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Dettaglio seduta n.161 del 13/10/11 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 15.14)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Procediamo con l'esecuzione dell'Inno Nazionale.



(In applicazione del dispositivo dell'ordine del giorno n. 9 "Unità d'Italia", approvato dall'Assemblea consiliare il 1° dicembre 2010 l'Assemblea, in piedi, ascolta l'Inno nazionale della Repubblica Italiana "Il canto degli italiani")



PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione. Non essendovi proposte di modifica, l'o.d.g. è approvato.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bresso, Cantore, Costa Raffaele Costa Rosa Anna, Cota, De Magistris, Giordano e Sacchetto.


Argomento:

c) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 4 ottobre 2011 e del 5 ottobre 2011.


Argomento:

d) Non impugnativa (l.r. n. 14, 15, 16/2011)


PRESIDENTE

Il Consiglio dei Ministri ha esaminato in data 6 ottobre 2010 le seguenti leggi regionali ed ha deliberato la non impugnativa: legge regionale 3 agosto 2011, n. 14 "Modifiche alla legge regionale 7 agosto 2006, n. 30 (Istituzione del Consiglio delle Autonomie locali (CAL)" e modifiche alla legge regionale 20 novembre 1998, n. 34 "Riordino delle funzioni e dei compiti amministrativi della Regione e degli Enti locali " legge regionale 3 agosto 2011, n. 15 "Disciplina delle attività e dei servizi necroscopici, funebri e cimiteriali" legge regionale 3 agosto 2011, n. 16 "Modifiche alla legge regionale 29 giugno 2009, n. 19 (Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità)".


Argomento: Variazioni di bilancio

e) Variazioni al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2011


PRESIDENTE

La Giunta regionale in data 6 ottobre 2011 ha trasmesso, per comunicazione al Consiglio, in ottemperanza al comma 7 dell'articolo 24 della LR 7/2001 ("Nuovo ordinamento contabile della Regione Piemonte"), n.
1 deliberazione del 12 luglio 2011, n. 6 deliberazioni del 22 luglio 2011 n. 8 deliberazioni del 27 luglio 2011, n. 1 deliberazione del 29 luglio 2011, n. 2 deliberazioni del 3 agosto 2011.


Argomento: Norme generali sui trasporti

Esame mozione n. 516 presentata dai Consiglieri Vignale, Cantore, Gariglio Valle, Laus, Burzi, Botta Franco Maria, Spagnuolo, Motta Massimiliano Muliere, Boniperti, Reschigna, Ronzani, Costa Rosa Anna, Negro, Tentoni Boeti, Cerutti, Toselli, Lupi, Cortopassi, Lepri, Dell'Utri e Pentenero inerente a "Sostegno al sistema trasportistico ferroviario piemontese"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della mozione n. 516, avente ad oggetto "Sostegno al sistema trasportistico ferroviario piemontese", di cui al punto 2) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Abbiamo ritenuto importante - con molti altri colleghi - presentare questa mozione che, se non fosse per una motivazione anche di temporalità si sarebbe potuta presentare nei mesi precedenti o anche in quelli successivi.
evidente che ci riferiamo alla situazione di Arenaways, che per abbiamo voluto prendere com'esempio, tant'è che la mozione non intende intervenire esclusivamente su questa situazione, ma prende questa situazione come esempio per ritenere cosa sarebbe opportuno fare.
Però è bene, giacché l'esempio esiste, fare alcune valutazioni nel merito. È evidente che esiste nella nostra Regione e nella nostra Nazione un operatore, che prima era semplicemente monopolistico puro e semplice e che, da quando vi è stata la trasformazione fra la società che gestisce le reti e la società che gestisce il traffico ferroviario, in realtà non è più un operatore prettamente e teoricamente monopolistico, ma che certamente ancora, come tutti i grandi operatori, ha un'importanza all'interno della nostra Regione non indifferente.
Il contratto di servizio che è stato chiuso da questo Governo regionale, dopo anni in cui non vi era, dimostra come un servizio sia oggi interamente garantito da Ferrovie dello Stato, ma come si debba prestare attenzione ai soggetti privati, nel nostro caso, uno, in altre Regioni qualche altro operatore e non certo i 380 della Germania. Oggi qualche operatore privato ha iniziato ad affacciarsi in un mondo come quello del servizio trasportistico ferroviario.
Noi crediamo, anche in virtù di quanto ascoltato dal curatore fallimentare nelle audizioni congiunte di II e III Commissione, che nel merito vadano prese alcune posizioni. Abbiamo apprezzato positivamente quelle che sono le dichiarazioni lette su alcuni media torinesi dell'Assessore Bonino, cioè che si debba intervenire presso l'Ufficio di regolamentazione per il traffico ferroviario, affinché su una linea, che è anche quella che, dal punto di vista economico può garantire una reale competizione per un soggetto privato, qualunque esso sia, cioè la Torino Milano - si concedano le fermate intermedie che erano state richieste da una società che oggi non ha proprietà. Lo dico, così sgombriamo anche il campo da equivoci, perché, com'è noto, Arenaways è in esercizio provvisorio e nella settimana che viene sarà ceduta, qualora vi siano uno o più offerenti.
Dicevo di garantire le linee intermedie e prevedere anche interventi di investimento iniziale con dismissioni successive per gli imprenditori che intendessero realizzare una società ferroviaria in vista delle prossime liberalizzazioni.
Invece, non strettamente legato alla situazione che stiamo vivendo, che è una situazione più di prospettiva che, questo sì, può garantire la nascita di nuove imprese di trasporto ferroviario, è prevedere che i prossimi bandi siano realizzati in modo tale da garantire il superamento di aspetti monopolistici.
Poi questo, come abbiamo detto in Commissione, sarà un aspetto che nel dettaglio si potrà valutare. È evidente che le valutazioni possono essere differenti, se un pacchetto unico o un blocco unico possa essere comunque garanzia di liberalizzazione oppure no, ma questo sarà un discorso successivo.
Credo che questa mozione, che tra l'altro è firmata da quasi la totalità dei Capigruppo di questo Consiglio regionale, qualora approvata rappresenterebbe un punto importante rispetto alle politiche del trasporto ferroviario e anche alle politiche che la Giunta regionale intende approcciare anche - l'ho messo per ultimo ma non perché meno importante rispetto ad un sostegno lavorativo.
Ricordiamo che, all'interno di Arenaways, nel giorno della richiesta di fallimento in proprio operavano direttamente 75 dipendenti, con un indotto decisamente maggiore, e che quindi dimostra come in un settore anche complesso quale quello del trasporto ferroviario si ha possibilità di fare impiego ed impiego redditizio, oltre all'indotto turistico assolutamente significativo, perché avendo tratte - in questo caso, tale operatore - con Paesi stranieri, ovviamente un numero considerevole di turisti può arrivare sul nostro territorio.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bonino.



BONINO Barbara, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Intanto l'occasione è sicuramente utile per accendere i riflettori su una posizione che il Governo regionale ha sempre ribadito ed è importante che, in questa fase così delicata, venga esplicitata al di là di ogni possibile fraintendimento. Quindi ringrazio i presentatori di quest'ordine del giorno, perché ci consentono di sottolineare che il Governo regionale ha sempre operato e intende operare affinché sul mercato del trasporto ferroviario esista la più libera fra le competizioni e un accesso garantito e possibile a tutti gli operatori che ritenessero di impegnarsi in quest'impresa.
utile sottolineare che il mercato del servizio ferroviario è composito. Le distinzioni devono essere fatte soprattutto per quanto riguarda il trasporto pubblico, che si basa su una copertura dei costi che trae il proprio sostentamento per una parte consistente dai corrispettivi che le Regioni e lo Stato erogano alle società che effettuano il servizio e, per l'altra parte, variabile a seconda dei contesti, invece sulla bigliettazione e quindi sulla risposta che l'utenza dà rispetto al servizio che viene messo sul mercato.
L'altro settore, che è quello dei servizi commerciali che ciascuna compagnia intende mettere sul mercato, è un settore sul quale le Regioni e il Governo - come voi ben sapete - non hanno nessuna competenza e nessuna titolarità. Le Regioni non hanno titolarità e al Governo invece, nei suoi vari organismi, spetta il compito di esprimere pareri in ordine all'attribuzione delle tracce e in ordine alla regolazione del servizio all'interno dei nodi e sulle infrastrutture.
Fatta questa distinzione doverosa, il caso di Arenaways in Piemonte ha assunto, secondo me, dimensioni che vanno ben al di là del reale significato e delle reali potenzialità di questa offerta rispetto al complesso del sistema del trasporto ferroviario piemontese, ma anche rispetto al complesso dell'offerta sulla direttrice Torino-Milano, che qui è stata quella maggiormente penalizzata rispetto alle attività di Arenaways.
Vorrei ricordare che il curatore fallimentare, durante l'audizione interessantissima sollecitata dalla Commissione, ha rilevato come l'attribuzione delle fermate possa rappresentare uno degli elementi in grado di contribuire a rafforzare il valore di questa società implicitamente con ciò evidenziando che la mancata attribuzione delle tracce può avere concorso a determinare il fallimento di Arenaways, ma non va inteso come l'elemento decisivo rispetto ai destini di questa azienda.
Vorrei che questo venisse assunto come patrimonio di conoscenza condivisa, in attesa di poter leggere le carte che oggi sono secretate e che il curatore fallimentare poi metterà a disposizione in ordine alle valutazioni che ha fatto sui piani industriali di Arenaways e sulle vicende che hanno interessato la società.
Ciò detto, il tema del fallimento di questa società e il destino dei lavoratori che sono in mobilità è argomento d'indubbio interesse per la Regione Piemonte, come lo sarebbe in qualunque altro settore, per qualunque altra azienda di cui ci occupiamo con la stessa solerzia e sollecitudine con la quale l'Assessore Porchietto si è dedicata anche ad approcciare il tema relativo ai lavoratori di Arenaways e a quello che la Regione poteva essere in condizione di fare in termini di mediazioni e di intervento.
Come ho già avuto modo di ribadire, la legge non ci mette nelle condizioni di poter assumere su di noi la responsabilità di una decisione in ordine alle richieste di Arenaways sul tema delle fermate; richieste che sono state oggetto di grand'attenzione in questi mesi. Non ci mette in condizione di farlo perché il problema della gestione del servizio erogato dai diversi operatori non è un problema soltanto piemontese, ma è un problema che riguarda tutte le Regioni, che riguarda tutti i contratti di servizio, che riguarda il rapporto complesso e complicato del servizio di trasporto pubblico locale ferroviario messo in relazione con l'erogazione di altri servizi che hanno natura commerciale, che sono proposti da società che sorgono spontaneamente e che si mettono sul mercato alla ricerca di una fetta di questo mercato all'interno della quale operare con profitto.
Il tema del conflitto potenziale fra il contratto di servizio, che si basa su determinati presupposti anche economici di retribuzione del servizio erogato da parte delle Regioni nei confronti delle società che hanno contrattualizzato con le Regioni il CDS, rispetto ad altri operatori è un problema che viene affidato nella sua valutazione all'Ufficio per la regolazione dei servizi ferroviari, al quale è esplicitamente delegata la funzione di analizzare i dati economici forniti, da una parte, dalle aziende che intendono entrare nel mercato e richiedono di poter esercitare un servizio e, dall'altra, i dati forniti invece dalle aziende che lavorano con la copertura di contratto di servizio sottoscritto con le Regioni.
L'analisi comparata dei dati economici forniti da questi soggetti consente all'Ufficio per la regolazione di stabilire se la quota di mercato che le aziende che intervengono in questo settore vanno ad occupare in qualche modo depaupera i valori del contratto di servizio. Questo cosa significa? Significa che le Regioni - tutte le Regioni - si trovano nella condizione di dover compensare la riduzione dell'utenza con un incremento dei corrispettivi, nel caso in cui le tratte particolarmente redditizie siano oggetto di un ingresso di altri soggetti che competono per l'acquisizione di fette importanti di clientela.
In particolar modo, sul Piemonte sappiamo perfettamente che i rami che possono essere interessanti dal punto di vista del servizio sono pochi, e sicuramente il primo fra questi è la Torino-Milano. Ricordo che nelle gare per l'affidamento del servizio ferroviario, indette dalla precedente Amministrazione e che sono state revocate per un vizio di forma del capitolato, la Torino-Milano era coperta da un corrispettivo di un milione di euro; gli altri bacini erano coperti da 63 e 47 milioni di euro, cifre di questo genere. Questo a testimonianza del fatto che chi eroga il servizio di trasporto pubblico ferroviario sulla Torino-Milano conta di pagarsi con i biglietti il servizio che eroga; gli altri rami invece richiedono una compensazione importante del contributo e, nell'ottica di un contratto di servizio complessivo, è evidente che il livello di remunerazione da biglietto previsto per la Torino-Milano abbassa il costo degli altri rami che invece erano in perdita.
So di dire cose che saranno note ai più, ma è solo per evidenziare il fatto che, nel momento in cui ci si rapporta con la richiesta di un operatore privato che interviene su un segmento redditizio del trasporto ferroviario, bisogna mettere in relazione questo elemento con i costi che la Pubblica Amministrazione sopporta per garantire l'erogazione del servizio in tutte quelle altre porzioni del territorio dove, ovviamente non c'è la possibilità di contare su un flusso di utenza tale da coprire maggiori quote dei costi attraverso i ricavi.
Questa lunga premessa mi serve semplicemente per sostenere una mia personale opinione, cioè che l'attività dell'Ufficio per la regolazione dei servizi ferroviari sia assolutamente necessaria. È giusto che esista un terzo organismo - rispetto alle Regioni, rispetto alle società titolari dei contratti di servizio e rispetto alle aziende che intendono entrare sul mercato - che faccia una valutazione asettica rispetto alla potenziale conflittualità dei livelli economici del contratto di servizio, con l'ingresso nel mercato di soggetti privati.
Ciò detto, so di ripetere cose a voi note, ma per memoria vorrei ricordare che la Direzione regionale dei Trasporti non ha mai assunto, nei confronti della richiesta di fermate presentate da Arenaways, una posizione negativa. Ben venga questo ordine del giorno perché ci consente di ribadire quanto abbiamo sostenuto più volte, cioè che noi, anzitutto, non abbiamo titolarità rispetto alla materia. Tant'è che, nell'ordine del giorno, e questo non può che farmi piacere, tutti i sottoscrittori, trasversalmente alle forze politiche che lo hanno voluto presentare, chiedono alla Regione di intervenire nei confronti dell'Ufficio di regolazione, confermando quanto la Giunta ha sempre detto, cioè che non è competenza della Regione.
sbagliato dire, quindi, che la Regione non ha operato o ha lavorato contro Arenaways o ha una responsabilità nel destino di Arenaways per quanto riguarda le fermate e l'erogazione del servizio.
implicito nell'ordine del giorno il riconoscimento della responsabilità, che è quella dell'Ufficio di regolazione nazionale.
Non solo, ma anche nell'espressione dei pareri, nel carteggio intrattenuto con l'Ufficio di regolazione, mai una sola volta la Regione ha scritto di essere contraria rispetto alle fermate richieste da Arenaways non esiste un solo foglio, per quanto mi è dato sapere, che sia uscito dalla Direzione Trasporti che dica solo che siamo anche solo preoccupati, o tendenzialmente contrari, rispetto all'attribuzione delle fermate. Noi abbiamo sempre e solo chiesto all'Ufficio per la regolazione di esprimere un parere che ci mettesse nelle condizioni di avere un rapporto chiaro nei confronti del titolare del contratto di servizio. L'Ufficio per la regolazione nazionale deve essere messo nelle condizioni di assumersi le proprie responsabilità, oppure va chiuso perché dichiarato incapace di svolgere correttamente il proprio lavoro.
Sono certa che le considerazioni non mancheranno nel dibattito che seguirà a questo mio intervento, ma se l'Ufficio per la regolazione esiste e funziona, è l'Ufficio per la regolazione che deve dire alla Regione Piemonte e a Trenitalia, titolare del contratto di servizio, che Arenaways può effettuare le fermate senza che Trenitalia chieda un euro in più alla Regione Piemonte. L'effettuazione delle fermate intermedie non confligge in nessun modo con l'equilibrio economico del contratto di servizio.
La Regione Piemonte deve chiedere all'Ufficio per la regolazione che si faccia garante di un elemento di certezza di cui noi abbiamo bisogno. In assenza di un parere esplicitato in questi termini, noi potremmo essere chiamati da Trenitalia il giorno dopo ad integrare, nel nostro contratto di servizio, le risorse che Trenitalia dovesse indicare come insufficienti, a fronte dell'ingresso di un nuovo operatore in quel segmento di trasporto pubblico regionale.
Chiederei al Consiglio di aggiungere nell'ordine del giorno un elemento di garanzia per la Regione Piemonte che ci consenta di assicurare che non saremo chiamati ad aggiungere risorse in un quadro complessivo che, come voi bene sapete, non ci consente neppure d'essere certi di poter garantire quello che fino ad ieri coprivano l'erogazione dei servizi attuali. Questa parte deve essere oggetto di un'attenta riflessione.
Non possiamo esporre la Regione Piemonte all'assunzione di responsabilità che non le competono senza chiedere, invece, agli organismi nazionali di fare il loro lavoro, quindi di intervenire con pareri che siano motivati in maniera inattaccabile e che ci consentano di essere tutelati anche nei confronti della compagnia che, attualmente, eroga il servizio di trasporto regionale.
A chi ritiene di avere, nei confronti di un soggetto definito monopolista, una posizione netta e rigorosa, chi vuole assumere nei confronti della nostra compagnia di bandiera, che spesso, da più parti viene accusata di estendere attraverso la gestione dell'holding la propria sfera d'influenza su ambiti che, magari, non sono esattamente quelli di sua competenza, bene farebbe non tanto a richiedere alla Regione Piemonte di esprimersi su una questione rispetto alla quale non ha titolarità, ma chiedere ad un organismo nazionale di pronunciarsi senza infingimenti senza reticenze, mettendo le Regioni nella condizione di potersi difendere.
Questo noi dobbiamo chiedere se vogliamo intraprendere un'azione finalizzata ad arginare le tentazioni monopoliste di alcuni soggetti nel nostro ambito nazionale; dobbiamo calibrare bene il tiro, altrimenti rischiamo di caricarci di una responsabilità che non può farci certamente del bene.
Oltre a questo, volevo aggiornarvi rispetto alla situazione attuale che credo sia nota sotto alcuni punti di vista, ma vorrei esplicitarla perché così anche il Consiglio può assumere con più serenità le proprie determinazioni.
Ricordiamo che Arenaways ha presentato un ricorso al TAR del Lazio.
Rispetto a questo ricorso, siamo tutti in attesa di conoscere - credo che avverrà nei primi mesi dell'anno nuovo - l'esito e il giudizio. In secondo luogo, ricordo che Arenaways ha già chiesto all'Ufficio per la regolazione dei servizi ferroviari il riesame della pratica relativa alla richiesta delle fermate sulla linea Torino-Milano. Quindi una pratica è già aperta in ordine al riesame di questa domanda. Non stiamo facendo nulla di nuovo.
In terzo luogo, vi ricordo che l'accesso agli atti relativi all'istruttoria del primo parere fornito dall'Ufficio per la regolazione non è mai stato concesso a nessuno. Quindi noi non siamo nelle condizioni di esprimere un parere favorevole - questo punto è importante - in ordine al potenziale conflitto economico fra il contratto di servizio e l'erogazione del servizio richiesto da Arenaways. Vorrei che questo fosse chiaro. Noi possiamo esprimere un parere favorevole in ordine al miglioramento della qualità del servizio, all'offerta di maggiori servizi su una determinata direttrice, ma i nostri uffici non sono in grado di esprimere un parere in ordine al conflitto economico potenzialmente in essere fra il contratto di servizio e le richieste di Arenaways.
Questo è fondamentale, perché è ovvio che la Giunta e gli uffici che saranno chiamati a dare seguito all'ordine del giorno così come approvato in Consiglio, dovranno muoversi nell'ambito della documentazione in nostro possesso e da questa far discendere le determinazioni conseguenti. Non possiamo inventare nulla. D'altra parte, la richiesta di acquisizione della documentazione, avanzata anche da Arenaways, non è mai stata concessa.
Affermo questo per chiarirci, perché è giusto che comprendiamo di cosa stiamo parlando per non rischiare di prendere lucciole per lanterne.
Ricordo, inoltre, che c'è un'indagine in corso, da parte dell'Antitrust, sulla questione Arenaways. Rispetto alle indagini l'Antitrust ha chiesto anche alla Regione Piemonte, di essere audita. Noi ci recheremo, mi sembra il 19 ottobre, presso gli uffici dell'Antitrust per l'audizione richiesta.
Questo è il quadro complessivo nel quale ci troviamo a discutere di questo ordine del giorno. Pregherei tutti i sottoscrittori e i Gruppi politici che hanno contribuito alla stesura del documento di tenere in considerazione le notizie che ho cercato di riportarvi con la maggiore chiarezza possibile.
Rispetto al punto 2) dell'"impegna" - non vedo l'Assessore Giordano che aveva richiesto di poter intervenire anche rispetto al punto 2), che non è di mia diretta competenza - ritengo che il tema del sostegno all'imprenditoria piemontese nel complesso possa essere ritenuto condivisibile, nel rispetto delle nostre capacità di spesa. Questo è quanto vi posso dire, anche se non investe direttamente le mie deleghe e non so se, poi, il Vicepresidente Cavallera vorrà integrare questa riflessione.
Sull'"impegna inoltre", invece, aggiungo semplicemente che non posso che trovarmi in assoluto accordo, tant'è che l'impostazione che intendiamo proporre per questa gara passerà attraverso successive verifiche, compresa quella, come abbiamo già detto, del confronto in sede di Commissione, con un'integrazione proveniente anche da riflessioni opportunamente svolte dal Consiglio, suggerimenti e indicazioni che possono aiutarci a trasformare l'iniziativa delle gare ferroviarie, che abbiamo assunto come punto programmatico prioritario, in un caso nazionale. Questo ci consentirebbe anche di aprire una finestra di innovazione nell'ambito del miglioramento dell'erogazione dei servizi di trasporto pubblico. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Innanzitutto, ringrazio la Presidenza per avere calendarizzato questo momento di discussione, vista l'urgenza. Essendo a otto giorni dal termine indicato dal curatore fallimentare, noi che abbiamo firmato questo documento ritenevamo opportuno arrivare a una discussione in questa sede prima che la vicenda fosse definitivamente compromessa. Per una volta tanto, la politica, seppure in limine litis, riesce a pronunciarsi prima che l'economia, in questo caso anche la giustizia, faccia il suo corso.
Qui siamo di fronte ad un caso palese di fallimento delle liberalizzazioni. Il documento originario che ha avviato la liberalizzazione del trasporto ferroviario è il decreto legislativo n. 422 del 1997, ma a quattordici anni di distanza, intercorsi con il passaggio di testimone tra sei-sette Governi, la liberalizzazione è ancora estremamente parziale.
In particolare, sul trasporto ferroviario è stata immaginata una liberalizzazione per il mercato sul modello di quell'applicata al servizio di trasporto pubblico locale, cioè la competizione, affinché tra più soggetti se ne possa individuare uno che gestisce un interno bacino, o la competizione dentro il mercato, cioè la possibilità di far correre sugli stessi binari più treni che competono nel caricarsi i passeggeri, ma tant'è.
Nelle due procedure teoricamente ammissibili di liberalizzazione di questo settore nessuna di queste è riuscita a farsi strada, neppure con fatica, all'interno della nostra Regione.
La ricostruzione effettuata dall'Assessore Bonino, circa le competenze dell'Ufficio per la regolazione dei servizi ferroviari del Ministero dei Trasporti, è in parte reale. È vero che compete all'Ufficio ministeriale disporre con un provvedimento amministrativo in merito alla possibilità di istituire fermate e la percorribilità di alcune tratte in certe fasce orarie, però, mi pare una ricostruzione parziale. Cercherò di dare un'altra ricostruzione, tentando di dimostrare che la Giunta regionale, in particolare l'Assessore in questione, è responsabile di omissioni, nel senso che, a nostro parere, ha deliberatamente omesso di fare quanto di propria competenza e discrezionalità, per favorire un processo di liberalizzazione.
Siccome non ci piace parlare a vanvera, cerchiamo di parlare per atti.
Anche noi abbiamo copia della corrispondenza intercorsa tra gli Uffici ministeriali, Arenaways e la Regione. Cito la lettera della Regione Piemonte, Direzione Trasporti, a firma del Direttore Manto, del 12 agosto 2008, con protocollo n. 8509. L'ingegner Manto, scrivendo alla Rete Ferroviaria Italiana, dice: "In relazione a ciò, questa Direzione regionale, per quanto di competenza, esprime il proprio parere favorevole all'attivazione dei servizi succitati, pur evidenziando che le caratteristiche dei servizi offerti da Arenaways sembrerebbero assimilabili ad un servizio nazionale di media e lunga percorrenza. Tale parere favorevole viene espresso a condizione che le tariffe applicate da Arenaways siano pari o superiori al sistema intercity". E cita considerazioni opportune in ordine di concorrenza: "...purché ci siano i servizi superiori, parere favorevole".
Passiamo oltre, al 26 agosto 2010. Nella lettera della Direzione Trasporti della Regione Piemonte, protocollo n. 6839, a firma di Manto e Marchisio, si legge: "Questa Regione ha già a suo tempo espresso al Ministero il proprio parere favorevole al servizio proposto da Arenaways, a condizione che le tariffe applicate dall'impresa siano comunque superiori al sistema tariffario regionale e sovraregionale." - e via dicendo "Appare evidente che la possibile scelta di applicazione di tariffe pari o superiori al sistema tariffario intercity sia elemento sostanziale per l'individuazione della categoria del servizio, per l'interferenza con il sistema del servizio pubblico. Solo in questo caso" - che si è avverato "parrebbe superata la possibile interferenza tra servizi svincolati da sussidi pubblici e quelli oggetto di contratti di servizio di competenza regionale".
Andiamo oltre. Questo è quanto dicono i tecnici, ma veniamo ora a quanto dicono i politici.
L'Assessore Vesco della Regione Liguria, che si occupa di trasporti scrive sullo stesso caso: "Si osserva che le tratte in oggetto, nella modalità con cui viene proposto il servizio, non sembrano compromettere l'equilibrio economico e il contratto di servizio".
L'Assessore Ceccobao della Regione Toscana, il 27 maggio 2011, dice: "Si ritiene, dopo avere valutato ed esaminato le richieste effettuate dalla società Arenaways, che tali richieste, per le loro caratteristiche funzionali e per le loro peculiarità, non compromettono l'equilibrio economico del contratto di servizio".
Sostanzialmente, i tecnici e i politici di altre Regioni, a proposito di questi servizi, dicono tutti che, purché ci sia una politica tariffaria che non collimi con quella del sistema tariffario regionale, nulla osta.
Vediamo infine cosa dice lei, Assessore Bonino, con la lettera del 15 ottobre 2010, protocollo n. 302, indirizzata al Ministero delle Infrastrutture, Ufficio per la regolazione dei servizi ferroviari. Siccome sono atti della Regione li cito in estrema sintesi: "Trenitalia S.p.A. ha reso noto che i servizi ferroviari offerti da Arenaways genererebbero un effetto fortemente negativo sull'equilibro economico dei servizi gestiti dalla società stessa, rendendo inevitabile una riduzione sul territorio dei servizi interferiti. Riduzione che si renderebbe ineludibile al fine di arginare, con un contenimento dei costi, la diminuzione dei propri ricavi".
Tra parentesi, riterrei inverosimile che Trenitalia dicesse: "Certo fateci concorrenza, non ne risentiamo nei nostri ricavi". Scusate, ma discendo da una famiglia di commercianti.
Infine, l'Assessore Bonino dice: "Tale scenario non può in alcun modo essere considerato percorribile da questa Amministrazione regionale".
Allora, noi non esprimiamo la decisione, ma nell'unico atto di indirizzo politico formalizzato da questa Amministrazione regionale - da lei, Assessore - diciamo all'Ufficio per la regolazione dei servizi ferroviari "non possumus", per usare una citazione che alcuni dotti in questa sala, come il dottor Burzi, mi hanno insegnato.
Tra l'altro, l'altra notizia curiosa è la seguente. Sempre nella comunicazione intercorsa, agli atti di questa Regione, l'ingegner Croccolo Direttore dell'Ufficio per la regolazione dei servizi ferroviari scrive a lei, Assessore Bonino, il 21 marzo, dicendo: "Guardate che Arenaways ha chiesto il riesame della decisione, abbiamo avviato il procedimento istruttorio; vi chiediamo, alla luce del fatto che avete rilevato il Protocollo d'Intesa con il contratto con le Ferrovie dello Stato, di darci una risposta".
Poiché la risposta non è arrivata, l'11 luglio 2011 il Direttore Croccolo, responsabile dell'Ufficio per la regolazione dei servizi ferroviari, scrive: "Egregio Assessore, la prego di voler, con la massima cortese urgenza, riscontrare la mia nota del 24 marzo, con la quale s'informava codesta Regione sulla richiesta di riesame da parte di Arenaways. La prego altresì di volerci far pervenire la copia del predetto contratto di servizio" (si riferisce al contratto di servizio tra Regione e Trenitalia).
La domanda è la seguente: la Regione Piemonte, in particolare l'Assessore Bonino, aveva una potestà negoziale nei confronti di Trenitalia? Sì, perché avevamo rifatto il contratto di servizio e avevamo transato su una richiesta economica, che aveva portato al famoso scontro tra la Giunta Bresso e Trenitalia; avevamo dato un sacco di soldi in più ed accolto le loro pretese.
Noi, in quella sede, potevamo anche dire: "Lasciate viaggiare e fermare in queste povere fermate una serie d'imprenditori piemontesi che, invece d'investire in titoli di Stato (del Tesoro italiano, bond greci o del Tesoro ellenico), hanno deciso di fare i ferrovieri nella nostra regione".
Non l'abbiamo fatto; non solo, abbiamo trasmesso una lettera in cui prendevamo le parti di Trenitalia, senza alcuna differenziazione.
Ecco perché riteniamo che ci sia stato un peccato di omissione! Ma andrei anche un po' più in là - non me ne vogliano i colleghi - dicendo che c'è stata compiacenza da parte dell'Amministrazione regionale, in particolare dell'Assessore ai trasporti, nei confronti delle posizioni espresse dal monopolista ferroviario.
Ecco perché condividiamo gli impegni contenuti in questo documento, che in gran parte abbiamo sottoscritto, cioè che s'intervenga repentinamente nei confronti dell'Ufficio per la regolazione dei servizi ferroviari cambiando l'indicazione data, dando un parere diverso; che si chieda un eventuale sostegno a un operatore ferroviario che dovesse rilevare un'impresa piemontese (di questo si tratta, per quanto riguarda Arenaways) che si proceda alla liberalizzazione del servizio con modalità che rendano contendibile il servizio stesso, non attraverso una finta gara che abbia già scritto il nome del vincitore.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola alla Consigliera Cerutti.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente, e grazie, Assessore.
Intervengo perché il tema mi sembra importante. È importante la questione da cui partiamo - Arenaways - dopo aver sentito le spiegazioni dell'Assessore Bonino e il ripercorrere degli eventi, da parte del collega Gariglio.
Crediamo che quest'Aula debba svolgere una riflessione generale; tra l'altro, il titolo della mozione ha un'ambizione più complessiva, anche perché i momenti in cui discutiamo del sistema trasportistico piemontese generale (le questioni legate all'intermodalità, ma anche, parlando di liberalizzazioni mancate, quali saranno le conseguenze sugli utenti, i cittadini piemontesi) sono scarsi.
Inoltre, in relazione alla finanziaria, non sappiamo quale sarà il futuro del trasporto pubblico locale e forse l'Assessore avrà modo di fornire qualche indicazione nelle sue repliche.
La finanziaria di metà settembre - quella nazionale - affossa definitivamente il trasporto pubblico ferroviario e su gomma.
Al momento, il Piemonte - se l'Assessore conferma - vedrà abbattuti di 180 milioni di euro i fondi per il trasporto, con un aggravio per le tasche dei cittadini che, dal 1° gennaio 2012, vedrebbero triplicare i costi.
Poiché riguardo alla questione Arenaways parliamo di pendolari, voglio far presente che uno studio di Legambiente afferma che, dal 1° gennaio 2012, i costi per un pendolare che viaggia sulla linea ferroviaria Torino Chivasso passeranno, in media, da 51 a 167 euro mensili. Dico questo perché affrontando il tema della liberalizzazione, occorre anche ragionare sull'aspetto legato sia alla qualità sia ai costi dei trasporti.
Riferendomi alle cifre appena riportate, se questi dati venissero confermati, l'aggravio annuo per ogni singolo viaggiatore di quella tratta sarebbe di ben 1.392 euro.
Finora, non abbiamo ben compreso quale sia la linea della Giunta nell'interlocuzione nazionale; se finora l'atteggiamento è stato di grande ottimismo, a partire dal 1° gennaio 2012, con o senza la questione Arenaways risolta, occorrerà tenere presente che sulle tasche dei cittadini e sulla qualità del trasporto piemontese ci saranno serie ripercussioni.
La vicenda Arenaways si collega anche ai problemi legati ai temi ambientali. È di questi giorni una nuova emergenza che vede, per esempio Milano bloccare il traffico; a livello piemontese e torinese, al momento non sono stati adottati dei provvedimenti, ma la situazione sta diventando molto pesante anche per la nostra regione.
chiaro che, a fronte di un investimento pubblico sempre più esiguo non è pensabile trasferire parte del servizio trasportistico ferroviario su gomma, come stanno facendo altre regioni.
La vicenda Arenaways si colloca in questo contesto.
Non capiamo perché non si debbano prendere in considerazione le valutazioni sia di carattere tecnico sia delle responsabilità.
Se la mozione può aiutare il suo lavoro, la sottoscriveremo anche noi però, il fatto che questa Giunta si erga a paladina della libera concorrenza e poi abbia un rapporto che ha caratteristiche ben diverse, con Trenitalia, che va nella direzione di difendere un assetto monopolista risulta per noi di difficile comprensione.
In questo senso, se c'è stato un cambiamento di rotta da parte della Giunta nell'andare a difendere la qualità dei trasporti, per quanto riguarda il servizio che Arenaways voleva offrire, ben venga. Non ci sottraiamo, però, ad una discussione più generale: non vediamo un approdo naturale nel contesto dei servizi pubblici locali, con un approccio che necessariamente sia quello del mercato che tutto risolve, proprio perch pensiamo che sia necessario chiedere ai liberisti della prima ora di farsi carico di spiegare ai piemontesi a quali disagi andranno incontro.
In questa discussione, è importante affrontare anche la questione di carattere economico, perché, diversamente, rischiamo di ragionare su temi che poi non hanno una corrispondenza dal punto di vista finanziario.
Voglio ricordare che, due giorni fa, il Consiglio regionale della Toscana ha approvato all'unanimità (sottolineo all'unanimità) un ordine del giorno che chiede che il Governo adempia, quanto prima, all'accordo con le Regioni del 16 dicembre 2010, per reintegrare le risorse mancanti essenziali al mantenimento del trasporto pubblico locale. È una richiesta oggetto di una risoluzione che l'Aula ha approvato all'unanimità, chiudendo il dibattito sul documento preliminare alla finanziaria 2010. Un'azione politica che potrebbe essere chiesta anche da noi, per quest'Aula, proprio a sostegno dell'azione dell'Assessore, perché pensiamo che si debba discutere delle questioni tecniche, ma - e la mozione ha quest'impianto con un'ambizione più generale: parlare in generale del sistema trasportistico ferroviario, quindi del sistema trasportistico nel suo complesso.
In questo momento, analizzare le questioni specifiche, senza porsi il problema di dove vada il trasporto pubblico locale in mancanza di risorse ci sembra un po' velleitario.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Assessore, mi rincresce dirlo, ma lei, su tale questione, ha taciuto la verità, sia in Commissione che in Consiglio.
Mi spiace, ma la mozione non è a favore dell'operato del suo Assessorato, se l'ha letta bene; è contro l'operato del suo Assessorato.
Vorrei che fosse chiarissimo questo punto.



(Commenti del Consigliere Botta Marco)



RONZANI Wilmer

No, non dipende da come la si legge! L'italiano so ancora interpretarlo. Comunque adesso veniamo al merito delle questioni, caro Marco Botta.
Lei in questi mesi - la domanda è la seguente - essendo stata Assessore di una Giunta che ha impugnato la bandiera delle liberalizzazioni (peraltro, il Governo ha annunciato nei prossimi giorni il decreto sulle liberalizzazioni) si è adoperata per favorire il progetto di Arenaways e per fare in modo che il sistema dei trasporti regionale vivesse una stagione di concorrenza? Ha lavorato per questo? Ha usato la sua funzione di Governo per intervenire sugli interlocutori - tutti - perch avvertissero l'esigenza di sostenere un processo del genere? No, non è avvenuto questo, Assessore Bonino. Non è avvenuto questo.
Parliamo di una società innovativa - lo ha detto il collega Burzi in Commissione - che dava lavoro a più persone (settanta o ottanta lavoratori), che non chiedeva soldi al pubblico né a lei, come Regione Piemonte - il che è una novità, colleghi della maggioranza! - ma chiedeva di gestire una tratta, e di poterlo fare in maniera tale che la stessa consentisse che gli utenti ne traessero un beneficio.
Aggiungo un piccolo particolare: tutti coloro che in quelle ore vennero intervistati per sapere come funzionava quel servizio, dissero: "Finalmente, sta cambiando qualcosa! Viene interrotto un elemento di concorrenza. Trenitalia è costretta a fare i conti col fatto che nel sistema c'é un elemento di concorrenza".
In questa situazione, un Assessore ai trasporti cosa fa, colleghi della maggioranza? Fa carte false, se è necessario, si batte con tutte le sue forze e usa la politica! Politica che lei, in molti casi, ha usato benissimo! In questo caso, invece, l'ha messa in un cantuccio e ha preso atto del fatto che l'Ufficio per la regolazione le ha detto di no (poi far una considerazione al riguardo). Noi, invece, abbiamo lavorato perch questo progetto non potesse decollare.
Due fasi ha avuto questa vicenda. La prima: una Regione Piemonte sempre la Regione Piemonte, magari con un altro Assessore - che dice "esprimiamo parere favorevole". Non leggo le lettere, ma sono lì, le ho anche io.
C'è una prima stagione, dunque, nella quale questa Regione, chiamata ad esprimere la propria opinione su quel progetto, non dice "decidi tu Ufficio di regolazione del traffico", ma dice: "Noi esprimiamo parere favorevole". È chiaro? Parere favorevole. Le parole contano, Marco Botta! Parere favorevole. E si adopera perché il progetto abbia un senso e parta ritenendo quel progetto un elemento positivo, non per il centrodestra o per il centrosinistra, ma per il sistema dei trasporti piemontese e per la gente che prende il treno. Quella gente che prende il treno e che tutti i giorni è indignata per il fatto che molte delle tratte regionali (e non solo) non funzionano. Voi capite che non stiamo parlando di un monopolista che assicura almeno un servizio di qualità. Stiamo parlando di un monopolista che sta creando disagi permanenti tutti i giorni (discuteremo nel prossimo question time della "Caporetto" di alcune ferrovie locali Caporetto che ha un nome e un cognome: Trenitalia).
In questa situazione, con un quadro del genere, cosa fa un Assessore ai trasporti? Si adopera perché l'unico progetto che spinge verso una liberalizzazione del servizio e introduce un elemento di concorrenza possa affermarsi. Perché questo è un modo per avere, anche verso Trenitalia, un maggior potere di contrattazione. Io ho tanta più forza verso il monopolista quanto più il sistema è diversificato. Fino a quando il monopolio decide il bello e il cattivo tempo, io quella possibilità non ce l'ho.
Poi c'è una seconda fase, Assessore Bonino, nella quale quel parere favorevole cui ho fatto riferimento - non cito le lettere - diventa una presa d'atto del fatto che non ci sono le condizioni per... È una bella differenza di giudizio e di valutazione! Prima diciamo che siamo per sostenere quel progetto, come Regione Piemonte, e poi lasciamo - ho qui la lettera, ma evito di leggerla - che decida l'Ufficio di regolazione, ma non ci sono le condizioni perché quel progetto possa realizzarsi.
Altre Regioni lo hanno fatto, Assessore Bonino. Per quanto si trattasse di tratte commerciali, la Regione Trentino ha aperto un contenzioso con l'Ufficio per la regolazione, che contestava una tratta, e lo ha vinto.
Qui, colleghi, c'entra la politica, quella con la "p" maiuscola. C'entra il fatto che io difendo un sistema che voglio che cambi. E allora vado contro il mondo, Assessore Bonino; non mi piego di fronte al parere dell'Ufficio di regolazione del traffico e delle ferrovie. Metto in campo la politica.
Metto in campo tutti gli strumenti che mi devono consentire di difendere un progetto, se ritengo che lo stesso rappresenti un elemento importante per il sistema dei trasporti della mia Regione.
Parliamo, quindi, di due fasi. Il collega Davide Gariglio ha citato le lettere. Io evito, anche se le ho. Direi che sono comunque chiare: prima il parere favorevole, poi un'altra roba.
La questione è delicata, perché abbiamo udito in Commissione il Commissario che già sta gestendo la pratica Arenaways, il quale naturalmente, ci ha descritto il quadro della situazione e le sue conseguenze sull'occupazione, sull'azienda e sul futuro. Lo stesso Commissario ci ha anche detto: "Confido sul fatto che un acquirente possa rilevare questa azienda", perché parliamo di un'azienda innovativa colleghi, che garantiva una buona occupazione. Così ci ha spiegato il Commissario. Aveva contratti seri, garantiva formazione vera, disponeva di macchine nuove! Io avrei fatto ponti d'oro ad un'azienda del genere e l'avrei considerata, per il Piemonte, un fatto altamente positivo da sostenere in tutti i modi possibili. Però cosa dice il Commissario? "Spero che un acquirente si trovi, ma mi chiedo qual sia quell'imprenditore che investe e acquista Arenaways se non vengono rimosse dalla politica le cause che hanno determinato il fallimento di quel progetto". Questo è il punto politico, colleghi della maggioranza! Se non rimuovo quelle cause quell'azienda è destinata al fallimento, e con essa fallisce ogni tentativo di liberalizzazione.
La mozione nostra ha questo significato. Quell'esperimento è fallito: evitiamo che si ripeta il fallimento, e lavoriamo per rimuovere le ragioni che lo hanno determinato. Perché questa Regione ha bisogno come l'aria che respira di vivere un'altra stagione economica. Un'altra stagione economica nel campo dei trasporti si chiama anche "liberalizzazione". Lo dice uno che crede in questi progetti.



(Commenti in aula)



RONZANI Wilmer

Peccato che tu appartieni ad una maggioranza di Governo che dice una cosa e ne fa un'altra. Perché l'esempio di Arenaways è esattamente la conferma di questo fatto: voi avete dichiarato che avreste fatto le liberalizzazioni, ma oggi scopriamo che un Assessore che avrebbe dovuto sostenere quel progetto di cambiamento fa esattamente il contrario. O comunque, anche se non fa il contrario, non fa tutte le cose che avrebbe dovuto fare coerentemente per sostenere un progetto di quel tipo.
C'è, poi, la seconda questione, Assessore Bonino: la gara per il trasporto ferroviario. Questa è l'altra condizione che va creata: dovete questo dice la mozione - immaginare un sistema di gara che non è altra cosa rispetto all'obiettivo, se avete per davvero questo obiettivo e se volete raggiungerlo, di favorire il processo di liberalizzazione.
I punti sono questi. Chiarissimi.
Mozione contro di lei, Assessore? Forse, Marco Botta, ho esagerato.
Certo è una mozione di censura della politica dell'Assessore per quanto riguarda questo aspetto. Io la intendo così e spero di non essere considerato uno che parla a vanvera.
In Commissione ho fatto un discorso in parte analogo, però, Assessore in Commissione non avevo ancora i documenti che ho avuto successivamente che sono quelli che danno l'idea di questa schizofrenia nell'atteggiamento dell'Amministrazione regionale. Poi, decida l'Ufficio di regolazione.
Lei non è un notaio, Assessore, e lo sa benissimo. Lei, quando vuole non fa il notaio. Capisce qual è il problema? Capisce qual è il problema? Lei non è un Assessore che si limita a mettere i timbri. In molte questioni, lei ha dimostrato di essere, a torto o a ragione, e questo appartiene al dibattito politico, un Assessore che sa tenere la schiena dritta. In questo caso, lei non l'ha tenuta. In questo caso, lei si è genuflessa di fronte al sistema dei trasporti attuali e a Trenitalia. E oggi, secondo me, ne paghiamo le conseguenze.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto la parola l'Assessore Bonino; ne ha facoltà.



PRESIDENTE

BURZI Angelo (fuori microfono)



PRESIDENTE

In che senso?



PRESIDENTE

La Giunta, come sa, può intervenire in qualsiasi momento.



BONINO Barbara, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Non voglio sottrarre tempo ai colleghi, ma vorrei precisare che il carteggio che è stato citato dal Consigliere Gariglio deve essere letto nella sua interezza.
Considerando il fatto che ho troppa stima del Consigliere Gariglio e che conto anche molto sulla correttezza dei rapporti interpersonali che ci sono fra me e lui, sono convinta del fatto che non abbia selezionato ad arte le parti da leggere a voi, colleghi del Consiglio regionale, ma che forse non abbia avuto il tempo di leggere le note, cui faceva riferimento dall'inizio alla fine.
Quindi, per condivisione comune di questo patrimonio di conoscenza gradirei fare alcune precisazioni, anche perché il collega Ronzani è stato tratto in inganno e ha fatto delle affermazioni molto pesanti rispetto all'operato della Giunta.
Intanto, premetto che questa nota di ottobre è sottoscritta non soltanto dall'Assessore Bonino, ma anche dal Direttore Aldo Manto. Lo stesso che aveva sottoscritto le note precedenti, quelle del 2008 e del 2009, che citava il Consigliere Gariglio.
In secondo luogo, la nota sottoscritta da me dice: "Questa Regione, nel ribadire le considerazioni già a suo tempo espresse sulla tematica..." - e cita le note del che ha citato il Consigliere Gariglio, quindi ribadisce il parere favorevole. È chiaro? Questo è sottoscritto dall'Assessore Bonino e dal Direttore Manto e dice: "Nel ribadire le considerazioni già a suo tempo espresse..." e cita le note del 2008 e del 2009, poi prosegue con le considerazioni del caso.
Notare che Trenitalia ha scritto alla Regione Piemonte dicendo: "Se Arenaways interviene nell'erogazione del servizio, noi tagliamo il DPL su ferro".
Proprio perché la politica c'entra e la politica si fa affrontando i soggetti nell'ambito delle competenze che ai soggetti sono attribuite e chiamando i soggetti a rispondere rispetto a queste competenze e non a sottrarsi scaricando su altre Istituzioni il peso di una decisione che non vogliono assumere, proprio perché la politica conta e deve contare anche negli atti di una Giunta regionale, noi spieghiamo all'Ufficio per la regolazione che Trenitalia ci ha detto questo! Dopodiché, la nota che cita il Consigliere Gariglio dice che "tale scenario non può in alcun modo essere considerato", ma non si riferisce all'esercizio di Arenaways, si riferisce al taglio di servizi sul nostro territorio.
La leggo per esteso, perché l'italiano non è un'opinione: "Non pu essere considerato percorribile da questa Amministrazione, in quanto la riduzione sul territorio dei servizi interferiti si inserirebbe in un contesto già fortemente condizionato dalla manovra finanziaria nazionale che prevede, tra l'altro, forti diminuzioni per le risorse a disposizione delle Regioni per l'acquisto di servizi di trasporto tra cui anche quelli ferroviari".
Quindi, noi diciamo esattamente quello che abbiamo sempre ribadito cioè che noi - in nessun modo! - siamo disposti a tollerare il fatto che Trenitalia, utilizzando il servizio erogato da Arenaways, venga da questa Regione a chiedere più denaro per il contratto di servizio, oppure che voglia pretendere di poter tagliare l'erogazione dei servizi disciplinati dal contratto. Questo è ciò che diciamo; inoltre, chiediamo all'organismo di regolazione di esprimersi non con un parere generico, ma di dire che non c'è conflitto. Sulla base di questo di questo, noi siamo in grado di difendere il contratto di servizio con Trenitalia sulla base degli equilibri economici concordati; in assenza di un parere motivato da parte dell'Ufficio di regolazione, siamo alla mercé di Trenitalia.
Non so se mi sono spiegata in maniera corretta questa volta! Per sgomberare il campo da equivoci, noi nell'interlocuzione con l'URSF abbiamo detto: "Fate il vostro lavoro e metteteci in condizione di difendere i servizi del TPL e il denaro della Regione Piemonte".
Questo è il nostro dovere. Ritengo che la politica in questo abbia pesato e continui a pesare il giusto. Se vogliamo gestire il rapporto con gli Uffici nazionali nella maniera corretta, richiamandoli al loro dovere perché non dobbiamo pensare che ci basti esprimere un parere favorevole, ma dobbiamo richiedere le motivazioni per cui l'Ufficio di regolazione intenda esprimersi in un certo modo e, poi, scendere nel merito di quelle e non esprimere un parere favorevole sulla base di un sentimento istintivo, che non è supportato dall'acquisizione dei documenti opportuni forniti dagli Uffici, cui la legge attribuisce la responsabilità della valutazione.
Vi chiedo scusa, ma quando si decide di affrontare una battaglia bisogna dotarsi degli strumenti adatti per vincerla e non scendere in campo soltanto per fare un po' di retorica e dimostrare di avere assunto una posizione finalizzata alla liberalizzazione. Poi, cosa succede, succede, ma intanto noi questa bandierina l'abbiamo presa in mano. Non è il mio modo di agire e neanche quello della Giunta.



BONINO Barbara, Assessore ai trasporti

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



BONINO Barbara, Assessore ai trasporti

Citi le lettere giuste!



PRESIDENTE

Collega Reschigna, lei è già segnato per intervenire e la ringrazio.
La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Evitiamo di trasformare queste ore di discussione su battibecchi personali tra qualche Consigliere e l'Assessore.
Qui deve emergere un concetto politico che va al di là del burocratese va al di là di ciò che è stato fatto sul piano burocratico e su ciò che dal punto di vista burocratico, lei, Assessore, si attendeva o quali erano i suoi desiderata al riguardo.
La valutazione è una valutazione politica. Ognuno la fa ed è libero di poterla fare, ovviamente, nel modo che gli appartiene. Io la farò nel modo corretto e la prego, se ritiene, di prestare attenzione.
Ci troviamo di fronte ad un'azienda che non suscita la mia attenzione in quanto azienda, ma mi preoccupa perché molti lavoratori rischiano di rimanere a spasso, in una situazione di crisi già grave. Inoltre, ci troviamo di fronte a disservizi nell'ambito trasportistico regionale che anziché migliorare, stanno indubbiamente peggiorando.
L'elemento politico, Assessore...
L'elemento politico, Assessore, non so le interessa, ma...



BUQUICCHIO Andrea

CAROSSA Mario (fuori microfono)



BUQUICCHIO Andrea

Il Consigliere Gariglio le sta facendo vedere un documento.



BUQUICCHIO Andrea

Non è il momento di parlare con il Consigliere Gariglio! È una forma di rispetto per colui che sta parlando!



(Commenti del Consigliere Carossa)



BUQUICCHIO Andrea

Ma che cosa intervieni tu, tutte le volte?



(Commenti del Consigliere Carossa)



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia! Il collega Gariglio si è anche scusato. Non è consuetudine nel nostro Consiglio scusarsi per dire due parole all'Assessore.
Ha ragione il collega Buquicchio di chiedere attenzione su un tema anche importante. Calma.
Prego, collega Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Riprendiamo, parlando di aspetti politici e non di altra natura, che il problema delle liberalizzazioni in Italia è un problema che, anche da uno dei centri studi più seri, l'Istituto Bruno Leoni, che dal 2007 pubblica gli indici di liberalizzazione in un confronto tra l'Italia e gli altri Paesi europei economicamente liberi, diciamo, pone il sistema e il servizio ferroviario, rispetto alle barriere d'ingresso, ai primi posti.
Una politica che si rispetti, come qualche altro collega diceva obbligherebbe il Governo, e nella fattispecie l'Assessorato competente, a impegnarsi affinché tutto, al di là della burocrazia, possa raggiungere o iniziare ad avvicinarsi a quel livello ottimale a cui si dovrebbe tendere? Questa è la domanda.
Accanto a questa domanda, ne sorge spontaneamente un'altra. Il fallimento relativo al caso Arenaways è il fallimento di un singolo operatore, oppure tutte le cause ostative rappresentano il fallimento di un sistema? E allora quel sistema, Assessore, per piacere, vogliamo iniziare in concreto sul piano politico a modificarlo? Qui non parliamo di sanità: qui parliamo di servizi pubblici a pagamento. Quando l'utente paga, ha diritto al miglior servizio e ha diritto a vedere sul mercato una normale concorrenza per poter ottenere, al minor prezzo, il miglior servizio.
Allora, abbia pazienza, Assessore - con tutto il rispetto, perché sono sempre rispettoso degli interlocutori, a maggior ragione di lei - ma lei come diceva il collega prima, ha compreso appieno il contenuto di questa mozione bipartisan? Lei ha detto: "Dovremmo aggiungere in questa mozione anche un elemento che possa far scaturire garanzie da parte della Regione a non dover pagare un euro in più nel caso in cui si determinasse questa liberalizzazione".
Lei, Assessore, dovrebbe essere contraria a questa mozione, perché è una mozione che, di fatto, boccia politicamente un certo operato. Se lei invece ritiene di poter dare parere favorevole, noi siamo contenti.
Tuttavia, per onestà intellettuale, le devo dire che, nello spirito di chi l'ha scritta e di chi l'ha firmata, non vi è certo la volontà di farle un plauso, mi perdoni.
Come lei sa, la legge 422 del 1997, soprattutto a livello del comma 2 sottolineava il principio in base al quale "occorre incentivare il superamento degli assetti monopolistici secondo precise regole di concorrenzialità"; principio che è stato di fatto disatteso.
Che cosa è successo in questi anni? Con la nascita di Trenitalia, che risale al 1° giugno del 2000, si dà inizio al processo di societarizzazione delle Ferrovie dello Stato e, successivamente, viene creata la società RFI.
Trenitalia e RFI divengono le principali società della holding: Trenitalia gestisce in regime di licenza i trasporti e a RFI viene affidata la gestione delle infrastrutture ferroviarie. Il tutto viene annunciato come la nascita delle ferrovie di mercato.
A lei non suona strano tutto questo? A noi parecchio.
Ma già subito emergono gli effetti negativi di quello che, in diverse occasioni e più volte negli anni, si è dimostrato diventare solamente uno "spezzatino" ferroviario tra soggetti che non comunicano tra di loro, con un effetto negativissimo rispetto all'efficienza e alla qualità del servizio.
C'è stato non solo questo, Assessore. Ritengo che le problematiche sicuramente non attengono a lei, non attengono a questa Giunta, attengono a una volontà e a un indirizzo politico ben lontano - abbiano trovato un'inefficacia e un'inefficienza operativa nel tempo sul piano della gestione politica della questione, perché nel momento in cui si attribuisce alla Regione la prerogativa di stipulare contratti d'appalto periodici, è lì che la Regione deve avere la capacità di intervento e di interlocuzione.
Questo purtroppo, Assessore, non possiamo dire che si sia verificato.
vero, diciamo che l'URSF ha fatto quello che ha fatto - non sono al corrente di quella corrispondenza epistolare che il collega prima illustrava, ma voglio prescindere da quella perché, a mio avviso significherebbe parlare in burocratese - ma parlando di volontà politica ritengo che lei, Assessore non l'abbia dimostrata.
Assessore, lei non ha dimostrato - glielo ripeto con tutto il rispetto questa volontà politica e allora ci deve spiegare, in qualità di rappresentante autorevole di un governo di centrodestra, perché oggi non si mette mano ad una reale, concreta liberalizzazione in un ambito particolare come questo (poi, magari spero che non lo si faccia).
Nell'ambito della riforma sanitaria, ho idea che si cercherà di incentivare il privato nell'ambito della sanità, ma liberalizzare il mercato trasportistico probabilmente rappresenta un elemento troppo difficile e stridente. Sì, perché purtroppo in Italia, caro Assessore, gli arbitri sono spesso parti in causa, e questo rappresenta un fallimento del sistema e spesso anche della politica.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Intanto avendo partecipato, oltre ad averlo firmato, alla scrittura del documento, contraddico un primo punto, e non sarà l'unico punto su cui la mia opinione è più che comprensibilmente diversa da quella dei colleghi di opposizione che mi hanno preceduto.
Questa non è una mozione "contro": è una mozione "per". Perché? Ho cercato anche informalmente di dirlo all'Assessore in un brevissimo incontro prima della riunione di oggi: uno dei compiti del Consiglio secondo me, il principale, addirittura dovrebbe essere l'unico di quel tavolo - è dare indirizzi alla Giunta, che è un organo esecutivo.
La Giunta fa quello che il Consiglio decide, se il Consiglio decide. Se il Consiglio non decide, la Giunta fa quello che ritiene opportuno. Nel caso specifico, credo che sia utile che il Consiglio decida.
Siccome io - come chi mi conosce sa - cerco di evitare sempre qualunque elemento di polemica, soprattutto all'interno della mia parte politica oggi svolgo un intervento per e non certo contro. Non perché mi manchino gli elementi per farlo, non è questo lo scopo. Lo scopo non è criticare ove ce ne sia eventualmente del merito, l'Assessore Bonino oggi o un altro Assessore domani: lo scopo è quello di fare in modo, se si riesce, che il segmento di cui il documento si occupa migliori.
Che quel segmento abbia necessità di miglioramento credo, Assessore non sfugga a nessuno. So benissimo che quest'anno, il primo anno di questa legislatura, alcune responsabilità specifiche (spero che Tiramani non provochi più ulteriori disordini derivanti dai ricorsi su cui abbiamo dovuto perdere un sacco di tempo e alcuni anche un sacco di soldi) ci hanno impedito di essere così esecutivi come avremmo dovuto, però questa partita è finita.
Cominciamo adesso, tra l'altro cominciamo anche nel momento in cui arriva in discussione il bilancio di previsione 2012 (interessante per chi ha avuto modo di leggerlo) e quindi che cosa chiediamo? Che si ponga attenzione politica programmatoria, se il Consiglio evidentemente lo approva, a un segmento molto importante. In questo caso, Arenaways è l'occasione per riprendere alcune delle cose che sono state dette.
Arenaways è nata in maniera autonoma, non c'è stato un euro di denaro pubblico. Forse è per questo che è nata, forse è per questo che si è sviluppata, perché se ci mettevamo mano noi, probabilmente o non sarebbe nata o si non si sarebbe sviluppata. Però è nata e certamente è questione che deve essere posta all'attenzione della Giunta. Spiace che oggi alcuni Assessori, che dovrebbero avere competenza in merito, non siano presenti.
Tuttavia, essendo la Giunta un organo collettivo, siamo certi che lei Assessore Bonino - si farà efficiente tramite.
Arenaways oggi è in crisi: non è fallita. È fallita la compagine dei soci che l'hanno fatta partire. Rispetto al fallimento (che ci sarà o no a seconda dell'esito della gara che si concluderà il 19 ottobre) il passaggio che oggi si svolge in Regione - come ha detto con molta chiarezza il curatore, dottor Marta - non è affatto ininfluente.
Che cosa deve fare la Regione? Secondo me, di sicuro - secondo il Consiglio, lo vediamo al momento del voto - deve dire che questa Regione di Arenaways, ne ha bisogno come il pane. Non di una, ma di cento. C'è bisogno di gente che migliori un servizio che è palesemente giudicato da tutti inefficace e inefficiente. Credo che in quest'Aula si siano sprecati gli ordini del giorno - di maggioranza, minoranza, bipartisan - su quanto funzioni male il servizio trasportistico locale, conseguenza assolutamente normale di una gestione monopolistica.
Passi che oggi pomeriggio debba sentire una delle punte del pensiero liberale più anarchico e più evidente (che è l'Istituto Bruno Leoni) in bocca al professor Buquicchio (anche perché quest'Aula è in grado di miscelare le culture in maniera molto evidente), ma è altrettanto chiaro che, nel primo anno di gestione della Giunta Cota, se questa Giunta doveva o voleva essere più liberale, più liberista, più attenta al privato francamente - lo dico qui, non è una mozione contro - merita un 5/6 proprio perché siamo in Aula; se non fossimo in maggioranza, direi che la sufficienza certo non l'ha presa. Ma il motivo è che quest'anno l'abbiamo dovuto perdere in altre cose affaccendate e abbiamo tutto il tempo per recuperare.
Se di aziende di questo tipo ce ne devono essere non una ma cento questo significa - in questo sono totalmente d'accordo con quello che ha detto il Consigliere Ronzani - che la Regione deve essere parte attiva.
Ricordo che siamo un'assemblea legislativa, quindi, se le leggi nazionali non vanno bene, proviamo a cambiarle.
Se l'interpretazione corretta dell'articolo 59 della legge n. 99/2009 è quella dell'Assessore (secondo me, si potrebbe interpretare diversamente) e non rispecchia il volere politico di quest'Aula, la cambiamo. Nell'ambito della finanziaria che accompagna il bilancio ci sono un sacco di articoli che, molto spesso, sono criticati sia dell'opposizione sia dalla maggioranza, a seconda dei momenti, perché sono come dei "tender" uniti al veicolo principale che è il bilancio: aggiungiamone uno che dia un'interpretazione chiara, specifica, di legge - siamo un'assemblea legislativa - di che cosa questa Regione vuole fare della propria politica trasportistica.
Il moloc Trenitalia ci procura dei danni? Uhm...Il periodo non mi sembra quello in cui Trenitalia - che, certamente non me ne vorrà il dottor Moretti, tutto può essere, tranne che un modello di efficacia e di efficienza - può venire a dire a noi piemontesi che cosa dobbiamo fare per migliorare il nostro servizio. Credo che quest'Assemblea non abbia difficoltà a dire che, invece, avremmo bisogno di quello che diceva il Consigliere Ronzani: di un'azienda innovativa, che fornisce servizi dove non ci sono, con una qualità ed una pulizia migliori di quelle offerte dall'interlocutore.
Cosa compete a lei, Assessore? Dire che questa è la sua volontà di Giunta, evidentemente non ledendo le leggi nazionali, ma poiché la Regione Piemonte è un interlocutore a pieno titolo delle leggi nazionali - e io certamente non sono un secessionista - bisogna che la Regione Piemonte si attivi in questa direzione. Forse, non c'è stata, in questo primo anno sufficiente attività in questa direzione.
Tra l'altro, farebbe solo del bene anche a Trenitalia perché, in genere, quando c'è un concorrente, una delle azioni che intraprende un monopolista è migliorare se stesso per evitare che l'impero su cui è seduto non si sgretoli velocemente.
C'era un altro passaggio che non è stato inserito casualmente, quello dell'intervento di capitale. Lo vedremo nelle prossime puntate, ma credo che chi, come me, pensa che il bilancio di questa Regione debba essere reso più efficiente, proporrà alcune soluzioni per renderlo più efficiente. Una proposta, che arriva da lontano per quanto mi riguarda, è la chiusura dei rami secchi, la dismissione di rami inefficienti. A suo tempo, ci si costruì addirittura una legge, rimasta totalmente ferma perché ogni ramo in questa Regione ha almeno un padre, una madre, un sacco di parenti, figli protettori, protetti, quindi è difficile tagliare i rami, ma bisogna provarci. Se c'è un ramo dove la Regione dovrebbe investire, è proprio questo.
ora che Finpiemonte - se scegliamo Finpiemonte come ente strumentale ma non necessariamente - dismetta una serie di rami secchi. Scelgo un ramo più antico: non riesco francamente a capire - non lo capivo quando facevo l'Assessore, figuriamoci se lo capisco adesso - perché rimaniamo all'interno di SITO S.p.A., che credo abbia concluso la funzione primigenia definita dai suoi legislatori almeno trent'anni fa.
Vedo invece con chiarezza il motivo per cui Finpiemonte oggi dice: "Se c'è lo spazio...". Sono favorevole a iniziative come quella di Arenaways, a tempo: faccia del venture capital, entri dentro, garantisca un ruolo pubblico, anche minimo. L'importante è che sia presente la Regione.
Ha dunque di nuovo ragione il Consigliere Ronzani: sono convinto che se la Regione si schiera, gli imprenditori - quelli che mettono i soldi di tasca propria e non cercano i soldi degli altri per fare investimenti propri, quelli veri (se ci sono ancora) - possono vedere uno spazio, che è di nicchia, ma è molto importante, non soltanto in Arenaways (ma anche) per investire.
Questo tipo di investimenti è quello che noi dobbiamo garantire ai nostri cittadini per migliorare il servizio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Non capita spesso che, in quest'Aula esponenti della minoranza e della maggioranza si trovino d'accordo su una questione. Una questione estremamente importante, perché in Aula ognuno di noi porta casi di aziende in crisi e in difficoltà, chiedendo un impegno della Giunta.
Stiamo parlando di oltre 70 lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro, e noi chiediamo alla Giunta regionale di assumersi un impegno per evitare che 70 famiglie perdano il posto di lavoro. Prima di tutto e anzitutto. Poi ci sono tutte le altre questioni. Chiediamo un impegno fattivo alla Giunta regionale per affrontare la situazione di difficoltà che vivono quei 70 lavoratori.
Tra l'altro, 70 lavoratori che, dal punto di vista della capacità professionale, sono altamente qualificati; rischiamo di perdere tale professionalità. Non è che se non lavoreranno più in Arenaways andranno a lavorare da un'altra parte, dovranno trovare lavoro in un altro settore perché lì è molto difficile. Non credo che Trenitalia assuma quelle 70 persone. Quella professionalità rischiano di andare perduta.
Lei, Assessore, ha detto che questa Regione ha sempre operato e opererà per garantire un accesso libero a tutti gli operatori. Sinceramente, non ce ne siamo accorti. Al di là delle lettere che abbiamo letto, non ce ne siamo accorti. Non ci siamo accorti di un lavoro straordinario da parte della Giunta regionale per evitare quello che è accaduto. L'Assessore dice: "La non liberalizzazione delle tratte non è l'elemento decisivo che ha portato il fallimento di Arenaways".
Credo che questa sia un'affermazione non condivisibile. Non condivido l'affermazione quando dice che la non liberalizzazione delle tracce non è l'elemento decisivo che ha portato al fallimento. Mi pare di aver capito questo.
evidente che su un treno che parte da Genova e arriva a Torino, alla partenza, a Genova, non ci sono molte persone, ma quando arriva a Torino è pieno.
Quando un imprenditore inserisce un treno su un tratto non ha alcun senso che questo, poi, non possa fermarsi nelle stazioni: questa è la questione, che, sicuramente, ha influito pesantemente sulla situazione di crisi, determinando il rischio di fallimento di questa azienda.
Concordo con quanto detto dai miei colleghi, in particolare con quanto detto poc'anzi dal Consigliere Burzi, che condivido appieno.
Noi chiediamo un impegno preciso da parte dell'Amministrazione regionale, in una situazione, come lei dice in quella lettera, di difficoltà, perché stanno tagliando i finanziamenti e per quanto riguarda Trenitalia è sufficiente prendere il treno ogni tanto per rendersi conto del disastro del trasporto pubblico.
Insomma, lei è arrivata con le migliori intenzioni, ma in un anno e mezzo la situazione non è migliorata, bensì peggiorata! Ha qui di fronte una persona che ogni tanto prende il treno e sicuramente la situazione non è migliorata. Inoltre, da parte di Trenitalia, siamo di fronte ad un atteggiamento strafottente e arrogante nei confronti dei propri clienti, cioè nei confronti di chi utilizza quel mezzo di trasporto! È come se entrando in un negozio ricevessimo uno schiaffo, anziché sentirci dire "buon giorno".
Le persone che ogni giorno utilizzano il treno per recarsi al lavoro e a scuola vengono insultate da Trenitalia - insultate da Trenitalia! - e questa situazione, Assessore, è dovuta al fatto che, appunto, siamo di fronte ad un monopolio.
Noi avevamo cercato di rompere questo monopolio. Avremo sbagliato i tempi, la comunicazione e le modalità, tutto quello che vuole, ma avevamo posto una questione vera presente qui in Piemonte e in Italia.
Assessore, lei deve dimostrare - e la Giunta deve dimostrare, non solo lei, naturalmente - l'intenzione di rompere questo monopolio nell'interesse dei cittadini piemontesi.
Oggi, aprendo il giornale La Stampa, alla pagina di Alessandria, leggo che Trenitalia intenderebbe eliminare tutti i treni intercity nella tratta Genova-Torino: le assicuro che se dovesse accadere questo, qui davanti alla sede del Consiglio regionale ci saranno migliaia di persone a protestare...



BONINO Barbara, Assessore ai trasporti (fuori microfono)

Non sono contribuiti nel contratto di servizio.



MULIERE Rocco

Non ho capito, mi scusi.



BONINO Barbara, Assessore ai trasporti (fuori microfono)

Non sono contribuiti nel contratto di servizio.



PRESIDENTE

Assessore Bonino, mi scusi.



MULIERE Rocco

Ho capito.



PRESIDENTE

Tanto avrà la possibilità di replicare anche successivamente.



MULIERE Rocco

Allora, qui diciamo che non possiamo intervenire su nulla. Le dico Assessore, che, oggi, è apparsa questa notizia e mi auguro che non si vada in quella direzione.
Questa è la dimostrazione dell'atteggiamento che, oggi, Trenitalia ha nei confronti dei propri clienti: se ne frega delle condizioni in cui viaggiano i pendolari e i cittadini che utilizzano quel mezzo di trasporto! Se ne frega altamente, perché dice: o prendete questo treno oppure andate in macchina, questa è la situazione! Ecco - e in Italia parliamo della libera impresa - qual è la situazione del nostro paese: un gruppo di imprenditori che hanno investito risorse proprie sono costretti al fallimento perché siamo di fronte ad una situazione di monopolio. Occorre rompere questa situazione! Se lei è d'accordo con questo documento, bene! Se lei è d'accordo però non ce ne siamo accorti fino ad oggi - alzi la voce, Assessore - anche la Giunta regionale - si faccia sentire, se ha intenzione veramente di andare in questa direzione.
Oggi, da parte del Consiglio, Consiglieri di maggioranza e Consiglieri di minoranza, viene detto di alzare la voce, perché non è più tollerabile questa situazione: ce lo chiedono i cittadini, migliaia di cittadini piemontesi. Oltre alla questione di Arenaways, altre al futuro di 70 lavoratori e delle proprie famiglie, c'è una forte richiesta che proviene da migliaia di cittadini, di cui, oggi, i Consiglieri della maggioranza e i Consiglieri della minoranza si fanno interpreti.
Ecco, noi abbiamo posto la questione, adesso la Giunta regionale metta in atto quelle azioni necessarie affinché questa situazione possa cambiare aveva ragione il Consigliere Ronzani.
Adesso, come ci ha detto il commissario fallimentare, siamo in un momento decisivo e cruciale: se ora non arrivano i segnali, rischiamo di farla fallire quell'azienda, rischiamo di farla fallire veramente! Si può ancora evitare questo fallimento? Spero e mi auguro di sì nell'interesse generale.
Ecco perché, cari colleghi, non serve cambiare l'articolo 41 della Costituzione - non serve, non è questo il punto! - perché ci sono gli strumenti, in Italia, per portare avanti le liberalizzazioni, però manca la volontà politica! Manca la volontà politica!



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



PRESIDENTE

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Non c'è più il principio di alternanza?



PRESIDENTE

Se il collega Consigliere Pedrale non ha problemi...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Seguivo...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Colleghi, chi presiede l'Aula ha alcune facoltà di decisione: una di queste è rappresentata dalla possibilità di alternare gli interventi o di seguire la prenotazione di essi.
Il collega Reschigna ha chiesto una cosa usuale, cioè se sia opportuna l'alternanza Siccome prima non ho chiesto al Consigliere Pedrale, se sia disponibile, alterniamo, ma senza farne un problema: non è questo il tema.



(Commenti del Consigliere Pedrale)



PRESIDENTE

La ringrazio, collega Pedrale.
La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
A volte, in quest'Aula, non paga essere seri e non demagogici.
L'Assessore Bonino, oggi, avrebbe potuto venire qui indossando le vesti dell'assessore populista, dicendo che, sicuramente, dopo questo ordine del giorno, avrebbe sguainato la spada e avrebbe portato tutti i liberisti del Piemonte a Roma contro Moretti, per cambiare, per liberalizzare le ferrovie, cambiare il mondo e portare la libertà di mercato. Invece, credo abbia cercato correttamente di ricostruire la situazione, che è complessa anche da un punto di vista giuridico, visto che ci sono alcuni ricorsi in atto (quello al TAR promosso da Arenaways). Poi, con precisione, ha anche evidenziato alcuni limiti oggettivi che la Regione ha su questa materia essendo un trasporto non strettamente regionale, ma di media e lunga percorrenza.
Ritengo abbia fatto anche molto bene a leggere per intero la lettera che aveva inviato, dove, nella prima parte, condivideva le prese di posizione precedenti della Regione Piemonte - quindi a favore della libera concorrenza, a favore di Arenaways - ma, nello stesso tempo, giustamente sottolineava che la Regione Piemonte non doveva pagare un prezzo per l'inserimento di un soggetto privato, perché sarebbe stato e sarebbe veramente un controsenso che, per favorire il libero mercato, la Regione Piemonte utilizzasse proprie risorse, come integrazione al contratto di servizio per Trenitalia, o subire una riduzione del servizio ferroviario quale ritorsione, se vogliamo così chiamarla, da parte del gestore preponderante, che in questo momento è ancora Trenitalia.
Questa è stata la ricostruzione - credo corretta - fatta dall'Assessore Bonino, che ha evidenziato anche i limiti legislativi in cui noi stiamo operando.
Questa maggioranza di centrodestra ha sicuramente nel proprio DNA una storia, un desiderio, una voglia e un'attenzione per favorire la libera concorrenza nei servizi (e nel campo più ampio dell'economia) sicuramente superiore ad altri, ma non voglio aprire polemiche ideologiche d'antan.
Però siamo anche persone serie e l'Assessore ha evidenziato che ci sono dei limiti oggettivi: c'è il pericolo che l'Ufficio di regolazione accetti queste fermate intermedie su questa tratta, ma, nello stesso tempo ricadano sulla Regione Piemonte una serie di conseguenze negative. A mio avviso, è stato corretto evidenziarlo. Sarebbe certo stato più facile ignorare questi problemi giuridici e queste possibili ricadute negative sulla Regione Piemonte e appiattirsi o esaltare addirittura l'ordine del giorno che è stato presentato da numerosissimi Consiglieri regionali.
Credo, quindi, che l'operato dell'Assessore Bonino sia stato corretto e chiaro. È altresì emerso, nella discussione e nell'approfondimento dell'ordine del giorno, un limite che il decreto legislativo n. 422 del 19 novembre 1997 non riesce a superare. Evidentemente, tale decreto legislativo, che mi piacerebbe poi approfondire con tutti voi perlomeno a livello di Commissione, consente ancora troppi vincoli all'ente gestore preponderante nei riguardi di eventuali nuovi ingressi nel campo del sistema dei trasporti e delle ferrovie.
Detto ciò, poiché tutti siamo a favore di questo ordine del giorno noi da sempre, ma mi fa piacere che ultimamente anche alcuni settori della sinistra siano diventati a favore della libera concorrenza e del libero mercato - da parte del Gruppo del Popolo delle Libertà, ma penso anche da parte di tutta la maggioranza, sicuramente ci sarà un'espressione di voto favorevole.
Daremo mandato all'Assessore Bonino di rappresentare il pensiero e il sentimento del Consiglio regionale del Piemonte, sapendo, però, anche i limiti giuridici cui deve attenersi la Regione Piemonte che, su questa materia, non può, purtroppo, avere una libertà d'azione totale, come, nello stesso tempo, non può essere sicura al cento per cento di non subire delle ritorsioni da parte del gestore predominante, che in questo momento è ancora Trenitalia.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Sarò molto breve, anche perché valgono le considerazioni che sono state espresse negli interventi dei colleghi Gariglio, Ronzani e Muliere. Dando quindi per scontati quegli interventi, mi limiterò a pochissime altre ragioni di riflessione.
La prima: ci si può dividere sul fatto che questo sia un ordine del giorno contro l'operato e la politica dell'Assessore Bonino, o se, invece sia a favore di una politica, e si configuri, quindi, come un atto di indirizzo. Le interpretazioni - tutte legittime - sono diverse: chi appartiene alla maggioranza, è chiaro che tenda a far prevalere l'elemento positivo, chi appartiene all'opposizione trova stridente il comportamento dell'Assessore Bonino rispetto a questa vicenda e quindi dà anche questo tipo di significato.
Una cosa, però, deve essere chiara: a mio avviso, oggi, è una giornata importante, perché è una delle poche occasioni in cui il Consiglio regionale decide di intervenire su un tema non secondario, esercitando sostanzialmente, quella che è la sua funzione: esprimere l'indirizzo politico cui la Giunta regionale deve attenersi.
Dev'essere chiaro un aspetto, cari colleghi del Consiglio regionale ed egregi esponenti della Giunta regionale: su questo tema, per noi non vale il detto secondo cui "un ordine del giorno non si nega a nessuno". Noi chiederemo e misureremo giorno dopo giorno la coerenza tra i contenuti di questo ordine del giorno e la politica che la Giunta regionale metterà in atto. Giorno dopo giorno! E se non ci sarà coerenza politica tra i contenuti di questo atto di indirizzo e i comportamenti della Giunta regionale su questa tematica, noi non avremo alcuna difficoltà a denunciarla al Garante.
Se la logica è quella di dire che, in fin dei conti, per superare questa discussione occorre sostanzialmente far passare un ordine del giorno e poi lasciare che il "manovratore" non venga sufficientemente disturbato per noi non vale questa logica. Per noi vale la logica che oggi finalmente, il Consiglio regionale su una materia importante decide di esercitare fino in fondo il suo ruolo di indirizzo.
Per rendere ancora più vero questo confronto, Assessore Bonino, la invito a non banalizzare gli interventi che i colleghi dell'opposizione hanno fatto su questo tema.
A noi non interessa il titolo sul giornale, né piantare una bandierina.
A noi interessa che prenda atto che la politica sul trasporto locale ferroviario che lei ha portato avanti sino ad ora non è condivisa da questo Consiglio regionale e che adegui, conseguentemente, i suoi comportamenti in questa direzione. L'abbiamo sentita oggi e in Commissione pochi giorni fa esprimere esattamente questi concetti.
Veniamo al secondo elemento. Vorrei che sia chiaro che, dal nostro punto di vista di amministratori regionali e di appartenenti a questa Assemblea regionale, valgono certamente i temi della concorrenza dell'equilibrio nella gestione economica del servizio del trasporto pubblico ferroviario, ma vale anche un'altra componente: la tutela del cittadino utente di questo servizio e del cittadino consumatore.
Guardi che per noi questo tema è essenziale ed entra nella partita che si deve giocare. Il collega Gariglio si è limitato a leggere solo una parte della lettera, senza alterarne assolutamente i contenuti, ma potrei leggergliela tutta e indurla a ragionare su questo punto. Il testo recita: "In estrema sintesi, Trenitalia S.p.A. - lo afferma lei - ritiene che il servizio di trasporto ferroviario proposto in Piemonte dalla società Arenaways interferisca significativamente con i servizi attualmente gestiti dall'azienda stessa.
Trenitalia S.p.A. ha inoltre reso noto che i servizi ferroviari offerti da Arenaways genererebbero un effetto fortemente negativo sull'equilibrio economico dei servizi gestiti dalla società stessa, rendendo inevitabile una riduzione sul territorio dei servizi interferiti. Riduzione che si renderebbe ineludibile al fine di arginare con un contenimento dei costi e la diminuzione dei propri ricavi". Udite, udite, lei non fa altro che prendere atto di tutte le dichiarazioni fatte da Trenitalia...



BONINO Barbara, Assessore ai trasporti (fuori microfono)

No, no, vada fino in fondo!



RESCHIGNA Aldo

Prosegue: "Tale scenario non può in alcun modo essere considerato percorribile da questa Amministrazione regionale, in quanto la riduzione sul territorio dei servizi interferiti si inserirebbe in un contesto già fortemente condizionato dalla manovra finanziaria nazionale, che prevede tra l'altro, forti diminuzioni per le risorse a disposizione delle Regioni per l'acquisto dei servizi di trasporto, tra cui quelli ferroviari. Alla luce di quanto sopra, voglia codesto ufficio assumere una valutazione in merito ai servizi offerti da Arenaways, assumendo direttamente da Trenitalia ogni utile elemento economico e tecnico di conoscenza in ordine allo scenario descritto e preannunciato dalla società stessa".
Ma che cos'è questa cosa? Lei non ha fatto altro che assumere acriticamente, dal nostro punto di vista - le preoccupazioni o le osservazioni espresse da Trenitalia; non ha fatto altro che dire che questo è uno scenario che non potrebbe essere condiviso dalla Regione Piemonte e che, pertanto, valutate rispetto alle considerazioni offerte da Trenitalia.
E qui arriva l'ultima parte del documento, che non riguarda solamente la vicenda di Arenaways: mi pare abbastanza chiaro che, nell'affrontare questa discussione, la vicenda Arenaways sia diventata un po' una vicenda simbolo di un atteggiamento della politica.
C'è un altro punto sul quale la votazione da parte del Consiglio regionale impegnerebbe fortemente lei e la Giunta regionale: è il pezzo finale di questa mozione, rispetto alla quale è evidente che da parte nostra vigileremo con grandissima attenzione, affinché i bandi di gara per l'affidamento del servizio di trasporto pubblico locale su ferrovia vengano predisposti tenendo conto di quest'atto d'indirizzo.
Assessore, ancora oggi, nel suo intervento in Aula, lei ha espresso una considerazione che, dal suo punto di vista, è assolutamente legittima: i bandi di gara messi in atto dalla precedente Amministrazione regionale sono stati revocati, poiché i capitolati contenevano un errore. Sappiamo benissimo tutti qual è l'errore: la non disponibilità, da parte di Trenitalia, a far visitare i magazzini e le aree di deposito da parte delle ditte concorrenti. Questo c'è stato detto ed è stato anche rappresentato sui giornali.
meglio che, sotto questo aspetto, non parliamo più in questi termini perché se diventa una errore il fatto che l'Amministrazione regionale si copre di fronte al fatto che Trenitalia dice: "Io, per impedire lo svolgimento della gara" - e ribadisco il concetto: per impedire lo svolgimento della gara - "impedisco l'accesso a degli elementi che sono essenziali per una valutazione delle offerte"...
Mi sembra che tutto sia, tranne un errore.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Reschigna.
Ha chiesto la parola il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Grazie, Presidente.
Confesso veramente di non capire più niente in quest'aula (già capisco poco di mio - d'altronde, come leghista! - il collega Burzi, che mi conosce da tanti anni, penso condivida questa mia affermazione): chi prima era statalista, oggi viene a fare considerazioni sulle liberalizzazioni; chi invece, è sempre stato per le liberalizzazioni, vista la situazione, ci ripensa e fa altre affermazioni!



(Commenti del Consigliere Muliere)



ANGELERI Antonello

Sì, lo sappiamo, lo conosciamo bene il tuo Segretario di partito! Voglio riportare, nel mio piccolo, la discussione sulla mozione che è stata presentata e sottoscritta, tra l'altro, anche da molti colleghi del Gruppo della Lega Nord, che ha un'impegnativa estremamente chiara, sulla quale ovviamente voteremo a favore.
Se quest'impegnativa parla di rispetto e conformità riguardo all'articolo 18 del decreto legislativo 422, è evidente che il pensiero di questa Giunta, nel momento in cui si vota questo documento, va in un'unica direzione. Ma, prima di quest'unica direzione, c'è quello che è stato testimoniato dalla Giunta e dal suo Assessore, proprio con la lettera che è stata letta più volte e che è stata - nonostante la chiarezza dell'italiano, come richiede sempre il Consigliere Burzi - interpretata esattamente in maniera opposta.
L'unica cosa che ho capito di questa lettera è che si faceva, in qualche modo, l'interesse dei pendolari e di coloro che utilizzano, in questa regione, il sistema trasportistico ferroviario.
L'unica cosa che ho capito è questa e deve essere l'unico nostro obiettivo, quindi non quello di fare dei ragionamenti diversi rispetto a qualche anno fa.
Voglio ricordare al collega del PD di Alessandria che l'Assessore Borioli - anche lui, mi pare, di Alessandria (nulla contro il Vicepresidente Cavallera, ci mancherebbe!) - si era dichiarato disponibile e aperto ad un processo di liberalizzazioni. Lo dico ai Consiglieri che sedevano in questo Consiglio regionale in maggioranza, proprio nella legislatura precedente: cosa è successo, poi? C'è stato forse qualche intoppo nelle gare? C'è stato forse qualche problema di rapporti con l'Amministratore di Trenitalia, il quale corrispondeva, tra l'altro, per idee politiche, allo stesso pensiero della vostra Presidente Bresso?



(Commenti dai banchi della minoranza)



CAROSSA Mario

Presidente, per favore!



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia!



ANGELERI Antonello

Sto parlando di argomenti che conoscono tutti e che evidentemente sono sotto gli occhi di tutti.
Cosa ha prodotto il risultato di cinque anni d'Amministrazione dell'Assessore Borioli e della Presidente Bresso? La produzione è oggetto di attenzione sul bilancio dell'anno scorso, di previsione di quest'anno, perché mi pare che ci siano ancora una sessantina di milioni di euro di contenzioso aperto, proprio con Trenitalia.
Pertanto, la conseguenza di tutti i ragionamenti che avete fatto ha prodotto tutto questo.
Qual era e quale doveva essere, allora, il comportamento rispetto all'ennesima eredità che abbiamo ricevuto, complessa, di questo tipo? Quello di riprendere e cercare di recuperare dei rapporti che consentissero a coloro che utilizzano il sistema ferroviario di utilizzarlo al meglio.
stato fatto, ma questo senza favorire nessuno, perché è evidente che in questa situazione, diventa veramente difficile difendere sia l'uno sia l'altro. Questo è un comportamento che dà un'unica risposta: la politica non esiste più, perché se ci si permette di fare dei ragionamenti ricattatori, in questo senso e direzione, nei confronti della Regione quindi indirettamente anche nei confronti dei cittadini, è perché la politica non esercita più alcun potere.
Ritengo che l'unica possibilità che si aveva di rispondere sia stata questa, come mi auguro che l'unica possibilità di risposta nei confronti di un miglioramento della qualità del servizio sia quella d'intervenire con un'impegnativa di questo genere, cercando di mettere a confronto le realtà.
Perdonatemi: ci siano fior di aziende che purtroppo, in questa regione soffrono e rischiano il fallimento, e lo vediamo quotidianamente in maniera concreta.
Abbiamo ricevuto il curatore fallimentare di Arenaways, come ho l'impressione che purtroppo riceveremo altri curatori fallimentari di altre aziende, prossimamente.
Occorre fare una valutazione, perché non è che qui ci sia il pozzo di San Patrizio per cui un'azienda arriva, deposita le carte e noi, per salvare quell'azienda, decidiamo che Finpiemonte o qualche altro soggetto come diceva il Consigliere Burzi - subentri.
Chiudo dicendo che, ovviamente, siamo favorevoli alla mozione presentata, ma vogliamo riconoscere nell'operato della Giunta e dell'Assessore l'unico modo possibile che si aveva correttamente per reagire. Non è possibile che alla mattina si parli di competenze e di ruoli del Consiglio regionale, che quindi devono essere rispettati per filo e per segno, e al pomeriggio si dica che non abbiamo competenze, non abbiamo ruoli però possiamo esercitare una pressione, giusta e legittima.
Mi pare che la pressione sia stata esercitata ed è giusto esercitarla per migliorare la qualità del servizio, però cerchiamo di ricordarci anche quello che è stato fatto nel passato da parte vostra.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boniperti; ne ha facoltà.



BONIPERTI Roberto

Grazie, Presidente.
Vorrei solo esprimere nei confronti dell'Assessore la motivazione che ci ha portato a firmare questo ordine del giorno, specialmente del sottoscritto, che arriva dalla lontana Novara, spesso dimenticata dalla Regione Piemonte.
Vorrei ricordare a tutti i colleghi che hanno firmato, e anche a quelli che non hanno firmato questo ordine del giorno, che a Novara in direzione Milano si viaggia come sul carro bestiame.
Su qualsiasi treno che arriva da Torino si viaggia in piedi, nella puzza e nell'indecenza. E la stessa cosa mi dicono i cittadini di Vercelli che conosco, che utilizzano lo stesso treno.
risaputo che questi treni viaggiano sempre carichi e saturi, quindi ben venga se la Regione riesce a mettere dentro qualche traccia e dare la possibilità anche ai cittadini novaresi, che non sono cittadini di serie B come quelli di Vercelli e di Chivasso, di poter viaggiare decentemente.
Grazie.



PRESIDENTE

Collega Boniperti, il Novara è in serie A, quindi è impossibile che i novaresi siano di serie B.
Ha chiesto la parola il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Collega Laus, sarò veloce, anche perché ha esposto gli intendimenti e i pensieri del Gruppo della Lega Nord, il Consigliere Angeleri.
Tralascio le battute al Consigliere Boniperti sul fatto che magari un esponente del mio partito era stato molto criticato quando andava a disinfettare i treni. Ma questa è assolutamente una battuta.
Detto ciò, voglio andare oltre seriamente. Noi abbiamo firmato questa mozione, perché riteniamo che uno dei doveri del Consiglio Regionale sia quello di essere anche da stimolo verso la Giunta. Questo è indubbio fondamentale e sacrosanto.
Ritengo anche - e su questo non cambierò mai idea - che io sono entrato qua e vorrò continuare a fare politica, facendo qualsiasi atto non in favore o contro la Giunta, ma facendo qualsiasi atto per i piemontesi. E questo, secondo me, non dobbiamo mai dimenticarlo, perché - non me ne abbia a male l'Assessore Bonino - le Giunte cambiano, le maggioranze cambiano, ma i bisogni dei cittadini non cambiano mai e sono sempre sacrosanti.
Quindi, non dimentichiamo mai di fare qualsiasi cosa, cercando di non tirare troppo per la giacchetta, perché non è per o contro la Giunta, ma è senz'altro sempre per i piemontesi.
Voglio dire solo alcune cose e le dico anche perché in quest'Aula lo hanno già detto in tanti e si è sentito un po' di tutto, com'è giusto che sia. Magari persone che fino all'altro giorno - come ha detto giustamente il collega Angeleri - erano molto stataliste e che adesso diventano molto liberisti e viceversa.
Magari ci sono persone che, a differenza mia, si emozionano - non lo rinnego, sia chiaro - per l'inno d'Italia e poi danno martellate in testa a qualsiasi compagnia di bandiera del nostro Paese. Queste sono contraddizioni, ma è lo stesso, non c'è nessun problema: è il bello della politica.
Voglio però dire una cosa. Mi lascia perplesso, pur avendo firmato la mozione, ma alla luce di quello che ha detto giustamente l'Assessore Bonino, il fatto che - mi contraddica se sbaglio, perché ho preso appunto molto velocemente - c'è un ricorso al TAR del Lazio da parte di Arenaways contro il pronunciamento e il parere dell'Ufficio per la regolazione dei servizi ferroviari; una richiesta, sempre di Arenaways, di riesame all'Ufficio regolazione traffico ferroviario; soprattutto, un'indagine dell'Antitrust, in cui l'Antitrust convoca anche la Regione Piemonte, e quindi l'Assessore Bonino.
Forse, voteremo lo stesso, perché naturalmente è tutto grasso che cola quando l'opposizione vede che c'è un documento - perché in quel caso non è per i piemontesi, ma è contro la Giunta - che è partito da una parte della maggioranza, e giustamente, dal punto di vista prettamente di opposizione partitica e non politica, si accoda a questo atto, però chiederei a tutti i Consiglieri di riflettere veramente su questo, soprattutto sull'indagine dell'Antitrust. Quello che poi l'Assessore dirà va tutto bene e si voterà però in questo momento, secondo me, forse era il caso di attendere un momento a votare questo documento. Lo dico solo per evitare problematiche future.
Termino perché non voglio tediarvi, dicendo un'ultima cosa, perch questa ce l'ho proprio dentro. Ho sentito tante cose giustissime anche oggi e voglio dirne una che ho veramente dentro al cuore. Attenzione a non confondere mai le liberalizzazioni con il liberismo selvaggio. Attenzione perché il liberismo sfrenato porta a tanti pezzi delle nostre aziende che vanno all'estero, magari sotto delle multinazionali. Mi aspettavo di sentirmi dire questo da una certa presenza politica che dovrebbe rappresentare la sinistra.
Tante nostre aziende o pezzi del nostro Paese sono andati sotto multinazionali estere o sotto aziende estere che poi hanno fatto il bello e il cattivo tempo a spese dei nostri lavoratori, perché lì non c'era più una Regione o un palazzo della Regione dove portare qualche migliaia di persone. Per portare qualche migliaia di persone, magari bisogna andare ad Atlanta o a New York, e in quei posti non si riesce a portarle; non riuscite a portarle.
Quindi, attenzione, e lo dico a tutti i colleghi, perché adesso va di moda parlare di liberalizzazioni e questa vicenda di Arenaways è lo specchio di questa moda. Si parla di liberalizzazioni ed è tutto perfetto.
Abbiamo visto nel nostro recente passato quanto questo non sia stato molto perfetto.



PRESIDENTE

Non ci altre richieste di intervento.
Ha chiesto la parola l'Assessore Bonino; ne ha facoltà.



BONINO Barbara, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
A seguito del dibattito e degli interessanti spunti, intervengo solo per ribadire che il parere della Giunta rispetto a questo ordine del giorno, che mi pare abbia come minimo comune denominatore la volontà di sottolineare che la Regione Piemonte intende lavorare per confermare una stagione, in cui la concorrenza sul mercato possa determinare ricadute positive rispetto ai servizi destinati all'utenza e all'erogazione sul territorio di un'offerta il più possibile ricca e completa di servizi di trasporto ferroviario.
Se questo è il comune denominatore che mi pare di avere inteso negli interventi di tutti i colleghi in maniera trasversale, senz'altro la Giunta non può che dichiararsi favorevole rispetto a questo spirito.
Anche perché, rispetto alla domanda che è stata posta in maniera esplicita dal collega Ronzani, la Giunta ha lavorato per favorire una stagione di concorrenza e continua a lavorare per una stagione di concorrenza, ma soprattutto sta lavorando per migliorare il servizio di trasporto pubblico ferroviario.
Non vorrei rilevare dei retroscena, anche perché potrebbe sembrare che mi sono messa d'accordo con il collega Boniperti e che lui abbia inteso fornirmi un assist rispetto al dibattito di quest'oggi, perché proprio sulla Torino-Milano, che interessa il 25% degli utenti del trasporto ferroviario piemontese, abbiamo presentato un piano di efficientamento che sarà attivo dall'11 dicembre e che prevede un incremento giornaliero di 1.400 posti (mi spiace che non ci sia il collega Boniperti). Inoltre, è previsto un cadenzamento nelle fasce di punta alla mezz'ora, quindi nell'ottica di un servizio di ferrovia-metropolitana regionale e il miglioramento, attraverso il rifacimento completo degli interni di tutti i treni che transitano sulla Torino-Milano, oltre che una "brandizzazione" che renderà riconoscibili tutti i treni del servizio di trasporto pubblico che transiteranno su questa linea.
Sarà un modello sperimentale di efficientamento del collegamento interpolo che verrà riproposto nei prossimi anni (dal 2012) su tutti gli altri collegamenti interprovinciali.
Quindi, credo che, dal punto di vista della concretezza, siamo nella condizione di poter dire che il nostro compito principale l'abbiamo assolto e che in un anno e mezzo stiamo apportando delle modifiche significative nella qualità/quantità di erogazione del servizio di trasporto pubblico ferroviario (quello contribuito dalla Regione Piemonte), quello sul quale abbiamo dirette competenze e la possibilità di organizzare e programmare il servizio.
Questo è il nostro compito diretto e su questo abbiamo concentrato le nostre attenzione. Ritenevo doveroso portare un sintetico resoconto di questo primo obiettivo raggiunto e poi, ovviamente, mi affido anche alla possibilità di interloquire in maniera più dettagliata con i Consiglieri in sede di Commissione.
Ritengo doveroso portare anche la testimonianza di questo obiettivo raggiunto, perché certamente il nostro compito non deve essere quello di favorire un operatore commerciale del settore, né di questo né di altri settori. Noi dobbiamo porre le condizioni per l'erogazione ottimale di un servizio e lavorare affinché vengano rimossi gli ostacoli al principio della libera concorrenza.
Il mio personale parere resta, però, questo: se volessimo davvero agire in maniera tale da sottolineare quali sono le storture del sistema dovremmo agire per mettere l'Ufficio di regolazione nazionale in condizione di motivare il parere negativo sulle fermate con una presentazione degli studi sul conflitto fra il contratto di servizio e l'esercizio del piano industriale di Arenaways.
Perché questo sarebbe l'unico sistema per evidenziare se c'è una falla e dove sta la falla nella predisposizione e nell'organizzazione di un sistema che davvero consenta l'accesso al libero mercato.
Dovete perdonarmi, ma l'obiettivo è condiviso con tutti gli interventi che sono stati fatti, cioè rendere possibile l'accesso al mercato; per personalmente ritengo che nel rapporto con l'Ufficio per la regolazione questo sia, forse, l'anello debole.
Inoltre, ritengo che se esistono delle proposte per interventi legislativi da portare avanti in sede di Consiglio regionale che ci aiutino a bypassare la normativa nazionale e a trasferire alla Regione Piemonte competenze tali da poter dare un contributo operativo rispetto al tema della liberalizzazione, i Gruppi consiliari non soltanto possono, ma devono avanzare queste proposte.
Quindi, mi aspetto che questo argomento possa essere approfondito con i presentatori della mozione anche in quest'ambito, perché certamente una proposta di legge che vada in questa direzione avrebbe l'avallo pieno da parte della Giunta.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Mi permetto di sottolineare che non abbiamo discusso un'interpellanza ma una mozione dove il Consiglio impegna la Giunta, quindi le varie posizioni sono espresse dai Consiglieri. Questo per dovere di informazione.
Non mi sembra ci sia la replica del presentatore, quindi, possiamo procedere con la votazione.
Il parere della Giunta è favorevole. Il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 516, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale considerato che la Regione Piemonte sostiene in modo importante il sistema trasportistico ferroviario piemontese, in particolar modo con le risorse impegnate per il Contratto di Servizio con Trenitalia S.p.A.
sottolineato che all'interno della nostra regione un'azienda trasportistica ferroviaria Arenaways, dopo la richiesta di fallimento da parte di alcuni soci dal 1 agosto è in esercizio provvisorio e entro il 21 ottobre sarà ceduta a eventuali offerenti preso atto di quanto ascoltato nell'audizione dal curatore fallimentare durante le sedute di II e III Commissione congiunte nella giornata di giovedì 29 in particolare che il dottor Marta ha evidenziato come un eventuale parere favorevole del TAR del Lazio rispetto al ricorso avanzato da Arenaways contro la decisione dell'Ufficio regolamentazione del traffico ferroviario di non concedere fermate tra le stazioni di Torino e Milano rappresenterebbe un valore aggiunto che garantirebbe una più ampia partecipazione alla gara per la vendita di tale società considerato ancora che perdere una società trasportistica che il giorno del fallimento dava lavoro a 75 persone e che porta da Olanda, Francia e Germania circa 40.000 turisti l'anno in Piemonte rappresenterebbe una sconfitta per una parte di imprenditoria piemontese impegna il Presidente della Giunta regionale e gli Assessori competenti a: intervenire repentinamente nei confronti dell'Ufficio regolamentazione del traffico ferroviario per esprimere una parere favorevole da parte della Regione Piemonte alle fermate intermedie tra Torino e Milano sia nella tratta Nord (Vercelli-Novara) che in quella sud (Asti-Alessandria-Pavia) al fine di garantire una maggiore partecipazione all'acquisto della società Arenaways sostenere, anche con l'intervento di capitale di investimento iniziale (da dismettere entro tre anni), gli imprenditori che intendessero realizzare una società ferroviaria anche in vista delle future liberalizzazioni impegna inoltre il Presidente della Giunta regionale e gli Assessori competenti a: predisporre i prossimi bandi di gara per l'affidamento dei servizi di trasporto ferroviario di interesse regionale con modalità idonee a favorire il superamento degli assetti monopolistici e ad introdurre meccanismi di concorrenzialità, conformemente a quanto disposto dall'articolo 18, comma 2, del decreto legislativo n. 422 del 19 novembre 1997".
Il Consiglio approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17.30 )



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