Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.173 del 20/12/11 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

Scarica PDF completo

Argomento:


LEARDI LORENZO



(I lavori iniziano alle ore 14.36 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 882 presentata dalla Consigliera Manica, inerente a "Piani di rideterminazione delle consistenze organiche delle aziende sanitarie regionali"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
882, presentata dalla Consigliera Manica, che ha facoltà d'intervento per l'illustrazione.



MANICA Giuliana

Noi sappiamo che, come per la DGR del 28 febbraio 2011, la Giunta ha adottato l'Addendum al piano di rientro e al programma attuativo.
Con questo documento, ha delineato obiettivi di interventi nelle diverse macroaree. L'allegato 4, in particolare, di questa deliberazione contiene un cronoprogramma degli interventi, dei quali sono indicati obiettivi da perseguire e indicazioni delle date d'adozione dei relativi atti da parte della Giunta regionale.
Tra questi obiettivi figurano, in particolare, quelli riguardanti in particolare la riorganizzazione delle reti assistenziali e inerenti al personale delle Aziende Sanitarie piemontesi.
Con la DGR 7/4/2011, "Criteri regionali per l'individuazione delle strutture e delle dotazioni dei relativi posti letto nell'ambito della rete ospedaliera", si precisa che, per il conseguimento degli obiettivi e dell'addendum, è ravvisata la necessità di prevedere una riduzione delle strutture complesse fuori parametro nell'ambito della medesima disciplina con una tabella contenuta.
C'è poi la DGR del 29/4/2011, "Attuazione del piano di rientro e armonizzazione delle DGR precedenti e dell'Addendum", con la cui la Giunta aveva demandato alla Direzione sanitaria di definire i tetti di spesa relativa al 2011-2012, entro i quali ogni Azienda Sanitaria deve contenere il costo della propria consistenza organica.
La Direzione regionale ha inviato ai commissari e ai Direttori generali una nota che contiene le indicazioni in merito alla definizione delle consistenze organiche. In questa nota si precisa che ogni Azienda Sanitaria deve pervenire alla rideterminazione della propria consistenza organica seguendo un percorso prestabilito. Queste disposizioni possono incidere profondamente sui servizi resi e sulla stessa organizzazione delle Aziende Sanitarie, e fino ad oggi permangono profonde incertezze sulle conseguenze per i diversi territori della nostra regione della rideterminazione della consistenza organica richiesta.
Vi è un timore diffuso che gli interventi di contenimento dei costi promossi dalla Giunta possano tradursi in una compressione delle garanzie e non assicurare i servizi ai cittadini piemontesi. Teniamo poi a riferimento, di fatto, che la realtà dei vari territori piemontesi e delle varie Aziende è profondamente differenziata, a seconda delle spese storiche riconosciute, che sono riconosciute in modo diverso - alcune di queste molto basse - e che diversa è la situazione dei bilanci, perché alcune hanno dei consistenti disavanzi, altre invece hanno virtuosamente dei bilanci a pareggio.
Pertanto, misure uguali su situazioni differenziate penalizzano chi ha risparmiato ed avvantaggiano chi invece aveva sprecato.
Chiederemmo, per potere monitorare questa situazione, di rendere al più presto disponibili, informati delle modalità con cui lo si intenda fare, i piani di rideterminazione delle consistenze organiche predisposti per le Aziende Sanitarie Regionali, e in particolare saremmo interessati a quelli dell'Azienda ospedaliera maggiore di Novara, che è il secondo ospedale del Piemonte, con il collegato presidio ospedaliero di Galliate, nonché degli ospedali d'Arona e di Borgomanero.
Chiederemmo quindi di sapere con quali modalità e in quali tempi possiamo essere messi a conoscenza di questi testi, che i vari commissari hanno redatto, predisposto ed inviato all'Assessorato.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Monferino per la risposta.



MONFERINO Paolo, Assessore alla tutela della salute e sanità

Grazie, Presidente.
In riferimento alle interrogazioni, si precisa che per quanto riguarda la definizione delle consistenze organiche, la nota della Direzione sanitaria della Regione Piemonte del 30 settembre ha fornito indicazioni circa la procedura da seguire per la determinazione delle consistenze stesse, chiedendo tra l'altro alle Aziende di provvedere entro il 31 ottobre, previa consultazione con le organizzazioni sindacali, e dandoci la stesura del documento richiesto, l'approvazione con apposito atto deliberativo della consistenza organica e la redazione di un cronoprogramma che evidenzi i tempi necessari per condurre la dotazione esistente ai numeri e ai costi previsti dalla nuova consistenza organica.
Con la nota del 25 ottobre 2011 si è disposto di posticipare l'adozione del provvedimento, quello di cui al punto b), cioè l'approvazione con apposito atto deliberativo, e di portarla più in là nel tempo. Data la complessità delle operazioni da effettuare, alcune Aziende hanno ritardato l'invio dei dati, per cui il preventivo esame della documentazione si è potuto concludere soltanto in questi giorni.
Per rispettare le esigenze organizzative e la piena autonomia e la responsabilità delle aziende, il preventivo esame ha riguardato unicamente la compatibilità dei costi della consistenza, prevista con effetti di spesa delle singole Aziende definiti con la determinazione dell'8 luglio e la cui sommatoria è pari al costo complessivo del personale per l'anno 2012 previsto dall'Addendum, che ammonta a 3.153.057.000.
Le Aziende, sulla base delle risultanze di questo preventivo esame devono correggere gli eventuali scostamenti riscontrati e provvedere all'adozione del provvedimento indicato nel succitato punto b) (l'approvazione con atto aziendale).
La situazione ovviamente è diversa per le singole Aziende, in quanto alcune, con la riduzione di personale già effettuata, si trovano con una consistenza organica compatibile con il tetto di spesa suddetto, mentre altre devono procedere ad ulteriori riduzioni con i tempi previsti dal cronoprogramma.
Entro il 30 giugno 2012 la consistenza organica, come previsto dall'Addendum, dovrà essere rivista per adeguarla all'intervento di riforma in corso d'attuazione e alla compatibilità con i finanziamenti che saranno assegnati alle Aziende per l'anno 2012.
Poiché il parziale blocco del turnover rimane in vigore per tutto l'anno 2011 per tutte le Aziende Sanitarie, "indipendentemente dalla compatibilità con il tetto di spesa" suddetto, è evidente che la determinazione delle consistenze organiche non ha effetti immediati.
Poiché il parziale blocco delle assunzioni dovrà rimanere in vigore sino al raggiungimento degli obiettivi (a livello regionale) numerici e di costo del personale concordato con i competenti Ministeri, si procederà a valutare la possibilità di concessioni e di deroghe alle Aziende che hanno una consistenza organica il cui costo è già compatibile con il tetto di spesa suddetto.
Per quanto concerne gli ospedali della provincia di Novara, l'ASL territoriale di Novara, comprendenti gli ospedali di Arona e Borgomanero ha già attualmente una consistenza organica (1764 unità) che è coerente con il tetto di spesa, e pertanto non ha previsto alcuna riduzione di personale.
L'Azienda Ospedaliera Universitaria Maggiore della Carità ha attualmente un costo della consistenza organica eccedente il tetto di spesa stabilito con determinazione 516, per cui ha previsto una riduzione di 69 unità (da 2513 a 2444), che dovrà essere realizzata gradualmente, senza ovviamente pregiudicare la continuità dei servizi.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Monferino.



PRESIDENTE

MANICA Giuliana (fuori microfono)



PRESIDENTE

Assessore, possiamo avere il testo scritto della risposta?



MONFERINO Paolo, Assessore alla tutela della salute e sanità

Certo.



PRESIDENTE

Comunico all'Aula che alle ore 14.55 è previsto un incontro, nella Sala dei Presidenti, con una delegazione delle Comunità montane.
Per ottimizzare i tempi, non saranno interrotti i lavori dedicati alla trattazione delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale.
Chi volesse partecipare, potrà recarsi fra dieci minuti nella Sala dei Presidenti.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Interrogazione a risposta immediata n. 884 presentata dal Consigliere Reschigna, inerente a "Quali conseguenze sul bilancio regionale della legge n. 183/2011?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 884, presentata dal Consigliere Reschigna, che la illustra.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Il tempo che utilizzerò per l'illustrazione è inversamente proporzionale alla pesantezza e alla drammaticità della situazione che abbiamo di fronte.
Se già avevamo problemi nella costruzione della legge di bilancio per l'anno 2012, vista la situazione d'indebitamento regionale, il complesso delle due manovre portate avanti dal Governo nazionale Berlusconi nel 2010 e nel 2011, che hanno sottratto circa 950 milioni d'euro in capacità di spesa per il bilancio della Regione Piemonte, la legge di stabilità approvata l'ultimo giorno di vita da parte del Governo Berlusconi ha accentuato, dal nostro punto di vista, questa situazione di difficoltà riducendo la percentuale di indebitamento del bilancio della Regione dal 25% al 20%.
Proprio alla luce di questa situazione e di questa ultima novità introdotta dalla legge di stabilità siamo a chiedere all'Assessore Quaglia come intende affrontare la situazione e quali possono essere le conseguenze nella costruzione del bilancio della Regione Piemonte per l'anno 2012.
Proprio per questa situazione sufficientemente complicata - oserei dire quasi drammatica - appare inspiegabile, a nostro avviso, il fatto che la Giunta regionale abbia abbandonato da settimane, nelle Commissioni consiliari competenti, ma anche in I Commissione, la discussione sulla legge di bilancio del 2012, che invece, proprio per le difficoltà che questo strumento contiene dentro di sé questo anno, richiederebbe un'attenzione prioritaria da parte del Consiglio regionale, ma anche da parte della Giunta regionale. Grazie Assessore.



PRESIDENTE

Risponde l'Assessore Quaglia; ne ha facoltà.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente.
Con riferimento all'interrogazione in oggetto, si precisa che viene riportata nella premessa un'ipotesi di calcolo sul rendiconto 2010 non in linea con i criteri previsti dalla legge 281/1970, in quanto basata sulle riscossioni di cassa, anziché sulle entrate di competenza.
Questa è una precisazione che gli uffici hanno fornito (è contenuta nell'allegato della risposta che rilascerò al Consigliere), perché al di là della premessa, il nocciolo dell'interrogazione pone l'accento su un problema su cui le Regioni, come i Comuni e le Province, si devono confrontare in queste settimane.
Come specificato dalla nota del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 5 dicembre 2011, di risposta ad una richiesta di chiarimento da parte della Regione Piemonte circa l'applicazione dell'articolo 8, comma 2 della legge 183/2011 - legge di stabilità 2012, cui faceva riferimento il Presidente Reschigna - la percentuale del 20% si applica a partire dall'anno 2012.
La verifica del vincolo di indebitamento deve essere effettuata e trasmessa alla Corte dei Conti centrale sulla base dei dati da rendiconto normalmente entro il settembre dell'anno successivo a cui lo stesso si riferisce.
Alla luce di quanto sopra e in funzione di quanto previsto dalla legge 183/2011, la Giunta regionale intende rispettare il dettato dell'articolo 8, comma 2, attraverso: il contenimento dell'indebitamento previsto nel 2011 nei limiti del 50% di quanto indicato nel bilancio preventivo l'azzeramento della previsione di nuovi mutui per il 2012 le azioni d'efficientamento dell'Amministrazione, di dismissione delle partecipazioni non strategiche e di valorizzazione degli asset immobiliari com'è stato già evidenziato nella presentazione del bilancio 2012, saranno strategiche per l'azione futura della Giunta.
Sottolineo all'Aula che questo tema è stato discusso anche in sede di Conferenza delle Regioni (il problema, infatti, riguarda il Piemonte, ma si ribalta anche su altre Regioni), che, a salvaguardia degli impegni assunti fino al 31/12/2011 su investimenti finanziati da indebitamento autorizzato per riconoscere la possibilità del ricorso al credito delle Regioni per la copertura degli investimenti già assunti fino al 31/12/2011 e finanziati con mutui già autorizzati e non contratti dalle Regioni, ha proposto un emendamento che è stato predisposto e presentato al Governo Monti. È in corso, dunque, un canale di interlocuzione con il Ministro Giarda e c'é la valutazione, da parte del Governo Monti, di recepire eventualmente quest'emendamento in un successivo decreto, cosiddetto "milleproroghe".
Vorrei sottolineare in questa sede che quest'aspetto - che colpisce tra virgolette le Regioni, le Province e i Comuni, e che sui Comuni è un provvedimento a scalare negli anni successivi - di fatto, paralizza, per quasi tutte le Amministrazioni, la possibilità di contrarre mutui sul 2012.
Al di là delle questioni tecniche, il nostro canale d'interlocuzione è volto a comprendere, di fronte a dei piani e degli impegni programmati sul bilancio pluriennale (accompagnati anche con investimenti della Regione attraverso accordi di programma con gli enti locali), se troviamo una soluzione rispetto all'inserimento di quest'emendamento.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Quaglia.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 886 presentata dalla Consigliera Cerutti, inerente a "Licenziamento lavoratori ex-Wagon Lits"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 886, presentata dalla Consigliera Cerutti.
Risponderà l'Assessore Ravello.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, Presidente.
Leggerò la nota che...



PRESIDENTE

Assessore, ha la parola la Consigliera Cerutti per l'illustrazione dell'interrogazione.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore che aveva piacere di rispondermi con grande entusiasmo, pertanto sarò rapida.
Poniamo una questione che non ha valenza solo nella nostra regione, ma in ogni caso, incide sull'offerta dei servizi e sul traffico piemontese. La scelta di Trenitalia di cancellare i treni che effettuano servizio notturno è fonte di grande disagio per le migliaia di cittadini piemontesi che ogni anno utilizzavano questo tipo di trasporto. Il peggioramento costante del servizio offerto, il completo disinteresse e le condizioni dei viaggiatori non hanno scoraggiato quanti, nel corso degli anni, hanno usufruito di questo servizio. Affrontando questa problematica dal punto di vista dell'offerta del servizio all'utenza, evidenziamo, inoltre, la pesante ricaduta del licenziamento di oltre 850 lavoratori, a partire dall'11 dicembre 2011. Sappiamo che ieri, a Roma, c'è stato un incontro con il Ministro Passera: in merito, la protesta continua, perché le risposte date non sono state considerate soddisfacenti. Riteniamo che la Regione Piemonte non possa assistere inerme ad una scelta che privilegia le sole logiche del mercato, andando a gravare sui bilanci delle famiglie e privando del posto di lavoro oltre 850 lavoratori, in tutta Italia. Sono in corso iniziative istituzionali da parte di vari Enti; l'ultima è quella cui accennavo.
Vorremmo capire cosa intenda fare la Giunta su questo tema e quali richieste avanzerà nel corso della Commissione Infrastrutture e Trasporti della Conferenza Stato-Regioni prevista per mercoledì 21, al fine di preservare i lavoratori licenziati e il servizio soppresso.



PRESIDENTE

Grazie, collega Cerutti.
Adesso sì, ha la parola l'Assessore Ravello.



RAVELLO Roberto Sergio

Signor Presidente, le chiedo ancora scusa e chiedo scusa anche alla Consigliera Cerutti: l'entusiasmo con cui ho preso la parola non era legato alle problematiche oggetto di quest'interrogazione, che peraltro sono condivise.
Le leggerò una nota predisposta dall'Assessorato ai trasporti, che dimostrerà il coinvolgimento e l'interessamento della Giunta regionale sulla questione e dimostrerà soprattutto che quest'interessamento ha radici ormai lontane, essendo una problematica di cui ci si è occupati già qualche mese fa.
Gli Uffici segnalano che la diminuzione dei treni con carrozze munite di vagoni letto, dovuta - a detta di Trenitalia - a logiche di mercato connesse alla diminuzione della domanda ben più marcata della diminuzione dell'offerta, oltre a generare gravi ricadute occupazionali nel settore delle aziende che assicurano ai viaggiatori i servizi esternalizzati su tali vettori, ha creato un grave disagio nei confronti dell'utenza piemontese, che si vede privata di collegamenti universali diretti sul territorio nazionale.
A fronte di una situazione occupazionale del Paese segnata da difficoltà ed incertezze, non si può non valutare con preoccupazione la scelta unilaterale di Trenitalia, volta a ridimensionare l'offerta dei servizi ferroviari universali.
Questi riportati, sono alcuni degli assunti contenuti nella lettera, a firma dell'Assessore Bonino, dell'11 ottobre 2011, inviata all'Amministratore Delegato del gruppo FF.SS., al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ed alla SERVIRAL Italia; nota nella quale veniva ribadito a Trenitalia il concetto che la priorità in questo momento economico non possa non tenere conto della salvaguardia dei posti di lavoro da parte di un'impresa ferroviaria, sicuramente attenta all'attuazione del proprio piano industriale, ma storicamente consapevole dell'importanza di ricondurre i propri processi di riorganizzazione, non come problemi sociali, ma come opportunità di sviluppo. Il Presidente Cota, subito informato della vicenda, ha immediatamente contattato l'Amministratore Delegato del gruppo FF.SS. - Mauro Moretti - testimoniando, anche attraverso una specifica nota, la preoccupazione per la perdita dei posti dei lavoro e chiedendo, al contempo, ogni sforzo possibile per individuare e valutare collegialmente tutte le soluzioni realizzabili per far fronte al grave problema occupazionale.
Ciò detto, si rende altresì noto che l'Assessorato ai trasporti ha attivato un tavolo di confronto, il 6 dicembre 2011, con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative del settore, al fine di cercare collegialmente, ognuno per quanto di competenza istituzionale, soluzioni favorevoli al reinserimento occupazionale degli oltre 60 dipendenti delle aziende piemontesi coinvolti dalle procedure di licenziamento, rappresentando, al contempo, la solidarietà della Regione a tali lavoratrici e lavoratori.
Nell'ambito del successivo incontro del succitato tavolo di confronto il 15 dicembre 2011, d'intesa con l'Assessore Porchietto, in attesa delle decisioni del Ministero competente in tema di ammortizzatori sociali e sui programmi di politica attiva percorribili, è stato fissato un successivo incontro tra le parti, entro i primi giorni del mese di gennaio.
Tutte le organizzazioni sindacali, nel corso degli incontri avuti sul tema, non hanno tralasciato di esprimere il loro ringraziamento alla Giunta regionale per la solerzia e l'interessamento dimostrati, sottolineando come la Regione Piemonte, grazie all'impegno profuso, si è collocata sul tema quale Regione di riferimento.
Tale problematica è stata inoltre, su nostra iniziativa, portata all'attenzione della Commissione Infrastrutture, Mobilità e Trasporti della Conferenza Permanente Stato-Regioni e Province Autonome, sin dall'incontro del 23/11/2011.
A tutt'oggi abbiamo richiesto ufficialmente al Presidente della succitata Commissione, Senatore Sergio Vetrella, con nota del 13/12/2011 di attivare ogni iniziativa utile con il Ministero competente al fine di rivedere le scelte e la programmazione del servizio universale offerto da Trenitalia.
Spero che questi elementi siano sufficienti per rispondere, almeno in questa fase, a quanto da lei richiesto nell'interrogazione. Restiamo ovviamente a disposizione per gli aggiornamenti che necessariamente ci saranno nelle prossime settimane.
La ringrazio.


Argomento: Cave e torbiere

Interrogazione a risposta immediata n. 881 presentata dal Consigliere Ponso, inerente a "Ampliamento Cava Giuggia-Saisef di Villanova Mondovì"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 881, presentata dal Consigliere Ponso.
Risponderà l'Assessore Ravello.
La parola al Consigliere Segretario Ponso, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



PONSO Tullio

Grazie, Presidente.
Egregio Assessore, l'interrogazione urgente che le pongo oggi è relativa alla Cava Giuggia-Saisef, che è stata localizzata a ridosso della ridente cittadina di Villanova di Mondovì, con un bel monte pieno di vegetazione, Monte Calvario (forse il nome è già tutto un programma!).
In questa cava, oltre ad essere generati materiale inerti, vengono prodotti asfalti, bitumi e calcestruzzi.
Certo, la cava è presente sul territorio da circa un secolo, ma con il tempo e, in particolare, negli ultimi anni, la sua attività è stata incrementata notevolmente ed è stata oggetto di un ampliamento che ha portato alla diversificazione della produzione e alla generazione di fumi dalle ciminiere, polveri, rumori e un aumentato transito di camion, che nel loro insieme, nuocciono alla salute degli abitanti e deturpano irrimediabilmente l'ambiente.
Oltre all'ambito prettamente ambientale, mi corre l'obbligo di sensibilizzarla su altri aspetti, quali il rischio sempre incombente di frane, in un territorio indebolito dalle escavazioni, con le possibili conseguenze alluvionali che ne possono derivare.
Poi, il fatto che l'ampliamento della cava abbia portato ormai ad essere a ridosso delle abitazioni, ha come conseguenza il sorgere di problemi per la salute degli abitanti. A tutto questo, dobbiamo ancora aggiungere l'inevitabile svalutazione degli immobili del circondario e ultimo aspetto, ma non ultimo in ordine d'importanza, il fatto che l'avanzata della cava interrompe i percorsi pedonali che collegano le bellezze architettoniche presenti nella zona, concentrate nella periferica di Villavecchia e mette a rischio l'incolumità di opere di pregio architettonico ed ambientale.
indiscutibile che la cava sia fonte di lavoro per diverse famiglie della zona, ma il fatto occupazionale non può costituire fonte di ricatto per farne continuare senza regole l'attività o favorirne l'ampliamento andando a discapito della salute della popolazione e a svantaggio dell'ambiente: beni inalienabili della collettività tutta.
I cittadini si stanno riunendo in comitato per la salvaguardia della collettività dai rischi connessi all'attività della cava, ma questi cittadini si aspettano dalla Regione delle risposte chiare.
Per questo, egregio Assessore, utilizzando le prerogative concesse al suo ruolo, le chiedo se lei non intenda far effettuare controlli sull'attività svolta presso la cava Giuggia-Saisef di Villanova Mondovì valutandone, al di là dei coefficienti di tolleranza, sia l'impatto ambientale che quello sulla salute dei cittadini che si trovano a convivere con un'attività che, oggi, è a ridosso dell'abitato, con immaginabili conseguenze sul territorio circostante. Il tutto finalizzato a valutare se sia logico consentire ampliamenti ulteriori o rinnovi, addirittura, della concessione di sfruttamento della cava. Grazie.



PONSO Tullio

PRESIDENTE.



PONSO Tullio

Grazie, Consigliere Ponso.
La parola all'Assessore Ravello per la risposta.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, Presidente.
Consigliere Ponso, la sua interrogazione è riferita alle attività estrattive presenti nel territorio di Villanova Mondovì, come lei sa, in località Rocchetta, esercite dalla società Giuggia Costruzioni e Saisef S.p.A.
Le due attività di cava impostate sul versante collinare del Monte Calvario coltivano un banco calcareo di notevole pregio e producono materiale inerte che viene selezionato e frantumato negli impianti situati nella medesima località ove sono presenti anche attività industriali per la produzione di calcestruzzi, conglomerati bituminosi e premiscelati per intonaci.
Le due cave - lei lo ricordava - sono presenti e attive sul territorio dalla metà del secolo scorso. Sin dall'entrata in vigore della legge regionale n. 69/1978 le rispettive società esercenti hanno presentato ed attuato progetti di coltivazione e recupero ambientale approvati dagli organi competenti (Settori regionali e Comune). Dal 1995, con l'entrata in vigore delle legge che ha sottoposto a vincolo di tutela paesaggistica i territori coperti da bosco (legge n. 431/1985, ora d. lgs. n. 42/2004) i progetti delle due attività sono stati autorizzati dai competenti organi della Regione e dello Stato (Settore Beni Ambientali e Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici).
Nell'ultimo decennio, a seguito della delega all'istruttoria dei progetti alle Province e con la legge regionale n. 40/1998 sulla Valutazione di Impatto Ambientale, i progetti delle due cave sono stati assoggettati alla procedura di VIA e sui medesimi la Provincia di Cuneo ha espresso, nel febbraio 2006, il giudizio positivo di Impatto Ambientale per una progettazione di durata ventennale, di cui è in corso il secondo lotto quinquennale autorizzato sino al settembre 2016.
Precedentemente alla suddetta procedura di VIA, inoltre, previo accordo anche con la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici, le società, al fine di poter proseguire l'attività estrattiva impostata da decenni, con notevole impegno finanziario, hanno concordato ed attuato lo spostamento della Cappella votiva dedicata a San Bernardo presente sul Monte Calvario, determinando in tal modo la salvaguardia della Cappella e la possibilità di ampliamento con arretramento del fronte delle cave.
La coltivazione mineraria, anche a seguito della suddetta procedura di VIA, viene attualmente svolta con abbattimento dall'alto verso il basso per spianate successive, con limitazione dell'impatto ambientale sulle componenti rumore, polvere e paesaggio; infatti, tale metodo di coltivazione consente alle società esercenti di provvedere all'immediato recupero ambientale dei fronti esauriti.
Da quanto sopra, emerge che le coltivazioni minerarie si sono sempre svolte nel pieno rispetto delle norme anche dal punto di vista ambientale tenendo anche presente che nella procedura di VIA sono intervenuti anche i competenti uffici dell'ARPA.
Rispetto alle constatazioni contenute nell'interrogazione si esclude in relazione alle caratteristiche geomeccaniche della formazione rocciosa interessata, la possibilità di movimenti franosi dovuti all'attività estrattiva in corso e si fa presente che il progredire della coltivazione allontana progressivamente il cantiere di estrazione dall'abitato, in quanto il fronte procede verso monte.
Da informazioni acquisite presso i competenti uffici della Provincia di Cuneo non risultano attualmente presentate istanze di Valutazione di Impatto Ambientale, ai sensi della legge regionale n. 40/1998, per l'ampliamento delle suddette cave; mentre è stato presentato al Comune di Villanova Mondovì uno studio di fattibilità per un ulteriore e definitivo ampliamento delle cave, con arretramento del fronte compatibile con l'attuale presenza e posizione della Cappella di San Bernardo, che pone una limitazione oggettiva e definitiva alle coltivazioni minerarie.
A seguito dell'eventuale attivazione della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale presso la Provincia di Cuneo, per un progetto di ampliamento delle cave, sarà assicurata (in quanto prevista per legge) la partecipazione al procedimento di tutti i soggetti interessati, compresi i cittadini eventualmente riuniti in Comitati locali.
Si conferma, infine, che le attività collegate, ma non afferenti, alla coltivazione delle cave (produzione di aggregati, conglomerati per calcestruzzi, conglomerati bituminosi e materiali per intonaci premiscelati), che sono svolte nell'area industriale posta tra il fronte di cava e l'abitato di Villanova Mondovì, possano determinare un indubbio impatto ambientale, che non è però in alcun modo concernente all'attività di estrazione delle cave, ma è relativo alle attività suddette industriali in merito alle quali né la Provincia di Cuneo né la Regione Piemonte esercitano competenze autorizzatorie o di controllo.
In merito sarà comunque cura dell'Assessorato attivare l'ARPA competente (in particolare il Dipartimento della Provincia di Cuneo), al fine di attuare i controlli ambientali necessari, dei quali, comunque, si darà comunicazione, con tempestività, all'interrogante.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Ravello.


Argomento: Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Interrogazione a risposta immediata n. 880 presentata dal Consigliere Buquicchio, inerente a "Centro di recupero della Fauna Selvatica del Piemonte Orientale, prosecuzione del servizio" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In relazione all'interrogazione a risposta immediata n. 880, presentata dal Consigliere Buquicchio, verrà data risposta scritta a causa dell'assenza dell'interrogante.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 883 presentata dal Consigliere Boeti, inerente a "Ricollocazione lavorativa dei dipendenti della Casa di Cura privata Villa Cristina"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n.
883, presentata dal Consigliere Boeti, che ha facoltà d'intervento per l'illustrazione.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
L'Assessore conosce la situazione. È probabile che l'interrogazione arrivi con un po' di ritardo (è stata depositata due o tre settimane fa).
Abbiamo letto sui giornali che sembra - l'Assessore dirà se è davvero così sia prevista per i dipendenti della Casa di Cura Villa Cristina una ricollocazione presso altre aziende.
Ho seguito la situazione: l'Assessore mi aveva detto che c'era la possibilità che questo si potesse realizzare e ho atteso per vedere l'evolversi della vicenda. L'Assessore è un uomo di parola, quindi pensavo che stesse lavorando a questo progetto.
Intanto, per quanto riguarda la questione della cassa integrazione, c'è stato un parere negativo da parte della Commissione rispetto alla possibilità di utilizzo di tale strumento per questi dipendenti, per i quali sembrava prospettarsi un futuro incerto relativamente alle loro possibilità economiche e delle loro famiglie.
Sul giornale abbiamo letto che questa strada sembra essersi aperta determinando così l'occasione per l'Assessore Monferino, rispondendo alla mia interrogazione, di chiarire questa questione.
A questo punto, voglio sapere se effettivamente la situazione è questa: se tutto il personale viene ricollocato e per quanto tempo, cioè se c'è un limite temporale all'assunzione da parte delle aziende che si fanno carico di questo personale.



PRESIDENTE

Grazie, collega Boeti.
La parola all'Assessore Monferino per la risposta.



MONFERINO Paolo, Assessore alla tutela della salute e sanità

Grazie, Presidente.
Credo che la vicenda si sia conclusa. Sicuramente si è conclusa per la parte che prevedeva gli sforzi per ricollocare il personale, nel senso che abbiamo firmato due accordi con le due associazioni AIOP e ARIS, ma sono identici, hanno esattamente lo stesso contenuto. È come se fosse un accordo congiunto, è solo stato firmato temporalmente in due giorni diversi.
Pertanto, le strutture legate ad AIOP o ARIS che assorbono i pazienti di Villa Cristina - sappiamo che i pazienti di Villa Cristina, che al momento della sospensione dell'accreditamento erano circa una settantina sono stati tutti ricollocati su sei strutture - assorbiranno anche una quota parte dei dipendenti, con un contratto a tempo determinato, dal 1 gennaio al 31 dicembre 2012. Cioè, l'accordo sottoscritto con le due associazioni vale un anno, essendo questo il tempo che era stato dichiarato da Villa Cristina come necessario per effettuare tutti i lavori di ristrutturazione.
Questo vuol dire che se, sostanzialmente, le cose si completeranno in modo favorevole, e Villa Cristina riprenderà a funzionare, il personale contrattato a tempo determinato per questi dodici mesi verrà ripreso; se invece le cose non dovessero funzionare in questo modo, e il problema dovesse persistere, allora bisognerà trovare una soluzione, dal 1° gennaio 2013 in avanti, perché il contratto previsto adesso è a tempo determinato per dodici mesi.
La cassa integrazione chiesta dalla proprietà di Villa Cristina qualche tempo fa era stata chiesta con una motivazione purtroppo errata, perché era stata chiesta per motivi di ristrutturazione dei locali, e quindi non era stata concessa.
stata ripresentata in data 14 novembre e credo che in questo momento sia al vaglio dell'Assessorato al lavoro per verificarne la titolarità. Tra oggi e domani dovrebbe uscire il parere, ma coprirebbe soltanto il mese di dicembre. Da gennaio dovrebbero essere tutti reimpiegati con un contratto a tempo determinato nelle strutture di AIOP e ARIS che hanno assorbito i dipendenti. Li abbiamo ricollocati tutti. Sono indicati i nomi e cognomi in una lista allegata ai due accordi stipulati con ARIS e AIOP, quindi nessuno è escluso.
Mi pare che l'impegno, direi morale, di affrontare il problema occupazionale, sia stato portato a compimento.


Argomento: Assestamento di bilancio

Interrogazione a risposta immediata n. 885 presentata dalla Consigliera Bresso, inerente a "Presentazione al Consiglio regionale del disegno di legge di assestamento del bilancio 2011 ai sensi dell'art. 68 dello Statuto"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'interrogazione a risposta immediata n. 885 presentata dalla Consigliera Bresso. Che ha facoltà d'intervento per l'illustrazione.



BRESSO Mercedes

Grazie, Presidente.
La illustro, anche se credo che il tema sia ben chiaro all'Assessore.
Secondo il nostro Statuto, articolo 68, entro il 31 luglio la Giunta dovrebbe presentare l'assestamento. Ad oggi nulla è avvenuto e ciò appare particolarmente grave perché l'assestamento avrebbe dovuto dare le condizioni di copertura del disavanzo 2010, operare le necessarie manovre e consentire di presentare un bilancio 2012 adeguato alla situazione reale.
Il progetto di bilancio 2012, e per i due anni successivi, non solo non contempla queste misure, anche nell'ipotesi di riparto su più anni (che mi pare la Giunta avesse fatto) ma, al contrario, espone addirittura un avanzo di amministrazione. Tutto ciò appare ingiustificato e potrebbe consentire di adottare un bilancio che, non solo non crea una copertura, ma addirittura presuppone un avanzo che evidentemente non può esistere, se non è avvenuta la copertura.
Per questo motivo, richiamando anche una serie di interrogazioni a cui non è stata data risposta ed un'interrogazione a risposta immediata in cui la risposta non è stata del tutto soddisfacente, nel senso che parlava solo del rendiconto e non dell'assestamento, vorrei sapere - e credo che interessi anche a molti altri Consiglieri - dato che non è stato presentato l'assestamento, quando si pensa di presentarlo e se anche prima di chiedere eventualmente l'esercizio provvisorio (perché appare chiaro che il bilancio 2012 non verrà approvato entro la fine dell'anno), si pensa di presentare un assestamento che dia il quadro reale della situazione e delle prospettive.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Quaglia per la risposta.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente.
Alla luce della tempistica di definizione del disegno di legge di rendiconto relativo all'anno 2010, inviato al Consiglio regionale il 4 ottobre 2011, e sulla base delle disposizioni di legge nazionale in materia finanziaria, nonché a seguito della necessità di verifica della disponibilità da parte degli Istituti bancari (Cassa Deposito e Prestiti) alla stipula dei mutui iscritti nel bilancio 2011, la Giunta regionale non ha potuto assestare definitivamente le previsioni dell'anno 2011 soprattutto relativamente alle entrate. Il disegno di legge di assestamento al bilancio di previsione per l'anno 2011 verrà, pertanto, presentato al Consiglio regionale nei prossimi giorni e, comunque, entro il 31 dicembre 2011.
convocata una riunione di Giunta - lo anticipo - giovedì mattina, in modo che, approvati i documenti finanziari, possano essere trasmessi alla I Commissione convocata per venerdì 23 dicembre.
Questa è la parte tecnica degli Uffici. Condividendo il momento particolare in cui stiamo vivendo come amministrazione, anche rispetto al recepimento di susseguirsi di manovre che hanno condizionato la nostra programmazione, devo dire che in I Commissione, con l'interessamento e con gli interventi dei Consiglieri, abbiamo predisposto una serie di informative rispetto all'andamento in oggetto. Per quanto riguarda la presentazione, comunque, credo che venerdì 23 dicembre in I Commissione arriveranno tutti i documenti.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
I lavori del Consiglio regionale riprenderanno non appena terminerà la riunione convocata in Sala Presidenti con i rappresentanti delle Comunità montane.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 15.18 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 15.28)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Marco, Cantore, Costa Raffaele, Cota, Giordano e Spagnuolo.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Proseguimento esame disegno di legge n. 129, inerente a "Disposizioni in materia di servizio idrico integrato e di gestione integrata dei rifiuti urbani"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 129, inerente a "Disposizioni in materia di servizio idrico integrato e di gestione integrata dei rifiuti urbani", di cui al punto 3) all'o.d.g.
Nella seduta antimeridiana è stato votato l'articolo 1. Gli emendamenti rubricati n. 2), 3), 4), 5), 6), 7), 8), 9), 10), 11), 12), 13), 14), 15) 16) e 17) che insistono sull'articolo 2 sono stati illustrati.
Emendamento rubricato n. 18) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: al comma 2 dell'art. 2 la parola "funzioni" è sostituita dalla parola "attività".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Biolé per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Prima stavamo facendo un breve excursus di quella che poteva essere stata una gestione non proprio oculata, da parte delle varie istituzioni della filiera del rifiuto. Credo siano importanti queste comunicazioni come quella che citavo nella seduta antimeridiana: il fatto cioè che, da sporadiche analisi, in sostanze importanti utili e necessarie per la crescita dei bambini quale il latte materno - per carità! - sia stata riscontrata la presenza di diossina. Questo evidenzia quanto poco certe volte venga fatto in ordine allo studio e all'analisi di tutte le conseguenze derivate dalla combustione - in questo caso si parla di combustione all'interno degli inceneritori e degli impianti industriali per l'ambiente e la salute.
Il territorio regionale è variegato. Già questa mattina abbiamo potuto accennare a diverse gestioni rispetto a questa filiera: sono in corso progetti o costruzioni per quanto riguarda grossi impianti come quello torinese, altri sono attivi da tempo - si faceva un altro esempio che riguarda la parte settentrionale della regione - mentre altrove vengono utilizzati impianti già esistenti, cioè non se ne costruiscono ad hoc.
Proprio qui, come dicevamo, la scelta politica degli enti a tutti i livelli può determinare una conseguenza negativa come quella citata oppure l'imbocco di una strada più virtuosa che può portare al recupero dell'insieme dei materiali post-consumo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Biolé.
La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Presidente, chiederei - se l'Assessore è d'accordo - di poter conferire con lui cinque minuti, anche per dare modo ai Gruppi che volessero, nel frattempo, seguire l'incontro con la Comunità montana, di farlo.



PRESIDENTE

Con il consenso dell'Aula, sospendo la seduta qualche minuto. Sono le 15.31 e i nostri lavori riprenderanno alle ore 15.40.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.32 riprende alle ore 15.53)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Sono ritirati gli emendamenti n. 2), 3), 4), 5), 6), 7), 8), 9), 10) 11), 12), 13), 14), 15), 16), 17), 18), 19), 20), 21), 22), 23) e 24) l'emendamento n. 72) era già stato ritirato in precedenza.
Sull'articolo 2 non insiste più, pertanto, alcun emendamento.
Passiamo alle dichiarazioni di voto sull'articolo 2.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Sull'articolo 2 la nostra dichiarazione di voto è abbastanza semplice: noi apprezziamo il fatto che quantomeno il ciclo integrato dell'acqua sia stato stralciato da questa norma di legge e che quindi possa seguire l'ordinamento cui soggiaceva prima.
Condividiamo infatti questo tipo di scelta, che crediamo solo possa far del bene ad un comparto che - qualora fosse stato oggetto di rimaneggiamento, così com'era stato previsto in un primo tempo - avrebbe potuto trarre da questa modifica soltanto svantaggi.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi ulteriori richieste di dichiarazioni di voto, passiamo alla votazione dell'articolo 2. Do atto che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Risultano presenti 24 colleghi, ma il Consigliere Leardi segnala che la sua postazione di voto non funziona: i presenti salgono pertanto a 25, ma non sono comunque sufficienti.



(Proteste in aula)



PRESIDENTE

Non c'è alcun problema. Chiedo per favore ai colleghi di sedersi al proprio posto, tutti. Chiedo che si proceda alla votazione perché c'è stata una contestazione sul funzionamento del sistema informatico. Sostengo che i presenti siano 25, tenendo conto della dichiarazione del Consigliere Leardi. Siccome però ci sono colleghi che contestano, è loro diritto che si conti: la prego di procedere, Consigliere Segretario Leardi.
Ripetiamo dunque la votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
Sospendiamo i lavori per 30 minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.58 riprende alle ore 16.30)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Dobbiamo procedere ripetendo la votazione dell'articolo 2.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Dobbiamo ripetere la votazione perché ilConsigliere Reschigna mi ha rappresentato l'assenza di un Consigliere che avrebbe votato e io ne ho notato un'altra.
Invito tutti i Consiglieri a rimanere nei propri posti e prego i Consiglieri di non votare per altri.
Ripeto la votazione sull'articolo 2.
Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
riunita la Conferenza dei Capigruppo in sala A.
I lavori del Consiglio riprenderanno tra trenta minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.33 riprende alle ore 17.14)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Dobbiamo ripetere la votazione sull'articolo 2, sul quale è mancata per due volte consecutive il numero legale.
La votazione si svolgerà per appello nominale.
Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione nominale sull'articolo 2.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
Come concordato nella Conferenza dei Capigruppo, se nessun Capogruppo si oppone, passiamo ad altro argomento.


Argomento: Informazione

Esame proposta di legge n. 163, inerente a "Disposizioni in materia di pubblicazioni e riutilizzo dei dati e delle informazioni dell'amministrazione regionale"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di legge n. 163, "Disposizioni in materia di pubblicazione e riutilizzo dei dati e delle informazioni dell'amministrazione regionale", di cui al punto 5) all'o.d.g.
La parola al Vicepresidente Placido, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



PLACIDO Roberto, relatore

Brevemente, voglio solo ricordare che proprio solo sui giornali di oggi, per coincidenza, ci sono alcune dichiarazioni dell'Assessore Giordano, che condivide l'argomento. Se questa legge, che modifica le direttive europee del 2003, sarà approvata dall'Aula, la nostra Regione sarà ai vertici a livello europeo, insieme a Catalogna e Gran Bretagna.
La Commissione europea valuta in 140 miliardi di euro il beneficio che arriverebbe se tutta l'Europa fosse sullo stesso livello, su quello che viene definito comunemente Open Data, che vuol dire la pubblicazione e la possibilità di poter utilizzare tutti i documenti della pubblica amministrazione, nel nostro caso della Regione e delle società collegate.
Grazie della disponibilità e, per la relazione, interverrà il Consigliere De Magistris.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOLINARI



PRESIDENTE

La parola al secondo relatore, Consigliere De Magistris.



PRESIDENTE

DE MAGISTRIS Roberto, relatore



PRESIDENTE

Grazie, Presidente.
Questa proposta di legge nasce dall'esigenza di dare concreta attuazione al principio secondo il quale i dati, prodotti dalle Amministrazioni pubbliche nell'espletamento delle loro funzioni appartengono alla collettività e, quindi, devono essere resi disponibili e riutilizzabili.
In questo modo viene incrementata la trasparenza degli organi pubblici nonché la partecipazione e la collaborazione tra pubblico e privato.
La "liberazione dei dati" è agevolata dall'accessibilità alle informazioni mediante l'utilizzo delle tecnologie telematiche, che tuttavia, possono esplicare pienamente i loro effetti positivi solamente se sono intese come un "beni comuni" e, soprattutto, se i dati pubblici sono considerati come "beni comuni", identificando come tali non soltanto i beni materiali, ma anche quelli immateriali, che costituiscono un patrimonio collettivo di una comunità.
Va ricordato che la Regione Piemonte è stata la prima Regione in Italia a definire, nel 2009, le linee guida per i processi di riutilizzo del patrimonio informativo regionale realizzando, già nel 2010, anche un portale relativo all'Open Data Strategy, dove è possibile scaricare già oggi molti dati importabili su un qualsiasi foglio elettronico.
La presente proposta di legge parte quindi dall'assunto che i dati sono pubblici devono essere resi disponibili, ovviamente nel rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali, in quanto è diritto dei cittadini potervi accedere e riutilizzarli.
A ciò si aggiunge il ruolo fondamentale che riveste il riutilizzo delle informazioni pubbliche non solo come mezzo per un approccio più trasparente dell'azione pubblica verso i cittadini e le imprese, ma anche per lo sviluppo economico e sociale del territorio, come affermato a livello comunitario dalla direttiva 2003/98/CE del Parlamento europeo che ha definito i dati pubblici come "importante materia prima per i prodotti e i servizi imperniati sui contenuti digitali".
Tali dati sono di grande utilità in quanto caratterizzati da affidabilità, imparzialità, completezza e raccolta nel lungo periodo e per le imprese che intendono riutilizzarli, un'occasione di sviluppo in quanto consentono di sfruttarne il potenziale, contribuendo, così, alla crescita economica e alla creazione di posti di lavoro.
La Regione, gli enti e le società partecipate raccolgono, producono riproducono e diffondono un'ampia gamma di informazioni e dati in molti settori di attività (ad esempio informazioni e dati di tipo sociale economico, geografico, climatico, turistico), caratterizzati da una grande dinamicità, ad esempio, come quelli relativi ai flussi del traffico in quanto immediatamente disponibili e regolarmente aggiornati.
Si sappia che la Commissione europea stima in circa 140 miliardi di euro l'anno il potenziale economico della messa in disponibilità di queste informazioni.
Usando le parole dell'Assessore Giordano che abbiamo letto oggi sui giornali, possiamo dire che l'impegno è quello di trasformare in oro i dati della Pubblica Amministrazione.
Chiudo ricordando la grande condivisione del progetto dimostrato da tutti i commissari che, in sede referente della I Commissione, hanno valutato le osservazioni espresse dai soggetti auditi. Anzi, possiamo addirittura affermare che le considerazioni e le proposte offerte, in particolare dal Centro studi informatica giuridica e dal Centro Nexa, sono stati considerati e trattati alla stregua di veri e propri emendamenti e hanno ottenuto una condivisione pressoché generalizzata da parte di tutti i commissari che hanno licenziato la proposta con voto favorevole all'unanimità nella seduta del 18 novembre scorso.



PRESIDENTE

aperta la discussione generale.
Non essendovi alcun Consigliere che chiede di intervenire, passiamo all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Indìco la votazione palese sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato SÌ 39 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Trasporti su ferro

Esame mozione n. 583 presentata dai Consiglieri Vignale, Tentoni, Costa Rosa Anna, Boeti, Burzi, Valle e Cantore, inerente a "Potenziamento servizio ferroviario nella Bassa Val Susa"; ordine del giorno presentato dai Consiglieri Bono e Biolé, inerente a "Nuovo orario ferroviario, treni linea Torino-Modane"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della mozione n. 583, "Potenziamento servizio ferroviario nella Bassa Val Susa", di cui al punto 6) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Questa mattina avevo depositato un ordine del giorno attinente. Volevo chiedere se poteva essere discusso assieme alla mozione n. 583.



PRESIDENTE

Qual era l'ordine del giorno di questa mattina?



BONO Davide

Non è numerato, ma riguarda lo stesso argomento: la tratta ferroviaria della Val di Susa.



PRESIDENTE

Gli Uffici mi confermano che, effettivamente, possono essere collegati quindi discussi congiuntamente.
Oltre alla mozione n. 583, mettiamo in discussione anche l'atto di indirizzo che non ha ancora un numero, ma che ha ad oggetto "Nuovo orario ferroviario, treni linea Torino-Modane", presentato dal Consigliere Bono.
Rinnovo la richiesta: qualcuno vuole illustrare gli ordini del giorno? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Illustro l'ordine del giorno firmato da me e dal Consigliere Biolé, che va nello stesso senso della mozione presentata dal Consigliere Vignale.
Nell'ordine del giorno si sollecita il Presidente e l'Assessore competente, l'Assessore Bonino, affinché si impegni a ricercare una soluzione operativa ai problemi descritti nell'ordine del giorno sulle fasce d'orario, un problema che interessa soprattutto l'alternanza tra treni diretti e treni locali.
I treni diretti fanno meno fermate, quindi diversi studenti che vanno a scuola, ad esempio ad Ulzio, hanno difficoltà a prendere il treno perch sono state soppresse le fermate in quanto, appunto, treni diretti.
Chiediamo all'Assessorato di impegnarsi per far sì che l'orario possa essere mantenuto senza aumentare il numero dei treni, ma chiediamo un ripristino dell'alternanza tra treni diretti e treni locali riguardanti la Val di Susa.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

chiaro che anche questa mozione, cui ho unito la mia firma, insieme ad altri Consiglieri, andrebbe discussa in presenza dell'Assessore Bonino.
Così diventa difficile una discussione. Noi vorremmo davvero che l'Assessore si impegnasse a modificare il nuovo orario ferroviario metropolitano, perché così com'è non funziona. Potenzia effettivamente il servizio ferroviario da Avigliana a Torino ma, nella media, a valle aumenta i tempi di percorrenza e diminuisce il numero delle corse. Non è possibile che non ci possa essere un treno che arrivi direttamente in valle, senza cambiare a Bussoleno. Emerge un problema specifico per gli studenti del liceo di Ulzio, che prima utilizzavano un treno diretto. Adesso invece devono cambiare a Bussoleno utilizzando un pullman...



(Brusìo in aula)



BOETI Antonino

Presidente, scusi, ma così non va bene. Se si decide di mettere in votazione l'ordine del giorno, lo si metta, ma se non ci sono le condizioni per lavorare, andiamo a casa!



PONSO TULLIO



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Boeti.
Ha chiesto di intervenire, Consigliere Reschigna? Prego.



RESCHIGNA Aldo

Poiché tutti abbiamo a cuore un mimino di rispetto per questa istituzione e per il nostro stare all'interno dell'Aula, volevo solo segnalare il disagio di una discussione che stava avvenendo in una condizione che non è confacente con il ruolo di questa istituzione regionale.
Allora, o andiamo al voto finale sui provvedimenti che avete ritenuto legittimamente, di collegare, oppure li discutiamo come primi punti nella prossima seduta di Consiglio, e chiudiamo in modo dignitoso.
Per non andare avanti in queste condizioni, con tre quarti del Consiglio che ha già fatto le valigie, chiuda la seduta, così almeno salviamo le apparenze!



PRESIDENTE

Qualcuno si oppone a tale proposta? La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17.30)



< torna indietro