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Dettaglio seduta n.159 del 11/10/11 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


NOVERO GIANFRANCO



(Alle ore 10.00 il Consigliere Segretario Novero comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOLINARI



(Alle ore 10.33 il Vicepresidente Molinari comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.45)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 10.45)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Procediamo con l'esecuzione dell'Inno Nazionale.



(In applicazione del dispositivo dell'ordine del giorno n. 9 "Unità d'Italia", approvato dall'Assemblea consiliare il 1° dicembre 2010 l'Assemblea, in piedi, ascolta l'Inno nazionale della Repubblica Italiana "Il canto degli italiani")


Argomento: Personale del servizio sanitario

Proposta di legge n. 148, inerente a "Norme in materia di selezione e nomina dei Direttori Generali delle Aziende Sanitarie Regionali" (inversione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione. Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Volevo chiederle se mi dà la possibilità - impiego un minuto - di esplicitare una stranezza che ho rilevato. Infatti, nell'ultima riunione del Consiglio eravamo al punto di discutere un progetto di legge richiamato in aula, avente ad oggetto "Norme in materia di selezione e nomina dei Direttori Generali delle Aziende Sanitarie Regionali" - al di là della legittima posizione d'ogni Gruppo politico, mi chiedo se è arrivato Mandrake! - mentre, oggi, qualche minuto fa, mi sono accorto che è in coda ai punti all'o.d.g. di questa seduta consiliare.
Potevo chiedere delucidazioni in forma privata, ma credo sia opportuno e giusto domandarle in forma pubblica, per capire le motivazioni e quali sono i protagonisti che si permettono di fare scendere in coda una proposta di legge, che, tra l'altro, occupa un minuto se non si è d'accordo.
Quindi, gentilmente - non mi dilungo ancora - chiedo se c'è la possibilità - lo chiedo a tutti i colleghi - di prendere l'ascensore e di risalire ai piani più alti, per dare dignità all'iscrizione che questo punto ha avuto nell'altra seduta consiliare. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Sa che, in questo Palazzo, gli ascensori non sono un punto di forza perché si bloccano spesso: vedremo di trovare un altro mezzo.
Ovviamente, le risponderò al termine della presentazione di eventuali richieste di modifica o aggiunta.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Per quanto riguarda, se ho bene capito il collega e amico Laus si riferiva al progetto di legge n. 148, avente ad oggetto "Norme in materia di selezione e nomina dei Direttori Generali delle Aziende Sanitarie Regionali", argomento molto importante che interessa anche al nostro Gruppo approfondire.
Chiederei, con il consenso dell'Aula e del collega Laus, un recupero della discussione in Commissione...



PRESIDENTE

Questo, però, dovrebbe chiederlo dopo, adesso siamo sull'o.d.g.
eventualmente...



PEDRALE Luca

Faccio che chiederlo - ci tornerò dopo - così da portarmi avanti con il lavoro, sapendo che, poi, si arrivava lì.
Sull'o.d.g. c'è una Conferenza dei Capigruppo...



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Pedrale.
Credo che l'intervento del Consigliere Pedrale sia utile per una valutazione. Infatti, mettendo questo provvedimento in relazione con la sua frase - "un minuto" - che ho colto, ritengo che, probabilmente, ci sarà una richiesta di rinvio in Commissione.
Pertanto, se l'Aula acconsente, propongo di trattare la proposta di legge n. 148 al punto 4) all'o.d.g. e di far slittare il resto; quindi, di esaminarla quale primo punto all'o.d.g., dopo il punto relativo allo svolgimento delle interrogazioni e interpellanze, che, peraltro, oggi, non tratteremo, perché la Giunta non ha dato la disponibilità a rispondere in tal senso.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente all'inversione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Se non ci sono altre richieste di modifica, dichiaro che l'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale così come modificato.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i verbali del 27 settembre 2011.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Marco, Cantore, Comba, Costa Raffaele, Costa Rosa Anna, Cota, Leo e Montaruli.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 29 settembre 2011.


Argomento:

d) Approvazione proposta di legge n. 167 in sede di III Commissione riunita in sede legislativa


PRESIDENTE

Comunico che, in data 10 ottobre 2011, la III Commissione riunita in sede legislativa ha approvato all'unanimità dei presenti la proposta di legge n. 167 avente ad oggetto "Modifiche alla legge regionale 22 dicembre 2008, n. 34 (Norme per la promozione dell'occupazione, della qualità, della sicurezza e regolarità del lavoro)".


Argomento:

e) Nomine e designazioni effettuate dalla Giunta regionale e dal suo Presidente


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 37, comma 2 bis, dello Statuto, si dà atto che sono state trasmesse le informative da parte del Gabinetto della Presidenza della Giunta regionale in merito a n. 5 decreti di nomina della Presidenza della Giunta regionale. Gli allegati sono a disposizione presso l'Ufficio Aula per i signori Consiglieri.


Argomento: Stato giuridico ed economico del personale dipendente

f) Richiesta incontro da parte di delegazione delle organizzazioni sindacali del personale precario dell'Ente Regione


PRESIDENTE

In relazione alla richiesta di incontro di questa mattina da parte di una delegazione delle Organizzazioni sindacali del personale precario dell'Ente Regione, al fine di evidenziare le problematiche relative alla mancata approvazione del disegno di legge n. 158, informo che la delegazione è già stata ricevuta oggi, alle ore 10, così come comunicato ai signori Capigruppo, via mail, nel pomeriggio di ieri.


Argomento:

g) Presidio rappresentanza degli operatori culturali del Piemonte


PRESIDENTE

Informo che, oggi, davanti al Palazzo Lascaris ci sarà un presidio di una rappresentanza degli operatori culturali del Piemonte.



PRESIDENTE

Prima di procedere alla commemorazione in memoria delle vittime del lavoro - per un atto di cortesia, aspettiamo il Direttore dell'INAIL che avevamo invitato per le ore 11 - procederei alla trattazione della proposta di legge n. 148.
La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Presidente, intervengo relativamente alle sue comunicazioni brevissimamente.
Non considero positivo che la Giunta regionale, questa mattina, non abbia dato disponibilità a rispondere alle interpellanze e interrogazioni.
Noi avevamo dato la disponibilità a modificare il Regolamento consentendo che la fase di sindacato ispettivo, con lo svolgimento delle interrogazioni e interpellanze, potesse svolgersi in assenza del numero legale, perché siamo, per primi, interessati a fare in modo che quest'Istituzione lavori con una certa intensità, però avevamo chiesto in contropartita un impegno più intenso da parte della Giunta regionale nel fronteggiare la miriade di interpellanze e interrogazioni i cui termini sono scaduti.
Se di fronte alla nostra disponibilità sul Regolamento la Giunta regionale dice di non essere disponibile a rispondere ad interpellanze e interrogazioni - lo dico - cambia il nostro atteggiamento sulla modifica regolamentare. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola alla Consigliera Cerutti, che interviene sulle mie comunicazioni.



CERUTTI Monica

Sono a richiedere un'inversione di un punto all'o.d.g., per introdurre la votazione dell'ordine del giorno che avevamo presentato...



PRESIDENTE

Questa fase l'abbiamo già superata, mi dispiace, Consigliera Cerutti.
Sa che, anche se lo fate presente per iscritto, vi tutelo, per obiettivamente, non è possibile.
Mi dispiace che sia uscito il Consigliere Reschigna, ma quanto evidenziato dallo stesso è assolutamente degno di attenzione. La Presidenza, ovviamente, si farà carico nella giornata odierna di confrontarsi con l'Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale. In effetti, credo occorra ripristinare - oltretutto è arrivato il Vicepresidente della Giunta Cavallera - la possibilità di trattare interrogazioni e interpellanze in assenza del numero legale, come evidenziato dalla disponibilità, però, ovviamente, è necessaria la presenza degli Assessori e degli interroganti-interpellanti.
Mi auguro che nella giornata odierna questo fatto sia del tutto eccezionale. Comunque, ricordo che, oggi, alle ore 14.30, il Consiglio tratterà nella seduta apposita nove interrogazioni ex articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale, il cosiddetto question time.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Esame proposta di legge n. 148, inerente a "Norme in materia di selezione e nomina dei Direttori generali delle Aziende Sanitarie Regionali" (rinvio in Commissione)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di legge n. 148, inerente a "Norme in materia di selezione e nomina dei Direttori generali delle Aziende Sanitarie Regionali", di cui al punto 10) all'o.d.g.
Così com'era stato preannunciato dal Consigliere Pedrale - nel frattempo, la richiesta è stata formalizzata e sottoscritta dai Consiglieri Pedrale, Spagnuolo e Carossa - comunico che è stata presentata, ai sensi dell'articolo 37 del Regolamento interno del Consiglio regionale, una richiesta di rinviare la proposta di legge n. 148 in Commissione. Rammento che per il rinvio in Commissione è obbligatorio fissare una scadenza non superiore a 30 giorni.
Al momento, però, non vedo in aula il collega Laus e credo che la sua presenza sia abbastanza dirimente: inviterei, per gentilezza, a richiamare in aula il Consigliere Laus.



(Il collega Laus rientra in aula)



PRESIDENTE

Collega Laus, l'ascensore è stato più rapido del previsto! In riferimento alla proposta di legge n. 148, le comunico che i colleghi Pedrale, Carossa e Spagnuolo hanno depositato, ai sensi dell'articolo 37 del Regolamento interno del Consiglio regionale, una richiesta di rinvio in Commissione, così com'era stato annunciato verbalmente dal Presidente Pedrale. Ricordo che ai sensi dello stesso articolo, comma 5, se il Consiglio a maggioranza decide di rinviare l'argomento in Commissione, bisogna fissare un termine per la conclusione dei lavori, che non potrà essere superiore a 30 giorni. Se lei desidera può prendere la parola per acconsentire o per opporsi a tale richiesta.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente. Ho visto che ha cambiato l'ascensore del palazzo! Concordo con la proposta: l'unico appello che rivolgo ai colleghi, che chiaramente apprezzo e ringrazio, è che ci sia effettivamente una volontà di approfondimento, e non si configuri, invece, come mera scusa o una sorta di espediente per dilungare i tempi.
Convengo, altresì, sul termine dei 30 giorni che lei ha assegnato. Ero solo preoccupato per il fatto che a fine anno erano in scadenza (probabilmente, perlomeno così si vocifera) tutti i Commissari straordinari delle ASL, per cui sarà oggetto di seria discussione. I 30 giorni, quindi soddisfano tali esigenze.
Ringrazio il Presidente e i colleghi.



PRESIDENTE

Io avevo espresso 30 giorni come termine massimo.
Per lei vanno bene 30 giorni?



LAUS Mauro

Sì.



PRESIDENTE

Su tale richiesta, può intervenire un Consigliere per ciascun Gruppo in dichiarazione di voto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Caro collega Laus, questo è un argomento di estrema importanza. Certo non le sfuggirà che ha ritenuto di porre l'accento solo su due elementi: selezione e nomina. Ma la questione che riguarda i Direttori Generali ancorché attenga a legge nazionale in termini di prerogative, è argomento su cui dobbiamo discutere. La sua proposta è sicuramente di stimolo, quasi provocatoria e nel merito è più che condivisibile (sono tematiche che abbiamo sempre enunciato nelle varie occasioni).
Tuttavia, potrebbe essere la volta buona per approfondire a tutto tondo, quindi a 360 gradi, l'argomento, facendo eventualmente partire anche una proposta di legge al Parlamento, qualora vi sia l'unanimità o quasi di questo Consiglio, per modificare quella legge che assegna prerogative enormi ai Direttori Generali delle ASL e delle ASO, da cui scaturisce, come ha ben messo in evidenza, un giudizio più che autocratico, che spesso confligge con il buon governo dotato di quel minimo di audit necessario anche nelle Aziende Sanitarie che hanno sostituito, poi, le USL e i Comitati di gestione, ma che, di fatto, se prima lì si assisteva ad una spartizione intorno ad un tavolo dei poteri e delle influenze dei vari partiti (parlo della Prima Repubblica), oggi viene accentrata in un personaggio che regola da solo, dal momento che il Direttore amministrativo e il Direttore sanitario sono una sua emanazione. Dunque, quando si parla di "potere autocratico" la definizione è quanto mai centrata.
Accanto all'esigenza di mettere a nudo la problematica relativa alla selezione e alla nomina, allargherei la discussione facendoci promotori per una legge al Parlamento perché si possa rivedere, nel suo insieme, anche l'aspetto relativo ai poteri e alle responsabilità del Direttore Generale.
Ben venga, quindi, la proposta di ridiscuterne in Commissione.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Chiedo scusa, colleghi, ma non sono in grado di ascoltare la proposta del Presidente Buquicchio. V'invito ad abbassare il tono di voce.
Prego, Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Sono favorevole, dunque, al rinvio in Commissione, con i termini che si riterrà opportuno stabilire. Auspico soltanto che in quella sede, se la Commissione riterrà e i se Consiglieri concorderanno, si possa istituire un gruppo di lavoro per estendere la problematica a quegli aspetti che prima molto sinteticamente, ho illustrato. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Rinnovo la richiesta di un approfondimento in Commissione su questa normativa, che è molto importante.
Concordo con il collega Laus sul fatto che sia giusto approfondire, ma senza intenzioni dilatorie. Per cui, l'impegno nostro è quello di un ritorno in Commissione per entrare nel merito dell'argomento e non per perdere tempo.



PRESIDENTE

In merito alla proposta di legge n. 148, presentata dai Consiglieri regionali Laus, Motta Angela, Pentenero, Taricco e Ronzani, "Norma in materia di selezione e nomina dei Direttori Generali delle Aziende Sanitarie Regionali", a norma dell'articolo 37, comma 5, del Regolamento interno del Consiglio regionale ne è stato proposto il rinvio in IV Commissione, fissando il termine 09 novembre 2011.
Chi voterà "sì" sarà d'accordo per il rinvio in Commissione, chi voterà "no" sarà contrario. Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di rinvio in Commissione della proposta di legge n. 148.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Chiedo scusa, ma dobbiamo ripetere la votazione, perché si è verificato un problema tecnico.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Sì, sì, abbiamo visto che non funziona... Stanno verificando il problema; v'invito a pazientare ancora per qualche istante.
Continuano a persistere alcuni problemi tecnici, per cui direi di procedere con la votazione per alzata di mano.
Indìco la votazione per alzata di mano sulla richiesta di rinvio in Commissione della proposta di legge n. 148.
Il Consiglio approva.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Esame mozione n. 476 presentata dai Consiglieri Stara, Boeti, Pentenero Bresso, Manica, Ronzani, Artesio, Cerutti, Dell'Utri e Cursio, inerente a "Approfondimento, in Commissione Sanità, del Protocollo regionale sulla Regolamentazione dei Consultori pubblici"; mozione n. 528 presentata dai Consiglieri Pedrale, Carossa, Marinello, De Magistris e Tiramani, inerente a "Protocollo regionale sulla regolamentazione dei Consultori pubblici"


PRESIDENTE

Colleghi, abbiamo ora la mozione n. 476, presentata dai Consiglieri Stara, Boeti, Pentenero, Bresso, Manica, Ronzani, Artesio, Cerutti Dell'Utri e Cursio inerente a "Approfondimento, in Commissione Sanità, del Protocollo regionale sulla Regolamentazione dei Consultori pubblici", cui è collegata la mozione n. 528 presentata dai Consiglieri Pedrale, Carossa Marinello, De Magistris e Tiramani, inerente a "Protocollo regionale sulla regolamentazione dei Consultori pubblici", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Procederemo in questo modo: verranno illustrate le due mozioni e, prima di incominciare la discussione generale sulle stesse, sospenderemo il punto per procedere alla commemorazione delle vittime del lavoro, poich aspettiamo - come atto di cortesia - sia il Direttore dell'INAIL sia la Consigliera Artesio - la proponente di quest'iniziativa - che ha annunciato un lieve ritardo.
Prima di procedere all'illustrazione della mozione, devo chiedere la cortesia ai signori Consiglieri di estrarre il badge; vi diremo quando reinserirlo.
La parola al Consigliere Stara, per l'illustrazione della mozione n.
476.



STARA Andrea

La mozione riprende semplicemente un impegno assunto precedentemente dall'ex Assessore alla sanità - Caterina Ferrero - di fronte al Consiglio in relazione al Protocollo regionale sulla regolamentazione dei Consultori pubblici.
Questa vicenda ha già avuto diversi capitoli, tra cui anche una sentenza del TAR.
Non se ne vuole fare, in questa sede e circostanza...



PRESIDENTE

Scusate, colleghi, il Consigliere Stara sta illustrando una mozione! Prego, Consigliere Stara.



STARA Andrea

Con questa mozione non si vuole fare una questione di campo, per cui il sottoscritto, con questo documento, non esprime il proprio pensiero politico, ma richiede semplicemente che abbia luogo un atto istituzionale dovuto.
Non è questa la sede per esprimere la mia opinione; ho già avuto occasione di farlo e mi avete già ascoltato diverse volte (non è segreto il mio pensiero su tale questione).
Questa mozione ha un valore puramente istituzionale, nel senso doveroso a mio avviso - anche di fronte all'impegno dell'Assessore, avvenuto precedentemente...



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Stara.
Devo chiedere una cortesia: un Consigliere regionale, quando illustra una mozione, ha diritto di essere ascoltato almeno da coloro i quali desiderano farlo.
Chiedo pertanto le condizioni minime in quest'Aula, e non solo, per mettere in condizione un Consigliere d'intervenire e, chi è interessato, di ascoltare.
Confido sulla vostra collaborazione.
Prego, Consigliere Stara.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.09 riprende alle ore 11.10)



PRESIDENTE

La seduta riprende.



STARA Andrea

Grazie, Presidente.
Ripeto: non è una mozione che ha intenti di natura politica, riguarda un dovere istituzionale.
L'approvazione del Protocollo regionale sulla regolamentazione dei Consultori pubblici è semplicemente un atto amministrativo; poi, di fatto ha comportato dibattito pubblico nella nostra Regione e addirittura una sentenza del TAR.
Chiedo, pertanto, al Consiglio - ai Consiglieri - di svolgere la propria funzione, di occuparsene.
Al di là di come ognuno di noi possa pensare al riguardo, considero doveroso riprendere l'impegno che l'Assessore Caterina Ferrero si era assunta di fronte a tutti noi: portare il Protocollo regionale sulla regolamentazione dei Consultori pubblici in discussione nella Commissione competente, per un puntuale approfondimento sul funzionamento dello stesso in particolare audendo tutti i soggetti interessati che subiscono le conseguenze (in positivo e in negativo) di quel Protocollo.
Ho dialogato anche con la Consigliera Montaruli, la quale si era resa disponibile, qualche giorno fa, in merito all'impegno di cancellare un punto del documento, e cioè la frase che prevede che il predetto Protocollo sta creando uno scontro ideologico. Io non ho problemi, perché l'intento non è quello; sono anche disponibile a ritirare quel capoverso (dopo "Preso atto che"), se questo è confermato dal centrodestra e dalla Consigliera Montaruli, per riportare la discussione nella Commissione competente.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Stara.
La parola al Consigliere Pedrale, per l'illustrazione della mozione collegata.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
È un argomento molto importante e, nello stesso tempo, molto delicato che attraversa un po' tutte le coscienze personali: dei colleghi qui presenti, ma anche del mondo del volontariato, chiaramente cattolico, e del mondo laico, che sui diritti civili ha combattuto grandi battaglie, in Piemonte e a livello nazionale.
È bene ribadire che nessuno vuole mettere in discussione la legge sull'interruzione volontaria di gravidanza né si vuole, almeno dal nostro punto di vista, riaprire polemiche che già sono avvenute e che, alla fine non hanno prodotto nulla di positivo.
Per questo motivo, pur apprezzando l'approccio corretto del collega Stara, siamo contrari alla riapertura della discussione, che sarebbe soltanto foriera di polemiche.
Abbiamo presentato un nostro documento nel quale, ribadendo che nessuno vuole mettere in discussione la legge nazionale sull'interruzione volontaria di gravidanza, prendiamo atto che il Piemonte, per quanto riguarda l'interruzione di gravidanza, ha una percentuale più alta della media nazionale, pur essendo una tra le regioni più avanzate del nostro Paese. Evidentemente, non c'è ancora una forma adeguata di prevenzione n di riflessione, di sensibilizzazione sul fatto che è possibile, seppure in situazioni di criticità e di difficoltà economica e sociale, concludere la gravidanza.
Riteniamo, pertanto, che il Protocollo approvato alcuni mesi or sono presenti ancora tutta la sua positività, quindi è opportuno confermarlo anche perché siamo una regione con un'importante presenza di popolazione extracomunitaria.
La Regione Piemonte ha attivato dei progetti rivolti a quelle fasce deboli di popolazione, al fine di consentire la procreazione, pertanto il Protocollo che è stato presentato va in questa direzione.
Siamo tutti dell'avviso che, se è possibile, è meglio consentire la procreazione di un essere umano, pur - ripeto - rispettando le posizioni che tutti noi ben conosciamo, da una parte e dall'altra e senza voler mettere in discussione la legge sull'interruzione di gravidanza come già all'epoca fu chiarito sia dal Presidente Cota che dall'Assessore alla Sanità di quell'epoca, l'Assessore Ferrero.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Pedrale.
Sospendiamo, come avevo preannunciato, il punto che riprenderemo tra poco, perché dobbiamo procedere, così come avevamo deciso nella Conferenza dei Capigruppo la settimana scorsa, alla commemorazione delle vittime del lavoro.
Richiamo quindi tutti all'attenzione.


Argomento: Sicurezza sul lavoro - Commemorazioni

Commemorazione delle vittime degli incidenti sul lavoro in Piemonte nel corso del 2010


PRESIDENTE

Domenica 9 ottobre si è tenuta la sessantunesima Giornata nazionale delle vittime degli Incidenti sul Lavoro.
Vogliamo ricordare tutti coloro che hanno perso la vita nello svolgimento della loro professione e tutti coloro che sono rimasti vittime di infortuni invalidanti.
Sono presenti il Direttore INAIL Piemonte, dottor Antonio Traficante, e il Presidente Regionale dell'Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro Silvio Olivero.
Questa giornata deve essere un momento per non dimenticare, per ricordare che la sicurezza è una priorità imprescindibile per garantire la dignità dei lavoratori.
La sicurezza sui luoghi di lavoro è una sfida che ci accomuna. Solo se saremo in grado di ridurre in maniera significativa il numero delle persone per le quali quotidianamente il lavoro diventa rischio per la propria incolumità o addirittura per la vita saremo una società civilmente avanzata.
Le Istituzioni si sono impegnate sul tema, ma ancora molto c'è da lavorare per rafforzare la prevenzione, a partire da investimenti nell'informazione e nell'addestramento per aumentare la consapevolezza di ogni singolo lavoratore rispetto ai fattori di rischio, in particolare per quelle persone costrette ad accettare il "lavoro in nero".
La Giornata nazionale delle vittime degli Incidenti sul Lavoro è una ricorrenza comune a tutta l'Italia e deve vedere il nostro Paese unito nella battaglia per la sicurezza.
Proprio in questi giorni si è verificato un grave incidente a Barletta con il crollo di un edificio che ha provocato la morte di una ragazza di soli quattordici anni, di quattro lavoratrici irregolari e il ferimento di altre persone.
Un fatto grave che ci ha colpiti tutti e che è stato richiamato fortemente come esempio negativo dal Presidente della Repubblica nella sua recente visita qui in Piemonte.
Desidero a nome del Consiglio regionale ringraziare tutte le Istituzioni, in particolare l'INAIL, le forze dell'ordine, l'ANMIL, tutti i soggetti che a vario titolo quotidianamente si impegnano per contrastare il "lavoro nero" e per creare condizioni di maggiore e idonea sicurezza per i lavoratori.
Ora, in ricordo delle 68 vittime sul lavoro decedute nel 2010 in Piemonte darò lettura dei loro nomi con l'indicazione del luogo e la data del triste evento.
Gaetano Traversi - Arona - 8 gennaio 2010 Paolo Vastadore - Nizza Monferrato - 19 gennaio 2010 Stefano Solinas - Caraglio - 8 febbraio 2010 Renzo Cecchetto - Villanova d'Asti - 15 febbraio 2010 Iolanda Guzzon - San Germano Vercellese - 18 febbraio 2010 Fabrizio Pagliano - Torre Mondovì - 19 febbraio 2010 Irina Bucur Poirino - 4 marzo 2010 Walter Pouli - Livorno Ferraris - 15 marzo 2010 Giuseppina Ballardin - Nichelino - 22 marzo 2010 Giuseppe Schellino - Rocchetta Belbo - 22 aprile 2010 Pasquale Cardillo - Torino - 26 aprile 2010 Alessio Cannella - Carmagnola - 29 aprile 2010 Michela Maggiora - Bairo - 5 maggio 2010 Adriano Galleano - Mondovì - 6 maggio 2010 Armando Rossetti - Verbania - 24 maggio 2010 Calogero Frisco - Caresanablot - 25 maggio 2010 Gianluigi Laugero - Demonte - 27 maggio 2010 Alessandro Musso - Solero - 31 maggio 2010 Xhemil Tafciu - Frabosa Sottana - 2 giugno 2010 Pasquale Gozzo - Bellinzago Novarese - 3 giugno 2010 Filippo Cirrito - Caltignaga - 7 giugno 2010 Luigi Barbaso - Calcinato - 24 giugno 2010 Giovanni Zoppetti - Premia - 28 giugno 2010 Marcella Risso - Asti - 29 giugno 2010 Mario Genovese - Giaveno - 2 luglio 2010 Kacem El Khatiri - Cressa - 8 luglio 2010 Claudio Ragazzo - Tricerro - 9 luglio 2010 Vasile Sandu - Cuneo - 13 luglio 2010 Leila Andrade Pereira Facchera - Cornaredo - 16 luglio 2010 Salvatore Frasconà - Acqui Terme - 19 luglio 2010 Antonello Passaniti - Asti - 20 luglio 2010 Cesare Terzano - Settime - 21 luglio 2010 Adriano Pelfini - Cavaglio D'Agogna - 26 luglio 2010 Vittorio Giunta - Costanzana - 28 luglio 2010 Federico Sansoè - Favria - 5 agosto 2010 Luis Cabrera Perez - Venezia - 5 agosto 2010 Vladimir Pavlovic - Lesegno - 9 agosto 2010 Agron Kolaveri - Trecate - 10 agosto 2010 Giuseppino Gualeni - Crescentino - 11 agosto 2010 Nicolino Sedda - Stradale Candiolo - Orbassano - 28 agosto 2010 Claudio Morone - Agliè - 1° settembre 2010 Da fina Dikaj - Costigliole Saluzzo - 1° settembre 2010 Marian Oghenede Dekpe - Varallo Pombia - 1° settembre 2010 Salvatore Autieri - Foglizzo - 2 settembre 2010 Carlo Gallizio - Diano d'Alba - 3 settembre 2010 Carmine Scaccuto - Saint Dalmas de Tende (Francia) - 10 settembre 2010 Ivano Statilio - Buttigliera - 10 settembre 2010 Tommaso Perlo - località Casanova - Carmagnola - 15 settembre 2010 Domenico Cavarero - Novello - 20 settembre 2010 Amedeo Carlino - Alba - 6 ottobre 2010 Vincenzo Squillace - Cengio - 6 ottobre 2010 Igor Faccia - Peveragno - 8 ottobre 2010 Luciano Ribezzi - Gattinara - 21 ottobre 2010 Cesare Luciano - Yonghera (Spagna) - 24 ottobre 2010 Nicola Barra - Villafalletto - 25 ottobre 2010 Xhezmi Elezaj - Saluzzo - 27 ottobre 2010 Benoni Mere Albe - Jon (Francia) - 27 ottobre 2010 Roberto Rupolo - Moncalieri - 28 ottobre 2010 Renato Spada - Cuneo - 13 novembre 2010 Roberto Pennazio - Trofarello - 19 novembre 2010 Cristinel Gabor - Torino - 2 dicembre 2010 Claudio Franco - Bra - 6 dicembre 2010 Giuseppe Tanino - Piovà Massaia - 7 dicembre 2010 Brjan Mantovani - Valenza - 9 dicembre 2010 Sonia Giaccone - Costanzana - 13 dicembre 2010 Petru Cupcea - Alessandria - 18 dicembre 2010 Calistu Francio Miranda - Villareggia - 24 dicembre 2010 Mario Bubbico - Livorno Ferraris - 27 dicembre 2010 Invito il Consiglio regionale a voler osservare un minuto di silenzio in memoria delle vittime sul lavoro.



(L'Assemblea, in piedi osserva un minuto di silenzio)



PRESIDENTE

Dopo questo momento di sentita commozione da parte dell'intero Consiglio regionale riprendiamo i nostri lavori, con la discussione generale della mozione n. 476 e della mozione ad essa collegata.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Esame mozione n. 476 presentata dai Consiglieri Stara, Boeti, Pentenero Bresso, Manica, Ronzani, Artesio, Cerutti, Dell'Utri e Cursio, inerente a "Approfondimento, in Commissione Sanità, del Protocollo regionale sulla Regolamentazione dei Consultori pubblici"; mozione n. 528 presentata dai Consiglieri Pedrale, Carossa, Marinello, De Magistris e Tiramani, inerente a "Protocollo regionale sulla regolamentazione dei Consultori pubblici" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del punto 4) all'o.d.g.: mozione n. 476 "Approfondimento, in Commissione Sanità, del Protocollo regionale sulla Regolamentazione dei Consultori pubblici", presentata dai Consiglieri Stara, Boeti, Pentenero, Bresso, Manica, Ronzani, Artesio Cerutti, Dell'Utri, Cursio, Bono, Biolé, Ponso mozione n. 528 "Protocollo regionale sulla regolamentazione dei consultori pubblici", presentata dai Consiglieri Pedrale, Carossa Marinello, De Magistris, Tiramani.
aperta la discussione generale.
La parola alla Consigliera Cerutti.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Credo che l'Aula non sia troppo attenta su una questione che è risultata importante nell'ambito dei lavori del Consiglio regionale. È comunque una questione molto rilevante proprio perché riguarda un elemento che è all'interno, tra l'altro, anche di quello che sarà il Piano sanitario che andremo a discutere.
In questo senso, crediamo che la mozione che abbiamo sottoscritto, a prima firma Stara, non ponga delle questioni di merito rispetto alle posizioni legittime che possono andare in una direzione piuttosto che in quell'opposta, e quindi non si tratta di un confronto tra partiti diversi rispetto a chi è favorevole o meno alla vita - questo è anche molto importante da sottolineare - ma è semplicemente la richiesta di approfondire, con i soggetti che in qualche modo possono portare un loro contributo, quello che sta avvenendo all'interno dei Consultori e l'applicazione del Protocollo.
In questo senso, ci sembra particolarmente degno di nota non troppo positiva il fatto che non si voglia - e abbiamo sentito l'illustrazione della mozione a prima firma Pedrale - comunque approfondire. La mozione presentata dal Consigliere Pedrale chiede semplicemente che sia applicato il Protocollo; Protocollo che tra l'altro è stato rivisto il 19 luglio dopo che il TAR, soltanto cinque giorni prima, n'aveva dichiarato non legittime alcune parti. Il fatto che si voglia approfondire in Commissione il Protocollo e anche il funzionamento dei Consultori è proprio perch pensiamo che sia comunque uno dei servizi importanti che il sistema sanitario, anche con una valenza non solo sanitaria, mette a disposizione senza delle pregiudiziali che vadano in senso ideologico in una direzione o nell'altra.
Ci sembrerebbe molto strano negare la possibilità di approfondire.
Quindi noi ci auguriamo - seppure con le modifiche che illustrava il collega Stara, o con gli emendamenti necessari perché l'atto sia il più possibile neutro - che ci sia un'approvazione, altrimenti sarebbe una prova di mancanza di democrazia da parte di quest'Aula negare la discussione nella Commissione competente. Tra l'altro, quest'ultima non è nemmeno una sede in cui si vanno contrapporre (permettetemi il termine inadeguato) delle tifoserie, ma in cui si vuole effettivamente andare a verificare qual è il funzionamento attuale dei Consultori.
Ricordiamo che quella che ha istituito i Consultori nel 1975 è una legge molto moderna; pensiamo che sia importante provare a capire come viene attuata, chiaramente insieme alla legge 194, lavorando anche su un fronte sul quale si ha sempre pochissima attenzione, ovvero la prevenzione.
In questo senso, pensiamo che l'atto sottoscritto possa essere tranquillamente approvato da quest'Aula senza considerazioni di carattere ideologico. La sua bocciatura sarebbe invece la dichiarata volontà di non voler discutere di qualcosa di cui effettivamente, a questo punto, non si capisce se si abbia paura o se non si voglia assolutamente entrare nel merito di un approfondimento tecnico più volte evocato (tra l'altro rispetto a quelle che sono le considerazioni che questa maggioranza fa).
In sostanza, si chiede un approfondimento di carattere tecnico sul funzionamento dei Consultori e quindi anche su quella che sarà l'applicazione del Protocollo.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOLINARI



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
I due Consiglieri che mi hanno preceduto - sono anch'io firmatario di questa mozione - hanno spiegato qual era l'obiettivo di questa discussione: non tanto (certamente anche un po') quello di entrare nel merito su una questione che ha rappresentato - ce lo ricordiamo - qualche mese fa una sorta di blitz da parte del centrodestra con questo Protocollo, un blitz che aveva l'obiettivo di "lisciare il pelo" a quella parte più radicale delle persone che fanno parte dei Centri d'aiuto alla vita.
Non c'era bisogno di questo blitz. In tutti i Comuni, i Centri d'aiuto alla vita lavorano con le Amministrazioni di centrodestra e di centrosinistra, con l'obiettivo di identificare, di sostenere le donne che intraprendano un percorso doloroso d'interruzione di gravidanza. Invece senza ascoltare le proteste che arrivavano da una parte anche importante del mondo femminile, il centrodestra si è incaponito nel perseguire un obiettivo che poi è stato smentito.
L'obiettivo era mettere in discussione - io credo - anche un po' la legge 194, una legge lungimirante, perché le interruzioni di gravidanza, da quando la legge è stata istituita, sono state ridotte di un terzo e la ripresa modesta è dovuta al fatto che molte donne immigrate interrompono la gravidanza una prima volta e la interrompono anche una seconda volta; ci vuol dire cioè che i servizi della nostra Regione e del nostro Paese non sono in grado, con queste donne, di stabilire un rapporto di stima e di fiducia nei confronti dei servizi socio-sanitari che la nostra Regione è in condizione di erogare.
Dicevo, quindi, che non è tanto una questione di merito. Non vogliamo discutere dei volontari che vanno davanti agli ospedali con i feti appesi ad urlare "assassine" alle donne che decidono di intraprendere un percorso così delicato, ma vorremmo capire - questo è il momento, lo dico all'Assessore Monferino - mentre si avvia, da questa settimana credo, una discussione sul nuovo Piano socio-sanitario, qual è l'orientamento del governo regionale rispetto a questi servizi.
C'erano più Consultori nel 1990 nella città di Torino di quanti non ce ne siano in questo momento. Allora è opportuno cercare di capire qual è l'orientamento, se - come dice il Presidente Cota - le risorse che saranno risparmiate dalla spesa ospedaliera saranno davvero dirottate verso il territorio. Se le risorse risparmiate saranno dirottate verso il territorio, ci piacerebbe capire se i Consultori, se questo tipo di servizio sarà uno di quei servizi territoriali destinati a ricevere risorse finalizzate ad incrementare la loro qualità; Consultori all'interno dei quali, soprattutto per quanto riguarda le giovani donne, i ragionamenti, i discorsi e i servizi devono continuare, così com'è stato fino a questo momento, a garantire soprattutto le giovani donne e le loro famiglie.
Credo che votare contro questa mozione sia un errore, perché non abbiamo bisogno oggi di capire chi è favorevole o chi è contrario: vogliamo la garanzia, da parte del governo regionale e da parte dell'Assessore Monferino - che non sta ascoltando quello che dico, ma non importa - che questi servizi continueranno ad avere dignità all'interno della nostra Regione e della nostra Città.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segretario Ponso, che interviene in qualità di Consigliere.



PONSO Tullio

Grazie, signor Presidente.
Egregie colleghe e colleghi, la richiesta che è stata effettuata dalla Consigliera Artesio e dagli altri firmatari della mozione è una proposta che mi sento di sottoscrivere, nonostante la mancanza della mia firma sul documento. Ritengo che, anche a seguito della sentenza del TAR, che ha accolto i ricorsi presentati dalle Associazioni Casa delle Donne e Attiva Donna, sia corretto un approfondimento del Protocollo sul funzionamento dei Consultori da parte della Commissione competente.
Non potrebbe essere altrimenti, dal momento che il TAR ha, di fatto cancellato gli articoli del Protocollo che introducevano negli stessi i volontari del Movimento Pro Vita.
Personalmente credo sia giusto ascoltare tutti i soggetti interessati medici e professionisti che operano nel settore, anche al fine di valutare lo stanziamento di adeguate risorse a favore delle politiche consultoriali.
In proposito, è stato presentato un progetto di legge, il n. 160 "Norme e criteri per la programmazione, gestione e controllo dei Servizi consultoriali" (prima firmataria la Consigliera Montaruli), da parte di alcuni Consiglieri di maggioranza che, all'articolo 24, prevede l'istituzione di un fondo regionale per la vita.
Con questo documento, si potrebbe cogliere l'occasione di effettuare un dibattito completo.
Concludo, ribadendo come ai Consultori non siano necessarie le ennesime rivisitazioni delle normative, bensì risorse per rispondere in modo efficace ai crescenti bisogni dei componenti delle famiglie dei nostri territori.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
Voglio spiegare il mio voto d'astensione su entrambi i documenti.
Innanzitutto, si tratta di mozioni; se ci fosse stato un provvedimento legislativo, naturalmente, non mi sarei sottratto, ma trattandosi di mozioni, credo che stia nella libertà di coscienza tale possibilità di scelta che sostanzialmente è riconducibile a queste argomentazioni.
Non credo che la posizione dei Capigruppo del centrodestra sia condivisibile. Penso che una discussione sull'applicazione del Protocollo e sui suoi limiti sarebbe stata opportuna.
Non capisco il rifiuto da parte del centrodestra ad una discussione che credo sarebbe stata utile limitata alla sola presenza dei Consiglieri senza - arriverò alle mie critiche al documento del collega Stara - aprire un confronto che, verosimilmente, riaprirebbe ferite e confronti ispirati talvolta anche da un eccesso di ideologia, che non aiutano nessuno.
Credo però che sarebbe stato utile - e mi auguro che magari con un po' di tempo si possa ripensare a quest'opportunità - valutare il funzionamento dei Consultori, al di là del Protocollo, che ha diversi limiti per quanto posso pensare io, in modo da aiutarci ad applicare pienamente lo spirito della legge n. 194, soprattutto nelle parti dove si impegna l'Amministrazione a rimuovere gli ostacoli che possono portare la donna a decidere per l'interruzione di gravidanza.
Mi pare che ci siano ancora molti spazi per un lavoro su questo fronte: quindi è giusta l'intuizione di chi ritiene che si possa e si debba fare di più.
Dico, per esempio, che quel Protocollo non risolve tutto; so, per informazioni da più parti, come, ad esempio, l'obbligo previsto dalla legge n. 194 di realizzare un colloquio tra diversi professionisti e la donna sia talvolta - e, ahimè, più che talvolta - non garantito.
Questo evidentemente è un limite dell'applicazione di questa legge, che meriterebbe un approfondimento e risorse aggiuntive: tale limite non pu essere semplicemente risolto mettendo dei volontari in più.
All'apposto, il mio voto di astensione sul documento presentato dal collega Stara e da altri colleghi è motivato dal fatto che è ispirato almeno per quanto lui ha fatto in questi mesi, da un eccesso di parzialità (legittimo, per carità). Ma su questi temi occorre una gran delicatezza una grande prudenza e un grande rispetto.
Non mi pare che questo sia avvenuto nella battaglia politica legittima che lui con altri ha voluto realizzare su questo tema, e non concordo sul fatto che la discussione che lui sollecita in Commissione si debba fare audendo l'universo mondo. È possibile farla, e secondo me sarebbe opportuno farla, attraverso un confronto ed un approfondimento che può essere anche non risolto in un'unica seduta, ma in primo luogo tra i colleghi Consiglieri.
Quindi, il mio voto di astensione è legato sostanzialmente alla non condivisione, per le ragioni che ho provato ad esprimere, di entrambe le mozioni. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Vorrei porre una questione che prende le mosse dell'oggetto specifico del quale argomentiamo con le due mozioni, per arrivare invece ad una questione di procedimento, che credo abbia un valore di carattere generale.
Se noi violassimo questo valore di carattere generale in questa occasione specifica, credo introdurremmo un grave vulnus nei rapporti tra la maggioranza e la minoranza in questo Consiglio, ma anche nel rapporto tra l'attività consiliare e l'attività della Giunta, creando un gravissimo precedente e un intollerabile arbitrio. Non uso a caso queste parole.
Quello che il Consigliere Stara, primo firmatario, richiede con la mozione, e che io con altri colleghi abbiamo chiesto con una lettera alla Presidente della IV Commissione, non è che il Consiglio regionale si pronunci sulle modalità interpretative, semmai esistessero, della legge n.
194, della legge istitutiva dei Consultori e delle forme organizzative che in Piemonte queste leggi prendono. Noi abbiamo chiesto che in Commissione consiliare si svolga una comunicazione in ordine alle scelte organizzative d'applicazione del Protocollo modificato dalla sentenza del TAR che la Giunta regionale pervicacemente vuole applicare.
Dopodiché, potrà essere, come accade su qualunque altra materia modalità della Commissione consiliare determinare se, a seguito della comunicazione dell'Amministrazione, si ritenga di acquisire altri pareri e altre valutazioni da altri portatori d'interesse.
Con la risposta che l'approvazione della mozione presentata dalla maggioranza darebbe a questo Consiglio regionale s'introduce per la prima volta in quest'aula, almeno per la prima volta a mia memoria, un principio secondo il quale non è lecito che i Consiglieri, se di minoranza, avanzino richieste d'approfondimento in Commissione consiliare, perché la maggioranza può impedirlo, l'Assessore si può sottrarre e il Presidente mi dispiace di dirlo nei confronti di una collega alla quale va la mia stima per la conduzione della Commissione - si trova, in virtù di una decisione della maggioranza, inibita a coordinare un lavoro di Commissione per una parte richiesta dalle minoranze.
Questo è un principio gravissimo. Nella fattispecie, a questo principio gravissimo se ne aggiunge un altro: parallelamente alla mozione presentata in quest'Aula sono state raccolte delle firme, ai sensi del Regolamento e dello Statuto di questa Regione, che hanno prodotto una petizione popolare depositata alla Presidenza del Consiglio regionale. L'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale ha giudicato la petizione corretta ed ammissibile.
Ora, quella petizione deve arrivare in IV Commissione, perché il Regolamento di questo Consiglio prevede che la petizione venga assegnata alla Commissione consiliare competente, che ne svolge un'istruttoria; se del caso, ritiene concluso il dibattito sull'oggetto della petizione; se del caso ne produce una relazione al Consiglio regionale, che ne prende atto; se del caso, ne introduce la conclusione al Consiglio regionale perché ne faccia un dibattito.
Vedendo il comportamento di oggi, la domanda adesso qual è? Che anche verso la petizione popolare su quest'argomento si ritiene di non dare corso a ciò che è previsto dallo Statuto e dal Regolamento del Consiglio regionale perché il tema è ostico? O perché si teme che la questione possa essere dibattuta dalle maggioranze, in una relazione con soggetti esterni e dalle minoranze, in una relazione con soggetti esterni? Non pongo alcuna questione di merito, ma di procedura. Impedire l'esercizio, fino ad ora consentito dalle leggi e dai Regolamenti, previsto per i Gruppi consiliari e previsto per azioni di natura esterna per una scelta di tipo politico, è una violazione gravissima del funzionamento di quest'Aula.
Pongo la questione all'Ufficio di Presidenza.



PRESIDENTE

Consigliera Artesio, come lei ha riferito nel suo intervento, noi abbiamo valutato, come Ufficio di Presidenza, la petizione popolare.
Dall'analisi degli uffici nonché dell'Ufficio di Presidenza è risultata assolutamente accoglibile e legittima.
Sta all'ufficio di Presidenza della Commissione - ha chiesto di intervenire la Presidente della Commissione, Consigliera Spagnuolo, che ci darà delle delucidazioni in merito - calendarizzare la trattazione della petizione in Commissione. Il lavoro istituzionale dell'Ufficio di Presidenza dell'Aula è stato svolto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Su quest'importante e, nello stesso tempo, delicato argomento interverranno altri Consiglieri, in primo luogo la Consigliera Spagnuolo che storicamente ha sempre seguito queste tematiche, ma anche per il ruolo istituzionale che ricopre come Presidente della IV Commissione.
Ho colto nell'intervento iniziale del Consigliere Stara un approccio molto equilibrato e corretto nel porre il problema. Anche l'intervento del Consigliere Lepri ci ha indotto ad una riflessione. Su un tema così importante determinare, perché poi sicuramente avverrebbe questo, un dibattito accesso, sia da un punto di vista politico e ideologico, in aula non sarebbe utile, secondo noi, a nessuno.
Ho già visto un elenco molto lungo di interventi e l'esperienza che ormai abbiamo ci fa intuire che su tematiche di questo tipo si arriva ad uno scontro politico e ideologico, che non ha alcuna positività. È giusto che ci sia, l'abbiamo già fatto in altre occasioni, ma a nostro avviso non serve perpetuarlo all'infinito, se vogliamo servire degnamente la comunità piemontese.
Avanzo una proposta per depurare la discussione odierna, e quella futura, da inutili scontri ideologici. Proponevo al Consigliere Stara se si poteva, nella sua mozione, eliminare il comma che recita "preso atto che il predetto Protocollo sta creando uno scontro ideologico tra chi intende rafforzare le reti delle associazioni volontarie in difesa della vita e chi la vita la difende nel pieno rispetto delle leggi e della volontà della donna".
Se il Consigliere Stara elimina questo comma, noi saremmo disponibili ad un ritiro delle due mozioni con un ritorno della discussione delle due mozioni in IV Commissione dove l'argomento, come è già stato ricordato deve essere più approfondito, un po' in tutte le sue dinamiche.
Previo restando che, su alcuni capisaldi, ognuno rimane fermo sulle proprie posizioni.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Mi auguro che il primo firmatario della mozione, che anch'io ho sottoscritto insieme ad altri Consiglieri, accolga la proposta del Consigliere Pedrale.
Mi sembra una proposta ragionevole e, come firmataria di questo testo sono d'accordo. Come è ovvio, nei fatti, rimaniamo su posizioni diverse sul complesso della problematica. Rimaniamo su posizioni diverse, ma il discrimine non è così netto tra maggioranza e opposizione. Su temi come questi ci sono delle trasversalità particolari.
Ricordo, insieme ad altre Consigliere, a partire dalla Consigliera Spagnuolo, di aver condiviso su questi punti, nel corso di questa legislatura, ma anche di altre, in Consiglio regionale, delle posizioni comuni sia sull'applicazione della legge n. 194 che della legge n. 405 in Piemonte.
Sono due leggi importanti, ma noi sappiamo, al di là di come il tutto viene conglobato nei testi delle mozioni, che emerge un dato inequivocabile. Il dato inequivocabile è che con l'applicazione della legge n. 194 e della legge n. 405 il numero degli aborti in Italia è diminuito.
Ed è diminuito anche in Piemonte perché non va guardato il numero assoluto ma vanno guardati i numeri relativi sugli anni e sulla tendenza alla diminuzione, che è un processo drastico.
Il che vuol dire che fare uscire questo fenomeno dalla clandestinità e impostare una seria politica di prevenzione, funziona. Anche perché noi come donne, abbiamo sempre pensato che la libertà dall'aborto, e non la libertà dell'aborto, sia il vero momento in cui si esprime al massimo la dignità della donna. Noi siamo sempre state per la depenalizzazione dell'aborto stesso e per una seria politica di prevenzione, informazione e educazione sessuale nelle scuole.
Su questo, tra l'altro, insieme alla Consigliera Pentenero, alla Consigliera Motta ed altre colleghe, abbiamo presentato una proposta di legge che riteniamo importante e urgente. Tra l'altro, sollecitiamo una discussione della stessa, che riguarda l'introduzione dell'educazione di informazione sessuale nelle scuole del Piemonte, con incentivi regionali al più presto nelle Commissioni competenti.
A questo punto penso che il dibattito debba arrivare in Commissione.
Al di là della piega che ha preso il dibattito sulla questione dell'inserimento di associazioni o meno all'interno delle strutture, i ricorsi, la presa di posizione degli organismi competenti che hanno ribadito l'applicazione della legge n. 194 e della legge n. 405 - che del resto era chiarissima da questo punto di vista - secondo noi era evidente che l'esito sarebbe stato questo, ma emerge la questione che si devono monitorare i cambiamenti che questo fenomeno assume nel corso del tempo.
Ad esempio, sappiamo che se c'è un aumento nel numero delle interruzioni volontarie di gravidanza in questo momento, non è a carico delle donne piemontesi o italiane, ma riguarda le donne straniere. Va ricalibrata, in modo significativo, la nostra azione di prevenzione, di informazione, di tutela e di allargamento delle tutele sociali e sanitarie in questa direzione. Ci sono difficoltà materiali, difficoltà culturali difficoltà dovute a rapporti complicati e di carattere autoritario tra i sessi che riguardano, anche nella nostra regione, oltre che nel nostro Paese, donne di altre provenienze.
Questo dibattito va ripreso e va rivisto, perché i Consultori vanno rilanciati. Penso e spero che questo sia anche uno degli intendimenti dell'Assessorato. Tra l'altro, ci apprestiamo alla discussione del nuovo Piano Socio Sanitario, quindi tutto quel che riguarda il comparto materno infantile va visto e rivisto alla luce delle novità.
Pertanto sono d'accordo che la Commissione sia sede privilegiata per approfondire questo dibattito. In questo mi rivolgo alla Consigliera Spagnuolo, di cui conosco la sensibilità, e immagino che lei voglia fare in modo che la Commissione se ne faccia carico, che si possa fare un dibattito serio in questa direzione e che si possa arrivare agli aggiornamenti di una legislazione, come quella piemontese, di applicazione della legge n. 194 e della legge n. 405 che, storicamente, è abbastanza avanzata.
In questo spirito, assicuro il massimo contributo da parte mia, dei colleghi e delle colleghe del Gruppo, per arrivare al raggiungimento del più importante e determinante risultato possibile.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto la parola Consigliera Spagnuolo; ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

Grazie, Presidente.
I colleghi ricorderanno che nei dibattiti precedenti ero subito intervenuta sostenendo le mie posizioni personali.
Oggi, avendo assunto la responsabilità della Presidenza della Commissione sanità, mi è sembrato giusto ascoltare le posizioni dei colleghi componenti della Commissione, ormai largamente espresse da parte di molti.
Assessore, ispirandoci al principio della continuità, che è uno dei principi che caratterizzano la Pubblica Amministrazione, quindi anche l'Amministrazione regionale, siamo rimasti all'impegno che in Commissione l'Assessore pro tempore - prescindo dal nome - assunse: quello di tornare in Commissione per aggiornarla su quello che atteneva il Protocollo in questione.
Per cui, mi sembra anche di dover evidenziare come i toni di questa discussione, peraltro, siano molto diversi dai toni oggettivamente più ideologizzati che erano stati assunti quando il collega Stara e altri presentarono il primo documento.
Peraltro, sottolineando la trasversalità di questi temi, mi riconosco nell'intervento svolto, per esempio, dal collega Lepri, che, in termini di approccio culturale, è anche abbastanza lontano da me. Credo, però, debbano essere tenute in considerazione le varie sensibilità su un tema così importante, rispetto al quale ritengo che, in Italia, nel corso dei decenni, sia intervenuta una maturazione, che deve limare gli approcci ideologici. In questa materia è cambiato il mondo e registriamo situazioni di sofferenza da parte di un arcipelago infinito di donne, in particolare straniere, di cui dobbiamo tenere conto. Esistono delle solitudini avanzate, gravi e gravissime: sono fenomeni di cui dobbiamo tenere conto al di là delle opinioni e delle possibilità di ciascuna di noi.
L'Italia è cambiata, ma il mondo è cambiato. In Italia sono presenti in tutte le nostre città le conseguenze di un mondo cambiato, che, purtroppo non sempre è cambiato al meglio per quanto riguarda la condizione femminile.
Allora, da un lato, non è possibile chiudere gli occhi rispetto ad un fenomeno e, dall'altro, su altri aspetti, tenerli bene aperti guardando al cielo: guardiamo al cielo sempre, ma con realismo.
Penso non si debba avere timore ad affrontare in Commissione ciò che è stato detto. Il mio Capogruppo ha già avanzato una proposta, che è frutto di ragionamenti o scambi, anche semplicemente di idee o di occhiate.
Ritengo che su quel percorso si debba provare a lavorare, certamente facendo cadere la dimensione ideologica, che è già stata richiamata, che oggi, è un po' più anacronistica rispetto al passato, secondo una mia valutazione, proprio perché il mondo, nel frattempo, è girato cento volte.
Mi fermo qui, per quanto riguarda l'insieme delle osservazioni. Quindi è un invito che rivolgo all'Assessore, affinché svolga una valutazione perché - ripeto - conoscere bene questa questione, che ha avuto al suo interno dei passaggi da parte della Giunta, che è stata oggetto anche di una sentenza del TAR, di cui c'è stato un recepimento, può avvenire senza troppe problematiche, stante la premessa di una modificazione, di una caduta di quel principio e, tutto sommato, di un ragionamento sereno che ritengo tutti si impegnino a far sì che in tal senso avvenga in Commissione.
Per quanto riguarda l'ultima questione posta dalla collega Artesio posso assicurarla che affronteremo quanto dovuto ai sensi dello Statuto della Regione Piemonte e tutti insieme ci sforzeremo affinché non ci siano bavagli alla discussione in Commissione, essendo uno dei fondamenti del nostro lavoro, così come previsto dallo Statuto della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto la parola la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
Vorrei esprimere anch'io la mia adesione alla proposta del Consigliere Pedrale, perché credo che, davvero, un tema così delicato tocchi molte sensibilità, ma, soprattutto, l'intento di un paese che vuole mantenere i livelli di civiltà raggiunti attraverso passaggi difficili e complicati.
Ora, non si può affrontare un tema così delicato soltanto attraverso posizioni ideologiche e attraverso prese di posizione che afferiscono quasi a una sorta di provocazione che viene fatta all'una e all'altra parte politica.
Credo si debba riprendere un dialogo costruttivo, che tenga in considerazione la storia della legge applicata all'interno del nostro paese. Certamente, tutte le leggi possono essere migliorate, possiamo mettere in atto strumenti per cercare di consentire alle donne di poter realizzare un desiderio oppure di non realizzare un desiderio, ma sempre nel rispetto della legge e degli strumenti che il nostro paese mette a disposizione, non attraverso posizioni che sono quasi atteggiamenti di provocazione nell'una e nell'altra parte.
Abbiamo già affrontato mesi fa l'argomento in Consiglio. In quell'occasione ho apprezzato l'intervento della collega Spagnuolo, che ha tracciato un po' il sentire delle donne attraverso il percorso dell'approvazione della nostra legge. Bene, dopo quel dibattito si è proseguito nel mantenere un atteggiamento di contrapposizione, determinando anche il ricorso al Tribunale Amministrativo da parte di alcune associazioni.
È davvero necessario - mi rivolgo anche all'Assessore - riprendere un dialogo costruttivo: il luogo deputato, previsto dal nostro Statuto, è la Commissione consiliare.
Quindi, mi auguro che i toni assunti questa mattina siano, poi consequenziali anche all'interno della Commissione, dove mi auguro ci sia davvero la volontà e la voglia di discutere in modo costruttivo e di arrivare ad una condivisione, del rispetto, appunto, del grado di civiltà che il nostro paese ha raggiunto in questi anni.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato gli interventi, in particolare quello del Capogruppo del PdL Pedrale, e mi sembra che, fortunatamente, la discussione stia assumendo una piega migliore rispetto a quella che si presupponeva all'inizio con la presentazione di due ordini del giorni, o mozioni, che ritenevo abbastanza antitetiche, quindi il mio intervento sarà più breve di quello che sarebbe dovuto essere all'inizio della discussione.
Ribadisco anch'io che l'ordine del giorno del Consigliere Stara è equilibrato, scevro da logiche ideologiche: appunto, chiede la discussione in Commissione e non in Aula, proprio per evitare eventuali volontà di passerelle mediatiche, affinché analizzare un tema che, sicuramente, è molto sentito all'esterno e, per conseguenza logica, anche da parte dei rappresentanti eletti in Consiglio.
Innanzitutto, chiederei al Consigliere Stara se fosse possibile sottoscrivere la sua mozione, anche qualora dovesse essere modificata.
Inoltre, proprio perché si richiede una discussione in sede di Commissione chiederei - naturalmente la scelta dipenderà dal primo firmatario, il nostro è solo un suggerimento - che la mozione venisse mantenuta e approvata in aula, per poi ritrovarci tutti a discuterne in Commissione trattandosi di un tema certamente importante, anche in virtù del ricorso al TAR, che ha colto, quantomeno, alcuni profili di incompatibilità della delibera, in merito ai quali non si può chiudere gli occhi e far finta che nulla sia accaduto.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Stara; ne ha facoltà.



STARA Andrea

Grazie, Presidente.
Apprezzo lo spirito e il senso degli interventi svolti dai Consiglieri Pedrale e Spagnuolo, perché qui - lo ribadisco - non si è voluto aprire una discussione politica fra posizioni legittimamente diverse, anche all'interno dell'opposizione. Del resto, è legittimo avere punti di vista difformi, per cui non era questo l'intento.
Vi ringrazio, quindi, per averne colto lo spirito e perché si possa discutere di questo Protocollo nelle funzioni reali della Commissione.
Assumiamo l'impegno che anche in quella sede la discussione avvenga in maniera seria e non ideologica, perché nutro molto rispetto per il ruolo istituzionale delle sedi, ma anche dei singoli partecipanti nei loro ruoli.
È evidente che in quella sede si ascolterà, si recepiranno dei dati e si individueranno dei temi, ma non sarà la discussione di una proposta di legge in itinere; semmai, sarà un riferire di quelli che sono alcuni atti promossi dal Protocollo, che andranno ad incidere, probabilmente, con quelle che saranno le attività dei Consultori. Sia chiaro che nell'illustrazione del Protocollo in Commissione mi assumerò personalmente l'impegno di garantire che tale illustrazione avvenga nel rispetto delle competenze della Commissione. Perché abbiamo altri elementi di battaglia politica (mi sembra che lo abbiamo anche dimostrato nelle sedi opportune).
Apprezzo l'intervento del Capogruppo Pedrale, per cui accolgo la richiesta che è stata avanzata, perché la mozione non è frutto di una questione di merito.
Richiedo dunque al Presidente di rimuovere il capoverso in questione (ne abbiamo già dato comunicazione agli uffici competenti). Grazie ancora.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cursio; ne ha facoltà.



CURSIO Luigi

Grazie, Presidente.
Ho sottoscritto questa mozione con un preciso intento: quello di creare una discussione che, vivaddio, è avvenuta e che, con questo clima, credo possa produrre buoni ed auspicabili risultati.
Il tema, come qualche collega ha ribadito in privato, non riguarda la vita o la non vita. In merito alla vita, personalmente ritengo di aver dato prova di crederci e di tutelarla a tutti i costi. Però, qui, la questione è un'altra: noi dobbiamo mettere le donne nelle condizioni di poter scegliere. Mi riferisco alle donne in generale, ma, nello specifico, ad alcune categorie di donne. Una buona fetta di donne che abortiscono sono prostitute. Noi dobbiamo mettere queste donne nelle condizioni di poter scegliere. La scelta potrà essere tanto più vicina al proprio desiderio quanto più gli strumenti che vengono forniti dalle comunità in generale quindi dal Regolamento, sono chiare. È fondamentale: una scelta potrà essere libera solo se ciò avviene, altrimenti non è una scelta, ma una condizione che viene a determinarsi, però priva di libertà da parte della persona chiamata a dover decidere.
Non intendo adesso riprendere i numeri, visto che qualche collega lo ha già fatto prima di me. Del resto, dipende anche da come si leggono i numeri, posto che le statistiche non sempre sono chiare, ma dipendono dai punti di lettura.
Ciò che mi premeva ribadire, e che credo sia stato anche raggiunto grazie al collega Stara, che ha presentato una mozione di questo tipo, è che le condizioni che nel corso degli anni cambiano, devono essere necessariamente percepite in questo caso dal legislatore, affinché si possa migliorare. In questa terra tutto è perfettibile, quindi è bene interrogarsi anche in questa veste, cioè nel programmare e nel riconsiderare ciò che è stato prodotto.
Sono particolarmente soddisfatto per la direzione intrapresa e per questo clima - un plauso va sicuramente rivolto ai colleghi del centrodestra, ai colleghi Spagnuolo e Pedrale in primis - con i quali si è proposta e accolta l'idea di discuterne in Commissione, affinché si possa trovare una soluzione per il bene dei cittadini in generale. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Oggi avrei voluto fare un intervento dal taglio diverso.
Intanto sottoscrivo ancora una volta la chiara illustrazione del metodo che hanno fatto le colleghe Artesio e Manica.
Perché cambio la natura del mio intervento? Perché apprezzo l'apertura del Consigliere Pedrale. Apprezzo, altresì, il clima di questa discussione che, almeno in questo momento, sembra non essere spigoloso, nel tentativo di mettere da parte gli approcci di natura ideologica. Qui non è questione di maggioranza o di minoranza; come abbiamo potuto notare nei precedenti interventi, ci sono, fortunatamente, posizioni assolutamente trasversali.
Dopo l'intervento del TAR, che chiede alla Giunta di rimuovere questi ostacoli, e la Giunta "continua" secondo le nostre legittime posizioni credo sia necessario e indispensabile un approfondimento in Commissione.
Ho ascoltato l'intervento del collega Stara che, per quanto ho potuto apprendere, chiedeva di rimuovere dal testo il primo comma dell'impegno.
Sono d'accordo anch'io.
Ci tenevo a fare queste considerazioni, perché avrei voluto fare un intervento diverso. Sono contento, invece, di sposare in questo momento questa posizione. Grazie.
Chiedo scusa, Presidente, solo un ultimo dato: in merito alla questione dell'aumento degli aborti, vorrei ricordare a tutti che il Piemonte è la Regione pilota per la sperimentazione e la corretta applicazione delle norme che regolamentano l'aborto farmacologico, quindi andiamo a soddisfare anche richieste extraterritoriali.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Laus.
Ha chiesto la parola il Consigliere Negro; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente, sarò veloce.
Innanzitutto, voglio soffermarmi sulla mozione del collega Stara ed altri; una mozione, non importante, ma importantissima, perché riguarda la vita delle persone, le nascite. Sono favorevole a discutere l'argomento in Commissione, per illustrare ed avere il massimo della chiarezza.
Allo stesso tempo, voglio ricordare che sono per la vita e per nient'altro che non vada in favore della nascita di una vita umana. L'uomo non ha il diritto di impedire la nascita di un essere umano: meno aborti e più nascite, perché l'Italia intera sta invecchiando e noi stiamo pagando più le pensioni che la gente che lavora.
Abbiamo la fortuna o sfortuna di avere tanti extracomunitari che stanno incrementando la popolazione italiana, mentre per i cittadini italiani e piemontesi le nascite diminuiscono sempre più.
Pertanto - ripeto - discutiamone in Commissione, pur rimanendo a favore della vita e non dell'aborto: voglio chiarirlo, perché sono convinto da sempre e da questo principio non mi sottrarrò.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Carossa.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente.
Come Gruppo della Lega Nord, voteremo convintamente la mozione presentata, che ha come primo firmatario il Capogruppo del PdL - Pedrale perché consideriamo doveroso assicurare la piena attuazione del Protocollo così come chiediamo nell'impegnativa.
Voteremo anche a favore dell'ordine del giorno presentato dal Consigliere Stara, ricordando, però - come è premesso nel "considerato" della mozione - che in Piemonte, anche in seguito al discorso della sperimentazione sull'interruzione di gravidanza (è un dato di fatto), vi è il 9,7 per mille di interruzione di gravidanza, contro una media nazione dell'8,3 per mille.
È giusto andare a discutere in Commissione, anche perché è un impegno preso dal precedente Assessore alla sanità e questa maggioranza rispetta gli impegni presi, perché gli impegni presi devono essere onorati, anche se l'Assessore, nel frattempo, è cambiato.
Questo non toglie che la maggioranza e la Giunta di questa Regione continueranno a portare avanti la lotta per la salvaguardia della vita perché noi - soprattutto io, personalmente - riteniamo che la vita sia sacra in qualsiasi momento, dal concepimento in poi.
La vita è sempre sacra, pertanto occorre fare degli approfondimenti tornare in Commissione, analizzare e confrontare i dati, senza dimenticare mai la nostra strada maestra: la salvaguardia della vita.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Carossa.
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Ho chiesto la parola, poiché l'intervento del collega Carossa apre uno scenario completamente diverso, rispetto al dibattito che abbiamo sviluppato sino ad ora.
Il Consigliere Pedrale è intervenuto dicendo: "Se alla mozione presentata dal Consigliere Stara viene tolto il pezzo che fa riferimento ad un conflitto ideologico sul tema, andiamo e discutiamo serenamente in Commissione; io, come primo firmatario, ritiro la nostra mozione".
È così: mi sembra sia quanto dichiarato dal Consigliere Pedrale.
Il Consigliere Carossa, poi, ha enunciato che voterà a favore di entrambe le mozioni.
Considero il voto favorevole su entrambe le mozioni un voto illogico perché ha un senso andare in Commissione ad approfondire i contenuti del Protocollo, con la disponibilità che mi sembra sia stata espressa all'interno della discussione odierna in Consiglio regionale. Se, per nello stesso tempo viene votata una mozione che dice che va tutto bene siamo sul piano dell'illogicità politica totale.
Anch'io, come Gruppo - l'ha dichiarato in modo molto chiaro la Consigliera Manica - ho apprezzato quanto è avvenuto oggi in Aula, perch ci consente di affrontare questo tema, non sul piano della contrapposizione ideologica né, tanto meno, della guerra di religione, ma riportandolo nella sede più adeguata: la Commissione.
L'approfondimento su questo tema non è un fatto nuovo, perché, nella discussione avvenuta qualche mese fa in Consiglio regionale, l'Assessore Ferrero aveva detto: "M'impegno a venire in Commissione, a ragionare e a confrontarmi su questi temi".
Mi sembra che l'intervento del Consigliere Carossa abbia riportato una condizione ex ante rispetto allo sviluppo del dibattito.
Vorrei che ci si capisse su questo, per comprendere come il Consiglio regionale intende chiudere la discussione odierna.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Reschigna.
Colleghi, provando a mettere un po' d'ordine negli interventi, comunico che possono intervenire i Consiglieri che non sono ancora intervenuti; per replica, possono intervenire i due primi firmatari, che sono già intervenuti.
Pertanto, i colleghi che non sono ancora intervenuti possono farlo.
Chiedo cortesemente, se ci sono delle richieste d'intervento, di evidenziarlo.
Per replica, intervengono i primi due firmatari, che sono già intervenuti: sia il collega Stara sia il collega Pedrale.
Mi sembra che il Consigliere Carossa voglia concordare in merito alla mozione del collega Stara. Pertanto, il collega Stara intende replicare in modo da trovare eventuali condivisioni? Prego, Consigliere Stara; ne ha facoltà.



STARA Andrea

Poiché il clima aveva una sua funzione e mi sembra che si fosse anche trovato complessivamente un accordo, da parte di tutti gli interventi sulla mozione il cui primo firmatario è il Consigliere Pedrale, constato nel capoverso "impegna la Giunta regionale", che non ci sono elementi di conflittualità con la nostra mozione.
Ovviamente, non sono d'accordo con l'impostazione della mozione, per tanti motivi; sono assolutamente contrario - ma voi conoscete le battaglie che ho fatto - ma non sono incompatibili, nel senso che voi chiedete l'applicazione del Protocollo e nulla ha a che vedere col fatto che questo Protocollo possa essere portato ed illustrato in Commissione.
Voi avete una posizione, dal mio punto di vista, sbagliata politicamente ma legittima.
Pertanto, credo che i due testi non siano assolutamente in contrapposizione, non è una questione di merito. Invito tutti a esplicitare le proprie posizioni, ma soprattutto a soffermarsi sulla nostra mozione.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Mi sembra che ci sia un clima costruttivo (poi, ognuno rimane sulle posizioni), ma, come è già stato ricordato, l'impegno era approfondire, da parte nostra e dal collega Stara, queste tematiche all'interno della IV Commissione, pur ribadendo ciascuno le proprie posizioni.
Per chiarire bene l'ordine e il progresso dei lavori, chiederei soltanto cinque minuti di sospensione del Consiglio.



PRESIDENTE

Grazie.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.27 riprende alle ore 12.49)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli studenti del Liceo Internazionale "Vittoria" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti del Liceo Internazionale "Vittoria" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Esame mozione n. 476 presentata dai Consiglieri Stara, Boeti, Pentenero Bresso, Manica, Ronzani, Artesio, Cerutti, Dell'Utri e Cursio, inerente a "Approfondimento, in Commissione Sanità, del Protocollo regionale sulla Regolamentazione dei Consultori pubblici"; mozione n. 528 presentata dai Consiglieri Pedrale, Carossa, Marinello, De Magistris e Tiramani, inerente a "Protocollo regionale sulla regolamentazione dei Consultori pubblici (seguito)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del punto 4) all'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire la Giunta regionale.
La parola all'Assessore Monferino.



MONFERINO Paolo, Assessore alla tutela della salute e sanità

Grazie, Presidente.
Arrivo nuovo nel dibattito sull'argomento in questione, che comunque ho ascoltato con estrema attenzione, registrando - mi sembrava un fatto molto positivo - inizialmente, una grande disponibilità a voler portare su un tavolo quest'argomento veramente rilevante.
Personalmente, come Assessore alla Sanità, sono disponibilissimo ad aprire in IV Commissione il tavolo che è stato citato, dove ognuno, Giunta compresa, avrà la possibilità di illustrare le proprie posizioni.
Se così faremo (non so, chiedo ovviamente al Consiglio, non è certamente compito mio), chiedo al Consiglio di valutare, se è necessario se procedere con la votazione delle due mozioni suddette, visto che c'è la disponibilità in Consiglio di illustrare specificatamente le diverse posizioni di ciascuno.



PRESIDENTE

Consigliere Stara, lei avrebbe già replicato.



(Commenti del Consigliere Stara)



PRESIDENTE

Prego. Brevemente.



STARA Andrea

Grazie, Presidente.
Semplicemente, apprezzo molto anche l'intervento dell'Assessore e lo ringrazio. Mi sembra che sia il frutto di questo clima che abbiamo creato per cui nessuno vuole portare battaglie ideologiche in Commissione, ma semplicemente ascoltare quali sono le intenzioni della Giunta che lecitamente, sostiene la mozione della propria maggioranza, ed è per questo che mi sembra anche legittimo che la mia mozione rimanga. Quindi, ribadisco l'intenzione di procedere alla votazione della mozione.
Ripeto, mi sembra che il clima che si è creato e che si era creato vada in quella direzione e non ci sono altri tipi di intenti.
Su questo faccio appello. Ringrazio ancora per la disponibilità dell'Assessore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Iniziamo sempre bene le mattinate. Oddio, a volte, iniziamo bene e a volte iniziamo male. Oggi avevamo iniziato bene, poi, le difficoltà forse, questa volta interne all'opposizione - non ce lo consentono, ma succede. Ho il massimo rispetto e capisco le dialettiche interne a tutti gli schieramenti.
A volte le difficoltà non ci consentono di procedere proprio come volevamo, perché, ripeto, non è un nostro provvedimento, non c'era nessun riferimento di illogicità, in quanto chiedevamo che l'argomento venisse discusso in Commissione, poiché già a suo tempo l'Assessore Ferrero si era assunta il predetto impegno.
Recepiamo molto favorevolmente che anche il nuovo Assessore alla Sanità, l'ingegner Monferino, e la Giunta ritengono opportuno evitare un confronto che, come sappiamo, potrebbe diventare molto acceso e molto ideologico. Si è invece ritenuto più opportuno ricondurre l'argomento nella sede più adatta, dove davvero si può maggiormente approfondire l'argomento sul piano tecnico.
Ritengo positiva la proposta dell'Assessore Monferino, che è stata quella appunto di un invito a ritirare le mozioni. Noi siamo d'accordo, se il collega Stara lo è altrettanto. Mi sembra di aver capito dal suo intervento che, invece, non è disponibile, pertanto le due mozioni rimangono e ognuno voterà la propria.
Peccato, perché eravamo partiti bene, ma magari non è la fine del mondo. Non drammatizzerei questa conclusione e auspico che in Commissione si possa approfondire l'argomento davvero costruttivamente.



PRESIDENTE

Se posso inserirmi, mi sembra che l'Assessore abbia fatto una proposta che è condivisa sia dai proponenti della mozione Stara che della mozione Pedrale.
Mi sembrerebbe un po' strano votare due mozioni, peraltro con esito scontato, e poi tornare a discutere gli stessi temi in Commissione.
Mi permetterei di porre alla vostra attenzione questa soluzione: una sorta di rinvio delle mozioni in Commissione (che può essere l'occasione per la discussione dell'argomento) in modo che se si addivenisse in quella sede, a seguito di una discussione più operativa, ad una mozione unica avremmo fatto un buon lavoro; altrimenti, senza discussione né quant'altro rimettiamo queste mozioni all'o.d.g. di prossimo Consiglio per le sole votazioni.
Quindi lasciamo il doppio binario e la possibilità, per gli uni e per gli altri, di trovare una soluzione.
La parola al Consigliere Stara.



STARA Andrea

Grazie, Presidente.
Credo, Presidente, che lei, con il suo intervento, voglia caricare di significati politici una mozione che non li ha. Assolutamente. Nel senso che - ripeto - mantengo la mozione, ma semplicemente perché ne apprezzo la finalità.
La mozione presentata dal Consigliere Pedrale, ovviamente, non la condivido, ma è legittima e non è in conflitto con la nostra mozione. Non sono illogiche da quel punto di vista, che potrebbe in quel caso far sollevare...



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Stara.
Non volevo caricare di nessun significato politico. Volevo semplicemente, non in modo particolarmente ecumenico trovare una soluzione per mettere la Commissione nelle condizioni reali di discutere.
Pur con tutta la disponibilità dell'Assessore, so già che, con il programma che affronteremo questo autunno fino a Natale, se non c'è un documento di cui discutere in Commissione, sarà difficile discutere di questi temi. Magari, è una mia opinione e me ne scuso con il Consiglio regionale.
Proseguiamo con la votazione la mozione n. 476, così come modificata dal proponente, eliminando le seguenti parole: "Il predetto Protocollo sta creando uno scontro ideologico tra chi intende rafforzare la rete delle associazioni volontarie in difesa della vita a chi la vita la difende nel pieno rispetto della legge e della volontà della donna".
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 476, come modificata dal proponente, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale Preso atto che il Tar il 14 luglio 2011 ha accolto i ricorsi presentati dall'Associazione Casa delle donne e dall'Associazione Activa Donna cancellando di fatto gli articoli del Protocollo varato dalla Giunta sui Consultori che introducevano negli stessi i volontari dei movimenti pro vita.
Considerato che i giudici amministrativi hanno ravvisato una violazione dell'art 3 della Costituzione che sancisce il principio di uguaglianza e di non discriminazione, annullando quella parte del documento che prevede l'introduzione nei consultori solo di quel privato sociale "che abbia nel proprio statuto la finalità di tutela della vita sin dal concepimento", eliminando contemporaneamente la palese discriminazione tra le associazioni e l'evidente contrasto con la legge 194.
Indicano che le ASI, nell'individuazione delle strutture da inserire negli elenchi "dovrebbero usare [i criteri] della professionalità", visto che le associazioni ammesse a collaborare con i consultori sono tenute a svolgere specifiche e complesse attività di assistenza nei confronti delle donne in gravidanza.
Preso atto che il predetto Protocollo sta creando uno scontro ideologico tra chi intende rafforzare la rete delle associazioni di volontari in difesa della vita e chi la vita la difende nel pieno rispetto della legge e della volontà della donna oggi i Consultori sono i luoghi deputati per i servizi rivolti alla donna e al bambino, per la procreazione e la genitorialità consapevole, per la tutela delta salute e delle scelte della donna dall'introduzione della legge 194 sono drasticamente calati gli aborti e le morti causate dagli interventi clandestini impegna il Presidente della Giunta Regionale e l'Assessore alla Sanità ad avviare in Commissione un approfondimento puntuale e serio del protocollo sul funzionamento dei consultori, come a suo tempo aveva assicurato in Consiglio l'ex assessore alla Sanità, coinvolgendo e audendo tutte le parti interessate (Ordine dei medici, professionisti e specialisti che operano all'interno dei consultori e altri soggetti coinvolti) e a valutare la possibilità di stanziare una congrua somma sul bilancio di assestamento a favore delle politiche consultoriali." Il Consiglio non approva.
Adesso procediamo con la votazione della mozione avente ad oggetto "Protocollo regionale sulla regolamentazione dei Consultori pubblici", a firma del Consigliere Pedrale ed altri.
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 528, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale considerato che la situazione piemontese è caratterizzata da un tasso di abortività più elevato rispetto al dato nazionale: con riferimento all'anno 2009, tale tasso risulta pari all'8,3 per mille su scala nazionale, laddove per il Piemonte si attesta al 9,7 per mille (dati tratti dalla relazione del Ministro della Salute sull'attuazione della L. 194/1978 - dati preliminari anno 2009), sia pure in diminuzione da diversi anni ciò richiede l'implementazione di una serie di azioni coordinate, volte al sostegno effettivo alle gestanti in difficoltà ed alla genitorialità attraverso un potenziamento di strategie e politiche rivolte alle fasce deboli della popolazione, che nel corso degli anni hanno caratterizzato le scelte del legislatore regionale piemontese. In quest'ambito si collocano l'approvazione, con DGR n. 21-807 del 15 ottobre 2010, del "Protocollo per il miglioramento del percorso assistenziale per la donna che richiede l'IVG, nonché le ulteriori azioni annualmente promosse dall'Amministrazione regionale a sostegno della maternità e dei nuclei familiari, attraverso il Fondo regionale per le politiche a favore delle famiglie la misura di cui trattasi va letta anche in collegamento con le scelte attuate negli anni più recenti, che hanno visto il Piemonte quale prima Regione italiana ad aver legiferato, con la l.r. 16/2006, per dare effettività al diritto della donna al non riconoscimento del proprio nato ed alla segretezza del parto, consentendo annualmente a decine di donne di portare avanti la propria coraggiosa scelta di procreazione in condizioni sicure per la salute propria e del nascituro la Regione Piemonte, inoltre, partecipa al Progetto del Centro Nazionale per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie (CCM) 2009, denominato "Prevenzione IVG donne straniere", approvato dal Ministero della Salute volto alla prevenzione del ricorso all'IVG, attraverso attività di formazione rivolta agli operatori dei Consultori ed interventi di prevenzione rivolti alle donne immigrate, che saranno sperimentati presso alcune ASL del territorio regionale preso atto che risultano attive sul territorio piemontese diverse sperimentazioni per il potenziamento delle funzioni sociali dei Consultori familiari, finanziati attraverso risorse regionali e provenienti dal Fondo nazionale per le Politiche della Famiglia in molti territori sono già operativi da tempo accordi di collaborazione con le organizzazioni ed associazioni di volontariato impegnate nell'assistenza alle gestanti ed alle madri in difficoltà, spesso sulla base di prassi consolidate, che si sono rivelate un valido supporto nel costruire un insieme integrato di risposte alle problematiche delle maternità fragili o difficili impegna la Giunta regionale ad assicurare la piena attuazione al "Protocollo per il miglioramento del percorso assistenziale per la donna che richiede l'IVG", approvato con DGR n. 21-807 del 15 ottobre 2010, come modificato ed integrato con dGr n. 1 2331 del 19 luglio 2011 e a mettere in atto adeguate modalità di monitoraggio e di verifica dell'attuazione del protocollo medesimo, nonch dei risultati delle sperimentazioni attivate con i finanziamenti nazionali e regionali per il potenziamento delle funzioni sociali dei Consultori familiari".
Il Consiglio approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Laus. Per che cosa, collega?



LAUS Mauro

Grazie, Presidente: si tratta solo di un'informazione sulle modalità.
Siccome l'Assessore aveva dato la disponibilità per l'approfondimento in Commissione, domando: adesso significa che per queste votazioni, così come sono state espletate, in Commissione non andrà più? Giusto?



PRESIDENTE

I documenti no, la discussione ritengo di sì. È presente anche la Consigliera Spagnuolo, Presidente della IV Commissione, il Consigliere Boeti, Vicepresidente, e non so se c'è anche l'altro Vicepresidente: basterà che il Presidente della IV Commissione, e sono certo che lo farà perché ha dato anche.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Scusate, colleghi, vi chiedo di prestare attenzione.
Stavo dicendo che la Presidente Spagnuolo, che ha dato la disponibilità prima, sono certo che la metterà all'o.d.g. non appena ci saranno le condizioni, anche con la disponibilità dell'Assessore. Però ovviamente non ci saranno più o dovranno eventualmente nascere ulteriori atti di indirizzo. Grazie, collega Laus.
Ha chiesto la parola la Consigliera Spagnuolo; ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

Grazie, Presidente.
Dobbiamo essere chiari: l'Assessore ha dato una disponibilità all'illustrazione in Commissione e tale disponibilità permane. È questa la motivazione per la quale ci siamo astenuti sul provvedimento del Consigliere Stara, perché non aveva senso che mantenesse - almeno secondo noi - una richiesta di discussione in Commissione nel momento in cui l'Assessore aveva dato la sua disponibilità.
Presidente, ho capito questo come senso di questa discussione.



PRESIDENTE

È così.



SPAGNUOLO Carla

Volevo da lei una conferma, perché non sono io che lo devo decidere, in quanto non è una questione di merito.
Il senso è questo ed è confermato dal fatto che noi ci siamo astenuti su quella posizione. Dopodiché l'illustrazione - questo sì - avverrà secondo caratteristiche che l'Assessore deciderà, perché l'ordine del giorno del Consigliere Stara, che prevedeva al suo interno una metodologia, è stato bocciato. Quindi noi staremo alle caratteristiche della comunicazione che l'Assessore vorrà dare.



PRESIDENTE

Bene, quindi a lei la calendarizzazione, con la disponibilità dell'Assessore.
Prima di interrompere i nostri lavori comunico che la seduta prevista per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata (articolo 100 del Regolamento) inizierà i propri lavori alle ore 14.45 in luogo delle ore 14.30, poiché i Gruppi nella pausa hanno una serie di significativi impegni e mi hanno chiesto questa cortesia.
Quindi ci rivediamo alle ore 14.45 per il cosiddetto question time e alle ore 15 per la seduta ordinaria.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.03)



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