziali inesattezze: fino a domani avremmo potuto approvarcelo da soli; da quando ricominceremo - non dal 2 gennaio, che sembrava troppo presto (tanto c'è ben poco da fare), ma dal 9 - avremo bisogno, credo, dell'attenzione dell'opposizione - non dico di un accordo politico - perché sapete bene che gli strumenti non garantiscono.
Prendiamo atto della vostra disponibilità, colleghi dell'opposizione ad aiutare codest'Amministrazione a votarlo prima ma, come ha ricordato prima correttamente il collega Vignale, l'unica volta che un Gruppo d'opposizione ha aiutato un'Amministrazione a votarlo prima è stata quella del bilancio del 2008, da lui stesso citato; al momento si tratta di un esempio tuttora non superato, ma si può sempre far di meglio: quella volta proponemmo noi quella soluzione perché ci sembrava che la situazione la richiedesse.
Ci sarà quindi da lavorare attorno a questo "sbrindellio", attorno a questa "sgangheratezza". Colleghi dell'opposizione, vi auguro - e, se posso permettermi un consiglio, lo darei - di non fare nulla, perché potreste anche peggiorare la situazione se vi deste da fare: vi suggerisco di rimanere inattivi, almeno finché dell'andamento delle cose ci occupiamo noi. Se e quando le cose prendessero una piega diversa, avete indubbiamente le capacità per ovviare.
Credo però si tratti di ovviare subito. E allora, già io sono stupito che domani, essendoci una giornata libera, non si riunisca la I Commissione, ma apprendo con un certo stupore che gli Assessori non ci sono. Trovo ragionevolmente stupefacente anche l'apprendere che gli Assessori non attribuiscano al bilancio l'importanza che credo debba avere.
Vorrà poi dire che al momento opportuno qualcuno, responsabilmente ricorderà loro l'esito di questa non responsabilità.
Faccio una seconda considerazione. Ha ragione il Consigliere Lepri: bisogna fare in modo che il bilancio venga approvato subito e per farlo non credo che dobbiamo aspettare che ce lo approvino loro della minoranza.
Anche loro hanno dei limiti, ma non credo che arrivino a questo punto.
Credo si tratti di impostare le cose da subito onde questo vulnus venga velocemente colmato.
Attenzione: siamo nell'anno peggiore, per il Piemonte, della storia repubblicana; non è un anno qualunque, questo. Se c'era un anno in cui questa Regione aveva bisogno di un bilancio - magari difficile, magari carente, ma chiaro e netto, in modo che tutti coloro che vi si rivolgono potessero avere certezza dei dati - era questo. Non l'abbiamo fatto: cosa fatta. Lo si faccia subito, ponendo in essere tutte le azioni necessarie.
Oltre al bilancio, infatti, non vorrei che qualcuno dimenticasse che c'è una piccola eredità lasciataci dalla precedente Amministrazione, alla quale però pare non voglia interessarsi nessuno: qualcosa come circa due miliardi e rotti di euro "bucati" rispetto al bilancio precedente che buon Dio! - vorremo ben trovare... O vogliamo proprio perpetuare lo stile del "simpatico" Assessore Peveraro che faceva i debiti, possibilmente assegnandoli ai propri nipoti o, peggio, ai bis-nipoti? Non lo credo giusto, non lo credo corretto, a maggior ragione in un anno così difficile come questo per il nostro Paese e - perché no? - per la nostra Regione.
Ci si dovrà poi occupare di sviluppo, Assessore Giordano, oppure di crescita. Mi rivolgo a lei perché nell'area del bilancio le risorse per quel mondo complessivamente ci sono: non bastano mai, ma ci sono. Forse ci sarà da riflettere un po' più approfonditamente su quali siano le direttive, le misure, le modalità per impiegare le risorse, pur sempre limitate, per far sì che il Piemonte esca il più velocemente possibile da questa stasi.
E fondamentalmente bisogna che ci sia una maggior regia. Mi dispiace che non ci sia il "regista", oggi, perché altrimenti con più facilità glielo avrei detto. Faccio un'altra correzione, collega Lepri: non abbiamo chiesto udienza, è lui che ha chiesto di incontrarci; per il resto era tutto esatto. È evidente, infatti, che in una qualunque compagnia di attori, se il regista non è presente - e non è così sistematicamente "sul pezzo", come avrebbe detto qualcun altro - c'è il rischio che gli attori recitino la propria parte un pochino troppo a propria immagine e somiglianza.
Questo ha fatto parte di quest'anno che ha portato - come qualcuno ha detto - almeno la certezza della continuità della legislatura. L'unica vera delusa è la Consigliera Bresso che ci sperava tanto e questo ci dispiace: tutti gli altri sessanta sono contenti che sia finita così. Condivido quel che ha detto il collega Lepri: il 2012 è un anno importante, probabilmente il più importante della legislatura, oltre che il più importante per il Piemonte. Vediamo di fare un pochino meglio: non dovrebbe essere molto molto difficile.
Auguri sinceri a tutti voi e alle vostre famiglie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Laus.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Nell'iniziare questo mio breve intervento, mi riaggancio e mi ricollego a quello del collega Vignale e riproduco alcune osservazioni e alcune considerazioni che sono già state fatte dal sottoscritto in Commissione. Il collega Vignale ha una brillante capacità dialettica, una brillante capacità di analisi ed è molto intelligente; quindi riesce, quando ci sono le condizioni, ad arrampicarsi sui vetri. Nel caso specifico purtroppo ahimè - non c'erano nemmeno i vetri, quindi il collega Vignale si trovava in difficoltà.
Più lucido e condivisibile, invece, tranne per alcuni aspetti, è stato il collega Burzi, del quale condivido l'analisi, perché d'accordo con una parte dell'intervento del collega Lepri.
Colleghi, il titolo della Commissione era: "Poche idee e molto confuse"; il titolo di oggi è: "Bilancio fallimentare". Bilancio fallimentare di un'azione politica di questo Governo, un Governo che i colleghi hanno definito "sgangherato". Io non voglio definirlo "sgangherato" ma privo di una regia politica. La responsabilità politica è della Giunta e di chi la rappresenta.
Perché c'è confusione? C'è confusione nel metodo e c'è confusione nel merito. Per quanto riguarda il metodo, c'è confusione perché negli ultimi mesi questa maggioranza ci ha spiegato (lo dobbiamo ribadire e rimarcarlo) che era necessario e indispensabile l'approvazione dello strumento del Piano Socio Sanitario e che non era necessaria e indispensabile l'approvazione dello strumento del bilancio. Questo non l'ho detto io, ma l'ha detto il vostro rappresentante, il vostro, ma anche mio, governatore.
il governatore di tutti, ma è espressione della vostra maggioranza.
Il Presidente Cota ha detto che non è urgente e non è importante approvare il bilancio. Non l'ho detto io, l'hanno scritto i giornali e l'avete confermato anche voi! Dobbiamo lavorare sul Piano Socio Sanitario! Poi, ad un certo punto, il Presidente ha capito di aver sbagliato il metodo (il merito può essere opinabile); il Presidente e voi avete fatto marcia indietro (vi ringraziamo) e poi ci avete spiegato che era diventata indispensabile l'approvazione del bilancio.
Peccato che, poi, in Commissione, sempre a causa della mancanza di regia, è stato fatto un passo indietro e non avete voluto - poi spiego perché - approvare il bilancio, tranne per una dichiarazione del collega Vignale, che ci richiamava alla nostra responsabilità per approvarlo.
Noi abbiamo spiegato che la responsabilità, se di responsabilità si deve parlare, è della maggioranza, quando dico che "non avete voluto", pur avendo i numeri necessari - come giustamente ricordava il collega Burzi per approvare in tempo debito, non nel giro di un'oretta, con delle tabelle (sì, sgangherate), senza nessuna possibilità da parte nostra di entrare nel merito e di fare delle giuste valutazioni e delle giuste analisi.
Colleghi e Presidente, approviamo un bilancio di previsione non di un anno qualsiasi, ma quello del 2012! Stiamo parlando di un anno delicato stiamo parlando di un anno difficile, stiamo parlando di un anno complicato e complesso. Noi ci affacciamo a quest'anno particolare e difficile con una maggioranza di governo non coordinata, che non definirei sgangherata, ma "smandrappata"! Date pure un segno etimologico a questa locuzione, ma forse i leghisti avranno qualche difficoltà in più.
Oggi, per colpa e per responsabilità di questa maggioranza, non abbiamo la possibilità di entrare nel merito delle questioni. Non possiamo. Ha fatto giusto qualche accenno il collega Vignale, altri faranno altri accenni. Non possiamo, noi potevamo, noi dovevamo, voi dovevate, voi potevate iniziare a pianificare e a programmare una riforma strutturale dell'impianto della nostra Regione.
Non l'avete fatto perché avete fatto marcia indietro su diversi aspetti, su diversi segmenti importanti non solo delle politiche di bilancio ma dell'impianto, come dicevo prima, della nostra Regione.
Quindi, collega Vignale, sono io (collega di opposizione) e i colleghi dell'opposizione che vi richiamano ad un vostro senso di responsabilità.
Non nella Regione Piemonte, ma in un'altra Regione (ma qui il contesto è simile!) alcuni imprenditori sono in difficoltà. Uno di questi si è tolto anche la vita! Il tema dei ritardi di pagamento delle imprese è drammatico! E solo chi sa, solo chi s'interfaccia con gli istituti di credito (un rappresentante delle imprese, un dipendente, o una famiglia) sa benissimo che cosa significa l'accesso al credito. E voi quest'anno vi siete sbizzarriti con l'immagine, con le vostre conferenze stampa, facendo ancora ulteriormente confusione tra il ritardo nei pagamenti, tra l'accesso al credito, tra i fidi rispetto al ritardo di pagamento. Sono due cose completamente diverse. Voi, alla fine del 2011, non avete ancora ben chiara la differenza tra l'accesso al credito e il risolvere definitivamente il problema del ritardo dei pagamenti.
Un buon padre di famiglia, un'Istituzione, una Regione devono prima preoccuparsi di onorare i propri impegni e poi di altre questioni. Non si può tendere la mano, da una parte o far finta di tendere la mano e dall'altra parte, strangolare chi crea occupazione e chi lavora.
Quindi, è mancato il giudizio che posso esprimere sul bilancio, non sul bilancio di previsione, ma su un bilancio negativo, senza regia, del 2011.
Ringrazio il collega Burzi degli auguri e ricambio gli auguri a lui e a tutti gli altri colleghi. Quello che più mi preoccupa è che, conoscendo i vostri equilibri politici, conoscendo i vostri ragionamenti, conoscendo quello che avete elaborato negli ultimi mesi, purtroppo per i cittadini piemontesi, se continuerete a governare voi questa Regione, il 2012 sarà molto più drammatico di quello che avrebbe potuto essere con una regia e con delle scelte di campo sicuramente opinabili, per carità, ma comunque con delle posizioni chiare. Quando nella politica si prendono delle posizioni, queste posizioni possono essere legittime. Possono essere condivise o non condivise, ma il problema nostro è che non vedo posizioni politiche!



PRESIDENTE

Grazie, collega Laus, ricambio gli auguri di cuore.
La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Anch'io colgo l'occasione per fare gli auguri a tutti i colleghi e a tutti i Consiglieri, sperando che il 2012 sia un anno non più tormentato dalle già previsioni negative che tutti fanno e credo di aver già detto molto da questo punto di vista su cosa ci aspetterà nel 2012.
Ho voluto partire anche con questa battuta per far capire come si è arrivati all'esercizio provvisorio.
Siamo reduci non so più se da tre o quattro manovre finanziarie statali, in cui sono stati continuamente modificati i parametri, i trasferimenti che lo Stato dava alle Regioni. È emersa la difficoltà oggettiva e strutturale, di preparare questo bilancio dovuto alla situazione nazionale ed internazionale, e non poteva essere diversamente.
Credo sia stato un atto d'onestà, da parte di certi Assessori, venire a volte in Commissione quando non avevano ancora un bilancio pronto; quindi o presentavano un libro dei sogni, oppure dei desiderata che l'opposizione immediatamente dopo, avrebbe rimbeccato dicendo: "Presentate delle previsioni di bilancio, dei rispettivi capitoli di spesa, nelle rispettive UPB, senza alcun fondamento perché non sapete quante risorse arriveranno dallo Stato centrale". Sarebbe emersa la critica di presentare un bilancio del tutto aleatorio.
Credo che il buon senso e la situazione oggettiva abbiano costretto la Giunta regionale a fare la scelta di presentare l'esercizio provvisorio e ad inizio 2012, accelerare ed entrare nel merito del bilancio e della legge finanziaria.
Alcuni colleghi dell'opposizione hanno ricordato che la Giunta regionale, il Presidente e la maggioranza avevano dato priorità alla riforma sanitaria rispetto al bilancio. È vero questo, perché ritenevamo, e riteniamo, che la riforma sanitaria compiuta e realizzata possa determinare dei risparmi. Una razionalizzazione della spesa che incida direttamente sul bilancio della Regione Piemonte.
Riteniamo che una volta messa a regime la riforma sanitaria si possono recuperare dei margini di risorse da destinare soprattutto sul socio assistenziale, sulla riabilitazione, sull'assistenza domiciliare, ma per far questo bisognava realizzare la riforma sanitaria.
Abbiamo constatato che con il 31 dicembre non è stato possibile realizzarla, e lo dico senza polemica, anche perché l'opposizione ha innescato un iniziale ostruzionismo in IV Commissione. Qui, invece, esprimo un giudizio tutto sommato positivo, uno dei pochi che possiamo esprimere di quest'annata politica che si sta concludendo in queste ore. Si è riusciti in extremis, a trovare un dialogo, un confronto con l'opposizione per cui forse, speriamo - qui vale la lealtà politica delle parti - che la riforma sanitaria, non dico condivisa, ma senza un ostruzionismo aprioristico possa essere approvata alla fine del mese di marzo 2012.
Come anche alcuni colleghi hanno ricordato, l'ho detto in più di un'occasione in Commissione bilancio, si poteva fare di più, considerando anche la situazione economica e finanziaria che il Paese sta attraversando.
Una situazione economica-finanziaria ancora più grave di quella che abbiamo vissuto nel 2008.
Nel 2008, su proposta del centrodestra, si riuscì ad approvare, entro il 31 dicembre 2007, il bilancio di previsione. Secondo me fu un atto di saggezza da parte di tutto il Consiglio regionale, dell'opposizione e della maggioranza dell'epoca. Ricordo, proprio per agevolare il sistema imprenditoriale delle piccole e medie imprese, che chiedemmo un rifinanziamento del sistema confidi - la Giunta regionale dell'epoca accolse queste nostre richieste - e riuscimmo dare un segnale importante alla Regione Piemonte, alle forze sociali ed economiche.
Quest'anno speravamo di fare altrettanto, considerando che la situazione economica finanziaria è molto più grave rispetto a quella del 2008. Non ci siamo riusciti, le nostre istanze non sono state accolte.
Pazienza. Speriamo di recuperare in fretta il tempo perso, perché nelle prime settimane di gennaio 2012 entreremo nel merito della legge finanziaria e del bilancio.
Ricordo anche, nel tentativo di accelerare, di aprire il dialogo e il confronto con l'opposizione, che proprio ieri la I Commissione ha stabilito i termini per presentare gli emendamenti al bilancio della legge finanziaria: il 9 gennaio.
La volontà, quindi, come vedete, di un confronto con tutti gli Assessori della Giunta in Commissione c'è, ma vogliamo aprire una discussione sul bilancio e sulla legge finanziaria con gli emendamenti dell'opposizione già presentati; quindi confrontare la nostra impostazione di bilancio con la vostra.
Questo lo potremo fare dal 9 gennaio in avanti, ma è chiaro che, a quel punto, deve valere davvero il senso di responsabilità perché, pur nell'approfondimento degli argomenti, pur nell'approfondimento dell'impostazione di bilancio, la celerità dell'approvazione sarà importante proprio per dare quelle risposte che il mondo piemontese e la comunità piemontese si aspettano.
Il mondo del lavoro e dell'imprenditoria, ma in generale il mondo esterno a noi, è molto più veloce di noi, più veloce dei tempi della politica. Questo deve essere uno stimolo, ma anche un obiettivo che dobbiamo porci a gennaio 2012.
Un bilancio che, pur nelle ristrettezze finanziarie, faccia alcune scelte strategiche, magari anche non condivise, ma che venga licenziato in tempi certi. Quello che ci chiede la società civile è di poter operare anche sulla base di un bilancio regionale dove vi siano tempi e risorse certe.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Placido, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente.
Colleghi, non chiudiamo nel migliore dei modi quest'anno solare mancano infatti solo due giorni alla fine dell'anno. Sono in Consiglio regionale da dieci anni; ho chiesto ad alcuni ex Consiglieri regionali di grande esperienza, che mi hanno interpellato, se, a memoria d'uomo, fosse mai successo che l'assestamento si portasse in Aula il 28 dicembre. Mi hanno risposto: "Mai successo!".
Voi avete realizzato un primato, incredibile, che dà il segno della confusione e dell'incapacità nell'affrontare i problemi seri e reali, su cui noi siamo pronti a discutere.
Non è mai successo che l'assestamento fosse portato in Aula consiliare il 28 dicembre e ciò comporta due aggravanti.
La prima: nello Statuto è scritto che deve essere votato entro luglio.
La seconda aggravante. Non essendo un obbligo, a differenza del bilancio, nonostante le nostre richieste, i nostri inviti, non voglio dire preghiere (non sono fra i più indicati), dopo che tutti i Comuni, le associazioni di categoria e tutto il mondo della cultura lo richiedessero ad un certo punto avete dichiarato: "L'assestamento non lo facciamo e non lo presentiamo". C'eravamo quasi tutti fatti una ragione che l'assestamento non ci fosse, quando, nella migliore tradizione, improvvisamente, tra sconcerto e confusione: "Contrordine, compagni. L'assestamento lo presentiamo, e lo presentiamo, fuori tempo massimo, il 28 dicembre".
Noi abbiamo cercato di capire perché si presenti l'assestamento fuori tempo massimo. Penso che sia stato mortificante e umiliante per alcuni Assessori che hanno rimpianto di aver rinunciato all'incarico per cui sono stati eletti dai cittadini piemontesi, e avendo rinunciato ed essendo oramai solo Assessori, quindi senza paracadute, diventando degli impiegati e dei dipendenti, in tutto e per tutto, del Presidente della Giunta. Si sono dovuti presentare, con vergogna ed umiliazione per il ruolo che ricoprono, di cui ho grande rispetto, con i loro capitoli di bilancio a zero.
Si sono presentati ieri a portare un bilancio - mai successo! - dove la logica non è "tolgo di qua per mettere di là". "No: zero. E cosa mettiamo lì?" Mi ha ricordato il gioco, che facevamo da bambini, delle belle statuine. Cosa c'è in quei capitoli? Zero.
una cosa che ritengo offensiva della dignità di alcuni Assessori, che hanno un rimpianto, e ne sono a conoscenza, perché uno di loro me l'ha detto. Mi ha confessato: "Vedi, caro Roberto, rimpiango di non essere anche Consigliere regionale, perché avrei detto: "Gestiscitela tu. La mia dignità mi porta a rinunciare a fare l'Assessore e a tornare a fare il Consigliere con la possibilità di poter intervenire e dire quello che penso e chi devo rappresentare davvero'".
Abbiamo assistito - mi fa piacere che ci sia anche qualche operatore dell'informazione - allo spettacolo di Assessori che si sono presentati con il bilancio a zero. E tutto questo avviene all'interno di un contesto, in cui - lo voglio dire - brilla un luce su di una sedia vuota: c'è un convitato di pietra, perché neanche in questa occasione il Presidente della Giunta ha ritenuto doveroso - e non basta ascoltare a distanza, ma non so nemmeno se sta ascoltando - essere qua, in Aula, mentre si discute un tema così importante, nel momento in cui c'è una maggioranza "sbrindellata" uso un termine che ha usato un collega della stessa maggioranza - e dove clamorosamente manca una regia.
Sono interista e non voglio per forza ricordare un giocatore dell'Inter; e, a proposito di regia che manca, noi vorremmo un Messi mentre non ci accontentiamo nemmeno di uno Iori. Traduco per i non addetti ai lavori: Iori è il regista del Toro. Non abbiamo nemmeno uno Iori, ma io mi accontenterei almeno di uno Iori! Invece abbiamo una sedia vuota e in questi mesi abbiamo sempre assistito a degli zero nei capitoli e, a proposito della gestione delle risorse della Cosa Pubblica da parte di chi dovrebbe essere il padre di tutti i piemontesi - politicamente parlando - abbiamo assistito alla distinzione tra figli e figliastri, perché nel riparto e nella distribuzione non interessa fare le cose che servono, ma semplicemente accontentare alcuni e non altri, i figli e i figliastri.
Alla fine, vengono assegnate delle risorse ad alcuni, senza problemi anche in tempi di ristrettezze, mentre ad altri non viene dato proprio nulla.
Noi ci saremmo aspettati - non riprendo il dialogo con Vignale - la spiegazione della genesi del debito, perché ce n'è per tutti. Voglio ricordare che Ghigo ha trovato un bilancio con zero debiti, quindi non possiamo dire che i padri ci hanno lasciato un disastro. Ghigo li ha incominciati, ma non voglio riprendere questo argomento; Bresso li ha continuati, Cota li ha aumentati ed è pronto a fare mutui e altri debiti dopo aver fatto una campagna elettorale, in cui diceva: "Ridurremo i debiti e non faremo mutui". È una notizia recente, quindi ce la ricordiamo tutti.
Noi siamo pronti e vogliamo discutere, senza tornare alla genesi perché ce n'è per tutti, su come affrontare un momento difficile, gravoso e che ci vede attendere il futuro con grande preoccupazione.
Intanto, sarebbe importante sapere a quanto ammontano i debiti del Piemonte, perché voi non lo sapete e non lo fate sapere nemmeno a noi. Noi vorremmo saperlo: quanto è il debito reale del Piemonte? Si può sapere? Volete chiudere società non strategiche? Siamo pronti ad alzare la mano. Cosa c'è da chiudere? Naturalmente senza fare regali agli amici senza regalare dei beni ai privati, che magari poi fanno gli affari, ma solo mantenendo le società strategiche per la Regione.
Ce ne sono da chiudere? Siamo pronti, risparmiamo soldi, così non dobbiamo neanche scontentare qualche centinaia di persone che avrebbero voluto essere nominate e avere degli ingrati che, nominati, si dimenticano di esserlo stati. Così facciamo prima! Lancio una suggestione, che è personale. Non posso dire che è del Gruppo, lo voglio chiarire, ma visto che vi trovate per la grande abbuffata di fine anno, che non è il cenone, ma è la spartizione delle aree protette vi lancio la suggestione. Chiudiamo ed eliminiamo tutti i Consigli di Amministrazione e tutti i Presidenti delle aree protette. Sarebbero 75 persone in meno, 15 Presidenti in meno, perché fra poco rischiamo di non avere i soldi per aprire i parchi. Ci sono i Direttori, che sono dei dipendenti e rispondono alla Regione, all'Assessore, che appartiene alla maggioranza. Quindi, non potete nemmeno dire che rappresentino l'opposizione.
Qualche suggestione ve la lancio, se avete veramente il coraggio affinché non facciate la grande abbuffata, che non è quel grande film di qualche decennio fa.
Questo è quello che noi vi indichiamo, se avete il coraggio: chiudiamo le società, eliminiamo le cose che non servono. In questi decenni si è esagerato, si è costruito di tutto e di più. Tagliamo, per capire quanti soldi ci sono veramente in un bilancio da tempo di crisi grave.
Ma in questo - e termino - voi arrivate nudi alla meta e non è uno spettacolo bello da vedere. Ricordate che avevate detto che avremmo discusso del Piano Socio Sanitario, com'era giusto e logico per un tema così importante, fra Natale e Capodanno, portandolo all'approvazione? Ne discuteremo seriamente con il tempo necessario e doveroso per un piano come quello.
Voi avete affermato: "Il bilancio: chiudiamo il bilancio in un men che non si dica". L'ha detto prima il collega Ronzani, che ha fatto la lista della spesa. Ne parleremo dopo.
Per i rifiuti ci ha salvato il provvedimento del Governo, perch diversamente anche su quello saremmo immersi completamente nel bidone dei rifiuti.
Termino per restare nei tempi. Vi segnalo, oltre alle proposte, prima di farvi gli auguri - ne abbiamo bisogno tutti quanti, visto che siamo probabilmente all'ultima seduta dell'anno - che non era mai successo, oltre all'assestamento il 28 dicembre, che in un momento così drammatico (e lo definisco così, sicuro di non abusare) il Presidente della Giunta regionale non abbia sentito la necessità e il dovere di essere in Aula ad approvare il bilancio; del resto, come detto prima, il convento non ci passa nemmeno uno Iori! Ho chiesto prima al mio Capogruppo: "Dovrei andare a presenziare ad una premiazione a Racconigi. Devo stare qua?". Lui mi ha detto: "Devi stare qua e devi intervenire".
C'è una maggioranza che si è clamorosamente squagliata - termine che rende di più rispetto alla parola "sciolta" - come neve al sole. Purtroppo la neve non c'è e non c'è neanche questa maggioranza e, purtroppo, nemmeno il suo capo, il Presidente della Giunta regionale, cui - mi dispiace - non vanno i miei auguri di fine anno.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Tiramani; ne ha facoltà.



TIRAMANI Paolo

Intervengo in nome della Lega Nord ed ovviamente intervengo a favore di questo bilancio provvisorio, com'è ovvio che sia, visto che deve essere approvato entro la fine dell'anno.
Accolgo un po' con stupore certe discussioni che arrivano da parte dell'opposizione. Credo che l'atteggiamento di questa Giunta sia stato maturo. Penso a quello che è stato tanto criticato, cioè il Piano Sanitario, che si voleva approvare entro il 31 dicembre con certi criteri.
Si è andati sul territorio e si sono ascoltate quelle che erano le problematiche e, soprattutto, si è condiviso anche con l'opposizione quelli che potevano essere dei punti comuni. Quindi, definire un elemento di debolezza l'essere stati troppo buoni, mi sembra una presa in giro. Così come mi sembra una presa in giro parlare di problemi di bilancio, perch non è stato approvato nei termini previsti, quando noi stessi, a maggio dell'anno scorso, abbiamo approvato un bilancio che non era stato approvato dalla Giunta precedente, della quale voi facevate parte. Così come mi sembra abbastanza surreale, all'indomani di quella che è stata la relazione della Corte dei Conti, venire a parlare d'indebitamento.
Mi sembra molto surreale. Mi sono letto la relazione e alcune parti fanno veramente rabbrividire.
Nella relazione si legge: "L'andamento complessivo dell'Ente è aumentato, tra il 2006 e il 2010, del 64.41%" - non lo dico io, è scritto nella relazione, leggetevela! - "passando da tre miliardi e mezzo nel 2006 a 5 miliardi e 800.000 d'indebitamento nel 2010, con incrementi costanti per anno. Tra il 2009 e il 2010 si registra un aumento del 20.31%".
Così come, per quanto possa apparire una vittoria di Pirro, dopo un anno che dicevamo certe cose, leggere in quella relazione che quello che ha fatto l'ultima Giunta regionale di centrosinistra il 29 marzo, ad urne ancora aperte...
Riporto ciò che scrive la relazione della Corte dei Conti: "Va osservato come la menzionata cancellazione abbia favorito il rispetto degli obiettivi posti del Patto di Stabilità per il 2009 e il 2010. Tuttavia essa, così come emerge dagli atti esaminati, si risolve in una mera operazione finalizzata a spostare nel tempo l'adempimento di obbligazioni assunte dalla Regione, con il risultato di occultare una parte del debito regionale e quindi di migliorare i saldi contabili, ma non la situazione gestionale finanziaria complessiva. Esso non può, pertanto, dirsi conforme ai principi di una sana gestione". Ma allora di cosa stiamo parlando? Noi ci presentiamo qui e veniamo incontro a quelle che sono le richieste dell'opposizione; ci siamo, in qualche modo, calati nella parte perché il Presidente è stato molto bravo a mediare sull'aspetto della riforma sanitaria: è ovvio che per venire incontro a voi non avremmo avuto poi, le tempistiche per approvare il bilancio - anche un bambino lo avrebbe capito! - perché con l'attuale Regolamento potevate presentare 'n' ordini del giorno e trascinare la discussione fino a chissà quando! Noi, però, cerchiamo di approvare un qualcosa e a questo punto non ci dispiace protrarre la discussione a gennaio o a febbraio, sia per quanto riguarda il bilancio, che per la riforma sanitaria. Ma, perlomeno, abbiamo la chiarezza e la correttezza di non accendere nuovi mutui, così come è stato detto erroneamente, ma di illustrare ai piemontesi quelle che sono le vere situazioni che ci siamo trovati di fronte.
Se noi non eroghiamo fondi o blocchiamo certe situazioni, è perch siamo realisti. Non vorrei, però, che l'essere realista significhi passare per scemo: questo non mi va, e credo che non farebbe piacere a nessuno della maggioranza.
Dobbiamo approvare un bilancio provvisorio e lo facciamo pervenire alle vostre esigenze; pertanto, definirlo "fallimento" non mi sembra opportuno.
Se c'è qualcosa di cui, forse, bisogna rimproverare questa Giunta, è proprio il fatto di essere stata troppo "buonista" nell'aver ascoltato l'opposizione, di essersi insediata mantenendo intatte le strutture, senza fare "pulizia" laddove forse andava fatta (se certe situazioni si bloccano spesso è perché alcuni uffici sono incancreniti e certe cose rimangono ad un certo livello!). E poi venite anche a farci la morale, parlando di parchi, dicendo: "Vanno ridotti", "Bisogna cancellare tutti i C.d.A." quando li abbiamo raggruppati, ottenendone neanche un terzo, risparmiando molti costi di gestione? Ma allora di cosa stiamo parlando? Anche per le ASL abbiamo mantenuto un certo criterio, confermando quei Direttori generali che abbiamo ritenuto validi, per quanto fossero di vostra nomina. Invece, quando voi avete vinto le elezioni nel 2005, tutti quelli che erano marchiati di un certo colore politico sono stati mandati a casa subito! Allora, di cosa stiamo parlando? Stiamo parlando d'aria fritta e della solita politica, solo perché ci sono i giornalisti e bisogna farsi vedere contrari a quelle che sono le decisioni prese dalla Giunta. Oggi basta fare una "politica sfasciacarrozze" e i giornali danno risalto. Però, poi, di concreto non si fa nulla.
Nei giorni scorsi abbiamo approvato la riforma sui vitalizi: meno male che è stata fatta! Però qualcuno prima ha votato a favore, poi nel comunicato stampa lo ha rinnegato.
Peccato che uno di quei due Consiglieri di quello stesso Gruppo che si è detto non favorevole non ci tiene così tanto ad avere il vitalizio che paga spontaneamente la reversibilità sull'indennità del vitalizio (le loro buste paga sono visibili sul loro sito): se vi fa così schifo il vitalizio perché qualcuno vuole tramandarlo alle proprie mogli e ai propri figli? Allora non siete coerenti.
Di fronte ai cittadini, per prendere il voto una certa parte politica dice una cosa. Però, come sempre, il portafoglio è da una parte, la mano dall'altra (il cuore è a sinistra, il portafoglio a destra!).
Bisognerebbe essere coerenti. In Aula dovremmo cercare di lavorare per il bene dei cittadini. Capisco che la polemica premi sempre, per bisognerebbe anche essere realisti - tutti - e capire che se i soldi non ci sono, non ci possono essere. E se si vogliono fare certe riforme, si devono fare in base alle disponibilità economiche.
Se rallentiamo per andare incontro ad una vostra esigenza sulla riforma sanitaria, non è corretto che veniate qui a cantar vittoria e a dire che è un nostro fallimento, perché non è così. Mi spiace per chi prima ha cercato di sfruttare questa posizione per dire determinate cose.
Come ho detto poc'anzi, non possiamo neanche passare per "troppo buonisti". Credo che la politica d'intesa con i Gruppi consiliari premi sempre, perché tutte le parti politiche, al di là delle ideologie, possono avere delle buone idee e dei buoni spiriti d'intesa. Però bisogna ragionare su quello che è il bene del Piemonte. Noi abbiamo dimostrato di avere dei buoni intenti e d'essere disponibili a ragionare con voi: non pugnalateci appena giriamo l'angolo! Cercate di essere coerenti anche voi.
Buon anno a tutti, e da gennaio ci ritroveremo qui a votare sia il bilancio che la riforma sanitaria. Grazie.



PRESIDENTE

Vi ricordo che il Consiglio regionale è convocato anche nella giornata di domani. Pertanto, chi fa gli auguri oggi, lo pregherei di non ripetersi qualora dovesse intervenire anche domani. Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
L'approvazione dell'esercizio provvisorio ci offre la possibilità di fare un minimo di dibattito politico in quest'aula.
Interverrò soltanto per sottolineare e apprezzare, al di là del merito l'intervento del collega Burzi (ribadisco "al di là del merito"). Lo voglio fare perché non è semplice, per un Consigliere regionale di maggioranza dire le cose che ha detto il Consigliere Burzi in quest'aula.
Ieri ho ascoltato l'intervista del Consigliere Pedrale su RAI Tre, che sosteneva che l'atteggiamento di alcuni Consiglieri del PdL sono questioni legate al partito e alla gestione dello stesso. Pertanto, tali questioni vanno discusse all'interno del PdL.
Oggi il collega Burzi è intervenuto sottolineando alcune questioni di carattere politico. Poi la maggioranza potrà far finta di non aver sentito perché si può anche far finta di non ascoltare, ma noi abbiamo sentito bene.
Il collega Burzi è stato chiaro e ha illustrato quali sono le criticità non le abbiamo specificate noi, ma le condividiamo e le abbiamo sottolineate negli interventi - che oggi vive questa maggioranza e l'attività della Giunta. Sono criticità vere, e lo dimostra un fatto emblematico: la mancanza del numero legale.
Può capitare, in effetti, che manchi il numero legale. Ma quando capita in modo sistematico, com'è accaduto in quest'ultimo anno, evidenzia un problema politico. E ho fatto riferimento soltanto all'attività del Consiglio, poi naturalmente le questioni vere sono le cose non fatte, le cose che non è riuscita a fare questa maggioranza e che voleva fare.
Si può continuare, così come stanno facendo alcuni di voi, a far riferimento alla vecchia legislatura, ma vi ricordo che noi le elezioni le abbiamo perse! Siete voi che state governando.
Potete continuare la solita litania sul bilancio di una volta continuate pure così! - ma i cittadini piemontesi aspettano risposte da voi! Da voi che state governando il Piemonte e non ci riuscite, secondo le aspettative che avevate creato e secondo il programma che avevate annunciato.
Non ci state riuscendo, questa è la questione politica. Poi si può fare finta di non sentire, ma le cose sono chiare. E visto che è stato fatto questo riferimento e noi lo abbiamo ricordato più volte, così come state facendo voi, e apprezzammo molto l'atteggiamento della minoranza che consentì di approvare, entro il 31 dicembre di quell'anno, il bilancio di previsione, approvare il bilancio di previsione entro la fine dell'anno ha un valore straordinario, al di là dei contenuti, poiché si dice alla società piemontese: "Le risorse sono queste e potete far conto su queste risorse".
Rinviare all'esercizio provvisorio è una mancanza politica.
Quando approvammo quel bilancio entro il 31 dicembre, ci fu una richiesta precisa - se non ricordo male (chiedo aiuto e sostegno al collega Burzi) - rispetto al bilancio della sanità, per indirizzare risorse - come ricordava il collega Pedrale - al mondo delle imprese.
Quello fu l'oggetto della discussione e non fu una questione da poco perché i milioni che tagliammo al bilancio della sanità furono parecchi e ci fu una gran discussione all'interno della maggioranza. Ci fu un confronto politico vero tra la maggioranza e la minoranza di allora, che portò all'approvazione del bilancio entro la fine dell'anno.
Questa è la questione! Oggi ci rimproverate una mancanza di responsabilità, ma noi non ci assumiamo questa colpa, perché non è stato così! Un mese fa - lo ricordiamo tutti - quando in IV Commissione abbiamo iniziato la discussione del Piano Regionale Socio Sanitario, abbiamo dichiarato una cosa precisa: "Voi state rinunciando ad approvare il bilancio di previsione entro il 31/12, perché volete approvare il Piano entro la fine dell'anno".
C'è stata una scelta politica da parte vostra, poiché avete detto: "La priorità è il Piano Socio Sanitario e non il bilancio", pur avendo ascoltato quello che diceva il Piemonte - non l'opposizione, ma i piemontesi - nelle consultazioni.
Si può dire che le consultazioni erano guidate politicamente, si pu far finta di non sentire, si possono chiudere le orecchie, ma quando il Piemonte ha gridato le proprie obiezioni al Piano Regionale Socio Sanitario, avreste dovuto avere la capacità di ascoltare, di venire in Commissione a confrontarvi con l'opposizione, come poi avete fatto, perch costretti dalla nostra azione (ci siamo posti presentando molti emendamenti, ma anche avanzando obiezioni e proposte nel merito).
Caro Presidente, questa è la situazione: la maggioranza oggi è di fronte ad una questione politica, e l'esercizio provvisorio significa questo, non altro! Avete una questione politica di fronte a voi: potete far finta di nulla o affrontarla.
Ecco perché, quando sosteniamo che non c'è una guida politica, diciamo una cosa vera, e non è che il Presidente della Giunta debba venire qui ad approvare i provvedimenti (lo faccia o non lo faccia, c'interessa poco); il problema è vostro, perché se non c'è una guida politica anche rispetto alla gestione del Consiglio regionale e della maggioranza, è una questione politica.
Il messaggio è chiaro: il Presidente della Giunta regionale è poco interessato all'attività del Consiglio. Prendetene atto, trovate delle soluzioni: non è una questione nostra, ma vostra! Potete continuare così! Devo dire un'altra cosa e ho finito, Presidente: non è che l'opposizione gioisca di fronte ad una situazione come questa, perch questa vostra mancanza di capacità di gestione della Regione Piemonte ricade sui piemontesi. Ecco perché non c'è gioia, da parte dell'opposizione! Noi vi critichiamo, noi lavoreremo sul territorio, ma naturalmente vorremmo avere una maggioranza e una Giunta capaci di stabilire delle priorità, degli obiettivi e, soprattutto, con la capacità di raggiungere quegli obiettivi, cosa che avete dimostrato di non avere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Presidente, i colleghi del Gruppo che sono intervenuti hanno già posto con molta chiarezza le considerazioni - tutte politiche - che il Gruppo consiliare del Partito Democratico sta collocando all'interno di questo dibattito.
Non torno - se non brevemente, per svolgere due considerazioni - su quanto hanno detto, non perché non sia importante: lo condivido totalmente e credo che difficilmente si possa trovare un collega che consideri quanto espresso finora il frutto delle logiche per cui l'opposizione deve giocare queste parti e la maggioranza deve giocare un altro ruolo.
stato detto che non c'è un impedimento nazionale all'approvazione della legge di bilancio, tanto che la stragrande maggioranza delle Regioni ha approvato o sta approvando il bilancio in questi giorni e in queste ore.
stato detto, altresì, che nella storia della Regione Piemonte questa è la prima volta che si ricorre all'esercizio provvisorio, non per responsabilità dell'opposizione, ma per responsabilità e per scelta della maggioranza.
stata raccontata e descritta una condizione - oserei dire confusionale, nella quale si trova la maggioranza e, conseguentemente l'azione che la Regione Piemonte dovrebbe svolgere nei confronti di una fase tanto complicata e difficile per la comunità piemontese.
Voglio rammentare un episodio (mi fa molto piacere che sia tornata in aula l'Assessore Maccanti): era la fine di settembre-inizio di ottobre e in una Conferenza dei Presidenti dei Gruppi, quando si doveva stabilire la programmazione, la Giunta ha messo in campo i propri obiettivi da raggiungere, da quella data fino al 31 dicembre 2011: la legge di bilancio la legge finanziaria, i provvedimenti collegati alla riforma sanitaria, i provvedimenti di riordino degli ATO, i provvedimenti di riordino sui poteri locali, la legge urbanistica.
Siamo alla fine dell'anno e, di questi sei obiettivi, non uno è stato centrato e non tanto e non solo per la qualità dell'opposizione (voglio ribadire che noi non abbiamo fatto un'opposizione quantitativa, ma abbiamo fatto un'opposizione fortemente qualitativa).
Sono stati sufficienti tre giorni di Commissione consiliare sanità perché la Giunta e la maggioranza prendessero atto di una situazione che avrebbe determinato certamente la non approvazione di quei provvedimenti.
Quegli obiettivi non sono stati raggiunti per le considerazioni che i colleghi hanno espresso, perché quest'Amministrazione regionale e questo Consiglio regionale non hanno una guida politica o, perlomeno, perché la guida politica che dovrebbe coordinare e presiedere anche al raggiungimento di questi obiettivi, è impegnata in altre circostanze e in altra situazione.
Il dibattito odierno e soprattutto gli interventi svolti dai colleghi della maggioranza credo abbiano reso plastico e molto evidente quanto oggi sta vivendo l'Amministrazione regionale del Piemonte e, purtroppo conseguentemente, anche questo Consiglio regionale.
Siamo ad un anno e mezzo dalle elezioni regionale del 2010 - mi sono già proiettato nell'anno nuovo - e si ha la sensazione molto chiara che questa legislatura sia, non all'inizio, ma alla fine.
Si ha la sensazione - è una sensazione che abbiamo sviluppato dall'inizio di questa legislatura e che è stata riprodotta oggi - che il partito di maggioranza relativa all'interno di questa Regione abbia deciso di non giocare alcun ruolo politico all'interno dell'attuale legislatura regionale. Mi dispiace, credo che il collega, cui rinnovo i sentimenti di stima, Luca Pedrale cominci ad essere stanco nell'indossare tutte le volte in Consiglio regionale, l'elmetto del pompiere che tenta di spegnere gli incendi. L'incendio c'è, è forte, è pericoloso, è segno del profondo disagio che sta attraversando questa maggioranza.
Ritengo che quanto abbiamo vissuto negli ultimi mesi non consista solamente nel non raggiungimento degli obiettivi che vi siete posti - non uno ne avete raggiunto - ma, soprattutto, nel continuo disagio che si respira all'interno di questo Consiglio regionale.
Guardate, avete una maggioranza di 36 Consiglieri e rispetto alla precedente legislatura voglio evidenziare anche un altro dato: 34 di questi 36 Consiglieri appartengono a due Gruppi consiliari. Questo elemento doveva garantire una condizione di governabilità estrema, che nella precedente legislatura non c'era. Inoltre, evidenzio la presenza di una maggioranza molto composita, di una maggioranza che anche sul piano nazionale aveva prospettive e collocazioni politiche molto diverse e di due Consiglieri regionali, con tutto il rispetto nei loro confronti, che rappresentavano due liste e due Gruppi consiliari. Questo non si è percepito in questo anno e mezzo. Questa condizione di gran favore non si è percepita in quest'anno e mezzo! Al collega Burzi, che ha espresso con molta chiarezza, ancora una volta, a quest'Aula, le ragioni del disagio all'interno di questa maggioranza, voglio rispondere che non lasceremo fare a voi. Noi non stiamo fermi, per due ragioni di fondo. Per quanto riguarda la prima, siamo convinti che dentro di voi, prima o poi, questo scontro troverà anche una sua composizione e la soluzione che darete a questo scontro non sarà, dal nostro punto di vista, positiva per la comunità piemontese.
Relativamente alla seconda, questo Gruppo consiliare all'interno di questo Consiglio regionale è riuscito, dal mio punto di vista, con uno sforzo collettivo, a tenere insieme le ragioni forti del nostro essere forza di opposizione a questo Governo regionale, con la capacità di esprimere una cultura di governo.
A entrambi questi ruoli non intendiamo rinunciare; così come non intendiamo rinunciare alla capacità di collegare sempre più intensamente il nostro lavoro politico all'interno delle istituzioni con quanto stiamo facendo nella comunità piemontese.
Se c'è una ragione per cui la Giunta regionale ha dovuto riconoscere che il tema della riforma sanitaria andava affrontato in modo radicalmente diverso, questa è rappresentata anche dal fatto che tra l'istituzione Piemonte, intesa come Gruppo consiliare, forze politiche di opposizione e quello che esprimeva la comunità piemontese c'era grande sintonia e grande empatia.
Dicevo prima che si ha la sensazione che questa legislatura sia alla fine e non all'inizio, nemmeno alla metà, del proprio percorso. È una sensazione che si respira.
Noi non intendiamo intervenire su questo tema. Noi continueremo a intervenire nel merito dei problemi e delle questioni che riguardano la comunità piemontese, senza fare alcuno sconto, senza mancare del nostro ruolo forte di denuncia, così come abbiamo fatto oggi in questo dibattito rispetto allo stato confusionale e alla mancanza di regia all'interno di questa Amministrazione regionale; senza fare sconti nei confronti di un Presidente regionale, i cui interessi politici sono diversi e per molti aspetti antagonisti rispetto al suo ruolo di Presidente della Regione Piemonte.
Guardate, Mercedes Bresso poteva avere tanti difetti, ma, nei momenti salienti di una legislatura regionale, la sua presenza qui contava, si sentiva e si respirava.
Nei momenti forti e salienti di questa legislatura regionale, la presenza in Consiglio di chi ha la responsabilità politica e il grande prestigio di essere Presidente di questa straordinaria regione non si percepisce.
Auguri di cuore a tutti voi e a tutti noi per il 2012.
Devo dire che lo stato confusionale continua. Ho appena guardato la posta elettronica: si è detto di riprendere i lavori il 9 gennaio intensificando la nostra attività sulla sanità e sul bilancio, ma si stanno riconvocando ripetutamente le Commissioni, dal 9 gennaio in avanti, secondo il calendario normale. Ritorneremo alla quotidianità del vostro vivere, non del nostro vivere! Noi abbiamo sempre assunto posizioni responsabili, ma questo non ci impedisce di condannare la responsabilità politica di questo Consiglio regionale.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.04 riprende alle ore 17.05)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Consigliere Reschigna, martedì 10 gennaio è prevista la convocazione per tutto il giorno della I Commissione, così...



(Commenti del Consigliere Reschigna)



PRESIDENTE

Un momento.
Martedì è convocata la I Commissione al mattino e al pomeriggio, così come anche venerdì 13.
Al termine di questa seduta, dico subito che dovremo svolgere brevemente una riunione dei Capigruppo per esaminare la calendarizzazione della giornata di domani, perché, dopo un anno e mezzo, conoscendo un po' il mestiere, mi sembra aleggino dei dubbi relativamente ai lavori di domani. Pertanto, credo giusto fare il punto della situazione e in quell'occasione esamineremo anche la questione delle Commissioni nel suo complesso.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente.
Effettivamente sono un po' ingenuo. Questa mattina mi sono alzato e pensando alla giornata odierna ritenevo, per spirito di responsabilità e per spirito istituzionale, tanto invocato a ogni piè sospinto dall'opposizione, che sia la questione dell'IRPEF e sia l'autorizzazione all'esercizio provvisorio fossero documenti che sarebbero stati discussi vorrei bene vedere - e votati con concordia notevole. Invece, sono proprio ingenuo, lo ammetto.
Quando sento parlare di senso istituzionale, penso che qualsiasi forza politica debba, a fronte di situazioni particolari, metterlo veramente in campo. Finora non sono intervenuto proprio per quello, per cercare di raffreddarmi, di tranquillizzarmi, per cercare di non buttare benzina sul fuoco, ma, alla fine, uno non ce la fa più.
Voi non volete votare, come non avete votato - avete votato contro questa mattina, la questione dell'IRPEF: ricordo solo - affinché rimanga a verbale - che questo, grazie a questo Governo di non eletti, sarebbe costato al Piemonte circa 250 milioni di tagli alla sanità. Quindi, in tal senso siamo costretti.
Dopodiché, se individuavate 250 milioni, potevamo metterci d'accordo prima e nemmeno noi avremmo votato il provvedimento, ma occorreva mettersi d'accordo prima, voglio ricordarlo.
Però, ad un certo punto, non ce la faccio più, soprattutto quando sento parlare persone con esperienza tipo - mi dispiace che non ci sia, ma lo dico affinché rimanga a verbale - il Vicepresidente Placido, il quale confrontandosi non so con chi degli Uffici (forse dovrebbe confrontarsi con qualcuno che ha i dati più chiari), dice che mai è stato approvato un esercizio provvisorio alla data del 28 dicembre. Ricordo che il 28 dicembre 2005, primo anno della Giunta Bresso, è stata votata l'autorizzazione all'esercizio provvisorio. Ricordo, altrettanto, che il 29 dicembre 2006 29 dicembre 2006 - secondo anno della Giunta Bresso, è stato votato il bilancio provvisorio.
Dopodiché, ricordo anche, altrimenti sembra che arriviamo dalla luna e non capiamo niente (siamo della Lega, ma qualcosa capiamo o, almeno, un po' sappiamo leggere), che dal 2001 al 2010 solo due volte, una volta con la Giunta Bresso e una volta con la Giunta Cota, non è stato presentato il bilancio provvisorio.
Questi sono i fatti.
Continuando con i fatti, non riesco a tacere o a dire piano e sommessamente determinate cose. Quando leggo - e lo voglio leggere perch deve rimanere a verbale - che l'indebitamento complessivo dell'Ente è aumentato, tra il 2006 e il 2010, del 64,41%, io non c'ero. C'eravate voi! C'eravate voi, e mi dispiace che non ci sia la Presidente Bresso, che era Presidente e voi maggioranza. Voi maggioranza! Questo non lo scrive la Lega o La Padania, ma la Corte dei Conti, e bisogna gridarlo ad alta voce, cari signori, perché bisogna vergognarsi bisogna vergognarsi politicamente di simili affermazioni! Ho sentito parlare tutto il giorno di tali questioni.
Non volete - lo ripeto - votare il bilancio provvisorio? Non lo votate.
Prendetevi la responsabilità di non pagare gli stipendi, non tanto a noi che tanto siamo "grassi", ma ai dipendenti. Prendetevi la responsabilità di non pagare, dal 1° gennaio, gli stipendi ai dipendenti. Abbiate il coraggio! Noi siamo una Giunta che non vale niente. Noi siamo una Giunta che non vale niente; una maggioranza che non vale niente! In parte, viene anche detto da questa parte qua.
Voglio ricordare che noi siamo riusciti a far diventare grande, per le nostre incapacità e per le nostre divisioni, un'opposizione che di grande mi permetta - non ha nulla! Ricordo anche a tutti quanti - a me per primo che se il Governo Berlusconi è caduto, è caduto grazie ad un traditore che si chiama Fini, altrimenti il Governo Berlusconi continuava a stare in piedi! Ricordo a tutti quanti che, se vogliamo cadere, cadiamo pure, andiamo ad elezioni: qualcuno sarà contento, ma non di certo i piemontesi, che si ritrovano con la Corte dei Conti - mi permetto di dire con colpevole ritardo - che scrive "con il risultato di occultare una parte del debito regionale".
Occultare una parte del debito regionale! E adesso voi ci venite a fare la morale? Ripeto: noi non saremo capaci, ma abbiamo l'onestà dalla nostra parte.
L'onestà dalla nostra parte! Noi non occultiamo i debiti. Noi non lo occultiamo il debito! Anzi, forse noi - ed è una nostra colpa - lo diciamo troppo chiaramente che non abbiamo i soldi. Non illudiamo nessuno continuiamo a respingere persone che ci vengono a chiedere soldi ad ogni piè sospinto. Diciamo chiaramente che non possiamo mantenere la situazione così com'è. Abbiamo l'onestà intellettuale e morale di dire queste cose.
Avrei tante cose da dare, ma termino.
Penso che sarebbe comunque un buon segnale ricominciare... Perch voglio anche fare la parte da Lega di lotta e di Governo, quindi voglio anche fare la parte buona; d'altronde sono credente, profondamente credente, e siamo nel periodo natalizio, è appena passato il Natale.
Vorrei provare a dire: proviamo a partire un po' meglio, noi per primi noi per primi - il prossimo anno. Proviamo, tutti insieme, a partire meglio, ma non per noi, perché se noi cadiamo, metà di noi verrà rieletto e metà no (non me ne frega niente per chi non verrà rieletto), ma facciamolo per i piemontesi: tutti quanti. Noi per primi: proviamo a partire con un altro piede, considerato che a partire dal prossimo mese abbiamo degli impegni notevoli, e a iniziare a discutere.
Il Piano Sanitario: non è una debolezza essere arrivati ad un certo punto e dire: "Cari signori, proviamo a farlo il più condiviso possibile".
Non è una debolezza: è un senso di responsabilità, mi permetto di dire, da parte di questa maggioranza! Poi fatelo passare come volete, tanto, quello che conta - l'ho già detto una volta - è il risultato finale. Quello che conta è il bene dei piemontesi! Se noi riusciamo a fare una legge condivisa il più possibile, che i lavoratori e gli addetti alla sanità condividono il più possibile, noi facciamo il bene dei piemontesi! Cerchiamo, quindi, di fare qualcosa di buono dal prossimo anno. Abbiamo da affrontare il bilancio. Lo sappiamo benissimo: tutti quanti voi signori, a Roma, votate l'aumento della benzina che colpisce tutti, dal miserabile più miserabile al miliardario, e poi qua venite a fare le pulci su aliquote, che, tra l'altro, nascono dal 2008, Giunta Bresso!



(Commenti in aula)



CAROSSA Mario

Sì, dal 2008, Giunta Bresso. Sì, le aliquote dell'IRPEF - caro Consigliere Reschigna - nascono nel 2008 (legge regionale del 2008) e noi infatti, prendiamo quelle del 2008 e non le cambiamo per niente.
Cari signori, per favore! Guardiamoci un attimo negli occhi, se vogliamo farlo! Poi, ovviamente, c'è il teatrino in cui ognuno fa la sua parte; io per primo faccio la mia parte, ma proviamo, come direbbe l'amico Laus, a "quagliare" qualcosa. Uso un termine che non è proprio piemontese: quagliamo qualcosa!



(Commenti in aula)



CAROSSA Mario

L'ha detto Placido, esatto. Quagliamo qualcosa! Facciamo qualcosa tutti insieme, come dicevo prima, per il bene dei nostri cittadini.
Grazie e tanti auguri a tutti perché, da quello che intuisco e da quello che ha detto il Presidente (decideremo alla Conferenza dei Capigruppo), non so se domani avrò occasione per farvi gli auguri.



PRESIDENTE

Come direbbe il Santo Padre, donec aliter provideatur. Per il momento il Consiglio è convocato, sarà la Conferenza a decidere diversamente.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cerutti; ne ha facoltà.



CERUTTI Monica

Grazie, Presente.
Intervengo in un dibattito che stava procedendo in modo un po' stanco e che l'intervento del Consigliere Carossa ha rianimato. Avevo deciso di intervenire comunque perché, visto che si parla di rappresentazioni plastiche, credo sia giusto, da parte di tutte le opposizioni, intervenire in questo momento, altrimenti potrebbe sembrare - e sembra spesso - sia alla maggioranza sia ai media, che l'opposizione sia solo costituita dal Partito Democratico.
In questo senso credo valga la pena, perché anche se numericamente hanno un peso minore, le altre forze hanno l'ambizione di rappresentare sempre di più quella che è l'opposizione, facendo il bene dei piemontesi (non riprendendo le parole del Consigliere Carossa).
In questo senso non ci appassiona il continuo scambio di ricordi sul passato tra maggioranza e opposizione, anche perché non abbiamo partecipato a ciò che è avvenuto nelle precedenti Legislature.
Mi sembra più corretto guardare avanti, guardare verso un anno, il 2012, che sarà un anno complicato per tutto il Paese e certamente anche per il Piemonte.
In questo senso, crediamo che le considerazioni espresse dal Consigliere Carossa sulla Corte dei Conti, in riferimento all'occultamento di debiti passati, siano piuttosto pretestuosi e cerchino di celare il fatto che in questo momento, e il dibattito di oggi lo dimostra, non stiamo discutendo di nulla.
Non stiamo assolutamente discutendo di quelle che potrebbero essere le priorità e non prendiamo l'occasione per avere un anticipo di quello che invece sarebbe dovuta essere la discussione di oggi, cioè una discussione sul bilancio regionale per il 2012.
In questo senso, pensiamo che si stia procedendo, non tanto perché nel passato ci sono stati problemi e quindi, a quasi due anni dall'insediamento della Giunta Cota si debba ancora smaltire il non governo precedente. In realtà, il non governo non c'è in questo momento, anche perché chi è meno pratico di quelli che sono stati i bilanci regionali passati vede semplicemente che con buonsenso sarebbe stato necessario prima approvare l'assestamento rispetto a quello che è invece un bilancio per il 2012 anche seppur provvisorio.
In questo crediamo che il dibattito assolutamente non di merito di quest'oggi dimostri che siamo effettivamente in una navigazione a vista. Ci preoccupa - questo lo dico in modo molto sereno - la scarsa coesione della maggioranza, anche perché visto che vi è un'opposizione che si richiama crede di essere responsabile, non è quella del "tanto peggio, tanto meglio", ma in realtà vorrebbe poter effettivamente discutere di merito e quindi fare quella che è una sana opposizione.
Invece, siamo costretti a guardare sui media e sui portali quello che sta capitando nella maggioranza, i litigi che avvengono al suo interno. In questo senso, vediamo una maggioranza che non è in grado di mantenere il numero legale, ma purtroppo non è in grado in questo momento di dire ai piemontesi, richiamati nell'intervento precedente, che cosa intenda fare.
Non nascondiamo che il momento risulta essere particolarmente complesso e certamente non più tardi di oggi c'è stata la conferenza stampa del Governo presieduto da Monti, che ha dato delle indicazioni su quello che saranno i prossimi provvedimenti, la cosiddetta "fase due", una fase due di crescita.
Come abbiamo già detto nell'intervento di questa mattina, siamo molto critici nei confronti di questa manovra, una manovra che, come è stato detto, è dovuta e invece adesso si dovrà procedere a livello nazionale su intenti che andremo a verificare. Però qui, onestamente, non sappiamo effettivamente che cosa andremo a verificare. Noi abbiamo un limite per il lunedì successivo alla ripresa, dopo la pausa natalizia, per poter presentare delle indicazioni da parte dell'opposizione, ma in questo momento abbiamo una situazione nella quale non comprendiamo effettivamente su cosa si possa andare a dare delle indicazioni degli emendamenti di fronte a un "non progetto" da parte di questa Giunta e quindi di questa maggioranza.
Quindi, l'auspicio - non so se appunto siano da fare gli auguri in questo momento - ma, comunque, diciamo l'idea che noi auspichiamo possa valere per il 2012 è quella finalmente di avere un dibattito nel merito.
Speriamo che il 2012 sia un anno in cui la maggioranza faccia veramente la sua parte e l'opposizione possa farla, però - ripeto - entrando nel merito delle questioni.
Il dibattito di oggi è un dibattito che, francamente, non porta alcun valore aggiunto e che risulta essere assolutamente deludente per questo Consiglio e anche per i piemontesi, che si aspettano dall'Assemblea elettiva più importante del Piemonte ben altre indicazioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Dico fin da subito che mi fa piacere che sia arrivato il Presidente Cota.



(Commenti in aula)



NEGRO Giovanni

un dovere e lui l'ha dimostrato e lo ringrazio infinitamente.
Fino a questo momento si sono dette tantissime costa da una parte e dall'altra, e devo dire che mi era suscitato così pure anche, a volte nelle varie commissioni, una grande confusione, come diceva il collega Laus, sia nel metodo che nel merito, ma l'amico e collega Carossa ha stemperato un po' i toni e ci voleva.



(Commenti in aula)



NEGRO Giovanni

Sì, insomma...



PRESIDENTE

Chiedo scusa. Lasciamo la libertà al Consigliere Negro di essere un po' ironico.
Prego, continui.



NEGRO Giovanni

Se qualcuno mi avesse chiesto se avremmo approvato il bilancio entro la fine dell'anno, avrei detto di no. Lo approveremo sicuramente. Questo non è avvenuto. I fattori sono tanti. Questo è il mio primo mandato e le difficoltà sono tante, i parametri sono cambiati, perché abbiamo visto, in tante Commissioni, Assessori che affermano che in questo bilancio hanno i capitoli a zero.
Questo è dovuto a nuovi parametri, al Patto di Stabilità, a tutti questi inceppi per cui, purtroppo, i soldi non ci sono quasi più.
difficile.
Avrei voluto e preferito che entro questo termine avessimo approvato il discorso delle ATO, del riciclo idrico, dei rifiuti, ma è stato rinviato.
Avrei anche preferito portare avanti il discorso della riorganizzazione sanitaria, però, permettetemi di ringraziare sia la Giunta, il Presidente in primis, sia l'Assessore Monferino, perché qui si è badato al discorso delle larghe intese, si sono ascoltate le istituzioni e avete ascoltato anche l'opposizione. E giustamente si è rinviato di due mesi, per andare incontro alla esigenze dei nostri territori e del nostro Piemonte.
Devo dire che questa è una cosa positiva, perché se si andava avanti (la maggioranza poteva farlo, non lo ha fatto e io ringrazio), forse si sbagliava; invece, si è adottato un criterio a mio avviso democratico e giusto.
Rimane l'attenzione e il bilancio. In questo caso, dobbiamo approvare perlomeno, dovete approvare - il provvisorio, ma questo è dovuto, è obbligatorio, perché, come ha detto qualcuno poc'anzi, senza questo bilancio i nostri dipendenti non avranno più lo stipendio. Questa è una cosa sacrosanta che dobbiamo portare avanti.
Questa maggioranza ha dato altre priorità ritenute forse più giuste.
Non siamo noi della maggioranza, decidete voi. Io dico che noi, come Consiglieri regionali, dobbiamo prenderci le nostre responsabilità di portare avanti il discorso del bilancio il più presto possibile. Perché? Per non mettere ancor di più in difficoltà tutte quelle imprese, piccole e medie, in Piemonte che ancora attendono il saldo dei lavori eseguiti, che fanno fatica, rischiano di chiudere e di bruciare altri posti di lavoro lasciando così tanta gente senza stipendio.
Noi dobbiamo onorare i nostri impegni assunti di fronte ai piemontesi per accelerare questi lavori che dobbiamo portare avanti urgentemente. Non voglio fare la morale a nessuno, ma mentre si portava avanti questo discorso, mi veniva in mente quel vecchio detto piemontese: "Il corvo dice al merlo: guarda come sei nero!". Ritengo sia valido ancora oggi.
Non faccio la morale a nessuno. Ma tutti dobbiamo essere più responsabili e dare un segno politico vero e tangibile per vantare la credibilità della politica di fronte ai cittadini, perché purtroppo in questo momento l'abbiamo persa tutti quanti.
Mi unisco, anche se c'è ancora domani, a fare gli auguri a tutto il Consiglio regionale, a tutti voi, maggioranza e minoranza, augurando che il nuovo anno ci porti a non essere in una situazione peggiore, perlomeno non peggiore, perché sarà un anno molto difficile.
Siamo appena usciti dal Natale, occorre avere più moralità, più credibilità, più umorismo, più amicizia e stima reciproca per il bene del nostro Paese, e non disfare tutto.
Sarei orgoglioso se la Regione Piemonte fosse la prima Regione d'Italia a dare un esempio tangibile. Siamo l'unica Regione che è partita per prima a ridurre i nostri compensi, cosa che altre Regioni non hanno ancora fatto.
Dobbiamo continuare su questa via per essere positivi di fronte al popolo e non distruttivi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
In questo splendido clima testé presentato egregiamente dal Consigliere Negro, farò un'introduzione generale sull'esercizio provvisorio, poi proverò fare gli auguri a tutta l'Aula, se questa sera o domani non ci sarà seduta di Consiglio.
Dicevo, splendido clima. Mi ritrovo più nell'intervento della Consigliera Cerutti, nel senso che la discussione fino ad ora è stata stucchevole. Discussione stucchevole, anche se non inutile, Consigliera Cerutti.
Abbiamo, comunque, una relazione della Corte dei Conti, citata sia dal Consigliere Tiramani - cui ovviamente risponderò in merito alla questione dei vitalizi - sia dal Consigliere Carossa che, in effetti, parla chiaro.
Pare che il documento della Corte dei Conti sia stato un po' stiracchiato in un modo o nell'altro, comunque parla chiaro.
Noi siamo nuovi eletti in Consiglio, quindi non si può dire nostra responsabilità e nemmeno della precedente legislatura, quella che ha visto la Presidente Bresso Presidente della Regione. Sappiamo che il bilancio è andato in pesante deficit, ha accumulato un debito che possiamo dire del 74%. Diciamo che, più o meno, si è raddoppiato nei cinque anni Ghigo (tre miliardi e mezzo, a spanne, con la Giunta Ghigo; tre miliardi e mezzo, a spanne, con la Giunta Bresso). Ancora non ho elementi, spero di averli in futuro, per capire dove sono finiti e come abbiamo speso in più di quelle che erano le entrate, sette miliardi di euro. Stiamo parlando di sette miliardi di euro.
Sul 2010 non me la sono sentita di ascrivere troppo la colpa alla nuova Giunta perché è entrata in corsa a metà 2010, ha fatto quello che ha potuto, accendendo un altro miliardo di euro di debito, poi c'è tutto il discorso delle poste ritirate il 29 marzo, citate dalla Corte dei Conti.
Siamo nel 2011. Anche noi siamo un po' perplessi, non dico stufi, nel sentire rimpallare la palla da un campo all'altro, chiamando a responsabilità.
Il dato è sicuramente complesso ed è reso ancora più complicato dalla situazione nazionale di un Governo non solo non eletto dagli elettori italiani, ma un Governo probabilmente eletto e nominato da banchieri e dalla burocrazia che sta a Bruxelles; forse, addirittura, come diceva un articolo di Milano Finanza, quindi non lo diciamo noi, nominato da Goldman Sachs, che ha fatto tutta quella speculazione finanziaria a luglio programmata e poi fatta partire. Non so se Berlusconi, come diceva il Consigliere Carossa, sia "caduto" per Fini. Credo, da ingenuo, che ci siano piani molto più alti rispetto a quelli della politica, anche rispetto a Fini, nonostante si sia portato dietro circa una trentina di deputati.
Siamo in una situazione difficile e, in questo caso, non so sinceramente dire se la soluzione migliore sia chiudere i bilanci con tagli notevoli, per cui poi i vari capitoli di spesa non riescono a venire onorati, anche su impegni già presi come stiamo vedendo tutti i giorni, per evitare di chiedere ulteriore credito alle banche.
Faremo una scelta pienamente condivisibile. Io non amo assolutamente le banche, se non quelle poche che fanno finanza etica, e chiedere prestiti, o anticipi di cassa, significa indebitarci ulteriormente. Ho visto nella relazione della Corte dei Conti che già paghiamo 400 milioni di euro di interessi, o addirittura qualcosa di più, quindi chiedere soldi alle banche forse non è la cosa migliore.
Dall'altra parte, emerge il dato che abbiamo preso degli impegni, che non si sa come abbiamo assestati. Il Consigliere Carossa diceva che nel 2005-2006 è stato fatto l'esercizio provvisorio - rinominano tutti i dati ma mi informerò successivamente - ma non so se la mancanza di un assestamento sia un precedente unico. Certo, crea sicuramente problematiche ulteriori per quanto riguarda quello che si è detto sia delle poste approvate, sia per quanto riguarda le spese delle aziende che lavorano con la Regione. Aziende che lavorano e dipendono dalla Regione hanno sicuramente difficoltà notevoli, perché non sanno più quando saranno pagate, addirittura se saranno pagate.
La situazione è complessa, dovremmo forse lavorare a monte. Stiamo chiudendo le Province, dobbiamo chiudere i Comuni sotto i mille abitanti forse dovremmo anche mettere un punto interrogativo sulle Regioni, visto che a Bruxelles chi fa le leggi nomina, forse, anche i Governi (almeno questo è il mio parere). Mi sembra che la Regione stia diventando un doppione, solo un carrozzone che spende soldi, invece di fare veramente qualcosa di utile. Non è che la riforma del 2001, in senso federale, sia riuscita bene, lo dicono tutti i giuristi, non lo dico io; non si capisce bene di chi siano le competenze tra residuali e concorrenti, ogni volta è un fiorire di ricorsi alla Corte dei Conti.
Il problema fondamentale su cui dovremmo soffermarci tutti è il denaro e la proprietà all'emissione della moneta. Su questo si è aperto un dibattito anche in Parlamento. In Regione forse possiamo fare poco, se PdL e PD - siete stati voi a supportare il governo Monti - hanno la responsabilità a Roma, ovviamente c'è anche una responsabilità a livello regionale. Le conseguenze vengono subito, una dopo l'altra.
Prima era presente il Governatore Cota, che adesso non vedo più.
Sottolineo che, a mio giudizio, stando al mio orologio, rimane circa dieci minuti in Aula, in media, le poche volte che viene in Consiglio (13 volte come ha sottolineato il Consigliere Ronzani). Quando abbiamo fatto l'incontro delle opposizioni con il Presidente della Regione Piemonte, ho chiesto al Presidente Cota perché, anche se adesso la Lega Nord ha un ruolo di opposizione, non è andato con il suo partito a battere i pugni sul tavolo e a chiedere perché, se ci viene detto che vengono tolti otto miliardi di euro dalla sanità nei prossimi anni, di cui abbiamo già detto che solo il 7% del nostro PIL viene impegnato in sanità, pagano le tasse gli italiani.
Se dobbiamo ridurre un 7% del PIL per la sanità, che è già il dato più basso della maggior parte dei Paesi dell'Unione Europea, non capiamo come mai si debba andare ridurre di oltre otto miliardi e nessuno dica nulla.
Adesso, invece, il neo Ministro Passera ha appena acceso la stessa cifra otto miliardi di euro, per infrastrutture, tra cui il terzo valico, l'Alta Velocità Milano-Genova.
Probabilmente non avete capito forse che non si passerà sulla Val di Susa a fare l'Alta Velocità Torino-Lione; probabilmente, quindi, ci si sta spostando sull'Alta Velocità Milano-Genova.
Ci sono tante altre infrastrutture assurde. Ho chiesto anche al Governatore Cota, che è di Novara, perché dobbiamo insistere sulla costruzione assurda e l'acquisizione dei cacciabombardieri, gli F35: dobbiamo andare in guerra? Mi rivolgo all'Assessore Maccanti perché il Presidente Cota non c'è più. Non abbiamo avuto risposte e non sappiamo perché dobbiamo barattare 15 miliardi di euro, per un centinaio di posti di lavori. Questo nessuno lo sa. Meglio, si possono dare tanti suggerimenti e fare tante illazioni.
Intanto in Regione dobbiamo riuscire, ma anche voi vi trovate nella stessa situazione perché avete la responsabilità amministrativa, a far quadrare veramente, non vi invidio, conti che assolutamente non quadrano.
Da Roma facciamo queste scelte, anzi fate, non ho mai sentito dei distinguo da parte di nessuno, o di quasi nessuno, delle forze che siedono in Consiglio regionale.
Proprio per questo, quando il Consigliere Carossa ha parlato dei beni dei piemontesi un po' inorridisco e mi spavento. So che il Presidente del Consiglio, Monti, ha detto che vorrebbe fare delle riforme realmente strutturali per modificare il Paese. Abbiamo avuto un assaggio nella conferenza stampa di queste ore, ma dice che trova, esattamente come il suo predecessore Berlusconi, dei limiti nella Costituzione.
La Costituzione, almeno tolta la Lega, dovrebbe essere sacra, noi pensiamo che debba essere tenuta nel massimo del rispetto. Peccato che PD e PdL, Lega e tutti i partiti che supportano le opere inutili, le spese assurde per poi venire a chiederci i tagli dei bilanci, stanno lavorando ad una riforma del dettato costituzionale che parte dalla Regione Piemonte così mi è stato detto, Presidente Cattaneo.



(I Consiglieri del Gruppo Movimento 5 Stelle espongono uno striscione recante la scritta "l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro e sul filo spinato")



PRESIDENTE

Consigliere Bono! La smetta con quel miserevole e inaccettabile teatrino che ogni anno ci propina: si vergogni! La smetta! Si sieda! Chiedo agli Uffici che venga tolta la parola al Consigliere Bono. Si sieda immediatamente: lei non ha più la parola!



(Proteste provenienti dai banchi della maggioranza)



PRESIDENTE

Lei, Consigliere Bono, la deve smettere di fare ogni anno questo teatrino inaccettabile perché questa è un'Aula parlamentare, non è il bar sport della Val di Susa. Ha capito? Si comporti da Consigliere regionale e si sieda, per favore! Consigliere Bono! Si vuole sedere? La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.40 riprende alle ore 17.41)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Prego i colleghi di prendere posto. Che siamo in un'Aula parlamentare ovviamente riguarda tutti, non solo il Consigliere Bono: vi prego pertanto di fare in modo che si riprendano i nostri lavori.
Consigliere Bono, la invito a comportarsi - come ho detto prima con un tono di voce più elevato - da Consigliere regionale. Lei non può, ogni anno o in qualsiasi momento, inscenare questo teatrino: lo striscione che lei ha mostrato è uno striscione grave, anche nei suoi contenuti, ed è forse la migliore risposta al fatto che lei non ha ancora risposto alle mie lettere e non è nemmeno venuto, ieri, a seguito della convocazione dell'Ufficio di Presidenza: oggi abbiamo finalmente capito perché.
La parola al Consigliere Tiramani, al quale chiedo di fare un intervento per stemperare la tensione, come ha fatto prima il collega Carossa.



(Risate in aula)



TIRAMANI Paolo

Intervengo per fatto personale.



PRESIDENTE

Lo esplichi, allora, per favore.



TIRAMANI Paolo

Volevo dare atto ai grillini che, nella loro "coerenza", non mi hanno risposto in merito ai vitalizi: predicano bene ma razzolano male.



PRESIDENTE

Non si tratta di fatto personale, collega Tiramani: invito il Consigliere Bono a non rispondere elle sue domande, perché il dibattito è tale per cui ognuno interviene come crede.
Riprendiamo la discussione generale.
La parola al Consigliere Stara.



STARA Andrea

Grazie. Non userò, per definire questa maggioranza, i termini richiamati prima da alcuni colleghi, e cioè "smandrappata", divisa o sbrindellata. Il termine più corretto è quello che utilizzava il sociologo Max Weber in queste occasioni...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Chiedo scusa: la seduta è ripresa quindi il Consigliere Stara deve poter intervenire. Prego, collega.



STARA Andrea

Dicevo che per definire questa maggioranza userò un termine che storicamente utilizzava il sociologo Max Weber in queste occasioni...



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Scusate, però! Se avete l'esigenza di una riunione per commentare quanto successo in aula, me lo dite e sospendiamo la seduta. Altrimenti, il Consigliere Stara deve poter intervenire.



STARA Andrea

Il termine, cioè, è quello di "dilettanti della politica".
Dilettantismo vuol anche dire fare un uso infantile di strumenti quali l'esercizio dell'arroganza e della forza. L'utilizzo di mezzucci quali il presentare - sia nel 2010 sia nel 2011 - il Fondo indistinto in I Commissione, per esautorare di fatto per mesi il ruolo e la funzione della Commissione stessa, non è una furberia, infatti, ma una debolezza politica.
Anche all'interno della maggioranza, però, avete usato questa metodologia e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Negli ultimi sei mesi, la Giunta e la maggioranza hanno lavorato su tre priorità: nuova legge sui rifiuti Piano Socio Sanitario, legge di bilancio. Tirate voi le somme! Arrivare all'esercizio provvisorio con questo Regolamento - ripeto: con questo Regolamento! - è una totale responsabilità di questa Giunta e di questa maggioranza. Avete scelto di non scegliere, perché quando si è in una situazione economicamente drammatica come questa, scegliere di non portare nei tempi giusti il bilancio di assestamento e quello di previsione è da irresponsabili. Non avete fatto un dispetto all'opposizione, infatti ma avete fatto un torto al Piemonte, agli operatori economici, alle realtà sociali e culturali e ai cittadini piemontesi.
L'obiettivo, al contrario, è sempre stato quello di cercare di nascondere la drammaticità della situazione...



PRESIDENTE

Le chiedo scusa, Consigliere Stara: mi rendo conto che la interrompo per l'ennesima volta e quindi rimanga pure in piedi.
Scusate se mi permetto, colleghi: anche solo per un po' di educazione credo che qualsiasi Consigliere regionale, quando interviene, ha diritto ad avere almeno le condizioni minime per farlo, come quelli che lo hanno preceduto; non dico le condizioni ideali, ma almeno quelle minime. Il collega, tra l'altro, sta facendo un intervento entrando nel merito delle questioni e quindi credo sia utile ascoltarlo. Prego, continui, Consigliere Stara.



STARA Andrea

Grazie, Presidente.
L'obiettivo è sempre stato quello di cercare di nascondere la drammaticità della situazione e questa è stata una scelta politica: una scelta voluta e irresponsabile, perché ha impedito di lavorare per tempo approfondendo le questioni e di perseguire - pur nelle minori disponibilità di spesa - una cosa essenziale in momenti di crisi, cioè la creazione di condizioni di certezza sul futuro. Si sarebbe dovuto lavorare con una pianificazione e una programmazione, frutto di scelte strategiche precise che individuano degli obiettivi precisi, con scelte anche dolorose ma che hanno una visione. Invece, nella maggioranza delle circostanze, le scelte sembrano più frutto del caso, dell'impreparazione e dell'approssimazione.
Si è così evidenziata l'incapacità di governare una situazione difficile e sono emerse tanta confusione e la mancanza di una guida politica e amministrativa vera. Nella traccia per il mio intervento avevo scritto che l'assenza del Presidente, oggi, ne è semplicemente l'ulteriore conferma; devo rettificare e quindi dico che la presenza saltuaria e distratta - quasi evanescente - del Presidente ne è semplicemente l'ulteriore conferma.
Credo sia una cosa altrettanto grave - che hanno percepito non solo i colleghi dell'opposizione, ma anche molti colleghi della maggioranza - che sia mancata in molti Assessori la passione e la voglia di fare politica per la propria Regione, la quale passa attraverso presupposti essenziali: il primo è la voglia di studiare e di approfondire, di affrontare situazioni che non possono più essere gestite sul solco delle spese storiche...



(Proteste in aula)



PRESIDENTE

Scusate!



STARA Andrea

La cosa più grave, però, è che questa mancanza di voglia e di passione sia presente in primo luogo nel Presidente di questa Regione. Si tratta di una percezione ormai diffusa, non solo nell'opposizione ma anche dichiarata esplicitamente, qui in Aula, questa mattina, da colleghi della maggioranza.
Gli slogan e gli spot elettorali - anche se sostenuti da buoni rapporti con i media, ma non supportati da un minimo di concretezza - alla lunga si sgonfiano. Di fronte alla drammaticità della situazione - che non mi sembra sia pienamente colta dalla maggioranza e dalla Giunta - e con una situazione dei conti gravissima, sia a livello nazionale sia a livello regionale, quale dev'essere il ruolo della politica?



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Stara.
Collega Gregorio! Il fatto che lei non sia seduto al suo posto ma sui banchi dei giornalisti non le permette di fare la ola e i commenti ad un collega che sta intervenendo. La invito pertanto a comportarsi da Consigliere regionale anche quando non è seduto al proprio posto.
Continui, Consigliere Stara.



STARA Andrea

Grazie, Presidente.
A livello nazionale i provvedimenti del Governo Monti hanno aperto il dibattito, che evidenzia delle differenze politiche: ogni forza politica ha espresso le proprie posizioni, pur nella difficoltà della situazione.
Il Capogruppo della Lega Nord Carossa è intervenuto condannando fortemente le scelte del Governo Monti, esprimendo una posizione politica su precise scelte politiche compiute. È legittimo criticare tali scelte ma voi, collega Crossa, quali scelte avete fatto? A livello regionale questo tipo di confronto non si è potuto neanche svolgere, perché si è arrivati alla fine dell'anno nella più totale confusione dei conti, senza una proposta chiara per affrontare la crisi, il debito e - in sostanza - il futuro della nostra Regione. Non siamo che alla presa d'atto di una inconsistente capacità di esprimere un progetto e una visione politica chiara.
Con un bilancio tagliato drasticamente nel 2011 e che scarica nel 2012 oltre un miliardo di debiti, l'augurio lo faccio ai piemontesi: auguro loro che questa maggioranza possa trovare la forza di esprimere uno straccio di proposta di sviluppo su cui potersi confrontare più seriamente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

evidente che il fatto politico di questa discussione, più che il contenuto dell'articolato dell'esercizio provvisorio e più che l'anticipazione dei giudizi sul bilancio di previsione, sta nella situazione che si è manifestata politicamente all'interno della maggioranza e, ancora di più, all'interno del Gruppo del PdL.
Quindi, esercitarsi oggi, cercando di fare un lavoro di merito sull'esercizio provvisorio è una funzione di buona volontà, utile soprattutto per la ripresa dei nostri lavori in Commissione.
Quando nei mesi scorsi abbiamo avuto discussioni molto accese soprattutto discussioni che non riuscivano da parte della maggioranza a proporre elementi di partenza fondati sull'evidenza - e quindi su dati oggettivi - e l'opposizione cercava di reagire a queste mancate dimostrazioni con argomenti di merito, e qualche volta anche con posizioni di opposizione che possiamo chiamare ostruzionistica, ci veniva detto che non eravamo in grado di capire che il mondo era cambiato.
Francamente in quei contesti non capivo bene il riferimento a questo cambiamento del mondo; oggi mi pare invece di poter convenire. Ci sono alcune questioni che sono profondamente cambiate e l'esercizio di rimozione dal dibattito politico forse non ci aiuterà ad affrontare adeguatamente il bilancio di previsione 2012.
Quali sono le cose che sono cambiate? È cambiato il modo con il quale questo Consiglio regionale può permettersi di discutere del bilancio.
cambiato, perché ha un Regolamento, che è stato condiviso e consente alla maggioranza e alla Giunta di esercitare in maniera più determinata il proprio principio di volontà e l'assunzione delle proprie responsabilità.
Clima molto diverso questo e quello del 2010 rispetto al clima nel quale si votavano i bilanci nelle Amministrazioni precedenti. Clima che vedeva dei maestri nel definire Accordi di Programma funzionali a superare l'atteggiamento ostruzionistico. Clima nel quale, sempre, veniva richiesto uno sforzo di responsabilità in virtù di un principio maggioritario qualche volta era lo sviluppo della piccola e media impresa, qualche volta era il potenziamento della cultura, qualche altra era quello delle politiche sociali - che servivano sostanzialmente a fare un'operazione economica sola: quella di orientare risorse, vuoi su queste sopravvenute priorità, vuoi sugli Accordi di Programma, decurtando le risorse dell'integrazione regionale al funzionamento della sanità; sempre in nome del fatto che quella forte esposizione economica non era consentita né nel nostro Paese né nella nostra Regione. Fino ad arrivare al capolavoro dell'anno 2009, nel quale si riuscì ad integrare il bilancio della sanità con una quota di 80 milioni di euro, quando era chiaro a tutti che nemmeno la virtuosissima Toscana e nemmeno la Regione Veneto con quell'integrazione ne sarebbero state capaci! Ma quello fu il punto di consenso tra la maggioranza che dovette subire e la minoranza che l'ebbe vinta, salvo poi tutti dire nel bilancio di assestamento che non si era stati capaci di contenere la spesa in sanità.
Quindi, come si vede, il clima di oggi è un clima ben diverso. Il Regolamento permette un altro stile. Quindi, hanno ragione i colleghi dell'opposizione che dicono: "Arrivare all'esercizio provvisorio in questo clima è sicuramente una responsabilità della maggioranza".
Però non voglio omettere una questione che mi pare importante, perch la troveremo in sede di bilancio di previsione. E la questione è quella per la quale è parzialmente vero che la complessità di un bilancio di previsione dipende anche dalla relazione sui comportamenti della legge finanziaria nazionale.
E qui il mondo è davvero cambiato, perché di fronte alla gestione dei trasferimenti dal livello nazionale al livello regionale, i posizionamenti politici, non da un anno a questa parte, ma da un mese a questa parte, sono profondamente cambiati. Il mondo in questo è cambiato e non è lecito fare finta di nulla.
innegabile che avremo la discussione del bilancio di previsione per la parte cui la Regione è chiamata, quella di compensazione dei minori trasferimenti statali, in un quadro politico in cui una parte della maggioranza condivide le scelte nazionali e una parte dell'opposizione condivide le scelte nazionali. Questo è un quadro del tutto inedito.
Quindi, il tipo di scelte che si comporranno sarà figlio di questo quadro e, per le parti politiche che hanno una posizione politica di distanza dalle scelte governative, sarà doveroso incalzare gli uni e gli altri nel rendere coerente quanto fino a questo momento si è dichiarato cioè che quando le scelte nazionali penalizzano la vita degli Enti locali queste scelte nazionali vanno denunciate e, se possibile, compensate con delle selezioni di priorità che siano coerenti con i desideri di tutela delle fasce sociali della popolazione, che dichiariamo sempre di volere tutelare.
E quello sarà il momento fondamentale del nostro confronto e della nostra discussione, cioè il momento in cui si capirà se in questo nuovo quadro riusciremo a perseguire quelle priorità che negli emendamenti di opposizione abbiamo indicato come prioritarie nel precedente atto finanziario.
Da questo punto di vista, annuncio una severa operazione di opposizione sul bilancio di previsione, che sono certa che sarà condiviso dai colleghi dell'opposizione attuale, che non dismetteranno le priorità che avevano rivendicato e che continuano a dichiarare, ma annuncio anche un elemento di merito che mi rende indisponibile a questo esercizio provvisorio.
E l'elemento di merito è dato proprio dall'articolo 2 dell'esercizio provvisorio, vale a dire il finanziamento per la spesa sanitaria per l'anno 2011.
I colleghi in Commissione hanno già ricordato come slitta in questo modo quella che doveva essere una copertura relativa al 2011 sul futuro bilancio di previsione 2012.
Voglio ricordare un'altra questione: questa copertura aggiuntiva, che deriva dalla mancata possibilità del raggiungimento dell'obiettivo assegnato alla sanità (meno 150 milioni sul bilancio del 2011) è figlia di un atto o di orgoglio o di ottimismo o di incoscienza. Io ancora non sono riuscita a capirlo, e questo atto di orgoglio sta nel fatto che se la prima versione del piano di rientro imponeva una riduzione di 50 milioni, questa Amministrazione ha voluto fin dal 2011 forzare la mano fino ad una sottrazione di 150, che si è rivelata velleitaria. E che rivelandosi velleitaria avrebbe anche messo a rischio, in virtù delle penalizzazioni che il patto per la salute comporta alle Regioni inadempienti, anche la stabilità in termini di governo dell'Assessorato.
Ricordo che quando una Regione in piano di rientro non raggiunge gli obiettivi, accadono alcune cose automatiche: scattano le addizionali decade l'Assessore, il Presidente della Regione diventa commissario, i Direttori generali politici o tecnici decadono tutti.
Io forse credo questo: che ci sarà qualcosa di nuovo nel rapporto con il Governo nazionale, che magari queste questioni del piano di rientro avranno tavoli di trattativa diversi da quelli che erano stati in passato perché il Ministro Balduzzi ha accortamente ricordato che quando si va al confronto con il Governo, non c'è solo un interlocutore, cioè il Ministero dell'Economia, ma anche un altro: il Ministero della Salute, che è molto attento a vedere se si raggiungono i livelli essenziali di assistenza perché nessun piano di rientro può far decadere il raggiungimento dei livelli essenziali di assistenza, che sono la garanzia di salute dei nostri cittadini. Dunque, reputo colpevole questo articolato, perché figlio di una scelta errata.
Concludo, quindi, non con gli auguri, che sono ovviamente e umanamente scontati, ma con una nota. Perché qui, a cominciare dagli interventi dei colleghi del PD, che quando volendo definire la maggioranza hanno usato il termine "smandrappata" o "sgarrupata", si è voluto richiamare un genere letterario che è molto caro a chi fa la mia professione, che è quella di insegnante (non sono stata e non sarò, grazie ai provvedimenti sulla previdenza, un politico a vita, quindi tornerò a fare l'insegnante), e che nasce nell'ambito scolastico. È il linguaggio usato nel libro "Io speriamo che me la cavo".
L'augurio generalizzato è "io speriamo che me la cavo", l'impegno è che la politica sia così responsabile da far cavare al meglio le sorti di questa nostra Regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cursio; ne ha facoltà.



CURSIO Luigi

Grazie, Presidente.
Visto che parlavamo di letteratura, vorrei veramente stemperare gli animi, anche perché probabilmente il momento è propizio: siamo a Natale quindi vorrei anch'io offrire un contributo facendomi aiutare da un poeta.
In questa occasione, forse, sarebbe stato più utile e più consono riferirsi ad un drammaturgo o ad un commediografo (ce ne sarebbero parecchi da citare in questo caso!), ma ho preferito quest'altra citazione (non la recito proprio a memoria): "Quello che sai amare veramente, resta. Tutto il resto è scoria. Quello che sai amare veramente, non ti sarà rubato. Quello che sai amare veramente, sarà la tua eredità".
Mi sono permesso di fare questa citazione per una ragione molto semplice: denota il fallimento di un metodo col quale si intraprendono azioni politiche.
Fondamentalmente, non abbiamo perso del tempo, ma delle occasioni per discutere di un Piano sanitario che è stato sottovalutato e, forse, non adeguatamente amato. Perché se fosse stato veramente amato, probabilmente oggi lo avremmo già portato a compimento. Siamo stati inerti per dei mesi (dico "siamo" nel senso che vorrei, in qualche modo, coinvolgere tutta l'Assemblea in questo operato assente). Per mesi e mesi non si è fatto assolutamente nulla, poi si arriva alla fine dell'anno e ci si affretta precipitando gli eventi senza addivenire ad alcun risultato.
Io mi auguro che l'esercizio provvisorio possa anche instillare un dubbio; dubbio che potrebbe generare, nel corso dei prossimi giorni, una evidente considerazione: probabilmente, il fatto di affrontare in futuro i provvedimenti con più attenzione, con più partecipazione e con l'esserci...
perché, altrimenti, dovremmo ritornare alla considerazione che ho fatto all'inizio di questo mio breve intervento, per cui non dovremmo affidarci alle parole di un poeta per vedere il futuro, ma pescare tra i drammaturghi, per capire dove siamo andati a finire.
Grazie e auguri a tutti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Devo rilevare che in sette anni di Consiglio regionale e quasi venti di attività istituzionale in enti pubblici, è la prima volta che per l'approvazione di un esercizio provvisorio assisto ad un dibattito così lungo ed approfondito. Qualcuno lo ha definito un pochino sterile - non capisco, allora, perché abbia preso la parola e sia intervenuto - qualcun altro ci ha deliziato citando poeti, qualcun altro ancora ha imitato il Mago Gabriel... Va bene così.
Ci tenevo a prendere la parola innanzitutto per confermare il pieno sostegno a questa Giunta e l'onore e l'orgoglio di appartenere a questa maggioranza. Voterò, quindi, convintamene a favore di questo esercizio provvisorio.
Peraltro, era prevedibile già da qualche settimana che ci si sarebbe mossi verso l'esercizio provvisorio. Mi rendo conto, su questo, di divergere completamente dalle conclusioni di parecchi colleghi, perché è vero che il bilancio è fondamentale ed utile, ma bisogna capire innanzitutto come farlo, con quali soldi farlo e con quali finalità farlo.
E mi pare che, finora, non ci siano tutti i numeri in campo. Poi le varie responsabilità, scaricate da una parte o dall'altra, lasciano assolutamente il tempo che trovano, così come la dietrologia riportata agli anni passati.
Anch'io volevo iniziare l'intervento leggendo i titoli di alcuni quotidiani che oggi hanno semplicemente riportato quella che è stata una constatazione della Corte dei Conti sull'operato gestionale, amministrativo e patrimoniale della Presidente Bresso. Non lo faccio solo perché vorrei respirare ancora quel clima natalizio e proseguire magari fino alla fine di quest'anno, affinché si possa iniziare l'anno prossimo in modo proficuo nella piena utilità di tutti i piemontesi.
Ciò che la Corte dei Conti ha scritto, questa maggioranza e parecchi colleghi dell'opposizione attuale l'avevano già previsto - lo sapevano perché politicamente non si poteva scrivere diversamente, e non solo dal punto di vista contabile. Poi, per carità, qualcuno ha detto invece che è tutto a posto, che sono le solite balle fumose; qualcuno talvolta parla di "balle padane" (hanno coniato questo neologismo). Potrei dire che siccome questo fa coppia, anzi tris, con una serie di sentenze a lei negative e avverse da parte della Magistratura (non solo contabile), oramai alla ex Presidente Bresso mancava solamente più la bocciatura da parte della Magistratura contabile. Sarà un pochino "sfortunella"; il 2011 non sarà stato il suo anno! Noi, ovviamente, ce ne rammarichiamo.
Concludo, Presidente, ringraziando innanzitutto l'Assessore Quaglia per l'infinita pazienza che ha dimostrato: non ho mai lesinato critiche - lei lo sa - quando ritenevo di doverle fare in modo legittimo (politicamente) la ringrazio, quindi, per l'infinita pazienza che ha avuto con tutti noi con la Commissione, con l'opposizione e, in primis, con la maggioranza.
Ringrazio altresì l'Assessore Maccanti che ha coadiuvato l'Assessore Quaglia in questo lavoro di ricucitura.
Anch'io vorrei avere - perché ne ho piacere, non per polemica, come l'opposizione rimarca - il piacere di vedere più spesso il Presidente Cota in aula a confrontarsi, perché credo che ogni volta che il Presidente Cota sia in aula, vi siano dei passi avanti come maggioranza. Mi rendo tuttavia conto che risulta molto complicato per chi fa veramente bene il Presidente della Regione Piemonte. Lo ringrazio per ogni volta che riuscirà, comunque ad essere presente e ad offrirci il suo prezioso contributo di guida politica autorevole di questa maggioranza.
Infine, visto che lo hanno fatto tutti i colleghi - questo sì, in modo rituale - auguro a tutti i Consiglieri, a tutti i dipendenti della Regione a coloro che andranno in pensione a fine anno e a coloro che andranno nei primi mesi del 2012, un sereno 2012 e un felice annuo nuovo. Lo auguro anche a lei, Presidente Cattaneo: pensi come sono buono! Auguri a tutti.



PRESIDENTE

Grazie, ricambio di cuore gli auguri.
Dichiaro chiuso il dibattito generale.
Procediamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 1) presentato dal Consigliere Cattaneo: Al comma 3 dell'articolo 1 sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: "nonché quelli relativi ai trasferimenti finanziari al Consiglio regionale".
L'emendamento è necessario, a parere degli Uffici del Consiglio regionale in quanto la legge di contabilità generale stabilisce che le spese del Consiglio regionale siano tutte obbligatorie.
Il bilancio provvisorio a nostre mani stabilisce che siano esentate dei dodicesimi le spese obbligatorie, quindi anche quelle del Consiglio regionale, e le altre che vengono elencate.
I colleghi che hanno seguito i lavori in Commissione sanno che il bilancio provvisorio si fonda sull'Allegato del bilancio 2012, che riporta (in particolare l'elenco 1), le spese obbligatorie, citandole una per una.
Quando si cita l'UPB del Consiglio, esattamente UPB 09101 (a pag. 8), si ha la sgranatura dell'UPB stessa, che, come ho detto poc'anzi, non ricomprende tutti i capitoli delle spese del Consiglio, ma solo alcuni.
Pertanto c'è un'incongruenza - che considero meramente tecnica - tra l'Allegato e la previsione di legge.
Si rende, quindi, necessaria maggiore tutela e l'emendamento riprende esattamente la frase di rito "nonché quelli relativi ai trasferimenti finanziari al Consiglio regionale".
Non essendoci richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 2) presentato dall'Assessore Quaglia: Dopo l'articolo 3 del disegno di legge n. 220 è inserito il seguente nuovo articolo: "3 bis. (Spese obbligatorie) Ai fini dell'esercizio provvisorio non sono compresi nell'elenco delle spese obbligatorie i capitoli: 100451R, 110608R, 113333R, 116266R, 115991R, 130670R, 131340R, 150442R 127379R, 127489R, 131845R, 210391R, 203903R".
Non essendovi richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2).
Il Consiglio approva.
Pertanto, è introdotto l'articolo 3 bis.
ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
Non essendovi richieste d'intervento per dichiarazione di voto, indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 50 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato SÌ 34 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 16 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Esame proposta di deliberazione n. 169, inerente a "Legge regionale n. 28/2007, articolo 27. Piano triennale di interventi in materia di istruzione, diritto allo studio e libera scelta educativa per gli anni 2012 2014" - ordine del giorno collegato n. 600


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di deliberazione n. 169, di cui al punto 8) all'o.d.g.
La parola all'Assessore Cirio, per l'illustrazione.



CIRIO Alberto, Assessore all'istruzione

Grazie, Presidente.
Poiché questo Piano è già stato approfondito in sede di Commissione competente, richiamo gli elementi che consideriamo di maggiore significato e che intendiamo evidenziare.
Essi sono sostanzialmente tre. Il primo: come ben sa il Presidente della Commissione, che mi ha invitato a svolgere un approfondimento in occasione del dibattito in Consiglio, nell'ambito delle risorse che la Regione trasferisce alle Province, per gli adempimenti della legge n. 28 abbandoneremo pian piano il meccanismo della spesa storica, ispirando la valutazione e la quantificazione del trasferimento a valori più consoni relativi al numero degli allievi.
Il secondo elemento è il passaggio dalle tre alle quattro aliquote: s'introducono un'aliquota aggiuntiva ed una fascia tra zero e 10.000 euro alla quale dovrà essere dedicata maggior parte delle attenzioni, con un aumento del sostegno previsto (sia assegno di studio sia buono scuola) all'interno delle scuole statali e paritarie.
Il terzo: è stato attivato un monitoraggio più compiuto. All'interno della Conferenza regionale per il diritto allo studio abbiamo convenuto d'istituire, alla fine dell'anno, una sorta di bilancio sociale, per verificare le effettive ricadute del Piano (quanto è stato effettivamente attuato e quanto no).
Svolgo una considerazione, anche alla luce dell'ordine del giorno presentato dalla Consigliera Pentenero: questo Piano, come ben sa la Conferenza regionale per il diritto allo studio, che ha convenuto con noi questa procedura, non ha stabilito a priori le risorse necessarie per la sua realizzazione, poiché la situazione d'incertezza del bilancio nazionale, quindi anche dei trasferimenti nazionali, rispetto al passato impedisce alla Regione di stabilire preventivamente le poste di bilancio da allocare al Piano.
L'accordo che questo Governo regionale ha effettuato - e che manterrà con la Conferenza regionale per il diritto allo studio è d'intervenire entro la fine di gennaio (quando avremo la certezza delle risorse disponibili), in una sede competente (quella della Conferenza stessa) andando ad allocare tali risorse in base alle urgenze ed alle sensibilità che la Conferenza regionale per il diritto allo studio ci avrà trasferito.
Grazie.



PRESIDENTE

Prima di procedere al dibattito generale, svolgo due comunicazioni.
La prima: è stato presentato l'ordine del giorno n. 600 avente ad oggetto "Risorse a sostegno del Piano triennale di interventi in materia di istruzione, diritto allo studio e libera scelta educativa per gli anni 2012 2014", presentato dai Consiglieri Pentenero, Muliere, Ronzani, Taricco e Stara. L'ordine del giorno sarà illustrato ed eventualmente discusso prima del voto finale.
La seconda comunicazione è la seguente: per l'organizzazione in particolare dei signori Presidenti di Gruppo, al termine dell'esame di questo punto, dopo la votazione della proposta di deliberazione n. 169 annuncio che i nostri lavori saranno sospesi e che si svolgerà, in sala A una conferenza dei Presidenti di Gruppo.
Dichiaro aperto il dibattito generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Il nuovo Piano triennale per gli anni 2012-2014 ripropone interventi già previsti nel precedente piano, che era stato portato a termine, nella scorsa legislatura, dall'Assessore Pentenero, che abbiamo sempre valutato con positività per l'impegno e la serietà del piano stesso.
Ora, però, si introducono - Assessore Cirio, è un eccellente lavoro riformista - elementi di razionalizzazione del sistema. In particolare vengono modificate le fasce ISEE per l'assegnazione degli assegni di studio, sia per l'iscrizione e la frequenza (indirizzati alle famiglie degli studenti frequentanti le scuole paritarie e le scuole statali), sia per i libri e il trasporto (indirizzati alle famiglie degli studenti frequentanti le scuole statali). In entrambi i casi viene introdotta una fascia tra zero e 10.000 euro, laddove precedentemente la prima fascia era tra zero e 26.000 euro. Su questa fascia di reddito vengono aumentati i contributi. Ritengo sia un segnale molto bello nei confronti di una fascia così "bassa" aumentare i contributi, perché significa vera libertà e vera equità. Le ulteriori fasce tra 10.000 mila e 26.000 e tra 26.000 mila e 32.000 euro prevedono contributi decrescenti.
Viene poi prevista l'introduzione di un'ulteriore fascia tra 32.000 e 40.000 euro. Ovviamente, i contributi verranno erogati fino a concorrenza delle risorse disponibili, salvaguardando le fasce più basse di reddito cioè si parte dal basso per, poi, andare in alto.
vero che, in passato, nell'ultima legislatura, non si prevedeva questa fascia, ma Regioni come la Lombardia non hanno posto neanche il tetto. Noi riteniamo necessaria la presenza di un tetto ed è significativo che la Regione Piemonte abbia individuato un modo equilibrato privilegiando le fasce più basse, ma senza escludere fasce medie.
Viene prevista una diversa ripartizione tra le Province per l'espletamento delle funzioni a loro attribuite. In particolare, viene gradualmente superato il criterio della spesa storica utilizzato precedentemente. Vengono introdotti i criteri del numero degli alunni, del numero degli alunni disabili, dell'estensione geografica e della distanza media tra i comuni della provincia. Questo aiuta anche le altre province esterne alla provincia di Torino. È quanto diversi colleghi di province "esterne" hanno richiesto. Quindi, anche qui c'è un elemento di maggiore equità ed anche i criteri possiamo dire che sono più giusti.
L'ulteriore novità è costituita dal fatto che alle Province viene chiesto di trasferire annualmente il resoconto delle spese sostenute e degli interventi attivati, come base da utilizzare dalla Regione per la programmazione di interventi futuri. Quindi, maggiore attenzione a tutto il territorio regionale e maggiore possibilità di programmazione.
Per tranquillizzare i colleghi, annuncio un ultimo punto. È stato introdotto il principio per cui all'inizio dell'anno verrà convocata la conferenza per il diritto allo studio: in quella sede verranno definite le priorità e la conseguente allocazione delle risorse disponibili a bilancio per l'anno in corso.
In un periodo di riduzione di risorse, si è ritenuto di ascoltare tutti gli attori della scuola, quale metodo per ottimizzare l'utilizzo delle risorse a disposizione, per creare elementi di corresponsabilità.
Dunque, valuteremo con attenzione l'ordine del giorno presentato, ma vorrei trasmettere all'Assessore Cirio l'apprezzamento per il lavoro svolto, per l'intelligenza delle proposte e per il lavoro, che ritengo eccellente, degli Uffici, a partire dal Direttore. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
Ringrazio il collega Leo che ha espresso un parere favorevole rispetto a quanto il Piano triennale ha realizzato in questi anni, perché i contenuti, sostanzialmente, sono la fotocopia identica del Piano triennale proposto nella precedente triennalità, dopo l'approvazione della legge tranne una serie di dati e una serie di attività che la Regione svolge nei confronti nel mondo dell'istruzione, che, correttamente, sono stati indicati all'interno del Piano.
Peccato che manchi la cosa più importante, che la legge prevede! Ricordo che l'articolo 27, che stabilisce il piano triennale degli interventi, al comma 2 prevede che il Piano triennale definisca le priorità e le linee di sviluppo delle azioni in materia di diritto allo studio, le risorse economiche per farvi fronte e i relativi criteri di ripartizione tra gli enti locali.
Ora, non si capisce cosa debba approvare il Consiglio, considerato che non c'è traccia di un euro indicato all'interno del Piano. Non è sufficiente scrivere che quando ci sarà il Piano decideremo come destinare le risorse. Questo mi sembra un atto molto semplice con il quale si intende prendere in giro il Consiglio regionale e gli studenti del sistema scolastico piemontese.
Per quale motivo dico che si intende prendere in giro gli studenti del sistema scolastico piemontese? Direi che in queste condizioni, Presidente...



PRESIDENTE

Ha ragione! Prego.



PENTENERO Giovanna

In relazione all'approvazione di questo Piano triennale, che innanzitutto, non rispetta la legge come previsto all'articolo 27, non è possibile sbrigarsela semplicemente scrivendo una frase all'interno del Piano in cui si dice che, quando ci sarà il bilancio, la conferenza per il diritto allo studio provvederà a decidere come allocare le risorse.
Ricordo anche al Consigliere Leo che la Conferenza per il diritto allo studio non è uno strumento di carattere arbitrario, che l'Assessore pu convocare o meno. È uno strumento di condivisione e di partecipazione con il sistema dell'istruzione, con il quale costruire, concertare e definire i documenti, che sono i documenti di programmazione fondamentali per definire come la Regione spende le risorse destinate al sistema dell'istruzione. Non è una scelta facoltativa, una bontà che l'Assessore concede alla Conferenza per il diritto allo studio, ma un atto previsto dalla legge.
Quindi, questo Piano, sostanzialmente, è una presa in giro del sistema dell'istruzione, fotocopiato da quello precedente, con l'aggiunta di un po' di cornicette, dove non c'è l'allocazione di alcuna risorsa.
Non basta: si definiscono anche nuove fasce di reddito, peraltro alcune sono assolutamente condivisibili, che possono rappresentare sicuramente un elemento di miglioramento. Però, non capisco la necessità di passare da 32.000 euro, che era la fascia di reddito massima, a 40.000 euro di indicatore ISEE.
Considerato che già quest'anno la Regione ha faticato a pagare gli assegni di studio previsti dalla legge, mi domando come si potrà immaginare il prossimo anno, in considerazione del fatto che abbiamo quasi 100 milioni in meno su tutta la direzione, di illudere i piemontesi, perché aumentando le fasce di reddito avremo più domande da parte dei borsisti e non riusciremo a garantire il pagamento. Sostanzialmente, questo è un modo molto elegante e gentile per prendere in giro un sistema. È già successo lo ricordo perché oggi non lo abbiamo citato - per l'EDISU quest'anno: infatti, a fronte di una serie di buoni propositi pronunciati durante l'anno, alla fine ci troviamo a finanziare forse il 30% delle borse di studio. Lo stesso avviene all'interno del Piano triennale per il diritto allo studio sul sistema dell'istruzione.
Immaginavo quanto meno ci fosse la delicatezza di non approvare oggi il Piano triennale, attendendo l'approvazione del bilancio. Considerato che la Giunta regionale è in ritardo - il Piano doveva essere approvato nel mese di maggio - immaginavo che il buonsenso utilizzato per il Piano Socio Sanitario potesse impiegarsi altresì nell'approvazione del Piano triennale posticipandolo a risorse definite, allocate in modo chiaro sul bilancio.
Oggi abbiamo una riduzione drammatica. Con questo documento si fa un'azione di presa in giro di tutto il sistema dell'istruzione piemontese e, in più si aumenta la fascia di reddito delle persone che potranno usufruirne passando da 32.000 euro, che è una soglia di reddito già alta e che già permette di arrivare a dei ceti medio-bassi, a 40.000 euro di indicatore ISEE.
In questo modo aumenteremo la platea, che a occhio e croce significa aumentare di qualche milione di euro la disponibilità che sarà necessaria sul bilancio, creando un'attesa e un'illusione non indifferente, senza più poter finanziare le attività a sostegno di alcune fasce più deboli della popolazione scolastica, che già da alcuni anni non riusciamo più a finanziare. Paghiamo e creiamo una situazione non più gestibile da un punto di vista amministrativo e contabile, nel senso che le risorse verranno pagate con anticipi sull'annualità successiva. Quest'anno le Province hanno avuto il saldo sul 2010 e soltanto nel 2011 hanno avuto un anticipo del 2011, mentre il saldo 2011 lo pagheremo nel 2012, fino a quando avremo la necessità di avere il doppio delle risorse per finanziare le attività della Direzione.
Mi permetto ancora di sottolineare il fatto che all'interno dell'attività del piano vengono citate tutte le progettazioni sulla dispersione scolastica e tutte le attività e le sperimentazioni che in questi anni, con grande sforzo e con grande attenzione, sono state avviate di integrazione tra il sistema dell'istruzione e il sistema della formazione professionale. Ricordo che il sistema della formazione professionale è una competenza preminente di una Regione.
Vengono citati come esempi, come parametri ed elementi sui quali lavorare per ridurre la dispersione scolastica, quindi come buona prassi per continuare ad adoperare in questo modo all'interno della nostra Regione. Mi chiedo, considerato la delibera presentata la scorsa settimana quindi con l'applicazione del fondino (e queste sono le preoccupazioni che oggi ha il sistema) come si farà a garantire l'obbligo di istruzione all'interno del sistema della formazione professionale. Come si farà a garantire il pagamento delle borse di studio aumentandole la platea? Come si farà a pagare gli interventi per le fasce più deboli della popolazione nel nostro sistema scolastico, a fronte di un aumento di alunni con difficoltà educative, a fronte dell'aumento di alunni stranieri e a fronte di una situazione, riconosciuta all'interno del piano, dopo i tagli abominevoli effettuati dal Ministro Gelmini? Il sistema scolastico ha bisogno di un intervento sussidiario da parte della Regione. Come si potrà pagare tutto quanto, quando non viene citato neanche un euro all'interno del piano, ma solo grandi proclami e la strategia di Lisbona? Ci beiamo dei risultati raggiunti, ma non viene indicata una risorsa, a fronte del fatto che la direzione, nella sua complessità, avrà circa 86 milioni in meno a disposizione, rispetto al bilancio già risicato e ridotto del 2011.
Questi sono interrogativi che non hanno avuto riposta in Commissione e sono convinta che non ne avranno nemmeno in quest'Aula, tant'è che sono sicura che l'ordine del giorno non sarà approvato.
Ricordo ai colleghi che l'ordine del giorno chiede semplicemente di inserire le risorse all'interno del piano, così come prevede la legge.
Stiamo semplicemente chiedendo che vengano inserite le risorse, all'interno del documento di programmazione, così come prevede la legge. Nell'approvare questo piano, l'Assemblea deve essere consapevole che sta approvando un piano che non rispetta le condizioni previste dalla legge 28. Di questo mi auguro che l'Aula sia consapevole, perché davvero credo che non si possa cercare di prendere ulteriormente in giro il sistema scolastico piemontese.



PRESIDENTE

Dichiaro chiuso il dibattito generale.
La parola alla Consigliera Pentenero per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 600.



PENTENERO Giovanna

Risottolineo quanto detto un attimo fa: l'ordine del giorno è semplicemente volto a richiedere alla Giunta il rispetto della legge 28 che impone che all'interno del piano triennale vengano definite le risorse.
Sarebbe di buonsenso esprimere parere favorevole su un documento che chiede semplicemente di rispettare la legge.



PRESIDENTE

Non essendoci richieste d'intervento, dichiaro chiuso il dibattito generale.
Intende replicare, Consigliera Pentenero?



PENTENERO Giovanna

Ne approfitto. Devo dire che la superficialità con la quale un'Aula affronta un tema come questo, che tocca circa 100 milioni del nostro bilancio e circa 600 mila cittadini della nostra regione, davvero mi umilia nell'attività di un Consiglio importante quale quello legislativo, e di un'Aula importante come quella regionale.



PRESIDENTE

Grazie, collega Pentenero.
L'Assessore Cirio intende intervenire sull'ordine del giorno ed esprimere un parere?



CIRIO Alberto, Assessore all'istruzione

Parere contrario.



PRESIDENTE

Il parere della Giunta è contrario.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 600, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che con la Delibera di Giunta regionale n. 41-2948 del 28 novembre 2011 è stata approvata, ai sensi della legge regionale 28 dicembre 2007, n.
28 (Norme sull'istruzione, il diritto allo studio e la libera scelta educativa), la Proposta al Consiglio Regionale di Piano triennale di interventi in materia di Istruzione, diritto allo studio e libera scelta educativa per gli anni 2012 - 2014 considerato che l'articolo 27 della l.r. 28/2007 specifica che il piano triennale definisce le priorità e le linee di sviluppo delle azioni in materia di diritto allo studio, le risorse economiche per farvi fronte ed i relativi criteri di ripartizione fra gli enti locali; le modalità per l'attribuzione degli assegni di studio di cui all'articolo 12 della legge, le fasce di reddito per accedervi, i relativi criteri e le risorse economiche destinate differenziate per le tipologie d'intervento definite dall'articolo 12 comma 2 della legge; i criteri e le risorse economiche per l'attribuzione delle borse di studio di cui all'articolo 11 della legge e le relative fasce di reddito per averne accesso; i criteri e le risorse economiche per l'attribuzione dei benefici di cui all'articolo 10 e le relative fasce di reddito per averne accesso; le modalità per la presentazione dei progetti per l'attuazione degli interventi per migliorare i livelli di qualità dell'offerta formativa ed educativa; gli interventi di edilizia scolastica verificato che in base alla norma finanziaria (articolo 35) della l.r. 28/2007 per l'attuazione delle finalità sopra indicate devono essere definite quote di risorse a favore degli interventi relativi alla qualificazione e al sostegno di offerta di istruzione per garantire il diritto di apprendimento, a favore degli interventi a sostegno delle famiglie e delle scuole, nonché per i progetti realizzati nelle scuole paritarie private tale quantificazione e ripartizione delle risorse non risulta essere stata effettuata con la Proposta al Consiglio Regionale di Piano triennale approvata con la DGR n. 41-2948 impegna il Presidente della Giunta regionale e gli Assessori competenti a procedere alla quantificazione e ripartizione delle risorse economiche a sostegno del Piano triennale di interventi in materia di Istruzione diritto allo studio e libera scelta educativa per gli anni 2012 - 2014 mantenendo tali risorse sui medesimi livelli dello scorso triennio".
Il Consiglio non approva.
Ci sono dichiarazioni di voto sulla proposta di deliberazione n. 169? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Ho ascoltato con doverosa attenzione l'appassionato intervento della collega Pentenero e ritengo che quell'intervento abbia rappresentato la posizione, in termini molto chiari, del Partito Democratico. Non avevo nessuna ragione per intervenire, salvo il fatto che siccome l'intervento della collega Pentenero non parlava di pere, mentre noi eravamo impegnati a raccontare la coltivazione delle patate, mi sarei aspettato, visto le questioni di merito che l'intervento poneva, un minimo di replica da parte dell'Assessore. Mi sarei anche aspettato che l'ordine del giorno presentato da colleghi del Gruppo, e illustrato dalla collega Pentenero, ricevesse non tanto un parere negativo immotivato, ma un parere negativo, che è nella facoltà e nella legittimità politica della Giunta, appena appena un po' motivato.
Noi votiamo contro questo provvedimento per le ragioni espresse dalla Consigliera Pentenero, ma anche in relazione ai tanti ragionamenti sentiti oggi, e non solo oggi, nelle sedute di Commissione bilancio, e che sentiremo sempre più fare nelle sedute di Commissione bilancio.
Dal nostro punto di vista, questo documento, così com'è concepito, è un qualcosa che creerà un'illusione immediata e una delusione certa nel momento in cui si dovesse applicare.
Ho davanti a me la tabella riassuntiva del disegno di legge del bilancio, fatto da noi, sia ben chiaro, in cui abbiamo inserito gli stanziamenti del disegno di legge iniziale, più le applicazioni sulle diverse UPB da parte delle diverse Direzioni. Quello che ci dice questa tabella è che tutto quello che c'è nella delibera che state approvando è un'altra cosa e se si vuole affrontare seriamente il tema della politica e il tema di un rapporto molto corretto tra quello che fa un'amministrazione e la possibilità che quello che proclami trovi una sua applicazione, è da qui che occorre partire.
In altri tempi e in altri termini, visto che siamo in presenza di un disegno di legge della Giunta regionale che riguarda l'esercizio 2012 dovremmo introdurre - lancio questa riflessione che riproporremo in modo molto chiaro ed esplicito nella discussione sulla legge finanziaria laddove faremo anche misure ed interventi tesi ad evitare che quest'Aula approvi dei provvedimenti che non hanno alcuna possibilità di essere finanziati, dalle leggi agli atti di programmazione. In altri tempi e in altri luoghi questo provvedimento non avrebbe mai avuto il visto di compatibilità economica, perché le risorse sono altra cosa.
E allora, votiamo contro non perché siamo contrari rispetto ad alcuni contenuti. Peraltro - lo ha detto la collega Pentenero - in gran parte non si fa altro che ripercorrere un atteggiamento che l'Amministrazione regionale ha costruito nel corso degli anni su questa materia. Dove si amplia però la sfera di possibile intervento, la responsabilità politica comporta anche che devono essere messe a disposizione delle risorse per garantire che quello che è un diritto potenziale diventi un diritto concreto.
Abbiamo tutti premura - me ne rendo conto - ma non stiamo discutendo di qualcosa che riguarda altri soggetti che la comunità piemontese. E in queste circostanze, alla fine di una giornata che potrebbe segnare l'ultimo giorno di attività del Consiglio regionale per quest'anno, potremmo anche essere un po' più seri.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Artesio.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Non è sicuramente un mistero il fatto che l'approvazione della legge regionale n. 28 del 2007 - da cui discende poi l'adozione, attraverso deliberazione del Consiglio regionale, dei Piani triennali - fu questione particolarmente dibattuta in seno ai componenti del Gruppo consiliare del quale oggi ho la rappresentanza. In modo particolare, la discussione che contrappose la posizione politica del Gruppo nei confronti della maggioranza riguardava una questione che, come i colleghi sanno, non viene ricordata soltanto in questo contesto ma informa un po' lo spirito con il quale noi analizziamo le politiche pubbliche e riguardava, quindi, la questione dell'equivalenza nell'accesso ai benefici delle politiche pubbliche tra le scuole pubbliche e quelle paritarie. Questa questione quindi consentì, pur nelle diversità di posizione, una sintesi all'interno della legge regionale n. 28.
Proprio perché sono trascorsi tre anni dall'adozione della legge e dall'applicazione del primo Piano triennale, però, la riproposizione di un Piano triennale comporterebbe esattamente - come avviene in ogni buona amministrazione - un'analisi politica - non solo redatta in forma tecnica cosa che è stata fatta sicuramente in modo puntuale - delle situazioni raggiunte, degli obiettivi annunciati e poi effettivamente perseguiti delle platee relative ai soggetti coinvolti, anche ai fini di perfezionare e rendere più attuali alcuni punti di principio che nella legge e nel primo Piano triennale venivano dichiarati.
Questo non è stato il patrimonio che la Commissione consiliare e il Consiglio regionale hanno potuto condividere. Noi ci troviamo quindi sostanzialmente ad una ri-adozione - seppur condivisa nell'ambito di un organismo che dovrebbe rappresentare le parti sociali e portatrici di interessi - che avviene senza un'analisi critica di quanto fino a questo momento è stato fatto e senza la coerenza culturale con quanto è invece avvenuto nell'impianto normativo sul sistema scolastico - come già ricordava la collega Pentenero - a seguito dei provvedimenti di riforma nazionale.
Voglio soltanto citare alcuni aspetti di incoerenza che derivano da questa mancata valutazione e da questo mancato monitoraggio della fase precedente. Una questione, per esempio, è rappresentata da tutta la tematica relativa alla disabilità e ai percorsi di integrazione riguardante gli allievi con disabilità. In modo particolare faccio riferimento ad un'analisi - che credo dovrebbe essere patrimonio di questo Consiglio - di quali siano le situazioni di organizzazione dei trasporti scolastici, per come le normative li definivano, della redazione dei Piani provinciali (di concerto con le Amministrazioni comunali), dei relativi contributi che le Amministrazioni provinciali possono erogare (a quelle comunali parlando della scuola primaria o alle Agenzie formative parlando della scuola secondaria) e di quali punti oggettivi di difficoltà insistano su una reale integrazione di queste reti di trasporto, volte a favorire la migliore e più serena frequenza scolastica.
Vorrei sottolineare in questo contesto tutta la tematica degli accompagnatori, tutta la relazione che intercorre tra le competenze in capo ai Comuni e quelle in capo ai Consorzi socio-assistenziali; peraltro continuiamo, in questa deliberazione di Piano triennale, a fare riferimento alle funzioni dei Consorzi che un altro atto di questa Giunta - un'altra deliberazione - ha ritenuto di superare e far evolvere in una logica di riforma delle Autonomie locali.
Ritengo parimenti opportuno sottolineare in questa sede il modo anacronistico, che forse avremmo potuto evitare, con il quale ci si riferisce a tutti quei supporti di carattere didattico che consentono agli allievi portatori di disabilità una proficua frequenza scolastica: continuiamo a parlare di traduzioni dei testi in braille, che sono sicuramente un ricorso necessario per alcune condizioni personali ma che sono superate da altre evoluzioni tecniche che, se continuiamo ad omettere di citare, producono in carenza di risorse un colpevole rimpallo di responsabilità tra le istituzioni che le dovrebbero erogare.
Avendo solo cinque minuti, ho voluto soltanto citare dei punti sui quali dovremmo trovare il massimo consenso, avendo invece avocato ad una sensibilità politica particolare quello che è l'elemento di distinguo relativamente alle scuole pubbliche e a quelle paritarie.
Concludo quindi dicendo che, per le ragioni espresse dai colleghi Pentenero e Reschigna e in forza di queste ulteriori puntualizzazioni anche noi non possiamo condividere la deliberazione sottoposta al voto.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di dichiarazioni di voto, per la Giunta regionale ha chiesto di intervenire l'Assessore Cirio; ne ha facoltà.



CIRIO Alberto, Assessore all'istruzione

Grazie, Presidente.
Intervengo soltanto perché non volevo che il mio silenzio venisse scambiato per mancanza di rispetto verso il documento che è stato proposto.
Sottolineo che questo Piano è stato approfondito in una quarantina di riunioni - ho fatto il conto mentre parlavano i colleghi - per un lavoro complessivo che è durato sei mesi. Questo Piano è stato concordato con la Conferenza del diritto allo studio, con le forze sindacali, con le Province ed è l'unico piano possibile.
Il Consigliere Reschigna dice bene e convengo con lui: se noi oggi scrivessimo una cifra, voi mi direste che me la sto inventando perché non c'è il Piano e non c'è il bilancio. Non posso, quindi, scrivere una cifra perché farei certamente una cosa che non avrebbe il visto di legittimità contabile: sarebbe infatti una cifra che avrebbe un significato di impegno politico ma non sicuramente di impegno amministrativo. Il fatto che io non metta una cifra è perché non posso farlo: proprio perché il provvedimento dev'essere legittimo non posso indicare dei valori.
Ho detto questo proprio per questa difficoltà di carenza di bilancio e soprattutto di incertezza di bilancio. In condizioni normali, infatti, si potrebbe dire: sono cinque anni che ci sono più o meno 70 milioni sulla legge 28, ci saranno 70 milioni anche questa volta. Noi non siamo più in grado neanche di dire questo, in queste condizioni, e quindi siamo impossibilitati a indicare questo numero. I sindacati, la Conferenza per il diritto allo studio, le Province, lo hanno capito e lo hanno condiviso. Ci hanno detto: bene, non appena c'è il bilancio e quel numero ci sarà, ci incontreremo nella Conferenza del diritto allo studio e lo ripartiremo tra le priorità che il Piano ci attribuisce. Questa è la prima specificazione che ci tenevo a sottolineare.
La seconda è che questo è un Piano che dura tre anni, Consigliere Reschigna. Un Piano che dura tre anni - come insegnava Zagrebelsky, le leggi devono essere "generali" ed "astratte" - deve prevedere per i prossimi tre anni la ripartizione migliore possibile: quattro fasce di reddito, il poter dare delle risorse a chi ne ha bisogno, anche in valori più alti... Sarà poi l'annualità a dirci, sulla base di quelle regole quanto realmente potremo dare. Noi stiamo stabilendo dei criteri e delle formule. Se fra due anni la crisi sarà finita e noi saremmo in grado di avere più risorse, cambieremo il Piano? No. È un Piano che dura su questo bilancio, che durerà sul bilancio dell'anno prossimo e che durerà sul bilancio tra due anni.
un Piano che deve prevedere anche degli ampliamenti. Tenevo a sottolineare questo aspetto alla Consigliera Pentenero. La Consigliera sa bene quanto è alto il grado di coinvolgimento che cerco di garantire a lei e al suo Gruppo nella determinazione delle politiche dell'istruzione. Mi fa piacere che si sia riscontrato che questo è un Piano che ha una sua continuità, perché è un Piano che ha degli elementi di continuità forti con il passato.
Il mio non intervento precedente non era causato dalla mancanza di rispetto verso la materia di cui si parlava o verso chi la proponeva, ma perché è un argomento che, in una quarantina di incontri ufficiali più quelli non ufficiali anche con la Consigliera Pentenero, abbiamo dibattuto e approfondito.
Non possiamo scrivere un numero perché ce lo inventeremmo, non credo che possiamo inventarci dei numeri all'interno di un documento ufficiale approvato dal Consiglio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pentenero per chiarimenti; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Sarò velocissima.
Soltanto per ribadire che il parere dei soggetti che compongono la Conferenza per il diritto allo studio, non è mai stato un parere favorevole. Lo hanno anche scritto, attraverso i pareri che sono stati mandati alla Direzione, in cui hanno ribadito la necessità di avere risorse certe. In modo particolare le Province e i Comuni hanno più volte ribadito la necessità di avere risorse, indispensabili per programmare l'attività,.
Vorrei ricordare all'Assessore che un Piano è certamente triennale, ma è un adempimento della disposizione di legge (l'articolo 27 della legge n.
28).
Nel momento in cui ci si rende conto che si fa un errore, come è successo per il Piano Socio Sanitario, probabilmente poteva essere fatta la stessa cosa, considerato che doveva essere approvato entro il mese di maggio e lo stiamo discutendo a dicembre. Probabilmente si poteva attendere l'approvazione del bilancio e sottoporre all'Aula un documento serio.
Proprio perché le risorse non sono certe, anzi, la crisi sembra perdurare e quindi le difficoltà economiche di questo Ente sembrano perdurare, sarebbe stato forse di buon senso non alzare le fasce di reddito, così come è stato fatto all'interno del Piano che oggi stiamo discutendo.
Sarebbe stato utile certamente diversificarlo, forse era necessario avere un atteggiamento anche critico rispetto all'attività svolta nei tre anni precedenti, magari risorse certe ad un sistema che ha bisogno di avere elementi di certezze, come tutti i sistemi dei quali la Regione è chiamata ad occuparsi. Probabilmente, sarebbe stato più onesto dare delle risposte certe, questo è quello che noi abbiamo chiesto. Non abbiamo contestato i contenuti, ma abbiamo contestato le modalità e abbiamo contestato il fatto che, ad oggi, approviamo un documento sostanzialmente vuoto, non rispetto quello che la legge n. 28 ad oggi ci attribuisce.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste di chiarimento? No.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 169, il cui testo verrà trascritto sul processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Dobbiamo effettuare una velocissima Conferenza dei Capigruppo.
Riprenderemo i lavori con comunicazioni del Presidente.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.55 riprende alle ore 19.05)


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

La seduta riprende.
La seduta serale odierna del Consiglio regionale è sconvocata. Le sedute del Consiglio regionale delle ore 10, delle ore 14.30 e delle ore 20 di venerdì 30 dicembre 2011 sono annullate.
Domani non si riuniranno le Commissioni per difficoltà degli Assessori ad essere presenti e, per il fatto che il termine per la presentazione degli emendamenti al bilancio finanziario è fissata per lunedì 9 gennaio 2012, la Conferenza ha ritenuto di non procedere con la I Commissione.
I nostri lavori riprenderanno lunedì 9 gennaio 2012. Alle ore 10.30 si riunirà il primo incontro operativo della Commissione d'indagine per la SCR; alle 12 la III Commissione in sede redigente e alle ore 14.30 la V Commissione.
Martedì 10 gennaio 2012 non ci sarà Consiglio regionale, ma si riunirà la I Commissione (alle 9.30 e alle 14.30 le convoche previste).
Mercoledì 11 gennaio alle 9.30 si riunirà la VI Commissione; alle 13.30 la Conferenza dei Capigruppo. La II Commissione di mercoledì 11 gennaio 2012 alle ore 15 sarà sconvocata e, in luogo di questa Commissione, si riunirà la I Commissione.
Giovedì 12 gennaio 2012 si riunirà la IV Commissione, al pomeriggio. La Conferenza dei Capigruppo deciderà se dare indicazioni, insieme alla Giunta regionale, per proseguire nel pomeriggio con i lavori della IV Commissione oppure con il lavori della I Commissione.
Venerdì 13 gennaio alle 9.30 e alle 10 sono previste consultazioni sui pdl n. 174, n. 173, n. 189, n. 190 e n. 160 in I Commissione. Il resto sarà comunicato successivamente alla Conferenza dei Capigruppo di mercoledì 11 gennaio 2012.
Auguri a tutti di buon anno.
A nome di tutti i Consiglieri, auguri di buon anno e buon 2012 ai nostri collaboratori e a chi è qui presente in questo momento.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.07)



< torna indietro