Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.156 del 04/10/11 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

Scarica PDF completo

Argomento:


PONSO TULLIO



(I lavori iniziano alle ore 14.32 con la trattazione del punto 3)


Argomento: Contributi alle attività produttive

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 712 presentata dal Consigliere Placido, inerente a "De Tomaso"


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 712.
La parola all'interrogante, Vicepresidente Placido, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente.
Si tratta di una vicenda oramai diventata annosa e che preoccupa innanzitutto i lavoratori e le famiglie della De Tomaso, azienda storica del settore automobilistico.
Con la presente interrogazione, si vuol sapere dall'Assessore e dalla Giunta: a quanto ammontano le risorse che la Regione Piemonte ha dato alla De Tomaso e ai soggetti in qualche modo coinvolti che hanno rilevato il marchio (questo è avvenuto tra la scorsa e l'attuale legislatura); quali erano gli obiettivi degli accordi tra la Regione, la De Tomaso e gli altri soggetti; quali erano le finalità, cos'era stato stabilito nell'accordo sempre tra la Regione, la De Tomaso e gli altri soggetti; se sono stati eseguiti dei controlli rispetto alle ingenti risorse che sono state date alla stessa De Tomaso. Tutto ciò anche in funzione delle informazioni apparse non solo sugli organi di stampa, ma richiamate negli incontri che ci sono stati con le organizzazioni sindacali, e presumo anche tra la stessa Regione e il Governo, ovvero le dichiarazioni sulla mancata disponibilità di 650.000 euro per pagare l'affitto annuo dei capannoni interessati alla produzione.
La cosa crea qualche sorpresa, considerando i molti milioni che sono stati dati all'azienda per gli sviluppi che avrebbero dovuto esserci. Quali sono stati gli impegni presi per il futuro tra la Regione e la De Tomaso? Ci sono novità rispetto alle ultime informazioni riguardanti il socio nazionale, estero, asiatico, indiano (come si dice)? Ci sono novità rispetto all'incontro che c'è stato e dovrebbe ancora esserci con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio? Grazie, Presidente, e grazie, Assessore.



PRESIDENTE

Risponde, per la Giunta, l'Assessore Giordano.



GIORDANO Massimo, Assessore allo sviluppo economico

Grazie, Presidente.
Leggo alcune informazioni e probabilmente mi servirà qualche secondo in più rispetto ai tre minuti a mia disposizione, perché la vicenda è abbastanza articolata: c'è il fronte dei fondi sulla ricerca (sul quale adesso fornirò alcuni elementi) e c'è il fronte della vicenda dell'investimento, seguita principalmente dalla collega Porchietto (ho partecipato a diverse riunioni con la proprietà della De Tomaso, sulla quale ovviamente darò, come richiesto dal Consigliere interrogante, alcune informazioni).
Allora, con lettera del 13 ottobre 2009, la De Tomaso ha presentato domanda di ammissione al finanziamento di un progetto di ricerca denominato "Univis" nel settore dell'automotive, da realizzarsi in collaborazione con l'Istituto Superiore Mario Boella, nell'ambito della misura regionale ad evidenza pubblica "regime di esenzione per determinate categorie di aiuti di Stato a favore di ricerca, sviluppo e innovazione".
Con DGR del 16 novembre 2009, è stato avviato il procedimento di valutazione tecnico-scientifica e di merito di tale progetto, in conformità alla disciplina contenuta nel Regolamento CEE 800, nonché nella procedura stabilita nel regime regionale di esenzione di cui alla DGR 34 del 2 febbraio 2009.
Terminata con esito positivo la valutazione tecnico-scientifica del progetto, è stata disposta la concessione dell'aiuto individuale alla società De Tomaso, in qualità di soggetto capofila dell'associazione costituita con l'Istituto Superiore Mario Boella, nel limite massimo consentivo dalla normativa in materia di aiuti di Stato, corrispondente a 7.500.0000 euro.
Il 17 febbraio 2010 è stato sottoscritto il contratto di finanziamento.
La Regione, riconoscendo l'ammissibilità di alcune richieste e variazioni proposte dalla società, determinava l'impegno di spesa nell'agosto 2010 per la corresponsione dell'anticipo ai beneficiari, come previsto dal contratto di finanziamento, con 2.070.000 euro alla società e 180.000 all'Istituto Boella. L'importo è stato erogato da Finpiemonte S.p.A.
In data 22 novembre 2010, a seguito di regolare atto amministrativo, la Regione ha provveduto all'impegno di spesa per 2.258.000 euro, di cui alla società 2.002.000 euro. La somma è sempre stata erogata da Finpiemonte.
Con lettera del 16 marzo 2001, Finpiemonte ha comunicato alla Direzione il raggiungimento della quota del 90% della realizzazione del progetto "Univis" e ha contestualmente richiesto l'erogazione della quota intermedia di 2.000.000 di euro.
La Direzione ha preso atto dell'esito positivo della verifica della documentazione presentata in sede di rendicontazione del secondo stato d'avanzamento lavori e ha reso noto che nulla osta a procedere, in conformità con quanto previsto nel contratto di finanziamento del 17 febbraio 2010, all'erogazione della quota intermedia di 2.000.000 di euro non appena la stessa sarà disponibile sul bilancio di competenza.
A seguito del pagamento di questa quota, residuerà ancora il pagamento di un saldo di 750.000 euro.
Il progetto di ricerca è stato ammesso a finanziamento a seguito di valutazione tecnico-scientifica svolta anche con la collaborazione di un valutatore esterno esperto nella materia.
I pagamenti vengono effettuati a seguito di analisi e verifica dei costi ammissibili e rendicontati dall'impresa, svolta con la collaborazione di Finpiemonte.
Nel corso del progetto, come previsto dal contratto, possono essere disposti controlli e verifiche anche in loco. In questo caso, in data 1 marzo 2011, è stato effettuato un controllo puntuale con verifica in loco alla presenza del valutatore tecnico-scientifico individuato in fase iniziale al momento del raggiungimento del 90% delle attività previste nel contratto.
Nel corso della visita di controllo, è stato verificato lo stato di avanzamento delle cinque fasi in cui è articolato il progetto, che prevede lo sviluppo sperimentale di una struttura automobilistica innovativa. Delle fasi previste, tre risultano sostanzialmente completate e coerenti rispetto ai risultati attesi; due in stato di ultimazione.
Corrisponde a verità che ci sono delle rate non pagate a Finpiemonte partecipazioni. Vi sono stati diversi incontri, una corrispondenza e sia la nostra finanziaria che la società sono in azione per trovare un accordo.
Vi è stato anche l'accesso a un'ulteriore misura da parte della De Tomaso, che ha presentato istanza per accedere agli aiuti previsti dal fondo di garanzia per le grandi imprese a valere sulla legge 34.
In data 9 giugno 2011, il Comitato di valutazione ha approvato la concessione di una garanzia regionale pari a 5.000.000 di euro, a fronte di un finanziamento bancario pari a 10.000.000 di euro, a condizione del completamento della sottoscrizione del relativo versamento dell'aumento di capitale sociale fino a un importo pari a 15.000.000 di euro come indicato dalla De Tomaso nel business plan sottostante la richiesta di accesso alla misura.
Questi i fatti, questi gli atti amministrativi. Abbiamo fatto tutto quanto potevamo, ossia prima di tutto tenere fede all'impegno assunto con la misura di esenzione per finanziare il progetto di ricerca.
Siccome sui giornali più volte (anche se non sempre) è emersa una posizione ben specificata da parte dell'azienda di aver ottenuto promesse di ulteriori finanziamenti, noi non abbiamo trovato - questa promessa non arrivava da noi - nessun atto formale che impegna la Regione ad ulteriori contribuzioni o ulteriori dazioni, peraltro non permesse in quanto, come indicato nella nota che ho provveduto a leggere, il progetto di ricerca era stato finanziato al massimo della possibilità, nel rispetto delle regole degli aiuti di Stato. Ma vista l'importanza della vicenda societaria e d'impresa, non siamo stati a guardare e abbiamo indirizzato la società ad accedere a un'ulteriore altra nostra misura, che è quella del fondo di garanzia per le grandi imprese, grazie alla quale oggi la società ha la possibilità di avere 5.000.000 di euro di garanzia da parte della Regione.
Le riunioni sono state diverse, come dicevo al collega, ad alcune delle quali ho partecipato anch'io personalmente, e la vicenda è seguita in prima persona dall'Assessore Porchietto. La società continua a dichiarare d'essere intenzionata a proseguire nell'investimento; noi non abbiamo ancora notizia del socio che l'impresa ha dichiarato essere disponibile a voler subentrare; ci sarà un'altra riunione nei prossimi giorni e ovviamente, daremo conto anche di quella riunione.
Tutto questo per dire che, comunque, abbiamo fatto quanto potevamo nella difficoltà d'interlocuzione con la società, perché non sempre l'interlocutore è stato disponibile a fare i conti con le procedure amministrative, con la loro impostazione alcune volte un po' rigida.
Certamente la nostra volontà di dare una mano c'è stata e continuerà ad esserci, ma degli ulteriori finanziamenti ai quali si è più volte fatto cenno non abbiamo traccia.
Se il collega non è soddisfatto, mi riservo di far avere qualsiasi altra considerazione e informazione.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Giordano.


Argomento: Zootecnia

Interrogazione n. 632 presentata dai Consiglieri Motta Angela e Taricco inerente a "Copertura finanziaria dell'attività di controllo svolta dalle Associazioni Provinciali degli Allevatori (APA)"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interrogazione n. 632, presentata dalla Consigliera Motta.
La parola all'Assessore Sacchetto per la risposta. Ricordo che non è prevista illustrazione.
Prego, Assessore Sacchetto.



SACCHETTO Claudio, Assessore all'agricoltura e foreste

Grazie, Presidente, sarò brevissimo.
Ringrazio la proponente - la collega Angela Motta - poiché offre la possibilità d'illustrare al Consiglio regionale la strategia che abbiamo messo in opera, nel corso del 2011, per garantire i finanziamenti alle Associazioni Provinciali degli Allevatori.
L'interrogante sa perfettamente che queste ultime sono un punto di riferimento importantissimo per la zootecnia, non soltanto della nostra regione, ma - oserei dire - dell'intero Paese, tenuto conto anche del fatto che il Piemonte ha una notevole storia legata alla zootecnia, che oggi rappresenta quasi il 50% della PLV agricola e che il Piemonte è una delle regioni a maggiore vocazione zootecnica del nostro Paese, insieme all'Emilia Romagna, al Veneto e, in particolare, alla Lombardia.
All'inizio dell'anno è stato azzerato il cosiddetto DPCM, quindi i residui dei finanziamenti che dallo Stato pervenivano ancora alle Regioni.
Dal punto di vista legislativo, le Regioni hanno competenza quasi esclusiva in materia d'agricoltura, ma ricevevano ancora dei finanziamenti da parte del Ministero. All'interno di questi finanziamenti vi erano, appunto quelli legati al sistema nazionale allevatoriale, che non sono contributi a pioggia o erogati senza avere nulla in cambio, ma sono contributi che servono, da un lato, alla selezione genetica e al miglioramento genetico e dall'altro, al miglioramento igienico-sanitario della nostra zootecnia.
Questo, nei decenni, ci ha permesso di raggiungere, dal punto di vista qualitativo e della sicurezza alimentare, standard fra i migliori a livello europeo e mondiale.
All'inizio dell'anno - come ho detto - a livello nazionale, il Ministero ha comunicato alle Regioni che non sarebbe stato rifinanziato il sistema allevatoriale; per il Piemonte sono circa 5,9 milioni di euro pertanto abbiamo immediatamente iniziato ad attivarci per reperire delle risorse dalle esauste - anche in questo caso - casse dell'Assessorato regionale.
Nel bilancio di previsione 2011 abbiamo stanziato circa 5,3 milioni di euro, che facevano parte di una concertazione avvenuta con i vertici dell'Associazione Regionale Allevatori del Piemonte, che dovrebbe portarci nei prossimi anni, a ridurre il costo della gestione delle Associazioni Provinciali, perché - come lei sa - è in fase di definizione, non dico la fusione, perché fusione non è, ma un migliore coordinamento, a livello regionale, delle sei APA, per garantire una forte riduzione dei costi di gestione. Infatti, se osserviamo le varie APA, vediamo che esistono APA maggiormente virtuose, che hanno un costo pro capo della gestione della propria provincia nettamente inferiore rispetto ad altre.
Il coordinamento di cui parlavo ha la funzione di ridurre i costi di quelle APA meno virtuose, riducendo il costo generale della gestione delle stesse.
Abbiamo concordato che una riduzione del 10% del finanziamento poteva andare bene; negli anni prossimi si continuerà a ridurre leggermente, fino ad arrivare ad un costo del 65-70% circa, rispetto a quello storico.
Pertanto, occorre rendere virtuosa la spesa, ma anche garantire i finanziamenti, onde evitare di far collassare il sistema.
La questione a livello regionale è sotto controllo ed è assolutamente lungi dall'avere caratterizzazioni negative, anche perché, allo stato attuale, sono stati anticipati circa 2,9 milioni di euro alle Province.
Oltretutto, la Regione Piemonte è una delle pochissime Regioni in Italia che garantisce il finanziamento con fondi propri, per scelta politica. Il sottoscritto e la Giunta hanno fatto una scelta squisitamente politica finanziando autonomamente le APA, mentre altre Regioni, per motivazioni politiche o legate al bilancio dell'Assessorato, hanno ritenuto opportuno non finanziare con fondi regionali i capitoli relativi al finanziamento stesso delle APA, aspettando di capire cosa succederà a Roma.
Nel frattempo, insieme alle altre Regioni italiane abbiamo proseguito la nostra battaglia politica con il Ministero, per due motivi sostanziali: uno di natura economica, perché se arriva qualche soldo in più da Roma non ci spiace assolutamente, soprattutto in un momento come questo; l'altro di natura politica, perché se vogliamo interpretare la legge pedestremente, il costo della gestione delle APA è appannaggio del Ministero e non delle Regioni.
Pertanto, la battaglia politica è continuata in concerto con tutte le Regioni italiane in questi mesi e, allo stato attuale, il Ministero si è impegnato - è quasi in dirittura d'arrivo l'accordo - per 25 milioni, che sono circa il 40% del budget storico che si aveva a disposizione.
Questi soldi, per il Piemonte, vogliono dire circa 2,4 milioni.
Se questi soldi arrivano, li impegniamo già per l'anno prossimo, in modo da alleggerire un po' le casse regionali del prossimo anno e garantire la continuazione dell'attività di controllo.
Direi che a livello piemontese abbiamo lavorato bene, non per incensare il lavoro dell'Assessorato, ma perché effettivamente abbiamo lavorato bene con il sistema allevatoriale e abbiamo dato certezza dei finanziamenti a fine gennaio - pochi o tanti che fossero - a differenza di altre Regioni che si sono trovate in una situazione di completa inerzia dell'ente Regione, con tutti i problemi che ne derivano. Sappiamo benissimo che sono coinvolti anche i tecnici che vanno ad effettuare i sopralluoghi e quant'altro, quindi c'è anche un discorso di natura occupazionale, al di là del servizio nei confronti degli allevatori.
Ritengo che, una volta tanto, possiamo commentare una situazione, per un comparto quale questo, ottimale per la Regione Piemonte, che ci garantisce di proseguire con gli impegni presi, anche nei prossimi anni.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Assessore.
La Consigliera Motta ha diritto di replica. Intende replicare? No. Termina qui, pertanto, il sindacato ispettivo.



(La trattazione del punto 3)



PRESIDENTE

"Svolgimento interrogazioni e interpellanze" termina alle ore 14.49)



PRESIDENTE

Constatata la mancanza del numero legale, aggiorno l'inizio della seduta alle ore 15.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 15.02)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione - Presidi socio-assistenziali pubblici e privati

Ordine del giorno n. 511 presentato dai Consiglieri Bono e Biolé, inerente a "Mantenimento dei livelli occupazionali e dei posti letto della Casa di cura privata accreditata Villa Cristina" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione. Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Chiedo se è possibile inserire l'ordine del giorno riguardante la sospensione dell'autorizzazione della struttura Casa di cura privata "Villa Cristina", trattandosi di un tema caldo, oggi in discussione da parte dell'Assessore Monferino, in cui si chiede un impegno del Consiglio a mantenere i livelli occupazionali.


Argomento: Trasporti su ferro

Mozione n. 516 presentato dai Consiglieri Vignale, Cantore, Gariglio Valle, Laus, Burzi, Botta Franco Maria, Spagnuolo, Motta Massimiliano Muliere, Boniperti, Reschigna, Ronzani, Costa Rosa Anna, Negro, Tentoni Boeti, Cerutti, Toselli, Lupi, Cortopassi, Lepri, Dell'Utri e Pentenero inerente a "Sostegno al sistema trasportistico ferroviario piemontese" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Volevamo chiedere l'iscrizione di una mozione presentata questa mattina, primo firmatario il Consigliere Vignale, inerente a "Sostegno al sistema trasportistico ferroviario piemontese", che reca le firme di una larga maggioranza dei Consiglieri.
Grazie.


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Richiesta, da parte del Consigliere Buquicchio, in merito al ricevimento presso l'Ufficio di Presidenza di una delegazione dell'associazione "Terra del Fuoco", che organizza davanti al Consiglio regionale una manifestazione a sostegno del "Treno della Memoria"


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Non so se è pertinente alla questione degli ordini del giorno per volevo, in quanto firmatario dell'ordine del giorno sul "Treno della Memoria", chiedere se era possibile trovare il modo, da parte dell'Ufficio di Presidenza, di ricevere questi ragazzi che ancora oggi, per la seconda volta, sono fuori a manifestare, devo dire molto educatamente.
Se fosse possibile, la ringrazio.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Ordine del giorno n. 517 presentato dai Consiglieri Carossa, Cerutti Cursio, Lepri, Artesio, Gariglio, Pedrale, Negro, Marinello, Motta Massimiliano, Tentoni, De Magistris, Molinari, Mastrullo, Gregorio Cantore, Vignale, Dell'Utri, Costa Rosa Anna, Tiramani, Angeleri, Botta Franco Maria, Novero, Valle, Spagnuolo e Burzi, inerente a "Situazione Seat Pagine Gialle" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marinello; ne ha facoltà.



MARINELLO Michele

Grazie, Presidente.
Questa mattina è stato presentato un ordine del giorno inerente alla situazione di "Seat Pagine gialle", avente come primo firmatario il Consigliere Carossa, ma sottoscritto da colleghi di quasi tutti i Gruppi che chiedo di inserire all'o.d.g. dei lavori odierni.
Grazie.


Argomento: Gruppi consiliari

Ordine del giorno n. 494 presentato dai Consiglieri Carossa, Angeleri Tiramani, Marinello, Sacchetto, Molinari, Maccanti, De Magistris, Giordano Gregorio e Novero, inerente a "Gruppi consiliari e partiti politici" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Scusi, Presidente - colpa mia perché non ho dato tutta la documentazione al Vicepresidente Marinello - c'è anche l'ordine del giorno n. 494, "Gruppi consiliari e partiti politici", che chiedo di inserire all'o.d.g.
Grazie.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

stata presentata una serie di richieste di modifiche.
La Presidenza propone, prima del proseguimento della proposta di legge n. 52, che al punto 4) dell'o.d.g. venga inserita la mozione n. 516 presentata dai Consiglieri Vignale, Cantore, Gariglio, Valle, Laus, Burzi Botta Franco Maria, Spagnuolo, Motta Massimiliano, Muliere, Boniperti Reschigna, Ronzani, Costa Rosa Anna, Negro, Tentoni, Boeti, Cerutti Toselli, Lupi, Cortopassi, Lepri, Dell'Utri e Pentenero, inerente a "Sostegno al sistema trasportistico ferroviario piemontese", in quanto mi è stato riferito non esserci esigenza di discussione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Scusi, Presidente, solo per chiarire, rispetto alla sua funzione, che noi intendiamo discutere l'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Per quanto riguarda l'ordine del giorno n. 517 presentato dai Consiglieri Carossa, Cerutti, Cursio, Lepri, Artesio, Gariglio, Pedrale Negro, Marinello, Motta Massimiliano, Tentoni, De Magistris, Molinari Mastrullo, Gregorio, Cantore, Vignale, Dell'Utri, Costa Rosa Anna Tiramani, Angeleri, Botta Franco Maria, Novero, Valle, Spagnuolo e Burzi inerente a "Situazione Seat Pagine Gialle", che richiede unicamente la votazione, viene inserito al punto 4) dell'o.d.g.
In coda all'o.d.g. inseriamo, nell'ordine: ordine del giorno n. 511 presentato dai Consiglieri Bono e Biol inerente a "Mantenimento dei livelli occupazionali e dei posti letto della Casa di cura privata accreditata Villa Cristina", che diventa il punto 10) all'o.d.g.
mozione n. 516 presentata dai Consiglieri Vignale, Cantore, Gariglio Valle, Laus, Burzi, Botta Franco Maria, Spagnuolo, Motta Massimiliano Muliere, Boniperti, Reschigna, Ronzani, Costa Rosa Anna, Negro, Tentoni Boeti, Cerutti, Toselli, Lupi, Cortopassi, Lepri, Dell'Utri e Pentenero inerente a "Sostegno al sistema trasportistico ferroviario piemontese" ordine del giorno n. 494 presentato dai Consiglieri Carossa, Angeleri Tiramani, Marinello, Sacchetto, Molinari, Maccanti, De Magistris, Giordano Gregorio e Novero, inerente a "Gruppi consiliari e partiti politici".
Infine, c'è una richiesta d'incontro con i ragazzi che stanno protestando riguardo alla questione del "Treno della Memoria".



(L'Assemblea, tacitamente acconsente alle iscrizioni all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Non essendoci ulteriori richieste, l'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento, così come modificato.


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Chiarimenti, da parte della Presidenza del Consiglio, relativamente alla richiesta del Consigliere Buquicchio in merito al ricevimento presso l'Ufficio di Presidenza di una delegazione dell'associazione "Terra del Fuoco", che organizza davanti al Consiglio regionale una manifestazione a sostegno del "Treno della Memoria"


PRESIDENTE

Passiamo alla richiesta d'incontro.
Il Consigliere Buquicchio pone all'attenzione dell'Aula una questione: questi ragazzi stanno protestando fuori dal Consiglio regionale e vorrebbero essere ricevuti, mi hanno detto una decina di minuti, per rappresentare la questione. Se così fosse, anche per dare senso alla loro protesta, proporrei di fissare un incontro al termine dei lavori o intorno alle ore 17.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Bisogna sempre ascoltare tutti, e sono d'accordo su questo, però non possiamo nemmeno avvallare un modo di protestare per cui si bloccano vie si bloccano strade e poi si ricevono le persone.
Lo dico con molta semplicità, perché è già capitato e non sono i primi: bisognerebbe iniziare a ragionare in questo senso, altrimenti avvalliamo un modo di fare che personalmente non ritengo corretto, soprattutto per un discorso di viabilità, di disagio verso gli altri cittadini e d'occupazione del sedime stradale non autorizzato che, fino a prova contraria, è un reato. Adesso magari più nessuno lo considera un reato, ma rimane tale. Mi permetto solo di riflettere sul punto. Non vuol dire non ascoltare le persone, ma suggerirei e chiederei un approfondimento, anche veloce, con lei e con gli altri Capigruppo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Nella tradizione del Consiglio regionale c'è sempre stata la disponibilità all'incontro con tutti coloro che l'hanno chiesto. Questo non elimina le valutazioni che ciascun Gruppo può fare rispetto a questo problema, per cui credo che se li riceviamo cinque minuti perdiamo meno tempo, anche rispetto all'andamento dei lavori. Certo sarebbe bene preannunciare all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale richieste di incontro di questo tipo, però mi sembra che sia nella tradizione del Consiglio regionale accettare le richieste di incontro da qualunque parte provengano.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Secondo me è corretto che si sentano le istanze, da qualunque parte provengano, tuttavia non è in discussione la provenienza, ma il modo.
Poiché non è contestabile quello che dice il Consigliere Carossa, non so quale mediazione lei, abilissimo in tal senso, intenda proporre, ma di minimo se decidete di incontrare tale delegazione qualcuno glielo deve dire che è stato precedentemente commesso un reato. È quanto esattamente è successo.



PRESIDENTE

Per quanto attiene ai reati compiuti al di fuori del Palazzo, le competenze sono degli ufficiali di Pubblica Sicurezza e di Polizia giudiziaria, in servizio presso l'ingresso del Consiglio. È presente anche un funzionario della Questura di Torino, quindi un ufficiale di Pubblica Sicurezza.
Per quanto riguarda tali competenze, secondo il Testo Unico delle leggi di Pubblica Sicurezza, compete al funzionario competente la verifica dei reati e la gestione dell'ordine pubblico.
Avanzo questa proposta, anche perché credo sia degno di grand'attenzione quello che diceva il Consigliere Carossa. Non voglio ribaltare la frittata, scusate il termine totalmente non istituzionale, ma noi dovremmo cercare, purtroppo o a ragione, di contribuire alla gestione del quartiere. Via Alfieri è bloccata per una forma di protesta. Fatto salvo quello che diceva il Consigliere Burzi - che è rilevantissimo, ma che non ci compete perché compete alle forze dell'ordine che sono al di fuori del palazzo - potremmo proporre loro, se lasciano libera la strada, di ricevere una piccola delegazione per circa venti minuti. Potremmo così concorrere al ripristino della viabilità, facendo la nostra parte. Anche in passato, non in questo caso, un funzionario della Questura mi ha fatto richiesta di mediare.
Avanzo questa proposta. Votiamo l'ordine del giorno sulla Seat proseguiamo l'esame della proposta di legge n. 52, sulla quale dobbiamo ascoltare le dichiarazioni di voto, e procediamo con il voto finale esaminiamo la proposta di deliberazione n. 151 che richiede solo discussione. Successivamente interromperei la seduta di Consiglio per venti minuti per ricevere la delegazione.
Nel frattempo l'Ufficio di Presidenza farà presente la disponibilità a ricevere la delegazione, quindi chiederemo di liberare la strada in modo che si possa anche non gravare sulla viabilità di Torino. Sarà una delegazione molto ristretta.
La sospensione durerà venti minuti e poi riprenderemo i nostri lavori con la trattazione degli ordini del giorno. Mi sembra una scelta di equilibrio che possa anche risolvere i problemi. Ritengo che quanto rilevato da Consigliere Carossa e, in parte, dal Consigliere Burzi, dovrà essere oggetto di approfondimento sia in Ufficio di Presidenza che alla Conferenza dei Capigruppo perché, in effetti, bisogna normare in modo più cogente il ricevimento di delegazioni. Questo non lo avevamo ancora fatto perché nelle ultime settimane abbiamo avuto una normalizzazione delle richieste.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Toselli; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Grazie, Presidente.
Volevo ancora ricordarle, benché siano intervenuti altri Consiglieri che anche i nostri mezzi non riescono ad uscire dal Palazzo. Diventa, di fatto, un problema logistico. Questi episodi si verificano ormai ogni martedì, ragion per cui mi viene anche da chiedere se ogni martedì dobbiamo ragionare e decidere se ricevere o meno una delegazione di chi manifesta all'esterno (magari gli stessi che hanno già manifestato nelle settimane passate).
Mi chiedo, allora, se non si possa pensare di riceverli a fine seduta dicendo loro che noi li riceviamo a fine seduta, qualora liberino la strada, che è pubblica. Non dobbiamo inchinarci sempre noi, in modo ossequioso, quasi come se loro dovessero farci un favore. Noi siamo eletti rispettiamo democraticamente tutte le persone che vogliono manifestare e protestare, sopportiamo anche quelli che, giustamente o ingiustamente, ci insultano, ma propongo all'Aula di verificare se al martedì, quando vi sono all'esterno associazioni o altri che protestano contro la Giunta, il Consiglio o contro chiunque altro, non sia il caso di dire loro: vi riceviamo a fine Consiglio regionale. Così, finalmente, vediamo quanti verranno ancora a protestare.



PRESIDENTE

Per quanto attiene alla difficoltà dei nostri mezzi di uscire dal palazzo, devo dire che non l'avevo rilevato, ma potrebbe anche essere una soluzione, in aggiunta alle firme, per trattenere più facilmente i Consiglieri nel palazzo. Questo lo dico come battuta per stemperare, e non per mancare di rispetto al Consigliere Toselli.
Dalla ripresa dei nostri lavori dopo la pausa, se non sbaglio, è la prima volta che vi è una richiesta d'incontro. Condivido quello che diceva il Consigliere Toselli, ponendo la condizione che la strada sia liberata.
Credo che questa soluzione di compromesso sia accettabile. Per quanto attiene, invece, il reiterarsi in futuro di richieste di ricevimento di delegazioni ogni martedì, com'e avvenuto prima della pausa estiva, ho detto che se ne occuperà sia l'Ufficio di Presidenza che la Conferenza dei Capigruppo Ha chiesto di intervenire il Consigliere Carossa; ne ha facoltà



CAROSSA Mario

Va benissimo quello che il Presidente ha deciso. Affrontiamo, come il Presidente ha giustamente e saggiamente detto, in una prossima Conferenza dei Capigruppo la questione di come gestire l'ordine pubblico.
Vorrei sapere, perché non ricordo: è vero che l'associazione che protesta è già stata ricevuta 15 giorni fa in Consiglio? Questo è un dato importante. Non è polemica, volevo solo avere un'informazione per giudicare meglio.



PRESIDENTE

Non risulta che quest'associazione sia stata ricevuta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bresso, Costa Raffaele e Goffi.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 27 settembre 2011.


Argomento:

c) Comunicazione relativa all'articolo 30, comma 9, del Regolamento


PRESIDENTE

In data 30 settembre 2011 la I Commissione, riunita in sede legislativa, ha approvato a maggioranza la deliberazione legislativa avente ad oggetto "Modifiche all'articolo 1 della legge regionale 23 febbraio 2004, n. 3 (Incentivazione all'esercizio associato di funzioni e servizi comunali. Prime disposizioni)".


Argomento: Commercio

d) Impugnativa del Governo avverso legge approvata dal Consiglio regionale


PRESIDENTE

Il Consiglio dei Ministri, in data 22 settembre 2011 ha esaminato la legge regionale n. 13 del 27 luglio 2011 ("Disposizioni urgenti in materia di commercio") e ne ha deliberato l'impugnativa (articoli 4 e 5).


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i verbali del 20 settembre 2011.


Argomento: Commercio

Richiesta, da parte del Consigliere Ronzani, di chiarimenti in merito all'impugnativa del Governo avverso la l.r. n. 13 del 27 luglio 2011 "Disposizioni urgenti in materia di commercio"


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Lei ha fatto una comunicazione che non può passare sotto silenzio e inosservata. Se ho inteso bene, il Governo ha impugnato la legge sul commercio.



PRESIDENTE

Informo che il Consiglio dei Ministri in data 22 settembre 2011 ha esaminato la legge regionale n. 13 del 27 luglio 2011, "Disposizioni urgenti in materia di commercio", e ne ha deliberato l'impugnativa limitatamente agli articoli 4 e 5.



RONZANI Wilmer

Ho inteso perfettamente. La ringrazio. Non faccio considerazioni in quest'occasione, ma pregherei il Presidente del Consiglio di sollecitare lo faremo noi con tutti gli atti previsti in questo caso - l'Assessore Casoni a riferire e a venire rapidamente in Commissione, perché questa questione, ovviamente, merita un approfondimento. Grazie.



PRESIDENTE

La ringrazio.
Rappresenterò la questione alla Giunta, tra l'altro, è presente l'Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale, Maccanti; domani si svolgerà la Conferenza dei Capigruppo e credo che, sicuramente, si potrà fissare una comunicazione in Commissione.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Esame ordine del giorno n. 517 presentato dai Consiglieri Carossa, Cerutti Cursio, Lepri, Artesio, Gariglio, Pedrale, Negro, Marinello, Motta Massimiliano, Tentoni, De Magistris, Molinari, Mastrullo, Gregorio Cantore, Vignale, Dell'Utri, Costa Rosa Anna, Tiramani, Angeleri, Botta Franco Mario, Novero, Valle, Spagnuolo e Burzi, inerente a "Situazione Seat Pagine Gialle"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 517, avente ad oggetto "Situazione Seat Pagine Gialle", presentato dai Consiglieri Carossa Cerutti, Cursio, Lepri, Artesio, Gariglio, Pedrale, Negro, Marinello, Motta Massimiliano, Tentoni, De Magistris, Molinari, Mastrullo, Gregorio Cantore, Vignale, Dell'Utri, Costa Rosa Anna, Tiramani, Angeleri, Botta Franco Mario, Novero, Valle, Spagnuolo e Burzi, di cui al punto 3.1) all'o.d.g.
Il numero legale è 27.
Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 517, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte premesso che l'azienda Seat Pagine Gialle è una delle più importanti realtà nazionali presente con 140 agenzie sul territorio italiano, la quale, direttamente o indirettamente attraverso l'indotto, dà lavoro a circa 6000 persone in Italia e movimenta attraverso i suoi servizi e i suoi 500 mila clienti (per lo più PMI) alcuni punti percentuali di PIL e che l'Azienda Seat Pagine GialIe ha sempre avuto radici occupazionali e imprenditoriali nella provincia di Torino e sul territorio piemontese, dove è presente con la Direzione Generale, circa 1000 dipendenti, 7 agenzie (web point) e un cali center con circa 500 dipendenti, rappresentando un punto di riferimento irrinunciabile nel suo settore, con importantissime ricadute anche sul tessuto sociale, economico e culturale della nostra regione considerato che tale colosso aziendale sta attraversando uno dei momenti più delicati della sua esistenza, da un lato completando il percorso di trasformazione da azienda venditrice di spazi pubblicitari a player internazionale nel settore dell'editoria e del marketing multimediale, e dall'altro trovandosi a confronto con la soluzione del soffocante debito finanziario originato da una operazione di leverage buy out attuata dagli attuali azionisti considerata tra le più spregiudicate degli ultimi anni in Europa e che potrebbero palesarsi rischi importanti per la presenza della direzione di tale colosso sul territorio piemontese, derivati dai risultati di eventuali ulteriori operazioni di finanza spregiudicata, i quali porterebbero a un inaccettabile depauperamento del patrimonio aziendale, lavorativo e imprenditoriale del Piemonte impegna il Consiglio Regionale a dare mandato alla Giunta di approfondire la situazione dell'azienda Seat Pagine Gialle nell'ottica di tutelare i lavoratori e tutto il patrimonio indotto che tale realtà industriale a caratura internazionale rappresenta per il territorio piemontese. A riportare al Consiglio i risultati degli eventuali incontri con i vertici dell'Azienda".
Il Consiglio approva.


Argomento: Albi professionali

Proseguimento esame proposta di legge n. 52, inerente a "Norme in materia di sostegno alle professioni intellettuali ordinistiche"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame della proposta di legge n. 52, inerente a "Norme in materia di sostegno alle professioni intellettuali ordinistiche", di cui al punto 4) all'o.d.g.
In particolare, richiamo l'attenzione dei relatori e dei Capigruppo.
Inoltre, ricordo che, nella seduta del 20 settembre, è iniziato l'esame del provvedimento. La relazione di maggioranza è stata svolta dal Consigliere Vignale, mentre la relazione di minoranza è stata svolta dalla Consigliera Pentenero. Sono stati votati e approvati tutti gli articoli successivamente alla discussione generale degli stessi.
La dichiarazione di voto sull'intero testo è stata rinviata alla seduta odierna, pertanto, prima di porre in votazione il provvedimento, chiedo se ci sono dichiarazioni di voto sulla proposta di legge n. 52.
Ha chiesto di intervenire la Consigliere Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per annunciare la nostra astensione sul progetto di legge, essenzialmente per due motivi.
Per quanto riguarda il primo, come avevamo già ribadito in sede di Commissione e di discussione iniziale, avremmo preferito un disegno di legge che tenesse in considerazione anche le professioni non iscritte agli Ordini: in realtà, questo non è stato possibile.
In secondo luogo, riteniamo che le rappresentanze, in modo particolare quelle legate al Sindacato degli Ordini, così come avevamo evidenziato, non siano rappresentative della realtà che attiene agli Ordini.
In ultimo, la presentazione di un testo di legge, che, tutto sommato riguarda una fetta importante del sistema economico piemontese, con l'assegnazione di un così esiguo importo di risorse, non ci soddisfa rispetto, appunto, a quella parte del sistema economico piemontese test citata.
Per questi motivi, annunciamo la nostra astensione in relazione al progetto di legge. Ci auguriamo che, in merito, ci siano altre occasioni per poter davvero legiferare tenendo in considerazione le esigenze dei professionisti iscritti agli Albi e agli Ordini, trattandosi di una materia assolutamente complicata e delicata, che, forse, meritava un'attenzione maggiore. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Presidente, la ringrazio per avermi dato la parola. Approfitto di questo spazio riservato alla dichiarazione di voto per dire qualcosa in più, visto che, oltretutto, pur essendo relatore di minoranza, quel giorno non ho potuto esprimermi, perché, per mia colpa, ero assente.
Se l'intento di questa proposta di legge dei colleghi di maggioranza era quello di valorizzare e incentivare l'innovazione delle attività professionali e sostenere i diritti degli utenti, penso che il risultato sia esattamente di segno opposto, per il seguente motivo. Noi riteniamo che solo un mercato libero possa, essendo scevro da condizionamenti e interessi di casta, garantire maggiori vantaggi per gli utenti-consumatori.
In Italia, purtroppo, al contrario, assistiamo ad un paradossale sistema corporativo, di stampo ancora feudale, eredità diretta del periodo diciamo fascista. Ad esempio, non tutti sanno che proprio il tanto declamato Ordine dei giornalisti venne istituito durante il Ventennio su richiesta dell'allora Duce in persona, con il solo obiettivo di avere a disposizione un elenco dettagliato di tutti i giornalisti italiani, per poterli meglio controllare, in modo da premiare gli accondiscendenti al regime e punire le poche voci dissonanti.
Ora, l'aspetto più ingiusto del sistema corporativo degli Ordini professionali italiani è rappresentato dall'istituzione di questi organismi limitatamente ad alcune attività lavorative. Esiste l'Ordine degli architetti, degli avvocati, dei farmacisti, dei medici, delle ostetriche addirittura, ma nulla di simile è previsto, ad esempio, per altre professioni altrettanto nobili. Cito gli agricoltori, i panettieri, gli idraulici, i fruttivendoli e - perché no! - i metalmeccanici. Per costoro esistono solo le associazioni di categoria o i sodalizi sindacali, che sono cosa ben diversa dagli Ordini.
Questi lavoratori sono, forse, figli di un dio minore? Il motivo di questa differenza non è chiaro. Nessuno è ancora riuscito a spiegarne la bontà nemmeno tra coloro che sostengono, in modo arduo, gli Ordini, a meno che, con una buona dose di classismo, non si voglia sostenere che esistono professioni di alto livello e altre meno importanti, quindi professioni di serie A e professioni di serie B.
Eppure, questa visione è giustificata, non è un azzardo parlare di professioni di serie A e di serie B: il sistema attuale è impostato secondo un assetto di questo genere. Nessuno lo dice apertamente, nessuno ha il coraggio di affermarlo - perché riceverebbe i pomodori - ma è così: un notaio non può percepire meno di una certa somma di denaro a prestazione mentre un carpentiere sì! Sulla parcella dell'avvocato non si può discutere così come, magari, su quella del medico, ma su quella del lavoratore sì! Tra l'altro, questa legge rappresenta un vero e proprio freno per l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Si pensi, ad esempio, ai neolaureati in giurisprudenza - lo stesso vale per altre branche - che dopo avere conquistato il sospirato pezzo di carta, sono costretti per il praticantato a frequentare gratuitamente lo studio di qualche barone del Foro di turno e così ad essere sfruttato ancora successivamente, oltre ai sacrifici dello studio.
Quindi, perché impedire ai giovani la possibilità di mettersi in proprio? In un paese civile ritengo che dovrebbe essere giusto, oltre che doveroso, dare ai giovani la possibilità di sfidare i maestri affermati.
Sì, è una sfida che non deve fare paura a nessuno. Noi parliamo sempre dei giovani, ma nelle nostre azioni ce ne dimentichiamo, anche quando abbiamo dei figli. Soprattutto, ricordo che dopo un percorso di studi lungo cinque o sei anni - ci sono lauree, come quella in medicina, che richiedono sei anni e, poi, altri cinque per la specializzazione - si è sempre costretti ad un tirocinio - in quel caso, di più breve durata, ma è pur sempre un tirocinio - per potersi iscrivere, conseguendo l'abilitazione, all'Albo dei medici, altrimenti non è possibile esercitare.
Gli Ordini, per loro natura tutelano gli interessi degli iscritti. A volte, devo dire la verità, neanche quelli, ma sicuramente non si adoperano per far valere le ragioni degli utenti consumatori, perché sarebbe come chiedere al WWF di tutelare la libertà dei cacciatori di sparare ai pettirossi. Non è mai accaduto e purtroppo penso che non succederà mai.
Per questi motivi che ho appena accennato e che avrei voluto sviluppare un po' più a lungo, non esprimerò come Gruppo un parere favorevole in merito a questa proposta, perché ritengo che le caste di qualsiasi natura per mia cultura, vadano abbattute e non sostenute con leggi ad hoc.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Stara; ne ha facoltà.



STARA Andrea

Grazie, Presidente.
Annuncio anch'io la mia astensione. Ho annunciato e depositato all'Assessore una nota con cui sottolineavo gli elementi da approfondire e da migliorare, le cose che non mi convincevano.
Annuncio il mio voto di astensione, soprattutto con l'auspicio che possa essere presentato al più presto un provvedimento che riguardi quelle professioni che non sono organizzate negli Ordini.
Credo che da questo punto di vista ci sia un impegno anche formale da parte dell'Assessore, ma vedo che non mi ascolta.
Su questo terrò la mia astensione con l'auspicio che al più presto giunga in Aula un provvedimento che riguardi le professioni non iscritte negli Ordini.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
I miei colleghi hanno già espresso alcuni pareri non favorevoli a questa legge.
stato detto in altre occasioni, mentre era in discussione la proposta di legge, che tutta la materia dovrebbe essere ripresa a livello nazionale.
Anche per noi dovrebbe essere riverificata in quelle che possono essere le utilità o meno di questi albi, utilità che vediamo molto poco e che anzi, vediamo soprattutto in quelli che sono i privilegi di cui non tutti possono godere, pur avendo effettuato un percorso di studi specifico.
Il monopolio d'iscrizione e l'obbligatorietà d'iscrizione danno grosse problematiche dal punto di vista della libertà dell'utente e del cittadino che si debba rivolgere ad un determinato professionista nei vari settori e non consentono una concorrenza, in quanto tutti i professionisti di quella categoria hanno l'obbligo, da legge nazionale, dell'iscrizione per avere il riconoscimento e per operare all'interno del settore.
Si è parlato delle tariffe.
Le tariffe minime comunque sono stabilite per legge. Riteniamo che anche questo non sia auspicabile e che sia invece da modificare. Anche questo si può modificare a livello nazionale e non a livello regionale.
Nasce il problema dei giovani professionisti, un esame di Stato per chi già è laureato e quindi dovrebbe avere già una preparazione di un certo livello.
Qui il problema chiaramente si sposta su quella che è l'efficienza purtroppo a volte sminuita a causa della mancanza di risorse, ma anche a causa di politiche poco oculate, per quanto riguarda quella che deve essere l'offerta formativa a livello universitario.
Ci sono tanti dubbi da parte del nostro Gruppo su questa proposta di legge. Non ultimo, il fatto che si andrebbe ad incidere ancora con una spesa non elevata, ma piuttosto considerevole, sul bilancio regionale.
Pertanto, il nostro voto non sarà positivo e voteremo contro questa proposta di legge. Grazie.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 28.
Non essendoci ulteriori richieste d'intervento, indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 31 Consiglieri votanti 30 Consiglieri hanno votato SÌ 24 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 6 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Innovazione tecnologica

Esame proposta di deliberazione n. 151, inerente a "Linee generali di intervento in materia di ricerca ed innovazione, di cui all'articolo 4 della legge regionale 30 gennaio 2006, n. 4 (Sistema regionale per la ricerca e l'innovazione)"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di deliberazione n. 151, di cui al punto 5) all'o.d.g.
stata licenziata a maggioranza dalla III Commissione ed essendo una proposta di deliberazione, ci sarà la discussione generale. Non ci sarà discussione e votazione dei singoli articoli, ma semplicemente il voto finale.
La parola all'Assessore Giordano per l'illustrazione.



GIORDANO Massimo, Assessore alla ricerca ed innovazione

Grazie, Presidente.
Farò un'illustrazione del programma delle linee generali sulla ricerca già fatta in Commissione qualche giorno fa. Colgo l'occasione soprattutto per i colleghi non presenti in Commissione per fare qualche considerazione in premessa allo scopo di inquadrare al meglio l'argomento.
Sulle politiche di competitività, messe al centro dall'azione di governo come priorità chiara e netta, questo esecutivo ha svolto il suo lavoro in questo modo: elaborando un piano sull'occupazione emergenziale nei primi 50 giorni. Si tratta di un piano finanziato con 400 milioni di euro, che aveva al suo interno quattro capisaldi fondamentali: progetti sulla competitività, progetti sulle politiche attive del lavoro, progetti di sostegno all'accesso al credito e progetti di sburocratizzazione.
Dopo qualche mese, consapevoli che l'emergenza e l'intervento emergenziale fosse indispensabile per dare la scossa ad un Piemonte un po' seduto, abbiamo elaborato un piano strategico, il nostro piano sulla competitività, che abbiamo chiamato "Il Piemonte è un'opportunità", e che nel momento in cui lo abbiamo approvato, lo abbiamo approvato non come un piano di linee generiche ed astratte, ma come un piano che individuava delle azioni chiare, dei progetti e degli obiettivi ben chiari, ma anche le misure, seppur delineate sommariamente.
Questo piano sulla competitività è stato approvato dall'esecutivo come piano di indirizzo politico e va poi tradotto, così com'è stato fatto in parte nelle scorse settimane e in parte auspico oggi, in atti amministrativi, secondo le previsioni della legge n. 34 (la legge sulle attività produttive) e secondo le previsioni della legge sulla ricerca. Ed è il motivo per cui siamo qui ed è anche il motivo per cui richiamerò i principi fondamentali, e non la farò particolarmente lunga, perché avendo elaborato un piano sulla competitività già così dettagliato, con un budget indicato, con gli obiettivi e le misure indicate, gli atti amministrativi non sono altro che la conseguenza e la traduzione di un piano di indirizzo politico specifico, non astratto e non generico, in documenti amministrativi, così come la legge ci richiede di fare.
Avendo noi impostato le nostre politiche sulla competitività mettendo al centro l'industria, la produzione e il manifatturiero, riteniamo che il Piemonte possa resistere - forse il termine è persino riduttivo - e dire la sua nella competizione globale e internazionale soltanto se punterà sulla produzione di ricchezza attraverso l'industria e il manifatturiero. È una sfida non certo semplice, che però si può raccogliere se si aiuta il sistema piemontese delle imprese a ristrutturarsi nella direzione di una maggior capacità di innovazione, di internazionalizzazione e di crescita dimensionale.
Sul nostro territorio, come i colleghi ben sanno e mi insegnano, c'è una grande capacità di fare impresa. Abbiamo una tradizione e una vocazione industriale fortissima e straordinaria. L'industria italiana e padana nasce dalle nostre parti e questo grande patrimonio noi lo vogliamo conservare.
Non è semplice, però i nostri imprenditori possono raccogliere la sfida, se aiutati in momenti di transizione. Non possiamo non sottolineare il fatto che, comunque, il nostro è un approccio liberale al mondo dell'impresa: gli imprenditori vanno lasciati fare. Ma ci sono dei momenti in cui vanno sostenuti, ovvero quando avvengono delle trasformazioni importanti, che vanno favorite e assecondate.
Noi non ci rassegniamo all'idea che la fabbrica del mondo ormai non pu che stare nei Paesi emergenti, dove il costo del lavoro è ovviamente molto più basso. Siamo convinti che parti di fabbrica del mondo possano stare anche da noi, ovviamente in quei settori dove si registra un alto valore aggiunto e una grande capacità di produrre articoli innovativi e di buona qualità.
Se questa è la filosofia di fondo, è evidente che il tema della ricerca e dell'innovazione diventano un caposaldo fondamentale, uno strumento per aiutare il sistema delle imprese a ristrutturarsi e a raggiungere quei livelli di capacità e di innovazione che solo in alcuni momenti una politica pubblica può favorire (soprattutto in situazioni di forte crisi come questa). Ecco perché per noi la ricerca e l'innovazione diventano un caposaldo nella nostra politica di competitività: ricerca e innovazione.
Scusate se lo sottolineo, ma la ricerca è sì importante - ci mancherebbe in questo caso è quella al servizio delle esigenze delle imprese - ma l'innovazione non è solo ricerca, è anche ricerca. Oggi, le politiche di innovazione, anche a causa del fatto (o grazie al fatto) che vi sono meno soldi pubblici, devono essere anche altre, che noi indichiamo nel nostro Piano che oggi in Aula avrete occasione di commentare, com'è già stato fatto, peraltro, in Commissione.
Indichiamo gli obiettivi nella nostra politica di individuazione dei capisaldi della ricerca e dell'innovazione, perché il nostro Piano strategico sulla competitività, come cercavo di sottolineare prima, non è astratto né generico, ma è un vero e proprio piano di politica industriale.
Indichiamo in quali settori il Piemonte può essere competitivo e con quali modalità si può fare innovazione. "Smart &clean", che è un'espressione che oggi si usa sempre più frequentemente, è un'indicazione intelligente delle possibilità di innovazione che ci sono nei territori dinamici che sanno fare impresa.
Se girate per il mondo, soprattutto in quello occidentale, sarà difficile non trovare una classe dirigente politica o delle istituzioni che, in qualche modo, non sostengano che le imprese avranno un futuro solo se avranno capacità di innovazione. Lo sentirete ovunque. La differenza delle politiche non la fa questa enunciazione, ma la capacità di individuare progetti concreti da parte delle politiche pubbliche, di governare questi progetti concreti, di coinvolgere aziende, di arrivare al mondo delle imprese con velocità e con semplicità. Noi riteniamo che le iniziative che indichiamo con precisione siano capaci di fare tutto questo.
I Poli di innovazione sono certamente uno strumento che va sostenuto anche se dodici Poli, per reggere, dovranno sapere - lo sanno, perché li abbiamo già informati - che devono costruire una dimensione che va oltre i confini regionali.
Individuiamo una serie di politiche e di iniziative nuove, che troverete, appunto, negli atti, come le piattaforme tecnologiche. Noi ne individuiamo quattro: quella dell'auto, quella del Smart manifacturing quella delle nanotecnologie e quella di internet delle cose.
Caposaldo è il Public Procurement, perché, soprattutto in momenti in cui ci sono meno risorse, la capacità di stimolare l'innovazione da parte delle Pubbliche Amministrazioni diventa strategica. Le Pubbliche Amministrazioni investono moltissimi quattrini. Alcune volte basterebbe poco per indirizzarli verso uno stimolo forte all'innovazione. Public Procurement è proprio una di queste cose, e sarà una delle iniziative che lanceremo nelle prossime settimane.
Indichiamo i Living Labs e le iniziative per i nuovi mercati, la nuova imprenditorialità tecnologica e creativa e la piattaforma dell'Aerospazio.
Vado a concludere evidenziando due ultimi aspetti. Il primo: a queste linee generali seguirà il Piano triennale della ricerca, che sarà una specificazione ancora più puntuale delle nostre misure, dei quattrini che vogliamo investire e, a differenza del passato, anche della tempistica, con un'indicazione delle priorità, così come abbiamo fatto per la legge n. 34 con il programma sulle attività produttive; tempistica che deve essere da stimolo per noi nel mantenere il passo; passo che in questi mesi è stato rapido e capace di cogliere le istanze delle imprese.
Il programma triennale prevedrà lo stanziamento già individuato nel Piano sulla competitività. Il piano delle risorse, come evidenziato da alcuni colleghi in sede di Commissione, è evidentemente un tema strategico (la si può raccontare a tutti, ma se poi non c'è una lira, dove si vuole andare? Se non erro, il collega Ronzani diceva, sostanzialmente, questo). A parte il fatto che i Fondi europei sono disponibili ancora in parte da qua al 2013 e rappresenteranno la fonte di finanziamento più importante.
Ci batteremo il più possibile per ottenere anche stanziamenti regionali, ma certamente i Fondi europei che ci sono costituiscono l'aspetto più rilevante. Poi, quando si hanno delle buone idee, i quattrini si vanno a trovare! Prima dell'estate, infatti, a fine luglio, sul tema è stato firmato dal nostro Governatore un importante accordo con il Ministro Gelmini, il secondo in Italia dopo quello con la Lombardia, che prevede uno stanziamento di 90 milioni di euro sulle politiche di ricerca e università: 50 milioni da parte nostra, 40 milioni da parte del Ministero.
Rispetto alle previsioni di cui al nostro Piano strategico (perché non avevamo ancora contezza che questo protocollo si potesse firmare), portiamo a casa 40 milioni di euro per sostenere le politiche di ricerca e di innovazione. Il protocollo firmato col Ministro prevede alcuni punti specifici: la piattaforma dell'auto, la piattaforma dell'aerospazio, delle nanotecnologie, delle smart building e dell'università.
Per non annoiare troppo i colleghi, mi permetto di mettere in luce il punto della piattaforma dell'auto per tre motivi: in primo luogo, perch parte a giorni. Stiamo già convocando il primo tavolo informale per costituire ufficialmente la piattaforma. È la prima volta che tutto il mondo dell'auto piemontese, in particolare di Torino, viene messo a sistema e abbiamo indicazioni, nel protocollo firmato dal Ministro, che la nostra piattaforma (quella individuata dal Piano strategico e dalle linee generali) diventerà la piattaforma nazionale. Il che significa che i piemontesi e i torinesi potranno portare a casa un grande obiettivo: quello di studiare l'auto del futuro qua da noi.
La piattaforma sarà finanziata con 30 milioni di euro e individuerà quali saranno le linee di approfondimento e di ricerca. Per noi, comunque l'auto del futuro, come indichiamo nei nostri documenti, è quella con i motori puliti Questa sarà la prima priorità che la piattaforma andrà ad individuare.
Ci saranno le altre piattaforme che il cronoprogramma del Piano Triennale della ricerca individuerà, ma anche quella dell'aerospazio vedrà la luce nelle prossime settimane.
Pertanto - e concludo, Presidente - la nostra azione sulle politiche di competitività, dopo l'approvazione - che auspico, ovviamente - di questo documento, avrà, da qua alla fine dell'anno, alcune priorità importanti che sono certamente la predisposizione del Programma Triennale più specifico - come dicevo - ma anche altre quattro priorità principali: il sostegno all'accesso al credito, l'internazionalizzazione, i giovani e la ricerca.
Ieri abbiamo approvato, in Giunta, il Piano strategico per il riordino dei Confidi, per rivedere il tema dell'accesso al credito, e presenteremo nelle prossime settimane, insieme al nostro Governatore, il Piano sull'internazionalizzazione.
Le misure previste dal Piano giovani, presentato prima dell'estate sono in concertazione in questi giorni, pertanto saranno approvate nel giro di un paio di settimane.
Riguardo al tema della ricerca, entro qualche giorno vedrà la luce la piattaforma dell'auto e, nel giro di qualche settimana, anche quella dell'aerospazio; in un momento in cui il tema, a detta di tutti, in materia di economia è stimolare la crescita, come politica regionale abbiamo posto la crescita al centro dell'azione di Governo.
Le iniziative che ho indicato prevedono, da qui alla fine dell'anno non da qui alla fine del mandato - finanziamenti per decine e centinaia di milioni di euro, per aiutare il nostro sistema delle imprese, in difficoltà a causa delle dinamiche presenti oggi, a far fronte ad alcune sfide. In particolare, quella del credito, dell'internazionalizzazione e dei giovani ritengo siano le più sentite. Basta andare in giro, parlare con il mondo reale, per capire che bisogna superare lo sbarramento che sta operando il sistema bancario, per mille ragioni (alcune legittime, non è certamente questa una critica).
Occorre aiutare il sistema delle imprese ad intercettare la crescita dove c'è (nei paesi emergenti), e quindi procedere con le politiche d'internazionalizzazione, ma anche quelle per i giovani, che sono i soggetti che soffrono maggiormente.
I progetti del Piano giovani, che vedranno la luce nei prossimi giorni saranno solo un primo test; verificheremo come andranno e, se andranno bene, i nostri impegni, i nostri stanziamenti tenderanno ad avere sempre quella rotta ed obiettivo.
Grazie, Presidente. Mi riservo, se servirà e se qualche collega mi chiederà, di approfondire qualche tematica più nello specifico.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Giordano.
aperta la discussione generale.
Per l'organizzazione dei lavori, chiedo cortesemente a chi vuole intervenire in discussione generale, di prenotarsi.
Nel frattempo, comunico che il blocco stradale è stato rimosso, su richiesta del Consiglio regionale, e che, pertanto, intorno alle ore 16.30 se non riusciamo prima - interromperemo i lavori per venti minuti e daremo ascolto a una delegazione di cinque o sei persone, per un massimo di un quarto d'ora, nella Sala dei Presidenti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Assessore, ritengo ci sia un problema di fondo. Parliamo di un argomento così importante che, giustamente e legittimamente, la Giunta espone come un elemento rilevante nel contrasto alla crisi del sistema economico della nostra regione.
Argomento che, peraltro, è stato ampiamente discusso nella seduta in cui abbiamo parlato di futura politica di coesione, rispetto alla quale nello stesso giorno - il pomeriggio - durante la discussione delle interrogazioni a risposta immediata, in seguito ad una mia interrogazione un rappresentante della Giunta - non ricordo chi - mi aveva risposto in modo molto aleatorio: "Vedremo, faremo, faremo sapere".
Stiamo parlando di un argomento che ha una portata enorme: le linee generali d'intervento in materia di ricerca e innovazione, per il triennio 2011/2013.
Assessore - lo dico con tutto il rispetto, oltretutto non ce l'ho con lei, lei mi è anche simpatico - vorrei chiederle quando abbiamo potuto discutere ampiamente di quest'argomento in Commissione, a parte il 15 settembre 2011.
Quando lei ha convocato, per esempio, i Centri di Alta Formazione, tra cui gli Atenei, le strutture di ricerca, il CNR, i parchi scientifici e tecnologici, i poli di innovazione, gli incubatori di impresa? Quando l'Assessorato si è confrontato con questi attori? Non lo so, mi risponderà lei.
inutile ripeterci che stiamo vivendo una situazione di crisi economica e finanziaria grave, ma il fatto che questa Regione decide di stanziare una somma pari a 150 milioni di euro e lo fa con un pacchetto preconfezionato, senza un adeguato e necessario confronto con tutti gli attori e gli aventi causa, mi spiace doverlo risottolineare, non è un metodo che potrò mai approvare.
Parla uno - Assessore - che, relativamente ad altri ambiti, come quello della sanità, si è prodigato, si è dichiarato più che disponibile ad una collaborazione costruttiva. Per avere collaborazione costruttiva, è necessario essere coinvolti: se non volete coinvolgere i Gruppi consiliari coinvolgete almeno gli attori! Per sgomberare il campo da ogni dubbio, è ovvio che sono favorevole al sostegno in quest'ambito e a tutti i provvedimenti che tendano ad innalzare il livello così basso del sistema economico e produttivo della nostra regione, ma non possiamo farlo senza audit.
Guardi, Assessore, non desidero insegnare niente a nessuno, però una cosa che ho capito (forse in ritardo, ma l'ho capita) è che oggi non possiamo che parlare di due questioni: di governance multilivello e di audit. Non si può ignorare l'audit delle persone interessate agli argomenti, perché non possiamo decidere tutto in questo cenacolo, in questo consesso.
Non potete decidere voi e chiederci addirittura il consenso! Il motivo per cui mi sento di non partecipare al voto è perché non ho elementi sufficienti per poter esprimere un giudizio sereno sull'argomento non perché non li abbia, ma perché lei non me li ha forniti sufficientemente, al di là della sua bella relazione su carta. Ha pronunciato delle belle parole, ma queste parole - Assessore corrispondono alla realtà, alla possibilità di realizzare quanto lei ha esposto? A pagina 31 dell'Allegato A si legge dell'importante ruolo che le Pubbliche Amministrazioni potrebbero ricoprire a sostegno delle attività innovative delle imprese, come - ad esempio - richiedere al mercato la creazione di una piattaforma informatica per la gestione della tanto sospirata cartella sanitaria digitale, o la possibilità di gestire in modo efficiente gli acquisti dei farmaci da parte degli ospedali e delle ASL.
A me viene in mente il Consorzio per il Sistema Informativo Piemontese (il CSI) e tutte le difficoltà che sta attraversando. Come si concilia questo? Qual è il nesso? Insomma, non voglio condividere un documento che - ripeto - è stato ben scritto ed illustrato da lei, ma che ritengo - non per fare l'uccello del malaugurio - di difficilissima realizzazione.
Pertanto, non parteciperò al voto di questa proposta di deliberazione per serietà, non certo per contrapposizione preconcetta.
Grazie.



PRESIDENTE

Siccome sono aumentati gli interventi e la delegazione è già pervenuta sospendiamo i nostri lavori, come avevamo detto, per venti minuti. I lavori riprenderanno alle ore 16.25, in quanto l'incontro durerà al massimo un quarto d'ora.
Come ho detto prima, il blocco stradale è stato rimosso. Chi è interessato all'incontro, si può recare in Sala Viglione.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.01 riprende alle ore 16.30)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Proseguiamo i lavori dopo l'interruzione per l'incontro che è avvenuto in Sala Viglione. Siamo nell'ambito della discussione generale sulla proposta di deliberazione n. 151.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Sono ammirato dall'ottimismo che nel suo intervento ha manifestato l'Assessore Giordano in relazione, non tanto al provvedimento, su cui dir qual è la nostra opinione, ma sulle questioni attinenti allo stato dell'economia piemontese e, più in generale, all'economia del Paese.
Mi è parso quasi di capire che esiste un automatismo tra i provvedimenti che lui ha annunciato o che sono stati approvati e varati dalla Giunta regionale (penso al Piano sulla competitività) e le questioni riguardanti la crescita dell'economia piemontese.
Noi - vorremmo essere smentiti, ma non crediamo - abbiamo invece una visione più preoccupata della situazione economica e sociale della nostra regione, così come siamo preoccupati per il fatto che ormai una serie di indicatori economici ci dicono che il prossimo anno non sarà un anno di crescita dell'economia del nostro Paese, ma sarà - ahimè - verosimilmente un anno di recessione, rispetto al quale naturalmente occorre che la politica, il Governo nazionale e regionale assumano provvedimenti conseguenti.
Non a caso, si parla in queste ore - ahimè, non so con quale risultato di un decreto che dovrebbe affrontare i temi della crescita dell'economia, perché il punto vero è che i provvedimenti che il Governo ha varato nel mese di agosto e di settembre (quelli che vanno sotto il nome di manovra finanziaria, i cosiddetti 59 miliardi), per convinzione diffusa persino del Governo, sono provvedimenti che non affrontano invece il tema della crescita dell'economia italiana. E questo è il nodo, non del PD, che può avere il merito di avere in passato sostenuto con forza l'esigenza di affrontare i temi della crescita dell'economia italiana, ma ormai un largo e ampio schieramento di forze sociali e anche politiche pongono questa questione, tant'è vero che il Governo, non si sa in quale sede (credo in una cabina di regia istituita presso Palazzo Chigi), sta predisponendo misure (vedremo quali) con le quali affrontare per l'appunto il tema di fondo: come far crescere l'economia italiana, in una fase negativa dell'economia italiana, in una fase nella quale tutto fa ritenere che il 2012 sarà - ahimè - un anno di recessione, con tutte le conseguenze che questo comporta, per un Paese che è anche reduce da una fase di lunga stagnazione.
chiaro che se noi, anziché avere un 2012 caratterizzato da una crescita dell'economia italiana, avremo un 2012 caratterizzato da una fase recessiva, tutto è destinato a peggiorare, non soltanto i conti pubblici ma anche la situazione economica e occupazionale del Paese e, noi nel Paese, in questa regione.
Questa è la prima considerazione che noi facciamo sul provvedimento.
del tutto evidente che, per favorire politiche di crescita dell'economia italiana, insieme a una serie di fattori che vanno attivati, decisiva pu essere la politica che noi realizziamo a favore della ricerca e dello sviluppo dell'economia del nostro Paese.
Al riguardo - ma naturalmente questo non può essere imputato alla Giunta regionale piemontese - il nostro Paese è lontano dal quel 3 indicato dall'Unione Europea, perché voi sapete che l'Europa ha indicato ai Paesi membri di destinare alle politiche di ricerca e sviluppo una quota di risorse pari al 3% del PIL. Noi siamo molto al di sotto di questa percentuale; altri Paesi invece stanno avvicinandosi, ma non sono ancora al 3% (penso a Paesi come la Svezia, la Germania, del resto la ripresa della Germania forse va anche spiegata con investimenti fatti in questi anni per far fronte alla ricerca e in quel caso la politica di contenimento della spesa non ha contraddetto l'obiettivo di favorire politiche di innovazione e di ricerca).
Se l'Italia vuole raggiungere non il 3%, ma l'1,5% (la metà di quanto è stato previsto), nei prossimi anni, da qui al 2020, deve investire un miliardo l'anno: 2.000 miliardi di vecchie lire. È del tutto evidente dunque, che il problema c'è. Quindi anche se mi avvicino alla questione del futuro dell'economia italiana, assumendo - come giustamente ha detto l'Assessore - il vincolo della ricerca, che nei convegni consideriamo strategica (poi magari i bilanci dello Stato dicono un'altra cosa), il tema è un tema di prima grandezza.
Naturalmente la ricerca e una politica della ricerca presuppongono un ruolo attivo delle imprese, perché giustamente l'Assessore Giordano ha fatto riferimento alla ricerca che possiamo sviluppare attraverso l'impiego di risorse pubbliche, ma c'è tutto un campo della ricerca che fanno motu proprio le imprese del nostro Paese.
Da questo punto di vista, nel biennio 2008-2009, ad esempio, gli investimenti che le imprese hanno fatto in ricerca sono leggermente inferiori a quelli fatti negli anni precedenti: dieci milioni contro 9,9.
Diciamo che hanno investito. Chi invece è mancato all'appello o, comunque sia, non ha fatto una politica di investimenti che mantenesse almeno lo stesso livello delle risorse sono stati i poteri pubblici, lo Stato, perch noi lì riscontriamo, nel biennio di riferimento, una contrazione delle risorse pari a un miliardo. Quindi voi immaginate qual è il punto.
Per questo motivo ha senso tutta una serie di discussioni: quando parliamo di un bilancio che sia affidato a tagli lineari, quando parliamo di un bilancio non selettivo, quando parliamo di politiche di crescita ecco che tutto si organizza o ruota attorno al problema di immaginare che una quota del bilancio dello Stato delle risorse pubbliche deve essere naturalmente impiegata per affrontare questioni come questa.
Del resto, su questo ha ragione l'Assessore: è chiaro che è difficile pensare a un futuro produttivo diverso della nostra regione, immaginare un Piemonte innovativo e immaginare una regione che trova uno scatto per affrontare la crisi, riposizionando una parte del suo apparato produttivo se non affrontiamo fino in fondo anche il nodo delle risorse che destiniamo alle politiche di ricerca.
Ciò detto, e fatta questa premessa per avere chiara la condizione di contesto nella quale ci muoviamo, credo che le proposte contenute in questa proposta di deliberazione - che non è ancora il programma operativo, perch la discussione vera verterà sul programma operativo che la Giunta dovrà presentare dopo che avremo approvato la proposta di deliberazione - in parte si muovono in sostanziale continuità con alcune scelte fatte in passato. Con questo non posso che essere d'accordo, del resto sarebbe singolare non porci anche il problema di confermare il valore di scelte che hanno dimostrato di essere efficaci e di avere una loro validità.
Mi sento di condividere altre proposte presentate, che in una certa misura si muovono nella direzione di interventi che noi stessi, durante le discussioni in Commissione, abbiamo sollecitato, sul piano della competitività. Penso, per esempio, all'esigenze di favorire processi di innovazione nelle imprese usando la leva della domanda pubblica. Questo è un tema vero: il pubblico organizza risorse straordinarie che possono essere impiegate in modo tradizionale o possono diventare un potente volano per determinare fattori e processi di innovazione.
Su questa linea siamo d'accordo, però credo che su questo punto abbia ragione l'Assessore a rinviare una discussione di merito al programma operativo perché, così come è avvenuto per la legge 34, oggi discutiamo il "menù", una sorta di menù di interventi che devono essere realizzati, e poi dobbiamo individuare le misure e le poste con le quali pensiamo di finanziarle.
Secondo tema che voglio affrontare.
Alle spalle abbiamo un'esperienza che ci ha consentito di impegnare e di investire nel triennio precedente, 2007-2009, circa 470 milioni di euro tra risorse nazionali, regionali ed europee. Abbiamo investito 37 milioni sulla Misura 1, cioè quella relativa alle risorse umane. Negli anni passati abbiamo investito 109 milioni di euro sull'Asse 2, riguardante l'evoluzione della struttura produttiva; 174 milioni sull'Asse 3, a sostegno alla produzione della conoscenza; 114 milioni sul sostegno allo sfruttamento della conoscenza e 25 milioni volte a incoraggiare ed incentivare azioni di sistema.
Questo è il bilancio dell'esperienza precedente; un bilancio con luci ed ombre, ma sostanzialmente positivo, in cui la Regione, come ha ricordato anche l'Assessore, utilizzando più fondi di finanziamento - europee regionali e nazionali - ha messo in campo un investimento cospicuo. Potrà essere giudicato più o meno sufficiente, ma non c'è dubbio che lì la ricerca è stata considerata una priorità.
Vorrei che l'Assessore, nel caso replicasse, dicesse qualcosa di più sulle risorse. Giustamente l'Assessore ha fatto riferimento alle quantità indicate nel documento e nel piano della competitività. Se però leggo il piano della competitività, le risorse destinate alla ricerca sono 200 milioni di euro.
Sono confermate queste risorse, Assessore? I 40 milioni di cui lei parla, che sono la convenzione con il Ministro Gelmini, si aggiungono o li devo comprendere nei 200 che impegniamo ed indichiamo nel piano di competitività? Queste risorse che voi mettete, che non sono quelle che ho indicato in precedenza, e che voi pensate di utilizzare per finanziare ricerca ed innovazione, sono risorse che possiamo confermare? Perché noi, rispetto a quando avete impostato la discussione sul piano della competitività avevamo un quadro macro economico di bilancio pubblico regionale molto diverso dall'attuale.
Vorrei essere rassicurato almeno su questo, cioè sul fatto che queste risorse verranno comunque impegnate, perché quel vincolo è un vincolo che voi considerate strategico.
Questo è quanto volevo dire a nome del Gruppo.
Naturalmente sono d'accordo con chi si sostiene che la discussione del bilancio sarà l'occasione per porci il problema del finanziamento delle politiche di innovazione e di ricerca.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Negro; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato attentamente l'Assessore Giordano e mi fa piacere sentire in un momento così delicato, questo suo spirito ottimista.
Ha parlato di vera ricerca ed innovazione per le imprese e del coinvolgimento delle piccole, medie e grandi imprese ad adottare nuove iniziative nel settore meccanico e dell'auto, ma non solo, perché la ricerca va estesa su tutti i campi.
Sono d'accordo con quanto detto dall'Assessore Giordano: sarebbe bello costruire nuove auto in Piemonte, nel nostro Piemonte. In questo modo aumenterebbero posti di lavoro, ci sarebbero più garanzie, ma soprattutto si manterrebbe la realtà delle piccole e medie imprese su tutti campi della ricerca.
Vista la presenza dell'Assessore Sacchetto, sarebbe anche giusto e doveroso investire sulla ricerca nel campo agricolo e su tutti i fronti.
La ricerca di mercato è un altro aspetto che le imprese dovranno sostenere. Le imprese non dovranno ottenere solo fondi per la ricerca, ma investire per la ricerca di nuovi mercati, perché c'è ancora spazio nel mondo per portare i nostri prodotti. L'eccellenza del Made in Italy e del nostro artigianato può interessare tanti mercati nel mondo, ovviamente dando delle priorità: far crescere nuovi imprenditori e nuove ditte, dando spazio ai giovani.
L'Assessore Giordano ha parlato dello stanziamento di 50 milioni da parte della Regione. Non è tanto ma non è poco; è già un buon auspicio per creare piattaforme su tutti i campi - l'auto e non solo - per potenziare le Università e per formare i veri leader del domani.
Un altro aspetto che voglio sottolineare è che occorre dare più attenzione ai giovani per l'accesso al credito perché, se ho letto bene alcuni giorni fa, le banche vogliono tagliare lo spazio alle imprese medie e piccole. Le banche - mi scappa e lo dico - a volte sono ladri autorizzati. Questo dobbiamo impedirlo. Non possono tirare sempre l'acqua al proprio mulino, creare veri imprenditori vuol dire dare una mano alle piccole e medie imprese. Questo è uno stimolo per la crescita futura, non solo del Piemonte, ma dell'Italia. Auguro che tutto questo venga realizzato.
Il pubblico deve creare le risorse con parametri precisi di innovazione. Si è investito parecchio, si sono dati tanti contributi ma, a mio avviso, non si sono investiti così bene, con oculatezza, con precisione, non si sono date delle priorità.
Mi auguro che tutto ciò avvenga dal 2012 in poi, che ci sia un'attenzione precisa e oculata. Avrò un occhio di riguardo a che ci avvenga, ragion per cui ritengo giusto e importante sostenere la proposta in oggetto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Voglio ricordare che in qualità di Consigliere, ma anche di Presidente della III Commissione, si è cercato di ampliare il dibattito quanto più possibile, anche in seno alla III Commissione.
Ricordo ai colleghi, molti dei quali sono già intervenuti e sono colleghi commissari della Commissione attività produttive, che in un primo momento si è presentato il Piano e, in un secondo momento, su richiesta di alcuni colleghi dell'opposizione, si è dato il tempo ad ogni Gruppo consiliare di fare delle valutazioni rispetto al documento presentato.
Che alcuni colleghi manifestino delle perplessità - in alcuni casi avendole anche argomentate - è normale, ci sta nella logica di maggioranza e opposizione. Tuttavia credo che non possa non essere considerato come positivo un documento che, anzitutto, non certo nella delibera, quanto nel suo allegato, è dettagliato nei suoi interventi e ha un aspetto di investimento economico significativo.
Ricordiamo, non lo dice solo il testo, ma soprattutto un'attività di valutazione che abbiamo fatto, che la legge n. 4 prevede, in alcuni suoi articoli, una valutazione non solo ex ante dei progetti presentati, ma anche una valutazione successiva alla realizzazione dei progetti stessi. La valutazione - che, in qualche modo, è neutrale, fatta dagli Uffici - ci dice che la nostra è una delle prime Regioni d'Italia per investimenti e che questi interventi hanno significato importanti ricadute all'interno del nostro mondo. Certo, all'interno della delibera vi sono alcuni interventi di continuità delle attività che funzionano e interventi importanti di innovazione. Credo sia un aspetto positivo.
Certamente l'aspetto è legato alle risorse che, seppure è un aspetto che si è cercato di chiarire il più possibile, è un punto interrogativo significativo. È comprensibile, da parte di chiunque, che investire uno o investire due cambia molto, anche in ambiti e in settori in cui si condividono gli interventi. Certamente l'investimento economico in settori produttivi di innovazione, di ricerca, di trasferimento tecnologico è estremamente importante, ma credo che questo vada in una direzione di continuità che ha visto, da una parte, la Giunta e la maggioranza intervenire in modo straordinario rispetto alla questione del lavoro e dell'innovazione, della competitività delle imprese piemontesi, e poi cercare anche con questo documento, di dare sistematicità a tutto ciò.
evidente che ci sono consigli che possono essere accettabili e valutazioni che possono essere accolte come positive. Peraltro devo dire magari non faccio una valutazione super partes, che in sede di Commissione con tutti gli Assessori presenti - in questo caso, parlando di attività produttive e lavoro, c'erano l'Assessore Giordano e l'Assessore Porchietto si è sempre cercato di creare un momento che fosse, se non di collaborazione, perlomeno di ascolto.
evidente che ci possono essere delle valutazioni che alcuni colleghi hanno fatto e che non sono state recepite o altro, ma mi sembra che principalmente, rispetto a questo atto, l'aspetto sul quale vi erano più perplessità o non certezze, era quello relativo all'investimento economico.
Questo sarà certamente un aspetto che valuteremo da qui ai prossimi anni anche comprendendo la situazione che, in qualche modo, stiamo vivendo.
Sappiamo che in questa situazione, e nel bilancio dell'esercizio finanziario in corso e nel bilancio dell'esercizio successivo, pur con tutte le difficoltà che abbiamo, senza fare alcuna valutazione polemica sul motivo per cui ci troviamo in alcune di queste difficoltà, alcuni settori strategici del nostro Piemonte, quale quello del documento di cui oggi stiamo discutendo, sono stati tenuti in debita considerazione. Sono quelli che meno hanno patito perché non sono stati toccati, o meno patiranno perché sono stati marginalmente toccati, una razionalizzazione indispensabile delle risorse regionali.



PRESIDENTE

L'Assessore Giordano propone un emendamento alla deliberazione, che potete vedere dai vostri computer portatili.
Emendamento rubricato n. 1) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Giordano: al paragrafo 5.7.2 nel riquadro "i Poli di innovazione" al capoverso inserire al fondo all'elenco Biotecnologie e biomedicale: Canavese e Vercellese.
La parola all'Assessore Giordano per l'illustrazione.



GIORDANO Massimo, Assessore alla ricerca e innovazione

Si tratta di una mera dimenticanza, di un errore relativo all'indicazione dei quadri di innovazione, che sono 12, mentre noi ne abbiamo indicati solo 11.
Si chiede di inserire al paragrafo 5.7.2, nel riquadro "i Poli di innovazione", al secondo capoverso, in fondo all'elenco le parole "Biotecnologie e biomedicale: Canavese e Vercellese". Uno dei più strutturati poli che abbiamo.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Giordano.
Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1).
Il Consiglio approva.
Non essendoci ulteriori richieste d'intervento, indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 151, il cui testo verrà trascritto sul processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Elezioni - Ineleggibilita' - Incompatibilita'

Esame ordine del giorno n. 276 presentato dal Consigliere Lupi, inerente a "Ripristino della legalità nelle elezioni comunali di Torino"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 276, avente ad oggetto "Ripristino della legalità nelle elezioni comunali di Torino", presentato dal Consigliere Lupi, di cui al punto 6) all'o.d.g.
Tale ordine del giorno m'incuriosisce molto, ma, al di là del fatto che, visto il tempo trascorso, è sua facoltà decidere di mantenerlo occorre emendarlo.
La parola al Consigliere Lupi, per l'illustrazione.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
assolutamente corretta la sua interpretazione. Ovviamente, dato l'enorme lasso temporale intercorso tra la presentazione...



PRESIDENTE

Mi scusi, ho visto delle facce un po' incuriosite.
L'oggetto dell'ordine del giorno è il seguente: "Ripristino della legalità nelle elezioni comunali di Torino".
Prego, Consigliere Lupi.



LUPI Maurizio

Stavo sottolineando il fatto che, dato il lungo periodo intercorso dalla presentazione dell'ordine del giorno e il momento della giornata odierna in cui detto ordine del giorno viene discusso, è chiaro che tale documento dovrà essere modificato, in quanto faceva riferimento ad un momento in cui le elezioni dovevano ancora svolgersi, mentre, ora, siamo a lunga distanza da esse. Il fatto si riferisce ad una situazione verificatasi durante la presentazione delle liste per le elezioni comunali per il rinnovo del Consiglio comunale di Torino.
Se è vero che la lista contestata in questione non ha un peso elettorale tale da modificare, ovviamente, l'esito delle elezioni assolutamente, non si mette in dubbio la netta affermazione del candidato Piero Fassino della coalizione di centrosinistra - tuttavia, dato che in questo ultimo periodo storico vi è stata una grande attenzione per le irregolarità nella presentazione delle liste, mi è sembrato opportuno sottolineare questa situazione della lista Piemonte Europa Ecologia, che negli atti di presentazione della stessa ha commesso una serie di gravissime irregolarità, che sono state dal sottoscritto ampiamente precisate in un esposto alla Procura della Repubblica.
In particolare l'irregolarità più lampante, cioè il falso elettorale più evidente, nella presentazione della lista fa riferimento ad una serie di sottoscrizioni che sono state apposte su un modulo il cui la scritta "Verdi", per metà, è stata sovrastampata in un secondo tempo. Attraverso l'accesso agli atti - è visibile anche dalla documentazione che posso fornire ai colleghi - si vede benissimo che i moduli sono stati sovrastampati uno a uno, tanto è vero che la scritta "Verdi" su ogni modulo è ad un'altezza diversa, quindi i simboli sono sempre diversi. Questo è avvenuto perché la raccolta delle firme era stata iniziata da questa lista prima, con un simbolo, poi, successivamente, è stata cambiata, utilizzando un altro simbolo. Non avendo la lista a disposizione il numero necessario di firme, da grandi geni della presentazione delle liste, hanno inserito nuovamente in macchina i moduli e hanno sovrastampato la scritta "Verdi" come si può notare. Ovviamente, relativamente a questa situazione, ho presentato il doveroso esposto alla Procura della Repubblica.
Era mia aspettativa che, visti anche i casi paralleli che in questi ultimi tempi si sono verificati, la stessa attenzione riservata ad alcune liste del centrodestra sarebbe stata dedicata...



PRESIDENTE

Collega, lei è in grave ritardo su quello, ma è assolutamente puntualissimo su altro!



LUPI Maurizio

Esatto, le questioni elettorali sono di grande attualità anche in questa giornata.
finalità di quest'ordine del giorno sottolineare che in campo elettorale tutte le irregolarità, specialmente quelle così lampanti e chiare, come queste, dove c'è stato un falso così evidente, in questo caso operato dalla lista Europa Ecologia, anche per salvaguardare la serietà delle elezioni - al di là del fatto che l'esito delle elezioni comunali non può essere messo in discussione, perché il margine del centrosinistra era ampio - devono, comunque, essere perseguite a livello giudiziario con la stessa intensità con la quale vengono perseguite le eventuali irregolarità di altre liste, mentre, al momento, non c'è ancora notizia.
Dato che l'ordine del giorno, allora, si riferiva alla situazione di legalità in cui si sarebbero svolte le successive elezioni, l'ordine del giorno viene emendato in questo senso: "Il Consiglio regionale, preso atto delle numerose segnalazioni e dei dettagliati esposti riguardanti le fraudolenti e ripetute irregolarità commesse dalla lista Piemonte Europa Ecologia nella raccolta delle sottoscrizioni per la presente lista, auspica un pronto intervento delle Procura della Repubblica volto a dissipare ogni dubbio sulla situazione di legalità in cui si sono svolte le elezioni stesse".
Quindi, la modifica è la seguente, che attualizza la situazione al momento in cui il documento viene discusso: "...dissipare ogni dubbio sulla situazione di legalità in cui si sono svolte le elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale di Torino".
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Scusi, collega Lupi, ne manca un pezzo, bisogna girare pagina, perch l'ordine del giorno prosegue con "evitare assurde spese...".



LUPI Maurizio

Quello, evidentemente, no; ho già detto che l'esito delle elezioni è fuori discussione...



PRESIDENTE

Però, quello lo deve cancellare lei, io non posso.



LUPI Maurizio

Ovviamente, è emendato.
Rimane il fatto che il reato di falso deve essere perseguito come di dovere. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Chiedo se qualcuno desidera intervenire in merito a questo ordine del giorno.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mastrullo; ne ha facoltà.



MASTRULLO Angiolino

Presidente, volevo soltanto chiedere, in ultimo, se può rileggere esattamente il testo dell'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Il testo dell'ordine del giorno è il seguente: "Il Consiglio regionale preso atto delle numerose segnalazioni e dei dettagliati esposti riguardanti le fraudolente e ripetute irregolarità commesse dalla lista Piemonte Europa Ecologia nella raccolta delle sottoscrizioni per la presentazione della lista stessa" - collega Lupi, le irregolarità, per intanto, sono sull'ordine del giorno - "auspica un pronto intervento della Procura della Repubblica volto a dissipare ogni dubbio sulla situazione di legalità in cui si sono svolte le elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale di Torino".
Non essendoci ulteriori richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 276, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale preso atto Delle numerose segnalazioni e dei dettagliti esposti riguardanti le fraudolente e ripetute irregolarità commesse dalla lista Piemont Europa Ecologica nella raccolta delle sottoscrizioni per la presente lista stessa auspica Un pronto intervento della Procura della Repubblica volto a dissipare ogni dubbio sulla situazione di legalità in cui si svolgeranno le prossime elezioni per il rinnovo del consiglio comunale di Torino anche per evitare assurde spese a carico dei cittadini per la ristampa delle schede o per la ripetizione delle stesse".
Il Consiglio approva.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Esame ordine del giorno n. 430 presentato dai Consiglieri Marinello Angeleri, De Magistris, Gregorio, Carossa, Tiramani, Reschigna, Molinari e Cattaneo, inerente a "Congelamento del 50% del ristorno dei frontalieri da parte del Canton Ticino"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 430, avente ad oggetto "Congelamento del 50% del ristorno dei frontalieri da parte del Canton Ticino", presentato dai Consiglieri Marinello, Angeleri, De Magistris Gregorio, Carossa, Tiramani, Reschigna, Molinari, Cattaneo e Negro, di cui al punto 7) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marinello per l'illustrazione; ne ha facoltà.



MARINELLO Michele

Grazie, Presidente.
Un accordo bilaterale esistente tra Italia e Svizzera prevede che una quota della tassazione pagata dai lavoratori frontalieri in Svizzera venga girata ai Comuni confinanti di residenza del frontaliero stesso.
Nello specifico, attualmente questa convenzione prevede che la quota girata, i cosiddetti ristorni dei frontalieri, equivalgano al 38,8% della tassazione pagata in Svizzera.
Da tempo ci sono segnali negativi che provengono dalla vicina Confederazione Elvetica, dove vorrebbero una revisione di questa quota.
L'obiettivo di alcune forze politiche svizzere è quello di equipararla alla quota che è stata stabilita, ad esempio, con la confinante Austria, quindi di portare i ristorni frontalieri dal 38,8% al 12,5%.
In questa ottica c'è un'azione del Governo del Canton Ticino, che è un'azione che viola chiaramente il trattato bilaterale italo-svizzero. Il 30 giugno il Governo ha deciso di congelare la metà della quota dei ristorni dovuta all'Italia, depositando su un conto vincolato la somma di circa 27,5 milioni di euro, dichiarando che questa somma verrà sbloccata nel momento in cui si riaprirà una trattativa e un'azione diplomatica tra il Governo italiano e il Governo svizzero per rivedere la questione dei ristorni e non solo. Le problematiche in essere fra l'Italia e la Svizzera sono numerose in questo particolare frangente, a partire da una delle questioni cardine di questa serie di iniziative negative da parte della Confederazione Elvetica, che è il famigerato scudo fiscale.
La decisione del congelamento del 50% dei ristorni è stata confermata in un recente incontro delle due Commissioni italiana e svizzera, che trattava della tematica dei ristorni tenutasi ad Aosta.
Crediamo sia doverosa un'azione anche del Piemonte, perché l'ordine del giorno, seppur sia stato presentato nel luglio 2011, è tuttora attuale, e quindi il Consiglio chiede, nell'ipotesi in cui venisse approvato questo documento, di impegnare il Presidente della Giunta regionale a sollecitare il Governo italiano per la ripresa di una forte azione diplomatica con la vicina Svizzera che vada a scongiurare l'ipotesi di brusco ridimensionamento del ristorno dei frontalieri, che - ricordo - è una risorsa molto importante dei Comuni di confine. È una risorsa che ha consentito negli anni di realizzare degli investimenti importanti a favore di quelle comunità.
Impegna poi la Giunta regionale ad avviare contatti ed azioni anche in questo caso diplomatiche con i Governi del Canton Ticino e del Canton Vallese, per rispolverare e dare linfa nuova alle dichiarazioni d'intenti che sono state sottoscritte fra il Piemonte e questi due Cantoni in passato e che forse è il momento, in questa particolare fase storica, di riprendere per dare nuovi contenuti e per rinsaldare ulteriormente il rapporto di amicizia con la Confederazione Elvetica.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Intervengo per dire che non solo come firmatario, ma anche come Gruppo voteremo l'ordine del giorno, perché la situazione dei frontalieri è sempre oggetto di una condizione di ricatto nei rapporti tra il Canton Ticino e il Governo italiano. E questo merita una presa di posizione da parte del Consiglio regionale, per cui il nostro voto sarà a favore sull'ordine del giorno che ha illustrato il collega Marinello.
Vorrei solo rubare pochi secondi per fare una battuta. È molto simpatico quello che è successo poco fa in Consiglio regionale, perché la maggioranza invoca il ripristino di una condizione di legalità circa la presentazione delle liste al Comune di Torino. In una giornata come quella odierna, andrebbe veramente sottolineato in senso positivo questo atteggiamento delle forze politiche della maggioranza.
Peccato che la stessa analoga sensibilità qua dentro non la respiriamo quando si parla delle elezioni regionali, che ci riguardano forse un po' più direttamente.
proprio vero il detto: "Nemo propheta in patria est".



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 29.
Non essendoci ulteriori richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 430, il cui testo recita: "Considerato che da alcuni mesi è in corso nella vicina Confederazione Elvetica un serrato confronto riguardante l'opportunità di rivedere la quota dei cosiddetti 'ristorni' dei frontalieri a favore delle comunità di confine italiane sedi della residenza dei lavoratori Constatato che si è appresa con preoccupazione la presa di pozione del Governo del Canton Ticino che nella riunione straordinaria dei 30 Giugno u.s. ha deciso il 'congelamento' del 50% del ristorno all'Italia delle imposte versate dai lavoratori frontalieri in Ticino per un ammontare di circa 27,5 milioni di franchi attraverso il versamento della somma su un conto vincolato Preso atto che il Consiglio di Stato ticinese si è impegnato a liberare la trattenuta citata non appena i Governi Svizzero e Italiano daranno vita ad un negoziato in merito Aggiunto che alla luce delle recenti dichiarazioni della Presidente della Confederazione Elvetica Micheline Calmy Rey che sulla rigida posizione ticinese aveva dichiarato: 'La sospensione del ristorno del provento dell'imposta alla fonte prelevata sui redditi dei frontalieri italiani non è una misura opportuna per il momento poiché contraddice la strada del dialogo che si sta perseguendo', dando pertanto un positivo segnale di dialogo diametralmente opposto alla posizione del Cantone Preso atto che i ristorni dei frontalieri rappresentano una risorsa economica fondamentale per gli Enti Locali di confine che da sempre utilizzano quelle somme per importanti investimenti a favore dei frontalieri stessi e della collettività tutta Il Consiglio Regionale Impegna il Presidente della Giunta Regionale a sollecitare il Governo Italiano ad una ripresa forte dell'azione diplomatica con la vicina Svizzera utile a scongiurare azioni di ridimensionamento dei ristorni ed a rinnovare i contenuti della Convenzione Italo Svizzera Impegna altresì la Giunta Regionale ad avviare contatti con i Governi dei Cantoni Ticino e Vallese al fine di dare nuova linfa alle Dichiarazioni di Intenti sottoscritte fra gli stessi ed il Piemonte nell'ottica di rafforzare i rapporti di collaborazione transfrontaliera".
Il Consiglio approva.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione - Presidi privati di diagnosi e cura

Esame ordine del giorno n. 511 presentato dal Consigliere Bono, inerente a "Mantenimento dei livelli occupazionali e dei posti letto garantiti dalla casa di cura privata accreditata Villa Cristina"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 511, avente ad oggetto "Mantenimento dei livelli occupazionali dei posti letto garantiti dalla casa di cura privata accreditata Villa Cristina", presentato dal Consigliere Bono, di cui al punto 9) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno parte dalla considerazione che abbiamo saputo leggendo le cronache dei giornali negli ultimi giorni, che prima si vociferava - adesso è certa - una sospensione dell'accreditamento provvisorio della casa di cura privata Villa Cristina per motivi di agibilità della struttura stessa.
Quindi, sono motivi pienamente condivisibili che condividiamo anche noi, visto che sembrerebbe che da diversi anni - si parla addirittura di 17 anni - la Commissione di vigilanza sottolinei come la struttura non sia a norma per quanto riguarda le richieste di una normale attività sanitaria quale quella che viene svolta all'interno della casa di cura privata che tratta malattie nervose.
La problematica che intendiamo porre all'attenzione del Consiglio impegnando in tal senso la Giunta, non attiene tanto alla questione della messa in sicurezza e agibilità della struttura, che condividiamo pienamente. Noi siamo preoccupati dal punto di vista del mantenimento dei livelli occupazionali dei lavoratori della casa di cura, che ci hanno contattato: sono principalmente donne e, se non erro, hanno anche sentito l'Assessore Quaglia. Parliamo di 105 lavoratori, per i quali forse (spero che non sia così) si apre un ennesimo capitolo di cassa integrazione (bisognerebbe poi capire con quali soldi) o, comunque, di mobilità o di altri scenari.
So che l'Assessore Monferino sta lavorando con i sindacati: si è fatto anche il nome di Orpea, una multinazionale che ha una serie di case di cura, sia in Francia che in Italia, tra cui quelle di Trofarello e di San Maurizio Canavese. In ogni caso, posto che si riesca a trovare un accordo per far ripartire Villa Cristina una volta che sia stata messa in sicurezza (tra l'altro, sembra che sia arrivata dal Comune di Torino l'autorizzazione ai lavori, per cui se c'è stata una piccola spinta, ha certamente sortito un effetto positivo) oppure per spostarsi verso una risoluzione con un altro partner, bisogna ovviamente pensare di tutelare quelli che sono i livelli occupazionali.
Mi chiedevo se l'Assessore Maccanti avesse sentito l'Assessore Monferino e fosse nelle condizioni di esprimere anche solo un parere sull'ordine del giorno, che è molto semplice: in pratica, si chiede di utilizzare tutti gli strumenti necessari (ovviamente nell'ambito della legalità e della liceità) per mantenere i livelli occupazionali di detta casa di cura e, ovviamente, anche i posti letto. Ricordiamo che in quel momento vi erano 151 posti letto, per cui anche in questo caso si aprirebbe un'ulteriore difficoltà e sofferenza nell'ambito della Regione Piemonte per le patologie nervose e psichiatriche.
Visto che proprio oggi abbiamo convocato un Consiglio straordinario relativamente alle liste d'attesa, non vorrei che si addivenisse ad un ulteriore peggioramento e allungamento dei tempi anche per questa categoria di pazienti, che soffre grandemente.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Su quest'argomento avevo presentato un'interrogazione urgente che avrebbe dovuto essere discussa in fase di questione time, che però non ha trovato posto. Così come questa mattina, discutendo della questione delle liste di attesa, avevo considerato far parte della discussione complessiva un'altra mia interrogazione, se gli Assessori competenti riuscissero a fornire una risposta anche rispetto all'interrogazione collegata, io ritirerò la domanda che avevo presentato al question time.
Si tratta solo di capire qual è l'orientamento della Giunta regionale perché non essendoci l'Assessore Monferino, forse per l'Assessore Maccanti diventa piuttosto difficile conoscere la situazione.



(Commenti dell'Assessore Maccanti)



BOETI Antonino

Certo. Infatti, l'interrogazione che avevo presentato aveva l'obiettivo di capire, appunto, se era proprio necessario sospendere in maniera definitiva l'attività della struttura durante i lavori - ricordo che sono impiegate molte persone e dispone di 165 posti letto - oppure se era possibile far coincidere le due questioni, ovvero sistemare la struttura compatibilmente con la presenza dei pazienti, magari ristrutturando un compartimento per volta.
Se non c'è la risposta - giustamente, perché non è presente l'Assessore competente, ma non è certamente un rimprovero - manterrò il questione time e cercheremo di capire nella risposta quale sarà l'orientamento della Giunta regionale.
Accolgo il fatto - lo abbiamo visto nell'ordine del giorno della Giunta che la delibera relativa sia stata sospesa. Credo che sia necessario valutare con cura quello che sta succedendo in quella struttura, perché il management della casa di cura ha impiegato tre anni per superare tutte le procedure necessarie per ottenere, da parte del Comune di Torino l'approvazione del progetto e quindi l'inizio lavori. È una situazione che dura dal 2007 e non c'è responsabilità da parte del management, che voleva invece, cominciare i lavori il più rapidamente possibile. Attribuire loro la responsabilità, a mio avviso non è giusto. Stiamo a vedere che cosa accadrà.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
In realtà, come alcuni colleghi ricorderanno - non c'è più la collega Artesio, se no lo avrebbe certamente confermato - il problema strutturale di Villa Cristina dura da alcuni anni.
La casa di cura è stata aperta in una sorta di regime di prorogatio.
Ricordiamo, però, che esiste una delibera del Consiglio regionale (a memoria, la delibera n. 397 o qualcosa di simile) relativamente ai servizi psichiatrici, che prevede le Commissioni di vigilanza dell'ASL.
evidente che quando la Commissione di vigilanza esprime un parere negativo rispetto alla possibilità di apertura, la tutela è, prima di tutto, nei confronti dei pazienti. Credo, quindi, che questa sia la nostra prerogativa essenziale a cui dobbiamo far riferimento.
Ricordo, altresì, che ai sensi della legge Basaglia e delle attuazioni a livello regionale, la realtà di Villa Cristina (nel Nord, non nel Centro e Sud) è una sorta di unicum. Noi sappiamo che le strutture per pazienti psichiatrici non possono avere più di 20 residenti, perché altrimenti si configurano come quelli che vengono definiti "residui manicomiali". Non voglio entrare nel merito della bontà o meno delle cure che vengono erogate a Villa Cristina, che offre certamente un servizio importante, nel senso che è una delle poche strutture che in un giorno ricovera un paziente psichiatrico. Ma è certamente, ai sensi della normativa vigente, un residuo manicomiale.
Detto ciò (ribadisco che non voglio entrare nel merito dei servizi) non possiamo fare altro che prendere atto di quello che ha deciso una Commissione di vigilanza, quindi di un atto che è tutto fuorché politico (infatti, nell'aspetto su cui si impegna la Giunta, non si arriva a questo).
Ricordiamo, altresì, che questa struttura è gestita da un soggetto privato e che dal 2007 (a memoria lo ricorderà certamente meglio la collega Artesio) ha segnalazioni di infrazioni rispetto alla necessità di adeguamento. Pertanto, credo che il rispetto delle leggi debba valere per tutti.
L'impegno rispetto alle procedure per il mantenimento occupazionale essendo un soggetto privato, si può attuare così come per una qualsiasi azienda metalmeccanica che è in crisi, né più, né meno. Certamente interessa di più l'aspetto relativo alla garanzia che i più di cento pazienti oggi presenti a Villa Cristina possano, in qualche modo, anche se sappiamo non essere pazienti cronici, trovare servizio presso altre strutture. Però non credo che si possa impegnare la Giunta, salvo il lavoro che normalmente fa, per il mantenimento dei livelli occupazionali di un soggetto privato. Certamente si può invitare, non accogliendo però l'ordine del giorno, a badare che i posti letto relativi ai pazienti psichiatrici siano, in qualche modo, tutelati, ovvero che nessun paziente psichiatrico tragga nocumento da questa chiusura.
Però credo che il rispetto delle leggi (o, meglio, di una delibera del Consiglio regionale che ne sancisce i principi) debba essere sacrosanto. Se una Commissione di vigilanza da anni segnala delle mancanze strutturali credo che sia doveroso, soprattutto per la salute di chi è ricoverato all'interno di quella struttura, che venga adeguata.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Sarò molto breve, perché ritengo che l'ordine del giorno del collega Bono ponga un problema reale: come deve essere affrontata una situazione di potenziale chiusura di un certo numero di posti letto per la malattia mentale, all'interno della nostra regione, e come può essere tutelato il lavoro delle persone che operano all'interno di Villa Cristina.
Nello stesso tempo, vorrei che l'ordine del giorno non affrontasse solamente queste due problematiche, ma diventasse una ragione di riflessione rispetto alla condizione della malattia mentale in Piemonte.
Villa Cristina offre, per alcuni aspetti, un servizio che altre strutture non offrono: si occupa della popolazione carceraria, che in altre realtà difficilmente viene accettata.
Inoltre, il Consiglio regionale e l'Amministrazione regionale sono invitati a riflettere sul fatto che parlare di reinserimento, di riabilitazione, d'intervento sulla malattia mentale significa porsi anche il problema della qualità degli spazi (sono andato recentemente, più volte all'interno di Villa Cristina e invito i Consiglieri regionali ad andarci) della qualità degli standard dei servizi.
evidente che un'attività di recupero passa anche attraverso le condizioni degli spazi fisici entro i quali quell'attività si offre e viene costruita.
Sono convinto che, negli ultimi anni, la malattia mentale stia diventando un problema che la comunità piemontese sta allontanando.
Di fronte alla malattia in genere, proviamo sempre sentimenti di compassione o solidarietà; questo non succede di fronte a tutte le malattie, perché di fronte alla malattia mentale e di altre malattie oggi prevalgono condizioni di emarginazione.
Nell'ultimo anno ho avvertito un'esigenza, ed è quasi analoga a quella che abbiamo avuto modo di discutere in questo Consiglio regionale.
Presidente, però è veramente impossibile...



(Scampanellìo del Presidente)



RESCHIGNA Aldo

C'è un'esigenza che si accompagna a quanto il Gruppo regionale del Partito Democratico ha cercato di porre, nelle passate sedute all'attenzione del Consiglio regionale e della Giunta, che è la difficoltà d'inserimento, da parte dei malati mentali, nelle comunità terapeutiche.
Pertanto, è giusto porsi il problema di cosa succede, di cosa potrebbe succedere, di fronte alla potenziale chiusura di villa Cristina.
altrettanto giusto, però, non limitarsi a questi elementi, ma ragionare con molta attenzione sul fatto che, all'interno della nostra regione, esiste ancora un problema di qualità degli ambienti in cui viene ospitata la cura nei confronti dei malati mentali. Esiste ancora un problema di qualità degli standard, perché non si fa attività di recupero nel momento in cui gli spazi a disposizione sono assolutamente limitati (una camera e un piccolo locale in comune, tra tutte le persone che sono ospitate).
Lo dico così, perché mi piacerebbe che questo tema, nonostante il baccano che sta contraddistinguendo la seduta odierna, tornasse ad essere oggetto di attenzione da parte dell'Amministrazione piemontese.
Grazie, Consigliere Leo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; su cosa interviene Consigliere, visto che lei è già intervenuto illustrando l'ordine del giorno?



BONO Davide

Intenderei sospendere la votazione dell'ordine del giorno, poiché, al momento, non mi sembra ci siano le condizioni per avere un voto e una discussione sull'oggetto e sull'impegno da parte del Consiglio verso la Giunta, anche per evitare una cattiva figura dell'Aula che potrebbe bocciare un ordine del giorno che - ripeto - era nato e rimane nell'ottica di impegnare - so che l'Assessorato lo sta già facendo - a mantenere i livelli occupazionali.
Il tema aperto dal collega Reschigna mi sembra giustissimo. Anch'io ho ribadito che la struttura è fatiscente, comunque non adatta al miglioramento delle condizioni dei pazienti.
Poiché l'Assessore Monferino al momento è in discussione con le parti sindacali dei lavoratori, valuterò se c'è lo spazio per effettuare la votazione domani.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Sospendiamo, dunque, la trattazione dell'ordine del giorno n. 511 riguardante un tema particolarmente importante.


Argomento: Trasporti su ferro

Mozione n. 516 presentata dai Consiglieri Vignale, Cantore, Gariglio Valle, Laus, Burzi, Botta Franco Maria, Spagnuolo, Motta Massimiliano Muliere, Boniperti, Reschigna, Ronzani, Costa Rosa Anna, Negro, Tentoni Boeti, Cerutti, Toselli, Lupi, Cortopassi, Lepri, Dell'Utri e Pentenero inerente a "Sostegno al sistema trasportistico ferroviario piemontese" (rinvio)


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della mozione n. 516, presentata dal Consigliere Vignale e altri, di cui al punto 10) all'o.d.g.



(Il Consigliere Reschigna chiede la parola)



PRESIDENTE

Su cosa, Consigliere Reschigna?



RESCHIGNA Aldo

Sulle modalità di discussione, Presidente.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Molto semplicemente, essendo tra i firmatari, insieme agli altri colleghi del Gruppo, ritengo che l'importanza del tema c'imponga di discuterlo alla presenza dell'Assessore Bonino.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Ho firmato questa mozione e condivido il suggerimento del Consigliere Reschigna di discuterlo alla presenza dell'Assessore.



PRESIDENTE

Collega Vignale, lei è il primo firmatario; penso che condivida la proposta dei due colleghi.
A questo punto, mi rivolgo all'Assessore Maccanti, affinché, nel prosieguo dei lavori, ci faccia sapere se l'Assessore Bonino può arrivare in un tempo credibile, in Consiglio regionale. Diversamente, rinviamo l'argomento, concordando quanto prima la discussione di questa mozione sapendo che domani avremo la seduta di Consiglio e la riunione dei Capigruppo, pertanto ci saranno le condizioni per definire quando trattare tale mozione.
A questo punto, c'era ancora un ordine del giorno, ma mi sembra ci sia la condivisione a non trattarlo.
Possiamo, dunque, terminare i lavori.
Ha chiesto la parola il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Sono assolutamente d'accordo con lei e con l'Aula: sospendiamo pure.
Vorrei solo sapere quando verrà discusso l'ordine del giorno n. 494 solo per capire e contestualizzare.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Carossa.
Poiché c'è già un o.d.g. prestabilito, domani mattina inizieremo i lavori con quanto all'o.d.g.
Alle ore 12.30, durante la Conferenza dei Capigruppo, ci saranno le condizioni per definire quando trattare l'ordine del giorno n. 494 e avere notizie sulla mozione.
Grazie, colleghi.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17.40)



< torna indietro