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Dettaglio seduta n.130 del 05/07/11 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PONSO TULLIO



(Alle ore 14.30 il Consigliere Segretario Ponso comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(Alle ore 15.00 il Presidente Cattaneo comunica che, per mancanza del numero legale, la seduta avrà inizio alle ore 15.30)



(La seduta ha inizio alle ore 15.29)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bussola, Cantore, Costa Raffaele Cota, Maccanti, Montaruli e Tiramani.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 101, inerente a "Disposizioni collegate alla legge finanziaria per l'anno 2011"


PRESIDENTE

Procediamo con il proseguimento dell'esame del disegno di legge n. 101 di cui al punto 3) all'o.d.g.
Nella seduta di questa mattina, sono stati votati gli articoli 13, 13 bis, 14, 14 bis, 11, 12, 15, 16, 16 bis e 17. Poi abbiamo incominciato la trattazione dell'articolo 18; sono stati illustrati gli emendamenti rubricati ai n. 117), 301) e 116); vi è stato un intervento del Consigliere Reschigna, il quale chiedeva la presenza in aula dell'Assessore competente è seguita una precisazione sia da parte del Vicepresidente della Giunta che dalla Presidenza rispetto al fatto che la Giunta è un organo collegiale e quindi vi erano le condizioni per proseguire.
Tuttavia, nella pausa mi sono adoperato per fare una verifica e confrontarmi col Vicepresidente della Giunta regionale, poiché l'articolo 18 è oggetto di una serie significativa di emendamenti altamente modificativi. Avendo avuto, da parte dell'Assessore competente Ravello, la disponibilità ad essere presente nella seduta di domani, la proposta è di accantonare l'articolo 18 e di proseguire con la trattazione del disegno di legge n. 101.
I nostri lavori si dovranno inevitabilmente interrompere alle ore 17 in quanto a quell'ora è convocata, ex articolo 50 del Regolamento, la seduta straordinaria per la questione del CSI e quindi riprenderemo i lavori nella giornata di domani, con il disegno di legge n. 101, inserendo appena ci saranno le condizioni, la trattazione dell'articolo 18 comprensivo degli emendamenti già in parte illustrati.
ARTICOLO 19 Emendamento rubricato n. 15) presentato dai Consiglieri Taricco, Reschigna Ronzani, Boeti, Muliere, Motta Angela, Pentenero: L'articolo 19 (Modifica alla legge regionale 24 ottobre 2002, n. 24) del disegno di legge n. 101 è soppresso.
La parola al Consigliere Taricco per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Su quest'articolo avevamo già espresso tutte le nostre perplessità in sede di discussione in Commissione.
Ci pare che la deroga introdotta con l'articolo 19, che sostanzialmente afferma che i Comuni sotto i 1.500 abitanti sono in qualche misura esentati dal raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata, apra lo spazio a un problema oggettivo, stante il fatto che la stragrande maggioranza dei Comuni dei nostri territori sono in modo significativo sotto i 1.500 abitanti.
Per questo motivo, abbiamo presentato un emendamento soppressivo e riteniamo che sia utile continuare a richiamare la maggioranza e la Giunta sull'utilità di non introdurre affrettatamente una norma di questo genere che sicuramente risolverebbe una serie di problemi ai Comuni interessati ma che complessivamente crediamo non faccia bene al nostro territorio.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Taricco.
Emendamento rubricato n. 41) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: L'articolo 19 è abrogato.
Consigliere Bono, vuole illustrare l'emendamento n. 41) sostanzialmente identico a quello rubricato n. 15)? Prego, prenda pure la parola.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
In questo caso, ci troviamo pienamente in sintonia con quanto detto e quanto presentato dal collega Taricco.
Come già detto nel corso dell'analisi del testo in Commissione, ci sembra assurdo introdurre una deroga per i livelli di raccolta differenziata che devono essere raggiunti come stabilito da legge nazionale, recepita da legge regionale. Addirittura, il livello europeo è andato anche oltre: non siamo più tenuti solo al 65% di raccolta differenziata nel 2012, ma siamo tenuti anche al raggiungimento di almeno il recupero di materia del 50%, che sono dati molto superiori in corrispondenza della quantità di rifiuti raccolti.
Esiste una deroga presentata con una delibera di Giunta regionale per quanto riguarda i Comuni cosiddetti turistici, con la quale viene valutata praticamente una popolazione residente equivalente alle visite turistiche.
Ad, esempio, rispetto al Comune di Torino, calcolata la quantità di rifiuti per 900.000 abitanti, questa viene divisa in molti più abitanti a Bardonecchia o a Sestriere, in quanto hanno molte visite turistiche.
Ebbene, non pensiamo che si debba introdurre questa deroga per i Comuni marginali o sotto i 1.500 abitanti; tra l'altro, sappiamo tutti che un conto è far partire una raccolta differenziata "porta a porta" in un Comune di un milione di abitanti, altro conto è farla in un Comune di 1.500 abitanti, dove basta mettersi in piazza (la faccio un po' semplice, mi si perdoni, ma parlando con le 10-15 famiglie più rappresentative di un paese la raccolta differenziata "porta a porta" si fa)." Noi saremmo molto più rigidi e rigorosi sul comminare le multe per il non raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata minima soprattutto non le faremmo pagare alla popolazione residente, ma alle Amministrazioni inadempienti. In questo caso, si strizza un po' l'occhio ai cittadini perché si dice: "Insomma, come classico andazzo italico, se non si riesce a raggiungere quello che viene richiesto da una norma o da una legge, si fa poi la deroga".
Il problema è che le multe devono essere fatte pagare alle Amministrazioni. Abbiamo già una sentenza pilota da parte della Corte di Cassazione in Campania (Comune di Marcianise, Provincia di Caserta), dove la multa è stata fatta pagare al Sindaco della precedente Amministrazione.
Non si parla di pochi soldi, ma di 400.000 euro perché, oltre alla multa sanzionata dalla Regione, si è fatto pagare anche il danno d'immagine alla Regione Campania per lo scandalo dei rifiuti.
Visto che nessuno di noi vuole trovarsi nella condizione di dover trovare i rifiuti per strada o di doverli bruciare tutti nell'inceneritore di Torino - recente fantastica costruzione iper-tecnologica che ovviamente non produrrà nessun inquinamento nella città di Torino - speriamo che quest'articolo venga soppresso, che la Giunta rinsavisca e che si diano le sanzioni che devono essere date.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Emendamento rubricato n. 226) presentato dai Consiglieri Taricco, Lepri Manica, Ronzani, Pentenero, Muliere, Gariglio, Reschigna, Motta Angela: L'articolo 19 (Modifica alla legge regionale 24 ottobre 2002, n. 24) del DDL n. 101 è soppresso.
La parola al Consigliere Ronzani per l'illustrazione.



RONZANI Wilmer

Inviterei l'Assessore Cavallera - se mi ascoltasse un attimo - a riflettere sulla proposta di soppressione che noi presentiamo con quest'emendamento, perché credo vadano valutate seriamente le questioni che ha posto il collega Taricco.
Con quest'emendamento, cioè, noi consentiamo ai Comuni con una popolazione inferiore ai 1.500 abitanti di derogare rispetto alla raccolta differenziata. Nella sua lunga carriera politica, Cavallera si è occupato da Assessore anche di queste questioni. Vorrei capire qual è la ratio tanto più in un momento come questo - che spinge l'Amministrazione regionale a dire a un bel po' di Comuni: "Derogate dalla raccolta differenziata". Questa è una regione, infatti, che ha 1.206 Comuni, una parte dei quali - per quanto riguarda gli abitanti - stanno al di sotto di quella soglia. Del resto, il momento in cui presentiamo quest'emendamento soppressivo è un momento che depone a favore di scelte che dovrebbero andare nella direzione opposta.
Non c'è giorno in cui, in giro per i Comuni o nei dibattiti televisivi non si parli di un Paese che deve semmai rafforzare le politiche della raccolta differenziata - il Piemonte è una regione che ha conseguito in questo campo risultati significativi e si tratta eventualmente di rafforzare questa politica - e noi per tutta risposta usiamo invece il collegato per abbassare l'asticella e per consentire ad un bel po' di Comuni - che devono invece sentirsi responsabilizzati, al pari di altri nell'attuare questa politica di raccolta differenziata - di derogare e abbassare il livello del loro impegno.
Francamente, Assessore Cavallera, perché lo fate? Ci possono essere problemi oggettivi ma che non si risolvono stabilendo il principio che si può derogare: si risolvono semmai trovando soluzioni altre rispetto alla deroga. In questo Paese, ormai, c'è un problema: si deroga. Ne approfitto per chiederle, Vicepresidente Cavallera, come si è atteggiata la nostra Regione di fronte dell'appello che ha fatto il Presidente del Consiglio per quanto riguarda l'impegno delle Regioni italiane a farsi carico del problema di far fronte all'emergenza di Napoli.
Naturalmente, so bene che in questo caso il difetto sta nel manico, e cioè nel decreto che il Governo ha varato; è singolare, infatti, che il Presidente del Consiglio si rivolta alle Regioni italiane invitandole giustamente - a fare la loro parte per fronteggiare un'emergenza che è del Paese intero, nel momento in cui fa un decreto che dice alle Regioni: "Fai da te", che ciascuna decida. Tuttavia sarebbe interessante sapere qual è stato e qual è l'atteggiamento dell'Amministrazione regionale su questa questione, perché mi risulta che un bel po' di Regioni stiano invece ragionando per affrontarla seriamente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ronzani.
Emendamento rubricato n. 14) presentato dai Consiglieri Taricco, Reschigna Ronzani, Boeti, Muliere, Motta Angela, Pentenero: Al comma 1 dell'articolo 19 (Modifica alla legge regionale 24 ottobre 2002 n. 24) del disegno di legge n. 101, dopo le parole "c bis)" sono inserite le seguenti: "la Commissione consiliare competente, ".
La parola al Consigliere Taricco, che ha facoltà di intervenire per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Qui, come al solito, proponiamo quella che riteniamo dovrebbe essere la "cura principale", cioè la cancellazione dell'articolo così come scritto, e poi proponiamo una "cura verso il male minore". Come abbiamo detto prima siamo ovviamente convinti che questo tipo di scelta non sia positiva per il nostro territorio, per la nostra regione e per gli abitanti che in queste realtà insistono perché crediamo - anche per le vicende di cronaca che stanno continuando a tenere la scena in queste settimane - che la via principale dovrebbe essere quella di insistere sempre di più verso una maggior capacità di raccolta differenziata e di attenzione alla gestione "a monte" di cosa fare dei rifiuti.
Dopodiché ci siamo anche permessi di suggerire - qualora la maggioranza sia incaponita nell'andare avanti su questa strada - di farlo almeno con il male minore. Abbiamo quindi proposto che questo tipo di possibilità sia consentita soltanto sentita la Commissione. Ovviamente - ripeto - questo è un tentativo di limitare i danni, qualora la maggioranza decidesse di andare avanti facendo dal nostro punto di vista, appunto, dei danni: si tratta almeno di limitarli, ecco. Questo è un emendamento in subordine come tante volte si è detto.
Dalle mie parti, in piemontese, si dice: "Pitost che niente, l'è mei pitost". Questo è un emendamento che risponde a questo tipo di logica.



PRESIDENTE

Lo dicono anche a Milano.
Subemendamento rubricato n. 227) (all'emendamento n. 40) presentato dai Consiglieri Taricco, Lepri, Manica, Ronzani, Pentenero, Muliere, Gariglio Reschigna, Motta Angela: All'emendamento n. 40 al disegno di legge n. 101, la parola "raddoppiata" è sostituita dalle seguenti parole: "maggiorata del 20 per cento".
La parola al Consigliere Taricco per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Questo è un subemendamento ad un emendamento presentato da un altro Gruppo dove - se la memoria non mi inganna, perché adesso non ce l'ho sotto mano - si chiedeva un raddoppio della sanzione; noi abbiamo introdotto la possibilità di un aumento del 20%.
Ripeto che tutti questi emendamenti sono sempre soltanto un tentativo di ridurre l'impatto, a nostro giudizio negativo, che la norma avrebbe.
Continuiamo a ribadire dal nostro punto di vista che la soluzione che crediamo sarebbe ottimale è che questa modifica della norma non fosse approvata. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Taricco.
Emendamento rubricato n. 40) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: Si riscrive il comma 2 dell'articolo 19 2. Dopo il comma 5 dell'articolo 13 della legge regionale 24/2002 è aggiunto il seguente: "5. La sanzione amministrativa di cui all'articolo 17, comma 2, della legge regionale 24 ottobre 2002 n. 24 si intende raddoppiata nel caso in cui gli obiettivi di raccolta differenziata previsti dall'articolo 24 bis del d.lgs. 22/1997 non vengano raggiunti per più di tre anni consecutivi".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Concordiamo sul fatto che questa norma andrebbe assolutamente stralciata dal collegato alla finanziaria e che, visti i nove anni trascorsi, bisognerebbe ridiscutere la legge quadro - la n. 24 del 2002 nell'ottica dei nuovi obiettivi e dei nuovi traguardi che ci si deve porre non solo di legge ma in termini generali. Se però, come temiamo, la norma verrà mantenuta, chiederemo di inserire che la sanzione amministrativa prevista all'articolo 17 dalla legge quadro regionale sui rifiuti si intenda raddoppiata nel caso in cui gli obiettivi di raccolta differenziata non siano raggiunti per più di tre anni consecutivi, là dove - per così dire - oltre ad una responsabilità, vi sia non dico un dolo ma una colpa grave; una cosa è, infatti, l'essere inadempienti un anno, ma non raggiungere gli obiettivi per tre anni consecutivi ci sembra quantomeno preoccupante.
Questa scelta va sempre nell'ottica, però, di rendere responsabili le Amministrazioni, oltre che i cittadini: sia, ovviamente, perché sono loro che hanno in capo l'applicazione delle norme nazionali e regionali e sia perché sono loro che danno gli strumenti ai cittadini per raggiungere quegli obiettivi. Se in un paesino con popolazione inferiore ai 1.500 abitanti, quindi, (o anche in uno più grosso) non è organizzata, da parte del Comune o del Consorzio che gestisce la raccolta differenziata, la presenza e l'ostensione dei sacchetti o dei bidoncini del porta a porta diventa difficile anche per il cittadino più solerte fare la corretta differenziazione dei materiali post-consumo.
Ci sembra andare in un'ottica di comune buon senso l'evitare il più possibile il conferimento di rifiuti indifferenziati in discarica o all'inceneritore, multando i Comuni che appunto non raggiungono detti obiettivi per tre anni consecutivi con una sanzione doppia. Ribadiamo la speranza, negli ultimi trenta secondi che ci restano, che l'Assessore Cavallera - visto che l'Assessore Ravello, competente per materia, non c'è ritenga la posizione che suggeriamo condivisibile.
pur vero che la Giunta è un organo collegiale, ma ritengo che comunque, il Vicepresidente non possa assumere al momento una decisione per conto dell'Assessore Ravello. Sarà il caso, quindi, di contattare in altri modi l'Assessore competente (telefonicamente o mediante altri mezzi) e valutare di eliminare tale norma dal collegato alla finanziaria, perché non solo non c'entra nulla, ma la giudichiamo dannosa per il prosieguo e il miglioramento del Piemonte in riferimento agli obiettivi della raccolta differenziata e alla gestione dell'ambiente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Come già accennato dal mio Capogruppo nell'illustrazione del precedente emendamento, è vero che ad un'analisi un pochino superficiale potrebbe sembrare che i Comuni che hanno pochi abitanti e, di conseguenza, poche risorse da investire nella raccolta dei rifiuti, andrebbero incentivati con la diminuzione delle sanzioni. In realtà, se si analizza bene il fenomeno si comprende che proprio il fatto che la popolazione sia così ridotta permette di poter attuare, come già è successo in alcuni Comuni della nostra Regione e non solo, una raccolta più puntuale, con risultati maggiori.
L'investimento iniziale che solitamente gli Assessori temono parecchio in realtà ricade in un risparmio/guadagno sia dal punto di vista economico sia ambientale. Il fatto di inserire in questo emendamento la possibilità di aumentare la sanzione qualora non si raggiungano i risultati prefissati rappresenta il vero incentivo. La stessa Unione Europea c'impone il recupero della materia. Spiace che molte volte, a tutti i livelli istituzionali, si tratti un po' marginalmente quest'argomento. In realtà noi stiamo parlando di risorse finite, che devono assolutamente essere recuperate nella maggior percentuale possibile.
Ritengo sia corretto, quindi, premiare sì i virtuosi, ma penalizzare fortemente, soprattutto dopo due anni - quindi al terzo anno consecutivo chi invece virtuoso non è. Grazie.



PRESIDENTE

Gli emendamenti sono stati tutti illustrati.
Prima di aprire la discussione generale, darei la parola alla Giunta regionale.
Prego, Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e pianificazione territoriale

Grazie, Presidente.
Le considerazioni che si devono fare in quest'occasione devono ovviamente tener conto delle discussioni che si sono susseguite in Commissione. Talvolta, infatti, ho l'impressione che col trascorrere del tempo non si tenga conto delle ragioni che hanno indotto l'adozione di queste norme.
La raccolta differenziata è materia che ho seguito in questa Regione per parecchi anni: nel lontano 1995 siamo partiti con una percentuale media molto scarsa, del 4% o 5% a livello regionale. Oggi sono stati fatti passi da gigante, con l'impegno di tutti. Deve essere ovviamente un impegno corale, perché i rifiuti hanno sì colore, che deriva proprio dal colore degli imballaggi o della materia, ma non certamente colore politico, per cui è interesse di tutti smaltirli.
Bisogna però considerare che la semplice valutazione in termini di percentuale di raccolta non riesce a far comprendere efficacemente il problema. Infatti, in alcune realtà si erano dovuti introdurre dei coefficienti correttivi: queste realtà, infatti, per loro natura di zone marginali o rurali possiedono per tradizione la cultura del recupero. Qui diversamente che in città, la produzione pro capite di rifiuto è inferiore alla media Vi erano, dunque, dei Comuni che non riuscivano a raggiungere determinate percentuali perché la composizione del rifiuto era diversa proprio per questo principio di riutilizzo spinto a livello individuale.
Pongo un ulteriore esempio: laddove è previsto il compostaggio domestico, ossia l'autosmaltimento della frazione umida, quella ovviamente non viene censita come quantità. Naturalmente parlo per esperienza, perch vivo in un territorio dove le case, i cortili e i giardini sono tutti dotate di compostiere.
Quindi non è peregrina l'idea di introdurre dei criteri; criteri che non sono in controtendenza, ma tendono ad attuare quel famoso sistema dell'abito su misura. La raccolta differenziata non è un sistema organizzato una volta per tutte e con criteri uguali per tutta la Regione: c'è molta differenza fra le zone fortemente metropolitane, quelle conurbate, le zone ad insediamenti radi e diffusi, le zone rurali e le zone montane. Il Piemonte è vario. Quindi, tutto sommato, questa norma viene introdotta solo perché abbiamo una grande esperienza di raccolta differenziata alle spalle. In ogni caso, a livello medio di Provincia, di ATO e di bacino, gli obiettivi devono comunque essere raggiunti.
Un altro parametro non secondario è il costo. Ad un certo punto, per individuare qual è il tipo di raccolta differenziata che è giusto introdurre in quella porzione di territorio, l'elemento del costo tutto sommato gode di una certa rilevanza. Naturalmente, parliamo di rifiuti tipici delle zone rurali e decentrate. Altro ragionamento, ovviamente, si deve fare per i rifiuti speciali o pericolosi, quelli a maggior impatto ambientale, sui quali non si deve fare alcuna differenza: bisogna creare anche nel più sperduto angolo, le reti di raccolta perché possono magari inquinare zone dove la falda è rigorosamente intatta e così via.
Conoscendo anche le strutture che ci sono a livello regionale e locale (uffici, dirigenti e funzionari) e vista la maturazione che c'è stata ritengo che questa norma possa aumentare la flessibilità e l'operatività.
Ritengo che sia stata formulata una normativa efficace e non credo assolutamente...



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e pianificazione territoriale

TARICCO Giacomino (fuori microfono)



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e pianificazione territoriale

E sul fatto di sentire la Commissione? CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e pianificazione territoriale



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e pianificazione territoriale

C'è già. Se andiamo a vedere al comma successivo dell'articolo 19 è già inserito: "La Giunta regionale, sentita la Commissione...".



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e pianificazione territoriale

TARICCO Giacomino (fuori microfono)



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e pianificazione territoriale

Ma sui criteri?



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e pianificazione territoriale

I criteri sono quelli tecnici, non politici. Politicamente la percentuale prevista si deve raggiungere globalmente. Credo sia una legittimazione a livello tecnico il fatto di fornire delle indicazioni operative. Per carità, un "sentito" si può mettere dappertutto, ma se andate ad esaminare i due commi della legge qui richiamati, nel comma successivo c'è scritto "sentito". Lì non ne vedrei assolutamente la necessità.



PRESIDENTE

aperto il dibattito generale sugli emendamenti all'articolo 19.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Assessore, l'ho ascoltata molto attentamente perché volevo sentire anche il suo parere e devo dire che non mi ha convinto molto.
Ne discutevo anche con il Consigliere Biolé, non so di quale realtà marginale o rurale lei stesse parlando, ma non mi risulta che vi siano al momento in Piemonte - almeno in Piemonte, poi magari in altre parti del mondo - paesi di 500 o meno abitanti che non producono bottiglie di vetro lattine, carta da giornali, a meno che si viva un po' fuori dal mondo.
vero il discorso sull'organico, nel senso che se viene fatto il compostaggio in loco non va ad incidere sulla raccolta differenziata, ma è anche vero che è quello ad essere forse un po' più complicato da separare e da raccogliere.
Chi abita in un paese più piccolo potrà dire meglio come sono le condizioni ma, ripeto, carta, vetro, metalli e altri imballaggi sono ubiquitari quindi, in questo caso, andrebbero ad incidere sulla raccolta differenziata, ragion per cui non vedo quale deroga occorra.
Ovviamente si parla di una deroga che può essere concessa ai Comuni e ai territori marginali, come al solito ci limiteremo al buon senso di queste e delle prossime Giunta se questa norma verrà approvata, ma a me sinceramente non convince. Non che voglia fare il poliziotto della raccolta differenziata, ma penso che se è vero che nell'ambito delle ATO, che poi dovremo decidere se verranno soppresse o meno, si deve raggiungere gli obiettivi della raccolta differenziata, è anche vero che al momento in molte ATO non vengono e non verranno raggiunti nel giro di un momento (anche nell'ATO di Torino siamo intorno al 50% quindi non mi risulta che raggiungiamo gli obiettivi imposti).
Mi spiace pensare che Comuni virtuosi debbano sobbarcarsi la non virtuosità di altri comuni vicini, senza dover neanche pagare delle sanzioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Anche a me ha convinto solo in parte, Assessore. Emerge una questione di fondo sollevata dai colleghi, e anche dal sottoscritto in precedenza che riguarda la raccolta differenziata.
L'Assessore ha detto essere un obiettivo. Su questo non possiamo che essere d'accordo con lei, vorremmo soltanto che gli atti della politica regionale non finissero per contraddire questo obiettivo e per compromettere la raccolta differenziata, anche se in minima parte.
Altrimenti tutti i ragionamenti che noi facciamo lasciano il tempo che trovano.
di questi giorni il dibattito che si fa in tutte le sedi sul valore della raccolta differenziata. Dobbiamo evitare di assumere provvedimenti e adottare norme che vanno nella direzione di indebolire questa politica, che è una politica.
Proprio per questo siamo dell'opinione che, invece, il parere della Commissione, non possa essere escluso quando lei parla dei criteri per derogare i Comuni al di sotto dei 1.500 abitanti. Qui non è indifferente.
Mentre posso convenire con lei sul fatto che possiamo anche non sentire la Commissione laddove l'Assessore dice che occorre fissare i criteri per le agevolazioni (questo lo capisco).
Siamo dell'opinione che, per quanto riguarda la deroga, quei criteri devono essere discussi dalla Commissione con maggiore contezza.
Mentre nel primo caso possiamo discettare sulle agevolazioni e i criteri con i quali fissarle, nel secondo caso è evidente che voi stabilite il principio che i Comuni al di sotto dei 1.500 abitanti possono derogare e la Giunta stabilisce i criteri sulla base dei quali questi Comuni possono essere inseriti nelle deroghe che noi prevediamo. Questo, francamente, pu creare qualche inconveniente.
Noi ci permettiamo di insistere sulla questione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Sulla linea di quanto già espresso dal mio Gruppo. Credo che in parte possono essere accoglibili le dichiarazioni dell'Assessore Cavallera. Da esperienza anche diretta, avendo vissuto in un Comune di quelle dimensioni e forse anche più piccolo - quindi posso confermare direttamente, ma penso che ognuno di noi possa conoscere una realtà del genere - penso che anziché creare quella che vuole essere nella ratio dell'articolo un'agevolazione, un sottrarre determinate sanzioni ad Amministrazioni che già hanno molte difficoltà per quanto riguarda le risorse economiche, si crei un gruppo di enti privilegiati. Tra l'altro, la maggioranza di quelli che sono sul territorio piemontese.
Sappiamo di avere un territorio regionale molto frammentato e, in realtà, la produzione dei rifiuti, se convince dal punto di vista della produzione di rifiuti organici, non ci convince dal punto di vista della produzione di altri tipi di rifiuti e che potrebbero essere, anzi dovrebbero essere, recuperati in termini di materia.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale.
La parola al Vicepresidente Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e pianificazione territoriale

Grazie.
Mi sembra che da parte di alcuni emerga il timore di una deriva "anti raccolta differenziata".
Dato che non è così, in ordine alla trasparenza e alla tempestiva informazione del Consiglio, proporrei, a questo punto, di introdurre "informata la Commissione". In questo modo, se sbaglieremo, avete la possibilità di indicare l'errore con tempestività.
Poiché conosco le ragioni tecniche e pratiche per cui si adotteranno determinati criteri, a quel punto, ci sarà modo di rendersene conto.
Propongo un subemendamento a quell'emendamento che diceva "sentita la Commissione" di trasformarlo in "informata la Commissione".



PRESIDENTE

Se il Consigliere Taricco è d'accordo sulla proposta del Vicepresidente Cavallera, prego di avvicinarsi al banco della Presidenza per la firma il subemendamento.
Qualche Consigliere chiede di intervenire per dichiarazione di voto? Procediamo alla votazione del blocco emendativo dell'articolo 19.
Per primo pongo in votazione l'emendamento n. 15), identico all'emendamento n. 41) e all'emendamento n. 226), quindi l'esito dell'emendamento n. 15) sarà ribaltato sugli emendamenti n. 41) e n. 226).
Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 15), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Gli emendamenti rubricati n. 41) e n. 226) sono decaduti.
L'emendamento 14) è stato modificato dai proponenti, sostituendo la parola "sentita" con la parola "informata", su richiesta della Giunta regionale.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 14), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 227), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 40), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 19, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 20 Emendamento rubricato n. 128) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Casoni: L'articolo 20 è soppresso.
L'emendamento abrogativo dell'intero articolo 20 si spiega in quanto nel frattempo è entrata in vigore, com'è noto, la legge regionale 2 del 2011 approvata in sede di Commissione legislativa, che sostanzialmente supera quest'articolo Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 128).
Il Consiglio approva.
L'emendamento n. 224) del Consigliere Taricco e l'emendamento n. 43) del Consigliere Bono sono decaduti.
ARTICOLO 21 Sull'articolo 21 non sono stati depositati emendamenti, pertanto chiedo se ci sono dichiarazioni di voto.
Non essendoci dichiarazioni di voto, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 21.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 22 Anche in questo caso, come per l'articolo 20, l'articolo è superato con l'approvazione della legge regionale 2 del 2011 in sede legislativa.
Siamo in presenza di due emendamenti soppressivi dell'intero articolo: l'emendamento 16) del Consigliere Taricco e l'emendamento 129) della Giunta regionale. In questo caso deve essere posto in votazione quello presentato per primo. Ritengo, comunque, essendo il merito esattamente coincidente che il parere della Giunta sia favorevole.
Emendamento rubricato n. 16) presentato dai Consiglieri Taricco, Reschigna Ronzani, Boeti, Muliere, Motta Angela, Pentenero L'articolo 22 (Modifiche alla legge regionale 29 giugno 2009, n. 19) del disegno di legge n. 101 è soppresso.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 16), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
L'emendamento n. 129) della Giunta regionale e l'emendamento n. 17) del Consigliere Taricco sono decaduti.
ARTICOLO 22 bis Emendamento rubricato n. 366) presentato dal Consiglieri Vignale, Tentoni e Burzi: Dopo l'articolo 22 va inserito l'articolo 22 bis (Modifiche alla legge regionale 29 dicembre 2006, n. 37 - Norme per la gestione della fauna acquatica, degli ambienti acquatici e regolamentazione della pesca) Dopo il comma 8 dell'articolo 10 della l.r. 37/2006, sono aggiunti i seguenti commi 9 e 10: "9. Fino all'approvazione del 'Piano regionale per la tutela e la conservazione degli ambienti e della fauna acquatica e l'esercizio della pesca' e delle 'Istruzioni operative' di cui al presente articolo, le Province possono provvedere alla stesura di propri 'Piani provinciali provvisori', per la tutela e la conservazione degli ambienti e della fauna acquatica e l'esercizio della pesca.
10. Nelle more dell'approvazione del 'Piano regionale per la tutela e la conservazione degli ambienti e della fauna acquatica e l'esercizio della pesca' del presente articolo, nonché dei 'Piani provinciali provvisori' di cui al presente articolo e dei Piani provinciali così come definiti dall'articolo 11 della presente legge, i Comuni o le organizzazioni pescatorie riconosciute, in via prioritaria, o altri soggetti interessati possono presentare istanza affinché siano istituite e date loro in concessione 'Zone turistiche di pesca', che dovranno essere autorizzate con apposito regolamento, dalle Province, sentito il 'comitato consultivo provinciale' di cui all'articolo 7".
Al comma 3 dell'articolo 11 della l.r. 37/2006, primo capoverso, tra le parole "Piano regionale" e le parole "e li trasmettono" aggiungere le seguenti parole: "adeguandoli ai Piani provinciali provvisori nel frattempo istituiti".
La parola al Consigliere Vignale, per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento non è di difficile lettura, ma è criptico, perché si rifà ad un'aggiunta ad una legge.
La situazione è la seguente (molti colleghi e l'Assessore la conoscono bene): molti Comuni, a fini turistici e non solo, chiedono la possibilità di creare delle zone di pesca.
Questo è possibile, nel momento in cui siano realizzati il Piano ittico regionale e i Piani ittici provinciali. Poiché da tempo attendiamo il Piano ittico regionale e i Piani ittici provinciali, l'emendamento ha il fine di consentire ai Comuni, di concerto con le Province, di realizzare queste riserve di pesca, consultandosi ovviamente con gli Enti deputati - le Province - in attesa che vengano realizzati il Piano ittico regionale e i Piani ittici provinciali.
Diversamente, diventa impossibile avere questi strumenti; ci sono realtà che negli anni precedenti avevano sfruttato quest'opportunità mentre altre che oggi sono penalizzate.
L'emendamento ha questa finalità.



PRESIDENTE

Grazie.
aperta la discussione generale.
La parola al Consigliere Taricco.



TARICCO Giacomino

Poiché l'Assessore di riferimento è presente e poiché il Piano ittico regionale, che avanzava coordinato con i Piani ittici provinciali, ha visto la partenza di tutti i prelievi di campionamenti necessari per la sua predisposizione ormai da un anno e mezzo, chiedo di capire a che punto siamo - prima questione - per comprendere la portata effettiva di questa necessità.
Seconda questione: mi domando se non si rischi di "mettere il carro davanti ai buoi", cioè la necessità che simili scelte avevano di essere inquadrate in un quadro di normazione complessiva del territorio, nel momento in cui non porto avanti i Piani ittici, ma autorizzo, in deroga scelte che dovrebbero discendere dai Piani ittici, crea una situazione che va a condizionare l'effettivo approdo del Piano ittico provinciale e regionale.
Tradotto in soldoni, non vorrei che, alla fine, i Piani ittici debbano prendere atto della situazione che si è venuta a caratterizzare e non governino più i processi, ma debbano plasmarsi sui processi in atto.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Sacchetto.



SACCHETTO Claudio, Assessore alla pesca

Non credo assolutamente che l'emendamento proposto dai colleghi vada ad inficiare il percorso intrapreso, previsto dalla legge n. 37/2006.
Il Consigliere Taricco sa benissimo che l'approvazione e l'iter di approvazione del Piano ittico regionale ha avuto e continua ad avere un percorso tortuoso, per alcuni ostacoli che continuano ad essere presenti.
Si sta cercando, in continuità con quanto era stato fatto negli anni precedenti, di porre in essere tutte le questioni da risolvere all'interno di questo sistema.
Ho avuto modo di leggere l'emendamento: permette di supplire ad una carenza, nel momento in cui non esiste ancora un Piano a livello regionale e presumo che occorrerà ancora qualche mese per riuscire a chiudere la partita, poiché esistono ancora queste problematiche e soprattutto esistono ancora molti dubbi da parte dei pescatori, nei confronti di alcuni passaggi del Piano ittico regionale, che è coordinato, a livello scientifico dall'Università, quindi con tutti i crismi che devono essere legati alle normative.
A parte il fatto che le Province, nel momento in cui si muoveranno, lo faranno all'interno delle regolamentazioni della legge n. 37/2006, è altresì chiaro che, in previsione di avere un Piano ittico regionale e poi, i Piani ittici provinciali, ci si muoverà all'interno di un certo perimetro, che non andrà sicuramente ad inficiare.
Non ritengo che l'applicazione di quest'emendamento possa mettere il carro davanti ai buoi, e cioè che una volta che le Province avranno iniziato il percorso previsto dall'emendamento, i Piani dovranno andare ad innestarsi sullo stesso. Semmai, continuerà ad essere il contrario.
Quest'emendamento - che condividiamo - deve essere interpretato come una gestione ponte di quella che sarà la situazione, fintanto che i Piani saranno approvati.
Abbiamo cercato di accelerare il percorso; lei sa benissimo che purtroppo, ci sono alcune questioni che devono essere approfondite, anzi abbiamo voluto approfondirle meglio per riuscire a trovare la massima condivisione possibile, che fino a qualche mese fa non lo era, per ovvie ragioni che lei conosce perfettamente.
Pertanto, non riteniamo che l'emendamento possa andare ad inficiare l'efficacia del Piano ittico, quando sarà approvato.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 366), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
La votazione è estesa al nuovo articolo 22 bis.
ARTICOLO 23 Emendamento rubricato n. 45) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: L'articolo 23 viene abrogato.
La parola al Consigliere Biolé, per l'illustrazione.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
L'emendamento è abrogativo dell'articolo 23, che autorizza la Giunta a richiedere ulteriore registrazione di marchi, anche aventi ad oggetto elementi grafici distintivi tratti dal patrimonio culturale, storico architettonico o ambientale del relativo territorio.
Riteniamo che non sia un qualcosa di consono, quindi abbiamo presentato questo emendamento abrogativo.
In ogni caso, anche se a una prima lettura potrebbe sembrare un articolo poco incisivo, riteniamo che l'approvazione di questo articolo potrebbe comportare una serie di risultati forse poco prevedibili e controllabili, per questo chiediamo l'abrogazione dell'articolo 23. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 46) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: All'articolo 23 le parole "anche aventi ad oggetto elementi grafici distintivi tratti dal patrimonio culturale, storico, architettonico o ambientale del relativo territorio" sono cancellate.
Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento un po' meno incisivo perché, semplicemente intende correggere l'articolo 23, eliminando la parte che inserisce la possibilità di avere degli elementi grafici distintivi tratti dal patrimonio culturale, storico, architettonico o ambientale. Le motivazioni sono le stesse del precedente emendamento, in quanto riteniamo importante svolgere un approfondimento su questo tipo di questione, affinché prevenire una conseguenza che potrebbe essere non così valida dal punto di vista anche della gestione dell'Ente. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Comunico che, con il consenso dei proponenti, sono stato ritirati gli emendamento rubricati n. 220), 221), 222) e 223).
Essendo stati illustrati gli emendamenti rubricati n. 46) e n. 45), apro la discussione generale sugli emendamenti e sull'articolo 23.
Non essendoci richieste d'intervento, dichiaro chiusa la discussione generale.
Non essendoci richieste d'intervento per dichiarazione di voto, procediamo con la votazione sull'emendamento n. 45).
La parola all'Assessore Coppola per esprimere il parere della Giunta regionale.



COPPOLA Michele, Assessore regionale

Esprimo parere contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Coppola.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 45), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
La parola all'Assessore Coppola per esprimere il parere della Giunta regionale sull'emendamento n. 46).



COPPOLA Michele, Assessore regionale

Esprimo parere contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Coppola.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 46) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 23, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 24 Emendamento rubricato n. 121) presentato dai Consiglieri Biolé, Bono Artesio e Cerutti: L'articolo 24 è abrogato.
Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
L'articolo 24 imposta come proroga l'entrata in vigore delle disposizioni sulla nuova classificazione sismica. Con la presentazione dell'emendamento rubricato n. 121) è stato ritenuto non opportuno prorogare l'entrata in vigore di questa classificazione. Di conseguenza, il primo emendamento prevede l'abrogazione. Comunque, ritenendo importante che i termini dell'entrata in vigore siano perentori e molto vicini, anche tutta la struttura emendativa successiva tende ad avvicinare nel tempo l'entrata in vigore. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Biolé.
Emendamento rubricato n. 119) presentato dai Consiglieri Biolé, Bono Artesio e Cerutti: Al comma 1 dell'articolo 24 del DDL 101 le parole "31 dicembre 2011" sono sostituite dalle parole "30 giugno 2011".
Li ha illustrati tutti insieme?



BIOLE' Fabrizio

Sì.



PRESIDENTE

Credo siano quelli cui faceva riferimento...



BIOLE' Fabrizio

Sono quelli cui facevo riferimento prima, che avvicinavano...
Alcuni credo siano superati...



PRESIDENTE

Qual è l'emendamento superato?



BIOLE' Fabrizio

L'emendamento rubricato n. 119).



PRESIDENTE

Quindi, questo viene ritirato?



BIOLE' Fabrizio

Sì.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 120) presentato dai Consiglieri Biolé, Bono Artesio, Cerutti: Al comma 1 dell'articolo 24 del DDL 101 le parole "31 dicembre 2011" sono sostituite dalle parole "30 settembre 2011" La parola al Consigliere Biolé per l'illustrazione.



BIOLE' Fabrizio

L'emendamento rubricato n. 120), che ravvicinava il termine all'autunno, quindi al 30 settembre, viene mantenuto, in quanto, come detto prima, se non immediatamente, quindi in termini molto ravvicinati, ci pare opportuno non attendere fino alla fine di quest'anno per l'entrata in vigore di queste disposizioni. Grazie.



PRESIDENTE

Quindi l'emendamento rubricato n. 120), alternativo all'emendamento rubricato n. 121), nel caso non venga approvato l'articolo, prevede che venga anticipato il termine al 30 settembre.
Gli emendamenti sono stati illustrati, pertanto chiedo se ci sono interventi in discussione generale sul blocco emendativo e sull'articolo 24.
Non essendoci richieste d'intervento, dichiaro chiusa la discussione generale.
Non essendoci richieste d'intervento per dichiarazione di voto, chiedo al Vicepresidente Cavallera il parere della Giunta sugli emendamenti rubricati n. 121) e n. 120).



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e pianificazione territoriale

Il parere è contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Cavallera.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 121) Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 120).
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 24, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 25 Emendamento rubricato n. 380) presentato dalla Giunta regionale (a firma dell'Assessore Ravello): All'art. 25 del disegno di legge n. 101, dopo le parole "1 bis. La Giunta regionale, con il parere della Commissione consiliare competente, definisce entro il ", le parole 30 giugno 2011 sono sostituite dalle seguenti: "entro il 31 dicembre 2011".
La parola al Vicepresidente Cavallera, per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e pianificazione territoriale

Grazie, Presidente.
un emendamento non eccessivamente complesso, perché deriva dal fatto che i tempi che scorrono nell'approvazione del disegno di legge n. 101 prevedevano prima un riferimento: era stato previsto all'inizio dell'anno il termine del 30 giugno per compiere determinate verifiche di intesa con gli Enti locali e ovviamente adesso bisogna spostare questo termine al 31 dicembre.
Sarà comunque un termine per trarre delle conclusioni eventualmente utili per le prossime leggi finanziarie regionali.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Cavallera.
Emendamento rubricato n. 8) presentato dai Consiglieri Ronzani, Reschigna Boeti, Muliere, Motta Angela, Pentenero: L'articolo 25 del DDL n. 101 è sostituito dal seguente: Art. 25 (Modifica alla legge regionale 21 aprile 2006, n. 14) 1. Per l'anno 2012 è prevista, a carico del titolare di concessione di acque minerali e di sorgente destinata all'imbottigliamento, la corresponsione, a favore dell'Amministrazione regionale, di un canone annuo posticipato pari a 2,00 euro ogni 1.000 litri di acqua minerale o di sorgente imbottigliata, comprese le bibite confezionate con le suddette acque.".
2. Dopo il comma 1 dell'articolo 7 della l.r. n. 14/2006 è inserito il seguente: "1 bis. La Giunta regionale, con il parere della Commissione consiliare competente, definisce entro il 30 giugno 2011, in accordo con i comuni e le comunità montane, ove esistenti, le modalità di verifica dell'applicazione del canone di concessione delle acque minerali e di sorgente.".
La parola al Consigliere Ronzani per l'illustrazione.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento che noi stiamo riproponendo in questa discussione sul collegato alle legge finanziaria che è stato oggetto anche di una parte della discussione che ci ha impegnati durante la legge finanziaria.
La proposta che noi avanziamo è quella di rivedere il canone sull'imbottigliamento delle acque minerali immaginando che queste risorse che sono risorse che possono essere trasferite a favore delle Amministrazioni locali, rappresentano da una parte un modo per portare il canone di imbottigliamento a livello di altre Regioni e, dall'altra, una fonte non indifferente di entrata (anche se non è questo il punto principale del nostro ragionamento) per quanto riguarda la Regione e le Amministrazioni comunali.
Noi avevamo a suo tempo discusso di questa questione e c'era stato un mezzo impegno da parte dell'Assessore competente a definire un provvedimento entro il 30 giugno di quest'anno. Allora ci fu una discussione molto forte in aula e anche in Commissione. Alla fine noi non convenimmo su quell'impegno, ma c'era stato però da parte dell'Assessore la riaffermazione dell'impegno della Giunta regionale a presentare un provvedimento che, rivisitando l'intera materia, ci consentisse entro il 30 giugno di approvare una normativa che affrontasse diversamente il tema dell'adeguamento del canone. Da qui il nostro emendamento.
Noi ci permettiamo di sottoporre alla Giunta la questione, perché da una parte chiediamo conto di un impegno che non è stato rispettato dall'altra insistiamo su una questione che ha un valore generale, perch non soltanto è giusto - io credo - per le ragioni che abbiamo più volto ripetuto in aula, adeguare il canone di imbottigliamento, tanto più in questo momento, francamente.
Noi saremo chiamati a discutere fra qualche settimane della manovra del Governo che costerà al Piemonte e al Paese lacrime e sangue per una serie di ragioni. La manovra si accanisce sul sistema delle autonomie locali, si accanisce in parte sulle pensioni e sul sistema sanitario. Questa è una Regione che non si pone un problema di aumento delle entrate e non capisco perché, francamente, non se lo ponga.
Ora, mentre se qualche mese fa era comprensibile il fatto che l'Assessore ci dicesse che vi era volontà di riformare l'intera materia oggi, di fronte al fatto che siete inadempienti, credo che sia questa la sede nella quale noi possiamo correttamente affrontare questa questione.
Ne avranno un beneficio tre soggetti: l'Amministrazione regionale, i Comuni e le Comunità montane.
Ne avrà un beneficio il fatto che noi per questa via aumentiamo il livello delle entrate a favore di questo sistema delle autonomie locali Comuni e Comunità montane; non facciamo un'operazione punitiva nei confronti del sistema delle imprese che svolgono questa attività, per la semplice ragione che la dimensione del canone che abbiamo indicato è assolutamente compatibile con quella stabilità da altre Regioni.
Trovo francamente incomprensibile - francamente incomprensibile! - che una Regione che ha i problemi di bilancio che sappiamo (non avete ancora presentato il rendiconto consuntivo, Assessore Cavallera! Non avete ancora presentato il rendiconto consuntivo!) non si ponga il problema di prevedere attraverso questa misura, che risponde a un criterio di equità, un aumento della politica delle entrate.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ronzani.
Ci sono interventi sulla discussione generale? La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Condivido in questo caso tutto quanto è stato detto dal collega che mi ha preceduto. In effetti è vero, non si può al momento chiedere l'approvazione al 30 giugno, anche perché mi sembra che la tempistica si opponga anche ai nostri tentativi di essere realmente in grado di recepire quello che era stato un accordo che era stato fatto precedentemente.
Resta però il fatto che se viene accolta favorevolmente una proroga dei termini a fine anno, quindi al 31 dicembre, noi però chiediamo che questa volta venga rispettata. Perché, Vicepresidente, ovviamente ci sono sempre urgenze nel corso dei lavori dell'Aula e lo capiamo benissimo, ancora di più nel corso dei lavori della Giunta, e quindi non vorremmo che partisse il nuovo bilancio. Poi ci sono tutte le urgenze richieste dalla Giunta, poi ci sono le vacanze, poi c'è settembre e poi ci sono altri problema.
Vorremmo che ci desse un parola, come ci ha dato.
Noi ne prendiamo atto e crediamo ovviamente nel suo impegno anche per farsi portavoce di quanto detto, ma chiediamo veramente, nell'ambito di quella che per noi comunque è una mediazione molto, molto dispari, nel senso che chiedevamo un aumento delle tariffe netto per allinearsi alle richieste nelle altre Regioni, che almeno questo controllo per quanto riguarda il versamento dei canoni venga fatto e venga fatto subito.
Visto che comunque è vero che la Giunta è un organo collegiale, ma ogni Assessorato ha i suoi Uffici competenti, anche se la Giunta è presissima dai lavori di Giunta e di Consiglio nell'approvare i disegni di legge, gli Uffici tecnici sicuramente possono ritagliarsi uno spazio, e ringraziamo già in anticipo per questo, per redigere il Regolamento che è stato oggetto dell'accordo.



PRESIDENTE

Innanzitutto comunico che dopo questa votazione interromperemo i nostri lavori per qualche minuto, per dare la possibilità ai Consiglieri di firmare l'uscita della seduta ordinaria e l'entrata di quella straordinaria.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 380).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese dell'emendamento rubricato n. 8), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 25, così come emendato.
Il Consiglio approva.
Invito i Consiglieri a firmare i registri di presenza.
Comunico che i nostri lavori riprenderanno alle ore 17.05 con la sessione straordinaria ex articolo 50 del Regolamento.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle 16.52)



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