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Dettaglio seduta n.139 del 20/07/11 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


LEARDI LORENZO



(Alle ore 10.00 il Consigliere Segretario Leardi comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.29)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 10.31)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Procediamo con l'esecuzione dell'Inno Nazionale.



(In applicazione del dispositivo dell'ordine del giorno n. 9 "Unità d'Italia", approvato dall'Assemblea consiliare il 1° dicembre 2010 l'Assemblea, in piedi, ascolta l'Inno nazionale della Repubblica Italiana "Il canto degli italiani")


Argomento: Produzione e trasformazione dei prodotti

Ordine del giorno n. 453 presentato dal Consigliere Buquicchio, Biol Cursio e Ponso, inerente a "Salvaguardia dell'attività apicola" (richiesta esame)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione. Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
La mia non vuole essere una richiesta di modifica dell'o.d.g. Volevo semplicemente ricordare all'Aula, come ha già ribadito il cofirmatario dell'ordine del giorno sulla questione legata all'apicoltura, che fuori ci sono degli apicoltori che presidiano il Consiglio regionale e richiedono la nostra attenzione in merito alla questione dei neonicotinoidi.



PRESIDENTE

L'ordine del giorno cui lei si riferisce risulta già iscritto al punto 9) all'o.d.g.



BIOLE' Fabrizio

Perfetto.
Le chiedo scusa, ma intervenivo anche per un'eventuale un'audizione.



PRESIDENTE

L'audizione è prevista alle ore 14. in Sala dei Morando. Ne avrei dato comunicazione successivamente.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Non essendovi proposte di modifica, l'o.d.g. è approvato.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Boniperti, Burzi, Comba, Costa Raffaele, Cota, Giordano, Montaruli, Sacchetto, Toselli e Vignale.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Ricevimento delegazione apicoltori piemontesi in Sala Morando


PRESIDENTE

Ricordo che i nostri lavori termineranno alle ore 12.45, in quanto in Sala A è convocata la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari per le determinazioni in ordine ai lavori consiliari.
Informo l'Aula che oggi, a partire dalle ore 10, davanti a Palazzo Lascaris ci sarà un presidio di apicoltori: i rappresentanti desiderano portare le loro istanze inerenti alla moria delle api dovuta agli insetticidi neonicotinoidi, impiegati nella lotta obbligatoria per la flavescenza dorata della vite. Una delegazione verrà ricevuta in Sala dei Morando alle ore 14, con la presenza dell'Ufficio di Presidenza; saranno altresì sollecitati, così come deciso in Conferenza dei Capigruppo, i Presidenti (o, in rappresentanza, i Vicepresidenti) delle Commissioni competenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boniperti; ne ha facoltà.



BONIPERTI Roberto

Grazie, Presidente.
Per l'ennesima volta sono entrato in aula e mi sono sentito dire: "Boniperti si scongeda".
Vorrei precisare che Boniperti non ha mai richiesto il congedo.
Pertanto, chiedo che d'ora in avanti, a meno che non vi sia un congedo firmato dallo stesso Roberto Boniperti, non venga messo in congedo.



PRESIDENTE

Collega Boniperti, il congedo rientra nella disponibilità dell'interessato e del Capogruppo.
pervenuta alla Presidenza, con data "Torino, 20 luglio 2011", a firma del Capogruppo Pedrale, la richiesta del suo congedo. Credo sia sostanzialmente, una modalità per abbassare il numero legale.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Collega Boniperti - visto che lei ha posto una questione, vorrei che ne ascoltasse la risposta - le stavo dicendo che la disponibilità del congedo è del Consigliere interessato o del Capogruppo.
Di norma, si richiede il congedo per abbassare il numero legale modalità utilizzata da circa nove legislature - quindi si chiarisca col suo Capogruppo. In secondo luogo, vorrei precisare che, man mano che si entra in aula, è previsto lo scongedo automatico. Questo a sua valutazione.


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

Colleghi, possiamo passare all'esame del punto 3) all'o.d.g., inerente a "Nomine". Vi ricordo che il numero legale è 27 (per essere valide le designazioni, devono essere presenti almeno 27 schede nell'urna).
Così come deciso in sede di Conferenza dei Capigruppo, procediamo alla distribuzione delle schede delle seguenti nomine:


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 110 "Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, della Liguria e della Valle d'Aosta" (articolo 3 Dell'Accordo tra le Regioni Piemonte, Liguria, Valle d'Aosta per le modalità di gestione organizzazione e funzionamento dell'Ente) - Consiglio di Amministrazione Designazione di 2 componenti

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 109 "Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, della Liguria e della Valle d'Aosta" (articolo 3 Dell'Accordo tra le Regioni Piemonte, Liguria, Valle d'Aosta per le modalità di gestione organizzazione e funzionamento dell'Ente) - Collegio dei revisori Designazione di 1 componente

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 133 Fondazione "Torino Wireless" (articolo 6 Statuto Fondazione) - Consiglio di Amministrazione - Nomina di 1 rappresentante.

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 123 "Associazione 'Enoteca regionale Colline del Moscato'" - Consiglio direttivo - Nomina di 1 rappresentante


(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 10.37)



PRESIDENTE

(Alle ore 10.43 il Presidente Cattaneo comunica che la seduta riprenderà alle ore 11.00)



(La seduta riprende alle ore 11.03)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 119 "Fondazione Film Commission Torino Piemonte" - Collegio dei Revisori - Nomina di 2 membri

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 118 "Scuola di Amministrazione Aziendale" Consiglio direttivo - Designazione di 1 rappresentante"

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 120 "Associazione per lo Sviluppo Scientifico e Tecnologico del Piemonte - A.S.P." - Consiglio di Amministrazione Designazione di 1 rappresentante

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 114 "Fondazione per l'Ambiente 'Teobaldo Fenoglio' - Onlus" - Collegio dei Revisori - Designazione di 1 membro

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 113 "Comitato Promotore PRUSST 2010 PLAN" Collegio dei Revisori - Nomina di 1 membro effettivo

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 121 "Fondazione 'Luigi Einaudi'" - Consiglio di Amministrazione - Designazione di 1 rappresentante

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 115 "Fondazione per le Biotecnologie" Consiglio di Amministrazione - Designazione di 2 membri

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 111 "E.V.A.E.T. Azienda Speciale della Camera di Commercio di Novara" - Collegio dei Revisori dei Conti - Nomina di 1 membro effettivo e di 1 membro supplente

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 108 "Consorzio - Agenzia di Accoglienza e Promozione Turistica del Territorio della Provincia di Novara" - Consiglio Direttivo - Designazione di 1 membro

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 112 "Associazione d'Irrigazione Ovest Sesia Consorzio d'Irrigazione e Bonifica" - Collegio dei Revisori dei Conti Nomina di 1 membro effettivo e di 1 membro supplente

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 134 "Azienda Speciale Intercamerale 'ADR Piemonte'" - Collegio dei Revisori - Nomina di 1 membro effettivo e di 1 membro supplente

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 105 "Comitato Misto Paritetico Regione Autorità Militari sulla nuova Regolamentazione delle Servitù Militari" Designazione di 1 membro effettivo e di 1 membro supplente in sostituzione delle signore Vindigni e Cattaneo (dimissionarie)

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 142 "Premio Internazionale 'Piemontese nel mondo'" - Commissione giudicatrice - Nomina di 1 Consigliere regionale in sostituzione del Consigliere Michele Marinello


PRESIDENTE

Infine, preciso che occorre prestare la massima attenzione al momento della votazione, poiché ci sono ipotesi in cui più candidati hanno lo stesso cognome. In tal caso, occorre scrivere sulla scheda anche il nome altrimenti il voto è nullo.
Sono presenti 48 Consiglieri.
Il numero legale è 27.
Nomino scrutatori il Vicepresidente Molinari e i Consiglieri Segretari Novero e Ponso.
Prego il Consigliere Segretario Leardi di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Leardi effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione è terminata. Sono stati effettuati due appelli nominali.
Erano presenti 49 Consiglieri, hanno votato 29 Consiglieri.
Procediamo allo spoglio delle schede.
I risultati saranno comunicati in apertura di seduta pomeridiana.


Argomento: Bilanci consuntivi (generale e del Consiglio Regionale)

Esame proposta di deliberazione n. 129, inerente a "Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2010 del Consiglio regionale"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di deliberazione n. 129, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Dobbiamo procedere alla votazione di tale deliberazione, sulla quale nella giornata di ieri è mancato il numero legale.
Indìco la votazione nominale (richiesta dal Presidente Cattaneo) sulla proposta di deliberazione n. 129, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 Consiglieri hanno votato SÌ 40 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Assestamento di bilancio

Esame proposta di deliberazione n. 140, inerente a "Assestamento del bilancio di previsione del Consiglio regionale per l'anno finanziario 2011"


PRESIDENTE

Passiamo alla proposta di deliberazione n. 140, di cui al punto 5) all'o.d.g. che, con l'assenso della Giunta, diamo per illustrata.
Non vi sono richieste di intervento per la discussione generale n dichiarazioni di voto.
Indìco la votazione nominale (richiesta dal Presidente Cattaneo) sulla proposta di deliberazione n. 140, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 Consiglieri hanno votato SÌ 43 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Commercio

Esame disegno di legge n. 55, inerente a "Disposizioni urgenti in materia di commercio"


PRESIDENTE

All'ordine del giorno della seduta abbiamo il punto 7) sui parchi, ma ieri era già stata operata l'inversione; ci eravamo interrotti nel corso della discussione generale sul commercio e l'Assessore Casoni chiederebbe ora di proseguire su quel tema.
Pertanto siamo in sede di discussione generale ed è iscritto a parlare il Consigliere Negro.



(Richiesta di chiarimenti del Consigliere Reschigna)



PRESIDENTE

Ho detto che l'ordine del giorno era valido per due sedute: quella di ieri e quella di oggi. C'è già stata l'inversione, ieri, e si è trattato il punto sul commercio. Ho comunicato allora formalmente che, stando all'ordine del giorno, il punto da trattare sarebbe quello relativo ai Parchi; l'inversione di ieri, però, aveva sostanzialmente determinato che si fosse in sede di discussione generale sul provvedimento relativo al commercio. L'Assessore chiederebbe di proseguire sul medesimo tema.
Prego, Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Non sussiste alcun problema da parte nostra. Anche ieri eravamo in sede di discussione generale, che non si era ancora conclusa, sul testo unico sulle Aree protette. Comunque, non c'è alcun problema.



PRESIDENTE

Stiamo dicendo la stessa cosa: la discussione si era poi interrotta e si era cominciata quella relativa al provvedimento sul commercio. Ora ripartiamo da lì.
Procediamo pertanto con l'esame del disegno di legge n. 55, di cui al punto 8) all'o.d.g.
Siamo ancora in sede di discussione generale sul provvedimento.
Aveva chiesto di intervenire il Consigliere Negro; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Ieri si è discusso parecchio su questa proposta di legge n. 55. Alcuni colleghi hanno evidenziato che in Piemonte esistono 312.000 attività commerciali e condivido pienamente questo dato. Questo non è un numero piccolo: ecco perché dobbiamo insieme trovare una soluzione; anche il Consigliere Boeti aveva spinto in questa direzione e ieri l'Assessore Casoni, qui presente, aveva ribadito il suo impegno. Sappiamo che all'inizio si era partiti dai famosi novant'anni; poi si è passati a 60 e siamo arrivati a 40. Dobbiamo però trovare una soluzione.
In merito a questa proposta di legge - siamo, se non erro, all'articolo 4 - dichiaro il mio accordo rispetto alla posizione contraria a mercati governati dalla direttiva Bolkestein: sono d'accordo a dire di no su quest'articolo.
Innanzitutto, infatti, sono per le attività commerciali quali quelle di chi mette le bancarelle in piazza: per oltre 15 anni sono stato anch'io uno di quelli e so cosa vuol dire. Bisogna dimostrare rispetto per queste attività e per questa gente che parte il mattino presto per andare a prendersi il posto. Non ritengo giusto che dopo tot anni - sette, otto arrivi quella norma che dice "via, tu non hai più diritto di andare" e che magari arrivino cinesi o altri che ti prendono il posto: questo mi pare non logico. Voglio però evidenziare che noi - e io per primo con il Gruppo dell'UdC - siamo per la legalità e non per i fasulli che vanno in piazza e recano danni a quelli che pagano i giusti compensi, o per i clandestini: non sono d'accordo, si devono mettere tutti in regola.
Dobbiamo dare spazio a questi ambulanti e ai mercati rionali (anche a quelli fissi). Dobbiamo a mio avviso stare attenti: abbiamo troppi punti di grande distribuzione. Si è parlato di non dare più alla grande distribuzione e poi purtroppo domande già in corso, che erano già avviate continuano ad andare avanti.
Secondo me esiste un eccesso di grande distribuzione: questa va a scapito dei piccoli negozi e dei piccoli commercianti che puntano sull'alta qualità. Ecco perché dico che magari questa legge va riportata in altri tavoli o in Commissione, ma insieme dobbiamo trovare una soluzione.
giusto e doveroso, infatti, dare una mano a questi commercianti e sostenerli, però dobbiamo trovare insieme una clausola comune per non perdere più tempo, perché a mio avviso abbiamo già ritardato troppo a questo riguardo. Diamo una svolta positiva che sia chiara ed efficace: mettiamo dei paletti molto precisi per non danneggiare gli onesti che hanno lavorato fino adesso per il bene comune. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente. Le chiedo scusa perché non ricordo mai: il tempo a disposizione ammonta a cinque o a dieci minuti?



PRESIDENTE

Dieci minuti: siamo in fase di discussione generale.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie.
Questo mio intervento vorrebbe porre due riflessioni - una di metodo e una di merito - riguardo al disegno di legge n. 55. Sul metodo non posso far a meno di sottolineare come un confronto serrato in Commissione abbia consentito di modificare alcuni articoli, migliorando così il testo originario che era stato presentato. A questo proposito, oltre che un grazie a tutti i Consiglieri, un grazie particolare è rivolto a tutte le associazioni che in sede di audizione hanno dato sicuramente un importante contributo. È proprio grazie a questo confronto che all'articolo 2 gli oneri di urbanizzazione per i nuovi insediamenti commerciali si sono ridotti, passando dal 70% al 30; si è ottenuto che il 70% di questi vada ai Comuni contigui i nuovi insediamenti che continueranno a destinarlo per la rivitalizzazione e la riqualificazione del tessuto commerciale locale cercando così di contrastare i processi di desertificazione.
Merita attenzione anche la modifica, dal 15% al 25, della quota che dovrà essere versata al momento del rilascio dell'autorizzazione.
L'obiettivo è di rendere concretamente più selettiva la richiesta di nuove autorizzazioni. Degna di essere rimarcata è anche l'abolizione della norma che stabiliva che l'esercizio del commercio su aree pubbliche dovesse essere effettuato ad una distanza non inferiore ai 1.000 metri da qualsiasi altra manifestazione su area pubblica, con qualunque cadenza temporale proposta che avrebbe prefigurato che l'esercizio del commercio in forma itinerante si sarebbe potuto effettuare solo fuori dai contesti abitativi con dei grossi limiti per gli abitanti dei piccoli Comuni.
Insomma, il confronto tra maggioranza e opposizione ha portato alla realizzazione di un disegno di legge forse più vicino alle esigenze dei cittadini. Purtroppo, però, il confronto non è stato sufficiente a far cambiare la filosofia d'impostazione, il pensiero della Giunta riguardo al commercio ambulante con posto fisso su area pubblica, e, in particolare, la determinazione della durata delle concessioni.
Ritengo un errore il fatto che la nostra Regione abbia deciso di legiferare in autonomia rispetto alla Conferenza Unificata Regioni Autonomie locali, che sta cercando un'intesa unitaria nell'applicazione dell'articolo 12 della Direttiva Europea 2006/123, conosciuta come direttiva Bolkestein, e, di conseguenza, dell'articolo 16 del decreto legislativo n. 59/2010, i quali, per il rilascio delle autorizzazioni del commercio ambulante in sede fissa, prevedono procedure imparziali e trasparenti di selezione, durata limitata delle concessioni e nessun rinnovo automatico.
mia convinzione che le proposte avanzate da questa Giunta, per quanto riguarda la deroga alla durata delle concessioni in essere, applicazione dell'articolo 70, comma 5, del decreto legislativo 59/2010, che nel corso della discussione in Commissione è passata da 99 a quarant'anni, possano alimentare un clima d'incertezza, perché suscettibile di ulteriore modifica, in sede di Conferenza Unificata Regioni-Autonomie locali.
Sono dell'opinione che il settore del commercio ambulante debba continuare ad avere un ruolo importante nell'economia della nostra regione.
Non dimentichiamo che, molto spesso, si tratta di imprese individuali, a conduzione familiare, che svolgono uno straordinario servizio ai cittadini animando e riqualificando le aree in cui questo è svolto.
Partendo da quest'ineludibile assunto, è indispensabile, non soltanto garantire agli operatori attuali - che in ogni caso dovranno essere tutelati, perché è sulla loro esperienza e capacità che si fonda il buon funzionamento e il successo dei nostri mercati - una durata delle concessioni ragionevole, ma anche favorire l'ingresso di nuovi soggetti economici.
Concludo con un'ultima considerazione: a mio avviso, la direttiva Bolkestein poteva essere una buona occasione per ridare slancio ad un importante settore dell'economia regionale. Occorreva, però, collega Ronzani, che il Governo declinasse con maggiore attenzione la Direttiva europea che norma un territorio molto vasto (27 Paesi dell'Unione Europea) e, di conseguenza, con caratteristiche molto diverse.
Era compito del Governo attuare un decreto che tenesse in considerazione le caratteristiche peculiari dei nostri territori, nonch del tipo d'imprese (circa 160.000) che operano in questo settore a livello nazionale.
Questo non è accaduto ed oggi ci ritroviamo a discutere e votare un disegno di legge che, purtroppo - sottolineo purtroppo - poco si occupa di sviluppo e molto, invece, si sta occupando di preservare la condizione attuale.
Penso che si tratti di un'occasione sprecata.
Non so quanto la discussione dell'articolato possa modificare l'assetto finale di questo disegno di legge: noi ce la metteremo tutta per far sì che questo avvenga.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Molinari, che interviene in qualità di Consigliere.



MOLINARI Riccardo

Grazie, Presidente.
Innanzitutto, voglio esprimere un ringraziamento all'Assessore Casoni perché, in questi mesi, in Aula, abbiamo dibattuto spesso il tema del commercio, in particolare la tematica degli ambulanti.
Abbiamo assistito a manifestazioni davanti al Consiglio regionale recentemente c'è stata una manifestazione particolarmente partecipata ed anche critica, durante la quale molti nostri esponenti sono andati a cercare di dare conforto ai commercianti, forti dell'impegno che la Giunta aveva preso per cercare di risolvere questa problematica, questo vero e proprio dramma che gli ambulanti stanno vivendo a causa della famosa Direttiva Bolkestein.
Alcune preoccupazioni sono state espresse anche nel dibattito avvenuto in Commissione; un dibattito sicuramente intenso (abbiamo discusso in sette sedute di Commissione, se non ricordo male, questo disegno di legge), dove si è cercato di capire se la Regione abbia o no i mezzi e le capacità per contrastare la direttiva Bolkestein, che ovviamente non condividiamo.
L'abbiamo detto in campagna elettorale - è stato ricordato ieri dai banchi della minoranza - l'abbiamo detto nei mercati, l'abbiamo detto con gli ambulanti; stiamo continuando a ripeterlo e lo ripetiamo in quest'Aula e devo dire che anche la Giunta, con quanto è contenuto in questo disegno di legge, esplica una volontà politica chiara: siamo contro la logica di favorire la grande distribuzione tout court, siamo contro le logiche che vogliono distruggere il piccolo commercio e, di conseguenza, tutta l'economia che gira intorno ad esso.
La nostra volontà politica è quella di sostenere le piccole realtà soprattutto in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo.
La proposta di prorogare le attuali licenze a quarant'anni per cercare di evitare i rischi che la direttiva Bolkestein comporta, è l'espressione di questa precisa volontà politica.
Voglio ricordare che la Lega Nord, oltre a supportare in Aula questa proposta, si sta attivando anche in sede europea per cercare di dare una risposta al piccolo commercio e agli ambulanti che vivono con questa grande preoccupazione l'applicazione della direttiva Bolkestein. Grazie ad un emendamento presentato dal nostro parlamentare europeo - Matteo Salvini siamo riusciti a far sorgere un dubbio alla Commissione europea riguardo alla reale portata e agli effetti che queste direttive servizi possono avere sul nostro territorio e sul piccolo commercio, perché siamo riusciti a far sì che il Parlamento europeo votasse, in seguito a quell'emendamento, una relazione dove si esprime preoccupazione per le ricadute della direttiva Bolkestein sul nostro territorio, per quanto riguarda i piccoli commercianti e gli ambulanti.
il minimo risultato che siamo riusciti ad ottenere, ma lo voglio dichiarare: questo è avvenuto grazie ad un emendamento presentato da un parlamentare europeo della Lega, quindi anche in quella sede, anche al Parlamento europeo, siamo stati coerenti con quello che abbiamo detto nei mercati, in campagna elettorale.
Voglio parlare anche degli altri aspetti di questa legge che vanno nella stessa direzione: il fatto di aver precisato quali sono le compensazioni che la grande distribuzione deve dare ai territori, nel momento in cui si concede l'apertura di un nuovo centro commerciale.
Il fatto di aver specificato le percentuali e le cifre, di aver pensato ad un fondo comune regionale al sostegno dei piccoli centri e per il piccolo commercio, e il fatto di aver destinato la quota che va ai Comuni per la riqualificazione dei centri urbani, quindi il sostegno al piccolo commercio, è un atto politico, un atto concreto, che va sempre nella direzione di stare vicino ai più piccoli, al commercio tradizionale, al commercio dei centri storici, cercando, non di contrastare, ma di arginare la prolificazione dei grandi centri commerciali, quella prolificazione che purtroppo viviamo e di cui vediamo gli effetti quotidianamente.
Non conosco le realtà degli altri territori, ma conosco la realtà della mia provincia: una realtà preoccupante.
Alessandria, che è sempre stata uno dei fari per quanto riguarda il terziario, una città che ha vissuto soprattutto di terziario e soprattutto di commercio, che ha sempre sfruttato la propria posizione strategica all'interno del triangolo industriale, quindi delle tre grandi città del Nord-Ovest, ed è sempre stata polo attrattivo proprio per la qualità dei negozi del suo centro storico, quindi per la qualità del commercio cittadino, oggi vive una situazione di crisi che sicuramente non è solo imputabile alla prolificazione dei centri commerciali, ma anche a questo.
Certo, c'è una crisi generale, c'è scarsità di liquidità, c'è una crisi economica internazionale che viviamo tutti e di cui leggiamo sui giornali quotidianamente. Questo non favorisce i consumi, quindi l'acquisto, non aiuta il commercio, ma anche certe politiche di gestione del territorio sbagliate hanno sicuramente danneggiato questo settore, che per la nostra realtà provinciale è sempre stato vitale.
Basta guardare la cartina della città di Alessandria: c'è una sorta di assedio della città - un assedio militare - con la nascita di centri commerciali a raffica negli ultimi anni. Si è costruito un quartiere ad hoc con un nuovo centro commerciale: il Panorama. Ci hanno raccontato che poteva servire per incrementare i posti di lavoro - i ragazzi che lavorano in questo centro commerciale hanno contratti settimanali, che vengono rinnovati di settimana in settimana! - e che cosa abbiamo ottenuto? Di fatto, molti negozi del centro si sono svuotati e si sono trasferiti abbiamo quello che non può definirsi ancora un vero e proprio quartiere, è quasi una sorta di deserto, dove c'è questa cattedrale, cioè questo centro commerciale che, di fatto, non dà alcuna ricaduta occupazionale seria sul territorio. Al quartiere Cristo abbiamo un altro centro commerciale: il Galassia. Addirittura, si parlava - ci sono atti nell'Amministrazione comunale precedente - di costruire un nuovo centro commerciale anche nell'area di Spinetta Marengo, dove c'è l'attuale sito dello zuccherificio che, tra l'altro, è una zona che dal punto di vista geomorfologico presenta delle problematiche.
Insomma, per troppi anni, si è seguita una logica che non è stata attenta al piccolo commercio. Forse, ora, è il caso di fare una riflessione, anche perché sul nostro territorio viviamo una realtà, di cui ieri parlava un collega della minoranza, caratterizzata dalla presenza di questa grande struttura dell'out let di Serravalle: sicuramente costituisce una risorsa per il Piemonte, in particolare per la provincia di Alessandria, e dal punto di vista occupazionale, oggi come oggi, lo è perché, certamente, quella struttura dà da lavorare a tantissime persone in particolare nel sud della provincia. Però, ci poniamo una domanda, forse anche perché non era ancora stato approvato questo testo di legge: i vari oneri di urbanizzazione che sono stati pagati e le varie risorse che la Pubblica Amministrazione ha introitato per quell'area sono veramente servite a riqualificare il Comune che ospita quella struttura? Essendo estate, invito i colleghi Consiglieri regionali, se magari andranno al mare in Liguria, a prendere l'autostrada A7 Milano-Serravalle è semplice, vi porta via dieci minuti di tempo - ad uscire al casello di Serravalle e provare a passare al centro del centro abitato di Serravalle: credo che la risposta ve la darete da soli.
La proliferazione di questo grande centro commerciale, che sicuramente può essere attrattivo perché porta in provincia di Alessandria e in Piemonte turisti dalla Lombardia, dalla Liguria, da tutto il paese quindi, può essere una risorsa in quanto attrattiva di persone - quali ricadute ha dato al territorio che ha ospitato questa struttura? Non voglio esprimere giudizi, invito i Consiglieri a visitare il comune di Serravalle e a porsi una domanda. Allora, forse, questo tipo di proposta relativamente alla scelta precisa di destinare e di vincolare gli oneri di urbanizzazione alla riqualificazione dei centri che ospitano le grandi aree commerciali, soprattutto le risorse a sostegno del piccolo commercio capirete che è una scelta che politicamente va rivendicata con orgoglio perché risponde ad un problema.
Avendo sentito provenire dai banchi della minoranza qualche commento un po' divertito sulla battaglia che la Lega ha intrapreso in campagna elettorale per il sostegno degli ambulanti e del piccolo commercio, voglio dire un'altra cosa.
Innanzitutto, ringrazio l'Assessore Casoni, perché in Commissione ha espresso anche un'altra precisa volontà politica: quella, nella ristrettezza delle risorse, di finanziare quei bandi che riguardano la desertificazione commerciale, cioè quei bandi che servono a portare risorse nei piccoli borghi per creare un piccolo negozio, un piccolo centro, che di fatto, svolge una funzione sociale che tutti conosciamo. In particolare penso alle nostre aree montane che, di fatto, si stanno spopolando, quindi rivolgo ancora un grazie all'Assessore Casoni.
Tornando al discorso precedente, ho sentito dai banchi della minoranza qualcuno che faceva quasi dell'ironia su questa campagna che abbiamo svolto nei mercati, sulle dichiarazioni d'intenti della Lega e del Presidente Cota di sostegno agli ambulanti e al piccolo commercio.
Qui, cari signori, c'è una risposta concreta, che può non piacere, pu essere ritenuta non sufficiente, ma è coerente con quell'impegno: noi proroghiamo le licenze di quarant'anni; noi inseriamo dei vincoli per la spesa degli oneri di urbanizzazione dei grandi centri commerciali; noi facciamo la scelta di finanziare quei bandi che vanno nella direzione di aiutare i piccoli centri e i piccoli commercianti. Questa è una scelta politica che rivendichiamo.
Senza sollevare polemica, voglio soltanto ricordare che tutte quelle strutture, di cui parlavo prima, in provincia di Alessandria, invece nascono sotto un colore politico diverso, che non è quello della Lega e non è quello del centrodestra. Quindi, quando si fanno delle scelte, giuste o sbagliate, ci si assume la responsabilità, ma non scarichiamo la propria responsabilità su altri e non cerchiamo di prenderci i meriti delle scelte politiche di chi, oggi, governa questa Regione, per portare a casa del consenso! Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Credo che nella discussione di ieri i colleghi abbiano specificato quanto è importante almeno un articolo di questa legge, nella fattispecie l'articolo 4.
Al di là di alcuni passaggi che non riguardano esclusivamente il mondo degli ambulanti, occorre ricordare l'importanza, seppure momentanea, di questa legge. Questa è certamente una legge emergenziale, che tende a rispondere all'emergenza di 16.500 famiglie, tanti sono gli ambulanti in Piemonte che vivono unicamente del lavoro che svolgono. Al contempo, riesce anche a dare risposte che qualificano la norma, ancorché certamente incompleta, ma che interviene laddove era importante, affinché non ci sia una penalizzazione, ma una più seria valutazione dei soggetti della grande distribuzione che intervengono all'interno della nostra regione individuando tempi certi.
Ricordo ai colleghi che questo è un altro aspetto fondamentale anche da un punto di vista urbanistico. Ogni tanto, discutiamo per decenni di grandi strutture commerciali che dovrebbero o devono sorgere, per un motivo molto banale: ad oggi, è possibile che la modalità per l'autorizzazione, la costruzione e l'apertura di un centro si estenda per anche più di dieci anni, potremmo fare alcuni esempi nella nostra provincia.
Con questa legge, il tempo, dal momento dell'autorizzazione al momento dell'apertura, per le grandi strutture di vendita sarà di cinque anni.
Questo è legato all'aumento della percentuale di spese autorizzative chiamiamole così, certamente limiterà i soggetti che vorranno intervenire evitando che vi siano su questo tentativi di speculazione finanziaria invece due anni (o, meglio, tre) per la media distribuzione. Anche da questo punto di vista, quindi, restringendo molto quelli che sono i termini di autorizzazione alla realizzazione di un'attività commerciale.
Come veniva ricordato, questa è una legge di cui molto si è discusso relativamente all'attività dell'ambulantato. Vorrei ricordare ad alcuni colleghi quello che è stato l'iter, ma anche l'anomalia piemontese, che però rivendichiamo: ad oggi, delle venti Regioni, non vi è alcuna Regione italiana che abbia inteso legiferare, per un semplice motivo: nel decreto legislativo n. 59, nel recepimento della direttiva Bolkestein intelligentemente vennero fuori le aree mercatali e si demandò la Conferenza Stato-Regioni una scelta. Ora, 19 Regioni italiane scelsero la Conferenza Stato-Regioni, mentre il Piemonte ha adottato una scelta credo più coraggiosa, che si è rivelata poi vincente (vi dimostreremo il perché) presentando una propria legge. Legge regionale che - lo vorrei ricordare ha fatto da traino: su questo non c'è discussione; non è la Conferenza Stato-Regioni o il Presidente della Regione Marche che ha, in qualche modo copiato il cuore di questa legge, cioè l'articolo 4, relativo all'estromissione dei mercati ambulanti dalla Bolkestein. Questa è frutto di una scelta che questa Giunta regionale e questa maggioranza ha fatto prima nel luglio presentando il disegno di legge n. 55, poi l'11 gennaio 2011 presentando in Commissione un emendamento.
Se su questo volessimo fare speculazione politica, ovvero sul fatto che alcuni partiti oggi all'opposizione hanno sempre ritenuto (o, meglio, che in un primo momento hanno ritenuto) che la "liberalizzazione delle concessioni" fosse la via da perseguire, sarebbe semplicissimo, perch sarebbe sufficiente prendere gli atti documentali della Commissione. Ma fermiamoci a quello che da tutti ormai è ritenuto il cuore della legge l'articolo 4, che prevede l'esclusione del commercio ambulante dalla direttiva Bolkestein, che prima è stata presentata in Regione Piemonte, in III Commissione, dove è stata approvata, e solo successivamente è diventata tema di cui hanno iniziato a discutere anche le altre Regioni in sede di Conferenza Stato-Regioni.
All'inizio - lo ricordo ai colleghi - un'altra era la discussione che ha anche affrontato questa Giunta (ma unicamente quella): il tempo di rinnovo delle proroghe. Quindi, ovviamente, c'è stata anche nella presentazione una distinzione fra i 99, i 60 e i 40 che oggi recita la legge, in norma transitoria. Ricordo ai colleghi che l'articolo 12, quello della proroga di quarant'anni delle concessioni, è in norma transitoria perché nelle parti fondamentali - l'articolo 4 - è previsto che i mercati siano, in qualche modo, estromessi dalla Bolkestein.
sufficiente osservare gli esiti delle votazioni per comprendere che abbiamo ragione: rispetto all'attuale articolo 4, in Commissione votarono a favore il Popolo delle Libertà e la Lega Nord, mentre non parteciparono al voto il Partito Democratico e l'Italia dei Valori (gli altri Gruppi consiliari erano assenti). Questo è il dato di ciò che avvenne.
Certamente, come spesso accade - fortunatamente - rispetto alle buone valutazioni, si cambia idea. Quindi oggi emerge una larghissima convergenza (differente rispetto a quella del gennaio 2011, di qualche mese) di posizioni rispetto a quella che era l'estromissione dei mercati dalla Bolkestein, relativamente al fatto che il rinnovo della loro concessione non debba andare a libero mercato.
Devo dire che la posizione certamente anomala che ha tenuto la Regione Piemonte ha però pagato. Perché tanto sulla estromissione ci siamo portati dietro il resto delle Regioni, anche sulla proroga come termine di salvagente ci siamo portati dietro molte altre Regioni. Insomma, quello che sostenevamo, ovvero che l'attività legislativa non era propaganda ma era fondamentale per spingere un ragionamento che è divenuto oggi patrimonio collettivo, in particolare all'articolo 4, ha funzionato e penso di poter affermare che su questo avevamo ragione.
Siamo stati molto contraddetti: è stato detto in più occasioni che era un'attività esclusivamente legate alla propaganda, io invece credo che sia dirimente, per un motivo semplice. Nel momento in cui viene approvata questa norma, l'estromissione delle aree mercatali dalla direttiva Bolkestein è in legge regionale. È evidente che c'è una possibilità che il Governo ricorra nei confronti della legge, ma qualora il Governo non lo faccia, significa che è una scelta valida.
Se fosse stata adottata dal Governo nazionale sarebbe stato meglio: rilevo che non c'è un solo emendamento, salvo uno presentato alle Regioni che sia stato fatto proprio da un insieme di Gruppi consiliari; quindi se c'è qualcuno che non ha approvato, ci sono molti altri che non hanno presentato nulla e che l'unica modifica che è stata fatta a livello europeo rispetto alla Bolkestein è nell'alveo del centrodestra. Da questo punto di vista, ci sentiamo di avere tutte le carte in regola per aver dato risposte serie a 16.500 attività che, solo in Piemonte, hanno svolto questo lavoro.
Ricordiamoci anche che, nel frattempo, abbiamo anche introdotto la regolarità contributiva, che certamente non ha portato molto consenso a questa Giunta da parte di coloro che non volevano pagare, ma che è stata altrettanto cavalcata da chi, invece, legittimamente cavalca, stando all'opposizione, quelle che sono le proteste.



PRESIDENTE

Non essendovi più iscritti ad intervenire, dichiaro chiuso il dibattito generale.
La parola all'Assessore Casoni, per una breve replica; ne ha facoltà.



CASONI William, Assessore al commercio e fiere

Ringrazio l'Aula per il dibattito che si è sviluppato in fase di discussione generale. In particolare, l'ultimo intervento del Presidente della Commissione, Vignale, mi sembra abbia ben riassunto il percorso che è stato fatto anche con l'apporto di tutti i Gruppi che hanno lavorato in quella sede.
Non lo voglio dire per piaggeria, ma se andiamo a leggere le varie norme, compreso il testo nazionale, si evince che questa legge, soprattutto la prima parte dell'articolo 4, è stata assunta da tutte le altre Regioni: sostanzialmente, hanno copiato l'indirizzo su questa norma e adesso anche la norma che è all'attenzione del Governo, che la Conferenza Stato-Regioni ha fatto nella prima parte, ha espresso proprio questo.
Ho trovato delle Regioni ragionevoli - l'ho già detto anche ieri - e non erano Regioni di centrodestra o di centrosinistra. Ho lavorato benissimo con la Regione Marche e la Regione Emilia Romagna, così come ho lavorato bene con la Lombardia, il Lazio e con tutte quelle Regioni che hanno partecipato attivamente a formare questo gruppo di Regioni, che poi ha forzato la Conferenza Stato-Regioni in questo senso.
Domani è prevista una riunione tecnica a Roma, dove i tecnici di tutte le Regioni, assieme al tecnico del Ministero, concorderanno la strada per fare in modo che su tutto il territorio nazionale venga applicata quella modifica alla risoluzione europea approvata circa un mese e mezzo fa dal Parlamento europeo relativamente all'estrapolazione dei mercati dalla Bolkestein, perché l'emendamento approvato dall'Unione Europea e dalla risoluzione conseguente ha sostanzialmente delineato questa strada. Ora è necessaria la modifica del recepimento, da parte del Governo, di quella parte che aveva normato i mercati secondo l'applicazione della Bolkestein e su questo fronte le Regioni hanno lavorato unite per arrivare a questo obiettivo.
D'altro canto, dobbiamo anche fare in modo di dare tranquillità a una categoria che conta diverse decine di migliaia di operatori nella nostra regione. Noi eravamo in presenza - lo dico anche perché faccio un passo avanti - di una situazione in cui l'unica questione che la Bolkestein non regolamentava era la durata delle concessioni, che anche il decreto nazionale lasciava in potestà alle Regioni. Infatti, come ha detto bene prima il collega Vignale, altre Regioni di centrosinistra adesso stanno prendendo in esame il prolungamento della concessione, che è una competenza pienamente regionale.
Noi questa la chiamiamo "norma salvagente" proprio perché non vogliamo lasciare la questione in pendenza. Sappiamo che l'Unione Europea ha modificato, però il Governo non ha ancora modificato il recepimento, quindi se noi adesso approvassimo una legge senza il salvagente della durata probabilmente domani un Comune al quale scadono le concessioni sarebbe obbligato a mandarle a gara, perché attualmente la norma nazionale dice che, se un posteggio scade, il Sindaco è obbligato a mandarlo a gara.
Allora, approvando questo disegno di legge - che credo possa essere condiviso da tutti e io non ne voglio fare un simbolo di una parte, ma di tutto il Consiglio regionale - noi diamo comunque una certezza a questo settore.
Stiamo lavorando per modificare la norma e diciamo che siamo già al 95 del lavoro: ci rimane il 5% del recepimento nazionale, che andremo a fare a partire da domani a Roma per fare in modo che sia modificato il decreto governativo sulla materia. Però nello stesso tempo diamo tranquillità agli operatori modificando la durata della concessione, che automaticamente dà loro una garanzia: se domani dovesse scadere, è rinnovata automaticamente.
Quindi non vi sono problemi di scadenza immediata.
Questa norma decadrà quando il Governo avrà recepito l'estrapolazione del settore degli ambulanti dalla direttiva Bolkestein. Infatti noi la inseriamo come "norma transitoria" all'articolo 12 non a caso. Quindi questa è la norma cosiddetta salvagente.
Sulle altre situazioni, come avete visto, abbiamo aumentato gli oneri in piccola misura per la grande distribuzione, in modo che gli oneri che la grande distribuzione paga finiscano certamente ai piccoli commercianti cioè i commercianti di vicinato.
Prima c'era già una norma e una quota inferiore a quella di oggi, per cosa succedeva? Che questo fondo andava ai Comuni. Molti Comuni lo utilizzavano in effetti per aiutare i commercianti di vicinato della loro città, altri legittimamente utilizzavano questi fondi per farsi la piazza per sostituire i lampioni, insomma erano entrate del Comune e il Comune spendeva questi fondi come meglio voleva.
In questo modo noi istituiamo un fondo regionale con una quota che sicuramente verrà destinata a questo settore e in più anche una quota che rimarrà al Comune. Noi dovremo concordare i progetti per i quali questi fondi verranno spesi a livello comunale, cioè verificare che questi soldi siano spesi esclusivamente per i piccoli commercianti, quindi per fare delle politiche di aiuto al piccolo commercio, visto che sono proventi derivanti dagli oneri che paga la grande distribuzione. E anche questa mi sembra una forma di compensazione che inseriamo che va a tranquillizzare il piccolo commercio, che vede la grande e media distribuzione come un nemico assoluto.
Globalmente mi auguro che anche nel prosieguo sull'articolato si possa ragionare in maniera intelligente e sono pronto a recepire migliorie e indicazioni che vengano su questa legge. Ritengo che gli obiettivi finali che qui ho descritto - salvaguardare la categoria dei commercianti e cercare di rafforzarla e difenderla in questa fase - siano gli obiettivi comuni che spero facciano lavorare bene e velocemente tutta l'Aula.



PRESIDENTE

In risposta al collega Ronzani, abbiamo letto l'articolo 73 del Regolamento, il quale al comma 1 così recita: "Il Presidente, dopo che hanno parlato tutti i Consiglieri iscritti, dichiara chiusa la discussione generale e dà la parola per la replica ai relatori e ai rappresentanti della Giunta regionale".
Non è mai stato fatto, però in effetti questo è uno dei pochi articoli scritto chiaramente nero su bianco. Pertanto, se il collega Ronzani intende intervenire come relatore, ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Non è un'impuntatura, è che la discussione che si è svolta in questi due giorni merita, per quanto riguarda il nostro Gruppo, una puntualizzazione.
Innanzitutto vorrei ricordare ai colleghi, in particolare al Consigliere Carossa, che in questi due giorni noi abbiamo svolto interventi molto di merito, e anzi annuncio ai colleghi che il nostro Gruppo ha presentato poco fa pochi emendamenti (sette emendamento in tutto) e un ordine del giorno, e sono tutti emendamenti di merito, il che dimostra che lo spirito con il quale noi ci siamo avvicinati a questa discussione è lo spirito di chi vuole migliorare eventualmente il testo e di un partito che assume il tema del commercio come un terreno sul quale sviluppare l'iniziativa politica e legislativa.
Per questo motivo, ho trovato stonato, collega Carossa - me lo consenta l'intervento che lei ha svolto e che ha avuto anche una certa eco sui giornali, che ha presentato il nostro come un Gruppo che, essendosi opposto all'inversione dell'o.d.g., voleva in qualche modo manifestare un'ostilità nei confronti del settore.
Lei sa, Consigliere Carossa, perché è troppo intelligente per non saperlo, che la ragione per la quale noi ci siamo opposti a quella inversione riguardava l'esigenza di evitare una discussione sulle aree protette, e non posso non ricordarle che lei, essendo un Capogruppo di maggioranza, è tra quelli che hanno contribuito a votare quell'ordine del giorno che prevedeva, per scelta principale della maggioranza, il disegno di legge sulle aree protette prima del disegno di legge sul commercio perché nessuno le impediva, in sede di Conferenza dei Capigruppo eventualmente di proporre come priorità il provvedimento sul commercio, ma avete fatto altre valutazioni. Io le rispetto, naturalmente; che sia per poi giusto che voi attribuiate a noi responsabilità che sono della maggioranza, questo mi sembra francamente sbagliato. Ma ormai chiudo questa parentesi polemica e vado alla questione di merito.
Noi presentiamo pochi emendamenti migliorativi ad un provvedimento che in Commissione abbiamo già contribuito a migliorare.
A questo riguardo, Assessore Casoni, devo segnalare una omissione nel suo intervento di replica. Giustamente il collega Muliere, il collega Reschigna ed in parte anche il sottoscritto nel suo intervento molto infervorato sottolineavamo un'esigenza che lei aveva ricordato in Commissione, così come aveva fatto il collega Vignale, cioè il rapporto che lei stabilì a suo tempo, e che noi condividemmo, tra un provvedimento che affrontava questioni come queste ritenute di urgenza e la riforma della programmazione.
Lei ha omesso di fare su questo un riferimento e noi siamo a ribadire l'importanza di questo legame, perché per quanto ci riguarda, mentre non siamo contrari all'idea che con questo provvedimento vengono affrontate alcune questioni che riteniamo urgenti, siamo soprattutto a ribadire per che per noi centrale rimane l'esigenza di avviare un processo di riforma della programmazione regionale.
Quando lei presenterà una proposta in Commissione - spero presto sappia che il nostro Gruppo ha delle idee da mettere in campo e delle proposte da avanzare, come sempre è avvenuto, per la verità, tutte le volte che abbiamo affrontato in Commissione, in questa e nelle passate legislature, i temi che riguardano la politica del settore del commercio nella nostra Regione.
Rimane una questione aperta che credo sia meno calda rispetto a quando la affrontammo in Commissione. È la questione di come affrontiamo il tema dell'ambulantato, perché questa è una questione rimasta aperta, ma ritengo che, per il lavoro fatto in sede di Conferenza unificata, siamo in grado diversamente da quando iniziò questa discussione, di trovare una soluzione che, secondo me, è la più rispondente alle esigenze del settore, ma è anche quella politicamente più corretta, che ci espone di meno ad un contenzioso perché il tema era questo.
Noi - lo dico non per spirito polemico - contestammo un'impostazione che centrava il ragionamento sulla durata della concessione, quando era del tutto evidente il fatto che quella impostazione confliggeva con il decreto legislativo n. 59, ed abbiamo assistito in Commissione ad una discussione infinita.
Ricordo l'intervento svolto in quella occasione dal collega Reschigna che fece anche una scommessa con lei, Assessore, sul fatto che ad un certo punto gli anni di durata cambiavano nel giro di qualche ora.
Questa impostazione era sbagliata e noi allora - lei lo ricorderà Assessore Casoni - per evitare di infilarci in una discussione che avrebbe esposto questa legge regionale ad una serie di iniziative di impugnazione condividemmo e sollecitammo l'esigenza di avviare una discussione in sede di Conferenza unificata, perché ritenevamo - disse il collega Reschigna in quella occasione - che tanto più noi saremmo riusciti a trovare in quella sede una soluzione del problema, condivisa dalle Regioni, con tanta maggiore facilità avremmo potuto individuare nel provvedimento una norma che fosse politicamente più forte.
Oggi sono qui a dirle che, per esempio, uno dei nostri emendamenti recepisce totalmente l'intesa che avete raggiunto in sede di Conferenza unificata, che in parte è quella che abbiamo già inserito nell'articolo 4 integrata dal lavoro che avete fatto in sede di Conferenza unificata. Noi riteniamo - e questo sarà oggetto della discussione di merito - che questa norma, così approvata, ci cauteli rispetto ai rischi che avevamo.
Per questo riteniamo superfluo, cosa che lei invece ha ribadito nel suo intervento di replica, inserire la norma transitoria, che pensiamo inutile mettendo in legge ciò che ha stabilito la Conferenza unificata Stato Regioni e stabilendo che valgono oggi le norme in vigore stabilite dal decreto Bersani.
Ho concluso, vorrei solo fare una considerazione politica.
Spero che l'Assessore annunci e presenti gli emendamenti sui quali sarà possibile avviare un confronto. Li ha anticipati e dovranno essere formalizzati.
Però, colleghi della maggioranza, tutta questa discussione è resa terribilmente complicata dal fatto che finora, nonostante sia passato un anno e mezzo da quando è esplosa questa questione, il Governo sia rimasto con le mani in mano. Siamo d'accordo almeno su questo? La partita è quella.
Adesso noi nel decreto inseriamo la posizione assunta dagli Assessori regionali, ma sappiate che rimane aperto il problema politico e normativo della modifica del decreto legislativo, perché qualsiasi norma, anche la più corretta, anche quella concordata dalle Regioni, può essere impugnata se il Governo non fa quella scelta.
Questo ve lo dico perché il punto rimane quello. Per questo il nostro Gruppo ha presentato un ordine del giorno, che naturalmente lascia il tempo che trova, ma che ha un valore politico e che ad un certo punto dice che adesso facciamo bene a dotarci di una legge regionale, facciamo bene ad inserire questa norma, che è quella che hanno concordato le Regioni, per sappiate che il problema rimane aperto fino a quando in sede governativa non viene approvata la modifica e non viene recepito qualche provvedimento del Governo votato dal Parlamento a ciò che le Regioni richiedono.
chiaro qual è il problema, colleghi della maggioranza? È questo il problema. E non posso non ricordare all'Assessore Casoni, al di là delle polemiche dei mesi passati, che ci fu un impegno in questo senso che assunse proprio a Torino il Presidente del Consiglio.
Eravamo nel pieno della polemica. A Torino venne il Presidente del Consiglio, c'era la campagna elettorale per le elezioni regionali - lo ricorderà sicuramente la Presidente Bresso - e in quell'occasione Berlusconi incontrò i rappresentanti degli ambulanti e disse: "Ci penso io modifico il decreto e presento un provvedimento di modifica del decreto".
passato un anno e mezzo e non è successo nulla.
La nostra difficoltà, quella a cui hanno tentato di ovviare le Regioni nasce anche dal fatto che, nel frattempo, vi è stata questa vacanza del Governo, perché è del tutto evidente che se noi avessimo in sede governativa, in qualche provvedimento esaminato dal Parlamento (il decreto sullo sviluppo piuttosto che la manovra) recepito l'indicazione che veniva dalle Regioni, oggi non avremmo il problema, perché una legge nazionale modificativa del decreto legislativo n. 59, in realtà, stabiliva che l'ambulantato non rientra nell'applicazione della Bolkestein e del decreto legislativo n. 59. Grazie.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, passiamo all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Passiamo all'articolo 2, su cui insiste una serie significativa di emendamenti che potranno essere illustrati.
Emendamento rubricato n. 8) presentato dal Consigliere Biolé: All'art. 2, comma 2, dopo "sono subordinate" aggiungere "all'individuazione e alla realizzazione a carico del richiedente di spazio chiuso interno alla struttura stessa da destinare all'uso gratuito da parte dei gruppi d'acquisto solidale operanti sul territorio per le attività di distribuzione della merce tra i soci e".
La parola al Consigliere Biolé per l'illustrazione.



BIOLE' Fabrizio

Questo emendamento va ad inserire, all'interno di quella che dovrebbe essere la struttura compensativa individuata dalla legge per l'insediamento per strutture di grandi superfici, una proposta che a mio modo di vedere è innovativa. Noi sappiamo, cioè, come all'interno delle offerte dei sistemi commerciali, soprattutto nelle grandi città, stiano prendendo sempre più importanza i Gruppi di acquisto solidale, operanti sui vari territori.
A questo proposito, in linea con quanto dichiarato e poi messo nero su bianco in questo disegno di legge dall'Assessore, crediamo sì che sia importante dare un contributo significativo - poi vedremo come nei successivi emendamenti - ai negozi di vicinato o a quelli di tipo molto particolare, però anche a queste nuove forme di commercio diffuso che vanno a premiare la produzione molto minore dei rifiuti da imballaggio, la promozione di una filiera corta - chilometro zero, o quasi zero - e anche l'unione e la collaborazione tra i produttori locali e le famiglie che vanno ad effettuare questi acquisti, mantenendo alta la qualità e piuttosto basso il costo.
Crediamo sarebbe opportuno, all'interno di queste grandi superfici ritagliare degli spazi appositi per l'attività di distribuzione della merce tra i soci di questi Gruppi di acquisto solidale, senza oneri aggiuntivi: si tratterebbe, cioè, di una realizzazione fatta direttamente dall'azienda o dalla società che inserisce queste nuove grandi superfici nel contesto commerciale della città o del territorio. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Biolé.
Emendamento rubricato n. 6) presentato dal Consigliere Biolé: All'art. 2, comma 2, "compresa tra il 30 e il 50 per cento" è sostituito con "compresa tra il 50 e il 70 per cento".
La parola al Consigliere Biolé per l'illustrazione.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 6) andrebbe a modificare la percentuale di corresponsione di onere aggiuntivo rispetto agli oneri di urbanizzazione.
Nel testo originario questo è già stato portato tra il 30 e il 50%; la nostra proposta è di aumentarlo, sempre per avere un contributo maggiore per la rivitalizzazione e la riqualificazione del commercio all'interno del territorio. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Biolé.
Emendamento rubricato n. 7) presentato dal Consigliere Biolé: All'art. 2, comma 2, dopo "riqualificazione del commercio" è inserito "con particolare attenzione ai piccoli esercizi di vicinato che vendono prodotti sfusi" La parola al Consigliere Biolé per l'illustrazione.



BIOLE' Fabrizio

Questo invece è un emendamento che, anziché andare a modificare parametri numerici, va indicare e sottolineare quella che condividiamo essere una volontà, cioè la particolare attenzione ai negozi di vicinato e segnatamente a quelli che si occupano della vendita di prodotti sfusi. La riqualificazione del commercio, come indicata nel comma 2, andrebbe quindi ad essere coniugata rispetto a questo tipo di attenzione.
Ritorna la volontà di emendare, in modo da affinarlo, il comma 2 dell'articolo 2, sempre - come detto prima - nell'ottica di una condivisione delle volontà da cui poi è nata questa legge, cioè il fatto che ci possiamo dichiarare a favore di determinate proposte legislative, e spingere per la loro approvazione, a favore di questo tipo di commercio di vicinato e in particolare di quello che si occupa della vendita di prodotti sfusi, con la finalità della riduzione della produzione di rifiuti da imballaggio. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Biolé.
Emendamento rubricato n. 17) presentato dai Consiglieri Ronzani, Reschigna Muliere, Taricco, Motta Angela, Lepri: Al comma 2 dell'articolo 2 del disegno di legge n. 55, le parole "Una quota del 30 per cento del suddetto onere aggiuntivo" sono sostituite dalle seguenti parole "Una quota del 25 per cento del suddetto onere aggiuntivo".
La parola al Consigliere Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo

L'emendamento è abbastanza semplice nella sua comprensione, nel senso che noi immaginiamo di diminuire dal 30% al 20 la quota-parte che viene introitata da parte dell'Amministrazione regionale. Io, però, non volevo intervenire nell'illustrazione di un emendamento molto semplice; vorrei farlo invece per porre un'esigenza, se il Presidente del Consiglio regionale mi presta un momento d'attenzione.
L'ha detto il collega Ronzani e io lo ripeto: abbiamo presentato non più di cinque o sei emendamenti; vuol dire che vorremmo fare una discussione nel merito. Per farlo, però, è opportuno sapere quali sono gli intendimenti della Giunta regionale. Qui, cioè, siamo al punto - ad oggi in questo momento - che stiamo entrando a esaminare l'articolato e la replica dell'Assessore Casoni non ci ha illuminato per niente su questo punto. Non sappiamo qual è la manovra emendativa della Giunta regionale.
Consiglierei, allora, che - visto che su questo provvedimento nessuno vuole far perdere del tempo, soprattutto perché prestiamo attenzione nei confronti di una categoria economica - che la Giunta regionale depositi i suoi emendamenti; speriamo che siano pochi, che non vadano a stravolgere l'impianto del disegno di legge e che li si possa valutare con molta tranquillità; dopodiché ricominciamo, avendo però il quadro complessivo della situazione.
Lei mi consentirà, Presidente, ma stiamo andando avanti con una serie di articoli senza sapere se alla fine ci sarà o non ci sarà il colpo di teatro. Io a questo gioco non ci sto, detto molto francamente: non ci sto! Si svelino le carte, si depositino gli emendamenti e poi entriamo nel merito della questione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore al commercio e fiere

Stanno arrivando gli emendamenti, comunque voglio tranquillizzare i presenti: si tratta di emendamenti tecnici, che ho chiesto agli Uffici, per mettere a punto questi cambiamenti che stiamo facendo che modificano alcuni ordinamenti, a partire dalla legge 28. Si tratta tecnicamente di quattro o cinque emendamenti che illustrerò e che darò tutto il tempo di vedere. La dottoressa Vernoni, che ha seguito l'evolversi della situazione, mi ha detto che li ha pronti, che stanno per arrivare in Aula e che sono sugli articoli successivi.
Sto dicendo che non sono emendamenti, per tranquillizzare il collega...



PRESIDENTE

Mi scusi, collega Taricco, l'Assessore sta rispondendo a un'istanza del vostro Capogruppo.
Per favore, ascoltate l'Assessore, e poi tutti gli altri.
Prego, Assessore.



CASONI William, Assessore al commercio e fiere

Sono d'accordo, se il Gruppo lo richiede, che vi siano forniti. Adesso ci sarà la pausa per il pranzo, ma prima della sospensione saranno distribuiti: sono quattro emendamenti che non modificano la sostanza degli articoli.Nel pomeriggio potremo riprendere con maggiore serenità e tranquillità. Intanto, però, l'articolo 2, a parte gli emendamenti dei Consiglieri Biolé e i vostri, non ha emendamenti della Giunta.
Potremmo proseguire con l'articolo 2 e la sua approvazione.
Gli emendamenti che ho presentato riguardano altri articoli e non sono incisivi sulla materia, ma sono aggiustamenti tecnici alle norme.



PRESIDENTE

Proporrei di fare così, Assessore, se lei è d'accordo: poiché fra otto minuti ci sarà la riunione della Conferenza dei Capigruppo, anticiperei la chiusura dei lavori, in modo da procedere subito con la riunione dei Capigruppo.
Lei porta gli emendamenti e li mettiamo in rete. Nella seduta pomeridiana continuiamo da dove abbiamo lasciato, perché non riusciremmo ad ultimare l'articolo 2, essendoci ancora una serie significativa di emendamenti, che devono essere illustrati.
Pertanto, la Conferenza dei Capigruppo è convocata in Sala A.
Ricordo che alle ore 14 riceveremo, in Sala dei Morando, una delegazione di apicoltori.
Alle ore 14.30 riprenderemo la seduta del Consiglio con la trattazione del sindacato ispettivo - ex articolo 100 del Regolamento - e alle ore 15 circa iniziamo i lavori con il prosieguo di questo disegno di legge.
Grazie.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 12.36)



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