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Dettaglio seduta n.149 del 14/09/11 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOLINARI



(I lavori iniziano alle ore 15.09 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Problemi energetici - Norme generali sui trasporti

Interrogazione a risposta immediata n. 724 presentata dalla Consigliera Cerutti, inerente a "Dal nucleare alla TAV: un modello di sviluppo in piena crisi che penalizza il trasporto pubblico locale"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
724, presentata dalla Consigliera Cerutti, che ha la parola per l'illustrazione.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Con quest'interrogazione a risposta immediata poniamo una questione che è attualmente all'ordine del giorno. Infatti, abbiamo letto sui giornali che domani ci sarà una riunione con il Ministro Fitto, per cui alcuni Presidenti delle Regioni hanno dichiarato di rimettere la loro delega al trasporto pubblico, proprio perché rivendicano l'esigenza di vedere di nuovo rimpolpati i fondi previsti appunto per il Trasporto Pubblico Locale.
Riporto i dati: la tabella costi, al 30 giugno 2011, prevedeva un fabbisogno per l'anno in corso di 622 milioni di euro, a fronte di uno stanziato di circa 579 milioni.
In questo senso, non avevamo ancora presente quello che, poi, sarebbe stato il passo successivo legato all'assestamento di bilancio, però, le notizie rispetto alla manovra finanziaria nazionale indicano effettivamente ancora un ulteriore decremento dei fondi di 100 milioni.
Vorremmo ricordare che, non più tardi di domenica, su un giornale locale - nello specifico La Stampa - nella parte dedicata alle notizie nazionali è stata ricordata una ricerca in cui si faceva riferimento al numero dei pendolari - in tutta Italia è un numero molto consistente - che soprattutto, transita verso le grandi città e, in generale, alla qualità del trasporto offerta ai pendolari in Italia - il Piemonte non è da meno che è sicuramente non positiva.
Qui, in Piemonte, per quanto riguarda in particolare il pendolarismo ferroviario, abbiamo vissuto anche la vicenda di Arenaways: anche questa non ha potuto contribuire positivamente all'aumento della qualità del trasporto pendolare.
Siamo francamente stupiti delle parole che, invece, non più tardi di oggi, abbiamo avuto modo di leggere, che denotano un atteggiamento ottimista da parte del Presidente Cota, che non vuole in questo senso condividere con gli altri Presidenti delle Regioni un atteggiamento più polemico nei confronti del Governo nazionale. Infatti, il Presidente Cota considera rassicuranti le dichiarazioni espresse dai Ministri della Lega incontrati a Monza, quindi ritiene che, in effetti, si possa attendere per comprendere meglio quello che sarà l'esito successivo. Pertanto, non ritiene di abbracciare quella che può essere una posizione polemica magari, l'abbiamo tutti presente - che è condivisa da Presidenti di Provincia della destra e dalla Presidente Polverini.
In conclusione, chiediamo alla Giunta cosa intenda fare, proprio perch noi, al contrario del Presidente Cota, siamo seriamente preoccupati per il futuro del Trasporto Pubblico Locale piemontese.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccanti per la risposta.



MACCANTI Elena, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Il question time presentato dalla Consigliera Cerutti è naturalmente quanto mai attuale. Proprio in queste ore, è in corso a Roma la riunione della Commissione Trasporti sul delicatissimo tema del Trasporto Pubblico Locale, alla quale partecipa l'Assessore Bonino, che per questa ragione non è oggi presente e spiega il motivo per cui risponde la sottoscritta all'interrogazione a risposta immediata presentata. Inoltre, domani si svolgerà una Conferenza Stato-Regioni straordinaria proprio per discutere del tema del Trasporto Pubblico Locale.
In merito alla questione del TPL, la strada individuata dal Presidente della Giunta regionale e dal Governo regionale relativamente alla manovra lo ha ricordato anche la Consigliera Cerutti - è stata una scelta: la scelta dell'interlocuzione seria e determinata con il Governo rispetto a questa tematica, senza con ciò rinunciare a rappresentare in tutte le sedi istituzionali - lo ha ricordato anche la Consigliera Cerutti - le gravissime ripercussioni, in termini di servizio e anche in termini di contratti con le aziende pubbliche che operano nel Trasporto Pubblico Locale, che questi tagli comporterebbero.
Devo rimarcare - lo ha già fatto la Consigliera - che quest'atteggiamento, al di là delle polemiche e delle provocazioni, che spesso sono state fini a loro stesse, ha già portato buoni risultati.
Ricordo che, grazie a quest'interlocuzione seria e determinata con il Governo, sono stati confermati gli stanziamenti per il 2011 e c'è l'impegno da parte di alcuni Ministri - anche questo lo ha ricordato - in particolare, dei Ministri della Lega, a riconsiderare i fondi per il 2012.
Noi crediamo che questo sia l'atteggiamento giusto e che questa sia la strada in un momento particolarmente difficile, che non devo neanche ricordare in questa sede.
Proseguiremo su questa strada certi che l'interlocuzione con il Governo non mancherà di dare risposte. Del resto, nel trascorrere degli anni abbiamo visto come atteggiamenti di chiusura, per esempio quelli tenuti dalla precedente Giunta regionale, proprio con Trenitalia, abbiano determinato conseguenze ben più gravi; invece, grazie all'interlocuzione aperta con questa Giunta stiamo, anche su questo, risalendo la china.
Grazie.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Interrogazione a risposta immediata n. 720 presentata dal Consigliere Ronzani, inerente a "Delibera Provincia di Biella contenente Elenco opere di compensazione sociale e mitigazione ambientale invaso Sessera"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 720, presentata dal Consigliere Ronzani, che ha la parola per l'illustrazione.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Nel mese di luglio, la Provincia di Biella ha approvato una delibera avente per oggetto l'invaso sul Sessera in generale, ma che specificatamente fa riferimento ad una serie di opere di compensazione ambientale e sociale.
una delibera - lei forse lo sa - molto controversa - mi rivolgo all'Assessore Cavallera - che ha provocato - questo non è oggetto della mia interrogazione - una forte lacerazione nei rapporti all'interno del centrodestra che amministra la Provincia di Biella. Addirittura, ha spinto il Presidente della Provincia a revocare una delega in capo all'Assessore al bilancio, che si era preoccupato di predisporre quella delibera e di individuare in quel provvedimento le opere di mitigazione ambientale.
Ovviamente, caro Assessore Cavallera, l'oggetto della mia interrogazione non è il progetto dell'invaso, che, come lei sa, da anni contesto radicalmente, né riguarda i problemi politici che quella delibera sta sollevando all'interno della Giunta provinciale. L'oggetto della mia interrogazione è altra cosa, cioè che le opere di compensazione e di mitigazione ambientale indicate in quella delibera non possano essere considerate tali.
Infatti, non credo - questa non è un'opinione mia, l'ho acquisita attraverso gli Uffici dell'Assessorato: spero che lei non voglia contraddirli, perché sarebbe simpatico! - possibile considerare quali opere di compensazione sociale e di mitigazione ambientale un intervento per riqualificare una strada provinciale, la creazione di un fondo finalizzato alle attività produttive della valle - che, peraltro, prevede agevolazioni che rappresentano un doppione, giacché queste medesime agevolazioni sono previste dalla normativa regionale - i finanziamenti per il sistema autostradale e così via dicendo. Insomma, parliamo di opere che, in quanto non funzionali al progetto volto a realizzare la diga e in quanto non funzionali all'obiettivo di mitigare l'impatto ambientale di quell'infrastruttura, non possono essere considerate dalla Regione - credo come opere che lì vengono rubricate sotto la voce di "opere di compensazione sociale e di mitigazione ambientale".
Ricordo, tra l'altro, ai colleghi che la normativa di riferimento cambiata recentemente dal Governo, prevede anche che le spese per realizzare interventi di questa natura non possano superare il 2% del costo complessivo dell'infrastruttura.
La mia interrogazione spero - spero, Assessore Cavallera - che abbia un esito scontato, perché mi stupirei se, a fronte delle cose che io ho ricordato, la Giunta sostenesse, magari per ragioni politiche che prescindono da una normativa cui occorre invece fare riferimento, che quelle opere possano essere considerate opere di mitigazione ambientale.
Sono molto curioso di conoscere la sua risposta, Assessore Cavallera.



PRESIDENTE

Per la Giunta regionale, risponde il Vicepresidente Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Il collega Ravello ha un impegno inderogabile, per cui lo sostituisco nella risposta.
Si rileva, innanzitutto, che la procedura VIA, riguardante il progetto di rifacimento dell'invaso sul Sessera proposto dal Consorzio di Bonifica della Baraggia Biellese e Vercellese, ai sensi del decreto legislativo n.
152/2006, è di competenza statale e, nell'ambito della stessa procedura, la Regione partecipa esprimendo il proprio parere di compatibilità ambientale dell'opera in argomento; tale parere, frutto anche del coinvolgimento degli Enti locali interessati secondo le procedure previste dalla normativa VIA regionale (legge regionale n. 40/1998), è trasmesso alla Commissione Nazionale per le Valutazioni Ambientali, che ne terrà conto nell'espressione del proprio parere.
La delibera citata nell'interrogazione non risulta essere pervenuta a quest'Amministrazione nell'ambito della Conferenza di Servizi che sta svolgendo la procedura istruttoria a livello regionale. In ogni caso, nel pieno rispetto della normativa statale, la stessa è stata trasmessa quale contributo dalla Provincia di Biella direttamente al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Direzione Generale per le Valutazioni Ambientali - e al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - Direzione Generale per le Dighe e le Infrastrutture Idriche ed Elettriche.
Si segnala che la delibera n. 165 del 18 luglio 2011 è stata rettificata dalla Giunta provinciale di Biella con la delibera n. 198 dell'8 agosto 2011, anch'essa acquisita agli atti degli Uffici regionali.
Dalla lettura della delibera n. 165 del 18 luglio 1011, come rettificata dalla delibera n. 198 dell'8 agosto 2011, risulta che la stessa preveda quali opere di compensazione sociale e di mitigazione ambientale: la riqualificazione della SP 236 Crevacuore-Sostegno, il collegamento in fibra ottica tra Cossato e Crepacuore, la costituzione di un fondo finalizzato alle attività produttive della Valle interessata dal progetto con l'obiettivo di incentivare le imprese mediante la concessione di contributi per l'insediamento di nuove attività, contributi per quelle esistenti e per tutte le restanti attività, l'integrazione della Valsessera con il sistema autostradale pedemontano e la sottoscrizione di un protocollo d'intesa con il Centro per l'impiego di Biella e il raggruppamento temporaneo di imprese che realizzeranno l'invaso per favorire assunzioni di personale locale.
Ciò premesso, si ritiene opportuno chiarire alcuni aspetti procedurali concernenti il tema delle compensazioni e delle mitigazioni connesse alla realizzazione di un progetto soggetto a Valutazione di Impatto Ambientale.
Per quanto attiene alle mitigazioni degli impatti, queste sono da considerarsi elementi indispensabili e propri dell'opera al fine di assicurarne la compatibilità ambientale e in quanto tali, se non già previsti dal progetto, sono prescritti dal giudizio di compatibilità ambientale e devono a tutti gli effetti essere considerati nel quadro economico dell'opera.
Consistono abitualmente in accorgimenti tecnici o opere connesse all'opera stessa che assicurano la correzione o, appunto, la mitigazione degli impatti derivanti dalla realizzazione dell'opera sulle componenti ambientali interessate.
Date le suddette caratteristiche, le mitigazioni devono essere individuate all'interno del procedimento istruttorio tecnico come conseguenza della valutazione degli impatti e potranno essere compiutamente definite solo al termine dello stesso.
Se, dal punto di vista strettamente ambientale le compensazioni dovrebbero essere orientate a migliorare globalmente l'ambiente delle aree interessate dagli interventi, l'inscindibile componente dei costi sociali e dell'accettabilità dell'opera da parte dei territori ha portato ad individuare anche forme di compensazione del territorio non direttamente connesse al miglioramento dell'ambiente. In generale, la Regione Piemonte ha sempre teso a limitare tale ultima forma di compensazioni considerando l'ambiente un bene per il quale non è proponibile un equivalente in denaro.
In ogni caso per le eventuali compensazioni, la cui progettazione e finanziamento è separata e generalmente successiva a quella dell'opera, una loro eventuale determinazione può avvenire solo all'atto dell'espressione del giudizio di compatibilità ambientale da parte dell'organo politico che in sede di parere definitivo di compatibilità ambientale, si farà carico dell'integrazione degli aspetti socio-economici con quelli tecnico amministrativi.
Dal punto di vista normativo, la quantificazione delle mitigazioni e delle compensazioni per l'opra di cui trattasi non è definito a priori; non trova, infatti, applicazione la norma richiamata nel testo dall'interrogante (comma 3 dell'articolo 165 del decreto legislativo n.
163/2006) che viene applicato solo alle opere "strategiche di preminente interesse nazionale, nonché l'approvazione secondo quanto previsto dall'articolo 179 dei progetti degli insediamenti produttivi strategici e delle infrastrutture strategiche private di preminente interesse nazionale individuati a mezzo del programma di cui al comma 1 dell'articolo 1 della legge 21/127"001, n. 443" (comma 1 dell'articolo 161 del decreto legislativo n. 163/2006) le cosiddette "grandi opere".
Ritengo che la materia sia stata trattata e che siano state date delle indicazioni. Il procedimento è in corso: vedremo come si concluderà e quali saranno le valutazioni finali delle Amministrazioni coinvolte.


Argomento: Attrezzature sanitarie (presidi di diagnosi e cura delle USSL)

Interrogazione a risposta immediata n. 723 del Consigliere Mastrullo inerente a "Disagi al centro prelievi di Stresa"


PRESIDENTE

Trattiamo ora l'interrogazione a risposta immediata n. 723, presentata dal Consigliere Mastrullo, che ha la parola per l'illustrazione.



MASTRULLO Angiolino

Egregi Presidente e Assessore, l'interrogazione in oggetto tratta dei disagi avvenuti al centro prelievi di Stresa.
Leggo velocemente le motivazioni contenute nel documento.
Premesso che, appreso dagli organi di stampa che una trentina di utenti che hanno effettuato i prelievi al centro ASL di Stresa martedì 6 settembre u.s. al momento del ritiro degli esiti hanno ricevuto un foglio recante la scritta "non pervenuto".
Considerato che le provette sono andate disperse o comunque non sono state esaminate presumibilmente, secondo quanto riportato sui giornali, a causa dello sciopero generale indetto da una sigla sindacale il martedì 6 settembre u.s.
Valutato che gli stessi utenti devono aspettare fino al 27 settembre p.v. per rifare il prelievo perché, come ormai accade da luglio, da quando le giornate per i prelievi sono passate da due a una, l'attesa media per accedere ai prelievi al centro di Stresa è in media di tre settimane.
Considerato altresì che il servizio di martedì arriva dopo mesi che hanno già visto gli utenti del Centro prelievi di Stresa vittime di altri disservizi, interroga l'Assessore per sapere, nel caso in cui corrisponda al vero quanto sopra riportato, quali provvedimenti intende adottare.
La ringrazio.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Monferino per la risposta.



MONFERINO Paolo, Assessore alla tutela della salute e sanità

Con riferimento all'interrogazione formulata dal Consigliere Mastrullo il giorno 6 settembre, presso il Centro prelievi del subdistretto di Stresa, si sono presentati 43 utenti e sono stati effettuati 43 prelievi.
Questi prelievi sono stati consegnati, tramite fattorino, al laboratorio analisi dell'Ospedale "Castelli" di Verbania.
Al momento del ritiro del referto, per 11, di questi 43 utenti, il referto è risultato parziale, in quanto mancante dell'esito di una specifica tipologia di esami afferenti alla classe "chimico clinica" (glicemia, azotemia, ecc., ovvero esami di base), di norma trasportati in provette di identità riconoscibile, inserite in specifici contenitori.
Nei giorni successivi all'accaduto, il personale infermieristico addetto al prelievo ha confermato di aver eseguito correttamente tutte le procedure previste e concordate con il laboratorio analisi. Il Direttore del laboratorio analisi ha dichiarato che le provette della chimica clinica, riconoscibili anche dal colore del tappo, non risultavano pervenute nel sistema di tracciabilità interna del laboratorio.
Esaminando in questa prima fase il percorso, non è stato quindi possibile individuare precise responsabilità nell'accadimento dell'evento.
Sono state quindi avviate le procedure per l'intervento dell'unità "rischio clinico", al fine di verificare l'intero processo, con particolar riguardo alla "tracciabilità" del percorso prelievi dal distretto alla sede del laboratorio ospedaliero.
Contrariamente a quanto affermato nell'articolo comparso sul quotidiano La Stampa il giorno 11 settembre, si precisa che il giorno 6 settembre 2011 era presente tutto il personale previsto per l'attività di prelievo sulla sede distrettuale di Stresa, nonché tutto il personale tecnico del laboratorio ubicato presso il presidio di Verbania, addetto alla lavorazione dei campioni di chimica clinica.
Si è già provveduto, comunque, a contattare gli 11 utenti, al fine di poter completare la parte di esami mancanti in tempi ridotti. Questa mattina, il Commissario del VCO mi spiegava che la metà di questi utenti hanno già rifatto gli esami e il resto verrà completato entro domani quindi non il 27 settembre.
Occorre anche osservare che presso il subdistretto di Stresa l'attività svolta è di tipo programmato, quindi non prevede la gestione dell'urgenza.
Per questa attività, i tempi di attesa sono inferiori alle due settimane, a fronte di un'apertura che prevede un solo giorno settimanale. Tra altro, il Commissario sta valutando di riaprire, ora che le problematiche estive sono terminate, per due giorni settimanali, come precedentemente era previsto.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 722 presentata dal Consigliere Reschigna, inerente a "Deroghe accordate in relazione alla DGR n. 14-1440 del 28 gennaio 2011"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'interrogazione a risposta immediata n. 722 presentata dal Consigliere Reschigna, che ha la parola per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Innanzitutto buon lavoro, Assessore, e grazie per essere lei a rispondere. È un dovere degli Assessori venire in Aula, ma quando li vediamo è un avvenimento eccezionale, per cui il fatto che risponda lei direttamente è un segno di sensibilità.
In data 18 luglio le inviavo una lettera - allora era Direttore dell'Assessorato regionale alla sanità - con la quale, in relazione alla DGR 14-1440 (che è quella che fissa dei limiti sul turn over del personale nelle Aziende sanitarie regionali), chiedevo di sapere qual era l'elenco delle deroghe concesse dall'Assessorato, in merito al contenuto della delibera, cioè quali autorizzazioni oltre il 50% stabilito dalla delibera della Giunta regionale.
In data 3 agosto 2011 lei mi risponde dicendo che rimane costante l'impegno della Direzione nel richiamare ad un puntuale rispetto delle disposizioni contenute nel provvedimento deliberativo stesso, tutto ci proprio per garantire il rispetto delle prescrizioni, ai fini dei provvedimenti di razionalizzazione programmati dall'addendum stesso.
In pratica non mi ha risposto, perché le chiedevo l'elenco delle deroghe e lei mi dice che siete molto attenti a valutare la situazione.
O lei mi risponde che l'Assessorato alla sanità non ha concesso, dalla delibera n. 14-1440, alcuna deroga rispetto all'assunzione del personale oppure mi auguro che, quest'oggi, mi possa consegnare l'elenco delle deroghe autorizzate dall'Assessorato regionale alla sanità, perché è un diritto dei Consiglieri regionali venire in possesso di questa documentazione.
Grazie, Assessore.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Monferino.



MONFERINO Paolo, Assessore alla tutela della salute e sanità

Al di là della risposta formale, che comunque lascio agli atti (quindi salto tutta la premessa, ricordando quanto è previsto dalla prima delibera e da quella successiva di aprile), noi non abbiamo, ad oggi, formalizzato nessuna deroga, però, come concordato prima con le organizzazioni sindacali e poi con tutti i Commissari di tutte le Aziende, abbiamo chiesto di monitorare, costantemente e continuamente, le situazioni di evidente criticità che eventualmente la DGR avesse potuto introdurre nel nostro sistema mettendo a rischio il pubblico servizio, chiedendo ai Commissari di portare alle nostre riunioni mensili queste criticità e discuterle una per una, per capire la gravità di un'eventuale situazione dovuta a carenza di personale che l'applicazione stretta della DGR avrebbe potuto determinare.
Sono state portate all'esame alcune criticità da parte di alcune aziende, in particolare da quella del VCO, che aveva un certo numero di contratti a termine di infermieri. Abbiamo valutato la situazione lasciando libertà al Commissario di mantenere e rinnovare l'incarico di questi sei infermieri. Questi incarichi, secondo la DGR concordata nel piano di rientro, avrebbero dovuto cessare al termine del periodo di incarico.
L'Azienda sanitaria di Vercelli ha operato, sempre per motivazioni di criticità estreme, la trasformazione di 5 incarichi a medici convenzionati del 118, da tempo determinato a tempo indeterminato (così come, tra l'altro, la DGR del 13 giugno consentiva).
L'ASL Cuneo 1 ha avuto una deroga, non formalmente scritta ma valutata sulle reali necessità dell'operatività dell'ospedale, per due anestesisti e l'ASL Cuneo 2 ha avuto una deroga per una Struttura Economica Finanziaria quindi una struttura complessa.
Questo è tutto ciò di cui noi siamo a conoscenza e che è stato portato sul tavolo durante le nostre riunioni, segnalando delle criticità.
Noi non abbiamo formalizzato deroghe; abbiamo concesso a queste Aziende di risolvere una criticità che si stava manifestando nella loro attività, a patto che venisse mantenuto, a livello complessivo, il costo programmato previsto dalla DGR, così come la pianta organica complessiva: se andiamo a ritoccare da una parte, ci saranno recuperi da altre.
Questo è, formalmente, come ci siamo comportati fino ad oggi, credo affrontando responsabilmente le eventuali criticità cui il sistema avrebbe potuto andare incontro per un'applicazione rigida, disciplinata, rigorosa e totale della DGR, ma comprendendo la necessità di operatività di alcune nostre aziende.
Queste sono le attività che sono state concesse.


Argomento: Stato giuridico ed economico del personale dipendente

Interrogazione a risposta immediata n. 726 presentata dal Consigliere Buquicchio, inerente a "Aggiudicazione servizio sostitutivo di mensa mediante erogazione di buoni pasto per il personale dipendente della Regione Piemonte triennio 2011.2013 e stipula del contratto"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'interrogazione a risposta immediata n. 726 presentata dal Consigliere Buquicchio, che ha la parola per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Presumo risponderà il Vicepresidente Cavallera.



PRESIDENTE

Risponderà l'Assessore Maccanti.



BUQUICCHIO Andrea

Questo mi mette in difficoltà, perché volevo essere un po' più aggressivo.
Effettivamente, mi aspetterei una risposta che non sia la solita risposta degli Uffici: "ta-ta-ta, ta-ta-ta, ta-ta-ta". Poiché pongo una domanda ben precisa, mi piacerebbe interloquire con lei, che è persona sicuramente preparata ed intelligente.
In vita mia ho sbagliato migliaia di volte, ho saputo anche chiedere scusa 999 volte. Quando si sbaglia bisogna ammetterlo: non dico chiedere scusa, ma cercare di correggere l'errore.
Ci troviamo di fronte alla stipula di un contratto con aggiudicazione di servizio sostitutivo di mensa mediante erogazioni di buoni pasto, nei confronti della società Edenred.
Potrei esprimere dei giudizi su questa società, ma non lo faccio. Dico soltanto che la società Edenred, rispetto ad altri concorrenti (la Consip) è chiaro il discorso? - offriva condizioni meno vantaggiose.
Ho già presentato un'interrogazione su quest'argomento e l'Assessore Quaglia mi ha risposto dicendo: "Non si risparmierebbero, Consigliere Buquicchio, 829.000 euro, con la sua tesi, ma solo 550". E io dico: "Alla faccia del peperoncino!", come diceva Totò. Fossero anche solo 550! A questo punto, in corso d'opera, pare che la Edenred sia stata costretta a rivedere le condizioni: dal 13% di sconto a vantaggio della Regione Piemonte, oggi offre il 16,80%, rispetto al 17,19% che offriva la Consip - c'è un ampio uditorio che può ascoltare e valutare - con uno sconto economico richiesto agli esercizi commerciali pari al 5,19% da parte della Consip, rispetto al 6,5% della Edenred, con un numero di 2.093 esercizi convenzionati con la Edenred, rispetto a oltre 7.000 esercizi convenzionati con la Consip.
Ci sono tutte le condizioni per dire: "Abbiamo sbagliato". Non si deve criminalizzare né impiccare nessuno, basta dire: "Abbiamo sbagliato facciamo marcia indietro e rivediamo, nell'interesse della spesa pubblica dell'utilizzo dei fondi pubblici, in un momento di crisi come questa, una faccenda del genere".
Ritengo che non ci siano condizioni per arrampicarsi sugli specchi bisognerebbe dire: "Sì, effettivamente lei ha individuato il problema già otto mesi fa, a febbraio. Forse abbiamo risposto in modo superficiale la volta scorsa, questa volta le diamo ragione". Non che io la voglia: datemi anche torto, ma cerchiamo di risolvere il problema nell'interesse pubblico.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccanti, per la risposta.



MACCANTI Elena, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Con grandissimo dispiacere, deluderò - immagino - con la risposta, il Consigliere Buquicchio, per il quale nutro grande stima e rispetto.
Possiamo considerare quella che oggi la Giunta fornisce, una risposta interlocutoria, giacché l'Assessore competente che lei ha citato l'Assessore Quaglia - che oggi non può essere in aula, poiché sta andando a Roma per la Conferenza Stato-Regioni, quindi è impegnata in questioni assolutamente altrettanto importanti per questa regione, ha già manifestato la sua totale disponibilità a verificare con lei e con gli Uffici competenti quanto lei sta dicendo, soprattutto per fornire ulteriori ed eventuali chiarimenti rispetto a questa vicenda.
L'interrogazione in oggetto, datata 13 settembre 2011, chiede se l'Amministrazione, in relazione all'appalto del servizio sostitutivo di mensa mediante erogazione di buoni pasto e considerata l'offerta migliorativa formulata dalla ditta aggiudicataria dopo l'aggiudicazione definitiva, abbia stipulato con la medesima un unico contratto contenente la nuova offerta economica migliorativa, individuando, quale data, quella prevista al momento dell'aggiudicazione stessa.
Al riguardo, si precisa che, acquisita l'offerta migliorativa ed espletate le verifiche di legge, il contratto è stato stipulato con scrittura privata rep. 16209 del 1° giugno 2011, la quale, all'articolo 4 (Durata contrattuale), recita: "Il presente contratto decorre dal 1° giugno 2011 e avrà scadenza il 20 febbraio 2014".
Questo termine finale è identico a quello previsto nello schema di contratto allegato al provvedimento di aggiudicazione definitiva, non avendo l'accettazione dell'offerta migliorativa determinato alcuna dilatazione della complessiva durata contrattuale rispetto a quella originariamente prevista negli atti di gara.
Fin qui, la risposta, che - come dicevo - probabilmente deluderà il Consigliere Buquicchio.
Torno a manifestare la disponibilità dell'Assessore Quaglia a fornire eventuali ulteriori chiarimenti anche attraverso gli Uffici competenti.
Grazie.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO


Argomento: Problemi energetici

Interrogazione a risposta immediata n. 725 presentata dal Consigliere Biolé, inerente a "Aggiornamento su campagna informativa sui trasporti nucleari, a seguito di richiesta di permesso al Ministero dell'Interno"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 725, presentata dal Consigliere Biolé, che ha la parola per l'illustrazione.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Nell'interrogazione che vado ad illustrare è più volte citato l'ultimo evento di natura incidentale, accaduto in questo caso nella filiera nucleare francese, di cui abbiamo avuto comunicazione e relazione da parte dell'Assessore Ravello in mattinata.
Nello specifico, invece, la richiesta che rivolgo all'Assessore Cavallera, che era stato l'interlocutore di un'interrogazione poche settimane fa, sullo stesso argomento, è la seguente: quale tipo d'esito ha avuto la richiesta di permesso, di possibilità di effettuare una campagna informativa rispetto alla popolazione e ovviamente a tutti i cittadini piemontesi, a proposito del trasporto di scorie nucleari dal sito piemontese di Saluggia verso il sito di riprocessamento di La Hague, in Francia.
Ricordo che l'accenno di questa richiesta da parte dell'Assessore Ravello era stato fatto proprio dall'Assessore Cavallera.
Sottolineando che riteniamo assolutamente basilare il dovere d'informazione non solo contestuale, ma anche preventiva, in base alle direttive europee Euratom, a partire dal 1989, riprese, tra l'altro, da una direttiva europea molto recente - il 19 luglio di quest'anno - chiediamo se c'è stata innanzitutto una risposta e che tipo di strategia comunicativa contestuale e preventiva rispetto a questi passaggi di convogli sul territorio piemontese la Giunta regionale abbia intenzione di attuare.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Cavallera, per la risposta.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Prima leggerò la risposta che è stata predisposta, poi svolgo qualche considerazione, avendo conoscenza di questa materia trattata negli corsi anni.
Sull'argomento non ci sono novità rispetto al quadro delle informazioni rilasciate a seguito delle diverse interrogazioni. E qui si richiamava addirittura un'interrogazione alla quale avevo risposto io.
Per quanto riguarda la formale richiesta al Ministero dell'Interno di integrare le informazioni già fornite a tutte le Amministrazioni comunali interessate (attraverso numerose e partecipate conferenze di servizio) con la comunicazione dei giorni nei quali avvengono i trasferimenti, ad oggi non risulta pervenuta alcuna risposta.
Pertanto, il Ministero dell'Interno non ha risposto.
La Società Sogin, incaricata del trasporto, ha unilateralmente sospeso il previsto trasferimento di luglio e quelli successivi, fino a data da definirsi.
Pertanto, allo stato attuale, alla Regione non risulta alcun trasporto come, invece, riportato o ventilato dall'interrogante.
Ad illustrazione delle attività che negli anni ha svolto la Regione, la questione della sicurezza nucleare - pertanto di competenza dello Stato attraverso tutta una serie di reti di rilevamento e azioni delle autorità di controllo - è sempre stata una preoccupazione primaria delle amministrazioni regionali. Tant'è che, addirittura, si è costituito un sito, un sistema per divulgare le notizie, e anche il cosiddetto tavolo della trasparenza che, periodicamente, riunisce tutti gli attori istituzionali e la rappresentanza delle associazioni di tutela dell'ambiente.
In precedenza, tutti i trasporti che si sono svolti nella nostra regione, hanno avuto esito positivo e hanno consentito, ad esempio, di svuotare il sito di Bosco Marengo (sono tre i siti Bosco Marengo, Saluggia e Trino), anche per quanto riguarda i siti vercellesi l'operazione è stata avviata.
Questo non esclude la riconferma, ovviamente, dell'impegno nei confronti del Ministero dell'Interno, da parte dell'Assessorato all'ambiente, per avere tutte le informazioni tempestive, in tempo utile per divulgare le notizie e ogni qualsiasi altra iniziative che si possa intraprendere in questa materia, fermo restando che vi sono delle istruttorie preventive, dei tavoli, delle conferenze per cui tutti i soggetti hanno voce in capitolo e possono dare suggerimenti e cautele.
chiaro che vi è una frangia contraria, e credo che lo sia ancora allo smantellamento in attesa del mitico e previsto sito nazionale, mentre le amministrazioni regionali degli ultimi dieci-quindici anni hanno sempre perseguito anche la riduzione del rischio, attraverso la riduzione quantitativa del materiale depositato in Piemonte.
Ovviamente non avendo più, in previsione, centrali nucleari - l'Italia ha rinunciato dal 1987 e anche recentemente - per ora ci si avvale degli impianti di riprocessamento che ci sono all'estero con relativo deposito temporaneo dei materiali o degli elementi irraggianti.


Argomento: Assistenza farmaceutica (organizzazione, servizi ecc.

Interrogazione a risposta immediata n. 719 presentata dalla Consigliera Artesio, inerente a "Interruzione fornitura diretta farmaci da parte dell'ASL presso Casa San Vincenzo di Torino"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 719, presentata dalla Consigliera Artesio, che ha la parola per l'illustrazione.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Ho sottoposto all'attenzione della Giunta quest'interrogazione perch mi pare che il caso specifico ci permetta una discussione generale, sia pure nei limiti del question time. Soprattutto il caso specifico riguarda interessi generali.
Stiamo parlando degli ospiti, meglio dire delle persone ricoverate in RSA ai quali viene detto, da parte dei soggetti gestori delle strutture di RSA che, a seguito dell'interruzione della fornitura diretta dei farmaci da parte dell'ASL, occorrerà che gli stessi ricoverati provvedano all'acquisto autonomo.
In un primo momento, mi era sembrato che questa particolare segnalazione fosse un'anomalia rispetto alle rassicurazioni che avevo ricevuto in caso analogo. Il caso analogo era la struttura RSA di Via Farinelli, nella risposta della Giunta, quando mi si era detto che si era trattato di una temporanea interruzione e che "provvederemo a che non ricapiti".
In realtà, procedendo nell'approfondimento, temo che la questione, ed è per questo che dico che è un fatto generale, abbia a che vedere con i farmaci a scadenza di brevetto. Vale a dire in quelle situazioni particolari per le quali si può sostituire l'impiego del farmaco attraverso il corrispondente generico, ma le modalità con le quali i produttori e titolari di brevetto rendono disponibili sul mercato gli equivalenti non sono tali da soddisfare il tipo di domanda. In passato le Regioni, e il Piemonte, avevano adottato una scelta per sostenere l'onere della differenza tra il costo del farmaco griffato e il costo del farmaco generico.
Questo tipo di comportamento della Regione era stato determinato nel tempo, cioè c'era una scadenza che, se non erro, era il 31 luglio. Nella fattispecie degli ospiti di questa RSA ma, a questo punto, anche nella condizione più generale di tutte le persone che devono acquisire, per il proprio percorso terapeutico, questo tipo di dotazioni farmacologiche, è possibile che s'incorra nella necessità di doverne sostenere il costo.
Concludo il mio quesito che, essendo a risposta immediata, doveva essere a domanda unica. Se il tema è il comportamento specifico dei soggetti gestori di una RSA, attenderei vigilanza e rassicurazioni da parte della Regione. Se il tema è generale, cioè riguarda questa transizione verso il farmaco generico, peraltro assolutamente coerente con le politiche sanitarie nazionali, la domanda è come si comporta la Regione rispetto alla differenza di costi che in questo momento sarebbe a carico degli utenti.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccanti per la risposta.



MACCANTI Elena, Assessore regionale

Fornirò una prima parte della risposta, se la Presidenza lo consente anche l'Assessore alla sanità vorrebbe integrare la risposta che fornirò.
Al fine di rispondere all'interrogazione in oggetto si riprendono integralmente le premesse già riferite in risposta al quesito posto con l'interrogazione n. 604 inerente alla medesima questione e per cui oggi viene richiesto un aggiornamento.
L'assistenza farmacologia erogata a utenti ricoverati presso RSA è normata dall'allegato 1, punto B, della DGR n. 17-15226 del 30 marzo 2005 in cui è stabilito che "l'ASL garantisce direttamente...la fornitura diretta dei farmaci per gli ospiti inseriti nelle strutture socio-sanitarie a gestione diretta o accreditate, sulla base di quanto previsto nel rispettivo Prontuario Terapeutico Aziendale (PTA) il quale deve essere adeguato alle necessità e bisogni specifici dell'assistenza farmaceutica nelle strutture residenziali".
Similmente la DGR n. 39-9365 del 1 agosto 2008 all'allegato 1, punto 1.F ribadisce che "sulla base del principio sancito dalla DGR n. 17 15226/2005, all. 1, punto B, le tipologie di farmaci di fascia C ricompresi nel prontuario terapeutico aziendale (PTA) e destinati agli anziani non autosufficienti assistiti in regime domiciliare/residenziale, sono erogati direttamente dall'ASL e non sono soggetti a rimborsi a carico dell'utente".
Da colloqui intercorsi telefonicamente con i funzionari dell'ASL TO1 risulta che la stessa da tempo gestisce la fornitura diretta dei farmaci per gli ospiti della Casa San Vincenzo di Torino attraverso il Servizio Farmaceutico aziendale.
Rispetto all'aggiornamento richiesto, sulla base delle informazioni fornite dalla Direzione dell'ASL TO 1 all'Assessorato alle Politiche sociali, risulta che i problemi a suo tempo segnalati sulla fornitura diretta dei farmaci sono stati prontamente risolti.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Monferino per la risposta.
Colgo l'occasione, visto che è il suo primo giorno in Consiglio, per farle gli auguri.



MONFERINO Paolo, Assessore alla tutela della salute e sanità

Grazie, Presidente.
Solo a completamento per l'ultima parte.
Per quel che riguarda i farmaci generici, noi abbiamo avuto un problema recentemente, perché a maggio l'AIFA ha pubblicato tutta una serie di prezziari relativi a questi farmaci generici e quindi noi ci siamo trovati con un certo numero di case farmaceutiche che non avevano aderito agli accordi AIFA che non hanno abbassato i prezzi al livello stabilito da AIFA.
Noi abbiamo dato copertura con la clausola di salvaguardia, peraltro introdotta precedentemente, per tutto il mese di giugno, luglio e, se ricordo bene, anche per il mese di agosto, dicendo che la Regione comunque avrebbe pagato e conguagliato l'eventuale differenza esistente fra il prezzo mantenuto a livello alto della casa produttrice e il nuovo prezzo ad AIFA.
Questo per il periodo necessario ad AIFA di completare le negoziazioni con le case farmaceutiche e avere l'adesione al nuovo prezziario stabilito.
Mi è stato detto (i numeri non possono essere precisi, ma posso essere più preciso successivamente) che circa il 70% dei farmaci sono stati riportati attraverso la negoziazione di AIFA con le case farmaceutiche al prezzo previsto da AIFA e c'è ancora una piccola frazione (il 30%) che ha ridotto, ma non esattamente al prezzo che AIFA aveva previsto.
Mi è stato detto, e sarò anche su questo più preciso, che le differenze sono da mezzo euro a un euro di differenza, quindi sono differenze modeste.
Noi ci aspettiamo comunque che ci sarà il completamento dell'aggiustamento del prezziario sulla base delle negoziazioni che AIFA sta continuando a completare.
Questa è l'informazione per quanto riguarda i farmaci generici cui la Consigliera Artesio aveva fatto riferimento.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Dichiaro esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 16.00 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



(La seduta ha inizio alle ore 16.01)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bresso, Cota, Costa Raffaele, Comba e Cantore.
Il numero legale è 28.


Argomento: Contributi alla cultura

"Interventi urgenti a sostegno del sistema culturale piemontese" proseguimento richiesta di sessione straordinaria ai sensi dell'articolo 50 del Regolamento interno del Consiglio regionale richiesto dai Consiglieri Leo, Costa Rosa Anna, Pentenero, Stara, Mastrullo, Pedrale, Buquicchio Motta Massimiliano, Cerutti, Motta Angela, Reschigna, Boeti, Ronzani Cortopassi, Botta Franco Maria, Lepri, Negro, Muliere, Cursio - Votazione atti d'indirizzo collegati


PRESIDENTE

Apriamo la seduta pomeridiana delle ore 15.30 in sessione straordinaria, ai sensi dell'articolo 50 del Regolamento.
Siamo convocati in seduta straordinaria per il proseguimento del Consiglio straordinario sulla cultura, di cui al punto 2) all'o.d.g., che avevamo iniziato nel pomeriggio del 28 luglio 2011.
Nella seduta pomeridiana del 28 luglio 2011 si è svolto il dibattito per la trattazione del tema in titolo.
A discussione ultimata sono stati presentati ed illustrati i seguenti atti di indirizzo: mozione n. 419 presentata dai Consiglieri Laus, Buquicchio, Cursio, Motta Angela, Pentenero, Reschigna e Ronzani, inerente a "Aggiornamento urgente dell'elenco degli enti aventi diritto ai contributi regionali in base alla legge 3 settembre 1984, n. 49" ordine del giorno n. 437 presentato dal Consigliere Stara, inerente a "Aumento della percentuale di risorse finanziarie disponibili per il comparto cultura fino all'assestamento del bilancio 2011" mozione n. 446 presentata dai Consiglieri Pentenero, Leo, Stara, Costa Rosa Anna, Boeti, Botta Franco Maria, Buquicchio, Bussola, Cortopassi, Laus Lepri, Motta Angela, Motta Massimiliano, Reschigna, Taricco e Toselli inerente a "Interventi urgenti a sostegno del sistema culturale piemontese" ordine del giorno n. 449 presentato dai Consiglieri Buquicchio e Ponso inerente a "Legge regionale n. 49/84, problemi relativi alla variazione nella composizione della tabella degli Enti beneficiari" ordine del giorno n. 482 presentato dai Consiglieri Marinello, Leo Molinari, Pedrale, Bussola, Leardi, Novero, Spagnuolo, Botta Marco Mastrullo, Costa Rosa Anna, Vignale, Carossa e Negro, inerente a "Una nuova legge per la cultura piemontese" ordine del giorno n. 483 presentato dai Consiglieri Stara, Pentenero e Reschigna, inerente a "Mantenimento del sistema Biblioteche e Archivi della Regione Piemonte" ordine del giorno n. 484 presentato dai Consiglieri Burzi, Valle Rosanna Vignale, Tentoni, Costa Rosa Anna e Comba, inerente a "Nuove politiche culturali e testo unico sulla cultura" Siamo quindi convocati per le votazioni degli atti d'indirizzo, sulle quali ricordo all'Aula che non è prevista dichiarazione di voto.
Nella mattinata di oggi è intervenuto un fatto nuovo. La collega Artesio ha depositato un nuovo ordine del giorno:



PRESIDENTE

ordine del giorno n. 489 presentato dai Consiglieri Artesio, Laus, Stara Buquicchio, Cerutti, Boeti, Pentenero, Ponso e Bono, inerente a "Stanziamento fondi per la cultura sul Piano straordinario per l'occupazione"



PRESIDENTE

La Conferenza dei Capigruppo alle ore 13 ha quindi stabilito che nel pomeriggio, in aggiunta alla votazione degli atti di indirizzo precedentemente elencati, sarà illustrato da parte della Consigliera Artesio l'ordine del giorno n. 489, sul quale sarà aperta una discussione con la raccomandazione che intervengano i colleghi che non hanno avuto modo di intervenire nella seduta del 28 luglio 2011 e, più specificatamente coloro i quali voglio apportare un loro contributo alla discussione del nuovo atto d'indirizzo.
Pertanto, cedo la parola alla collega Artesio per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 489.
La parola alla Consigliera Artesio.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Dopo la nostra discussione, prima della pausa estiva, nel Consiglio straordinario generale, ho pensato potesse essere un elemento - e mi auguro lo sia - di comune interesse, ma soprattutto potesse essere un atto concreto quello di tradurre in un documento formale da sottoporre al voto del Consiglio regionale la proposta che avevo avanzato nel corso del mio intervento della seduta generale.
Quindi, riprenderò esattamente la conclusione del mio intervento di quella seduta per illustrare l'ordine del giorno sottoposto alla nostra attenzione.
Nella seduta, con toni diversi e con sensibilità differenti, mi è sembrato di cogliere una generale e condivisa preoccupazione in ordine alla necessità che la nostra Istituzione (ovviamente congiuntamente alle altre istituzioni pubbliche e ad altri soggetti di promozione sociale) trovi le condizioni possibili per sostenere la promozione culturale e le attività culturali che già caratterizzano le relazioni istituzionali, ma che soprattutto definiscono e descrivono la qualità dell'offerta culturale nel nostro territorio.
Quindi non farò altre dichiarazioni oltre a quelle che già i colleghi alcuni in forma dotta, hanno voluto sottoporre per motivare la comune sensibilità. Né mi sembra che ci siano dubbi da nessuna parte politica sul fatto che questo tipo di tensione, che non può essere soltanto ideale, ma poi va sostanziata con scelte politiche delle Istituzioni, sia tanto più necessaria nei momenti di crisi, ed esattamente nei momenti di crisi economica.
Farò un'unica citazione, Armartya Sen: "Lo sviluppo umano è un alleato dei poveri, non dei ricchi e degli opulenti". E da questo, quindi, assumo che la volontà e la comprensione accomunino tutte le forze politiche di questo Consiglio regionale.
Allora, come entrare nella sostanza delle nostre difficoltà o della nostra emergenza? La sostanza è la difficoltà della Regione Piemonte (congiuntamente ad altri enti, ma noi siamo i Consiglieri regionali) a mantenere gli impegni programmatici nella relazione con i soggetti produttori e promotori di cultura, non tanto in ragione di una scelta di tipo politico di riordino di queste relazioni, o di nuovo indirizzo nei confronti delle politiche culturali, quanto piuttosto per un'oggettiva sofferenza economica che interessa l'Assessorato alla Cultura.
Sofferenza economica, tanto più significativa nel momento in cui quest'anno finanziario non solo ha visto riduzioni dei capitoli di bilancio dedicati, ma ancora non conosce la situazione del nuovo bilancio di assestamento, quindi il mondo delle relazioni, quello dell'associazionismo culturale, vive un'ulteriore situazione di insicurezza: la mancata conoscenza delle previsioni ad anno finanziario inoltrato.
La proposta che avevo delineato e che oggi vorrei rendere più esplicita attraverso l'ordine del giorno è la seguente: in tutto il nostro discutere accanto agli elementi comuni che ho già richiamato, molti interventi hanno sottolineato come, per quanto riguarda i temi della promozione, della cultura e dell'accessibilità alla cultura, non si tratti soltanto di un diritto civile, ma contemporaneamente di un elemento riguardante la qualità della nostra economia locale. Qualità della nostra economia che quindi ci fa anche parlare dei soggetti produttori di cultura come di imprese.
Così ne parliamo, ma raramente nello stesso modo ci comportiamo quando nel definire le politiche di sostegno alle imprese, non consideriamo le imprese culturali esattamente come attori economici e quindi non rivolgiamo loro gli elementi di programmazione e gli elementi di ristoro economico che riserviamo, ad esempio, ad altre imprese, come quelle manifatturiere.
Il fiore all'occhiello che quest'Amministrazione non manca di esibire è quello delle politiche di sostegno allo sviluppo e all'occupazione, ma nonostante una lunga premessa che parla delle responsabilità pubbliche sul sostegno alle imprese, quando poi si tratta di tradurla in misure indirizzi e obiettivi, le imprese diventano industrie. E le industrie sono sostanzialmente quelle produttrici dei beni materiali.
Le imprese che promuovono il bene immateriale, che è la cultura, il sapere, l'accesso al bello e all'arte, quindi il nostro livello di cultura come cittadini, non figurano all'interno dei possibili destinatari.
La proposta concretamente è questa. Facciamo in modo che se è straordinaria la situazione, straordinario sia l'approccio e conseguentemente, il tema del sostegno alle politiche culturali di questa regione non sia il tema del detentore della delega soltanto, che quindi deve preoccuparsi di risolvere le proprie sofferenze, bensì sia l'esito di quell'interdisciplinarietà e comune volontà che qui abbiamo sentito raccontare quando, in forma anche un po' retorica, abbiamo affrontato il dibattito monotematico. E poiché la Giunta vanta una delega allo sviluppo economico e al sostegno all'occupazione, e su questa delega insistono risorse proprie della Regione, ma anche risorse trasferite - faccio riferimento ai fondi strutturali europei - che si muovono esattamente su misure che calzerebbero ottimamente rispetto alle politiche culturali quelle del sostegno all'innovazione, forse che la politica culturale non è fatta contestualmente di consolidamento delle strutture organizzate e di spazi di pensiero, di produzione e di sostegno economico per la trasformazione e la ricerca e l'innovazione, di sostegno all'occupazione? Forse che le imprese culturali non forniscono occupazione sia nel campo dei talenti sia nel campo di tutte quelle professioni strumentali all'organizzazione delle attività artistiche e di spettacolo? E come noi sappiamo, alcune delle misure di sviluppo che sono state presentate nel piano hanno avuto difficoltà ad accreditarsi: la green economy è una branca lodevole, ma non incontra un riscontro adeguato alle risorse stanziate. Inoltre, che alcune delle altre misure sono state sì offerte, come ad esempio il sostegno alle imprese per l'assunzione o la conversione da tempi determinati in tempi indeterminati, ma le stesse analisi di settore non ci sanno ancora dire se quel contributo è stato essenziale o, viceversa, è stato aggiuntivo e ridondante, perché le imprese nel loro processo di trasformazione comunque avrebbero realizzato quel quadro industriale o quelle politiche d'assunzione.
La proposta è questa: una ricognizione nelle dotazioni economiche del Piano per lo sviluppo e l'occupazione, affinché una quota parte di quelle risorse regionali ed europee possa essere orientata su un nuovo capitolo delle politiche di sviluppo ed occupazione, che è quello delle politiche culturali.
L'ordine del giorno propone il 10% di quel piano; il piano complessivamente è di 490 milioni e il 10% sarebbe persino equivalente a ricondurre lo stanziamento sulle politiche culturali a quello che era prima delle riduzioni.
Pertanto, confido che nell'approccio si possa trovare tra le forze politiche la convinzione e la convenienza di uno stile di questo tipo perché non è solo uno stile emergenziale, ma è proprio una modalità con la quale le politiche integrate sostengono i diritti fondamentali della nostra popolazione, e quello alla cultura è un diritto fondamentale oltre che un bene comune. Così facendo, si garantisce continuità, perché se entra nella programmazione dei fondi strutturali e dei piani pluriennali la politica culturale, anche gli elementi di insicurezza qui richiamati dagli operatori nel presidio esterno, ma nei discorsi di tutti noi, potrebbero utilmente essere superati.
Quindi, ancor prima del quantum, c'è anche il come. Con quest'approccio gli elementi di certezza e di continuità potrebbero trovare un'ancora più favorevole. Sperando di aver dato argomenti sufficienti almeno per prendere in considerazione questa proposta e ringraziando i colleghi del PD, in primis, che hanno sottoscritto quest'ordine del giorno, augurandomi che la Giunta abbia potuto aver modo di riflettere e di trovare alleanze al proprio interno per condividere la proposta, mi auguro che l'Aula possa sostenerla convintamente.



PRESIDENTE

aperto un breve dibattito generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Sono già intervenuto ampiamente nell'ultima seduta e non intendo togliere ulteriore spazio ai colleghi, ma devo proporre una modifica alla mozione che mi vede primo firmatario, la n. 419.
Leggo il testo, che farò avere alla Presidenza: "Impegna la Giunta a procedere entro 60 giorni al sopra indicato aggiornamento degli enti inseriti nella tabella di cui alla legge 03/09/1984, n. 49, nonché ad applicare a tagli enti certezza sia per quanto concerne l'ammontare dei contributi stessi sia per quel che riguarda i tempi della loro effettiva erogazione, contemplando altresì la possibilità di quantificare gli oneri passivi in caso di ritardi nell'erogazione da parte della Regione Piemonte".
Le porto il testo della modifica e impiego solo 30 secondi per complimentarmi con l'ordine del giorno che ha appena illustrato la collega Artesio e sono dispiaciuto perché ho visto tanti colleghi distratti.
Quindi, non per la collega Artesio, che non è stata...



(Applausi provenienti dall'emiciclo riservato al pubblico)



(Scampanellìo del Presidente)



PRESIDENTE

Non si può applaudire, altrimenti devo sospendere la seduta. Questo Consiglio regionale...



(Proteste provenienti dalla parte dell'emiciclo riservata al pubblico)



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.17 riprende alle ore 16.18)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ricordo al pubblico che questa è un'Aula parlamentare e quindi non si può applaudire. Ognuno può poi, nei modi che ritiene, manifestare il proprio assenso o dissenso, però qui non sono ammesse le tifoserie.
Sono certo - e vi ringrazio - della vostra comprensione.
Prego, Consigliere Laus, prosegua il suo intervento.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Dicevo che volevo marcare ed elogiare la capacità d'analisi della collega Artesio, al di là dei Gruppi regionali, perché ha saputo cogliere elementi che spesso ci sfuggono. E quindi ero dispiaciuto, ma non ripeto quello che ho detto prima per evitare altre dinamiche. Per quale motivo? Lei giustamente dice: se la cultura è un comparto produttivo, e quando lo diciamo ci crediamo, se è vero questo, facendo un'argomentazione logico deduttiva, per forza, un quantum del piano d'intervento straordinario economico deve andare a quel settore. E se qualcuno dei colleghi non vota un ordine del giorno di quella portata, significa che anche nel caso specifico sta bluffando o sta truffando sul consenso. Non mi è scappato il termine, l'ho utilizzato con una buona proprietà di linguaggio.
Quindi, grazie, collega Artesio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
Cercherò di essere molto rapida, perché credo che sia importante che quest'Aula arrivi al voto dopo la discussione che abbiamo affrontato nel mese di luglio.
Volevo soltanto aggiungermi a quanto ha già detto il collega Laus per esprimere la condivisione rispetto all'ordine del giorno presentato dalla collega Artesio. Perché finalmente, forse, questa volta sentiremo l'Aula esprimersi anche sul valore che viene riconosciuto alla cultura non soltanto come esperienza della nostra società, del nostro Paese, dei nostri territori, ma anche come elemento di valutazione rispetto all'attività produttiva che questo genera all'interno della nostra regione e del nostro Paese.
Più volte l'abbiamo richiesto all'Assessore Giordano, all'Assessore Coppola e all'Assessore Porchietto di attivare un tavolo di crisi, perch se è vero - e con il vostro operato avete testimoniato che non è vero - che il settore cultura si riconosce quale settore produttivo che può dare occupazione, forse era necessario tempo fa attivare il tavolo di crisi.
Altrimenti all'interno degli strumenti che oggi la legge permette, sarebbe stato possibile identificare quanto meno degli strumenti per garantire un reddito a molti lavoratori e professionisti che oggi si trovano in una situazione di difficoltà. Certo questo non è l'unico elemento: gli altri derivano da una sostanziale difficoltà ed incapacità dell'Assessore di offrire certezze al mondo della cultura.
vero che siamo in crisi e che mancano le risorse, ma bisogna avere il coraggio di offrire elementi certi grazie ai quali poter comprendere il futuro. Se si assume continuamente un atteggiamento nebuloso, di non chiarezza o di non definizione delle risorse e, quindi, degli strumenti e dei mezzi con cui intervenire in un settore importante come la cultura - è già stato ribadito nell'ordine del giorno della collega Artesio, così com'è stato ricordato anche negli altri ordini del giorno o mozioni che sono stati discussi nel mese di luglio - si mette in serio pericolo molti posti di lavoro. E non parliamo di qualche centinaia, ma di migliaia! Si deve avere la consapevolezza che occorre mettere in atto tutti gli strumenti necessari e indispensabili che questa Regione e la legge mettono a disposizione. Ma soprattutto è necessario che arrivi un messaggio chiaro e preciso da parte dell'Assessorato di quali e quante sono le risorse.
L'assestamento non c'è ancora e tarderà sicuramente ad arrivare: chi ha già programmato il proprio cartellone, chi ha già svolto le proprie attività, le fondazioni culturali che devono pagare gli stipendi, con quali risorse immaginate possano farlo? Con quali certezze pensate possano andare avanti a svolgere la propria attività? Credo che occorra davvero un gran senso di responsabilità - mi rivolgo ancora alla maggioranza - perché ritengo che i pensieri e le azioni che sono state messe in atto in questo periodo debbano trovare risposta attraverso un voto positivo delle mozioni che quest'Aula ha discusso e affrontato con gran serietà nel mese di luglio.
necessario che quanto abbiamo scritto e detto si trasformi in atti concreti e in azioni tangibili, che possano permettere ad un settore importante come la cultura - che, come abbiamo già ripetuto ma lo voglio sottolineare ancora una volta, svolge un ruolo importante anche in termini occupazionali nella nostra Regione - di trovare risposte chiare e precise che gli consentano di programmare la propria attività.
Assessore, occorre che le azioni che più volte ha giudicato necessarie ed indispensabili, si trasformino in atti concreti. Le delibere che avete proposto quest'estate possono rappresentare un'opportunità per il futuro ma non raffigurano alcun'opportunità per definire la situazione di oggi e di tutto il 2011.
bene ricordare che il settore cultura, rispetto agli altri, nel 2010 ha subito due volte i tagli: la Giunta deve averne consapevolezza! È questo che oggi mette particolarmente in ginocchio tutto il settore, così come il fatto che non ci sia chiarezza né certezza di nessun atto amministrativo che deve essere prodotto dalla direzione e dal settore della cultura.
Occorre, dunque, un gran gesto di consapevolezza e di coraggio, perch non si può lasciare migliaia di lavoratori senza nessuna definizione per il proprio futuro.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Colgo l'occasione per un breve intervento, dal momento che la discussione generale era già stata fatta prima della pausa estiva. Quello fu un Consiglio regionale straordinario a mio avviso molto positivo, dove tutti i Gruppi consiliari cercarono di offrire un contributo concreto soprattutto in termini realistici della situazione.
Il Piemonte, così come l'Italia e tutto il mondo, sta attraversando un momento difficile dal punto di vista finanziario. Viene naturale cercare di individuare i risparmi e di ridimensionare la spesa pubblica su determinati settori: ovviamente, fra questi, emerge la cultura, ritenendo prioritari altri comparti come la sanità e il lavoro. È una considerazione che molti Amministratori pubblici e molti politici sono tentati di fare, viste le difficoltà del momento. Nessuno nega che la situazione sia estremamente difficile.
Tutti insieme, però, già prima dell'interruzione estiva, eravamo arrivati alla conclusione che la cultura, proprio in un momento di difficoltà e di tensione sociale, può rappresentare quell'elemento attraverso cui mantenere quella sufficiente e necessaria coesione di una comunità come quella piemontese. Una comunità che, tra l'altro, registra tradizioni e valori culturali inestimabili, che è giusto, sia pure in un momento difficile, cercare di tutelare e di valorizzare, senza fare discriminazioni fra cultura di sere A e cultura di serie B, ma puntando a valorizzare e a rendere un volano di diffusione culturale alcuni grandi eventi di cui la nostra Regione per fortuna dispone, senza dimenticare però, la cultura per così dire "meno famosa", quella di prossimità. Questo era l'auspicio che era emerso nel precedente dibattito e che noi vogliamo ribadire ancora oggi in questa sede.
Tuttavia, l'invito che rivolgiamo all'Aula - peraltro, alcuni ordini del giorno recepiscono questo suggerimento - è che vista la difficoltà del mondo generale e del settore finanziario, è giusto che alcuni strumenti legislativi come la legge n. 58 - la legge madre della cultura per la Regione Piemonte - vengano aggiornati e modernizzati, aprendo magari un tavolo di confronto con le associazioni culturali e con tutti i Gruppi e nello stesso tempo, vengano coinvolte nella cultura a pieno titolo, senza più timori ideologici e timidezze antistoriche superate, anche le fondazioni private piemontesi, italiane, ma anche straniere, vista la posizione geografica e le tradizioni di rapporti culturali che il Piemonte tiene in particolare con la Francia e con la Svizzera.
In questo senso, tutti gli ordini del giorno sono sicuramente autorevoli e significativi. Mi permetto, tuttavia, di sottolineare e di evidenziare quello che il Popolo della Libertà e la Lega hanno elaborato su cui noi ovviamente esprimeremo un voto favorevole, ma anche l'ordine del giorno avente come primi firmatari la collega Pentenero, del Partito Democratico, e l'amico e collega Leo, del Popolo della Libertà. È un ordine del giorno che, tra l'altro, contiene moltissimi punti che combaciano con quelli del documento che abbiamo realizzato con gli alleati della Lega, che ha fatto da rompighiaccio, permettendo di comprendere che il dibattito della cultura non doveva essere rinchiuso tra maggioranza e minoranza, ma doveva individuare punti di incontro larghi e trasversali.
Da questo punto di vista, ringrazio molto l'amico Giampiero Leo perch ha molto lavorato per individuare punti di incontro anche con i colleghi dell'opposizione.
Su quest'ordine del giorno, cosiddetto bipartisan, firmato da esponenti sia del Popolo della Libertà che anche da autorevoli esponenti dell'opposizione, noi lasceremo libertà di coscienza.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Negro; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
I miei colleghi hanno già detto un po' tutto, però, come Gruppo UdC vogliamo sostenere quest'ordine del giorno della collega Pentenero e dell'amico Giampiero Leo, un uomo cattolico che spinge sul discorso della cultura.
Tutti quanti vogliamo non sottovalutare l'importanza della cultura.
un gran gesto di consapevolezza di quest'enorme disagio. È un gesto di solidarietà nei confronti di queste signore che siedono alle nostre spalle...



PRESIDENTE

Chiedo scusa se interrompo il suo intervento, Consigliere Negro.
Domanderei per gentilezza se è possibile ripristinare le condizioni minime di ascolto, perché i colleghi che intervengono hanno diritto di essere ascoltati da coloro i quali seguono il dibattito.
Prego, prosegua.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Questo è un gesto di solidarietà per queste signore, che oggi siedono alle nostre spalle, che rischiano di perdere il posto di lavoro e di non avere più uno stipendio, ma dietro di loro ci sono le famiglie, i figli e i nipoti. Mi riferisco ad un complesso di persone che noi dobbiamo, in primo luogo, sostenere, perché la cultura in Piemonte è sempre stata d'estrema importanza. Vogliamo continuare su questa via e affinché questo avvenga noi voteremo a favore. Grazie, Consiglieri Leo e Pentenero.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Anch'io sottolineo l'intervento del collega Laus che mi ha preceduto e l'ordine del giorno della collega Artesio, se non altro per la concretezza con cui è stato posto.
In questo momento di crisi, ovviamente, si possono fare tante discussioni sul significato e il valore della cultura, su cui a parole concordiamo tutti, ma, ovviamente, dobbiamo trovare nelle poste di bilancio quei fondi che servono a dare risposte a tutte le persone che siedono nella platea qui dietro.
Sicuramente, è una soluzione molto concreta - sono state spiegate le motivazioni - attingere una parte, un 10%, del piano per l'occupazione, in quanto la cultura crea occupazione: mi sembra una ricetta fondamentale e sposabile.
Mi sentirei di suggerire altre ricette che possono essere assunte e inserite a complemento l'una dell'altra, eventualmente, ma sicuramente potremo discuterne quando e se sarà presentato il bilancio di assestamento rispetto al quale siamo in ritardo - e, poi, in sede di bilancio previsionale 2012.
Noi, ad esempio, l'anno scorso avevamo avanzato una proposta di riduzione dei costi della politica in Regione Piemonte, attraverso la quale, ogni anno, si sarebbero risparmiati 14 milioni di euro. È vero che non permetterebbe di arrivare ai 45, 49, 50 milioni di cui abbiamo parlato però, potrebbero essere un piccolo aiuto. Ovviamente, la nostra proposta di legge non è stata accolta. Comunque, riteniamo che sia un capitolo da cui poter prelevare, dando un significato concreto alla riduzione dei costi della politica, che all'esterno del Palazzo vengono percepiti come privilegi non più accettabili.
Un'altra proposta concreta, che costituisce sempre un nostro cavallo di battaglia, riguarda, ad esempio, i costi della militarizzazione in Val di Susa per un'opera che è assolutamente inutile, secondo i dati che abbiamo tentato più volte di spiegare in Regione. Ad esempio, solo il costo giornaliero dell'apparato militare - perché di questo si deve parlare raggiunge gli 80 mila euro, che moltiplicato per i 30 giorni di un mese arriva a 2,4 milioni di euro, mentre se lo moltiplichiamo per i 12 mesi arriviamo a sfiorare i 30 milioni di euro: questo per rimanere nell'ambito dei suggerimenti di altri possibili campi dove prelevare risorse per dare risposte concrete e non solo di merito e filosofiche riguardanti appunto la crisi della cultura.
Ovviamente, la crisi che viviamo è globale, ovviamente è semplice dirlo: parliamo di oltre 1.900 miliardi di euro di debito dello Stato. Il Patto di stabilità europeo di Maastricht impone una riduzione del rapporto tra debito e PIL al 60%, ma noi vi leggiamo oltre il 120%. Quindi, le risposte che, in questo momento, si potrebbero dare al paese sono sicuramente a tinte fosche, nel senso che la manovra che dovrebbe essere varata oggi con la fiducia - l'ennesima fiducia posta al Governo Berlusconi in questa legislatura - secondo noi, può essere solo un piccolo anticipo delle manovre dei prossimi anni.
Temo che continuando una politica del genere, in cui si privilegia una spesa pubblica che non copre più i diritti essenziali, quali la sanità - lo sappiamo che ci sono tagli sulla sanità, ieri c'erano i consorzi socio assistenziali - i trasporti, la cultura e tutti quelli che sono i veri diritti, e s'investe, ad esempio, nelle grandi opere inutili - abbiamo sventato quello del nucleare, ma adesso ci sono altre spese folli che vengono gestite, oltre all'inefficienza dello Stato - si colpiranno ancora di più i settori produttivi e - voglio specificarlo - non solo produttivi di lavoro, perché qui abbiamo sentito parlare molto spesso di occupazione occupazione e occupazione. È vero che la nostra Repubblica è fondata ancora oggi sul lavoro, ma ricordiamo che la cultura ha un plusvalore, un valore aggiunto fondamentale, perché crea le basi e conserva le radici stesse di una civiltà e di un paese che deve essere, appunto, civile.
Questo è un dato assolutamente fondamentale da ricordarci quando parliamo di cultura proprio come plusvalore. Non a caso, infatti, l'origine etimologica della parola "cultura" è la stessa della parola "coltivare" quindi coltivare una pianta o un prodotto con cura e attenderne i frutti che sono importantissimi e riguardano sia il nostro presente che il nostro futuro. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Sarò volutamente molto breve.
Io e gli altri colleghi del Gruppo del Partito Democratico non siamo venuti oggi pomeriggio in Consiglio regionale per raccontarci il ruolo della cultura nella qualità della vita, nella crescita delle persone nell'economia e sotto il profilo occupazionale.
Voglio ricordare che di questi temi abbiamo discusso per un intero pomeriggio nel mese di luglio, che su questi temi sono stati presentati otto documenti tra mozioni e ordini del giorno.
Questo è il momento nel quale l'Aula non fa parole, ma produce atti di responsabilità. Credo che si debba procedere al voto sugli ordini del giorno e sulle mozioni ed è necessario che quest'atto di indirizzo che oggi il Consiglio regionale deve esprimere su questo tema sia tenuto fortemente in considerazione da parte della Giunta regionale! Almeno su un punto voglio che il dibattito di oggi e dell'altro giorno possa produrre degli effetti. Conosciamo la situazione pubblica e sappiamo che il bilancio della Regione è in gran difficoltà, però, Assessore Coppola, non è possibile che, arrivati a metà del mese di settembre, ci sia un'assegnazione sui capitoli della cultura pari al 40% delle risorse iscritte a bilancio e che ci siano impegni sul capitolo della cultura pari al 15% delle risorse iscritte a bilancio. Almeno su questo punto noi ci auguriamo e chiediamo con gran forza alla Giunta regionale, che ci sia una chiara assunzione di responsabilità.
Il Consiglio regionale è consapevole della limitatezza delle risorse però, con gli interventi di oggi e con quelli sviluppati nel mese di luglio, ha voluto sostanzialmente dirvi una cosa: la Giunta regionale deve dare certezza sulle risorse iscritte a bilancio, perché la comunità piemontese - vale oggi sulla cultura, ma valeva ieri con la manifestazione dei consorzi sulle politiche sociali davanti a Piazza Castello - deve sapere quali effettivamente sono le risorse su cui il settore potrà contare. In questa regione ci sono associazioni, fondazioni, istituzioni e gruppi di cittadini che durante quest'anno hanno mantenuto gli impegni e le loro iniziative sui territori - grandi o piccole che siano poco importa contando sulle risorse iscritte a bilancio della Regione.
C'è bisogno di fare delle scelte; c'è bisogno di onorare gli impegni c'è bisogno di assumersi delle responsabilità. Non c'è più bisogno di fare parole. Ecco perché noi non interverremo più in questo dibattito, perché la riprova dell'attenzione del nostro Gruppo su questi problemi è dimostrata dai molti interventi nel mese di luglio e da quelli di oggi dei Consiglieri Laus e Pentenero. Abbiamo presentato una serie di mozioni, ma oggi chiediamo solo una cosa: che il Consiglio regionale non faccia parole, ma assuma la responsabilità di una posizione.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Su quest'argomento c'è abbastanza imbarazzo da parte mia, perché è uno di quegli argomenti sui quali si parla, si parla, si parlerà e spesso si ripetono gli stessi concetti all'infinito. Devo dire che, tra i vari ordini del giorno, quello presentato dalla collega Artesio mi sembra almeno contenere un elemento: la pragmaticità e l'individuazione corretta, sotto un profilo tecnico, di una fonte di investimento. L'ho firmato e sicuramente lo voterò, così come probabilmente voterò qualche altro ordine del giorno, come quello presentato dalla collega Pentenero, ordini del giorno che provengono dall'opposizione.
Cari amici, vi risparmio grandi discorsi sulla cultura come diritto sugli investimenti in Italia e in Piemonte, sulla differenza e sulle percentuali, sugli occupati del settore cultura, sulle rivendicazioni che in modo assordante si stanno facendo fuori dal Palazzo, sulla cultura come motore del turismo, sulla cultura come bene ecologico, sulla sproporzione negli investimenti e sul fatto che i tagli alla cultura sono un errore. Non voglio fare questo ragionamento perché l'ho fatto la scorsa volta. Non sono logorroico di natura, quindi non voglio ripetere gli stessi concetti, per c'è un piccolo ordine del giorno, che anche la mia modesta persona ha presentato, il n. 449, che fa riferimento alla legge regionale n. 49 del 1984, dove si sollecita la Giunta a rivedere quell'elenco dal quale si attingono i soggetti che possono usufruire dell'erogazione dei contributi che poi sono sempre gli stessi. Non voglio farmi né amici né nemici, però è un dato oggettivo che questi soggetti sono sempre gli stessi.
Non dico che questi soggetti devono essere penalizzati, ma vogliamo per cortesia - aprire anche ad altri? Ci sarà qualcun altro, dopo vent'anni, che ha diritto all'erogazione di questi contributi? Rivolgo quest'appello all'Assessore, il quale si è fatto parte diligente per promuovere un gruppo di lavoro. Ho dato la mia disponibilità a partecipare a questo gruppo di lavoro e pare che tutto questo sia fermo non so dove e in quale cassetto e a vantaggio di chi.
ovvio, cari amici della maggioranza e cari amici della Giunta regionale, che il mio atteggiamento, anche di fronte alle vostre proposte e ai vostri ordini del giorno, dipenderà anche da quello che mi direte relativamente a quest'ordine del giorno, che personalmente ritengo sia minimale, in termini di richiesta, alla luce di tutta questa situazione.
Mi riservo di votare, ma in questa dichiarazione di voto non esplicito un chiaro indirizzo, oltre a quello positivo nei confronti dei documenti presentati dalle colleghe Artesio e Pentenero, e mi riservo di valutare il vostro atteggiamento per il voto consequenziale.
Grazie.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste d'intervento, procediamo con le votazioni.
Comunico che il numero legale è 29.
Comunico che il documento del collega Laus è modificato solo nel dispositivo.
Il primo atto di indirizzo che voteremo è la mozione n. 419, primo firmatario il Consigliere Laus.
La mozione è stata modificata dal proponente, nella sola parte del dispositivo, che viene interamente sostituito con il seguente: "Impegna la Giunta regionale a procedere entro 60 giorni al sopraindicato aggiornamento degli enti inseriti nella tabella di cui alla legge 3 settembre 1994 n. 49 nonché, ad applicare a tali enti certezza, sia per quanto concerne l'ammontare dei contributi stessi, sia per quel che riguarda i tempi della loro effettiva erogazione, contemplando, altresì, la possibilità di quantificare gli oneri passivi in caso di ritardi nell'erogazione da parte della Regione Piemonte".
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 419, come modificata, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte premesso che il Piemonte vanta una ricchezza culturale invidiabile, come testimonia la presenza sul nostro territorio di numerosi Enti e Fondazioni culturali che si possono considerare a rilevanza regionale svolgendo un ruolo cruciale di promozione e sviluppo del territorio la legge regionale 3 settembre 1984, n. 49 (Norme per l'erogazione di contributi regionali ad Enti, Istituti, Fondazioni e Associazioni di rilievo regionale) prevede, con una tabella che ne costituisce parte integrante, un elenco di Enti, Istituti, Fondazioni e Associazioni di rilievo regionale che, con continuità e con elevato livello scientifico operano sul territorio piemontese per la promozione di attività educative e culturali considerato che la tabella della legge 49/84, prevedendo un numerus clausus di Enti e rilevanza regionale, costituisce di fatto, in assenza di una sua periodica e sistematica revisione, una potenziale discriminazione nei confronti di quegli Enti culturali che, per l'importanza della propria attività, possono a buon titolo considerarsi di rilevanza regionale, pur non rientrando nella tabella suddetta rilevato che il meccanismo contributivo regionale nel settore della cultura, così come in tutti gli altri ambiti, negli ultimi anni ha subito un notevole rallentamento a causa delle crescenti difficoltà di cassa della Regione Piemonte, con ritardi nell'erogazione tali da causare pesanti ripercussioni sui bilanci degli Enti che con sempre maggior fatica riescono a mantenere il livello quantitativo e qualitativo dell'offerta culturale la revisione della tabella degli enti aventi diritto ai contributi regionali in base alla legge 3 settembre 1984, n. 49 appare quanto mai urgente ed indifferibile sia per rimuovere eventuali discriminazioni nell'accesso ai contributi della stessa legge 49/84 da parte di altri enti culturali che, al pari di quelli inseriti nella tabella, hanno rilevanza regionale, sia per consentire agli enti culturali nell'attuale grave congiuntura economica di poter accedere ad una fonte di finanziamento più certa ed affidabile impegna la Giunta regionale a procedere entro 60 giorni al sopraindicato aggiornamento degli enti inseriti nella tabella di cui alla legge 3 settembre 1994 n. 49; nonché, ad applicare a tali enti certezza, sia per quanto concerne l'ammontare dei contributi stessi, sia per quel che riguarda i tempi della loro effettiva erogazione, contemplando, altresì, la possibilità di quantificare gli oneri passivi in caso di ritardi nell'erogazione da parte della Regione Piemonte".
Il Consiglio non approva.
Indico la votazione palese sull'ordine del giorno n. 437, il cui testo recita: "Premesso che gli operatori del comparto cultura hanno definito e programmato la loro attività per il 2011 già da tempo, stipulando contratti e impegni vincolanti e, in alcuni casi, le stesse attività sono già partite se non addirittura concluse Visto che molte associazioni del comparto cultura aspettano ancora il saldo dei contributi regionali loro assegnati per le attività svolte nel 2009 (e rendicontate alla Regione nel febbraio 2010) fino all'approvazione del bilancio di assestamento, previsto per fine luglio, la Regione Piemonte ha reso disponibile solo il 25% delle risorse iscritte nel bilancio di previsione l'assestamento di bilancio 2011 non ha ancora iniziato il suo iter in commissione, con il rischio di veder slittare la sua approvazione al mese di settembre.
impegna il Presidente e la Giunta Regionale a rendere disponibile e impegnabile fin da subito il 60% delle risorse iscritte nel bilancio di previsione dell'intero comparto cultura, anzich l'attuale 25%,in attesa dell'approvazione conclusiva del bilancio di assestamento".
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 446, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte Premesso che le risorse destinate allo sviluppo delle politiche culturali sostenute dalla Regione Piemonte, in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MIBAC) e gli enti locali, hanno visto, a partire dal 2009, una drastica riduzione con pesanti ricadute sulla sopravvivenza del sistema culturale piemontese il settore del teatro e della danza ha sviluppato una dimensione imprenditoriale che, stando ai dati del consuntivo 2009, ha prodotto 75.082 giornate lavorative, Euro 3.014.000,00 di oneri sociali versati ed un fatturato complessivo pari ad Euro 38.706.000,00, di cui il 40% di contributi pubblici, 12% di sponsorizzazioni e 48% di entrate dal mercato (botteghino, rivendita spettacoli, altri servizi, ...). In tale settore a fronte di 2.771 recite effettuate, 1.855 recite ospitate e 1.041.716 spettatori si è garantita occupazione diretta a 927 addetti (96 con contratto a tempo indeterminato, 203 con contratti a scrittura con più di 120 giornate ENPALS versate e 609 con meno di 120 giornate annuali, 19 lavoratori a contratto), senza contare l'indotto generato, valutato mediamente in 1 a 5 tra risorse investite e risorse generate (logistica ospitalità, attività artigianali, etc..) il settore musica, di cui Assomusica rappresenta l'80% del fatturato complessivo a livello italiano del comparto, ha garantito occupazione stabile a 100 lavoratori, cui si aggiungono circa 300 stagionali per le produzioni estive, con un fatturato complessivo di Euro 16.668.461,12 a fronte di 211 spettacoli a pagamento e 367.162 spettatori paganti, dati che pongono il Piemonte al 4° posto a livello nazionale per incassi e al 6° per numero di eventi. A ciò ovviamente sono da aggiungere gli spettatori dei numerosi festival ed eventi gratuiti che, soprattutto in estate caratterizzano la programmazione sostenuta dalla Regione e dagli enti locali il settore cinema, a fronte di 184 strutture per un totale di 358 schermi costituisce una risorsa a livello di opportunità di aggregazione soprattutto nei piccoli centri, nonché garanzia di occupazione per circa 850 addetti, oltre ai circa 80 impiegati al Museo Nazionale del Cinema. A tale proposito è da evidenziare il risultato del settore produzione che in 10 anni ha garantito 383 produzioni, 2766 settimane di lavorazione, 483 settimane di preparazione, 5826 unità di personale tecnico impiegato e 101.371 comparse a fronte di un investimento complessivo di Euro 287.321.852,00.
considerato che il Bilancio 2011 della Regione Piemonte prevede lo stanziamento per la cultura Euro 90.719.999,91, di cui Euro 60.010.734,90 per le spese correnti ed Euro 30.709.265,01 per le spese di investimento. Di queste i fondi regionali per le spese correnti sono pari ad Euro 56.200.734,90 il bilancio complessivo del settore cultura ha subito negli ultimi 2 anni pesanti tagli, con particolare riferimento all'anno 2010 come si evince dalla seguente tabella:



(vedi allegata tabella 1)



PRESIDENTE

I rilevanti tagli apportati con il bilancio 2010 hanno determinato il ribaltamento sul bilancio 2011 dei saldi di convenzioni ancora vigenti in allora, pregiudicando in maniera significativa le disponibilità per quest'anno a livello di sostegno delle politiche culturali della nostra regione il bilancio 2011 deve inoltre sostenere il rimborso della prima rata, pari ad Euro 6,6 milioni, dell'anticipazione erogata da Finpiemonte S.p.a. alle convenzioni relative ad esercizi antecedenti al 2010 per un importo complessivo di Euro 26,4 milioni con la deliberazione n. 17 - 1443 del 28.01.2011 'Bilancio di previsione per l'anno 2011. Parziale assegnazione delle risorse finanziarie' la Giunta Regionale ha assegnato parzialmente le risorse iscritte nel bilancio di gestione, rendendo per le politiche culturali attualmente impegnabili Euro 15.955.183,73. A fronte di tale situazione permangono da parte degli operatori forti incertezze relativamente alla effettiva disponibilità ad impegnare le risorse a titolo di saldo per l'anno 2010, nonché alla concreta possibilità di sostenere la programmazione delle attività culturali di quest'anno le stagioni, le produzioni e la programmazione per l'anno 2011 sono in larga parte ormai avviate, anche perché in assenza di attività continuativa viene meno uno dei requisiti fondamentali per l'accesso a finanziamenti pubblici e privati, per cui gli effetti di tali provvedimenti e l'assenza di informazioni certe rispetto ai reali trasferimenti per l'anno in corso rischiano di determinare la cessazione preventiva di rapporti di lavoro, o in subordine, il fallimento delle imprese medesime.
La Giunta Regionale con Deliberazione della Giunta Regionale 4 aprile 2011 n. 18-1800 'Razionalizzazione e semplificazione dei criteri di liquidazione e rendicontazione dei contributi assegnati negli anni 2010 e 2011 dalla Direzione Cultura, Turismo e Sport. Modifica e sostituzione degli artt. 3 e 5 contenuti nell'Allegato 'Modalità di assegnazione, rendicontazione e liquidazione dei contributi' della DGR n. 48-12423 del 26/10/2009' ha riconosciuto l'opportunità di attivare, nell'ottica della costruzione di un percorso condiviso, un tavolo di confronto con le associazioni maggiormente rappresentative, nel caso in cui debbano essere affrontate problematiche particolarmente complesse negli ambiti della cultura a fronte di un contesto di assoluta incertezza che vede periodicamente calare in maniera imprevista e imprevedibile le risorse a livello nazionale, cui si unisce la pesante contrazione delle risorse regionali rispetto al livello acquisito negli anni precedenti, è necessaria la Convocazione del Tavolo di Crisi, dove affrontare le possibili gravi ripercussioni sull'occupazione delle imprese professionali le politiche culturali avviate in Piemonte negli ultimi 10 anni, grazie anche agli investimenti degli enti locali, hanno favorito la costruzione di un sistema culturale articolato e diffuso sul territorio regionale, in grado non solo di garantire occupazione e sviluppo economico, ma soprattutto di promuovere la crescita sociale, culturale e civile delle nostre comunità in un contesto di difficoltà per la finanza pubblica occorre più che mai fare sistema con il settore privato e in particolar modo le fondazioni bancarie, promuovendo intese e modalità di intervento strutturate e coordinate, che garantiscano la sostenibilità di un sistema culturale promotore di un miglioramento della qualità della vita su tutto il territorio piemontese. Impegna la Giunta a confermare le risorse destinate alla cultura all'interno del Bilancio di Previsione 2011, procedendo in tempi celeri alla loro destinazione al sistema culturale piemontese a provvedere al riparto delle risorse in competenza 2010 e alla definizione degli stanziamenti effettivamente disponibili per l'anno 2011, con particolare riferimento alla programmazione estiva già avviata e alla stagione 2011-2012 di prossimo avvio ad attivarsi, per la convocazione urgente del Tavolo di Confronto di cui alla Deliberazione della Giunta Regionale 4 aprile 2011, n. 18-1800, al fine di affrontare con le associazioni maggiormente rappresentative l'attuale situazione di difficoltà del sistema culturale piemontese a convocare, a seguito degli esiti del Tavolo di Confronto e alla luce della condizione di emergenza del comparto, il Tavolo di Crisi in cui affrontare con le rappresentanze degli operatori del settore e le organizzazioni sindacali gli effetti del combinato delle misure del Governo per quanto attiene al FUS e dei tagli previsti da Regione ed Enti Locali al sistema dello spettacolo piemontese a predisporre, in attesa dell'approvazione di una nuova legge, anche di settore, di promozione delle politiche culturali della nostra Regione, un piano triennale di interventi che garantisca una più efficace programmazione e certezza delle risorse con conseguenti effetti positivi sugli investimenti e sull'occupazione dell'intero comparto, da concertare con gli attori del sistema culturale e previa informativa alla competente commissione consiliare regionale a promuovere, in tale contesto, la definizione di intese con i privati e le fondazioni bancarie, ricercando anche forme e modalità alternative a quelle consolidate, per garantire la sostenibilità di un sistema culturale piemontese diffuso e reale motore di sviluppo economico e sociale delle nostre comunità".



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



(Proteste provenienti dalla parte dell'emiciclo riservata al pubblico)



PRESIDENTE

Per favore, chiedo scusa, mi rendo conto che siamo in un momento di tensione...



(Accese e reiterate proteste provenienti dalla parte dell'emiciclo riservata al pubblico)



PRESIDENTE

Per favore! Mi costringente a sospendere la seduta! La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.49 riprende alle ore 16.50)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Riprendiamo i nostri lavori con la votazione dell'ordine del giorno n. 449.
Indico la votazione palese sull'ordine del giorno n. 449, il cui testo recita: "Premesso che La legge regionale n. 49/84 promuove l'attività educativa e culturale attraverso l'erogazione di contributi ad Enti, Istituti, Fondazioni ed Associazioni di rilievo regionale; l'erogazione dei contributi avviene in base alla presenza, dei soggetti sopra citati, in un'apposita tabella come previsto dall'art. 2 della legge regionale 49/84; per i soggetti non presenti nella tabella la legge regionale 49/84 prevede che a fronte di domande presentate dai soggetti non inclusi nella tabella, la Giunta Regionale: "può proporre, ogni due anni, al Consiglio Regionale, di deliberare modificazioni circa la determinazione dei contributi da assegnare a ciascuna istituzione e variazioni nella composizione della tabella" considerato che agli uffici preposti della Regione Piemonte sono giunte alcune richieste in alcuni casi reiterare nel corso del tempo, di inserimento nella tabella sopra citata (art. 2 legge regionale 49/84) ad oggi i Soggetti richiedenti ancora non avrebbero ricevuto risposta alcuna sull'esito della richiesta considerato ancora che i referenti di alcuni dei Soggetti richiedenti l'inserimento in tabella, ai fini dell'erogazione dei contributi, hanno fatto richiesta di intervento al Difensore Civico regionale denunciando una condizione di possibile discriminazione nonché cattiva amministrazione tra le motivazioni di discriminazione, indicate nelle istanze presentate al Difensore civico regionale, sono state segnalate: possibili presenze, all'interno della tabella che determina l'assegnazione dei contributi, di Soggetti che nel corso del tempo potrebbero aver perso i requisiti necessari esclusioni di Associazioni ed Enti che, sebbene in possesso di requisiti richiesti, non riescono ad ottenerne l'inserimento.
si impegna Il Presidente della Giunta e gli assessori competenti affinché: venga data una celere risposta ai soggetti richiedenti l'ingresso nella tabella prevista dall'art. 2 della legge regionale 49/84 vengano chiariti i motivi di omissione, ovvero di ritardo nella risposta da parte degli uffici competenti nei confronti dei soggetti richiedenti venga predisposta per tutti i soggetti, sia quelli già presenti in tabella che quelli richiedenti l'ingresso, una valutazione dei requisiti necessari per l'accesso ai contributi al fine di eliminare ogni forma di possibile discriminazione la valutazione, riportata al punto precedente, dovrà avvenire attraverso una modifica della legge regionale in oggetto. Tale valutazione dovrà essere effettuata dagli uffici regionali competenti senza alcun onere aggiuntivo per il bilancio regionale. Quest'ultima, dovrà avvenire attraverso la fornitura della documentazione necessaria, da parte dei soggetti interessati, esclusivamente in formato digitale".
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Consigliere Toselli, ha firmato un ordine del giorno e non ha avuto il coraggio di votarlo!



(Accesa discussione tra il Consigliere Reschigna e il Consigliere Carossa)



PRESIDENTE

Per cortesia, Consiglieri! Consigliere Reschigna! Consigliere Carossa! nella facoltà del Consigliere esprimere il proprio voto come ritiene.
Vi invito, per favore, a non commentare le votazioni. Abbiamo avuto modo di fare un dibattito, avremmo modo di ritornare sull'argomento.
Sommando le astensioni e i voti contrari, abbiamo esatta parità: 22 a favore e 22 contrari. Per Regolamento, il Consiglio respinge.
Prego i Consiglieri Questori e gli addetti alla sicurezza di sgombrare la parte di emiciclo riservata al pubblico.
convocata la Conferenza dei Capigruppo in sala A.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 16.53)



PRESIDENTE

riprende alle ore 17.13)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Come ho già detto in Conferenza dei Capigruppo, avrei dovuto far sgombrare l'area dell'emiciclo riservata al pubblico. Chiedo scusa.
Credo che quanto è avvenuto oggi sia veramente un atto molto forte, non so se sia successo altre volte in questi anni. Devo dire che, soprattutto dai banchi della Presidenza, mi è sembrato che il livello di scontro si stesse elevando oltre ogni possibile margine di tolleranza. Sono stato anche molto tollerante. Sono state proferiti insulti irripetibili da parte del pubblico. Quando succedono queste cose, purtroppo, non potendo noi individuare e anche metterci in condizione di espellere una, due o tre persone, abbiamo dovuto procedere in questo senso anche perché fortemente preoccupati sul prosieguo della votazione. Anche alcuni Consiglieri avevano rappresentato una serie di preoccupazioni.



TOSELLI Francesco

Vorrei intervenire per fatto personale.



PRESIDENTE

Mi esplica il fatto personale, Consigliere Toselli?



TOSELLI Francesco

Prima che si chiudesse la seduta del Consiglio regionale in cui attraverso una sua richiesta, ha formalizzato una Conferenza dei Capigruppo, si è evidenziato un comportamento nei confronti del sottoscritto assolutamente di scena, direi quasi teatrale che, pur provenendo da quel mondo, non mi è più d'uso e non accettabile.
Chiedo, cortesemente, a lei, Presidente, di spiegare all'Aula il mio comportamento sul voto rispetto al comportamento che ha tenuto il Presidente del PD. Comportamento che stigmatizzo, perché ritengo di dover ottenere rispetto...



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere, ma per fatto personale mi deve dire se è stato ascritto un comportamento non corretto nei suoi confronti. Se apre un dibattito, è più complesso.



TOSELLI Francesco

Non intendo aprire alcun dibattito, ma intendevo spiegare che la mia firma originaria ha dato modo alla collega Pentenero e anche ad altri colleghi di chiedere, ed ottenere, la seduta di Consiglio regionale straordinario.
Se poi, successivamente, si ritiene di non...



PRESIDENTE

Scusi se la interrompo, ma il Consigliere Reschigna faceva riferimento non alla richiesta di Consiglio straordinario, ma all'atto di indirizzo.



TOSELLI Francesco

Lo spiego brevemente.
I rapporti fra i colleghi sono anche di stima e di amicizia personale.
Non si nega mai - quando un collega lo chiede - di porre una firma su un ordine del giorno...



(Proteste dai banchi della minoranza)



PRESIDENTE

Chiedo scusa! Per favore, chiedo scusa!



TOSELLI Francesco

Firma che avrei anche potuto ritirare, ma che non ho fatto. Infatti nella fase di votazione i voti sono stati 22 a 21, credo di non far torto a nessuno perché l'ordine del giorno sarebbe arrivato con il mio voto favorevole a 22 su 22, quindi bocciato! Ed allora le scene simpatiche da Far West, fortunatamente in assenza di pistole, mi permettono...



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Toselli.
La ringrazio per aver esplicato il suo fatto personale.



(Commenti del Consigliere Toselli)



PRESIDENTE

Collega Toselli, per favore, non c'è un dibattito! La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Sarò molto breve. Devo chiedere scusa al Consigliere Toselli perché ho citato solamente lui. Assieme a lui lo hanno fatto i Consiglieri Cortopassi, Botta Franco Maria, Motta Massimiliano e Bussola. Questa è la situazione.
Dopodiché, ho richiamato solamente un dovere: non si firmano i documenti tanto per firmarli! Perché, se no, Toselli, se propongo la richiesta di dimissioni di Cota tu, secondo il tuo ragionamento completamente fuori di senno, la firmeresti per amicizia personale? Questo è la confusione vostra! Ma vi dico di più! Sia chiara una cosa: io sono convinto, e ancora oggi c'è stata l'ennesima dimostrazione, che qualcuno che non si vede mai in aula, quest'oggi ha esercitato una fortissima pressione. Questo qualcuno si chiama Roberto Cota, per essere chiari.



RESCHIGNA Aldo

CAROSSA Mario (fuori microfono)



RESCHIGNA Aldo

Ti brucia, eh!



PRESIDENTE

Prego.



RESCHIGNA Aldo

No. Ha esercitato...



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Ha sottoscritto un documento...



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Reschigna!



PRESIDENTE

CAROSSA Mario (fuori microfono)



PRESIDENTE

Non dire "gatto se non se non ce l'hai nel sacco"!



PRESIDENTE

Consigliere Carossa, per favore!



(Scampanellìo del Presidente)



PRESIDENTE

Consigliere Reschigna! Mi scusi! Abbiamo sgombrato il pubblico, che peraltro ci sta seguendo via Internet o dalla Sala dei Presidenti, e non stiamo dando un bello spettacolo! Per favore! Rimettiamoci in carreggiata e finiamo con serenità questo Consiglio importante. Votiamo i nostri atti di indirizzo.
La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Grazie, Presidente.
Per quello che conosco, concorre a un secondo...



(Commenti del Consigliere Stara)



SPAGNUOLO Carla

Mi permetta, Consigliere Stara, ho appena preso la parola! Il fatto personale è anche mio: il fatto di essere insultata dalla platea. Questo è un fatto personale.
Voglio dire che questa questione forse nasce da un equivoco iniziale perché la mia informazione è questa: quando, nei mesi scorsi, vidi la richiesta di Consiglio straordinario presentata dai Consiglieri Pentenero e Leo, mi chiesi perché, per esempio, a me non era stato richiesta la firma.
Ammesso e non concesso che io l'avrei sottoscritta.
Il Consigliere Leo mi spiegò che era stata presentata alla Presidenza questa richiesta di Consiglio straordinario che, come tale, prevede un certo numero di firme. Poiché questo numero di firme non c'era, il Consigliere Leo mi spiegò che chiese ad una serie di Consiglieri presenti nell'emiciclo se potevano aggiungere la loro firma per consentire il numero minimo che avrebbe dato modo al Presidente del Consiglio di poter calendarizzare il Consiglio straordinario sulla cultura.



SPAGNUOLO Carla

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



SPAGNUOLO Carla

Sarebbero bastate le firme del PD!



PRESIDENTE

Concluda, Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Mi scusi, Consigliere Reschigna, lei è un Consigliere rispettabilissimo, ma noi ci permettiamo di esprimere la nostra opinione e quello che conosciamo.
Credo che bisogna dare la buonafede al Consigliere che prima è intervenuto e a tutti noi, perché se è vero che sono state chieste delle firme per consentire...



SPAGNUOLO Carla

STARA Andrea (fuori microfono) Non si tratta delle firme per la convocazione del Consiglio straordinario, ma delle firme a un ordine del giorno!



SPAGNUOLO Carla

Senta, Consigliere Stara, quando lei farà il Presidente del Consiglio mi toglierà la parola, per adesso non mi è stata tolta.
Stigmatizzo questo fatto: se avevo dei dubbi prima di essermi astenuta su quell'ordine del giorno, devo dire che in questo momento sono estremamente convinta di aver fatto bene ad astenermi, perché non è ammissibile che un gruppo di associazioni delle quali noi comunque ci preoccuperemo e delle quali l'Assessore Coppola si preoccuperà, venga a darci dei "maiali", perché credo che questo non lo dobbiamo accettare.
Perché se vale oggi per la cultura, nella situazione economica e anche istituzionale nella quale siamo, domani varrà per il lavoro e dopodomani varrà anche per una prossima Giunta di un altro colore, considerata la crisi economica e culturale che c'è nel nostro Paese.
Quindi, credo di dover veramente sottolineare questo punto, ringrazio il Presidente di avere sospeso la seduta e difendo il Consigliere Toselli e gli altri che hanno firmato perché anch'io, se fossi stata nell'emiciclo in quel momento, avrei messo anch'io la mia firma sulla richiesta di Leo, a prescindere dal voto che avrei dato oggi in Aula. Sono proprio convinta di aver fatto bene ad astenermi, perché queste persone che ci insultano non sanno che sforzo quotidiano, noi e la Giunta, dobbiamo fare per risolvere i problemi di una crisi che grava sul Piemonte e che è sempre più grave.
Se loro leggono i giornali o se sentono quello che quotidianamente sta avvenendo a livello europeo e a livello internazionale, probabilmente il Piemonte e nessuna Giunta non si meritano questa reazione, né su questo tema e neanche su altri temi.



PRESIDENTE

Consigliere Giovine, a che titolo?



GIOVINE Michele

Gli stessi titoli per cui sono intervenuti prima i Consiglieri Reschigna e Spagnuolo.



PRESIDENTE

Quindi, per fatto personale anche lei?



GIOVINE Michele

Se vuole, per fatto personale.



PRESIDENTE

No, "se vuole". Non è che...



GIOVINE Michele

Va bene, per fatto personale.
Anche perché cercavo di dare una connotazione tecnica alle cosiddette firme di supporto ai provvedimenti.
La firma ai provvedimenti, sia che si tratti di una mozione, di un emendamento o di una richiesta di Consiglio straordinario, spesso e volentieri hanno un valore puramente tecnico e non un valore politico.
Ricordo che spesso nella precedente legislatura, ma anche in questa, ho firmato dei provvedimenti che mi venivano proposti, come terza firma d'appoggio, da parte dei membri del Consiglio che non riuscivano a raggiungere le tre firme nella propria parte di emiciclo.
L'ho fatto in questa legislatura: credo di aver raccolto la firma del collega Ponso, la firma del collega Buquicchio, la firma dei colleghi dell'IdV, la firma dei colleghi dell'UdC, ma da lì al fatto che loro condividessero al 100% il valore di quell'emendamento ce ne corre.
Significava semplicemente, in quel caso, dare la possibilità all'Aula o alla Commissione di poterne discutere.
Poi, ognuno dà al documento che sottoscrive il valore che più ritiene intrinseco, politico o meno.
Infine, visto che siamo stati accusati di essere un po' vigliacchi perché non avevamo il coraggio di votare contro, ma ci astenevamo, vorrei visto che c'è sicuramente chi ci sta seguendo su Internet e anche da altre sale del Consiglio - ricordare che il voto d'astensione per il nostro Regolamento equivale al voto contrario. Perché abbiamo lo stesso Regolamento di voto del Senato.
Non è che il Consigliere che si astiene non lo sa, dice "non so che fare, mi astengo, faccio Ponzio Pilato" e poi, guarda caso, questo voto va in senso contrario. No. Il voto d'astensione è politico ed esprime un chiaro respingimento.
Qual è la differenza fra l'astensione e il voto negativo chiaro e netto? È che evidentemente c'è un voto negativo magari sul momento storico sulla quantità, ma non...



PRESIDENTE

Concluda, per favore.



GIOVINE Michele

Vorrei spiegare questa cosa, anche perché non è c'è una vigliaccheria da parte dei Consiglieri. Nessuno di noi vorrebbe tagliare i soldi della cultura, ma purtroppo il momento storico c'impone altre scelte e altre responsabilità.
La ringrazio, Presidente, anche per la sua gestione dell'Aula che ha tenuto precedentemente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Giovine.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 482, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte Premesso che la situazione finanziaria della regione Piemonte appare sempre più difficile a fronte di una serie di fattori concomitanti tra i quali l'incremento fuori controllo della spesa sanitaria lievitata negli ultimi cinque anni di circa 2,5 miliardi d'euro, alcune discutibili scelte di programmazione finanziaria effettuate negli anni scorsi, i ridimensionamenti dei trasferimenti alle Regioni da parte dello Stato in un quadro così critico tutte le aree di intervento della Regione risultano risentire delle conseguenti ed inevitabili contrazioni delle somme a disposizione Considerato che anche il settore Cultura non sfugge alla limitazione delle risorse messe a disposizione dalla Regione Piemonte, in particolare nel torinese, risente anche del sempre crescente disimpegno di Comune e Provincia è innegabile che la Cultura rappresenti un ambito di azione fondamentale per gli Enti pubblici anche per le importanti ricadute occupazionali le politiche culturali avviate in Piemonte hanno favorito la costruzione di un sistema culturale articolato e diffuso su tutto il territorio regionale in grado di garantire non solo occupazione e sviluppo economico, ma soprattutto di promuovere la crescita sociale, culturale e civile delle nostre comunità; diventa pertanto fondamentale individuare nuove forme di collaborazione con il settore privato e con le fondazioni bancarie allo scopo di reperire quelle risorse che il pubblico non è più in grado di garantire Tenuto conto che la Giunta Regionale con DGR n. 18-1800 dell'aprile 2011 ha riconosciuto l'opportunità di attivare, nell'ottica di un percorso condiviso, un tavolo di confronto con le associazioni maggiormente rappresentative nel caso in cui debbano essere affrontate problematiche particolarmente complesse negli ambiti della cultura che diventa più che mai urgente la definizione di una nuova Legge di promozione delle politiche culturali che tenga conto della mutata situazione economica e sociale e che garantisca pari dignità a tutti i territori nell'accesso ai finanziamenti regionali ed una particolare attenzione per la 'cultura di prossimità' Impegna la Giunta a provvedere ad un riequilibrio delle risorse assegnate al settore garantendo possibilità di intervento anche a favore della cosiddetta 'cultura di prossimità' e di settori importanti quali la tutela del patrimonio linguistico ed il sostegno alle SOMS ad avviare l'iter che porti all'approvazione di una nuova Legge regionale inerente le politiche culturali a convocare pertanto un Tavolo di Confronto come previsto dalla DGR n. 18 1800 del 4 aprile 2011 che affronti le criticità venutesi a creare con l'attuale situazione finanziaria e che ragioni sulle impostazioni da dare al nuovo strumento normativo auspicato a garantire nel suddetto tavolo la rappresentanza di tutti i territori per fare in modo che le nuove politiche culturali nascano in una visione completa del sistema culturale piemontese, con rapporti sempre più stretti con il Ministero dei Beni Culturali e il più vasto orizzonte dell'Europa a dare ruolo e sostenere quelle realtà culturali socialmente più rappresentative, in modo che, in un'ottica di sussidiarietà, possano garantire importanti offerte pubbliche a costi minori e risultati certi a promuovere, in tale contesto, la definizione di intese con privati e fondazioni bancarie ricercando anche nuove forme di reperimento di fondi che consentano al settore cultura di riorganizzarsi rispetto alle mutate condizioni finanziarie del settore pubblico." La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
I lavori sono aggiornati fra 30 minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.27 riprende alle ore 17.56)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ricordo che dobbiamo iniziare con la ripetizione di una votazione sulla quale è mancato il numero legale. Trattasi dell'ordine del giorno n.
482, a firma del collega Pedrale, Bussola, Leo, Molinari e altri.



(Il Consigliere Leo chiede la parola)



PRESIDENTE

Siamo in sede di votazione, Consigliere Leo.
... no, non si fa e, in ogni caso, anche se si facesse, non si potrebbe in questo momento, perché siamo in ripetizione di votazione.
Il numero legale è 29.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 482, presentato dai Consiglieri Marinello, Pedrale ed altri...



PRESIDENTE

LEO Giampiero (fuori microfono)



PRESIDENTE

Marinello, "Leo", Pedrale...



PRESIDENTE

Marinello, Leo, Pedrale, Bussola, Molinari, Leardi, Novero, Spagnuolo Marco Botta, Mastrullo, Rosa Anna Costa e Vignale (così non ho dimenticato nessuno).
Il Consiglio approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Per fatto personale.



PRESIDENTE

Lo esplichi, per favore.



PEDRALE Luca

Grazie.
Anch'io, come altri Consiglieri, ho ricevuto degli insulti e questo mi dispiace. Voglio, però, cogliere l'occasione per ringraziare gli amici del Gruppo dell'UdC, che hanno contribuito all'approvazione di quest'ordine del giorno, dimostrando una sensibilità e un'attenzione politica che ritengo opportuno sottolineare, a nome del Popolo delle Libertà.
Il ringraziamento, ovviamente, è rivolto anche al Gruppo dei Pensionati, oltre al PdL...



PRESIDENTE

Non è proprio un fatto personale, questo!



PEDRALE Luca

Se erano fatti personali gli altri, lo è anche il mio!



PRESIDENTE

No, guardate che per chi presiede - lo sanno gli autorevoli colleghi che prima di me sono stati seduti in questo posto - non è facile, in giornate come questa.
Chiederei, però, di non abusare della pazienza del Presidente: ho ritenuto di dare la parola a molti Consiglieri, poiché è stato un Consiglio regionale un po' particolare e devo dire che anche quest'anno la ripresa dopo le vacanze, è un po' difficile.
Se non ci sono altri interventi per fatto personale...



(Il Consigliere Leo chiede la parola)



PRESIDENTE

Consigliere Leo, l'ho citata: ho detto che lei è il secondo firmatario.



(Commenti del Consigliere Leo)



PRESIDENTE

Diamo atto che lei ha votato tutto.
Grazie.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 483, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte Premesso che Con la prospettiva di una forte riduzione, nel bilancio regionale 2011 delle risorse assegnate alle biblioteche e agli archivi, non si garantisce la possibilità di operare a istituti essenziali nell'attuale società della conoscenza, in particolare in un momento di profonde trasformazioni di fronte alle quali l'accesso alle informazioni e la qualità della formazione costituiscono uno strumento decisivo per le politiche di welfare, anche e soprattutto a tutela delle fasce più svantaggiate Considerato che Le biblioteche pubbliche, gli archivi storici e gli istituti culturali presenti e attivi sul territorio della nostra regione costituiscono una rete di straordinaria importanza, che nel tempo si è dimostrata una eccezionale risorsa al servizio di tutti i cittadini, capace di offrire servizi qualificati, di sviluppare opportunità di lavoro, di contribuire alla crescita economica e civile delle comunità di riferimento: un patrimonio non solo di beni, ma di esperienze, competenze e potenzialità che deve essere sostenuto con continuità, tanto più in un momento di crisi economica come è quello che stiamo vivendo Tenuto conto che Il sistema della pubblica lettura, della formazione permanente, dello studio e della ricerca, rappresentato nel nostro territorio regionale dalle biblioteche pubbliche e dai sistemi bibliotecari territoriali, dagli archivi storici e privati e dagli istituti culturali è complementare al resto del settore culturale: spettacolo, cinema, musica, musei, e che archivi, biblioteche e istituti culturali in virtù della loro natura di servizio pubblico rivestono un ruolo centrale nel sistema culturale regionale e rappresentano un diritto irrinunciabile per tutti i cittadini.
Le biblioteche pubbliche, come è stato anche di recente confermato dall'indagine sulla lettura promossa dalla Regione Piemonte, si dimostrano il servizio pubblico più capace di raggiungere fasce di popolazione meno alfabetizzate e possono essere dunque un volano per il resto del settore per lo studio, la ricerca e i consumi culturali Rilevato che Biblioteche, archivi e istituti rappresentano un'opportunità di lavoro per molti giovani laureati in conservazione dei beni culturali non solo nel settore pubblico, ma anche in quello privato (cooperative) che rischia oggi di essere particolarmente penalizzato Le biblioteche civiche (oltre 600) e i venti sistemi bibliotecari della nostra regione (che fanno riferimento alla legge sui sistemi bibliotecari 78/1978) registrano ogni anno circa 3.000.000 di visitatori, 3.500.000 prestiti e possiedono oltre 4.000.000 di documenti librari e multimediali.
Gli operatori del settore sono oltre 2.000 Parte integrante di questo sistema sono gli istituti e le associazioni culturali del Piemonte, la maggior parte dei quali possiede archivi e biblioteche specialistiche aperti al pubblico per una media settimanale di 27 ore, gestendo un patrimonio librario complessivo di oltre 1 milione di volumi e accogliendo annualmente oltre 60.000 lettori, provenienti dall'Università, dagli istituti secondari e dalla società civile. In essi lavorano circa 140 persone, di cui 110 addetti ai servizi di biblioteca e archivio; si tratta per la maggior parte di individui giovani, con formazione universitaria e post-universitaria, spesso con contratti a progetto o liberi professionisti, dunque più esposti alle conseguenze dei tagli al settore. Il rischio, oltre ovviamente alla inevitabile contrazione dei servizi offerti finora alla cittadini piemontesi, è la perdita irrecuperabile di una intera categoria professionale, difficilmente riconvertibile o assorbibile in altri settori Nell'anno 2010 queste istituzioni, sia quelle inserite nella tabella della Legge 49/1984, sia quelle che fanno riferimento solo alla legge 58/1978 hanno già visto azzerati i contributi per il funzionamento e per i progetti specifici. Un ulteriore taglio per l'anno 2011 metterebbe a rischio la sopravvivenza stessa di realtà che negli ultimi cinquant'anni hanno contribuito alla crescita culturale di questa regione, veri e propri punti di riferimento per la formazione di intere generazioni di piemontesi Impegna la Giunta Regionale A sostenere nel bilancio di assestamento 2011 con congrue risorse il sistema delle biblioteche e degli archivi nel suo complesso A predisporre, in attesa dell'approvazione di una nuova legge di settore un piano triennale di interventi che garantisca una più efficace programmazione e certezza delle risorse con conseguenti effetti positivi sugli investimenti e sull'occupazione dell'intero comparto".
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 484, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte Considerate le difficoltà con cui si è attuata la politica culturale della Regione Piemonte Consapevoli che molta parte di tali difficoltà è da ascrivere alle pesanti condizioni di bilancio in cui l'Assessorato si è trovato ad operare originate dalle dispendiose scelte politiche e amministrative decise dal precedente Assessore e dalla Giunta Bresso che, imputando scorrettamente al bilancio del 2010 più di 25 milioni di euro relativi ad iniziative culturali finanziate e svoltesi nel 2009, nonché alla forte riduzione delle poste in bilancio relative ai capitoli della cultura Verificata altresì una situazione che denota una politica culturale attuata dal competente Assessorato che stenta a svilupparsi secondo linee e chiare e precise, limitandosi, almeno in apparenza, ad aderire a scelte politiche e di sostegno alle attività culturali già adottate dalla precedente gestione dell'Assessorato e/o legate a criteri non razionalmente oggettivi Nella convinzione che in un momento di riduzione della spesa complessiva e quindi anche quello dell'Assessorato alla cultura diventa indispensabile una politica culturale che si traduca in una più incisiva azione di governo da parte dell'Assessorato alla cultura, in particolare dell'attuale direzione, che operando nella necessaria armonia con le linee indicate dalla commissione consiliare competente, determini una ricaduta culturale più incisiva e maggiormente in grado di accompagnare, orientare e sviluppare le realtà culturali del territorio piemontese Impegna La Giunta e l'Assessore competente affinché l'attività di governo: Sia determinata seguendo una precisa programmazione che individui gli interventi indispensabili, prioritari e necessari al fine di supportare politiche culturali ben chiare e definite Provveda ad una tempestiva revisione normativa delle molte leggi che supportano le politiche culturali, i beni culturali, i musei, le biblioteche per addivenire ad un nuovo Testo Unico Individui iniziative di discontinuità culturale in quanto, pur nella necessaria continuità amministrativa, coalizioni che esprimono valori e politiche differenti dovrebbero declinare tali differenze anche, e soprattutto, nelle politiche culturali Favorisca un reale e fattivo confronto con le realtà culturali piemontesi coinvolgendole nella programmazione culturale e nell'auspicata modifica normativa Semplifichi le procedure per l'erogazione dei contributi e provveda tempestivamente alla loro erogazione".
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
I lavori del Consiglio sono aggiornati di 30 minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.01 riprende alle ore 18.30)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Invito i colleghi a prendere posto.
Riprendiamo i lavori con la votazione dell'ordine del giorno n. 484.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Abbiamo interrotto i lavori, poiché è mancato il numero legale dobbiamo, quindi, ripetere la votazione.
Si tratta di un ordine del giorno - il numero 484 - di cui il collega Burzi è primo firmatario.
L'ordine del giorno è stato sottoscritto anche dai colleghi Vignale, Rosa Anna Costa, Tentoni e Valle, ed ha ad oggetto: "Nuove politiche culturali e testo unico sulla cultura".
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 484.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 489, il cui testo recita: "Premesso che La spesa per la cultura in Piemonte è passata da circa 126.885.000 nel 2009 a 90.729.000 nel 2011, mettendo in grave difficoltà gli operatori del comparto cultura che, nella maggior parte dei casi, hanno avviato una programmazione pluriennale delle attività Considerato che durante il dibattito in aula in occasione del Consiglio Regionale straordinario sulla cultura del 28 luglio scorso, è emerso - ancora una volta - come la cultura sia a tutti gli effetti non solo un diritto, ma anche un settore produttivo e un sistema economico e come tale debba essere considerata per ciò che ri guarda gli stanziamenti di fondi pubblici e le politiche di sviluppo Ricordato che La Giunta Regionale ha approntato un Piano Straordinario per l'occupazione del valore complessivo di 390 milioni volto, in particolar modo, a favorire l'assunzione dei giovani, a ricollocare persone "espulse" dal mondo del lavoro e ad incentivare l'avvio di nuove imprese Verificato che Ad oggi non si conoscono i dati effettivi di questo Piano rispetto agli obiettivi prefissi Verificato ancora che il settore cultura non rientra tra i filoni di finanziamento dei vari assi del Piano per l'Occupazione Il Consiglio Regionale invita la Giunta regionale a destinare il 10% del Piano straordinario per l'Occupazione a favore del settore della cultura per compensare la diminuzione delle risorse che si è verificata negli anni".
Il Consiglio non approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.34)



PRESIDENTE

Tabella 1



PRESIDENTE

IMPEGNATO 2009 |ASSESTATO 2010 |PREVISIONE 2011|DESCRIZIONE SPESE 126.885.084,28 |71.665.501,26 |90.719.999,91 |Totale (100%) |(-43,52%) |(-28,5%) 85.768.285,05 |41.001.569,74 |60.010.734,90 |Spese correnti (100%) |(-52,2%) |(-30%) 70.884.615,76 |39.279.740,04 |56.200.734,90 |Fondi regionali (100%) |(-44,59%) |(-30,7%) |spese correnti



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