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Dettaglio seduta n.140 del 20/07/11 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


LEARDI LORENZO



(I lavori iniziano alle ore 14.33 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 681 presentata dal Consigliere Stara, inerente a "Ritiro del Protocollo sulla Regolamentazione dei Consultori pubblici"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
681, presentata dal Consigliere Stara, che ha la parola per l'illustrazione.
Ricordo che ha tre minuti a disposizione.



STARA Andrea

Grazie, Presidente.
Provo a non leggere l'interrogazione, ma ad entrare nel tema dell'argomento.
So che la Giunta è intervenuta in risposta alla bocciatura del TAR sugli articoli in questione.
Svolgo, però, una riflessione più complessiva: poiché il Protocollo sta creando uno scontro ideologico tra chi intende rafforzare la rete delle associazioni di volontari in difesa della vita e chi la vita la difende nel pieno rispetto della legge e della volontà della donna, riprendo l'impegno dell'ex Assessore Ferrero alla sanità, che aveva promesso al Consiglio di riportare il tema del Protocollo in Commissione, al di là del fatto che sia stata approvata la modifica in Giunta.
un tema rispetto al quale non ci si può nascondere dietro un atto di Protocollo, pertanto, la questione legata ai Consultori venga portata in Commissione.
Al di là del fatto che richiedo il ritiro, oltre a questo, chiedo che la discussione venga affrontata in Commissione, con l'audizione di tutti i soggetti competenti, che lavorano in ambito vasto nei Consultori, sia i medici sia le associazioni già presenti, in modo da avviare una discussione corretta in quella sede.
Apprezzo lo stratagemma di cercare di non affrontare il tema pienamente, ma ritengo che abbiamo tutte le capacità per poterlo fare, e questa era stata una rassicurazione che l'Assessore aveva esposto.
Rivolgo una domanda alla Giunta (più che una domanda, è un augurio) affinché ci sia una risposta che dica: "Benissimo, al di là del Protocollo portiamo questa discussione, e quello che il Protocollo esplica, in Commissione, dove audiremo i soggetti competenti, affinché ognuno possa dire come la pensa e si possa capire se è possibile trovare una proposizione che vada a rafforzamento delle attività dei Consultori".
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Stara.
La parola al Vicepresidente Cavallera, per la risposta.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Prima di accingermi a leggere la risposta, che riguarda un atto della Giunta che tende soprattutto a colmare quanto è stato modificato dal pronunciamento in sede giurisdizionale, invito il Consigliere Stara a sollecitare la Presidenza della Commissione per mettere all'o.d.g.
l'argomento.
La Giunta regionale sarà sempre disponibile a tutte le convocazioni richieste.
La risposta è esplicativa di un atto amministrativo della Giunta che vuole rimettere le cose in equilibrio, ma il ragionamento del Consigliere Stara era rivolto soprattutto ad un assestamento definitivo della materia.
Con riferimento all'interrogazione con cui si richiede se la Giunta, a seguito della pronuncia del TAR (sentenza depositata il 15 luglio 2011) non ritenga di ritirare il "Protocollo per il miglioramento del percorso assistenziale per la donna che richiede l'interruzione volontaria di gravidanza", si evidenzia che la Giunta regionale, con DGR n. 1-2331 del 19 luglio u.s., alla luce dei contenuti e delle indicazioni contenute nella sentenza del Giudice amministrativo, ha disposto la rettifica e parziale integrazione del suddetto Protocollo, approvato con DGR n. 21-807 del 15/10/2010, come di seguito specificato: sostituzione dei requisiti minimi soggettivi richiesti agli enti no profit ai fini dell'iscrizione agli elenchi ASL (pag. 12 Allegato A alla DGR n. 21-807 del 15/10/2010).
I nuovi requisiti soggettivi sono i seguenti: essere iscritto in uno degli appositi registri regionali o provinciali (es. registro regionale delle organizzazioni di volontariato, ai sensi dell'articolo 3 LR 38/1994, registro regionale delle associazioni di promozione sociale, ai sensi dell'articolo 6 LR 7/2006) presenza, nello statuto, della finalità di tutela della vita fin dal concepimento e/o di attività specifiche che riguardino il sostegno alla maternità e alla tutela del neonato. In assenza del presente requisito è sufficiente il possesso di un'esperienza almeno biennale nell'ambito del sostegno alle donne e alla famiglia operare sul territorio piemontese esclusione di qualsiasi attività lucrativa previsione che le ASL procedano alla stipula delle convenzioni previa verifica del possesso dei necessari requisiti di professionalità del personale che gli enti no profit s'impegnano a mettere a disposizione per la durata delle convenzioni di collaborazione richiamo al rispetto delle disposizioni del D.Lgs. 196/2003, in materia di dati personali nelle convenzioni di cui alla DGR n. 21-807 del 15/10/2010.
A fronte di quanto richiesto dall'interrogante, si conferma che la Giunta regionale intende assicurare un'efficace implementazione del "Protocollo per il miglioramento del percorso assistenziale per la donna che richiede l'interruzione volontaria di gravidanza", considerato che in molti territori sono già attivi da tempo accordi di collaborazione con le organizzazioni ed associazioni di volontariato impegnate nell'assistenza alle gestanti e alle madri in difficoltà, spesso sulla base di prassi consolidate che si sono rivelate un valido supporto nel costruire un insieme integrato di risposte alle problematiche delle maternità fragili o difficili.
Si ritiene che le integrazioni e modifiche apportate al testo del Protocollo e sopra brevemente richiamate consentano di valorizzare il patrimonio d'esperienza e competenza maturati sul territorio con il pieno coinvolgimento dei servizi socio-sanitari pubblici, a condizione che l'apporto concreto che le associazioni possono assicurare all'attuazione del Protocollo sia comprovato da un'esperienza almeno biennale nello specifico settore d'intervento del sostegno alle donne e alla famiglia.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 678 presentata dal Consigliere Bono inerente a "Affidamento cantieri tunnel esplorativo della Maddalena di Chiomonte"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 678, presentata dal Consigliere Bono, che ha la parola per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'interrogazione è abbastanza chiara nell'oggetto: ha una serie di premesse che sono una la conseguenza dell'altra.
Mi avvio brevemente a illustrarla.
Ad oggi, non vi è notizia - quindi probabilmente non c'è - di alcun progetto esecutivo della realizzazione del tunnel geognostico della Maddalena di Chiomonte che recepisca le 128 prescrizioni e le tre raccomandazioni del CIPE.
Non avendo, quindi, notizia di alcun progetto esecutivo valido, perch non sarà valido finché non saranno recepite le prescrizioni e le raccomandazioni di cui sopra, non si ha neanche notizia della società appaltatrice che dovrebbe iniziare legalmente i lavori di cantierizzazione.
Pertanto, non avendo notizia di un progetto esecutivo valido e della denominazione del soggetto appaltatore, non si ha notizia né riscontro di alcuna gara ad evidenza pubblica europea, riguardo alla realizzazione di detto tunnel geognostico.
Ci risulta, da visite fatte anche da un europarlamentare italiano al sito che dovrebbe essere oggetto della cantierizzazione dell'opera, che nessun cantiere è iniziato effettivamente. È stato messo in opera soltanto un fortino militare - o militarizzato, come dir si voglia - che, tra l'altro, non presidia neanche dei terreni identificabili o identificati con quelli che dovrebbero essere oggetto del cantiere stesso. Quindi, si è creato un recinto con filo spinato e barriere.
Mancando tutti e tre i presupposti, ci sembra abbastanza evidente l'ovvia conseguenza: non è iniziata, perché altrimenti non potrebbe essere alcun'opera di cantierizzazione.
Pertanto, chiediamo alla Giunta, nella fattispecie al Vicepresidente Cavallera, di conoscere, ovviamente se tutti i nostri presupposti sono corretti, se vi sia, in realtà, una società appaltatrice, regolarmente affidatrice delle opere del cantiere, con l'incarico di procedere alla creazione, quindi alla perforazione della montagna, del tunnel geognostico de La Maddalena di Chiomonte, propedeutico alla realizzazione della linea Alta Capacità Torino-Lione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
La parola al Vicepresidente della Giunta regionale, Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
In assenza della collega Bonino, leggo la risposta predisposta dal Direttore del Settore Trasporti della Regione.
Attualmente, l'incarico di redigere una proposta tecnica ed economica alla società LTF s.a.s. aggiornata dei costi di realizzazione del tunnel geognostico de La Maddalena sulla scorta del progetto definitivo autorizzato dal CIPE con delibera n. 86/2010, comprensiva delle 128 prescrizioni e tre raccomandazioni, è in capo alla capogruppo del raggruppamento temporaneo di imprese che si aggiudicò l'appalto, a seguito dell'avviso di gara del 2004, per realizzare il cunicolo di Venaus. Il cunicolo de La Maddalena è stato istruito come variante tecnica: la società di riferimento è la CMC di Ravenna. Il Consiglio d'Amministrazione di LTF s.a.s. si riserva di valutare tale proposta e, nel frattempo, ha aggiudicato la predisposizione del cantiere alle imprese locali che stanno operando sul luogo sotto stretta sorveglianza delle Forze dell'Ordine.
Questo lo stato dell'arte.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Cavallera.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 675 presentata dalla Consigliera Pentenero, inerente a "Trasferimento del reparto di Ostetricia e Ginecologia da Ivrea a Cuorgnè"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'interrogazione a risposta immediata n. 675, presentata dalla Consigliera Pentenero, che ha la parola per l'illustrazione.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
L'interrogazione è volta a conoscere se la Giunta non intenda modificare il programma della Direzione dell'ASL TO4 - considerato che si deve provvedere alla ristrutturazione del reparto di ostetricia e ginecologia - a seguito di un incontro che si è svolto il 29 giugno presso il Comune di Ivrea, in cui erano presenti la Direzione dell'ASL TO4, le organizzazioni sindacali e una rappresentanza degli operatori sanitari dell'ospedale eporediese. Insieme hanno discusso relativamente alla difficoltà in cui si troverebbe il territorio nel momento in cui il reparto verrà trasferito da Ivrea a Cuorgné; peraltro, occorre anche ricordare che il reparto è stato trasferito ieri e credo che, ormai, la situazione sia alquanto compromessa.
Inoltre, è bene evidenziare, avendo iniziato ad effettuare il trasloco che sarebbe necessario e urgente rivedere la posizione della Direzione dell'Azienda Sanitaria anche perché il reparto di ginecologia e ostetricia della città di Ivrea è un reparto di I categoria, mentre il reparto di Cuorgnè è in una situazione di tipo B, dove, pertanto, non possono essere esercitate le stesse attività previste ad Ivrea.
Chiediamo di conoscere quali siano le intenzioni della Giunta e se non si ritenga di intervenire tempestivamente presso la Direzione dell'Azienda Sanitaria affinché si riveda il programma che è stato fino ad oggi ipotizzato.
Ripeto: l'operazione di trasloco da un reparto all'altro credo sia iniziato nella giornata di ieri; ritengo però sia ancora possibile tornare indietro rispetto ad una posizione che penalizza e pone in grossa difficoltà il territorio. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Pentenero.
La parola al Vicepresidente della Giunta regionale, Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Il Commissario dell'ASL TO4 in riferimento all'interrogazione ha precisato quanto segue.
Nei punti nascita degli Ospedali di Ivrea e Cuorgnè sono stati effettuati, nel 2010, rispettivamente, 582 e 533 parti.
Le "Linee di indirizzo per la promozione e il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell'appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo" allegate al Patto per la salute 2010-2012, siglato in data 03/12/2009, tra Governo, Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano, fissano in almeno mille nascite/anno il parametro standard cui tendere per il mantenimento/attivazione dei punti nascita.
I residenti della ex ASL di Ivrea (ASL 9) hanno effettuato 476 parti ad Ivrea e 353 parti presso altre sedi (di cui 65 a Cuorgnè e 35 ad Aosta). Il 43% dei residenti nella ex ASL 9 sceglie un punto nascita diverso da quello di Ivrea. La ragione di tale scelta è verosimilmente da riferire alla scarsa qualità "alberghiera" del reparto di ostetricia dell'Ospedale di Ivrea, che è dotato di camere a 4 posti letto prive di servizi igienici.
Il reparto di ostetricia dell'Ospedale di Cuorgnè effettua 533 parti/anno, dei quali 438 a favore di residenti nel territorio della ex ASL di Cuorgnè, 36 a favore di residenti nell'area di Ivrea, 59 a favore di donne provenienti da altre zone. Si tratta di un reparto che si avvale di camere a due posti letto con bagno.
I lavori di totale ristrutturazione del reparto di ostetricia di Ivrea del costo di 1.300.00 euro, renderanno disponibile un reparto dotato di camere a due posti letto con bagno e di un moderno blocco parto al cui interno verrà realizzata una sala operatoria.
Era stata originariamente ipotizzata l'esecuzione dei lavori in due fasi. Si sarebbe cioè dovuto intervenire, prima, su una metà del reparto "compattando" tutta l'attività nella restante parte dello stesso e successivamente, questa sarebbe stata svolta nella metà ultimata consentendo di intervenire nella parte restante.
Questa scelta non aveva tenuto in considerazione alcune questioni. Il reparto non è speculare, cioè le due metà non hanno la stessa destinazione d'uso. In una parte trovano, infatti, collocazione le degenze, mentre nell'altra il blocco parto. Questo significa che, allorché è ultimata la metà che ospita il blocco parto e si deve intervenire per realizzare le degenze, queste come potrebbero essere ospitate nel blocco parto? E viceversa, mentre si realizza il blocco parto, sarebbe necessario realizzare delle sale parto "di fortuna".
Il reparto, inoltre, è dotato di tre ascensori, dei quali due in una metà e uno nell'altra. Quando fosse in uso la metà con un solo ascensore e questo non dovesse, per cause accidentali, essere utilizzabile, si creerebbe una situazione di pericolo per le ricoverate che dovessero essere trasferite con urgenza in sala operatoria.
L'esecuzione dei lavori all'interno dell'Ospedale, inoltre, arrecherà molto fastidio ai reparti adiacenti (sono previste demolizione di pareti rifacimenti di impianti) e produrrà, oltre che rumori e polveri anche vibrazioni. Si giudica indispensabile che il disagio abbia la più breve durata possibile. La convivenza sullo stesso piano del reparto in attività (con neonati con sistema immunitario immaturo) con il cantiere è ritenuta foriera di pericolo per la salute dei ricoverati.
La riduzione della durata dei lavori di almeno 150 giorni rispetto ai 615 previsti, qualora fossero effettuati in due fasi, è giudicata un ulteriore elemento a favore della scelta operata.
Si consideri, in aggiunta, come l'integrazione delle due équipe (medici, ostetriche, vigilatrici) consentirà nel breve periodo di gestire al meglio le criticità dei rispettivi organici e, in futuro, unificando il nido, determinerà un sensibile risparmio di risorse a fronte della migliore qualità dell'assistenza che erogherà il nuovo punto nascita dell'ospedale di Ivrea.
Pare che abbiano fatto le valutazioni tecniche e abbiano deciso per il meglio.


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza - Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche)

Interrogazione a risposta immediata n. 679 presentata dal Consigliere Biolé, inerente a "Stato area archeologica neolitica della Maddalena in seguito a scontri del 3 luglio"


PRESIDENTE

Proseguiamo i nostri lavori con la trattazione dell'interrogazione a risposta immediata n. 679, presentata dal Consigliere Biolé, che ha facoltà di illustrarla.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
L'interrogazione verte sulle problematiche riscontrate sia direttamente in loco, sia dopo aver visionato filmati o riprese relative agli avvenimenti dell'inizio di luglio, in particolare la domenica in cui si è svolta la manifestazione pacifica del movimento No TAV, rispetto a quella che è l'area archeologica della Maddalena di Chiomonte.
In questo momento, sappiamo che è stato precluso l'accesso a buona parte dell'area anche da parte degli agricoltori e di chi possiede dei terreni in loco e ci risulta parecchio compromessa tutta la zona relativa alla necropoli. Al riguardo, sono stati diffusi nei vari siti web alcuni filmati e fotografie che provano che, in concomitanza di queste manifestazioni, sono transitati mezzi pesanti, anche cingolati, proprio nella zona specifica in cui persiste la necropoli.
Peraltro, l'area archeologica della Maddalena è una delle più importanti dell'Europa occidentale per quanto riguarda la cultura neolitica; pare che i reperti si siano ben conservati anche grazie al sistema che ha portato a diverse frane nell'area.
Poiché all'interno di questo progetto è previsto un indirizzo del Ministero dei Beni culturali che concede 800.000 euro al Comune per la valorizzazione turistica, storica e culturale dell'area, in questo momento tale cifra potrebbe risultare non utile, vista la grave compromissione del territorio.
Si interroga dunque l'Assessore per conoscere quali siano le iniziative previste dall'Assessorato nel prosieguo di questa eventuale cantierizzazione e per ricevere chiarificazioni circa il futuro utilizzo dal punto di vista turistico, storico e culturale di questo sito.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Coppola per la risposta.



COPPOLA Michele, Assessore alla cultura

Nei prossimi giorni mi recherò personalmente nell'area oggetto dell'interrogazione. Questa mattina ho richiesto telefonicamente al Prefetto di Torino alcuni aggiornamenti in merito alle notizie di cui già disponevo.
In questi giorni, la Sovrintendenza, insieme ai rappresentanti della Questura, hanno affrontato il tema di come porre ulteriormente in sicurezza quell'area. Tra l'altro, posso dire senza temere di essere smentito che è stata aperta una procedura per il reintegro - presumo che si tratti della definizione di una cifra di carattere economico - dai danni che sono stati causati dall'intervento della Polizia; danni evidentemente causati da un intervento di forza maggiore posto in essere dalle Forze dell'Ordine presenti, che, evidentemente, saranno oggetto, come normalmente accade in queste circostanze, di un'azione di rivalsa nei confronti dei diretti responsabili di questa risposta da parte delle Forze di Polizia.
L'area è costantemente monitorata dalla Sovrintendenza. Tra l'altro questa mattina mi hanno comunicato che si è deciso congiuntamente ai rappresentanti della Prefettura e della Questura di cintare nuovamente l'area interessata dall'interrogazione e di coprirla con un tessuto-non tessuto ricarico di inerti, proprio per poterla considerare effettivamente tutelata da eventuali interventi non idonei.
In effetti, c'è un progetto finanziato dall'ARCUS per un ammontare di circa 800.000 euro, che riguarda la valorizzazione di quell'area; area che è oggetto di cantiere (mi auguro il più celere possibile) che in questo periodo continua ad essere all'attenzione delle cronache nazionali ed internazionali (dico "internazionali" perché fino a qualche settimana fa eravamo stati interessati dalla Sovrintendenza, oltre che da notizie di giornali, di azioni non esercitate dalle Forze di Polizia, ma contro le Forze di Polizia, che avevano generato nocumento proprio all'area oggetto di questa interrogazione).
Da questo punto di vista, anche la Regione negli anni passati aveva contribuito, sia pure con cifre non così significative rispetto agli 800.000 euro. Evidentemente, anche da parte nostra c'è la volontà di compartecipare. Va da sé che fino a quando non si risolverà la situazione che oggi è oggetto di cronache e non si definirà in maniera ordinata quello che è l'iter di realizzazione del cantiere, è difficile fare una previsione sulla fruibilità di quell'area da parte dei turisti e dei visitatori.
Sono comunque disponibile, qualora lo chiederà l'interrogante, ad un approfondimento in sede di Commissione, magari nei primi giorni di settembre, a rendere notizie più puntuali successive alla mia verifica e alla riflessione con la Sovrintendenza e la Questura di Torino.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione a risposta immediata n. 672 presentata dal Consigliere Buquicchio, inerente a "Informazione emergenza radioattiva"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori trattando l'interrogazione a risposta immediata n.
672, presentata dal Consigliere Buquicchio, che ha facoltà di illustrarla.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Questa interrogazione urgente ha per oggetto "Informazione emergenza radioattiva".
Le scorie nucleari accumulate dall'Italia prima del 1987 vengono trasferite su treni diretti all'estero presso l'impianto di La Hague, di proprietà della società francese Areva, per le attività di riprocessamento.
La direttiva della Comunità Europea dell'energia atomica su trasporti nucleari n. 618 del 1989 (ripresa dal decreto legislativo n. 230 del 1995 e dalla legge regionale del 18 febbraio 2010, n. 5) prevede che gli Stati vigilino "affinché la popolazione che rischia di essere interessata dall'emergenza radioattiva sia informata sulle misure di protezione sanitaria ad esse applicabili, nonché sul comportamento che deve adottare in caso di emergenza radioattiva". Sono previsti dieci viaggi da compiersi entro il 2012. Di questi, mi risulta che uno sia stato già effettuato e l'altro si stia per effettuare a giorni.
L'incongruenza che noi notiamo sta nel fatto che il decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 44 del 2006, quindi Governo di centrosinistra, e la delibera regionale n. 25-1404 del 19 gennaio 2011 dell'attuale Giunta regionale, quindi governo di centrodestra, evidenziano come questa non sia una questione di colore né una questione ideologica, ma solleva un problema sanitario che preoccupa non solo me, ovviamente, ma tutta la popolazione interessata. Questi due documenti non prevedono particolari misure riguardo all'informazione della cittadinanza interessata al percorso delle scorie radioattive e quindi sono in contraddizione con la direttiva europea, Assessore.
In una delle riunioni effettuate presso la Prefettura di Torino è stata ribadita l'intenzione di effettuare un seminario per i responsabili degli Enti locali interessati dal percorso delle scorie radioattive al fine di informare sui giusti comportamenti da mettere in pratica in caso di emergenza radioattiva.
Di conseguenza, chiediamo alla Regione Piemonte - se cortesemente intende rispondere - se si è posta il problema, se ne ha messo in evidenza e ha messo a fuoco l'importanza enorme, oltretutto in un momento successivo al responso referendario relativamente al nucleare, e se non intende attivarsi con tutte le proprie forze affinché questi seminari sopra riportati possano essere svolti per una corretta informazione e per una corretta prevenzione.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Cavallera per la risposta.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Con riferimento all'interrogazione in oggetto, si precisa in primo luogo che per il rilascio dell'intesa regionale sui piani provinciali d'emergenza per il trasporto in Francia del combustibile irraggiato stoccato nel Deposito "Avogadro" di Saluggia e nella centrale nucleare E.
Fermi di Trino, predisposti dalla Prefetture ai sensi del DPCM 10 febbraio 2006, "Linee guida per la pianificazione di emergenza per il trasporto di materie radioattive e fissili, in attuazione dell'articolo 125 del decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 230, e successive modifiche ed integrazioni" quest'Amministrazione ha invitato ad un incontro che si è tenuto il 12 gennaio 2011 tutte le Amministrazioni locali interessate, affinché le stesse potessero fornire eventuali osservazioni sui citati piani, a loro precedentemente trasmessi.
Si sottolinea che le "Amministrazioni locali interessate" ricomprendono tutte le Province e tutti i Comuni per i quali la pianificazione di emergenza evidenzi la necessità di adottare provvedimenti in caso di eventuale incidente.
All'incontro hanno preso parte anche rappresentanti della Sogin - la società del Ministero del Tesoro nata nel 1999, con il compito di realizzare lo smantellamento degli impianti nucleari italiani e di gestire in sicurezza i rifiuti radioattivi prodotti - del trasportatore autorizzato (MIT Nucleare) e dell'ARPA, che insieme ai funzionari regionali hanno fornito ai soggetti presenti riscontro alle richieste di chiarimento sia sulle modalità di svolgimento delle operazioni di trasporto che su quelle di predisposizione dei piani di emergenza.
Nella DGR n. 25-1404 del 19 gennaio 2011, "Piani provinciali di emergenza predisposti dalle Prefetture di Alessandria, Asti, Novara, Torino e Vercelli, per il trasporto di combustibile nucleare irraggiato dal Deposito Avogadro di Saluggia (VC) e dalla Centrale nucleare di Trino (VC) all'impianto Areva di La Hague (F) [Intesa ex paragrafo 3.2 del DPCM 10 febbraio 2006"], è stato inoltre espressamente richiesto alle Prefetture che la Regione e le Amministrazioni locali interessate fossero portate a conoscenza con sufficiente preavviso delle date di effettuazione di ogni trasporto.
Alla luce di quanto sopra esposto, pertanto, non è corretto affermare che "né per i viaggi precedenti né per quelli a venire è stata prevista per i responsabili degli Enti locali interessati (...) una corretta informazione sugli eventuali rischi", poiché ci sono stati gli incontri di cui ho detto.
Con riferimento al quesito se la Regione intenda promuovere, in collaborazione con le Prefetture del territorio, seminari "per permettere alle popolazioni interessate di ricevere tutte le informazioni utili ad affrontare, se necessario, l'emergenza radioattiva" e premettendo che a questi Uffici non risulta che presso la Prefettura di Torino si siano tenute riunioni in cui "è stata ribadita l'intenzione di effettuare un seminario, per i responsabili degli Enti locali interessati dal percorso delle scorie radioattive, al fine di informare sui giusti comportamenti da mettere in pratica in caso di emergenza radioattiva", si rappresenta quanto segue.
Per quanto riguarda in generale l'informazione alla popolazione e nello specifico, la possibilità di realizzare seminari informativi, si precisa che il citato DPCM 10 febbraio 2006 non prevede l'informazione preventiva, ma solo che "la popolazione effettivamente interessata dall'emergenza radiologica, in caso di incidente nel corso del trasporto viene immediatamente informata sui fatti relativi all'emergenza, sul comportamento da adottare e sui provvedimenti di protezione sanitaria ad essa applicabili nella fattispecie".
In ottemperanza alla normativa vigente, pertanto, non è stato possibile sino ad ora procedere con la realizzazione di una vasta campagna informativa preventiva nei confronti della popolazione.
Tuttavia, in conseguenza a quanto avvenuto durante i due trasporti che sono stati caratterizzati da tentativi di blocco del transito del convoglio ed hanno avuto come strascichi vivaci "rimostranze" sulla mancata informativa preventiva alla popolazione - quest'Amministrazione, nella convinzione che una corretta e completa informazione preventiva possa far comprendere l'inopportunità dei tentativi di interrompere il transito e possa svuotare di significato le strumentalizzazioni fuori luogo ed a seguito di confronti con la Prefettura e la Questura di Vercelli, con nota del 28 giugno, a firma dell'Assessore all'ambiente Roberto Ravello, ha chiesto al Ministro dell'Interno, Onorevole Roberto Maroni, di poter avviare una specifica campagna informativa sulla natura, le modalità e l'opportunità di rendere note le eventuali date di effettuazione dei trasporti.
Essendo una materia a regia statale, riteniamo e speriamo che questa sollecitazione abbia una risposta positiva.


Argomento: Parchi e riserve

Interrogazione a risposta immediata n. 673 presentata dal Consigliere Ronzani, inerente a "Sacro Monte di Varallo - Funzioni del Commissario"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 673, presentata dal Consigliere Ronzani.
Risponderà l'Assessore Casoni.
La parola al Consigliere Ronzani per l'illustrazione.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Avevamo annunciato che il Gruppo avrebbe continuato ad occuparsi della vicenda riguardante il commissariamento del Sacro Monte di Varallo avvenuto nel modo che conosciamo, con un tempismo che non si rintraccia in alcun atto della Giunta Cota.
Le vicende del commissariamento cui si collega, crediamo - Presidente Leardi - direttamente anche l'emendamento al disegno di legge sulle aree protette, presentato da alcuni colleghi della Lega, intende spezzare l'unitarietà dei Sacri Monti e rendere autonomo il Sacro Monte di Varallo.
Proposta d'emendamento naturalmente legittima, che ha però provocato la reazione dei Rettori e di alcuni amministratori.
C'è un filo verde "padano" - uso quest'espressione - che lega le due questioni.
Noi oggi, però, ci occupiamo, in questa interrogazione, Assessore Casoni, della prima delle due questioni, cioè del commissariamento del Sacro Monte e continueremo a farlo fino a quando sarà necessario.
Riassumo brevemente i termini della questione. Il primo è questo: il 13 giugno la Giunta regionale ha presto atto delle dimissioni imposte degli organi dell'ente ed ha nominato un Commissario. Con la medesima deliberazione, a firma dei dirigenti, predisposta dall'Assessore competente, la Giunta - ma non poteva fare altrimenti, Assessore Casoni perché avreste violato la legge - ha precisato quali sono le funzioni di questo signore nominato commissario. Sono, come stabilisce la legge funzioni di indirizzo e non di gestione. E ripeto: di indirizzo e non di gestione.
Facendo un sopralluogo a Varallo, il sottoscritto e il collega Reschigna abbiamo chiesto al commissario di prendere visione della corrispondenza: una quantità incredibile di ordini di servizio intercorsi in questi pochi giorni dalla nomina del commissario ad oggi, tra il commissario e il direttore del Sacro Monte di Varallo. Cose dell'altro mondo, Assessore Casoni! Anzi, le farei omaggio di questa corrispondenza noi stiamo visionando anche altri atti.
Per esempio, il Commissario pretende di prendere visione di tutti i documenti e di siglarli. Il commissario ha preteso che gli venisse messa a disposizione una persona di supporto alla propria attività, in una situazione di mancanza del personale, le chiavi e i codici di allarme per accedere a proprio piacimento - dice l'ordine di servizio agli uffici - per potere decidere lui, Commissario con compiti di indirizzo, se consentire o meno il congedo del personale dipendente del Sacro Monte.
Assessore Casoni, spieghi a questo signore che voi avete commissariato l'ente, non il direttore del Sacro Monte di Varallo. Spiegate a questo signore, come ha fatto il dottor Assandri, un dirigente della sua Direzione, che esiste una distinzione di ruoli, di indirizzo e di gestione e questa distinzione rappresenta uno dei cardini di una moderna Pubblica Amministrazione. Spiegate che a lui spettano funzioni d'indirizzo e al direttore spettano funzioni di gestione. Spiegate - e ho concluso - che lui ha finora violato la legge. Richiamatelo al rispetto della legge, anche se questo può fare dispiacere al sindaco del Comune di Varallo e valutate seriamente la possibilità di rimuoverlo da quell'incarico.
Noi stiamo prendendo visione anche di altri documenti, Assessore Casoni, e staremo con il fiato sul collo di questo signore, per una ragione di principio: le regole in questo Paese vanno rispettate.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore ai parchi e aree protette

Le questioni evidenziate dall'interrogante Consigliere Ronzani attengono ai rapporti tra la direzione del Sacro Monte ed il Commissario straordinario, nominato di recente dalla Giunta regionale a seguito delle dimissioni dei Consiglieri dell'ente e delle rispettive competenze.
Il Consigliere formula a tale proposito alcune considerazioni, in linea di principio anche condivisibili, a seguito della presa visione dell'estrazione di copia di una serie di atti a cui lo stesso ha avuto accesso per mezzo di uno specifico sopralluogo effettuato presso la sede del Sacro Monte di Varallo e di altri che risultano successivamente inoltrati dall'ente di gestione.
Poiché tali atti non sono nella diretta disponibilità della scrivente Amministrazione, al fine di dare adeguato riscontro all'interrogante, con nota prot. 12882 del 18/07/2011, si è provveduto a richiedere al commissario straordinario dell'ente la copia integrale degli atti citati nell'interrogazione stessa, nonché tutti gli elementi idonei ad illustrare le ragioni sottese a tali atti ed alle altre iniziative assunte.
In ragione di quanto sopra, ci si riserva pertanto, dopo attenta lettura della documentazione che perverrà a seguito della richiesta avanzata, di fornire ulteriori e più precisi elementi di risposta nella sede che si riterrà più opportuna.
Nel frattempo non può che rammentarsi quanto già specificato nella deliberazione della Giunta regionale di nomina del Commissario (n. 4-2201 del 13 giugno 2011), la quale cita testualmente: "Le funzioni del Commissario sono quelle riservate dalla legge agli organi dell'ente strumentale (Presidente, Giunta esecutiva e Consiglio direttivo)".
Al contempo, si richiama anche la nota (prot. n. 11867/DB10.00 del 1 luglio 2011) del Responsabile del settore Pianificazione e Gestione Aree Protette, citata dall'interrogante, che con riferimento alla separazione delle competenze tra organi politici e dirigenza, ha ribadito a sua volta quanto stabilito dalla deliberazione di commissariamento, precisando che non può esservi un rapporto gerarchico tra gli organi (e quindi il Commissario) ed il direttore dell'ente, in virtù della netta separazione prevista dalla legislazione vigente, tra le funzioni di indirizzo politico amministrativo e di controllo che competono agli organi di governo e le funzioni di gestione che sono invece di competenza dei dirigenti.
In ragione di quanto sopra non risulta pertanto ipotizzabile un controllo preventivo sugli atti di competenza e responsabilità dirigenziale da parte degli organi politici, e quindi neppure da parte del Commissario che assorbe i poteri degli organi disciolti.
Al tempo stesso, tuttavia, sono assolutamente dovuti da parte del direttore dell'ente la totale e tempestiva comunicazione al Commissario degli atti dirigenziali assunti ed il rispetto delle direttive da questi impartite.


Argomento: Interventi per lo sviluppo dell" offerta

Interrogazione a risposta immediata n. 671 presentata dal Consigliere Ponso, inerente a "Rinnovo convenzione Sestriere S.p.A."


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 671, presentata dal Consigliere Segretario Ponso, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



PONSO Tullio

Grazie, Presidente.
Egregio Assessore Cirio, la mia interrogazione urgente prende spunto dal rinnovo della convenzione in essere tra la Regione Piemonte e la società Sestriere Spa, che prevede l'erogazione di un contributo pubblico regionale di circa 2,5 milioni di euro, finanziamento che decorre dalla stagione 2007/2008 a tutt'oggi.
Si tratta di un'iniziativa presa ai tempi della Giunta Bresso che era già stata impugnata lo scorso anno dalle stazioni sciistiche del Cuneese presso l'Autorità della concorrenza e del mercato, perché era stata evidenziata una situazione di disparità, e quindi di concorrenza sleale tra le località sciistiche del Piemonte.
Lo stesso esposto è stato presentato alla Commissione Europea (Direzione Generale della Concorrenza) dal momento che si sarebbero ravvisati gli estremi di aiuti di Stato contrari all'articolo 107 del Trattato Unione Europea che vieta, così recita, "gli aiuti concessi dagli Stati, ovvero mediante risorse statali sotto qualsiasi forma che, favorendo talune imprese o talune produzioni, falsino o minaccino di falsare la concorrenza".
Oltre a ciò, era stata interessata anche la Procura regionale della Corte dei Conti con denuncia della presunta violazione da parte della Regione Piemonte delle norme sugli aiuti di Stato e sulla concorrenza.
Nonostante tutte queste iniziative, la convenzione è stata reiterata rinnovando la presenza di un fattore di forte disparità tra la stazione sciistica gestita dalla Sestriere Spa e le altre località piemontesi, per le quali il turismo della neve costituisce la principale risorsa economica.
La concorrenza sleale che si viene ad esplicare, di fatto, attraverso questa convenzione danneggia le località sciistiche piemontesi che non hanno potuto ricevere un analogo trattamento di favore, le priva di risorse economiche e penalizza fortemente la loro attività sul piano della ricezione alberghiera, su quello della ristorazione, della didattica dello sci e, più in generale, del commercio direttamente o indirettamente legato a quel tipo di turismo.
A questo punto è necessario sapere se lei non ritenga opportuno, sulla base delle valutazioni che le ho riassunto e che rappresentano il punto di vista delle stazioni sciistiche piemontesi (Sestriere esclusa, ovviamente) rimodulare il finanziamento previsto dalla Convenzione stipulata con la Società Sestriere S.p.A., ponendo fine alla forte disparità in atto e ridistribuendo equamente i contributi regionali su tutte le stazioni sciistiche piemontesi, che devono trovare il corretto supporto da parte della Regione Piemonte, specie in un periodo come l'attuale caratterizzato da una grave crisi economica.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cirio per la risposta.



CIRIO Alberto, Assessore al turismo

Ringrazio il Consigliere Ponso dell'interrogazione che peraltro, nella sua premessa, si risponde già molto da sola.
Specifico: il rapporto tra la Regione Piemonte e la Sestriere S.p.A. è un rapporto ereditato da questa Giunta - il Consigliere Ponso lo ha evidenziato - che risale al 2007.
un rapporto che nasce dalla necessità di garantire l'innevamento artificiale in una delle stazioni principali, se non la principale - da sola Sestriere raccoglie quasi il 50% di tutti gli sciatori che vengono a sciare in Piemonte - e dove, soprattutto, gli impianti sono di proprietà pubblica della Regione.
Nella mia veste di Consigliere dell'allora minoranza, avevo rilevato sotto il profilo tecnico tutte le cose che oggi il Consigliere ci rileva che non attengono - sia chiaro - al merito della scelta: dico con chiarezza che nello scorso mandato la Presidente Bresso e la sua Giunta fecero bene ad investire sulla neve artificiale, perché lo fanno tutte le Regioni e perché è una garanzia fondamentale. È come quando si fa il bando per l'impiantistica per realizzare un campo sportivo o per rifare il manto: la neve è fondamentale perché è la base su cui si svolge l'attività dello sci.
Quel che però è problematico, quindi, non è il discutere la scelta, che è giusta nel merito: è che non va fatta in un'unica sola direzione, non deve essere una scelta esclusiva ma deve dare la possibilità a tutti gli altri soggetti di poter attingere a risorse di carattere pubblico per l'innevamento artificiale. Questo in parte negli anni è avvenuto attraverso la legge n. 2 e la possibilità, cioè, di dare risorse alle altre stazioni piemontesi - a quelle minori - che effettivamente nel corso degli anni hanno attinto risorse per l'innevamento, ma con una sostanziale differenza o, meglio, due sostanziali differenze che creano disequilibrio ed evidenziano anche la non equità della scelta.
La prima è che qui parliamo di risorse certe date in convenzione mentre con la legge n. 2 parliamo di un bando: il bando, però, dà l'aspettativa di poter accedere a quelle risorse e di poterle ottenere, ma non la certezza; la convenzione invece dà la certezza di avere già le risorse prima della stagione invernale.
La seconda differenza è l'entità del valore perché, a fronte di un contributo di oltre due milioni di euro che prende la Sestriere S.p.A. per l'innevamento artificiale, le altre stazioni - ma anche comprensori grandi come Bardonecchia o altri in Piemonte - hanno contributi che, al massimo toccano qualche centinaia di migliaia di euro; ma al massimo: l'anno scorso sono stati addirittura al di sotto di questi valori. C'è quindi una non omogeneità, sia in termini di meccanismo sia di quantità di risorse in gioco.
Allora, tengo a precisare che noi non abbiamo rinnovato la Convenzione: noi non abbiamo disdetto una Convenzione che quindi, non essendo stata da noi disdetta, ha ancora valore per un anno; l'abbiamo fatto, però, con il preciso e specifico intento di individuare un meccanismo che ci permetta di evitare, nei confronti delle altre stazioni, questa sperequazione che è sbagliata.
Sarebbe però errato giudicare negativamente il merito, perché la scelta è giusta: è giusto che il pubblico favorisca la neve. Se andate in Valle d'Aosta, questo accade regolarmente e in Trentino ancor di più. Noi abbiamo bisogno, quindi, di mantenere la bontà di una scelta e di far sì che non sia una scelta che favorisca uno ai danni degli altri, ma che sia "spalmata" nei confronti di tutti. Questo è l'impegno che noi ci siamo assunti ed è il principio attraverso il quale vogliamo costruire un progetto che si rivolga a tutte le stazioni piemontesi e che modifichi anche la legge n. 2, laddove questa legge non garantisce questa eguaglianza di trattamento; con il limite che conosciamo, però, delle risorse.
Mi auguro quindi - faccio qui un appello corale a tutto il Consiglio regionale - che anche in sede di bilancio si faccia sì che queste risorse date per l'innevamento vengano viste come investimenti prioritari per garantire un sistema turistico e che, se noi abbiamo più risorse, possiamo darle in modo equilibrato a tutti quanti gli altri soggetti.
un lavoro in itinere, quindi, per il quale le sollecitazioni del Consigliere Ponso sono non solo ben accette ma auspicate, come è auspicato il contributo di tutti per far in modo che il "sistema neve", che oggi rappresenta per noi la principale fonte di attrattiva turistica del Piemonte - perché la montagna è ancora al primo posto come gradimento nel sistema turistico piemontese - possa diventare una realtà. Ci stiamo lavorando sodo e - ripeto - ci auguriamo di riuscire, già per la prossima stagione, quantomeno ad attenuare questa sperequazione, per poi andarla gradualmente ad eliminare.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Cirio.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 677 presentata dalla Consigliera Artesio, inerente a "Presidio ex San Giuseppe di Cumiana - stato dell'arte"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione a risposta immediata n. 677 presentata dalla Consigliera Artesio, che ha facoltà di illustrarla.



ARTESIO Eleonora

L'interrogazione ha come obiettivo, se si riuscirà, di porre un punto fermo ad una vicenda molto controversa, passata attraverso la variazione di due deliberazioni del Consiglio regionale. Mi riferisco in modo particolare al presidio ex San Giuseppe di Cumiana che, ai sensi della programmazione regionale, viene dismesso da attività ospedaliera ma entra nel finanziamento dei trienni successivi d'edilizia sanitaria e di strutture per anziani non autosufficienti, ai fini della costituzione di attività sanitarie distrettuali di base - come l'esercizio della Medicina generale e della Pediatria di libera scelta in associazione - e attraverso la riconversione in posti letto per persone anziane non autosufficienti.
Nella prima programmazione degli interventi d'edilizia sanitaria, era anche prevista la possibilità di riservare dei posti di residenzialità definitiva per minori cerebrolesi. Questa prima valutazione, che nasceva dagli indirizzi della programmazione sanitaria e socio-sanitaria regionale è stata poi mutata con successiva deliberazione del 2009 - in valutazione dei pareri espressi dall'ASL competente per territorio e degli indirizzi forniti dal nuovo Piano Socio Sanitario regionale - in destinazione a posti letto RSA per persone con pluripatologia ad alta complessità assistenziale.
Conosciamo bene come, nella valutazione del fabbisogno sanitario della nostra popolazione, questa particolare patologia di compromissione dell'autonomia - derivante da malattie dementigene, dall'invecchiamento della popolazione, dalla situazione dei malati di Alzheimer - necessiti di nuclei specializzati all'interno delle strutture residenziali.
Dopo l'approvazione da parte del Consiglio regionale della nuova destinazione, che ha anche come conseguenza materiale la previsione della Giunta regionale di definire il contributo concedibile per la qualificazione della struttura, non sono intervenuti fatti nuovi in senso positivo; vale a dire che non sono state fornite rassicurazioni all'Amministrazione di riferimento di come si debba dar corso a questo indirizzo che il Consiglio regionale ha già espresso.
Le Amministrazioni comunali che si sono succedute - il Comune è stato rinnovato nelle elezioni ultime scorse - confermano la loro volontà di corrispondere alla programmazione regionale e attendono con ansia le determinazioni della Regione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Artesio.
Per la Giunta regionale, risponde il Vicepresidente Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

In relazione all'interrogazione in oggetto, con cui si chiede di "sapere quale sia lo stato di attuazione delle procedure concernenti l'ex San Giuseppe di Cumiana nella destinazione a RSA per persone con pluripatologie ad alta complessità assistenziale", si forniscono i seguenti elementi di risposta.
Gli Uffici regionali hanno concluso l'istruttoria della pratica relativa all'ex presidio San Giuseppe di Cumiana ed è in fase di predisposizione lo schema di delibera.
Su tali basi, in relazione a quanto stabilito dalla Delibera del Consiglio regionale n. 250-16121 del 7 aprile 2009 (Programma straordinario interventi in edilizia sanitaria), viene individuato in 2.220.000,00 euro l'ammontare del contributo concedibile all'ASL TO3 per la realizzazione nella struttura di Cumiana di 20 posti letto RSA al secondo piano, la trasformazione dei 21 posti letto per minori celebrolesi al primo piano in 21 posti letto Nuclei Alta Complessità Neurologia Cronica (NAC), nonché la fornitura degli arredi per i suddetti 41 posti letto.
L'Assessorato è impegnato a proporre la delibera all'o.d.g. di una delle prossime riunioni della Giunta.


Argomento: Beni demaniali e patrimoniali

Interrogazione a risposta immediata n. 680 presentata dalla Consigliera Cerutti, inerente a "Immobili via Magenta, un evitabile spreco di denaro pubblico?"


PRESIDENTE

Procediamo con la trattazione dell'interrogazione a risposta immediata n. 680, presentata dalla Consigliera Cerutti, che ha la parola per l'illustrazione.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
In questo question time poniamo una questione molto puntuale che, per riteniamo necessario divenga oggetto di approfondimento e di chiarimento.
Ripercorro rapidamente la questione, anche perché nell'interrogazione è tutto esplicitato in modo molto puntuale.
La SEAB S.p.A. di Biella è una società per azioni interamente a capitale pubblico nata nell'anno 2004, in seguito all'atto di trasformazione per scissione del Consorzio Co.S.R.A.B., in ottemperanza al disposto della legge regionale n. 24/2002 e della deliberazione di Giunta regionale n. 64-9402 del 19/05/2003, e conseguente destinazione a nuova società di capitali dell'intero ramo operativo.
La Regione Piemonte dal 2000 affitta un immobile in via Magenta n. 12 a Torino, il cui costo di affitto è ben superiore al valore di acquisto dello stesso. Poi, è emersa una serie di contatti tra diverse società, che non richiamo in modo esplicito.
Comunque, nei giorni scorsi è emersa alla ribalta l'operazione relativa alla costruzione della nuova sede operativa della società stessa.
A seguito dell'assegnazione del maggior punteggio del bando di gara predisposto da SEAB a favore della società Emmegibi S.r.l. ha vinto il predetto bando di gara per un importo di svariati milioni di euro.
La società stessa avrebbe avuto, in passato, occasione di rapporti commerciali con altra società e segnatamente con la società "Immobiliare Tiziana di Fava Giorgio &C. S.n.c.".
Ancora più nel dettaglio, viene indicato l'allegato atto di compravendita del 2006 a firma del dottor Enrico Notaio Chiodi Daelli, nel quale la società Emmegibi S.r.l. avrebbe ceduto alla società Fondo "Investietico - fondo comune di investimento immobiliare di tipo chiuso" fabbricato sito in Torino situato in via Magenta e anche in via Massena per la somma di 10.400.000,00 euro.
Tralascio gli altri particolari relativi ai contratti.
Comunque, tutte le indicazioni presenti determinano la presentazione di quest'interrogazione alla Giunta regionale per comprendere se non ritengano opportuno dipanare i dubbi sul contratto di locazione in essere tra la società e la Regione stessa, anche alla luce degli importi corrisposti nel corso degli anni (ben superiori ai valori di vendita dell'immobile stesso) in vista dell'approssimarsi della scadenza del contratto di locazione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Cerutti.
La parola al Vicepresidente della Giunta regionale Cavallera per la risposta.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Porto la risposta della collega Quaglia e della Direzione Patrimonio.
Premesso che l'immobile di via Magenta è considerato fin dall'anno 1971 la sede storica della Regione Piemonte all'atto della sua istituzione fatto salvo il periodo della sede provvisoria di via Maria Vittoria n. 12 per cui è ritenuta tutt'oggi espressione anche di un'immagine rappresentativa dell'attività istituzionale dell'Ente, si illustrano gli aspetti significativi di risposta alla presente interrogazione.
Con contratto rep. n. 5383 del 17/01/2001 la Regione Piemonte ha assunto in locazione dalla Società Immobiliare Tiziana S.n.c. l'immobile sito in Torino, via Magenta n. 12, da destinare a sede di uffici e archivi regionali, per il periodo dall'1/07/2000 al 30/06/2006, al canone annuo di 568.102,59 euro, oltre IVA, valore considerato attendibile dal Settore Tecnico regionale sulla base di una relazione di stima redatta nel mese di novembre 1999.
Con atto di compravendita rogito Notaio Caterina Bima dell'8/5/2006 la Società Immobiliare Tiziana S.n.c. ha venduto il citato immobile alla Società MGB S.r.l. per un prezzo di vendita di 9.000.000 euro.
Con determinazione n. 943 del 5/10/2006 si è preso atto che il predetto contratto è stato rinnovato per il periodo 1/7/2006 al 30/6/2012 al canone annuo aggiornato ai sensi dell'articolo 32 della legge n. 392/1978 s.m.i.
pari a 627.626,89 euro, oltre IVA.
Con atto rogito Notaio Enrico Chiodi Daelli del 20/12/2006 la proprietà dell'immobile sito in Torino, in via Magenta n. 12, è stata trasferita dalla Società MGB S.r.l. al Fondo "Investietico Fondo Comune di investimento immobiliare di tipo chiuso", per un prezzo di vendita di 10.400.000 euro; il citato Fondo è gestito dalla società AEDES BPM REAL Estate SGR S.p.A., la quale è pertanto subentrata quale parte locatrice nel contratto di locazione rep n. 5383 a far data dal 20/12/2006. Il canone di locazione per il periodo 1/7/2011 al 30/6/2012 ammonta a 675.006,18 euro oltre IVA, comprensivo dell'ultimo aggiornamento ISTAT.
Si ribadisce, pertanto, allo stato attuale, la correttezza delle operazioni amministrative condotte dalla Direzione Patrimonio e Tecnico, ora Direzione Risorse Umane e Patrimonio, supportate dalla summenzionata relazione di stima redatta dal Settore Tecnico che sosteneva allora compatibile l'attribuzione del valore originario locativo del bene locato pari a 568.102,52 euro, oltre IVA, cui bisogna aggiungere esclusivamente il valore determinato dall'aggiornamento ISTAT previsto dall'articolo 32 della legge n. 392/1978 s.m.i., che definisce il canone di locazione dall'1/7/2011 come sopra specificato, pari a 675.006,18 euro, oltre IVA.
L'ammontare complessivo dei canoni di locazione, decorrenti dall'1/7/2000 e fino alla data del 31/12/2011, comprensivi degli aggiornamenti ISTAT, si attesta nella misura di 8.551.410,22 euro o.f.c. e quindi, inferiore agli importi relativi ai valori di vendita del bene dichiarati negli atti di compravendita tra la Società Immobiliare Tiziana e la Società MGB e quest'ultima e il Fondo "Investietico Fondo Comune di investimento immobiliare di tipo chiuso", avvenuta in data 20/12/2006.
A conclusione dell'illustrazione della questione si fa presente che la Regione Piemonte non ritenne opportuno allora provvedere all'acquisto lei medesima dell'immobile di via Magenta in quanto, già dall'anno 1998 l'Amministrazione era propensa alla realizzazione del Palazzo unico regionale in prima battuta nell'ambito territoriale di "Spina 1" e, poi successivamente, sull'area FIAT Avio-Oval; a conferma di ciò, con Deliberazione di Giunta regionale n. 24-2031 del 22/1/2001 l'Amministrazione regionale diede avvio all'iniziativa, deliberando i bandi del concorso di progettazione per la realizzazione del nuovo palazzo regionale.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO


Argomento: Bilanci consuntivi (generale e del Consiglio Regionale) - Assestamento di bilancio

Interrogazione a risposta immediata n. 676 presentata dalla Consigliera Bresso, inerente a "Presentazione al Consiglio regionale del disegno di legge del rendiconto generale e di assestamento di bilancio ai sensi dell'art. 68 dello Statuto"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 676, presentata dalla Consigliera Bresso, che ha facoltà di illustrarla.



BRESSO Mercedes

Grazie, Presidente. Riassumerei brevemente la questione.
Com'è noto, entro il 30 aprile dell'esercizio successivo cui il rendiconto si riferisce, la Giunta regionale dovrebbe presentare al Consiglio il rendiconto dell'anno precedente, che dovrebbe essere approvato entro il 31 luglio.
Ricordo al Vicepresidente Cavallera che non molti anni fa i Consigli comunali e provinciali venivano sciolti se non adempivano a tale dovere (peraltro, se ben ricordo, la scadenza era anticipata al 30 giugno).
Pur trattandosi di un termine non perentorio, dal punto di vista politico lo è sicuramente, perché rappresenta un atto dovuto e richiesto frequentemente dalla Corte dei Conti.
Non essendo stato approvato della Giunta il rendiconto, neanche l'assestamento di bilancio è stato presentato (ricordo che i documenti possono pure essere presentati in sequenza, ma solo dopo l'approvazione del rendiconto si potrà procedere all'assestamento di bilancio).
A tutt'oggi non ci risulta che la Giunta abbia adempiuto a nessuno dei due doveri. Peraltro, la Giunta regionale, con delibera del 17 maggio 2011 ha approvato ai sensi del Regolamento regionale di contabilità le risultanze contabili al 31 dicembre 2010, da cui appare una situazione molto più che inquietante: per la prima volta in 41 anni, la Regione Piemonte avrebbe un rendiconto negativo, il cui deficit, stante questa delibera, ammonterebbe a 614 milioni.
Non vado oltre, perché credo sia del tutto evidente l'assenza di dati di questo tipo, cui si aggiunge l'assenza di dati consolidati della gestione sanitaria 2010; peraltro, ad oggi dovrebbero essere già noti quelli del primo trimestre 2011, e si dovrebbe disporre, almeno in via informale, delle risultanze del secondo trimestre 2011.
Non disponiamo, quindi, di un quadro della spesa principale, che è quella sanitaria; non abbiamo il rendiconto; non abbiamo l'ipotesi d'assestamento e manchiamo - questi non sono stati proprio adottati - dei documenti di programmazione economica e finanziaria.
Questo è il quadro di fronte al quale ci troviamo, di assenza totale di riferimenti di tipo contabile (rendicontazione e programmazione).
Poiché l'unico documento di cui disponiamo è questa delibera del 17 maggio, vorremmo sapere a che punto è la predisposizione del rendiconto e se le notizie annunciante corrispondono al vero.



PRESIDENTE

La parola, per la risposta, al Vicepresidente Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Ovviamente, alcune considerazioni della Consigliera Bresso riguardano la situazione normativa degli enti locali (la risposta è lunga più di una pagina, per cui, ne ometterò la lettura e consegnerò copia alla Consigliere Bresso che senz'altro conosce le regolamentazioni per Comuni e Province).
Per le Regioni, invece, non si evidenzia alcuna regola specifica nel decreto legislativo 28 marzo 2000, n. 76 ("Principi fondamentali e norme di coordinamento in materia di bilancio e di contabilità delle regioni, in attuazione dell'articolo 1, comma 4, della legge 25 giugno 1999, n. 208") né della legge regionale 11 aprile 2001, n. 7 (Ordinamento contabile della Regione Piemonte).
Nel caso in questione, quindi, non è prevista alcuna sanzione né alcuna decadenza (prevista, invece, per i Comuni, sui bilanci e non sul consuntivo): da ciò si desume che i termini del 30 aprile per la Giunta regionale e del 31 luglio per il Consiglio regionale, di cui all'articolo 68 dello Statuto, sono di rilevanza politica, ma di tipo ordinatorio e non perentorio.
La Corte dei Conti - Sezione regionale di controllo per la Basilicata con delibera n. 11 del 2009, infatti, in merito al superamento del termine di approvazione del rendiconto del 30 giugno da parte di un ente locale chiarisce che il termine stesso è ordinatorio, sebbene lo definisca "non meno obbligatorio di ogni termine (perentorio o ordinatorio) fissato per legge". Nella stessa deliberazione viene richiesto esclusivamente che "il suo superamento deve essere congruamente motivato".
Nel caso specifico dalla Regione Piemonte, si darà atto delle motivazioni del superamento del termine nella relazione al disegno di legge di rendiconto.
In particolare, la motivazione non è connessa a ritardi o proroghe di tipo burocratico (neanche da parte del tesoriere nel renderne conto), ma agli adempimenti, già illustrati durante la seduta di I Commissione del 15 aprile scorso, rispetto alla verifica commissionata a primaria società di revisione relativamente alla differenza riscontrata tra previsioni di entrata iscritte nella proposta di bilancio e rendiconto, nonché alla ricognizione dei residui attivi e passivi al 31/12/2010 con ricostruzione di periodi di formazione (proprio questi incidono o inciderebbero sulle risultanze del rendiconto).
Mi auguro che questi adempimenti vengano svolti al più presto: ovviamente, sono da presentare sia il rendiconto che l'assestamento (quest'ultimo è condizionato alla preventiva, o al massimo contestuale presentazione del rendiconto). Grazie.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 674 presentata dal Consigliere Boeti, inerente a "Verifiche urgenti riguardo la regolarità del concorso per ausiliari specializzati in soccorso per il servizio di emergenza territoriale 118 presso l'ASL di Vercelli" (decaduta)


PRESIDENTE

Poiché è assente l'interrogante, dichiaro decaduta l'interrogazione a risposta immediata n. 674. Chiedo tuttavia alla Giunta di far pervenire alla Presidenza la risposta scritta, che consegneremo al collega Boeti.



(Alle ore 15.49 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



(La seduta ha inizio alle ore 15.49)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Burzi, Bussola, Costa Raffaele Cota, Giordano, Leo, Maccanti, Montaruli e Toselli.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 26.


Argomento: Nomine

Nomine - Proclamazione eletti


PRESIDENTE

Relativamente al punto 3) all'o.d.g., che reca "Nomine", in base allo scrutinio effettuato, possiamo procedere alla proclamazione degli eletti delle seguenti nomine:


Argomento:

Nomine - Proclamazione eletti

Argomento:

Proposta di deliberazione n. 110 "Istituto Zooprofilattico sperimentale del Piemonte, della Liguria e della Valle d'Aosta" - (articolo 3 dell'Accordo tra le Regioni Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta per le modalità di gestione, organizzazione e funzionamento dell'Ente) - Consiglio di Amministrazione - designazione di 2 componenti


PRESIDENTE

Dichiaro non valida la votazione per mancanza del quorum deliberativo.


Argomento:

Proposta di deliberazione n. 109 "Istituto Zooprofilattico sperimentale del Piemonte, della Liguria e della Valle d'Aosta" - (articolo 10 dell'Accordo tra le Regioni Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta per le modalità di gestione, organizzazione e funzionamento dell'Ente) - Collegio dei Revisori - designazione di 1 componente


PRESIDENTE

Dichiaro non valida la votazione per mancanza del quorum deliberativo.


Argomento:

Proposta di deliberazione n. 123 "Associazione 'Enoteca regionale Colline del Moscato'" - Consiglio direttivo - Nomina di 1 rappresentante


(Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 105 - 29503 del 20 luglio 2011)



PRESIDENTE

Proclamo nominato, quale rappresentante, in seno al Consiglio direttivo dell'Associazione "Enoteca regionale Colline del Moscato", il signor Marco Vercellio.


Argomento:

Proposta di deliberazione n. 119 "Fondazione Film Commission Torino Piemonte" - Collegio dei Revisori - Nomina di 2 membri


(Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 106 - 29506 del 20 luglio 2011)



PRESIDENTE

Proclamo nominati, quali membri in seno al Collegio dei Revisori dei Conti della Fondazione Film Commission Torino - Piemonte, le signore Alessandra Francesca Fraire e Rosa Chirico.


Argomento:

Proposta di deliberazione n. 118 "Scuola d'Amministrazione Aziendale" Consiglio direttivo - Designazione di 1 rappresentante


(Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 107 - 29509 del 20 luglio 2011)



PRESIDENTE

Proclamo designato, quale rappresentante in seno al Consiglio direttivo della Scuola d'amministrazione aziendale, il signor Emanuele Davide Ruffimo.


Argomento:

Proposta di deliberazione n. 120 "Associazione per lo Sviluppo Scientifico e Tecnologico del Piemonte - A.S.P." - Consiglio di Amministrazione Designazione di 1 rappresentante


(Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 108 - 29512 del 20 luglio 2011)



PRESIDENTE

Proclamo designato, quale rappresentante in seno al Consiglio d'Amministrazione dell'Associazione per lo sviluppo scientifico e tecnologico del Piemonte - A.S.P. il signor Adriano Furlan.


Argomento:

Proposta di deliberazione n. 114 "Fondazione per l'Ambiente 'Teobaldo Fenoglio' - Onlus" - Collegio dei Revisori - Designazione di 1 membro


(Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 109 - 29514 del 20 luglio 2011)



PRESIDENTE

Proclamo designata, quale membro in seno al Collegio dei revisori dei Conti della Fondazione per l'ambiente "Teobaldo Fenoglio" - ONLUS - la signora Sara Rolando.


Argomento:

Proposta di deliberazione n. 113 "Comitato Promotore PRUSST 2010 PLAN" Collegio dei Revisori - Nomina di 1 membro effettivo


(Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 110 - 29516 del 20 luglio 2011)



PRESIDENTE

Proclamo nominata, quale membro effettivo in seno al Collegio dei Revisori dei Conti del "Comitato Promotore Prusst 2010 Plan", la signora Nadia Biscola.


Argomento:

Proposta di deliberazione n. 121 "Fondazione 'Luigi Einaudi'" - Consiglio di Amministrazione - Designazione di 1 rappresentante


(Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 111 - 29518 del 20 luglio 2011)



PRESIDENTE

Proclamo designato, in seno al Consiglio di Amministrazione della Fondazione "Luigi Einaudi," il signor Gianluca Casalegno.


Argomento:

Proposta di deliberazione n. 115 "Fondazione per le Biotecnologie" Consiglio di Amministrazione - Designazione di 2 membri


(Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 112 - 29520 del 20 luglio 2011)



PRESIDENTE

Proclamo designati, nel Consiglio di amministrazione della Fondazione per le biotecnologie i signori Sblendorio Vincenzo e Turra Massimiliano.


Argomento:

Proposta di deliberazione n. 111 "E.V.A.E.T. Azienda Speciale della Camera di Commercio di Novara" - Collegio dei Revisori dei Conti - Nomina di 1 membro effettivo e di 1 membro supplente


(Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 113 - 29523 del 20 luglio 2011)



PRESIDENTE

Proclamo nominati, rispettivamente membro effettivo e membro supplente, nel Collegio dei Revisori dell'E.V.A.E.T. Azienda Speciale della Camera di Commercio di Novara, i signori Camanna Gianfilippo Maria e Camano Simone.


Argomento:

Proposta di deliberazione n. 108 "Consorzio - Agenzia di Accoglienza e Promozione Turistica del Territorio della Provincia di Novara" - Consiglio Direttivo - Designazione di 1 membro


(Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 114- 29525 del 20 luglio 2011)



PRESIDENTE

Proclamo designata, nel Consiglio direttivo del Consorzio - Agenzia di accoglienza e promozione turistica locale della provincia di Novara, la signora Vicenzi Marzia.


Argomento:

Proposta di deliberazione n. 112 "Associazione d'Irrigazione Ovest Sesia Consorzio d'Irrigazione e Bonifica" - Collegio dei Revisori dei Conti Nomina di 1 membro effettivo e di 1 membro supplente


(Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 115- 29531 del 20 luglio 2011)



PRESIDENTE

Proclamo nominati, rispettivamente membro effettivo e membro supplente, nel Collegio dei Revisori dell'Associazione d'Irrigazione Ovest Sesia Consorzio d'irrigazione e bonifica, i signori: Candeli Tino e Bosso Alberto.


Argomento:

Proposta di deliberazione n. 134 "Azienda Speciale Intercamerale 'ADR Piemonte'" - Collegio dei Revisori - Nomina di 1 membro effettivo e di 1 membro supplente


(Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 116 - 29534 del 20 luglio 2011)



PRESIDENTE

Proclamo nominati, quali membri in seno al Collegio dei Revisori dei Conti dell'Azienda speciale intercamerale "ADR PIEMONTE", il signor Malvolti Pietro Carlo, quale membro effettivo, e la signora Biscola Nadia quale membro supplente.


Argomento:

Proposta di deliberazione n. 133 "Fondazione 'Torino Wireless'" - (articolo 6 dello Statuto) - Consiglio di Amministrazione - nomina di 1 rappresentante


PRESIDENTE

Dichiaro non valida la votazione per mancanza del quorum deliberativo.


Argomento:

Proposta di deliberazione n. 105 "Comitato Misto Paritetico Regione Autorità Militari sulla nuova Regolamentazione delle Servitù Militari" Designazione di 1 membro effettivo e di 1 membro supplente in sostituzione delle signore Vindigni e Cattaneo (dimissionarie)


(Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 117 - 29536 del 20 luglio 2011)



PRESIDENTE

Proclamo designati, quali membri in seno al Comitato misto paritetico Regione-Autorità Militari sulla nuova regolamentazione delle Servit Militari, i signori Miletto Marco, quale membro effettivo, e Arcudi Francesco, quale membro supplente, in sostituzione delle signore Vindigni e Cattaneo.


Argomento:

Proposta di deliberazione n. 142 "Premio Internazionale 'Piemontese nel mondo'" - Commissione giudicatrice - Nomina di 1 Consigliere regionale in sostituzione del Consigliere Michele Marinello


(Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 118- 29539 del 20 luglio 2011)



PRESIDENTE

Proclamo nominato, in seno alla Commissione giudicatrice del "Premio Internazionale Piemontese nel Mondo", il Consigliere regionale Gregorio Federico.



PRESIDENTE

Prima della pausa estiva occorrerà procedere nuovamente, ad esempio nel giorno di Consiglio in cui abbiamo fissato le nomine del CO.RE.COM., alla votazione delle nomine relative all'Istituto Zooprofilattico e a Torino Wireless.


Argomento: Commercio

Esame disegno di legge n. 55, inerente a "Disposizioni urgenti in materia di commercio"


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 55, di cui al punto 8) all'o.d.g.
Nella seduta antimeridiana di oggi è proseguita la discussione generale, con gli interventi dei Consiglieri Negro, Buquicchio, Molinari e Vignale; hanno replicato l'Assessore Casoni e il relatore Ronzani.
stato approvato l'articolo 1, sul quale non erano stati depositati emendamenti.
Per quanto riguarda l'articolo 2, sono stati illustrati gli emendamenti n.
8), 6), 7) e 17). Dobbiamo riprendere da questo punto.
Adesso abbiamo una serie di emendamenti all'articolo 2, che sono rubricati ai n. 1), 2) e 3) (presentati dal collega Biolé) e n. 18) (presentato dal collega Ronzani ed altri).
Gli emendamenti n. 1) 2), e 3) dovranno essere illustrati congiuntamente dal collega Biolé, in quanto l'emendamento n. 1) parla di 50%, l'emendamento n. 2) del 40% e l'emendamento n. 3) del 30% e quindi metteremo in votazione il primo e l'ultimo, sostanzialmente, però debbono essere illustrati tutti e tre congiuntamente.
L'emendamento n. 18) sarà ovviamente illustrato dal collega Ronzani o da chi chiederà la parola.
Comunico che l'emendamento n. 18) è identico al n. 3) e quando quest'ultimo sarà o approvato o respinto, conseguentemente, il voto assorbirà anche l'emendamento n. 18).
ARTICOLO 2 Emendamento rubricato n. 1) presentato dai Consiglieri Biolé e Bono: All'art. 2, comma 2, "il 25 per cento" è sostituito con "il 50 per cento".
Emendamento rubricato n. 2) presentato dai Consiglieri Biolé e Bono: All'art. 2, comma 2, "il 25 per cento" è sostituito con "il 40 per cento".
Emendamento rubricato n. 3) presentato dai Consiglieri Biolé e Bono: All'art. 2, comma 2, "il 25 per cento" è sostituito con "il 30 per cento".
La parola al Consigliere Biolé per l'illustrazione congiunta degli emendamenti n. 1), 2) e 3).



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Prima, in fase di discussione generale, già c'è stata l'analisi del fatto che all'interno del secondo comma dell'articolo 2 del disegno di legge n. 55 è stato inserito, come da testo licenziato dalla Commissione che il 25% della quota relativa rispettivamente a quel 30% dell'onere aggiuntivo deve (se la legge è approvata in questi termini) essere versato direttamente, in quanto riteniamo che il vincolo di un versamento più alto del 25% rispetto a questa quota, all'inizio dell'iter, quindi al rilascio dell'autorizzazione, possa ancora di più evitare che ci siano tentativi di speculazione e che si avviino queste lunghissime trafile per poi avere zone che sono vincolate, ma senza la realizzazione degli effettivi impianti e strutture di grandi superfici.
Pertanto si parte dal 50%, quindi la metà della quota da versare al rilascio dell'autorizzazione, per scendere al 40% e al 30%, in modo da rendere ancora più incisiva questa volontà di vincolo di quella che deve essere una legge regionale rispetto a tentativi di eventuali speculazioni che si sono già verificate e per evitare che si verifichino in futuro.
Emendamento rubricato n. 18) presentato dai Consiglieri Ronzani, Reschigna Muliere, Taricco, Motta Angela, Lepri: Al comma 2 dell'articolo 2 del disegno di legge n. 55, le parole "Il 25 per cento di tale quota è versato al rilascio dell'autorizzazione" sono sostituite dalle seguenti parole "il 30 per cento di tale quota è versato al rilascio dell'autorizzazione".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani per l'illustrazione.



RONZANI Wilmer

Spendo pochissime parole. Stiamo parlando del fatto che l'attivazione e l'ampliamento di insediamenti commerciali medi e grandi possa avvenire a condizione che venga corrisposto un onere aggiuntivo.
Abbiamo già presentato un emendamento che riguardava il fatto che pensiamo debba essere ripartito diversamente questo onere aggiuntivo tra Comuni e fondo per il commercio.
Qui parliamo della somma che deve essere anticipata dal soggetto che realizza l'intervento al momento del rilascio dell'autorizzazione.
Nella proposta al nostro esame abbiamo indicato una somma pari al 25 che deve essere versata al momento del rilascio dell'autorizzazione; noi proponiamo di elevare questa somma al 30%. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ronzani.
Emendamento rubricato n. 19) presentato dai Consiglieri Ronzani, Reschigna Muliere, Taricco, Motta Angela, Lepri: Al comma 2 dell'articolo 2 del disegno di legge n. 55, le parole "La restante quota del 70 per cento dell'onere aggiuntivo" sono sostituite dalle seguenti parole "La restante quota del 80 per cento dell'onere aggiuntivo".
La parola al Consigliere Ronzani per l'illustrazione.



RONZANI Wilmer

Poche parole per spiegare il senso del nostro emendamento. Si tratta di questo. Noi abbiamo presentato due emendamenti in ordine alla questione trattata da questo articolo che hanno questa finalità. I famosi oneri aggiuntivi vengono ripartiti nella misura di 70-30, così dice il testo originario.
Non era così il testo presentato a suo tempo dalle Amministrazioni. In Commissione svolgemmo una discussione con l'Assessore, con i commissari e il Presidente della Commissione e convenimmo sul fatto di non introdurre questo riparto; il 70% verrà dato ai Comuni per le attività di rivitalizzazione delle attività commerciali nei Comuni contigui, i grandi centri che stanno per insediarsi, mentre il 30%, su proposta dell'Assessore, è stato a suo tempo indicato nel testo al nostro esame come quota che deve finanziare il cosiddetto fondo per il commercio.
Questa mattina abbiamo già presentato un primo emendamento che prevedeva che soltanto il 20% finanziasse il fondo per il commercio e non il 70 ma l'80% finanziasse invece gli interventi che i Comuni realizzano nelle aree contigue all'insediamento per l'attività di rivitalizzazione.
Il senso dell'emendamento è questo. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, collega Ronzani.
Emendamento rubricato n. 4) presentato dai Consiglieri Biolé e Bono: All'art. 2, comma 2, dopo "da ciascun intervento" aggiungere "con particolare attenzione ai piccoli esercizi di vicinato".
Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 4) al comma 2 dell'articolo 2 va ad inserire un'indicazione più precisa a quello che ci è parso - ed è stato acquisito dall'Aula - come intendimento della volontà sia dell'Assessore sia della Giunta.
All'interno della definizione della quota del 70% destinata a contribuire alla rivitalizzazione e riqualificazione delle zone di insediamento commerciale dei Comuni interessati da ciascun intervento chiediamo di inserire la frase "con particolare attenzione ai piccoli esercizi di vicinato".
Recependo la volontà e la direzione in cui si è mossa la Giunta, ci pare opportuno specificarlo in modo esplicito all'interno di quest'articolo. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Intervengo ad adiuvandum, se ce ne fosse bisogno, dell'intervento del mio collega di Gruppo, chiedendo anche un pronunciamento da parte della Giunta e dell'Assessore Casoni, in quanto ritengo che gli emendamenti che sono stati presentati dal collega sono in linea con il tenore e con il testo dell'articolo 2 uscito dalla Commissione.
Non ero firmatario dei precedenti emendamenti per un disguido, però mi sembra che tutti abbiano un loro preciso significato, che proprio va nel solco che è stato tracciato sia dalla Giunta sia dal dibattito in Commissione.
Chiedevo in particolare se la Giunta volesse pronunciarsi su quest'emendamento, che va ad introdurre le parole "con particolare attenzione ai piccoli esercizi di vicinato", e se la Giunta stessa volesse intervenire anche sugli altri due emendamenti molto rilevanti per dare un taglio ulteriore a questo articolo che riteniamo importante e che condividiamo, cioè l'aumento degli oneri di urbanizzazione e la creazione di un fondo regionale per poterlo meglio indirizzare a quelle che sono le necessità dei piccoli esercizi commerciali nelle città, proprio per difenderli dall'assalto e dall'assedio dei grandi centri commerciali della grande distribuzione organizzata.
Quindi, gli altri due emendamenti che riguardavano la creazione di spazi per i gruppi d'acquisto solidale, che sono una realtà emergente che fa sì che tante famiglie si mettano insieme e facciano degli acquisti collettivi, in modo che l'importo sia minore di quello che sarebbe se la persona andasse ad acquistare singolarmente il prodotto.
Dall'altra parte, vi è anche la possibilità di dare una piccola percentuale, che potrebbe anche essere inferiore a quella che abbiamo proposto, per l'incentivo a negozi che vendono prodotti sfusi e disimballati, incastrando una richiesta che viene dal suo Assessorato con una richiesta che troverà sicuramente accoglienza presso l'Assessorato all'ambiente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Emendamento rubricato n. 5) presentato dai Consiglieri Biolé e Bono: All'art. 2, comma 2, dopo "da ciascun intervento" aggiungere "Il 50 per cento di detta quota va comunque riservata all'incentivo per l'insediamento ex novo o la trasformazione di esercizi esistenti in negozi di vendita di prodotti sfusi".
Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento cade esattamente a fagiolo rispetto alle dichiarazioni testé fatte dal mio collega di Gruppo.
All'interno del comma 2 dell'articolo 2 del disegno di legge richiediamo che una quota della parte restante, che è del 70% - siamo anche disponibili a verificare se possa essere rimodulata - della quota rimanente, rispetto al 30%, quindi il 70% destinato a contribuire alla rivitalizzazione e alla riqualificazione della zona di insediamento commerciale, riservato - come si diceva già con un precedente emendamento per l'insediamento ex novo o la trasformazione di esercizi esistenti in negozi di vendita di prodotti sfusi.
Ribadisco l'importanza di questa buona pratica che si sta diffondendo pur in modo un po' lento; crediamo sia la direzione giusta in cui si dovrebbe muovere il consumo, rispetto ai prodotti comprati soprattutto nei negozi di vicinato: per un acquisto più consapevole e per mettere i cittadini e le famiglie nella condizione di dare un contributo personale alla riduzione della produzione di quei rifiuti da imballaggio.
Vediamo, infatti, nella pratica quotidiana come, una volta acquistati questi contenitori abbiano una vita veramente molto breve e debbano poi essere gettati, conferiti e poi trattati in qualche modo. Il fatto di non acquistarli alla fonte sicuramente procurerebbe un beneficio da un punto di vista ambientale e anche da un punto di vista economico. Per questo chiediamo l'inserimento di questa indicazione, di questa specificazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Sì, ho anticipato un po' i tempi anche per poter parlare due volte dello stesso argomento. Assessore Casoni, noi abbiamo fatto un piccolo progetto con le quote-parte dei nostri stipendi per incentivare dei negozi cosiddetti "leggeri" - negozi che vendono prodotto sfusi e disimballati - e devo dire che l'iniziativa ha dato un ottimo riscontro: ci viene richiesta da parte dei consumatori, vediamo che addirittura sono presenti dei piccoli punti di prodotti sfusi - per esempio i detersivi - anche nei centri commerciali - non so se ha presente - e in più stanno nascendo una serie di negozi più piccoli, sia in franchising che liberi, che provano a vendere la pasta, i biscotti - ovviamente per frutta e verdura è più semplice disimballati.
Questo fenomeno sta diventando veramente, in senso positivo, una moda c'è richiesta perché molte volte i cittadini si rendono conto che gli imballaggi li pagano due o addirittura tre volte: li pagano una volta all'acquisto, perché sappiamo che nell'imballaggio c'è un costo iniziale li pagano una seconda volta sulla tassa per i rifiuti, perché ovviamente che vadano in discarica, in incenerimento o che ci sia la raccolta differenziata, lo smaltimento costa; poi li pagano eventualmente una terza volta in quanto, andando in discarica o venendo inceneriti, hanno poi magari dei costi ambientali o di gestione.
Sicuramente quindi si tratta di una buona pratica e secondo me sarebbe un segnale positivo se le destinassimo anche una piccola quota-parte di quest'onere aggiuntivo, che giustamente il suo Assessorato ha proposto alla discussione della Commissione.
Ribadisco quindi ancora la bontà della valutazione di un eventuale inserimento di una piccola quota, sia per la gestione di spazi comuni per i gruppi di acquisto solidali - come ho detto prima - sia, eventualmente, per l'incentivo ai negozi di prodotti sfusi come indicato dall'emendamento n.
5). Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Emendamento rubricato n. 11) presentato dai Consiglieri Biolé e Bono: All'art. 2, comma 3, le parole "di compensazione" sono abrogate.
La parola al Consigliere Biolé per l'illustrazione.



BIOLE' Fabrizio

Rispetto all'articolo 2 di questo disegno di legge, l'emendamento n.
11) passa al comma 3 e va a chiedere la cancellazione delle parole "di compensazione", per dare un taglio che possa essere indicativo del fatto che l'intendimento del Consiglio e della Giunta va verso l'incentivo di queste rivitalizzazioni e riqualificazioni degli insediamenti commerciali senza per questo definire, come potrebbe sembrare, un "contentino" calato dall'alto questa devoluzione della quota percentuale che abbiamo indicato nel comma 2 per rispondere all'impatto negativo di nuovi impianti e di nuove grandi superfici.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Biolé.
Emendamento rubricato n. 9) presentato dai Consiglieri Biolé e Bono: All'art. 2, comma 3, "compresa tra il 5 e il 10 per cento" è sostituita da "compresa tra il 15 e il 20 per cento".
La parola al Consigliere Biolé per l'illustrazione.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Siamo sempre al comma 3, là dove viene indicato che "la Giunta regionale stabilisce valore, criteri, modalità e parametri per la corresponsione di una quota di compensazione computata in una percentuale compresa tra il 5 e il 10% degli oneri di urbanizzazione da versare per il rilascio dell'autorizzazione commerciale delle grandi strutture di vendita".
La nostra proposta è di aumentare leggermente questi valori, portandoli ad una percentuale compresa tra il 15 e il 20%; questo sempre nel solco dell'intendimento, sia della Giunta sia dell'Assessore, che ci debba assolutamente essere un investimento sul territorio da parte di chi ha l'interesse ad ottenere il rilascio dell'autorizzazione per le grandi strutture. Anziché dal 5 al 10%, quindi, proponiamo che la forbice vada dal 15 al 20%. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Biolé.
Emendamento rubricato n. 10) presentato dai Consiglieri Biolé e Bono: All'art. 2, comma 3, le parole "e all'indennizzo dell'irreversibilità" sono sostituite con "e una quota computata in una percentuale del 10 per cento degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria, destinata all'indennizzo dell'irreversibilità".
La parola al Consigliere Biolé per l'illustrazione.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Sempre al comma 3 dell'articolo 2, là dove sono state redatte le parole "e all'indennizzo dell'irreversibilità", intendiamo definire percentualmente quanto secondo noi dovrebbe essere destinato proprio all'indennizzo di questa irreversibilità: una quota, quindi, computata nel 10% degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria, come indicati per quanto riguarda il rilascio dell'autorizzazione commerciale. Si va dunque semplicemente a definire percentualmente a quanto potrebbe corrispondere questa quota destinata all'indennizzo dell'irreversibilità.



PRESIDENTE

Gli emendamenti all'articolo 2 sono tutti illustrati.
Non essendovi richieste d'intervento in sede di discussione generale passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Come ho detto precedentemente, nel complesso riteniamo l'articolo 2 portatore di migliorie che condividiamo almeno in buona parte e quindi consideriamo lo sforzo che è stato fatto per cercare di mediare tra loro gli interessi e le forze nel campo della grande distribuzione organizzata e una volontà, presente anche nel programma di una delle forze della coalizione di centrodestra - o addirittura di tutta la coalizione - di tentare di limitarne l'ampliamento a dismisura, appunto, e la fagocitazione di quella parte del mercato destinata invece a dare spazio al commercio al dettaglio o comunque ai piccoli esercizi commerciali, che vivono anche di un contatto continuo con il territorio. Secondo noi, offrono, da un certo punto di vista, per quanto concerne il lavoro - quindi, mi riferisco agli impiegati - e anche l'offerta delle merce in vendita, una qualità migliore a volte, rispetto alla grande distribuzione organizzata, che da parte sua ovviamente, può vantare una quantità di prodotti maggiore e anche, a volte dei prezzi migliori, proprio perché può avere accesso ad un mercato più ampio.
Aspettavo un attimo l'Assessore, se era possibile...



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie.
Semplicemente volevo un pronunciamento da parte dell'Assessore Casoni grazie, chiedo scusa.
Probabilmente, non abbiamo avuto il tempo sufficiente per potere discutere nel merito almeno di quei due emendamenti che noi riteniamo più importanti all'interno dell'articolo 2, i quali, come ho detto, darebbero un aiuto concreto alla costituzione di spazi comuni per i gruppi di acquisto solidali. Ricordo che sono entità non associative - non sono associazioni, sono libere - che, però, necessitano di spazi comuni per ritrovarsi.
Molte volte nei comuni e sul territorio non vi sono spazi o sale che possono essere adibiti a magazzini, perché con i gruppi di acquisto si comprano quantitativi elevati.



(Il Presidente ricorda al Consigliere che il tempo a disposizione è terminato)



BONO Davide

Termino, Presidente.
Quindi, in questo caso, chiederemmo di istituire una quota parte di questo fondo per tale finalità.
Ancora ricordo l'importanza di poter destinare una parte per l'incentivo alla realizzazione di punti o di veri e propri negozi con prodotti sfusi e disimballati, su cui chiedo un pronunciamo all'Assessore.
Grazie.



PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi per dichiarazione di voto procediamo con la votazione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Carossa; ne ha facoltà



CAROSSA Mario

Proprio perché riteniamo che tutte le leggi dovrebbero essere approvate con la massima condivisione - non voglio dire in modo particolare, come tutte quante - le chiederei, se fosse possibile, una sospensione di un quarto d'ora, perché vorrei confrontarmi con il Gruppo del PdL e con l'Assessore in relazione a due emendamenti. Uno, in particolare, è del Movimento 5 Stelle, che è l'emendamento a mie mani rubricato quale n. 7).
Quindi, le chiederei una sospensione di un quarto d'ora. Grazie.



PRESIDENTE

Non è prima volta.
Essendo le ore 16.27, i nostri lavori riprenderanno alle ore 16.45.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.27 riprende alle ore 16.52)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Consigliere Carossa per dichiarazione di voto.



CAROSSA Mario

Intervengo solo per una correzione, perché prima mi sono sbagliato: l'emendamento non era rubricato n. 7), bensì n. 4).
Comunque, adesso, ci saranno le dichiarazioni dell'Assessore. Grazie.



PRESIDENTE

Non essendoci ulteriori interventi per dichiarazione di voto, procediamo con la votazione degli emendamenti e, poi, dell'articolo.
Il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 8), sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Il numero legale è sempre 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6), sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7), sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
La parola all'Assessore Casoni per quanto riguarda l'emendamento rubricato n. 17).



CASONI William, Assessore al commercio e fiere

Chiedo che venga modificato. Qui si chiede un passaggio dal 30 al 20 per cento: se si modifica al 25 sarebbe accettato.



PRESIDENTE

Mi rivolgo ai proponenti: sostituiamo il numero 20 con il numero 25.
Pertanto, l'emendamento risulta così modificato: al comma 2 dell'articolo 2 del disegno di legge n. 55 le parole "una quota del 30 per cento del suddetto onere aggiuntivo" sono sostituite dalle seguenti parole "una quota del 25 per cento del suddetto onere aggiuntivo".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 17), come modificato, sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Procediamo con la votazione degli emendamenti rubricati n. 1), 2), 6) e 18).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1), sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento rubricato n. 2) non viene votato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3), sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
L'emendamento rubricato n. 18) viene dichiarato decaduto.
In merito all'emendamento rubricato n. 19) la Presidenza propone una modifica di coordinamento, perché la percentuale dell'80% deve diventare del 75% a seguito della precedente approvazione. Immagino che il parere della Giunta regionale sia favorevole.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 19), come modificato, sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4), sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5), sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, il Consigliere Mastrullo è arrivato adesso!



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Siccome abbiamo una serie di votazioni ripetute, chiederei ai Consiglieri...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Il Consigliere Reschigna ha ragione, perché il collega Mastrullo non era in aula. È arrivato e il problema lo abbiamo risolto, ma chiederei a tutti un po' di collaborazione, almeno per quest'articolo. Quando passeremo all'esame dell'articolo successivo, avremo una fase significativa di illustrazioni e di discussioni.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9), sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 10), sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Emendamento rubricato n. 20) presentato dai Consiglieri Ronzani, Reschigna Muliere, Taricco, Motta Angela, Lepri: Il comma 1 dell'articolo 4 del disegno di legge n. 55 è sostituito dal seguente comma: "1. Prima del comma 1 dell'articolo 10 della l.r. 28/1999 è inserito il seguente: 01. Il rilascio ed il rinnovo delle concessioni di posteggio per l'esercizio del commercio su area pubblica non rientrano nell'ambito di applicazione dell'articolo 16 del decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59 (Attuazione della direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno), in quanto attività non limitate dalla scarsità delle risorse naturali o delle capacità tecniche disponibili, e per i motivi imperativi di interesse generale ascrivibili, ai sensi dell'articolo 8, comma 1 lettera h) del D.lgs. 59/2010, all'ordine pubblico, alla sicurezza pubblica, all'incolumità pubblica, al mantenimento dell'equilibrio finanziario del sistema di sicurezza sociale, alla tutela dei consumatori.
Tale emendamento è stato modificato dal Consigliere Ronzani. Alla fine è stata aggiunta la frase: "La durata della validità delle concessioni è disciplinata dall'articolo 28, comma 1, lettera a) del d. lgs. 114/1998".
Emendamento rubricato n. 24) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Casoni: Prima del comma 1 dell'articolo 10 della l.r. 28/1999 è inserito il seguente: "01. Il rilascio ed il rinnovo delle concessioni di posteggio per l'esercizio del commercio su area pubblica non rientrano nell'ambito di applicazione dell'articolo 16 del decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59 Attuazione della direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno-, in quanto attività non limitate dalla scarsità delle risorse naturali o delle capacità tecniche disponibili, e per i motivi imperativi di interesse generale ascrivibili, ai sensi dell'articolo 8, comma 1 lettera h) del D.lgs. 59/2010, all'ordine pubblico, alla sicurezza pubblica, all'incolumità pubblica, al mantenimento dell'equilibrio finanziario del sistema di sicurezza sociale, alla tutela dei consumatori.
La durata della validità delle concessioni è disciplinata dalla normativa regionale vigente".
L'emendamento n. 24) è sostanzialmente identico all'emendamento n. 20), ma è scritto in modo diverso.
Ha chiesto la parola l'Assessore Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William, Assessore al commercio e fiere

Ho letto l'emendamento del collega Ronzani. C'è un emendamento mio che inviterei il collega Ronzani a firmare, che ha lo stesso testo, solo che rimanda alla legge regionale anziché alla legge nazionale. Vale a dire che anziché al decreto legislativo n. 114, ci richiamiamo alla normativa regionale vigente.
Diversamente, se il collega vuole modificare il suo emendamento, lo cofirmerei, in modo che sia un emendamento condiviso su questa linea.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

un emendamento decisivo, nel senso che noi affrontiamo una questione oggetto di molte discussioni, relativa agli ambulanti.
Non abbiamo nulla da eccepire; la prima parte dell'emendamento è esattamente la stessa, anzi mi sembra che la formulazione dell'Assessore sia migliore.
Siccome il nostro obiettivo è quello, per quanto ci riguarda non c'è nessun problema; o l'Assessore conviene sul nostro e faccio mia l'ultima parte, oppure si fa al contrario. Non è un problema.



PRESIDENTE

Formulo una proposta: il ritiro dell'emendamento rubricato n. 20) e l'aggiunta della sua firma all'emendamento n. 24).



RONZANI Wilmer

Va bene, non è un problema.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 20) è ritirato dal proponente.
Con l'autorizzazione della Giunta regionale, il collega Ronzani apporrà la firma sull'emendamento rubricato n. 24).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 24).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 4, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Emendamento rubricato n. 14) presentato dai Consiglieri Biolé e Bono: All'art 5, comma 1 dopo il punto "b) le modalità di partecipazione dei produttori agricoli al commercio su area pubblica" è aggiunto il punto "b bis) la deroga ai requisiti professionali e agli obblighi fiscali per gli operatori del proprio ingegno, i venditori di oggetti usati e gli operatori di mercati di baratto e scambio senza moneta".
Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Al comma 1, articolo 5, dopo il punto b), in cui si indica che la Giunta regionale determina le modalità di partecipazione dei produttori agricoli al commercio su area pubblica, chiediamo di aggiungere il punto b.bis), con il quale si indica che la Giunta regionale determini la deroga ai requisiti professionali e agli obblighi fiscali per operatori molto particolari, che sono operatori del proprio ingegno, venditori di oggetti usati e operatori di mercati di baratto e scambio senza moneta.
Anche questa è un'indicazione che ci viene dal territorio rispetto ad una pratica che si sta molto diffondendo. Se questo tipo di operazioni ricadessero all'interno di quelle che sono espressamente regolamentate con requisiti professionali e con obblighi fiscali, si determinerebbe un decremento di questi tipi di attività e di realtà, che vanno sempre nella direzione, come indicato nei precedenti emendamenti - rispetto ad un consumo di oggettistica di nuova produzione e ad un consumo derivato semplicemente dalla produzione industriale - degli operatori del proprio ingegno, artistico e artigianale e quelli operanti su mercati di baratto scambio di oggettistica usata oppure scambio senza moneta.
Riteniamo che possa essere importante accogliere questo tipo di volontà che - ripeto - viene direttamente da realtà che abbiamo potuto analizzare e verificare soprattutto nelle grandi città.
Questo per venire incontro a quello che può essere un consumo che abbraccia un tipo di sostenibilità più convincente e molto più importante per quanto riguarda il rispetto dell'ambiente e la produzione sempre nell'ottica dei precedenti emendamenti degli scarti e dei rifiuti, dovuta alla breve vita che in questo momento hanno diversi prodotti di consumo al minuto. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Biolé.
Emendamento rubricato n. 25) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Casoni: Al comma 2 lettera a) dell'articolo 5 del disegno di legge 55/2010 dopo le parole "per l'assegnazione dei posteggi;" si aggiungono le seguenti parole: "le indicazioni relative alla verifica, a pena della revoca dell'autorizzazione, della regolarità della posizione dell'impresa ai fini amministrativi, previdenziali, fiscali ed assistenziali previsti dalle disposizioni vigenti per le vicende giuridico amministrative relative alle autorizzazioni. Gli adempimenti comunali relativi alla raccolta della documentazione attestanti la regolarità possono essere delegati, tramite apposite convenzioni a titolo gratuito, alle associazioni di categoria maggiormente rappresentative. La Regione può stipulare apposite intese con le amministrazioni competenti per una maggiore efficienza operativa ed una maggiore efficacia della presente disposizione;".
Emendamento rubricato n. 26) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Casoni: All'art. 5, dopo il comma 3, inserire il seguente comma: "3 bis. I Comuni possono rilasciare autorizzazioni stagionali per il commercio su area pubblica con le stesse modalità previste per le autorizzazioni non stagionali, nonché concedere autorizzazioni temporanee alla vendita su area pubblica, o di cui il comune abbia la piena disponibilità, in occasione di feste, sagre o altre riunioni straordinarie di persone. Le autorizzazioni sono valide soltanto per i giorni delle predette riunioni e sono rilasciate esclusivamente a chi è in possesso dei requisiti professionali e soggettivi previsti dalla legge.
Le decisioni comunali relative alla determinazione degli spazi da destinare alle autorizzazioni temporanee, sonno assunte previo confronto con le categorie degli operatori del commercio su area pubblica, se a ciò non ostino ragioni di urgenza.
Le Autorizzazioni Temporanee, in quanto accessorie, accedono alle manifestazioni commerciali in via subordinata, rispetto alle Autorizzazioni di tipo A e B, e in ogni caso non sono consentite manifestazioni commerciali in cui sia precluso l'accesso a chi è in possesso di una Autorizzazione di tipo A e B, o sia prevista la sola presenza di Autorizzazioni Temporanee." Emendamento rubricato n. 27) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Casoni: All'art. 5, dopo il comma 3, inserire il seguente comma: "3 ter. E' istituita presso la Regione Piemonte la banca dati delle autorizzazioni temporanee rilasciate dai Comuni, al fine di censire tutti i soggetti fruitori delle stesse. La Regione mette a disposizione dell'Agenzia delle Entrate e degli altri enti previdenziali i dati raccolti.
In casi di grave inadempienza a quanto disposto, la Regione esercita l'intervento sostitutivo previsto dall'art. 9 bis e dall'art. 19 della presente legge.".
Chiedo all'Assessore Casoni, se lo ritiene, di illustrare congiuntamente gli emendamenti rubricati n. 25), 26) e 27); prego.



CASONI William, Assessore al commercio e fiere

L'emendamento n. 25) è necessario, perché in sua assenza tutte le revoche ai sensi della deliberazione della Giunta regionale 20-380 risulterebbero illegittime: si tratta quindi di un coordinamento di testo.
Già nel dispositivo di legge erano previste le revoche, però ci siamo dimenticati di segnalare nel testo originario questo aspetto. Se non c'è questo dispositivo, quindi, tutte le revoche che dovremo fare a norma di legge risulterebbero nulle.
Per quanto riguarda l'emendamento n. 26), l'inserimento del comma 3 bis è fondamentale, in quanto vi è necessità di reinserire l'attuale comma 4 dell'articolo 11 della legge 28 - che prevede la possibilità, da parte dei Comuni, di rilasciare autorizzazioni stagionali e temporanee - che, al momento della stesura del disegno di legge, è stato erroneamente stralciato. Si tratta quindi di un richiamo: anche in questo caso si riattribuisce la facoltà, che era già dei Comuni secondo la legge 28, di rilasciare le autorizzazioni stagionali e temporanee, cosa che i Comuni hanno sempre fatto e che continueranno a fare.
L'altro emendamento, che istituisce il comma 3 ter, prevede la creazione della banca-dati regionale per i cosiddetti "hobbisti". Noi non abbiamo chiesto particolari normazioni però abbiamo concordato, proprio con la categoria, di creare una banca dati regionale. I Comuni ci invieranno i dati di coloro che esporranno ai mercati dell'antiquariato e noi potremo verificare se si tratta effettivamente di espositori occasionali o temporanei. Questo è un dato che ci è stato richiesto anche dall'Agenzia delle Entrate e dalla Guardia di Finanza.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Non essendovi richieste d'intervento sugli emendamenti, dichiaro chiuso il dibattito generale.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 14), sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 25).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 26).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 27).
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
Se l'Aula acconsente, passerei ad altro punto all'o.d.g.



(L'Aula non acconsente)



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.24 riprende alle ore 18.09)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Riprendiamo i lavori ripetendo la precedente votazione, su cui è mancato il numero legale.
Siamo sull'emendamento rubricato n. 27), modificato dalla Giunta regionale per un piccolo errore materiale: un refuso.
A vostre mani, alla riga terza, dove è scritto "disposizione dell'Agenzia delle Entrate e degli altri enti previdenziali i dati raccolti" viene tolta la parola "altri", essendo un refuso, in quanto, ovviamente l'Agenzia delle Entrate non è un ente previdenziale.
Quindi, rimane "e degli enti previdenziali".
Il numero legale è sempre 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 27).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 5, così come emendato.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 33) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Casoni: Il comma 2 dell'art. 14 della legge regionale 12 novembre 1999, n. 28 è sostituito dal seguente: "2. La Giunta regionale, in attuazione degli indirizzi della Conferenza Stato - Regioni, di cui al D.lgs. 28 agosto 1997, n. 281 fissa annualmente le date di avvio delle vendite di fine stagione. I comuni a partire da tali date fissano annualmente la durata delle vendite di fine stagione fino ad un massimo di otto settimane, anche non continuative, per ciascun periodo.".
Ha chiesto la parola l'Assessore Casoni per l'illustrazione; ne ha facoltà.



CASONI William, Assessore al commercio e fiere

Quest'emendamento è volto solo ad uniformare le date di avvio dei saldi, in conformità con la decisione assunta dalla Conferenza Stato Regioni.
Gli Assessori si sono già riuniti a livello nazionale: abbiamo stabilito di decidere tutti insieme le date di inizio e fine saldi, in modo da far sì che nei confini regionali non si creino disparità di trattamenti con l'apertura e chiusura dei saldi in giornate diverse, essendosi verificate trasmigrazioni di acquirenti verso regioni dove i saldi iniziavano qualche giorno prima.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
La parola al Consigliere Reschigna per dichiarazione di voto.



RESCHIGNA Aldo

Voglio cogliere quest'occasione per esplicitare - che rimanga a verbale una velocissima considerazione.
Come al solito, a fronte di un provvedimento giudicato strategico e importante per l'economia della nostra regione, i lavori stanno procedendo grazie ad un atteggiamento responsabile da parte dei Gruppi d'opposizione altrimenti questo provvedimento sarebbe rimasto fermo oggi pomeriggio.
Quando c'è di mezzo la vita economica della nostra regione, noi siamo in grado di valutare le questioni più sul merito piuttosto che su un'attività e un intervento ostruzionistico.
Questo nostro atteggiamento trova anche una sua motivazione nel fatto che durante la discussione odierna una serie di emendamenti importanti presentati dai Gruppi di opposizione sono stati accolti favorevolmente anche rispetto ad una serie di altre questioni che rimangono aperte è possibile cercare di individuare una soluzione equilibrata.
Siccome questa maggioranza non ha i muscoli per prove di forza all'interno di quest'aula, questa, dopo la vicenda del collegato, diventa l'ennesima dimostrazione che, probabilmente, solo il confronto sul merito è in grado di garantire provvedimenti, almeno quei provvedimenti che sono considerati utili per chi oggi all'interno della nostra comunità piemontese fa fatica come operatore economico. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 33).
Il Consiglio approva.
Il voto è esteso al nuovo articolo n. 6.
Emendamento rubricato n. 31) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Casoni: 1. Al comma 1, lettera b) dell'articolo 18 della legge regionale 12 novembre 1999 n. 28 (Disciplina, sviluppo ed incentivazione del commercio in Piemonte, in attuazione del Decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114).
Le parole "all'articolo 4 della legge regionale 9 maggio 1997, n. 21 (Norme per lo sviluppo e la qualificazione dell'artigianato)" Sono sostituite dalle seguenti: 2. Dopo la lettera b) del comma 1 dell'art. 18 della legge regionale 12 novembre 1999 n. 28 (Disciplina, sviluppo ed incentivazione del commercio in Piemonte, in attuazione del Decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114) è inserito il seguente: "b-bis. Gli interventi di cui alla lettera a) del comma 1 possono essere finanziati mediante l'utilizzo del Fondo regionale per lo sviluppo e la qualificazione delle piccole imprese di cui all'articolo 7 della legge regionale 14 gennaio 2009, n. 1 (Testo unico in materia di artigianato), e successive modificazioni e integrazioni, tramite l'istituzione di apposita sezione di detto Fondo, sulla quale possono confluire mediante trasferimento, a titolo definitivo, le risorse di cassa disponibili della sezione Commercio del Fondo." Ha chiesto la parola l'Assessore Casoni per l'illustrazione; ne ha facoltà.



CASONI William, Assessore al commercio e fiere

Qui normiamo l'utilizzo del Fondo regionale che abbiamo creato precedentemente.
Prima abbiamo detto che il 25% degli oneri della grande distribuzione va a un Fondo regionale. Qui viene detto qual è l'ambito di competenza di questo fondo.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Casoni.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 31).
Il Consiglio approva.
Il voto è esteso al nuovo articolo n. 7) ARTICOLO 6 Emendamento rubricato n. 32) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Casoni: 01. Il Comma 1 dell'articolo 18 bis della legge regionale 12 novembre 1999 n. 28 (Disciplina, sviluppo ed incentivazione del commercio in Piemonte, in attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114), come introdotto dalla legge regionale 21 aprile 2006, n. 14 (Legge finanziaria per l'anno 2006) è sostituito dal seguente: "1. La Regione tutela e promuove il commercio di prossimità in tutte le sue forme, negli ambiti comunali e sovracomunali di insediamento commerciale come individuati dagli indirizzi regionali di cui all'articolo 3 e nei distretti del commercio. I distretti del commercio sono soggetti di promozione e sviluppo del commercio, delimitati territorialmente secondo gli ambiti sovracomunali della programmazione regionale della rete distributiva, ovvero con riferimento a loro articolazioni o aggregazioni in numero non superiore agli ambiti stessi." 02. Dopo il comma 1 dell'articolo 18 bis della l.r. 28/1999 sono inseriti i seguenti: "1 bis. Possono far parte dei distretti del commercio i comuni dell'area di programmazione commerciale di riferimento, la camera di commercio industria, artigianato e agricoltura competente territorialmente e le associazioni di categoria del commercio a livello provinciale.
1 ter. La Giunta regionale, con proprio regolamento, che deve essere approvato entro centottanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, sentita la commissione consiliare competente, stabilisce i criteri e le modalità per la costituzione, il funzionamento e l'individuazione dei distretti del commercio da promuovere".
03. Al comma 4 dell'articolo 18 bis della l.r. 28/1999 la parola "1" è soppressa.
La parola all'Assessore Casoni per l'illustrazione; ne ha facoltà.



CASONI William, Assessore al commercio e fiere

Quest'emendamento dà certezza, sostanzialmente, ai distretti commerciali già istituiti con una serie di indicazioni sui riconoscimenti che noi dobbiamo dare, quindi specificando quali sono le forme societarie chi vi può partecipare e quant'altro, normandoli con quest'articolo di legge.



PRESIDENTE

Rispetto all'emendamento che avete in rete - vi prego di prestare attenzione - i commi vengono rubricati come 01, 02 e 03, e non 1, 2 e 3 perché vengono prima del comma 1 (si tratta di un mero aspetto tecnico).
Vi segnalo, inoltre, una modifica al comma 02: laddove recita "1 bis.
Possono far parte dei distretti al commercio", prima delle parole "dei distretti" è stata aggiunta la parola "prioritariamente".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 32), come modificato.
Interrompo la votazione - è annullata - perché sono stati presentati altri emendamenti su quest'articolo. Pertanto, prima di procedere alle votazioni dobbiamo illustrarli tutti.
Emendamento rubricato n. 21 presentato dai Consiglieri Ronzani, Reschigna Muliere, Taricco, Motta Angela, Lepri: Al comma 1 dell'articolo 6 del disegno di legge n. 55, le parole "risorse provenienti dal versamento del 30 per cento dell'onere aggiuntivo" sono sostituite dalle seguenti parole: "risorse provenienti dal versamento del 20 per cento dell'onere aggiuntivo".
La parola al Consigliere Ronzani, per l'illustrazione.



RONZANI Wilmer

Se ho inteso bene, dobbiamo riportare anche in questo emendamento la modifica accolta precedentemente. Siccome parlavamo di un 25% di fondo nell'articolo in questione va inserita ovviamente la percentuale del 25 anziché del 20%.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ronzani.
Emendamento rubricato n. 22) presentato dai Consiglieri Ronzani, Reschigna Muliere, Taricco, Motta Angela, Lepri: Al comma 1 dell'articolo 6 del disegno di legge n. 55, le parole "contribuire alla rivitalizzazione e riqualificazione delle zone di insediamento commerciale" sono sostituite dalle seguenti parole: "finanziare i piani di qualificazione e rivitalizzazione commerciale".
Consigliere Ronzani, lo diamo per illustrato?



PRESIDENTE

RONZANI Wilmer (fuori microfono)



PRESIDENTE

Sì: è così chiaro...



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 12) presentato dai Consiglieri Biolé e Bono: All'art. 6, comma 1 dopo le parole "dell'onere aggiuntivo" aggiungere "con particolare attenzione ai piccoli esercizi di vicinato".
La parola al Consigliere Biolé, per l'illustrazione.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Questo emendamento all'articolo 6 richiama un precedente emendamento sul quale la Giunta aveva già espresso parere favorevole.
In particolare, si chiede di aggiungere le parole "con particolare attenzione ai piccoli esercizi di vicinato", che è la stessa riproposizione dell'emendamento presentato all'articolo 2, sul quale - lo ricordo l'Assessore aveva precedentemente espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Biolé.
Emendamento rubricato n. 13) presentato dai Consiglieri Biolé e Bono: All'art. 6, comma 2, le parole "a titolo di compensazione" sono abolite.
La parola al Consigliere Biolé, per l'illustrazione.



BIOLE' Fabrizio

La richiesta di abolizione della dicitura "a titolo di compensazione" era già stata illustrata relativamente all'articolo 2. Viene nuovamente richiamata in quest'articolo.



PRESIDENTE

terminata la fase di illustrazione degli emendamenti. Non essendovi richieste di intervento in discussione generale né per dichiarazione di voto, li pongo in votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 32, come modificato.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 21), come modificato, sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 22), sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 12), sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 13), sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 6, (che diventa articolo 8) così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 L'emendamento rubricato n. 28) presentato dalla Giunta regionale è stato ritirato.
Indìco la votazione palese sull'articolo 7 (che diventa articolo 9).
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Emendamento rubricato n. 29) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Casoni: L'art. 8 del disegno di legge 55/2010 è soppresso.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 29).
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Emendamento rubricato n. 30) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Casoni: Il comma 8 bis della l.r. 38/2006, come aggiunto dall'art. 18 della l.r.
38/2009, è sostituito dal seguente: "8 bis. L'espressione "segnalazione certificata di inizio attività (SCIA)" sostituisce quella di "DIA" e di "denuncia" ovunque ricorrano nella presente legge." La parola all'Assessore Casoni per l'illustrazione.



CASONI William, Assessore al commercio e fiere

solo una modifica di nominativo, la parola SCIA che sostituisce DIA quindi, è solo un coordinamento con il testo.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Casoni.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 30).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 9 (che diventa articolo 10) così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 Indìco la votazione palese sull'articolo 10.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 Indìco la votazione palese sull'articolo 11.
Il Consiglio approva.
Chiedo ai Presidenti di Gruppo di avvicinarsi al banco della Presidenza.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.35 riprende alle ore 18.37)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Comunico all'Aula che procediamo a trattare anche l'articolo 12, in quanto l'articolo 12 ha una serie di emendamenti, tra cui l'emendamento rubricato n. 23) presentato dal Consigliere Ronzani che, essendo soppressivo, se approvato, farebbe decadere l'articolo 12.
Dopodiché, interromperemo la seduta e nella giornata di domani, in apertura di seduta, un Capogruppo si farà carico di chiedere l'iscrizione del punto all'o.d.g. e voteremo l'articolo aggiuntivo e sostitutivo.
Dopo questa approvazione, interromperemo la seduta su richiesta all'unanimità dei Capigruppo.
ARTICOLO 12 Emendamento rubricato n. 23) presentato dai Consiglieri Ronzani, Reschigna Muliere, Taricco, Motta Angela, Lepri: L'articolo 12 del disegno di legge n. 55 è soppresso.
L'emendamento rubricato n. 23 è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 35) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Casoni: I commi 2 e 3 dell'articolo 12 del disegno di legge n. 55 del 26 luglio 2010 sono soppressi.
La parola all'Assessore Casoni per l'illustrazione.



CASONI William, Assessore al commercio e fiere

Questo emendamento abolisce i commi 2) e 3) e mantiene il comma 1); non abroga, dunque: togliamo la normativa regionale, ma manteniamo il comma 1) che riteniamo debba rimanere.



PRESIDENTE

Immagino che lei, Assessore, sia naturalmente consapevole del fatto che, se passasse l'emendamento n. 23), decadrebbe in toto l'articolo e verrebbero meno tutti gli emendamenti, compreso il suo.
Emendamento rubricato n. 16) presentato dai Consiglieri Carossa, Angeleri Gregorio, Marinello, De Magistris, Tiramani: Al comma 2, riga 5, dell'articolo 12 del disegno di legge 55 del 3 febbraio 2011 la frase ".....hanno la durata di anni quaranta. Tale periodo di validità si applica" è sostituita dalla frase "...hanno la durata di anni quaranta. Tale periodo di validità è rinnovabile e si applica".
Emendamento rubricato n. 15) presentato dai Consiglieri Cortopassi Vignale, Botta Franco Maria, Valle, Bussola, Pedrale: Il comma 3 dell'articolo 12 (Norme transitorie finali) è abrogato.
Con l'assenso del primo firmatario, diamo l'emendamento n. 16) per illustrato, mentre l'emendamento n. 15) è stato assorbito dal n. 23).
Il collega Ronzani ha chiesto di intervenire. Siamo in fase di votazione e non si potrebbe, ma se l'Aula acconsente facciamo un'eccezione al Regolamento.
La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Intervengo solo per chiarirci. Se ho inteso bene, la maggioranza e la Giunta votano contro il nostro emendamento soppressivo dell'articolo 12 ma, con due emendamenti successivi, sopprime i commi 2) e 3) dello stesso articolo. Va bene.
Emendamento rubricato n. 34 bis) presentato dai Consiglieri Vignale Mastrullo, Spagnuolo, Negro: All'articolo 12 aggiungere il seguente comma 4: "4. La presentazione delle domande, per le istanze di rilascio di autorizzazioni per nuove aperture e trasferimento di sede di esercizi di vendita superiore a mq. 4500, è sospesa fino all'approvazione della nuova delibera relativa agli indirizzi generali per l'insediamento delle attività del commercio di cui all'art. 3, commi 2 e 3 della l.r. 28/1999 e comunque non oltre dodici mesi dall'approvazione della presente legge. Tale limitazione si applica agli accorpamenti, alla scomposizione di autorizzazioni commerciali e alla ridefinizione della composizione interna dei centri commerciali con esclusione degli ampliamenti e della riduzione della superficie di vendita e delle domande presentate in aree industriali dismesse oggetto di riqualificazione urbanistica che non preveda l'utilizzo di nuovo suolo.".



PRESIDENTE

Su quest'articolo si è aggiunto un emendamento, a firma dei colleghi Vignale, Mastrullo, Spagnuolo e Negro. Sospendo quindi la votazione e do la parola a chi la chiede per l'illustrazione.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

No, scusate! Sospendo la seduta e rimando tutto a domani.
Guardate, avevamo raggiunto un'intesa - e se ho sbagliato, chiedo scusa sul fatto che dovesse passare l'emendamento n. 23). Poi è intervenuto un cambiamento in corso d'opera, e va bene. Adesso arriva in sede di votazione un altro emendamento: sospendo la votazione e chiedo se qualcuno vuole illustrarlo per fare poi il punto della situazione. Tutti continuano a chiacchierare...
Se interessa l'argomento, dobbiamo prendere in mano il bandolo della matassa e procedere; se non interessa, sospendo e rimando tutto a domani: ditemi cosa volete fare! Allora, seguitemi: è stato presentato l'emendamento n. 34 bis) a firma dei colleghi Vignale, Mastrullo, Spagnuolo e Negro. Si vuole che quest'emendamento venga illustrato, oppure no?



PRESIDENTE

VIGNALE Gianluca (fuori microfono)



PRESIDENTE

Domani.



PRESIDENTE

Bene.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Si tratta dell'emendamento sulla moratoria?



PRESIDENTE

Leggiamo l'emendamento, in attesa di metterlo in rete: "La presentazione delle domande per le istanze di rilascio di autorizzazione per nuove aperture o trasferimento di sedi o esercizi di vendita superiori a mq. 4.500 è sospesa".
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Consiglierei vivamente i firmatari...



PRESIDENTE

Scusi, collega Reschigna, se le tolgo la parola un attimo.
I firmatari mi dicono che l'emendamento è dato per illustrato. Torniamo dunque indietro e apriamo il dibattito generale, per il quale ha la parola il Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Consiglierei vivamente i firmatari di riprendersi quest'emendamento, di stracciarlo, di metterselo in quel posto...



PRESIDENTE

Consigliere, per favore!



RESCHIGNA Aldo

Mi scusi: quel posto è il cestino!



PRESIDENTE

Ah! La ringrazio per la precisazione.



RESCHIGNA Aldo

Dicevo che quel posto è il cestino, dove finisce la carta straccia.
D'accordo? Non si fanno, infatti, queste manovre. Abbiamo concordato che si lavorava su un testo provvisorio, che doveva essere oggetto di ulteriore approfondimento domani mattina: questi erano gli accordi.
Si ritiri quell'emendamento, perché se c'è un'intesa su quell'emendamento questo viene firmato da tutti i Capigruppo del Consiglio regionale. È chiara questa cosa qui? Altrimenti ce n'è ancora per andare avanti, in questa legislatura!



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Reschigna. La invito a rimanere un attimo, perch può essere che ci sia una risposta.
La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Scusi, Presidente. Dato che in quest'aula non siamo dei magliari che presentano degli emendamenti quando questo non è stato concordato, dico che ho marginalmente partecipato alla discussione in proposito nel corso della quale si era convenuto...
Scusa, collega Carossa: ognuno di noi ha la sua dignità e vorrebbe essere ascoltato, visto che è stato accusato di un comportamento scorretto.
Allora, ho marginalmente seguito la discussione sulla base di una modesta esperienza svolta quando sono stata Assessore al Commercio per cinque anni: conosco quindi le problematiche che possono attenere alle moratorie. Si era convenuto di non presentare il testo questa sera. Sono stati individuati dei punti ed era stato dato mandato agli Uffici - se non ho capito male - di approfondire un certo tipo di testo. Lì ci siamo lasciati. Dopodiché io - e credo anche il collega Mastrullo - ho firmato in quanto - il collega Vignale poi lo dirà - ci era stato detto fosse necessario depositare un testo alla Presidenza per poter poi continuare la discussione domani mattina.
Scusa, collega Reschigna: questo ci è stato detto. Se questo non è, la mia firma è ritirata; punto. Ho concluso, Presidente.



PRESIDENTE

Bene, grazie.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Il motivo è banale ma io vorrei che le parole avessero un senso. Noi oggi procediamo alla sospensione di un articolo in quanto su quell'articolo vi è un emendamento che dev'essere valutato e sul quale - si è detto con i colleghi - nella giornata di domani verrà fatta una valutazione. Ora, è evidente che se non vi è un emendamento presentato sul quale effettuare la sospensione di un articolo, diventa anche difficile procedere.



(Commenti in aula)



VIGNALE Gian Luca

Ma no, guardate: le parole hanno un peso. Se si dice "noi siamo disponibili, lo firmiamo", per quanto mi riguarda questo vuol dire "noi siamo disponibili, lo firmiamo". Dopodiché le parole sono quelle che valgono. Se poi si vogliono fare delle speculazioni su ciò che non c'è si è liberi di farlo.
evidente - com'è accaduto cento volte in Aula - che se un testo viene ampiamente condiviso da altre parti che non siano solo i soggetti proponenti, questo avviene nelle modalità che spesso sono state utilizzate in Aula e cioè che un testo, che era di un Gruppo o di alcuni firmatari diventa condiviso. È accaduto sempre così, senza che nessuno si scandalizzasse del fatto che ci sia una persona che propone, altre che sottoscrivono e che si decida che i sottoscrittori sono comuni. Ma su questo ci va un'intesa. Nel momento in cui vi sarà - se vi sarà un'intesa, questa avverrà com'è sempre è avvenuto.
Dopodiché, se si vogliono cercare delle motivazioni altre, anche rispetto ai rapporti che si hanno, non so quali siano, ma non ho neanche voglia di cercare interpretazioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



(Proteste in aula)



PRESIDENTE

La parola l'ha chiesta prima il Consigliere Ronzani. Poi, nell'ordine seguono i colleghi Mastrullo, Negro e Carossa.



RONZANI Wilmer

stata affacciata la proposta di affrontare, in questo provvedimento sul commercio, la questione che riguarda, poi vedremo in quali forme, il blocco delle autorizzazioni, delle nuove domande.
C'è stata una discussione a cui hanno partecipato - posso dirlo l'Assessore Maccanti, l'Assessore Casoni, la collega Spagnuolo e il collega Vignale: insieme, non essendoci in quest'aula un pregiudizio ad affrontare seriamente questa questione, ci siamo confrontati sulle ipotesi e sui contenuti di un eventuale emendamento di questa natura. Abbiamo altresì valutato la possibilità di far ritirare o di chiedere che venisse ritirato questo emendamento.
prevalsa la seconda ipotesi, cioè che fosse opportuno lavorare per individuare i contenuti di un emendamento che possa essere un emendamento dell'Aula, che affronta una questione sicuramente complessa.
Questo è quanto, Presidente Cattaneo. Poco fa, ho chiesto al collega Vignale - il nostro Gruppo, ha concordato, come ha dichiarato il collega Reschigna, questa procedura: votiamo tutto fino all'emendamento in questione, rinviando a domani mattina la discussione su questo emendamento e le dichiarazioni di voto - il testo dell'emendamento, che lui avrà concordato - questo era l'intendimento - non con se stesso, ma con gli Uffici dell'Assessorato, stabiliti i principi e le idee di fondo, perch abbiamo tutti convenuto che questo emendamento meritasse anche un approfondimento, credo per evitare ricadute e implicazioni.
Mi sono rivolto al collega Vignale dicendo che quello non poteva essere considerato l'emendamento "Vignale" e l'ho pregato di non firmare l'emendamento e di soprassedere fino a domani mattina, perché non è vero che c'era l'obbligo di presentare questa sera un emendamento a firma del collega Vignale: se conveniamo che su questo testo vi sia una convergenza ampia, avendo noi deciso di convocarci domani mattina, potevamo, domani mattina, presentare questo emendamento a firma, ritengo correttamente, di tutti i Capigruppo o del maggiore numero possibile di Capigruppo, perch così funziona il mondo, Luca Vignale! Funziona così il mondo, secondo me se non si vuole - te lo dico? - usare la bandierina! Hai capito? Ecco, lo dico...



(Commenti del Consigliere Reschigna)



RONZANI Wilmer

La bandierina!



PRESIDENTE

Scusate, per favore, capisco il momento di tensione! Prosegua.



RONZANI Wilmer

Invito i colleghi della maggioranza, il collega Vignale in particolare stante il nostro atteggiamento di grande correttezza - è vero? - a non fare una forzatura. Noi siamo in grado domani mattina, in apertura di seduta, di sottoscrivere con il nostro Capogruppo quest'emendamento. Un partito serio che affronta questa questione non la tratta in cinque minuti, abbiate pazienza! Un partito serio chiede 24 ore per approfondire la questione dichiarando la propria disponibilità ad affrontare la questione! Allora, noi chiediamo ai colleghi della maggioranza di non fare una forzatura. Domani mattina è molto probabile che il Capogruppo Reschigna firmi questo emendamento; possiamo, domani mattina, eventualmente, votare l'emendamento e, poi, votare il provvedimento. Mi sembra un atteggiamento correttissimo!



PRESIDENTE

Grazie.
Prima che domani mattina arrivino troppi Consiglieri, ricordo che il Consiglio regionale è convocato per domani pomeriggio.
La parola al Consigliere Mastrullo.



MASTRULLO Angiolino

Nel ringraziare il Presidente che con questa battuta sdrammatizza il clima instauratosi in aula, dopo un momento, invece, di grande responsabilità manifestata da parte della maggioranza e dell'opposizione non posso che esprimere riconoscenza nei confronti del senso di responsabilità che l'opposizione ha mostrato nel tentare di individuare una soluzione affinché, d'accordo anche con la Giunta, si potesse giungere all'approvazione del provvedimento.
Ritengo ci sia stato - non so se posso definirlo così - un errore, un errore non voluto, perché, tecnicamente, ci è stato spiegato che si depositava un emendamento, che sarebbe stato discusso tutti insieme, come Capigruppo, domani mattina, ma che, per problemi tecnici, era opportuno depositarlo.
Prendo atto che questo non fosse tecnicamente giusto. Nel riconfermare il ritiro della mia firma, in quanto Vicepresidente, in questo momento, con funzione di Capogruppo, e quella della collega Presidente Spagnuolo contemporaneamente, rivolgo un invito al collega Vignale, che ringrazio per l'apporto fornito nel rivederlo insieme ai colleghi dell'opposizione e il tentativo di individuare una soluzione che andasse nell'ottica del clima che si era instaurato da un'ora a questa parte in quest'aula. Altresì, lo ringrazio per la buona fede, perché ritengo non ci fosse assolutamente alcun intendimento a camuffare alcunché con quel documento o quanto meno a farci cadere in errore, sia i colleghi e sia l'opposizione.
Ritengo serio, onesto e corretto il collega Vignale: quindi, rispetto all'invito proveniente da parte del Gruppo di soprassedere sull'emendamento e di confrontarci domani mattina come era stato concordato, non potrà che andare incontro al clima che in quest'aula si era instaurato.
Presidente, prosegua pure nella battuta, probabilmente sdrammatizzeremo anche l'intervento. Ancora ringrazio l'opposizione che, correttamente, sta cercando di darci la soluzione rispetto ad un provvedimento che al di fuori di quest'aula attendono da molto.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Innanzitutto, dico che parlando ci si deve intendere. Anch'io ho firmato in buona fede, ma sono convinto che lo stesso Consigliere Vignale abbia preparato questo emendamento in buona fede, pensando di non suscitare un dramma così grande. Però, condivido e rispetto le idee sia del collega Reschigna che del collega Ronzani, ai quali dico che hanno ragione. Mi metto anch'io nei panni di coloro che confermano il ritiro di questa firma a condizione che il Consigliere Vignale lo ritiri.
Questo argomento è veramente importante, magari siamo stati un po' leggeri. È veramente importante che lo si possa esaminare tutti insieme e magari, pretenderei la firma di almeno tutti i Capigruppo, perché è un discorso che mi sta veramente - ho già avuto modo di esprimermi - a cuore è una cosa importante, credo stia a cuore a tutti.
Non dobbiamo perdere altro tempo, andiamo avanti. Ero convinto che dopo l'accordo dei Capigruppo ci fosse stata la chiara intesa di terminare tranquillamente, in modo tale da poter proseguire domani con un'attrattiva chiara, affinché considerare produttiva questa giornata.
Mi auguro che il Consigliere Vignale ritiri questo emendamento, in modo da procedere all'esame tutti insieme, con la firma di tutti i Capigruppo.
Grazie.
Comunque, ringrazio il Consigliere Vignale per questa lungimiranza, che a me è arrivata dopo: hai fatto bene a presentarla. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Carossa.



CAROSSA Mario

Per fortuna sono stato preceduto da alcuni interventi, perché un attimo di calma mi ha permesso di riflettere su quanto volevo esprimere.
Lo dico molto chiaramente: chiedo di ritirare quest'emendamento, perch sappia che, altrimenti, non verrà approvato, a costo di modificarlo anche solo di una parola, ma questo non verrà approvato, deve essere riscritto! Sono uno di quelli che non si tirano indietro, però, quando si fa un accordo si va avanti fino in fondo.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Mi sembra di essere stato invitato a ritirare l'emendamento.



PRESIDENTE

Devo dire che ha colto bene.



VIGNALE Gian Luca

Intanto, l'unica cosa che mi dispiace è che si metta in dubbio la mia parola. Non che questo sia un aspetto grave, ma visto che con alcuni colleghi ci si conosce da un po' di tempo...
Ma non fa nulla. Credo che la bontà delle idee non cambi con una firma per cui ritiro l'emendamento per buona pace di tutti.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
L'emendamento rubricato n. 34 bis) è ritirato.
Procederei nel seguente modo: poniamo in votazione l'emendamento rubricato n. 23), che è soppressivo; a seguire, si voterà l'emendamento n. 35) della Giunta regionale, che elimina i commi 2 e 3; se verrà approvato, gli emendamenti rubricati n. 15) e 16) verranno considerati decaduti. Qui ci interrompiamo: l'articolo 12 rimarrà ancora in vita e domani potrà essere depositato l'emendamento in questione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 23), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 35).
Il Consiglio approva.
Gli emendamenti rubricati n. 15) e 16) sono decaduti.
Vi ricordo che domani, alle ore 9.30, è prevista un'audizione in IV Commissione; alle ore 11.30 è nuovamente convocata la IV Commissione e alle 14.30, con chiusura alle ore 20, si terrà la seduta di Consiglio regionale.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.02)



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