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Dettaglio seduta n.157 del 05/10/11 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOLINARI



(Alle ore 10.00 il Vicepresidente Molinari comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 10.31)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Procediamo con l'esecuzione dell'Inno Nazionale.



(In applicazione del dispositivo dell'ordine del giorno n. 9 "Unità d'Italia", approvato dall'Assemblea consiliare il 1° dicembre 2010 l'Assemblea, in piedi, ascolta l'Inno nazionale della Repubblica Italiana "Il canto degli italiani")


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Ordine del giorno n. 511 presentato dai Consiglieri Bono e Biolé, inerente a "Mantenimento dei livelli occupazionali e dei posti letto della Casa di cura privata accreditata Villa Cristina" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione. Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne fa facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Chiedo che l'ordine del giorno n. 511 sia inserito all'o.d.g. per concludere il discorso iniziato ieri e per votarlo.
Grazie.



PRESIDENTE

Se l'Aula acconsente, poniamo all'o.d.g. della seduta di oggi, in coda a tutti i provvedimenti, l'ordine del giorno richiesto dal Presidente del Gruppo del Movimento 5 Stelle.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

L'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo n. 58 del Regolamento così come modificato.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cantore, Carossa, Comba, Costa Raffaele, Cota, Goffi, Motta Massimiliano, Sacchetto e Toselli.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.



PRESIDENTE

Ricordo che oggi i nostri lavori s'interromperanno alle ore 12.30 in quanto per quell'ora è convocata al Conferenza dei Capigruppo per le determinazioni in ordine ai lavori consiliari delle prossime sedute.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.34 riprende alle ore 10.42)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Parchi e riserve

Esame mozione n. 509 presentata dai Consiglieri Reschigna, Placido Taricco, Ronzani, Motta Angela, Boeti, Muliere, Gariglio, Lepri, Manica Pentenero, Bresso, Stara, Cerutti, Artesio, Buquicchio, Ponso e Laus inerente a "Arbitraria modifica dei parametri del Parco regionale La Mandria"


PRESIDENTE

Iniziamo la seduta con l'esame della mozione n. 509, avente ad oggetto "Arbitraria modifica dei parametri del Parco regionale La Mandria", di cui al punto 2) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Anzitutto, vorrei rilevare un fatto: il 29 settembre abbiamo fatto una richiesta di acceso agli atti, in modo particolare allo scopo di venire in possesso di eventuali documentazioni sul rapporto tra il Comune di San Gillio e la Regione Piemonte circa la questione.
vero che oggi è il 5 ottobre, quindi sono passati pochi giorni dalla richiesta formale d'accesso agli atti. Tuttavia, cortesia istituzionale avrebbe voluto che, magari proprio per rendere anche più utile la discussione odierna in Consiglio regionale, quegli atti che avevamo richiesto ci venissero consegnati prima dell'odierna seduta.
Prendiamo atto: vorrà dire che probabilmente su questo tema saremo costretti a ritornarci. Però, non lo consideriamo un aspetto positivo nell'ambito dei rapporti tra la Giunta e il Consiglio tesi alla ricostruzione di questa vicenda.
La seconda considerazione è quella da cui vorrei partire per motivare il documento con il quale chiediamo al Consiglio regionale di censurare il comportamento dell'Assessore Casoni. Poi, cercheremo di argomentare il nostro ragionamento rispetto a questa tematica, ma un dato è certo: sia la Commissione consiliare competente, prima, sia il Consiglio regionale, dopo hanno votato una legge di modifica del testo unico sulle aree protette con allegate le relative planimetrie che disegnano il confine delle aree protette, convinti di votare un provvedimento, trovandosene poi un altro di diverso tipo. Questo è quanto è avvenuto.
Cerchiamo di capire, nella seduta odierna, perché ciò è avvenuto.
Quando nella nostra mozione rappresentiamo che tutto ciò ha determinato un comportamento ingannevole nei confronti del Consiglio regionale vogliamo fare riferimento, in modo molto preciso, a questa situazione. Anzitutto perché le planimetrie (su supporto informatico) allegate al disegno di legge all'inizio della discussione in Commissione erano diverse da quelle che sono risultate allegate alla legge regionale approvata dal Consiglio regionale e, poi, perché le richieste che erano pervenute dalla Commissione, o meglio dagli Uffici del Consiglio regionale, tesi a rappresentare in modo diverso la realtà delle aree contigue e delle aree all'interno dei parchi e delle riserve regionali, non presupponevano modifiche alle stesse. Si trattava solamente di rappresentare in formati e con caratteristiche diverse gli stessi perimetri.
Invece, abbiamo potuto appurare, dopo che era stata approvata la legge e dopo che era stata anche pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte, che le planimetrie che risultano allegate alla nuova legge sono sostanzialmente diverse. Tanto che il Presidente del Consiglio regionale ha dovuto richiedere alla Giunta regionale di fare un'operazione di rettifica del BUR per quanto riguarda le aree appartenenti al Parco regionale de La Mandria in Comune di San Gillio.
Poi, se la vogliamo raccontare tutta, siamo perfettamente a conoscenza come credo sia perfettamente a conoscenza anche lei, signor Presidente del Consiglio regionale, che le modifiche introdotte durante questa fase non sono limitate alla sola realtà del Comune di San Gillio, ma riguardano anche altri perimetri. Per cui si tratta di capire come il Consiglio regionale o la Giunta regionale intende porre rimedio a quello che (tra virgolette), in modo molto generoso, definisco in questo momento come un "pasticcio".
un errore tecnico quello che è stato compiuto dagli Uffici e dall'Assessorato? Invito l'Assessore Casoni questa mattina in Consiglio regionale a rappresentare la situazione per quello che è avvenuto, non nascondendosi dietro il discorso dell'errore tecnico. Perché sappiamo benissimo che, all'interno dello stesso Comune di San Gillio, da tempo viene sollecitata un'operazione di stralcio di quell'area, quindi le dimensioni di quell'area, la storia che vede alcuni esponenti politici del Comune di San Gillio impegnati da tempo ad ottenere lo stralcio di quell'area ci dicono che non è un errore tecnico: è stata compiuta una scelta politica! E qui vengo alla seconda parte del ragionamento. Quando noi diciamo che il comportamento dell'Assessore Casoni è un comportamento che ha determinato un atteggiamento e una condizione ingannevole nei confronti del Consiglio regionale, ci riferiamo sostanzialmente - ribadisco questo concetto - al fatto che, prima la Commissione e poi il Consiglio regionale hanno votato un provvedimento avendo la consapevolezza di votare una determinata scelta e poi se ne sono trovata un'altra, diversa.
Ho cercato di spiegare le ragioni per cui, da parte nostra, tutto ci non è considerabile come un errore tecnico. E voglio cercare di sviluppare il secondo pezzo del ragionamento che è contenuto all'interno di questa mozione.
Noi vogliamo sapere, Assessore, se quest'operazione di stralcio dell'area di San Gillio e delle altre - su cui poi ci aspettiamo anche di capire come s'intende porre rimedio - è un'operazione di cui lei era consapevole, che ha concordato con il Comune di San Gillio, quindi se vi è una sua diretta consapevolezza del fatto che veniva stralciata un'area di quelle dimensioni all'interno del Parco regionale La Mandria.
Se così fosse, Assessore Casoni, è evidente che il suo comportamento è molto rilevante, in senso negativo dal nostro punto di vista, perché lei ha compiuto un'operazione sostanzialmente in disprezzo di quelli che sono i corretti e - mi permetta di dirle - fondanti rapporti sulla base di rapporti di reciproca fiducia almeno nell'esame formale dei provvedimenti tra il Consiglio e la Giunta.
Questo è un primo caso, che chiama comunque in campo, molto evidenti le sue responsabilità politiche.
Il secondo caso è che questa vicenda, che mi rifiuto di immaginare scusatemi, non voglio apparire certamente blasfemo - come opera dello Spirito Santo, perché immagino e credo fermamente che lo Spirito Santo abbia altre cose cui pensare, è avvenuta senza che l'Assessore Casoni ne fosse consapevolmente cosciente. A questo punto, mi domando, Assessore Casoni, cosa ci stia a fare lei come Assessore alla materia dei parchi regionali.
Cosa ci sta a fare lei? Perché se, senza che nessuno sappia chi ringraziare, il Consiglio regionale viene condotto in una condizione ingannevole per cui vota un provvedimento e se ne ritrova un altro, e questo avviene senza che da parte dell'Assessore regionale competente ci sia l'adeguata cura nella valutazione del provvedimento e nella valutazione dei contenuti del provvedimento, è evidente che anche questa fattispecie diversa dalla prima, chiama in causa le sue forti e pesanti responsabilità politiche.
Assessore Casoni, se lei riteneva che in tutta questa vicenda c'era un errore tecnico, al posto di assumere degli atteggiamenti - mi consenta assolutamente giustificatori nel primo Consiglio regionale, in cui abbiamo chiesto una sua comunicazione, di fronte ad un'evidente situazione siffatta, lei una sola cosa doveva venire a dirci in Consiglio regionale: "Mi scuso con il Consiglio regionale del pasticcio che ho combinato e m'impegno a rettificare con immediatezza il tutto affinché si ritorni in una condizione di legittimità degli atti". O ancor meglio, rispetto all'atteggiamento che ha assunto nel secondo Consiglio regionale, in un colloquio personale che non intendo riferire in Aula, ma improntato su tutto tranne che su un atteggiamento teso a capire sostanzialmente come affrontare questi problemi, lei mi ha minacciato di denuncia penale per calunnia - perché sono stato il primo firmatario di quella mozione - io le rispondo tranquillamente in Aula che lei mi può denunciare tranquillamente quando vuole e dove vuole. Sappia che il giorno che lei compirà un atto del genere, non escludo, neanche in una condizione diversa - e lo valuteremo al termine dell'odierna seduta del Consiglio regionale - d'essere io a mandare gli atti in Procura della Repubblica. Sarò io a mandare gli atti in Procura della Repubblica di Torino! Anziché assumere questi atteggiamenti, lei doveva riconoscere l'errore (se era sfuggito al controllo politico che lei deve esercitare su questi atti) e chiedere scusa al Consiglio regionale di tutto ciò.
Non ha voluto assumere quest'atteggiamento ed è per queste ragioni, che nell'uno o nell'altro caso - nell'un caso, lo ribadisco, lei era perfettamente consapevole che venivano rettificati i confini in quella parte del Parco regionale La Mandria, oppure lei non era consapevole, ma non ha operato in modo da vigilare sulla correttezza degli atti che venivano trasmessi alla Commissione consiliare prima e al Consiglio regionale dopo - lei è responsabile politicamente di tutto ciò.
Noi chiediamo che lei riconosca questa sua responsabilità politica e chiediamo che il Consiglio regionale voti la mozione di censura che abbiamo presentato nei suoi confronti. Non è pensabile che noi si possa accettare noi, ma ritengo anche il Consiglio regionale - una condizione nella quale in modo decisamente ingannevole, vengono fatti approvare al Consiglio regionale dei documenti diversi rispetto a quelli di cui il Consiglio regionale aveva piena e totale consapevolezza.
Di tutto ciò noi ci aspettiamo che venga fornita adeguata spiegazione all'interno del dibattito odierno in Consiglio regionale, per poi trarre alla fine dell'odierno dibattito, qualche considerazione alla luce di quanto lo stesso Assessore Casoni cortesemente ci vorrà dire questa mattina in Consiglio regionale.
Rinnovo però l'invito: anche se lei, Assessore, non ha usato la correttezza e la cortesia istituzionale nel metterci a disposizione la documentazione che le avevamo richiesto prima dell'odierna seduta del Consiglio regionale, vogliamo che in questa sede, almeno questa mattina quei documenti ci vengano forniti, in modo tale che anche questi possano essere oggetto di valutazione da parte del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Prima di dare la parola all'Assessore Casoni, voglio comunicare, come mi ero impegnato a fare con il Consiglio regionale, che gli Uffici hanno fatto l'attenta disamina di cui avevamo parlato l'altra seduta.
Risulta che il CD, redatto dagli uffici della Giunta regionale ed inviato dagli uffici del Consiglio regionale al Bollettino Ufficiale, che doveva contenere le cartografie delle aree così come risultanti dalle modifiche apportate in Commissione e in Aula consiliare, presenta - nei confronti delle suddette modifiche approvate - disallineamenti riscontrati all'atto della pubblicazione e riferibili alle seguenti cartografie: Parco naturale La Mandria, già oggetto d'apposita errata corrige, regolarmente pubblicata, come puntualmente ricordava il Consigliere Reschigna, sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte; Parco naturale dell'Alta Valle Antrona; Riserva naturale della Vauda; Zona naturale di salvaguardia dei Boschi e delle Rocche del Roero; Riserva naturale di Pian del Re; Area contigua della Fascia fluviale del Po (tratto cuneese)-cartografia del Monviso.
La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore ai parchi e aree protette

Grazie, Presidente.
Intanto dico al Consigliere Reschigna che non è mia intenzione acuire il dibattito; però, di fronte a determinate affermazioni - noi ci conosciamo da tanti anni - quello che mi ha fatto forse innervosire, e mi scuso se ho ecceduto, è stato il fatto che io, leggendo il dispositivo, mi sono sentito personalmente tirato in causa.



PRESIDENTE

Chiedo scusa se la interrompo.
Stiamo trattando un documento un po' particolare, dove vi è un atto di censura su un membro della Giunta regionale: chiedo, per favore, che siano ripristinate le condizioni minime per permettere di ascoltare gli interventi a chi è interessato e per fare un dibattito.
Prego, continui.



CASONI William, Assessore ai parchi e aree protette

Dicevo, se uno si sente direttamente interessato da questioni che, in cuor suo... E chi mi conosce...
Ringrazio tutti gli altri Consiglieri di questa Regione che dicono: "Scommettiamo una lira se Casoni ha mai aperto una cartina o se è entrato nella stanza". Basta chiedere agli uffici se io sono mai entrato una volta nella stanza delle cartografie. L'amico Botta, che mi conosce da tanti anni, dice: "Scommetterei cento lire ad uno che, non solo su iniziative di questo genere".
Tuttavia, ho voluto verificare con attenzione quanto segnalato dai Consiglieri e quel giorno che è stato sollevata tale questione, io stesso sin dal primo momento che sono venuto qua ed ho avuto questa notizia quando il Presidente del Consiglio mi ha detto che avevano fatto una verifica su questo affare e che era stata fatta un'errata corrige, non ho potuto fare altro che dire: "Benissimo, se c'è stato un errore fatto durante l'iter, mettiamolo a posto".
Ho quindi dato disposizioni in merito ai miei uffici, che hanno operato insieme agli uffici della Commissione (questo è avvenuto in data successiva). Per chiarezza, ho chiesto che fosse fatto un confronto tra il lavoro in Commissione e il lavoro degli uffici dell'Assessorato. Gli uffici mi hanno trasmesso una relazione, che non sto a leggere interamente perch è molto complessa e molto lunga. Però, sostanzialmente, evidenzio quello che è successo (è presente anche il Presidente della Commissione, che sicuramente lo ricorderà), per ricondurre al tema in questione.
Nell'intervento ho colto le risposte che vuole e tento di dargliele, in modo che anche gli altri Consiglieri capiscano, nella forma più corretta.
Innanzitutto parto dall'accesso agli atti.
Al mio Assessorato è arrivata ieri la richiesta d'accesso; oggi c'è già la risposta, che può essere consegnata. Ieri, appena mi hanno detto: " arrivata una richiesta", ho detto immediatamente: "Questa è la copia".



(Commenti in aula)



CASONI William, Assessore ai parchi e aree protette

Per correttezza, il direttore De Giorgio aveva l'incarico di fornirla all'Aula.
Quindi, nessuna reticenza - perlomeno da parte mia - rispetto all'accesso alla corrispondenza - in questo caso richiesta - con il Comune di San Gillio. È una lettera, con allegata una richiesta, così come hanno fatto tutti gli altri Comuni, che giustamente qui non sono stati citati, ma che fanno parte di quel "pacchetto" di modifiche prima citate dal Presidente del Consiglio.
Non è stato solo San Gillio a seguire questa procedura, ma è stata seguita, in diminuzione o in aggiunta, su altre aeree, con un saldo positivo che segna comunque un dato "più". Quindi le aree protette con queste diminuzioni o aumenti nella Regione... Per esempio - il Consigliere Taricco lo sa - è stata istituita la Zona delle Rocche del Roero, che pure dovremo stralciare, pur sapendo il Consigliere Taricco che è una richiesta del territorio e quella veniva costituita; così come quella della Valle Po ed altre zone, che andavano in aumento. Anche quelle hanno seguito lo stesso iter di San Gillio.
Cosa è successo? Durante la riunione di Commissione del 10 gennaio (seduta n. 18), propedeutica all'esame dell'articolato, si è preso atto della documentazione istruttoria predisposta dagli Uffici, a seguito delle consultazioni svolte il 25 ottobre scorso e della presentazione dei primi emendamenti presentati da un Gruppo consiliare di minoranza. L'Assessore regionale competente ha svolto una relazione introduttiva, evidenziando in particolare le finalità principali del disegno di legge, anticipando il contenuto degli emendamenti che intende proporre: rivisitazione della composizione dei Consigli direttivi, con la riduzione a cinque; autonomia gestionale delle aree provinciali locali; recepimento dell'istanza degli Enti locali riguardo alle modifiche dei confini delle aree protette qualora vidimate dagli Uffici.
Personalmente, ho sempre detto, a chiunque abbia chiesto una modifica di confine: "Mandatemi la richiesta formalizzata dal Comune e gli Uffici vaglieranno se è accoglibile, non accoglibile e quant'altro". Quindi quelle riconosciute. E queste lo erano.
Mi dicono che la comunicazione del Comune di San Gillio che mi è arrivata è la stessa che è stata mandata, in pari data, alla Commissione.
Ripeto: quella lettera del Comune è stata mandata alla Commissione e peraltro, citata nelle consultazioni. Quindi, nessun fraintendimento con cartine allegate, così come le altre cinque, che invece erano in aumento: alcuni altri piccoli aggiustamenti, che però - a questo punto - se non vale per San Gillio, chiedo che siano fatti per gli altri quattro un'errata corrige, perché la stessa identica procedura è stata seguita anche per questi altri.
Devo dare atto agli Uffici che correttamente mi hanno fatto una relazione, che ho voluto firmata dagli Uffici, quindi dal responsabile di Settore e dal Direttore compente, sulle motivazioni di quanto accaduto.
Anch'io, per rispondere alla domanda - come mai non ho potuto dare un'esauriente informazione - prima devo capire cosa è successo. Non posso arrivare in Aula, sentirmi dire che c'è una cartina cambiata e sapere tutto. A quel punto sarei veramente... Se avessi saputo tutto quella mattina, non avremmo fatto questa discussione.
Quindi, chiamo gli Uffici; incarico il dottor De Giorgio di incontrarsi con la Commissione; si incontrano; chiedo di farmi avere una relazione firmata su quello che è successo su questa procedura, gli atti della Commissione e gli invii.
Cosa è successo? Che in Commissione era stato trasmesso - già in data un elenco di queste opere, cioè modifica dei confini di San Gillio e degli altri Comuni che sono: Parco Naturale Alta Valle Antrona, Riserva naturale della Vauda; Salvaguardia dei Boschi e delle Rocche del Roero, Riserva naturale e area contigua della Fascia fluviale del Po - Monte Viso.
Questa documentazione era agli atti della Commissione. Inizialmente era stato dato - lo sa bene anche il Consigliere Taricco, credo referente del Partito Democratico in Commissione - un dischetto, che poi è stato modificato con queste indicazioni. Cosa è successo? Qual è stato l'equivoco? Gli Uffici della Giunta regionale, nel procedere alla realizzazione del supporto informatico inviato all'Aula, hanno agito ritenendo che, attraverso le osservazioni depositate e il dibattito avvenuto nel corso dell'iter di approvazione del disegno di legge, i Consiglieri regionali disponessero di tutte le informazioni necessarie a renderli edotti sulla richiesta di modifica dei confini e nel convincimento, purtroppo rivelatosi errato - e qua sta l'errore - che con l'approvazione dell'allegato A...
Sostanzialmente se n'era parlato; era stato distribuito; molti altri atti sono stati compiuti in questo senso, perché abbiamo accorpato (siamo passati da un numero di partner e ne abbiamo accorpati altri); tant'è vero che si disse che, per la cartografia finale, gli Uffici predisponessero di farla alla fine, perché stavamo andando avanti su determinate situazioni.
Si trattava di un lavoro in itinere, che doveva andare avanti.
Come dicevo, con l'approvazione dell'allegato A, supportato dall'emendamento all'articolo 26 del disegno di legge 54, vi era, da parte degli stessi, la volontà di procedere, secondo l'enunciato criterio di una formale richiesta trasmessa dai Comuni alla Commissione - ripeto, questo elenco era stato trasmesso anche in Commissione - anche alla sostituzione delle cartografie in esso contenute, nel senso auspicato dagli Enti locali consultati.
Voglio precisare che questa non è stata di certo una mia azione e voglio informare bene i Consiglieri su quali sarebbero potuti essere gli strumenti. Noi, in Commissione abbiamo approvato decine di emendamenti: di approvazione, di modifica e di composizione degli organi, presentati da Consiglieri di minoranza e da Consiglieri di maggioranza. Se fosse stata mia volontà esprimere chiaramente questa situazione, avrei preso questo pacchetto - perché non si tratta solo di San Gillio, San Gillio è sempre stato assieme a questi altri Comuni nell'elenco - e avrei detto: "Facciamo l'emendamento e lo formalizziamo". Meglio ancora, il Consigliere Taricco sa che nella legge abbiamo anche approvato la modifica dei confini dei parchi e, con la nuova legge, saranno demandati a provvedimenti della Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare competente.
Che fretta c'era a fare una simile operazione? Questo per far capire che da parte mia di certo non c'è stata una volontà di inserire alcunché o di tentare di ingannare chiunque in questa situazione. Ripeto: ho presentato circa 70 emendamenti. Se avessi saputo che bisognava presentare un emendamento anche per questo pacchetto, lo avrei presentato, così come ho fatto con gli altri. Si sarebbe votato, perché gli Uffici mi avevano detto che si trattava di confini, di aree che i Comuni avevano chiesto di modificare, non noi. Ho chiesto unicamente di fare attenzione affinché ci fosse un'attenta valutazione delle superfici, degli utilizzi, delle antropizzazioni, ecc.
logico che gli Uffici non possono accettare che vengano modificate aree strategiche situate nel cuore dei parchi o di grande valenza turistico ricettiva.
Questo è quanto avvenuto. Sono disponibile a qualunque richiesta; gli atti saranno forniti, proprio per dimostrare che, se c'è stato un errore questo va riparato. Io ho chiesto, anche formalmente, che analoga errata corrige sia effettuata anche nei confronti delle altre aree, perché le modifiche sono state fatte assieme per un unico elenco di richieste di modifica. Poiché c'era questa modifica, ho chiesto che analoga errata corrige venga fatta per la Valle Antrona e per la Riserva Naturale della Vauda; analogo provvedimento venga preso per la salvaguardia dei boschi e delle rocche del Roero. Questo mi spiace, anche perché quest'ultimo è un territorio della mia provincia che so ci teneva ad essere area protetta non lo sarà, perché ha seguito lo stesso iter di questa: credo che nel corso del lavoro potremmo porre rimedio alle varie situazioni.
A proposito della riserva del Monte Viso, fascia fluviale del Po, anche in questo caso, le richieste, secondo me sensatissime, di inserimenti e di esclusioni di aree - ahimè - non hanno seguito la procedura formalmente corretta nella trasposizione tra la cartografia e gli intendimenti che invece, in Commissione, gli Uffici e l'Assessore hanno inteso dare.
Se a me fosse stato detto che era necessario un emendamento, lo avrei presentato, così come ho fatto in tante altre occasioni. Avevamo detto: prima una verifica degli Uffici, poi un'azione, per procedere come si doveva. La modifica ha seguito questa tipologia; penso di aver dimostrato che, da parte mia, non c'era nessuna volontà, come è stato scritto nella mozione, di "aver voluto arbitrariamente modificare". È questa frase che mi ha fatto un po' arrabbiare, perché se io arbitrariamente avessi detto, e qui chiamo in causa il Direttore e il Capo Settore regionale...
Sono qui a disposizione di tutta l'Aula. Chi mi conosce sa che non è mia abitudine un tale comportamento.
Io dico sempre: "Gli Uffici cosa dicono? Quello che dicono gli Uffici io lo seguo"; se c'è una possibilità di fare una modifica, la si fa nel modo che indicano gli Uffici. Nei quasi 17-18 anni di Regione non ho mai forzato la mano: ne sono testimoni i miei Direttori e Dirigenti. Si pu chiedere al dottor Manto o al dottor Iacopino con i quali ho lavorato dieci anni; si può chiedere ad altri se io ho mai detto ad un funzionario: "Ti chiedo di modificare quello che hai fatto e di farlo così". Lungi da me una cosa del genere! Rispetto i compiti degli Uffici, della Giunta e della Commissione, che sono anche quelli di fare delle verifiche - e qui rispondo anche al Consigliere Reschigna - che l'Assessore non può fare.
Ho visto da fuori la stanza della carte dei parchi: la inviter Consigliere Reschigna, e le chiederò di entrare e verificare di cosa si tratta. È una stanza con sei metri cubi di faldoni altissimi con cartografie di ogni luogo della nostra regione. Quando sono stato nominato Assessore ho fatto il giro degli uffici e, quando mi hanno mandato in quella stanza, ho detto: "Questa è una stanza dove non entrerò mai!". Lo ammetto: tante volte, quando mi aprono la cartina davanti, non capisco neanche i confini o le modifiche, perché non sono né ingegnere né geometra quindi mi viene difficile, come approccio, essere uno che va puntualmente ad esaminare una cartografia.
Se siete d'accordo, possiamo anche concordare che assieme... Ripeto, a me spiace, non tanto per questa, ma per un paio di altre situazioni, tipo quella del Roero, in cui dobbiamo richiamare tutti i Sindaci interessati fare tutti gli approfondimenti che si vorranno e vedere se dobbiamo fare delle modifiche in una direzione piuttosto che in un'altra. Sono costretto a chiedere che anche queste altre cinque azioni, che erano quasi tutte in aumento, quindi creavamo nuove aree protette, siano ristralciate dalle cartografie, perché hanno seguito lo stesso iter di San Gillio.
Se ci sono altre domande, sono disponibile. Con molti ci conosciamo da anni, ma nel rispetto delle posizioni. Non ho mai negato un accesso agli atti; quando mi viene avanzata richiesta di atti, nel giro di uno o due giorni i documenti arrivano: chi me li ha chiesti in passato lo sa. Non devo passare per quello che non dà gli atti o per quello che è entrato di notte in una stanza a tracciare un confine. Sinceramente, non saprei nemmeno dove sono, tanto meno su una situazione di questo genere.
Poi, se non ho vigilato...Mi permetta, sfiderei qualunque Assessore ai parchi ci sia stato prima di me a prendere casualmente oggi un parco e a farsi dire dove sono i confini dei vari parchi, in ogni territorio e in ogni situazione. Credetemi: è un'impresa che nemmeno gli uffici, con funzionari che sono addetti a quel parco, dopo decine di anni, sanno esattamente quali sono gli esatti confini di un'area.
Chiedo all'Aula di respingere il documento, se non altro perché nel dispositivo si censura l'Assessore Casoni, perché arbitrariamente ha modificato i confini dell'area. Penso che gli allegati e la relazione che distribuirò, firmata dal responsabile di Settore, dal Direttore (proprio perché voglio trasparenza), ai quali ho chiesto di incontrarsi con la Commissione per chiarire l'iter procedurale della legge, vadano in questa direzione.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola elementare "Buon Consiglio" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola elementare "Buon Consiglio" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento:

Esame mozione n. 509 presentata dai Consiglieri Reschigna, Placido Taricco, Ronzani, Motta Angela, Boeti, Muliere, Gariglio, Lepri, Manica Pentenero, Bresso, Stara, Cerutti, Artesio, Buquicchio, Ponso e Laus inerente a "Arbitraria modifica dei parametri del Parco regionale La Mandria" (seguito)


PRESIDENTE

Continuiamo con l'esame della mozione n. 509.
aperto il dibattito generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Visto che l'Assessore Casoni ha detto che ci verrà consegnata la documentazione che abbiamo chiesto, noi chiediamo che ci venga consegnata.
Sarebbe anche utile avere la relazione degli Uffici cui ha fatto riferimento l'Assessore Casoni.



PRESIDENTE

Sì, anche noi ne avremmo bisogno.
Consigliere Taricco, può espletare l'intervento o vuole aspettare la documentazione?



(Commenti del Consigliere Taricco)



PRESIDENTE

Allora, consegniamo il prima possibile la documentazione; ovviamente ne chiediamo copia anche noi, perché, alla fine, indicherò quale può essere la procedura.
La parola al Consigliere Taricco.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Le ricostruzioni che vengono fatte mi lasciano sempre un po' stupito perché non comprendo se non si capisce qual è la differenza o se volutamente, la si ignora. Cioè, la prima cosa da fare in Aula è ricostruire ciò che realmente è successo, perché se non partiamo dalla chiarezza sui fondamentali non ci capiremo mai.
Faccio presente che, prima anche solo di porre una domanda per sapere cosa era successo, abbiamo ricostruito la vicenda millimetro per millimetro: abbiamo riletto tutti i verbali di tutte le Commissioni e tutti i verbali delle sedute in Aula, perché non volevo rischiare di porre una domanda le cui risposte, magari, erano già contenute nei verbali.
Quando, in data 20 settembre 2010, nella relazione introduttiva l'Assessore Casoni spiegò la ratio della sua proposta di legge - è riassunto molto bene nei verbali - nell'ultimo passaggio - che è quello che ha citato - l'Assessore - cito testualmente il verbale - disse che "si intendeva introdurre, anche grazie a questa norma, la modificazione dei confini di alcune aree protette, venendo incontro alle richieste pervenute alle Amministrazioni locali interessate, e l'integrazione del testo unico con il Parco naturale della Valle Antrona di recente istituzione".
Vorrei fosse chiaro che per tutti noi che eravamo in Commissione - e credo fosse chiaro a chiunque in quel contesto - questa frase si riferisce alle proposte di modifica dei confini che erano già state trasmesse. Non dobbiamo fare confusione, nel senso che in Aula il dischetto che fu consegnato, e che noi abbiamo stampato, conteneva sin dall'origine tutta una serie di modificazioni, tant'è che - l'ho fatto io, ma credo lo abbiamo fatto molti Gruppi - noi, molto semplicemente, prendemmo quel dischetto, lo duplicammo in 50-60 copie e lo inviammo per visionarlo a tutti gli amministratori dei parchi dei Comuni interessati, per capire se quelle proposte presentate dalla Giunta, in sede di avvio della discussione in Aula della modificazione della norma, corrispondevano ai desiderata del territorio.
Per quanto riguarda la risposta che ricevemmo in quella occasione quelle proposte rispondevano pienamente a quanto atteso , tant'è che nell'avvio dell'iter di discussione, noi dicemmo che, dai riscontri effettuati, nulla avevamo da eccepire in merito alle modificazioni che venivano proposte dalla Giunta, perché ci ritornò una sostanziale condivisione da parte di tutti di quelle modifiche, le quali in alcuni casi riducevano e in altri ampliavano. Appartengo ad un Comune che, insieme ad altri Comuni, entrava a far pare di una contigua. Ovviamente, quando mi arrivò il dischetto, lo feci verificare e mi dissero: "Benissimo, andiamo avanti".
Per cui, quando mi si dice che sono introdotte una serie di modificazioni, tra virgolette, "per andare incontro alle richieste dei Comuni", le avevamo viste in cartografia ed erano condivisibili, va bene.
Non vorrei che in quest'Aula si giocasse su un equivoco. Cioè, visto che c'è scritto che modifichiamo i confini, come dire, nelle cartografie ne aggiungo un pezzo, ne aggiungo un altro e non dico più niente a nessuno.
Qui, c'è un grosso tema che, secondo me, è fortemente sottovalutato da tutti gli interventi che ho sentito fino ad oggi e cioè che, c'è in gioco una questione che è fondamentale in questa istituzione: l'affidabilità del rapporto tra Consiglio e Giunta. Insomma, credo tutti vorremmo continuare a poter dare per scontato che, se mi viene presentata una carta e discutiamo di quella carta, non è che, alla fine della discussione, si debba controllare che durante la discussione qualcuno abbia poi mi ha cambiato la carta! Veramente, questo minerebbe alle fondamenta qualunque ragionamento noi svolgiamo in quest'Aula.
Ho sempre escluso, dopo aver scritto un testo, che venga poi emendato e condiviso la necessità di dover controllare, nella fase conclusiva dell'esame della proposta di legge,la possibilità che qualcuno, nello svolgersi della discussione, possa averlo sostituito. Se cominciamo ad ammettere la possibilità di un ragionamento del genere, siamo sul ciglio di un burrone pazzesco! Qui, il tema importante è quello che abbiamo posto e rispetto al quale avremmo voluto avere una risposta molto chiara. Non voglio sindacare o fare discorsi eccessivi, ma è chiaro che qui è successo qualcosa di grave, che riassumo in modo semplice, dopo un'ulteriore premessa.
Ho letto, come credo abbiamo letto tutti, i desiderata di tanti enti comuni e associazioni che hanno inviato lettere e documenti alla Commissione, in cui ognuno di essi esprimeva le proprie indicazioni: secondo alcuni andava fatto più lungo o più largo, oppure il termine di cinque giorni si chiedeva di portarlo a sette o a nove.
legittimo che ciascuno chieda, ma, poi, le modifiche avvengono con l'approvazione di emendamenti puntuali, che recuperano tutte o in parte quello che i Consiglieri ritengono - le richieste di modifiche prodotte, le trasformano in proposte di modificazione dell'impianto originario della norma; il Consiglio e la Commissione, con consapevolezza, le accolgono o le respingono, quelle accolte diventano legge. La giustificazione non pu essere del seguente tenore: "Il Comune di San Gillio ha mandato una lettera, l'avete vista anche voi".
Francamente, il fatto che il Comune di San Gillio abbia inviato una lettera può essere oggetto di attenzione o di non attenzione, ma, se il Consiglio non approva la modifica, non è che, perché il Comune l'ha chiesto, allora noi lo inseriamo. Vorrei che questa fosse una prassi legislativa molto chiara, da questo punto di vista.
Credo che questa questione debba essere chiarita in modo assolutamente inconfutabile e il fatto che insieme a questa modifica ce ne fossero altre quattro o cinque, quello che sono, non cambia in più o in meno.
Il dato di fondo su cui non dovrebbe esserci la minima discussione è che si è verificato un fatto gravissimo in questa aula. Poi, le responsabilità dovrebbero emergere dal dibattito, ma il dato di fatto è che è successa una cosa gravissima, cioè che una cartografia che era stata presentata è stata, tra virgolette, "modificata" senza l'assenso su quella modifica attraverso un atto del Consiglio. Non si può dire che la "aggiustiamo", non è possibile, nel senso che, se passa questo criterio frana tutto il sistema giuridico in cui siamo inseriti.
Su questo occorre molta chiarezza e a nulla valgono in questo senso ragionamenti del tenore: "L'avevano chiesto, pensavamo di", perch probabilmente, si è legittimati a pensarlo se si siede al "bar dello sport", ma non in seno alle istituzioni regionali. Ripeto: non è una questione di lana caprina, è uno dei pilastri su cui si regge il funzionamento di quest'Aula.
Credo debba essere dissipata, in modo assolutamente chiaro, l'idea della possibilità, anche remota, che qualcuno, senza l'approvazione di uno specifico emendamento, possa modificare un atto e che, implicitamente magari senza rendersene conto, qualche altro lo approvi. Se questo non è chiaro, veramente, si inizia un percorso dove non è neanche pensabile cosa dovremmo fare, è una follia totale questa roba qui! Mi sembra veramente che crolli il sistema! Questo deve essere molto chiaro e, purtroppo, ritengo che l'intervento dell'Assessore, per l'ennesima volta, abbia mischiato tutte le questioni.
Un errore c'è stato ed è molto chiaro e molto grave, non è che a qualcuno è scappata una carta.
Dopodiché, a fronte di un errore di questo genere, l'Assessore non dovrebbe farci altri discorsi se non dirci, stante che questo è l'errore qual è, tra virgolette, la "conseguenza" che l'Assessore assume. Perché se l'Assessore è consapevole di quanto è accaduto, come ha detto poc'anzi il collega Reschigna, avrebbe dovuto venire qui e dire: "Chiedo scusa a quest'Aula, perché abbiamo fatto un enorme pasticcio. Ce ne siamo resi conto e facciamo un passo indietro. Chiediamo scusa per l'errore e garantiamo che non capiterà più una cosa del genere". Dopodiché, l'Aula ne avrebbe discusso.
Se, invece, l'Assessore viene a dire che, poiché in una frase della sua relazione aveva sostenuto che erano previste delle modificazioni dei confini dell'area e che queste, tutto sommato, rientrano tra le modificazioni dei confini dell'area, non so neanche di cosa stiamo discutendo, perché mi pare che vi sia un deficit di consapevolezza tale da minare alle fondamenta qualunque discorso si possa fare oggi.



PRESIDENTE

Prima di continuare il dibattito, intendo intervenire in qualità di Presidente del Consiglio regionale, per...



TARICCO Giacomino

Mi scusi, potrei fare ancora una breve considerazione, visto che ho ancora un minuto a disposizione?



PRESIDENTE

Prego, per l'amor del cielo.



TARICCO Giacomino

Mi sono dimenticato un passaggio che mi ero segnato, che credo sia altrettanto importante.
Il nostro affidamento sulla bontà e sulla condivisione del percorso che abbiamo intrapreso è confermato dal fatto che abbiamo anche noi convenuto sulla necessità di semplificare l'iter attraverso cui arrivare a future modifiche di confini di piani d'area e altre scelte.
Ciò che è accaduto fa però, emergere un'altra questione, che non è così banale in questa vicenda: le aree protette - lo dico affinché sia chiaro ed evidente a tutti - si fondano su due grandi "patti" o "alleanze", che dir si voglia; uno è un patto (o alleanza) di territorio, nel senso che una serie di comunità locali si mettono insieme e mettono a disposizione delle proprie porzioni di territorio all'interno di un accordo che stabilisce e condivide delle regole per salvaguardare e valorizzare quella porzione di territorio. Poi quelle comunità locali insieme fanno un patto con la Regione, dove la messa a disposizione da parte delle comunità locali di quei territori incontra la messa a disposizione da parte della Regione di risorse, per valorizzare quel territorio.
Nella procedura che invece è stata seguita - il Comune ha chiesto e qualcuno ha deciso di dare assenso facendo - saltare un elemento essenziale: la comunità del parco è stata totalmente ignorata e bypassata.
Cioè mentre nella procedura originaria - le prime carte - siamo all'interno di un ragionamento dove un territorio ha condiviso delle modifiche (l'Assessore stesso ha detto di aver incontrato sul territorio gli amministratori e di aver condiviso delle modifiche), in questo caso non c'è stata alcuna condivisione, nel senso che un Consiglio comunale - un Sindaco ha chiesto, e l'Assessore gli ha dato. E il territorio, in quanto tale, è stato completamente ignorato.
Credo che questo fatto sia altrettanto grave da un punto di vista di merito di tutta la questione.



PRESIDENTE

Stavo dicendo che l'intervento del collega Taricco mi pone nelle condizioni, in veste di Presidente del Consiglio regionale, di puntualizzare e di richiamare l'attenzione dell'Aula su un punto: è evidente che il Consiglio regionale, attraverso i propri uffici, sempre ha pubblicato e pubblica quanto viene deliberato da quest'Aula (ci mancherebbe!). C'è stato questo sostanziale errore (dal punto di vista nostro, sia chiaro) perché, ovviamente, quando si tratta di un supporto informatico, quindi di un CD, questa volta, così come in passato e in futuro, si allega al prodotto cartaceo (oggi con il sistema informatico quindi, in questo caso, delle cartine) il CD stesso che ci trasmette la Giunta.
Gli uffici del Consiglio regionale, che come lei sa sono rigorosissimi (ma ritengo anche quelli della Giunta, ovviamente), non possono che trasmetterlo così. Perché non avremmo nemmeno lo strumento elettronico n la possibilità, come uffici del Consiglio regionale, di verificare di volta in volta la coerenza del CD su base informatica.



PRESIDENTE

TARICCO Giacomino (fuori microfono)



PRESIDENTE

A maggior ragione l'affidabilità.



PRESIDENTE

Ci tenevo a precisarlo, perché lei ha richiamato questo aspetto e volevo, ovviamente, ribadirlo e puntualizzarlo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
Assessore, l'ho ascoltata e le dirò, sinceramente, che non ci ha convinto, ma non tanto per il suo comportamento, a cui crediamo; non ho motivo di dubitare circa il fatto che lei non fosse a conoscenza della vicenda. Lei non ci ha convinto - non mi ha convinto - per cui merita, per quanto mi riguarda, il provvedimento di censura, perché ha ridimensionato nel suo intervento la gravità del fatto e perché non ha portato a termine il suo ragionamento. Se lei si dichiara non a conoscenza dell'accaduto - e abbiamo motivo di crederle - è evidente che qualcuno, però, quest'atto lo ha compiuto. Questo cambio della carta non è avvenuto, come diceva il nostro Capogruppo, per intercessione dello Spirito Santo, che ha altro di meglio da fare, ma perché qualcuno è intervenuto e ha cambiato queste carte. Lei, di questo, non ha detto nulla, ma ha derubricato questo episodio ad una errata corrige, quasi fosse capitato uno sbaglio. Ma questo è stato uno sbaglio voluto, non un errore. Non è stata una errata corrige Assessore. È la volontà che qualche dipendente - come possiamo definirlo? irresponsabile della nostra Regione (perché di questo si è trattato) ha inteso fare.
Veniamo alla gravità del fatto: perché il fatto è grave? Si tratta di un'area - lo dico per quanti non lo sapessero - piuttosto grande, di diversi ettari, il cui valore, a seguito del verosimile cambio di destinazione che il Comune di San Gillio aveva da tempo deciso di determinare, avrebbe consentito al proprietario o ai proprietari (poi approfondiremo la natura degli stessi) un guadagno straordinario di alcuni milioni di euro, cash. Questo cambio - o quest'errore - non è frutto di una svista. Noi abbiamo motivo di pensare che dietro a quest'errore, che lei ha così derubricato, ci sia una chiara valutazione della convenienza economica di questa operazione. Poi qualcuno potrà dire che tale convenienza economica ha delle coperture, ma non abbiamo certo gli elementi per poterlo sostenere, per cui la consideriamo un'ipotesi da approfondire, che speriamo non venga confermata.
Il fatto è grave perché le carte - lo hanno già ribadito i miei colleghi Reschigna e Taricco - si cambiano con delibera di Consiglio, con legge regionale, con delibera di Giunta (non si tratta, naturalmente, di cartografie), insomma si fanno degli atti, anche solo una determina. La Pubblica Amministrazione, dunque, decide per atti, non per sotterfugi; non decide sottobanco, non decide per volontà di un funzionario, di un dirigente o di una persona alle dipendenze pubbliche. Sarebbe come se un funzionario o un dirigente decidesse di concedere un contributo per sua volontà, perché un tal Comune gli ha chiesto di dare una mano ad una polisportiva che ne aveva bisogno; o come se un dirigente decidesse di non fare una gara ad evidenza pubblica, contrariamente alle regole europee e nazionali, semplicemente perché ritiene che una certa ditta lavori meglio.
Siamo più o meno a questo livello, forse di più.
Lei, Assessore, merita la censura soprattutto perché col suo intervento copre i responsabili di quest'atto. Come ripeto, noi le riconosciamo personalmente ho motivo di crederle - la buona fede, ma non può trincerarsi dietro alla sua buona fede dicendo che nessuno ha fatto quest'atto. Lei avrebbe dovuto, insieme alla sua dichiarazione di innocenza e di non coinvolgimento in quest'atto, affermare contemporaneamente che vi è qualcuno all'interno dei suoi uffici che, invece, non si è comportato secondo i criteri di pubblico interesse, di trasparenza, di onestà e di disinteresse personale.
Lei questo passo, Assessore, lo deve fare. Sarà poi chi ha la responsabilità di indagare a dover fare gli approfondimenti necessari e indispensabili per individuare eventuali responsabilità, ma questo è un passo necessario. Lei non può difendere gli uffici, i suoi collaboratori in generale, derubricando questo episodio come errata corrige. Non è una errata corrige, ma un fatto molto grave, di cui lei deve assumersi la responsabilità, se non personalmente, almeno indirettamente.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOLINARI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Assessore Casoni, nella migliore delle ipotesi, si è combinato un pasticcio! Dico nella migliore delle ipotesi, perché lei è stato costretto ad ammettere che verranno stralciate le modifiche riguardanti quattro o cinque aree protette. Chiaro? In pratica, in Commissione abbiamo approvato delle norme che sono state acquisite e non approvate. Questa è la sostanza! Si è dato per acquisito il fatto che erano state proposte delle modifiche; la Commissione non ha esercitato la potestà di approvare queste norme, pertanto la legge che abbiamo licenziato contiene norme che la Commissione non ha mai discusso e approvato.
Questo è il punto - se ho inteso - tanto è vero che oggi, per rimediare a quel pasticcio, siamo costretti a chiedere al Consiglio di fare una seconda modifica, stralciando, dalla legge che abbiamo approvato, quelle modifiche che la Commissione non ha mai esaminato e approvato e che sono state date per acquisite.
Per quanto mi riguarda, il problema è chiaro, chiarissimo.
La vicenda, secondo me, è grave per due ragioni.
La prima: l'Assessore Casoni ha dichiarato che l'orientamento della Giunta e dell'Assessore era di accogliere le richieste avanzate dai Comuni.
Intanto, dico che non è così, o non è così per tutti i Comuni: non è stato così per tutti i Comuni.
Sono testimone del fatto che la richiesta avanzata da un gruppo di Comuni - è vero, Taricco? - affinché venisse istituito il Sacro Monte di San Giovanni d'Andorno, è stata legittimamente respinta dall'Assessore.
Giusto? Pertanto, incominciamo con lo sgomberare il campo dal fatto che noi abbiamo fatto un poutpourri, un assemblaggio delle richieste venute dai Comuni. Non è vero: abbiamo giustamente discriminato tra richiesta e richiesta.
Naturalmente, è legittimo che l'Assessore assuma come orientamento faccia sua - la proposta di questo o quel Comune di modificare il confine di un'area protetta. È legittimo che l'Assessore - condividendola - la faccia sua, ma questa proposta di modifica deve essere discussa e approvata. Deve esserci una discussione nella quale l'Assessore motivi alla Commissione e al Consiglio quali sono, secondo lui, le ragioni - che non possono essere quelle che indicano gli Uffici - che lo spingono a ritenere quella modifica accoglibile.
Ho qui la richiesta presentata dal Comune di San Gillio. Colleghi prendetene visione, perché il Comune di San Gillio ha detto all'Assessore: "Facendo seguito alla memoria, la preghiamo di prendere in considerazione la proposta di modificare l'area protetta".
Ma non stiamo parlando di bruscolini! Stiamo parlando di aree protette! Una modifica non è cosa indifferente; una modifica può difendere tutelare o scoraggiare interessi.
Non stiamo parlando dell'orto sotto casa! È chiaro cosa voglio dire? Non stiamo parlando di un pezzo d'orto in cui coltivare i pomodori stiamo discutendo di un'area protetta, che si chiama La Mandria e i colleghi del Consiglio sanno quante volte tale questione ha suscitato discussioni feroci, in Commissione! Siamo in presenza di una modifica riguardante il Parco La Mandria e diciamo che ci siamo limitati a prendere atto della richiesta che hanno presentato i Comuni. Non c'è un apprezzamento, una discussione politica di merito, magari legittima; non mi sento di contestare in via di principio quella proposta di modifica, ma deve esserci un momento di discussione perché non basta dire: "Complessivamente, la superficie delle aree protette è rimasta integra".
Cosa c'entra? Ne prendo atto: prendo atto che, complessivamente, una superficie delle aree protette in Piemonte è rimasta invariata, ma voi mi spiegate e m'insegnate - e sono ovviamente di quest'opinione - che le modifiche che avvengono lì dentro non sono ininfluenti ai fini degli interessi che si possono difendere o penalizzare.
Ma che ragionamento è questo? Ma che ragionamento è? Mi sembra una cosa che non sta né in cielo né in terra: stiamo discutendo di questioni spesse e voi mi dite "Mah, il Comune l'ha proposto io l'ho accolto, gli Uffici me l'hanno segnalato".
Ripeto: non parliamo dell'orto sotto casa, ma di un'area protetta! Non contesto il fatto che il Comune o il proprietario di quell'area mi spingo fino a quel punto, badate - abbia interesse a modificare i confini del Parco La Mandria e posso capire che lo chieda. Contesto il fatto che esistono un Consiglio regionale e una Commissione che affrontano tale questione senza discuterne e senza farsi guidare da una valutazione di merito.
Questo non è avvenuto, per ammissione dell'Assessore, il quale ha preso atto di una richiesta di modifica presentata dal Comune di San Gillio.
Seconda valutazione: abbiamo approvato una legge - se ho inteso bene violando la procedura. Questo è l'altro punto, a parte quello politico: abbiamo approvato una legge violando le procedure, tanto è vero che oggi ha fatto bene l'Assessore a proporre, e siamo costretti a dire, alla Presidenza del Consiglio: "Stralciate tutto".
Figura che lascio immaginare, perché voglio capire quale giudizio avranno di noi - mi ci metto dentro - legislatori del Piemonte, quegli Amministratori della nostra regione, dei Comuni, che prendono atto del fatto che abbiamo approvato una legge e che oggi proponiamo uno stralcio di cinque modifiche, che rispondevano anche a interessi sacrosanti - come ha ricordato l'Assessore - magari anche legittimi e fondati, ma, in ogni caso devono prendere atto che il legislatore non ha approvato quelle modifiche.
Non so cosa penseranno di noi: la credibilità della politica è destinata ad aumentare, naturalmente, dopo questa vicenda! Io, se vedo un amministratore di un'area protetta che verrà cancellata mi nascondo! Mi nascondo! Però, anche lì, mi chiedo perché abbiamo violato la procedura.
Ma scusate, se io propongo una modifica del Parco La Mandria, e non discuto più - Assessore Casoni - del fatto che sia legittimo o meno (non conosco il problema specifico), come Assemblea legislativa e Commissione di merito, presento un emendamento. Lo presenta la Giunta, motivandolo e spiegando perché ritiene di approvare le richieste di modifica dell'area avanzate dal Comune di San Gillio.
L'Assessore ci mette del suo e spiega perché ritiene che l'area deve essere modificata; la Commissione discute e approva un emendamento, che recita "l'area è modificata", e allega la nuova cartografia.
così che si fanno le leggi! Le leggi si fanno così! Non è che io comunico a qualcuno che intendo modificare la legge; prendo atto che poiché il Comune ha presentato una lettera, questa s'intende acquisita.
Ma dove siamo?



RONZANI Wilmer

BOTTA Marco (fuori microfono)



RONZANI Wilmer

Ma se hai approvato l'allegato A!



RONZANI Wilmer

Prego?



RONZANI Wilmer

BOTTA Marco (fuori microfono)



RONZANI Wilmer

Ma prego cosa?



PRESIDENTE

Collega Ronzani, si rivolga alla Presidenza.



RONZANI Wilmer

Collega Botta, sei un Consigliere di lungo corso, sai benissimo che gli emendamenti servono a cambiare e modificare le leggi e che, in questo caso parlo della procedura - il problema che non è stato affrontato è esattamente questo: per le modifiche che sono state presentate avremmo dovuto esaminare gli emendamenti. Guarda, è così tanto vero quello che dico, e non è di parte, che l'Assessore ha proposto correttamente alla Presidenza di stralciare quelle modifiche.
Se quelle modifiche fossero state approvate secondo legge, l'Assessore non avrebbe chiesto alla Presidenza del Consiglio di modificarle e stralciarle. O no? Questo è elementare! Questi sono i fatti, Presidente! Io non do giudizi, perché gli elementi sono naturalmente questi.
Credo che questa vicenda però mette in evidenza - e ho concluso - una responsabilità politica.
Lo dico all'Assessore Casoni. William, non si è Assessore solo quando si tratta di fare il comunicato per annunciare che hai fatto la legge sulle aree protette, ma si è Assessore anche quando si tratta di assumersi le responsabilità! Onori e oneri in questo mondo! Onori e oneri! L'onore di aver fatto la legge, di esserti attribuito una parte del merito (è scontato), ma anche l'onere di attribuirti la responsabilità se come emerge da questa discussione, qualche problema c'è stato.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Intanto, è evidente che vi sia stato un problema relativamente alle modalità con cui si è condotta l'attività normativa, però se fosse come l'avete dipinta, ovviamente, sarebbe una cosa estremamente grave. Ci significherebbe che c'è la volontà da parte di qualcuno di intervenire relativamente a dei territori, conoscendo gli Uffici (come dice il collega Lepri) o l'Assessore (come dice qualcun altro) il proprietari e, quindi, di arrecare un evidente beneficio diretto al proprietario dei terreni.
Se questa fosse la modalità, rammentiamo che, intanto, l'ha fatto un'Amministrazione comunale, che quindi dovrebbe essere connivente con il proprietario.
Però, male non fa trasformare anche 72 ettari nel Parco della Vauda in terreni edificabili; trasformare una giornata di terra da area di salvaguardia in terreno edificabile vuol dire un sacco di soldi. Lo stesso discorso vale per otto ettari nel Pian del Re, per 19 nel tratto cuneese del Po, per 52 ettari (quelli che sono in discussione) della Mandria e della Valle Antrona.
Cosa accade? Accade che la Commissione licenzia un testo di legge che ha alcune cartografie che vengono modificate e trasmesse all'Aula modificate, perché l'Assessore (ho letto il verbale, perché non ero in Commissione) comunica che si andrà a recepire alcune richieste oggi non presenti nella cartografia e così trasmesse all'Aula.
Lo dico per me che non sono in V Commissione. Se avessi - e poi arriva la parte che mi interessa un po' di più - preso le 106 tavole cartografiche lo ricordo, le 106 tavole cartografiche - io, non componente della V Commissione, componente del Consiglio regionale che approva la legge, avrei approvato la legge che viene pubblicata sul BUR, identica, senza una minima variazione.
Ma il dato rilevante sono le 106 tavole cartografiche. Perché credo di aver fatto il Consigliere di opposizione con un certo puntiglio. E sono partito dal presupposto di cui diceva il collega Taricco. Uno poteva contestare un provvedimento, uno poteva andare a verificare una consulenza ma mai mi sono sognato di mettermi a verificare se una legge approvata era identica alla legge votata dal Consiglio. E voi mi volete far credere che da soli, vi siete messi a prendere 106 tavole cartografiche, le avete sovrapposte e avete individuato la differenza dei confini? Non ci crediamo! Non ci crede neanche un bambino. Qualcuno ve l'ha detto! Allora, se qualcuno ve l'ha detto, lo comunico all'Assessore, è un aspetto grave. È molto più grave che qualcuno comunichi una modifica...



(Commenti in aula)



VIGNALE Gian Luca

Ma quello è evidente.
Se volete farci credere che avete sovrapposto 106 tavole, non ci crede nessuno!



VIGNALE Gian Luca

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



VIGNALE Gian Luca

Lo scandalo è che qualcuno se ne è accorto e che ce l'ha detto?



VIGNALE Gian Luca

Ci arrivo. Ci arrivo. C'è la responsabilità e c'è la fonte.



PRESIDENTE

Chiedo scusa. Consigliere Reschigna, mi scusi.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Consigliere Reschigna e colleghi, c'è un dibattito. Sta intervenendo il Consigliere Vignale.
Ripristiniamo le condizioni, poi si potrà intervenire. E lei Consigliere Reschigna, può anche intervenire per la replica, quindi ha ulteriori dieci minuti.
Continui, Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Questo è un aspetto, poi c'è una questione di responsabilità Allora, c'è un testo che viene licenziato in Commissione. Se è un testo differente perché si dice che non è stato votato un emendamento che ha modificato la cartografia e, quindi, c'è un testo differente che dalla Commissione arriva in aula, ci sarà qualcuno che doveva verificare che un testo fra la Commissione e l'Aula non sia corrispondente a un testo che non è stato emendato. Perché io posso anche provarci, da Consigliere di maggioranza o da Presidente della Commissione, a dire: "Guardate modifichiamo la legge rispetto a come l'abbiamo approvata in III Commissione, la mandiamo in Aula differente, i colleghi non se ne accorgono e così l'approviamo". Se provassi a farlo, ne avrei la responsabilità politica se ci riuscissi, ma dovrei trovare qualcuno che sia d'accordo con me a trasmettere in Aula un testo modificato, o no? Perché è il Presidente di Commissione che trasmette all'Aula i testi licenziati dalla Commissione? Immagino di no. Immagino che eventuali modifiche e i testi vengano trasmessi all'Aula da qualcuno.
A me sembra, molto sommessamente, che vi sia stato un aspetto di differente interpretazione, cioè l'Assessore ha detto che sei comunità locali ci chiedono le modifiche dei parchi. Si è discusso di questo, come vediamo dai verbali in Commissione. Non è stato votato: è stato dato per acquisito, perché verosimilmente si parlava dell'allegato e non del testo della legge. Arriva in Aula modificato a seguito della discussione e quel testo viene in qualche modo approvato.
Secondo me, è andata così.
Comunque sia andata, vi sono responsabilità e chiedo all'Assessore di verificarle. Voglio dire, se la responsabilità è politica, è politica! Nel senso che se c'è qualcuno che interviene nei confronti di un funzionario della Pubblica Amministrazione e dice "modifica quel confine di parco perché lì c'è un mio amico", è una responsabilità politica, c'è una connivenza ovviamente da parte di un dipendente della Regione Piemonte. Mi sembra di escludere che ciò sia accaduto, perché doveva accadere per cinque realtà diverse. Ripeto, non ce n'è una, ci sono le altre cinque e ci interesseremo anche della proprietà delle altre cinque, se questo è il dibattito, ma sinceramente non m'interessa.
evidente che c'è una responsabilità, se non vi è stata un'indicazione politica. E se anche fosse così, si tratterebbe di un funzionario sottoponibile all'interesse della Procura, perché si sarebbe prestato all'eventuale richiesta illegittima di un esponente del Governo regionale.
Nessuno si scandalizzi quando dico "fonte", ma credo che gli Uffici nei confronti del Governo e dell'istituzione per cui lavorano, debbano...
Non è fiducia e nemmeno collaborazione, ma neanche se me lo ripetete 160 volte credo che voi avete scoperto la modifica da soli: qualcuno ve l'ha detto.
E lo ripeto all'Assessore: il fatto che qualcuno abbia comunicato ai Gruppi di opposizione una modifica esistente fra la cartografia approvata in Commissione e quella pubblicata sul BUR, per me è doppiamente grave.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Taricco per fatto personale. Lo esplichi prego.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Credo sia necessario, per evitare discussioni...



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere, ma siccome non presiedevo io, le chiedo una cortesia: mi esplichi il fatto personale, così lo valuto.



TARICCO Giacomino

Il fatto personale è che il Consigliere Vignale ha detto che qualcuno ed è abbastanza evidente dal discorso che ha fatto - tra i funzionari della Giunta o del Consiglio mi avrebbe, come dire, imbeccato...



PRESIDENTE

Mi scusi ancora. Lei sostiene che le sono stati ascritti dei comportamenti che ritiene di non aver sostenuto.



TARICCO Giacomino

Assolutamente.
Voglio solo chiarire come sono andate le cose, poi...



(Commenti in aula)



TARICCO Giacomino

Io ritengo invece che sia necessario chiarire.



PRESIDENTE

Colleghi, il Consigliere Taricco ha detto che il Consigliere Vignale nel suo intervento, gli ha, come dire, ascritto dei comportamenti che non ha tenuto: è proprio il classico e scolastico caso di fatto personale.
Prego, Consigliere Taricco.



TARICCO Giacomino

Allora, voglio solo chiarire che è vero che non me ne sono accorto da solo guardando sulle carte: ha ragione il Consigliere Vignale, non è che sono andato a prendermi le 170 carte a guardarle.
successa una cosa molto semplice: dopo che erano state pubblicate le cartografie finali della legge sul sito della Regione, nell'arco di una ventina di giorni, ben tre Amministratori mi hanno telefonato per chiedere: "Rispetto alle cartografie che ci avevate fatto vedere, avete ancora fatto delle modifiche in Commissione?" e io a tutti e tre ho detto: "No", nel senso che non sono state fatte modifiche".
evidente che, dopo la terza telefonata in due giorni, mi è venuto un dubbio: ho pensato che se tre persone diverse mi chiedono questo, c'è qualche problema. Quindi abbiamo fatto alcune verifiche a campione, tant'è che noi ne abbiamo colta una: abbiamo preso una decina di carte e, delle cinque che poi gli uffici a posteriori ci hanno detto che c'era la modifica...



PRESIDENTE

Bene, grazie.



TARICCO Giacomino

Abbiamo visto quella che abbiamo colto era una delle due che ci sono sul Parco della Mandria, tant'è che abbiamo poi scoperto dopo...



PRESIDENTE

Va bene, adesso però non può...
Il fatto personale è stato esplicato, credo che lei abbia avuto quindi la facoltà di chiarire il suo comportamento all'Aula.
La parola al Vicepresidente Placido, che interviene in qualità di Consigliere.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente.
Devo dire che al collega Vignale tocca in qualche caso (spesso) mettere delle pezze a situazioni di difficoltà; naturalmente capita anche a me: a volte ci si riesce bene, a volte ci si riesce male. Caro Vignale, questa mi sembra che non sia fra quelle riuscite meglio.
Tuttavia, c'è un problema che riguarda tutti e che si fa finta di non voler capire: è un fatto gravissimo e riguarda il Consiglio regionale. La questione principale non è chi è stato.
Caro Vignale, è la favola del lupo e dell'agnello: non è che vogliamo attribuire la colpa all'agnello e non al lupo? A me l'hanno detto a Venaria, non me ne sono accorto io: praticamente impossibile. E la colpa qual è? Quella di essere stati informati su di un eventuale reato? Questa è la colpa? Non si possono capovolgere le questioni. Ciò mette in discussione una serie di questioni serie. Faccio una richiesta ufficiale al Presidente del Consiglio: d'ora in avanti, questo Consiglio regionale, visto che è venuto meno il rapporto fiduciario, dovrà controllare tutti gli atti che vengono licenziati dalle Commissioni e dal Consiglio prima che vengano pubblicati.



PLACIDO Roberto

BURZI Angelo (fuori microfono)



PLACIDO Roberto

Pensa che io lo davo per scontato!



PLACIDO Roberto

Certo, anch'io lo davo per scontato! Ma quando si dà per scontato che ci sono dei documenti che arrivano dalla Giunta...
Assessore Casoni, se noi avessimo pensato che lei fosse stato responsabile, avremmo chiesto le sue dimissioni! È chiaro? Noi avremmo chiesto le dimissioni! Ma non se ne può uscire così! Mi scusi, Assessore! Non è stato lo Spirito Santo, di notte, a spostare i confini di un'area sotto pressione perché San Gillio, lo sappiamo tutti...
Sono andato a Venaria subito dopo che è stato votato il provvedimento uscito sul BUR. Mi hanno avvicinato in cinque (ero lì per un'iniziativa) a spiegarmi la situazione, con molta preoccupazione. Devo dire che uno all'opposto, mi ha detto: "Se l'avete fatto a San Gillio, allora lo posso fare anch'io".
E allora, Assessore, mi sarei aspettato, da un Assessore di lungo corso e di grande esperienza, che facesse la cosa che andava fatta e che dicesse: "Chiedo scusa, verificheremo chi è stato. Non lo condivido, altrimenti non l'avrei presentato".
Lei questo non l'ha fatto e - attenzione - ciò pone dei problemi perché lei, non facendo quello, di fatto avvalora la tesi che è stato lo Spirito Santo. Ma qua non c'è stato nessun errore, non si è discusso perché di queste modifiche non si è discusso, non si è discusso in Commissione, Vignale, sede in cui si può dire se si è d'accordo o contrari però siccome c'è stato il dubbio se eravamo d'accordo o a favore, è passata una versione invece dell'altra; di queste modifiche in Commissione non si è discusso.
Lei dice: "Ci sono delle modifiche, ci sono le cartine, va bene" e poi come per incanto, con un'azione da illusionista... Neanche Brachetti, che è veloce, sarebbe riuscito a trasformare dei confini modificandoli, questo è il problema! Allora, non è possibile! Il Comune di San Gillio ha chiesto, l'ha detto prima il collega Ronzani, chiedere è lecito, rispondere è cortesia. La risposta non c'è stata in Commissione: "No, non ve la diamo", altrimenti lei avrebbe portato la modifica, l'avrebbe inserita o, ancora meglio, avrebbe scelto la via maestra dell'emendamento: "C'è una richiesta del Comune di San Gillio, cosa ne pensano i Commissari?". Non è avvenuto niente di tutto questo.
E allora, questo fatto è gravissimo, e lo sottolineo perché oggi sono cinque le aree di preparco. Su cui decidere Chi è della provincia di Torino conosce bene la pressione che c'è sulla Mandria per "n" motivi: perché è il più grande Parco regionale; perché ha vicino la Reggia e potrei continuare l'elenco.
Vale anche per altri Parchi, dove l'attenzione è meno forte per evidenti differenze.
Poiché con questo viene meno il rapporto fiduciario, fatto gravissimo fatto gravissimo - che lei, Assessore Casoni, non ha assolutamente sottolineato. C'è stata una svista; c'è stato un errore. Ma quale errore? Quale svista? Lo ripeto, Assessore Casoni, se noi avessimo pensato ad una sua responsabilità, avremmo chiesto le sue dimissioni. Ma non è che lei può far finta di non avere alcuna responsabilità. Lei è l'Assessore! Non si assume nessuna responsabilità; non chiede scusa per quello che è successo; non dice "cercherò di capire come mai, cosa è stato e chi è stato", perch qualcuno è stato.
Penso - poi valuterà il Gruppo - che tutto questo non può che essere deciso da qualcun altro che dovrà valutare cosa è successo e in base a quello noi tireremo le conclusioni, perché è evidente che la storia non pu finire qua. Non può finire qua per quello che sarà il prosieguo della verifica degli atti, delle leggi e delle proposte.
Caro Presidente Cattaneo, non si può neanche passare sul banco degli accusati quando si è vittime. Mi riferisco al Consiglio regionale, perch qua qualcuno ha cercato di far mettere sul banco degli accusati chi è stato turlupinato.
Io mi sento turlupinato, nel sapere che è stata proposta una cosa e poi ne esce altro. Non è accettabile che chi è turlupinato passi per accusato.
Non è assolutamente possibile e accettabile.
Vale quindi la richiesta di prima - se qualcuno lo dà per scontato, lo do anch'io per scontato e allora bisognerà verificare che avvenga - ossia che tutti gli atti che escono dalle Commissioni, prima che vadano al BUR devono essere verificati. Il provvedimento verrà pubblicato qualche giorno dopo sul BUR, ma bisognerà controllare tutte le cartine e tutte le planimetrie. Si dovrà controllare tutto quanto affinché tutto corrisponda perché noi abbiamo fiducia nei funzionari del Consiglio regionale.
Altra questione e termino.
Assessore Casoni, mi auguro che nella replica lei modifichi la sua posizione. Chieda scusa per quello che è successo, essendo un atto dovuto da parte sua, e ci dica che farà qualcosa per capire come mai e chi è stato, altrimenti - ed ecco perché il documento di censura - quando succede un fatto del genere, cosa pensa che le possiamo dire? Bravo? Adesso c'è un'espressione di censura per i motivi che ho detto.
Attendiamo l'evoluzione dei fatti per valutare cosa fare nei suoi confronti.



PRESIDENTE

Consigliere Placido, per quanto riguarda la questione del Consiglio regionale, già in un primo intervento circa un'ora fa avevo detto, e ribadisco, che il Consiglio regionale, attraverso i propri uffici, è garante della pubblicazione, nell'esattezza di quanto deliberato o approvato dal Consiglio regionale. L'unico elemento di debolezza, come lei sa, attiene alle procedure elettroniche ed informatiche. Attualmente il Consiglio regionale, con i propri uffici e con le proprie tecnologie, non è in grado di fare le verifiche sui CD che qui pervengono; come non è in grado neanche per quanto riguarda i dati del bilancio.
Affronteremo questo aspetto nell'Ufficio di Presidenza. Lei lo ha rilevato però, per quanto riguarda le cartografie, la situazione è questa.
Lo voglio ribadire, altrimenti bisogna ritornare, paradossalmente, alla carta. Vedremo.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Spagnuolo; ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

Intervengo come componente della Commissione e come Consigliere regionale che ha ascoltato con grande attenzione tutti gli interventi, ma faccio una premessa.
Riconosco la buona fede dell'Assessore Casoni, ma esiste una questione in proposito, non semplice ma semplicissima.
Vorrei anche intervenire, Presidente, quando il responsabile di questo settore avrà finito il suo Consiglio, perché mi sembra che si stia svolgendo un Consiglio parallelo.
Molto modestamente vorrei essere ascoltata, per quel niente che rappresento, quanto meno dai miei colleghi, ma anche dai Dirigenti perch io, che sono stata una Dirigente della Regione Piemonte, posso immedesimarmi più di altri nello stato d'animo di chi è Dirigente ed è responsabile dei suoi atti, e magari sente su di sé un'indiretta responsabilità anche per coloro che deve guidare in un'azione di lavoro.
Penso che qui le questioni siano semplicissime. Dato atto della buona fede che personalmente mi sento di dare all'Assessore - come ritengo il nostro Gruppo e la maggioranza diano - tuttavia ritengo che ci sia un interesse che prevalga su tutto: la verità deve venire a galla.
A me non interessa affatto che questi documenti siano stati conosciuti perché qualcuno, dell'opposizione o della maggioranza, ha detto ciò che eventualmente può essere avvenuto. Dopodiché è evidente che l'opposizione fa l'opposizione, e ci mancherebbe, ma a maggior ragione, se qualcuno all'interno degli Uffici ha ritenuto di doversi, eventualmente, rivolgere ad una parte politica per far conoscere ciò che stava avvenendo, a maggior ragione noi dobbiamo conoscere questa verità. Soprattutto lei, Assessore Casoni, ha tutto l'interesse, come la Giunta, a conoscere quello che è avvenuto. Questo vale per tutti.
Dando buona fede a tutti, noi dobbiamo sapere cosa è avvenuto, perch non si tratta di una questione irrilevante. È una questione molto rilevante, dalla quale possono scaturire proposte - ne ho sentita adesso una, ma altre se ne possono fare - che andranno ad appesantire un iter già estremamente pesante, con conseguenze - e mi rifaccio alle mie reminiscenze di Dirigente della Regione Piemonte - molto pesanti. Pensare che il Consiglio debba controllare gli atti che escono dalla Commissione, rispetto ad un lavoro fatto dai Dirigenti della Giunta, la riterrei una cosa molto pesante e di un impatto, in termini di rapporti, che a lungo non potrà reggere.
Certamente lei, Assessore Casoni, ha una responsabilità perché lei ha sostanzialmente, un interesse. Lei è il primo ad essere interessato a sapere che cosa può essere avvenuto, perché certamente è il responsabile per materia, del settore. Non perché si chiama "Casoni", ma perch responsabile dell'interesse del settore.
Noi lo dobbiamo sapere, perché ci deve essere tranquillità che, nel momento in cui un provvedimento viene licenziato dalla Commissione, va in Aula e viene poi pubblicato sul BUR, sia quel provvedimento e non un altro.
La questione non è più grave perché riguarda in questo caso la Mandria dove certamente c'è una "spinta" ed interessi di carattere economico essendo un'area molto appetibile nella realtà della provincia di Torino.
Tuttavia sarebbe la stessa cosa se riguardasse altri aspetti.
Dobbiamo essere tranquilli, ripristinare un rapporto di fiducia con i Dirigenti della Giunta perché questo rapporto di fiducia esiste, deve esistere e deve essere un patrimonio della Regione Piemonte. Non possiamo dire: abbiamo licenziato un provvedimento in Consiglio, verifichiamo se per caso ci sono delle difformità. È come chiudere bottega.
L'errore è sempre avvenuto e, per l'errore, addirittura, ci sono i coordinamenti che, normalmente, si fanno già in Commissione. L'errore è sempre scusabile, l'errore capiterà, ma poiché qui c'è una convinzione o comunque, una convinzione di qualche parte e, comunque, il fatto che queste cartine non sono sovrapponibili, così mi risulta che sia, abbiamo interesse a sapere la verità. La Giunta deve fare, eventualmente, una piccola indagine conoscitiva tra il personale; l'Assessore dovrà fare un approfondimento che riguarda il lavoro svolto per capire se, magari, vi è stata qualche svista in buona fede; per capire se, magari, come sovente pu avvenire, ci possono essere dei conflitti, ecc. Non cadiamo dalle nuvole lo sappiamo che ci possono anche essere dei conflitti, che possono portare ad affermare cose che non sono avvenute nello spirito in cui vengono rappresentate. Diamo il massimo della buona fede, ma ci si prenda le proprie responsabilità, si venga a sapere la verità sulla questione e soprattutto, non si mettano le condizioni perché ci siano degli appesantimenti di fiducia o di sfiducia che, alla fine, tutti insieme pagheremo. Ci metteremmo in una condizione che non è quella nella quale noi dobbiamo lavorare e, in particolare, gli Assessori devono lavorare.



PRESIDENTE

Mi permetto sommessamente di comunicare all'Aula che il Consiglio era convocato fino alle ore 12.30. Sono ancora iscritti a parlare i Consiglieri Pedrale, Reschigna, Comba e Negro per il dibattito generale, cui seguirà la replica dell'Assessore Casoni e del Consigliere Reschigna, se si volesse avvalere della facoltà. Abbiamo due soluzioni, e mentre interviene il Consigliere Pedrale penseremo a quale delle due adottare: andiamo avanti ad oltranza e facciamo slittare la Conferenza Capigruppo, oppure continuiamo il dibattito in altra seduta. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Non vorrei dilungarmi troppo perché credo che vi siano argomenti altrettanto importanti. Credo che oggi non ci sia stato nessun turlupinato e nessuno che abbia voluto turlupinare qualcun altro. Sono sicuro al mille della correttezza e della buona fede dell'Assessore Casoni. Ragion per cui iniziamo subito a rimandare al mittente certi toni e certi approcci, che non ci sono sicuramente piaciuti, di eccessiva critica nei riguardi dell'operato dell'Assessore Casoni.
successo un incidente, questo sì. Bisogna ammettere che, con onestà e oggettività, in una macchina così complessa com'è la Regione, con così tanti atti amministrativi e politici amministrativi assieme, con così tanto carteggio, ma anche con le difficoltà tecnologiche di verifica, è successo un incidente. Incidente che è stato rilevato. È positivo che sia stato rilevato perché, evidentemente, c'era una discrepanza tra quanto era stato evidenziato in Commissione e in Aula e quanto è stato pubblicato sul BUR.
Allo stato attuale, credo a quanto detto dall'Assessore Casoni, ossia che, nel passaggio dall'Aula al BUR, dalla Commissione all'Aula, ci sia stato un qualche errore materiale. D'altronde, se l'Assessore voleva modificare determinati confini di queste cartografie, poteva tranquillamente presentare un emendamento in Commissione. Questo non è stato fatto, quindi c'erano tutti gli strumenti trasparenti e tranquilli per, eventualmente e politicamente, fare una scelta di modifica dei confini. Da questo punto di vista, l'operato dell'Assessore Casoni è sicuramente stato corretto.
Può darsi che ci sia stato un incidente nel percorso. Allora giustamente, anch'io chiedo all'Assessore Casoni di fare un'ulteriore verifica interna, se davvero, come crediamo, ci sia stato un semplice errore materiale o se sia successo qualcos'altro, magari anche involontariamente, magari anche in buon fede, ma che certamente non parte dall'indirizzo politico dell'Assessore.
Dopodiché, sono state colte delle proposte di dotare il Consiglio regionale di strumentazioni tecnologiche, di ulteriori controlli successivi alle deliberazioni della Commissione o dell'Aula. Si può fare tutto.
Anch'io però ho qualche preoccupazione che questo accentui ulteriormente il carico burocratico e allunghi i tempi della Pubblica Amministrazione con le solite critiche, che già subiamo da parte dei cittadini e dell'opinione pubblica.
Peraltro, su questo, siamo disponibili a riflettere, probabilmente bisognerà adottare un gruppo di lavoro, una commissione specifica per vedere se si può dotare di una suppletiva azione di verifica. Per cui ritengo che sia improprio avere presentato, anche se legittimo, una mozione di censura all'operato dell'Assessore Casoni. Noi, invece, riteniamo si sia operato correttamente.
Peraltro, constatato che l'incidente c'è stato, invitiamo l'Assessore ad un'ulteriore verifica interna all'Assessorato per meglio verificare come l'iter della vicenda si sia dipanato.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Non occuperò i dieci minuti, glielo garantisco, Presidente, tuttavia ci sono tre questioni che intendo porre con grande nettezza.
La prima. Nego che al Gruppo consiliare del Partito Democratico la segnalazione sia avvenuta da qualcuno appartenente agli uffici del Consiglio regionale: questo lo voglio chiarire. È irresponsabilità politica affrontare in questa maniera, cercando di scaricare le colpe tra gli uffici della Giunta e gli uffici del Consiglio regionale.
Secondo questione. Il fatto grave - sia ben chiaro colleghi - non è che qualcuno l'ha scoperto e che venuto a dircelo; grave è che il fatto sia successo! Ok? Ripristiniamo anche questa verità, almeno? Non è il fatto che qualcuno, al di fuori del palazzo del Consiglio regionale, abbia capito che durante l'operazione si siano stralciate delle aree e ce l'abbia comunicato, la cosa grave è che sia avvenuto! Sia ben chiaro! Vi dico qual è la mia interpretazione del caso, e ve la dico in termini assolutamente papali e sinceri.
Nella relazione redatta dal Direttore e dal responsabile della struttura, cui ha fatto riferimento l'Assessore Casoni, è scritto: "Nel corso dell'esame del disegno di legge proseguito in Commissione dopo le consultazioni di rito, si è rappresentato ai Consiglieri l'intendimento di accogliere le richieste di modifica di confini delle aree protette esistenti per le quali erano pervenute alla Commissione formali richieste da parte dei Comuni". Vedasi la sintesi della seduta n. 18 del 10 gennaio 2011.
Non è tutto scritto così, scusatemi. Leggo la sintesi della seduta n.
18 del 10 gennaio 2011: "L'Assessore regionale competente ha svolto una relazione introduttiva evidenziando, in particolare, le finalità principali del disegno di legge, anticipando il contenuto degli emendamenti che intende proporre, la rivisitazione della composizione dei Consigli direttivi, l'autonomia gestionale, il recepimento delle istanze degli enti locali riguardo alle modifiche dei confini delle aree protette". Ci sono gli emendamenti o no? No, non sono stati presentati gli emendamenti! Questo è l'altro punto chiaro! Quindi, di fronte alla mancata presentazione degli emendamenti ciascuno, in quest'Aula e in questa Commissione, ha votato un provvedimento avendo la consapevolezza che l'Assessore Casoni non aveva assolutamente dato seguito a quel tipo di volontà.
Per quanto riguarda la terza questione, l'Assessore Casoni, secondo me ha detto agli Uffici di modificare le planimetrie accogliendo le istanze presentate dai Comuni. È lecito, lo ha dichiarato in Commissione; è lecito sia ben chiaro! Lo ha fatto in modo assolutamente acritico! Non si pu pensare che i confini delle aree protette siano come l'elastico delle mutande, che, a seconda di come uno lo immagina, lo tira da una parte o dall'altra! lecito che un Comune presenti un'istanza con cui chiede la rettifica di un confine di un'area protetta! meno lecito che questo sia valutato in modo acritico da parte degli Uffici, anche perché ho letto la memoria del Comune di San Gillio e sapete qual è la motivazione che indica per procedere alla richiesta di rettifica dei confini? È la seguente: "Chiediamo che i confini del Parco de La Mandria si attestino ad un confine naturale, rappresentato dal Rio Casternone". È una motivazione questa? Non c'è alcuna valutazione relativamente al fatto che quelle aree di cui si chiede lo stralcio hanno un valore ambientale e paesaggistico, che sono in una fascia di protezione o meno: no! Per quanto riguarda la motivazione, semplicemente, si ritiene che è meglio che i confini siano rappresentati da un confine naturale, il Rio Casternone.
Dopodiché - sia chiaro - sarà nostra cura - e rimanga a verbale perch il sottoscritto quando parla non lo fa a vanvera - cercare di capire e di approfondire, o di fare approfondire, se il Sindaco del Comune di San Gillio, firmando quella memoria che ha presentato all'Assessore Casoni e al Consiglio regionale, ha agito in proprio, su mandato del Consiglio comunale, su mandato della Giunta municipale, se c'è un atto formale o se non c'è un atto formale a questo riguardo. Questo tipo di elemento lo approfondiremo, rimane il fatto che è inconfutabile quanto è avvenuto.
Guardate, ero anche tentato di chiedere il voto segreto sulla mozione: non lo chiedo il voto segreto sulla mozione, preferisco che ciascuno di noi si assuma la propria responsabilità qui in Aula. Però, sia chiaro - queste sono le ultime due considerazioni che esprimo - Assessore Casoni, lei ha cercato di giustificare l'ingiustificabile, si è solo dimenticato di dire una cosa: "Cari appartenenti al Consiglio regionale, vi chiedo scusa di quanto è successo. Vi garantisco che non l'ho fatto per difendere alcun tipo di interesse privato; comunque, siccome è stato combinato un pasticcio, vi chiedo scusa, mi assumo le mie responsabilità", così la questione avrebbe assunto una piega. Non ci stiamo, però, al giochetto della persona che cerca sempre il colpevole in casa d'altri o dall'altra parte! Comunque, rispetto a quanto è successo, non ci avete assolutamente convinti del fatto che dietro tutto questo non ci sia stata una valutazione del merito delle richieste avanzate da parte dei singoli Comuni e delle singole Amministrazioni o delle persone che hanno presentato le osservazioni, per cui sarà nostra cura chiedere di votare la mozione di censura nei confronti dell'Assessore Casoni e trasmettere gli atti alla Magistratura.



PRESIDENTE

Procediamo con l'intervento successivo.
La parola al Consigliere Comba.



COMBA Fabrizio

Grazie, Presidente.
Ritengo chiara e completa la relazione della Direzione all'Assessore Casoni.
Entro nel merito: "Gli Uffici della Giunta regionale nel procedere alla realizzazione del supporto informatico inviato all'Aula" - ritengo importante soffermarsi su questo passaggio - "hanno agito ritenendo che attraverso le osservazioni depositate e il dibattito avvenuto nel corso dell'iter di approvazione del disegno di legge, i Consiglieri regionali disponessero di tutte le informazioni necessarie a renderli edotti sulle richieste di modifica dei confini e nel convincimento" - purtroppo, poi rivelatosi errato - "che con l'approvazione dell'allegato A" - quello relativo al dischetto - "supportato dall'emendamento all'articolo 26 del DDL n. 54, ci fosse da parte degli stessi la volontà di procedere, secondo l'enunciato criterio e di una formale richiesta trasmessa dai Comuni alla Commissione" - che, sostanzialmente, è quanto avvenuto - "anche alla sostituzione delle cartografie in esso contenute, nel senso auspicato dagli Enti locali consultati".
Penso che questo sia il passaggio sul quale dobbiamo un attimino porre la nostra attenzione, che mi sembra suggerire elementi di ampia chiarezza.
Sono convinto che l'Assessore, assolutamente, non abbia arbitrariamente modificato i confini dell'area, mi sembra assolutamente inopinabile.
Ritengo che, come qualche collega nel corso della discussione ha, in qualche modo, potuto paventare, non abbia assolutamente ridimensionato la gravità del fatto e nessuno voglia ridimensionare ciò che è accaduto. Anzi il Consigliere Pedrale ha auspicato chiarezza e sicuramente non mancheranno momenti di approfondimento. Altrettanto, non credo sia venuta meno e non dovrà assolutamente venire meno - di questo ne sono certo e sento di rassicurarmi - l'affidabilità tra il Consiglio e la Giunta per il futuro.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente, sarò veloce.
I toni sono già molti accesi, si è detto di tutto e di più. Allora vorrei buttare un po' d'acqua sul fuoco, per evitare che quest'aula si accenda troppo.
Riconosco la buona fede dell'Assessore Casoni, ma vogliamo conoscere un po' più la verità: chi ha modificato? Nessuno ha modificato, sta di fatto che qualcosa è cambiato.
Non dobbiamo, e non possiamo, dare la priorità alle richieste di tutti i Comuni che hanno domandato di allargare o di stringere i confini, senza parlarne in Commissione e in Aula.
Qui, ho un elenco, che ha inviato l'Assessorato - nello specifico, il direttore De Giorgio, che ammiro e apprezzo moltissimo per il suo prezioso lavoro - con l'indicazione dei Parchi naturali (quello de La Mandria, della Valle Antrona, della Val Vauda), tra cui c'è anche la salvaguardia dei boschi delle Rocche del Roero, del mio territorio.
Tutto questo mi rincresce perché, in mezzo a questo, oltre agli spostamenti dei confini - che vuol dire ridurre, senza conoscere bene il motivo - c'è anche la salvaguardia del Roero, che ha chiesto un nuovo parco, una nuova area.
A questo punto, direi di stralciare tutte quelle modifiche che non sono mai passate in Commissione: azzeriamo tutto, però con l'impegno, da assumere urgentemente, di riportare tutto in sede di Commissione e, poi, in Consiglio, per esaminare punto per punto, così da eliminare tutto questo malessere che deriva da questo pasticcio.
Non voglio dare la colpa a nessuno, tanto meno all'Assessore Casoni o a De Giorgio, però stralciamo tutto e riportiamo la questione in Commissione e in Consiglio, così da partire in modo trasparente, alla luce del sole.
Grazie.



PRESIDENTE

Comunico che i nostri lavori proseguiranno fino alla votazione della mozione. Al termine della seduta antimeridiana si terrà la Conferenza dei Capigruppo. La seduta straordinaria, differita di mezz'ora, inizierà alle ore 15.
Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Questo è un argomento che non ho volutamente approfondito, sia perch autorevoli colleghi dell'opposizione se ne sono occupati, sia perch francamente, al di là dell'aspettativa delle scuse che l'Assessore in un caso simile avrebbe potuto e dovuto - penso - rivolgere a tutta l'Aula, a tutti i colleghi e a tutti i Commissari, vorrei porre una domanda, e la rivolgo a lei, Presidente dell'Aula, oltre che a tutti i colleghi, dal momento che si riveste un ruolo di pubblici ufficiali: dalle parole di alcuni colleghi, emergerebbe, più che una questione politica, anche l'ipotesi di un gravissimo reato, che, evidentemente, non la riguarda, ma che riguarderà qualcun altro.
La domanda, dunque, è la seguente: chi provvede ad avvisare la Magistratura di tale questione? Perché nell'ipotesi che vi sia un interesse privato in tutto quello che è accaduto, penso che si sia anche perso del tempo a discuterne, perché è qualcun altro che se ne deve occupare.
A questo punto, se il problema esiste, su quel versante è bene che se ne occupi qualcun altro; se, invece, il problema non esiste, ma esiste solo un "problema politico", che ritengo si debba poter concludere con le scuse dell'Assessore, lo stesso farebbe bene a chiudere la partita in tal senso.
Grazie.



PRESIDENTE

Dichiaro chiuso il dibattito generale.
Prima di cedere la parola all'Assessore Casoni, in replica interverrà il proponente della mozione, al quale si chiede di modificare il dispositivo, in quanto a norma dell'articolo 62, comma 5 del Regolamento interno del Consiglio regionale, l'atto di censura è prerogativa esclusiva dell'Ufficio di Presidenza. Pertanto, si può modificare - avanzo questa proposta - con le parole "impegna l'Ufficio di Presidenza a censurare".
Lo dico solo per mettere in coerenza l'atto di indirizzo con il Regolamento interno del Consiglio regionale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Sarò breve, perché credo che le considerazioni che dovevano essere fatte, siano state espresse.
Devo manifestare, a nome di tutto il nostro Gruppo, una grande delusione, in primis per le parole con cui l'Assessore ha spiegato stamattina il suo approccio alla vicenda; in secondo luogo, per le modalità con cui si è svolto questo dibattito.
Aver assistito in Aula al tentativo di riportare la discussione sul perché noi abbiamo posto un problema e chi ce lo ha detto, e non, invece sul verificare e approfondire quanto è successo, che è gravissimo, credo che esprima da solo la misura della volontà di trasformare in "caciara politica" una questione istituzionale di gravità assoluta.
Ho raccolto l'osservazione che lei ha fatto, Presidente, in merito al fatto che il Consiglio non è attrezzato per gestire le cartografie, per cui, per le stesse, ci si avvale, nella gestione, di quello della Giunta.
Ma è proprio questo ciò che è successo: a seguito della discussione avvenuta in Commissione che divideva le precedenti aree protette in aree protette e aree contigue, mentre veniva fatta questa modifica da parte della struttura della Giunta su richiesta del Consiglio, di fatto sono state introdotte altre modifiche, senza che questo fosse stato deciso e deliberato da alcuno. Credo che questo fatto sia di una gravità inaudita e ritengo sia fondamentale che quest'Aula vada poi a capire esattamente cosa è ammissibile.
Sono assolutamente d'accordo con quanto sosteneva il Capogruppo Pedrale, sul fatto che non possiamo immaginare che tutte le volte che proviene un documento dalla Giunta ci mettiamo lì e lo controlliamo, perch parliamo di 170 cartografie! Ma proprio per questo, credo che quanto è successo oggi non possa accadere, e ritengo che su questo debbano esserci delle scuse formali a quest'Aula da parte di chi ne ha le responsabilità.
Perché, altrimenti, siamo obbligati a farlo, non per scelta, ma perché ci che è successo è di una assoluta gravità. Questo non è possibile.
Ci tengo a ribadire che non è vero... e vi prego di leggervi tutti i verbali delle sedute di Commissione. In quella sede si è discusso di una serie di questioni, ma poi gli emendamenti della Giunta - sono andato a rileggermeli uno per uno! - mai accennano a modifiche cartografiche. Poi nelle relazioni possiamo scrivere quello che vogliamo, ma questa è la realtà precisa e puntuale dei fatti.
Da questo punto di vista, credo che quanto è accaduto sia inequivocabile. Già altri colleghi hanno avanzato ipotesi su quello che pu nascondersi dietro, ma non mi addentro su questo terreno: se sarà così altri dovranno verificarlo.
Credo, però, che in quest'Aula sia fondamentale il ripristino puntuale dell'accadimento dei fatti, affinché si permetta di superare un equivoco nei rapporti tra Consiglio e Giunta che, qualora permanesse, sarebbe gravissimo. Perché questa vicenda è assolutamente inaccettabile. Poi sono anch'io convinto che, soprattutto per la modalità con cui è successo ci che è successo... Anche in questo caso, credo che comunque debba farci riflettere: sono andato a rileggere le osservazioni che aveva mosso il Comune di San Gillio, presentate in sede di "recepimento delle osservazioni", da parte del Consiglio; dopodiché - non mi interessa per quale motivo - tali osservazioni nel dischetto cartografico iniziale non furono recepite dalla Giunta. Nel dischetto iniziale non ci sono! C'è stato un ulteriore intervento del Comune di San Gillio e buonsenso vorrebbe, in un caso come questo, che se la Giunta decide di recepire e fare proprie quelle osservazioni intervenute in un secondo tempo, presenti un emendamento ufficiale e chieda di discuterne, e non che infili la cartografia surrettiziamente, modificando la carta senza dirlo a nessuno.
Perché questo è ciò che è successo, poi possiamo "verniciarla" come ci pare, ma questo è ciò che è successo.
Credo che un fatto simile in quest'Aula come ho già detto sia di una gravità assoluta, per cui ritengo di poter esprimere, a nome del Gruppo, il consenso alla modifica proposta dal Presidente - relativa al fatto che chiediamo al Presidente di censurare - ma sicuramente c'è un chiarimento che quest'Aula ad oggi non ha ancora avuto.



PRESIDENTE

Comunico, quindi, che la mozione n. 509, nella parte del dispositivo dopo la parola "ritenuta" è così modificata: "impegna l'Ufficio di Presidenza a censurare" in luogo della parola "censura".
Ha chiesto la parola l'Assessore Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William, Assessore ai parchi e aree protette

Grazie, Presidente.
Non so se nel mio intervento non si è colto, ma è logico e sottinteso che ho chiesto... Ho detto: "C'è stato un fraintendimento degli uffici e quindi è stato creato un danno, tanto è vero che, per primo, ho detto di rimettere a posto le questioni in modo che non ne succedano e non si generino ulteriori equivoci". Ho chiesto un incontro tra gli uffici dell'Assessorato e quelli della Commissione, in modo che ricostruissero il percorso, che è stato trasparentemente riportato in tutti i suoi passaggi e con tutti i suoi allegati.
successo quello che si intendeva, quindi voglio capire - e qui m'impegno ad approfondire ulteriormente il tema - come mai questa modifica non è stata presentata sotto forma di emendamento.
Mi è stato detto che per approvare quella misura era necessario un emendamento. Come ho detto in Commissione - e qui sta un po' il tema centrale - se avessi voluto farlo, avrei presentato un emendamento riguardante le cinque richieste e l'avrei fatto votare, così come ne ho presentati altri 50 o 60, riguardanti tutti i Parchi regionali. Pertanto non c'era problema.
Addirittura - ripeto - la nuova normativa dava adito a farlo con delibera di Giunta, successivamente informata la Commissione.
Pertanto, andiamo anche a vedere di cosa stiamo realmente parlando.
Questo non vuol dire che io difenda qualcuno, perché io stesso mi sono sentito tirato in ballo indebitamente e probabilmente per questo - forse perché ho un carattere particolare - me la prendo più del dovuto; so o saprò con chi prendermela, perché sono questioni che attengono anche al rapporto che si ha con gli Uffici.
Ad oggi, non ho elementi per affermare: "Questa è la persona che ha suggerito questa strada, che ha fatto quest'azione e quindi mi è stata riportata".
Ho la relazione che gli Uffici - la Direzione e il Capo Settore - mi hanno trasmesso. Trasparentemente, mi è arrivata ieri, ho chiesto che fosse presentata oggi e l'ho distribuita a tutti.
Questo è quello che è stato fatto e sto facendo. È logico che, dopo un dibattito di questo genere, non solo chiedo scusa al Consiglio, perch evidentemente c'è stato un errore indotto nell'attuazione, ma chiedo scusa soprattutto ai Comuni interessati, perché i Comuni interessati - chi più chi meno - e coinvolti in questa faccenda sono diversi.
Pertanto, sono legittime le aspettative, che potevano essere sanate formalmente con un emendamento, e non lo sono state.
Questo è il cuore del tema.
Ho anche detto: "Avendo chiesto l'errata corrige, c'impegniamo a riconvocare tutti i Sindaci, a vedere tutti i provvedimenti e a valutare se saranno necessarie delle modifiche, in futuro".
Pertanto, non ho difeso il documento così com'è uscito, oppure non ho detto: "No". È stato ammesso, nel percorso, un errore di procedura, quindi ho chiesto di stralciare immediatamente anche gli altri casi, in modo che altri non abbiano ad essere coinvolti in questa situazione.
Poi, è logico che si andrà ad approfondire cos'è successo esattamente: perché, chi e in quale giorno, anche se - come sapete - sono procedure difficili.
Posso chiedere al Direttore - il rapporto ce l'ho con il Direttore - di procedere ad un'ulteriore verifica con il Capo Settore, il quale, a sua volta, verifichi chi internamente ha eventualmente suggerito quella procedura, che però considero - avendola letta, avendola vista e avendo partecipato - assolutamente in buonafede nell'interpretazione. Infatti, si diceva: "Votando un allegato, avendo dato un dischetto aggiornato, queste modifiche erano contenute nell'allegato. C'era un elenco e i Commissari avevano in mano la richiesta dei Comuni".
Prendiamo atto che non è stato così, che è stato lì l'errore, quindi stralciamo immediatamente le parti, chiedendo scusa ai soggetti coinvolti: da un lato, il Consiglio, ma soprattutto - ripeto - i Comuni, perché sono i Comuni che si aspettavano determinate modifiche, che non vedranno accolte.
Riconvochiamoci per esaminare un ulteriore provvedimento, perché, a questo punto, chiederò che, prima della fine dell'anno, questo documento venga depositato, in quanto la nuova legge prevede che i confini dei Parchi siano modificabili con delibera di Giunta, sentita la Commissione competente.
Poiché su questo c'è stata una particolare attenzione, non aspetter gennaio; tra una settimana presenterò un provvedimento e convocherò una riunione dove inviterò i Capigruppo di maggioranza e di opposizione, i Sindaci e il Presidente della Commissione. Informerò tutti i Consiglieri sulle richieste e assieme valuteremo come procedere.
Quindi, mi sembra di aver fatto tutto quello che sino ad oggi era possibile.
Per quanto riguarda l'accesso agli atti richiesto ieri dal Consigliere Reschigna, credo che la documentazione sia a sua disposizione. Sto a specificare: ieri è arrivata la lettera e questa mattina il Consigliere Reschigna ha gli atti.
Ho chiesto ai miei Uffici una relazione entro un certo termine chiaramente con l'interpretazione degli stessi, dopo essersi confrontati però, con gli Uffici della Commissione, perché preferisco sentire le due campane. Sentiremo l'esito del confronto, poiché è stato condiviso un cronoprogramma. Dopodiché risulterà dov'è stato il vulnus, dov'è stato "l'equivoco".
Nella relazione viene citato dov'è stato l'errore: s'intendeva inserito... Pertanto, quest'interpretazione o chi ha modificato, come sono state modificate quelle carte, probabilmente pensava che - questa è la mia supposizione - essendo inserite in quella procedura, andassero aggiornate anche le carte.
Voglio capire chi l'ha fatto materialmente, ma sono convinto anche della buonafede di chi probabilmente l'ha fatto, perché non è detto che chi modifica una carta sia lo stesso che magari ha un interesse o che gli sia stato detto da altri.
Su questo non voglio entrare; a quel livello posso chiedere di fare un ulteriore approfondimento.
Credo, con questa dichiarazione, di non aver detto altro se non quello che è realmente successo.
Capisco e sono d'accordo con chi ha detto che questa è una problematica che dobbiamo approfondire, perché io stesso "mi sento tirato in ballo in questa vicenda". Di certo, se qualcuno mi avesse detto "devi presentare un emendamento" - e qui lo dico - io l'avrei presentato. Quindi, oggi questo sarebbe legge. Non è questo il tema. Il tema è: come mai si è individuata questa procedura? Almeno capire quali sono gli elementi che hanno fatto propendere per questa decisione, approfondirli ancora. Mi sono stati scritti in questo modo, su quel punto voglio un ulteriore approfondimento.
Le cinque righe che parlano di questo passaggio vorrei che diventassero due o tre pagine. Questo è quello che posso ancora fare oggi.
Credo, con questo, di aver dato un chiarimento all'Aula sulle procedure, sugli intendimenti, su come sono andate le cose. Non ho nulla da nascondere a nessuno.
Ritengo che gli Uffici - questa è una mia supposizione - abbiano agito in buonafede, per quanto conosco io oggi, e assolutamente non ho dubbi che il Direttore e il Capo Settore abbiano agito in buonafede, però andremo ad approfondire e vedremo. Se così non fosse, sarò il primo che chiederà dei provvedimenti verso chi magari ha fatto delle forzature in quest'azione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Prima di procedere alla votazione, ritengo di ritornare su alcuni aspetti che sono stati rilevati più volte sul dibattito, anche successivamente a ben due mie comunicazioni in merito.
Il Consiglio regionale, attraverso i propri Uffici, è garante...
Scusi, collega Laus, se può ascoltare gliene sono grato.
Il Consiglio regionale - dicevo - attraverso i propri Uffici è garante che la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte sia perfettamente coerente con quanto approvato in Aula.
Ovviamente, Direzione e Settore competenti sono altrettanto garanti delle verifiche che un testo, quando è assegnato all'Aula, sia perfettamente coerente e corrispondente con quanto licenziato dalle Commissioni.
Detto questo, ribadisco per la terza volta che, per quanto riguarda gli allegati informatici e, in particolare il CD, il Consiglio regionale attraverso i propri Uffici, non è in grado di fare, né mai ha fatto verifiche su quanto confezionato all'esterno, anche considerato il rapporto di totale fiducia tra gli Uffici del Consiglio regionale e gli Uffici della Giunta regionale.
Questo, ad esempio, è sempre per le cartografie, ma anche - lo dico in maniera molto chiara, visto che dovremo incominciare nei prossimi giorni per quanto attiene ai documenti di bilancio.
Così avviene da decine di anni, indipendentemente da chi ha governato la Regione e da chi guida quest'Assemblea.
Se l'Ufficio del Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte sbaglia nel flusso di quanto ha ricevuto, perché alcuni provvedimenti come questo ad esempio, sono complessi e arrivano una serie significativa di allegati a pubblicare, si procede con l'istituto dell'errata corrige.
Tant'è vero che, proprio per elementi di urgenza, che sono stati condivisi da tutti, a suo tempo e ribaditi quest'oggi durante il dibattito per quanto riguarda la cosiddetta cartografia del Parco de La Mandria si è proceduto, a mia firma, a richiedere all'ufficio competente immediatamente l'errata corrige che è stata pubblicata il giovedì successivo al martedì del dibattito.
L'ufficio del Bollettino (per chi lo ha letto) ha anche scritto in maniera chiara "non per errore del Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte", perché l'errata corrige va a correggere, come dicevo prima, un errore qualora, nel flusso di quanto arriva, chi ha la responsabilità della pubblicazione commettesse uno sbaglio.
Se, invece, quanto si trasmette non è coerente, si procede con l'istituto della ratifica e siamo nel caso, ovviamente, per quanto riguarda il Parco Naturale dell'alta Valle Antrona, la Riserva Naturale della Vauda la Zona naturale di salvaguardia dei boschi delle Rocche del Roero, la Riserva naturale del Pian del Re e l'area contigua, come ho detto in apertura e come ha ribadito anche l'Assessore.
Pertanto, essendo questo un atto del Consiglio, perché si tratta di una legge, l'Ufficio di Presidenza nella prima riunione utile provvederà a richiedere l'atto della rettifica agli uffici del Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.
Per quanto riguarda l'atto della rettifica, lo chiederemo allegando un CD che ci perverrà dagli uffici della Giunta regionale e non ho alcun dubbio che sarà coerente rispetto a quanto è stato licenziato dalla Commissione.
Sperando di avere chiarito, il Presidente, l'Ufficio di Presidenza e gli Uffici sono a disposizione per qualsiasi chiarimento da parte dei Consiglieri che volessero ulteriori precisazioni.
Procediamo con la votazione della mozione n. 509, con le modifiche apportate e già illustrate.
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 509, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale Premesso che in data 26 luglio 2010, è stato approvato dalla Giunta regionale il Disegno di legge recante 'Modifiche alla legge regionale 29 giugno 2009, n.
19 (Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità)' allo stesso risultavano allegate le perimetrie relative alle aree protette durante i lavori della competente Commissione consiliare è emersa la necessità che fossero allegate planimetrie suddivise per aree protette ed aree contigue da parte dell'Assessorato regionale competente si è provveduto alla presentazione di nuove planimetrie secondo le indicazioni emerse in Commissione la Giunta regionale non è ricorsa ad alcuna attività emendativa tesa a modificare i perimetri delle aree protette in data 28 luglio 2011, il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato il suddetto Disegno di legge, divenuto legge regionale n. 16 del 3 agosto 2011, e che in allegato allo stessa sono riportate le planimetrie con l'individuazione separata di aree protette e aree contigue successivamente alla pubblicazione della citata legge regionale sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte (BUR), è risultato che sono stati modificati i perimetri delle aree protette, in particolare con riferimento a quelli del Parco regionale La Mandria nel corso della seduta di Consiglio regionale del 20 settembre scorso, il Gruppo consiliare del Partito Democratico ha sollevato la vicenda chiedendo immediate comunicazioni al riguardo da parte dell'Assessore William Casoni, rese nel corso della seduta pomeridiana e che sono risultate assolutamente insoddisfacenti in relazione al percorso che ha determinato un'arbitraria rettifica dei confini del Parco regionale La Mandria Preso atto che a seguito della segnalazione da parte del Gruppo consiliare del Partito Democratico, il Presidente del Consiglio regionale ha disposto una immediata rettifica come risulta dal BUR n. 38 del 22 settembre 2011 appurato che la modifica dei confini del Parco regionale La Mandria non può essere considerata quale 'mero errore materiale', sia per le estensioni della stessa, circa 20 ettari per la sola area di San Gillio, con un conseguente potenziale enorme vantaggio economico in capo ai proprietari, sia in considerazione del fatto che, già nel passato, da parte di esponenti locali del Comune di San Gillio, si era cercato di raggiungere lo stesso risultato ritenuta la gravità del fatto di aver voluto arbitrariamente modificare i perimetri del Parco regionale La Mandria in modo surrettizio e tale da rendere ingannevole la decisione del Legislatore regionale in sede di approvazione della legge Censura il comportamento e le responsabilità politiche dell'Assessore regionale William Casoni.".
Il Consiglio non approva.
In Sala A è convocata immediatamente la Conferenza dei Capigruppo e, come già detto in precedenza, la convocazione della sessione straordinaria, ai sensi dell'articolo n. 50 del Regolamento che si terrà nel pomeriggio riguardo alla discussione su TNE, è differita alle ore 15.
Pertanto, i lavori del Consiglio regionale inizieranno alle ore 15.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.00)



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