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Dettaglio seduta n.137 del 19/07/11 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


LEARDI LORENZO



(Alle ore 10.00 il Consigliere Segretario Leardi comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(Alle ore 10.30 il Presidente Cattaneo comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.00)



(La seduta ha inizio alle ore 11.01)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Procediamo con l'esecuzione dell'Inno Nazionale.



(In applicazione del dispositivo dell'ordine del giorno n. 9 "Unità d'Italia", approvato dall'Assemblea consiliare il 1° dicembre 2010 l'Assemblea, in piedi, ascolta l'Inno nazionale della Repubblica Italiana "Il canto degli italiani")


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Ordine del giorno n. 451 presentato dalle Consigliere Artesio e Cerutti inerente a "Rinvio applicazione ticket sanitari" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione. Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Chiedo, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale, l'iscrizione dell'ordine del giorno che ho depositato congiuntamente alla collega Cerutti, sul tema riguardante l'esenzione del ticket sanitario introdotto dalla manovra finanziaria.
Inoltre, essendo urgente la determinazione del Consiglio, poiché i Presidenti delle Regioni e gli Assessori alla sanità delle Regioni si riuniranno nella giornata di domani e dopodomani, chiedo l'inversione dell'o.d.g., affinché possa essere esaminato in tempo utile per fornire gli indirizzi del Consiglio agli Assessori e al Presidente - se li desiderano accogliere - che si riuniranno a Roma.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Ordine del giorno n. 452 presentato dal Consigliere Boeti, Bresso Gariglio, Lepri, Manica, Motta Angela, Muliere, Pentenero, Ponso Reschigna, Ronzani e Taricco, inerente a "No all'introduzione dei ticket in sanità previsti dalla manovra economica Tremonti" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


ARTESIO Eleonora

Richiesta, da parte del Consigliere Reschigna, di comunicazioni della Giunta regionale in merito all'introduzione dei ticket in sanità



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Chiediamo l'iscrizione dell'ordine del giorno avente ad oggetto "No all'introduzione dei ticket in sanità previsti dalla manovra economica Tremonti ".
Chiediamo che l'ordine del giorno non sia unicamente iscritto, ma che avvenga anche una comunicazione della Giunta regionale sulla materia, prima della riunione della Conferenza dei Presidenti delle Regioni, allo scopo di capire qual è l'indirizzo che la Giunta regionale ha al riguardo ed anche l'indirizzo che il Consiglio regionale vuole suggerire.
Pertanto, chiediamo l'iscrizione dell'ordine del giorno, ma anche una comunicazione della Giunta, nella seduta odierna o in quella di domani, su questa materia.


Argomento: Produzione e trasformazione dei prodotti - Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Ordine del giorno n. 453 presentato dal Consigliere Buquicchio, Biol Cursio Ponso e Artesio, inerente a "Salvaguardia dell'attività apicola" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Anch'io chiedo cortesemente l'iscrizione all'o.d.g. di un ordine del giorno sull'attività apicola, preannunciando anche una richiesta delle associazioni che difendono quest'argomento, per domani. Dovrebbe essere giunta, o arriverà a breve, formale richiesta da parte loro.
Nel frattempo, chiedo cortesemente l'iscrizione all'o.d.g. di questo documento.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marinello.



MARINELLO Michele

La questione relativa ai ticket sanitari deriva da una manovra finanziaria molto recente.
Ritengo occorra garantire alla Giunta regionale il tempo per svolgere le valutazioni opportune, pertanto esprimiamo parere contrario alla richiesta d'iscrizione all'o.d.g. dei documenti proposti sul tema.


Argomento: Industria (anche piccola e media)

Richiesta, da parte della Consigliera Cerutti, di comunicazioni della Giunta regionale in merito a "Ultime dichiarazioni del management FIAT e mantenimento impegni assunti per la nostra Regione"


PRESIDENTE

Vi è anche una richiesta, pervenuta al protocollo, da parte della Presidente del Gruppo Sinistra Ecologia Libertà - Monica Cerutti relativamente ad una comunicazione sulla questione FIAT.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Programmazione lavori


PRESIDENTE

La Consigliera Artesio ha chiesto di trattare l'ordine del giorno procedendo all'inversione dell'o.d.g., quindi dovrebbe dirmi in quale punto dell'o.d.g. vuole posizionare la discussione del documento.



ARTESIO Eleonora

Dopo il punto relativo alle nomine.



PRESIDENTE

Il punto relativo alle nomine sarà trattato nel pomeriggio, pertanto direi al posto delle nomine: è più semplice.



ARTESIO Eleonora

L'o.d.g. prevede l'approvazione del verbale, le comunicazioni del Presidente e le nomine: io ritenevo dopo le comunicazioni del Presidente.
Non sono in grado di prevedere se si concluderanno durante la mattinata o all'inizio del pomeriggio.



PRESIDENTE

Abbiamo, dunque, cinque richieste. Le prime due sono richieste di comunicazione da parte della Giunta regionale: la prima, del Consigliere Reschigna, in merito alla questione dei ticket, in particolare all'accordo che dovrà avvenire, nella giornata di domani, tra le Regioni e lo Stato; la seconda, relativamente alla situazione della FIAT, pervenuta dalla Consigliera Cerutti.
Ricordo ai colleghi che il Consiglio è convocato oggi, domani e dopodomani pomeriggio.
Adesso è in corso una riunione della Giunta regionale, che arriverà in aula nel giro di qualche minuto (ho già attivato il Capo di Gabinetto).
Lascerei alla Giunta il compito di verificare, in corso di seduta, quando svolgere la comunicazione richiesta. Di norma, la Giunta non si è mai sottratta; è abbastanza rituale un parere su una richiesta di comunicazione, perché è la Giunta stessa che deve fare una valutazione.
Per quanto mi riguarda - come Presidente del Consiglio - ho sempre sollecitato la Giunta a svolgere le comunicazioni e, ad oggi, questo è sempre avvenuto. Si tratta di verificare la disponibilità degli Assessori competenti, o comunque di un Assessore delegato alle comunicazioni individuarla.
Si tratta di due argomenti urgenti ed attuali, pertanto, appena ci saranno le condizioni, valuteremo la questione; mi farò carico di comunicarla all'Aula.
Altra cosa, invece, è l'iscrizione dell'ordine del giorno.
Faccio, pertanto, una proposta: poiché il Consigliere Marinello ha già espresso parere contrario, la Presidenza deve porre in votazione la richiesta d'iscrizione. Chiedo, pertanto, sia alla Consigliera Artesio sia al Consigliere Reschigna, che hanno depositato gli ordini del giorno sulla materia oggetto della comunicazione della Giunta regionale, di ritirare, in questa fase, la richiesta d'iscrizione, anche perché l'Aula, se c'è stata da parte della maggioranza un'espressione di parere così chiara, poi non acconsentirebbe - ritengo - l'iscrizione.
Valuteremo, poi, se inserirli a lato, nella discussione sulla comunicazione. Mi sembra più logico.
Se ci sarà la comunicazione della Giunta regionale, sarà quel momento l'alveo naturale di discussione di quegli ordini del giorno. Diversamente se viene confermata la richiesta, la Presidenza deve porla in votazione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Chiediamo la comunicazione della Giunta e che la comunicazione avvenga oggi o entro la giornata di domani, cioè prima della Conferenza dei Presidenti delle Regioni.
È evidente che, al momento della comunicazione, gli ordini del giorno depositati possono essere attratti, quindi per noi va bene questa procedura, a condizione che la Giunta svolga, entro la giornata di domani la propria comunicazione.
Faccio notare al collega Marinello che ogni tanto, in questo Consiglio si rompono le tradizioni: non si è mai vista l'opposizione all'iscrizione di un punto all'o.d.g.. Questo rende liberi e autonomi i Gruppi, sul piano della propria posizione politica, ma non è mai successo - tranne alcuni casi - che si rifiutasse l'iscrizione di punti all'o.d.g.
Grazie.



(Il Consigliere Angeleri chiede la parola)



PRESIDENTE

Su cosa, Consigliere Angeleri? La contrarietà è già stata espressa, a nome della maggioranza, da parte del Consigliere Marinello. Oltretutto, non c'è un dibattito.
Prego, brevemente, Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Solo per chiarezza: non mi pare che il nostro Vicepresidente del Gruppo abbia negato alcun tipo di discussione.
Inoltre, ha sintetizzato molto bene il Presidente: è in corso una riunione della Giunta regionale, che sta dibattendo di tali questioni. Si tratta di mettere insieme le comunicazioni e i legittimi ordini del giorno presentati, per evitare di dibattere dieci volte sullo stesso argomento.



PRESIDENTE

Il Presidente si fa carico, prima della chiusura della seduta antimeridiana, di comunicare quando avverrà la comunicazione della Giunta regionale, perché, nel frattempo, è giunta notizia - si sono parlati i due Capi di Gabinetto - che si svolgerà in questi giorni la comunicazione e se l'Aula acconsente...



(Commenti della Consigliera Artesio)



PRESIDENTE

Chiedo scusa.
La parola alla Consigliera Artesio.



ARTESIO Eleonora

Dovevo esprimermi rispetto alla possibilità di ritirare la proposta dell'ordine del giorno, salvo la facoltà, che mi è sempre concessa insieme ai colleghi, di ripresentarlo, a seguito di una comunicazione indipendentemente dal fatto che l'abbia depositato ora.
Osservo che domani 20 luglio si riuniranno i Presidenti delle Regioni e il tema ticket è all'o.d.g.; mentre il giorno 21 si riuniranno gli Assessori alla sanità delle Regioni. Poiché il contenuto dell'ordine del giorno che ho proposto riguardava un pronunciamento del Consiglio sulla materia e non desidererei aspettare, affinché il Consiglio decida, di ascoltare quanto il Presidente o l'Assessore avranno deciso nelle giornate del 20 e del 21, se la comunicazione avviene oggi, ovviamente, c'è tutta la disponibilità ad attendere la richiesta di messa in discussione della mia comunicazione.
Se non avviene oggi, per conoscere ciò che il Presidente dirà alla Conferenza dei Presidenti dovrò leggerlo sui giornali nazionali domani pomeriggio e il Consiglio non si sarà espresso. Quindi, chiedo che venga comunque iscritto all'o.d.g. della seduta odierna.



PRESIDENTE

La Consigliera Artesio conferma la richiesta d'iscrizione all'o.d.g. e presento la seguente proposta, che mi sembra possa essere riassuntiva della problematica.
Stavo dicendo che mi faccio carico di rappresentare alla Giunta l'esigenza, avanzata da parte di Gruppi consiliari, di una comunicazione riguardo ai ticket, rimanendo intesi che, qualora la comunicazione avvenisse nella giornata d'oggi o di domani mattina, i due ordini del giorno saranno trattati in quella sede. In tal senso, chiedo se l'Aula acconsente.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente)



PRESIDENTE

Grazie.
Rispetto alla richiesta del Consigliere Buquicchio, il quale chiede di iscrivere un ordine del giorno che riguarda la materia degli apicoltori chiedo se l'Aula acconsente all'iscrizione al punto 9) all'o.d.g.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Grazie.
L'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento, così come modificato.
La Presidenza, come già annunciato precedentemente, comunicherà prima della fine della seduta antimeridiana quando avverrà la comunicazione riguardo alla materia dei ticket da parte della Giunta regionale. Resta pendente anche la richiesta riguardo la questione della FIAT.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Burzi, Carossa, Costa Raffaele Cota, Giordano, Maccanti, Montaruli, Toselli e Sacchetto.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 28 giugno 2011 e del 5 luglio 2011.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione dell'ex Consigliere regionale Mario Martini, deceduto il 25 giugno 2011


PRESIDENTE

Chiedo un attimo d'attenzione e di raccoglimento, in quanto, come sapete, dobbiamo procedere ad una commemorazione, pertanto prego i presenti in aula e il pubblico di alzarsi in piedi.
Colleghi Consiglieri, è scomparso il 25 giugno scorso, in Boves all'età di 86 anni, il professor Mario Martini, Consigliere regionale nella II e nella III legislatura.
Nato il 27 agosto 1924, prima docente di lettere e quindi Preside, è stato Sindaco di Boves dal 1956 al 1960. È stato anche Presidente provinciale dell'ACLI dal 1953 al 1963.
Esponente della Democrazia Cristiana, ha ricoperto l'incarico di Consigliere provinciale di Cuneo e Capogruppo di maggioranza dal 1960 al 1964, Assessore provinciale dal 1964 al 1970 e, quindi, Presidente della Provincia di Cuneo dal 1970 al 1975, anno in cui fu eletto per la prima volta in Consiglio regionale.
Eletto nella lista della Democrazia Cristiana, Circoscrizione di Cuneo è stato componente della VII e VIII Commissione permanente. Rieletto nella III legislatura è stato componente della IV Commissione (Artigianato e Commercio) e della VI Commissione permanente (Cultura).
Nel 1984, prima della fine della III legislatura, al compimento dei sessant'anni anni, si dimise, mantenendo fede alla promessa che si era assunto di lasciare spazio alle nuove generazioni, riprendendo l'impegno professionale di Preside alla Scuola Media "Vassallo" di Boves. Terminata la sia esperienza politica, ha potuto dedicarsi con maggiore impegno alla sua passione di storico locale, scrivendo e pubblicando numerosi testi in cui ripercorreva episodi della II Guerra mondiale e del Dopoguerra, sulla base della propria diretta esperienza e testimonianza. Il professor Mario Martini, oltre al suo ruolo di amministratore regionale, ha lasciata un segno profondo nella vita politica, amministrativa e culturale della Città di Boves e della Provincia di Cuneo. Uomo dal gran rigore morale accompagnato da un'inesauribile umanità, sapeva coniugare in modo semplice il rispetto delle regole con la necessità della gente. È stato un grande educatore nella scuola e ha formato una generazione di politici amministratori cui ha voluto trasmettere il valore della responsabilità e dell'impegno per il bene comune.
Ai funerali del Professor Mario Martini, che si sono svolti a Boves il 27 giugno, hanno partecipato, in rappresentanza del Consiglio regionale del Piemonte, il Consigliere Segretario Tullio Ponso e i colleghi Giovanni Negro e Mino Taricco.
Alla moglie Lucia, ai figli e ai nipoti, che sono presenti e ai quali rivolgo un saluto, desidero rinnovare, a nome dell'Assemblea regionale, le più sentite condoglianze.
Invito i presenti ad osservare un minuto di silenzio in memoria del Professor Mario Martini.



(L'Assemblea, in piedi osserva un minuto di silenzio)



PRESIDENTE

Desidero salutare anche il collega Sante Bajardi, Presidente dell'Associazione Consiglieri regionali già facenti parte dell'Assemblea.
Chiedo ancora un attimo di attenzione, avendo chiesto di intervenire il Consigliere Giovanni Negro.
La parola al Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

Grazie, signor Presidente, per aver dato risalto alla figura del mio cittadino cuneese Mario Martini.
Molte autorevoli voci, compresa la sua, si sono levate per commemorare e ricordare una gran personalità della politica provinciale di Cuneo e regionale, per il suo impegno tra questi banchi.
Tutte le parole spese per lodare un uomo onesto e spirato tratteggiano innanzitutto, la grand'umanità del professor Martini, che lo rese così popolare e amato dai suoi concittadini, dalla gente della Granda e da tutte le persone da lui incontrate.
Rispettato dentro ben oltre al suo partito, i suoi meriti sono noti: il suo impegno è stato incentrato al servizio della comunità; la sua dedizione è riconosciuta da tutti come esemplare; un politico che ha esercitato il proprio ruolo con molta saggezza e altrettanta modestia.
Il Professor Mario Martini ha ben rappresentato una stagione nobile dell'impegno civile, sociale e politico, così lontano da quello attuale che si caratterizza per l'apparire, e per il costante, faticoso, coerente ma silenzioso, lavoro di ogni giorno.
A questo proposito, desidero aggiungere alle parole già pronunciate il ricordo della sua particolare attitudine a condividere con i giovani la cultura politica e la storia dei cattolici.
Lo faceva non da Professore, ma metteva a disposizione il suo enorme bagaglio di sapere per offrire spunti e motivazioni di impegno secondo quella regola che accomuna la dedizione politica ad un'altra forma di carità.
Così desidero ricordare un personaggio eccellente, il quale, io per primo, dovremmo guardare tutti per alimentare e rinnovare in noi quello spirito di servizio spesso enunciato, ma a volte molto dimenticato.
Solo così facendo renderemo sincero onore a quanto ci hanno tracciato la strada e nel loro solco contribuiremo a mantenere vivo l'esempio ricevuto da trasmettere alle giovani generazioni. Grazie.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.22 riprende alle ore 11.24)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Bilanci consuntivi (generale e del Consiglio Regionale)

Esame proposta di deliberazione n. 129, inerente a "Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2010 del Consiglio regionale"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di deliberazione n. 129, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Tale deliberazione è stata licenziata all'unanimità dalla I Commissione l'8 aprile 2011.
Ricordo che il numero legale è 26.
Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 129, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
Quindi, passiamo ad altro argomento.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio alla Delegazione del Panathlon Club


PRESIDENTE

Saluto la delegazione del Panathlon Club guidata dal generale Ennio Chiavolini, Governatore dell'area Piemonte-Liguria e Valle d'Aosta del Club Panathlon, in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento:

Esame ordine del giorno n. 198 presentato dai Consiglieri Cattaneo Molinari, Placido, Ponso, Novero e Leardi, inerente a "Dichiarazione del Panathlon sull'etica dello sport giovanile"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 198, avente ad oggetto "Dichiarazione del Panathlon sull'etica dello sport giovanile", di cui al punto 6) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Per andare avanti con i provvedimenti del Consiglio sarebbe bene che lei chiedesse il parere al Consiglio.
Voglio ricordarle che è venuto a mancare il numero legale su una votazione.



PRESIDENTE

Il Presidente può fare due cose: aggiornare oppure passare ad altro argomento.
Mi sono avvalso della seconda facoltà, che è nelle prerogative del Presidente.



RESCHIGNA Aldo

È una sua discrezione?



PRESIDENTE

È una mia discrezione o, meglio, è una mia prerogativa.



RESCHIGNA Aldo

Prendo atto che è una giornata in cui si creano precedenti a go-go in Consiglio. Grazie.



PRESIDENTE

Consigliere Reschigna, innanzitutto le comunico che la Presidenza si è già avvalsa di questa facoltà almeno una volta e le farò pervenire la data e la seduta al più presto.
L'articolo 59 del regolamento, al comma 5, così recita: "Il Presidente qualora abbia accertato l'impossibilità di procedere ad una votazione per mancanza del numero legale" - e l'ho accertata perché il numero legale era 26 e hanno votato in 24 - "rinvia la prosecuzione del dibattito sull'oggetto in esame ad una successiva seduta". E così ho inteso fare perché come lei avrà visto, non sono assolutamente passato alla trattazione della votazione dell'assestamento, in quanto non era stato approvato il rendiconto, che è fondamentale approvare prima dell'assestamento.
Il comma continua: "Passa quindi ad altro argomento dell'o.d.g. o" quindi è un'alternativa, perché qui non c'è e/o ma solo la o - "sospende la seduta per un tempo non inferiore a 30 minuti qualora lo richieda il Presidente di un Gruppo consiliare o suo delegato".
Io sono passato ad altro argomento, nessuno ha chiesto la parola, ho salutato la delegazione, ho richiamato l'ordine del giorno...
RONZANI Wilmer (fuori microfono) Questa è una furbata!



PRESIDENTE

No, non è una furbata. Non glielo permetto, collega Ronzani. Non è assolutamente una furbata! È un modo di procedere.
RONZANI Wilmer (fuori microfono) Non ha dato modo a nessun Gruppo di chiedere eventualmente la sospensione, perché è passato immediatamente a.



PRESIDENTE

Lei non ha la parola, collega Ronzani. Io sono passato ad altro argomento; il Presidente del suo Gruppo ha chiesto in ritardo il chiarimento e ho spiegato che cosa ho fatto.
Quindi, non ho fatto nessuna furbata e non glielo permetto. Questo Consiglio regionale deve anche incominciare ad essere più attento ai lavori nel suo complesso e forse le domande di chiarimento o eventualmente l'opposizione ha una procedura impostata al Presidente e vengono fatte tempestivamente e non in modo intempestivo. Pertanto, procediamo con l'ordine del giorno n. 198 e do la parola al collega Placido per l'illustrazione. Prego.



(Il Consigliere Reschigna chiede la parola)



PRESIDENTE

Dica, Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Intervengo trenta secondi per dirle che non ha bisogno di portarmi gli atti in cui è già successa una situazione di questo genere, perché me la ricordo benissimo. Sono stato io che, di fronte ad una votazione andata persa su un tema che riguardava una situazione del personale ATA all'interno delle scuole piemontesi, le ho detto: "Presidente, noi la autorizziamo a rimettere in votazione l'ordine del giorno".
Questo è l'unico precedente in questa legislatura, ma correttamente così come se stamattina lei avesse posto ai Capigruppo se andare avanti sulla votazione che è andata deserta, noi avremmo votato. Glielo ricordo.
Grazie.



PRESIDENTE

Mi spiace, non voglio assolutamente essere "pistino" più di quanto già lo sia, però non c'è bisogno di un'autorizzazione. Il Presidente procede ed eventualmente un Gruppo o un Consigliere si oppone. Questo dice il regolamento, che non ho scritto io.
La parola al Vicepresidente Placido per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 198.



PLACIDO Roberto, Vicepresidente del Consiglio regionale

Grazie, Presidente.
Mi sembra che l'ordine del giorno sia quanto mai adeguato al momento perché parla di fair play nello sport: qualche volta il fair play non guasterebbe neanche nelle aule consiliari! L'ordine del giorno dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale si pone l'obiettivo, partendo da una legge della Regione Piemonte, la n. 93 del 22 dicembre 1995, che ha lo scopo di promuovere iniziative atte a favorire la pratica dello sport.
Questa s' inserisce a maggior ragione in uno degli aspetti più importanti nella pratica dello sport nella nostra Regione indipendentemente dalle Giunte che si sono succedute, cioè l'iniziativa dello sport pulito, lo sport dove prevale l'impegno senza altri mezzi e senza altri strumenti.
Voglio ricordare ai colleghi la funzione.



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere, se la interrompo, ma devo chiedere all'Aula di prestare maggiore attenzione. Grazie.



PLACIDO Roberto, Vicepresidente del Consiglio regionale

Parlavo dell'importanza dello sport, specialmente verso le nuove generazioni, per la funzione che svolge: preparare i giovani al rispetto delle regole e quindi non solo come pratica sportiva per il benessere fisico. Lo sport favorisce naturalmente il rispetto delle regole, il rispetto dell'etica sportiva, in questo s'inserisce il cosiddetto fair play: sono tutti valori e principi che hanno alla base la lealtà nei comportamenti durante la pratica sportiva.
Nell'ordine del giorno presentato facciamo notare in particolare che il Panathlon International, associazione internazionale senza fini di lucro si pone questo come primo obiettivo della propria iniziativa.
Sottolineiamo che il Panathlon International ha stilato una Dichiarazione sull'etica dello sport giovanile che parte da una Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del bambino (Assemblea generale del 20 novembre 1989), successivamente presentata nella Conferenza di Gand in Belgio il 29 settembre 2004. La stessa Dichiarazione è stata poi votata e sottoscritta da numerose Federazioni nazionali e internazionali, Comitati olimpici e da molti Enti locali.
Riteniamo, come Ufficio di Presidenza (il primo firmatario è il Presidente Cattaneo), che la Dichiarazione del Panathlon sull'etica dello sport giovanile si pone l'obiettivo di stabilire chiare regole di comportamento nella ricerca dei valori positivi nello sport giovanile oltre al rispetto delle regole, intende garantire l'etica nello sport l'impegno per eliminare ogni forma di discriminazione nello sport tutto, in particolare in quello giovanile, con la Carta dei Diritti del ragazzo perché praticare lo sport formativo insegna a rispettare gli avversari e le regole che sono alla base di qualsiasi convivenza civile e del prosieguo della vita di qualsiasi persona.
Per questo motivo, abbiamo presentato questo ordine del giorno e invitiamo l'Aula a sottoscriverlo e quindi a adottare, come Consiglio regionale del Piemonte, la Dichiarazione sull'etica dello sport giovanile.
Grazie, colleghi, per l'attenzione; grazie, Presidente, per l'opportunità di presentare quest'importante ordine del giorno che riguarda l'etica, il fair play, il rispetto delle regole, in particolare verso i giovani della nostra regione, che - come spesso diciamo, poi si tratta di metterlo in pratica - sono il futuro del nostro Paese.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Leardi, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



LEARDI Lorenzo

Grazie, Presidente.
Innanzitutto ringrazio il Panathlon per l'attenzione che quotidianamente riserva alla pratica sportiva. Saluto il Presidente regionale, i Presidenti provinciali e porgo un affettuoso abbraccio al Panathlon di Biella e al suo Presidente, anche a nome del collega ed amico Ronzani, congratulandomi per il raggiungimento del 50° anno d'attività che ha contribuito in modo assolutamente rilevante alla crescita della città di Biella e del territorio biellese.
L'ordine del giorno in questione c'invita a adottare la Dichiarazione sull'etica dello sport giovanile voluta dal Panathlon, sottoscritta nel tempo da numerosi Enti locali, dalle Federazioni nazionali e internazionali e dai Comitati olimpici.
Lo sport riveste sicuramente un ruolo di primo piano principalmente come forma d'aggregazione sociale. Proprio per questo, è fondamentale che osservi i principi etici e i valori che fanno parte dell'essenza della nostra società.
Soprattutto per le giovani generazioni è importante che, fin dai primi anni di pratica sportiva, la volontà di eccellere, di esprimersi per puntare legittimamente ai più alti traguardi, venga ricondotta all'osservanza di regole precise, a cominciare dallo stesso fair play dalla capacità di competere ora sui campi sportivi e domani nell'ambito della vita sociale e professionale con correttezza e rispetto delle norme stabilite.
L'etica in ambito sportivo non prescinde da considerazioni legate alla peculiarità dell'attività sportiva. In particolare, bisogna tenere conto degli ideali sportivi, delle specificità degli aspetti competitivi (spesso nello sport lo scopo è sconfiggere l'avversario e ciò implica una certa aggressività, specialmente negli sport cosiddetti di contatto, con conseguenze sociali, economiche ed anche personali) e del tipo di sport (agonistico, preventivo, educativo). Quindi anche gli obiettivi di chi lo pratica sono assolutamente importanti Vi sono molti aspetti da tenere in considerazione nel cercare di costruire un'etica dello sport. La prima riflessione che mi sento di fare dovrebbe essere appunto sul perché si pratica un'attività sportiva agonistica e quindi cercare di stabilire quali sono gli ideali cui uno sportivo dovrebbe tendere e quali sono i principi cui dovrebbe ispirarsi nella sua condotta.
Poi si dovrebbero approfondire i diversi aspetti critici dello sport cercando di determinare delle regole e delle norme da seguire sulla base di quanto stabilito.
Naturalmente tutto questo dovrebbe avere un valore legale, ma anche morale, sia collettivo sia individuale.
Anche il Consiglio d'Europa - come ha già detto giustamente il Vicepresidente Placido - ha individuato nel tempo i principi fondamentali contenuti nel Codice europeo d'etica sportiva, che tra gli altri afferma come problemi prioritari, specie per l'attività giovanile, la violenza nelle competizioni (soprattutto negli sport di contatto), la violenza attorno allo sport, il razzismo che lo sport può contribuire a ridurre, le problematiche del doping, la disonestà, la valutazione delle prestazioni non sempre imparziale.
Lo sport, come giustamente riprende l'ordine del giorno, ha un valore educativo, formativo e sociale di grande importanza, che va preservato e sviluppato, anche se l'etica in ambito sportivo - l'ho già detto, lo ribadisco - non può prescindere da condizioni legate alla particolarità dell'attività agonistica.
Bisogna quindi riconoscere al Panathlon un'attenzione particolare volta a garantire che lo sport concorra a superare le discriminazioni d'ogni tipo. In tal modo, il Panathlon offre un esempio coerente e concreto di cosa significhi alimentare uno sport eticamente fondato come antidoto alle diverse problematiche giovanili, all'emarginazione sociale, alla ricerca spasmodica del risultato a qualunque, anche nei mezzi illeciti che possono essere utilizzati.
L'etica quindi dovrebbe avere un ruolo guida così come nella società a livello politico anche nella pratica d'ogni attività sportiva. Aggiungo solamente che il ruolo che assumono i dirigenti e gli istruttori è in tal senso fondamentale perché, al di là della competenza tecnica, gli stessi sono visti dai giovani atleti spesso come esempi di vita, come punto di riferimento cui ispirare la propria condotta.
Quindi anche la tematica di selezione rigida degli educatori sportivi cui negli anni il CONI e le Federazioni hanno lavorato va giustamente premiata e incoraggiata, anche con aiuti economici che vengano dalle Istituzioni.
Sono tante le iniziative che negli anni il Panathlon ha promosso atte a migliorare le condizioni psico-fisiche delle persone, specie dei giovani.
Il progetto giovani ha lo scopo di produrre il giusto rinnovamento generazionale con un diverso grado di sensibilità alle istanze e alle aspettative che provengono dal mondo della scuola, dall'associazionismo sportivo, anche attraverso strumenti tecnologici, traendo ovviamente suggerimenti esperienziali dei meno giovani.
Ritengo dunque importante il ruolo del Panathlon quale associazione che nel tempo ha contribuito alla crescita chiedendo a tutti, come condivisione di un progetto, la condivisione di un codice etico. È importante che gli Enti pubblici sostengano a tutti i livelli le attività sportive mettendo a disposizione le infrastrutture tramite aiuti a società e federazioni con interventi diretti, dotandosi più in generale di una politica dello sport attiva ed efficace e che le società sportive siano coscienti dei loro ruolo sociale e cerchino di adempirvi nel miglior modo possibile.
Per queste ragioni, penso che quest'ordine del giorno possa essere votato da tutto il Consiglio regionale.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio alla delegazione della Circoscrizione 6 di Torino "Comitato di gemellaggio con Bagneaux"


PRESIDENTE

Saluto la delegazione della Circoscrizione 6 di Torino "Comitato di gemellaggio con Bagneaux" in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Programmazione sportiva (impianti e attivita")

Esame ordine del giorno n. 198 presentato dai Consiglieri Cattaneo Molinari, Placido, Ponso, Novero e Leardi, inerente a "Dichiarazione del Panathlon sull'etica dello sport giovanile" (seguito)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 198, di cui al punto 6) all'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Indubbiamente anche noi, come Gruppo del Partito Democratico annettiamo grande importanza alla problematica indicata nel testo di quest'ordine del giorno.
Prima precisazione. Da molti anni conosciamo l'attività e il lavoro del Panathlon in tutte le sue articolazioni, sia di carattere regionale sia provinciale; un'opera importante e meritoria a servizio dello sport, di un certo modo di intendere lo sport, come elemento di crescita educativa e di costituzione di un'etica della convivenza civile, cui il Panathlon si è dedicato, aiutando, in tal senso, il CONI, le Federazioni, gli Enti di promozione e le stesse Istituzioni, a tenere insieme, con un unico filo questa problematica nelle varie discipline sportive.
Senz'altro il nostro riconoscimento e il nostro plauso va in questa direzione, soprattutto nell'organizzazione con cui l'Istituzione regionale ha avuto modo di collaborare nel corso di questi anni in più fasi e in più sedi.
Voglio ricordare che questa è la regione dove si sono svolte le Olimpiadi di Torino 2006 e le Paralimpiadi di Torino 2006. In occasione di quell'evento sportivo è stata stesa una carta etica dello sport, un importante elemento costitutivo della definizione delle Olimpiadi, ripresa poi da tante altre sedi olimpiche e paraolimpiche nelle fasi successive. Fu Torino e il Piemonte, con grande rilievo e importanza, ad inaugurare quella dimensione etica, unita anche ad un grande evento sportivo.
Voglio ricordare che negli anni precedenti questa Regione ha dato vita non solo ad una carta etica dello sport, ampiamente sottoscritta da tutto il territorio, ma ad una Fondazione in tal senso, presieduta dal compianto Giudice Laudi, persona di grande rilievo e di grande livello, con un importante Comitato scientifico. Ci dispiace che quella struttura oggi non sia stata.



PRESIDENTE

Scusi, collega Manica.
Chiedo ai Consiglieri di rimanere ai propri posti, trattandosi di un dibattito importante.
Prego, continui Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Questa Fondazione etica ha realizzato importanti interventi per il mondo dei media, soprattutto nei confronti dei giovani e delle scuole piemontesi. Era stato promosso anche un importante lavoro con le scuole insieme a tutte le squadre professioniste di calcio piemontesi, in ordine ad un modo diverso di intendere lo sport ed il modo di approcciarsi allo stesso e di essere tifosi, facendo ritornare gli stadi come luogo di incontro, e non come occasione di violenza.
Sono stati realizzati incontri con tutte le scuole piemontesi e una serie di importanti eventi, con testimonianze di grandi nomi dello sport che hanno fatto da testimonial in Piemonte su tutto questo.
Direi che questa è una Regione, riconosciuta anche a livello nazionale ed internazionale, che ha lavorato molto in questa direzione, anche se non è mai troppo.
Voglio ricordare che il Libro Bianco sullo sport e la Carta Etica europea sono stati presentati, in collaborazione con le Istituzioni europee, proprio a Torino, in occasione degli eventi post-olimpici.
Da tempo, quindi, il Piemonte, è candidato per essere una Regione importante su questi temi. Il fatto che con un ordine del giorno il Consiglio ne parli, rende più attuale questo argomento. A quell'ordine del giorno, però, occorrerebbe far seguire una coerente e incisiva attività dell'Amministrazione, continuando quella tradizione di cultura etica sullo sport e di azioni concrete che da tempo caratterizzano la nostra Regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Come ha detto la collega Manica, è un ordine del giorno che ovviamente ci trova favorevoli e non si può che votare, ma è solo un inizio, è solo un auspicio, è solo un qualcosa che deve andare al di là del formale, come spesso un ordine del giorno rappresenta. Deve potersi trasformare in azioni concrete da parte dei responsabili, da parte dell'Amministrazione e della politica, che hanno parte di responsabilità.
Sull'etica mi permetto di fare qualche considerazione.
Nella formazione di un giovane che partecipa ad una disciplina sportiva ci sono sicuramente degli enormi vantaggi, dal punto di vista della salute e della formazione psicofisica, quindi ben venga, dove è necessario correggere, nell'ambito di sport agonistici, anche l'aspetto etico, ma ripeto, sotto il profilo comportamentale.
Ci sono discipline, come le arti marziali, che hanno solide basi etiche, dalle quale non è possibile prescindere, pena gravi penalizzazioni attribuite a coloro che le praticano.
Per questo motivo, penso che la lealtà, nell'ambito della pratica di una disciplina sportiva, possa indurre il giovane a mantenere questo tipo di atteggiamento anche nell'ambito della sua vita da adulto, della vita professionale e nel più vasto ambito dei rapporti sociali.
Non può che balzare agli occhi, però, la contraddizione che esiste in altre discipline, in altri sport. Mi viene da pensare, per esempio, alle problematiche relative al calcio. Il calcio è sicuramente uno degli sport più seguiti; uno sport di massa, uno sport che muove grandissimi interessi soprattutto sulla base e sulla partenza di contratti milionari. Mi chiedo quanto sia difficile inserire quel tipo di sport nel rispetto etico e comportamentale in ambito sportivo.
Andrebbe corretto, ma purtroppo è un problema ormai globale, quindi è difficile intervenire o interferire con un andazzo che riguarda il problema in ambito internazionale.
È veramente scandaloso dover assistere al mercato dei giocatori con contratti milionari, soprattutto oggi che balza tanto agli occhi il privilegio della casta. Non si pensa solo al privilegio di alcuni giocatori, ma mi vengono in mente altri ambiti, come per esempio, anche se non c'entra con l'argomento, quello giornalistico-televisivo o dei presentatori con contratti milionari.
Ritornando all'etica dello sport, è fondamentale, nella formazione psicofisica di chi si approccia a quello sport se fosse possibile assumere anche, oltre alla formazione di disciplina, un apprendimento di condotta etica corretta che, andando anche al di là del mero comportamento nei confronti dell'avversario o degli avversari, incarna lo spirito con cui ci si appresta a competere, a misurarsi e quindi - eventualmente - a vincere.
Si può anche perdere, tranquillamente, e sarebbe tanto opportuno che lo sport, nell'agonismo soprattutto, insegni a perdere con grande dignità. La vita, infatti, non è fatta solo di vittorie: è fatta soprattutto di sconfitte da cui bisogna sapersi rialzare per riprendere il proprio percorso. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Anche il Gruppo del Partito dei Pensionati voterà favorevolmente l'ordine del giorno n. 198 perché ritiene che sia corretto che anche il Consiglio regionale del Piemonte - insieme ad alti Enti pubblici e più Associazioni, Federazioni internazionali, Organizzazioni, Comitati (olimpici e non) - adotti la Dichiarazione dell'etica sullo sport giovanile che - questo è merito della Fondazione Panathlon International che l'ha proposta in tempi ormai lontani - è stata di fatto adottata dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dei bambini dal lontano 1989.
È un merito di questa Fondazione, che ringrazio pubblicamente anche per aver posto all'attenzione del Consiglio regionale l'acquisizione di questa Dichiarazione che - lo voglio ricordare - è stata presentata, per quanto possa sembrare scritta in modo un po' oscuro, ma lo dico così rimane agli atti - da tutti i Consiglieri dell'Ufficio di Presidenza, in rappresentanza dell'intero Consiglio regionale: in realtà si è trattato di una presentazione corale e credo che il collega Leardi sia intervenuto proprio a nome dell'Ufficio di Presidenza; e questo, idem, vale per il collega Placido.
Credo che i principi etici che si vogliono enucleare con questa Dichiarazione valgano per tutti gli sport, compreso il calcio che ha menzionato il relatore che mi ha preceduto. Purtroppo non sempre questi appaiono nella pratica effettiva, ma non si può generalizzare solo perch "l'albero che cade fa più rumore della foresta che cresce": la maggior parte delle Organizzazioni sportive e dei dirigenti sportivi che praticano il calcio sono sani e propagano insegnamenti estremamente utili ed etici per i nostri giovani, che sono gli adulti di domani.
Personalmente posso dire che alcune di queste enunciazioni sono completamente incarnate da un altro sport che io adoro, che è uno sport della mente: quello degli scacchi; sono totalmente fatte proprie dallo sport degli scacchi. Volendo, però, si può allargare il discorso e vedere che tutti gli sport che vengono praticati con una certa disciplina si basano su queste importanti dichiarazioni.
Sono molto felice che il Consiglio regionale decida oggi - spero nel voto favorevole - di adottare queste regole e concludo citandone alcune perché credo che siano utili anche a noi stessi: la capacità di accettare la sconfitta, di onorare l'avversario, di rifiutare ogni forma di prevaricazione e di violenza e - lo dico a tutti noi, ma per primo a me stesso - il riconoscimento e il rispetto dell'avversario, cosa che purtroppo sia da ragazzini, sia da sportivi, sia da uomini adulti e anche da Consiglieri regionali non sempre ci ricordiamo di adottare. Grazie Presidente.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, dichiaro chiuso il dibattito generale e do la parola, per la replica, al Vicepresidente del Consiglio regionale Molinari.



MOLINARI Riccardo, Vicepresidente del Consiglio regionale

Grazie, Presidente.
Devo dire che accolgo con favore il dibattito e, a nome dell'Ufficio di Presidenza, ringrazio l'Aula perché, dagli interventi che abbiamo potuto ascoltare, mi sembra che ci sia un condivisione su quest'ordine del giorno.
Ringrazio però soprattutto il Panathlon per aver sottoposto all'Ufficio di Presidenza questa problematica e per aver spinto la nostra Assemblea legislativa regionale alla sottoscrizione di fatto di questa Carta.
Ho sentito negli interventi anche delle analisi sul quadro attuale e su come oggi viene percepita la politica dai cittadini - in uno degli interventi se n'è parlato - e devo dire che, se molto spesso in fasi precedenti le dichiarazioni d'intenti, i principi generali, le spinte emotive, i valori morali e le Carte di intenzioni sono state a volte considerati come superflui e come degli atti formali e qualcosa di non vincolante, credo che in un momento come questo, in cui alla politica si contesta proprio il fatto di non avere dei valori di riferimento e di non avere eticità nelle scelte, documenti di questo tipo, documenti di impegno politico su principi, valori, parametri di scelta e soprattutto su modalità di gestione delle risorse pubbliche assumano un significato diverso.
Visto che il Consiglio regionale e la Regione Piemonte sullo sport hanno delle competenze e quindi contribuiscono a creare il sistema e la rete delle attività sportive sul nostro territorio regionale, è importante vincolarsi nelle scelte e farlo su determinati principi: su principi sani com'è già stato ribadito in tutti gli interventi - su principi di buon senso e su principi che, avvalorati anche da consessi internazionali ben più importanti come quello delle Nazioni Unite, già oggi regolamentano - mi permetto di dire - le attività di quest'Aula e della Regione Piemonte nell'erogazione dei contributi e nello svolgimento delle attività sportive.
Com'è ben esplicitato in questa Carta sull'etica sportiva, infatti, la funzione principale dello sport, su cui noi come organismo pubblico dobbiamo e possiamo incidere - escludendo lo sport professionistico - è prima di tutto una funzione sociale, che si espleta sotto diversi aspetti.
Oggi credo che la rete delle associazioni sportive sia molto spesso - penso in particolare nelle grandi città e nei quartieri disagiati del nostro Piemonte - il primo punto di approdo per i giovani in difficoltà. L'opera degli operatori sportivi molto spesso sostituisce quella che una volta era l'opera degli oratori o, a volte, anche quella dei servizi sociali. È innegabile, quindi, che oggi la funzione sportiva vada oltre l'agonismo e verso la formazione del cittadino di domani, nel solco dei principi contenuti in questa Carta.
Questo è l'altro aspetto sociale dell'attività sportiva: lo sport è scuola di vita in tutto e per tutto perché educa il giovane alla competizione, a confrontarsi con i propri limiti e con le proprie capacità al successo e alla sconfitta ma, soprattutto, al rispetto degli altri sempre e comunque e alla competizione circoscritta all'interno delle regole. Ecco, questo è un altro tema importante che serve nell'educazione dei giovani.
In un contesto in cui si critica il Paese in cui viviamo perché si verifica una presunta sistematica violazione delle regole e c'è chi si sente sopra le stesse, è fondamentale educare fin da giovani i ragazzi quindi i futuri cittadini, la classe dirigente di domani - al fatto che la competizione in sé e per sé, l'antagonismo, la dimostrazione delle proprie capacità devono sempre avvenire all'interno di un quadro circoscritto di regole, di cui si devono poi accettare il verdetto e le conseguenze. Credo che questa sia la base dell'educazione e che questa base la dia proprio lo sport.
Il Consiglio regionale e questo Ufficio di Presidenza non potevano quindi che aderire favorevolmente alla vostra richiesta e soprattutto non potevano che unirsi ai tanti enti e alle tante organizzazioni amministrative e politiche che hanno già sottoscritto questa Carta. Ripeto che sono convinto che già oggi le scelte e le leggi regionali che si occupano di sport vadano in questa direzione. In ogni caso, però, credo che dare una visione di prospettiva, fissare dei principi e - perché no? vincolare moralmente tutti noi presenti in quest'Aula su dei valori importanti come questi non sia un atto formale e scontato ma sia oggi - in questo periodo in cui sembra che la bussola dei valori si sia persa - un atto dovuto e soprattutto condiviso da tutta l'Assemblea.
Ringrazio quindi l'Aula e soprattutto il Panathlon per averci dato l'opportunità e l'occasione di discutere di questi temi.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Molinari.
Ringrazio tutti i colleghi che hanno partecipato a quest'importante dibattito, in particolare i Vicepresidenti Placido e Molinari, che hanno illustrato e concluso il dibattito sull'ordine del giorno.
Ricordo che non è possibile procedere alle dichiarazioni di voto pertanto passiamo alla votazione del documento.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 198, il cui testo recita: "Premesso che ai sensi di quanto previsto dall'articolo 1 della legge regionale 22 dicembre 1995 n. 93 la Regione Piemonte promuove le iniziative atte a favorire la pratica dello sport e delle attività fisico-motorie quale strumento per il miglioramento ed il mantenimento delle condizioni psicofisiche della persona, per la tutela della salute, per la formazione educativa e lo sviluppo delle relazioni sociali Ritenuto che ogni pratica sportiva prevede e necessita di rispetto di alcune 'regole' di etica sportiva - il cosiddetto fair play - ovvero tutta una serie di valori e principi che hanno alla base il concetto di 'lealtà' tradotto nel rispetto delle regole del gioco, nel rispetto dell'avversario nella capacità di accettare la sconfitta e di onorare l'avversario in caso di vittoria, nel rifiutare la corruzione, il doping, il razzismo e ogni forma di violenza Osservato che il Panathlon International - Associazione internazionale senza fini di lucro - si pone come prima finalità l'affermazione dell'ideale sportivo e dei suoi valori morali e culturali quale strumento di formazione ed elevazione della persona e di solidarietà tra gli uomini e i popoli Considerato che il Panathlon International ha stilato una 'dichiarazione sull'etica dello sport giovanile' sulla base della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dei bambini (Assemblea Generale del 20 novembre 1989), sostenuta da esperti internazionali, presentandola al mondo sportivo internazionale in occasione della Conferenza a Gand in Belgio il 29 settembre 2004 Rilevato che, successivamente a tale data, la suddetta dichiarazione è stata sottoscritta da numerosi enti locali, organizzazioni, federazioni internazionali e nazionali, comitati olimpici e autorità civili Considerato che la 'dichiarazione del Panathlon sull'etica dello sport giovanile' persegue il fine di stabilire chiare regole di comportamento nella ricerca di valori positivi nello sport giovanile Prendendo atto di quanto contenuto nella 'dichiarazione sull'etica dello sport giovanile' e condividendone i principi e i valori Il Consiglio regionale del Piemonte Dichiara di adottare la 'dichiarazione sull'etica dello sport giovanile'".
Il Consiglio approva.
Informo il Consiglio che la comunicazione della Giunta regionale sulla questione dei ticket sanitari avverrà alle ore 17, da parte del Vicepresidente della Regione, Ugo Cavallera.
Gli ordini del giorno presentati dal Consigliere Reschigna e dalla Consigliera Cerutti saranno discussi e votati alla fine del dibattito.


Argomento: Parchi e riserve - Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Proseguimento esame disegno di legge n. 54, inerente a "Modifiche alla legge regionale 29 giugno 2009, n. 19 (Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità)"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame del disegno di legge n. 54, di cui al punto 7) all'o.d.g.
Nella seduta pomeridiana del 12 luglio è iniziato l'esame del provvedimento.
La relazione di maggioranza è stata svolta dal Consigliere Comba mentre la relazione di minoranza è stata svolta dai Consiglieri Taricco e Bono.
In sede di discussione generale sono intervenuti i Consiglieri Reschigna, Buquicchio, Muliere, Ronzani, Ponso, Botta Marco, Tiramani Lepri, Carossa e Pentenero.
Dobbiamo, quindi, procedere con la discussione generale.
Risultano iscritti - e chiedo se confermano l'iscrizione - i colleghi Manica, Negro, Stara e Boeti. Si è aggiunta la Consigliera Cerutti.
La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Come hanno dichiarato i colleghi nella seduta precedente - questa è la continuazione di quel dibattito - il nostro Gruppo consiliare, in merito alle aree protette e alla difesa delle stesse ha una posizione senz'altro favorevole. Tra l'altro, come altri Gruppi, conosce la storia, la tradizione nella costruzione, tutela e definizione delle stesse, avendo la nostra regione - una notorietà, da questo punto di vista, che travalica anche i propri confini.
Detto questo, dopo un lungo dibattito in Commissione, si è raggiunto in quel provvedimento, un punto di sintesi, più o meno apprezzato e condiviso, sulla gestione dei Sacri Monti.
Voglio ricordare che i Sacri Monti sono una particolarità piemontese italiana ed europea. I Sacri Monti esistono solo in Italia e in una realtà dell'Est europeo e rappresentano una caratteristica e una qualità di pregio a livello nazionale e internazionale che determina flussi di turismo religioso, e non solo, di grande attenzione, da tempo e nel corso degli anni.
Il fatto di essere arrivati alla definizione di un momento di gestione unica ed unitaria, con la presenza, però, dei rappresentanti delle varie realtà territoriali dei pregiatissimi Sacri Monti è una soluzione di equilibrio che può essere migliorata e sulla quale la discussione pu avvenire.
L'unica cosa che non possiamo accettare è un atto privatistico - lo possiamo chiamare così - che pensa di separare il Sacro Monte di Varallo dagli altri Sacri Monti.
La domanda è: perché? Non fa parte della struttura organica dei Sacri Monti? Non fa parte di quella struttura di pregio che abbiamo promosso turisticamente, o non solo turisticamente, in modo unitario e che deve avere una gestione di carattere unitario? Vi sono altre ragioni territoriali che riguardano le relazioni tra quell'Amministrazione, la direzione del Sacro Monte e decisioni tutte localistiche o vicende tutte localistiche, che depotenzierebbero la realtà e la struttura dei Sacri Monti? Questo dibattito, più o meno surrettizio (più o meno, perché ci sono stati interventi espliciti dei Consiglieri della Lega), sta creando un elemento di difficoltà complessiva alla legge, a tutto il dibattito sulla vicenda delle aree protette, della gestione dei Sacri Monti e della loro valorizzazione.
Noi affermiamo che se non uscirà una visione organica ed equilibrata di quest'ambito, il dibattito avverrà e sarà un dibattito prolungato, per arrivare ad un provvedimento che crei un equilibrio più complessivo e non attui precedenti pericolosi e dannosi per l'intera realtà dei Sacri Monti e delle aree protette.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Si tratta di una materia importante per il futuro, per la valorizzazione e la tutela dei Sacri Monti, che non considero giusto separare.
Riguardo alle aree protette, abbiamo discusso più volte con l'Assessore Casoni e abbiamo trovato molti punti d'accordo.
Occorre stare attenti a creare nuove aree protette, anche se mi risulta che alcune aree protette stiano nascendo (cosa che ritengo anche giusta): una nuova area protetta - vado a memoria - raggruppa due pezzi delle province di Cuneo e Asti, è piccola ed è giusto e doveroso tutelarla.
Tutte le altre aree protette - i famosi parchi (dico quello che penso e credo d'interpretare anche l'idea di altri) - vanno intese diversamente da com'è avvenuto fino ad oggi.
Chi va a visitare le aree protette deve pagare un piccolo ticket; le aree protette devono essere anche un richiamo turistico, pertanto, come avviene in molte parti del Nord Europa, occorre garantire che siano pulite e che offrano l'accoglienza necessaria. Devono permettere anche all'anziano che non può camminare di poter verificare e vedere le bellezze che esistono nel parco, dagli animali alla flora.
Questo vale anche per i giovani, in modo da favorire in loro il rispetto per la natura.
Quando mi reco presso quei parchi, m'innamoro della flora, della fauna e di tutte le bellezze che madre natura ha creato. L'uomo non ha il diritto di distruggerle, anzi vanno tutelate seriamente.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cerutti.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Pensiamo sia corretto contribuire con delle nostre considerazioni al disegno di legge in oggetto, che, comunque, risulta essere modificato anche in senso positivo, rispetto al lavoro svolto in Commissione, però non possiamo esimerci dal non condividere alcune linee guida.
Nella relazione di questo disegno di legge sono indicate argomentazioni e ragioni che puntano alla razionalizzazione, alla semplificazione all'efficacia, nonché all'adeguamento normativo, in seguito a sentenza della Corte Costituzionale. Però, molto spesso, quando questa Giunta fa riferimento all'azione di semplificazione e razionalizzazione, poi, si trova a mettere in atto delle ricette, che possiamo definire liberiste che, a nostro avviso, nascondono un progressivo disinteresse verso il patrimonio ambientale, a vantaggio di altre attività, quali quelle agricole, produttive e turistiche. È quella che noi vogliamo chiamare una "liberalizzazione ambientale", che sembra essere un "liberi tutti", che ritroviamo in molti atti.
Certamente non possiamo non condividere in senso assoluto, ma rimarcare il fatto che spesso è presente questo ricorrente richiamo all'incentivazione e alla valorizzazione degli aspetti turistici delle aree naturali. Sono sicuramente aspetti positivi, però noi ricordiamo che condizione necessaria per una vera valorizzazione, anche in questo senso non può non essere che la tutela ambientale, per cui occorre preservare il nostro patrimonio.
L'abrogazione di alcune finalità, da perseguire da parte dei soggetti gestori, ci sembra emblematico, appunto, di questo scarso interesse ambientale. Tra queste abrogazioni nelle zone naturali di salvaguardia troviamo: "Tutelare gli ecosistemi agroforestali esistenti; promuovere iniziative di recupero naturalistico e di mitigazione degli impatti ambientali; attuare, attraverso un processo di pianificazione di area, il riequilibrio urbanistico territoriale, per il recupero dei valori paesaggistici e ambientali; sperimentare modelli di gestione della fauna per un equilibrato rapporto con il territorio e con le popolazioni residenti; promuovere e sviluppare le potenzialità turistiche sostenibili dell'area protetta".
Tutto ciò che riguarda la tutela e la gestione della fauna viene poi ricompreso nella generale legge sulla caccia che è in discussione in sede di Commissione. Su questo speriamo che non si attui, anche qui, questa logica liberista, che - ripeto - non condividiamo, proprio perché pensiamo che l'interesse piemontese sia rivolto alla tutela e all'indennizzo nei confronti del mondo agricolo, che, però, deve salvaguardare anche la vera tutela della fauna, in termini di patrimonio e biodiversità. Un'altra questione che è stata ampiamente discussa, su cui, forse, ci siamo concentrati maggiormente, concerne l'organizzazione degli organi dei soggetti gestori, che emerge dalle modifiche e certamente, per certi aspetti, richiama, chiaramente in termini accentratori, nei confronti della Giunta regionale, a scapito delle comunità locali.
La soluzione finale è rappresentata, appunto, dalla riduzione da sei a cinque componenti. Certamente, c'è una questione, che fa sì che vengano meno rappresentate le comunità locali, determinando un problema di qualità della rappresentanza. Infatti, precedentemente, tra i rappresentanti delle comunità locali era obbligo la presenza di un rappresentante di associazione industria, artigianato e turismo, ma, soprattutto - lo rimarchiamo - uno riguardava le associazioni di protezione ambientale maggiormente rappresentative.
Alcune considerazioni devono poi interessare i Piani d'area, che nella nuova formulazione fanno sì che ci sia un forte depotenziamento di quello che può essere il contributo da parte del Consiglio regionale.
Certamente, considerare solo e semplicemente lungaggine l'iter di approvazione, significa inserirsi in quel solco che, più generalmente e progressivamente, depotenzia, dal Parlamento ai Consigli comunali, le Assemblee elettive come inutili, dando una spinta "esecutivista". Si tratta di una china che riteniamo pericolosa, che pregiudica il ruolo stesso della democrazia e delle sue forme di rappresentanza ed è questione ancora più all'ordine del giorno nel momento in cui si discute tanto dei costi della politica. Infatti, il Consiglio viene investito nella redazione, con il coinvolgimento delle Commissioni, ma viene escluso dalla sua approvazione che è in capo alla Giunta.
Queste sono le considerazioni principali che volevamo manifestare in relazione a questo disegno di legge, che, comunque - lo sottolineiamo, come abbiamo fatto in premessa - ha recepito il lavoro svolto nelle Commissioni.
Quindi, da un testo iniziale si è addivenuti ad un testo che, certamente, è migliore rispetto alla sua versione iniziale.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto la parola la Consigliera Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes

Grazie, Presidente.
Anche nel mio caso le preoccupazioni sono legate ad una serie di modifiche, in particolare mi riferisco ai Sacri Monti.
Il sistema dei parchi regionali piemontesi si caratterizza per integrare in modo spesso perfetto la tutela del patrimonio naturale e quella del patrimonio culturale, questo vale particolarmente nel caso dei Sacri Monti.
Appare piuttosto stupefacente che, in un momento in cui, per ragioni di efficienza gestionale, si accorpa tutto, compresi gli ospedali, si operi una scelta diversa rispetto a un'opzione che fu assunta ancora, se ricordo bene, dalla Giunta Ghigo. Mi riferisco alla decisione di unificare i Sacri Monti in un'unica struttura di gestione, da un lato, per effettuare una promozione congiunta e, dall'altro, per lavorare in connessione con altre situazioni comparabili nel mondo, sviluppando studi su questo fenomeno del nostro territorio, che è di particolare interesse sul piano culturale.
Insomma, renderli davvero, da un punto di vista gestionale, efficienti, da un punto di vista promozionale, capaci di promuoversi e, da un punto di vista di studio del fenomeno, coerentemente inseriti in un processo che li studi tutti, altresì immettendoli anche a livello internazionale negli studi sull'architettura di tipo religioso o di questo genere (pellegrinaggi religiosi, siti oggetto di pellegrinaggio).
Francamente, appaiono chiare a tutti le bieche ragioni di scelta di questo genere, cioè la volontà, da parte di alcuni personaggi dei territori, di riprendersi in mano qualcosa che si considera proprio, ma che proprio non è, perché appartiene alla collettività: non è del Comune, è della collettività, eventualmente della collettività religiosa intesa in senso più ampio (piemontese, italiana e mondiale).
I Sacri Monti furono costituiti in Parco proprio per sostenere non le collettività locali, bensì le comunità religiose, che non riuscivano a sostenerne i costi finanziari, quindi avevano difficoltà a mantenerli in uno stato adeguato. Vuol dire anche riconoscere una specie di appropriazione da parte della collettività territoriale, che non è corretta, perché la collettività che possiede i Sacri Monti è quella più generale, che ha interesse nei confronti della cultura, e quella più particolare, che ha un interesse specifico all'aspetto più rilevante, che è quello religioso. E proprio da questo punto di vista non se ne capisce lo scorporo e la modifica.
Più in generale, la maggior parte delle norme sembrano tendere a svilire l'aspetto di tutela naturalistica dei parchi, ponendo una serie di limiti.
Da ultimo, annoto che appare piuttosto stupefacente riformare ulteriormente la normativa sui parchi quando il tema vero è l'assenza totale di finanziamenti e quindi il fatto che i parchi non sono più per nulla in grado di svolgere la funzione per la quale sono stati accettati dalla collettività, cioè tutelare un patrimonio naturalistico e storico culturale, ma anche promuoverne una migliore e più opportuna fruizione di tipo ricreativo e turistico.
Mi riservo di entrare nel merito dei singoli articoli. Mi pare che sia un disegno di legge totalmente inadeguato a quelle che sono le funzioni che il nostro ordinamento regionale, ma anche nazionale ed internazionale assegna alle aree protette.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Anche questo disegno di legge, come altri disegni di legge, non tanti in questa legislatura è stata come prima ipotesi di lavoro una prima ipotesi piuttosto pasticciata. Noi abbiamo ascoltato nei primi mesi di questa legislatura le dichiarazioni roboanti dell'Assessore Casoni non solo rispetto a questo disegno di legge, ma penso alle questioni che hanno riguardato nella prima fase in Commissione e che ovviamente, quando arriverà in aula, riguarderà la discussione che faremo in aula, cioè il disegno di legge sul commercio.
Sono disegni di legge che partono da presupposti che sono la convinzione dell'Assessore e la convinzione della Giunta, ma che poi inevitabilmente si scontrano nel confronto con le autonomie locali, con i territori, nel caso dei commercianti con coloro che lavorano in questo settore.
Quindi, anche questo disegno di legge, un po' pasticciato all'inizio, e non avrebbe avuto probabilmente la possibilità di essere approvato con un po' di consenso, è stato modificato dal lavoro fatto in Commissione, che lo aveva reso un testo non dico votabile per quanto ci riguarda, ma certamente un testo nel quale noi non avremmo tenuto la posizione e l'atteggiamento che stiamo tenendo in questo momento.
È chiaro che l'argomento del quale discutiamo è un argomento di estrema importanza per i territori. Oggi c'è una sensibilità maggiore rispetto alla questione ambientale, situazione che si riflette non soltanto sulle prospettive di lavoro futuro, delle future generazioni, ma in generale i cittadini sentono più forte il bisogno di un modo di vivere che non è soltanto un modo di vivere di corsa, che non è soltanto la cementificazione, che non è soltanto lo sviluppo economico, ma che è un bisogno di rincontrarsi, di ritrovarsi, di respirare il giusto della natura, dell'ambiente, dei fiumi e dei laghi.
Ho un figlio che si è laureato in ingegneria dell'automobile, che ha voluto fare la specializzazione in ingegneria ambientale. Stamattina aveva un esame e spero naturalmente che lo passi. Le discussioni con lui sono all'ordine del giorno; mio figlio ci chiede di lasciare un Paese, un ambiente e una natura che siano degni di tale nome.
Fatta questa premessa, faccio tre considerazioni rispetto al disegno di legge. La prima riguarda il Consiglio di Amministrazione. Noi come partito crediamo che sia un errore il fatto che il Presidente sia di nomina regionale.
I comitati di gestione, i Consigli di Amministrazione, tutti quelli che hanno gestito in questi anni i parchi della nostra Regione, lo hanno fatto con grande serietà, competenza e lo dico con grande passione civile.
Penso ai parchi e ai Consigli di Amministrazione che hanno gestito i parchi della Val di Susa, che mi hanno invitato molte volte a visitarli con loro. I Consigli di Amministrazione erano formati effettivamente da molte persone e decine di persone che erano lì non per il gettone di presenza che veniva loro attribuito, ma perché sembrava loro un modo di lavorare per il territorio nel quale erano nati, nel quale vivevano con le loro famiglie.
Credo che sarebbe stato un segno di grande disponibilità e di grande democrazia da parte del Governo regionale se, a fronte e alla luce di questo lavoro di volontariato che ha caratterizzato i parchi in questi anni, la Regione avesse deciso di lasciare la Presidenza del Consiglio di Amministrazione alle autonomie locali.
C'è una frase che ricorre frequentemente in politica ed è "padroni a casa nostra". È una frase che io non sopporto, per me casa mia è il Paese che va dalle Eolie al Trentino. Certo è che le persone che vivono in un territorio, nei confronti di quel territorio hanno una sensibilità, una disponibilità ed una passione che sono certamente fuori dal comune.
Quindi, la prima considerazione riguarda il Consiglio di Amministrazione e pensiamo che sia un errore decidere il fatto che il Presidente sia nominato dalla Regione.
Le altre due riflessioni le faccio rispetto al principio che ci sembrava l'Assessore Casoni avesse impostato all'inizio di questo disegno di legge e che riguardava l'unitarietà dei parchi.
L'abbiamo detto mille volte, oggi le risorse sono quelle che sono. Noi dobbiamo tenere conto delle difficoltà economiche in cui versa il nostro Paese.
Dico frequentemente che c'è un'etica nel risparmio, perché il risparmio ci consente comunque di portare avanti i progetti e le iniziative che fino a questo momento hanno reso civile il nostro Paese.
Chiedo all'Assessore Casoni qual è la ragione per la quale, a fronte di un principio che io so essere nella sua mente, sia disponibile ad accettare un emendamento che divide i Sacri Monti, questo patrimonio straordinario che tutto il mondo ci invidia e che fa parte del patrimonio culturale straordinario della nostra Regione. Noi lo consideriamo un errore.
Questo Governo regionale ogni volta che si parla di Varallo ci casca.
Basta che gli esponenti politici importanti di quel territorio esprimano rispetto al proprio territorio un'idea, un pensiero ed un progetto, ed ecco che la Regione viene meno ai propri principi, pur di soddisfare il bisogno che viene dal territorio. Naturalmente credo che i bisogni dei territori vadano soddisfatti, se però non ledono il principio generale che sta alla base di una legge.
Per questo credo che sia un errore - lo dico all'Assessore Casoni accettare l'ipotesi di questo emendamento, che dividerebbe i Sacri Monti e l'invito che sommessamente rivolgo all'Assessore è di rivedere questa ipotesi.
So che c'è un altro emendamento, non l'ho ancora visto e non l'abbiamo ancora discusso, che riguarda le Alpi Cozie.
Le Alpi Cozie sono state rappresentate dal Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand, dal Parco naturale della Val Troncea, dal Parco naturale Orsiera-Rocciavrè, dalla Riserva naturale Orrido di Chianocco dalla Riserva naturale Orrido di Foresto, dal Parco naturale dei Laghi di Avigliana.
Mettere assieme tutte queste entità è stato un percorso faticoso nella passata legislatura, ma nel momento in cui questo è stato deciso, credo che non sia corretto, e anticipo anche qui che la mia opposizione sarà di tipo emendativo, se questa ipotesi dovesse in qualche modo essere portata avanti.
Ci sono poche risorse. Abbiamo fatto uno sforzo immane nella passata legislatura per mettere insieme pensieri, progetti e voglia di lavorare: penso che sia un errore tornare indietro rispetto a questo lavoro che è stato fatto e che quindi il ragionamento che vale per i Sacri Monti debba valere anche per il Parco delle Alpi Cozie.
Non lasciatevi tentare dagli Amministratori che vi sono vicini da un punto di vista politico: difendono il loro piccolo territorio e la loro autonomia gestionale e decisionale, ma sono deleteri per quanto riguarda la possibilità invece di consentirvi di portare a compimento il vostro disegno di legge.
Concludo con una riflessione che faccio ogni tanto: vincere le elezioni non vuol dire essere diventati padroni della Regione. La democrazia è che l'opposizione ha il diritto e, in qualche modo, anche il dovere di esprimere la sua opinione, che deve essere tenuta nella giusta considerazione da parte del governo risultato vincitore alle elezioni regionali. La democrazia è sostanzialmente questo: la possibilità di un confronto. Ed è anche il fatto di recepire idee e progetti che possono venire da parte di chi, in questo momento, è relegato all'opposizione.
Termino davvero, perché voglio stare nel tempo che mi è assegnato invitando il centrodestra a concludere questo percorso che oggi ha un discreto consenso nel territorio piemontese se non è snaturato in provvedimenti che riguardano singoli pezzi di regione; ciò naturalmente prima delle vacanze.
Siamo ormai alla soglia della pausa estiva (mancano solo dieci giorni): credo che sia importante evitare contrasti che ci fanno perdere tempo e che bisogna andare davvero alla conclusione di questa ipotesi di lavoro.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Noi, come hanno indicato gli interventi dei colleghi del mio Gruppo che mi hanno preceduto, abbiamo lavorato, nel corso dell'esame in Commissione per cercare di rendere il testo più coerente con quello che ci pareva l'intendimento delle comunità piemontesi interessate alla vicenda dei parchi. Abbiamo lavorato nelle consultazioni e abbiamo lavorato con l'Assessore, cui do atto di avere in qualche modo già cercato di recepire una posizione che fosse migliorativa rispetto a un prodotto originario che ci pareva assolutamente lontano dalle necessità di regolamentazione che questa materia aveva. Assessore Casoni, al di là degli aspetti ancora controversi sui parchi e delle istanze che potranno venire in ultimo fuori sacco rispetto al fatto che, in qualche modo, si tenta di togliere un parco da un ente gestore e viceversa - cosa che noi suggeriremmo di seguire con molta cautela, perché ciò può dare via a un "risiko" di parchi difficilmente contenibile - noi siamo veramente preoccupati da una voce che sentiamo ricorrere in quest'Aula, una voce che peraltro non è ancora formalizzata in un emendamento. Noi stiamo facendo una discussione generale su un disegno di legge; discutiamo su un disegno di legge avendo un fantasma che si aggira per questo Consiglio, che non è il fantasma del comunismo, cui subito ha pensato il collega Motta, lo tranquillizzo: quello fortunatamente è morto e sepolto e non resusciterà.
ANGELERI Antonello (fuori microfono) Questo lo dici tu!



GARIGLIO Davide

C'è qualche partito leninista, ma è un caso confinato, limitato.
Quindi, insomma, contiamo che non si espanda.
Il vero problema è che qui discutiamo, Assessore, anche in assenza di un elemento di chiarezza. Allora noi vorremmo sapere cosa succede sui Sacri Monti: è possibile? Assessore, qualsiasi soluzione politica può essere una soluzione discutibile, discussa, travagliata, ma ciascuno qua dentro tiene le posizioni politiche che legittimamente ritiene di tenere sulla base delle proprie valutazioni.
Quello che ci pare inaccettabile è che si faccia una discussione generale su un impianto normativo senza che sia stato chiarito ai Consiglieri se da parte non di un Consigliere singolo, ma se da parte della maggioranza di questo Consiglio si vuole sovvertire l'architettura del sistema dei Sacri Monti.
Su questo c'è un documento importante, una memoria presentata nelle consultazioni. Ricordiamo a tutti che i Sacri Monti, come le Regge Sabaude sono le uniche due realtà piemontesi riconosciute dall'UNESCO. Con tutto il rispetto, non stiamo parlando di altre ricchezze naturalistiche o architettoniche o storiche di questa regione, Assessore, ma stiamo parlando delle uniche due realtà riconosciute dall'UNESCO all'interno di questa regione. Ecco, ora noi dovremo porci - e questo discende dagli impegni assunti con l'UNESCO - un problema di maggiore integrazione con i due siti della Lombardia e con la Liguria, e invece ci giunge voce, nel silenzio dei Gruppi di maggioranza, di un tentativo di sovvertire la gestione unitaria del sistema dei Sacri Monti. Questo perché a qualche Sindaco importante o a qualche parlamentare importante non andrebbe che la sua realtà fosse gestita in un contesto unitario.
Allora, Assessore Casoni, le memorie che hanno presentato gli enti dei Sacri Monti - i soggetti che gestiscono i Sacri Monti ante riforma della legge 19/2009, che sappiamo per questa parte entrerà in vigore il 1 gennaio 2012 - sono molto chiare: o si mantiene il soggetto unitario così com'è stato concepito nella legge 19 o c'è il liberi-tutti. Noi troveremmo assolutamente fuori di ogni logica politica il fatto che, perché in un posto c'è un parlamentare, c'è un Consigliere regionale, ci sono degli amministratori che hanno particolare valore in una maggioranza di centrodestra, si prende un parco e lo si scorpora, in questo caso si prende un Sacro Monte e lo si scorpora.
E allora, quando si va a parlare della casta, dei costi della casta spesso si colpiscono gli stipendi dei politici, basta leggere i quotidiani.
Un esempio interessante è il titolo che oggi prende a tutta pagina Il Giornale: se vedete, il riferimento ai costi della casta è evidente. Ma quando si parla dei costi della casta, c'è anche quello, molte volte non visto dai cittadini, della proliferazione degli organi amministrativi della creazione di superfetazioni, della realizzazione di organi inutili.
A noi pare surreale dover continuare a discutere senza sapere se la maggioranza intende procedere a una revisione sostanziale della normativa per la parte che riguarda i Sacri Monti. Se così è, allora lo si dica con molta chiarezza e ciascuno in quest'Aula farà la battaglia che ritiene di dover fare.
Noi riteniamo che questa sarebbe una scelta fatta al di fuori di ogni razionalità e al di fuori di ogni buonsenso. A questa norma risponderemo negativamente sia in questo Consiglio sia all'esterno, perché che ci sia una casta che decide che in casa propria si organizza un sistema di scatole di realtà tutte a suo uso e consumo noi non l'accettiamo né pensiamo che l'accettino i cittadini piemontesi.
Vi chiediamo cortesemente di farci sapere i vostri intendimenti, in maniera tale che questo consentirà a tutto il Consiglio di gestire in modo più chiaro, più trasparente e possibilmente anche più veloce l'iter di questo disegno di legge, su cui peraltro devo dire che con l'Assessore abbiamo già avuto parecchi momenti positivi di confronto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Grazie, Presidente.
Prima di iniziare il mio intervento, vorrei capire di quale ordine del giorno stiamo discutendo. È il disegno di legge sulla modifica della legge regionale sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità, o è un disegno di legge sui Sacri Monti? È per capire, perché gli interventi di alcuni colleghi mi sembravano interessati unicamente ed esclusivamente a quella parte, quando invece mi pare che l'ottica su cui si è lavorato all'interno della Commissione, direi da entrambe le parti, era un'ottica di riforma complessiva di un sistema che sul nostro territorio, nella nostra regione, ha una sua storia che è peculiare rispetto ad altre regioni. Basta vedere l'elenco allegato alle cartografie, dove abbiamo un qualcosa come 106 cartografie tra parchi riserve e aree naturali nella sua complessità.
Era indispensabile, però, portare all'attenzione di questo Consiglio una razionalizzazione in un'ottica più adeguata ai tempi, diversa da quella che ha generato la storia delle aree protette di questa nostra regione.
Un'ottica che negli anni '80 e '90 individuava pochi intimi che potevano accedere alle aree protette, quasi fossero protette anche dalla possibilità di essere visitate dagli stessi piemontesi. Questo significa proteggere l'ambiente, ma significa anche non dare l'opportunità di vedere una delle più grandi bellezze del nostro territorio. L'ottica deve essere di salvaguardia e di tutela dell'ambiente, ma in un'ottica in cui questa salvaguardia possa essere visitata e, da un punto di vista culturale essere interpretata dai cittadini, per poter farla vedere alle famiglie per essere apprezzata e studiata.
Il nostro territorio ha questa peculiarità: utilizziamola. Abbiamo un grande dono su questo territorio, regaliamolo alle famiglie e a chi vuole venire a visitare il nostro territorio. Si sta cercando di trovare, in un'ottica turistica, nuovi obiettivi, nuove frontiere. Potrebbe essere individuata quella della biodiversità e delle aree protette.
Questa è l'ottica su cui dobbiamo lavorare e che cambia radicalmente quella che, mi auguro, è stata la mentalità sino a qualche anno fa.
Ben venga, anche proprio nell'aspetto evidenziato dal collega Gariglio nel suo intervento, una riduzione degli accorpamenti; una razionalizzazione di una struttura che conta in Regione Piemonte - lo voglio ricordare perché qua nessuno lo ha fatto - su 3.000 dipendenti, 440 dipendenti. 440! Vogliamo fare il calcolo economico di quanto è il costo, legittimo, giusto e corretto? Su questo costo dobbiamo cercare di puntare, per ottenere un ritorno in termini di promozione di un territorio che è a nostra disposizione. Ben vengano le modifiche, per esempio, che l'Assessore Casoni ci ha portato sui Piani d'area: cioè la possibilità di delibera e, quindi, di evitare le lungaggini burocratiche, cosa che va nell'indirizzo di questa Giunta: l'eliminazione della burocrazia a tutti i costi che allontana gli investitori e coloro che possono intervenire e valorizzare queste aree sempre nell'ottica di un rispetto dell'ambiente e di tutela delle aree naturali stesse.
Questo vale anche per la riduzione dei Consigli d'amministrazione in senso generale. È vero, si parla di casta e poi ci ritroviamo, tra parchi lo dico con molta chiarezza - comunità montane (e chi più ne ha più metta) con tutta una serie di strascichi della politica che alla fine hanno un costo non indifferente e pesano sulle tasche dei cittadini.
L'ottica, come è stato più volte confermato dall'Assessore Casoni, è quella che in qualche modo ho cercato di descrivere e che ritroviamo in molti parchi naturali internazionali. Vorrei solo citare alcune realtà, per esempio negli Stati Uniti, dove c'è un vero e proprio rispetto della natura e dell'ambiente, in un'ottica in cui c'è anche la valorizzazione del territorio. È uno dei termini dell'economia e del rilancio dell'economia di quel territorio.
Se questo è l'obiettivo condiviso dalla Commissione, ovviamente lo seguiremo con molta attenzione, soprattutto relativamente alle prospettive di rilancio economico.
La tutela del patrimonio naturale va bene, però cambiamo marcia cambiamo l'ottica e cerchiamo di viverlo mettendolo a disposizione di tutti i piemontesi e, ci auguriamo, anche di tutti coloro che vorranno visitare il nostro territorio, mettendolo quindi a totale loro disposizione.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Ricordo che la storia di questo provvedimento inizia da una determinazione, da parte della precedente Giunta, di un testo unico sulle zone naturali di salvaguardia, con gestione simile alle aree protette, ma con la possibilità di attuare del prelievo venatorio.
La Corte Costituzionale ha ovviamente sancito, dal nostro punto di vista, l'illegittimità costituzionale del provvedimento, quindi l'attuale Giunta si è ritrovata l'onere e l'indicazione perentoria di ridefinire questo provvedimento contestato.
La possibilità, anche durante l'iter in Commissione, poteva essere quella di trasformare le zone naturali di salvaguardia in aree protette oppure escluderle. Purtroppo, la scelta è stata la seconda: sono state affidate agli Enti comunali, con l'indicazione di portare avanti quel percorso di tutela e di recupero che prima era gestito diversamente. Si è ottenuto, grazie alla discussione in Commissione, di far rientrare queste zone di salvaguardia nelle aree contigue e quindi di farle ritornare ad una gestione regionale tramite piani e programmi redatti ad hoc.
Nel frattempo, c'è un'importante scadenza che riguarda la tutela naturale, rappresentata dal referendum regionale rimandato per più di vent'anni, che finalmente - se non ci saranno intoppi ulteriori - sfocerà in consultazione popolare nella prossima primavera.
Per la cosiddetta gestione faunistica a titolo oneroso nelle aree protette, secondo criteri tecnici di Giunta, il parere del Consiglio non sarà nemmeno vincolante. Secondariamente, la Giunta e l'Assessore competente hanno capito, o comunque hanno comunicato, che i Parchi hanno un costo e non producono un grosso reddito; hanno quindi impostato di fatto una svendita delle Aree protette e delle zone naturali di salvaguardia per poterle far fruttare e incassare i soldi della gestione faunistica che spettava finora, invece, ai Parchi stessi.
Dal nostro punto di vista i Parchi devono essere fruibili come propone il modello anglosassone, con una gestione di tipo trust, per la quale ogni membro partecipa, con una quota in qualità di socio, alle finalità di preservazione dell'area. Secondo noi è giusta la riduzione del numero dei Consiglieri ma non si risolve questa gestione della distribuzione dei posti sul territorio.
Per finire, vengo all'emendamento dell'Assessore Sacchetto - arrivato in ultimo e poi inserito all'articolo 21 - sulla possibilità di abbattimento di alberi per motivi di pubblica sicurezza, previa comunicazione scritta al soggetto gestore. Su questo ci batteremo tramite l'attività emendativa, perché in casi documentati l'intervento può essere eseguito già dalla data di presentazione della comunicazione: in pratica contestualmente alla comunicazione, già si abbatte l'albero indicato. Su questa parte, appunto, ci opporremo fermamente attraverso gli emendamenti.
Per il Gruppo che rappresento la cosa migliore potrebbe essere quella di riprogrammare da zero la gestione delle aree protette. Purtroppo ci rendiamo conto che forse non ci sono le risorse, perché utilizzate in modo alternativo e forse non così utile per infrastrutture e piattaforme che in realtà non sono così importanti: comportano un dispendio di risorse che potrebbero essere invece utilizzate, appunto, per la tutela dell'ambiente e del paesaggio che noi tutti viviamo. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al Consigliere Comba.



COMBA Fabrizio

È stato ritenuto necessario procedere in ogni caso ad alcune significative modifiche della legge regionale 19/2009, ma anche e soprattutto per rafforzare ulteriormente il ruolo dell'Amministrazione regionale nell'ambito del sistema di queste nostre aree protette, con particolare riferimento - devo dire - alle aree di gestione regionale.
Questo è stato fatto anche e soprattutto per garantire una maggiore efficienza ai processi di governo e di tutela di queste aree. Si tratta di una semplificazione che va nella direzione dell'agire amministrativo, con un conseguente relativo contenimento dei costi.
Le modifiche proposte, peraltro, sono dettate dall'esigenza di esplicitare meglio anche il favorevole orientamento dell'Amministrazione regionale verso le potenzialità di sviluppo turistico delle aree stesse per poter garantire forme diverse di una loro fruizione, compatibile comunque con quello che è il faro: l'assoluta tutela ambientale di queste Aree.
Per ciascuna nuova area si indica, con apposita modifica dell'articolo 12, il rispettivo ente gestore ed è da sottolineare - e questo è un punto che tengo ad evidenziare - che l'istituzione di nuove Aree non comporta assolutamente la creazione di nuovi Enti strumentali di gestione, in quanto la stessa è posta in capo agli enti già previsti dalle Amministrazioni locali.
Ritengo che le zone naturali di salvaguardia siano, infatti caratterizzate da particolari e importanti elementi di interesse naturalistico-territoriale da difendere attraverso il raggiungimento fondamentale delle finalità che la legge ha voluto individuare: la tutela degli ecosistemi, la promozione delle attività naturalistiche, il recupero lo sviluppo e l'implementazione delle attività turistiche e le precise destinazioni e potenzialità delle medesime.
Non tralascerei neanche un aspetto importante che è venuto alla luce relativo alla modifica dell'articolo 36 della legge regionale 19/2009 in materia di risarcimento dei danni prodotti dalla fauna selvatica all'interno delle aree protette. Anche qui si è voluto affrontare in modo dinamico un problema che ha sollevato in passato non poche situazioni di disagio da parte degli agricoltori e di quegli imprenditori agricoli che hanno dovuto sempre sopportare, con atteggiamento sicuramente stoico, gli interventi da parte dell'Amministrazione. L'intervento sarà quindi commisurato alle misure preventive che gli imprenditori agricoli vorranno attuare in funzione della prevenzione del danno.
Il disegno di legge n. 54 significherà sicuramente un grande cambiamento nel modo di interpretare e di vivere il parco, ma assolutamente in linea con la gestione dei medesimi in altre zone del nostro Paese, nel resto dell'Europa e del mondo: un parco inteso come risorsa per il territorio, un parco dinamico e non solo - come spesso purtroppo accade - un onere e un gravame per chi vive e deve operare al suo interno; ripeto, quindi: un parco vivo dinamico e rispondente alle esigenze del momento storico, senza che venga distolta l'attenzione alla conservazione e alla valorizzazione di questo immenso patrimonio che ci è stato tramandato.
Sarà un legge che assolverà sicuramente ad una duplice finalità: quella della fruizione di questo immenso patrimonio da parte di tutti nel rispetto assoluto delle regole, ma con la consapevolezza, Presidente, che il medesimo ha altrettante potenzialità da poter esprimere nel suo stesso interesse e soprattutto in quello delle comunità che insistono al suo interno. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ricordo che siamo convocati alle ore 14.30. Il primo punto che verrà trattato riguarda le nomine, quindi si tratta di un punto con votazione.
Successivamente è previsto il proseguimento del disegno di legge n. 54 con il dibattito generale.
Ricordo anche che, come già precedentemente comunicato, la comunicazione della Giunta regionale sulla questione dei ticket sanitari sarà tenuta dal Vicepresidente della Regione Cavallera alle ore 17.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.02)



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