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Dettaglio seduta n.15 del 06/07/10 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOLINARI



(Alle ore 10.00 il Vicepresidente Molinari comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 10.31)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione e chiedo se vi siano proposte di modifica.
In assenza di proposte di modifica, l'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo n. 58 del Regolamento.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", sono a disposizione e riproducibili su richiesta i processi verbali delle sedute del 29 giugno 2010. Sono altresì approvati i processi verbali del 22 giugno 2010.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri regionali Cantore, Spagnolo, Cota Pedrale, La Rocca, Comba, Burzi, Botta Marco e Sacchetto.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato sul processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Ricevimento delegazione operatori e lavoratori RAI della sede di Torino


PRESIDENTE

Comunico all'Aula che una delegazione di operatori e lavoratori della sede di Torino della RAI ha chiesto un incontro con la Giunta e con il Consiglio regionale. Ritengo che al termine dei lavori della mattina si possa incontrare questa delegazione, quindi, presumibilmente, alle ore 13 anche se penso che forse il Consiglio regionale potrà terminare i lavori di questa mattina un po' prima di quel termine.
Sarà presente la Giunta regionale. Chiedo ai Capigruppo e all'Ufficio di Presidenza, ma anche a coloro i quali vorranno intervenire, di recarsi in Sala Viglione.


Argomento: Telecomunicazioni

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 38 della Consigliera Cerutti, inerente a "Linee guida piano industriale RAI e misure di razionalizzazione della spesa per il personale della Società concessionaria del Servizio Pubblico generale radiotelevisivo presentato dal Governo. Ricadute sulla sede di Torino"


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g., inerente a "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", iniziamo con l'esame dell'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 38.
La Consigliera Cerutti non intende illustrarla.
La parola all'Assessore Giordano, per la risposta.



GIORDANO Massimo, Assessore alla tecnologia delle comunicazioni

Grazie, Presidente.
Un ringraziamento anche alla Consigliera, che permette di mettere in evidenza un problema non secondario, peraltro attuale da giorni anche sugli organi di stampa locali, che riguarda la posizione della RAI a Torino a seguito delle linee guida del piano industriale presentato qualche tempo fa.
Se la Consigliera è d'accordo, mi riservo eventualmente qualche approfondimento se viene richiesto successivamente. In questa prima battuta metterei in luce alcuni aspetti.
Anzitutto, al fine di argomentare l'importanza, anche se credo non ce ne sia bisogno, della posizione RAI su Torino basta evidenziare alcuni numeri: ad esempio, la sede di Via Cernaia, che si occupa di ICT, di amministrazione e di abbonamenti, ha 380 addetti. La sede del Centro di produzione di Via Verdi ha 400 addetti più 30 giornalisti. La sede del Centro ricerche ha 70 addetti. La sede di via Rossini ha 128 occupati.
Oltre a questi numeri, che riguardano il personale assunto a tempo indeterminato, vi è un'ulteriore quota pari al 10% di personale a tempo determinato.
Le linee del piano industriale presentato dalla RAI prevedono alcuni cantieri di lavoro, come vengono definiti; tra questi cantieri di lavoro vi è l'outsourcing di alcune aree non core (tra cui Servizi generali, ICT Amministrazione, Abbonamenti, Paghe e Contributi) che il piano indica da affidare ad un operatore di mercato specializzato al fine di ridurre i costi, che incidono pesantemente su un bilancio RAI oggettivamente oggi in sofferenza.
Quindi la preoccupazione, che è stata esternata anche ieri dal Presidente della Provincia, è una preoccupazione, seppure non attuale, che definirei fondata.
Perché non è attuale? Perché - e non per sminuire, tutt'altro, come la Consigliera percepirà nel corso della risposta - quest'obiettivo oggi non è individuato nelle linee generali in modo preciso, ma l'apertura di un cantiere di lavoro che prevede l'outsoucing di funzioni non core (che sono il fulcro dell'attività di via Cernaia) è certamente fondato motivo di preoccupazione.
Il piano poi individua una riorganizzazione complessiva che delinea il Centro di produzione come sede per la produzione dei programmi dei ragazzi.
Questo è positivo, perché quantomeno individua una funzione in modo definito, ma non vi è ad oggi una programmazione che ci permette di affermare che questa definizione è riempita di contenuti.
Tuttavia, certamente quest'impostazione, che prevede una missione per il Centro di produzione, è sicuramente, anche se non oggi definita da una programmazione specifica, meno preoccupante rispetto alla proiezione che potrà coinvolgere la sede di via Cernaia.
Quindi, ricapitolando, dalle linee generali abbiamo motivo per non essere particolarmente preoccupati sul Centro di produzione, anche se ritengo che dovremmo chiedere maggiori garanzie, mentre la prima reazione di preoccupazione sul futuro di via Cernaia è, come dicevo, fondata.
Sentiremo le altre Istituzioni (Provincia e Comune), che sono in azione (peraltro, ieri in Provincia c'è stata un'audizione delle Commissioni con i responsabili sindacali) in vista dell'apertura di un tavolo sul tema.
A seguito della risposta all'interrogazione propongo al nostro Presidente di firmare una lettera in cui si chiede, da subito, un'audizione dei vertici della RAI per segnalare come prioritaria la missione dei diversi Centri RAI di Torino.



(La Consigliera Cerutti chiede la parola)



PRESIDENTE

Consigliera Cerutti, non è prevista la replica nelle interrogazioni in risposta indifferibile e urgente; mi spiace. È prevista l'illustrazione e la risposta dell'Assessore - e lei ha rinunciato all'illustrazione.


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali

Interpellanza n. 27 del Consigliere Carossa, inerente a "Quanto costano, e sono costati, ai piemontesi il Presidente e il Direttore Generale della Fondazione 20 marzo?"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'interrogazione n. 27.
Il Consigliere Carossa rinuncia all'illustrazione.
La parola all'Assessore Maccanti, per la risposta.



MACCANTI Elena, Assessore ai rapporti con società a partecipazione regionale

Grazie, Presidente.
Con l'interpellanza in oggetto viene richiesto di conoscere quali siano stati gli emolumenti, fissi e variabili, distinti per anno e per funzione percepiti dal 2006 ad oggi dal dottor Pierpaolo Maza e dal dottor Paolo Bellino, per i diversi ruoli assunti all'interno della Fondazione 20 marzo e della società Parcolimpico.
Con riferimento al dottor Pierpaolo Maza ci viene precisato quanto segue. Il dottor Maza viene nominato amministratore unico della società Parcolimpico in data 30 novembre 2007, con un compenso pari a 120 mila euro annui lordi. Il dottor Maza è cessato da tale carica il 26 novembre 2009.
Il 20 marzo 2008, con l'insediamento del Consiglio d'Amministrazione della Fondazione 20 marzo, il dottor Maza viene eletto Vicepresidente della Fondazione e nominato membro dell'esecutivo, senza percepire indennità o gettone di presenza.
Il 3 febbraio 2010, il dottor Maza viene eletto Presidente della Fondazione 20 marzo. L'indennità annuale al medesimo riconosciuta, fissata dal Collegio dei Fondatori, viene stabilita in 50 mila euro lordi.
Il dottor Maza ci riferisce di non avere alcun compenso per le cariche ricoperte nei vari comitati organizzatori promossi dalla Fondazione 20 marzo.
Con riferimento al dottor Bellino ci viene specificato quanto segue. Il dottor Bellino è stato assunto, quale direttore generale della Fondazione 20 marzo, il 12 gennaio 2007 con contratto a tempo determinato e scadenza fissata al 30 dicembre 2009. Lo stesso contratto prevedeva che la Fondazione 20 marzo decidesse, entro il 30 giugno 2009, se interrompere il rapporto con il dottor Bellino o automaticamente rinnovarlo in un contratto a tempo indeterminato.
Il data 28 luglio 2009, il Comitato esecutivo della Fondazione deliberava di rinnovare l'incarico di direttore generale al dottor Bellino "alle medesime condizioni economiche e riconfermandogli i poteri e le deleghe" fino ad allora attribuiti. Tale nuovo contratto a tempo determinato, con decorrenza dal 18 gennaio 2010 al 31 dicembre 2013, veniva sottoscritto il 16 novembre 2009. Viene precisato che la retribuzione fissa annuale ivi prevista è pari a 130 mila euro lordi, erogata in 14 mensilità.
La retribuzione aggiunta variabile è invece stabilita in un importo annuo non superiore a 50 mila euro lordi, maturata al raggiungimento di obiettivi e condizioni. Ci viene precisato che la parte relativa alla retribuzione variabile è stata erogata solo per il 2007 e non più corrisposta successivamente, visto l'andamento generale della Fondazione.
Il contratto prevede, tra l'altro, per il Direttore generale un telefono cellulare a carico della Fondazione, una carta di credito aziendale, utilizzabile, ovviamente, a fini esclusivamente professionali, e un'auto aziendale di livello dirigenziale ad uso esclusivo, oltre che il rimborso delle spese sostenute nello svolgimento delle mansioni assegnate.
La ragione del rinnovo, ci viene riferito, è derivata dal percorso di gara indetto dalla Fondazione e dalla condizione del dottor Bellino, quale responsabile unico del procedimento, il cui iter, alla data del 28 luglio era ancora in corso.
Ci viene, infine, precisato che il dottor Bellino è stato anche prima amministratore unico e, poi, direttore generale della società Parcolimpico sino al 15 aprile 2010, senza percepire alcun compenso.
Nessun compenso è dovuto al dottor Bellino per i vari Comitati generati dalla Fondazione 20 marzo.
Nulla ci è stato segnalato sull'eventuale svolgimento di altre attività da parte del dottor Bellino nel periodo che va dal 2006 ad oggi.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
La parola al Consigliere Carossa per la replica.



CAROSSA Mario

Ringrazio l'Assessore, alla quale, però, chiedo la cortesia di farmi avere la documentazione scritta, perché i numeri sono tanti.
Devo ricordare che, per fortuna, certe persone non rimangono mai disoccupate, quindi mi fa molto piacere. Mi dispiace un po' più da cittadino piemontese che questa Fondazione, o cosa, non funzioni così - mi trattengo sui termini - perfettamente bene.
Assessore, mi riserverò, eventualmente, dopo avere esaminato la documentazione che lei mi consegnerà, di presentare un'ulteriore interrogazione, perché voglio essere molto attento sulle questioni e soprattutto quando si parla di soldi e persone, voglio andare con i piedi di piombo. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Carossa.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 37 dei Consiglieri Bono e Biolé, inerente a "Ospedale di Giaveno"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 37.
Siccome precedentemente c'è stato un qui pro quo, preciso a colui che l'illustrerà che per l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente non è prevista la replica.
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Cito l'interrogazione che abbiamo presentato riguardo all'ospedale di Giaveno, il cui ampliamento ci risulta da tempo essere in cantiere. I lavori, però, sono fermi da diverso tempo, addirittura a solo un semplice scavo fatto nel parcheggio dell'ospedale stesso, che risulta pertanto inagibile.
Inoltre, da quanto a nostra conoscenza, verrà chiuso il reparto di chirurgia dell'ospedale di Giaveno e dirottato sull'ospedale di Rivoli.
Allo stesso tempo, si ridurrà il pronto soccorso ad un centro di semplice primo intervento. Ricordiamo che le distanze chilometriche tra Giaveno e Rivoli sono di circa 20 chilometri, per un tempo di percorrenza medio di circa mezz'ora. Quindi, spesso, per delle urgenze, potrebbe essere meglio operare sul posto immediatamente, in caso di situazioni sicuramente pericolose per la vita in senso immediato.
Noi affermiamo che non siamo pregiudizialmente contrari ad una riorganizzazione delle aziende sanitarie locali, qualora soprattutto mossa da un criterio di messa in efficienza, anche relativamente alle norme per l'accreditamento e ristrutturazione secondo le regole antisismiche, come presentato altresì da il Giornale in data 26 giugno.
Però, ci preme sottolineare che, probabilmente, non vi è stato un adeguato confronto con la cittadinanza in luogo, tant'è che già nel corso della VII legislatura (quindi, più di sei-sette anni fa) 2.600 cittadini firmarono una petizione proprio per capire il destino dell'ospedale.
Come al solito, si procede senza concertare con la cittadinanza le proposte portate avanti con continuità amministrativa dalle Giunte che si susseguono, quindi senza tranquillizzare i cittadini relativamente al futuro di un ospedale di tale importanza per tutta la Val Sangone e la Bassa Valle di Susa, tanto più che, addirittura, si vocifera di una possibile chiusura. Pertanto, chiediamo al riguardo informazioni precise e dettagliate all'Assessore competenze. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
La parola all'Assessore Ferrero, per la risposta.



FERRERO Caterina, Assessore all'edilizia sanitaria

Grazie, Presidente.
Con riferimento all'interrogazione in oggetto si riferisce quanto segue.
Nei giorni scorsi sono iniziati i lavori di ristrutturazione pari ad un importo complessivo, a base d'asta, di cinque milioni e 200 mila euro. Gli interventi avranno una durata di due anni e prevedono l'ampliamento della struttura storica esistente e la realizzazione di una nuova costruzione.
Nella nuova porzione troveranno luogo il nuovo ingresso, un reparto totalmente rinnovato di medicina per circa 40 posti letto, il pronto soccorso, i nuovi locali indipendenti di servizio per le camere mortuarie e le attività di supporto. Le caratteristiche edilizie funzionali, unitamente ad un'impiantistica tecnologicamente avanzata, costituiranno la struttura per ottenere l'accreditamento.
Al fine di non pregiudicare lo svolgimento dell'attività e di dover interrompere l'erogazione dei servizi, i lavori verranno realizzati per aree o singoli piani, in modo da consentire un graduale rientro delle attività amministrative e ambulatoriali nella nuova sistemazione. Il progetto è stato adeguato alla normativa antisismica, tenuto conto che l'area di Giaveno è classificata area sismica di II livello.
La realizzazione della nuova ala e gli interventi di adeguamento sulla struttura storica consentiranno all'ospedale di diventare un polo sanitario medico riabilitativo di riferimento per l'Azienda.
Per quanto riguarda la chiusura della chirurgia e il ridimensionamento del pronto soccorso si riferisce quanto segue: la riorganizzazione complessiva dell'ospedale è stata oggetto di previsione nell'atto aziendale nel piano di organizzazione della nuova ASL TO3 fin dal 2008, oltre che nel piano di riequilibrio e organizzazione del 2008.
Come ha comunicato il direttore generale dell'Azienda, il primo atto di riordino in ordine di tempo comprende il trasferimento della chirurgia generale nel vicino ospedale di Rivoli dal 1° luglio.
La decisione va nella direzione della tutela dei pazienti: le nuove tecnologie e le nuove norme in tema di accreditamento impongono notevoli investimenti nelle sale operatorie, nelle attrezzature di supporto (TAC risonanze), oltre che nell'organizzazione di una divisione di Anestesia e Rianimazione, un Pronto Soccorso e di un'équipe di Chirurgia altamente specializzata.
In momenti in cui si rende necessario ottimizzare l'utilizzo delle limitate risorse disponibili, è opportuno evitare la dispersione dei fondi concentrandoli in un numero limitato di chirurgie che, nell'interesse della salute dei pazienti, garantiscano le tecnologie più avanzate.
In tale prospettiva deve essere valutato anche il raddoppio del numero di sale operatorie presso l'Ospedale di Rivoli, i cui lavori di realizzazione sono ormai ad uno stato avanzato, e che consentiranno di offrire al territorio una Chirurgia all'altezza di quelle realizzate nei maggiori centri specialisti torinesi.
Per quanto riguarda inoltre l'ulteriore disegno di riordino, si evidenzia quanto segue. Per quanto concerne il riordino ed il potenziamento della Medicina Generale, i locali "dimessi" della Chirurgia generale saranno adibiti, con decorrenza dal mese di settembre, dopo la realizzazione in luglio di interventi di manutenzione ordinaria, ai ricoveri di Medicina Generale, con il rientro nel reparto dei 21 posti letto attualmente decentrati presso l'Istituto dell'Immacolata.
Si prevede inoltre l'incremento delle attività specialistiche ambulatoriali con l'attivazione di ambulatori di medicazione avanzata dedicati, prevalentemente, a pazienti diabetici o con insufficienza vascolare periferica con estensione delle attività nell'ambito della Continuità assistenziale domiciliare, in collaborazione con i Medici di Medicina Generale; l'incremento, dal mese di settembre, delle attività dell'ambulatorio di endoscopia digestiva a favore della prevenzione dei tumori del colon-retto; l'attivazione, sempre dal mese di settembre, di due ambulatori settimanali per lo screening relativo al Programma "Prevenzione Serena"; la strutturazione dell'ambulatorio oncologico, garantito dagli specialisti che operano nel servizio di Venaria, che, in un primo tempo effettuerà visite e controlli per passare, in un secondo momento, alla somministrazione di terapie con antineoplastici che non necessitino di preparazione "sotto cappa"; l'avvio, dal mese di ottobre, dell'attività di terapia antalgica che consentirà ai pazienti oncologici del territorio, in primis a coloro che tornano a domicilio dopo un ricovero presso la Medicina Generale dell'Ospedale di Giaveno, garantendo la continuità delle cure anche dopo la dimissione.



PRESIDENTE

difficile per la Presidenza riuscire ad ascoltare l'Assessore Ferrero ed immagino che lo sia altrettanto per gli interroganti.
Vi chiedo, per cortesia, di ascoltare l'Assessore.



FERRERO Caterina, Assessore all'edilizia sanitaria

Si prevede altresì l'avvio di un ambulatorio dedicato all'ecografia ostetrica e ginecologica, con apertura per dieci ore alla settimana.
garantita la presenza del personale sanitario necessario all'espletamento delle attività ambulatoriali descritte, oltre che l'incremento di quello dedicato alla Medicina Generale, che come sopra descritto passerà da 21 a 27 posti letto.
Contestualmente al trasferimento della Chirurgia, la struttura di Pronto Soccorso sarà trasformata in Punto di Primo intervento che sarà dotato di tutte le attrezzature al pari delle ambulanze di soccorso avanzato, con la presenza costante di un medico internista e con la possibilità di stabilizzazione del paziente grave prima del suo trasferimento. Giaveno è inoltre sede di ambulanza medicalizzata del sistema 118.



PRESIDENTE

Dichiaro chiuso il punto relativo alle interrogazioni ed interpellanze.


Argomento: Federalismo

Proseguimento esame ordine del giorno n. 22 dei Consiglieri Porchietto De Magistris, Montaruli, Mastrullo, Marinello, Carossa, Angeleri, Valle Tentoni, Cortopassi, Gregorio, Botta Franco Maria e Leardi, inerente a "Regionalizzazione Patto di stabilità"


PRESIDENTE

Passiamo ora al proseguimento dell'esame dell'ordine del giorno n. 22 di cui al punto 4) all'o.d.g.
necessario ripetere la votazione, che al termine della precedente seduta non è risultata valida per mancanza del numero legale.
Comunico che il numero legale è 29.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 22, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che con legge regionale 1 giugno 2010, n. 14 (Legge finanziaria per l'anno 2010) si è provveduto alla regionalizzazione del Patto di Stabilità rilevato che così come avvenuto già nella Regione Lombardia la possibilità di regionalizzare anche i criteri consentirebbe di liberare un numero di risorse superiori da rendere disponibili per i bilanci degli enti locali considerato che il Patto di Stabilità, così come è stato riformulato in sede di manovra correttiva dal Governo nazionale, rischia di portare oltre il 70% dei comuni a non rispettare i vincoli di stabilità tenuto conto che il progressivo affermarsi del federalismo fiscale deve procedere anche attraverso una più equa distribuzione del Patto di Stabilità, in base a criteri di merito ritenuto che ingessare eccessivamente il bilancio degli enti locali rischia di paralizzare i comuni e le province in quelle politiche di investimento che fungono da primo volano per il rilancio dell'economia in un momento di forte crisi quale quello attuale impegna il Presidente della Giunta regionale ad intraprendere misure di superamento progressivo del Patto di Stabilità così come definito attualmente nella manovra correttiva attraverso una trattativa in sede di Conferenza Unificata finalizzata a: richiedere che a patto vigente la spesa storica venga rimodulata in base alla spesa mediata dell'ultimo quinquennio e non in base a quella annuale valutare la possibilità di offrire agli enti virtuosi la possibilità per un eventuale sforamento triennale del Patto di Stabilità per politiche attive d'investimento a domandare in sede della Conferenza Stato e Regioni di alzare la percentuale dei residui passivi di spese per investimenti che possono essere portati a detrazione sul Patto di Stabilità nella misura prevista nella passata legge Finanziaria 2009 (nell'attuale Manovra correttiva, art.
14.11 decreto 78/2010, la percentuale passa dal 4% allo 0,78%) a modificare a livello regionale i parametri previsti dall'articolo 7 quater della legge 33/2009 e ripresi dall'articolo 4.4 sexies della legge 42/2010 rimodulandoli in favore delle caratteristiche del territorio." Il Consiglio approva.


Argomento: Contributi alle attività produttive

Esame mozione n. 19 dei Consiglieri Reschigna, Artesio, Boeti, Bresso Cursio, Gariglio, Goffi, Laus, Manica, Muliere, Pentenero, Ronzani e Stara inerente a "Richiesta di proroga della deroga al regime degli aiuti di Stato"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la mozione n. 19, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Con il documento presentato, da parte nostra sottoponiamo all'attenzione del Consiglio regionale questo tema.
A seguito della grave crisi economica mondiale che ha attraversato e che ancora attraversando il nostro Paese, l'Unione Europea, cogliendo sostanzialmente le richieste di molti Stati nazionali, aveva attenuato il regime di vincolo sugli aiuti di Stato.
Questo aveva prodotto una serie di iniziative che, nella realtà anche della Regione Piemonte, si sono configurate, tra i tanti altri, in due provvedimenti che hanno contribuito a sostenere le imprese in un momento di grande difficoltà rispetto all'accesso al credito: l'intervento di controgaranzia sul sistema di garanzia dei fidi e l'intervento di garanzia nei confronti delle grandi imprese industriali.
Il Piano straordinario sul lavoro presentato dall'Assessore Giordano ha previsto la proroga del funzionamento di questi due interventi al 31/12/2010, e non poteva essere diversamente, perché a quella data scade il provvedimento disposto dall'Unione Europea di attenuazione del regime di vincolo sugli aiuti di Stato.
Riteniamo necessario che il Governo nazionale apra una trattativa con l'Unione Europea per chiedere il differimento di questo termine al 31/12/2011.
Siamo convinti di questa richiesta per la semplice ragione che contrariamente a quanto hanno previsto o tendenziato gli analisti economici nel corso del 2009, a questa data del 2010, il Paese, compreso il Piemonte doveva dimostrare segni concreti di una ripresa produttiva e di un'inversione duratura nell'uscita dalla crisi.
Nella realtà, questa crisi nel corso di questo ultimo periodo si è manifestata in termini diversi, ponendo problematiche ancora oggi molto gravi sul mercato finanziario.
Voglio ricordare quella che ancora oggi rimane come una grave difficoltà, soprattutto per il sistema delle piccole e medie imprese artigiane e produttive, cioè la difficoltà nell'accesso al credito.
Proprio ieri sera ho assistito ad un'interessante tavola rotonda promossa dalla Confederazione Nazionale degli Artigiani, a Torino, dove era anche presente come relatore l'Assessore Giordano e dove venivano illustrati dati quanto mai interessanti rispetto all'intervento dei consorzi garanzia fidi nel corso di questa crisi economica.
Oggi il problema dal nostro punto di vista si ripropone, con la stessa drammaticità, perché il sistema economico nazionale e piemontese è un sistema privo di liquidità.
La stessa richiesta che viene presentata e che cercheremo di riprendere in Consiglio regionale, relativa ad un'iniziativa da parte del Consiglio regionale, affinché venga presentata ed approvata una legge nazionale sulla certezza dei tempi di pagamento nei confronti del sistema produttivo e del mondo delle imprese, testimonia la difficoltà che ancora oggi molte imprese piccole e medie, ma anche grandi, hanno nell'accesso al credito.
Sostanzialmente, con questa mozione poniamo all'attenzione del Consiglio regionale la richiesta di un'iniziativa da parte della Giunta regionale nei confronti del Governo nazionale, affinché venga riaperta la trattativa con l'Unione Europea e previsto il differimento dei termini al 31/12/20011.



PRESIDENTE

Dichiaro aperta la discussione.
Il relatore rinuncia alla replica.
Non essendoci richieste d'intervento per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sulla mozione n. 19, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che la grave crisi economica e finanziaria globale ha coinvolto nella nostra regione soprattutto le piccole e medie imprese (PMI), artigiane e non, che hanno subito una consistente riduzione dei finanziamenti da parte delle banche, una crescente insostenibilità finanziaria e conseguente cessazione o, comunque, drastica riduzione della base produttiva al fine di facilitare l'accesso al credito ai soggetti colpiti dalla recessione, sia nell'ottica di risolvere problemi immediati e contingenti promuovendo la stabilizzazione finanziaria dell'impresa - sia di incoraggiarne lo sviluppo e la crescita, facilitando la concessione di nuova finanza, la precedente Giunta regionale, lo scorso anno, ha approvato un "Fondo di Riassicurazione", attualmente operativo, costituito nell'ambito del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, che fornisce garanzie a favore dei Consorzi di garanzia collettiva fidi (Confidi), nonché il fondo di garanzia per le grandi imprese l'originaria operatività dei Fondi di Riassicurazione e di garanzia risulta temporalmente limitata al 30 giugno 2010 avendo appreso della volontà dell'attuale Giunta regionale di prorogare l'operatività del Fondo di Riassicurazione per le piccole e medie imprese fino al 31 dicembre 2010 considerato che negli ultimissimi mesi, si sono colti alcuni segnali di disgelo dell'economia regionale, tuttavia ancora troppo deboli per avallare l'ipotesi di un'inversione del ciclo e di una vera risalita della china, in ogni caso prevista da tutti come lunga e accidentata permangono difficoltà di accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese anche a causa del protrarsi della crisi considerato che i suddetti sono stati resi operativi a seguito della deroga concessa dall'UE al regime degli aiuti di Stato e che tale deroga scade al 31 dicembre 2010 tutto ciò premesso e considerato impegna la Giunta regionale ad intraprendere una decisa azione nei confronti del Governo nazionale affinché avvii una trattativa in sede comunitaria per ottenere una proroga della deroga al regime degli aiuti di Stato sino alla data del 31 dicembre 2011." Il Consiglio non approva.


Argomento: Difesa idrogeologica

Esame ordine del giorno n. 17 dei Consiglieri Ponso, Buquicchio e Cursio inerente a "Lavori per la messa in sicurezza del torrente Mellea"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'ordine del giorno n. 17, di cui al punto 6) all'o.d.g., presentato dai Consiglieri Ponso, Buquicchio e Cursio.
La parola al Consigliere Segretario Ponso, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



PONSO Tullio

Grazie, signor Presidente.
Volevo porre all'attenzione dell'Aula e dei colleghi Consiglieri un ordine del giorno che ritengo importante ed urgente per il territorio saviglianese.
Come tutti sapete, colleghi Consiglieri, nel bilancio pluriennale di previsione della Regione, recentemente approvato dal Consiglio regionale non compaiono i quasi sei milioni di euro dei fondi FAS, precisamente cinque milioni e 697 mila euro, necessari per la costruzione delle sponde artificiali indispensabili per la messa in sicurezza del torrente Mellea che fu la causa degli ingenti danni riportati dalla città di Savigliano nel corso dell'alluvione che la colpì il 30 maggio 2008.
Questo mancato inserimento a bilancio dei fondi sarebbe dovuto al fatto che lo Stato non ha ancora preveduto a trasferire alla Regione i previsti fondi europei per le aree sottoutilizzate.
Di questa problematica è a conoscenza lo stesso nostro Presidente della Giunta regionale, onorevole Roberto Cota, che lo scorso 25 marzo, durante la campagna elettorale per le elezioni regionali, intervenendo a Savigliano in qualità di candidato Presidente, a domanda specifica sul necessario stanziamento di fondi per gli argini del torrente Mellea, rispose quanto segue: "Il Ministero dell'Ambiente sta stanziando risorse significative alle Regioni. Potete stare certi che se eletto - disse allora il candidato farò la mia parte per Savigliano che, so bene, oggi ha esigenze reali e non ha più bisogno di promesse non mantenute".
A queste parole del candidato Presidente, attualmente Presidente della Regione, hanno fatto eco anche il Capogruppo della Lega Nord presso il Consiglio comunale di Savigliano, il Consigliere Ghione e il Capogruppo del PdL, Consigliere Buttieri.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Ponso, ma non vedo nessun Assessore seduto nei banchi della Giunta regionale.
Prego, può continuare Consigliere Ponso.



PONSO Tullio

Grazie, Presidente.
Stavo dicendo che i Capigruppo della Lega Nord e del PdL del Comune di Savigliano hanno manifestato in più di un'occasione l'urgenza e la necessità di questo provvedimento, esigenza culminata pochi giorni fa con l'approvazione, in Consiglio comunale, all'unanimità - metto in evidenza l'unanimità - di un documento che ribadiva la necessità dello stanziamento di questi fondi.
Ad oggi, le parole del Presidente Cota possono essere rubricate ancora come promesse elettorali. Questa è l'occasione di concretizzare quelle parole, che ognuno di noi deve prendere come impegno nei confronti dei concittadini.
Oggi abbiamo la possibilità di intervenire concretamente, dando risposte alle esigenze della popolazione saviglianese, inserendo i fondi necessari per la costruzione delle sponde artificiali lungo il torrente Mellea nell'assestamento di bilancio che andremo ad approvare entro la fine del mese di luglio.
Ricordo che le copiose precipitazioni che nei mesi scorsi hanno colpito il saviglianese hanno riportato all'attualità la questione del torrente Mellea, essendosi nuovamente sfiorato il rischio di esondazione, con l'acqua che ha raggiunto il livello di due metri e dieci. Ricordo che il rischio di esondazione si presenta quando il livello del corso d'acqua supera di due metri e mezzo il normale piano di scorrimento nel suo alveo.
Per questo motivo ho presentato l'ordine del giorno.
Con questo documento chiedo alla Giunta regionale di attivarsi presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri affinché i fondi FAS previsti possano essere messi a disposizione della Regione in tempi brevi. Inoltre chiedo alla Giunta regionale di inserire questi fondi nell'assestamento di bilancio, perché questo permetterebbe un repentino inizio dei lavori.
Chiedo quindi alla Giunta di attivarsi presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e, contemporaneamente, di inserire i fondi necessari per permettere l'urgente avvio dei lavori, nel prossimo assestamento di bilancio.
Mi auguro che questo documento possa essere approvato, al di là dei colori politici, perché vorrebbe dire concretizzare un impegno sul territorio: questo è lavorare per la sicurezza dei concittadini e dare una risposta concreta alle esigenze della nostra Regione.
Ringrazio i Consiglieri per avermi ascoltato.



PRESIDENTE

Dichiaro aperta la discussione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Toselli; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Grazie, Presidente.
Intervengo sull'ordine del giorno presentato dal collega Ponso perch senza clamori a livello istituzionale, benché meno a livello amministrativo, mi ero già occupato nei mesi scorsi della questione del torrente Mellea, in accordo con l'Assessorato regionale al bilancio affinché verificasse direttamente, attraverso il Governo, l'opportunità di dare alle Regioni italiane i fondi FAS, stabiliti con appositi regolamenti e decreti successivi.
Certo, sappiamo che la manovra che il Governo sta approvando, a seguito della situazione economico-finanziaria, probabilmente non permetterà neanche alla Regione Piemonte di beneficiare in questa fase, che ritengo economicamente e socialmente storica, dei fondi FAS.
Vorrei informare il collega Ponso che non è così scontato che, qualora arrivassero i fondi FAS, gli stessi o una buona parte potrebbero essere destinati al torrente Mellea, poiché opera immediatamente cantierabile.
Lei dovrebbe chiarire, all'interno della sua opposizione, qualora ricevessimo i fondi FAS, che fine farebbero i soldi e quante opere cantierabili ci sono nel nostro Piemonte, a cominciare dal Po. Credo quindi, che la battaglia dei Consiglieri regionali cuneesi sia proprio di individuare le opere cantierabili della provincia di Cuneo, tra i quali la messa in sicurezza del torrente Mellea, e fare in modo che buona parte delle risorse dei fondi FAS finiscano proprio lì.
Il problema, collega Ponso, è che non si può chiedere di istituire, o meglio, si può certamente chiedere di istituire un capitolo di bilancio appositamente per il torrente Mellea, ma sarebbe un'opera soltanto di maquillage politico, che a lei, peraltro, politicamente poco gioverebbe perché su quel capitolo la Giunta metterebbe zero euro, non avendo, di fatto, i soldi. Il merito sarebbe solo quello di aver istituito un capitolo di bilancio, ma non quello di aver ottenuto, invece, ciò che ella, e credo il Consiglio complessivamente, desidera, ossia fare in modo che il Governo assegni i Fondi FAS, non alla Regione Piemonte, ma alle Regioni d'Italia per poi, specificatamente, così com'è logico, farne pervenire una parte anche alla Regione Piemonte e qui lavorare insieme per raggiungere l'obiettivo che Savigliano riesca a finanziare le opere del torrente Mellea.
Se riuscissimo a sospendere la discussione soltanto per qualche minuto per confrontarci, il Popolo delle Libertà sarebbe disponibile a votare il suo ordine del giorno. Se lei fosse favorevole, ci potremmo raffrontare un attimo - mentre i lavori dell'Aula proseguono tranquillamente - e cercare di individuare una soluzione affinché il Consiglio regionale all'unanimità, possa approvare l'ordine del giorno da lei proposto. Grazie.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Sul merito dell'ordine del giorno interverrà successivamente il Consigliere Taricco.
Io invece - lo dico apertamente e senza alcun tipo di raggiro - vorrei fare una considerazione di un minuto (la pregherei, Presidente Cattaneo, di consentirmelo, anche se non starò molto nell'argomento).
Mi verrebbe voglia di presentare una mozione di sfiducia nei confronti del Vicepresidente Rosso: per la verità, non vi sarebbe alcuna ragione...



PRESIDENTE

Ma se è l'unico Assessore in aula! Poverino!



RESCHIGNA Aldo

No, volevo dire "di fiducia", chiedo scusa! Una mozione "di fiducia!"



PRESIDENTE

Così va meglio!



RESCHIGNA Aldo

Come dicevo, volevo proporre una mozione "di fiducia" nei confronti dell'Assessore Rosso, perché visto che qualunque documento presentato dal Gruppo del PD viene respinto senza alcuna discussione né riflessione da parte della maggioranza, e che persino su provvedimenti che riguardano il tema dello sviluppo economico e della situazione economica del Piemonte la Giunta non si degna neanche di intervenire per dire: "Avete ragione", "Non avete ragione", "È una stupidaggine", "È una cosa seria, ma siccome l'avete proposta voi diventa una stupidaggine o una cosa non seria", magari presentando una "mozioni di fiducia" nei confronti dei singoli Assessori, a partire dal Vicepresidente Rosso, otterremmo, come risultato, che la maggioranza di centrodestra voterà contro la fiducia al Vicepresidente Rosso (e poi passeranno tutti gli altri per par condicio).
Signor Presidente e cari colleghi del Consiglio regionale, è inutile che il Presidente Cota dica che dobbiamo discutere dei problemi del Piemonte.
Quando poniamo al centro della discussione del Consiglio regionale tematiche che riguardano il Piemonte, non pensiamo di avere ragione in assoluto, ma certamente immaginiamo che su questi temi ci possa essere un momento di confronto fra maggioranza e opposizione, e tra parte del Consiglio regionale e Giunta.
Così, veramente, adagio, adagio, si sta svilendo il ruolo di quest'Assemblea regionale. Tutto questo, prima o poi, non travolgerà l'opposizione, ma l'intero Consiglio regionale. Complimenti a voi.


Argomento: Difesa idrogeologica

Esame ordine del giorno n. 17 dei Consiglieri Ponso, Buquicchio e Cursio inerente a "Lavori per la messa in sicurezza del torrente Mellea" (seguito)


PRESIDENTE



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Il mio intervento rientra nel merito dell'ordine del giorno presentato dal collega Ponso.
Con il Movimento 5 Stelle, nell'ottica della continuità di intervento comprendiamo l'importanza di completare le sponde artificiali dei corsi d'acqua che insistono sul territorio saviglianese.
Ricordo che storicamente il torrente Mellea, più che il Maira (che è già stato, peraltro, messo in sicurezza), ha creato problemi di esondazione.
Io e il Consigliere Bono siamo dunque a favore dell'ordine del giorno presentato dal collega Ponso, ricordando, però, che molti dei problemi alluvionali sono causati da una mancanza totale di pianificazione e di programmazione. Nella fattispecie, sarebbe buona norma per tutte le Amministrazioni comunali interessate al fenomeno, lasciare liberi da insediamenti produttivi e residenziali (quindi permeabili) le zone golenali e quelle a ridosso degli argini, naturalmente adatte ad assorbire esondazioni anche straordinarie.
ovvio che la fruibilità del corso d'acqua sarebbe migliorata aggiungendo, magari, interventi molto leggeri, quindi a basso impatto, che possano rendere appetibili le zone di pertinenza fluviale per attività di sport naturalistici o più semplicemente per le escursioni. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Negro; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Vorrei intervenire in merito all'ordine del giorno n. 17, presentato dal collega Ponso, con cui si sollecitano gli interventi di sistemazione delle sponde del fiume Mellea, il torrente che attraversa Savigliano.
Essendomi recato di persona in quelle zone, insieme all'allora Presidente di Provincia, Raffaele Costa, soltanto pochi anni fa, in occasione di altre piccole e medie alluvioni, posso confermare che questo torrente ha creato gravi disagi a parecchie ditte, quelle piccole e medie imprese di cui si discuteva poc'anzi, causando un danno enorme a tal riguardo.
Pertanto, mi unisco anch'io al collega Ponso e a coloro che sono intervenuti prima di me, perché ritengo doveroso chiedere alla Giunta di mettersi una mano sul cuore e tener presente tale situazione nel prossimo assestamento di bilancio, perché effettivamente si avverte l'urgenza e la necessità per i cittadini e per le imprese che creano lavoro su quel territorio. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Vorrei soltanto svolgere due brevi considerazioni.
Innanzitutto, credo che non si possa che concordare, ovviamente, con questo ordine del giorno.
Chi conosce la realtà di Savigliano e sa quanto è successo a seguito degli ultimi eventi alluvionali, comprende bene l'esigenza di completare l'opera di messa in sicurezza dei corsi d'acqua - in particolare del torrente Mellea - per tutto quello che su questo territorio rappresentano e per garantire le popolazioni residenti nelle aree limitrofe al passaggio dei fiumi in Savigliano.
Se i Consiglieri Ponso e Toselli introdurranno delle modifiche le verificheremo senz'altro, ma credo che non si possa che appoggiare l'invito alla Giunta di farsi parte diligente nella richiesta al Governo dei finanziamenti per poter completare queste opere.
Colgo l'occasione per ricordare - anticipo che probabilmente predisporremo un ordine del giorno in questo senso - che la nostra Regione sta ancora aspettando dallo Stato quasi 800 milioni di euro legati ai riconoscimenti dei danni alluvionali degli anni passati. Credo, dunque, che non si debba dare per persa questa situazione, posto che in altre aree del Paese gli interventi assolutamente importanti da un punto di vista economico sono stati realizzati.
Chi attraversa il sabato o la domenica le strade della nostra Regione per svolgere quell'attività istituzionale di presenza sul territorio a varie iniziative, potrà verificare che moltissime reti viarie risultano ancora devastate dagli eventi alluvionali del 2008 e del 2909. A tal riguardo, credo che sia un dovere di quest'Aula chiedere alla Giunta di richiamare in modo forte il Governo ad intervenire per ottemperare agli impegni che a suo tempo erano stati assunti.
Dando per scontato che non ci siano tali risorse, si corre il rischio che non si faccia nulla per attivarle, quando, invece, altre aree del Paese le portano a casa e completano gli interventi previsti.
In questo senso, sono assolutamente favorevole alla richiesta alla Giunta di farsi parte diligente verso il Governo e il Parlamento per lo stanziamento dei fondi.
Ritengo che sia necessario un intervento robusto in questa direzione proprio perché gli ambiti territoriali che richiedono un intervento forte sono tanti e credo che abbiano pari dignità con quello di cui stiamo parlando. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Novero, che intervenire in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente.
Mi spiace che non ci sia il Consigliere Reschigna, so che i colleghi lo informeranno - potrà leggere il resoconto stenografico - su quello che sto per dire.
Sono offeso. Sono offeso perché, in quest'Aula, si passano giornate intere a discutere dei massimi sistemi e poi, quando qualcuno porta un caso concreto, magari particolare, che riguarda poche persone, si dice che questa discussione svilisce l'Aula...
Forse ho capito male?



NOVERO Gianfranco

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



NOVERO Gianfranco

Lei ha capito male!



NOVERO Gianfranco

Chiedo scusa al Consigliere, non avevo capito questo aspetto. Devo fare una rettifica.
Ci siamo perfettamente chiariti sul come quell'ordine del giorno è stato presentato, se è questo l'argomento, e sul perché è stato bocciato.
Ne abbiamo parlato dopo quell'episodio. È stato chiarito che è stato un meccanismo che, nel suo insieme, non ha funzionato in quel momento.
Ho sentito parlare di svilimento dell'Aula, allora faccio presente un dato. Qualche mio avversario, quando sono stato per un breve periodo Assessore in un Comune, cercava di svilirmi perché diceva che ero "l'Assessore del tombino". Infatti, invece di fare un programma generale di ristrutturazione delle strade, il sottoscritto inviava il cantoniere a turare il tombino quando un cittadino glielo segnalava, invece bisogna fare un programma generale.
Non ho mai criticato le discussioni anche lunghe, anche estenuanti, sui massimi sistemi; non lo dico così per svilire questo fatto, perché è anche importante parlare di quello. Volevo fare notare una cosa: si è parlato di un fatto molto particolare, ma noi non possiamo dire che non ci interessiamo di un fatto particolare, perché dobbiamo interessarci di tutto.
Se il Consigliere Reschigna non voleva dire quello, forse ho capito male...



(Commenti del Consigliere Reschigna)



PRESIDENTE

Lasciamo finire il Consigliere Novero, poi se vuole intervenire per fatto personale può farlo, Consigliere Reschigna.



NOVERO Gianfranco

Volevo finire. Consigliere Reschigna, ritiro il riferimento al suo intervento.
Intendo ribadire il concetto, anche se magari non è stato detto questo che quest'Aula, quando parla di interessi anche solo di una parte di cittadini piemontesi, indipendentemente dal numero, non deve perdere tempo e deve cercare una soluzione.



PRESIDENTE

Il Consigliere Reschigna rinuncia il suo intervento per fatto personale perché il Consigliere Novero ha fatto una precisazione.
Dichiaro chiusa la discussione generale. Consigliere Ponso, vuole replicare? La parola al Consigliere Segretario Ponso, che interviene in qualità di Consigliere.



PONSO Tullio

Grazie, Presidente.
la prima volta che faccio un intervento e porto un ordine del giorno in Consiglio regionale. Spero di poter lavorare con voi per lungo tempo.
Mi spiace che, quando si presentano problematiche concrete sul territorio, si debba arrivare a questo contraddittorio, a questa incomprensione. Tuttavia, mi permetto di far rilevare una cosa. Al di là del Vicepresidente Rosso, non è presente nessun membro della Giunta, quindi partecipo all'affermazione di chi ha detto che c'è il rischio che questo alto consesso regionale possa essere svilito. Mi si consenta anche Consigliere Novero, un'osservazione, perché ho questa apprensione e questa paura. Questo è il più alto consesso regionale perché legifera e questa prerogativa deve essere mantenuta, la dobbiamo difendere sia maggioranza che minoranza.
Nei giorni passati un Consigliere del PdL - non vi conosco ancora tutti per nome, per cui non mi ricordo il suo nome - ha messo in evidenza che tanto è così, tanto i Consigli regionali sono così, la maggioranza comanda e sono sviliti nella loro autoritas. Su questo non sono d'accordo e credo che ognuno di voi, eletto dai cittadini, non lo sia.
Noi dobbiamo lavorare per il territorio e questa è la sede. Evidenziare le criticità per lavorare sul territorio e per risolvere le problematiche è anche una cosa trasversale, è riuscire ad ottenere delle votazioni, se non all'unanimità, comunque, a maggioranza, trasversali. Questo è importante perché i cittadini vogliono da noi una risposta concreta.
Mi spiace che poi, alla fine, si sconfini in una politica per cui ognuno tira acqua al suo mulino e difende il proprio colore politico.
Mi auguro che per il bene del territorio questo ordine del giorno sia approvato. Sono disponibile ad approvarne altri, anche se proposti dalla maggioranza, non mi interessa, se sono buoni io li porto avanti perch questo è il dovere che tutti noi ci siamo assunti nei confronti dei cittadini del Piemonte.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, il Consigliere Toselli; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Grazie, Presidente.
Ho avuto modo di verificare con il Consigliere Ponso e con il Consigliere Taricco l'ordine del giorno ed avremmo deciso di mantenerlo così com'è.
Condividiamo, di fatto, l'invito che il Consigliere Ponso ha rivolto al Presidente della Giunta regionale, cioè di "attivarsi presso il Governo nazionale per conoscere la reale disponibilità dei fondi FAS e la tempistica con la quale questi verranno assegnati al Piemonte". Si tratta della condizione vera per permettere di destinare le risorse destinate al Piemonte alle opere immediatamente cantierabili, quindi anche per i lavori sul torrente Mellea.
Consigliandomi con il Consigliere Taricco, abbiamo pensato di chiedere al Consigliere Ponso la disponibilità di poter porre la firma sull'ordine del giorno che ha proposto, dichiarando che il Gruppo PdL voterà a favore dell'ordine del giorno n. 17.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente.
Anche il Gruppo della Lega Nord chiede al Consigliere Ponso di poter apporre le firme...



PRESIDENTE

Scusi se la interrompo. Il Consigliere Ponso acconsente alla firma mettiamo in atto la nuova modalità, per cui al primo banco alla mia sinistra c'è il modulo apposito. Chi vuole aggiungere la firma pu avvicinarsi e apporla.



CAROSSA Mario

Ringrazio il Consigliere Ponso.
Vorrei dire una cosa. Non è vero che in quest'Aula la maggioranza, a priori, boccia qualsiasi cosa venga presentata dall'opposizione. L'abbiamo dimostrato nella seduta scorsa, lo dimostriamo di nuovo oggi. Quando ci sono dei provvedimenti o degli ordini del giorno che condividiamo, ben volentieri, tutta la maggioranza, insieme, li vota.
chiaro che non potete pretendere che noi, per partito preso, perch viene presentato un ordine del giorno - lo dico con il sorriso - dal maggiore Gruppo di opposizione, quello del Partito Democratico, votiamo a favore.
Valutiamo, di volta in volta, il documento che proviene dall'opposizione e poi decidiamo se votare a favore o contro.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Intervengo per dire che anche noi, avendolo firmato, voteremo a favore ripeto - preannunciando un ulteriore ordine del giorno sui fondi necessari per i ripristini alluvionali anche su altre opere.
Colgo l'occasione per dire al Capogruppo Carossa che credo che il Presidente del mio Gruppo facesse riferimento alla mozione che abbiamo presentato prima, con la quale facevamo una richiesta nell'interesse del Piemonte. Ci siamo visti bocciare una questione che non aveva nulla di politico, perché era tutta in favore all'economia di questa regione.
Ovviamente, se permette, vi è sempre un po' di sconcerto e di incomprensione quando accadono queste cose.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

Intervengo soltanto per unirmi a quanto è stato detto, perché anche noi del Gruppo dell'UDC voteremo a favore. Io, con l'amico Ponso, ho posto la mia firma e mi fa piacere perché è una cosa utile per tutti. Non contano i partiti, ma conta il buon senso per il bene dei nostri cittadini.
Pertanto, noi voteremo a favore di questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bresso.



BRESSO Mercedes

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io per dichiarare il mio voto favorevole. Se c'è ancora tempo firmerei, anche volentieri, il documento.
Il tema è noto, ne abbiamo parlato molte volte, quindi sono ovviamente favorevole, perché questi fondi sono assolutamente indispensabili in attesa di un autunno che potrebbe essere complesso dal punto di vista idraulico.
Quindi, se i lavori si potessero fare rapidamente, sarebbe di grandissima rilevanza, perché fa parte di questioni ben note, sulle quali l'intervento diventa sempre più urgente.



PRESIDENTE

Non essendoci ulteriori richieste di dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 17, il cui testo recita: "Premesso che il Governo ha emanato un decreto legge sulle fondazioni lirico-sinfoniche che scarica sulle lavoratrici ed i lavoratori del settore la necessità di far quadrare i bilanci delle Fondazioni il decreto emanato e' un atto unilaterale del governo che non ha previsto alcun tipo di confronto con le parti in causa oggetto delle drastiche riduzioni di risorse Considerato che il decreto nel merito prevede l'approdo ad un nuovo contratto collettivo nazionale (essendo quello attuale scaduto da quattro anni) senza alcuna indicazione sulle risorse necessarie il decreto promuove di fatto una precarizzazione del personale del settore prevedendo il blocco del turnover nonché delle assunzioni a tempo indeterminato ed il possibile ricorso al tempo determinato solo per il 15 degli organici il decreto prevede il taglio del 25% (in origine era il 50%) dei contratti integrativi già stipulati tra i soprintendenti delle singole Fondazioni e le OOSS CGIL, CISL,UIL, FIALS (con le categorie di riferimento).
Considerato ancora che L'attuazione del decreto riguarda anche molte fondazioni presenti sul territorio regionale impegna il Presidente della Giunta e gli assessori competenti a pronunciarsi affinché: la Regione Piemonte chieda al governo di promuovere un'attività' di concertazione tra tutte le parti in causa per individuare le azioni di riorganizzazione del settore la Regione Piemonte promuova un tavolo di concertazione regionale con i vari enti coinvolti dal decreto legge per individuare insieme, anche attraverso una politica di eliminazione degli sprechi, le misure di riorganizzazione del settore per giungere ad una valorizzazione dello stesso e non ad un suo smembramento".
Il Consiglio approva.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione - Spettacoli: teatro, musica, cinema, danza

Ordine del giorno n. 26 del Consigliere Buquicchio, inerente a "Supporto ai lavoratori dello spettacolo" (rinvio)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 26, avente ad oggetto "Supporto ai lavoratori dello spettacolo", presentato dal Consigliere Buquicchio, di cui al punto 7) all'o.d.g.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Pensavo che l'ordine del giorno presentato su questo argomento (che riteniamo non di secondo piano), che prevede un supporto ai lavoratori dello spettacolo e si collega al decreto legge sulle fondazioni lirico sinfoniche, sia bene poterlo discutere in presenza dell'Assessore competente, che oggi è assente.
Questo non lo dico assolutamente con spirito polemico. Potrei farlo perché in tante altre occasioni e soprattutto nella scorsa legislatura non si perdeva occasione per denunciare un'assenza del genere, ma non lo faccio.
A dimostrazione che le mie istanze sono realmente costruttive e non soltanto di facciata formale o di mera visibilità mediatica, chiedo che la prossima volta l'Assessore possa essere cortesemente presente, perché mi risulta che si stia anche adoperando in questi giorni sull'argomento quindi oggi faremmo forse una discussione viziata per mancanza di notizie probanti e recenti.
Chiedo di poter rinviare la discussione alla prossima seduta, se il Presidente cortesemente volesse accordarlo e prenderne nota, chiedendo cortesemente la presenza dell'Assessore competente.



PRESIDENTE

Il Consigliere Buquicchio (che è il proponente, quindi ne ha la facoltà) chiede sostanzialmente di rinviare l'esame dell'ordine del giorno n. 26 ad altra seduta con la richiesta alla Giunta della presenza dell'Assessore competente.
Se l'Aula acconsente, ritengo che questa richiesta possa essere accolta anche per la cortesia e il garbo con il quale è stata presentata. L'Aula acconsente? (L'Aula, tacitamente acconsente al rinvio)



PRESIDENTE

Grazie.
Ci trasferiamo in Sala Viglione per l'incontro con la delegazione dei lavoratori della RAI.
I lavori della mattinata sono finiti. Ci rivediamo alle ore 14.30 per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come da articolo 100 del Regolamento.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 11.36)



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