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Dettaglio seduta n.147 del 28/07/11 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PONSO TULLIO



(Alle ore 20.10 il Consigliere Segretario Ponso comunica che la seduta avrà inizio alle ore 20.40)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(Alle ore 20.42 il Presidente Cattaneo comunica che la seduta avrà inizio alle ore 20.47)



(La seduta ha inizio alle ore 20.58)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Sono in congedo i Consiglieri Cota, Costa Raffaele, Giordano Sacchetto, Toselli, Boniperti, Botta Marco, Botta Franco, Bussola, Cantore e Mastrullo.
Il numero legale è pertanto 25.


Argomento: Parchi e riserve - Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Proseguimento esame disegno di legge n. 54, inerente a "Modifiche alla legge regionale 29 giugno 2009, n. 19 (Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità)" (atto d'indirizzo collegato n. 415)


PRESIDENTE

La trattazione del disegno di legge n. 54, "Testo unico sulla tutela delle Aree naturali e della biodiversità" di cui al punto 5 all'o.d.g.,prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Ricordo che nella seduta antimeridiana di oggi sono stati approvati gli articoli 7, 8 e 9 ed è iniziato l'esame dell'articolo 10, con l'illustrazione degli emendamenti rubricati n. 1), 28), 48), 69), 58), 59) 56), 55), 54), 53), 52), 51), 50), 49), 57), 10), 29), 60) e 67).
Riprenderemo quindi la trattazione del provvedimento con l'esame dell'articolo 10.
Preliminarmente ai lavori d'Aula si è riunita la Conferenza dei Presidenti di Gruppo. Informo l'Aula che si è deciso all'unanimità, essendo questa l'ultima seduta prima della pausa estiva, di continuare i lavori ad oltranza, anche oltre le ore 24, per poter mettere il Consiglio regionale nelle condizioni di approvare il disegno di legge n. 54, le proposte di legge n. 105 e n. 68, "Disciplina delle attività e dei servizi necroscopici, funebri e cimiteriali" e la sola votazione degli ordini del giorno n. 418 e n. 411 in materia di cooperazione.
Detto questo, informo anche che sarebbe stata raggiunta un'intesa che prevede sostanzialmente la disponibilità da parte dei Gruppi - salvando ovviamente la discussione sui singoli articoli - a rivedere in riduzione il corpo degli emendamenti. Pertanto la Presidenza ha anche preso l'impegno di informare l'Aula di volta in volta, non appena fossero presentati nuovi emendamenti, in modo che questi si possano consultare in rete.
stato presentato un minuto fa l'emendamento n. 124) a firma dei colleghi Bono e Biolé; si tratta di un emendamento che riguarda l'articolo 17, del quale si modifica il comma 5, lettera b): dopo le parole "gestori dell'Area protetta" si sopprimono le parole "anche a titolo oneroso".
Quest'emendamento sta per essere messo in rete.
Ora dovrebbe essere illustrato l'emendamento n. 40); prima però - se siete d'accordo e proprio per quanto deciso in sede di Conferenza dei Capigruppo - comincerei dall'articolo 10 per verificare quali emendamenti vengono ritirati. Faccio il punto, così poi andiamo avanti su quanto residua.



PRESIDENTE

ARTICOLO 10



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 1) presentato dai Consiglieri Ponso, Cerutti Artesio, Buquicchio: I commi 1, 2 e 3 dell'art. 15 della l.r. 19/2009 sono sostituiti dai seguenti: 1. Il consiglio è composto: a) dal presidente dell'ente di gestione b) da cinque componenti nominati dal Presidente della Giunta regionale di cui due designati dal Consiglio regionale, uno designato d'intesa dalle province interessate e tre designati dalla comunità delle aree protette.
2. Lo Statuto dell'ente di gestione, qualora l'area di gestione abbia una superficie di almeno 20.000 ha o interessi più vallate alpine o province può prevedere l'estensione del numero dei compenti del consiglio di cui al comma 1fino ad un massimo di otto.
3. Nel caso previsto dal secondo comma tra i componenti del consiglio designati dalla comunità delle aree protette, la Giunta regionale nomina un rappresentante indicato dalle associazioni di protezione ambientale maggiormente rappresentative in sede regionale e riconosciute ai sensi dell'articolo 13 della legge 8 luglio 1986, n. 349 (Istituzione del Ministero dell'ambiente e norme in materia di danno ambientale), un rappresentante indicato dalle associazioni agricole di categoria dell'industria, dell'artigianato e del turismo più rappresentative a livello provinciale.
Il comma 7 dell'articolo 15 della l.r. 19/2009 è sostituito dal seguente: 7. Il consiglio dell'ente di gestione dei Sacri Monti è composto da: a )il presidente dell'ente, nominato secondo criteri di rappresentatività del territorio, con decreto del Presidente della Giunta regionale d'intesa con gli enti locali interessati b) otto componenti nominati con decreto del Presidente della Giunta regionale, di cui due designati dalla Giunta regionale e tre designati d'intesa tra le amministrazioni comunali e religiose interessate".



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 28) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: Si sostituisce il comma 1 dell'articolo 10 con il seguente: 1. il comma 1 dell'art. 15 della l.r.. 19/2009 è sostituito dal seguente: "1. il Consiglio è composto: a) dal Presidente dell'ente gestore b) da quattro componenti nominati con decreto del Presidente della Giunta regionale, di cui uno nominato dalla Giunta regionale, uno d'intesa con la comunità delle aree protette e due d'intesa e su proposta della Consulta del Parco di cui all'articolo 18 bis.".



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 48) presentato dai Consiglieri Taricco, Lepri Pentenero, Reschigna, Muliere, Ronzani, Boeti, Laus, Motta Angela, Manica: Il comma 1 dell'articolo 10 (Modifica all'art. 15 della l.r. 19/2009) del disegno di legge n. 54, è sostituito dal seguente: 'Il comma 1 dell'articolo 15 della l.r. 19/2009 è sostituito dal seguente: "1. Fermo restando quanto previsto al comma 7, il consiglio è composto: a) dal presidente dell'ente di gestione b) da quattro componenti nominati con decreto della Giunta regionale di cui uno designato dalle province e tre designati dalla comunità delle aree protette.'"



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di intervento per la discussione generale né per dichiarazione di voto, passiamo alla votazione dell'intero blocco emendativo, per la quale occorrerà un'oretta. Prego i Consiglieri di rimanere al proprio posto.
Do atto che il numero legale è salito a 27.



PRESIDENTE

Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 1), sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 28), sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 48), sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Gli emendamenti rubricati n. 69), 58), 59), 56), 55), 54), 53), 52), 51) 50) e 49) sono stati ritirati dai proponenti.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 57) presentato dai Consiglieri Taricco, Lepri Pentenero, Reschigna, Muliere, Ronzani, Boeti, Laus, Motta Angela Gariglio, Manica: Dopo il comma 1 dell'articolo 10 (Modifica all'articolo 15 della l.r.
19/2009) del disegno di legge 54, è inserito il seguente: !1 bis. Il comma 3 dell'articolo 15 della l.r. 19/2009 è sostituito dal seguente: "3. Tra i componenti del consiglio designati dalla comunità delle aree protette, sono nominati un rappresentante indicato dalle associazioni di protezione ambientale maggiormente rappresentative in sede regionale e riconosciute ai sensi dell'articolo 13 della legge 8 luglio 1986, n. 349 (Istituzione del Ministero dell'ambiente e norme in materia di danno ambientale), un rappresentante indicato dalle associazioni agricole di categoria e, qualora l'area siano presenti rilevanti attività economiche un rappresentante indicato dalle associazioni di categoria dell'industria dell'artigianato e del turismo".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 57), sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 10) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Casoni: Dopo il comma 1 sono inseriti i seguenti: "1 bis. Il comma 4 dell'articolo 15 della l.r. 19/2009 è soppresso.
1 ter. Il comma 5 dell'articolo 15 della l.r. 19/2009 è soppresso.
1 quater. Il comma 6 dell'articolo 15 della l.r. 19/2009 è soppresso.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 10).
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Gli emendamenti rubricati n. 29), 60), 67), 40) e 68) sono stati ritirati dai proponenti.
Il numero legale sale a 28.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 61) presentato dai Consiglieri Taricco, Lepri Pentenero, Reschigna, Muliere, Ronzani, Boeti, Laus, Motta Angela, Manica: Dopo il comma 2 dell'articolo 10 (Modifica all'art. 15 della l.r. 19/2009) del disegno di legge n. 54, è aggiunto il seguente: "2 bis. Dopo il comma 15 della l.r. 19/2009 è inserito il seguente comma: '15 bis. Il Consiglio, nell'esercizio delle proprie funzioni, può avvalersi di una Commissione Tecnica composta su base volontaria e senza oneri per l?ente da esponenti delle associazioni ambientaliste e culturali del territorio.'".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 61), sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 117) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Casoni: All'art. 10 del disegno di legge n. 54 è aggiunto il seguente comma: "2 bis. Dopo il primo paragrafo del comma 16 dell'articolo 15 della l.r.
19/2009 è inserito il seguente paragrafo: "Le sedute del consiglio dell'Ente di gestione dei Sacri Monti si svolgono alternativamente nelle due sedi di Crea, sede legale ed amministrativa, e di Varallo, sede del centro regionale di riferimento per il restauro e per la conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale dei Sacri Monti."



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 117).
La votazione è sospesa.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Ho sospeso la votazione perché deve essere presentato un subemendamento da parte della Giunta regionale per togliere la lettera "e", eliminata con un tratto di penna, posta tra la parola "restauro" e "conservazione".
Chiedo pertanto all'Assessore di apporre la propria sigla, essendo il titolare dell'emendamento.
Il testo dell'emendamento risulterà il seguente: "All'articolo 10 del disegno di legge n. 54 è aggiunto il seguente comma: '2 bis. Dopo il primo paragrafo del comma 16 dell'articolo 15 della l.r. 19/2009 è inserito il seguente paragrafo: 'Le sedute del consiglio dell'Ente di gestione dei Sacri Monti si svolgono alternativamente nelle due sedi del Crea, sede legale ed amministrativa, e di Varallo, sede del centro regionale di riferimento per il restauro, per la conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale dei Sacri Monti.'" Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 117), così come modificato.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 10, così come emendato.
Il Consiglio approva.
Comunico che è stato presentato l'emendamento rubricato n. 125), che propone di inserire, dopo l'articolo 34, un nuovo articolo, denominato 34 bis.
Emendamento rubricato n. 125) presentato dai Consiglieri Vignale, Botta Marco e altri: "Norma finale, comma 1, in fase di applicazione dell'articolo n. 8, comma 3, lettera b), l'accezione 'introduzione da parte di privati di armi all'interno dei parchi' verrà disciplinata da successivo provvedimento della Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare competente, al fine di distinguere l'introduzione nel parco dall'attraversamento su strade comunali, provinciali e nazionali".



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Scusate, ho fatto il mio mestiere.
Avevamo preso un impegno alla Conferenza dei Capigruppo.



(Proteste del Consigliere Reschigna)



PRESIDENTE

Volete una sospensione di qualche minuto? Sospendo la seduta per cinque minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 21.15 riprende alle ore 21.19)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Chiedo scusa, Consigliere Pedrale, la seduta è ripresa.
L'emendamento rubricato n. 125) è ritirato dai proponenti Passiamo agli emendamenti aggiuntivi dell'articolo 10 bis.
Emendamento rubricato n. 2) presentato dai Consiglieri Ponso, Cerutti Artesio, Buquicchio: L'art. 17 della l.r. 19/2009 è sostituito dal seguente: Art. 17 (Indennità) 1. Al presidente di ogni ente di gestione spetta un'indennità di carica nella misura stabilita con deliberazione della Giunta regionale.
L'indennità di carica mensile lorda varia da un minimo di un nono ad un massimo di un sesto dell'indennità mensile globale lorda spettante ai consiglieri regionali.
2. Al vice presidente di ogni ente di gestione spetta un'indennità di carica pari ad un quarto di quella spettante al presidente.
3. Agli altri componenti del consiglio dell'ente di gestione è corrisposta un'indennità annuale stabilita con deliberazione della Giunta regionale non superiore al settanta per cento dell'indennità spettante al vice presidente.
4. Al presidente, al vice presidente e agli altri componenti del consiglio dell'ente di gestione spettano altresì le spese di trasferta sostenute per la partecipazione alle sedute del consiglio.
La parola al Consigliere Segretario Ponso, che interviene in qualità di Consigliere, per l'illustrazione.



PONSO Tullio

Grazie, Presidente.
L'emendamento che pongo all'attenzione dell'Assemblea introduce un ulteriore articolo al disegno di legge n. 54. La sua approvazione pu essere occasione giusta per intervenire ulteriormente sulle spese di funzionamento del Consiglio di gestione delle aree protette.
In questo caso, attraverso la modifica dell'articolo n. 17 del testo unico vigente, s'interviene sul meccanismo di determinazione dell'ammontare delle indennità di carica per i componenti dei Consigli di gestione delle aree protette, parametrata a quella lorda mensile dei Consiglieri regionali.
Attualmente, l'indennità di carica mensile spettante al Presidente di un'area protetta può variare da un minimo di un ottavo ad un massimo di un quarto dell'indennità mensile complessiva lorda spettante ai Consiglieri regionali.
Nella proposta che si andrà a votare - e che spero venga approvata - i parametri previsti dal comma 1 dell'articolo 17 della legge n. 19/2009 vengono modificati con la riduzione del tetto massimo cui può ammontare l'indennità di funzione del Presidente, da un massimo di un quarto ad un sesto dell'indennità, con una riduzione del 30% di quella precedente.
Con questa semplice modifica, mediante un effetto a cascata, poich l'indennità di carica degli altri componenti del Consiglio di gestione sono determinate avendo quale base di riferimento quella del Presidente, tutti i compensi dei componenti i Consigli di gestione risulteranno ridotti di circa il 30%.
Questa diminuzione dell'indennità comporterà una riduzione stimata dei costi per funzionamento dell'apparato di indirizzo politico-gestionale di ogni area protetta di circa 10.000 euro l'anno: 350 mila euro è la somma stimata se si considerano tutte le aree protette. Somma che potrà, se non essere risparmiata, comunque destinata ad iniziative concrete sul territorio delle aree protette, in difesa dell'ambiente.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ponso.
Emendamento rubricato n. 30) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: Art. 10 bis (modifiche all'articolo 17 della l.r. 19 - Indennità) Al comma 1, il secondo capoverso è sostituito con il seguente: "L'indennità di carica mensile lorda è fissata ad un decimo dell'indennità mensile globale lorda spettante ai Consiglieri regionali".
La parola al Consigliere Bono, per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'emendamento è simile a quello presentato dal collega Ponso.
In questo caso, si chiede di fissare l'indennità spettante al Presidente ad un decimo di quella spettante ai Consiglieri regionali.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Emendamento rubricato n. 11) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Casoni: Dopo l'articolo 10 del disegno di legge n. 54 è aggiunto il seguente: "Art. 10 bis (Modifiche all'articolo 17 della l.r. 19/2009) 1. Al comma 1 le parole "un quarto" sono sostituite dalle seguenti: "un sesto".
La parola all'Assessore Casoni, per l'illustrazione.



CASONI William, Assessore ai parchi e aree protette

Grazie, Presidente.
Proponiamo di sostituire, al comma 1, le parole "un quarto" con le parole "un sesto".
Riduciamo, dunque, il tetto, oltre al quale non mi sembra il caso di andare, poiché abbiamo già accorpato più soggetti assieme.
Pertanto, il risparmio viene indotto sia dalla riduzione, un terzo di quella applicata (il 33%), sia dal fatto che, se calcoliamo che passiamo da 28 aree protette a 15, quest'effetto raddoppia; quindi, abbiamo già raggiunto obiettivi di risparmio sostanziali e notevoli, in tema d'indennità.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2), sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 30), sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 11).
Il Consiglio approva. (e così anche il nuovo articolo 10 bis) Comunico la presentazione di emendamenti aggiuntivi degli articoli 10 ter 10 quater, 10 quinquies, 10 sexies, 10 septies: Emendamento rubricato n. 65) presentato dal Consigliere Taricco e altri: Dopo l'articolo 10 (Modifica all'articolo 15 della l.r.19/2009) del disegno di legge n. 54, è aggiunto il seguente articolo: "Art. 10 bis (Modifica all'articolo 18 della l.r. 19/2009) Il comma 2 dell'articolo 18 della l.r. 19/2009 è sostituito dal seguente: '2. La Comunità delle aree protette è composta dai Presidenti delle Province, dai Sindaci e dai Presidenti delle Comunità montane e collinari nei cui territori sono ricomprese le aree protette gestite dall'ente oppure dai componenti delegati in loro sostituzione e da rappresentanti delle associazioni che contribuiscono alla gestione dell'area protetta'".
L'emendamento rubricato n. 65) viene mantenuto, ma non illustrato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 65), sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 31) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: Art. 10 ter (Inserimento dell'articolo 18 bis alla l.r. 19/2009) Dopo l'articolo 18 della l.r. 19/2009 è inserito il seguente: "Articolo 18 bis (Consulta del Parco) Il Consiglio e la Comunità delle aree protette, al fine di stabilire il necessario coordinamento e collegamento per la redazione e l'aggiornamento dei Piani e programmi dell'ente, mantengono stretti contatti con associazioni, fondazioni, comitati, nonché con altre formazioni ed organizzazioni sociali operanti e residenti nel territorio della Comunità delle aree protette e delle aree contigue con finalità di protezione ambientale.
I membri di dette forme aggregative costituiscono la Consulta del Parco con il compito di esprimere pareri e formulare proposte in ordine ai Piani di attuazione, ai bilanci ed ai conti consuntivi di gestione nonché su questioni e su atti di particolare rilievo gestionale.
La Consulta è convocata in seduta pubblica almeno una volta l'anno.
La carica di membro della Consulta è svolta a titolo 'gratuito'".
La parola al Consigliere Bono, per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'emendamento va nella direzione di un altro emendamento che avevo presentato precedentemente. Serve ad introdurre la cosiddetta "Consulta del Parco", ovvero: insieme al Consiglio e alla Comunità della aree protette s'inserisce quella rappresentanza di associazioni, fondazioni e comitati nonché altre formazioni e organizzazioni sociali operanti e residenti nel territorio delle Comunità delle aree protette e delle aree contigue con finalità di protezione ambientale.
Questo, per dare una maggiore rappresentanza alla società civile impegnata e presente sul territorio.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 31), sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 66) presentato dai Consiglieri Taricco, Lepri Reschigna, Muliere, Manica, Pentenero, Ronzani, Boeti, Laus, Motta Angela: Dopo l'articolo 10 (modifica all'art. 15 della l.r. 19/2009) del disegno di legge n. 54, è aggiunto il seguente articolo: "Art. 10 quinques (Modifica all'art. 19 della l.r. 19/2009) 1. dopo il comma 6 dell'articolo 19 della l.r. 19/2009 è inserito il seguente: '6 bis. Il personale degli enti di gestione svolge, sulla base di apposita convenzione con le autorità competenti in materia, attività di Polizia Ambientale anche al di fuori del territorio gestito dall'ente di appartenenza.'" Tale emendamento è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Emendamento rubricato n. 3) presentato dai Consiglieri Ponso, Cerutti Artesio, Buquicchio: L'art. 20 della l.r. 19/2009 è così costituito: Art. 20 (Dirigenza) 1. La qualifica di dirigente è attribuita esclusivamente ai Direttori degli Enti Parco.
2 .L'incarico di direttore dell'ente di gestione è attribuito a tempo determinato, per una durata non superiore a cinque anni e non inferiore a due, rinnovabile, ad un dirigente di ruolo dell'ente o, con contratto di lavoro di diritto privato, a persona esterna all'amministrazione dell'ente in possesso dei requisiti di cui al comma 3.
3. I requisiti per l'affidamento di incarico di direttore dell'ante di gestione sono il possesso di diploma di laurea secondo il vecchio ordinamento oppure di laurea specialistica secondo il nuovo ordinamento e di una comprovata qualificazione professionale derivante dall'aver svolto attività dirigenziali per almeno un quinquennio in enti od aziende pubbliche o private, oppure il possesso di esperienze professionali di rilevanza assimilabile, debitamente documentate.
4. Al direttore dell'ente di gestione compete un'indennità di posizione non inferiore a quella di responsabili di settore e non superiore a quella di direttore della regione Piemonte.
5. Soppresso.
6. Soppresso.
7. Gli incarichi dirigenziali sono attribuiti per un periodo non inferiore a due e non superiore a cinque anni e sono rinnovabili.
8. Il direttore, secondo le specifiche attribuzioni: a) dirige la struttura organizzativa a cui è preposto, verifica i risultati e controlla i tempi, i costi e i rendimenti dell'attività amministrativa b) provvede alla gestione finanziaria, tecnica e amministrativa compresa l'adozione di tutti gli atti gestionali che impegnano l'amministrazione verso l'esterno, mediante l'esercizio di autonomi poteri di spesa nell'ambito delle risorse formalmente assegnate e di organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo c) svolge funzioni tecnico-professionali, ispettive, di vigilanza, di consulenza, di studio e ricerca d )verifica periodicamente il carico di lavoro e la produttività del personale della struttura di cui è responsabile e) provvede alle attestazioni, certificazioni, comunicazioni, diffide verbali, autenticazioni, legalizzazioni ed ogni altro atto costituente manifestazione di giudizio e di conoscenza, con riferimento alle proprie competenze f) individua, tra i dipendenti dell'ente di gestione, la figura professionale alla quale delegare le competenze di cui alla lettera e) relative alle manifestazioni di conoscenza g) effettua la contestazione degli addebiti, cura l'istruttoria del procedimento disciplinare e applica le sanzioni disciplinari nel rispetto delle procedure stabilite dai vigenti contratti collettivi nazionali h) adotta gli atti di gestione del personale e attribuisce i trattamenti economici accessori sulla base degli indirizzi forniti dal consiglio dell'ente nel rispetto delle procedure stabilite dalla normativa vigente così come definiti dai contratti di lavoro i) è responsabile dei procedimenti amministrativi, ivi compresi quelli relativi agli appalti e ai concorsi, e adotta i provvedimenti di cui all'articolo 28, comma 8, della legge regionale 4 luglio 2005, n. 7 (Nuove disposizioni in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi) j) promuove le liti attive e passive e può conciliare e transigere se a ci espressamente delegato dal consiglio dell'ente k) presiede le commissioni di gara, di concorso, e stipula i contratti l) rappresenta agli organi di direzione politica gli elementi di conoscenza e di valutazione utili per l'assunzione delle decisioni m) razionalizza e semplifica le procedure n) impartisce direttive e4 indirizzi ai collaboratori o) applica le disposizioni relative alle relazioni sindacali previste dalla vigente normativa legislativa e contrattuale p) determina, nell'ambito dei criteri definiti dal consiglio dell'ente di gestione, gli orari di servizio, di apertura al pubblico degli uffici e l'articolazione dell'orario contrattuale, nel rispetto delle procedure previste dai contratti collettivi nazionali di lavoro del personale dipendente q) fornisce le risposte ai rilievi degli organi di controllo sugli atti di competenza r) affida gli incarichi di consulenza per le questioni attinenti l'esercizio delle funzioni affidate, nei casi e nei limiti previsti dalla normativa vigente in materia s) svolge le funzioni previste dalla legge regionale 28 luglio 2008, n. 23 (Disciplina dell'organizzazione degli uffici regionali e disposizioni concernenti la dirigenza e il personale) non espressamente attribuite agli organi di direzione politica.
9. Inoltre, il direttore dell'ente di gestione svolge i seguenti compiti e poteri: a) è segretario del consiglio e della comunità delle aree protette; a tal fine partecipa con parere consultivo alle riunioni degli organi medesimi b) in qualità di datore di lavoro, organizza e gestisce il personale e gestisce i rapporti sindacali e di lavoro c) dirige la struttura organizzativa dell'ente e organizza le risorse umane, strumentali, finanziarie e di controllo del medesimo ripartendole tra le diverse strutture sulla base di parametri oggettivi quali i carichi di lavoro, le attività ed i procedimenti amministrativi d) propone agli organi di direzione politica i programmi attuativi degli obiettivi stabiliti, stimandone le risorse necessarie e curandone l'attuazione; a tal fine ha funzione di raccordo tra gli organi politici dell'ente di gestione e la struttura gestionale e) provvede alla nomina e alla revoca, con provvedimenti motivati e nel rispetto delle procedure stabilite in sede sindacale, degli incarichi professionali previsti dai vigenti contratti collettivi di lavoro f) soppresso.
La parola al Consigliere Segretario Ponso, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



PONSO Tullio

Grazie, Presidente.
Egregi colleghi, come per l'emendamento che ho proposto in precedenza ritengo che ogni occasione per effettuare una razionalizzazione della spesa regionale debba essere colta da un legislatore attento che, soprattutto vuole che le tasse che i contribuenti versano nelle casse dell'erario regionale siano bene spese.
Nel caso specifico, l'emendamento che propongo all'attenzione dell'Assemblea modifica l'articolo 20 del testo unico ora vigente riguardante, in specifico, il numero, le competenze e le responsabilità dei dipendenti delle Aree protette che ricoprono incarichi dirigenziali.
In particolare, nell'emendamento proposto, si interviene modificando l'articolo 20 nei commi I, VIII e IX, che vengono riformulati, mentre vengono soppressi commi V e VI.
Tutte le modifiche sono esclusivamente rivolte ad un risparmio di risorse economiche che potranno derivare con il tempo.
Il testo dell'articolo 20, riformulato con quest'emendamento, elimina la possibilità, consentita dalla norma vigente, che possa essere presenti all'interno dello stesso ente di gestione delle Aree protette più di un dipendente dotato della qualifica di dirigente.
Il primo comma della proposta emendativa stabilisce che questa qualifica sia esclusivamente attribuita al direttore dell'Area protetta sotto la cui responsabilità si svolge tutta l'azione amministrativa dell'Ente.
Risulta incomprensibile, soprattutto per una persona che proviene da realtà lavorative di tipo privato, che in entità lavorative di tipo pubblico, quali gli Enti gestori delle Aree protette composte al massimo da poche decine di persone, possano esserci più figure dirigenziali per svolgere incarichi che possono essere affidati a dipendenti della qualifica inferiore dell'area quadri, i quali costano circa tre volte meno.
Il risparmio che deriverà da un'eventuale approvazione dell'emendamento sarà di circa 100 mila euro, 100 mila euro per ogni singolo posto di dirigente che verrà soppresso.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 12) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Casoni: Dopo l'articolo 10 bis del disegno di legge 54 è aggiunto il seguente: "Art. 10 ter (Modifiche all'articolo 20 della l.r. 19/2009) 1. Al comma 4 le parole "non inferiore a quella di responsabile di settore e non superiore a quella di direttore della Regione Piemonte", sono sostituite dalle seguenti "non superiore a quella di responsabile di settore della Regione Piemonte" L'Assessore dà per illustrato l'emendamento.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3), sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 12).
Il Consiglio approva (e così il nuovo articolo 10 ter Emendamento rubricato n. 92) presentato dai Consiglieri Taricco, Motta Angela, Stara, Lepri, Reschigna, Muliere, Manica, Pentenero, Ronzani Gariglio: Dopo l'articolo 10 sexies del disegno di legge n. 54 è inserito il seguente: Art. 10 septies (Modifica all'articolo 21 della l.r. 19/2009) 1. Al comma 1 dell'articolo 21 dopo le parole "La vigilanza nelle aree protette" sono inserite le seguenti: "e nelle aree contigue".
L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 119) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Casoni: Dopo l'articolo 10 del disegno di legge 54 è inserito il seguente: "Art. 10 bis (Modifiche all'articolo 21 della l.r. 19/2009) 1 .Il comma 4 dell'art. 21 della l.r. 19/2009 è sostituito dal seguente: "4. Il personale di vigilanza in ruolo presso gli enti esercita le funzioni di polizia giudiziaria e pubblica sicurezza anche sul territorio delle aree protette diverse da quelle in gestione all'ente di appartenenza, a condizione che sia stipulata specifica convenzione tra i soggetti gestori e sulle aree contigue, previa convenzione tra il soggetto gestore e i comuni territorialmente interessati"." L'emendamento è dato per illustrato dall'Assessore aperta la discussione generale sull'emendamento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Volevo intervenire sul precedente emendamento per dichiarare, come poi ho fatto, il voto a favore dell'emendamento del Consigliere Ponso, che ritenevo di assoluto buon senso.
Per una volta tanto, senza falsa ipocrisia, in momento in cui si voleva ridurre i costi, era uno dei punti in cui si poteva farlo. Non è stato accolto, mi dispiace, ci sarà futura occasione per riprenderlo.
Vorrei chiedere al Presidente, visto che non ci saranno tanti interventi questa sera, se ogni tanto anche i colleghi dell'Ufficio di Presidenza possano aiutare il Presidente. Mi rendo conto che il Presidente sia un po' costipato dal collare bianco che porta e non può girare tanto la testa per vedere chi alza la mano come ho fatto prima. Vorrei poter intervenire sul punto ogni volta che ce ne sarà la necessità.



PRESIDENTE

Lo raccomanderò ai Consiglieri Segretari e chi collabora come me alla conduzione dell'Aula.
Obiettivamente, ogni volta che lei ha chiesto la parola, gli è sempre stata data, tant'è che l'ho vista nonostante la costipazione del collo (che non so cosa possa essere).
La parola al Consigliere Taricco.



TARICCO Giacomino

Abbiamo ritirato gli emendamenti presentati perché abbiamo convenuto su una formulazione con l'Assessore.
Volevo intervenire per dire che l'intenzione che noi avevamo, come l'Assessore e coloro con cui abbiamo lavorato sanno, era di garantire la vigilanza anche sulle aree contigue, da parte dei soggetti che sviluppano la vigilanza sulle Aree protette.
stato spiegato dagli Uffici che questo giuridicamente non era possibile farlo perché le Aree protette hanno potestà sui loro territori ma sulle aree contigue la titolarità è degli Enti locali il territorio insiste su queste aree. Abbiamo recuperata questa formulazione che permetterà, con una convenzione tra i Comuni delle aree contigue e le Aree protette, di potersi accordare per estendere la vigilanza.
Crediamo che pianificazione e vigilanza insieme siano i due temi che soprattutto per i parchi fluviali, potranno garantire un minimo di futuro alle aree contigue.
Diversamente, il rischio era di smembrare quei territori. Come male minore conveniamo su questa formulazione, che ci pare il massimo che per legge era possibile fare.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale.
Non ci sono richieste di intervento per dichiarazione di voto.
La parola all'Assessore Casoni per un parere sull'emendamento n. 92).



CASONI William, Assessore ai parchi e aree protette

L'emendamento della Giunta recepisce l'emendamento del Consigliere Taricco. Suggerisco di votare quello della Giunta e ritirare l'emendamento n. 92).



PRESIDENTE

L'emendamento n. 92) è ritirato dai proponenti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 119).
Il Consiglio approva (e così anche il nuovo articolo 10 quater).
ARTICOLO 11 Emendamento rubricato n. 32) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: Il comma 1 dell'articolo 11 è sostituito dal seguente: "La lettera d) del comma 1 dell'articolo 22 della l.r. 19/2009 è sostituito dalla seguente: d) attività commerciali e di erogazione di servizi compatibili con le finalità istituzionali e individuali in aree (luoghi o zone) di cui al Piano d'Area o agli strumenti di Pianificazione Territoriale, con particolare riferimento alle attività di incentivazione turistico-ambientale, effettuate in proprio o con il concorso di privati coinvolti nella gestione dei servizi".
L'emendamento rubricato n. 32) è ritirato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 63) presentato dai Consiglieri Taricco, Lepri Reschigna, Muliere, Pentenero, Ronzani, Boeti, Manica, Laus, Motta Angela: Al comma 1 dell'articolo 11 (Modifica all'art. 22 della l.r. 19/2009) del disegno di legge n. 54, dopo le parole "concorso di privati coinvolti nella gestione dei servizi" sono aggiunte le seguenti parole: ", compatibili con le finalità istituzionali e individuate in aree (luoghi o zone) di cui al Piano d'area o agli strumenti di Pianificazione territoriale".
L'emendamento è dato per illustrato.
Comunico il ritiro degli emendamenti rubricati n. 33), 62), 64).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 63), sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale ha espresso parere favorevole Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 11, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 12 Comunico il ritiro degli emendamenti rubricati n. 70, 71, 72.
Emendamento rubricato n. 120) presentato dal Consigliere Taricco: Dopo il comma 1 dell'art. 12 del disegno di legge n. 54 è inserito il seguente comma: "01 bis. AI comma 2 dell'articolo 26 della l.r. 19/2009 le parole "Il piano dì area definisce, in particolare, i seguenti aspetti:" sono sostituite dalle seguenti "Il piano di area è redatto tenendo conto delle relazioni ecosistemiche, socioeconomiche, paesistiche e culturali che legano l'area al contesto territoriale e definisce, in particolare, i seguenti aspetti:"." Il Consigliere proponente rinuncia all'illustrazione.
Comunico il ritiro degli emendamenti rubricati n. 86, 87, 85, 88.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 120), sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 12, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 Indìco la votazione palese sull'articolo 13.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 14 Indìco la votazione palese sull'articolo 14.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 15 Indìco la votazione palese sull'articolo 15.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 16 Indìco la votazione palese sull'articolo 16.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 17 Emendamento rubricato n. 34) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: L'art. 17 è abrogato.
Emendamento rubricato n. 89) presentato dai Consiglieri Taricco, Lepri Reschigna, Muliere, Pentenero, Ronzani, Boeti, Laus, Motta Angela, Manica: L'art. 17 (Modifica all'art. 33 della l.r. 19/2009) del disegno di legge 54 è soppresso.
Gli emendamenti rubricati n. 34 e 89 e di uguale contenuto, sono dati per illustrati.
Emendamento rubricato n. 90) presentato dai Consiglieri Taricco, Lepri Reschigna, Muliere, Pentenero, Ronzani, Boeti, Laus, Motta Angela, Manica: Al comma 1 dell'art. 17 (Modifica all'art. 33 della l.r. 19/2009) del disegno di legge 54, sostituire le parole: "5. Gli interventi di cui al presente articolo sono eseguiti sotto la diretta responsabilità e sorveglianza del soggetto gestore dell'area protetta e sono attuati: a) dal personale dipendente del soggetto gestore dell'area protetta b) da persone autorizzate dal soggetto gestore dell'area protetta, anche a titolo oneroso, scelte con preferenza tra cacciatori residenti nel territorio dell'area protetta o iscritti agli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) e ai Comprensori Alpini (CA) contermini" con le seguenti parole: "5. Gli interventi di cui al presente articolo sono eseguiti sotto la diretta responsabilità e sorveglianza del soggetto gestore dell'area protetta e sono attuati dal personale da esso dipendente".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 4) presentato dai Consiglieri Ponso, Cerutti Artesio, Buquicchio: Il comma 5 dell'articolo 33 della l.r. 19/2009 è sostituito dal seguente: "5. Gli interventi di cui al presente articolo sono eseguiti sotto la diretta responsabilità e sorveglianza del soggetto gestore dell'area protetta e sono attuati.
a) dal personale da esso dipendente b) dalle guardie delle province c) dai proprietari e conduttori di fondi presenti nel territorio dell'area protetta muniti di licenza di porto delle armi per uso caccia." La parola al Consigliere Segretario Ponso, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione; ne ha facoltà.



PONSO Tullio

L'articolo 15 del progetto di legge n. 54 modifica profondamente l'articolo 33 del testo unico delle aree protette vigenti.
Le nuove disposizioni che si propongono di sostituire in toto la normativa che attualmente è prevista dalla legge n. 36/89 regoleranno la normativa in materia di interventi tecnici per ricomporre gli squilibri faunistici all'interno delle Aree protette.
Con la modifica proposta attuale lo strumento normativo complesso ed articolato della legge n. 36/89, che ha permesso agli enti gestori delle aree protette per più di venti anni una pianificazione faunistica ottimale viene condensato in un articolo di sola 7 commi.
Dalla loro lettura osservo però che il nuovo testo dell'articolo 33 propone una semplificazione della normativa sugli interventi tecnici poco analitica e con delle idee di fondo che non possono essere condivise.
Spiego la motivazione.
In primo luogo, non si parla del potenziamento del sistema che ha svolto fino ad oggi il compito di realizzare gli abbattimenti (guardia parco provinciali), anzi si va nel senso contrario depotenziandolo escludendo dagli interventi le guardie venatorie delle Province delegate ad effettuare interventi tecnici di contenimento della fauna su tutto il territorio regionale dalla legge quadro sulla caccia, mentre fino ad oggi per la legge n. 36 potevano anche intervenire all'interno delle Aree protette regionali a supporto del personale di vigilanza dipendente delle aree protette.
In secondo luogo, si propone di utilizzare in sostituzione dei soggetti istituzionali nuovi soggetti privati appartenenti al mondo venatorio prevedendo che il loro intervento sia effettuato a titolo oneroso. Si introduce così di fatto la possibilità di esercitare la caccia all'interno delle Aree protette da parte dei cacciatori iscritti agli ambiti di caccia contermini ed anche non residenti nel territorio dell'Area protetta interessata, anche se sotto forma di abbattimenti straordinari.
Su questo secondo punto osservo che questa previsione ha forti dubbi di costituzionalità. Sull'ammissione di abbattimenti operati da persone che non appartengono a quelli che solitamente sono indicati quali soggetti istituzionali, la Suprema Corte si è già espressa con la sentenza 61/2009 e con la sentenza 193/2011. Quest'ultima è la sentenza con cui è stata censurata da parte dell'attuale normativa regionale sulle aree protette.
Cito testualmente dalla sentenza 61/2009: "Il divieto di caccia infatti è una delle finalità più rilevanti che giustificano l'istituzione di un'Area protetta poiché oggetto della caccia è la fauna selvatica, bene ambientale di notevole rilievo, la cui tutela rientra nella materia tutela dell'ambiente dell'ecosistema affidata alla competenza legislativa esclusiva dello Stato che deve provvedervi, assicurando un livello di tutela non minimo, ma adeguato e non riducibile, come ha puntualizzato la più recente giurisprudenza di questa Corte, restando salva la potestà della Regione di prescrivere, purché nell'esercizio di proprie autonome competenze legislative, livelli di tutela elevati".
La sentenza 193 la ometto per motivi di tempo.
Per i motivi che ho illustrato, secondo anche quanto indicato dalla Corte Costituzionale al riguardo, con il mio emendamento si chiede la modifica del comma 5 dell'articolo 33, adeguandolo a quanto è già previsto dalla norma nazionale sulla caccia, ovvero mettendo agli interventi di abbattimento della fauna selvatica all'interno delle aree protette i soggetti che ho citato. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ponso.
Emendamento rubricato n. 73) presentato dai Consiglieri Taricco, Lepri Reschigna, Muliere, Pentenero, Ronzani, Boeti, Laus, Motta Angela, Manica: Al comma 1 dell'art. 17 (Modifica all'art. 33 della l.r. 19/2009) del disegno di legge n. 54, sostituire le parole: "5. Gli interventi di cui al presente articolo sono eseguiti sotto la diretta responsabilità e sorveglianza del soggetto gestore dell'area protetta e sono attuati: a) dal personale dipendente del soggetto gestore dell'area protetta b) da persone autorizzate dal soggetto gestore dell'area protetta, anche a titolo oneroso, scelte con preferenza tra cacciatori residenti nel territorio dell'area protetta o iscritti agli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) e ai Comprensori Alpini (CA) contermini." con le seguenti parole: "5. Gli interventi di cui al presente articolo sono eseguiti sotto la diretta responsabilità, su indicazione e alla presenza di personale di sorveglianza del soggetto gestore dell'area protetta e sono attuati: a) dal personale da esso dipendente b) da persone da esso autorizzate, anche a titolo oneroso, scelte con preferenza tra cacciatori residenti nel territorio dell'area protetta o iscritti agli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) e ai Comprensori Alpini (CA) contermini." L'emendamento rubricato n. 118) presentato dal Consigliere Vignale è ritirato dal proponente.
L'emendamento rubricato n. 123) presentato dalla Giunta regionale è ritirato.
L'emendamento rubricato n. 118 bis), di uguale contenuto dell'emendamento n. 123), è mantenuto.
Emendamento rubricato n. 118 bis) presentato dai Consiglieri Vignale, Botta Marco, Pedrale, Comba: All'art. 17 modificare l'articolo 33 della l.r. 19/2009 Al comma 5 lettera b) dopo le parole "dell'area protetta" cassare la parola "anche".
L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 124) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: Art. 17 Si modifica il comma 5 lettera b) dell'art. 17.
Dopo le parole "gestore dell'area protetta" si sopprimono le parole "anche a titolo oneroso".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Sicuramente la norma introdotta con l'articolo 17 che, se non sbaglio diventerebbe l'articolo 23 nella novellata legge 19/2009, introduce delle problematiche che sono state testé illustrate egregiamente dal collega Ponso, ricordando sia la sentenza della Corte Costituzionale n. 61/2009 sia la n. 193/2011.
Noi abbiamo discusso ampiamente in Commissione e lasciamo che questo testo rinnovato venga di nuovo valutato dalla Corte Costituzionale. Noi ovviamente non possiamo fare di più, ma ci sembra quantomeno non corretto nei confronti della discussione avvenuta anche con l'Assessore Casoni in Commissione, andare a modificare ulteriormente il testo di legge che prevede che sia fatta la gestione faunistica, non la caccia, da parte di cacciatori residenti o meno, soprattutto anche a titolo oneroso.
Questo va ad introdurre un possibile contenzioso che verrà valutato dalla Corte Costituzionale, in quanto è in conflitto con l'articolo 19 comma 2, della legge nazionale n. 157/1992, che recita: "Le Regioni per la gestione del patrimonio faunistico provvedono al controllo delle specie di fauna selvatica anche nelle zone vietate alla caccia. Tale controllo esercitato selettivamente, viene praticato di norma mediante l'utilizzo di metodi ecologici, su parere dell'Istituto nazionale per la fauna selvatica" INFS oggi confluito nell'ISPRA - "Qualora l'Istituto verifichi l'inefficacia dei predetti metodi le Regioni possono autorizzare piani di abbattimento. Tali piani devono essere attuati dalle guardie venatorie dipendenti dalle Amministrazioni Provinciali e non da fantomatici cacciatori introdotti anche a titolo oneroso o addirittura solo a titolo oneroso. Queste ultime, cioè le guardie venatorie dipendenti dalle Amministrazioni provinciali, potranno altresì avvalersi, in estrema ratio di proprietari o di conduttori di fondi, sui quali si attuano i piani medesimi, purché muniti di licenza per l'esercizio venatorio, nonché delle guardie forestali e delle guardie comunali munite di licenza per l'esercizio venatorio".
Quindi, si va di nuovo in conflitto con la norma nazionale. Noi ovviamente più che segnalarlo all'Assessore, alla Giunta e alla maggioranza non possiamo fare.
Riteniamo però che andare a modificare ulteriormente una norma che già ha dei profili e dei rilievi di incostituzionalità non sia corretto in estrema ultima analisi del testo di legge.
Quindi, chiediamo che tutti gli emendamenti soppressivi della parola "anche" vengano eliminati e se questo non succederà, come mi sembra di avere capito, manteniamo comunque l'emendamento n. 124), che toglie tutto il titolo oneroso, riservandoci di intervenire successivamente su altri emendamenti.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Emendamento rubricato n. 5) presentato dai Consiglieri Ponso, Cerutti Artesio, Buquicchio: Il comma 7 dell'articolo 33 della l.r. 19/2009 è soppresso.
Tale emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 91) presentato dai Consiglieri Taricco, Lepri Reschigna, Muliere, Pentenero, Ronzani,Boeti , Laus, Motta Angela, Manica: Al comma 1 dell'art. 17 (Modifica all'art. 33, comma 8, della l.r. 19/2009) del disegno di legge n. 54, dopo le parole "valutabile anche ai fini della quantificazione delle risorse finanziarie regionali da trasferire all'ente" sono inserite le seguenti parole: ", fatti salvi i casi di motivata ed oggettiva impossibilità di attuazione tecnica dei piani medesimi".
Tale emendamento è dato per illustrato dal proponente.
aperta la discussione generale sull'emendamento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Ho ritenuto di intervenire perché mi ha colpito favorevolmente l'intervento del Consigliere Ponso sull'emendamento da lui presentato e trovo peraltro che sia anche di buonsenso, perché da quello che ho potuto evincere dall'intervento, di fatto, si tratta di un allineamento normativo a norme nazionali e, in parte, anche un adeguamento ad una sentenza della Corte Costituzionale.
Se non altro per questioni anche scaramantiche, credo che si debba tenere il massimo rispetto verso la Corte Costituzionale. Quindi, annuncio il voto favorevole per l'emendamento presentato dal collega Ponso.
Rilascerò poi una dichiarazione di voto sull'emendamento rubricato n.
124) presentato dai colleghi Bono e Biolé.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Biolé.



BIOLE' Fabrizio

Come già indicato dal Capogruppo del Movimento 5 Stelle, il nostro emendamento, che è arrivato all'ultimo, intende ribadire la nostra contrarietà soprattutto da un punto di vista dell'inopportunità riguardo al prelievo da parte di cacciatori a titolo oneroso. È in contrasto con una norma regionale, comunque avevamo già indicato le nostre perplessità durante l'approvazione di tutta la parte che riguardava il prelievo venatorio, poi passata all'interno del collegato alla finanziaria.
Sappiamo che in questo momento è stato depositato un esposto per quanto riguarda la costituzionalità di questa parte, cioè del titolo oneroso per prelievo da parte dei cacciatori. Ci sono diverse motivazioni, perché si elude completamente la disposizione statale. Non è prevista la preliminare sperimentazione di metodi ecologici nella valutazione della loro eventuale inefficacia da parte dell'ISPRA, l'effettuazione di piani di contenimento che è di stretta competenza delle guardie delle Amministrazioni provinciali, che possono essere tutt'al più coadiuvate da altre guardie della Pubblica Amministrazione o da proprietari e conduttori dei fondi viene illegittimamente affidata a soggetti professionalmente inadeguati e normalmente operanti a scopo ludico, quali cacciatori stessi non abilitati a tali compiti dalla normativa venatoria nazionale.
Quindi, ribadiamo questa contrarietà e riproponiamo l'eliminazione di tutto quello che riguarda la possibilità di prelievo da parte dei cacciatori a titolo oneroso, esclusivo oppure aggiuntivo, quindi con anche titolo oneroso.
Il coinvolgimento dei cacciatori potrebbe avvenire a titolo oneroso con una preminenza di obiettivi ludici nel contesto di interventi tipicamente finalizzati invece, come sono quelli straordinari, alla mera tutela delle produzioni agricole e zootecniche. Grazie.



PRESIDENTE

Comunico all'Aula che sono stati depositati gli emendamenti rubricati n. 126), n. 127), n. 128), n. 129), n. 130), n. 131) e n. 132) presentati dai Consiglieri Bono e Biolé.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Sicuramente quanto detto dal collega Biolé è pienamente condivisibile anche perché è una sorta di consiglio alla Giunta e non vorremmo che questa legge venisse nuovamente impugnata dalla Corte Costituzionale. Tra l'altro c'è un esposto da parte di WWF Italia, LAC, VAS, Associazione vittime della caccia, LAV ed ENPA, riguardante la norma presente nel collegato alla finanziaria (la recentemente approvata l.r. 10/2011) che, con il nuovo articolo 29 bis introdotto nella l.r. 70/1996, prevede già l'introduzione di cacciatori nominativamente indicati ad effettuare i cosiddetti Piani di contenimento straordinari di specie di fauna selvatica "per le esigenze ambientali, di gestione del patrimonio zootecnico, la tutela del suolo delle produzioni zootecniche ed agroforestali, la prevenzione dei rischi a persone e cose", anche a titolo oneroso.
Di nuovo - ribadisco - si va in contrasto con una norma di rango gerarchicamente più elevato (di livello nazionale), che prevede che siano delle figure professionali specificatamente indicate a dover effettuare la gestione faunistica: guardie venatorie, quindi, dipendenti dall'Amministrazione provinciale o in estrema ratio - come ho detto precedentemente - proprietari o conduttori di fondi sui quali si attuano quei piani di abbattimento (nel caso in cui il controllo con metodi ecologici stabilito dall'ISPRA non possa avvenire), muniti della licenza per l'esercizio venatorio.
Si tratta di una fattispecie dunque nettamente diversa da quella che già si vorrebbe introdurre nell'articolo 33, su cui comunque in Commissione ovviamente con tutti i mal di pancia del caso - si era addivenuti ad una forma che, non potendo ottenere di più, era stata accolta anche da una parte delle opposizioni. Andare a togliere anche quel minimo di aleatorietà sulla prestazione a titolo oneroso della gestione faunistica ci sembra francamente inaccettabile e purtroppo ci vede costretti a presentare e a far discutere altri emendamenti. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Dichiaro chiusa la discussione generale e apro la fase delle dichiarazioni di voto.
La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Intervento rapidamente per dichiarare il voto a favore del primo emendamento a firma del Consigliere Ponso, che avevo già annunciato, e dell'emendamento n. 124) dei colleghi Biolé e Bono, perché ritengo che non sia il cacciatore il giudice che deve valutare quello che è stato giustamente e correttamente evidenziato dall'emendamento in oggetto.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore ai parchi e aree protette

Grazie, Presidente.
Prendo atto che siamo all'esame dell'articolo 17, che sono le 22.02 e che la seduta è convocata fino a mezzanotte. Ho una proposta che per intendo fare chiaramente a tutta l'Aula, perché sono già troppe volte che poniamo degli obiettivi che poi sono disattesi. Questa era una priorità.
So che i Consiglieri Vignale e Taricco avevano firmato un emendamento chiedendo di togliere la parola "anche": non si trattava, dunque, di un emendamento di Giunta; dopo, anche la Giunta l'ha presentato per migliorare il testo e tentare di salvare la situazione; però sono le 22 passate.
Voglio fare un patto con l'Aula: sono disponibile a dare il parere contrario, però entro le 23 la legge dev'essere approvata. A questo punto infatti, non si può sfogliare una margherita: una volta da una parte, una volta dall'altra, una volta si fa una cosa e un'altra non si fa. Questa è una legge importante: abbiamo degli Enti Parco che stanno per essere commissariati; abbiamo questa situazione e la legge lascia comunque la facoltà ai Presidenti di decidere poi come fare, perché quell'"anche" non è vincolante.
So che per me, per il Consigliere Vignale e per chi ha firmato prima quella proposta questo è un sacrificio per portare a casa la legge. Sarei d'accordo con l'emendamento del Consigliere Vignale, ma dico che lo "sacrifico" pur di approvare la legge entro un'ora. Altrimenti, infatti, se continuiamo ad intervenire questa legge per mezzanotte non viene approvata.
Gli emendamenti sono chiari da leggere; ognuno li ha sul computer e pu leggerli; se per caso qualcuno non capisce quel che c'è scritto, chieda chiarimenti; poi si voti. In teoria, quindi, in un'ora possiamo tranquillamente approvare la legge. Se l'Aula e i Capigruppo acconsentono prendo questa posizione. Sia chiaro però che poi - ho voluto fare un ragionamento concreto - non andrei oltre. Grazie.



PRESIDENTE

A tutela del Consiglio, mi corre l'obbligo di ricordare a tutti i Consiglieri che si è svolta una Conferenza dei Presidenti di Gruppo che peraltro, ovviamente, ha la sola funzione di programmare i lavori perch poi il Consiglio è sovrano: ognuno qui è eletto e pertanto è ovviamente responsabile di quel che fa in aula anche se, altrettanto ovviamente, ogni Consigliere è al momento iscritto ad un Gruppo consiliare (in quanto non esiste il Gruppo Misto) e dunque ogni Consigliere è rappresentato quantomeno sotto il profilo politico - dal proprio Capogruppo nella sede della Conferenza.
Abbiamo preso un impegno nella programmazione, che ho riportato all'Aula (e nessuno si è opposto), che era quello che in ogni caso sì il Consiglio è convocato fino alle ore 24, ma viene inteso che si prosegue ad oltranza fin quando non saranno approvati questo provvedimento e quello relativo ai servizi necroscopici e fino alla votazione, in ultimo, dei due ordini del giorno che riguardano la cooperazione.
Faccio questo richiamo non per smentire o correggere l'Assessore, ma perché magari ci hanno raggiunto colleghi non presenti all'inizio e volevo dire queste cose di fronte all'Assessore Casoni, anche per una sua tranquillità.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
corretta la puntualizzazione delle tempistiche di convocazione del Consiglio. Vorrei solo ricordare all'Aula e ai colleghi come nasce questo piccolo emendamento che - ricordo, rispondendo all'intervento di alcuni colleghi - non modifica nulla rispetto alla modalità di prelievo: introduce solo una fattispecie in merito al pagamento, che non è facoltativa ma obbligatoria, qualora si individuino i cacciatori come controllori nei Parchi. Vi comunico che questo già avviene, vi informo che già avviene che all'interno degli ATC e dei CA si paghi per cacciare gli ungulati; magari questo vi sconvolge, ma all'interno della nostra regione è già così: se ci si iscrive ad un'ATC o ad un CA, cioè, e si vuole cacciare un cinghiale, si paga perché c'è una deliberazione della Giunta regionale che fissa il minimo e il massimo per l'abbattimento di ogni capo. Questo, quindi, è il dato.
Perché abbiamo introdotto la modifica con la parola "anche"? Perché in realtà il nostro Gruppo consiliare aveva presentato un emendamento che si spingeva oggettivamente un po' più avanti e cioè dava titolarità agli Ambiti Territoriali di Caccia e ai Comprensori Alpini di individuare coloro i quali dovessero effettuare il controllo selettivo.
Alcuni colleghi - anche fra le opposizioni - hanno segnalato che verosimilmente, dal divieto dell'esercizio venatorio all'individuazione direttamente dai parte dei Presidenti di ATC e CA, il passo forse era troppo lungo e che bisognava fare un cammino giustamente mediato. Le rivoluzioni, infatti, spesso non funzionano ed è meglio fare dei passetti alla volta che però conducono ad una gestione migliore della normativa, ma poi anche della sua applicazione.
Per questo si è addivenuti ad una modalità che a me sembra di buon senso: non ha nulla a che vedere con l'attività venatoria perché questa già viene esercitata, nel senso che i cacciatori sono già individuati come sele controllori che intervengono nei parchi e, qualora richiesto, abbattono dei capi (ovviamente quelli in sovrannumero).
Avrete visto che la legge prevede anche, proprio per esercitare un corretto prelievo venatorio, che i parchi che non addivenissero a piani di selezione e controllo, possano addirittura avere minori trasferimenti da parte della Regione. Essendo il patrimonio faunistico una proprietà dello Stato - perché così è - credo che non sia così scandaloso chiedere ad una persona che va ad abbattere un animale, così come fa quando va all'interno di un Ambito Territoriale o di un Comparto Alpino, di pagare una quota per l'animale che abbatte.
Tutto qua. Mi sembra una cosa assolutamente di buonsenso, che non c'entra né col pro né col coltro l'aspetto dell'esercizio venatorio. Non cambia nulla rispetto al prelievo; introduce solo un principio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Negro; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Per la verità non volevo intervenire, ma poiché sono l'unico mezzo cacciatore (perché pago il permesso) in questa sede, dal momento che è assente il collega dell'altra parte, mi sento in dovere di ribadire quanto ha già anticipato il Consigliere Vignale: i cacciatori, per andare a caccia, pagano il permesso di caccia, pagano il ripopolamento, pagano il permesso di accesso alle riserve e le assicurazioni obbligatorie.
In questo disegno di legge n. 54 dobbiamo adottare il buonsenso: condivido le considerazioni dell'Assessore Casoni sul fatto che abbiamo già sviscerato l'argomento sia in sede di Commissione, che in Conferenza dei Capigruppo e ora anche in quest'Aula. Adesso ne avvertiamo l'urgenza quindi adottiamo il buonsenso. Votiamo questa legge e non andiamo a guardare tutti i peli nell'uovo, altrimenti non la finiamo più! Altro che margherita! Usiamo il buonsenso, perché i cacciatori non sono vandali, perch mantengono anche determinate specie. Il giorno in cui non ci saranno più cacciatori, alcune specie scompariranno. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Ponso, che interviene in qualità di Consigliere.



PONSO Tullio

Grazie, Presidente.
Intervengo per esprimere l'intenzione di voto favorevole del mio Gruppo rispetto a questi emendamenti, e per rispondere all'Assessore Casoni.
In questo consesso si fanno tantissime parole: si passano delle ore e intere giornate a discutere. Ma è giusto, perché questo è un Parlamento (lo dice la parola). Mi spiace, però, che vengano interpretate in questo modo per ragioni di frettolosità, solo perché bisogna portare a casa questa legge. Ritengo che questo aspetto mini anche la democrazia e la possibilità dei Consiglieri regionali- rappresentanti eletti dai cittadini di proporre degli emendamenti o dei disegni di legge e di esprimere quanto credono. I miei non sono emendamenti ostruzionistici, lungi da me fare una politica del genere! Credo negli emendamenti che ho proposto, tanto è vero che ho ricevuto anche gli apprezzamenti - di questo lo ringrazio - di un Consigliere della Lega e del Presidente dei Pensionati.
Al di là dei colori politici, credo che certe battaglie si debbano portare avanti trasversalmente in nome dei cittadini. Mi spiacciono dunque, queste parole.
Non ho più emendamenti: ho rinunciato all'ultima illustrazione e uno lo ritirerò successivamente, così come concordato. Sarà mia premura parlare con il Comune di Vignolo, e si lavorerà per un ordine del giorno a livello consiliare che proporrò a lei come Assessore per la tutela dei canali di cui dicevo e del parco fluviale nel territorio del Comune di Vignolo).
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Con l'Assessore Casoni ci siamo già intesi. Devo ammettere che il Consigliere Vignale non mi ha convinto; magari è una mia mancanza.
Giustamente abbiamo i nostri riferimenti e qualora l'emendamento venisse bocciato, noi ovviamente non ne presenteremo altri e ritireremo quelli testé presentati.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 34), sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento rubricato n. 89), identico al n. 34), è dichiarato decaduto.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 90), sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4), sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 73), sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Gli emendamenti rubricati n. 118) e 123) sono ritirati dai proponenti.
Procediamo, quindi, alla votazione dell'emendamento rubricato n. 118 bis) presentato dai Consiglieri Vignale e Botta, sul quale la Giunta si è già espressa.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

La Giunta regionale prima (per intenderci, quando ha fatto il discorso delle ore 11) ha fatto un intervento esprimendo sostanzialmente parere contrario. Se non ha cambiato parere, ciascuno eserciti il voto secondo le proprie responsabilità.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 118 bis) sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 124), sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5), sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 91), sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 17, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 18 Indìco la votazione palese sull'articolo 18.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 19 Comunica il ritiro degli emendamenti rubricati n. 35), n. 74), n. 75), n.
84), n. 76), n. 126), n. 127), n. 128), n. 129) e n. 130).
Indìco la votazione palese sull'articolo 19.
Il Consiglio approva ARTICOLO 20 L'emendamento rubricato n. 20 è ritirato dai proponenti.
Indìco la votazione palese sull'articolo 20.
Il Consiglio approva L'emendamento rubricato n. 82), presentato dal Consigliere Taricco, che propone l'istituzione di un nuovo articolo è ritirato.
ARTICOLO 21 Gli emendamenti rubricati n. 37) e 131) sono ritirati dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 110) presentato dai Consiglieri Stara, Reschigna Dell'Utri: L'art. 21 (modifiche all'articolo 43 della l.r. 19/2009 - Valutazione di incidenza di interventi e progetti) è sostituito dal seguente: 1. Dopo il comma 2 dell'articolo 43 della l.r. 19/2009 è inserito il seguente: "2 bis. All'interno dei siti facenti parte della rete natura 2000 l'abbattimento di piante di alto fusto motivato dall'esigenza di garantire la pubblica incolumità o la tutela di beni immobili è consentito previa comunicazione scritta al soggetto gestore del sito. L'intervento di abbattimento può essere eseguito decorsi quindici giorni dalla data di presentazione della comunicazione al soggetto gestore, fatta eccezione per i casi di rischio incombente debitamente documentato in cui l'intervento può essere eseguito dalla data di presentazione della comunicazione. La comunicazione deve contenere le seguenti informazioni: l'indicazione del numero di esemplari che si intende abbattere suddivisi per specie l'altezza e il diametro a 1,5 metri da terra, l'indicazione puntuale del luogo in cui sono radicate le piante, la descrizione della causa che determina il pericolo, il rischio per le persone e per i beni immobili, la data prevista dell'abbattimento. Il soggetto gestore del sito ha facoltà di accertare, previo specifico sopralluogo, la effettiva sussistenza delle condizioni di rischio segnalate e di prescrivere modalità di abbattimento e di ripristino, compensazioni e tempi di intervento. I piani di gestione dei siti della Rete natura 2000 possono stabilire, per determinati habitat, la necessità che la comunicazione sia corredata da specifica relazione predisposta da tecnico agronomo o forestale, attestante le condizioni fotostatiche delle piante, l'effettivo pericolo ed i possibili rischi. I soggetti gestori dei siti della Rete Natura 2000 intervengono d'ufficio sulle aree in proprietà o in gestione diretta a seguito dell'accertamento delle condizioni di rischio.".
La parola al Consigliere Stara, per l'illustrazione.



STARA Andrea

Grazie, Presidente.
Abbiamo proposto quest'emendamento per evitare l'abbattimento degli alberi di specie protette, tramite una semplice autodichiarazione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Stara.
Emendamento rubricato n. 121) presentato dal Consigliere Bono: Il comma 1 dell'articolo 21 del disegno di legge n. 54 è sostituito dal seguente: "1.Dopo il comma 2 dell'articolo 43 della l.r. 19/2009 è inserito il seguente: "2 bis. All'interno dei siti facenti parte della rete Natura 2000 l'abbattimento di piante di atto fusto motivato dall'esigenza di garantire la pubblica incolumità o la tutela di beni immobili è consentito previa comunicazione scritta al soggetto gestore del sito, contenente l'indicazione del numero di esemplari che si intende abbattere, del luogo e della data dell'abbattimento. Fatta eccezione per i casi di rischio incombente debitamente documentato in cui l'intervento può essere eseguito dalla data di presentazione della comunicazione, l'abbattimento può essere eseguito decorsi quindici giorni dalla data di presentazione della comunicazione al soggetto gestore. Entro tale termine il soggetto gestore del sito è autorizzato ad accertare, previo specifico sopralluogo, la effettiva sussistenza delle condizioni di pencolo segnalate e pu prescrivere modalità di abbattimento e di ripristino, compensazioni e tempi di intervento. I soggetti gestori dei siti della rete Natura 2000 intervengono d'ufficio sulle aree in proprietà o in gestione diretta a seguito dell'accertamento delle condizioni di rischio".
Consigliere Bono, conferma che sostituisce l'emendamento n. 116)?



BONO Davide

Sì.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Bono, per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 121).



BONO Davide

Grazie, Presidente.
In questo caso, siamo andati ad emendare il comma 2 bis, che va ad inserirsi all'interno dell'articolo n. 43 della legge regionale n. 19/2009 andando a cercare di meglio circoscrivere le indicazioni per l'abbattimento di piante ad alto fusto, all'interno dei siti facenti parte della Rete Natura 2000.
In questo caso, quindi, come nella precedente proposizione dell'Assessorato, deve essere presentata una comunicazione scritta al soggetto gestore del sito, contenente l'indicazione e il numero di esemplari da abbattere, il luogo e la data dell'abbattimento.
Tuttavia, fatte eccezioni per i casi di rischio incombente e debitamente documentato, per i quali, nel caso in cui questa documentazione non fosse completa,può essere comminata una sanzione (come vedremo in un emendamento successivo all'articolo n. 55), l'abbattimento può essere eseguito decorsi i quindici giorni dalla data della presentazione della comunicazione al soggetto gestore.
Entro questi quindici giorni, il soggetto gestore del sito è autorizzato ad accertare, previo specifico sopralluogo, l'effettiva sussistenza delle condizioni di pericolo segnalate e può prescrivere le modalità di abbattimento e ripristino, le compensazioni e gli eventuali tempi d'intervento.
Con quest'emendamento si cerca di andare, da una parte, a contemperare le esigenze di chi ha, magari in seguito ad un evento meteorologico fortemente avverso, delle esigenze d'abbattimento rapido di una pianta ad alto fusto che può provocare un danno o un rischio per la pubblica incolumità e, dall'altra parte, le esigenze fondamentali e precipue di preservazione degli habitat, degli ecosistemi che sono a fondamento della costituzione, anche a livello europeo, della Rete Natura 2000.
Tale emendamento conserva entrambe le esigenze che, ovviamente, devono essere tenute in considerazione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Emendamento rubricato n. 39) presentato dal Consigliere Taricco: All'art. 21 dopo le parole "della comunicazione al soggetto gestore" le parole "fatta eccezioni per i casi di rischio incombente debitamente documentato in cui l'intervento può essere eseguito dalla data di presentazione della comunicazione" sono soppresse.
La parola al Consigliere Taricco, per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Il nostro emendamento è molto semplice: chiede di sopprimere la possibilità d'intervenire prima che siano passati i quindici giorni.
Lo lasciamo, anche se sappiamo che non è tecnicamente percorribile perché riteniamo debba rimanere l'indirizzo che va in questa direzione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Taricco.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 110), sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 121), sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 39), sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 21, come emendato.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 83) presentato dai Consiglieri Taricco, Lepri Reschigna, Muliere, Pentenero, Ronzani, Boeti, Laus, Motta Angela, Manica: Nel disegno di legge n. 54, dopo l'articolo 21 è aggiunto il seguente articolo: "Art. 21 bis (Modifica all'art. 49 della l.r. 19/2009) 1. La lettera b) del comma 1 dell'articolo 49 della l.r. 19/2009 è sostituita dalla seguente: "b) al personale del Corpo dei Guardia Parco;"." Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 83), sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 22 Indìco la votazione palese sull'articolo 22.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 23 Indìco la votazione palese sull'articolo 23.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 24 L'emendamento rubricato n. 6) presentato dai Consiglieri Ponso, Cerutti Artesio ed altri è stato ritirato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 16) presentato dalla Giunta regionale (a firma dell'Assessore Casoni): Emendamento all'allegato A) (Cartografie delle aree protette regionali delle aree contigue e delle zone naturali di salvaguardia) del disegno di legge n. 54 "Modifiche alla legge regionale 29 giugno 2009, n. 19 (Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità)" I numeri 33), 34) e 35) sono sostituiti dai seguenti: "33) Riserva naturale delle Baragge Tav. 1 (scala 1:25.000) 34) Riserva naturale delle Baragge Tav. 2 (Scala 1:25.000) 35) Riserva naturale delle Baragge Tav. 3 (Scala 1:25.000)".
Non essendovi richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 16) presentato dall'Assessore Casoni.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 24, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 25 Indìco la votazione palese sull'articolo 25.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 26 Emendamento rubricato n. 38) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: L'articolo 26 è sostituito dal seguente: Dopo il comma 11 dell'articolo 55 della l.r. 19/2009 è inserito il seguente: "11 bis. Chiunque impedisce la realizzazione degli interventi di cui all'articolo 33 è soggetto alla sanzione amministrativa da 500,00 euro a 1.000,00 euro. Se l'impedimento arreca, direttamente o indirettamente danni alle colture agrarie o all'ambiente naturale, il soggetto che ha impedito la realizzazione degli interventi è tenuto altresì al risarcimento dei danni." Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Con quest'emendamento si propone di ridurre le sanzioni relative agli interventi di cui all'articolo 33, in caso di impedimento di quello che è scritto nell'articolo, cioè la gestione faunistica.
La sanzione ci pareva eccessiva, l'avevamo già detto in Commissione e pensavamo di ridurla da 500 a 1000.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 122) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: Dopo il comma 11 bis dell'art. 55 della lr. 19/2009 è inserito il seguente: "11 ter. Chiunque effettua l'abbattimento di piante di alto fusto di cui all'art. 43 comma 2 bis senza effettuare la comunicazione o in violazione delle prescrizioni impartite dal soggetto gestore del sito della Rete Natura 2000 è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 100 a euro 400".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Questo è l'emendamento della sanzione che è stata introdotta in relazione ad un eventuale taglio indebito di una pianta ad alto fusto all'interno di un sito della Rete Natura 2000, in caso di non reale rischio per l'incolumità pubblica o proprietà immobiliari.
In questo caso è stata introdotta una sanzione pecuniaria amministrativa variabile da euro 100 a euro 400.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 79) presentato dal Consigliere Taricco è stato ritirato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 38), sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 122), sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 26, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 27 L'emendamento rubricato n. 80) presentato dal Consigliere Taricco è ritirato.
Emendamento rubricato n. 13) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Casoni: Prima del comma 1 è inserito il seguente: "01. Al comma 5 dell'articolo 56 della l.r. 19/2009 le parole "e la Partecipanza dei Boschi di Trino" sono soppresse.
Tale emendamento è dato per illustrato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento n. 13).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 27, così come emendato.
Il Consiglio approva.
Comunico la presentazione di un emendamento aggiuntivo dell'articolo 27 bis.
Emendamento rubricato n. 14) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Casoni: Dopo l'articolo 27 del disegno di legge n. 54 è aggiunto il seguente: "Art. 27 bis (Modifiche all'articolo 58 della l.r. 19/2009) 1. La lettera j) del comma 3 è sostituita dalla seguente: "j) Il personale dell'Ente di gestione della Riserva naturale del Parco Burcina "Felice Piacenza", dell'Ente di gestione della Riserva naturale orientata delle Baragge, della Riserva naturale speciale della Bessa e dell'Area attrezzata Brich di Zumaglia e Mont Prève e dell'Ente di gestione del Parco naturale delle Lame del Sesia e delle Riserve naturali speciali dell'Isolone di Oldenico, della Garzaia di Villarboit, della Palude di Casalbeltrame e della Garzaia di Carisio è inquadrato presso lEnte di gestione delle Riserve pedemontane e delle Terre d'acqua" 2. La lettera k) del comma 3 è sostituita dalla seguente: "k) Il personale dell'Ente di gestione del Parco naturale dell'Alta Val Sesia e dell'Ente di gestione del parco naturale del Monte Fenera è inquadrato presso l'Ente di gestione delle aree protette della Valle Sesia".
Tale emendamento è dato per illustrato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento n. 14).
Il Consiglio approva.
Il voto è esteso al nuovo articolo 27 bis).
ARTICOLO 28 Indìco la votazione palese sull'articolo 28.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 29 Indìco la votazione palese sull'articolo 29.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 30 Gli emendamenti n. 77) e n. 78) del Consigliere Taricco sono ritirati.
Indìco la votazione palese sull'articolo 30.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 31 L'emendamento n. 81) presentato dal Consigliere Taricco è ritirato.
Emendamento rubricato n. 15 bis) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Casoni: Dopo il comma 1 è aggiunto il seguente: "1 bis. Dopo il numero 148 della lettera a) del comma 1 dell'articolo 63 è aggiunto il seguente: 148 bis) legge regionale 7 agosto 2006, n. 29 (Proroga della destinazione a Parco naturale del Bosco delle Sorti della Partecipanza di Trino)".
Dopo il comma 2 è aggiunto il seguente: "2 bis. Dopo il numero 4 della lettera b) del comma 1 dell'articolo 63 è aggiunto il seguente: 4 bis) l'articolo 11 della legge regionale n. 14 del 1 giugno 2010 (Legge Finanziaria per l'anno 2010) e l'articolo 2 della legge regionale n. 2 del 29 marzo 2011 (Modifiche agli articoli 56 e 65 della legge regionale 29 giugno 2009, n. 19 (Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità) ed all'articolo 1 della legge regionale 7 agosto 2006, n. 29 (Proroga della destinazione a Parco naturale del Bosco delle Sorti della Partecipanza di Trino) che hanno modificato il comma 1 dell'articolo 1 della legge regionale 7 agosto 2006, n. 29.".
Tale emendamento sostituisce il n. 15) ed è dato per illustrato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento n. 15 bis).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 31, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 32 Indìco la votazione palese sull'articolo 32.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 33 Indìco la votazione palese sull'articolo 33.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 34 Indìco la votazione palese sull'articolo 34.
Il Consiglio approva.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 22.45 riprende alle ore 22.46)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Comunico la presentazione di un emendamento aggiuntivo dell'articolo 34 bis.
Emendamento rubricato n. 36) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: Art. 34 bis (Modifiche all'articolo 10 della l.r. 36/1989) 1. L'articolo 10 della l.r. 36/1989 è sostituito dal seguente: 1. I danni causati alle coltivazioni agricole, ai pascoli e agli allevamenti bradi dall'azione della fauna selvatica nelle Aree protette sono risarciti a favore degli aventi titolo dalla Provincia territorialmente interessata e nei casi previsti dal comma 2 dall'Ente di gestione dell'Area protetta.
2. L'Ente di gestione dell'Area protetta nel caso si verifichino danni ricorrenti e ingenti nel territorio di competenza predispone, d'intesa con la Provincia territorialmente interessata e dandone opportuna pubblicizzazione, un Piano di prevenzione dei danni che deve individuare oltre agli eventuali interventi previsti dall'articolo 3, azioni e accorgimenti tecnici utili alla riduzione dei danni ad un livello fisiologico.
3. La mancata attuazione da parte dei proprietari o conduttori dei fondi delle misure preventive finanziate dai soggetti gestori delle aree protette determina la decadenza dal diritto al risarcimento del danno di cui al presente articolo.
4. Il proprietario o il conduttore, ai fini del risarcimento di cui al comma 1, è tenuto a segnalare tempestivamente, entro 10 giorni, i danni all'ente competente in funzione di una corretta verifica e quantificazione del danno: i danni non tempestivamente segnalati entro detto termine non sono risarcibili.
5. La Giunta regionale provvede a disciplinare con apposito regolamento, i criteri di riparto, il funzionamento e i meccanismi risarcitori del fondo di cui al comma 7 nonché le modalità di applicazione dei Piani di prevenzione danni previsti al comma 2.
6. Le Province e gli Enti di gestione delle aree protette provvedono ad effettuare l'accertamento dei danni di cui al presente articolo entro 15 giorni dalla segnalazione di cui al comma precedente. Trascorsi i 15 giorni l'interessato può provvedere, previa comunicazione all'Ente competente, ad affidare l'incarico dell'accertamento ad un perito di parte iscritto all'Albo dei consulenti tecnici che dovrà produrre perizia asseverata.
7. I danni riconosciuti risarcibili a seguito di istruttoria devono essere liquidati entro 120 giorni dalla data di accertamento: trascorso tale termine sono dovuti gli interessi legali di cui corrisponde direttamente l'ente competente per il risarcimento con il proprio bilancio. A seguito delle verifiche istruttorie possono essere erogati dall'ente competente per il risarcimento anticipi sui danni riconosciuto liquidabili nella misura massima del 50%.
8. Ai fini risarcitori di cui al presente articolo la Regione interviene con stanziamenti a favore delle province e degli Enti di gestione delle aree protette con fondi di cui ad apposito capitolo da istituirsi ed avente la denominazione "Stanziamenti per risarcimenti derivanti da danni operati dalla fauna alle produzioni agricole, pascoli ed allevamenti bradi all'interno delle Aree protette regionali e provinciali"; la ripartizione dei fondi avviene, in base alle richieste dell'Ente competente per il risarcimento e sulla base dei danni accertati nell'anno precedente mediante deliberazione della Giunta regionale. Gli stanziamenti di cui al presente comma non possono ricomprendere gli eventuali interessi legali di cui al precedente comma.
9. La mancata o impropria attuazione dei piani di gestione e prevenzione danni delle specie faunistiche interessate determina, nei casi definiti dal regolamento di cui al comma 5, la diretta responsabilità del soggetto gestore dell'area protetta per i danni dalla stessa derivanti, valutabile anche ai fini della quantificazione delle risorse finanziarie regionali da trasferire all'ente.
Tale emendamento è dato per illustrato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 36), sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 35, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
Essendo terminato l'articolato, passiamo alle dichiarazioni di voto sull'intero testo. L'ordine del giorno n. 454 "Sostenere ed incentivare iniziative di tutela, conservazione e valorizzazione della biodiversità vegetale sul territorio regionale" presentato dai Consiglieri Taricco Reschigna, Ronzani, Muliere, Gariglio, Laus, Lepri, Manica, Motta Angela collegato al dibattito, sarà discusso prima della votazione finale.
La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Sarò breve. Intervengo solo per motivare il voto di astensione che il Gruppo del Partito Democratico darà sul provvedimento nel suo complesso.
Noi riteniamo che, rispetto ad un disegno di legge originario presentato dalla Giunta regionale, il lavoro svolto in Commissione e il lavoro svolto in Aula abbiano consentito di migliorare il provvedimento su punti che consideriamo importanti. Lo abbiamo espresso più volte durante il dibattito sui singoli articoli, sui nostri emendamenti e nella discussione generale.
I punti che consideriamo importanti riguardano sostanzialmente un ritorno di protagonismo da parte delle comunità locali all'interno degli organi di gestione delle Aree protette e dei Sacri Monti; un rapporto equilibrato soprattutto per quanto riguarda il Consiglio d'Amministrazione dei Sacri Monti, che tenga conto dell'esigenza di garantire la rappresentanza delle comunità locali e degli ordini religiosi.
Come Gruppo, riteniamo anche importante il fatto di essere riusciti a mantenere, al termine di una battaglia impegnativa che ha tenuto bloccato per alcune sedute il Consiglio regionale, un principio di grande valore: la salvaguardia dell'integrità dei Sacri Monti all'interno della nostra regione. Ce lo chiedeva la comunità locale e ce lo hanno richiesto ancora nei giorni scorsi attraverso una lettera i responsabili del sistema dei Sacri Monti, che è un sistema unitario del Piemonte e della Regione Lombardia.
Quanto ha deciso il Consiglio regionale non è un qualcosa contro il Sacro Monte di Varallo: noi riconosciamo - vorrei ribadirlo - l'importanza culturale, il valore artistico e il significato religioso, elementi comuni a tutti i Sacri Monti piemontesi, che rappresenta oggi il Sacro Monte di Varallo. Ma non accettiamo neanche che, rispetto ad una decisione molto semplice e molto chiara che il Consiglio regionale ha assunto, possano essere sbandierate in giro per il Piemonte interpretazioni che appartengono più all'esigenza della politica di dimostrare di non essere riusciti a raggiungere un obiettivo, ma di aver comunque conseguito un obiettivo che era stato posto, piuttosto che alla verità degli atti all'interno del Consiglio regionale.
Nei prossimi giorni informeremo tutta la comunità piemontese che quanto è stato raggiunto non è un compromesso; è solamente un qualcosa che disciplina le modalità di convocazione e di svolgimento delle adunanze da parte del Consiglio di Amministrazione.
Sono convinto che la verità, nel tempo, verrà a galla e che, rispetto a questo tipo di scelta che è stata assunta all'interno del disegno di legge non potrà essere oggetto di "furbeschi" tentativi di disconoscimento della realtà.
Riteniamo sia importante essere riusciti a raggiungere tutti questi obiettivi. Crediamo sia altrettanto importante, però, ribadire un altro concetto: l'esperienza delle Aree protette e dei Sacri Monti in questi anni (ma soprattutto delle prime) ha permesso di riconquistare un rapporto con le comunità locali. All'inizio l'insediamento e lo sviluppo delle Aree protette all'interno della nostra Regione si è sempre sviluppato in termini conflittuali con le comunità locali. Tutto ciò è stato possibile, nel corso degli anni, grazie all'impegno delle Amministrazioni regionali piemontesi ma anche di molti Amministratori delle Aree protette e delle comunità locali, che sono riusciti sostanzialmente a trasmettere un messaggio alle comunità locali, secondo il quale avere oggi un sistema delle Aree protette nella nostra Regione non è un qualcosa che va contro gli interessi economici di quelle realtà locali, ma è un modo attraverso in quale quelle realtà locali possono presentarsi in modo qualitativamente diverso, anche in termini di offerta turistica e di promozione del territorio.
Questo era un elemento che doveva essere salvaguardato all'interno delle discussioni sulla modifica del testo unico delle aree protette.
Il tema delle Aree protette e dei Sacri Monti non si esaurirà con la discussione di questa sera e con la decisione che il Consiglio regionale si appresta ad assumere, ma rimarrà, per nostra iniziativa, nelle attenzioni nel Consiglio regionale nei prossimi mesi e nelle prossime settimane.
Perché non si mantiene il sistema delle Aree protette e dei Sacri Monti senza risorse economiche. Questo è un altro elemento che dovremo valutare con molta attenzione nei prossimi mesi, perché questo sistema rischia di entrare in condizioni di collasso per mancanza di risorse economiche.
Il nostro sarà un voto di astensione, convinti di essere riusciti a raggiungere molti obiettivi, ma convinti anche che il testo presentato dalla Giunta regionale che vi apprestate a votare, che era stato fortemente criticato e contestato durante le consultazioni che la Commissione consiliare aveva promesso - vi rimando alle mie dichiarazioni di voto contiene anche, dal nostro punto di vista, alcuni elementi fortemente negativi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Devo riconoscere che il percorso della Commissione, delle audizioni e delle attività di emendamento che è stata sostenuta dall'Assessore e da molti colleghi del Consiglio regionale ha parzialmente modificato il giudizio, profondamente preoccupato, che avevamo all'inizio del percorso legislativo.
Tuttavia, permangono alcune questioni di principio che cercherò di illustrare brevemente.
Quando si è dovuto mettere mano, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale di maggio 2010, relativamente alla inammissibilità della definizione delle zone di salvaguardia che non erano quelle indicate nella legge quadro nazionale, questa Amministrazione ha ritenuto di cogliere l'opportunità per introdurre delle modifiche più complessive, non soltanto ri-novellare sotto la formula delle aree contigue la contestazione che era stata avanzata da parte della Corte Costituzionale, ma anche introdurre un ruolo diverso nei rapporti tra le istituzioni, in modo particolare in ordine alle materie della programmazione urbanistica e, in secondo luogo in ordine agli assetti di partecipazione.
Trascuro il riferimento alla questione della tutela della gestione faunistica all'interno delle aree protette, perché anche questa nostra discussione ha lasciato sospesi tutti gli equivoci che corrono e le ambiguità che intercorrono tra le diverse posizioni politiche. Mi soffermerò, quindi, brevemente, su questi due aspetti.
In modo particolare, non riteniamo condivisibile la possibilità di modificare, sia pure parzialmente, il confine delle Aree protette - confine che veniva individuato con legge regionale - attraverso una semplice delibera di Giunta regionale, seppur l'attività di emendamento aveva corretto e attutito prevedendo l'intesa con gli enti locali e il parere vincolante della Commissione. Così come, analogamente, la possibilità che viene attribuita alla Giunta regionale (anziché al Consiglio regionale), di approvare il piano d'area, non ci sembra coerente con il fatto che il piano d'area ha valore di un piano territoriale regionale e, come tale, ha il rango di uno strumento di programmazione del Consiglio.
pur vero che l'attività di emendamento prevede l'audizione della Commissione tecnico-urbanistica e della Commissione tutela e valorizzazione dei beni ambientali, nonché il parere della Commissione, ma, come sempre si è trattato di un tentativo di contenere le conseguenze che sottraggono al potere di programmazione e che insistevano nella prima versione della Giunta.
La seconda questione ha riguardato tutta la battaglia che si è condotta anche in sede di audizione in ordine agli organismi di gestione. Riteniamo che sia stata particolarmente non condivisibile l'irriducibilità con la quale l'Amministrazione regionale ha voluto continuare ad escludere la rappresentanza delle associazioni ambientaliste, che sono soci fondatori del sistema delle Aree protette. Ricordo che la legge quadro nazionale sulle aree protette prevedeva che nel Consiglio direttivo di ogni ente parco nazionale siano nominate persone particolarmente qualificate per le attività in materia di conservazione della natura. Anche da questo punto di vista, l'esclusione che permane delle associazioni agricole ci sembra non comprensibile, non solo alla luce di una questione legata alla responsabilità civica che dovrebbe essere sempre più diffusa, ma anche in ragione di una riflessione e di un metro di opportunità. In quanto, questi operatori possono svolgere (e svolgono) un ruolo importante, sia sotto il profilo della conoscenza delle problematiche che si manifestano nell'area sia per la capacità dimostrata negli anni.
del tutto evidente che tutto il testo di legge, con queste operazioni di progressiva semplificazione da una parte, e di concentrazione dei livelli decisionali dall'altra, tende ad introdurre anche un'altra modalità di lettura di questa legislazione: in provvedimenti come questo, c'è sempre una sorta di conflitto, quasi sempre implicito, tra i sostenitori della conservazione e della protezione ambientale, e gli innovatori che desidererebbero riuscire a coniugare la tutela ambientale con la possibilità di trarre anche vantaggi di carattere economico dalla fruizione delle aree stesse.
Non possiamo dimenticare che i parchi costituiscono un'opportunità di qualità e che questa qualità insiste particolarmente, proprio nella finalità dell'istituzione dell'area protetta, sulla qualità di carattere ambientale.
Non c'è chi, tutelando la qualità ambientale, non desideri altrettanto che le Aree protette siano percorse e vissute, ma certamente con parametri di rispetto e di tutela.
Per le motivazioni che ho cercato di esprimere, non riusciamo a riconoscere nel lavoro fin qui svolto ragioni sufficienti per una posizione che possa essere di favore, pertanto esprimiamo voto contrario, coerentemente con le osservazioni già espresse in Commissione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Comba.



COMBA Fabrizio

Grazie, Presidente.
Sono realmente soddisfatto per il lavoro svolto ed il risultato ottenuto.
Rivolgo un sentito ringraziamento a tutti i colleghi, sia di minoranza sia di maggioranza, che hanno svolto questo laborioso e proficuo lavoro nel senso della massima concertazione, prima in Commissione e poi in Aula ma anche da momenti di grande condivisione.
stato un lavoro sicuramente costruttivo e ringrazio sinceramente i relatori di minoranza, nelle persone dei colleghi Bono e Taricco, per il grande senso di responsabilità e l'impegno profuso fino a questo momento.
Mi auguro che il metodo utilizzato per la condivisione di questo provvedimento possa essere realmente utilizzato anche in futuro.
Oggi vede la luce una legge assolutamente attuale, fortemente voluta dal territorio, nell'interesse delle Aree protette e delle popolazioni che insistono sulle medesime, ma soprattutto nell'interesse della nostra regione.
Un ringraziamento sentito va anche ai funzionari che hanno collaborato con grande impegno e professionalità, affinché il provvedimento potesse oggi, nell'interesse della nostra regione, vedere la luce.
Grazie e buon lavoro a tutti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Siamo arrivati al termine della discussione, sicuramente lunga, del disegno di legge n. 54, che va a riformare - così bisogna dire - il testo unico sulla tutela delle aree naturali e delle biodiversità approvato nel 2009, durante la scorsa legislatura.
Fin dalla presentazione del testo abbiamo evidenziato diverse criticità; abbiamo cercato in tutti i modi di analizzarle, criticarle emendarle e, in alcuni casi sostituirle. Ovviamente, il testo approvato dalla Commissione è il risultato di questi sforzi: in alcuni casi, è stato possibile addivenire a soluzioni condivise; in altri casi, ciò non è stato possibile.
Proprio per questo motivo, nel complesso, nonostante riconosciamo una certa disponibilità da parte dell'Assessore Casoni e degli Uffici del suo Assessorato a discutere nel merito le problematiche evidenziate nel testo e a cercare di comprendere le diverse posizioni, la nostra valutazione sul testo definitivo non può che essere negativa.
negativa innanzitutto perché viene espunta dal sistema delle Aree protette del Piemonte una parte di quelle aree che precedentemente erano inserite e rubricate come zone natura di salvaguardia, dove era stata resa possibile la caccia, con la conseguente sentenza della Corte Costituzionale dello scorso anno, che dichiarava l'incostituzionalità.
Queste zone natura di salvaguardia, quindi, sono state tolte dal novero delle Aree protette: non condividiamo questa scelta, poiché riteniamo che debbano rientrare - e spero che in futuro ciò avvenga - nel sistema delle Aree protette.
Inoltre, altre aree ex zona natura di salvaguardia sono diventate, ai sensi della legge n. 394/1991, aree contigue, quindi adiacenti alle Aree protette, ma non Aree protette; sono sotto la giurisdizione delle Amministrazioni locali, dei Comuni, con le conseguenti difficoltà derivanti dai sempre minori trasferimenti statali, nonostante nel testo di legge sia normata tutta una serie di specifiche che servono a mantenere le specificità di habitat e di ecosistema delle aree contigue stesse. Il nostro voto è negativo, perché non vediamo alcuna sensibilità verso le Aree protette. Non devono essere intese come un peso, come un orpello museale che non ha un senso profondo intrinseco, come un museo fermo, statico, che non può essere fruito in tutti i suoi più ampi significati, da parte dei cittadini piemontesi.
Riteniamo che, nei prossimi anni, occorra attuare una programmazione degli obiettivi politici affinché le nostre Aree protette diventino fruite e fruibili come succede in Inghilterra o in America.
Con l'Assessore Casoni avevamo una visione più o meno simile probabilmente nell'applicazione di tali principi ci sono delle divergenze.
Occorre fare un nuovo percorso: probabilmente ci vorrà un po' di tempo sia culturalmente sia a livello di programmazione (questo è un limite che riguarda tutti gli italiani, non solo questa Giunta).
Un'altra grande criticità è sicuramente relativa alla modificazione dell'articolo 33, riguardante la gestione faunistica, che introduce un altro profilo di criticità costituzionale. Da un lato, spero ci sia un rilievo di incostituzionalità da parte della Corte Costituzionale dall'altro non me lo auguro, perché questo andrebbe a provocare un ulteriore panegirico per cui si dovrebbe riprendere la legge e analizzarla nuovamente.
L'introduzione dei cacciatori anche a titolo oneroso, all'interno delle Aree protette per gestione faunistica, secondo noi non è coerente con le normative nazionali, poiché introduce questa fattispecie che non ricade in quanto previsto dalle norme delle guardie provinciali.
Pertanto, da un lato speriamo che si riapra ampiamente la discussione.
Per quanto riguarda l'articolo 43, siamo addivenuti ad una soluzione che permette di contemplare le opposte esigenze della tutela della pubblica incolumità nelle aree "Rete Natura 2000, per gli alberi ad alto fusto che rischiano di cadere, con una sanzione che, seppure riteniamo minima (da 100 a 400 euro) è un minimo deterrente per quelle poche persone che possono avere delle idee non sane nella gestione degli alberi nella Rete Natura 2000.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cerutti.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Molto rapidamente, poiché i colleghi hanno già motivato la propria posizione - che condivido - di voto negativo a questo disegno di legge.
Il lavoro svolto rispetto al testo iniziale è stato notevole. Non c'è una posizione pregiudiziale da parte dell'opposizione - anche di questa opposizione - come l'Assessore ha potuto vedere rispetto al disegno di legge sul commercio, però, nonostante ci siano stati dei miglioramenti, non condividiamo l'impostazione - l'avevamo già detto in fase iniziale di discussione - di progressiva liberalizzazione del patrimonio ambientale del Piemonte. In questo senso, ritrovandoci nelle considerazioni svolte anche dalle associazioni ambientaliste, non possiamo semplicemente astenerci rispetto a questo disegno di legge, ma esprimeremo un voto contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Cerutti.
La parola al Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
L'ora è tarda e farò veloce, ma alle 23.09 si è raggiunto un obiettivo che fino a ieri era quasi impensabile. Questo è dovuto alla Commissione che ha lavorato e che ringrazio e - lasciatemelo dire - ad un ottimo lavoro in cui la minoranza ha ottenuto il giusto che le spettava. Devo dire anche che la maggioranza ha collaborato con impegno e serietà. Devo ringraziare il Consigliere Tiramani che ha fatto un passo indietro e anche l'Assessore Casoni...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Collega Leardi, gliel'ho già detto una volta: se proprio non vuole contribuire all'ordine e alla gestione dell'Aula nella sua funzione di Questore, almeno veda di non disturbare. Grazie.



NEGRO Giovanni

Qui non dobbiamo sventolare le bandiere di uno o dell'altro. Abbiamo ottenuto insieme: la minoranza ha ottenuto giustamente quel che voleva e anche la maggioranza. È così che si può lavorare. Ringrazio il Presidente che ha gestito i lavori con impegno e serietà, nella Conferenza dei Capigruppo e in Commissione, insieme con tutto il personale e tutti coloro che hanno collaborato.
Il mio collega Reschigna naturalmente ha fatto la sua parte, come tutti.



NEGRO Giovanni

PEDRALE Luca (fuori microfono)



NEGRO Giovanni

Anche io...



NEGRO Giovanni

Certo: il collega Pedrale, tutti quanti hanno collaborato. Al collega Comba l'ho già detto di persona...



PRESIDENTE

Chiedo scusa, però: è vero che adesso siamo proprio in po' in fase finale, anche se poi c'è sempre la legge sui servizi necroscopici. Credo che però il Consigliere Negro abbia il diritto di essere ascoltato nella sua dichiarazione di voto. Prego continui, collega.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Vorrei sottolineare l'importanza complessiva dei Parchi - della flora e della fauna - e dei Sacri Monti in primis. L'obiettivo è quello di aver evitato di dividerli: rimane Crea come sede operativa e Varallo è individuata come centro di restauro. Si scambieranno così i Consigli di Amministrazione: un po' da una parte e un po' dall'altra; così può andare bene. Però rimangono un soggetto unito e compatto e questo è un aspetto positivo, perché ritengo giusto tutelare questo Patrimonio dell'Unesco. So che stanno arrivando altre richieste di inserimento nei siti dell'Unesco.
Come ha detto l'Assessore Casoni, sono in corso le valutazioni e se altri siti si aggiungeranno verranno inseriti anche questi.
Su questo disegno di legge n. 54 e così pure su quello sulla caccia del quale ho votato favorevolmente tanti articoli e sul quale, per altri ho garantito la presenza, devo dire di essere soddisfatto di essere arrivato a questo risultato. Il mio sarà un voto di presenza benevola.



(Applausi in aula)



(Scampanellìo del Presidente)



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Negro.
Non si può applaudire! Non si può applaudire! Scusate, per favore: facciamo un ultimo sacrificio.
La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente. Segnalo che il collega Bussola mi disturba.



(Risate in aula)



GIOVINE Michele

Inizio dicendo che ovviamente voterò "benevolmente" a favore del progetto di legge che devo dire con soddisfazione ha avuto la partecipazione trasversale propositiva di tutti i Gruppi presenti in Aula.
Devo fare però qualche precisazione e qualche puntualizzazione: una di natura normativa e una di natura regolamentare, o meglio di modalità regolamentare; non lo faccio perché penso che ci siano state delle irregolarità ma perché trovo che, almeno in un passaggio, si dovrà fare diversamente in futuro.
Tutti hanno citato negli interventi e soprattutto nelle dichiarazioni di voto i Sacri Monti. Andrò controcorrente, ma ritengo che sia antistorica l'unitarietà dei Sacri Monti. In particolare diventa antistorica perch ogni comunità voleva il proprio Sacro Monte: è per questo che nascono. Ed è particolarmente "suggestivo" vedere che, dal punto di vista della gestione il Sacro Monte di Varallo - che è il più importante tra quelli italiani va di fatto sotto quello di Crea. Poi si è adottata questa formula un po' surrettizia che va bene, tanto non è che cambi un granché.
Credo però che sia giunto il momento di poter immaginare un nuovo quadro normativo interregionale, che coinvolga anche la Lombardia; noi pensiamo infatti che i Sacri Monti esistano solo in Piemonte, ma non è vero: esistono anche in Lombardia e sono altrettanto importanti. Lancio magari un appello al Presidente della Commissione affinché si possa immaginare un testo unico che estrapoli proprio la materia dei Sacri Monti dalle altre questioni che qui oggi andiamo a normare.
Vorrei motivare il mio voto contrario all'articolo 24 che riguardava una cartina che farà parte a tutti gli effetti della legge. Il mio voto è contrario perché credo che l'Assessore Casoni - essendo questa cartina parte di un emendamento di Giunta - avrebbe dovuto presentarla a suo tempo in Commissione e che lì dovesse essere esaminata e votata. Sappiamo benissimo, infatti, che le cartine possono essere estremamente insidiose nel loro valore normativo. Vedo il Consigliere Lepri che potrà ricordare un episodio alquanto specioso, avvenuto al termine della scorsa legislatura.
Noi stavamo per votare il collegato alla finanziaria e c'era un articolo che stava passando così, quatto quatto; c'era una cartina, niente di che: una piccola cartina insignificante; peccato che andava "vagamente" a modificare un po' di cubatura nell'area di Stupinigi, intorno a Candiolo: giusto "qualcosina"; e noi non ce ne stavamo accorgendo, pur essendo in Commissione. Ricordo che sollevai la questione, chiedendo semplicemente di vedere la cartina. I colleghi della maggioranza se ne accorsero: ricordo perfettamente l'intervento molto propositivo dei colleghi Lepri e Robotti ma devo dire che l'interesse della Commissione fu corale. Nessuno sapeva la genesi di questo articolo e di questa cartina; si chiamarono l'Assessore ai Parchi e l'Assessore Artesio che ne disconobbero la proprietà e poi grazie a Dio - questo articolo venne ritirato e non posto in votazione.
Ho raccontato l'episodio, colleghi, per dire che a volte anche l'emendamento più insignificante può avere un valore normativo, e non solo normativo - mi avete capito - che non è opportuno portare all'ultimo minuto. Questo era meramente un emendamento di natura esplicativa, che non cambia minimamente i termini dello status quo; però volevo segnalare questa modalità all'Assessore.
Concludo infine ringraziando tutti i colleghi che hanno partecipato fino a quest'ora e ringraziando la passione e anche la collaborazione del Gruppo del Movimento 5 Stelle, che ha dato la sua disponibilità affinché si potesse licenziare questo importante disegno di legge entro stasera.
Infine - visto che prima l'ho criticato e ho voluto lasciare per ultimi questi ringraziamenti - ringrazio veramente di cuore il lavoro dell'Assessore Casoni che, con la sua infinita saggezza, la sua grande preparazione e devo dire anche con la sua grande esperienza d'Aula, è riuscito a portare all'approvazione un complicato progetto di legge veramente importante per la nostra Regione. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore ai parchi e aree protette

Grazie.
inutile che faccia i ringraziamenti, quelli li hanno già fatti in molti. Quello ottenuto è il risultato di tutta l'Aula, ma anche una determinazione nell'avere dato una svolta al sistema dei Parchi.
Accorpiamo molti Parchi, riduciamo il numero degli enti, riduciamo il numero dei consigli, riduciamo le prebende che vengono date a chi li dirige, abbiamo, in un certo senso, smobilizzato l'approvazione dei Piani d'area, i piani regolatori dei Parchi, che prima impiegavano cinque, sei o sette anni per essere approvati, con questo disegno di legge potranno essere approvati in due o tre mesi. Eventuali nuovi investimenti, eventuali nuove risorse, eventuali azioni e pianificazioni, con questa legge potranno essere inserite nei parchi velocemente e, nello stesso tempo, nel pieno rispetto dell'ambiente.
Come ho detto, vogliamo semplificare la vita ai cittadini, vogliamo semplificare il rapporto tra i Parchi e i paesi che hanno attorno i Parchi con una burocrazia molto snella. Vogliamo aiutare i coltivatori che possiedono campi all'interno dei Parchi a vendere il loro prodotto con il marchio che questo disegno di legge introduce, quindi ci sarà un marchio di qualità di prodotti agricoli, prodotti all'interno dei parchi, che noi intenderemo valorizzare anche come Regione Piemonte.
Abbiamo unificato il sistema dei Sacri Monti ridistribuendo anche il carico che c'era su di essi e mantenendo l'unitarietà. Credo sia un disegno di legge che darà effettivamente una svolta a questo settore semplificandolo e rendendolo meno burocratico e più efficace. Credo con grande soddisfazione di tutti coloro che nei Parchi vivono, coltivano le terre, ma anche di tutti coloro che vorremmo spingere a fruire più facilmente la visita all'interno dei Parchi, rendendoli più fruibili.
Con questa legge, per esempio, potranno essere realizzati campeggi strutture alberghiere integrata nell'ambiente che non cozzino con l'ambiente, ristoranti ed altre iniziative, molto più velocemente di quanto non è avvenuto fino ad oggi.
Sino ad oggi quasi nessuno aveva investito all'interno dei Parchi invece abbiamo notizie di molti soggetti che hanno intenzione, con questa legge, di investire nel mondo dei parchi.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste di dichiarazione di voto? Procediamo all'illustrazione dell'ordine del giorno collegato n. 454 presentato dai Consiglieri Taricco, Reschigna, Ronzani, Muliere, Gariglio Laus, Lepri, Manica e Motta Angela, avente ad oggetto "Sostenere ed incentivare iniziative di tutela, conservazione e valorizzazione della biodiversità vegetale sul territorio regionale".
La parola al Consigliere Taricco per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Quest'ordine del giorno, sostanzialmente, raccoglie una riflessione che avevamo fatto in Commissione quando avevamo proposto per il Parco del Marguareis dove c'era un ragionamento avviato di tutela della biodiversità di istituire un centro per la tutela della biodiversità.
In quella sede, l'Assessore ci aveva riferito che c'era la disponibilità a perseguire nei fatti questo obiettivo, come già si stava facendo, ma non vi erano in quel momento le condizioni per dare vita ad un centro per la tutela della biodiversità.
L'ordine del giorno, sostanzialmente, chiede di non dimenticare questo discorso, ma di lavorare nella direzione di arrivare alla definizione di un centro per la tutela della biodiversità.



PRESIDENTE

Non ci sono richieste di intervento.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 454, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte Premesso che il sottoscritto aveva presentato, in occasione della discussione nella competente Commissione consiliare del Disegno di legge regionale n. 54 'Modifiche alla legge regionale 29 giugno 2009, n. 19 (Testo Unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità)', un emendamento che prevedeva il riconoscimento del Centro per la Biodiversità vegetale del Piemonte, con sede presso l'Ente di Gestione del Parco Naturale del Marguareis la Giunta regionale, pur condividendo i contenuti di suddetto emendamento e pur confermando l'impegno a sostenere concretamente azioni finalizzate alla tutela della biodiversità in tale sito, esprimeva l'impossibilità di addivenire, allo stato attuale, al suddetto riconoscimento presso il Parco Naturale del Marguareis sono già attive iniziative di tutela, conservazione e valorizzazione della biodiversità vegetale, nonch attività divulgative, informative e di formazione sul tema Preso atto che non sussistono, allo stato attuale, le condizioni per pervenire al suddetto riconoscimento impegna la Giunta regionale a continuare a sostenere ed incentivare attività di tutela e valorizzazione della biodiversità vegetale sul territorio regionale ad individuare, quanto prima, un percorso finalizzato al riconoscimento, da parte dell'Ente Regione, del Centro per la Biodiversità vegetale del Piemonte, con sede presso l'Ente di Gestione del Parco Naturale del Marguareis".
Il Consiglio approva.
Non essendoci ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 43 Consiglieri hanno votato SÌ 27 Consiglieri si sono astenuti 11 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Cultura: argomenti non sopra specificati

Esame testo unificato delle proposte di legge n. 105 e n. 68, inerente a "Disciplina delle attività e dei servizi necroscopici, funebri e cimiteriali. Modifiche della legge regionale del 31 ottobre 2007, n. 20 (Disposizioni in materia di cremazione, conservazione, affidamento e dispersione delle ceneri)" (collegato atto d'indirizzo n. 415)


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame del testo unificato delle proposte di legge n. 105 e n. 68, "Disciplina delle attività e dei servizi necroscopici, funebri e cimiteriali. Modifiche della legge regionale del 31 ottobre 2007, n. 20 (Disposizioni in materia di cremazione, conservazione affidamento e dispersione delle ceneri)", di cui al punto 6) all'o.d.g.
Nella seduta pomeridiana del 23 giugno 2011 è iniziato l'esame del provvedimento.
stata svolta la relazione dalla Consigliera Motta Angela.
Il Consigliere Angeleri rinuncia alla relazione.
aperta la discussione generale.
Non essendoci richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Passiamo all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Emendamento rubricato n. 16) presentato dai Consiglieri Motta Angela Angeleri, Stara: All'articolo 2 comma 4 le parole "inclusi i" sono sostituite dalle parole "ovvero, in loro assenza, dai".
Lo consideriamo illustrato.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Visto che non è l'unico emendamento presentato dai colleghi Motta e Angeleri, chiederei la cortesia di illustrarli di volta in volta. Essendo a firma dai relatori, otterranno probabilmente l'approvazione dall'aula, ma per completezza istruttoria sarebbe opportuna una breve illustrazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola, per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n.
16), il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento vuole evitare, sostanzialmente, che ci sia una sovrapposizione tra controllore e controllato. Nel testo, al comma 2, si parla di includere i medici di Medicina Generale. Dato che questo potrebbe comportare questa doppia forma di controllore e di controllato, abbiamo voluto sostituire le parole "inclusi i" con le parole "ovvero, in loro assenza da", affinché, qualora i medici necroscopi non possano intervenire subentrino i medici di Medicina Generale per garantire il servizio.



PRESIDENTE

Il parere è favorevole anche da parte della relatrice, Consigliera Motta Angela.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 16).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2, come emendato.
Il Consiglio approva ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Emendamento rubricato n. 11) presentato dai Consiglieri Motta Angela Angeleri: Al comma 4 sono soppresse le seguenti parole: ", in attinenza allo svolgimento delle attività di responsabile della conduzione dell'attività, di addetto alla negoziazione degli affari e di operatore funebre".
L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 15) presentato dai Consiglieri Motta Angela Angeleri: All'articolo 5, comma 1, lettera b) sono soppresse le seguenti parole: ", in occasione del funerale".
Li consideriamo illustrati.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 11).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 15).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 5, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Emendamento rubricato n. 8) presentato dai Consiglieri Motta Angela Angeleri: Il comma 6 è soppresso.
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 12) presentato dai Consiglieri Motta Angela Angeleri: All'articolo 6, comma 2, le parole "l'esercizio disgiunto di attività" sono sostituite dalle seguenti: "la separazione societaria" L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 14) presentato dai Consiglieri Motta Angela Angeleri: Al comma 2 sono soppresse le seguenti parole: ", da attuare entro dodici mesi dall'entrata in vigore della presente legge, fatta salva l'eventuale scadenza originaria della gestione antecedente tale data".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 13) presentato dai Consiglieri Motta Angela Angeleri: L'ultimo capoverso del comma 2 è sostituito dal seguente: "Le gestioni in corso alla data di entrata in vigore della legge sono tenute ad uniformarsi alle disposizioni del presente comma".
L'emendamento é dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 10) presentato dai Consiglieri Motta Angela Angeleri: All'articolo 6, comma 3, le parole ", anche attraverso società controllate o collegate", sono soppresse.
L'emendamento viene dato per illustrato.



PRESIDENTE

GIOVINE Michele (fuori microfono)



PRESIDENTE

Posso chiedere di illustrare l'emendamento rubricato n. 13)?



PRESIDENTE

Siamo già passati all'emendamento rubricato n. 10).



PRESIDENTE

GIOVINE Michele (fuori microfono)



PRESIDENTE

Va bene.



PRESIDENTE

O lei segue e non parla col suo collega girato di schiena, che è sempre il Consigliere Leardi...
Se quando annuncio l'emendamento rubricato n. 10) lei mi chiede l'illustrazione dell'emendamento n. 13), di cui peraltro non è firmatario... Abbia pazienza!



PRESIDENTE

GIOVINE Michele (fuori microfono)



PRESIDENTE

Interverrò per ogni articolo adesso!



PRESIDENTE

Bene, faccia come crede.
Emendamento rubricato n. 9) presentato dai Consiglieri Motta Angela Angeleri: Al comma 3, in fine, è aggiunto il capoverso seguente: "Le attività di gestione in corso alla data di entrata in vigore della legge sono tenute ad uniformarsi alle disposizioni del presente comma".
L'emendamento viene dato per illustrato.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Bene.
Talvolta, evidentemente, le vecchie maniere sono sempre le migliori.
Neanche la normale educazione, Presidente! Ho chiesto l'illustrazione di un emendamento perché c'era un motivo chiaro...



PRESIDENTE

Per "educazione" non glielo permetto, perché lei stava parlando con un collega girato di schiena e se ne stava fregando del provvedimento! Si è svegliato sull'emendamento n. 13) quando già avevamo annunciato il 10), quindi non mi parli di educazione! Faccia il suo intervento, che è un suo diritto. Prego.



GIOVINE Michele

Lo caccio via il collega, se viene...
Ma è incredibile! Solo perché lei dice che sono andato oltre... Si torna un attimo indietro. Avevo richiesto l'illustrazione, non avevo chiesto chissà che cosa, Presidente! Non mi sembrava una cosa fantascientifica e non mi sembra che ci sia nessuna azione dilatoria da parte di nessuno. Così almeno mi pare.



PRESIDENTE

Dico solo un'ultima cosa e poi non intendo più interromperla, e di questo me ne scuso. Se lei aveva interesse, lei non è che mi ha chiesto di tornare sul 13 seguendo il provvedimento. Mi ha chiesto di tornare sul 13 dopo che aveva finito di parlare con il collega Leardi che faceva altre questioni.
Abbia pazienza! Intervenga, poi sono certo che il collega Angeleri interverrà in dibattito generale.



GIOVINE Michele

Posso chiedere cortesemente se in discussione generale uno dei relatori potrà...
Grazie.



PRESIDENTE

Il Consigliere Giovine chiede la cortesia ad uno dei relatore di spiegare l'emendamento n. 13), anche se siamo in discussione generale.
Prego, collega Angeleri.



ANGELERI Antonello

Grazie, Presidente.
Vorrei cogliere l'occasione per dare una spiegazione rispetto all'emendamento precedente, che era il numero 13), che fa riferimento al comma 2 dell'articolo 6, che leggo per velocizzare la spiegazione. Prima nel testo era scritto "nel caso in cui il gestore dei servizi pubblici cimiteriali o necroscopici svolga anche l'attività funebre di cui all'articolo 5 è d'obbligo la separazione societaria".
L'emendamento che abbiamo inserito ulteriormente, visto che non pu essere la stessa società a gestire sia un servizio sia l'altro, recita: "Le gestioni in corso alla data di entrata in vigore della legge sono tenute ad uniformarsi alla disposizione del presente comma", nel quale esiste una temporaneità per mettersi in regola, perché non può essere immediato, nel caso in cui, soprattutto nei piccoli Comuni ci sia la gestione del servizio cimiteriale sia del servizio funebre.



PRESIDENTE

Ricordo che tutti gli emendamenti sull'articolo 6 sono firmati dai due relatori.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 8).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 12).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 14).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 13).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 10).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 6, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 Indìco la votazione palese sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Indìco la votazione palese sull'articolo 8.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Emendamento rubricato n. 7) presentato dai Consiglieri Motta Angela Angeleri: All'articolo 9, comma 4, le parole "eccezioni" sono sostituite dalle seguenti: "esigenze".
La parola al Consigliere Angeleri per l'illustrazione.



ANGELERI Antonello

Pongo solo una questione tecnica, perché precedentemente era scritto al comma 4 "fatte salve le seguenti eccezioni"; la parola "eccezioni" va via e viene inserite la parola "esigenze", che fa riferimento all'autonomia che il Comune deve necessariamente avere per decidere su questa materia.



PRESIDENTE

Grazie, collega Angeleri Emendamento rubricato n. 1) presentato dalle Consigliere Cerutti, Bresso e Artesio: Dopo il comma 7 dell'art. 9 aggiungere: "7 bis. I Comuni si accertano che le imprese e le società di trasporto funebre operanti sul territorio di propria competenza: applichino a tutti i dipendenti il CCNL relativo al trasporto funebre sottoscritto dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative il numero di lavoratori alla proprie dipendenze sia adeguato per la tipologia di servizio offerta, con particolare riferimento al rispetto delle normative in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro il numero di mezzi di trasporto in dotazione sia adeguato per la tipologia di servizio offerta, con particolare riferimento al rispetto delle normative in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.".
Passiamo all'emendamento n. 1), la cui prima firmataria, Consigliera Cerutti, ha facoltà di intervenire per l'illustrazione.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento ha il compito di toccare uno degli aspetti che a nostro avviso la proposta di legge non approfondisce a sufficienza, cioè il tema delle condizioni dei lavoratori in questo settore. Ne do quindi lettura per i Consiglieri.
Si chiede che i Comuni si accertino che le imprese e le società di trasporto funebre operanti sul territorio di propria competenza applichino a tutti i dipendenti il Contratto nazionale di lavoro relativo al trasporto funebre e sottoscritto dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative; che il numero di lavoratori alle proprie dipendenze sia adeguato per la tipologia di servizio offerta, con particolare riferimento al rispetto delle normative in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro che il numero di mezzi di trasporto in dotazione sia adeguato per la tipologia di servizio offerta, con particolare riferimento al rispetto delle normative in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.
Con quest'emendamento chiediamo che vengano stabilite delle regole valide per tutti. Ci rendiamo conto che in questo ambito vi siano soggetti più grandi e soggetti più piccoli, che però fanno riferimento a lavoratori su chiamata e ricorrono anche a molto lavoro nero. Quest'emendamento quindi, avrebbe proprio l'obiettivo di andare in una direzione diversa.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste in sede di discussione generale, apriamo le dichiarazioni di voto.
La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Grazie, Presidente.
Vorrei rispondere a quelle che immagino fossero le buone intenzioni della collega Cerutti e dei colleghi firmatari, sostenendo solamente che se passasse un emendamento di questo genere - che ovviamente in un mercato normale sarebbe più che giustificato - noi rischieremmo in questo momento al di là della situazione economica, di privilegiare - parlo naturalmente della realtà torinese che conosco meglio, poi gli altri colleghi se vorranno lo faranno per le altre sedi - un'unica realtà torinese regalandole tutto il mercato. Le conseguenze sarebbero allora quelle di una perdita di posti di lavoro: il risultato immediato sarebbe ancora più grave.
La preoccupazione da parte mia è che ci sia una garanzia, che viene già introdotta e che in fondo era nello spirito di chi ha voluto - penso tutti noi - questa legge: quella cioè di fare chiarezza su un mercato per tanti aspetti molto difficile, ovviamente anche dal punto di vista della prospettiva dei posti di lavoro.
Mi sembra che nei commi successivi si faccia chiarezza su questi aspetti, anche su quello della formazione del personale e su tutta una serie di garanzie che noi dobbiamo, in particolare nei confronti delle famiglie sottoposte già ad una situazione di particolare stress. Ritengo che quest'emendamento in questa fase sia rischioso e alla fine ottenga nell'immediato - seppur sotto i migliori auspici dei firmatari - un effetto devastante, almeno per il mercato di Torino che è quello che conosco. Su quest'emendamento noi voteremo ovviamente contro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente. Pur apprezzando in questo caso lo spirito dei proponenti e la vis - che ovviamente non è polemica ma è a tutela dei lavoratori - che i firmatari, in particolare la collega Cerutti, avanzano devo dire che aderisco completamente alle obiezioni sollevate dal collega Angeleri.
Nello specifico, la lettera a) potrebbe anche essere per certi versi accoglibile; certamente però sono censurabili i punti e le richieste delle lettere b) e c): quando in particolare si chiede che ci sia un numero di lavoratori e un numero di mezzi congruo (questo è poco spiegabile e poco comprensibile) sembra quasi che si voglia affidare tutto il mercato ad una sola e notissima azienda che noi conosciamo. Non credo che questo sia nello spirito dei proponenti e sicuramente non è nella direzione e nello spirito che anima questa maggioranza fin dalla vittoria alle ultime elezioni.
Anche il sottoscritto, quindi, darà un voto contrario su quest'emendamento.



PRESIDENTE

Non essendoci ulteriori richieste d'intervento per dichiarazione di voto indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 1), sul quale i relatori hanno espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 9, come emendato.
Il Consiglio approva ARTICOLO 10 Indìco la votazione palese sull'articolo 10.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 Indìco la votazione palese sull'articolo 11.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 12 Indìco la votazione palese sull'articolo 12.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 Indìco la votazione palese sull'articolo 13.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 14 Indìco la votazione palese sull'articolo 14.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 15 Emendamento rubricato n. 3) presentato dai Consiglieri Motta Angela Angeleri: All'articolo 15, comma 1, le parole "la Giunta regionale" sono sostituite dalle seguenti: "il Consiglio regionale, ai sensi dell'articolo 27 dello Statuto".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 4) presentato dai Consiglieri Angeleri e Motta Angela: All'articolo 15, comma 1, le parole ", previo parere della competente Commissione consiliare" sono soppresse.
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 2 bis) presentato dalle Consigliere Motta Angela Cerutti: All'articolo 15, comma 1, la lettera g) è così sostituita: "g) l'informazione degli orari delle camere mortuarie per i dolenti, degli orari delle sepolture e degli orari e delle modalità della consegna dei feretri L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 5) presentato dai Consiglieri Motta Angela Angeleri: All'articolo 15, comma 2, le parole "Con determinazione del Direttore regionale competente in materia di sanità si definiscono" sono sostituite dalle seguenti: "Il Consiglio regionale definisce con il regolamento di cui al comma 1".
L'emendamento è dato per illustrato.
aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Sono a favore degli emendamenti dei relatori, anche perché spesso in passato presentai emendamenti di questo tipo che sovente venivano accolti.
Normalmente però la potestà regolamentare è in capo alla Giunta. In questo caso - e secondo me giustamente - vedo che viene richiamata in capo al Consiglio. Vorrei capire qual è la ratio per la quale si è scelta questa modalità.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

La ratio è che abbiamo pensato, insieme ai colleghi - non solo con la co-relatrice Angela Motta, ma anche precedentemente - che fosse corretto che il Consiglio si riappropriasse in toto, visto che questa è un'iniziativa consiliare, di questa prerogativa. Devo dire poi con molta sincerità che si tratta anche di non gravare sul lavoro della Giunta.
Questo è un lavoro che abbiamo fatto tutto internamente al Consiglio, e ovviamente colgo l'occasione per ringraziare i funzionari e i Dirigenti del Consiglio che sono stati fondamentali su questa parte, perché c'erano alcuni aspetti di leggi nazionali da inserire e da tenere presenti che naturalmente non era facile contemperare con le esigenze che tutti coloro che hanno partecipato al Gruppo di lavoro hanno manifestato.
Per questi motivi si è deciso - forse una delle prime volte - di ritornare in Consiglio e avere l'Aula come attore principale e a chiusura di una parte molto importante: quella relativa al Regolamento è una parte attuativa indispensabile sulla quale bisogna lavorare; chi deve lavorare deve conoscere ovviamente la parte legislativa e quest'ultima è stata fatta qui dai Consiglieri Regionali con l'ausilio determinante dei funzionari del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Angeleri.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, dichiaro chiusa la discussione generale. Non essendovi dichiarazioni di voto, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2 bis).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 15, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 16 Indìco la votazione palese sull'articolo 16.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 17 Indìco la votazione palese sull'articolo 17.
Il Consiglio approva.
Prima di procedere alla votazione finale, passiamo all'esame dell'ordine del giorno collegato n. 415 presentato dai Consiglieri Goffi, Negro, Bono Biolé, Buquicchio, Motta Angela, Pedrale e Angeleri, inerente a "Controllo e armonizzazione delle tariffe dei servizi cimiteriali".
"Il Consiglio regionale premesso che la proposta di legge n. 105 /2010 sulla "disciplina delle attività e dei servizi necroscopici, funebri e cimiteriali, finalizzata a salvaguardare l'interesse degli utenti dei servizi funebri, ovvero le attività e i servizi correlati al decesso" intende fornire un quadro giuridico per gli operatori del settore funebre, cimiteriale e di polizia mortuaria, colmando una lacuna normativa che caratterizza il nostro ordinamento (infatti si ricordano soltanto il D.P.R. 10 settembre 1990, n.
285 e la nostra legge regionale 31 ottobre 2007, n. 20) sancendo il principio della separazione dell'attività funebre tra chi svolge le funzioni obiteriali o cimiteriali, di natura pubblica e le imprese che si occupano delle funzioni di natura prettamente commerciale.
considerato che i servizi funebri sono servizi a domanda individuale e la legge sopracitata non entra nello specifico in materia di tariffe, dal momento che la materia in questione è di competenza dei Comuni.
In questo modo è chiaro che i Comuni scaricano sui cittadini gli ingenti costi dei servizi cimiteriali, che andrebbero ribassati e resi omogenei in tutto il paese.
considerato inoltre che negli ultimi anni la cronaca ha più volte evidenziato che ormai "oltre al costo della vita occorre fronteggiare anche il costo della morte", specie in tempi di recessione come quelli attuali; infatti il "listino dei trapassi" comprende almeno 5 voci: il costo dell'agenzia funebre, la tassa comunale per il loculo, inumazione a terra, IVA, bolli, l'affitto trentennale o quarantennale del loculo in cimitero e l'acquisto della bara e la macchina per il trasporto (la Corte di Cassazione, sez. I, 6/6/2005 n.
11726, ha sancito implicitamente l'abrogazione dei diritti fissi; che ormai non sono più concepibili rappresentando un "balzello medioevale") se si fa un'attenta ricerca dei costi dell'inumazione (c.d. seppellimento in terra), tumulazione e cremazione, emerge che le tariffe del "listino dei trapassi" cambiano a seconda del luogo di residenza, infatti non sono uguali in ogni comune italiano né tantomeno nei diversi comuni del Piemonte; in particolare per il seppellimento in terra, si va da zero euro per i residenti a Lanzo T.se ad E. 1.280,00 per i residenti a Torino. E se invece dell'inumazione a terra si opta per la tumulazione, i prezzi salgono ancora in questo modo è chiaro che i comuni scaricano sui cittadini gli ingenti costi dei servizi cimiteriali, che andrebbero ribassati e resi omogenei in tutto il paese considerato inoltre che i servizi funebri cimiteriali, in generale, possono essere gestiti in proprio dai Comuni o affidati dai Comuni stessi ad imprese private o i comuni possono creare una società partecipata (come nel caso del Comune di Torino con la AFC S.p.A) e dovrebbero garantire economicità, efficienza e trasparenza gestionale dei servizi in questione impegna il Presidente e la Giunta regionale a monitorare i meccanismi di fissazione delle tariffe dei servizi correlati al decesso, consentendo un'uniformità delle tariffe suddette e a recepire nel regolamento attuativo del Dl.105/2010 l'indicazione a rendere omogenee le tariffe al fine di evitare che vi sia una trasferta del de cuius in altri comuni per ricercare tariffe più convenienti per le famiglie, che oltre alla tragedia affettiva devono affrontare anche quella economica." Il Consiglio approva.
Non essendoci ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato SÌ 41 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio approva.
Ha chiesto la parola, per un breve intervento, la relatrice Consigliera Motta; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente.
Intervengo brevemente per unirmi ai ringraziamenti del collega Angeleri; ringraziamenti non dovuti, ma sentiti. Credo che il dottor Poppi possa riportarli alle sue colleghe, che hanno veramente dato un contributo fondamentale per la realizzazione e la riuscita di questa proposta di legge, oggi approvata. Gli chiedo quindi di riportare i ringraziamenti anche alle colleghe, perché senza il lavoro degli uffici noi oggi non avremmo questo grande risultato.
Desidero porgere un ringraziamento anche al collega Angeleri che, da quando è entrato a far parte di questa legislatura, è riuscito a cambiare le sorti di questa proposta di legge che era in giacenza da quattro anni.
Infine, desidero tranquillizzare i colleghi. Visto che nella scorsa legislatura mi ero occupata della dispersione delle ceneri e poi dei servizi funebri, nei prossimi anni mi occuperò solo dei vivi.



PRESIDENTE

D'altronde, su questi importanti argomenti, è normale registrare convergenza tra maggioranza e opposizione.


Argomento: Questioni internazionali

Esame ordine del giorno n. 418 presentato dai Consiglieri Leo, Costa Rosa Anna, Pedrale, Spagnuolo e Toselli, inerente a "Rilancio di una dimensione internazionale e solidale della Regione Piemonte"

Argomento: Questioni internazionali

Esame ordine del giorno n. 411 presentato dai Consiglieri Reschigna Artesio, Biolé, Bono, Presso, Buquicchio, Cerutti, Cursio, Dell'Utri Gariglio, Goffi, Laus, Lepri, Manica, Motta Angela, Muliere, Negro Pentenero, Ronzani, Stara e Taricco, inerente a "No all'eliminazione della cooperazione internazionale"


PRESIDENTE

Come deciso nella Conferenza dei Capigruppo che si è tenuta prima dell'inizio dei lavori d'Aula, procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 418 presentato dai Consiglieri Leo, Costa Rosa Anna, Pedrale Spagnuolo e Toselli, avente ad oggetto "Rilancio di una dimensione internazionale e solidale della Regione Piemonte", nonché dell'ordine del giorno n. 411 presentato dai Consiglieri Reschigna, Artesio, Biolè, Bono Presso, Buquicchio, Cerutti, Cursio, Dell'Utri, Gariglio, Goffi, Laus Lepri, Manica, Motta Angela, Muliere, Negro, Pentenero, Ronzani, Stara e Taricco, avente ad oggetto "No all'eliminazione della cooperazione internazionale".
Chiedo alla cortesia dei primi firmatati dei due documenti (i Consiglieri Reschigna e Leo) di avvicinarsi al banco della Presidenza.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 00.11 riprende alle ore 00.12)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Diamo per illustrati entrambi gli ordini del giorno.
Finite le votazioni, chiedo ai colleghi di rimanere al proprio posto perché devo fare delle comunicazioni.
"Il Consiglio regionale premesso che: durante l'ultima Giunta Ghigo e la Giunta Bresso sono stati stanziati fondi a favore di interventi di cooperazione internazionale, realizzati da Organizzazioni non governative, Comuni, Associazioni, Enti di Formazione e altre Istituzioni la Regione Piemonte si è dotata di tre leggi regionali in materia di cooperazione e di promozione di una cultura di pace ed ha sostenuto interventi condivisi da tutti gli schieramenti politici a favore di America Latina, Asia e soprattutto Africa. Solo nell'Africa sub-sahariana sono oltre 800 gli enti pubblici e privati impegnati in centinaia di progetti per a sicurezza alimentare e la lotta alla povertà tali fondi non solo hanno permesso a decine di migliaia di persone nei Paesi interessati dagli interventi di migliorare le loro condizioni di vita, creando opportunità lavorative in loco ed evitando conseguentemente la scelta di emigrare, ma hanno portato sul nostro territorio ricadute estremamente positive in termini culturali, sociali e di partecipazione quanto stanziato per tali attività nel bilancio di previsione 2011, ossia euro 1.100.000,00, senza considerare i fondi statali ed europei, (impegnati nel 2009 euro 6.389.353,17 - stanziati nel 2010 euro 3.225.000,00 e impegnati nel 2010 euro 2.617.187,03) si pone in netta contraddizione con quanto dichiarato da quasi tutti gli esponenti politici e dal Presidente Cota, nel suo recente intervento alla trasmissione Annozero, durante la quale ha affemato che "Negli ultimi 20 anni, l'Africa come continente sta sparendo. Allora noi dobbiamo porci il problema, non che l'Africa deve sparire e devono venire tutti da noi. Ma che dobbiamo creare una situazione per cui possano rimanere a casa loro. Magari con un nuovo Piano Marshall.
Magari con una politica di interventi fatti in quei Paesi per far riprendere la loro economia....." anche in una situazione di crisi come quella che la nostra Regione sta affrontando non è ragionevole procedere a tagli indiscriminati che penalizzano fortemente solo alcuni settori se venissero confermati i tagli si verificherà l'impossibilità di accedere ai copiosi finanziamenti che l'Unione europea sta per varare a favore dell'Africa Sub-Sahariana, anche in considerazione della crisi libica. Per essere disponibili essi necessitano infatti di un cofinanziamento locale tale taglio impedirà di portare a termine progetti volti a costruire condizioni di vita migliore in quella parte dell'Africa che, senza una prospettiva di sviluppo, continuerà a rappresentare il punto di partenza delle centinaia di migliaia di profughi che avviano la traversata del deserto per riversarsi poi sulle nostre coste il pesante ridimensionamento finanziario significherà il brusco ridimensionamento di un'esperienza, quella piemontese, tra le più importanti in Italia, tanto da essere punto di riferimento nazionale per la cooperazione internazionale le principali 25 associazioni che si occupano di cooperazione internazionale, in questi giorni, hanno promosso un appello finalizzato a chiedere alla Regione Piemonte che il sostegno al sistema di solidarietà e di cooperazione allo sviluppo non venga azzerato con un colpo di spugna. Il sopra citato documento, in soli 15 giorni, è stato sottoscritto da oltre 350 soggetti piemontesi impegna la Giunta regionale a confermare l'attenzione e l'impegno a favore dei soggetti che operano nell'ambito della cooperazione internazionale, concorrendo con risorse regionali al finanziamento di progetti finanziati con fondi nazionali europei e, con quote maggioritarie, da enti locali e/o soggetti privati." Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 418, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale Premesso che: Durante un'audizione avvenuta il 24 marzo 2011, la VI Commissione del Consiglio Regionale ha avuto la possibilità di approfondire con alcuni Sindaci piemontesi (Nichelino, Bruino e Orbassano) e rappresentanti delle tre principali reti di Comuni e di Organizzazioni Non Governative presenti sul nostro territorio (CoCoPa, Recosol e COP), quali sarebbero le implicazioni di un eventuale taglio alle risorse che la Regione Piemonte da più di 15 anni impegna per l'attuazione della Legge Regionale 67/95 'Interventi regionali per la promozione di una cultura ed educazione di pace per la cooperazione e la solidarietà internazionale' ed in particolare per il 'Programma di Sicurezza Alimentare e Lotta alla Povertà in Africa Sub-sahariana', della Legge Regionale 50/94 'Iniziative per l'attuazione di accordi di collaborazione fra la Regione ed entità istituzionali di Paesi esteri' e della Legge Regionale 4/82 'Istituzione del Comitato Regionale di solidarietà e partecipazione della Regione a Comitati di soccorso' Tali implicazioni si possono riassumere in: dissipazione di un capitale di relazioni internazionali di solidarietà sviluppate negli anni da innumerevoli enti piemontesi, con ricadute anche dal punto di vista dell'internazionalizzazione del sistema economico piemontese; rischio di diminuzione della sensibilità della cittadinanza su questioni legate alla pace e alla solidarietà internazionale; perdita di opportunità importanti di attrazione di risorse messe a disposizione da Organizzazioni Internazionali e dall'Unione Europea in primis; perdita di posti di lavoro di personale piemontese altamente qualificato a livello internazionale e perdita di opportunità per moltissimi giovani interessati alla cooperazione internazionale; oltre naturalmente al mancato raggiungimento di obiettivi quali il miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni dei Paesi beneficiari degli interventi, con conseguente aumento delle possibilità di assistere a fenomeni migratori da quei Paesi verso la nostra Regione.
Si può affermare come per merito soprattutto delle due Giunte di Centro Destra negli anni 1995-2000 e 2000-2005, nonché dalla successiva Giunta Bresso, il Piemonte sia passato agli onori della cronaca internazionale come una delle principali Regioni Europee impegnate in modo organico innovativo e politicamente trasversale per la pace e la cooperazione allo sviluppo, nonché per risposte rapide ed efficaci a catastrofi ed emergenze umanitarie come nel caso dello Tsunami e del terremoto di Haiti.
Oltre mille enti piemontesi di ogni tipo (dagli Enti Locali ai Parchi regionali, dall'Università agli Enti di Formazione Professionale, dagli Enti Religiosi alle Scuole, fino alle principali Associazioni di Categoria agricole, artigiane e cooperative,..) sono ormai mobilitati strutturalmente, avendo potuto appoggiarsi nel tempo (con il sostegno della Regione) da un lato alle centinaia di missioni presenti nel mondo grazie all'opera di congregazioni religiose fondate dai Santi Sociali piemontesi (si pensi ai Salesiani di Don Bosco, a San Giovanni Benedetto Cottolengo ai Giuseppini di San Leonardo Murialdo, ai Missionari della Consolata del Beato Giuseppe Allarmano) e dall'altro alle storiche Ong Piemontesi presenti in oltre 90 Paesi.
da sottolineare come nel corso degli anni si siano ripetute approvazioni all'unanimità, da parte del Consiglio Regionale, per un'esperienza che fra il resto vide il Presidente Ghigo firmare accordi e ricevere importantissimi riconoscimenti dalla FAO (che proprio quest'anno festeggia i 60 anni di insediamento in Italia), oltre che dai Governi dei Paesi beneficiari. Fino a portare nel 2004 proprio il Presidente Ghigo durante il suo secondo mandato e con l'accordo unanime di un Consiglio allora presieduto dal nostro attuale Presidente Roberto Cota, a raddoppiare i fondi e i Paesi di intervento nonostante la crisi economica e il periodo di forti instabilità successive all'attentato delle Torri Gemelle.
altresì importante ricordare che l'esperienza piemontese si è sviluppata di pari passo, e spesso anzi emulata come modello sia dal punto di vista operativo-metodologico che da quello legislativo, con l'esperienza di altre Regioni italiane. Fra queste, diverse continuano ad 'investire' su questi temi, come la Regione Veneto che nel Bilancio di Previsione 2011 per l'area 'Diritti Umani, Cooperazione e Solidarietà Internazionale' impegna più di 18 milioni di Euro (anche per l'ottenimento di finanziamenti Europei nel settore del co-sviluppo, ovvero la cooperazione che vede come protagonisti i cittadini immigrati a favore dei loro Paesi d'origine).
Un'esperienza piemontese, infine, che è fra le principali ispiratrici delle nuove 'Linee guida sulla cooperazione decentrata (Dgcs del Ministero Affari Esteri)' approvate dal Governo Berlusconi nel Marzo 2010 in cui il ruolo delle Regioni e della loro capacità di sostenere gli enti del territorio in modo diretto, diviene di primo piano rispetto alla politica estera dello Stato.
La costante e sempre crescente mobilitazione dell'intero territorio piemontese sul tema della cooperazione e della solidarietà internazionale è stata una componente importante del successo di eventi di grande risonanza come Terra Madre e più in generale del riconosciuto valore del 'sistema' Piemonte.
Questo livello di interesse che giunge dai territori è stato documentato anche da COP, CoCoPa e ReCoSol che hanno lanciato a inizio giugno un Appello contro l'azzeramento dei finanziamenti regionali, a cui secondo il loro Comunicato Stampa che tutti abbiamo ricevuto, hanno aderito durante i primi 15 giorni oltre 400 enti: più di 100 associazioni, 136 Comuni di ogni schieramento con 30 Sindaci firmatari in prima persona, diverse Comunità Montane, 6 Parchi Regionali, 20 Enti di ispirazione religiosa e i principali missionari piemontesi, la Chiesa Evangelica Valdese, l'AGESCI regionale, la GIOC Nazionale, l'Azione Cattolica di Torino, FORMA (associazione dei 15 principali Enti di Formazione Professionale), la Fondazione Slow Food, molti Professori dell'Università di Torino, del Piemonte Orientale e del Politecnico, e soprattutto il CISAO (Centro Interdipartimentale di Studi dell'Africa Occidentale), il CSA (Centro Piemontese di Studi Africani), il CIRSDE (Centro Interdisciplinare di Ricerche e Studi delle Donne) e IRIS (Istituto di Ricerche Interdisciplinari sulla Sostenibilità) dell'Università di Torino. E poi Don Luigi Ciotti per Gruppo Abele, Ernesto Olivero per il SERMIG, Don Aldo Benevelli della Commissione Giustizia e Pace della Diocesi di Cuneo, Don Fredo Olivero della Pastorale migranti di Torino, Don Aldo Martelli della Pastorale Giovanile dei Salesiani per il Piemonte e la Valle d'Aosta, Don Mario Bandera Direttore del Centro Missionario Diocesano di Novara nonch Coordinatore di tutti i CMD della Regione, e Padre Anatoloni dei Missionari della Consolata, Alessandro Battaglino Direttore di Madian Orizzonti di Padre Antonio Menegon dei Camilliani, e ancora Fratel Albino Vezzoli dei Fratelli della Sacra Famiglia di Chieri. E ancora i Consoli Onorari di Capo Verde, della Costa d'Avorio, del Benin, del Senegal, del Guatemala, la Presidentessa del Centro Unesco di Torino, Maria Paola Azzario Chiesa, e l'Amministratore Delegato CIDIU SpA, Presidente ACSEL SpA e Presidente Arforma SpA. Fabrizio Zandonatti. E professori del mondo sanitario, come il Prof. Paolo Rossi, Direttore del Dipartimento Ortopedia e Traumatologia del CTO di Torino, il Prof. Francesco Della Corte, Direttore del Dipartimento di Emergenza Azienda Ospedaliero Universitaria Maggiore della Carità di Novara nonché Presidente del Crimedim - Centro di Ricerca Interdipartimentale in Medicina di Emergenza e dei Disastri, il Prof.
Giancarlo Vecchiati Direttore di ECITOH - European Centre for Intercultural Training in Oral Health... E infine tra le tante associazioni, degne di nota quelle costituite dagli immigrati, come l'Associazione Senegalesi di Torino e Dabafrica dei senegalesi di Verbania.
Tagliando o azzerando ora le risorse destinate alla cooperazione, non solo verrebbe perso un patrimonio di esperienze e di competenze costruite dal territorio piemontese, in una vera logica di sussidiarietà, ma si perderebbero opportunità interessanti per un Piemonte protagonista delle relazioni internazionali del futuro, a cominciare dall'importante evento dell'Expo 2015, che non casualmente ha come tema 'Nutrire il Pianeta Energia per la Vita' e che vedrà oltre 100 Paesi partecipare a riflessioni sulla produzione del cibo del futuro e su stili di vita sostenibili.
impegna la Giunta regionale a ripristinare le dotazioni complessive per i contributi a favore dei soggetti impegnati nella cooperazione internazionale per l'anno 2011 attingendo dalle dotazioni del Fondo di riserva.
a proporre al Consiglio Regionale, che le approverà con propria deliberazione, le Direttive di carattere programmatico con validità triennale 2012-2015 le quali dovranno fornire l'indirizzo regionale in materia di 'promozione di una cultura ed educazione di pace per la cooperazione e la solidarietà internazionale' ed individuare gli obiettivi generali e le priorità d'intervento (in conformità con l'articolo 8 della L.R. 67/95 e per l'attuazione degli interventi previsti dagli artt. 4, 5, 6 e 7 della legge)".
Il Consiglio approva.
Prego i Consiglieri di rimanere al proprio posto.
Ricordo che la Conferenza dei Presidenti di Gruppo ha differito la sospensione dei termini del periodo feriale. I nuovi termini, a norma dell'articolo 14 del Regolamento, sono dal 6 agosto al 4 settembre compresi. Pertanto, dal 1° al 5 agosto potranno essere convocate le Commissioni permanenti: al momento risultano convocate lunedì 1° agosto alle ore 10.00 la IV Commissione; martedì 2 agosto alle ore 9.30 la I Commissione, alle ore 11 la I Commissione in sede legislativa (che quindi si terrà qui in Sala consiliare) e alle ore 11.30 il Gruppo di lavoro per la proposta di legge n. 92; mercoledì 3 agosto alle ore 14.30 la V Commissione.
Scusi, Consigliere Comba: non ho ancora finito.


Argomento:

Saluto alla dottoressa Garabello


PRESIDENTE

Desidero, a nome dell'Assemblea, anche nella solennità dell'Aula porgere il saluto più riconoscente alla dottoressa Adriana Garabello, che è seduta al mio fianco.



(Applausi in aula)



PRESIDENTE

Basta, altrimenti si commuove troppo.
Abbiamo ovviamente già provveduto a salutare la dottoressa Garabello qualche giorno fa, anche insieme ai Direttori, ai Dirigenti e ai dipendenti del Consiglio regionale. Ritenevo però giusto farlo qui, nel suo ultimo giorno di servizio in aula, perché con domani la dottoressa Garabello finirà la propria esperienza in Consiglio regionale e da lunedì 1° agosto il nostro Segretario generale d'Aula e Direttore Adriana Garabello sarà in quiescenza.
Grazie, Dottoressa, per tutto quello che ha fatto in questi 38 anni e mezzo di servizio. Grazie per la sua preziosa collaborazione in questo mio primo anno di Presidenza e veramente - a nome di tutti noi - tanti, tanti auguri.



(Applausi in aula)



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 00.16)



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