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Dettaglio seduta n.132 del 06/07/11 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


LEARDI LORENZO



(Alle ore 10.00 il Consigliere Segretario Leardi comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 10.33)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Procediamo con l'esecuzione dell'Inno Nazionale.



(In applicazione del dispositivo dell'ordine del giorno n. 9 "Unità d'Italia", approvato dall'Assemblea consiliare il 1° dicembre 2010 l'Assemblea, in piedi, ascolta l'Inno nazionale della Repubblica Italiana "Il canto degli italiani")


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Ordine del giorno n. 213 del Consiglieri Buquicchio, inerente a "Parto indolore con anestesia epidurale" (iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Ordine del giorno n. 427 del Consigliere Buquicchio, inerente a "Riqualificazione e riorganizzazione relativamente al piano di prevenzione" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione. Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne fa facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Ci sarebbero due ordini del giorno che chiedo cortesemente di inserire all'o.d.g.
Il primo è l'ordine del giorno n. 213 datato 9 febbraio 2011, firmato in modo trasversale da molti colleghi, riguardante il parto indolore con anestesia epidurale.
L'altro, il n. 427, è un po' più recente e, sempre in ambito sanitario riguarda la riqualificazione e riorganizzazione relativamente al piano di prevenzione.
Chiedo cortesemente se è possibile inserirli all'o.d.g. della seduta odierna. Grazie.



PRESIDENTE

Uno di questi ordini del giorno potrebbe essere attratto per analogia con altri ordini del giorno sulla materia e l'altro, se l'Aula acconsente lo dichiariamo iscritto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Non per questioni di primogenitura, ma poiché il 9 febbraio 2011 ho presentato quest'ordine del giorno sull'argomento, mi spiace un po' che sia "attratto" da un ordine del giorno presentato...



PRESIDENTE

Mi scusi, ma "attratto" non significa che deve essere poi fatto un unico ordine del giorno. Significa che saranno presentati singolarmente e distintamente, discussi e replicati, ma è anche per dare la possibilità ad un Gruppo o ad un singolo Consigliere di iscriverli entrambi.
Era un tecnicismo in questo senso.
Se l'Aula acconsente, sono considerati iscritti all'o.d.g.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente alle iscrizioni all'o.d.g.)


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Ordine del giorno n. 416 dei Consiglieri Leo, Vignale e Costa Rosa Anna inerente a "Scuola di Bianzè" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

A nome del nostro Gruppo, chiedo per cortesia l'iscrizione dell'ordine del giorno sulla scuola di Bianzé. È un ordine del giorno di cui non ho sottomano né il numero né il titolo. I firmatari sono i Consiglieri Vignale e Costa insieme al sottoscritto, ma so che anche altri colleghi sono interessati.



PRESIDENTE

Se l'Aula acconsente, è iscritto.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Goffi; ne ha facoltà.



GOFFI Alberto

Grazie, Presidente.
Chiederei di discutere l'ordine del giorno sull'uso della fascia tricolore durante le manifestazioni No TAV già depositato presso la Presidenza.



PRESIDENTE

già attratto dal punto 6) all'o.d.g.
L'o.d.g. è approvato così come modificato, ai sensi dell'articolo 58.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Biolé, Boniperti, Botta Marco Carossa, Comba, Costa Raffaele, Cota, Gariglio, Giordano, Molinari Spagnuolo e Toselli.


Argomento:

b) Impugnativa del Governo nazionale avverso l.r. 7/2011


PRESIDENTE

Il Consiglio dei Ministri ha esaminato in data 16 giugno 2011 la seguente legge regionale e ne ha deliberato l'impugnativa: legge regionale n. 7 del 29 aprile 2011, "Modifiche alla legge regionale 28 luglio 2008, n.
23 (Disciplina dell'organizzazione degli uffici regionali e disposizioni concernenti la dirigenza e il personale) in attuazione del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150 e adeguamento al decreto legge 31 maggio 2010, n. 78 convertito, con le modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, in materia di organizzazione e contenimento della spesa del personale", articoli 5 e 14.


Argomento:

c) Non impugnativa l.r. 8/2011


PRESIDENTE

Il Consiglio dei Ministri ha esaminato in data 30 giugno 2011 la seguente legge regionale ed ha deliberato la non impugnativa: legge regionale n. 8 del 19 maggio 2011, "Modifiche alla legge regionale 7 agosto 2006, n. 30 recante l'istituzione del Consiglio delle Autonomie locali (CAL) e modifiche alla legge regionale 20 novembre 1998, n. 34 (Riordino delle funzioni e dei compiti amministrativi della Regione e degli Enti locali)".


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 101, inerente a "Disposizioni collegate alla legge finanziaria per l'anno 2011"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 101, inerente a "Disposizioni collegate alla legge finanziaria per l'anno 2011", di cui al punto 2) all'o.d.g.
Nella seduta di ieri era stato accantonato l'articolo 18, in quanto era assente l'Assessore Ravello - e ne era stata chiesta la presenza. Il Vicepresidente della Giunta regionale, a nome della Giunta, aveva dato la disponibilità in questo senso, tant'è che oggi l'Assessore Ravello è presente in aula.
Sono stati votati gli articoli 19, 20, 21, 22, 23, 24 e 25. Pertanto propongo di partire dall'articolo 18, essendo presente l'Assessore competente.
ARTICOLO 18 L'emendamento rubricato n. 117) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé è già stato illustrato.
L'emendamento rubricato n. 301) del Consigliere Taricco è già stato illustrato.
L'emendamento rubricato n. 116) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé è già stato illustrato.
Emendamento rubricato n. 115) presentato dai Consiglieri Biolé, Bono Cerutti, De Magistris: Al comma 1 le parole 'per un massimo di due volte l'anno' sono sostituite con: 'per un massimo di una volta l'anno'.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Siamo sempre in fase emendativa dell'articolo 18, che riguarda le gare per moto e fuoristrada all'interno dei territori del Piemonte.
In questo caso, avendo anche discusso con il collega De Magistris tolte le sue motivazioni per la durata temporale di tre giorni almeno per le gare di rango internazionale, chiederemmo in questo caso di ridurre almeno il numero delle gare che sono fattibili all'interno di un anno quindi, da due volte all'anno al massimo di una volta all'anno.
Ribadiamo che la norma in oggetto, secondo noi, non ha senso inserirla all'interno di un collegato alla finanziaria. Capiamo le problematiche di cui si fa latore il Consigliere De Magistris, ma crediamo più auspicabile un confronto più ampio all'interno della Commissione.
Inoltre, restano pendenti tutti gli emendamenti rubricati dal 203) al 206), di cui si discuteva ieri pomeriggio con altri Consiglieri, che riguardano altre tematiche ancora più complesse, che non sono state trattate all'interno della Commissione.
Quindi, rinnoviamo l'invito al Consigliere De Magistris a stralciare gli emendamenti dal n. 203) ai successivi, seppure l'articolo 18 sia comunque stato frutto di una mediazione, dolorosa e faticosa per la parte più debole dell'opposizione, come in tutte le mediazioni.
In questo caso, rimanendo fermi all'articolo 18, chiediamo di ridurre le concessioni per fare delle gare all'interno dei boschi, di piste forestali, al massimo una volta all'anno, perché già ci sembrano eccessive due volte l'anno.
Questo era già stato discusso in Commissione e non era stato accolto.
Spero che ci si possa ravvedere in aula e valutare la bontà di presentazione di un testo emendativo in questo senso.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere De Magistris; ne ha facoltà.



PRESIDENTE

DE MAGISTRIS Roberto



PRESIDENTE

Grazie, Presidente.
Voglio fare una precisazione su questo emendamento. Non credo sia accettabile, per un motivo tecnico: per organizzare una manifestazione a carattere mondiale, occorrono - da Regolamento della Federazione - tre giorni (il venerdì per le prove, il sabato per la prova del Campionato europeo, la domenica per la prova del Campionato mondiale). Per arrivare a ottenere delle prove di Campionato europeo e mondiale, bisogna prima dare prova di essere dei capaci organizzatori predisponendo una prova di Campionato italiano.
Vi do un'informazione: questa domenica, a Crevola d'Ossola, in Val Formazza, ci sarà una prova di Campionato mondiale, unica prova per l'Italia, su 11 nazioni selezionate nel mondo. È prevista l'affluenza di 15.000 persone e, per una piccola valle, questo è un evento importante anche dal punto di vista economico.
Ebbene, se dovesse passare un emendamento di questo tipo, in Italia non sarebbe più possibile organizzare manifestazioni di questo sport a livello sovranazionale. Non capiamo la ratio. Non crediamo che l'ambiente sarà disastrato o deturpato da due manifestazioni all'anno.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere De Magistris.
Emendamento rubricato n. 114) presentato dai Consiglieri Biolé, Bono Cerutti, De Magistris: Al comma 1 le parole 'non superiore a tre giorni ciascuna' sono sostituite con: 'non superiori a due giorni ciascuna'.
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Avevo già discusso ieri al di fuori del dibattito ufficiale in aula col collega De Magistris. Noi avevamo compreso che, all'interno anche di gare internazionali, i tre giorni (venerdì, sabato e domenica) fossero più che sufficienti ad organizzare, ma in questo caso abbiamo comunque cercato di ridurre la durata sia temporale che il numero delle volte.
Ribadiamo che il nodo della questione, al di là di questi emendamenti all'articolo 18, è rappresentato dagli emendamenti presentati dal collega De Magistris e numerati 203), 204), 205) e 206). Sono emendamenti che originano dall'attività emendativa che è stata fatta in Commissione, su cui comunque ribadisco che si è addivenuti a una certa forma di compromesso e di mediazione. Riteniamo che toccare in modo ulteriore la materia potrebbe sicuramente non essere conveniente in un collegato alla finanziaria che già, come abbiamo detto, sta diventando un bombolone alla crema ripieno all'inverosimile, nel senso che tutti "pompano" dentro le materie cui sono interessati per farle passare con una corsia preferenziale.
Dal punto di vista formale e del metodo, riteniamo che non sia corretto sovraccaricare ulteriormente un collegato alla finanziaria piuttosto corposo e quindi rinnoviamo l'invito, per quanto riguarda questi emendamenti, sui quali ovviamente l'Assessore darà il proprio giudizio, a evitare ulteriori modifiche di altre leggi regionali che creerebbero nuove polemiche, diverse strumentalizzazioni e magari un ulteriore rallentamento dei lavori d'Aula.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Emendamento rubricato n. 113) presentato dai Consiglieri Biolé, Bono Cerutti, De Magistris: Al comma 1 le parole 'fatta eccezione per gli attraversamenti a guado esistenti, delle zone umide, dei tracciati fuoristrada mantenuti o sistemati con contributi pubblici, delle aree della Rete ecologica regionale di cui all'articolo 2 della delle regionale 29 giugno 2009, n. 19 (Testo unico sulla tutela delle aree naturali e delle biodiversità) e della rete escursionistica di cui alla legge regionale 18 febbraio 2010, n. 12 (Recupero e valorizzazione del patrimonio escursionistico del Piemonte)' sono cancellate.
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Questo emendamento è stato presentato perché nella dicitura dell'articolo 18 è poco chiaro l'ultimo capoverso, dove si dice "atta eccezione per gli attraversamenti a guado esistenti".
Rileggo l'ultimo capoverso: "Le manifestazioni delle gare motoristiche fuoristrada di cui al presente comma possono essere utilizzate al di fuori degli alvei, fatta eccezione per gli attraversamenti a guado esistenti nelle zone umide e tracciati fuori strada". Per noi è poco chiaro il "fatta eccezione": si tratta di un'eccezione positiva o negativa? Sono esclusi gli attraversamenti a guado, le zone umide e i tracciati fuori strada mantenuti o sistemati con contributi pubblici, come ieri è stato detto, o no? Di conseguenza, eventualmente sostituirei "fatta eccezione" con "esclusi", che è più chiaro, nel senso che vengono proprio esclusi, perch l'eccezione sembrerebbe riferirsi al di fuori degli alvei della frase precedente e quindi non si capisce se è un'eccezione che include o un'eccezione che esclude. Questa è una chiarezza del testo dell'articolo 18.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere De Magistris.



PRESIDENTE

DE MAGISTRIS Roberto



PRESIDENTE

Grazie, Presidente.
Questo passaggio, che tuttora è nell'articolo 11 della legge 32 (non è argomento di modifica e quindi di emendamento) è abbastanza chiaro.
Penso che la voglia che hanno i rappresentanti del Movimento 5 Stelle di essere contro a prescindere impedisca loro di dedicare la dovuta attenzione nella lettura di una legge, perché la legge è molto chiara.
Quest'emendamento è sbagliato e dimostra qual è la vostra posizione preconcetta sull'argomento, perché qui stiamo dicendo che le manifestazioni si possono organizzare in alcune aree, ma si sottolineano altre aree nelle quali è assolutamente vietato e di cui c'è l'elenco: sono gli attraversamenti a guado, le zone umide, i tracciati fuori strada mantenuti o sistemati con contributi pubblici, i tracciati della rete ecologica regionale, che sono normati da due leggi: la n. 29 del giugno 2009 e la n.
18 del febbraio 2010.
Il testo è molto chiaro, è solo che si denota il tipo di approccio che avete: siete contro a prescindere. Questo è un autogol, avete fatto un errore in questo caso. Queste, lo ripeto, sono le aree dove noi - e mi metto fra costoro - fuoristradisti riconosciamo che sia corretto non andare; se lei si oppone, sta dicendo che è corretto andare, attenzione! Secondo me, siccome il testo è molto chiaro, sarebbe il caso di ritirare il vostro emendamento.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 203) presentato dai Consiglieri De Magistris Marinello, Angeleri, Gregorio, Tiramani, Pedrale, Vignale, Mastrullo Molinari, Novero: Il comma 2 dell'articolo 11 L.R. 2 novembre 1982, n. 32 è soppresso Emendamento rubricato n. 204) presentato dai Consiglieri De Magistris Marinello, Angeleri, Gregorio, Tiramani, Pedrale, Vignale, Mastrullo Molinari, Novero: "Al comma 3 dell'articolo 11 L.R. n. 32 del 2 novembre 1982 le parole 'quanto disposto dai commi 1 e 2' sono sostituite dalle seguenti parole: 'quanto disposto dal comma 1'" Immagino che lei voglia illustrare il n. 203) e il n. 204), Consigliere De Magistris. Prego, prenda pure la parola.



PRESIDENTE

DE MAGISTRIS Roberto



PRESIDENTE

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 204) non è altro che una correzione conseguente alla modifica del comma 2 e chiede la soppressione dell'intero comma.
Cercherò di leggere velocemente una breve relazione, in modo da fornire maggiori informazioni ai colleghi.
La viabilità agro-silvo-pastorale normata dall'articolo n. 11 della legge regionale del 2 novembre n. 32 ha determinato, dal punto di vista della ricaduta socio-economica, profondi mutamenti particolarmente dal punto di vista economico, nel corso degli ultimi anni.
Grazie alla realizzazione di questi tracciati abbiamo, infatti assistito nelle nostri valli ad una profonda rivalutazione di tutta una serie di alpeggi che in virtù della totale assenza di vie di comunicazione erano stati abbandonati e stavano, nella maggior parte dei casi, per essere sommersi da una vegetazione imponente che "inghiottiva", per così dire tutto quanto i nostri avi avevano realizzato negli anni con il loro durissimo lavoro.
La possibilità di accesso legata alla realizzazione di queste piste ha sostenuto, inoltre, un indotto economico che permette a coloro che vivono in montagna di continuare a sopravvivere evitando di abbandonare una funzione di presidio del territorio che riteniamo assolutamente fondamentale per i nostri ecosistemi e per la tutela del patrimonio acquisito, evitando o quanto meno attenuando, il fenomeno dello spopolamento delle nostre montagne.
Legge per certi versi condivisibile anche in considerazione del fatto che la stessa permette la realizzazione di percorsi ad uso sportivo amatoriale, e quindi non competitivo, riservato ad alcune categorie di motocicli - mi riferisco al trial, che è la pratica del motociclismo fuori strada meno invasiva - limitando così la circolazione indiscriminata regolandola o, quantomeno, offrendo un'alternativa al divieto. Così come possiamo osservare in altre realtà territoriali non certo meno sensibili alla tutela dell'ambiente quali il Trentino, o altre regioni vicine l'Austria o, addirittura, la Svizzera, dove la marcia fuoristrada con mezzi a motore è tassativamente vietata senza deroghe o eccezioni, ma la marcia su tutti i tipi di strada è ovviamente libera, tralasciando le considerazioni circa il fatto che tutte le Regioni del Centro-Sud d'Italia sono prive della benché minima normativa e ordinamento.
Inoltre, con la legge regionale n. 35 del 22 agosto 2009 al comma 6 dell'articolo n. 2, palesando un vero e proprio accanimento fra le eventuali deroghe al transito che le amministrazioni possono stabilire sono addirittura esclusi coloro che intendono accedere a strutture agrituristiche con il danno che è facilmente comprensibile. Addirittura, ad esempio, posso documentare un caso dove l'imprenditore ha dapprima ottenuto un cospicuo finanziamento dalla Regione Piemonte per la realizzazione di una struttura agrituristica e poi, in funzione di questa legge, è di fatto impedito ai propri avventori di raggiungere la strada che conduce alla struttura stessa.
Accomunare il divieto di percorrere, con mezzi motorizzati, percorsi fuoristrada su tutto il territorio della regione, al transito su strade poiché tali sono soggette alla normativa nazionale - mi riferisco al nuovo Codice della Strada dove all'articolo 2 definisce e classifica le strade e all'articolo 3 dà la definizione di strade e di traffico - è una forzatura alla quale ci si può facilmente opporre invocando che la legislazione secondaria di cui si tratta non potrebbe, per tale suo carattere, superare i limiti di quella statale.
Così come fra l'altro disposto da una recente sentenza della Corte di Cassazione che, in seguito ad un ricorso presentato nei confronti della Regione Liguria, vedeva smentita la teoria del Pretore di Sanremo che avvallava una serie di contravvenzioni elevate dagli agenti del Corpo Forestale costringendo, di fatto, la Regione Liguria, a riscrivere tutta la normativa regionale adeguandola ai dettami della legge nazionale.
In virtù di quanto fin qui esposto e facendo seguito alla possibilità da parte dei Comuni di redigere un regolamento sulla base dei criteri stabiliti dalla Giunta regionale per l'utilizzo delle piste, si chiede di apportare le modifiche descritte negli emendamenti al fine di agevolare l'utilizzo di questi tracciati, così come previsto dalla legge.
Va inoltre ricordato che l'Ente proprietario della strada può, come previsto dalla legge nazionale - articolo 5 del Codice della Strada disporre la sospensione della circolazione di tutte o di alcune categorie di utenti per motivi di incolumità pubblica, ovvero per urgenti e improrogabili motivi attinenti alla tutela del patrimonio stradale o ad esigenze di carattere tecnico.
I Sindaci hanno tutta la possibilità di chiudere tutte le strade che ritengono non percorribili per motivi di ordine pubblico o di tutela dell'ambiente.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 384) presentato dai Consiglieri Taricco, Lepri Reschigna e Muliere: All'articolo 18, il comma II dell'articolo 11 della legge 32/82 è sostituito dal seguente: "Tale divieto è esteso anche ai tracciati e sentieri della rete escursionistica regionale di cui alla legge regionale 12 del 18 febbraio 2010 e a quelli presenti nelle aree della rete ecologica regionale di cui alla legge 19 del 28 giugno 2009, alle mulattiere nonch alle strade e piste agro-silvo-pastorali che sono segnalate ai sensi della legge regionale n.45 del 9 agosto 1989".
La parola al Consigliere Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo

Abbiamo chiesto la presenza in aula dell'Assessore Ravello perch vogliamo che la Giunta regionale si esprima sul complesso degli emendamenti presentati dal Consigliere De Magistris.
Chiediamo che lo faccia l'Assessore regionale alla montagna perch vogliamo, sostanzialmente, rappresentare questo tipo di situazione al Consigliere De Magistris e all'intero Consiglio regionale.
Sia ben chiaro: sull'articolo del disegno di legge uscito dalla Commissione, su quell'articolo, non facciamo barricate. Quell'articolo sancisce un principio di straordinarietà legato ad un numero limitato di manifestazioni sportive.
Gli emendamenti che il Consigliere De Magistris ha presentato, invece stabiliscono un altro principio: il principio della ordinarietà, della possibilità di transitare con mezzi fuori strada su sentieri, mulattiere strade forestali e quant'altro per raggiungere rifugi alpini, aziende agrituristiche.
Vorremmo che la Giunta regionale si rendesse conto che si sta ribaltando la legislazione regionale piemontese, trasferendo a livello dell'ordinarietà della legislazione piemontese un principio che, dal nostro punto di vista, è devastante. Vorrei ricordare all'Assessore Ravello in modo particolare che già l'articolo 11 della legge attuale prevede sostanzialmente, che le amministrazioni provinciali e comunali abbiano la possibilità di rendere transitabile per scopi turistici - dentro la parola turistico ci sta l'accessibilità all'agriturismo, l'accessibilità alle aziende - l'accesso ai mezzi per raggiungere elementi di attrattività.
Se la legge consente alle amministrazioni comunali di valutare situazione per situazione, laddove questa fattispecie corrisponda ad un bisogno di mantenimento di vita economica - che noi non escludiamo, ma non determini un nodo squilibrato di quei pezzi di territorio - introdurre invece, come fa il Consigliere De Magistris che è ordinario, che i mezzi fuoristrada possono transitare su sentieri, mulattiere, piste forestali e quant'altro per raggiungere rifugi alpini, finiremmo per definire in legge regionale che diventa ordinario il fatto che, se si vuole raggiungere la capanna Margherita, ci si possa andare con un mezzo fuoristrada potente.
Rinnovo quest'appello. Possiamo stare qui a discutere di questa materia e, se avete voglia e intenzione, andare avanti a discutere per ore su questa materia. La possibilità, in capo alle Amministrazioni comunali e provinciali, di valutare caso per caso, di tradurre in ordinarietà un diritto, rende un diritto la transitabilità di queste aree per le persone mentre la legge regionale vigente consente di rendere possibili praticabili situazioni che non determinano inconvenienti sull'ambiente e sulla montagna.
Su questo, Assessore, credo che un suo autorevole intervento possa consentire all'Aula di andare avanti con i lavori.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Alcune considerazioni in linea con le riflessioni testé esposte dal Consigliere Reschigna.
Cito testualmente il comma 3 dell'articolo 11 della legge n. 32 del 1982. Il comma terzo recita: "I Comuni, sentite le Comunità Montane e le Comunità Collinari, possono individuare, dotandoli di opportuna segnalazione, percorsi a fini turistici e sportivi, non competitivi, su tracciati già esistenti sul territorio. Anche in deroga a quanto disposto dai commi 1 e 2," - cioè quelli che vietano la percorribilità - "i Comuni disciplinano l'utilizzo di tali percorsi con proprio regolamento, in coerenza con le finalità di tutela della presente legge e ne danno comunicazione alle Regione".
Pertanto, quanto diceva il collega Reschigna è sacrosanto: già oggi i Comuni possono decidere tutto questo. Possono decidere se rendere...
(Commenti del Consigliere De Magistris)



PRESIDENTE

Chiedo scusa, siamo nella fase dell'illustrazione e tutti possono illustrare; poi, ci sarà la discussione generale, pertanto non parlate tra voi: mi sembra che un provvedimento che stava andando abbastanza bene si stia arenando.
Prego, Consigliere Taricco.



TARICCO Giacomino

Come ho detto in parecchie occasioni - abbiamo anche presentato una serie d'emendamenti per limitare i danni, qualora malauguratamente si decidesse di procedere - dobbiamo essere tutti consapevoli che stiamo stravolgendo la legge n. 32 e che le implicazioni delle modifiche che andremo ad introdurre le stiamo vedendo man mano.
Ieri ho comunicato al collega De Magistris che ci siamo resi conto che l'emendamento da lui proposto - di soppressione del comma 2 - faceva cadere tutta l'impalcatura che nella legge n. 45 gestisce tutte le sanzioni perché poggiavano sul secondo comma dell'articolo 11.
Ce ne siamo accorti sovrapponendo le leggi e cercando di capire.
Non vorrei che, approvando questi tre emendamenti, di corsa, ci si accorga, poi, di avere fatto un disastro.
Per questo, non sottraendomi alla riflessione sul tema, mi sono permesso di consigliare di procedere con calma e inserirlo in un prossimo provvedimento. Ricordo che in Commissione abbiamo discusso approfonditamente l'articolo 18, sul quale abbiamo trovato un'intesa che ci vede tutti d'accordo; trovo singolare che, arrivati in aula, spuntino tre emendamenti che rimettono in gioco una serie di questioni nuove. Ripeto: per quanto ci è stato possibile, anche con l'ausilio di legali e di rapporti esterni, in questi giorni abbiamo cercato di capire bene tutte le implicazioni che avevano. Giocano, per quel che ci è dato conoscere in questo momento, almeno quattro leggi che s'incrociano con questa, e non vorremmo commettere degli errori.
Ricordo, in merito all'osservazione del collega De Magistris, che la Corte di Cassazione non ha espresso quello che ha appena sostenuto il collega De Magistris; ha detto semplicemente che in Liguria, in quel momento, essendo in carenza di una normativa che andasse specificatamente a normare quel tipo di strade, si è stabilito semplicemente che su quel tipo di strade non possono circolare i veicoli fuoristrada, ed essendo stato sorpresa una moto, che era oggetto di sanzione, su un percorso che ai sensi del Codice Civile era definibile strada, questa non poteva essere multata.
Ma qui siamo in una fattispecie completamente diversa; siamo in una fattispecie dove quel tipo di viabilità, pur essendo una strada, è specificatamente normata - e questo è un pieno diritto della Regione - come non percorribile.
Da questo punto di vista, voglio spiegare - e concludo, Presidente che non stiamo contestando l'accezione fatta dal collega De Magistris, e cioè che anche un sentiero e una mulattiera siano "strada", ai sensi del Codice Civile, perché lo stabilisce il Codice Civile. Il Codice Civile però, non dice assolutamente che, relativamente alle strade, le Regioni non hanno titolo a normare alcune tipologie di strada.
Il Codice Civile prevede già la possibilità di definire alcune strade come soltanto ciclabili o soltanto pedonali, altrimenti non esisterebbero le piste ciclabili, tanto per intenderci.
Pertanto, è un nostro pieno diritto decidere, su tante tipologie di strada, quelle percorribili da tutti e quelle sulle quali possono transitare solo alcune tipologie.
Noi riteniamo che l'impostazione che è stata posta - e chiudo immediatamente, Presidente, scusandomi, ma volevo solo chiarire il concetto rischi di mandare a carte quarantotto tutto un lavoro di valorizzazione di mulattiere e di sentieri che, con questo tipo di approccio, sarebbero distrutte in un quarto d'ora.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Lepri.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
Sono meno esperto dei colleghi Reschigna e Taricco; come molti colleghi, ho una percezione più epidermica, ma altrettanto importante considerando che molti di noi frequentano le montagne, sono appassionati di percorsi e sentieri montani, quindi apprezzano la qualità delle nostre montagne, tanto più nella misura in cui queste non sono invase o percorse da mezzi motorizzati.
Ricordo che quando ero giovane questo avveniva; poi una legislazione regionale lo ha impedito, ma è evidente che questo combinato disposto delle misure che il Consigliere De Magistris si accinge a presentare alla nostra discussione, è sicuramente rischioso. Se è vero, in linea teorica, che è possibile non contestare l'attesa, per esempio, di un esercente di un'attività di agriturismo, che considera di poter avere qualche avventore nella sua attività, è evidente che l'interpretazione dell'emendamento del collega aprirebbe al rischio di un utilizzo smodato e incontrollato di sentieri e mulattiere, da parte di mezzi fuoristrada.
Basterebbe che la persona motorizzata (moto o fuoristrada a quattro ruote, poco cambia) dichiari, quando è su una mulattiera o su un sentiero di montagna, di avere l'intendimento di raggiungere un'attività agrituristica che magari è a 2.500 metri di altezza per giustificare il suo passaggio, magari anche comprando un formaggio di capra per giustificare il fatto di poter scorrazzare per delle ore sui sentieri di montagna.
Il rischio è che gli "appassionati", soprattutto - immagino - di mezzi a due ruote, possano con questa possibilità approfittare ampiamente per viaggiare sulle due o quattro ruote su tutto l'arco alpino, percorrendo mulattiere o percorsi totalmente fuori strada, senza la possibilità, da parte di chi esercita un potere sanzionatorio, di applicare delle sanzioni.
La nostra proposta è che si possa intervenire perlomeno limitando i danni, e questo è il senso dei nostri emendamenti.
Non ci sembra vi siano, oggi, particolari ragioni per modificare una legge regionale o l'articolato di leggi regionali che, alla fine consentono di tutelare l'ambiente e anche - perché no - come ricordato dai colleghi, qualora i Comuni e le Province lo ritengano, di derogare da un principio che comunque va sancito e confermato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Si tratta di una questione molto seria. Capisco le intenzioni del collega De Magistris, che possono anche avere un fondamento, ma è evidente che le osservazioni e le riflessioni dei colleghi che mi hanno preceduto sono fondate.
Anche se l'intenzione è di permettere il raggiungimento di strutture agrituristiche, aziende agricole o rifugi alpini, è evidente che apriamo la strada - è proprio il caso di dirlo - a coloro i quali potranno recarsi in ambienti dove effettivamente non bisogna recarsi, se non utilizzando le proprie gambe.
molto rischioso: i controlli sono difficili e noi rischiamo di vanificare il senso dell'articolo 11 della legge, quando si vietava in modo specifico ai mezzi motorizzati percorsi fuori strada. Era una deroga ben chiara: "Sono esclusi i residenti, i conduttori di aziende agricole proprietari o gestori di fondi agricoli e forestali".
Dobbiamo riflettere. Le osservazioni avanzate sono davvero di buonsenso, quindi sarebbe opportuno che gli emendamenti del collega De Magistris venissero ritirati, perché su questa questione è veramente difficile trovare una soluzione, se non affidarci al testo della legge e lasciare che questo testo possa continuare a rimanere in vigore come tale.



PRESIDENTE

Subemendamento rubricato n. 297) presentato dai Consiglieri Taricco Reschigna, Ronzani, Muliere, Boeti, Pentenero: All'emendamento n. 205 al disegno di legge n. 101 le parole 'o accedere a strutture agrituristiche, aziende agricole, rifugi alpini, percorsi a fini sportivi e turistici, aree di aggregazione sociale, sportive e turistiche regolamentate e segnalate come tali' sono soppresse.
Emendamento rubricato n. 385) presentato dal Consigliere Taricco: Al comma 3 dell'art. 11 della legge 32/82 dopo le parole 'a quanto disposto dai commi 1 e 2' inserire 'ad esclusione dei tracciati inseriti nel catasto regionale' Subemendamento rubricato n. 282) presentato dai Consiglieri Taricco Reschigna, Muliere, De Magistris, Ronzani, Boeti, Pentenero: All'emendamento n. 205 al disegno di legge n. 101 le parole 'rifugi alpini percorsi a fini sportivi e turistici, aree di aggregazione sociale sportive e turistiche regolamentate e segnalate come tali' sono soppresse.
Subemendamento rubricato n. 375) presentato dai Consiglieri Taricco Reschigna, Ronzani, Muliere, Boeti, Pentenero: All'emendamento n. 205 al disegno di legge n. 101 le parole 'nonché dei mezzi di chi intenda accedere ai luoghi predetti per documentati scopi professionali o accedere a strutture agrituristiche, aziende agricole rifugi alpini, percorsi a fini turistici e sportivi, aree di aggregazione sociali, sportive e turistiche regolamentate e segnalate come tali' sono sostituite dalle seguenti: 'nonché dei mezzi di chi intenda accedere ai luoghi predetti per documentati scopi professionali, accedere per frizionare a strutture agrituristiche e aziende agricole e accedere, in occasione di manifestazioni, a percorsi a fini sportivi e turistici, aree di aggregazione sociale, sportiva e turistica, qualora regolamentate dall'autorità competente e segnalate come tali'.
Anche in questo caso chiederei un'illustrazione unica.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Questi emendamenti rispondono ad un principio di realismo. Noi continuiamo ad essere convinti che non sia questa la sede per fare un'operazione come quella che con gli emendamenti presentati dal collega De Magistris si verrebbe a realizzare. Abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere al collega De Magistris di togliere quegli emendamenti da questo collegato e di discuterne con calma, magari ragionandoci qualche settimana o qualche mese con l'aiuto dei tecnici, approfondendo bene le implicazioni che una simile modificazione si porterebbe dietro.
Dopodiché, abbiamo cercato di mettere a punto una serie di proposte che rendano meno impattante e che vadano ad escludere una serie di ricadute che quegli emendamenti comporterebbero sulla legislazione vigente. Vi sono alcune questioni che meriterebbero di essere approfondite ed affrontate.
Liberalizzare il transito di veicoli a motore su tutto ciò che è già stato umanamente calpestato, rischierebbe di innescare un utilizzo del territorio che sicuramente non risponderebbe più a quei principi e a quei criteri di salvaguardia del territorio stesso che le leggi 32 e 45 hanno come obiettivo, ma verrebbero completamente stravolti.
Ci sono alcune questioni che meriterebbero un approfondimento, come l'accesso, da parte di persone ospiti, ad aziende agricole e agriturismi.
Sono temi importanti, e la grossa perplessità è che nel momento in cui autorizzo qualunque cittadino ad accedere su strade su cui sarebbe vietato il transito perché deve andare ad un agriturismo o a comprare una fetta di formaggio in un'azienda agricola, potrei automaticamente trovarmi nella situazione di sentirmi dire da chiunque: "Vado a comprare il formaggio". Va su e poi dice: "Non ho trovato il formaggio che mi piaceva", quindi torna indietro senza formaggio.
Mi chiedo come possiamo gestire questo tipo di situazione.
Noi crediamo che l'accesso a determinati contesti territoriali, fatte salve alcune deroghe che la legge prevede e su cui siamo disponibili a ragionare, debba necessariamente fare i conti con una percorribilità singolare e particolare. Chi va sul sentiero di montagna non ci va per andare solo in montagna, ci va per sperimentate una modalità di accesso alla montagna e di fruizione della stessa.
Da questo punto di vista, gli emendamenti n. 297)...
Presidente, mi scusi, potrebbe dirmi gli altri subemendamenti?



PRESIDENTE

I subemendamenti sono: 297), 282), 375) e 385), che poggiamo tutti sull'emendamento 205).



TARICCO Giacomino

I primi due emendamenti limitano l'impatto dell'emendamento De Magistris; l'emendamento 375) prova a riscrivere l'emendamento De Magistris andando a limitarne l'impatto, anche se accetta la logica di accesso ad aziende agricole ed aziende agrituristiche che, ripeto, non è un tema che scartiamo a priori, ma che riteniamo che affrontato di fretta rischi di pregiudicare non poco la governabilità di questa situazione.
L'emendamento 385) riscrive, chiarendolo bene, che sono quanto meno esclusi da ogni possibilità di deroga i tracciati inseriti nel catasto regionale.
Il tema centrale dell'emendamento 385) - come anche nel 384) - è che la Regione Piemonte ha investito, alla luce della legge 12, tutta una serie di risorse per dare vita ad un vero e proprio catasto regionale di tracciati in larga parte curati e manutenuti dal CAI, per l'escursionismo al quale chi ama questo tipo di esperienze accede le domeniche e i fine settimana per camminare in montagna. Sarebbe veramente devastante immaginare di aprire l'accessibilità a questi sentieri a motocross o altri mezzi. A questo punto potremmo dire agli escursionisti internazionali, che vengono in Italia per fare GTA o altri percorsi, che forse sarebbe meglio cercarsi un altro Paese, perché nel nostro non avrebbero più diritto di asilo.
Credo che su questo punto sia necessario un sufficiente senso di responsabilità da parte di tutti. Capisco che chi ha a cuore il motocross potrebbe dire: "Più sono i posti dove possiamo andare, meglio è", ma sotto questo profilo dovremmo fare tutti insieme lo sforzo di non distruggere quanto, in decine di anni, questa regione ha costruito e ha offerto a tanti escursionisti e turisti che vengono nel nostro Paese proprio per questo.
Grazie.



PRESIDENTE

Procediamo con l'emendamento rubricato n. 302). Il 302) è uguale al 378) per proprietà transitiva, il 378) è uguale al 302).
Emendamento rubricato n. 382) presentato dai Consiglieri Taricco, Reschigna e Muliere: Per coordinamento occorre effettuare le seguenti modifiche: al comma 5 bis dell'articolo 11 della l.r. 32/1982 le parole 'in deroga ai commi 1, 2 e 5' sono sostituite dalle parole 'in deroga ai commi 1 e 5' alla lettera c) del comma 1 dell'articolo 38 della l.r. 32/1982 le parole 'per le violazioni di cui ai commi 1, 2 e 4 dell'articolo 11' sono sostituite dalle parole 'per le violazioni di cui ai commi 1 e 4 dell'articolo 11' Emendamento rubricato n. 302) presentato dai Consiglieri Taricco Reschigna, Muliere, Boeti, Pentenero: All'articolo 18 del disegno di legge n. 101, dopo il comma 1 è inserito il seguente: '1 bis. Al comma 6 dell'articolo 11 della legge regionale 2 novembre 1982 n. 32 (Norme per la conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale) dopo le parole 'nella sistemazioni di piste sciistiche,' sono inserite le seguenti: 'nelle sistemazioni di sentieri.' Emendamento rubricato n. 378) (così come emendamento rubricato n. 302) presentato dal Consigliere Taricco: All'articolo 18, al comma 6 dell'articolo 11 della legge regionale 2 novembre 1982 n. 32 dopo le parole 'di piste sciistiche', sono inserite le seguenti: 'nella sistemazione di sentieri,' La parola al Consigliere Taricco, per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento che affronta un altro tema: paradossalmente noi rischiamo, con le norme che stiamo discutendo, di aprire l'accessibilità ai sentieri a tutti coloro che con veicoli a motore decideranno di andarci. La norma non prevede specificatamente (quindi, abbiamo pensato di introdurlo) che coloro che vanno a fare la manutenzione dei sentieri possano, ad esempio, portare su materiali o altre cose necessarie alla manutenzione fisica dei sentieri.
Quindi, con l'emendamento n. 302) semplicemente introduciamo la possibilità che coloro che fanno la manutenzione ai sentieri possano utilizzare mezzi meccanici per andare a fare la manutenzione ai sentieri.
Anche con l'altro emendamento, il n. 378), chiediamo di permettere di accedere con mezzi a motore per la manutenzione dei sentieri.



PRESIDENTE

Quindi, "manutenzione" al posto di "sistemazione"?



PRESIDENTE

TARICCO Giacomino (fuori microfono)



PRESIDENTE

"Sistemazione dei sentieri".



PRESIDENTE

"Sistemazione" c'è già.
Se me lo dice esattamente, lo modifichiamo.



TARICCO Giacomino

C'è "sistemazione di piste sciistiche"... Sì, "sistemazione dei sentieri".
Aggiungeremmo la norma, dopo "sistemazione di piste sciistiche" anche "sistemazione di sentieri".



PRESIDENTE

D'accordo. Grazie.
Dichiaro conclusa l'illustrazione di questo blocco di emendamenti.
Mi permetto, prima di passare alla discussione generale, che già dalla fase dell'illustrazione, dove ho ritenuto, anche sui tempi, di concedere a tutti coloro i quali sono intervenuti anche un po' di tempo in più per impostare già la questione, sono emerse una serie di difficoltà. Mi era stata preannunciata una richiesta di breve sospensione, di accantonamento di quest'articolo per dare la possibilità alla Giunta di elaborare.
aperta la discussione generale.
La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

sorprendente l'atteggiamento di una parte di quest'Aula che conferma di fatto, le origini: contro un principio di libertà che è quello che noi vogliamo adottare c'è un principio che blocca, da parte della Regione qualsiasi tipo di accesso e proprio di libertà. Oltretutto noi, che siamo autonomisti, siamo per il principio dell'autonomia. Quindi il principio dell'autonomia è regolamentato dalla legge del 2 novembre 1982 all'articolo 4, quando si scrive che le Amministrazioni provinciali e dei Comuni possano interdire il transito ai mezzi autorizzati su strade di loro competenza, qualora sia ritenuto opportuno ai fini di tutela ambientale e sicurezza stradale.
Vorrei rimandare al mittente le accuse, e quindi al Consigliere Reschigna, che questa maggioranza, in particolare il collega De Magistris e coloro che hanno firmato l'emendamento n. 203), non sono dei distruttori della natura. Giusto per chiarire.
Noi cerchiamo assolutamente di dare un principio di libertà salvaguardando la tutela ambientale, ci mancherebbe altro. Abbiate pazienza, si parte da un presupposto completamente diverso: questo emendamento contiene questo principio che probabilmente è contrario è al vostro, ma non potete tutte le volte venirci a spiegare che su questo collegato - l'avete fatto più volte - si fa come dite voi o ci sono come sempre le minacce di presentazione di emendamenti e di blocco dell'attività.
Noi la pensiamo così. Votate contro.
Qui c'è una questione che riguarda l'economia di questa Regione che viene toccata anche da questi aspetti. Il collega De Magistris prima ricordava la manifestazione di questa settimana che si tiene nel Verbano Cusio Ossola, con 15 mila presenze che si sono già prenotate per una manifestazione. Questa non è economia? Questo non viene fatto nel rispetto dell'ambiente? Allora, questo è il nostro principio e lo sottolineiamo. Su questa cosa noi andiamo avanti: votate contro. Spiegherete voi a tutte le comunità della valli che cosa abbiamo intenzione di fare. Spiegherete come nella maggior parte di questa regione, a differenza, per esempio, del Trentino e della Liguria (oltretutto la Liguria è governata da una Giunta sicuramente non simile a questa) oggi non si riesce a raggiungere nessun luogo. Spiegherete come l'economia si blocca grazie a un principio di illiberalità quale quello che portate avanti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tentoni.



TENTONI Alfredo Roberto

Grazie Presidente.
condivisibile lo spirito che tende a un risultato economico da parte del collega De Magistris, che ha presentato l'emendamento n. 203), e poi parliamo dell'emendamento n. 205). Credo che il fattore economico e l'utilizzo a fini economici sia senza dubbio un valore da tutelare, valore che in ogni caso non va disgiunto, anzi va compenetrato con l'altrettanto importante valore di tutela, rispetto e salvaguardia dei territori. E ci sembra di capire che la soppressione tout court del comma 2 dell'articolo n. 11, proposta appunto attraverso l'emendamento n. 203), avrebbe probabilmente come risultato quello di determinare un utilizzo potenzialmente improprio dei sentieri di montagna, delle mulattiere, delle piste e delle strade forestali che sarebbero in tal modo, così come è stato affermato, aperti a tutti i mezzi motorizzati.
Lascio immaginare che cosa potrebbe significare o come potrebbe essere vissuto da chi sta tranquillamente passeggiando in montagna e sente arrivare una moto che percorre il sentiero. Credo che probabilmente quel concetto di tranquillità e di uso naturalistico di certi luoghi in qualche modo ne verrebbe decisamente inficiato.
Quindi la mia proposta, anche nel rispetto dello spirito sia federalistico e di utilizzo economico delle risorse di cui parlava poc'anzi il collega Angeleri, sia nello spirito, credo, dei firmatari degli emendamenti n. 203) e 205), è la seguente: sarebbe opportuna una piccola pausa di riflessione, Presidente.
Suggerirei eventualmente, se questo è tecnicamente e regolamentarmente possibile, di verificare un attimino, vuoi gli emendamenti 203) e 205) vuoi i subemendamenti collegati per vedere di trovare insieme una formulazione che abbia lo scopo di tutelare da una parte il corretto utilizzo economico, così come proposto con gli emendamenti, dall'altra di tutelare anche l'aspetto naturalistico-ambientale, che è un valore estremamente importante.
Presidente, chiederei la possibilità, in qualche modo, attraverso la Giunta, di ripresentare un documento che individui una sintesi tra gli spiriti fin qui enunciati rispetto agli emendamenti e ai subemendamenti.
Grazie.



PRESIDENTE

Per la Giunta regionale, la parola all'Assessore Ravello.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, Presidente.
Ne approfitto per riallacciarmi all'intervento del Consigliere Tentoni.
Ho ascoltato con interesse e attenzione i numerosi interventi: seguo la questione da diverso tempo ed è evidente l'assenza delle condizioni, che avremmo auspicato, di necessaria condivisione di un principio innovativo con caratteristiche rivoluzionarie rispetto alla situazione attuale.
Alla luce di questo dibattito, considero fondamentale superare le contrapposizioni tra i Gruppi, tra maggioranza ed opposizione: lo ritengo possibile perché mi è parso di cogliere che il minimo comune denominatore di tutti gli interventi che si sono succeduti affondi le radici nella convinzione della necessità di operare ferma restando la tutela della sicurezza dei fruitori della montagna, la tutela del diritto alla convivenza tra i diversi fruitori della montagna, la fruibilità stessa della montagna, il rilancio del territorio montano e la coerenza con un quadro normativo che, come voi stessi avete ricordato, è piuttosto complesso.
Riprendendo la richiesta del Consigliere Tentoni, chiedo al Presidente se sia possibile sospendere temporaneamente la discussione di questo articolo, magari procedendo con gli articoli successivi, affinché, in presenza di una rappresentanza, ovviamente interessata, ma, soprattutto qualificata, del Consiglio regionale, condurre parallelamente un'azione di discussione finalizzata al raggiungimento di una proposta condivisa, sulla base di quei principi, su cui mi pare ci sia già condivisione.



PRESIDENTE

Consigliere Pedrale, la Giunta regionale propone un accantonamento momentaneo e rapidissimo dell'articolo 18, per affrontare congiuntamente maggioranza e opposizione, il tema e vedere se è possibile risolvere la questione. Lei è d'accordo?



(Commenti del Consigliere Pedrale)



PRESIDENTE

Consigliere Reschigna? Chiedo se qualcuno si oppone a questa modalità.
Assessore Ravello, magari, noi riprendiamo dall'articolo 26 e facciamo aprire la Sala A.
Chi è interessato può recarsi in Sala A con l'Assessore Ravello per cercare di individuare una soluzione; poi, quando ci saranno le condizioni riprenderemo dal dibattito generale dell'articolo 18 e degli emendamenti ad esso collegato.
Procediamo con l'articolo 26.
ARTICOLO 26 Anche in questo caso sono stati presentati due emendamenti uguali: Emendamento rubricato n. 39) (così come emendamento rubricato n. 52) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: L'articolo 26 è abrogato.
Tale emendamento viene dato per illustrato dai proponenti.
Non essendoci richieste d'intervento, dichiaro chiusa la discussione generale.
Il numero legale è 27.
Non essendoci interventi per dichiarazione di voto, procediamo con la votazione sugli emendamenti rubricati n. 39) e 52), con il medesimo testo sui quali la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 39) (così come emendamento rubricato n. 52).
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 26, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 27 Ha chiesto di intervenire il Consigliere Negro; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Chiederei una sospensione di cinque minuti, perché se dobbiamo andare in Sala A non possiamo essere qui a votare: visto che è un argomento abbastanza sentito sia da una parte che dall'altra, faccia lei, Presidente.



PRESIDENTE

Adesso procediamo con l'articolo 27, che sarà velocissimo, poi sospendiamo i nostri lavori per non più di un quarto d'ora.



NEGRO Giovanni

Va bene. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Negro.
Su quest'articolo insistono due emendamenti identici: il primo in ordine di presentazione è l'emendamento del Gruppo del Partito Democratico di cui è primo firmatario il collega Lepri, con il quale si chiede l'abrogazione dell'articolo 27; il secondo emendamento rubricato n. 388) di pari contenuto, è della Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera.
Essendo coincidenti vengono dati per illustrati.
Emendamento rubricato n. 388) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera: l'articolo 27 è soppresso.
Tale emendamento viene dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 9) presentato dai Consiglieri Lepri, Reschigna Ronzani, Boeti, Muliere, Motta Angela, Pentenero: L'articolo 27 (Modifiche alle legge regionale 8 gennaio 2004, n. 1) del disegno di legge n. 101 è soppresso.
Pertanto procediamo con la votazione del primo emendamento del Gruppo del Partito Democratico, che, se approvato, assorbirà l'emendamento rubricato n. 388), essendo identici.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
I nostri lavori sono sospesi e riprenderanno alle ore 12.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.41 riprende alle ore 12.20)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ritorniamo, dopo l'approvazione di una serie di articoli che abbiamo provveduto ad effettuare successivamente alla sospensione momentanea e rapida dell'esame dell'articolo 18 - perché così è stato e di questo ringrazio - allo stesso articolo 18.
Se mi seguite, facciamo il punto. Mi è stato annunciato - perché mi sono affacciato alla riunione in corso e vi ringrazio perché credo sia stata una riunione produttiva - che da parte dei proponenti verrebbero ritirati tutti gli emendamenti. Per questo la Giunta regionale - li sta scrivendo - si impegna a presentare due unici emendamenti e poi nel suo intervento l'Assessore Ravello farà un po' il punto della situazione ed espliciterà un impegno da parte della Giunta.
Magari, Assessore, se - intanto che gli emendamenti vengono scritti lei volesse procedere, guadagneremmo del tempo; prego, ha facoltà d'intervento.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, Presidente.
Prima di tutto, voglio ringraziare tutti i Gruppi che hanno partecipato alla riunione che ha portato, appunto, a individuare questa soluzione.
Ringrazio ovviamente anche i rappresentanti del Consiglio regionale che avevano presentato gli emendamenti che saranno ritirati. Sono lieto di aver preso atto della sostanziale condivisione di un percorso che sarà tracciato, appunto, con la presentazione di due emendamenti. Giusto per presentarli brevemente, li illustro.
Il primo emendamento consentirà di superare alcune problematiche nell'applicazione della legge 32, rispetto alle possibilità di esercizio del potere di interdizione al transito di mezzi, che è in capo ai Sindaci con un meccanismo che permetterà alla Regione di eseguire una verifica in ordine al rispetto dei parametri che dovrebbero sostenere e giustificare l'emissione di quelle ordinanze; in particolare quelli relativi alla tutela ambientale e alla sicurezza.
Il secondo reintrodurrà - mi correggano i colleghi se sbaglio - un meccanismo abrogato nel 2009 che allora consentiva, e quindi da oggi riconsentirà, alle attività agrituristiche di poter essere raggiunte dai mezzi.
Questo è quanto. Il risultato positivo è che su questi due emendamenti Presidente, è stata raccolta la sostanziale condivisione da parte di tutti i Gruppi che hanno partecipato a questa riunione. Ringrazio ancora per il contributo che ognuno ha portato.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere De Magistris; ne ha facoltà.



PRESIDENTE

DE MAGISTRIS Roberto



PRESIDENTE

Grazie, Presidente.
Anch'io voglio ringraziare tutti perché abbiamo affrontato seriamente la questione e vedo che tutti l'hanno capita. Credo che questa sia la strada giusta e quindi la condivido.
Pongo solo una piccola questione: non abbiamo parlato, in quest'incontro, dell'emendamento 5) bis, quello relativo alle "due volte l'anno" e ai "tre giorni" per le manifestazioni. Direi che questo passaggio è veramente a parte rispetto al ragionamento sull'agriturismo o sul divieto di transito sui percorsi. L'emendamento proposto dall'Assessore Cirio ha una sua logica e anche una sua urgenza e secondo me non andrebbe ritirato ma andrebbe considerato. Parliamo di una condizione particolare che si verifica una volta l'anno.
Concordo - come detto - che vengano ritirati tutti gli altri, per magari farei una riflessione su questo; altrimenti si impedisce lo svolgimento di un'attività sportiva che ha tutto il diritto di esserci. Sto parlando dell'emendamento all'articolo 18 rubricato n. 5) bis.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Dato che sull'elenco non mi compare l'emendamento n. 5) bis, chiederei di capire di cosa stiamo parlando. Ho capito il contenuto, ma vorrei leggere l'emendamento.



PRESIDENTE

L'emendamento non risulta in quanto ritirato: adesso lo ripeschiamo.



TARICCO Giacomino

Ah, ecco: è già stato ritirato dall'Assessore; non c'è più...



PRESIDENTE

Collega De Magistris, può riprendere brevemente la parola per spiegarmi? Stavo nel frattempo sistemando degli altri emendamenti...
Lei vorrebbe riportare in vita quell'emendamento?



PRESIDENTE

DE MAGISTRIS Roberto



PRESIDENTE

Sì, grazie. Vorrei che questo non fosse cancellato perché è l'emendamento firmato dall'Assessore Cirio che propone di autorizzare manifestazioni sportive due volte l'anno.



PRESIDENTE

Va bene, adesso lo recuperiamo e poi cerchiamo di fare il punto.
Lei parla dell'emendamento n. 115)?



PRESIDENTE

DE MAGISTRIS Roberto



PRESIDENTE

No, parlo dell'emendamento n. 5) bis all'articolo 18, presentato dall'Assessore Cirio: l'ho lasciato in questo momento nelle mani del Consigliere Taricco.



PRESIDENTE

Mi scusi. Quindi cosa intende fare dell'emendamento n. 5) bis Consigliere Taricco?



TARICCO Giacomino

Presidente, forse ho capito di cosa stiamo parlando. Il collega De Magistris chiede che sia approvato l'emendamento n. 5) bis, che per coincide con lo stesso articolo 18, così come uscito dalla Commissione: su questo abbiamo già detto che siamo d'accordo.



PRESIDENTE

La ringrazio molto.
Siamo sull'articolo 18: tutti gli emendamenti e i subemendamenti vengono ritirati.
Emendamento rubricato n. 389) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Ravello: (Modifiche alla l.r. 45/89) All'articolo 18 è aggiunto il seguente comma: All'articolo 2 al comma 6 dopo le parole: 'scopi professionali' aggiungere le parole: 'o accedere a strutture agrituristiche.'.
Emendamento rubricato n. 390) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Ravello: (Modifiche alla l.r. 32/82) al comma 4 dopo le parole: 'possono interdire' sono aggiunte le parole: 'previo parere vincolante della Regione'.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 389).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 390).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 18, così come modificato.
Il Consiglio approva.
Aveva chiesto di intervenire l'Assessore Ravello per una breve precisazione; ne ha facoltà.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, Presidente.
Approfitto di pochi attimi della vostra pazienza per riprendere un passaggio di quanto concordato nella riunione che abbiamo tenuto a margine di questa Assemblea.
Ne approfitto anche per esprimere una soddisfazione, che sono sicuro sia condivisa da tutte le forze politiche, per il fatto che ritengo si sia raggiunto l'obiettivo che avevo definito comune a tutte le forze politiche ma soprattutto prioritario: quello di cercare di trovare un equilibrio tra le diverse ragioni dei territori montani, tra i diversi interessi dei suoi molti fruitori - interessi molto spesso inconciliabili tra loro - e soprattutto, tentare di favorire un percorso di sviluppo e di rilancio di un territorio che purtroppo in alcune situazioni del nostro Piemonte talvolta tende a spegnersi.
doveroso che io riprenda due passaggi che dovranno essere trasformati in due impegni nei confronti dell'Aula. Lo ritengo un fatto di correttezza anche in assenza di un documento o di un atto d'indirizzo (era questo un passaggio discusso poco fa).
La Giunta ritiene sia necessario procedere con due interventi: uno riguarda la progressiva semplificazione delle procedure che portano le autorità e i soggetti competenti a verificare la possibilità di individuare delle aree da destinare all'uso dei mezzi per l'esercizio di attività sportive fuoristradistiche. L'altro impegno riguarda l'opportunità o la necessità di operare con un'analisi e una revisione del quadro normativo rispetto a tutte le norme - sono tre in particolare, quelle citate stamattina: la n. 32, la n. 45 e la n. 2 - che hanno a che fare con il transito dei mezzi nei territori montani.
Perché ciò sia possibile, sarà importante, anche per la Giunta, avere il sostegno, l'aiuto e il supporto, in termini di conoscenza e di esperienza, di questa Assemblea. La Giunta ritiene che questi due percorsi possano portarsi a compimento - onestamente, faccio fatica ad esprimere un termine preciso, ma credo che nei prossimi sei mesi questo possa avvenire più o meno tra la fine dell'anno in corso e l'inizio dell'anno prossimo.
Riteniamo che sia un passaggio fondamentale per dare un contributo e un sostegno ulteriore, pur se è poca cosa, a quell'intervento che riteniamo di aver fatto questa mattina, finalizzato a valorizzare le varie ragioni e i vari bisogni del territorio montano. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Ravello.
Vi ricordo che l'emendamento 4) bis sostituisce l'emendamento rubricato n. 4), sempre della Giunta regionale, su cui poggiavano i subemendamenti n.
123), 124), 125), 126) e 127) dei Consiglieri Pedrale, Giovine, Motta e Lupi, che decadrebbero.
ARTICOLO 27 bis Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Confermo quanto lei stava precisando: considerati gli emendamenti presentati dalla Giunta, gli emendamenti da lei elencati vengono ritirati dai firmatari.



PRESIDENTE

Comunico, quindi, che vengono ritirati gli emendamenti rubricati n.
123), 124), 125), 126) e 127).
Emendamento rubricato n. 4) bis presentato dalla Giunta regionale: L'articolo 21 della l.r. n. 9/2004 come sostituito dall'art. 23 della l.r.
n. 9/2007 e dall'articolo 15 della l.r. 25/2010 è sostituito dal seguente: "Art. 21 (Programma assicurativo per rischi di responsabilità civile delle aziende sanitarie regionali) 1. La Regione promuove la predisposizione di strumenti idonei a migliorare l'efficienza e l'economicità nella gestione dei rischi di responsabilità civile delle aziende sanitarie regionali. A tal fine gestisce, direttamente o tramite l'individuazione di una o più aziende sanitarie regionali cui attribuire il relativo incarico, un programma assicurativo regionale che comprende un fondo speciale sostitutivo o integrativo delle polizze assicurative.
2. Il fondo speciale è destinato al finanziamento degli esborsi che le aziende sanitarie regionali devono sostenere per il risarcimento dei sinistri di valore superiore alla franchigia stabilita dalla Regione. Le polizze assicurative, qualora previste ad integrazione del fondo speciale saranno destinate al finanziamento della quota eccedente l'ammontare del fondo su base annuale e/o degli esborsi relativi ai singoli sinistri di valore eccedente la franchigia per singolo sinistro.
3. Alla Giunta regionale è demandato il compito, sentita la commissione consiliare competente, di individuare: a) l'assetto, i criteri e le modalità di gestione del programma assicurativo e i soggetti incaricati della gestione medesima l'ammontare del fondo speciale c) l'ammontare della franchigia per singolo sinistro che concorre all'erosione del fondo speciale d) l'ammontare della franchigia frontale fissa e assoluta per sinistro a carico di ciascuna azienda sanitaria regionale che non concorre all'erosione del fondo speciale e) la quota della spesa sanitaria di competenza di ogni singola azienda sanitaria regionale da destinarsi al finanziamento del fondo.
4. Per assicurare la copertura finanziaria del fondo speciale le aziende sanitarie regionali trasferiscono alla Regione, o alle aziende sanitarie regionali incaricate della gestione del programma, le quote di cui al comma 3 lett. e).
5. Per assicurare la copertura degli oneri assicurativi connessi alle polizze stipulate dalla Regione, direttamente o tramite una o più aziende sanitarie regionali delegate, si provvede con le somme stanziate sull'UPB DB2009I".
La parola al Vicepresidente Cavallera per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
L'emendamento ha sempre lo scopo di perfezionare un meccanismo che è abbastanza noto. In sostanza, qui si dà mandato alla Giunta per definire questo fondo speciale sostitutivo, che dovrebbe coprire quegli eventi che possono essere riferiti oltre ad una certa franchigia minima. Naturalmente questo fondo costituisce esso stesso momento di copertura di questi eventi e può essere poi anche garantito nella parte eccedente l'ammontare di questo fondo da un'eventuale copertura assicurativa. Così come in termini opzionali, l'emendamento stesso prevede anche la possibilità non solo di dare una copertura della parte di fondo eccedente un determinato valore, ma addirittura di dare copertura al singolo evento che superi un determinato valore di danno per quel sinistro. Di conseguenza, viene riformulato rispetto a quanto era stato a suo tempo presentato. Vengono riformulati tutti quelli che sono i compiti della Giunta, per cui definire assetto criterio e modalità di gestione del programma assicurativo, l'ammontare del fondo speciale, l'ammontare della franchigia per singolo sinistro che concorre all'erosione del fondo, quindi superiore ad un determinato valore l'ammontare della franchigia fissa, frontale ed assoluta per sinistro, a carico di ciascun'azienda sanitaria la parte che non concorre a prelevare da questo fondo e poi la quota di spesa sanitaria che ogni azienda deve versare all'azienda capofila di riferimento di questa procedura per finanziare il fondo stesso.
Naturalmente questo fondo è finanziato pro quota dalle aziende sanitarie, salvo la copertura degli oneri assicurativi, comma 5, della parte assicurata del fondo generale, che può essere o scelto con una copertura della parte eccedente di questo fondo oppure una parte eccedente più l'eventuale sinistro oltre un determinato limite ed una determinata franchigia di riferimento.
In questo caso, gli oneri a carico della Regione fanno capo alla UPB 20091.
Questa è la ratio della proposta emendativa della Giunta regionale.



PRESIDENTE

Non essendoci richieste d'intervento in discussione generale, passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Motta Massimiliano per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



MOTTA Massimiliano

Grazie, Presidente.
Solo per motivare la mia astensione per il fatto che la parte che il Vicepresidente ha spiegato sull'impianto è assolutamente condivisibile. In Commissione ci eravamo di ampliare una discussione che mi sembrava che i tecnici avessero colto, che era quella di un coordinamento regionale progressivo o piuttosto che affidato esclusivamente alle aziende sanitaria anche alla luce di un gruppo di lavoro che è stato costituito in ARESS ad ottobre e che ha redatto una relazione portata in Commissione dal Direttore regionale Monferino, che regolamentava il maneggiamento assicurativo per la gestione sanitaria.
La mia è un'astensione esclusivamente per un fatto di mancanza di attenzione ad un coordinamento, ma non nello specifico per come verrà gestito questo emendamento.
Quindi, la mia astensione sarà sia sulla questione degli emendamenti sia sull'articolo complessivo. Grazie.



PRESIDENTE

La votazione sarà unica, perché l'emendamento propone di istituire un articolo.
Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4 bis).
Il Consiglio approva.
Il voto è esteso al nuovo articolo 27 bis.
ARTICOLO 27 ter Emendamento rubricato n. 272) presentato dai Consiglieri Taricco, Lepri Motta Angela, Boeti, Reschigna, Pentenero, Muliere, Laus, Ronzani, Negro Manica, Dell'Utri, Artesio, Gariglio, Goffi: Dopo l'articolo 27 (Modifiche alla legge regionale 8 gennaio 2004, n. 1) del DDL n. 101 è inserito il seguente articolo: Art. 27 ter (Modifiche alla legge regionale 8 gennaio 2004, n. 1) 1. Al comma 1, articolo 9, della legge regionale 8 gennaio 2004, n. 1, le parole 'in quella consortile' sono sostituite dalle parole 'nei consorzi di servizi'.
Il Consigliere Taricco rinuncia ad illustrare l'emendamento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

L'emendamento è molto semplice. Cerchiamo di dare un minimo di sostegno ad uno sforzo, che credo debba riguardare tutti, di cercare di individuare un possibile futuro all'esperienza dei consorzi dei servizi sociali in Piemonte.
La legge regionale dice che la gestione dei servizi sociali pu avvenire attraverso consorzi, delega alle ASL, conferimento alle comunità montane. Il provvedimento legislativo nazionale ha fatto rientrare nel tema dei consorzi dei servizi sociali nell'ambito della norma più complessiva che è quella dell'obbligatorietà di partecipazione per ogni Comune in capo ad un singolo consorzio.
Ci sono stati pareri da parte di parecchie Corte dei Conti regionali nel corso dei mesi che dicono che la norma nazionale si applica per i consorzi di funzione e non per i consorzi di servizi.
Peraltro la stessa discussione parlamentare in atto, quella sulla carta delle autonomie, che è ripresa per fortuna in queste settimane al Parlamento nazionale, non fa altro che confermare il fatto che i consorzi di servizi non rientrano all'interno della normativa più generale che non prevede l'abrogazione dei consorzi, ma prevede sostanzialmente l'obbligatorietà di partecipazione per i Comuni ad un solo consorzio.
Mi rendo conto che potremmo fare anche un passo in avanti ulteriore che oggi probabilmente non saremmo in grado ancora di fare, ma sul quale la riflessione che si potrebbe fare è anche quella tesa ad individuare un tentativo, che la carta delle autonomie qualora approvato aprirebbe alla legislazione regionale, che è quella di riconoscere alla legislazione regionale la possibilità di individuare forme consortili rispetto alle quali non entrerebbe in vigore l'obbligo previsto dalla disposizione nazionale.
Cosa sta succedendo? Ed è per questo che proponiamo questo emendamento.
Sta succedendo obiettivamente che in Piemonte c'è una situazione di grande disorientamento, con una grande preoccupazione, che è quella che in Piemonte al posto di creare un sistema di gestione delle politiche sociali più forte, perché riguardante ambiti territoriali e popolazione più adeguato, rischiamo invece il pericolo opposto, che è quello della frammentazione.
Alcune esperienze stanno immaginando autonomamente una loro trasformazione in unione dei Comuni con ambiti territoriali che rischiano però di essere molto limitati.
Noi proporremmo di aiutare questo tipo di sforzo, attraverso una modifica alla legge regionale, dicendo che la gestione delle politiche sociali avviene attraverso non la generica disposizione di forma consortile, ma attraverso la sostituzione delle parole "nei consorzi di servizi".
Questo, dal nostro punto di vista, aprirebbe un possibile scenario fatta salva sempre la facoltà in capo a ciascun Comune di avere la titolarità di poter valutare qual è la forma attraverso la quale poter gestire le funzioni delle politiche sociali.
Questo è il senso dell'emendamento che abbiamo voluto presentare.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Maccanti; ne ha facoltà.



MACCANTI Elena, Assessore agli enti locali

Grazie, Presidente.
Il tema è molto complesso. La Giunta dà parere negativo a quest'emendamento per due ragioni, innanzitutto per una ragione di metodo.
Il tema, ripeto, è molto complesso, ci sono dei ragionamenti aperti, in I Commissione partirà presto - mi auguro - un gruppo di lavoro che dovrà proprio occuparsi dell'eventuale superamento dei consorzi e dell'obbligo di gestione associata nell'esercizio delle funzioni fondamentali. Quella sarà una sede di confronto che reputo assolutamente preziosa.
Tuttavia, dicevo, il parere della Giunta è negativo sul metodo proprio perché è una materia molto complessa, a nostro avviso; per questo, con responsabilità, abbiamo anche ritirato l'articolo che prevedeva la revisione della legge n. 1/2004, che non può essere approvato all'interno di un collegato. Questa è la ragione di metodo.
Entrando nel merito, c'è un confronto aperto. La prossima settimana ci sarà una riunione con le autonomie locali e anche con i sindacati sulla delicata materia dei consorzi socio-assistenziali.
Vorrei aggiungere, rispetto al panorama che peraltro ha ben delineato il Consigliere Reschigna, che abbiamo anche il decreto legge n. 78, che però ci dice che "nell'esercizio delle funzioni fondamentali, i Comuni al di sotto dei 5.000 abitanti" - e qui in Piemonte sono sostanzialmente oltre l'80% - "devono svolgere le funzioni fondamentali attraverso unioni o convenzioni", quindi anche nel merito la trasformazione tout court dei consorzi di funzioni in consorzi di servizi francamente non mi pare - ma questo, per il momento, è a titolo personale, da Assessore agli Enti locali una soluzione che oggi possa contribuire a fare chiarezza.
Quello che voglio sottolineare è che soprattutto su questo il confronto è molto aperto: non si tratta di una bocciatura, ma di un parere negativo legato al metodo.



PRESIDENTE

aperta la discussione generale sull'emendamento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
Abbiamo ascoltato adesso il parere della Giunta, che naturalmente rispettiamo.
Innanzitutto vogliamo dire che questo è un emendamento che non ci illudevamo venisse approvato o visto favorevolmente dalla Giunta, ma lo abbiamo presentato per sollecitare l'Assessore ad aprire un confronto all'interno degli organi competenti, in particolare la IV Commissione.
Assessore, lei sa che di questo tema non si è parlato praticamente mai se ne doveva parlare la scorsa settimana in IV Commissione e poi non si è avuto il tempo, quindi per ora non si è avuta traccia di disponibilità.
chiaro che da parte della maggioranza c'è bisogno di tempo per approfondire la materia, che peraltro è in evoluzione, come ha ben ricordato il nostro Capogruppo, ma ciò non toglie che non c'è stato finora lo spazio e il tempo per affrontare una situazione che è molto preoccupante, come l'Assessore sa bene.
Non c'è niente di peggio che lasciare nell'incertezza migliaia di operatori che non sanno quale sarà il loro futuro organizzativo, da cui dipende in non pochi casi anche il tipo di rapporto di lavoro, che potrebbe essere a tempo determinato, ecc., senza considerare i temi più rilevanti che riguardano l'eventuale prefigurato da diverse proposte che, al momento non sembrano essere andate in porto, di evoluzione dei consorzi verso la delega della gestione alle Aziende Sanitarie Locali.
Anche questa è una materia gestita con leggerezza, gestita con bozze che sono state presentate ai rappresentanti dell'ANCI per prefigurare scenari di questo genere, salvo poi vedere queste stesse bozze ritirate, il che non aiuta certamente gli operatori a vivere e ad operare con serenità pur nella disponibilità ai cambiamenti.
Al momento, evidentemente non intendiamo prefigurare alcuna soluzione univoca, visto che, come l'Assessore sa bene e anche i colleghi, non è possibile definire un unico modello organizzativo perché saranno i Comuni a definirlo. Tuttavia, ci pare ragionevole, come peraltro la legge n. 1/2004 indica, che vi sia un'indicazione, una suggestione, una prefigurazione preferenziale.
Noi pensiamo che, viste le sentenze prima ricordate, possa essere il consorzio di servizi la formula suggeribile, anche se evidentemente non obbligatoria. È questo il senso dell'emendamento.
Comunque, al di là del senso del nostro emendamento, questo è stato depositato innanzitutto per sollecitare la Giunta e anche i colleghi di maggioranza a una discussione; discussione che, ad oggi, non si è per niente avviata.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
L'emendamento ha soprattutto questo valore, perché segnala il ritardo con il quale quest'Amministrazione regionale affronta la questione.
Il problema è aperto da mesi e noi abbiamo continuato sollecitare un impegno della Giunta ad affrontare la questione, l'abbiamo sollecitato ripetutamente anche in Commissione, e la Giunta ha continuato ad affacciare soluzioni, senza mai però consentire un confronto.
apprezzabile che l'Assessore Maccanti dichiari che la Giunta è disponibile a un confronto: è da tempo che lo sollecitiamo! La bozza di delibera che circola, sulla quale c'è stato un parere negativo della Conferenza Regione-Autonomie locali...



MACCANTI Elena, Assessore agli enti locali (fuori microfono)

stata ritirata.



RONZANI Wilmer

Ah, benissimo: per evitare un parere negativo, perfetto! stata ritirata verosimilmente perché avete constatato che quella ipotesi sarebbe stata bocciata dalla Conferenza Regione-Autonomie locali ma va bene lo stesso.
Non è questo l'oggetto del contendere. Voglio dire però che una bozza di deliberazione era stata predisposta da questa Giunta regionale e poi è stata ritirata: questo mi conferma nella valutazione secondo la quale sulla questione la Giunta si è mossa con un po' di confusione.
Mi rendo conto che la materia è complicata, ma certo il comportamento della Giunta regionale non ha aiutato a offrire al sistema dei consorzi e al sistema dei soggetti che si occupano di politiche sociali sul territorio piemontese un quadro di certezze, mettiamola così.
Quando avete torto, avete torto! Non potete rivendicare i meriti quando avete torto! E il fatto che abbiate dovuto presentare una bozza e poi ritirarla è quantomeno sintomatico di un atteggiamento altalenante definiamolo così, schizofrenico, insomma quello che è.
Resta il fatto che con questo emendamento noi abbiamo voluto segnare due esigenze. La prima: che si affronti seriamente la questione. La seconda: abbiamo indicato una via d'uscita, non l'unica via di uscita perché ha ragione il collega Lepri quando sostiene che è giusto immaginare eventualmente anche più modelli attraverso i quali gestire i servizi sociali, ma sicuramente questa è una risposta al problema da cui sorge l'esigenza di ripensare ai modelli, perché noi partiamo di qui e l'emendamento che abbiamo presentato ci consente di dare oggi al sistema regionale un quadro di certezze maggiori.
Ben venga l'impegno dell'Amministrazione e dell'Assessore competente ad affrontare finalmente nel merito la questione e a individuare le vie di uscita possibili, perché l'unica cosa che non è possibile fare è non fornire al sistema regionale un quadro di certezze su questa questione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Anch'io ho sottoscritto l'emendamento che i colleghi del Gruppo PD hanno sottoposto alla nostra attenzione, perché mi pareva che in quell'emendamento ci fosse la possibilità di sgombrare il campo da un pregiudizio originario e che quindi, sgomberando questo campo, la relazione con le Autonomie locali e con l'attuale modalità di organizzazione dei servizi e delle prestazioni sociali non potesse che trarne beneficio rispetto alle soluzioni che s'intenderanno assumere.
Qual era il pregiudizio che dovevamo sgomberare? Era il fatto che i consorzi, in particolare i consorzi socio-assistenziali - di questi stiamo parlando - subissero la particolare congiuntura prevista dalle normative nazionali e che, in modo specifico, assumendo il Consiglio regionale l'adozione di quella interpretazione giuridica di quelle Corti che hanno distinto l'applicabilità della norma nazionale tra consorzi di funzione e consorzi di servizi, si potesse almeno agire nello spazio di libertà intellettuale e istituzionale di determinare ciò che sarebbe meglio, non in virtù di un ossequio a normative nazionale che non si applicano in quel contesto, bensì secondo una corretta valutazione delle migliori condizioni per erogare tali servizi e tali prestazioni.
Più volte l'Assessore Maccanti, intervenendo in sede ufficiale di Commissione o in sede informale di incontri pubblici, ha voluto sottolineare come la Regione si comporti su questo tema in una logica di approccio incrementale, di accoglienza progressiva delle decisioni e delle valutazioni che matureranno in sede locale volendo rispettare le scelte democratiche del territorio. Il che è un buon atteggiamento che ha alcuni vizi.
Un vizio è che se le scelte avvengono sotto la spada di Damocle dello scioglimento, è evidente che non sono scelte democratiche, ma obbligate.
Abbiamo già visto qualche bel disordine sotto il cielo, penso in modo particolare alla provincia del Presidente Cattaneo.
L'altro vizio è che la questione di una modalità a scacchiera o a macchia di leopardo, evidentemente, confligge con alcuni principi di omogeneità che nei campi di erogazione dei servizi fondamentali o essenziali, invece, dovrebbero essere salvaguardati.
Tuttavia, nonostante la ferma convinzione sull'opportunità di questo emendamento, ci spiace che la Giunta lo voglia respingere per ragioni di metodo. Mi auguro di avere occasione di convergere su quelle di merito.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Le delibere che il Governo regionale ha ritirato sono innumerevoli.
Alla fine della legislatura, se ci arriveremo, se ne potrà fare un elenco.
Veniamo al merito delle questioni e anche sulle promesse fatte da questo governo regionale quando il Presidente disse: "Nell'arco di tre mesi presenteremo il Piano Socio Sanitario". Sono passati ormai 15 mesi ma non riusciamo, almeno fino a questo momento, a vederne traccia. Di sanità nei luoghi non istituzionali, cioè in quelli in cui avremmo dovuto discutere un po' si è discusso; di questioni socio-sanitarie, invece, non si è mai discusso.
Credo che questo sia stato uno dei limiti più importanti di questo Governo regionale, cioè quello di affrontare, in seguito alla legge Calderoli, uno dei problemi più importanti che i territori che garantiscono i servizi socio-sanitari ai cittadini hanno affrontato in questi 15 mesi di governo regionale. Un problema di grande importanza, accompagnato anche da tagli nazionali.
Lo diceva l'Assessore Maccanti nell'ultima seduta di Commissione: 12 milioni di euro in meno - posso fare anche qui un lungo elenco - un fondo sociale che passa da 700 milioni di euro del 2008 ai 45, così come sono previsti per il 2014; l'abolizione completa del fondo per la non autosufficienza.
Un lungo elenco di nefandezze che hanno caratterizzato il lavoro del Governo nazionale, cui il Governo regionale ha dovuto sottostare.
L'invito, quindi, che rivolgo, considerata la situazione generale figlia anche delle scelte del Ministro Tremonti e del Presidente Berlusconi (bisogna dare a Cesare quello che è di Cesare), è che il Governo regionale affronti il dialogo ed accolga qualche suggerimento, come il suggerimento che viene da questo emendamento, dando la possibilità ai consorzi e ai territori di organizzare il loro futuro.
Come l'Assessore sa, non siamo d'accordo con l'indirizzo che potrebbe essere prioritario della Giunta, che è quello di dare la delega dei Servizi socio-sanitari all'ASL perché lo intendiamo, a torto o ragione, una sanitarizzazione dei servizi sociali e lo consideriamo un errore per quanto riguarda il Piemonte. Un grave ritorno indietro.
Dato che sono presenti in aula sia l'Assessore Maccanti sia l'Assessore Cavallera che potrebbero essere entrambi Assessori in pectore - almeno da quello che scri-vono i giornali, non ci occupiamo di queste questioni - lo consideriamo un anticipo di discussione, perlomeno con le persone con le quali ci dovremmo confrontare.



PRESIDENTE

Facciamo gli auguri migliori ad entrambi.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 272), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Ricordo ai Consiglieri Capigruppo che sono convocati in Sala A per la Conferenza dei Capigruppo.
Ci ritroviamo alle ore 14.30 per l'esame delle interrogazioni a risposta immediata e alle ore 15 con l'esame del disegno di legge n. 101 o con quanto la Conferenza dei Capigruppo intendesse modificare.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.09)



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