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Dettaglio seduta n.168 del 22/11/11 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


NOVERO GIANFRANCO



(Alle ore 10.00 il Consigliere Segretario Novero comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30 e che nella Sala dei Presidenti è in corso una riunione con le Società di Mutuo Soccorso)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 10.30)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Procediamo con l'esecuzione dell'Inno Nazionale.



(In applicazione del dispositivo dell'ordine del giorno n. 9 "Unità d'Italia", approvato dall'Assemblea consiliare il 1° dicembre 2010 l'Assemblea, in piedi, ascolta l'Inno nazionale della Repubblica Italiana "Il canto degli italiani")


Argomento: Ammortizzatori sociali

Ordine del giorno n. 568 presentato dalla Consigliera Cerutti, inerente a "Azioni a favore dei lavoratori in mobilità in attesa della pensione" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione. Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola la Consigliera Cerutti; ne fa facoltà.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Chiedo l'inserimento, nella parte dedicata agli ordini del giorno dell'ordine del giorno n. 568, già consegnato, avente per oggetto "Azioni a favore dei lavoratori in mobilità in attesa della pensione".


Argomento: Rapporti Regione - Parlamento

Proposta di legge al Parlamento n. 92, inerente a "Norme sul diritto dei cittadini di associarsi liberamente in partiti, sulla democrazia interna ai partiti, in attuazione dell'articolo 49 della Costituzione" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Nell'informarla che nell'ultima o penultima seduta della I Commissione è stata licenziata per l'Aula la proposta di legge n. 92, che è quella segnalata tra le priorità da parte del Gruppo dell'Italia dei Valori, ne chiederei cortesemente l'inserimento all'o.d.g. di oggi.


Argomento: Beni ambientali - tutela del paesaggio (poteri cautelari, vincoli

Ordine del giorno n. 570 presentato dai Consiglieri Taricco, Reschigna Ronzani, Pentenero, Motta Angela e Boeti, inerente a "Entrata in vigore della legge regionale n. 16 del 3 agosto 2011" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco; ne fa facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Chiedo l'iscrizione di un ordine del giorno a mano dei commessi - e che adesso le porteranno - relativo alla richiesta di posticipazione dell'entrata in vigore della legge regionale sulle aree protette che abbiamo approvato nei mesi scorsi.
Su questa legge è venuta a crearsi una situazione abbastanza incresciosa, cioè parrebbe (difatti, l'abbiamo messo in chiave dubitativa) che tutta una serie di aree oggetto di convenzione tra Regione Piemonte e aziende faunistico-venatorie siano state inglobate in ampliamenti di area protetta senza che vi sia stato un confronto con le aziende faunistico venatorie di merito, cosa che sta creando i presupposti per l'avvio di contenzioso tra queste aziende, che hanno concessioni fino al 2017, e la Regione stessa. L'Assessore Casoni, in una recente dichiarazione che ha reso ai giornali, ha semplicisticamente detto: "Non c'è problema sopprimiamo tutte le parti di area protetta che sono oggetto di convenzione con le aziende faunistiche". Letta così, mi ha fatto sobbalzare un attimo.
Visto che l'annata venatoria scade il 31 gennaio, chiediamo alla Giunta di valutare l'opportunità di far entrare in vigore un mese dopo la legge e poi di avere il tempo di ragionarne.



PRESIDENTE

Consigliere Taricco, il problema - come lei sa - è che noi non possiamo spostare l'entrata in vigore di una legge con un ordine del giorno ovviamente.
Vedo nel dispositivo - mi riservo di leggere attentamente tutto il documento - che lei chiede la predisposizione di una proposta di rinvio dell'entrata in vigore della legge regionale, il che vuole dire un disegno di legge o una proposta di legge.



TARICCO Giacomino

Noi abbiamo volutamente non fatto una proposta, cioè abbiamo detto: dato che la Giunta ha tutte le strutture tecniche per studiare la questione, crediamo che questa sia una soluzione che tecnicamente ci risolverebbe dei problemi. Dopodiché ci rimettiamo ad una ipotesi che ci presenti la Giunta per risolvere questo problema.



PRESIDENTE

L'unico modo per differire di un mese o due è approvare una nuova legge che modifica la precedente.



TARICCO Giacomino

La Giunta verifichi se questa è la soluzione.



PRESIDENTE

Ho capito: lei vuole che prima politicamente si esprima il Consiglio in modo che sappia se c'è o meno questa volontà. Bene.


Argomento:

Iscrizione nuovi punti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Richiamo l'attenzione dell'Aula. Vi sono alcune richieste.
La prima è l'inserimento nell'o.d.g. di oggi dell'ordine del giorno n. 568 della collega Cerutti, avente come oggetto "Azioni a favore dei lavoratori in mobilità in attesa della pensione".
La seconda è quella di inserire all'o.d.g. la proposta di legge al Parlamento n. 92 "Norme sul diritto dei cittadini di associarsi in partiti o movimenti politici, in attuazione dell'articolo 49 della Costituzione" presentato dai Consiglieri Buquicchio, Laus, Gariglio, che la Commissione competente ha licenziato.
Infine, il Consigliere Taricco propone di iscrivere un ordine del giorno n. 570 presentato dai Consiglieri Taricco, Reschigna, Ronzani, Pentenero Motta Angela e Boeti, inerente a "Entrata in vigore della legge regionale n. 16 del 3 agosto 2011" - che impegni la Giunta a predisporre una proposta per posticipare l'entrata in vigore della legge n. 16/2011 al 1 febbraio 2012. È chiaro che l'ordine del giorno, ancorché approvato, non sposta alcunché, come ho detto.
Dunque, propongo di inserire dal punto 9) all'o.d.g. in poi, nell'ordine l'ordine del giorno della Consigliera Cerutti, la proposta di legge n. 92 e l'ordine del giorno del Consigliere Taricco.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente alle iscrizioni all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g., così come modificato, è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i processi verbali del 25 ottobre 2011.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Boniperti, Botta Marco, Bresso Comba, Costa Raffaele, Cota, Giordano e Sacchetto.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute dell'8 novembre 2011.


Argomento:

d) Variazioni al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2011


PRESIDENTE

La Giunga regionale, in data 3 novembre 2011, ha trasmesso per comunicazione al Consiglio, in ottemperanza al comma 7 dell'articolo 24 della legge regionale n. 7/2001 ("Ordinamento contabile della Regione Piemonte"), n. 6 deliberazioni del 12 ottobre 2011. Gli allegati sono a disposizione dei signori Consiglieri presso l'Ufficio Aula.


Argomento:

e) Non impugnativa da parte del Consiglio dei Ministri della l.r. 17/2011


PRESIDENTE

Il Consiglio dei Ministri ha esaminato in data 11 novembre 2011 la seguente legge regionale e ha deliberato la non impugnativa: legge regionale 20 settembre 2011, n. 17 ("Alienazione degli alloggi di edilizia sociale riservati ai profughi italiani").


Argomento: Varie

f) Presenza davanti a Palazzo Lascaris di un presidio del Comitato Emergenza Cultura e di una delegazione della ditta LEAR S.p.A.


PRESIDENTE

Comunico che è presente davanti a Palazzo Lascaris, dalle ore 10 alle ore 15, un presidio del Comitato Emergenza Cultura.
altresì presente una delegazione di lavoratrici e lavoratori della ditta LEAR S.p.a., che hanno chiesto un incontro, rispetto al quale mi riservo di valutare e dare comunicazioni nello svolgimento della seduta.


Argomento: Istituti Pubblici di Assistenza e beneficenza - II. PP. A. B.

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 669 presentata dai Consiglieri Biolé e Bono, inerente a "Regime 35 posti IPAB P. Toso di Canale (CN) e discrepanti comunicazioni in merito"


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g., inerente a "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", iniziamo con l'esame dell'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 669.
La parola al Consigliere Biolé, per l'illustrazione.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
L'IPAB Toso di Canale è già stato oggetto di una nostra precedente interrogazione e quella attuale deriva proprio dalla risposta originaria dell'Assessore in merito.
In pratica, a seguito della richiesta formulata, la comunicazione dell'ASL CN2 segnalava come "ancora in regime di registrazione" i 35 posti che erano stati citati dall'Assessorato alla sanità nella comunicazione protocollata n. 14.855 il 24 maggio 2011, che indicava i 35 posti preesistenti al parere 8 ter come RSA.
Quindi, si rileva un'incongruenza tra le comunicazioni dell'Assessorato e quelle fornite direttamente dall'Azienda Sanitaria Locale in merito alla situazione di questi 35 posti.
Pertanto, abbiamo predisposto la presente interrogazione per avere un chiarimento da parte della Giunta su quale sia veramente la situazione del regime di questi 35 posti di cui all'oggetto; quali provvedimenti si vogliano porre in atto, qualora la trasmissione di comunicazioni da parte del Sindaco e dell'ASL risultassero inattendibili; se non ritenga, vista questa discrepanza e la difficoltà nello stabilire il regime di questi 35 posti, le assegnazioni 8 ter nulle, avendo avuto inizio da un dato errato: RSA, anziché RA. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola all'Assessore Maccanti.



MACCANTI Elena, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Con riferimento al primo quesito posto dall'interrogazione, "Qual è la situazione attuale in merito al regime dei 35 posti di cui all'oggetto?" si precisa quanto segue.
Il presidio di Via Melica 1, Canale, consta di 50 posti letto, di cui 35 in regime di registrazione ex articolo 24 della legge regionale n.
20/1982, deliberata con provvedimento n. 933 del 21 ottobre 1985 successivamente autorizzati in regime di mantenimento autorizzativo con provvedimento del 22 dicembre 1997, e 15 posti letto RAF, autorizzati con determinazione del Direttore Generale dell'ASL CN2 del 19 marzo 2004.
Con determinazione ASL CN2 del 2 agosto 2011 è stato autorizzato il nuovo presidio "Ospedale Ricovero Pasquale Toso" con sede a Canale in Via San Martino n. 3/c, con la seguente tipologia: 20 posti letto RSA; 20 posti letto RAF; 20 posti letto RA.
La suddetta autorizzazione sostituisce la registrazione e l'autorizzazione di cui sopra.
Con riguardo al secondo quesito, "Che tipo di provvedimenti intenda porre in atto a termine di legge, qualora le due richieste e la rimodulazione del 27 luglio 2010 di parere 8 ter per l'IPAB di Via Melica n. 3 Canale, inviate dal Comune di Canale e formate dal Sindaco nell'esercizio delle proprie funzioni risultassero inattendibili o artefatte?", si specifica quanto segue.
La compilazione non corretta del modello di richiesta 8 ter (rispetto all'indicazione dei 35 posti letto), seppur stigmatizzabile, non ha inficiato il successivo iter amministrativo in quanto l'indicazione dei posti letto esistenti nella struttura, all'epoca del rilascio del parere 8 ter del 2008, aveva meramente carattere informativo.
Il parere 8 ter è stato rilasciato in relazione ai posti che si intendevano realizzare (in sostituzione di quelli esistenti la cui tipologia non rilevava) e in conseguenza della valutazione dell'ASL Cuneo 2 che, a sua volta, espresse parere favorevole sui posti letto che si intendevano realizzare, indipendentemente dalla tipologia dei posti letto esistenti nella struttura.
Infine, con riferimento al terzo quesito, "Se non ritenga le assegnazioni 8 ter del 14 novembre 2008 e del 24 novembre 2010 IPAB Via Melica 3, Canale, nulle, avendo avuto inizio da un dato errato RSA anzich RA?", si evidenzia quanto segue.
Con l'emanazione della DGR 46-528 del 4 agosto 2010, è stata introdotta la possibilità di realizzare nuovi posti letto fino alla percentuale distrettuale del 3% di posti letto per anziani ultrasessantacinquenni nonché sono state meglio specificate le procedure da seguire per il rilascio della verifica di compatibilità.
La DGR suddetta riporta in allegato la Tabella 1, contenente il numero di posti letto RAF/RSA esistenti, i pareri 8 ter già rilasciati in precedenza e la percentuale distrettuale con i posti letto in eccesso o in difetto rispetto alla soglia del 3%.
Ciò premesso, rispetto alla struttura in oggetto, si fa presente quanto segue. I posti letto previsti nel parere di compatibilità espresso nel 2008, e cioè 50 posti letto RSA (25 RSA più 25 Nucleo patologie complesse che, non avendo all'epoca una normativa ad hoc, erano considerate RSA), 25 posti letto Alzheimer e 20 posti di Centro Diurno Alzheimer o demenze risultano compresi nella Tabella 1 succitata nella colonna "Pareri positivi 8 ter", in quanto posti da realizzare ex novo e pertanto, anche per il parere rilasciato nel 2010, considerato che non vi è stato aumento di posti letto RSA, bensì diminuzione (da 50 a 30), l'indicazione errata dei posti esistenti non è stata rilevante; la rimodulazione del parere è stata altresì necessaria, in quanto dal 2008 al 2010 sono state emanate diverse deliberazioni di Giunta regionale che hanno normato, introducendo le relative percentuali di programmazione, i Nuclei Alzheimer (DGR del 6 aprile 2009) e i Nuclei ad Alta Complessità e Stato vegetativo (DGR del 22 marzo 2010).
Pertanto, anche per il parere 8 ter, rilasciato con determinazione dirigenziale n. 923 del 24 novembre 2010, il dato errato non ha inficiato l'iter amministrativo, nonché il provvedimento stesso, rientrando i posti letto suddetti a tutti gli effetti nella programmazione regionale.
Essendo una risposta molto tecnica, la deposito e può essere consegnata a chiunque ne fosse interessato.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.


Argomento: Università - Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 794 presentata dai Consiglieri Taricco, Manica, Pentenero e Reschigna, inerente a "A serio rischio il diritto allo studio universitario"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 794.
La parola al Consigliere Taricco, per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
L'interrogazione nasceva da una considerazione che poneva tre quesiti.
La considerazione era questa: nei mesi scorsi ci sono state una serie di affermazioni (noi ne abbiamo riportate alcune) che portavano a dire che per il futuro - così era stato affermato - si intendeva impostare i criteri per l'erogazione delle borse di studio con l'obiettivo di premiare il merito degli studenti più capaci e di contenere le spese dell'EDISU.
Dato che ci risulterebbe che il merito sia già uno dei requisiti vorremmo capire concretamente in cosa consisterebbe l'innovazione non da un punto di vista delle risorse, ma anche del merito, con cui si vorrebbe impostare.
Approfitto dell'occasione, alla luce della situazione, perché vorremmo capire com'è la situazione residua in questo momento e quindi quali sono le prospettive per la chiusura dell'anno in corso e per l'anno prossimo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccanti.



MACCANTI Elena, Assessore ai rapporti con l'Università

Grazie, Presidente.
Questo tema delicatissimo e molto appassionante ha occupato la seduta della VI Commissione della scorsa settimana (ne abbiamo dibattuto a lungo) quando come Assessore all'Università ho portato i capitoli relativi al 2012 per l'Università e abbiamo fatto anche dei ragionamenti per quel che riguarda il 2011.
Partirei dall'ultima sua domanda, cioè qual è oggi la situazione per quel che riguarda tanto il 2011 quanto le prospettive sul 2012.
Per quanto riguarda il 2011, devo purtroppo tornare a confermare che per quest'anno non riusciremo a garantire l'erogazione di tutte le borse di studio. Questo per due ragioni - forse, tre - che si intersecano.
La prima ragione è legata a un notevole aumento delle domande da parte degli studenti e anche a un notevole aumento delle domande degli studenti stranieri. Non gli studenti stranieri residenti in Piemonte, ma gli studenti stranieri che arrivano in Piemonte per studiare a seguito e grazie anche alle politiche di internazionalizzazione, che soprattutto l'Università di Torino e il Politecnico da anni stanno mettendo in campo.
Chiarisco subito che le politiche di internazionalizzazione, e quindi l'arrivo di studenti stranieri che vengono in Piemonte, nelle facoltà di Torino, ma anche in quelle del Piemonte Orientale, sono oggettivamente un valore, ma sono politiche di internazionalizzazione. Questo lo voglio precisare, perché farà parte dei ragionamenti che adesso farò.
C'è stato quindi un aumento delle domande e anche degli idonei per le borse di studio e (inutile nascondercelo) una fortissima contrazione delle risorse regionali a causa di un bilancio che conoscete, perché si è declinato in tutti i capitoli e in tutte le Commissioni. A fronte di una scelta che è stata compiuta dall'Amministrazione regionale che, stante una fortissima contrazione fortissima contrazione di risorse su tutti i settori, ha deciso, in prima battuta, di garantire le risorse alla sanità piemontese al 100% e di dare l'apertura di alcuni capitoli - come sapete il Programma Operativo è stato bloccato per lungo tempo al 40% - a nostro avviso essenziali come, per esempio, il capitolo dell'assistenza agli stipendi ai dipendenti delle Comunità montane e gli stipendi degli operai forestali.
Questo non ha consentito l'apertura di un capitolo per le borse di studio, seppur considerato assolutamente strategico per l'Amministrazione regionale. Ad oggi, disponiamo del 40% dei venti milioni, cioè otto milioni che abbiamo già erogato ad EDISU. Come sapete, c'è una cabina di regia aperta con le Università, abbiamo tentato di coinvolgere anche tutti gli Enti istituzionali e le Fondazioni bancarie presenti sul nostro territorio.
A quegli otto milioni di euro - grazie alla disponibilità delle nostre Università, ma anche grazie all'azione della Giunta regionale, che all'inizio di quest'anno ha siglato un protocollo d'intesa con il Ministero dell'Università e della Ricerca - oggi possiamo aggiungere alle nostre Università dieci milioni di euro. Le nostre Università hanno deciso di declinare questo Protocollo di intesa di dieci milioni di euro destinandone quattro al diritto allo studio e all'internazionalizzazione due dei quattro settori su cui può essere declinato l'accordo.
Questi quattro milioni saranno destinati alle borse di studio per l'anno 2011-2012, in più abbiamo registrato la disponibilità della Presidenza del Consiglio, attendiamo un'espressione del Consiglio regionale, a destinare parte degli avanzi del bilancio del Consiglio regionale, parte o tutti lo deciderà il Consiglio, alle borse di studio.
Questo ci potrà consentire di erogare una prima rata che, lo dico subito con chiarezza, avrebbe bisogno di un capitolo di 15 milioni di euro: oggi noi siamo ancora distanti dal poter stanziare tutte quelle somme.
Le Fondazioni ci hanno chiaramente detto che fanno molti investimenti nel settore universitario, ma soprattutto le Fondazioni fuori dalla città di Torino nelle altre province del Piemonte ci hanno sostanzialmente detto che preferiscono ancorare le loro erogazioni a progetti specifici sul territorio e non a borse di studio generiche, passatemi il termine.
Progetti specifici, che ancorino soprattutto le borse di studio alle prospettive universitarie, ma anche lavorative, sul territorio. Questa è la situazione ad oggi.
Ovviamente, disponiamo anche dei sette milioni di euro che vengono erogati dallo Stato e, probabilmente, quest'anno saranno otto. Le notizie sono positive, però non ci consentiranno di erogare il totale delle borse di studio. Questa situazione rappresenta un piccolo fallimento delle borse di studio così come sono strutturate, quindi non è soltanto un'esigenza di risorse ridotte quella che ci spinge a voler rivedere un po' alcuni meccanismi di erogazione delle borse stesse.
Partiamo da un dato: un terzo degli studenti che prende la borsa di studio il primo anno, non la conferma il secondo, quindi, evidentemente, il fenomeno della dispersione scolastica è comunque una realtà che coinvolge ancora tantissimi studenti della nostra regione. Questa è la prima considerazione.
La seconda considerazione è che fissare la soglia ISEE a 19 mila euro taglia ancora fuori, purtroppo, una buona fetta di popolazione che, anche con un reddito di 25 mila euro, non può permettersi di mandare i propri figli a studiare. Questo dipende non soltanto da quanto costa l'Università italiana ma, soprattutto, dal mancato reddito che una famiglia con un figlio che dedica la propria vita lavorativa all'università non porta a casa.
Il ragionamento è stato quello di cercare di impostare insieme un sistema che valorizzi un po' di più il merito.
Ricordo che oggi i due parametri sono sì l'ISEE, sì il merito, ma i crediti formativi, quindi non legati al successo dello studente. Basta dare l'esame e, indipendentemente dal voto che si acquisisce, il credito viene incassato. Occorrerebbe legare un po' di più il conferimento delle borse di studio al merito.
Vi è tutto un ragionamento che vorrei fare in Commissione, e che abbiamo già iniziato a fare in Commissione la scorsa settimana, sul primo anno di borsa di studio. Oggi l'unico criterio per l'erogazione della borsa di studio al primo anno è, sostanzialmente, l'ISEE, quindi non è assolutamente legato al merito. Tuttavia sarebbe fuorviante - ne abbiamo discusso in Commissione - pensare solo ed esclusivamente ad un voto di maturità per le differenze che ci sono tra le Regioni ma, soprattutto, quel che ci piacerebbe impostare insieme alle Fondazioni è un mix borsa di studio-prestito.
Ovviamente, il mix sarebbe dipendente da un lato al reddito, dall'altro al risultato conseguito, quindi lo studente meritevole avrebbe una percentuale superiore di borsa di studio e una inferiore di prestito con ovviamente, un sistema che consenta la restituzione, non appena lo studente avrà trovato un lavoro, a tassi zero e proporzionalmente al reddito.
Questa è una proposta che ho portato in Commissione. Accade così in Germania, anzi in Germania è tranchant: 50% borsa di studio, 50% prestito.
chiaro che dobbiamo fare attenzione per non indebitare i nostri studenti.
Qualcuno ha fatto il paragone con gli Stati Uniti d'America, ma ricordo che la situazione è completamente diversa, che forse noi dovremmo guardare all'Europa, al sistema britannico, al sistema tedesco.
Questa è la situazione e, soprattutto, è la proposta che chiedo di condividere in Commissione.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Media Statale "F. Gonin" di Giaveno (TO)


PRESIDENTE

Prima di continuare desidero porgere, a nome dell'Assemblea e mio personale, il benvenuto agli insegnanti, alle ragazze e ai ragazzi della Classe II B della Scuola Media "F. Gonin" di Giaveno che seguiranno i nostri lavori.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione - Ammortizzatori sociali

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 777 presentata dai Consiglieri Manica, Muliere, Placido e Reschigna, inerente a "Ultimo capitolo della vicenda Phonemedia: mobilità dal 1° gennaio 2012"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 777 che, con l'assenso dei firmatari, diamo per illustrata.
Per la Giunta regionale, risponde l'Assessore Porchietto.



PORCHIETTO Claudia, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente.
L'interrogazione ha per oggetto la vicenda Phonemedia, che vede i lavoratori dell'azienda in mobilità dal 1° gennaio 2012. Sono a conoscenza del fatto che l'11 ottobre 2011, presso il Ministero del Lavoro, la curatela fallimentare e le organizzazioni sindacali nazionali hanno sottoscritto un accordo per la messa in mobilità dei lavoratori a decorrere dal 1°gennaio 2012.
La situazione occupazionale di RAF-Phonemedia era già stata oggetto di una precedente valutazione presso il Ministero del Lavoro il 5 settembre 2011 e già in quell'occasione il rappresentante del Ministero del Lavoro aveva evidenziato il quadro delle possibilità che la normativa attuale permetteva in materia di ammortizzatori sociali in deroga; vale a dire l'impossibilità di concedere un'ulteriore proroga di cassa integrazione in deroga oltre il 31 dicembre 2011, in base alla normativa vigente.
possibile valutare la possibilità di una proroga, tra l'altro, soltanto in prossimità della fine dell'anno, nel momento in cui - vale a dire a partire dalle prossime settimane - si avrà la visibilità normativa che sarà applicabile nel 2012.
Inoltre - e non è un passaggio di poco conto per quanto riguarda questa procedura - la situazione, che ha descritto il curatore fallimentare nel documento di attivazione della procedura di mobilità, definiva un quadro tale per cui risultava oggettivamente difficile prorogare degli strumenti che hanno l'obiettivo di venire incontro a delle situazioni aziendali non del tutto compromesse; in questo caso, invece, la relazione del curatore fallimentare evidenziava e sottolineava in modo molto chiaro il fatto che questa fosse una situazione assolutamente compromessa.
Sebbene in quella seduta di ottobre le richieste delle organizzazioni sindacali riguardassero il ritiro della procedura di mobilità, la richiesta della cassa integrazione in deroga e la messa in mobilità dei soli lavoratori volontari, a fronte della determinazione che si è incontrata su quel tavolo da parte della curatela a non ritirare la mobilità, anche al fine di evitare ulteriori aggravi economici ad una procedura già compromessa, alla fine è stato sottoscritto un accordo che assicura ai lavoratori il sostegno economico che viene dato dall'indennità di disoccupazione, che ricordo essere erogata per otto mesi per il lavoratori che hanno un'età inferiore ai cinquant'anni e per 12 mesi per i lavoratori over 50.
Per quanto riguarda la ricollocazione dei lavoratori, si segnala che i lavoratori RAF-Phonemedia, come tutti quelli collocati in cassa integrazione in deroga, hanno partecipato alle iniziative di politica attiva del lavoro che sono co-finanziate dalla Regione Piemonte.
Si assicura comunque che gli Uffici dell'Assessorato hanno già preso contatto con gli Assessorati al lavoro delle Province interessate al fine di verificare l'opportunità di inserire in dedicati percorsi di ricollocazione i lavoratori di questa procedura.


Argomento: Ammortizzatori sociali

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 815 presentata dalla Consigliera Artesio, inerente a "Impegni produttivi di Fiat per FGA Officine Automobilistiche di Grugliasco S.p.A. (ex Bertone)"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 815 della Consigliera Artesio, che ha la parola per l'illustrazione.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente e grazie, Assessore, per la disponibilità a questa risposta.
La questione che qui poniamo è già stata oggetto di una rapida successione di eventi nell'ultima settimana e fortunatamente, dal momento in cui è stata depositata questa interrogazione allo stato attuale scorgiamo alcuni spiragli almeno per ciò che concerne l'oggetto specifico dell'interrogazione, vale a dire l'azienda Officine Automobilistiche di Grugliasco S.p.A. (ex Bertone).
In modo particolare, la cronistoria che ripercorrevo all'interno dell'interrogazione rendeva conto di un'aspettativa che era quella della ripresa produttiva in ragione degli investimenti FIAT, che avrebbe consentito di procedere attraverso un breve lasso di tempo in cassa integrazione per ristrutturazione e successivamente di dar corso alla ripresa delle attività produttive sulle commesse assegnate da FIAT.
La questione era attraversata, oltre che da politiche di natura aziendale e industriale - vale a dire le future programmazioni - anche da questioni legate ai temi della democrazia interna e delle relazioni sindacali. In modo particolare, ricordo solo per cenni la questione relativa al fatto che in quella fattispecie aziendale tutte le RSU avevano sottoscritto l'approvazione dell'applicazione della nuova contrattazione definitiva, applicata prima per Pomigliano e poi per Mirafiori, ma che questa disponibilità non era stata condivisa dalla FIOM per coerenza di posizione sindacale e che questo tema era stato uno degli oggetti del contenzioso che FIAT aveva rilanciato. Il tema era attraversato anche dall'impossibilità di rinnovare le rappresentanze aziendali che, a seguito della sottoscrizione dell'accordo, si erano dimesse.
La questione è stata a lungo dibattuta tra le parti e so che la Regione ha avuto anche un ruolo di mediazione e di terzietà nelle relazioni tra di esse, riuscendo ad addivenire ad una situazione di relativa disponibilità a retrocedere dall'apertura del contenzioso e a procedere quindi sulla base degli accordi precedentemente intercorsi; senza con ciò nulla pretendere rispetto ad alcune prerogative che la FIAT aveva messo in campo, a cominciare dalla questione di un impegno per i tempi futuri a recedere da ogni azione di tipo legale; situazione che si è composta nelle mediazioni tra le parti e che ora lascerebbe intendere, in modo positivo, la possibilità di accompagnare la ripresa produttiva di questa azienda, ma in una logica di dipendenza dal circuito FIAT.
Mi soffermerei proprio su quest'ultimo aspetto. Se oggi possiamo relativamente, tirare un sospiro di sollievo per la situazione dell'ex Bertone, è altrettanto vero che tutto il tema dell'indotto FIAT e della dipendenza dell'indotto FIAT dalle scelte di programmazione aziendale e dai tempi di queste scelte, è tuttora molto acuto.
Questa mattina, davanti alla sede del Consiglio regionale c'era una delegazione dei lavoratori della LEAR, di cui abbiamo già parlato in Aula la cui attività e la cui ripresa è collocata, trattandosi di produzione di sedili di auto, dalle indicazioni relative al futuro quadro di investimento che si prospetta, ormai ritardato nel tempo, e che attende, dalle commesse FIAT, la possibilità della risoluzione di una propria crisi aziendale.
Questa interrogazione, in una fase in cui abbiamo già acquisito alcune informazioni, è volta a sentire dall'Assessore la conferma delle interpretazioni dei giornali su quanto è avvenuto, ma anche se è possibile avere, non essendo richiesto in modo esplicito - quindi è una cortesia in questa fase della discussione - una prima valutazione sul tema più generale dell'indotto, a incominciare da quello su cui quest'oggi ha attirato la nostra attenzione con un presidio in Consiglio regionale.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Porchietto per la risposta.



PORCHIETTO Claudia, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente.
Chiaramente lascerò la risposta all'interrogazione agli atti; invece ripercorro ciò che è avvenuto fino ad un epilogo, per il momento positivo per quanto riguarda un accordo difficile da trovare, ma che con senso di responsabilità di tutte le parti, mercoledì scorso, in tarda serata, è stato trovato.
Questo credo sia un punto di partenza per quanto riguarda il futuro degli investimenti del gruppo FIAT sul nostro territorio. Tengo a sottolineare, però, un passaggio in merito a quell'accordo. L'accordo vede alla base, non solo una conferma, ma anche un parziale incremento dell'investimento sull'ex Bertone, perché il terzo anno di cassa per ristrutturazione è figlio, comunque, di una richiesta fatta da parte della proprietà di rinnovare, ancora per un anno, l'intervento con l'ammortizzatore straordinario, a fronte del fatto che l'investimento sull'area richiede ancora dei tempi.
Questo significa - e credo sia un passaggio importante - la conferma da parte dell'azienda (che ci ha dato mercoledì sera in quella sede), che l'investimento sta andando avanti.
Lo ritengo un passaggio importante perché significa dare un segnale anche per una parte dell'indotto. Ricordo che la produzione all'interno di quegli stabilimenti cambierà, tant'è che l'azienda ha già annunciato un piano formativo per quanto riguarda le maestranze che ormai da molti anni non operano più dal punto di vista produttivo, quindi sarà necessario, nei prossimi mesi, nel momento in cui lo stabilimento sarà pronto, avviare dei percorsi formativi. Nel merito, la Regione si è già resa disponibile, così come ha fatto in altre situazioni complesse con numeri rilevanti, a fare la sua parte, insieme alle Province, per definire, qualora servissero, dei piani formativi d'area su questo frangente.
Per quanto riguarda il tema dell'indotto (parlo prima della tematica ex area Bertone) è chiaro che, visto che la produzione che verrà avviata sarà una produzione diversa, poiché fino ad oggi era presente sull'area una produzione che può essere anche definita di nicchia, ma soprattutto di livello alto, per quanto riguarda la fascia delle auto che verranno prodotte, anche l'indotto, dopo una serie di passaggi informali che l'Assessorato ha fatto, deve prepararsi per una rimodulazione delle attività produttive.
Siamo quindi in attesa di verificare, a fronte del fatto che nelle scorse settimane, anche per quanto riguardava l'indotto più vicino all'ex area Bertone, c'erano correttamente motivi di fibrillazione. Consideriamo che la non conferma dell'investimento avrebbe portato anche loro ad una serie di valutazioni che non erano soltanto definibili in "continuo una lavorazione o meno", ma erano anche definibili come "delocalizzo o meno".
Infatti, alcune aziende stavano attendendo di avere dei segnali per verificare la delocalizzazione o meno di alcune produzioni che oggi sono effettuate nei siti produttivi piemontesi grazie al fatto che si avvierà una nuova produzione nell'ex area Bertone.
Oggi non siamo ancora in grado di stimare l'impatto positivo di questa conferma sull'indotto auto, ma ci stiamo lavorando. Mi auguro nei prossimi quindici giorni di avere la raccolta di tutte le informazioni e dei numeri che ci permetterà, se il Consiglio regionale o una Commissione lo riterranno, di aprire un ragionamento con dei dati, anche in funzione di questo tema.
chiaro, come ho detto in premessa, che per il momento la situazione è positivamente risolta.
A partire dal 1° gennaio 2012 si definiranno in modo diverso le rappresentanze sindacali all'interno dell'ex area Bertone. Nei giorni precedenti alla firma dell'accordo vi sono state esternazioni di una parte del sindacato. La Consigliera Artesio ricordava che la prima parte dell'accordo del 4 maggio è stata firmata dalle ex RSU dimissionarie a partire da quella data; mentre la parte successiva non è stata firmata dalla componente FIOM.
chiaro, quindi, che ci si aspetta che dal 1° gennaio in questo sito produttivo ci possano essere ulteriori rimostranze o rivendicazioni, che chiaramente non possono pregiudicare l'accordo raggiunto con la cassa, ma potrebbero significare, a fronte della dichiarazione che l'azienda ha svolto all'interno dell'accordo e che ha visto un'ulteriore dichiarazione di una parte del sindacato, delle azioni che produrrebbero conseguenze non positive.
Ricordo che l'incontro che si è tenuto era di natura tecnica, perché si trattava di un tavolo tecnico; nel momento in cui è stata chiesta la presenza dell'Istituzione, il tavolo tecnico è stato sospeso e si è aperto un tavolo politico.
A chiusura del tavolo politico, la Regione ha ribadito che si farà carico di monitorare la situazione e soprattutto ha chiesto a tutte le parti, con senso di responsabilità, di non aprire conflitti a gennaio, nel momento più delicato, dove non solo avremo la prosecuzione degli investimenti, ma chiederemo a FIAT di confermare e avviare gli investimenti nell'ex area Mirafiori.
Ricordo che a febbraio ci sarà una prima scadenza della cassa, con un ulteriore impegno della stessa nel momento in cui il piano d'investimenti come tutti pensiamo e auspichiamo, sarà confermato.


Argomento: Beni demaniali e patrimoniali

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 776 presentata dal Consigliere Placido, inerente a "Associazione SME-UNION" (rinvio)


PRESIDENTE

L'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 776, del Consigliere Placido, è rinviata ad altra seduta, su richiesta dell'interrogante.


Argomento: Interventi per calamita' naturali

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 740 presentata dai Consiglieri Taricco e Negro, inerente a "Danni ai raccolti di castagne nel territorio del Roero e nelle altre aree regionali interessate"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 740.
La parola al Consigliere Taricco per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Si tratta di un tema che l'Assessore conosce bene. Alcuni anni or sono nelle zone del Roero si è verificata una situazione per la quale il raccolto di castagne è andato in gran parte perso: il frutto, che appariva perfettamente sano all'esterno, era totalmente annerito, e quindi non commestibile, all'interno.
Questo fatto, in seguito, non si è più verificato.
Quest'anno, alla fine di settembre - la stagione in cui abbiamo presentato l'interrogazione - un po' in anticipo, nelle zone del Roero si è presentato lo stesso problema, che peraltro si è verificato in molti altri territori delle vallate del nostro arco alpino.
Alla luce di questa situazione, interroghiamo l'Assessore competente per sapere se è possibile mettere in atto una ricerca da parte del Settore Fitosanitario, per capire quali sono le cause delle situazioni che si sono venute a creare e se sia possibile attivare strumenti che tentino di andare incontro ai danni significativi di una coltura già pesantemente colpita da una serie di altri guai.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Taricco.
La parola all'Assessore Sacchetto per la risposta.



SACCHETTO Claudio, Assessore all'agricoltura e foreste

Grazie, Presidente.
Darò lettura della risposta che intende illustrare i passaggi che sono stati fatti e quelli che s'intendono fare per affrontare la problematica.
Il Settore regionale Fitosanitario e il DIVAPRA-Patologia Vegetale dell'Università di Torino si sono tempestivamente attivati per individuare le cause del marciume che sta compromettendo i raccolti di castagne, in provincia di Cuneo.
I ricercatori dell'Università ci hanno comunicato di aver isolato, da campioni di castagne marcescenti trasmessigli dal nostro Settore, la forma imperfetta di un micete, segnalato per la prima volta qualche anno fa in Australia, con una denominazione, poi cambiata in Gnomonia pascoe, come il principale agente di marciume delle castagne localmente prodotte e successivamente, riscontrato anche in Piemonte dal DIVAPRA stesso, che ha pubblicato lavori scientifici in proposito.
Anche presso i laboratori del Settore è stato individuato un micete apparentemente simile, stante la possibilità di confusione per via della somiglianza di tale forma imperfetta ed endogena, ritenuto fino a tempi recenti uno dei principali agenti d'alterazione delle castagne nella nostra regione.
Si sottolinea come la presenza di estesi fenomeni di marciumi su castagne in fase di raccolta sia stata segnalata già a partire dal 2005/2006 nella zona tra Boves e Borgo San Dalmazzo.
In seguito, tale fenomeno è stato segnalato anche in altre aree della provincia di Cuneo, con gravità più o meno accentuata, a seconda delle annate (andamento climatico più o meno favorevole al fungo) e delle località.
Quest'anno, in particolare, intense manifestazioni di marciume si sono presentate sulle produzioni di castagne più precoci nel Roero (sulla varietà Madonna) e in Valle Po.
I campioni analizzati dal Settore Fitosanitario nel 2011, trasmessi anche al DIVAPRA, sono frutto di raccolte effettuate in tali zone da un tecnico del Settore Fitosanitario, a partire dalla metà del mese di settembre.
Pur essendo necessari ulteriori approfondimenti, per cui sarebbe importante poter proseguire questa attività di ricerca, le prospettive di lotta non paiono, al momento, troppo favorevoli. Infatti, trattandosi verosimilmente di un fungo endofita, quindi già presente in forma asintomatica negli organi vegetali delle piante di castagno prima della fruttificazione, eventuali trattamenti fungicidi sulla vegetazione quand'anche realizzabili, potrebbero rivelarsi del tutto inefficaci.
Si segnala, infine, l'attivazione d'alcuni interventi che saranno finanziati con il Piano Nazionale del settore castanicolo con risorse del Ministero delle Politiche Agricole, Agroalimentari e Forestali, con particolare riferimento alle problematiche connesse alla diffusione del cinipide galligeno del castagno.
Per questo motivo, sarà attivato un programma d'intervento volto a coordinare e potenziare le misure per la difesa biologica da predetto parassita, che le Regioni stanno già attuando.
Con le risorse del Piano Nazionale in Piemonte sarà possibile realizzare due nuove aree di moltiplicazione dell'imenottero, che è il parassitoide ectofago del cinipide del castagno.
Per quanto riguarda iniziative e strumenti mirati di sostegno all'attività castanicola, il Settore Sviluppo delle Produzioni Vegetali sulla base dell'articolo 8 della legge regionale 17 dicembre 2007, n. 24 ("Tutela dei funghi epigei spontanei"), ha attivato il Programma regionale per la manutenzione, la pulizia ed il miglioramento dei castagneti da frutto in attualità di coltura.
Il Programma, in sintesi, prevede l'erogazione di contributi finalizzati ad interventi specifici per la coltura del castagno: potature di produzione e risanamento, concimazione organica del fondo, innesti per il rinnovamento degli impianti, sistemazione del terreno, gestione della sostanza organica del suolo.
Per quanto riguarda il bando 2010-2011, attualmente in fase conclusiva sono stati dichiarati ammissibili dai competenti uffici provinciali poco meno di 300 domande di aiuto, per un importo che andrà ad esaurire la dotazione finanziaria attualmente disponibile. Pertanto non è prevista, al momento, l'apertura del bando 2011-2012 del Programma di aiuti regionale.
Sebbene non siano ipotizzabili, allo stato attuale, ulteriori dotazioni finanziarie, tenuto conto dell'attuale situazione del bilancio regionale la necessità di un sostegno al settore è condivisibile ed è all'attenzione di questo Assessorato.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la trattazione del punto 3) all'o.d.g., inerente a "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze".


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali

Esame proposta di deliberazione n. 165, inerente a "Nuovo Statuto IPLA S.p.A. - Proposta al Consiglio regionale. Ritiro della proposta di cui alla DGR n. 34 - 2033 del 17 maggio 2011"


PRESIDENTE

Proseguiamo i nostri lavori con l'esame della proposta di deliberazione n. 165, di cui al punto 5) all'o.d.g, licenziata a maggioranza dalla I Commissione in data 4 novembre 2011.
La parola all'Assessore Maccanti per l'illustrazione.



MACCANTI Elena, Assessore ai rapporti con società a partecipazione regionale

Grazie, Presidente.
Sottoponiamo al parere del Consiglio regionale la modifica di due articoli dello Statuto dell'IPLA (Istituto per le Piante da Legno e l'Ambiente della Regione Piemonte).
Il primo articolo riguarda il numero dei Consiglieri di Amministrazione dell'IPLA. Fino ad oggi, il Consiglio di Amministrazione è stato composto da cinque membri, di cui quattro della Regione Piemonte e uno di nomina degli altri soci, d'intesa tra loro. Ora, invece, tanto il decreto n. 78 quanto, soprattutto, la legge regionale n. 2/2010, limitano a tre il numero dei Consiglieri di Amministrazione che la Regione Piemonte può esprimere.
Pertanto, l'IPLA ha proposto una modifica dello Statuto che prevede di ridurre a quattro il numero dei membri del Consiglio di Amministrazione, di cui tre nominati dalla Regione Piemonte e uno d'intesa tra gli altri soci.
L'ulteriore modifica che andiamo a proporre riguarda l'articolo 26. Il precedente articolo parlava di "controllo contabile": occorre adeguare tale articolo al decreto legislativo n. 39/2010, per cui viene istituita la revisione legale dei conti.
Abbiamo cercato di tener conto delle osservazioni mosse nella Commissione competente nella prima versione dello Statuto IPLA e abbiamo quindi proceduto a fare le correzioni formali che ci venivano consentite dal fatto che questo Statuto è stato comunque approvato dal Consiglio di Amministrazione con rogito notarile.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Non essendovi richieste di intervento, dichiaro chiuso il dibattito generale.
Ricordo che il numero legale è 29.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 165, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Media Statale "F. Gonin" di Giaveno (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola Media "F. Gonin" di Giaveno, classe I C, in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Stato giuridico ed economico del personale dipendente

Esame ordine del giorno n. 549 presentato dai Consiglieri Buquicchio, Laus e Ponso, inerente a "DDL 158, razionalizzazione e riorganizzazione del personale regionale" (rinvio)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 549, avente ad oggetto "Disegno di legge 158, razionalizzazione e riorganizzazione del personale regionale", presentato dai Consiglieri Buquicchio, Laus e Ponso, di cui al punto 6) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Buquicchio per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

La ringrazio, Presidente.
Nell'ottica di un confronto serio, pacato e costruttivo, superato l'esito della decisione dell'Aula e della maggioranza di qualche seduta fa di non accettare la discussione, e poiché vedo che tra i banchi della Giunta non è presente l'Assessore competente - non lo dico per contestarne l'assenza, ma perché ritengo indispensabile un'interlocuzione diretta con lo stesso - propongo a lei innanzitutto e alle forze di maggioranza, nonch a tutti i colleghi, di assumere l'impegno, rinviando il punto in discussione, che appena rientra l'Assessore, si dia la possibilità di discutere questo ordine del giorno.
Chiedo questo, Presidente, se lei è d'accordo e se rientra nelle possibilità previste dal Regolamento.



PRESIDENTE

Come cortesia, se i colleghi acconsentono, mi sembra una proposta di buon senso.
Il Consigliere Buquicchio chiede, per discutere di questo ordine del giorno, la presenza dell'Assessore competente, quindi chiede di farlo nel corso della giornata, quando ci sarà l'Assessore. Mi sembra che si possa accogliere questa richiesta.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Nulla quaestio sulla proposta di buon senso presentata dal Consigliere Buquicchio, però proporrei di stabilire un orario che dia certezza ai colleghi di poterlo discutere, perché magari nella prossima ora alcuni colleghi seguiranno altre questioni.
Proporrei, se è d'accordo, di inserirlo fra i primi punti della seduta pomeridiana. Visto che rimango in aula appositamente per discuterlo, vorrei poterlo fare.



PRESIDENTE

Cercherò di contattare l'Assessore Quaglia. La discussione potrebbe avvenire dopo il punto delle "Nomine", al pomeriggio. Però mi riservo di comunicarlo quando l'Assessore Quaglia mi darà la sua disponibilità.


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali - Formazione professionale

Esame ordine del giorno n. 553 presentato dai Consiglieri Pentenero Reschigna, Boeti, Ronzani, Laus, Taricco, Motta Angela, Artesio, Muliere Buquicchio, Dell'Utri, Bresso e Stara inerente a "Futuro della Fondazione Europea per la Formazione (ETF) e del Consorzio Villa Gualino" (collegata interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 793 presentata dal Consigliere Laus, inerente a "Futuro del personale di Villa Gualino")


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 553, avente ad oggetto "Futuro della Fondazione Europea per la Formazione (ETF) e del Consorzio Villa Gualino", di cui al punto 7) all'o.d.g.
Per l'illustrazione, ha chiesto la parola la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente. Chiedo scusa per il ritardo.
Questo ordine del giorno nasce dal fatto che la Regione Piemonte deve identificare una sede per la Fondazione Europea per la Formazione comunemente chiamata ETF. Si tratta di un'agenzia dell'Unione Europea che si occupa di promuovere la riforma dei sistemi di istruzione e formazione nei Paesi terzi, all'interno dei programmi di relazioni esterne dell'Unione Europea, e che attualmente ha sede presso il complesso Villa Gualino, in base all'accordo di sede tra la Fondazione stessa e il Governo italiano.
L'accordo prevede che lo Stato italiano metta il complesso Villa Gualino a disposizione dell'ETF e che questa sia la sede per tramite della Città di Torino e della Regione Piemonte, che attualmente risulta essere proprietaria del complesso di Villa Gualino.
In base ai termini di questa convenzione, che è stipulata tra l'ETF, il Comune di Torino e la Regione Piemonte, è stata concessa all'ETF stessa parte del complesso di Villa Gualino, per un periodo trentennale, a decorrere dal 1997. Questa disposizione è stata adottata anche con il riconoscimento di un contributo da parte della Comunità Europea pari a cinque milioni di ECU (equivalenti a circa cinque milioni di euro) che sono stati destinati per la ristrutturazione e la sistemazione definitiva dell'edificio.
La finanziaria regionale Finpiemonte Partecipazioni è azionista di maggioranza del Consorzio Villa Gualino, che gestisce in quanto parte del patrimonio immobiliare commerciale della Regione.
Presso il Consorzio Villa Gualino oltre a ETF, come è stato evidenziato giorni fa in sede di I Commissione, hanno sede anche un hotel, un ristorante, una sala conferenze e vari istituti regionali di ricerca.
Il rapporto tra ETF ed il Consorzio Villa Gualino è regolato da un contratto che definisce nel dettaglio la ripartizione dei costi generali di funzionamento del complesso stesso.
Questo Consorzio (in passato chiamato Gestione Villa Gualino s.r.l.) ha sempre operato in base alle indicazioni provenienti dalla Regione.
L'ultimo contratto, che è stato effettuato tra ETF e Consorzio Villa Gualino, è scaduto il 31 dicembre 2010, in corrispondenza con la scadenza della convenzione tra la Regione e il Consorzio che regola le condizioni di gestione del complesso.
Le trattative per il rinnovo del contratto, che è scaduto a fine 2010 hanno ad oggi - da quello che a noi risulta - condotto solamente a due proroghe di durata limitata, quindi non con un preciso orizzonte temporale.
Più volte da parte del Direttore di ETF Madlen Serban è stato richiesto un incontro con la Giunta regionale per chiarire il loro futuro e per chiarire la situazione che a loro sarebbe toccata.
Da quello che a noi risulta, l'Assessore con delega alle Società Partecipate, in una intervista così come accennato in sede di I Commissione dello scorso venerdì, ha dichiarato che la Giunta ha intenzione di uscire da Villa Gualino nel quadro di una più ampia strategia di razionalizzazione delle controllate.
L'Assessore regionale al bilancio in un'intervista ha invece dichiarato che la Giunta - e sappiamo che Finpiemonte Partecipazioni ha già approvato alcuni provvedimenti - ha intenzione di vendere Villa Gualino.
Se consideriamo che, a oggi, alle dipendenze del Consorzio Villa Gualino lavorano 23 persone, di cui sei già poste in cassa integrazione in deroga, da settimane in agitazione a causa dell'assoluta incertezza in cui versa il loro futuro occupazionale.
A oggi, novembre 2011, permangono seri dubbi sulla sopravvivenza del Consorzio dato che vi sono gravi problemi di liquidità, gli azionisti hanno rifiutato di coprire i debiti esistenti e la Regione non appare disponibile a fornire il contributo necessario al Consorzio per continuare ad operare e sembra, anzi, intenzionata a vendere l'intero complesso.
La Fondazione Europea per la Formazione (ETF), in quanto Agenzia dell'Unione Europea, è un ente comunitario indipendente di fondamentale importanza nel quadro della UE stessa, istituita con lo scopo di assistere le istituzioni comunitarie, gli Stati membri e i Paesi partner e non appare accettabile il perdurare del sopra descritto stato di incertezza riguardo alla sua permanenza presso Villa Gualino.
Vorremmo capire quali sono le prospettive che la Giunta regionale intende mettere in atto per rispettare l'accordo con l'Unione europea e con lo Stato italiano.
Vogliamo sapere quali sono le iniziative che si intendono mettere in atto, ma soprattutto sapere se queste sono destinate per garantire l'operatività di Villa Gualino e quindi per garantire la permanenza dell'ETF all'interno della struttura stessa.
Vorremmo inoltre capire qual è l'intenzione della Giunta rispetto alle 23 persone che all'interno di Villa Gualino e all'interno del Consorzio stesso hanno operato fino ad oggi.
chiaro che probabilmente vi è una serie di situazioni che oggi non sono più sostenibili. Può anche essere utile riconoscere una serie di prospettive identificate dalla SRL qualche tempo fa e che oggi non sono più sostenibili. Ad esempio, pensiamo che la struttura alberghiera non abbia mai avuto una vera e propria attività commerciale, ma sappiamo anche che l'Associazione degli albergatori aveva fin dall'inizio posto dei vincoli tali per cui questo Consorzio non poteva esplicare fino in fondo la propria attività su un piano più commerciale, su un piano più di libero mercato del settore.
Abbiamo però un accordo con la Comunità europea. Penso anche di poter dire che forse questa Agenzia non è mai stata utilizzata appieno rispetto a quelle che sono le possibilità, le opportunità che può offrire alla nostra Regione, ma credo sia un valore assolutamente importante che la nostra Regione deve difendere.
Credo soprattutto che si debba rispettare l'accordo con la Comunità europea e con lo Stato italiano, soprattutto perché l'Agenzia si rivolge ai Paesi emergenti e, in una situazione come la nostra, dove molte sono le persone - ahimè - costrette ad arrivare all'interno del nostro Paese provenendo da questi Paesi emergenti per i quali l'Agenzia formativa opera riteniamo assolutamente non utile affrontare la questione attraverso i giornali, ma crediamo invece che sia necessario confrontarci con i dirigenti dell'Agenzia stessa e crediamo che sia importante confrontarsi anche con la Comunità europea per trovare una soluzione che, intanto, ci permetta di rispettare l'accordo, ma soprattutto che sia una soluzione rispettosa di quello che è il valore dell'Agenzia.
In modo particolare, mi rivolgo anche ai 23 dipendenti che attualmente fanno parte del Consorzio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Maccanti; ne ha facoltà.



MACCANTI Elena, Assessore ai rapporti con società a partecipazione regionale

Grazie, Presidente.
Colgo l'occasione per fornire alcuni elementi al Consiglio regionale ed eventualmente per formulare, in base a tali elementi, una proposta di emendamento dell'impegnativa dell'ordine del giorno.
(C'è anche un'interrogazione del Consigliere Laus a questo proposito e, se il collega Laus riterrà le mie affermazioni sufficienti, gli chiederò se sarà opportuno ritirare quell'interrogazione; al limite, invece replicher il mio intervento.) Intanto informo il Consiglio regionale di aver incontrato i vertici dell'ETF la scorsa settimana. Il Consorzio Villa Gualino è oggi in liquidazione. L'attuale mission del Consorzio, in cui la Regione Piemonte ha una quota davvero preminente attraverso Finpiemonte Partecipazioni quota che si aggira intorno al 70% (l'altro socio è la Camera di Commercio), così come era, non era più sostenibile economicamente e presentava dei disavanzi annuali molto vicini al milione di euro.
La convenzione in essere sino al 2010 prevedeva che la Regione rimborsasse a piè di lista le eventuali perdite del Consorzio che, come ha detto molto bene la Consigliera Pentenero, comunque aveva dei problemi nell'affrontare un'attività commerciale come quella alberghiera. In più nei locali di Villa Gualino, come ricorderete e come ho detto tanto in VI quanto in I Commissione, ospitavamo alcuni istituti di ricerca e offrivamo quegli spazi in maniera gratuita, oltre a contribuire alle spese di funzionamento per quegli istituti di ricerca.
evidente che oggi quella situazione, sotto il profilo economico, ma anche sotto il profilo di utilizzo di soldi pubblici, non era più sostenibile. Il Consorzio è stato posto in liquidazione, e restano ovviamente almeno tre grandi problemi: cosa fare del complesso di Villa Gualino, che ha molti vincoli ed è stato valutato da una stima del Politecnico all'incirca 21 milioni di euro; come garantire la permanenza di ETF comunque a Torino, perché ETF è un valore ma, al di là del fatto che c'è un accordo con il Ministero degli Esteri, comunque produce occupazione per 120 persone e, oltretutto, dà alla città di Torino una dimensione fortemente europea; il futuro dei 23 dipendenti, futuro che sta molto a cuore alla Giunta regionale. Che cosa fare della struttura? Abbiamo sostanzialmente davanti a noi due soluzioni. La prima è la vendita dell'immobile (come dicevo, c'è stata una valutazione di 21 milioni di euro), ma in questo caso ovviamente si porrebbe il problema dei 23 dipendenti e, avendo prospettato personalmente la questione ai dirigenti di ETF, la Regione Piemonte si è resa disponibile a cercare, in accordo con la Città di Torino, una nuova sede, che deve disporre dei 3.000 metri quadrati. Ovviamente, deve essere messa in condizione di essere utilizzata da una struttura come ETF, considerando anche che l'attuale struttura di Villa Gualino, in particolare la parte occupata da ETF, necessiterebbe davvero di grandi lavori di manutenzione straordinaria, perché ci sono addirittura delle perdite d'acqua. Noi abbiamo ancora dei fondi regionali vincolati presso Villa Gualino, perché lì doveva essere realizzato un secondo padiglione, che poi non è mai stato utilizzato.
Quindi, quale prima scelta, la vendita di Villa Gualino e il trasferimento dell'ETF in altra sede; poi, evidentemente, la tutela del personale.
La seconda alternativa alla quale stiamo lavorando, che ho anche accennato in sede di VI Commissione, riguarda l'utilizzo di Villa Gualino un po' anche nello spirito per cui la stessa era nata, cioè una residenza universitaria, dove, però, far confluire i professori, i cosiddetti visiting professor, che oggi occupano residenze che così potrebbero essere liberate per i nostri studenti, così da aumentare i posti letto. In quel caso c'è anche l'interesse di Compagnia di San Paolo e della Città di Torino a confluire su un progetto di tale natura; occorrerebbe fare degli interventi di manutenzione - questo è ovvio - ETF permarrebbe lì e buona parte del personale oggi impiegato al Consorzio potrebbe essere utilizzato per la residenza universitaria. Questo è quanto noi abbiamo davanti.
L'ordine del giorno è condivisibile, però chiederei di emendarlo in questo modo, in quel caso la Giunta potrebbe esprimere parere favorevole sto leggendo l'impegnativa - "ad assumere misure urgenti per garantire il rispetto dell'accordo di sede, che prevede la permanenza dell'ETF presso Villa Gualino o in altra sede". Ovviamente, con l'impegno della Regione Piemonte a mantenere tutte le condizioni contrattuali, cioè le spese per l'affitto (mi pare di ricordare che il canone di affitto fosse simbolico a un euro) e, ovviamente, andando incontro alla Fondazione per quello che riguarda i costi di trasloco, perché non è colpa della Fondazione se noi modifichiamo la destinazione di Villa Gualino.
Questo è quanto ho rappresentato all'ETF la scorsa settimana garantendo peraltro la continuità, sino alla decisione della Giunta, della loro permanenza in ordine al riscaldamento. Oggi c'è continuità: il Commissario liquidatore sta garantendo la continuità tanto nell'esercizio dell'attività alberghiera, perché c'erano delle prenotazioni, quanto ovviamente, per quello che riguarda i dipendenti - c'era stata una messa in cassa integrazione precedente alla messa in liquidazione del Consorzio - e ovviamente, continuità anche per quanto riguarda i servizi all'ETF.
Quindi, garantendo continuità all'ETF; garantendo, ovviamente, tutto il nostro sostegno e la disponibilità a farli permanere lì o a trasferirli in altra sede, chiedo l'inserimento, eventualmente, di questa ulteriore possibilità: cioè, l'impegno della Regione Piemonte, nel caso in cui il destino di Villa Gualino fosse quello di essere venduta, di, comunque garantire la permanenza dell'ETF presso Villa Gualino o in altra sede reperita dalla Regione, nelle modalità che possiamo studiare insieme, se foste d'accordo.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Chiedo se ci sono richieste di intervento.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

La collega Pentenero ha già illustrato l'ordine del giorno.
Naturalmente, chi ha ascoltato attentamente l'intervento dell'Assessore ha rilevato una proposta di emendamento.
Inviterei l'illustratore dell'ordine del giorno, la collega Pentenero ad esprimersi in merito alla proposta dell'Assessore, essendo utile anche per gli altri colleghi che vorranno intervenire.
Ha chiesto la parola il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Non ripeto quanto già illustrato in modo chiaro dalla collega Pentenero.
Dopo l'esplicitazione dei dati tecnici, volevo svolgere un'osservazione di natura politica, chiedendo gentilmente l'attenzione dell'Assessore Maccanti.



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia, se silenziate il telefonino, il collega Laus può intervenire.



LAUS Mauro

Lo sto facendo.



PRESIDENTE

Prego.



LAUS Mauro

Volevo porle delle domande non di natura polemica, come sempre, ma costruttive.
Assessore, dobbiamo iniziare anche ad interrogarci se il fatto che alcune società partecipate non riescano a perseguire gli obiettivi finanziari ed economici, in pratica la loro mission, sia determinato, a volte, dalla politica - in questo caso, dalla Regione - che pone troppi vincoli. Magari può essere il caso di Villa Gualino oppure no; poi, abbiamo discusso, come dicevo in Commissione, con Arenaways.
Valere a dire, chiedo se, non ci fossero stati determinati vincoli, il complesso Villa Gualino avrebbe perseguito i risultati che oggi leggiamo? una domanda che rivolgo a lei, non conosco bene le dinamiche delle relazioni e del lavoro di quel complesso.
L'altra riflessione politica è nei seguenti termini e riguarda la necessità, che oggi tutti abbiamo, di determinare livelli di efficienza e di ottimizzazione, quindi eliminare le partecipate che non assolvono alla "mission", tra virgolette, della politica, cioè della Regione - essendo questo un Parlamento legislativo, spesso ci troviamo a gestire, per chi non lo sapesse, anche prodotti caseari in una provincia della nostra Regione e questo, sicuramente, non va bene.
Però, visto che dobbiamo avviare un piano di ristrutturazione e di riforme (quindi, questo è il primo) e visto che ci ritroveremo di fronte ad altre realtà, quando ci sono i dipendenti, è necessario capire a monte qual è il ruolo che la Regione dovrebbe giocare, ma in anticipo. Cioè, se sappiamo che dobbiamo ristrutturare, vendere o privatizzare un segmento dobbiamo fare dei ragionamenti a monte.
Oggi ci sono i 23 dipendenti di Villa Gualino, domani ce ne saranno altri 30 di un'altra parte, o 50 da un'altra parte, che devono vivere nell'ansia e capire quale può essere il gioco della Regione e, quindi iniziare a manifestare. In Consiglio, arrivano poi gli ordini del giorno e le interrogazioni; quindi, lo dico in termini costruttivi.
A partire dalla situazione di Villa Gualino, siamo arrivati un po' in ritardo per questa riflessione, ma soprattutto, anche per il futuro dovremmo capire quando dobbiamo avviare delle dismissioni e fare un ragionamento sui dipendenti.
Quindi, la proposta di utilizzare la struttura come residenza universitaria, in questo momento, personalmente mi pare una cosa che potrebbe (lo dico così, d'istinto) essere una soluzione, perché credo che in tal modo ci possa essere soddisfazione per le attese dei dipendenti.
Una domanda. I contratti (chiaramente, tutti i contratti, l'articolo n.
1321 del Codice Civile è chiaro) vanno onorati nella forma, nei contenuti e quant'altro. La domanda che volevo fare è: ETF è disponibile ad accettare questa proposta della Regione di spostarsi eventualmente in altri immobili? Ha già dato la disponibilità o no? È solo una domanda. Perché, secondo me se ETF dovesse dire di no, credo che la dismissione di Villa Gualino non potrebbe essere realizzata e la Regione rischierebbe di esporsi a eventuali ricorsi e poi, magari, nei prossimi anni, rischierebbe di trovarsi a pagare quote di risarcimento danni per non aver onorato il contratto.
Se ETF è disponibile, visto che ci sono delle responsabilità politiche e rientra nella prerogativa della Giunta (del Consiglio, chiaramente, anzi più della Giunta) dismettere quell'attività, la Giunta si prenda le responsabilità. Però, in questa sede, vorrei capire, se è possibile dopodiché ritiro l'interrogazione, perché tanto lei ha già risposto.
Per quanto riguarda, invece, l'accettazione di questa proposta di emendamento, mi confronterei con la collega Pentenero, visto che è lei la prima firmataria dell'ordine del giorno. Prima della fine della discussione le daremo una risposta.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccanti.



MACCANTI Elena, Assessore ai rapporti con società a partecipazione regionale

Grazie, Presidente.
Solo per una precisazione, così, se eventualmente si ritiene almeno parzialmente soddisfatto, ritiriamo un'interrogazione. Ho incontrato i dirigenti di ETF, un'ampia delegazione (quattro dirigenti, di cui eventualmente le fornirò anche gli estremi) venerdì 11 novembre, negli uffici del mio Assessorato. Ai dirigenti di ETF ho rappresentato quanto ho rappresentato oggi a voi, cioè - come dicevo prima - la garanzia di continuità nell'erogazione dei servizi a Villa Gualino fino a che la Giunta non avrebbe assunto una decisione su questa doppia proposta.
La prima, il mantenimento, ovviamente, con la realizzazione dei lavori di manutenzione straordinaria che a Villa Gualino si rendono necessari per una dignitosa permanenza di ETF in quella sede. Ricordo che spesso vengono in visita personalità straniere, anche importanti, e con una sede in quelle condizioni, francamente, si tratta di una permanenza non dignitosa.
Inoltre, ho rappresentato la possibilità di uno spostamento di sede assicurando ad ETF (rassicurazione che faccio anche quest'oggi al Consiglio regionale) il coinvolgimento nella proposizione di nuove sedi. ETF non ha mosso obiezioni rispetto a questa proposta, che evidentemente dovrebbe essere migliorativa rispetto ad una sede che - ripeto - per tante diverse ragioni, oggi, non è più dignitosa.
Quindi, venerdì 11 novembre ho detto ai dirigenti di ETF esattamente quello che sto dicendo quest'oggi a voi. I dirigenti di ETF non hanno mosso particolari obiezioni sul loro coinvolgimento nell'eventuale ricerca di una nuova sede.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Poiché l'Assessore aveva proposto una modifica, è il proponente che deve indicare se accetta e se intende modificare.
La parola alla Consigliera Pentenero.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
Credo sia necessario inserire all'interno dell'ordine del giorno una frase volta a testimoniare che si deve trovare una soluzione nel rispetto dell'accordo. O meglio, provo a dirlo più nel dettaglio: qualsiasi proposta la Regione formalizzerà ad ETF, se ETF non è d'accordo, può non accettare.
Di questo dobbiamo essere consapevoli, perché l'intesa con la Comunità europea è un'intesa molto chiara.
Potremmo scrivere una frase di questa natura, che poi proveremo a formalizzarla meglio: l'impegno "ad assumere misure urgenti per garantire il rispetto dell'accordo di sede che prevede la permanenza dell'ETF presso Villa Gualino, o in altra sede, nel rispetto dalla convenzione ministeriale e con parere di ETF stesso".
Se si può utilizzare una formulazione di questa natura, noi siamo d'accordo.



PRESIDENTE

Consigliera Pentenero, scusi, come aggiunta al dispositivo, o sostitutivo del dispositivo?



PENTENERO Giovanna

Come integrazione al dispositivo attuale.



PRESIDENTE

Se può riformularla, poi leggeremo e metteremo in votazione in documento.



(La Consigliera Pentenero si consulta con l'Assessore Maccanti)



PRESIDENTE

L'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 793 presentata dal Consigliere Laus, inerente a "Futuro del personale di Villa Gualino", è evidentemente superata ed assorbita da questo ordine del giorno.
Ricordo che, a seguire, ci sono alcuni ordini del giorno: l'ordine del giorno n. 532 avente per oggetto "Condanna delle violenze in Egitto ai danni della comunità cristiana copta"; l'ordine del giorno n. 568 avente per oggetto "Azioni a favore dei lavoratori in mobilità in attesa della pensione" della Consigliera Cerutti; la proposta di legge al Parlamento n.
92, "Norme sul diritto dei cittadini associarsi in partito", dei Consiglieri Buquicchio e Laus.
Nel pomeriggio, procederemo con il sindacato ispettivo, le nomine, una comunicazione dell'Assessore Ravello e la trattazione dell'ordine del giorno n. 549.
Il dispositivo dell'ordine del giorno n. 553 della Consigliera Pentenero viene così modificato: l'impegno "ad assumere misure urgenti per garantire il rispetto dell'accordo di sede che prevede la permanenza dell'ETF presso Villa Gualino fino al 2027, garantendo l'erogazione di servizio essenziale per la sua operatività o in altra sede, previo parere favorevole dell'ETF nel rispetto della convenzione tra la Comunità Economica Europea, il Ministero degli Esteri e la Regione Piemonte".
Modifica proposta dalla proponente, Consigliera Pentenero, e condivisa dalla Giunta.
Ricordo che il numero legale è 29.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno 553, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte premesso che la 'Fondazione Europea per la Formazione' (ETF), Agenzia dell'Unione Europea che si occupa di promuovere la riforma dei sistemi di istruzione e formazione nei paesi terzi nell'ambito dei programmi di relazioni esterne dell'Unione Europea, ha sede presso il Complesso Villa Gualino in base all'accordo di sede tra la Fondazione stessa ed il Governo italiano ratificato con la legge 4 luglio 1997, n. 111 l'accordo di sede prevede che lo Stato italiano metta il complesso di Villa Gualino a disposizione dell'ETF come sua sede per tramite della Città di Torino e della Regione Piemonte, proprietaria del complesso Villa Gualino in base ai termini della convenzione stipulata tra ETF, Comune di Torino e Regione Piemonte è stato concesso all'ETF parte del complesso di Villa Gualino per un periodo trentennale, a decorrere dal 1997. Tale disposizione è stata adottata anche in riconoscimento di un contributo della Comunità europea pari a 5 milioni di ECU (equivalenti a circa 5 milioni di euro) per la ristrutturazione e la sistemazione definitiva dell'edificio la finanziaria regionale Finpiemonte Partecipazioni è azionista di maggioranza del Consorzio Villa Gualino che gestisce in quanto parte del patrimonio immobiliare commerciale della Regione presso il Consorzio Villa Gualino oltre ad ETF hanno sede anche un hotel un ristorante una sala conferenze e vari istituti regionali di ricerca il rapporto tra ETF ed il Consorzio Villa Gualino è regolato da un contratto che definisce nel dettaglio la ripartizione dei costi generali di funzionamento del complesso il suddetto Consorzio (in passato denominato Gestione Villa Gualino srl) ha sempre operato in base alle indicazioni provenienti dalla Regione l'ultimo contratto tra ETF e Consorzio Villa Gualino è scaduto il 31 dicembre 2010 , in corrispondenza con la scadenza della convenzione tra la Regione e il Consorzio che regola le condizioni di gestione del complesso constatato che le trattative per il rinnovo del contratto scaduto a fine 2010 hanno condotto solamente a due proroghe di durata limitata e prive di un preciso orizzonte temporale numerose richieste alla Giunta regionale da parte del Direttore di ETF Madlen Serban per chiarire la situazione sono rimaste inevase l'assessore regionale con delega alle Società Partecipate, Elena Maccanti in una intervista rilasciata lo scorso 30 giugno ha dichiarato che la Giunta sta valutando l'uscita dalla gestione di Villa Gualino nel quadro di una più ampia strategia di razionalizzazione delle controllate l'assessore regionale con delega al bilancio Giovanna Quaglia, in un'intervista rilasciata lo scorso 10 ottobre, ha dichiarato che la Giunta sta valutando la messa in vendita dì Villa Gualino considerato che alle dipendenze del Consorzio Villa Gualino lavorano 23 persone, di cui sei già poste in cassa integrazione in deroga, da settimane in agitazione a causa della assoluta incertezza in cui versa il loro futuro occupazionale ad oggi, ottobre 2011, permangono seri dubbi riguardo alla sopravvivenza del Consorzio dato che vi sono gravi problemi di liquidità, gli azionisti hanno rifiutato di coprire i debiti esistenti e la Regione non appare disponibile a fornire il contributo necessario al Consorzio per continuare ad operare e sembra, anzi, intenzionata a vendere l'intero complesso di Villa Gualino la 'Fondazione Europea per la Formazione' (ETF), in quanto Agenzia dell'Unione Europea è un ente comunitario indipendente di fondamentale importanza nel quadro della UE stessa, istituita con lo scopo di assistere le istituzioni comunitarie, gli Stati membri ed i Paesi partner e non appare accettabile il perdurare del sopra descritto stato di incertezza riguardo alla sua permanenza presso Villa Gualino impegna la Giunta regionale ad assumere misure urgenti per garantire il rispetto dell'accordo di sede che prevede la permanenza dell'ETF presso Villa Gualino fino al 2027 garantendo l'erogazione dei servizi essenziali per la sua operatività o in altra sede, previo parere favorevole dell'ETF nel rispetto della convenzione tra la Comunità Economica Europea, il Ministero degli Esteri e la Regione Piemonte affinché intervenga a tutela dei dipendenti del Consorzio Villa Gualino".
Il Consiglio approva.


Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento internazionale extra-comunitario

Esame ordine del giorno n. 532 presentato dai Consiglieri Leo, Angeleri Botta Marco, Cursio, Dell'Utri, Gariglio, Marinello, Negro, Pentenero Placido e Spagnuolo, inerente a "Condanna delle violenze in Egitto ai danni della comunità cristiana copta"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 532, di cui al punto 8) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Leo per l'illustrazione.



LEO Giampiero

Ci metto solo un minuto. Non illustro neanche l'ordine del giorno perché è già stato depositato da due o tre settimane e quindi è conosciuto.
Mi permetto invece - e quindi sono costretto a richiedere l'attenzione dei colleghi e del Vicepresidente Placido - di formulare una proposta all'Aula proposta che è derivata da un incontro che abbiamo avuto ieri come Associazione per i Diritti Umani della Regione Piemonte: ringrazio i Vicepresidenti Pentenero e Angeleri; erano presenti diversi Consiglieri tra cui il Capogruppo della Lega Nord Carossa e il Consigliere Novero e diverse Associazioni.
Si è evidenziato l'ultimo caso di auto-immolazione di una monaca tibetana di fronte alla situazione sempre più drammatica del suo paese; si sono evidenziate le tante tragedie - anche le ultime al Cairo - quali le violenze e le morti per la causa della libertà, che siano le vittime stesse di ispirazione religiosa o meno.
Un'idea che mi è venuta, e che rimetto all'Aula...



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Leo.
Colleghi, si fa fatica a capire e chi deve per lavoro registrare gli interventi fa ancora più fatica. Non fosse altro che per questo - e non solo per l'argomento - vi prego per cortesia di mettere l'Aula nella condizione di poter capire e chi lavora in quella di poter trascrivere i nostri interventi.
Prego, continui, Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Grazie, Presidente.
Come stavo dicendo, grazie alla presenza dei due Vicepresidenti, del Capogruppo della Lega Nord Carossa, del Consigliere Novero e di altri colleghi presenti, che voglio ringraziare per la partecipazione ad un'Associazione che non ha alcuna risultanza di presenza se non la dedizione ideale, ci è venuta l'idea che, anziché presentare un ulteriore ordine del giorno sul dramma della vicenda egiziana o tibetana, si potrebbe proporre per queste vittime della libertà, a partire appunto da questi monaci e queste monache tibetane che sono talmente disperati da bruciarsi ormai vivi nell'indifferenza, un minuto di silenzio: un minuto da destinare nel momento in cui i Capigruppo volessero concordare con la Presidenza a onorare queste vittime non violente che nel mondo stanno subendo violenze militari, repressioni o che si auto-infliggono violenze per la disperazione.
Anziché presentare un ulteriore ordine del giorno, quindi, ho approfittato dell'occasione - visto che il documento sui cristiani copti è ampiamente condiviso e che non lo illustro - per cogliere quanto dicevamo ieri: diamo il segnale che il Consiglio regionale, quando riterrà - a inizio seduta, dopo l'inno, per esempio - dedicherà un minuto di silenzio per segnalare la nostra commemorazione, compassione e condivisione per queste vittime.
una proposta che avanzo a nome dell'Associazione Diritti Umani e non a titolo personale; è una proposta di tanti Consiglieri che consegno alla Presidenza Placido, che so sensibilissima, e a tutti i Capigruppo. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Leo.
Naturalmente la prossima seduta della Conferenza dei Capigruppo discuterà anche - tra le altre questioni - se e quando svolgere il minuto di silenzio per le vittime delle repressioni in generale.
Do atto che il numero legale è sempre 29.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 532, il cui testo recita: "Premesso che: domenica 9 Ottobre, durante una pacifica manifestazione di protesta in piazza Taharir al Cairo organizzata dalla comunità cristiano copta, il violento intervento della polizia ha causato la morte di 24 persone e il ferimento di alcune centinaia di manifestanti la manifestazione è stata indetta dopo l'ennesimo atto di violenza ai danni della comunità cristiana in Egitto, che ha visto la distruzione di una chiesa nella provincia di Aswan, e per denunciare che il capo del Consiglio Supremo della Difesa, maresciallo Hussein Tantaui, non si sarebbe sufficientemente impegnato per far rispettare i diritti dei cristiani egiziani da parte della maggioranza musulmana Considerato che: il termine 'copti' indica gli egiziani di religione cristiana, che per la maggior parte si riconoscono nel Patriarcato copto-ortodosso di Alessandria, Chiesa che ha dovuto subire nei secoli un progressivo processo di arabizzazione e dominazione islamica, che ne ha fatto una minoranza cristiana perseguitata e, al tempo stesso, forte e tenace sebbene la valutazione del numero dei copti sia difficile, perché tenuto forzatamente basso dalle statistiche ufficiali egiziane, il censimento del 1986 ne dichiarava circa 3.300.000 la Chiesa copta ha un attivo interesse per il mutuo supporto dei fedeli in vari campi di vita sociale e familiare e vede con favore il dialogo teologico fra i cristiani e le iniziative di sostegno alle minoranze cristiane in Medio Oriente i copti sono convinti dell'esistenza di un accordo tra i militari - che detengono il potere in Egitto - e la confraternita dei Fratelli Musulmani l'unica forza organizzata in grado di partecipare alle elezioni legislative, fissate per il 28 novembre prossimo già da tempo i copti denunciano che la scadenza del 28 novembre non garantisce un tempo sufficiente per permettere di organizzare campagne elettorali a tutti i gruppi che hanno promosso e portato avanti la rivoluzione del 25 gennaio scorso, tra questi appunto i copti Rilevato che: gli scontri di domenica sono i più violenti dalla rivolta dello scorso febbraio, che ha portato alla caduta del regime di Hosni Mubarak in un discorso trasmesso dalla TV il primo ministro egiziano Essam Sharaf ha lanciato un appello alla calma avvertendo che la 'discordia tra musulmani e cristiani' rappresenta 'la più grave minaccia alla sicurezza del paese' Il Consiglio regionale sostiene l'azione internazionale del Governo Italiano per il ripristino della democrazia in Egitto si unisce all'appello per una rapida pacificazione del Paese invita tutte le organizzazioni internazionali a compiere ogni sforzo per tutelare la popolazione civile coinvolta nelle violenze sollecita il Governo italiano, l'Unione europea, le Nazioni Unite e le Agenzie internazionali competenti ad attuare un intervento umanitario immediato ed efficace volto a garantire il pieno rispetto dei diritti civili e politici di tutti i cittadini egiziani e a permettere l'indizione di vere e libere elezioni democratiche".
Il Consiglio approva.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Esame ordine del giorno n. 568 presentato dalla Consigliera Cerutti inerente a "Azioni in favore dei lavoratori in mobilità in attesa della pensione"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 568, avente ad oggetto "Azione in favore dei lavoratori in mobilità in attesa della pensione", di cui al punto 8.1) all'o.d.g.
La parola alla Consigliera Cerutti, per l'illustrazione.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Siccome l'Assessore competente, Porchietto, non è presente in aula chiederei di trattare l'ordine del giorno in sua presenza.
Chiedo dunque che l'Assessore sia richiamata perché credo sia importante l'esame dell'ordine del giorno alla sua presenza.



PRESIDENTE

Mentre l'Assessore rientra in aula, voglio ricordare che successivamente si procederà all'esame della proposta di legge n. 92 inerente a "Norme sul diritto dei cittadini ad associarsi in partiti o movimenti politic, in attuazione dell'articolo 49 della Costituzione".
Essendo ora presente in Aula l'Assessore competente, la Consigliera Cerutti ha facoltà di illustrare l'ordine del giorno da lei presentato.



CERUTTI Monica

Abbiamo proposto rapidamente questo ordine del giorno perché è importante che ci sia la possibilità, da parte delle Regioni, di pronunciarsi.
Esiste un problema già denunciato dagli organi di stampa che purtroppo, riguarda il Piemonte in misura piuttosto considerevole. È un argomento non trattato direttamente dalla Regione, anche se potrebbe avere ricadute sulla stessa, proprio rispetto a quegli ammortizzatori che potrebbero essere introdotti per venire incontro a quei lavoratori che in questo momento non sanno se passeranno dalla situazione di mobilità alla pensione.
La questione è importante ed anche oggetto di discussione parlamentare.
Secondo un quotidiano nazionale, il monitoraggio delle domande non ancora prese in considerazione potrebbe arrivare ad un numero pari a 40 mila, cioè 40 mila lavoratori in tutta Italia potrebbero non accedere alla pensione.
Secondo quanto previsto dalla legge in materia, infatti, in presenza del raggiungimento del numero di diecimila domande, l'INPS non può più prendere in esame ulteriori domande di pensionamento.
In questo senso abbiamo lavoratori in mobilità attualmente nel "limbo".
Il numero, a livello italiano, risulterebbe essere nell'ordine di 30 mila (prima citavo 40 mila, altri istituti parlano di 30 mila, comunque il range dovrebbe essere questo). Di questi 30 mila, in Piemonte dovrebbero essere almeno 5.000, quindi un numero molto considerevole.
Mi scuso con l'Assessore Porchietto per non averne discusso in precedenza, ma è stata un'indicazione a seguito di assemblee di questi lavoratori (non più tardi di ieri ce n'è stata una con le organizzazioni sindacali).
In questo senso vogliamo mettere a disposizione di tutta l'Aula l'ordine del giorno per chi desidera firmarlo, soprattutto in una logica che mi permetto di dire che, dal punto di vista politico, dovrebbe andare al di là delle appartenenze: nelle attuali ridefinizioni della politica nazionale, potrebbe essere quella di lavorare nel merito della questione.
Approfittando del fatto ci troviamo con una neo Ministra proveniente da questa regione - speriamo che prenda in esame il problema - pensiamo che ci possa essere un atto, da parte di questo Consiglio, che chieda di rispettare gli accordi presi e sottoscritti dalle organizzazioni sindacali dall'Unione Industriale, dalle aziende, dall'INPS e dal Ministero del Lavoro, secondo le normative vigenti all'atto del licenziamento dei lavoratori interessati, e che la Giunta regionale si faccia promotrice più forte, rispetto ad una questione che lei stessa ha ben chiara.
In questo senso, dal punto di vista delle indicazioni, l'ordine del giorno è piuttosto neutro - in questo momento potremmo definirlo tecnico però prende in esame una questione presente ed importante. Per questo motivo lo poniamo a disposizione di tutta l'Aula, proprio per vedere se vi è una condivisione e la possibilità di portarlo, anche con eventuali modifiche che la Giunta riterrà, a votazione, proprio per avere un elemento in più a supporto dell'esame, da parte del Piemonte, di una questione importante che - ripeto e chiudo - interessa molti lavoratori piemontesi in mobilità. Questa percentuale elevata, rispetto alla percentuale italiana purtroppo è dovuta al fatto che in Piemonte si è concentrata tutta una serie di realtà lavorative in difficoltà che hanno determinato la mobilità e, adesso, questa situazione di limbo.
Credo sia un atto che questo Consiglio regionale debba prendere in considerazione, al di là degli schieramenti politici.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste di intervento, la parola all'Assessore Porchietto.



PORCHIETTO Claudia, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente.
Come ricordavo prima alla Consigliera Cerutti, il tema è stato ampiamente dibattito nelle Aule parlamentari, non più tardi di due mercoledì fa, quando si ragionava sul tema della legge di stabilità.
una situazione estremamente delicata, ma ritengo che, in funzione di quelle che sono state le prime esternazioni del nuovo Ministro del Welfare la professoressa Elsa Fornero, oggi non sia prematuro chiedere una sensibilizzazione. Mi permetto solo di sottolineare che diventa difficile pensare in funzione di un programma sul welfare che ancora non conosciamo e che dalle prime battute ha riportato una serie di passaggi che potrebbero anche modulare gli interventi, per quanto riguarda il tema del "limbo" di questo numero di lavoratori estremamente importanti, che - ricordo - già lo scorso anno analizzammo, con la possibilità di operare eventuali interventi tampone da parte della Regione Piemonte.
In qualità di membro di Giunta, condivido appieno il secondo punto vale a dire di chiedere ai rappresentanti della Giunta regionale, per quanto possa fare io, avendone competenza - ma ritengo che questo possa avvenire non soltanto sul secondo punto - l'assunzione di atti di sensibilizzazione governativa sul tema in oggetto.
Mi permetto di evidenziare come diventi difficile da sostenere il chiedere in premessa che vengano rispettati degli accordi, in funzione di una programmazione del Ministero del Lavoro che ancora non conosciamo, non perché non lo si debba fare, ma perché prima occorre capire come il Ministro del Lavoro vorrà intervenire: magari l'intervento porterà a rivedere gli accordi stessi.
Se posso chiedere e ottenere una modifica dell'ordine del giorno riportando, per le motivazioni che dicevo, soltanto il secondo capoverso della parte finale, come Giunta mi sentirei di condividere il documento in oggetto.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cerutti, rispetto alla proposta di modifica della Giunta, espressa dall'Assessore Porchietto.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Mi rendo conto dell'opportunità della considerazione svolta, che accolgo.
In questo momento considero importante evidenziare il tema, quindi propongo la cancellazione, che potrò presentare in forma scritta, del primo punto dell'impegnativa: da "chiede" fino a "dei lavoratori interessati".



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Chiedo scusa, Presidente, solo per capire: nel dispositivo finale l'emendamento toglie il primo comma, quindi rimane "chiede ai rappresentanti della Giunta regionale..."?



PRESIDENTE

così.



PEDRALE Luca

Va bene.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Pedrale.
Il parere della Giunta è favorevole.
Il numero legale è 29.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 568, il cui testo recita: "Premesso che la legge 30 luglio 2010, n. 122, reca, all'articolo 12, comma 5, la seguente dicitura: 'Le disposizioni in materia di decorrenza dei trattamenti pensionistici vigenti prima della data di entrata in vigore del presente decreto continuano ad applicarsi, nei limiti del numero di 10.000 lavoratori beneficiari, ancorché maturino i requisiti per l'accesso al pensionamento a decorrere dal 1° gennaio 2011, di cui al comma 6 Lo stesso comma 6 evidenzia che 'L'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) provvede al monitoraggio, sulla base della data di cessazione del rapporto di lavoro, delle domande di pensionamento presentate dai lavoratori, di cui al comma 5, che intendono avvalersi, a decorrere dal 1° gennaio 2011, del regime delle decorrenze dalla normativa vigente prima della data di entrata in vigore del decreto' In presenza del raggiungimento del numero di 10.000 domande di pensione l'Istituto non prende in esame ulteriori domande di pensionamento finalizzate ad usufruire dei benefici previsti dalla disposizione di cui al comma 5 Considerato che Le leggi finanziarie dell'ex Governo Berlusconi hanno privato negli ultimi mesi migliaia di lavoratori di qualunque fonte di reddito, mutando unilateralmente le condizioni nelle quali avevano maturato la decisione di accettare le proposte di accompagnamento alla pensione L'INPS al momento non comunica quali saranno le domande accettate nel blocco delle 10.000 previste Questa condizione ad oggi interessa solo nel torinese circa 5000 persone e altre decine di migliaia a livello nazionale In una situazione di grave crisi economica, l'incertezza riguarda le aziende che potrebbero chiedere il ricorso agli ammortizzatori nei prossimi mesi L'ipotesi di una mobilità in deroga necessaria a colmare il deficit richiederebbe uno stanziamento di circa 2 milioni di euro per il 2011 e 20 milioni per il 2012 Il Consiglio regionale Chiede ai rappresentanti della Giunta regionale, delegati alla rappresentanza del Piemonte negli organismi nazionali, l'assunzione di atti di sensibilizzazione governativa sul tema in oggetto".
Il Consiglio approva.


Argomento: Rapporti Regione - Parlamento

Esame proposta di legge n. 92, inerente a "Norme sul diritto dei cittadini di associarsi liberamente in partiti, sulla democrazia interna ai partiti in attuazione dell'articolo 49 della Costituzione"


PRESIDENTE

Invito i colleghi a prestare particolare attenzione, poiché si tratta di un tema d'estrema attualità.
Esaminiamo la proposta di legge al Parlamento n. 92, presentata dai Consiglieri Buquicchio (primo firmatario), Laus e Gariglio, iscritta all'o.d.g. in apertura di seduta come punto 8.2).
relatore il Consigliere Buquicchio, che penso vorrà intervenire per illustrare la proposta di legge al Parlamento, assegnata alla I Commissione in data 19 novembre 2010 e licenziata dalla Commissione stessa, a maggioranza dei Consiglieri, in data 11 novembre 2011.
evidente che - do un'informazione preventiva al collega Buquicchio qualora approvata tale proposta di legge, bisogna indicare a quale ramo del Parlamento s'intende inviarla.
Prego, Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea, relatore

Grazie, Presidente, e grazie a tutti i colleghi che hanno ritenuto opportuno partecipare e contribuire al gruppo di lavoro, nell'ambito della I Commissione, che ha visto realizzare una sintesi su un argomento di grande attualità.
Se siete d'accordo, do per letta la lunga relazione che gli Uffici hanno preparato.
Riassumo gli elementi principali della proposta medesima, che consistono nel riconoscimento, da parte dei partiti e dei movimenti, della qualifica di "associazioni riconosciute" e quindi dotate di personalità giuridica, ai sensi dell'articolo 1 del Regolamento, di cui al Decreto del Presidente della Repubblica del 10 febbraio 2000, n. 361, che ad oggi non ha ancora trovato attuazione parlamentare.
Dal punto di vista politico, ritengo che la Regione Piemonte compia un'opera meritoria nel promuovere una discussione in Parlamento sull'argomento. Argomento relativamente al quale - è vero - giacciono in Parlamento da tanto tempo delle proposte, che si sono susseguite e reiterate nelle varie legislature. Però dal Piemonte, e quindi da una Regione, è la prima volta che nasce un'istanza legislativa di questo tipo che riteniamo debba essere - lo vogliamo tutti - condivisa e, dunque oggetto di una volontà collettiva e frutto di un lavoro comune. Nessuno intende porre la propria bandierina, né il cappello.
ovvio che, per prassi regolamentare, esiste comunque un primo firmatario, così come c'é un relatore. Ma questo non deve assolutamente togliere nulla alla pluralità di interventi e alla condivisione che ha portato ad una riduzione degli articoli e ad una sintesi condivisa a larga maggioranza, e che vede quel punto - quello relativo alla personalità giuridica, e quindi dell'associazione riconosciuta - come un elemento cardine.
Un altro punto importante è relativo alla giurisdizione. Come sappiamo molti Statuti dei partiti prevedono che il "ricorso" dell'associato debba essere presentato ai probiviri, quegli organismi interni, che, il più delle volte, semplicemente per il fatto che, come normalmente avviene, sono frutto di una elezione congressuale che vede eletti i dirigenti che esercitano poteri dirigenziali in quel momento, per cui dipendono da quella stessa maggioranza, non rappresentano sicuramente un elemento di grande democrazia nell'ambito dei partiti. E la giurisprudenza, sinora, anche se timidamente inizia a reagire, se n'é sempre lavata le mani di fronte al ricorso di un associato in ambito partitico, limitandosi a dire: "Esistono i probiviri, ricorra agli stessi". E sappiamo quali sono i risultati.
Su questi due elementi cardine - l'associazione riconosciuta, e quindi della personalità giuridica, nonché della giurisdizione - si è registrata una ampissima volontà di convergenza, per cui è stato possibile ultimare i lavori.
Direi che il resto è più scritto in forma di testimonianza, di fronte ad un'esigenza riformatrice, ma non rappresenta, di fatto, alcun elemento sconvolgente, perché si lascia comunque ad ogni partito la possibilità di stabilire nei propri Statuti ciò che ritiene più opportuno, fatte salve quelle due posizioni (l'associazione riconosciuta e quindi la personalità giuridica), che, se non ottemperate in termini di impegno da parte dei vari partiti o movimenti, non consente agli stessi di poter recepire i pubblici finanziamenti.
Anche se su questo argomento si è espressa da più parti una certa perplessità sull'esito, in un momento in cui si parla dell'esigenza di riformare ambiti che sembravano per lunghi decenni "intoccabili" e "inviolabili", il far partire dal territorio - gli amici della Lega non possono che essere sensibili a questo tipo di atteggiamento, ma non solo loro - un'istanza di questo genere al Parlamento, crediamo che possa essere un'azione meritoria e degna di attenzione.
Nell'ambito di questa relazione, non credo che i colleghi desiderino che io dia lettura dei vari punti dell'articolato - peraltro sono già disponibili - posto che nella votazione degli stessi la Presidenza avrà modo di leggerli.
Concludo questo mio intervento e questa relazione auspicando che il voto possa essere comunque positivo, al fine di testimoniare la disponibilità ad un necessario cambiamento in un ambito che dovrebbe comunque interessare tutti, i cittadini in primis, quali aderenti ad un qualsiasi partito, ad una qualsiasi associazione politica o ad un qualsiasi movimento, perché si possano sentire più tutelati in un ambito sempre più democratico. Grazie, Presidente.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Il progetto di legge, che è stato illustrato brevemente dal collega Buquicchio, che è andato già al cuore dei problemi, è un provvedimento che in questo momento di gravi turbolenze economico-finanziarie, potrebbe sembrare, agli occhi dell'opinione pubblica e dello stesso Consiglio regionale, un argomento di non così pressante attualità.
Invece non è così, infatti lo condivido e ringrazio il lavoro fatto dal Consigliere Buquicchio, ma anche dai componenti dei Gruppi di lavoro che hanno operato su questa materia, perché l'organizzazione e il riconoscimento giuridico o meno del partito politico, che rimane la cinghia di trasmissione tra la società civile, cioè tra la popolazione e le istituzioni, è fondamentale.
Probabilmente una parte della crisi che stiamo vivendo a livello nazionale ed internazionale, ma soprattutto a livello nazionale, è dovuta al fatto che forse è entrata in crisi la figura stessa del partito politico, il come viene organizzato, la sua democrazia interna, quando esiste, quando non esiste o quando è solo di facciata.
un argomento che deve essere invece analizzato con attenzione a livello regionale, ma soprattutto a livello nazionale; è un argomento cui spero che i nostri rappresentanti politici a livello nazionale rivolgano la giusta attenzione, soprattutto su due aspetti, che sono anche già stati toccati, uno dei quali riguarda la personalità giuridica.
ora che si decida, da un punto di vista normativo, di uscire dall'ambiguità che i partiti politici hanno, cioè se sono un'associazione privata - com'è ufficialmente riconosciuto - sebbene secondo altri non sia proprio così, determinando una situazione confusa e difficile.
di attualità il problema del finanziamento lecito ai partiti. Sono tutti temi sui quali, con un riconoscimento della personalità giuridica forse si riuscirebbe definitivamente a fare chiarezza in nome della trasparenza e della correttezza.
Così come il tema che è stato brevemente toccato relativamente ai probiviri. È vero: la giustizia interna ai partiti spesso è di parte perché è espressione della maggioranza che guida il partito in quel particolare momento storico.
Pertanto, anche su questo credo che forse sia opportuno un approfondimento a livello nazionale e finalmente una normativa, che, con il riconoscimento della personalità giuridica, tuteli meglio le minoranze interne ai partiti e anche il semplice aderente iscritto al partito.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Grazie, Presidente.
Come Gruppo della Lega Nord, abbiamo partecipato attivamente al gruppo di lavoro rispetto alla proposta di legge al Parlamento presentata dal Consigliere Buquicchio.
Se posso fare una riflessione, qua si intersecano diverse problematiche e il sistema democratico regolamentato dalla nostra Costituzione è oggi messo a dura prova rispetto ad una situazione di grande difficoltà in cui si muove il nostro Paese, ma non solo il nostro, rispetto ad una situazione generale che non siamo qui per dibattere oggi.
ovvio che questa proposta di legge si inserisce in una problematica che purtroppo è più grande di noi, tant'è che questa proposta, che arriva dal Capogruppo Buquicchio, la indirizziamo al Parlamento, affinché la possa valutare e la possa inserire in una serie di altre proposte - decine di proposte che, negli anni, sono state presentate e si sono susseguite, ma che purtroppo non hanno portato fino ad oggi ad un risultato concreto.
Dall'altra parte, segnaliamo che abbiamo voluto inserire all'interno di questa proposta di legge anche una parte che, forse non per l'intenzione del primo firmatario, non esisteva, e che è quella che fa riferimento anche ai movimenti. Noi siamo un movimento e in questo senso è giusto che si possa ricomprendere in questa proposta di legge anche questa parte.
Abbiamo cercato di dare un contributo, ad esempio, per semplificare alcune norme che ci sembravano un po' vincolanti. Fino a prova contraria in questo Paese c'è ancora la libertà di associazione. La libertà di associazione non possiamo regolamentarla nel dettaglio, ma proprio perch c'è libertà di associazione, dobbiamo consentire a tutti i cittadini di potersi inserire in un filone che è quello che più corrisponde alle proprie convinzioni politiche.
ovvio che se c'è qualcuno che vuole inserirsi in un metodo e in un sistema che democratico non è, non possiamo certo noi, nel rispetto del Codice Civile, inserirci.
per questo motivo che abbiamo dato un contributo per cercare di dare il maggiore spazio possibile entro questo processo decisionale interno ai partiti e ai movimenti politici di poter scegliere gli indirizzi e le strade da intraprendere.
Rispetto a questo, devo aggiungere che mi auguro che questa proposta di legge venga esaminata quantomeno con la stessa attenzione con la quale è stata esaminata da molti colleghi nella sottocommissione formata a seguito del lavoro fatto in I Commissione, con la stessa attenzione che hanno prestato tutti i movimenti, tutti i partiti presenti in quest'Aula.
Sono un po' scettico perché, purtroppo, sino ad oggi e sino ad adesso abbiamo visto quali sono stati i risultati in questa direzione. È ovvio che noi, che abbiamo partecipato e devo dire abbiamo contribuito penso neanche in maniera superficiale, ma in maniera determinante, alla stesura del testo, voteremo ovviamente a favore del testo stesso, augurandoci che superata questa fase delicata anche per il sistema democratico del nostro Paese, si possa individuare una strada che rispetti sicuramente la democrazia del mondo associazionistico in generale, rispetti la democrazia e il sistema democratico del nostro Paese, ma allo stesso tempo rispetti sempre la libera scelta dell'individuo di associarsi nelle forme che ovviamente devono rispettare, torno a ripetere, il Codice Civile, ma che non possiamo, oltretutto in una fase delicata come questa, in qualche modo cercare di imbrigliare con nessuna norma.
L'ho detto per la chiarezza con cui ci siamo sempre espressi anche all'interno della sottocommissione e ovviamente, rispetto a queste considerazioni che mi sembrano direi reali e concrete, noi voteremo a favore di questo provvedimento di legge da inviare al Parlamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Come rappresentante del Gruppo di cui faccio parte, ho partecipato al tavolo di discussione della proposta di legge così voluta e su cui è molto fiducioso anche per un'eventuale discussione a livello parlamentare il collega Capogruppo Buquicchio.
Leggendo, analizzando, parlando coi colleghi e parlando anche col mio Capogruppo, ci siamo un po' fatti l'idea che questa proposta nasca da una volontà in parte tardiva, in parte forse non così precisa e decisa, di porre dei vincoli e di dare delle indicazioni su quella che dovrebbe essere la costituzione e associazione in partiti all'interno dell'ordinamento italiano.
Proprio questi due difetti, che sono la tardività e la non volontà di porre vincoli precisi, ci rendono un po' scettici su quanto possa essere utile e incisiva una proposta del genere.
Desidero sottolineare appunto il ritardo con cui, dopo decenni, viene fatta dal di dentro, cioè da chi rappresenta un partito, questo tipo di proposta.
Durante l'iter di discussione nel tavolo nella sottocommissione, mi sono accorto (penso sia verificabile anche dal verbale) come quella che poteva essere un'idea più organica, più ricca di indicazioni, di regole e di vincoli sia stata un po' spolpata, un po' sminuita, un po' non così rispettata nelle indicazioni iniziali. Chiaramente non mi sottraggo al giudizio rispetto al proponente, che invece ritiene che la sua proposta sia stata migliorata e poi resa più condivisibile.
Il sistema partitico, per così dire, com'è stato detto da molti colleghi, in questo momento sta un po' subendo i segni e dimostrando dei segni di obsolescenza che non sono dovuti, io credo, solo alla struttura partitica in esso, ma al modo in cui quelle che sono - ahimè - ancora queste strutture che in qualche modo danno rappresentanza o comunque hanno la delega da parte del cittadino per legiferare e gestire la cosa pubblica hanno dimostrato tutte le storture che si sono succedute negli anni della prima e seconda repubblica e alle quali, purtroppo, non vedo una possibile soluzione, continuando a sottolineare e a insistere che quello deve essere il modo in cui i cittadini possono interfacciarsi con le Istituzioni e con la cosa pubblica.
Dal nostro punto di vista, sarebbe invece importante - e in parte in questi mesi lo abbiamo fatto, lo abbiamo proposto - modificare l'assetto cioè ribaltare quello che dovrebbe essere il rapporto tra cittadino e res publica. Non credo sia un'eresia dire che, pur rispettando i valori importantissimi della nostra Costituzione, sarebbe importante porre delle modifiche per l'introduzione della rappresentatività totale, di cui è priva, attraverso la democrazia dal basso e partecipata nel modo più esteso possibile. È necessario evitare che tutti gli istituti di partecipazione diretta del cittadino siano solo accettati dai partiti che, in qualche modo, siedono all'interno delle istituzioni come qualcosa di facciata o che possa essere un contentino quando qualcuno, invece, con delega totale gestisce, sia da un punto di vista economico-finanziario e sia da un punto di vista decisionale, la Nazione, la Regione o le Istituzioni.
In qualche modo, dalla proposta su cui stiamo discutendo, che dal mio punto di vista è stata spolpata e ridotta veramente ai minimi termini emerge che le due o tre istanze più importanti siano legate al recepimento quindi, alla possibilità di accedere a risorse pubbliche - alla disponibilità, in qualche modo, di una struttura che possa dare indicazioni in merito all'appartenenza - quindi, un tesseramento - e, in realtà, allo statuto. Però, questa proposta di legge, alla fine di tutta l'evoluzione svolta in Commissione, propone solo la redazione dello statuto, senza porre vincoli precisi su cosa e come deve essere strutturato, cioè dice quello che il partito deve redigere all'interno dello statuto, ma senza porre dei vincoli.
Proprio per questo, il Gruppo che rappresento ritiene di non avallare questa proposta di legge - pur, in parte, riconoscendo anche la buonafede di chi la propone - per un iter all'interno del Parlamento, non essendo la nostra concezione di quello che dovrebbe essere la gestione partecipata.
Come tutti sanno, le tessere d'appartenenza hanno determinato serie problematiche, quindi riteniamo che ogni cittadino possa, senza alcun tipo di vincolo o di tessera, riconoscersi nel nome di un partito o di un movimento, perché l'importante è la condivisione delle istanze che possono essere portate avanti.
In conclusione, ritornando alle lacune della Costituzione, ricordo la questione della partecipazione, cioè l'ampliamento della democrazia partecipata. In tal senso cito i referendum, che prevedono solo l'abrogazione di parti di legge a livello nazionale.
L'ultimo esempio è di qualche mese fa e anche il proponente della legge ne riconosce, comunque, la notevole importanza. Sia per quanto riguarda l'evoluzione delle regole nazionali, regionali e, in parte, anche locali sia per quanto riguarda tutte le decisioni assunte a livello di spesa - in questo momento stiamo proprio affrontando una questione molto spinosa: quella del bilancio - la rappresentanza trasversale e orizzontale del cittadino non può essere vincolata da deleghe e, soprattutto, da regole tardive, come ci pare di intravedere in questa proposta di legge. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Laus.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Come ha fatto il collega Buquicchio, volevo ringraziare i colleghi che hanno partecipato al gruppo di lavoro; inoltre, ringrazio personalmente il collega Buquicchio, perché è stato lui, con la sua tenacia, a portare avanti questo progetto di legge.
Bene dice il collega Buquicchio: qui non si tratta di mettere una bandierina o il cappello. Nessuno di noi è titolato, in questo momento, ad apporre bandierine o cappelli relativamente ad una proposta di legge regionale al Parlamento di tale portata.
necessario non mettere bandierine o cappelli, bensì occorre trovare meccanismi, a mio avviso, anche di natura sinergica, con colleghi delle altre Regioni d'Italia, affinché proprio in questo particolare momento storico questa iniziativa possa essere valutata con attenzione dall'attuale Governo.
Volevo semplicemente fotografare quanto recita l'articolo 49 della Costituzione e quanto è stato realizzato di questo articolo: "Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale", e dalla mia fotografia emerge la democrazia tra i partiti. Su questo non c'è alcun dubbio: penso che nessun politico possa dimostrare in questo momento il contrario, perché la democrazia tra i partiti la definiamo democrazia esterna, e così via.
La democrazia all'interno dei partiti, ahimè, non è stata realizzata volutamente dal nostro legislatore: allora c'erano motivi storici e di opportunità politica. Ad oggi, a mio avviso, nel 2011 - parlo in generale e non faccio riferimento a questo o a quel partito - la democrazia all'interno dei partiti è assolutamente nulla. E quando, invece, la democrazia è realizzata all'interno dei partiti è solo ed esclusivamente perché i dirigenti dei partiti vogliono garantire la democrazia interna nel loro partito, ma chiaramente ci rimettiamo alla discrezionalità di questo o quel dirigente.
Quindi, credo che in un momento così difficile, in un momento così delicato, se oggi ci troviamo in questa situazione, quella che tutti abbiamo sotto gli occhi, è perché all'interno dei partiti è mancata la democrazia. Il fatto che sia vero quanto sto dicendo è perché tutti, ad esclusione di nessuno dei Segretari nazionali dei partiti, contestano loro stessi (tranne alcuni) questo metodo di democrazia partecipata.
Ecco che oggi ci troviamo di fronte non soltanto ad un Parlamento di nominati da Segreterie di partiti, ma ci troviamo di fronte ad un Parlamento di nominati da Segreterie di partiti che al loro interno non hanno garantito assolutamente nessuna forma di democrazia.
Questa, a mio avviso, sembra una grave violazione, un grave danno, un grave torto che subisce la democrazia partecipata e quindi subisce il singolo cittadino.
Chiaramente, dire che i partiti devono essere registrati non significa che (come giustamente si dice nella legge) una norma deve dire a te partito, come devi organizzarti nel tuo interno. Ma, se un partito si dà delle regole, se un partito, appunto, si dà delle norme, significa che l'organizzazione del partito è stata così voluta dai dirigenti del partito.
Ed è per questo motivo, per rispetto, che le regole organizzative che un partito si dà devono essere rispettate, altrimenti significa che il gruppo dirigente politico di un partito che si candida e aspira a guidare il Paese democratico... Beh, c'è un po' di contraddizione tra le ambizioni e quanto giorno per giorno, pone in essere nel suo partito.
Non mi dilungo più di tanto e mi avvio alla conclusione dando una lettura più sfumata rispetto a quella del collega Angeleri, il quale è un po' dubbioso sul fatto che, in questo particolare momento, il nostro Parlamento nazionale possa approvare questa legge. Io, invece, dico che se questa legge non venisse approvata con questo Governo, ahimè, credo che non verrà mai più approvata! Dato che ho appreso con le mie orecchie, e non solo, che ci sono dei testi e dei documenti depositati alla Camera e al Senato, quale momento migliore se non questo per dire al Presidente del Consiglio, Monti di dare forma e concretezza con l'applicazione di questa legge, anche perché nel suo discorso di insediamento alla Camera e al Senato, tra i primi punti che ha richiamato vi è il taglio dei privilegi della politica.
Secondo il Consigliere Laus, che in questo momento sta parlando, il più grande privilegio dei politici è proprio la non registrazione dei partiti.
La non registrazione dei partiti, che è degenerata al punto che ci sono stati e ci sono partiti non rappresentati nel Parlamento, partiti inesistenti che continuano, in un momento di crisi e di difficoltà, a percepire finanziamenti pubblici, che altro non sono che le risorse che i cittadini pagano con le famose tasse.
Ringrazio nuovamente tutti i colleghi. Ringrazio il collega Buquicchio e invito tutti a innescare meccanismi sinergici con i colleghi Consiglieri regionali di altre Regioni d'Italia.
Concludo dicendo che il Gruppo del PD è favorevole all'approvazione del progetto di legge.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Laus.
Dichiaro conclusa la discussione generale.
Passiamo all'esame dell'articolato.
Non ci sono emendamenti su nessuno degli articoli.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Indìco la votazione palese sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 Indìco la votazione palese sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Indìco la votazione palese sull'articolo 8.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Indìco la votazione palese sull'articolo 9.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 Indìco la votazione palese sull'articolo 10.
Il Consiglio approva.
Comunico che, su richiesta del richiedente, il ramo del Parlamento cui assegnare questa proposta, è il Senato della Repubblica.
Ci sono richieste di intervento per dichiarazione di voto sull'intero testo? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Per specificare, se ve ne fosse bisogno e nei tempi concessi, le motivazioni del nostro voto ai singoli articoli (che sarà in parte di astensione e in parte di contrarietà), e un voto complessivo al disegno di legge, che sarà contrario. Penso sia facile capire perché, anche il Consigliere Buquicchio e coloro che hanno lavorato alla stesura del testo possono immaginarlo.
Riteniamo che i partiti siano strutture vecchie e antistoriche. Non vorrei essere demagogico, ma secondo me i partiti sono morti. Alla fine esistono ancora, anche se sono forse dei fantasmi che, per adesso, fanno ancora parecchi danni.
Pensiamo - oltre ad essere un auspicio, è anche un pensiero - che, a breve termine, verranno spazzati via da una maggiore partecipazione dei cittadini nella rete; mettendosi in rete, avverrà il superamento delle logiche burocratiche, clientelari, di tessere, non tessere e "correntine" che sono presenti nei partiti. Tutti, ripeto tutti. Senza differenza. Non vogliamo dare un giudizio etico (qualcuno è cattivo, qualcun altro meno) ma è la forma del partito che genera questa deviazione, o devianza, se mi permettete.
Mi preme sottolineare al Consigliere Marinello l'articolo 9, quello del finanziamento pubblico, che è una nostra battaglia (condivisa anche da altre forze politiche). Lo sapete benissimo, noi siamo l'unica forza politica, non voglio dire movimento e nemmeno partito perché adesso spesso molti partiti sono ritornati movimenti, che ha rinunciato al finanziamento pubblico destinato ai movimenti o ai partiti politici. Questo per dimostrare che non c'è bisogno di fare le guerre e le lotte per ottenere soldi, per arrivare ad esprimere le proprie idee.
Abbiamo seguito in questi ultimi giorni - è ritornato alla ribalta anche dal punto di vista televisivo - lo scandalo dell'ex Presidente della Provincia di Milano Penati, del Partito Democratico, che dimostra come il sistema della ricerca dei soldi in forme di tipo tangentistico o para tangentistico sia esteso a tutti gli schieramenti. Questo dimostra che, se da una parte bisogna togliere il finanziamento pubblico ai partiti dall'altra non dobbiamo pensare di sostituirlo con le libere dazioni, come anche - non parlo dei Consiglieri che non sono presenti - è successo spesso per alcune fondazioni fatte anche da alcuni Consiglieri regionali ivi presenti ed eletti.
La politica si deve fare con le idee, si deve fare con spazi concessi liberamente a tutti, in forma uguale: sui giornali, sui media, sulle televisioni e su internet. Fino a che non ci sarà questo, è inutile parlare, nonostante sia lodevole il tentativo del Consigliere Buquicchio di forme di regolamentazione delle strutture partitiche che, come ho detto per definizione, sono strutture che mettono in competizione gli uni contro gli altri e li mettono in competizione in relazione soprattutto al censo perché con i soldi si possono comprare i pacchetti di voti, il consenso e quindi il potere.
Il nostro voto sarà contrario.



PRESIDENTE

Do atto che non vi sono ulteriori richieste di intervento n dichiarazioni di voto.
Come comunicato in precedenza, il ramo del Parlamento cui assegnare questa proposta di legge è da ritenersi il Senato della Repubblica.
Indìco la votazione nominale sulla proposta di legge n. 92.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 42 Consiglieri hanno votato NO 2 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Condizione femminile

Iscrizione all'o.d.g. ed esame ordine del giorno n. 573 presentato dalle Consigliere Manica, Costa Rosa Anna, Artesio, Spagnuolo, Montaruli, Valle Pentenero, Motta Angela e Maccanti, inerente a "Giornata mondiale contro la violenza alle donne"


PRESIDENTE

Prima di chiudere i nostri lavori, chiedo una cortesia all'Aula.
Questa mattina, in apertura, mi sono dimenticato - e me ne scuso - di porre all'attenzione dell'Assemblea il fatto che le colleghe Consigliere regionali - sostanzialmente tutte le colleghe presenti: Manica, Costa Artesio, Spagnuolo, Montaruli, Valle, Pentenero e Maccanti - in vista della giornata del 25 novembre, quando ricorre la celebrazione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne (e sappiamo che la violenza sulle donne è una delle forme di violazione dei diritti umani più diffusa nel mondo), hanno presentato unitariamente un ordine del giorno, che ovviamente ha un senso se viene approvato prima della giornata celebrativa.
Se i colleghi quindi sono d'accordo leggo brevemente il dispositivo che "impegna la Giunta regionale ad assicurare gli stanziamenti a favore delle azioni fissate dal Piano regionale per la prevenzione della violenza contro le donne e per il sostegno delle vittime, al fin di garantirne la continuità e l'attuazione; a sostenere iniziative congiunte degli Organismi di parità volte a promuovere la più ampia consapevolezza sulle violazioni dei diritti fondamentali delle donne; di concordare, in tal senso, azioni con il Governo nazionale".
Essendo lo stesso ordine del giorno sottoscritto dall'Assessore Maccanti nella sua qualità di Consigliera, presumo che il parere della Giunta sia favorevole.
Vedo presente in aula il Presidente Cota, che conferma.
Passiamo dunque alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 573, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che il 25 novembre ricorre la celebrazione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, frutto di una politica di interventi attuati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite la violenza sulle donne è una delle forme di violazione dei diritti umani più diffusa ed occulta nel mondo, che colpisce donne di Paesi e di continenti diversi, di religioni, culture differenti, donne istruite o analfabete, di qualsiasi condizione sociale che vivano in tempo di guerra o di pace la violenza contro le donne è un fenomeno che, negli ultimi decenni, ha assunto una visibilità crescente, tanto da suscitare una progressiva attenzione fino a diventare una priorità di azione sia a livello internazionale che nei governi locali ricordato che secondo un'indagine condotta dal Consiglio d'Europa la violenza è la prima causa di morte o di invalidità permanente nelle donne in età compresa tra i 16 ed i 44 anni, ancor più di quanto registrano le malattie gravi o gli incidenti ed è causa spesso di gravi traumi nei minori quando è perpetrata all'interno delle mura domestiche e viene compiuta su figure affettive di riferimento la realtà piemontese, su tale tema, si presenta particolarmente articolata avendo sul territorio attivato servizi di accoglienza e di supporto alle donne vittime di violenza tutto ciò premesso impegna la Giunta regionale ad assicurare gli stanziamenti a favore delle azioni fissate nel "Piano regionale per la prevenzione della violenza contro le donne e per il sostegno delle vittime" al fine di garantirne la continuità e l'attuazione a sostenere iniziative congiunte degli Organismi di parità volte a promuovere la più ampia consapevolezza sulle violazioni dei diritti fondamentali delle donne a concordare in tal senso azioni con il Governo nazionale".
Il Consiglio approva.
Ricordo che alle ore 14.30 siamo con vocati per la trattazione del sindacato ispettivo ex articolo 100 del Regolamento regionale, e che la seduta ordinaria aprirà con il punto relativo alle nomine.
Successivamente, è prevista la comunicazione dell'Assessore Ravello e a seguire, intorno alle ore 16.30, la trattazione dell'ordine del giorno n.
549 alla presenza dell'Assessore Quaglia.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.07)



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