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Dettaglio seduta n.166 del 08/11/11 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


LEARDI LORENZO



(Alle ore 10.00 il Consigliere Segretario Leardi comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(Alle ore 10.30 il Presidente Cattaneo comunica che la seduta è aggiornata alle ore 11.00 per mancanza del numero legale e perché non sussistono le necessarie condizioni per lo svolgimento del sindacato ispettivo)



(I lavori iniziano alle ore 10.42 con la trattazione del punto 3)


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 738 presentata dal Consigliere Cantore, inerente a "Variante n. 200 al PRGC del Comune di Torino. Verifiche di regolarità procedurale anticipazioni - Compatibilità con norme di tutela sanitaria e ambientale"


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g., inerente a "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", iniziamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 738.
La parola al Consigliere Cantore per l'illustrazione.



CANTORE Daniele

Grazie, Presidente.
L'illustrazione potrebbe essere inutile, ma vorrei ricordare la motivazione dell'interrogazione. Per rispondere a quest'interrogazione per tabulas prima, e ritengo anche adesso - i suoi Uffici avranno verificato tutto l'iter procedurale della variante n. 200 della Città di Torino. Una variante che aveva e ha come scopo quello di risolvere il problema dell'attraversamento della città da nord a sud.
Peraltro, collegata a tale variante c'è anche la possibilità di continuare l'intervento metropolitano all'interno della città. Tuttavia l'oggetto dell'interrogazione riguarda la fascia di riqualificazione di quella zona della città che potremmo chiamare Barriera di Milano, quando si entra in città arrivando dall'autostrada. Una variante importante, che pone alcuni quesiti sulla regolarità degli atti che hanno portato alla sua realizzazione.
Vorrei ricordare, come peraltro scritto nell'interrogazione, che per le aree Gondrand e Vanchiglia si è adottato il criterio delle anticipazioni alla variante generale e strutturale, che poi è la variante n. 200. Due aree che hanno insediamenti produttivi e commerciali significativi.
Peraltro, l'area demaniale ex Scalo Vanchiglia è stata acquisita dalle Ferrovie dello Stato da parte dell'amministrazione comunale che, in questo caso, si è costituita come soggetto immobiliare. Abbiamo anche delle perplessità in relazione a quest'intervento, ma questo probabilmente poco importa o poco interessa alla Regione Piemonte.
Emergono due dati importanti dall'interrogazione. Il primo è che si è addivenuti a questa variante tramite due anticipazioni e una variante complessiva, non rispettando il comma 17 dell'articolo 7 della LUR così come è scritto nell'interrogazione, quindi considerando Gondrand e Vanchiglia due insediamenti significativi come anticipazione e non come variante generale, quindi variante strutturale.
Secondo dato. Nell'insediamento edilizio c'è un mancato rispetto della fascia cimiteriale. Questo mancato rispetto pone dei problemi di ordine urbanistico, ma anche di tutela ambientale e paesaggistica.
L'interesse era capire in che modo la Regione Piemonte, attraverso la Conferenza dei Servizi, ma adesso anche con l'approvazione di questa variante, intenda muoversi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera per la risposta.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

In merito ai quesiti posti dall'interrogante, sentita la Direzione regionale competente si riferisce quanto segue: Per quanto riguarda le procedure relative agli ambiti ex Gondrand e Vanchiglia, la Città di Torino ha approvato, come veniva ricordato, con delibera Consiglio comunale n. 11 del 31 gennaio 2011 e con delibera Consiglio comunale n. 13 del 29 marzo 2011 le seguenti varianti "parziali" ex articolo 17, comma 7, della legge regionale n. 56.
Prima variante. Piano particolareggiato di Recupero in variante al PRG ambito 9/200 "Regaldi". Secondo. Programma Integrato Ambito 5.10/5 Spina 4 "Gondrand-Metallurgica Piemontese".
Le predette varianti sono state esaminate per competenza dalla Provincia di Torino con pareri approvati con delibera Giunta provinciale n.
318-12650/2011 e con delibera Giunta provinciale n. 259-10626/2011.
È da precisare che la verifica della regolarità dell'applicazione dell'articolo 17, comma 7, della legge regionale n. 56/77 è in capo al Comune proponente. Questo recita l'impianto normativo esistente, anche supportato da una circolare del Presidente della Giunta regionale n. 12 del 1988.
A maggiore chiarimento di quanto sopra esposto, si ricorda che le aree oggetto dell'interrogazione e delle sopraccitate varanti "parziali" sono comprese nell'ambito della variante strutturale n. 200, il cui Documento Programmatico è stato adottato, ai sensi della legge regionale n. 1, con delibera Consiglio comunale n. 92 del 15 giugno 2009.
Il progetto preliminare della stessa variante è stato adottato con delibera Consiglio comunale del 14/02/2011, quindi pubblicato, ed è attualmente in fase di controdeduzione alle osservazioni dei cittadini.
Gli elaborati del Progetto preliminare non sono stati ancora riadottati dal Consiglio comunale né trasmessi agli uffici della Direzione regionale Urbanistica che pertanto non ha, al momento, la possibilità di confrontare nel merito i contenuti delle varianti parziali citate e della variante n.
200 in essere.
La Direzione ritiene comunque utile evidenziare che nel parere regionale espresso il 21 settembre 2009, relativo al Documento Programmatico della Variante n. 200, era stata sottolineata la necessità di coordinare eventuali "anticipazioni" con "la complessiva condivisione del progetto sia urbanistico sia infrastrutturale e trasportistico valutato a livello di quadrante metropolitano"; a seguito di tale osservazione la Regione ha anche attivato un Tavolo tecnico di confronto riferito al Quadrante nord est dell'area metropolitana, al quale hanno partecipato i Comuni di Torino, Settimo, San Mauro e Borgaro Torinese. Nel dicembre 2010 si è quindi pervenuti alla sottoscrizione del relativo Protocollo di Intesa finalizzato al coordinamento e condivisione delle scelte mediante la stesura di un Master Plan.
Nello stesso parere si sottolineava altresì quanto segue: "Non si ritiene condivisibile l'attuazione anticipata di alcuni ambiti senza il supporto di analisi a più vasto raggio e prima della completa definizione del Progetto di Variante e della relativa Valutazione Ambientale Strategica. Si ritiene inoltre che - ai sensi di legge - non si possa considerare la possibilità di attuazioni anticipate prima della condivisione in sede di Conferenza di Pianificazione del Progetto Preliminare di Variante".
L'Amministrazione Comunale ha fornito riscontro positivo a tali richieste nell'elaborato di 'Controdeduzione alle osservazioni sul Documento Programmatico", adottato con il Progetto preliminare della Variante 200, nonché nelle singole delibere di adozione delle due varianti parziali citate in premessa.
Per completezza, si riportano le controdeduzioni (paragrafo 7d) alle osservazioni al documento programmatico: "I Piani esecutivi Gondrand metallurgica e Regaldi vengono definiti alla luce delle previsioni insediative, infrastrutturali e trasportistiche della Variante 200, di cui rappresentano alcuni tasselli, in perfetta coerenza con la variante stessa.
Per questi piani esecutivi si prevede un'approvazione parallela che presuppone la contestualità di adozione del Progetto Preliminare della Variante 200 con l'adozione degli stessi, previa specifica procedura di VAS.
La Variante 200 ha raggiunto livelli di approfondimento molto elevati dal punto di vista delle previsioni infrastrutturali, della viabilità e dei parcheggi, pertanto, il quadro che ne deriva consente l'approvazione parallela di strumenti urbanistici esecutivi. Si ritiene, pertanto, che la conferenza di pianificazione discuta contemporaneamente i tre provvedimenti dopo l'adozione da parte del Consiglio comunale".
In merito alla richiesta di deroga della fascia cimiteriale, l'ASL Torino 1 si è espressa con parere favorevole inviato alla Città di Torino.
Per quanto riguarda la richiesta di chiarimenti relativa la cessione dell'area dell'ex Scalo Vanchiglia, si rileva che tale procedura è di stretta competenza dell'Amministrazione Comunale e riguarda interessi propri valutati nelle apposite sedi. L'Assessorato non è quindi a conoscenza degli aspetti relativi a tale oggetto.
Infine gli aspetti paesaggistici e ambientali della Variante 200 saranno affrontati nel dettaglio in sede di Valutazione ambientale strategica da parte dell'Organo Tecnico Regionale. Attualmente tale Organo Tecnico ha espresso il proprio contributo, con nota del 12 novembre 2010 sul Documento Tecnico Preliminare allegato alla variante e, pertanto, in attesa del Rapporto Ambientale, si è pronunciato relativamente ad aspetti metodologici e procedurali.
Si segnala che la competenza specifica in materia di tutela di beni architettonici e ambientali è della Sovrintendenza ai beni architettonici e paesaggistici per la Provincia di Torino, che è stata invitata alle conferenze di pianificazione indette nei giorni 21 luglio 2009 e 23 settembre 2009. La stessa, tuttavia, come hanno dichiarato gli uffici della Città di Torino, non ha inviato rappresentanti né pareri in merito.
L'interrogante ha colto una variante molto complessa e molto importante; mi sembra che, ferme restando le norme attuali, la Regione cerchi di ricondurre tutto su percorsi di coerenza.
Devo dire che la riforma della legge urbanistica che noi abbiamo in programma, accelerando la via ordinaria, tutto sommato può evitare che i Comuni suonino contemporaneamente sulla tastiera troppi tasti, rischiando a volte di creare più difficoltà rispetto a quello che vogliono superare.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 761 presentata dal Consigliere Taricco, Boeti, Pentenero e Ronzani, inerente a "Canoni per il rilascio delle concessioni per l'utilizzo di beni del demanio idrico fluviale e lacuale non navigabile"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione indifferibile e urgente n. 761 presentata dai Consiglieri Taricco, Boeti, Pentenero e Ronzani.
La parola al Consigliere Taricco per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Credo che l'interrogazione sia molto chiara. Ripercorro solo velocemente alcuni passaggi che credo rendano evidente l'urgenza del tema che con quest'interrogazione abbiamo voluto porre.
Nel 1998, il decreto legislativo 112 "Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni" ha trasferito alle Regioni le aree che erano appartenenti al demanio fluviale, sia che queste avessero sopra delle opere o non le avessero.
La Regione Piemonte, nel 2004, ha varato un regolamento regionale con cui andava a disciplinare tutte le concessioni di utilizzo di queste aree.
Detto regolamento (probabilmente, allora è passato come una cosa naturale) prevedeva che, per qualunque concessione di passaggio sopra queste aree demaniali, vi fosse una proporzionalità del costo della concessione dell'autorizzazione alla dimensione del terreno cui questo passaggio serviva. E fin qui andrebbe benissimo. Sennonché poneva un termine, e cioè stabiliva che il minimo che dovevano pagare coloro che fruivano di questo tipo di concessione era di 171 euro.
Cosa sta succedendo? Sta succedendo che, essendo passati quasi dieci anni dal varo di quel regolamento e per evitare che scadano dopo dieci anni i diritti all'introito delle risorse da parte dell'Ente pubblico, la Pubblica Amministrazione sta notificando ai titolari di passaggi e di utilizzo di queste concessioni (in molti casi sono piccoli ponti e guadi su piccolissimi corsi d'acqua e torrenti di ridottissime dimensioni) il pagamento del canone dei dieci anni. Di conseguenza, ai titolari di queste autorizzazioni al passaggio stanno arrivando comunicazioni per il pagamento di 171 ero per dieci anni, quindi 1.710 euro; in molti casi, si tratta di soggetti che dall'altra parte di un ponte hanno magari 2.000 metri quadri di terra a bosco che non rende un euro e che lavorano alla sua manutenzione per passione.
Sono stato contattato da tantissimi anziani, i quali mi hanno detto: "Ci stanno arrivando delle robe che, se è così, si prendano il terreno, nel senso che il mio terreno non vale quei soldi lì e io non ci recupero un euro da mai". Uno mi diceva l'altro giorno: "Faccio manutenzione 'gratuita' del territorio e adesso, con una pensione di 470 euro al mese, dovrei pagare 1.710 euro perché passo su un torrentino per andare dall'altra parte per andare a fare un'opera di manutenzione ordinaria che non mi rende un euro? Regalo alla Regione il terreno e ne faccia quello che vuole, se lo prenda".
Ora, credo che qui il tema vero sia il modo con cui, a suo tempo, fu varato il regolamento, che non ha mai prodotto problemi perché la Regione sostanzialmente non è mai passata all'incasso.



PRESIDENTE

La invito a chiudere l'intervento, collega.



TARICCO Giacomino

Chiudo velocemente.
Quindi noi chiediamo, alla luce di questa situazione che rischia di diventare un problema enorme, perché le Province stanno apprestandosi a comunicare a centinaia di utenti questi conteggi, di mettere mano al regolamento in questione andando a prevedere questa casistica: se io ho 2.000 metri quadri di terra che non rendono neanche un euro, non posso essere chiamato a pagare 1.710 euro.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Cavallera per la risposta.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Ho una risposta un po' articolata; cerco di riassumerla e poi darò al collega Taricco la copia.
Come premessa, devo dire che, per quanto riguarda l'iniziativa del sottoscritto, concordo sul fatto che occorre approfondire la questione e verificarla alla luce dell'attuale situazione agro-ambientale (se così la vogliamo e la possiamo definire).
Adesso vediamo l'appunto che è stato steso correttamente da parte degli uffici, perché bisogna naturalmente partire da lì e poi.
TARICCO Giacomino (fuori microfono) Se è possibile, sospendere.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Questo è più complesso, perché si tratta di riscossioni di canoni erariali. Comunque, studiamo l'esistente e, conosciuta la situazione valutiamo cosa fare.
Con riferimento all'oggetto, sentita la Direzione regionale Opere Pubbliche, Difesa del Suolo, Economia Montana e Foreste, si riferisce quanto segue.
Il decreto legislativo n. 112/1998 ha disposto il trasferimento alle Regioni delle funzioni relative alla gestione del demanio idrico, a seguito del quale i nostri uffici provvedono al rilascio delle concessioni e all'introito nel bilancio regionale dei relativi canoni.
Questo è molto importante: non ci hanno trasferito il demanio, ma solo la gestione. Di conseguenza, noi facciamo una gestione per conto. Peraltro l'introito va allo Stato in modo indiretto, perché quando fecero i conti della Bassanini tolsero il controvalore del gettito del demanio idrico dal trasferimento globale.
Per la disciplina della predetta attività, la legge regionale n.
20/2002 (legge finanziaria per l'anno 2002) ha delegato la Giunta regionale all'adozione di uno specifico regolamento e, con successiva legge regionale n. 12/2004 (legge finanziaria per l'anno 2004), articolo 1, ha indicato le disposizioni e i criteri per la predisposizione del predetto regolamento con particolare riferimento alle concessioni di beni del demanio idrico fluviale non navigabile. Con la medesima legge regionale n. 12/2004 è stata approvata la tabella dei canoni demaniali da applicare alle concessioni di cui si tratta e ne sono stati definiti i criteri di aggiornamento, da effettuarsi con periodicità triennale.
In attuazione del citato articolo 1, la Giunta regionale ha quindi approvato il regolamento recante "Prime disposizioni per il rilascio delle concessioni per l'utilizzo di beni del demanio idrico fluviale e lacuale non navigabile e determinazione dei relativi canoni", emanato con decreto del Presidente della Giunta regionale 6 dicembre 2004, n. 14/R.
Premesso questo sintetico quadro normativo che regola ad oggi la materia in questione, si evidenzia preliminarmente che, con riferimento a quanto enunciato nell'interrogazione in oggetto, vi sono alcune affermazioni che necessitano di precisazioni.
Non vi è stato il trasferimento della proprietà delle aree appartenenti al demanio idrico alla Regione, non essendosi ancora attuato il cosiddetto federalismo demaniale - ed era, in attesa di questo, un momento di stasi anche da parte degli uffici - di cui al decreto legislativo n. 85/2010 e pertanto la Regione continua a gestire i procedimenti di concessione determinazione ed introito di canoni relativi a beni che continuano ad essere di proprietà dello Stato.
La quantificazione del canone non viene effettuata sulla base del Regolamento n. 14/R72004, bensì in applicazione della tabella approvata con la legge regionale n. 12/2004, come successivamente aggiornata in base ai criteri citati nella premessa La tabella-canoni, così come attualmente vigente, stabilisce canoni indifferenziati in relazione alle tipologie di occupazione e alle finalità di utilizzo. Nel caso specifico degli attraversamenti con ponti, passerelle e guadi la tabella definisce i canoni in base alla superficie e prevede una riduzione - per gli usi domestici, agricoli e per gli esercizi commerciali di vicinato - pari al 50%, stabilendo che in ogni caso è dovuto il minimo ricognitorio pari a 171 euro. Si riporta di seguito un estratto della tabella in vigore.
Per quanto riguarda gli aspetti di merito dell'interrogazione, si evidenzia che nell'ambito dell'attività di gestione del Demanio idrico avviatasi a partire dal 2001, gli Uffici decentrati della Direzione Opere pubbliche hanno proceduto alla regolarizzazione delle pratiche pervenute dalle Agenzie del Demanio, rilasciando ove possibile i formali atti di concessione e comunque regolarizzando le occupazioni di fatto relativamente agli aspetti finanziari, con recupero di quanto dovuto per le pregresse occupazioni senza titolo. E qui sapete - perché lo abbiamo visto adesso quali problemi possono dare tutti i tratti intubati o coperti, e allora, a maggior ragione, se l'attraversamento non fosse regolare, apriti cielo! Tutta quest'opera di sistemazione che è stata fatta ha, per certi versi, un valore di regolarizzazione e di "tranquillizzazione" dell'utilizzatore. Ci sono poi, come diceva il Consigliere Taricco, i casi particolari. Si evidenza che è prevista la possibilità di rateizzazione degli importi richiesti per gli anni pregressi qualora si tratti di somme superiori ai 500 euro.
Le pratiche complessivamente gestite dal Settore sono circa 12.500 e si è stimato che, ad oggi, quelle regolarizzate ammontino a circa il 90%. Tale percentuale si riferisce alle pratiche presenti negli Uffici e quindi a situazioni note. Altre situazioni da regolarizzare possono emergere nel corso di sopralluoghi o nell'ambito delle funzioni di pulizia idraulica.
Non è pertanto possibile una stima di quello che potrebbe essere definito un fenomeno di abusivismo, se vogliamo usare una parola forte.
Con specifico riferimento all'interrogazione posta - cioè se non si ritenga opportuno procedere alla revisione del Regolamento riducendo il canone minimo per le zone montane, sospendendo nelle more della revisione la riscossione dei canoni - si ritiene che in occasione del prossimo aggiornamento della tabella-canoni per il triennio 2013-2015 possa essere valutata la possibilità di introdurre canoni ulteriormente agevolati per particolari fattispecie di concessioni. Non si ritiene tuttavia che ci possa comportare la sospensione delle richieste di pagamento in corso poiché gli eventuali nuovi importi troverebbero applicazione a decorrere dall'entrata in vigore della tabella aggiornata e non potrebbero essere applicati retroattivamente, anche per ragioni di parità di trattamento nei confronti dei concessionari e degli utilizzatori che abbiano provveduto alla regolarizzazione della propria posizione nei termini dati e sulla base dei canoni vigenti.
Posso accelerare e dire che mi riservo - d'intesa con la collega Quaglia per gli aspetti finanziari - di riflettere sulla questione nel corso della discussione della legge finanziaria e di fare eventuali proposte. Avete però capito che qui si parla di entrate su cespiti demaniali dove dobbiamo essere cauti soprattutto nel pregresso, mentre si può fare una svolta, se regolare, da adesso in avanti, magari introducendo il criterio dell'uso saltuario. Mi sembra che il collega sottolineasse soprattutto il caso di coloro che usano qualche volta l'anno questo attraversamento e non i casi laddove vi è un'utilità quotidiana, o per accedere all'abitazione o per attività economiche o di altro tipo.
In ogni caso, è a disposizione il testo scritto.


Argomento: Opere idrauliche ed acquedotti

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 697 presentata dal Consigliere Boeti, inerente a "Contributi per l'abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici di proprietà delle Agenzie Territoriali per la Casa (ATC)"


PRESIDENTE

Passiamo adesso all'esame dell'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 697 del Consigliere Boeti.
La parola all'interrogante per l'illustrazione.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
L'interrogazione che ho presentato riguarda secondo noi un problema di grande importanza perché è relativa ai contributi per l'abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici di proprietà delle Agenzie territoriali per la casa, le ATC. Come tutti sanno, i contributi per l'abbattimento delle barriere architettoniche si basano, per quanto riguarda gli edifici privati, sulla legge n. 13 del 9 gennaio 1989 e per questi sembra che le risorse continuino ad essere disponibili; per quanto riguarda invece gli edifici di edilizia residenziale pubblica, sulla legge n. 457 del 5 agosto 1978, "Norme per l'edilizia residenziale", e sulla successiva legge.
Se però devo parlare con l'Assessore e l'Assessore non ascolta nemmeno l'interrogazione, mi dia la risposta scritta, Assessore, e chi s'è visto s'è visto.
Allora, considerati i finanziamenti a sostegno delle leggi sopraccitate, ripeto che, per quanto riguarda l'edilizia privata, questi sono stati mantenuti, ma che invece sembra - adesso sentiremo la risposta dell'Assessore - che l'abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici delle ATC non sia più stato finanziato. Considerato inoltre che solo all'ATC di Torino giungono mediamente 100 richieste l'anno per interventi di eliminazione della barriere architettoniche e che le domande rimaste ad oggi inevase da parte dell'ATC di Torino sarebbero circa 300 noi vorremmo sapere da parte dell'Assessore se l'abbattimento delle barriere architettoniche continuerà ad essere finanziato com'era stato fino a qualche anno fa, oppure se le risorse destinate a questo settore saranno completamente eliminate.



PRESIDENTE

Grazie, anche per il perfetto rispetto dei tempi.
Risponde, per la Giunta, il Vicepresidente Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'edilizia

In relazione all'interrogazione, si evidenzia quanto segue.
Negli ultimi anni non si sono più verificati i trasferimenti di risorse statali destinate all'abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata. Le ultime risorse statali, che risalgono al 1999, ai sensi della legge n. 104, risultano ormai completamente esaurite. Qui c'è tutto il ragionamento sui Fondi Gescal che sono stati esauriti, eccetera.
Nel corso degli anni gli Uffici regionali hanno suggerito all'ATC di Torino di valutare l'utilizzo dei proventi delle vendite ai sensi della 560/93 articolo 1, comma 14, quelli riferiti agli affitti ai sensi della legge 513/77, articolo 25, che genera una quota da utilizzare per la manutenzione, oppure lo stanziamento di risorse proprie al fine di risolvere i problemi più urgenti connessi all'abbattimento delle barriere architettoniche.
Per quanto riguarda l'utilizzo di risorse della Regione, il Consiglio regionale, con deliberazione 20 dicembre 2006, n. 93, ha approvato il Programma casa: 10.000 alloggi entro il 2012. Con la programmazione del secondo biennio del citato Programma casa sono stati destinati 15 milioni di euro agli interventi di manutenzione e adeguamento funzionale e tecnologico del patrimonio di edilizia residenziale sovvenzionata, sia per gli alloggi occupati sia per quelli non utilizzati per carenza di manutenzione.
In particolare, il bando prevedeva un punteggio premiale per le domande che comprendevano anche il piano per l'abbattimento delle barriere architettoniche. Di seguito riepilogo i finanziamenti per tutte le Province; poi fornirò all'interrogante l'elenco. Come finanziamento complessivo concesso siamo sui 13 milioni e 133 mila euro circa, di cui alle attuali ATC 8.149.000. A quella di Torino sono andati tre milioni e mezzo per l'area metropolitana e 15.238 per il resto della provincia: questa ATC ha concentrato sostanzialmente l'intervento nell'area metropolitana. Questa è l'attuale situazione.
Naturalmente ho già riferito in Commissione quanto stiamo faticando per reperire in termini reali le risorse per completare questo Programma dei 10.000 alloggi. Avremo comunque modo di parlarne ancora anche in Commissione.



PONSO TULLIO


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 783 presentata dal Consigliere Placido, inerente a "Deliberazione del Commissario ARESS n. 97 del 07/09/2011"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 783.
La parola al Vicepresidente Placido, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente.
Assessore, l'interrogazione è molto semplice. Fra l'altro, c'è stata un'appendice prima della seduta di oggi, alla quale era presente anche lei Assessore Monferino, in cui ho chiesto di sapere chi si occupava della ricerca del personale per l'ARESS, in una situazione in cui la Regione ha comunicato di non confermare tutti i 209 precari, i quali hanno, in qualche modo, coinvolto lo stesso Consiglio regionale.
Lo stesso vale per tutti i precari delle ASL lasciati a casa.
Chiedevo di sapere, per quanto riguarda l'ARESS, da chi venivano scelti i precari, chi erano i soggetti (al di là di alcune imprecisioni sulle società che si sono occupate della ricerca del personale). La sostanza Assessore, è di sapere, ad oggi, quant'è il personale dell'ARESS; quant'è il personale a tempo determinato, a collaborazione o, comunque, non dipendente del Consiglio regionale e quanti sono i comandati dalla Regione delle altre ASL.
Queste sono le domande: aspetto una sua risposta.
Presidente, ho diritto anche alla replica, giusto?



PRESIDENTE

No. Essendo un'interrogazione a risposta indifferibile ed urgente, non ha diritto di replica, collega.



PLACIDO Roberto

Mi scusi, Presidente, allora occuperò qualche secondo in più, perch ero convinto che non fosse a risposta urgente e che ci fosse la possibilità di replica.
Assessore, lei era presente in Commissione quando il dottor Zanon ha dichiarato che ci sono le stesse persone che ha trovato.
In base ai documenti in mio possesso, fornitimi dall'ARESS, questo non corrisponde a verità, perché c'è una diminuzione del personale comandato dalla Regione e dalle ASL.
Le ricordo che la legge istitutiva obbliga l'ARESS ad utilizzare esclusivamente personale della Regione e delle ASL. Noi, invece, abbiamo una situazione per cui diminuisce il personale comandato e aumenta il personale assunto a tempo determinato o precario. Non è vero, quindi quanto sostiene il direttore Zanon - e lei era presente, quindi mi aspetto una risposta in merito - e cioè che i numeri sono gli stessi, perch rispetto ad anno fa, a fine della scorsa legislatura, c'è stato un aumento del 35-40% del personale assunto all'esterno.
Questi sono i numeri. Lei era presente ad una dichiarazione non vera si tratta di una Commissione del Consiglio regionale: non può tollerare che un Dirigente dica cose false.



PRESIDENTE

La prego di terminare il suo intervento, Consigliere.



PLACIDO Roberto

Su questo mi aspetto una risposta, Assessore.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Monferino per la risposta.



MONFERINO Paolo, Assessore all'ARESS

Grazie, Presidente.
Ho mandato l'interrogazione alla Direzione amministrativa dell'ARESS e mi è arrivata la seguente relazione, che poi le lascio, ovviamente.
Lei, Consigliere, ci aveva chiesto di conoscere, di tre mesi in tre mesi, il personale presente nell'ARESS, cominciando dal 1° gennaio 2010.
In totale, al 1° gennaio 2010 erano 37 persone, di cui sette a part time, 17 a full time e 14 comandati.
Al 30 giugno 2010, le 37 persone sono scese a 36, con otto part-time 14 full time e 14 comandati. Al 31/12/2010 le persone sono salite da 36 a 39, con nove part-time, 16 full time e 14 comandate.
Al 30 giugno 2011 il totale è rimasto inalterato, 39 persone, con 15 part-time, 16 full time e otto comandati.
Oggi, quindi ultima rilevazione fatta, il personale è sceso da 39 a 37 con 16 part-time, 13 full time e otto comandati.
Facendo il totale, al 1° gennaio 2010 erano 37; sono scesi a 36 sei mesi dopo, risaliti a 39 a fine anno, rimasti 39 il 30 giugno e poi scesi a 37 all'ultima rilevazione di pochi giorni fa.
Questa è la situazione. Rilevo che i comandati all'inizio del 2010 erano 14 ed oggi sono otto. Non so darle una motivazione specifica, ma interpreto che, essendoci personale in discesa nelle nostre Aziende Sanitarie, si cerca di pesare meno sulle stesse, comandando del personale.
Complessivamente, il personale si è mosso da 37 a 39, 36 e di nuovo 37.
Questi sono i dati che mi sono pervenuti.
I candidati che rientrano nel bando sono gli stessi lavoratori che hanno prestato servizio in ARESS fino ad oggi. Abbiamo gli elenchi nominativi, quindi li possiamo vedere uno per uno.
Le selezioni riguardano personale che si occuperà principalmente della parte amministrativa dell'ARESS, affiancando figure professionali che si occupano di realizzare i progetti per l'Assessorato alla sanità della Regione Piemonte in modo tecnico.
L'operazione relativa al bando è gestita dal responsabile amministrativo dell'ARESS.
Questo è quanto.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 352 presentata dai Consiglieri Biolé e Bono, inerente a "Disservizi sulla tratta ferroviaria Torino-Alba"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 352.
La parola al Consigliere Biolé, per l'illustrazione.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
L'interrogazione in oggetto chiede lumi relativamente ai disservizi sulla tratta ferroviaria Torino-Alba e ad uno spostamento inopportuno - a nostro modo di vedere - di risorse, rispetto ad alcune tratte locali.
Nel 2006 è stato erogato un finanziamento regionale di 225 mila euro per un potenziamento della tratta ferroviaria Torino-Alba.
Nel 2008 (due anni dopo), quelle risorse sono state allocate per un potenziamento di una tratta diversa, riguardante le corse della linea Alba Castellinaldo, su gomma.
In base a quanto abbiamo potuto verificare, lo spostamento della quota chilometrica non è giustificato da un aumento d'utenza sulla linea destinataria delle risorse, mentre sulla tratta iniziale, sulla quale erano previsti i fondi, esiste una serie di problematiche riguardanti il sovraffollamento della linea e l'obsolescenza dei mezzi.
Poiché siamo in presenza di grandi problematiche di sicurezza (alcuni mezzi subiscono costanti e frequenti avarie), interroghiamo l'Assessore per capire se e come abbia elaborato una modalità per risolvere la situazione relativa alla sicurezza dei passeggeri anche sulla linea Torino-Alba e se ci sia la possibilità - e, in tal caso, quale sia la propria posizione - di vincolare GTT all'utilizzo dei fondi, originariamente erogati per la tratta Torino-Alba, sulla linea stessa.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Biolé.
La parola all'Assessore Bonino, per la risposta.



BONINO Barbara, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
La materia trattata rientra nelle funzioni e nei compiti amministrativi delegati alle Province. Infatti, la programmazione del servizio del trasporto su gomma è materia di competenza provinciale, in base all'articolo 5 della legge regionale 4 gennaio 2000, n. 1, pertanto la risposta che fornirò è un'integrazione tra la risposta dei nostri Uffici e quella fornita dalla Provincia di Cuneo, alla quale abbiamo inoltrato le richieste contenute nell'interrogazione del Consigliere Biolé.
La Provincia di Cuneo, già dal mese di ottobre dello scorso anno, ha chiesto a GTT e al Consorzio Grandabus chiarimenti circa le segnalazioni sulle inadempienze relative all'esercizio della linea Torino-Alba.
Non avendo ricevuto risposta, la Provincia ha inoltrato un sollecito nel mese di dicembre 2010.
Questo è quanto è stato trasmesso dalla Provincia di Cuneo.
Per quanto riguarda l'obsolescenza dei mezzi dell'azienda GTT, è un problema...



PRESIDENTE

Scusate, colleghi. Prego l'Aula di lasciar parlare l'Assessore.



BONINO Barbara, Assessore ai trasporti

Per quanto riguarda il tema dell'obsolescenza dei mezzi, è un problema condiviso, purtroppo, da tutti i territori e le società che effettuano il servizio del trasporto pubblico locale su gomma.
In quest'Aula e in sede di Commissione abbiamo avuto modo di rilevare più di una volta che, nella passata amministrazione, durante i precedenti cinque anni di governo, non è stato destinato un solo euro all'ammodernamento del materiale circolante relativo al trasporto pubblico locale su gomma e che neppure relativamente all'ammodernamento del materiale rotabile ferroviario sono stati fatti investimenti. Occorre segnalare, inoltre, un dato assolutamente preoccupante: la circolazione sul territorio di un numero consistente di autobus euro 0, che comportano conseguenze negative, sia dal punto di vista ambientale sia dal punto di vista della sicurezza.
Se, poi, incrociamo quest'elemento con la problematica relativa all'installazione dei filtri antiparticolato (altra partita aperta e mai portata a compimento, anche dopo una gara effettuata da GTT in nome e per conto di tutte le società del territorio), abbiamo un quadro complessivo che non ci conforta, rispetto alla capacità del nostro materiale rotabile del trasporto pubblico su gomma di rispondere ai requisiti minimi dell'efficienza e dell'ecocompatibilità.
A seguito della presa d'atto di questa situazione, nel bilancio del 2011 la Regione Piemonte ha stanziato fondi regionali pari a 60 milioni di euro per il rinnovo del materiale rotabile su gomma, dando corso all'erogazione della prima tranche di risorse di un Piano complessivo che si appoggia su fonti regionali e su...



(Commenti del Consigliere Reschigna)



PRESIDENTE

Scusate, colleghi Consiglieri, abbiate pazienza ma dovete tenere l'attenzione e il silenzio e permettere...
Scusi, Consigliere Reschigna?



(Commenti del Consigliere Reschigna)



PRESIDENTE

Chiedo cortesemente agli uscieri di far rispettare il silenzio, poich l'Assessore ha diritto a rispondere e l'interrogante, nonché i Consiglieri che lo desiderano, ad ascoltare la risposta.
Prego, Assessore Bonino.



BONINO Barbara, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Dicevo: 60 milioni per un Piano complessivo, che prevede la copertura grazie a fondi regionali e fondi FAS.
Riteniamo abbiate avuto notizia del fatto che, nella manovra d'assestamento, la copertura della previsione di spesa è garantita all'80 pertanto sarà fatta una parte importante del lavoro di sostituzione arrivando quasi alla completa sostituzione ed eliminazione dalle strade piemontesi degli autobus euro 0, ad oggi impegnati nel trasporto pubblico locale.
Questa sostituzione avviene tramite misure di cofinanziamento misto fra le aziende e la Regione Piemonte, che - come dicevo - utilizza fondi regionali e fondi FAS, per quest'obiettivo programmatico.
Pertanto, per quanto riguarda la vetustà del materiale circolante, per tutti i servizi erogati dal trasporto pubblico su gomma in Piemonte, la situazione è critica.
La GTT inizialmente ha evidenziato un parco macchine classificato euro 0 pari a 351 mezzi: di questi, 100 sono stati recentemente sostituiti prossimamente saranno sostituiti altri 65 mezzi, mentre i rimanenti saranno sostituiti possibilmente a seguito dell'adozione del provvedimento regionale che va ad integrazione di quello che ho descritto brevemente prima.
Di conseguenza, con il Piano di investimenti autobus per l'anno 2011 s'ipotizza un contributo complessivo di GTT, inerente alla sostituzione di tutti i mezzi classificati euro 0, pari a circa 47 milioni di euro, di cui 13,7 di fondi statali.
La Regione Piemonte, con la DGR n. 20-1050 del 24/11/2010, ha assegnato alla Provincia di Cuneo uno stanziamento pari a 238.279,62 euro, per finanziare l'incremento del servizio di trasporto pubblico locale sulla linea Torino-Alba relativamente all'anno 2010.
A decorrere dal prossimo anno, a causa delle riduzioni previste sui capitoli di bilancio, la Regione non finanzierà la maggiore produzione di vetture Km.
Spetterà alla Provincia individuare gli interventi di riduzione nell'erogazione del servizio; questo non significa che la Regione Piemonte non intenda più coprire quel servizio, ma che la riduzione complessiva comporterà delle scelte.
In queste scelte, la Regione Piemonte non ha un'esplicita competenza dal punto di vista della programmazione; come sapete, abbiamo aperto su ogni territorio i tavoli di quadrante, dove la programmazione del ferro e della gomma dovrebbero trovare un'integrazione, in maniera tale che non rimanga scoperta nessuna porzione di territorio e la gomma e il ferro possano essere considerati sostitutivi complementari l'uno dell'altro.
Ovviamente, i Consiglieri regionali che intendano offrire un contributo di conoscenza in termini di evidenziazione delle necessità, potranno farlo in sede di Commissione, direttamente in Assessorato o nei quadranti.
Indubbiamente, sarà un'attività utile.
Cos'altro dire? Anche rispetto a questi compiti di programmazione ricordo al Consiglio regionale che a seguito di una modifica introdotta nel corso dell'ultimo dibattito sulla legge finanziaria, l'Agenzia per la Mobilità Metropolitana di Torino è stata concepita come "agenzia regionale": stiamo lavorando per fare in modo che proprio queste funzioni di programmazione, importanti dal punto di vista dell'integrazione dei servizi, possano trovare il supporto tecnico di questa agenzia regionale attraverso un sistema di governance che ovviamente ci consenta di dire che sul territorio cuneese non sarà Torino a programmare l'erogazione dei servizi, ma saranno la Provincia, i Comuni e le associazioni di categoria rappresentative delle società che erogano i servizi a lavorare per la definizione di un percorso che, da una parte, tenga presente le esigenze del servizio e, dall'altra, prenda in considerazione anche la riduzione delle risorse complessivamente disponibili su tutto il territorio piemontese.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 422 presentata dal Consigliere Ronzani, inerente a "Arenaways"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 422 presentata dal Consigliere Ronzani.
La parola all'interrogante per l'illustrazione.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Si tratta di un'interrogazione datata, per cui, nel frattempo, si è verificata una serie di fatti, alcuni dei quali, purtroppo, hanno confermato sia le preoccupazioni espresse nell'interrogazione, sia le peggiori previsioni.
I fatti nuovi sono tre: in primo luogo, Arenaways è stata dichiarata fallita e il Tribunale ha autorizzato l'esercizio provvisorio. È francamente paradossale che un'azienda certamente innovativa, che rappresentava un elemento di diversificazione e modernizzazione del sistema ferroviario piemontese, sia stata, di fatto, costretta a questo, anche per l'insipienza e il disimpegno del Governo regionale.
La seconda novità è che la nuova gara di cui parlò in Commissione il curatore fallimentare, confidando su un esito positivo della stessa, se ho inteso bene quanto scritto sui giornali è andata deserta. È verisimile che tutto ciò si sia verificato per effetto del fatto che non sono stati rimossi quegli impedimenti - primo fra tutti la possibilità di effettuare fermate intermedie - che sono alla base del fallimento di Arenaways.
Quest'ultimo fatto - terza novità - noi crediamo renda ancora più attuale il valore delle indicazioni contenute nella mozione approvata dal Consiglio regionale all'unanimità se non ricordo male, che, dopo aver sottolineato l'importanza che all'interno del sistema ferroviario piemontese può e deve assumere un processo di liberalizzazione, impegnava la Giunta e l'Assessore regionale competente ad intervenire nei confronti dell'Ufficio regolamentazione del traffico per esprimere il parere favorevole della Regione Piemonte o per rimuovere l'ostacolo che ha impedito a quel progetto di decollare.
Inoltre, se non ricordo male, la mozione impegnava l'Assessore a predisporre dei bandi di gara per l'affidamento del trasporto ferroviario di interesse regionale, individuando nei capitolati le modalità attraverso le quali superare l'attuale assetto monopolistico del sistema ferroviario regionale, ritenendo questa una delle cause principali dei disagi che si verificano nel sistema ferroviario piemontese.
Mi auguro che l'Assessore approfitti dell'interrogazione e della discussione odierna non per ricostruire la vicenda, che ormai è nota ai colleghi, ma per illustrarci, eventualmente, quali passi sono stati compiuti dall'Assessorato regionale per dare attuazione alla mozione approvata dal Consiglio regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bonino per la risposta.



BONINO Barbara, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Intanto due dati, di cui oggi prendiamo atto insieme al Consiglio regionale, stanno in ordine all'esito di due procedure che erano in corso nel momento in cui il Consiglio regionale aveva votato l'ordine del giorno: mi riferisco alla procedura di gara che è andata deserta, come ricordava poc'anzi il collega Ronzani, e il parere espresso dall'Ufficio per la regolazione del servizio ferroviario a seguito di una riapertura del procedimento di esame richiesto da parte di Arenaways.
È utile disporre del quadro complessivo della situazione che ci obbliga a tenere in considerazione il fatto che vi è un'indagine in corso da parte del Garante proprio sulla vicenda Arenaways e sul conflitto che si è venuto a determinare fra i servizi erogati da Trenitalia nell'ambito del contratto sottoscritto con la Regione Piemonte e, prima ancora, nell'ambito dei servizi di trasporto pubblico erogati da Trenitalia in assenza di una copertura contrattuale (ricordiamo che la vicenda Arenaways è andata a scavalco di questi due differenti momenti). La Regione Piemonte, a seguito dell'approvazione dell'ordine del giorno, nella sede dell'antitrust ha reso un'articolata relazione, contenente anche le posizioni assunte nei diversi momenti da parte della Regione Piemonte, finalizzata ad evidenziare la necessità di un approfondimento della materia proprio in ordine al conflitto economico evidenziato in molte note da parte della società che eroga il servizio di trasporto pubblico ferroviario e i servizi di Arenaways. La posizione espressa dalla Regione Piemonte in quel contesto è stata articolata in maniera tale da sottolineare l'atteggiamento di favore con cui la Regione Piemonte vedeva l'ingresso di un nuovo operatore in un settore in cui la domanda è alta, e, allo stesso tempo, si avanzava la richiesta di un approfondimento in ordine alle tematiche di cui più volte in varie circostanze, abbiamo discusso, che sono proprio quelle legate all'approfondimento sul tema del conflitto tra il servizio di trasporto pubblico e il servizio di Arenaways così come richiesto dalla società, con le varie fermate.
Ad oggi non siamo autorizzati a fornire ulteriori indicazioni, perch il procedimento è ancora aperto. Mentre sappiamo che nella nota dell'Ufficio per la regolazione del servizio ferroviario la determinazione è accompagnata da una formale - e direi abbastanza netta - riflessione sul fatto che non solo non esistono elementi per giustificare una revisione della decisione originaria, ma addirittura che le ulteriori informazioni acquisite ne confermano e rafforzato i contenuti.. Questo dice l'Ufficio per la regolazione del servizio ferroviario, che ha avviato regolarmente una procedura di riesame.
Questo è quanto abbiamo a disposizione ed ovviamente, a seguito dell'ordine del giorno, abbiamo provveduto ad inviare una richiesta all'ufficio per la regolazione del servizio ferroviario per un incontro di approfondimento, rispetto ai temi trattati. Siamo in attesa di potere avere una dettagliata relazione e avremmo intenzione anche di chiedere la disponibilità dell'Ufficio per la regolazione del servizio ferroviario a partecipare ad una riunione di Commissione con un approfondimento su questo tema ed una relazione tecnica direttamente illustrata dall'ufficio stesso.
Credo che questo possa essere utile a tutti noi per acquisire un patrimonio di conoscenza in ordine agli elementi tecnici che hanno giustificato una conferma da parte dell'URSF, a seguito del riesame richiesto da Trenitalia.
Ovviamente altro è il tema che riguarda l'attività del Garante rispetto al quale abbiamo trasferito nella loro completezza tutte le riflessioni fatte dalla Regione Piemonte, rispetto alle quali siamo in attesa anche noi di conoscere le evoluzioni future.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la trattazione del punto 3) all'o.d.g. "Svolgimento interrogazioni e interpellanze".



(La trattazione del punto 3)



PRESIDENTE

"Svolgimento interrogazioni e interpellanze" termina alle ore 11.44)



(La seduta ha inizio alle ore 11.45)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Procediamo con l'esecuzione dell'Inno Nazionale.



(In applicazione del dispositivo dell'ordine del giorno n. 9 "Unità d'Italia", approvato dall'Assemblea consiliare il 1° dicembre 2010 l'Assemblea, in piedi, ascolta l'Inno nazionale della Repubblica Italiana "Il canto degli italiani")



PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione. Chiedo se vi siano proposte di modifica.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richiesta, da parte del Consigliere Burzi, del resoconto dell'intervento dell'Assessore Bonino


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Non ho nessuna proposta di modifica, ma visto che ho la parola, chiedo alla cortesia degli Uffici, se possiamo avere con una certa urgenza il riepilogo scritto dell'intervento che ha appena svolto l'Assessore Bonino dato che, oltre alle sue note, è stato svolto a braccio. Grazie.



PRESIDENTE

Lo faremo pervenire tempestivamente.


Argomento: Trasporti aerei

Ordine del giorno n. 561 presentato dai Consiglieri Ponso, Negro, Toselli Gregorio, Taricco, Buquicchio e Cursio, inerente a "Aeroporto di Cuneo Levaldigi" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Ponso, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



PONSO Tullio

Grazie, Presidente.
La richiesta è di iscrivere l'ordine del giorno relativo all'aeroporto di Cuneo-Levaldigi, in quanto lo ritengo un ordine del giorno urgente.
Infatti, a tutt'oggi, il rinnovo della concessione da parte del Ministero delle Finanze non è stato firmato e c'è stata ultimamente nella persona del Sottosegretario Giachino l'impegno del Governo a promuovere un incontro con ENAC, in cui verificare il ruolo dell'aeroporto di Levaldigi per il rilascio alla concessione in merito a tale aeroporto, alla luce anche del fatto che l'aeroporto di Levaldigi ha registrato un aumento del volume del traffico.
Ritengo quindi che sia strategico ed indispensabile per una provincia con 550 mila abitanti. La richiesta dell'inserimento di quest'ordine del giorno è dovuta al fatto che è condiviso trasversalmente. Colgo l'occasione per ringraziare l'appoggio nella firma dei Consiglieri Taricco, Negro Gregorio e Toselli.
Con questa richiesta di inserimento dell'ordine del giorno, viene da parte mia la rinuncia all'illustrazione e, se si ritiene, anche del dibattito. Grazie.


Argomento: Controlli amministrativi: argomenti non sopra specificati

Sollecitazione, da parte del Consigliere Gariglio, di una richiesta presentata in data 20 ottobre di accesso agli atti relativi al tavolo tecnico di lavoro per la riorganizzazione dei piccoli Comuni


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Non abuserò della sua cortesia. Mi permetto solo di segnalare che, in data 20 ottobre, ho presentato una richiesta di accesso agli atti, di documentazione all'Assessore Maccanti, relativamente alle risultanze di un tavolo tecnico di lavoro, che ha prodotto i propri risultati il 7 ottobre in materia di proposte per la riorganizzazione dei piccoli Comuni, a seguito delle norme recentemente entrate in vigore, cioè gli articoli 14 e 16 delle due manovre di quest'estate.
Nonostante questa documentazione si sia ampiamente diffusa e sia stata distribuita a tutti i rappresentanti delle associazioni e sia già onestamente a mani mie, come a mani di tutti gli altri Consiglieri, a distanza di parecchi giorni non ho ancora risposta.
Poiché ci sono dei termini perentori entro cui la Regione deve ottemperare, ritengo sconveniente per me, ma anche per i Consiglieri, che ci sia una documentazione che viaggia tra Assessorato e rappresentanti delle Autonomie Locali, senza che questo Consiglio ne sia messo ufficialmente a conoscenza.
È una materia non ancora discussa nel CAL, ma è discussa tra esecutivi e sarebbe utile che l'Assemblea legislativa non venisse sistematicamente esautorata dalla conoscenza di questi atti.
Pertanto, Presidente, oggi ho scritto una lettera a lei e mi permetto vista la sua alta funzione, di sottoporle la questione, nella certezza che tramite un suo intervento si possa trovare una soluzione celere. Grazie.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo

Mozione n. 559 presentata dai Consiglieri Bono, Boeti, Cerutti, Artesio e Buquicchio, inerente a "Manifestazione No F35 del 12 novembre e valutazione dell'acquisizione di 131 cacciabombardieri JFS da parte del Governo italiano" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Chiederei, se possibile, l'inserimento della mozione firmata da cinque Capigruppo, riguardante la manifestazione che si terrà a Novara sabato 12 novembre, riguardante l'acquisto da parte dell'Italia dei velivoli F35 ed una valutazione da parte del Consiglio e della Giunta sulle motivazioni favorevoli o contrarie a questo impegno, che costerà al Governo e agli italiani 15 miliardi di euro.
Se possibile, chiedo di metterla in discussione oggi, vista l'urgenza temporale della tematica.
Grazie.


Argomento: Controlli amministrativi: argomenti non sopra specificati

Sollecitazione, da parte del Consigliere Gariglio, di una richiesta presentata in data 20 ottobre di accesso agli atti relativi al tavolo tecnico di lavoro per la riorganizzazione dei piccoli Comuni (seguito)


PRESIDENTE

Rispondo subito al Consigliere Gariglio.
Ovviamente verificherò quanto da lei ha evidenziato, e non ho dubbi che sia così. Quindi, sia con l'Assessore Maccanti, nel corso della seduta e anche per iscritto, chiederò alla Giunta di far pervenire al più presto questa documentazione, che, peraltro, è stata anche distribuita, se non ricordo male, al Consiglio delle Autonomie Locali. Credo sia importante che tutti i Consiglieri regionali - sicuramente chi ne fa richiesta, non più di altri, ma come altri - debbano essere messi nella condizione di poter svolgere la propria attività anche nell'esercizio delle prerogative che sono riservate al Consigliere.
Quindi, questa stessa mattina le darò conto delle risultanze sulla richiesta che farò all'Assessore Maccanti: magari non sarà necessario se dovesse dirmi che provvederanno oggi ad una sollecitazione anche per iscritto.


Argomento:

Iscrizione atti d'indirizzo all'o.d.g.


PRESIDENTE

Per quanto riguarda l'ordine del giorno n. 549 "Disegno di legge 158 razionalizzazione e riorganizzazione del personale regionale" presentato dal Consigliere Buquicchio, Laus, Ponso, ricordo che c'era l'intesa che qualora non ci fossero state le condizioni per la trattazione del disegno di legge n. 158, avrebbe sostituito il punto: quindi, è anticipato al punto 8) all'o.d.g. della seduta odierna.
L'ordine del giorno n. 561 presentato dai Consiglieri Ponso, Negro Toselli, Gregorio, Taricco, Buquicchio e Cursio, inerente a "Aeroporto di Cuneo Levaldigi" lo inserirei successivamente perché chiede una cortesia: ha già detto che non verrà illustrato, sarà solo un voto.
Rimane la mozione n. 559 presentata dai Consiglieri Bono, Boeti, Cerutti Artesio e Buquicchio, inerente a "Manifestazione No F35 del 12 novembre e valutazione dell'acquisizione di 131 cacciabombardieri JFS da parte del Governo italiano", che dichiarerei iscritta come ultimo punto; si tratta di un ordine del giorno un po' particolare: nella Conferenza dei Capigruppo di domani vedremo dove posizionarlo.
Infine, vi è l'ordine del giorno n. 564 presentato dai Consiglieri Cursio Stara, Negro, Gariglio, Lupi, Giovine, Leo, Pedrale, Carossa, Artesio Cerutti, Bresso, Laus e Vignale, inerente a "Analisi conoscitiva della spesa farmaceutica", che iscriverei al punto 13.1) all'o.d.g., dopo quello avente ad oggetto "Una scuola per artisti al Castello di Rivoli".



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente alle iscrizioni all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Pertanto, l'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento, così come modificato.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i verbali del 18 ottobre 2011.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Costa Raffaele, Costa Rosa Anna Cota, Novero, Sacchetto e Toselli.
Il numero legale è 28.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 25 ottobre 2011.


Argomento:

c) Dichiarazione d'illegittimità costituzionale legge regionale 2 maggio 1986, n. 18


PRESIDENTE

La Corte Costituzionale, con sentenza n. 280 del 17 ottobre 2011, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 16 della legge della Regione Piemonte 2 maggio 1986, n. 18, recante "Prime norme per la disciplina dello smaltimento dei rifiuti, in attuazione del D.P.R. 10 settembre 1982, n. 915".
La norma prevedeva un contributo a favore dei Comuni nei quali sono localizzati gli impianti di trattamento dei rifiuti da parte dei soggetti gestori degli impianti.
La Corte ha sostenuto che la potestà legislativa tributaria regionale non può essere legittimamente esercitata in mancanza di una previa disposizione di legge statale che definisca quanto meno gli elementi essenziali del tributo.
La disposizione in parola risulta essere stata abrogata dall'articolo 45 della legge regionale 13 aprile 1995, n. 59, che è stata a sua volta abrogata dalla legge regionale 24 ottobre 2002, n. 24.
Copia della sentenza della Corte Costituzionale è a disposizione presso la segreteria dell'Ufficio Aula.


Argomento:

d) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

e) Trasmissione deliberazioni da parte della Giunta regionale


PRESIDENTE

La Giunta regionale, in data 26 ottobre 2011, ha trasmesso, per comunicazione al Consiglio, in ottemperanza al comma 7 dell'articolo 24 della legge regionale n. 7/2001 (Ordinamento contabile della Regione Piemonte), n. 9 deliberazioni del 3 ottobre 2011. Gli allegati sono a disposizione presso l'Ufficio Aula.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione delle vittime delle alluvioni che hanno colpito Liguria e Toscana tra il 25 e il 26 ottobre e il 4 novembre 2011


PRESIDENTE

Colleghi, chiedo un attimo di attenzione, perché, ancora una volta purtroppo, dobbiamo procedere ad una commemorazione. Pertanto, invito i colleghi Consiglieri ad alzarsi in piedi.
Si tratta, purtroppo, della commemorazione delle vittime dell'alluvione verificatasi sul nostro territorio nazionale, interessando in particolare le regioni Liguria e Toscana.
Infatti, nelle scorse settimane, due gravi eventi alluvionali hanno provocato vittime tra la popolazione della Liguria e della Toscana. Il 25 e il 26 ottobre un'intensa serie di precipitazioni ha devastato l'area delle Cinque Terre e parte dei bacini medio alti e i fondo valle della Valle del Magra, in provincia di La Spezia, e la Lunigiana, in Provincia di Massa Carrara.
A conclusione delle opere di soccorso, che hanno visto impegnate anche numerose squadre di volontari e operatori della Protezione Civile accorsi dal Piemonte, si sono contate dieci vittime: otto nello Spezzino e due nella Lunigiana, ma a Vernazza risultano ancora disperse tre persone e si teme che possano essere i corpi rinvenuti recentemente in Costa Azzurra.
Venerdì 4 novembre una nuova forte perturbazione si abbatteva sull'intero nord-ovest, determinando una situazione particolarmente critica a Genova, dove l'ondata di piena del torrente Ferreggiano, tracimato dall'alveo, ha provocato la morte improvvisa di sei persone: quattro donne e due bambine, di appena uno e otto anni.
Ovunque, in Liguria e nel Piemonte, sono segnalati danni di diversa gravità alle infrastrutture di collegamento, alle abitazioni e alle attività agricole.
Le forti piogge hanno colpito l'Isola d'Elba, causando la morte di un'anziana signora e il ferimento di cinque persone. Anche a Napoli e a Matera ci sono stati morti e dispersi a causa del maltempo.
Questi dolorosi eventi hanno profondamente colpito l'opinione pubblica proprio nei giorni in cui ricorre l'anniversario della tragica alluvione del 5 e 6 novembre 1994, quando nelle province di Cuneo, Asti e Alessandria l'esondazione dei principali fiumi e torrenti causò 70 vittime e oltre 2.200 senzatetto.
Proprio a seguito di questi drammatici avvenimenti, in Piemonte si sono adottate misure atte a prevenire il pericolo e sono state fatte scelte precauzionali: chiusura delle scuole, evacuazione di famiglie, chiusura di ponti e strade in prossimità degli argini.
La forza delle acque ha causato comunque danni gravi, la cui reale entità potrà essere valutata solo quando l'emergenza sarà terminata.
Secondo la banca dati del CNR, dal 1960 ad oggi, le alluvioni hanno provocato in Italia 715 vittime, 69 dispersi e 909 feriti. In Piemonte ci sono stati 124 morti, 5 dispersi e 102 feriti. Sono cifre che devono spronare tutti verso una più ampia consapevolezza del rischio idrogeologico, al fine di porre in atto adeguate misure di prevenzione, le sole che paiono essere efficaci contro la violenza degli elementi naturali tali da scongiurare altri eventi luttuosi di così grave entità.
Convinto di interpretare i sentimenti di tutta l'Assemblea ho già espresso il nostro profondo cordoglio ai colleghi Presidenti dei Consigli regionali di Liguria e Toscana, assicurando la solidarietà e la vicinanza della comunità piemontese in questo difficile momento.
Desidero inoltre formulare il più caloroso ringraziamento agli operatori della Protezione Civile del Piemonte, al personale delle Prefetture, delle Forze dell'Ordine, delle Forze Armate, del Corpo Forestale, dei Vigili del Fuoco, della Polizia Municipale, ai dipendenti di Provincia e Comuni, nonché a tutti i volontari che in queste due settimane si sono prodigati senza risparmio di energie e con grande professionalità sul territorio regionale nelle località liguri e toscane colpite, per assicurare la prima assistenza alle popolazioni e contenere il già tragico bilancio di vittime.
Chiedo al Consiglio regionale di voler osservare un minuto di silenzio.



(L'Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)



PRESIDENTE

Colleghi, la Giunta regionale, attraverso il Vicepresidente della Regione Cavallera, ha dato la più ampia disponibilità a dare una comunicazione sull'evento alluvionale anche del Piemonte.
Se l'Aula è d'accordo, come lo stesso Vicepresidente Cavallera, credo che potremmo, eventualmente, domani, nella riunione dei Capigruppo calendarizzarla quando magari ci saranno notizie. Se, invece, qualcuno ritiene utile svolgerla oggi, questa mattina oppure oggi pomeriggio, la Giunta è disponibile: lo vediamo nella Conferenza dei Capigruppo, grazie.


Argomento: Nomine

Nomine


PRESIDENTE

Per quanto riguarda il punto attinente le "Nomine", ho fatto una verifica e mi è stato detto che non ci sono le condizioni, in particolare per le nomine cosiddette "di garanzia", dove è prevista, quantomeno per la prima votazione - in tre casi della Commissione - una maggioranza dei due terzi dei Consiglieri assegnati.
Pertanto, ne ridiscutiamo in occasione della Conferenza dei Capigruppo di domani, perché l'esito della votazione sarebbe scontato e quindi perderemmo del tempo - ritengo - prezioso, perché abbiamo un ordine del giorno molto corposo.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

Esame proposta di deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 163, inerente a "Istituzione ai sensi dell'articolo 31, comma 1, lettera A) dello Statuto della Regione Piemonte di una Commissione speciale con compiti di indagine conoscitiva"

Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

Esame proposta di deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 162, inerente a "Istituzione ai sensi dell'articolo 31, comma 1, lettera B) dello Statuto della Regione Piemonte di una Commissione speciale con compiti di inchiesta"


PRESIDENTE

Propongo di esaminare congiuntamente la proposta di deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 163 e la proposta di deliberazione n. 162, di cui ai punti 5) e 6) all'o.d.g.
Perché una discussione unica? Perché, come in particolare i signori Presidenti di Gruppo sanno, entrambe le deliberazioni sono state ampiamente illustrate, in considerazione del percorso seguito dall'Ufficio di Presidenza per arrivare all'esame delle stesse e in considerazione dei quattro atti di indirizzo che sono stati approvati a larghissima maggioranza dal Consiglio regionale in data 14 luglio 2011.
Sostanzialmente, senza entrare nel merito delle deliberazioni, volevo semplicemente porre alla vostra attenzione la ratio con la quale si è arrivati alla loro presentazione.
Le mozioni n. 403 e n. 406 proponevano rispettivamente l'istituzione di una Commissione di indagine conoscitiva rispettivamente sulla società SCR e sulla sanità piemontese.
Le mozioni n. 404 e n. 405 proponevano rispettivamente l'istituzione di una Commissione speciale di inchiesta sulla gestione dell'urbanistica regionale e di una Commissione di inchiesta relativamente agli enti collegati e privati nell'esercizio della gestione della cosa pubblica, la cosiddetta "Commissione sugli appalti".
Ritengo che si è proceduto, come proposta, a mantenere nell'ambito di un'unica Commissione speciale di indagine la questione inerente a SCR e sanità, con una proposta, nel deliberato, di istituire all'interno della Commissione stessa due gruppi di lavoro: il gruppo A sulla gestione delle gare di appalto finora bandite da SCR; il gruppo B sui fatti concernenti la sanità piemontese, al fine di accertare l'eventuale presenza di condizionamenti legati ad interessi diversi dalla tutela della salute del cittadino.
Con l'altra deliberazione, la n. 162, si propone l'istituzione di una Commissione, in questo caso, speciale con compiti di inchiesta, ai sensi dall'articolo 31 dello Statuto, relativamente alle materie in premessa senza l'istituzione di gruppi di lavoro, ma di un'unica Commissione che ha come scopo l'acquisizione di elementi formativi sulla gestione dell'urbanistica regionale, sugli appalti pubblici che si attivano tra la Regione e gli enti collegati e i privati, nell'esercizio della gestione della cosa pubblica. Concludo con la stessa riflessione che ho fatto all'interno della Conferenza dei Capigruppo. Ovviamente, questa è una proposta che risponde al dispositivo approvato dalle mozioni razionalizzandoli, quindi non istituendo quattro Commissioni, ma due "indagine nell'indagine" (passatemi il termine sbagliato, ma che rende perfettamente l'idea) e "l'inchiesta con l'inchiesta", nel primo caso, con i due sottogruppi, perché in effetti, pur impattando marginalmente, sono materie profondamente diverse.
L'Ufficio di Presidenza (al dire il vero, gli Uffici, che ringrazio) ha anche predisposto tutte le alternative possibili e immaginabili.
Ovviamente, però, come ho detto alla Conferenza dei Capigruppo - e concludo è evidente che, forse, per fare Commissioni più coerenti nel merito bisogna che, in un caso, un'indagine venga "promossa" (passatemi il termine) all'inchiesta, ed è più facile, mentre nell'altro, un'inchiesta ed è probabilmente più difficile - venga, diciamo, "derubricata" (anche se il termine, anche in questo caso, è improprio) alla sola indagine.
Ovviamente, il Consiglio è sovrano. La proposta dell'Ufficio di Presidenza tiene conto del confronto avvenuto soprattutto in Conferenza dei Capigruppo, anche preliminarmente all'assunzione delle due deliberazioni.
Se dal dibattito consiliare dovessero emergere proposte alternative, noi comunque siamo pronti, sotto il profilo tecnico e formale, in modo che non vi siano dubbi, qualora si dovessero fare scelte diverse, ad elaborare deliberazioni alternative che legittimamente il Consiglio regionale potrà approvare nella seduta odierna.
La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Torniamo ad affrontare questo tema dopo qualche mese. Non credo che questo sia un fatto positivo.
È noto che il Gruppo consiliare del PD ha dichiarato, proprio in quest'Aula, di voler proporre una riunificazione di tutte le mozioni e ordini del giorno che erano stati presentati, al fine di dare vita ad un'unica Commissione.
Prendiamo atto che questo non è stato possibile, perché ci sono stati atteggiamenti e sensibilità diverse da parte degli altri Gruppi di maggioranza e di opposizione.
Tuttavia, vorrei tentare di fare una proposta a quest'Aula in relazione anche a quanto sostenuto nell'ultima Conferenza dei Capigruppo. Credo che nel dare vita a queste attività, dobbiamo cercare di farlo nel modo più semplice e chiaro possibile.
Allora, c'è un elemento che "incrocia" la Commissione di indagine e la Commissione di inchiesta: SCR e il sistema degli appalti della Regione.
Ora, è evidente che un pezzo - non dico tutto, ma un pezzo - del sistema degli appalti della Regione è stato affidato, nella precedente legislatura, a SCR. Non mi sembra produttivo - ed è solo per questo e non perché si voglia attenuare il bisogno di chiarezza - immaginare che ci siano due Commissioni che ragionano sullo stesso tema e che, alla fine rischiano anche di intersecare il proprio lavoro.
Riteniamo che il bisogno di chiarezza sia un valore e non abbiamo nessuna difficoltà a dare il nostro contributo, ma vorremmo solamente che si evitasse che le due Commissioni operino pestandosi i piedi reciprocamente, senza interferire reciprocamente all'interno del proprio lavoro.
Peraltro, come ho già avuto modo di dire in sede di Conferenza dei Capigruppo, è vero che una Commissione di indagine ha un potere di intervento inferiore rispetto a una Commissione d'inchiesta, nel senso che le persone che sarebbero ascoltare o convocate dalla Commissione hanno una maggiore possibilità di non rispondere agli interrogativi che i componenti commissari presenteranno, ma è altrettanto vero che, se fossimo in presenza di situazioni di questo tipo, si farebbe in fretta a chiedere la trasformazione del ruolo e della funzione della Commissione stessa. Quindi la mia osservazione è solamente motivata dall'esigenza di dare razionalità al nostro lavoro e non è tesa ad impedire l'attività delle Commissioni.
Torno a proporre che ci sia almeno una riunificazione dei due temi che riguardano SCR e il sistema degli appalti della Regione.
Se andassimo in questa direzione, e confido nella sensibilità da parte degli altri Gruppi consiliari, lo considererei un fatto positivo altrimenti avviamo questo lavoro, avendo però contezza che ci saranno due Commissioni che ragioneranno in parte sullo stesso tema. Non credo che questo aiuterà lo svolgimento delle attività.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente.
Come già detto in Conferenza dei Capigruppo, la volontà della Lega Nord, come sicuramente di tutti i partiti presenti in Aula, è di fare la massima chiarezza su qualsiasi cosa. Premesso ciò, noi non ci tiriamo assolutamente indietro.
Nel contempo, come ho già detto alla Conferenza dei Capigruppo potrebbe esserci un'ulteriore modifica, ringraziando l'ottimo lavoro svolto dall'Ufficio di Presidenza, proprio per venire incontro a quanto ha fatto giustamente rilevare il Consigliere Reschigna per quanto riguarda l'esigenza di semplificazioni e di maggiore chiarezza.
Un'ulteriore strada potrebbe essere, lo dico come primo firmatario, se l'Aula è d'accordo - questo è pacifico, non voglio entrare a gamba tesa non voglio far nulla che sia visto in maniera differente dalla semplificazione, voglio che sia ben chiaro questo - di derubricare la richiesta di una commissione di inchiesta per gli appalti pubblici a commissione di indagine, accorpandole. Effettivamente ci sono delle affinità, tutto quanto è più collegabile inserendo anche gli appalti pubblici in una commissione di indagine in cui c'è già SCR e sanità. A questo punto, rimarrebbe esclusivamente una commissione di inchiesta sull'urbanistica, in senso generale.
Questa è la mia proposta che, ripeto, voglio che sia vista esclusivamente nell'ottica di semplificazione per rendere più leggibile anche dall'esterno, quello che decideremo. Non vorremmo - in questo concordo pienamente con quello che aveva detto nell'ultima Conferenza dei Capigruppo il Consigliere Reschigna - che passasse qualche messaggio confuso o di abbinamenti non corretti.
Il messaggio che deve passare è che l'Aula vuole sicuramente fare chiarezza su qualsiasi cosa sia avvenuta in questa regione. Auspico soprattutto da cittadino, che, dalle commissioni di indagine e di inchiesta, alla fine non emerga nulla. Sarei assolutamente soddisfatto e contento se non emergesse nulla, lo dico essendo in maggioranza, ma sono sicuro che lo dice anche chi rappresenta in questo momento l'opposizione in Consiglio regionale, perché prima di tutto dobbiamo salvaguardare il Piemonte davanti agli occhi della gente.
Se questa proposta può essere condivisibile dall'Aula lei, Presidente mi aiuterà dal punto di vista formale. Direi di andare avanti su questa strada.



PRESIDENTE

Siamo disponibili per qualsiasi modifica. Abbiamo tutti gli emendamenti sostitutivi, compreso questo, che era più probabile. Sotto il profilo tecnico, non vi è alcun problema.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Come ha detto il Consigliere Reschigna, sono passati diversi mesi e il Consigliere, nel fare questa affermazione, legge un elemento negativo.
Penso che la politica, quando ha intenti seri, richieda comunque tempo per concordare, tra le varie sensibilità e le varie parti, una linea.
Tuttavia, con un pizzico di rammarico, devo ricordare le parole di molti colleghi che hanno visto, vedono e, probabilmente, continueranno ad intendere come inutili determinate azioni.
Ritengo, invece, che la politica abbia il dovere di attivarsi senza tema alcuna, lì dove anche solamente e lontanamente si intravede odore di illegittimità. È un dovere preciso della politica, che non può e non deve sostituirsi né alla Magistratura, né ad altri che hanno funzioni e compiti di indagine.
La politica deve poter correggere dall'interno, e al suo interno quanto si ritiene possa determinare disfunzione con metodi non precisamente rispondenti a tutti i sacrosanti canoni della legalità. Ed è per questo che sono stato, forse, il primo a farmi promotore della richiesta di una commissione di inchiesta, e non di indagine. E si legga, nell'esigenza di inchiesta e non di indagine, una volontà seria di poter fare tutto quello e nulla di meno, che spetta in termini di prerogativa al Consiglio regionale. A quella richiesta, se ne sono aggiunte altre su altri ambiti qualcuna ancora di inchiesta e qualcun'altra di indagine.
Oggi ho assistito ad uno strano ragionamento, che è quello che fa riferimento alla necessità di semplificare il quadro, quindi ridurre le richieste da quattro a due, e, nel contempo, cercare di amalgamare in un unico ambito la maggiore omogeneità possibile. Ma io mi chiedo: è più omogenea la sanità con SCR e gli appalti? Oppure l'urbanistica e gli appalti? Che logica c'è in tutto questo? È una logica politica che appartiene ad una retrovia di pensiero che non voglio neanche minimamente rimarcare nelle mie cellule nervose. Per me l'urbanistica e gli appalti sono disomogenei quanto è disomogenea la sanità con SCR. Se gli appalti non sono tutti SCR si poteva benissimo lasciare inalterato, e si può ancora, il quadro delle inchieste e delle indagini lì dove si pensa che gli appalti non SCR saranno oggetto della commissione di inchiesta e quelli relativi a SCR saranno oggetto della commissione di indagine.
Se vogliamo parlare di omogeneità raggiungibile al massimo, dovremmo concepire tre commissioni: una di sanità, una di urbanistica e una di appalti di SCR. Ma questo nessuno lo vuole; probabilmente non si è neanche in grado, date le forze a disposizione in ambito del personale, di svolgere un lavoro così gravoso.
A me sta bene tutto, e mi atterrò alla volontà della maggioranza, ma per onestà intellettuale voglio rimarcare che la disomogeneità di quegli argomenti è pari, se non superiore, a quella dell'urbanistica con gli appalti.
Quindi non parliamo di omogeneità di argomenti, ma evidentemente invito qualcuno a spiegarmi quali possono essere le altre ragioni.
Ho sbagliato a dire "a spiegarmele", perché le ho ben comprese, ma invito qualcuno a palesarle più chiaramente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Goffi.



GOFFI Alberto

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per esprimere una condivisione rispetto alle osservazioni che ha poc'anzi riportato il Consigliere Reschigna sulle differenze di oggetto e la richiesta, in qualche modo, di rendere omogeneo l'oggetto delle nostre osservazioni. Chiamiamole osservazioni, perch stiamo parlando di temi su cui non abbiamo ancora ben chiaro se passeranno d'inchiesta o d'indagine e quindi per me, fino a prova contraria, oggi sono delle osservazioni.
Condivido anche l'impostazione del Consigliere Carossa: dato che tutti siamo mossi da un'unica esigenza in questo Consiglio, che non è quella giustizialistica, ma è quella di fare luce su alcuni fatti, se noi partiamo di lì, dobbiamo cercare nella trasparenza di rendere anche più chiaro e più agevole il lavoro che andremo a svolgere, altrimenti varrà l'accusa più volte riportata che le Commissioni d'indagine o d'inchiesta hanno prodotto e produrranno solo carta inutile. Proprio per evitare che producano solo carta inutile, cerchiamo quantomeno di avere un oggetto chiaro e definito.
Non condivido invece l'osservazione che ha espresso il Consigliere Buquicchio, per una ragione molto semplice: che va analizzato in relazione alle competenze della Regione Piemonte. Le competenze nel settore urbanistico sono quelle di pianificazione territoriale e verifica degli strumenti urbanistici, quindi come organo sovraordinato rispetto ai Comuni sul quale la materia degli appalti non ha nessuna correlazione n connessione.
È ovvio che la materia urbanistica non ha nessuna correlazione con la materia degli appalti pubblici. Gli appalti pubblici sono invece in correlazione al settore della sanità, che utilizza come strumento SCR in quanto le gare pubbliche vengono commissionate a SCR, ma si tratta di appalti, si tratta di materia che è la sanità e si tratta di strumento che è SCR. Tutti e tre operano su uno stesso asse, compiendo funzioni diverse perché la sanità si occupa della salute pubblica, ma la salute pubblica la si attua attraverso una serie di acquisti che vengono svolti attraverso gare d'appalto pubbliche e quindi appalti pubblici che vengono commissionati a SCR. La correlazione e l'omogeneità dell'oggetto è evidente in questo senso.
Non vedo dietro un disegno particolarmente macchinoso, per non usare il termine criminoso, di qualcuno che vorrebbe derubricare la Commissione d'inchiesta a Commissione d'indagine sugli appalti, anche perché il Consigliere Reschigna bene ha fatto nel suo intervento a delineare quelli che sono i limiti; limiti che poi durante l'osservazione concreta potrebbero essere anche non dico oltrepassati, ma certamente potrebbe essere valutata l'opportunità di passare in fasi successive.
In questa fase, ritengo che sia utile - mi limito a dire utile - per i lavori delle Commissioni cercare quantomeno di dare un assetto logico.
L'assetto logico non è certamente quello di mischiare il pane con la marmellata e cercare di discutere nello steso modo argomenti che sono diametralmente opposti o che non hanno nessuna connessione.
Finisco dicendo e ricordando a tutti - ma lo dico in modo simpatico al collega Buquicchio, che ha lavorato molto su questo tema - come si possa pensare di verificare se vi sono state delle illegittimità o addirittura degli atti illeciti sugli strumenti urbanistici insieme alla materia degli appalti, quando lo strumento urbanistico non ha mai gestito in nessuno modo alcun appalto. Ecco, questa è una valutazione che faccio all'Aula, perch poi bisogna concretamente mettere in atto un piano operativo delle Commissioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
La discussione su come organizzare al meglio i lavori di questa Commissione è stata oggetto di esame e confronto in Conferenza dei Capigruppo in più di un'occasione e poi anche all'interno dell'Ufficio di Presidenza, che ringraziamo per il lavoro svolto.
Credo che la conclusione che sta emergendo, quella di rendere la più omogenea possibile la materia su cui le Commissioni d'inchiesta devono approfondire, mi sembra la strada più logica, più giusta e più di buonsenso, per cui la proposta emersa (accorpare la materia degli appalti della sanità e di SCR all'interno di un'unica Commissione) è la soluzione più funzionale e più corretta anche proprio per garantire un'efficienza dei lavori stessi della Commissione.
Pertanto, accolgo con favore la disponibilità del Capogruppo della Lega Nord Carossa di derubricare la richiesta che era stata fatta dal suo Gruppo da inchiesta d'indagine conoscitiva con la richiesta di una Commissione d'inchiesta sugli appalti in generale della Regione, non per un minore desiderio di trasparenza e di approfondimento dei problemi e delle tematiche inerenti, quanto per rendere più omogenea la materia e anche più efficaci i lavori della Commissione stessa, perché di materiale e di documentazione ce ne sarà in abbondanza, quindi se si riesce a lavorare con un certo ordine non renderemo inutile il lavoro di queste Commissioni.
Invece, per quanto riguarda la Commissione d'inchiesta sull'urbanistica, essendo una sua specificità quella appunto della pianificazione territoriale e non essendo legata agli appalti, ritengo giusto che abbia un suo percorso e un suo profilo specifico. Per cui credo che la strada che è stata proposta in Aula e che era già un po' affiorata in Conferenza dei Capigruppo, quella di due inchieste calibrate in questa maniera, sia la strada migliore da seguire.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Mi unisco alle tre proposte che hanno fatto per primo il collega Reschigna e poi Carossa e anche Pedrale.
Come ha già detto il mio collega Goffi, noi appoggiamo questa iniziativa. L'importante è lo scopo, il solo scopo che fin dall'inizio abbiamo sempre sottolineato: vedere chiaro e mettere trasparenza su tutti questi avvenimenti, appalti su SCR e così via.



PRESIDENTE

Non vi sono altre richieste d'intervento, per cui chiudiamo il dibattito generale. Cerco di fare il punto.
Sono rispettivamente intervenuti in discussione generale il Gruppo del PD, della Lega Nord, dell'Italia dei Valori, dell'UdC, che peraltro sono sostanzialmente, compresa la Lega, i proponenti delle mozioni che hanno poi generato le delibere dell'Ufficio di Presidenza.
Mi sembra che l'intesa possa essere quella sull'orientamento prevalente, perché diciamo che, tranne il Consigliere Buquicchio, che ha parlato a nome del suo Gruppo, vi è da parte innanzitutto del Gruppo della Lega Nord, che era il Gruppo che ha proposto con la propria mozione l'istituzione di una Commissione di inchiesta relativamente ai cosiddetti appalti pubblici.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Colleghi, vi prego di seguirmi, perché vorrei cercare di fare una proposta. Grazie.
La Lega Nord ha sostanzialmente dato la disponibilità a ritenere in questa fase - dico così perché tutti hanno detto che qualora ci fossero esigenze diverse il Consiglio potrà poi eventualmente modificare in corso d'opera la natura della Commissione - di "derubricare" (termine infelice però non me ne viene in mente un altro e me ne scuso) a "inchiesta" il tema degli appalti, in nome di una migliore operatività e coerenza negli ambiti di intervento della Commissione stessa e di dare quindi la possibilità di accorpare nella Commissione e nel Gruppo di lavoro SCR anche gli appalti in un'unica Commissione d'indagine su sanità, SCR e appalti, che è la proposta che per primo il Presidente del Partito Democratico Reschigna ha rinnovato qui in Aula rispetto alle discussioni che abbiamo fatto, in particolare in occasione dell'ultima Conferenza dei Capigruppo.
Il Presidente Pedrale, a nome del Gruppo del Popolo della Libertà almeno così ho inteso - ha affermato che anche per il suo Gruppo questa modalità è quella più operativa che si può mettere in campo; il Presidente del Gruppo dell'UdC Goffi lo ha anche motivato, mentre il Presidente del Gruppo dell'Italia dei Valori Buquicchio ha un'opinione diversa, che peraltro è coerente con quanto aveva già affermato in più occasioni in sede di Conferenza dei Capigruppo. Insomma, mi sembra che i Gruppi rappresentanti 49 seggi sui 60 assegnati all'Assemblea abbiano questo intendimento.
Propongo pertanto due emendamenti, entrambi interamente sostitutivi dei rispettivi testi. Il primo si riferisce alla prima proposta e prevede di inserire nella Commissione e nel Gruppo di SCR anche gli appalti pubblici il secondo prevede di togliere dalla Commissione d'inchiesta sull'urbanistica gli appalti considerato che, ovviamente, sarebbero materia dell'altra.
Gli emendamenti sono stati presentati - avevo detto che saremmo arrivati pronti - e non credo che abbisognino di illustrazione.
Emendamento rubricato n. 1) presentato dal Presidente Cattaneo, a nome dell'Ufficio di Presidenza: "Istituzione ai sensi dell'articolo 31, comma 1, lettera b) dello statuto della Regione Piemonte di una Commissione speciale con compiti di inchiesta sulla gestione dell'urbanistica regionale Il Consiglio regionale Vista la mozione n. 404 approvata nell'adunanza consiliare del 14 luglio 2011, avente a oggetto 'Istituzione di una Commissione speciale d'inchiesta su Gestione dell'urbanistica regionale' Ritenuto opportuno, in attuazione della suddetta mozione, di istituire ai sensi dell'articolo 31 comma 1, lettera b) dello Statuto della Regione Piemonte un'apposita Commissione speciale con compiti di inchiesta sulla gestione dell'urbanistica regionale limitatamente agli atti preparatori compresa la corrispondenza relativa, per l'espressione dei pareri di competenza nelle varie fasi dell'iter, relativi ai piani regolatori dal 1 gennaio 2008 ad oggi dei Comuni di: Moncalieri, Nichelino, Chivasso Rivarolo Canavese, San Mauro Torinese, Orbassano, Cuorgnè, Leini, Ivrea Ciriè Visti gli articoli 31, comma 1, lettera b) e 33 dello Statuto Visto l'articolo 43 del Regolamento interno del Consiglio regionale delibera 1) di istituire, ai sensi dell'articolo 31 comma 1, lettera b) dello Statuto della Regione Piemonte una 'Commissione speciale con compiti di inchiesta, ai sensi dell'articolo 31, comma 1, lettera b) dello Statuto' 2) di individuare quale finalità della Commissione l'acquisizione di elementi informativi sulla gestione dell'urbanistica regionale limitatamente agli atti preparatori, compresa la corrispondenza relativa per l'espressione dei pareri di competenza nelle varie fasi dell'iter relativi ai piani regolatori dal 1° gennaio 2008 ad oggi dei Comuni di: Moncalieri, Nichelino, Chivasso, Rivarolo Canavese, San Mauro Torinese Orbassano, Cuorgnè, Leini, Ivrea, Ciriè 3) di prevedere che tale commissione termini i suoi lavori e riferisca al Consiglio nel termine di sei mesi dall'insediamento".
Emendamento rubricato n. 2) presentato dal Presidente Cattaneo, a nome dell'Ufficio di Presidenza: "Istituzione ai sensi dell'articolo 31, comma 1, lettera a) dello Statuto della Regione Piemonte di una commissione speciale con compiti di indagine conoscitiva sui fatti concernenti la sanità piemontese, sugli appalti pubblici e sulla gestione delle gare d'appalto bandite dalla società di committenza Regione Piemonte (SCR).
Il Consiglio regionale Vista la mozione n. 403 approvata nell'adunanza consiliare del 14 luglio 2011, avente a oggetto 'Istituzione di una commissione speciale d'indagine conoscitiva su SCR' Vista la mozione n. 405 approvata nell'adunanza consiliare del 14 luglio 2011, avente a oggetto 'Istituzione di una Commissione speciale d'inchiesta conoscitiva sugli appalti pubblici che si attivano tra la Regione, gli enti collegati e i privati nell'esercizio della gestione della cosa pubblica' Vista la mozione n. 406 approvata nell'adunanza consiliare del 14 luglio 2011, avente a oggetto 'Istituzione di una Commissione speciale d'indagine ai sensi dell'articolo 43 del Regolamento, sulla sanità piemontese' Ritenuto opportuno, in attuazione delle suddette mozioni, di istituire ai sensi dell'articolo 31 comma 1, lettera a) dello Statuto della Regione Piemonte un'apposita Commissione speciale con compiti d'indagine sulla gestione delle gare d'appalto finora bandite dalla SCR e sui fatti concernenti la sanità piemontese al fine di accertare l'eventuale presenza di condizionamenti legati a interessi diversi dalla tutela della salute del cittadino Ritenuto inoltre opportuno che la Commissione speciale con compiti d'indagine abbia tra le sue finalità, per omogeneità e uniformità delle materie, anche l'acquisizione di elementi informativi sugli appalti pubblici che si attivano tra la Regione, gli Enti collegati e i privati nell'esercizio della gestione della cosa pubblica Considerata la complessità degli argomenti, si ritiene opportuno, altresì istituire all'interno della Commissione speciale di indagine, due gruppi di lavoro: gruppo A) sugli appalti pubblici che si attivano tra la Regione, gli Enti collegati e i privati nell'esercizio della gestione della cosa pubblica e sulla gestione delle gare di appalto finora bandite dalla SCR gruppo B) sui fatti concernenti la sanità piemontese al fine di accertare l'eventuale presenza di condizionamenti legati a interessi diversi dalla tutela della salute del cittadino Visti gli articoli 31, comma 1, lettera a) e 33 dello Statuto Visto l'articolo 43 del Regolamento interno del Consiglio regionale delibera 1) di istituire, ai sensi dell'articolo 31 comma 1, lettera a) dello Statuto della Regione Piemonte una 'Commissione speciale con compiti di indagine conoscitiva, ai sensi dell'articolo 31, comma 1, lettera a) dello Statuto' 2) di individuare quale finalità della Commissione l'acquisizione di elementi informativi sugli appalti pubblici che si attivano tra la Regione gli Enti collegati e i privati nell'esercizio della gestione della cosa pubblica, nella gestione delle gare d'appalto finora bandite dalla SCR e sui fatti concernenti la sanità piemontese al fine di accertare l'eventuale presenza di condizionamenti legati a interessi diversi dalla tutela della salute del cittadino 3) l'istituzione all'interno della Commissione di due gruppi di lavoro: gruppo A) sugli appalti pubblici che si attivano tra la Regione, gli Enti collegati e i privati nell'esercizio della gestione della cosa pubblica e sulla gestione delle gare d'appalto finora bandite dalla SCR gruppo B) sui fatti concernenti la sanità piemontese al fine accertare l'eventuale presenza di condizionamenti legati a interessi diversi dalla tutela della salute del cittadino 4) di prevedere che tale Commissione termini i suoi lavori e riferisca al Consiglio nel termine di sei mesi dall'insediamento".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Non sono intervenuto prima perché aspettavo gli emendamenti.
Personalmente voterò contro l'uno, l'altro e quanto altro ci fosse da votare: mi esprimerei in maniera esattamente contraria.
Tengo solo a ricordare a tutti noi alcune cose: di Commissioni d'inchiesta, in questa Regione, ce ne sono già state. Può darsi che mi confonda, ma non ne ricordo una che abbia portato un benché minimo frutto nell'ambito delle motivazioni - in buona fede o meno - da cui la Commissione aveva tratto origine.
Ricordo però una cosa: le poche Commissioni d'inchiesta che sono state istituite in questa Regione si sono originate su fatti specifici che avevano - o si supponeva avessero - una certa gravità; indipendentemente poi dal fatto di come successivamente la magistratura - perché sempre, in quei casi, la magistratura è coinvolta - ne abbia tratto, nei tempi dovuti le debite conclusioni. In questo caso, francamente, non c'è alcuna ragione.
Faccio un esempio per tutti: in merito ad SCR sono tra coloro che hanno proposto - in sede precedente, durante la discussione del bilancio l'eliminazione della stessa. Non escludo affatto in sede di trattazione della legge finanziaria, cosa che avverrà nei prossimi mesi, di ripresentare - da solo o con dei colleghi - un ulteriore intervento eliminatorio.
Attendo peraltro che la Giunta, rispetto agli impegni che si è presa nei riguardi dell'intero Consiglio regionale - impegni presi in sede di I Commissione - ci dica - perché questo è l'impegno che il Presidente Cota si è preso, tramite la voce autorevole dell'Assessore Maccanti - se e in che misura SCR è inutile come sostenevamo io ed altri colleghi o se invece potrebbe essere ricondotta ad una notevole utilità, com'era negli obiettivi.
Trovo strano - ma non è l'unica cosa che trovo strana - che la maggioranza oggi, nell'attesa che quest'impegno già preso si concretizzi decida di istituire una Commissione d'inchiesta su SCR. La maggioranza è liberissima di crearsi un danno, ma è cosa che non mi riguarda e quindi voto contro.
Terza e ultima osservazione, poi concludo: l'unica cosa cui è servita un'interessantissima Commissione d'inchiesta sulla sanità è l'essere stata un eccellente trampolino di lancio per l'allora Capogruppo Antonio Saitta che l'ha utilizzato benissimo - complice la debolezza dell'allora maggioranza (noi) - per diventare Presidente della Provincia.
Adesso sono interessato a capire chi saranno i tre colleghi dell'opposizione che svolgeranno i ruoli A, B e C - perché tre sono le proposte, come diceva il collega Buquicchio - e quale trampolino questo forse costituirà per essi, per il prossimo futuro politico. È il massimo che codeste Commissioni potranno proporre. Siccome i termini di impegno che forse il Consiglio approverà sono corti, fra sei mesi vedremo qui chi aveva ragione.



PRESIDENTE

Grazie, collega Burzi.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
In quanto alla dichiarazione di voto, voterò contro le due proposte: un po' per le motivazioni che ricordava il collega Burzi, ma soprattutto per un aspetto che ha ricordato il Presidente Cota dicendo che, al di là del non essere ostile - l'intervento del Presidente va quindi ricordato per interezza - all'istituzione di Commissioni d'indagine o d'inchiesta, andava esercitato e reso più efficace un lavoro relativamente al controllo di gestione da attuare.
Allora, credo che - al di là delle valutazioni che già sono state fatte dal collega Burzi - sia normale, accade in ogni legislatura che si abbiano delle proposte di istituzioni di Commissioni d'indagine o d'inchiesta da parte delle minoranze. È meno normale che le approvi la maggioranza, per due motivi. Il primo per i motivi ricordati dal collega Burzi. Il secondo perché - e faccio anche riferimento a quanto avvenne nella legislatura precedente - va ricordato a quest'Aula, e anche alla maggioranza cui appartengo, che le Commissioni ordinarie possono avere compito conoscitivo di indagine; tant'è - e i colleghi della VIII Legislatura lo ricorderanno che rispetto al tema della cessione delle azioni di SITO, su cui si discusse in Aula per un certo periodo, la Conferenza dei Capigruppo, su indirizzo del Consiglio, diede mandato alla Commissione competente, ossia la II Commissione, di attuare delle sedute di indagine interne alla Commissione stessa a tale scopo.
A cosa saranno utili le Commissioni che oggi stiamo costituendo? A qualche Presidente di avere legittimamente, perché lo prevede lo Statuto ci mancherebbe - un'integrazione rispetto all'indennità. Questo è l'aspetto meno importante, perché si perderebbe un po' di tempo rispetto ad un tema che attrarrebbe il controllo di gestione interno all'Ente molto di più del lavoro che non riusciranno a fare i colleghi del Consiglio regionale.
Ogni giorno, ognuno di noi ha già un numero di Commissioni o compiti cui è tenuto; dubito che qualcuno, salvo che non voglia dedicare unicamente quel tempo nell'esercizio del suo mandato legislativo, si occupi unicamente di un'attività di indagine o di inchiesta, che evidentemente darà alla singola persona che lo svolgerà un vantaggio di natura mediatica evidente perché fa molto più clamore mediatico: ha molta più risonanza chi fa il magistrato interno al Consiglio regionale e non chi cerca di svolgere l'attività legislativa di cui avrebbe necessità la nostra Regione ovviamente se le leggi sono buone.
Sotto tanti punti di vista - formale e sostanziale - credo che un'attività come quella su cui stiamo deliberando, quella su cui la maggioranza sta deliberando, non sia utile, né per la trasparenza né, anche se cambia assai poco per le casse del Consiglio regionale, per la funzionalità delle Commissioni consiliari. È una scelta che si vuole assumere; è una scelta che non condivido, come non condivisi l'approvazione degli ordini del giorno nel luglio di quest'anno e quindi, per coerenza voterò contro.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Prendo atto della volontà della stragrande maggioranza dell'Aula e quindi, in modo estremamente democratico, non posso che attenermi.
È ovvio che voterò. Non mi asterrò né voterò contro, perché il mio voto contrario potrebbe essere interpretato e strumentalizzato. Il mio voto quindi, non potrà che essere favorevole, perché è quello che l'Aula, in maggioranza, vuole.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Chiedo che la votazione avvenga per appello nominale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Grazie.
Una dichiarazione di voto. Avendola proposta, sicuramente siamo d'accordo sull'ipotesi prospettata con gli emendamenti; però voglio anche ricordare a qualcuno dei Consiglieri (perché tutti lo dicono, ma non è ancora entrato in testa) che forse il mondo è cambiato. Il mondo è cambiato veramente.
A me non frega niente se una volta, quando erano altri tempi, queste cose le facevano l'opposizione o la minoranza.
Io queste cose qua le faccio perché vorrei veramente che ci fosse chiarezza in questa Regione. Le faccio adesso che sono in maggioranza, ma le farei anche se fossi all'opposizione. Le faccio perché sono un cittadino torinese! Non me ne importa nulla di cosa si faceva prima e di quello che facevate prima. Noi dobbiamo difendere il Piemonte, tutto il resto è fuffa! Tutto il resto sono parole! Il mondo è veramente cambiato. Dobbiamo essere noi a fare in modo che cambi in meglio e, secondo me, facendo queste cose qua, forse cambierà anche nella nostra piccola quota in meglio.
Non ho l'esperienza di tanti illustri colleghi presenti in quest'Aula di come vanno queste Commissioni d'inchiesta o di indagine, ma spererei che, come tutte le cose fatte qua, vadano a buon fine, che producano qualcosa, che servano a qualcosa.
Questo dico: minoranza o maggioranza, non me ne importa nulla!



PRESIDENTE

Prima di procedere alla votazione, è chiaro a tutti cosa ci apprestiamo a votare? Bene.
Il Consigliere Pedrale ha chiesto l'appello nominale, pertanto procediamo alla votazione dell'emendamento n. 1) interamente sostitutivo della deliberazione n. 162, relativo all'istituzione della Commissione di inchiesta sull'urbanistica, di cui ho appena letto il dispositivo.
Ricordo ancora che l'emendamento n. 2) è altrettanto interamente sostituivo della deliberazione del Consiglio regionale n. 163.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 1).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 49 Consiglieri votanti 48 Consiglieri hanno votato SÌ 41 Consiglieri hanno votato NO 6 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Il voto è esteso all'intera proposta di deliberazione n. 162.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 2).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 49 Consiglieri votanti 48 Consiglieri hanno votato SÌ 42 Consiglieri hanno votato NO 5 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Il voto è esteso all'intera proposta di deliberazione n. 163.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Tec


PRESIDENTE

nico "C. Leardi" di Casale Monferrato (AL)



PRESIDENTE

Saluto gli studenti partecipanti al progetto "Ragazzi in Aula" e gli insegnanti che li accompagnano, che hanno seguito parte dei nostri lavori della classe III B dell'Istituto Tecnico "C. Leardi" di Casale Monferrato.
Colleghi, ci rivediamo alle ore 14.30 per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, ex articolo 100.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.52)



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