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Dettaglio seduta n.163 del 18/10/11 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



(Alle ore 14.33 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



(I lavori iniziano alle ore 15.00 con la trattazione del punto 3)


Argomento: Beni demaniali e patrimoniali

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 647 presentata dai Consiglieri Ronzani, Boeti, Reschigna e Taricco, inerente a "Immobile di Via Magenta 12"; interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 649 presentata dalla Consigliera Cerutti, inerente a "Immobili di via Magenta un evitabile spreco di denaro pubblico?"


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g., inerente a "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", iniziamo con l'esame delle interrogazioni a risposta indifferibile e urgente n. 647 e n. 649; le trattiamo insieme Assessore Quaglia, perché hanno lo stesso tema: l'immobile di Via Magenta 12.
La parola al Consigliere Ronzani per l'illustrazione della prima interrogazione.



RONZANI Wilmer

La vicenda oggetto della nostra interrogazione è, secondo i firmatari...
Presidente, non vedo l'Assessore Quaglia.



PRESIDENTE

L'Assessore è presente in aula: è andata solo a registrare la presenza.



RONZANI Wilmer

Dicevo che la vicenda è un esempio evidente di sperpero di denaro pubblico. Per questo nei mesi scorsi noi abbiamo anche presentato un esposto alla Corte dei Conti. Di cosa si tratta, Assessore Quaglia? Si tratta del fatto che la Regione affitta da anni l'immobile di Via Magenta nonostante noi crediamo esistessero tante buone ragioni economiche per acquistare quell'immobile. Se lo avessimo fatto, noi oggi saremmo proprietari di quell'edificio e con i soldi con cui in tutti questi anni abbiamo continuato a pagare l'affitto avremmo versato le rate di un eventuale mutuo e oggi - tanto più con i chiari di luna che esistono avremmo potuto decidere se alienarlo o se mantenerne la proprietà. Questo è l'assunto dal quale partiamo.
Tuttavia la vicenda merita di essere raccontata perché dalle varie operazioni di compravendita di questo immobile ci hanno guadagnato tutti meno che la Regione e meno che i piemontesi.
Ottobre 1999: la Consap, che gestiva il patrimonio immobiliare per conto dell'INA, vende l'immobile di Via Magenta all'Immobiliare Tiziana di Pier Giorgio Fava che - per pura coincidenza, naturalmente - all'epoca era un dirigente di Forza Italia e oggi del PdL. A che prezzo? Al prezzo di 13 miliardi e 200 milioni di vecchie lire. La nuova proprietà ottiene che il canone annuale non sia più di 808 milioni, ma di un miliardo e 100 milioni e ottiene che il contratto di affitto diventi di 12 anni: ottobre 1999.
Maggio 2006: l'Immobiliare Tiziana cede all'Immobiliare Emmegibi s.r.l.
l'immobile di Via Magenta. A che prezzo? Nove milioni di euro; sei anni prima lo aveva pagato - come ho appena ricordato - 13 miliardi, ma di vecchie lire.
Dicembre 2006, cioè sette mesi dopo: Emmegibi vende a sua volta l'immobile ad una società di Milano: mi si dice un Fondo, o comunque una società... A quale prezzo? Dieci milioni e 400.000 euro, più IVA. Lo aveva pagato - non cento anni prima, ma sette mesi prima - nove milioni di euro.



PRESIDENTE

Mi scusi, collega Ronzani.
Nell'ambito delle varie possibilità, che hanno tempi diversi, abbiamo ecceduto: nel caso dell'interrogazione a risposta indifferibile e urgente lo dico anche alla collega Cerutti - sono a disposizione due minuti per l'illustrazione e tre per la replica della Giunta.



RONZANI Wilmer

Ho finito, Presidente.
Ripeto allora, Assessore Quaglia: tutti coloro che si sono - in quanto proprietari e acquirenti - avvicendati nell'acquisto dell'immobile ci hanno guadagnato, meno che la Regione.
Nel 2002 noi presentammo analoga interrogazione e ci venne risposto che a giustificare il mancato acquisto erano ragioni di economicità; mi sembra che i fatti abbiano naturalmente dimostrato il contrario. La cosa che emerge, io penso con gravità, è che la Regione in questi anni ha pagato 12 milioni 829.000 euro di affitto per quell'immobile: una cifra ben superiore ai 13 miliardi e 200 milioni di vecchie lire che venne pagato quell'immobile al momento dall'acquisto da parte dell'Immobiliare Tiziana.
Ora, se a guidarci fossero stati davvero criteri di economicità, noi quell'immobile l'avremmo comprato; oggi avremmo una proprietà e potremmo decidere se mantenerla o se vendere l'immobile. Non siamo assolutamente in questa condizione: seguitiamo a pagare, su quell'immobile, l'affitto. Se questo non è un esempio di dissipazione di risorse pubbliche, francamente non so quale altro esempio possa esistere in proposito.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cerutti per l'illustrazione dell'interrogazione n. 649.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
In realtà, non aggiungo parole rispetto a quelle del Consigliere Ronzani, anche perché con l'Assessore avevamo affrontato un question time sul tema: avevamo cioè trasformato l'interrogazione in question time e l'Assessore aveva già dato una risposta che in pratica sentiremo nuovamente, in quanto non credo che nel frattempo siano intervenute novità.
Riteniamo in ogni caso il tema importante; per questo avevamo mantenuto l'interrogazione che però poi è stata superata dal question time.



PRESIDENTE

La parola, per la risposta, all'Assessore Quaglia.



QUAGLIA Giovanna, Assessore alle risorse umane e patrimonio

Grazie, Presidente.
L'interrogazione in oggetto tratta una questione che - come prima diceva la Consigliera Cerutti - è già stata affrontata con il question time n. 680 del 20 luglio scorso. Essendo però le due interrogazioni ancora depositate (non essendo state ritirate), meritano evidentemente una risposta.
Ripercorro dunque le tappe. Visto che nell'interrogazione del Consigliere Ronzani si fa riferimento all'approfondimento della Regione, in seguito al quale non si è arrivati alla decisione dell'acquisto, gli Uffici hanno predisposto una nota a questo proposito.
Con un contratto registrato il 17 gennaio 2001, la Regione Piemonte ha assunto in locazione dalla Società Immobiliare Tiziana l'immobile sito in Torino, Via Magenta n. 12, da destinare a sede di ufficio e archivi regionali per un periodo dal 1° luglio 2000 al 30 giugno 2006, con canone annuo di 568.102,59 euro più IVA, valore considerato attendibile dal Settore tecnico regionale sulla base di una relazione di stima redatta nel mese di novembre 1999.
Con atto di compravendita - rogito presso il Notaio Caterina Bima dell'8 maggio 2006, la Società immobiliare Tiziana ha venduto il citato immobile alla Società Emmegibi per un prezzo di vendita di nove milioni come il Consigliere Ronzani citava prima. Con determinazione 943 del 5 ottobre 2006 si è preso atto che il predetto contratto è stato rinnovato per il periodo dall'1 luglio 2006 al 30 giugno 2012 al canone annuo aggiornato ai sensi dell'articolo 32 della L. 392/78 s.m.i. (Disciplina delle locazioni di immobili urbani), pari a euro 627.626,89 oltre IVA.
Con atto rogito Notaio Enrico Chiodi Daelli rep. n. 165.374 del 20 dicembre 2006 la proprietà dell'immobile sito in Torino - Via Magenta n.
12, è stata trasferita dalla Società MGB S.r.l. al Fondo "Investietico Fondo Comune di investimento immobiliare di tipo chiuso", per un prezzo di vendita di euro 10.400.000; il citato Fondo è gestito dalla Società AEDES BPM Real Estate SGR S.p.A., la quale è pertanto subentrata quale parte locatrice nel contratto di locazione rep. n. 5383, a far data dal 20 dicembre 2006.
Il canone di locazione per il periodo dall'1 luglio 2011 al 30 giugno 2012 ammonta a euro 675.006,18 oltre IVA, comprensivo dell'ultimo aggiornamento ISTAT.
Si ribadisce, pertanto, che allo stato attuale la correttezza delle operazioni amministrative condotte dalla Direzione Patrimonio e Tecnico ora Direzione Risorse Umane e Patrimonio, supportate dalla summenzionata relazione di stima redatta dal Settore Tecnico che sosteneva allora compatibile l'attribuzione del valore originario locativo del bene locato pari a euro 568.102,52 oltre I.V.A. cui occorre aggiungere esclusivamente il valore determinato dall'aggiornamento ISTAT, previsto dall'articolo 32 della L. 392/78 s.m.i che definisce il canone di locazione dall'1 luglio 2011, come sopra specificato, pari a euro 675.006,18 oltre IVA.
L'ammontare complessivo dei canoni di locazione, decorrenti dal 1 luglio 2000 e fino alla data del 31 dicembre 2011, comprensivi degli aggiornamenti ISTAT, si attesta nella misura di euro 8.551.410,22 o.f.c. e quindi inferiore agli importi relativi ai valori di vendita del bene dichiarati negli atti di compravendita tra la Società Immobiliare Tiziana e la Società MGB e quest'ultima e il Fondo "Investietico Fondo Comune di investimento immobiliare di tipo chiuso", avvenuta in data 20 dicembre 2006.
Facendo presente che nell'interrogazione presentata dal Consigliere Ronzani si fa riferimento alla risposta che l'allora Assessore al Patrimonio avrebbe dato, rispetto ai criteri di funzionalità ed economicità nella scelta di proseguire con l'allocazione, ricordo a tutti che la Regione Piemonte già dall'anno 1998 era propensa alla realizzazione del Palazzo unico regionale, in prima battuta nell'ambito territoriale di "Spina 1" e poi successivamente sull'area FIAT Avio-Oval; a conferma di ci con DGR n. 24-2031 del 22 gennaio 2001 l'Amministrazione regionale diede avvio all'iniziativa deliberando i bandi del concorso di progettazione per la realizzazione del "Nuovo Palazzo Regionale".
Credo che nelle valutazioni dell'Ufficio Tecnico del Patrimonio c'era soprattutto in quegli anni, il fatto che proprio nel 1999 erano partita le gare di progettazione del Palazzo unico, quindi l'idea di dismettere poi gli affitti degli uffici regionali e non acquisire oltre patrimonio, con l'idea di raggruppare tutti gli uffici della Regione in un unico Palazzo.
A disposizione dei Consiglieri c'è ovviamente la nota scritta con tutti i riferimenti.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti atmosferici ed acustici

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 701 presentata dai Consiglieri Goffi e Negro, inerente a "Controllo emissioni inquinanti Bollino Blu"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 701.
La parola al Consigliere Negro per l'illustrazione.



NEGRO Giovanni

Vorrei essere informato sulla decisione assunta, coerentemente alla richiesta delle associazioni di categoria, per un'applicazione graduale dell'abolizione del Bollino Blu, confermando che dal 1° settembre la sospensione dell'obbligo per gli Euro 4 e 5, mantenendo inalterato l'obbligo per gli Euro 0,1,2 e 3 fino alla loro naturale sostituzione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ravello per la risposta.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, Presidente.
Ricordo che la DGR n. 70 del 27 luglio 2011 stabiliva che a partire dal 1° settembre 2011 avrebbero potuto circolare sul territorio regionale i veicoli con omologazione Euro 3 o successivi che avessero superato il controllo delle emissioni effettuato durante la revisione periodica secondo quanto previsto dal Codice della Strada con le nuove norme, che quindi accorciano i tempi di distanza tra una revisione e l'altra dopo la prima; e i veicoli con omologazione precedente all'Euro 3 che avessero superato il controllo delle emissioni - annuale per gli autoveicoli immatricolati dopo il 1° gennaio 1998 e semestrale per gli immatricolati antecedentemente a tale data - attestato con il possesso del certificato di controllo, il cosiddetto Bollino Blu.
Il documento in questione si origina dalla volontà dell'Amministrazione regionale di abolire l'obbligo del Bollino Blu e si fonda soprattutto sulla registrazione di un notevole miglioramento delle caratteristiche emissive del parco auto circolante in Piemonte rispetto ai primi anni di attuazione delle disposizioni inerenti al citato obbligo. Lungi dall'abolire ogni tipo di controllo si è ritenuto, pertanto, che i controlli delle emissioni prescritti in sede di revisione periodica dei veicoli potessero tranquillamente assolvere alle finalità di tutela della salute pubblica e della qualità dell'aria.
In sostanza, essendo cambiato il mondo da quando è stato introdotto il meccanismo di controllo tramite il Bollino Blu, essendosi evoluta la condizione dei veicoli circolanti sul territorio regionale, si sono fatte valutazioni che hanno portato l'Amministrazione ad adottare la delibera.
Ai fini di verificare la fattibilità della suddetta ipotesi di modifica del vigente Stralcio di Piano 5.1, sono state esaminate sia la situazione normativa nazionale vigente sia le caratteristiche tecniche dei veicoli alla luce dei requisiti introdotti dalla direttiva 98/69/CE in merito alle misure da adottare contro l'inquinamento atmosferico da emissione dei veicoli a motore.
Dall'esame della situazione normativa è emerso che l'obbligo in capo ai proprietari dei veicoli a motore immatricolati da almeno un anno, e di proprietà di persone o enti aventi residenza o sede nella Regione Piemonte di esibire il "Bollino Blu" di cui al decreto del Ministro dei trasporti 28 febbraio 1994 e di possedere il certificato relativo al controllo delle emissioni per circolare sul territorio regionale, previsto dallo Stralcio di Piano 5.1 citato poc'anzi, trovava fondamento nella direttiva del Ministro dei Lavori Pubblici del 7 luglio 1998, "Direttiva sul controllo dei gas di scarico dei veicoli (Bollino Blu) ai sensi dell'articolo 7 del nuovo Codice della strada". Ad oggi, tuttavia, il suddetto provvedimento pur contenendo disposizioni superate dalla nuova legge quadro sulla valutazione e gestione della qualità dell'aria, "Decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155 - Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa", non è ancora stato aggiornato né esplicitamente abrogato.
Per quanto riguarda le caratteristiche tecniche dei veicoli, al fine di rispettare i vincoli derivanti dalla politica europea di riduzione delle principali sostanze inquinanti prodotte dal settore trasporti, nei veicoli con omologazione Euro 3 sono stati introdotti il sistema di iniezione elettronica del carburante e il sistema a iniezione diretta che comportano una riduzione dei consumi e delle emissioni rispettivamente da parte dei veicoli ad accensione comandata e di quelli ad accensione spontanea (diesel).
La già citata direttiva 98/69/CE, oltre a fissare i limiti di emissione delle autovetture in relazione all'omologazione ambientale Euro 3, ha introdotto l'obbligo, in capo ai costruttori, di dotare i suddetti veicoli di un sistema diagnostico di bordo, definendo come termine di adempimento il 1° gennaio 2011 per i veicoli ad accensione comandata e il 1° gennaio 2003 per quelli ad accensione spontanea.
Il possessore di uno di questi veicoli, quindi, non ha bisogno di effettuare il controllo sulle emissioni tramite la cosiddetta centralina per sapere se il suo veicolo sia o no in regola rispetto ai parametri fissati dalla direttiva, perché il meccanismo del sistema di diagnostica di bordo glielo comunica.
Ai fini di chiarire le perplessità in merito alla corretta applicazione delle disposizioni citate, è stato comunque richiesto un parere preventivo al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (che infatti abbiamo citato in delibera) e al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Con nota prot. DVA-2011-0018542 del 26 luglio 2011, il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha espresso di condividere le motivazioni tecniche richiamate nello schema di provvedimento trasmesso, comunicando altresì di aver avviato le procedure per revisione della normativa statale vigente in materia.
Non le nascono che, in assenza di questa comunicazione del Ministero dell'Ambiente, nonostante il richiamo che proveniva dall'Aula del Consiglio regionale, ci sarebbe stato un po' più difficile muoverci comunque in un quadro normativo nazionale ancora non ben definito.
Va detto, inoltre, che il provvedimento in questione non prevede, al momento, di sollevare dall'obbligo di eseguire il controllo delle emissioni annuale o semestrale, secondo quanto previsto dalle vigenti normative nazionali, i proprietari dei veicoli con omologazione Euro 2 o precedenti.
Non si ritiene, infine, validamente giustificata la pretesa di mantenere l'obbligo di eseguire il citato controllo delle emissioni in capo ai proprietari dei veicoli con omologazione Euro 3.
Tale pretesa, che sembra fondarsi sugli investimenti complessivi sostenuti dalle imprese del settore per l'acquisto di apparecchiature necessarie ad eseguire i citati controlli, investimenti peraltro non quantificati in maniera puntuale, non tiene conto, infatti, dei lavori di aggiornamento delle norme tecniche di omologazione delle singole attrezzature di revisione dei veicoli già avviata a livello nazionale.
Concludo ricordando quanto il Consigliere Negro certamente sa, poich l'ha votato, che il 23 giugno 2011 l'Aula (il Consiglio regionale tutto) ha approvato all'unanimità un documento che impegnava la Giunta regionale entro tre mesi, ad adottare un provvedimento per la revoca totale dell'iniziativa denominata "Bollino Blu".
Noi abbiamo cercato di dimostrare attenzione alle istanze pervenute dall'Assemblea e, allo stesso tempo, non abbiamo voluto abbassare definitivamente - anzi non abbassarla minimamente - la guardia nei confronti delle problematiche ambientali, tanto che il Ministero dell'Ambiente ha confermato la bontà della nostra proposta, quella per la quale lei ha presentato l'interrogazione che stiamo discutendo, che prevede l'esenzione da questo tipo di controllo dei veicoli Euro 3 o successivi considerate le loro caratteristiche tecniche che dimostrano come il loro impatto sul problema dell'inquinamento atmosferico sia decisamente minimo e progressivamente vada riducendosi.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione n. 708 presentata dai Consiglieri Tentoni e Comba, inerente a "Linee d'indirizzo regionale per la gestione dei rifiuti urbani solidi: modalità di raccolta differenziata e proposte di semplificazione" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Comunico che all'interrogazione n. 708, presentata dai Consiglieri Tentoni e Comba, sarà inviata risposta scritta.


Argomento: Contributi allo sport e al tempo libero

Interrogazione n. 715 presentata dalla Consigliera Artesio, inerente a "Contributi regionali al Giro della Padania?"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione n. 715, presentata dalla Consigliera Artesio.
Risponde l'Assessore Cirio..



CIRIO Alberto, Assessore allo sport

Grazie, Presidente.
In riferimento all'interrogazione che chiede se sono stati erogati contributi regionali al "Giro della Padania", comunichiamo che è giunta agli Uffici della Presidenza della Giunta regionale, in data 3 ottobre 2011, una richiesta inviata al Presidente Cota da parte dell'associazione sportiva dilettantistica "Monviso Venezia" per un contributo straordinario relativo alla manifestazione sportiva di ciclismo per professionisti "Giro di Padania" dal 5 al 10 settembre 2011.
Ad oggi, non è stato dato alcun tipo di contributo a questa manifestazione e neppure il patrocinio da parte della Regione.
Specifico anche che il bando degli eventi sportivi non è ancora stato pubblicato, in quanto si attende l'assestamento di bilancio e la disponibilità delle risorse. Nel momento in cui fosse pubblicato il bando e questi soggetti avessero i requisiti, potrebbero partecipare. Se avessero i requisiti e ricadessero in ciò che prevede la legge regionale n. 93/1995 sui contributi alle manifestazioni sportive, potrebbero ottenere il contributo. Ma questo rimane ipotetico, nel senso che non si è certi della possibilità della predisposizione del bando per questi eventi e, nello stesso tempo, noi non possiamo precludere a priori che si possa partecipare: se le caratteristiche saranno quelle previste dalla legge tale associazione potrà partecipare e avere il sostegno, diversamente no.
A oggi, comunque, non è stato dato né patrocinio né contributo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Artesio.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Confidiamo che quest'interrogazione abbia il ruolo di moral suasion nei confronti dei comportamenti futuri dell'Amministrazione regionale.
Allora, intanto vediamo una cosa che avevamo azzeccato. A immaginare che il "Giro della Padania" arrivasse a chiedere il contributo economico alle Istituzioni per i costi dell'organizzazione, ci sembrava che fosse una sottile provocazione dell'opposizione nei confronti dell'Amministrazione e che non si sarebbe arrivati a tanto. Invece si è arrivati a tanto. Quindi un giro organizzato su un'entità geografica indefinita nella quale forse si riconoscono sentimenti popolari, ma non confini istituzionali - lo dice il Presidente della Repubblica, non la sinistra radicale - pensa di ottenere un contributo di sostegno economico da parte dell'Amministrazione regionale.
Bene, la risposta dell'Assessore è impeccabile sotto il profilo formale. Ci auguriamo che la segnalazione avanzata dalle opposizioni introduca il comune senso del pudore e quindi induca gli organizzatori a revocare la richiesta di contributo.


Argomento: Opere igienico-sanitarie

Interrogazione n. 686 presentata dai Consiglieri Comba, Botta Marco, Burzi Costa Rosa Anna, Leardi, Leo, Mastrullo, Motta Massimiliano, Pedrale Spagnuolo e Valle, Vignale, inerente a "Ristrutturazione del Canale Cavour - Tratto denominato 'Rilevata Dora'"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione n. 686.
La parola all'Assessore Sacchetto per la risposta.



SACCHETTO Claudio, Assessore all'agricoltura e foreste

Grazie, Presidente. Darò lettura del testo preparatomi dagli uffici.
Con deliberazione di Giunta regionale n. 26 del 12 luglio 2011, la Regione ha stabilito di inserire il progetto "Ristrutturazione del Canale Cavour" tra le opere urgenti ed indifferibili previste dal Programma nazionale degli interventi nel settore idrico.
Il 30 agosto 2011 si è svolta una riunione presso l'Assessorato agricoltura e foreste della Regione Piemonte, alla presenza dell'Assessore e del Sottosegretario di Stato del Ministero delle Politiche Agricole insieme ai rappresentanti del Consorzio del Sesia (ove il Sesia è Consorzio di Bonifica della Baraggia biellese e vercellese) e del Consorzio Irriguo Canale de Ferrari, nella quale i convenuti hanno concordato e sottoscritto di destinare totalmente alla co-utenza Canali Cavour, fatti salvi eventuali utilizzi inderogabili da utilizzarsi con provvedimento regionale, le economie provenienti dai ribassi d'asta dei fondi del Programma di completamento del Piano irriguo nazionale destinati al Piemonte.



PRESIDENTE

Mi scusi, Assessore, la invito a parlare più vicino al microfono altrimenti è difficile seguirla. Grazie.



SACCHETTO Claudio, Assessore all'agricoltura e foreste

Dicevo, con delibera CIPE n. 69 del 22 luglio 2010, i lavori di ristrutturazione del Canale Cavour del progetto denominato "Rilevata Dora" e di ricercare presso la Protezione Civile i fondi necessari al completamento dell'intervento, qualora le economie non siano sufficienti.
Con deliberazione di Giunta regionale n. 23 del 26 settembre 2011, la Regione individua la co-utenza Canali Cavour destinatario di tutta le economie provenienti dai ribassi d'asti dei fondi del Programma di completamento del Piano irriguo nazionale, di cui alla delibera in oggetto n. 69 del CIPE del 22 luglio 2010, per la ristrutturazione del Canale Cavour, intervento già incluso nell'allegato 4 della delibera CIPE n. 74 del 27 maggio 2005 - progetto denominato "Rilevata Dora".
Si sono quindi raggiunti i seguenti risultati: dare una risposta alla segnalazione di rischio di collasso del Canale Cavour nel tratto "Rilevata Dora" con interruzione della fornitura d'acqua irrigua per tutto il comprensorio risicolo sotteso e con importanti implicazioni ambientali stante la vicinanza del sito nucleare di Saluggia.
Attivare un percorso di finanziamento del progetto di ristrutturazione a carico delle future economie d'asta dei fondi statali già stanziati per altri progetti dal piano irriguo nazionale; conservare la destinazione delle economie d'asta conseguite, di competenza del Ministero delle politiche agricole, in Piemonte.
L'importo dei lavori del progetto "Rilevata Dora", aggiornato al 5 luglio 2011 è totalmente di 31.200,000 euro. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante, Consigliere Comba.



COMBA Fabrizio

Chiedo all'Assessore se è possibile avere la risposta scritta di quello che ha testé annunciato in Aula.
Siamo partiti con una delibera CIPE nel 2005 e, con passaggi successivi, mi sembra di aver capito, Assessore, stiamo andando nella direzione giusta. Questo non può che confortarci e ci auguriamo che prontamente, si possano intraprendere le iniziative che ci ha appena enunciato l'Assessore.
Posso ritenermi soddisfatto della risposta.



PRESIDENTE

Con questa risposta, abbiamo terminato la parte relativa al sindacato ispettivo. Possiamo quindi passare all'apertura della seduta.



(La trattazione del punto 3)



PRESIDENTE

"Svolgimento interrogazioni e interpellanze" termina alle ore 15.33)



(La seduta ha inizio alle ore 15.34)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Angeleri, Bussola, Cantore, Costa Raffaele, Costa Rosa Anna, Cota, Giordano, Mastrullo, Tiramani e Vignale.


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza

Esame ordine del giorno n. 536 presentato dai Consiglieri Carossa Tiramani, Marinello, De Magistris, Gregorio, Novero e Molinari, inerente a "Solidarietà alle vittime dei violentissimi scontri nella manifestazione di sabato 15 ottobre 2011 a Roma"; ordine del giorno n. 537 presentato dai Consiglieri Buquicchio e Negro, inerente a "Solidarietà ai Comparti di Sicurezza e Soccorso pubblico"; ordine del giorno n. 540 presentato dalla Consigliera Artesio, inerente a "15 ottobre Giornata mondiale degli indignati"; ordine del giorno n. 542 presentato dai Consiglieri Leo Spagnuolo, Pedrale, Mastrullo e Botta Marco, inerente a "Solidarietà ai cittadini di Roma e alle forze dell'ordine dopo le violenze di sabato 15 ottobre"; ordine del giorno n. 543 presentato dai Consiglieri Pedrale Cortopassi, Montaruli, Mastrullo, Botta Marco, Boniperti, Spagnuolo, Leo Burzi e Toselli, inerente a "Maggiori risorse per la tutela dell'ordine pubblico e della sicurezza"; ordine del giorno n. 544 presentato dai Consiglieri Laus, Motta Angela, Taricco e Bresso, inerente a "Solidarietà alle forze dell'ordine e ai cittadini cui è stato precluso il diritto di manifestare"; ordine del giorno n. 546 presentato dai Consiglieri Bono e Biolé, inerente a "Rifiuto dei collegamenti strumentali tra i presenti alla manifestazione di Roma del 15 ottobre e gli atti violenti; impegno per una migliore gestione delle manifestazioni di dissenso"


PRESIDENTE

Come concordato questa mattina, non avendo terminato tutta la parte relativa agli ordini del giorno sugli incidenti che si sono verificati nella manifestazione di sabato scorso a Roma, passiamo alla votazione degli stessi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Vorrei fare una piccola replica di trenta secondi per chiarire un concetto che, secondo me, ho espresso in modo non chiaro questa mattina.
Questa mattina sono stato ripreso perché nel mio intervento avevo detto che ci sono persone in politica da quarant'anni e che devono andare a casa.
Detto questo, volevo dire, però, che ci sono altrettante persone, molto preparate, che fanno politica da quarant'anni ed è giusto e corretto che continuino a farlo. Volevo chiarire questo concetto.
Tuttavia, ci sono anche dei parassiti che fanno politica da quarant'anni - non solo loro, ma tutta una serie di persone che gira loro intorno - e che non hanno dato nessun contributo.
necessario, ma non è questo il momento, tracciare una linea di demarcazione tra chi la politica la fa cercando di dare il proprio contributo e chi, invece, vive di politica per aspetti diversi. Volevo scusarmi se sono stato male interprato.
Dopodiché, avviamoci per questi ordini del giorno, anticipando che li voterò tutti perché non esistono ordini del giorno che vadano contro principi di solidarietà.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Laus.
Non essendoci ulteriori richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 536, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte premesso che a seguito dei violentissimi scontri avvenuti a Roma nella giornata di sabato 15 ottobre, che hanno provocato centinaia di feriti, milioni di euro di danni, cittadini che hanno visto le proprie case, i negozi e le auto distrutte e che tra i facinorosi e delinquenti che hanno guidato le azioni di devastazione pare che molti siano stati riconosciuti come appartenenti ai centri sociali torinesi, e in particolare all'Askatasuna e che ancora gli stessi teppisti che provengono dai centri sociali torinesi sono tra coloro che hanno guidato le violente azioni di guerriglia al cantiere della TAV in Valle di Susa impegna il Consiglio regionale a esprimere solidarietà a tutte le vittime, civili e delle forze dell'ordine, degli inaccettabili scontri di sabato 15 ottobre, e a condannare tali atti di violenza chiedendo alla Giunta che si faccia promotrice presso il Ministero dell'Interno della richiesta di un'azione di grande fermezza nell'individuare e punire i colpevoli".
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 537, il cui testo recita: "Premesso che la Polizia di Stato, la Polizia Penitenziaria, il Corpo Forestale dello Stato e quello dei Vigili del Fuoco compiono un ruolo fondamentale nel nostro Paese la legge finanziaria per gli anni 2009/2011 ha ridotto le loro disponibilità per oltre un miliardo di euro le missioni di ordine pubblico e sicurezza del Ministero dell'Interno subiranno nel biennio 2012-2013 un'ulteriore sforbiciata di 60 milioni di euro: 10 nel primo anno e 50 nel secondo (i tagli saranno ripartiti al 50 tra le Forze di polizia e Arma dei Carabinieri) considerato che sono state colpite le risorse per la benzina, la manutenzione delle auto degli uffici, l'ammodernamento di strumenti tecnici e informatici indispensabili per combattere la criminalità nelle nostre città; le scelte del Governo, che in realtà penalizzano i cittadini, espongono gli operatori delle forze dell'ordine a rischi gravissimi in un periodo di forti tensioni sociali come quello che stiamo vivendo considerato ancora che a seguito delle manovre finanziarie estive il Ministero dell'Interno Roberto Maroni ha dichiarato: 'ho fatto presente che il settore della sicurezza non potrà sopportare tagli; è una richiesta specifica che ho fatto e sono certo che il Presidente Berlusconi la terrà in debita considerazione' i sottosegretari Guido Corsetto e Alberto Mantovano hanno dichiarato che: ' per raggiungere l'importante obiettivo del pareggio di bilancio il sistema sicurezza non può essere messo sullo stesso piano di altri settori dello Stato: ha esigenze che in questo momento non possono essere compresse, come conferma drammaticamente la giornata di Roma. Per questo chiediamo al Presidente del Consiglio e al Ministro dell'Economia di rivedere l'insieme dei tagli alla sicurezza disposti in tutto il 2011' ritenuto infine che il 18 ottobre i dipendenti di Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria nonché il Corpo Forestale dello Stato e quello dei Vigili del Fuoco organizzeranno una manifestazione di protesta chiedendo ai cittadini un contributo per pagare la benzina da mettere alle volanti si impegna il Presidente della Giunta e gli Assessori competenti affinché: venga espressa solidarietà ai comparti di Sicurezza e di Soccorso Pubblico che il 18 ottobre manifesteranno in tutta Italia per chiedere le risorse necessarie ad espletare i propri compiti la Regione Piemonte predisponga un documento, da far pervenire preso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero degli Interni, il Ministero dell'Economia e delle Finanze, chiedendo il ripristino dei fondi necessari ai comparti di sicurezza e soccorso pubblico il documento sopra descritto venga condiviso con la Conferenza permanente Stato, Regioni e province autonome".
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 540, il cui testo recita: "Premesso che: il 15 ottobre si è tenuta in tutto il mondo la giornata del movimento degli 'indignati', con manifestazioni in 82 Paesi e in ben 951 città.
Valutato che: la manifestazione nazionale a Roma è stata probabilmente la più partecipata al mondo e dal Piemonte sono circa 40 le sigle tra associazioni, comitati partiti, sindacati che vi hanno preso parte, organizzando bus e treni per raggiungere la capitale la manifestazione romana è stata costellata da azioni vandaliche di un'estrema minoranza dei manifestanti, seppure organizzati.
Considerato che: l'attenzione dei media si è concentrata esclusivamente sulle violenze di piazza, oscurando completamente i contenuti espressi dalla manifestazione del movimento mondiale degli indignati.
Considerato ancora che: la stragrande maggioranza dei manifestanti pacifici ha dovuto subire le violenze di piazza e il corteo autorizzato non è potuto proseguire lungo il percorso concordato e terminare in piazza San Giovanni Il Consiglio regionale Esprime solidarietà a tutti coloro che sono stati vittime di questa violenza e impegna la Conferenza dei Presidenti a promuovere un'assemblea aperta ai sensi dell'articolo 53 del Regolamento sui temi della manifestazione del 15 ottobre".
Il Consiglio non approva.
Ricordo che il numero legale è 26.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 542, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte Considerato che Nella città di Roma è stata scatenata ai danni delle Forze dell'Ordine una vera e propria guerriglia in occasione delle manifestazioni del movimento degli indignati Già numerosi sono stati gli episodi di violenza politica portati avanti dai movimenti massimalisti e violenti, a Roma, fin dallo scorso 14 dicembre, e in Val di Susa, per tutta l'estate Le violenze di sabato non hanno risparmiato private abitazioni e luoghi di culto con gravissimi episodi di profanazione di alcuni dei luoghi e dei simboli della cultura cristiana Tenuto conto che Come riportato su alcuni quotidiani nazionali la strategia portata avanti dalle frange più estreme deriva direttamente dalle tattiche di scontro maturate nelle lotte di piazza che hanno infiammato la Grecia In una giornata che ha visto l'organizzazione di manifestazioni analoghe in tutto il mondo, solo a Roma si è dovuto assistere ad un'escalation della violenza di tale portata In concomitanza della manifestazione nella capitale, in cui sono stati colpiti anche alcuni simboli della religione cristiana, proprio a Torino la comunità degli egiziani copti scendeva pacificamente in piazza per protestare contro le violenze che i cristiani devono subire in Egitto Tra le frange estremiste presenti a Roma è stata rivendicata anche la presenza di esponenti del movimento No TAV impegnati nelle contestazioni in Val di Susa Il Consiglio regionale Manifesta preoccupazione per i rischi che questo clima di violenza potrebbe innescare, anche in Val di Susa e sul territorio piemontese, con una conseguente escalation degli scontri tra manifestanti e Forze dell'Ordine Ritiene che, in un momento così delicato per il nostro Paese, sia necessario per la politica aprire un dibattito con le istanze provenienti dalla popolazione, anche allo scopo di isolare le fasce più violente del movimento Esprime Una netta ed inequivocabile condanna di ogni tipo di violenza ed in particolare come metodo di azione politica, ribadendo la più sincera solidarietà agli agenti feriti e ai cittadini della capitale coinvolti negli scontri di sabato".
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 543, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale Premesso che I maggiori sindacati della Polizia di Stato, della Polizia Penitenziaria dei Vigili del Fuoco e del Corpo Forestale hanno denunciato una carenza di risorse pubbliche destinate alla tutela dell'ordine pubblico e della sicurezza tale da ostacolare un efficace controllo del territorio In particolare, si sarebbe registrata una carenza di fondi per il rifornimento carburante delle volanti, oltre che la necessità di rinnovare il parco auto e l'attrezzatura in dotazione Le Forze dell'Ordine sono impegnate nella tutela dell'ordine pubblico nel nostro territorio e, in particolare, in Val Susa, per difendere le opere di cantierizzazione della linea ad alta capacità Torino-Lione Sono continue le aggressioni che gli agenti sono costretti a subire durante lo svolgimento delle loro funzioni da parte delle frange estremiste e anarco-insurrezionaliste, di ultimo verificatisi nelle manifestazioni dei c.d. indignados nella giornata di sabato 15 ottobre c.a.
Il Governo si è già impegnato a reperire le risorse necessarie per la tutela dell'ordine pubblico e della sicurezza Impegna la Giunta regionale Ad attivarsi presso il Governo affinché, nell'approvazione del ddl Stabilità si reperiscano ulteriori 60 milioni di euro da destinare al comparto sicurezza-difesa".
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 544, il cui testo recita: "Il Consiglio Regionale del Piemonte Premesso che In data 15 ottobre 2011 si è tenuta a Roma una manifestazione indetta da gruppi di cittadini indignati per l'attuale situazione economica e politica In tale occasione si sono verificati disordini con gravi danneggiamenti al patrimonio pubblico e privato Tali incresciosi episodi sono dovuti al comportamento di un numero limitato e ben identificato di persone che nulla hanno a che vedere con la grande maggioranza dei manifestanti e dei promotori dell'evento Tutto ciò premesso Impegna la Giunta regionale a manifestare piena solidarietà alle Forze dell'Ordine che hanno tentato di contenere le conseguenze di tali comportamenti violenti a manifestare piena solidarietà alle migliaia di cittadini che hanno così visto precluso un loro fondamentale diritto democratico ad esprimere la propria opinione e che a causa dei disordini vedono offuscate e messe in secondo piano nella comunicazione di massa le ragioni della propria protesta".
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 546, il cui testo recita: "Visto che: Il 15 ottobre, su decine di migliaia di manifestanti pacifici, ma determinati, un centinaio di persone di dubbia provenienza si sono abbandonate ad atti di violenza vandalica Come dimostra l'ampia documentazione video fotografica, i manifestanti che si opponevano ai violenti sono stati minacciati e malmenati dai violenti Molti dei violenti che si sono dati a meri atti teppistici (incendio di automobili e di cassonetti, devastazione di vetrine) che nulla c'entrano con le motivazioni della manifestazione, erano a volto scoperto e sono stati ripresi Posto che: Normalmente in ogni corteo è presente la Digos, Divisione Investigazioni Generali e Operazioni Speciali, che, tramite agenti in borghese, con gli adeguati investimenti, è perfettamente in grado di riconoscere identificare, bloccare all'interno delle manifestazioni individui sospetti per allontanarli Non è stata fatta adeguata prevenzione da parte delle Istituzioni preposte per garantire la sicurezza dei manifestanti e dei romani I violenti hanno potuto agire indisturbati per più di un'ora Le notizie apparse all'indomani sui principali media sono gravemente allarmistiche, riportando notizie che devono essere confermate attentamente dalla Procura prima di poter stilare dei giudizi Fermo restando che: La politica non può permettersi di addurre a nessuna delle sigle sindacali dei partiti, dei movimenti presenti alla manifestazione, alcuna responsabilità né collusione con le violenze vandaliche avvenute a Roma il 15 ottobre Non si può negare il diritto a manifestare con chicchessia necessario un aumento dei fondi e un corretto utilizzo della Forze dell'Ordine in Italia, a difesa dei cittadini e non delle lobbies Il Consiglio regionale Rifiuta qualunque collegamento strumentale dei media tra i violenti di Roma e qualunque movimento, sigla sindacale, partito politico presente alle manifestazioni Chiede al Ministero degli Interni di impegnarsi per una migliore gestione delle manifestazioni, per permettere a tutti il diritto di esprimere pacificamente il proprio pensiero".
Il Consiglio non approva.


Argomento:

Nomine (rinvio)


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del punto 3) all'o.d.g., inerente a "Nomine".
C'è un'unica nomina, riguardante la Fondazione Teatro Regionale Alessandrino - nomina di un rappresentante nel Consiglio di Amministrazione.
Ci sono le condizioni per effettuare questa votazione? Mi sembra di capire che possiamo rinviare il punto 3) all'o.d.g. ad un'altra "rappresentazione", visto che parliamo di Fondazione Teatro Regionale Alessandrino...


Argomento: Caccia

Proseguimento pronunciamento in ordine all'assegnazione in sede redigente delle proposte di legge n. 104, 137, 139 e 141, in materia di protezione della fauna selvatica omeoterma e del prelievo venatorio (questione sospensiva)


PRESIDENTE

Passiamo, pertanto, all'esame del punto 4) all'o.d.g., riguardante il pronunciamento in merito all'assegnazione in sede redigente delle proposte di legge n. 104, 137, 139 e 141.
Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Chiedo che questo punto all'o.d.g. venga ritirato e iscritto all'o.d.g.
del prossimo Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Pedrale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Presidente, non abbiamo alcuna difficoltà ad accondiscendere alla richiesta formulata dal Consigliere Pedrale.
Voglio, però, essere chiaro su un aspetto: poiché oggi non dovevamo discutere, ma solo votare - mi auguro che la richiesta non sia motivata da eventuali incertezze sull'esito del voto, ma da un reale tentativo di valutare le questioni sollevate dai Gruppi d'opposizione - è evidente che se l'argomento viene iscritto all'o.d.g. di un successivo Consiglio regionale, si ricomincia dalla discussione generale.
Questo è evidente: si ricomincia dalla discussione generale e dalla possibilità di accompagnare con atti d'indirizzo - come vuole il Regolamento - il tema.
Mettiamoci d'accordo almeno su questo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Reschigna.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
La volta scorsa ho assicurato la presenza sul punto per dovere di coalizione; credo che a nessuno sia sfuggito che il collega Lupi non ha espresso la presenza, perché aveva una contrarietà sul fatto che il provvedimento venisse assegnato alla Commissione in sede redigente, quindi con una velocità un po' semplificata rispetto all'iter normale.
Se si fosse votato oggi - come ho detto ai colleghi - avrei confermato la presenza, per mantenere il numero legale e permettere il proseguimento dell'iter.
Colgo l'occasione per sollevare dei dubbi sulla modalità, essendo la proposta di legge sulla caccia molto importante, poiché va a colpire, oltre che interessi particolari, anche delle sensibilità che comunque in questo Consiglio regionale - vivaddio - esistono e permangono. Ma è un discorso vecchissimo: ricordo che quando si votava sulla caccia, già nella scorsa legislatura i voti erano molto trasversali, fra maggioranza e opposizione fra destra e sinistra.
Aderisco completamente alla proposta avanzata dal collega Pedrale e non trovo particolarità ostative alla richiesta del collega Reschigna.
Suggerirei, comunque, di discutere della questione durante la prossima Conferenza dei Capigruppo. Non vedo nulla di male nella richiesta del collega Reschigna di approfondire la discussione nel prossimo Consiglio regionale che deciderà di calendarizzare il punto, ma credo che sia un argomento che dovrà essere deciso e discusso nella prossima riunione di Capigruppo. Non conosco, però, gli intendimenti dei colleghi Carossa e Pedrale in merito.
Non so tecnicamente che cosa preveda in questi casi il Regolamento, ma è ininfluente.
Credo che la cosa più utile sia quella di fare in modo che ne esca un provvedimento il più utile possibile per i piemontesi. Sarebbe opportuno quindi, usare gli strumenti più idonei per raggiungere questo obiettivo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente. Naturalmente accondiscendo alla richiesta del Capogruppo Pedrale di rinviare l'argomento al prossimo Consiglio. Mi fa specie e mi lascia perplesso l'interpretazione, sicuramente legittima, del Presidente Reschigna, ma sicuramente lei e l'intero Ufficio di Presidenza saprete aiutarci in tal senso. A me risulta che la discussione si fosse chiusa l'ultima volta e che bisognasse solo più votare. Dopodiché, ha ragione il Presidente Giovine, nel senso che se si vuole, la Conferenza dei Capigruppo potrà decidere anche diversamente. Ma non si parta da qua con un discorso per cui è già stabilito che si riapre la discussione e tutto l'iter, perché non ritengo - mi rimetto, però, all'Ufficio di Presidenza che sia corretta l'interpretazione del Consigliere Reschigna.



PRESIDENTE

Cercherò di non sbagliare il colpo (sulla risposta intendo, non a lei ci mancherebbe!).
Quando si effettua una votazione e non si raggiunge il numero legale si riprende dalla votazione. È sempre stato così. È evidente, quindi, che se noi oggi rinviamo il punto, sempre che l'Aula concordi, lo riprenderemo la prossima seduta (o quando sarà) ripartendo sempre da dove avevamo interrotto, ovvero dalla votazione, appunto.
Colleghi - per riassumere la situazione - è stata avanzata una richiesta di non proseguire la trattazione del provvedimento di cui al punto 4) all'o.d.g. In risposta, il Presidente Reschigna ha proposto di riaprire il dibattito generale.
A tal riguardo, faccio presente che non è possibile, perché il dibattito generale è già avvenuto, per cui la trattazione del punto non pu che ripartire dalla votazione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
La mia posizione su questo argomento è nota a tutti: è ovvio che, in una situazione come quella che appare in Aula, sia contrario al rinvio.
Sarei più propenso a dire: "Si voti e si approvi, visto che è un atto di prepotenza quello che si vuole fare", sempre che vi siano i numeri per farlo. Se non si hanno, pazienza; penso che non si debba neanche più avere per un aspetto di pudore, la velleità di ripresentarlo ulteriormente.
Mi limiterò, dunque, ad esprimere soltanto la mia contrarietà al rinvio. Mi farebbe molto piacere se si votasse anche subito. Grazie.



(Commenti del Consigliere Giovine)



PRESIDENTE

Collega Giovine, lei è già intervenuto.



(Commenti del Consigliere Giovine)



PRESIDENTE

Ho capito. Sa che non ci sono problemi particolari, però lei è già intervenuto nel merito.
Ci sono, dunque, due proposte distinte: sospendere o proseguire.
evidente che se proseguiamo, lo faremo con la votazione del provvedimento.
Non può essere diversamente.
Poniamo in votazione la richiesta sospensiva: per capirci, chi voterà "sì"...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Colleghi, stiamo interpretando il Regolamento. Vi chiedo un attimo di attenzione, per cortesia.



(Commenti del Consigliere Pedrale)



PRESIDENTE

Collega Pedrale, lei è già intervenuto avanzando la proposta di non trattare il punto in questione.
Provi, comunque, ad esplicitare la richiesta. Prego.



PEDRALE Luca

Chiedo cinque minuti di sospensione dei lavori dei Consiglio.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.58 riprende alle ore 16.02)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
A questo punto, mi sembra chiaro che la seduta riprende con la votazione sul punto 4) all'o.d.g.



(Commenti del Consigliere Pedrale)



PRESIDENTE

Collega Pedrale, lei ha proposto una sospensione del provvedimento.



(Commenti del Consigliere Pedrale)



PRESIDENTE

Questo, però, può avvenire se non c'è la disponibilità dell'Aula a votare la richiesta sospensiva.
Ai sensi dell'articolo 71 del Regolamento interno del Consiglio regionale, se c'è la condivisione dell'Aula non si vota; se invece non c'è com'è chiaro in questo momento - la questione sospensiva viene posta in votazione.
Ricordo che il numero legale è 26.
Indìco la votazione palese sulla questione sospensiva proposta dal Consigliere Pedrale.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Scusate colleghi, rifacciamo la votazione.
Vi ricordo che il numero legale è sempre 26.
Indìco la votazione palese sulla questione sospensiva proposta dal Consigliere Pedrale.
Colleghi, scusate se lo chiedo, ma qualcuno sta votando?



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

C'è poco da ridere!



(Commenti del Consigliere Motta Massimiliano)



PRESIDENTE

Non mi riferivo a voi! Sto parlando in generale. È naturale, per chi presiede, guardare principalmente la maggioranza, a meno che vi siano dei fatti sull'altra parte dell'emiciclo.
Non avendo raggiunto il quorum, la seduta è sospesa. Di conseguenza colleghi, penso che possiamo anche chiudere i lavori della seduta. Date lumi.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Aggiorno i lavori fra trenta minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.06 riprende alle ore 16.37)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Essendo mancato il numero legale, ripetiamo la votazione sulla richiesta di sospensiva presentata dal Consigliere Pedrale.
Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sulla questione sospensiva proposta dal Consigliere Pedrale.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 16.38)



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