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Dettaglio seduta n.170 del 06/12/11 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



(Alle ore 10.00 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 10.34)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Procediamo con l'esecuzione dell'Inno Nazionale.



(In applicazione del dispositivo dell'ordine del giorno n. 9 "Unità d'Italia", approvato dall'Assemblea consiliare il 1° dicembre 2010 l'Assemblea, in piedi, ascolta l'Inno nazionale della Repubblica Italiana "Il canto degli italiani")


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Questione pregiudiziale sollevata dalla Consigliera Artesio, in merito al disegno di legge n. 129, "Disposizioni in materia di servizio idrico integrato e di gestione integrata dei rifiuti urbani"


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Informo che, ai sensi dell'articolo 71 del Regolamento, che attiene anche alla possibilità di presentare questioni pregiudiziali, è pervenuta alla Presidenza una nota della Consigliera Artesio, in merito al disegno di legge n. 129, "Disposizioni in materia di servizio idrico integrato e di gestione integrata dei rifiuti urbani". In tale nota si propone l'opportunità di procedere alla regolamentazione contemplata dal disegno di legge di cui sopra, a fronte della prevedibile necessità di revisione entro il 30 aprile 2012, o quanto meno di soprassedere all'esame dell'articolato relativo alle funzioni delle Province.
Questo è pertanto un annuncio: quando nella mattinata arriveremo al punto, tratteremo la questione pregiudiziale sollevata dalla collega Artesio, che è in rete; ho irritualmente dato questa comunicazione in modo che tutti abbiano conoscenza e contezza della questione, anche perché è un tema un po' delicato e importante.
Credo quindi che entreremo subito nel merito con una discussione quantomeno sulla questione pregiudiziale, che coinvolgerà i Gruppi.


Argomento: Resistenza

Mozione n. 571 presentata dai Consiglieri Placido, Ponso, Manica Pentenero, Cursio, Dell'Utri, Negro, Giovine, Taricco, Reschigna, Muliere Artesio, Ronzani, Cerutti, Pedrale, Costa Rosa Anna, Spagnuolo, Mastrullo Leo, Laus, Bussola, Lepri, Toselli, Leardi e Cantore, inerente a "Istituti Storici della Resistenza" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Chiedo se vi siano proposte di modifica all'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Placido in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Chiederei di poter iscrivere una mozione firmata da circa trenta colleghi - sia di maggioranza sia di opposizione - sugli Istituti Storici della Resistenza.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Trasporti su ferro

Mozione n. 583 presentata dai Consiglieri Vignale, Tentoni, Costa Rosa Anna, Burzi, Valle e Cantore, inerente a "Potenziamento Servizio ferroviario nella Bassa Val Susa" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Ho presentato una mozione relativamente al traffico ferroviario nella bassa Val Susa, che chiederei fosse iscritta all'o.d.g. di oggi considerando anche che l'entrata in vigore del nuovo orario ferroviario decorrerà da lunedì della settimana prossima.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Ordine del giorno n. 584 presentato dal Consigliere Biolé, inerente a "Priorità nella partecipazione ai tavoli istituzionali" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Biolé.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Le sta per essere recapitato un ordine del giorno dal titolo "Priorità nella partecipazione ai tavoli istituzionali...



PRESIDENTE

Scusi se la interrompo, Consigliere Biolé: non vorrei che la disponibilità della Presidenza di turno - non solo del sottoscritto - ad iscrivere ogni volta ordini del giorno non ancora pervenuti venisse interpretata come...
Ritiro quanto stavo dicendo, Consigliere Biolé: il suo Capogruppo questa volta è stato efficiente più del solito.
Continui, collega Biolé.



BIOLE' Fabrizio

Ringrazio lei e ovviamente il Capogruppo.
Sappiamo tutti cos'è successo a livello nazionale con il nuovo Governo tecnico e le convocazioni dei Presidenti di Regione e sappiamo qual è stata la posizione del Presidente Cota. Si va quindi semplicemente a chiedere al Consiglio di sottolineare che la priorità ai tavoli istituzionali deve essere al di sopra di ogni tipo di altra partecipazione. Grazie.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Ordine del giorno n. 580 presentato dal Consigliere Buquicchio, inerente a "Trasferimento della SC Emergenza Sanitaria Territoriale 118 per la Provincia di Torino attualmente assegnata alla AO CTO/Maria Adelaide, alla Azienda Ospedaliera Universitaria San Luigi Gonzaga di Orbassano" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Ponso, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



PONSO Tullio

Grazie, Presidente.
Chiedo cortesemente di inserire all'o.d.g. l'ordine del giorno presentato dal mio Capogruppo Buquicchio sul trasferimento del Servizio 118 dal CTO al San Luigi. Grazie.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Bene. Abbiamo un impegno, preso con la collega Artesio nella Conferenza dei Capigruppo, di cercare di trattare prima l'ordine del giorno n. 390 inerente a "Nascite pre-termine. Riordino della normativa a sostegno delle famiglie".
Se mi seguite, riassumo le proposte di modifica dell'o.d.g. Noi oggi siamo convocati per l'approvazione dei verbali delle precedenti sedute, le comunicazioni del Presidente, lo svolgimento delle interrogazioni e delle interpellanze, cui provvederemo subito; abbiamo poi la proposta di deliberazione relativa al conferimento del Sigillo della Regione Piemonte alla Protezione Civile e poi il disegno di legge n. 129.
Fino a qui non modificherei l'ordine del giorno, anche perché sul disegno di legge n. 129 - come poc'anzi ho riferito all'Aula - è stata presentata una questione pregiudiziale e pertanto presumo che avremo una discussione significativa già dalla mattinata.
Abbiamo poi una proposta di legge, la n. 163, sottoscritta sostanzialmente da tutti i Consiglieri, riguardante le disposizioni in materia di pubblicazione e utilizzo dei dati e delle informazioni dell'Amministrazione regionale: mi hanno detto che può essere votata in pochissimi minuti e quindi inserirei questa proposta al punto 6).
Nell'ordine, metterei poi per prima la mozione presentata dal Consigliere Vignale, in quanto il collega solleva la questione relativamente al traffico ferroviario della bassa Val Susa; mi sembra che se il Consiglio regionale vuol dare un indirizzo e cambiando l'orario lunedì, il tema sia urgente e si possa iscrivere al punto 7).
Metterei poi l'ordine del giorno n. 390, "Nascite pre-termine. Riordino della normativa a sostegno delle famiglie" sul quale abbiamo un impegno con la Consigliera Artesio fin dalla Conferenza dei Capigruppo; poi l'ordine del giorno sul 118 richiesto dal collega Ponso e a seguire la mozione sugli Istituti Storici della Resistenza.
Ricapitoliamo: la proposta di legge n. 163, la mozione presentata dal Consigliere Vignale, l'ordine del giorno n. 390, l'ordine del giorno sul Servizio 118; inseriamo anche l'ordine del giorno n. 564 "Analisi conoscitiva della spesa farmaceutica regionale" presentato dai Consiglieri Cursio, Negro , Stara, Lupi,Gariglio, Vignale, Giovine, Leo, Pedrale Manica. Bresso, Carossa, Artesio, Cerutti, e chiedo la cortesia al collega Cursio; poi la mozione sugli Istituti della Resistenza e, infine, l'ordine del giorno presentato dal collega Biolé.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente alle iscrizioni all'o.d.g.)



PRESIDENTE

L'ordine del giorno è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento, così come modificato.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente. Non intervengo per correttezza nel merito della modifica dell'o.d.g., ma le chiedo però fin da ora di mettere in discussione, in una delle prossime riunioni dei Capigruppo, questo problema. Ritengo che così facendo si stravolga troppo l'o.d.g.; oggi non ho detto nulla e va bene così. Le chiederei però di porre in discussione questo problema in occasione della prossima Conferenza dei Capigruppo.
Grazie.



PRESIDENTE

Concordo e ritengo rilevante la sua osservazione, Consigliere Carossa.
La ringrazio, sia per il modo con il quale l'ha posta sia per i contenuti.
Proseguiamo ora con una serie significativa di comunicazioni.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Marco, Costa Raffaele, Cota e Sacchetto.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 22 novembre.


Argomento:

c) Designazione Vicepresidente Vicario Riccardo Molinari


PRESIDENTE

Comunico che, a far data dal 14 novembre 2011 e fino al 13 maggio 2012, ai sensi dell'articolo 7, comma 2, del Regolamento interno del Consiglio regionale, il Vicepresidente Riccardo Molinari sostituirà il Presidente del Consiglio in caso di suo impedimento temporaneo.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

d) Modifica assegnazione funzioni ai componenti la Giunta regionale (Assessore Monferino)


PRESIDENTE

Comunico che con decreto n. 77 del 15/11/2011 il Presidente della Giunta regionale, Roberto Cota, ha assegnato all'Assessore Paolo Monferino nuove funzioni, che risultano così definite: Tutela della salute e sanità edilizia sanitaria, ARESS, politiche sociali e politiche per la famiglia.


Argomento:

e) Comunicazione relativa all'articolo 30, comma 9, del Regolamento


PRESIDENTE

Informo che in data 5 dicembre 2011 la III Commissione consiliare ha approvato la seguente deliberazione legislativa: "Modifica della legge regionale 12 novembre 1999, n. 28, 'Disciplina, sviluppo ed incentivazione del commercio in Piemonte', in attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114 e della legge regionale 27 luglio 2011, n. 13, 'Disposizioni urgenti in materia di commercio'".


Argomento:

f) Non impugnativa l.r. 18/2011


PRESIDENTE

Il Consiglio dei Ministri ha esaminato, in data 28 novembre 2011, la seguente legge regionale ed ha deliberato la non impugnativa: legge regionale n. 18 del 4 ottobre 2011, "Modifiche all'articolo 1 della legge regionale 23 febbraio 2004, n. 3, 'Incentivazione all'esercizio associato di funzioni e servizi comunali. Prime disposizioni".


Argomento:

g) Nomine e designazioni effettuate dalla Giunta e dal suo Presidente


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 37, comma 2 bis, dello Statuto, si dà atto che sono state trasmesse le informative da parte del Gabinetto della Presidenza della Giunta regionale in merito a sei decreti di nomina della Presidenza della Giunta regionale. Gli allegati sono a disposizione dei signori Consiglieri presso l'Ufficio Aula.


Argomento:

h) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

i) Convocazione Commissione Nomine


PRESIDENTE

Ricordo che oggi, alle ore 12.45, in sala A, quindi a lato dell'aula consiliare, interrompendo i nostri lavori un po' prima delle ore 13, si riunirà la Commissione consultiva per le nomine. Si tratta di una seduta di Commissione importante, quindi raccomando la vostra presenza, poich dobbiamo affrontare, essendo mancato il numero legale nella scorsa seduta una nomina urgente: quella della governance del CSI Piemonte.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i verbali dell'8 novembre 2011.


Argomento: Ristrutturazione industriale

Interpellanza n. 357 presentata dai Consiglieri Goffi e Negro, inerente a "Salvataggio stabilimento Sachs di Villar Perosa"


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g., inerente a "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", iniziamo con l'esame dell'interpellanza n. 357.
Il Consigliere Goffi la dà per illustrata.
La parola all'Assessore Giordano, per la risposta.



GIORDANO Massimo, Assessore allo sviluppo economico: industria, piccola media impresa, artigianato

Grazie, Presidente.
Rispondo all'interrogazione leggendo una nota, allo scopo di evidenziare l'impegno profuso dai componenti dell'esecutivo per cercare di risolvere uno dei tanti problemi aziendali e imprenditoriali che si verificano sul nostro territorio.
La ZF Sachs, in considerazione della cessazione delle produzioni relative al settore automotive, nel 2008 aveva varato un piano riorganizzativo al fine di adeguare l'unità di Villar Perosa alla nuova missione produttiva dello stabilimento. In particolare, l'unità produttiva sarebbe stata dedicata completamente alla progettazione ed alla produzione di ammortizzatori per il mercato delle "due ruote".
Tutto ciò ha comportato rilevanti investimenti che, inizialmente previsti per un solo anno, in realtà proprio in conseguenza della complessità del programma in ragione delle caratteristiche tecniche dell'azienda, si sono articolati in 3 anni.
Al fine di consentire l'adeguamento dello stabilimento alle nuove esigenze produttive, è stata richiesta anche la cassa integrazione per riorganizzazione/ristrutturazione aziendale, attualmente ancora in corso fino al 18/11/2011.
Effettivamente, la superficie dello stabilimento di Villar Perosa prima diviso con la Società Stabilus, è sovradimensionata rispetto alle obiettive esigenze della sola ZF Sachs.
Gli Enti locali e i rappresentanti dell'azienda, tuttavia, hanno sempre inteso ricercare soluzioni che consentissero di ottimizzare i costi fissi dello stabilimento.
La Regione Piemonte ha costantemente monitorato la situazione; in particolare, l'Assessore al lavoro, nel mese di novembre u.s., ha fatto un sopralluogo presso il sito ed ha incontrato i responsabili sia di Galup sia di ZF Sachs, per verificare il reale interesse ad una localizzazione comune delle attività proprie delle singole aziende.
Successivamente, anche in considerazione delle perplessità della Galup in merito ai tempi ristretti per la rilocalizzazione, nonché ai connessi costi economici e finanziari, è stata perseguita un'ulteriore soluzione nel corso di una serie di incontri ed approfondimenti tecnici tenutisi nella seconda metà del mese di marzo, presso gli Uffici della Regione e di Finpiemonte S.p.A., alla presenza della società ZF Sachs e della proprietà immobiliare dell'insediamento di Villar Perosa.
Nel corso di questi incontri è emersa la possibilità di promuovere sull'area stessa un progetto di riqualificazione che consenta la realizzazione di un "polo della moto", mediante l'insediamento di altre aziende del settore.
L'intervento sarebbe consistito nella riqualificazione di parte dell'immobile, in un'ottica di ristrutturazione edile ed impiantistica, ma soprattutto di risparmio energetico e avrebbe potuto quindi risultare finanziabile nell'ambito della misura "Più Green" del Piano Straordinario per l'Occupazione della Regione Piemonte.
La possibilità di risparmio energetico unitamente all'insediamento di altre aziende avrebbe consentito una drastica riduzione del canone di locazione da corrispondersi da parte della ZF Sachs e il mantenimento dell'insediamento nell'area di Villar Perosa.
Alla luce di tali opportunità, è stata presentata una domanda di finanziamento che, nel giugno scorso, è stata approvata per l'intero importo dal Comitato di Valutazione istituito presso Finpiemonte.
Al momento, la pratica è in istruttoria creditizia presso la Banca Popolare di Novara. In caso di positiva delibera, Finpiemonte potrà procedere alla concessione ufficiale dell'aiuto e all'erogazione del finanziamento agevolato.
Parallelamente, la proprietà ha informato di aver inviato formale proposta di revisione del contratto di locazione con ZF Sachs, prevedendo una sensibile riduzione del canone secondo le richieste dell'azienda e di essere in attesa di un riscontro.
Inoltre, sempre la proprietà ha dichiarato di essere, come richiesto dall'azienda, disponibile a rinunciare a qualsiasi forma di garanzia.
Tutto ciò nonostante, l'azienda ha ritenuto di procedere alla rilocalizzazione delle produzioni e, in data 21 settembre 2011, ha comunicato alle Organizzazioni Sindacali che entro il prossimo giugno 2012 l'attività produttiva sarà spostata presso un nuovo stabilimento nel Comune di Candiolo, dando conferma della difesa dell'attuale base occupazionale.
Al momento è in fase di perfezionamento l'accordo tra le organizzazioni sindacali e l'azienda...



PRESIDENTE

Chiedo scusa, Assessore. Credo che il collega Goffi abbia delle difficoltà totali nell'ascoltare, mentre ha diritto di ascoltare la risposta dell'Assessore.



GIORDANO Massimo, Assessore allo sviluppo economico: industria, piccola media impresa, artigianato

Collega, mi riservo di depositare la nota e, se servissero ulteriori informazioni, di informarla.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Contributi alle attività produttive

Interrogazione n. 698 presentata dai Consiglieri Artesio, Bresso Buquicchio, Cerutti e Reschigna, inerente a "Centro Eventi Multimediali di Verbania"

Argomento: Contributi alle attività produttive

Interrogazione n. 781 presentata dai Consiglieri Artesio, Bresso e Cerutti inerente a "Centro Eventi Multimediali di Verbania"


PRESIDENTE

Esaminiamo congiuntamente le interrogazioni n. 698 e 781.
La parola all'Assessore Giordano, per la risposta.



GIORDANO Massimo, Assessore allo sviluppo economico: industria, piccola media impresa, artigianato

La procedura di selezione dei Progetti Integrati di Sviluppo Urbano (i cosiddetti PISU) regolamentata dall'apposito Disciplinare (approvato con determinazione n. 265 dell'11/10/2010 da parte del responsabile della Direzione Attività Produttive) prevede una prima fase dedicata all'istruttoria dei dossier proposti dai Comuni capoluogo di Provincia destinatari della misura, nonché successive fasi finalizzate ad un'istruttoria puntuale sulle singole voci di spesa che compongono ciascun intervento del PISU ammesso a finanziamento.
Nella prima fase, oggetto della valutazione, è, appunto, il dossier di candidatura del PISU, che viene esaminato prevalentemente nel merito e sotto il profilo della coerenza dei suoi contenuti rispetto alle prescrizioni del Disciplinare.
Al termine di tale prima istruttoria, il PISU (o parte di esso) viene ammesso a finanziamento con riferimento agli interventi che lo compongono e che appaiono ammissibili rispetto alle regole definite nel Disciplinare.
L'ammontare del contributo a carico del programma operativo 2007-2013 è stabilito, al termine di questa fase, assumendo a riferimento i costi che il soggetto proponente ha indicato - spesso con inevitabile approssimazione - nel dossier di candidatura.
L'ammissione a finanziamento del dossier di candidatura avviene peraltro, con riserva di definire nelle successive fasi istruttorie l'ammissibilità effettiva delle singole componenti di costo...



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Mi scusi, Assessore! Scusate, colleghi! Capisco che le interrogazioni interessino prettamente gli interroganti. Però hanno diritto, come gli altri, di poter ascoltare l'Assessore e la sua risposta.
Prosegua, Assessore.



GIORDANO Massimo, Assessore allo sviluppo economico: industria, piccola media impresa, artigianato

L'ammissione a finanziamento del dossier di candidatura avviene peraltro, con riserva di definire nelle successive fasi istruttorie l'ammissibilità effettiva delle singole componenti di costo e di determinare in quella sede con maggior precisione il contributo riconosciuto ad ogni singolo intervento.
Nelle successive fasi istruttorie, in particolare, per dare applicazione all'articolo 14 del Disciplinare, viene richiesta al beneficiario tutta la documentazione necessaria per effettuare una verifica accurata circa la corretta applicazione delle norme in materia di affidamento di appalti di lavori, di servizi e di forniture che sono funzionali alla realizzazione di ciascun intervento incluso nel PISU qualora si accerti che taluno di tali affidamenti non è stato effettuato conformemente alla normativa comunitaria e nazionale vigente in materia, la relativa spesa viene esclusa dal finanziamento a carico del POR quand'anche nella prima fase fosse stata ritenuta ammissibile.
A tale proposito, per quanto concerne il PISU di Verbania, la Direzione Attività Produttive, anche in considerazione del parere favorevole espresso dal Comitato di valutazione, con propria determinazione n. 471 in data 03/11/2011 ha approvato il dossier di candidatura riportante un investimento di 24.458.000 euro ed ha ammesso al finanziamento il PISU con un contributo di 12.800.000 euro a valere sul POR-FESR 2007-2013 attività III.2.2. "Riqualificazione aree degradate".
Come sopra evidenziato, il controllo formale e sostanziale sugli atti e sulle procedure di gara avverrà in una seconda fase, a seguito di presentazione del progetto definitivo e di tutta la documentazione specificata nel suddetto Disciplinare e presentata dal Comune per richiedere l'erogazione del contributo pubblico concesso.
In caso di accertata irregolarità nelle procedure di affidamento dei lavori, forniture o servizi, le spese effettuate e le fatture esposte non potranno essere oggetto di finanziamento con le risorse POR-FESR. Qualora si dovesse configurare tale fattispecie, la Direzione Attività Produttive provvederà alla rideterminazione del contributo, detraendo eventuali spese ritenute non regolari, in quanto non in conformità con la disciplina relativa agli affidamenti di appalti, forniture o servizi (normativa nazionale o comunitaria).
Provvedo a depositare la nota e mi riservo, come sempre, ulteriori approfondimenti che mi venissero richiesti.



PRESIDENTE

Gli interroganti intendono replicare? Collega De Magistris, a che titolo chiede la parola?



PRESIDENTE

DE MAGISTRIS Roberto



PRESIDENTE

Presidente, volevo solo avanzare una semplice richiesta: siccome non ho avuto modo di comprendere la prima parte della risposta, chiederei, se possibile, l'intervento scritto dell'Assessore.



PRESIDENTE

Essendo atti pubblici, a tutti i colleghi che lo chiederanno ovviamente, faremo pervenire nel corso della seduta gli interventi richiesti.
Raccomando, però, di mettere gli interroganti e gli interpellanti nelle condizioni di poter ascoltare la risposta, anche per una forma di rispetto dovuta ai colleghi che hanno portato il loro contributo allo svolgimento dei nostri lavori.
Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Ringrazio l'Assessore Giordano per la risposta, perché, per la verità ero predisposta, dopo il tempo intercorso rispetto alle due interrogazioni a sentir parlare soltanto di conferme, sia dal punto di vista formale dell'ammissione al finanziamento, sia dal punto di vista delle rassicurazioni sulle procedure seguite.
La questione che l'Assessore ha sottoposto alla nostra attenzione vale a dire che, dal punto di vista procedurale, non ha ritenuto evidentemente il Comitato di valutazione, di escludere dal finanziamento l'ammissibilità di questo programma di riqualificazione, nonostante siano state formalmente eccepite procedure di presunta irregolarità, ma tuttavia, laddove queste venissero confermate, anche in esito ai procedimenti dei rincorrenti, il finanziamento verrebbe escluso per quella parte di interventi che soffrono una mancata correttezza procedurale - è, in qualche modo, un elemento aggiuntivo, di novità e di rassicurazione.
Spiace solo il fatto che, da allora ad oggi, siano avvenute molte occasioni di pubblica manifestazione e di presentazione del progetto a cui anche l'Amministrazione regionale è stata presente e in qualche modo ha avallato non solo la finalità, ma anche la procedura che è stata seguita con la propria autorevole presenza.
Tuttavia, le osservazioni che sono state prodotte in questa risposta sono elementi di rassicurazione rispetto ai procedimenti formali.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Vorrei ringraziare l'Assessore Giordano per la risposta. Intervengo per condividere le osservazioni mosse dalla collega Artesio, ma anche per richiamare brevissimamente l'attenzione dell'Assessore su un punto che, a mio parere, anche nel prosieguo di questa vicenda, emergerà.
La Regione ha finanziato questo progetto, che autonomamente l'Amministrazione comunale di Verbania ha presentato sul PISU.
Il progetto, che è finanziato con fondi della Comunità Europea, va a distruggere un'area recuperata dieci anni fa con fondi della Comunità Europea.
A me sembra, sostanzialmente, che all'interno di un percorso, rispetto al bando, era un percorso di recupero di aree e di riqualificazione urbana intervenire dopo dieci anni con la stessa modalità di finanziamento utilizzando le stesse somme che sono quelle della Comunità Europea per distruggere un'opera di recupero fatta dieci anni fa - ero io il Sindaco per cui me la ricordo benissimo - e per andare a distruggere tutto ciò per realizzare un'altra struttura, desta non poche perplessità, in relazione anche alle procedure e ai parametri dell'Unione Europea.



PRESIDENTE

Assessore, la invito a far pervenire agli interroganti la copia della risposta e anche al collega De Magistris, che l'ha richiesta.
Sospendiamo la trattazione di questo punto, in attesa dell'Assessore Casoni - che sta arrivando - per riprenderlo nel corso della mattinata.


Argomento: Stemma - Gonfalone - Protezione civile

Esame proposta di deliberazione n. 168, inerente a "Conferimento Sigillo della Regione Piemonte - Anno 2011 - Articolo 5 delle legge regionale 31 maggio 2001, n. 15"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di deliberazione n. 168, di cui al punto 4) all'o.d.g., relativa a "Conferimento Sigillo della Regione Piemonte - Anno 2011 - Articolo 5 delle legge regionale 31 maggio 2001, n.
15". Tale deliberazione è stata proposta dall'Ufficio di Presidenza.
Come i colleghi sanno, la legge regionale n. 15 disciplina l'uso dello stemma, del gonfalone, della bandiera, del sigillo e della fascia della Regione Piemonte.
Il Consiglio regionale può conferire, in una misura massima di due all'anno, un'onorificenza denominata "Sigillo della Regione". Queste onorificenze possono essere anche destinate a persone alla memoria, purch cittadini nati nella Regione medesima o che vi abbiano risieduto per un periodo di almeno dieci anni.
L'Ufficio di Presidenza ha deciso di proporre al Consiglio regionale l'assegnazione di un unico Sigillo per l'anno 2011.
Viene proposto che questo Sigillo sia conferito, per la grande attività svolta sia sul territorio della regione sia sul territorio nazionale in termini di previsione, prevenzione e di soccorso, soprattutto nella fase più immediata e della post emergenza dai coordinamenti provinciali del volontariato della Protezione Civile della Regione Piemonte - infatti non esiste un coordinamento regionale e non possiamo dare un'onorificenza a noi stessi e al settore, anche se colgo l'occasione per ringraziare del grande lavoro svolto quotidianamente anche di coordinamento - alle aggregazioni di varie realtà locali esistenti nelle otto Province piemontesi, come ad esempio, i gruppi comunali e le associazioni.
Vorrei aggiungere, rispetto alla delibera vostre mani, anche il Corpo volontari antincendi boschivi, perché mi è stato richiamato che nella premessa avevamo dimenticato questa importante istituzione.
Qualche giorno fa mi sono recato a L'Aquila per la Conferenza dei Presidenti dei Consigli Regionali e, avendo avuto una mattinata libera, ne ho approfittato per andare a visitare a Tempera le iniziative messe in campo anche dalla Regione e dai nostri volontari.
Devo dire che mi è stato esternato, con grande soddisfazione per me sia da parte del delegato del Sindaco sia dall'ex capo campo, un grande affetto innanzitutto per i nostri volontari e per il sistema della Protezione Civile piemontese, che ha saputo distinguersi, rispetto ad altre del territorio nazionale, per un grande lavoro e, soprattutto, per una componente umanitaria insostituibile che è stata portata in quelle zone.
Quindi, proponiamo al Consiglio regionale di deliberare di conferire ai sensi degli articoli 4 e 5 della LR 15/2004 e per le motivazioni espresse, il Sigillo ai coordinamenti provinciali dei volontari della Protezione Civile della Regione Piemonte, in considerazione dell'opera particolarmente meritoria prestata in particolari situazioni di rilevanza e gravità.
Ha chiesto la parola l'Assessore Ravello; ne ha facoltà.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, signor Presidente.
Ho chiesto la parola molto semplicemente per portare il mio sentito apprezzamento ed un caloroso ringraziamento attraverso di lei all'Ufficio di Presidenza e, spero, a tutta l'Assemblea.
un'iniziativa che non possiamo che apprezzare e riconoscere nel suo grande valore.
Questa iniziativa è la prova del fatto che l'Istituzione non dimentica l'impegno che il mondo della protezione civile e degli antincendi boschivi del Piemonte dedica al nostro territorio e alla nostra comunità, non solo durante le emergenze, ma proprio nella gestione del quotidiano.
Fornisco degli elementi, molto sintetici, che rappresentano in maniera molto significativa l'evoluzione di questo sistema negli ultimi 10-15 anni.
Come sapete, è un sistema costruito in seguito ai grandi eventi del 1994 e del 2000, che hanno profondamente ferito e segnato la memoria della nostra regione e che hanno portato il sistema piemontese a rendersi unico nel panorama italiano e apprezzato sullo scenario internazionale per la sua capacità e la sua versatilità.
Solo questo anno il sistema si è attivato, non solo per la gestione dell'emergenza dell'inizio di novembre, ma anche, per la prima volta nella sua storia, per la gestione di una vera e propria emergenza umanitaria, con riferimento alle ondate di profughi arrivate sul territorio italiano, poi allocate presso le diverse regioni.
un sistema che oggi può contare su più di quindicimila volontari, su circa 50 autocarri, 250 tende da campo, 2.500 posti letto, 12 cucine da campo, 50 gruppi elettrogeni, ben dieci chilometri di barriere antinondazione e svariate decine di attrezzature di pompaggio.
Questi numeri, messi a confronto con i numeri messi in campo in occasione della tragica alluvione del 2000, parlano da soli: pensate che nel 2000 sono stati resi operativi solo due gruppi elettrogeni, un box doccia, due fuoristrada, due torrifaro e una tenda pneumatica.
In poco più di dieci anni abbiamo costruito un sistema che, ovviamente necessita di risorse, ma - permettetemi - ha anche bisogno di non essere dimenticato e di non essere ricordato solo in occasione dell'emergenza.
un sistema che ha bisogno dell'attenzione che oggi state dimostrando un'attenzione costante, profonda e soprattutto sincera.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Assessore, anche per aver ricordato in modo più compiuto l'opera meritoria dei nostri volontari e di tutte le persone che fanno parte di questo sistema.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Condividiamo la proposta dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale. C'è il rischio, ogni volta che un'Istituzione affronta il tema del riconoscimento nei confronti di soggetti o di realtà associative, di inflazionare questi strumenti. Mai come in questa circostanza, invece crediamo che la proposta dell'Ufficio di Presidenza, non solo sia condivisibile, ma profondamente corretta.
In questo modo, l'Istituzione Regione, oltre ad esprimere una parola di ringraziamento all'organizzazione, nella sua articolazione provinciale della Protezione Civile all'interno della nostra regione, si rivolge anche all'operato, spesso silenzioso, dei tanti volontari, che ogni giorno, con il loro lavoro, creano una condizione di maggior sicurezza all'interno delle nostre comunità locali. A volte, questi volontari giungono all'onore della cronaca in occasione di eventi rilevanti, sotto il profilo delle calamità naturali; ma quello che più ancora conta è la loro capacità di essere presenti all'interno delle comunità locali quando i riflettori degli organi di comunicazione sono spenti.
Ecco perché condividiamo questa proposta e la voteremo.
In questo modo l'Istituzione Regione vuole esprimere una parola di ringraziamento nei confronti dell'impegno quotidiano di tanti volontari della nostra comunità regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Negro; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Mi unisco alle parole del Consigliere Reschigna e, soprattutto, a quanto detto dall'Assessore Ravello.
Condivido pienamente questo riconoscimento di sigillo a questa categoria di volontari di cui, mai come in questi ultimi anni, si ha un'estrema necessità.
Dobbiamo dirgli grazie. Mi auguro che questo riconoscimento cresca e che questi volontari continuino con questo spirito che sta dando lustro al nostro Piemonte e all'Italia intera.
Voglio ringraziare l'Ufficio di Presidenza e tutti gli altri Uffici per il lavoro svolto.
Grazie, e voteremo a favore.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Come è stato concordato in Conferenza dei Capigruppo, noi siamo d'accordo con questo ordine del giorno e con questo riconoscimento.
L'unica nota che mi sento di fare è relativa al fatto che è importante ringraziare e sottolineare quello che è stato e che sarà l'impegno di tutte queste componenti utili e indispensabili nelle emergenze, ma credo che le Istituzioni se ne debbano ricordare anche in fase preventiva.
importante non avere atti, legislativi o altri, che possano, a breve o a lungo termine, creare problematiche in cui poi davvero, al di là della buona volontà e della caparbietà di tutti questi volontari, ci siano situazioni ed eventi drammatici come abbiamo rilevato anche recentemente sul territorio italiano. Grazie.



PRESIDENTE

Non essendoci ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 168, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Parchi e riserve

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 766 presentata dai Consiglieri Ronzani, Artesio, Boeti, Buquicchio, Dell'Utri, Gariglio, Laus Lepri, Manica, Negro, Pentenero, Reschigna e Taricco, inerente a "Direzione del Sacro Monte di Varallo"

Argomento: Parchi e riserve

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 797 presentata dal Consigliere Ronzani, inerente a "Inopportunità Commissario Straordinario Sacro Monte di Varallo"


PRESIDENTE

Riprendiamo con il punto 3) all'o.d.g., inerente a "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", esaminando congiuntamente l'interrogazione n. 766 e l'interrogazione n. 797, entrambe a risposta indifferibile e urgente.
La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore ai parchi e aree protette

Ringrazio il Consigliere Ronzani per avermi dato l'opportunità di unire le due interrogazioni, anche perché il tema è strettamente correlato trattandosi dello stesso tipo di richiesta di chiarimenti per specifico incarico sui ruoli.
Ritengo - ovviamente sono disponibile a consegnare al Consigliere Ronzani le risposte scritte, che sono molto più dettagliate - che non sussistano le condizioni per revocare l'incarico del Commissario del Sacro Monte di Varallo, stando alla relazione che ho a mie mani. Tuttavia abbiamo sollecitato lo stesso Commissario a revocare ogni sorta di dubbio.
Mi risulta che al Consigliere Ronzani - in data 8 novembre - sia arrivata una missiva nella quale il Commissario comunica di aver dato disposizione di revoca degli incarichi nelle società per le quali può essere oggetto anche se, a termini di legge, non lo prevedrebbe - di eventuale conflitto di interesse.
Siamo nella fase di chiusura delle fasi commissariali perché, com'è noto a tutti, dal 1° gennaio 2012 dovremmo, con la nuova legge approvata a luglio, riordinare il sistema Sacro Monte di Varallo, per inserirlo nel più inclusivo ente dei Sacri Monti del Piemonte che, come ben ricorderete, ne raggruppa sette.
Abbiamo discusso a lungo nella legge sull'organizzazione dell'istituto dei Sacri Monti, altre volte ho risposto sul tema. La difficoltà di dialogo tra il Commissario e la Direttrice del Sacro Monte di Varallo è già stata richiamata in diverse occasioni; adesso siamo alla chiusura amministrativa del Sacro Monte di Varallo, che confluirà nel più grande istituto dei Sacri Monti del Piemonte.
Concluderei la mia risposta in questo senso. Siamo all'inizio del mese di dicembre; il Commissario in ogni modo si è impegnato a revocare queste valutazioni, ma se dal 1° gennaio 2012 permanessero le stesse incompatibilità caratteriali, ne riparleremo nell'ambito del nuovo ente dei Sacri Monti che sarà costituito da quella data.
Non leggo tutte le pagine della risposta all'interrogazione, che fornirò al Consigliere Ronzani, che chiariscono quali sono gli aspetti di legittimità che gli Uffici ritengono esserci siano per la permanenza del Commissario, pur se in una situazione di potenziale conflitto di interesse.
nota anche l'incompatibilità caratteriale che si è estrinsecata più volte sul tema, sul quale ero già intervenuto con risposte abbastanza dettagliate al Consigliere Ronzani.



PRESIDENTE

La parola, per la replica, al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Non me ne voglia, Assessore Casoni, ma considero la sua risposta, che prego di consegnarmi, insufficiente e insoddisfacente.
Noi non abbiamo mai posto un problema di incompatibilità formale, anche se lei poco fa ha parlato di un potenziale conflitto di interessi. Il che lo registro come un problema. Noi abbiamo parlato di ragioni di opportunità. Riteniamo che sia stato un errore nominare, nel modo in cui sappiamo e su cui non ritorno, Commissario una persona - non emerge una questione personale, come lei ben sa - titolare di due società che si occupano di attività che, in qualche modo, hanno a che fare con il turismo con lo sviluppo dell'attività alberghiero ricettive e così via.
Lei ha comunicato al sottoscritto che il Commissario ha comunicato a sua volta all'Assessore che intende rinunciare e sciogliere questa società.
Questo dimostra che il PD aveva ragione a sollevare quelle obiezioni.
Le ricordo che, nonostante l'impegno che il Commissario ha assunto formalmente qualche giorno fa, se non sbaglio a metà novembre, a ieri sera le società non risultavano sciolte. E non valga il ragionamento secondo il quale ci sono dei tempi tecnici per lo scioglimento. Stiamo parlando di due società che, volendo, è possibile sciogliere nel giro di tre o quattro giorni.
Prendo atto che, per il momento, a quell'impegno formale, preso con lei e comunicato anche ai Consiglieri del PD, non è stato dato un seguito.
Questo penso sia un problema che avvalora le ragioni per le quali abbiamo presentato questa interrogazione.
Seconda considerazione, Assessore Casoni. Riguarda il futuro del sistema dei Sacri Monti. Noi firmatari dell'interrogazione non pensiamo che siamo in presenza di una incompatibilità caratteriale. Se fosse questo il problema, per quanto ci riguarda, non avremmo sollevato con forza la questione.
Qui non è un problema di carattere, il problema è che questa vicenda per come l'abbiamo ricostruita e come lei ce l'ha presente, è una vicenda che segnala il tentativo di fare una forzatura e, da qui, la nomina del Commissario straordinario per delegittimare, o mettere in mora, il Direttore dei Sacri Monti. Credo che quella nomina sia stata un errore per tante ragioni, ma non ritorno sulle ragioni di opportunità che avrebbero dovuto sconsigliarla; prendo atto del fatto che quella nomina, anzich favorire una distensione e un clima diverso, ha alimentato un clima di conflittualità.
Non parlo tanto del rapporto fra Direttore e Commissario, perché questo potrebbe anche non interessarci; parlo, soprattutto, del fatto che quella nomina ha alimentato un clima di tensione. Come dimostra, per esempio, il fatto che, nei giorni e nelle settimane passate, hanno preso posizione, per esempio, i Rettori dei Sacri Monti. Emerge allora un problema che pongo a lei, e che il nostro Gruppo ha posto anche alla Giunta: il problema del futuro. Credo che se voi non vi ponete il problema del futuro, in relazione anche alle nomine che devono essere fatte, commettete un errore.
La sollecitazione che avanziamo, e che sottoponiamo alla sua attenzione, è semplicissima, Assessore Casoni: chiudete quella fase al più presto. Non è stata una fase positiva per il Sacro Monte di Varallo. La legge ci consegna un nuovo ente dei Sacri Monti; allora immaginate nel futuro, a partire da gennaio, una soluzione di alto profilo e, soprattutto una soluzione condivisa dalla comunità e dal territorio, da tutti i territori.
Abbiamo messo in piedi un ente che, se amministrato e governato con saggezza e con spirito positivo, può diventare un volano formidabile non solo per Varallo, ma per il sistema dei Sacri Monti.


Argomento: Trasporti pubblici

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 817 presentata dal Consigliere Gariglio, inerente a "FAP (filtri attivi anti particolato") (Interrogazione a risposta immediata n. 856 presentata dal Consigliere Gariglio, inerente a "FAP (filtri attivi anti particolato)" - superata)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 856, presentata dal Consigliere Gariglio, che ha la parola per l'illustrazione.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Assessore, lei sa che quando è arrivata in Giunta si è trovata la pratica di finanziamento dei filtri anti particolato sulla scrivania.
Questa interrogazione vuole chiedere le ragioni per cui l'Amministrazione regionale ha speso risorse pubbliche per dotare alcuni mezzi, in particolare la flotta del trasporto pubblico, di questo sistema antinquinamento.
Noi sappiamo che le modalità di rinnovo della flotta di automezzi in dotazione del Piano di trasporto pubblico ha un'età media che si va pericolosamente allungando a causa della sostanziale stasi dei finanziamenti per il rinnovo del parco autobus, che ha caratterizzato i cinque anni precedenti e l'intero inizio di mandato di questa Amministrazione.
Questi filtri anti particolato sono stati considerati una risposta immediata a un problema grave di inquinamento delle nostre città; noi sappiamo che l'Assessore Ravello tuona spesso contro le chiusure del traffico, dicendo che non risolvono il problema strutturale dell'inquinamento. Per quanto mi concerne, l'Assessore Ravello ha ragione certo è che, alla fine, le misure strutturali sono poche e questa è una delle misure che possono definirsi strutturali.
Volevo però capire una cosa che, secondo me, interesserebbe anche a questo Consiglio regionale conoscere: per quale motivo sono spese risorse pubbliche per dotare le nostre flotte autobus di filtri anti particolato le aziende decidono - in particolare, l'azienda di Torino decide attraverso gara i prodotti da acquistare per montarli sugli autobus. Dopo pochi giorni questi filtri vengono smontati e tenuti fermi in deposito.
In ultima analisi, qui c'è qualcosa che non torna. Ci piacerebbe sapere (ma non l'abbiamo espresso così dettagliatamente nell'interrogazione e l'Assessore può avere anche la cortesia in un secondo momento di darci i dati) quanti soldi sono stati spesi per i filtri che vengono comprati, a chi li abbiamo dati, quanti filtri sono stati comprati, dove sono stati montati, se è vero e perché sono stati smontati e cosa sta facendo l'Amministrazione regionale per difendere un investimento che è stato fatto con i soldi di tutti. Grazie.
Ho visto anche un intervento, come sempre provvidenziale, del Direttore dell'Assessorato, quindi immagino che anche i dati che pensavo di avere in un secondo momento potranno essere forniti subito. Grazie.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOLINARI



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bonino, per la risposta.



BONINO Barbara, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Non so se rientri nelle discrezionalità del Presidente. Vorrei chiedere, considerando che questa è un'interrogazione che tocca in parte i trasporti e in parte l'ambiente, se è possibile che l'Assessore Ravello integri per alcuni aspetti le risposte che darò io al collega Gariglio.



PRESIDENTE

La Giunta è libera di rispondere con gli Assessori che ritiene. Quindi assolutamente sì.



BONINO Barbara, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Consigliere Gariglio, intanto la ringrazio per questa interrogazione perché ci aiuta a sottolineare un tema che in questi mesi ci ha visti impegnati in un dialogo direi abbastanza serrato con GTT, da una parte, e interassessorile, dall'altra.
Verso la fine del 2010 ci siamo trovati per la prima volta con l'Assessore Ravello per discutere di una norma che avrebbe imposto il blocco della circolazione dei mezzi del trasporto pubblico locale fino all'euro 2, se privi dell'installazione del filtro anti particolato.
evidente che, nel contesto complessivo della programmazione e dell'erogazione del servizio di trasporto pubblico locale, questa eventualità è stata considerata con grande preoccupazione da parte nostra anche in considerazione del fatto che, come lei sa benissimo, il Piano del rinnovo autobus della Regione Piemonte era fermo da tempo e quindi il numero degli autobus non a norma rispetto al Piano stralcio sulla qualità dell'aria era rilevante.
Quindi abbiamo fatto alcune considerazioni, da cui poi sono scaturite una serie di azioni anche della Regione Piemonte, prima fra tutte la volontà di investire 58 milioni di euro sulla sostituzione degli autobus euro 0 che, ad oggi, sta producendo il primo effetto in termini di sostituzione del parco circolante. Resta però il problema degli altri autobus circolanti che dovevano essere oggetto di installazione dei filtri anti particolato.
Faccio una premessa doverosa. Le informazioni tecnico-scientifiche che nel corso degli anni ho raccolto mi dicevano che l'intervento di istallazione dei filtri anti particolato non era un intervento risolutivo rispetto all'obiettivo della qualità dell'aria, ma in ogni caso era un intervento che, come poi spiegherà più nel dettaglio l'Assessore Ravello ci consentiva di avviare delle procedure che potessero andare nella riduzione di interventi concreti a favore del miglioramento della qualità dell'aria e, quindi, di un nostro diverso posizionamento rispetto alle procedure di infrazione che interessano la nostra Nazione, che sono comminate dall'Unione europea.
L'intervento previsto per l'installazione dei FAP, inoltre, è un intervento abbastanza oneroso. Direi che di questi tempi lo possiamo considerare molto rilevante. Il costo complessivo stimato è di 14.750.000 euro, con una compartecipazione da parte della Regione abbastanza consistente, perché è del valore di sette milioni di euro: sei milioni da parte del Ministero dell'Ambiente; un milione di cofinanziamento del Comune di Torino; 750.000 euro (nella disponibilità di GTT a seguito di vendita di veicoli a metano utilizzati durante le Olimpiadi 2006). Quindi dall'elencazione delle risorse si vede che le casse dello Stato, attraverso differenti fonti, sono state pesantemente interessate da questo investimento.
La data dell'accordo è del 31 gennaio 2008. Quindi discutiamo di questa vicenda a tre anni di distanza. L'impegno della Regione Piemonte è pari a sette milioni di euro, 5.754.000 dei quali già liquidati a GTT.
La vicenda ha visto diverse fasi. Intanto un'attribuzione a GTT della funzione di stazione appaltante per tutte le altre aziende interessate dalla necessità di installare sui loro veicoli il filtro anti particolato.
Una gara svolta da GTT e poi una serie di problemi che riguardavano le tempistiche di installazione dei filtri anti particolato con un notevole ritardo rispetto al cronoprogramma, che ha obbligato la Regione Piemonte lo scorso anno, a procedere con una proroga rispetto al blocco della circolazione dei veicoli che non montavano il filtro anti particolato: questo per evitare di fermare il trasporto pubblico locale. Ci siamo trovati nella necessità di dover prorogare il termine ultimo, che era già al 31 dicembre dello scorso anno, quindi di nuovo un anno in più di euro 2 che circolavano senza l'installazione di filtri anti particolato.
Quest'anno ci troviamo di nuovo nella medesima situazione perché, dopo i ritardi, si sono verificati alcuni incidenti, forse dovuti all'installazione dei filtri anti particolato su alcuni mezzi. Si sono verificate alcune situazioni poco chiare che hanno determinato un contenzioso fra GTT e la società che ha vinto la gara d'appalto e che hanno determinato una battuta d'arresto non solo rispetto all''installazione dei filtri anti particolato, ma anche rispetto a quelli che già erano stati installati e che sono stati successivamente smontati.
La situazione ad oggi è questa. Noi abbiamo diverse necessità: anzitutto quella di mettere in condizioni il nostro parco circolante, in attesa della sostituzione che avviene attraverso la realizzazione progressiva del piano autobus, che però è evidente che non può essere realizzata in un solo anno, visto che l'importo necessario è rilevante poi, che gradualmente anche gli autobus che non sono stati sostituiti siano messi in condizione di circolare nel rispetto delle normative vigenti, cosa che al 31 dicembre del 2011 non sarà possibile.
Abbiamo, inoltre, la necessità di non perdere le risorse e in fondi che andrebbero in perenzione nel caso in cui non si completasse l'intervento.
Abbiamo anche la necessità di sapere che il livello di sicurezza rispetto agli autobus circolanti, che installano i filtri anti particolato, sia garantito, perché c'è anche il tema del malfunzionamento dei filtri anti particolato, che determina gravi problemi sui mezzi su quali sono stati installati.
Dagli ultimi incontri che abbiamo avuto con GTT, parrebbe che la soluzione, nell'accordo con la società che ha vinto la gara di appalto, sia stata individuata e che entro marzo, o la primavera, di quest'anno, si arrivi a compimento del percorso di installazione. Intanto, ad oggi, questa è ancora un'ipotesi, nel senso che è frutto degli incontri che abbiamo avuto per cercare di comprendere l'evoluzione del problema.
In secondo luogo - questa è la parte che lascio poi all'Assessore - ha messo, comunque, in condizione la Direzione Trasporti di chiedere alla Direzione Ambiente di soprassedere rispetto al blocco della circolazione perché non possiamo permetterci di fermare gli autobus che circolano in Piemonte che ancora non hanno i filtri anti particolato installati.
La Direzione Trasporti, come già avvenuto lo scorso anno, ha fatto questa segnalazione alla Direzione Ambiente.
Mi fermerei qui e lascerei all'Assessore Ravello il compito di integrare rispetto alle conseguenze di questa nostra richiesta.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ravello.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, signor Presidente.
Grazie, anche all'Assessore Bonino, che, come spesso ha detto, vorrebbe tanto fare anche l'Assessore all'ambiente: si è dimostrata sicuramente all'altezza.
Fornisco solo un paio di elementi integrativi.
Innanzitutto, segnalo che il contraddittorio che ha visto contrapporsi le posizioni di GTT e Pirelli, soggetto che ha vinto la gara per l'installazione dei filtri su tutti i gestori piemontesi, dovrà risolversi oggi.
Finalmente, questa questione dovrà trovare soluzione in questo giorno perché, a parere di GTT, le ragioni che hanno giustificato questi ritardi che erano legati anche ai principi di incendio verificatisi, erano tecniche, connesse alla tipologia del filtro, quindi responsabilità del soggetto che aveva vinto la gara, al quale era stato affidato il compito di procedere materialmente con l'installazione.
A parte questo, approfittando di questa interrogazione, vorrei condividere con l'Assemblea il quadro all'interno del quale ci si muove.
Come sapete, rispetto allo scenario europeo, la Regione Piemonte appartiene geograficamente e morfologicamente a uno dei bacini più critici dal punto di vista delle emissioni in atmosfera. Questo fa sì che la Regione continuamente sia chiamata in causa e, giustamente, alle proprie responsabilità - meno opportunamente a responsabilità che non le sono proprie - rispetto alle azioni di contrasto a questo fenomeno.
Soprattutto, la Regione è attiva - non da oggi, si parla di un'azione di qualche anno fa - rispetto all'Unione Europea, attraverso lo Stato italiano, per la produzione di tutti quegli elementi e tutti quegli argomenti che dovrebbero scongiurare il rischio della sanzione connessa ad una procedura di infrazione aperta nei confronti dell'Italia, che ragionevolmente, qualora dovesse essere comminata, si distribuirà sulle Regioni e sui territori che hanno vissuto o, comunque, che rappresentano le parti più significative del problema.
Mi va bene tutto, ma non di appartenere ad una Amministrazione imputata di responsabilità che non le sono proprie. Infatti, è sempre stato nostro interesse uscire - in riferimento a tutti i campi, ma, in particolare rispetto alle tematiche ambientali - dalla logica delle proroghe, che lo scorso anno siamo stati costretti a declinare, prorogando al 31 dicembre di quest'anno il divieto di circolazione dei mezzi del trasporto pubblico locale pre-euro, euro 0, euro 1, euro 2, euro 3, euro 4 non dotati di filtro anti particolato a causa dei ritardi nell'installazione di detti filtri.
Segnalo, in quanto ci sono dei tempi che non tornano, che il principio di incendio o l'incendio vero e proprio che ha portato - giustamente - GTT a sospendere le procedure di installazione si è verificato nel mese di marzo 2011. Quindi, il ritardo registrato fino a marzo 2011 prescindeva dai problemi verificatisi successivamente. Infatti, ci sono stati problemi tecnici nella gara. Insomma, diciamo che questa vicenda non ha avuto come alleata la fortuna.
Allo stesso modo, ritengo non si debba aspettare che la fortuna si allei con noi per portare a compimento un progetto sul quale si è speso, si è investito e sul quale, soprattutto, da parte di questa Amministrazione sono state riposte importanti aspettative per la sua parte di contributo alle azioni di contrasto all'inquinamento e alle emissioni in atmosfera.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Se mi concede, vista la puntuale illustrazione, volevo svolgere una velocissima replica.
Ringrazio gli Assessori dell'attenzione.
In primo luogo, chiederei se possono valutare attentamente con i loro Uffici se la gara vi è stata, perché tutte le risposte presuppongono che ci sia stata una gara per scegliere il fornitore di questi filtri. Vorrei sapere se la procedura concorsuale c'è stata oppure se sono stati scelti senza procedura concorsuale.
Secondariamente, Assessore Ravello, sono d'accordo con lei: io voglio bene alla politica e in questo Paese abbiamo tante colpe, ma, ogni volta che qualcosa non funziona, è colpa della politica.
Siccome, in realtà, non sempre la colpa è della politica - la politica però, deve vigilare - penso che, qui, collettivamente, si debba vigilare per comprendere la situazione: se i filtri non funzionano la colpa è di colui che li ha forniti e anche di coloro che li hanno scelti; se i filtri sono stati montati male, la colpa è di chi li ha montati; per i ritardi della fornitura la colpa è di chi ha bandito - sicuramente - la gara.
Rilevo che c'è un'altra gara di interesse dell'Assessore Bonino, quella della bigliettazione integrata Piemonte, che sconta in Provincia di Torino ritardi enormi: ci ha bagnato il naso persino la Provincia di Cuneo, che un tempo era considerata non propriamente tra le più avanzate della nostra Regione - so che è una provincia dalle mille risorse.
Quindi, vi chiedo di fare chiarezza, riprendendo la questione nelle prossime sedute consiliari.
Ai vertici delle aziende sono insediate delle caste che non rispondono a nessuno: se fanno degli errori, questi devono essere evidenziati ed è quello che vi chiedo di fare nella vostra funzione di Assessori. Per quanto mi concerne, come Gruppo consiliare, farò quanto di competenza. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti - Difesa idrogeologica

Disegno di legge n. 129, inerente a "Disposizioni in materia di servizio idrico integrato e di gestione integrata dei rifiuti urbani" (questione pregiudiziale)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 129, inerente a "Disposizioni in materia di servizio idrico integrato e di gestione integrata dei rifiuti urbani", di cui al punto 5) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato il 30 novembre 2011.
Relatore di maggioranza è il Consigliere Comba e i relatori di minoranza sono i Consiglieri Bono e Taricco.
Richiamo l'attenzione dell'Aula: come annunciato nelle comunicazioni questa mattina, in relazione a questo disegno di legge è stata presentata una questione pregiudiziale sospensiva, ex articolo 71, comma 1 del Regolamento interno del Consiglio regionale, da parte della Consigliera Artesio.
Pertanto, dobbiamo procedere nel seguente modo: sono a disposizione della Consigliera Artesio tre minuti per l'illustrazione; a norma dello stesso articolo, comma 2, può parlare un Consigliere per Gruppo per tre minuti; la Giunta può sempre parlare; non ci saranno le dichiarazioni di voto; poi, se la pregiudiziale dovesse essere mantenuta, si svolgerà il voto sulla stessa.
La parola alla Consigliera Artesio per l'illustrazione della questione pregiudiziale.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Ho ritenuto di sottoporre all'Aula una questione che ritengo formalmente fondata e la cui immediatezza ci ha colti contestualmente alla presentazione del decreto governativo, quindi non poteva essere prevista e discussa nel momento in cui abbiamo costituto il calendario dei lavori.
La questione che pongo riguarda la coerenza tra il testo del disegno di legge n. 129 che esamineremo, il ruolo in questo stesso testo attribuito alle Amministrazioni locali - nella fattispecie, alla Provincia - e quanto invece, il decreto legislativo propone in ordine alle funzioni e alle composizioni delle Province laddove il testo venisse approvato dal Parlamento. La questione è particolarmente evidente nell'articolato del disegno di legge n. 129 per il Capo n. 2 e, in modo particolare, per le forme di cooperazione tra gli Enti locali dell'articolo 4, vale a dire le Conferenze d'Ambito che poi, all'articolo 5, vengono declinate in ordine alle composizioni e alle funzioni.
Nella nostra previsione legislativa, per quel che riguarda le competenze in materia di servizio idrico integrato e di gestione dei rifiuti urbani (che viene definita "integrata" nel disegno di legge), la rilevanza che assegnavamo alla Provincia era da un lato fondata sulle attuali competenze, ma anche sulle modalità di rappresentanza dell'Istituto provinciale, modalità di rappresentanza di forma diretta: trattasi quindi di organo rappresentativo autonomo i cui componenti ricevono un mandato dalla popolazione provinciale.
Nella nuova articolazione prevista dal Governo le Province da un lato conservano funzioni di coordinamento e, quindi, non esercitano requisiti propri; dall'altro non esercitano più una rappresentanza diretta, ma vivono su un Consiglio di secondo livello, vale a dire di Consiglieri nominati dalle Amministrazioni comunali.
Se noi conservassimo quindi lo stesso impianto del disegno di legge avremo una Conferenza d'Ambito formata da esponenti della Provincia, che sono già nominati dalle Amministrazioni comunali, e poi dalle Amministrazioni comunali stesse. Sia sul ruolo dell'esercizio, quindi, sia su quello della composizione il nostro disegno di legge non è più attuale.
Poiché la questione non è rinviabile alla prossima legislatura, in quanto il testo del disegno di legge fa riferimento al 30 aprile 2012 per l'applicazione delle suddette modifiche, propongo al Consiglio di valutare l'opportunità di riportare in Commissione l'approfondimento, consentendo eventualmente all'Assessore di confrontarsi con il resto delle Amministrazioni regionali.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Artesio.
Ha chiesto di intervenire la Giunta regionale nella persona dell'Assessore Ravello, che ha dunque la parola.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, signor Presidente.
Devo riconoscere a questo atto della Consigliera Artesio non solo la ovvia, scontata e statutaria legittimità formale: i dubbi che la Consigliera Artesio ha sollevato sono dubbi sui quali abbiamo ragionato dalle prime indiscrezioni rispetto agli effetti della manovra del Governo sul sistema degli Enti locali. Ad una prima lettura della sua questione pregiudiziale, quindi, devo dire che poteva parerci ragionevole che la legittimità fosse anche sostanziale.
Le rispondo però, collega Artesio, dando degli elementi e, soprattutto ricordando all'Aula il quadro normativo all'interno del quale la Giunta regionale si è dovuta muovere nella presentazione di questo disegno di legge - che, ovviamente, è lo stesso all'interno del quale il Consiglio regionale dovrà muoversi - che prevede tassativamente come termine ultimo per l'approvazione di questa norma il 31 dicembre di quest'anno.
Ricordo però che la legge finanziaria 2010 - quella che ha previsto la soppressione delle Associazioni d'Ambito e dei Consorzi di bacino, non ha previsto tanto la decadenza degli organi, quanto la non validità, dal 1 gennaio 2012, degli atti da questi organi presentati ed approvati, non lasciando quindi alcuna scappatoia ai legislatori regionali. Sapete molto bene - perché se n'è discusso molto e da diverso tempo - che il testo presentato dalla Giunta regionale è a nostro avviso un'adeguatissima sintesi rispetto alle posizioni delle varie entità che compongono il nostro territorio, in particolare Comuni e Province.
Lei poi, Consigliera Artesio, ben sottolinea come in corso siano state un po' cambiate le regole del gioco; però, da un punto di vista formale segnalo a lei in particolare e all'Aula tutta che non abbiamo alcuna certezza rispetto a quel che sarà della manovra, così com'è stata licenziata dal Consiglio dei Ministri, quando sarà convertita dai rami del Parlamento. Da questo momento a quello saranno possibili molte cose, per cui il quadro attualmente disegnato e approvato dal Consiglio dei Ministri è un quadro che facilmente potrà essere rivisto in molti suoi aspetti - a mio avviso auspicabilmente, in alcuni di questi - con particolare riferimento, anche, al sistema degli Enti locali così come disegnato.
Segnalo una volta di più l'urgenza dell'approvazione di questo disegno di legge, ma vorrei fornire alla Consigliera Artesio delle rassicurazioni.
Il testo approvato dalla Commissione consiliare prevede comunque un lungo periodo transitorio che avrà la durata di un anno, anno durante il quale naturalmente avverrà la conversione della manovra approvata dal Consiglio dei Ministri e nel corso del quale avremo la certezza rispetto ad un eventuale riordino del sistema degli Enti locali; certezza che necessariamente vedrà - ma ne avremo il tempo - gli ovvi, ragionevoli e conseguenti aggiustamenti e adeguamenti della norma così come approvata.
Ciò che più mi preoccupa sono due elementi e prima di tutto la mancata sicurezza per operatori del settore e finanziatori: per tutti i soggetti insomma, che devono garantire la piena funzionalità e l'efficienza di servizi di rilevanza pubblica; in particolare sul servizio idrico integrato ma, non di meno, sul servizio di gestione integrata dei rifiuti, su cui un'eventuale vacatio potrebbe avere degli effetti drammatici per il nostro territorio. Ciò che più mi preoccupa, in questo senso, è l'assenza di un soggetto titolato ad assumere decisioni che dal 1° gennaio possa almeno garantire continuità nell'operatività del servizio.
Sono ancora molti gli aspetti da chiarire sugli effetti che la manovra del Governo avrà sugli Enti locali. Credo che quelle riflessioni andranno fatte quando le Regioni avranno la possibilità di muoversi in un quadro di assoluta certezza, che non è quello attuale.



PRESIDENTE

Prima di aprire il dibattito, devo fare la domanda di rito e chiedo alla Consigliera Artesio se intende mantenere la questione pregiudiziale.



(La Consigliera Artesio annuisce)



PRESIDENTE

Bene.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Comincerei questo mio intervento con una considerazione che apparentemente può suonare assurda: ha ragione la Consigliera Artesio e ha ragione l'Assessore Ravello. Questo la dice lunga sulla condizione di grande incertezza che stiamo vivendo.
Ha ragione la Consigliera Artesio nella misura in cui pone, attraverso la questione pregiudiziale, il tema di una riflessione alla luce di quanto contenuto all'interno della manovra che il Consiglio dei Ministri ha approvato domenica sera che, al di là delle modalità per quanto riguarda l'interruzione dell'esperienza delle Province - a ciclo amministrativo non concluso per molte delle stesse - conferma sostanzialmente un orientamento politico che mi sembra sia stato espresso da quest'estate con molta nettezza, che è quello del superamento del ruolo e del profilo costituzionale delle Province all'interno del nostro ordinamento.
Andiamo inevitabilmente - al di là, ripeto, delle grandi perplessità che ho circa un provvedimento che rivoluziona a metà (o comunque ad un pezzo) del ciclo amministrativo il ruolo e la composizione delle Province e la natura dell'organo - verso una prospettiva di questo tipo.
Ha ragione l'Assessore Ravello nella misura in cui dice: "Attenzione la mancata assunzione di un provvedimento legislativo da parte del Consiglio regionale rischia di significare che dal 1° di gennaio gli atti sono nulli". Secondo un'interpretazione, tutte le funzioni tornano in capo alla Regione, la quale si trova a dover gestire questioni di cui non ha secondo me - né ruolo né titolo per gestirle.
Qual è, allora, la proposta che pongo all'attenzione della Giunta e dell'Assessore Ravello? Noi siamo consapevoli che, entro la fine di quest'anno, il Consiglio regionale dovrà assumere una determinazione. Se non assumesse un provvedimento legislativo, su questa materia ci troveremmo in una condizione, non dico d'incertezza, ma con conseguenze molto nette: la nullità degli atti o il ritorno di tutte le funzioni in capo alla Regione, con l'impossibilità di poterle governare.
Ritengo, però - e l'avevamo già posto su altre basi ed elementi - che sarebbe sbagliato non concederci un momento di riflessione rispetto a quanto è avvenuto.
Come Gruppo consiliare, avevamo chiesto all'Assessore Ravello rilevando una certa disponibilità dell'Assessore - che nella seduta odierna ci si limitasse alla discussione generale sull'argomento.
A maggior ragione - Assessore - ripresento tale questione, perch abbiamo bisogno di fare i conti con le novità che sono intervenute, magari anche attraverso un approfondimento molto veloce all'interno di una Commissione consiliare.
Abbiamo bisogno, altresì, di un momento d'ulteriore approfondimento circa la norma transitoria finale, contenuta all'interno del disegno di legge.
Suggeriamo questo tipo d'atteggiamento, poiché abbiamo piena consapevolezza che la Regione Piemonte non può determinare un vuoto attraverso la non assunzione di un provvedimento legislativo. Questo c'impone - e, al riguardo, diamo garanzie rispetto a tale iter - di assumere una legge prima della fine dell'anno (senza arrivare agli ultimi giorni dell'anno, per essere molto chiaro e franco), attraverso un momento di riflessione che consenta, sulla base delle considerazioni espresse dalla Consigliera Artesio e sulla base di un ulteriore approfondimento rispetto ad alcune tematiche, di arrivare alla discussione di merito sull'articolato in modo assolutamente più compiuto ed adeguato.
evidente che, se si pone in votazione la proposta di sospensiva e pregiudiziale presentata dalla Consigliera Artesio, il nostro voto, pur avendo questa consapevolezza, sarà favorevole.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Ritengo che quanto illustrato dall'Assessore Ravello abbia fotografato bene la situazione in cui ci troviamo: la Regione sta portando avanti un disegno di legge sul solco di dispositivi nazionali che, per il momento sono in vigore. Improvvisamente, o non troppo improvvisamente, è intervenuto il decreto del Governo relativo all'ultima manovra finanziaria che pone in discussione il ruolo delle Province.
Da quanto apprendiamo, le Province dovrebbero avere solo più un ruolo intermedio, per di più con una modifica in corso della propria struttura quindi probabilmente l'eliminazione dell'esecutivo.
Sono tutte questioni che ci pongono in serio imbarazzo, anche se è un imbarazzo per il quale, una volta tanto, non siamo noi i responsabili, ma deriva da scelte governative che potrebbero anche essere ratificate.
Ritengo che la posizione della Giunta e dell'Assessore sia dettata dal buonsenso e da un ragionamento prudenziale: procediamo sulla base delle leggi nazionali che la Regione, allo stato attuale, deve recepire.
Non sappiamo se quanto è stato annunciato e previsto nel decreto relativo alla recente manovra finanziaria sarà approvato; non sappiamo se in Parlamento si aprirà una discussione, se saranno presentati degli emendamenti da parte dello stesso Governo o dalle forze che lo sostengono o se sarà posta la questione di fiducia, pertanto, da qui alla fine dell'anno, almeno fino a Natale, potrebbero essere apportate delle modifiche.
Prudenzialmente, considero saggia la decisione della Giunta regionale di procedere sulla strada prevista. Dopodiché, se interverranno delle modifiche a livello statale, la Regione si attrezzerà sicuramente per le opportune modifiche che dovrà effettuare in una seconda fase.
Pertanto, con il massimo rispetto, poiché ne comprendiamo il senso respingiamo la pregiudiziale posta dalla Consigliera Artesio, per le motivazioni addotte.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Elementare "A. Gramsci" di Nichelino (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della classe V della Scuola Elementare "A. Gramsci" di Torino, in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti - Difesa idrogeologica

Disegno di legge n. 129, inerente a "Disposizioni in materia di servizio idrico integrato e di gestione integrata dei rifiuti urbani" (questione pregiudiziale) (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo la discussione sulla questione pregiudiziale sull'esame del disegno di legge n. 129 presentata dalla Consigliera Artesio.
La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Riteniamo che la pregiudiziale posta dalla Consigliera Artesio meriti il nostro favore.
Pensiamo che, a prescindere dal contenuto della conferenza stampa svolta dal Governo Monti, quindi dal decreto che oggi dovrebbe essere - se non lo è già stato - alla firma del Presidente della Repubblica, la Regione debba avere un compito, più in generale, non di semplice osservatore o tutt'al più, in alcuni casi, svolgere un ruolo sanzionatorio, ma debba essere protagonista di una riforma di questa portata.
La Regione, quindi, deve essere un soggetto promotore, guida, per un periodo magari anche solo di transizione (personalmente ritengo non solo relativamente alla transizione).
La Regione svolge un naturale ruolo legislativo, quindi è bene che si assuma compiti che vadano al di là del monitoraggio e della tutela del territorio e persegua, come attore principale, politiche di riduzione (per esempio relativamente ai rifiuti, che è l'argomento in oggetto), ma svolga anche ruoli di salvaguardia su altri ambiti, come quello del patrimonio idrico, e stabilisca tariffe adeguate.
Come lei ben sa, Assessore, a causa dei continui rimaneggiamenti è venuto fuori uno "spezzatino", che non va sicuramente nell'interesse della collettività e dei cittadini. Se avessimo il tempo di effettuare - come più avanti, nella discussione del disegno di legge, presumibilmente faremo un'analisi del provvedimento scendendo nel merito, potrebbero essere dimostrate queste affermazioni di principio.
La programmazione del servizio relativo ai rifiuti (non parliamo dell'acqua, perché al momento il disegno di legge lascia tutto così com'è) deve avere una portata regionale e non a compartimenti stagni.
Pertanto, riteniamo che la questione vada rivalutata - lo dico all'Assessore e al Consigliere Pedrale - a prescindere dall'indirizzo del Governo Monti, oggetto della conferenza stampa.
Grazie.



PRESIDENTE

Sono già intervenuti i Consiglieri del Gruppo del Partito Democratico del Popolo della Libertà e di Italia dei Valori.
Vi sono altri Gruppi che desiderano intervenire sulla questione pregiudiziale testé posta? Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Dopo aver ascoltato l'illustrazione della questione pregiudiziale avanzata dalla collega Artesio, non si può che essere concordi.
Se n'è discusso più volte in sede di Commissione: peraltro, anche il sottoscritto lo ha ripetutamente ribadito, magari un po' scherzosamente perché ritenevamo che non saremmo mai addivenuti ad un superamento o comunque, ad una revisione degli Enti locali delle Province, nonostante fosse stata più e più volte annunciata nel corso egli ultimi anni. Ma adesso, forse, ci troviamo a non dover più tanto scherzare sull'argomento.
La conferenza stampa del Governo Monti di domenica, infatti, ha annunciato quelle che potevano essere le azioni da intraprendere dal Governo senza una legge di revisione costituzionale: mi riferisco alla profonda trasformazione dell'Ente Provincia che diventerà, appunto, come già specificato, un Ente intermedio di secondo livello, privo di Giunta e composto da dieci Consiglieri nominati dai Comuni (una specie di unione di Comuni, che dovrebbe rappresentare, appunto, la Provincia).
In tutto questo vi è, ovviamente, una forte perplessità, anche perch al momento, non si possono certo conoscere quali saranno le funzioni che rimarranno in capo alle Province.
Soprattutto, in conferenza stampa lo stesso Presidente del Consiglio Monti ha affermato che farà il possibile (anche se non rientra fra le sue prerogative) affinché il Parlamento adotti una legge di revisione costituzionale per eliminare definitivamente le Province.
Questo era già stato detto all'Assessore Ravello, alla Giunta e ai colleghi Commissari: riscrivere con una legge quello che è un obbligo ribadito ovviamente dalla legge finanziaria 2010, ovvero il superamento degli Enti, per un discorso di risparmio.
Ma "infilarci" in un'ulteriore problematica, perché ad aprile probabilmente, dovremo rimetterei mano al testo, mi sembra veramente che in Regione si vada un po' in contro alle complessità economiche e politiche di trasformazione del periodo storico che stiamo vivendo, rischiando di perdere del tempo (anche perché talvolta il disegno di legge viene impugnato dalla Corte Costituzionale). Quando si sa già a priori che un disegno di legge andrà rivisto...
Noi avevamo anche chiesto all'Assessore Ravello - ma capisco che con il termine del 31 dicembre, visti i disegni di legge che devono essere discussi, le tempistiche sono strette - di poter avere una settimana di tempo innanzitutto per poter presentare gli emendamenti sul testo licenziato dalla Commissione; in più si aggiunge questa problematica.
Alla luce di ciò, mi unisco anch'io a chi ha consigliato - o suggerito di prendere ulteriore tempo per valutare realmente se questo è il miglior testo che possiamo approvare adesso in Aula, o se, magari, è preferibile optare per altre posizioni che ci permettano di evitare di dover rimettere mano al testo tra quattro mesi.
Anch'io voterò favorevolmente sulla questione pregiudiziale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente.
Vorrei innanzitutto iniziare con un ringraziamento alle opposizioni per questo bon ton istituzionale.
Lo dico chiaramente: se qualche altro Governo avesse fatto un cambiamento tale in corso d'opera, o lo avesse anche solo proposto, ci sarebbero state quantomeno le barricate! Mi fa piacere, invece, che la situazione sia diversa: è il solito vecchio detto - che peraltro riguarda tutti, anche questa parte! - per cui "si cambia sedia e si cambia idea"! Ma questa è la vita, questa è la politica.
Io, però - lo dico tornando al discorso serio - ribadisco quanto ha detto lo stesso Assessore: effettivamente, tale questione pregiudiziale ha i suoi fondamenti, ma - voglio farla breve - ritengo che sia ancora più importante il discorso della scadenza temporale del 31 dicembre.
Naturalmente il Consiglio è sovrano e l'Assessore, magari, avrà altre idee; ma dato che questa legge molto importante - peraltro è stato confermato da entrambe le parti - si compone di 17 articoli, per cui non si configura neanche come una legge breve di uno o due articoli che si riesce ad approvare velocemente, chiedo formalmente che si inizi la discussione generale su questo provvedimento, si inizi a votare e si vada avanti con le votazioni.
Dopodiché, è altrettanto chiaro che non finiremo oggi la trattazione dell'argomento: ne sono certo, perché è una legge importante e complessa quindi è giusto che vi sia anche un adeguato dibattito non solo in termini generali, ma anche sui vari articoli o su parti di essi.
Chiedo, dunque, che si inizi il dibattito generale su questa legge, si superi la questione pregiudiziale avanzata e si inizi a votare. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Cerutti; ne ha facoltà.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Non aggiungo molto a quanto hanno già detto i colleghi che mi hanno preceduto a sostegno della questione pregiudiziale, che, così come ha precisato lo stesso Assessore Ravello, non è stata posta in termini ostativi dall'opposizione per mero desiderio di rallentare i lavori, ma perché è di buonsenso e ha una sua ragione d'essere.
Questo disegno di legge è stato licenziato il 1° marzo 2011 e ha avuto certamente un iter molto complesso; la stesura finale a cui si è giunti prova a cercare una soluzione rispetto alle diverse considerazioni portate dai soggetti che, chiaramente, rientrano sui temi trattati dal disegno di legge a seconda delle visuali legate alle proprie competenze.
Tuttavia, proprio perché questo disegno di legge vede come soggetto protagonista le Province, l'equilibrio che si era trovato si contrappone in corso d'opera, con le volontà del Governo che, dall'altra parte, propone peraltro non sappiamo se questa proposta arriverà a compimento - di rivoluzionare proprio il soggetto "Province" con una rivisitazione - mi rifaccio a quanto ha detto la collega Artesio - che prevede di considerarlo come un Ente di "nominati" dai Comuni, per cui soggetti portatori degli stessi orientamenti dei Comuni che li nominerebbero. Quindi sarebbe certamente necessaria una rivisitazione.
Comprendiamo, in parte, anche le ragioni secondo cui si debba comunque procedere per non lasciare una vacatio, ma in questo senso riteniamo che si possa soprassedere.
Alla luce di ciò, ci esprimiamo favorevolmente rispetto alla richiesta di questione pregiudiziale.



PRESIDENTE

La Giunta regionale desidera intervenire?



RAVELLO Roberto Sergio

No, Presidente.



PRESIDENTE

Poniamo quindi in votazione la questione pregiudiziale avanzata dalla collega Artesio riguardo l'inizio della trattazione del disegno di legge n.
129.
Vi ricordo che se la questione pregiudiziale verrà approvata, si sospenderà la trattazione del disegno di legge n. 129 e si passerà al punto successivo; differentemente, sarà posta all'attenzione dell'Aula la trattazione del disegno di legge n. 129.
Ricordo che il numero legale è 29.
Indico la votazione palese sulla questione pregiudiziale presentata dalla Consigliera Artesio.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi del Liceo Scientifico "A. Avogadro" di Vercelli


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della classe II B del Liceo Scientifico "A. Avogadro" di Vercelli in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti - Difesa idrogeologica

Esame disegno di legge n. 129, inerente a "Disposizioni in materia di servizio idrico integrato e di gestione integrata dei rifiuti urbani"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 129, inerente a "Disposizioni in materia di servizio idrico integrato e di gestione integrata dei rifiuti urbani", di cui al punto 5) all'o.d.g.
stato licenziato il 30 novembre ed ha tre relatori.
Il relatore di maggioranza è il Consigliere Comba, che ha pertanto facoltà di intervenire.



COMBA Fabrizio, relatore

Grazie, Presidente.
Intendo, prima di ogni altra cosa, ringraziare gli uffici del Consiglio e della Commissione per l'impegno costante e la sensibilità dimostrata durante la trattazione del presente disegno di legge. Un ringraziamento ed un plauso anche ai colleghi commissari di opposizione e di maggioranza per la volontà propositiva e costruttiva, soprattutto dimostrata nei lavori stessi della Commissione.
Un ringraziamento particolare lo rivolgo all'Assessore Ravello, ai suoi funzionari e al Direttore per aver compreso quanto fosse importante condividere il più possibile una materia così delicata e così importante per la nostra regione e per la nostra popolazione.
Il recente e progressivo peggioramento delle finanze dello Stato negli ultimi anni ha indotto il legislatore nazionale ad individuare una pluralità di soluzioni tese a garantire risparmi di spesa.
Tra queste si annoverano le disposizioni che dispongono l'abolizione delle Autorità di ambito territoriale ottimale, organismi in capo ai quali è posta la gestione del servizio idrico integrato e della raccolta integrata dei rifiuti.
Il legislatore ha inizialmente disposto in tal senso con la legge finanziaria 2008; a fronte, però, della mancata attuazione della norma, si è visto costretto a ribadire l'obiettivo con un ulteriore atto legislativo.
La nuova e più recente norma è contenuta nella legge finanziaria 2010, che così recita: "Decorso un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge sono soppresse le Autorità d'ambito territoriale di cui agli articoli 148 e 201 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modificazioni. Decorso lo stesso termine, ogni atto compiuto dalle Autorità d'ambito territoriale è da considerarsi nullo. Entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge, le Regioni attribuiscono con legge le funzioni già esercitate dalle Autorità, nel rispetto dei principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza. Le disposizioni di cui agli articoli 148 e 201 del citato decreto legislativo n. 152 del 2006 sono efficaci in ciascuna Regione fino alla data di entrata in vigore della legge regionale di cui al periodo precedente. I medesimi articoli sono comunque abrogati decorso un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge".
Il testo della legge prevedeva quale termine ultimo per la sua attuazione il 31 dicembre 2010. Il termine è, pertanto, stato inizialmente rinviato al 31 marzo 2011 e, successivamente, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 25 marzo 2011, al 31 dicembre 2011.
La Giunta regionale aveva predisposto il presente disegno di legge prima della proroga dei termini al 31 dicembre 2011. La V Commissione aveva quindi iniziato l'esame con l'urgenza dovuta all'approssimarsi della scadenza del 31 marzo 2011.
La proroga intervenuta ha permesso alla Giunta regionale di condurre i dovuti approfondimenti al fine di addivenire ad un testo il più possibile condiviso dagli enti istituzionali interessati, il che ha permesso di redigere gli opportuni approfondimenti giuridici in merito ad alcune questioni poste dai commissari.
Nel corso dell'istruttoria sono stati esaminati ben 116 emendamenti e il testo risultante dall'esame è stato anche rivisitato.
Il disegno di legge approvato individua nelle Province e nei Comuni i soggetti che andranno a sostituire le Autorità d'ambito nell'esercizio delle funzioni loro attribuite. Il testo licenziato, è importante sottolinearlo, riguarda in via principale il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani. Il servizio idrico integrato, infatti, continua ad essere gestito dagli organismi creati ai sensi della legge regionale n.
13/97 e nel rispetto delle norme già vigenti.
Si ritiene, infatti, che l'attuale sistema organizzativo del servizio idrico non sia confliggente con la più recente normativa nazionale e che esso non debba essere modificato.
Il disegno di legge delimitava otto e quattro ambiti territoriali ottimali, rispettivamente per il servizio idrico integrato e per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani, ed attribuiva l'esercizio delle funzioni di organizzazione dei due servizi alle Province che avrebbero dovuto espletare, previa acquisizione di un parere obbligatorio e vincolante delle conferenze d'ambito composte dai comuni appartenenti a ciascun ambito territoriale ottimale.
A seguito delle consultazioni di rito svolte in data 14 marzo 2011, le associazioni rappresentative dei Comuni del territorio piemontese hanno con forza richiesto un ulteriore confronto con le Province, al fine di giungere alla composizione delle diversificate posizioni in materia.
I Comuni lamentavano principalmente che il ruolo loro attribuito dal disegno di legge era del tutto marginale e rivendicavano la previsione di una partecipazione più significativa alla luce del ruolo fondamentale che le Amministrazioni comunali hanno sempre avuto nell'esercizio delle funzioni inerenti ai servizi e la gestione dei rifiuti urbani.
Per i Comuni era quindi pregiudiziale perseguire una soluzione che garantisse loro maggiore peso nell'esercizio delle funzioni di governo dei due servizi.
Per converso, le Amministrazioni provinciali rivendicavano la loro intrinseca idoneità a gestire funzioni tipicamente di area vasta, come alcune di quelle afferenti ai servizi in questione.
A seguito del confronto autonomamente intercorso negli scorsi mesi tra le rappresentanze delle Province e dei Comuni delle medesime, sono pervenute in senso unanime le indicazioni che possono essere di seguito riassunte.
Mantenere inalterato l'attuale assetto delle funzioni amministrative inerenti all'organizzazione del servizio idrico integrato, in ragione della riconosciuta funzionalità del sistema delineato dalla legge regionale 20 gennaio 1997, n. 13, e della sua antesignana coerenza con i più recenti orientamenti del legislatore nazionale in tema di esercizio delle funzioni degli Enti locali attraverso forme di cooperazione snelle e dei costi amministrativi estremamente ridotti.
Rivedere profondamente la disciplina delle funzioni provinciali e comunali tracciate dal disegno di legge n. 129, con riferimento al servizio di gestione integrata dei rifiuti, prevedendo che le medesime siano a pieno titolo esercitate in forma associata dai Comuni e dalle Province ricadenti in ciascuno dei quattro ambiti territoriali individuati dal disegno di legge.
Determinare, quindi, le quote di rappresentatività in seno ai consensi di esercizio associato delle funzioni, nella misura del 50 rispettivamente per i Comuni e per le Province.
Valutato positivamente lo sforzo operato dagli Enti locali per la composizione delle divergenti posizioni, di buon auspicio per una pronta ed efficace attuazione delle nuove disposizioni regionali, la Giunta regionale ha quindi provveduto, nello scorso settembre, a formulare una serie di proposte emendative al disegno di legge n. 129, che andavano nel senso del totale accoglimento delle proposte concordate tra le rappresentanze provinciali e comunali.
Come già detto, sono stati esaminati ben 116 emendamenti, presentati complessivamente dalla Giunta regionale e dai Commissari di minoranza. Si è provveduto, quindi, a modificare il testo del disegno di legge, nel senso auspicato dagli Enti locali stessi.
Sono confermati i quattro ambiti territoriali ottimali già previsti dal disegno di legge, precisamente: ambito 1 (Novarese, Vercellese, Biellese e Verbano, Cusio e Ossola; ambito 2 (Astigiano e Alessandrino); ambito 3 (Cuneese); ambito 4 (Torinese).
In accoglimento delle osservazioni pervenute, e al fine di garantire la più adeguata rappresentazione delle esigenze dei territori di riferimento è prevista la possibilità che i medesimi possano essere articolati per aree territoriali omogenee, con riferimento ai conferimenti separati, alla raccolta differenziata, alla raccolta e al trasporto dei rifiuti residuali indifferenziati e alle strutture a servizio della raccolta differenziata purché il numero e la dimensione delle predette aree risponda ai principi di efficienza, efficacia ed economicità dei relativi servizi.
Si prevede poi la trasformazione delle Conferenze d'ambito da sedi in cui i Comuni erano chiamati ad esprimere il loro parere sugli atti fondamentali delle Province ed avere propria forma di esercizio associato delle funzioni poste in capo a tutti gli Enti locali ricadenti nell'ambito territoriale ottimale.
Le Conferenze d'ambito operano in nome e per conto degli Enti locali associati, secondo modalità definite da apposita convenzione stipulata sulla base della convenzione tipo approvata dalla Giunta regionale, e sentita la competente Commissione.
Altro importante elemento suggerito dagli Enti locali, e recepito nel disegno di legge di cui oggi discutiamo, è la disposizione in base alle quale, ferme restando le attribuzioni della Conferenza d'ambito per ciascuna delle aree territoriali omogenee in cui possono, eventualmente essere articolati gli ambiti territoriali ottimali, può essere istituita un'assemblea composta dai Sindaci, o Assessori delegati, dei Comuni appartenenti all'area stessa.
Una parte significata del disegno di legge in discussione è dedicata al sistema regionale di regolazione, sia del servizio idrico integrato sia del servizio di gestione integrata dei rifiuti, finalizzato a conseguire, a livello regionale e in coerenza con le indicazioni degli organismi nazionali di vigilanza, un continuo miglioramento dei servizi.
In ultimo, ci sono le disposizioni transitorie finali, nell'ambito delle quali merita ricordare, in particolare, la disposizione relativa alla modulazione del processo che deve condurre, entro un anno dall'entrata in vigore della legge regionale, all'istituzione delle nuove Conferenze d'ambito, per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani, e allo scioglimento dei consorzi di bacino e delle associazioni di ambito, di cui alla legge regionale 24 del 2002.
Grazie.



PRESIDENTE

Ricordo che è stata convocata la Commissione consultiva per le nomine per le ore 12.45, ma poiché abbiamo la necessità di una breve riunione dei Capigruppo sulla questione sospesa inerente alla legislativa su cui c'era un approfondimento richiesto dai Consiglieri Stara, Giovine e Lupi (che parrebbe essere rimosso), interromperei i lavori, riunirei subito i Capigruppo in sala A e in coda la Commissione consultiva per le nomine sulla quale non dovrebbero esserci problemi, essendo nomine senza requisiti, come dicevo in apertura della seduta, quindi solo una questione formale.
I lavori, quindi, riprenderanno alle ore 14.30 con il question time e alle ore 15 per la seduta ordinaria, con la prosecuzione del disegno di legge n. 129 e le relazioni di minoranza su tale provvedimento.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.33)



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