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Dettaglio seduta n.145 del 28/07/11 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



(Alle ore 10.00 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(Alle ore 10.31 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.00)



(La seduta ha inizio alle ore 11.00)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Procediamo con l'esecuzione dell'Inno Nazionale.



(In applicazione del dispositivo dell'ordine del giorno n. 9 "Unità d'Italia", approvato dall'Assemblea consiliare il 1° dicembre 2010 l'Assemblea, in piedi, ascolta l'Inno nazionale della Repubblica Italiana "Il canto degli italiani")



PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione. Chiedo se vi siano proposte di modifica.
L'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Boniperti, Cattaneo, Comba, Costa Raffaele, Cota, Giordano, Tentoni e Toselli.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione di Paolino Pedrollo, Umberto Rota e Piermarco Canu, caduti sul lavoro


PRESIDENTE

Colleghi, procediamo alla commemorazione dei morti sul lavoro.
La scorsa settimana in Piemonte si sono verificati tre incidenti mortali sui luoghi di lavoro: martedì 19 luglio, a Villafranca d'Asti, un operaio di 54 anni, Paolino Pedrollo, è morto cadendo da un'impalcatura mercoledì 20 luglio, un altro operaio, Umberto Rota, di 39 anni, è rimasto folgorato a Settimo Torinese; giovedì 21 luglio, ancora un operaio Piermarco Canu, di 49 anni, è morto a Chivasso rimanendo schiacciato in una betoniera.
Con profondo dolore, esprimiamo vicinanza ai familiari dei tre deceduti, sottolineando ancora una volta che è necessario salvaguardare il diritto alla sicurezza di ogni lavoratore e, rinnovando l'impegno costante del Consiglio regionale per garantire prevenzioni e condizioni adeguate sui luoghi di lavoro al fine di scongiurare il ripetersi di analoghi gravi incidenti, prego il Consiglio di osservare un minuto di silenzio.



(L'Assemblea, in piedi osserva un minuto di silenzio)


Argomento: Parchi e riserve - Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Proseguimento esame disegno di legge n. 54, inerente a "Modifiche alla legge regionale 29 giugno 2009, n. 19 (Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità)"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 54, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Emendamento rubricato n. 26) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: Si sostituisce l'articolo 7 con il seguente: "(Modifica all'articolo 11 della l.r. 19/2009) 1. Dopo il comma 3 dell'articolo 11 della l.r. 19/2009 è aggiunto il seguente: '3 bis. Le aree protette a gestione provinciale possono essere altresì gestite da enti strumentali di diritto pubblico della provincia competente o da usi civici. A tali enti si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni relative agli enti di gestione delle aree protette regionali'.".
Nella seduta pomeridiana del 27 luglio 2011 (ieri) sono stati approvati gli articoli 3, 4, 5 e 6 ed è iniziato l'esame dell'articolo 7 con l'illustrazione dell'emendamento n. 26).
Si apre la discussione sull'emendamento e sull'articolo 7.
Non essendovi richieste d'intervento, possiamo passare alla votazione dell'emendamento, su cui la Giunta ha espresso parere negativo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna. Su che cosa, collega?



RESCHIGNA Aldo

Chiedo scusa, Presidente. Nessun rilievo alla sua persona, ma non siamo riusciti neanche ad accendere i computer.
Noi vorremmo che l'Assessore competente fosse presente. Aspettiamo pure. Grazie.



PRESIDENTE

Aspettiamo un attimo. L'Assessore Casoni sta per arrivare.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.06 riprende alle ore 11.09)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 26), sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 7, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Emendamento rubricato n. 111) presentato dai Consiglieri Taricco, Motta Angela, Boeti, Ronzani, Manica, Muliere, Gariglio, Lepri, Laus: Prima della lettera a) del comma 1 dell'articolo 8 (Modifiche all'articolo 12 della l.r. 19/2009) del disegno di legge n. 54 inserire le seguenti lettere: "0A) Alla lettera b) del comma 1 dell'articolo 12 della l.r. 19/2009, sono eliminate le parole ', il Parco naturale di Stupinigi' 00A) Alla lettera c) del comma 1 dell'articolo 12 della l.r. 19/2009, dopo le parole 'Fascia fluviale del Po - tratto torinese' sono inserite le parole, 'il Parco naturale di Stupinigi'".
Emendamento rubricato n. 9) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Casoni: La lettera d) del comma 1 è sostituita dalla seguente: "d) la lettera k) è sostituita dalla seguente: 'k) Ente di gestione delle aree protette della Valle Sesia, al quale sono affidati in gestione il Parco naturale dell'Alta Val Sesia e dell'Alta Val Strona e il Parco naturale del Monte Fenera;' dopo la lettera d) del comma 1 è inserita la seguente: d bis) la lettera l) è sostituita dalla seguente: 'l) Ente di gestione delle Riserve pedemontane e delle Terre d'acqua, al quale sono affidate in gestione la Riserva speciale della Bessa, la Riserva naturale delle Baragge, la Riserva naturale della Garzaia di Villarboit, la Riserva naturale della Garzaia di Carisio, la Riserva naturale della palude di Casalbeltrame'".
Emendamento rubricato n. 42) presentato dal Consigliere Taricco: Dopo la lettera g) del comma 1, dell'articolo 8 del disegno di legge 54 (di modifica all'articolo 12 della l.r. 19/2009), è aggiunta la seguente: "g bis) in fondo alla lettera n) del comma 2 dell'articolo 12 sono aggiunte le seguenti parole: ', Riserva speciale del Sacro Monte di San Giovanni d'Andorno'.".
Sull'articolo 8 ci sono alcuni emendamenti: il n. 111) del Consigliere Taricco ed altri, il n. 9) della Giunta a firma dell'Assessore Casoni, il n. 42) del Consigliere Taricco.
Ci sono richieste d'intervento per l'illustrazione? BRESSO Mercedes (fuori microfono) Ma sono emendamenti all'articolo 6: controlli bene, Presidente.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 42) presenta un errore nell'intestazione, ma recita correttamente: "Dopo la lettera g) del comma 1 dell'articolo 8.".
C'è un'imprecisione che prego di correggere: emendamento non all'articolo 6, ma all'articolo 8.
L'emendamento rubricato n. 111 è dato per illustrato.
La parola all'Assessore Casoni per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 9.



CASONI William, Assessore ai parchi e aree protette

È un emendamento che modifica il testo dell'articolo 8.
Le modifiche sono state concordate con tutti gli Enti locali e con i relativi Sindaci.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Preciso che ogni emendamento può essere illustrato per tre minuti dal primo firmatario e per due minuti dagli altri firmatari. Nel dibattito generale, dopo l'illustrazione degli emendamenti, ogni Consigliere ha diritto di parlare per due minuti su ogni emendamento.
La parola al Consigliere Taricco per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 42; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Questo emendamento fa il paio con l'emendamento 41), già illustrato.
Questo documento, assumendo il fatto che avevamo chiesto di inserire tra le riserve anche quella speciale del Sacro Monte di San Giovanni d'Andorno, dava continuità normativa a quell'inserimento.
A questo punto l'emendamento è superfluo, perché essendo stata bocciata la richiesta di inserimento del Sacro Monte di San Giovanni d'Andorno, è chiaro che non può essere consequenziale.
Ho voluto usare questo tempo solo per richiamare all'Aula la necessità di non dimenticare questo percorso che ci siamo dati e, quindi, di recuperarlo nel prosieguo.
Crediamo sia una realtà territoriale che valga la pena di valorizzare ed inserire nel circuito complessivo dei Sacri Monti.
Grazie.



PRESIDENTE

Passiamo al dibattito generale sugli emendamenti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Presidente, non ritorno sulle ragioni, chiarite ieri nel mio intervento, che depongono a favore del corpo di emendamenti che abbiamo presentato su questa questione, ma manifesto un certo imbarazzo, perch durante la discussione svoltasi in Commissione fu proprio l'Assessore Casoni a non dichiarare la propria contrarietà rispetto a questa ipotesi.
In quell'occasione dichiarò che avrebbe fatto una serie di verifiche per accertare se l'operazione fosse realizzabile nel quadro del sistema dei Sacri Monti.
Da allora ad oggi non sono passati otto giorni; sono passati un po' di mesi. Mi sarei aspettato che la verifica che l'Assessore si era impegnato a compiere nel mese di febbraio di questo anno, fosse già stata compiuta anche perché il tempo per compierla c'era.
Assessore non me ne voglia, ma considero un po' strumentale il suo atteggiamento, perché se avessimo dovuto votare il provvedimento il giorno dopo, è giustificabile il fatto che l'Assessore e gli Uffici non avessero avuto il tempo materiale per compiere quella verifica, ma sono passati sei mesi e non avete trovato il tempo per compiere questa verifica.
Quando volete le verifiche le fate in due giorni, Assessore Casoni quando volete le decisioni le assumete in 48 ore (non mi faccia ancora ricordare la vicenda di Varallo e il suo commissariamento ).
Prendo atto del fatto che non vi opponete ma, di fatto, vi opponente perché rinviate questa questione a non so quale altro provvedimento.
Immagino che rinviate questa questione ad un provvedimento che qualcuno dovrà presentare, ma la sede più idonea, più corretta ed organica per affrontare questa questioni è questa: stiamo discutendo delle aree protette.
Ad una proposta, che non fa Wilmer Ronzani, perché non è questo il punto, ma le comunità locali su richiesta di Sindaci, Presidenti di Comunità montane, Parroci e così via, voi dite: "Non abbiamo compiuto la verifica".
È grave che non l'abbiate compiuta.
Mi sia consentito di sostenere che il vostro atteggiamento di prendere tempo lo considero strumentale.



PRESIDENTE

Altre richieste di intervento? Ha chiesto di intervenire l'Assessore Casoni per un'integrazione sull'emendamento, rispetto a quanto detto dal Consigliere Ronzani.



CASONI William, Assessore ai parchi e aree protette

Come ho detto, noi dobbiamo avere l'organo costituito.
Di fatto, ad oggi non esiste l'organo costituito dei Sacri Monti. Ho scritto anche all'UNESCO, trattandosi di siti certificati UNESCO. Secondo noi deve rimanere la logica dei siti, per diffondere il messaggio turistico e promozionale che il sistema dei Sacri Monti è un sito UNESCO. Se all'interno del sistema questo vi fosse un sito non riconosciuto dall'UNESCO, decadrebbe la possibilità di utilizzarlo e ogni volta bisognerebbe specificare che i Sacri Monti sono patrimonio dell'UNESCO tranne quella singola area non riconosciuta.
Sarebbe anche una diminuzione del valore di quell'area.


Argomento: Nomine

Precisazioni del Consigliere Reschigna in merito alle nomine componenti del CO.RE.COM.


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Come possono notare la Giunta e il Consiglio regionale, questa mattina abbiamo ripreso la discussione sul disegno di legge di modifica del testo unico sulle Aree protette senza particolari atteggiamenti ostruzionistici da parte del Gruppo consiliare del Partito Democratico. Questo significa che il Consiglio regionale, convocato nella seduta di questa mattina, del pomeriggio e della sera - se la maggioranza riuscirà a garantire il numero legale - nella seduta serale potrà licenziare il provvedimento legislativo.
Noi opereremo perché non vogliamo assolutamente che i Sacri Monti e le Aree protette vengano commissariate. Questa è la ragione del nostro atteggiamento.
Detto questo, vorrei cogliere l'opportunità della dichiarazione di voto per ritornare, brevissimamente, su tre questioni oggetto della seduta di ieri pomeriggio da parte del Consiglio regionale. Ieri pomeriggio ho proceduto alla verifica delle schede. Dalla verifica delle schede, a scanso di equivoci, è venuto fuori, sostanzialmente, che il candidato indicato dal Gruppo consiliare del Partito Democratico ha avuto dieci voti, e sono dieci voti singoli.
Il candidato indicato da Italia dei Valori ha avuto otto voti singoli in più ha avuto dieci voti, di cui quattro accompagnati al candidato della Lega Nord, cinque accompagnati al candidato del PdL e un altro voto accompagnato al candidato del Consigliere Giovine. Questo a scanso di equivoci. E questo dice molto sul fatto che la decisione di ieri sia avvenuta per una pesante interferenza da parte della maggioranza nei confronti di una decisione che appartiene e apparteneva, invece, alle responsabilità del Consiglio regionale.
Lo dico anche in relazione ad alcuni commenti. Il Partito Democratico sull'elezione del CORECOM non ha tentato nessun inciucio con nessuno: con la Lega Nord, con il Popolo della Libertà. Io non ho chiesto voti a nessuno, perché ritenevo che la questione non riguardasse la sfera di interferenza della maggioranza. Qualcuno lo ha fatto e qualcun altro all'interno dei Gruppi dell'opposizione, si è prestato anche inconsapevolmente, probabilmente, ad un'operazione di questo tipo.
La cosa che però voglio dire è che quest'elezione ha messo in evidenza anche un altro elemento. Il candidato che è stato eletto ieri dal Consiglio regionale a fare parte del Consiglio del CORECOM era stato valutato dagli Uffici del Consiglio regionale che esaminano i curriculum come non in possesso dei requisiti stabiliti dal bando, e precisati anche dalla sentenza di qualche anno fa del TAR del Piemonte.
Qui siamo in presenza, non solo di un inciucio che è stato perpetrato in Aula su questa nomina, ma anche in presenza di un altro fatto: che molte volte noi parliamo di legalità; molte volte si parla di rispetto delle regole e alcune volte il Consiglio regionale, che detta e si detta alcune regole, per decisioni che appartengono unicamente alla sfera politica, è in grado di fare carta straccia di quelle regole e di arrivare a definire atteggiamenti opposti.
Questo lo dico, affinché rimanga nel processo verbale della seduta perché quello che è avvenuto ieri è un fatto grave sotto il profilo politico, non solo nell'ambito dei rapporti tra maggioranza e opposizione ma anche rispetto ad un principio più importante, che è quello che non è pensabile che lo stesso organo che si detta alcune regole poi, senza modificare quelle regole, decide di non applicarsele.
Alla faccia della legalità!


Argomento: Parchi e riserve - Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Proseguimento esame disegno di legge n. 54, inerente a "Modifiche alla legge regionale 29 giugno 2009, n. 19 (Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità)" (seguito)


PRESIDENTE

Ci sono altre richieste per dichiarazione di voto? Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 111), sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 42), sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Nomine

Precisazioni in merito alle nomine componenti del CO.RE.COM. - Interventi per fatto personale dei Consiglieri Novero e Boeti


PRESIDENTE

Prima di passare all'articolo 9, il Consigliere Segretario Novero ha chiesto la parola per fatto personale. Se gentilmente lo vuole esplicitare.



NOVERO Gianfranco

Lo spiego subito.
Faccio parte della Commissione per le nomine. È stato affermato che detta Commissione avrebbe avuto un comportamento contrario alla legge e alle regole.
Non entro nel merito del resto, che è una questione politica; questa invece è una questione etica, ma anche una questione legale.
Non accetto che si affermi in aula che la Commissione ha operato in modo difforme da quanto le leggi e i regolamenti prevedono! Faccio solo una piccola osservazione. Se fosse vero che qualcuno è stato segnato dagli Uffici con il famoso asterisco - i Consiglieri sanno benissimo cosa voglio dire - cioè che a loro giudizio hanno trovato qualche punto che, secondo loro, poteva non essere ammissibile, per cui secondo loro la domanda non poteva essere ammissibile, se fosse così, cioè che la Commissione deve approvarlo, basterebbe abolirla e basterebbe un'istruttoria degli Uffici.
Se esiste una Commissione che esamina le istruttorie degli Uffici significa che deve deliberare.
Allora non posso accettare l'ipotesi avanzata che siccome c'era l'asterisco su un nome, quel nome doveva essere fatto... Anche perché lì ci siamo tutti dentro, mi pare.
Dico solo che, personalmente, mi sono sentito profondamente offeso dall'ipotesi che la Commissione abbia operato in modo difforme - ripeto dalle leggi e dai regolamenti e faccio presente per il verbale che non è stato così.
La Commissione ha discusso ampiamente. Abbiamo passato delle ore e non si può non sapere cosa ci siamo detti in quella Commissione: tutto il tempo passato a discutere - spero - seriamente, per parte mia certamente in modo serio, su cosa stavamo facendo. E non posso accettare che si affermi che l'operato è stato contro il Regolamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti.
Su che cosa? La prego di esplicitare il fatto personale: sta al Presidente valutare se c'è o meno.
Prego, collega.



BOETI Antonino

Il fatto personale è rappresentato dalla mia partecipazione alla Commissione e dato che in questo momento il Consigliere Novero afferma cose che, secondo me, non corrispondono completamente a verità, penso di avere il diritto, avendo il Consigliere Novero introdotto un argomento mentre eravamo in votazione, di dire anch'io quello che penso.
Quello che penso è che il Consigliere Buquicchio - e lo dico con tutto il rispetto che ha caratterizzato il nostro rapporto fino a questo momento e poi anche lui prenderà la parola per fatto personale, se lo ritiene avesse già un accordo con il centrodestra, perché in Commissione è passato un principio secondo il quale gli avvocati sono l'unica categoria di questa Regione ad essere tuttologi.



(Proteste dei Consiglieri della Lega Nord)



BOETI Antonino

No, io parlo con il mio partito. Tra di voi e il mio partito, per quanto mi riguarda. Non l'Italia dei Valori.



(Proteste in aula)



(Scampanellìo del Presidente)



BOETI Antonino

Tra di voi e il mio partito. Voglio ribadirlo, Presidente.
Se parla Novero, parlo anch'io.



PRESIDENTE

I Capigruppo sono convocati in Sala A.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.37 riprende alle ore 11.55)


Argomento: Parchi e riserve - Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Proseguimento esame disegno di legge n. 54, inerente a "Modifiche alla legge regionale 29 giugno 2009, n. 19 (Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità)" (seguito)


PRESIDENTE

La seduta riprende.
ARTICOLO 9 Riprendiamo i lavori dall'articolo 9.
Emendamento rubricato n. 47) presentato dai Consiglieri Taricco, Lepri Pentenero, Reschigna, Ronzani, Muliere, Boeti, Laus, Motta Angela, Manica Pentenero: L'articolo 9 (Modifiche all'articolo 14 della legge regionale 29 giugno 2009, n. 19) del disegno di legge n. 54 è soppresso.
Tale emendamento è ritirato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 27) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: 1. Alla fine del comma 5 dell'articolo 14 della l.r. 19/2009, si aggiungono le seguenti parole: "di membro iscritto ad Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) e ai Comprensori Alpini di Caccia (CAC) della Regione Piemonte".
Il Consigliere Bono conferma che tale emendamento era già stato ritirato in precedenza.
Emendamento rubricato n. 24) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: Si riscrive l'articolo 9: "1.Il comma 1 dell'articolo 14 della l.r. 19/2009 è sostituito dal seguente: '1. Il Presidente è nominato, secondo criteri di rappresentatività del territorio, con decreto del Presidente della Giunta d'intesa con la comunità delle aree protette'".
L'emendamento è ritirato dai proponenti.
Il numero legale è sempre 27.
Indìco la votazione palese sull'articolo 9.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 Procediamo con l'esame degli emendamenti che verranno illustrati non per ordine di presentazione, ma rispetto all'articolo e ai commi.
Emendamento rubricato n. 1) presentato dai Consiglieri Ponso, Cerutti Artesio, Buquicchio: I commi 1, 2 e 3 dell'art. 15 della l.r. 19/2009 sono sostituiti dai seguenti: "1. Il consiglio è composto: a) dal presidente dell'ente di gestione b) da cinque componenti nominati dal Presidente della Giunta regionale di cui due designati dal Consiglio regionale, uno designato d'intesa dalle province interessate e tre designati dalla comunità delle aree protette.
2. Lo Statuto dell'ente di gestione, qualora l'area di gestione abbia una superficie di almeno 20.000 ha o interessi più vallate alpine o province può prevedere l'estensione del numero dei compenti del consiglio di cui al comma 1fino ad un massimo di otto.
3. Nel caso previsto dal secondo comma tra i componenti del consiglio designati dalla comunità delle aree protette, la Giunta regionale nomina un rappresentante indicato dalle assicurazioni di protezione ambientale maggiormente rappresentative in sede regionale e riconosciute ai sensi dell'articolo 13 della legge 8 luglio 1986, n. 349 (Istituzione del Ministero dell'ambiente e norme in materia di danno ambientale), un rappresentante indicato dalle associazioni agricole di categoria dell'industria, dell'artigianato e del turismo più rappresentative a livello provinciale.
Il comma 7 dell'articolo 15 della l.r. 19/2009 è sostituito dal seguente: 7. Il consiglio dell'ente di gestione dei Sacri Monti è composto da: a ) il presidente dell'ente, nominato secondo criteri di rappresentatività del territorio, con decreto del Presidente della Giunta regionale d'intesa con gli enti locali interessati b) otto componenti nominati con decreto del Presidente della Giunta regionale,m di cui due designati dalla Giunta regionale e tre designati d'intesa tra le amministrazioni comunali e religiose interessate." Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Ponso per l'illustrazione in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.
Ricordo che ha tre minuti a disposizione.



PONSO Tullio

Grazie, signor Presidente.
Signor Presidente e colleghi Consiglieri, l'emendamento che pongo all'attenzione del Consiglio tende a mitigare il testo di modifica dell'attuale articolo 8 proposto dalla Giunta regionale che, in nome di una riduzione delle spese di funzionamento degli organismi a nomina politica modificando l'articolo 15 della legge vigente, limita a cinque i componenti dei Consigli di gestione delle Aree protette.
La decisione che viene giustificata dalla necessità di diminuire i costi della politica, che è una motivazione condivisibile nel merito, nel caso particolare mi convince solamente in parte, poiché, in questo caso, a fare le spese di quest'operazione di dimagrimento dei Consigli di gestione delle aree protette non sono i rappresentanti di nomina politica, perch ad esempio, quelli di nomina regionale passano da uno a due. Infatti questa operazione di dimagrimento del Consiglio di gestione è fatta quasi esclusivamente a spese dei rappresentanti delle componenti sociali interessate alla gestione del territorio protetto. Le associazioni ambientaliste, le associazioni agricole e le associazioni dei comparti produttivi non avranno più rappresentanti all'interno dei Consigli delle aree protette.
Registro in questa scelta una svolta nel disegno gestionale generale delle Aree protette stesse volute da questa Giunta, che, eliminando le componenti sociali territoriali, riduce lo spazio di partecipazione democratica e di confronto all'interno degli organismi di gestione rendendo più forte il legame politico tra i nominati e il riferimento politico che lo ha designato.
Per questi motivi, il mio emendamento, che accoglie in parte le osservazioni presentate dalle associazioni di protezione ambientale durante le consultazioni avvenute in Commissione, reintroduce la possibilità modificando in parte la nuova formulazione dell'articolo 15 del testo unico, che nei Consigli di gestione delle Aree protette con superficie territoriale più di 20 mila ettari possono essere decise ulteriori nomine di rappresentanti di queste componenti associative, che hanno sempre dimostrato di operare proficuamente nell'interesse di una più partecipata gestione delle aree protette. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ponso.
Emendamento rubricato n. 28) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: Si istituisce il comma 1 dell'articolo 10 con il seguente: "1. Il comma 1 dell'art. 15 della l.r. 19/2009 è sostituito dal seguente: '1. Il consiglio è composto: dal Presidente dell'Ente gestore da quattro componenti nominati con decreto del Presidente della Giunta regionale, di cui uno nominato dalla Giunta regionale, uno d'intesa con la comunità delle aree protette e due d'intesa e su proposta della Consulta del Parco di cui all'articolo 18 bis'".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per dire che lo manteniamo, in quanto interagisce con un emendamento che sarà presentato successivamente, che introduce tra le istituzioni degli enti del parco una consulta, detta, appunto, "consulta del parco", affinché aprire la partecipazione - quindi, anche un minimo di controllo - da parte di tutte quelle associazioni e comitati che agiscono sul territorio dell'area protetta stessa.
Quindi, in questo caso, noi chiederemmo che uno dei quattro componenti venisse nominato su proposta di questa consulta del parco, che viene istituita negli articoli successivi, che intende valorizzare tutta quella componente di società civile e di associazionismo ambientalista o comunque, di difesa del territorio, che sicuramente è presente, a maggior ragione, nei comuni di un'area protetta. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 48) presentato dai Consiglieri Taricco, Lepri Pentenero, Manica, Reschigna, Muliere, Ronzani, Boeti, Laus, Motta Angela: Il comma 1 dell'articolo 10 (Modifica all'art. 15 della l.r. 19/2009) del disegno di legge n. 54, è sostituito dal seguente: 'Il comma 1 dell'articolo 15 della l.r. 19/2009 è sostituito dal seguente: '1. Fermo restando quanto previsto al comma 7, il consiglio è composto: a) dal presidente dell'ente di gestione b) da quattro componenti nominati con decreto della Giunta regionale di cui uno designato dalle province e tre designati dalla comunità delle aree protette.'" Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco per l'illustrazione; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Il nostro emendamento, in qualche misura, tende a ribadire quella che sarebbe stata - e che permane - la nostra posizione sulla composizione dell'organo di gestione delle Aree protette.
Fin dall'inizio, eravamo fortemente convinti che la scelta adottata nella legge n. 19, che prevedeva di nominare l'organo di gestione - il Consiglio, sostanzialmente - con decreto del Presidente della Giunta regionale in virtù di designazioni che provenissero dal territorio, fosse la via maestra. Questo perché crediamo che una delle questioni centrali per il buon funzionamento delle Aree protette sia quella di cercare un quadro come ha ripetuto più volte l'Assessore nelle sue relazioni, nel quale le comunità sul cui territorio insiste l'area protetta, si sentissero, al tempo stesso, protagoniste di una sfida che tendeva a preservarne l'ambiente, la biodiversità, le peculiarità e di trasformare questa ricchezza e queste qualità in un qualcosa in più, capace di costruire, per quelle comunità, una prospettiva di sviluppo, di crescita e di miglioramento qualitativo della vita su quei territori.
Per fare questo, credevamo (e crediamo tuttora) che non ci fosse nulla di meglio che tali comunità fossero le protagoniste di questa scommessa sia per quanto riguarda ciò che c'è da fare sul territorio, sia per governare le scelte che sono chiamate a fare.
Inizialmente avevamo contestato la scelta adottata dalla Giunta, che dava un segnale volto a dire che la maggioranza all'interno del Consiglio comunque ce l'hanno coloro che sono nominati dalla Giunta, gli altri se vogliono sostanzialmente si accodano. Pertanto, crediamo che la proposta oggi contenuta nella norma di legge, che è frutto del lavoro svolto in Commissione, sia un significativo passo in avanti nella direzione di un maggior coinvolgimento delle comunità locali.
Ciononostante, con i nostri emendamenti - questo in primis, ma anche altri - tenderemmo a rimarcare la nostra preferenza su una scelta maggiormente incentrata sul territorio. Questo emendamento dice sostanzialmente, che il Consiglio è composto dal Presidente dell'ente di gestione e da quattro componenti nominati con decreto di Giunta, dei quali uno designato dalle Province e tre designati dalle comunità locali.
Noi continuiamo a ritenere che questa sia la soluzione migliore dopodiché, ovviamente, ci atterremo a quelle che saranno le indicazioni che emergeranno dall'Aula. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.
Ricordo che dopo l'illustrazione di ciascun emendamento, avete due minuti per intervento.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Solo una breve considerazione iniziale: prima avrei avuto il diritto di chiedere di continuare il mio intervento, ma poiché ho avvertito troppa tensione in Consiglio, ho ritenuto anch'io che fosse il momento di chiudere l'argomento.
Il mio Capogruppo ha voluto che facessimo in questo modo e così abbiamo fatto.



PRESIDENTE

La ringrazio.



BOETI Antonino

Per quanto riguarda, invece, l'argomento di cui stiamo discutendo credo che questo provvedimento, che attribuisce alla Regione la nomina del Presidente dell'ente, sia l'aspetto più grave di questo disegno di legge. È il più grave perché viene da un governo di centrodestra, al cui interno c'è una forza politica che si chiama Lega Nord.
Negli anni abbiamo avuto - magari è stato un nostro limite, come sinistra e come Partito Democratico - il senso dello Stato unitario, per cui abbiamo pensato, forse sbagliando, che l'interesse individuale dovesse venire dopo quello collettivo.
Invece, la Lega Nord ci ha spiegato in questi anni che siamo padroni a casa nostra, che è sulle autonomie locali che si gioca il futuro del nostro Paese.
Il Consigliere Carossa ci ha spiegato che se ci fosse stata la Padania qui al Nord, oggi lo stato di crisi che stiamo attraversando, la cui responsabilità (non può essere altrimenti) è di chi governa il Paese a livello nazionale, non ci sarebbe stato.
La Lega Nord ci ha spiegato in questi anni che il federalismo sarebbe stata la salvezza del Paese.
Quello che registriamo oggi è un ticket di 25 o dieci euro rispetto alle prestazioni sanitarie. Peraltro, la confusione che c'è in questo momento in Italia è una cosa vergognosa: nessuno sa che cosa fare, ogni Paese e ogni Regione va per conto proprio. Il Piemonte non sa bene se parte da un euro o se arriva a dieci, che cosa tassare e soprattutto come farlo.
Tutti i Comuni stanno applicando l'addizionale IRPEF (non una percentuale sull'IRPEF, ma l'addizionale IRPEF).
Ci sarà spazio nei prossimi interventi per concludere il mio ragionamento. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Come ricordava il collega Taricco, il testo dell'articolo in discussione è, in qualche modo, il frutto di una discussione che si era sviluppata in Commissione, per cui è già diverso rispetto all'imposizione iniziale che era stata presentata nel disegno di legge della Giunta regionale.
Naturalmente, è un aspetto parzialmente positivo: c'è, però, una questione di fondo sulla quale è bene che in Aula si discuta: chi decide chi nomina? A parte la nomina del Presidente, che anche prima veniva fatta dalla Giunta, il problema è chi decide il Presidente - questa è la questione vera - oltre che la composizione del Consiglio di Amministrazione del Parco.
Il problema è il Presidente: prima il Presidente era il frutto di una mediazione; era un'indicazione che veniva dal territorio (dai Comuni, da chi compone il Parco), per cui era espressione del territorio. Poi la Giunta prendeva atto di questa indicazione e nominava il Presidente.
In questo caso non sarà più così, perché sarà la Giunta regionale che deciderà il nome del Presidente.
Il ragionamento che è stato fatto è questo: siccome la Regione finanzia l'attività del Parco, è giusto che la Regione debba decidere. Credo che questo ragionamento non stia assolutamente in piedi. Ma siccome su questo argomento abbiamo altri emendamenti, proseguirò successivamente, perch questo è un punto fondamentale per tutta la legge.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
L'articolo 10 che stiamo esaminando in questo momento risulta profondamente contraddittorio secondo le nostre valutazioni.
Da un lato, testimonia il raggiungimento di un obiettivo che questo Gruppo si era prefissato rispetto alla discussione iniziale del disegno di legge, volto a dare importanza alle comunità locali sia sul tema delle Aree protette che sul tema dei Sacri Monti. Il testo che prevede che i 14 componenti siano indicati in modo paritario da ciascuno degli ordini religioni delle comunità locali Sacri Monti è la proposte rispetto al quale il Gruppo del Partito Democratico più si è speso all'interno nella discussione in sede di Commissione. Anche sulla composizione della riserva l'articolo licenziato dalla Commissione è profondamente diverso rispetto al testo originario del disegno di legge.
Dall'altro lato, però, l'articolo mantiene in sé il significato di essere un punto di mediazione fra un'esigenza espressa in modo forte dalla Giunta regionale di una dimensione fortemente centralistica nella gestione delle aree protette dei Sacri Monti, e un'esigenza altrettanto fortemente espressa dal nostro Gruppo nel dibattito in Commissione di una forte corresponsabilità da parte delle comunità locali, che siano Amministrazioni locali o gli ordini religiosi che gestiscono i Sacri Monti.
In questo contesto, dal nostro punto di vista questo articolo rappresenta un elemento di soddisfazione ma, nello stesso momento rappresenta anche una delle più forti criticità rispetto al testo che ci stiamo accingendo a esaminare e a votare all'interno del Consiglio regionale.
Pertanto, abbiamo ritenuto di presentare una manovra emendativa su questo tema confidando che il Consiglio regionale compia un ulteriore passo verso un atteggiamento di più forte corresponsabilità da parte delle comunità locali.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Rimane questa contraddizione tra alcune questioni e il fatto che la nomina competa alla Giunta.
Francamente non si capisce perché. Il ragionamento secondo il quale deve essere la Giunta a decidere i finanziamenti e i Presidenti, che stanziano i finanziamenti (è il ragionamento del collega Marco Botta che è intervenuto durante la discussione generale), francamente lascia un po' il tempo che trova.
Perché se valesse questa logica, gestite voi le Aree protette direttamente. Se il punto è che i finanziamenti vi danno l'autorità per nominare il Presidente, se questa è la logica, gestitele voi! Fate una grande Agenzia regionale che gestisce le Aree protette della Regione. Sono risorse regionali: in ragione di questo principio, io gestisco tutto quindi, non voglio niente! Penso che la logica invece dovrebbe essere un'altra. La comunità locale, sulla base dei piani che si debbono definire, gestisce le Aree protette e crea politiche, opportunità e interventi di varia natura. Questa è una contraddizione.
Consigliere Marco Botta, siccome a pensare male si fa peccato, ma spesso si indovina - dicevano - il sospetto è che l'argomento nobile sia: vi finanziamo, nominiamo. L'argomento meno nobile potrebbe essere un altro: nominiamo. Pensiamo che questa vicenda sia un'occasione per affrontare com'è già avvenuto in passato su queste questioni, la partita dei Presidenti nel quadro di un ragionamento che dovrebbe riguardare, diciamo così, il potere delle Aree protette o il potere regionale.
Credo che la logica avrebbe voluto che voi invece, pur riconoscendo al Presidente della Giunta, ovviamente, il potere di nomina, questa avvenisse sulla base delle indicazioni fornite dalle Aree protette e dalle comunità locali.
Assessore Casoni, tutto questo avrebbe avuto una logica qualche anno fa, perché non eravamo immersi nella discussione sul federalismo e sul valore dei territori. Capisco meno questa vostra ostinazione a fare in modo che i Presidenti siano nominati dal Presidente di una Giunta regionale alla luce di tutto ciò che ci raccontate sul valore dei territori e sulla centralità delle politiche dei territori. E sul fatto che chi sostiene questi ragionamenti è una maggioranza dentro cui l'autonomismo è una caratteristica, è una "cifra" di questa maggioranza.
Prendo atto che esiste una contraddizione politica tra ciò che dite e ciò che fate e che voi dichiarate di essere per i territori, salvo avocare a voi la decisione di nominare i Presidenti.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ronzani.
Non ci sono più richieste d'intervento sull'emendamento rubricato n. 48).
Vorrei ricordare che alle ore 13 avrà luogo un incontro con una rappresentanza di Sindaci e di Presidenti dei Consorzi socio-assistenziali della Provincia di Cuneo, in merito al settore socio-assistenziale.
L'incontro si terrà in Sala dei Morando alle ore 13, alla fine dei lavori.
Emendamento rubricato n. 69) presentato dai Consiglieri Taricco, Pentenero Lepri, Muliere, Reschigna, Ronzani, Boeti, Laus, Manica, Motta Angela: Dopo il comma 1 dell'articolo 10 (Modifica all'articolo 15 della l.r.
19/2009) del disegno di legge n. 54, è inserito il seguente: "1 bis. Il comma 2 dell'articolo 15 della l.r. 19/2009 è sostituito dal seguente: '2. Lo statuto dell'ente di gestione, in casi particolari motivati dalle situazioni territoriali che caratterizzano le aree in gestione ai singoli enti, può prevedere l'estensione del numero dei componenti del consiglio di cui al comma 1 fino ad un massimo di sedici. I componenti aggiuntivi sono designati dalla comunità delle aree protette e nominati con decreto del Presidente della Giunta regionale.'" Non ci sono richieste d'intervento.
Emendamento rubricato n. 58) presentato dai Consiglieri Taricco, Pentenero Lepri, Muliere, Reschigna, Ronzani, Boeti, Laus, Manica, Motta Angela: Dopo il comma 1 dell'articolo 10 (Modifica all'articolo 15 della l.r.
19/2009) del disegno di legge n. 54, è inserito il seguente: "1 bis. Il comma 2 dell'articolo 15 della l.r. 19/2009 è sostituito dal seguente: '2. Lo statuto dell'ente di gestione, in casi particolari motivati dalle situazioni territoriali che caratterizzano le aree in gestione ai singoli enti, può prevedere l'estensione del numero dei componenti del consiglio di cui al comma 1 fino ad un massimo di quindici. I componenti aggiuntivi sono designati dalla comunità delle aree protette e nominati con decreto del Presidente della Giunta regionale.'" Tale emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 59) presentato dai Consiglieri Taricco, Pentenero Lepri, Muliere, Reschigna, Ronzani, Boeti, Laus, Manica, Motta Angela: Dopo il comma 1 dell'articolo 10 (Modifica all'articolo 15 della l.r.
19/2009) del disegno di legge n. 54, è inserito il seguente: "1 bis. Il comma 2 dell'articolo 15 della l.r. 19/2009 è sostituito dal seguente: '2. Lo statuto dell'ente di gestione, in casi particolari motivati dalle situazioni territoriali che caratterizzano le aree in gestione ai singoli enti, può prevedere l'estensione del numero dei componenti del consiglio di cui al comma 1 fino ad un massimo di quattordici. I componenti aggiuntivi sono designati dalla comunità delle aree protette e nominati con decreto del Presidente della Giunta regionale.'" Emendamento rubricato n. 56) presentato dai Consiglieri Taricco, Pentenero Lepri, Muliere, Reschigna, Ronzani, Boeti, Laus, Manica, Motta Angela: Dopo il comma 1 dell'articolo 10 (Modifica all'articolo 15 della l.r.
19/2009) del disegno di legge n. 54, è inserito il seguente: "1 bis. Il comma 2 dell'articolo 15 della l.r. 19/2009 è sostituito dal seguente: '2. Lo statuto dell'ente di gestione, in casi particolari motivati dalle situazioni territoriali che caratterizzano le aree in gestione ai singoli enti, può prevedere l'estensione del numero dei componenti del consiglio di cui al comma 1 fino ad un massimo di tredici. I componenti aggiuntivi sono designati dalla comunità delle aree protette e nominati con decreto del Presidente della Giunta regionale.'" Emendamento rubricato n. 55) presentato dai Consiglieri Taricco, Pentenero Lepri, Muliere, Reschigna, Ronzani, Boeti, Laus, Manica, Motta Angela: Dopo il comma 1 dell'articolo 10 (Modifica all'articolo 15 della l.r.
19/2009) del disegno di legge n. 54, è inserito il seguente: "1 bis. Il comma 2 dell'articolo 15 della l.r. 19/2009 è sostituito dal seguente: '2. Lo statuto dell'ente di gestione, in casi particolari motivati dalle situazioni territoriali che caratterizzano le aree in gestione ai singoli enti, può prevedere l'estensione del numero dei componenti del consiglio di cui al comma 1 fino ad un massimo di dodici. I componenti aggiuntivi sono designati dalla comunità delle aree protette e nominati con decreto del Presidente della Giunta regionale.'" Emendamento rubricato n. 54) presentato dai Consiglieri Taricco, Pentenero Lepri, Muliere, Reschigna, Ronzani, Boeti, Laus, Manica, Motta Angela: Dopo il comma 1 dell'articolo 10 (Modifica all'articolo 15 della l.r.
19/2009) del disegno di legge n. 54, è inserito il seguente: "1 bis. Il comma 2 dell'articolo 15 della l.r. 19/2009 è sostituito dal seguente: '2. Lo statuto dell'ente di gestione, in casi particolari motivati dalle situazioni territoriali che caratterizzano le aree in gestione ai singoli enti, può prevedere l'estensione del numero dei componenti del consiglio di cui al comma 1 fino ad un massimo di undici. I componenti aggiuntivi sono designati dalla comunità delle aree protette e nominati con decreto del Presidente della Giunta regionale.'" Emendamento rubricato n. 53) presentato dai Consiglieri Taricco, Pentenero Lepri, Muliere, Reschigna, Ronzani, Boeti, Laus, Manica, Motta Angela: Dopo il comma 1 dell'articolo 10 (Modifica all'articolo 15 della l.r.
19/2009) del disegno di legge n. 54, è inserito il seguente: "1 bis. Il comma 2 dell'articolo 15 della l.r. 19/2009 è sostituito dal seguente: '2. Lo statuto dell'ente di gestione, in casi particolari motivati dalle situazioni territoriali che caratterizzano le aree in gestione ai singoli enti, può prevedere l'estensione del numero dei componenti del consiglio di cui al comma 1 fino ad un massimo di dieci. I componenti aggiuntivi sono designati dalla comunità delle aree protette e nominati con decreto del Presidente della Giunta regionale.'" Emendamento rubricato n. 52) presentato dai Consiglieri Taricco, Pentenero Lepri, Muliere, Reschigna, Ronzani, Boeti, Laus, Manica, Motta Angela: Dopo il comma 1 dell'articolo 10 (Modifica all'articolo 15 della l.r.
19/2009) del disegno di legge n. 54, è inserito il seguente: "1 bis. Il comma 2 dell'articolo 15 della l.r. 19/2009 è sostituito dal seguente: '2. Lo statuto dell'ente di gestione, in casi particolari motivati dalle situazioni territoriali che caratterizzano le aree in gestione ai singoli enti, può prevedere l'estensione del numero dei componenti del consiglio di cui al comma 1 fino ad un massimo di nove. I componenti aggiuntivi sono designati dalla comunità delle aree protette e nominati con decreto del Presidente della Giunta regionale.'" Emendamento rubricato n. 51) presentato dai Consiglieri Taricco, Pentenero Lepri, Muliere, Reschigna, Ronzani, Boeti, Laus, Manica, Motta Angela: Dopo il comma 1 dell'articolo 10 (Modifica all'articolo 15 della l.r.
19/2009) del disegno di legge n. 54, è inserito il seguente: "1 bis. Il comma 2 dell'articolo 15 della l.r. 19/2009 è sostituito dal seguente: '2. Lo statuto dell'ente di gestione, in casi particolari motivati dalle situazioni territoriali che caratterizzano le aree in gestione ai singoli enti, può prevedere l'estensione del numero dei componenti del consiglio di cui al comma 1 fino ad un massimo di otto. I componenti aggiuntivi sono designati dalla comunità delle aree protette e nominati con decreto del Presidente della Giunta regionale.'" Emendamento rubricato n. 50) presentato dai Consiglieri Taricco, Pentenero Lepri, Muliere, Reschigna, Ronzani, Boeti, Laus, Manica, Motta Angela: Dopo il comma 1 dell'articolo 10 (Modifica all'articolo 15 della l.r.
19/2009) del disegno di legge n. 54, è inserito il seguente: "1 bis. Il comma 2 dell'articolo 15 della l.r. 19/2009 è sostituito dal seguente: '2. Lo statuto dell'ente di gestione, in casi particolari motivati dalle situazioni territoriali che caratterizzano le aree in gestione ai singoli enti, può prevedere l'estensione del numero dei componenti del consiglio di cui al comma 1 fino ad un massimo di sette. I componenti aggiuntivi sono designati dalla comunità delle aree protette e nominati con decreto del Presidente della Giunta regionale.'" Emendamento rubricato n. 49) presentato dai Consiglieri Taricco, Pentenero Laus, Lepri, Muliere, Reschigna, Ronzani, Boeti, Manica, Motta Angela: Dopo il comma 1 dell'articolo 10 (Modifica all'articolo 15 della l.r.
19/2009) del disegno di legge n. 54, è inserito il seguente: "1 bis. Il comma 2 dell'articolo 15 della l.r. 19/2009 è sostituito dal seguente: '2. Lo statuto dell'ente di gestione, in casi particolari motivati dalle situazioni territoriali che caratterizzano le aree in gestione ai singoli enti, può prevedere l'estensione del numero dei componenti del consiglio di cui al comma 1 fino ad un massimo di sei. I componenti aggiuntivi sono designati dalla comunità delle aree protette e nominati con decreto del Presidente della Giunta regionale.'" La parola al Consigliere Taricco, per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento che avevamo presentato per ribadire l'orientamento verso un largo coinvolgimento del territorio in tutte le sue componenti, per dare rappresentanza o per rappresentanza in seno al Consiglio a tutte le componenti.
In qualche misura, il ragionamento che stava dietro a questo e agli altri emendamenti (ne illustro uno, perché sono simili, anche se poi i numeri variano) era un po' quello che già prima aveva posto il collega Ponso, e cioè che nel vecchio organismo di gestione avevamo la costruzione di un equilibrio, di condivisione ampia del territorio su cui insistevano le Aree protette, che vedeva una rappresentatività importante da parte delle comunità locali e che vedeva rappresentato il mondo agricolo e il mondo ambientalista. Questo permetteva un maggior coinvolgimento di tutti i soggetti che su quel territorio operavano e quelle che erano le scelte, le strategie e i destini che quel territorio, proprio per le scelte di valorizzazione ambientale e di tutela di taluni aspetti di quel contesto portava avanti.
La scelta, sia pur motivata da una normativa nazionale, di ricondurre a cinque, con le modalità con cui questa è stata fatta, ovviamente, finisce per mortificare questa possibilità e questa potenzialità.
Noi ritenevamo e riteniamo che questo tipo di scelta alla fine rischia se non sarà ben gestita e ben governata, in qualche misura di far sentire l'Area protetta una sorta di corpo estraneo con al limite vincoli e limitazioni che ricadono su chi in questi contesti è chiamato a operare che rischierebbero di farci fare un salto indietro di almeno trent'anni rispetto al lavoro di valorizzazione che è stato fatto in questi anni.
Ci rendiamo conto che una formulazione come quella che noi - oserei dire quasi provocatoriamente - avevamo proposto non è accoglibile dentro un quadro generale, crediamo però che sia importante sottolineare questa necessità, perché la risposta alle questioni di fondo che vengono poste deve essere un po' il faro che deve orientare le scelte e i comportamenti che saremo chiamati ad assumere.



PRESIDENTE

Consigliere Taricco, l'illustrazione riguarda esclusivamente l'emendamento rubricato n. 59) o anche gli altri?



(Commenti del Consigliere Taricco)



PRESIDENTE

Abbiamo gli emendamenti rubricati n. 59), 56), 55), 549, 53), 52), 51) 50) e, infine, il 49).



(Commenti del Consigliere Taricco)



PRESIDENTE

Colleghi, gli interventi sugli emendamenti si fanno dopo l'illustrazione.
Il Collega Taricco, ha illustrato l'emendamento rubricato n. 59) congiuntamente agli altri presentati.
C'è una serie di Consiglieri che ha firmato per intervenire.
Potranno intervenire per due minuti dopo che saranno terminate le illustrazioni degli altri emendamenti.
Terminiamo l'illustrazione e poi passeremo agli interventi.
Emendamento rubricato n. 57) presentato dai Consiglieri Taricco, Lepri Pentenero, Reschigna, Muliere, Ronzani, Boeti, Laus, Motta Angela, Manica Gariglio: Dopo il comma 1 dell'articolo 10 (Modifica all'art. 15 della l.r. 19/2009) del disegno di legge 54 è inserito il seguente: 1bis. Il comma 3 dell'articolo 15 della l.r. 19/2009 è sostituito dal seguente: "3. Tra i componenti del consiglio designati dalla comunità delle aree protette, sono nominati un rappresentante indicato dalle associazioni di protezione ambientale maggiormente rappresentative in sede regionale e riconosciute ai sensi dell'articolo 13 della legge 8 luglio 1986, n. 349 (Istituzione del Ministero dell'ambiente e norme in materia di danno ambientale), un rappresentante indicato dalle associazioni agricole di categoria e, qualora l'area siano presenti rilevanti attività economiche un rappresentante indicato dalle associazioni di categoria dell'industria dell'artigianato e del turismo".
La parola al Consigliere Taricco per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Quest'emendamento va più nel dettaglio rispetto ai precedenti, che affrontavano semplicemente una questione numerica e di capienza della rappresentatività.
In quest'emendamento noi diciamo che sarebbe auspicabile fossero esplicitamente nominati almeno un rappresentante delle associazioni di protezione ambientale (tra quelle maggiormente rappresentative in sede regionale), un rappresentante indicato dalle associazioni agricole di categoria e, se vi sono attività economiche in quel contesto territoriale un rappresentante delle associazioni di categoria dell'industria dell'artigianato e del turismo.
In qualche misura, questo ragionamento va esattamente nella direzione che dicevamo prima, e cioè di ribadire in modo forte - cosa che con questi emendamenti abbiamo voluto fare - che la scelta che noi riteniamo strategica è quella di trovare le modalità attraverso le quali far sentire protagonisti della costruzione del destino di quell'Area protetta tutti i soggetti che a quell'Area protetta - per la scelta di vivere in quel contesto - hanno legato il proprio destino. Crediamo che questa sia una cosa assolutamente importante. Abbiamo intravisto alcune scelte, in quella che è stata la proposta originaria che la Giunta ci ha fatto, che sembravano andare in direzione esattamente antitetica, e abbiamo ritenuto giusto rimarcare con grande determinazione che questa è la scelta di forte radicamento al territorio che noi riteniamo centrale affinché la scommessa del futuro - quella del perseguimento e del raggiungimento degli scopi che la tutela delle Aree protette si prefigge - possa essere un obiettivo realmente perseguito nel concreto e, se possibile, raggiunto. Grazie.



PRESIDENTE

Colleghi, lo dico per capirci perché quest'argomento è anche stato fonte di equivoco, prima, con la Presidenza: i firmatari possono tutti illustrare l'emendamento; la differenza è che il primo firmatario ha a disposizione tre minuti e gli altri firmatari, che possono ugualmente illustrarlo, due minuti.
Successivamente, dopo l'illustrazione di tutti gli emendamenti, passiamo al dibattito, dove sono a disposizione due minuti ciascuno.
Ricapitolando: tre minuti per il primo firmatario e due minuti per gli altri firmatari, in sede di illustrazione; due minuti ciascuno in sede di dibattito.
A questo punto, chiarito che il collega Boeti è prenotato per la discussione generale, ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Come diceva il collega Taricco, la linea che noi abbiamo seguito con questi emendamenti è un po' quella di sottolineare l'importanza di rappresentare, sentire e coinvolgere il territorio nella gestione delle Aree protette e dei Parchi. Ritorno sulla questione del Presidente e del livello da cui viene nominato. Naturalmente, se passerà l'impostazione prevista nel disegno di legge, è evidente che saranno la Giunta e la maggioranza politica che gestisce in quel momento la Regione a nominare il Presidente del Parco, scavalcando in questo modo totalmente il territorio.
Per quanto ci riguarda questo è un fatto estremamente negativo e questo giudizio non c'è solo da parte nostra. Basta ascoltare cosa dicono i Comuni che fanno parte di ogni Area protetta per capire che questa imposizione della Giunta regionale è ritenuta un fatto negativo.
Ecco perché anche la composizione del Consiglio di Amministrazione deve seguire la linea più logica: quella di rappresentare le varie istanze - dal punto di vista sociale, ambientale ed economico - presenti sul territorio.
Ecco perché l'emendamento che abbiamo presentato segue un po' questa impostazione: coinvolgere il più possibile il territorio, appunto, in modo tale che il territorio stesso e tutte le istanze presenti al suo interno vengano implicati nella programmazione e nella gestione del Parco perch questo, secondo noi, è prioritario.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

L'emendamento che stiamo discutendo è l'emendamento più federalista di questo mondo. Stiamo discutendo con una maggioranza che ha una vocazione federalista e poi si scopre che, nei fatti, il federalismo serve per fare i convegni ma che ci si dimentica del federalismo quando si discutono i provvedimenti di legge. L'idea qual è, allora? Se ho capito bene - e su questo è stato chiarissimo il mio responsabile di Commissione, collega Taricco - l'idea è di fare in modo che le rappresentanze e il Consiglio d'Amministrazione siano la conseguenza di un rapporto fortissimo con i territori. Come si realizza questo rapporto fortissimo con i territori? Facendo in maniera che i componenti il Consiglio di Amministrazione siano rappresentativi della realtà associative di quel determinato territorio e di quell'Area protetta.
Francamente mi sarei aspettato dall'Assessore e dalla maggioranza un atteggiamento diverso sulla questione, perché la nostra linea ha una sua logica; può essere contestata, ma ha una sua logica. Noi diciamo che i Consigli di Amministrazione devono essere composti in un certo modo e che per quanto riguarda i membri del C.d.A., vale il principio della massima rappresentatività delle Aree che occorre governare e amministrare.
Come garantiamo questa massima rappresentatività? Facendo in maniera che il territorio, nelle sue articolazioni, abbia voce in capitolo per nominare queste rappresentanze.
Il secondo punto, che ho ricordato prima, era quello dei Presidenti. Le due cose messe insieme - Presidenti indicati dai territori, e nominati dal Presidente della Giunta, e Consigli di Amministrazione che siano il più rappresentativi possibile, in quanto espressione di una forte articolazione territoriale - sono due facce della stessa medaglia: un modo per rendere quei governi delle Aree protette i più rappresentativi possibili e quindi anche - si può immaginare - più efficaci dal punto di vista dell'azione amministrativa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
In questo primo anno e mezzo di governo regionale noi abbiamo presentato - tranne qualche eccezione - emendamenti sostanzialmente di merito e qui, di merito, ce n'è effettivamente tanto. Voi approvate infatti un disegno di legge che, rispetto alle risorse, fa quello che può. A me sembra che oggi i Parchi abbiano le risorse necessarie per pagare il personale e forse niente di più; non sono in grado di progettare lo sviluppo - naturalmente da un punto di vista ambientale e non edilizio del loro territorio: hanno, cioè, poche disponibilità.
Credo che i Parchi se ne siano fatti anche una ragione: c'è un momento di difficoltà economica che il nostro Paese attraversa e tutti coloro che vivono in quei territori se ne devono fare carico. Se però a questa difficoltà economica si aggiungesse, da parte del governo regionale un'attenzione rispetto al valore aggiunto che gli Amministratori locali esprimono nei loro territori, non imponendo una nomina in modo assolutamente verticistico, allora credo che se ne farebbero ulteriormente una ragione.
Potrebbero dire: abbiamo poche risorse a disposizione, però il Governo regionale, in un rapporto di leale relazione tra istituzioni, ritiene che quello che un territorio esprime - le sue professionalità e le sue competenze - debba essere valorizzato, appunto, in nome del federalismo e della sussidiarietà per i quali le cose debbono essere realizzate - è la definizione stessa che lo dice - dall'organismo più vicino ai cittadini.
È per questo che i Comuni e anche i Sindaci sono riconosciuti come le istanze più vicine ai cittadini e al loro territorio. Se fosse così dunque, i Parchi se ne farebbero una ragione. Nel momento in cui, però, non date loro i soldi e nominate anche al posto loro il Presidente, mi domando per quale ragione dovrebbero continuare a scommettere sul futuro del loro territorio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
L'emendamento che abbiamo proposto, come è già stato evidenziato dai colleghi, cerca di avvicinare una gestione importante, una gestione del territorio, una gestione che non può che partire dal coinvolgimento pieno di tutti i territori.
Inserire all'interno dei Consigli di Amministrazione delle rappresentanze, delle organizzazioni, delle associazioni che sono quelli che, quotidianamente, tengono i contatti sui territori con i cittadini credo sia davvero una soluzione innovativa, un modo diverso per avvicinare sempre di più i progetti e i programmi che la Regione intende portare avanti nella gestione e nell'organizzazione delle attività, rispetto ai Parchi che sono una risorsa fondamentale per il patrimonio della nostra regione.
L'emendamento ha l'obiettivo di avvicinare sempre di più i Parchi al territorio. Crediamo che questo tipo di proposta, anche se sperimentale vada nella direzione per la quale spesso anche la maggioranza proclama il federalismo, proclama l'avvicinamento degli Enti di gestione, con le realtà dei singoli territori della nostra regione.
Ci auguriamo che questa sia una riflessione che possa coinvolgere anche la maggioranza, e quindi una riflessione che possa essere accolta. In questo modo pensiamo possa essere soddisfatta quella che crediamo sia un'esigenza utile e un modo nuovo per gestire i Parchi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Nell'illustrare questo emendamento, mi richiamo alle considerazioni che hanno testé fatto i colleghi.
Penso che l'articolo 15 della legge 19/2009 possa essere modificato nulla vieta che venga modificato, ma deve essere modificato cercando di non perdere di vista quella che dovrebbe essere l'impostazione di guida dei nostri lavori, ossia quello di avere un ente Regione che disegna le politiche generali, che finanzia e controlla l'operato degli Enti locali laddove questi sono delegatari di funzioni attribuite dalla Regione, ma che non si ingerisce nella gestione.
Mi pare che gli intendimenti della Giunta regionale in questi anni siano andati in senso diverso, assistiamo ad una sorta di neocentralismo di ritorno. Al centralismo dello Stato affianchiamo un neocentralismo di derivazione regionale. Mi pare questo vada contro il federalismo della difesa delle autonomie locali che, in quest'Aula, a dire la verità, ha sempre avuto sulla carta una grande maggioranza di consensi.
Con l'emendamento in questione si chiede che i rappresentanti designati dalle comunità dei Parchi siano composti attingendo alle associazioni di protezione ambientale del territorio e alle associazioni agricole del territorio ed, eventualmente, attingendo al mondo dell'industria dell'artigianato, del turismo nel caso in cui ci siano le condizioni ambientali che lo consentano.
Noi vorremmo che gli Enti Parchi fossero visti come un'autonomia funzionale del territorio e, quindi come un Ente che opera nel territorio legato al territorio, seppur non un Ente con una rappresentanza politica diretta del territorio, piuttosto che essere visti come un Ente in cui la Regione si ingerisce indicando, di fatto, coloro che lo devono amministrare.
L'emendamento, sostanzialmente, recepisce questa impostazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
Penso che l'emendamento sia noto, anche se non è mai inutile argomentarlo con osservazioni diverse.
Pensiamo che i membri del Consiglio designati nelle comunità delle aree protette, siano più efficaci se nominati dalle associazioni di protezione ambientale maggiormente rappresentative, soprattutto quelle riconosciute ai sensi dell'articolo 13 della legge 1986 n. 349; da un rappresentante indicato dalle associazioni agricole di categoria e, nel caso siano presenti rilevanti attività economiche, da un rappresentante indicato dalle associazioni dell'industria, dell'artigianato e del turismo.
È evidente che questa suggestione rientra nella più generale riflessione sull'esigenza, nota fin dai tempi delle discussioni che avvenivano nelle "polis", quindi dai tempi della Grecia antica, sul rapporto che ci può essere tra il governo di una città e le categorie economiche che rappresentano questa comunità.
Ricordo - facendo un salto triplo dalla Grecia antica ai Padri costituenti - di come la questione della rappresentanza delle categorie economiche fosse stata ampiamente discussa all'interno dell'Assemblea costituente e di come, quindi, si sia trovata una forma di equilibrio senza arrivare alla rappresentazione formale delle categorie all'interno del Parlamento, senza arrivare a costituire una camera delle corporazioni.
Mantenendo viva questa nostra riflessione circa l'opportunità che negli organi politici possano trovare rappresentanza anche le categorie economiche, ci permettiamo di suggerire questo emendamento che va nel senso di riconoscere un ruolo importante a quanti - che siano agricoltori, che siano industriali, che siano artigiani, che siano associazioni a tutela dell'ambiente - rappresentino istanze di iniziative attive e presenti all'interno di quella comunità.



PRESIDENTE

Non ci sono più richieste di intervento.
Emendamento rubricato n. 10) della Giunta regionale a firma dell'Assessore Casoni.
Dopo il comma 1 sono inseriti i seguenti: "1 bis. Il comma 4 dell'articolo 5 della l.r 19/2009 è soppresso.
1 ter. Il comma 5 dell'articolo 5 della l.r 19/2009 è soppresso.
1 quater. Il comma 6 dell'articolo 5 della l.r. 19/2009 è soppresso.".
La parola all'Assessore Casoni per l'illustrazione.



CASONI William, Assessore ai parchi e aree protette

Si tratta di un emendamento di raccordo con contenuti che ci sono prima e dopo.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Casoni.
Emendamento rubricato n. 29) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: 1. Il comma 2 dell'articolo 10 è abrogato.
Emendamento rubricato n. 60) presentato dai Consiglieri Taricco, Pentenero Laus, Lepri, Muliere, Reschigna, Ronzani, Boeti, Manica, Motta Angela: Il comma 2 dell'articolo 10 (Modifica all'articolo 15 della l.r. 19/2009) del disegno di legge n. 54, è soppresso.
Gli emendamenti rubricati n. 29 e n. 60, d'identico contenuto, sono dati per illustrati dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 67) presentato dai Consiglieri Taricco, Pentenero Lepri, Muliere, Reschigna, Ronzani, Boeti, Laus, Stara, Manica, Motta Angela: Il comma 2 dell'articolo 10 (Modifica all'articolo 15 della l.r. 19/2009) del disegno di legge n. 54, è sostituito dal seguente: "Il comma 7 dell'articolo 15 della l.r. 19/2009 è sostituito dal seguente: '7. Il Consiglio dell'Ente di gestione dei Sacri Monti è composto da: il presidente dell'Ente, nominato con decreto del Presidente della Giunta regionale d'intesa e su proposta degli enti locali interessati quattordici rappresentanti, due per ciascun sacro monte, designati in modo paritario dalle amministrazioni comunali e religiose interessate'".
La parola al Consigliere Taricco per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Quest'emendamento, insieme ad altri, ribadisce la necessità di un'attenzione particolare a tutto il sistema dei Sacri Monti. Credo che su questo abbiamo fatto un buon lavoro in Commissione.
L'unica nota - e credo sia opportuno ribadirlo, sempre in linea con il ragionamento che abbiamo fatto prima - è che, nella versione approdata all'Aula dell'articolo sulla composizione dei Consiglio dei Sacri Monti, il Presidente è scelto dalla Regione.
Noi continuiamo ad essere assolutamente convinti di questo e, finch avremo fiato, continueremo a ribadirlo. Continuiamo a credere che sarebbe meglio che addivenissimo alla decisione di lasciare che il Presidente lo scelga l'assemblea dei rappresentanti che, in quella sede, dovrebbe rappresentare i territori su cui insiste l'Area protetta, la riserva o, in questo caso, il sistema dei Sacri Monti. Lo lasciamo a futura memoria perché rimanga a verbale, anche se sappiamo che l'orientamento della maggioranza è diverso.
Crediamo che il vero federalismo applicato dovrebbe esprimere questo cioè che i territori decidano chi avrà la responsabilità di governarne i processi.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
Chiediamo ciò che abbiamo già chiesto con voce forte e unanime nel corso di tutta la discussione. Anzitutto, il fatto che il Presidente dell'Ente di gestione dei Sacri Monti sia indicato e nominato dal Presidente della Giunta, ma su proposta degli Enti locali interessati.
Questa è una grande differenza che non ci stancheremo mai, fino all'approvazione del testo - semmai sarà approvato - di ricordare.
Non possiamo pensare che ci si dichiari federalisti a parole e poi si pensi, semplicemente perché la Regione indica e definisce il quadro delle risorse, di voler anche nominare il Presidente del Consiglio dell'Ente di gestione di qualsiasi ente o parco, nella fattispecie dei Sacri Monti.
L'altra osservazione riguarda il numero di rappresentanti del Consiglio che noi riteniamo, per avere una rappresentanza equilibrata, doversi assestare sul numero di 14: due per ciascun Sacro Monte, per non fare differenze e, quindi, designati, in modo paritario, dalle Amministrazioni comunali e religiose interessate.
Sappiamo che precedentemente il numero era maggiore, quindi un'opera di dimagrimento era doverosa, ma l'indicazione dei 14 rappresentanti, tenendo conto della molteplicità delle istanze e delle sensibilità che l'insieme dei Sacri Monti rappresenta, sia un numero equilibrato che riesce a garantire, al contempo, snellezza ma anche rappresentatività a quest'Ente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Come hanno detto i miei colleghi, con questo emendamento vogliamo cercare di dare una raddrizzata all'impostazione centralista che vediamo di nuovo emergere, anche su questa norma, da parte della Giunta regionale.
Troviamo un po' paradossale che un Governo regionale che ha nel suo interno una forza che predica il federalismo e la valorizzazione delle autonomie locali, alla fine voglia avere il controllo quasi "leninista" consentitemi il termine - su ciò che avviene sui territori.
Con questo emendamento proponiamo che il Presidente dell'Ente di gestione venga scelto, non solo di intesa, ma anche su proposta degli Enti locali interessati.
Tutto questo perché ci pare importante il radicamento territoriale piuttosto che un legame di fidelizzazione politica tra il Presidente di questo Ente e i rappresentanti politici eletti a livello regionale o al Governo regionale.
Ci pare che questo non succeda, quindi è paradossale che, nel momento in cui andiamo ad aprire Uffici di rappresentanza dei Ministero a Monza (a proposito, se avete visto ieri in televisione, purtroppo non c'è ancora n il campanello, né il telefono e nemmeno un minimo di reception: sono d'accordo sull'essere morigerati, ma un minimo di dotazione infrastrutturale, per dignità dei Ministri e dello Stato, gliela darei) togliamo addirittura anche il potere, per gli Enti locali, di scegliersi autonomamente, o individuare al loro interno, il Presidente dell'Ente di gestione.
Mi pare una cosa che fa un po' ridere.
Personalmente cercherei di armonizzare queste scelte, questo macro federalismo su cui stiamo confidando e riponendo le sorti del nostro Paese e cercherei di armonizzarlo con una norma di portata sicuramente più contenuta, ma che dovrebbe essere armonizzato all'interno di un disegno strategico complessivo.
Per questo motivo, in nome del federalismo e della difesa delle autonomie locali, facciamo un ancorato appello ai colleghi del centrodestra, e soprattutto della Lega Nord, affinché votino il nostro emendamento 67).



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Anch'io sono un po' preoccupato del fatto che le risorse e i parchi siamo all'osso e che, contemporaneamente, il Governo decida di aprire sedi decentrate dei Ministeri a Monza.
La prima domanda che mi viene è perché Monza sì e Rivoli no; oppure perché Monza sì e Moncalieri no? Peraltro, città storiche che hanno realizzato questo Paese.
Il punto non è questo, perché le consideriamo questioni estive; tra l'altro mi pare di capire, leggendo oggi i giornali, che nessuno si assume la paternità dei Ministeri burla nel Nord del Paese. Aspettiamo quelli burla, altrettanto burla del Sud, ma il Ministro del turismo li ha già evocati, naturalmente ci ha detto che si faranno. Vediamo che cosa ne pensa il Presidente della Repubblica e poi ci regoleremo.
Il mio intervento, invece, riguarda, ancora una volta, il Presidente che sarà nominato. Penso che anche in questo campo nominare una persona che abbia competenze di tipo ambientale, idrogeologico o di legame con il territorio, cioè di qualcuno che sappia che cos'è il territorio e che cosa può essere un parco, sia essenziale.
Continuo nel mio prossimo intervento.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Su questo punto abbiamo ottenuto un risultato significativo nella discussione che si fece in Commissione. Allora noi ponemmo due questioni che per fortuna sono state confermate: primo, l' unitarietà dei Sacri Monti, contro il tentativo di fare lo "spezzatino". Primo problema.
Tentativo rimasto in un cassetto, non è passato ed è già un risultato.
Secondo, fare in modo che il nuovo Ente che gestirà i Sacri Monti fosse rappresentativo, nella composizione del Consiglio di Amministrazione, dei Sacri Monti medesimi.
Non era affatto scontato che andasse così all'inizio della discussione in Commissione; lo è diventato durante, nel prosieguo nel dibattito svoltosi in Commissione. Noi abbiamo detto: "Benissimo, l'Ente di gestione unitario; benissimo soprattutto il fatto che il Consiglio di Amministrazione sia rappresentativo di quelle realtà, in maniera che ciascun Sacro Monte sia rappresentato nel Consiglio di Amministrazione".
C'è una logica in tutto questo, perché, da una parte, diciamo che la gestione deve essere unitaria, così come la promozione. È del tutto evidente che se deve essere unitaria la gestione, deve esserlo per davvero e il modo per rendere davvero unitaria la gestione è di garantire, nel Consiglio di Amministrazione, un'articolazione dei vari Sacri Monti.
Questo è un risultato che, se mi consentite, possiamo ascrivere anche a merito, ma non solo, della nostra battaglia, che mi fa dire che quel provvedimento non è quello che aveva presentato all'inizio. Primo punto.
Secondo punto: a maggior ragione per il sistema dei Sacri Monti, ma il ragionamento vale per tutte le aree protette, il tema del Presidente qui diventa ancora più evidente, perché mettiamo in piedi un sistema unitario dei Sacri Monti, immaginiamo un Consiglio di Amministrazione che sia espressione della realtà dei Sacri Monti, però ad un certo punto il Presidente viene nominato da Cota. È una cosa che non sta né il cielo né in terra! Pertanto, abbiamo due conferme. La prima è che la nostra battaglia ha ottenuto un importante risultato o perché ha impedito delle cose o perch ne ha affermate di nuove. Rimane la contraddizione del Presidente. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie.
Purtroppo parto dell'intervento fuori microfono del collega Botta Marco: non ho mai visto un Sacro Monte e si vede. Però ho fatto un'altra cosa.
Non sono membro della Commissione, quindi non ho discusso, ma ho la serietà e la responsabilità di non esprimere giudizi tecnici in merito a questioni delle quali non ho trattato.
Però ho avuto il piacere di partecipare ad un seminario della Lega Nord sul criterio della sussidiarietà e del federalismo, perché prima di contrastare determinate posizioni ed idee altrui, uno le deve conoscere, e allora sono andato in loco. E mi hanno spiegato che il primo sportello dei cittadini - secondo il sistema della sussidiarietà e del federalismo - è la prima istituzione prossima al cittadino, e quindi parlavano di enti territoriali (Comuni, Province e Regione).
Peccato che poi, spiegando come funziona questo sistema della sussidiarietà, nel momento in cui deve prendere forma e concretezza negli atti amministrativi e negli atti giuridici, ci si impone o si tenta di imporsi dall'alto delle nomine che nulla hanno a che fare con un sano e genuino respiro del territorio. Sulla base di queste argomentazioni, i miei colleghi attenti e presenti in Commissione si sono permessi di presentare quest'emendamento, che è un emendamento che dà rappresentanza al territorio. Questo piacere l'ho avuto, ascoltando i coerenti interventi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Questa mattina aprendo il giornale La Stampa sulla pagina di Alessandria ho letto un articolo che titola: "Decise due teste per i Sacri Monti. A Crea resta la sede amministrativa".
Quell'emendamento non l'abbiamo ancora discusso e votato, quindi sarà bene chiarire che se s'intende in questo modo, ridiscutiamo tutto l'emendamento.
Ci sono le sue dichiarazioni, Assessore, e qui non stiamo decidendo due teste; qui abbiamo deciso che c'è una testa, che è situata in un luogo, poi si sono decise altre cose che erano già previste. E noi confermiamo il senso dell'emendamento.
Naturalmente se questa è l'impostazione, Assessore, faremo una bella discussione in aula su quest'emendamento, perché sulla base di questa discussione decideremo come andare avanti.
Noi siamo rimasti all'impostazione che ha voluto dare l'Assessore. Se il senso e l'impostazione è un'altra, c'è da discutere. Quindi, cercheremo di chiarire, prima che sui giornali, in Aula, qual è il senso della discussione che stiamo facendo e che abbiamo fatto in questi giorni in Consiglio.
E chiariremo ai giornali che cosa abbiamo cercato di fare nella discussione che ha portato l'Assessore a presentare quell'emendamento.
Naturalmente l'impostazione che è stata data e che viene riportata dai giornali non soltanto non la condividiamo, ma non è l'impostazione che è stata annunciata dall'Assessore presentando l'emendamento.
In ogni caso avremo modo di chiarire quest'aspetto in aula, perch credo sia il luogo giusto dove discutere questa questione. Poi chiariremo anche sui giornali e non solo.



PRESIDENTE

Era l'ultimo intervento di illustrazione dell'emendamento rubricato n.
57).
Come già anticipato, informo i Consiglieri che fossero interessati che alle ore 13 in Sala Morando avrà luogo l'incontro con una rappresentanza di sindaci e di Presi denti dei consorzi socio-assistenziali della Provincia di Cuneo, in merito al settore socio-assistenziale.
Ricordo che i lavori riprenderanno nella seduta pomeridiana dalle ore 14.30 alle ore 19 sul tema "Interventi urgenti a sostegno del sistema culturale piemontese".
Dopodiché, ci sarà la seduta serale dalle ore 20 in avanti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Mi scusi, Presidente, intervengo per chiedere chiarimenti sulle comunicazioni che sta facendo.
Volevo capire se è possibile riprendere la seduta ordinaria dal punto in cui siamo sospesi e se è previsto - penso di no, ma lo chiedo per completezza di informazione - un questione time o interrogazioni ed interpellanze.



PRESIDENTE

Il questione time non ci sarà perché non ci sono le condizioni per le risposte degli Assessori competenti. La seduta del mattino termina adesso poi c'è l'incontro sul socio-assistenziale con Sindaci e Presidenti di consorzio della Provincia di Cuneo in sala Morando per chi è interessato.
Alle ore 14.30 è convocata la seduta straordinaria sul sistema culturale piemontese. Poi ci sarà la seduta serale, dalle ore 20 alle ore 24, naturalmente dove si riprenderà la discussione che abbiamo interrotto in questo momento sul disegno di legge dedicato.
Questo il percorso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.04)



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